Madre Teresa LIve

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LA NECESSITA’ DI TORNARE ALLE ORIGINI Qualche giorno fa abbiamo sentito questo vangelo an- nunciato durante la messa feriale: Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermitàQue- sti sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samari- tani, rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,1-8). Che strano….:Gesù ha dato il carisma di guarire i malati e di esorcizzare i posseduti a gente che non apparteneva alla chiesa istituzionale dell’Antico Testamento, a gente che non aveva studi alti sulla teologia, a gente che lo se- guiva solo da pochi mesi….! Vediamo meglio allora chi sono i discepoli di Gesù e con quali criteri Gesù li abbia scelti. Gesù non segue il criterio istituzionale. Non ci sono tra i suoi apostoli rabbini (maestri), farisei o sadducei, sa- cerdoti o leviti, membri del Sinedrio (il tribunale religioso di allora), scribi o dottori della Legge di Mosè. Non c’è nessuno che appartenga a qualcuna delle classi religiose in vista dei suoi tempi. Anzi, lui stesso non apparteneva ad alcuna di queste categorie: Gesù era stato, fino a quando partì missionario per la sua vita pubblica, un falegname, cioè un lavoratore di braccia, oggi diremmo un laico. E la sua comunità di provenienza non era una comunità religiosa, ma era una famiglia (la santa fami- glia di Nazareth!). Egli chiama i suoi più stretti collabora- tori non con un criterio di elezione popolare, non a furor di popolo, ma per l’ispirazione dello Spirito Santo matura- ta in tanta preghiera (Lc 6,12), che gli fa leggere dentro i cuori (Gv1,47) e vedere le caratteristiche che rendevano i suoi discepoli idonei come futuri Apostoli (Mt 16,17ss). Il primo papa fu un pescatore. Figuriamoci il suo livello di istruzione …. Per di più era anche sposato (1Cor 9,5). Altrettanto pescatori erano gli altri tre primi discepoli (An- drea, Giacomo e Giovanni). Così per gli altri otto. Dopo un anno circa di discepolato sono inviati due a due a pre- parare le città e i villaggi dove sarebbe poi passato Gesù e Gesù li equipag- gia delle cose indispen- sabili per la loro iniziale missione: 1) La predica- zione della Parola di Dio, 2) Il potere (=cari- sma dello Spirito Santo) di cacciare gli spiriti impuri e 3) Il potere- carisma di guarire tutte le malattie, compresa la malattia estrema, la morte (Mt 10,1). La pre- dicazione della Parola di Dio, che diventerà dopo la resurrezione di Gesù predica- zione del Vangelo, è e rimarrà sempre il primo compito degli apostoli. Nemmeno l’aiuto ai poveri potrà scavalcare questo compito (At 6,2-4). La predicazione, abbinata agli esorcismi e alle guarigioni, non sarà mai per gli apostoli una semplice trasmissione di idee su Dio, una semplice scuola di teologia, ma una vera e propria manifestazione dello Spirito Santo e della sua Potenza(1Cor 2,4-5), mira- ta a provocare la conversio- ne e il miracolo della rinasci ta in Cristo degli ascoltatori (At 2,37-38). L’effetto della predicazione ed il numero delle conversioni era aumen tato dalle guarigioni (Gv2,23) le quali erano anche la con ferma divina del loro potente messaggio (Mc 16,20). Signore Gesù, fa venire una nuova primavera del tuo Spirito, un rinnovamento di tutti nel tuo Santo Spirito perché possano tornare i tempi della potente evangelizzazione della prima generazione di credenti nel Risorto! Amen! ____________________________________________________________________________________________ POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 2 e 3, __ Teramo - aut. n° 168/2007 __________________________________________________________________________________________________________________________________________ Periodico pubblicato dalla parrocchia ”Madre Teresa di Calcutta” via Napoli, 9 Martinsicuro (Te) registrato presso il Tribunale di Teramo al n.571 il 07/08/2007. Direttore resp.: don Marco Farina. Stampato in proprio. ANNO 5° LUGLIO/11

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foglio di evangelizzazione della parrocchia Madre teresa di calcutta

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LA NECESSITA’ DI TORNARE ALLE ORIGINI

Qualche giorno fa abbiamo sentito questo vangelo an- nunciato durante la messa feriale: “Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità…Que- sti sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samari- tani, rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. Strada facendo predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10,1-8).

