Lupus eritematoso_It361_contenuto_low_012012
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Lupus eritematososistemico
Malattie reumatiche
Lega svizzera contro il reumatismo
Il movimento è salute
Associazione svizzeradi Lupus eritematoso
Impressum:Autori PD dr. med. Thomas Stoll, reparto di
Reumatologia/Riabilitazione, Ospedale cantonaledi SciaffusaPD dr. med. Stefan Büchi, Clinica privata Hohenegg, MeilenDr. phil. Marianne Aries, Associazione svizzera diLupus eritematosoProf. dr. med. Beat A. Michel, Clinica reumatologica e Istituto di medicina fisica Ospedale universitario di Zurigo
Gruppo di lavoro Dr. med. Thomas Langenegger, Ospedale cantonale di Zugo, BaarDr. med. Adrian Forster, Clinica St.Katharinental,Diessenhofen
Realizzazione BAERDESIGN, Jean Daniel Baer, grafico SGD, Dübendorf
Editore © by Lega svizzera contro il reumatismo, terza edizione 2012
Indice
Lupus eritematoso sistemico (LES)
Introduzione
Quali sono le cause del LES e cosa provoca la malattia?
Come si manifesta il LES?
Come è la diagnosi del LES?
Quale è il decorso del LES?
Come si presenta il trattamento medicamentosodi un/a paziente affetto/a da LES?
Come può una paziente colpita da LES contribuire al proprio processo di guarigione?
Come si presenta l’assistenza medica idealeper pazienti affetti da LES?
Come può una paziente imparare a vivere con il LES?
Il LES è contagioso?
Il LES è ereditario?
È possibile una gravidanza in presenza di LES?
Associazione svizzera di Lupus eritematoso
Lega contro il reumatismo
Suggerimenti bibliografici
Indirizzi utili
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Lupus eritematoso sistemico (LES)Il Lupus eritematoso sistemico (LES)
è una malattia cronica infiammatoria
del collagene a patogenesi comples-
sa, caratterizzata da un disordine del
sistema immunitario. Si parla appunto
di un’affezione autoimmunologica che
colpisce il proprio organismo. Il LES
coinvolge tutti gli organi dato che
questi sono composti di cellule munite
di nucleo. Il coinvolgimento patogeno
di diversi sistemi di organi può variare
da paziente a paziente. Una persona
presenta per esempio accanto alle
alterazioni del sangue dovute al LES
un’affezione renale, mentre in un altro
caso il LES si manifesta soprattutto
sulla pelle e nelle articolazioni, provo-
cando una grande stanchezza. Per
tale ragione il LES viene spesso para-
gonato ad un camaleonte. Nel caso
che il Lupus si limiti a colpire la pelle,
ci troviamo in presenza di un Lupus
cutaneus (discoideus) ma non del
Lupus eritematoso sistemico (LES).
La presente informazione per pazi-enti si occupa invece esclusivamen-te del Lupus eritematoso sistemico(LES).
Malgrado che esistano differenti forme
di LES, che variano da paziente a pazi-
ente, tutte hanno una cosa in comune:
nel 99 per cento dei casi sono stati
rinvenuti degli anticorpi rivolti contro
gli elementi costitutivi del nucleo, ossia
dei cosiddetti anticorpi antinucleari.
Simili anticorpi sono talvolta presenti
pure in altre malattie e molto di rado
nelle persone sane. Per cui la diagnosi
del LES non può essere stabilita unica-
mente in base alla presenza di simili
anticorpi. Il sospetto di un LES aumen-
ta quando ci troviamo in presenza di
disturbi tipici o dei risultati come quelli
esposti in seguito; oppure quando
sono stati rinvenuti degli anticorpi tipici
come quelli contro il DNA a doppia
catena (= dsDNS, Acido desossiri-
bonucleico), oppure contro l’antigene
di Smith, oppure (raramente) contro la
Introduzione
cardiolipina, un fosfolipide, compo-
nente delle membrane cellulari.
Nella maggior parte dei casi il LES si
manifesta lentamente per settimane o
mesi. Un inizio acuto della malattia è
piuttosto raro.
Quanto è frequente ilLES?Su 100’000 abitanti in Svizzera trovia-
mo circa 60 persone colpite dal male.
Le donne ne sono più affette e rap-
presentano il 90 per cento dei pazien-
ti ammalati di LES. Quando una per-
sona si ammala prima del 10° anno di
età o dopo i 60 anni, la proporzione
fra donne e uomini è di 2:1. Il LES
può presentarsi a qualsiasi età.
Nell’80 per cento dei o delle pazienti
la malattia ha inizio fra il 16° ed il 45°
anno di età.
È stato constatato che il LES si pre-
senta più di frequente nelle popola-
zioni africane, caraibiche ed asiatiche.
Introduzione 5
Quali sono le cause del LES e cosaprovoca la malattia?
6
Le cause effettive del LES sono tut-
t’ora ignote.
Possono facilitare l’insorgere della
malattia o peggiorare un LES preesi-
stente la presenza di ormoni sessuali
femminili (estrogeni), la luce ultravio-
letta, come pure, ma in grado minore,
dei fattori genetici particolari. In casi
molto rari certi medicamenti possono
portare ad un lieve attacco di LES;
un’affezione che contrariamente ai
tipici casi di LES sparisce entro setti-
mane o pochi mesi dopo aver cessato
la somministrazione del medicamento.
Tabella 1: Medicamenti che possono provocare il LES
Sostanza scopo-uso nome del clinica prodotto
Idralazina ipotensivo Adelphan-Esidrex
Metildopa ipotensivo Aldomet
Procainamide anestetico locale Anaestaligin, Ginvapast, Otalgan, Otosan
Penicillinamina modulatore di anticorpi Mercaptyl
Isoniazide antitubercolotico Rimifon, Rifater,Rifinah 150
Carbamazepina antiepilettico Tegretol,Timonil,Neurotop, Carsol CR
Sulfasalzina modulatore di anticorpi Salazopyrin, Salazopyrin EN
Chinidina antiaritmico non disponibile in Svizzera
Griseofulvina antimicotico non disponibile in Svizzera
Fenotiazina tranquillante p.es. Melleril
Il sangue umano è composto di glo-
buli rossi (che trasportano l’ossigeno
nei tessuti), di quelli bianchi (che si
occupano della difesa contro le infe-
zioni), nonchè delle piastrine (che par-
tecipano alla coagulazione del san-
gue). I globuli bianchi sono composti
di differenti cellule: neutrofili, granulo-
citi, eosinofili, basofili, linfociti e mono-
citi. I linfociti si suddividono in linfociti-
T e linfociti-B. Questi ultimi producono
gli anticorpi. Con il LES ci troviamo,
come già detto all’inizio, in presenza
di un disturbo del sistema immunitario
in cui tramite i linfociti-B e sotto la
sorveglianza dei linfociti-T vengono
prodotti degli anticorpi che agiscono
contro le componenti endogene delle
cellule ed in particolare contro i nuclei
delle stesse. Questi anticorpi che
agiscono contro i tessuti endogeni del
nostro organismo vengono chiamati
autoanticorpi. Costoro possono
annidarsi nelle strutture del tessuto
cellulare provocando delle alterazioni
infiammatorie. Gli autoanticorpi pos-
7Quali sono le cause del LES e cosa provoca la malattia?
sono pure produrre nel sangue dei
complessi immunitari provocando
delle infiammazioni nei piccoli vasi
sanguigni. Se non si interviene con un
trattamento medicamentoso questi
processi infiammatori provocano una
lesione dei tessuti colpiti, di modo che
vengono coinvolti anche gli organi
corrispondenti.
