Luigi Pirandello - Il fu Mattia Pascal · Luigi Pirandello – Il Fu Mattia Pascal Concordanze per...

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Luigi Pirandello – Il Fu Mattia Pascal Concordanze per forma a 1484 1 pareva molto, per dir la verità, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa - Cap. 1 2 al quale avvenga di scoprire tutt' a un tratto che... sì, niente, insomma: - Cap. 1 3 di tanto male possono esser cagione a un povero innocente. Ebbene, si - Cap. 1 4 tanto diverso e strano che mi faccio a narrarlo. Fui, per circa due anni, - Cap. 1 5 Qua li affidò, senz'alcun discernimento, a titolo di beneficio, e come sinecura, a - Cap. 1 6 a titolo di beneficio, e come sinecura, a qualche sfaccendato ben protetto il - Cap. 1 7 il quale, per due lire al giorno, stando a guardarli, o anche senza guardarli - Cap. 1 8 e del vecchiume. Tal sorte toccò anche a me; e fin dal primo giorno io - Cap. 1 9 così misera stima dei libri, sieno essi a stampa o manoscritti (come alcuni - Cap. 1 10 ora non mi sarei mai e poi mai messo a scrivere, se, come ho detto, non - Cap. 1 11 tale da poter servire d'ammaestramento a qualche curioso lettore, che per - Cap. 1 12 per avventura, riducendosi finalmente a effetto l'antica speranza della - Cap. 1 13 capitasse in questa biblioteca, a cui io lascio questo mio - Cap. 1 14 SECONDA (FILOSOFICA) A MO' DI SCUSA L'idea, o - Cap. 2 15 chiusa da una bassa cancellata di legno a pilastrini, mentre don Eligio sbuffa - Cap. 2 16 di libri. Temo che non ne verrà mai a capo. Nessuno prima di lui s'era - Cap. 2 17 ad esempio, che ha stentato non poco a staccare da un trattato molto - Cap. 2 18 taluni chiamano beato , biografia edita a Mantova nel 1625. Per l'umidità, le - Cap. 2 19 di quel trattato licenzioso si discorre a lungo della vita e delle avventure - Cap. 2 20 polveroso; poi apro il libro e mi metto a leggiucchiarlo. Così, a poco a poco, - Cap. 2 21 libro e mi metto a leggiucchiarlo. Così, a poco a poco, ho fatto il gusto a - Cap. 2 22 mi metto a leggiucchiarlo. Così, a poco a poco, ho fatto il gusto a siffatte - Cap. 2 23 a poco a poco, ho fatto il gusto a siffatte letture. Ora don Eligio mi - Cap. 2 24 don Eligio scende dalla scala e viene a prendere una boccata d'aria - Cap. 2 25 non gira. L'ho detto l'altro giorno a un vecchio contadino, e sapete come - Cap. 2 26 i più riposti particolari, come dacché, a vostro dire, la Terra s'è messa a - Cap. 2 27 a vostro dire, la Terra s'è messa a girare. - E va bene! Il - Cap. 2 28 senza saper perché, senza pervenir mai a destino, come se ci provasse gusto a - Cap. 2 29 a destino, come se ci provasse gusto a girar così, per farci sentire ora un - Cap. 2 30 Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova - Cap. 2 31 Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione - Cap. 2 32 concezione dell'infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente - Cap. 2 33 che la provvida natura ci aveva create a fin di bene, non ci riusciamo. Per - Cap. 2 34 infinitesimali per rispettarci e ammirarci a vicenda, e siamo capaci di azzuffarci - Cap. 2 35 ucciso da una perniciosa, in tre giorni, a trentotto anni. Lasciò tuttavia - Cap. 3 36 del paese si compiace ancora di dare a credere che la ricchezza di mio - Cap. 3 37 che se la fosse procacciata giocando a carte, a Marsiglia, col capitano d'un - Cap. 3 38 se la fosse procacciata giocando a carte, a Marsiglia, col capitano d'un vapore - Cap. 3 39 alto mare. Così il vapore era approdato a Liverpool, alleggerito anche del peso - Cap. 3 40 genere; e perché non fosse tentato a imprese troppo grandi e rischiose, - Cap. 3 41 troppo grandi e rischiose, investiva a mano a mano i guadagni in terre e - Cap. 3 42 grandi e rischiose, investiva a mano a mano i guadagni in terre e case, qui, - Cap. 3 43 al governo dell'eredità, dovette affidarlo a uno che, per aver ricevuto tanti - Cap. 3 44 tanti beneficii da mio padre fino a cangiar di stato, stimò dovesse sentir - Cap. 3 45 esperienza della vita e degli uomini! A sentirla parlare, pareva una bambina. - Cap. 3 46 di mattina per tempo, per andare a messa nella prossima chiesa, - Cap. 3 47 Nella stessa casa, anzi, si restrinse a vivere in tre camere soltanto, - Cap. 3 48 Fra coloro che più spesso venivano a visitar la mamma era una sorella di - Cap. 3 49 ogni volta, pochissimo, perché tutt' a un tratto, discorrendo, s'infuriava, e - Cap. 3 50 su le furie e le sentivo gridare, rivolta a mia madre e pestando - Cap. 3 51 Zia Scolastica (l'ho saputo dipoi) voleva a tutti i costi che mia madre - Cap. 3 52 tollerare che quell'uomo ci rubasse così, a man salva. Ora, data l'assoluta - Cap. 3 53 si erano ammogliati, ella era riuscita a scoprire qualche tradimento, e ne - Cap. 3 54 perché era vedovo! era appartenuto a un'altra donna, alla quale forse, - Cap. 3 55 Pomino, che si trovava lì presente a quelle discussioni, e al quale la - Cap. 3 56 che si pettinava con grandissima cura, a farfalla, e si rassettava - Cap. 3

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Luigi Pirandello Il Fu Mattia PascalConcordanze per forma

a 1484 1 pareva molto, per dir la verit, neanche a me. Ma ignoravo allora che cosa - Cap. 12 al quale avvenga di scoprire tutt' a un tratto che... s, niente, insomma: - Cap. 13 di tanto male possono esser cagione a un povero innocente. Ebbene, si - Cap. 14 tanto diverso e strano che mi faccio a narrarlo. Fui, per circa due anni, - Cap. 15 Qua li affid, senz'alcun discernimento, a titolo di beneficio, e come sinecura, a - Cap. 16 a titolo di beneficio, e come sinecura, a qualche sfaccendato ben protetto il - Cap. 17 il quale, per due lire al giorno, stando a guardarli, o anche senza guardarli - Cap. 18 e del vecchiume. Tal sorte tocc anche a me; e fin dal primo giorno io - Cap. 19 cos misera stima dei libri, sieno essi a stampa o manoscritti (come alcuni - Cap. 110 ora non mi sarei mai e poi mai messo a scrivere, se, come ho detto, non - Cap. 111 tale da poter servire d'ammaestramento a qualche curioso lettore, che per - Cap. 112 per avventura, riducendosi finalmente a effetto l'antica speranza della - Cap. 113 capitasse in questa biblioteca, a cui io lascio questo mio - Cap. 114 SECONDA (FILOSOFICA) A MO' DI SCUSA L'idea, o - Cap. 215 chiusa da una bassa cancellata di legno a pilastrini, mentre don Eligio sbuffa - Cap. 216 di libri. Temo che non ne verr mai a capo. Nessuno prima di lui s'era - Cap. 217 ad esempio, che ha stentato non poco a staccare da un trattato molto - Cap. 218 taluni chiamano beato , biografia edita a Mantova nel 1625. Per l'umidit, le - Cap. 219 di quel trattato licenzioso si discorre a lungo della vita e delle avventure - Cap. 220 polveroso; poi apro il libro e mi metto a leggiucchiarlo. Cos, a poco a poco, - Cap. 221 libro e mi metto a leggiucchiarlo. Cos, a poco a poco, ho fatto il gusto a - Cap. 222 mi metto a leggiucchiarlo. Cos, a poco a poco, ho fatto il gusto a siffatte - Cap. 223 a poco a poco, ho fatto il gusto a siffatte letture. Ora don Eligio mi - Cap. 224 don Eligio scende dalla scala e viene a prendere una boccata d'aria - Cap. 225 non gira. L'ho detto l'altro giorno a un vecchio contadino, e sapete come - Cap. 226 i pi riposti particolari, come dacch, a vostro dire, la Terra s' messa a - Cap. 227 a vostro dire, la Terra s' messa a girare. - E va bene! Il - Cap. 228 senza saper perch, senza pervenir mai a destino, come se ci provasse gusto a - Cap. 229 a destino, come se ci provasse gusto a girar cos, per farci sentire ora un - Cap. 230 Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova - Cap. 231 Ormai noi tutti ci siamo a poco a poco adattati alla nuova concezione - Cap. 232 concezione dell'infinita nostra piccolezza, a considerarci anzi men che niente - Cap. 233 che la provvida natura ci aveva create a fin di bene, non ci riusciamo. Per - Cap. 234 infinitesimali per rispettarci e ammirarci a vicenda, e siamo capaci di azzuffarci - Cap. 235 ucciso da una perniciosa, in tre giorni, a trentotto anni. Lasci tuttavia - Cap. 336 del paese si compiace ancora di dare a credere che la ricchezza di mio - Cap. 337 che se la fosse procacciata giocando a carte, a Marsiglia, col capitano d'un - Cap. 338 se la fosse procacciata giocando a carte, a Marsiglia, col capitano d'un vapore - Cap. 339 alto mare. Cos il vapore era approdato a Liverpool, alleggerito anche del peso - Cap. 340 genere; e perch non fosse tentato a imprese troppo grandi e rischiose, - Cap. 341 troppo grandi e rischiose, investiva a mano a mano i guadagni in terre e - Cap. 342 grandi e rischiose, investiva a mano a mano i guadagni in terre e case, qui, - Cap. 343 al governo dell'eredit, dovette affidarlo a uno che, per aver ricevuto tanti - Cap. 344 tanti beneficii da mio padre fino a cangiar di stato, stim dovesse sentir - Cap. 345 esperienza della vita e degli uomini! A sentirla parlare, pareva una bambina. - Cap. 346 di mattina per tempo, per andare a messa nella prossima chiesa, - Cap. 347 Nella stessa casa, anzi, si restrinse a vivere in tre camere soltanto, - Cap. 348 Fra coloro che pi spesso venivano a visitar la mamma era una sorella di - Cap. 349 ogni volta, pochissimo, perch tutt' a un tratto, discorrendo, s'infuriava, e - Cap. 350 su le furie e le sentivo gridare, rivolta a mia madre e pestando - Cap. 351 Zia Scolastica (l'ho saputo dipoi) voleva a tutti i costi che mia madre - Cap. 352 tollerare che quell'uomo ci rubasse cos, a man salva. Ora, data l'assoluta - Cap. 353 si erano ammogliati, ella era riuscita a scoprire qualche tradimento, e ne - Cap. 354 perch era vedovo! era appartenuto a un'altra donna, alla quale forse, - Cap. 355 Pomino, che si trovava l presente a quelle discussioni, e al quale la - Cap. 356 che si pettinava con grandissima cura, a farfalla, e si rassettava - Cap. 3