Che strano….:Gesù ha dato il carisma di guarire i malati e di esorcizzare i posseduti a gente che non apparteneva alla chiesa istituzionale dell’Antico Testamento, a gente che non aveva studi alti sulla teologia, a gente che lo se- guiva solo da pochi mesi….! Vediamo meglio allora chi sono i discepoli di Gesù e con quali criteri Gesù li abbia scelti. Gesù non segue il criterio istituzionale. Non ci sono tra i suoi apostoli rabbini (maestri), farisei o sadducei, sa- cerdoti o leviti, membri del Sinedrio (il tribunale religioso di allora), scribi o dottori della Legge di Mosè. Non c’è nessuno che appartenga a qualcuna delle classi religiose in vista dei suoi tempi. Anzi, lui stesso non apparteneva ad alcuna di queste categorie: Gesù era stato, fino a quando partì missionario per la sua vita pubblica, un falegname, cioè un lavoratore di braccia, oggi diremmo un laico. E la sua comunità di provenienza non era una comunità religiosa, ma era una famiglia (la santa fami- glia di Nazareth!). Egli chiama i suoi più stretti collabora- tori non con un criterio di elezione popolare, non a furor di popolo, ma per l’ispirazione dello Spirito Santo matura- ta in tanta preghiera (Lc 6,12), che gli fa leggere dentro i

cuori (Gv1,47) e vedere le caratteristiche che rendevano i suoi discepoli idonei come futuri Apostoli (Mt 16,17ss). Il primo papa fu un pescatore. Figuriamoci il suo livello di istruzione …. Per di più era anche sposato (1Cor 9,5). Altrettanto pescatori erano gli altri tre primi discepoli (An- drea, Giacomo e Giovanni). Così per gli altri otto. Dopo un anno circa di discepolato sono inviati due a due a pre- parare le città e i villaggi dove sarebbe poi passato Gesù e Gesù li equipag- gia delle cose indispen- sabili per la loro iniziale missione: 1) La predica- zione della Parola di Dio, 2) Il potere (=cari- sma dello Spirito Santo) di cacciare gli spiriti impuri e 3) Il potere-carisma di guarire tutte le malattie, compresa la malattia estrema, la morte (Mt 10,1). La pre- dicazione della Parola di Dio, che diventerà dopo la resurrezione di Gesù predica- zione del Vangelo, è e rimarrà sempre il primo compito degli apostoli. Nemmeno l’aiuto ai poveri potrà scavalcare questo compito (At 6,2-4). La predicazione, abbinata agli esorcismi e alle guarigioni, non sarà mai per gli apostoli una semplice trasmissione di idee su Dio, una semplice scuola di teologia, ma una vera e propria manifestazione dello Spirito Santo e della sua Potenza(1Cor 2,4-5), mira-

ta a provocare la conversio- ne e il miracolo della rinasci ta in Cristo degli ascoltatori (At 2,37-38). L’effetto della predicazione ed il numero delle conversioni era aumen tato dalle guarigioni (Gv2,23) le quali erano anche la con ferma divina del loro potente messaggio (Mc 16,20). Signore Gesù, fa venire

una nuova primavera del tuo Spirito, un rinnovamento di tutti nel tuo Santo Spirito perché possano tornare i tempi della potente evangelizzazione della prima generazione di credenti nel Risorto! Amen! ____________________________________________________________________________________________ POSTE ITALIANE SPA - Spedizione in Abbonamento Postale D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 2 e 3, __ Teramo - aut. n° 168/2007 __________________________________________________________________________________________________________________________________________

Periodico pubblicato dalla parrocchia ”Madre Teresa di Calcutta” via Napoli, 9 Martinsicuro (Te) registrato presso il Tribunale di Teramo al n.571 il 07/08/2007. Direttore resp.: don Marco Farina. Stampato in proprio.

