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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

Mensile per la Federazione Italiana Trasporti Cisl Fondato nel settembre del 1950

N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015LXV anno dalla fondazione

Autorizzazione del Tribunale di Roma n.350 del 16.6.1987 Proprietà La Rotaia S.r.l.

Direttore: Giovanni Luciano

Direttore Responsabile: Giulia Dellepiane

Redazione: Gaetano Riccio, Michele Castellano, Massimo Malvisi, Osvaldo Marinig, Salvatore Pellecchia

Impaginazione: Fabio GrassiniSegreteria di redazione e ottimizzazione grafica: Patrizia Censi

Direzione, Redazione, Amministrazione: Via A. Musa, 4 - 00161 Roma Tel. 06-44286307 Fax 06-44286361e-mail: [email protected]

Stampa: Tipografia CSR Via di Pietralata, 157 - 00158 Roma. Tel. 06-4182113

E’ vietata la riproduzione e traduzione, anche parziale, di articolisenza citarne la fonte.

Chiuso in redazione il 13/12/2015Finito di stampare nel mese di settembre 2015Tiratura: 28.000 copie

Quest’ultimo numero della “Voce” va in tipografia alla fine del2015. Come ogni anno l’ultimo numero contiene gli auguri diBuon Natale e Felice Anno Nuovo. I migliori auguri vi giunganoquindi da tutta la Fit Cisl nazionale. Questo numero, tra l’altro, èuno speciale dedicato al percorso delle nostre assemblee orga-nizzative e programmatiche, dai livelli regionali a quelli nazionalidi Fit, Cisl Reti e Cisl. Un percorso lungo e proficuo che ci ha datomodo di incontrare centinaia e centinaia di delegati e dirigentiperiferici, che sono la cosa più importante essendo gli interfacciacon tutti gli iscritti. La fine del 2015, ci vede protagonisti di moltevicende di grande importanza. Finalmente abbiamo rinnovato ilcontratto della mobilità t.p.l., un contratto dai tratti fortementeinnovativi su clausole sociali e welfare. Con la firma del contrattodegli handlers abbiamo completato il Ccnl del trasporto aereo,che si somma a quello dei marittimi come esempio di semplifica-zione contrattuale. Abbiamo fatto le elezioni delle Rsu e Rls nelGruppo Fsi con risultati che ci confermano leader nella rappre-sentanza e rappresentatività in quell’ambito.

Abbiamo irrobustito il ruolo di interlocutore con il Ministero deiTrasporti e con Associazioni Datoriali, con la firma di un proto-collo di concertazione per tutto il periodo del Giubileo e nell’Atacdi Roma abbiamo firmato un accordo sul modello di quello di Atmdi Milano per l’Expo.

Abbiamo rinnovato la Segreteria Nazionale con l’uscita di MicheleImperio e l’ingresso di Nico Piras e Emiliano Fiorentino. Tutte que-stioni che approfondiremo dal prossimo numero. Una fine d’annoche ci vede ancor più protagonisti e presenti su tutti i versanti chepresidiamo. Il prossimo anno, speriamo già dai primi mesi, por-terà alla firma dei contratti dell’Anas, degli autostradali, dei por-tuali, del merci e logistica, delle attività ferroviarie e dei serviziambientali. Tutti tavoli dove siamo già al lavoro da tempo. Difen-deremo a spada tratta l’integrità del Gruppo Fsi. L’anno prossimosarà l’anno della costruzione definitiva di Cisl Reti. Insomma,come al solito, tanto da fare per tutti noi e per tutti voi. Adesso

un po’ di riposo per le feste natalizie. Anche se questi auguri giun-geranno nelle vostre case probabilmente dopo la fine dell’anno,auguro a voi e alle vostre famiglie, a nome personale e di tuttinoi della struttura nazionale, tanta serenità.

Buone Feste e un abbraccio. A presto

Giovanni Luciano

Speciale Assemblea NazionaleSpeciale Assemblea NazionaleOrganizzativa Programmatica Organizzativa Programmatica

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015VOCEdei Trasporti

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Parola d’ordine: cambiamentoParola d’ordine: cambiamento

«La vita appartiene ai viventi e chi vivedeve essere preparato ai cambiamenti»,affermava Goethe. E la Fit-Cisl è viva, piùviva che mai, è già cambiata e pronta acambiare ancora. In meglio, per i lavora-tori e per se stessa.

Ci scivolano addosso le parole strumentalidi chi vuole che il sindacato sia inutile e su-perato e la catena di fatti avvenuta nell’ul-timo periodo lo dimostra, a partire dalsusseguirsi delle Assemblee organizzative,cominciate sui territori e arrivate fino al li-vello nazionale di Federazione e di Confe-derazione.

La Cisl ha dunque deciso di ripensare sestessa senza però tradire la propria iden-tità forte, di avvicinarsi ancora di più nonsolo ai propri milioni di iscritti, ma ancheagli altri, ai non iscritti, soprattutto a co-loro che sono più emarginati dal mercatodel lavoro: i precari, i disoccupati, i giovanie le donne. In questo percorso confede-rale si è inserito quello della Fit-Cisl, le cuiassemblee organizzative, da quelle regio-nali alla nazionale di Rimini, si sono di-stinte per la serenità, la partecipazione ela costruttività del dibattito.

La serenità perché, come ha detto lostesso Segretario generale nazionale Gio-

vanni Luciano, «la Fit è già cambiata dav-vero negli ultimi anni, dal primo congressodi Chia. Infatti abbiamo modificato tutti in-sieme statuti e regolamenti».

La partecipazione perché volutamente laFederazione, su invito di Luciano, ha datoampio spazio di parola ai giovani, alledonne e ai delegati, affinché portassero illoro punto di vista, le loro proposte.

La costruttività perché i tanti interventisono stati caratterizzati da un denomina-tore comune: la richiesta di rinnovamentonella continuità, ovvero sì al cambiamentoma no al tradimento del tanto che è statocostruito finora e, soprattutto, della Fit edella Cisl stesse, della loro identità.

L’Assemblea della Fit è stata anche un’oc-casione importantissima di aggiorna-mento per tutti i partecipanti su temi digrande interesse come l’andamento orga-nizzativo della Federazione stessa, il JobsAct, le proposte di legge sullo sciopero at-tualmente in discussione in Parlamento ela violenza di genere nei trasporti.

Il rinnovamento della Fit e della Cisl passaanche dalla crescita di Cisl Reti, la nuovaFederazione cislina costituita dalla Fit me-desima insieme a Fistel e Flaei, che ha

fatto un nuovo passo avanti. Le tre siglesindacali nazionali, infatti, hanno svolto lerispettive Assemblee contemporanea-mente e nella stessa città per poi riunirsiin una giornata comune alla presenza dellaSegretaria generale della Cisl AnnamariaFurlan, di centinaia di delegati e di tanti il-lustri ospiti.

Infine, ma non per importanza, la forza ela vitalità della nostra Federazione sonotestimoniate anche dall’ultimo successo,in ordine di tempo, che i lavoratori e il sin-dacato portano a casa: il rinnovo del con-tratto collettivo nazionale di lavoro deltrasporto pubblico locale. Questa firma èstata assai sudata e porta notevoli novitàper gli autoferrotranvieri e gli internaviga-tori, novità che rendono questo contrattouno dei più contemporanei in assoluto.

Ma abbiamo anticipato anche troppo: go-detevi la lettura di questo numero specialede La Voce, interamente dedicato alle As-semblee a tutti i livelli e al ccnl del tpl, unnumero veramente super nei contenuti enelle dimensioni.

Buona lettura!

Giulia [email protected]

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Velia Coppola

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A ssemblea Nazionale

Ragioniamo sulla Fit del futuroRagioniamo sulla Fit del futuro330 delegati della Fit-Cisl si sono riuniti a Rimini per l’Assembleaorganizzativa nazionale. Il Segretario generale Giovanni Luciano:

«È fondamentale fare e agire secondo quanto dichiarato»

Si è aperta a Rimini lo scorso 9 novembrel’Assemblea organizzativa programmaticadella Fit-Cisl, apogeo di una lunga mara-tona che ha visto il susseguirsi di assem-blee su tutto il territorio nazionale.

Come ha spiegato il Segretario nazionalePasquale Paniccia, nell’intervento che hadato inizio ai lavori, le assemblee regionalihanno rappresentato un momento di ri-flessione necessario per la Federazionenel suo complesso: un’esperienza chemancava dal 2007 e che finalmente ha tro-vato nuovo impulso per ragionare sulla Fitdel futuro.

La parola d’ordine per questi lavori va ineffetti rintracciata nel verbo “cambiare”,come preannunciato dallo stesso Segreta-rio generale nazionale Giovanni Lucianodurante il Consiglio generale riunitosi agliinizi dello scorso settembre a Milano. Nel

presentare le linee guida per il dibattitodell’Assemblea organizzativa di novembre,Luciano aveva infatti auspicato che gli in-contri delle settimane successive si svol-gessero all’insegna del confronto e dellaeffettiva volontà di innovare il sindacatoper le sfide del domani.

L’intervento introduttivo di LucianoL’intervento introduttivo del Segretario ge-nerale, nella prima giornata dell’assem-blea riminese, è partito dallaconstatazione di come, in Italia, il sinda-cato sia oramai giunto a un punto di snodonel quale non ci si può esimere dal rettifi-care le inefficienze insite nel nostro si-stema.

Si può dire con fierezza, spiega Luciano,che la Fit ha in questi mesi effettivamentesvolto il proprio “tagliando”, senza finzioni

ma al contrario mettendo mano in modostrutturale alla modifica della propria or-ganizzazione, correggendo le eventuali di-sfunzioni per lasciar spazio all’ulterioremiglioramento di quanto fatto finora dipositivo.

Si tratta di un percorso da condividere al-l’interno del più grande contenitore dellaConfederazione, che di pari passo sta pro-cedendo alla propria riorganizzazione mo-dulando esigenze e nuovi modelli disocietà a confronto. È invero dimostratocome il sindacato che si cali fattivamentenella realtà risponda in modo efficace allenecessità non solo dei propri iscritti madell’intera collettività. Emblematica in talsenso la recente esperienza di Expo 2015,conclusasi lo scorso 31 ottobre: un suc-cesso strepitoso cui per primo il sindacatoha contribuito, offrendo collaborazione e

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dando prova di grande consapevolezza esenso di responsabilità.

Questo perché la vera sfida da vincere, inun contesto così delicato come quello at-tuale, sottolinea Luciano, è nell’essere ri-conosciuti dalla controparte comeinterlocutore affidabile, vero portavocedelle istanze del territorio. Uno sforzo chepassa da scelte complesse, spesso contro-corrente, ma che il sindacato del futurodeve avere il coraggio di intraprendere. Bi-sogna attrezzarsi, ammonisce Luciano, peressere riferimento importante per i citta-dini e le istituzioni; la Federazione stessa,deve bilanciare le proprie energie an-dando oltre i confini storicamente prefis-sati.

Dosare le forze significa mantenere la pre-senza nei “settori maturi” e al contempoesplorare contesti fino a oggi poco sinda-calizzati, vere praterie abbandonate all’im-pegno isolato di pochi; l’obiettivo èpensare a come gestire le risorse, tenendopresente la caducità delle stesse.

Il Segretario generale della Fit, nel suoprimo intervento, ha spiegato come sidebba contrastare con vigore quella erratapercezione propria, talvolta, del mondoesterno rispetto al sistema sindacale,stando vicino alla gente e soprattutto acontatto con la realtà.

Tale esigenza emerge con ancora più forzadinanzi la guerra strumentalizzata cui ilsindacato è soggetto di questi tempi ed èper questo che urge una ritrovata spintaall’ascolto ed al dialogo. Nel far questo,non si può non guardare ai giovani, attorichiave per il rilancio dell’azione sindacale,cui occorre dar spazio non solo per recu-perare consensi ma anche e soprattuttoper dar voce alle loro idee.

I focusUn esempio che è dato per primo della Fe-derazione a livello nazionale, che ha prov-veduto a inserire nel programma dellegiornate riminesi una serie di momenti in-formativi ad opera anche di due giovani

membri dello staff della Segreteria nazio-nale. A loro il compito di approfondire al-cune questioni particolarmente spinoserelativamente al diritto allo sciopero e agliaggiornamenti normativi derivanti dalJobs Act.

Prima di ciò il Segretario nazionale Mi-chele Imperio ha fatto il punto sull’ “Anda-mento organizzativo della Fit dalCongresso 2013 a oggi” e sul percorsosvolto in questi anni dalla Federazione,dapprima per l’effettivo raggiungimentodella monocomposizione e successiva-

mente per il decentramento territoriale(per una lettura approfondita di tutti ifocus in programma si rimanda alla pagineseguenti il presente articolo).

Nel pomeriggio c’è stato spazio, dunque,alla prima delle sovracitate presentazionidal titolo “Quale riforma per la legge sullosciopero”, argomento a oggi fortementeattenzionato da parte di cittadini, massmedia e parlamentari. Nel corso del suointervento Silvia Ferro, ricalcando le tappefondamentali che hanno condotto all’ema-nazione della legge sullo sciopero attual-mente vigente, ha ricordato come il dirittodi sciopero d’impronta puramente politicasia destinato a fallire e come lo stessovada contemperato con le esigenze diutenti e cittadini. La partita, come poicommenterà Giovanni Luciano, si gioca sulpericoloso incrocio tra gli interessi costitu-zionalmente garantiti dei lavoratori e dellacollettività, in uno scenario dove il con-cetto di rappresentatività non è purtropposinonimo di peso specifico nella regola-mentazione dell’esercizio al diritto di scio-pero.

Come il Segretario generale nazionale haavuto già occasione di sottolineare du-rante l’audizione in Senato lo scorso 15 ot-

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tobre, i tre disegni di legge recentementepresentati sul tema, prevendendo modifi-che profonde all'impianto della legge n.146/1990, riformerebbero in modo radi-cale l'esercizio del diritto di sciopero cheandrebbe, a giudizio della Fit, regolato inmodo proporzionato, tassativo e prevedi-bile. È dunque necessario, vista la portatadella discussione, avere piena coscienzadella questione, le cui implicazioni si river-sano quotidianamente sul lavoro dei no-stri delegati impegnati nelle singole areecontrattuali.

Altrettanta consapevolezza si rivela fonda-mentale per analizzare la recente riformadel mercato del lavoro, portata a conclu-sione dal Governo Renzi con l’approva-zione degli ultimi decreti attuativiavvenuta alla fine dello scorso settembre.

Questo spiega la scelta di proseguire il per-corso iniziato lo scorso maggio a Rimini, inoccasione del Consiglio generale allargato,con il seminario formativo “Opportunità edifficoltà del Jobs Act. Istruzioni per l'uso”.L’Assemblea organizzativa nazionale ha in-fatti costituito la circostanza favorevoleper approfondire la nuova disciplina deicontratti e il ruolo delle politiche attive edei servizi per il lavoro. Con lo studio “JobsAct: nuovo codice dei contratti e dintorni”presentato da Marco Di Lillo, si è di fattopuntato a evidenziare quali sono gli spazidi intervento per la contrattazione e leconseguenti nuove sfide che si pongonodinanzi il sindacato. Lo scopo di un simileapprofondimento va ricercato proprionella volontà della Fit di assumere un

ruolo centrale d’interme-diazione, quale soggettoprotagonista all’interno deldialogo sociale per la tuteladell’occupazione.

Ad aprire la seconda gior-nata dell’Assemblea orga-nizzativa è stato l’ultimo deifocus in programma, dal ti-tolo “Combattere la vio-lenza di genere neitrasporti”, affidato a Fran-cesca Di Felice, Responsa-bile del Coordinamentodonne Fit-Cisl, la quale ha presentato i ri-sultati dell'indagine conoscitiva in materia,promossa in collaborazione con le volon-tarie dell'Associazione nazionale TelefonoRosa.

Un tema trasversale, questo, definitocome tra i più democratici nel colpire in-distintamente uomini e donne, difficile dafar emergere e ancor più da contrastare.Scopo dell’indagine, appunto, è quello diindividuare il livello di percezione e di in-cidenza del fenomeno nel settore tra-sporti, tra i più colpiti da episodi diviolenza non solo fisica ma anche psicolo-gica, sessuale ed economica. La Fit, spiegaDi Felice, da tempo attenta a simili proble-matiche, ritiene fondamentale la diffu-sione dei dati, ma soprattutto lo sviluppodi forti azioni per la prevenzione e il con-trasto alla violenza di genere attraversoazioni concrete, spingendo in propositoanche sulla contrattazione di secondo li-vello.

Le parole di OcminDello stesso parere siè detta Liliana Ocmin,Responsabile nazio-nale del Coordina-mento donne Cisl,che, ringraziando la Fitper il duro e costanteimpegno mostratosulla questione, è in-tervenuta sottoline-ando come il

fenomeno della violenza di genere abbiaun impatto di natura economica, oltre chesociale. La radice dei grandi problemi delnostro tempo risiede spesso in elementiche denotano una specifica matrice cultu-rale. La via maestra da seguire, pertanto,deve partire dal dialogo sociale, stru-mento partecipativo tra le organizzazionisindacali, le imprese e le istituzioni pubbli-che, in una governance capace di inciderecomplessivamente sulle dinamiche dellaprevenzione e della tutela.

La Confederazione, prosegue Ocmin, stasvolgendo un lavoro enorme per l’afferma-zione del principio di parità e di pari op-portunità intergenerazionale e di genere,attraverso un cambiamento che passa peruna maggiore apertura ai giovani e alledonne, pronti a dare il proprio contributonel raggiungimento degli obiettivi di coe-sione sociale e crescita per il Paese.

L’intervento di SbarraTerminato l’intervento della Responsabiledel Coordinamento donne Cisl, la matti-nata del 10 novembre è proseguita con unprimo spazio dedicato al dibattito, ripresopoi nel pomeriggio a seguito del contri-buto fornito dal Segretario confederaleLuigi Sbarra, ben lieto di partecipare all’As-semblea Fit dinanzi ad una così numerosaplatea presente in sala.

Il Segretario Sbarra ha anzitutto consta-tato il clima di entusiasmo presente inquesti giorni attorno la Confederazione e

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come si respiri un rinnovato sensodi partecipazione, d’impegno so-ciale di rappresentanza, di mili-tanza e soprattutto la volontà diaffrontare la sfida del cambia-mento. L’Assemblea organizzativasi rivela in questo senso fonda-mentale: in questi mesi, ha osser-vato Sbarra, si è vissuto un

cammino solidale sotto lo spiritodi collaborazione e trasparenza.Ai tanti che preannunciavano lafine di un sindacato oramai sbia-dito, la Cisl ha risposto con azioniconcrete; i molti detrattori dellaconcertazione e del dialogo so-ciale devono, loro malgrado,prendere coscienza del bisogno,mai fuori tempo, di nuove istanzesociali organizzate.

La sfida del cambiamento va rac-colta, così come vanno fronteg-giate quelle campagne del fangoche tentano di minare la consi-stenza sindacale; serve una cor-retta interpretazione delletrasformazioni che investono il no-stro sistema, in una realtà che gira,oramai, solo intorno a vocabolicome “produttività” e “flessibilità”.

Le minacce sono molteplici: l’at-tacco delle istituzioni nei confrontidel sindacato, il tentativo inva-

dente di introdurre a colpi di leggeforme di regolazione su istituti pro-priamente oggetto di interessedelle parti sociali, nonché la pro-pensione delle aziende ad antici-pare le istanze sindacalicontrattando direttamente coi la-voratori, scavalcando dunquel’esercizio della libera rappresen-tanza del sindacato.

La ripresa economica sembra con-solidarsi ma è pur sempre insuffi-ciente, ha commentato ilSegretario confederale, per rias-sorbire i lunghi anni di crisi chehanno leso il tessuto produttivo: ètempo di tornare a discutere diwelfare, di produttività, di tutele ein primo luogo di lavoro.

Il Jobs Act non è in effetti sinonimodi una politica per la crescita per laquale servirebbe, invece, un nuovoprocesso di politica industriale checrei coesione secondo un modellopartecipativo tra le parti sociali so-stenuto dall’azione di governo.

I nodi cruciali della discussione, hainsistito Sbarra, risiedono nellescelte relative alla crescita, alle po-litiche per il mezzogiorno, agli in-vestimenti nelle infrastrutture enei trasporti - vero volano dell’eco-

nomia - alle pensioni, allo sbloccodel turn over.

Sono questi alcuni degli aspetti chela Confederazione è chiamata adaffrontare al termine della propriaAssemblea organizzativa durantela quale, capitalizzando anche ilprezioso contributo ricevuto dal di-battito tenutosi nell’Assembleadella Fit, si dovrà lavorare e ope-rare scelte per il riavvicinamentodel sindacato al territorio. I social,spiega il Segretario, non sono suffi-cienti: occorre la reale presenzanei luoghi di lavoro e soprattuttoallargare la rappresentanza dellaCisl, intercettando i consumatori,le alte professionalità, le donne, igiovani e gli studenti.

La Cisl deve, in questo senso, rap-presentare una vera forza sociale aservizio del mondo del lavoro eracchiudere in sé il luogo idealeper la progettualità del rinnova-mento.

Il Segretario Sbarra ha parlato in-fine anche di Cisl Reti, con l’esorta-zione a vivere questa nuovaesperienza come un’opportunitàche non distrugge bensì esalta lesingole professionalità, mettendoa fattor comune capacità e risorse

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all’interno di un unico panorama federa-tivo.

Il dibattitoNel pomeriggio, come accennato, i lavoridell’Assemblea sono ripresi con il mo-mento dedicato al dibattito interrotto nelcorso della mattinata. La novità più evi-dente agli interlocutori presenti in sala ri-siede senza dubbio nel vedere i tantissimigiovani e delegati della Fit prendere parolaper affermare le proprie convinzioni difronte a una platea lontana da quella con-suetudinaria. Ascoltando i loro interventiappare chiaro come il termine “cambia-mento”, inflazionato oramai, debba tro-vare reale applicazione. È necessarioabbandonare i vecchi paradigmi per la-sciar spazio ai giovani, alle loro visioni in-novative perché è solo grazie al loro aiutoche il sindacato del futuro può cogliere letrasformazioni in atto. Bisogna formare igiovani e le donne per dar loro l’opportu-nità di crescere nel sindacato, garantendola loro presenza in tutti gli organismi dirappresentanza, quale classe dirigente deldomani.

Altro argomento largamente dibattuto,l’esigenza di un’assidua vicinanza al terri-torio e ai luoghi di lavoro, spostando effet-tivamente il sindacato lì dove se neavverte la maggiore necessità, trasferendorisorse umane ed economiche. È fonda-

mentale credere e investire nel proseliti-smo, nell’ascolto e nel dialogo con la genteper ricostruire un rapporto solido e fidu-ciario. La comunicazione in questo sensosi rivela fondamentale: uscire dagli schemisignifica adottare una visione allargata,cooperando in tutti i settori di competenzadella Federazione, facendosi contaminaredalle buone prassi.

Riguardo a questo, il cammino intrapresonella costituzione di Cisl Reti, hanno spie-gato in tanti, deve trovare un rinnovatoslancio proprio perché è emblema dellavolontà di guardare in modo sistemico asettori strategici come quello dei trasporti,dell’energia e delle telecomunicazioni.

Ad animare l’Assemblea organizzativasono state dunque le nuove voci della Fit,con le loro richieste di concretezza e coe-sione sui problemi reali del mondo del la-voro.

Le conclusioni di LucianoAppelli e quesiti ai quali il Segretario ge-nerale nazionale della Fit ha risposto pron-tamente nelle proprie conclusioni a finegiornata.

Giovanni Luciano ha anzitutto ringraziatoi Segretari generali regionali presenti insala, per aver accolto la richiesta avanzataalla vigilia dell’evento riminese di lasciareche a esprimersi durante il dibattito fos-

sero i giovani, i delegati ei rappresentanti prove-nienti dal territorio.

Si è trattato, spiega Lu-ciano, di un dialogo lungoe proficuo, ricco di spuntiper le riflessioni che laFederazione intendevasottoporre all’Assembleaorganizzativa confederaledi Riccione.

Il Segretario generale haaffermato di rileggerespesso la relazione del-l’ultimo Congresso dellaFit, allo scopo di ricor-dare quali fossero gliobiettivi all’epoca prefis-sati; questo perché è fon-damentale “fare” e agiresecondo quanto dichia-rato.

Serve chiedersi se ci siaconsapevolezza da partedel territorio circa le pro-blematiche che stannoimpegnando la Federa-zione, interrogarsi sutemi quali lo squilibriodell’allocazione delle ri-sorse, l’esigenza di unpassaggio generazionale,

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la violenza di genere.

Su molti di questi argomenti la Fit lavoraalacremente da anni e sicuramente c’è an-cora tanto da fare ma, ha spiegato Lu-ciano, molto di tutto questo spessorimane noto ai pochi. Il mondo dei mediaè composto da poche firme, le cui penneutilizzano il sindacato come bersaglio pri-vilegiato: si avverte dunque l’esigenza dirisolvere le questioni legate al linguaggio,alla comunicazione, al cosiddetto “marke-ting” per far emergere l’impegno della Fe-derazione e rinsaldare il legame delsindacato con la gente.

Le parole chiave per il ragionamento dellaFit del futuro sono “giovani, territori, ri-sorse”, analizzate puntualmente dal Segre-tario durante la sua relazione. In primoluogo la questione degli accorpamenti ter-ritoriali: visto il consenso diffuso nei con-fronti del “modello presidi” non sembra visia la necessità di attendere una nuovastagione congressuale per rispondere aun’esigenza attuale. È indispensabile man-tenere e potenziare la presenza della Fe-derazione nei territori attraverso latrasformazione delle Fit territoriali in pre-sidi territoriali e il consolidamento di quelligià esistenti, testimonianza di un mecca-nismo vincente. Lo stesso discorso valeper la costituzione delle “zone Fit”, mo-dello di sperimentazione per una presenzacapillare negli agglomerati di lavoro ne-vralgici per i trasporti.

Una simile scelta consentirebbe alla Fede-razione di sindacalizzare quelle “praterie”cui il Segretario accennava nell’interventodella prima giornata riminese. La meta-fora, spesso ripresa durante il dibattito,ben rappresenta il concetto di rafforza-mento del territorio sul quale insistere,spostando risorse economiche e soprat-tutto garantendo loro un flusso econo-mico automatico.

Resta di vitale interesse il dare continuitàagli obiettivi raggiunti, quali ad esempiol’indagine conoscitiva sulla violenza di ge-nere, i cui risultati faranno da base perproposte concrete volte al contrasto del

fenomeno. Gli episodi di violenza nei con-fronti degli operatori del settore trasportisono divenuti ormai quotidiani e il sinda-cato deve insistere affinché i luoghi di la-voro siano sicuri per coloro i qualiprestano servizio.

Altro tassello cruciale si rintraccia nellaquestione giovanile: una partita, ha osser-vato Luciano, da giocare sia sul piano in-terno alla Federazione, con un adeguatoe continuo investimento sulla formazione,sia su quello esterno, mettendo a puntoun meccanismo di orientamento che, te-nendo conto delle specificità del settore,favorisca l’incrocio tra domanda e offertadi lavoro servendosi dell’apporto di uni-versità, studi tecnici e delle principali im-prese del mondo dei trasporti.

L’intento è quello di reinventarsi come sin-dacato pensando alla tutela collettiva deilavoratori, spingendo sul rinnovo e la sem-plificazione dei contratti nazionali, insi-stendo al contempo, sulla contrattazionedi secondo livello. Tra le priorità del-l’azione negoziale emergono l’adesionegeneralizzata ai fondi di previdenza com-plementare e l’introduzione di strumentivolti ad ampliare la sfera di un welfare cherisponda adeguatamente alle esigenze deilavoratori e delle lavoratrici, nonché aitempi di conciliazione vita-lavoro.

Rimanendo in tema di obiettivi da cen-trare nell’immediato, il Segretariogenerale ha ricordato il rinnovo delcontratto del trasporto pubblico lo-cale (che è poi stato firmato pochigiorni dopo l’assemblea. Si veda aquesto proposito l’articolo di Anto-nio Piras nelle pagine seguenti diquesto numero de La Voce) e lastagione elettorale per il rinnovodelle Rsu e degli Rls del gruppo Fer-rovie dello Stato. Un appunta-mento, quest’ultimo, decisivo pergarantire la rappresentanza dellaFit all’interno dell’azienda maanche per mantenere alto il livellodi rappresentatività della Federa-zione; da qui, l’appello per una mo-bilitazione globale della categoria

trasporti a tutti i livelli, prescindendo dalsettore di appartenenza.

Nella “politica del fare” rientra, ha con-cluso Luciano, anche il proseguimento delpercorso di Cisl Reti, cui la Fit deve contri-buire in modo partecipativo, per la costi-tuzione di un’unica Federazione che siapunto di riferimento per quei settori deci-sivi per la crescita del Paese.

L’Assemblea organizzativa della Fit si èdunque conclusa con l’approvazione deldocumento finale e il rinnovato appunta-mento con la sessione congiunta di CislReti, prevista per il giorno seguente.

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

Michele Imperio A ssemblea Nazionale

Focus

Andamento organizzativo dellaAndamento organizzativo dellaFit dal Congresso 2013 a oggiFit dal Congresso 2013 a oggi

Michele Imperio, Segretario nazionale Fit, fa un bilanciodello sviluppo della Federazione negli ultimi tre anni

La missione della Cisl per il futuro si puòracchiudere in una sola azione: includere.È, questa, la parola d’ordine chiara, netta,inequivocabile, che è scaturita dall’Assem-blea organizzativa e programmatica svoltadall’organizzazione in tutti i suoi livelli e ar-ticolazioni, sia confederali che di catego-ria.

Il sindacato del XXI secolo dovrà vedereuna Cisl concentrata e impegnata sull’al-largamento della propria rappresentanzaverso i disoccupati, i giovani, le donne, gliimmigrati; insomma verso quelle catego-rie meno protette di lavoratori e, soprat-tutto, verso chi il lavoro ancora non ce l’hao lo ha perduto. L’accusa che viene rivolta,spesso strumentalmente, al sindacato, èquella di preoccuparsi principalmente dichi è nel mondo del lavoro e di trascurarequella fascia sociale, che con la crisi è an-data sempre più allargandosi, in cui prote-zioni, garanzie e tutele sono tutte ancorainteramente da conquistare. Occorre fartesoro di questa critica e provare a guar-darsi obiettivamente dentro casa per ve-dere in cosa e come possiamo migliorare.