57 pensiero di nulla, seguitando, da grandi, a vivere come nostra madre, da piccoli, - Cap. 358 Non aveva voluto nemmeno mandarci a scuola. Un tal Pinzone fu il nostro - Cap. 359 mio, sarebbe stato, se il busto, tutt' a un tratto, quasi stanco di tallir - Cap. 360 moglie inferma del Malagna, e subito a casa. Figurarsi che divertimento! Ma, - Cap. 361 appena in istrada, noi due proponemmo a Pinzone una scappatella: gli - Cap. 362 egli stesso. Ma alla sera, di ritorno a casa, appena la mamma gli domand - Cap. 363 quanto avevamo fatto. Non giovavano a nulla le vendette che di questi suoi - Cap. 364 castigo prima dell'ora solita, riuscimmo a scovare una canna di stagno, da - Cap. 365 e, cos armati, andammo cautamente a lui, gli accostammo la canna alle - Cap. 366 farci imparare qualche cosa, non badava a metodo n a disciplina, e ricorreva a - Cap. 367 qualche cosa, non badava a metodo n a disciplina, e ricorreva a mille - Cap. 368 a metodo n a disciplina, e ricorreva a mille espedienti per fermare in - Cap. 369 balzane componeva egli stesso. Ricordo a San Rocchino , un giorno, ci fece - Cap. 370 - (Eco)./ E ci dava a sciogliere tutti gli Enimmi in ottava - Cap. 371 Stigliani. Bello! Che sar? Udite: A un tempo stesso io mi son una, e - Cap. 372 che con dente./ Ho due bellichi a contrapposti siti,/ Gli occhi ho ne' - Cap. 373 siti,/ Gli occhi ho ne' piedi, e spesso a gli occhi i diti ./ Mi pare di - Cap. 374 la quale - non riuscendo ad appioppare a mia madre il suo prediletto Pomino - Cap. 375 il suo prediletto Pomino - s'era messa a perseguitar Berto e me. Ma noi, - Cap. 376 sentire, ci avrebbe certo picchiato fino a levarci la pelle. Ricordo che una - Cap. 377 occhio, il quale, non so perch, tendeva a guardare per conto suo, altrove. - Cap. 378 me, quegli occhiali, un vero martirio. A un certo punto, li buttai via e - Cap. 379 Ero pieno di salute, e mi bastava. A diciott'anni m'invase la faccia un - Cap. 380 faccia un barbone rossastro e ricciuto, a scpito del naso piuttosto piccolo, - Cap. 381 potessimo dirgli: "Questo naso sta bene a me, e me lo piglio ;" forse, - Cap. 382 velluto nero, il gibus, e me ne andai a caccia cos parato. Batta Malagna, - Cap. 383 Batta Malagna, intanto, se ne veniva a piangere presso mia madre le - Cap. 384 le mal'annate che lo costringevano a contrar debiti onerosissimi per - Cap. 385 aveva distrutto sul nascere le olive, a Due Riviere ; oppure la fillossera i - Cap. 386 s'aspettava ch'egli un giorno venisse a dire ch'era seccata la sorgiva. Noi - Cap. 387 della parentela che fui costretto a contrarre con lui. Egli ebbe l'arte di - Cap. 388 di cui ci lasciava godere, serviva a nascondere l'abisso che poi, morta - Cap. 389 fratello ebbe la ventura di contrarre a tempo un matrimonio vantaggioso. - Cap. 390 FU COS Un giorno, a caccia, mi fermai, stranamente - Cap. 491 stranamente impressionato, innanzi a un pagliajo nano e panciuto, che - Cap. 492 gli dicevo, - ti conosco... Poi, a un tratto, esclamai: - To'! Batta - Cap. 493 il pancione languido, enorme, quasi fino a terra, perch, data l'imminenza di - Cap. 494 vestirgli quelle gambette, era costretto a tagliargli quanto mai agiati i calzoni; - Cap. 495 veste, e che la pancia gli arrivasse fino a terra. Ora come, con una faccia e - Cap. 496 i furti che di continuo perpetrava a nostro danno. Non avendone, come - Cap. 497 ho detto, alcun bisogno, una ragione a se stesso, una scusa, doveva pur - Cap. 498 molto basso. Or questa donna, sposata a un uomo di condizione pari alla sua, - Cap. 499 forse cos fastidiosa com'era con lui, a cui naturalmente doveva dimostrare, - Cap. 4100 a cui naturalmente doveva dimostrare, a ogni minima occasione, ch'ella - Cap. 4101 occasione, ch'ella nasceva bene e che a casa sua si faceva cos e cos. Ed - Cap. 4102 giovinetti, eravamo qualche volta invitati a pranzo dal Malagna. Era uno spasso - Cap. 4103 dalle mani il bicchiere e andava a buttare il vino dalla finestra. - E - Cap. 4104 un dito nel bicchiere? Toglimelo, e va' a buttarlo dalla finestra, come ho fatto - Cap. 4105 soffrire... Ebbene, Malagna arriv fino a questo: non bevve pi vino, per dare - Cap. 4106 Se non che, poco dopo, venne a sapere che la signora Guendalina se - Cap. 4107 E allora anche lui, Malagna, riprese a bere, ma fuor di casa, per non - Cap. 4108 mortificare la moglie. Seguit tuttavia a rubare, vero. Ma io so ch'egli - Cap. 4109 che ella un bel giorno si fosse risoluta a mettergli al mondo un figliuolo. - Cap. 4110 c'era anche il rischio che non portasse a compimento il figliuolo. Cos si - Cap. 4111 figlia di Pietro Salvoni, nostro fattore a Due Riviere , io la conoscevo bene, - Cap. 4112 - E non vedi, sciocca, che va sempre a Due Riviere ? - S, per - Cap. 4113 Chi ha il coraggio di voltar le spalle a certe fortune? Eppure Oliva sapeva - Cap. 4114 che potesse dipender da lui. E cominci a mostrare il broncio a Oliva. - - Cap. 4115 lui. E cominci a mostrare il broncio a Oliva. - Niente? - Niente. - Cap. 4116 un anno, il terzo: invano. Allora prese a rimbrottarla apertamente; e in fine, - Cap. 4117 al colmo dell'esasperazione, si mise a malmenarla senza alcun ritegno; - Cap. 4

118 un figliuolo egli l'aveva innalzata fino a quel posto, gi tenuto da una - Cap. 4119 non sapeva che dire; veniva spesso a casa nostra per sfogarsi con mia - Cap. 4120 che la confortava con buone parole a sperare ancora, poich infine era - Cap. 4121 Lui era gi vecchio; e se... A Oliva era nato fin dal primo anno il - Cap. 4122 sua, non ostante che egli si ostinasse a dir di no. Ma se ne poteva far la - Cap. 4123 prova? Oliva, sposando, aveva giurato a se stessa di mantenersi onesta, e - Cap. 4124 le so!... Ho pur detto che ella veniva a sfogarsi a casa nostra; ho detto che - Cap. 4125 Ho pur detto che ella veniva a sfogarsi a casa nostra; ho detto che la - Cap. 4126 Mi ajutava per maledettamente a spenderli Gerolamo II Pomino, che - Cap. 4127 Mino era come l'ombra nostra; a turno, mia e di Berto; e cangiava con - Cap. 4128 Berto o con me. Quando s'appiccicava a Berto, diventava subito un damerino; - Cap. 4129 paura del ridicolo, e lo bistrattava fino a cavarselo di torno. Mino allora - Cap. 4130 Mino allora tornava ad appiccicarsi a me; e il padre a stringer la bocca al - Cap. 4131 tornava ad appiccicarsi a me; e il padre a stringer la bocca al sacchetto. Io - Cap. 4132 pi pazienza, perch volentieri pigliavo a godermelo. Poi me ne pentivo. - Cap. 4133 le conseguenze. Ora Mino, un giorno, a caccia, a proposito del Malagna, di - Cap. 4134 Ora Mino, un giorno, a caccia, a proposito del Malagna, di cui gli - Cap. 4135 parlato per con la serva, - s'affrett a soggiungermi. - E n'ho saputo di - Cap. 4136 tiro? - Mah, dice che va l a piangere la sua sciagura, di non aver - Cap. 4137 figliuola che non aveva saputo attirare a s lo zio. Ora, infine, che il - Cap. 4138 turai gli orecchi con le mani, gridando a Mino: - Sta' zitto! Apparentemente, - Cap. 4139 Non dubitare, - gli risposi. - La lascio a te, che diamine! E il giorno dopo - Cap. 4140 mamma la scadenza in giornata, andai a scovar Malagna in casa della vedova - Cap. 4141 impensierita! Batta Malagna cadde a sedere, esalando in un ah - Cap. 4142 che soprassalto... L'ho rinnovata, eh? a tre mesi, pagando i frutti, s'intende. - Cap. 4143 facendo sobbalzare il pancione; m'invit a sedere; mi present alle donne. - - Cap. 4144 se non ti dispiace... Come se fosse a casa sua. Romilda si alz, - Cap. 4145 e una bottiglia di vermouth. Subito, a quella vista, la madre si alz - Cap. 4146 quella prima volta, per avere una scusa a tornare: dissi che mi premeva di - Cap. 4147 di rassicurar la mamma intorno a quella cambiale, e che sarei venuto - Cap. 4148 quella cambiale, e che sarei venuto di l a qualche giorno a goder con pi agio - Cap. 4149 che sarei venuto di l a qualche giorno a goder con pi agio della compagnia - Cap. 4150 e con uno sguardo, dolce e mesto a un tempo, di quegli occhi che mi - Cap. 4151 su la fronte e su le tempie, quasi a far meglio risaltare la viva - Cap. 4152 di vivacissimi colori; poi uno stipetto a muro, di lacca giapponese, ecc., ecc., - Cap. 4153 valentissimo incisore (morto pazzo, a Torino, - aggiunse piano), del quale - Cap. 4154 un pazzo pi pazzo del marito. Riferii a Mino le impressioni di quella prima - Cap. 4155 se ne accese, felicissimo che anche a me fosse tanto piaciuta e d'aver la - Cap. 4156 infami del Malagna; bisognava dunque, a ogni costo, al pi presto, salvare la - Cap. 4157 cos su due piedi. Lascia fare a me: t'ajuter. Codesta avventura mi - Cap. 4158 Pomino, timidamente, cominciando a sentirsi sulle spine nel vedermi cos - Cap. 4159 Piano piano, e rifletti. Se veniamo a conoscere ch'ella davvero come - Cap. 4160 della madre e di quell'altra canaglia, a un pericolo gravissimo, a uno - Cap. 4161 canaglia, a un pericolo gravissimo, a uno scempio, a un mercato infame: - Cap. 4162 un pericolo gravissimo, a uno scempio, a un mercato infame: proveresti - Cap. 4163 infame: proveresti ritegno innanzi a un atto meritorio, a un'opera santa, - Cap. 4164 ritegno innanzi a un atto meritorio, a un'opera santa, di salvazione? - Io - Cap. 4165 morto... s, morto bene, insomma, a Torino... Ma tuo padre ricco, e non - Cap. 4166 Che se poi, con le buone, non riesci a vincerlo, niente paura: un bel volo - Cap. 4167 come si nasce poeta. Gli descrissi a vivi colori, seducentissimi, la felicit - Cap. 4168 Io intanto frequenter la casa; star a vedere; cercher di cogliere - Cap. 4169 no? - dalla speranza di fare un bene a quella ragazza che veramente mi - Cap. 4170 Dondi, vedova Pescatore, giunse fino a farmi credere ch'io con la mia arte, in - Cap. 4171 mia arte, in poco tempo, fossi riuscito a vincere la diffidenza di lei e a fare - Cap. 4172 riuscito a vincere la diffidenza di lei e a fare anche un miracolo: quello di - Cap. 4173 con le mie uscite balzane? Le vidi a poco a poco ceder le armi; mi vidi - Cap. 4174 le mie uscite balzane? Le vidi a poco a poco ceder le armi; mi vidi accolto - Cap. 4175 Ecco: ero giunto finalmente a dubitarne! Avrei dovuto, vero, - Cap. 4176 di Romilda, pur seguitando sempre a parlarle dell'amore di Pomino; - Cap. 4177 la madre ad ammirare il molino), tutt' a un tratto, smettendo lo scherzo - Cap. 4178 ebbro di lei, cercai il modo, risoluto a tutto, onestamente. E gi cominciavo - Cap. 4

179 a tutto, onestamente. E gi cominciavo a predisporre mia madre alla notizia - Cap. 4180 distrutta. Il suo uomo era riuscito a far la prova che non mancava per - Cap. 4181 trionfante. Ero presente a questa scena. Come abbia fatto a - Cap. 4182 a questa scena. Come abbia fatto a frenarmi l per l, non so. Mi - Cap. 4183 Soffocato dall'ira, dalla nausea, scappai a chiudermi in camera, e solo, con le - Cap. 4184 con le mani tra i capelli, cominciai a domandarmi come mai Romilda, - Cap. 4185 fra noi, si fosse potuta prestare a tanta ignominia! Ah, degna figlia - Cap. 4186 sue robe: voleva tornare dal suo babbo, a cui finora, per prudenza, non aveva - Cap. 4187 un cenno di quanto le era toccato a soffrire. - Ma, ormai, che sto - Cap. 4188 - Ma, ormai, che sto pi a farci? - mi disse. - finita! - Cap. 4189 capisci? La propria madre! - Lo dici a me? - feci io. - Tieni: leggi - Cap. 4190 gli occhi, spieg il foglio e si mise a interpretar la scrittura, pian piano, - Cap. 4191 pi! Questa ora mi serve! - E a che potrebbe servirti? - le - Cap. 4192 tuo marito potrebbe non credere pi a ci che egli invece felicissimo di - Cap. 4193 pi, in coscienza, fare anche da padre a quell'altro che sarebbe nato da sua - Cap. 4194 obbedisca subito! E non mi si costringa a dire di pi, o a fare qualche - Cap. 4195 non mi si costringa a dire di pi, o a fare qualche sproposito! - Cap. 4196 sproposito! Ragioniamo un po', arrivati a questo punto. Io n'ho viste di tutti i - Cap. 4197 pi di nulla. Se dunque, arrivato a questo punto, voglio ragionare, - Cap. 4198 perch Malagna avrebbe subito a suon di busse rinfacciato alla moglie - Cap. 4199 dell'amore che ormai la legava a me indissolubilmente, montata su - Cap. 4200 che mai e poi mai avrebbe acconsentito a farle sposare uno scioperato, gi - Cap. 4201 Ora, poich da s, ella, aveva recato a se stessa il peggior male che a una - Cap. 4202 recato a se stessa il peggior male che a una fanciulla possa capitare, non - Cap. 4203 fanciulla possa capitare, non restava pi a lei, madre previdente, che di trarre - Cap. 4204 allora, lei, Romilda, piangendo - dice - a calde lagrime, si gitt ai piedi di lui, - Cap. 4205 preg d'interporsi, d'indurre la madre a pi onesti consigli, poich ella era - Cap. 4206 consigli, poich ella era gi d'un altro, a cui voleva serbarsi fedele. Malagna - Cap. 4207 fedele. Malagna s'intener - ma fino a un certo segno. Le disse che ella - Cap. 4208 potuto infine far altro che provvedere - a patto per che si fosse serbato con - Cap. 4209 - poi, - ingrato e sconoscente, andai a guastargli le uova nel paniere? Due, - Cap. 4210 si vede che - capitato in mezzo a cos brava gente - tutto il male lo - Cap. 4211 della bella prodezza che andato a commettere con quella... - e qui una - Cap. 5212 rovinato anche tuo figlio, cos? Ma gi, a lui, che glien'importa? suo anche - Cap. 5213 gelosa di quel figlio che sarebbe nato a Oliva, tra gli agi e in letizia; mentre - Cap. 5214 fingendo di non saper nulla, veniva a recarle della zia Malagna, ch'era - Cap. 5215 case, e la povera mamma fu costretta a entrar nell'inferno di casa mia. Gi, - Cap. 5216 mia. Gi, quella vendita non giov a nulla. Il Malagna con quel figlio - Cap. 5217 figlio nascituro, che lo abilitava ormai a non aver pi n ritegno n scrupolo, - Cap. 5218 pi urgenti della famiglia. Ero inetto a tutto; e la fama che m'ero fatta con - Cap. 5219 non invogliava certo nessuno a darmi da lavorare. Le scene poi, a - Cap. 5220 a darmi da lavorare. Le scene poi, a cui giornalmente mi toccava - Cap. 5221 mi abbisognava per raccogliermi un po' a considerare ci che avrei potuto e - Cap. 5222 dipesi dal non aver saputo credere fino a tanto alla nequizia degli uomini, se - Cap. 5223 non fosse ben sicura di poterci stare, l a quel posto; come se fosse sempre in - Cap. 5224 Sorrideva ogni tanto a Romilda, pietosamente; non osava - Cap. 5225 entrata in casa nostra, essendo accorsa a prestarle ajuto, era stata - Cap. 5226 intanto che questa guardia ch'io facevo a mia madre irritava sordamente la - Cap. 5227 va'; soffre, poverina. Pensai di scrivere a Roberto, a Oneglia, per dirgli che si - Cap. 5228 poverina. Pensai di scrivere a Roberto, a Oneglia, per dirgli che si prendesse - Cap. 5229 e non avrebbe dunque potuto imporre a questa anche il peso della suocera. - Cap. 5230 meglio che la mamma rimanesse a casa mia; se non altro, non si - Cap. 5231 suo paese e non sarebbe stata costretta a cangiar vita e abitudini. Si dichiarava - Cap. 5232 dono del canto; ma se le fate dar via a un pavone, le penne della coda, che - Cap. 5233 bella presenza, alle garbate maniere, a quella sua impostatura d'elegante - Cap. 5234 rincasavo. Un giorno, per, non feci a tempo. La tempesta, finalmente, era - Cap. 5235 tre bambini, s'era subito allogata altrove a servire; ma l'altra, Margherita, sola al - Cap. 5236 le aveva profferto d'andar via con lei, a casa sua: aveva due camerette pulite, - Cap. 5237 braccio la vedova Pescatore e la mandai a ruzzolar lontano. Ella si rizz in un - Cap. 5238 saltarmi addosso; ma s'arrest di fronte a me. - Fuori! - mi grid. - Cap. 5239 gridando, si lev dalla poltrona e venne a buttarsi tra le braccia della madre: - Cap. 5

