L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

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Il catalogo completo delle opere in mostra.

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In occasione dell’Anno Internazionale dell’Astronomia

MilanoAccademia di Belle Arti di Brera – Ex Chiesa di San CarpoforoINAF – Osservatorio Astronomico di BreraNegozi della zona Brera

15 settembre - 15 ottobre 2009

www.universodentro.it

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Comitato promotore

Rossana Bossaglia, Storica dell’ArteTommaso Maccacaro, Presidente Istituto Nazionale di Astrofi sicaGastone Mariani, Direttore Accademia di Belle Arti di BreraGabriele Mazzotta Editore, Presidente Accademia di Belle Arti di BreraGiovanni Pareschi, Direttore INAF – Osservatorio Astronomico di Brera

Comitato scientifi co

Alessandra Angelini – Accademia di Belle Arti di BreraStefano Sandrelli INAF – Osservatorio Astronomico di Brera

Coordinamento scientifi co

Alessandra Angelini

Segreteria scientifi ca

Laura Masserini

Testi critici sugli artisti

Rosanna Ruscio, storica dell’Arte

Pubblicazioni sul sito

Contributi sull’Universo: Giangiacomo Gandolfi – astrofi sico, Gilberto Isella, Augusto Pozzoli – psicoterapeuta e docente universitario

Contributi storico-didattici

Tommaso Trini

Uffi cio Didattica e Divulgazione

Alessandra Angelini, Ilaria Arosio, Stefano Sandrelli

Ideazione e coordinamento dei seminari

“L’Universo laboratorio creativo”

Alessandra Angelini, Stefano Sandrelli, Ilaria Arosio

Coordinamento e organizzazione visite didattiche alla mostra

Alessandra Angelini

Relazioni Esterne & Promozione

Francesca Taddei, INAF – Osservatorio Astronomico di BreraLaura Masserini – Accademia di Belle Arti di Brera

Uffi cio Stampa

Stefano Sandrelli, Laura Masserini

Immagine coordinata e sito Internet

Leopoldo Schütz e Alessandro Sposato – www.goodchoicetudio.com

Supervisione del progetto grafi co

Alessandra Angelini

Allestimento

Alessandra Angelini

Coordinamento allestimento dei negozi di zona Brera

Alessandra Angelini, Maria Ferrari, Paola Parisi

Luci

Domenico Nicolamarino

Progetto Luci

Domenico Nicolamarino

Realizzazioni impianti elettrici

OBI elettrica

Installazione impianti elettroacustici ed elettrici

Massimo Ferrari

Audio e Musica

Composti da Tancredi Barbuscia

Hanno collaborato inoltre alla realizzazione del catalogo,

dell’allestimento e delle visite guidate:

Arianna Galli, Chiara Spacone, Laura Rovighi, Rebecca Barbuscia.

Stampa

Maingraf Srl

Si ringrazia il personale dell’Accademia di Belle Arti di Brera e dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera che ha collaboratoalla realizzazione della mostra

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L’UNIVERSO DENTRO è promosso da: Con il patrocinio di: Con il sostegno di: Catering:

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Massimiliano Finazzer FloryAssessore alla Cultura del Comune di Milano

Tommaso MaccacaroPresidente Istituto Nazionale di Astrofi sica

Gastone MarianiDirettore Accademia delle Belle Arti di Brera

Giovanni PareschiDirettore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera

Rossana BossagliaStorica dell’Arte

Lo scienziato e l'artista. Qualcosa in comuneAlessandra Angelini e Stefano Sandrelli

Arte visibile, universo inaff errabileRosanna Ruscio

Artisti di BreraI docenti

Artisti di BreraGli studenti

Biografi e

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"Già l’atteggiamento poetico e quello scientifi co coincidono: entrambi sono atteggia-

menti insieme di ricerca e progettazione, di scoperta e di invenzione. La via per rendere

una la cultura del nostro tempo, altrimenti così divergente nei suoi discorsi specifi ci, è pro-

prio in questo comune atteggiamento."

Italo Calvino, La sfi da al labirinto

Nello spirito del progetto Milano scienza Milano mondo che nella sua prima edizione ha voluto aprire ai cittadini le istituzioni e i centri di eccellenza che rendono Milano polo di attrazione in tutto il mondo per vivere le sfi de della conoscenza e il piacere della ricerca insieme a scienziati, fi losofi e artisti, l’ex chiesa di San Carpoforo, luogo spaesante e aff ascinante, accoglie una mostra che intende esplorare “L’universo dentro”.Nell’autunno 1609, avvalendosi di informazioni vaghe e resoconti incerti, Gali-leo Galilei costruisce uno strumento destinato a cambiare (per sempre) il rap-porto fra l’uomo e la Natura: il cannocchiale. Uno strumento che permette di potenziare il senso della vista di 10, 20, 30 volte: così come mai prima di allora i sensi dell’uomo sono alterati in modo da raff orzare la presa sul reale. Ma Galileo si spinge oltre. Nei primi mesi del 1610, poco prima della pubblica-zione del Sidereus Nuncius, inventa la divulgazione. Scritta in volgare italiano, la lettera ad Antonio dè Medici del gennaio 1610, apre le porte della scienza al pubblico non specialista. Pubblico istruito, certo, ma notevolmente più vasto dei pochi esperti in grado di leggere e capire il latino scientifi co del tempo. La scienza galileiana, il suo metodo, i suoi successi sono resi disponibili a tutti: af-fi nché se ne possa parlare, discutere. Ed è soltanto, in questa maniera, grazie a un dibattito libero, aperto e privo di censura che la scienza procede.La mostra L’universo dentro, risultato di un fi tto dialogo durato oltre due anni tra Accademia delle Belle Arti di Brera e INAF – Osservatorio astronomico di Brera – due istituzioni storiche, patrimonio di rilievo della città di Milano, ab-braccia la stessa fi losofi a: diff ondere la scienza, il suo metodo, la sua attuale rappresentazione dell’universo agli studenti e agli artisti dell’Accademia di Bre-ra e, grazie alle loro opere, a tutti i milanesi.Le circa cento opere esposte sono frutto delle rifl essioni e delle ricerche di do-centi e di allievi dell’Accademia che, negli anni passati, hanno seguito un corso di astronomia per artisti organizzato dall’Osservatorio.La mostra collettiva è ospitata presso la ex chiesa di San Carpoforo, nel quar-tiere di Brera, e presso alcuni spazi di Palazzo Brera, dove sia Accademia che Osservatorio Astronomico furono fondate quasi contemporaneamente nella seconda metà del Settecento. A testimonianza del fatto che la cosiddetta scis-sione fra le due culture che non pochi impedimenti ha prodotto nel corso del Novecento, poteva già dirsi, per certi versi, superata in nome della curiosità e dell’amore per la conoscenza.Infi ne, un dato signifi cativo in prospettiva di un distretto culturale di alto valore simbolico: l’adesione delle associazioni commercianti del quartiere che ospita-no parte della collezione di opere. Solo così, infatti, una città cambia arredan-do i suoi spazi di fascinazione e suggestioni. Con il desiderio di recuperare il potere dello stupore a partire dal quale valorizzare la partecipazione pubblica, l’amore per la bellezza come scoperta di un universo “dentro”.

Massimiliano Finazzer FloryAssessore alla Cultura del Comune di Milano

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Tommaso MaccacaroPresidente Istituto Nazionale di Astrofi sica

Per millenni l’astronomia è stata vissuta quasi esclusivamente in bian-co e nero e in forme semplici, puntini luminosi, e poco più. Sole, luna, cinque pianeti, poche nebulosità, un paio di “stelle nuove” (molte cadenti), e qualche cometa. Ecco cosa vedevano in cielo i nostri avi. Eppure scatenavano la loro fantasia e il cielo stellato è stato fonte di grandi ispirazioni, poetiche, artistiche e fi losofi che.Quattrocento anni fa, una rivoluzione: Galileo puntava al cielo il suo cannoc-chiale e, oltre a sconvolgere la nostra concezione del mondo, superando la perfezione celeste aristotelica, gettava le basi per l’astronomia strumentale, la realtà mediata, ma anche amplifi cata, dal vetro.Abbiamo così potuto apprezzare forme sempre più dettagliate e colori sempre più vivi. Una volta in moto l’astronomia strumentale si è dimostrata inarresta-bile. Non solo ha occupato con i suoi giganteschi telescopi i siti più remoti del pianeta, e anche lo spazio orbitale, ma anche si è prepotentemente impadroni-ta di tutto lo spettro elettromagnetico per catturare onde radio, radiazione in-frarossa, raggi X e gamma. Insomma: vedere l’invisibile e immortalarlo in ma-trici di numeri, convertibili e raffi gurabili in immagini, a veri o falsi colori, per la gioia della nostra percezione sensoriale.L’astronomia ci off re oggi visioni incredibili dei fenomeni più improbabili: na-scita e morte delle stelle, collisioni tra galassie, pulsar in rapida rotazione. Ci mostra colori veri e inventati, stimola la nostra fantasia mostrandoci baby ga-lassie in formazione nelle fasi primordiali dell’Universo, nubi di gas che collas-sano e formano sistemi planetari e forse forme di vita, esplosioni catastrofi che fotografate nel momento in cui avvengono: miliardi di anni fa.Come nel miglior spettacolo di strip-tease, l’astronomia eccita e stimola, mo-strando un poco e lasciando immaginare molto.Come sono le albe o i tramonti sugli altri pianeti? cosa succede sull’orizzonte degli eventi intorno a un buco nero? quali erano i colori e le forme dominanti del Big Bang?Ed è giocando tra rivelazione e immaginazione, tra oggettivo e soggettivo che noi astronomi abbiamo voluto parlare di astronomia agli artisti dell’Accade-mia di Belle Arti di Brera, docenti e discenti, per stimolare la loro sensibilità, per condividere stimoli e percezioni, per rivisitare insieme il concetto di bellezza. La bellezza della verità, della semplicità matematica. Perché, con Galileo, “La fi losofi a è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi a gli occhi (io dico l’universo), ma non si può intendere se prima non s’impara a intender la lingua, e conoscer i caratteri, né quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre fi gure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente pa-rola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto.”

Questo catalogo riassume l’esito di questo esercizio. Siamo contenti di aver provato; a voi giudicare il risultato.

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Gastone MarianiDirettore Accademia di Belle Arti di Brera

È nello spirito di Brera la ricerca di novità, di progetti, di inventive e in-novazioni. Cosi nasce “L’Universo Dentro”, una mostra-evento nuova nel suo genere che si apre al pubblico per la prima volta dal 15 Settembre 2009 a Milano.Una collettiva d’arte contemporanea realizzata da docenti e studenti dell’Accademia di Brera sul tema arte e astronomia.Si tratta di un progetto espositivo ideato nel 2006 dall’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera e dall’Accademia di Belle Arti di Brera. Una sorta di sodalizio tra mondo artistico e quello fi sico, astrofi sico e cosmologico.Gli spunti forniti dagli incontri con scienziati sono stati rielaborati dagli ar-tisti, docenti e studenti, che hanno realizzato opere con nuovi media o con linguaggi tradizionali, che costituiscono una interessante rifl essione sui più signifi cativi temi culturali della nostra contemporaneità.L’universo, il cosmo, l’astronomia ossia il mondo, che tutto include e rac-chiude, senza un limite ben defi nito anzi in continua espansione ed esten-sione, sono le tematiche discusse e trattate nel percorso didattico “Univer-so Laboratorio Creativo” organizzato dall’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera e dall’Accademia di Belle Arti di Brera.Ne scaturisce una miriade di opere tra sculture, dipinti, video, installazio-ni, fotografi e, disegni, opere digitali, che illustrano le varietà di immagini ed interpretazioni grafi che proprie dell’artista.Il progetto si articolerà in più sedi della zona Brera e ospiterà artisti, astro-fi sici e personalità del mondo della cultura e della scienza, allo scopo di accogliere una serie di contributi scientifi ci e raff orzare il dialogo tra arte e scienza astronomica.

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È con viva soddisfazione che l’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera presenta il catalogo della mostra L’Universo dentro, realizzata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, nell’ambito delle celebrazioni del 2009 come Anno Internazionale dell’Astronomia e Anno Galileiano, 400 anni dopo il primo utilizzo del cannocchiale da parte di Galileo per le osservazioni del cielo.L’Osservatorio di Brera, fondato nel 1762, è la più antica Istituzione Scientifi -ca di Milano e risiede fi n dalla sua nascita in Palazzo Brera. Successivamente anche la Pinacoteca, l’Accademia, la Biblioteca Braidense e l’Istituto Lombardo, furono fondati nel contesto del palazzo, dando luogo a un centro multidisci-plinare milanese, che ha pochi eguali nel mondo per l’importanza e le varietà della produzione culturale.Oggi l’Osservatorio di Brera, che nei primi decenni del ‘900 alla sede di Bre-ra ha aggiunto quella di Merate, è un moderno centro di ricerca che fa parte dell’Istituto Nazionale di Astrofi sica (INAF) particolarmente attivo nei settori dell’Astrofi sica delle Alte Energie, della Cosmologia Osservativa e della ricerca dei Pianeti Extrasolari, nonché nello sviluppo delle strumentazioni e tecnologie correlate. Tuttavia mantiene ancora, seguendo la strada indicata fi n dall’inizio dal primo direttore Padre Ruggiero Boscovich ormai quasi 250 anni fa’, la voca-zione ad essere anche un centro di cultura e divulgazione scientifi ca verso un pubblico di non addetti ai lavori. Boschovich, che è stato una delle più eminen-ti personalità scientifi che dell’Illuminismo, dedicava parte della suo tempo ad attività divulgative sui temi dell’astronomia verso a comuni cittadini Milanesi (prendendosi peraltro le critiche del Governo di Vienna, da cui l’Osservato-rio dipendeva, per questa sua attività di “outreach” ante litteram). Credo che questa sia stata un’intuizione importantissima da parte del nostro fondatore, di grande modernità. L’attività di divulgazione da parte dei ricercatori che ope-rano in organismi scientifi ci, ed in particolare per quanto riguarda le scienze Fisiche e Astronomiche, è ora fi nalmente collocata tra quelle di tipo istituzio-nale, per permettere la trasmissione dei risultati della ricerca scientifi ca verso la società civile, creando in questo modo cultura e conoscenza.In quest’ottica va inquadrata anche l’organizzazione di questa mostra, nata “intra moenia” in palazzo Brera da un’idea sinergica di ricercatori dell’Osser-vatorio e docenti dell’Accademia. Questa iniziativa mira coniugare le scienze astronomiche, legate all’esplorazione dell’universo tramite l’osservazione del cielo, con l’arte fi gurativa che da sempre ha visto la volta celeste come fonte di ispirazione artistica. Questo è stato possibile tramite la creazione di un legame fattivo tra astronomi e artisti (discenti e docenti dell’Accademia), con l’obiettivo di spingere gli studenti di materie fi gurative a vedere l’astronomia e la scienza in genere come un patrimonio a cui attingere, ma avendo ben presente anche la necessità del rigore scientifi co entro cui collocare le proprie interpretazioni dell’Universo. Da qui la decisione, nel 2007, di stabilire un corso di “astronomia per artisti”, che si è svolto con pieno successo, avendo come obiettivo fi nale l’organizzazione di una mostra delle opere realizzate.In un suo scritto, Primo Levi auspicava che i progressi nella conoscenza del Cosmo, tramite i risultati delle ricerche nella Fisica delle Particelle e all’Astro-nomia, cioè delle cose “infi nitamente piccole e infi nitamente grandi”, potesse riscattare l’ultimo secolo del millennio, caratterizzato da atrocità e nefandezze. Mi piace richiamare questo concetto in occasione di questa mostra, che nasce da un’esperienza culturale e cognitiva molto positiva ed è realizzata proprio nell’Anno Internazionale dell’Astronomia 2009.