Nel corso della due giorni di Rimini, du-rante l’assemblea della Fit, gli interventidei delegati e delle delegate hanno spessofatto riferimento alle cosiddette “praterie”ovvero ai grandi spazi di rappresentanza incui la Federazione potrebbe affermarsi,fare proselitismo. Pensiamo ad alcuni seg-menti del mondo del trasporto merci,della logistica, della stessa igiene ambien-

tale; lì non sempre ci siamo, perché nonabbiamo agibilità sindacali, perché non cisono risorse economiche. Insomma, nonci siamo perché non siamo organizzati peresserci, e il luogo nel quale possiamo at-trezzarci per colmare questa lacuna nonpuò che essere il territorio.

Uno dei temi portanti di questa fase as-sembleare della Cisl è stato proprio quellodi individuare nuovi modelli organizzativinel territorio, per essere sempre più pre-senti nei luoghi di lavoro; la Fit ha condi-viso questa esigenza, peraltro partendoavvantaggiata per essersi già posta il pro-blema fin dalla vigilia dello scorso con-gresso, giungendo alla individuazione deipresidi territoriali strutturati.

La riorganizzazione dei territori era giàstata affrontata, dalla Fit, nel 1997 con una

riforma radicale che prevedeva una strut-tura della Federazione su due livelli: quellonazionale e quello regionale. Sparivano leFit territoriali nelle quali i settori si struttu-ravano con la costituzione delle Sezioniaziendali sindacali (Sas) e dei coordina-menti territoriali; la presenza della Fit neiterritori divenne pressoché simbolica conla nomina di un coordinatore di presidio,indicato dal consiglio generale regionalealle Ust di competenza.

Quella riforma ebbe vita breve, non fun-zionò: si rivelò, infatti, un vero e proprioarretramento del processo di monocom-posizione perché ridiede forza e vigore alleex categorie di seconda affiliazione, nelfrattempo divenute “settori”, marginaliz-zando la Fit. Per questo, solo tre annidopo, si fece marcia indietro ripristinando,

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per la stagione congressuale del 2001, icongressi territoriali e i relativi organismi.Riprese, così, il cammino della Fit cheebbe un vero e proprio impulso nel 2009:tale anno fu una data spartiacque per lanostra Federazione.

Come abbiamo visto, fino ad allora la Fitaveva fatto una gran fatica ad affermarsi,rimanendo per almeno tre decenni unasommatoria di ex categorie che lavora-vano in compartimenti stagni sul pianocontrattuale, organizzativo e amministra-tivo. Il modello dei settori, individuato percercare di coniugare la dimensione dellafederazione monocomposta con le radici,la storia e le specificità contrattuali delleex categorie, non era riuscito a trasferirealla Fit il livello politico, relegandola a svol-gere una funzione di rappresentanza com-plessiva rivelatasi sostanzialmente sterilepoiché in realtà finta. Il Congresso di Chia2009, quindi, ha rappresentato il punto disvolta con le modifiche statutarie e rego-lamentari che hanno, finalmente, dato allaFit dignità e ruolo effettivo di federazione.

Vediamo, quindi, come siamo cambiati inquesti ultimi sei anni. La “stella polare”che regola gli assetti organizzativi perifericiin Fit è l’art. 26 dello statuto in cui si stabi-lisce che le Fit Territoriali si costituisconosul territorio regionale in base a deliberedel consiglio generale regionale compe-tente. La scelta politica è, quindi, in capoalla struttura regionale che decide comeorganizzarsi nei territori, costituendo omeno le Fit. Una volta fatta la scelta poli-tica si dovranno poi osservare le indica-zioni del regolamento per individuare iterritori dotati dei requisiti previsti.

Prima del 2009 le maglie del regolamentoerano piuttosto larghe: era infatti suffi-ciente che il territorio corrispondesse auna o più Ust, che rappresentasse un’areadi possibile sviluppo associativo, che “dinorma” non fosse nel luogo in cui vi erauna sede Usr. Il Congresso del 2009 intro-dusse una condizione in più: non andavacostituita la Fit territoriale in realtà conmeno di 800 iscritti e nelle regioni conmeno di 2mila iscritti. La situazione che si

determinò all’indomani di quel Congressovedeva la presenza di 59 Fit territoriali (piùdella metà, però, non in sintonia con i re-quisiti previsti), alcune delle quali previoaccorpamento di due territori per rien-trare “nei numeri” (erano le cosiddette Fita scavalco); molte erano le Fit territorialicostituite nelle città capoluogo di regione,interpretando in senso molto largo quel“di norma” che ne indicava la inopportu-nità. Nei territori in cui la struttura regio-nale non aveva costituito la Fit (e ciò erasuccesso più per scelta politica che per os-servanza del regolamento il quale, comeabbiamo visto, era spesso violato) nac-quero i presidi che non sono quelli odierni,bensì dei coordinamenti con a capo un co-ordinatore di presidio nominato dalla se-greteria regionale.

Il Congresso del 2013 ratifica una sceltagià preannunciata dal Consiglio generale:lo scioglimento delle Fit territoriali, chenon avevano i requisiti numerici, e la co-stituzione di presidi strutturati ovvero diorganismi elettivi formati da un direttivodi presidio eletto all’assemblea congres-suale e da un segretario, al quale si pos-sono affiancare due vice segretari neiterritori da 400 a 800 iscritti. Non c’è più il“di norma” per le Fit nei territori in cui hasede la Usr, mentre per le regioni che sonostate accorpate nelle Usi, a seguito dellariforma organizzativa della Cisl, dove con-seguentemente si sono realizzate le Fit in-terregionali, s’introduce la deroga di potercostituire i territori anche sotto soglia:stiamo parlando di Basilicata e Molise.

La differenza di questo modello organizza-tivo con quello del 1997 è sostanziale: loscioglimento delle Fit territoriali non fascomparire la Federazione nei territori,tutt’altro; la solleva delle incombenze bu-rocratico/amministrative legate alla sussi-stenza del codice fiscale, ma ne confermaorganismi e dirigenza, mantenendone laprovenienza elettiva per garantire fun-zione politica e operativa. Quindi nessunritorno al passato, questa volta. E i nuovipresidi sono anche ben diversi da quelli in-trodotti, per scelta organizzativa locale, in

qualche regione dopo il Congresso del2009: infatti la presenza di un direttivo edi una segreteria di presidio (come dettoinnanzi attraverso una fase elettiva) mar-cano una netta differenza rispetto a coor-dinamenti e coordinatori indicati dal livelloregionale.

Ai nuovi presidi competono: titolarità dicontrattazione, coordinamento politico edoperativo di Sas, Rsu, Rls, individuazionedei bisogni formativi, cura di tesseramentoe informazione, gestione di quote contri-butive di competenza attraverso ripartoautomatico.

La situazione venutasi a determinare a se-guito di questa nuova riforma è la se-guente: 19 Fit regionali, di cui 2interregionali; 15 Fit territoriali; 65 presiditerritoriali.

Nel corso della recente tornata assem-bleare, la Fit ha fatto una verifica delle ri-cadute derivate da questi cambiamenti e irisultati emersi sono incoraggianti: il raf-fronto dell’andamento associativo fra glianni 2013 e 2014 vede una crescita degliiscritti (da 106.332 a 110.603), pratica-mente tutti nel livello decentrato (da78.296 a 82.672). Questo vuol dire, evi-dentemente, che il nuovo asseto organiz-zativo sta funzionando. Per tale motivol’Assemblea organizzativa e programma-tica della Fit, nel suo documento conclu-sivo, ha confermato la scelta politica delrafforzamento dei territori attraverso l’al-largamento dell’esperienza dei presidi el’introduzione del nuovo concetto di zonaper garantire la presenza dei delegati edelle delegate della Federazione nei luoghidi lavoro, soprattutto in quelli insistentinelle cosiddette praterie ancora inesplo-rate. Ciò è in perfetta sintonia con le sceltedella Cisl.

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

Silvia Ferro A ssemblea Nazionale

Focus

Quale riformaQuale riformaper la legge sullo sciopero?per la legge sullo sciopero?

Se ne parla ormai da mesi e ora la svoltasembra essere vicina. Il Giubileo è alleporte e il diritto di sciopero previsto dal-l’art. 40 della nostra Costituzione, inizia ad“andare stretto” a molti. Dal blocco dellametropolitana di Roma dell’aprile scorso,seguito da scioperi bianchi e degli straor-dinari, alle assemblee sindacali che hannoportato alla “chiusura dei cancelli” del Co-losseo, si sono susseguiti episodi che, apartire dalla primavera di quest’anno,hanno alimentato un tam tam mediaticoinaudito. Giornali, tv e social networkhanno veicolato la rabbia dei cittadini e deituristi fino a farla giungere forte e chiaraalle orecchie dei nostri parlamentari iquali, per dare risposta ai cittadini elettori,hanno ridato urgenza “al problema scio-pero” e, con l’occasione, stando a quantoè emerso dalle pagine di giornale, ancheal “problema sindacato” senza alcuna di-stinzione.

Un primo emblematico passo in tal sensoè stato fatto lo scorso 20 settembre con ilvaro del decreto legge n. 146 titolato “Mi-sure urgenti per la fruizione del patrimo-nio storico e artistico della Nazione”, ora

divenuto legge. Sorvolando sulla opinabilescelta di sfruttare per questa occasionetale strumento normativo che, come ènoto, ai sensi dell’art. 77 della Costitu-zione, può essere utilizzato dal Governosolo «in casi straordinari di necessità ed’urgenza», con questo decreto, frutto diuna reazione a un disagio causato da unaassemblea regolarmente indetta per di-scutere del mancato pagamento del sala-rio accessorio protrattosi per diversi mesi,ora nel novero dei servizi pubblici essen-ziali da garantire c’è anche l’apertura alpubblico dei luoghi della cultura.

Ma non è tutto. Attualmente l’XI Commis-sione Lavoro del Senato sta lavorando sutre diversi disegni di legge che portano lafirma rispettivamente dei Senatori PietroIchino, Maurizio Sacconi e Aldo Di Biagioche, con lo stesso apparente miope ap-proccio adottato dell’esecutivo, sembranovoler riformare drasticamente il dirittosciopero nei trasporti, puntando però allamera rimozione degli effetti senza pre-stare la dovuta attenzione alle cause cheprovocano l’inasprimento del conflitto.

Ancora una volta quindi si è aperto il di-battito nazionale sull’adeguatezza della le-gislazione in materia di sciopero e laFit-Cisl, nel corso dell’assemblea organiz-zativa che si è svolta a Rimini dal 9 all’11giugno, ha approfondito con il propriogruppo dirigente i tre disegni di legge svi-scerandone i contenuti e andando alla ri-cerca delle reali finalità e delle possibiliricadute.

Per i ddl sono stati utilizzati tre diversi stru-menti normativi, rispettivamente: unanuova legge ordinaria, una legge delega euna legge che modifica quella che oggi re-gola l’esercizio del diritto di sciopero neiservizi essenziali, la legge n. 146 del 1990.

Il disegno di legge n. 2006 del Sena-tore Pietro IchinoPresentato il 14 luglio 2015, questo ddl ti-tolato «Disposizioni per la regolazione delconflitto sindacale nel settore dei traportipubblici e integrazione della disciplinadell’assemblea» prevede l’obbligo per leorganizzazioni sindacali non dotate di«rappresentatività maggioritaria» di in-dire, prima della proclamazione di scio-pero, un referendum tra tutti i lavoratoricoinvolti nella vertenza, per verificare sealmeno il 50%+1 di loro voglia arrivare allosciopero. Richiamando la proposta dilegge di iniziativa popolare nota come

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Sciopero intelligente presentata dalla Fit-Cisl lo scorso 5 marzo alla Camera dei De-putati accompagnata da ben 80.493 firmedi cittadini italiani, il Senatore Ichino inol-tre prevede per gli utenti proroghe dellavalidità degli abbonamenti, sconti sui rin-novi o restituzioni in denaro per coloroche, essendo abbonati, subiscono scioperidi durata superiore a quattro ore e, per leimprese che ricevono contributi o corri-spettivi non direttamente proporzionati aikm di servizio di trasporto pubblico effetti-vamente svolti, la riduzione proporzionaleo comunque la restituzione di questi ul-timi per i km di servizio non svolti a causadello sciopero.

Il disegno di legge n. 1286 del Sena-tore Maurizio SacconiPresentato il 4 febbraio 2014, il ddl del Se-natore Sacconi delega il Governo ad adot-tare entro un anno dalla suatrasformazione in legge uno o più decretilegislativi che dovranno prevedere l’obbli-gatorietà del referendum preventivo tra ilavoratori se l’organizzazione sindacale ola coalizione di organizzazioni sindacali èdotata, a livello di settore, di un grado dirappresentatività superiore al 20% e finoal 50%. Niente sciopero quindi per chi nonraggiunge il 20% di rappresentatività. Inol-tre, dovrà essere prevista l’obbligatorietàper tutti i lavoratori di rilasciare una di-chiarazione preventiva di adesione allosciopero sia nel caso di proclamazione daparte di organizzazione sindacale dotata diun grado di rappresentatività sindacale su-periore al 50% sia nel caso di proclama-zione effettuata a seguito di referendumpreventivo. Dovrà essere aggiornata l’en-tità economica delle sanzioni e, in alterna-tiva alle sanzioni disciplinari previste oggiper i lavoratori che si astengono in viola-zione dei disposti normativi della legge n.146 del 1990, dovrà essere prevista la san-zionabilità diretta di questi ultimi da partedella Commissione di garanzia con riscos-sione mediante ruolo paga di una sommadi denaro che può andare da un minimodi 500 € a 5mila € in base al tipo di viola-zione e all’eventuale recidiva.

Il disegno di legge n. 550 del SenatoreAldo Di BiagioPresentato il 17 aprile 2013, questo ddlnon si sofferma sull’individuazione di mec-canismi di verifica della rappresentativitàsindacale ai fini della proclamazione disciopero ma, suggerendo modifiche e in-tegrazioni alla legge 146/90, aggiunge aigià numerosi poteri della Commissione digaranzia anche quello di precettazione,che essa potrà esercitare nel caso in cui ri-scontrasse un pericolo di pregiudizio gravee imminente dei diritti della persona chepotrebbe essere cagionato dall’interru-zione o dalla alterazione del funziona-mento dei servizi pubblici. Formalmentel’ordinanza di precettazione continue-rebbe a essere adottata dal Presidente delConsiglio o Ministro da lui delegato se ilconflitto ha rilevanza nazionale o interre-gionale ovvero, negli altri casi, il Prefettoma l’eventuale segnalazione di pericolo daparte della Commissione di garanzia, ogginon vincolante per gli organi preposti, do-mani lo sarebbe. Oltre a tale potere, vieneconferito sempre alla Commissione di ga-ranzia anche quello di formulare, nel casodi conflitti di particolare rilievo nazionale,una proposta di composizione della ver-tenza da presentare ad aziende e sindacatiprima dell’effettuazione dello scioperoproclamato con conseguente invito a diffe-rire lo sciopero per il tempo necessario aconsentirne la valutazione. Il tempo fun-zionale alla valutazione dell’accordo viene,dal Senatore Di Biagio, fissato in diecigiorni.

L’analisi dei tre disegni di leggeStando all’esame del contenuto dei treddl, condiviso in larga misura anche dallaCommissione di garanzia, risulta chiaroche la priorità parlamentare non è certoquella di trovare soluzione agli squilibri eai deficit che presenta la legge n. 146/90,come ad esempio: l’inefficacia delle pro-cedure di raffreddamento e conciliazionedivenute ormai “una perdita di tempo” espesso causa di inasprimento delle contro-versie collettive; le distorsioni delle regolesulla rarefazione che impongono distanzeminime tra l’effettuazione dei diversi scio-

peri sfruttate spesso da organizzazioni sin-dacali poco rappresentative per occuparestrategicamente “caselle” a scapito dellealtre organizzazioni sindacali e, non ul-timo, lo squilibrio dell’attuale apparatosanzionatorio, la cui inefficienza induce leaziende a non temere più gli scioperi maquasi a sperare nella loro effettuazioneper poter recuperare costi del lavoro, deimateriali o magari per chiudere momen-taneamente sezioni poco produttive.

Prevedere sbarramenti alla proclamazionediretta per chi non ha un grado di rappre-sentatività superiore al 50%; referendumpreventivi tra tutti i lavoratori sicuramentecostosi e difficoltosi da realizzare in tempibrevi vista la particolare organizzazionedel lavoro del settore dei trasporti e che ri-schierebbero di incentivare scioperi spon-tanei da parte dei singoli lavoratori; daremaggiori poteri alla Commissione di ga-ranzia senza indirizzarli verso una poten-ziale maggiore sanzionabilità delle aziendeche con i loro comportamenti sono la veracausa dei conflitti , sono solo dei meccani-smi utili a rendere de facto lo sciopero undiritto non più esercitabile. L’impianto nor-mativo che ruota intorno allo sciopero neiservizi essenziali va senza dubbio attualiz-zato, ma sempre in un’ottica di contempe-ramento. La norma giuridica è una regolagenerale e astratta emanata dallo Statoche concorre a disciplinare l’organizza-zione della vita della collettività. Correg-gere le note distorsioni che si sonogenerate negli anni tentando solamente dirimuovere gli effetti dello sciopero per tu-telare gli altri diritti connessi, come quellodella mobilità, senza guardare alle cause,non fa altro che aumentare il rischio di de-lineare regole ancor più sbilanciate a fa-vore delle aziende.

Per dirla con le parole del giurista Piero Ca-lamandrei: «Lo sciopero è stato prima unreato, poi una libertà, poi un diritto», èuna importante conquista del nostro statodemocratico e, per quanto ci riguarda,deve continuare a rimanere un diritto al-l’occorrenza esercitabile.

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

Marco Di Lillo A ssemblea Nazionale

Focus

Jobs Act: nuovo codiceJobs Act: nuovo codicedei contratti e dintornidei contratti e dintorni

Nell’Assemblea organizzativa programma-tica della Fit-Cisl ampio spazio è stato de-stinato, attraverso il focus “Codice deicontratti e dintorni”, all’approfondimentosulla nuova disciplina dei contratti e sultema delle politiche attive, ovvero il d.lgs.n. 81/2015, più noto come Jobs Act.

Tale riforma si presenta come un mosaicodi norme dalla forte carica innovativa, an-dando per lo più a sostituire e a riscriverele regole che eravamo da anni abituati adeclinare, a interpretare.

Il Legislatore ci ha consegnato un progettodove il binario del mercato del lavoro sem-plifica l’entrata, per favorire l’occupazionee la rioccupazione, e l’uscita, favorendo leriorganizzazioni aziendali imposte dallacompetizione globale, un binario vivo checostituisce oggi il “nuovo” diritto del la-voro. La scommessa del Governo non pos-siamo valutarla subito, dovremo attenderela giurisprudenza per cogliere a pieno glieffetti delle nuove politiche del lavoro, delnuovo welfare, degli ammortizzatori so-ciali in costanza di rapporto, dei tratta-menti di disoccupazione, delle tipologiecontrattuali e della nuova riforma dei ser-vizi ispettivi.

Il codice dei contratti…Allo scopo di rafforzare le opportunità diingresso nel mondo del lavoro, nonché diriordinare i contratti di lavoro vigenti, ilGoverno è delegato ad adottare un testoorganico semplificato delle discipline deicontratti e dei rapporti di lavoro, nel ri-spetto dei seguenti principi e criteri:

individuare e analizzare tutte lea)forme contrattuali esistenti, in fun-zione di interventi di semplificazione,

modifica o superamento delle mede-sime tipologie;

promuovere il contratto a tempo in-b)determinato;

abrogare le disposizioni che discipli-c)nano le singole forme contrattuali, in-compatibili con le disposizioni deltesto organico semplificato.

Proviamo a ripercorrere, in sintesi, il d.lgs.n. 81/2015. Una premessa: negli ultimianni la legislazione in materia di lavoro hadato sempre più importanza alla contrat-tazione di secondo livello quale strumentopiù adatto a regolamentare le realtà terri-toriali e aziendali. Il decreto si preoccupa,finalmente, di delimitare il significatodell’espressione "contratti collettivi", sta-bilendo all'art. 51 che "Salvo diversa pre-visione per contratti collettivi si intendonoi contratti collettivi nazionali, territoriali oaziendali stipulati da associazioni sindacalicomparativamente più rappresentative sulpiano nazionale e i contratti collettiviaziendali stipulati dalle loro rappresen-tanze sindacali aziendali ovvero dalla rap-

presentanza sindacale unitaria".

I contratti di collaborazione a progetto: dal25 giugno 2015 non possono più esserneattivati (quelli in essere potranno prose-guire fino alla scadenza). Restano salve,però, le discusse co.co.co, forme contrat-tuali che più di altre si prestano ad abusi.

Dal 1 gennaio 2016, poi, ai rapporti di col-laborazione personali che si concretizzinoin prestazioni di lavoro continuative edetero-organizzate dal datore saranno ap-plicate le norme del lavoro subordinato.Restano salve le collaborazioni regolamen-tate da accordi collettivi che prevedono di-scipline specifiche in ragione di particolariesigenze produttive ed organizzative. Conl'intento di espandere le tutele del lavorosubordinato, il decreto legislativo prevedeun meccanismo di stabilizzazione dei col-laboratori e dei lavoratori autonomi.

Disciplina delle mansioni: il lavoratore puòessere assegnato a qualunque mansionedel livello di inquadramento purché rien-trante nella medesima categoria legale - enon più solo a mansioni «equivalenti», che

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implicano quindi l'utilizzo della medesimaprofessionalità. Nei processi di ristruttura-zione/riorganizzazione aziendale e nei casiindividuati dai contratti collettivi, l’impresapotrà modificare le mansioni di un lavora-tore senza modificare il suo trattamentoeconomico. È altresì prevista la possibilitàdi accordi individuali, “in sede protetta”,tra datore e lavoratore che possano pre-vedere la modifica anche del livello di in-quadramento e della retribuzione al finedella conservazione dell’occupazione,dell’acquisizione di una diversa professio-nalità o del miglioramento delle condizionidi vita.

Le altre tipologie contrattuali: contratto atempo determinato, cui non sono stateapportate modifiche sostanziali; contrattoa chiamata; contratto di somministrazionea tempo indeterminato (staff leasing), peril quale si prevede un’estensione delcampo di applicazione eliminando le cau-sali e fissando un limite percentuale all’uti-lizzo calcolato sul totale dei dipendenti atempo indeterminato (20%). Per il lavoroaccessorio (voucher) viene elevato a 7milaeuro il limite annuo relativo all'importocomplessivo del valore dei buoni orari. Leattività lavorative rese tramite voucherpossono essere svolte a favore del singolocommittente per compensi fino a 2milaeuro, mentre per i percettori di prestazioniintegrative del salario o di sostegno al red-dito si pone a regime la norma che stabili-sce un limite unico di 3mila euro annui(anche nel pubblico).

È stata rivista la disciplina dell'apprendi-stato per la qualifica e il diploma profes-sionale, il diploma di istruzione secondariasuperiore e il certificato di specializzazionetecnica superiore, nonché dell'apprendi-stato di alta formazione e ricerca. Si pon-gono le basi di un sistema duale, in cui ilconseguimento dei titoli del livello secon-dario di istruzione e formazione e del li-vello terziario, potrà avvenire attraversol'apprendimento presso l'impresa. Si pre-vede, inoltre, che possano accedere all’ap-prendistato anche gli studenti degli istitutiscolastici statali per il conseguimento del

diploma di istruzione secondaria supe-riore.

Part time: sono definiti i limiti e le moda-lità con cui, pur in assenza di previsioni delcontratto collettivo, il datore può chiedereal lavoratore lo svolgimento di lavoro sup-plementare in misura non superiore al25% delle ore di lavoro settimanali, con-cordate con il lavoratore, con una maggio-razione onnicomprensiva dellaretribuzione pari al 15%. È inoltre previstala possibilità, per il lavoratore, di richie-dere il passaggio al part-time in caso di ne-cessità di cura connesse a malattie gravi oin alternativa alla fruizione del congedoparentale.

Attraverso un’attenta analisi del decreto èpossibile cogliere i molteplici spazi di in-tervento destinati alla contrattazione. Il le-gislatore ha fortemente sottolineato,come si è ricordato con l’art. 51, la possi-bilità per i diversi livelli di contrattazionedi modulare e contemperare i diversi inte-ressi attraverso differenti ipotesi di disci-plina. Cogliere tutti gli strumenti capaci diintervenire nella sostanza della normativaè, in ogni tavolo, fondamentale per tute-lare al meglio i lavoratori.

…e i dintorniLa seconda parte del Focus ha presentatoil grande tema delle politiche attive che fi-nalmente trovano spazio nel d.lgs.150/2015, all’interno del dibattito e dellesfide che portano il mercato del lavoro adoversi inevitabilmente confrontare con lescelte orientate verso una nuova identità,non più solo connessa agli incentivi alla di-soccupazione. Era inevitabile tentareun’inversione di marcia guardando agliesempi di efficienza nord-europei circa iservizi capaci di dare soluzioni all’occupa-zione e alla disoccupazione, anche graziealla nuova sinergia tra pubblico e privato.

Viene istituita una Rete nazionale dei ser-vizi per le politiche del lavoro, coordinatadalla nuova Agenzia nazionale per le poli-tiche attive del lavoro (Anpal), e formatadalle strutture regionali, dall’Inps, dal-

l’Inail, dalle agenzie per il lavoro e daglialtri soggetti autorizzati all’attività di inter-mediazione, dagli enti di formazione, daItalia Lavoro, dall’Isfol nonché dal sistemadelle Cciaa e dalle università.

Per una migliore gestione del monitorag-gio delle prestazioni, saranno istituiti unalbo nazionale dei soggetti accreditati asvolgere funzioni in materia di politiche at-tive, un sistema informativo delle politichedel lavoro e il fascicolo elettronico.

Il disoccupato verrà assegnato ad unaclasse di profilazione, allo scopo di valu-tarne il livello di occupabilità e sarà convo-cato dai centri per l’impiego per la stipuladi un patto di servizio personalizzato. Ilpatto dovrà riportare la disponibilità del ri-chiedente a partecipare a iniziative di ca-rattere formativo, di riqualificazione e adaccettare congrue offerte di lavoro.

La domanda di Aspi, Naspi o Dis-Coll equi-varrà a dichiarazione di immediata dispo-nibilità del lavoratore che sarà chiamato astipulare il patto di servizio, necessariaanche ai fini della concessione dell’asse-gno di disoccupazione (Asdi).

I beneficiari di prestazioni di sostegno alreddito che, senza giustificato motivo, nonpartecipino alle iniziative finalizzate a con-seguirne l’inserimento/reinserimento nelmondo del lavoro saranno soggetti a san-zioni che vanno dalla decurtazione alla so-spensione o decadenza dalle prestazioni.

Si prevede un assegno di ricollocazione afavore dei disoccupati percettori dellaNaspi, la cui disoccupazione ecceda i quat-tro mesi. La somma, graduata in funzionedel profilo di occupabilità, sarà spendibilepresso i centri per l’impiego o i soggetti ac-creditati.

Vincente dovrà essere la sfida per ilmondo sindacale di intercettare tutti i pos-sibili spazi di intervento nelle politiche at-tive per essere protagonista della nuovagrande macchina che, finalmente, pre-senta tutte le caratteristiche, almeno sullacarta, di un’identità fortemente orientataalla tutela dell’occupazione.

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Francesca Di Felice A ssemblea Nazionale

Più forti insieme controPiù forti insieme controla violenza di genere:la violenza di genere:

completata l’indagine conoscitivacompletata l’indagine conoscitivanei trasporti. Ora le propostenei trasporti. Ora le proposte

Francesca Di Felice, Coordinatrice nazionale delle donne Fit, illustra l’impatto della violenza di genere nei trasporti e le possibili soluzioni

Il tema della violenza sulle donne è ormaida tempo nell’agenda degli impegni delCoordinamento nazionale donne della Fit.Impegno, sostenuto dalla Segreteria na-zionale, che si è concretizzato, a partiredall’8 marzo 2013, con l’avvio della colla-borazione con l’Associazione nazionale vo-lontarie del Telefono rosa e con larealizzazione di diverse iniziative.

In prima battuta, è stato realizzato un per-corso formativo diretto alle coordinatriciregionali, per fornire loro gli strumenti dibase utili ad assistere e sostenere le lavo-ratrici vittime di violenza tra le mura do-mestiche e sui luoghi dilavoro. In seguito, signifi-cativa è stata l'iniziativaassembleare che ha coin-volto tutto il quadro diri-gente nazionale, con loscopo di affrontare il fe-nomeno sociale attra-verso un coinvolgimentoattivo degli uomini.

Su iniziativa dei Coordi-namenti donne regionali,sono state poi realizzatealcune importanti as-semblee locali per rispondere all'esigenzadi costruire un momento serio e costrut-tivo per prevenire e contrastare il feno-meno della violenza sulle donne.

Ma la sfida più importante è stata la rea-lizzazione di un'indagine conoscitiva di-retta a misurare il dato di incidenza delfenomeno della violenza di genere nei tra-

sporti i cui risultatisono stati presen-tati il 10 novembrescorso, in occasionedell’assemblea or-ganizzativa della Fit-Cisl nazionale.L’indagine è statarealizzata attra-verso la compila-zione di un

questionario anonimo, somministrato acirca mille lavoratrici e lavoratori che ope-rano in tutte le aree dei trasporti sul terri-torio nazionale, ed è la prima e unica nelsuo genere. Infatti, fino a oggi mancavanodati certi relativi al livello di percezione edi incidenza del fenomeno se non limita-tamente ai rilevamenti Istat, secondo iquali il 28% delle violenze subite dalledonne da non partner, avviene nell’ambito

dei luoghi di lavoro dei trasporti ovveroaeroporti, stazioni, mezzi pubblici. Il que-stionario è stato strutturato per rilevare lapresenza delle varie forme di violenza, nonsolo quella fisica tradizionalmente più evi-dente, ma anche le forme meno visibili edifficili da dimostrare tra cui quella psico-logica.