Subentra una complicazione: le cellule
immunitarie (p.es. i linfociti-B che pro-
ducono anticorpi ed i linfociti-T che
sorvegliano il processo immunitario)
che dovrebbero essere indispensabili
per combattere gli agenti patogeni –
p.es. i batteri responsabili della pol-
monite – non si lasciano più semplice-
mente eliminare mediante una terapia
in una paziente colpita da LES, e que-
sto nonostante che i linfociti stessi
provochino pure il LES.
La tabella nr.2 ci indica le turbe ed i ri-
sultati presenti agli inizi del LES.
Nel decorso a lungo termine del LES
sono i disturbi alle articolazioni ad es-
sere quelli più frequenti. (Nell’80-90
percento dei pazienti). In seconda posi-
zione rispetto alla frequenza troviamo le
alterazioni della pelle (nel 70 percento
dei pazienti). Si riscontrano pure dei
sintomi generalizzati (nel 60 percento
dei pazienti). Più di rado ci troviamo di
fronte ad una pleurite, ad un coinvolgi-
mento dei reni, dei corpuscoli san-
guigni, del pericardio, del sistema ner-
voso e dei vasi sanguigni.
Articolazioni ed apparato locomotoreSono molto frequenti i dolori alle artico-
lazioni, sovente accompagnati anche
da gonfiori, vale a dire ci troviamo da-
vanti ad un’artrite (vedi fig.nr.1). Questa
si manifesta più frequentemente nelle
articolazioni delle dita, della mano, delle
ginocchia e delle spalle. Contraria-
mente a quello che capita in presenza
di una poliartrite cronica non subentra
quasi mai una lesione alle articolazioni.
Può invece – ma di rado – subentrare
una deformazione delle dita. Simultane-
amente ai disturbi alle articolazioni sub-
entrano pure dei dolori ai muscoli ed ai
tendini come pure si manifestano delle
alterazioni infiammatorie dei mu scoli: le
cosiddette miositi. Molto di rado ri-
scontriamo una diminuzione della circo-
lazione sanguigna in una determinata
area ossea (una necrosi ossea aset-
Come si manifesta il LES?8
Turbe/risultati FrequenzaArtriti, artalgie (infiammazione delle articolazioni,dolori articolari) 50%
attacchi cutanei 20%
Sierositi (infiammazione del pericardio, della pleura o del peritoneo) 5%
febbre 5%
stanchezza 5%
nefropatie 5%
ingrossamento dei noduli linfatici 5%
Tabella 2: Turbe/risultati all’inizio di LES
tica). È altrettanto noto che il LES favo-
risce l’insorgere di un’osteoporosi.
PelleLa pelle viene colpita soprattutto nelle
regioni esposte al sole (sul volto, sulla
scollatura oppure sulle mani). La sen-
sibilità ai raggi solari può non solo fa-
vorire l’eruzione cutanea, ma accres-
cere la stanchezza, come pure au-
mentare sensibilmente i disturbi ge-
nerali dovuti al LES. Il tipico «esan-
tema a farfalla» si manifesta sopra le
gote ed il naso ed è presente in un
terzo dei pazienti affetti da LES. Al-
terazioni più profonde a forma di
macchia (discoidi) possono insorgere
in tutte le parti del corpo, ma soprat-
tutto laddove la cute è esposta ai
raggi solari (vedi fig.2). È molto raro
che le alterazioni della pelle lascino
delle cicatrici. Quando il LES è attivo
può provocare una diffusa ma limitata
caduta di peli o capelli (alopecia).
Quando l’attacco di LES diminuisce i
peli o i capelli ricrescono. Esposte ad
una bassa temperatura (acqua fredda,
gelo), ma soprattutto d’inverno, le dita
subiscono una dolorosa trasforma-
zione: diventano bianche, poi blu e
rosse (fenomeno di Raynaud). Si ri-
9Come si manifesta il LES?
scontrano talvolta pure delle lesioni
alle mucose, specialmente in bocca.
Sintomi generaliQuesti sono molto frequenti. Un mal-
essere generale, una temperatura
corporea alterata oppure una diminu-
zione del peso corporeo possono pro-
vocare dolori alle articolazioni o ai mu-
scoli. Ci troviamo quasi sempre anche
in presenza di un’accresciuta
Fig.nr.1In presenza di un LES l’artrite, ossial’infiammazione alle articolazioni, simanifesta in più punti, ma soprattuttonella regione delle dita e dei polsi. Il/ lapaziente accusa dolori alle articola-zioni, accompagnati (vedi immagine)da gonfiori.
Come si manifesta il LES? 10
dispnea. Quando persiste il sospetto
che ci troviamo in presenza di una le-
sione al cuore o alle coronarie (sin-
tomo: angina pectoris) solo un accu-
rato esame da parte del medico può
portare certezza. A seconda della si-
tuazione si rendono necessari esami
approfonditi supplementari: radiogra-
fie al cuore ed ai polmoni, elettrocar-
diogramma o ecocardiogramma,
come pure la visualizzazione radiogra-
fica delle coronarie. Nel caso che
subentri un’infiammazione dei vasi
sanguigni si parla di una vascolite.
Il LES può infine portare ad un’infiam-
mazione del tessuto polmonare. Ne
può risultare una dispnea e – ma più
di rado – un espettorato con sangue.
In quest’ultimo caso urge consultare il
medico curante.
ReniPochi e persino assenti sono i sintomi
quando il LES ha colpito i reni. È per-
ciò importante ed indispensabile che
si proceda ad una regolare visita me-
dica. Le analisi di laboratorio permet-
tono di constatare la presenza o meno
di una lesione da parte del LES.
stanchezza, fatto che compromette
fortemente lo stato del/la paziente.
Cuore, circolazione e polmoniQuando ne è colpita la pleura o il pe-
ricardio, i dolori si manifestano mentre
si respira a fondo. Più di rado avviene
che si formino delle stratificazioni sulle
valvole cardiache oppure che subentri
una miocardite, fatto che provoca una
Fig.nr.2In presenza di un LES le lesioni allapelle si manifestano soprattutto sullascollatura e – non visibile nell’imma-gine – sul viso delle gote; lo stesso valeper le zone non coperte da abbiglia-mento: gli avambracci e le mani. Nesono invece risparmiate le pieghe na-solabiali (esantema a farfalla).
