L'ultimo desiderio nelle religioni

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La festa della Dormitio e dell’Assunzi one

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Comparation between religions

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La festa della Dormitio e

dell’Assunzione

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PARTE IL’ultimo desiderio nelle religioni

PARTE IIImmagini intorno alla teologia dell’Assunta

 

Editrice Aracne, Roma 2011, pp. 266, € 12

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Capitolo I Esiste oggi il bisogno di vita eterna ? 

PARTE PRIMA

Ma come è possibile che l’essere umano apparentemente destinato alla morte possieda il senso di vita perenne? Come può immaginare una vita più forte della morte? In quale recondito luogo bio-psichico-spirituale la persona è capace di sognare una perennità gioiosa? Non potremmo ragionevolmente ipotizzare un’impronta divina che anima questa insopprimibile speranza umana?

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 Capitolo II Giovani e religione  

 Capitolo III L’integrità finale nelle religioni   Indù, ebrei e cristiani credono in un’incarnazione di

Dio che deve ancora venire Kalkin, Messia (Is 30,27s; Mic 1,3s; Sal 96,13), Cristo Giudice. Quasi come completamento della discesa della divinità sulla terra, credono anche possibile la salita dell’essere umano presso Dio.

L’ascesa umana al cielo è la vera conclusione della discesa di Dio sulla terra.

PARTE PRIMA

5: Se hai sentito parlare di Lourdes e di Fatima, che cosa ne sai?6: Che cosa vuol dire Maria è assunta in cielo? 7: Quali sono le tue considerazioni su questo aspetto della fede cristiana?

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PARTE SECONDA

Capitolo IUna donna glorificata

  Capitolo II L’Assunta mai isolata, sempre associata   Capitolo III Maria precede l’umanità nella comunione dei Santi    Capitolo IV La prima donna attratta dal Risorto   

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I. Una donna glorificata

La permanente sfida dell’Assunta permette di ragionare su “verità naturali o razionali quali il destino del corpo, la spiritualità dell’essere umano, la vita oltre la morte, la ricompensa eterna come conferma ultima della giustizia…

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La perpetua provocatio

Con la fede nella Glorificata i cristiani testimoniano la bellezza della risurrezione quale anelito più profondo di ogni persona: una incessante sfida alle coscienze umane, una sfida a tutta la coscienza storica dell'uomo.

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II. L’ Assunta: mai isolata, sempre

associata

“Maria, in tutto il suo mistero e nella sua missione, non è una persona che va considerata solamente come individualità a sé stante, isolata o al di sopra o al di fuori della Chiesa”

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Partecipe della gloria di Cristo

Unita all’umanitàLa conoscenza perfetta “faccia a faccia” tra la Glorificata e la Trinità è dinamismo vitale, è relazione cosmico-divina, è condivisa azione incessante di rinascita, rinnovamento, liberazione e promozione del popolo pellegrino sulla terra

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III. Maria precede l’umanità nella comunione dei santiLa sorellanza solidale

La Donna possiede la capacità di vedere la storia secondo parametri spirituali che fondano sulla roccia la società umana: l’ascolto, la pazienza, il sacrificio, la gratuità, il silenzio, la solidarietà, la condivisione

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Insieme a Cristo, la Glorificata “è tutta protesa verso la definitiva pienezza del Regno quando “Dio sarà tutto in tutti” (1 Cor 15,28). Dalla terra al cielo e dal cielo per la terra la Regina dell’universo è “fortezza inespugnabile” presenza materna che intercede senza soste per l’umanità. La sua intercessione presso il Figlio potrà terminare solo quando “tutte le famiglie dei popoli” saranno “felicemente riunite in un solo popolo di Dio a gloria della santissima e indivisibile Trinità”.

IV. La prima donna attratta dal Risorto

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Il Crocifisso Risorto

Esprime il culmine storico e perenne

dell’amore salvifico di Dio. È l’unico

centro gravitazionale veramente

significativo di quel processo di

innalzamento che conduce tutto e tutti verso la pienezza

della vita

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Il calendario liturgico romano

Cenni liturgici sull’assunzione

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La madre santissima di Dio, che ha preso parte ai misteri di Cristo, viene

dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale

(CONCILIO ECUMENICO VATICANO II, Cost. Dogm. Lumen Gentium 66 in EV I/442)..

dobbiamo in primo luogo rivolgere la Nostra attenzione alla sacra

Liturgia; essa, infatti, oltre un ricco contenuto dottrinale, possiede

un'incomparabile efficacia pastorale e ha un riconosciuto valore esemplare per le altre

forme di culto

(Marialis cultus n. 1).

