Ludovico Ariosto e il poema epico- cavalleresco. La vita Nasce a Reggio Emilia l'8 settembre del...
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Ludovico Ariosto e il poema epico- cavalleresco
La vita
Nasce a Reggio Emilia l'8 settembre del 1474 Il padre Niccolò è comandante del presidio militare degli Estensi a Reggio, la madre una nobildonna di ReggioPrimogenito di dieci figli
Intraprende gli studi giuridici (controvoglia)
1494: la famiglia si trasferisce a FerraraSi dedica agli studi umanistici 1500 : morte del padre
Presunto ritratto di Ludovico Ariosto di Tiziano
Casa natale
Alla corte degli Este
1501-03: capitano della rocca a Canossa
a Canossa gli nasce Giovambattista, il primogenito che Ludovico non sarà mai completamente convinto di dover riconoscere come proprio, contestando l'affidabilità di Maria, la madre, una domestica
1503: al servizio del cardinale Ippolito d’ Este - Intensa attività politico-amministrativa
1509 : a Ferrara, da un'altra domestica di casa Ariosto, gli nasce un altro figlio, Virginio, che verrà poi legittimato
Palazzo d’Este (Palazzo dei Diamanti)
I viaggi e la scrittura
A Mantova da Isabella d’EsteInizia la composizione dell’Orlando FuriosoA Roma da Giulio IIScrive le commedie: la Cassaria e i Suppositi, in prosa (Plauto)A Roma da Leone XConosce Alessandra Benucci, a Firenze Successivamente, dopo essere rimasta vedova nel 1515, la donna si trasferì a Ferrara, iniziando una relazione con lo scrittore.
1516: I edizione Orlando Furioso in 40 canti; successo immediato
1517: rifiuto di seguire Ippolito in Ungheria
Stanchezza per la vita di corte
Rivendicazione della sua funzione di poeta
1518: al servizio di Alfonso d’Este Viaggi in Italia e difficoltà economiche
Alfonso era meno ignorante e gretto del fratello Ippolito ma comunque, "sia l'una che l'altra soma", dice l'Ariosto, erano
gravi.
Garfagnana
Nel 1522 Alfonso gli affidò l'arduo compito di governatore della Garfagnana, da poco annessa al Ducato, regione turbolenta, abitata da una popolazione fiera ed indomita, poco abituata al comando ed infestata da banditi, in cui l'ordine doveva essere mantenuto con la forza; in quest‘ occasione Ariosto dimostrò abilità politiche e pratiche.
Castelnuovo in Garfagnana
La regione non era certo una delle più belle tanto da definirla “terra di lupi e di briganti”. “Questa è una fossa, ove abito, profonda”. Sono le crude parole di Ludovico Ariosto nelle “Satire” in cui esprime i suoi sentimenti per un luogo ostile.
Rocca ariostesca
1525: casetta a Ferrara
1528: nozze segrete con Alessandra Benucci
Il Negromante e la Lena, in versi (Terenzio)
1532 : III edizione Orlando Furioso
1533: muore per enterite
Le commedie
Nella Cassaria (rappresentata nel 1508), prima commedia regolare italiana, e nei Suppositi (rappresentata nel 1509) l'Ariosto ricorre al procedimento classico della contaminatio: personaggi e situazioni dei modelli latini intrecciati in una nuova trama.
Le altre commedie dell'Ariosto (Il negromante, Lena, I studenti) presentano trame di tipo più novellistico e riferimenti diretti al mondo contemporaneo. Spicca tra esse la Lena per il complesso personaggio cui l'opera s'intitola e l'ambigua situazione in cui esso si muove.
Ariosto è considerato la tipica figura dell’intellettuale
cortigiano del Rinascimento. Egli, tuttavia, manifesta verso la
corte un malcelato rifiuto e ne disapprova falsità e ipocrisia.
Il suo rapporto con tale ambiente è ambivalente.
L’autore aspira ad una vita appartata, dedita agli studi e
all’amore per Alessandra Benucci, intende difendere la propria
libertà: ciò è inconciliabile con la vita di corte.
Poema epico- cavalleresco in ottave 46 canti
Ferrara
Capitale della poesia epica: i tre maggiori poemi del Rinascimento
1) Orlando Innamorato di Boiardo
2)Orlando Furioso di Ariosto
3) Gerusalemme liberata di Tasso
nacquero tutti alla corte degli Estensi
Matteo Maria Boiardo
Si rivolse all’epopea cavalleresca con malinconica nostalgia di chi, scontento del suo tempo, cerca di far rivivere i fantasmi del passato.
Alla corte di Ferrara erano molto letti i romanzi del ciclo brètone e i cantari dell’epica carolingia.
Boiardo unifica questi due filoni, con mezzi e
tecniche ancora primitivi.
Orlando Innamorato
Rimasto incompiuto per la morte dell’autore.
Presenta una versificazione rozza.
Nel Cinquecento, ristabilitosi l’uso del fiorentino letterario, Berni riscrisse il poema in “buona lingua”
L’eclissi dell’Innamorato
Trascorso un decennio dalla morte di Boiardo, Ariosto intraprese la continuazione del poema, componendo il Furioso.Ed ecco che l’Innamorato, oscurato dalla fortuna di Ariosto, passa alla tradizione come “antefatto ” al Furioso.
Anche se i due poemi sono molto diversi tra loro tradizionalmente sono diventati l’uno dipendente dall’altro.
Filoni narrativi dell’Orlando furioso
La guerra tra cristiani e saraceni.
L’amore di Orlando per Angelica.
L’amore tra la cristiana Bradamante e il saraceno Ruggiero,
destinati, dopo la conversione di quest’ ultimo e il matrimonio, a
generare la stirpe Estense.
L’Orlando Furiosomanifesta
una concezionerinascimentale della vita
evidenziata attraverso
la quete=inchiesta lo spazio
Il tempo
ha struttura circolare e carattere illusorio ha una dimensione terrestre
e orizzontale
non ha una dimensione
cronologica lineare
Il Proemio (I-II) dell’Orlando InnamoratoSignori e cavallier che ve adunatiPer odir cose dilettose e nove,Stati attenti e quïeti, ed ascoltatiLa bella istoria che 'l mio canto muove;E vedereti i gesti smisurati,L'alta fatica e le mirabil proveChe fece il franco Orlando per amoreNel tempo del re Carlo imperatore.
Non vi par già, signor, meravigliosoOdir cantar de Orlando inamorato,Ché qualunche nel mondo è più orgoglioso,È da Amor vinto, al tutto subiugato;Né forte braccio, né ardire animoso,Né scudo o maglia, né brando affilato,Né altra possanza può mai far diffesa,Che al fin non sia da Amor battuta e presa.
Proemio dell’Orlando FuriosoLe donne, i cavallier, l'arme, gli amori,le cortesie, l'audaci imprese io canto,che furo al tempo che passaro i Morid'Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,seguendo l'ire e i giovenil furorid'Agramante lor re, che si diè vantodi vendicar la morte di Troianosopra re Carlo imperator romano.
Dirò d'Orlando in un medesmo trattocosa non detta in prosa mai, né in rima:che per amor venne in furore e matto,d'uom che sì saggio era stimato prima;se da colei che tal quasi m'ha fatto,che 'l poco ingegno ad or ad or mi lima,me ne sarà però tanto concesso,che mi basti a finir quanto ho promesso.
Donne
Arme
Cortesie
Cavalieri
Amori
Imprese
DOPPIO CHIASMO