Luigi Lamma C’è tempo per te 6 7 8 9 11 - WebDiocesi 08.pdf · 2 28 febbraio '10 VI Domenica di...

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Matrimonio: fedeltà ad una vocazione Tra feste e occasioni di formazione SPECIALE MIRANDOLA p. 12/13 • sdoganamenti import export • specialisti nelle formalità doganali e di trasporto con i paesi dell’Est • magazzino doganale proprio di temporanea custodia di merci estere • trasporti e spedizioni internazionali • linea direttissima plurisettimanale Bulgaria-Italia-Bulgaria Consulente Commercio estero • Diritto Doganale Comunitario Import Export • Iva Comunitaria e Nazionale • Accise • Centro Elaborazione dati Intrastat • Contenzioso doganale Docenze • Formazione Aziendale in materia Doganale • www.samasped.com - [email protected] Carpi (Mo), via dei Trasporti, 2/a - tel. 059 657.001 · fax 059 657.044 www.cadmestieri.com - [email protected] dott. Franco Mestieri Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro Una copia 1,50 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46) art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO) Numero 8 - Anno 25º Domenica 28 febbraio 2010 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI EDITORIALE EDITORIALE L’ SPECIALE FAMIGLIA p. 16/17 Elezioni regionali: occasione per fare chiarezza Perché ci stanno a cuore i nostri ospedali 5 CARITAS p. 14 Biomedicale Filo diretto con la ricerca Con il Quality Center si prepara il futuro 11 PAGINA Agricoltura Le tasse più del biotech Vivace assemblea di Confagricoltura 9 PAGINA Aziende Creatività e coraggio PAGINA Economia Produzione e lavoro L’impegno di uomini d’azione 7 PAGINA 6 PAGINA Luigi Lamma attenzione che Notizie ha sempre rivolto alla situa- zione e al futuro degli ospedali di Carpi e di Mirandola, in questi ultimi mesi si è fatta più stringente e, a tratti, preoccupata. Ciò richiede una riflessione attenta, che va ben al di là di una mera rivendicazione di campanile dettata dalla paura di perdere qualcosa. Si sa che l’organizzazione della sanità risponde sempre più a rigidi criteri di economicità e che l’autonomia delle regio- ni ha di fatto creato 21 sistemi sanitari con risultati più o meno virtuosi. Certo sui grandi piani strategici non man- cano i riferimenti al rispetto della dignità della persona umana, al bisogno di salute, all’equità di accesso all’assi- stenza, alla qualità delle cure e alla loro appropriatezza riguardo sia alle esigenze del cittadino sia alla destinazio- ne delle risorse. Qualche scricchiolio però si è registrato anche nella nostra Regione, sovente portata a modello insieme a poche altre, tanto da chiedersi fino a che punto questo sistema fortemente verticistico potrà reggere e quali saranno i criteri per le scelte future. Una verifica per la zona pastorale Il centenario del guidismo Un anno contro la povertà Il vescovo Elio Tinti a Porta Aperta e Recuperandia Matrimonio: fedeltà ad una vocazione Tra feste e occasioni di formazione Oltre lo specchio è il progetto del Centro di consulenza familiare della Diocesi per prevenire e affrontare i disturbi alimentari in costante aumento tra adolescenti e giovani. Un percorso che coinvolge non solo gli specialisti ma anche famiglia e scuola C’è tempo per te Anna Molinari contesta il calendario sfilate e apre in Cina invito CONFERENZA PUBBLICA DI PRESENTAZIONE 25 febbraio 2010 ore 21.00 Chiesa di S. Ignazio corso M. Fanti, Carpi Un’enciclica sociale per lo sviluppo integrale dell’uomo relatore don Franco Appi docente presso la Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna In collaborazione con: Ufficio per la Pastorale Sociale e del lavoro Pastorale Giovanile Diocesana Consulta delle Aggregazioni Laicali Associazione Fede e Cultura Scuola di Formazione Teologica “S. Bernardino Realino” Introduzione all’enciclica Caritas in Veritate Introduzione all’enciclica Caritas in Veritate L’importanza del Vangelo per costruire una società attenta “a ogni uomo e a tutto l’uomo” CORSO DI FORMAZIONE Adulti e vocazione Don Guido Benzi direttore dell’Ufficio catechistico nazionale Lunedì 1 marzo ore 21 Carpi - Chiesa di Sant’Ignazio Pag 15 8

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Matrimonio: fedeltà ad una vocazioneTra feste e occasioni di formazione

SPECIALE MIRANDOLA p. 12/13

• sdoganamenti import export• specialisti nelle formalità doganali e di trasporto con i paesi dell’Est• magazzino doganale proprio di temporanea custodia di merci estere• trasporti e spedizioni internazionali• linea direttissima plurisettimanale Bulgaria-Italia-Bulgaria

Consulente Commercio estero •Diritto Doganale Comunitario Import Export •

Iva Comunitaria e Nazionale • Accise •Centro Elaborazione dati Intrastat •

Contenzioso doganale Docenze •Formazione Aziendale in materia Doganale •

www.samasped.com - [email protected] Carpi (Mo), via dei Trasporti, 2/a - tel. 059 657.001 · fax 059 657.044 www.cadmestieri.com - [email protected]

dott. Franco Mestieri

Risolvere i vostri problemi quotidiani è il nostro lavoro

Una copia 1,50Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 nr. 46)

art. 1, comma 1, DCB Ufficio Postale di Carpi (MO)

Numero 8 - Anno 25ºDomenica 28 febbraio 2010

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI CARPI

EDITORIALEEDITORIALE

L’

SPECIALE FAMIGLIA p. 16/17

Elezioni regionali: occasione per fare chiarezzaPerché ci stanno

a cuore i nostri ospedali

5

CARITAS p. 14

Biomedicale

Filo direttocon la ricercaCon il Quality Centersi prepara il futuro

11PAGINA

Agricoltura

Le tasse piùdel biotechVivace assembleadi Confagricoltura

9PAGINA

Aziende

Creativitàe coraggio

PAGINA

Economia

Produzionee lavoroL’impegno di uominid’azione

7 PAGINA

6PAGINA

Luigi Lamma

attenzione che Notizie ha sempre rivolto alla situa-zione e al futuro degli ospedali di Carpi e di Mirandola,in questi ultimi mesi si è fatta più stringente e, atratti, preoccupata. Ciò richiede una riflessione

attenta, che va ben al di là di una mera rivendicazione dicampanile dettata dalla paura di perdere qualcosa. Si sache l’organizzazione della sanità risponde sempre più arigidi criteri di economicità e che l’autonomia delle regio-ni ha di fatto creato 21 sistemi sanitari con risultati più omeno virtuosi. Certo sui grandi piani strategici non man-cano i riferimenti al rispetto della dignità della personaumana, al bisogno di salute, all’equità di accesso all’assi-stenza, alla qualità delle cure e alla loro appropriatezzariguardo sia alle esigenze del cittadino sia alla destinazio-ne delle risorse. Qualche scricchiolio però si è registratoanche nella nostra Regione, sovente portata a modelloinsieme a poche altre, tanto da chiedersi fino a chepunto questo sistema fortemente verticistico potràreggere e quali saranno i criteri per le scelte future.

Una verifica per la zona pastoraleIl centenario del guidismo

Un anno contro la povertàIl vescovo Elio Tinti a Porta Aperta e Recuperandia

Matrimonio: fedeltà ad una vocazioneTra feste e occasioni di formazione

Oltre lo specchio è il progetto del Centro di consulenza familiare della Diocesi per preveniree affrontare i disturbi alimentari in costante aumento tra adolescenti e giovani.Un percorso che coinvolge non solo gli specialisti ma anche famiglia e scuola

C’è tempoper te

AnnaMolinaricontesta ilcalendariosfilate eapre inCina

invitoCONFERENZA

PUBBLICADI PRESENTAZIONE

25 febbraio 2010ore 21.00

Chiesa di S. Ignaziocorso M. Fanti, Carpi

Un’enciclica socialeper lo sviluppo

integrale dell’uomorelatore

don Franco Appidocente presso la Facoltà

Teologica dell’Emilia Romagna

In collaborazione con:Ufficio per la Pastorale Sociale

e del lavoroPastorale Giovanile Diocesana

Consultadelle Aggregazioni Laicali

Associazione Fede e Cultura

Scuola di Formazione Teologica“S. Bernardino Realino”

Introduzione all’enciclicaCaritas in Veritate

Introduzione all’enciclicaCaritas in Veritate

L’importanza del Vangelo per costruireuna società attenta “a ogni uomo e a tutto l’uomo”

CORSO DI FORMAZIONE

Adulti e vocazioneDon Guido Benzidirettore dell’Ufficio catechistico nazionale

Lunedì 1 marzo ore 21Carpi - Chiesa di Sant’Ignazio Pag 15 8

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2 28 febbraio '10

VI Domenica di Pasqua

G

II Domenica di Quaresima

Il Signore è mia lucee mia salvezzaDomenica 28 febbraioLetture: Gn 15,5-12.17-18; Sal 26; Fil 3,17-4,1; Lc 9,28b-36Anno C – II Sett. Salterio

Majestad Batllò (circa 1150), Barcellona,Museu Nacional d’Art de Catalunya

Dal VangelosecondoLuca

esù prese consé Pietro,Giovanni e

Giacomo e salì sulmonte a pregare. 29

Mentre pregava, ilsuo volto cambiòd’aspetto e la suaveste divenne candi-da e sfolgorante.30Ed ecco due uominiconversavano conlui: erano Mosè edElia, 31apparsi nellagloria, e parlavanodel suo esodo, chestava per compiersia Gerusalemme.32Pietro e i suoicompagni eranooppressi dal sonno;ma, quando si sve-gliarono, videro lasua gloria e i dueuomini che stavanocon lui. 33Mentrequesti si separavanoda lui, Pietro disse aGesù: «Maestro, èbello per noi esserequi. Facciamo trecapanne, una per te,una per Mosè e unaper Elia». Egli nonsapeva quello chediceva.34Mentre parlavacosì, venne una nubee li coprì con la suaombra. All’entrarenella nube, ebberopaura. 35E dallanube uscì una voce,che diceva: «Questiè il Figlio mio,l’eletto; ascoltate-lo!». 36Appena lavoce cessò, restòGesù solo. Essitacquero e in queigiorni non riferironoa nessuno ciò cheavevano visto.

invitoCONFERENZA

PUBBLICADI PRESENTAZIONE

25 febbraio 2010ore 21.00

Chiesa di S. Ignaziocorso M. Fanti, Carpi

Un’enciclica socialeper lo sviluppo

integrale dell’uomorelatore

don Franco Appidocente presso la Facoltà

Teologica dell’Emilia Romagna

In collaborazione con:Ufficio per la Pastorale Sociale

e del lavoroPastorale Giovanile Diocesana

Consultadelle Aggregazioni Laicali

Associazione Fede e Cultura

Scuola di Formazione Teologica“S. Bernardino Realino”

Introduzione all’enciclicaCaritas in Veritate

Introduzione all’enciclicaCaritas in Veritate

L’importanza del Vangelo per costruireuna società attenta “a ogni uomo e a tutto l’uomo”

CORSO DI FORMAZIONE

“visione”. In qualità di “Figlioeletto”, Gesù è degno di essere“ascoltato”. La rivelazione ce-leste si conclude bruscamentecon i discepoli che conservanoil segreto tra loro, un silenziodovuto all’incapacità della folladi comprendere il cammino diGesù ora misteriosamente ri-velato.

MEDITATIODopo aver approfondito il te-sto seguono i gradini più per-

sonali della lectio. Prima ditutto occorre mettere in rela-zione il brano alla propria vita.Ecco alcuni spunti possibili.Il Signore chiede di mettercialla sua sequela mentre non cinasconde il carico di sofferen-za che può comportare amarecome lui ha amato. Siamo deidiscepoli “a tempo parziale”oppure desideriamo accoglie-re la novità di vita che il Signo-re rappresenta anche quandoamare significa rimetterci?La trasfigurazione gloriosa del

corpo di Gesù ci aiuta a com-prendere che la passione non èla fine, ma un passaggio. Qua-le speranza può suscitare innoi il futuro glorioso pensatoda Dio per i suoi figli?Pietro avanza una proposta chepalesa la sua incomprensione.E noi? Come ci comportiamodi fronte ai doni di Dio, allasua Parola? Ci sforziamo diconvertirci nella mente e nelcuore?

ORATIOAver condotto la nostra vitanella Parola deve poter orasuscitare una libera preghieracome risposta personale.«Preghiera per restare svegli».O Signore, / che continuamen-te c’incitasti / a star svegli / ascrutare / l’aurora / a tenere icalzari / e le pantofole, / fa’ chenon ci appisoliamo / sulle no-stre poltrone / nei nostri an-fratti / nelle culle in cui ci don-dola / questo mondo di pezza,/ ma siamo sempre attenti apercepire / il mormorio dellatua Voce, / che continuamentepassa / tra le fronde della vita /a portare frescura e novità. /Fa’ che la nostra sonnolenza /non divenga giaciglio di morte/ e - caso mai - dacci Tu uncalcio / per star desti / e ripar-tire sempre.

Madeleine Delbrêl

CONTEMPLATIOQuesto gradino prevede di la-sciare ora uno spazio di silen-zio amoroso quale risposta al-l’azione di Dio nella nostravita con questa Parola, rin-graziando il Signore, lascian-dosi coinvolgere dai movimentidello Spirito che, come direb-be San Paolo, prega in noi.

ACTIOLa preghiera deve poter oradivenire vita evangelicamentevissuta. Per farlo occorre ma-turare, alla luce del brano ap-pena pregato, una o più sceltesostenibili. Ecco alcuni campidi scelta.Gesù mostra una gloria chepassa per l’amore incondizio-nato verso l’uomo ed è capacedi accettare la sofferenza. Qualiscelte, per seguire Gesù su que-sta strada?Gesù salì sul monte a pregare.Qual è la qualità della nostrapreghiera? Cosa possiamo sce-gliere per migliorarla? Qualiatteggiamenti, al contrario,dobbiamo abbandonare?

LECTIODopo aver riletto il testo piùvolte, ecco alcuni spunti per lacomprensione.La trasfigurazione va letta inrapporto a un episodio che loprecede, l’insegnamento dellaPasqua da parte di Gesù. Con-sapevole di ciò che lo attende aGerusalemme, Egli ci invita aseguirlo in questo gesto d’amoreverso tutti gli uomini; solo pren-dendo la propria croce per amoresuo, cioè amando come lui haamato, “perdere la vita” signi-ficherà “salvarla”. “Dopo que-ste parole”, la trasfigurazione,che si svolge isolata dal mon-do, sul monte, il luogo classicodell’autorivelazione divina edella preghiera. Qui si asseri-sce l’identità unica di Gesù: itermini usati ci dicono la suadivinità ma anche la sua pro-fonda e autentica umanità.Due uomini dialogano conGesù, Mosè ed Elia, la Legge ei Profeti: l’evangelista chiari-sce che essi sono “apparsi nel-la gloria”, e fa sapere che stannoparlando dell’esodo di Gesù,un percorso difficile e doloro-so che culminerà proprio aGerusalemme. La loro presen-za ci aiuta a comprendere comequel che accadrà a Gesù è lega-to a quanto annunciato nell’An-tico Testamento ed è il compi-mento della salvezza promes-sa.Mentre avviene ciò, Pietro egli altri erano “oppressi dalsonno”, non erano cioè in gra-do di cogliere e comprenderequanto stava accadendo. Sve-gliatosi, Pietro irrompe nellasituazione e si rivolge diretta-mente a Gesù: vuole prolunga-re quell’esperienza e rendereimmediatamente stabile quelrapporto privilegiato tra il cie-lo e la terra a cui stanno assi-

stendo, rendere eterna quellamanifestazione della Gloria diDio.Pietro è completamente fuoristrada rispetto a ciò che ha difronte, “non sapeva quello chediceva”; è Dio a realizzaresubito e in modo adeguato ciòche lui vorrebbe fare secondocriteri terreni: la nube è segnodella sua presenza e della suagloria. Un nuovo atto di rivela-zione, ancora rivolto ai disce-poli, e a noi che leggiamo, faudire il significato della loro

Perugino, Trasfigurazione (1498), Perugia, Collegio del Cambio

A cura delSettore Apostolato Biblico

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328 febbraio '10

Benedetta Bellocchio

attedrale gremita, lune-dì 15 febbraio, per laconferenza dimonsignor Rino

Fisichella, rettore della Ponti-ficia università lateranense diRoma. Nell’ultimo incontro deiMartedì di Sant’Ignazio, conestrema chiarezza ha invitato a“mettersi, insieme, sui sentieridella carità”, in cerca del voltodi Dio. Una domanda, “l’uomoha ancora bisogno di Dio?”, cheappartiene alla dimensione delmistero e che dunque richiederiflessione e contemplazione.Il pensiero di Fisichella è anda-to subito alle giovani genera-zioni, di fronte alle quali i cre-denti hanno la responsabilità di“una cultura che sappia ancoradomandare, ricercare e giunge-re a soluzioni originali capaci dirispondere allo spirito del tem-po”.“Dio oggi non è negato – haosservato – è sconosciuto” e icristiani, nuovi Paolo di Tarso,devono sapere di “essere porta-tori di una bella notizia che en-tra nell’areopago del nostro pic-colo mondo con la convinzionedi voler annunciare di nuovo ilDio sconosciuto”.Parlare di Dio oggi significaparlare della sua unicità e dellasua paternità, ha spiegato, ma

anche dell’orizzonteescatologico della rivelazione:“la sua paternità, che rivela lasua unicità, si esprime nellastoria”, e questo è innanzi tuttoun cammino per i cristiani, chedevono verificare se la loro fedein Dio “è sempre e solamentenell’unico Dio che è Padre”.Guarda senza paura, monsignorFisichella, l’ateismo di oggi, piùfrutto della prassi che di unareale capacità dimostrativa o diuna giustificazione filosofica:esso dev’essere innanzi tutto una“provocazione alla fede” e l’at-tenzione va rivolta in primis“all’ateismo dei credenti” che,pur inconsapevolmente, vivo-no e pensano in modo estraneoalla fede o addirittura negando-la.La ricerca sul senso e la dire-zione dell’esistenza, impegnoe obbligo non per pochipensatori ma per ciascuno –“ne va della propria vita” – nonè solo in relazione al dolore, allimite, alla morte, ma “prima-riamente in ciò che viene spe-rimentato come frutto e finedella propria felicità”. Insom-ma, il senso si trova “dinnanziall’esperienza dell’amore”, chepuò diventare “spazio reale percomprendere che l’uomo habisogno di Dio; questo Diomentre ti viene incontro do-nandoti la certezza del suo

ha fatto conoscere di sé con lasua rivelazione in Gesù Cristo.L’amore di Gesù che giungefino alla morte per risorgere èl’espressione più alta di chi siaveramente il Dio che ama”.Questo Dio di cui parliamo nonè ricerca astratta, ma esperien-za concreta e quotidiana. È uncammino personale, attualissi-mo e urgente in questo tempodi Quaresima che prepara allaPasqua, ma anche comunita-rio: “questa visione di Dio au-menta la nostra responsabilità– ha osservato –; non possiamopermetterci di vivere nelle sab-bie mobili di una pastorale sen-za progettualità, perché privadi intelligenza”. La vera sfidadella conoscenza di Dio, in untempo in cui l’intervento del-l’uomo rasenta i confinidell’inviolabilità della vita edella morte e cerca nuove pro-ve, va però di pari passo con lacontemplazione di un misteroche rimane inesprimibile. Daqui scaturisce anche la preghie-ra che, come insegnaSant’Agostino, è l’aperturamassima dopo la ricerca: essa,ha concluso monsignorFisichella, “è espressione cul-minante del nostro tentativo diparlare di Dio. Perché nella pre-ghiera abbiamo la certezza diessere ascoltati”.

C

L’uomo e Dio,Dio e l’uomo

Giovedì 25 febbraio suNotziecarpi.tv l’intervistaal rettore della Pontificia

università lateranense

E’ possibile vedere Notiziecarpi.tvanche sul satellite:

canale 891 sky, giovedì ore 24e venerdì ore 15,30.

Testimoni digitaliRoma 22 – 24 aprile 2010

Nel cortile dei gentiliIl web può essere spazio di dialogo - come il “cortile dei gentili” del Tempiodi Gerusalemme - con coloro che non conoscono Dio? Lo chiede il Papa nelmessaggio della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali. Una do-manda che in vista di Testimoni digitali risuona per noi ancor più “provoca-toria”: ne parleremo insieme lunedì 15 marzo alle ore 21 presso laparrocchia di Fossoli con don Paolo Boschini, docente di filosofia allaFacoltà teologica dell’Emilia Romagna. Non mancare.

Insieme all’incontro con Benedetto XVINon ti sei ancora iscritto? Forza, cosa aspetti. Il pullman partirà da Carpi,la spesa sarà minima, parteciperemo alla mattinata conclusiva del conve-gno e, nel pomeriggio, una visita del tutto particolare. Info: 059 687068;[email protected].

Giovedì25 febbraio

alle ore 21Replica domenica 28 febbraio ore 8,30

I servizi tv delle puntate precedentisono disponibili sul sito

www.carpi.chiesacattolica.it

amore – ha spiegato –, offre lasperanza di guardare sempreavanti con coraggio, forte delsuo aiuto e della sua grazia;questo Dio – ha poi precisato –non è frutto del sentimentoumano, ma è quanto lui stesso

monsignor Rino Fisichella

Una Chiesa attenta alla culturaLa sfida di parlare a tutti e in modo qualificato

In occasione dell’incontro con monsignor Fisichella Ga-briella Contini, presidente dell’associazione Fede e cultura,ha voluto innanzi tutto ringraziare il Vescovo per l’appoggioe la partecipazione ai Martedì di Sant’Ignazio che, in questoprimo anno, hanno avuto come filo conduttore la questioneantropologica (da monsignor Fiorenzo Facchini che ha af-frontato il nodo dell’evoluzionismo e dell’assoluta originali-tà dell’essere umano, a padre Giorgio Carbone che ha parlatodi bioetica e di inizio e fine vita, fino alla riflessione teologicadi Fisichella).“Quadro di riferimento di questa come delle iniziative svoltee di quelle in programma – ha spiegato Contini – è il Progettoculturale della Chiesa italiana, finalizzato a una conversioneculturale cui sono chiamate le comunità ecclesiali piccole egrandi. In ambito diocesano la costituzione di un Segretariatoper il progetto culturale che riunisce uffici pastorali e associa-zioni rappresenta un primo passo, ora da sviluppare attraver-so una più diffusa attenzione alla dimensione culturale inogni ambito dell’azione formativa pastorale”.La parola conversione, ha poi osservato, “parola chiave deidocumenti dell’episcopato italiano, qualifica anche la vitacristiana nel suo impegno di sequela del Signore”. Oggiquesta conversione è pastorale, missionaria e culturale edimpegna “sia il singolo che la comunità in un confronto conil tempo e la storia”.Soddisfatto Piergiuseppe Levoni, del livello e della parteci-pazione alle conferenze. “Stiamo facendo ora altri incontri diapprofondimento sulle tematiche trattate; il materiale è statosintetizzato ed è disponibile sul sitowww.carpi.chiesacattolica.it. La sfida per il futuro sarà riu-scire a mantenere una qualità degli interventi che sia acces-sibile a tutti ma allo stesso tempo poter soddisfare la domandadi approfondimento, anche su un livello scientifico, di unaparte di pubblico composta da insegnanti, studenti dellesuperiori, persone impegnate in ambito culturale. Ora –prosegue – ci incontreremo per definire il programma del-l’anno prossimo, che sarà sul tema della verità”. E quasi atracciare un passaggio tra una stagione e l’altra, anticipa, il 15maggio, nell’ambito della Festa del Patrono, sarà a Carpi ilcardinale Camillo Ruini.

B.B.