E il riferimento non è stato solo alla vio-lenza domestica, ma anche e soprattuttoa quella che si consuma sui posti di lavoro,sulla quale come sindacato siamo chiamatiad agire. Violenze sul lavoro, anche questesilenziose e subdole, come le molestie e ilricatto lavorativo, che si accentuano neimomenti di crisi, per l’accesso al lavoro,per gli avanzamenti di carriera e per laconservazione del posto di lavoro. Senzadimenticare le forme di violenza esterna,quella che vede come potenziale autore

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l’utenza e che per gli addetti dei trasportirappresenta un rischio quotidiano, incro-ciandosi con l’universo della sicurezza sullavoro. Gli intervistati sono stati 955 di cui513 donne e 442 uomini, provenienti datutte le regioni e impiegati nelle diversearee contrattuali dei trasporti. Il questio-nario è stato predisposto in modo detta-gliato con domande approfondite, diviseper aree tematiche ed elaborate ripetuta-mente fra di loro. Tutto ciò ha consentito

l’ottenimento di un quadro dettagliato deivari fenomeni per capire dove, come eperché succedono.

Ottanta domande divise in cinque aree te-matiche: indicatori della violenza; perce-zione e frequenza del fenomeno; sicurezzasul lavoro; iniziative conseguenti; preven-zione e contrasto. Le domande apparte-nenti alla prima area tematica hannoconsentito di analizzare il livello di cono-scenza del fenomeno tra gli addetti deitrasporti. I dati che ne sono risultati ripor-tano principalmente che per gli intervistatisi può parlare di violenza solo se ci sonosegni fisici, non riconoscendo le denigra-zioni, vessazioni o limitazioni di libertàcome forma di violenza. La cosa più allar-mante è che, su 955 intervistati, 63 hannodichiarato che esistono circostanze chegiustificano la violenza quando l’autore èsotto l’effetto di alcol o di droghe oquando è la donna che provoca l’uomo.

L’area tematica relativa alla percezione delfenomeno ha permesso di evidenziare chesu 955 intervistati, 170 persone hanno su-bito violenza sul lavoro. La maggior partedelle vittime sono donne che hanno subitoviolenza da colleghi, superiori e utenti.Principalmente le forme di violenza sonorappresentate da ingiurie, ricatti lavorativi,molestie e stalking. Il dato può sembrarepiccolo, ma non lo è se si pensa che dietroa quel numero c’è il disagio, il dolore e

l’umiliazione di chi le violenze le ha subite,magari in silenzio, ed è stato spesso co-stretto a cambiare le proprie abitudini divita.

Sul tema della sicurezza i dati non sonomolto diversi e si realizzano anche neglispostamenti casa-lavoro. Le domande re-lative all’area tematica delle iniziative con-seguenti hanno riportato il dato che, su170 intervistati che hanno dichiarato diaver subito violenza, solo 37 l’hanno de-nunciata; di questi, il 60% non ha fattonessuna richiesta in azienda per paura dinon avere motivazioni valide, per timoredi possibili ripercussioni lavorative e pen-sando di non essere creduto. Invece, il36% ha inoltrato richiesta di trasferimentoo diverso impiego ottenendo accoglienza.Sul tema della prevenzione e contrasto irisultati hanno mostrato che l’esistenza didispositivi o accorgimenti atti a preveniree contrastare il fenomeno della violenzanei luoghi di lavoro dei trasporti, è ancora

molto scarsa sia qualitativamente che nu-mericamente.

In sintesi, dai dati complessivi si evidenziache: tutte le forme di violenza sono pre-senti e le percentuali rilevate sono moltopiù alte di quanto si potesse pensare; lamaggior parte di queste violenze rimanesotto silenzio per paura di non trovareascolto e comprensione o nel timore di su-bire ulteriori ripercussioni nell’ambito la-vorativo; emerge l’esistenza del crescente

f e n o m e n odelle aggres-sioni verbalie fisiche cherendono iluoghi di la-voro dei tra-s p o r tis e m p r emeno sicuri,in modo par-ticolare dovelo svolgi-mento dellamansione av-viene in soli-tudine ed in

orari notturni; le violenze subite si riscon-trano anche negli spostamenti casa lavoro.

La realizzazione di questa specifica e ap-profondita indagine conoscitiva rappre-senta un primo importante passo percontrastare e prevenire il fenomeno dellaviolenza di genere nei trasporti. Sulla basedei dati riscontrati, l’azione del Coordina-mento nazionale donne Fit, in sinergia ecollaborazione con la Segreteria nazionalee con tutte le strutture regionali e territo-riali interessate, si svilupperà nell’ indivi-duazione di proposte concrete e deirelativi percorsi di attuazione, da condivi-dere con le associazioni datoriali dei tra-sporti, e da mettere in atto attraverso lacontrattazione di secondo livello finaliz-zata a prevenire e contrastare il feno-meno.

Quindi siamo all’inizio di un nuovo e im-portante progetto di lavoro da realizzaretutti insieme.

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A ssemblea Nazionale

Assemblea Organizzativa Programmatica Fit-Cisl9-10 novembre 2015

Documento finaleDocumento finale

L’Assemblea Organizzativa e Programmatica della Fit Cisl, riunitasia Rimini nei giorni 9 e 10 novembre 2015, condivide la relazionedel Segretario Generale Giovanni Luciano, con il contributo delSegretario Confederale Luigi Sbarra, del dibattito e dei documenticonclusivi pervenuti dalle Assemblee Organizzative regionali dellaFederazione.

Il Paese fa fatica ad uscire dalle sabbie mobili della crisi, anchese qualche segnale positivo comincia a vedersi, la corruzione rap-presenta sempre di più una palla al piede, i valori dell’onestà edella partecipazione sono ormai solo affermazioni ideologiche,tradite da un sistema di interessi individuali, che si va sempre piùdiffondendo, in cui le ragioni degli ultimi e del mondo del lavorosono continuamente inascoltate.

La scelta politica del Governo di snobbare i corpi intermedi,mette in discussione la coesione sociale poiché tende ad inde-bolire il sindacato e a relegare l’individuo nella solitudine, al di-fuori di ogni confronto democratico.

La Cisl, e tutto il Sindacato Confederale, devono evitare il rischiodi essere paragonati alla politica, sottraendosi alla “macchina delfango”, manovrata ad arte dalla critica demolitrice per fare ditutta l’erba un fascio. Il sindacato deve rinnovarsi nei propri qua-dri dirigenti al fine di rappresentare sempre meglio ilavoratori/cittadini per creare prospettive di futuro per il Paesee per i giovani. L’Assemblea della Fit condivide pienamente lascelta della Cisl di realizzare questo momento di riflessione orga-nizzativa e programmatica interna per proseguire nell’azione dicambiamento nell’ottica dell’avvio di una nuova stagione sinda-cale. Dobbiamo essere sempre di più anche il sindacato dei gio-vani delle donne e dei precari, della massa crescente degliinascoltati e non garantiti. Per fare ciò è necessario un nuovopatto sociale in cui tutti devono assumersi le proprie responsa-bilità.

Bene fa la Cisl a avanzare proposte, anche con modalità innova-tive, per ridare slancio a crescita ed occupazione, su fisco e pre-videnza e su un nuovo modello contrattuale; l’Assemblea auspicache Cgil e Uil seguano la stessa politica favorendo l’avvio di unanuova stagione di azione unitaria. Questa fase assembleare rap-presenta una preziosa occasione per indirizzare il cambiamentonella Cisl ed in tutte le sue articolazioni categoriali, per rafforzare

quello che funziona, correggere quello che non funziona ed in-novare per essere al passo con i tempi. In questa prospettiva l’As-semblea della Fit impegna la Federazione sul rilancio delradicamento territoriale, attraverso lo snellimento degli apparatiburocratici, l’intensificazione della trasparenza amministrativa,sulla ricerca delle alleanze con soggetti nell’ambito dell’associa-zionismo e, soprattutto, con la gente, nel senso ampio del ter-mine, non solo con gli iscritti e i lavoratori. Da questo punto divista la grande iniziativa promossa dalla Fit nazionale per la rac-colta di firme a supporto di una proposta di legge di iniziativa po-polare (Sciopero Intelligente) per modificare la legge sullosciopero, ha rappresentato un grandissimo successo sia per il ri-sultato numerico raggiunto, sia perché ha centrato propriol’obiettivo di portare i sindacalisti a parlare con la gente per poterspiegare le ragioni del sindacato fuori dalle mistificazioni e dallestrumentalizzazioni dei mass media.

Per quanto riguarda il livello nazionale, contrattazione, parteci-pazione, formazione ed attività internazionale sono gli ambiti dapotenziare e da sviluppare. Sul piano contrattuale si riaffermal’indirizzo di perseguire la semplificazione dei contratti nazionaliattraverso l’unificazione di aree merceologiche omogenee; inquesto senso è necessario anche che la segreteria nazionale pro-ceda ad una verifica circa i Dipartimenti e le relative aree con-trattuali, al fine di aumentarne le potenzialità. I CCNL devonoavere un ruolo di cornice per la tutela generale e di supporto utilea garantire il massimo sviluppo della contrattazione territorialee aziendale, al fine di aumentare le opportunità di scambio traproduttività e salario defiscalizzato.

In materia di appalti l’Assemblea chiede che le normative italiane

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di recepimento delle direttive europee risolvano, impedendo laformazione dei bandi così concepiti, il problema delle gare a mas-simo ribasso, foriere di tanti episodi corruttivi e di problemi dicarattere sociale e contrattuale. Tra le priorità dell’azione nego-ziale si fa sempre più emergente il bisogno di prevedere nei rin-novi contrattuali, da un lato l’adesione generalizzata ai Fondi diprevidenza complementare e dall’altro l’introduzione di stru-menti di welfare attraverso l’analisi attenta dei bisogni emergentie diversificati dei lavoratori e delle lavoratrici.

In riferimento al livello decentrato è necessario mantenere e po-tenziare la presenza della Federazione nei Territori, per esseresempre più vicini ai luoghi di lavoro, attraverso il consolidamentodei Presidi Territoriali esistenti e la trasformazione delle restantiFit Territoriali in Presidi entro il 2016. Nella realizzazione di taleprogetto elementi imprescindibili devono essere: il processo elet-tivo dei Segretari di Presidio; il mantenimento del doppio livellodi contribuzione con i relativi centri di raccolta a livello nazionaleper gli accentrati e regionale per i decentrati; la necessità di per-venire ad una quota omogenea di contribuzione da Fit a Cisl sututto il territorio nazionale; la certezza delle risorse, garantendoun flusso economico automatico verso i Territori; la costituzionedi Zone Fit per la realizzazione di una più capillare presenza negliagglomerati di lavoro dei trasporti. A tal fine l’Assemblea impegnala Segreteria Nazionale Fit a predisporre una proposta operativa,da presentare all’Esecutivo, che preveda un incremento di ri-sorse, concretamente esigibile, verso il Territorio attraverso la ri-definizione delle percentuali di ripartizione. Per quanto riguardale agibilità sindacali, l’Assemblea impegna la Federazione ad in-traprendere azioni contrattuali finalizzate a ricercare meccanismiidonei per poterutilizzare al mas-simo le disponibi-lità.

L’Assemblea ri-tiene che taliazioni vadanonella direzionedel rafforzamentodel ruolo dei Ter-ritori, così come

indicato dalla Cisl e conferma l’attuale impianto delle SegreterieFit con segretari dedicati a seguire le politiche dei dipartimentie di raccordo con il territorio perciò ritiene inapplicabile, per lastruttura organizzativa della Fit, la previsione di comporre le Se-greterie Regionali con l’inserimento di Segretari Territoriali poi-ché ciò rischierebbe di compromettere la funzionalità el’operatività dei Territori stessi.

L’Assemblea sottolinea il grande valore della formazione, chenella Fit ha raggiunto, negli ultimi anni, un livello ottimale ed im-pegna la Federazione ad ampliarne il raggio di azione per la pre-parazione dei propri dirigenti impegnati nella contrattazione, perpotenziarne le competenze utili ad introdurre gli strumenti diwelfare contrattuale, dei giovani e delle donne della Fit per ac-crescerne le capacità e per svilupparne ulteriormente le compe-tenze sulle materie contrattuali trasversali, nonché per i dirigentiimpegnati nei fondi pensione. L’Assemblea conferma, altresì, l’at-tuale impianto formativo sul doppio livello nazionale e regionale.

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L’Assemblea riafferma la scelta strategica di Cisl Reti, consideran-dola il mezzo per realizzare una Federazione di grande valore po-litico che possa costituire una prospettiva di sviluppoindispensabile per essere al passo con il cambiamento della so-cietà e del lavoro. La necessaria gradualità di un complesso pro-cesso di unificazione come quello di una federazionepluricomposta, può essere soddisfatta dalla formula, per unaprima fase costituente, della prima e seconda affiliazione se-condo un modello già sperimentato nella Cisl.

L’Assemblea condivide la grande determinazione, assunta dallaCisl, sulla questione giovanile. Dopo anni di enunciazioni occorrepassare ai fatti con azioni concrete per avvicinare i giovani allaFit e la Fit ai giovani, mettendo in atto un’adeguata politica deiquadri ad ogni livello che tenda, gradualmente e con consapevo-lezza, a migliorare e aumentare la partecipazione degli stessi nelsindacato, anche con regole statutarie, e per meglio rappresen-tare le esigenze dei giovani lavoratori e di quelli che il lavoro an-cora lo cercano tra mille difficoltà ed incertezze. La costituzionedi un “Laboratorio Giovani Fit” e di un “Servizio di Orientamentoal Lavoro” sono le azioni che la Fit si propone di realizzare per laelaborazione di proposte e progetti, anche di tipo contrattuale,a supporto delle politiche per i giovani e per favorire l’incontrotra domanda ed offerta di lavoro nei trasporti anche con accordicon le principali imprese del settore.

Sul tema donne l’azione della Federazione deve consolidarsi edestendersi ad ogni livello per valorizzare l’impegno ed il contri-buto delle sindacaliste, sia attraverso la presenza negli organismi,che nei percorsi di realizzazione contrattuale per sostenere ogniiniziativa utile alla tutela delle lavoratrici sia in ambito lavorativoche sociale.

Inoltre, è necessario rendere più efficace l’azione del Coordina-mento donne per contribuire all’elaborazione delle piattaformeper i rinnovi contrattuali ed a supporto della contrattazione azien-dale. A tale scopo, risulta importante rafforzare e sviluppare lecompetenze delle sindacaliste realizzando un percorso di aggior-namento formativo sulle materie contrattuali trasversali e sultema del welfare, per favorire un’azione contrattuale volta a ri-spondere ai bisogni emergenti di conciliazione delle lavoratrici edei lavoratori e nell’ottica di favorire la condivisione delle respon-sabilità familiari.

L’Assemblea esprime apprezzamento per l’indagine conoscitivasulla violenza di genere nei trasporti realizzata dal Coordina-mento nazionale donne Fit in collaborazione con l’AssociazioneNazionale delle volontarie del Telefono Rosa. Sulla base dei risul-tati dell’indagine dovranno essere individuate proposte concretesulle azioni contrattuali da intraprendere per contrastare il feno-meno e per prevenire ogni forma di violenza sui luoghi di lavorodei trasporti. L’Assemblea pone particolare attenzione agli episodidi violenza di cui sono continuamente vittime gli operatori del

front line dei trasporti attraverso una pressione costante sulleaziende e sulle istituzioni, per mettere in campo tutti gli stru-menti necessari a rendere sicuri i luoghi di lavoro.

Sul tema della rappresentanza e della rappresentatività, l’Assem-blea valuta positivamente la sottoscrizione dell’accordo con Filt-Cgil e Uiltrasporti, considerandolo uno strumento indispensabileper l’applicazione del relativo accordo interconfederale e giun-gere alla reale misurazione dei livelli di rappresentanza, scongiu-rando il pericolo che la questione venisse regolata dalla legge.

In relazione alla più volte paventata ipotesi di una nuova leggesullo sciopero, l’Assemblea rimarca la contrarietà della Fit, in par-ticolare rispetto al referendum preventivo ed allo sciopero vir-tuale che reprimerebbero la volontà e la libertà di azione deilavoratori, violando il dettato costituzionale. Infine, l’Assemblea,impegna il gruppo dirigente della Fit a vigilare perché venga pre-servata l’unicità del gruppo FSI. In prossimità della fase elettoraledi rinnovo delle RSU nelle ferrovie, impegna la Federazione intutte le sue articolazioni, ad una intensa mobilitazione per pro-muovere le liste della Fit a tutti i livelli.

L’Assemblea Organizzativa e Programmatica della Fit Cisl, per unSindacato moderno e per il Paese.

Approvato all’unanimità

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La strategicità di Cisl Reti perLa strategicità di Cisl Reti perla Confederazione e i lavoratorila Confederazione e i lavoratoriFit, Fistel e Flaei hanno vissuto una giornata comune subito dopo le rispettive as-

semblee organizzative.Luciano: «Sì all’aggregazione delle tre Federazioni che tutela le specificità»

Un celebre aforisma di Tommaso Moro recita «che io possa averela forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possaavere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distin-guere».

È questa l’illuminante citazione contenuta nella relazione presen-tata dal Segretario generale della Flaei, Carlo De Masi, in aperturadella fase dei lavori dell’Assemblea programmatica organizzativadedicata a Cisl Reti, tenutasi a Rimini lo scorso 11 novembre.

È proprio la volontà di cambiare il leit motiv della giornata co-mune con la quale Fit, Fistel e Flaei hanno deciso di concluderele proprie Assemblee organizzative, svoltesi contemporanea-mente il 9 e il 10 novembre.

Il documento iniziale presentato alla numerosa platea presentein sala, dal titolo “Crescere nella consapevolezza, nella condivi-sione e nella continuità” racchiude in sé la vera essenza del mo-mento dedicato alle Reti.

L’economia e la nostra società vivono e al contempo subisconorepentine trasformazioni che incidono profondamente sulmondo del lavoro, sulle strutture sociali e la qualità dei servizi. Ilmovimento sindacale può e deve stare al passo con i tempi ade-guando i propri obiettivi, ma soprattutto allargando l’orizzontedelle proprie azioni. Simili ambizioni passano per la capacità dileggere i tempi e le persone, di rinsaldare quel legame con lagente che troppo spesso gli antagonisti della democrazia sinda-cale tentano di sfaldare.

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Citando ancora il titolo della relazione, ilSindacato deve avere coscienza delle pro-blematiche e delle esigenze del presente,specie laddove la propria sfera di compe-tenza tocca quegli ambiti maggiormenteinteressati dalle innovazioni di tipo socio-economico e industriale.

Le tre Federazioni che compongono CislReti presidiano, infatti, i tre settori indu-striali a più alta concentrazione di valoreaggiunto e di innovazione tecnologica inItalia. Non si può trascurare come sianoloro a essere oggetto delle più incisive po-litiche di indirizzo dell’Unione europea: lereti transeuropee (Ten) nel settore dei tra-

sporti, dell'energia e delle telecomunica-zioni, menzionate per la prima volta neltrattato di Maastricht, sono senza dubbiogli strumenti preposti a contribuire allacrescita del mercato interno e all'occupa-zione, perseguendo allo stesso tempoobiettivi ambientali e di sviluppo sosteni-bile. Il rilancio del sistema italiano dipendedall’efficacia che simili direttive avrannosul nostro territorio e dalla sfida che tuttigli attori coinvolti sapranno cogliere ed af-frontare.

Trasporti, Energia, Telecomunicazioni eServizi fungono da espediente per il cam-biamento della società, delle imprese maanche del sindacato. È questo l’aspettoche la Cisl, com’è tipico della propria tra-dizione culturale, ha colto anticipata-mente, sostenendo con forza Cisl Reti espingendo per la prosecuzione di quel per-corso avviato nel settembre 2012, con lasottoscrizione del Patto Federativo.

Un supporto che è testimoniato dal con-tributo offerto a conclusione dei lavoridalla Segretaria Generale della Cisl, Anna-maria Furlan ma anche dalla presenza insala di Segretari confederali e tanti altriamici e colleghi della Confederazione chehanno voluto presenziare ed ascoltarequanto emerso nella “giornata delle Reti”.

Il programma dei lavori ha visto, dopo lasovracitata relazione letta dal SegretarioDe Masi, alternarsi nel prendere parola al-cuni delegati provenienti dalle tre Federa-zioni, intervallati dagli interventi dei

Segretari generali della Fistel e della Fit.

Numerosi sono stati gli spunti forniti dairappresentati delle tre categorie, uniti nelchiedere di vivere da protagonisti la sta-gione del rinnovamento che il sindacato sitrova ad affrontare, andando oltre queimeccanismi politici che hanno fin tropporallentato la piena costituzione di Cisl Reti.

L’azione sinergica delle reti sul territorio enei posti di lavoro, hanno spiegato i dele-gati, consente una maggiore efficacia delleparti sociali ed è la vera risposta alle esi-genze di snellimento e razionalizzazionedelle risorse che i tempi attuali richiedono.

«Essere Cisl Reti nelle Regioni e nei Terri-tori non deve significare - come lo stessoGiovanni Luciano, spiegava durante ilprimo meeting di “Retincontra” - disper-dere specificità e competenze, bensì farparte di un soggetto più grande»; un’op-portunità dunque, non certo un problema.

Convinzione asserita con forza anche dalSegretario generale della Fistel, Vito Anto-nio Vitale, che ha spiegato come Cisl Retiandrebbe, nonostante la disomogeneitàdei settori di riferimento, a integrare le sin-gole identità coinvolte in un processo ag-gregativo che, pur mantenendo le singolespecificità, ne valorizzi il contenuto.

L’Assemblea organizzativa, ha proseguitoVitale, rappresenta un’occasione di rifles-sione aperta al dialogo e al confronto.L’opportunità dunque, di parlare con fran-

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chezza e capire come vivere la scelta del-l’accorpamento, esperienza delicata giàvissuta dalla Fit ma anche dalla Fistel chea cavallo degli anni ’80 e ’90 ha visto l’ag-gregarsi dei settori delle telecomunica-zioni sotto un’unica sigla.

Il momento di pausa degli ultimi mesi nonha significato una battuta d’arresto, bensìla volontà di aprire a un’ulteriore discus-sione all’interno delle singole realtà affin-ché Cisl Reti non fosse il frutto di unafusione a freddo. Si è preferita la stradadella prima e della seconda affiliazioneproprio perché le Federazioni sono benconsapevoli di come le monocomposizioninecessitino di tempo, della giusta prepa-razione per la costruzione di un terrenosolido. Un periodo di stasi, quindi, utileper la riscossione di una partecipazione

proattiva dell’organizzazione a tutti i livelli,volta ad agevolare il percorso di aggrega-zione. Ecco dunque la necessità di dareora nuovo slancio al progetto, ripren-dendo le delibere già approvate e ope-rando sinergicamente per raggiungerequei traguardi da tempo prefissati.

Obiettivi, questi, che sono stati ben evi-denziati sia nell’ordine del giorno dei lavorisia nella Relazione iniziale: le tre Federa-zioni impegnano le proprie strutture na-zionali e regionali a dar vita aicoordinamenti politici e ad agire con pienaoperatività nelle questioni relative alla for-mazione, al proselitismo, al progetto gio-vani, alle donne e alle politiche sociali.Altri argomenti oggetto di condivisionequelli della rappresentanza e della rappre-sentatività, l’evoluzione contrattuale, il

mercato del lavoro, tutti temi affrontatianche dal Segretario generale della Fit,che nel suo intervento ha inoltre rimar-cato come la sede nazionale di via Salaria30, costituisca la culla naturale dove dareforma e contenuto alle proposte lanciate.

Giovanni Luciano, nel prendere parola, haringraziato tutti coloro i quali hanno coltol’occasione di questa giornata comune perdare voce alle proprie idee, lasciando tra-sparire la voglia di discutere presente al-l’interno di Cisl Reti, senza peròappassionarsi alle questioni oggetto dibrusio che hanno coinvolto il sindacatonegli ultimi tempi.

Le Assemblee organizzative, spiega Lu-ciano, hanno consentito di registrare intutti i territori la consapevolezza di essere

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parte di una grande organizzazione, di unacollettività che trascende i confini dellesingole categorie.

La Fit in questi mesi ha lavorato per tro-vare le soluzioni adatte affinché il sinda-cato sia maggiormente presente lì doveserve, lanciando le zone Fit e aumentandole risorse a livello territoriale; molto peròc’è ancora da fare in termini di formazionee di coinvolgimento dei giovani e delledonne. Il Segretario ha inoltre ribadito unconcetto già espresso nelle giornate pre-cedenti, riguardante l’importanza di unacomunicazione efficace che attragga lagente e crei un’attendibile informazionesulle attività e le battaglie che il sindacato

porta avanti. È il momento della politicadel fare, ha esortato Luciano, spiegandocome Cisl Reti costituisca una questionestrategica da affrontare senza esitazioni néulteriori false partenze. La Fit, emblemadella politica dell’aggregazione, testimoniacome l’atteggiamento inclusivo sia senzadubbio il più vincente.

Il progetto Cisl Reti, ricorda Luciano, ne-cessita del supporto fattivo della Cisl e vasostenuto con tenacia, in un processo gra-duale ma incisivo, affinché tutti si sentanoa casa propria all’interno della categoriaunica delle Reti.

Cisl Reti, infatti, può e deve diventare un

modello autentico, cui tutte le altre cate-gorie della Confederazione possano ispi-rarsi, quale esempio della capacità delSindacato moderno di cambiare e di mi-gliorare se stesso.

Le tre Federazioni dovranno impegnarsiper fare gioco di squadra ed essere inter-locutori privilegiati dinanzi le istituzioni, lecontroparti datoriali e soprattutto i lavora-tori. In questo senso vanno lette le pros-sime elezioni dei rappresentanti sindacaliche avranno luogo in molte delle aziendeoperanti nei settori oggetto di interesse diFit, Fistel Flaei: veri banchi di prova perfare rete e darsi reciprocamente sostegno.

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A conclusione dei lavori dell’11 novembre dedicati a Cisl Reti, haavuto luogo l’intervento della Segretaria generale della Cisl, An-namaria Furlan, focalizzato anzitutto sui concetti di coesione epartecipazione.

Furlan ha esordito ricordando come, all’indomani della sua ele-zione, un delegato della Fit-Cisl si fosse congratulato con lei, ap-pellandola quale “una della Fit finalmente al comando”: unasensazione toccante, ha affermato la numero uno della Cisl, ilsentirsi parte di una collettività a prescindere dalla categoria diprovenienza. Una simile asserzione dovrebbe far riflettere sulcome le relazioni, laddove impostate sulla correttezza, diventinofondamentali per rendere la Cisl un “posto per ognuno di noi”.

A di là dalle modifiche agli statuti e ai regolamenti, ciò che va pre-servato è il clima di confederalità; gli assetti istituzionali, in effetti,interessano il gruppo dirigente e poco, invece, appassionano gliiscritti, destinatari primari dell’azione del sindacato.

Ai tanti che in questi ultimi mesi hanno chiesto con insistenza de-terminazione nel fare, rassicura Furlan, la Cisl intende fornire ri-sposte con azioni fattive, a testimonianza di un sindacato cheagisce e persegue con tenacia i propri obiettivi. Tra questi rien-trano sicuramente la questione degli accorpamenti, traguardoraggiungibile non per editto ma per convinzione, nonché il temadella rappresentanza delle nuove generazioni.

I giovani sono oggi purtroppo distanti dal mondo del lavoro eancor più dal sindacato, visto semmai come un qualcosa di supe-rato o, ancor peggio, ad appannaggio dei garantiti.

Argomento centrale si rivela, dunque, quello del come intercet-tare le nuove generazioni, coinvolgerle nel sindacato e dar lorolo spazio appropriato, rovesciando il sistema piramidale propriodell’organizzazione, mettendo mano sulla durata dei mandati eprogrammando tempestivamente il ricambio generazionale.

Tutto ciò rientra in quella operazione di rinnovamento che va vis-suta come una chance da cogliere, per un sindacato coerente, vi-cino ai territori e al passo coi tempi.

La Cisl, prosegue la Segretaria generale, deve continuare ad in-terpretare i bisogni della comunità, a creare messaggi di solida-rietà ma soprattutto a diffonderli, perché non vi è alcun dubbiocirca la sovente difficoltà nel comunicare agli altri le battaglie cheil sindacato porta avanti. Puntare quindi al linguaggio, all’inclu-

sione e, non ultimi, alla contrattazione e a quei contenuti in gradodi dare autorevolezza e protagonismo alle parti sociali.

Ciò significa ragionare su questioni come la previdenza, il contra-sto alla povertà, la lotta al precariato, le politiche attive e la bila-teralità. Nel far questo la Cisl deve rivolgersi ad i propri iscritti ea coloro i quali vorrebbe rappresentare, con parole di verità e unatteggiamento trasparente, emblema di un sindacato delle li-bertà e non certo del populismo.

Questo spiega i numerosi dibattiti degli ultimi mesi in tutti i ter-ritori, nonché la scelta per un’Assemblea organizzativa program-matica che traduca le proposte avanzate dalla Conferenza indecisioni e conduca a un efficientamento delle proprie strutturee dei servizi offerti.

Cisl Reti, in questo senso, può insegnare a tutti cosa significhi re-almente “fare rete” ed essere dunque modello per tutte le altrecategorie.

La Cisl vuole offrire al Paese un modello di cambiamento chemetta al centrodella dialettical’uomo e la donna,la qualità della vitadelle persone, cre-ando dignità e pro-spettive per tutti. Èin gioco il futuro delsindacato confede-rale ed è per questo,conclude la Segreta-ria generale, che oc-corre senso diresponsabilità a tuttii livelli della Confe-derazione, in unsentiero da percor-rere insieme, anchecon il supporto e ilsostegno di Cisl Reti.