240 vedova Pescatore stava, quella mattina, a fare il pane, sbracciata, con la - Cap. 5241 entrata senza salutar nessuno; diviata a mia madre, come se in quella casa - Cap. 5242 Via, presto! il fagottino! Parlava a scatti. Il naso adunco, fiero, nella - Cap. 5243 apposta, su la madia: rispondeva cos a quel che diceva la zia. Questa, allora, - Cap. 5244 "; poi, come se non bastasse, and a prendere il matterello e se lo pose - Cap. 5245 che teneva su le spalle e lo lanci a mia madre: - Eccoti! lascia tutto. - Cap. 5246 lascia tutto. Via subito! E and a piantarsi di faccia alla vedova - Cap. 5247 Questa, per non averla cos dinanzi a petto, si tir un passo indietro, - Cap. 5248 matterello; e allora zia Scolastica, preso a due mani dalla madia il grosso - Cap. 5249 capo, glielo tir gi su la faccia e, a pugni chiusi, l, l, l, sul - Cap. 5250 dai capelli tutti appiastricciati, e venne a buttarla in faccia a me, che ridevo, - Cap. 5251 e venne a buttarla in faccia a me, che ridevo, ridevo in una specie - Cap. 5252 impazzita, si butt per terra e cominci a strapparsi le vesti addosso, a - Cap. 5253 cominci a strapparsi le vesti addosso, a rotolarsi, a rotolarsi, frenetica, sul - Cap. 5254 strapparsi le vesti addosso, a rotolarsi, a rotolarsi, frenetica, sul pavimento; - Cap. 5255 dire che da allora ho fatto il gusto a ridere di tutte le mie sciagure e - Cap. 5256 piacque! Per disperato, mi s'era messo a guardare pi che mai altrove, - Cap. 5257 per conto suo. E scappai via, risoluto a non rientrare in casa, se prima non - Cap. 5258 che la mia sciagura non poteva ispirare a nessuno, non che compatimento, ma - Cap. 5259 ne voleva, Pomino, del tradimento che, a suo credere, gli avevo fatto. N mi - Cap. 5260 il tradimento invece lo aveva fatto lui a me, e che avrebbe dovuto non solo - Cap. 5261 solo ringraziarmi, ma buttarsi anche a faccia per terra, a baciare dove io - Cap. 5262 ma buttarsi anche a faccia per terra, a baciare dove io ponevo i piedi. Ero - Cap. 5263 - Vedi questi sgraffii? - gli dissi, a un certo punto. Lei me li ha fatti! - Cap. 5264 ma parcamente. Forse pens che a lui non li avrebbe fatti, quegli - Cap. 5265 non l'aveva sposata lui, Romilda, a tempo, magari prendendo il volo - Cap. 5266 o per la sua indecisione, fosse capitata a me la disgrazia d'innamorarmene; e - Cap. 5267 queste parole mi parve d'intendere a un tratto la vera ragione per cui - Cap. 5268 quanto la compagnia che gli era venuta a mancare; Berto non c'era pi; con - Cap. 5269 persvera! Se desideri compagnia, sono a tua disposizione, anche per tutta la - Cap. 5270 che quell'ajuto non m'avrebbe giovato a nulla: il giorno appresso sarei stato - Cap. 5271 non me lo sarei immaginato. - Jersera, a cena... Aspetta! Conosci Romitelli? - Cap. 5272 e non si regge pi sulle gambe. Jersera, a cena, mio padre mi diceva che la - Cap. 5273 Pomino mi consigli di farne parlare a suo padre da zia Scolastica. Sarebbe - Cap. 5274 meglio. Il giorno appresso, io mi recai a visitar la mamma e ne parlai a lei, - Cap. 5275 mi recai a visitar la mamma e ne parlai a lei, poich zia Scolastica, da me, non - Cap. 5276 un divertimento, con quel Romitelli, a cui non ci fu verso di fare intendere - Cap. 5277 un minuto dopo, me lo vedevo spuntare a quattro piedi (compresi i due - Cap. 5278 cipollone di rame, e lo appendeva a muro con tutta la formidabile catena; - Cap. 5279 papalina, la tabacchiera e un pezzolone a dadi rossi e neri; s'infrociava una - Cap. 5280 e amatori morti e viventi , stampato a Venezia nel 1758. - Signor - Cap. 5281 minimo segno d'accorgersi di me. Ma a chi dicevo? Non sentiva neanche le - Cap. 5282 farsene guanciale; ma che! leggeva a quel modo, a due centimetri di - Cap. 5283 ma che! leggeva a quel modo, a due centimetri di distanza, con un - Cap. 5284 Giovanni Abramo, fece stampare a Lipsia, nel 1738... a Lipsia nel 1738... - Cap. 5285 fece stampare a Lipsia, nel 1738... a Lipsia nel 1738... un opuscolo in-8. - Cap. 5286 volte nomi e date, come per cacciarsele a memoria. Perch leggesse cos forte, - Cap. 5287 sentiva neanche le cannonate. Io stavo a guardarlo, stupito. O che poteva - Cap. 5288 stupito. O che poteva importare a quell'uomo, ridotto in quello stato, a - Cap. 5289 a quell'uomo, ridotto in quello stato, a due passi ormai dalla tomba (mor - Cap. 5290 difatti quattro mesi dopo la mia nomina a bibliotecario), che poteva importargli - Cap. 5291 Giovanni Abramo avesse fatto stampare a Lipsia nel 1738 un opuscolo in-8.. - Cap. 5292 riconoscere che non potesse farne a meno di quelle date l e di quelle - Cap. 5293 fatta per leggervi, fosse obbligato a legger lui, posto che non aveva - Cap. 5294 de' miei concittadini - potei tracciarvi a grosse lettere questa iscrizione: A - Cap. 5295 a grosse lettere questa iscrizione: A MONSIGNOR BOCCAMAZZA - Cap. 5296 LAPIDE POSERO Precipitavano poi, a quando a quando, dagli scaffali due - Cap. 5297 POSERO Precipitavano poi, a quando a quando, dagli scaffali due o tre libri, - Cap. 5298 fame - si ficcavano loro nelle trappole, a mangiarsi il cacio. Li trovavo ogni - Cap. 5299 serii, che senza perder tempo si misero a fare il loro dovere. Anche le - Cap. 5300 e pesche e pere, prima che sian venuti a quella condizione che li rende sani e - Cap. 5

301 sani e piacevoli, e li maturano loro a furia d'ammaccature. Ora cos - Cap. 5302 a furia d'ammaccature. Ora cos venne a maturazione l'anima mia, ancora - Cap. 5303 con un libro tra le mani, tolto cos a caso, senza saperlo, da uno degli - Cap. 5304 io dunque ridotto come il Romitelli, a sentir l'obbligo di leggere, io - Cap. 5305 alla biblioteca? E scaraventai il libro a terra. Ma poi lo ripresi, e - - Cap. 5306 poi lo ripresi, e - sissignori - mi misi a leggere anch'io, e anch'io con un - Cap. 5307 mi recavo per un sentieruolo scosceso, a un lembo di spiaggia solitaria. La - Cap. 5308 scuotermela d'addosso, e mi mettevo a passeggiare lungo la riva; ma vedevo - Cap. 5309 "Vedi, caro, che si guadagna a chieder certi perch? Ti bagni i piedi. - Cap. 5310 i libri di filosofia: va', va' piuttosto a leggere anche tu che Birnbaum - Cap. 5311 Giovanni Abramo fece stampare a Lipsia nel 1738 un opuscolo in-8.: - Cap. 5312 " Ma un giorno finalmente vennero a dirmi che mia moglie era stata - Cap. 5313 dalle doglie, e che corressi subito a casa. Scappai come un dino: ma - Cap. 5314 come un dino: ma pi per sfuggire a me stesso, per non rimanere - Cap. 5315 per non rimanere neanche un minuto a tu per tu con me, a pensare che io - Cap. 5316 neanche un minuto a tu per tu con me, a pensare che io stavo per avere un - Cap. 5317 Romilda muore! Viene da restare, no? a una siffatta notizia a bruciapelo. E - Cap. 5318 da restare, no? a una siffatta notizia a bruciapelo. E invece, "Correte!". Non - Cap. 5319 e pretendeva che mi fermassi anch'io a spiegare che cosa mi fosse accaduto; - Cap. 5320 E il medico intanto era l, gi a casa mia. Quando trafelato, in uno - Cap. 5321 prima bambina era gi nata; si stentava a far venir l'altra alla luce. - Due - Cap. 5322 darmi il tempo, invece, di affezionarmi a lei, con tutto l'ardore di un padre che - Cap. 5323 dirlo? - molti forse avrebbero ritegno a confessarlo; ma pure umano, - Cap. 5324 pi l, sotto gli alberi, e mi parl a lungo, a lungo della mamma e - Cap. 5325 sotto gli alberi, e mi parl a lungo, a lungo della mamma e anche di mio - Cap. 5326 cinquecento lire. Voleva che provvedessi a una degna sepoltura della mamma, - Cap. 5327 che cagionava loro il capriccio di essa, a cui - ecco - sotto, su i quadrati gialli - Cap. 6328 occhi supplici pareva dicessero: "Dove a te piaccia, dove a te piaccia di - Cap. 6329 dicessero: "Dove a te piaccia, dove a te piaccia di cadere, graziosa - Cap. 6330 nostra dea crudele!" Ero capitato l, a Montecarlo, per caso. Dopo una - Cap. 6331 alla noja, anzi allo schifo di vivere a quel modo; miserabile, senza n - Cap. 6332 quasi improvvisa, ero fuggito dal paese, a piedi, con le cinquecento lire di - Cap. 6333 Avevo pensato, via facendo, di recarmi a Marsiglia, dalla stazione ferroviaria - Cap. 6334 stazione ferroviaria del paese vicino, a cui m'ero diretto: giunto a - Cap. 6335 paese vicino, a cui m'ero diretto: giunto a Marsiglia, mi sarei imbarcato, magari - Cap. 6336 fine, di ci che avevo sofferto e soffrivo a casa mia? Sarei andato incontro, s, - Cap. 6337 e mi schiacciava. Se non che, giunto a Nizza, m'ero sentito cader l'animo. - Cap. 6338 bujo della sorte, cos lontano, incontro a una vita affatto ignota, e senz'alcuna - Cap. 6339 e senz'alcuna preparazione. Ora, sceso a Nizza, non ben risoluto ancora di - Cap. 6340 non ben risoluto ancora di ritornare a casa, girando per la citt, m'era - Cap. 6341 m'era avvenuto di fermarmi innanzi a una grande bottega su l'Avenue de - Cap. 6342 de la Gare , che recava questa insegna a grosse lettere dorate: DPT DE - Cap. 6343 l'altrui credulit e le speranze che a loro stessi la superstizione certe - Cap. 6344 concepire e che non vengono mai a effetto, s'intende. Ricordo che io, - Cap. 6345 e come fosse congegnato. Mi misi a leggere; ma ne compresi ben poco. - Cap. 6346 e con la guida di quell'opuscolo, fino a Montecarlo, l a due passi, avrei - Cap. 6347 di quell'opuscolo, fino a Montecarlo, l a due passi, avrei potuto bene - Cap. 6348 che mi resta in portafogli. Andr a buttarlo l, per togliermi ogni - Cap. 6349 conservare tanto da pagarmi il ritorno a casa. E se no..." Avevo sentito dire - Cap. 6350 magari mi sarei appeso economicamente a qualcuno di essi, con la cintola dei - Cap. 6351 fa dispetto. Potrebbero almeno offrire a tutti coloro che vanno a lasciar l - Cap. 6352 almeno offrire a tutti coloro che vanno a lasciar l tanto denaro la - Cap. 6353 nel modo pi singolare: stanno l a studiare il cos detto equilibrio delle - Cap. 6354 Non mi tradisce mai! Si diverte, s, a farmi dispetti, magari spesso; ma - Cap. 6355 Sentendo questo discorso, mi vennero a mente quattro versi del povero - Cap. 6356 sta ora in biblioteca; e volli recitarli a quel signore: Ero gi stanco di stare - Cap. 6357 due le mani e contrasse dolorosamente, a lungo, tutta la faccia. Lo guardai, - Cap. 6358 soffrire lo scotimento del riso. Andate a innamorarvi del numero 12! Prima - Cap. 6359 illusione - volli stare un pezzo a osservare, per rendermi conto del - Cap. 6360 in piedi, s'affrettavano nervosamente a disporre mucchi e mucchietti di luigi - Cap. 6361 tac tac..." E tutti gli occhi si volgevano a lei con varia espressione: d'ansia, di - Cap. 6

