LUCE E TRASPARENZA TESSIT DEI I DELL'ANTICO … · cultura Paracas. È quind l'arti e del pizz...

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LUCE E TRASPARENZA DEI TESSITI DELL'ANTICO PERÙ La prima volta che ebbi tra le mani un tessuto preco- lombiano, avevo appena compiuto 20 anni, ma l'emo- zione che provai non e ancora svanita. Si trattava di una «tela dipinta" di Chancay, una cultura tarda della costa centrale del Perù, e ancora oggi la ricordo con molta chiarezza. La tela - circa m. 2 di lunghezza per m. 1 di lar- ghezza - raffigurava un gruppo di personaggi con teste trofeo, serpenti bicefali, uccelli marini e altri clementi astratti. Tutta l'opera era stata dipinta con solo tre colo- ri: rosso cinabro, giallo ocra e marrone. Il risultato era una specie di delirio primordiale, un vero rito della primavera, una entusiasmante prolifera- zione di creature solari che sembravano essere generate dagli stessi raggi del sole, molto inclemente in quella re- gione arida. 11 pigmento naturale integrato alla grossa trama di cotone crudo, il ritmo della composizione, la felicità e la freschezza dell'invenzione, il significato quasi cruento - vale a dire la celebrazione dei suoi dei, dei suoi frutti e dei suoi morti - il tutto illuminato dal sottile estro e dal- la grazia dell'artista, tutto contribuiva a fare di questa semplice tela, tanto povera e primitiva nell'aspetto, uno dei più alti momenti di tutta l'arte precolombiana e dell'arte in generale. Questa prima impressione m i f u confermata più avanti, man mano che venivo scoprendo la grande tessitura peruviana oltre alla pittura di Chan- cay, che in realtà è pittura sopra la tela, scoprii ciò che si può definire come arte tessile propriamente detta, nelle culture egemoniche: Chavin, Huari, Inca. Unitamente agli sviluppi tardivi, come la già citata Chancay e la fastosa Chimù, ciò mi era bastato per con- vincermi della incredibile varietà, complessità, raffina- tezza di detti tessuti. D'altro canto, altre emozioni mi aspettavano ancora: la pittura di Chavin, i «mantos» di Paracas e i pizzi della stessa Chancay. Molto è stato detto e scritto per quanto riguarda l'ar- te di Paracas, meno sulla pittura Chavin e quasi nulla sui pizzi, considerati, ingiustamente, come la cenerentola dell'arte tessile precolombiana. È impossibile non com- mentare qui, anche se brevemente, la pittura di Chavin, una cultura madre e fondatrice, dalla cui matrice provie- ne quasi tutta la iconografìa religiosa dell'antico Perù. Si tratta di opere insolitamente mature e sofisticate in una cultura primitiva, come il caso del formativo chavinia- no, che gli archeologi datano tra il 1500 e il 1000 avanti ( tristo. Oggi è possibile presumere che le tele ritrovate a Carwa - una regione della costa sud di Paracas, a 700 k m . di distanza - siano un prodotto della espansione Chavin lungo il territorio peruviano. Lo stesso sentimento, pre- sente in tutta la sua arte litica e nella ceramica incisa, ap- pare in queste tele colme di fervore religioso. Dipinte con tecnica sommaria, però sicura e adatta, il risultato è una superficie piana quasi completamente co- perta da un rigoroso arabesco, o labirinto, nel quale, con diversi gradi di astrazione, appaiono i temi onnipresenti del Dio-giaguaro, del Dio-uccello e il serpente bicefalo. Anche qui il pigmento naturale appare incorporato al tessuto grezzo, conferendo a queste opere una forte- struttura che si armonizza perfettamente con l'energia e la severità del disegno. L'artista chaviniano raggiunge in queste opere un li- vello estetico e una intensità difficilmente superabili e che quasi nulla concedono alla soggettività individuale. Opere nate dalla più intima radice religiosa, esse non po- tevano dirigersi solo agli uomini ma meglio si direbbe che furono concepite per dialogare con degli Dei. Il pas- saggio dalla pittura monumentale di Chavin alle sontuo- se tele ricamate di Paracas è uno dei più affascinanti e misteriosi processi della tessitura peruviana preispanica. Questa evoluzione che, da una parte, riflette la decaden- za dell'influenza chaviniana in favore di uno stile regio- nale, conserva, d'altro canto, parte della iconografìa dei suoi predecessori, anche se notevolmente modificata, soprattutto nei cosiddetti «mantos» di Paracas. In questo periodo i tessitori della costa incorporano la lana di origine andina nelle loro creazioni (special- mente nei ricami applicati sopra tela di cotone) facendo uso di una ricchissima e brillante tavolozza tessile, che ancor oggi si può apprezzare in tutto il suo splendore. Non è pertinente assimilare alla tessitura le già menzio- nate pitture di Chavin e di Chancay che rispettano una tecnica e un linguaggio diversi - la pittura - non aggiun- gono nulla all'arte del tessuto in senso stretto. Sebbene sia necessario sottolineare che, da un punto di vista prevalentemente artistico - ragione principale di questo scritto - le maggiori realizzazioni della tessitura peruviana antica appartengono indiscutibilmente alla cultura Paracas. È quindi l'arte del pizzo e delle garze di Chancay quella che, a mio parere, segna l'ultima preziosa pietra dell'arte tessile preispanica in Perù. Qualche cosa come un colpo d'ala finale, una vera apoteosi del cotone puro e della manualità trionfante. I 24

