Lundquist Social Media Awards 2012 - Piattaforme di file sharing

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LUNDQUIST | via San Maurilio, 23 | 20123 Milan | Tel +39 02 367 54 126 | www.lundquist.it social media awards lundquist . lundquist . measure . manage . change 1 Lundquist Social Media Awards 2012 parte terza - piattaforme di file sharing 21 gennaio 2013 Le aziende italiane non usano le immagini per comunicare la propria immagine Nell’anno delle infografiche e dell’acquisto milionario di Instagram, la nuova frontiera dei social media passa per le immagini. Per le aziende questo significa raccontarsi non solo attraverso parole ma anche immagini e, soprattutto, i video. YouTube è tra i social media maggiormente utilizzati dalle società italiane: sette su dieci hanno aperto un proprio canale, sebbene questo venga utilizzato principalmente come archivio. Largamente sottovalutati gli altri canali di file sharing come Flickr, Pinterest e Slideshare. A prima vista, sembra che YouTube non sia stato trascurato dalle imprese come strumento per veicolare la propria storia, identità e prodotti. Secondo lo studio condotto da Lundquist, due terzi delle prime 100 società italiane hanno una presenza su questo canale. Tuttavia, buona parte di queste società utilizza YouTube come semplice archivio di materiale già esistente quali spot pubblicitari e il classico video istituzionale. In questo modo le potenzialità “social” del canale (condivisione dei contenuti, acquisizione di follower) non vengono sfruttate: è come se le aziende usassero YouTube come semplice player della propria video gallery. L’analisi condotta da Lundquist, società di consulenza in comunicazione, ha l’obiettivo di mappare la presenza delle 100 maggiori società italiane su YouTube e le altre piattaforme di condivisione di contenuti prettamente visuali come Slideshare, Pinterest e Flickr. L’analisi fa parte dei Lundquist Social Media Awards, una serie di studi approfonditi e innovativi sulle modalità di utilizzo dei social media per la comunicazione corporate. Le precedenti due edizioni hanno esaminato Wikipedia e LinkedIn. Ma anche se molte imprese fanno uso di YouTube, sono poche in Italia che hanno alla base una strategia per il suo utilizzo collegato alla costruzione dell’immagine corporate: solo un terzo del campione analizzato – 32 società - presenta contenuti non di tipo esclusivamente commerciale, come interviste al management, iniziative di responsabilità sociale, video di branding, ecc. Otto società si distinguono in questo contesto presentando canali altamente personalizzati con una molteplicità di contenuti video, che spaziano dal commerciale all’istituzionale, in modo da costituire una web tv aziendale. Così su YouTube trasmettono un’immagine dell’azienda a tutto tondo, dove i contenuti istituzionali rafforzano la reputazione e l’offerta commerciale. E sono i numeri a dare loro ragione. Queste otto società (Banca MPS, Banca BNL, Banca Mediolanum, Edison, Enel, Eni, Siemens, UniCredit) ottengono mediamente l’85% in più di iscrizioni al canale rispetto alle altre società monitorate. Numeri chiave delle società italiane sulle piattaforme di sharing 66 sulle 100 maggiori società in Italia presentano un canale YouTube. Tra queste meno della metà (32) presenta anche contenuti corporate Le 32 società hanno caricato un totale di oltre 8.000 video, con mediamente oltre 1,5 milioni di visualizzazioni per canale 8 società presentano canali avanzati altamente personalizzati e molto attivi Solo 17 società presentano un account su Slideshare con contenuti prevalentemente finanziari. 5 di queste non hanno pubblicato contenuti nel 2012 14 società italiane hanno un profilo su Flickr e 9 di queste presentano anche contenuti istituzionali 18 società hanno un profilo su Pinterest, con immagini prevalentemente commerciali Piattaforme di file sharing YouTube è la principale piattaforma di visualizzazione di video. E’ il terzo sito più visitato al mondo dopo Google e Facebook. Dal 2006 è proprietà di Google Slideshare è il principale sito di condivisione di presentazioni professionali. A marzo 2012 è stata acquisita da LinkedIn Flickr è il più importante sito per la condivisione di fotografie. Dal 2005 è di proprietà di Yahoo! Fondato nel 2010, Pinterest, ha raggiunto i 10 milioni di utenti in soli due anni. Basato sull’idea di creare un catalogo on-line delle ispirazioni, Pinterest permette agli utenti di creare bacheche per gestire la raccolta di immagini in base a temi predefiniti o da loro generati r

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Results of the Lundquist Social Media Awards Italy 2012: file sharing platform. This research is conceived as a multi-platform, ongoing research project to better understand corporate use of social media. The awards is an aggregation of individual studies focusing on specific channels or groups of channels, including generic social networks (Facebook), professional networking sites (LinkedIn), microblogging platforms like Twitter and content sharing websites (from YouTube to Slideshare and Pinterest).