362 di sinistra nella prima sala, cos, a casaccio, sul venticinque; e stetti - Cap. 6363 casaccio, sul venticinque; e stetti anch'io a guardare la perfida pallottola, ma - Cap. 6364 che avevo posato sul tavolino innanzi a me, e me la filai. "Ecco - Cap. 6365 e memorabile smentita. Appressatomi a un altro tavoliere, dove si giocava - Cap. 6366 forte, stetti prima un buon pezzo a squadrar la gente che vi stava - Cap. 6367 C'era tanta gente l che buttava a manate oro e argento, come fossero - Cap. 6368 tasca dei calzoni i suoi luigi; li posava a casaccio su un numero qualunque e, - Cap. 6369 qualche volta, vinceva. Mi posi accanto a un grosso signore, dalla carnagione - Cap. 6370 irresistibilmente. La gente si voltava a guardarlo; ma raramente egli se - Cap. 6371 ad arrangolare, non potendo farne a meno, finch la boule non cadeva sul - Cap. 6372 la boule non cadeva sul quadrante. A poco a poco, guardando, la febbre - Cap. 6373 non cadeva sul quadrante. A poco a poco, guardando, la febbre del - Cap. 6374 colpi mi andarono male. Poi cominciai a sentirmi come in uno stato - Cap. 6375 debbo perderlo ". Ero come elettrizzato. A un certo punto, ebbi l'ispirazione - Cap. 6376 allontanarmi, come un ubriaco. Caddi a sedere sul divano, sfinito; appoggiai - Cap. 6377 l: alcuni meditabondi, solitarii; altri, a due, a tre, chiacchierando e fumando. - Cap. 6378 meditabondi, solitarii; altri, a due, a tre, chiacchierando e fumando. Io - Cap. 6379 guardando come uno scemo. - A toi, mon chri - sentii dirmi, piano - Cap. 6380 braccio, e - affettando con me, innanzi a gli altri, un tratto confidenziale - mi - Cap. 6381 Gli aveva dato la rosa poc'anzi offerta a me. A una certa mossa d'entrambi, - Cap. 6382 dato la rosa poc'anzi offerta a me. A una certa mossa d'entrambi, - Cap. 6383 senza intenzione di giocare; ed ecco, ivi a poco, quel signore, senza pi la - Cap. 6384 non accorgersi di me. Mi posi allora a guardarlo risolutamente, per fargli - Cap. 6385 in me l'estro di prima, non badai pi a lei e mi rimisi a giocare. Per qual - Cap. 6386 prima, non badai pi a lei e mi rimisi a giocare. Per qual misterioso - Cap. 6387 volte pass il rosso, su cui mi ostinavo a puntare: puntavo su lo zero, e - Cap. 6388 brevi gesti nervosi, un furor contenuto a stento, angoscioso e terribile. Gli - Cap. 6389 perduto la loro rigida impassibilit. A un tratto, di fronte a una puntata - Cap. 6390 impassibilit. A un tratto, di fronte a una puntata formidabile, ebbi come - Cap. 6391 spagnoletto barbuto e atticciato voleva a ogni costo trattenermi: - Ecco: erano - Cap. 6392 che non connettevo gi pi, mi ostinavo a rispondergli nella mia lingua: - No, - Cap. 6393 Sal con me nel treno di ritorno a Nizza, e volle assolutamente che - Cap. 6394 pareva felicissimo di tributarmi, come a un taumaturgo. La vanit umana - Cap. 6395 caso, senza saper come. Gi cominciavo a sentirlo, a rientrare in me, e man - Cap. 6396 saper come. Gi cominciavo a sentirlo, a rientrare in me, e man mano - Cap. 6397 per quanto facessi, appena sceso a Nizza, non mi riusc di liberarmene: - Cap. 6398 di liberarmene: dovetti andar con lui a cena. E allora egli mi confess che - Cap. 6399 son levada de sobre! Mi disse che era a Nizza da una settimana e che ogni - Cap. 6400 e che ogni mattina s'era recato a Montecarlo, dove aveva avuto - Cap. 6401 dove aveva avuto sempre, fino a quella sera, una disdetta incredibile. - Cap. 6402 incredibile. Voleva sapere com'io facessi a vincere. Dovevo certo aver capito il - Cap. 6403 qualche regola infallibile. Mi misi a ridere e gli risposi che fino alla - Cap. 6404 lontanamente che avrei giocato e vinto a quel modo. Ne ero stordito e - Cap. 6405 e mezzo Dio sa che cosa, venne a farmi la stessa proposta a cui aveva - Cap. 6406 cosa, venne a farmi la stessa proposta a cui aveva tentato di tirarmi, nella - Cap. 6407 - Pu ella sul serio ostinarsi a credere che per quel giuoco l ci - Cap. 6408 il suo sospetto, che non arrivo neanche a immaginare! Pagai il mio conto e - Cap. 6409 un pajo di calzoncini, io credo, chiari, a quadretti, troppo aderenti alle - Cap. 6410 alle gambe misere, ch'egli si ostinava a portare. Gli abiti che indossiamo, il - Cap. 6411 un albergo qualunque, per chiudermi a vedere quanto avevo vinto. Mi - Cap. 6412 sciagure, m'avevan dunque immiserito a tal segno il cuore? Presi a - Cap. 6413 immiserito a tal segno il cuore? Presi a mordermi col mio nuovo veleno, - Cap. 6414 mansueto bibliotecario, va', ritorna a casa a placare con questo tesoro la - Cap. 6415 bibliotecario, va', ritorna a casa a placare con questo tesoro la vedova - Cap. 6416 Che dovevo fare, insomma? Ritornare a Montecarlo, a restituir quella vincita - Cap. 6417 fare, insomma? Ritornare a Montecarlo, a restituir quella vincita straordinaria? - Cap. 6418 affetto vivo e vero s'eran messi come a nutrire in lei un'accidiosa pigrizia. - Cap. 6419 spento, avevano reso ormai odiosa a entrambi la convivenza. Con - Cap. 6420 per l'America? Ma perch sarei andato a cercar tanto lontano la Fortuna, - Cap. 6421 che avesse voluto fermarmi qua, a Nizza, senza ch'io ci pensassi, - Cap. 6422 a Nizza, senza ch'io ci pensassi, davanti a quella bottega d'attrezzi di giuoco? - Cap. 6

423 lire? Cos il giorno dopo tornai a Montecarlo. Ci tornai per dodici - Cap. 6424 in quella misura. In nove giorni arrivai a metter s una somma veramente - Cap. 6425 dopo il nono giorno cominciai a perdere, e fu un precipizio. L'estro - Cap. 6426 mia gi esausta energia nervosa, venne a mancarmi. Non seppi o meglio, non - Cap. 6427 seppi o meglio, non potei arrestarmi a tempo. Mi arrestai, mi riscossi, non - Cap. 6428 Ero sicuro ch'egli m'aveva ajutato a vincere. Nel primo giorno, dopo - Cap. 6429 presente e invisibile, mi ero messo a girare da un tavoliere all'altro. Da - Cap. 6430 pi veduto, proprio dacch m'ero messo a perdere, e forse perch lui non mi - Cap. 6431 coi piedi uniti, come se si fosse messo a giacere prima, per non farsi male, - Cap. 6432 ancora nell'atto di tirare. Era presso a questa mano la rivoltella; pi l, il - Cap. 6433 vi ronzavano attorno; qualcuna andava a posarsi anche l, vorace, su l'occhio. - Cap. 6434 che guardavano, nessuno aveva pensato a cacciarle via. Trassi dalla tasca un - Cap. 6435 dello spettacolo. Scappai via; ritornai a Nizza per partirne quel giorno stesso. - Cap. 6436 stesso giorno, dovesse accadere anche a me qualcosa di simile. - Cap. 6437 e mi ritirer l, in campagna, a fare il mugnajo. Si sta meglio vicini - Cap. 7438 della campagna; e se mi porr invece a badare a questa, il mugnajo mi - Cap. 7439 e se mi porr invece a badare a questa, il mugnajo mi ruber la - Cap. 7440 faranno l'altalena, e io nel mezzo a godere. "Sarebbe forse meglio che - Cap. 7441 vestissi Marianna Dondi e mandassi lei a fare il mugnajo e a star sopra al - Cap. 7442 e mandassi lei a fare il mugnajo e a star sopra al fattore. "L'aria di - Cap. 7443 di campagna farebbe certamente bene a mia moglie. Forse a qualche albero - Cap. 7444 certamente bene a mia moglie. Forse a qualche albero cadranno le foglie, - Cap. 7445 E io rimarr bibliotecario, solo soletto, a Santa Maria Liberale." Cos - Cap. 7446 la vedova Pescatore avrebbe cominciato a sputar bile, rifacendosi dall'impiego - Cap. 7447 il mio ritorno; poi avevano dato a qualche altro sfaccendato il mio - Cap. 7448 il mio posto. Dunque, che stavo a far l, seduto? M'ero buttato di - Cap. 7449 ero buttato di nuovo, da me, in mezzo a una strada? Ci stssi! Due povere - Cap. 7450 - e io, ancora l, zitto! A un certo punto, avrei cavato dalla - Cap. 7451 in petto il portafogli e mi sarei messo a contare sul tavolino i miei biglietti - Cap. 7452 tante grazie! Me ne vado, e salute a voi." Ridevo, cos pensando. I - Cap. 7453 un contegno pi serio, mi mettevo a pensare a' miei creditori, fra cui - Cap. 7454 banca. Nasconderli, non potevo. E poi, a che m'avrebbero servito, nascosti? - Cap. 7455 che si mangiava poi tutto a due palmenti (a due palmenti era - Cap. 7456 si mangiava poi tutto a due palmenti ( a due palmenti era anche il molino), - Cap. 7457 in contanti, me li sarei levati d'addosso a buon patto. E facevo il conto: " - Cap. 7458 patto. E facevo il conto: "Tanto a quella mosca canina del Recchioni; - Cap. 7459 mosca canina del Recchioni; tanto, a Filippo Brsigo, e mi piacerebbe che - Cap. 7460 pi sangue ai poverelli!; tanto a Cichin Lunaro, il torinese; tanto, - Cap. 7461 la mia vincita!" Avevo vinto per loro a Montecarlo, in fin dei conti! Che - Cap. 7462 al lume del lampadino elettrico, mi misi a leggere. Ebbi cos la consolazione di - Cap. 7463 la pi vasta di Francia. "Press' a poco, come la Sta ..." Lessi - Cap. 7464 l'imperatore di Germania aveva ricevuto a Potsdam, a mezzod, l'ambasciata - Cap. 7465 di Germania aveva ricevuto a Potsdam, a mezzod, l'ambasciata marocchina, e - Cap. 7466 poi all'imperatrice, era stata trattenuta a colazione, e chi sa come aveva - Cap. 7467 e la Zarina di Russia avevano ricevuto a Peterhof una speciale missione - Cap. 7468 Lama. "I doni del Lama?" domandai a me stesso, chiudendo gli occhi, - Cap. 7469 scarsa virt: mi ridestai, infatti, presto, a un urto del treno che si fermava a - Cap. 7470 a un urto del treno che si fermava a un'altra stazione. Guardai - Cap. 7471 esser quello di Montecarlo, e m'affrettai a leggere. Ma mi arrestai sorpreso al - Cap. 7472 in istato d'avanzata putrefazione... ". A un tratto, la vista mi s'annebbi, - Cap. 7473 del mio podere; e, siccome stentavo a leggere, con un occhio solo, quella - Cap. 7474 sito in un podere detto della Sta, a circa due chilometri dalla nostra - Cap. 7475 s'arrestasse, avrei voluto che corresse a precipizio: quel suo andar - Cap. 7476 per rilegger la notizia che gi sapevo a memoria, parola per parola. - Cap. 7477 vorrei sapere chi si affrettato cos a riconoscermi. Possibile che quel - Cap. 7478 quel disgraziato l fosse tanto simile a me? vestito come me? tal quale? Ma - Cap. 7479 povero figliuolo mio! - E si sar messa a piangere fors'anche; si sar pure - Cap. 7480 Fremevo. Finalmente il treno s'arrest a un'altra stazione: Aprii lo sportello e - Cap. 7481 lire, e non avrei pi dovuto darle a nessuno! Ero morto, ero morto: non - Cap. 7482 ripartire, caro signore! - gli gridai io, a mia volta. - Cambio treno! Mi aveva - Cap. 7483 se gi si fosse riconosciuto l'errore, a Miragno; se fossero saltati fuori i - Cap. 7

