L'uomo che anticipò Disney

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Giannalberto Bendazzi Il cinema d’animazione di Quirino Cristiani L’uomo che anticipò Disney Con uno scritto di John Halas

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Un talento naturale, eclettico, un artigiano di genio e di fegato. Autore nel 1917 del primo lungometraggio d’animazione in assoluto, e successivamente (nel 1931) del primo sonoro. Nel Sud del mondo, molto prima di Walt Disney. Nato in provincia di Pavia, emigrato a quattro anni, caposcuola e decano dell’animazione in Argentina, Quirino Cristiani si faceva beffe (bonariamente) di tutto e di tutti, ma in particolare dei politici: i suoi disegni animati erano destinati agli adulti e mettevano alla berlina il potere, come le vignette di Chiappori o di Feiffer. Un grande pioniere; e tuttavia, per infinite ragioni, un pioniere perseguitato dall’oblio. Giannalberto Bendazzi ebbe la fortuna e il fiuto di «scoprirlo» ancora vivente nel 1980, scambiare lettere con lui, intervistarlo a lungo di persona. Da quel lavoro di archeologia preventiva trasse la documentazione per il presente libro, che solo pochi anni dopo sarebbe stato impossibile anche solo immaginare.

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Giannalberto Bendazzi

Il cinema d’animazione di Quirino CristianiL’uomo che anticipò Disney

Con uno scritto di John Halas

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«Il desiderio di Disney era conoscere l’unico arti-sta che faceva disegni animati in Sud America. Gli proiettai in moviola uno dei miei film. Egli rimase vivamente impressionato, e mi invitò ad andare negli Stati Uniti con lui, sul suo stesso aereo, con un contratto di direttore dell’animazione per alcuni film di argomento gauchesco. Lo ringra-ziai per l’onore che mi faceva, ma rifiutai spie-gandogli che ero molto legato al mio paese».

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Giannalberto Bendazzi insegna Storia del cinema d’animazione all’Università degli studi di Milano. La sua storia generale Cartoons è stata tradotta in varie lingue ed è adottata come libro di testo nelle università e nelle scuole di cinema di tutto il mondo.

In copertina, dall’alto a partire da sinistra, illustrazioni tratte da El Apóstol e Peludópolis, una foto di Quirino Cristiani durante la lavorazio-ne di Peludópolis, un dettaglio da un fotogramma di El mono relojero. © degli aventi diritto

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Giannalberto Bendazzi

L’uomo che anticipò DisneyIl cinema d’animazione di Quirino Cristiani

Con uno scritto di John Halas

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Questo testo è l’edizione completa,riveduta e aggiornata del libro Due voltel’oceano. Vita di Quirino Cristiani pio-niere del cinema d’animazione, Firenze,La casa Usher, 1983

I edizione: maggio 2007Copyright © Tunué Srl

Via degli Ernici 3004100 Latina – [email protected]

Diritti di traduzione, riproduzionee adattamento riservati per tutti i Paesi.

ISBN-13/EAN 978-88-89613-25-2

Progetto grafico: Daniele InchingoliGrafica di copertina: Carlo Piscicelli© Tunué

Illustrazioni di copertina: Copyright© degli aventi diritto

Stampa e legatura:Tipografia Monti SrlVia Appia Km 56,14904012 Cisterna di Latina (LT)Italy

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Indice

Premessa. I percome e i perché

I I chi e i quandoII Da Santa Giulietta a Buenos AiresIII Primi anni in ArgentinaIV L’incontro con Federico Valle

e l’esordio nella caricatura animataV Taborda, Cristiani e El ApóstolVI Il primo lungometraggio d’animazione

della storia del cinemaVII La famiglia CristianiVIII Sin dejar rastroIX L’animazione delle origini e il lungometraggioX Federico ValleXI Sport, satira e scienza nei cortometraggi degli anni VentiXII Cristiani pubblicitarioXIII Il più ambizioso progetto degli Estudios Cristiani XIV Peludópolis

Il primo lungometraggio d’animazione sonoro XV Cristiani imprenditoreXVI Constancio C. Vigil e il racconto El mono relojeroXVII El mono relojero sullo schermoXVIII Il pioniere di Santa Giuletta e il mago di BurbankXIX A carriera conclusa

Appendici1. Cenni storici2. Cinema, teatro, radio e fumetti

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3. Spurlos versenkt4. Andrés Decaud, un emulo5. Prefazione di John Halas all’edizione 1983

Apparato iconograficoI film di Quirino CristianiCenni bibliograficiIndice dei nomi e dei film

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PremessaI percome e i perché

Questo libro, intitolato in origine Due volte l’oceano. Vita di QuirinoCristiani pioniere del cinema d’animazione, risale all’anno 1983, quan-do chi scrive (e per diretta ricaduta la comunità internazionale degli sto-rici del cinema) «scoprì» il cineasta e la sua opera.