ANNO 5°

LUGLIO/11

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1. GIORNATA DI GUARIGIONE

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PARROCCHIA SAN GABRIELE VILLAROSA di MARTINSICURO

DOMENICA 31 LUGLIO

ore 15,30 accoglienza e canti

ore 15,45 annuncio della Parola ore 16,30 adorazione eucaristica ore 17,30 Unzione dei Malati ore 18,30 santa Messa

____________________________________________________________ 2. PELLEGRINAGGIO AL SANT. SS. TRINITA’ di VALLEPIETRA- RM __________________________________________________________________________________________

SABATO 27 AGOSTO

ore 07,00 partenza da via Napoli ore 12,00 pranzo al sacco al santuario ore 14,00 “deserto” con la bibbia ore 15,00 santa messa ore 15,45 preghiera di guarigione x malati

Quota € 20,00 – iscrizione presso d.Marco

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3. TESTIMONIANZAENNNNNNNNN __________________________________________________________________________________

LA GUARIGIONE DI HANNAH La gravidanza procedeva molto bene ma a gennaio tutto cambiò.Karen Bryant era incin ta da 20 settimane, aveva pas sato da poco la metà delle set timane previste in una gravi- danza quando cominciò a per- dere il liquido amniotico. All'ini zio, tuttavia, il suo medico non si preoccupò. Dopo molti test il medico di Karen comprese che le si erano rotte le acque prematuramente e che la piccola creatura stava sopravvivendo con pochissimo liquido amniotico, circa un quarto di quello presente in una normale gravidanza. A Karen fu ordinato di mettersi a letto alla 26esima setti- mana ma vista la gravità della situazione fu ricoverata con urgenza all'ospedale per un taglio cesareo di urgen- za. Un infermiera la visitò e prima che le dessero l'ane- stesia la bambina stava venendo al mondo, uscendo coi piedi e non di testa. Karen ricorda: "Ero molto spaventa- ta, ma il Signore venne accanto a me mentre ero stesa sul lettino della sala operatoria. Si chinò su di me e mi disse: 'Karen, confida nel Signore'. Sentii il mio corpo in un completo relax e vidi uscire per primi i piedi inoltre aveva il cordone ombelicale avvolto intorno al collo 4 volte. La piccola creatura fu rianimata 5 volte. Pesava 510 grammi, aveva due buchi nel cuore, i suoi polmoni non erano completamente formati e la sua pelle era tra- sparente”. Karen e suo marito chiamarono la loro piccola creatura Hannah. Tutti andavano dicendo che Hannah non sarebbe sopravvissuta. Ma incredibilmente lei resse! “Io piangevo perché lei era così piccola e così fragile” dice Karen. I giorni passavano e Hannah si aggrappava sempre più alla vita. La famiglia Bryant patì lo stress di questa situazione: Karen passava molte ore in ospedale mentre Chris stava a casa a occuparsi dell’altro figlio, Ben. Chris dice: ”Stare in ospedale per me fu una lotta. Mi sentivo così senza speranza! Frustrazione e rabbia stavano prendendo possesso di me perché non potevo fare nulla”. Hannah nacque con due virus mortali. Fece un intervento chirurgico con il laser per ridurre un’emor- ragia cerebrale. Inoltre aveva due buchi nel cuore e i polmoni deboli continuavano a dare problemi. Impiegò 3 mesi per giungere a pesare 900 grammi. Il cardiologo di Hannah disse a Karen e a Chris che la piccolina aveva bisogno di più interventi chirurgici per impedire la perdita di sangue pompato ai polmoni causata dai buchi al cuore. Ma i Bryant credevano nella potenza della preghiera.