484 saltati fuori i parenti del vero morto a correggere la falsa identificazione. - Cap. 7485 Lo avevo lasciato in treno. Mi voltai a guardare il binario deserto, che si - Cap. 7486 sabato 28 ..." Ecco: potevo ripetere a memoria, parola per parola, il - Cap. 7487 Mi sovvenne che era domenica. A Miragno, dunque, quella mattina, - Cap. 7488 l'unico giornale che vi si stampasse. A tutti i costi dovevo procurarmene - Cap. 7489 Lodoletta come tutti lo chiamavano a Miragno, da quando, giovinetto, - Cap. 7490 "Ma che!" pensai poi. " A Lodoletta non pu venire in mente - Cap. 7491 quello de la posta, stava ancora l a chiacchierare con gl'impiegati - Cap. 7492 gl'impiegati ferroviarii: il paesello era a circa tre quarti d'ora di carrozza - Cap. 7493 e via nel bujo. Avevo da pensare a tante cose; pure, di tratto in tratto, - Cap. 7494 vecchia rozza che soffiava con le froge a terra. Lo discernevo appena. A un - Cap. 7495 le froge a terra. Lo discernevo appena. A un certo punto accese la pipa e lo - Cap. 7496 accese la pipa e lo vidi, allora, come a sbalzi, e pensai: "Se egli sapesse chi - Cap. 7497 sapesse chi porta...". Ma ritorsi subito a me stesso la domanda: "Chi porta? - Cap. 7498 Il Foglietto ? Non lo conosco - badava a ripetere. - E va bene! Non importa - Cap. 7499 Non lo conosco -. Finalmente si risolse a fare il vaglia telegrafico sotto la mia - Cap. 7500 appena rimasto solo, m'ero affrettato a leggere, non avevo trovato alcun - Cap. 7501 nelle due interne, e subito mi salt a gli occhi un segno di lutto in capo - Cap. 7502 lutto in capo alla terza pagina e, sotto, a grosse lettere, il mio nome. Cos: - Cap. 7503 trov chiusa la porta; subito, innanti a questa porta chiusa, sorse nero e - Cap. 7504 recente della madre adoratissima e, a un tempo, dell'unica figlioletta, dopo - Cap. 7505 Egli era riuscito in quella triste notte a impedire che l'infelice riducesse ad - Cap. 7506 del diletto compagno, che era andato a raggiungere la figlioletta sua. Tutto - Cap. 7507 all'estrema dimora il cadavere, a cui rivolse brevi e commosse parole - Cap. 7508 e condannavo - oh suprema irrisione! - a subir quello che non gli apparteneva, - Cap. 7509 affatto i suoi parenti, ma anzi venivo a render loro un bene: per essi, infatti, - Cap. 7510 alla loro pena per la mia morte, a tutta quella "inenarrabile angoscia", a - Cap. 7511 a tutta quella "inenarrabile angoscia", a quel "cordoglio straziante" del - Cap. 7512 perbacco, aprir pian piano un occhio a quel povero morto, per accorgersi - Cap. 7513 il proprio marito. Si erano affrettate a riconoscermi in quel morto? La - Cap. 7514 per obbedire alla Fortuna e soddisfare a un mio proprio bisogno, mi posi a - Cap. 8515 a un mio proprio bisogno, mi posi a far di me un altr'uomo. Poco o - Cap. 8516 dinanzi, che avrei potuto foggiarmi a piacer mio. Ah, un pajo d'ali - Cap. 8517 esperienza del fu Mattia Pascal. Stava a me: potevo e dovevo esser l'artefice - Cap. 8518 concedermi. "E innanzi tutto," dicevo a me stesso, "avr cura di questa mia - Cap. 8519 di questa mia libert: me la condurr a spasso per vie piane e sempre - Cap. 8520 di ameni luoghi tranquilli. Mi dar a poco a poco una nuova educazione; - Cap. 8521 ameni luoghi tranquilli. Mi dar a poco a poco una nuova educazione; mi - Cap. 8522 l'altra mano. Non m'arrischiai neppure a fiatare: chiusi gli occhi e non li - Cap. 8523 Sbarr tanto d'occhi, e: - A chi? - domand. - Ma a codesto - Cap. 8524 - A chi? - domand. - Ma a codesto specchietto. Bellino! - Cap. 8525 dar dispiacere al padrone, che seguitava a guardarmi stupito, me lo posi sotto - Cap. 8526 colorati, che coopereranno, figuriamoci, a rendermi pi amabile l'aspetto. Mi - Cap. 8527 tedesco. Finanziera e cappellaccio a larghe tese." Non c'era via di mezzo - Cap. 8528 sorridente per passare in mezzo a questa povera umanit, la quale, per - Cap. 8529 squallore, ma pur con una piega a gli angoli della bocca che tradiva la - Cap. 8530 la Chiesa, nei primi secoli, tutta volta a consustanziarsi la dottrina e lo - Cap. 8531 delle sembianze corporee di lui. A un certo punto vennero a parlare - Cap. 8532 di lui. A un certo punto vennero a parlare della Veronica e di due - Cap. 8533 Il vecchietto seguitava a sostener pacificamente la sua - Cap. 8534 incrollabile, guardando me, s'ostinava a ripetere: - Adriano! -... Beronke - Cap. 8535 Veronica ... - Adriano! ( a me ). - Oppure, Veronica - Cap. 8536 storpiatura probabilissima... - Adriano! ( a me ). - Perch la Beronke - Cap. 8537 volte, sempre con gli occhi rivolti a me. Quando scesero entrambi a - Cap. 8538 rivolti a me. Quando scesero entrambi a una stazione e mi lasciarono solo - Cap. 8539 discutevano ancora, allontanandosi. A un certo punto per il vecchietto - Cap. 8540 Meis! Mi parve che anche lui gridasse a me quel nome, a me che stavo - Cap. 8541 che anche lui gridasse a me quel nome, a me che stavo intanto a ripetere - Cap. 8542 me quel nome, a me che stavo intanto a ripetere meccanicamente: - Adriano... - Cap. 8543 la coscienza, e lo spirito vigile e pronto a trar profitto di tutto per la - Cap. 8544 vedrai com'essa t'apparir curiosa, ora, a guardarla cos da fuori! Ecco l uno - Cap. 8

545 Mi veniva di sorridere cos di tutto e a ogni cosa: a gli alberi della - Cap. 8546 di sorridere cos di tutto e a ogni cosa: a gli alberi della campagna, per - Cap. 8547 atteggiamenti nella loro fuga illusoria; a le ville sparse qua e l, dove mi - Cap. 8548 degli olivi o con le braccia levate a pugni chiusi contro il cielo che non - Cap. 8549 Se non che, a un certo punto, mi cadde lo sguardo - Cap. 8550 gli occhi e rimasi un pezzo accigliato, a contemplarlo nella palma della mano. - Cap. 8551 Il treno, in quella, si ferm a un'altra stazione. Guardai, e subito - Cap. 8552 pure oppressa da certi bisogni, a cui purtroppo deve obbedire anche - Cap. 8553 per cercar di dare una certa consistenza a quella mia nuova vita campata nel - Cap. 8554 nuova vita campata nel vuoto, mi misi a pensare ad Adriano Meis, a - Cap. 8555 mi misi a pensare ad Adriano Meis, a immaginargli un passato, a - Cap. 8556 Meis, a immaginargli un passato, a domandarmi chi fu mio padre, - Cap. 8557 in viaggio una donna incinta, prossima a partorire... O che fossero andati in - Cap. 8558 facilmente in America. Mio padre... - a proposito, come si chiamava? Paolo. - Cap. 8559 nonno; e l era morto di febbre gialla. A tre anni, io ero rimasto orfano - Cap. 8560 ricordarmelo. Riassumendo: a ) figlio unico di Paolo Meis; - - Cap. 8561 Dove? Un po' da per tutto. Prima a Nizza. Memorie confuse: Piazza - Cap. 8562 Avenue de la Gare ... Poi, a Torino. Ecco, ci andavo adesso, e - Cap. 8563 esser vere, anzi nessuna fantasia arriva a concepire certe follie, certe - Cap. 8564 recise per farla diventare una cosa a s! Or che cos'ero io, se - Cap. 8565 cavalli scappati, che avrebbero condotto a precipizio la povera biga della mia - Cap. 8566 le loro espressioni, per comporne a poco a poco l'infanzia di Adriano - Cap. 8567 loro espressioni, per comporne a poco a poco l'infanzia di Adriano Meis. Vi - Cap. 8568 vecchietti inseguiti e studiati un po' a Torino, un po' a Milano, un po' a - Cap. 8569 e studiati un po' a Torino, un po' a Milano, un po' a Venezia, un po' a - Cap. 8570 a Torino, un po' a Milano, un po' a Venezia, un po' a Firenze, si - Cap. 8571 a Milano, un po' a Venezia, un po' a Firenze, si compose quel nonnino - Cap. 8572 si compose quel nonnino mio! Toglievo a uno qua la tabacchiera d'osso e il - Cap. 8573 qua la tabacchiera d'osso e il pezzolone a dadi rossi e neri, a un altro l il - Cap. 8574 osso e il pezzolone a dadi rossi e neri, a un altro l il bastoncino, a un terzo - Cap. 8575 e neri, a un altro l il bastoncino, a un terzo gli occhiali e la barba a - Cap. 8576 a un terzo gli occhiali e la barba a collana, a un quarto il modo di - Cap. 8577 terzo gli occhiali e la barba a collana, a un quarto il modo di camminare e - Cap. 8578 di camminare e di soffiarsi il naso, a un quinto il modo di parlare e di - Cap. 8579 di me! senza dover dar conto di nulla a nessuno! Ecco, potevo andare dove - Cap. 8580 Ecco, potevo andare dove mi piaceva: a Venezia? a Venezia! a Firenze? a - Cap. 8581 andare dove mi piaceva: a Venezia? a Venezia! a Firenze? a Firenze!; e - Cap. 8582 dove mi piaceva: a Venezia? a Venezia! a Firenze? a Firenze!; e quella mia - Cap. 8583 a Venezia? a Venezia! a Firenze? a Firenze!; e quella mia felicit mi - Cap. 8584 dovunque. Ah, ricordo un tramonto, a Torino, nei primi mesi di quella mia - Cap. 8585 d'impazzire, di non potervi resistere a lungo. Avevo gi effettuato da capo - Cap. 8586 a lungo. Avevo gi effettuato da capo a piedi la mia trasformazione - Cap. 8587 un altro! Mi fermavo qualche volta a conversar con me stesso innanzi a - Cap. 8588 volta a conversar con me stesso innanzi a uno specchio e mi mettevo a ridere. - Cap. 8589 innanzi a uno specchio e mi mettevo a ridere. "Adriano Meis! Uomo felice! - Cap. 8590 cos corti, tu non saresti ora obbligato a portarli cos lunghi: e non certo per - Cap. 8591 poca voglia di parlare con me: forse a causa del mio aspetto, mi - Cap. 8592 non ci fu verso di levar dal capo a un vecchio gondoliere ch'io fossi - Cap. 8593 su la parola "patria". Avevo da pensare a ben altro, un tempo! Ora, nell'ozio - Cap. 8594 un tempo! Ora, nell'ozio, cominciavo a prender l'abitudine di riflettere su - Cap. 8595 fastidiose e inutili, mi mettevo talvolta a riempire interi fogli di carta della - Cap. 8596 della mia nuova firma, provandomi a scrivere con altra grafia, tenendo la - Cap. 8597 diversamente di come la tenevo prima. A un certo punto per stracciavo la - Cap. 8598 benissimo essere anche analfabeta! A chi dovevo scrivere? Non ricevevo - Cap. 8599 "si sar recata neppure una volta a visitar nel cimitero quel pover'uomo, - Cap. 8600 trattato meglio. - Ma, del resto, anche a lui, ormai, che glien'importa? S' - Cap. 8601 " Seguitai ancora per qualche tempo a viaggiare. Volli spingermi oltre - Cap. 8602 visitai le belle contrade del Reno, fino a Colonia, seguendo il fiume, a bordo - Cap. 8603 fino a Colonia, seguendo il fiume, a bordo d'un piroscafo; mi trattenni - Cap. 8604 mi trattenni nelle citt principali: a Mannheim, a Worms, a Magonza, a - Cap. 8605 nelle citt principali: a Mannheim, a Worms, a Magonza, a Bingen, a - Cap. 8

