“L’Unesco in azione (1949-1967)"

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Lucia Ruggera Lorenzo Ruzzene 12 - 13 marzo 2007 C. Pogliano, L’ossessione della razza - Antropologia e genetica nel XX secolo, Pisa, Edizioni della Normale, 2005 [pp.145-210] Storia della scienza (Mod.B) Capitolo 4 “L’Unesco in azione (1949-1967)”

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Capitolo 4 - C. Pogliano, L’ossessione della razza - Antropologia e genetica nel XX secolo, Pisa, Edizioni della Normale, 2005 [pp.145-210]

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Lucia Ruggera

Lorenzo Ruzzene

12 - 13 marzo 2007

C. Pogliano, L’ossessione della razza - Antropologia e genetica nel XX secolo, Pisa, Edizioni della Normale, 2005 [pp.145-210]

Storia della scienza (Mod.B)

Capitolo 4“L’Unesco in azione (1949-1967)”

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• UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization)– Organizzazione delle Nazioni Unite per

l’educazione, la scienza e la cultura– Fondata nel 1946– Ha sede a Parigi

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Introduzione

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• Julian Huxley– È stato il primo direttore generale, dal 1946

al 1948– Presenta una sorta di piano filosofico per

l’organizzazione

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• L’iter istituzionale– L’ONU invita l’UNESCO a diffondere “fatti

scientifici” per combattere il pregiudizio– La IV Conferenza UNESCO incarica

Huxley di raccogliere “dati scientifici”– Il Dipartimento di Scienze Sociali (DSS),

guidato da Ramos (BRA), convoca otto “esperti” nel dicembre 1949

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Si tratta di una novità?– No, esiste un progetto fallito nel 1933– Presentato da Zollschan alla Società delle

Nazioni– Trascurato e quasi dimenticato

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Gli otto “esperti”– Affini a Ramos– Occidentali

• Ginsberg (UK), Levi-Strauss (F), Frazier (USA), Montagu (UK-USA)

– Non occidentali• Beaglehole (NZ), Comas (MEX), Costa Pinto

(BRA), Kabir (India)

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Riguardo Ashley Montagu– Antropologo fisico di formazione, ma

eccentrico e poco moderato– Il concetto di razza è una costruzione

sociale– Nonostante questo viene scelto come

relatore

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Prima dell’incontro– Al DSS al posto di Ramos subentra Angell

• Tenta inutilmente di estendere gli inviti a genetisti e antropologi fisici

• Dicembre 1949– Lo Statement (dichiarazione, manifesto)

viene approvato– Sarà sottoposto ad esperti nel campo

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Prime critiche– Huxley– Dunn (genetista)– Dobzhanksy (genetista)– Klineberg (psicologo)

• Favorevoli allo spirito, ma non ad intendere la razza una costruzione sociale

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Ulteriori critiche– Più decise– Lo Statement non ha validità scientifica– Scontro tra Montagu e Angell

• Luglio 1950– Nonostante le critiche, viene pubblicato

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Comunicato stampa

“Non esiste una giustificazione biologica per la discriminazione razziale”, dicono gli scienziati

mondiali

La più autorevole dichiarazione al riguardo

18 luglio 1950

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Ancora critiche– Molto serie– Royal Anthropological Institute (RAI), Fagg– Tutti gli antropologi fisici inglesi lo rifiutano

• D’accordo anche loro sullo spirito• Ma troppo influenzato da Montagu• Consultazione successiva non determinante• Soprattutto: non c’erano antropologi fisici e biologi, quindi

non autorevole• Ottobre ‘50: lo pubblicano su “Man”, con note ironiche

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Nel frattempo all’UNESCO– Montagu, nonostante tutto, aspira alla

direzione della “Race Division” (del DSS)– Ovviamente Angell non gli dà retta, e offre

l’incarico a Métraux– Al quale l’organizzazione, sconfortata dalle

critiche, affida l’incarico di realizzare un nuovo panel nel 1951

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Nuovo Statement– Dovrà esserci ampia rappresentanza di

antropologi fisici e genetisti– Métraux chiederà assistenza al RAI per la

scelta di nomi autorevoli

Nota: Métraux come antropologo culturale condivide lo Statement, ma come dirigente non può permetterselo

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Dalla metà del ‘50 l’UNESCO cambia approccio– Più scientifico e aperto alle critiche e ai

suggerimenti– In un fascicolo del suo bollettino, Darlington molto

contrario allo Statement (uomini differenti nella ragione, contrario alla superiorità dei meticci)

Com’è possibile?“L’UNESCO vuole dibattito scientifico, mantenere

aperta la discussione” (Coelho)

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1. Il primo Statement: come un bersaglio

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• Primi mesi del ‘51– Alle critiche si aggiungono gli USA

• Sempre su “Man”• Sostenuti dagli inglesi• Stewart

– Sottolinea l’importanza dell’antropologia fisica– La razza non è “meno un fatto biologico che sociale”

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2. “… not so easy to form a panel of scientists