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Lundquist Social Media Awards 2012parte terza - piattaforme di file sharing21 gennaio 2013

Le aziende italiane non usano le immagini per comunicare la propria immagine

Nell’anno delle infografiche e dell’acquisto milionario di Instagram, la nuova frontiera dei social media passa per le immagini. Per le aziende questo significa raccontarsi non solo attraverso parole ma anche immagini e, soprattutto, i video. YouTube è tra i social media maggiormente utilizzati dalle società italiane: sette su dieci hanno aperto un proprio canale, sebbene questo venga utilizzato principalmente come archivio. Largamente sottovalutati gli altri canali di file sharing come Flickr, Pinterest e Slideshare.

A prima vista, sembra che YouTube non sia stato trascurato dalle imprese come strumento per veicolare la propria storia, identità e prodotti. Secondo lo studio condotto da Lundquist, due terzi delle prime 100 società italiane hanno una presenza su questo canale.

Tuttavia, buona parte di queste società utilizza YouTube come semplice archivio di materiale già esistente quali spot pubblicitari e il classico video istituzionale. In questo modo le potenzialità “social” del canale (condivisione dei contenuti, acquisizione di follower) non vengono sfruttate: è come se le aziende usassero YouTube come semplice player della propria video gallery.

L’analisi condotta da Lundquist, società di consulenza in comunicazione, ha l’obiettivo di mappare la presenza delle 100 maggiori società italiane su YouTube e le altre piattaforme di condivisione di contenuti prettamente visuali come Slideshare, Pinterest e Flickr. L’analisi fa parte dei Lundquist Social Media Awards, una serie di studi approfonditi e innovativi sulle modalità di utilizzo dei social media per la comunicazione corporate. Le precedenti due edizioni hanno esaminato Wikipedia e LinkedIn.

Ma anche se molte imprese fanno uso di YouTube, sono poche in Italia che hanno alla base una strategia per il suo utilizzo collegato alla costruzione dell’immagine corporate: solo un terzo del campione analizzato – 32 società - presenta contenuti non di tipo esclusivamente commerciale, come interviste al management, iniziative di responsabilità sociale, video di branding, ecc.

Otto società si distinguono in questo contesto presentando canali altamente personalizzati con una molteplicità di contenuti video, che spaziano dal commerciale all’istituzionale, in modo da costituire una web tv aziendale. Così su YouTube trasmettono un’immagine dell’azienda a tutto tondo, dove i contenuti istituzionali rafforzano la reputazione e l’offerta commerciale.

E sono i numeri a dare loro ragione. Queste otto società (Banca MPS, Banca BNL, Banca Mediolanum, Edison, Enel, Eni, Siemens, UniCredit) ottengono mediamente l’85% in più di iscrizioni al canale rispetto alle altre società monitorate.

Numeri chiave delle società italiane sulle piattaforme di sharing

66 sulle 100 maggiori società in Italia presentano un canale YouTube. Tra

queste meno della metà (32) presenta anche contenuti corporate

Le 32 società hanno caricato un totale di

oltre 8.000 video, con mediamente

oltre 1,5 milioni di visualizzazioni per canale

8 società presentano canali avanzati altamente personalizzati e molto attivi

Solo 17 società presentano un account su Slideshare con contenuti

prevalentemente finanziari. 5 di queste non hanno pubblicato contenuti nel 2012

14 società italiane hanno un profilo su

Flickr e 9 di queste presentano anche contenuti istituzionali

18 società hanno un profilo su Pinterest, con immagini prevalentemente commerciali

Piattaforme di file sharing

YouTube è la principale piattaforma di visualizzazione di video. E’ il terzo sito più visitato al mondo dopo Google e Facebook. Dal 2006 è proprietà di Google

Slideshare è il principale sito di condivisione di presentazioni professionali. A marzo 2012 è stata acquisita da LinkedIn

Flickr è il più importante sito per la condivisione di fotografie. Dal 2005 è di proprietà di Yahoo!

Fondato nel 2010, Pinterest, ha raggiunto i 10 milioni di utenti in soli due anni. Basato sull’idea di creare un catalogo on-line delle ispirazioni, Pinterest permette agli utenti di creare bacheche per gestire la raccolta di immagini in base a temi predefiniti o da loro generati

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“Invece di chiedersi se è opportuno avere una presenza su un canale come YouTube o Pinterest, è corretto capire le loro dinamiche e come potrebbero aiutare a raggiungere obiettivi di comunicazione più ampi” sottolinea Joakim Lundquist, fondatore della società di consulenza milanese.

Gli altri canali di comunicazione visuale sono ancora meno utilizzati. SlideShare, la più importante piattaforma di condivisione di presentazioni viene utilizzata solo dal 17% delle società e dalla maggior parte di queste in modo improprio, offrendo principalmente documenti testuali invece che vere e proprie presentazioni. Flickr riscuote ancora meno successo con solo il 14% delle società campione presenti e Pinterest, nonostante la sua rapida crescita, è ancora in fase di sperimentazione da parte delle società con solo il 18% delle aziende con un profilo.

