· lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n...

435

Transcript of  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n...

Page 1:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 2:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

VERSI EN TI E"

DE I . C AV AL IE R I"

.

AND REA MAFFE I .

V O L U M E P R I M O .

F I RE NZ E .

FELIC E LE M O N N I ER .

1 8 58 .

Page 3:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 4:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 5:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

lr AL LE TTORE .

ora al passato , ora al fu turo in traccia di dolori , quando ilpresente nu lla gli offre che lo amareggi ? In quest i momen t iappunto pare che i l pensiero del poeta desideri manifestarsip iù volen tieri che nel la calma dell ’ anima . E vere manifes tazioni del l ’ affetto che m i possedeva nel l i stan te che li hodettati

,sono, o lettore , i versi che t i presento . Del loro va

lore,se pur ne avranno , giudicherai tu medesimo . Dirò sol

tan to che la m ia vecchia fede ne i maes tri del l ’ arte non miha trascinato dietro al carro de i novatori . La sempl icità , la veri tà , la precisione la lucen tezza furono così nel tradurre comenel comporre originalmente la costante m ia norma ; perchè hosempre s timato essere scri ttor migliore chi megl io esprimei l proprio concet to ; e senza le doti accennate, ogni concet to,e sia pur vero

,nuovo e bell issimo , sarà la perla gettata

nel fango . Nè potrò mai persuadermi che le immagini vaporose , astra tte , false e bizzarre sieno vera poesia ; e menoancora che la dizione con torta

,lo scon tro di monosil labi e

d i consonanti durissime,e tu t to ciò che nuoce all ’ armonia

possano infondere al verso forza e calore ; ma fin tanto che

Omero e V irgilio , e quei sommi d’ ogni nazione che ne suc

chiarone i l latte, non sieno balzati dall ’ al tare ove l ’ ammira

zione de i secoli li ha collocati , credero fermamente che il calore e la forza del verso non dipendano già dall

’ asprezza de’

suoni,ma innanzi tratto dal pensiero, poi dalla frase , e dalla

bella e sapien te varietà delle cadenze .

Page 6:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALLA SEAIPLIIÎ I'

I‘A.

Ingenua D iva che le ch iome annorliAllo specchio de ll’ acque , e le pomposeVesti fuggendo e l ’ O r

,di fresche rose

E di candido bi sso om ar ti god i ;

Innamorata a ’ tuo i v irgine i mod iLa Grecia an tica i l primo alta r ti poseRoma onorollo anch’ essa

,e lo scompose

Quando olîe rse a i tirann i incens i e lodi .

Alfin i l ala Musa,in fan te ancora

,

Rialzo l ’ ara tua ; ma po i cul triceSi fe d i Van i tose e false De e .

Or chi ti reca un fior vo l ivo“? IgnoraQuest a tum ida e tà che sp iratr iceSola tu sei delle subl imi idee .

Page 7:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

PENS IERO E CUORE .

A che mai ti affa tichi il cor soven teDir m i sembra al pensiero ) a che mai sudiCon tormen to ost ina to in van i studi

,

D i cu i, pe r uso ,

i l misto crin s i pente ?

Scin till a il ferro so l finchè roven teL ’ artefice lo bat te i n su le incu di

,

E tu freddo dai ann i ancor t’ il ludiLuce di poesia trar dal la men te“?

Vero ! ma dove illus i on sia questa ,Dimmi

,o povero cor (grida i l pensiero l

Qual t i porge la v i ta al tra dolcezza ?

Vieta v ieta all’ angel che ti molestaL uniforme suo canto

,e i l prigion iero

Ne morra di sconforto e di tristezza .

Page 8:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AD ANTON IO GAZZO LE'

I‘

T I .

Anton io,i l tempo al nostro culto avverso

Alza all’ idolo d ’

òr delubri ed areGnomo è fa tto i l pe ns iero

,e nelle ave re

V isce rc della terra è sempre immerso

Tal che dolce ai orecchi un suon diversoDal suon di quel metallo omai non pare :Dunque non ti sognar che s ieno careLe i nfeconde armonie de l nos tro verso .

Or qual fè se gu iremo ? un vale e ternoAlla Musa darcm che giorn i ed ann iRallegro gl i oz i nostri , i nostri afl

ann i‘

?

No i de l cor,fin che batte

,abbia il go verno .

Vedi forse intr ist ir la rosa alpinaPe rchè nacque fra i gel i e la ruina ?

Page 9:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

TORQUATO TASSO IN SANT ’

ANNA.

l

Spreca pur le tue lodi,0 buon Torquato ,

Al magnan imo Alfonso ! A lta mercede,

Conforme al suo regale an imo grato,

Per l ’ eterno poema ei t i concede .

Ecco ti fra dementi imprigiona to ,

0 del gran Cieco e di V irgil io erede !E demen te ben fost i : al coronatoFango

,mal degno di lordart i i l piede ,

Tu spiravi la v ita,e tolto al fiume

Obblioso del tempo,ove peria

L ’ hai circontu so del div in tuo lume .

Ma non vin ta al poter dell’ armonia,

Sorge ardita l a storia,e abbatte il nume

Posto sull ’ ara da lla tua follia .

Quadro di G . M azza de lla m ia collezione .

Page 10:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

0 miseri ! la luce a vo i non scende .

Come avara,crudele ahi v’

è natura lC iò che spreca a ll’ in se tto e lla v i fura

,

E per vo i s i ravvolge in fi tte bende !

Pur se gli occhi v ’ abbuia e vi contendeQuel ben che non rifiuta a crea tura

,

Raggio più v ivo che non mai si oscuraNelle la tebre de l

‘ pe ns ie r vi splende .

Raggio e terno , divin ,che la migliore

Nobili ssima parte in vo i rischiara,

De lla fiera matrigna emenda tore .

Nè di vergine be lla occhio piangenteMai mi trafisse di pie tà più caraChe le vos tre palpebre asc iu tte e spente .

A I C IECHI DELL’

OSP I Z IO DI SAN MARCO IN M ILANO .

Page 11:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

10

AL RE LUIG I D I BAV IERA .

Tu gitta sti i l diadema , e l’

Ar te al pe ttoCon amor di sorel la

,o re

,t i strinse .

Po i tol to il ramo del suo crin,ne avvinse

,

Così dicendo,i l tuo capo dile t to °

Questa fronda or vi reca,un dono ele tto ,

Cui splendor di corona ancor non vinseIl Pericle toscano un di ricinse

,

E imperio gli die dell’ intelle tto .

E quanto sangue e lagrim‘e d ’ affl i tt i,

Di che brut te egl i avea le regie vesti,

La mia fronda gen til non gl i coprio !

Ma tu monde di pianto e di deli ttiL ’ hai sul trono lasciate

,onde scendesti

Per salir più subl ime al fianco mio .

Page 12:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

PERCHE NO N HO CREATO .

Forse ne ’ tuo i verd ’ ann i impe to e venaAl crear t i fallire ? e non sapestiChe dar con len ta d

'

iu turna penaAl pe nsiero non tuo ital-e vest i“?

R ispondo : S’ io m ’ avessi ingegno e lena ,

Se vann i a l proprio volo agil i c prest i,

Non so ; ma i fon t i etern i , onde la p ienaSgorga d ’ ogn i saver , m i furo in festi .

Non osa i,per i toso

,alz ar le penne

,

Pure a ttendendo che l’

e tà maturaValide le facesse ed animose .

Ma 1’ e tà le infiacéhl nè mi sorvenneChe da l cespo di maggio e scon l e rose .

Non dalle globe che dicembre indura .

i l

Page 13:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

12

A GIORG IO BYRON .

Audacissimo spirto a cu i l’ erroreParlò del vero la parola ! OppostiElementi s ’ un iro allor che fosti :Si confusero in siem buj o e splendore .

Virtù,v izio

,grandezza

,o dio ed amore

Con orgoglio infini to in t e fùr posti .Creatura non è che t i s’ accosti

,

Se non l’ Angelo avverso al suo Fattore .

Non so dir se di tenebre o di So l iLa tua fron te fu cinta

,o se dal cielo

O dall’ abisso il volo a no i sciogl iesti .

Ma quell’ ombre fugò ,che t ’ eran velo

,

Un grande ultimo amore . Etern i e soliOr ghirlanda ti fanno i rai celesti .

Page 14:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

CONFORTO DELLA V ITA LA POESIA .

Come all ' egro talor la febbre arden teVane immagin i crea che di sustanzeVere han l ’ aspe tto

,a faci l i speranze

La mia fervida e tà m ’

apr ia la men te .

Or che le audaci fan tas ie m ’ ha spen teDegli ann i il gelo

,e Ior mutò sembianze ,

Pasco i l vuo to m io cor d i r imembranzeE nel passato obblio spesso i l presen te .

L’

avven ir ch 10 spera i cos i m ’ illusoNè de r ive cagion de lle non lie teMemorie mie che d ’ ira e d i tris tezza .

Pur s’ io gus to e rammento una dolcezza,

Vo i sole o ne mesces te o ne mesce teL

’ amara coppa deUa vita,o muse .

13

Page 15:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

14

LA SALA DETTA RAFFAELE E CORREGG IO

N ELL A P I N ACOTECA D I DRESD A .

Raffaele e Correggio al varco io less iD ’ un ’ aula spazi osa ; e qual devotoPeregrin che s i accos ta e sciogl ie i l vo toAl l ’ al tar del suo Dio

,mi genufless i .

Po i veggendone l’ opre (onde son essi

Immortal i e div in i) in quel remotoStran iero—suolo

,un doppio in terno moto

Di sdegno e di dolore io non ripre ssi :

Donna trafi tta dalle set te spade !Riprendera i tu forse il cerchio d’ oroChe le an tiche tue serve a te rapiro

Ma qual v icenda di fu tura etadeConsolar t i po trà d i quel tesoroChe qu i traslato lagrimando io miro ?

Page 16:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALLA MAL INCON IA .

C ANT O .

Po i che balsamo e la tte i l tempo infuseNel cor della sband itaDal giardin del S ignore ,

e la feri taLenta pie tà ne chi use ;Ed ella

,o pel deserto

D’ un bosco il piè malce rtoDel suo camm in movea ,0 d ’ un sol ingo fiumelmporpora to dal morente lumeSul margine sedea

,

Lo sguardo assorto e fi seNell ’ onda fuggit ivaForse allor tu nascev i

,a rcana diva .

Mal incon ia quel l’ ormeTu forse allor gu idavi

,

Tu nella sospirosa Eva destav iLe memorie e l’ amor del paradiso .

Se non che le tue forme,

Pall ide del pall or d’ una tranquillaNotte

,a vulgar pupil la

Fi tto velo nasconde .

E l’ uom che t i sconosce odia i l tuo nome .

Al dolor t’ assomigli a o t i confondeColla demenza ; e come

I S

Page 17:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

16 AL L A MAL INCO N IA .

Fossi un’ in t ima serpe attoscatriceDella v i ta

,t i fugge e maledice .

Ma quel genti l pensiero,

A cui di tue dolcezze apri i l mistero ,

D ’ ogn i piacer s i sve gliaFuor che del tuo

,nè trova

Altra cosa mortal che più lo alle tti .Oh chi dirà gl i aspe tt iFan tastic i

,in fi n i ti in cu i ti gio va

Palesart i a l pensier che t’ amoreggia ?Sovente al di che cede

,

Per sol i tario calleD ’ un poggio o .d

’ una val le,

Soli tari a e romita errar ti vedeE come n infa an tica

,

0 dea de’ boschi amica,

Nella tua verde reggiaD i tufi erbosi o di con serta fogl i aBell is s ima gl i appari ed improvv isa .

E coll’ occhio segreto e i t i ravv isaAlle pall ide gote

,

Alle pupill e immoteEd in estasi lunga al ciel rivolteAll e trecce discio lte

,

Al serto di viola,

Mesto ed unico fior che t’ incorona ;Ed iv i a lu i ri suona

,

Come un e cc di ciel,l a tua parola .

Però che del s i lenz io e d i quell’ oraSconsolata alla turba

,a te si cara

,

T i pasci,e del meriggio e dell’ aurora

Page 19:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

18 AL LA MAL INCON IA .

Di cu i qualche rel iquia ancor ne dura,

Com e un’ arida fogl ia i l fior rammenta .

Nè men dolce,men pia ti man ifesti

In un gemito d’ arpa,in una nota

Che da femminea ge laPatet ica s’ invola

,

E d’ al tr i tempi il se vvenir ci des ti

O in un mover di cigl io,in un sorriso

Che all’ alma innamorataR itragga il volto di lon tana amata

,

0 in un accen to del sermon patern eFra genti ne ve e di favella ignota

,

Se dal terren che ci nudr i , di v ise'

N ’ abbia un esigl io etern e .

Or com e possa e re gnoHa i tu sul ce r

,l’ ingegno

Del par meder i e infiamm i ; e l’ Arte iste ssa

Dell’ ingegno e del core amabil figlia ,L’ Arte da Dio concessaPer conforto dell’ uomo e meraviglia

,

Che,del ver simulacro

,insuoni e in rime

G io ie e dolor i esprime,

Da te sol tan to apprendeQuel dir che l’ alma i ntende .

Così nel sacro pe ttoCui trasfuse l’ Eterno una scin ti llaD i quel pe ter che crea ,Spirto

,fiamma tu se i : la fredda argilla

Sco ti,accendi

,ravv iv i

,e l’ in tellet to

Dalla inerte materia alz i all’ idée .

All’ ombra delle selve,o in riva al l’ e nde

Page 20:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALLA MAL INCON IA .

Dell ’ um i le Valchiusa a lle r t i aggiri :E con sl ne ve e mestoSe e n d i do lc i sospiriFa i r iscnlir le spondeD ’ un fium ice lmodeste ,

Che mai nè i l c re nè l ’ llisse ud iaD ’ al tra l ira magg ior quell

’ arme n ia .

Dalla c ittà parti taCe l dive esule fugg i ; e in mezzo al ! treVendica tric i dell ’ ingiuste e s igl ioTu la pie tà gl i spirePer l ’ infelice R iminese : eternoPian te d ’

i talo c iglio

Fin che palpit i un ce r,fin che l’ amore

Ques te s ide rce fie reNa to fra i dem i della umana vi ta

,

Sieda delle bennato a ime a governo .

Pe i fra paret i orrend iD ’ una pr ig ie n tu scendi .Ce nsola tr ice a la toD ’ un grande infortuna toTu ce lla Musa e con . Ame r t

’ ass idi ;Ed a i blasfemi

,a i grid i

D i sgherri e d i dement iMesc i d ’ Ermin ia i tener i lamen ti .

Nell ’ avara Alb ione,esagi ta ta

Da feroci discord ie,ad un veggen te

D ’ occhi no,ma di men te ,

T ’ acce s ti a man gu ida taDalla sorella tua la Fan tas ia ;E la tuba gl i dà i che posc ia e pria

I ! )

Page 21:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AL LA MAL INCON IA .

Non fu,nè fia mai tocca

Che da celes te be cca .

E tu le lamen toseNote in quell

’ alma hai desteChe la sicula ves tePrese

,ed ore s i brev i in l ei s ’ asce se .

Chè le sorelle del beato ce re,

Al suo mancar dolen ti,

La richiamar fra loro .

Ed eh di quei concentiNon l a terra de ’ sensi

,i l so lo r egno

Dell ’ an ime era degnoCon tal e am or t i annodiAll

’ arme n ia che suonaPer gli orecchi nel ce re ! E la coronaUltima non è questa

,onde t i godi

Le tempie om ar . La muta arte del bello,

Che con favola ard i ta in marmi,in tele

F inge cas i e vicende,e le r ivoca

Da secol i lon tan i,

Te per sua musa invoca .

E la matita che ritrae fedeleOgn i cosa creata

,e le scarpelle

,

Emule suo,confida alle tue mani .

Tan te l’ affet te al l’ arteVi ta

,pe tenza

,veri tà comparte !

E culla e in sp i ratriceDell ’ affet to sei tu

,com e la gio ia

,

Nemica tua,n ’

e tomba .

Nell’ uom la gio ia e un voloD i rapida colomba

Page 22:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALLA MAL INCON IA .

Che l ’ aer fondo e passa .

Nasce e mue r ce lmomento,e dietro lassa

Quella tracc ia di lagr ime e di no iaChe succede al piacer . Più len te e i l duole

,

Ma passeggero anch’ esseChè ne i figli de l tempo

,i l tempo affrena ,

E ce lla e terna leggeDel principio e del fin guida e corregge .

Nel calice d i fe leChe la v ita c i mesce e ci avvelena ,

Ei n ’ ha d i furto espresse

Non poche s ti lle di segr e to mele ,Che tempra

,ove non to lga

,i l molte amaro .

Le tue sembianze alloraVes te il dolor

,cole ra

La guancia impallid i ta,i solchi app iana

Che le veglie o le lagrime scavareE tien dietro a ll’ angoscia una tristezzaMen penosa , men grave : ind i un

’ arcanaMestiz ia che conforta ed acc arezzaG l i an imi sconso la ti c i cuori oppress i ;U na mestiz ia che riapre l ’ al iDel la Speranza ; a

’ maliSegna una meta

,e i n ess i

Fa suonar la profetica favellaDell’ avven ir

,che bella

D i be ltà non caduca,un ’ altra vita

Consolando n e addita,

E di cari perdut i in fra le bracciaRice ndur ne premette

,e ve l ’ amore

Rannoda il core al core

Page 23:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

22 AL LA MAL INCON IA .

Che qu i I’ avel dislaccia .

Malincon ia ! sen quest iI m i racol i tuo i ; di queste san teImmagini t i nudr i

,e n ’ empi il pe tto

Dell’ uom che sulla terraD i non paghi desiri e se l ricette .

De’ suo i mille terroriLa Morte tu di spogl i , al suo semb ian teTu lo sguardo ne adusi ; e com e i l crineD i li eta fronde adornaI l v inci tor che tornaDa perigl iosa guerra

,

Cos ì tu pia ne vestiNon di lugubri fioriMa di rose impassibil i la fossa .

O nde l ’ ultimo s tra] di quella igno taMis teri osa possaChe n e trafigga, e scuotaDal capo nostro le cruente spineD i cu i la v i ta lo cerchio

,tu se la

Mu ti in bacio d’

amor che n e consola .

Page 24:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

CARM INA non DAN'I‘ PANEM .

Quando ancor tu cogliess i un ramoscelloD

’ in frutti fero a lloro (udi a soven teD irmi un tempo) , al sude r de l la tua mentePrem io non aspe ttar che nell’ avelle .

Somma grazia c iò pur ! ma ques t’ orpello ,Ch

’ oro tu s timi,non avrai v iven te .

Bada,e figl io

,al m io di r ! non ogne i l dente

La pove ra e spregiata arte del bello .

Ve ce am ica era quell a , e pur fallae e tChi per avide in ten te ama la Musa

,

Pianga i giorn i perduti e i l lungo errore .

Ma chi s tanca ha la v ita e tris te il core ,Chiegga a lei ciò che il mondo gl i r icusa ,

Ed ai mali otterrà con forto e pace .

28

Page 25:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALLA TOMBA DI FEDER ICO SCHILLER .

Ah ch’

io t i baci genuflesso ,e pietra

Che la cara sua pe lve a m eE tu

,spirto d ivin

,se graz 1a impetra

L ’ i talo al tare ch’ io t’ alzai,rispondi :

Quando in te discarcàr l a sua faretraInv idia e povertà

,sem i fecondi

D ’ ogn i miser ia,t i allegre la cetra

I tuoi dolor i si lunghi e profondi ?

Oh per fermo i l pensier d ’ una securaGlor ia che gl i ann i e i secol i sor volaI colpi t ’ addec della sven tura !

No ! (mi tuona n el cor la tua parola)Qual lauro offerto dalla età futuraLe già fredde

,indolen ti ossa consola ?

Page 27:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

26

I N F E R M O .

P ài‘igi se ttembre 4855 .

Chè seguir non ti posso,e mio pensiero

,

Con queste membra dolorose ? Un duroLetto a te non e carcere ! s icuro

,

Libero per l’ immenso è i l tuo sen tiero .

Dalla terra alle stelle hai tu I impero ;A vol tu varchi i secol i che fa re

,

Non ti arresta il presente,e del futu ro

Nella no tte t’ immergi e n el mistero .

Ma benchè delle stelle e della terra,

Delle spaz io,del tempo arbi tro sei

,

Te col mio core un breve angolo serra

La dolce culla de’ paren ti miei .Oh se i l piè va ramingo

,i l cor non erra

,

Mai non erre il m io cor lungi da lei !

Page 28:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A UNA BAMBINA DORMENTE '

.

Sulla co ltre profuma taDella serica tua cullaTu non sembri una fanciullaDe lcemente addo rmen ta ta

,

Ma un genietto che r iposaTra le fogl ie d ’ una rosa .

che porpore v ivaciLa tua guancia si co lora !Un sorriso ti r infioraQue’ .labre tti

,amor de ’ baci

,

Come raggio ma tt u tinoChe ferisca in un rubino .

pe r fermo ,e bambinella

,

Ne’ tuo i sogn i i l c iel rammenti .E le immagin i riden t iDell’ angelica tua stella

,

Onde tol ta alle celes t iTue compagne a no i scendest i .

27

Page 29:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A U NA B AMB INA D O R ME N'

I‘

E .

pur bella ! io non t i mireSenza un tenore desioD i baciarti . Oh potess

’ ioAccostarmi al tuo resp iro

,

Nè turbar l’ eterea calmaChe t i lega i sensi e l’ alma !

Malaccorto ! io t i sveglia i .A i beat i i o t’ ho rapi taCe l mio bacio

,e della vi ta

Al dolor t i r ichiamai .Ma non piangere

,e bambina

,

La tua madre hai qu i v icina .

ferivano i tuo i pian ti,

Ella corre a rallegrartiAmor m io

,più non lagnarti ,

Ma ti volg i a que’ sembian ti,

Ed ancor gli angeli e i l risoSognerai del paradi so .

Page 30:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A FRANCESCA LO TT I .

Se vedute ha i le croc i e nde spessegg iaUn funereo rec in to

,e d e i sepol t i

Ne verata l ’ e tà,d ' un guardo avv is ta

T’

avra i che l a gran parte usc ie d i v itaT ra l ’ undcc ime lustro e quel che segue .

Ed io che varco il primo ed al secondoPrec ipite mi accoslo

,e g ià l

’ eternaVoce mi preme di ch i nasce ,

un pe soChe portar non osare m gne vmczza

Dar ve rres t i a’ miei terghi ? il braccio armarm i

Del tragico pugnale o d’ altro segnoDi grave ed alla poes ia ? Francesca !Basti che alcun sospire ,

alcun segretoBat ti to de l mio ce re in modulateV ec i i o r ivel i . e nulla più . TrascorsiDel crear sono gli ann i

,e in me non trovo

,

Fuor che pochi carbon i e quas i est in ti :Trista rel iquia d' una fiamma an ticaChe m ’ arse inoperosa . E ver

,se punto

Me non avesse l ’ ostina to amoreD i ves tir del mio verso i cant i al tru i .

Nè il m io g iovane ingegno in questa lo ttaSi fosse a lungo travagl iato , forseTratte un ragg io n ’ avrei non passaggereD i propria luce . E tardi oggi , e ne l posso :

Nè . potendo , i l vorrei ; no , quando ancora

Page 31:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

30 A F RANCE SCA LUTT I .

Viv ida mi scorresse entro le veneL’ onda che pigra e fredda oggi vi serpe

,

E spontanea ven isse a vezzeggiarmiLa Fantasia che certe or m ’ è ri trosa .

Poichè schifa e costei non al triment iD i lusinghiera femminetta

,e fugge

Dal misto crin e e dal rugoso fron te .

No , ne l verrei . La bella arte de’ carmi

,

Mentre chiude si in noi,come la face

D i Vesta,obblio n ’

e spesso,e,se non tanto

,

Tregua sempre e conforto a molte pene .

E tu,tu pur lo sai

, giacchè non volle

Rispe ttar la sventura anche il tuo capo ,Quando

,e cara Francesca , insiem piagnemmo

Tu de ’

padri i l migl iore , io degli amici .

qualor s’ accompagn i a’ nostri passi

,

Or per l’ ombre d ’ un bosco or d’ una valleSol i taria

,la Musa

,o fra le mura

Con no i s i cel i d i romi ta s tanza,

D ’ arcan i in tern i gaudi e a no i feconda ;Ma qu ando s i palesa e fra le gen tiTocca ardi ta l e corde e muove il can to ,Di non liev i amarezze ella n ’

è fonte .

Chè tedio,sprezzo e noncuranza incon tra

Sovente ove s ’ aggira,e chius i orecchi

Ed an ime più chiuse e non t’ accennoL ’ inv idia de’ malign i che s’ avventa

Quas i botole i rose a chi si levaDalla turba comune

,o di levarsi

Fa prova almen . Se vi ta io dar volessiAd un ’

opra di tuba o di coturno ,

Page 32:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A FRANCE S CA LUTT I .

Ed an imoso crea to r mostrarmi .

Anz ichè studi at i i tal -i suon iTrar dall ' a rpe alemanno o dalle ingles i .

Gessa ! ine tto se ’ tu,non è l ’ incarco

Pe ’

tiacchi dmc r i tuo i . Ce s i,mel credi .

Dall ' Adige al Sebete udrei gr idarm i .Perocche dall ' aver con ferreo morseNel core e nella mente i m iei pens ieriPer gran tempo frenati a l solo in ten toD i far patria l ’ l lalia a glori os iStran ieri va ti

,argomèntar vorrass i

Che s terile ho la mente ed incapac eD ’ ampio concetto .

— Senonchè m ’

e graveL ’

imprunar ti un sent ier che a man guidataDalla rosea speranza allegra or corri .Ma se che nel bollor della fidenteG io ven tù cosi vago e lus i nghiereNe verdegg ia l’ allòr

,che breve a ll

'

annoC iò tu tto arreca

,com e fosse un nembo

Che per poco nasconde il c iel se reno .

Pur fuggi ta l ’ età de ' be i fan tasmi ,Mu te n faccia le cose ; e in un allo ro

(Quando pur lo cogliam , po ichè fra milleChe v’ alzano le bracc ia

,un sol v ’ arr iva)

Non veggiamo che fronda ugual i in questoAl fanciullin che des ioso e vanoSegue i l vol della ins tabile farfa llaChe di porpora e d

ore ha pin ti i vann i ,Fin che l ibrata sur un fior la stringeNel cavo della palma , e po i non trovaChe un imbratto di pe lve e un morto insetto .

Page 33:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A F RANCE S CA LUTT I . .

Dunque t i stornerò dalla onorataVia che t’ adduce a luminosa meta ?I l mio fin non è tale . Ove pur fosseC iò che am iam sulla terra un ’ ombra

,un sogno

,

Questo amor della glor ia e la più bellaLa p iù subl ime i llusi on dell’ uomo .

Nè lo sprezzo t’ ingann i i n cui tenu taVien da colui c he t i to lo di Se foPer ques ta larva d’ umiltà s’ arroga .

Ei ben altre ne pensa ; vi lipendeQuan to age gna i n segreto e non ha possaD i consegu ir . Parole assa i diverse

(Rispondermi po trai) su’ frutt i amari

Che ne reca la Musa,or tu mi volgi .

Fur dunque ingius ti i tuo i lamen ti ?— In parteFuro m’ uscir dall’ alma esacerbata .

Perocche l a memoria ancor non v in taD i ben al tri sconforti a qu es to tardoD isinganno s i mesce

,e su lle g io ie

Che la Mosa mi die di s tende un velo .

Ma poste ancor che d’ assidue fatiche,

D i not ti v igi late,e nd

’ io speraiTrar dal buio il mio nome

,altra mercede

Che s ilenzi o ed obbl io non raccogl iess i,

Alto premio per me de’ lunghi s tudiSaria l’ averti al bello

,al vero

,al grande

Del l’ arte il core e l’ in tellet to aperti0 Francesca ! non sai di qual dolcezzaL

alma tutta m’ i n ondi ogn i novellePensier che vest i d’ armon ie si care

,

E che tu peritosa a me present i,

Page 35:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A F RANCE SC A LUTT I .

De ve i l ci el non resp ira altre che v itaD i collocar la morte

,e,più crudele

Della morte,i l servaggio : e nde i l pensi ero

Per quell’ Eden di fior i e di profumiS’ arresta a meditar con angosciosaMestiz ia i l poco che le sorti umanePesano sulle lance del creato

,

E come lieta,immobile

,tranqui lla

La Natura rimane,ancor che sia

Campo infelice di miserie tan te .

Cos i l ibrata sulle proprie penne,

Non,come io feci sulle altrui

,le cime

Terrai dell’ arte ed io men doloroseDel veder templi e s imulacri offer tiAd idol i di creta

,e quei negletti

De’ sovran i maes tri,a cu i solca

Me garzon quadrilus tre i l gran Can toreD i Bas irille guidar

,darò le m embra

Al sepolcro . Costei che m ondo ha ils enno

(Consolato io dirò) , dalla belle ttaD e’ gall ic i romanzi

,e calde e forte

L ’ immaginar ; cos tei ce’

poch i elett iVenera tori d i que’ sommi

,oppors i

Alla foga pe tria del rediv ivoSecento

,ed agli affetti etern i e veri

Dando me te,splende re ed armonia

Semplice di parole , in tera palmaRecar su quella scola (ove tal nomeDar le s i possa) che trasmoda e falsaLa natura dell’ uomo e il suo l inguagg io .

Page 36:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A PAO LO MAS I’ERO .