Furlan: «Cisl Reti insegnerà alla CislFurlan: «Cisl Reti insegnerà alla Cisla fare rete e sarà modelloa fare rete e sarà modelloper tutte le categorie»per tutte le categorie»

La Segretaria generale della Cisl ha concluso la giornata di Cisl Reti con un discorsosul cambiamento in atto nella Confederazione

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Ordine del giorno

Assemblea ProgrammaticaAssemblea ProgrammaticaOrganizzativa CISL RetiOrganizzativa CISL Reti

Rimini, 11 novembre 2015L’Assemblea programmatica organizzativa comune di CISL Reti,riunita a Rimini l’11 novembre 2015, condivide la Relazione pre-sentata dal Segretario Generale della FLAEI Carlo De Masi, arric-chita dagli interventi dei Segretari Generali di FIT GiovanniLuciano e di FISTel Vito Antonio Vitale, nonché dai contributiespressi dal dibattito.

Esprimepieno sostegno alla Segretaria Generale Annamaria Furlan e to-tale condivisione all’azione della Segreteria Confederale.

Manifestapreoccupazione per le crescenti difficoltà che il Movimento sin-dacale italiano si trova ad affrontare, dovute alla volontà di ri-durne spazi e compiti da parte della politica e di restringernel’impegno in ambito economico e sociale, anche con il ricorso apretestuose campagne di disinformazione.

Ribadisceil proprio orgoglio e la forte testimonianza con la costante coe-

renza di ideali, valori etici,solidarietà, difesa dei di-ritti del lavoro e dei più de-boli, oltre ognicondizionamento.

Evidenziail valore industriale e stra-tegico delle reti, infrastrut-turali materiali eimmateriali che le tra Fe-derazioni presidiano, cherappresenta l’asse por-tante del rilancio econo-mico dell’Italia. Alriguardo, Cisl Reti dovràessere impegnata a defi-nire obiettivi stabiliti econdivisi, a partire dall’as-setto organizzativo peruniformare l’azione sinda-cale, sostenere i Lavoratoridei diversi comparti, au-mentare gli Iscritti con

azioni sinergiche, motivando Dirigenti e Quadri ad ogni livello,oltre che promuovere e favorire iniziative per integrare le com-petenze in una strategia condivisa delle Reti.

Auspicala realizzazione di strutture flessibili, in grado di adattarsi alle co-stanti evoluzioni del sistema economico ed industriale, dise-gnando così un Sindacato moderno capace di adattarsi alle nuoverichieste del mondo del lavoro, di una migliore cooperazione conl’area dei servizi e dello sviluppo di lavori innovativi.

Impegnale Strutture Nazionali e Regionali a dar vita ai coordinamenti Po-litici e a dare impulso all’operatività nelle seguenti materie: for-mazione, proselitismo, progetto giovani, coordinamento donnee politiche sociali, sicurezza e ambiente di lavoro, rappresentanzae rappresentatività, informazioni studi e ricerche, evoluzione con-trattuale, mercato del lavoro, associazioni dirigenti, facendo rife-rimento alla sede comune di via Salaria, 30 a Roma

Ritienenecessario sostenere efficaci politiche di investimento sulle reti,con particolare riguardo alla tutela del lavoro, alla crescita del-l’occupazione, ai progetti di privatizzazione, alla Governance delleAziende, al mantenimento del controllo pubblico, di strutturefondamentali per lo sviluppo e la sostenibilità della Società ita-liana, anche con l’utilizzo dell’azionariato diffuso e dei Fondi Pen-sione dei Lavoratori nell’economia reale, in una visionepartecipativa e solidale, soprattutto in riferimento ai servizi es-senziali offerti ai Cittadini, attraverso le Reti.

Riconoscegrande importanza ai nuovi processi tecnologici di modernizza-zione dei sistemi e impegna tutte le Strutture a favorire, insiemea nuove dinamiche di comunicazione interna, il presidio dellenuove forme di lavoro che si stanno creando affinché Cisl Reti siainterlocutore privilegiato di queste originali attività.

Rendedisponibile Strutture, Donne e Uomini di Cisl Reti per meglio so-stenere il lavoro della Confederazione a tutti i livelli.

Approvato all’unanimità

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Gli attentati di ParigiGli attentati di Parigientrano dentro l’Assembleaentrano dentro l’Assembleaorganizzativa confederaleorganizzativa confederale

Parigi-Riccione. Le distanze si annullano;le lancette si fermano. Il canto dell’innonazionale transalpino e di Imagine di JohnLennon hanno unito nello spazio e neltempo i 1.200 delegati della Cisl, raccolti aRiccione dal 16 al 19 novembre per l’As-semblea organizzativa, alle130 vittime degli attentati diParigi del 13 novembre e aifrancesi tutti.

«Con una cadenza semprepiù ravvicinata e angosciante– ha affermato AnnamariaFurlan, Segretaria generaledella Cisl dando inizio all’in-contro confederale –apriamo le nostre riunionicommentando le tragediedel nostro tempo e del suo ir-risolto e lacerante travaglio».

Furlan ha ricordato le paroledi Papa Francesco: il mondo sta vivendoun terza guerra mondiale “a pezzetti”. Unaguerra che è difficile da combattere per-ché, come si dice in linguaggio militare, èasimmetrica, ovvero senza un nemico, unfronte, un obiettivo chiari. Infatti, celluleterroristiche vivono nascoste per poi com-parire e colpire bersagli multipli e cosid-detti soft, cioè civili, e non core ostrategici, come potrebbe essere, adesempio, un ministero o una grande fab-brica. Una tale azione, se non danneggiasensibilmente uno Stato e i suoi gangli po-litico-economici, crea però timore nellapopolazione e mira a spingerla a cambiareil proprio stile di vita, a chiudersi in sestessa, ad esempio rinunciando all’acco-glienza di chiunque sia percepito come

“diverso”, come se in ciascuno straniero sinascondesse un potenziale nemico.

Davanti agli attentati di Parigi, quindi, losgomento, il dolore, finanche la paurasono reazioni umane e legittime, mal’emotività non deve prevalere, come ha

giustamente sottolineato Furlan: «Oggipiù che mai siamo tutti francesi, tutti pari-gini, tutti vicini ad un grande paese alquale l'Europa e il mondo devono la Rivo-luzione del 1789 che con i principi di li-bertà, eguaglianza, fraternità ha chiusol'epoca degli anciens regimes e aperto lastoria della nostra modernità». Queglistessi principi ora non devono essere rin-negati in nome della paura.

La Cisl dà esempio in questo senso perchénon tradisce se stessa e i propri “valorinon negoziabili” e continua a credere nellapace, nell’accoglienza e nell’aiuto ai piùdeboli. A dimostrazione di ciò si possonocitare mille fatti, ma tra tutti uno dei piùnoti è il lavoro costante, anche nei paesimusulmani, fatto dall’Iscos Cisl, Istituto

sindacale per la cooperazione allo svi-luppo.

E proprio lo sviluppo è un punto chiavenella lotta al terrorismo. Furlan ha eviden-ziato, infatti, che lo Stato islamico è unostato territoriale che, per poter controllare

un'area vasta come la GranBretagna, “ha bisogno delconsenso delle popolazioni”.Dunque, necessita “di unWelfare, di un apparato mi-litare, economico, giuridico,di ordine, di una moneta”.Senza la rete tra economiacriminale, mafie internazio-nali, aree dell'economia glo-bale, “lo Stato territoriale eterrorista islamico implode-rebbe”.

Con queste parole la Segre-taria generale ha fatto riferi-

mento a due questioni cruciali. La prima èche è un segreto di Pulcinella che lo Statoislamico riceva indirettamente finanzia-menti e armi dall’Occidente. Molti paesi,tra cui l’Italia, vendono armamenti ad altrenazioni, come ad esempio l’Arabia Saudita,che ha un rapporto “ambiguo” con l’Is.Così facendo è chiaro che si allontana lapace.

La seconda questione è che non bastasconfiggere gli estremisti, ma occorre dareuna chance di crescita alla popolazione, al-trimenti resterà un terreno fertile per fu-ture formazioni terroristiche chesorgeranno e potranno facilmente presen-tarsi come nuovi “salvatori” dalla miseria.Si creerà così un circolo vizioso.

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«Per questo – evidenzia Furlan - resto con-vinta della necessità di una strategiaampia e articolata non affidata alla sola ri-sposta militare». Com’è noto, infatti, loStato islamico è nato dalla seconda Guerrad’Iraq, indetta da George W. Bush per de-porre il dittatore Saddam Hussein poichéle prove, in seguito rivelatesi costruite fal-samente, dimostravano che aveva armi didistruzione di massa e intendeva usarle. Aquella guerra non è seguito un piano Mar-shall che consentisse la ricostruzione e,nel vuoto di potere e nel deserto econo-mico, gli estremisti islamici hanno trovatoterreno fertile per attecchire ed espan-dersi anche fuori dai confini iracheni, finnel cuore della Siria, causando l’emorragiadi rifugiati che ora premono ai confinidell’Europa cercando la salvezza. Davanti

a questo disastro umanitario e culturalenon valgono, nemmeno come magra con-solazione, le scuse parziali e tardive diTony Blair, che quando fu Premier britan-nico sostenne Bush junior in quella sciagu-rata impresa.

L'intervento militare, di cui negli ultimigiorni parlano in tanti, va allora «integratoin una manovra diplomatica ad ampio rag-gio sull'intera area mediorientale» e «inuna dichiarata offerta di cooperazione atutela delle condizioni di vita delle popo-lazioni», ha commentato Furlan.

Questa cooperazione deve svilupparsianche nel nostro Paese e in Europa.«Anche noi – ha precisato la Segretaria ge-nerale – dobbiamo aprire un dialogo fe-

condo, non episodico, con le comunitàislamiche che vivono in Italia. A partire dalloro Consiglio nazionale del quale è auto-revole e riconosciuto componente Moha-med Saady, il presidente della nostra Anolf(Associazione nazionale oltre le frontiere,Ndr). Proporrò, tra le iniziative da metterein campo, a Cgil e Uil di incontrare insiemeil Consiglio islamico per avviare un per-corso permanente di confronto e di colla-borazione finalizzato all'integrazionesociale nel rispetto delle fedi, delle cul-ture, delle identità e a iniziative comunicontro il terrorismo islamista che demar-chi con assoluta chiarezza l'abisso che losepara dall'Islam autentico, tollerante enon violento». L'idea è quella di dare unarisposta perentoria, “anche nell'interessedell'Islam autentico” ai mercanti dellapaura, a chi “specula a man bassa” sul-l'equivalenza tra Islam e terrorismo, “tramigranti e Jihadismo della porta accanto”.

A livello europeo, invece, Furlan ha chie-sto che la Ces, la Confederazione europeadei sindacati, di cui la Cisl è parte, si facciasentire maggiormente, chiedendo al-l’Unione europea di diventare rapida-mente Stati uniti d’Europa, ovvero ununico grande paese che con una sola,forte voce possa contare davvero in poli-tica estera e gestire in modo efficace lequestioni più complesse, proprio comequella dello Stato islamico.

«L'idea dell'Europa unita – ha concluso laSegretaria generale - è scaturita come pre-sidio di pace sulle macerie di due guerremondiali e dell'Olocausto. La Cisl è nata,unica nel panorama sindacale italiano, conquesta stupenda utopia concreta di civiltà.Senza pace non c'è giustizia sociale esenza giustizia sociale non può essercipace. In questa reciprocità risiede la civiltàdel lavoro, l'essenza della nostra missione,il senso etico e politico delle nostre operee la speranza dei nostri giorni».

Giulia [email protected]

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Abruzzo-Molise:

«Anticipiamo gli eventi,«Anticipiamo gli eventi,non li subiamo»non li subiamo»

La Fit-Cisl Abruzzo Molise ha svolto i lavoridella propria Assemblea organizzativa loscorso 12 ottobre presso l’Hotel Villa Me-dici di Lanciano.

I delegati provenienti dalle due regionierano una cinquantina, espressioni dei di-versi dipartimenti contrattuali di cui la Fitsi compone, ma anche di giovani e donne,categorie queste che rappresentano duedei pilastri fondamentali di un sindacatoche deve evolversi.

Hanno partecipato ai lavori il Segretariogenerale dell’Unione sindacale interregio-nale Abruzzo-Molise Maurizio Spina e ilSegretario generale della Fit nazionaleGiovanni Luciano, al quale è stato affidatoil compito di fare sintesi attraverso le con-clusioni.

La relazione del Segretario generale dellaFit Abruzzo-Molise, Alessandro Di Naccio,è stata incentrata sui temi del documentoassembleare confederale e sulle lineeguida di Federazione approvate lo scorsosettembre a Milano. Rappresentanza, for-mazione, politiche di genere, amministra-zione, semplificazione della contrattazionedi primo livello, Cisl Reti: sono questi i temiprincipali affrontati da Di Naccio in un in-tervento ricco di proposte concrete,messe sul piatto del dibattito che ne è se-guito.

Di particolare rilievo i contributi dei Segre-tari generali di Fistel e Flaei Abruzzo-Mo-lise Lucio Petrongolo e Luciano Lanci,attenti e puntuali, in un ottica federativache ha nelle politiche orizzontali delle Retiil naturale terreno del confronto e del-l’agire comune.

Questa Assemblea ha ribadito la necessitàdi rivisitare le politiche organizzative e am-ministrative di una Cisl e di una Fit che an-cora una volta dimostrano di anticipare glieventi e non di subirli, con la dovuta atten-zione, però, a quella che potrebbe trasfor-marsi in una ricerca forzata del nuovo chenulla avrebbe a che vedere con la neces-sità di scelte proficuamente atte al miglio-ramento della rappresentanza.

Più attenzione ai territori con atti ammini-strativi vincolanti; maggiore vicinanza allenuove generazioni con politiche formativee rappresentative adeguate; consolida-mento della contrattazione di secondo li-vello che faccia il paio con una verariforma di fisco e previdenza: su questi esu altri temi Maurizio Spina e Giovanni Lu-ciano hanno dato un contributo di so-stanza e non di circostanza, fornendoulteriori chiavi di lettura tradotte, unita-mente agli interventi succedutisi nel corsodel dibattito, nel documento finale dell’as-sise.

Si apre quindi una fase molto importanteper l’intera organizzazione, che culmineràcon il termine del quadriennio congres-suale, momento nel quale gli indirizzi e lescelte dovranno essere completamentetradotti in atti statutari e regolamentari.

A questo si uniscono i delicati temi dellosviluppo infrastrutturale, delle risorsesempre più scarse che affliggono il tra-sporto pubblico locale, della riorganizza-zione del ciclo e degli ambiti territoriali deirifiuti. Tutti aspetti fondamentali che sa-ranno sui tavoli di confronto istituzionalee contrattuale nei prossimi mesi e che rap-presenteranno le sfide che ci accingiamoad affrontare con nuovo e rinnovato entu-siasmo.

Amelio Angelucci

Segretario generale aggiunto Fit-CislAbruzzo-Molise

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Documento finaleDocumento finaleL’Assemblea Organizzativa della FIT CISL Abruzzo Molise, tenutasiil giorno 12 ottobre 2015 presso Hotel Villa Medici, in Rocca SanGiovanni (CH), alla presenza del Segretario Generale Fit Cisl Gio-vanni Luciano, e del Segretario USI Cisl Maurizio Spina, sentita larelazione del Segretario Generale Alessandro Di Naccio ne fa pro-pri i contenuti e i contributi scaturiti dal confronto e dal dibattito,nonché dagli interventi e dalle conclusioni del Segretario Gene-rale Giovanni Luciano.

L’Assemblea Organizzativa della Fit Cisl Abruzzo Molise inoltre:

- condivide i contenuti del Documento Organizzativo Confederaleper quanto attiene la razionalizzazione ed unificazione dei con-tratti, il miglioramento della formazione, nonché l’adesione ge-neralizzata ai Fondi pensionistici;

- sottolinea la non condivisione della definizione statutaria dellacomposizione delle Segreterie nei termini che le prevedono comesommatoria tra Segretario Generale e alcuni Segretari Territorialie/o di Presidio, stante la valenza di tali figure in particolare perla loro presenza sui territori, caratteristica che verrebbe meno sele stesse fossero accentrate nella sede regionale;

- rimarca l’esperienza positiva dei Presidi Territoriali e condividel’ipotesi di estensione di essi a tutte le Regioni, fissando il budgetdi ognuna in base alle entrate riscosse e agli interventi integrativiregionali;

- sottolinea la necessità di intensificare le azioni tese ad aumen-tare il proselitismo anche e soprattutto attraverso una presenzapiù capillare sul territorio;

- sottolinea l’importanza dell’accordo con la Cisl Regionale perl’aliquota ridotta, tenuto conto della natura diversificata dei con-tributi di propria competenza caratterizzati anche da una impor-tante presenza del mondo delle cooperative;

- rilancia il tema dell’accorpamento categoriale con la doverosacostituzione di Cisl Reti, categoria strategica che permetterà direalizzare obiettivi sempre più ambiziosi;

- ritiene indispensabile attuare politiche sindacali a favore dei gio-vani e della loro occupazione, con la prospettiva di diventare unsindacato sempre più aperto alle loro esigenze;

- riafferma l’importanza del ruolo delle donne nel mondo del la-voro e, soprattutto, nell’ambito sindacale;

- riconosce il ruolo determinante del welfare contrattuale per la

tutela del lavoratore;

- considera necessario applicare le regole sulla rappresentativitàsindacale, così come convenuto con il documento Filt Fit e Uiltnazionale delle scorso Luglio e rimarca la condivisione della pro-posta di legge sullo “sciopero intelligente”, sottolineando l’estesapartecipazione della Fit Abruzzo Molise;

- conferma la validità e la strategicità dei servizi, specie quelli for-niti da Caf e Inas ed auspica una sempre maggiore professionalitàe competenza;

- insiste sulla sobrietà organizzativa e amministrativa della strut-tura sindacale, che deve essere caratterizzata da una regolare etrasparente contabilità e da un equilibrio finanziario imprescin-dibile da una vincolante correlazione tra entrate e uscite.

Approvato all’unanimità.

Rocca San Giovanni, 12 ottobre 2015

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Alto Adige Südtirol:

«Non ci diamo mai per vinti»«Non ci diamo mai per vinti»

Carissimi, inizia sempre così una lettera aqualcuno a cui siamo affezionati, ed èesattamente così. Vorrei condividere convoi quello che è il mio “impressum” sul-l’Assemblea organizzativa dell’Alto Adige.In generale l’Assemblea è un momento diriflessione al quale siamo chiamati per fer-marci e “tastare il polso alla situazionedella Federazione”. Devo confessarvi chea due anni dal Congresso, questo pit-stopera necessario. Perché? Perché come re-migina della carica era d’obbligo.

La particolarità dell’Alto Adige, che ha treetnie diverse e con un popolo di radicegermanica, è che non è una realtà sem-plice. Qui la Fit SGBCISL si differenzia inquanto è una realtà ben radicata sul terri-torio e i nostri predecessori hanno lavo-rato bene, facendola crescere eprosperare.

Ahinoi, i tempi sono cambiati e sul sinda-cato soffiano venti di guerra. La scorsaestate siamo stati nell’occhio del ciclone e- come risulta essere in auge di questitempi - i processi si fanno fuori dalle auledi tribunale. Siamo dotati di organi prepo-sti: dopo accurate verifiche si può proce-dere con i provvedimenti e questa sichiama democrazia trasparente.

E ora, tornando a noi, Alto Adige terra re-denta, lontana, transfrontaliera, la nostraAssemblea organizzativa è stata un mo-mento di grande partecipazione. In conco-mitanza si è svolto un coordinamentoferrovieri sia per fare il punto della situa-zione in azienda che per procedere con illancio delle elezioni di Rsu ed Rls in Ferro-vie dello Stato Italiane, che non si svolge-vano dal lontano 2004. Un momento

atteso da molto:l’azienda ci sta osser-vando e monitorando e amaggior ragione dob-biamo lavorare bene perportare a casa un granderisultato. Le elezioni sonoun momento politico digrande importanza per ilsindacato, grande fer-mento e lavoro di squa-dra, che fanno di una federazione il suopunto di forza e di coesione.

Quest’anno la Fit-Cisl ha preso le misure atutte le sue strutture sul territorio nazio-nale più di una volta. Ci siano misurati conla grande raccolta firme per lo “Scioperointelligente”; tutte le strutture hanno ri-sposto positivamente raggiungendo am-piamento l’obbiettivo che ci eravamopreposti. Ora con queste elezioni in Fsisiamo chiamati allo stesso tipo di impe-gno. Questa cura ci fa bene, non perchéstessimo in cattiva salute, ma perché unacura ricostituente da vigore all’organismoe lo tiene in forma.

Ed è proprio questo che il sindacato devefare, essere in forma, sempre attento aquello che lo circonda, ai cambiamenti.Ecco la parola che ha caratterizzato tuttele assemblee organizzative. Cambiamento,non vuol dire necessariamente fare tuttonuovo, ma semplicemente cambiarequello che non funziona, anche perché -diciamolo chiaramente - non è tutto dabuttare. La Fit SGBCISL con la sua strutturamolto giovane è diventata sotto ognipunto di vista competitiva, più rampante.Forse è stato più semplice imparare: su

questo foglio bianco andava scritto tutto omolto, da correggere c’era poco. Con lacollaborazione di tutti siamo giunti a que-sto punto; ci aspettano altri periodi impe-gnativi e altro lavoro da portare avanti, masiamo qui per questo per lavorare e so-prattutto per lavorare insieme bene e conpassione.

Voglio concludere con questa frase delDalai Lama: «Non darti mai per vinto; qua-lunque cosa accada, non cedere; allarga ilcuore; nel tuo Paese si consuma troppaenergia per sviluppare la mente anziché ilcuore.

Sii compassionevole non solo coi tuoiamici, ma con tutti.

Sii gentile. Impegnati per portare pace neltuo cuore e nel mondo. Datti da fare perla pace e, ancora, ti dico: non cedere. Qua-lunque cosa accada, qualunque cosa suc-ceda intorno a te, non darti mai pervinto».

Maria Rosaria SeverinoSegretaria generale Fit-Cisl Alto AdigeGeneralsekretärin Fit SGBCISL Südtirol

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Documento finaleDocumento finaleL’Assemblea Organizzativa e Programmatica della FIT SGBCISLAlto Adige, riunitasi a Bolzano, presso la Kolpinghaus il 20 ottobre2015, sentita la relazione del Segretario Generale, Maria RosariaSeverino, e della Segreteria, ne approva i contenuti unitamenteai contributi emersi dal dibattito, all’intervento del Segretario Ge-nerale USP SGBCISL Alto Adige, Michele Buonerba e MassimoMalvisi della Segreteria nazionale Fit-Cisl ed alle conclusioni delSegretario Nazionale della FIT CISL, Michele Imperio.

L’Assemblea Organizzativa, presa visione delle Linee guida predi-sposte dalla Segreteria Nazionale per il dibattito nelle AssembleeOrganizzative e Programmatiche della FIT Nazionale e Regionali,ne condivide i contenuti.

L’Assemblea Organizzativa, in particolare,

IMPEGNA

tutto il Gruppo Dirigente della FIT SGBCISL a continuare ad at-tuare politiche sindacali inclusive e formative, a favore dei giovanie delle donne, con la prospettiva di diventare un sindacato sem-pre più propositivo nel promuovere politiche di conciliazione;

IMPEGNA

ad adoperarsi sulle “quote di genere” per implementare l’in-gresso delle donne a tutti i livelli dell’Organizzazione; favorire lapresenza e la partecipazione attiva delle sindacaliste ai tavoli con-trattuali, per l’inserimento di clausole relative alla conciliazionedei tempi casa-lavoro tenendo conto del welfare integrativo. As-sicurare la partecipazione femminile nei percorsi formativi; Vigi-lare sugli sviluppi lavorativi delle lavoratrici, per scongiurareforme di discriminazione;

RITIENE

indispensabile attuare politiche sindacali a favore dei giovani edella loro occupazione, con la prospettiva di diventare un sinda-cato sempre più aperto alle loro esigenze;

IMPEGNA INOLTRE

tutto il Gruppo Dirigente, attivisti, RSU ed iscritti FIT SGBCISL, uni-tamente alla SGBCISL, a lavorare attivamente per conseguire unottimo risultato nelle elezioni delle RSU del Gruppo FSI, che sisvolgeranno dal 24 al 27 novembre 2015, in linea con quanto av-venuto nel 2004;

INTENDE

sviluppare un gruppo di lavoro sulla sicurezza all’interno della Fe-derazione FIT SGBCISL con l’indirizzo di individuare i provvedi-menti da mettere in campo sul posto di lavoro. Attenzione altema sicurezza rispetto ai molti episodi di violenza anche nellanostra Provincia Autonoma di Bolzano, che soprattutto negli ul-timi periodi hanno colpito molti nostri colleghi sui posti di lavoro.

RITIENE

importante diventare un organizzazione più snella e sempre piùvicina agli iscritti ed ai lavoratori, per essere all’altezza di affron-tare le sfide del XXI secolo – INSIEME/GEMEINSAM – verso il fu-turo.

Approvato all’unanimità

Bolzano, 20 ottobre 2015

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Calabria

«Sempre e per sempre«Sempre e per sempredalla parte dei lavoratori»dalla parte dei lavoratori»

L’Assemblea organizzativa e programma-tica regionale della Fit-Cisl Calabria si è ca-ratterizzata per una larga partecipazionedi quadri, di giovani e donne, di delegatee delegati ferrovieri candidati alle pros-sime elezioni Rsu-Rls che si svolgeranno intutti gli impianti della Calabria dal 24 al 27novembre, riuniti in un evento dal titolo“Cosa cambiare per affrontare le sfide delterzo millennio”.Si è trattato di un momento partecipativoe organizzativo sviluppatosi alla presenzadel Segretario generale nazionale Gio-vanni Luciano; del Segretario generaledella Cisl Calabria Paolo Tramonti; dei Se-gretari regionali Usr: Rosy Perrone, SergioPititto, Giuseppe Lavia; del Segretario ge-nerale dell’Ust Pino De Tursi; del Segreta-rio territoriale Enzo Musolino; delSegretario generale della Flaei CalabriaDomenico Portaro e dei responsabili regio-nali dell’Inas Gennarino Madera e del CafTonino Ferrari e del Presidente dell’InatPietro Vasco.Il Segretario generale Annibale Fiorenzaha introdotto la relazione della Segreteriaregionale con la proiezione di alcune sliderappresentanti l’organizzazione della Fitsul territorio e la canzone di Francesco DeGregori “Sempre e per sempre” come sot-tofondo. «Il ritornello “sempre per sempredalla stessa parte mi troverai” significa checi troveremo sempre dalla parte delle la-voratrici, dei lavoratori, dei giovani e delledonne, dei disoccupati, dei pensionati edella società civile. Un inno che evidenziacome, nonostante il trascorrere del tempo(65 anni e 6 mesi dalla fondazione dellaCisl), viviamo quello che facciamo conl’amore dei nostri ideali e dei nostri pen-sieri verso chi rappresentiamo. Pensieri eideali che vivono sempre dentro di noi eche cerchiamo di applicare e trasferire con

dignità. Lavoriamo tuttiquanti uniti contro il dila-gante qualunquismo di molti,tenendo salda la coerenza va-loriale dei principi fondantidella Cisl».Le scelte organizzative hannorappresentato in questi anniun buon viatico per generarefiducia e dare continuità allungimirante percorso trac-ciato, intrapreso e in gran parte già realiz-zato dal livello nazionale a quelloterritoriale. Sotto l’ombrello della riformaorganizzativa Cisl è stata rilanciata la vo-lontà di voler proseguire il cammino, uni-tamente a Flaei e Fistel, verso la futuracategoria unica delle Reti.Il dibattito ha confermato la volontà e lanecessità di alimentare le sinergie tra i li-velli organizzativi, superando le distanze fi-siche tra i posti di lavoro, le struttureterritoriali, regionali e nazionali. L’assem-blea è stata un’occasione di ascolto e di li-bero confronto. Un confronto che, oltre aevidenziare la bontà delle scelte fatte edegli obiettivi da perseguire nel medio elungo termine, ha condiviso il bisogno dieseguire un “tagliando di manutenzione”utile «a migliorarci nella qualità e nell’effi-cienza delle azioni da svolgere in sede con-trattuale e istituzionale. Unaggiornamento che ci consentirà di evol-verci e incalzare i continui cambiamentidel mondo del lavoro e dei modelli del si-stema produttivo, aziendale e della societàpiù generalmente intesa».Agli interventi dei quadri e della Coordina-trice regionale delle donne Fit, Lorella Ma-tera, delle delegate e delegati, ha fattoseguito la testimonianza del giovane neo-diplomato, Lorenzo Sabato, dell’Istitutonautico di Pizzo (Vibo Valentia) che ha rin-

graziato la struttura territoriale della Fitper la partecipazione ad alcuni momentiformativi della scuola.Il giovane neodiplomato ha espresso unsentito ringraziamento a tutta la Fit perchéè grazie a essa che ha potuto conoscere ecomprendere il compito e le funzioni delsindacato. Va giusto in questa direzione lasinergia tra la Fit e l’Istituto nautico, cheha ottenuto l’accredito ministeriale per ef-fettuare corsi di formazione per futuri uffi-ciali della marina mercantile: un esempiopratico di un approccio pragmatico per co-noscere e coinvolgere i giovani nella Fit enella Cisl.I lavori della giornata, animata da più vociin rappresentanza di tutte le realtà territo-riali e di esperienze diverse, hanno trovatoil sostegno e la vicinanza di tutti i livellidella Cisl calabrese, della Società dei ser-vizi e dell’Inas. Gli oltre cento partecipantihanno avuto modo di sentire e apprezzarele riflessioni del Segretario generale nazio-nale della Fit Giovanni Luciano, i suoi ra-gionamenti sul presente e sulleprospettive organizzative, sociali e politi-che del sindacato e della Fit in particolareanche nella più complessiva dimensionedella riforma organizzativa in corso.

Annibale FiorenzaSegretario generale Fit-Cisl Calabria

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L’Assemblea Organizzativa e Programmaticadella FIT CISL Calabria allargata ai Consigli Gene-rali delle strutture Territoriali, a delegati RSA–RSU eletti e partecipanti ai Corsi di FormazioneRegionale, a Delegate e Delegati candidati nelleliste per le elezioni delle RSU e RLS nei siti indu-striali del Gruppo FSI in Calabria, ascoltata la re-lazione del Segretario Generale AnnibaleFIORENZA, ne approva i contenuti unitamente aicontributi emersi dal dibattito di delegate e de-legati, dall’intervento del Segretario Generaledella CISL Calabria Paolo TRAMONTI e dalle con-clusioni del Segretario Generale della FIT CISLNazionale Giovanni LUCIANO.