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Né si deve dimenticare che il Calendario Romano non registra tutte le celebrazioni di contenuto mariano: che ai Calendari particolari spetta accogliere, con fedeltà alle norme liturgiche, ma anche con cordiale adesione, le feste mariane proprie delle varie Chiese locali (Marialis cultus n. 9)

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La riforma della Liturgia Romana presupponeva un accurato restauro del suo Calendario

Generale. Esso, ordinato a disporre con il dovuto rilievo, in determinati giorni, la celebrazione dell'opera della salvezza

distribuendo lungo il corso dell'anno l'intero mistero del Cristo, dall'Incarnazione fino

all'attesa del suo glorioso ritorno, ha permesso di inserire in modo più organico e con un

legame più stretto la memoria della Madre nel ciclo annuale dei misteri del Figlio.

La fede mariana si svela singolarmente, persuasiva e coinvolgente: interiore e profonda in base ad una devozione che fa della ragione il punto attorno a cui raccogliere tutta la vita personale.

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Questo culto, quale sempre fu nella chiesa, sebbene del tutto singolare (singularis omnino quamquam est),

differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo Incarnato come al Padre e allo Spirito Santo, e

particolarmente lo promuove.

Riferendosi ad “una persona unica per sua perfezione personale e per la sua missione” è un culto “del tutto singolare, differente rispetto all’adorazione della Trinità e alla venerazione dei santi.

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Ripercorrendo, infatti, la storia del culto cristiano, si nota che sia in Oriente, sia in Occidente le espressioni più alte e più limpide della pietà verso la Beata Vergine sono fiorite nell'ambito della Liturgia o in essa sono state incorporate.

Ripercorrendo, infatti, la storia del culto cristiano, si nota che sia in Oriente, sia in Occidente le espressioni più alte e più limpide della pietà verso la Beata Vergine sono fiorite nell'ambito della Liturgia o in essa sono state incorporate.

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1 gennaioMadre di Dio

8 dicembre

Imm

acolata

concezione

25 marzo

Annunciazione

di Gesù

15 a

gosto

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31 maggio Visitazione

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del Signore

21 novembrePresentazione di Maria

15 sette

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Vergine

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7 ottobre Vergine del

Rosario

solennità

festa

memorialibera

16 luglio

Maria del M.

Carmelo

memoriaobbligatoria

5 agosto

S.Maria

Magg.

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Quattro solennità

1 gennaio: Santa Madre di Dio25 marzo: Annunciazione del Signore15 agosto: Assunzione B.V. Maria8 dicembre: Immacolata concezione

Tre feste

2 febbraio: Presentazione del Signore31 maggio: Visitazione b.v.Maria8 settembre: Natività della b.v. Maria

Quattro memorie obbligatorie

22 agosto: B.v. Maria regina15 settembre: B.v. Maria Addolorata7 ottobre: B.v. Maria del Rosario21 novembre: Presentazione b.v. Maria

Memorie libere11 febbraio: B.v. Maria di LourdesSabato dopo la solennità del S. Cuore di Gesù: Cuore immacolato della b.v. Maria16 luglio: B.v. Maria del M. Carmelo5 agosto: Dedicazione della Basilica di S. Maria Maggiore

Memorie lasciate ai calendari particolari

Venerdì dopo la I domenica di passione: Sette dolori della b.v. Maria12 settembre:Ss.Nome della b.v. Maria24 settembre: B.v. Maria della mercede11 ottobre: maternità della b.v. Maria

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Il culto dell’Assuntanel vissuto umano

Liturgie d’agosto

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La solennità del 15 agosto celebra la gloriosa Assunzione di Maria al cielo; è, questa, la festa del suo destino di pienezza e di beatitudine, della glorificazione della sua anima immacolata e del suo corpo verginale, della sua perfetta configurazione a Cristo risorto; una festa che propone alla Chiesa e all'umanità l'immagine e il consolante documento dell'avverarsi della speranza finale: che tale piena glorificazione è il destino di quanti Cristo ha fatto fratelli, avendo con loro in comune il sangue e la carne (Eb 2,14; cfr Gal 4,4)

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La solennità dell'Assunzione ha un prolungamento festoso nella celebrazione della beata Maria Vergine Regina, che ricorre otto giorni dopo, nella quale si contempla colei che, assisa accanto al Re dei secoli, splende come Regina e intercede come Madre.