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• Altra critica rilevante: Vallois (F)– Perché “gruppo etnico?– Si è prodotto un eccesso opposto (“Chi vuole

provare troppo, non prova nulla”)– La razza è un fatto biologico incontestabile, inoltre

c’è la necessità di classificare– In sostanza: non ne sappiamo ancora abbastanza

– Raccomandato da “Man”, dove sono fiduciosi del prossimo panel

– Altre critiche simili: Little e Fleure

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2. “… not so easy to form a panel of scientists

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• Métraux inizia la preparazione dell’incontro– Linee guida, come preannunciato:

• Solo antropologi fisici e genetisti• Molti britannici• Ammette i molti “errori” commessi in precedenza

• Come porsi rispetto allo Statement del 1950?– Montagu ad esempio non capisce a cosa

serva uno nuovo

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• Composizione panel– Ovviamente Vallois– Boyd (preferibile rispetto a Darlington, troppo

estremo, anche se poi rifiuta la convocazione)– Dobzhansky e Dunn (genetisti già visti nelle prime

critiche al primo Statement)– Germania? Italia? (sono sempre gli sconfitti)

• Mentraux non pare avere particolari problemi, anche se poi saranno tenute ai margini

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• Composizione panel– Nel frattempo su “Man” si mantiene vivace il

dibattito (Hager, De Froe, Trevor, Dover, Garn)• Notevole la lettera di quest’ultimo

– GB, arduo lavoro di selezione: Mourant, Zuckermann, Trevor, Haldane

– USA: Dunn (come già visto). Inoltre, come rappresentante degli antropologi fisici: Shapiro

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[unesco.org]

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• Giugno 1951: Si avviano i lavori– Discorso inaugurare Bodet (Direttore Generale

1948 - 1952)• Importanza scienza• Risonanza Statement ‘50 dimostra come il pregiudizio

razziale sia ancora fra le piaghe più dolorose• Inoltre era da vedere come “generale, provvisorio e

necessariamente sintetico”• Soddisfatto composizione in quanto si tratta di un

argomento “propriamente biologico”

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Statement on the Nature of Race and Race Differences by Physical Anthropologists and Geneticists - June 1951

1. Tutti gli esseri umani sono “Homo sapiens” e derivano da ceppo comune, ma non c’è accordo su quando e come è avvenuta la diversificazione. Concetto di razza utile per studiare l'evoluzione. Termine razza: nel caso di differenze fisiche significative, ma non è facile distinguere

2. Rapporto tra bagaglio ereditario e l'ambiente in cui si sviluppano gli esseri umani

3. Le distinzioni culturali non sono distinzioni razziali4. Differenza intrarazziale maggiore dell'interrazziale

(ma con cautela)

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Statement on the Nature of Race and Race Differences by Physical Anthropologists and Geneticists - June 1951

5. La maggior parte degli antropologi non sono interessati alle caratteristiche mentali (che sono innate e determinate dell'ambiente, ma non si sa in che proporzione). Limiti dei test d'intelligenza.

6. I dati scientifici non permettono di dire che le differenze genetiche portano a differenze culturali.

7. Non esiste una "razza pura". Non si hanno dati per affermare che gli incroci rechino svantaggi, quindi non c’è giustificazione biologica nei divieti di rapporti misti.

8. L'uguaglianza di opportunità e di fronte alla legge non dipende, dal punto di vista etico, dall'uguaglianza nelle capacità.

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Statement on the Nature of Race and Race Differences by Physical Anthropologists and Geneticists - June 1951

9. In sostanza:• Per quanto riguarda la razza gli antropologi possono utilizzare

per la classificazione solo elementi fisici (anatomici e fisiologici).

• Non ci sono conoscenze scientifiche che permettono di asserire che gli esseri umani differiscono nella capacità di sviluppo intellettuale ed emotivo.

• Alcune differenze biologiche tra gli esseri umani di una stessa razza possono essere più grandi o maggiori rispetto alle stesse differenze biologiche tra razze.

• Studi storici e sociologici sostengono la tesi che le differenze genetiche sono poco significative nel determinare differenze sociali e culturali tra diversi gruppi di esseri umani.

• Non c’è alcuna prova che le razze miste producano risultati svantaggiosi da un punto di vista biologico. Il risultato sociale è generalmente imputabile al punto di vista sociale.

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• Statement ‘51 - Risultati (relatore: Dunn)– Non sconfessa il precedente, ma ha differenza

nell’impostazione e qualche parte eliminata– Ribadisce l’assenza di una fondamento scientifico

del razzismo– Disuguaglianza intrarazziale uguale a quella

interrazziale, se non maggiore– Le razze sono frutto dell’evoluzione (da cui la

differenza nei geni)

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• Statement ‘51 - Risultati (relatore: Dunn)– I tratti psicologici non rivelano differenze

significative– Bontà incroci non dimostrabile– Non si trova un termine alternativo a “razza”– Rifiuto dell’ “innato comportamento fraterno”,

piuttosto l’uomo oscilla tra aggressivo e cooperativo

– Cautela nel dire che la razza non esiste: sia gli antropologi fisici che uomini della strada lo sanno

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• Métraux cerca di contenere le critiche– Si attenderà un anno e poi sarà pubblicato,

assieme ad esse– Sia da studiosi presenti nel panel che da chiunque

sia interessato

– Gli aspetti sociologi e psicologici non saranno esaminati in futuro, in quanto già presenti nel primo Statement

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3. Il fortunoso approdo, infine

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• Fine delle critiche?– Fagg è soddisfatto

– Ma altrimenti: troppe critiche

– Da parte della Germania• Ben cinque antropologi sono nettamente contrari (tra cui

Fischer, Weinert e Lenz)• Dicono che l’UNESCO si comporta come i nazisti (e i

sovietici)

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3. Il fortunoso approdo, infine

Page 30: “L’Unesco in azione (1949-1967)"

• Fine delle critiche?