L’Assemblea Organizzativa con gli interventi chehanno animato il dibattito, ha condiviso i conte-nuti e gli obiettivi delle “Linee Guida NazionaliFIT CISL”.

L’Assemblea Organizzativa condivide il progetto di completare laregionalizzazione amministrativa e di implementare e sostenerela continua innovazione dei Presidi territoriali, con l’obiettivo dipervenire, con il prossimo Congresso del 2017, allo scioglimentodella FIT Territoriale di Reggio Calabria e la trasformazione dellastessa in Presidio Territoriale Strutturato da replicarsi sul territo-rio della UST di CZ- - KR- -VV con presidi non strutturati a Crotonee a Vibo Valentia. Il Progetto, in sintonia con le Linee Guida FIT,prevede altresì la possibilità di sviluppare “Zone FIT” in grandiagglomerati di lavoro. Un progetto che si accompagna alla garan-zia dei flussi delle risorse spettanti alle singole strutture territo-riali.

L’Assemblea Organizzativa dà mandato alla Segreteria Regionaledi proseguire e implementare il progetto formativo per RSA–RSUe Delegati S.A.S., nonché a programmare attività seminariali sutematiche di stretta attualità come la Bilateralità, Rappresentanzae Rappresentatività, Normativa sugli Scioperi ecc.

L’Assemblea Organizzativa impegna tutte le strutture FIT e il lorogruppo dirigente a lavorare a sostegno delle elezioni RSU e RLSdel 24- -27 Novembre nell’ambito dei siti industriali del GruppoFSI in Calabria, con l’obiettivo di pervenire al miglior risultato pos-sibile delle liste FIT CISL.

L’Assemblea Organizzativa condivide e sostiene la ripresa delleattività con FLAEI e FISTEL con l’auspicato obiettivo di poter giun-gere alla costituzione di CISL RETI, seguendo il percorso di prima

e seconda affiliazione.

L’Assemblea Organizzativa impegna tutte le strutture Fit a attivarein sinergia con le strutture confederali Cisl idonee politiche digenere e di pieno coinvolgimento dei giovani così come ancherichiamate nella relazione del Segreteria e dagli interventi che sisono succeduti.

Infine l’Assemblea Organizzativa fa proprie le preoccupazioni delSegretario Generale Annibale Fiorenza in merito alle problema-tiche attinenti gli interventi strutturali, di pianificazione e di rior-ganizzazione del sistema dei Trasporti in tutti i segmenti vettorialie infrastrutturali e non per ultimo sul sistema che attiene il com-parto e il sistema regionale per la raccolta, lo smaltimento e il ri-ciclo dei rifiuti in Calabria, così come per il sistema aeroportualecon il risanamento delle Società di Gestione e il rilancio degli ae-roporti di Reggio Calabria e Crotone con il potenziamento diquello di Lamezia Terme coerentemente a quanto previsto dalrelativo Piano Nazionale.

L’Assemblea Organizzativa infine e non per ultimo condivide e so-stiene le ragioni che hanno portato a programmare la manifesta-zione unitaria di Gioia Tauro in merito alla crisi e alle aspettativedi crescita dell’intera Area Portuale, quale volano di sviluppo perl’intera Calabria.

Approvato all’unanimitàFeroleto Antico, 27 ottobre 2015

Documento finaleDocumento finale

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Campania

«Il sindacato è una forza«Il sindacato è una forzaattiva e riformatrice» attiva e riformatrice»

La Fit Campania ha svolto la sua assem-blea organizzativa lo scorso 29 ottobre2015 all’ Hotel Royal di Caserta.

Si è trattato di un incontro molto impor-tante cui hanno partecipato oltre cento-venti tra delegati e ospiti, alla presenza delSegretario nazionale Fit Giovanni Luciano,della Segretaria dell’Unione sindacale re-gionale Campania Lina Lucci e della suaSegreteria, e dal Segretario dell’Unionesindacale territoriale Giovanni Letizia.

Tema dell’assemblea era il cambiamentoche può e deve portare il sindacato a es-sere una forza attiva e riformatrice, capacedi recitare un ruolo di primo piano nonsolo nel mondo del lavoro ma dell’interasocietà. Il Segretario generale della FitCampania Giuseppe Esposito ha espressonella sua relazione il pensiero di tutto ilgruppo dirigente della Fit Campania, for-matosi nei confronti avuti durante i mesiprecedenti all’assemblea. Una relazione icui contenuti rappresentano la sintesi dellavoro intrapreso dalla Segreteria a partireda marzo 2013, punto di partenza di un fa-ticoso lavoro di rinnovamento di tutte lesegreterie dei territori, cioè Avellino, Be-nevento, Caserta e Salerno, che sono basidi una Fit Campania chiamata a rispon-dere alle innumerevoli emergenze occu-pazionali che affliggono la regione datroppi anni.

Esposito ha toccato tutti i punti delle lineeguida nazionali: assetti organizzativi, for-mazione, giovani, donne, Cisl Reti. Ha ri-badito la contrarietà alla composizionedelle segreterie regionali con i segretaridei presidi. Ma, soprattutto, Esposito ha ri-marcato la necessità di prestare la mas-

sima attenzione al tema risorse, ponendol’accento in particolare sulla costituzionedelle zone sindacali, che rischiano di so-vrapporsi alle zone Fit con uno spreco dirisorse umane ed economiche.

L’assemblea ha approvato all’unanimità larelazione del Segretario e, nel documentoconclusivo, ha ripreso e sottolineatoquanto espresso da Esposito in particolarein merito ai rapporti con la Confedera-zione. «In tema di risorse e rappresen-tanza - si legge nel documento -l’Assemblea esprime ampia condivisionenel fatto che debbano essere riviste le per-centuali del riparto automatico verso leUsr, viste le difformità in termini percen-tuali tra Federazioni. Si richiede che i ser-vizi forniti dal livello confederale sianoregionalizzati con uniformità di tratta-mento economico per l’intero territoriocampano».

Sono stati particolarmente sentiti anchegli altri temi: in primis la formazione: «L’As-semblea ritiene non più rinviabile l’avviodi una formazione continua per affrontareal meglio le difficoltà giornaliere nel faresindacato»; ma anche i giovani: «L’Assem-blea fa propria l’indicazione della Segrete-ria di “scegliere” giovani, e impegnarli suiniziative che impattano sulle loro condi-zioni di vita avvicinandoli e far sì che rico-noscono il valore sociale del Sindacato» ele politiche di genere: «L’Assemblea con-divide la necessità di promuovere una in-cisiva politica di riequilibrio di genere.Ritiene indispensabile accelerare il pro-cesso culturale in atto attraverso un mo-dello partecipativo sempre più inclusivo;radicare, cioè, un sano “protagonismo at-tivo” delle donne nella vita sostanziale del-

l’Organizzazione, affinché non venganopiù considerate come una “quota” da oc-cupare».

Nel suo intervento, il Segretario generalenazionale Giovanni Luciano ha rimarcatola necessità degli accorpamenti con lealtre Federazioni; della ricerca di soluzionitecniche sulla distribuzione in automaticodelle risorse ai territori, anche con un ul-teriore contributo della Federazione na-zionale; della semplificazione e chiusuradei contratti, come fatto con quello deimarittimi ed i portuali, con riferimento aquello del Tpl, ribadendo l’impegno di unsuo coinvolgimento personale nella tratta-tiva, inoltre ha richiamato l’impegno ditutti per le elezioni Rsu in Fsi.

Il Segretario generale della Cisl CampaniaLina Lucci ha ricordato la sinergia della Usrcon la Fit e ha illustrato lo stato dell’arte dialcune vertenze molto impegnative, chehanno visti protagonisti i due organismi inquesti anni.

Al termine dei lavori, si è tenuta la cerimo-nia dell’inaugurazione della nuove sededella Fit di Caserta, che ha visto la parte-cipazione di centinaia di operatori sinda-cali e iscritti i quali, in un clima festoso,hanno accompagnato il taglio del nastro.Una sede aperta alla gente, fronte strada,adiacente la stazione ferroviaria.

Giuseppe EspositoSegretario generale Fit-Cisl Campania

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I delegati alla Conferenza Organizzativa e Programmatica dellaFIT CISL Campania, celebratasi il 29 ottobre 2015 presso HotelRoyal Caserta, ascoltate la relazione del Segretario Generale Giu-seppe Esposito e le conclusioni del Segretario Generale della FITCISL Giovanni Luciano, le approvano con i contenuti emersi dal-l’ampio e approfondito dibattito.

L’Assemblea si riconosce pienamente nella linea politica della Se-greteria FIT CISL Campania e condivide che le Zone Sindacali CISLnon rappresentino una duplicazione di quanto già rappresentatodalla FIT sul territorio.

In tema di risorse e rappresentanza l’Assemblea esprime ampiacondivisione nel fatto che debbano essere riviste le percentualidel riparto automatico verso le USR viste le difformità in terminipercentuali tra Federazioni.

Si richiede che i servizi forniti dal livello confederale siano regio-nalizzati con uniformità di trattamento economico per l’interoterritorio campano.

L’Assemblea ritiene altresì fondamentale che per la validità con-gressuale vengano anche calcolate le tessere dei marittimi inter-nazionali.

L’Assemblea ritiene non più rinviabile l’avvio di una formazionecontinua per affrontare al meglio le difficoltà giornaliere nel faresindacato.

L’Assemblea fa propria l’indicazione della Segreteria di “scegliere”giovani, ed impegnarli su iniziative che impattano sulle loro con-dizioni di vita avvicinandoli e far sì che riconoscono il valore so-ciale del Sindacato.

L’Assemblea condivide la necessità di promuovere una incisivapolitica di riequilibrio di genere. Ritiene indispensabile accelerareil processo culturale in atto attraverso un modello partecipativo

sempre più inclusivo; radicare, cioè, un sano “protagonismo at-tivo” delle donne nella vita sostanziale dell’Organizzazione, affin-ché non vengano più considerate come una “quota” da occupare.

L’Assemblea, infine, impegna la Segreteria Regionale a concretiz-zare, a valle della Conferenza Organizzativa e Programmaticadella FIT Nazionale del prossimo novembre, i contenuti dei deli-berati che saranno approvati attraverso la riapertura del dibattito,già avviato, al fine di garantire all’azione della FIT CISL, con il mas-simo coinvolgimento del gruppo dirigente, consenso, credibilitàed incisività.

L’Assemblea concorda pienamente con l’analisi e le proposte con-tenute nel documento.

Sono parte integrante del documento la relazione del SegretarioEsposito Giuseppe.

Approvato all’unanimità

Caserta, 29 ottobre 2015

Documento finaleDocumento finale

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Emilia Romagna

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L’assemblea Organizzativa e program-matica della FIT CISL EMILIA ROMAGNAtenutasi a Bologna il giorno 06 ottobre2015 presso la sala “Bondioli” della CISLEmilia Romagna, sentita l’ampia, pun-tuale ed articolata relazione introdut-tiva che il Segretario Generale VincenzoCurcio presenta a nome della Segreteriatutta, ne condivide appieno le tesi arric-chite, peraltro, dai molteplici e preziosicontributi giunti dalla platea di delegatipresenti e dalle pregnanti, attente e mi-rate conclusioni del Segretario Generaledella FIT CISL Giovanni Luciano.

L’assemblea altresì

Ritiene

assolutamente negativa la proposta, presentata in seno alla Con-federazione nazionale, di formare gli uffici di Segreteria delle Fe-derazioni regionali con i segretari dei presidi territoriali anche esoprattutto in virtù dell’esperienza empiricamente maturata inquesta regione;

considera

il percorso di trasformazione delle Federazioni Territoriali in Pre-sidi e della conseguente cd. “regionalizzazione” delle Federazioniregionali, deliberato dall’ultimo Congresso della nostra Federa-zione, assolutamente valido ed irreversibile, auspicandone l’at-tuazione ove non in essere.

Nello specifico della FIT CISL Emilia Romagna i benefici di taleprocesso, in termini di alleggerimento delle strutture ammini-strative con relativi significativi abbattimenti di costi di gestione,sono assolutamente e puntualmente riscontrabili nei resocontieconomici presentati;

riprende,

facendola propria, l’esigenza, recentemente fortemente accen-tata dal Segretario Generale della Federazione, di stabilire un pre-ciso percorso( numericamente non soggetto ad interpretazionidi sorta) di ripartizione del flusso delle risorse economiche dallacentrale di raccolta ai soggetti beneficiari;

intende,

infine, rimarcare la necessità di porre in essere, ove possibilecon maggiore determinazione, tutte le azioni tese al completa-

mento del processo di creazione della nuova Federazione delleReti, la quale non può che nascere con le caratteristiche sancitein principio in termini di modalità di accorpamento.

Letto ed approvato all’unanimità

Bologna, 6 ottobre 2015

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A ssemblee Regionali

Friuli Venezia Giulia

«Cambiamo restando fedeli«Cambiamo restando fedeliai lavoratori e a noi stessi»ai lavoratori e a noi stessi»

La scelta di svolgere l'assemblea organiz-zativa, nell'ambito della Fit-Cisl Friuli Ve-nezia Giulia, non ha rappresentato unmero rituale, ma la necessità di analizzaree sottoporre a verifica, soprattutto dalpunto di vista organizzativo, il lavoro sinqui svolto.

Ciò allo scopo di utilizzare al meglio i nostristrumenti di analisi e di comprensionedella realtà, nella quale siamo pienamenteinseriti, al fine di comprendere quale deveessere il nostro ruolo per i prossimi anni.

Siamo consapevoli che le trasformazioni, icambiamenti impongono non la resi-stenza, bensì un veloce adeguamento cul-turale e comportamentale, richiedonogrande disponibilità, una pazienza dina-mica, che accompagni il mutamento delloscenario e le conseguenze che ne deri-vano. Diventano, pertanto, necessari gliadeguamenti organizzativi e programma-tici.

Non possiamo criticare gli altri e chiedereloro di cambiare se noi per primi non per-seguiamo il cambiamento.

Risulta assolutamente positivo il percorsodi regionalizzazione sin qui svolto dalla Fe-derazione, realizzato attraverso la costitu-zione dei Presidi territoriali e la scelta direndere i luoghi di lavoro perni fondamen-tali dell’azione di proselitismo, tutela erappresentanza, in un quadro di sempremaggiori sinergie e di più stretto raccordotra la Federazione e la Confederazione. Ilrafforzamento delle strutture regionali edei territori ha perseguito lo scopo di co-gliere il ciclo dell’intero comparto dei tra-sporti, infrastrutture ed ambiente nel suoinsieme, per come esso si forma, si arti-cola e si sviluppa nelle sue fasi intermo-dali.

Risulta tuttavia fondamentale, per la com-pleta realizzazione di tale processo di rior-ganizzazione, l’obiettivo di destinare alla“prima linea” tutte le risorse, economichee temporali (attraverso una nuova e piùequilibrata allocazione delle stesse) neces-sarie a garantire un adeguato presidio epresenza nei luoghi di lavoro.

Appare positiva ed importante, anche, laripresa fattiva del percorso della Cisl Reti,nell'ottica della costituzione, al Congressodel 2017, della nuova Federazione unicadelle Reti, in considerazione degli ambitistrategici in cui queste dispiegheranno leproprie attività.

Abbiamo evidenziato la necessità di con-tinuare a rafforzare e sostenere “giovani”e “donne”, fornendo loro opportunità con-crete di partecipazione ed impegno allavita dell’Organizzazione. Diversamentetutti i semi piantati finirebbero per non ge-nerare frutti. Da ciò l'importanza di ungrande e forte impegno volto a creareun'offerta sindacale diversa e più evoluta,a partire dalla ridefinizione della tutelacontrattuale.

Nel complesso l'assemblea organizzativa èrisultata estremamente positiva e ha regi-strato un forte coinvolgimento di tutto ilgruppo dirigente e una presenza massicciadi giovani e donne.

Abbiamo riaffermato la consape-volezza di dover vivere con le trasforma-zioni, essere capaci, nella continuità deinostri valori, di aggiornare continuamentele nostre politiche, strategie, organizza-zione, cultura. Ma abbiamo anche ribaditola nostra scelta di voler essere protagonistidel cambiamento e di partecipare tutti in-sieme alle scelte democratiche della no-stra organizzazione.

Lilli BigoniSegretaria generale Fit-Cisl

Friuli Venezia Giulia

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Documento finaleDocumento finaleL'Assemblea Organizzativa della FIT-CISL Friuli Venezia Giulia, te-nutasi a Monfalcone, presso l’Europalace Hotel nella giornata del22 ottobre 2015, condivide la relazione della Segretaria GeneraleFit–Cisl F.V.G. Lilli Bigoni, ed unitamente agli interventi del Segre-tario Regionale Cisl Friuli Venezia Giulia Alberto Monticco, deicontributi emersi dal dibattito ed alle conclusioni del SegretarioNazionale Fit Cisl Pasquale Paniccia ne approva i contenuti.

L'Assemblea Organizzativa, a fronte della gravissima crisi politicamorale ed etica del Paese, ritiene fondamentale ripristinare lastagione delle responsabilità e dei doveri da compiere da partedi tutti ed urgente che la Politica metta in campo scelte serie ecoraggiose.

Ritiene grave, alla luce del perdurare della crisi socio-economica,l’assenza di progetti volti alla crescita, allo sviluppo di settori stra-tegici del Paese, che potrebbero assicurar non solo una crescitadel PIL ma anche una corrispondente crescita occupazionale intempi brevi.

L'Assemblea Organizzativa auspica, pertanto, un riconoscimentoforte e reale del ruolo delle parti sociali, strategico per la costru-zione e messa in campo di strumenti utili a tale scopo.

Auspica, altresì, l'avvio di un confronto serio e fattivo con il Go-verno, fino ad oggi mancato, per superare le tragiche conse-guenze dovute alle applicazioni della Legge Fornero.

L'Assemblea Organizzativa sottolinea che i Trasporti, le Infrastrut-ture e l’Ambiente costituiscono una priorità indispensabile nellepolitiche di sviluppo industriale e di rilancio produttivo della Re-gione Friuli Venezia Giulia e che devono essere tali da risponderein maniera efficace alle esigenze del mondo produttivo ed ai bi-sogni della popolazione ed essere in grado di ridurre l’impattoambientale della mobilità e garantire maggiore vivibilità e qualitàdella vita. Manifesta, altresì, preoccupazione riguardo alla man-canza di chiarezza e prospettiva in merito alla “mission” di molterealtà aziendali regionali (come ad esempio le Società F.U.C., Au-tovie Venete, FVG Strade, ecc).

L'Assemblea Organizzativa esprime, inoltre, alla luce dei recentiepisodi di infortuni mortali sul lavoro, forte preoccupazione perle tematiche legate alla tutela della salute ed alla sicurezza suiposti di lavoro. Ribadisce, pertanto, la necessità di un impegnoforte, concreto ed efficace nel riaffermare la centralità dell’orga-nizzazione del lavoro nelle relazioni industriali e nel promuoveree favorire la realizzazione di politiche, sia a livello nazionale, chea livello regionale, volte alla lotta contro gli infortuni sul lavoroed alla tutela dell’ambiente nella sua duplice dimensione: di la-

voro ed esterno.

L'Assemblea Organizzativa manifesta preoccupazione per i re-centi e continui attacchi in merito al diritto di sciopero ed in me-rito alla paventata volontà di un ulteriore inasprimento delle sueprocedure. Ribadisce la disponibilità ad una revisione dell'interamateria ed in tal senso sottolinea l'impegno profuso e sostenutoda tutta la Fit Cisl in merito alla proposta di legge, depositatanello scorso mese di marzo, di iniziativa popolare “ lo ScioperoIntelligente “ che oggi è all’esame della Camera dei Deputati.

L'Assemblea Organizzativa auspica che le idee espresse dalla Cislper giungere ad una riforma della contrattazione divengano pa-trimonio comune anche di Cgil e Uil, al fine di avviare una fase diconfronto con le controparti sociali per giungere alla formula-zione di un nuovo modello contrattuale che sia al passo con itemi.

Ribadisce, altresì, l'urgenza di completare rapidamente il per-corso di unificazione dei contratti nazionali (a partite dal Con-tratto della Mobilità e della Viabilità) e di sviluppare e rafforzaremaggiormente il secondo livello contrattuale.

L'Assemblea Organizzativa sottolinea l’importanza del processo,

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attuato in questi anni, di coesione interna della Federazione edesprime apprezzamento e condivisione per la riorganizzazioneposta sinora in essere sia dalla Confederazione (regionale e na-zionale) e dalla Federazione Nazionale, con il fine di: conseguireuna rivitalizzazione dei processi contrattuali, rafforzare l'insedia-mento e la presenza della Federazione nei luoghi di lavoro e nelterritorio, velocizzare i flussi, da e verso i posti di lavoro, della co-municazione e dell'azione politica della Fit e della Cisl.

Reputa, pertanto, positivo il percorso di regionalizzazione dellaFederazione, realizzato attraverso la costituzione dei Presidi ter-ritoriali e la scelta di rendere i luoghi di lavoro perni fondamentalidell’azione di proselitismo, tutela e rappresentanza, in un quadrodi sempre maggiori sinergie e di più stretto raccordo tra la Fede-razione e la Confederazione.

L'Assemblea Organizzativa valuta, inoltre, positivamente ed ap-prova la proposta della Cisl del Friuli Venezia Giulia in merito alprocesso di riorganizzazione della Cisl regionale e l'obiettivo im-prescindibile del superamento del livello confederale territorialeper realizzare la sola struttura confederale regionale.

Precisa, altresì, di ritenere fondamentale, per la realizzazione delprocesso di riorganizzazione, l’obiettivo di destinare alla “primalinea” tutte le risorse, economiche e temporali (attraverso unanuova e più equilibrata allocazione delle risorse stesse) necessa-rie a garantire un adeguato presidio e presenza nei luoghi di la-voro.

L'Assemblea Organizzativa reputa indispensabile consolidare laFederazione a partire dai luoghi di lavoro, fortificando, soste-nendo e valorizzando compiti e ruolo delle Rsu, Rsa e degli Rls.

Ritiene essenziale la presenza costante e la fattiva partecipazionedei delegati sindacali nei luoghi di lavoro, responsabilizzati in unaopera di aggregazione e collegamento continuo con i lavoratori,perché risulti sempre più evidente che l’Organizzazione riceve dailavoratori le risorse ed i mandati a rappresentarli e che la suaazione diventa sintesi e risposta alle sollecitazioni ed esigenzeemerse dai luoghi di lavoro.

L'Assemblea Organizzativa reputa necessaria ed importante la ri-presa fattiva del percorso della Cisl Reti, nell'ottica della costitu-zione, al Congresso del 2017, della nuova Federazione unica delleReti, in considerazione degli ambiti strategici in cui queste dispie-gheranno le proprie attività.

L'Assemblea Organizzativa ribadisce il valore strategico della for-mazione continua, per acquisire competenze da utilizzare nell’at-tività sindacale, per rafforzare la propria identità, per rispondereai bisogni formativi espressi dalle continue e profonde innova-zioni e dalle dinamiche del mercato del lavoro e per rendere piùefficace, efficiente e produttiva una politica dei propri quadri, fi-nalizzata, anche, alla selezione del gruppo dirigente.

L'Assemblea Organizzativa evidenzia la necessità di continuare arafforzare e sostenere “giovani” e “donne”, fornendo loro oppor-

tunità concrete di partecipazione ed impegno alla vita dell’Or-ganizzazione. Diversamente tutti i semi piantati (attraversotutto il lavoro di questi anni: il Progetto Giovani Fit, i progettiformativi nazionali e territoriali...) finirebbero per non generarefrutti. Da ciò l'importanza di un grande e forte impegno volto acreare un'offerta sindacale diversa e più evoluta, a partire dallaridefinizione della tutela contrattuale.

L'Assemblea Organizzativa esprime, infine, preoccupazione ri-spetto ai progetti del Governo sulla privatizzazione del GruppoFS che mira a spezzettare il trasporto ferroviario senza miglio-rarne gli aspetti economici/finanziari, né il servizio ai cittadini.

L'Assemblea Organizzativa impegna il gruppo dirigente, a tuttii livelli di Confederazione e di Federazione, a mettere in campoiniziative, per contrastare tale progetto e garantire l'unicità delGruppo.

L'Assemblea Organizzativa in questo contesto sostiene la FitCisl Friuli Venezia Giulia e tutto il quadro dirigente rispetto alleelezioni delle RSU/RLS del 24,25,26,27 novembre 2015 per ot-tenere un risultato positivo sia in termini di voti ottenuti che didelegati eletti.

Approvato all'unanimità

Monfalcone, 22 ottobre 2015

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Lazio

«La macchina del rinnovamento«La macchina del rinnovamentonon si fermerà»non si fermerà»

La Fit del Lazio ha celebrato l’Assembleaorganizzativa il 2 ottobre 2015.

Il dibattito scaturito dalla mia relazione èstato ampio e in tema con la relazionestessa; gli interventi sono stati propositivie tutti pregni della consapevolezza che bi-sogna cambiare per poter continuare a es-sere rappresentativi ed in sintonia con itempi.

Cambiare significa per il Consiglio generaleanche trovare il modo per essere attrattivinon solo per i lavoratori ma anche per i cit-tadini. Diventare un punto di riferimentoanche per chi ancora non è entrato nelmondo del lavoro: i giovani. Trovare ilmodo di formarli e informarli, dare loro glistrumenti per affrontare tutte le difficoltàche si incontrano quando si cerca lavoro eal contempo fidelizzarli.

Si è affrontato pure il discorso sulla scorsapartecipazione delle donne alle attivitàsindacali in generale e quindi anche negliorganismi. L’Assemblea ritiene che sidebba agire anche in ambito contrattualeinserendo una clausola relativa alla conci-liazione dei tempi casa lavoro.

Oltre a quanto sopra menzionato, si è di-battuto anche su molto altro così come sievince dal documento finale dell’Assem-blea organizzativa votato all’unanimità.

La Fit-Cisl del Lazio è già da tempo che starivedendo il suo modello organizzativo.Questo alla luce dei notevoli cambiamentiche ci sono stati negli ultimi dieci anni. Ilmondo del lavoro è radicalmente cam-biato, infatti, rispetto al passato: è estre-mamente parcellizzato e la conseguentenascita di una miriade di aziende mediopiccole al posto di grandi aziende com-porta necessariamente, se vogliamo es-sere vicini agli iscritti e lavoratori, unenorme dispendio rispetto al passato diuomini e risorse.

La Fit Cisl del Lazio, avendo già da tempocolto quello che stava accadendo, ha giàcominciato ad agire per rispondere meglioa queste nuove sfide. Il primo passo èstato l’abolizione delle Fit territoriali e lacostituzione dei presidi territoriali, la-sciando inalterato il mandato del segreta-rio e della segreteria, ma liberata dagliimpegni che comporta una Fit, cioè abo-lendo il consiglio generale, l’esecutivo,

l’obbligo di redigere il bilancio, tutte sovra-strutture che, oltre a comportare un di-spendio economico, impegnavano i nostrirappresentanti territoriali in attività e re-sponsabilità che in qualche modo li disto-glievano dall’esercizio principe della nostraattività essere nei posti di lavoro vicino alleistanze degli iscritti.

Ed anche la Segreteria della Fit del Lazio,che fino a marzo 2014 era composta dacinque membri è stata ridotta di una unità.

Molte delle cose che ci vengono richiestedi fare sono già, per così dire, in cantiereper la Fit del Lazio. Altre ancora farannoda riferimento e da spunto per il prossimofuturo. Stiamo lavorando per avere unaorganizzazione snella ai vertici, con gli or-ganismi composti dalla stragrande mag-gioranza da chi quotidianamente operanelle aziende e nei territori.

Una cosa è certa: la macchina del rinnova-mento organizzativo della Fit-Cisl non sifermerà. Molto altro dobbiamo ancorafare.

Francesco SorrentinoSegretario generale Fit-Cisl Lazio

L’Assemblea Organizzativa della Fit Cisl delLazio, convocata il 2 ottobre 2015 a Romasui temi “Un Sindacato all’altezza dellesfide del XXI secolo”, “Per cambiare il Sin-dacato cambiando nel sindacato” e “Ripar-tono le idee”, udita la relazione propostadalla Segreteria Regionale, la approva perle chiare e condivisibili linee di politica sin-dacale ed organizzativa in essa contenute.

L’Assemblea prende atto dei contributiemersi dal dibattito, dell’intervento del

Reggente di Roma Capitale, Rieti e Vi-terbo Mario Bertone e delle conclusionidel Segretario Generale della FIT CislGiovanni Luciano che hanno ribaditol’importanza e l’urgenza che l’organizza-zione cambi per adattarsi ad un modellodi società e ad una situazione econo-mica produttiva che sono profonda-mente mutate negli ultimi trent’anni.

L’Assemblea condivide pienamente lanecessità di procedere al cambiamento,

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Documento finaleDocumento finale

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41N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015VOCEdei Trasporti

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procedendo in modo selettivo, mante-nendo ciò che è già stato cambiato, perchéla FIT del Lazio negli ultimi anni è cambiatamolto. Infatti nell’ultimo Congresso del2013 è stato completato il percorso di ac-corpamento delle diverse componenti sin-dacali che l’hanno costituita e sono statetrasformate, più specificatamente, le 4 FitTerritoriali di Rieti, Frosinone, Viterbo e La-tina in Presidi Territoriali e ciò al fine dimantenere, consolidare e allargare insenso partecipativo il consenso delle lavo-ratrici e dei lavoratori. Anche per questomotivo l’Assemblea nel ribadire che l’espe-rienza fin qui fatta porta a confermare l’at-tuale modello organizzativo del Lazioritiene che la segreteria regionale formatada un segretario regionale e dai segretariterritoriali non sarebbe funzionale ma de-strutturerebbe solo entrambi i livelli:quello regionale e quello territoriale. L’As-semblea ritiene invece opportuno omoge-neizzare le percentuali per i contributi alleUSR in quote eque.