606 citt principali: a Mannheim, a Worms, a Magonza, a Bingen, a Coblenza... - Cap. 8607 a Mannheim, a Worms, a Magonza, a Bingen, a Coblenza... Avrei voluto - Cap. 8608 a Worms, a Magonza, a Bingen, a Coblenza... Avrei voluto andar pi s - Cap. 8609 impiego; se non volevo dunque ridurmi a mal partito, bisognava che mi - Cap. 8610 partito, bisognava che mi restringessi a vivere con poco. Fatti i conti, non - Cap. 8611 solo e muto. Istintivamente cominciavo a sentir il bisogno di un po' di - Cap. 8612 in una triste giornata di novembre, a Milano, tornato da poco dal mio - Cap. 8613 un fanale scorsi un vecchio cerinajo, a cui la cassetta, che teneva dinanzi - Cap. 8614 che teneva dinanzi con una cinta a tracolla, impediva di ravvolgersi - Cap. 8615 un cordoncino, fino ai piedi. Mi chinai a guardare e gli scoprii tra le - Cap. 8616 bestiola: - Venticinque lire... Seguit a tremare il povero cucciolo, senza - Cap. 8617 regola; ma avrei dovuto anche mettermi a pagare una tassa: io che non ne - Cap. 8618 fina fina che gi il cielo cominciava a mandare, m'allontanai, considerando - Cap. 8619 detto, del vagabondaggio e deliberato a impormi un freno. E mi accorgevo - Cap. 9620 per quanto il mio animo si opponesse a prender qualit dal colore del - Cap. 9621 tempo, pur ne soffriva. "Ma sta' a vedere," mi rampognavo, "che non - Cap. 9622 sorta! Cos mi pareva; e mi misi a pensare in quale citt mi sarebbe - Cap. 9623 gli occhi e col pensiero volavo a quelle citt che avevo gi visitate; - Cap. 9624 all'altra, indugiandomi in ciascuna fino a rivedere con precisione quella tal - Cap. 9625 faceva amare il letto su cui mi ponevo a dormire, i varii oggetti che mi - Cap. 9626 evoca e aggruppa, per cos dire, attorno a s. Certo un oggetto pu piacere - Cap. 9627 chi sa?, forse indagini segrete intorno a me da parte della polizia... Insomma, - Cap. 9628 mia, oggetti miei. Ma mi sarei allogato a pensione in qualche famiglia, in una - Cap. 9629 sarei stato pi lieto, se avessi passato a Miragno, tra mia moglie e mia - Cap. 9630 via, avevo ancora tutta una vita innanzi a me. Per il momento... chi sa quanti - Cap. 9631 "S, ma questi tali," m'induceva a riflettere il cattivo tempo, quella - Cap. 9632 son forestieri e hanno altrove una casa, a cui un giorno o l'altro potranno far - Cap. 9633 ospitale di qualche amico. Tu invece, a volerla dire, sarai sempre e - Cap. 9634 di tavola, s'era mostrato inchinevole a far amicizia con me. Poteva avere - Cap. 9635 piccole, che non gli arrivavano neanche a terra, se stava seduto: egli non si - Cap. 9636 Cercava di rimediare a questo difetto, portando i tacchi alti. - Cap. 9637 visita: - Cavalier Tito Lenzi . A proposito di questo biglietto da - Cap. 9638 da visita: provavo un certo ritegno a farmeli stampare col mio nuovo - Cap. 9639 nome. Miserie! Non si pu forse fare a meno de' biglietti da visita? Si d a - Cap. 9640 a meno de' biglietti da visita? Si d a voce il proprio nome, e via. Cos - Cap. 9641 cos dire; se noi cio potessimo riuscire a concepirci isolatamente, ed essa non - Cap. 9642 E dunque non un assoluto che basti a se stesso, mi spiego? Quando i - Cap. 9643 cos, l'aria del momento non si presta a trasportare e a far fiorire, caro - Cap. 9644 momento non si presta a trasportare e a far fiorire, caro signore, i germi... i - Cap. 9645 pu dire che la sua coscienza le basta. A che le basta? Le basta per viver - Cap. 9646 cui ho voluto dare un saggio; cominci a entrare in confidenza; e allora io, - Cap. 9647 me quasi una forza che mi obbligava a scostarmi, a ritrarmi. Finch parl - Cap. 9648 una forza che mi obbligava a scostarmi, a ritrarmi. Finch parl lui e la - Cap. 9649 in Argentina, balz dalla sedia e venne a stringermi calorosamente la mano: - Cap. 9650 - In questo caso, - m'affrettai a dirgli, - debbo io piuttosto - Cap. 9651 ha famiglia? - volli domandargli, a mia volta, per deviare da me il - Cap. 9652 creda pure, non una bella cosa, a una certa et, andare a casa e non - Cap. 9653 una bella cosa, a una certa et, andare a casa e non trovar nessuno. Mah! C' - Cap. 9654 o quella bestialit". Benissimo! Ma a un certo punto s'accorge che la vita - Cap. 9655 signore. - Ma lei, - mi provai a confortarlo, - lei ancora in tempo, - Cap. 9656 ne son capitate. Guardi, per esempio, a Vienna, una sera... Cascai dalle - Cap. 9657 una donna maritata: LUI: - Eh, a pensarci, lo so, cara signora... - Cap. 9658 sante parole, con tanto d'accento su l' a . E poi: l'onore! altra parola - Cap. 9659 messo un anno, sei mesi, troppo tempo a risolversi. E il disinganno diviene - Cap. 9660 mentre io, che non potevo farne a meno, io ci stentavo e ci soffrivo - Cap. 9661 a meno, io ci stentavo e ci soffrivo fino a sentirmi, ogni volta, torcer l'anima - Cap. 9662 se il caro ometto imbizzarriva cos a farmi credere a quelle sue - Cap. 9663 imbizzarriva cos a farmi credere a quelle sue avventure, la ragione era - Cap. 9664 che io, condannato inevitabilmente a mentire dalla mia condizione, non - Cap. 9665 e come avrei potuto io confidare a qualcuno il segreto di quella mia - Cap. 9666 stesso. Siamo giusti, io mi ero conciato a quel modo per gli altri, non per me. - Cap. 9

667 Ma io, se mai, potevo crederci solo a patto che ci credessero gli altri. - Cap. 9668 i fatti miei, eh, avrebbero cominciato a camminar male; che insomma non - Cap. 9669 mi riusciva difficile cominciare a vivere in qualche modo. Sul punto - Cap. 9670 le strade, osservavo tutto, mi fermavo a ogni nonnulla, riflettevo a lungo su - Cap. 9671 mi fermavo a ogni nonnulla, riflettevo a lungo su le minime cose; stanco, - Cap. 9672 fine, uscivo anch'io. Ma la vita, a considerarla cos, da spettatore - Cap. 9673 "Oh perch gli uomini," domandavo a me stesso, smaniosamente, "si - Cap. 9674 smaniosamente, "si affannano cos a rendere man mano pi complicato il - Cap. 9675 che il cos detto progresso non ha nulla a che fare con la felicit? Di tutte le - Cap. 9676 di quelli che non possono fare a meno di comunicare a gli altri tutto - Cap. 9677 possono fare a meno di comunicare a gli altri tutto ci che passa loro per - Cap. 9678 domando io: "E qual peggior servizio a chi sia condannato a una briga - Cap. 9679 peggior servizio a chi sia condannato a una briga vana, che rendergliela - Cap. 9680 e non sapendo che fare, mi mettevo a conversar con lui, col canarino: gli - Cap. 9681 che cosa gli avessi detto... Ebbene, a pensarci, non avviene anche a noi - Cap. 9682 Ebbene, a pensarci, non avviene anche a noi uomini qualcosa di simile? Non - Cap. 9683 vana illusione. Ma vedete un po' a quali conclusioni uno scherzo - Cap. 9684 pu condurre un uomo condannato a star solo con se stesso! Mi veniva - Cap. 9685 se stesso! Mi veniva quasi di prendermi a schiaffi. Ero io dunque sul punto di - Cap. 9686 ch'io vincessi ogni ritegno, prendessi a ogni costo una risoluzione. Io, - Cap. 9687 Pochi giorni dopo ero a Roma, per prendervi dimora. - Cap. 10688 a Roma, per prendervi dimora. Perch a Roma e non altrove? La ragione - Cap. 10689 il mio racconto con riflessioni che, a questo punto, sarebbero - Cap. 10690 citt, e poi perch mi parve pi adatta a ospitar con indifferenza, tra tanti - Cap. 10691 in via Ripetta, alla vista del fiume. A dir vero, la prima impressione che - Cap. 10692 tanto che, tornato all'albergo, rimasi a lungo perplesso se non mi - Cap. 10693 di qua, PAPIANO di l; sotto a questa, un biglietto da visita, fissato - Cap. 10694 Oh, guarda un po'!" pensai. "Neanche a farlo apposta!" - Ma Terenzio - Cap. 10695 - Oh Dio, pap, sai bene che a Napoli, da jeri. Ritrati! Se ti vedessi - Cap. 10696 -, strascicando le ciabatte e seguitando a insaponarsi il capo calvo e anche il - Cap. 10697 il grigio barbone. Non potei fare a meno di sorridere, ma - Cap. 10698 e tutto il nuovo quartiere dei Prati fino a Castel Sant'Angelo; si dominava il - Cap. 10699 in veste da camera, - appartiene pure a noi, almeno per ora. Lo butteranno - Cap. 10700 parlare piano, con tanta seriet, vestita a quel modo, sorrisi e dissi: - Ah - Cap. 10701 bambini e non bambine . Mi affrettai a riparare un'altra volta: - E... dica - Cap. 10702 cui ben volentieri, forse, avrebbe fatto a meno. Tutto il peso della casa era - Cap. 10703 Anselmo Paleari. Lo avevano messo a riposo, da caposezione in non so - Cap. 10704 della critica lo rodeva, perch, accanto a quei libri di teosofia, aveva anche - Cap. 10705 In questi ultimi tempi si era dato anche a gli esperimenti spiritici. Aveva - Cap. 10706 col tempo e con l'esercizio, fino a rivelarsi superiori a quelle di tutti i - Cap. 10707 con l'esercizio, fino a rivelarsi superiori a quelle di tutti i medium pi - Cap. 10708 anche un bel pajo di baffi, sotto il naso a pallottola sempre acceso. Seppi di - Cap. 10709 veramente deplorevole: col cappellino a sghimbescio, la pallottola del naso - Cap. 10710 da camera vegliarla, confortarla fino a tarda notte: ne aveva piet, piet - Cap. 10711 in corpo che le faceva odiar la vita, a cui gi due volte aveva attentato; la - Cap. 10712 aveva attentato; la induceva pian piano a prometterle che sarebbe stata - Cap. 10713 in tanto facendo provar le canzonette a qualche attrice esordiente di - Cap. 10714 madre, aveva smesso casa e, venendo a viver l dai Paleari, aveva affidato - Cap. 10715 lire, ricavate dalla vendita dei mobili, a Terenzio Papiano, per un negozio - Cap. 10716 che tenesse una donna di tal risma a contatto della propria figliuola. - Cap. 10717 di vetro azzurro appesa a muro sopra il tavolino da notte, - Cap. 10718 in bocca, ancora accesa, e m'ero messo a leggere uno di quei libri del - Cap. 10719 Questo dell'acquasantiera m'indusse a pensare che, fin da ragazzo, io non - Cap. 10720 fin da ragazzo, io non avevo pi atteso a pratiche religiose, n ero pi - Cap. 10721 mai sentito alcun bisogno di domandare a me stesso se avessi veramente una - Cap. 10722 quello della morte. Chi sa quanti, a Miragno, dicevano: - Beato lui, alla - Cap. 10723 eccitati da ogni sorta d'appetiti umani, a cui non possono soddisfare, - Cap. 10724 di ritornare in vita. Mi accorsi tutt' a un tratto che dovevo proprio - Cap. 10725 non avevo veduto pi altro, innanzi a me, che la vita. Ed ecco qua, - Cap. 10726 non mi dispiaceva di sentirne parlare a quel modo. - C' logica? - - Cap. 10727 ha fatto sua madre e mia madre; e tutt' a un tratto, pffete, torna zero? C' - Cap. 10