Me tto il tuo nome innanz i a questi versi , pe rchè ne llaeccellen te tua versione dell

Odissea ti se i , p iù d'

ogni altro,

accosta to all'

arte miracolosa di V incenzo Mon ti nelfa r nostr ii pens ieri d

Omero . Scr ivendo in m ia vece , t i sa rebbero venut inell

animo i se nt iment i mede s imi ; pe rchè la tua venera z ione

pe l grande poe ta uguaglia la m ia ,nè manco ti duole que l ve

der lo da pa recchi anni con tanta rabbia e da tanti vi tupera to .

P er ques ta doppia re gione risgua rda co me casa tua propr ia ,

e ques ti ver s i e il cuor e che a te ti o/fre .

A V INCENZO MONT I .

Salve,o divino

,cu i la :-gì na ture

I l oe r di Dan te e de l suo duce ilc anto .

Fia ques to il gr ido della e tà fu tu re,

- I\la l’ e tà che fu tua te ldice in pia nto .

A . a om .

Sacro a me com e padre ; e se la vi tale non ebb i da te

,di miglior dono

Che la v i ta non s ia , grate io t i sonoSprone all’ opre mi fos ti , esempio ,

a ita .

Or pensa tu se l’ an ima ho feritaIn veder si gran mente e cor s i buonoAssal i ti dalmorso e dal frastuonoDi ta i che boria liberal concita !

Non asce nde i tuo i fall i (uman rctagg ie t) :

Il ve rt ice de’ tempi in sè ti avvolse ,

E t’ abbaglio del la grandezza i l raggio .

Page 37:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A V IN CE N Z O MON T I .

tua musa fless ibile disciolseInn i alla l ibertà come ai servagg io ;E ben nell

’ età grave assai ten dolse .

Ma il gen io in te si vo lse ;E quell’ o rma immortal che v ’ imprimestiFa che i’ error d’ un ’

era eterno rest i :

Pure i tuo i can ti , infestiSoven te al nume ch’

e saitàr , tr afi t toLa virtù mai non hanno

,il san to , i l dri tte .

Figl io d’ Italia,affl i tto

Tu fos ti a i m ali della madre cara ,La sua sventura t i fu sempre amara

Nè mai per febbre avaraD i ricchezze e di one r i un solo offeseDe’

tuoi vers i divin i i l bel paese .

Or n ’ hai mercè cortese !Com’

e duro a costoro il non potert iStrappar dal capo venerando i ser ti !

Dimentichi,deserti

Son gli al tari d i Dan te,e i l tuo Basville

V i raccende la fede in mille e mille .

Per te l’ ira d’ Achille,

Eco in al tr i si fi acca , aifin r imbombaCome sono dalla m oe nia tromba ;

Scenfe r to eterno e tomb aA quant i n e ten tar l’ ercu iea prova ,0 che des io di r i tentarla mova .

Page 38:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A vinc s azo uo nr t . 3 7

Tu d i grandezza novaStampi il libe ro verso , e tutta arriv iL’ armonia de ’ Latin i e degli Arg ivi .

Colori ardit i e v iviI l tuo calamo i n tinge

,e come i n tela

Le tue sublimi fan tas ie ne svela .

All’ i taia loquela

Dai l’ i talia a confin,non più le sponde

Un iche cu i dell’ Arno irrigan l’ onde

E aride , ing iocondcMaterie infior i d ’ uno sti l vivaceCos ì

,che n’

ammae stra e ins iem ne piace .

Or questo e nega,o tace

L’

odio di cui se ’

fa t to ingius to segno,

Cieco al la luce del tuo divo ingegno .

Oh se a frenar lo sdegnoMostre un di ne n

m i avessi il fru tto amaroChe i ’ ire sconsigl ia te a te recare

,

Uscir del bu io i l chiaroForse

,e padre

,farei ; fare i di queste

Larve d i l ibertà br iliar le geste !

Cadu ta allor la veste,

Qualche Fabriz io che t i scagl ia il sassoN ’ avrebbe il volto vergognoso e basso .

Ma stringo i labbri e passo,

Non curando le vespe,che del volo

E del pungoi‘

o scema un verno solo .

Page 39:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

38 A V INCE N Z O MO NTI .

Pur del latrante s tuoloUn ne scerrò

,già bruno or bigio crin e

,

Che te v ivo incensava a 'ren i ! inchine

Poi,de’ tuo i g iorn i a l fine

,

Gonvertito i l turribolo in flagello,

Di bru ttar la tua fama c i si fe bello .

E quest i il m io r eveilo,

Quest’ ipocri ta triste,i n cu i s’ avvera

La foia antica della regia fera ;

Sepelta ancor non era ,Che già I’ umil suo capo alza la volpeE m esso il den te nelle fredde polpe

,

T orce le lodi in colpe .

Ed al tr i di cos tui segu ire il vezzo ;Nè di lordar la penna in questo Iezzo

Gl i stess i ebber ribrezzoCu i del timido ingegno hai schiuse l’ ale

,

E dimostra la via per cu i 1’ uom sale

A fama non mortale ;Chè i ngrato non men del conoscen teI tesori arricchir della tua mente .

E chi della crescenteI tala gioventù che d’ in tellettoAlcun lampo mostrasse

,a t e dile tto

Non fu ? non fu correttoDalia tua sap i enza

,e nell’ arcano

Del ver , del bello con maestra mane

Page 40:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A V INCE NZ O MO NT I .

Da te guidato ? InvanoNinn r icorso al tuo senno , al tuo cons iglio .

Ben io le se,che come padre a figl io

M' apri vi all ’ arte il ciglio .

Oh v ivessi tu pur,chè freno e scola

Del pens iero or saria la tua parola !

Però che questa se laRice ndurre

,ammonendo

,ancor pdtria

Sull ’ orma che smarri la poesia .

Si lung i e quella viaDa te segnata

,che la traccia an t ica

Scorgere si po trebbe a gran fati ca .

Vedi ai pensier n imica ,Non più soggetta

,tralignar la voce ,

S i che l’ uno a vicenda all ’ al tra nuoce .

Odi bandir la croceAi sempl ice

,alle soffi etto

,e far insulto ,

Quasi ad idolo v ile,al vecchio culto .

Vuols i il concetto occultoEntro forma bizzarra

,anz i che questa

Pieno le svolga e d i splendor io vesta .

Ma su che ma i t i arres ta .

Spirito glor i oso,il verso m io ?

Tu la vera sci enza e r legg i in Dio,

Ed un pietoso obblioE gli errori e le inv idi e e l

’ ente e i’ e preDi ques ta inferma umanità t i copre .

39

Page 41:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

40

SCHIAVA NELL’

HAREM .

D I P I NTO .

Ben le brun e tue chiome e le amoroseForme la veste or i ental circonda

,

E molle aere t’ inondaEvaporato dalle perse roseMa il dolce raggio della tua pupi llaNon e di questo cielo una scin tilla .

Qui de ve la natura e se i corteseDella esterna bellezza e tanto avaraD ’ ogn i sen t ir

,la cara

Luce degli occhi tuoi,no

,non accese ;

Non v ’ impresse 1’ Arabia o la SoriaQuella mes tiz ia affettuosa e pia .

Altro ciel mene arden te,e ve l’ affette

E sovrano de’ sensi,a te die vi ta

,

Misera ! a cu i rapi taL’ odi oso or t ’ accogl ie arabo lettoE ne geme il tuo cor

,chè d’ una vi le

V elu ttà non s ’ inebbria il cor gentile .

Page 43:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AD ANDREA VERGA .

Verga,vivificar nei cieco informe

Cao s della follia la face spenta,

E negl i occhi e nel vol to e nelle formeCompor di nove la div ina imprenta ;

Per solo amore r icendur sull’ ormeSmarri te il senno

,e far che pens i e sen ta ;

Sc ior di letargo la ragion che dorme ;Più che umana e la prova , e ne rammenta

Le Spirto che an ime l’ iner te argilla !E per l’ opra s tupenda Iddio largitaT ’ ha dell’ alta sua luce una sc int i lla ;

Di quella luce che ragg io traversoA i confusi elemen ti

,e l’ infini ta

Tenebra dispari dall’ un iverso .

Page 44:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

SUORE DI CARI'

I‘

A.

Oh pur nella pietà ruvida e duraMano de ll

’ uom ! di farmach i tu da iRefriger io a lle memb ra

,ai cer non mai ,

Ai cor bramoso di più dolce cura !

Le offese riparar della natura ,Di fe rro arma ta e di rigor , ne sa i ,Non le piaghe fasciar , più gravi assai ,Che la spada rie apri della sven tura .

Alla man della donna Idd io consen teQuest’ uffic io d’

amor , ques ta soaveMedicina del l’ anima ferita :

Elia so ltanto con pi eto se di taNe racchiude le margi ni cruente ,Perchè sela de l cer volge la chi ave .

43

Page 45:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

Ai

UNA V IOLA DI MARZO .

Timida,o violetta

,e mezzo asce sa

Nell’ erba arida ancor

,tu mi ramment i

La vergine che brama e po i non osaDal suo chiostro solingo ir tra le gen ti .

Se cosi,com e bella ed odorosa

Ti fe Natura,un ce r t i di ede

,oh sen ti

Sen ti,e cara

,del mio

,su cu i t i posa

La man tremante,i batt i t i frequent i !

Ah ma i con tan to affe tto io non t’ ho coltaMa i l ibata non ho con tai desioLa molle volut tà del tuo re spiro !

Cara - tan te or mi sei, perche la volta

Suprema e questa che tornar t i miro ?Prende i o forse da te i ’ eterno addio ?

Page 46:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

UNA V IOLA DI MAGG IO .

Sparir le tue sorelle,e violetta

,

E tu deserta sul gambo caden teLangui al ferv ido So i che ti saetta

,

Come un ult imo lume in occ iden te .

Mal sorvive sti vedova , so lettaAlia tua gioven tù be lla e repente .

Or la re sa inve rm ig ii a e tu neglet ta ,

Tu calpes ta verra i dal! insolen te

Piè della greggia . O misera viola ,Meglio ben t’ era in un v irg ineo seno

,

Nata appena,morir d i cara morte

Ma son io che cempiango‘

alla tua se la,

Povera v ita ? io solo,10 d ’ ann i pi eno

,

Pure avv inte alla mia d ’

amor s i for te ?

’t ?!

Page 47:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

46

IL CANTO .

la mus ica in terra è la favel laD ’ una patria immortale

,e coli’ umano

Legano occultamen te il mondo arcaneMisteri ose anella

,

Nel tuo labbro insp irate è tal po tenzaD i numeri celesti

,

Che un ’ alta in telligenzaGe ll’ eterne armon ie ci manifesti .

mortal consonanza alla divinaDella tua p iù concorde unqua rispose ;E la mente che l’ ode

,e dalle cose

Terrene è pellegrina,

La pensa un’ eco di remote spere ,0 della mesta liraCu i fra l e amant i schiereL’ angelo di Sicil ia allen ta e t ira .

Page 48:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

IL C AN TO .

Ne’ tuo i sogni egli forse e nel m isteroDi luci da apparenza a to discende

,

E le pietose melodie t’ apprendeRagg i del suo pensiero ;E come spoglie che la luce accol taPre paga e r iperce te ,

L ’ anima tua ne ascol ta,

Po i ne ripet e le dolen ti note .

Vi ta ha ' l ’ ar te dal coro : c i se i l e donaL’ etereo foco che non mue r

,afle tto

L ’ arte,che rade i l suolo e all’ in tel letto

Le ardi te al i impr igiona,

Se quel foco div in non la sub l imi .E tu d ’

. en tramb i il cantoCon tale accordo imprimi

,

Che fa i b ello il dolore e dolce il pian to .

v’ ha pe tto si chiuse e lungamen teD om o dai cas i e dai terren i insulti ,Che non batta a qu el suono e non esultiCome fanciul che sentePer la no tte d ’ un bosco ove perdutaAbbia al maffi n la tracc1a

,

La voce conosc iu taChe lo r ichi ama alle materne braccia .

Page 49:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

48 IL CANTO .

Oh se puoi col tuo can to ogni s egretaDura memoria radde lcir nel core

,

0 gio ie ant iche su scitarvi ed oreV isse in età più l ieta ;Se recari tu puo i le sue fuggiteFantastiche sembianze

,

Le rose inariditeI suoi vergin i sogn i e le speranze

Scenda,scenda il tuo canto a i travagliat i

Che una mano d’ amor non accarezza !A quei digiun i di mortal dolcezzaDal giorno in cui son nat i !A quei miseri occulti

,a quei deserti

D ’ ogn i pi etosa curaChe dal dest ino offert iSembrano in olocaus to alla sventura !

balsamo soave è l’ armon iaSul dolor della v i ta

,e l’ infelice

Mentre l’ aura ne bee consolatriceTutt i gl i affann i obbi ia .

Ma quella mesta voluttà che volaDal tuo beato r isoNome non ha . ParolaNon espr ime un sentir di paradiso .

Page 51:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALL’

ITAL IA .

Tu se i pe r bella ed infelice ! ePerchè tan to infelice ancor pi ù bella .

Oh quan te d i sven tura et à son corseDa che sei fatta di reina ancella !

Solo i l ben ti lasc iar che non può terseIl tuo cielo

,i l tuo suol

,l a tua favella .

Pur le stran ier,che i tuo i l idi trascorse .

Meravigli a del mondo ancor ti appella .

Chè sebben mozza i l crine e dal banchett oDelle l ibere gen ti ognor respin ta ,Meno altero e regal non ha i l

’ aspet to .

La corona di ra i che D io t’ ha c in taNell

’ an tica tua glor ia,angie ] reietto ,

impallidi ta è si,ma nen e stinta .

Page 52:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

SDEGNO .

Poi che madre pietosa alla tua pro leT i gr idano ,

e Natura,o nde ques t ’ empio

Des io di travagliarla e farne scemp ioCome il Sa turno delle greche foie ?

Nè perdon i a ’ più degn i ; anz i t i duoleD i chi meglio t’ onora ,

e por ta al temp ioDe’ gran nom i custode

,un alto es empio

0 d’ opre glor i ose o di parole .

Dl ! qual premio gl i dai ? qual serto e le ttoPer le il lus tri fatiche ? O morbo

,O len te

Languor che le svige ra e gli ricerca

Vene e fib re non se i ma l’ in telle tto ,Fin che morte le s trappi al tuo tormen to .

E tu madre c i se i ? Ci se i noverca !

5 1

Page 53:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALLA TOMBA DI NAPOLEONE .

S V E N T U R A

P a r igi . a gosto 4855

Quando Iddio t i confuse e capovo lseCom e l’ angelo un tempo a lu i p iù presso

,

La vi ttor ia t i sparve,e il duro amplesso

Della s ven tura,più fedel

,t’ accolse .

Novo t i tan,di ceppi allor t i avvolse

Sopra un orrido scogl io ed inaccessoil lungo d

’ Albion e odio compressoMa d i Socrate il nappo alfin t i scio lse .

V iie e vano misfat to ! il fi lo in franteChe mai t i se rreggea l

’ inferma salma,

Ne i cor di tu tt i il tuo patir fu santo .

Chè al lauro dell’ eroe t’ uni la palmaDei mart ire

,e coverse un negro manto

L ’ ossa e gl i error i della tua grand’ alma .

Page 54:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

G L O R I A …

E la gloria irragg io la tua sve ntura .

Po i che dall' ime la cervice ergest iSulle fron ti de i re

,qu i tu scendest i

Trasmutando in altar la sepoltura .

Olocausto sublime alla Natura,

Se pur cenere sei ; po i che da ques t iMarmi ancor tu comandi

,ancor tu des ti

L’

amor , la mer av iglia e la paura .

Anz i i l trono fa tal che la v i tto riaSui r ivers i t ’ alzò

,non fu possente

Più di ques t ’ a rea che t i chi ude es tinto .

E che ma i senza spada al più bo llen tePopolo della terra il freno ha c in toFuor che un nome

,un sepolcro

,una memor ia ?

Page 55:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

54

A FRANCESCO PETRARCA .

Amor t i aperse i l labbro,e la favella

Del suo bacio d iv in t’ ingentiliaNè di Lesb ia il can tor

,nè la donzella

Che mor ì per Faon l’ ebbe s i pia .

Ma la vergine rima“,onde la bella

Francese,italo Cigno

,hai fatta dia

,

P e scia che a lei t i uni la terza stellaNell ’ eco di tre secoli langu ia .

Chè non mai d i locust e in gordo stuoloCampo e bosco predò , come una v il eGreggia d’ imitator i i vers i tuoi .

Stol ti ! e sperà r che pos ta in freddo suoloUna pian ta rapi ta all’ indo aprileGerminar v i pote sse i fiori suoi ?

Page 56:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

5 .

MO RIAMUR PRO REGE NOSTRO MAR IA THERES IA .

D I P INTO D I I' . I IAV I Z .

Una donna regal da m inacc iosiEserc i t i assal i ta

,

Ma cu i la fo rza del gran cor r imane ,Alla spada fedei de’ generos iUngari invoca la famosa a itaE due po tenze arcan eChe su i petti gent il i hanno l’ imperoNe infiammano ogn i dette ogn i pensne ro

beltà sven turata e la cos tanzaNelle fortune avverse .

Qu ind i usc ir l e favi lle eee itatr ie iD i quel grido immor tal che la baldanzaD i tre popo l i ha dama ,

e ne di sperseLe un i te arm i v i ttr ic iChe nei secol i echegg ia

,e santa e cara

Ma teria al gen io crea to r prepara .

E'

Page 57:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

56 MO R I AMU R P R O RE GE NO ST RO MAR IA THERE S IA .

E quest’ al ta materia all’ in tel lettoSplendida t i sorriseImmortal delle tele an imatore ;E le forme creast i al tuo concettoCos i dalla terrena arte d ivise

,

Che i’ occhio in dolce erroreChiede se il tocco della tua mat itaR idon i a i prodi che passar la v i ta .

le ch iom e ove sono in brun e anellaSui b ianchi omer i ignudiDelle greche tue vergin i ondeggiant i ?Ove i morbidi vel i alla tua bellaOdal isca ravvolt i ? ove gli scudiG l i elmi le piastre e i man tiDe’ tuo i mille crociat i

,e quan to all

’ arteD ’ an t ico freg io e di splendor comparto

sparso delle vest i ampio volumeChe i tuo i pennell i a iutaQu i le e ngar iche usanze han messo bandoConfusa qu i dall’ arbitro cos tumeColla giov ine chioma è la canu taE quas i inv id

iandoAlla umana bellezza

,osò la moda

Bru ttarne i l capo di deforme coda .

Page 59:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

58

AD ADELA IDE R ISTOR I .

P arigi se ttembre 4855

Donna,non t i sdegnà r quelle impudent i

Parole : che ne i m olli e ro tt i ai'

canto

L’ arte tua non infiamma,ed aborren t i

Dal co turno non sai m overne al pian to ?

Ma in qual parte d’ I tal ia a’ tuo i lamen t iL agrime non versammo ove i ’ incantoD i tua voce sono che cuor i e men t iO l’ i ra o la pietà n on abb ia affran te

Ne i destammo il tuo gem e i l plauso nostroT i crudi n ell’ agon e, ov e ra imprimiSolitarie ve st ig ie e s iedi in trono .

No l a Senna non fu,ne i fummo i primi

A cingert i,e gran donna

,i l s er to e l’ e stro

D i cu i l’ onda superba a te fa done .

Page 60:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LA PIAZZA CONCORD IA .

P a rigi , 48 agos to 4855 .

Vas te e splendide moli,e ffi g 1ati

Marmi , e conche d i v iva acqu a feconde ,Arbe r i ele tte d i s tra n iera fronde

,

E v ia l i di ro se i ncoronat i

Arden t i corr ido r i e ce cchi aura ti,

Donne gen til i e pu tto i nvereconde ,Danze

,tripudi , melodie gie ce nde

Han con fusi i mie i sens i ed abbagl iati .

Ma l’ orecchio del cor,d i so tto a qu esta

Supe rficie imbianchita , udi a quereleE gemi ti e m inacce e fremer d ’ ossa .

Martir i i nvendi cat i E que i che re ssaT i fe , malvagia arena , or t i calpe s ta .

Non se d ir se p iù fo lle e più crudele .

59

Page 61:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

60

RIMEMBRANZE PENOSE .

Tu sei,mi si bisbigl ia , un de

felic iPerchè mesta hai la Musa E il censo addi taChe m i consente una l ibera v i ta

,

Il mio verso non v ile e i molt i amici .

Quan te mal giudicate alle verniciVo i che un lamento e d un sospiro irri ta ,Quando chiusa nel petto e la feri taE non ha di dolor pales i indici

Penetrate qu i dentro e ne i precordiVedrete i l sangue che di fuor non gronda

,

Po i schern ite,o beffardi

,i l canto mio .

L ’ amista m ’

è conforto e non obblioD ’

una piaga crudel,che più profonda

Fan (martir io del core) i miei r icordi .

Page 62:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A LLA MUSA .

Quan te cure ho sepolto e quan t i afl'

anni

Nelle caste tue bracc ia ! In pria l ’ amoreO r con teso or tradi to

,i tes i ingann i

All ’ inesperte g iovàn il mio ce re :

G l i s tudi ingra t i del pens ier t irann iChe da te m i staccà r l ’ età migl iorePo i gl i amar i scon forti

,onde son gli ann i

S i trist i quando avvenir c i muore .

De’ tuo i li eti fantasmi il m io pen s ieroTu ven iv i allegrando

,e mi togl ievi

Con dolce vio lenza a i tr is te vere .

Oh l ’ uom che tu disami e mai non lev iNe’ tuo i regn i d i luce e di m istero ,

G ioje non gusta che bug iardo e brev i

61

Page 63:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

D ISGUSTO .

Spesso un amaro orgoglioNel mio pens ier ragionaSe in vi ta onor non cogl iePer quest

’ opra decenne,una corona

,

Spero,s’ intreccerà colla mia cetra ,

Quando una muta pi etraDall

’ inv idia mi copra,ed all

’ obbl ioInvolino i futur i il nom e mio .

Stol to ! nell’ avven ire occhio penetra ?

(Cosi , grave e severa ,

La mia ragion ri sponde,

E l’ infan t i l chimeraAlla luce de i ver mi s i nasconde . )Mira (prosegue ) le sudate carte

Del tu e maestre parteNegiette ,

parte dalla ingiusta etateNel voi di cosi brev i ann i

,dannate

Com e rombo canoro,e sfregio all’ arte !

Page 64:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

D I SC U S T O .

E tu per l’ anglo Omero ,

Che avvo lg i in tosco manto,

Tu s i minor , pensieroFai che i l tuo nome s’ infu tur i ? Oh qu antoT’ illude il cor ! L ’ arg i vo c i pur ne reseQua l g ià cantar le inte seL’ an t ica ero ica terra ; e r di ! che fruttoDag li ingra ti egl i o ttenne a cu i die tu ttoDel suo gen io i l tesoro Od io ed o ffese .

Gessa , e i l modes to censoT ’

adduce a rive igno te ,T ’ affi d i al mare immenso ;Fugg i il tedio cos i dell’ oro vuote .

G ià i ’ undec ime lustro a te s’ avanza ;Che breve ha i qu i la stanzaTu tto t i accenna

,e saz io ancor non se i

Della v ieta tua Musa ! E pe r non deiP iù sorr i s i aspettar dalla speranza .

Gessa ,e la men te e il core

D ’ oz i conforta . G l i ann iU l timi , 6 forse i

ore ,V iv i tu della v i ta

,e mal t’ a ffann i

D ietro una larva che affe rrar non sa i ;Chè se l

’ afferri , avra iAere

,fumo e non p iù tra le tue braccia ,

E bronch i e sass i per la dura traccia ;Po i che re se il tuo p i è non calca ma i .

Page 65:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

6/i D I SGUS TO .

Allor la s tanca pennaDa me lontano io getto

,

E un cocch io e d un ’

a ntennaMi propongo salir nel m io dispetto

,

Cercar n ov i paes i e n ove gen t iO ve dagl i aspri accen t iNon mi mormor i suon

,che la favella

Sol parlata nel cielo e nella bellaPatria dell’ Alighi er i a me ramment i ;

Delir io passeggeroE tr iste

,scolor i ta

Sotto cielo stran ieroPer ch i nacque in I tal ia ognor l a v ita .

E l’ an ima pen sosa un tempo avve zzaAll’ arcana dolcezzaD i cui solo la Musa è dispens iera ,Quei tripudi baccan t i

,onde la schiera

Sfaccendata s i piace,e fugge o sprezza .

Page 67:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

66

L’

ULT IMO F IORE .

Ebb i anch’ io su lla fronte e rose g ig l iPria mi die l’ innocenza i b ianchi fior i

,

Po i sert i m’ i n trecciò dei fior verm iiL ’ età delle speranze e degli amori :

Ma,spar it i in brev ’ ora a i l iet i figl iDel m ie rapido maggio i bei color i

,

Sogna i,negl i ann i de’ grav i cons igl i

,

Cingere il misto crin d’ etern i allor i .

Sognai,nè fu che E questa v ita ,

Che già lenta mi parve,ed . or mi vola ,

Una landa m’

e dunque inar idita

No d’ un u l t imo fior,d’

una v iolaCnita e spiccata da virginee dita ,L ’ amista mi presen ta e mi consola .

Page 68:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

L ’

ORANTE .

scou…mn m vincenzo vm .

le piangea sconsola ta al caro le ttoDella buona m ia madre

,e quella p ia

,

Che dal S ignor chiamata al c iel sa lia ,Ques t

’ aurea croce mi posò sul pet to

Pe i, bac iandomi , disse ( e i l lungo afi

e tto

D i quattro lus tr i in un so l bac io un ia )Da questo segno redente r t i s ia

,

Figl ia , i l core inesperto ognor pro te tte .

E l ’ ora,e madre

,del per igl io e questa

Più non regge i l m io cor deb ole,infermo

,

A quei volte ,a quegl i occhi

,a quella voce .

Salvami,tu che il puo i

,dalla funesta

V irtù che m i sogg ioga,e fammi schermo ,

Custode angelo m ie,della tua croce .

Nelle m ia collez ion e d’ope ra d’ arte .

Page 69:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

68

ARTE .

L ’ eterna poesia che pensa e senteD i semplice s i adorna abi to ele tto ;Tal che sembra la veste ed i l concettoUn sol parte del core e della men te .

Chi sprezza e falsa il d ir,ch i m ai consente

Che min ist ro egl i serva all’ in tellet toAlle immagini togl ie ed all’ affettoQuanto in essi e di bello e di potente .

Itala gioven tù da questo veroDeh non t i svolga la bug iarda scola

,

Cui segreto e dell’ arte i l magistero .

Ella al suo van iloquio i fior i involaDel paterno idi oma

,ed al pen s iero

Avversaria mortal fa la parola .

Page 70:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AD UNA SPOSA .

che b ianche s i fan le brune vest iChe t i coprtr l

’ angel ica personaQuando l’ urna fraterna al sen premestiSu cu i i talo pian to ancor ri suona

,

Da me non aspet ta r che re se innest iA lla tua cara nuz

'

ial corona .

Oh ben altro vaghegg ia i l tuo gran coreD ’ alt i a ffett i nudri to e d i dolore !

Vanno, o verg ine , all

’ ara e s i i fel ic eD i magnanim i figl i

,i n cu i r iv i va

,

Come dal rogo la fa ta l fen ice ,L ’ eroe che al T ebro insangu inò la r iva .

Manda Iddio la pre ce ila i rr ig'

atr iceAi suoi riarso dalla vampa es t iva

,

Ed all’ uom la sven tura e pari all’ ondaPuò d i germi d iv in i esser fec onda .

69

Page 71:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

70

I L P E N S I E R O .

mao pou mr.rno .

D isse Iddio : Sia fatto il SoleE quell

’ astro,obbed’ien te

Dell’ Eterno alle parole

L ’ un iverso illum inò .

Ma qual alba,e qual pianeta

Irraggio dell’ nom la men te,

E la fiamma irrequi etaDel pensier vi susc i t ò

Sapi enza il lume arcanoChe s i nfuse al le to umanoLanipo fu del tuo splendor .

E l’ onnifica sc in t i llaChe schierò l’ umana argillaVin se ogn i astro a cu i die vi taL ’ i nfinitaFan tasia del Creato r .

I l tuo po ter d ivinoNell’ uom di scese , e fervoreUn subi to intes tinoGerme v ital sen ti

Que st’ inno

,de stinato a m e tte rsi in musica in occasione de l se sto Con

gre sso de gli S c ie nzia ti , non e bbe,pe r la ragion mu sicale , l’ampiezza r ichies ta

dall’ argome nto .

Page 72:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

I L PE NS IE RO .

E par i ad un seco ndoMerav igl io so mondoL ’ idea concetta usci .

Ma la concet ta ide aDa te

,sovrana artefi ce

,

Quella v irtù chiedca

Che dà le penn e al vo l,

Chè so l potee ,te duce

,

Svelar la occu lta luceL’ in tellett ivo Se i .

Dcs ti a llo ra al pe ns iero l’ ancelle ,E poten te sono la favellaCome squ illo foriero d

’ un re .

La Na tura comprese quel suono,

E scendendo dal m i s tico tre noDe’ suo i regn i lo scettro gli die .

Come fu l’ arb i troDel trino impero

,

Scosse lè impav idoAli il pensiero

,

Calò ne’ bara tr iDell’ oceano

,

Per l’ ignee v iscereCorse i l vu lcano .

Spie nell ’ i n timoSen della terraC iò che d’ incogn i toNuero e r inserra .

Se gui pe r l’

e tere

L’ astro e i l piane ta,

71

Page 73:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

IL PE N S IE RO .