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LUCE E TRASPARENZA DEI TESSITI DELL'ANTICO PERÙ

La p r i m a vo l ta che ebbi tra le m a n i u n tessuto preco­l o m b i a n o , avevo appena c o m p i u t o 20 a n n i , ma l ' e m o ­zione che p r o v a i n o n e ancora svanita. Si trattava d i una «tela d i p i n t a " d i Chancay, una cu l tura tarda della costa centrale del Perù, e ancora ogg i la r i c o r d o c o n m o l t a chiarezza. La tela - circa m . 2 d i lunghezza per m . 1 d i lar­ghezza - raf f igurava u n g r u p p o d i personaggi c o n teste t ro feo , serpenti bicefali , uccelli m a r i n i e a l t r i c l e m e n t i astrat t i . T u t t a l 'opera era stata d i p i n t a con solo tre colo­r i : rosso c inabro, g ia l lo ocra e m a r r o n e .

I l r i su l ta to era una specie d i d e l i r i o p r i m o r d i a l e , u n vero r i t o della pr imavera , una entusiasmante prol i fera­zione d i creature solari che sembravano essere generate dagli stessi raggi del sole, m o l t o i n c l e m e n t e i n quel la re­g i o n e arida.

11 p i g m e n t o naturale in tegra to alla grossa t rama d i c o t o n e c rudo , i l r i t m o della c o m p o s i z i o n e , la felicità e la freschezza d e l l ' i n v e n z i o n e , i l s igni f icato quasi c r u e n t o -vale a d i r e la celebrazione dei suoi de i , d e i suoi f r u t t i e dei suoi m o r t i - i l t u t t o i l l u m i n a t o dal so t t i l e estro e da l ­la grazia del l 'ar t is ta , t u t t o c o n t r i b u i v a a fare d i questa semplice tela, t a n t o povera e p r i m i t i v a nel l 'aspetto , u n o dei più alt i m o m e n t i d i t u t t a l 'arte p r e c o l o m b i a n a e del l 'ar te i n generale. Questa p r i m a impress ione m i f u confermata più avant i , m a n m a n o che v e n i v o scoprendo la grande tessitura peruviana o l t r e alla p i t t u r a d i C h a n ­cay, che i n realtà è p i t t u r a sopra la tela, scopr i i c iò che si p u ò d e f i n i r e c o m e arte tessile p r o p r i a m e n t e detta , nelle cu l ture e g e m o n i c h e : C h a v i n , H u a r i , Inca.

U n i t a m e n t e agli s v i l u p p i t a r d i v i , c o m e la già citata Chancay e la fastosa C h i m ù , c iò m i era bastato per con­v i n c e r m i della incred ib i l e varietà, compless i tà , raff ina­tezza d i d e t t i tessuti . D ' a l t r o canto, altre e m o z i o n i m i aspettavano ancora: la p i t t u r a d i C h a v i n , i «mantos» d i Paracas e i p izz i del la stessa Chancay.

M o l t o è stato d e t t o e scr i t to per q u a n t o r iguarda l'ar­te d i Paracas, m e n o sulla p i t t u r a C h a v i n e quasi n u l l a sui p i z z i , considerat i , ing ius tamente , c o m e la cenerentola del l 'ar te tessile p r e c o l o m b i a n a . È i m p o s s i b i l e n o n c o m ­mentare q u i , anche se brevemente , la p i t t u r a d i C h a v i n , una cu l tura m a d r e e fondatr ice , dalla cui matr i ce p r o v i e ­ne quasi t u t t a la iconografìa religiosa d e l l ' a n t i c o Perù. Si t rat ta d i opere i n s o l i t a m e n t e m a t u r e e sofisticate i n una cu l tura p r i m i t i v a , c o m e i l caso del f o r m a t i v o chavinia-n o , che g l i archeologi datano tra i l 1500 e i l 1000 avant i

( tr isto. O g g i è possibile presumere che le tele r i t r o v a t e a C a r w a - una regione della costa sud d i Paracas, a 700 k m . di distanza - siano u n p r o d o t t o della espansione C h a v i n l u n g o i l t e r r i t o r i o p e r u v i a n o . L o stesso s e n t i m e n t o , pre­sente i n t u t t a la sua arte l i t ica e nella ceramica incisa, ap­pare i n queste tele c o l m e d i fervore re l igioso.

D i p i n t e c o n tecnica s o m m a r i a , però sicura e adatta, i l r i su l ta to è una superficie piana quasi c o m p l e t a m e n t e co­perta da u n r igoroso arabesco, o l a b i r i n t o , nel quale, c o n d ivers i g r a d i d i astrazione, a p p a i o n o i t e m i o n n i p r e s e n t i del D i o - g i a g u a r o , del D i o - u c c e l l o e i l serpente bicefalo.

A n c h e q u i i l p i g m e n t o naturale appare i n c o r p o r a t o al tessuto grezzo, conferendo a queste opere una forte-s t r u t t u r a che si armonizza per fe t tamente c o n l 'energia e la severità del disegno.