“Questi canali presentano una complessità di gestione ridotta rispetto ad altri social media come Facebook e Twitter, ma permettono di condividere ed aumentare la diffusione di materiali (come fotografie ed infografiche) e informazioni (presentazioni di settore o dei manager) che altrimenti sarebbero scarsamente valorizzati” prosegue Giulia Dini, responsabile delle ricerche Social Media Awards di Lundquist. “Sebbene i canali di file sharing come Slideshare, Flickr e Pinterest abbiano una complessità di gestione ridotta, devono rientrare in una più ampia strategia”.

La presente ricerca sulle piattaforme di file sharing fa parte dei Lundquist Social Media Awards, una serie di studi approfonditi e innovativi sulle modalità di utilizzo dei social media per la comunicazione corporate. Forte della sua esperienza e attività di ricerca, Lundquist affianca le aziende aiutandole a definire strategie di comunicazione digitale e a migliorare la propria comunicazione online, anche sui social media.

Gli studi precedenti hanno analizzato:- La copertura da parte di Wikipedia delle maggiori aziende italiane, leggi la news qui- La presenza delle società sul più popolare social media professionale, LinkedIn, leggi la news qui

“Invece di chiedersi se è opportuno avere una presenza su un canale come YouTube o Pinterest, è corretto capire le loro dinamiche e come potrebbero aiutare a raggiungere obiettivi di comunicazione più ampi”

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YouTube: il canale video più amato dalle società Italiane

I due terzi delle 100 società incluse nella ricerca hanno una presenza su YouTube, ma la maggior parte lo usa principalmente per pubblicare spot pubblicitari; solo un terzo presenta contenuti corporate.

Delle 66 società con una presenza, lo studio mette in luce quattro tipologie di utilizzo:

1 In queste 10 società non sono stati presi in considerazione canali corporate con l’ultimo aggiornamento risalente ad oltre un anno fa (Luxottica, Intesa Sanpaolo, Brunello Cuccinelli)2 I canali YouTube con contenuti esclusivamente pensato per un pubblico estero non sono state considerate all’interno dell’analisi. Queste società sono: ABB, Allianz, Gruppo Auchan, HP, Pfizer, Prysmian, STMicroelectronics

10 società1 hanno un canale istituzionale, in cui si trovano video di presentazione della società e dei manager, oppure riguardanti le attività di responsabilità sociale o all’employer branding

22 società hanno un profilo misto, vale a dire caratterizzato dalla pubblicazione di video che raccontano la realtà aziendale a 360°, alternando video di presentazione dei prodotti a quelli legati a tematiche corporate

27 società hanno un presidio a carattere prettamente commerciale, nel quale vengono pubblicati principalmente video su prodotti e spot pubblicitari

7 società2 hanno una presenza solo internazionale, sono società straniere con filiali in Italia che presentano un canale con materiale video esclusivamente in inglese e quindi non rivolto ad un pubblico italiano

Istituzionale

Misto

Commerciale

Internazionale

32 società con un profilo misto o istituzionale sono state prese in considerazione all’interno dell’analisi. La finalità della ricerca è, infatti, quella di studiare l’utilizzo da parte delle aziende dei social media a livellocorporate

3

YouTube

Anno di nascita: 2005

Proprietà: Google Inc.

Caratteristiche chiave: piattaforma di tipo social il cui fulcro sta nella pubblicazione e condivisione di file video

Rank Alexa: 3° nel mondo, 3° in Italia

Reason Why: La vostra web TV

34 società non hanno nessuna presenza

Nessuna presenza

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YouTube: contenuti corporate ancora sottovalutati

A prima vista sembrerebbe che l’utilizzo di YouTube sia piuttosto diffuso tra le società italiane come strumento per veicolare storia, identità e prodotti.

Tuttavia dall’analisi emerge che l’utilizzo di YouTube che buona parte di queste società fa è di semplice archivio di materiale già esistente, come la pubblicazione di spot pubblicitari e il classico video istituzionale. Inoltre solo un terzo del campione presenta contenuti non di tipo esclusivamente commerciale, come interviste al management, iniziative di responsabilità sociale, video di branding.

Molte società sottostimano il valore dei contenuti istituzionali nel rafforzare la reputazione aziendale e conseguentemente l’offerta commerciale. “Emerge l’esigenza di andare oltre la divisione tra dimensione corporate e commerciale: la comunicazione corporate inserita in ambito commerciale racconta una storia aziendale che conferisce valore al prodotto così come l’azienda vive dei propri prodotti” sostiene Sara Rusconi, partner in Lundquist.

Personalizzazione: costruire la propria web tv su YouTube

Quello che hanno in comune i canali più efficaci è una presenza su YouTube con un flusso di comunicazione attivo e continuativo, composto da una molteplicità di contenuti video, che spaziano dal commerciale all’istituzionale, creando una sorta di vera e propria web tv aziendale. In questo modo su YouTube trasmettono un’immagine dell’azienda a tutto tondo, dove i contenuti istituzionali rafforzano la reputazione e l’offerta commerciale.

Otto società si distinguono per un calendario editoriale molto attivo, la presentazione di contenuti commerciali e istituzionali e un canale altamente personalizzato: Banca MPS, Banca BNL, Banca Mediolanum, Edison, Enel, Eni, Siemens, UniCredit realizzano da sole il 58% dei 52 milioni totali di visualizzazioni ottenute dalle 32 società che presentano contenuti non esclusivamente commerciali. Non a caso sono quelle che hanno un calendario editoriale più attivo caricando il maggior numero di video (il 55% dei 8.370 video caricati dal campione valutato).

Queste otto società sono le uniche ad investire nella piattaforma con un canale di tipo avanzato, vale a dire un’interfaccia con look & feel in linea con l’immagine online della società e un livello massimo di personalizzazione. Le restanti 24 società hanno tutte un canale di tipo basic, caratterizzate da un livello di personalizzazione del profilo minima (logo e immagine di background) e con una media di iscrizione al canale che è circa la metà rispetto a quella dei canali di tipo avanzato (640 iscrizioni contro la media di 1183 dei canali avanzati). Queste sono anche molto meno attive nel pubblicare video e conseguentemente ottengono un minor numero di visualizzazioni.

“I risultati ottenuti dalle società che possiedono canali avanzati, dimostrano che per sviluppare un’efficace presenza su YouTube è fondamentale avere una chiara strategia e la volontà di investire nel canale.” sostiene Giulia Dini “E’ infatti necessario avere un piano editoriale che metta insieme contenuti provenienti da diverse aree aziendali, una struttura interna che faciliti la cooperazione tra le diverse unità, un supporto media continuativo e la realizzazione cadenzata di video ad hoc”.

La ricerca YouTube in numeri

32 canali su 66 presentano contenuti istituzionali

24 su 32 società presentano una bio con le informazioni chiave, di cui la maggior parte in italiano

Quasi tutte le società considerate (28 su 32) inseriscono il link al sito corporate sul canale YouTube, 12 segnalano la propria presenza su altri social media, mentre solo un terzo lo utilizza come player del sito

La maggioranza delle società (25 su 32) presenta video organizzati in playlist. L’organizzazione dei video è importantissima perché migliora la ricercabilità dei contenuti, specie per canali con un numero consistente di video

buona parte delle società considerate (23 su 32) scelgono di avere il wall aperto ai commenti e questo rappresenta un elemento importante di apertura da parte delle società che generalmente vedono nell’interazione con gli utenti la parte più rischiosa dell’approccio ai social media

“Emerge l’esigenza di andare oltre la divisione tra dimensione corporate e commerciale: la comunicazione corporate inserita in ambito commerciale racconta una storia aziendale che conferisce valore al prodotto così come l’azienda vive dei propri prodotti”

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Banca BNL, Banca Mediolanum, Edison, Enel, Eni e Siemens integrano i feed social media all’interno del canale; Edison in particolare lo fa sia per Facebook sia per Twitter aggregando tutti gli account tematici - News, Sostenibilità, Change the Music e Sport.

Il canale YouTube di Edison con l’integrazione dei feed social media dei quattro canali tematici su Facebook e Twitter. E’ possibile vedere gli aggior-namenti in tempo reale degli account Twitter e Facebook di Edison aggregati, oppure filtrati per canale.

Eni, oltre a registrare un numero di visualizzazione del canale tra i più alti all’interno delle 32 società con profili misti e istituzionali, rappresenta un buon esempio di varietà della tipologia di video proposti: al suo interno si possono infatti trovare video di presentazione della strategia aziendale da parte del top management, oltre che interviste e conferenze stampa. Ci sono inoltre video legati alla storia, come materiale su sponsorizzazioni e spot TV. Molto interessante il sistema di filtri che aiuta a trovare i video in maniera agile.

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Siemens rappresenta un caso interessante e unico tra le società incluse in questa ricerca. Il canale è gestito a livello internazionale, ma attraverso un menù di selezione dei contenuti è possibile filtrare i video per paese d’interesse (o per tematica specifica). Questa scelta permette all’azienda di riunire in un unico canale gli sforzi editoriali, evitando di avere diverse presenze, magari gestite differentemente tra loro e per l’utente, ottenere una visione globale della società che includa informazioni anche a livello internazionale.