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Karen: “Il dottore disse che i buchi non si sarebbero mai chiusi da soli. Io dissi: mai dire mai! Dissi anche :dammi una settimana per pregare, e lui disse: sì ma non crede- va alla preghiera. Non fecero mai gli interventi chirurgici e il buco inferiore del cuore si chiuse da solo 6 settimane prima di tornare a casa”. Dopo 5 mesi e mezzo di ospe- dale Hannah tornò a casa. Era sottoposta a 5 medicazio- ni giornaliere, aveva l’ossigeno ed era costantemente monitorata. Ebbe molte complicazioni durante l’anno successivo. Il dottor Meister, il pediatra di Hannah, dice: “Quando venne da noi la prima volta lei era una delle bambine più minuscola per la sua età di cui io abbia mai preso in cura. Aveva una sofferenza polmonare, un pro- blema congenito al cuore, la retinopatia dei prematuri che è un problema che colpisce la vista e aveva anche problemi di udito”.La chirurgia chiuse il buco che restava nel cuore di Hannah, ma i suoi polmoni erano ancora deboli e il dottore disse che avrebbe avuto bisogno di ossigeno per molto tempo ancora. Ancora una volta i Bryant pregarono per la guarigione di Hannah. Una sera Karen stave guardando in tv The 700 Club, una trasmis- sione dove si prega in diretta per la guarigione dei malati. Esausta, Karen poteva a malapena stare sveglia. Ma una donna che guidava la preghiera disse qualcosa che la svegliò. “C’è una bambina prematura che ha i polmoni non sviluppati e Dio li sta guarendo adesso nel nome di Gesù”. Karen, balzando in piedi, disse: “E’ Hannah! È Hannah!”. Afferrmò per sé la Parola di conoscenza. Due settimane dopo aveva da fare i raggi ai polmoni. Il giorno in cui andarono, viste le radiografie, i dottori si alzarono, le guardarono di nuovo, guardarono i genitori, andavano avanti e tornavano indietro. Dopo pochi minuti dissero che i polmoni di Hannah erano perfetti! Il pediatra ag- giunge: “Quello che è accaduto ad Hannah è che avreb- be avuto bisogno di ossigeno per lungo tempo, invece, improvvisamente, ha avuto un netto miglioramento. A differenza di prima lei stava crescendo a passi da gigan- te. Penso che Hannah sia molto speciale”. Oggi Hannah ha 5 anni ed è appassionata della piscina della famiglia. Karen dice che quando guarda Hannah tutto quello che vede di lei è che è un dono, un magnifico dono di Dio. Questo è ciò che Hannah significa.”

Tratto da The 700 Club www.cbn.com _____________________________________________________________

3. TESTIMONIANZAENNNNNNNNN __________________________________________________________________________________

I MIRACOLI RICEVUTI DA ITALIANI A LOURDES UFFICIALMENTE RICONOSCIUTI DALLA CHIESA

Delizia Cirolli nacque il 17 Novembre 1964 a Pa- ternò (Sicilia). Fu guarita intorno al Natale del 1976, a 12 anni d'età. Il miracolo fu riconosciuto il 28 giugno 1989 da parte di Sua Ec- cellenza Monsignor Luigi Bommarito, Arcivescovo di Catania. Nel marzo 1976 una piccola siciliana di 11 anni e mezzo, accusa del- le difficoltà nella deambu- lazione a causa di una tumefazione dolorosa del