L 'art is ta chavin iano raggiunge i n queste opere u n l i ­v e l l o estetico e una intensità d i f f i c i l m e n t e superabi l i e che quasi n u l l a c o n c e d o n o alla soggett ivi tà i n d i v i d u a l e . O p e r e nate dalla più i n t i m a radice religiosa, esse n o n p o ­tevano dir igers i solo agli u o m i n i m a m e g l i o si d i rebbe che f u r o n o concepi te per dialogare c o n degl i D e i . I l pas­saggio dalla p i t t u r a m o n u m e n t a l e d i C h a v i n alle s o n t u o ­se tele r icamate d i Paracas è u n o dei più affascinanti e mis ter ios i processi della tessitura peruviana preispanica. Questa e v o l u z i o n e che, da una parte , r i f l e t t e la decaden­za d e l l ' i n f l u e n z a chaviniana i n favore d i u n o sti le regio­nale, conserva, d ' a l t r o canto, parte della iconografìa dei suoi predecessori, anche se n o t e v o l m e n t e m o d i f i c a t a , s o p r a t t u t t o nei cos iddet t i «mantos» d i Paracas.

I n questo p e r i o d o i tessi tori del la costa i n c o r p o r a n o la lana d i o r i g i n e andina nelle l o r o creazioni (special­m e n t e nei r i cami appl ica t i sopra tela d i c o t o n e ) facendo uso d i una r icchissima e b r i l l a n t e tavolozza tessile, che ancor o g g i si p u ò apprezzare i n t u t t o i l suo splendore . N o n è p e r t i n e n t e assimilare alla tessitura le già m e n z i o ­nate p i t t u r e d i C h a v i n e d i Chancay che r i spet tano una tecnica e u n l inguaggio d ivers i - la p i t t u r a - n o n aggiun­g o n o n u l l a al l 'arte del tessuto i n senso s t re t to .

Sebbene sia necessario sot to l ineare che, da u n p u n t o d i vista preva lentemente ar t i s t ico - ragione p r i n c i p a l e d i questo sc r i t to - le m a g g i o r i real izzazioni della tessitura peruviana antica a p p a r t e n g o n o i n d i s c u t i b i l m e n t e alla c u l t u r a Paracas.

È q u i n d i l 'arte del p izzo e delle garze d i Chancay quel la che, a m i o parere, segna l ' u l t i m a preziosa pietra del l 'ar te tessile preispanica i n Perù.

Q u a l c h e cosa come u n c o l p o d'ala finale, una vera apoteosi del c o t o n e p u r o e della manuali tà t r i o n f a n t e . I

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tessuti d i sola lana • f r a t t a n t o - saranno p r i v i l e g i o della cul tura e della tecnologia Inca, che farà u n uso massiccio d i d e t t o ar t ig ianato e che, al g i u n g e r e deg l i Spagnol i , si sarà conver t i ta i n u n i m p o r t a n t i s s i m o s t r u m e n t o d i or­d i n a m e n t o e c o n o m i c o e sociale nelle m a n i d e l l ' i m p e r a ­tore, c o m e t e s t i m o n i a n o i c r o n i s t i c o m e B e r n a b è d i C o ­no, Tinca Garci laso de la Vega, Pedro Pizzarro e a l t r i . Così , m o l t i secoli d o p o i l m i r a c o l o d i Paracas, nessuna altra f o r m a d'arte avrebbe p o t u t o m e g l i o r i f le t tere una «cultura della decadenza 1 1 - regni t a r d i v i della costa p e r u ­viana r i u n i v a n o le caratteristiche c o m u n i a questa fase d i c ivi l izzazione - c o m e quest i p izz i che, più che tessuti , so­n o vere c o s t r u z i o n i d i luce e d i spazio, realizzati c o n f i l i s o t t i l i d i cotone , vale a d i r e con una quant i tà m i n i m a d i materiale, che met te i n maggiore evidenza l ' intensità del suo c o n t e n u t o spir i tua le . N o n ci deve sorprendere que­sta maestria, se t e n i a m o c o n t o che, dai t e m p i d i Huaca Prieta ( c h e j u n i u s B i r d si tua tra i l 2° e ò" m i l l e n n i o a.C.) così c o m e nelle reg ioni d i pesca d i A n c o n , Paracas, A s i a e i n scavi e s t u d i realizzati anche da Frederic Enge l , n o i ci t r o v i a m o davant i esemplari d i re t i e tele decorate c o n disegni s t r u t t u r a l i d i f e l i n i , uccell i m a r i n i , f i g u r e ant ro ­p o m o r f e e altre i m m a g i n i disposte i n u n consapevole o r d i n e g e o m e t r i c o r i su l ta to della tecnica della tessitura. Più avanti , c o n l ' i n v e n z i o n e del te laio le tecniche arcai­che e v o l v o n o i n u n processo d i r a f f i n a m e n t o che rag­g iunge , verso l ' a n n o 1000 d . C , nella costa centrale, la ineffabile sofisticazione dei già c i ta t i p i z z i . N a t e or ig ina ­r iamente nel p e r i o d o pre-ceramico ( l e p r i m e re t i dei pe­scatori p e r u v i a n i , tessute con fibre vegetal i c o m e l'agave e i l g i u n c o , si t a n n o risalire al 10° m i l l e n n i o a.C.) c o n f u n z i o n i p u r a m e n t e u t i l i ta r i s t i che , queste r e t i , garze e pizzi i n pratica attraversano t u t t e le c u l t u r e del la costa peruviana per c u l m i n a r e a Chancay, i n una sorta d i g r a n finale d i festa magico-rel igiosa, nella quale le potenze del m i t o dis incantato , quasi p r i v o d i mater ia , r i d o t t o all'essenziale, appena toccato dalla m a n o d e l l ' u o m o , p r o d u c o n o , ne l lo spettatore una risonanza i n t e r i o r e . E q u i valga la m i a esperienza personale: d u r a n t e i m i e i quasi 40 a n n i d i residenza i n Europa , i n i n n u m e r e v o l i occasioni h o p o t u t o osservare l o s tupore , la sorpresa e l ' incomparab i le piacere che queste opere p r o d u c o n o i n chi le osserva per la p r i m a v o l t a e che, i m m a n c a b i l m e n ­te, m i ringrazia per i l p r i v i l e g i o d i tale «scoperta».