Giovanni PareschiDirettore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Brera

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Fin da quando ero ragazza, orientata a occuparmi di letteratura, poesia, (e anzi scrivevo poesie – che mi fecero anche vincere premi in diverse occasioni) mi aff ascinava il problema dell’universo. Molto presto, frequentando l’Accademia di Brera come sede di ricerche artisti-che, fui trascinata dall’interesse per l’osservatorio astronomico; consentendoci di gettare lo sguardo nel profondo della visione celeste, esso ci consentiva di indagare appunto sulla sua infi nita profondità; e soprattutto di rifl ettere sulla attendibile concretezza delle immagini.Intanto, che cosa intendiamo per immagini? È l’impronta di qualcosa che esi-ste o è un’apparenza? Ma se quanto appare è visibile, non possiamo separarlo, in sede teorica, dalla realtà. Quello che vediamo è in quanto lo vediamo, cioè esiste; la visione però incrocia il problema dello spessore materico, della tridi-mensionalità.Questi problemi, e le rifl essioni che vi si coinvolgono, hanno mantenuto una sorta di perenne ingenuità proprio nel momento in cui coinvolgono il signifi ca-to del rapporto tra arte e scienza: due categorie che per taluni studiosi sono in netto contrasto, per altri hanno invece un carattere di profonda affi nità.Semplifi cando il problema, potremmo dire che l’eventuale approdo sulla luna, profondo sogno di tutte le vicende di base astronomica avvenute nei secoli, ci riproporrebbe il problema se l’universo ha un limite: fi n dove possiamo arri-vare? Lo spazio è circoscritto. Non esiste “l’oltre”? Le meraviglie delle scoper-te scientifi che è che esse non pongono limiti alla ricerca: oltre l’infi nito esiste qualcosa o il nulla? E che cos’è il nulla? Lo sapevano a menadito i nostri poeti romantici; cioè, si estasiavano sull’impossibilità di saperlo.

Rossana BossagliaStorica dell'Arte

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Premessa

Scienziati e artisti da sempre si sono trovati a condividere e a manipolare un materiale assai misterioso, “la realtà” declinata nei suoi molteplici aspetti. I metodi di indagine e le fi nalità di questa manipolazione da parte di artisti e scienziati, sono stati e sono ancora senz’altro diversi, ma è indiscutibile che tra Arte e Scienza sia sempre esistito un dialogo forte, talvolta fonte di opinio-ni contraddittorie, ma sempre produttore di idee.Questa mostra, L’Universo dentro, ci parlerà proprio di un dialogo, quello tra Astronomi e Artisti che ha preso il via nel 2006 con la conferenza “I molti vol-ti dell’Universo” tenuta dal presidente dell’INAF Tommaso Maccacaro e dalla storica dell’Arte Rossana Bossaglia presso la sala Napoleonica dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Dialogo che subito si è tradotto in collaborazione con-creta tra gli artisti dell’Accademia di Belle Arti, studenti e docenti, e gli astro-fi sici dell’Osservatorio Astronomico di Brera, e che ci ha visto impegnati per circa tre anni in incontri seminariali e conferenze presso l’Osservatorio Astro-nomico e in attività di ricerca e di laboratorio all’interno della Scuola. Gli artisti, singolarmente o organizzati in gruppi di ricerca, hanno dato vita a progetti e opere d’arte, liberi nella concezione e frutto dei molteplici linguag-gi insegnati all’interno dell’Accademia.Sebbene la ricerca di molti di noi artisti partecipanti al progetto fosse già da tempo orientata sui temi della Scienza e dello Spazio, anche il rapporto per-sonale e diretto che si è venuto a creare con i ricercatori dell’Osservatorio, ha costituito un contributo determinante alla conoscenza reciproca e all’appro-fondimento di molte tematiche, fornendo nuove chiavi di lettura e d’interpre-tazione al tema Universo.

All’interno di questo catalogo potremo così percorrere, attraverso i testi e le opere dei docenti e degli studenti, la strada che ha condotto una Scuola di Belle Arti verso L’Universo dentro.

Dialogo

Stefano: In una delle sue opere più irriverenti, “Che t’importa di ciò che dice la gente?”, il fi sico Richard Feynman, uno degli scienziati più estrosi e geniali del ‘900, trascrive una sua lunga, brutta poesia sulla bellezza dell’uni-verso come insieme di atomi. E considera, con semplicità e rammarico, che pochi tra i non scienziati hanno la capacità di apprezzare la bellezza della rappresentazione scientifi ca dei fenomeni. Dice Feynman: “i nostri poeti non ne scrivono; i nostri artisti non tentano di raffi gurare questo notevole avve-nimento [l’universo di atomi, ndr]. Non so perché. Nessuno si sente ispirato dalla nostra immagine attuale dell’universo? Questo valore della scienza non viene cantato dai cantanti, siete ridotti ad ascoltarlo non in musica o in versi, ma in una conferenza serale. Non siamo ancora in un’era scientifi ca.” Era il 1955. Oggi siamo forse in un’era che sicuramente non è ancora scientifi ca dal pun-to di vista della cultura diff usa, ma che certamente è dominata e plasmata dalla tecnologia. Ecco: io sono convinto che affi nché l’uomo sia libero, cioè possa scegliere, debba conoscere la scienza e non solo i risultati della scien-

Lo scienziato e l’Artista. Qualcosa in comune?Alessandra Angelini e Stefano Sandrelli

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za. In questa prospettiva occorre, secondo me, creare le condizioni affi nché chiunque si possa avvicinare alla scienza - nel nostro caso l’astronomia - senza timori reverenziali né formalismi o tecnicismi estremi. Il corso di astro-nomia per artisti, per quanto mi riguarda, nasce da qui: dalla volontà di far conoscere agli artisti alcune delle attuali rappresentazioni scientifi che dei fe-nomeni celesti, cercando di porgere loro – senza mai esplicitarla – la bellezza di tali rappresentazioni. Poi l’artista ne farà quel che vorrà.

Alessandra: L’Arte si alimenta di realtà e poi fabbrica sogni.Per l’artista il mondo rivelato dalla scienza è natura nuova, cioè “materia pri-ma” per la creazione. Facendo un passo indietro e andando ai primi decenni del 1600, qualcosa accadde nel mondo della ricerca scientifi ca e nella storia del pensiero, che rinnovò, direi allungò lo sguardo dell’artista verso nuove profondità e altre dimensioni: Galileo ci disse (o forse ci ribadì!), attraverso la nuova scienza sperimentale, che la terra non era più il “centro” ma solo una parte, una pic-colissima parte, di un immenso Universo senza confi ni prevedibili. In quegli anni cambiò anche il concetto di visione e di prospettiva: non più la centralità dell’equilibrio, misurabile e razionale, così cara agli uomini del Rinascimento, ma una molteplicità di punti di vista variabili, proiettati verso spazi illimitati e multi direzionali, evocanti le vastità dell’Universo. Lo testimoniano le fughe prospettiche delle chiese e delle piazze del Bernini, le dilatazioni architetto-niche del Borromini, le volte celesti di Pietro da Cortona. Era nato un nuovo paesaggio: quello dell’Infi nito e delle altrettanto infi nite domande e non cer-tezze che un paesaggio così si porta dietro.

Tornando a scienziati e artisti, questo fattore della “non certezza” è un qualcosa che, se ben alimentato dalla curiosità e dalla concreta voglia di co-noscere, porta a nuovi traguardi: lo scienziato, con il suo lavoro di indagine e di immaginazione produttiva, apre all’uomo, visioni, spesso di insospettata bellezza. E l’artista che da sempre ha condiviso con la scienza questo desi-derio di conoscenza estrema, con la “non certezza” si da gli strumenti per rinnovare le sue creazioni. Entrambi, scienziati e artisti, alla scoperta di nuovi orizzonti percettivi che una natura progressivamente rivelata ci off re. E, ag-giungerei, entrambi impegnati nell’indagare i segreti meccanismi di questa bellezza, nella speranza, talvolta romanticamente disperata, di raggiungere mondi nuovi e mai immaginati prima.Einstein diceva a proposito delle possibili analogie tra Arte e Scienza che “(…) entrambe si sforzano di trarre dalle parti un insieme che in sé non è chia-ro, ma in modo tale che l’ordine sottostante quella ricomposizione produce distinzione e chiarezza. La distinzione e la chiarezza così raggiunte ci danno una soddisfazione profonda”.Quindi un modo di accostarsi creativamente alle parti del reale, per ricom-porlo, utilizzando tutto il materiale disponibile, anche quello, a maggior ra-gione, ancora non conosciuto.

Stefano: Nuovi mondi che, come abbiamo visto nei nostri incontri, oggi sono davvero raggiungibili, almeno con gli occhi nuovi della conoscenza: nuovi pianeti simili alla Terra saranno probabilmente scoperti nei prossimi anni, in orbita intorno a stelle irraggiungibili con la tecnologia attuale, men-tre rimanendo nel nostro Sistema Solare, da diverso tempo ormai le agenzie spaziali stanno valutando l’opportunità di installare una base permanente abitata sulla Luna e di portare, in un futuro anteriore ma non troppo l’uomo su Marte. Ma mentre ”i nuovi mondi” sembrano essere più vicini il nostro vec-chio mondo mantiene i suoi secolari difetti. Abbiamo voluto questa iniziati-va proprio per contribuire a scardinare – almeno a livello istituzionale e non solo come collaborazione fra persone – l’ormai vetusta distinzione fra cultu-ra (intesa come umanistica) e scienza, che tanti disastri ha provocato nel se-colo scorso. Disastri non solo a livello estetico o culturale, ma anche politico. La storia ha ampiamente dimostrato che un politico che si nutra soltanto di cultura umanistica e artistica, non riesce neppure a intravedere le possibilità off erte dalla scienza e dalla tecnica in termini di amministrazione, di gestio-

ne, di investimento, di sviluppo concreto. Di qualità della vita reale off erta ai cittadini. Scendiamo dall’ippogrifo, per citare Schiaparelli, e torniamo a noi: a parte la spinta alla ricerca, radicata nelle nostre discipline, quale è l’aspetto dell’astronomia moderna che ti ha colpito di più?

Alessandra: Lascerei alla mostra, cioè alla voce degli oltre novanta artisti che le hanno dato vita con la loro partecipazione, il compito di rispondere alla domanda, molto precisa, di Stefano: qual è l’aspetto dell’Astronomia che ha colpito di più gli artisti? Risponderanno con le loro opere e con i loro pen-sieri, alcuni dei quali presenti, in forma di brevi testi, nel catalogo dell’Univer-so Dentro.Personalmente posso rispondere che non è solo la spinta alla ricerca ad aver-mi attratto in questo dialogo con l’Astronomia, e quindi a pensare questa mostra, ma il poter ripercorrere con gli scienziati un viaggio verso le bellezze e i misteri promessi dall’Universo, accompagnata dalla speranza che non tut-to dell’Universo sia davvero raggiungibile. Forse è questo infatti il momento più aff ascinante e contraddittorio dell’incontro con la scienza. La scienza ci permette di conoscere nuove realtà, utili per l’uomo, e questo è progresso, ma ci apre anche a un concetto di spazio illimitato dove l’immaginazione può correre senza confi ni. E a proposito dell’antica dicotomia tra cultura umanistica e scienza…siamo felici di andare avanti facendo ancora una volta un passo indietro. Andiamo ai tempi, neppure questi troppo lontani, del Rinascimento Italiano ed Europeo, quando vivissime erano le relazioni tra artisti, matematici, scienziati, archi-tetti, letterati. Nei tempi in cui Leon Battista Alberti, dettando le nuove regole della prospettiva, guardava all’antica Grecia, tramandata da uno dei pochi testi sopravvissuti, il De Architectura del latino Vitruvio. Fu più o meno in quegli anni che gli artisti trassero appunto dalla scienza regole per codifi ca-re disegno e pittura mediante il controllo ottico delle proporzioni. E di queste regole, che permisero fi nalmente il passaggio dall’Astronomia matematica a quella visuale, Galileo si servì, tempo dopo, per spiegare, in concreto, gli esiti delle sue osservazioni al telescopio.Una collaborazione stretta, quindi, scaturita da studi, punti di vista, sensibilità cognitive apparentemente molto diverse ma complementari; che conferma, credo, una continua alternanza nell’uomo tra la sfera immaginativa e quella razionale, quest’ultima che codifi ca e mette in ordine. Arte e Scienza, alterna-no i meccanismi di approccio alla realtà; forse si scambiano i ruoli assai più spesso di quanto non pensiamo.