ginocchio destro. Dopo alcune settimane, avendo applicate soltanto delle cu re banali, la bimba è rico verata in ospedale per procedere ad una biopsia, all'altezza del 1/3 supe- riore della tibia destra. In virtù di questo esame, la diagnosi temuta è invece quella certa. Si tratta di un tumore maligno dell'e- stremità prossimale del la tibia. Il chirurgo consul- tato propone un trattamen to demolitivo, e cioè una amputazione, che tutta- via, sarebbe stata solo palliativa. Questo trattamento vie- ne rifiutato dai genitori sconvolti, che ritengono più oppor- tuno riportare a casa la figlia, ormai condannata dalla medicina. Qualche mese più tardi, durante l'estate 1976, Delizia partecipò, grazie alla generosità dei suoi amici e a quella dei parenti della madre, ad un pellegrinaggio a Lourdes. “Andammo a Lourdes nell'agosto del 1976” ri- corda Delizia. “Non volevo bagnarmi nella piscina per- ché avevo paura dell'acqua. Mi convinse una suora. Tornai a casa senza alcun risultato. Anzi, le mie condi- zioni peggiorarono. Ma una mattina, nel dicembre 1976 mi venne voglia di alzarmi. Chiamai mia madre e dissi che volevo andare a trovare una cugina. In famiglia tutti mi guardarono spaventati. Erano mesi che non mi alza- vo dal letto. Cominciai a stare bene. Ripresi a cammi- nare. Non sentivo più i dolori alla gamba. Venni ricove- rata per dei controlli e i medici constatarono che del tu- more non c'era più traccia”. Quando il suo stato era diventato assai grave e la sua vita si stava spegnendo, mentre i suoi vicini non avevano mai smesso di pregare Nostra Signora di Lourdes, la guarigione arrivò improvvi- samente. Delizia rapidamente riprese una vita normale: si mise a mangiare, a camminare e poté riprendere la scuola chiedendo solo di vivere e crescere. Nel Luglio del 1977, ritornata a Lourdes con la madre, ella fu sottoposta a visita da parte dei medici dell'Ufficio Medico. Venne in quel momento riscontrata:

Una deformazione residua dell'asse della gamba destra, per ginocchio valgo.

Una trasformazione radiologica della zona amma lata, prova obiettiva della scomparsa del tumore, fatto del tutto inspiegabile.

Dal 1977 al 1980 Delizia fu controllata ogni anno e sem- pre trovata in perfetto stato di salute, dimostrando uno sviluppo armonioso. Il 28 Luglio 1980, l'Ufficio Medico di Lourdes, quasi all'unanimità, decise di ritenere questa guarigione, avvenuta dopo una malattia sicuramente dia- gnosticata, di prognosi certamente infausta e per la qua- le non era stata praticata alcuna terapia, come "un feno- meno contrario alle previsioni dell'esperienza medica e scientificamente inspiegabile". Due anni più tardi, una Commissione Medica Diocesana emise un giudizio con conclusioni praticamente identiche. Nel Settembre del 1982, il Comitato Medico Internazionele di Lourdes, confermava, con ulteriore forza le opinioni già date, rela- tive a questa ripresa della salute "eccezionale nel sen- so più stretto della parola, e per di più, inspiegabile".

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Dopo qualche anno, il 28 Giugno 1989, Sua Eccellenza Monsignor Luigi Bommarito, Arci- vescovo di Catania, ha riconosciuto solenne- mente il carattere prodi- gioso di questa guari- gione ed il Suo valore di "segno".

Delizia cirolli durante una processione

conl’Unitalsi

4. Ass.ne M. TERESA di CALCUTTA-ONLUS

Per meglio vivere il nostro spi- rito di carità confrontiamoci

con chi ha saputo fare di essa l’essenza della sua vita. Con- tinuiamo l’approfondimento

su madre Teresa: 3°parte

(continua)…Grazie all'aiuto di uno di questi collaboratori, Michael Gomes, nel febbraio 1949 Madre Teresa poté trasferirsi in una casa. Dopo aver assistito una donna che moriva in strada, decise di riservare una stanza di quella casa a malati e moribondi. Nel marzo 1949 una sua ex-allieva, Shubashini Das, si unì a lei, creando le basi per la costruzione di una piccola comunità.