L’Assemblea ritiene che dobbiamo tramitela presenza diffusa nel territorio rafforzarenon solo il legame tra noi e i lavoratori, maanche con le persone, e diventare quel

soggetto a cui tutti cittadini elavoratori si rivolgono nellaconvinzione da noi verrannonon solo ascoltati, ma ancheaiutati.

Diventare cioè un PUNTO diRIFERIMENTO.

Attraverso i nostri comporta-menti, coerenti e trasparenti,e attraverso il radicamentoterritoriale è necessario ren-

dere inefficace l’azionedell’opinione pubblica,e non solo, volta a met-tere in cattiva lucel’operato sindacaleconsiderandolo diostacolo allo sviluppodel paese in genere.

L’Assemblea ribadiscela convinzione che

siamo pronti per affrontare il percorsodella necessaria costruzione di Cisl Reti siaperché strategica quale peso politico mag-giore sia perché rappresenterebbe un am-bito come reti di comunicazione, energiae trasporti, di grande prospettiva di svi-luppo. Così come stabilito nell’ultimo Con-gresso e nelle votazioni dell’esecutivonazionale si ribadisce la scelta di prima eseconda affiliazione.

L’assemblea condivide la necessità dellasemplificazione della numerosità dei con-tratti e ritiene che la conclusione positivadelle vicende contrattuali del trasportoaereo e dei marittimi siano la dimostra-zione che i CCNL “unici” come anche losono quelli dei Porti e del Merci, siano lascelta giusta non solo perché in linea conquanto previsto dal nostro Statuto FIT Cisl,ma anche perché rappresentano un mo-dello contrattuale composto da un livellonazionale snello e da un livello aziendalenel quale è possibile definire lo scambiotra flessibilità e salario defiscalizzatodando più peso e ampiezza alla contratta-zione aziendale.

L’Assemblea ribadisce quali obiettivi daraggiungere quelli del contratto unicodella mobilità e quello della viabilità.

Riguardo la questione giovani l’Assemblea,nel ritenere svariate le motivazioni dellapoca presenza dei giovani iscritti alla no-stra organizzazione, ritiene che queste va-dano ricercate sia all’esterno (blocco deiturn over nelle aziende, tagli alla spesapubblica, modalità di assunzione ecc.) cheal nostro interno (linguaggio incomprensi-bile, strutture poco inclusive, poca atten-zione nei loro confronti ecc.). Sicuramente

bisogna agire su entrambi i fronti preve-dendo all’interno dei rinnovi contrattualidei percorsi certi per l’incontro tra do-manda e offerta sin dall’ultimo anno dellescuole superiori e sul versante internodell’organizzazione una quota riservataall’interno degli organismi statutari qua-lora non ne sia possibile l’elezione natu-rale. Altrettanto per quanto riguarda lapresenza delle donne negli organismi. Te-nendo conto della presenza delle donnepari al 20% nel nostro consiglio generalele donne sono pari al 19%, le iscritte sonoil 20%. Anche qui l’Assemblea ritiene chesi debba agire sia in ambito contrattualeperché anche nei contratti aziendali vengainserita una clausola relativa alla concilia-zione dei tempi casa lavoro e clausole chesalvaguardino la conciliazione delle re-sponsabilità familiari tenendo conto che ilwelfare integrativo (rette per asili nido, ab-bonamento mezzi di trasporto, assicura-zioni sanitarie ecc.) è uno strumento chesta dimostrando ove introdotto la sua effi-cacia.

Invece per quanto riguarda la presenzadelle donne negli organismi si deve mirarea mettere in campo azioni di riequilibrioattraverso la realizzazione di un percorsoanche formativo mirato che preveda oltrealla formazione in aula l’affiancamentostrutturato delle donne e dei giovani ai di-rigenti sindacali ai tavoli della contratta-zione per agevolarne i futuri percorsicongressuali.

L’Assemblea nel sottolineare i risultati po-sitivi raggiunti con i due moduli formativisvolti a livello regionale per fornire stru-menti e competenze, nonché con la ses-sione seminariale sulla Naspi, ritiene chea livello regionale debba essere costituitoun gruppo della formazione sia per l’ela-borazione di corsi che tengano conti delleesigenze formative dei Dipartimenti siaper lavorare in sintonia con il gruppo diformatori nazionali.

Approvato all’unanimità.

Roma, 2 ottobre 2015

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Aprendo l’Assemblea organizzativa pro-grammatica della Fit-Cisl Liguria con il mionuovo incarico da Segretario generale re-gionale l’emozione è forte ed è sentita nonsolo da me, ma da tutta la sala. Il colpod'occhio dal palco è di grande effetto peril gran numero di partecipanti, delegate,delegati, attiviste e attivisti venuti sia usu-fruendo di agibilità sindacali sia utilizzandoil proprio tempo libero. La voglia di inter-venire, partecipare e di avere un ruolo at-tivo per migliorarci è tanta e si avvertechiaramente.

Dagli interventi e dal dibattito è emersasopratutto la volontà di dare vita a per-corsi formativi dedicati ai giovani, così dapoter far conoscere loro quello che il sin-dacato rappresenta, quello che loro pos-sono fare per il sindacato ma soprattuttoquello che il sindacato può fare per la lorocrescita, al fine di aumentare così il nu-mero dei giovani all’interno della Fit-CislLiguria e dare loro un ruolo attivo all’in-terno della federazione.

Un altro punto emerso durante l’incontro,è stata l’importanza del Coordinamentodonne formato da delegate preparate ecapaci di portare ai tavoli di trattativa cri-ticità e necessità rilevate all’interno delleaziende. Da tutta l’Assemblea è statoposto anche l’accento su come l’apportodelle donne sia stato ed è fondamentaleall’interno della Fit-Cisl Liguria. È stataespressa la volontà, da me pienamentecondivisa e sostenuta, di far crescere il nu-mero delle donne all’interno della nostraFederazione ligure, così da renderla piùforte e sensibile su tematiche fondamen-tali. L’sssemblea ha altresì indicato comestrada da perseguire, per l'ottenimento dirisultati sempre maggiori volti all'aumentodel numero e al consolidare la già folta

base di associati, la pre-senza concreta e costantedelle nostre delegate e deinostri delegati nei luoghidi lavoro. Così da portarela voce, le idee e gli idealidella Fit-Cisl Liguria inmezzo ai lavoratori stessi.

È emersa la volontà - el’Assemblea ha impegnatoin questo senso la Segre-teria regionale - di portarea termine il processo di re-gionalizzazione della Fit-Cisl Liguria. Si èsottolineata anche l’im-portanza che ricopre laformazione, a livello siaterritoriale che nazionale, tramite l’utilizzodi tutte le risorse disponibili, prima sututte il centro studi Cisl. Per affrontaretrattative, firmare accordi e vigilare sulbene dei lavoratori è necessario essere ca-paci ma soprattutto preparati.

Da questa bella e intensa giornata èemersa sopratutto la voglia di parteciparealla vita del sindacato, perché è formatoed ha la sua forza nelle donne, negli uo-mini e nei giovani che quotidianamente siimpegnano e fanno attività sindacale inmezzo ai lavoratori. Ci siamo dati come im-pegno, e personal-mente lo ritengofondamentale nellamia gestione, di rive-derci nel breve-medio periodo perverificare e fare ilpunto su quello che èuscito dall’Assembleaorganizzativa pro-grammatica della Fit-

Cisl Liguria. Far sì che non rimangano soloparole ma che si evolvano in fatti e azioniconcrete, per capire se la strada intrapresaè quella giusta o se siano necessari inter-venti per calibrare al meglio il percorso perraggiungere gli obiettivi prefissati.

Ettore TorzettiSegretario generale Fit-Cisl Liguria

N. 11-12 Novembre-Dicembre 201542 VOCEdei Trasporti

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Liguria

«Fatti e azioni concrete«Fatti e azioni concreteper costruire il nostro futuro»per costruire il nostro futuro»

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43N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

Documento finaleDocumento finaleL’Assemblea Organizzativa Programma-tica della FIT CISL Liguria riunitasi a Ge-nova il 4 Novembre 2015 pressoBi.Bi.Service in via XX Settembre 41, ap-prova la relazione del Segretario GeneraleFit Cisl Liguria Ettore Torzetti, con i contri-buti degli interventi del Segretario Gene-rale Usr Cisl Liguria Antonio Graniero, deidelegati/attivisti che hanno partecipato aldibattito e delle conclusioni del SegretarioNazionale Pasquale Paniccia.

L’Assemblea ritiene indispensabile avvici-nare i giovani, far conoscere loro quelloche rappresenta il sindacato. Promuoverepercorsi formativi specifici per i giovani, fi-nalizzati all’accrescimento e all’inseri-mento nel mondo sindacale dei giovanistessi.

Invita la segreteria regionale a creare mo-menti dedicati, così da dare l’opportunitàper la realizzazione di nuovi progetti, chetengano conto in primo luogo dei giovanie dell’arricchimento reciproco tra le di-verse generazioni. Così da far crescereancor di più il numero di giovani all’in-terno della Fit Cisl Liguria e dar loro unruolo attivo.

L’assemblea considera fondamentale au-mentare e creare nuovi momenti d’incon-tro con assemblee per i lavoratori iscritti

alla FIT CISL Liguria e i suoidelegati, creando date fisse eperiodiche d’incontro, dandovita cosi a momenti certi etangibili. Aumentando così lacondivisione dei valori e ilsenso di appartenenza allaFIT CISL Liguria. Mettendoancor di più l’accento, sucome solo con il confrontodiretto e costante sulle scelteche la nostra federazionesarà chiamata a fare, si possacrescere insieme, migliorare

e ottenere risultati sempre maggiori.

L’assemblea sottolinea l’importanza di

una struttura attenta e competente, comeè il coordinamento donne capace di sotto-porre ai tavoli di trattativa le problemati-che e le necessità che rileva nelle aziende.Ritiene insostituibile l’impegno e l’apportodelle donne della Fit Cisl Liguria alla vitasindacale, manifesta la volontà è la neces-sità di far crescere il numero delle donneall’interno della Fit Cisl Liguria così da ren-derla più forte e sempre più sensibile a te-matiche fondamentali.

L’assemblea esprime soddisfazione perl’impegno delle donne e degli uomini dellaFit che si è potuto vedere e constatare finoad oggi per le elezioni delle Rsa e Rsu, neitrasporti. Consapevole del grande lavoroe sforzo ancora da fare, sa che la strada in-trapresa è quella giusta e confida ed è piùche certa del raggiungimento degli obiet-tivi prefissati.

L’assemblea afferma l’importanza dellapresenza concreta sul territorio delle pro-prie delegate e delegati rendendo co-stante il rapporto tra lavoratori esindacato, direttamente nei luoghi di la-voro. Condizione fondamentale e impre-scindibile per il consolidamento el’aumento della partecipazione attiva. Cosìda portare, direttamente la voce, le idee egli ideali della FIT CISL Liguria tra i lavora-tori. L’assemblea impegna la segreteria ge-nerale a portare a termine il processointrapreso di regionalizzazione della fede-razione.

L’assemblea condivide la linea espressanella Conferenza Organizzativa Program-matica Cisl Usr Liguria, della necessità ur-gente e non più rinviabile di sperimentareun percorso condiviso tra Caf e Inas percreare operatori polivalenti finalizzati allarealizzazione dello “Sportello Unico”. Sot-tolinea l’importanza di consolidare e po-tenziare i servizi offerti da Inas e Caf e dicome la loro divulgazione tra gli iscritti siad’importanza vitale per poter offrire e farusufruire di un servizio sempre più eccel-lente, ponendo così al centro l’associato e

i suoi bisogni.

L’assemblea ribadisce l’importanza delprogetto Cisl Reti. Il compimento di questopercorso da traguardare al prossimo con-gresso del 2017, passa attraverso la re-sponsabilità, serietà e competenza dellenostre delegate e dei nostri delegati, dellaComunicazione, Energie e Trasporti pre-senti nei territori, cosi da creare una strut-tura ancor più coesa e compatta, con unarappresentanza concretamente più forte epiù efficace.

L’assemblea considera indispensabile va-lorizzare ed espandere i progetti formativi,con lo scopo di fornire alle proprie dele-gate e delegati la preparazione culturale eprofessionale necessaria all'impegno sin-dacale. Condivide l’impostazione Nazio-nale della Fit Cisl sulla formazione,ritenendo fondamentale salvaguardare laformazione che nasce dal territorio così dapoter cogliere le problematiche specifichee poter convogliare la formazione diretta-mente nei luoghi di lavoro, senza trala-sciare l’importanza e l’utilità dellaformazione a livello Nazionale, con l’uti-lizzo di tutte le risorse a disposizione,prima su tutte del suo centro studi, fioreall’occhiello di cui la Cisl si può fregiare.

L’assemblea valuta positivamente il lavorosvolto per i CCNL a oggi rinnovati, ritienealtresì importante rilanciare la discussioneper il CCNL della Portualità, dell’IgieneAmbiente e della Viabilità, considera nonpiù prorogabile il rinnovo del CCNL degliAutoferrotranvieri, condizione indispensa-bile per realizzare concretamente il con-tratto della Mobilità. Ribadisce la volontàdi continuare nella direzione intrapresaper il raggiungimento di un modello dicontratto nazionale snello, che permettacosì una maggiore contrattazione a livelloterritoriale.

Approvato all’Unanimità

Genova, 4 Novembre 2015

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 201544

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Lombardia

«Vogliamo essere diversi«Vogliamo essere diversimantenendo la nostra identità»mantenendo la nostra identità»

Penso che una giornata di lavoro così intensa, ma con tante sod-disfazioni, non ci capitasse da tempo.

Hanno partecipato all’assemblea circa 110 delegati con un’altis-sima percentuale di interventi nel dibattito e tutti sono stati in-centrati sui seguenti temi: la nuova struttura della Fit-CislLombardia, organizzata per Presidi territoriali e la creazione dinuove Zone Fit; il ruolo e l’importanza del sindacato oggi; lanuova contrattazione collettiva, nazionale, territoriale, aziendale.

La mia soddisfazione personale è stata di sentire, dopo la mia re-lazione, un dibattito maturo per le nuove sfide del sindacalismodiverso. E non si intende diverso dal modello, dai valori, dal ruoloche storicamente hanno avuto il sindacato confederale e la Fit inItalia, non diverso nella sigla, ma nella sua attuale vicinanza aiproblemi reali delle persone e delle famiglie, diverso e più mo-derno nella sua organizzazione, diverso per diffusione dello spi-rito di autentico servizio e corrispondente lontananzadall’attaccamento alle “poltrone”, diverso per capacità, ancheanagrafica, di ascoltare, interpretare e rappresentare bisogni econdizioni differenti da quelle di solo 10-15 anni fa, in particolarequelli dei giovani e quelle degli anziani.

Un sindacato diverso per la consuetudine del pieno rispetto dellenorme proprie e di legge e per la pratica, semplice e quotidiana,della trasparenza da parte di tutti gli associati, a partire dai diri-genti.

Un sindacato diverso perché immagina, crea e realizza percorsipossibili, veri e coerenti, con cui dare spazio e ruolo aisuoi associati più giovani, non solo in varie attività sinda-cali, ma anche nei ruoli di direzione politica.

Un sindacato che vede nella nuova contrattazione collet-tiva un’opportunità di includere tutti quei lavori e lavora-tori che abbiamo dimenticato nelle pieghe dei contratticollettivi nazionali di lavoro e destinati agli appalti e su-bappalti e, per la maggior parte, senza regole e sfruttatidalle false cooperative.

Lavoriamo anche per un Ccnl più snello, che si occupidelle materie generali: mercato del lavoro, previdenzacomplementare, fondi bilaterali e via elencando, e soprat-tutto degli aumenti retributivi (Ipca) delle retribuzioni ta-bellari, degli inquadramenti, lasciando lo scambio perl’aumento economico e della produttività a livello azien-

dale e territoriale.

Non credo chequesta volta, sullabase delle pre-messe di questaAssemblea orga-nizzativa che vedecoinvolta tutta laCisl, nel tempo enel contesto pre-sente e sotto i ri-flettori comesiamo, in un climadi crescente scetticismo, quando non di ostilità nei nostri con-fronti, pettinato ad arte per il verso giusto dalla politica e da chivuol vederci sparire al più presto, possiamo permetterci, per l’en-nesima volta, di fare una kermesse in cui contano solo la sceno-grafia, gli eventi correlati, le parole e i discorsi.

No, ci stiamo già impegnando e attrezzando affinché questa As-semblea sia l’opportunità per cominciare a ricostruire quel sin-dacato, antico nei valori e nei fini ma diverso nelle prassi, neimodelli, nei suoi cuori organizzativi e, soprattutto, nei suoi com-portamenti individuali.

Giovanni AbimelechSegretario generale Fit-Cisl Lombardia

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Documento finaleDocumento finaleL’Assemblea Organizzativa Programmaticadella Fit Cisl Lombardia riunita a Cernob-bio (CO) il 22 ottobre 2015, apprezza i con-tenuti e gli stimoli emersi dalla relazionedel Segretario Generale Giovanni Abime-lech, arricchita dagli interventi del Segre-tario della USR Lombardia Beppe Saronni,di Leonardo Palmisano della UST CISLLaghi, di Carlo Gerla della UST CISL MilanoMetropoli, dagli interventi dei delegati,degli attivisti e dalle conclusioni del Segre-tario Generale Nazionale della FIT CISLGiovanni Luciano.

L’Assemblea esprime preoccupazione per:

La situazione politica ed economica•che ancora attraversa il Paese; i timidisegnali di ripresa, se non supportatida scelte condivise con le parti sociali,rischiano di non aprire reali prospet-tive al rilancio dell’occupazione e aduna ridistribuzione della ricchezza;

Il tentativo da parte di Confindustria•di creare le condizioni perché il Go-verno inserisca il salario minimo perlegge destrutturando, non solo il Con-tratto Nazionale ma distruggendo difatto il modello delle relazioni indu-striali costruito con tanta fatica dalleparti sociali;

L’intenzione del Governo, così come•del Presidente della Commissione diGaranzia, di intervenire, per via legi-slativa, al fine di limitare l’esercizio deldiritto di sciopero e mortificare chi inmodo responsabile in questi anni harispettato le regole e le procedure. Suquesto aspetto l’Assemblea ribadiscee rilancia i contenuti della proposta dilegge popolare avanzata dalla FITCISL, denominata “sciopero intelli-gente”.

L’Assemblea prende atto che il sindacatoin questi ultimi tempi è vittima di un at-tacco senza precedenti, operato dalla po-litica nel suo complesso, dai media e da

Confindustria.

Purtroppo, anche qual-che irresponsabile, dal-l’interno, ha gettatofango sull’organizza-zione ma soprattutto suitanti delegati e tante de-legate che ogni giornooperano, con abnega-zione, per il bene degliiscritti e dei lavoratoritutti.

L’Assemblea, se da unlato condanna il me-todo, dall’altra invita laFIT e la Confederazionead adottare tutte le ini-ziative politiche ed orga-nizzative che rilancino,non tanto l’immagine, quanto lo stile e lospirito che ha sempre contraddistinto lanostra Organizzazione, promuovendosempre più la presenza della CISL nelleaziende, attraverso una maggiore vici-nanza ai delegati e alle delegate che li rap-presentano.

L’Assemblea concorda ed auspica non solol’adozione di scelte e azioni che rinforzinola presenza del sindacato nelle aziende,ma altresì sollecita l’avvio di un percorsodi riorganizzazione che possa:

avviare un processo di regionalizza-•zione della struttura dirigenziale chesuperi l’attuale organizzazione perterritori, rendendo più efficace la ge-stione Burocratico/amministrativadella Federazione che è diventatasempre più complessa ed onerosa;

Istituire in ogni provincia un Presidio•FIT con il suo gruppo dirigente elettoe quindi legittimato dagli iscritti, conl'impegno di rafforzare ulteriormentel'attività sindacale nei presidi, garan-tendo un flusso economico certo e lerisorse umane necessarie, fermo re-

stando le compatibilità economiche;

Individuare i contesti dove la pre-•senza dei lavoratori nella sua com-plessità, suggerisce un modo piùefficace per tutelarli, attraverso l’isti-tuzione di “zone FIT”.

L’Assemblea della FIT Lombardia ritieneche mai, come in questo tempo, ci sia bi-sogno del sindacato, un sindacato ade-guato a questo contesto, attraverso la suariorganizzazione, il rinnovamento e la for-mazione continua a tutti i livelli.

La CISL potrà così svolgere questo ruolocon l’autorevolezza e la propositività chel’ha contraddistinta dalla sua nascita. Que-sto sindacato avrà quindi sempre più biso-gno non solo di dirigenti, quadri e delegatisempre più competenti, ma anche di gio-vani e di donne che con il loro spirito in-novativo, contribuiscano a sostenere erilanciare l'azione sindacale.

Documento approvato dall’Assembleacon 1 solo astenuto.

Cernobbio, 22 Ottobre 2015

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Marche

Documento finaleDocumento finaleL’Assemblea Organizzativa della Fit Cisl Marche, sentita la rela-zione del Segretario Generale Roberto Ascani, e i contributi delSegretario della Cisl Marche Marco Ferracuti nonché quelliemersi dal dibattito, ritiene opportuna una riflessione e una di-samina anche rigorosa sulle difficoltà in cui versa l’attuale azionesindacale e la necessità di individuare le dovute correzioni di rottaper posizionare la Fit e la sua organizzazione onde riprendereun’efficace azione all’interno della politica generale dei trasportied evitare la sempre più frequente abitudine che il lavoro vengaconsiderato l’unico elemento di efficientamento delle imprese equindi che si determini sempre più frequentemente il ricorso adumping contrattuali anche interni al comparto dei trasporti.

Più esplicitamente valuta necessario completare, ove possibile,accorpamenti contrattuali per aree vicine o omogenee, nonchédare unità e coerenza contrattuale per tutti i settori alle parti diinteresse generale dei relativi contratti che attengono ai principidi tutela, di remunerazione, di orario di lavoro, della gestionedella malattia, dell’organizzazione medesima del lavoro.

Ritiene indispensabile intraprendere processi formativi che, te-nendo conto della necessità per la Fit di trasformarsi in effettiva

categoria e per costituire un’auspicabile ricambio generazionale,necessitino caratteristiche di interdisciplinarietà e favoriscanouna conoscenza non esclusivamente di settore, ma anche di co-munità di rapporti e di interazione in ambiti fino ad ora autonomie separati.

Per quanto già espresso, auspica il realizzarsi del progetto “CislReti” che così rappresenterebbe un unicum strategico in un am-bito essenziale per la società civile come quello dei servizi.

Reputa doveroso un maggiore coinvolgimento delle donne nel-l’attività sindacale in considerazione dell’aumento sempre piùconsistenze dell’occupazione femminile in ambiti come i tra-sporti, l’igiene urbana, la logistica e gli appalti.

Giudica necessario che sia applicato l’ac-cordo interconfederale sulla rappresen-tanza sindacale quantomeno prima che lacosa diventi oggetto di legge dello stato.

Si dà atto alla segreteria regionale di aversviluppato una maggiore responsabilizza-zione dei territori tramite la costituzionedei “Presidi” e con l’assegnazione di con-sistenti risorse atte a garantire l’espleta-mento di una più puntuale ed attiva azionesindacale.

Approvato all’unanimità

Ancona, 14 ottobre 2015

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A ssemblee Regionali

Puglia-Basilicata

«Per cambiare il sindacato,«Per cambiare il sindacato,cambiando nel sindacato»cambiando nel sindacato»

Il 13 ottobre scorso si è svolta l’Assembleaorganizzativa programmatica della Fit-CislPuglia-Basilicata. La scelta della Cisl diaprire un ampio dibattito interno attra-verso le Assemblee è stata una decisioneopportuna, alla luce dei cambiamentisempre più veloci della società, che ci ob-bligano a guardare con sempre maggioreattenzione allo sviluppo di idee e di indi-rizzi che diano nuovo vigore al ruolo delSindacato.

La Fit ha già iniziato, con il Congresso2013, il suo percorso di cambiamento e diconferma del radicamento nelle realtà ter-ritoriali. Infatti, ha scelto di mantenere lapropria presenza politica e organizzativasul territorio con la creazione dei presidi,con gestione amministrativa regionaliz-zata, privilegiando un più costante con-fronto con i lavoratori all’interno delleaziende.

Altra scelta positiva è stata la interregio-nalizzazione di strutture sindacali regio-

nali, che ha favorito la conoscenza di re-ciproci problemi, con grande capacità dicondivisione delle soluzioni.

Vi è la convinzione, da parte dei cittadinie dei lavoratori e non solo, che le organiz-zazioni sindacali confederali non siano piùin grado di rappresentare i loro reali biso-gni, ma siano entità auto referenziali chetutelano solo se stesse. Le notizie che con-tinuamente i mass media diffondono con-tribuiscono a rappresentare taleconvinzione; forse una maggiore energianel rappresentare le nostre ragioni aiute-rebbe la dirigenza sindacale del front-linea sostenere le inevitabili polemiche daparte di chi ritiene il sindacato un inutileornamento o, peggio, un elemento sco-modo da eliminare.

Il Sindacato, che un tempo era ricono-sciuto come preposto alla tutela dei piùdeboli e, quindi, era considerato come es-senziale per i lavoratori, oggi viene rite-nuto, anche dai giovani, solo come unostrumento di “potere”, utile al raggiungi-mento di propri obbiettivi, per poi abban-donare ogni contatto.

Bisogna capire se oggi il ruolo del sindaca-lista nei posti di lavoro è superato, se la so-cietà attuale si evolve a velocità tale percui i nostri interventi risultano inadeguatie se occorre parlare un linguaggio piùadatto ai tempi; o se , invece, è il sinda-cato, come istituzione in assoluto, a nonavere più senso in una società sempre piùindividualista.

Occorre, in realtà, confermare e rivalutareconcretamente che il sindacato è il luogo,in cui ciascuno (socio, attivista e dirigente),rifiutando la logica del puro scambio, as-sume un ruolo di protagonista in una atti-vità che ha come obiettivo quello di

sostenere e far crescere la dignità del la-voratore, in una concezione dinamicadella solidarietà, della fiducia e della re-sponsabilità per restituire il futuro ai gio-vani.

I corsi di formazione, svolti con assiduità,in questi ultimi anni, dalla Fit di Puglia eBasilicata, non devono rimanere il ricordodi un momento di socializzazione, ma oc-corre dare seguito con l’impegno nelle at-tività e nella frequentazione delle sedisindacali.

È necessario produrre una forte integra-zione dei giovani con i processi formativi,poiché la formazione è strumento di co-noscenza, crescita e partecipazione, uni-tamente alla periodica riunione degliorganismi e dei coordinamenti dei giovanie delle donne.

Dobbiamo trovare un modo più concretoper dare cittadinanza ai giovani nelle no-stre fila, a iniziare dai livelli aziendali deidelegati e, quindi, negli organismi a ognilivello. Il modello contrattuale, propostodalla Cisl, di rafforzare il 2° livello di con-trattazione potrebbe essere una rispostaal problema.

Va ripresa con forza la rivendicazione del-l’applicazione dell’accordo sulla Rappre-sentanza e Rappresentatività, sottoscrittodalle Confederazioni, unitamente a Con-findustria, fatto nostro con l’accordo dallaFit, unitamente a Filt e Uilt. Su tale tema,siamo assolutamente contrari alla regola-mentazione per legge.

Filippo IacobazziSegretario generale Fit-Cisl

Puglia-Basilicata

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 201548

Documento finaleDocumento finaleL’Assemblea Organizzativa e Programmatica dellaFIT CISL Puglia Basilicata, riunitasi a Torre a Marepresso l’hotel Barion il 13 ottobre 2015, sentita larelazione del Segretario Generale, Filippo IACO-BAZZI, ne approva i contenuti unitamente ai con-tributi emersi dal dibattito, all’intervento delSegretario Generale USI CISL Puglia Basilicata, Giu-lio COLECCHIA, ed alle conclusioni del SegretarioNazionale della FIT CISL, Michele IMPERIO.

L’Assemblea Organizzativa, presa visione delleLinee guida predisposte dalla Segreteria Nazionaleper il dibattito nelle Assemblee Organizzative eProgrammatiche della FIT Nazionale e Regionali,ne condivide i contenuti.

L’Assemblea Organizzativa, in particolare,

CONSIDERAnon più rinviabile il completamento del progetto di regionalizza-zione, con lo scioglimento delle FIT di Foggia e di Taranto e la lorotrasformazione in Presidi strutturati, da attuarsi prima del pros-simo congresso;

APPREZZA

la possibilità di istituire e strutturare Zone FIT, individuando l’in-terporto di Bari e il porto di Taranto, come primi luoghi lavorativipossibili e indica il porto di Taranto come la sede unica Regionaledell’Autorità Portuale, nel caso di istituzione unica della stessa;

RITIENE

che la strutturazione delle Segreterie Regionali sia confermatonel modello attuale, in linea con la necessità di presenziare, inmodo migliore, i luoghi di lavoro sui territori e nelle aziende a fa-vore anche di un maggior proselitismo;

CONSIDERA

positiva la prima esperienza di riorganizzazione delle UST e USI,che deve proseguire in attuazione dei regolamenti Confederali eFederali, e rilancia la ripresa del percorso di integrazione con Fi-stel e Flaei, per dare attuazione alla CISL RETI, con una primascelta della pluricomposizione;

IMPEGNA

tutto il Gruppo Dirigente della FIT a continuare ad attuare politi-

che sindacali inclusive e formative, a favore dei giovani e delledonne, con la prospettiva di diventare un sindacato sempre piùpropositivo nel promuovere politiche di conciliazione;

RITIENE

non più rinviabile la redistribuzione di più risorse economiche edi libertà sindacali dal nazionale ai territori, individuando sistemiautomatici, omogeneizzazione delle quote alle USR/USI e rico-noscimento delle tessere dei marittimi internazionali ai fini con-gressuali. In particolare, è opportuno prevedere, per le aziendecon sedi a livello territoriale ed iscritte ad Associazioni datorialidi particolare rilievo, la fruizione dei permessi sindacali, in un si-stema solidaristico tra le stesse;

CONSIDERA

necessario dare corso all’attuazione dell’accordo sul “Testo Unicosulla Rappresentanza e Rappresentatività”, nonché al recepi-mento della proposta di Legge sullo “Sciopero Intelligente”;

IMPEGNA

tutto il Gruppo Dirigente, attivisti, RSU, RSA ed iscritti FIT, unita-mente alla CISL, a lavorare attivamente per conseguire un ottimorisultato nelle elezioni delle RSU del Gruppo FSI, che si svolge-ranno dal 24 al 27 novembre 2015, in linea con quanto avvenutonel 2004.