11
In questo modo viene determinata la
creatinina, il parametro della funzione
renale nel sangue. Si cercano nel
campione di urina i globuli rossi o bi-
anchi oppure una secrezione maggio-
rata di albuminuria. Se in base alle
analisi di laboratorio si riscontra nel
sangue e nelle urine una lesione re-
nale è per forza indicata una biopsia,
un prelievo del tessuto renale (v.fig.3).
Questo permette di trattare con me-
dicamenti ed in modo ottimale la pa-
ziente affetta da lesione renale. In pre-
senza di una lesione renale è comun-
que indispensabile un’analisi regolare
delle urine raccolte durante le 24 ore.
Sistema nervoso Quando il LES colpisce il sistema ner-
voso il/la paziente può accusare sbalzi
dell’umore, attacchi convulsivi, inibi-
zioni affettive oppure delle paralisi. Per
ottenere un risultato della diagnosi si
rendono necessarie, a seconda della
situazione, delle analisi supplementari
concernenti il sistema nervoso.
Fra queste la punzione del midollo
Come si manifesta il LES?
Fig.nr.3Questa immagine ci mostra un ingran-dimento dal microscopio di una biopsiadel tessuto renale affetto da LES. Lazona centrale a forma di cerchio indi-cata dalla freccia evidenzia un glome-rulo renale in cui si vedono finissimi vasisanguigni (triangolo) dai quali fuoriesceun liquido nel vano distinto da una cap-sula (freccia). Si tratta di urina (H). Nelglomerulo si notano numerose celluleinfiammatorie, per cui ci troviamo difronte ad una glomerulonefrite prolifera-tiva focale. In base alla biopsia del renesi possono distinguere sei diversi tipi dilesioni renali. Solo il 50 percento dei pa-zienti LES viene colpito da due tipi diglomerulonefrite proliferativa, per cui sirende necessario un trattamento medi-camentoso come si vede esposto nellatabella 3. Per tale ragione una biopsiadel rene è estremamente importante.
H
spinale oppure l’esecuzione di una ri-
sonanza magnetica. Un sintomo parti-
colarmente molesto ma innoquo sono
i dolori alla testa. Molto raramente
vengono colpiti gli occhi, ciò che pro-
voca un disturbo alla vista.
La sindrome degli anticorpi antifosfolipidi Un numero esiguo di pazienti con il
LES soffre della sindrome degli anti-
corpi antifosfolipidi. Questa si manife-
sta con un’accresciuta formazione di
coaguli ematici; per cui si formano
delle trombosi nelle gambe o nel cer-
vello (ictus), oppure delle embolie,
per esempio nei polmoni (embolia
polmonare). La presenza di questo
tipo di sindrome può provocare per-
sino la perdita del feto durante una
gravidanza.
Componenti ematiche / Noduli linfaticiSe si constata una diminuzione delle
cellule ematiche ci troviamo in pre-
senza di un LES attivo. Ne possono
essere colpiti i globuli rossi: di conse-
guenza diminuisce l’ossigeno nei tes-
suti mentre la paziente accusa
stanchezza. Una diminuzione delle
piastrine ematiche viene evidenziata
mediante analisi di laboratorio effet-
tuate dal medico oppure quando si
notano delle emorragie puntiformi
della pelle. Una diminuzione dei glo-
buli bianchi tale da mettere in pericolo
la difesa immunitaria contro le malattie
infettive è alquanto rara.
Il LES può inoltre portare ad un in-
grossamento dei noduli linfatici.
Il LES attacca altri sistemi organiciIl tratto gastrointestinale ed il fegato
vengono colpiti raramente dal LES.
In alcuni pazienti vengono colpite le
ghiandole che producono ormoni,
fatto che provoca una funzione ridotta
della tiroide oppure l’insorgenza pre-
coce della menopausa.
Qualche volta il LES ci mette a con-
fronto con la sindrome secondaria di
Sjögren. I/le pazienti presentano delle
mucose secche nella regione del naso
e della gola; lo stesso vale per gli
occhi.
Come si manifesta il LES? 12
13Come è la diagnosi del LES?
Il medico che procede alla consulta-
zione chiederà innazitutto alla pazi-
ente di esporre esattamente la propria
anamnesi per poi passare all’esame fi-
sico. Le indicazioni tipiche della pazi-
ente, unitamente ai caratteristici risul-
tati medici, portano di regola al rico-
noscimento di un LES. La ricerca di
determinati anticorpi nel sangue (v.2.)
quali gli anticorpi antinucleari, quelli
contro il dsDNS, quelli contro l’anti-
gene di Smith e contro la cardiolipina,
possono facilitare la diagnosi. Sono
indispensabili per una diagnosi di LES
anche le analisi di laboratorio che per-
mettono di evidenziare segnali di in-
fiammazioni, come la velocità di sedi-
mentazione del sangue oppure la pro-
teina creattiva, il calcolo dei linfociti, i
parametri della funzione renale non-
ché le analisi delle urine. I criteri di
classificazione del LES qui esposti
non sono criteri per diagnostici. Resta
il fatto che nella maggior parte
dei/delle pazienti con il LES riscon-
triamo almeno 4 degli 11 criteri men-
zionati.
Criteri di classificazione LES– esantema a farfalla
– alterazioni cutanee discoidi
– ipersensibilità ai raggi solari
– piaghe alle mucose della bocca
– artrite (infiammazione delle
articolazioni)
– sierosite (infiammazione del
pericardio, della pleura o del
peritoneo)
– affezione renale
– coinvolgimento del sistema nervoso
– diminuzione dei globuli rossi,
bianchi o delle piastrine
– anticorpi contro il dsDNS, Sm o
fosfolipide, e cardiolipina
– anticorpi antinucleari
Per poter confermare la diagnosi di
LES, si rende talvolta necessaria l’ana-
lisi del tessuto, vale a dire il prelievo di
un campione della pelle. Sono pure
particolarmente utili per la diagnosi i
metodi evidenziatori quali le radiografie
del cuore e dei polmoni, l’ecocardio-
grafia, oppure la risonanza magnetica
del cervello. Solo così si potrà appurare
l’eventuale coinvolgimento dei rispet-
tivi organi.
Quale è il decorso del LES ?Come si presenta il trattamento medica-mentoso di un/a paziente affetto/a daLES ?
14
Il LES è una malattia cronica che si
manifesta a poussée (attacchi). A
delle lunghe fasi in cui l’ammalato/a
sta relativamente bene si alternano
improvvisamente degli attacchi im-
provvisi estremamente attivi. Il decorso
individuale della malattia non si lascia
prevedere anzitempo con sicurezza,
per cui si rendono necessari dei rego-
lari controlli da parte del medico. Il
trattamento medicamentoso deve es-
sere adattato al decorso individuale
della malattia. È perciò importante che
il medico curante venga informato
quando il/la paziente sospetta un
attacco di LES e che, oltre ai controlli
regolari, si proceda ad una consulta-
zione supplementare. Solo così si
potrà garantire un trattamento otti-
male: un presupposto che favorisce
un decorso ed una prognosi favore-
vole della malattia ed una buona
qualità di vita.