E questo è il mio turno per porre una domanda a Stefano: che cosa, dell’Arte, interessa o forse aff ascina lo scienziato?

Stefano: È la classica domanda da un milione di euro! Posso dirti che a me dell’arte aff ascina la possibilità interpretativa, la soggettività che pren-de le mossa dalla descrizione del mondo. Da questo punto di vista mi sento molto vicino a Italo Calvino e al suo procedimento di osservare e descrivere il mondo, con lo scopo ultimo di dare una mappa dettagliata del labirinto del reale. Un labirinto che, Calvino lo dice chiaramente, non farà che introdurci in un nuovo labirinto. La letteratura, ci dice Calvino, e più in generale l’arte, ci può fornire l’atteggiamento più opportuno per cercare la mappa del labirin-to. Oggi il nostro labirinto è la rete, intesa come interconnettività estrema e infi nitamente modifi cabile, dinamica, viva, per cui i nodi che la compongono oggi non sono e non saranno gli stessi di domani, così come sono radical-mente mutati rispetto a quelli di ieri. E anche la quantità e la qualità della connessione si modifi ca a un ritmo folle: basti pensare alla scarsa interattività della rete di un tempo e confrontarla con il web.2 di oggi. Ma anche nel mer-cato, nella fi nanza, nella politica, nello sport, nell’alimentazione è così: è la vita quotidiana che ci vuole e ci vede interconnessi. Si pensi solo ai cellulari o al GPS. Dunque oggi viviamo in una rete-labirinto che modifi ca la sua mappa quotidianamente. Se c’è un’epoca storica in cui il “tutto scorre” di Eraclito si realizza, questa è la nostra. Ecco perché secondo me c’è un estremo bisogno di un arte che sappia os-

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servare questo mondo, che sappia descriverlo e soprattutto che sappia dare un contributo reale nell’interpretarlo. Perché una volta messo a punto uno strumento, che potrebbe anche essere estetico, non soltanto etico, per inter-pretare la rete e le sue trappole possiamo decidere di provare a cambiare le regole del gioco. Recuperare l’astronomia e il rapporto con il cielo, secondo me, è un modo per recuperare noi stessi: per trovare una costante in una re-altà che muta con una velocità superiore alle capacità di adattamento degli uomini. Non è un caso che le stelle della volta celeste si chiamino stelle fi sse: non sono aff atto fi sse, ma i loro cambiamento avvengono su scale tempora-li molto diverse da quelle dell’uomo. Ecco, recuperare il rapporto con il cielo, con la lentezza di certi processi – sebbene il cielo non sia aff atto lento in sen-so assoluto: ci sono dei fenomeni velocissimi! – secondo me è uno dei pre-supposti per affi nare gli strumenti di interpretazione del reale.

In altri termini, il signifi cato de “l’Universo dentro” per me è proprio que-sto: recuperare il signifi cato dell’uomo di fronte alla realtà di questi giorni. Anzi di questi minuti, di questi secondi: tutto scorre, no? Se è vero, come credo che nella nostra società il cambiamento non sia altro che un’esigenza legata alla necessità (o meglio: alla volontà) di non cambiare proprio niente, allora è indispensabile avere gli strumenti per comprendere i meccanismi del cambiamento. E tra i meccanismi del cambiamento ci sono sicuramente anche scienza e tecnologia. Avvicinarsi all’astronomia, quindi ci dà due risultati: avvicinarsi alla scienza e recuperare il relativismo delle nostre proporzioni e della nostra importanza.

Alessandra: Per tornare alle parole di Feynman, citato da Stefano all’inizio di questa nostra conversazione, a un certo punto lo scienziato cita la “bellez-za”, e conclude: “non siamo ancora in un’era scientifi ca”.La realtà anche quella immaginata non è solo labirinto; è anche supremo so-gno di bellezza. Evocare bellezza, apre alla prospettiva di infi niti viaggi, que-sto è una delle promesse dell’Arte e, credo, anche della Scienza.E la bellezza, che non è altro che la natura nel suo esprimersi, ci chiede un impegno: quello di essere rispettata.Quale importanza può avere la bellezza per uno scienziato o per un qual-siasi umano impegnato nella lotta per l’umana concreta sopravvivenza? Se un mondo perfettamente tecnologizzato ci promettesse una vita eterna e serena, soddisfacendo tutte le nostre necessità quotidiane, probabilmente ci mancherebbe ancora qualcosa. Senz’altro la possibilità di contemplare, sognare, immaginare, andare oltre la soglia del conosciuto, per capire i meccanismi che mantengono il nostro straordinario equilibrio e in questo mi trovo d’accordo con Stefano: sollevare gli occhi al cielo, oggi ancora più di ieri, ci dice che oltre il nostro azzurro c’è l’Universo e che noi siamo dentro l’Universo.

L’Universo quindi ci promette sogni. Con la scienza che pazientemente, tenacemente ci tiene per mano.

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Se dovessimo individuare gli elementi che concorrono a formare la par-te visuale dell’immaginazione, indubbiamente il primo pensiero andreb-be all’osservazione del mondo reale, alla trasfi gurazione fantasmatica e astratta, alla interiorizzazione dell’esperienza sensibile. Di tutti gli ambiti del reale, quello che riconduce al cosmo costituisce senza dubbio l’oggetto di maggiore fascinazione e per questo, si presenta più controverso e com-plesso. Non esiste cultura che non abbia sentito la necessità di interrogarsi sull’andamento degli astri e della terra, sulla massa d’aria, l’atmosfera e suoi infl ussi. Allo stesso modo, non si può parlare di nuova sensibilità cosmo-logica se non si tiene conto dell’innovazioni svolte dalla scienza, alcune di grande importanza storica, come le tesi rivoluzionarie di Einstein e i ripetuti viaggi dell’uomo sulla luna, e altre di immenso signifi cato scientifi co, come l’avvento dell’era spaziale con satelliti e telescopi in grado di trasmettere dati e informazioni complesse. L’universo, in quanto forza vitale, pienezza e ar-monia, ha così nel tempo continuato ad estendere i confi ni dell’immagina-zione umana, raff orzando convinzioni, smarrimento e talvolta paure. Conte-stualmente sul piano della traduzione visiva, l’universo non ha mai smesso di essere oggetto di fascinazione e attrazione, tanto che se si volesse stilare un puntuale resoconto, sarebbe complicato stabilire percorsi e successio-ni. Il legame tra l’arte e l’osservazione del cielo, dei corpi che lo abitano e dei loro infl ussi sull’uomo, sappiamo si stabilì in epoche antiche. Allo stesso modo, l’attenzione verso la volta celeste, la sensazione indefi nibile e forte che si prova guardandola è sempre più presente e rivendicata dagli artisti1, eppure questo non vuol dire che l’arte dei nostri giorni ha che fare con le cosmologie, le stelle e le orbite dei pianeti. “Ogni epoca ha la sua arte e la sua scienza” è stato più volte detto, sottolineando così la dimensione pro-fondamente storica del loro sviluppo e del loro percorso nella vita dell’uo-mo2. “La storia dei rapporti tra arte e scienza è anche la storia del confl itto tra spazio empirico e conoscenza astratta, tra l’occhio e lo spirito – ha tenu-to a spiegare Jean Clair – Incidentalmente, l’arte contemporanea, riaccende questo dibattito”3. Ed è su una rifl essione non più sensoriale che molti artisti, trascendendo ogni stile, cominciarono a prodigarsi a dire la loro rispetto alla capacità interpretativa dell’universo4. Da Lucio Fontana a Gianni Colombo, da Yves Klein a James Turrell, solo per citare alcuni nomi, tutti in vario modo e magari solo per un momento, si sono persuasi dell’importanza di avvi-cinare le due prospettive apparentemente distanti della scienza e dell’arte. Nella maggioranza dei casi si è trattato di accordare l’evoluzione della sen-sibilità e il progresso della scienza alla stessa ideologia, preferendo il punto di vista supremo, il discorso fi losofi co e la ricerca di nuove vie comunicative nelle risorse immaginative dell’Universo. La storia dell’intreccio tra scienza e arte resta ancora in parte da ricostruire e da scrivere, ma una tale posizio-

Pensiamo alle ricerche sulla volta celeste aff rontate da Walter De Maria, James Turrell, e 1. Robert Longo.R. Barilli, R. Bossaglia, G.Caglioti, G.Dorfl es, V.Fagone, Arte e Scienza, Milano 1993.2. J.Clair, Cosmologie contemporanee, in Cosmos. Da Goya a De Chirico, da Friedrich a Kiefer: L’arte alla 3. scoperta dell’infi nito, cat. mostra, Palazzo Grassi,Venezia, 26 maggio- 3 luglio 2000, pag.129.G.Mercurio, The Big Bang, Museo Carlo Bilotti, cat. mostra, Roma, 25 giugno-19 ottobre 2008.4.

Arte visibile, universo inaff errabileRosanna Ruscio

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ne postidealista si inserisce pienamente in un discorso che non ha smes-so di far parlare di relazione, interferenza e convergenze di intenti5. Proprio su questi presupposti, gli scienziati dell’Osservatorio di Brera e gli artisti dell’Accademia, hanno imbastito un progetto di collaborazione fi nalizzato ad uno scambio dove esperienza estetica e scientifi ca dialogano in maniera profondamente simmetrica. Possiamo dire – semplifi cando – che due voca-zioni opposte si sono contese il campo dell’immaginario, off rendo l’occa-sione di rifl ettere almeno su un dato importante: le spiegazioni indottrinate dai vari scienziati hanno voluto dimostrare che il mondo si sostiene su entità grandissime e piccolissime, rivelando spesso e volentieri che il bello è una categoria che esiste anche nella scienza6, dall’altra parte gli artisti, sono stati saggiamente convincenti nel mostrare che le loro intuizioni aff atto improv-visate, partono da osservazioni di origine scientifi ca, procedono secondo modalità rifl essive, evolvono all’interno di un sistema costruito con simboli e segni da decifrare.

L’immaginazione visiva come strumento di conoscenza

La sorpresa che associamo all’esperienza del vivere nell’universo, il fatto che i corpi celesti e dello spazio sembrano parlare direttamente alla nostra sensibilità, non deve far dimenticare la singolarità della percezione umana di rinviare ad altre immagini e conoscenze. Negli artisti più propriamente astratti, l’interesse per la volta celeste passa attraverso equivalenze e asso-ciazioni, in quelli aff ascinati dalla fi guratività si acquatta nella simbologia della rappresentazione, ma in tutti, indistintamente dalle attitudini, la pre-senza ubiquitaria dell’universo s’iscrive in un sistema evocativo complesso e libero, si sostanzia in un dispiegamento di forme capaci di accrescere e sviluppare l’immaginazione. E’ quanto hanno segnatamente messo in evi-denza gli artisti dell’Accademia di Brera, interpretando esteticamente feno-meni e teorie, usando l’occhio come congegno estetico pronto a confi ccarsi nel punto più profondo o ad espandersi sullo schermo dilatato del cosmo. Le seduzioni sono quelle di sempre: i pianeti che si allineano senza sosta, l’energia pura della creazione e della distruzione, l’immensità dello spazio, la luce nei suoi aspetti corpuscolari e magnetici, di velocità e propagazione. Ed è proprio di questo universo, composto da energia e rifrangenze croma-tiche che Alessandra Angelini ci parla, quando concede ai corpi voluttuosi e fl uttuanti di sprigionare il loro soffi o vitale, lo stesso delle stelle nello spa-zio siderale. Sciami solitari e mobili che sembrano suggerire sensazioni di infi nito e al contempo contenere in sé l’entropia. Carlo Bernardini invece, usa la luce come stratagemma per costruire ambienti parzialmente empa-tici, nei quali lo spettatore postula il convincimento di determinare con lo sguardo gli spazi, ignorando l’ansietà che occorre sopportare quando si al-lontana la vista dalle direttive luminose sapientemente imbastite.L’idea delle forme primarie in movimento, la ritroviamo nelle geometrie di Vincenzo Ceccarelli, Paola Salvi, Tiziana Valzelli e nei suggestivi proget-ti scenografi ci seguiti da Enrico Mulazzani e poi in Margherita Labbe, la quale con un'opera rigorosamente monocroma introduce una nozione mo-derna di schermo, un sorta di fi ltro che permette di cogliere soltanto le ap-parenze aggettanti dei piani. La doppia struttura circolare pensata da Marco Pellizzola sintetizza un’idea di infi nito. L’artista riporta ad una rassicurante domesticità il tappeto di stelle e pianeti che fi tti, si sbrogliano sulla super-fi cie dando l’illusione che sia possibile con uno sguardo cogliere tutto. Lo

svolgimento decorativo è un esca che annulla il senso di immenso ed esal-ta quello di spazio, segnato dall’uomo, occupato da lui e captato secondo una prospettiva esclusivamente umana. Anche per Diego Esposito le forme semplici e regolari costituiscono un punto di forza per infondere suggestio-ni atmosferiche ed eff etti elusivi. Il motivo del cerchio nell’ellisse, guida lo sguardo - facendolo vagare - come fosse un misuratore del campo magne-tico della terra e degli altri pianeti del sistema solare.