Ben 1’ i gnoranzaSulla tua faceSparse le tenebre

,

L ’ error gi tto,

E la_

pe ssanza

D i quest’ audaceLa tua beneficaLu ce oscuro.

Ma come pienaD’ alpestre venaChe più compressaP iù freme e sai

,

La tua facellaBr illo più bellaFue r dalla s tessaNotte ferai .

Come schiava al sul tano temutoLa Natura al pensiero obbedì

,

E l’ immenso perenne tributoDe’ suo i mille tesor i gl i apri .

L’ obbl i quo vorticeDella cometa

,

S’ alzò dall’ a tomoF ino ai remotoLume s idereoChe imb ianca il vuoto .

E la tua fiaccola,

D i va Sofia,

Gu idò l’ in trepidoPer tan t a v ia .

Page 75:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

74 I L PE NS IE RO .

G l i Oppost i del mondo remot i confiniLa domi ta possa d’ un tratto accostòSi feron gl i uman i fratelli

,v ic in i

,

All’ Arabo

,all

’ Inde lo Sc ita vo lò .

D i qual ombra,e Sofia

,di qual cort ina

Celas i ancora verecondo i l verChe non lo sv el i la tua man div ina

,

Che non lo addit i all’ av ido pens ier

G i à scopre il volto e l’ ul timeM isteri ose spogl i eChe lunga età I’ avvolsero ,

Natura alfin s i to gl ie .

G i à tutta ignnda al ferv idoPens ier che la rin traccia

,

Quas i amorosa vergin eC itta l e ardent i braccia .

0 dell a sagg ia,archet ipa

F igl i a di Dio seguace ,Gen io d’ Ital ia inv ig ilaSulla immortal sua face.

Schermo trovò la'

profugaNella tua mano amicaQuando sof fiare i turbin iDelia barbarie ant ica .

E mentre alta calig in eOgn i altro ciel prem ea ,

Qu i so l I’ eterea lampadaDelia sci enza ardea .

Page 76:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

IL PE NS IE RO .

Or quan to i’ e rbe i llum inaV ien da quei ragg io i s tesso ;La c iviltà de ’ pepol iNon e che un su o r i flesso .

A h questa almen non va nt i noFra le malto lte predeQue i che baciflr la po lvereStesi al regal tue piede

75

Page 77:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

76

R ITRATTO DI DONNA MAT ILDE JUVA .

D I P I NTO D I FR A NCESCO HAYEZ .

Spesso ne i vagheggiar la peregr inaBeità delle tue forme in cor volgeaPerchè si fraie dalla man div inaUsc ir questa gen t ile opra dovea

Perchè Dio non concesse adamant inaTempra dei Bello all

’ incarnata ideaO come in ciel gl i Ele tt i

,alla rapina

Del tempo s tru ggitor non la togliea

Così nel m io pens ier . Ma quando impressaQu i per arte s tupenda io t i mira i

,

Quas i da fon te e da cr istal r iflessa

Gli ann i,io proruppi

,che non posan mai

,

Per te chiusero aifin l’ ala indefessa .

Angel ica beltà, qu i non morrai .

Page 78:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A CATER INA BRENZO NI .

ACCO MPAGNANDO LI I A LCU N I M I E I V ERS I G IOV A N I L I .

Tu che de i foco crea tor la men teT i nudr i , i ncli ta donna , e mani fes tiIn Iimpid ’ onda d’ armon ie celes t iL ’ al to de n che s i pa rce Iddio consen te ;

Tu che trasvol i ce i pens ier po ten teRegi on i i n ten ta te

,e non t i arre st i ,

Tu le pove re rime e me chiedest iOnde arrossa le Muse e i nvan s i pen te

S ie pur del volo che l ’ obbl io v i s teseCon pie tose cons igl io

,o r le disc ie gi ia

La tua mano severa e ins iem cortese .

Ma tos to t’ avvedra i qual tr iste vogl ia,

Per solo atto gen t ile,i l cor t i accese

D i lege r co ’ tuo i fiori un ’ umil fogl ia .

77

Page 79:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

78

IN MORTE D ’ UNA BAMBINA .

Vien i,e nove immortale

,e della v i ta

Non degne r d ’

una sola orma il camm ino ;L ’ etern i tà t ’ i nv ita

,

Sia belli s simo occaso i l tuo matt ino .

Non far che st i lle di materno lat teRallent i

,e cara

,i l tuo sparir degli ann i .

Torci le labbra in tatteDai fonte dell’ errore e degl i affann i .

La morte al l’ nom che nasceÈ quas i un bacio reden tor d i D io .

Fugge la pargoletta alma le fasceCom e fi amme che sale al c iel nat io .

La mia mano leggeraT i sciogl i erà dal la terrena spogli a

,

Par i a moll e sospir d i pr imaveraChe de lle spino un fi orellin raccogl ie .

Ber non dovra i dal mio cal ice arcaneL ’ obbl io de’ cuor i che tu lasci in duoleNessun ricordo umanoSeguirà per le sfere il tuo bel ve lo .

Page 80:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

cv nom e D'

UNA as s uma .

D’ una tenera madre ancor t i sonoInce gniti i sorr is i , e bamb inella ,

Ancora il dolce suono

Non ti consola della pie favel la .

Conoscera i la mestaDepe i l suo breve ram ingar terreno ,

Là dove il fiore dell’ amor s ’ innestaIn un ne ro più largo e più sereno .

Quel fior d’ e teree s teloChe pur fra i dumi della terra olezza ,

Ma se i nelle serene eu ro del c ieloLa sua non perde vi rg ina l freschezza .

Vien i,e nove immortale

,e della v i ta

Non degner d’ una sola orma i l camminoL’ e tern i tà t’ i nv ita

,

Sia bell iss imo occaso i l tuo mat tino .

Come un ’ eco di ciel°

che dolcemen teQualche spirto inv is ib ile ripeta

,

Quest’ armon ia dolen teSovra una culla mormorò segreta .

Sulla diletta infan teVegl iava in tan to la ma terna cure ,

E gedeasi rapi ta in qu el semb ian teC irce nfus0 d i luce o l tre natura .

Ahi non sapea l’ illusa

Che l’ insol i to lume era un ri flessoDel Chem b in che tu tta avea racchiusaL’ an ima cara nel ragg iante amplesso

7 9

Page 81:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

80

LA DESOLATA .

S COLP IT A D A V I N CEN ZO V ELA .

Scomposte i l cri ne , la gonna caden te ,Scanno i g inocchi delle a rcate braccia

,

E ques te appoggi o alle pre te se faccia ,Le cigl ia fi sse e in un pens iero in ten te

D i sperato pens ier,che

,n olen te

Tiranno delle spirto,ogn i altro scaccia

E v i domina solo,e tu tte allaccia

Le po tenze del core e dell a men te .

.

Chi sei tu qual dolor subl ime,immenso

Cos i den tro t’ impietra,o derel i tte

,

Che più non ha i ne lagr ime nè sen se

Del tuo cordogli o anch ’

io l’ alma ho trafi t ta

Chè, nel mirart i , alla mia terra io penso

Misera al per di te bel la ed affl i t ta .

Page 83:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A FEL ICE ROMAN I .

Quante volte,e Roman i

,in questo gelo

D i pens ier i e d’

e ffett i,i n que sta

'

vilB.

Frenes ia di guadagno , alla gen ti leArte nostra nemica

,i o m i querele

Della Musa,vo ’ dir

,che abbassa i l velo

Taci turna e sdegnosa,e qual ser vile

Cortigiane del tempo,indole e st ile

D ’ altro popolo assume e d’ al tro c ielo

S i che labbro non move,O in s tran ia ve ste

P iù vest ig io e splendor della nati -aCasta ant ica beltà non man ifesta .

E quella e pur che bella,i taia apr ia ,

Go lia v irtù del verso tuo , la mestaAn ime di Bel lin i all’ armonia .

Page 84:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

SOL ITUD INE ED AM IC IZ IA .

P arig i settembre 4855 .

Solo e degli ann i e da fast idi oppress o ,In balia d i venal i

,i ng rate cure

,

Senza un bac io d ’ amor,senza un amplesso

Che le pe ne conforta e fa men dure .

Solo col mio pens ier , colf indefessoT rovate r d i flagell i e d i tor ture ,Ceil’ incubo del core e d i se s tessoChe fa più gr and i e crea m ali e sc iagure ;

Ecco il nappo d i fel che m i disseta,

il pan che m’ al imen ta

,e passo passo

Mi conduce alla oscura ul t ima meta .

Oh m ie i sogn i d’

affe tte ! un ’ infini taNotte vi copre

,e più non veggo ,

e h lasso !

Che la mia sol i tudine abborri ta .

83

Page 85:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

SO L ITUD INE E D AM IC IZ IA .

Ov e trascorr i,e an ima del ire ?

Un angelo non ha la dolorosaSol i tudine tua quella pietosaChe dell’ ing iuste - t uo lagnar s’ adire ;

Or non l ’ ode il mio senso e non la mira,

Ma non t ien l a sua forma a te nascose .

Tu la vedi,la sent i aller che pe sa

La sua man sul m io core,e i l cor respira .

La turba mi lasci ò delle infedel iCompagn e del piacer , ma quella p iaNel dolor mi segu i

,nè m ’ abbandona

Pur quando morte i tr i s t i occhi m i veli ,Porrà pensosa sulla tomba miaD i memo-ri v iole una corona .

Page 86:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LA F IDUC IA IN D IO .

SCO LI’I‘

I‘

A DA LO I BNZO B A RTOL IN I .

Ch i t’ ha rapi to,crea tura bella

,

L’

ele,i l moto

,i colori e la favella

Tu levas ti pe r ora al parad iso ,

Forse non page della terra , i l v iso .

Pur or da quelle tue labbra celest iLa preghiera degl i angel i movest i .

Be n l’ u ffi c io de’ sens i e l’ in tel let toSospeso è in te

,ma t i riman l ’ a ffette ;

Nè poi che l’ uomo dell ’ error s i doise

Mai con tan ta fiducia a D io s i volse .

Ma tac i e l’ occh io in D io fi sso e securePe r tu dice a lla terra : al tre i o non curo

Ah forse in te vaneggio , e i l soffi o ancora ,Che la pe lve an imò , non l

accele ra

Ancor quel soffi o ,creator del Sole

,

Non t i sc iogl ie le membra e le parole !Pur se il ce r mi fa vela alla pupille ,

E tu non se i che inanimate arg il la,

Se dal c iel non cades t i e non ti fe eUna sc in t illa del Vo ler che crea

,

La fantas ia che t i spirò la v i ta ,V ide , in subl ime v isi on rapita ,

L ’ angelo dell’ amore e del perdonoCosì compors i dell’ Eterno al treno .

85

Page 87:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

86

INCERTEZZA .

Come fanciul che lagr imando imploraDalla madre un tras tu llo

,e po i l’ obblia ,

Perocche gl i sorride in fantasiaI l pens ier d’ un novel lo e lo innamora

Sprezza a sera cos i ciò che all’ auroraSegue , accesa d

am or,la men te m ia

,

E qu el ben che più cerca e più des iaNon I’ appaga , gustato , un g iorno , un

’ ora .

Ecco le g io ie della v i ta intentoFuggem i insaz

ia ta,e i l piè già preme

Del mio tristo cammin la dubb i a meta .

Forse che nel sepo lcro i l cor s’ acqne taNon se : pur mi sorride un’ alta spemeChe stagnar vi po trò l

’ ult imo pianto .

Page 88:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A IACOPO FO SCARI

cus resso: ce ns u re D A LLA su: u we cu

rat… sm au u rm s neu ) RS IGLIO .

A ch i volg i il tuo pianto ,e sven tura to

Le rugiada ammolir pe nne i mac ign i ,Non .piegar le tue lagr ime i ferr ign iPett i che occupa la ragion di sta to .

Sper i tu che nell’ uomo incoronatoL’ amoroso de l padre an ime all ign iLui no

,gl i scogl i t i fara i ben ign i

,

I ve rtici del mar quando e crucc ia to .

Pur conforta i l do lor. La tua sventuraA lla vendi ca tr ice arte del belloDarà mate r ia legr imosa e pia .

E d ’ un angle cente r la fan tas ia ,Po i la v irtù d

un ita pennelloD i te commòveran l’ e tà futura .

Quadro storico di Francesco Reyes della m ia colleziona .

87

Page 89:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

88

L ’ AVA AL N I POTE .

t i guardo,fanciu llo

,o della rosa

Che le guance t’ infiora i baci io cogl ie,

Mi affl i gge e mi con solaUn senso di dolcezza e di cordogl ioChe dir nè il se

,nè l’ e sa

La pove ra paro laPovera

,e vinta de ll’ immenso affet to

Che Dio riposo nel materno pet to .

tue forme gen til i,il tuo sorriso

,

La soave tua voce e tu tta amore,

Mi tornano al pensieroLa perduta mia figl ia ; e in questo erroreTanto è il mio cor divisoDall’ in fel ice vero

,

Ch’ io la vegge,io l a sen te

,e nel fal lace

Sogno il sospiro di due lustr i ha pace .

Page 91:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

90 L’

AV A AL N IPOTE .

Chè sebben m i ripeta ognora,ognor a

Quella ve ce crudei : tu l’ ha i perduta !Pur non vorre i che n ateDal mio grembo non fosse e cono sc iutaNon i’ ave ss’ io . TaloraIo tr is te

,i o desolata

Per te che mi sorr idi allegro tant o,

Soffro un ’ angoscia che mi sforza al p ian to .

E parmi quelle lagrime m ’

i -uvid iChe degli oc chi e dal cor la r imembranzeDella mia figl ia el ic e .

Tu non vedes ti la gent il sembianzeChe per gran tempo i o v idi ;De’ baci suo i fel iceTu non fosti

,e rfanello ; e fresco e nove

lo 1’ an t ico dile tto ancor ne provo .

Non divide la tomba i pet t i uman iChe di breve intervallo ; ed io già sonoDal suo celeste amplessoMen lontana di ma che rag ionoElia con occh i arcan iT i veglia ognor da pressoNon t i nasce un pensiero

,un l iev e mo te

Dell’ alma a quel veglian te angelo igno to .

Page 92:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

i …’

s vn A l. ca no r a .

E cosi come gu ida i l passo incerteDella tua fanciullezza e lo conducePer florido camminoL ’ avra i negl i ann i procellos i a duceQuas i nocchiero espertoChe regga un fregi ! pino .

L ’ avrai nella sven tura e nel perigl ioAmorosa tu tela e pie con sigl io .

lll

Page 93:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ALLA TOMBA DI VOLFANGO GOETHE .

Quella co rona di pungen t i sp ineChe la fronte del gen io ognor trafi sse

Perca che l ie ta e rosea fi e r isse

E sul tuo fulvo e su l tuo bianco cr ine .

I l turribolo,i l cul to alle divine

Immagin i devoto,a te s’ indisse

Dalle età ri v eren te ; e se mai v isseMortal sereno dalla cu lla al fine

,

E tal può dirsi alcun figl io d’ Adamo,

Quegl i,oh certo

,eri tu nè so l pe’ cen to

Sert i che la tua patria e te profuse ,

Ma pe rchè l’ in telletto i l cor t i chiuse .

Quan to se i grande e glori oso io sen to ,

Mi atterro al tuo e pur non t’ am e .

Page 94:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AD UN AM ICO .

Se dell’ alma gen til che scio lte ha l ’ al iLe v irtù t’ ammon tassi e il santo affettoD ’ al tre ttan t i io dovre i pungen ti strali

,

Non che trarne i’ infisso ,aprirt i il pe tto .

Se le alza r la tua men te ove immorta liSe n gli ampless i d ’ amore e il ben pe rfetto

,

Ove lib e il pensier l’ obblio de ’ mali,

Carle,dal tuo dolor non m ’

e d isde t to .

Pensa al premio di v in ,che

,supera ta

La fat icosa sua prova terrena,

Vinse qu agg iù quel l ’ an ima beata

Pensav i,e Carlo

,e i l tuo p ian to raffrena

,

Anzi inv idia il fel ice,a cu i spezza ta

Dopo lunge servagg io è la catena .

93

Page 95:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

sosmno ALLA GIOVENT! .

0 mia fuggi ta g ioventù Le roseChe cogliev i per m e ne’ tuo i giardin iEran fre sche

,vermigl ie ed odorose

Ma dopo i l maggio mi sfiorîr su i cr in i .

E que l tristo compenso alle rngoseTempie non son quest i laur i moschiniChe la fatica del pensier vi pe se

,

Or che gl i ann i han varcato i tuoi confin i

O gioventù ! se i l tu o fe ce possen tePiù non m’ agita i l sangue

,a me che giova

D i poche fronde i l misero con forto

La corona più bella e più lucen teSovra un capo già bianco e tarda piovaChe bagna un cespo disseccato e mort e .

Page 96:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LA SPERANZA .

Eccomi,e tern ità

,sul le tue soglie .

Da quel di che la men te ebb i e pensa i,

Al tuo rigide alta r , che solo accoglieVi tt ime doloro se , io m i pros trai .

G l i a llegr i fior i che i l piacer raccoglieSul camm in della v i ta

,i o t’ immo lai .

Damm i or la re sa dall’ eteree fogl ieChe sempre olezza

,che non langue mai .

Quando i fiori del tempo e me porgesti

( Una voce risponde) e la fragranzaDell

’ immorta l t i accese in tan to amore,

Dal suo cespo inv is ib ile i l cogl iest i .No cols i

,lo spera i — La tua speranza

,

Sappi,illuso infel ice

,era quel fie re .

93

Page 97:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

96 LA SPE RANZA .

O speranza,fantasma allenatore

,

Che lusingar i’ uom crednlo t i piace,

Mentre poi con premessa ognor fallaceGl i fa i misero inganno agli occhi , ai

'

cere !

T u lo adeschi , ei ti segue , e'

va d’ erroreIn error sulla van a orma fugaceDe’ lucent i tuoi passi , infin che giaceLungo il cammino disgannato e muore .

Così,per la bollen te araba sabb ia ,

All’ asseta to viator si mostraD i bei colli e di fonti ombrosa ch10stra .

Ma quando ci crede r istorer le labbiaA quei limp ido umor

,la bella e liete

V i si on gl i dispare e p iù lo assete .

Page 99:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

98

ITALIA A D IO .

Pe rchè sempre e me volgi oscuro il v isoSe n m i il

’ ann i,o Signor

,che gl i occh i mesti

Per gra 'n dogli a m i ved i,e sotto ve st i

Lacere,sanguinose

,i l cor di viso .

Quella forse non son che un tuo sorr i soD ’ amor creò che lie ta un di facest i ,Grande

,invi tta

,temuta

,e le dicest i

Tu sarai della terra il paradiso

Qual mia colpa m e r tomm i an tica e neve

Che di pian to io mi pe sca e d’ amarezza

,

Che l’ eterna i ra tua su me tu piova

Quando i’ nom tua sembianze , una bel lezzaCrea che V i nce

,trascende ogn i sua prova

,

Cara ha l’ opra s tupenda e non la spezza .

Page 100:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AL CONTE MATTEO THUNN .

Quan te care memorie alla m ia pr imaG ioven tù m i richiamano i pe ns ieriOr che ti volgo

,e mio gen til

,la r ima

Tu scio l to ancor non er iDalle tenera in fanz ia

,ed io d i pòco

I l m io dec ime terzo anno varcava ;E già del sacro focoQualche splendor la divaCreatr ice de l bello in me destava .

Pallida aurora che di Se i in priva !

E m’ inspirava la trilustre MusaLe vall i che la tua ròcca paterne

,

Quas i inv i tta re ine han circonfusa .

Era la neve eternaChe v ’ inghi rlanda le nevose creste

,

Era i l roseo mattin che vi coloraI pasch i e le foresteGa ia materia al can to ,

Po i che gl i affann i non m’ aveano anco raLa triste ammae s tre to arte del p ianto .

Page 101:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

100 AL CONTE MATTE O T HU NN .

Quattro lustri or fuggire e tu quei lie teFancinliin più non sei che sull’ al turaDe’ coll i tuo i vagavi irrequi eto

,

Cara affanne sa curaDella buona tua madre Il vago fioreVago fru tto divenn e ; alle leggiadreForme rispose i l core .

E la beata messeChe dalla culla vi cre scea l a madre ,Splendida e r icca maturò con esse .

Ce s i nacque e s’ accrebbe il nostro affette ;Ed e r come più dolce a la novellaDel tuo connubio m i ragiona in pettoUn ’ incli ta donzellaNudri ta al bacio delle Graz ie

,al ragg io

Della virtù che non tramonta a sera,

Nel tuo mortal v i aggi oT i vien compagne

,ai ta

,

Infiorande d’ eterna primavera

L ’ aride spine che fan ree l a V i ta .

Qual tripudio d i danze e di banchet tiNell

evi to castello ! Oh pote ss’ i o

Mirar la tua le tiz ia in cento aspettiVeder d’ un caldo rio

(Vero eloquio del cor che p iù non trovaParola ) effuso le materne go te

Quando offrim i la ne veFiglia al suo lungo amplessoOh rallegre r le mie povere no tePotessi al gaudio da quegli occhi espresso !

Page 103:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

102

AD UNA MADRE .

mi chiedesti il versoPer l’ est in ta tua figlia

,e quella mu ta

Lagrime invan repressa e alfio caduteDall

’ occhio al ciel converso,

Era affetto profondo,era sublime

Poesia che si prova e non s i esprime .

Bello e il dolor maternoE breve stille di qu el sacre pian toVal la più mesta del le r ime e quan toDetta un ingegno e terno .

Ama,e tenere madre

,e nndri in ce re

Come fiamma divina il tuo dolore .

Una seconda v itaAlla figlia che piangi egl i r idona .

In un velo,in un freg io

,in una zona

L’ effi gie sua t i addi taA te i’ addita sulle vuo te piumeOve stanca posars i avea costume .

Page 104:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

An UNA MADRE . 103

nel ! ’ ingenuo r isoD i due begl i occhi o nel rosse r che inne stra

U ne pallida guanc ia , il suo t i mostra ;In mille a spe tti il v iso ,In mille voc i la cara parolaChe t i a ffligge in un tempo e t i conso la .

Allor che l’ aere annera ,P iù fede le i l dolore a te i

’ accos ta ;E se pre s o la croce e v

’ ella e pos taTu muov i una preghi era ,La mano sua benefica e p ie tosaT ’ apre i ’ avello che la t iene asc e sa .

D ’ una speranz a immensaChe rasc iuga il tuO p ian te ei pur t i affidaO mi te so fferen te

,al cor ti grida .

Quella che sen te e pensaNon fu distrutta coi legg iadro ve lo

Marti re m ia . la r ivedrai ne l c i elo

Sterile e l ’ uom fel iceDi memor ie e di amore

,e se i feconda

N ’

e la sven tura ; che I’ a ffe tto abbonda

Dove la pia radiceMette il mes to na rc iso e l’ u rne infie ra .

Non de ve i l cespo delle rose odora .

Page 105:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

104

LA MUSA AL POETA .

Alzat i,e figlio

,colla età po ssent i

Cantici in tuona,e dal letargo scuo t i

L ’ ozi osa cos i,che alfin rammen t i

Ch i fu,che fece in secoli remoti .

Le parol e,i pen sieri

,i sen timen ti

Sieno profumi ed un altar devoti .Gu ai se interroghi ii ce r guai se n ePoetando

,svelar gl i occul ti mot i !

Tocca solo una corda all a tua lira,

E l’ antica elegie che nasce e muore,

E rin asce e r imnor,tn pur sospira .

Poichè meda s’ e fatto i l san to amorePer la misera I tal ia

,e alcun non m ira

Se n e gonfi l e rime,e n’ empia il core .

Page 107:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

106 L’

O EAN T E .

O merav iglia ! un placidoSonno alle angosce di Maria succede

,

Divo insperato farmacoCui la modica imbelle arte non crede .

Lene il respiro e faci leP iù non travagiia l

afi anne so petto ;P iù non e sp ine e tribol iAlia fatica delle membra il letto .

Bee la pupilla in lan guidiG ir i la luce e celle luce i l r iso ;Po i s i riposa estat icaNella l et iz ia del paterno v iso .

Pace,e reden ta ! Caddero

Le mortifere pun te alla sven turaSull’ aureo stamo invigi laL’

angelo della v i ta e t’ assecure .

Page 108:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

107

A G IAN CARLO DI NEGRO

C I I I I DEN'

I’

B A LL’ AU TOR I! V E II S I I N MORT I! D I U N A

Dammi,e Carlo

,il do lor che ne i paterne

Petto ie s tra ! t i fi ssoQuando i ’ addio

,l ’ e terno

Ult imo addio la t ua Laura t i disse ;E sulla spen ta verg in eFarò querela

,o i mesti

Narcis i verse rò che m i ch iedes ti .

non v idi he r ir quelle crescen tiForme che morte est in se

,

Nè degl i orbi paren tiIl d isperato lagrimar mi v insePresso una tomba incogni taFredde i l m io cor si tace

,

0 se i ne inv idia la pro fonda pace .

Paco e terea sorgente a cui l ’ oppressoDa lunga sete accorre ;Ma com e all

’ onda e presso,

Quel la i l sorse rifiu ta e v ia trascorre .

La morte se la att ingerePuò del l icore arcanoSola oti

r ìrlo cortese al labbro umano .

Page 109:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

108 A G IAN CARL O D I NE GRO .

E coste i io gu stO pr ia che l’ ingrata

Man dell’ aride veroLa visi on beataDal su o rapisse virginai pensieroPria che su l crin la floridaGhi rlanda della v itaPur d’

un giglio le fosse impoveri te .

Mito e lei fa la prova : il perigliosoTalamo non l’ accolse

,

E il grembo dolorosoPer novell i i nfel ici ella non sc iolse

,

Nè r intrecciò la miseraCatena de’ mortaliD ’ a l tri poveri nodi e d’ al tr i mal i .

Dammi dunque i l tuo pian to,e caro affli tte

,

I l tuo paterno pianto,

E l’ an ima trafi t toDa vero affanno

,darò v ita al canto ;

Poi sul recen te tumuloTeco piangendo

,i mest i

Narcis i verserò che mi chiedest i .

Page 111:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

1 10

OFEL IA .

D I P I NTA DA G I U S EPPE B ERT I N I .

Infelice t’ ha —morto il gen itoreQuella mano crudele e a te si caraChe stringere speravi a piè de ll

era

In una dolce illusi on del core .

La follia fn pietosa al tuo doloreE rimosse da te l a coppa amara ;Chè mente umana

,se ragion la schi era

,

Non soppor ta in un tempo odio ed amore .

Fra quan te immagine 1’ arte div inaCreature gentil i

,ognor tu se i,,

Tn fosti ognora del mio cor reina .

E qual già trasse I immortal bri tanne,

Trae quest’ emule suo degli occhi mie iLagr ime vere su l tuo finto affanno .

Page 112:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

t i t

A G IOVANN I M ILTON .

Forse a ll or che levast i i l gran pensi eroDa ques t’ umi l e te rr a al mondo arcane

,

Pe rchè più non vede ss i obb ie tto umaneL ’ ale de’ Cherubin i un vel ti fe re .

Così mentre s ’ addonsa un vapor he roE ricopr e la valle

,il bosco

,il p iano

R ide ag l i occhi talor de ll’

elpig iano

lnondato dal Sole il c iel s incero .

Chè non scende a me pur come a te sce seUna d iva apparenza ,

e d ’ infin it iRaggi non mi consente una fav ille

T e ! che l ’ ombre mi se lva alla pupillaDell’ in telle tto , e r icantar m

alti

Quan to,0 G ioco veggen te

,e lla t’ appre se .

Ques ti qua ttro sone t ti stanno innanzi alla m ia traduzione de l Pa r a d isop er du to .

Page 113:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

1 12

4855 .

Set t’ ann i omai del mio corso morta leIo cerco i talo fe rmo al tuo poemaOr mi cade la mano

,i l cor mi scema

,

Ed ai voi che m’ avanza ho stanche l ’ ele .

Selge dov e la forte aqu ila sal e ,E gli occhi al Sole

d’

affi ssar non teme

Chi seguir t i desia : l a meta estremaSfidato ie lascio a chi di me più ve lo x

An imoso proposto e ferrea mentePò

'

n sull’ arpa d’ I talia,o sommo Cieco ,

I l grande inn o can tar della tua Musa

Ma seguir non vogl’ io con impossentcPollic e a trarne suon i

,a farmi un ’ eco

D i subl imi armon ie,fioca

'

o confusa .

Page 115:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

“’i

4857 .

Nè pro l e insperataDonna cos i s’ allegra e merav igli a ,0 nocchier che improvv iso u so-ir dell

’ ondaVede i l suoi che cercò per tante miglia

Com ’ i o gi un to alla fin della profondaTua canzone o div ino e a chi consigliaL ’ ardue prov e mortal i e l e secondeUmile e conoscente alzo le cigl ia .

Non perchè mi lusinghi una speranzaSuperba d ’ avanzar su l tuo camm inoE gl i an tichi e i novel l i emul i mi ei

,

Ma perchè i’ ardimen to e la costanz a

D io mi diede a quest’ opra ond’ io pote iFarmi sulle tue penne a lui v icino .

Page 116:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

1 15

G IOVANN I MI LTON A MAR IA POWELL .

Tempo,e donna

,vorrà (nò lungo e tors i)

Che la coppa di lagrime e di a ffann i ,Di cu i m ’ abbeverast i i l fior degli ann i

,

Ricolmino a te s tessa i tuo i rimorsi .