Copertina

Monsignor Fisichella: riflessione e contemplazione sono gli atteggiamenti di frontealla domanda su Dio. Che impone innanzi tutto ai cristiani di verificare in chi credono

L’uomo ha bisogno di Dio (Padre)Monsignor Fisichella: riflessione e contemplazione sono gli atteggiamenti di frontealla domanda su Dio. Che impone innanzi tutto ai cristiani di verificare in chi credono

L’uomo ha bisogno di Dio (Padre)

estimoniigitaliVolti e linguagginell’era ipermediale

Volti e linguagginell’era ipermediale

Volti e linguagginell’era crossmediale

sabato 24 aprile 2010AULA PAOLO VI - VATICANO

Benedetto XVIincontra gli operatori della comunicazione e della cultura

Per parteciparewww.testimonidigitali.itIn diocesi

Conferenza Episcopale ItalianaCOMMISSIONE EPISCOPALE PER LA CULTURAE LE COMUNICAZIONI SOCIALIUfficio Nazionale per le Comunicazioni SocialiServizio Nazionale per il Progetto Culturale

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4 28 febbraio '10 Copertina

Dante Colli

Associazione “Il Por-tico” con la sensibili-tà culturale che l’hasempre contraddistin-

ta, ha voluto fortemente (sonostati superati non pochi osta-coli) organizzare una mostrastorico-documentaria per so-lennizzare il Giubileo del 2000e sottolineare il ruoloinsostituibile svolto, almenofino alla metà del Cinquecen-to in modo esclusivo, dallaChiesa carpigiana nella ge-stione delle funzioni assisten-ziali. È stato offerto un qua-dro d’insieme delle numero-se istituzioni deputate all’as-sistenza di una vasta gammadi bisognosi: poveri, malati,bambini abbandonati. L’as-sistenza a questi emarginatiper tutto il periodo medievaleè stata una prerogativa dellaChiesa che l’ha attuata attra-verso le Confraternite la cuiopera continuò sino all’epo-ca moderna come vedremo.Questo percorso storico siavvale dei materiali dellamostra e fa ampio riferimen-

to alle opere del professorMario Pecoraro.

Il primoospedaledi CarpiLa prima, importante istitu-zione assistenziale a Carpi èl’Ospedale di Santa Mariadella Misericordia o degliEsposti o dei Bastardini lacui fondazione risale al 1260circa per iniziativa della Con-fraternita di Santa Maria. Èl’intervento caritativo dellaChiesa a dare una rispostaalle categorie socialmente piùdeboli. La certezza della suaesistenza si deve a un lascitotestamentario datato 1311,mentre documenti sulla ge-stione risalgono al 10 febbra-io 1344. Numerosi i testatoriche lasciano beni all’ospeda-le, per favorire il matrimoniodi ragazze bisognose, per le«vergini pericolanti», per lavisita ai carcerati, per la di-stribuzione del pane ai pove-ri, per la celebrazione di mes-

se a suffragio. Come si vedelo slancio della carità cristia-na è indirizzato verso tutti ibisognosi: i malati, gli indi-genti, i trovatelli, i pellegrini.

La parabolaumanadegli espostiL’assistenza agli ammalativiene erogata fino al 1587.Gli interventi della Confra-ternita si limitarono succes-sivamente ai poveri e ai fan-ciulli abbandonati. Gli espo-sti vengono disposti nella ruotao torno. Una volta accolti,vengono registrati, battezzatie «mantenuti di vitto e vestitoordinario» sino all’età di 15-

Profilo ProfessionaleIl Coordinatore di Campionario è la figura che segue la realizzazione del campionario sia in maglia che in tessuto,in tutte le sue fasi operative, dalla interpretazione del figurino fino al capo finito.Opera nell’area campionario e costituisce il riferimento di tutte le figure tecniche addette alla realizzazione delprototipo, coordinando il loro lavoro.Collabora alla soluzione dei problemi tecnici inerenti la realizzazione del primo capo (prove e correzione difetti,problemi in fase di tessitura, finissaggi sul capo finito, stampe, ricami, assemblaggio, documentazione tecnica inaccompagnamento al capo campione).

AttivitàCollabora alla progettazione delle collezioni (cartelle colori, scelta tessuti e materiali, scelta accessori e stampe e/o ricami);Completa la collezione con informazioni (schede tecniche) idonee a definire le condizioni di riproducibilità dei capi;Organizza con coerenza le attività del reparto campionario e sovrintende alla realizzazione dei prototipi;Collabora alla soluzione dei problemi di industrializzazione del prodotto e alla definizione degli standards di qualità.

Contenuti- I linguaggi e i prodotti;- I materiali tessili;- Le operazioni di pianificazione e impostazione collezione moda;- Rappresentazione grafica capi collezione moda;- Pianificazione e impostazione della collezione;- Industrializzazione dei capi campione;- Gestione dei documenti tecnici e archivi;- Inglese tecnico settoriale T/A;- Sicurezza sul lavoro.

DurataOre 600 di cui 300 di stage aziendaleNumero partecipanti: 15

DestinatariGiovani e adulti inoccupati e disoccupati con diploma di Scuola Media Superiore in possesso di conoscenze ecapacità tali da facilitare l’apprendimento delle competenze previste dal profilo professionale.

Data di inizio: 15 marzo 2010

Info: 059 699554 • [email protected][email protected] • www.carpiformazione.it

COORDINATOREDI CAMPIONARIO

prot. 2010/010

Le origini dell’assistenza a Carpi dal trecento alla prima guerra mondialeconfermano che tutto nasce da una carità messa in opera

L’ospedale, una storia cristiana

L’16 anni. In un decennio i bam-bini accolti risultano 92 e imorti in età infantile 76, nu-mero assai alto che convincel’amministrazione ospedalieraad affidare i bambini anche abalie esterne. Raggiunta un’etàminima per l’ammissione allavoro, sono affidati a fami-glie contadine a cui l’ospeda-le per ogni esposto corrispondeuna somma che varia dalle trealle otto lire.L’Ospedale è dotato anche diuna foresteria, due ampi lo-cali a pian terreno dove i pel-legrini vengono accolti e dueconfratelli si prestano«all’umil lavanda dei piediloro, al ristoro dei loro lunghiviaggi ed al rifocillamentodella loro fame». Ogni ospitedeve essere quindi ricevutocome Cristo, atto doverosoda compiersi con umiltà.Quanto ai medici e ai chirur-ghi, questi prestano gratuita-mente la loro opera fino al1600 perché l’onorario è incontrasto con la concezioneche il sapere medico è undono divino.

L’ingresso di via Trento Trieste n. 24,già sede dell’Ospedale degli infermi

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Francesco Agnoli, storico preparato, gior-nalista attento e brillante divulgatore, nonha deluso le attese dei numerosi partecipan-ti alla conferenza promossa dal Centrocultural De Gasperi di Carpi che lo avevainvitato in città, il 12 febbraio scorso, peruna conferenza dedicata a Galileo Galilei eal rapporto tra scienza e fede. Impossibileriassumere i tanti spunti offerti alla rifles-sione e soprattutto condensare in un artico-lo una vera e propria controinformazione rispetto ai tanti luoghicomuni anticristiani di cui è infarcita certa cultura contempora-nea. Un’ottima occasione per riprendere in mano i numerosi libriscritti da Agnoli in particolare Perché non possiamo essere atei(Edizioni Piemme) da cui sono tratti questipensieri sull’origine degli ospedali.

La carità cristiana, e solo quella, ha prodot-to nei secoli xenodochi, ospizi, “miseri-cordie”, orfanotrofi, ospedali e opere pie,dai monti dei pegni ai monti delle doti perle fanciulle senza padre, non solo in nomedi Cristo, ma in nome, nel contempo, diuna nuova visione teologica del corpoumano. (...)Nel medioevo cristiano nascono gli ospe-dali più antichi del mondo: quello fondato da Sant’Elena aCostantinopoli, quello di Fabiola a Roma, gli ospedali costruitidalle Fraternità dei Battuti, sovente dedicati alla Madonna dellaMisericordia, e gli ordini ospedalieri, i Gerosolimitani, i Trinitari,gli Antoniani, e i religiosi dello Spirito Santo. (...)Proprio in quegli anni, in cui il calvinismo ritiene una benedizio-ne di Dio la ricchezza e una maledizione la povertà, invece,l’Europa cattolica partorisce decine di ordini religiosi deditiall’educazione dei fanciulli, dei poveri, crea le prime scuolemoderne con san Giuseppe Calasanzio, i Gesuiti e san GiovanniBattista de la Salle, mentre uomini come san Camillo de Lellise san Giovanni di Dio danno vita a straordinari ordini ospedalieri,i Camilliani e i Fatebenefratelli, cui ispireranno, successiva-mente anche le istituzioni laiche. La cattolicità continuerà a darvita a opere di carità con san Vincenzo de’ Paoli, FedericoOzanam, san Giuseppe Cottolengo e le migliaia di associazionidi volontariato che esistono ancora oggi, soprattutto, e non acaso, in Italia.

Francesco Agnoli

ontinua dalla primaC Perché ci stanno a cuore ...

Attriti con laconfraternitaL’ospedale dei Bastardini èsituato nel Borgo San Fran-cesco presso la porta delloSchianco (odierno corsoRoma n.33). Per inadegua-tezza si decide di ampliarlosu via Arletti con un nuovofabbricato con attigua chie-sa di Santa Maria. Nel 1543la Confraternita si trasferi-sce presso la Libraria Novadi San Nicolò.Per attriti e dubbi sulla cor-retta gestione delle rendite,la Magnifica Comunità de-libera di dare in affitto al

maggior offerente i beni del-l’ospedale che verrà gover-nato da cittadini estratti asorte da quattro liste. Il 25marzo 1598 vengono con-segnati ai rettori dell’ospe-dale i Capitoli statutari conprecise regole. Successiva-mente i beni patrimonialivengono alienati e i proven-ti depositati al Monte di Pietàche aveva sede nell’attualeedificio della Pretura. Per lecontinue difficoltà finanzia-rie (nel 1605, otto bambinisono stati portati alla ruotain appena sette giorni) dopolunghe trattative il 12 aprile1646 l’ospedale viene dinuovo affidato alla Confra-ternita che continua ad am-ministrarlo fino al 1782 quan-do viene soppressa per ordi-ne sovrano.

L’assistenzapauperisticaCompletano il quadro le dram-matiche condizioni della po-polazione causa anche in cit-tà di tafferugli. La MagnificaComunità nel 1590 imponeuna tassa per l’elemosina aipoveri e la distribuzione gior-naliera del pane.Nasce così in data non accer-tata il Desco del Povero chesi regge principalmente conofferte raccolte in una casset-ta in Duomo. Nel 1605 si isti-tuisce, d’intesa tra il Gover-natore di Carpi e l’Arcipretedel Duomo, l’Istituto deiMendicanti all’incrocio fra via

Berengario e via Menotti.Il Monte di Pietà è istituitonel 1492 da fra’ Andrea daFaenza e chiuso nel 1912.Risale al 1619 la fondazionedell’Orfanotrofio delle Zitel-le del Soccorso per iniziativa

del sacerdote GirolamoCabassi. Tra le condizioni diaccoglienza delle ragazze or-fane quella che i genitori«habbino per cinque anni con-tinui habitato in Carpi». Nel1807 l’istituto passa sotto laCongregazione della Caritàe nel 1912 si delibera l’aboli-zione del ricovero diretto di-rottando le zitelle a Modena.

Il secondoospedaledi CarpiNel 1525 Carpi subisce la trau-matica esperienza della do-minazione spagnola. Nel 1526

la peste falcidia il 50% degliabitanti. Si sviluppa la devo-zione a San Rocco e si costi-tuisce una confraternita chel’anno successivo fa erigereuna chiesa in contrada RivaMozza (odierna via Rovighi).

Secondo gli esperti che cura-no annualmente il rapporto“Osservasalute” nato diecianni fa per iniziativa dell’Isti-tuto d’Igiene dell’UniversitàCattolica del Sacro Cuore peril monitoraggio scientifico delfunzionamento dei sistemisanitari regionali, la program-mazione sanitaria e soprat-tutto la partecipazione dei cit-tadini, ovvero dei Comuni chedovrebbero rappresentarli, nonhanno funzionato come la stes-sa riforma varata più ditrent’anni fa aveva previsto.Ecco allora che le prossimeelezioni regionali offrono l’op-portunità di interpellare for-ze politiche e candidati nonsolo sulle reali prospettive del-l’organizzazione della sanitàmodenese con particolare ri-ferimento agli ospedali diCarpi e Mirandola ma ancheporre con forza l’esigenza diun cambiamento di modelloche vada nella direzione indi-cata dal Papa nella Caritas inVeritate laddove chiede dirivedere “le politiche di assi-stenza e di solidarietà socia-le..., applicandovi il princi-pio di sussidiarietà e creandosistemi di previdenza socialemaggiormente integrati, conla partecipazione attiva deisoggetti privati e della socie-tà civile”.Il richiamo alla “partecipa-zione attiva dei soggetti pri-

Gli Stati economicamentepiù sviluppati faranno ilpossibile per destinaremaggiori quote del loroprodotto interno lordo pergli aiuti allo svilupporivedendo le politiche diassistenza e di solidarietàsociale al loro interno,applicandovi il principiodi sussidiarietà e creandosistemi di previdenzasociale maggiormenteintegrati, con la partecipa-zione attiva dei soggettiprivati e della societàcivile.

Caritas in Veritate, n. 60

vati e della società civile”, èquanto mai opportuno. Per-ché è bene ricordare che l’ospe-dale non è di proprietà deglizelanti, e più o meno capaci,gestori della sanità pubblica;appartiene invece alla comu-nità civile che lo ha “genera-to” in un legame lungo seco-li, come documenta la rico-struzione storica che ospitia-mo, e ancora oggi lo vivecome luogo carico di signifi-cati che vanno al di là dellasemplice assistenza. E’ benericordarlo perché, come inse-gna il destino delle Opere Pie,da questa amministrazione re-gionale di scippi uno basta eavanza.

Corso Roma 33, già sede dell’ospedale dei Bastardini Nel 1530 Carpi passa sotto ildominio degli Estensi e, gra-zie al loro appoggio, la Con-fraternita si impegna special-mente nel campo dell’assi-stenza ai malati. Nel 1585 facostruire l’ospedale degli In-fermi lungo l’attuale via TrentoTrieste, anticamente via SanSebastiano.

Dall’ospedaledi San Roccoal RamazziniLa costruzione si prolungafino al 1590, ma già si erainiziato a ricoverare. Si con-tinuerà in ampliamenti suc-cessivi inseguendo inutilmentele richieste di sempre mag-giore assistenza. Si compra-no due case attigue, ma man-cano fondi per completare iprogetti. Nei momenti di cri-si (un vero flagello la pestedel 1630 e il colera del 1855)intervengono il Comune e ilDuca sovvenzionando l’isti-tuzione di nuovi letti. Nel 1802si chiede di ricostruire l’edi-ficio. Nel 1804 si vorrebbetrasferirlo insieme al Montedi Pietà nel soppresso con-vento di Santa Chiara. Seguenel 1852 un progetto diristrutturazione, ma è solo nel1868 che l’ospedale raggiun-ge un definitivo assetto in basea un progetto organicodell’ingegner AchilleSanmarini che mostra di ave-re una profonda cultura an-che sui problemi di tecnicaospedaliera.Si arriva così al 1922 anno incui inizia il nuovo OspedaleBernardino Ramazzini con larealizzazione di tre padiglio-ni secondo il progettodell’ingegner DomenicoMalaguti sui terreni del bene-ficio di San Valeriano, fuoridi Porta Mantova, ceduti dalComune alla Congregazionedi Carità in cambio dell’edi-ficio dell’ex Monte di Pietà.Nello stesso anno il fabbrica-to dell’Ospedale di San Roccodi via Trento e Trieste diven-ta proprietà del Ricovero Te-nente Luigi Marchi. Durantela seconda guerra mondialeospiterà alcuni reparti delRamazzini per esigenzebelliche, mentre il ricoverovi permarrà fino agli anni ’50quando si trasferì in un padi-glione eretto in adiacenzadell’Ospedale Ramazzini.

1 - continua

Sede della “Libraria nova” di San Nicolò

Il giardino del ricovero Marchi in una foto del 1924

Copertina

Una nuova teologia del corpoFrancesco Agnoli

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della persona coinvolta di-rettamente ma anche dell’in-tero nucleo familiare, questapotrebbe essere l’immagineche definisce i disturbi delcomportamento alimentare(Dca). Infatti è soprattutto diaccoglienza e ascolto chehanno bisogno queste perso-ne, la cura dei sintomi vienedopo perché, in effetti, nonsono una causa ma una con-seguenza di un malessere cheha ben altre ra-dici.Molteplici lecause per cuile persone sof-frono di Dca,sicuramentevanno annove-rate un’imma-gine distorta disé, una fragi-lità che rendediff icol tosol’entrare incontatto con sestessi, una ca-pacità non suf-ficiente di con-trollo delleemozioni, ma anche senso diesclusione, di onnipotenza edi impotenza, dipendenza, so-litudine, abbandono, senti-menti di vergogna.Una fragilità che genera an-che confusione, infatti capitaspesso che le giovani donnecon questi disturbi non pen-

sino di avere un problema madi avere trovato una soluzio-ne, questo perché credono diavere tutto sotto controllo.Non è così.Alla presentazione di Oltrelo specchio, una delle attività

del Centro diconsulenza fa-miliare dellaDiocesi, si èparlato di que-sto percorsoideato per so-stenere chi sof-fre di disturbidel comporta-mento alimen-tare e affianca-re le famiglie.Assieme alc e n t r odiocesano, iservizi socio-sanitari del ter-ritorio con un

coinvolgimento particolaredel reparto di Medicina II delRamazzini, infatti MarcelloBertesi e Chiara Pavesi fannoparte integrante del progetto.“Visto con grande attenzio-ne dal primario, Carlo DiDonato”, come ha precisatoBertesi.“Il progetto Oltre lo spec-chio – spiega il direttore delCentro di consulenza fami-liare Alberto Battini – è par-tito l’ottobre scorso grazie aun finanziamento della Fon-dazione Cassa di Risparmiodi Carpi e alla collaborazio-ne con i pediatri di base, glieducatori e gli insegnanti. Ab-biamo notato dall’inizio cheha destato un certo interesse,d’altronde il tema è attuale.Gli studi condotti negli ulti-mi decenni hanno evidenziatola diffusione dei disturbi ali-mentari in tutti i paesi indu-strializzati, e ovviamente lastessa cosa vale per Carpi.Statisticamente – prosegueBattini – ogni cento ragazzein età di rischio (12-25 anni),otto-dieci soffrono di qual-che disturbo del comporta-mento alimentare. Una-duenelle forme più gravi(anoressia e bulimia), le altrenelle forme più lievi, spessotransitorie. Tra le giovani,

sull’anoressia prevale labulimia. L’età media di in-sorgenza è 17 anni, la popo-lazione femminile risulta lapiù colpita anche se quellamaschile è in forte crescita”.Da ottobre aoggi dieci icasi in cura aCarpi, l’etàmedia è di 20-21 anni, la piùgiovane ha 16anni e la più“vecchia” 35.Sono tuttedonne che sof-frono di di-sturbo da ali-mentazioneincontrollata: non vomitano,non usano diuretici o lassati-vi. Non sono grasse perchéusano strategie di compenso,spesso saltando i pasti.Non deve essere una grandeabbuffata a spaventare e a fartemere di essere malati, ma ilmodo, l’intensità, la frequen-za, la perdita di controllo da-vanti al cibo e, soprattutto,quanto può essere invalidanteil mangiare – o il digiunare -senza limite. Quello che vaevitato è l’uso emotivo delcibo. Il nostro stomaco viveintensamente le nostre emo-zioni: se prima lo pensava-

mo, dopo avere ascoltato ivari interventi dei professio-nisti di Oltre lo specchio, neabbiamo la certezza.Marco Vaccari, coordinato-re del progetto che sposa una

l o g i c amultidisciplinare,ha sottolineatol’importanza di“mettere ordi-ne nelle abitu-dini alimentaridelle persone,ritrovare unpeso adatto inbase alla pro-pria altezza edetà” mentre lopsicologo Mi-

chele Vanzini ha precisatoche il contesto è sia indivi-duale che di gruppo e ci si

Presentato il progetto del Centro di consulenza familiare della DiocesiOltre lo specchio. Anoressia, bulimia e disturbi del comportamentoalimentari in costante aumento, l’ascolto il primo passo per curarli

Un bellissimo sostegnoIl medico internistaAccoglienza per la salute

La valutazione medica ri-copre un ruolo fondamen-tale all’interno di Oltre lospecchio, fa parte, comeha spiegato MarcelloBertesi, “della valutazio-ne globale. Noi, in regimedi Day service, siamo di-sponibili a seguire il pa-ziente. Viene fatto un pic-colo screening generale, so-litamente in quel momen-to il problema non è medi-co anche grazie al fattoche queste persone sonomolto giovani perciò sane.Il paziente viene preso incarico, ma, ci tengo a pre-cisare, viene soprattutto ac-colto”.Ed è proprio l’accoglienzala protagonista del proget-to.Secondo il medico,“l’anoressia non è più gra-ve della bulimia, è solopiù appariscente. Primadell’avvio di questo pro-getto, ci è capitato di effet-tuare ricoveri, ma il nostroobiettivo con questo pro-getto è proprio arrivare aevitarli. Avvicinarci a chisoffre di disturbi alimen-tari prima che la situazio-ne degeneri”, la motiva-zione che ha indotto que-sti professionisti a metter-si in rete.Spesso si sommanoproblematiche che aumen-tano la complessità dellesituazioni. E studi recentiaffermano che quando cisono dipendenza, si trova-no strutture familiari si-mili. Semplificando parec-chio si può dire che, insimili situazioni, i maschivadano incontro alla dro-ga e le femmine ai disturbialimentari.

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I disturbi dell’alimentazio-ne si dividono in tre catego-rie: anoressia nervosa,bulimia nervosa, disturbo del-l’alimentazione non altrimen-ti specificato. Quest’ultimaclasse comprende gli ecces-si alimentari notturni (nighteating), le bramosie selettive(ad esempio, la cosiddettasweet eating), le pratichepurgative, l’alimentazioneselettiva o l’abitudine dimasticare e sputare senzadeglutire. Recentemente è sta-to aggiunto il Bed, bingeeating disorder, ovveroun’abbuffata compulsiva, unattacco di voracitàincontrollabile e ricorrente.L’obesità non figura tra i Dcaperché la si ritiene una con-dizione somatica definita subase morfologica, nonassociabile a disturbi psichia-trici o a specifici profili pa-tologici di personalità.

In Italia sono stati registrati270 blog “pro-ana”, afavore dell’anoressia,gestiti da ragazzine di 17anni che offrono consiglialle loro coetanee su comeperdere peso. Fino adarrivare all’obiettivo, tra i30 e i 40 chili.Nel nostro Paese tre milionidi persone soffrono di Dca,(prevalentemente giovanidonne), i soggetti a rischiosono dieci milioni; ognianno si registrano 9.500nuovo casi.

Cosa provano le famiglie?Frustrazione, rabbia, noncomprensione, disperazio-ne vera e propria e cercarequalcuno che li aiuti. Igenitori non hannodifficoltà in proposito,anzi, è quello che cercano.E’ assolutamente impor-tante che si sentano partedella cura.

occupa sia della persona af-fetta da Dca che dei genitori“una risorsa da attivare. Tragli obiettivi, dare loro gli stru-menti per comprendere e peressere una vera e propria ri-sorsa. Questa – ha osservato– è una vera e propria patolo-gia solitamente affrontata soloa un alto grado di difficoltà,quando richiede il ricovero.Ci sono strutture accreditateper farlo, ma non è questo ilnostro ruolo, noi agiamo inquella fascia grigia in cui ilproblema si manifesta, manon ancora in maniera evi-dente. Se trattato in tempopassa, altrimenti si corre ilrischio di farlo diventare sem-pre più serio. Questa malat-tia – ha sottolineato – agliesordi tende un po’ a sfuggi-re. Le famiglie non vedono –o non vogliono vedere - , mispiace dirlo ma spesso anchei medici di Medicina genera-le non vedono, eppure il fe-nomeno è estremamente dif-fuso. Ne risente di più la po-polazione femminile, ma an-che quella maschile non ne èesente. Penso ai maschi chepassano un numero spropo-sitato di ore in palestra”. Unmalessere di fondo masche-rato con una affannosa ricer-ca di benessere. Come per leragazze, che non percependoil loro corpo correttamente,si sentono belle solo se pesa-no come una piuma. Ma è illoro senso di sé ad essereleggero, ed è su questo chebisogna lavorare. Per render-le finalmente forti e libere,dai condizionamenti e da lorostesse. In una parola, bellis-sime. Marcello Bertesi

Il direttore AlbertoBattini, il coordinatoreMarco Vaccari, mediciospedalieri MarcelloBertesi e Chiara Pavesi,gli psicologi MicheleVanzini e KatiaQuintino, lanutrizionista FedericaCellario rappresentanoil nucleo del progetto.Oltre lo specchio, loro.

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728 febbraio '10CronaCarpi

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Annalisa Bonaretti

coraggio non le hai maifatto difetto e anchein questa occasionel’ha dimostrato, infatti,

dopo le affermazioni di AnneWintour, potentissimo diret-tore di Vogue America chepretende di dettare il calen-dario delle sfilate milanesi,Anna Molinari ha preso car-ta e penna e ha scritto quantopensa al proposito. Prima dilei, solo Diego Della Valle.Anche mr. Tod’s non si la-scia impressionare da una si-gnora inglese che ha trovatofama in Usa, tanto da esserestata l’ispiratrice del film Ildiavolo veste Prada.Per fortuna il titolo ha la-sciato le mani libere ad AnnaMolinari, chissà se sarebbestato lo stesso con un diavo-lo… che veste Blumarine.Comunque sia, onore al me-rito ad Anna, a Diego e atutti quegli imprenditori chelavorano tanto e rispettano illavoro degli altri. Dote, que-sta, che sembra mancare amiss Wintour. Forse le vociche danno al suo posto Cari-ne Roitfeld, direttore diVogue France, un’altra don-na, un altro stile, la stannoinnervosendo un po’ troppo.Ma non è questo a preoccu-

parci, quello che non ci hafatto piacere è constatarecome anche i big della modanon abbiano fiatato davantialle bizzarre pretese di quel-la che viene considerata lazarina del fashion system.Italiani spacconi e codardi,come sempre. Fortunatamen-te, non tutti gli italiani sonocosì. Diego, e la nostra Anna,non sono tra loro. Speriamocomunque che, con un pizzi-co di orgoglio e di amor pa-trio, i nostri più celebri stili-sti ricordino che, la pubbli-cità, nell’economia dei me-dia, ha un peso fortissimo. Eallora, così, vedremmo chi èdavvero più forte. Il made inItaly è ancora imbattibile, madobbiamo crederci noi perprimi.Stile, non solo maglie“Come un filo che annoda ipensieri e costruisce d’in-canto la trama dello stile, hoscelto la maglieria, autenti-co fiore all’occhiello dellaMaison, come punto di par-tenza della collezione Blugirl,leggera come un’idea, si faforma e struttura per un in-

Molinari interviene sulla proposta di accorciare la Settimana dellaModa. Per la stilista imprenditrice, sarebbe favorire Francia e Stati Uniti

Le due C di Anna: Creatività e Coraggio

successo iniziato nel 1977quando Anna Molinari e ilmarito Gianpaolo Tarabinifondarono Blumarine. Daallora a oggi anche il mondodella moda ha subito mille euna trasformazioni, per for-tuna il gruppo Blufin è rima-sto indenne dalla mega-lomania che ha visto affossarenomi di grido e ha scelto direstare quello che è: un’ec-cellenza del made in Italyfiera di produrre a Carpi, peresportare ovunque nel mon-do stile e bellezza.

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verno all’insegna del calore,del comfort e di un’eleganzacontemporanea”, queste leparole di Anna Molnari chetratteggiano al filosofia diBlugirl.La maglia torna ad essereprotagonista, mixandosi adabiti e gonne che esaltano lafemminilità di chi li indossae testimoniano lo stile diun’azienda – perché dietrole sfilate ci sono investimen-ti e posti di lavoro – che hasaputo scegliere una rotta emantenerla. La cifra stilisticadel gruppo è proprio questa:una coerenza che passa at-traverso gli anni, arricchen-dosi di nuovi spunti ma ri-manendo se stessa. La dimo-strazione? Un capoBlumarine e Blugirl lo iden-tifichi subito. La firma è unasola, Anna Molinari. Che hasaputo resistere alle tenta-zioni della grande città, del-le quotazioni in borsa sce-gliendo di vivere in mezzoalle sue donne, alla sua gen-te. Sta anche in questa nor-malità la caratteristica di un

Un gruppoin movimento

Blugirl approda in CinaProseguendo il progetto diespansione del marchio nelmondo, apre il primomonomarca Blugirl in Cina.La nuova boutique, situata al-l’interno del prestigioso MallLa Perle di Guangzhou, si svi-luppa su un unico piano con unospazio espositivo di 60 metriquadrati. Uno stile sofisticatosia nel linguaggio formale chenei dettagli realizzativicontraddistingue l’intero spa-zio in un’atmosfera frizzante eoriginale, in perfetto stileBlugirl.A Pitti Bimbo senzadimenticare la solidarietàIndossatrici in erba per MissBlumarine, la linea che ha sfila-to durante Pitti Bimbo a Firen-ze, la manifestazione che haacceso i riflettori su un settorein cui l’Italia non teme confron-ti. Almeno per ora. Nel 2009 ilgiro d’affari della moda juniorda zero a 14 anni, ha fatto regi-strare una flessione del 5,5 percento portando le vendite al disotto dei due miliardi e mezzodi euro. A presentare la colle-zione per l’autunno-inverno2010/2011 alcune deliziose in-dossatrici in erba tra cuiEleonora e Matilde Caressa, fi-glie della giornalista BarbaraParodi e Rosa Enginoli, figliadi Claudia Gerini, quest’ultimalegata all’attività benefica perla fondazione Bambini in Emer-genza di Mino Damato. Le pic-cole modelle sono uscite da unagigantesca cappelliera foderatadi raso rosa shocking etempestata di rose, il fiore sim-bolo di Anna Molinari.

A Milano il 25 febbraio Blugirl e il 26 BlumarineLa parola alle sfilate

Lo stile è dinamismo e trasformazione. La bellezza è consa-pevolezza e libertà. La seduzione è spirito scintillante edenergia. Questi i diktat Blumarine per l’autunno-inverno2010. Il lusso casual, in versione metropolitana e contempo-ranea, esce dagli schemi, in un sofisticato pick & mix, prendie mescola, pronto ad assecondare il mood quotidiano. Lesuperfici sono mosse, le silhouette definite con sovrapposizionidi volumi di sartoriale costruzione. I tessuti impalpabili eleggeri lasciano il posto ad elaborate strutture materiche dovele trame di filati e tessuti creano effetti a rilievo e giochitridimensionali. Molteplici declinazioni di spunti animalierin versione “urbana” con catene, borchie e maglie metallichein un caleidoscopico insieme di stampe grafiche e safari. Abitidai volumi e tagli capaci di creare l’illusione ottica di molte-plici capi in sequenza, come le più moderne delle opere d’arte.

“…Credo – scrive Anna Molinari - che la settimana dellamoda milanese sia un’opportunità per tutti, addetti ai lavori enon, di cui beneficia non solo Milano stessa ma tutto il madein Italy. E’ giusto abbandonare logiche individualistiche cherischiano di danneggiare l’operato di tutti per recuperare unacompattezza di sistema che deve trovare uniti stilisti, buyers eCamera della Moda nella proposta di un programma chiaroed efficace. La progressiva riduzione dei giorni di calendario,stagione dopo stagione, ci porterà nel tempo alla diminuzionedel nostro prestigio internazionale, a favore della moda fran-cese e americana. La stampa internazionale, seppur influente,non può in alcun modo condizionare la Settimana della Modamilanese ed è necessaria una risposta netta e condivisa daparte del Sistema Moda italiano. Credo che una reale assun-zione di responsabilità da parte di noi stilisti sia un atto dovutoal nostro made in Italy e alla sua crescita, nonostante siadifficile, e lo comprendo, svincolarsi dalle logiche fin quiattuate”.

Anna MolinariBlugirl in Cina

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8 28 febbraio '10 CronaCarpi

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sporti (-26,6%). Tre posti dilavoro su dieci persi nel 2009viene, infatti, da questo setto-re.L’unico dato positivo dell’in-dagine è che in questo pessimocontesto tiene l’occupazione chepossiamo definire di “serie A”:i contratti a tempo indetermi-nato. Questi ultimi, infatti, scen-dono dell’2,3%. Il vero crollolo si registra nell’apprendista-to -17,5% e, soprattutto, neicontratti a tempo determinato,che precipitano del 23,2%. Masu chi incide la crisi? Quellodelle Terre d’argine è uno deipochi territorio dove a pagareil prezzo più alto alla crisi sonoi lavoratori italiani. La perditadi posti di lavoro, infatti, inci-de per il 74,2% su questi ultimie per il 25,8% sui lavoratoriextracomunitari, che diminui-scono dell’8,1% rispetto adinizio anno, arrivando a rap-presentare oggi il 15% dellaforza lavoro del campione pre-so in esame.“Si dice spesso che le piccoleimprese sono quelle dove mag-giormente si difende l’occupa-zione di qualità – commentaClaudio Saraceni –. Questi datidimostrano che non si trattasolo di parole, testimoniandoche, malgrado la pesantissimacrisi, le piccole imprese rap-presentano un argine al crollodel mercato del lavoro. Credodi poter affermare che si trattadi un comportamento frutto diuna precisa assunzione di re-sponsabilità, ma anche dellaconsapevolezza che la forzadel nostro sistema economicoarriva dall’elevata professio-nalità di chi nelle piccole im-prese ci lavora, titolari e di-pendenti. Da soli, però, rischia-mo di non farcela più. E’ perdifendere questo patrimonio cherivendichiamo una maggioreattenzione. Una maggiore at-tenzione degli istituiti di cre-dito e delle istituzioni. Ad esem-pio, perché non si cerca di tro-vare soluzioni al fatto che piùdella metà dei pagamenti aifornitori avviene in ritardo,causando problemi di liquiditàle cui conseguenze sono gra-vissime? Il nostro sistema staperdendo la presenza degli ar-tigiani. E in un sistema come ilnostro gli artigiani, le piccoleimprese sono importanti per-ché costituiscono la base deltutto. Dobbiamo evitare che neiprossimi mesi si aggravi unacrisi che rischia di portare adun lento e progressivo disfaci-mento di quel sistema produt-tivo che per anni aveva mera-vigliato l’Italia e non solo”.

A.B.

L’indagine Cna tra le aziende dell’Area Terre d’argine.Le proposte del presidente Claudio Saraceni

Produzione, un patrimonioda difendere con orgoglio

onostante sia a capo diun piccolo impero, laGarc, Claudio Saraceni,presidente di Cna Terre

d’argine, non ha perso il solidolegame con la terra, dunque lesue considerazioni sono sem-pre frutto di una concretezzanon facile da trovare. D’altron-de non può essere diversamen-te per chi, come lui, si confron-ta tutti i giorni con il propriolavoro, con le sfide del mercatoe della concorrenza, sente diavere grandi responsabilità versocollaboratori, clienti e, quandoparla a nome dell’associazioneche presiede, degli associati cherappresenta.I tempi sono crudi, ma a unimprenditore vero non può maimancare la speranza. Unita al-l’impegno, è fuori discussio-ne. Con la consapevolezza delruolo sociale dell’impresa,Saraceni interviene sui dati ela-borati dall’Ufficio studi e Ri-cerche di Cna in modo diretto,prendendo il toro per le corna.L’Area Terre d’argine è unadelle zone della provincia cheha fatto peggio in termini di

occupazione. Secondo l’Uffi-cio Studi e Ricerche di Cna,infatti, le piccole imprese diCarpi e dintorni hanno chiusoil 2009 con una perdita di 233posti di lavoro, il 4,9% in menorispetto ad inizio anno, nelle817 imprese monitorate dal-l’associazione. Un dato preoc-cupante, se si considera che èben più pesante della mediaprovinciale, che nel 2009 si èattestata a -3,8%. Un calo chefa precipitare l’occupazione alivelli inferiori a quelli del 2006.Tornando all’analisi del 2009,particolarmente in sofferenzarisultano essere settori impor-tanti come il manifatturiero e iservizi, mentre solo il com-mercio, e in particolare il turi-smo, mostrano segnali positi-vi.A denunciare la situazione piùpreoccupante, anche in virtùdel “peso” sull’economia lo-cale (oltre il 25% degli occu-pati), è la meccanica, che chiu-de l’anno con un -6,7%. In altritermini, su questo compartograva il 35,6% dei posti di la-voro persi del territorio negli

ultimi dodici mesi. Tiene il tes-sile-abbigliamento, che fermala caduta a -1,6%. Male ancheil legno-arredamento (-5,8),mentre è in crescital’agroalimentare.Continua la crisi nel settorecostruzioni, in particolare perciò che riguarda l’edilizia (-9,3%), crisi che si materializzanon solo nell’aumento delladisoccupazione, ma anche nel-la chiusura di tantemicroimprese. La contrazioneè, invece, meno rilevante (-1,8%) per ciò che riguardal’impiantistica.Si difendono bene il commer-cio e il turismo, che cresce del2,3%, anche se in termini asso-luti si tratta appena di setteposti in più.Il settore servizi si differenzia,invece, dalla specificità di questiultimi. Nel campo dei servizialle persona si osserva, infatti,una complessiva tenuta (addi-rittura una crescita, +3,8%, peracconciatura ed estetica). Inprofondo rosso, invece, i ser-vizi di supporto alle imprese (-13,5%) e, in particolare, i tra-

NClaudio Saraceni

Successo dell’Open dayalla Cantina di Santa CroceE’ tempo di imbottigliamento“Aspettando la luna”

Tanti così non se li aspettavano neppure i più ottimisti, eppurericredersi, in queste situazioni, fa solo bene. Un sapiente mixdi prodotto, comunicazione, pubblicità, passaparola e il giocoè fatto. E il successo garantito. Così l’Open day di sabato 20febbraio ha visto centinaia e centinaia di persone fermarsi allaCantina di Santa Croce per un assaggio, per qualche acquisto,per verificare direttamente cosa significhi produrre un buonLambrusco. Per qualcuno è stata anche l’opportunità disaperne di più sul prodotto e sulle lune, che rinviano allamagia della notte ma anche alla riuscita di un buon vino. IlLambrusco, nello specifico, è un ottimo vino, con una suapersonalità inconfondibile. Non mette soggezione perché èallegro, piace perché è semplice, è versatile perché lo si puòabbinare a qualsiasi pietanza.La Cantina di Santa Croce, celebra le lune - per i piùtradizionalisti l’appuntamento ha inizio con la luna di febbra-io, periodo che si protrae fino a primavera inoltrata e nei mesia venire in coincidenza delle fasi di luna calante - con questomomento dedicando una giornata alla degustazione dei vinidell’ultima vendemmia. Così, lo scorso 20 febbraio la Canti-na ha festeggiato con i suoi clienti l’evento “Aspettando laluna” diventato oramai un appuntamento fisso per i cultori divino.“Abbiamo registrato una grossa partecipazione di gente inte-ressata – commenta Stefano Bertolini, responsabile ammini-strativo della Cantina -. Si sono avuti piacevoli scambi enoici,tra produttori e appassionati di vino, evidenziando quanto ilvino susciti interesse e considerazione”.“La nostra Cantina propone tutti i vini di produzione localespaziando dai Lambruschi a denominazione di origine con-trollata a quelli ad indicazione geografica tipica, dai bianchiai rossi fino ai rosati, tutti rigorosamente frizzanti”, ha osser-vato l’enologo Villiam Friggeri.“La novità di quest’anno è il nuovo vino: Modena LambruscoDoc, disponibile già da quest’anno in damigiana – ha sotto-lineato il vicepresidente Lauro Coronati”. Il disciplinare diproduzione di questo vino, è stato approvato ufficialmente lascorsa estate e dalla vendemmia 2009 è andato ad arricchirela famiglia degli ormai blasonati Doc. modenesi: LambruscoSalamino, Lambrusco di Sorbara e Lambrusco Grasparossa”.Come ama precisare Lauro Coronati, “La Cantina di SantaCroce ha una storia antica, con profonde radici nel territorio,è nata nel 1907 e già questo è un buon biglietto da visita. Neglianni non ha mai abbandonato le linee guida che l’hannoaccompagnata nel tempo: il rigoroso rispetto della tradizionenell’applicare le più moderne innovazioni tecnologiche”.

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928 febbraio '10CronaCarpi

Annalisa Bonaretti

dice lunga il numerodei partecipanti, beloltre 50. Se poi si fa il

confronto con il 2003, quan-do in Sala Duomo c’eranoappena otto persone, si fa pre-sto a capire che i temi trattati,la serietà con cui devono ve-nire affrontati, è di primariaimportanza. E non solo perquelli che, di agricoltura, civivono. L’agricoltura, sareb-be bene tenerlo tutti a mente,è fondamentale per ciascunodi noi visto che è ambiente ecibo insieme. E se noi siamoquello che mangiamo, è untema che deve riguardare tut-ti.

Ricambio generazionale,una chimeraAll’assemblea di zona diConfagricoltura Modena chesi è svolta il 19 febbraio pres-so il circolo Graziosi, gli ar-gomenti trattati sono stati vari,da quelli più tecnici per lagestione di un’azienda agri-cola alle agroenergie, al rior-dino e alle nuove funzioni deiConsorzi di Bonifica al Parcofluviale sul Secchia, per arri-vare ai farmer’s market e aifabbricati rurali.Dall’incontro è emerso un datoche accomuna il settore a tuttigli altri del Belpaese: aumen-tano gli adempimenti e la bu-rocrazia, obblighi ulteriori checozzano contro la sempre ci-tata e mai realizzata semplifi-cazione. D’altronde è evidenteche non la si vuole perchéaltrimenti si sarebbe già fattoqualcosa invece perseveran-

do in questo modo – e lovediamo anche in questi giornicon Affaropoli - è più facileper i lestofanti praticare com-portamenti illegali e immora-li.Con l’aumento degliadempimenti, aumentano an-che i costi quando invece leimprese andrebbero sostenu-te, in agricoltura come neglialtri ambiti dell’economia, manon si può dimenticare chequello che dovrebbe essereun fiore all’occhiello del madein Italy è, invece, consideratomeno di una ciabatta vecchia.La conferma arriva solo guar-dando le persone presenti insala: pochissime donne, sei,tre-quattro giovani, a dimo-strazione che il settore non hacapacità attrattiva nemmenoadesso, con la crisi che c’è.Invece, a ben guardare, po-

trebbe offriresbocchi occupa-zionali non in-differenti, macosì non è, e nonsolo perché laterra e bassa erichiede fatica.Una parte im-portante dell’as-semblea era ri-volta alle rego-le “che da noivalgono moltodi più che a Rosarno, i nostritrattori devono essere a nor-ma, le macchine non supera-re un certo rumore, i lavora-tori stagionali devono esserein regola. Con i nostri com-portamenti facciamo di tuttoper essere a posto e per evita-re azioni di rivalsa”.Tema caldo, anzi caldissimovisto che è previsto un incon-tro provinciale a Modena ilprossimo 5 marzo in Cameradi Commercio, sui fabbricatirurali, per adesso solo oneriper il mondo agricolo, un do-mani possibili opportunità.

Paesaggio agricoloda migliorareCome ha spiegato l’espertodi Confagricoltura, MauroCatellani, “questi fabbricati,purtroppo, rappresentano unproblema ricorrente. Tutti gliedifici dovevano essere tra-sferiti al catasto dei fabbrica-ti con una rendita e, ovvia-mente, con l’ici da pagare”.Ed è qui che nasce il proble-ma, non perché chi li possie-de non voglia pagare il dovu-to, ma perché manca chiarez-za anche a causa delle diverseinterpretazioni e sentenze –siamo in Italia! -, spesso incontraddizione le une con lealtre. Il tono, che potrebbe

farsi davveroacceso, dimuro contromuro non gio-va, occorreana l i zza re ,capire e legi-ferare con co-gnizione dicausa, nonsolo cercandodi raccattarequalche soldo,oltretutto a un

settore che annaspa ancheperché il prezzo dei prodottiresta scandalosamente basso.“Dopo la sentenza del 2009della Corte di Cassazione –ha precisato Catellani – si èvenuto a creare il caos; lasituazione è in evoluzione masarebbe miopenon vederequanto accade,i comuni nonvedono l’ora difar pagare l’ici.Però ci sonoparecchi aspet-ti che vannoconsiderati. Adesempio, comenon chiedersise tutte le stal-le e i fienilivuoti della no-stra provincia devono pagarel’ici che rappresenta un’ag-gravante non di poco conto,visto che sono inutilizzati. Pro-poniamo un momento di con-fronto, da parte nostra rite-niamo che si prestino a unrecupero a fini abitativi. Netrarrebbe giovamento ancheil paesaggio agricolo che stapeggiorando sempre di più,con tutte le dismissioni di at-tività”.Chiare anche le parole sulParco del Secchia perché “non

L’assemblea di Confagricoltura mette il dito sui problemi, ma anchesulle opportunità, di un settore in mutamento. Ambiente, alimenti,energia, salute, catasto, ici, burocrazia, occupazione i temi trattati

Tra natura, tasse,energia e biotech

La

è detto che la creazione di unparco voglia dire automati-camente migliorare le condi-zioni di un territorio. Gazze,ghiandaie, nutrie causano gravidanni alle aziende agricole,in montagna per i cinghialisono diventati un vero e pro-prio problema”. Trattato an-che l’argomento Cispadana,il cui tracciato è stato consi-derato “molto discutibile.Dovunque passerà, darà dan-ni. Seguiremo la faseespropriativa con la stessaattenzione che abbiamo avu-to con la Tav”. Come dire, isoldi sono pochi, la volontàpolitica di essere al fianco deicittadini – gli agricoltori sonocittadini a tutti gli effetti, an-che se spesso considerati di

serie B – scar-sa.Franco il diret-tore di Conf-a g r i c o l t u r aModena, PierLuigi Bolo-gnesi, che haribadito il pro-blema dei fab-bricati rurali.“C’è chi ha ri-cevuto cartel-le ici incredi-bili, di 20-30

mila euro, non pensate chesia un problema che riguardagli altri, non è così, se non sifa subito chiarezza arriveràper tutti”.

Agroenergie e fotovoltaicoParte dell’intervento di Bo-lognesi è stato dedicato alleagroenergie a cui l’Italia do-vrebbe prestare più attenzio-ne visto che importiamo piùdel 50% di energia e che lapaghiamo il doppio dei fran-cesi. “E’ un settore interes-

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Confezione materassia mano e a molle

Impensabile ritenere che, oggi, i cereali possano avere impennatedi prezzo, il mercato è globale e detta le sue leggi. Va detto che,ad esempio il mais prodotto negli Stati Uniti costa il 30 percento in meno di quello prodotto in Italia. Là gli Ogm,organismi geneticamente modificati, sono permessi, qui no.A chi dice senza mezze misure che gli Ogm sono pericolosi, vadetto che non si può semplificare troppo. E che gli antiparassitariche vengono usati di certo non fanno bene alla salute. Ma nonsolo: paesi come Spagna, Repubblica Ceca, Portogallo, Ger-mania, Slovacchia, Romania, Polonia coltivano regolarmentemais transgenico, che poi, in un modo o nell’altro, finisce nellanostra catena alimentare. Spesso non ce ne rendiamo conto,perché non sappiamo – e non pensiamo – che il menu dimucche, maiali, polli e tacchini è ricco di Ogm. E quelbocconcino di formaggio, quella fetta di prosciutto così madein Italy nasconde gli Ogm. Secondo Federagri, il 90 per centodei mangimi utilizzati negli allevamenti zootecnici è compo-sto da soia e mais geneticamente modificati.Allora, forse, è un’altra la domanda da porsi: perché in Ame-rica sì a tutto tondo agli Ogm e, da noi, un grande no? Vuoivedere che ha a che fare con le lobby. Là comandano quelle chefanno quattrini con la ricerca, qui quelle che vendono antibio-tici e antiparassitari.I nomi sono diversi, il sistema lo stesso. Alla faccia dellacorretta informazione e della buona salute.

sante e potrebbe diventareconveniente. A Modena fi-nora non si è mosso pratica-mente niente, al contrario dialtre province. Penso – haprecisato Bolognesi – a biogasda liquami o a biogas da mais,ma anche ad altro, ogni im-pianto va studiato perché,questa, può essere un’oppor-tunità reale per l’agricolturama anche per il Paese. Serveperò che si mettano insiemealmeno cinque-sei agricolto-ri di una determinata area, leaziende si devono aggregarese si vuole ottenere qualcosadi importante”. E qui, comenegli altri settori, si scontanoil nostro individualismo e lenostre micro-imprese, forzama anche tallone d’Achilledell’Italia.“Lavorare insieme, darsi unobiettivo comune è possibile,forse necessario – il commentodi Bolognesi -; per leagroenergie i finanziamentici sono, le banche sono di-sponibili perché li vedonocome reali investimenti al-ternativi. Anche il fotovoltaicoè da cogliere al volo, già afine anno la situazione po-trebbe essere diversa. I pan-nelli fotovoltaici, rispetto acinque anni fa, hanno quasidimezzato il loro prezzo”.Questo per dire che, con gliagricoltori, non si parla solodi maiali, latte, pere, uva ocereali. Sono una fetta im-portante del Paese, ma chissàse, loro, lo sanno.

“Da noi manca unapolitica agraria, è statademandata all’Europa equesto è il vero problema.Noto la grande difficoltà diriuscire a legare l’interafiliera, dal produttore aldistributore fino al consu-matore. L’anello deboledella catena è quellorappresentato dai produt-tori, ma c’è qualcuno chesi chiede cosa succedereb-be se si smettesse diprodurre? La filiera èimperfetta, occorre metter-ci mano prima che siatroppo tardi”, queste leconsiderazioni di RobertoAndreoli, presente all’as-semblea come imprenditoreagricolo e come rappresen-tate politico. L’unico, ilcapogruppo in consigliocomunale del Pdl, ad averpartecipato all’incontro.Gli agricoltori hanno pocavisibilità, ma votano. Pareche i politici locali se losiano dimenticato.

Quasi tremila associati intutta al provincia, di cui 150a Carpi e 30 a Bomporto,che fa parte della medesimazona. Ma più del numerodelle tessere, conta la super-ficie agricola. Quella diConfagricoltura rappresen-ta un terzo di quella utiledell’intera provincia, 48 milaettari su 147 mila.

Faticoso il ricambio gene-razionale: per chi si vuoleaccostare al mestiere, i costiinziali sono molto elevatied è piuttosto difficile tro-vare il terreno in affitto.Anche in questo settore, negliultimi due anni si registraun calo costante di aziendeagricole. Meno 500-600 al-l’anno, dati della Camera diCommercio.

Roberto Andreoli con lo staff diConfagricoltura: Roberta Righi, Stefa-no Gasperi, Pier Luigi Bolognesi, Al-berto Dallari Bondanini, Gian PaoloMarchetto, Giorgio Martini

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10 28 febbraio '10 Speciale Scuola

Seconda giornata di orientamento al Vallauri:sabato 27 febbraio una tavola rotonda in vista della riforma

Scuola e lavoro in dialogoO

“Questo è il terzo rinnovo, all’insegnadell’innovazione e della condivisioneda parte di tutti”. Con queste paroleGiuseppe Schena, sindaco di Soliera eassessore all’Istruzione dell’Unione Terred’Argine, saluta la sottoscrizione delnuovo Patto per la Scuola, firmato du-rante una sessione straordinaria di Con-siglio dell’Unione, mercoledì 24 febbra-io. Sono intervenuti numerosi rappre-sentanti del mondo della scuola e delleistituzioni: Marcello Limina, direttoregenerale dell’ufficio scolastico regiona-le, Cristina Bertelli, dirigente servizioistruzione e integrazione dei sistemi for-mativi della regione; Gino Malaguti,dirigente dell’ufficio scolastico provin-ciale, l’assessore provinciale all’istru-zione Elena Malaguti, GianfedeleFerrari, presidente della FondazioneCassa di Risparmio di Carpi. In rappre-sentanza dei dirigenti Gian MicheleSpaggiari, per le scuole secondarie disecondo grado, Sergio De Pietri, per leprimarie e secondarie di primo grado,Franco Bussadori, per le scuole paritarie,Luca Malmusi in rappresentanza deipresidenti dei Consigli d’Istituto e deigenitori.Una nutrita schiera che conferma i dueaspetti principali del nuovo Patto: lasinergia tra i soggetti compartecipanti, ela fondamentale innovazione della par-

Daniele Franda

ggi più che mai la sceltadell’istituto superiore da par-te dei giovani studenti inprocinto di terminare il per-

corso di scuola media pone diversiinterrogativi. Uno fra tutti: comecambierà la scuola secondaria conl’introduzione della riforma Gelminiprevista proprio per l’inizio del pros-simo anno scolastico? Se per stu-denti e genitori potrebbe essere dif-ficoltoso immaginare il cambiamen-to, sono le stesse scuole a provare arendere più chiari i passaggi delnuovo corso messo a punto dalMinistero dell’Istruzione. Come faràl’Istituto Professionale di Stato perl’Industria e l’Artigianato Vallauri,con la seconda giornata di Scuolaaperta, in calendario per sabato 27febbraio. L’appuntamento è voltoa favorire l’orientamento dei geni-tori e degli alunni delle medie, chedalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 18potranno incontrare i docenti del-l’istituto di via Peruzzi. In occasio-ne di tale giornata è stato organiz-zato anche un evento ad hoc: “Lascuola come risorsa professionalee culturale del territorio” avrà ini-zio alle ore 11, con gli interventi diSergio Pagani, dirigente scolasti-

co dell’Ipsia Vallauri, AlbertoManganiello, vicario del dirigentescolastico e coordinatore dell’areaprofessionalizzante, Vanni Po,vicepresidente Cna Modena,Simona Fontana, responsabileformazione Confindustria Mode-na, Alberto Belluzzi, responsabilesindacale Lapam Modena eGianluca Verasani, responsabilesettore industriale Lega Coopera-tive Modena. Le caratteristichedell’offerta formativa dell’istitutoe in particolare dell’areaprofessionalizzante, le testimonian-ze dei diplomati, il rapporto con leassociazioni di categoria, i rappre-sentanti del mondo del lavoro e leaziende del territorio, questi i temiin programma nella tavola rotondadi sabato.La riforma della scuola superioreprenderà il via con le classi prime eseconde dell’anno scolastico 2010-2011. Stop alla frammentazione,qualità e modernizzazione le paro-le chiave su cui il Ministro Gelminifa leva per spiegare la portata diquesta riforma.Si prevede soprattutto l’interazionetra scuola e mondo del lavoro: unostep necessario, che favorirà sicu-ramente il riavvicinamento di que-sti due mondi che ad oggi sono

sembrati troppo scollegati. A gio-varne saranno in primis gli studen-ti, messi in condizione di capire giàdurante il percorso scolastico qua-le potrebbe essere il futuro lavora-tivo a loro più congeniale. Anchele aziende potranno trarre beneficinon da poco, grazie all’attivazionedi strumenti (stage, tirocini, labo-ratori) che permetteranno di cono-scere, apprezzare e formare il baci-no da cui attingere nel prossimofuturo.Per far sì che questo meccanismofunzioni c’è bisogno dello sforzocongiunto di tutti, sin da subito: lagiornata promossa dal Vallauri sa-bato 27, è per questo un’occasioneda non perdere.

Sottoscritto il nuovo Patto per la Scuola. Entrano “in gioco”anche scuola dell’infanzia, secondaria superiore e istituti paritari

Innovare e condivideretecipazione allargata a scuola dell’in-fanzia, secondaria e istituti paritari. “Sonoqueste le novità del Patto per la Scuola2010 – ha spiegato ancora Schena –. Inumerosi interventi dimostrano una for-te volontà da parte di tutti. Questo accor-do rilancia sulle risorse e sulle azioni, incontrotendenza con ciò che si verifica alivello nazionale”. Ed è molto importan-te sottolineare che lo sforzo congiunto alivello locale arriva in un contesto in cuila scuola sta attraversando uno dei peri-odi più critici. “In questo ambito l’entelocale si fa collettore tra la scuola e ilterritorio. L’obiettivo principale del pat-to è quello di raggiungere livelli qualitativisempre più alti del sistema scolastico”.Al centro dell’accordo, obiettivi e per-corsi: sostenere l’autonomia delle istitu-zioni scolastiche, migliorare la fruibilitàdelle risorse, mantenere un rapporto co-stante di confronto e di collaborazioneprogettuale, sostenere con convinzionel’eccellenza nella scuola e valorizzare esostenere la corresponsabilità della “co-munità educante”. Nello specifico gliobiettivi del Patto per la Scuola sonoorientati a promuovere il successoformativo, prevenire situazioni di disa-gio scolastico, sostenere l’integrazionedegli alunni disabili e educare alle diffe-renze di genere ed alle pari opportunità.

D.F.

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1128 febbraio '10Mirandola Concordia

Vecchi e nuovi obiettivi per il Quality Center Networkper mettere in rete aziende del biomedicale e centri di ricerca

Eccellenza del territorio“Il

Eleonora Tirabassi

bilancio di questi dueanni è assolutamentepositivo visto che ilQuality Center Network

ha raggiunto tutti gli obiettivifissati”, queste le parole di Pal-ma Costi, assessore provin-ciale alle Politiche economi-che e innovazione, in riferi-mento al sistema permanentedi supporto delle attività di in-novazione e qualificazione dellerisorse umane, attraverso le retidi relazione tra le istituzionisanitarie e di ricerca e le im-prese del settore biomedicale.Il Quality Center Network na-sce nel 2005 da un accordo dicollaborazione continuativa frale associazioni imprenditorialidel distretto biomedicale diMirandola, le Aziende sanita-rie, l’Università di Modena eReggio Emilia, la Provincia diModena, l’Unione dei ComuniModenesi Area Nord eDemoCenter-Sipe.Tale accordo, rinnovato nel2007, ha raggiunto i risultatiprefissati, come recentementespiegato dall’assessore Costi,e a confermarlo interviene EnzoMadrigali, direttore diDemocenter-Sipe: “Gli obiet-tivi del Quality Center Networkerano principalmente due: strut-turare un modello di collabo-razione fra le imprese del di-stretto del biomedicale, la sa-nità e l’università, e lasperimentazione di prodotti elo sviluppo di nuove idee. En-trambi gli obiettivi sono statiraggiunti, e a dimostrarlo sonoi dati”. In questi due anni, in-fatti, le imprese sono riuscite alavorare molto più di prima

insieme al mondo della sanitàe dell’università: tre sono statele sperimentazioni cliniche av-viate con le imprese del di-stretto, 19 le aziende coinvoltenelle 31 iniziative di supportoe rapporto tra sanità, universi-tà e impresa, come la verificadi prodotti o la collaborazionenello sviluppo di progetti. Buonirisultati hanno poi dato i tavolidi lavoro tra università e im-presa nell’ideazione di nuoviprodotti e i due corsi di altaformazione su materiali plasti-ci e attrezzature biomedicali aiquali hanno partecipato rispet-tivamente 43 e 70 tecnici. Dalconfronto fra sanità e impresasi sono infine potuti attivarenuovi servizi e laboratori ingrado di accrescere le compe-tenze di entrambi: la sanitàmodenese e l’università hannoinfatti incrementato fortemen-te la propria offerta di labora-

tori disponibili alle imprese,come nel caso del Cell-Lab“Paolo Buffa” per le colturecellulari e dello Stabulario, cherende possibili lesperimentazioni precliniche suidispositivi medici in vitro e invivo sull’animale. Dopo que-sto rapido sguardo sui risultatiraggiunti è necessario rivol-gersi al futuro e soffermarsi suquello che è il nuovo piano dilavoro: “Tre sono le direzioniin cui abbiamo ora deciso dimuoverci – spiega Enzo Ma-drigali –: mantenere un fortecollegamento fra il distrettobiomedicale e realtà molto al-largate quali i sistemi fieristici,la regione, il ministero dellasanità; garantire supporto alleaziende in termini di servizi,in quanto ciò permette di por-tare nuove conoscenze e inte-grazione all’interno del distret-to; inoltre realizzare un conve-

gno tematico di riflessione aModena”.Il Quality Center Network stainfatti provando ad organizza-re per il mese di ottobre unconvegno nazionale suidispositivi medici, in collabo-razione con il mondo associa-tivo, le imprese del territorio eil ministero della sanità.Per il momento le attività giàapprovati per il 2010 prevedo-no due diversi percorsi per leimprese: tra fine marzo e ini-zio aprile avranno luogo unseminario introduttivo e quat-tro incontri tecnici legati al temadella tutela della proprietà in-tellettuale, la brevettazione,mentre il 18 maggio si terrà unseminario informativo sullenuove tecnologie e i materialia memoria di forma, condottodalle Università di Modena eBrescia, al quale seguirà unainiziativa dimostrativa il 9 giu-gno.Infine ad aprile Mirandola ospi-terà la presentazione di nuoveaziende sorte sul territorio gra-zie all’iniziativa di giovani ri-cercatori universitari, profilialtamente qualificati che stan-no sviluppando prodotti di altointeresse. “Lo scopo – chiari-sce Madrigali – è collegarequeste nuove imprese a quellestoricamente presenti sul terri-torio, per far così conoscereloro le nuove tecnologie che sistanno sviluppando in campobiotecnologico, medicale edelettronico, settori strettamen-te collegati al biomedicale”.Infatti sarà solo attivando tuttele risorse che il territorio mettea disposizione, che si potrà af-frontare al meglio la competi-zione internazionale e aprire unanuova stagione di sviluppo.

L’insufficienza della valvola mitralica, in passato dovuta allamalattia reumatica, oggi, quando vi sono le condizioni cliniche,è curata chirurgicamente e, studi alla mano, dopo 20 annidall’intervento non vi è nessuna differenza fra pazienti operatie persone non operate.Questo incoraggiante messaggio è stato rivolto ai medici delCircolo Medico Merighi, presieduto da Nunzio Borelli, da unteam di valenti specialisti formato da Filippo Benassi, BrunoBompani, Paolo Cimato e Leonardo Fontanesi. Con partico-lare orgoglio il Circolo ha salutato Filippo Benassi, primocardiochirurgo mirandolese.Nel corso del meeting scientifico, che si è svolto il 17 febbraioa Mirandola, dal titolo “L’insufficienza mitralica ischemica efunzionale: diagnosi, trattamento e follow-up” organizzato, incollaborazione con l’Ambulatorio Cardiochirurgico, SorinCardiopulmunary, Edwards Lifesciences, gli specialisti hannoribadito che oggi si tende non a sostituire la valvola mitralicamalata ma a fare una plastica della stessa; così che i pazientipossono tornare alla loro vita normale.La plastica della valvola costa intorno ai 7 mila euro e la degenzamedia, se non vi sono complicazioni, è attorno ai sette giorni.Presso la cardiochirurgia dell’Hesperia Hospital di Modenasono stati operati dal 1996 al 2009 ben 1.981 pazienti allavalvola cardiaca mitralica, 773 sostituzioni valvolari e 1208plastiche mitraliche; 51 per cento uomini e 49 per cento donne,con una età media di 67,4 anni. Durante l’incontro scientifico aMirandola è stato sottolineato che gli interventi di cardiochirurgiaincidono per l’1 per mille sulla popolazione; la patologia dellavalvola mitralica è comunque di grande impatto perché assorbeil 15-20 per cento degli interventi di cardiochirurgia e quindi peril Distretto mirandolese è ragionevole pensare a 15-20 pazientisottoposti ad intervento sulla valvola mitrale.

Codici bianchi in calo nei ProntoSoccorso della ProvinciaA Mirandola -57% in cinque anni

Lo scorso 6 febbraio nel corso del Convegno per la celebra-zione dei 10 anni dell’auto medica presso il Pronto Soccorsodi Mirandola, sono emersi dati interessanti riguardo agliaccessi dei cosiddetti “codici bianchi”. Le patologie deicodici bianchi sono le malattie che non necessitano di un invioin pronto soccorso ma che possono essere curate a domiciliodal proprio medico curante.Si sta assistendo, in tutta la provincia modenese, ad unadiminuzione di questi accessi che ricordo, comporta da partedei cittadini il pagamento di un ticket.“L’estensione degli orari degli ambulatori dei medici difamiglia, afferma Nunzio Borelli, responsabile Fimmg Di-stretto di Mirandola, unitamente, laddove sono presenti, agliambulatori dei prefestivi e festivi, servizio quest’ultimo cheè indirizzato a 400 mila abitanti della Provincia di Modena,contribuisce a ridurre ad esempio per Mirandola dai 5892 del2005 ai 2589 del 2009 (-57%) gli accessi dei codici bianchi”.

Da sinistra Filippo Benassi,Nunzio Borelli,Bruno Bompani,LeonardoFontanesi, Paolo Cimato (Foto Marchi)

Cuore, attenti a quella valvolaFilippo Benassi, primo cardiochirurgomirandolese

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A Concordia Res PublicaUn percorso sul temadella legalità

Prosegue il ciclo di incontri promosso dal Co-mune di Concordia, dall’Istituto Storico e dallaCooperativa Culturale “De Gasperi” e dedicatoal tema della legalità. Nel prossimo incontrogiovedì 25 febbraio alle ore 20.45 presso ilTeatro del Popolo si parlerà di infiltrazioni mafiosea Modena e in Emilia Romagna con Vito Zincani,procuratore della Repubblica di Modena, EnzoCiconte, docente di Storia della criminalità organizzata, e Mo-nica Donini, presidente dell’Assemblea Legislativa RegioneEmilia Romagna.Info: Comune di Concordia sulla Secchia tel. 0535 412935fax 0535 412912 mail: [email protected]

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12 28 febbraio '10

Con la forza dello SpiritoA Gavello la festadel patrono San Biagio

Con la forza dello SpiritoA Gavello la festadel patrono San Biagio

Speciale parrocchia di

MirandolaTempo di verifica: l’incontro del Vescovocon il consiglio della sesta zona pastorale

Si può fare di piùVirginia Panzani

ultima seduta del con-siglio pastorale dellasesta zona, svoltasi il

16 febbraio e presieduta dalVescovo Elio Tinti, è statadedicata alla riflessione e alconfronto sul percorso comuneaffrontato negli ultimi tre anni.I quattro ambiti in cui fin dal-l’inizio si è cercato di metterein atto la collaborazione frale parrocchie sono stati presiin esame uno ad uno.Per quanto riguarda la pasto-rale giovanile, che ha comeresponsabile don FlavioSegalina, sono state promos-se alcune iniziative per fasced’età, coinvolgendo l’Azio-ne cattolica e l’Agesci. Fraqueste la più riuscita è senzadubbio la lectio divina per igiovani in Avvento e in Qua-resima, che si svolge con ap-puntamenti itineranti e rac-

La verifica ha permesso di trarre alcune considera-zioni con il moderatore di zona don Carlo Truzzi,parroco di Mirandola. Tenendo presente che mancaancora una vera e propria “sensibilità zonale”, “ilcammino affrontato finora - afferma don Truzzi - hacertamente favorito una reciproca conoscenza dellediverse realtà parrocchiali e ha creato contatti fra lepersone. Si cercherà di rafforzare ciò che è già inatto e di insistere sugli ambiti più carenti per realiz-zare a pieno la prima fase della sperimentazione,cioè quella del ‘fare insieme’ alcune attività pasto-rali”. Secondo don Truzzi è tuttavia necessario “chela zona inizi a pensare a come affrontare a livello‘sovraparrocchiale’ nuovi fronti e problematiche,quali, ad esempio, la diminuzione dei sacerdoti e laformazione dei laici impegnati nei vari ministeri,senza dimenticare la fragilità delle famiglie e lacrescente immigrazione. Sarà questa - conclude - laseconda fase, che richiederà una collaborazione fraparrocchie più ampia della sesta zona e tale dacoinvolgere anche il Vicariato della Bassadell’Arcidiocesi di Modena”.

Lectio divinaper i giovani

E’ iniziato il 18 febbraio ilciclo della lectio divina suiVangeli delle domeniche diQuaresima organizzato dal-la sesta zona, in collabora-zione con l’Azione cattoli-ca diocesana. Questo il ca-lendario dei prossimi in-contri, che si tengono alleore 21: mercoledì 3 marzonel Duomo di Mirandola(III dom: Lc 13,1-9); mer-coledì 10 marzo a Cividale(IV dom: Lc 15,1-3.11-32);mercoledì 17 marzo nellachiesa di San Francesco aMirandola (V dom: Gv 8,1-11); mercoledì 24 marzo aMortizzuolo (Veglia di Pa-squa: Lc 24,1-12).

Quaresimaa Mirandola

Ogni venerdìVia Crucis

alle 17 in San Francescoe alle 18.30 in Duomo(al posto della messa)

ConfessioniDuomo: feriali e dome-nica ore 10-12; 18-19

San Francesco: dallunedì al sabato ore 9-12 e 16-18; domenica

ore 8-12 e 16-18

Fino a sabato27 marzo

Centri di ascoltodella Parola di Dio

Da lunedì 8a sabato 13 marzo

Settimana del Crocifissonella chiesa del Gesù

Sabato 20e domenica 21 marzoRitiro parrocchiale aFognano (Ravenna)

Dalla Nostra terra,alla Tua tavola. w

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Dal 24/01/2010 al 14/02/2010Dal 23/02/2010 al 15/03/2010Dal 24/03/2010 al 14/04/2010Dal 22/04/2010 al 14/05/2010Dal 22/05/2010 al 12/06/2010

L’da don Alex Sessaya, puòannoverare solo tre incontridi formazione per i lettori dellaParola di Dio, che hanno avu-to scarso successo, e la festazonale dei ministranti che,vista l’esigua partecipazione,è rimasta soltanto nella par-rocchia di Mirandola. La se-conda, affidata al diaconoStefano Zerbini, è ancora inuno stato, per così dire,embrionale a livello di Zona.Al di fuori di Mirandola man-cano infatti i gruppi sposi e,nonostante si sia insistito sulloro incremento, non è statopossibile organizzare inizia-tive comuni. Qualche risulta-to in più potrebbe venire infuturo dal centro di spiritua-lità familiare di San MartinoCarano dove vengono porta-te avanti attività a livellodiocesano, come i percorsi inpreparazione al matrimonio ei Pato.

don Carlo Truzzi

coglie una considerevole par-tecipazione. Si organizzanoinoltre campi invernali edestivi che coinvolgono i Gio-vanissimi delle parrocchie diMirandola, Cividale eMortizzuolo.La formazione dei catechistidell’iniziazione cristiana si èsviluppata attraverso alcunimomenti molto partecipatiquali gli incontri curati da suorMaria Rosa Cattaneo per icatechisti delle parrocchie dizona, esclusa Mirandola, cheha un percorso a parte. Anchequesti incontri si svolgono inmodo itinerante e trattano dalpunto di vista biblico e didat-tico temi scelti dai catechististessi.Liturgia e pastorale familiarecostituiscono invece gli am-biti più deboli, in cui ancoramolto poco è stato fatto. Laprima, coordinata inizialmenteda don Andrea Wiska e oggi

Foto Realino

Per il secondo anno consecutivo la comunità diGavello è stata onorata della presenza del ve-scovo Elio Tinti durante la festa del patronoSan Biagio il 3 febbraio. Ampia e sentita lapartecipazione dei fedeli che sono stati pater-namente spronati dal vescovo a credere nellaforza che dà lo Spirito, in virtù del battesimo,sull’esempio del loro coraggioso patrono,inarrestabile nella fede fino al martirio. Un’esor-

tazione che in vista dell’inizio della Quaresimaha tracciato il cammino da percorrere. La co-munità, peraltro, è stata invitata proprio nelperiodo quaresimale a partecipare ai centri diascolto, quattro sere alla settimana in altrettantiposti diversi, accompagnati dal parroco donFabio Barbieri, da suor Annalbina e da dueanimatori parrocchiali.

Francesca Leardini

Emergenza HaitiLa generosità dei mirandolesi

In occasione della raccolta straordinaria a favore dellepopolazioni terremotate di Haiti, svoltasi domenica 24gennaio, nel Duomo di Mirandola sono stati raccolti 5.635,74euro. La somma è stata versata alla Caritas Italiana.Un’offerta che si aggiunge a quanto raccolto in San France-sco (1.640 euro) e consegnato alla Caritas Diocesana.

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1328 febbraio '10

La strada continua

Al via il centenario dello scautismo femminile

Speciale parrocchia di

MirandolaUn Giorno del pensieromolto speciale è stato quelloricordato domenica 21febbraio dall’Agesci diMirandola con il rinnovodelle promesse durante lacelebrazione delle 9 inDuomo. Il tradizionaleThinking Day, in memoriadel compleanno di RobertBaden-Powell e della moglieOlave, ha infatti apertoquest’anno il centenario delguidismo, che si svilupperàcon festeggiamenti in tutto ilmondo fino al 2012. Unanniversario che si proponedi evidenziare il valoredell’esperienza scout alfemminile fin dalle sueorigini nel 1909, quandoalcune ragazze decisero diaderire al metodo educativodi Baden-Powell in unmomento storico in cuiemancipazione delle donne eparità fra i sessi eranoconcetti ancora moltolontani. Anche il guidismomirandolese, il primo adessere fondato nella Diocesidi Carpi nel 1948, darà il suocontributo a questecelebrazioni con alcuniappuntamenti che sonoattualmente in fase didefinizione.

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Sono iniziate le attività dei Piccolissimi di Ac

Amici di GesùPiccolissimi sì, ma già prontiad aprirsi con entusiasmo al-l’annuncio della fede. Sono ibambini tra i 4 e i 6 anni chedallo scorso dicembre forma-no il gruppo più giovane, siaper età che per data di costitu-zione, all’interno dell’Azionecattolica mirandolese. Ad ac-compagnarli in questo cam-mino tre mamme, MariaBonazzi, Simona Riccò eMonica Mallozzi, insieme al-l’assistente don BenitoPoltronieri e alla presidenteparrocchiale di Ac, MarisaGhizzoni. “Già da tempo -spiega la presidente – si pen-sava di rispondere all’invitodell’Azione Cattolica nazio-nale nel proporre un percorsoeducativo per quella fasciad’età, precedente all’ini-ziazione cristiana, che spessonon è sufficientemente tenutain considerazione e presentainvece, curiosità e domande acui è necessario dare risposta

comunicando la bellezza del-l’amicizia con Gesù. Così, in-coraggiati dagli assistentidiocesani e dai gruppi presen-ti in altre parrocchie, in parti-colare quello di SanPossidonio, nello scorso Av-vento abbiamo finalmente co-minciato questa nuova avven-tura”.Tenendo come punto di riferi-mento la guida nazionale diAc e il catechismo “Lasciateche i bambini vengano a me”,sottolinea Maria Bonazzi, “illinguaggio e gli strumenti uti-lizzati con i Piccolissimi sononaturalmente a loro misuranell’intento di promuovereun’esperienza cristiana digruppo, nello stile proprio del-l’Azione cattolica, e la consa-pevolezza di essere parte inte-grante di quella grande fami-glia che è la Chiesa. Trasmet-tere tutto ciò è per noi genitoried educatori non solo un im-pegno, ma una vera e propria

esigenza, vale a dire quella dicurare la formazione persona-le lungo l’intero arco della vitaponendosi, in questo caso, incontinuità con l’Acr”. Dun-que, attività varie - anche alivello manuale - sulla basedelle tematiche proposte, can-ti e preghiera insieme, testi-monianze dirette di fede daparte di adulti, e poi la meren-da, per accrescere ulteriormen-te lo spirito di condivisionefraterna. E i bambini, coinvol-ti in tutto questo, come rispon-dono? “Partecipano - osserva-no concordi Marisa Ghizzonie Maria Bonazzi - con atten-zione e vivacità, dando rispo-ste talvolta così pertinenti eprofonde che ci sorprendono.Molto positivo è inoltre il rap-porto con don Benito, una pre-senza preziosa per i Piccolis-simi, che vedono in lui quasiun nonno, e un punto di riferi-mento per noi adulti nella pro-grammazione e nello svolgi-mento delle attività”.

Virginia Panzani

Gli incontri dei Piccolis-simi si tengono concadenza quindicinale ilsabato pomeriggio pressol’asilo di via Luosi.Questa proposta è rivoltaa tutti i bambini dai 4 ai 6anni, indipendentementedalle scelte di iniziazionecristiana che i genitoriintendono compiere neglianni successivi. Aigenitori stessi vieneofferta la possibilità diessere presenti agliincontri insieme ai figli.

ITER Parrocchia di Mirandolaorganizza i seguenti viaggi:

Tour della Calabria2-9 maggio (960 euro)

Tour della Danimarca e Svezia3-10 luglio (1.980 euro)

Pellegrinaggio in Terra Santa3-10 settembre (1.200 euro)

Per informazioni: Luisa Bertoni tel. 0535 22058;Organizzazione tecnica Tintarella Viaggi tel. 0535 610425.

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14 28 febbraio '10

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Anno europeo per la lotta alla povertà e all’esclusione socialeIl vescovo Elio Tinti nei luoghi dell’accoglienza della Caritas di Carpi

Recuperandia, il centro di ascolto Porta Apertadi viale Peruzzi e infine la conferenza stampa.Sono queste le tappe della giornata, lunedì 1marzo, che il vescovo Elio Tinti dedicherà ailuoghi della povertà e dell’accoglienza in città,gestiti dalla Caritas diocesana, come gesto sim-bolico in occasione dell’Anno europeo per lalotta alla povertà e all’esclusione sociale.

Un anno di iniziative ed eventi Caritas Europa ha lanciato una grande campa-gna e una petizione per raccogliere 1 milione difirme, invitando tutte le Caritas ad organizzareeventi ed iniziative. Ogni cittadino viene inol-tre invitato a compiere 10 semplici gesti quoti-diani, tra cui comprare equo e solidale, rinun-ciare ad un regalo o fare una donazione. InItalia, oltre al “Prestito della speranza” pro-mosso dalla Cei per rispondere alla crisi econo-mico-finanziaria, sono in atto a livello diocesanoalmeno 125 iniziative: 72 nell’ambito delmicrocredito, 29 fondi speciali per famiglie; 8empori/spese solidali o carte acquisti; 5 consu-lenze lavoro; 5 sostegno e consulenza casa; 6aiuti in genere.

In Europa ci sono 79 mi-lioni di persone povere, il17% della popolazione, “acausa della crisi del mer-cato del lavoro, della fami-glia e dello stato socio-as-sistenziale”: lo ha ricorda-to monsignor VittorioNozza, direttore dellaCaritas italiana, che ha for-nito alcune cifre: in Euro-pa 19 milioni di poveri sonobambini; il 23,5% degli eu-ropei sopravvive con 10euro al giorno; un europeosu 5 soffre di condizioniabitative malsane; il 9%dei nuclei familiari sonoprivi di lavoro. E si stimache nella seconda metà del2010 il tasso di disoccupa-zione toccherà il 10%, con57 milioni di disoccupati(dati Ocse). La rete Caritasè radicata in tutta Europa,ed opera con circa 700.000volontari e 560.000 opera-tori, per dare sostegno eaiuto a 22 milioni e 500mila poveri.

Offerte inviate alla Caritas diocesanaal 15 febbraio 2010

Parrocchie: San Giuseppe 4.931,50; Concordia 2.300; Novi 1.600;Quarantoli 1.405; San Francesco Carpi 1.200; San Possidonio1.100; Cividale 1.000; Sant’Agata 1.000; San Martino Spino 800;Rovereto 700; Cortile 669,96; Santa Giustina Vigona 656,67; SanMarino 510; San Bernardino Realino 500; Vallalta 270; San Nicolò250; S. Antonio in Mercadello 200; Gavello 150; San Martino Secchia182,96; Tramuschio 145,47;

Chiese e santuari: San Francesco Mirandola 1.640; San Bernardinoda Siena 510; Monastero Santa Chiara 500; Cappella Casa Protetta“Tenente Marchi” 150;

Gruppi, associazioni, movimenti: Gruppo animatrici mercatinomissionario 1.000; volontari Casa protetta Carpine/Quadrifoglio 40.

Altri offerenti: Parmeggiani Maria Grazia 50; Chiossi e Lugli 100;NN: 50, 200, 100, 70, 300, 400, 500. S.E. Mons. Elio Tinti Vescovo10.000

Totale: 35.181,56 euro

Offerte direttamente inviate a Caritas Italiana*Parrocchie: Mirandola Duomo 5.635,74; San Nicolò 5.216; Quartirolo2.665,24; Rolo 2.170; Vallalta 1.240; Fossa 1.000;Altri: NN 259;*offerte di cui la Caritas diocesana è venuta a conoscenza dagliofferenti

Totale: 18.185,98 euro

Totale: 53.367,54 euro

EmergenzaTerremotoHaiti

LA GIUSTA CASA......è quella costruita sull’amore

Chi ne ha due o più, ne condivida una con chi non ha casa

Diventerà così la casa della gioia, anzituttoper chi la offre e ancor più per chi la riceve.E’ la gioia di Zaccheo che sempre si rinnovain chi condivide i propri beni con i poveri

(cfr. Lc 19,8)

La Caritas diocesana invita i proprietari ad affittare unappartamento ad un prezzo agevolato ed inferiore a

quello di mercato. La Caritas attraverso i suoi Centri diascolto si rende disponibile a favorire l’incontro

tra domanda e offerta di abitazioni in affitto

Informazioni e comunicazioni presso: Caritas diocesanadi Carpi - Curia Vescovile, Corso Fanti 7 tel. 059/686048o nella sede di viale Peruzzi tel. 059/689370 - Centro diascolto Porta Aperta di Carpi, tel. 059/689379; Centrodi ascolto Porta Aperta di Mirandola tel. 0535/24183

Caritasdiocesana

Quaresima di carità

2010

DECALOGO per consumare meno

e consumare tutti

“L’uomo cerca la verità, ma ha paura di incontrarla,

Perché se la incontra Deve cambiare vita”

J. Maritain

Quaresima di carità2010

DECALOGO per consumare meno

e consumare tutti

Quaresima di carità2010

DECALOGO per consumare meno

e consumare tutti

Una Quaresima di carità formato famiglia

Meno consumi più doniNell’occasione dellaQuaresima 2010 laCaritas diocesana hadeciso di proporre atutte le famiglie delladiocesi un “decalogo”di comportamentivirtuosi rivolto agliadulti e ai bambini.Si tratta di comporta-menti che vanno nelladirezione di minoriconsumi, di ogni tipo.L’invito, oltre aquello di intraprende-re con decisionealcuni o tutti questinuovi comportamentitesi a sprecare menorisorse, è quello di“monetizzare” irisparmi che siottengono, destinan-doli poi alle famigliein difficoltà economi-ca.La raccolta delleofferte, che tradizio-nalmente viene fattala 5° domenica diQuaresima, potràessere destinata allaparrocchia medesima,se ha un serviziocondiviso di aiuto aipoveri, oppure allaCaritas diocesana,che inoltrerà l’interasomma ai due centridi ascolto diocesani“Porta Aperta” diCarpi e Mirandola.

1. PRIVILEGIA PIEDI O BICIper spostamenti di pochi km sonopiù piacevoli ed ecologici dell’auto

2. USA I MEZZI PUBBLICIAutobus, tram e treno inquinano menoe sono efficaci se sono pieni

3. SFRUTTA AL PIENO L’AUTOorganizzati per dare un passaggioanche a familiari, amici e colleghi

4. RISPARMIA BENZINAPer portare i bambini a scuola ade-risci al piedibus (www.piedibus.it)

5. NON COMPRARE RIFIUTIScegli prodotti con poco imballag-gio o alla spina, acqua del rubinetto

6. FAI LA RACCOLTA DIFFERENZIATASii responsabile dei tuoi rifiuti per unpianeta più pulito

7. RISPARMIA ENERGIASpegni luci, PC e Tv quando non liutilizzi, non lasciarli in stand-by

8. SCEGLI LE ENERGIE RINNOVABILISono un dono della Natura e non laoffendono

9. VALORIZZA LA TECNOLOGIA EFFICIENTEQuando cambi elettrodomestici scegliquelli di classe A+ e usa lavatrice elavastoviglie a pieno carico

10. SCEGLI I PRODOTTI LOCALI A Km. OSono più freschi e consumano pocabenzina per arrivare a casa tua

Metti in moto i piedi!

LO SAI CHE SE TUTTE LE PERSONE CONSUMASSERO QUELLO CHE CONSUMIAMO NOI CI VORREBBERO 2 PIANETA TERRA PER MANTENERCI? SE CONSUMIAMO TUTTI UN PO’ MENO LE RISORSE DELLA TERRA BASTERANNO PER TUTTI E NON CI SARA’ PIU’ CHI SOFFRE LA FAME!

Metti in moto i piedi!PRIMA SETTIMANA Aiuta la tua famiglia a fare la raccolta differenziata: in questo modo potrai riciclare e inquinare meno l’ambiente! SECONDA SETTIMANA Questa settimana bevi l’acqua del rubinetto invece di quella della bottiglia: metterai in circolo meni plastica e il mondo respirerà di più! TERZA SETTIMANA Prova a usare un mezzo pubblico, come l’Arianna, per spostarti: inquinano meno della macchina e l’aria è più pulita! QUARTA SETTIMANA Fai attenzione a spegnere le luci, il computer e la TV quando non li utilizzi: risparmierai così soldi e energia!

6 REGOLINE PER SPRECARE MENO E RISPETTARE IL MONDO

QUINTA SETTIMANA Magia un panino o una torta fatta in casa, invece che una merendina confezionata: sono più freschi e non devono fare un lungo viaggio in camion per arrivare fino a te SESTA SETTIMANA Prova almeno una volta a spostarti in bici anziché in macchina: è uno spostamento più divertente ed ecologico.

Metti in moto i piedi!

I poverial centro

Lunedì 1 marzo alle ore 10 il vescovo ElioTinti sarà in visita a Recuperandia, succes-sivamente si trasferirà nei locali Caritas diviale Peruzzi 38 a Carpi per incontrarevolontari e ospiti del Centro di ascolto diPorta Aperta, infine alle ore 11 l’incontrocon la stampa.

Speciale

Caritas diocesana

Domenica 14 febbraio Benedetto XVI ha visitato iluoghi di accoglienza e servizio ai poveri della Caritasdi Roma

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1528 febbraio '10

Don Guido Benzi, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale,il 1 marzo a Carpi per parlare di adulti e vocazione

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arà a Carpi il prossimo1 marzo, in occasionedel quarto e ultimo in-contro organizzato dal-

l’Ufficio catechisticodiocesano, don Guido Benzi,direttore dell’Ufficio catechi-stico nazionale. Un appunta-mento imperdibile per tutticoloro che sono impegnati avario titolo nella catechesi enell’animazione cristiana inparrocchie e associazioni, checade nel 40esimo anniversa-rio del documento base “Ilrinnovamento della catechesi”.Un testo, questo, che ha get-tato le basi di tutto il progettocatechistico della Chiesa ita-liana nell’adempimento del-le prospettive pastorali mes-se in luce dal Concilio Vati-cano II. Un’altra coincidenzafortunata porta don Benzi aCarpi a pochi mesi dal Con-vegno nazionale dei direttoridegli Uffici catechisticidiocesani (con momenti apertia tutti) che si svolgerà a Bolo-gna a giugno e che verteràsulla questione educativa inrapporto alla catechesi e alrinnovamento degli itineraridi iniziazione cristiana.Occasioni di riflessione e diripensamento che potrannogettare le basi per il lavorofuturo e alle quali il direttoredell’Ucn non mancherà di

accennare nel suo intervento;esso però verterà, in linea conl’anno sacerdotale e le indi-cazioni del Vescovo, sul temadel cammino vocazionale nelcatechismo degli adulti Laverità vi farà liberi.Un testo profondissimo, ungrande e invidiato dono deiVescovi italiani ai credenti.Ma ancora poco conosciuto eutilizzato nei cammini for-mativi per adulti, coppie, ge-nitori, famiglie. Che debbaessere strumento fondamen-tale per tutti i catechisti e gli

Per molti, i terminicatechismo o catechesievocano un insegnamentorivolto quasi esclusiva-mente ai fanciulli, senzasviluppi nelle età succes-sive. Crescerebbe cosìl’uomo e non crescerebbein lui il cristiano. Occor-re invece comprendereche, in tutte le età, ilcristiano ha bisogno dinutrirsi adeguatamentedella parola di Dio. Anzi,gli adulti sono in sensopiù pieno i destinatari delmessaggio cristiano,perché essi possonoconoscere meglio laricchezza della fede,rimasta implicita o nonapprofondita nell’inse-gnamento anteriore. Essi,poi, sono gli educatori e icatechisti delle nuovegenerazioni cristiane. Nelmondo contemporaneo,pluralista e secolarizzato,la Chiesa può dareragione della sua speran-za, in proporzione allamaturità di fede degliadulti.Documento BaseIl rinnovamento dellaCatechesi, n. 124

S

educatori adulti chesi occupanodell’iniziazionecristiana è cosarisaputa: al cen-tro del progettocatechistico ita-liano, si leggenel recente do-

cumento Cei, “La formazio-ne dei catechisti nella comu-nità cristiana”, “vi è il cate-chismo degli adulti, riferimen-to e strumento per una cresci-ta matura della fede e per unacomunità cristiana adulta,capace di diventare grembomaterno anche per i più pic-coli”. Da questo che è il cuorepulsante di tutta la catechesisi sviluppano poi i catechismiche offrono itinerari globaliper le diverse età: per i picco-li da 0 a 6 anni (Lasciate chei bambini vengano a me), maanche quello, diviso in due,per adolescenti e giovani, Ioho scelto voi e Venite e vedre-te. Solo dopo queste premes-se, come “anello indispensa-bile in questo impianto” vie-ne posto il Catechismo perl’iniziazione cristiana dei fan-ciulli e dei ragazzi, scanditonei quattro momenti e testiche (quasi) tutti gli educatoriconoscono e utilizzano.Tutti catechismi sono statiapprofonditi quest’anno, ne-gli incontri dell’Ufficio Ca-techistico, da cui è emersochiaramente il filo rosso cheli lega l’uno all’altro e chelega tutti al catechismo degliadulti. A completamento delpercorso, quasi a voler ripar-tire con il giusto fondamento,giunge dunque l’incontro condon Guido Benzi su questoimportante testo.In un precedente intervento,il sacerdote rilevava la faticadi aiutare gli adulti a com-prendere il proprio bisognodi formazione. A ciò rispon-deva con “la riscoperta - af-fermava -, soprattutto per co-noscerlo, del Catechismo de-gli adulti”. Una occasione perchi ancora non lo utilizza, unapprofondimento per chi giàlo impiega, un tempo favore-vole per tutti per risponderein maniera più coraggiosa,competente e attenta al man-dato missionario dei cristia-ni: “nel mondo contempora-neo, pluralista e secolarizzato- diceva ancora don Benzi -,la Chiesa può dare ragionedella sua speranza solo in pro-porzione alla maturità di fededegli adulti”.

Guido Benzi, sacerdote della Diocesi di Rimini, dopo lalicenza al Pontificio istituto biblico ha conseguito il dottoratoin Teologia biblica presso la Pontificia università gregoriananel 2004. Ha ricoperto diversi incarichi come do-cente di Sacra Scrittura presso gli istituti discienze religiose e alla Facoltà teologicadell’Emilia Romagna. E’ stato direttore del-l’Ufficio catechistico di Rimini, di quelloregionale ed ora è direttore dell’Ufficio na-zionale, oltre che membro della Consultanazionale della catechesi e del Gruppo na-zionale per l’Apostolato biblico presso laCei. Diverse le pubblicazioni e le collabora-zioni giornalistiche.

Chi è don Guido Benzi

don Guido Benzi

Vita della Chiesa

Ufficio catechistico diocesano

“Una sola è la speranzaalla quale siete stati

chiamati, quella dellavostra vocazione” (Ef 4,4)Il cammino vocazionale nelcatechismo degli adulti Cei

Don Guido Benzidirettore Ufficio catechistico

nazionaleLunedì 1 marzo

ore 21Chiesa di Sant’Ignazio, Carpi

In collaborazionecon Servizio diocesano

vocazioni e Commissioneper l’iniziazione

cristiana Acr

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16 28 febbraio '10

L’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio, ha affermato il cardinale Caffarra, avrebbe“una conseguenza devastante, significherebbe che il legame della sessualità al compito procreativo ededucativo è un fatto che non interessa lo Stato, poiché esso non ha rilevanza per il bene comune”

Per una famiglia vera

L’equiparazione delle unioni omosessuali al matrimonio, ha affermato il cardinale Caffarra, avrebbe“una conseguenza devastante, significherebbe che il legame della sessualità al compito procreativo ededucativo è un fatto che non interessa lo Stato, poiché esso non ha rilevanza per il bene comune”

primi mesi dell’annosono caratterizzati innumerose comunità par-rocchiali da una parti-

colare attenzione alla famiglia,si moltiplicano le occasioni diriflessione sul significato e sullaspiritualità del matrimonio, diformazione rivolte a rafforza-re e sostenere la difficile re-

sponsabilità educativa dei ge-nitori. Un impegno capillare ecostante che ha una forte valenzasociale in un tempo in cui il“patrimonio famiglia” comecellula costitutiva della socie-tà sembra interessare ben pocoagli stessi responsabili dellacosa pubblica, come ha di re-cente ricordato l’arcivescovo

di Bologna, cardinale CarloCaffarra. “È impossibile farcoabitare nella propria coscien-za la fede cattolica e il soste-gno all’equiparazione fra unioniomosessuali e matrimonio”, echi propone l’introduzione nelnostro ordinamento giuridicodi tale equiparazione, o vota inParlamento a favore di una legge

che vada in questa direzione,compie “un atto pubblicamen-te e gravemente immorale”. Èil forte monito contenuto nellaNota dottrinale dell’Arcivesco-vo di Bologna su “Matrimonioe unioni omosessuali”, rivoltaai fedeli “perché non siano tur-bati dai rumori mass-mediati-ci”, ma anche a “chi non-cre-dente intenda fare uso, senzanessun pregiudizio, della pro-pria ragione”. Tra le cause del-la “crisi” del matrimonio, ilCardinale cita in primo luogola “disistima intellettuale”, dicui è segno “il fatto che inalcuni Stati è concesso, o s’in-tende concedere, riconoscimen-to legale alle unioni omoses-suali equiparandole all’unionelegittima fra uomo e donna,includendo anche l’abilitazio-ne all’adozione dei figli”.L’equiparazione delle unioniomosessuali al matrimonio - èla tesi di fondo del porporato -avrebbe “una conseguenza de-vastante, significherebbe cheil legame della sessualità alcompito procreativo ededucativo è un fatto che noninteressa lo Stato, poiché essonon han rilevanza per il benecomune”.In questo modo, commenta l’ar-civescovo di Bologna, “crol-lerebbe uno dei pilastri deinostri ordinamenti giuridici:il matrimonio come bene pub-blico”. Per il cardinale, inol-tre, “non attribuire lo statutogiuridico di matrimonio a for-me di vita che non sono népossono essere matrimoniali,non è discriminazione ma sem-plicemente riconoscere le cosecome stanno”. L’obbligo del-lo Stato di non equiparare na-sce dal fatto che “le coppiematrimoniali svolgono il ruo-lo di garantire l’ordine dellegenerazioni e sono quindi dieminente interesse pubblico.Non svolgendo un tale ruolole coppie omosessuali non esi-gono un uguale riconoscimen-to”.

L.L.

NÓV MÂN E... NA MÂN NÓVA(Quarantasînch ân... insèm)

Quarantasînch ân fà col “sè” a Sibêina i òm dit al Sgnór ch’a-s srêven vlû bêin.Quarantasînch...cmè i dî ed nóv mânch’a iòm cuntê dî per dî, pian-piânripetènd ogni giórn al nôster “sè”la nostra vìta l’è rivêda chè:na sinfonîa a quâter mân sunêda,forse na quel stèca o na stunêda,na nùvla négra, soquânt cólp ed trôun,môd ed vèder divêrs, dal discùssiôun,ma al brùt têimp al pâsa, a tórna al srêine grasie a Dio, a se vlòm ancòr bêin.Da incóo con l’aiùt dal Sgnór a-s próvaa cuntêr i ân... i dî d’na mân nóvae per ogni dî... ânsi dè per dèa catarò sèmper quêl ‘d nóv in tè.Se cun al sól a gh’è l’aria ch’la scôtaandòm a l’ôra... achsè a tgnòm a bôta,e s’a gh’è na pèca o ‘s vîn l’afânt’vedrê che un quêlch Sânt a-s dà na mân.E, se Dio ‘l vól, tânt ân... tânti mân achsèpugiândes... mè a tè e tè a mè!!!

Giacinto Bruschi - Carpi, 29 agosto 2009

NOVE MANI E... UNA MANO NUOVA(Quarantacinque anni... assieme)Quarantacinque anni fa col “sì” a Cibeno / abbiamo dettoal Signore che ci saremmo voluti bene. / Quarantacinque...come le dita di nove mani, / che abbiamo contato dito perdito, pian piano / ripetendo ogni giorno il nostro “sì” / lanostra vita è arrivata qui: / una sinfonia a quattro manisuonata, / forse qualche stecca o una stonata, / unanuvola nera, alcuni tuoni, / punti di vista diversi, dellediscussioni, / ma il maltempo passa, torna il sereno / egrazie a Dio, ci vogliamo ancora bene. / Da oggi conl’aiuto del Signore si prova / a contare gli anni... le ditadi una mano nuova / e per ogni dito... anzi giorno pergiorno / scoprirò sempre qualcosa di nuovo in te. / Se conil sole c’è l’aria che scotta / andiamo all’ombra... cosìresistiamo, / e se c’è un ostacolo o ci viene l’affanno /vedrai che qualche Santo ci dà una mano. / E, se Diovuole, tanti anni... tante mani così / appoggiandoci... ioa te e tu a me!!!

N.B. 1 Dito = 1 Anno; 1 Mano = 5 Dita (Anni); 9Mani: 9X5=45 AnniPoesia segnalata al XXI Poetar Padano - San MartinoPiccolo di Correggio, 11/10/2009

Speciale

Famiglia

Per una famiglia veraI

La festa della famiglianella parrocchia di Santa Croce

dove, alla presenza del vescovo ElioTinti, sono state festeggiate 25

coppie, dai 5 ai 64 anni di matri-monio. A tutte le famiglie presenti

il Vescovo ha impartito una specia-le benedizione mentre la comunità

parrocchiale ha offerto a tutti unricordo della ricorrenza.

Associazione Speranza Modenavia Saliceta Panaro 70 - 059 375914

Oraganizza un pellegrinaggio al

Santuario dell’AmoreMisericordioso

di Collevalenza (Perugia)la piccola Lourdes italiana

con le vasche per l’immersione

giovedì 22 e venerdì 23aprile 2010

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Gilioli Giorgio 059 643900

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Domenica 28 febbraio 2010Centro di spiritualità familiare “O. Focherini”

San Martino Carano

Un percorso avviato a livello regionaledall’Ufficio catechistico e dalla Pastorale familiare

Costruire uno stiledi collaborazione

Cristina e GuidoPongiluppi

ccogliendo la richiestadei Vescovi dell’EmiliaRomagna di promuo-vere la collaborazione

fra l’Ufficio catechistico e laCommissione di Pastorale Fa-miliare, si è svolto nei giorniscorsi a Bologna, il primoseminario di studio sul tema“Formarsi per costruire unacollaborazione fra adulti” ri-volto ai componenti degli uf-fici diocesani catechistico edi pastorale familiare, in pre-parazione ad un grande con-vegno previsto per metà del2011.Monsignor FrancescoLambiasi ha aperto i lavoriricordando che il tema della“collaborazione” ricorre moltevolte negli Atti degli Aposto-li e negli scritti Paolini; glistessi coniugi Aquila e Priscillasono stati preziosi collabora-tori di Paolo ed hanno contri-buito fattivamente alla suaopera di evangelizzazione.Tonino Solarino e don Re-nato Marangoni hanno con-tinuato ricordando che la col-laborazione fra i vari ufficiesprime e dà forza allaprogettualità diocesana. Lanecessità di lavorare in equiperipercorre la modalità evan-gelica di annunciare Cristo almondo non da soli ma in dueo tre apostoli. I vari ufficimanifestano i diversi carismipresenti nella Chiesa, e que-sti carismi devono riunirsi peressere più efficaci e completinell’annunciare il Vangelo.Diversamente si rischial’autoreferenzialità, in un oriz-zonte che invece propone lapastorale integrata, la comu-nione ecclesiale o laprogettualità d’insieme.Proseguendo sugli argomen-ti trattati, è stato rilevato chese nei decenni scorsi la Chie-sa proponeva di essere “pergli altri”, oggi è indispensa-bile essere “con gli altri”, inuna pastorale di condivisioneche si fonda sull’ascolto(empatia). In questo lasacramentalità del matrimo-nio insegna che la nostra sal-vezza passa attraverso la sal-vezza dell’altro. Riscopriamoquindi la forza e la novitàdella nostra fede in Cristo,che si basa sulla relazione.Oggi la Chiesa deve comuni-care il Vangelo in un mondoche cambia attraverso la mo-dalità relazionale, partendodall’ascolto non prevenuto deibisogni espressi dalle perso-ne. Ascolto non prevenuto!

Quindi la comunità ecclesia-le che si interessa dei nuovibisogni (e non dà risposta aibisogni passati) incarna unaChiesa che fa un camminocon le persone.I relatori hanno proseguitosostenendo che in nome delVangelo possono nascere re-lazioni mature anche fra uffi-ci che all’interno delle nostrediocesi manifestano diversi-tà a volte importanti, relazio-ni capaci di ascolto e di reci-procità. L’analogia con la re-ciprocità del rapporto di cop-pia, la diversità di due mondi

(lui e lei) che riescono a con-dividere un cammino di vitaassieme, ci dicono che le di-versità (dei vari uffici) nondevono spaventarci ma diven-tare una ricchezza.Evidenziando che, in parti-colare, la Pastorale familiarenasce dopo il Concilio Vati-cano II sull’onda dellariscoperta del sacramentomatrimoniale e del ruolo deilaici, mentre l’Ufficio cate-chistico proviene da un’espe-rienza plurisecolare dove lacorresponsabilità con i laici èuna conquista recente.

Anche quest’anno la Commissione coppia e famiglia dell’Azio-ne cattolica della Diocesi di Carpi ha pensato e organizzato duemomenti di riflessione per le coppie sposate da alcuni anni.La scelta dei temi trattati è ispirata all’anno sacerdotale evocazionale indetto da Papa Benedetto XVI e alle linee pasto-rali 2009-2010 di monsignor Elio Tinti.Il primo incontro, che si terrà domenica 28 febbraio presso laparrocchia di San Marino dalle 9, per poi concludersi con lamessa alle 17, avrà come tema la dimensione vocazionale delmatrimonio.Possiamo considerare il matrimonio una vocazione? Siamochiamati al matrimonio? Cosa vuol dire seguire Gesù “dasposati”? E’ diverso il modo di seguire Gesù per chi è sposatoda chi non è sposato? E’ sufficiente avere un matrimonio sanoper arrivare a Dio? Gesù chiama alla sequela con richieste avolte forti e spiazzanti, come scrive l’evangelista Luca: “Se unoviene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre,la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita,non può essere mio discepolo”, e tanti sono gli interrogativi suiquali la commissione, guidata dall’assistente adulti di Ac donRoberto Vecchi, ha sviluppato la struttura dell’incontro.Base di partenza dell’approfondimento saranno alcuni branidell’Antico e del Nuovo Testamento con riferimenti anche alCatechismo degli Adulti Cei che verranno proposti ai coniugiinsieme ad alcune domande come spunto di riflessione perstimolare un lavoro di coppia. Intrappolati nei mille impegniquotidiani, spesso fatichiamo a trovare un momento di pausaper guardare al cammino che il nostro matrimonio ha compiutonegli anni alla luce della Parola. L’intento di questa iniziativaè proprio dare la possibilità agli sposi di ritagliarsi un piccolospazio per confrontarsi vis a vis con i contenuti suggeriti per poicondividere in gruppi di lavoro le meditazioni personali edarricchirle con ulteriori considerazioni e sottolineature.Il secondo incontro prenderà in esame l’aspetto sacramentaledel matrimonio e si terrà domenica 11 aprile presso la parroc-chia di Fossoli.

Salvatore Airoldi e Catia Messori

Vocazione nel matrimonioe Vocazione del matrimonio

“In maniera degna della chiamata che avete ricevuto (Ef. 4,1)”

Si terrà il 28 febbraio il primo dei due incontri dellaCommissione coppia e famiglia dell’Ac che nasce perapprofondire tematiche importanti inerenti la coppia,con l’obiettivo di rinsaldare e riandare alle radici delsacramento matrimoniale celebrato da alcuni anni.Quest’anno al centro è la riscoperta della Vocazioneche porta alla scelta del matrimonio in Dio.

Domenica 28 febbraio 2010parrocchia di San Marino

9.00 Ritrovo e preghiera di Lodi9.30 Lavori di coppia e di gruppo12.30 Pranzo insieme (pranzeremo mettendo insiemequello che ognuno porterà)14.30 Ripresa dei contenuti e Assemblea17.00 Santa Messa e Conclusioni

Per informazioni e iscrizioni: Salvatore Airoldi e CatiaMessori 059.642279 ([email protected]); Carlo Gherardie Paola Catellani 059.688472 ([email protected]);Marcello Testoni e Ornella Tibasti 0535.40061([email protected]); Stefano Battaglia e Maria Bonazzi0535.21480 ([email protected])

L’annuncio del Vangelo devepassare attraverso il “metodonarrativo”, dove il metodo sifa anche contenuto: non ba-sta raccontare Gesù, ma devoanche raccontare di me. Dob-biamo entrare in relazione conle persone che incontriamoesponendoci in prima perso-na: in questo modo l’annun-cio non è leggere il Vangelo,ma raccontare di Gesù attra-verso anche la mia esperien-za di vita. In questo ci staanche il tema della formazio-ne: un cammino che maturapersone capaci di ri-proget-tare la propria vita attorno adalcuni punti di riferimento,sia riguardo l’esperienza uma-na che ognuno sta vivendo,sia attraverso la relazione conGesù.La persona adulta apprende apartire dalla sua esperienza edai suoi bisogni: ed è lì chedobbiamo andare ad attinge-re, promuovendo un “ascoltorelazionale”, ossia facendociprossimi agli altri. Inoltrel’adulto ha bisogno di perce-pire l’utilità di quello che fa,anche in relazione al tempo.E su questi principi tutta lanostra azione pastorale devefare ammenda e tesoro.Chi scrive proviene dall’espe-rienza di pastorale familiaredi accompagnamento deifidanzati al sacramento delmatrimonio; oggi come cop-pia ci occupiamo di incontra-re i genitori dei bambini chefrequentano il catechismo.Non viviamo, in questo, unadualità di servizio, anzi: lenostre limitate esperienze siamalgamano per fornire unservizio più vicino ai bisognidelle persone.La scommessa e la profezia èquindi questa: rendere il no-stro annuncio più forte attra-verso l’unità dei carismi, del-le ministerialità, dei doni sa-cramentali e delle esperien-ze, espresse dalle diversità diognuno di noi ed idealmenteincarnate nei vari ufficidiocesani. Confidando sul-l’aiuto dello Spirito e attra-verso una valorizzazione dellediversità nella reciprocità.

Speciale

Famiglia

A

L’incontro della Commissione coppia e famigliadi Ac per coppie sposate da alcuni anni

Vocazione nel matrimonio,vocazione del matrimonio

UFFICIO PER LA PASTORALE FAMILIARE

Progetta momenti di riflessione specificasulle tematiche familiari più urgenti, cre-ando occasioni e luoghi in cui sia possibi-le un confronto sui principali nodi dellavita familiare

Sede: c/o Curia Vescovile, Corso Fanti, 13 – CarpiTel e Fax 059 686048info@pastoralefamiliarecarpi.orgwww.pastoralefamiliarecarpi.org

L’Ufficio di pastorale familiare invita le famiglie al

Ritiro di Quaresima“Maestro è bello stare qui”

Ore 9.15 Recita delle LodiOre 9.45 Meditazione di S.E. Mons. Elio Tinti,

Vescovo di CarpiOre 10.45 Riflessione personale e di coppiaOre 11.30 S. Messa

Sarà attivo un servizio di baby sitter per i genitori che nefaranno richiesta a: [email protected]

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18 28 febbraio '10

Rubrica a cura della FederazioneNazionale Pensionati CISL

Carpi - Viale Peruzzi 2 - tel. 059 682322Mirandola - Via Bernardi 19 - tel. 0535 21259

RIFORMA DEL FISCOSollecitare una riforma integrale del fisco conaliquote più basse per lavoratori e pensionati:l’obiettivo che la Cisl mette in campo sabato, 27febbraio nelle piazze di tutte le regioni d’Italia.“Occorre allineare le aliquote sulle rendite finan-ziarie al 20%” Bonanni, leader della Cisl presen-ta le proposte confederali per alleviare il peso delfisco che grava su lavoratori dipendenti e pensio-nati. In un’intervista Bonanni ritiene che ci sianole risorse per finanziare la proposta: ” Le pren-diamo tassando alcuni tipi di consumo, il patri-monio e le rendite finanziarie, con l’utilizzodell’anagrafe tributaria e forme di contrastod’interessi. Con miliardi d’evasione ci sono ampimargini di recupero. Servono, però, controlli piùseveri e va ripristinata la tracciabilità dei paga-menti. Al centro c’è la famiglia che è ancoracostretta a supplire alla mancanza di servizi.Proponiamo di unificare i sostegni alla famigliain base al reddito, all’ampiezza del nucleofamigliare e soprattutto al bisogno”.

Tac, una risonanza, una chemioterapia o un interventochirurgico dovrebbe essere da 3 giorni fino ad un massimodi 15. Dopo 90 giorni dall’approvazione del Piano regiona-le, spetterà alle Aziende sanitarie realizzare le indicazioni,tramite strategie che non prevedano” oneri aggiuntivi acarico degli assistiti”. La Regione ha fissato già da anni itempi, ma questi non sempre sono rispettati dalle Aziendesanitarie. Invitiamo i cittadini a segnalarci i casi piùeclatanti.

SIAMO TUTTI PEDONIIl sindacato pensionati Cisl aderisce alla Campagna nazio-nale per la sicurezza degli utenti della strada “Siamo tuttipedoni”. Ogni anno restano uccisi più di 600 pedoni e oltre20 mila feriti. Quasi un terzo attraversava le strisce pedo-nali; tra i più colpiti, gli anziani. Non sono vittime del casoma del mancato rispetto delle regole, a partire dal limite divelocità da parte di chi guida autoveicoli o conduce motocicli.Un pedone investito a 30 km orari ha solo il 50% dipossibilità di sopravvivere, il 10% se investito a 50, oltre i60 non ha speranza. L’obiettivo è di stimolare una maggio-re consapevolezza, creare un clima culturale e condizionistrutturali per aumentare la sicurezza e il piacere di cammi-nare, che dovrebbe… far bene alla salute. La Campagna sisvolgerà ad aprile e maggio e avrà il momento centralegiovedì, 15 aprile.

TAGLIARE LE LISTE DI ATTESAAlla Regione competerà integralmente il compito di abbre-viare i tempi delle liste d’attesa, fissando la tempistica perricoveri, visite o analisi mediche in armonia con le esigenzee situazioni locali, rispettando l’esigenza di migliorare l’attuale situazione, soprattutto per 58 prestazioni critiche,monitorate da vicino. Il “Piano nazionale di governo delleliste d’attesa” definisce scadenze e obiettivi e la Regione avrà90 giorni di tempo per verificare le risorse disponibili, risiste-mare le attività, individuare il tempo massimo d’attesa perogni prestazione da garantire al 90% dei pazienti, a prescin-dere dalle priorità d’accesso. Per oncologia l’attesa per una

ella chiesa di SanNicolò a Carpi il Ve-scovo Elio Tinti ha pre-

sieduto domenica 14 febbra-io la celebrazione diocesanadella Giornata del malato,promossa dall’Ufficio di pa-storale della salute, in colla-borazione con l’Unitalsi el’Avo. Alcuni sacerdoti, fracui don Gian Pio Caleffi edon Nino Levratti, assisten-ti dell’Unitalsi, e don RenzoCatellani, cappellano del-l’ospedale di Carpi, hannoconcelebrato la messa, ani-mata dai canti della CoraleRegina Nivis di Quartirolo.Era presente all’altare ancheil diacono Gianni Zini, di-rettore della Pastorale dellasalute. Grande è stata la par-tecipazione dei fedeli, in par-ticolare dei malati e degli ospitidelle strutture protette, insie-me ai volontari delle associa-zioni impegnate in camposocio-sanitario. Alla preghierafervida e corale per quantivivono la realtà della malat-tia e per quanti li assistono, siè aggiunta un’occasione par-ticolarmente cara all’Unitalsi,vale a dire il conferimento diuna speciale medaglia a colo-ro che hanno vissuto il loroprimo anno di servizio, di-ventando barellieri ausiliari,e ai volontari che hanno com-piuto il loro terzo pellegri-naggio e sono ormai barellierieffettivi. Sono state inoltredistribuite ai presenti le tra-dizionali statuette della Ma-donna di Lourdes contenentil’acqua raccolta alla fonte diMassabielle in occasione deipellegrinaggi unitalsiani. LaGiornata del malato si è poiconclusa, dopo la messa, conun momento conviviale neilocali della parrocchia di SanNicolò, grazie alla disponibi-lità e all’accoglienza del par-roco padre Sandro Pini edei confratelli.

V. P.

Gianni Zini*

entre si celebravano i funerali di donAntonio in chiesa a Fossa, sua ama-ta parrocchia, mi ritornavano allamente tanti ricordi riguardanti gli

incontri, le ore, i giorni vissuti accanto a lui.Lo vidi per la prima volta mentre parlava dellibro che aveva da poco scritto e pubblicatosu Fossa: mi sono sempre piaciute le storieriguardanti le nostre parrocchie. Lo comperaie lo lessi con interesse. Lo rividi di nuovoalcuni anni dopo, nell’autunno 1982 aSerramazzoni, all’Oasi Francescana, inoccasione del mio primo Cursillo di cri-stianità.Quell’incontro, che non potrò certamentepiù dimenticare, fu decisivo per il miocammino spirituale.Fu l’occasione in cui, tramite don Antonioe don Renzo Medici, sacerdote della dio-cesi di Modena, il Signore Gesù vollebussare con forza al mio cuore per chia-marmi alla sua sequela. In quei tre giornicapii il significato della parola “Chiesa”,imparai che il Vangelo non era solo unlibro che si legge alla domenica durante laMessa ma che si può viverlo e testimo-niarlo concretamente tutti i giorni consemplicità, nelle nostre occupazioni, nel nostro lavoro. Compresicosa significa vivere la fede in una comunità cristiana, l’impegno diogni cristiano non solo di osservare i comandamenti e gli altri precettidella Chiesa, ma anche di collaborare per annunciare la Parola di Dioai lontani e ai non credenti. In quei tre giorni il Signore Gesù, a miainsaputa, mise in me, nel mio cuore il seme che poi crescendo sarebbesbocciato nell’ordinazione al Diaconato permanente.Per quasi 20 anni ebbi la gioia, condivisa anche da mia moglie e datanti fratelli e sorelle, di incontrarlo spesso nelle serate del giovedì,prima a Cavezzo, poi a Medolla, in occasione delle riunioni settima-nali del Movimento dei Cursillos di cristianità. Arrivava nelle serateinvernali con la nebbia fitta e col freddo, accompagnato da NatalePrandini, contento di essere fra noi. Con il suo sorriso di sacerdotebuono ci parlava con semplicità di Gesù, si rendeva disponibile per leconfessioni e la direzione spirituale; era felice quando arrivavano altrisacerdoti: don Silvano Rettighieri, don Ugo Gradellini, don EttoreRovatti, don Enore Puviani e qualche volta don Franco Tonini.Don Antonio ha collaborato per la realizzazione di 18 corsi per uominie 3 per donne. Ogni corso richiede un impegno di almeno 2 mesi, conincontri settimanali in posti sempre diversi; poi dopo il corso l’impe-gno a seguire i partecipanti nel loro cammino di crescita nella fede.Questo impegno non leggero lo ha sempre svolto con gioia: ha spesole sue forze anche con i fratelli Neocatecumenali collaborando fin cheha potuto. Ultimamente quando veniva invitato agli incontri declina-va l’invito dicendo che la memoria lo stava abbandonando. Ora è inparadiso con tanti confratelli sacerdoti e tanti fratelli e sorelle che haconosciuto e amato in terra.Preghiamo il Signore che non faccia mai mancare alla Chiesa questiangeli suoi ministri, perché il mondo senza di loro sarebbe certamentepiù in pericolo.

* Diacono permanente

Vicini a chi soffre

La celebrazione diocesanadella Giornata del malato

N

Vita della Chiesa

L’Unitalsi nelle parrocchieDurante la Quaresima l’Unitalsi sarà presente in alcuneparrocchie della Diocesi per presentare le proprie attivitàe per raccogliere fondi in favore di quanti, malati edisabili, desiderano partecipare ai pellegrinaggi ma sononell’impossibilità di coprirne le spese. Dopo la primatappa in San Francesco a Carpi, dame e barellieri interver-ranno alle messe celebrate domenica 28 febbraio a Limidie domenica 7 marzo a Rovereto e Sant’Antonio in Mercadello.Le offerte raccolte saranno devolute all’Unitalsi.

“Nell’attuale momentostorico-culturale, siavverte anche più l’esigen-za di una presenza eccle-siale attenta e capillareaccanto ai malati, comepure di una presenza nellasocietà capace di trasmet-tere in maniera efficace ivalori evangelici a tuteladella vita umana in tutte lefasi, dal suo concepimentoalla sua fine naturale. (...)In quest’Anno Sacerdotale,il mio pensiero si dirigeparticolarmente a voi, carisacerdoti, ‘ministri degliinfermi’, segno e strumen-to della compassione diCristo, che deve giungeread ogni uomo segnatodalla sofferenza. Vi invito,cari presbiteri, a nonrisparmiarvi nel dare lorocura e conforto. Il tempotrascorso accanto a chi ènella prova si rivelafecondo di grazia per tuttele altre dimensioni dellapastorale. Mi rivolgoinfine a voi, cari malati, evi domando di pregare e dioffrire le vostre sofferenzeper i sacerdoti, perchépossano mantenersi fedelialla loro vocazione e illoro ministero sia ricco difrutti spirituali, a beneficiodi tutta la Chiesa”.(Benedetto XVI, Messag-gio per la XVIII Giornatamondiale del malato)

PELLEGRINAGGI

San Giovanni Rotondo12-14 aprile in pullman

Roma: Pellegrinaggionazionale giovani

9-11 aprile

Lourdes21-27 aprile in treno22-26 aprile in aereo

Info e iscrizioni: via SanBernardino da Siena 14,

Carpi. Tel. e fax 059640590 (martedì e giovedì

dalle 17,30 alle 19)

Don Antonio Siena animatoredel Movimento dei Cursillos di cristianità

Servo buono e fedele nella gioia

L’Unitalsi di Carpi eMirandola ricorda

con gratitudinedon Antonio Siena,in particolare per il

ministero svolto condedizione durante i

pellegrinaggi aLourdes. Con fede loaffida nella preghie-

ra al Signoreaffinché lo ammettaa godere della gloria

eterna.

M

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1928 febbraio '10

Manao Haoana daholo! Eccomiqui dopo ben sei mesi inMadagascar… ma come, sonogià passati sei mesi? Ma sesono appena arrivata! Non rie-sco ancora a rendermi ben con-to di essere qui, e poi questotempo mi è volato via tra incer-tezze e paure ma anche e so-prattutto in incontri, desideri,emozioni, preghiere e tantoaltro.Avevo voglia di scrivere qual-che pensiero vagante su questoprimo periodo, e sto frugandodentro di me per poter direqualcosa di sensato ma è diffi-cile dire la grandezza e bellez-za di questo tempo: è propriovero che nel primo periodo sonotante e tali le novità da tra-smettere, e ogni giorno si havoglia di raccontare qualcheavvenimento, poi si impara manmano a custodire e riflettere ea dare la giusta misura a quan-to accade, senza troppi pro-grammi, senza troppe aspetta-tive, “mora mora” (piano pia-no) dicono i malgasci.Il lavoro, la vita di comunità, iviaggi, mi hanno coinvolta alpunto da creare un “terremo-to” dentro la mia vita: ognigiorno scopro la mia debolez-za, fatica, inadeguatezza, la miaimpotenza, ma anche la possi-bilità immensa che mi è stataofferta di poter lavorare e vi-vere accanto “ai piccoli e de-

Dal Madagascar Michela MarchettoSei mesi sono volati, un terremoto dentro la mia vita

boli” di cui parla il Vangelo.E’ proprio un accompagnarsi avicenda, un camminare insie-me a questo popolo, e pur nelladiversità cerchiamo di metterein comune esperienze e cono-scenze che ci aiutino a cresce-re e a “far sorridere i poveri”!Il mio lavoro è fatto di numerie di dati, mi permette però diavvicinare questa umanità cosìlontana per cultura, stili di vitae sensibilità, ma così vicina dasentirti toccata nella carne: nonsi può lavorare senza pensareai destinatari, che sono perso-ne che soffrono la fame, lamalattia, il disagio.E’ da costoro che mi lasciotoccare, pur senza conoscernei volti!

Ma ci sono anche i volti dellepersone che incrocio tutti gior-ni per andare al lavoro, e chemi dicono le fatiche e i bisognidel vivere quotidiano. Ci sonogli sguardi dei tanti bambiniche mi urlano “vazah” (stra-niera) per attirare l’attenzione,e che si accontentano di unsaluto e magari una carezza.E poi la messa vissuta in carce-re ad Ambositra, qualche do-menica fa, tra gli sguardi persidi uomini e donne che trovanocertamente bizzarra la nostrapresenza in quel giorno e inquel luogo!Vi saluto con un messaggiotratto da don Tonino Bello:“Spirito Santo, donaci il gustodi sentirci estroversi.Rivolti, cioè, verso il mondo,che non è una specie di chiesamancata, / ma l’oggetto ultimodi quell’incontenibile amore /per il quale la Chiesa stessa èstata costituita.Se dobbiamo attraversare i mariche ci distanziano dalle altreculture, / soffia nelle vele per-ché, / sciolte le gomene che cilegano agli ormeggi del nostropiccolo mondo antico, / un piùgeneroso impegno missiona-rio ci solleciti a partire.”Un forte abbraccio a tutti etutte!!Veloma mandrapihaona!!

Michela

La giornata per i malati di lebbra nelle parrocchie di San BernardinoRealino e Sant’Agata con il medico volontario Aifo Massimo Abate

Accanto ai dimenticatio scelto di fare il volon-tario per Aifo (Asso-ciazione italiana amici

di Raoul Follereau) perchèquesta è un’associazione cheper portare avanti il suo lavorosi avvale di una lunga catenadi volontari, tra i quali anchequelli che, come oggi, in que-sta parrocchia mi hanno invi-tato a portare la mia testimo-nianza ed ora sono fuori a ven-dere ‘il miele della solidarie-tà’ per finanziare i progetti afavore dei malati di lebbra”.L’aspetto è quello di un ra-gazzino come tanti, ma Mas-simo Abate è un uomo conle idee chiare, è medico spe-cialista in Oncologiapediatrica, attualmente è di-rigente medico presso ilRizzoli di Bologna, dove la-vora nel Centro riferimentospecialistico per il trapiantodi cellule staminali inoncologia muscolo-scheletri-ca ed oncologia pediatrica.Dal 1997 il dottor Abate èconsulente Aifo e così, pe-riodicamente parte, come vo-lontario, per tre quattro setti-mane per valutare i progetti

di questa associazione fon-data da Raoul Follereau perla cura degli “ultimi” sparsinel mondo. “Gli ultimi sonoi malati di lebbra, i portatoridi handicap ed i bambini”spiega Abate e ricorda consoddisfazione il suo viaggioin Brasile, nella forestaamazzonica, dove grazie alprogetto di reinserimentosociale i malati di lebbra nonsolo vivono tranquillamenteinsieme al resto degli abitan-ti dei villaggi ma lavorano oper la fabbricazione di calza-ture speciali per coloro chehanno menomazioni o pro-ducendo artigianato che vie-ne esportato anche all’este-ro. La voce trema un pocoquando ricorda il Congo, ilpaese dilaniato da anni dauna guerra civile che ormai èdiventata una “guerra dimen-ticata” che, con i sui 5 milio-ni di vittime, supera enorme-mente le vittime della guerraafgana che però è molto piùnota. Non dimentica l’innu-merevole numero di bambi-ni che hanno arti amputatidai guerriglieri a colpi dimacete oppure le carceri doveuomini vivono in tali condi-zioni di abbandono che lamaggior parte di loro non neuscirà vivo. Poi c’è il Kenya,Costa d’Avorio, GuineaBissau Etiopia, Brasile eGuyana... poco importa ilpaese, importa il lavoro chesvolge ogni volta che parte:andare nelle zone più lonta-ne, incontrare i capi villag-gio, coinvolgere la popola-zione nella costruzione dipozzi, creare le “unità medi-che mobili” per raggiungerei malati più lontani, crearestrutture per i portatori di han-

Offerte pervenute per laGiornata dei Malati di

Lebbra 2010Agesci – Rolo 255; Ani-matrici Missionarie 150,NN 84, Chiesa Santa Chia-ra 50,Parrocchie: San GiacomoRoncole 1.000, SanBernardino 915, Fossa 785,Sant’ Agata 538, Limidi477, Novi 455, Rovereto325, San Marino 294, SanGiuseppe 250, Quarantoli240, Santa Croce 210,Gavello 200, Gargallo 190,Vallalta 170, Santa Giustina150, San Martino Secchia100, Corpus Domini 100,Santa Caterina 100,Panzano 80.

Si sono ritrovate con entusiasmo davanti ad unafumante pizza tutte le volontarie che hanno lavo-rato, nello scorso mese di dicembre, al mercatinomissionario svoltosi al Borgogioioso.“Mission and love” ovvero “Missione e Amore”è il nome di questa iniziativa e nome non potevaessere più appropriato perché, per realizzare tut-to quanto, c’è stata sempre la grande molla del-l’amore. Sono stati raccolti 3.215,50 euro chesono stati inviati a suor Elisabetta Calzolari perla costruzione di due scuole nel villaggio diAnalavoka in Madagascar. La squisita torta diAnna ha concluso la bella serata con già le ideeper il prossimo mercatino.Un ringraziamento particolare per l’ospitalitàricevuta va al direttore del Centro CommercialeBorgogioioso, dottor Guido Lugli.

M.G.

Mission and love

dicap. Parte sì per verificarela fattibilità dei progetti, maparte perché sa che, in qual-siasi paese andrà, ci sarannodei missionari (suore, sacer-doti, laici) che garantirannola continuità a queste inizia-tive.

M.G.

Serata per l’AfricaUn invito dal Reparto scoutdella parrocchia di San Giuseppe

Le squadriglie Rondini e Castoridel Reparto scout del Carpi 3hanno organizzato una “Serataper l’Africa” per sostenere unprogetto di solidarietà per i bam-bini della scuola elementare“Mapendo” nella città di Rutshuru,in Congo. Il Congo è un paesemartoriato dalla guerra civile cheha già provocato vittime edevastazioni di proporzioni inau-dite spesso nell’indifferenza del-l’opinione pubblica internazio-nale.Un plauso dunque a questi giova-ni che hanno deciso di mettersi ingioco per coinvolgere anche gliadulti in questa impresa di solidarietà che si terrà sabato 13 marzo alle ore 20presso il salone della parrocchia di San Giuseppe Artigiano (via Remesina Int.38 a Carpi) dove verrà offerta una cena a base di prodotti africani.È necessario prenotarsi entro il 5 marzo 2010 chiamando Paola al n. 3313300722. Adulti 20 euro, bambini 15 euro, sconto famiglia 2 adulti + bambino50 euro.

Massimo Abate“H

Estate in MissioneIl corso prosegue

I primi due incontri del corso “Estate in Missione”, con gli interventi del dottor Aluisi Tosolinie di don Francesco Cavazzuti, hanno visto un’ampia partecipazione, in particolare da partedi un nutrito gruppo di giovani. Questi i prossimi appuntamenti:

Martedì 2 marzoSede dei Volontari per le Missioni “Accogliere le diversità... le ragioni dell’altro”don Germain Kitcho Dossou, vicario parrocchiale di Mirandola

Martedì 9 marzoSede dei Volontari per le Missioni“Quale spiritualità per il volontario?”Anna Maria Berta, presidente Compagnia Missionaria di Bologna

Martedì 16 marzoSede dei Volontari per le Missioni“Prevenzione sanitaria e precauzioni alimentari”Vincenzo Ferrari, Medici con l’Africa Modena-Reggio Emilia

Gli incontri si tengono alle ore 21 e sono aperti a tutti.Info: Volontari per le Missioni, Strada Statale 112, Santa Giustina di Mirandola; tel. 340 2482552; e-mail: [email protected]; sito: www.volmission.it.Centro missionario diocesano, Corso Fanti 13, Carpi - tel. 059 689525; e-mail: [email protected]

Michela Marchetto

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20 28 febbraio '10

D e t t o F a t t o&CONTRO LO STRESS DELLA VITA QUOTIDIANA

Finalmente a casa, dopo una stressante giornata! Mi infilo inbagno, oasi di pace, e chiudo l’uscio. Mi accomodo sul waterdesideroso di leggere qualcosa di leggero, rilassante, conmolte fotografie. Infilo la mano nel portariviste e afferro laprima cosa che mi capita: una scheda della pastorale fami-liare diocesana intitolata “Il bagno va pulito ogni giorno: lapurezza del cuore è capacità di accogliere e non inquinare”.Una catechesi familiare che si insinua nel mio bagno la sentoun po’ come un’indebita violazione della mia privacy, matant’è, ormai è fatta. Inizio a leggerla: “Nel corso di unafrenetica giornata di lavoro a volte dieci minuti in bagnosono gli unici di tranquillità. In quale altro luogo possiamotrovare una tale quiete e solitudine? Dove possiamo ben cosìcomprendere il passo del Vangelo di Marco secondo il qualenon è quello che mangiamo che ci insozza, bensì il peccatoche esce dal nostro cuore?” Resto perplesso. E’ in bagno chepossiamo così ben comprendere?! Traviato dalla posizionein cui mi trovo, riesco sì a immaginare il peccato che se neesce, ma non dal cuore. La scheda prosegue proponendo unesercizio di coppia dall’eloquente titolo: “come far brillareil water”, (esercizio che sinceramente non ho mai fatto incoppia) e alcuni suggerimenti per la meditazione, tra cuichiedere a me stesso, ogni volta che vado al gabinetto: “qualinefandezze devo eliminare dal mio cuore?” E’ in questimomenti che percepisco la mia inadeguatezza di cristiano emi accorgo di essere ancora lontano dalla perfezione spiri-tuale. A me, quando vado al gabinetto, viene da eliminarenefandezze sempre dall’organo sbagliato.

Saverio Catellani

La corrispondenza dei lettori va inviata a:Notizie - Giornale Aperto - Via don Loschi 8 - 41012 Carpi

Fax 059/630238 - E-Mail: [email protected]

Quella “bestemmiola”in pubblicità

Non nascondo un certo stu-pore nel leggere la pubblicitàa tutta pagina, nell’ultima dicopertina dello scorso nume-ro di Notizie, di una notaCantina locale che promette-va in omaggio a tutti i clientiuna bottiglia di “Zio Canta”,il Lambrusco della StranaCoppia. Ora, è noto che lalocuzione “Zio Canta” non fariferimento a particolari doticanore di fratelli di mamma opapà (magari resi brilli dallabevuta), ma si tratta alla stor-piatura della più diffusa be-stemmia popolare. “Ho forsesentito infrangere il secondocomandamento?!” chiede stu-pefatta la madre devota al fi-glio preadolescente. “No, hodetto: zio” si giustifica lui. “Enon l’hai forse abbinato al-l’animale che abbaia?” insi-ste lei. “No, ho detto: canta”si giustifica ancora lui. In-somma, finché sulla quarta diNotizie c’è la pubblicità di unnoto centro commerciale cheannuncia ai fedeli “domenicaaperto”, passi, ma la pubbli-cità con bestemmiola

subliminale si potrebbe evi-tare.Con stima.

Francesco Righi - Carpi

I sexy taxi

Da qualche tempo stanno cir-colando a Carpi alcuni taxicon la pubblicità di un “Loca-le sexy (night) aperto tutta lanotte”. Tanti anche se nond’accordo con tale pubblicitàsono costretti a prendere que-sti mezzi anche contro la pro-pria volontà. Da parte mia stocercando di protestare ma alConsorzio Taxista mi hannorisposto che la pubblicità vie-

ne fatta secondo le normative.Ho scritto anche al Sindacodicendo che la mia coscienzanon mi fa accettare tale pub-blicità in quanto abbiamo bi-sogno di altri valori, di ri-spetto del proprio corpo e diquello degli altri, di rispettodei sentimenti propri e di cia-scuno.Grazie per l’attenzione.

N. C. - Panzano

Accolgo con attenzione la notacritica del sig. Righi e la pro-testa di N.C..Non posso condividere l’ac-cusa mossa a Notizie di averpubblicato, seppur all’inter-

no di uno spazio pubblicita-rio, tale “bestemmiola”. Nelleletture subliminali, ci sta tut-to e il contrario di tutto, conquale effetto poi, offendere lasensibilità dei credenti peruna bottiglia di vino? Pro-pendo per un tentativo di evo-care un ritorno al passatopopolano, con tutti i limiti delcaso. Poi si può apprezzare onon apprezzare, e questo faparte della nostra capacitàdi scegliere di fronte ad ogniproposta commerciale. Pur-troppo tanti spot pubblicitarial limite della decenza scor-rono in tv, sui giornali e suicartelloni e, come affermaN.C., sui taxi: è questo undegrado sicuramente da ar-ginare. Quanto alla pubbli-cità sull’apertura domenica-le dei locali commerciali, èvero che può apparire unacontraddizione ma è altret-tanto vero che si recupera ilsenso autentico della festa edel giorno del Signore, nonoscurando gli spot, ma attra-verso un lavoro educativo eculturale, capace di orienta-re scelte e stili di vita deigiovani e delle famiglie.

L.L.

Aggiornamento degli orari delle messeLa protesta dei lettori

Abbiamo ricevuto le segnalazioni da parte di alcuni lettoriche hanno riscontrato delle inesattezze negli orari dellemesse pubblicati da Notizie.Da parte nostra presentiamo le scuse per questo disservizioma non a caso viene sempre riportato in calce all’elencoche l’aggiornamento degli orari è responsabilità di parrocie rettori di chiese e santuari.

ESERCIZISPIRITUALI 2010

II Turnoda venerdì 5 a domenica 7 marzo

Abbazia di MaguzzanoPercorso sui Salmi

don Gian Domenico Cova(Docente di Antico Testamento presso la Facoltà teologica

dell’Emilia Romagna)Per iscrizioni: Francesco Manicardi 3282713426, mail:

[email protected] 80 euro + 5 euro di iscrizione

III Turnoda venerdì 19 a domenica 21 marzo

Ferrara di Monte Baldo“Che cosa possiamo sperare?”monsignor Giuseppe Lorizio

(Professore ordinario di Teologia fondamentale e Metodologiateologica nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università

Lateranense)Per iscrizioni: Carlo e Paola Gherardi tel. 059/688472

(ora cena), mail: [email protected] 80 euro + 5 euro di iscrizione

Gli esercizi iniziano con la recita del Vespro del venerdìe terminano nel pomeriggio della domenica.E’ garantito il servizio di baby sittering. Bambini fino a 6anni gratis. Sono previsti sconti per ragazzi da 7 a 12 anni

PARROCCHIA DI LIMIDIIn collaborazione con Viaggi Brenzan

Pellegrinaggio a Lourdes e …dal 14 al 18 giugno in pullman

accompagna don Rino Malagoli

Il viaggio comprende la visita a Nizza, Arles,Carcassonne e Avignone.

Quota di partecipazione: 550 euro.Iscrizioni entro il 30 marzo.

Organizzazione tecnica: Viaggi Brenzan –Castelmassa (Ro) – tel. 042581789.

Per informazioni: Parrocchia di Limidi tel. 059 561625;Ufficio diocesano pellegrinaggi tel. 059 652552.

Parrocchie di Cortile e San Martino SecchiaCircolo culturale Anspi “Perla” – Cortile

PellegrinaggioDomenica 7 marzo

Sacro Monte della Verna (Arezzo)e Santuario di San Vicinio a Sarsina

Il pellegrinaggio sarà accompagnato da una guida spirituale.Informazioni e prenotazioni: tel. 059 662639

Circolo Anspi San MassimoParrocchia di Fossa

Gita e pellegrinaggioin Campania

Reggia di Caserta, Pompei,Paestum, CostieraAmalfitana, Napoli

22 - 25 aprile 2010

Quota individuale: euro 490 (supplemento camera singolaeuro 59). Info: 053523859–339 1245217, entro il 28febbraio (con acconto di euro 100)

Circolo Anspi “Mario Gasparini Casari”Sant’Antonio in Mercadello

DOMENICA 28 MARZO

Santuario Madonna del FrassinoPeschiera del Garda

accompagna don Luca BaraldiProgramma: partenza ore 14 davanti alla chiesa e

rientro alle 22 circa.Numero minimo partecipanti: 35 adulti

Quota di partecipazione: 35 euro (adulti) comprensividi viaggio e cena

SABATO 1 E DOMENICA 2 MAGGIO

Lago Maggiore e Isole Borromeeaccompagna don Luca Baraldi

Numero minimo partecipanti: 35 personeQuota di partecipazione (tutto compreso): 250 euro

(adulti); 220 euro (bimbi fino a 10 anni)Prenotazioni entro il 15 marzo.

E’ richiesta la tessera Anspi (costo 6 euro).Per informazioni e iscrizioni: Anna Maria Cavazza 059674195; Giovanna Mantovani 059 674178, cell. 3200829129; Sandra Gasparini in negozio al tel. 059 674233.

Vita della Chiesa

Due Incontri rivolti a genitori, docenti, educatori,per confrontarci sulla relazione educativa

In collaborazione con

L'Ufficio per la Famiglia e il Forum delle Associazioni Familiari Emilia Romagna

Si educa comunicandoSi educa comunicando

26 Febbraio 2010

La Sfida Educativa il gioco delle relazioni

Psicoterapeuta dell'età evolutiva, consulente psicopedagogico del Comune di Milano.

relatore:

Ezio Aceti

UFFICIO DIOCESANO

PER L’EDUCAZIONE E LA SCUOLA“Sono l’Alfa e l’Omega

il principio e la fine.”

ore 21,00

Venerdì 26 febbraio ore 16.30Sala Duomo di Carpi

convegno “La valutazione: risorsa educativa”Relatore Sergio Govi, ispettore del Ministero dell’istruzioneaperto a docenti e dirigenti delle scuole statali e paritarie

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2128 febbraio '10

APPUNTAMENTI

LA RICERCA DELLE NEUROSCIENZEVenerdì 26 e sabato 27 febbraioCarpi, Centro Graziosi e Teatro comunalePer celebrare il decennale (2000-2010) della Croce Blu di Carpi sabato27 febbraio alle ore 10 presso il Teatro comunale si terrà il convegno“Fondazione Ebri Rita Levi-Moltalcini e la Ricerca nelle Neuroscienze”.Relatori saranno i dottori Stefano Gasperini, Paolo Occhialini e AlbertoBacci. Interverrà Rita Levi-Montalcini. Il coordinamento sarà affidato aFausto Casini. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria. Info: tel.335 1407035. Questo appuntamento sarà preceduto venerdì 26 alle ore20 al centro Graziosi (via C. Sigonio) da una cena di beneficenzaorganizzata dalla Croce Blu in favore della Fondazione Ebri Rita LeviMontalcini. Info: tel. 059 698585; 335 1407035.

LE STORIELLE DELLA MAMMAGiovedì 25 febbraioCarpi, Sala Bianca di Palazzo CorsoAlle 15.30 presentazione del libro “Le storielle della mia mamma” diIsola Giovanna Pighetti. Interverrà l’autrice per raccontare la sua espe-rienza. L’iniziativa è promossa dall’Università “Mario Gasparini Casari”.Ingresso libero. Info: tel. 059 6550494

GIOVANI IN MUNICIPIOSabato 27 febbraioCarpi, Palazzo comunalePer i giovani dai 18 ai 30 anni si terrà alle 10 un incontro informale conil presidente del consiglio comunale Giovanni Taurasi e la vicepresidenteGiuseppina Baggio. E’ la continuazione ideale di una serata dedicata aicambiamenti climatici tenutasi al termine dello scorso anno e un’occa-sione per approfondire la conoscenza delle istituzioni. Info:[email protected] [email protected]

Cultura e Spettacoli

L’ANGOLO DI ALBERTO

Con un atteso concerto in pro-gramma il 27 febbraio prossi-mo, l’Associazione culturaleSchola Cantorum Regina Nivisfesteggia il decimo anniversa-rio della sua fondazione. Com-posta da oltre trenta coristi, spe-cializzati in un repertorio chespazia dal canto gregoriano allepiù celebri arie ottocentesche,sino alla polifonia contempora-nea, la corale è diretta da oltresei anni da Tiziana Santini,docente di Pianoforte Principa-le presso l’Istituto Superiore diStudi Musicali “Vecchi-Tonelli” di Modena.In soli dieci anni di attività,l’associazione culturale ha giàal suo attivo significative parte-cipazioni canore e l’organizza-zione di due importanti iniziati-ve: il Corso di base per coristi emaestri di coro, e l’annualefestival di musica antica Lamusica sacra nella terra deiPio, giunto ormai alla sua terzaedizione, che hanno visto la par-tecipazione di importanti artistidi fama internazionale.I festeggiamenti di sabato 27febbraio avranno luogo pressola nuova aula liturgica dellaparrocchia di Quartirolo e ve-dranno la partecipazione del-

La rivista americana “Studiesin conservation”, fonte autore-vole nel campo del restauro, harecentemente pubblicato unarticolo su una tesi, discussaper il Master in Materiali eTecniche Diagnostiche nel set-tore dei Beni Culturali all’Uni-versità di Pisa, della dottores-sa Laura Cannalire sullascagliola carpigiana. “La ri-cerca – spiega Laura Cannalire– è stata effettuata in collabo-razione con le Università diPisa e di Modena, si è basatasul confronto delle fonti d’ar-chivio e sui dati scientifici de-

Marzo in compagniaIn preparazionealla PasquaIl programma di marzo delgruppo “Il faro”, che vedeinsieme il Centro di pro-mozione sociale “Gorizia”e la parrocchia del CorpusDomini, si presenta parti-colarmente ricco. Si comin-cia martedì 2, alle 15 pres-so il Gorizia con la proie-zione di un video sulle ori-gini e la storia dell’8 mar-zo, Giornata internaziona-le della donna. Martedì 9marzo visita alle collezio-ni della casa di Argia, il 16gara di briscola e il 23 latombola. Si chiude marte-dì 30 marzo, con un mo-mento di preparazione allaPasqua curato da don Car-lo Malavasi, parroco delCorpus Domini. Tutti gliappuntamenti, quando nonindicato diversamente, sitengono alle ore 14,30 pres-so il Centro Gorizia.

Nell’ambito dei rapporti culturali tra l’Italia e il Giappone,venerdì 26 febbraio verrà inaugurata a Tokyo, presso il MuseoItabashi che così celebra i trent’anni dalla sua fondazione, unamostra di oltre 200 stampe conservate da due dei più impor-tanti collezionisti italiani, il carpigiano Carlo Contini eGiuliano Bernati, esposizione per la quale si è attivamenteprodigato il Centro Studi d’Arte estremo Orientale di Bolo-gna, che già l’anno scorso contribuì a determinare il successodella mostra di stampe della Collezione Contini presso ilMuseo Archeologico.Le stampe, per la prima volta esposte all’estero, offrono unacompleta panoramica dell’arte ukiyo-e: a partire dalle sumizuri-e (stampe monocrome) di Okumura Masanobu del periodoiniziale, passando alle nishiki-e (stampe policrome) di SuzukiHarunobu e ai successivi sviluppi; sarà possibile ammirare leopere di Utagawa Kuniyoshi e Utagawa Kunisada, attivi allafine del governo shogunale dei Tokugawa, fino a quelle, ormaiin età moderna, di Kawase Hasui e Yoshida Hiroshi.Carlo Contini, medico, scrittore e artista poliedrico, non ènuovo a tali iniziative: stampe della sua preziosa collezionesono già state a più riprese esposte a Venezia, Roma, Parma eBologna, sempre corredate da raffinati ed esaurienti catalo-ghi.Gli organizzatori sono certi che il pubblico giapponese avràmodo di apprezzare appieno queste opere, che potranno rive-larsi una sorpresa, sia per la loro rarità, sia per il peculiarepunto di vista che ha guidato gli acquisti dei collezionistiitaliani.

In mostra a Tokyo le stampe giapponesidella Collezione Contini

Tesorinascosti

La Schola CantorumRegina Nivisfesteggia ildecennale di attivitàSabato 27 febbraio aQuartirolo il primoappuntamento

l’Associazione Corale Savanidi Carpi e del coro dei PueriCantores Regina Nivis etJuvenilia.La corale Savani proporrà unvasto repertorio che condurràgli ascoltatori dal canto anticoalle composizioni leggere con-temporanee, in un sapiente in-treccio polifonico affidato al-l’arrangiamento e alla direzio-ne del maestro Giampaolo Vio-li. Il coro di voci bianche deiPueri Cantores e le voci giova-nili delle ragazze di Juveniliaoffriranno infine brani trattidalla tradizione rinascimentalee dalla produzione didattica con-temporanea.I festeggiamenti per il decimoanniversario della ScholaCantorum Regina Nivis si con-cluderanno sabato 13 marzo conuna meditazione-concerto affi-data alla Scuola corale Giaco-mo Puccini di Sassuolo, direttadal maestro FrancescoSaguatti.

E.C.

rivanti da analisi specificheeffettuate sui campioni dipaliotti d’altare o su altre ope-re in scagliola. La possibilitàofferta dalle nuove metodologied’indagine, come le tecnichenon invasive e non distruttive,rappresentano un gradito aiutoalla conoscenza della naturadei materiali per l’identifica-zione dei materiali costituentii beni culturali, aprendo cosìulteriori possibilità di confron-to”. Lo studio ha delineato l’evo-

luzione della scagliola, defi-nendo la presenza sul territo-rio carpigiano di diverse botte-ghe e soprattutto l’adozione didiverse tecniche artistiche.Quali le prospettive aperte dallostudio? “Certamente - è il pa-rere della ricercatrice che orarisiede a Carpi - la ricerca èsolamente agli inizi, in quantoil numero dei campioni esami-nati è esiguo, e la zona di pro-venienza molto limitata rispet-to a quella nella quale è accer-

tata la presenza di questo tipodi manufatti. D’altra parte l’artedella scagliola, come si è veri-ficato nelle fonti, è nata a Carpi,ma poi si è estesa a tutta l’EmiliaRomagna e oltre, arrivandoanche in altre città come Firen-ze e Cremona”. “L’esistenzadi diverse botteghe potrebbeessere legata anche a tecnichediverse e modalità esecutivediverse per i vari manufatti,per cui, in realtà, la nostra ri-cerca è solo all’inizio di un

lungo cammino. Occorrerà –conclude Laura Cannalire -procedere a indagini a tappetosugli oltre 400 paliotti d’altarein area emiliana per costituiteun archivio di dati che consen-tano eventualmente anche didiscriminare tra botteghe, traartisti, tra abitudini locali. Intempo di crisi, è difficile scom-mettere sulla cultura, anche seil turismo in Italia è semprestato considerato una fonte diricchezza”. E deve continuare

Una delle maggiori riviste internazionali nel settore della conservazione dei beni culturali ha pubblicato la ricerca di Laura Cannalire

Vetrina americana per la scagliola carpigiana

ad esserlo per valorizzare luo-ghi, storia e competenze uni-che come dimostra l’attenzio-ne della rivista americana perla ricerca di Laura Cannalire.

L.L.

La prima foto della ScholaCantorum Regina Nivis (fine 1999)

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22 28 febbraio '10

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Agenda

GIOVEDÌ 25 FEBBRAIOPREGHIERA• Dalle 20 alle 21 - Carpi, San

Bernardino da Siena - Veglia di pre-ghiera e digiuno per la pace a cura deiGiovani di Ac e aperta a tutti

INCONTRI• Ore 21 - Carpi, Sant’Ignazio – Pre-

sentazione dell’Enciclica “Caritas inveritate” - “Un’enciclica sociale perlo sviluppo integrale dell’uomo”, re-lazione di don Franco Appi (Facoltàteologica Emilia Romagna)

VENERDÌ 26 FEBBRAIOINCONTRI• Ore 21 - Carpi, Sala Duomo - “Si

educa comunicando”, incontro per igenitori e gli educatori

AZIONE CATTOLICA• Spiazzi - Esercizi Spirituali giovanis-

simi triennio. Fino a domenica 28

DOMENICA 28 FEBBRAIOINCONTRI• Ore 9,30 - San Martino Carano -

Ritiro diocesano spirituale per le fa-miglie

LUNEDÌ 1 MARZOINCONTRI• Ore 21 - Sant’Ignazio - “Il cammino

vocazionale nei catechismi degli adul-ti”. Relatore: don Guido Benzi, diret-tore Ufficio catechistico nazionale

MERCOLEDÌ 3INCONTRI• Ore 15.,30 - Curia vescovile - Riunio-

ne dei Direttori degli uffici pastorali

GIOVEDÌ 4INCONTRI• Ore 9,30 - Seminario - Aggiorna-

mento per il cleroPREGHIERA• Ore 21 - Santa Chiara - Preghiera per

le vocazioniINCONTRI• Ore 20,30 - Seminario - 1° incontro

del Corso di Dottrina sociale dellaChiesa: “Sviluppo umano e sviluppoeconomico alla luce dell’Enciclica”,relatore don Giuliano Guerzoni (Fa-coltà teologica Emilia Romagna)

VENERDÌ 5INCONTRI• Ore 21 - Sala Duomo – “Si educa

comunicando”, incontro per glieducatori e gli insegnanti

ESERCIZI SPIRITUALI• Maguzzano, II turno esercizi spiri-

tuali “Percorso sui salmi”, predicato-re don Gian Domenico Cova (Docen-te di Antico Testamento, Facoltà teo-logica dell’Emilia Romagna). Fino adomenica 7

DOMENICA 7INCONTRI• Ore 15 – San Nicolò - Incontro per le

Religiose della Diocesi

PORTA APERTAI servizi offerti sono: ascolto,ricerca lavoro, interventi in ge-neri alimentari, orientamento etutela dei diritti, accompagna-mento a persone e famiglie indifficoltà, distribuzione indumentie mobilio usati, organizzazionedi momenti d’incontro e integra-zione per stranieri.

CARPI - Via Peruzzi, 38 Tel. 059 689370 - Fax059 6550219. Sito internet:www.portaapertacarpi.it, E-mail:[email protected]. Orari di apertu-ra al pubblico: lunedì, martedì, giovedì e venerdìdalle 9,30 alle 11,30 e dalle 16,30 alle 18,30.MIRANDOLA - Via S. Faustino 130 Tel e Fax 053524183. E-mail: [email protected] di apertura al pubblico: martedì, giovedì evenerdì dalle 10 alle 11,30.

RECUPERANDIANuova vita alle cose - per uno stiledi vita più equo e sostenibile.

Via Montecassino, 10/h - Carpi. Tel 059643225 – fax 059 6329186. E-mail:[email protected]. Orario diapertura: martedì e giovedì dalle 9 alle 12 e dalle16,30 alle 19; sabato dalle 9 alle 13.

UNITALSIUnione Italiana Trasporto Ammalatia Lourdes e Santuari internazionali

Accanto all’organizzazione di pel-legrinaggi ai santuari italiani edesteri, vi sono numerose propostedi incontro con gli ammalati.

Sede di Carpi: via San Bernardino da Siena, 14 -41012 - Carpi (MO), Tel e fax: 059 640590.Orario: martedì - giovedì 17.30-19. Sede diMirandola: c/o Parrocchia del Duomo, via donMinzoni 3, 41037 Mirandola (MO), Tel: 053521018 – Fax: 0535 27330. Orario: ogni sabatodalle 9 alle 12.

UFFICIO MISSIONARIOTiene i contatti con tutti i missio-nari della Diocesi nei diversi Pa-esi del mondo e coinvolge la co-munità su progetti in loro soste-gno.

Sede: Curia Vescovile; Recapiti: Tel e fax 059689525. e-mail:[email protected]: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 12,30 e ilmartedì dalle 15 alle 18.

ASSOCIAZIONE SOLIDARIETÀ MISSIONARIA ONLUSLegata all’attività del Centro Mis-sionario diocesano, è un servizioin più a favore dei missionari del-la Diocesi di Carpi per offrirepossibilità aggiuntive di intervento.

Sede: c.so Fanti, 13 - Carpi. Tel e Fax 059689525. e-mail: [email protected]

ASSOCIAZIONE VOLONTARI PER LE MISSIONINata nell’ambito del Centro Mis-sionario per favorire la preparazio-ne e l’invio di volontari presso lemissioni nei paesi in via di svilup-po. A questo scopo organizza ognianno un corso di preparazione peraspiranti volontari. Promuove ini-ziative atte a finanziare i progettiche verranno realizzati.

Sede: c.so Fanti, 13 - Carpi. Tel 340 2482552 eFax 059 689525. e-mail: [email protected]: www.volmission.it

Ogni settimana i recapiti di uffici, enti,associazioni della Diocesi di Carpi

Catechesi - LiturgiaCarità - Missioni

CURIA VESCOVILE

Curia Vescovile,Corso Fanti, 13 CarpiTel 059 686048

UFFICIO CATECHISTICOSi occupa di sovrintendere allacura della catechesi nell’ambitoterritoriale diocesano, sostenen-done lo sviluppo in attuazionedegli orientamenti e delle lineepastorali del Vescovo e in strettorapporto con le concrete esigen-ze del popolo di DioAl fine di favorire la promozio-ne e la qualificazione di alcuniambiti di intervento, vengonocostituiti nell’UCD specifici set-tori e servizi: “Servizio per ilCatecumenato degli Adulti”“Settore per l’ApostolatoBiblico”

Sede e recapiti: Curia Vescovile Carpie-mail: [email protected]: tutti i giorni previo accordo telefonico

SETTORE APOSTOLATO BIBLICOAl “Settore per l’apostolatobiblico” dell’Ufficio catechisti-co è affidato il compito di pro-muovere iniziative che valoriz-zino la presenza della Bibbia nel-l’azione pastorale della Chiesa eche favoriscano l’incontro diret-to dei fedeli con il testo sacro.

Sede e recapiti: Curia Vescovile Carpie-mail: [email protected]: tutti i giorni previo accordo telefonico

UFFICIO LITURGICOOffre aiuti validi e concreti pervivere la liturgia come fonte eculmine dell’esistenza, e dunqueper riscoprire, a partire da essa, ildono di Dio che è stato posto inciascuno.

Sede e Recapiti: Curia Vescovile

CARITAS DIOCESANA CARPIHa il compito di realizzare l’at-tuazione del precetto evangelicodella carità nella comunitàdiocesana e nelle parrocchie.

Sede Legale: c/o Curia VescovileSede Operativa: c/o Porta Aperta Carpi, Via Peruzzi,38 – 41012 Carpi (MO). Tel 059 689370, Fax 0596329186. Sito internet: www.caritascarpi.it; e-mail: [email protected]: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12,30 edalle 15,30 alle 18,30.

CONFERENZA SAN VINCENZO DÉ PAOLIPorta aiuto a coloro che soffronoe sono nel bisogno, creando unrapporto personale e cercando dirimuovere le cause del disagio.Le nuove povertà sono all’atten-zione della San Vincenzo, il cuimotto è: “Dare una mano colorala vita”. È presente con diverseConferenze a Carpi, Mirandola eConcordia.

Presidente Consiglio Centrale: c/o Irene Natali,0535 22673Sede legale: Via Saffi, 13 – Mirandola. Punto diriferimento è la parrocchia, via Don Minzoni, 1/3. La mail è: [email protected].

Apostolatodella Preghiera

Nella chiesa dell’Ado-razione a Carpi ogni

primo giovedì del mese alle ore 10celebrazione della Messa seguita dauna meditazione guidata.

Intenzioni per il mese di marzoGenerale: Perché l’economia mon-diale sia gestita secondo criteri digiustizia e di equità, tenendo contodelle reali esigenze dei popoli, spe-cialmente di quelli più poveri.Missionaria: Perché le Chiese inAfrica siano segno e strumento diriconciliazione e di giustizia in ogniregione del Continente.Dei Vescovi: Perché il cammino qua-resimale, attraverso la preghiera, ildigiuno e le opere di misericordia,purifichi i nostri cuori dall’orgoglio,rendendoci più amici di Dio e piùattenti a chi ha bisogno del nostroaiuto.

Movimento dei Gruppidi preghiera di Padre Pio

Gruppo “S. Maria Assunta”di Carpi

Chiesa di San NicolòDomenica 28 febbraio ore 15

Parliamo di Padre PioCon Maria Grazia Bassoli,

autrice del volume “Padre Pio si èfermato a Modena. Vissuti e

testimonianze su Padre Pio daPietrelcina”

Ore 15 accoglienza e Rosario; ore17,30 Santa messa. Aperto a tutti

PanzanoGruppo di preghiera

MedjugorjeCome ogni ultima domenica del mese,il gruppo di preghiera Medjugorjesi riunirà a Panzano domenica 28febbraio. Questo il programma: alleore 15 accoglienza; alle ore 15.30Santa Messa; a seguire “La via crucissul monte Krizevac”, filmato con leriflessioni di padre Slavko; infine labenedizione eucaristica.

Parrocchia di Sant’Agata di CibenoPrimi sabati del mese

Sabato 6 marzo presso la parrocchia di Sant’Agata a Cibeno, padre Alberto Scaramuzzaofc, rettore del Santuario di Puianello, presiede la preghiera dei Primi sabati del meseorganizzata dal Rinnovamento nello Spirito. Tema della celebrazione: “Non dovevianche tu aver pietà del tuo compagno?” (Mt 18,23-35). Programma: ore 20.45accoglienza e recita della Coroncina della Divina Misericordia; ore 21 rosario econsacrazione al Cuore immacolato di Maria; ore 21.30 celebrazione della messa; ore22.20 esposizione e adorazione del Santissimo Sacramento, preghiera di intercessioneper gli ammalati; infine benedizione eucaristica. Info: Gruppi di Rinnovamento nelloSpirito “Gesù misericordioso” di Sant’Agata di Cibeno (tel. 3498612518) e “Misericordiadel Signore” di Cavezzo (tel. 0535 47094).

Sono disponibili in Curia:- la relazione di S.E.R. Mons. Rino Fisichellatenuta in Cattedrale lo scorso 15 febbraio;- l’opuscolo sul profilo biografico di DonRoberto Maletti, scritto da don Carlo Truzziin occasione dell’incontro del clero, lo scor-so 4 agosto 2009.

Page 23: Luigi Lamma C’è tempo per te 6 7 8 9 11 - WebDiocesi 08.pdf · 2 28 febbraio '10 VI Domenica di Pasqua G II Domenica di Quaresima Il Signore è mia luce e mia salvezza Domenica

2328 febbraio '10

AGENDA del VESCOVOSegreteria vescovile Corso Fanti 7 Carpi - Tel. 059 686707

Il quotidianodei cattolici

GIOVEDI’ 25• dalle ore 10.30 alle ore 12.30: udienze private• ore 21, Quartirolo: presiede l’incontro per i fidanzati

VENERDI’ 26• dalle ore 10.30 alle ore 12.30: riceve i collaboratori della

Curia e i sacerdoti• ore 16.30, Carpi, Sala Duomo: saluto alla conferenza pro-

mossa dalla Commissione diocesana per la pastorale scola-stica

SABATO 27• ore 10, Carpi, Teatro comunale: partecipa al Congresso su

“Fondazione Ebrei Rita Levi-Moltancini e la Ricerca nelleNeuroscienze”

DOMENICA 28• ore 9, San Martino Carano: presiede la meditazione di intro-

duzione sulla Quaresima e le Linee Pastorali per le famiglie• ore 12, San Martino Carano: presiede la Messa a conclusione

del ritiro delle famiglie

LUNEDI’ 1• ore 10, Carpi: visita a Recuperandia• ore 10.30, Carpi: visita al Centro di ascolto e distribuzione

alimenti• ore 11, Carpi, Porta Aperta: Conferenza stampa nella sede

della Caritas• ore 21, Quartirolo: presiede il consiglio della Seconda zona

pastorale

Agenda

MARTEDI’ 2• dalle ore 10.30 alle ore 12.30: udienze private

MERCOLEDI’ 3• Giornata personale di studio di preghiera e di riflessione• ore 15.30, Carpi, Curia Vescovile: partecipa alla riunione dei

direttori degli Uffici pastorali diocesani

GIOVEDI’ 4• ore 9.30, Carpi, Seminario Vescovile: aggiornamento Clero• ore 21, Carpi, San G. Artigiano: presiede il Corso dei fidanzati

VENERDI’ 5• dalle ore 10.30 alle ore 12.30: riceve i collaboratori della

Curia e i sacerdoti• ore 19.30, Carpi, Cappella Oratorio Eden: Messa e Cresima

adulti

SABATO 6• dalle ore 10.30 alle ore 12.30: udienze private• ore 15.30, Mirandola: benedizione e inaugurazione nuova

sede Ant in via Volturno, 41• ore 17, Carpi, Sala Cervi: Benedizione e saluto ai partecipan-

ti alla mostra promossa dal Cif• ore 21, Cibeno: Rosario e Messa per il Gruppo di preghiera

del Rinnovamento nello Spirito Santo

DOMENICA 7• ore 10.30, Gargallo: Messa negli anniversari di matrimonio• ore 15.30, Maguzzano: Messa per i partecipanti agli esercizi

spirituali di Azione cattolica

Frequenza per la diocesiFM 90,2

La Tvdell’incontroDigitale terrestreCanale 801 Sky“E’ TV” Bologna

I parroci sono invitati a far pervenire alla redazione eventuali modifiche:tel 059 687068, fax 059 630238, e-mail [email protected].

ORARIO SS. MESSE

Ufficio Diocesano

PellegrinaggiCorso M. Fanti, 13 - 41012 Carpi (MO)

Tel. 059-652552 - [email protected]

Dal 6 al 10 aprileSulle orme

del Santo Curato d’Arsguidato dal Vescovo Elio Tinti

Ars - Lione - La Salette - Avignone- Arles - Saintes Maries de la mer

Il pellegrinaggio si terrà a bordo di due pullman: il primo per i sacerdoti, i diaconi,e i loro familiari e, a completamento dei posti disponibili, anche ad altri pellegrini;il secondo per i pellegrini laici. Per i primi tre giorni il programma sarà comune:Martedì 6 aprile: partenza da Carpi (Stazione autocorriere) e arrivo a Lione; pranzo in hotel; celebrazione dellaMessa al Santuario della Fourvière e breve visita della città; cena e pernottamento.Mercoledì 7 aprile: pensione completa. Dopo colazione l’intera giornata sarà dedicata alla cittadina di Ars, doveGiovanni Maria Vianney trascorse la sua esistenza. Alle ore 10 sarà concelebrata la Messa nella Basilica. Dopo ilpranzo visita ai dintorni di Ars e rientro a Lione.Giovedì 8 aprile: pensione completa; partenza per il santuario di Notre Dame de la Salette; Messa; incontro conuna guida locale per la visita del complesso monasteriale; pranzo. Dopo il pranzo dell’8 aprile il secondo pullman(con i pellegrini laici) proseguirà il pellegrinaggio con il seguente programma:Giovedì 8 aprile: arrivo ad Arles in serataVenerdì 9 aprile: pensione completa. Partenza per Avignone ed incontro con una guida locale per la visita dellacittà; pranzo a Nimes; nel pomeriggio visita a Saintes Maries de la Mer, paese tipico della Camargue famoso perla Madonna Nera dei gitani; rientro ad Arles.Sabato 10 aprile: breve visita alla città di Arles; partenza per il ritorno; pranzo libero lungo il percorso.Quota di partecipazione: 495 euro (5 giorni); 280 euro (3 giorni). Per i sacerdoti e i diaconi l’Ufficio pellegrinaggiapplicherà una riduzione.Organizzazione tecnica: Cornacchini Viaggi

Ostensionedella Sindone

a Torino8-9 maggio

Nel programma ècompresa la visita allacomunità Cenacolo disuor Elvira a Saluzzo,

alla Basilica diSuperga e alla Sacra

di San Michelein Val di Susa.

Calendario celebrazionidella Santa MessaCase Protette “Il Carpine”e “Il Quadrifoglio”di Carpi

Mese di Marzo 2010

Sabato 6 ore 17.00: Il CarpineDomenica 7 ore 10.00: Il QuadrifoglioSabato 13 ore 17.00: Il QuadrifoglioDomenica 14 ore 10.00: Il CarpineSabato 20 ore 17.00: Il CarpineDomenica 21 ore 10.00: Il QuadrifoglioSabato 27 alle ore 16.00 Messa di Pasqua conMons. Elio Tinti al CarpineDomenica 28 ore 10.00: Il QuadrifoglioMartedì 30 alle ore 16.00 Messa di Pasquacon Mons. Elio Tinti al Quadrifoglio

Prima messa festiva: 17,00: casa protetta Quadrifoglio/Carpine(p.zza Donatori di Sangue 1) • 18,00: Cattedrale • 18,30: S.Nicolò • 19,00: S. Francesco • 19,00: Ospedale

Festive: 7,15: S. Bernardino da S. • 7,30: S. Chiara • 8,00:Cattedrale, S. Nicolò • 9,00: Ospedale, Tenente Marchi •9,30: Cattedrale, S. Nicolò, S. Francesco • 10,00: casaprotetta Quadrifoglio/Carpine (p.zza Donatori di Sangue 1) •10,30: Cimitero • 10,45: Cattedrale • 11,00: S. Nicolò, S.Francesco • 12,00: Cattedrale • 17,30: S. Nicolò • 18,00:Cattedrale • 19,00: S. Francesco – Ospedale

Prima messa festiva: 18,30: Corpus Domini, Quartirolo •19,00: S. Croce

Festive: 8,00: Quartirolo • 8,30: Corpus Domini, S. Croce •9,45: Quartirolo • 10,00: Corpus Domini, Gargallo • 11,15:Quartirolo, S. Croce • 11,30: Panzano, Corpus Domini

Prima messa festiva: 18,00: Cortile • 19,00: S. Bernardino R.,Limidi

Festive: 8,00: Limidi • 9,30: S. Bernardino R, S. Martino Secchia• 10,00: Limidi • 11,00: S. Bernardino R, Cortile • 11,15:Limidi • 17,00: S. Bernardino R

Prima messa festiva: 19,00: S. Agata-Cibeno, S. Giusep-pe Artigiano, S. Marino Ponticelli, Fossoli • 20,30:Budrione

Festive: 8,00: S.Marino • 9,30: S. Agata-Cibeno, S. GiuseppeA. • 10,00: Migliarina, Fossoli • 11,00: S.Marino, S. GiuseppeA. • 11,15: S. Agata-Cibeno, Budrione • 11,30: Fossoli •18,30: S. Giuseppe A.

Prima messa festiva: 18,00: Novi di Modena • 19,00: Rolo, S.Antonio in M. • 20,30: Rovereto

Festive: • 8,30: Novi di Modena, Rovereto • 9,30: Rolo • 10,00:Novi di Modena • 10,30: S. Antonio in M. • 11,15: Rolo,Rovereto • 17,00: Novi di Modena

Prima messa festiva: 17,00: Mirandola Casa di Riposo, MirandolaS. Francesco • 18,00: Cividale • 18,30: Mirandola Duomo •19,00: Mortizzuolo • 20,00: S. Giacomo Roncole

Festive: 7,30: Mirandola Ospedale • 8,00: Mirandola S. Fran-cesco • 8,30: Cividale • 9,00: Mirandola Duomo • 9,30:Mortizzuolo, S. Giacomo Roncole • 9,45: S. Giustina •10,30: Mirandola Duomo, Cividale, S. Martino Carano •11,15: Mirandola S. Francesco • 11,30: Mortizzuolo, S.Giacomo Roncole • 12,00: Mirandola Duomo • 17,00:Mirandola S. Francesco • 18,30: Mirandola Duomo

Prima messa festiva: 18,30: Concordia • 19,00: Fossa, S.Possidonio • 20,30: Vallalta

Festive: 8,00: Concordia• 9,00: Vallalta • 9,30: Concordia, S.Caterina, Fossa, S. Possidonio 10,45: S. Giovanni • 11,00:Vallalta • 11,15: Fossa, Concordia • 11,30: S. Possidonio

Prima messa festiva: 17,00: San Martino SpinoFestive: • 9,00: S. Martino Spino • 9,30: Gavello • 11,00:

Quarantoli, S. Martino Spino • 11,15: Tramuschio

Page 24: Luigi Lamma C’è tempo per te 6 7 8 9 11 - WebDiocesi 08.pdf · 2 28 febbraio '10 VI Domenica di Pasqua G II Domenica di Quaresima Il Signore è mia luce e mia salvezza Domenica

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