Le Missionarie della Carità Nel 1950, Madre Teresa fondò la congregazione delle Missionarie della carità, la cui missione era quella di pre- ndersi cura dei "più poveri dei poveri" e "di tutte quelle persone che si sentono non volute, non amate, non cura- te dalla società, tutte quelle persone che sono diventate un peso per la società e che sono rifuggite da tutti". Le prime aderenti furono dodici ragazze, tra cui alcune sue ex allieve alla Saint Mary. Stabilì come divisa un sempli-

ce sari bianco a strisce azzurre, che pare fu scelto da Madre Teresa perché era il più e- conomico fra quel- li in vendita in un piccolo negozio.Il numero di persone che desideravano seguire l'esempio di Madre Teresa crebbe rapidamen-te, tanto che le stan ze messe inizial-mente a disposizio- ne da Gomes si ri-

velarono presto inadeguate. Nel febbraio 1953 le suore poterono quindi spostarsi in una nuova sede al 54A Lower Circular Road, messa a loro disposizinone dall' arcidiocesi di Calcutta, che ospita tuttora la casa madre delle Missionarie della Carità. Lo stile di vita voluto da Madre Teresa, ispirato in parte a san Francesco, preve- deva un'austerità rigorosa, in linea con la condizione di vita dei poveri e con la necessità di preservare gli ideali del nuovo ordine.

La Casa Kalighat per i morenti Nel frattempo il 22 a- gosto 1952 era stata inaugurata la Casa Kalighat per i mo-renti (poi chiamata casa dei puri di cuore Nirmal Hriday), nata per offrire cure e as- sistenza ai numerosi malati rifiutati dagli ospedali cittadini. A quel tempo l'abban-dono dei malati era un fenomeno frequente, legato alle condizioni di estrema povertà in cui versava buona parte della popolazione cit- tadina. Lo stesso Comune di Calcutta, consapevole della gravità del problema, aveva quindi messo a disposizione di Madre Teresa un ostello abbandonato nei pressi del tempio di Kali (Kalighat) e aveva fornito una somma men- sile di denaro. Le persone portate all'ospizio venivano assistite e avevano, nel caso, la possibilità di morire con dignità secondo i riti della propria fede: ai musulmani si leggeva il Corano, agli indù si dava acqua del Gange, e i cattolici ricevevano l'estrema unzione. Gli inizi furono comunque difficili. Non mancarono le resistenze e i so- spetti di proselitismo, soprattutto da parte dei sacerdoti induisti del vicino tempio. Madre Teresa è stata ad esem- pio accusata di battezzare i malati in punto di morte, sen- za chiedere il loro parere.Tali critiche hanno preso spun- to da una dichiarazione nella quale Madre Teresa dichia- rava di offrire ai malati "uno speciale biglietto per san Pietro". Superate le iniziali diffidenze, la struttura venne comunque poi sostenuta e appoggiata, sia tramite il con- tributo di volontari che attraverso donazioni, da persone di diversi credo religiosi.Negli anni le attività delle Missio- narie della Carità si ampliarono, e compresero il reinse- rimento lavorativo delle persone guarite e l'assistenza ai bambini abbandonati o rimasti orfani: quest'ultima attivi- tà, in particolare, poté essere avviata grazie al sostegno di una signora indù di Calcutta.

I lebbrosi di Shanti Nagar

Madre Teresa decise quindi di dedicarsi anche alla piaga della lebbra a quel tempo ancora largamente diffusa. Nel 1957, con l'aiuto di un medico, cominciò ad accogliere e assistere alcuni lebbrosi. Poco dopo realizzò delle clini- che mobili per contenere i focolai di infezione, seguendo un modello messo a punto da un medico belga a Madras per curare i malati a domicilio.Nel 1958 Madre Teresa aprì un centro per i malati di lebbra a Tigarah, in una zona degradata nella periferia di Calcutta. Ricordando l'impe- gno di Gandhi per i lebbrosi, la suora volle dedicare alla sua memoria la struttura, che venne quindi chiamata Gandhiji's Prem Niwas ("Dono d'amore di Gandhi"). Pochi anni dopo, nel 1961, il Governatore del Bengala…