L'Umanesimo quattrocentesco in Italia

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Un articolo, a scopo eminentemente didattico, per focalizzare i seguenti aspetti della cultura rinascimentale: A) Caratteri generali della corrente. B) Interpretazioni critiche sull'Umanesimo. C) I centri umanistici in Italia. I. Firenze. II. Roma. III. Ferrara. IV. Mantova. V.Napoli. D) Due personalità d'eccezione: Leonardo da Vinci e Girolamo Savonarola. I) Leonardo da Vinci. II. Girolamo Savonarola.

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L'UMANESIMO QUATTROCENTESCO IN ITALIA.

A) Caratteri generali della corrente.Per Umanesimo s'intende letteralmente un periodo di risveglio e di rinascita dell 'uomo, da un certotorpore medievale, avvenuto fra la fine del Trecento e la fine del Quattrocento.Il rapporto tra Medioevo ed Umanesimo non è solo di contrasto, come si pensava nell 'Ottocento, maanche di continuità e tradizione. Per quanto animato da un profondo sentimento religioso, ilMedioevo ha conosciuto una ripresa del fervore umano nell'età comunale, caratterizzata dalla crisidel sistema feudale e delle due strutture politiche universalistiche, Impero e Papato. Nel Trecento,Petrarca e soprattutto Boccaccio con il Decameron, esprimono già una nuova concezione della vitaumana: il Decameron è infatti una " commedia umana" che si può contrapporre a quella" divina"di Dante, la cui struttura gerarchica, simmetrica e granitica era perfettamente rispondente allo spiritodel Medioevo. .L'Umanesimo nasce in Italia fra Tre e Quattrocento e si diffonde in Europa: è caratterizzato da unavivacità ed originalità di interessi e da una visione laica ( ma non atea) della realtà e della vita.L'uomo è libero artefice e padrone di sé stesso e del suo destino ( " homo faber fortunae suae est" ),non è più legato alla trascendenza, ma all'immanenza. Non si tratta tuttavia di un'età atea: si pensiche un grande umani sta come Silvio Enea Piccolornini divenne papa con il nome di Pio II. Firenze,Ferrara, Napoli e Roma sono i nuovi centri della cultura umanistica. L'uomo, in questa concezione,diventa la migliore creatura divina e per questo la ragione umana, offuscata da un certooscurantismo clericale medievale, riconquista la propria dignità: l'Uomo è l'anello di congiunzionenella catena tra Dio e la Natura. I classici greci e latini vengono tradotti in volgare, studiati ediventano modelli ideali a cui ispirarsi: questo tuttavia sarà anche un aspetto negativodell 'Umanesimo, in quanto comporterà una certa mancanza di originalità per premiare il canonedell'imitazione. L'Umanesimo, come si è detto, nasce in Italia alla fine del Trecento, già anticipatoda Petrarca e Boccaccio, che possiamo considerare" pre-umanisti ", e si sviluppa per tutto ilQuattrocento: nel Cinquecento, il Rinascimento costituirà la naturale prosecuzione di questomovimento. In campo linguistico, nell 'Umanesimo il latino viene considerato modello di idealepurezza, non il latino medievale, finalizzato all'uso liturgico, bensì quello classico, di Roma, diCesare e Cicerone.Sul piano storico, l'Umanesimo è caratterizzato da due date fondamentali, il 1492, anno dellascoperta dell' America, ma anche della caduta di Granada, ultima roccaforte araba in Spagna, e dellamorte di Lorenzo il Magnifico, grande umani sta, ed il 1494, anno dell 'invasione di Carlo V1II diFrancia in Italia. Mentre l'Italia è infatti politicamente debole e divisa in Stati regionali in lotta traloro (Firenze, Napoli, Roma, Milano), all'estero si consolidano forti le monarchie nazionali unitarie(Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo, Russia, Polonia in Europa, e, fuori dell 'Europa, persino laMongolia ). Il '400, per l'Italia, è quindi un secolo contraddittorio: aureo sul versante artistico eletterario, debole su quello politico. Tra le invenzioni di questo periodo dobbiamo ricordareinnanzitutto quella dei caratteri stampati da parte del tedesco Giovanni Gutemberg: il. primo librostampato a Venezia è la Bibbia, destinato a diventare anche quello più diffuso. L'invenzione dellastampa incide sul rapporto tra autore e lettore e conia una nuova figura di intellettuale: aumental'alfabetizzazione e si cominciano a pubblicare tantissimi libri, che nel Medioevo erano monopoliosolo dei chierici e dei monaci. La trasmissione della cultura avviene tramite un'altra via, laica, e nonpiù grazie all'esclusiva opera degli amanuensi. L'intellettuale del Medioevo è un intellettualespecializzato in settori specifici: si pensi a Dante nella poesia, a Giotto nella pittura; l'intellettualedell'Umanesimo è una figura poliedrica, capace di spazi are in diversi campi dello scibile: si pensiad un genio come Leonardo da Vinci o a Leon Battista Alberti, architetto, musicista, letterato,pedagogista. Altra importante invenzione è quella della polvere da sparo, che avrà diretteripercussioni in campo militare, nella balistica. In sede pittorica l'uomo scopre la prospettiva ( solo