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La riflessione liturgica potrebbe scoprire che gran parte delle innovazioni dogmatiche e dei titoli, anche in mariologia, hanno un retroterra latreutico.Di fatto la pietas fidelium è sempre stata antesignana e portatrice con se stessa della lex credendi. Essa è presente nell’humus della pietà dei fedeli. La pietas liturgica mentre alimenta e fomenta la pietas fidelium da essa è alimentata e fomentata .

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L’exeperiri del rito è importante e va curato nella ripetitività del linguaggio liturgico. Esso è una “possibilità sempre nuova di accedere ad una verità insaturabile nella storia e che si dà nuova al fedele che si sottopone alla disciplina dell’arcano”

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Senza voler ridurre la rivelazione al soggetto è necessario aver cura della persona e della sua esperienza religiosa cristiana, tenendo presente la sintesi irriducibile dell’io nella storia.

Per esempio nel novecento la devozione popolare per la Madonna di Piedigrotta si esprimeva con il bere l’acqua del pozzo del santuario, con l’ungersi la gola per mezzo dell’olio delle lampade votive, per guarire o preservarsi dalle malattie, con l’accomodarsi sulla sedia delle gestanti che chiedavano a Maria un parto rapido e sicuro.

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Nel campo del culto della Vergine è necessario vigilare con “tatto pastorale e costanza” da parte dei responsabili delle comunità locali e con “prontezza ad accogliere orientamenti e proposte” da parte dei fedeli per mantenere cristallina e “genuina” la natura del culto cristiano.

Spesso nel “vangelo secondo il popolo” la figura di Maria non corrisponde a quella ufficiale del catechismo o della predicazione, ma è un’immagine inculturata e che fa parte della vita ordinaria o festiva.

Gli elementi esistenziali messi in gioco sono

principalmente l’aiuto, la protezione e la salvezza.

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Il mese di agosto è il mese che ci ricorda Maria Assunta e Regina. Il dogma ha la sua origine, la sua forza motrice e anche il suo obiettivo non tanto nel contenuto di una proposizione, quanto piuttosto nell’atto dell’omaggio, dell’esaltazione. La forza motrice decisiva per l’affermazione dogmatica fu il culto verso la madre di Gesù.

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Dopo la promulgazione del dogma dell’Assunta la presenza di Maria nella chiesa è compresa sempre più in relazione a Gesù Cristo. Maria Madre e Vergine fu accanto “ieri” al Figlio nel tempo, accanto “per sempre” nell’eternità perché è assunta nell’eschaton, accanto anche nell’ “oggi liturgico” celebrativo

Dopo la promulgazione del dogma dell’Assunta la presenza di Maria nella chiesa è compresa sempre più in relazione a Gesù Cristo. Maria Madre e Vergine fu accanto “ieri” al Figlio nel tempo, accanto “per sempre” nell’eternità perché è assunta nell’eschaton, accanto anche nell’ “oggi liturgico” celebrativo

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Nell’Assunta Dio manifesta il compimento del suo disegno salvifico nei confronti dell’umanità e dona un segno di consolazione e di speranza al popolo ancora pellegrino sulla terra:

“in lei, primizia e immagine della Chiesa, ha rivelato il compimento del mistero di salvezza e hai fatto risplendere per il tuo popolo, pellegrino sulla terra, un segno di consolazione e di sicura speranza”

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In Spagna ad Elche nella provincia di Alicante si celebrano i misteri d’Elx: dramma sacro che ricrea la morte, l’assunzione e la coronazione della madre di Dio. Si basa sui racconti della dormizione e del Transito di Maria diffusi nel medioevo da Jacopo di Varazze con la sua Leggenda Aurea (seconda metà del sec. XIII). Messo in scena dal medioevo ad oggi è stato incluso dall’UNESCO nel “Patrimonio orale e immateriale dell’umanità.

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La lex vivendi insieme alla lex orandi e alla lex credendi origina la presenza di Maria nel tessuto e nel vissuto ecclesiale ma anche culturale. Gli aspetti storici, folcloristici, filogici sono il vissuto

antropologico che va assunto negli orientamenti teologi e pastorali.