Per le persone colpite da LES è al-
quanto penoso il fatto che anche il
medico curante non sia sempre in
grado di prevedere con sicurezza il
decorso futuro della malattia. Ciò ri-
chiede allora dai pazienti tanto spirito
di adattamento.
Diversi sono i medicamenti usati nel
trattamento del LES. Essi devono es-
sere somministrati con prudenza: né
troppi né troppo pochi. Essi vanno
adattati con cura al decorso indivi-
duale dell’affezione. I farmaci presen-
tati nella tabella 3 vengono usati nel
trattamento di pazienti affetti da LES.
Antireumatici nonsteroidi (ARNS)GLi antireumatici non steroidi sono
dei medicamenti che inibiscono i pro-
cessi infiammatori: calmano i dolori, i
gonfiori ed il surriscaldamento del
corpo. Esempi analoghi si possono
trovare nelle informazioni per pazienti
della Lega svizzera contro il reuma-
tismo ai capitoli 2 e 7 dell’opuscolo
«Medicamenti per il trattamento di af-
fezioni reumatiche». Gli ARNS pos-
sono provocare effetti collaterali alle
mucose gastriche (tumori gastroin-
testinali, emorragie, ecc.), come pure
un peggioramento della funzione re-
nale. In quest’ultimo caso i disturbi
sono accompagnati da un aumento
della pressione del sangue e da una
ritenzione idrica nelle gambe. Gli
ARNS possono inoltre alterare la fun-
zione delle piastrine ematiche;
15Quale è il decorso del LES ? Come si presenta il tratta-mento medicamentoso di un/a paziente affetto/a da LES ?
quando ci troviamo in presenza di
un’aumentata emofilia (tendenza
all’emorragia), ossia quando il numero
delle piastrine è diminuito, si racco-
manda di non somminsitare gli ARNS
prima o dopo un intervento chirur-
gico.
Manifestazioni Terapie più importantiArtriti (infiammazione delle ARNS oppure inibitori COX-2
articolazioni) Idrossicloroquin =Plaquenil®,Esantemi (lesioni alla cute), Metrotrexat o Leflunomid=Arava®
Sintomi generali
Sierosite (pericardite, pleurite,peritonite) Prednison® 20-40 mg/d
Anemia emolitica (diminuzione
autoimmunitaria dei globuli rossi)
Trombopenia (diminuzione
delle piastrine) Prednison® 60-80 mg/d
Glomerulonefrite Classe WHO-3 e 4, Ciclofosfamide=Endoxan®
attacchi al sistema nervoso, miocardite, per via endovenosa oppure
polmonite (autoimmunitaria), vascolite micofenolato=Cellcept®
ossia Myfortic® o azatioprina=
Imurek®, in casi molto rari
ciclosporina A = Sandimmun®,
Neoral® in casi particolari:
Rituximab (Mabthera®)
Sindrome anticorpi-antifosfolipidici Diluizione del sangue
(compresse o iniezionin
sottocutanee di Heparin).
raramente solo aspirina
Tabella 3: Terapia medicamentosa in presenza di LES
Quale è il decorso del LES? Come si presenta il trattamentomedicamentoso di un/a paziente affetto/a da LES?
16
Inibitori COX-2Gli inibitori della COX-2 disponibili at-
tualmente in Svizzera sono il Celebrex
e l’Arcoxia®. Questi preparati hanno
un’azione simile ai classici ARNS, ma
presentano meno effetti collaterali ne-
gativi sul tratto gastrointestinale e
sulle piastrine ematiche.
Prodotti antimalariciQuesti medicamenti rappresentano le
colonne portanti della terapia di base
a lungo termine del LES. Vengono
prescritti in presenza di alterazioni
cutanee, infiammazioni delle articola-
zioni e di sintomi generali. Il maggior
effetto si è avuto con l’idrossicloro-
quina (Plaquenil®) che presenta la mi-
gliore relazione fra efficacia ed effetti
collaterali negativi. È pure stato pro-
vato che nei pazienti con LES trattati
con Plaquenil® sono apparsi meno
attacchi e di gravità minore. Grazie al
Plaquenil® si riesce spesso ad abbas-
sare la dose di cortisone. I medica-
menti antimalarici agiscono lenta-
mente, solo dopo tre mesi dall’inizio
della terapia. Un effetto collaterale fa-
vorevole del Plaquenil® è quello di ab-
bassare il tasso di colesterolo nel san-
gue, diminuendo così il pericolo di ar-
teriosclerosi. Plaquenil riduce la mor-
talità dei pazienti affetti da LES. Dei
veri effetti collaterali negativi sono
estremamente rari. Si raccomanda di
far controllare una volta all’anno gli
occhi. Si eviteranno così eventuali
danni permanenti.
Methotrexat® e Arava®Questi due medicamenti di base ven-
gono somministrati qualche volta nei
pazienti con LES colpiti da gravi ar-
tralgie. Troverete delle informazioni più
dettagliate nelle informazioni per pazi-
enti pubblicate dalla Lega svizzera
contro il reumatismo sotto il titolo
«Medicamenti per il trattamento di af-
fezioni reumatiche», capitolo 3.
Prednison®Il cortisolo è un ormone endogeno vi-
tale prodotto dalle ghiandole surrenali
che espleta, in qualità di sostanza na-
turale, tutta una serie di compiti im-
portanti. Il cortisolo endogeno come
pure i medicamenti sintetici al corti-
sone quali Prednison®, Calcort® e Spi-
ricort® sono dei potenti antiflogistici.
Essi vengono somministrati ai pazienti
con LES in modo particolare nei casi
17Quale è il decorso del LES ? Come si presenta il tratta-mento medicamentoso di un/a paziente affetto/a da LES ?
di seriositi, di anemia emolitica, di
trombopenia, come pure in gravi
attacchi agli organi interni (v. tabella
3). In quest’ultimo caso i corticostero-
idi vengono usati in combinazione con
degli immunosoppressori (quali En -
doxan®, Cellcept®, Imurek®, Sandim-
mun®, Mabthera®. I corticosteroidi
presentano, specialmente quando
somministrati a lungo andare, degli ef-
fetti collaterali indesiderati. Dato che
si tratta di farmaci importanti per influ-
enzare il LES, è necessario fornirli all’
organismo nel dosaggio giusto (tanto
quanto necessario, il minimo possi-
bile). Normalmente i corticosteroidi
vengono presi al mattino in una sola
dose. Essi possono essere iniettati di-
rettamente nelle articolazioni quando
ci troviamo in presenza di una forte
infiammazione dovuta al LES.