Le teorie sulla materia oscura presente nello spazio che non si vede, ma si sa riempie il cosmo avvolgendo tutti i corpi celesti, riconducono alla ti-pologia pittorica di quegli artisti interessati ad animare il tessuto dei quadri con piccole suture e intrusioni fi siche. Gastone Mariani è uno di questi. L’approccio prettamente umanistico verso questa componente espressiva, evidenzia le sfrangiature delle forme naturali e la loro consistenza scabra e durevole. E con questa attitudine raggiunge uno dei suoi meriti formali: co-niugare stratifi cazioni e forme solitarie, piani fi sici e capacità di aff ondare lo sguardo in maniera incisiva. Così anche per Paola Parisi e Rosanna Pellica-ni, le quali sostanziano lo spazio cosmico nella superfi cie grezza e legger-mente scalfi ta, su cui dipanano singolari torsioni colorate, agili e nervose.La materia si scioglie nelle componenti gassose di atomi e ioni nell’opera di Franco Marrocco, dove è il colore a primeggiare denso e magnetico. Egli rivolge il suo sguardo e il nostro verso quei caleidoscopi che più da vicino fanno pensare alla cosmologia delle nebulose e dei grani di gas, restitui-ti sulla tela come se fossero energia pura, come estensione visibile di un super-io consapevole di agire in uno spazio che respira e si contrae. L’eruzione del colore come motivo centrale di forme morbide e geometri-che, costituisce l’aspetto distintivo dei progetti scenografi ci seguiti da Tizia-na Campi e delle opere di Mena Stelitano e Laura Tonani, che seppure in maniera diff erente, si affi dano al sinfonico comportamento delle tinte come fossero spinte da suggestioni atmosferiche e umorali. E così Angela Occhi-pinti, la quale imposta la sua mappa celeste come una sorta di superfi cie multisensoriale, su cui dispiega geometrie di luci e colori, traiettorie corre-late da una particolare confi gurazione con cui rievoca costellazioni lontane, teatro di forze esorbitanti ed immense.

Se pensiamo che la direzione del movimento attiene alla circolarità, vie-ne immediato accettare il concetto di fl usso come principio assoluto. Su questa rifl essione, alcuni artisti hanno scelto di eliminare dalle loro opere la possibilità di una narrazione sequenziale e lineare, affi dandosi alla conta-minazione di linguaggi e a un’idea spazio temporale dialettico e sincronica. Ribaltando la rotta della contemplazione, Fernando De Filippi attua quello che potremo defi nire un'espansione visiva e concettuale fondendo Pop e Minimalismo, rivisitando e snaturando entrambi, attraverso immagini che riportano ai diagrammi del cosmo e ai simboli dell’era digitale. Nicoletta Braga sceglie di assemblare motivi fi gurativi e pensieri apparentemente di-stanti, musica e scrittura per un’idea onnicomprensiva del cosmo. France-sco Correggia dà vita a un imagerie visivo che vede combinati un pezzo di cielo e un testo, la trama pittorica e le parole astrali, in un gioco linguistico e concettuale che rimanda al legame tra il fenomeno fi sico e le parole a cui si riferiscono. L’intellettualismo di Vito Bucciarelli non è una presa di distacco, ma un mezzo per non far cadere l’immagine nel mare visivo dell’ovvio. L’an-tefatto: già negli anni Settanta, quando aveva cominciato a segnare lo spazio per certifi care la presenza sottendendo il concetto “Agravitazionale”. Ecco

AA.VV., Universo tra conoscenza ed immaginazione, Atti del Congresso, Piombino, 2003; 5. AA.VV. Connessioni inattese. Crossing tra arte e scienza, Milano 2009.Vedi: D.Ottinger, in Cosmos, op.cit.; S.Chandrasekhar, Verità e bellezza, Milano 1990.6.

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anche qui puntare e inquadrare un pezzo di cielo, manipolare ombre e luci, allestire ironici spaesamenti spazio-temporali con l’ausilio di un alter ego, la fi gura-medium dell’artista.

L’espansione dell'universo e la conseguente capacità dell’uomo di pro-lungare i propri confi ni sensoriali e fi sici, trova espressione nel lavoro di Ignazio Gadaleta, il quale risolve il problema creando un’opera che si di-pana nello spazio, una sorta di pulviscolo solido che si sgrana su un piano, un sistema di galassie blu che l’artista, come in un rituale magico, restitui-sce di volta in volta alla terra, rinnovando in quel gesto l’evento ciclico del divenire delle cose. Lo stesso diagramma seppure con una variante ordinata e unitaria, la ritroviamo nell’opera di Gian Carlo Venuto, il quale costruisce idealmente una struttura circolare con parti autonome - dei pianeti - conca-tenati a formare un insieme indivisibile. L’intento è rappresentare un cosmo formalmente perfetto, nei suoi ritmi e movimenti, ma poco consono al vero nell’organizzazione rigida dei piani e nelle strutture piatte e fortemente co-lorate. L’idea dell’allestimento la troviamo anche in Riccardo Galleni, appa-rentemente frutto del caso ma in realtà impostato rispondendo ad una pro-gettualità precisa che punta all’essenza organizzativa degli spazi. I materiali utilizzati sono il marmo e l’acciaio, trattati come superfi ci capaci di assorbire e restituire energia, la stessa che riempie la volta celeste.

L’universo diventa campo di traiettorie lunari, fotoni solari e stellari, una pioggia rada di luci nel buio che pare confondere la giuntura che unisce la terra dal cielo. Questo è quello che accade nell’opera di Lucia Parma e Or-nella Rovera, dove la profondità oscura delle ombre ribadisce la perturban-te seduzione dell’invisibile. Per Maria Teresa Illuminato invece, l’osserva-zione del cosmo non può che ricondurre ad una rifl essione critica verso i meccanismi distruttivi messi in atto dall’uomo. Altro è il discorso per quegli artisti che dinnanzi al vuoto e all’incognito, preferiscono declinare la ricerca verso forme e fi gurazione di evidente eloquenza visiva. Per alcuni si tratta di ascoltare il linguaggio analogico-simbolico delle somiglianze, come fan-no Bernardino Luino e Ilaria Masetti, per altri invece, come Stefano Pizzi, la rappresentazione antropomorfa dell’universo, assume una dimensione imprecisa e disorientante, senza appigli temporali e spaziali, dove i soggetti mimano mondi surreali, ricercano una stabilità nel vuoto e tentano di im-porre la loro presenza ironica in uno spazio mobile e imprendibile. Conte-stualmente Gaetano Grillo rende evidente un’altra cosmologia, quella che da vita alla pittura stessa, ponendoci davanti a segni, scritture e codici astrali che sembrano colti nel momento del loro sviluppo. Così come Guido Pertu-si, il quale lavorando su un impaginato assai più rigoroso, trattiene e mesco-la i frammenti di un mondo all’origine caotico, costipa e imprime pacatezza al mosaico di forme piatte e sottili, come se di lì a poco fosse in gioco una nuova distribuzione dei piani e delle superfi ci.

Partecipare l’arte

Il fatto che l’universo sembri parlare direttamente alla nostra sensibilità non deve far dimenticare la singolarità di una percezione umana da sempre strutturata, organizzata e articolata. Sappiamo che ogni nostro sguardo ri-manda ad altre immagini in base a preferenze individuali o infl uenze impo-ste dall’epoca, contestualmente abbiamo imparato che la vita quotidiana è

direttamente toccata da modifi cazioni, dalla moltiplicazione di punti di vista, da sistemi visuali extraterritoriali che hanno indebolito la logica frontale, inquadrata e immobile. In un periodo in cui si è fatto sempre più urgen-te la necessità di avvicinare la prospettiva estetica e scientifi ca, rapportarsi con l’immensità degli spazi celesti e l’indefi nito, partecipare al recupero di un senso del luogo, del vissuto, presuppone anche l’uscita dal banale e dal ripetitivo, nonché una rifl essione intorno all’impossibilità di fronteggiare la totalità, l’insieme del mondo. L’esperienza svolta dagli studenti dell’Accade-mia di Brera dimostra come un discorso sulla conoscenza dell’universo di fatto coincide con la conoscenza della sua impronta visiva. Attraverso un processo circolare che ha visto elaborare percezioni e premesse teoriche, pensieri e sfi de progettuali, i giovani autori sono riusciti a sviluppare quella severa capacità di rifl essione intorno ad un tema sorprendente e sempre attuale. La maggior parte ha avvertito la necessità di abbandonare una posi-zione sterilmente difensiva rispetto ai dettami dell’argomento, riconoscendo nel dialogo simmetrico arte-scienza, l’occasione per vagliare e raff orzare le proprie potenzialità creative e comunicative. Piuttosto che indicare nomi, tanti, anzi tantissimi, pare utile registrare lo scenario linguistico entro il qua-le hanno preferito svolgere i loro lavori. Va detto che l’economia dei mezzi a disposizione è andata a vantaggio di opere installative, di video e fotogra-fi e, di linguaggi antichi del disegno, della pittura e della scultura, rinnovate e trasformate con un’immensa quantità di stimoli provenienti dal mondo contemporaneo. Su queste tracce gli autori hanno tentato di andare oltre la semplice annotazione naturalistica o narrativa, preferendo re-interpretare e ri-formare la visione dell’universo attraverso la forza simbolica del loro sguardo e la loro capacità di anticipare intuizioni e rappresentazioni. Ne emerge un inventario articolato e composito, dove la centralità del lavoro e l’impegno a comunicare, restano l’unica sorprendente risposta a certi con-dizionamenti formali e a talune forzature ideologiche.

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Artisti di Brera

I docenti

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Alessandra AngeliniTecniche dell’Incisione - Grafi ca d’arte

Alcuni Universidalla serie “Musica Spazio Tempo” 1991/2009

Luminogrammi da diapositiva, stampa serigrafi ca a raggi UV

su metacrilato + luce

Cm 100 x 100 cad.

2009

La musica è un gesto nel tempo

Alessandra Angelini

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Carlo BernardiniInstallazioni multimediali

Codice Spaziale 2009 Installazione ambientale in fi bre ottiche

h. m 3,60 x 8,50 x 6

2009

Il vuoto nello spazio cosmico e quello non razionalizzato dei “buchi neri”, il “non luogo”, divengono pretesti per ipotesi visive sperimentali come le instal-lazioni in fi bre ottiche dal titolo “Spazi permeabili”, che riguardano il tema della trasformazione dello spazio e il vuoto interno che si forma in esso in cui viene spinta la percezione dell’osservatore.

Carlo Bernardini

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Nicoletta BragaTecniche espressive integrate

Desiderare = smettere di guardare le stellea scopo augurale (da voc. Etim.) Collage

Particolare dell’ installazione

cm 35 x 50

2009

“Tutto, scultura, architettura, musica mirava a un sol fi ne: che l’uomo armo-nizzasse con il cosmo. Togliete di mezzo questo fi ne e che cosa di razionale rimane? A che vi serve una fi losofi a se non la potete scolpire, cantare, dan-zare? A che vi serve scolpire, cantare, danzare se così facendo non imparate a conoscere gli archetipi del reale.” Emile Zola. Il lavoro si compone di tre momenti simultanei che vedono intrecciarsi una parte visiva (concetto legato alla visibilità e invisibilità costruito su fogli fi ligranati), una parte musicale (musica come vibrazione universale), un video che mostra il primo postulato del teorema di Gödel. L’arte come esperienza aperta, come compenetrazione di linguaggi apparentemente lontani compie il proprio cammino verso un ek- stasi (gr. èkstasis – stare fuori di sé) cambiamento, movimento, fusione, ricon-giungimento, azione, coinvolgimento dei sensi, desiderio, attività, creatività.. È bello ricordare come Schelling paragoni il metalinguaggio fi losofi co alla visione dei satelliti di Mercurio. “Non li si può vedere ad occhio nudo, ma una volta visti al telescopio li si può scorgere anche ad occhio nudo”.

E. Zolla

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Vito BucciarelliScultura

Otto secondiVideoproiezione

2001

Mi trovo fl uttuante nella combinazione cosmica dell’universo.

Vito Bucciarelli

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Vincenzo CeccarelliTecniche del mosaico

Nastri nello spazioAcrilico su tela

cm 120 x 120

2009

Uno sfondo celeste, un cerchio perfetto come l’Universo accoglie i sei triangoli defi niti da pennellate in acrilico. Costellazioni dello spazio rese per mezzo della stratifi cazione del colore, intervengono a dare forma al colore stesso e regalano corpo e massa alla tela. Rapporti geometrici, linee parallele, forme ovali, trian-goli che strizzano l’occhio alla riduzione a fasce e strisce, che allo stesso tempo accarezzano l’idea del primo sguardo scientifi co, rivolto quattrocento anni fa verso il cielo: perché per Galileo, il mondo È l’universo in numeri e forme geo-metriche e il binomio matematico che interviene a spiegare lo scibile.

Vincenzo Ceccarelli

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Francesco CorreggiaPittura

I saw something in the sun Pittura ad olio e grafi te su tela

m 1,48 x 1,98

2009

Saper essere vuol dire non solo sapere ascoltare, sentire il pianeta nella sua natura cosmologica ed in ciò percepire la mia natura biologica di essere vi-vente senziente, ma signifi ca anche saperne leggere i segni. L’atto del guardare è anche un atto di lettura che ci fa essere mondo. Qualsiasi immagine non può diventare signifi cativa senza la parola o un atto linguistico che l’accompagna.

Francesco Correggia

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Fernando De Filippi

Far scorrere il pensiero Stampa digitale su carta

2 pannelli, cm.100 x 70 cad.

1980

Far scorrere il pensiero.Un pensiero pensato, ossia teorizzato e non naturalistico, con l’avanzamento dell’elaborazione.Misurare lo spazio mentale intercorrente tra l’appropriazione dell’immagine e la sua riproduzione attraverso il tempo della frequentazione.Vivere il rito nella consapevolezza linguistica dell’autore che sa di essere il primo e forse l’unico personaggio dell’opera.Essere protagonista della propria autobiografi a mentale.Essere protagonista della propria autobiografi a fi sica.Cessare di essere strumento politico per diventare componente politica attiva.Perdersi nell’universalità del tempo.

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Diego EspositoPittura

Senza titolo Acquerello

cm 70 x 100

2009

“È infatti del Sole la forza che fa crescere le piante, ma la Luna rivela il suo sorgere, il suo tramontare, il suo rinascere dall’oscurità del mondo sotterraneo. Secondo l’insegnamento babilonese, essa è “la pianta che nasce da se stessa”, l’immagine di vita imperitura. Il suo colore è perciò quello della crescita e della vita, il verde.”