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Sin dai primordi la madre di Dio è percepita come realtà numinosa e gloriosa che trascende le miserie della condizione umana. La Theotokos è creduta quale “un luogo luminoso, in una terra dei viventi”. “La Kecharitoménē ha creduto contro ogni evidenza come Abramo; non ha cercato le procedure di rassicurazione, pur chiedendo conto del ‘come è possibile? ’; ha rischiato sulla Parola di Dio ed è stata giustificata, addirittura preservata dalla colpa originale”. La preghiera verso di lei è vissuta come thauma, come realtà trascendente e meravigliosa, “con lo stupore e la lode estatica”. Nella figura liturgica di Maria l’uomo e la Chiesa contemplano un prototipo umano strettamente connesso alla loro origine, alla loro vita e al loro destino finale.

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Gesù Cristo ha indicato ad ogni persona il fine della vita: “Mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato”. Perciò ogni cristiano dovrebbe trovare un “contatto vitale, intimo e confidente con Dio” per vivere in profondità, verità e amore la sua esistenza.

Il costume moderno sta trasformando le ferie di agosto in una immensa liturgia profana. Ma l’ozio estivo può essere occasione contemplativa che soddisfa l’intima essenza dell’uomo. Le persone soffocate tutto l’anno dal cappio della produzione e del consumo possono concedersi la gioia di giornate libere. Nel cuore di questa pausa i cristiani celebrano il mistero della glorificazione del corpo di Maria. “Salvata dal naufragio delle feste di precetto della nostra nazione per molti italiani è ferragosto più che la festa dell’assunzione”.

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Questa celebrazione mariana posta nel cuore dell’estate “non è solo un distogliere per un attimo il nostro sguardo dalle premure terrene per ricondurlo verso la pace della Gerusalemme celeste, ma è vivere ogni nostro umano sentire e gustare come orientato fin d’ora ad essere ricolmo di tutta la pienezza di Dio.

La grande festività è posta al margine in un vago folclore paesano che si nota in diversi luoghi. Quale vero e proprio segno di contraddizione nell’imperante cultura del divertimento, non sempre sano, la luce della festa liturgica dell’Assunta si presta ad accompagnare le persone che nel cammino estivo possono rischiare di più la perdita della propria identità.

Di fronte all’aumento dello scetticismo e dell’incredulità nei confronti della vita eterna non scoraggiamoci e ricordiamo che “quando aumenta il numero dei ciechi, non per questo smette di esistere il sole”.

Di fronte all’aumento dello scetticismo e dell’incredulità nei confronti della vita eterna non scoraggiamoci e ricordiamo che “quando aumenta il numero dei ciechi, non per questo smette di esistere il sole”.

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Tradizioni nella Chiesa indivisa

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La festa dell’Assunzione corporea di Maria al cielo si fonda su una tradizione antichissima e la sanziona il dogma che dal 1950 corona e conferma quanto già i cristiani credevano fin dal tempo delle persecuzioni. La solennità del 15 agosto era festeggiata in Oriente già nel IV secolo; in Occidente la si trova nelle liturgie gallicana prima e ambrosiana poi tra il V e VI secolo. A Roma essa è attestata solo nel VII secolo.

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Nelle Chiese d’Oriente, fin dal tempo del Concilio di Efeso (431), la solennità del Transito o Dormizione è la «festa delle feste» della Madre di Dio. Tutte le Chiese orientali – siriaca, alessandrina, etiopica, greca ed armena, non esclusa l’assira, che già viveva isolata nel secolo V oltre i confini dell’impero bizantino – considerano la Dormizione di Maria come la più grande festa mariana, e vi si preparano con molti giorni di preghiere e di austeri digiuni .

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Lo speciale digiuno inizia il 1 agosto per terminare il 14. Nel tropario principale del giorno si canta: “Popoli, rallegratevi in anticipo, battete le mani, e riunitevi con amore; nel gaudio di questo giorno alziamo voci festose, perché la madre di Dio sta per elevarsi dalla terra alla gloria del cielo: glorifichiamola con cantici quale Genitrice di Dio”. Fino al 13 agosto la Chiesa bizantina celebra la Trasfigurazione del Signore Gesù Cristo per l’importantissima festa del 6 agosto molto sentita in Oriente.

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Nell’ufficiatura mattutina del 14 agosto si canta verso la “Somigliantissima” a Cristo: “Vergine pura, il tuo sepolcro testimonia insieme la tua sepoltura e il tuo passaggio corporale verso i cieli”

Nessuno sa quando e dove avvenne la Dormizione e l’Assunzione di Maria al cielo, se ad Efeso a Gerusalemme o altrove.Il ricordo del trasferimento in cielo della “sempreverde verga di Iesse” ha iniziato ad essere tramandato tra i cristiani già tra il IV e il V secolo.