Fra gli effetti collaterali indesiderati
troviamo l’aumento dell’appetito e di
conseguenza quello del peso, la fragi-
lità ossea (osteoporosi), l’offusca-
mento del cristallino (cataratta), e nel
caso di una dose di oltre 15 mg al
giorno una tendenza maggiore alle in-
fezioni. Altri effetti indesiderati: un
lieve ma saltuario aumento della glice-
mia, un leggero aumento della pres-
sione arteriosa, l’aumento della pres-
sione intraoculare e, ma più di rado,
dell’acne. L’uso prolungato dei corti-
costeroidi può portare a delle altera-
zioni della cute (pelle sottile). È im-
portante che i corticosteroidi vengano
somministrati secondo la prescrizione
del medico curante. Per prevenire
l’osteoporosi si prescriva un preparato
a base di calcio e vitamina D3.
Ciclofosfamide = Endoxan®Questo medicamento base espleta
un’azione fortemente sedativa sul si-
stema immunitario. Esso è particolar-
mente attivo nei pazienti i cui organi
interni sono gravemente colpiti dal
LES. Lo provano degli studi che ana-
lizzano l’uso del medicamento in pre-
senza di un attacco di LES ai reni.
Nella tabella 3 si vede in quali casi è
indicata la somministrazione di Endo-
xan®. Ai pazienti di LES verrà sommi-
nistrato una volta al mese sotto forma
di infusioni. Questa forma di sommini-
strazione è più efficace e prevale su
quella in cui bisogna ingerire giornal-
mente delle pastiglie. Il medicamento
inizia ad agire entro 2 a 4 settimane.
Quale è il decorso del LES? Come si presenta il trattamento medica-mentoso di un/a paziente affetto/a da LES?
18
Gli effetti collaterali più notevoli sono,
nel caso di una somministrazione en-
dovenosa, la nausea (che può essere
evitata profilatticamente con medica-
menti) e – ma più di rado – delle in-
fiammazioni alla vescica (che si pos-
sono pure evitare con medicamenti).
Un altro effetto collaterale è rappre-
sentato dalla soppressione dell’ema-
topoiesi, fatto che aumenta la ten-
denza alle infezioni. Nel trattamento a
lungo termine le donne possono di-
ventare sterili. Le infusioni di Endo-
xan® somministrate nella cura del LES
non provocano, per quanto è stato
finora osservato, una forte caduta di
capelli. Il che potrebbe però accadere
usando delle dosi maggiori del medi-
camento. Chi è sottoposto ad una te-
rapia con Endoxan® è tenuto a se-
guire regolari controlli ematici da
parte del medico curante.
Mycofenolato-Mofetil =Cellcept®Pure questo medicamento presenta
degli studi in cui viene chiaramente
provata la sua efficacia nei pazienti
con LES colpiti da attacchi ai reni.
Contrariamente all’Endoxan® il Cell-
cept® viene ingerito ogni giorno.
Come nel caso precedente, anche
questo tipo di trattamento richiede re-
golari controlli di laboratorio da parte
del medico. Questo per ovviare ad
un’eventuale soppressione dell’emo-
poiesi. Sussiste una maggiorata ten-
denza alle infezioni. Altri effetti colla-
terali sono nausea, diarrea, come pure
altri disturbi gastrointestinali.
Azatioprina = Imurek®Imurek® è un vecchio medicamento
ampiamente comprovato ed efficace,
usato nella cura di pazienti con LES
gravemente colpiti dal male nei loro
organi interni. Viene preso sotto forma
di pastiglie da 1 a 3 volte al dì. Comin-
cia ad agire molto lentamente, il più
delle volte dopo tre mesi. Effetti colla-
terali sono: nausea leggera, altera-
zione dell’emopoiesi e – ma più rara-
mente – infiammazione del fegato o
del pancreas. Il trattamento va seguito
attentamente con regolari analisi del
sangue.
Ciclospirina A = Sandimmun Neoral®Ai pazienti affetti da LES il Sandim-
mun® viene somministrato molto rara-
mente e solo in situazioni particolari.
19Quale è il decorso del LES ? Come si presenta il tratta-mento medicamentoso di un/a paziente affetto/a da LES ?
Gli effetti collaterali più frequenti
sono: l’aumento della pelosità della
pelle, gonfiori delle gengive, disturbi
delle funzioni renali come pure l’au-
mento della pressione ematica. Sono
gli ultimi due effetti collaterali a ren-
dere necessario un regolare controllo
della terapia mediante analisi del san-
gue e misurazione della pressione
ematica.
Misure di diluizione del sangue Alla presenza di una sindrome anti-
corpo-antifosfolipidica accompagnata
da trombosi od embolie, bisognerà
procedere ad una diluizione continua
del sangue anche per parecchi anni.
Come medicamento si dovrà proce-
dere alla somministrazione giornaliera
di pastiglie (p.es. Marcoumar®). Sono
comunque indispensabili dei controlli
regolari della diluizione ematica
(Quick) da parte del medico curante.
Quando ci troviamo di fronte ad una
paziente con LES e con una sindrome
anticorpo antifosfolipidica senza turbe
trombo-emboliche, nel caso di una
gravidanza si proceda ad una «dilui-
zione ematica minore» mediante Car-
dioaspirina, oppure – nel caso di una
gravidanza precedente infelice – ad
una diluizione ematica con iniezioni
giornaliere di Heparin®.
Rituximab = Mabthera®Il vostro specialista LES vi saprà infor-
mare quali sono le nuove terapie bio-
logiche in fase di sviluppo. Fra queste
ricordiamo gli anticorpi contro i linfo-
citi-B (Rituximab = Mabthera®
somministrato per infusione, perlopiù
in combinazione con Endoxan®).
Questa terapia va adottata in casi
particolarmente specifici.
Altri medicamentiOvviamente si possono dare ad una
paziente con LES anche degli altri
medicamenti. Per esempio per il trat-
tamento di un eventuale pressione
troppo elevata oppure per combattere
un’osteoporosi. Lo spazio limitato di
questa pubblicazione non ci permette
di elencare tutti questi medicamenti.
Quale è il decorso del LES? Come si presenta il trattamento medicamen-
toso di un/a paziente affetto/a da LES?
20
VaccinazioniIn linea di massima i pazienti con LES
possono essere vaccinati senza che
un simile intervento pregiudichi l’atti-
vità della malattia. Vanno prese per-
tanto in considerazione pure le espe-
rienze personali del medico curante
che confermano l’eccezione alla re-
gola. I pazienti sottoposti ad una me-
dicazione immunosoppressiva (con
Methotrexat®, Arava®, Endoxan®,
Cellcept®, Imurek®, Sandimmun®)
oppure ad un dosaggio di Prednison®
di 20 e oltre mg al dì, devono fare a
meno di vaccinazioni con vaccino
vivo. Questo riguarda soprattutto la
vaccinazione contro il morbillo, gli
orecchioni, la rubeola (rosolia), la va-
ricella, la poliomelite, la febbre gialla, il
vaiolo, il colera, il tifo, come pure
quello contro la tubercolosi (BCG).
Profilassi contro la endocarditeRaramente si trovano dei pazienti
sofferenti di LES con vegetazioni sulle
valvole cardiache dovute alla malattia.