D u e sono le reazioni del lo spettatore occidentale d e i nostr i g i o r n i : i pizzi g l i procurano , da una parte u n i n ­tenso g o d i m e n t o estetico e, dal l 'a l tra , la sensazione d i trovarsi d i f r o n t e ad un 'opera d'arte c o n t e m p o r a n e a o,

anche, davant i ad u n o g g e t t o mis ter ioso , la cui regolare esistenza, data la fragilità della sua materia , g l i appare prat i camente imposs ib i l e .

Osservazioni n o n p r i v e d i f o n d a m e n t o , p o i c h é d e t t i o g g e t t i cos t i tu iscono , senza o m b r a di d u b b i o , una delle più delicate t e s t imonianze che l ' u o m o ant ico abbia la­sciato sulla terra e che, miracolosamente , è stata conser­vata dalla m i l l e n a r i a aridità della costa peruviana. D ' a l ­t ra parte , ta l i creazioni appaiono quasi f a m i l i a r i a l l 'uo­m o d ' o g g i , c iò è d o v u t o alla sua abituale f requentazione c o n l 'arte m o d e r n a , le cui m a g g i o r i realizzazioni sembra­n o essere state ant ic ipate da quest i p izz i , così c o m e le p i t t u r e d i C h a v i n e d i Chancy, le tele r icamate d i Paracas o g l i arazzi astratt i d i H u a r i .

U n o s t u d i o c o m p a r a t i v o delle diverse f o r m e assunte dalla creazione attuale - alla avanguardia storica d i K l e e , M o n d r i a n , K a n d i n s k y , fino al le magiche tele d i J o a n M i r ò , le astrazioni d i P o l l o c k , T o b e y , M o r r i s Louis , i «graffiti» d i Penck, H a r i n g e a l t r i - darebbe c o m e risulta­to una sorprendente e p r o f o n d a analogia tra le i m m a g i ­n i r i p r o d o t t e i n quest i tessuti e le i m m a g i n i «inventate» dai c i ta t i ar t i s t i .

È l u n g i dal le m i e i n t e n z i o n i r icorrere ad una specie d i teor ia estetica j u n g h i a n a che s t rumenta l izz i le forze de l l ' inconsc io c o l l e t t i v o per abbozzare u n r e p e r t o r i o d i f o r m e c o m u n i a t u t t e le espressioni art ist iche. N o n sap­p i a m o nul la della psicologia d e l l ' u o m o p r e c o l o m b i a n o perché una teoria, sia essa tanto venerabi le c o m e la teo­ria deg l i archet ip i , possa essere applicata a creatori i m b e ­v u t i d i una c o s m o g o n i a c o m p l e t a m e n t e diversa dalla nostra . D ' a l t r a parte, n o n t ra t tandos i d i f e n o m e n i natu­ra l i , ne d i leggi fìsiche o b io logiche , m a d i opere realizza­te da esseri u m a n i , c o n t u t t a la i n f i n i t a compless i tà che ciò s ignif ica, n o n poss iamo far a l t r o che far r icorso alla nostra sensibilità, al n o s t r o apparato p e r c e t t i v o attuale, così c o m e è stato p lasmato dalla storia, per avvic inarc i a det te opere.

E se questo s t r u m e n t o , t i n t o d i s tor i c i smo, n o n sarà per fe t tamente i d o n e o ( i n o g n i m o d o è l ' u n i c o a nostra d i spos iz ione) m o l t o m e n o lo sarà q u a l u n q u e cr i ter io ra­zionalista che pretenda d i spiegare una cosmograf ia a n t i ­ca per mezzo delle p u l s i o n i racchiuse nel suo part icolare l i n g u a g g i o art is t ico e deducendo da questo, e dalle sue realizzazioni t e c n i c o - f o r m a l i , l'evoluzione spir i tuale d i un p o p o l o . N é i l più avanzato n e o - d a r w i n i s m o , né alcuna v is ione socio-economica è per t inente i n questo aspetto. L ' e l e m e n t o atemporale che soggiace i n t u t t a l 'opera d'arte sfuggirà sempre ad o g n i analisi d i questo t i p o . Più

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vic ine alla fantasia mi t ico-re l ig iosa e alla ereazione a r t i ­stica si t r o v a n o , per c o n t r o , a lcuni i n d i r i z z i del pensiero c o n t e m p o r a n e o che t e n d o n o a r i d u r r e le d i s c u t i b i l i bar­riere che separano le scienze umane . Le inves t igaz ioni i n t e r d i s c i p l i n a r i o p l u r i d i s c i p l i n a r i , c o m i n c i a n o già ad essere una realtà tangibi le nelle università europee e americane d i m a g g i o r pres t ig io .