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All’inizio “un atteggiamento di riflessione e di silenzio” di fronte al mistero della fine terrena della Madre di Gesù era quello più diffuso. Le due ipotesi: morte e sepoltura oppure un epilogo glorioso coesistevano. Il silenzio dei testimoni è un segno che Maria è veramente morta, ed ha terminato la sua vita in modo apparentemente banale. Infatti la fede dei cristiani nell’Assunzione non è basata sul fondamento di una osservazione storica . Si fonda su una verità essenziale: la perfetta unione che Maria ha sempre conservato e sviluppato con il suo Figlio.

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Poi s’iniziò a balbettare come la “spirituale aurora portatrice di luce” fosse stata assunta da Gesù nella forma divina in quanto Gesù ricevette da lei la forma umana. “Infatti Cristo Dio, rivestito da questa Semprevergine di carne animata e razionale per opera dello Spirito Santo, dopo averla chiamata presso di sé l’ha rivestita dell’incorruttibilità del suo proprio corpo, l’ha glorificata di una gloria incomparabile, donandole la sua eredità, perché lei è la sua santissima Madre”. E ancora : “ per cui anche la Vergine fino al presente resta immortale per mezzo di colui che abitò in essa, il quale, assumendola con sé, la portò nelle dimore celesti”.

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In un racconto della tradizione copta ed etiopica Gesù gridò sulla tomba della Madre: “ Levati, corpo mortale conforme alla sua natura; rivestiti della tua anima immortale, affinché tu sia tutto immortale e così ti possa trasportare nella regione dei vivi “.Secondo queste tradizioni passano 206 giorni tra la dormizione e l’assunzione di Maria. Perciò queste ricorrenze mariane sono festeggiate separatamente.

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Nel tempo s’inizia a presentare l’assunzione sempre nel medesimo modo: “non si addiceva al tuo corpo, che aveva accolto Dio nel suo grembo di essere consumato da una mortificante corruzione”. COSMA VESTITOR (sec. VIII), «Maria trasferendosi in cielo, fa sì che il suo spirito continui ad essere inseparabile dagli uomini» in TMPM 2, 577.

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Prende consistenza anche la convinzione che la protezione di Maria agli uomini “non sarà mai tolta” per lo meno “fino alla consumazione di coloro che sono nel mondo”. “Infatti come, quando vivevi in questo mondo, tu non eri estranea alle celesti usanze così, dopo che ti sei trasferita, tu non ti sei distaccata in spirito dalla tua comunanza con gli uomini”.

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SUB TUUM PRAESIDIUM

confùgimus, sancta Dei Génitrix, nostras

deprecatiònes ne despìcias in

necessitatibus nostris, sed a

perìculis cuntis libera nos sempre Virgo gloriosa e

benedica :

Noi ci rifuggiamo sotto la tua protezione, o Santa Madre di Dio; non disdegnare le nostre suppliche nelle necessità; ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine Gloriosa e benedetta

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Tu non hai mandato via coloro che tu hai salvato, non hai abbandonato coloro che hai radunato, poiché il tuo spirito vive sempre e la tua carne non attese la corruzione della tomba. Tu sorvegli tutti, e il tuo sguardo è su tutti, cosicchè anche se i nostri occhi si sforzano di non vederti, o Santissima, invece tu ti intrattieni volentieri in mezzo a noi manifestandoti in vari modi a coloro che ne sono degni. (….) E perciò, O Madre di Dio, noi crediamo che tu cammini insieme a noi”

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Esulti tutto il creato, il quale può misticamente attingere da questa sorgente verginale i rivoli dell’immortalità, per mezzo dei quali viene liberata dalla sua sete mortale

Esulti tutto il creato, il quale può misticamente attingere da questa sorgente verginale i rivoli dell’immortalità, per mezzo dei quali viene liberata dalla sua sete mortale

Page 49: L'ultimo desiderio nelle religioni

I veri cristiani non si scoraggiano anche se l’uomo esteriore si va disfacendo sanno che quello interiore si rinnova di giorno in giorno.