Questo rende necessaria la sommini-
strazione di antibiotici in situazioni
particolari: direttamente prima di un
intervento del dentista oppure prima
di una rettoscopia. Le informazioni
specifiche vi saranno date dal medico
curante.
È estremamente importante che il/la
paziente esegua dei controlli regolari
presso il medico curante per appurare
i problemi provocati dal LES e sorveg-
liare attentamente la terapia medica-
mentosa.
Urge stabilire un rapporto di fiducia
con il medico curante che deve fun-
gere da guida. Ciò toglie alla paziente
una notevole parte della responsabi-
lità verso il proprio stato di salute.
Oltre all’aiuto ed al sostegno da parte
dei congiunti e parenti, i pazienti con
LES possono approfittare dello scam-
bio di esperienze con altre persone
colpite da LES, p.es. frequentando
l’Associazione svizzera LES/SLEV
(cfr.p.30).
La stanchezza che accompagna il LES
pone spesso dei problemi. È perciò
importante seguire un regolare ritmo
di vita con abbondanti pause durante
il giorno ed un sonno ristoratore du-
rante la notte.
È pure particolarmente utile una
seppur leggera attività fisica. Questa
riesce a migliorare lo stato di stan-
chezza garantendo alla persona un
maggior carico fisico e di conse-
guenza più benessere.
Un’alimentazione equilibrata con tanto
pesce ed oli di pesce riesce a lenire i
dolori alle articolazioni. L’apporto suffi-
ciente di calcio e vitamina D previene
l’osteoporosi.
Dato che i pazienti con LES sono
spesso soggetti ad esantemi provo-
cati dal sole, il quale dal canto suo
può aggravare i sintomi generali come
pure quelli organici della malattia, bi-
sogna fare sì che la persona si espon-
ga il minimo possibile ai raggi solari e
che provveda a proteggersi con un
adeguato abbigliamento e l’uso di
creme solari con fattore di protezione
(di almeno 30).
Dato che il lupo eritematoiso siste-
mico (LES) può coinvolgere tempora-
neamente anche i vasi sanguigni
(provocando vascoliti =infiammazione
ai vasi ematici), come pure aumentare
la tendenza alle trombosi ed embolie
(sindrome anticorpo-antifosfolipidica),
sarebbe importante fare attenzione ai
21Come può una paziente colpita da LES contribuire al proprio pro-
cesso
fattori di rischio cardiovascolare (ta-
bagismo, sovrappeso, eccesso di co-
lesterolo, pressione arteriosa elevata,
tasso glicemico elevato) cercando di
eliminarli o almeno ridurli notevol-
mente. Lo sforzo maggiore nella lotta
contro i fattori di rischio cardiovasco-
lare deve venire dal/la paziente
stesso/a. In presenza di determinati
fattori di rischio (tasso glicemico ele-
vato = diabete mellito, pressione alta,
colesterolo elevato), il medico curante
pùò aiutare la paziente con LES pre-
scrivendole dei medicamenti specifici.
Nel caso che subentri uno stato feb-
brile è alquanto importante consultare
il medico. È noto che nei pazienti con
LES i medicamenti immunosoppres-
sori possono limitare la difesa contro
le infezioni. Per tali ragioni eventuali
malattie infettive possono presentare
un decorso alquanto più rapido ed in-
tenso.
Come può una paziente colpita da LES contribuire al proprio processo di guarigione?
22
In una situazione ideale il/la paziente
con LES dovrebbe essere curato/a dal
medico di famiglia e da uno speciali-
sta esperto nel trattamento di questa
malattia. Dato che per molti pazienti
sono i disturbi articolari ad essere
preponde ranti, il medico specializzato
è rappresentato sovente da un reu-
matologo. Nel caso però in cui il/la
paziente con LES soffrisse di problemi
ai reni, lo specialista potrebbe essere
il nefrologo. È oltremodo importante
però che il medico specialista cu-
rando alcuni casi di pazienti con LES
dimostri una certa esperienza in
campo. Il ruolo del medico di famiglia
consiste nella cura ordinaria e quoti-
diana del paziente e soprattutto nel
trattamento delle attività più blande
del LES. È oltremodo importante che
esista una buona collaborazione fra lui
e lo specialista. Il compito principale
dello specialista consiste nella con-
ferma della diagnosi, nella determina-
zione ogni sei mesi della situazione e
nel l’elaborazione di un piano terapeu-
tico. Nel caso che il LES aumenti d’in-
tensità e di attività, si rendono neces-
sarie delle consultazioni supplemen-
tari presso lo specialista di LES. Co-
stui consiglia la paziente in presenza
di situazioni straordinarie come per
esempio una gravidanza. È comunque
importante che esista uno scambio
regolare di informazioni fra lui ed il
medico di famiglia. A seconda del bi-
sogno se si rendessero necessari
degli esami supplementari (per esem-
pio di fronte a problemi cardiaci) si
raccomanda di consultare altri specia-
listi (per esempio un cardiologo).
23Come si presenta l’assistenza me-dica ideale per pazienti affetti da
Come può una paziente imparare a vivere con il LES?
24
Il LES cambia radicalmente la vita di
uno/a paziente colpita dal male: insor-
gono dolori, stanchezza, come pure
altri sintomi compromettenti. Per tante
persone afflitte dal male non sono
questi sintomi a preoccuparle ma
piuttosto la imprevedibilità del de-
corso della malattia. Questo rappre-
senta per il malato il maggior peso e
la sfida maggiore. All’inizio le persone
tentano di combattere contro le limita-
zioni loro imposte, negando perfino
l’esistenza della malattia. Per riuscire
ad elaborarla dal punto di vista
psichico, conviene col tempo istituire
un «rapporto amichevole» con la ma-
lattia stessa. Si tratta di un ambizioso
processo molto lungo. Quanto prima
la persona accetta la realtà di avere
un’affezione cronica i cui effetti sulla
vita si possono sopportare, tanto mi-
nore sarà la sofferenza rispetto al
male. In questa lotta impari un aiuto
psicologico non può che essere alta-
mente propizio.
Accettare la malattia significa pure in-
formarsi a fondo sul LES. Colui o colei
che conosce meglio la propria affe-
zione si comporta in modo compe-
tente ed è più indipendente. Come
già detto, per molti/e pazienti il con-
tatto con persone colpite dallo stesso
male nell’ambito dei gruppi «self help»
rappresenta un fatto importante e
prezioso. Dato che la malattia richiede
una cura medica a lungo termine è al-
trettanto importante trovare un me-
dico che unisca le capacità professio-
nali ad un profondo comportamento
umano. Questo rapporto di fiducia
può rappresentare un aiuto significa-
tivo nell’iter della malattia.
Molti/e pazienti riescono, proprio a
causa dell’imprevedibilità del decorso
della malattia, ad imparare a vivere se-
condo la massima «carpe diem». Sa-
pere godere coscientemente il mo-
mento quotidiano senza proiettare la
fortuna in un futuro lontano ed insi-
curo diventa un modo di vivere signifi-
cativo da non trascurare.