Fu una «scoperta» esclusivamente dovuta a un cambio di ottica. Che El apóstol e Peludópolis fossero esistiti, gli storici del cinema

argentino non l’ignoravano. Ignoravano che esistesse l’animazione.Intesa come entità autonoma e degna di attenzione estetica, critica, sto-rica. Una volta cambiata la maniera di vedere le cose, quella che erasembrata una curiosità degna di una nota a piè di pagina si trasformavain un fenomeno ben più importante: la nascita del lungometraggio ani-mato (1917) e del lungometraggio animato sonoro (1931).

La presente edizione riprende quasi integralmente quella del 1983,esaurita da molti anni. Essa era stata voluta da Claudio Bortoluzzi ePaolo Bolognesi, due illuminati politici pavesi, in omaggio al pionierenato nella loro provincia. Riprende anche, in una delle Appendici, laPremessa originale scritta dal compianto presidente dell’ASIFA(Association internationale du film d’animation) John Halas, regista,produttore, storico, nato a Budapest nel 1912 e morto a Londra nel 1995.

La lunga irreperibilità di questo piccolo libro ha costituito una lacuna(fra tante) della cultura del cinema d’animazione in Italia.

Ciò che di nuovo si è scoperto nel frattempo, è dovuto alle preziosericerche compiute dal cineasta italo-britannico Gabriele Zucchelli nelcorso della realizzazione di un suo documentario su Quirino Cristiani.Tramite un collezionista argentino, Enrique Bouchard, Zucchelli è riu-scito a trovare un film satirico di 2 minuti intitolato Los que ligan, gira-to nel 1918 dalla Cinematografia Valle con animazione di Cristiani. È uncommento umoristico sulla posizione di alcuni Stati (Inghilterra,

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VIII PREMESSA

Germania, Francia e Argentina) dopo le sanzioni postbelliche della Legadelle Nazioni. Questo brano, sottolinea Zucchelli, è importante perchéci dà un’idea del tipo di satira che Cristiani sviluppò per il cinegiornaledi Federico Valle, e perché dimostra che i due pionieri lavorarono assie-me anche dopo El apóstol.

Ancora più importante è stato un altro ritrovamento di Zucchelli: unfilm di circa 6 minuti che mostra la lavorazione di Peludópolis. Con iltitolo Una visita a los Estudios Cristiani, questo documentario promo-zionale veniva proiettato prima del lungometraggio stesso, evidenzian-do l’elemento di novità che il film rappresentava per il pubblico d’allo-ra, poco abituato all’animazione e meno ancora al sonoro. Nel brevefilm, segnala Zucchelli, si vede uno studio molto attivo, con alcune assi-stenti e diversi tecnici specializzati in varie mansioni del laboratorio. Sisegue la lavorazione di una scena raffigurante l’allora presidente argen-tino Yrigoyen mentre balla il tango con una ragazza, poi il ritaglio deipupazzi, la ripresa, lo sviluppo della pellicola, fino alla registrazionedella musica con José Vázquez Vigo che dirige l’orchestra. La tecnicad’animazione è illustrata da un Quirino Cristiani trentaquattrenne.

Storico di valore, morto nell’anno 2000, Domingo di Núbila pubblicònel 1996 Cuando el cine fue aventura. El pionero Federico Valle(Buenos Aires, Ediciones del Jilguero), che al Capitolo XIII (pp. 67-73)ricostruisce, in maniera magari troppo romanzata, la nascita di El apó-stol. Qui egli fornisce alcuni ritagli di giornali dei primi anni del secoloXX, precedentemente sconosciuti. I ritagli sostentano la tesi che quelfilm fu catalogabile come lungometraggio in quanto ebbe durata supe-riore a un’ora di proiezione, e fu di conseguenza il primo lungometrag-gio di animazione del mondo.