H.Winckler

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Ignazio GadaletaPittura

Lacrime naviganti Opera ambiente per “Voli nel vento di Levante”,

Cascina Parco Nord, Sesto San Giovanni, Milano

Vernice marina su terracotta + vetro su prato

99 elementi (punti - pittura) - diametro 11 x 4 cm

(in corso d’opera)

VedereAttività visionarie di percezioni evolventi.Conseguenze dell’aver visto per vedere di più.Luce come presupposto e come aspirazione.Viaggiare Percorsi fi sici e mentali di dimensioni spazio temporali.Immagini vettoriali di traiettorie per gli sguardi.Proiezioni avanzate all’inseguimento dell’origine.CostruireMetodologie strutturanti di codici comunicazionali.Processi di defi nizione per macchine d’esplorazione.Elaborazioni di sistemi operativi performanti. InterrogareInvestigazioni di modalità esistenziali.Risposte generanti domande multiple.Aperture permanenti nell’espansione senza fi ne.Forse senza inizio

Ignazio Gadaleta

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“Rifl essi sull’immagine dello spazioConsiderare lo Spazio cosmico, le Costellazioni, come punti di riferimento per la comprensione del Tempo e dello Spazio fi sico. Conoscere la geometria del visibile e del rifl esso porta alle considerazioni della forma intesa come volume e spazio. Il gioco del disegno trovato in una lastra dove la trasparenza e il colore rimandano la luce.

Riccardo Galleni

Riccardo GalleniTecniche dell’Incisione - Grafi ca d’Arte

Rifl essi Marmo statuario e azzurrite

Bozzetto h. cm 50

2005

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Gaetano GrilloPittura

Identità onirica Acrilico su legno

cm 50 x 200

2007

Da quindici anni codifi co un alfabeto che contiene tutti gli alfabeti del mondo e di tutte le epoche, senza escludere icone e simboli dell’alchimia e dell’astrologia. Le culture si fondano in una scrittura di tutte le scritture, in un linguaggio criptato e formulato per contaminazioni.

Gaetano Grillo

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Maria Teresa IlluminatoEcodesign

Spazzatura in cielo in terra e in ogni luogoProgetto didattico: Maria Teresa Illuminato

Editing: Gerti Ibra

Ricerca “Spazzatura spaziale”: Anna Rita Rafaschieri

Video

Durata 5’

2007

“Spazzatura in cielo in terra e in ogni luogo”La Bellezza salverà il mondo? Una sfi da che è diventata la missione del nostro corso di Ecodesign istituito a Brera nel 2002. Ognuno di noi può e deve nel pro-prio ambito contribuire a salvare il pianeta. L’emergenza rifi uti sembra essere diventata permanente sia in cielo che in terra. Un dato allarmante che dovrebbe far rifl ettere. Se non vogliamo essere vittime dei nostri stessi rifi uti è neces-sario cambiare in fretta stile di vita. Prima della fi ne del secolo lo sfruttamento smisurato avrà portato quasi all’esaurimento le riserve del pianeta. Dobbiamo agire subito, perché non abbiamo più molto tempo. Noi a Brera abbiamo già cominciato.

Maria Teresa Illuminato

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Margherita LabbeTecnologia della carta

SistemaInstallazione di carte artigianali

cm 200 x 200

2008

SistemaCome il ricercatore astrofi sico osserva l’universo con le tecnologie che gli sono proprie, l’artista osserva, con la propria scienza del vedere che è l’immaginazione, l’atto creativo. “Sistema” si propone come metafora dell’universo, un sistema ordinato secondo coordinate compositive, rispon-denze che strutturano l’armonia.

Margherita Labbe

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Bernardino LuinoTecniche dell’incisione - Grafi ca d’arte

Cielo stellato Zinco inciso all’acquaforte

(Tiratura 30 esemplari numerati 1/30) 6 esemplari numerati I/VI + 3 p.a

Matrice mm 162 x 126

2003

Microcosmo e macrocosmoIl segno incisosolco di un microcosmo grafi cointreccio infi nitometafora dell’Universo.

Bernardino Luino

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Gastone MarianiScenografi a

Meteorite Tecnica mista

cm 100 x 70

2007

Un corpo solitario come caduto da milioni di anni ha trovato il suo posto in questo spazio infi nito. Una superfi cie in stratifi cazione fatta di segni, tracce che come ricordi fa vibrare la materia. Il bianco è terra silenziosa e astratta che sa accogliere.

Gastone Mariani

58

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Franco MarroccoPittura

Gli occhi confi ccati Tecnica mista su tela

cm 120 x 150

2005

Gli “occhi confi ccati”Come se fossero confi ccati nello spazio, come un prolungamento sia spaziale che temporale.

Franco Marrocco

60

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Ilaria MasettiTecniche dell’Incisione calcografi ca

Romeo e Giulietta Puntasecca su zinco e pvc

Due matrici, cm 67 x 50 e cm 67 x 40

2008

Jorge Luis Borges alla luna “indecifrata e sola”Il lavoro è testimonianza e traccia del corto circuito mentale, e soggettivo, tra le parole Arte e Astronomia. Si compone dell’accostamento di due immagini, due archetipi: la luna e la donna. La luna come l’astro che per primo ci racconta dell’universo e delle sue profondità. La donna come musa prima e ispiratrice dell’arte e simbolo dell’umanità intera. Tema e soggetto dell’opera è lo sguardo. Sguardo che l’artista e l’astronomo rivolgono al proprio mondo nel desiderio di varcarne i confi ni. Con linguaggi e sistemi diversi ci ricordano che la ricerca pura è autoremunerante e “ludica” sia nell’Arte che nella Scienza.

Ilaria Masetti

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Angela OcchipintiScrittura creativa

Costellazione della croce del sud Dittico - Tecnica mista su tela e cere con pigmento di ferro

cm 130 x 130

2005

La Costellazione della Croce del Sud si trova nell’emisfero meridionale, se parli piano puoi ascoltare il suono dell’infi nito, ma è diffi cile raccontare cosa dice perché esso è dentro di noi da tempi remoti.

Angela Occhipinti

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Paola Parisi e Rosanna Pellicani, assistente di laboratorio di Grafi caLitografi a

Orione Tecniche grafi che miste

cm 88 x 142 – particolare

2009

“...che tutto d’una gemma...lucida, vermiglia,O stupenda opra, o dedalo architetto!Qual fabbrica tra noi le rassomiglia?”

“Orlando Furioso” Ariosto

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Lucia ParmaDisegno

Immagini dal cielo Stampa fotografi ca

cm 100 x 133

2008

Io sono.Il cielo è primordialmente puro ed immutabileMentre le nubi sono temporaneeLe comuni apparenze scompaionoCon l’esaurirsi di tutti i fenomeni.Tutto è illusorio privo di sostanzavuotoperòin stanza la luce si unisce allo spazioSono una cosa sola inseparabiliLa luce si unisce allo spazio in una cosa solaindivisibili

Lucia Parma

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Marco PellizzolaDecorazione

Anello dei Mesi, particolare della Porta celeste Mosaico ceramico

Opera ambientale, Parco Nord, Milano

diametro m 8

Opera in esposizione: foto digitale dell’opera ambientale,

cm 100 x 100

2009

Porta Celeste è un’opera d’arte ambientale ideata e realizzata da Marco Pel-lizzola, per quanto riguarda il cantiere reale e Fabio Zanzotto per il cantiere virtuale, con la collaborazione degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il soggetto dell’opera,stelle e costellazioni, è dedicato all’anno internazi-onale dell’astronomia . Interamente realizzato in mosaico ceramico, l’intervento è inserito nel Parco Nord di Milano.

Marco Pellizzola

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Guido PertusiAnatomia artistica

Senza titolo Olio su cartone

cm 40 x 30

2008

Dalla Scienza all’Arte con l’energia dell’immaginazione che trasforma la forma, dalla sua più piccola visione all’universalità dell’immenso spazio dell’universo. Valore simbolico che nella sua staticità visiva presenta forze generatrici di mo-vimento e trasformazione culturale.

Guido Pertusi

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Stefano PizziPittura

Costellazione selvaggia Tecnica mista

cm 60 x 90

2009

Certo non potevo chiamarla “domestica”, visto l’aspetto maculato del tes-suto di supporto, e poi trattandosi della costellazione del Toro funziona…o.k. se era quella del Leone era meglio ma dal momento che sono nato in aprile non mi sentivo di fare altrimenti. Insomma: ci sta. Lo so che non è una trovata proprio originale per il contesto di una così importante esposizione dedicata al rapporto tra Arte e Astronomia, ma poiché mi occupo prevalentemente di rilet-ture e citazioni di iconografi e legate alle espressioni culturali popolari anche lo Zodiaco, in tale ambito, può trovare ospitalità. Del resto non potevo certo omaggiare la Via Lattea (e chi ci credeva?)…esistesse una Via Etilica avrei potuto sbizzarrirmi, dopo anni di intensa ed attiva militanza, ma tant’è…

E poi in questa direzione dichiaro che ho già dato. Poco tempo fa, invitato ad una rassegna sul centenario del Giro d’Italia, che sarebbe il Tour nostrano di quelli che pedalano nella speranza di vestirsi di rosa, ne ho realizzata un’altra, di costellazione, che ho chiamato “ciclica” …va bè, non è il massimo ma come dovevo chiamarla: ”turbo”?

Quindi mi sa che siamo all’inizio di un percorso e da qualche parte andremo pur a parare. In ogni caso iniziamo bene: meglio occuparsi di colori e di stelle piuttosto che andare a lavorare!

Milano, maggio 2009

Stefano Pizzi

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Ornella RoveraTecniche della Scultura

Materia Oscura Stampa lambda e plexiglas

cm 70 x 100

2008

Nel 1933 l’astronomo Fritz Zwicky, per spiegare i movimenti osservabili delle stelle, ipotizzò che ci dovesse essere 400 volte più materia rispetto a quella visibile. Chiamò pertanto “materia oscura” quella massa mancante. Questa materia invisibile produce la forza gravitazionale utile a contrastare la tendenza centrifuga della parte più esterna delle galassie in rotazione. Il lavoro intende evocare un’ipotetica struttura e gli eff etti dinamici di questa misteriosa materia.

Ornella Rovera

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Paola SalviAnatomia artistica

Risonanze - Riverberi del tempo Installazione - Tecnica mista su tela e altri interventi

Dimensioni variabili

1992/2009

Risonanze-Riverberi del tempo Cerchio…sfera…ellisse. Centro ed eccentricità. Percorsi, traiettorie….ritorni. Le forme della materia e del cosmo. Globi celesti. Epicicli. Riverberi di un tempo infi nitamente lontano attraverso l’infi nità dello spazio. Tracce infi nitesimali dell’eterno movimento della vita e dell’Universo.

Paola Salvi

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Mena StelitanoTecniche dell’Incisione – Grafi ca d’Arte

Da terra verso l’alto Stampa Inkjet su carta Rosaspina

cm 100 x 70

2009

Il colore-natura riempie la mia esperienza visiva. Un colore che ha un valore antropologico e che nell’originarietà organica ha le sue radici. Il coinvolgi-mento cromatico delle fenomenologie naturali accende i miei meccanismi di pensiero creativo. Nelle opere grafi che attuali il colore delle stampe, se pure è fi sicamente impresso dal plotter, in verità è quello del miracolo dell’universo che, osservato, si trasforma incessantemente in immaginazione che ridiventa realtà moltiplicata in modo stupefacente.

Mena Stelitano

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Laura TonaniAnatomia artistica

Latte lunareDal ciclo Celestografi e, 2000/2009

Collage con carta di riso giapponese e tecnica mista

cm 100 x 70

2009

Ispirato alle profondità occulte della cultura di fi n de siècle, nel 1894 August Strindberg elaborò un metodo basato sul caso che applicò alla fotografi a realiz-zando molti esperimenti fotografi ci. Esponendo al cielo stellato notturno lastre immerse nel liquido di sviluppo, il poeta “catturò” ritratti celesti, immagini al-chemiche ricche di fascino, grazie ad una sorta di chiaroveggenza naturalistica.

Laura Tonani

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Tiziana ValzelliAnatomia artistica

Mondi Possibili Olio su cartone

cm 30 x 40

2009

Oltrepassare la visione percettiva per giungere ad un’espressione intima della pura spazialità. Nell’infi nita profondità con cui l’Universo si mostra ai nostri occhi rendendo libero il nostro sguardo, il nostro pensiero, il nostro abitare ci fa creatori di mondi possibili.

Tiziana Valzelli

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Gian Carlo VenutoDecorazione

Costellazioni Aff resco - mosaico

cm 300 x 300

“...Alto, quindi privilegiato fi n dalla prima, la più elementare delle contrap-posizioni, visibile, sì, ma inaff errabile, superiore soprattutto ciò che è pesante, colloso, infelice e, di per se stesso, inferiore, il Cielo sta da sempre in simbolo di bellezza, di privilegio, di onnipotenza, di libertà.”

Da Nuvola Fulva di Elio Bartolini

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Artisti di Brera

Gli studenti

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Daniele AimassoPresentato dalla docente Tiziana Valzelli

per il corso di Anatomia artistica

La pousse de l’espace Disegno a carboncino

cm 33 x 70

2008

90

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Silvia AlbiniPresentata dalla docente Alessandra Angelini

per il corso di Tecniche dell’Incisione – Grafi ca d’Arte

GalaxiesPaste materiche su lastra di plexiglas

cm 71 x 71

2009

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Federica AlìPresentata dalla docente Paola Salvi

Per il corso di Semiologia del corpo

L’eterno amore della Luna per la Terra che respira la nostra acquaVideo

Durata 2’

2009

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Nadia AntonicelliPresentata dalla docente Filomena Stelitano

per il corso di Tecniche dell’Incisione - Grafi ca d’Arte

Frammenti di luceXilografi a su carta

cm 50 x 50

2009

93

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Biagio IudicaGruppo "Attraverso il candido fuoco"

Presentato dalla docente Tiziana Campi per il corso di Scenografi a

Progetto di scenografi a per “Pierrot Lunaire” di A. ShoembergFoto digitali da modello tridimensionale in scala. Stampa con plotter su carta da acquerello

cm 35 x 100

2008

94

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Davide MerloGruppo "Attraverso il candido fuoco"

Presentato dalla docente Tiziana Campi per il corso di Scenografi a

Progetto di scenografi a per “Pierrot Lunaire” di A. ShoembergFoto digitali da modello tridimensionale in scala. Stampa con plotter su carta da acquerello

cm 30 x 42 + striscia cm 44 x 12

2008

Lasciai cadere tutto il mio malcontento, dalla

mia fi nestra incorniciata di sole liberamente

contemplo il mondo amato e sogno fuori

negli spazi beati...