– Anche da altri paesi:• Zuckerman, Stewart, Lipschutz• Dobzhansky:

– Più che i “tipi razziali” sono importanti le popolazioni– “l’evoluzione delle specie umane è stata influenzata così

profondamente dalla storia sociale e culturale, che la natura biologica non può essere intesa salvo che in connessione con il suo status, per dirla come Aristotele, di “uomo politico”

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3. Il fortunoso approdo, infine

Page 31: “L’Unesco in azione (1949-1967)"

• Fine delle critiche?

– Critiche formali• Difficile da capire• Testo incoerente (disconnesso). Insomma, un mosaico

di posizioni, che ne simboleggia la debolezza

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3. Il fortunoso approdo, infine

Page 32: “L’Unesco in azione (1949-1967)"

• Dopo queste tre serie di critiche Métraux è disincantato

• In più Montagu lo manda ad una rivista letteraria

• Nel frattempo a Angell succede la Myrdal al Dipartimento di Scienze Sociali– Ritiene che si debba continuare la revisione

dell’ultimo Statement, e che deve ancora decidere quale sarà il rapporto con il primo

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3. Il fortunoso approdo, infine

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• Ancora critiche– Alcuni indulgenti– Ma anche tante critiche contrapposte

• Genna (critico sulla minore disuguaglianza interrazziale)• Buzzati-Traverso (ricerca scientifica non può negare

differenze tra gli esseri umani, ma si può dimostrare che non è possibile stabilire una gerarchia)

• Penrose (più tendente al primo Statement)• Coon (lo Statement è una teoria sociale, non scientifico)• Stern• Summers

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3. Il fortunoso approdo, infine

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• Insomma, talmente tante e variegate che Métraux ritiene di– Dover attuare delle revisioni– Ritarda la pubblicazione– Porre le critiche dei tedeschi separatamente (tanto sono

estreme)

– Come se non bastasse, nel 1952 su Man la RAI torna alla carica

• Lo Statement di Montagu (‘50) non è da considerare• Montagu risponde invece che quello del ‘51 sia un appendice

del primo…

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• Métraux sempre più insofferente– Dice che è un’utopia avere una sorta di consenso dagli

scienziati– “Il meglio è nemico del bene”

• Ad accrescere il suo sconforto– Sturtevant (critiche nettissime)– Nacthsheim e Müller (contro sviluppo intellettuale ed

emotivo comune)• Métraux esasperato (se si eliminano certe parti tanto vale

gettare lo Statement nella spazzatura)

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• Dobzhansky– Coinvolto sin dal primo Statement, trae delle conclusioni– “non c’è un denominatore comune tra Darlington, Fisher,

Sturtevant e Dunn, Haldane, Dahlberg”– Il consenso comune darebbe come frutto un “foglio bianco”

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• Nel giugno ‘52:– “Bozza provvisoria” su “Man” (GB), con introduzione di

Métraux• Ricorda lo Statement del ‘50, redatto da un gruppo di massimi

rappresentanti di scienze sociali, e tutte le critiche prodotte

– In USA lo pubblica l’”American Journal of Physical Anthropology” (con una nota di Shapiro)

– In Francia lo pubblica “l’Antropologie”, con un’introduzione di Vallois

– Segue la Svizzera, mentre in Italia nessuno (nonostante quasi 3 anni di dibattiti) ritiene sia da tradurre

• L’unico che se ne interessa è Gini (preferisce il secondo)

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3. Il fortunoso approdo, infine

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• Nel settembre ‘52– Si discute dello Statement nel IV Congresso internazionale

delle scienze antropologiche (e anche qui ci sono delle critiche)

– Inoltre viene incluso ed illustrato in un allestimento del Naturhistorisches Museum di Vienna

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• Métraux scrive, nel giugno ‘53 (due anni dopo incontro Statement ‘51), a Montagu

– “ho sempre cercato di mantenere la situazione fluida”

– “mostrare la fluttuazione del pensiero moderno riguardo la razza”

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• Non ci saranno particolari novità fino ad agosto del 1964– 20 scienziati (nessuno presente nei due panel precedenti) si

trovano a Mosca, in margine al congresso internazionale di antropologia

– Non si discosterà molto dallo Statement (‘51), ne riformula i punti in modo didascalico

– Divulgato nel 1967, per fornire basi biologiche in una rassegna sulle cause storiche, sociali e politiche del razzismo

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