Non mi negherò il piacere dei ringraziamenti. Questa edizione nonsarebbe stata possibile senza l’affettuoso spalleggiamento di GianlucaAicardi e senza l’aiuto di Marcelo Niño, César da Col e del già citatoGabriele Zucchelli. Sono molto grato alla casa editrice Tunué che haavuto fiducia in Quirino Cristiani e nel suo biografo.

G.B.Milano, primavera 2007

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I. I chi e i quando

Quirino Cristiani, questo sconosciuto. Il suo nome non figura nelleprincipali storie generali del cinema, e figura a malapena nella pur pre-gevole Historia del cine argentino di Domingo di Núbila. Figura disfuggita perfino nelle storie del cinema d’animazione.

Eppure egli non è pioniere da poco.Fu il regista di El apóstol, primo lungometraggio a disegni animati

della storia del cinema (1917), in un’epoca in cui i lungometraggi stes-si erano una forma ancora in sperimentazione, e in un paese in cui l’in-dustria cinematografica era poco più che embrionale; in un’epoca in cuil’animazione era una forma più unica che rara. Furono di Cristiani iprimi film didattico-scientifici d’animazione dell’America Latina; suoii primi film pubblicitari d’animazione in quel continente; sua l’unicaproduzione regolare di cortometraggi di questo tipo negli anni Venti eTrenta. Suo fu un altro record prestigioso, la realizzazione del primolungometraggio d’animazione sonoro del mondo (Peludópolis, 1931).Gli va infine dato il merito di aver formato, nel suo studio, altri anima-tori, poi rivelatisi importanti per i successivi svolgimenti di questa bran-ca della cinematografia.

È spontaneo domandarsi come mai una personalità di tale rilievo siarimasta sepolta nel silenzio.

Le ragioni probabilmente sono più di una. La prima è di sicuro insita nel carattere stesso di Quirino Cristiani.

Portato a esprimersi con la giocosità e l’ironia, egli era dotato di unaforte ironia anche verso di sé. Un uomo di tale natura non è il più indi-cato per imporre alla stampa e al pubblico il proprio nome.

La seconda ragione è insita nel carattere del cinema d’animazione.Solo in tempi recenti gli studiosi si sono dedicati a questa branca, che èfacile solo in apparenza e che presenta peculiarità su ogni versante. Il

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cinema d’animazione per lunghi anni ha goduto di scarso interesse (conl’eccezione, fatta apposta per confermare la regola, del caso disneyano)e di essa si dava conto solo in casi estremi. Scegliendo questo settore,Cristiani si relegava nel cantone degli sguardi distratti.

La terza ragione sta nelle vicende della storia del cinema. Questadisciplina è stata sviluppata da studiosi europei non spagnoli, oppurestatunitensi poco inclini alla lingua castigliana. Ciò ha fatto sì che fos-sero trascurate le cinematografie ispanoamericane nel loro complesso,oltretutto mal distribuite e geograficamente lontane. La cinematografiaargentina fra queste.

Infine non va dimenticato che gli stessi giornalisti e critici argentini,che pure di tanto in tanto hanno dedicato articoli a Quirino Cristiani, dirado hanno inteso la statura autentica di questo pioniere e mai si sonoimpegnati in una ricerca attenta.

Nessuno potrà mai dire quale sia stato il valore, dal punto di vistadella critica estetica, dei film di Quirino Cristiani. La quasi totalità diessi sono perduti, e forse solo fortunati ritrovamenti futuri permetteran-no di soddisfare, in parte, la curiosità degli studiosi e degli appassiona-ti. Nel 1926 un incendio distrusse i magazzini del produttore FedericoValle, e con loro anche le copie di El apóstol che vi erano conservate.Nel 1957 e nel 1961 altri due incendi devastarono i magazzini diQuirino Cristiani, riducendo in cenere la sua produzione cinematografi-ca dagli anni Venti in poi. Il lungometraggio Sin dejar rastro, realizzatonel 1918, fu sequestrato per ragioni politiche dopo appena un giorno diprogrammazione, e da allora non se n’è più trovata traccia.

Un giudizio critico fondato può essere dato solo sull’unico film in que-sto momento disponibile: il cortometraggio sonoro El mono relojero, del1938 (la pellicola si è salvata perché era in possesso dell’editore e pro-duttore Constancio C. Vigil, che l’aveva commissionata a Cristiani). Ilfilm dimostra capacità tecniche e figurative di buon livello, e un’influen-za abbastanza marcata dell’animazione statunitense. Tuttavia si tratta diun film normale, in linea con la produzione del tempo.