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parzialmente anticipata da Giotto nel Trecento) e domina quindi lo spazio; nell 'architettura si passada una visione teocentrica, rappresentata dall 'arco " a sesto acuto ", ad una dimensioneantropocentrica, simboleggiata dall 'arco" a tutto sesto ".Nell 'Umanesimo distinguiamo due fasi: il primo '400, caratterizzato da un forte impegno civile,erede dell'ambiente comunale; il secondo '400, in cui l'Umanesimo si trasforma da civile acortigiano, contemplativo, filosofico, artistico e letterario. Ne segue la protezione, da parte diprincipi e papi di letterati ed artisti. Lo studio del passato, per gli umanisti, deve servire come guidaper il presente e per le composizioni future: sono, questi studi, i " Liberalia studia" ( " studiliberali"), gli " Studia humanitatis " ( " studi umani" ) e le " Humanae litterae " ( " Umane lettere ,,)

consiste in questo l'importanza della filologia ( traduzione ). Il mondo classico non è più solo Iimitato formalmente, ma diventa modello ideale di vita: particolarmente vivo fu il culto di Cicerone("ciceronianesimo " ) con ValIa a Roma e Poliziano a Firenze.B) Interpretazioni critiche sull'Umanesimo.Tra i maggiori studi critici sull 'Umanesimo si ricordino quelli di. orientamento cattolico, come ilfrancese Gilson e l'olandese Huizinga ( autore del noto testo L'autunno del Medioevo, in cui sipresenta l'Umanesimo come un periodo di crisi rispetto al precedente Medioevo e si difende ilMedioevo come periodo glorioso rispetto all' " autunno " successivo ), e quelli marxisti, qualiEugenio Garin ( L'educazione in Europa. 1400/1600, uno studio di carattere pedagogico ), AntonioGramsci, Burckardt, Kristeller, Procacci. La critica marxista ha dato un contributo speciale al settoreartistico con Argan ed Hauser ( Storia sociale dell 'arte ).C) I centri umanistici in Italia.n Firenze.L'ambiente ideale per lo sviluppo dell 'Umanesimo, a Firenze come negli altri centri, è la corte: iprincipi, in questo caso i Medici, incoraggiano e proteggono le lettere ( mecenatismo ). A Firenzeviene meno l'aspetto politico-sociale e si fa più vivo quello contemplativo. L'ambiente culturalefiorentino è influenzato da Coluccio Salutati, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini, Leon BattistaAlberti e sfocia nell' " Accademia Platonica" fondata da Marsilio Ficino e nell'Università diFirenze. Uno dei massimi esponenti dell'Umanesimo fiorentino fu Lorenzo de' Medici, detto" ilMagnifico " per la vasta gamma dei suoi interessi e lo splendore della sua corte. Si elogiano iclassici, si celebra la dignità umana, si presta attenzione per la forma e si mostra un aristocraticodistacco dai contenuti, che vengono osservati" dall'alto ". Lorenzo si allontana dall'immaginetipica dell 'intellettuale umanista: il suo eclettismo gli consentì di essere uomo politico, poeta, artistae protettore di artisti e poeti al tempo stesso. Attinge la sua cultura da diverse tradizioni: figlio diLucrezia Tornabuoni e di Cosimo il Vecchio, fu discepolo di Marsilio Ficino e di CristoforoLandino. Divenne signore di Firenze ed arricchì la sua corte di artisti come Sandro Botticelli eGhirlandaio e di poeti come Angelo Poliziano e Luigi Pulci. Politicamente, attraversò un momentodifficile con la congiura dei Pazzi (1478): la famiglia Pazzi raccolse attorno a sè tutte le correntipolitiche fiorentine antimedicee e lo stesso Giuliano dei Medici, fratello di Lorenzo, fu assassinatoin cattedrale. E' impossibile intravedere una linea continuativa nella produzione laurenziana: lacontraddittorietà è l'elemento tipico della letteratura di Lorenzo. La data della congiura dei Pazzipuò essere presa come data simbolica di svolta nella produzione di Lorenzo: mentre prima del 1478Lorenzo si era dedicato a poemetti comico-realistici di tipo rusticano, quali la Nencia da Barberino(tratta dell'amore non corrisposto e cantato con toni ironici del pastore Vallèra per la sua Nencia,una contadina), in seguito si volse a temi più colti e severi, quali sacre rappresentazioni e letteraturadevozionale-religiosa. Tra le composizioni più felici ricordiamo le Canzoni a ballo ( canzonimusicate ed accompagnate dalla danza) ed i Canti carnacialeschi, tra cui il celebre" Trionfo diBacco e Arianna ", scritti per le feste del carnevale, con stile gioioso e festoso. In particolare nel"Trionfo di Bacco e Arianna " si tratta un tema caro agli umanisti e ricorrente nell 'Umanesimofiorentino: quello della fugacità della vita umana, che va vissuta attimo per attimo, senza