E non pe r quest’ asse nz io a larghi sors i

Ce nvorrà che i l tuo labbro allor t racann i .

Ma i l le i che mosce ranv i i dis inganni ,E i mal domi sos p iri a i di trascorsi .

Con ma n fredda,e crudele

,e lieta in viso

Ha i s trazi ato il mio povero coroEd io t’ amava . ed io t

’ amava oh stol to !

Ma questo irriso ed oltragg ia to amoreSe rge rà del tuo pe tto ,

ov ’

è sepol to ,

D ’

ogn i lagr ima m ia vend ica tore .

Page 117:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

116

ALLA GENTIL DONNA CLARA DE LUTT I .

Non sarà ch’ i o t i lasci,e mia cor tes e

,

Senza un caro saluto,u na parola

D i ricordo e d ’ affet to . Alla t ua casa,

Che mesto e ra m’ accogl ie e grave d’ ann iE di cas i non lie ti

,io n e ven ia

Baldo di giov inezza e confidenteNell’ avven ire . E tu sposa novellaE sfolgorante di beltà beav iBeata il mio Vincenzo ; e il tuo sorriso ,

Come un raggio d ’ amor che tu tto evviva ,

Penetrave ogn i core e lo rapia .

Sent iam i allor felice e tal ben era ,Perocche nella speme e se ] ripostaQuesta ognor vagheggiata e mai non co l taFelici tà . Le selve , i colli , i fon t i ,L ’

aer di qu esto valli,ove natura

Si bel manto diffuso,al mi o pensiero

Accendeano de’ primi estr i la fiamma .

Povera fiamme che non die splendore

I l cavalie re Vincenzo Lu tti,i llu stre per fa tti glor ios i so t to il vessillo

di Napole one I , e pe r vir tù c it t adine e se rci ta te ne lla sua pa tr ia . T r e anni dac

chè scr issi que st i ve rs i la m orte ce lo ha rapi to , e fu pubblica sve n tu ra .

Page 119:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

118 A CL ARA DE LUTT I .

Ospite cara,rallegre r . Tu sent i

Dai miglior de’ mortali e dalla voceD i tre figl i amoros i i l dolce nomeO r d i spe sa ,

or di madre e a ques ti figli .

Quasi armate custodi in perigl iosoLungo cammin

,le tuo virtù de nasti

,

Tal che bella e pomposa un ’ al tra voltaTi germoglia la vi ta e t i sorr ideMentre omai sol i taria e scolorataElla a me si presen ta , a me desertoD i domestic i affett i e della ceraMan d ’

una figl ia che m ’ asciughi i l pian to .

Pur lagnarmi io non debbo , e mia cortese ,D i questa sol i tudin e d ’ amoreNel tuo lare ospita l : d i tan te cure

,

D i tan to vera affezi on son ioQui circondato e l ’ an ima presen toCome duro fra poco e faticosoIl parti r lo sarà : ma sazia a lungo

,

Senza che turbi i l suo breve sereno,

D ’ amaro io la farò là su la rivaSventnrata d

’ Insubr ia,ove g ià s teso ,

Per avv inghiarmi do’ suo i fredd i amplessi,

Le scarnate sue bracc ia ha la tris tezza .

Page 120:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

1 19

PER UNA

P oe ta . Oh na t i a i prim i zaffi riDol giovine tto aprile ,

Fior i di luce e d’

elite

Miraco lo gen ti le,

Deh se v i g iunge i l fe rv idoSe e n di preghi era umana ,

Apr ite e me le tac itaVostra paro la arcana .

Qual fior dogg’ io raccogl iere

Per I’ incl ite donzel laOr che il beato ta lamoD ’

alto garzone abbellaVate

,mo cogl i : i l s imbolo

Della innocenza i o sono .

E nella cara ve rg inePose innocenza il tre no .

Gar ofano . Vate ,me cogl i : immag ine

Son io di qu ella fedeChe i’ i nfiammata vergineG iura dell’ era a p iede .

Page 121:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

PER UNA SPO SA .

V ate,me cogl i ! onoran o

Me,lor re ina , i fiori ,

Come la b ella vergineTu t t i d’ In subria i cuori .

Vate,me cogl i io

'

candidaNon son

,non son ve rm igiie ;

Pur la modest a vergineM ’ ha cara e mi somiglia .

P oe ta . Oh se ne’ vostri Calic iQuesto v irtù chiudete

,

Nati a fi or ir quel talamo ,

Figl i d’ apr i l,voi s iete !

Nè passerete,o graci l i

S toll al passar dell’ ore ,Se v alim enta e susci taFede

,Innocenza

,Amore .

Page 123:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

122 PE R LA SO RE L LA ANCH’

E S SA F IDANZATA .

Quella v irtù che duraOltre i l magg io degli ann i

,oltre la fossa

,

Che fa palese la magg ior sua possaNoi di della sven tura ;Che in bocca a i mol t i suonaMa de ’ pochi e fa centi i n cor ragiona :

Quel la che giur i eterneAl garze n che t

’ impalma,e per sent iero

Seminato d’ ins idie e lus inghieroI pass i tuo i governa ;E consigli e ra espertaSol nella fuga la vi ttoria accerta

Qu ella che pon ne’

fi gliOgn i vanto

,ogn i g io ia

,ogn i speranza

,

Che tramu ta per essi in festa,i n danza

G l i affann i ed i por i iQuella che un vel d”amoreS fondo cortese su l fraterno errore .

Po i le v irtù che han nomeDalle graz ie dal l’ art i e de ll’ ingegnoChè div iso da questo e breve il regnoDegli occhi e delle c hiome .

E i l fio r della bellezza,

Quando privo ne s ia . p i ù non olezza .

Page 124:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

P E R LA SO RE LLA ANC R’

E S SA F IDANZATA . ! 23

I l c irconda a i cr in iLa m ia rosea ghirlanda : a ques ta solaNon insulta l ’ età ,

nè fiore in vola,

Poichè ne ’ suo i g iardin iAre i ca l ’ educò ; nè cade fogl iaChe nei giardin i d ’

Are tea germogl ia .

Page 125:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

124

DEL IR IO .

U n delirio talor delle tue careSomb ianze

,o donna

,i l mio pensier dipinge ;

Oblie r i’ età molte allor m i pareE quel lacc io che frans i e pur m i cinge .

Allor (dolce prestigio il ver dispareEd un Eden d’ amore i l cor s i fingeSogna un candido volo

,un l ieto altare

,

Un enel che per sempre a me t i stringe .

Oh mai non mi destasse alb a n imica,

Nè fuggisse i l mio sogno e,se fatale

Decreto e questo,oh ch’ io ne segue i l volo !

Ma solo c i fugge,ed io qu i res to solo

E i l tornar della mente è un novo straleChe s i profonda nella piaga ant ica .

Page 127:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

1326 AD U NA SPOS A .

Dunque nel cor t i p iovaQuasi ant ica e . fede i la m ia parola .

— Tu corri,o g iovinetta

,

Dalle bracc ia matern e ove una novaFon te d ’ amor t’ aspe tta .

Pari e fanciull e in ferv ida carolaLe gio ie e t e nascoseSpargono il l e tto nuz

ial di rose .

Alla Virtù chiedest iLa corona d’ Imeno

,ed una cara

Mano a te i ’ offre acce saD i co lori impass ibil i

,celesti

E come or l’ hai sospesaSulle vergin i chiome a piè dell

ara ,

Fresca,odorosa

,eterna

C ircondera la tua fron t e ma terna .

Chè languido ed esil eNa te dalla bellezza e i l fior d’ amore ,E se vigor non togl i eDalla v irtù , fuggevole ha 1

’ apri le ,Perde profumo e fogl ie

,

Dono infedel di giovinezza , e muoreE lascia inaridi toL ’ in felice terren che l’ ha nudri to .

Page 128:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AD U NA SPO SA .

la d iv ina attr iceVegl ia su i fiori della tua corona ;Alma gent il

,no god i

Godi,o sul riso di quagg iù fel ice

,

Do’ tuo i bea ti nod i

Consonanza più cara in c iel non suona .

Nè più dile tta a DioD i due cuor i infiammat i in un des io .

E tu berra i la pie naDi questa volu ttà se il tuo pensiero

—L’

eco del suo divegna ,Se fa i tua la sua g i o ia e la sua pena .

E come e serve e rognaSul piane ta il .piene ta in un mis teroD i regg i e d’ arme n ia

,

Altro impe ro e serv agg io i n vo i non

L’ amore allor,serene

Astro , v i guiderà nello pre celloD i ques ta umana v i ta ;Chè de ll’ inv ido morso e del velenoDell

’ aspide e lon tanaUna copp ia fede ! di tor torellcChe sulla fronde iste ssaLe vaghe ali raccolga o i l n ido in tessa .

187

Page 129:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

1928

A DIO

P E RC HE DALL’

IT A L I A ALLO NT AN I n. C I I O L E RA .

Qual furia,qual dimòn dall’ in fernale

Bé ratro i rruppe in questo ciel sereno,

E l’ aere più s incero e più v itale

D ’ ignoto infoco distru ttor veleno

Per sal ir fino a to tarpate ha l ’ ale,

Padre,il pianto d’ I tal ia o i l sacco e pien o

S i delle colpe suo,che un uovo strale

Vibri cruccia to a strazi arlo i l seno

A te giungo le palm e , e i solchi additaOnde pesta ha la fronte il fianco

,i l petto

Mira o tu tto il bel corpo una feri ta .

Deh t i parl i per lei l’ antico affetto

Basti che le s i tolga un ’ al tra v ita,

Quella,più cara assai

,dell’ i ntelletto .

Page 131:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

180t

VERS I SCR ITT I ; IN R ICORDI .

Qual fel ice pensiero alle mie rimeSorriderà ,

che degno .

Sia dell’ aureo volume a on i l e pr imePagine in tatte vergog nando ioNè tu t ta immo te e chiusaLasci un’

alma che sen te alla mia Musa

primmfior—cho zaffi ro fecondeCede alla tarda rosa :Pur se la mammoie tta veroce ndaDella fi gl ia di mag gio e men pomposa ,

Quel suo gent il palloreE la più vaga immagine d’ amore .

Ma gl’ ingegni inspirat i onde sarannoQuesti bei fogli e tern iLa mia timida Musa oscurerannoOve al cor non favell i e ne i governi ,E come fior che get taCalici inodorosi

,andrà negletta .

Page 132:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

vuns r S CR ITT I iN UN L I BRO nt amoun t . ! 3 !

Vien i,e caro fanc iullo

,e i l mio ’

pensie ro

Del tuo sorr iso inne re ;Del tuo sO rriso che tra il b ianco e il’ncroBr illa delle tue c iglia e m ’ innamora

,

E quasi i n gomma acco ltoRifl e t to il ragg io del ma te rn0 '

volte .

etereo semb ian te,un

’ apparenzaDa igno ti as tr i venu ta

,

Un angelo d ’ amore o d ’ innocenzaMi sceso , e fanciulie tto ,

a lla vedu ta ,Quando ne ’ mie i voige sti

Il balon de’ tuo i begl i occhi celes ti .

Poichè co l lampo dell ’ accesa mentePe r ess i i l cor en tra i ,E quan to la Natura e il c ie l consenteA ll’ in cli ta tua madre io v i nota iSen tir profondo

,al tezza

D ’ ingegno ed ineffab i le dolcezza .

mai do’ tuo i riden t i occhi il serenoNon turbi ombra d i duole !Se io s tral degli affanni apre i l tuo sono

A provarne la punta,ahi non e solo ;

Di più orndol fer i taCe glie i l tenore sen che t i die vita .

Page 133:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

132 V ER S I SCR ITT I I N U N L IB RO D I R ICO RD I .

dove,e caro

,nelle tu e pupille

Su ccede al r iso il p i an to ,Sie pietà che io spreme , e quelle s till eSull’ i nfelice dai travagli affrontoRisplenderan più belleDol sorriso del Sol e e delle stelle .

Page 135:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

1 34

ALLA NATU RA .

Tu non fosti,e Na tura

,e me scorte sel

L ’ intelle tto del bello,il sentimento

Dell’ amor mi done sti

,v iv‘o! in ten to*

Alle on orate e glori os e im prese .

Ma perchè le tu e graz ie hai guasto ,offese

Col dubbio irrequ i eto o lo scontentoE

,qual onda commo ssa ad ogn i ven te i,

Hai lasciato il; cor m io senza difeso ?

Un ’ ass idua fat ica i membr i indnraPerchè dunqu e i l mio coro

,. esercita to

Dai cas i de lla vi ta,ha fi acche tempro ?

Madre ! se più non de o che la torturaDell’ an ima: fru ttarm i , il dono i ngratoCh’ ebbi da te ,

. r it ogliti per sempre .

Page 136:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A G I UL IO GARGANO .

Il di della mia v i ta e g iun to a sera ,

G iul io,e la no tte oma i v ic ina io scem o ;

Nè fede è in me di cogl iere n el vern oLe rose ch ’ io non cols i in primavera .

I l crear,che negless i

,arduo non m ’ era

Ma temea non po ter oti e tto internoVes tir

,come tu sa i

,di quell ’ eterno

Raggio che il tempo d ’ o scure r d ispera .

Pur quest’ onda natia

,questo s incero

Aero,ove aper s i e chiuderò le c iglia

Par che avv iv i e fecondi i l m io pensiero .

Che se fior non corro della famigliaOrgogliosa di magg io

,alm eno io spero

Quel che buca la neve e la inverm iglia .

135

Page 137:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

136

AD UNA MADRE .

Come l’ ultimo suon di l amentosaArpa che desto da V i rgi n ee di taTremola len to e muore

,

ll tuo figlio,o p ietosa

,

Si dileguo nella seconda v i ta ,Nè gli giunge lo si ral del tuo dolore .

Scio lto l’ alma il bel nodo,aperse 1 vann i

Senza un sospir,qual vergine che slaccia

Dal capo un tenue veloE i l mite uscir degli ann iChe la rapì si tos to alle tue braccia ,

A le i n on parve che un mutar di cielo .

or vaga di luce e di bellezza

Spiega i l candido volo o l tre il confineD i questa terra oscura .

Nè sale a tan ta al tezzaAffannoso ricordo

,o di d iv in e

Immag ini s’ infiora e trasfigura .

Page 139:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

138 AD UNA MAD RE .

Troppo è il do lor che i begli occhi t i bagna .

Pace,0 m isera

,pace ! e le tu e “go te

D i novo infior i il r iso !Tu gli sarai compagnaDove i l tempo e la gioia han l

’ ali immoteE l’ amplesso d’ amor non e div iso .

Caldo d i g iov inezza e nel sorrisoDelle speranze

,i l ie ti ann i io correa .

Allor s’ aperse il tumoloChe racchiuse un tuo figlio : i o v i spargeaUna lagr ima vera ed un narciso .

Quasi ignoto alle pen e era i l mio core,

E non piangea che degli affl i t ti al pi an to .

I l tuo mi v inse,o misera

Madre,e s i fece i l giovan i] mio can to

Un ’ eco sospirosa al tuo dolore .

len ta opra del tempo e le crescen tiGraz ie de’ figl i al bacio tuo r imastiLenîr (soave balsamo !)La materna feri ta , ed i lamen tiIn un amaro sovvenir cangiast i .

Page 140:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AD U NA MADR E .

se gl i ann i p ie tos i e i l do lce nomeD i madre alle v

itlr quel tuo m ar tiro .

A me l’ in ta tto cali ceFu co lma to de ’ mal i , ed appass ireLe rose ingb irlandate al le m ie chiome .

l bea ti fan tasm i a cui la curaDe ’ m ie i verd i allidai g iorn i fe lic i ,Tutti da me fugg ironoCome una turba d ’ infedeli ami ciQuando sorge il ma ttin della sven tu ra .

solo allegro fio re or non m i res taPer intrecciar la nuz

ial coronaDella gen t i l tua verg ine .

Io non ho che c ipress i , e fioca e mes taNel cor deserto l’ armonia m i suona .

Dunque , o spirto cortese , al tuo banche ttoMe non vedrai . La trista ar ia d ’ un vo ltoSpegne de’ l iet i il g iubi lo

,

E poco [ele nella tazza acco l toRende il più dolce de ’

licori in fetto .

Ma quando al corto tuo gio ir l’ amaraLon tananza succeda , e dall e bracc iaDella tua figl ia un u ltimoMes to amplesso t i sc iolga e p iù t i facc iaDoloroso l’ add io di qu ella cara .

Page 141:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

140 AD U NA MADRE .

lamia voce,e tu 1’ udra i

Sul tuo cordoglio mormorar segreta .

Io t i porrà nell’ an ima

I l pensier del r itorno e,se non lieta ,

Meno infel ice in aspettar sarai .

Altri i l verso or t i mu ova,e s ia l’ amore

Che ne spir i il concet to e la parola .

Le sue riden ti immaginiM ’ abbandonare

,e mi lasc iar per sola

Malincon ica musa il m io dolore .

Page 143:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

“I ?

VERSI SCR ITT I IN UN L IBRO DI R ICORD I .

se fo la non è che da celest iCus todi e l’ uom vegliato

,e nella corta

Ma dura prova della v ita un altoDesio l i punge a consolarne i mal i

,

Quasi madre soll eci ta e treman teDe’ suo i figli in perigl io

, e son o all’ alma ,

Lor futura compagna,a iuto e guida

Angelo della gioia , a te confidoL ’ amica mia Col nascere dell’ albaTu circonda i l suo fianco

,e rasserena

Dalle nebbie terrene il suo matt ino .

Tu la guarda al merigg io e le ri tempraL ’ es tiva arsura che l’ affanna ; e quandoCade a sera la luce

,una dolcezza

Di pen sieri e d i pace a le i consentì .Angelo del do lor che fra’ mortal i

Lagrimoso t i agg iri,obblia per sempre

Le mie sventure , ma le sue conforta .

C iò che v’ ha d i penoso al le pupilleNaseondile cortese , e pon le roseDove crescono i dumi . Ell a non veggeCosa che raggio di lassù non s i a .

— Angelo dell ’ affe tto,oh l e governa

Page 144:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

vr: a su S C IN T'

I‘

I IN un u num un menu… . M ::

Ogn i moto del co r ! Fa che non rompaQuell ’ arden te sua piena in qualche freddoPetto che i l foco dell ’ amor ne spagna ,Come ghiaccio versa to in calda mano .

R iemp ila di te , nelle pro fondeFeri te della v i ta un latte infondiChe n e tolga l ’ acume

,e,se nol sa i ,

Dammi che consolarle almeno io possa .

Crea ture feli ci in più fe liceMondo II‘ ben che tenete a vo i non fugge ,

C i ò che v’ ha di più caro ad un e ternoSeno s tringete

,in una mano eterna

Lo vi serra te ; ma quagg iù di vis iSono i cuori de ll’ uomo

,e non e so lo

,

Non e solo il mor ir che li separa .

Un ’ invi dia segreta e dolorosaP iù della mor te

,il sacro in t imo laccio

Che voi tes sete sulla terra , infrange .

Ma que l nodo genti l che‘ tiene avvia to

AI pe tto dell ' am ica il pe tto mioSciogl iere non po trà , n è quella in iq uaAvversaria d ’ amor

,nè la temu ta

Troncatrice degl i ann i . Il nostro a ffettoSarà

,come le nostre an ime

,e terno .

Page 145:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

144

BENAGO .

A DO NNA CLAR A LU T T I .

017‘

ro a Le i que sti versi . Nella dolorosa infermi tà che m icolse l

inverno scorso trovavo qualche confor to abbandonando

il pensiero alle memor ie della m ia fanciullezza che hopa ssa ta

in r iva al B enaco e da ques to lago i m ie i versi inti tola . Non

e rano des tina ti a lla stampa ; e m’

induce a pubblicarli non già

la speranza di a verne lode ,ma il non sapere in qua l altro

modo s ignificare a Le i valorosa signora , ed all’

amabile sua

fam iglia la m ia r iconoscenza si per le cure , si per le prove

di affe tto e di am iciz ia ch’

io n’

ebbi e in quella m ia soffer enza e pr ima di essa e sempre . Cosi potessi in qualche modo

m i tigarle i l dolor e per la perdi ta dell’

uomo eccellen te che

tu tti piangiamo . Ma la tr istezza che ha de tta te queste poche

m ie r ime e della qua le hanno l’

impron ta ,non potrà esserle

di grande confor to . L e accolga nondimeno come l'

offer ta di unam ico e con quell

animo che a Le i le presento.

Page 147:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

146 BE NACO .

Pace Nelle tue quete onde la miro,

0 mio lago natale , e nell’ eterno

R iso de’ tuoi g iardini e nel zaffi roDel tuo bel cielo che non sa di verno .

Ma quella pace,a cu i tan to sosp iro

,

Nel mio pet to deserto io mai non scem o .

Ab i d’ un lungo dolor ve la sbandiroLe memorie crudeli in semp1terno

Pur tan te in me ne desti e dolc i e careDel sereno matt in della mia v i ta

,

Che temprano il velen di quelle amare .

O culla e tomba della madre mia ,Forse i l grido del cor che a te m ’ inv itaÈ la voce fede] di quella pia !

Page 148:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

nuance . 147

T i lasc iai da fanc iu llo ; or d’ ann i,

Sponda del m io Benaco,a te ri to rno .

Deh perchè m i stacca i dal tuo sogg iornoPer g ittarmi nel mar d i t an t i affanni 9

Come verg in e l ieta in rose‘i pann iMi

'

danzava la v i ta al lor d’ in torno ;Nè insonne era la no tte o mesto i l g iornoPer tradi te spe ranze e di singanni .

Oh coll’ aura puriss ima e v ivaceChe mi v ien da ’ tuo i flutti

,il cor po tesse

Un a li to inspirar°

di quella pace

Insp irar de ’ m ie i tris ti anni I ’ obbl ioL ’ obblio que’ so lchi che i l do lo r m’ impresseNon po trà caneellar che morte o Dio .

Page 149:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

148 BE NACO .

Bella e mesta,o Benaco

,e la tua

Fugge i l Sol le tue rive e s i raccogl ieSulle vette subl imi

,infin che scioglie

I l suo vo l lum inoso ad al tra spera .

Cos ì parte da me la lus inghieraFavola della v ita

,ed alle sogl ie

Dell’ incogn ito ve r che già m’ accoglie

,

Una larva essa parmi,una chimera .

Pure -

il di che s i nvola alle tue spondeTorna a te

,m io Benaco

,e t’ incolora

Del suo l ieto mat tino i coll i e l ’ onde .

Sol pe’ lass i occh i m iei,che d’ ora in ora

S’

avvolgeran d i tenebre profonde ,Morta e la speme di novella aurora .

Page 151:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

IW

queh celesteII

Î I9Ém a‘

g più s lt_

t îtz rfl …*

più risxi ende .

Xd … ù ’soli il pensieto.

ivi d iscio lto

Page 152:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 153:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

152 BE NACO .

Deh libar pote ss’ io ne’ puri sors i

Che tu porgi,o bell’ onda

,al la mia sete

,

Come nelle fatal i acque d i Lote ,

L’ obbl io degl’ in felici ann i trascorsi

E con ess i i dolori ed i r imorsiE le cure affannose ed inqui eteD i mia giovane età

,che dalle mete

G lor'

iose del l’ uom soven te io torsi .

Oh I le immagin i allor del mio r identeMaggio ( cos ì fugace e così breveSole m’ imprimerest i en tro la men te.

Che vaneggi,cor mio calpesta neve

Sparsa dal caso sulla via frequen teAlcun ’ orma gen t il p iù non riceve .

Page 155:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

155 BE NACO .

Ponal da ques te rocce,a cu i l a men te

Coraggiosa dell’ uomo aperse un calle,

Guardo at terri to la profonda valle,

Ove strepita e bolle i l tuo torren te .

Qual orribile s iepe a quel furen teFan le boscaglie ferrugign e e gia lle

,

E l’ erte de ’ macign i orrende spalleDa l vortice sbattute eternamente l

Ma l a rabbia che spuma e fragoroseBoschi e rupi scoscende

,entro le quete

Acque dell’ ampio Garda alfin riposa .

Oh cos ì pote ss’ io dalle segrete

Procelle del pensiero in qualche asce saSoli taria dimora ‘

ave r qu i ete

Page 156:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

BENACO .

N è t ranqu i llo, o Benaco , oguor sorridi .

Quan te f iate , al turb ine che s piraDa lle alpes tr i tue go le ,

10 non ti vidiScuro e freme n te di terrib il ira

Sorge , fi sch ia i l tuo flutto, e con tro i l id i ,Arr icciande le spume ,

ur ta e s’ adireE talor si confonde ai p ian t i , a i gr idiDeg l

infe l ic i che nel gorgo agg ira .

Se non che la tua furia elfin s i calma ;O ve i l soffi o ruggla della tempe staSi rive rsa dal cie lo un mar di luce .

Cos i ven i sse a serenar que st’ a lmaQua lche raggio di pace oh pe r l a mestaNessun lume amoroso in c ie l ri luce .

I 55

Page 157:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

156 BE NA CO .

Questo che mi circonda e pure i l boscoOve al timido augello ins idie ordiaOve

,dal raggio pr imo a ll’ aer fosco

,

L’ orma di qualche—

fera io perseguia .

Ogn i pianta,ogn i ramo io vi conosco ;

Nulla qu i si mutò da quel di pria .

lo sol‘

mu tai I L’ età

,l e cure in tosco

M’ han vòlto i l lat te della madre m ia .

In quel tempo fel ice,a cu i d’ intorno

Ride il cielo e la terra in roseo lume,

Qui mi traea la mia l ieta innocenza;

Ed or mesto e pensoso vi ritorno .

Ah perchè bevv i a l torbido tuo fiume ,O fatal della vi ta esperi enza

Page 159:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

158 BE NACO .

Amo la v espert ina ora tran quil la,

Quan do 1’ ultimo raggio i l Sol m’

ascende,

E,per l ’ ombre caden ti

,alla pupilla

Il co lor del le cose si confonde .

Amo il ci el che s mue stra e po i scin tillaD i luc i cos ì belle e verecondeAmo il lamento di lontana squ i l laChe soave mestizia al cor m’ i nfon de .

Al cor'

che dal tumul to cit tadinoM ’ i nvola

,oppresso

,fastidi to

,e dove

Pria la v ita sent ì,mi riconduce .

P I II l ibero,pm largo in questa luce

,

In quest’ aere egl i batte,

'e più che al troveQu i s i fa

,medi tando

,a D io v ic ino .

Page 160:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

e s uaco . 159

A PA O LO MAS PER O .

Pao lo,i l Can tor di Lesbia

,an t ico e i l gr ido

,

Quando a mezzo e la notte e tace i l vento,

Suole empir di dolciss imo concen toAl m io Iago materno il [lu tto e il l ido .

Per acce glie rne un suono ie ben 111 ” assidoLungo il murge talor , l

’ orecchio in ten toMa fuor che delle ro tte onde il lamen toAltro non ode ,

nè di udir confido .

Forse tan ta do lcezza a me ricusaPe rchè so t to al suo c ielo ie spars i il cantoDi gente ch’

c i - nemò barbara o v i le .

Ma ne fia se qu i v ien i,a le gen tile

,

A le che des t i s i m irab il mantoAl cauto eroe del la moe nia Musa .

Page 161:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

160 BE NA CO .

Italo non sarà questo riden teSuol che perpetua pr imavera abb ellaL ’ onda di questo l ido è differenteDall’ i tala di Sirmie onda sorella ?

I tali non saranno il cor,la men te

D ’ ogn i nos tro garzon,d’ ogn i donzella

Nè su ona forse a chi parlar ci senteLa melodia dell’ i tala favella

E no i fratell i della madre iste ssa ,D ’ un amor

,d’ un accen to e d’ un desio

,

Ne i dal suo grembo scompagnar s i vuole

N o l fin che I’ orma del tuo gen io impressaStampi

,I tal ia

,i n no i pure

,e fin che D io

A noi pur riconduca i l tuo bel Sole .

Page 163:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

162 PER LA NUOVA S TRADA DA R IVA A LE DRO .

Non pm sull’ aspro periglioso calleLa v illan a s’ inerpica e vacillaSotto i l carco che trae per la ru ina ;Dalla materna vall eSull’ orlo dell’ ab isso or va tranquillaA lla turri ta gen

ial v icina .

Misera in frale navicel ta loraSi fide

,t ragi ttando

,al queto

Quando un sub i te nembo in c i el s’ innalza ;

Nella treman te proraUrta il fle t te somme sso

,ed al l’ imago

D i vortice marin la in vo lve e sbalza .

Nel terror della morte,invan l ’ ai ta

De i San ti tu telari,ond’

è segnatoOgn i scogli o fatal di quel la sponda ,

Grida la sb igott i tall navicel dal turbine aggiratoPère con la mesch ina in mezzo all’ onda .

Page 164:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A DONNA CLARA DE LUTT I .

Se po tesse un conforto,una pa ro la

Le s traz io allevi e r del tuo dolore,

Sapp i,infelic e

,che non p iangi sola

,

Illa trafigge una spada a tu tti il core .

Sapp i che la terrena a te 5 i nvo laParte dell’ amor tuo

,ma la migl iore

Qui riman ne’ tuoi figli . Oh t i consolaPo lvere non e ques ta e mai non muore .

D ico l’ an ima sua,l’ i ngegno elet te ,

La pietà generosa,i sentimenti

Tu tti trasfusi de’ tuo i cari in pe tto .

In tre vo l t i,in tre cuor i il vedi

,il se n ti

Non mort,chiuse gl i occhi i l tuo dile tto ,

Come il forte che stanco s ’ addormenti .