È chiaro q u i n d i che, grosso m o d o , le p o s i z i o n i ante­r i o r i , razionale-material ist ica e incosciente-psicologica, r i s u l t a n t i da una concezione parcellizzata delle acquisi­z i o n i umane, cadono ne l lo stesso e q u i v o c o , o negl igen­za: en t rambe d i m e n t i c a n o l ' i m p a l p a b i l e e l e m e n t o alea­t o r i o che presiede ad o g n i opera umana, n o n c h é ad o g n i f e n o m e n o naturale. D i m e n t i c a n o che, d o p o t u t t o , ta l i opere, generate dal m i t o ( i l m i t o è u n eccesso d i sensibi­lità, fa notare Levi Strauss), sono, e sempre saranno, n o n solo i n c o m p r e n s i b i l i , c o m e o g n i opera d'arte che si r i ­spet t i , ma che esse stesse t e s t i m o n i a n o della innata i n c l i ­nazione degl i ar t i s t i , quegl i i n c o r r e g g i b i l i «puer aeter-num», per i l g i o c o .

I n un universo re t to dalle leggi segrete del caso dove-la stessa scienza d o v r e b b e essere considerata c o m e u n g i o c o ; i n un universo mater ia le e spir i tuale , se questa dualità ha ancora u n senso, d o v e i g r a n d i m i t i del passa­l o e d e l p r e s e n t e tunz ionani i con maggiore e t t i i a i 1.1, i m ­

mediatezza e logica che la stessa scienza, c o m e afferma i l tìsico e f i l o s o f o T h o m a s K u h n , c o m e poss iamo preten­dere una le t tura lineare e c o n t i n u a delle opere del passa­t o , d i cui n o n conosc iamo la g r a m m a t i c a e i cui a u t o r i ci h a n n o lasciato i n essa, o l t r e ai segni p a t e n t i del la l o r o p r o p r i a individualità, anche se a l l ' i n t e r n o d i una s t r u t t u ­ra cul tura le più o m e n o rigida?

C h e scienza e m i t o c o i n c i d a n o i n quel la ent i tà para­n o r m a l e , parapsicologica, che è i l sacerdote, l 'art ista, i l poeta e il mago , n o n è u n m i s t e r o per nessuno. L ina spe­cie d i logica trascendente e de l i rante , precedente alla lo ­gica f i losofica e ad o g n i t i p o d i f o r m u l a z i o n e m a t e m a t i ­ca d e l l ' u n i v e r s o , percorre quest i esseri eccezionali , la cui eccezionalità, più o m e n o g i u s t a m e n t e i l c r i t e r i o m o r a l e varia da una società ad un 'a l t ra , è quasi sempre pagata a d u r o prezzo. I ver i art is t i del passato, c o m e i g r a n d i m i ­st ic i , p r o i e t t a v a n o i l l o r o p r o p r i o c o r p o nelle l o r o opere, p r o p r i o c o m e succede o g g i a chi si avvic ina alla creazio­ne, però c o n l o stesso slancio re l ig ioso , per l o m e n o c o n s imi le fervore e ansia conosc i t iva . Fare delle sue creazio­ni una specie d i specchio l i m p i d o e complesso al lo stes­so t e m p o , che r i f l e t te f ede lmente la l i m p i d e z z a e la c o m ­plessità del suo universo f is ico e sp i r i tua le , è sempre sta­

t o i l c o m p i t o deg l i art ist i d i t u t t i i t e m p i , ed è per questo che i l suo messaggio, sebbene i n c o m p r e n s i b i l e , ci tocca tante) p r o f o n d a m e n t e , perché r i conosc iamo nelle sue opere quel la n o z i o n e di eternità che soggiace i n o g n u n o d i n o i e che, a prescindere dal t e m p o , lo spazio e g l i av­v e n i m e n t i della storia, ci ident i f i ca c o n t u t t i g l i u o m i n i , qua l i che siano le circostanze.