I discepoli di Gesù sono convinti della “quantità smisurata ed eterna di gloria” che la pura grazia e l’amore di Dio offrono a chi fissa lo sguardo sulle cose invisibili ed eterne

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La Purissima è icona della Chiesa, simbolo e anticipo dell'umanità trasfigurata dalla grazia, modello e sicura speranza per quanti muovono i loro passi verso la Gerusalemme del cielo Realizzazione di tante prefigurazioni veterotestamentarie.

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È necessario ricordare come il cristianesimo è “venuto dall’Oriente verso Occidente; e una volta saldamente radicato in Oriente, le sue realizzazioni artistiche, liturgiche, monastiche, teologiche e letterarie si sono riversate sull’Occidente”.

I cristiani orientali “ardenti di fervida devozione fanno a gara nel venerare la sempre vergine Madre di Dio”. L’oriente si affida alla penetrante intuizione del sentimento più che alle definizioni razionali e ricorre a quelle immagini archetipe, a quelle parole tenere ed elevate delle quali la scrittura è inesauribilmente ricca. La loro teologia mariana è bella ma non può essere fissata secondo le necessità di una rigorosa riflessione teologica.

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Tutte le donne mirò, volendo il Signore nostro in terra scendere,ed una si scelse che era fra tutte bella.Quella scrutò ed umiltà e santità trovò in essa, e bei pensieri, ed un’anima della divinità innamorata,ed un cuore puro e tutti pensieri di perfezione;e perciò lei scelse, pura e di bellezza piena…E vide che simile od uguale non v’era al mondo,e lei per sua Madre prese per sorbire da lei latte puro.

521, S. Giacomo di Sarug, De virginibus II,2,6

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Nella liturgia bizantina, in tutte le ore dell'Ufficio divino, la lode della Madre è unita alla lode del Figlio e alla lode che, per mezzo del Figlio, si eleva verso il Padre nello Spirito Santo. Nell'anafora, o preghiera eucaristica, di san Giovanni Crisostomo, subito dopo l'epiclèsi, la comunità adunata canta così la Madre di Dio: «È veramente giusto proclamare beata te, o Deipara, che sei beatissima, tutta pura e Madre del nostro Dio. Noi magnifichiamo te, che sei più onorabile dei cherubini e incomparabilmente più gloriosa dei serafini. Tu che, senza perdere la tua verginità, hai messo al mondo il Verbo di Dio. Tu che veramente sei la Madre di Dio». Queste lodi, che in ogni celebrazione della liturgia eucaristica si elevano a Maria, hanno forgiato la fede, la pietà e la preghiera dei fedeli. Nel corso dei secoli esse hanno permeato tutto l’atteggiamento spirituale dei cristiani, suscitando in loro una devozione profonda per la «Tutta Santa Madre di Dio»

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Il silenzio su questa morte, nella tradizione primitiva, mostra che non c'è stata nessuna manifestazione straordinaria in quel momento. Maria ha avuto una morte di apparenza ordinaria, che non ha attirato l'attenzione”.

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Per i cristiani d’oriente la festa della Dormizione della Madre di Dio è certamente la più importante tra quelle mariane, come prova anche l’espressione popolare “seconda Pasqua”. Così recita uno splendido tropario bizantino: “ Nella tua maternità hai conservato la verginità, nella tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio hai raggiunto la sorgente della Vita, Tu che hai concepito il Dio vivente e che con le tue preghiere libererai le nostre anime dalla morte ”.

Nella Chiesa bizantina la Dormizione è celebrata come «la Pasqua della Madre di Dio». I quattordici giorni che precedono la Festa sono chiamati «piccola quaresima della Vergine», in analogia con la grande quaresima che conduce alla Pasqua di Cristo. Le altre quaresime sono per Natale, per Pasqua e per i santi Pietro e Paolo.

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Prima del 626 il monaco teologo Massimo il Confessore ha scritto una Vita di Maria nella quale si rivolge alla Regina del cielo con queste parole: “Ora che dal Figlio tuo e tuo Dio hai ottenuto la corona della bellezza e lo scettro del regno e la nobiltà al di sopra di ogni principato, ti supplichiamo: non dimenticare il popolo che loda il Figlio tuo e canta il tuo nome, perché tutto tu puoi presso il tuo Figlio clemente che ama gli uomini ed esaudisce con generosità tutte le tue suppliche e le tue richieste; e tu stessa sei misericordiosa verso tutti i tuoi e verso quanti sperano in te”.