Attraverso il pallido chiarore di fuoco della luna,

attraverso i fl utti del mare lucente - vaga l’anelito

in alto arditamente, lassù nel cielo natio, amabil-

mente lamentoso - un sospirare cristallino!

Un alito di vento ride sommessamente: la

luna, maligna motteggiatrice, scimmiotta

con i suoi raggi aghi da maglia, lucidi e

scintillanti

95

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Serena PintoGruppo "Attraverso il candido fuoco"

Presentato dalla docente Tiziana Campi per il corso di Scenografi a

Progetto di scenografi a per “Pierrot Lunaire” di A. ShoembergFoto digitali da modello tridimensionale in scala. Stampa con plotter su carta da acquerello.

cm 30 x 40

2008

96

Page 99: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Alessandra SevesoGruppo "Attraverso il candido fuoco"

Presentato dalla docente Tiziana Campi per il corso di Scenografi a

Progetto di scenografi a per “Pierrot Lunaire” di A. ShoembergFoto digitali da modello tridimensionale in scala. Stampa digitale su carta fotografi ca.

cm 30 x 40

2008

...”Mi sono liberato di ogni mio rancore, dalla mia fi nestra incorniciata di sole”...

Alessandro Seveso

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Page 100: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Gabriella ButtiGruppo "A.2"

Presentato dal docente Gian Carlo Venuto per il corso di Decorazione

Polvere di stelleAff resco

cm. 50 x 120

2009

98

Page 101: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Federica FerriGruppo "A.2"

Presentato dal docente Gian Carlo Venuto per il corso di Decorazione

FotogrammiTempera all’uovo, cera e pastelli su carta

cm. 25 x 25 cad.

2008

99

Page 102: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Noemi Poff eGruppo "A.2"

Presentato dal docente Gian Carlo Venuto per il corso di Decorazione

Cosmo e Fase lunareAff resco

cm 50 x 50

2009

100

Page 103: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Cristina RaisiGruppo "A.2"

Presentato dal docente Gian Carlo Venuto per il corso di Decorazione

Frammenti di cieloAff resco

cm 25 x 25 cad.

2009

101

Page 104: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Maria Cristina TangorraGruppo "A.2"

Presentato dal docente Gian Carlo Venuto per il corso di Decorazione

Stelle FisseAff resco

cm 50 x 50 cad.

2008

102

Page 105: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Giulia BoscoloPresentato dalla docente Paola Parisi

per il corso Litografi a

Devana chasma - equatore di VenereLitografi a su due pietre

cm 50 x 35

2007

103

Page 106: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Sergio CalzolaroPresentato dalla docente Ilaria Masetti

per il corso Tecniche dell’Incisione calcografi ca

Appunti di storiePuntasecca, collograph e interventi di stampa a secco a rilievo

cm 90 x 140

2008

104

Page 107: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Micol CeraniPresentato dal docente Carlo Bernardini

per il corso di Installazioni multimediali

Metamorfosi luminoseProgetto - Videoinstallazione Ambientale

Site - specifi c

2009

105

Page 108: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Dino CerchiaiPresentato dalla docente Tiziana Valzelli

per il corso di Anatomia artistica

Sospensione spaziotemporalePastelli ad olio

cm 33 x 33

2008

106

Page 109: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Erica Ciff oPresentata dalla docente Tiziana Campi

per il corso di Didattica del disegno e Tecniche della rappresentazione

Suggestioni lunariAcquerello

cm 70 x 120

2008

C’erano delle notti di plenilunio

basso basso

e d’alta marea alta alta che se

la luna

non si bagnava in mare ci

mancava un pelo;

diciamo: pochi metri.

Se non abbiamo mai provato a

salirci?

E come no? Bastava andarci proprio sotto

con la barca,

appoggiarci una scala a pioli e

montar su.

107

Page 110: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Beata CiunowiczPresentato dalla docente Ilaria Masetti

per il corso Tecniche dell’Incisione calcografi ca

Es VIITecniche miste

cm 86 x 150

2008

108

Page 111: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

CostabilePresentato dal docente Ignazio Gadaleta

per il corso di Pittura

Forse le regalo la lunaolio su tela

cm 130 x140

2008/09

109

Page 112: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Jaya CozzaniPresentata dal docente Vito Bucciarelli

per il corso di Scultura

Luce e buioInstallazione video

Loop

2009

110

Page 113: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Laurentiu Adrian CraioveanuPresentato dal docente Guido Pertusi

per il corso di Anatomia artistica

Senza titoloTempera su carta

cm 66,5 x 37

2009

111

Page 114: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Luisa CuratoPresentata dalla docente Filomena Stelitano

per il corso di Tecniche dell’Incisione - Grafi ca d’Arte

VertigineXilografi a su carta

cm 90 x 30

2008

112

Page 115: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Donatella De ClementePresentata dalla docente Ornella Rovera

per il corso di Tecniche della Scultura

Le Nane BiancheInstallazione - Gomma siliconica, vetro, metallo.

m. 1,50 x 1,50 x 1,50

113

Page 116: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Antonella Di DonnaPresentata dalla docente Laura Tonani

per il corso di Teoria e pratica della Terapeutica Artistica

Carte del cielo VIIIOlio e gessetto su carta

cm 50 x 70

2008

114

Page 117: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Angelo Gabriele FierroPresentato dal docente Vito Bucciarelli

per il corso di Scultura

Il mistero di Orione e delle PiramidiInstallazione

m 2 x 2 x 2

2009

115

Page 118: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Eliana FrontiniPresentata dalla docente Ornella Rovera

per il corso di Tecniche della Scultura

Kit ultimo viaggioFotografi e ricoperte con paraffi na

Installazione modulare, da 1 a 500 moduli, misure determinate dall’ambiente.

Ogni modulo misura cm 20 x 15

2008

116

Page 119: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Annalisa FulviPresentata dalla docente Nicoletta Braga

per il corso di Tecniche espressive integrate

Mappa CosmicaInstallazione. Tecnica mista su carta: immagini fotografi che elaborate digitalmente e grafi camente

cm 200 x 200

2009

117

Page 120: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Ilaria Anna Francesca CoccoGruppo "Galileo’s project"

Presentato dal docente Enrico Mulazzani per il corso di Scenografi a

Scenografi a per “Vita di Galileo” di Bertold BrechtFotografi e digitali del modellino

cm 29.7 x l42

2008

118

Page 121: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Alice BisioGruppo "Galileo’s project"

Presentato dal docente Enrico Mulazzani per il corso di Scenografi a

Scenografi a per “Vita di Galileo” di Bertold BrechtFotografi e digitali del modellino

cm 29,7 x l42

2008

119

Page 122: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Ester CastelnuovoGruppo "Galileo’s project"

Presentato dal docente Enrico Mulazzani per il corso di Scenografi a

Scenografi a per “Vita di Galileo” di Bertold BrechtFotografi e digitali del modellino

cm 29.7 x l42

2009

120

Page 123: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Matteo GirolaPresentato dal docente Ignazio Gadaleta

per il corso di Pittura

Spazio Libero #2Stampa fotografi ca

cm 40 x 30

2008

121

Page 124: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Francesco GrassiPresentato dal docente Carlo Bernardini

per il corso di Installazioni multimediali

Piccolo universo artifi cialeFotografi a

cm 13 x 20

2009

122

Page 125: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Alessio IacovonePresentato dal docente Guido Pertusi

per il corso di Anatomia artistica

TritticoInchiostro e acquerello su carta

cm 24 x 18 cad.

2009

123

Page 126: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Lucia CasavolaGruppo "in-on paper"

Presentato dalla docente Margherita Labbe per il corso di Tecnologia della carta

Lentamente discorreInstallazione

cm 67 x 19 x 24

2009

124

Page 127: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Kie MatsudaGruppo "in-on paper"

Presentato dalla docente Margherita Labbe per il corso di Tecnologia della carta

MappaInstallazione di carte a parete

cm 160 x 120

2009

125

Page 128: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Flavia ScabiniGruppo "in-on paper"

Presentato dalla docente Margherita Labbe per il corso di Tecnologia della carta

Rilievo lunareInstallazione di carta di riciclo

cm 165 x 128

2009

126

Page 129: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Yuko TsukamotoGruppo "in-on paper"

Presentato dalla docente Margherita Labbe per il corso di Tecnologia della carta

UniversoScatole di cartone, specchio, piume, incisioni e luce

Cubo h. cm 30

2009

127

Page 130: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Serena ValleseGruppo "in-on paper"

Presentato dalla docente Margherita Labbe per il corso di Tecnologia della carta

Senza TitoloStampa a secco e inchiostri su carta

Installazione

cm 110 x 114

2009

128

Page 131: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Alice VercesiGruppo "in-on paper"

Presentato dalla docente Margherita Labbe per il corso di Tecnologia della carta

OrioneCartoni da imballaggio

cm 120 x 50 x70

2008

129

Page 132: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Joo Yeon KimPresentata dal docente Vincenzo Ceccarelli

per il corso di Tecniche del mosaico

SunshineMosaico

cm 50 x 50

2009

130

Page 133: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Ho Jin JungTutor del corso di Grafi ca del docente Riccardo Galleni

Re-azioniFotografi a digitale tratta dal video “Untitled – Corpo”

cm 37 x 27

2008

131

Page 134: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Kim Sung HeunPresentato dalla docente Maria Teresa Illuminato

per il corso di Ecodesign

Universo di spazzaturaInstallazione. Acrilico su carta e spazzatura

Pannello cm 150 x 250

Particolare

2009

132

Page 135: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Enrica Loda Presentata dal docente Marco Pellizzola

per il corso di Decorazione

Senza titolo cosmicoTecnica mista su legno

cm. 90 x 120 x 9

2008

133

Page 136: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Irene MagniPresentata dalla docente Rosanna Ruscio

Per il corso di Storia dell’Arte Moderna

Ricostruire la lunaFoto su pannello

cm 90 x 60

2009

134

Page 137: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Beatrice ManzottiPresentata dalla docente Paola Salvi

per il corso di Semiologia del corpo

Ombra e oltreVernice su plexiglas

cm 100 x 80

2009

135

Page 138: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Marcello MazzellaTutor del corso di Storia dell’Arte contemporanea

del docente Tommaso Trini

Chat borealeStampa digitale su alluminio

cm 96 x 96

2006

136

Page 139: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Alessio MililloPresentato dalla docente Tiziana Valzelli

per il corso di Anatomia artistica

Senza titoloOlio su tela

cm 80 x 80

2009

137

Page 140: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Ilaria MusazziPresentato dalla docente Paola Parisi

per il corso Litografi a

Luna di Giove 1-2Litografi a

cm 50 x35

2007

138

Page 141: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Francesca NacciPresentata dal docente Stefano Pizzi

per il corso di Pittura

Sogno o velenoSmalto su legno

cm 60 x 80

2009

139

Page 142: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Mirko NikolićPresentato dalla docente Nicoletta Braga

per il corso di Tecniche espressive integrate

Via Lattea siamo noiPerformance/video

Durata 5’

2009

140

Page 143: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Joan Zoroa OlivellaPresentato dalla docente Ornella Rovera

per il corso di Tecniche della Scultura

Via làcteaPlexiglas

cm 90 x 50 x 50

2009

141

Page 144: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Nicolò ParentiPresentata dalla docente Filomena Stelitano

per il corso di Tecniche dell’Incisione - Grafi ca d’Arte

LimitiXilografi a su carta

cm 50 x 50

2009

142

Page 145: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Alessandro PettazziPresentato dal docente Gastone Mariani

per il corso di Scenografi a

Universo da scopriremontaggio musicale di spezzoni video amatoriali, documentari e immagini

Durata 7’

2008

143

Page 146: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Melissa PiroloPresentata dalla docente Rosanna Ruscio

per il corso di Storia dell’Arte Moderna

Tutto si trasformaMalattia, Sfaldamento, Caduta e Rottura – Morte della luna. Trittico.

Tecnica mista su tela

cm 150 x 50 cad.

2008/2009

144

Page 147: L'Universo dentro - una mostra di Arte e Scienza

Rebecca Barbuscia, Luigi Consolandi Arianna Galli, Laura Rovighi, Chiara Spacone

Gruppo "Reticolo"

Presentato dalla docente Alessandra Angelini per il corso di Tecniche dell’Incisione calcografi ca

Volo di notteVideo-animazione di stampe calcografi che, fotografi che e fotocalcografi che

Stampe di Rebecca Barbuscia, Arianna Galli, Laura Rovighi, Chiara Spacone

Animazione video di Luigi Consolandi

Durata 5’

2009

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Chiara RinaldiPresentata dal docente Marco Pellizzola

per il corso di Decorazione

CostellazioniStampa su acetato più plexiglass, vetro, ferro, luce

cm 29 x 20 cad.

2009

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Vito RomanazziPresentato dal docente Marco Pellizzola

per il corso di Decorazione

Sognando una passeggiata nell’Infi nitoEllissi di tondino di alluminio intelaiate e proiezioni di immagini ottenute dalla combustione della plastica

cm 200 x 250 cad.