I l b i s o g n o d i mettere u n o r d i n e a l l 'un iverso , d i sco­p r i r e u n fine, d i dare un senso a c iò che n o n ne ha, è sta­t o , per c o n t r o , c o m p i t o dei filosofi. Solo q u a n d o queste due a t t i t u d i n i c o i n c i d o n o negl i stessi i n d i v i d u i appaio­no quel le rare i m m e n s e personalità delle qual i t u t t i n o i ci g l o r i a m o e nelle qual i t u t t i t e n t i a m o d i r iconoscerci . I n questo senso, t r o v o m o l t o s t i m o l a n t e la ermeneut ica d i G a d a m e r che, c o n t r a r i a m e n t e alla concezione kant ia ­na de l l 'opera de l l ' ar te c o m e enti tà misurab i l e , c o m e co­noscenza t o u t - c o u r t , la definisce c o m e una conoscenza «sui generis», n o n assimilabile alle scienze na tura l i . M a i l vero a p p o r t o del filosofo tedesco sta i n c iò che egl i de f i ­nisce c o m e «orizzonte problemat ico» per c o n t r a p p o s i ­z ione al «orizzonte del presente» nel quale v i v i a m o e che è i l r i s u l t a t o della totalità della nostra storia . P e r c h é la c o m p r e n s i o n e d i un 'opera d'arte sia possibile , e ammes­so che essa si s i t u i i n u n «orizzonte passato» è necessaria una c o m p l e t a fus ione d e g l i stessi, c iò dà per r i su l ta to una c o m p r e n s i o n e solamente parziale, storica, del f a t t o ar t i s t i co , più i n là del la quale G a d a m e r r i t i ene i m p o s s i ­bi le procedere, poiché è l ' e l e m e n t o a tempora le del l 'ar te , g i u s t a m e n t e , c iò che definisce la sua essenza più i n t i m a .

I l filosofo n o n v u o l e nessun uso o abuso della erme­neutica i n senso total izzante e si l i m i t a ad u n uso discre­t o deg l i s t r u m e n t i concet tua l i che r i g u a r d a n o i l f e n o m e ­n o art is t ico che, se da una parte trascura la realtà esisten­ziale del creatore, dal l 'a l tra stabilisce una p r u d e n t e d i ­stanza tra i l c o r p o del l 'art is ta e i l c o r p o del l 'osservatore.

I l passato n o n v u o l e essere una pura difesa d e l l ' a r t i ­sta i n q u a n t o i n d i v i d u o d i u n qualsiasi g r u p p o u m a n o , comprese le società arcaiche o p r i m i t i v e . Se la tendenza al c u l t o del la personalità, a par t i re dal m o v i m e n t o r o ­m a n t i c o , si è esteso smisuratamente nel n o s t r o secolo, n o n è una ragione per r ichiedere , o pretendere, la sop­pressione del c o r p o del l 'art ista , i n q u a n t o u o m o d i carne ed ossa, i n d e t t i g r u p p i u m a n i .

La idi l l iaca concezione d i una società a r moniosa , nel­la quale o g n u n o svolge u n r u o l o d e t e r m i n a t o , si scontra quasi sempre c o n una realtà per nul la id i l l iaca né a r m o ­niosa, da u n p u n t o d i vista sociale d e g n o d i questo n o ­me. Per esempio , a parte i « K i m b u k a m a y o s » incaricat i

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del guardaroba delPInca e s o t t o p o s t i ad una n o r m a par­ticolare, t u t t i g l i a l t r i tessitori d isseminat i nel t e r r i t o r i o d e l l ' i m p e r o erano o b b l i g a t i a pagare una specie d i «mi¬ta» tessile, pena severi castighi o p r i v a z i o n i dei d i r i t t i più elementar i . Questa ingerenza d i re t ta d e l l o Stato nella at­tività creativa si r i f l e t t e chiaramente nella impeccabi le fattura e ne l lo s tereot ipo formale dei tessuti incaic i , f r u t ­to d i una attività p r o d u t t i v a , e r i p e t i t i v a , che sebbene con n o t e v o l i pregi o r n a m e n t a l i , n o n possedeva ancora i l l inguaggio magico ed e loquente del m i t o ( la decodifica­zione dei cos iddet t i tocapus, suggerita da V i c t o r i a de la Jara, costituisce u n c a p i t o l o a parte, che n o n ha nul la a che fare con la in terpre taz ione estetica dei tessuti i n og­g e t t o ) .

M a la grani t i ca società Inca è u n caso estremo e una esagerazione delle arcaiche teocrazie andine, e l ' impera ­tore si i n t e r p o n e b r u t a l m e n t e tra le divinità e i l suo p o ­p o l o , poiché si presenta egli stesso c o m e una divinità i n terra per ottenere , sia la grazia de l l 'una , c o m e la servitù del l 'a l tra .