La lotta con la malattia significa ac-
cettare pure la limitazione della vita
temporale dell’essere umano. Chi
riesce a trovare una risposta a tale
quesito potrà vantarsi di possedere
una ricca vita interiore.
Il LES non è contagioso e non può
essere trasmesso da un/a paziente af-
fetto/a da LES ad altre persone.
Come già esposto sotto il nr.6 sono
tuttora ignote le cause che provocano
il LES. Possono contribuire all’insor-
gere del LES dei fattori genetici, che
però sono poco importanti. Ciò vuol
dire che il rischio per i figli di un/a pa-
ziente affetto/a di LES di ammalarsi
dello stesso male è leggermente mag-
giore rispetto alla media della popola-
zione, ma comunque molto basso. È
stato calcolato che il figlio di una o di
un paziente con LES corre il rischio di
1 a 2 percento di ammalarsi di LES.
Per una figlia invece lo stesso rischio
ammonta a 5 fino al massimo al 10
percento. È oltremodo importante
cono scere ulteriori risultati sul lupus
dei neonati. Questo viene trasmesso
al feto tramite gli anticorpi materni du-
rante la gravidanza. Per tale ragione
un neonato di una paziente affetta di
LES può presentare p.es. alla nascita
delle alterazioni cutanee ai sensi di un
LES. Dato che il neonato porta questi
sintomi unicamente a causa degli an-
ticorpi materni esso non soffre di un
LES. Per tale ragione questi sintomi di
lupus del neonato spariscono entro
poche settimane o mesi dopo il parto.
25Il LES è contagioso? Il LES è ereditario?
È possibile una gravidanza in presenza di LES?
26
La maggior parte delle pazienti colpite
da LES desidera avere un figlio. Al
giorno d’oggi questo è pure possibile.
Urge però discutere la cosa col me-
dico curante e pianificare bene la gra-
vidanza.
FeconditàLe pazienti con LES sono normal-
mente feconde. La fecondità può es-
sere limitata in presenza di un lupus
particolarmente attivo. Lo stesso vale
per la somministrazione di immuno-
soppressori (Methotrexat®, Arava®,
Endoxan®, Cellcept®, Imurek®, Sand-
immun®. Dopo un trattamento a lungo
termine con Endoxan® può capitare
che vengano a mancare durevolmente
alla donna le mestruazioni. Ciò signi-
fica che è diventata infeconda.
Pianificazione di una gravidanzaSi sconsiglia una gravidanza oppure si
propone di attendere, nel caso che la
paziente con LES soffra di notevoli di-
sturbi cardiaci, in caso di grave sin-
drome da anticorpi antifosfolipidi,
oppure in presenza di un’attuale affe-
zione renale attiva. In quest’ultimo
caso, quando sussiste p.es. una limi-
tazione della funzione renale oppure
la paziente soffre di una pressione del
sangue troppo elevata che non si las-
cia curare con medicamenti. Nel caso
in cui una paziente con LES e con af-
fezioni patologiche ai reni rimane in-
cinta, il rischio di una pre-eclampsia
(ipertensione, edemi, crampi possibili)
durante la gravidanza ammonta al 25
percento; come pure il rischio che in-
tervenga un’insufficienza renale, fatto
che richiede una dialisi (lavaggio
meccanico del sangue) regolare. In
una simile situazione una gravidanza
può – anche se raramente – portare
ad un esito letale per la puerpera.
Vale attendere con una gravidanza
quando la paziente viene curata con
Methotrexat®, Arava®, Endoxan®,
Mabthera® oppure Cellcept®. I medi-
cinali Imurek®, Plaquenil®, come pure i
corticosteroidi possono al bisogno es-
sere somministrati anche durante una
gravidanza, ma questo non senza un
colloquio preliminare col medico
curante.
Per un uomo colpito da LES si racco-
manda di non fare un figlio fintanto
che subisce un trattamento con Me-
thotrexat®, Arava®, Endoxan®, Imu-
rek®, Cellcept® oppure Sandimmun®.
Il fatto di rimanere sterile dopo un si-
mile trattamento è alquanto raro. Si
può però discutere, prima di iniziare la
cura, se non si voglia depositare lo
sperma presso una banca del seme.
Al termine di un trattamento immuno-
soppressivo si raccomanda di atten-
dere sei mesi prima di fare un figlio.
In concomitanza con la pianificazione
di una gravidanza si può procedere
pure alla determinazione degli anti-
corpi per quanto concerne la sin-
drome anticorpi-antifosfolipidica (anti-
corpi anticardiolipinici) come pure in
vista di un lupus del neonato (anti-
corpi contro Ro=SSA e La=SSB).
Durante una gravidanza si dovrebbero
evitare gli antireumatici non steroidi
(ARNS) come pure gli inibitori COX-2,
ma somministrare invece il paraceta-
molo (Dafalgan®, Panadol®) quando
la paziente soffre di dolori.
Rischi della madrePer una puerpera malata di LES il ri-
schio di subire un attacco durante la
gravidanza è leggermente maggiore
rispetto ad una donna non incinta.
Nel 40 percento delle donne gravide
con LES l’attività del lupus rimane
pressoché immutata, nel 20 percento
migliora, mentre nel 40 percento peg-
giora. Durante il puerperio non è raro
che l’attività del LES aumenti. In un si-
mile caso una somministrazione a
corto termine di corticosteroidi può ri-
sultare utile.
Nel caso che una paziente con LES,
desiderosa di un figlio, presenti degli
anticorpi anticardiolipinici, basta som-
ministrarle giornalmente durante la
gravidanza 100 mg di cardio-aspirina.
Se durante gravidanze precedenti la
madre avesse subito la perdita del
feto, bisogna, nel caso di una nuova
gravidanza, sostituire l’aspirina con
iniezioni sottocutanee giornaliere di
eparina.
27È possibile una gravidanza in presenza di LES?
È possibile una gravidanza in presenza di LES?
28
Rischi dell’infanteA seconda della situazione iniziale
sussiste un rischio più o meno
grande per la perdita del feto. Il
rischio è molto alto, pari al 75 per-
cento, quando una paziente con LES
presenti degli anticorpi anticardiolipi-
nici ed abbia già subito la perdita di
un feto. Applicando il trattamento
esposto sopra con iniezioni sotto-
cutanee giornaliere di eparina, il
rischio può essere ridotto al 25 per-
cento. Superata la ventesima settima-
na di gestazione, diminuisce notevol-
mente il rischio di perdere il bambino.
Il rischio di un parto prematuro è alto
nelle pazienti con LES (si parla di un
parto prematuro quando avviene
prima della 36a settimana di gesta-
zione). Per questa ragione, al posto di
un parto normale si procede ad un
taglio cesareo. Ad una paziente con
LES si consiglia caldamente di non
partorire in casa.