163

Page 165:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

164 A C LARA DE LUT T I .

Dopo lunga v igil ia,i l doloroso

Mio pensier si confuse ed improvwse

Ecce appar irm i i l tuo diletto spe se ,

Cin to i l capo di raggi e li ete in viso .

V ien i,i o grida i I t i guida un D io p ietoso

Per v olgere a i tuoi cari il piante in rise .

Non sa i che loro hai tol to ogn i riposo,

Ogn i confor to dell a v ita ucc i so

E stendea già l e braccia al san to petto .

Non e qui,mi risponde

,i l loco mio ;

Ma col soggiorno non mutai l’ affe tto .

Oh va del m io splendor consola i mesti ,Di ’ lor ch’ io son fel ice

,e non desio

Che un vano pianto i l mio gio ir funesti .

Page 167:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

166 DOL O RE C O N FORTO .

Dagl i oppost i spiragli en trar I’ alboreNella cieca mia s tanza allla ravv isoMa non fuga coll’ ombre il mio doloreChe troppo addentro i l suo dardo m’ ha fi se .

Da ben altra virtù,piena d ’ amore

,

Dee venirmi il matt ia,la calma

,i l r iso

Da tre nob i l i cuori,anz i da un core

(Miraco lo gen ti le in tre div i so .

Oh ven ite,ven i te

,an ime belle

,

Anime arden ti di p ietoso affetto,

Che bal samo recate alle mie pene l'

Amiche vo i,vo i figlie

,e voi sorelle

Sole in terra mi s iete Oh sul mio lettoGigl i e rose versate a man i piene

Page 168:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AL SONNO .

Sonno l oh pe rchè le m ie tr i ste pupi lle,

Come solev i,a confortar non scendi ?

E,meco Hlibe ral

,su mille e mille

Le tue non invoca te al i di s tendi

Spesso il duce e i l nocch iero in fra le squ illeG uerr iere o sulle ira te onde sorprendi

,

E t i accos ti al fanciul tra le fav ille,

Lo scoppio,i l grido di no tturn i i ncendi .

Ed io che su le piume adagio il fiancoNel s ilenz io e ne l‘ buio ,

imploro invanoChe mi vel i brev’

e ra il c iglio sta nco .

Ma qua l uopo ho di te,se un’ altra mano

Può velarlo pe r sempre a lei non ancoS i volse inesaudito il prego umane .

167

Page 169:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

168

SALUTE .

La purpurea salute nlfin m’ i nv iaDalle care sue labbra un pio sorrisoG l i occhi spenti mi avviva

,e togl ie al v iso

Quel mortale pallor che lo copr ia .

Ma sanar la trafi tta an ima miaNè col di ttamo può nè col c i tiso ,Chè solo una v ir tù di paradi so

R imarginar l a misera potr ia .

Pur,se qualche confor to han le mie pene

,

E si mesce alcun dolce alla mia v ita,

Cara donna,da te

,da te mi v iene .

Consolatrice mia,mia sola aita

Tu se’ l’ angiol di D io che fra le areneD ’ infocato deserto un fonte addita .

Page 171:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

170 NE L G I ORNO DE L TUO NOME .

suon dell’ arpa eol iaSot to un ’ est iva luna

,

Le v isi on i angelicheD ’ un bambinetto in cana

,

Tutto langue al tuo nome e vin to cedeQuas i pall ida stella al Sol che riede . .

lo pareggia i l magicoPo ter dell’ armon iaChe dal suo labbro a ll’ animaS’ apre un ’ ignota v ia

,

E quella mesta volu ttà v m spiraChe par le dica : e an ima , sospira !

lo pareggia il teneroDolcissimo idi oma ,Che

,balb

o ancor,nel florido

Di che da te s i nom e ,Ti b isbiglia un saluto

,e fuse in una

Su te le“gio ie d ’ ogn i madre aduna .

Page 172:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

i'

l l

AD ANDREA MAFFEI

LOR EN ZO COS T A

Genova . 15 giugno 1857 .

o dile tto Andr ea ,

De l Cantor di Basvi ile inclito alunno,

Se rbi memor ia del buon tempo an t ic o ,

A llor che n’

ac coglie a

E ne ll’

e s tate e nel soave au tunno

Ca r lo a’

r itr ovi del suo ce lle apr ico

I be i sollaz z i , il conver sar e am ico

D i g iovan i poe t i ,

D i vaghe donne'

e di ga rzen rammenti

P e r li dolc i lau r e t i

Consola t i di fe sta e di concent i

O imè, te l vedi è mu ta

La sacr a villa , ed i l rama r ro appena

V i sta , gu izza ndo r enze stra l di foco ,

E la c ica la a rgu ta

Ques ta be lla canzone del ce leb re Lo re nz o Costa è lega ta int imamentea quella che segue , e non ci piacqu e disgiungere le due sorelle . (L

E di tor e . )

Page 173:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

172 AD ANDRE A MAFFE I .

Sul mezz ogiorno con a ssidua lena

V i s tr ide un canto fragor ose e r oco .

L’

a lma s ignor del tramu ta to loco

P u r s i tramu ta ,e i l p eso

Che sover chio lo aggrava oggi degli ann i ,

A llo sp ir i to a cceso

N ella vampa febea r i tarda i vann i .

Ma dentr o il fido p e tto ,

Qu a l nella p iù viva ce e tà p r imier a ,

Chiude l’

amabil vecchio i l core is tesso,

E ad ogn i santo

Ad ogn i di vir tu te immagin ver a

Ha d’

un r iso su i labbr i i l raggio espr esso

P ur che r itorn i ad an ima r s i,è desse

L’

u omo de i d i m iglior i ,

L'

esemp io degli one sti , i l gr an cor tese

A que i d’

I talia e fuor i ,I l c ittadino di c iascun paese .

Come affr e tt ò coi voti

D i bear s i nel tuo car o sembiante,

P oi ché il fa te le preme , anche una volta !

D i che fe r vidi moti

N on gli tr ema r e i p ols i al p r imo i stante

Che in te l'

opa ca vis ta ebbe r ivolta !

E de ll’

estr emo addio, quando fu tolta

A lu i,chi sa p er semp re

La pur iss ima g ioia onde s i p iacque ,

Oh di che amar e temp r e

Senti l’

afi’

anno,e come p ianse e ta cque

Page 175:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

174 ANDRE A M AFF E I .

Che i l m istico p oema

P iega r o a ll’

armonia d’

i tali carm i,

Cedono a te ne fr ema

La bi e ca invidia ,r io venen disarm i .

Canz one,opp r e ssa i l va te

Che r ividi e ba cia i dopo tr e lu s tr i

E digli che d’

orna te

Op r e la vita, ancor s i verde

,i llu str i .

Page 176:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

iN nom e GM N - CARLO DI NE GRO .

LO RENZ O COS TA .

0 mio Lorenzo,il can to

Che sc iogli ev i pur or s i tr is to e p ioFu presag io funesto

,anz i dolen te

Preludio a lungo pian to .

Carlo morì ne die l’ ul timo add ioIl cortese s ig nore

,il grande amico

Del nos tro cul to ; i l vero an imo an ticoPiù l’ armon ia non sen te

,

Più non bat te quel cor d’

afl'

e tti arden te

A quella e tà che l ietaMa i la terra non fe

,mi sera erede

Della sven tura,e tà che solo apparve

Ai sogn i del poeta,

L ’ in teri or sua v i ta i l veglie diede :Vita di fan tasi a

,che odiose

Immag in i del vero oguor gl i ascoso :E so tto vaghe larveIl secolo d i ferro aureo gli parve .

Page 177:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

176 I N M O R T E D I G IAN - CARLO D I NE GR O .

Avven turoso un veloPurpureo gl i coverse ingann i

,errori

,

Vergogne . Egl i non v ide altro che i l r isoDel bell’ i talo cielo

,

Del bell’ i talo suolo altro che i fior i .Com e all

’ Afro talor l ’ arden t e arena,,

G l i si volse il deserto i n piaggia amenaNè l’ incantato ElisoPur sulla tomba gl i spar i dal viso .

Disoior dal lungo amplessoDella sua Musa nol po tea che morteCos ì tenacemente erale stretto l

'

Come dal sonno oppresso ,

Che nella infanz ia e del voler più forte,

Le stanche ciglia alfin chiude i l fanciu l loMa non lascia la mano il suo tras tu lloTale i l morente al pet toL ’ arpa stringea ,

sua cura e suo dil etto .

E l’ arpa or tac e ImmoteSono e per sempre quelle sacre corde

,

Onde voce movea più cara assaiD el le più dolci n oteTan to al chiuso pensiero era concordeNassim

,benchè più destro

,all’ arpa stese

Nè più nobile man,nè più

'

oor tese .

Suon non n e trasse maiMuto al merto n emico : e tu lo sa i .

Page 179:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

178 I N M O R T E D I G I AN - CARLO nr NE GRO .

della triste v itaConsolatr ic i

,ne seguir due d ive

La Musa e l’ Am istà : dalla secondaE l ’ an ima blandi ta

,

Dalla prima i l pensiero,e in lei r iv ive .

Quella i mal i ne togl ie o l i conforta ,Questa in serene regi on ne porta ;Tal che di fru tta abbondaL ’ albero quando fior più nol gioconda .

non che mal favelloD i confort i alla età che ne fuggio ,

Mentre la piena del dolore avvin toT iemmi all’ amato avallo

,

E non ho che di piangere des io .

I l tempo,che sanomm i altre feri te

,

Questo dolor mi renderà più mite ;Ma temperato o v in to

,

Qual compenso o tterrò del caro est into

Canzon,benchè neglet ta

Cos i della persona,

Vanne al ligure vate e gli ragiona :Signor

,se male accetta

T ’

e l’ umiltà del verso ,Caro i l pian to t i s ia che teco io verso .

Page 180:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

l79

DISPARI .

sorel la,0

‘ mia dolce sorella l0 se n ome più te nero

,p iù santo

D i ques to suona la mor'

tal favella ,0 su ne l c ie l de ’ puri angel i i l cant o ,

Sia quello il tuo Ti ah perchè tan toTardar la tua venu ta

,ah ime bella

Ed or perche mi svegli il r iso,il pian to ,

E gli aurei sogn i dell’ e tà n ovel la

A quella cara immagine celes teChe r idoam i al pensie r

,nell

’ amorosoMe ltin degli ann i miei

,tm dài la ves te .

E non più vana , ma spiran te e veraAhi che ta rd i g i0gnesli O f’frir non t’ osoQuest o len to cader de lla m ia se ra

Page 181:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

180

DOLOR SEGRET O .

Perchè triste ho le not t i e i n sonne il lettoTu pietosa m i ch iedi

,e il labbro mio

Forse infinto a te sembra,0 almen rest io

D ’ apr ir l ’ arcano che racch iude il petto .

Ma dovrei con aperto incauto dettoAppagar , cara donna , i l tuo desioRivelandoti un ver

,che sol d i Dio

La vegl ian te pupilla in cor m’ ha letto

F in che s i compi a i l m io corso mortaleNon s ia che un ’ omb ra di dolor ti e ppanniPer mia cagion de’ begl i occhi il sereno .

Tutto un giorno saprai,se fuor degli ann i

V iva etern o l’ amor nè venga menoLa r imembranza de segret i affann i .

Page 183:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

18 A FRANCE S CA LUTT I .

C ULT O DE LL ’ ART E .

Pari a ll’ Is ide egiz ia,un velo arcano

Copre l’ Arte,0 Francesca

,e la nasconde .

A quel mist ico vel 1’ audace m ano

Levano due sorelle invereconde

Ignoranza e Superbia e sempre invano,

Chè la dea più si cela e le confonde .

Vergine è 1’ Arte l a v ile occhio profanoLa sua cas ta beltà non disasconde .

Sa i tu quando s i svela e mani festaTutta qu anta la luce in cu i s’ accoglieQuando un ’ alma gen til

,come la tua

,

V olga a lei n el si lenz i o una modestaLunga preghiera

,e cure

,affett i e voglie

Offre in l ieto o locausto all’ e ra sua .

Page 184:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

rnnncnscs L U T T L t 88

N EL G IOR NO DE I . S U O N OM E .

Forse (nè la pres aga an ima miaFallace è sempre ) i l g iorno ult imo è ques toChe mi reca i l tuo nome

,e mi disvia

Ogni an tico pensiero al cor funesto .

Cer to in te riv ivro,memoria pia

An z i . se in tero nel l’ avel non res to,

Tua mercè ne sarà , pe r l’ ardua v ia

C he ti Sprono a seguir men tre i o m ’ arres to .

Ei la,

destra animo,che pudibonda

Tocca r la l ir a non ardia ,s iccome

Poca fav il la gran fiamma seconda .

Così di ran , Fran cesca , e col mio nomeNato all’ obbli o

,s ’ in treccera l a fro nda

Che r ic inga l ’ I ta li a alle tu e chiom e .

Page 185:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

184 A FRAN CE S CA LUTT I .

PR ES EN TAND OL E L A M IA T RADUZI ON E

DEL PAR A D I S O P E R D U T O .

Della età che declin a ult ima proleÈ quest’ opra

,0 Francesca ; un tardo fi ore

Nato in autunno dall e stanche aiuole,

Onde ogn i al tro è caduto,o langue e muore .

M a s’ ella a me se rv iv a e vegga i l so leD ’ ann i immorta l i

,non saprò

,che 1

’ oreDella mia vi ta ( e so l per te men duole)Son poche omai presagio io n ’ ho nel core .

Tu lo saprai,chè lunghe e oguor tessute

D i lauri a te sarann o,e,fa tta pia

,

Lor compagna ve rrà l’ aurea salute .

Nè lamento io farò se all’ 0pra miaSon le dotte sentenz e avverse o mute ,Pur che v ile e d iscara a te non sia .

Page 187:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

186

ETERNIT! .

Mesto e caro pen sier che nell’ arden tePorpora d ’ un tramonto o nel romitoSilenz io d ’ una selva o lungo i l l i toDel mio lago n at i o trova i sovente

,

E pascerm i godev i arcanamen teColl’ alte fan tas ie dell ’ infin i to

,

E la luce de’ Sol i e i l vo lo ardi toDei angeli vest ivi alla mia mente ,

Vien i , e d i te m’ accend i Omai s’ appre ssa

L’ ora che bella tan to a me p ingest i,

La splendid’ ora della tua promessa .

Ma tu non m’ odi e tremando t’ arrest iSovra una tomb a tenebrosa in essaDunque morranno i tuo i sogni celest i ?

Page 188:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

L’

A N N O .

GENNAIO .

Copre un manto d i neve il co lle e ilPar i al cand ido vel che tiene ascesaLa morta salma di verg ine spo saDal caro aman te fida nzata invano .

È tristo il tuo na tal come l’

umano .

No i,nascendo, piagni am ; tu do lorosa

Cominci , Anno , la via ; ma l’ anim osaSpeme che del futuro apre l ’ arcano

,

0 d ’ apr ir lo confi da, augur io lieto

Trae dai nemhi e dal gel che t i c i rconda ,Come dall ’ i n fant il nostro lamento .

Ma chi frange il s ig illo al gran segre toE quando avvien che docile rispondaAi presagi fel ici i l bu io evento

I B?

Page 189:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

188 L ’ ANNO .

FEBBRAIO .

Febbraio un b ianco fiorellin miTenue

,misero don da tuo i minori

Fratell i,opimi d’ infin i ti fiori ;

Ricco da te,che meglio offrir non sa i .

Ben altro fiore un di porto tu m’ hai 1Non tuo ; venu to dai celes ti coriMa tosto il langu idiro i suo i colori

,

E spento ( in si brev’

e ra i l lagrimai .

Oh l a cara angiole tta l e come bella,

Consolata da lei, questa mia v ita

Che deserta mi fugge,or mi saria !

Merce del dono tuo ; mi rinnovellaUn ’ amarezza

,è vero

,omai sopita ;

Ma qual g io ia ha '

colu i che tutto obblia

Page 191:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

190 L ’ ANNO .

APRILE .

Qhar togenio del l’ anno ! il cr in t i abbellì

Col primo della fra sca incauto getto,

Come la fidanzata orna i capell iDel fior malfido e tan to a lei d ile t to .

Gaudii il cor della sposa ognor novel l iDal caro a ttende nuz ral suo le tto

,

E tu splendidi Sol i e ven ticell iMit i da un c ielo che non mu ta aspetto .

Quanto en tramb i delusi l a le i d i sp ineI l talamo si come , a te la molleAura in brezza s i cangia e ti disfiora .

Ma nessun nella g io ia ha mente al fine ;Ed è senno di D io

,che all’ uom non volle

Rendere oscura e travaglia ta ogn i ora .

Page 192:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

L ' ANN O .

MAGG IO .

Maggio,della Natura allegro tigli o

R iede al lla nelle sue ves t i pomposa .

Che durevo le c i fosse,era consigl io

Di chi tu tte per l ’ uom creò le cose .

Ma dacchè I’ innocenza eterno es iglioPrese dal mondo

,e la d iscord ia pose

Nei tranqui lli elemen ti uno scompigl i o ,

Pochi e langu idi sol i han le sue rose .

Pur coll' anno c i rinasce , e fi or non perdeLa sua ghirlanda ; ma da no i fuggi taLa corta gioven tù non s i rinve rde .

No I m iglior p rimave ra in al tra vi ta ,Ove non muore nè sco lora il verde

,

Mia divina farfalla,e a te sorti ta .

191

Page 193:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

192 L ’ ANNO .

G IUGNO .

Arde il G iugno l a ter ra,e so tto il vampo

Meridi an,s ’ affanna il buon v il lano

L ’ erba v ile a strappar che porre inc iampoTenta al rigoglio del crescen te grano .

Siede in tan to a banche tto il s ir del campo,

E tracanna il licor d i tralcio es tranoIn aule v en tila te

,dove lampo

D i Sol non trova a sae ttarlo un vano .

Chi di lor due pm lieto Una profondaNoia

,se non r imorso

,all ’ inqui eto .

Ricco le negh it tose ore tormenta

Mentre al colono in povertà conten taFuggono inavverti te . Or chi più l ie toL ’ an ime a cu i la pace , 0 1

ore abbonda

Page 195:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

194 L ’ ANNO .

AGOSTO .

La pianta che tìorîr 1’ Aprile e il Magg i oOr di fru tta soav i Agos to abbella .

È certezza la speme { alcun oltraggioPiù non teme ‘

il v i l lan dalla procella .

O giov inetto,che l’ uman v iaggio

Tra i fior i imprendi della età novella,

Pensa che frutte t i daranno,e saggio

Guardal i dal siOn che l i flagella .

La foga in tendo di malnati affettiChe le forti v ir tù

,la tent i an cora

Quas i germoglio nel tiio cor,distrugge .

Ma se 1’ Agosto superar , d’

abbiettiP iaceri il so lito perigl ioso ognoraAl Maggio ed all’ April

,più non le adugge .

Page 196:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

L’ AN N O . 195

SETTEMBRE .

0 cara ado le scenza,av ven turosa

Quan to ( ah i troppo ! ) fugace ! I l tuo pens ierollli riv ive al Se ttembre

,e del mio vero

Tempo felice al sovvenir s i sposa .

Allor che il c ielo si pingea d i rosa ,Io per boscose o rip ido sentieroSulle tracce movea con piè leggeroOr d’ augello or di fera pa ii rosa .

E la fera e l’ angel tradian soventeCo lla fuga o col vo l I’ incauta manoPer I ’ impeto de l core impa zi en te .

Quan to da quelle g io ie e mai lontanoCiò che

,adul to

,mi piacque l Alla m ia mente

Se la ted io o diletto or chieggo i nvano .

Page 197:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

196 L’ ANN O .

OTTOBRE .

Chi v’ insegnò

,gent il i abi tatori

Del l’ aere,a ram ingar di clima in

Quando al soffi o au tunnal la n eve primaCopre d ’ un vel l e acute alpi m aggiori ?

V i profuse Natura i suo i favoriBen più che a noi . T egnamo ,

è ve r,la cima

Per la poca rag ion che ne sublimaChe pro

,s’ ella è ravvo lta in tan ti errori ?

Vo i l’ i s tin to conduce,onde sereno

,

Senza i l misero don dell’ intelle tto ,

L iber i pel legrin i,i l di trae te .

Oh se bu io c i fosse ogn i altro affettoEnor che l ’ amore

,i l vostro un ico freno

,

No i pur saremmo creature lie te !

Page 199:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

198 L’ ANNO .

DICEMBRE .

Tu muori,Anno

,cos i come nascesti .

I turbin i le nev i e le pru inePuro alla culla tua nem i c i i nfes t i

,

Po i negl i an tr i fuggîr di vette alp ine .

Chè , fatto adul to , April , Maggio opponestiA l loro assal to

,e tr ionfasti ‘

alfine ;

Ma g iun t i i mes i desola t i e mest i,

T orn3r le furi e e t i strappe ro i l crine .

Immagin e dell’ uom,tra poco i l forte

Sonno tu r omp i,ed immortal fen ice

,

Vi ta nova ti dà la nova morte .

NO 1 che alfin pèr irai mentre,felice

O dolorosa,una immu tab il sorte

La div ina’

bendata all ’ uom predice

Page 200:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ROSMINI .

La comm ista alla po lv e occu lta ideaChe co l so lli o divi no in no i s i fuseA ’ tuo i con templa tiv i occhi s i schiusePur nel velo …terren che li avvolgea .

Ne forse il Ver che splende , avv iva e crea ,

P iù v incen te parola ancor diffuseDa che le menti nell’ error confuseR ischiarò l a gr a n face in Gal ilea .

Ed or che di quel ve lo ombra non fa iAll

’ accesa pupi lla in Dio rapi taDi che luce maggio r t’ alli nera i

Oh scendesse cosi sulla smarri taTenebrosa m ia tracc ia un di que’ raiChe t i fur guida a lla seconda vi ta 1

199

Page 201:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

200

A CESARE BETTELONI VERONESE .

La funesta d’ Europa al let tatr iceGall ica Alcina con prolluvie immondaD i drammi e d i romanz i I tal ia irinonda

,

Non ultimo Hegel dell ’ infelice .

I puri fon t i che le fur nudr iceQuesta o sprezza o non cura e s i tibondaCorre a tuffars i n ella putrid’ ondaDa cu i la mal iarda ancor si dice .

Cesare l e speri tu che finalmen teSaz ia della fangosa estranea goreMeno impura bevanda I tali a asseti

No 1 chi d’ oppio s’ inebbria o di potenteL icor

,più non des ia

,p iù non sapora

Il nettare gen ti l de’ tuo i v igneti .

Lu tezìa .

Page 203:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

202

L A P OE S IA E LE BE LLE A RT I CHE SCEND ON O IN TE R RA .

D IP INT O M . CO NCO N I . ‘

Eteree pellegrine,a che scendete

Dai regn i della pace e dell’ amoreMal V I prende i l des io d i queste l ieteSpende , d i questo r iso ingannatore .

Qui deserte l e vostre are'

vedre te,

Ch’ al tra cura a voi toglie i l lor cultore ;Qu i lagr ime e sventure … Il vol torce teDa ques t’ Eden d i co lpa e d i do lore I

No i la terra pr ivar che ci fu ennaDell’ ul tima sua gloria ? Oh le pietoseArt i non lasceranno i l suo l materno !

Che se gli av i d iscordi e la for tunaLe sfrondarono i l lauro

,e no i d i rose

Comporremo alla madre un serto eterno .

De lla m ia raccolta .

Page 204:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

203

FREDDO ESTIVO .

Monaco , 29 agosto 1855 .

Fredda,acu ta e la brezza

,e i l So l pur ora

D el celeste lion le ‘terga ardea l

La Natura intr is tiscè e s i disfioraQuas i annunciando la s tag ion p i ù rea .

Oh quando sp irero la tepid ’

O ra,

Mia bella Italia , che i l tuo c iel r icrea ,Che mentre il verno i tuo i campi sco loraPur tra le nev i un fiorellih t i orea l

Ma qui povera v ita ha la Natura .

Il SOl'traverso unnebuloso veloLa con forta un is tan te e po i s ’ oscura .

Innamorato della tua bellezzaE i sorride a te sola : ogn i al tro c ielo

,

Fuor i i l tuo,dolce terr a , odia e di sprezza .

Page 205:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

204

SEPOLCRO .

Cupo,sordo è il sepolcro

,e passo arcano

Ad una ignota tenebrosa stanza .

Ei disfiora l e rose al la speranza ,E la tazza al p iacer togl ie di mano .

Gemere non udi st i i l r io montanoAlle rupi

,a l deserto A tal semb ianza

La sventura,i l dolor

,la disperanza

P iangono sulle tombe,e il p ian to e vano .

Ma no i,pari a quel rio che ma i non tace

Fin che stagna n e’ pian i,o len to muore

In un ’ onda maggior che immota'

g iace ;

No i,dopo l ungo e fat icoso errore

,

R iposiam nel sepolcro . Ah so lo ha paceQuando cessa i suo i moti

,i l nostro core 1

Page 207:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

206

LA TRISTEZZA .

D I PINT O D I F RANCESCO nsvzz

Cara,angel ica donna

,in qual pensiero

Hai tu la sconsola ta an ima assorta ?Che t i affl igge così

,che t i sconforta

Nel più bel fior degl i ann i miste ro .

Quella Croce che stringi e quel severoVolume ove il tuo mes to occhio si portaD icono che per t e la gioj a è morta

,

Nè t’ offre il mondo che il suo tr isto vero .

S i,la B ibbia e la Croce 1 ut il consigl ioNell’ e tà scel lera ta in cu i sul buonoL ’ arrogante cerv ice alza il perverso .

Fisa in quei segn i di riscatto il ciglio ,Cara

,angelica donna 1 essi t i son o

Un rifugio al do lor dell ’ un iverso .

De lla m ia raccolta .

Page 208:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

907

A LUIG I CARRER .

Sen to ancor sul la guancia , o m io d ilettoLuig i

,i l tocco del tuo bac io arden te ;

Odo le voc i che rompea soventeLa fiera tosse del tuo stanco petto .

Quell e mest e pup i l le,onde l ’ affett o

Del tuo cor m i parlava,erano spen te .

Tutto,tutto

,0 Lu ig i

,i n te languen te

,

Fuor che i l lume immor tal dell’ i n te lletto .

Ricorda t i d i me,del nome m io

(Furo le san te tue‘

parole es treme )Eterno

,i o non m ’ inganno

,e questo add io .

Eterno ah no l . di r ivederti ho speme .

Non qu i , ne’ regn i della pace

,i n D io .

Or tu v i se i . Foss’ io già teco ins ieme

Page 209:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2208

UN GENIETTO COLLE MANI PIENE DI ROSE

CHE SCE NDE DAL C I E L O .

D IPINT O O FFERT O I N D O N O AD U NA S PO SA V IC I NA AL PART O .

0 luc i da sembianzaChe dall’ azzurro c ieloCh iusa in umano veloPiegh i alla terra i l vol,

Non prosegu ir l la stanzaDella sventura è questa ,Al tuo splendor funestaCome la nube al SO I .

R i torn a alla serenaVia che lasc i as ti all ietaQualche gent i l p ianetaVago di tua beltà .

Le rose,ond’ ha i si piena

La pargolet ta mano ,Qu i non recar l’ umanoSoffi o langu ir le fa .

I l tuo div in sorrisoQu i si tramuta in pian to

,

L ’ angelico .tuo cantoIn no te d i dolor .

Page 211:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2 10

Una fiamma inqu i eta ed or di vagaSpeme nudri ta che r inasce e muore

,

Or di vago desio che non s’ appaga,

Come face in sepolcro,arde il mio ce re .

Pur se talvol ta la ragion v i ndaga,

T rova spen ti carbon i e non caloreT rOva una tema d’ ogn i mal presaga

,

E memorie di sdegno e di dolore .

Onde vien quella speme e quel desioSegue ancor la mia mente un ’ ombra vanaOr che freddo per gl i ann i e il sangue mio

Ne l la fiamma che m’ arde è più che umana ;Dal suo cenere i o sento alzars i Iddio ,

Quas i fen ice dalla pira arcana .

Page 212:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2 1 1

CAR ITA.

Tu sola , e figlia dell’ e terno Amo re,

Non fuggist i da ll’ uom j calate i l velo ,

Quando ogni a ltro immortale , al nos tro errore,Si copri lagr imando e chiuse i l c ielo .

Pur suonò la tua voce a pochi in ce re ,Pria che tu dal G iordano e dal CarmeloNon face ss i a l monarca ed al pastoreLa parola sen t i r dell ’ Evangelo .

Quella mite parola a cu i r ispondeLa sven tura e il do lor

,quella parola

Che degli angel i ha i l canto,i l suon

,l’ affetto

Oh tonasse quaggiù dalle profondeRegi on i del ciel

,come una sola

Eco di tutti g l i as tri . in ogn i pe tto !

Page 213:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2 1?

U N B AMB I N O CHE D ORM E I N GRE MB O ALL A M ADR E .

D IPINT O D I NAT ALE SCHIAV O N I .

Natal,se da verace umano aspet to

Prendi a i vol t i bhe pingi esemple e norma ,Quando ma i t i appar i quel fanc iu llette ,

Che di belle mortal non offre un ’ orma

O forse a’ se gn i tuoi d’ un ne ve eletteLa fulgida sorr ise eterea formaMa ch i poscia t i apprese all

’ in tel let to

Com e tra fie ri e tern i in c iel s i de rma

Non dorme e i no 1 de’ begl i occh i i l serenoSol nascon de alla terra ; in paradisoIl suo v igile ce r levas i in tan to .