È naturale che, i n s i m i l i c o n d i z i o n i , la t e m p e r a t u r a creativa discendesse d i var i gradi e che i tessuti p r o d o t t i agli ar t ig iani Incas n o n presero i l «volo" né la b r i l l a n ­tezza dei l o r o predecessori. M a , c o m e sovente accade nel corso della storia, è p r o p r i o durante questo d u r o regime che appare l 'eccezione, d o v u t a senza d u b b i o alla consi­derevole distanza dal centro del potere imper ia le , situa­t o a Cuzco, a 4000 m e t r i sul l i v e l l o d e l mare, i l tessitore costiero d i Chancay ( u n a cul tura che si s v i l u p p a tra i se­co l i X I e X V , gran parte della quale s o t t o la d o m i n a z i o ­ne Inca ) n o n solo n o n conserva le sue idiosincrasie e le sue t r a d i z i o n i , m a le esalta o l t r e m o d o , c o m e una f o r m a inconscia d i resistenza al l ' invasore. U n a t rad iz ione e u n habitat diversi generano una m e n t e e u n cuore divers i che, a l o r o v o l t a , generano u n sapere e u n sentire che n o n si m o d i f i c a n o se n o n entro u n arco d i t e m p o m o l t o p r o l u n g a t o , cosa che si v ide frustrata, i n questo caso, dalla i m p r e v i s t a i r r u z i o n e dei «conquistadores» spa­g n o l i . La barbarie e la avidità d i quest i u o m i n i è stata ben d i m o s t r a t a perché i o m i trat tenga q u i i n superf lue condanne d i una impresa tanto t r i s te . Possiamo solo evocare, c o n l ' a i u t o della nostra i m m a g i n a z i o n e , q u e l l o che dovet te essere per g l i abi tant i del la regione quel la se­conda ondata d i p r e d o m i n i o straniero, una ondata più cruenta e traumatica del l 'a l tra, i n u n lasso d i t e m p o sto­r ico re lat ivamente breve. I n queste c o n d i z i o n i c o m e si spiega i l secondo m i r a c o l o della tessitura peruviana del ­la costa?

A m i o m o d o d i vedere, i l m i r a c o l o ha vari fonda­m e n t i : p r i m a d i t u t t o , eredi d i una t radiz ione d i m i l l e n ­n i , g l i ar t i s t i Chancay n o n creano nessun m i t o , i l l o r o vocabolar io s i m b o l i c o è c o m p l e t o . Le l o r o divinità ter­restr i , aeree e mar ine , più che una iconografìa, c o m p o n ­g o n o u n alfabeto v i s i v o inesauribi le . Si uniscano a ciò le tecniche apprese dai l o r o antenat i , dai sempl i c i cesti d i f ibre , necessari per la raccolta dei f r u t t i d i mare, e le grosse re t i d i c o t o n e per la pesca, fìno alle f rag i l i garze per f u n z i o n i magiche .

Par tendo da questo p a t r i m o n i o , Ì tessi tori d i Chan­cay esplorano t u t t e le possibil i tà del l 'ar te tessile, con una versatilità e una raffinatezza t i p i c h e d i una società decadente i n stato d i grazia.

L ' a t t o stesso del tessere, che i n C h a v i n si converte i n u n r i tuale austero i n o n o r e deg l i dei , i n Paracas i n una colorata e sontuosa danza funebre, e i n H u a r i i n un i m ­placabile processo d i ascesi religiosa, questo stesso a t to d i tessere, per l 'artista Chancay, si t rasforma i n una dan­za, u n r i t m o , una celebrazione d i g o d i m e n t o della v i t a e della m o r t e , una specie d i s u b l i m e e q u i l i b r i s m o , c o m e una maliziosa r i v i n c i t a de l lo s p i r i t o locale, de l l ' e terno genius loci, d a v a n t i alle barbe degl i invasor i .

F u o c h i ar t i f i c ia l i o f u o c h i f a t u i d i una civiltà che rag­g i u n g e la f ine d e l suo p e r i p l o e che, lasciando a parte i l caso brutale della repressione incaica e spagnola, dà l ibe­r o sfogo alla sua spontaneità costiera, al suo carattere b r i l l a n t e e g iov ia le , anche durante le p e g g i o r i c ircostan­ze. La sua resistenza al l ' invasore è questo sorriso tessile che percorre la costa centrale del Perù e pro l i fe ra genero­samente i n una infinità d i f o r m e , tecniche, p r o c e d i m e n ­t i , i m m a g i n i , c o m b i n a z i o n i insol i te , sontuos i i n d u m e n ­t i , arazzi, p i t t u r e , bambole , f r u t t i e uccell i d i c o t o n e p o l i ­c r o m o , ventag l i , scialli e maschere d i p i u m e , preziosi tessuti d i f i l i d ' o r o e d 'argento e, s o p r a t t u t t o , quel le i n ­c r e d i b i l i garze, garze e p izz i miraco losamente i n t a t t i at­traverso i secoli , che sono come i l f iore estremo, l'estre­m o p r o f u m o d i u n p o p o l o , che i n esse seppe riassumere e f i l t rare l'essenza stessa del suo pensiero.

Se nei tessuti m u l t i c o l o r i del le g r a n d i cu l ture p e r u ­viane c iò che ci abbaglia è la s i m b o l o g i a o p u l e n t a e la ricchezza dei mezzi tecnic i , u n i t i ad una suprema elegan­za e ad una forza rappresentativa, nei p izz i e garze d i Chancay c iò che ci meravig l ia è la l o r o apparente, solo apparente, semplici tà e economia .