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programmare il futuro, che è ignoto ed imprevedibile. Alla morte di Lorenzo ( 1492 ) seguì la crisidi Firenze.Angelo ( o Agnolo ) Ambrogini, latinizzato in Poliziano, studioso dei trecentisti, docente di latino egreco a Firenze, scrisse in latino ed in volgare; in latino scrisse opere di carattere filologico, quali leEpistolae e le Sylvae; fu sommo filologo e conoscitore delle lingue classiche, ma al canonedell 'imitazione ed al ciceronianesimo contrappose la libertà dello scrittore. Convinto del fatto che illatino non potesse superare il volgare, nella seconda fase della sua produzione poetica si dedicò allapoesia in volgare con le Canzoni a ballo (popolari e malinconiche, costituiscono un inno all'amoreed al "carpe diem ", ovvero alla capacità di cogliere l'attimo fuggente, stesso concetto di Lorenzo edel poeta latino Orazio) e le Stanze per la giostra del Magnifico Giuliano, scritte per celebrare lavittoria ottenuta in una giostra da Giuliano, ma interrotte nel 1478, con la morte di quest'ultimo: sinarra del cacciatore Julio (Giuliano), che sembra ignorare l'amore, ma mentre caccia una cerva,questa si trasforma in una bellissima ninfa ( le ninfe erano divinità minori e pertanto mortali edabitavano presso ruscelli, boschi, caverne e luoghi bucolici), Simonetta, e lui se ne innamora. Conabile maestria Poliziano fonde cultura classica, stilnovismo e petrarchismo in un'atmosfera irreale disogno e malinconia. Importante anche la Favola d'Orfeo: è il primo esempio di teatro non religiosoin volgare, che, nella storia del teatro, segna quindi il passaggio dalla sacra rappresentazione alteatro profano. Nelle composizioni in latino, ma soprattutto in quelle in volgare, lo stile delPoliziano è dolcissimo, raffinatissimo e molto musicale.Leon Battista Alberti fu uomo poliedrico: architetto, musico, letterato, pedagogista, come si evincedal trattato pedagogico in 4 libri Sulla famiglia. Promosse una gara di poesia in volgare, il "Certame coronario", con lo scopo di dimostrare la superiorità del volgare sul latino e la capacità, perla lingua volgare, di elevarsi a lingua dell 'intera penisola: anche se non raggiunse lo scopopropostosi, fu comunque un evento rilevante, anche perché la data del" Certame Coronario" (1441)segna il passaggio tra le due fasi dell 'Umanesimo. Si nota, in questa posizione dell' Alberti,l'influsso delle tesi dantesche del De vulgari eloquentia e del Convivio.Giovanni Pico della Mirandola idealizzò la pace e la concordia tra tutte le filosofie e tutte lereligioni: è l'idea della" pax philosophica ". Nel De hominis dignitate (Sulla dignità dell'uomo)celebrò la grandezza ed il libero arbitrio umano.Marsilio Ficino fondò l' "Accademia Platonica": Firenze divenne centro di studi e di traduzioni diPlatone, mentre Padova divenne centro di studi e traduzioni dell'altro grande filosofo greco,Aristotele.Luigi Pulci nasce a Firenze e frequenta la casa del Magnifico, dal quale viene protetto. ConobbePoliziano e Ficino, ma ebbe uno spirito bizzarro ed arguto, come si nota anche dallo stile. La suaopera principale è il Morgante, un poema epico-cavalleresco in 28 canti, in cui l'epica non vieneconsiderata seriamente: i poemi cavallereschi sono il pretesto per divagazioni comiche e realistiche.Si narra di Orlando che s'imbatte in Morgante, un gigante infedele che si converte al cristianesimo elo segue come scudiero. Orlando torna in patria per difendere la propria terra e Morgante prosegueda solo le sue peregrinazioni, fino a quando s'imbatte in Margutte, un mezzo gigante esperto d'ognivizio, eppure simpatico. Margutte muore soffocato dalle risa e Morgante muore per il ~orso di unpiccolo granchio. Orlando, tradito, muore a Roncisvalle. Rinaldo cerca invano di aiutarlo, ma non viriesce, nonostante l'aiuto del diavolo Astarotte: l'unica vendetta che Rinaldo potrà ottenere è lamorte del traditore Gano di Maganza. Per la figura del diavolo Astarotte l'opera del Pulci saràaccusata di eresia e l'autore sarà sepolto in terra non consacrata. Orlando è il protagonista, ma lafigura che interessa maggiormente il lettore è Morgante, proprio perché l'ispirazione dell'opera ècomica e realisti ca, gastronomica, furfantesca. Non è, quello del Pulci, un intento volutamenteeroicomico, ma è sicuramente un'accettazione bizzarra della poesia epica.ID Roma.