2009

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Giuditta SartoriPresentata dalla docente Filomena Stelitano

per il corso di Tecniche dell’Incisione - Grafi ca d’Arte

Vortice verdeXilografi a su carta

cm 90 x 30

2008

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Maria Cristina Tangorracon la collaborazione di Giorgia Lenardon

corso di Pittura prof. Gaetano GrilloPresentata dal docente Vincenzo Ceccarelli

per il corso di Tecniche del mosaico

TraiettorieMosaico diretto, tessere di pasta vitrea

h. cm 230, diametro cm 30

2009

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Giuseppe TerminePresentato dalla docente Paola Parisi

per il corso Litografi a

Big Bang – creazione dell’UniversoLitografi a

cm 70 x 50

2007

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Alessandro Alloisio, Carolina Baraggioni, Alice Benini, Adriano Berera, Ilaria Bersanelli, Clara Camerino, Giulia Cannella, Cinzia Corbetta, Rachele Cota, Lisa Dalfi no, Patron Dalma, Eleonora

De Martin, Monica Fantoni, Elettra Gorni, Sara Iovine, Marianna Iozzino, Biagio Iudica, Alexandra Morandi, Isabella Mottini, Nour Mohammad Zadeh, Carlotta Orioli, Caterina Paganini, Vittoria

Parrinello, Anna Prestigiacomo, Ilaria Tanzi, Roberto Urso, Ippolita Valentinetti, Annamaria Vis-cardi, Selena Zanrosso, Eleonora Zoli

Gruppo Vuoto

presentato dalla docente Lucia Parma

per il corso di Disegno

VuotoVideo prodotto con le serie di autoritratti realizzati dagli studenti del corso

Tempo infi nito

2007 - 2008

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Alessandra AngeliniNata a Parma, vive e lavora tra Milano e Pavia. E' docente di Grafi ca d'Arte all'Accademia di Belle Arti di Brera. Ha tenuto lezioni e workshop presso numerosi Istituti Universita-ri in Italia e all'estero accompagnando l'attività artistica e didattica a quella di curatrice di mostre e incontri. E' membro di Visarte, società delle Arti Visive Svizzere. L’interes-se più vivo che Alessandra Angelini manifesta nella sua opera è dedicato al dinamismo di colori, segni, forme, inseriti in uno spazio che lei stessa defi nisce “musicale”. Non a caso, dopo gli studi di Filosofi a all'Università Statale di Milano, si diploma in Pittura pres-so l’Accademia di Belle Arti di Brera con una tesi dedicata alla Musica e all’Arte. Il tema delle ibridazioni tra linguaggi e tecniche, lo studio della luce come elemento energeti-co che dona forma alla realtà, l'uso del segno come indicatore delle dinamiche interne allo spazio, sono presenze costanti all'interno della sua progettaulità artistica. In questo contesto creativo, si inserisce la collaborazione con l'Osservatorio Astronomico di Brera e con i colleghi e gli studenti dell'Accademia, sentita come parte di questo Spazio che tutto raccoglie con innegabile armonia. Le sue opere sono state argomento di mostre personali e collettive in Italia, Germania, Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna, Australia, Polo-nia, Svizzera, Estonia, Svezia e altri Paesi. E’presente nelle collezioni di musei nazionali e internazionali.

Carlo BernardiniCarlo Bernardini è nato a Viterbo nel 1966. Si è diplomato nel 1987 all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1997 ha pubblicato il saggio teorico sulla “Divisione dell’unità visiva” edito da Stampa Alternativa. È stato invitato a due Quadriennali di Roma e a una Triennale di Milano. Opera con la fi bra ottica dal 1996; ha realizzato grandi installazioni ambientali esterne in fi bre ottiche, e sculture pubbliche permanenti in acciaio inox e fi -bre ottiche in diverse città italiane. Ha vinto per due volte nel 2000 e nel 2005 il premio “Overseas Grantee” della Pollock Krasner Foundation di New York, e nel 2002 il premio Targetti Art Light Collection “White Sculpture”. È insegnante di Installazioni Multimediali all’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.

Nicoletta BragaNicoletta Braga studia le relazioni spaziali e di linguaggio tra pittura, architettura e danza. Diplomata in Pittura all’Accademia di Firenze, vince la Borsa di Studio di Grafi ca alla Scuola Internazionale di Specializzazione in Grafi ca d’Arte “Il Bisonte”. Autrice di nu-merosi studi pubblicati tra cui: “Antiche ceramiche murali”, Siena ’83; Fertilia - appunti per un progetto di recupero del Moderno”, Alghero’94; “Angiolo Mazzoni, una residenza e Note sulla decorazione come pittura su spazio dato”, Stampa Alternativa, Roma’94; “Immediato”, Teatrodue, Siena ’95; “Omaggio a Majakovskij”, Siena-Mosca ’96; “Appunti su ceramica, laterizio, pittura architettura nella interrelazione culturale”,Buff alo Uni-versity, Siena ‘04; fa inoltre parte del gruppo indipendente di artisti Complot S.Y.S tem - www.complotsystem.org. È docente di ruolo presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1999.Tra le mostre ricordiamo: “Less aesthetics” 2000; More ethics : 7° Biennale di Venezia, sez. Architettura, “Città terzo millennio“. Video in Padiglione Italia “Osmos City”, 2003 ; “International meeting of the artist” I.A.M. Marmaris, Turkey, 2005; workshop di progettazione sul tema “Meeting Point” in collaborazione con l’Università di Roma, Fa-coltà di Architettura, Roma 3 e l’Accademia di Belle Arti di Roma, Roma campo Boario, 2006; 10° Biennale di Venezia (sezione Architettura), Padiglione Venezuela, Direttore del Padiglione: prof. arch. J. P. Posani; espone come unico autore il video: “Compressioni e fuoruscite”, mentre con il gruppo com. plot S.Y.S.tem, fi rma altri due video intitolati ri-spettivamente: “Piazza Project Eindhoven” e “Complot City”.

Vito BucciarelliVito Bucciarelli è docente di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Allievo di Al-berto Viani, dopo le prime esperienze degli anni settanta, laterali alla scultura astratta, indirizza la sua ricerca sul versante analitico con performance e installazioni. Con le

fi gurazioni proposte dalla metà degli anni settanta a quella degli anni ottanta, modifi ca concettualmente tempo e spazio tradizionali mediante l’ausilio di un alter ego, la fi gura - medium dell’artista (sculture di piccole dimensioni in ceramica e terracotta ironica-mente spaesate e spaesanti). Sul fi nire degli anni ottanta accentua i suoi interessi sulla smaterializzazione concettuale dell’opera d’arte dando vita, con altri artisti e con il criti-co Antonio Gasbarrini, all’Arte Agravitazionale. Partecipa a mostre collettive e personali in Europa e in altri paesi, tra cui la Triennale di Milano, la Quadriennale di Roma e la Biennale di Arte internazionale delle Arti Visive di Venezia. Nel 1992 gli viene assegnato il Premio nazionale per la scultura Pericle Fazzini.

Tiziana CampiTiziana Campi diplomata in Scenografi a all'Accademia di Belle Arti di Brera vive e lavora a Milano. Si è occupata a lungo di storia del costume e ha lavorato nell'ambito della pro-gettazione di giardini e terrazzi collaborando con le piu' prestigiose riviste specializzate. Già docente nelle Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna, Torino, dal 1993 è titolare di cattedra di Scenografi a all'Accademia di Brera.

Vincenzo CeccarelliVincenzo Ceccarelli nato a Ferentino nel 1958 è diplomato all’Istituto d’Arte e all’Acca-demia di Belle Arti ed espone in mostre personali e collettive. Si occupa di Arte preva-lentemente pittorica e musiva. In questi anni si è interessato all’applicazione della pittu-ra ambientale e spaziale. Il suo lavoro nasce dalla ricerca in ambito cromatico in termini analitici, l’attenzione a questioni cromatologiche lo portano ad una sorta di recupero di forme e articolazioni semplici e complesse, che richiamano toni vicini a quel nuovo “modernismo” di cui si parla tanto in questo ultimo periodo. Applicandolo in ambito ar-chitettonico di memoria e in progetti che tengono compresente la questione urbanisti-ca e pubblica. È docente di Decorazione (Tecniche del Mosaico) all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Francesca CorreggiaFrancesco Correggia è nato a Catanzaro nel 1950, dal 1985 vive ed opera a Milano. È docente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Tra le mostre più recenti segnaliamo nel 2005 quella al Centro Capizzano, Museo d’arte Moderna dell’Otto e Novecento a Ren-de, Cosenza; le personali presso lo Studio Valmore a Vicenza nel 2006, quella presso la Galleria Studio Ra, Roma nel 2008, dal titolo: “I turn Round to Immanuel Kant”; nel 2009 la collettiva “Visioni oniriche” presso la Galleria Antonio Battaglia, Milano. Sempre nel 2009 è invitato a “Détournement Venice 2009” evento collaterale della 53 Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale di Venezia.

Fernando De FilippiFernando De Filippi (Lecce 1940). Esordisce giovanissimo ottenendo riconoscimenti e partecipando attivamente al dibattito nato sulla crisi dell’informale e rivolto al rinnova-mento delle nozioni visive. Il suo percorso artistico attraversa tutti i media, dalla pittura, alla foto, al fi lm, al video, alla performance, sino alla installazione ed alla scultura mo-numentale, oggetto dell’ultima fase della sua ricerca. Tutto il lavoro è però attraversato da una coerente linea di ricerca, che poggia su un pensiero pensato ed antinaturali-stico, su una traccia di dechirichana memoria, che tende al recupero di una linea ita-liana all’interno di una nuova metafi sica. Dopo una pittura critica, rivolta al quotidia-no, osservato attraverso il fi ltro della memoria, D.F. ha incontrato, nelle ultime stagioni creative, prima i silenzi enigmatici delle onde giunte a morire sui lidi di un Mediterra-neo abbandonato dagli dei, poi gli enigmi delle città improbabili, dei templi simulati, e delle costellazioni simboliche. Prima mostra personale a Lecce nel 1959, seguono poi oltre cento personali in Italia ed all’estero (New York, San Francisco, Varsavia, Belgrado, Parigi, Bruxelles, Ginevra, Libona, Vancouver, Malta). È presente a 5 edizioni della Bien-nale di Venezia (1970/1972/1976 con una Sala/1978/1980 Progetti Speciali), alla IX, X, XI,

Biografi e

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XII Quadriennale Nazionale di Roma , alla Triennale di Milano nel 1981.Partecipa inoltre ad Arte in Italia dal 1960/1975, Gall.d’arte Moderna Torino; Arte Italiana, Haward Gallery, Londra; Le Linee della ricerca artistica in Italia, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Aspetti della Pittura Italiana dal dopoguerra ai nostri giorni, Museo d’arte moderna San Paolo e Rio; Pittura a Milano dal 1945 al 1990. Dal 1991 al 2008 è stato direttore della Accademia di Belle Arti di Brera a Milano

Diego EspositoDiego Esposito nato a Teramo nel 1940, è titolare della cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Dal 1968 al 1972 è vissuto a Philadelphia e New York. È ritornato in Italia nel 1974. Da sempre interessato alle culture antiche e alle loro conce-zioni spaziali e coloristiche, ha compiuto numerosi viaggi nel Mediterraneo e in Medio ed Estremo Oriente. Questi Paesi sono stati fonte di ispirazione per l’artista che ha ela-borato lavori di grande carica simbolica: Esposito è interessato all’origine degli archetipi formali, ne traccia la storia, ricomponendo così l’antica frattura Est-Ovest. Tra le mol-tissime esposizioni ricordiamo quella alla Galleria Toselli, alla Fondazione Mudima, alla Fondazione Pomodoro di Milano, alla GAMEC di Torino, al Ludwigsburg Kunstverein di Ludwigsburg (Germania), al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, alla University Art Gallery UCSD di San Diego (USA), alla “Second International Installation Triennale” di Haifa (Israele), alla Hin Gallery di Seoul (Corea), al Giardino di Kanazawa (Giappone), al “Oriental Land” di Shanghai (Cina). Vive e lavora a Milano e a Venezia.

Ignazio GadaletaIgnazio Gadaleta, pittore, insegna Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove ha anche insegnato Linguaggi artistici e contesti ambientali. Sue partecipazioni anche a: XI e XIV Quadriennale di Roma, (Fabbri Editori, 1986 ed Electa, 2005), Colore-Struttura. Una linea Italiana 1945/90 a Prato e Todi (Giunti, 1990), Arte italiana - Ultimi quarant’anni. Pittura Aniconica nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna (Skira, 1998). Fra i suoi interventi a convegni di studio: Un percorso (formativo) possibile al convegno “Io arte, noi città a Roma” (Gangemi Editore, 2006) e “L’arte della città per la città” in Fe-stival dei Saperi 2007 a Pavia.

Riccardo GalleniRiccardo Galleni nato a Livorno nel 1954, compie gli studi Accademici a Carrara e i sog-giorni lavorativi a Londra presso lo scultore E. Plazzotta e nella stamperia del padre a Pietrasanta. Entra nel 1980 all’Accademia di Belle Arti di Carrara poi a Torino e Milano dove tuttora insegna. Ha soggiornato a Roma, Oslo e New York. Dal 1980 espone in Italia, in Europa e in Corea del sud. Vive e lavora tra Milano e Pietrasanta. Le sue Opere si trovano in collezioni private e pubbliche: Museo del Bozzetto, Pietrasanta; Museo di Bitola, Macedonia; Galleria Accademia di S.Lucas Gent, Villa Shiff er, Montignoso.

Gaetano GrilloGaetano Grillo è nato a Molfetta, Bari, nel 1952. Ha studiato Scultura alla Scuola di Alik Cavaliere all’Accademia di Brera dove attualmente è docente titolare di Pittura. Ha te-nuto oltre 40 personali in Italia, a Parigi, Zurigo, Amburgo, Bonn, Barcellona, Stoccol-ma, Spalato, Tirana, Podgoriza ecc. Ha partecipato ad oltre cento mostre collettive e a diverse edizioni di rassegne come la Quadriennale di Roma, la Biennale di Milano, la Biennale di Medelline, la Biennale Mediterranea, Forum ecc. Ha fondato e dirige la rivi-sta Academy of Fine Arts. Vive e lavora a Milano.

Maria Teresa IlluminatoMaria Teresa Illuminato si è diplomata in Scenografi a presso l’Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 1979 si trasferisce a Roma occupandosi oltre all’Arte, anche di Scenografi a e di Design. Pubblica su riviste d’arte e quotidiani saggi e articoli di teatro, di cinema e di architettura. Contemporaneamente realizza numerose interviste a registi, attori sce-nografi ed artisti italiani e stranieri. Nel 1980 Cesare Zavattini presenterà la sua prima personale a Roma. Nell’85 si trasferisce a Milano dove vive e lavora. Inizia un percorso mai interrotto: quello della sperimentazione di tecniche e materiali inediti nel mondo dell’arte. Il fi ne ultimo perseguito con lucido accanimento era ed è la salvaguardia delle risorse ambientali. Nel 2003 brevetta “Save” un non tessuto ecologico studiato presso il Centro Nazionale di Ricerca (CNR) di Biella. Nel 2004 fonda il movimento artistico e cul-turale “Saveart”. Ha esposto in diverse gallerie attraverso mostre personali e collettive. Sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.