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Tradizioni popolari cattoliche

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 Nonostante tutte le preghiere, i culti e le manifestazioni popolari che in Italia e nel mondo vengono tributate all’Assunta questo dogma “risulta particolarmente difficile da comprendere e da accettare perché non riusciamo a immaginarci cosa si possa intendere in questo caso per "cielo", e come un corpo possa essere "assunto in cielo". (…) Rappresenta quindi una grande sfida alla nostra capacità di comprendere che cosa siano il cielo, il corpo, l’uomo, e quale possa essere il futuro di questi”.

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Primizia dell’umanità nuova che Dio sta suscitando con i fermenti della Pasqua di Cristo, “la glorificazione di Maria è un gratuito e amoroso atto col quale il Padre fa partecipare la Madre messianica alla gloria del Figlio per la collaborazione da lei data alla realizzazione del mistero della croce”.

La Glorificata è il progetto salvifico di Dio espresso in tutto il suo fulgore. Questo progetto splendidamente attuato nella singolarità personale di Maria, attende di realizzarsi nella globalità della chiesa. Maria sta alla radice della Chiesa e la Chiesa è radicata in Maria. L’umiltà e la fedeltà vissute da Maria devono essere praticate anche dalla Chiesa. Esse sono le regole che la Chiesa deve seguire per tenersi lontana da un eccesso (identificazione con il Regno) e da un difetto (la dimissione del compito escatologico).

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Dopo il Vaticano II la Chiesa si è riscoperta come comunità dei credenti con una propria vita religiosa che si esprime anche nelle forme di pietà e di devozione individuali e comunitarie. Il popolo di Dio ricorda il mistero dell’Assunzione di Maria primariamente con la liturgia della Parola e dell’Eucarestia quale culmen et fonsdel culto, poi per mezzo di manifestazioni legate sia alla religiosità popolare sia alla pietà popolare

Lo studio e l’interesse contemporaneo per la religiosità del popolo manifestano come una lettura più attenta delle seduzioni dello Spirito fanno dell’individuo un essere religioso, capax Dei. La religiosità popolare appare come un’esperienza antropologica profonda che permette di trovare le coordinate spazio-temporali e di sentirsi integrati in una realtà che abbraccia la visione intera del mondo. Essa è parte della vita concreta e quotidiana del singolo credente e della comunità, è vicina alla natura e alla terra ed il popolo ne è protagonista. Se la religiosità popolare favorisce “generosità e sacrificio fino all’eroismo, senso acuto degli attributi di Dio, atteggiamenti interiori come la pazienza, il senso della croce nella vita quotidiana, il distacco, l’apertura agli altri, la devozione” è un’occasione propizia per risvegliare la fede cristiana assopita nei cuori delle persone.

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La sete di Dio è manifestata con la devozione alla Madre del Signore dai semplici e dai poveri che “celebrano con gioia le sue feste, partecipano volentieri alle processioni, si recano in pellegrinaggio ai suoi santuari, amano cantare in suo onore, le offrono doni votivi. Non tollerano che qualcuno la offenda e istintivamente diffidano di chi non la onora”.

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lo scopo ultimo del culto alla Beata Vergine è di glorificare Dio e di impegnare i cristiani ad una vita del tutto conforme alla sua volontà.

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La storia ha dimostrato come la devozione mariana conduce a Cristo e guida all’Eucaristia. In maniera splendida Giovanni Paolo II ha approfondito il misterioso legame tra la Madre di Dio e l’Eucarestia

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"In certo senso, Maria ha esercitato la sua fede eucaristica prima ancora che l'Eucaristia fosse istituita, per il fatto stesso di aver offerto il suo grembo verginale per l'incarnazione del Verbo di Dio. L'Eucaristia, mentre rinvia alla Passione e alla Resurrezione, si pone al tempo stesso in continuità con l'Incarnazione. Maria concepì nell'Annunciazione il Figlio divino nella verità anche fisica del corpo e sangue, anticipando in sé ciò che in qualche misura si realizza sacramentalmente in ogni credente che riceve, nel segno del pane e del vino, il corpo e il sangue del Signore.(…) Quando, nella Visitazione, porta in grembo il Verbo fatto carne, ella si fa, in qualche modo, "tabernacolo" - il primo tabernacolo della storia - dove il Figlio di Dio, ancora invisibile agli occhi degli uomini, si concede all'adorazione di Elisabetta, quasi 'irradiando' la sua luce attraverso gli occhi e la voce di Maria

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Anche per questo la pietà mariana possiede una forte carica di evangelizzazione capace di evocare ed esaudire i sentimenti più nobili di un cristiano

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Nel Nuovo Testamento non c’è alcun racconto dell’Assunzione di Maria. Infatti, “l’elevazione della madre di Gesù, in corpo e anima alla gloria celeste, non è stato né un avvenimento visibile né costatabile”. Perciò nella liturgia dell’Assunzione è proposto il racconto della Visitazione. Nella tradizione della Chiesa il viaggio di Maria da Elisabetta è metafora della sua vita di donna dall’Annunciazione fino “all’ora della morte con l’entrata nella gloria celeste”.