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Si ricordino i " papi umanisti " quali Niccolò V, Pio II (Silvio Enea Piccolomini) e Leone X (faràcostruire la cupola di San Pietro da Michelangelo, anche se con il ricavato delle indulgenze),protettori di poeti ed artisti. Si ricordi anche Lorenzo Valla, autore di un trattato in 6 librisull 'eleganza della lingua latina.III) Ferrara.Nella cultura ferrarese emergono Guarino Guarini e soprattutto Matteo Maria Boiardo. Ferrara fuuno dei centri più vivi dell'Italia settentrionale tra '400 e '500, perché la signoria estense protesse learti e le lettere. Ercole I d'Este attirò a Ferrara insigni pittori del tempo, dando vita ad una celebrescuola. Tra '400 e '500, proprio a Ferrara, si formarono i tre principali poeti di questi secoli:Boiardo nel '400, Ariosto e Tasso nel '500. L'Orlando innamorato è il capolavoro di Boiardo: è unpoema cavalleresco in ottave (l'ottava, introdotta da Boccaccio nel Filocolo, è destinata a diventareil metro classico dei poemi epico-cavallereschi tra '400 e '500 con Boiardo, Ariosto e Tasso),rimasto interrotto nel 1494, a metà del 69° canto perché Boiardo inizia a scrivere versi contro ladiscesa di Carlo VIII di Francia nel ducato di Milano e poco .dopo, nello stesso anno, muore.L'opera viene pubblicata infatti postuma, nel 1495, un anno dopo la morte del poeta. Ariosto, nel'500, riprenderà, nelI' Orlando furioso, la trattazione del poema dal punto in cui è rimasto interrotto.Nell'opera del Boiardo sono fusi i due cicli cavallereschi del Medioevo, quello carolingio e quellobretone. L'opera tratta di Angelica, la bella figlia del re del Catai, che, giunta alla corte di CarloMagno, sfida i cristiani a duello con suo fratello Argalìa, promettendo si in sposa al vincitore. Manessuno sa che le armi di Argalìa sono fatate e che Angelica vuole sottrarre i più valorosi cavalieri aCarlo Magno. Argalìa muore ed Angelica fugge, ma viene fermata da Agricane, re dei Tartari, sottola rocca di Albracà. Orlando combatte intanto contro il cugino Rinaldo per Angelica, poichéentrambi sono innamorati di lei: Rinaldo per magia, perché ha bevuto ad una fonte incantata, cheprima gli ha fatto odiare Angelica, ma poi gliela ha fatta amare ardentemente ( è il noto episodiodella fontana dell'odio e dell'amore). Orlando e Rinaldo, infiammati d'amore per Angelica,vengono divisi da Carlo Magno, che affida la fanciulla al duca Namo di Baviera, che la custodiscenella sua tenda. Qui la narrazione si interrompe e da questo punto la riprenderà Ariosto all 'inizio delsecolo successivo. Boiardo, in quest'opera dai numerosi episodi, esalta l'operosità umana, ilcoraggio, la cortesia, la generosità d'animo, lo spirito d'avventura, l'amore, lo spirito cavalleresco.La lingua del Boiardo è molto originale: usa prevalentemente il toscano, anche se non mancanovocaboli lombardi ed emiliani.IV) Mantova.Si ricordi Vittorino da Feltre, protetto dai Gonzaga.V) Napoli.A Napoli, grazie agli Aragonesi (famiglia spagnola succeduta a quella francese degli Angioini) sistrinsero i contatti con la Spagna e ciò contribuì ad inserire l'Umanesimo italiano nel più ampiorespiro della cultura europea. Alfonso il Magnanimo è protettore di artisti e poeti. L 'Umanesimonapoletano si sviluppa sul piano della filologia e della letteratura e non su quello dell 'impegnocivile: la cultura napoletana è essenzialmente legata al modello dei classici.Giovanni Pontano scrisse poesie e prose in latino e diede impulso all' "Accademia Pontaniana ",fondata dal Beccadelli. Nel De amore coniugali ( Sull 'amore coniugale ), con