C o m e nella p i t t u r a d i questo stesso p o p o l o - arte po­vera d i una cu l tura povera , o t t e n u t a c o n mater ia l i p o v e r i - è la ricchezza i n t e r i o r e del l 'art ista quel la che si manife-

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sta i n t u t t o i l suo splendore, i n aperto contras to c o n la precarietà dei mezzi e della materia ut i l izzata . U n a con­quista in ter iore che p r o v i e n e dai suoi più p r o f o n d i strati c u l t u r a l i e razziali e che l 'artista, concretamente , riassu­m e in un u m i l e , saggio, an t i ch i ss imo gesto manuale . Musica e matematica si mater ia l izzano i n questi p izz i - i o dire i m e g l i o che scivolano dalla l o r o d i m e n s i o n e t e m p o ­rale verso la spazio fisico - e si organizzano i n r igorose sequenze scaglionate, c o m e una tuga d i Bach, i n ineffa­b i l i a rch i te t ture d i fili incroc ia t i , inanel la t i , in trecc ia t i , d i p i n t i , t i n t i , t r a f o r a t i , p i g i a t i c o m e magl ie meta l l i che , l iev i e trasparenti come ali d i farfalla o l ibe l lu le , c o s m i ­che come ragnatele umane, resistenti ai secoli e alla i n ­tell igenza, c o m e insondabi l i galassie i n t e r i o r i o organiz­zazioni d i cel lule, c o m e mister iose metafore magico- re l i -giose o s t r u t t u r e d i cristal l i sconosciut i .

T u t t e le tecniche e t u t t e le c o m b i n a z i o n i poss ib i l i f u ­r o n o messe al servizio d i un 'ar te sot t i l e e raff inata c o m e poche, e la cui varietà ed eloquenza t r a m u t a n o queste opere i n u n vero e p r o p r i o l i n g u a g g i o , ancor d i più: è u n o s t raord inar io poema v i s i v o che riassume t u t t a l 'arte della tessitura antica, così c o m e u n breve, l u m i n o s o poe­ma verbale può riassumere pagine e pagine d i p o n d e r o s i testi i n prosa.

U n l u n g o t e m p o d i testo/tessuto, attraverso i secoli , appare q u i accumulato , c o n v e r t i t o i n p izzo , così c o m e i l l inguaggio verbale si accumula, si filtra e si t ras forma i n poema, c ioè p izzo . I n e n t r a m b i i casi la sintassi - la t rama e l ' o r d i t o - si assott igl iano f ìno a l l ' i n v e r o s i m i l e e - c o m e i l gusc io d e l l ' u o v o - r a g g i u n g o n o la l o r o massima f rag i l i ­tà e resistenza per proteggere u n o stesso e p a l p i t a n t e te­soro : i l m i t o .

La trasparenza del l i n g u a g g i o m i t i c o , i n u n p o p o l o che n o n conosceva la scr i t tura , si avvale d i u n lessico v i ­suale che f u n z i o n a chiaramente c o m e scr i t tura ed è solo per mezzo d i questa scr i t tura , o m e g l i o nella sua in ter ­testualità, tra u n segno e l ' a l t r o , suono/colore o v u o t o / si lenzio, tra l ' u n o e l ' a l t ro uccel lo, personaggio , serpen­te, pesce o f e l i n o , t ra una f o r m a g e o m e t r i c a e l 'a l tra , che si m o s t r a e pa lp i ta i l poema, vale a d i r e i l m i t o c o n v e r t i ­t o i n poema. P e r ò questo poema, che è anche m o n d o nostro , o m e g l i o i l senso che d i a m o a questo m o n d o , si­g n i f i c a ora m o l t o d i più d i q u e l l o che i n apparenza ci p r o p o n e i l suo l i n g u a g g i o d i c o t o n e e, c o m e le part icel le i n v i s i b i l i della g r a m m a t i c a C h o m s k i a n a , c o m e i Q u a r k e Ì Quasar del la fisica e della a s t r o n o m i a contemporanea , o c o m e la tavola smeraldina della t rad iz ione ermet ica , t u t t o è stato ve ico la to nel poema e, a l lo stesso t e m p o i n

esso è vero se n o n nella misura i n cui accett iamo le sue regole stesse: i l mis te ro racchiuso i n quest i pizzi è u n t u t t ' u n o c o n la sua logica tessile, c o m e i l mis te ro r i n ­chiuso i n u n poema n o n è c iò che i l poema dice, bensì c iò che i l poema è, ossia p u r o l i n g u a g g i o , p u r o m i t o , p u ­ra s t r u t t u r a sensibile e menta le .

Q u e l l o che c h i a m i a m o d i v e r t i m e n t o estetico, i n que­st i casi, è sempl icemente la qualità superiore della c o m u ­nicazione umana, attraverso i l t e m p o e l o spazio, che ci p e r m e t t e d i r iconoscerci i m m e d i a t a m e n t e i n creature all 'apparenza r e m o t e e diverse, ma t a n t o s o m i g l i a n t i a n o i nella l o r o corporei tà , nei l o r o sogni , nella l o r o ansia d i conoscenza e d i immortal i tà .

N o n ci deve q u i n d i meravig l iare che ne l l ' an t i co Perù l 'attività tessile sia stata considerata una attività sacra, i n questo senso, poss iamo b e n dire che quest i p i z z i , testi­m o n i d i una società i n d e c l i n o e perciò orgogl iosa delle sue o r i g i n i , h a n n o p ienamente r a g g i u n t o i l l o r o o b i e t t i ­v o : o g n u n a d i queste aeree c o s t r u z i o n i ci p r o p o n e u n v e r o v i a g g i o alla radice del le nostre p r o p r i e o r i g i n i d i u o m i n i , o g g i egualmente d is incanta t i e i n d ec l in o .

J . E . E l E L S O N

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