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Maria “si è alzata” ed in fretta ha corso da Elisabetta per portarle il lieto annuncio. Parte da Nazareth per recarsi molto probabilmente a Ain-Karim, 6 Km. a ovest di Gerusalemme: una strada in salita sulle montagne della Giudea. Maria ha continuato a salire in tutta la sua vita accrescendo la sua fede verso Dio e il suo amore per gli altri. Il suo esempio ricorda ai cristiani che sono chiamati a salire sempre più in alto a non fermarsi mai nel dono di sé. Lo Spirito Santo ha sostenuto la madre di Gesù fino alla sua morte e alla sua unione col Cristo celeste. Lc 1,39: è lo stesso verbo che Luca ha usato per esprimere la Risurrezione di Gesù.

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“Nella Vergine assunta nella gloria del cielo è il nostro supremo destino che ci viene richiamato, proprio nel culmine della stagione delle ferie, cioè quando molti hanno una pausa più distesa per pensare a porsi problemi che vanno al di là del contingente. Non è un invito al disimpegno in attesa del nostro ultimo giorno, ma, al contrario uno stimolo forte ad operare generosamente come singoli ma anche come popolo. Ci sentiamo davvero in cammino verso l’Eterno oppure ci accontentiamo di restare accampati nel nostro comodo provvisorio, lusingati dai nostri successi personali, dai nostri soldi, dalle nostre terrene aspirazioni”.

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Il ruolo storico che la pietà popolare ha svolto nella proclamazione dei due ultimi dogmi mariani può essere ben espresso dal Beato Bartolo Longo. Tra il 1895 e il 1900 egli si fece promotore di una sottoscrizione, tra tutti i cattolici del mondo, per chiedere al Santo Padre Leone XIII la proclamazione del dogma di Maria SS.ma Assunta in cielo. Raccolse cinque milioni di firme e le portò lui stesso al Papa. Cinquant'anni dopo, il 1° novembre del 1950, Pio XII proclamerà solennemente quel dogma

Il ruolo storico che la pietà popolare ha svolto nella proclamazione dei due ultimi dogmi mariani può essere ben espresso dal Beato Bartolo Longo. Tra il 1895 e il 1900 egli si fece promotore di una sottoscrizione, tra tutti i cattolici del mondo, per chiedere al Santo Padre Leone XIII la proclamazione del dogma di Maria SS.ma Assunta in cielo. Raccolse cinque milioni di firme e le portò lui stesso al Papa. Cinquant'anni dopo, il 1° novembre del 1950, Pio XII proclamerà solennemente quel dogma

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In Friuli Venezia Giulia nella provincia di Udine ad Aquileia c’è la basilica dedicata alla Vergine Assunta. La cripta massenziana è del IX secolo e venne costruita per conservare le reliquie dei Santi Martiri della Chiesa aquileiese (Ermacora, Fortunato, Crisogono, i fratelli Canziani ed altri); gli affreschi, invece, risalgono al XII secolo

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Sulle pareti sono affrescate la Crocefissione, la Deposizione, la Sepoltura di Cristo e la dormizione di Maria. “Presso il sepolcro ci si recava a chiedere la salute e la grazia, ci si fermava a pregare, lo si toccava, ci si dormiva accanto, vi si passavano pure i giorni e le settimane.

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La convinzione che si trattasse di uno spazio specialissimo di scambio con l’aldilà era radicata e diffusa, proprio per merito della reliquia (o dell’oggetto) in esso custodita” . Non possiamo dimenticare che “la venerazione della sante reliquie appartiene all’esperienza vissuta della fede, alla sua tradizione viva”. La memoria, le preghiere e le celebrazioni in onore dei santi sono infatti presenti nel culto popolare e nella liturgia fin dai primi secoli”. “Il santuario come luogo in cui è possibile fare esperienza di Dio e del suo stare fra gli uomini”: