LUGLIO 2016 Numero 6 · LUGLIO 2016 Numero 6 Giornalino mensile della Casa di Riposo “Fondazione...
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LUGLIO 2016
Numero 6
Giornalino mensile della Casa di Riposo
“Fondazione Luigi Ferrari”
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LA TREBBIATURA IN CORTE
In luglio si trebbiava il frumento. La manodopera veniva reperita
attraverso altre corti che avevano lo stesso lavoro, così si
rendevano reciprocamente la manodopera.
FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE
FRUTTA: albicocche, anguria, ciliegie, fichi, fragole, lamponi,
limoni, mele, meloni pesche, prugne, susine.
VERDURA: aglio, bietole, carote, cavolfiori,cetrioli, cipolle,
fagioli, fagiolini, fave, lattuga, melanzane, patate, peperoni,
piselli, pomodori, ravanelli, sedano zucchine.
SEMINA NELL’ORTO: bieta, carota, cavolfiori, cicoria,
cipolle, invidia, finocchi, fagioli, fagiolini, lattuga, lattughino da
taglio, prezzemolo, ravanello, rape, rucola, scarola, valeriana,
zucchine.
RACCOLTA:Basilico, bieta, carote, cavolo cappuccio, cetrioli,
cipolle, fagioli, fagiolini, fragole, invidia, lattuga, melanzane,
meloni, origano, peperoni, piselli, pomodori, prezzemolo,
ravanelli, rosmarino, rucola, salvia, zucchine.
Ci canta le proprie lodi, stona.
La luna se non la scalda la illumina.
L’è meio sbrisciar col piè che con la lengua.
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FEDERICO GARCIA LORCA
“Notte d'Estate”
L'acqua della fonte
suona il suo tamburo
d'argento.
Gli alberi
tèssono il vento
e i fiori lo tingono
di profumo.
Una ragnatela
immensa
fa della luna
una stella.
UMBERTO SABA
“Notte d'estate”
Dalla stanza vicina ascolto
care
voci nel letto dove il sonno
accolgo.
Per l'aperta finestra un lume
brilla,
lontano, in cima al colle, chi sa
dove.
Qui ti stringo al mio cuore,
amore mio,
morto a me da infiniti anni
oramai.
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LE PREGHIERE DELLA MISERICORDIA
Che la fede,
sia l’Amore che crede.
Che la speranza,
sia l’Amore che attende.
Che l’adorazione,
sia l’Amore che si prostra.
Che la preghiera
sia l’amore che si incontra,
Che la mortificazione,
sia l’Amore che si immola.
Che soltanto il tuo il tuo Amore, o Dio,
diriga i miei pensieri,
le mie parole e le mie opere
Elena Guerra
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Santa Veronica Giuliani
Veronica Giuliani, al secolo Orsola, è stata una badessa e
mistica italiana, venerata come santa dalla Chiesa cattolica
che la ricorda il 9 luglio.
Nata a Mercatello, nel Ducato di Urbino, ultima figlia di
Francesco Giuliani e Benedetta Mancini. La coppia aveva
avuto ben sette figlie femmine, del quale oltre a Orsola
altre due sue sorelle intrapresero la vita monastica. Faceva parte dell'ordine
delle Clarisse Cappuccine, in cui vi entrò nel 1677 a 17 anni cambiando il
nome da Orsola a Veronica per ricordare la Passione di Gesù e nel 1716
diventò badessa del monastero di Città di Castello. Scrisse un vastissimo
diario, Il Tesoro Nascosto, pubblicato postumo (l'edizione più nota è
quella a cura di Pietro Pizzicaria del 1895), nel quale racconta la propria
esperienza mistica. Veronica Giuliani è considerata fra le più importanti
contemplative-penitenti che il mondo occidentale abbia avuto. Tutta la sua
vita interiore è - in continuità con la spiritualità francescana rappresentata
oltre che da San Francesco d'Assisi anche da clarisse come Camilla da
Varano - una sofferta meditazione della passione di Cristo e una continua
donazione espiativa per i peccati degli uomini. La sua vita esteriore fu
caratterizzata da svariati fenomeni sovrannaturali. La Chiesa cattolica la
riconosce come autenticamente portatrice delle stigmate dal 5 aprile 1697
sino alla morte. Alla sua morte il vescovo di Città di Castello chiese ai
medici di controllare il cadavere e durante l'autopsia si osservò il cuore
«trafitto da parte a parte». Veronica lasciò un'opera unica, il suo diario,
scritto in 22.000 pagine manoscritte rilegate in 36 volumi. In quelle pagine
manca qualsiasi cancellatura o correzione e persino la normale
punteggiatura. Veronica fu subito acclamata santa ma perché la Chiesa
riconoscesse ufficialmente l'eroicità delle sue virtù si dovette attendere
fino al 26 maggio 1839 quando Gregorio XVI la canonizzava davanti ad
una folla enorme.
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I NONNI RACCONTANO…
Nel mese di Luglio, tempo di vacanze, i nostri anziani ricordano i giochi che si facevano più
comunemente in strada:
Un gioco particolare ci viene raccontato da una nostra ospite ferrarese:
I bambini sono seduti a cerchio, uno si nascondeva il fazzoletto sotto il sedere e un altro girava
mentre si diceva “ fazzoletto peio peio se ti trovo ti darei se ti trovo in un canton ti darei un bello
scopazzone”. Se si trovava chi aveva il fazzoletto gli si dava un bello schiaffo in testa e si
nascondeva sotto ad un altro.
Sempre la stessa signora racconta che con delle palline di gesso in ginocchio si cercava di buttarle
in una buca
SALTO DELLA CORDA
CARAMPANA
Disegna il percorso sul terreno. Il gesso è ideale per disegnare su materiali come asfalto, beole di
pietra o cemento.
Lancia un sasso appiattito, o un oggetto simile (un sacchettino con della sabbia dentro, una
conchiglia, un bottone, un giochino di plastica) nel riquadro "1". L'oggetto che lanci deve
atterrare dentro il riquadro senza toccarne i bordi o rimbalzare fuori. Se non atterra entro i bordi,
perdi il tuo turno e passi il sasso alla prossima persona. Se non atterra nel riquadro, passa alla fase
successiva. Salta tra i riquadri, evitando quello dove è finito il sasso. Per ogni riquadro ci va un
piede solo. Sta a te decidere con quale piede iniziare. Non puoi avere più di un piede a terra in
nessun momento, "a meno che" non ci siano due riquadri numerati uno di fianco all'altro. In quel
caso, puoi mettere giù entrambi i piedi simultaneamente (uno per ogni riquadro). Tieni sempre il
piede all'interno del riquadro(i); se calpesti una linea, salti nel riquadro sbagliato, o salti fuori dal
riquadro perdi il turno.
Raccogli il tuo sassolino al ritorno. Quando arrivi all'ultimo numero, girati (rimanendo su un solo
piede) e saltella nell'ordine inverso. Quando sei sul riquadro subito prima quello con il sasso, piegati
in avanti (sempre su un piede solo!) e raccoglilo. Poi salta quel riquadro e termina il tuo turno
Passa il sassolino al prossimo giocatore. Se hai completato il percorso con il sassolino sul primo
riquadro (e senza perdere il tuo turno), allora al turno successivo, lancia il sasso sul secondo
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riquadro. Il tuo obiettivo è quello di completare il percorso avendo lanciato il sasso su tutti i
riquadri. Il primo giocatore a fare ciò vince il gioco!
LUGLIO è anche il mese della trebbiatura, ricordo molto vivo nei nostri anziani. Ricordiamo
le tradizioni di questo periodo con le parole di Dino coltro:
Fervono i lavori della mietitura, dell’essiccazione sul zèdase, sull’aia, del grano.
Se l’inizio della mietitura scadeva de vènare, una donna era mandata sul campo il giorno prima per
tagliare qualche manello di spighe, in modo da evitare così il malocchio: né de marte né de vènare
mètete a mèdare, né di venerdì né di martedì inizia a mietere.
E, nemmeno, in fase di luna crescente: in luna che cresse no mèdare.
Il contratto de la medànda, della mietitura, nelle grosse aziende, durava un mese, quaranta giorni;
il mietitore riceveva un compenso in natura e, fra i diritti, c’era quello della spigolatura, cui erano
adibiti i ragazzi. Le donne erano più adatte a doparàre ‘l seghèto, la falce, a fare i manà, i covoni,
mentre i òmeni ì incrosetàva la sera, dopo il lavoro ordinario, si recavano sul campo a mettere i
covoni in crosèta, in mucchio, secondo un preciso criterio.
La trebbia, la machina, veniva piantata, cioè fermata dentro i ceppi, in corte e i braccianti erano
chiamati a laoràre a la machina, a turno, con i compiti che venivano alternati secondo le scadenze
della giornata: dalle cinque alle otto, l’ora de colazion; dalle nove a mezzogiorno, l’ora del disnàre;
dalle quindici alle diciassette, l’ora de marènda, quando si faceva una pausa par la marènda;
quindi, fino alle venti o ventuno di sera, l’ora de zèna.
Chi lavorava a la prèssa a passare i fili, chi a le bule, chi su ‘l caro a scaricare i covoni e chi a i
sachi, a riempire i sacchi di grano.
Il macchinista de ‘l vapore, della motrice a vapore era sempre lo stesso e aveva un aiutante. Era il
macchinista che dava il segnale dei turni di lavoro, sonando ‘l cuco, la sirena.
Finio de batare, finito il frumento, era tempo di mietere l’avena: a Santa Maddalena, se taia l’avena
(23 luglio ). In una filastrocca, il frumento dice alla segala: va là segàla co la gamba storta, ti te sì
su l’usso e mi son su la porta, non pensarci su, segala dalla gamba storta, è giunto il nostro
momento, tu sei sull’uscio e io sono già sulla porta.
Luglio con agosto, sono mesi di caldo e de gran arsura; la pioggia, è attesa come un miracolo:
l’aqua de San Giacomo la fa miracoli e par Sant’Ana l’aqua l’è ‘na mana (25-26 luglio).
Il riso ha raggiunto il pieno sviluppo: a Sant’Ana ‘l riso va in cana e santa Madalena la nòsa l’è
piena, la noce è piena.
Si ripeteva volentieri anche un’altra filastrocca: a Santa Toscana (12) i ròndoni i se slontàna, maùra
l’ùa luiliàna, se piòve l’è ‘na cana, e a Santa Madalena (22) la nòsa l’è piena, se ne vanno le prime
rondini, l’uva lugliòla si fa matura, la pioggia è una grazia del cielo e la noce è piena.
Tratto da “paese perduto” di Dino Coltro
La cultura dei contadini veneti
Vol 1° - la giornàda e il lunario
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Il 5 luglio Dina A. compie 91 anni
Il 6 luglio Carlo compie 83 anni
l’11 luglio Elisa compie 91 anni
Il 13 luglio Giuseppina M. compie 93 anni
Il 15 luglio Argia compie 94 anni
Il 15 luglio Marcello compie 95 anni
Il 15 luglio Angelina P. compie 94 anni
Il 24 luglio Vanda compie 77 anni
Il 27 luglio Gustavo compie 83 anni
Il 30 luglio Rosetta compie 86 anni
Il 31 luglio Annamaria G. compie 84 anni
Una buona regola di vita è avere sempre il cuore
un po’ più tenero della testa
John Graham
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SAI RISPONDERE?
Siamo dodici fratelli.
Sono nato per secondo, ma sono il più piccolo.
Come può essere?
Soluzione: è il mese di Febbraio
Ci sono quattro sorelle che purtroppo non si vogliono bene.
Quando infatti una arriva, l’altra se ne va.
Chi sono?
Soluzione: le stagioni
Si spoglia quando comincia a far freddo.
Sai dire che cos’è?
Soluzione: l’albero
CONSIGLI UTILI
Miniera di virtù preziose,il peperone è un ottimo alleato anche per
conservare il peso forma. Ha infatti pochissime calorie, contiene
una buona dose di vitamina A ed è un’ottima fonte di vitamina C.
I funghi da crudi, anche quelli commestibili contengono tossine
tremolabili ( che evaporano cioè in cottura, a circa 80°) che
possono creare difficoltà digestive: meglio quindi consumarli
cotti. Anche se ci piacciono è bene consumarne in quantità
moderate.
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INSALATA DI SEPPIOLINE
INGREDIENTI 1KG DI SEPPIOLINE 600 G DI PATATE
IL SUCCO DI UN LIMONE 7 CUCCHIAI DI OLIO DI OLIVA
UN BICCHIERE DI VINO BIANCO 2 SPICCHI DI AGLIO
PREZZEMOLO SALE E PEPE
PREPARAZIONE:
Preparate la citronette emulsionando in una piccola terrina il succo di limone con una presa di sale e una di pepe, versando a filo cinque cucchiai di olio e continuando ad amalgamare. Pelare le patate, lavatele, tagliatele e fatele cuocere in acqua bollente salata per dieci minuti. Disponetele su un piatto e conditele con la citronette. Pulite le seppioline e sciacquatele sotto l’acqua corrente. Sbucciate gli spicchi di aglio, tritateli finemente con gran parte del prezzemolo e fateli rosolare in un ampio tegame con il restante olio per 2 miniti; unite le seppioline , fateli insaporire per cinque minuti a fiamma vivace, bagnate con il vino e lasciatelo evaporare a fuoco vivace. Cuocete per 7/8 minute, unendo altro vino se necessario, infine regolate di sale. Distribuite le seppioline nei piatti individuali; disponetevi accanto le patate e cospargete con il restante prezzemolo tritato. BUON APPETTITO… E SOPRATTUTTO MANGIATE IN COMPAGNIA
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Nella mattinata del 6 giugno, i nostri ospiti si sono cimentati nella recita
intitolata “ IL PENTOLINO DEL VECCHIO E DELLA VECCHIA”;
la storia si basa su una “fola” tratta dal filò veronese ed è stata arricchita,
grazie alla collaborazione di Diana De Guidi, con canti della nostra
tradizione. Il pubblico intervenuto per lo spettacolo è stato davvero
speciale: tutti i 150 alunni della scuola primaria del paese, che con la loro
energia ed entusiasmo hanno arricchito la nostra rappresentazione con balli
e battiti di mani!!!! Una grazie di cuore alle maestre che hanno accolto il
nostro invito di buon grado!
Giovedì 16 giugno…PIZZA IN SALONE
Una pizza in compagnia si è svolta nel salone della casa di riposo
che per l’occasione si è trasformata in una sala da pranzo che ha
accolto tanti dei nostri nonni che hanno mangiato una deliziosa
pizza rotonda accompagnata da bibite, musica e…. tanta allegria.
Adesso l’appuntamento sarà per il mese prossimo.
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Giovedì 21 e giovedì 28 : Pet therapy ala nuova;
Martedì 13 alle ore 15.30 e mercoledì 27 alle ore 15.30
Musicoterapia con Diana;
giovedì 14 alle ore 11.30 pizza in salone
Lunedì 28 alle 16:00: anguriata in salone
Mercoledì 27 alle 16.00:
FESTA DEI COMPLEANNI DEL MESE
ARRIVEDERCI!
AL PROSSIMO NUMERO DI
“Fondazione Luigi Ferrari RACCONTA”
REDATTO DALLE EDUCATRICI:
ANTONELLA E VALERIA
E DAL GRUPPO DI
“REDAZIONE GIORNALINO” COMPOSTO
DA ALCUNI NOSTRI OSPITI