Approvato all’unanimità

Torre a Mare, 13 ottobre 2015

VOCEdei TrasportiLa

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49N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

A ssemblee Regionali

Sardegna

«Un percorso di crescita«Un percorso di crescitacondiviso»condiviso»

L’assemblea organizzativa programmaticadella Fit-Cisl Sardegna è stata caratteriz-zata da una folta e qualificata presenza deiSegretari generali delle Unioni sindacaliterritoriali di Cagliari, Nuoro, Oristano,Olbia, dei Segretari generali delle Federa-zioni regionali di Filca e Flaei e della Segre-teria di Fistel e dalla presenza delSegretario nazionale Pasquale Paniccia.Ma soprattutto dalla presenza di numerosigiovani delegati e candidati alle prossimeRsu nel gruppo Ferrovie dello Stato Ita-liane. Tante persone che hanno dato signi-ficato all’impegno di lavorare per dare unfuturo all’organizzazione, attraverso ilcoinvolgimento delle giovani generazioni,di uomini e donne della Cisl.

I temi contenuti nella relazione introdut-tiva della Segreteria hanno concentratol’attenzione, in modo particolare, sul ri-pensamento del modello organizzativofunzionale al raggiungimento dell’obiet-tivo primario posto dalla Cisl come puntonodale per la sopravvivenza della Cislstessa: “rilancio del radicamento territo-riale”, “fare alleanza con la gente”, “farcileggere, tramite la presenza capillare nelterritorio, come un soggetto al quale ci sipuò rivolgere per avere ascolto e aiuto”.

La Segreteria regionale ha sottolineato lapiena condivisione del percorso e del-l’azione portata avanti dalla Fit nazionaleche, attraverso lo scioglimento delle Fitterritoriali a favore dei presidi, ha concen-trato l’azione sindacale nei territori e nelleaziende, liberando risorse ed energie chele Fit destinavano agli aspetti burocratici.Il modello dei presidi, nell’esperienza por-tata avanti dal congresso, ha dimostrato diessere pienamente rispondente a quantola Cisl auspica.

Crescita e conoscenza

Le scelte che facciamo hanno effetti con-creti che aiutano a esprimere una valuta-zione compiuta sulla loro bontà o meno. Inumeri sono in grado di offrire una valu-tazione più compiuta di tante parole e te-stimoniano la crescita della Fit-CislSardegna: siamo passati da 2.862 iscrittidel 2011 a 3.137 nel 2012, 3.503 nel 2013,3.733 nel 2014 e 3.898 a settembre 2015.Contiamo di arrivare a 4.070 entro l’annoe 4.500 nel 2016.

Conoscenza vuol dire essere preparati adaffrontare i problemi che il mondo checambia ci pone davanti. Dal 2011, con ilsostegno sia economico che di professio-nalità della Segreteria nazionale, abbiamoavviato il progetto formativo per giovanidirigenti.

I numeri dal Congresso del 2013 al corsodel 2015 dicono che abbiamo organizzato233 giornate di formazione a delegati, 18al Comitato esecutivo e abbiamo mandato41 persone a corsi nazionali.

Le risorse economiche e organizzative perfar crescere i territori

“Destinare una percentuale non inferioreal 70% del tesseramento a favore del ter-ritorio”, indicano le linee guida della Cislper l’Assemblea organizzativa. “Si ritieneche la Fit abbia le condizioni per proce-dere a dotare il livello del front line dimaggiori risorse tramite uno spostamentopercentuale dal nazionale e dal livello re-gionale a beneficio delle Fit e dei Presiditerritoriali”, sostiene il documento dellaFit.

Non abbiamo mai considerato le risorseeconomiche un ostacolo al cambiamento

e alla crescita: se ci sono le idee i soldi sitrovano, si devono trovare. Il problema è,semmai, che spesso mancano le idee e so-prattutto le gambe per farle camminare eper questo dobbiamo investire su giovanie donne.

I giovani e le donne

In Sardegna abbiamo una presenza fem-minile tra gli iscritti molto al di sotto del11,5% nazionale, ovvero circa il 7% con si-tuazioni molto diversificata nei territori:Iglesias ha due donne su 350 iscritti, Olbia102 su 650, Nuoro 34 su 450, Cagliari 115su 1.400, Sassari 25 su 1.000, per un totaledi 278 donne su 3.850 iscritti in tuttal’isola.

Le difficoltà di tali numeri non ci hannofatto desistere dal coinvolgere sempre piùgiovani e donne. All’ultimo corso per gio-vani dirigenti, su 25 partecipanti 6 eranodonne.

Cisl Reti, il nuovo orizzonte da traguardare

Pur con le dovute cautele, abbiamo il do-vere di perseguire il progetto per la costi-tuzione di una grande federazione dellereti di comunicazione, energia e trasporti,aree contrattuali decisive per la crescita elo sviluppo del Paese.

Abbiamo quaranta milioni di ragioni perfallire, ma non una sola scusa. (RudyardKipling)

Valerio ZocchedduSegretario generale Fit-Cisl Sardegna

VOCEdei TrasportiLa

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 201550

L’assemblea organizza-tiva della FIT CISL SAR-DEGNA tenutasi il 9ottobre 2015, presso ilcentro congressi "SantaCristina" Paulilatino(OR), preso atto dellarelazione della Segrete-ria,

LA APPROVA

Unitamente ai contri-buti emersi dal dibat-tito e dalle conclusionidel Segretario Nazionale Pasquale Paniccia.

L’assemblea:

Esprime una forte preoccupazione, per come la giunta regionaleha affrontato e sta affrontando le diverse problematiche dell'in-tero comparto dei trasporti in Sardegna. In particolare denun-

ciamo e stigmatizziamo il metodo con cui l'assessorato aitrasporti sta conducendo le vertenze rispettivamente di SARE-MAR e MERIDIANA;

Auspica un forte impegno dei territori/presidi nell'affiancare laFIT Regionale su iniziative che consentano di raggiungere l'ob-biettivo di 4500 associati da conseguire entro il 2017;

Condivide la necessità di una riorganizzazione all'interno dellaCisl e approva le linee guida della FIT Nazionale riconoscendo lacentralità dei territori, riportando il sindacato nelle aziende e trala gente, che unitamente alla contrattazione di secondo livello,possa creare ulteriore reddito per tutti i lavoratori del comparto;

Considera positiva l'indicazione della Cisl di trasferire maggioririsorse ai presidi/FIT Territoriali ma nell'ottica di una supervisione

e corretta gestione in accordo con laFIT Regionale che, come già avviene nelcaso specifico della nostra regione, haconsentito di far crescere e sostenereterritori più deboli puntando su forma-zione e comunicazione e su una più in-cisiva azione sindacale;

Reputa indispensabile un costante per-corso formativo che consenta ai gruppidirigenti a tutti i livelli di stare al passocon i continui cambiamenti causatidalla repentina crisi economica che hastravolto e continua a stravolgere le re-lazioni tra sindacato e le controparti;

Ritiene indispensabile definire il per-corso di CISL RETI superando l'handicapdell'incompatibilità degli incarichi al

fine di evitare la creazione di sovrastrutture che, aumentandol’impegno di risorse umane ed economiche, possono metternea rischio la costituzione.

Approvato all’unanimità

Paulilatino, 9 ottobre 2015

Documento finaleDocumento finale

VOCEdei TrasportiLa

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51N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

Sicilia

«Il sindacato che cambia«Il sindacato che cambiain una società che cambia»in una società che cambia»

L’8 ottobre si è svolta a Catania pressol’hotel Nettuno l’Assemblea organizzativae programmatica della Fit-Cisl Sicilia, allar-gata a delegati e delegate, Rappresen-tanze sindacali aziendali e Rappresentanzesindacali unitarie.

I lavori sono stati aperti dai saluti e dai rin-graziamenti del Segretario generale Ame-deo Benigno a tutti i dirigenti e gli iscritti,agli amici che partecipano ai corsi di for-mazione, alla Fit di Catania per la preziosacollaborazione nell’organizzazione del-l’evento, al Segretario generale della CislSicilia Mimmo Milazzo e al Segretario ge-nerale della Fit nazionale Giovanni Lu-ciano.

Condividendo i contenuti e le propostedelle linee guida dell’assemblea organizza-tiva confederale, la relazione di Benignoha sottolineato l’importanza di tali assem-blee sia come momento di analisi di ciòche è stato fatto sia per la pianificazione diuna più energica azione sindacale dell’in-tero gruppo dirigente attraverso nuoveproposte, maggiore consapevolezza, ap-propriata strategia e, soprattutto, determi-nazione e presenza quotidiana tra lagente.

Il compito di cambiare il sindacato è affi-dato al sindacalista che accresce le com-petenze e l’esperienza trasferendolegiorno dopo giorno alle Rsu, alle Rsa, aigiovani e alle donne, guidandoli anche esoprattutto con percorsi formativi. Non acaso la Fit-Cisl Sicilia dal 21 al 23 ottobreha svolto il IV modulo formativo dei seiprogrammati per delegati e quadri sinda-cali.

È proprio in quest’ottica che la Segreteria

regionale Fit-Cisl Sicilia ha concretizzatogià da tempo il coinvolgimento di giovani,donne e di giovani donne nelle attività del-l’organizzazione, invitando il gruppo diri-gente a sostenere e continuare il lorocoinvolgimento aggregando anche nuoviiscritti con azioni di proselitismo nel terri-torio.

Inoltre, si sta lavorando energicamenteall’organizzazione delle elezioni di Rsu eRls del gruppo Ferrovie dello Stato Italianeche si svolgeranno dal 24 al 27 novembree i cui candidati sono giovani e donne dellaFIT.

Nella relazione del Segretario generaledella Fit Sicilia è stato evidenziato come ilprocesso di rinnovamento, il decentra-mento del territorio, il CoordinamentoDonne, il Progetto Giovani, la formazione,la trasformazione delle Fit di Catania eMessina in Presidi, la presenza di zone Fitin grandi agglomerati di lavoro nei tra-sporti hanno consentito al gruppo diri-gente di seguire importanti vertenze qualiquelle di: la più grande azienda di tra-sporto pubblico locale (Ast); Ustica Linestrasporto aereo di Palermo; la logistica; laquestione del porto di Palermo; il grandeaccordo all’aeroporto di Catania, vincendoil referendum (gruppo giovane a Ct); lagrande vertenza della navigazione a Mes-sina; quella territoriale di Siracusa, Ra-gusa, Caltanissetta, Enna, Agrigento eTrapani; il contratto di servizio del gruppoFsi e da ultima, ma non per importanza, lavertenza sui rifiuti, dove abbiamo chiestol’intervento della magistratura.

Per quanto riguarda le difficoltà emersetra i vari Dipartimenti e le Aree contrat-tuali, la Fit-Cisl Sicilia auspica che diven-

tino oggetto di attenzione da parte dellastruttura nazionale della Fit al fine di mi-gliorarne le potenzialità e la sinergia.

Un altro argomento rilevante è quellodella rappresentanza e rappresentatività,per il quale il sindacato deve impegnarsi alfine di ottenere dal datore di lavoro di ogniazienda la trasmissione effettiva all’Inpsdel numero degli iscritti a ogni organizza-zione sindacale, oggi più che mai indispen-sabile per potere stabilire il grado dirappresentanza e chi è abilitato a sotto-scrivere accordi e contratti.

Infine non è mancato il riferimento allaquestione di Cisl Reti, con la riflessioneche proprio la nostra Federazione è unesempio concreto di come possa essereun’opportunità di miglioramento il met-tere in comune le differenti specificità ca-tegoriali al fine di ottimizzare il ruolodell’organizzazione, che è e continua adessere tutelare e migliorare le condizionidi lavoro e di vita dei nostri associati.

Numerosi sono stati gli interventi dei gio-vani delegati e delle delegate donne dellevarie aree contrattuali e dei diversi terri-tori che hanno manifestato entusiasmo evivo coinvolgimento nelle attività dell’or-ganizzazione, a conferma del reale avviodi un sindacato che cambia con le esigenzedi una nuova società.

Concetta ArduinoDipartimento organizzativo

Fit-Cisl Sicilia

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 201552

L’Assemblea Organizzativa della FIT CISL Si-cilia allargata a tutte le RSU ed RSA riunitasia Catania presso l’hotel Nettuno l’8 ottobre2015, sentita la relazione del SegretarioGenerale Amedeo Benigno, ne approva icontenuti unitamente ai contributi emersidal dibattito, all’intervento del SegretarioGenerale della CISL Sicilia Mimmo Milazzoed alle conclusioni del Segretario Generaledella FIT CISL Giovanni Luciano.

L’Assemblea Organizzativa presa visionedelle Linee guida predisposte dalla Segre-teria Nazionale per il dibattito dell’Assem-blea Organizzativa e Programmatica dellaFIT, ne condivide i contenuti.

L’Assemblea Organizzativa condivide, altresì, il completamentodel progetto di regionalizzazione con lo scioglimento delle FIT diMessina e di Catania e con la trasformazione in Presidi strutturatida attuarsi al prossimo congresso del 2017. L’Assemblea Organiz-zativa, apprezzando finora il percorso attuato dalla Segreteria Re-gionale sui giovani e donne, invita le Segreterie e l’intero gruppodirigente ad aumentare il coinvolgimento di giovani e donne nelleattività dell’ organizzazione. L’Assemblea Organizzativa dà man-dato alla Segreteria Regionale di proseguire il progetto formativoper delegati e quadri sindacali completando i tre moduli dei seiprogrammati.

L’Assemblea Organizzativa auspica che le idee e le riflessioni con-tenute nella relazione e relative alle difficoltà emerse tra i Dipar-timenti e le Aree contrattuali siano oggetto di attenzione e diverifica da parte della struttura nazionale della FIT.

L’Assemblea Organizzativa impegna tutto il gruppo dirigente FITa lavorare attivamente per consegnare un ottimo risultato nelleelezioni delle RSU del gruppo FSI che si svolgeranno dal 24 al 27novembre 2015.

L’Assemblea Organizzativa condivide la ripresa delle attività conFLAEI e FISTEL per arrivare al completamento dell’ accorpamentoe l’ attuazione della CISL RETI. L’Assemblea Organizzativa in ma-teria di risorse si rimette alle decisioni della Segreteria Nazionale.

Infine, l’Assemblea Organizzativa fa proprie le dichiarazioni delSegretario Generale

Amedeo Benigno in merito alle vertenze in atto sui trasporti e suirifiuti e sulla necessità di intensificare l’attività politica.

1 astenutoApprovato a maggioranzaCatania, 08 ottobre 2015

Documento finaleDocumento finale

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

A ssemblee Regionali

Toscana

«Gettiamo le basi«Gettiamo le basiper un nuovo sindacato»per un nuovo sindacato»

Tradizionalmente l’assemblea organizza-tiva della Cisl affronta le problematiche or-ganizzative interne e lo stato del sindacatorispetto allo scenario generale del Paese.È innegabile che oggi più che mai c’è la ne-cessità di fare il punto attraverso un’at-tenta analisi sul compito del sindacato esugli obiettivi che si prefigge. In particolarein quest’ultimo periodo, con il mutatocambiamento politico-economico e conuna crisi industriale-finanziaria che ha in-vestito tutti i comparti, c'è bisogno di unforte cambiamento che sappia interpre-tare e intercettare i bisogni dei lavoratorie dei cittadini.

Il sindacato proprio per questi motivi devecambiare gli atteggiamenti, con maggioreumiltà e professionalità e, nei luoghi di la-voro, interagire con i lavoratori sui bisognie difficoltà che si verificano continua-mente nelle fabbriche, negli uffici, nei ser-vizi, nei trasporti. L’assembleaorganizzativa deve affrontare anche questitemi e gettare le basi programmatiche peril prossimo congresso mettendosi in giocoattraverso la semplificazione delle proce-dure amministrative, la diminuzione degliapparati, liberando risorse da destinare ailuoghi di lavoro. Cambiare facendo cosenuove come l’iniziativa della Fit-Cisl sullo“Sciopero intelligente” dove il gruppo di-rigente si è messo in gioco e ha incontratoi lavoratori del comparto ma anche soprat-tutto cittadini e pensionati per spiegarel’azione sindacale e gli obiettivi che si vo-levano perseguire.

La Fit-Cisl in questi anni ha cambiato pellediventando una Federazione coesa e so-lida dove il vero cambiamento si è visto at-traverso la voglia di stare insieme e trovare

soluzioni condivise a problemi che interes-sano più aree contrattuali, mettendo a fat-tor comune le conoscenze e leprofessionalità.

Nell’Assemblea della Fit-Cisl Toscana del20 ottobre, oltre a questi temi sono stateaffrontate anche le tematiche che riguar-dano l’organizzazione territoriale rilan-ciando l’efficacia dei segretari di presidioche svolgono una attività sul territorio e inmezzo ai lavoratori. A questo tema si col-lega la questione finanziaria ovvero che,fermo restando i finanziamenti erogatidalla segreteria regionale Toscana, è ne-cessario spostare alcuni punti percentualedi risorse economiche dal nazionale al ter-ritorio (presidi territoriali) per favorire l’at-tività nei luoghi di lavoro.

Inoltre è stata ribadita la visione strategicadella creazione di Cisl-Reti attraverso ilpercorso di prima e seconda affiliazionedelle federazioni Fit, Fistel e Flaei percreare appunto un soggetto autorevole sia

all’interno della Cisl ma anche fuori con leaziende; crediamo che rappresentare lecomunicazioni, l’energia e i trasporti sial’asse portante del Paese Italia. Insommaci vuole un po’ di passione, lungimiranza evolontà per mettere insieme questo“mondo” ma credo sia un'opportunità dicrescita e di sviluppo per tutti e soprat-tutto per i lavoratori del comparto e per laCisl.

L'Assemblea organizzativa è stata unabella esperienza con tanti interventi ecredo che siano state gettate le basi per unnuovo sindacato sia nel modo di fare sia dirappresentare il mondo del lavoro checambia.

Stefano BoniSegretario generale Fit-Cisl Toscana

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 201554

L’Assemblea Organizzativa Programmatica della Fit/Cisl Toscanaapprova la relazione del Segretario Generale Stefano Boni, con icontributi degli interventi del Segretario Generale Aggiunto del-l'USR Cisl Toscana Ciro Recce, dei delegati/attivisti che hanno par-tecipato al dibattito e delle conclusioni del Segretario GeneraleNazionale della Fit/Cisl Giovanni Luciano.L'Assemblea esprime forte preoccupazione per la situazione po-litica ed economica che sta attraversando il Paese considerandoanche il difficile quadro Europeo ed Internazionale. La lieve ri-presa non è sufficiente a consentire l'uscita dalla difficile crisi cheancora affligge migliaia di lavoratori e famiglie; la disoccupazioneregistra livelli del 40% fra i giovani e l'operato del Governo, ap-poggiato anche da Confindustria, sta gettando le basi per destrut-turare il CCNL nazionale aumentando le incertezze salariali edepotenziando maggiormente le tutele e i diritti dei lavoratori edelle lavoratrici riducendo i margini della contrattazione. Nei Tra-sporti, in particolare, stiamo subendo un attacco sul diritto disciopero e l'orientamento è di un ulteriore inasprimento delleprocedure. Dobbiamo respingere le provocazioni come il refe-rendum preventivo, lo sciopero virtuale e le altre procedure chesviliscono l’azione sindacale. Su questo tema ricordiamo la nostraproposta di legge di iniziativa popolare “ lo Sciopero Intelligente“ che oggi è all’esame della Camera dei Deputati.In questi anni difficili il sindacato ha dato segnali di rinnovamentoe innovazione; l’accordo del 31 maggio 2013 e del 10 gennaio2014 fra Cgil – Cisl - Uil e Confindustria "testo unico su rappre-sentanza e rappresentatività" ha segnato una svolta rispetto allerelazioni sindacali e alla democrazia sindacale. Insomma un verocambiamento che dovrà applicarsi in tutte le scelte sindacali, ri-portando le decisioni alla effettiva maggioranza dei lavoratori. LaCisl si è sempre assunta le proprie responsabilità anche con de-cisioni talvolta impopolari ma finalizzate al bene comune, percreare stabilità attraverso lo sviluppo e opportunità di lavoro.Oggi è pronta ad accettare nuove sfide con l'apertura del tavoloper la riforma dei contratti di lavoro proprio per cogliere la ripresae rilanciare l'occupazione, il reddito e i consumi. Milioni di lavo-ratori, sindacalisti onesti, trasparenti nelle scelte fatte, si sonoimpegnanti e si impegnano dedicando molto tempo al serviziodel sindacato e dei lavoratori; un gruppo dirigente all'altezzadelle sfide rispetto al tempo che viviamo.L'Assemblea sottolinea il forte cambiamento e innovazione cheha caratterizzato la Fit in questi ultimi anni dove si è consolidatala voglia di stare insieme creando nei fatti una categoria unica ri-spondendo con una sola voce alle problematiche delle aree con-trattuali. Oggi è necessario rafforzare le strategie comuni,migliorare gli aspetti organizzativi e di rappresentanza, tenendo

presente le peculiarità, le sensibilità e professionalità del mondodel lavoro che rappresentiamo. Per quanto riguarda il territorio,crediamo che il modello dei presidi territoriali (segretario elettodal congresso) sia da salvaguardare e nello stesso tempo conso-lidare e sviluppare attraverso un coinvolgimento degli iscritti,delle persone e dei comitati delle varie associazioni, attraversol'ascolto e l'aiuto. Valutare se, nei presidi più industrializzati egrandi, sia necessario destinare, delle risorse umane che magarioggi sono impegnate nelle strutture regionali. L'assemblea con-divide la scelta di avere segreterie regionali snelle ed efficienti,con un segretario generale ed alcuni segretari che fanno da col-legamento fra il centro e la periferia con funzioni di raccordo po-litico e organizzativo. Non è funzionale distogliere i segretari dipresidio aggiungendo anche responsabilità regionali, correndo ilrischio di destrutturare i luoghi di lavoro e compromettere la fun-zionalità della Federazione. Per quanto riguarda i flussi automa-tici per l'invio delle risorse sul territorio, l'Assemblea propone,ferme restando le risorse che oggi sono assegnate alle struttureregionali, di dotare il livello del front line, (segretari di presidio)di ulteriori risorse attraverso un maggior spostamento percen-tuale dal nazionale al territorio, attraverso un meccanismo auto-matico e verificabile, che consiste nell'effettuazione di bonificidirettamente dall'amministrazione nazionale Fit, sull'iban dellecarte prepagate in dotazione ai segretari territoriali. La rendicon-tazione sarà fatta alla struttura nazionale direttamente dai segre-tari di presidio. In questo contesto è chiaro che bisognerebbeomogeneizzare le quote percentuali della federazione per i con-tributi sindacali alle USR che spesso sono diverse fra Regione eRegione.

L’Assemblea, per dare maggiore rappresentanza e potere con-trattuale ai lavoratori, ribadisce la necessità di accelerare il pro-getto di Cisl-Reti con massima partecipazione. La scelta disalvaguardare le identità e le specificità della Cisl Reti sono alla

Documento finaleDocumento finale

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

base delle linee programmatiche per giungere al compimento delpercorso di prima e seconda affiliazione da traguardare al pros-simo congresso del 2017. Responsabilità, solidarietà sono allabase dei delegati per creare la Cisl-Reti passando dalla Telefonia,dall’Energia e dai Trasporti.L'Assemblea valorizza i progetti formativi flessibili messi incampo dalla FIT/Toscana che stanno riscuotendo attenzione esuccesso per numero di partecipanti e qualità dei relatori; con-divide l'impostazione Nazionale della Fit/Cisl di mettere al servi-zio delle strutture regionali le modalità le professionalità dellivello nazionale. L'Assemblea ritiene fondamentale salvaguar-dare la formazione che nasce dai territori, e il fondo NazionaleFIT/formativo, in modo da catalizzare e convogliare la formazionenei luoghi di lavoro cogliendo le problematiche specifiche eanche di genere.L'Assemblea rispetto al problema sicurezza intende sviluppareil presidio sicurezza della Fit/Cisl Toscana, che in questi anni si ècontraddistinto per presenza e preparazione, attraverso dei pre-sidi territoriali come indirizzo per individuare i provvedimenti damettere in campo sul posto di lavoro. Attenzione al tema sicu-rezza anche rispetto ai molti episodi di violenza che in questi annihanno colpito molti nostri colleghi sul posto di lavoro. Preparareil personale interessato, con corsi specifici di tecniche di auto di-

fesa e con psicologi per sapere quale comportamento tenere ecosa dire in certe occasioni. Inoltre incalzare le aziende e le isti-tuzioni per la sicurezza pubblica con maggiori controlli mirati, masopratutto permanenti in tutte le aree di crisi, oltre naturalmenterichiedere l'istallazione di videocamere, porte blindate e tutti gliaccorgimenti che consentono di lavorare con maggiore sicurezza.L'Assemblea ritiene indispensabile il contributo delle donne allavita del sindacato. Organizzare in maniera permanente uno staffdi persone competenti e preparate, capaci di monitorare le esi-genze, i bisogni e le criticità nelle varie aziende per poi sottoporliai tavoli della contrattazione. L'assemblea invita a candidarle, alle

prossime elezioni RSU/RLS nel comparto FS. Per quanto riguardala partecipazione negli organismi sindacali è necessario valoriz-zare e incentivare attraverso l'attenzione e la solidarietà dei diri-genti sindacali, la partecipazione attiva ai percorsi congressuali.L'Assemblea auspica che nel prossimo Consiglio Generale dellaFederazione Toscana la percentuale delle donne presenti possaaumentare.L'Assemblea sul tema giovani ritiene necessario promuovereprogetti formativi inerenti la contrattazione/comunicazione e dicarattere generale, entrare nel mondo della scuola, avvicinare efar conoscere ai giovani quello che rappresenta il sindacato; ri-servare, all'interno delle sedi sindacali, spazi dedicati, in mododa creare opportunità per nuovi progetti, iniziative e convegni,che tengano conto anche della solidarietà fra generazioni, e dovesi possa trovare integrazione all'interno delle piattaforme con-trattuali. Il presupposto sarebbe anche quello di creare uno "sta-tuto giovani" per dare sostegno al progetto ed eventualmentepredisporre anche un budget finanziario.L'Assemblea ribadisce la necessità di semplificare i Contratti dilavoro attraverso un modello nazionale snello che consenta difar maggiormente crescere i salari attraverso la contrattazioneterritoriale e la defiscalizzazione. Bene i contratti unici dei Marit-timi, del Trasporto Aereo, del Merci, dei Porti. Ora è necessario

dare nuovo slancio per il contratto unicodella Viabilità e dell'Igiene Ambientale.L'assemblea inoltre ritiene indispensabilechiudere la parte del CCNL autoferrotran-vieri, fondamentale per rilanciare il con-tratto della Mobilità.L'Assemblea esprime preoccupazione ri-spetto ai progetti del Governo sulla pri-vatizzazione del Gruppo FS che mira aspezzettare il trasporto ferroviario senzamigliorarne gli aspetti economici/finan-ziari, né il servizio ai cittadini. L'Assembleaimpegna il gruppo dirigente, a tutti i livellidi Confederazione e di Federazione, amettere in campo iniziative, per contra-stare tale progetto e garantire l'unicità delGruppo. L'Assemblea in questo contestosostiene la Fit/Toscana e tutto il quadro di-

rigente rispetto alle elezioni delle RSU/RLS del 24,25,26,27 no-vembre 2015 per ottenere un risultato positivo sia in termini divoti ottenuti che di delegati eletti.Innovazione, solidarietà, partecipazione, donne e giovani que-ste sono le parole d'ordine per una Fit/Cisl Toscana più grandee all'altezza delle sfide del tempo che viviamo.

Approvato all’Unanimità

Firenze, 20 ottobre 2015

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Umbria

«Orgogliosi di appartenere«Orgogliosi di appartenerealla Fit e alla Cisl»alla Fit e alla Cisl»

L'Assemblea organizzativa programmaticadella Fit-Cisl Umbria, tenutasi il 27 ottobrea Foligno, è risultata molto partecipata eha visto la presenza e gli interventi dei Co-ordinatori delle aree contrattuali e soprat-tutto di numerosi giovani che si stannoaffacciando all'attivismo sindacale e checontribuiscono a dare nuova linfa vitalealla Fit-Cisl, portando con sé un approccioal mondo del lavoro completamente inno-vativo. Nel dibattito scaturito dall’incontroè emersa la necessità di realizzare un si-stema a rete più efficace e al tempo stessodi predisporre una formazione continuaper coloro che sono preposti a sedere aitavoli delle trattative. Si è rivelato senz’al-tro positivo l’atteggiamento diverso enuovo con cui sono state approcciate e cisi è confrontati con le problematicheodierne e proprio questa modalità deverappresentare il terreno di lavoro comuneda qui in avanti. Dall’assemblea è, inoltre,emersa la preoccupazione per le prossimeelezioni delle Rsu/Rls in ferrovia e, altempo stesso, la garanzia di un serio im-pegno da parte di tutti affinché si confer-mino, o meglio aumentino, i numeri, chein queste occasioni ricoprono grande im-portanza! Inoltre, il fatto rilevante e posi-tivo che è venuto fuori dalla discussione èrappresentato dalla volontà, malgrado lagiovane età dei partecipanti, di attenersialle linee guida di Federazione e Confede-razione che l'assemblea si era date e ciò,a mio parere, esprime un motivo di grandeorgoglio.

Sempre nell’ottica del rinnovamento ri-sulta necessario rilanciare il tema della si-curezza, così come valorizzare eincentivare il contributo della componentefemminile nella nostra Confederazione,

nonché rafforzare la comunicazione con ilmondo giovanile esterno, captandone lelegittime richieste e sostenendo quelle ini-ziative che promuovano l’importanza dellegame e la solidarietà tra generazioni.