Oh qualor gl i r iapra al nostro p iante ,

Mai veder qu i non possa altro che i l r isoD i quella cara che lo s tr inge al seno 1

Page 215:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2111

A DONNA G IUSEPPINA NEGRONI MOROSINI .

DU E A N I M E .

Apri,e cara i l tuo vo l 1 la lieve pena

Dell’ esil io mor tal t’ impone Iddio .

Sces i anch’ i o pr ia di te, ;ma tocca appena

La terra,c i mi rivolle al seggio mio .

Quan to,eh quante quell

’ aere è men serena t

Pur conso lata d’ un amor si pioChe nella corta mia prova terrenaPos i quello degl i angel i i n obbl io .

Questo amor che alla terra invidia i l cielo,

Iv i aspetta te pur . Cos i diceaAd un ’ anima infan te un angioletto .

E quella,che sen t ia del nove affet to

Tutta omai la virtù,l ieta scendea

Per aver dal tuo grembo il suo bel velo .

Page 216:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

G IUS EPP I NA NEGRON I 110 110a 1. 915

VOC I .

Una voce segre ta a l cor m i suonaChe fa i tu sulla terra Ogn i d i le ttaCosa di qui si parte , e t

' abbandona ;Vo la a loco migliore ,

e là t ’ aspe tta .

affet t i tuo i ; qu i la co ronache t’ amdro e ognor più stretta ;

Sulla terra n on hai che la persona ,La tua men te e lassù . Che ma i t i alle tta ,

Che t’ indugia qui mai tra i mo lti affanniDe l la e tà che dec li na e la tempes taD ’ in iqu i tempi consumer vuo i gli ann i

Ma un ’ altra voce s i confonde a questaV iv i e soffri , e mor ta“gli e tere i vann iSo lo i l dolore al tuo gran volo appres ta .

Page 217:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

216

IN MORTE DI TOMMASO GROSSI .

Non sol 1’ aura tepente , o primavera ,M ’ annuncia i l tuo ven ir

,ma la viola

,

Che già s ’ imbruna sull’ aprica aiola,

Del tuo presto ri torno e mes saggera .

N ’ esulta e ride la Natura in t i era,

Pur l’ affl i tta alma mia non s i consola .

Fior i dal grembo tuo,fuor che la so la

Mortella sepolcral, nè vuo l n è spera .

Deh questa .pian ta del do lor m i donaChe le tue rose a t tr i sta

,o giovinet ta

,

Tanto ch’ io ne componga una corona 1

L’ avel che,lagrimando

,alla diletta

Spogl ia del suo can tore alza l ’ Olona,

Dalla mia mano e dal mio cor l’ aspetta .

Page 219:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2 18

ECCE HOMO

D I PINT O D A FRANCESCO HAYEZ .

Figl io,i so lchi dell ’ on ta e del dolore

Che su l volte mi vedi,amor m ’

aprio .

Amor m i circondò ,di v ino amore

,

Del seri o che trafigge il capo mio .

Che per lu i non sostenn i Ost ia maggioreNon pote agli immoler n è l

’ uom nè il D io .

La mia v ita non pur,gl i offersi il core

D i colei che mi spòse e mi'

nudr i0 .

Ora a tan to patir,d’ un basso affetto ,

D ’ un piacer fuggit ivo e menzogneroNon negar

,figl io mio

,la l i eve offerta .

0 potenza dell’ arte 1 i l san to aspe ttoNon pur su questa tela e vivo e veroMa par queste parole a no i converta .

Page 220:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2 19

DUBBIO E FEDE .

Dunque i b rev i suo i di la v ita immoteAlla polve insensaîa i t e questo ardi toPens ier che i p iù remo t i astri sorvola .

Che l’ etern o comprende 0 l’ infin i to ,

Robb e anch’ esso cese ne dunqu ‘

e so laLa vil cre ta morrà ,

cu i ve nne un i toMe ntre l’ opra se rv ivo e la paro la ,A peri r ohi n’

e fonte ha Di o sort i to

U n atomo di tempo c i gli consent eA mirar la sua ti me in terra e in c ie lo ,

Po i lo immerge nel nulla e te rnamen te ?

Ch i risponder m i può chi solve i l ge loDel dubbio che s ’ addensa alla mia m en te ?Fede , lampe d

amore ,alza i l tuo ve lo 1

Page 221:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

220

AD UNA MADRE .

Tu mi guardi,in felice

,e d’ un sorr iso

Cerchi velarm i i l tu e “

r'

nuto doloreOh che tut to io Io veggo in quel palloreIn quella s ti lla che t i bagna il v iso .

Come dall’ aspro falc iator succ i soPria

che schiuda la gemma,un caro fiore

,

La speranza mori che del tuo coreFece per nove lun e un paradiso 1

Mori ; che fars i veri tà non curaSu ques ta terra d i dolor la spemeChe promette il d i lett o e dona i l p ian to .

Ma 1’ angel ico sogno in creatu raVedrai lassù converso

,ove non teme

Alcun nodo d’ amore essere infranto .

Page 223:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

222 AD U NA S TELLA .

E dalla tua remotaLuce mi piove all ’ almaUna siderea calmaAll’ uman senso igno ta

,

Una v irtù subl imeChe labbro non esprime .

Pm viva allor mi splendeLa fiamma della v i ta ‘

La men te mia sopi taNovo v igor riprendeE scosso il lungo obbl ioRammen ta il ciel nati o .

Immagin i rammentaD ’ amore e di speranza

,

Di cui la rimembranzaQui sulla terra è spen ta

,

E gaudi an t ichi e risoNon mai dal pian to ucc i so .

Tale un cristal feri toDa sub ito fulgoreLasc ia i l nat io palloreNell’ ombra inav vert i to ,E s i colora

,e finge

L’ arco che il ciel dipinge.

Page 224:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

AD U NA S TELLA .

Oh po toss 10 so ttrarmiDalla pr igion de

sens i l

Varcar gli spaz i immens i ,Nasconderm i

,tu tlarm i

Nell’ intlnito fiumeDel tuo pu rpureo lume !

E nel le tue ca ro le,

Delta del So le amica,

c u ir la tracc ia an t icaChe ti avv ic ina al Sol eE tereo peregr inoFarmi in que

rar divino ;

A ll’ armon ia che suonaPel mar dell’ universoCon fondere i l mio verso ;Un irmi alla . corona

Delle danzan ti s te lleT ue fulg ida

Ma dove,e mio pens iero

,

Perdi i l tuo vo lo IddioRavvolge al tuo des i oLa benda del m is tero ,

Nè leva il sacro veloCh’ a i sol i occhi del 019 10 .

223

Page 225:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

224

LA PRIMAVERA.

FANTA S I A .

Amore e nato . N ’ ascol ta i la voce,

Ne conobbi i color i . È'

n

'

ato Amore .

La sua pura sostanza aerea tut taSi d ilegua per l’ aere

,e tra le fogl ie

E tra l’ onde s ’ aggira,al nostro occul ta

Sguardo mortal . Le l iete acque del lagoCarezzan o la sponda

,e la notturna

Brezza amorosamente agi ta l’ erbe,

Ne rialza gl i steli,e in quel soave

Bisb igliar delle querce e degl i abetiAl cader della sera

,Amor ne parla .

Ne parla Amore,e l impida io ne sento

La sua lieve parola ; e quando il selceCon m olliss imo fremi to confondeLa len ta piogg ia de’ suo i lunghi crin i

,

E quando affettuosi i l lor salu teMandano i boschi alla fuggente luce

,

A’ miei sens i rapi t i in quella caraArmon ia d i Natura Amor favella .

Ne ’ fior i iste ssi , nel purpureo seno

Page 227:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

226 LA PR IMAVE RA .

Tanta amorosa melodia,mandate

I l sorriso e l’ incen so . Allor s’ apprestaLa vostra culla d i gentil verzura

,

Allor di tu t ta la beltà pomposiRallegrate la terra . Ed io

,che sono

Predestinato a tal v icenda,io pure

Non morro. L ’ anelan te an ima miaSospira al fine del suo lungo sonno

,

All’ eterna su a patr i a,alla dimora

Del padre mio . Nel fondo egl i soggiornaDell’ estremo orizzonte ove l a terraSì dolcemente s i con fonde al cielo .

Colà tra poco s ’ apr iranno i vann iA ques t’ an ima oppressa

,e de po i l v erno

Della sua v i ta fior irà più bella .

Page 228:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

227

PREGHIERA DI UN FANCIULLO PRIV O DI MADRE

E R ACCOLTO DA U NA BE N EFA TT R IC E .

ST AT U A D I G . MO NT I .

Nella madre a te sal i ta,

Nella pia d i me s i tenera ,

Di me , povero orfane l,

Due custod i,o Dio be nefi co ,

Tu donas t i al la m ia v i taL '

uno in te rra e l’ al tro in

SOTTO ALLA SANTA CEC ILIA DI RAFFAELE

I NCIS A D A MAU RO GANDO LF I .

Tu tta infi ammata di s idere o ze loLa Verg ine can tava

,e le beate

Anime del suo can to innamorateScendeano in terra e si credeano in c ielo .

Page 229:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

228

UNA FANCIULLA CHE PREGA .

ST AT U A DEL PRO F . SANT AR ELLI .

Ques ta cara beltà,questa perfetta

Forma,io non vidi in creatura umana .

Come l’ hai dunque nel pensier ConcettaDal nostro immag inar tan to lon tanaCos i forse n el cielo un’ angiolettaPrega i l perdono d’ una colpaQuella pur fosse che all’ eterno sdegnoLa sven turata I tal ia

,oim è

,fa !segno 1

Page 231:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

230

A D A N D R E A MAFF E I

E M I L I O FR U LLAN I .

S i,dolce Am ico , è ver da poi che questa

F iglia di le tta a me ser ba i l Signore ,

D’

una soavi tà par che s i vesta

F ra gli amp less i pa terni il m io dolore .

E r i tu pur g ià p adr e or non t i r esta

Che i l des ider io di quel san to amor e,

E una memor ia ac e rba . Ahi come mes ta

P a ssa la vi ta, quando vuoto e i l cor e !

M a diser ta non se i la vergin diva

Che da’

p r im i anni i l bel carme ti de tta

Fede l compagna ,a l tuo fianco s

a ss ide ;

E t’

ap r e i l ci el colà dove p iù viva

T i r i’

appa r la cara pargole tta

Che a’

tuoi sosp ir r isponde , e ti sorr ide .

Page 232:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A C L A UD I N A FRU LLANI

PR ES ENTA N DOL E U N ALBU M .

Le tinte della rosa e la fragranza,

Claud ia,d i te parlando

,a’ vers i miei

Donar vorrei .

Ma s ’ io m i alliso nella tua sembianza,

Un pens ier mi ra t tr is ta , e al la paro laLa gioj a invo la .

U n pensier che I Immag ine rap i taMi ravv iva n el cor d ’ una fanc iuhaPerduta in cul la .

Oh fosse ( egl i mi d ice ) oh fosse in v itaChè , par i a ques ta , grazi osa e be llaSarebbe anch’ ella !

E cos ì dal tuo volte un ’ amarezzaV iemm i , e cara . nel seno ed una sti llaAlla pupi l la .

Tal che inv id ia mi fa quella dolcezzaChe prova il padre tuo baciando un r i soD i paradiso .

281

Page 233:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

332 CLAUDI NA F RU LLAN I .

A lui dunqu e abbandono,a lui che fabro

E di dolci armon ie,la intat ta parte

D i queste carte

Armonie che d’ un bacio i l tuo bel labroSa destargli nell

’ alma,onde immortal i

Battono l’ al i .

Page 235:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 236:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

MELODI E.

I n te nu i labo r .

Page 237:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 239:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

238 ME LOD I E .

Sa i perchè splende sull’ erte alp ineB ianca la neve come il tuo senE I’ oro sparso del tuo bel crineSembra l’ occaso d’ un di seren ?Perchè splendore quaggiù non èChe non somigl i

,fanc iulla

,a te .

Sai perchè vegge nel tuo sorrisoLa primavera che infi ora i l suo l ?E nel tuo canto di paradisoSento la voce dell ’ u s ignol ?Perchè dolcezza quaggiù non è

Che non som igli,f anc iulla

,a te .

D AV I D R ICC I O .

Come lucente e bellaSpun t i e t

1nnalz i,e Luna !

La mia speranza e quella ;Sorge e ri splende in c iel .Tu r icordar m i fa i

La l igure laguna ,Che l ieto un di solca iSu bruno navicel.

Quan to pietoso affettoDal tuo splendor ven ia ,

Quan ta dolcezza i n pettoDel povero cantor l

Page 240:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

MELODI E

Ed or che quasi al tronoM i sollevò Maria ,Fel ice

, ah l no ,non sono

Come sent iam i allor .

Ten to e non se dall’ an imaStrappar la tua semb ianzaAhi con eterno Ca lamoVe l ’ ha scolp i ta Amor lEmpia t struggest i i l tenero

Fior de lla mia speranzaPur non t ’ abborro

,e in gemit i

Sol t’ apro i l m io dolor .

Dal cor m’

uscire i candid iSogn i d’ amor

,di r iso ;

Ma soli tar ia , immobi leL’

immago tua vi s ta :V i s ta crude l fan tas ima

Del mio pe rduto Elise ,

Che per tua colpa, e perfida ,

P i ù mai non 3’ aprirà .

Son le vie deser te e sgombreD ’ ogn i lampada importuna .

Scend i,o L ia l s ilenz io ed ombre

V eglieran sul nos tro amor .

Page 241:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

240 ME LOD I E .

Un cortese aereo veloC i nascose or or la Luna .

Che più tardi in terra,in c ielo

Non e raggio e splorator .

C iò che valgano gl’ i stan t i,

L ia diletta,oh tu non sa i t

Tu non sa i che per gl i amant iP iù veloce han 1’ ore i l vol.

Agli indugi,alle dubbiezze

Quante volte imprechera iQuando a un Eden di dolcezzeC i rap isca il novo Sell

Perchè sempre,e cara affl i tta

,

Taciturna e sospirosaCome un gen io che riposaSulla pie tra d’ un avelSe la rosa è derel it ta

Dall’ in setto,amor de ’ fiori ,

Non at tris ta i suo i color iSospirando all

infedel.

Cara,oblia t de

’ tuo i begl i ann iF ida i l vo lo alle speranzeLe penose rimembranz eAngu i sono at tort i al cor .

Cara,obblia l su ’ nostr i affann i

Ques to e i l b alsamo d’ un DÌO ‘

O la tazza dell’ obblio,

O la coppa del dolor .

Page 243:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

242 MELOD I E

Quel le gioi e che ratte sen vanno,

Come schiera di perfid i amici,

Quando fugge l’ amabile ingannoDella breve

,infedel g ioven tù .

Tra 1’ ombre d’ un boschettoNèlla gen til dormia .

Per quella occulta viaSolingo Amor passò .

Sul bianco ignude pettoStava un ’ in tat taAmor (che ma i non osa ? )Rapilla e s

involò .

Gl i occhi la bella apr io ,

Pianse il suo fior rapi to ;Ma del fanciu llo arditoNo

,non

[s i dolse in cor .

Da cos ì dolce iddioNulla

.

c i v ien d’

amare .

Donzelle l i l furto e caroSe chi vi ruba è Amor .

Sulla breve urna novellaChe t i ch iude

,e bambinetto ,

lo pur vengo ,io pur ti getto

I g iacin t i e la mortella .

Page 244:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ME LODI E .

Ma ch 10 p ianga,an ima bella

,

Quando salì al primo affe t to ?

Quando a l fonte del d ile t toSenza prova Iddio t ’ appe lla ?

T roppo lie ta è la t ua so rte !Tu seguis ti un dolce inv i to

,

Né la tua fu vera morte .

D i quaggiù t i se i d ivisoCome un angelo smarr i toChe r i to rna al parad iso .

Son gemell i i nostri cuoriD ’ una cara simpatia .

Una magica armon iaComo I

eco e la canzon .

Ba tte 1’ uno ed io lo in tendo ;Ba tte l’ al tro e tu lo sent iChè . p iù celer i o più len tiI lor batt i t i non son .

N ’

o lo sguardo la favellaMuta sl ma pur posse nte

,

Sguardo tremulo languen tePer l’ eccesso del piacer .

E del l’ estas i che versaD ’ ogn i gaudio in no i la p iena ,Che ne scorre in ogn i vena

,

Il sosp iro e messagge r .

243

Page 245:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

244 MELOD IE .

Quando sul cor mi posiL a mano e po i sospiri

,

Quando ne ’ miei tu g iriI brun i occhi amorosi

,

Io non inv idio agl i angel iL ’ eterea volu ttà .

‘Non m i appellar tua v ita !An ima tuami appella :Ahi passaggera è quella !Ma l’ an ima è infin i taEd infini to

,e vergine

,

Il nostro amor sarà .

Io son quel l’ ape che dalla rosaSugge la pura st i lla nascosa .

Io son la verde fiori ta spondaTocca dal mo lle bacio dell’ onda .

Ma non s ’ invola l’ ape infedeleQuando dal fiore deliba i l mèta

L ’ onda non fugge quan do la r ivaDel suo cortese bacio ravviva

Fra poco i l fiore l’ olezzo perde,

Fra poco al margo scolora i l verde ;Ma saggia e l’ ape che a tempo sugge

,

Provvida è l’ onda che bacia e fugge .

Page 247:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

246 ME LOD IE .

In qu ell’ ora mi torna nel cora

Una e tà più felice d i questa,

In qu ell’

e ra dolci ssima e m e staVolgo a te

,cara donn a

,i l sospir .

L ’ occhio immote ad immote i l pensiero,

lo con templo la str isc i a lucenteChe mi vien dal sereno occidenteLa qui eta solcando dal mar .

E desio di quell’ aureo sen ti eroAvviarmi sull’ orma infin ita

,

Quasi debba la tris ta mia v i taAd un porto d i pace gu idar .

Non mi dir che infido io sono,

L i lla m ia,nel tuo furor .

Non gridar,s e t’ abbandono

,

All’ ingrato,al trad i tor .

Man tra fosti a fr esca e balla ,L ’ amor m io non t i soamò .

Va’,t i specchia 1 Or se i tu quella

D i ne i due chi pria cang io

Già s i dasta la Natura ,Smatta i l lutto e s i confortaQuesta nuova i l fior m’ apportaCh’ un mendico or or m’

oti ri .

Page 248:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

11E LODI E . 247

Dal dolor, dalla sventura

Sl be l don inv ia 1° aprileDalle lagrime un gen ti leMessagg0r d i l iet i dl.

Ah cost quell ’ alba o scuraChe spun to sul m io na taleNunz ia sia dall’ immorta leSo l promos so a ch i soff rì

Deh m i volg i , un dl chiedes ti ,Qua i r identi occhi ce les ti 1Un tuo sguardo a ma consentìL isa cara

,e pago io son .

Po i non sazio il tuo des ioT mve gliò d

’ un bac ioOr che vuoi che più talent i ?Non t’ appaga il dopp i o don

I tuo i baci i tuo i be’ ra iL isa mi a

,son do lc i assa i

Ma con ess i aguzza il dardo ,

Non lo spun ta un caldo am or .

Se contento a tal mercadoP i ù non brama e più non chi ede

,

F in del bac io a dallo sgu ardoFòra indegno un am ator .

Page 249:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

248 MELODIE .

XVII I .

I l P e llegr ino. Era mi ta come il c ielo,

Cu i sorr ide i l Sol d i m aggio lEra bella com e i l raggioCha c irconda un cherubin .

Oh sventura 1 i l sacro valeL ’ ha per sempre a m a rap i ta .

Or sol inga e l a mia v i ta,

Senza luce è i l mio cammin .

I l Cavalier e . Combatte i due lustr i interiColla rabb ia saracina .

I l m io nom e in Palest inaFa le madri impallidir .

Fant i io v insi e caval ieri,

Ma non v in s i i l pr imo amore :Alla donn a de l mio coraSempre vola il mio sosp ir .

I l Tr ova tor e . Io can tai le impre se a l’ armaDi R iccardo e di Bug l ione

,

E l’ O rabbe a l’ Er imonaDal m io can to r ise nà r .

Ma p iù dolce e m e sto il carmeA quell ’ angelo corraaDal cu i san mi dividaaTan to cielo a tan to mar .

A tre . Sanz ’ amore il pellegrinoVa smarri to in un desertoSanz ’ am ore è grave i l

"

sarto

Sulla chiome al vincitor .

Page 251:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

250 ME LODIE .

L A FARFALL A .

O la più vaga immaginaDell’ an ima immortale

,

Chi ti ves ti d’ un ’

ir ide

L ’ aereo vel dell’ alaChi ti spirò l’ amoreCha ognor t i volge al fiore

Forse"

qual gen io incogn it oChe i l mio pens ier colora ?Cha d

un sorr iso an gel icoM’ alla tta a m’ innamoraCha di gent il catenaAlla virtù m’ affrena

E tu,compagna a i zaffiri

,

Prati a vallae trasvol i,

Ma brava g ioja al caliceDi m i lla rosa i nvoli

,

Chè ri trovar non puo iChi ferm i i vanni tuo i

Man tra i o delibo i l nettareD i mille gaudi in una

,

N è tema i l cor se l’ ae reSul caro cespo imbruna

,

Chè non offenda geloUn fior cresc iuto in cielo .

Page 252:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

MELOD IE .

M E DORA .

(Byron Cor sa ro .)

Caro , sol ingo e mutoSi a ndra il mi o segretoEternamente al li e toRagg io dal di perduto .

So lo il tuo cor lo svelaSe balza sul mio corMa tos to anco r s i cela ,

Batte in s ilenzio ancor .

Par i a funaraa faceCha lenta

,eterna splende

,

I l d isparar lo rendePiù bello e p i ù v ivac e .

Pur la sua fiamma,asce sa

Per sempre ad occhi o uman ,

Nell’ alma dolorosa

V ive e consuma invan .

Non obbliarmi 1 i l pa ssoSu lla mia tomba arres ta .

Oh pe nsa a qu ella mestaCu i preme i l freddo sa sso 1Tutta un pe ns ier m’ accor aD i cu i più ree non è ,Che t i po tess i un’ oraDimen ticar d i ma .

251

Page 253:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ME LODIE .

Ascolta una preghiera,

Un voto u l timo a san toBagna l’ avel di pian toF in la virtù severa .

Solo una sti lla amaraD imande al tuo do lor

,

Pr ima,suprema e cara

Marca di tan to amor .

Sei pur vaga,o rubiconda

Nuvoletta vespertina 1Se i pur cara

,e pellegrina

Dal l’ immenso azzurro c iel !Nella luca moribonda

Tu conforti la Natura,

Come in giorno d i s ven turaLa presenz a d’ un fade] .

Fin dagl i ul t imi confin iT i sal uta il Sol che muore

,

Com e un e sula d’ amoreLa do lente a cu i fuggì .E ne i ragg i porporin i ,

Onda 1’ Espero t’ infiora ,Sembr i i l velo dell’AuroraChe la brezza a vol rapì .

Ma perchè la rosea viaTu non segu i all

’ aura i n sonoPerchè sta i nel bel saranoQuasi vela in queto mar ?

Page 255:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

254 ME LODIE .

Q uando tra l’ onda armonicheLamb i col piè la scenaCo l pie che nato a premereLa ragi on serena

Par che s’ i nnalz i a l vo loComa sdegnando il suolo

,

Perchè ne i molli vorticiDal le tua rap id’ ormeP ieghi a lla terra , o siliide ,

La fle ssii ose forma ?Cha sfiori allor d’ arcanoColla fuggen te mano

Cha n’ offr i tu che porgereColto da te ne vuo i ?Rosa creata al magicoTocco de’ pass iNo

,di più car i don i

Speme nel cor ci pon i .N ’ offri 11 tuo r ise l E l’ an ima

Nel riso tuo beata ;Vi l iba il fi l tro incogn itoDalla tua graz ia ,

e fataF iltro gent il che adunaMilla dolcezza in una

Quante virtù commovonoI sensi e l ’ intelletto ,

La fan tasia,le immagin i

Page 256:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ME LODIE .

Calde d ’ un primo a ll’

a tto,

La voluttà degl i ann iVergin i ancor d ’

afl'

anni .

che rapi ta all’ es ta s iD

’ ins idi o so incantoL ’ an ima esulta

,immemore

Che vi s i ca la i l p ianto,

E nella tua caro laTaco fo llegg ia e vola .

Quasi ca ndido vaporeChe r i tempr i i l v i vo raggioMa non scem i lo splendoreAl nascente astro d i magg io ,

Cara donna , a’ tuo i beg li ann i

Insul tarono gl i affanni .Ma se l ’ e stro della rosaScolori to e nel tuo viso .

V i diffuso il fiordalisoLa sua tinta grazi osa

,

E v’

impre sse un me s to a ll’

a ttoVolut tà dell ’ in te lletto .

Breva solco ne lla menteLasc ia un volte ,

un’

a lma lieta ;Ma la lagr ima segr etaD ’

una m i te sofle rente

Scende al co re, al cor favella .

Nè pe r tempo s i cancel la .

255

Page 257:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

256 MELODIE

Nella gioia a spasso amoraFuggitivo o manz

'

ognaro;

Ma se nasce dal dolore,

E tenace,arden te

,ve ro ,

E nudr ita alla sven turaLa sua face e terna dura .

Ove pur l’ acuto s traleDal dolor che t i trafi ssaTutti i raggi a te rapisseT ’

am erai d’ affa t to ugualeCom e al giorno io i ’ ameraiCha splendest i agli occhi m ie i .

Par i a Cliz ia i n fior cangiataCha s’ a ili sa al caro nume ,E la mostri e copra i l lum eSempre i l guarda innamorata ,Sempre immota in un desioNel saluto e nell’ addio .

Lo sguardo avea degli angeliChe Dio creò d’ un riso .

I baci suo i s tillavanoG io ir d i paradiso .

Nella sue braccia ! un vorticeD ’ ebbrezza n ’

avvolgaai 1

Come due voci unisonoSul cora i l cor battea .

Page 259:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

258 ME L ODIE .

XXVII I .

I L G I U O C O .

Sfogliata la carta ! min istra potentiD i cieco ,

bizzarro,tremendo signor .

Qui son dall a v i ta la vera sorgen ti ;Combattono insieme speranza a t ime r .

V ’ ha possa d’ affett i che super i i l g ioco ?L’ amor della gloria non arde d i più ;La furia di Bacco

,di V enere i l foco

Non son che faville di scarsa v irtù .

Scostatev i,o v i l i

,che gli occhi atterri ti

G i tta ta su i cas i d’ un buio avvenir .

E questo 1’ agona degli an im i ardit iCha sprezzano i l cer to ma lento arricchir .

Sfoglia te la carta ! La fi t ta cortin aCha benda la sor te vo

’ subito alzar .

Vicino all’ al tezza si a pur la ru ina …

Che g iovam i i l poco la polve o l ’ altar .

Ma qu ella voce,

Qual caro voltoQu i sia sepolto

,

Qui col tuo cor .

Page 260:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ME LOD I E .

XXX.

A LL A F I D AN ZA TA D I U N C O MPO S I’

I‘

O RE DI MUS ICA .

L’

Armonia,gen t i l fanc iulla

,

Figl ia sempre In (I’ Amo r

Or n ’

e madre , e sceglie a cullaDel suo pargo lo i l tuo cor

Benchè fa tto omai g igan teTu lo creda

,e spe sa ,

in te,

Dalla fasce i l d ivo in fan te ,

No , disc iol to ancor non e.

Crescerà nel casto a lbergoD i possanza e di be ltà :Ma sovvengati 1 dal te rgoPresto i l vol g li spun terà .

S ’

agli fugge a t’ abbandona ,

L ’

infedel non torna più .

Pure un lacc io Io imprig ionaQuesto l accio e la vi rtù .

C e diam ; chè fugac iSon I’ e ra del risoDai calic i a i baciNe guidi i l p iacer .

La fossa ,la croce

Na manda un avv isoLa v i ta è veloce

,

T ’ affre tta a goder .

Page 261:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

ME LODIE .

Lasciamo i lamentiDi stupido ri toPlorar sugli spent i ?Qual folla dolor !Non “

turb ine i negriColori il convi toQui brill i a n ’ allegriLa tazza a l’ amor .

La sor te futuraDe

fi acchi e terrore ,

Ma sillaba oscuraDe

forti al pensier .

C e diam,chè fugaci

Del r 1so son 1’ e ra ;Dai calici a i baciNe guidi i l piacer .

Page 263:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

262

I l perchè ban e ra dovu to che anche la nostra Accademia ce rcassa di corrispondere con qualche indizio d

’ animodevo to a riconoscente a chi avea fatto tanto pe r lei ; e come

l ’ in timo ossequ io dovaa necessariamente essergli significatocon dimostrazion i che si attenessero al nostro institu te , parveche nessun omaggio fosse più convenien te che declamare ilm eraviglioso suo Ar istodemo , e qu indi con Apote osi poetica ,fes teggiata di musicali concenti , inaugurare il suo busto fra

quelli da’ più celebrati poeti antichi e moderni .

E certo nessuno potrà assistere a questa sacra e pietosacerimonia senza correre col pensiero a qu el giorno in cu i fu

inaugurato sulla nostra scena ilbu sto de ll’Alfie ri . Fu allorail Monti che compose per noi la P rosopopea di Melpomene a

chi non sente come nell’

immaginara qu ai versi , nell’ in ter

ven ire a quella espressioni di dolore a di riverenza dovessebuttargli il cuore nel presentimento in fallibile dalla sua digu itosa coscienza , che fra non molti ann i in quel luogo stesso ,

forse in presenza della persona medesime, un tribu to egualesarebbe rendu to anche a lui ?