Margherita LabbeMargherita Labbe è nata a Torino nel 1965. Insegna Tecnologia della carta presso l’Ac-cademia di Belle Arti di Brera. Sperimenta con vari linguaggi fotografi ci, ready-made, ed installazioni, le relazioni fra l’oggetto cartaceo, (scatola, foglio) e la sua rappresentazio-ne attraverso l’immagine. Fra le esposizioni più recenti: “Orizzonti ed altre virtù”, Labo-ratorio Delle Arti, Piacenza, 2007; “Improvvisazione per scatole e carte”, Jazz Festival, Bari, 2008.

Bernardino LuinoBernardino Luino è nato a Latina nel 1951. È docente di Tecniche dell’Incisione e Gra-fi ca d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. È pittore ed incisore, ha esposto in Italia e all’estero con mostre personali tra Milano, New York e Parigi. Dal 1980 al 1993 è sempre presente alle Triennali dell’Incisione e alle Biennali Nazionali d’Arte al Palazzo

della Permanente di Milano; ha partecipato all’“Armory show” di New York, alla mostra “Fenomenologia della metacosa” curata da Phileppe Daverio presso lo Spazio Oberdan di Milano e nel 2007 è invitato alla mostra di Palazzo Reale di Milano “Arte italiana. 1968-2007 Pittura” curata da Vittorio Sgarbi. Vive e lavora tra Milano e Parigi.

Gastone MarianiGastone Mariani nasce a Fano il 23 novembre 1945. Si diploma in Scenografi a all’Acca-demia di Belle Arti di Brera. Dal 1964 lavora come scenografo collaborando prima con Tito Varisco poi con diverse compagnie teatrali e dal 1980 con i Centri di Produzione Rai. All’Accademia di Brera di Milano è titolare della cattedra di scenografi a e dal 2009 è direttore della stessa Accademia.

Franco Marrocco Franco Marrocco è nato a Rocca d’Evandro nel 1956. Si diploma al Liceo Artistico ed all’Accademia di Belle Arti. Espone per la prima volta con una mostra personale nel 1978. Partecipa al XXXV° Premio San Fedele a Milano e poi alla XI e XII Quadriennale di Roma, al 49° e 56° Premio Michetti. Prende parte alla Mostra “The Modernity of Lyrism” tenutasi a Stoccolma, Svezia, e al Joensuu’s Art Museum, Finlandia. Tiene mostre perso-nali in molti paesi europei come: Annexe Monaco OCDE ed alla Chambre de Commerce Italienne pour la France di Parigi, al Palais d’Europe di Strasburgo ed alla Sala Polivalente del Parlamento Europeo di Bruxelles. In Italia espone al Museo Butti di Viggiù, alla Reg-gia di Caserta, a Villa Rufolo di Ravello, al Palazzetto dell’Arte di Foggia ed a Contem-poraneaComo5. Ultimamente, al Museo Archeologico di Cassino e al Museo Civico di Sora; alla Galleria Il Chiostro di Saronno ed alla Galleria Romberg di Latina. La mostra “Braci, Tracce, Traiettorie” si è tenuta all’Istituto Italiano di Cultura di Vienna. Attual-mente sono in corso due personali: “Bagliori” al Castello di Vigoleno; “Evocazione ed ascolto” presso l’Abbazia di Fossanova. È Docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

Ilaria Masetti È nata a Firenze nel 1967. Dopo il liceo Artistico ha studiato all’Accademia di Belle Arti dove si è diplomata in pittura con Fernando Farulli. Nel 1991 ha frequentato la Scuola Internazionale di Specializzazione in Grafi ca d’Arte “Il Bisonte”, dove approfondisce la conoscenza dell’incisione a colori. Dal 1995 è insegnante di Tecniche dell’Incisione, attualmente all’Accademia di Belle Arti di Brera. Partecipa a mostre e rassegne di Inci-sione sul territorio nazionale. Nel 2000 e nel 2006 ha esposto ad Adelaide ed a Bangkok.

Enrico MulazzaniEnrico Mulazzani, nato a Sogliano al Rubicone (FC) il 26.01.1949, è titolare dal 1991 di una cattedra di Scenografi a presso l'Accademia di Belle Arti di Brera, a Milano. Ha col-laborato alla messa in scena di numerose opere liriche, spettacoli teatrali e televisivi su reti nazionali in Italia e all'estero. Nel 1998 progetta per la RAI - RADIOTELEVISIONE ITA-LIANA un allestimento scenografi co per lo spettacolo televisivo"Una rosa per il 2000” in Piazza San Lorenzo a Viterbo. Nel 1999 progetta sempre per la RAI - RADIOTELEVI-SIONE ITALIANA un allestimento scenografi co, per lo spettacolo televisivo “Torino sotto le stelle” in Piazza San Carlo a Torino. Di pari passo all'attività di scenografo si dedica a quella di pittore, partecipando ad esposizioni in Italia e all'estero.

Angela OcchipintiNasce a Perugia, vive e lavora a Milano. Docente di Tecniche dell’Incisione, insegna Scrittura Creativa presso L’Accademia di Brera. Dal 1968 espone con mostre personali, presso le gallerie più importanti di Milano quali: Studio Marconi, Galleria Seno, Studio Grossetti, Spazio Immagine. Su invito ha partecipato alle più importanti rassegne ed esposizioni d’arte in Italia e all’estero ed ha al suo attivo numerose personali presso i Musei di tutto il mondo.

Paola ParisiPaola Parisi nata a Novara, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera. Insegna Tec-niche dell’Incisione in diverse Accademie d’Italia e dal 2001 tiene il corso di Litografi a presso Brera. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero.

Lucia ParmaLucia Parma, vive e lavora tra San Lorenzo in Banale e Milano. È docente di Disegno all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1987 al 2007 ha realizzato diverse mostre perso-nali e collettive nazionali ed internazionali.

Marco PellizzolaNato a Cento, Ferrara, nel 1953, ha compiuto gli studi artistici a Bologna. All’inizio degli anni Ottanta ha iniziato un’intensa attività artistica, che lo ha portato ad esporre in nu-merose mostre personali e collettive in Italia e in Europa. Dal 1987 ha iniziato la sua atti-vità come docente, insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove è titolare di cattedra di Decorazione.

Guido PertusiGuido Pertusi, scultore, vive e lavora a Milano ed è titolare della cattedra di Anatomia artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Sue opere sono presenti in collezioni private e pubbliche in Italia e all’estero.

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Stefano PizziÈ nato a Pavia nel 1955, ha studiato al Liceo e all’Accademia di Belle Arti di Brera ove è attualmente titolare di Cattedra di Pittura. Dalla fi ne degli anni ‘70 è animatore di istanze culturali, tiene mostre personali ed è invitato ad importanti rassegne nazionali ed inter-nazionali. Pittore di area iconica-surreale confeziona ironicamente nell’opera immagini plurime con l’aiuto di oggetti trovati, citazioni colte, nuovi e diff erenziati supporti. Sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. Vive e lavora a Milano.

Ornella RoveraÈ nata nel 1961 a Torino, città in cui vive. È titolare della cattedra di Tecniche della Scul-tura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Il dialogo fra i diversi linguaggi artistici, in particolare tra la fotografi a e la scultura, e la sperimentazione dei materiali come strumenti evocativi, sono fra gli aspetti che caratterizzano la sua ricerca. Attualmente, la foto presente nella scultura tende ad essere un istante nel processo progettuale della scultura stessa, accentuando il senso del divenire della forma nella sua attualizzazione.

Rosanna RuscioLaureata in lettere all’Università “La Sapienza” di Roma e specializzata in Storia dell’arte all’Università “Federico II” di Napoli, è docente di Storia dell’arte contemporanea e di Storia dell’arte moderna presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Insegna al master “Art and nature” presso l’Universidad Politecnica de Valencia. Studiosa dell’arte del No-vecento italiano, ha collaborato con Enciclopedia Treccani, De Agostini ed Electa e a diverse riviste specializzate. Curatrice dell’archivio Marino Mazzacurati (Reggio Emilia), ha partecipato a numerose mostre su temi novecenteschi. E’ autrice di saggi e mono-grafi e, tra cui “Pittura murale a Palazzo Valentini” (Roma, 2005); “Lettere a Wart. Il fondo Arslan. Studi e percorsi di uno storico dell’arte” (Spoleto, 2006).

Paola SalviArtista e storico dell’arte, svolge attività artistica e teorica. È docente presso l’Accademia di Brera dal 1989. La sua ricerca si defi nisce nell’ambito dell’astrattismo come indagine formale e coloristica attenta alla misura e alla percezione dello spazio. Ha partecipato a iniziative espositive in Italia e all’estero, vive e lavora a Torino e Milano.

Mena StelitanoMena (Filomena Antonia) Stelitano è docente di Tecniche dell’Incisione – Grafi ca d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 1980 pratica l’attività di ricerca artistica, operando con diverse modalità di linguaggio, realizzando gioielli, microsculture e ope-re di grafi ca. Dal 2004 fonda e dirige il museo diff uso ambientale MAV (Museo Agata Viglianti) realizzando integrazioni fra arte contemporanea, archeologia, formazione, paesaggio, enologia.

Laura TonaniLaura Tonani è pittrice ed insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1985. Docente titolare di cattedra di Anatomia artistica è anche coordinatrice, con Tiziana Tacconi, e docente, del corso di perfezionamento in “Teoria e pratica della Terapeutica Artistica” presso l’Accademia stessa. Da sedici anni coordina atelier di Arteterapia in riabilitazione psichiatrica. Ha esperienze di conduzione e supervisione gruppi, tra cui gruppi creati-vi per l’infanzia e lavora con equipe in unità operative psichiatriche. Cura e organizza eventi a carattere artistico/educativo, nonché eventi culturali interdisciplinari (Arte e Psiche, Arte e Medicina). Ha inoltre curato pubblicazioni di cataloghi, contributi scien-tifi ci a convegni e pubblicazioni di atti, opera come consulente per il settore Cultura di alcune amministrazioni comunali e ha organizzato convegni per aziende ospedaliere, (Uop.) ha partecipato ad interventi relativi a progetti di umanizzazione della medicina.

Tommaso TriniTommaso Trini nato a Sanremo nel 1937, fi no al 2008 è docente ordinario di Storia dell'Arte all'Accademia di Brera. Come critico, opera nell'ambito del nascente gruppo dell'Arte Povera attraverso una lunga collaborazione con la rivista Domus. Scrive inoltre per il Corriere della Sera e il settimanale L'Espresso. Fonda con Nicola Nicastro la rivista internazionale Data Arte (Milano 1972). Sviluppa interessi specifi ci per l'arte tecnologica e la videoart. E' curatore e membro di giuria in numerose Biennali tra cui: la Biennale di Sidney, la Biennale di San Paolo, la Biennale di Venezia. Dal 1982 al 1987, è membro del direttivo della Galleria d'arte moderna di Bologna, dove realizza la rassegna di arte elet-tronica Magnetica (1983). E' autore di libri e monografi e tra cui: Mimmo Rotella (Prearo 1973), La pittura piegata su Cesare Berlingeri e le traduzioni dei volumi: Storia del futu-rismo russo di Vladimir Markov (Einaudi 1973), Il mito tragico dell'Angelus di Millet, di Salvador Dali (Mazzotta, 1977), Tra Einstein e Picasso, di Meyer Schapiro.

Tiziana ValzelliTiziana Valzelli nata a Milano, laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano è iscritta all’ordine degli Architetti e Ingegneri svizzeri. Titolare della Cattedra di Anatomia artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Si occupa di progettazione, ristruttu-razione architettonica e pianifi cazione del territorio.

Gian Carlo VenutoDopo un esordio nel clima astratto-informale e quindi concettuale, nei primi anni Ot-tanta Gian Carlo Venuto si orienta, sulla base di un riesame del proprio bagaglio artisti-

co e culturale, verso un recupero dei pittori del primo ‘500 italiano: dai loro aff reschi, l’artista fa riemergere, come brani di una riscoperta sinopia compresi in un tessuto pit-torico informale (1983 – 84, La condanna dello sguardo), fi gure o fregi che progressiva-mente prendono il carattere di citazione e assumono valore autonomo come in Angeli della memoria, Frutti italiani, Vasi alchemici degli anni 1985 – 1986, sino a far scaturire una sinuosa vegetazione segnata da incessanti metamorfosi: Die Zauberfl üte, Black fl o-wers, 1987 - 89. Negli anni Novanta, prolungati soggiorni all’estero in Scozia, Inghilterra, Australia, Senegal, Ungheria, Turchia, Lituania, Germania, Finlandia, Grecia, Spagna e Portogallo, indirizzano la pittura di Venuto verso il recupero di una forma plastica (1992, Alberi della luna; 1993, Blu turco; 1995, Estasi lituana) destinata comunque a subli-marsi nei mobili contorni di ninfee o nuvole delle opere successive -1994/95, I giardini dell’anima; 1996/97, I cieli sopra Berlino; 1998, Frammenti di cielo (aff reschi, mosaici, en-causto); 1999, Nugae; 2001, Nuvola fulva; 2003, Luci preliminari (ceramiche, maioliche, porcellane e vetri soffi ati). Nei lavori più recenti Venuto esplora il rapporto fra la superfi -cie dipinta e la fi sica percepibilità e trasgressione dei suoi limiti come in Cjantadis, oli di grandi dimensioni, del 2005, sino a defi nire i termini di un più libero inserimento nello spazio - ambiente della pittura parietale: Paraventi, del 2006; Aff reschi mobili, 2008; op-pure: Costellazione, installazione parietale, realizzata ad aff resco, mosaico ed encausto.

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Milano – Settembre 2009

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