El mono relojero è probabilmente il lavoro meno adatto a darci auten-tica testimonianza dello stile e della qualità dei film di Cristiani. È faci-le rintracciare in esso il conflitto fra la tendenza del cineasta al giocoso,

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e la tendenza dello scrittore Constancio C. Vigil all’apologo severo. Erainoltre realizzato con una tecnica diversa da quella dell’animazione difigure ritagliate, che Cristiani aveva ideato, perfezionato e usato pervent’anni. Era rivolto ai bambini e basato su elementi di fantasia, anzi-ché essere rivolto agli adulti ed essere basato sulla cronaca e sulla poli-tica, come Cristiani prediligeva.

Nel panorama specifico del cinema argentino, Quirino Cristiani, chedi sicuro non ebbe mai ambizioni intellettualistiche, va catalogato comeun cineasta intellettuale. La produzione a lui contemporanea fu in gene-re melodrammatica e da romanzo d’appendice; si rivolse alle tramestrappalacrime e, appena poté, fece uso sfrenato di tanghi e di patetismo.I film-vignetta dell’animatore, rivolti a un pubblico alfabetizzato einformato delle vicende politiche, basati su riferimenti ai fatti del gior-no e sulla critica al malcostume di governo, si situano ben al di sopradella media.

Cominciai a lavorare su Quirino Cristiani nel 1978. Tre anni dopo,collaborando con l’amministrazione provinciale di Pavia e il Comune diSanta Giuletta, suo paese natale, ero in grado di promuovere un rimpa-trio-festeggiamento del cineasta e di intervistarlo di persona, ottantacin-quenne. Oggi è possibile presentare questo studio, che vuole essere pro-prio quel capitolo della storia del cinema che non era stato scritto.

Come tutti i lavori analoghi, è un lavoro in corso. È quanto di meglioè stato possibile fare dovendo fronteggiare difficoltà quali la mancanzadi fondi, le distanze geografiche, la labilità dei contatti con i corrispon-denti, l’inefficienza dei contatti ufficiali, la scarsità e la contraddittorie-tà delle fonti.

L’evoluzione storica e politica dell’Argentina è poco e mal conosciu-ta dal pubblico italiano (stranamente, se si considera quanto i due paesi,grazie all’emigrazione, siano di fatto collegati). Si è ritenuto opportunoquindi corredare il volume con alcune Appendici. La più corposa accen-na per linee essenziali agli eventi politici argentini dalla finedell’Ottocento agli anni Trenta del secolo scorso, con particolare riguar-do alla figura del presidente Yrigoyen e alla traiettoria del radicalismo:eventi che, oltre a collegarsi direttamente con l’attività di un commen-tatore politico sui generis come Cristiani, ne costituiscono lo sfondo e il

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presupposto. A ulteriore corredo si troveranno materiali sull’industriacinematografica, l’editoria e i mass media ai tempi di Cristiani, che per-mettono di allungare lo sguardo su alcune curiosità anche gustose con-cernenti il personaggio e il suo entourage.

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Con uno scritto di John Halas

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Copyright © Tunué[email protected] di copertina Carlo Piscicelli

Un talento naturale, eclettico, un artigiano di genio e di fegato. Autore nel 1917 del primo lun-gometraggio d’animazione in assoluto, e succes-sivamente (nel 1931) del primo sonoro. Nel Sud del mondo, molto prima di Walt Disney. Nato in provincia di Pavia, emigrato a quattro anni, capo-scuola e decano dell’animazione in Argentina, Quirino Cristiani si faceva beffe (bonariamente) di tutto e di tutti, ma in particolare dei politici: i suoi disegni animati erano destinati agli adulti e mette-vano alla berlina il potere, come le vignette di Chiappori o di Feiffer. Un grande pioniere; e tuttavia, per infinite ragioni, un pioniere per-seguitato dall’oblio. Giannalberto Bendazzi ebbe la fortuna e il fiuto di «scoprirlo» ancora vivente nel 1980, scam-biare lettere con lui, intervistarlo a lungo di per-sona. Da quel lavoro di archeologia preventiva trasse la documentazione per il presente libro, che pochi anni dopo sarebbe stato impossibile anche solo immaginare.

Giannalberto Bendazzi

Il cinema d’animazione di Quirino CristianiL’uomo che anticipò Disney

ISBN 978-88-89613-25-2

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