Possa questa pubblica tes tim onianza alleviare in parte1nconsolabila cordoglio del l ’ e gre gia sua m oglie e dalla il lu

s tra figliuola , a valga se non al tro a dimos trare come la bellamemoria di Vincenzo Mon ti ci rimanga cara ed onorata .

D a ll’

Accadem ia de’

F i lodramm a t ici ,

i ldicembre dell’

a nno 1829 .

Page 264:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

PER I.’

I NAUGURA ZI ON E

DEL BUSTO DI VINCENZO MONTI .

IL GEN IO D E L L ’ ETE RN ITA.

I L GEN IO DEL SECO LO XV I II .IL GEN IO DEL S ECO LO XIX.

CO RO D’

ALT RI GEN I .

I l tea tro rappr esenta il Temp io dell'

E ternità .

U na nube na chiude i l profondo . A p iedi di e ssa sorgono i Bus tidi O MERO e di DAN T E : ind i in luogo meno em inen te que lli de l P CT R ARC A de ll

' AR IO S T O , dal TASSO de l M ETAS T AS IO , de ll' ALF IER Ie de l M O N T I : tranne l’ u ltimo , tu tti lngb irlanda ti d' a lloro . U n Corodi Ge nj rappre se ntanti I

E s tro , I‘ !mm ag ina z ione ,l’

Arme n ia, e i

vari ge ne ri—

de lla Poe s ia , come la Tragica , la Lir ica , l’

Ep ira ecc . ,

con tutti gli emb lem i loro attr ibuiti s’

avanzano le ntame nte pre cedu ti dalla cade nze d' una me st iss ima mus ica , e de pongono una ce trasul piedas ta llo che sos tie ne i l busto de l M O N T I .

Colle chioma all’ aura scio l ta

,

Colle fac i al suol rivo l teNo i vaguem su ques ta p i etra

,

Canj a ffl i tt i,a lagrimar.

Sem icoro. Qui pos iam l ’ e terna cetra,

Che tu solo,o divo ingegno

,

Fosti degno d ’ an imar .

Quando ti a che la r ipigl i,

Balla Ital ia,un da

’ tuo i figliQuando ila che s i raccendeQuesto Sol che disparl

Page 265:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

264 P E R L’ I NAUGURA Z IONE

Semicor o. Questo Sol non ha v icenda,

Non r isorge in Ori enteP iù lucen te al nuovo di .

Sotto il raggio dal l’ i tale stellaCanto spirt i sollevano i l volo

,

E lo s tuolo dal l’ Arti sorellaS’

avvigora ad accresce beltà .

Sem icor o . Ma su tu tt i com’ aquila salaUn ardito intellet to subl ima

,

Ed imprime il suo nome immortaleSulla fronte all’ at ton i ta età .

U no del Cor o .

Fina,o Ganj , al lamento . Un che non semb ra

Agl i atti,alla persona

Dal nostro coro,qu i s ’ appressa

,e reca

Fra le di ta immortal i una corona .

I l Genio de l SBC O ZO p a ssa to . (R app r esen ta to so tto le forma a lla

gor i che di u n u om o d ’e tà m a tu r a , s

ama nza a gr avi p as si

r ecando i n m ano u n a cor ona d’

a llor o . )

Dall’ astro luminosoO va dal lungo voloCo’ secol i compagn i io mi r ipoSo ,

Sacra a pietosa bramaA questa bella Etern ità mi chiama .

La corona d’

allòr,che m i vedete

V ardaggiar nella destra,

Dalla pian ta i o raccolsiCha al divino Aligh1er c1nsa la fronte ;E d’

essa,e Genj , fregero l

’ imageDal granda amu le suo

,che l’ ult im’

e ra

Illustro dal mio corso . Il lauro è questo

Page 267:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

266 P E R L’ INAUGURAZ I ON E

Agli sguardi profan i,e rispetta to

Dal tempo e dagl i event iDe’ ragn i e da’ po tent i

,

Sorge fra’

olivi della greca Tampa .

All’ ombra da’ suo i ramiNacque i l div ino che can tò d’

Achille

L ’ i ra,e fu prima fan tas ia del mondo .

Amor di quialla frondaMilla onor i già pre so , a l i condusseAlla p ian ta vocal

,che d’ ogn i mano

Ingannava i l desire,

E paraa p iù superba a l ciel salire .

Avvicinoss i alti neQuesto an imoso

,a l’ arbore cortese

P iagò la cima eccelseAll’ intrapida man che la divelse .

Ques ta fronda molce a la sven tur'

aDi qu el Sommo , quand

e sula a c ieco

Intonava all’ asiat ico GracoLa canzon della sacra ci t tà

Questa fronda or ce rca i quel Granda ,

Cha,staccata dall’ arbore argivo ,

La traspose nel suolo nativoL ieta alfio dal l’ antica baltà .

{App rossando si a l bu sto p er incor ona r lo , s’

avvede dell’

G eni o

Ma chi s e’ tu che usurpi

Quest’ uffi c io pietoso alla m ia mano

Ome ro,secondo alcuni antichi

,nacque sotto un alloro .

La sua t raduzione della I lia de non solo ha supe rato tu tte le precede nti

italiana,m a

,a de tto degli stessi s tranie ri anche quella de lle altre nazion i ,

Page 268:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DEL BUS TO D I VINCE NZO MONT I . 267

Genio P iù non ravv i s i i l tuo maggior fratello ?NOI I son

,non sono io que llo

Che t’ avvi ò per lo se nt ier deg l i ann iChe la prima trasth se aura vi taleNella men te immortal eDol l I llustre che spi raEfllgi ato in ques to marmo

Genio Ed osiFavallarmi d i v i ta o r che m i vediAftlitto , lagrimosoDalla sua morte ?

Gen io Il secolo d ’ un GrandeE l ’ età che p i ù se rba

Del suo v ivo splendor . Tu non l ’ avest iChe domato dagli ann i ,Dai cas i e dagli a ffanni ;lo l ’ ebbi nel vigor di g iov inezza .

Allegro d i speranza ,E in tut ta la possanzaDell’ in te lletto . lo movera lo vidiDal pa terno EridanoA i trionfi delT ebro ,

e sulla chi omaC ingera i l pr imo sartoChe I tal ia tutta gl i profferse in Roma .

Or de v’ eri,o g iovinetto

,

Quando l ’ arpe de’ Celes ti .

Cha ta1nprava quell’ Eletto

,

I l di vino PellegrinoLà sull ’ lstro accompagnàr

Genio I I . E tu forse alla mia manoI l Pellegr i no Apos tolico .

Page 269:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

268 PE R L’ I NAUGURAZ I ONE

Non cedev i il fren degli ann i,

Quando pio del buon Titan oMosse il can to e grecopian toG l i occh i i tal ic i versar

Genio I . Era spenta la mia stella,

Ti cedea degl i ann i i l freno,

.

Quando in Roma assai più bellaLa Bel tà dell ’ Un iversoNel suo verso fo lgoro

Genio 11. Chi la l ibera frementeG l i sp irava ira d i C raccoChi la can tina possen teChe l’ amico di Cidon ia“

Dal l’ Auson ia al Ciel gu idòGenio ] . P1u saggio io t i credea . Come potest i

O bbliar che sul varcoDa me dischiuso il primo incerto passo

,

Nato appena,movev i

,allor che usc iro

Come raggi d i 801 dalla sua menteQuelle divin e fan tasie Non vediChe un avanzo era quello

,una scin ti lla

D i quel foco supremoChe i l r imorso creò d Aris todemoUn suono ancor dell’ inspirate cordeChe consolar la spogl iaDel trafi tto Basvil ?

I l Pr ome teo .

9 La B e llezz a de ll’

U n iver so .

3 C aj a G r a cco .

La Cant ica I n m or te di Lorenzo M a scher on i au tore dell’ I nvi to aLesbia C i don i a .

5 11 Pr ometeo , i l Caj a G r a cco , e la M a sche ron i ana uscirono nel

4800- 1802 .

Page 271:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

2 70 PER L’ I NAUGURAZ I ONE

L ’ avv isa i l candidoRaggio for ier .

S em icor o . Ecco chi nascereV ide il creatoCh i non ha termineNon ha passato .

Chinate,o Secol i

,

L’ occh io e ’ l pensierLa D iva appareF ine alle gareL ’ avvisa i l cand idoRaggio forier ;Chinate

,o Secol i

,

L’ occh io e ’ l pensier

I l Gen io dell’

E tern i tà . (D iscesa da lla nu be ge tta uno sgu a rdo su l

bu sto de l P oe ta , e lo sa lu ta . )

Salve,o caro in tellet to l Al li n se i mio

Dall’ augusto confineDella Terra e del Tempo, eccot i alfineFra quest i poch i che non v ince obbl io .

T ’ aspet ta i d a quel momentoChe l’ I tal ia al tuo concentoVolse il guardo a i sacri marmiDel severo Ghibellin ;

E pensò che rives ti taQuell’ altissimo la v i ta

,

Rinnovasse i fieri carmiD i Francesca e d’ Ugolin .

(S i volge m aestosame n te i n torno , evede i G eni de i du e S ecoli . )

Ma nel m io regno i Secol i che fannoCome osti r d’ appressarvi Oh ! n on son ess i

Page 272:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DEL BUSTO nr VI NCENZO MO NT I . 27 1

lllinu tiss ima arena ,Ch’un mio so ffi o d isperde (S i voteo ad m iaE vo i , caduch iF igl i del Tempo , ardi tePo r sùlla fron te d i costu i , che a ssuns iAll’ immo rta l mio Coro

,

La nuda povertà del vos tro alloro ?due Gu d e

'

a ccad o no r ever en t i most rando le cor on e . )

due Genj . I l n os tro error pe rdona ,Se ne ’ tu o i regn i e tern iPonemmo ard it i i l p iù

Questa imm ortal corona ,C he nella man ci Sce rn i ,Sprone a l v en ir ne d ie.

Gen io La fronte d’ Al igh i ero .

Gen io I I . Il san to cr in d’

A due . L ’ ebbe,0 gran Dea ,

da te .

I l Genio del!’

E te rn i tà , (Dopo av e r on erva te le corone . )

0 nomi O sacri nom i I A me que ’ serti tdu e G enj le porgono le cor one , ed ella cong iungendo le le

dep one sul bu sto del Poe ta . )

Ita l ia , amor dell’. Ar t iChe g uidano gl

’ ingegn iA ’ m ie i bea t i regn iI talia

,ete r na fonte

Di po t en t i pensier i,al za la fron te

ll tuo gran figl io non mor i : l’ a lloroChe due Secoli a gara ,

invid'

iandoIl glori o so nome

,

O tl'

rono alle sue ch i ome,

G l i dà v ita immortaleIn cu i del Tempo la v irtù non vale .

Page 273:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

272 P E R L’ I NAUGURAZ IO NE DEL BUS TO E C .

Tergi al materno ciglio ,Sublime affl i tta

,i l pianta

La glor ia del tuo figlioSia balsamo al dolor .

I l fioco ultimo raggioChe l’ astro moribondo ,Compiuto i l gran v iaggio

,

Saettera sul Mondo ,Ri troverà la fronda

,

Che i l figl io tuo circonda,

Bella e fiorente ancor .

Oh quanto n e conso laL a tua fedel parola

,

Diva de’ Grandi Oh quan toN ’

è refrigerio a l pian to,

N’

è balsamo al dolor iTu tt i . Vorticoso e senza sponde

Scorre i l fiume dell’ obblio ;Sulle fiere e torbid’ ondeRu inoso ingordo iddioPassa i l Tempo

,e V i travo lve

Dell’ uom sciol to in fumo in polve

La superba van i tà .

Ma quel rio toccar non osaLa V irtù che a Febo e cara

,

La Vir tù che oguor più chiaraPer lu i brilla e in sen riposaD i tran quilla E terni tà .

I nvi to a Pa llade . Monti .

Page 275:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 276:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LA SUONA.

Nel bosco che adombra la tac i ta cellaFur tiva S ’ i nol tra la p ia verg inella .

Sul pallido vo l to la Luna risplende ;Un pian to segreto dagl i occh i le scende .

Mori quel fedele mori quel fel iceUn angelo e fa tto ; I

’ amarlo m i lice .

Con pass i tremant i la mes ta s’ avviaA l candido al tare devo to a Maria .

Soave soave la madre d iv inaSul duo ! della verg ine la fronte rec l ina .

A piè del l’ altare l’ affl i tta sospiraDal volto celes te gl i sgu ardi n on g ira ,

In fin che la morte per sempre l i chiuse .

I l velo,ondeggiando

,su le i s i diffuse .

Page 277:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

276

IL L IUTO .

Il l iu to,a cu i confido

L a mia gio ia e la mia pena,

Fu la spogl ia , antico è i l grido ,

D’ una vergine sirena

,

Che can tava,e i flutt i empia

D i patetica armon iaE soven te

,allorchè i l lume

Si chin dee nella marina,

D’ accostars i avea costumeAlla spiaggi a più v ic inaPer desio d’

un g iov inettoP iù che gl i occhi a lei diletto .

Ma tradi ta dal crudele,

Dava in lagr ime dirotto,

Fea d’ inu t il i quereleR isone r l’ e nde sa notte

,

Insu ltando a’ bei capell i,

Volut tà de’ ven t icell i .F in che mosso a quel lamen to

,

A quel p ian to dolorosoNel mio fl eb ile strumentoLa converse un D io p ietoso

,

E spirò nella tradi taVerginella un ’ al tra v i ta .

Page 279:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

“278

L’ INCUBO .

È morte o letargo ? dal pallido vi soD ire i che lo spirto per sempre è d iviso

,

Ma v iva la mostra quel grave anelar .

È L iv ia tradita dal franco Roberto .

Lascio lla l’ infido nel let to desertoNel di ch e g iurava gu idarla all’ altar .

Lasciolla,racceso da fiamma novell a

,

Fuggi sulle tracce d’ i gnota donzella

,

Nel bacio sperato l’ an t ico obbl io.

T re mesi nel piantò l’ affl i tta trascorseAl quarto il dolore la mente le torso ,

Un fiero deliri o nel cor le g i t to.

Ed or sotto il velo d ’ orribil i formeLe sta nel cerebro

,se vegl ia

,se dorme

,

La torbida immago del caro infedel.Oh chi s’ avvwina del le t to alla spondaQual n egro vapore che cade sull

’ onda ,Qual aquila tosca che p iomba dal ciel ?

Confusa apparenza ! due fiamme son 1’ ale ,Due folgori gl i occhi ! Pupill a mortaleMai col ta non venne da tan to t error .

Ma pari alla nube dai venti sbattutaIn nova sembianza lo Spettro s i muta .

Si muta ( oh spavento t ) nell’ uom traditor .

Page 280:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

L’ I NCUBO . 979

Dal rosso mantello quel (loro s i svo lgeLa m isera abbranca

,la preme

,l ' avvolge

Qual serpe che torce la coda spiral .Un Senso improvv iso d ’ acuto d i le t toL

’ orribile amplesso le des ta ne l petto ,

Le irrita le fibre d i g io ia infernal .Ma canta l’ augello del l ’ alba foriero .

G ià tutto è consun to l’ immondo m isteroL

osceno fan ta sma co ll ' ombre dispar .

E morte o le targo ? dal pall ido v isoDire i che lo spirto pe r sempre e divisoMa v iva la mos tra quel grave anela r .

Page 281:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

280

LA MADRE E IL FANCIULLO .

I lfane inllo . Non asco lt i,madre mia

,

Una dolce melodia ?La madr e . No ,

m io figl io ,‘

e sogno,errore

Che t i offusca l’ in telletto .

I lfane iu llo . Qual dolcezza ! qual diletto !Come penetra nel core !Madre

,madre

,i o p iù non sen to

Pure un’ ombra di tormento .

La ma dr e . Tarda è l ’ ora , ed ogn i cosaMuta

,o figl io

,e tenebrosa .

I lf anciu llo . Quanta luce ! quan to r iso !Quant i vol t i allegr i e bell i !Dimmi : gl i an gel i son quell i ?Sono io forse in Paradiso

La m adr e . Infelice ! nulla io miro ;Il do lor t i fa delire .

I lfane inllo . Per chi son quegl i splendori ,Quelle nuvole d i fior i ?

Madre,madre

,in pur des io

Fra quei l iet i alzarmi aMa tu p iangi ? … immenso duoloT i ri svegl ia i l gaudio mio ?Oh

,se meco non sorrid i ,

Sconsiglia ta,a D io m’ inv idi !

Page 283:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LA VE NDETTA .

Ma r ia . Via dal mio core si vil pens ieroSaria l’ inganno d el suo più nero .

R a che le . Che ? gl i perdon i ?Mar ia . Da i Tre por ia

Sperar perdono , non da Maria .

Ra che le . Ma del tuo van o femmineo sdegnoColla sua vaga r ide l’ indegno .

M a r ia . AhR a che le . La tua sola vendet ta è questaMa r ia . Ira mi sprona

, p ie tà m’

Ra che le . Vuo i ch i t ’ accese d’ amor si forteD ’ un ’ altra in bracc io

Ma r ia . (Le s trapp a di ma no l’

a cc usa No ! della morteWa gga . )

Page 284:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LF. VENEZ IANE .

Vedete affollars i que’ g iov an i ardentiCon av id i sguardi

,ma pur ri veren t i

La bel la pa triz ia,l ’ altera Sofia

Co l grave marito passeggia la via .

S i , bella ed al tera ! ma pur dal suo v isoG iù pria cosi l ie to , spar i to è i l sorriso .

Qual cura segre ta le turba i l pensieroÈ l ’ od io o l’ amore profondo m is tero .

Quel senno che indaga gli arcan i d i s ta toNel cor della sposa non ha penetra to .

Ma fi amma non arde si chiusa e rom i taChe sfugga all’ acume d’ amante trad i ta .

Su quel pon te , a quella s tre ttaUna maschera l i aspetta .

Dal suo bruno abbigl iamen toNon appar che labbro e mento

Ma scoprir s i può la rosaNella buccia ancor nascosa .

Nè vulgar la man ifestal.

’ aureo lembo della vesta

283

Page 285:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

284 LE VE NE Z I ANE .

Già la coppi a a quella postaVolge i pass i e a le i s’ accos ta …

Perchè mai la gran signoraChina gl i occhi e si scolora

D’ un tratto l’ igno ta s’ avven ta al mari to

,

G l i porge uno scri t to . Qui leggi,e t i vendica !

Po i fugge,e la dama minaccia col d i to .

Quel cenno,que i dett i

,quel ghigno beffardo

Le tingono il vo lto di subita porpora,

D i nobil e orgoglio le infiammano i l guardo .

Ma l ’ altro che l’ ira sa ch iudere in petto,

L ’ occulta vendetta tranquillo g ià med ita,

Nè gl i att i scompon e nè cang ia d’ aspetto .

Serrata a quel braccio,tremante

,confusa

La bella infedele calò nell a gondola,

Che,par i a sepolcro

,su lei fa racch iusa .

Di doppieri,di can ti

,di suon i

Tutt i splendono ed echeggianoDe ’ palagi gl i apert i balcon i .

Perchè dunque son mute le s tanzeChe la perla delle amab i l iRallegrava di mense e di danze

Ella inferma : da quat tro e più lun eC i nascondono l e co l triciL a corona di queste lagune .

E Tibaldo quel giovine eletto,

I l pen siero d ’ ogn i vergine,

D’ ogn i spo so l’ eterno sospett o

Page 287:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 288:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

IMITAZIONI E TRADUZIONI .

Page 289:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 291:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 292:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA G E S S N E R .

A DAFNE .

Non degl i Ero i l e sangu inose prov eNon i camp i di Mar te e la vendettaCan ta la Musa m ia

,se il can to muove ;

Ma co lle mit i avene timidettaFugge i l frago r de’ bell ic i metalli

,

Chè so l de’ font i i l mormorio alletta .

E pe i coll i s ’ agg ira e per l e valli ,Per la selva

, pe i camp i , o va tra i l coroDelle N in fe in trecc iando allegr i ball i

Or solinga,o r s i piace i rn e con loro

A tessere in ghirlanda i fior recen t i ;Siede all ’ ombra or d’ un m i rto

,or d ’ un alloro .

E so l per te do lc i ss im i concen t iMedita

,O bella Dafne ,

e i l caro nomeConfida agli an tri , alle foreste , a i ven ti

Per te,ch’ hai molle e puro i l cor si come

Il ruscelle tto di limp ida v enaChe t i fa specchio a ravviar le ch iome .

Page 293:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

992 DA GE S S NE R .

E la rosa del labbro -

e la serenaLuce che splende dalla tua pupillaL ’ an ime annoda di gen t i l catena .

Luce d’ amor che tremola e sc in tillaCome balen d’ irrequi eta s tellaNell’ azzurra d ’ un lago acqua tranquilla .

Da quel beato giorno,o verginella

,

Che mi dices ti— io t’ amo e un improvv isoRossor la guancia t i fac ce plll bella

Da quel g iorno beato,il paradiso

Non inv idio a’ Celes t i,e di mia v ita

V eggo fi or ir su ’

di futuri un riso

Oh se a te la canzon fosse graditaDella mia Musa

,e l ’ umile stromento

Dolce fat ica di sue rosee di ta

Soven te ella d’ un rio segue i l lamento,

E le piccio le labbra am orose tte

Forge alla trepidan te onda d’ argen to

Or traggo sol i taria a le dile ttoSelve incogn ite al Sole

,or a le pian te

Dalle N infe e dai S atir i pro tette ;E vi spia l e carole e la festan teTurba de’

Fanni e delle Driadi i cor i,

Che allacciano co’ mirti i l crine errante .

Talor s’ in vola dagl i est iv i ardoriEntro gel ida grotta

,or p iù le giova

La povera capanna de’ pastori

Per lei la prisca età qu i s i r innova,

Qui l’ Innocenza in car i abbracciamentiCon V irtù

,con Amor

'

e ella r itrova .

Page 295:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA GE S SNER .

MILONE

O a me pm cara dell’ est ivo albore ,0 tu

,bella de i neri occhi lucen ti ,

O bella in ogni parte , e tu tta amore ,Son bell i i cr in i tuo i se trascorren t i

S’

increspan so tto le ghirlande , e alloraChe gl i abbandon i al l’ aleggiar dei venti

Le re se i l labro tuo non discoloraOh come è dolce quando apre i l sorrisoE quando canta

,oh dio,come innamora !

I’ la sen ti i,dietro un cespugl io ass iso

,

I ’ senti i la tua voce al fonte in riva,

E voce m i parea di parad isoCome dell’ onde allora io malediva

,

Come degli augelle t ti al mormorio,

Che parte della gi01a m 1 rapiva

O Cloe,se’ pur leggiadra Il v ol to mio

Bruno e,ma bello

,e giov inetto io sono ,

Nè maggio vent i volte a me fior io

Spesso i pastor,se i l molle flauto intuono ,

Mut i s i stanno ad asco l tar,nè mai

Al mio può compararsi un altro suono .

Page 296:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

M ILON E . 295

Amam i,o Cloe

, che l’

amor m io tu l’ ha iVe ’

la rupe,la gro t ta e la m ia gregg io

Come quiv i conten ta abi te rai

Su per la gro tta l’ edera serpegg ia

Verdi intrecc i formando , e in torno in tornoUna s iepe di coril i l ’ omb regg ia .

Ved i c into d i vell i il m io soggiorno ;Vedi i l to r to v incigl io che l’ arsuraSorge superbo a temperar del giorno

Vedi i l mio rnscellin,che dal l’ al tura

lllormora e cade,e de 'a va lle inonda

I tremo l i roveti o l a vorzuraV edil più so tto ,

che raccoglie l’ ondaE s i fa lago

,e i salci i n ord inanza

E corona no i giunchi a lu i la sponda

Quiv i a raggio d i Luna han per usanzaCaro le r le Nereid i

,e co i sonan t i

Dischi in tuonano i Fann i a lo r l a danza .

Vedi a gu isa di gro tte verdeggian t ilntrecc iars i i nocciòli , e di granell iLa siepe ne reggiar che sorge avan ti .

Ved i g ià carch i gli a lb eri novell iDi belle fro tte , e con tenac i anellaLa v ite alzars i e se rpeggiar su quelli

O imè che l i diserta la procellaO imè ,

che tutto inaridisce e muoreSe tu non m’ am i ah m ’ ama

,o pas torella !

In grembo al pra to ingannerem qu i I’ ore ;E mentre i l capro penderà dall

’ erta .

Qui baci alterne rem caldi d ’ amore .

Page 297:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

296 DA GE S S NER .

I l bue vedremo per la p iag'

gia apertaPascer lento da presso

,6 l’ agnelle tta

Nuotar quas i per alta erba coperta .

La valle guarderem da quella vettaE il mare

,e i ball i dei Tr i ton i

,e il Sole

Quando ri torn a a Tet i , che lo aspetta .

No i can teremo,e al suon taci te e sole

Staran le Ninfe ass i se in su la r ivaObbl

'

iando l’ amor delle carole .

Cos i cantava ; e Cloe , che s i copr ivaD ietro l’ umile crin d’ un arboscello

,

N ’ usc ie,come una n infa

,e gli appariva ;

Po i sorridendo : lo t’ amo o pas torello,

G l i dicea,come l’ agne aman l’ e rbe tte ,

Come i bosch i ove nacque ama l’ augello

Penetr iamo, amor mio , la capann ettaIl tuo bac io e del mel e assai più dolce

,

I l tuo canto gen ti l parmi l’ auret ta,

Che col s ibi lo suo le frondi molce .

Page 299:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

298

Ba r illa .

DA GE S S NER .

Più soave i l igus tr i e le v ioleV i mandano i l profumo

,e il len to ulivo

Le copre dall’ ardente occhio del So le .

Colà dove gorgogl ia e scende il r ive,

Sta la capanna,ed i soppost i lid i

Dom ina tutt i dal pendio del olivo .

No d’ Amin ta,Eurid ice

,io ma i non V id i

G iov ine più gen til,n è mai più care

Piante,più vaghi fiori

A che sorr id iAmor , fanc iulla , non mi fa parlare .

Come zampilla do lcemente i l r ioDove

,dove ritrov i acque si ch iare

E questa rosa,che pur or s’ aprte

,

La tua man non inv i ta e non aspettaChe tu la co lga dal cespo nat io

Eur illa . …

Oh perchè mai la lagrimet ta,

Che sul cigl io t i tremo la,m’ ascondi

Vedi mal izi osa giovinet taOnde

,bella Euridice

,oude i profondi

Sospir i onde quel palp i to,che i l seno

Dolcemente t ’ alzò Tu non r ispondiO ch’ i o m i parte , o al motteggiar pon freno .

Che d i’ P iù non t ’ allet ta i l taciturnoRagg io

,la fresca auretta

,i l c iel sereno

Pon modo,

Taci,odo rumor ; notturno

V enticellò non parm i a me t ’ appressaD

’ ombra n ’ occultera questo v iburno .

Page 300:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

E UR ILLA , E U II I O IO E . 299

No,non traveggo ,

è i l pastorel; sommessaPar la . No l t i dices ? Quando vedest iP i ù grazi oso g iovinetto

Ah cessaT riste m i sembra

,addo lo rato ; mesti

Volge gl i sguard i al c iel con un sosp iro .

Che fi a,se amor non è , che lo molesti ?

Ma pe rchè trema la tua man Che m iro

Ti scolor i Qu i lupo non s ’ asce nde .

Ved i , per poco io teco non m’ adi ro .

T i cheta o r via I non ag i tar le fronde .

Ma qual voce d i pian to e di lamentoAl gem i to dell’ acque s i con fonde ?

Aminta canta .

Salve sul la co ll ina,as tro d ’ argento

Come p io tu risplendi all’ infel iceCui la luce del gio rno so l to rmen to

Salve,o voce sol inga ab i tatr ice

Della conval le,cui s i dolce appres i

Euridice ripetere,Eur idice

0 m ia cura soave , e fiori acces iNe i color i dell’ iride

,o v io le

D i sl care fragranze a me cortes iL ' alba V ’ arr ide

,V

’ amoregg ia i l Sole ;E come Amor le m ie c igl ia dolen t i

,

D i lagr ime inaffiar l’ aura v i suo le

0 bell iss imo d io che i mie i lament iBen igno ascol ti , e le m ie pene asce seLegg i neg l i a tt i d’ al legrezza spen t i

,

Page 301:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

300 DA GE S S NE R .

Narraile all’ amor mio . Cos i di roseTi cingano le n infe all’ ara in tornoGhirlandelle fiori te ed odorose .

In su la vespert ina e ra del g iorno,

Senza più compagnia,che le s a tolle

Pecorell e,i’ traeva al mio soggiorno .

Ed ecco la m ia cara appar dal col leCarche le braccia avea d’ una pesan teAnfore,e di sude r la fron te molle .

Ratto che m ’ avv isa i del suo sembian te ,Si come a venticel palus tre canna ,Dalle chiome tremai fino alle p ian te ;

Pur le mi feci a d ir : Troppo t’ affannaSi greve cerco le tenere bracciaDammi

,ch’ io Io t i rechi la capanna .

Ed ella : Ha i cor gentile ove ti p iaccia,

lo V’ acconsento ; e sorridendo inverse

G l i occh i a la terra,e imporporo la faccia .

Po i con si graz i oso a tto m’ offerse

Q uel dolce peso , ch’ un sosp ir ne trass i

,

Onde novo rossor l a ricoperse .