Le madri con LES e con sindrome an-
ticorpi anti-Ro corrono un rischio del
5 percento che il nascituro subisca
durante la gravidanza un disturbo alla
conduzione dello stimolo del cuore (la
madre trasmette al feto gli anticorpi a
partire circa della 18a settimana di
gravidanza). Per tale ragione è impor-
tante procedere a frequenti controlli
della gravidanza con un esame appro-
fondito del ritmo del battito cardiaco
del feto. Se nel nascituro si consta-
tano dei disturbi della conduzione
dell’impulso cardiaco, si raccomanda
di procedere ad un trattamento con
corticosteroidi speciali accettati dalla
placenta.
Non per ultimo va ricordato che i
bimbi di pazienti con LES nascono
con un leggero sottopeso.
Come assistere una pa -ziente con LES durantela gravidanza?Da quanto sopra esposto risulta che
va intensificata l’assistenza durante la
gravidanza delle pazienti con LES. Si
raccomandano dei controlli mensili
presso lo specialista del LES come
pure presso l’ostetrico che normal-
mente dovrebbe procedere al parto.
Sarebbe consigliabile che nella clinica
dove avviene il parto esista pure un
reparto neonatologico.
29È possibile una gravidanza in presenza di LES?
Lupus del neonatoIl neonato può essere affetto da lupus
quando la madre possiede anticorpi
Ro(=SSA) (v .28). Il lupus del neo-
nato è alquanto raro e si riscontra in
una percentuale minima di bimbi di
madri affette da LES. Oltre alle altera-
zioni della pelle sono estremamente
rari nei neonati colpiti da LES altri sin-
tomi, sia nel tratto gastrointestinale,
sia nel fegato o nelle cellule ematiche.
Tutte queste manifestazioni spari sco -
no entro le prime settimane o mesi di
vita, dato che sono state trasmesse al
feto con gli anticorpi materni attra-
verso la placenta
AllattamentoSi può allattare il neonato anche
quando la madre è sottoposta ad un
trattamento con corticosteroidi. Ciò
però non vale per gli immunosoppres-
sori (Arava®, Methotrexat®, Endo-
xan®, Cellcept®, Imurek®, Sandim-
mun®).
ContraccezioneDato che con gli estrogeni il LES
viene leggermente attivato, si racco-
manda di usare i seguenti metodi di
pianificazione famigliare:
– metodo-barriera, per esempio con
preservativo
– prendere un anticoncezionale
puramente progestinico ossia la
minipillola. Questa va però presa
ogni giorno alla stessa ora.
L’uso della spirale è da evitare perché
nelle pazienti con LES il rischio di
infezioni all’utero è leggermente
aumentato.
Associazione svizzera di Lupuseritematoso
30
L’ASLE permette alle persone amma-
late di scambiare le proprie esperi-
enze in gruppi regionali, organizza
delle conferenze mediche, dei corsi di
formazione per malati e per i loro con-
giunti come pure del materiale infor-
mativo. Quattro volte all’anno viene
pubblicata una circolare che contiene
dei contributi da parte dei membri
dell’associazione. L’ASLE è membro
della Rheumaliga svizzera come pure
della Federazione europea di Lupus
eritematoso (ELEF). Troverete ulteriori
informazioni sulla nostra associazione
sul sito www.slev.ch.
Associazione svizzeradi Lupus eritematoso
31Lega svizzera contro il reumatismo
La Lega svizzera contro il reumati-smo si impegna a favore di chi è colpito da un’affezione reumatica enella promozione della salute. Offreservizi in tutta la Svizzera e si rivolgea malati, professionisti del settoresanitario, medici e pubblico generico.
La Lega svizzera contro il reumatis-mo è un’organizzazione di controllocon sede a Zurigo e unisce 20leghe cantonali/regionali e sei orga-nizzazioni nazionali dei pazienti.È stata fondata nel 1958 e haottenuto il marchio ZEWO per leorganizzazioni che operano a favoredella collettività.
La Lega svizzera contro il reumatismo vi offre:■ Informazione■ Corsi di movimento■ Consulenza■ Gruppi di autoaiuto■ Formazione dei pazienti■ Mezzi ausiliari■ Promozione della prevenzione
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Suggerimenti bibliografici32
Elenco delle pubblicazioni della Lega svizzeracontro il reumatismo (It001) gratuito
Fogli d’istruzione della Lega svizzera contro il reumatismo gra-tuito Sempre in
forma (12 esercizi) (It2001)
Aquacura (programma dei corsi) (It203)
Active Backademy (programma dei corsi) (It201)
Osteogym (programma di esercizi) (It1025)
Nordic Walking (programma dei corsi) (D205 tedesco/F205 francese)
Per il bene della vostra schiena (It1030)
Esercizi di movimento CHF 15.–Lega svizzera contro il reumatismo, 2° edizione 2009 (It401)
Alimentazione CHF 15.–Lega svizzera contro il reumatismo, 3° edizione 2012 (It430)
Catalogo dei mezzi ausiliari gratuitoA cura della Lega svizzera contro il reumatismo
(It003)
Rivista forumR CHF 16.40Abbonamento, 4 numeri all’anno (It402)
33Indirizzi utili
Lega svizzera contro il reumatismoJosefstrasse 92, CH-8005 Zurigo, tel. 044 487 40 00, fax 044 487 40 19,
ordinazioni 044 487 40 10, [email protected], www.rheumaliga.ch
Leghe cantonali contro il reumatismo
Appenzello Esterno e Interno, tel. 071 351 54 77, [email protected]
Argovia, tel. 056 442 19 42, [email protected]
Basilea-Campagna e Città,tel. 061 269 99 50, [email protected]
Berna, tel. 031 311 00 06, [email protected]
Friburgo, tel. 026 322 90 00, [email protected]
Ginevra, tel. 022 718 35 55, [email protected]
Giura, tel. 032 466 63 61, [email protected]
Glarona, tel. 055 640 40 20, [email protected]
Lucerna e Unterwaldo, tel. 041 377 26 26, [email protected]
Neuchâtel, tel. 032 913 22 77, [email protected]
S. Gallo, Grigioni e Principato del Liechtenstein,segretariato: tel. 081 302 47 80, [email protected]
consulenza sociale: tel. 081 303 38 33, [email protected]
Sciaffusa, tel. 052 643 44 47, [email protected]
Soletta, tel. 032 623 51 71, [email protected]
Ticino, tel. 091 825 46 13, [email protected]
Turgovia, tel. 071 688 53 67, [email protected]
Uri e Svitto, tel. 041 870 40 10, [email protected]
Vallese, tel. 027 322 59 14, [email protected]
Vaud, tel. 021 623 37 07, [email protected]
Zugo, tel. 041 750 39 29, [email protected]
Zurigo, tel. 044 405 45 50, [email protected]
Indirizzi utili34
Associazione svizzera di Lupus eritematoso sistemicoSegretariato: Maiengrünstrasse 8, 5607 Hägglingen, tel. 056 624 08 21,
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