728 Il signor Anselmo rest un tratto a guardare, come se improvvisamente - Cap. 10729 immagini un pianoforte e un sonatore: a un certo punto, sonando, il - Cap. 10730 notizia, ha sempre avuto l'aspirazione a un'altra vita, di l? un fatto - Cap. 10731 umanit non fossi io, non fosse lei e, a uno a uno, tutti. E non abbiamo - Cap. 10732 fossi io, non fosse lei e, a uno a uno, tutti. E non abbiamo ciascuno - Cap. 10733 Per ora, mio genero Terenzio a Napoli. Torner fra qualche mese, - Cap. 10734 mese, e allora la inviter ad assistere a qualche nostra modesta sedutina, se - Cap. 10735 o meglio, senza vedermi costretto a mentire, aspirare a qualche altra - Cap. 10736 vedermi costretto a mentire, aspirare a qualche altra compagnia men - Cap. 10737 o su Monte Mario, talvolta sino a Ponte Nomentano, sempre parlando - Cap. 10738 bel guadagno ho fatto io," pensavo, " a non esser morto davvero!" - Cap. 10739 " Tentavo qualche volta di trarlo a parlar d'altro; ma pareva che il - Cap. 10740 quasi sempre col cappello in mano; a un certo punto, lo alzava come per - Cap. 10741 una domanda particolare: - Perch sta a Roma lei, signor Meis? Mi strinsi - Cap. 10742 di questa vita meschina che si ostina a formicolarle intorno. Quando una - Cap. 10743 giace l, col suo gran cuore frantumato, a le spalle del Campidoglio. Son forse - Cap. 10744 l'identico. I papi ne avevano fatto - a modo loro, s'intende - - Cap. 10745 noi italiani ne abbiamo fatto, a modo nostro, un portacenere. - Cap. 10746 D'ogni paese siamo venuti qua a scuotervi la cenere del nostro - Cap. 10747 fosse possibile, ricordando di continuo a me stesso che non dovevo - Cap. 11748 - dicevo ancora; ma gi cominciavo a penetrare il senso e a misurare i - Cap. 11749 gi cominciavo a penetrare il senso e a misurare i confini di questa mia - Cap. 11750 dire starmene l, di sera, affacciato a una finestra, a guardare il fiume - Cap. 11751 l, di sera, affacciato a una finestra, a guardare il fiume che fluiva nero e - Cap. 11752 acque, dopo tanta corsa, andavano a perdersi, e aprire di tratto in tratto - Cap. 11753 e aprire di tratto in tratto la bocca a uno sbadiglio. - Libert... libert... - - Cap. 11754 di casa in veste da camera, intenta a innaffiare i vasi di fiori. "Ecco la - Cap. 11755 ch'io crudelmente mi ostinavo a dimostrarle? Ecco, ella ora, posato - Cap. 11756 al parapetto del terrazzino e si metteva a guardare il fiume anche lei, forse - Cap. 11757 il fiume anche lei, forse per darmi a vedere che non si curava n punto - Cap. 11758 fragore delle due fontane. M'accostai a una di esse, e allora quell'acqua - Cap. 11759 per via Borgo Nuovo, m'imbattei a un certo punto in un ubriaco, il - Cap. 11760 si chin, sporse un po' il capo, a guardarmi in volto da sotto in s, e - Cap. 11761 Allegro! Mi fermai di botto, sorpreso, a squadrarlo da capo a piedi. - - Cap. 11762 di botto, sorpreso, a squadrarlo da capo a piedi. - Allegro! - ripet, - Cap. 11763 reggendosi con una mano al muro. A quell'ora, per quella via deserta, l - Cap. 11764 restai non so per quanto tempo a seguir con gli occhi quell'uomo, poi - Cap. 11765 posso andare in una taverna come te, a cercar l'allegria, che tu mi consigli, - Cap. 11766 l'allegria, che tu mi consigli, in fondo a un bicchiere. Non ce la saprei - Cap. 11767 tutti, anzi felici, noi potremmo essere a un sol patto, secondo un - Cap. 11768 imperialista che frequenta il mio caff: a patto d'esser governati da un buon - Cap. 11769 i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la - Cap. 11770 mascherata da libert... Torniamo a casa!" Ma quella era la notte - Cap. 11771 armati di nodosi bastoni, addosso a una donna da trivio. Accenno a - Cap. 11772 a una donna da trivio. Accenno a quest'avventura, non per farmi bello - Cap. 11773 meglio, facendo il mulinello e saltando a tempo in qua e in l per non - Cap. 11774 la donna, che era di Napoli, prese a narrare il "guajo che aveva passato" - Cap. 11775 non potevo pi essere davvero. Se non a patto di morirci... Ma se ero gi - Cap. 11776 Meis? Questa domanda mi fu rivolta a bruciapelo, una sera, dalla signorina - Cap. 11777 con Adriana e dove mi avevano invitato a passare un po' di tempo in loro - Cap. 11778 Ma guarda un po' fin dove vanno a cacciarsi gli occhi delle donne, o - Cap. 11779 vedovo? - Sissignore. Non pare anche a te, Adriana, che ne abbia l'aria, - Cap. 11780 punto alla mente; si turb, e si volse a guardare il fiume sottostante. Certo - Cap. 11781 perch sospir e si volse anche lei a guardare il fiume. Un quarto, - Cap. 11782 invisibile, era venuto evidentemente a cacciarsi tra noi. Compresi alla fine - Cap. 11783 il cognato che si trovava ancora a Napoli, non doveva aver l'aria del - Cap. 11784 volendo esser giusti, questa che pareva a me indiscrezione, non era in fondo - Cap. 11785 resistere alla tentazione d'accostarmi a gli altri, bisognava pure che alle - Cap. 11786 orecchi ad ascoltare ci che rispondevo a quelle della Caporale, che, per dir - Cap. 11787 mettere in dubbio. Che cosa andato a fare, per esempio, oggi dopopranzo - Cap. 11788 mia, su la terra. Me la son portata a spasso, quest'ombra, di qua e di l - Cap. 11

789 via, se non vuol parlarci d'altro. A poco a poco, superati gli scogli - Cap. 11790 se non vuol parlarci d'altro. A poco a poco, superati gli scogli delle prime - Cap. 11791 quasi con tutte e due le mani, a quelli che mi stringevano pi da - Cap. 11792 silenzio, provavo un gran piacere a parlare, a parlare, ogni sera, l nel - Cap. 11793 provavo un gran piacere a parlare, a parlare, ogni sera, l nel terrazzino, - Cap. 11794 dimostravano di provarne, mi nasceva a mano a mano il rimpianto d'un - Cap. 11795 di provarne, mi nasceva a mano a mano il rimpianto d'un bene che - Cap. 11796 Caporale erano radicalmente mutati a mio riguardo. Gli occhi dolenti le - Cap. 11797 come una tacita intesa di pigliarci a godere insieme il comico e - Cap. 11798 il nonno m'aveva regalato quell'anellino a Firenze, uscendo dalla Galleria - Cap. 11799 comprato in una delle bacheche a Ponte Vecchio. Il nonno infatti - Cap. 11800 dovesse invece essere attribuito a Raffaello. Ecco spiegato il mistero! - Cap. 11801 tu pretendere, mio caro Adriano," dico a me stesso, "che qualche donna - Cap. 11802 - Ma vada via! Gi lei prova gusto a dirsi e anche a farsi pi brutto che - Cap. 11803 via! Gi lei prova gusto a dirsi e anche a farsi pi brutto che non sia. - - Cap. 11804 perch? Per non ispirare compassione a nessuno. Se cercassi, veda, - Cap. 11805 - poi rispose. - Se provasse invece a farsi crescere un po' la barba, per - Cap. 11806 giorni: perch non s'assoggetta, scusi, a una operazione ormai facilissima? - Cap. 11807 dell'uomo; ma le faccio notare che a poco a poco lei mi ha consigliato - Cap. 11808 ma le faccio notare che a poco a poco lei mi ha consigliato di - Cap. 11809 potuto amarmi. Non lo dissi neanche a me stesso; ma, da quella sera in - Cap. 11810 Povero signor Anselmo! delle due cose, a cui si doveva, secondo lui, pensare - Cap. 11811 egli non s'accorgeva che pensava ormai a una sola: ma forse, via! aveva anche - Cap. 11812 sola: ma forse, via! aveva anche pensato a vivere a' suoi bei d! Era pi - Cap. 11813 di compassione la maestra Caporale, a cui neanche il vino riusciva a dar - Cap. 11814 Caporale, a cui neanche il vino riusciva a dar l'allegria di quell'indimenticabile - Cap. 11815 mai tanto oltre il turbamento di colei a cui veramente era diretta, da - Cap. 11816 d'intendersi, d'entrare in intimit, fino a darsi del tu, mentre le nostre - Cap. 11817 anime sollevate si ricercano e tornano a sorridersi da lontano. Quante volte - Cap. 11818 la finzione del mio essere, continua, a cui ero obbligato, di fronte al - Cap. 11819 suo fare da savia mammina, il quale a me da prima era apparso come - Cap. 11820 un raggio dal tepore inebriante veniva a noi, che non sapevamo intanto - Cap. 11821 che non sapevamo intanto appressarci a quella finestra n per richiuderla n - Cap. 11822 - Oh sa, signorina, - diss'io a questa una sera, - che quasi quasi - Cap. 11823 sentire il bisogno. Da un po' di tempo a questa parte, l'occhio mi fa male: - Cap. 11824 Meis avrebbe potuto anche fare a meno degli occhiali azzurri, - Cap. 11825 Pochi giorni dopo, una scena notturna, a cui assistetti, nascosto dietro la - Cap. 11826 persiana d'una delle mie finestre, venne a frastornarmi all'improvviso. La - Cap. 11827 Ritiratomi in camera, m'ero messo a leggere, distratto, uno dei libri - Cap. 11828 su la Rincarnazione . Mi parve, a un certo punto, di sentir parlare - Cap. 11829 - Ricco? - domand egli, a un certo punto. E la Caporale: - Cap. 11830 divent pi che mai viva; ma, quasi a farmelo apposta, quei due si misero - Cap. 11831 a farmelo apposta, quei due si misero a parlare pianissimo. Non potendo - Cap. 11832 E colui, fosco, minaccioso: - Va' a svegliarla! subito! Non so come - Cap. 11833 sapere, conoscere i sentimenti di colui a mio riguardo. La facilit per con - Cap. 11834 mi destava in quel momento. Tornai a guardare attraverso le stecche della - Cap. 11835 L'altro, rimasto solo, s'era messo a guardare il fiume, appoggiato con - Cap. 11836 e la testa tra le mani. In preda a un'ansia smaniosa, attesi, curvo, - Cap. 11837 villano. Forse la Caporale la pregava a mani giunte. Ed ecco, intanto, colui, - Cap. 11838 si rodeva dal dispetto. Sperai, a un certo punto, che la maestra - Cap. 11839 un certo punto, che la maestra venisse a dire che Adriana non aveva voluto - Cap. 11840 le and subito incontro. - Lei vada a letto! - intim alla signorina - Cap. 11841 Adriana. - Avresti potuto aspettare fino a domani. - No! ora! - ribatt - Cap. 11842 afferrandole un braccio e attirandola a s. - Insomma! - grid Adriana, - Cap. 11843 - Eccomi, signorina! - m'affrettai a rispondere. Il cuore mi balz in - Cap. 11844 volto lungo lungo, diafano, che apriva a malapena un pajo d'occhi azzurri, - Cap. 11845 m'arrestai un momento, sorpreso, a guardarlo; pensai che fosse il - Cap. 11846 mia cognatina avr saputo provvedere a tutto, vero? Se le mancasse - Cap. 11847 altro oggetto, dica senza cerimonie... A noi piace accontentare gli ospiti - Cap. 11848 figliuola mia, tu dormivi: ritorna pure a letto, se vuoi... - Eh, tanto - Cap. 11849 son levata... E s'appress al parapetto, a guardare il fiume. Sentii ch'ella - Cap. 11