versi commoventi etenui affronta il tema della tragedia familiare: parla della morte dei figli Lucio e Lucia ed anche lanatura ( il giardino ) partecipa al dolore del poeta; in Pontano il latino acquista una dimensionepoetica viva.Anche Jacopo Sannazzaro nacque a Napoli e visse nell'ambiente aragonese; compose in latino ed involgare. Da ricordare il De partu Virginis ( Sul parto della Vergine) rievoca, in 3 libri, la nascita diCristo, portatore di pace, giustizia, fratellanza umana. Da qui la necessità di rifugiarsi in un mondoideale di perfezione interiore e di fuggire dalla realtà, avvertita come dolore. L'opera principale delSannazzaro è comunque l'Arcadia, un romanzo pastorale misto di versi e prose, costituito da 12

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prose e 12 poesie. Il protagonista è il pastore Sincero ( proiezione dell'autore stesso ), che, noncorrisposto in amore, si reca nella regione greca dell'Arcadia e vive la vita semplice degli abitantidel luogo. Un sogno lo induce a tornare a Napoli, dove apprende che la fanciulla amata è morta.D) Due personalità d'eccezione: Leonardo da Vinci e Girolamo Savonarola.I) Leonardo da Vinci.Leonardo, fin da ragazzo frequentò la bottega del Verrocchio. Fu matematico, filosofo, letterato,artista, ingegnere, un vero uomo dell 'Umanesimo, una figura poliedrica. Fu particolarmentepropenso per l'aritmetica e la geometria. Lavorò a Milano, Firenze, Venezia, Roma. A Romadipinse" La Gioconda ". Morì in Francia alla corte di Francesco I. Il genio di Leonardo vibra inmanoscritti di ogni genere. Da ricordare i disegni contenuti nel Codice Atlantico ed i Pensieri, operafilosofica. Nasce con Leonardo una nuova concezione della natura: l'uomo domina la natura e puòscoprirne le leggi. In questo senso si può affermare che Leonardo anticipa la nascita della scienzamoderna che avverrà con GaliI"eo Galilei nel primo '600. Per Leonardo il senso dell'Umanesimoconsiste proprio nella lotta tra l'uomo, avido di conoscere, e la naturà, attaccata ai suoi segreti.ID Girolamo Savonarola.Girolamo Savonarola nacque a Ferrara ed entrò nell'ordine domenicano. Dal pulpito di San Marco edi Santa Maria del Fiore di Firenze lanciò infuocate prediche contro i fiorentini, gli eretici e lacorruzione della Chiesa del papa Alessandro VI Borgia, uomo di nota spregiudicatezza politica emorale. Nel 1494 a Firenze cade il governo mediceo ed il frate domenicano s'impegnòpoliticamente divenendo l'animatore di una repubblica a carattere morale, contro la corruzionepontificia. Nella ricchezza borghese e nello sfarzo delle corti Savonarola vide peccato e corruzione.Persino le opere d'arte furono considerate inutili e soprattutto pericolose per la salute dell'anima;bruciò libri come il Morgante del Pulci. Nel 1498 fu accusato di eresia dal papa Alessandro VI edarso sul rogo in piazza della Signoria a Firenze. Sul piano letterario Savonarola ci ha lasciato operedi carattere ascetico, lettere e le Prediche, che presentano una visione apocalittica: queste ultimecostituiscono una sorta di trattato politico sul governo fiorentino ed anche sul piano linguistico iltono acceso ed appassionato ne fanno un'opera di grandezza letteraria, forza spirituale e indiscussovalore artistico. Sognò una repubblica basata sullo spirito evangelico, storicamente impossibile: taliidee utopistiche, contro la corruzione della Chiesa, furono però anticipatrici della Riforma luteranaed ancor prima di Lutero furono riprese da un grande umanista e filologo tedesco nella suaprincipale opera: L'elogio dellafollia di Erasmo da Rotterdam.