L’Assemblea ha espresso, inoltre, fortepreoccupazione per la situazione politicaed economica del Paese e per la volontàda parte del Governo di togliere di mezzoil sindacato, tentando di indebolire i livelliintermedi e ridurre i diritti acquisiti.

Ritengo perciò, che proprio in questo mo-mento di crisi sociale e di messa in discus-sione di alcuni principi di democraziaabbia rivestito particolare rilevanza l’as-semblea programmatica appena conclu-sasi, che ha rappresentato un “tagliando”necessario a metà percorso congressuale.Questo momento di incontro e di con-fronto è stato assolutamente proficuo efondamentale per ripartire con una piani-ficazione collettiva fondata su precisi puntiprogrammatici, quali: l’istituzione di un

coordinamento permanente dotato di unosservatorio nazionale sulla bilateralità; ilrilancio della bilateralità sia come sup-porto al welfare alternativo sia come stru-mento utile nel mondo del lavoro per fareincontrare domanda e offerta, ponendoparticolare attenzione alle giovani genera-zioni; l’impegno diretto e costante nel wel-fare territoriale e aziendale.

In conclusione, non posso che fare un bi-lancio positivo e soddisfacente dell’Assem-blea, constatando la volontà corale di uneffettivo rinnovamento da parte della Cisle della presa d’atto della improrogabilitàdi porsi come soggetto di riferimento realedelle problematiche sociali attuali.

Gianluca GiorgiSegretario generale Fit-Cisl Umbria

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57N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015

Documento finaleDocumento finaleL’Assemblea Organizzativa della FIT CISL UMBRIA si è tenuta oggi,27 ottobre 2015, presso il Delfina Park Hotel di Foligno alla pre-senza del Segretario Nazionale FIT CISL Pasquale Paniccia, dellaSegretaria Confederale Regionale Paola Pietrantozzi, del Segre-tario Generale FIT CISL UMBRIA Gianluca Giorgi e della Segreteriatutta.

L’Assemblea esprime forte preoccupazione per la situazione po-litica ed economica del Paese, a cui si aggiunge il tentativo delGoverno di annullare i corpi intermedi della società, in primis ilSindacato.

Il governo sta anche tentando di mettere in pratica tre idee “li-beriste”: riduzione del welfare, forti privatizzazioni e flessibilitàintesa come deregolamentazione del lavoro, cercando, insiemea Confindustria, di destrutturare il CCNL Nazionale così da au-mentare le incertezze salariali e ridurre i diritti dei lavoratori.

Preoccupa questo interventismo del Governo su argomenti nondi propria pertinenza, quali le leggi sul salario minimo, sulla rap-presentanza e sul diritto di sciopero che, il sindacato, deve com-battere ed evitare.

La Cisl è pronta al rinnovamento; siamo favorevoli all’unificazionedei contratti, al potenziamento della formazione e soprattuttoall’adesione ai Fondi Pensione.

Pensiamo che sia necessario trovare un meccanismo che rendaesigibile la contrattazione di secondo livello, magari tramite unadetassazione o attraverso un collegamento strutturale con ilCCNL.

Preoccupa l’attacco al diritto di sciopero che sta subendo ilmondo dei trasporti e su questo tema, ricordiamo la proposta dilegge di iniziativa popolare “lo sciopero intelligente” che è al-l’esame della Camera dei Deputati.

Si ribadisce la necessità di avere una sobrietà organizzativa edamministrativa volta alla più totale trasparenza.

Dobbiamo accelerare la realizzazione di Cisl Reti con Federazionedi prima e seconda affiliazione potenziando le risorse ai territori.

Si condivide il modello che porterà alla realizzazione dei Presidiconsiderando il rapporto tra queste figure ed il territorio comeveicolo per intensificare il proselitismo.

L’assemblea ribadisce la necessità di semplificare i contratti di la-voro, positivamente si valuta il contratto unico dei Marittimi, delTrasporto Aereo, del Merci e dei Porti.

Altrettanto positivamente è stato accolto il percorso intrapresoper il rinnovo del CCNL di Anas e si chiede di rilanciare il ContrattoUnico della Viabilità e della Mobilità.

L’assemblea ritiene inderogabile la chiusura del Contratto Auto-ferrotranvieri, sottolineando la particolare attenzione che va dataanche alla chiusura del Contratto dell’Igiene Urbana.

Si esprime preoccupazione per la possibile privatizzazione/fram-mentazione del Gruppo FS annunciato dal Governo che rischia diaumentare i costi ai cittadini, peggiorandone il servizio. Chie-diamo che a tutti i livelli siano messe in campo azioni politicheefficaci per contrastare tale progetto.

L’Assemblea ritiene positive le “pressioni” che la Fit–Cisl ha fattoper arrivare, dopo 11 anni di attesa, al rinnovo delle RSU/RLSnelle Ferrovie, momento in cui i numeri diventano importanti!!!

Sempre nell’ottica del rinnovamento bisogna rilanciare il tema si-curezza, valorizzare il contributo della componente femminile erendere prioritaria la comunicazione con il mondo giovanile, pro-movendo iniziative legate al legame tra generazioni.

Approvato all’unanimità

Foligno, 27 ottobre 2015

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VenetoDocumento finaleDocumento finale

L’assemblea organizzativa della Fit Cisl Reti delVeneto, riunita in data 21 ottobre 2015, pressoi locali del Park Hotel di Castelnuovo del Garda,ha elaborato, tramite la costituzione di tregruppi di lavoro le seguenti linee tematiche:

L’amministrazione del patrimonio;•La contrattazione;•Le donne ed i giovani.•

La Fit Cisl Veneto e l’AmministrazioneL’Assemblea Organizzativa (da adesso A.O.)della Fit Cisl del Veneto esprime grande apprez-zamento per gli enormi passi avanti fatti in que-sti anni dalla struttura Regionale in termini di:

Trasparenza amministrativa;•Certezza dei flussi automatici;•Tracciabilità delle operazioni.•

Trasparenza amministrativaL’A.O. ritiene siano da confermare le proceduredi trasparenza a tutti i livelli, praticate dalla Se-greteria Regionale:a) frequenti Esecutivi su ogni minimapartita economica;b) distribuzione mensile programmata,sia in files che cartacea, di tutti i flussi econo-mici della Federazione a tutti i livelli nell’otticadel “tutti sanno tutto di tutti”;c) coinvolgimento del collegio sinda-cale su tutte le partite economico/finanziarie,per verificarne la compatibilità con leggi delloStato e regolamenti interni.

Certezza dei flussi automaticiL’A.O. della Fit Cisl Veneto esprime apprezza-mento per come la struttura Regionale ha sa-puto garantire una corretta e certaredistribuzione in automatico delle risorse aiTerritori; redistribuzione che, non si è mai fer-mata al semplice rispetto delle percentuali de-liberate a livello nazionale (la percentualedestinata ai territori supera costantemente il40%), ma sempre di più improntata ad un’ot-tica di solidarietà verso i Territori più deboli edi forte sgravio economico per gli stessi, cari-

cando sulla struttura Regionale un serie di costifissi (distacchi in Legge 300, integrazioni eco-nomiche, personale impiegatizio al servizio deiTerritori, etc..), che sarebbero difficilmente ge-stibili con le sole risorse del Territorio.L’A.O. ritiene inoltre fondamentale, mantenerel’attuale sistema di redistribuzione dei flussi inautomatico, che dà certezza nei tempi e nellemodalità, della disponibilità delle risorse eco-nomiche per una maggiore progettualità e pia-nificazione dell’attività sindacale sul Territorio.

Tracciabilità delle operazioniL’A.O. della Fit Cisl del Veneto plaude ed in-tende consolidare quanto fatto in questi annidalla struttura Regionale sul tema della traccia-bilità di ogni singola operazione economica.È stato di fatto completamente eliminato qual-siasi giro di denaro contante, tanto che le mo-vimentazioni di cassa nel corso dell’anno sonorarissime ed assolutamente eccezionali.Ogni pagamento, rimborso od altro movimentoeconomico viene esclusivamente eseguito: conbonifico bancario, bancomat o carta di cre-dito; cosa questa che, oltre a rendere più“sana” l’Organizzazione, facilita molto le ope-razioni di contabilità interna e di costruzionedei bilanci.

Nuovo Regolamento Trattamenti Norma-tivi per i DirigentiPur non essendo un argomento da A.O. (un re-golamento obbligatorio va applicato e basta!),l’A.O. della Fit Cisl del Veneto ha ampiamenteed animatamente dibattuto sul Nuovo Regola-mento, approvato dall’Esecutivo della Fit CislVeneto il 24 Settembre 2015 e pertanto ritienecorretto che alcune tematiche siano inseritenel documento finale della A.O. della Fit CislVeneto.In particolare l’A.O. della Fit Cisl Veneto, ri-tiene troppo ampia la forbice delle tabelle sti-pendiali dei Dirigenti tra il livello Centrale equello Regionale/Territoriale ed anche traquello orizzontale di Confederazione e quello

verticale di Federazione Regionale/Territo-riale.L’A.O. della Fit Cisl del Veneto, pur compren-dendo che occorre riscoprire uno dei fonda-menti associativi del Sindacato quale ilvolontariato, non può non segnalare che, l'at-tuale appiattimento verso il basso delle retri-buzioni disincentiva molti bravi DirigentiSindacali, con stipendi “assolutamente nor-mali” all’interno dei CCNL della nostra Federa-zione, a svolgere ancora attività sindacale.Sarebbe triste utilizzare esclusivamente profilimedio bassi per affrontare le sfide cui saràchiamato il sindacato del futuro.

LA “NUOVA” CONTRATTAZIONELIVELLO NAZIONALE/CONFEDERALE (es.:1modello contrattuale, rappresentanza erappresentatività…)LIVELLO NAZIONALE DI CATEGORIA (es.:2CCNL, welfare integrativo e sanitario-fondipensione chiusi, fondi sanitari, ecc…)LIVELLO TERRITORIALE/CONFEDERALE3(es.: accordi quadro regionali in varie ma-terie tra cui cassa in deroga, ecc..)LIVELLO TERRITORIALE DI CATEGORIA4(es.: accordi quadro con associazioni arti-giane, ecc…)Livello aziendale (es.: accordi di produtti-5vità).

Qui ci concentriamo prevalentemente, do-vendo discutere di “nuova contrattazione” neipunti 1, 2 e 5:1-Il livello nazionale confederale tramite gli ac-cordi sul modello contrattuale definisce le re-gole, i contenuti ed i rapporti tra i CCNL ed icontratti aziendali;2-Il livello nazionale stabilisce regole normativevalide per tutti i lavoratori (disciplinati da unCCNL) ed il recupero economico del potered’acquisto;3-Il livello aziendale tradizionalmente definiscela ripartizione di parte degli utili aziendali ai la-voratori tramite accordi di produttività.

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Il concetto di contrattazione aziendale legatoall’efficienza aziendale, alla produttività ed allavalorizzazione delle rappresentanze sindacalicostituite nei luoghi di lavoro è stato introdottoe portato avanti in Italia proprio dalla Cisl, findalle sue origini (consigli generali di Bari 1951e Ladispoli e Roma 1953) con la forte contra-rietà sia della Cgil che di Confindustria.-Cenni storici: nel 1993 è stato stabilito un mo-dello contrattuale che ha rinunciato definitiva-mente all’indicizzazione dei salari legando laparte economica all’inflazione programmataper un periodo di due anni, mentre la partenormativa veniva rinnovata ogni 4 anni. Nel2009 tale modello è stato revisionato (con con-trarietà della Cgil) per cui parte economica enormativa durano entrambe 3 anni.Tale livello è in crisi, soggetto ad attacchi sia daparte datoriale che politica (c.d. sa-lario minimo). In Europa solo 3stati hanno un livello di contratta-zione nazionale.Attualmente (si vedano le recentidichiarazioni di Squinzi) il modellocontrattuale vigente è in crisi (crisieconomica, bassissima inflazione,necessità di velocizzare i tempi dicontrattazione e di decisione con-seguenti) per cui, giustamente, laCisl, a differenza di Uil e Cgil, sta te-nendo il punto per arrivare alla de-finizione di un nuovo modellocontrattuale, che “snellendo il contratto nazio-nale (non eliminarlo, perché le dimensionimedie delle aziende italiane non consentireb-bero ciò) porti ad una valorizzazione ed incre-mento quantitativo e qualitativo dellacontrattazione realizzata nelle aziende, allar-gando anche il perimetro delle materie oggettodi negoziato, magari prevedendo a livello na-zionale meccanismi che riescano davvero ad in-centivare tale “nuova contrattazione”.Si richiede tuttavia che non si giunga ad una de-regolamentazione dei CCNL vigenti e si ribadi-sce l’assoluta contrarietà verso l’istituzione delc.d. “salario minimo legale”, ad esclusione deilavoratori non coperti da contrattazione collet-tiva.Risulta poi evidente, in un’ottica di implemen-tazione della contrattazione a livello aziendale,di prevedere una formazione specifica e mirata

per i componenti delle RSU/RSA chiamati a ri-coprire un ruolo di maggior protagonismo e re-sponsabilità.Si propone infine l’introduzione, se possibile,di meccanismi atti a garantire un maggiore “ri-torno” in termini di risultati della contratta-zione, in capo agli affiliati alle organizzazionisindacali rispetto i lavoratori non tesserati.

LA FIT VENETO E LE DONNESi riafferma la necessità di dare importanza allavoro svolto dalle sindacaliste nella Fit per va-lorizzarne l’impegno, al di là ed oltre le previstequote di partecipazione agli organismi, per so-stenere ogni iniziativa utile alla tutela delle la-voratrici sia nell’ambito prettamente lavorativo(utilizzando la contrattazione di secondo li-vello) che in quello sociale, contrastando ogniforma di discriminazione, con un’attenzione

particolare a quella salariale.I temi su cui le donne intendono focalizzare laloro iniziativa sono essenzialmente tre:1) La RappresentanzaIn tema di rappresentanza emergono subitodue aspetti:

le donne occupate nei trasporti sono-poche: su questo aspetto crediamo chepoco si possa fare... ma se c'è qualcosa dafare, si faccia!la partecipazione delle donne all'attività-sindacale è ridotta: questo aspetto è sicu-ramente una conseguenza del primo.

Tuttavia su questo aspetto abbiamo la possibi-lità di intervenire direttamente, sia in tema diproselitismo al femminile sia in tema di parte-cipazione delle donne negli organismi.Sul proselitismo al femminile è necessario agire

contrattualmente, ad ogni livello, per rispon-dere ai bisogni emergenti delle lavoratrici, enon solo, organizzando al meglio il lavoro inmodo da favorire la conciliazione e la condivi-sione delle responsabilità familiari e introdu-cendo strumenti di welfare integrativo ancoratroppo spesso poco utilizzati.Per quanto riguarda la partecipazione di ge-nere negli organismi, al di là ed oltre le quotedi partecipazione prefissate negli statuti e neiregolamenti, è opportuno che si preveda losvolgimento di appositi percorsi formativi, spe-cifici e mirati, diretti alle donne, preferibil-mente giovani, per creare opportunità dimaggiore coinvolgimento.Per far ciò invitiamo i dirigenti sindacali ad as-sumere impegni concreti a partire già dall’as-semblea organizzativa, mirando alla

realizzazione del progetto in que-stione anche per le donne dellaFIT Veneto.2) La ContrattazioneIn tema di contrattazione, l’impe-gno del Coordinamento DonneNazionale si è finora concentratosui seguenti temi:

elaborazione e aggiorna--mento delle “Linee guidasulla contrattazione di generee per la famiglia”: si tratta diun documento di propostache, partendo dalla compara-

zione contrattuale degli istituti interessati,individua le possibili azioni a supporto del-l’elaborazione delle piattaforme contrat-tuali. Queste azioni, inoltre, possonofavorire il proselitismo al femminile, di cuisi è parlato prima.collaborazione attiva con i Coordinatori-delle Aree Contrattuali, su istituti specificipoi inseriti nelle piattaforme di rinnovodel CCNL di categoria, recentemente ap-provate dal Comitato Esecutivo Nazionale;approfondimento seminariale sul welfare-contrattuale e sui modelli dello stesso at-tualmente presenti in alcuni contratti deitrasporti. Anche il tema del welfare con-trattuale è particolarmente sentito dalledonne e quindi è strettamente connessoal tema del proselitismo.

Il welfare contrattuale, inoltre, può costituire

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uno strumento (ma non è l'unico, e quindi oc-corre agire su più fronti per risolvere la que-stione in modo radicale) per cercare di ridurreil gap salariale delle donne, che da sempre co-stituisce una discriminazione che si ritiene ne-cessario eliminare con urgenza.In continuità con quanto realizzato a livello na-zionale, risulta pertanto determinante prose-guire anche a livello territoriale nel percorsotracciato, sviluppando ulteriormente le compe-tenze delle sindacaliste sulle materie contrat-tuali.In data 27.05.2015 si è svolto il Coordinamentodonne FIT Veneto che ha avuto ad oggetto pro-prio il tema della contrattazione aziendale eche ha visto coinvolti, per la prima volta, nonsolo sindacaliste donne, ma anche sindacalistiuomini, a comprova di quanto importante sial'azione sinergica di entrambi.Il Coordinamento Donne FIT Veneto propone,pertanto, di proseguire anche per il futuro sullastrada intrapresa, coinvolgendo sempre più isindacalisti uomini nelle attività svolte dalledonne, soprattutto sui temi “trasversali” dellacontrattazione.3) Violenza di genere nei trasporti A livello nazionale, con la collaborazione conl’Associazione Nazionale Volontarie del Tele-fono Rosa, è stata realizzata un’indagine cono-scitiva per individuare il livello di incidenza e dipercezione del fenomeno della violenza sulledonne nei trasporti.I dati di tale indagine sono ancora in fase di ela-borazione e probabilmente saranno illustratiproprio nel corso dell’Assemblea OrganizzativaNazionale FIT.Tali dati saranno inoltre utilizzati per promuo-vere la stipulazione di un protocollo con le as-sociazioni datoriali più rappresentative a livellonazionale al fine di individuare le azioni con-trattuali più idonee a contrastare fenomeni diviolenza nei trasporti.Considerando che la violenza nei trasporti stadilagando ad ogni livello indipendentementedal genere, il Coordinamento Donne FIT Ve-neto seguirà con attenzione l'andamento deilavori per la stipula del protocollo di cui sopra,auspicando che esso sia idoneo a contrastareogni forma di violenza sui luoghi di lavoro deitrasporti, e non solo quella di genere.Proposte emerse dalla discussione:

d’ora in avanti estendere la partecipa--zione al Coordinamento Donne anche aiGiovani;organizzare per marzo 2016 (Festa della-donna?) una riunione del CoordinamentoDonne Fit Veneto (con estensione a Gio-vani e Uomini) con la collaborazione delTelefono Rosa, sul tema “Violenza di ge-nere nei trasporti”, valutando la possibilitàdi estendere il tema della violenza indi-pendentemente dal genere (le notizie dicronaca, infatti, fanno capire che nei tra-sporti la violenza non è sempre e solo unaquestione di genere).

GIOVANIIl tema dei GIOVANI offre numerosi spunti di ri-flessione per il sindacato.Partiamo da un dato di fatto: pochi giovanisono iscritti al Sindacato.Le cause principali di ciò sono essenzialmentedue:

il mondo del lavoro è “invecchiato” a-causa del blocco del turn over che caratte-rizza le principali aziende del settore;l'innovazione tecnologica richiede sempre-meno manodopera.

Tutto ciò genera scarsa occupazione giovanile.E dalla scarsa occupazione giovanile discendeche sempre meno giovani entrano nel sinda-cato.Ma il problema del rapporto tra giovani e sin-dacato non dipende solo da questo.Anche nei giovani che trovano impiego l’appealnei confronti del Sindacato è meno forte diprima.Certamente questo deriva dal fatto che il lin-guaggio dei giovani ora è diverso, che le strut-ture interne del sindacato sono poco inclini afar spazio ai giovani, che il sindacato ha menopotere all'interno delle aziende...però la causaforse va ricercata altrove, e diciamocelo... forseproprio all'interno del Sindacato.La domanda fondamentale è se il sindacato fac-cia qualcosa per i giovani e se quello che fa siaabbastanza per i giovani!Non bastano iniziative di “cartello” (slogan SUdi loro o manifesti CON loro): bisogna fare qual-cosa PER loro.Il sindacato, pertanto, deve cercare di miglio-

rare il proprio rapporto con i giovani, e per farequesto deve prima di tutto riuscire a modifi-care la propria azione e la propria organizza-zione.In alcune FIT Regionali dove si lavora PER i gio-vani e CON i giovani, questi sono numerosi,anche negli organismi.Perciò è evidente che dobbiamo fare di più,uscendo dagli slogan e dal parlarne solo in oc-casione dei Congressi, per avvicinare i giovanialla Fit e la Fit ai giovani, creando le basi permigliorare e aumentare la partecipazione deglistessi nel sindacato e per meglio rappresentarele esigenze dei giovani lavoratori e di quelli chesi affacciano al mondo del lavoro.Le iniziative possibili sono diverse, ma occorregià da oggi ragionare in termini di spazi garan-titi per statuto ai giovani, di gruppi strutturatie, soprattutto, di interfaccia anche con i giovaniche non hanno ancora trovato un lavoro.Abbiamo bisogno di un Laboratorio Giovani Fit,sperimentale, che possa elaborare progetti,proposte, anche di tipo contrattuale, a sup-porto delle politiche Fit per i giovani.Inoltre, il sindacato può e deve essere un rife-rimento per quei giovani che stanno finendo ohanno finito da poco il loro ciclo di formazionescolastica. Dobbiamo riuscire ad attivare,anche con accordi con le principali imprese delsettore, una modalità di incontro tra scuola elavoro attraverso la realizzazione di un serviziodi orientamento al lavoro nei trasporti con loscopo di migliorare l’incontro tra domanda eofferta di lavoro nella categoria.Proposte emerse dalla discussione per at-trarre i giovani verso il sindacato:

incentivare i delegati aziendali a illustrare-ai nuovi assunti il CCNL e gli accordi azien-dali vigenti;contattare le associazioni studentesche-presso le Università, al fine di organizzareeventi con lo scopo di far conoscere aglistudenti il sindacato in vista del loro in-gresso nel mondo del lavoro;organizzare eventi/corsi per gli iscritti che-siano anche genitori, ed invitarli a parte-cipare con i figli studenti delle superiori ouniversitari.

Approvato all’unanimitàCastelnuovo del Garda, 21 ottobre 2015

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Antonio Piras S indacato e Strategie

Mobilità tpl

Tpl, firmato il rinnovo del ccnl:Tpl, firmato il rinnovo del ccnl:un successo della Fitun successo della Fit

Antonio Piras, Segretario nazionale Fit, spiega i contenutidel contratto e sue le tante novità a vantaggio dei lavoratori

È stato finalmente sottoscritto, nella nottetra il 27 e il 28 novembre, in una riunionenon stop, l’accordo per il rinnovo del con-tratto collettivo nazionale Autoferrotran-vieri-Internavigatori. Si tratta di un granderisultato raggiunto in un periodo in cui siregistrano nuovi tagli ai finanziamenti delsettore e, soprattutto, in presenza di palesitentativi di delegittimare il sindacato e ilsuo ruolo più importante e cioè la contrat-tazione. Un altro dato di fondamentale im-portanza è che per la prima volta si èchiuso il contratto senza la presenza al ta-volo delle trattative del Ministero dei Tra-sporti e delle Regioni che, storicamente,nel settore di fatto pubblico, avevano sem-pre recitato la parte della maschera vene-ziana Pantalone e cioè di chi, alla fine,lamentandosi pagava il conto.

Il contratto era scaduto il 31 dicembre2007 e per alcuni anni le parti datoriali sierano attestate su posizioni non accettabiliin quanto sostenevano che il rinnovo sa-rebbe stato possibile esclusivamente inun’ottica di autofinanziamento; sostanzial-mente aumenti di produttività e flessibilitàin cambio di incrementi economici. Solo aseguito di un cambiamento concreto dilinea contrattuale di Asstra e Anav è statopossibile iniziare un vero negoziato dallaprimavera del 2014 che, attraverso alti ebassi e dopo il rinnovamento ai vertici diAsstra, ha portato infine alla firma del 28novembre scorso.

Il contratto ha decorrenza 1 gennaio 2015e scadenza il 31 dicembre 2017 e prevedeun aumento tabellare a regime pari a 100euro a parametro 175, suddivisi in tre

tranches: 35 euroda novembre 2015,ulteriori 35 euro dalmese di luglio 2016e infine 30 euro daottobre 2017. Que-sti importi si ag-g i u n g o n oa l l ’ i n c r e m e n t omensile di 60 eurocome da accordodel mese di aprile2009. Invece, perquanto riguarda ilpregresso, per la co-pertura degli arre-trati verrà erogatoun importo una tan-tum pari a 600 euroa parametro 175,con le seguenti mo-dalità: 400 euro agennaio 2016 e ul-teriori 200 euro nelmese di aprile2016. Tali arretratisi aggiungono ai700 euro già erogatia titolo di accontocon la sottoscrizione del verbale del 26aprile 2013.

Il negoziato contrattuale si è sviluppato suiseguenti temi: relazioni industriali, mer-cato del lavoro, orario di lavoro, svolgi-mento del rapporto di lavoro.

Riguardo le relazioni industriali l’accordorecepisce al suo interno gli Accordi inter-confederali del 2014 inerenti la rappresen-

tanza e la democrazia sindacale, specifi-cando quindi in dettaglio il funzionamentoe la composizione delle Rsu. Per ciò checoncerne il mercato del lavoro sono stateadeguate tutte le norme inerenti la mate-ria in quanto, in questi ultimi 11 anni (l’ul-timo rinnovo della parte normativa è deldicembre 2004), sono intervenute innova-zioni legislative, anche molto importanti,che hanno modificato le molteplici forme

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N. 11-12 Novembre-Dicembre 2015VOCEdei Trasporti

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di rapporto di lavoro disciplinatenel contratto nazionale. Sono state,inoltre, recepite le norme già con-venute nell’accordo del 30 settem-bre 2010 (contratto della mobilità).In aggiunta, la previsione contrat-tuale pone fine alla fase sperimen-tale dei punti introdotti dal verbaledi accordo del 26 aprile del 2013,che divengono parte integrante delcontratto, relativi a: modalità diprogrammazione dei permessi ex.lege n.104/1992; rinnovo titoli abi-litativi quali patente di guida e cer-tificato di qualificazione delconducente (Cqc) con relativi per-corsi formativi; procedura relazio-nale tra azienda e lavoratori per lavalutazione delle responsabilità re-lative a eventuali incidenti e aidanni causati ai mezzi aziendali; ini-ziative finalizzate al contrasto del-l’evasione tariffaria.

Infine, e questo è a mio parere uno deipunti più qualificanti dell’accordo, sonostate rafforzate le cosiddette clausole so-ciali introducendo il concetto che tutti itrasferimenti di azienda a qualsiasi titoloavvengono “senza soluzione di conti-nuità”, conservando di fatto, per i lavora-tori assunti prima del 7 marzo 2015compresi gli apprendisti, le tutele previstenell’art. 18 della legge 300/1970. E questonon soltanto nell’eventualità di licenzia-mento disciplinare, ma anche in caso di li-cenziamenti collettivi in applicazione dellalegge 223/1991. È stato portato a sei mesiil periodo di prova, che potrà essere piùlungo se il neoassunto dovrà conseguireabilitazioni necessarie per lo svolgimentodella mansione. Il lavoro a tempo parzialenon sarà più computato con il criterio dellaproporzionalità per gli avanzamenti para-metrali e si è concordato il riconoscimentodei periodi maturati nei contratti a tempodeterminato per il calcolo dell’anzianità eprogressioni parametrali.

Riguardo l’orario di lavoro, che da ccnl ri-mane di 39 ore medie settimanali, il pe-riodo di compensazione entro il quale si

calcola l’orario settimanale è stato portatoda 17 a 26 settimane con l’introduzione diorari di impiego minimi e massimi nellasettimana lavorativa. Si definisce anche inquali casi il tempo di lavoro non va a com-pensazione, ma retribuito come straordi-nario nel mese di effettuazione. Si prevedeun’importante recupero di produttività in-cidendo sul tema dell’orario di lavoro e in-troducendo meccanismi di deroghe eflessibilità per le aziende in crisi stretta-mente legate però al periodo di vigenzacontrattuale.

Ma uno degli aspetti più qualificanti e in-novativi dell’intero articolato contrattualesicuramente è rappresentato dall’introdu-zione dell’importante strumento di wel-fare contrattuale. Infatti, per la prima voltanella storia della contrattazione degli au-toferrotranvieri, viene utilizzata questastrategia contrattuale per rispondere ai bi-sogni emergenti delle lavoratrici e dei la-voratori del settore. Nello specificovengono destinati due importi economiciper il finanziamento, rispettivamente, delfondo di previdenza complementarePriamo e per la costituzione di un fondosanitario di settore. Un ammontare eco-nomico pari a 90 euro all’anno per ad-

detto, a esclusivo carico aziendale, saràdestinato al fondo di previdenza comple-mentare a beneficio dei lavoratori giàiscritti e, per quelli a oggi non ancoraiscritti, attraverso l’adesione automaticaper via contrattuale. Inoltre, verrà versatoun importo pari a 10 euro per ogni ad-detto a carico delle aziende in un appositofondo paritetico costituito a integrazionedelle prestazioni del Servizio sanitario na-zionale.

Tra i bisogni emergenti delle lavoratrici edei lavoratori, il testo contrattuale prevedepoi la regolamentazione della fruizioneoraria dei congedi parentali e la rivitalizza-zione e attualizzazione della norma suicongedi malattia bambino, consentendouna flessibilità oraria innovativa per sod-disfare le esigenze di conciliazione deitempi di vita e di lavoro, sia per il perso-nale amministrativo sia viaggiante.

Secondo gli accordi interconfederali vi-genti e recepiti nel testo contrattualestesso, l’ipotesi di rinnovo del ccnl saràsottoposta ad apposita procedura di vali-dazione attuata attraverso lo strumentodel referendum che si svolgerà in tutti iluoghi di lavoro nei giorni 15, 16 e 17 di-cembre 2015.

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21-06-2011 17:10 Pagina 2

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