850 ad Adriana, che se ne stava ancora a guardare il fiume. - Eh, purtroppo! - Cap. 11851 - Eh, purtroppo! - baritoneggi, a mo' di conclusione Papiano. - - Cap. 11852 s, Adrianuccia! - poi disse, accorrendo a lei e prendendole, lievemente, con - Cap. 11853 lievemente, con ambo le mani la vita: - A letto! tardi. Il signore avr - Cap. 11854 aveva mai fatto. Rimasto solo, io tenni a lungo il pugno stretto, come per - Cap. 11855 mano di lei. Tutta quella notte rimasi a pensare, dibattendomi tra continue - Cap. 11856 della dabbenaggine del suocero. Chi sa a quali arti sarebbe ricorso! Gi me - Cap. 11857 con Adriana, alla quale aveva preso a parlare con tanta violenza; la - Cap. 11858 aperta la gelosia, aperti gli scuri. A un certo punto, la luna, - Cap. 11859 spiarmi, sorprendermi ancora sveglio a letto, per dirmi: "Ho capito, - Cap. 11860 gli occhi, sul punto, gli andrebbero l, a quello strappo, donde ora ogni - Cap. 12861 tra le nuvole, dimodoch difficilmente a chi lo ascoltava riusciva di capirci - Cap. 12862 rimase tuttavia un pezzo nella mente. A un certo punto: "Beate le - Cap. 12863 caro signor Anselmo," seguitai a pensare, "voi l'avete in casa, ed - Cap. 12864 proverbiale, di maniche larghe, pronto a chiuder gli occhi e ad alzare in - Cap. 12865 di quel Dio che ripete sonnacchioso a ogni marachella: - Ajutati, ch'io t' - Cap. 12866 quasi un gioco d'abilit. E come gode a cacciarsi in ogni intrigo: alacre, - Cap. 12867 tutto. Mentre, per esempio, stava a parlar con me, s'accorgeva - non so - Cap. 12868 - non so come - che Adriana, dietro a lui, stentava a pulire e a rimettere - Cap. 12869 - che Adriana, dietro a lui, stentava a pulire e a rimettere a posto qualche - Cap. 12870 dietro a lui, stentava a pulire e a rimettere a posto qualche oggetto - Cap. 12871 a lui, stentava a pulire e a rimettere a posto qualche oggetto nella camera, - Cap. 12872 assaettandosi: - Pardon! Correva a lei, le toglieva l'oggetto dalle mani: - Cap. 12873 cos! E lo ripuliva lui, lo rimetteva a posto lui, e tornava a me. Oppure - Cap. 12874 lui, lo rimetteva a posto lui, e tornava a me. Oppure s'accorgeva che il - Cap. 12875 epilettiche, "s'incantava", e correva a dargli schiaffetti su le guance, - Cap. 12876 Scipione! O gli soffiava in faccia, fino a farlo rinvenire. Chi sa quanto mi - Cap. 12877 ch'eran tutte uncini per tirarmi a parlare. Mi pareva che ogni sua - Cap. 12878 cattive azioni, senz'aver fatto male a nessuno, dovevo guardarmi cos, - Cap. 12879 L'altra, non avrei voluto confessarla a me stesso, e appunto perci - Cap. 12880 condizione d'esistenza rispetto a questo sentimento. E restavo l, - Cap. 12881 vero, ma come se non potesse farne a meno; non certo col disegno - Cap. 12882 signorina Silvia Caporale dava del lei a Papiano, almeno in presenza degli - Cap. 12883 altri, ma quell'arcifanfano dava del tu a lei, apertamente; arrivava finanche - Cap. 12884 tu a lei, apertamente; arrivava finanche a chiamarla Rea Silvia ; e io non - Cap. 12885 sua vita, ma neanche d'esser trattata a quel modo da un uomo che non - Cap. 12886 Spinto dalla curiosit, pensai d'andarla a sorprendere in quel momento - Cap. 12887 domicilio lass, o faceva la sentinella a me per ordine del fratello? La - Cap. 12888 una risoluzione improvvisa, si volt a guardarmi in faccia, mi porse una - Cap. 12889 di piangere; non riuscendovi, lo strapp a pi riprese, rabbiosamente. - - Cap. 12890 e vecchia, - esclam: - tre disgrazie, a cui non c' rimedio! Perch vivo io? - Cap. 12891 sei mila lire scroccatele da Papiano, a cui io ho gi accennato altrove. - Cap. 12892 qualche bicchierino di pi, m'arrischiai a domandarle: - Ma, scusi, signorina, - Cap. 12893 mi sfogavo... m'inebriavo fino a cader per terra, creda, svenuta, in - Cap. 12894 gi in istrada, che m'applaud alla fine, a lungo. E io ne ebbi quasi paura. - Cap. 12895 modo. - E non si potrebbe prendere a nolo un pianoforte? Mi piacerebbe - Cap. 12896 Papiano, - m'arrischiai di nuovo a domandare, - le ha promesso forse - Cap. 12897 Dovrei persuaderla io! Io, capisce? - A sposar lui? - S'intende. Sa perch - Cap. 12898 pi schiva del solito, Adriana s'appress a noi: cinse con un braccio la vita - Cap. 12899 vita della signorina Caporale e accenn a me un lieve saluto col capo. - Cap. 12900 capisce che, facendo cos, d pi ansa a colui da insuperbire e da far - Cap. 12901 vita, e li ammiro. Tra chi si rassegna a far la parte della schiava e chi si - Cap. 12902 mi disse: - E perch allora non prova a ribellarsi lei per primo? - Io? - Cap. 12903 sbrendolato e poi se lo raccolse intorno a un dito sospirando: - Chi sa! - Cap. 12904 Chi sa! Scrollai le spalle. - A cena! a cena! - esclamai; e la - Cap. 12905 Scrollai le spalle. - A cena! a cena! - esclamai; e la lasciai l in - Cap. 12906 dissi, - veda un po' di fare intender lei a questo poveretto che potrebbe - Cap. 12907 a questo poveretto che potrebbe andare a sedere altrove. - malato, - cerc - Cap. 12908 fratello? - No no, - s'affrett a rispondermi lei. - Glielo dir io, - Cap. 12909 poi, il dominio di me stesso; cominciai a sforzare apertamente la timidezza - Cap. 12910 e la speranza. Non sapeva affidarsi a questa, indovinando che il dispetto - Cap. 12

911 era pur cagionata dalla speranza fino a quel momento segreta e quasi - Cap. 12912 non perdermi; e perci, dando io ora a questa sua speranza alimento co' - Cap. 12913 m'impedirono intanto di trovarmi subito a tu per tu con me stesso e mi - Cap. 12914 baule, come io volevo, e arriv finanche a celiar su l'aria impacciata e - Cap. 12915 m'impensierirono. Dove voleva andar a parare? Una sera me lo vidi - Cap. 12916 st me car parent? - si mise a gridare con stretto accento torinese, - Cap. 12917 tese rialzate, calcato fin su gli occhi a sportello, appannati dal vino, n la - Cap. 12918 dalla bocca, con cui pareva stesse a cuocersi il naso pi rosso di quello - Cap. 12919 - disse Papiano, indicandomi; poi rivolto a me: - Signor Adriano, una grata - Cap. 12920 L' propi pr lon che mi't sn vn a trv . - Meis? di Torino? - Cap. 12921 Papiano. - Non mi ha detto che fino a dieci anni lei stette a Torino? - - Cap. 12922 ha detto che fino a dieci anni lei stette a Torino? - Ma s! - riprese quegli - Cap. 12923 come si chiama? - Terenzio Papiano, a servirla. - Terenziano: a l' - Cap. 12924 Papiano, a servirla. - Terenziano: a l' dime che to pare a l' andit - Cap. 12925 Terenziano: a l' dime che to pare a l' andit an America: cosa ch'a - Cap. 12926 pare a l' andit an America: cosa ch' a veul di' lon? a veul di' che ti t' - Cap. 12927 an America: cosa ch'a veul di' lon? a veul di' che ti t'ses fieul 'd barba - Cap. 12928 e stir in s la bocca: - A m'smiava Antni , - disse - Cap. 12929 in America; eppure si rimise, perch a ogni costo volle esser mio parente. - Cap. 12930 non ricordava con precisione se a Pavia o a Piacenza. - Ah s? - Cap. 12931 ricordava con precisione se a Pavia o a Piacenza. - Ah s? proprio - Cap. 12932 lui, franc nen . - A sn pass trant'ani ... Non pareva - Cap. 12933 tutto ci ch'io dicevo per pigliarmelo a godere; son sicuro che se gli avessi - Cap. 12934 ci s'era fissato, e dunque basta. A un certo punto, per, guardando - Cap. 12935 - Caro parente! - e domandai a Papiano, con gli occhi fissi negli - Cap. 12936 denti: - Mi dica adesso dov' andato a scovare quel bel tomo. - Scusi - Cap. 12937 Adriano! - premise quell'imbroglione, a cui non posso fare a meno di - Cap. 12938 quell'imbroglione, a cui non posso fare a meno di riconoscere una grande - Cap. 12939 dico, bisogno di me, sempre pronto a servirla. Ma che! chiamavano - Cap. 12940 essere suo parente, ed voluto venire a conoscerla... - All'Agenzia - Cap. 12941 nel mio passato e assaltarmi cos quasi a le spalle. Conoscendolo bene, avevo - Cap. 12942 nel naso, fosse bracco da non andare a lungo a vento: guaj se fosse - Cap. 12943 fosse bracco da non andare a lungo a vento: guaj se fosse riuscito ad - Cap. 12944 dunque il mio spavento, quando, ivi a pochi giorni, mentre me ne stavo - Cap. 12945 giorni, mentre me ne stavo in camera a leggere, mi giunse dal corridojo, - Cap. 12946 con me e col quale m'ero bisticciato a Nizza?... Ah, perdio! Ecco la - Cap. 12947 perdio! Ecco la traccia! Era riuscito a scoprirla Papiano! Balzai in piedi, - Cap. 12948 me quello Spagnuolo? Mi aveva veduto a Montecarlo. Gli avevo io detto, - Cap. 12949 Papiano mi diede di lui, io, andando a Montecarlo, non potevo non - Cap. 12950 Strano era che lo incontrassi ora a Roma, o piuttosto, che io, venendo - Cap. 12951 a Roma, o piuttosto, che io, venendo a Roma, mi fossi intoppato in una - Cap. 12952 d'avere le sue buone ragioni per venire a Roma e in casa di Papiano. Il - Cap. 12953 aveva sposato l'unica sua figliuola a don Antonio Pantogada, addetto - Cap. 12954 romana, era stato richiamato a Madrid. L aveva fatto il resto, e - Cap. 12955 di peggio, per cui era stato costretto a lasciar la diplomazia. D'allora in - Cap. 12956 avuto pi pace, forzato continuamente a mandar danaro per pagare i debiti - Cap. 12957 figlia, e quel giorno appunto era venuto a Roma con questo intento, per - Cap. 12958 mentre egli parlava, io non potevo fare a meno di ammirare il privilegiato - Cap. 12959 simili o quasi, tranquillissimamente, a danno di quel buon uomo del - Cap. 12960 che il Pantogada sarebbe rimasto a Roma parecchio tempo e sarebbe - Cap. 12961 parecchio tempo e sarebbe certo venuto a trovare in casa Terenzio Papiano, - Cap. 12962 Papiano, col quale doveva intendersi a meraviglia. Un incontro dunque fra - Cap. 12963 del fu Mattia Pascal, venendo a galla come dal fondo della gora, - Cap. 12964 confessalo! e vorresti dar la colpa a me, ancora a me, solo perch io a - Cap. 12965 e vorresti dar la colpa a me, ancora a me, solo perch io a Nizza mi - Cap. 12966 a me, ancora a me, solo perch io a Nizza mi bisticciai con lo Spagnuolo. - Cap. 12967 dottor Ambrosini, che ti rimetta l'occhio a posto. Poi... vedrai!" - Cap. 12968 bene che gli altri dovrebbero fargli e a cui egli pretende, come se dalle - Cap. 13969 compenso; e del male che egli pu fare a gli altri, come se parimenti dalle - Cap. 13970 svolse (fors'anche perch fossi preparato a gli esperimenti spiritici, che si - Cap. 13971 come l'albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l'aria, - Cap. 13

972 ch'esso non sia: cose amiche o nocive. A noi uomini, invece, nascendo, - Cap. 13973 un lanternino che projetta tutt'intorno a noi un cerchio pi o meno ampio - Cap. 13974 si mantiene vivo in noi. Spento alla fine a un soffio, ci accoglier la notte - Cap. 13975 gran mercantessa di vetri colorati. A me sembra per, signor Meis, che - Cap. 13976 di sentimenti che d lume e colore a quei lanternoni che sono i termini - Cap. 13977 possono mettersi d'accordo, e tornano a sparpagliarsi in gran confusione, in - Cap. 13978 confusione! Tutti i lanternoni, spenti. A chi dobbiamo rivolgerci? Indietro, - Cap. 13979 forse? Alle lucernette superstiti, a quelle che i grandi morti - Cap. 13980 E quei che passeranno/ Erranti, a lume spento,/ Lo accenderan da - Cap. 13981 per lo pi, poveri vecchi, povere donne, a cui ment la vita, e che vanno - Cap. 13982 certo invidia angosciosa in molti di noi; a certi altri, invece, che si credono - Cap. 13983 in questa forma nostra, partecipiamo a tutte le manifestazioni dell'universo, - Cap. 13984 ci fa vedere soltanto quel poco a cui esso arriva; e ce lo facesse - Cap. 13985 in realt! Ma nossignore: ce lo colora a modo suo, e ci fa vedere certe - Cap. 13986 Un lanternino contro l'altro! Del resto a un certo punto questo si spegne, sa! - Cap. 13987 per vedere qualche cosa? - m'arrischiai a osservare. - Ma la cos detta luce, - Cap. 13988 dei loro esperimenti? Si pu fare a meno della camera oscura nella - Cap. 13989 dabbenissimo che era, non arrivava a supporre che potessero ingannarlo - Cap. 13990 o di pi s, non potevano discendere a comunicare con noi per mezzo di - Cap. 13991 Adriana s'era sempre ricusata d'assistere a questi esperimenti. Dacch me ne - Cap. 13992 se non raramente, e non mai sola, a domandarmi come stessi. Ogni - Cap. 13993 sbuffando; eppure, eccolo l: seguitava a entrare in camera mia quasi ogni - Cap. 13994 trovarmi una scusa, la mettevo in bocca a lui, perch mi paresse ingiusta, io - Cap. 13995 uh, tanto bella! bruna, esile e formosa a un tempo; tutta fuoco, con un pajo - Cap. 13996 sera, perch egli la avrebbe indotta a intervenire alle prossime sedute - Cap. 13997 e poi non avrebbe mai preso parte a una seduta spiritica, per le sue idee - Cap. 13998 Perch Adriana si ricusava d'assistere a quegli esperimenti? Pe' suoi - Cap. 13999 marchese Giglio avrebbe preso parte a quelle sedute, col consenso del - Cap. 131000 - sospir. - La religione, di fronte a questo problema, drizza orecchie - Cap. 131001 l'ho