5 elementi must have di un profilo sulle piattaforme di file sharing

Lundquist ha identificato cinque elementi che dovrebbero essere presenti all’interno dei profili social media di file sharingContenuti: Variare la tipologia dei contenuti aiuta a raggiungere un audience più ampio. Dalla ricerca emerge che i profili misti, che comunicano una più ampia tipologia di contenuti, riescono a dare una visione più ampia della società, riscuotendo anche un maggiore successoContinuità: Una volta creata una presenza online è importante avere un programma editoriale strutturato che consenta alla società di comunicare un flusso continuativo di informazioni. I profili aperti, attivi per un periodo determinato di tempo e poi abbandonati rischiano di rovinare l’immagine online della società. Le aziende devono imparare imparare ad eliminare tutti i profili ad esse collegati quando non vengono più utilizzatiengagement: I social media sono luoghi principalmente di dialogo e interazione, il primo elemento di engagement sui canali di file sharing rappresenta la giusta scelta dei contenuti da veicolare. Difficilmente qualcosa preso da un vecchio archivio e non pensato specificatamente per il canale riscuoterà grande successo su questi canali. Personalizzazione: E’ importante trovare sul profilo una presentazione sintetica di chi sia la società e cosa faccia. Essenziale inoltre la brandizzazione del canale, con logo e sfondo in linea con l’immagine online dell’azienda, in modo che gli utenti possano distinguere più facilmente i profili gestiti dalla società da quelli fake. YouTube è il canale di file sharing che permette una personalizzazione massima del proprio profilo, offrendo dei pacchetti di servizi che consentono di creare un layout anche molto simile a quello del proprio sitoIntegrazione: Uno degli elementi fondamentali perché i canali funzionino è l’integrazione e l’interconnessione tra tutte le piattaforme online della società. E’ importante segnalare su ogni canale social il link al sito istituzionale e viceversa, insieme all’indicazione di presenze su altri social media. Per YouTube e SlideShare è inoltre possibile integrarli direttamente all’interno del sito come player attraverso cui visualizzare video e presentazioni. YouTube nei profili avanzati consente di integrare all’interno della sua piattaforma anche i feed di Facebook e Twitter

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SlideShare: un’occasione mancata d’interazione con la business community

Soltanto 17 società su 100 hanno una presenza sulla più importante piattaforma di condivisione di presentazioni e 5 di queste non presentano aggiornamenti nel corso del 2012. Nella maggior parte dei casi Slideshare viene usato impropriamente per condividere documenti testuali come bilanci e comunicati stampa.

Se YouTube rivela un’alta percentuale di società con una presenza, SlideShare, che conta quasi 29 milioni di visitatori unici al mese3, è sottovalutato dalla maggior parte delle società italiane. Rispetto ad altri social media SlideShare è un canale di facile gestione e contribuisce a diffondere i contenuti aziendali e a migliorarne il posizionamento all’interno dei motori di ricerca.

La forte connessione tra la piattaforma di “presentation sharing” e il mondo dei professionisti è stato confermato anche dall’acquisto di Slideshare da parte di LinkedIn, illustrato come una naturale fusione di due piattaforme rivolte principalmente alla business community.

Utilizzo improprio di Slideshare per condividere lunghi testi e non presentazioni

Dai dati emerge che in linea generale le società non hanno inteso la vera natura di questo social media, sui profili delle maggior parte delle aziende risulta sproporzionato il numero di pubblicazione di documenti testuali (come comunicati stampa o bilanci) rispetto a quello di vere e proprie presentazioni; il numero di quest’ultime risulta infatti meno della metà rispetto a quella degli altri documenti.

Il vero valore di SlideShare risiede invece nella condivisione di slide che, basandosi su una comunicazione visuale e per punti chiave, rappresentano una forma di comunicazione più adatta ai social media. Le presentazioni dovrebbero coprire diversi aspetti dell’azienda, quindi non solo i risultati finanziari, ma anche informazioni sul contesto competitivo, sulle iniziative di responsabilità sociale, presentazioni del management ad eventi esterni all’azienda, studi e ricerche ed ogni documento che possa contribuire alla costruzione della reputazione dell’azienda e che possa essere di interesse per un pubblico più ampio.

Slideshare veicolo di contenuti prevalentemente finanziari

I dati della ricerca rivelano che SlideShare è utilizzato prevalentemente per la condivisione di materiale di tipo finanziario (bilanci annuali, piani industriali, presentazione di risultati e strategia) seguiti da quelli relativi alla responsabilità sociale (bilanci sociali e comunicati).

L’utilizzo di questo canale è comunque piuttosto limitato: mediamente le società mettono a disposizione circa 35 documenti e nella maggior parte dei casi gli account non seguono nessun altro utente (following) e di contro hanno pochissimi follower e quasi nessun commento ai documenti presentati. Finmeccanica è la società che presenta il maggior numero di documenti (188), sebbene siano quasi esclusivamente comunicati stampa.

La ricerca SlideShare in numeri17 società su 100 hanno un profilo su SlideShare e presentano in media 35 file. Solo un terzo di questi sono presentazioni

5 società non hanno aggiornato i loro contenuti nel corso del 2012

Tutte le società inseriscono il logo all’interno del proprio account e quasi tutte presentano una bio con la presentazione sintetica di chi sia la società e cosa faccia, solo 4 aziende non offrono alcun tipo di informazione

14 su 17 aziende inseriscono il link al sito corporate sul canale SlideShare, circa uno su tre segnala la propria presenza su altri social media. Solo Telecom Italia lo utilizza anche come player del sito.

3 Fonte ComScore – marzo 2011

7

SLIdeShARe

Anno di nascita: 2006

Proprietà: LinkedIn Corporation

Caratteristiche chiave: piattaforma di tipo social il cui fulcro sta nella pubblicazione e condivisione di presentazioni

Rank Alexa: 188° nel mondo, 388° in Italia

Reason Why: Occasione di condivisione con la business community

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Assicurazioni Generali, Telecom Italia, Pirelli, Piaggio,Terna sono le società con un rapporto di presentazioni più altro rispetto alla pubblicazione di documenti testuali.

Le società che utilizzano il canale in modo più strutturato propongono diverse tipologie di contenuti (dalle presentazioni finanziarie a quelle sulla responsabilità sociale a quelle del management), presentano tutte una bio all’interno del loro profilo segnalando sia il sito corporate che la presenza su altri social media. Telecom Italia inoltre è l’unica società a utilizzare SlideShare integrato all’interno del proprio sito corporate.

SlideShare: tipologia di presenza delle società italiane

83

14

2 1Nessuna presenza

Commerciale

Misto

Internazionale

8

Istituzionale

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Flickr e Pinterest: i l visual storytel l ing che manca

Nell’anno dell’esplosione delle infografiche e di Pinterest, le società italiane non sfruttano le opportunità fornite dalle piattaforme di condivisione di immagini per raccontare la propria realtà aziendale. Solo 14 società su 100, infatti, sono presenti su Flickr e 18 su Pinterest.

Immagini corporate su Flickr

Tra le 14 società che hanno una presenza su Flickr, la principale piattaforma di condivisione immagini che conta oltre 50 milioni di utenti registrati, 3 hanno un profilo a carattere prettamente commerciale con immagini principalmente di prodotto, 3 tipicamente istituzionale, in cui vengono presentati foto di management, strutture produttive e sedi operative, 6 profili misti che presentano contenuti appartenenti ad entrambe le aree aziendali e 2 hanno una presenza esclusivamente di tipo internazionale.

Le società che si distinguono per un utilizzo un po’ più strutturato sono Edison, Ferrovie dello Stato, Finmeccanica e Terna. All’interno di questi profili le fotografie sono tutte divise in album, spesso accompagnate anche da una breve descrizione. Hanno tutte una breve bio che spiega chi sia e cosa faccia la società e la tipologia di contenuti è ampia: dalle foto delle sedi operative e di business, al management, alle foto di iniziative specifiche.

E’ anche bene sottolineare però che Flickr negli anni è diventata una piattaforma con un target via via sempre più mirato agli appassionati di fotografia; le società che scelgono di investire veramente su questo canale mirano a valorizzare i propri patrimoni fotografici e a “socializzare” le proprie immagini. Finmeccanica, ad esempio, presenta fotografie di alta qualità sulla Terra vista dallo spazio (Love Planet Earth), un contenuto che ben si presta ad essere condiviso sui social media.

Flickr: tipologia di presenza delle società italiane

86

2

Nessuna presenza

Istituzionale

Misto

Commerciale

Internazionale

3

63

La ricerca Flickr in numeri14 società su 100 hanno un profilo su Flickr

6 società non hanno aggiornato i contenuti all’interno del profilo Flickr nel corso del 2012

12 su 14 aziende presentano le foto suddivise in album

13 società su 14 presentano un profilo completo di bio e 7 inseriscono il link al sito corporate sul canale

9

Flickr

Anno di nascita: 2005

Proprietà: Yahoo! Inc

Caratteristiche chiave: piattaforma di tipo social il cui fulcro sta nella pubblicazione e condivisione di foto

Rank Alexa: 58° nel mondo, 78° in Italia

Reason Why: Valorizzazione del patrimonio fotografico, “socializzazione” delle immagini

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Pinterest, il fenomeno social del 2012

Pinterest, fondato nel 2010 è il social media che ha avuto la più rapida crescita in termini di utenti registrati, superando i 10 milioni all’inizio del 2012.

In Italia solo 18 aziende su 100 possiedono un profilo su Pinterest, perlopiù utilizzato per scopi commerciali da società del settore dei beni di consumo. Alcune società come Poste Italiane e Campari presentano anche immagini storiche dell’azienda, mentre Vodafone ha creato numerose board dedicate alla presentazione di eventi e sponsorizzazioni.

Dai dati emerge che al momento l’approccio delle società verso Pinterest è ancora in una fase di sperimentazione, sono pochi i profili che possono vantare un numero consistente di follower e in testa si trovano soprattutto società che producono prodotti a forte base emozionale, come i brand di moda.

A livello internazionale ci sono esempi interessanti di società che riescono a coinvolgere gli utenti con board legati ai temi della ricerca, delle macro tendenze, attraverso schemi ed infografiche. IBM, ad esempio, tratta il tema delle Smart cities e delle Smart cloud, mentre Telecom Italia ed Enel presentano infografiche legate rispettivamente al mondo della comunicazione e dell’energia.

La ricerca Pinterest in numeri18 società su 100 hanno un profilo su Pinterest

In media le società presentano circa 12 board tematiche

Tutte le società presentano una bio, mentre 14 su 18 aziende inseriscono il link al sito corporate sul canale

Pinterest: tipologia di presenza delle società italiane

83

2

Nessuna presenza

Istituzionale

Misto

Commerciale

Internazionale

2

5

8

10

Pinterest

Anno di nascita: 2010

Caratteristiche chiave: piattaforma di tipo social il cui fulcro sta nella pubblicazione e condivisione di immagini organizzate in board tematiche, basato sull’idea di creare un catalogo online di ispirazione

Rank Alexa: 38° nel mondo, 90° in Italia

Reason Why: Piattaforma in forte crescita, permette di rimandare gli utenti sul proprio sito

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Criteri e metodologia della ricerca

La ricerca si è basata sull’analisi delle 100 maggiori società quotate e non quotate in Italia (per la metodologia di selezione delle aziende, si veda la nota nella pagina successiva), valutate nel periodo tra settembre e ottobre 2012. La selezione dei profili è avvenuta utilizzando il motore di ricerca stesso del canale social, effettuando una ricerca su Google digitando “nome della società + canale social” e verificando se sul sito istituzionale venisse evidenziata la presenza della società sui social media. E’ stata inoltre inviata richiesta via email alle società di elencare le proprie presenze social.

Le società sono state analizzate attraverso un protocollo di valutazione che per YouTube ha valutato 13 diversi aspetti divisi in tre aree: tipologia del canale, video presentati e integrazione tra social media, sito e gli altri canali digitali. Il protocollo di valutazione per SlideShare ha valutato 9 diversi aspetti divisi tra tipologia canale e tipologia di materiale presentato.

Per Flickr sono stati valutati 7 elementi che vanno ad analizzare la tipologia canale, delle immagini e l’integrazione. Infine per Pinterest sono stati valutati 5 diversi aspetti divisi per la tipologia di profilo, le board e l’integrazione.

Nello studio su YouTube le società con una presenza esclusivamente internazionale (e sprovviste di un canale/contenuti dedicati per paese) non sono state prese in considerazione, così come quei canali che non presentavano aggiornamenti da oltre un anno. Per lo studio su SlideShare, Flickr e Pinterest le società con una presenza internazionale sono state invece incluse dato che la tipologia di materiale pubblicato (principalmente immagini e presentazioni di tipo finanziario) non richiede contenuti in lingua locale.

ORDER THE REPORT

Lundquist ha sviluppato analisi di approfondimento con action plan di miglioramento, per ciascun canale analizzato e il Social Media Assessment che ha l’obiettivo di aiutare le società a porre le basi per definire e successivamente sviluppare una strategia sui social media da un punto di vista corporate.

Forte della sua esperienza e attività di ricerca, Lundquist propone modelli sulla base dei quali definire strategie di comunicazione digitale, anche sui social media.

Per conoscere i dettagli della ricerca, le società best practice e consigli su come sviluppare una presenza efficace sui canali di file sharing, è possibile ordinare il report di analisi.

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LUNDQUIST | via San Maurilio, 23 | 20123 Milan | Tel +39 02 367 54 126 | www.lundquist.it

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Società incluse nella mappatura della presenza delle società sui 4 canali di file sharing analizzati nella ricerca

Lo scopo della ricerca Lundquist dedicata alle piattaforme di file sharing è quella di effettuare una mappatura della presenza delle società italiane su YouTube, SlideShare, Flickr e Pinterest e non di stilare una classifica. Le cento società considerate sono state suddivise in due gruppi, presentate in ordine alfabetico senza distinzione della tipologia e qualità di ciascuna presenza. Sono state evidenziate in grassetto le società con una presenza sui quattro canali inclusi nella ricerca.

Società con almeno una presenza: ABB, Allianz Italia, Amplifon, Ansaldo STS, Armani, Assicurazioni Generali, Autogrill, AXA Italia, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro (BNL), Banca Popolare di Milano, Banca Popolare Emilia Romagna, Barilla Group, Benetton, Burgo Group, Campari, Coop Adriatica, Costa Crociere, De Agostini, De’Longhi , Edison , Enel, Eni, Ferrovie dello Stato, Fiat, Fiat Industrial, Finmeccanica, Geox, Gruppo Auchan, Gruppo Hera, Hewlett Packard Italiana, IBM Italia, Ikea Italia Holding, Impregilo, Indesit, Iren, Italcementi, Lottomatica, Luxottica Group*, Mapei, Marcegaglia, Mediobanca, Mediolanum, Mondadori, Nestlé Italiana, Parmalat, Pfizer Italia, Piaggio & C., Pirelli & C., Poste Italiane, Prada, Prysmian, Rai, Reale Mutua, Safilo Group, Salvatore Ferragamo, Siemens Italia, STMicroelectronics, Supermarkets Italiani (Esselunga), Telecom Italia, Tenaris, Terna, Tod’s, UBI Banca, Unicoop Firenze, UniCredit, Unipol Gruppo Finanziario, Vodafone Italia, Wind Telecomunicazioni.

Società senza nessuna presenza: A2A, ACEA, Alitalia, Autostrade per l’Italia, Avio, Banca Carige, Banca Generali, Banco Popolare, Brunello Cucinelli*, Buzzi Unicem, Cattolica Assicurazioni, Credito Emiliano, Danieli & Co, Enel Green Power, ERG, Esso Italiana, Ferrero, Fincantieri, Grimaldi Compagnia di Navigazione, Gruppo Menarini, Gruppo PAM, Gruppo Veronesi, Intesa Sanpaolo*, Mediaset, RCS Mediagroup, Recordati, Riva Group, Saipem, Saras, Snam, ThyssenKrupp Acciai Speciali Terni

*Le società contrassegnate dall’asterisco possiedono un canale su YouTube che non è stato aggiornato nel corso del 2012 e che pertanto non è stato considerato all’interno della ricerca.

Nota:

Per selezionare le società incluse in questa ricerca abbiamo seguito due metodologie separate: una per le società quotate e una per le società non quotate. Il nostro intento era quello di stabilire una lista delle 100 maggiori società italiane, escludendo holding di partecipazione. Le stesse società saranno valutate in tutte le nostre ricerche Lundquist Social Media Awards ed Employer Branding Online Awards e sono anche molto simili alla lista utilizzata per il CSR Online Awards.

Per le società quotate, abbiamo selezionato le prime 60 società quotate sulla Borsa di Milano (FTSE Italia All-Share Index) per valore di mercato al 24 aprile 2012 (fonte: Bloomberg). Sono state escluse le holding di partecipazioni ed altre società con meno di 500 dipendenti.

Le società non-quotate sono state identificate grazie alla ricerca Le principali società italiane dell’ufficio studi Mediobanca. Abbiamo classificato le società per ricavi (anno 2010, ultimo dato disponibile) e selezionato le prime 40, escludendo holding di partecipazione, joint venture, le società quotate e le loro controllate. Le controllate italiane di multinazionali estere sono state incluse in base ai ricavi generati in Italia. Sono state escluse anche società con meno di 1.000 dipendenti.

La ripartizione 60-40 a favore di società quotate è stata imposta per mantenere un’equivalenza tra la grandezza delle società, in base ai ricavi e numero di dipendenti.

Le valutazioni sono state effettuate tra settembre e ottobre 2012.

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I report e i servizi di consulenza di Lundquist si basano sui dati e sulle valutazioni estratti dalle nostre ricerche per supportare le società nello sviluppo della loro comunicazione online.Per ogni ambito di ricerca, offriamo un’analisi su misura che presenti la situazione corrente e fornisca suggerimenti concreti per il miglioramento.

Primo studio in Europa che analizza la comu-nicazione della CSR, basandosi su bisogni e aspettative - raccolti e analizzati grazie a ind-agini annuali - degli stakeholders. Quest’anno, il CSR Online Awards, giunto alla sua quinta edizione, esamina come le principali aziende europee usano il loro sito corporate per comunicare la sostenibilità e la responsabilità aziendale.

Per informazioni · Karim [email protected]

Primo studio in Europa che analizza come le aziende comunicano online la propria identità e il proprio employer branding ai dipendenti attuali e potenziali. In linea con la metodologia di Lundquist, questa ricerca si basa sulle rich-ieste e sulle aspettative di chi cerca lavoro, persone sempre più orientate alla ricerca di opportunità professionali attraverso il Web, il mobile e i social media.

Per informazioni · Cristiano Poian [email protected]

La ricerca Social Media Awards è costituita da una serie di studi approfonditi e innovativi sulle modalità di utilizzo dei social media per la comunicazione corporate. L’obiettivo è quello di posizionare le società in un percorso evolutivo che va da una prima fase di speri-mentazione sui social media a una presenza olistica e non più parcellizzata per tema o per canale. Lo studio è composto da diverse micro-ricerche dedicate a specifici canali come i social network generalisti (Facebook) e quelli professionali (in primis LinkedIn), le piattaforme di microblogging come Twitter, di condivisione di file (YouTube ma anche Slide-share, Flickr e Pinterest)

Per informazioni · Giulia [email protected]

Lundquist rappresenta la società di consulenza svedese Hallvarsson & Halvarsson in Austria, Italia e Svizzera. Lundquist, in collaborazione con KW Digital (divisione digitale di Hallvarsson & Halvarsson), redige da oltre 12 anni lo studio KWD Webranking, che si profila come la ricerca più riconosciuta in Europa nella valutazione della qualità della comunicazione corporate online. La ricerca, da oltre 15 anni, valuta le maggiori società quotate a livello europeo. L’obiettivo dello studio è quello di valutare la qualità delle informazioni presentate sui siti corporate, mettendo, inoltre, in luce le tendenze nella comunicazione corporate online.

Per informazioni · Cristina Urban [email protected]

Milano, Via San Maurilio, 23

t. (+39) 02 3675 4126

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