Come languidamente il capo abbass iSul debole tuo stelo

,o fiordaliso

.E come pres to il languidisci e pass i

Pur or l’ aurora t’ ingemmava i l v iso,

Pur or 1’ auretta t i molcea co ’ vann i ,Pur or di queste nj o le eri i l sorriso

Tu se’ l’ immago a ’ miei segret i affann iS’ Euridice no n m’ ama

,un ’ immatura

Morte i l fior tronchera de ’ miei verd’ ann i .

Page 303:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

302 DA GE S S NE R .

Ove,e bel la fanciulla , umano amman to

Vesta l’ an ima tua , ben' t i vedrei

P ietosamente piangere al mio pianto

Oh se tronch i una vol ta i giorn i re iMi sarà dato in queste ombre segreteCon le i v ivere i di

,morir con lei

,

Fel iciss im i fiori,arbor i l iete

Vo i desio dell e n infe e merav igl iaDello stupito v

'

i ator sareteE più candido i l gigl io e più vermigliaSul n at io stelo sorgerà la rosaAllo splendor d i quelle amate c iglia

Cos ì can tava Amin ta,e a ll’ amorosa

Canzon l’ innamorata verginellaVerso più d’ una lagrima pieto sa ;

Ma la compagna i l g iov inetto appellaO giov inetto

,i n tesa a le tue no te

Qu i s i cela Euridice,e non favella .

Igno te ( Aminta , t i conforta igno teP iù non son le tue pene a ch i t i acceseV ien i e vedra i negl i oc chi e sulle go te

Qual pie tà l e d ist ill i'

Amor cortese .

Page 304:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

303

DUE ZEFFIRI .

Zeffiro Chè t’ agg ir i OZ I OSO in sul pe ndi oFra queste rose ? Al fondo agita i l vo loDella vallea

,ch’ or van le Nin fe al r io .

Vola al fon te tu pur,vola allo s tuo lo

De lle verg in i tue ; da ques t’ altura

Non io muovo . cou te ; venne tu solo .

Den al tra qu i m i t ien soave curaQui fra quest i roset i i o I’ alc i rroroDi dolc iss im i e llluvi e d i frescura .

Ze/iiro Qual cura ha i tu,che delle N in fe il coro

,

Amor d ’

ogn’ aura

,sdegn i

,e la coll ina

T’

e più gradi ta,ch ’ una trecc ia d’ oro ?

M ’ ascol ta . Una trilus tre montanaTra poco orm eggera questo sen tiero

,

Bella come la luce mattu tina .

Col primo rosseggiar del l’ em ispero

,

Al digina d ’ un ’

alllitta vedove tta

La verginella pia reca un pan iere .

Ved i quella sol inga capannettaVerdeggiar sul pendio , che i l pr imo So leD i luce l imp id issima saetta ?

Page 305:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

304 DA GE S S NE R .

Con due teneri figli ivi s i duoleLa vedove tta inferma

,e men pensosa

D i sè che della sua misera prole .

E se l’ aita della mia p ietosaSolo un di le fallisse , a qual consiglioVo lgere s i potr ia la dolorosa

Quand’ ella qu i ri torna,un bel vermigl io

T inge il pallor delle sue guance,e mo lle

D i care lagrimette ha sempre il c iglio .

Ed io,l i eve ali tando

,asciugherolle

Da quel volto d’ amore . Incognit’ ora

Non t’ è ciò che mi tien su questo colle .

Quan to la cura tua,quan to innamora !

lo pur di questo corilo selvaggioCorro l e perle

,onde i l mattin lo irrora ;

E scotendo i miei vann i al suoMa vedila colà da quel boschettoBella apparir come nascent e raggio !

Mira leggiadro portamento eletto !Il volto suo dell’ innocenza è il risoChe tardi ? agita ale

,o m i o di letto

R infrescar tu non puo i pltl do lce Viso .

Page 307:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

306 DA GE S S NE R .

Or canta la beltà di primav era,

Or la ricolta dell’ estate , ed oraIl roseo del matt ino e della sera .

Amo i l b el g iov inetto, ed ei lo ignora ;

Misera ! da che i l verno aspro divisoM ’ ha dalle selve

,non lo v id i ancora

L ’ ul tima volta ch’ i o lo v idi,assiso

Ei dorm ia fra due folte elc i v ic ine,

Ed io non v i sta gl i pendea'

sul v iso !

Su surravano l’ aure mattut ine,

E soav e increspavano le b iondeAnella del biondiss imo sno crine .

Gia flu t tu ando un tremol io d i frondeSovra l’ addormen tato

,che an imarsi

Parea di care v isi on gioconde .

Come l’ ho fi t to in mente ! erano sparsiI suo i capell i

,e i mattu tin i ra i

Vedea su l vago suo volto aggirarsi .

Due ghirlan de sollecita in treccia iDi vari fiori e di v irgulti

,e presta

La sua chi oma,i l suo flauto incoronai .

Occulta rimarrò fin Obe s i-

desta,

Nel pens iero in dicea ,fin che s i veggia

In fior le anella de la bionda testa .

A tergo della quercia che l’ ombreggia,

Taci ta,inosservata

,i’ m i vo’ porre

,

'

Nè molto tarderà ch’ e i se n ’

avveggia .

Ma in oh d io quanto men dolse accorreLo s

'

tuol delle compagne,e mi conv iene

Dalla cara sua v ista il piè ri torre

Page 308:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

L IC O II I .

Ma le tan to aspetta to sure sereneOr pr imavera m i r i torna

,e seco

D i rivederlo dolc iss ima speme .

O belle N in fe,i prim i fior vi reco

Delle col line,e qu i gl i appende in c ima

Do’ cespi

,che v i occu ltano lo speco .

Cels i le gomme , che il mandorlo adimaMosso dall’ aure , i l candido maghe tto ,

La v i o letta,che nasce la pr ima .

Forse , o N infe , avverrà che i l m io dilet toDal d iurno calor qu i s i r is tor iIn margo r iposando al rusce llet to

D i te gl i in sogno allor , che fu LicoriCo le i

,che il flauto e le d isc iolte anella

Del suo be l criu gli corono di fi or i .

Dicea innamora ta pastorella,

Ed a i cespugl i,cu i non anco l ieta

Fea la vedova frasca omb ra novella,

Que i fior i appese : allor dalla seg re taSpelonca un sacro fremi to n ’ n se in

,

Sim ile ad eco che do lce r ipe ta

La lon tana d i flau to melodia .

307

Page 309:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

308 DA GE S S NER .

DAMONE E DAFNE .

Dafne,spar ì la torb ida procella

,

Che i l sereno volò qu e tàr le orrendeVoci del tuon ; t i calma , O ‘ pastorella !

Non più le negre nubi il lampo accende,

Non più scroscia la pioggia,e dall ’ i rato

Ciel con terrore il fulmine discende .

V ien i,lasciam lo speco il d isiato

Raggio ridona i l Se i vedi,gl i agnell i

Lascian l’ ombra de’ faggi e vanno al prato .

Vedi come agitando i b ianchi vell iScuoton I

’ ingrata pioggia,e co i belat i

Plaudono semplicett i a’ rai noV elli !Oh come i boschi

,le co l l ine

,i prat i

R idono in pura luce ! O h come brillaL ’ azzurro c iel tra i nugoli squarciati

Ma già li fuga i l Sol,g ià disfav illa

Sul vertice del colle,e grande e so lo

Tutto i l ciel s ignoreggia e lo tranquilla !Mira quella montagna

,ove uno stuolo

Pe sce d’

armenti ,’

e d’ ognintorno adombraCol l’ al ta ve tta il so ttoposto suolo ,

Page 311:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

3 10 DA GE S S NE R .

Che sacro rapimen to,o pastorella

,

Empie l’ an ima mia ! balzam i il coreAtton i ta

,confusa e la favella ;

E piango di letizia , ed un amorelndistin to ed arcano allor mi piglia

,

E mi vo lgo adorando al m io Signore .

Solo pareggia tan ta merav igliaLa merav igli a de la tua bellezza .

lo pure,io pur rap i ta alzo le ciglia

E quel sacro tumulto,e quella ebbrezza

Che p iov e in te dal Creator div ino,

Me pure inonda di tutta dolcezza .

Oh ! in do lce amplesso il rorido mattinoMiriamo

,o mio Damon

,sorger dall

’ onde ,E l’ aèr rubicondo vespertino ;

E quando no tte le cose nasconde,

Tremolar la corren te onda del r i oA’ do lc i rai che imb iancano le fronde .

Come a la piena di tan to desi oP iù cald i alternerem gl i abbracc iamen t i

,

E l’ acceso dell’ alme favelli o

Tacendo parlerà p iù che gl i accent i !

Page 312:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

3“

Qu i nel l’ ombri a d i ques t i a llor i , in rivaDel fonticello

,O bella Cloe , m i davi

Il pr im o bac io , e i l So l da no i pa rt i va .

No i po savamo sul l ’ erbe soav iDi questo margo : io t i str ingeva al petto ,

E tu muta e treman te sosp iravi .

Scendea giù pe r le guance al tuo dilettoIl pian to dell’ amore ! e tu p ie to saLo rasciugavi con immenso affetto .

E ti cadde i l v inca stro , e vergognosaG l i occhi inclinando m i dicev i : IO t’ amo !

E del tuo volto s’ avv ivo la rosa .

Vo i , coll i e boschi , test imon i io chiamo ,

Poiché non consc io de’

mie i dolc i amoriT ronco non avvi in vo i

,non avvi un ramo !

A voi lo g iuro , o mo ll i erbette e fiori,

Che sovente bee ste i l pian to m i o,

Come del ragg io mattutin gli umor i !

Quant i cari pens ier ! quan to d is ioTu mi fecondi

, Amor ! questo lauretoPer me sacro ti s ia , tenero Idd io !

Page 313:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA GE S SNE R .

E dove nel la frasca è plll segreto ,Vot i vo accogliere tutto il sorrisoOnde ogn i pra to a primavera è l ieto .

L ’ amaranto,l’ anemone

,i l ci tiso

,

L’

asfodillo ,l’ amaraco

,il g iacinto

,

Il sisimbro ,i l l igustro e l’ elicriso

E di m ille colori un indistin toNell’ ombra educherò di queste fronde ,

S i che maggio in b eltà ne sarà v in to .

Po i del vicino font icel coll’ ondeC igner lo vo

’ d’ in torno,e di fiscelle

E di prun i intrecciar solide sponde .

Così non brucheran le p ecorel leL ’ erbe nascent i ; e voi veni te , e i cantiV ’ in tonate amorose

,o tortorellc !

E vo i sos tate,o farfalle tte erran ti

,

Dell’ a l i irrequ‘

ie te il vol leggi eroSulle rose

,sui gigl i e sugl i acan ti !

E trascorrendo pel,

vic in sentiero,

Rapito a quella incogni ta fragranzaDirù meravigl i ando i l passeggero

0 le vergin i N infe hanno qui stanza,

0 Cinz ia cacciatr ice in queste selve

R iposar la persona ha per usanzaDopo lungo stance r t imide belve .

Page 315:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

3 t t DA GE S SNE B .

Do lce nel lett icciuo loL e bel le membra posa

, .

Come una perla rorida,

Quando sospende i l voloL’ innamorato ze ffi ro

,

Nel grembo d’

una rosa

Scendete,o della bruna

Notte r iden t i figl ieScendete

,o vaghe immag in i

,

Dalla falcata Luna ,E un vel dell’ al i plac ideTessete a le sue cigl ia

Pigne tele riden t iCo l l i , campagne amenaPaschi fioriti

,tac i te

Convall i amor d’ armenti,

E caro ai boschi,a i zaffi ri

Suon d’ amorose avene

E dove i l m i rto in trecc ia'

Coll’ odorosa frondeD ’ un font icel sul marg ineCapanna boschereccia

,

L’ eburneo fianco e l’ o‘meroPos i n e le bell’ onde .

Ma se insidi oseP ian te all’ i gnude NinfaMovesse O Fauno —o Satiro ,

Prov i un flagel d i roseDall’ adirata Najade

,

Cui sacra e quella l in fa .

Page 316:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DAME T A .

T i s ia l ' amorose tteTortore sol campagnaTe sol lus ingh i i l gemereD i mesta us ignole tta ,

O di so l ingo passere,

Che a l suo lagnar s i lagna

Po i sulle cand id ’ aleFino agl i eubo ici l i t i

,

0 sogn i aure i, gu idatela ;

E fatta ivi immorta leMuove carote verg in iSorella a le Cari t i .

0 dove l’ erbe all egraD i vi ole tte i l magg io

,

Siede a la soli tariaOmbra d ’ un ’

elec negra ,E lieve aura d ’

ambros iaTempr i l’ es t ivo ragg io .

E come,ove di fi or i

Più r ide pr imavera ,

Le bionde api S’

agg irano ,

Cos i d i mi lle amoriVo l i a la bel la verg ineAl i - dorata soffiera .

Diece d ’

e ffl uvj un nemboLe spargano a la chi oma ,

Diece ama ranti , anemon iLe ve rsion nel grembo ,

Diece per le i raeeolganoGrappi matur i e poma .

3 l5

Page 317:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

3 t6 DA GE S S NE R .

Cogl i tu pur , Cupido ,Le fresche erbe nascen tiG io ia“di nari etereeMa pria deh lascia in GuidoL ’ arco e gl i stral i a Venere .

Perch’ ella non paven ti .

Dille,pietoso Amore

,

Che sol per lei respiroE la sua gota imporporiCome l’ est ivo albore

,

E il bianco sen l e in turgidiDolc issimo sospiro

Cos i cantava,e s i part ia n ell’ ore

Quando in cielo ogn i stel la è pm lucen teE d i soav i v isi on i AmoreG l i conforto la innamorata menteMa non “

si te sto i l mattut ino alboreTinse in cilestro i l balzo d’ ori ente ,Che preso i l flauto e la silv estre canna,Sch iude le agnelle da la sua capanna .

E dove sul pendio de la collinaClori soggiorna

,i l pastorel le cacc ia ;

La famelica greggia s’ incamminaBrucando l’ erba e i fior lungo la traccia .

Qu i Damota d ioca,qu i mattu t ina

La pastorella al suo balcon s’ affaccia ;Qu i gira i ntorno amorosette i l v iso

,

E l ’ aèr ves te d’ amore e di riso !

Page 319:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

3 18 DA GE S S NER .

DAMONE .

Qual armon ia,qu al estas i div ina

M’ invo la dalle cigl ia dolcementeLa soave qui ete mattu tina

Io t i r iveggo ,o g iov ine r idente

O Primavera,i ’ t i riveggo or venne

Con te I’ euro - vesti ta A lba lucen te .

Te di dolcezze apportator perenneSegue Amor fanciullet to

,e il prato e il co lle

Scorre librato sull’ agil i penne,

E medita v i ttorie,e sovra il mo lle

Omero baldanzoso la leggieraFaretra scuote

,e l ’ arco d’ oro estolle .

Te gu idano danzando,O Primavera

,

Le belle Graz ie con ingenuo vezzoSu i rai della nascente alba foriera .

La vi oletta al mattut ino orezzoImpaz

ien te i l seno apre,e desia

D i sorr idert i prima i l primo olezzo .

Sverna l’ augello,e sull’ aure t’ inv ia

Un dolciss imo accordo,e l’ aura e l’ onde

E le selve son tu tte un’ armon ia .

Page 320:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DAMONE .

T’

annunziano i Favonj e le fecondeAuro d ' apri le , e all

’ armon ia ri spondonoDagl i al t i coll i al l e val lee profonde ;

Mormorando pel bosco s i d iffondono ,E le N infe co l s ib i lo trad iscono

,

C he igno te al pastore ivi s ’ ascoudono .

Le bell iss ime ch i ome altr i rapiscon oDalle fron t i amorose , a ltr i s

’ agg i ranoDove le forose tte i bal l i ord iscono .

Altri pe i varch i delle gro tte spirano ,E t’ annunz iano a i Sa t i ri

,che innalzano

G rida fes tan t i,e le sampogne asp irano .

Dalle spelonche sonnacch ios i balzanoI capr iped i Nami , e le fuggentiN infe per mon t i e p er fores te incalzano .

Apron novellamente l e riden tiNajadi l

’ urna al ruscellin na t i o,

Chi uso da le invernal i aura inclemen t i ;Versan da quella un limpide tto rioPe i tremol i ce spugl i , e le fo resteSuonano di perpetuo mormor io ;

E libero serpegg ia or pe r le mes toOmbre de ’ boschi , or per le aperte r iveCu i la pr ima d i maggio erba r iveste .

Ivi talor le boscherecce D ive,

O ve l’ onda e più fresca e più rom i ta,

R i temprano l’ ardor dell’ Ore est ive .

Ecco,0 fratelli

,la s tag ion fior i ta ,

E colle an imatr ic i aura sereneAll ’ amore , a lla g io ia ella ne invi ta .

3 10

Page 321:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

320 DA GE S SNE R .

Bellissima'

e pomposa a noi r ivienè,

Come il di che salpammo’

in a'

gil naveI l paterno Benaco

a'

suoh d’ avarie .

Era l impido i l Cielo ; e d i soaveMattut ino Favoni o lo spireGonfiavà i lin i dell’ eccelsa travel

Tremole fluttuando ivano in g iroL’ azzurre onde increspate,a quella immagoChe ferito dal Sol brilla i l zaffi ro .

Al fremi to dell’ onde, che di VagoSolco l’ ard i tonavicel fendea

,

R ispondea l a romi ta eco del lago .

Pe i volubil i sal ic i moveaL ’ onda sospinta

,e alnavicel rediva

Novellamente,e i l margine gamea

D iscesi alfin sulla paterna r ivaSalu tando qu el l’ aure

,i miei capell i

lncoronaste di pall ida uliva

E sul colle nati o,che d’ arboscell i

L ieto verdeggia,

-

e tremano i vire ti

Al fresco mormorar di due ruscel l i

Le sampogne in tonammo,ed i segret i

Num i de’ bosch i e le segrete DeeFur vedute lasciar gl i o lmi e gl i abeti .

Or di quell’ armoni a per le valleeVanno allegrando i bo scherecc i ball i ,E il tripudioamoroso alle Napee .

Ghirlandata di fior cand id i e giall iScorri l e piagge ; o Primavera ; e ammantiDe

’ t uo i colori i paschi e le convall i …

Page 323:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA G E S SNE I I .

Ma s’ addando di me , rap ida preseVia per la piaggia

,e l a premuta arena

L ’ orma de l b ianco piè non fea palese .

Era in foco d’ amore ogn i mia vena,

Ma van a la speranza,e mi fallie

Per aggiungerne i l corso omai la lena .

Dolen te collo sguardo i ’ l a seguia,

Ma,vedi sorte alla fuggente in tr ico

Fess i uno spino ,e le troncò la V i a .

A lei m i accos to,e con parlare amico

L e rimov e i l t im e r : Bacco son io,

Bacco d’ ogn i scor tese opra n em ico .

Aprimi,o cara

,i l tuo dolce desio .

Ed ella,sorridendo , i l porporino

Labbro non più ri troso al bacio otfrio .

Allor d i sua gen tile opra lo spin oMer tai . Col t irso sulla rude spogl iaPr emo soavemente

,e del divino

Tocco alla igno ta forza un fior germogliaVagh i ss imo

,improvviso

,che somigl ia

Nel v ivace color del la sua fogl ia

Alla mia ninfa per rosse r vermigl ia .

Così da quello spino i o s uscitaiL ’ onor del l’ odor ifera famigl ia .

Qui si tace L ieo . Mesto lo sta i,

Pane,ascol tando

,e dal muscoso sasso

T ’ alz i,e sclam i ad Amor traendo gua i

Fortunato Lieo ! me miser,lasso !

lnvan per te,crudele

,a la perdu ta

Si ringa affa tica i la lena e i l passo

Page 324:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DAMONE . 323

Lagnandos i cos ì la canna a rgu taBac ia con un sosp iro

,indi s ' aseide

Novellamento e d ispe ttoso ammuta .

Amor,ch e l ’ ode

,ed in suo cor sorride

,

Del suo dardo infa llibile s i glor ia .

Oh quando della cruda che m’ ucc ide,

Inv i tto arc iere,can tera i v i ttor ia ?

Page 325:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

324 DA GE S S NE R .

uu,FILENO E nonn o.

Tremo lo di vermiglio ae ré serenoSorgendo Espero in cielo

,ivano al I ‘I O

Dal suo raggio an imat i lr i e F ileno .

Dell’ ermo fonticello al mormorioBor ilo riposava

,i l g iov inet to

Borile,cui non anco Amor te rio .

F ileno. O ve s i taci turno,o mio diletto

Forse Amor t’ ammollia,ch’ orma raminga

Stampi per questo a lu i sacro boschetto

Tu ben sai,che la queta ombra solinga

Aman gl i aman t i so l,cui del ruscello

Il vespertino gemere lusinga .

Po i che al lume del l’ Espero più belloSuona il can to d’ amor

,nell’ ult im’ ore

Qui no i pur n e traemmo,o pastorello

E qu i no i pur ragionerem d’ amoreSoavemente

,e all’ armon ia del can to

Si accorderanno‘

i palpit i del core .

D anilo. Me non Amor , ma qu i condusse il p ian toDell ’ u signuol, che diffondea pur e raMollissimo di sua voce l’ incan to .

Desio d’ ombra soave e di fresc’

Ora

Qui mi guida talo r,pria che il lucen te

Espero rubicondo in ciel s i muora .

Page 327:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

326 DA ne s suna .

Ma di m a più felice , oh tu non sei ,Rondinetta amorosa ! i l mio pas tore

,

La cara luce di quest’ occh i mie i ,M ’ ama cOm e l ’ au

'

gello ama l’ albore ;Nè tu

,spir to d’ apri l

,tan to ricre i

L ’ arida fronde e l’ appassito fiore,

Quan to del vago g iovinetto amatoUna lusmga ,

un bacio innamorato .

F ileno. Bel lo e dal colle vaghegg iar la greggiaQuando pei cespugl ie tt i erre dig iuna ;Ma più bello e mirar quando verdeggiaUna ghirlanda a la tua

'

chioma‘ bruna :

Bell o e l ’ azzurr'

où i el quando b iancheggiaLa me sta valle a la sorgente Luna

,

Ma più bello e l ’ azzurro Occhio se renoChe volg i innamorata al tuo F ileno .

Desio de l l’ agnelle tta si tibondaPrecipita dall’ erta una sorgive ,

Che fra due poggi dilagando abbondaD i ch iara come l’ ambra onda nat iva .

Piena d i quell’ immagin e giocondaChe al suo primo Sosp iro i l cbr m’ apr iva

,

Avv icina i que l fon te,e—amor m i nacque

D i vagheggiarm i nelle l imp id’ acqu e .

Or mentre al fonte le papille immoteSpecch iandomi io tence

,cade improvviso

Nell’‘

onda ù ri fiore,e l’ onda in larghe ro te

Mi confonde l’ immagine del visoD i subi to pallor tinge le go te ,Ma tos to m’ ass icura un noto ri soDesiosa mi volgo

,apre l e braccia ,

E stretta s tret ta la tua man m i allaccia .

Page 328:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

uu , F I LE NO E B O B I I . I. O . 327

Fileno. Se le bracc ia p i ll cand ide d i giglioVereconda tu m ’ apr i e paurosa ,E ti p ing i d i v iv ido vermi gl io

,

'Come imporpora al So l vergine rosa ,Manca la m ia v irtù

,calda sul c igli o

Spunte r m i sento una s tilla amorosa ,E tu col labro a co l lo bianche d i taLa va i tergendo

,e mi r i torn i a v i ta .

T i tergo i l pia n to ,ma con c igl io asc iutto

I l tuo pianta non voggo ; anz i dagli occhiPar che le gga il m io cor

,come dis trutto

In dolcissime lagr ime trabocchi .Cos i fece ne v ie n l’ an imo tu tto

,

Quas i cura o pens ie ro al tro ne l tocchi ;Ed a ’ nos tri delir i in tra le frondeGame la torto re lla e ne r isponde .

B ar illa . O be lla copp ia d i feli c i aman ti !Deh chi V ’ apprese cos i dolc i cose ?Chi gl i amples s i

,i sospir i

,i moll i canti ,

G ioja igno te e do lcezze a me nascose ?

Page 329:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

328 DA GE S S NE R .

BATTO E LAGONE .

G iacean Be tto e Lacon sull’ erta balza,

Là dove in mar tra i l mon te e la fores taMormorando i l T iferno s i trabalza .

L’ aria oscurava taci turna e mesta ,Nè d i quercia s tormie fronda 0 d abeteA l lon tano appa

'

rir della tempesta .

Lubriche i l suo l radeau l’ irrequi eteRondin i

,e tu tta qu anta la mar ina

Spaventosa occupava una qui e te .

Ripararono i due dalla ru inaDel turbine l ’ armen to o nelle gro tteDel mon te o i n qualche greppia a lor v ic ina .

Negra,muta

,profonda era la notte

Che su le minacciose onde sedea ,Nè da fulmin i ancor l’ ombre in terro tte .

La cone . 0 Batte ,ne sovras ta alta marea !

Vedi,i l Sol fra que’ nemb i s i nasconde

E pur or cos i l impido splendea l

Vedi come s’ affollano sull’onde ,E par i a desolata alpe nevosa ,Formano d’ ogn intorno orr ide sponde !

Batta . Questa calma del mare è minacciosa,

E già il turbine v ien che lo scompigliaDa la parte superna a la nascosa .

Page 331:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

330 DA°GE S S NER .

Vedi come min istra impeto e lenaAi furent i marosi ! Oh qual governoD i vela reggerebbe a quella piena !

B atta . Lesso ! un navigl io di quell’ ire è schernoQuas i augelle tto d’

u na rupe in cimaSta su quel flu tto : ov ’ è ? più

,ne l discerno .

Calende il flu tto , ,

onde pendea da prima ,L’

inab issò !

La cone . T i calma,ecco quell’ onda

Nuovamente al le nubi lo subl ima !R i tornatelo, o Di i , salvo allaAhi vana

,spem e ,

ahi m isero naviiglio l

L ’ onda vegnen te. i l cop re e lo Sprofonda…Onde

,o povere gent i onde i l con s iglio

Che per tanta di flu tti ira V I spinse ?Qual ingordo desio v in se il periglio ?

Forse i l.loco paterno non v

’ es tinseL ’ empia sete del l’ o ro ? 0 malaccorte !Qual dura e meri ta ta ora vi s tr inse !

B a tta . Nè lagrime di madre o di consorteChe V i fece al parti r vano contras toL iberar v i po trah da questa morte .

L ’ acque v’

in'

goierann—o,o per lo vasto‘

Gorgo errabonde , i l furi e r del V en to

. Vi gi tterà'

de ’merghi orrido pasto .

Datemi,o D ii

,che in povertà conten to

Nella mia capannetta io men i 1’ ore ,Signor d’ un ort icello e d’ un armen to .

Lucane . Qualo ra,o Batte

,m i sosp ir i in core

V ite ingordigia d’

arr icchir , mi prema° Il fulmine d’ un D io vendica tore !

Page 332:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

BATTO E LAGONE . 38 !

V ien i,o Lace no

,su lla r iva es trema ;

Forse fia che dal mar non anco assortoQualche infel ice abbandonato goma .

O per no i troverà qui ete e porto,

0 dell’ urna e del vale ult imo , ov

’ abb iaMesso i l m isero sp irto

,avrà conforto .

Scesero ; e un giov ine tto dalla rabbiaDel mar rigurgi tato

, ( ah i della naveSolo avanzo era fi t to en tro la sabb ia .

Sul lido ebbe pe r lor tomba soa veL ’ igno to g iov inetto , e d i molt

oro

'

I‘

rovzt r presso l’ os t i-nto un’ urna grave .

B a tta . Che faremo , o Lacon ,d i tal tes oro ?

Lucane . A i naufragh i se rbiamlo,a i poverell i

,

E n ’ avranno per no i la rgo ris toro .

Già tre vo lte abbelllano i fior novel l iLa valle e i l pra to , e nel povero te tto'

l‘

e uean l ’ oro non cerco i pas tore lli .Dove sul l ido alfind el g iov inettoEran sepo lte le mortal i spogl ie ,Pietos i a lzare un cand ido temp ietto .

Alto sporgean da le devo te sogl ieSe i marmoree colonne , e poch i a lloriPorgeano l

ombra de lle sacre fogli e .

Sempre olezzan te di recenti fioriSorgea l

’ a lla r presso la tomba , e sacroA l D io delle fores te e de i pastori

Apparia nell’ interno il s imulacro.

Page 333:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

332 DA GE S S NER .

DORI LO .

V id i Glor i t la v idi ! ah forse egli eraMegl io che v is ta in non l’ avessi ! ahi lasso !N O

,mai non la v id’ io più lusinghiera !

Sull’ ardente meriggio io vols i i l passoAl v icin sal iceto

,ove dal mon te

Mormora un fonticel d i sasso in sasso .

I l sal ice piagnea su la mia fron teD i fresca taci turna ombra cor tese ,Ed io posava al marg ine del fon te .

Quando un l ieve su surro mi sorpreseQual di p i è che s’

avanz i : i o volgo gl i occhi ,E quel raggio d ’ amor mi fu palese .

O fortunat i sal ic i,che tocchi

Fe ste da le sue man i ! Ella raccolseL ’ azzurro gonnellin s ino a

’ gin occhi ;E scese a le prim’ onde

,e s i disci olse

La lunga ch ioma,ed in un—gruppo un i lla ;

Su le candide spalle indi l ’ avvolseEd immota rimase infin che stillaCadde dalle sue mani a muover l’ onda ,Infin che l’ onda ritornò tranqu illa .

Page 335:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

334 DA GE S SNE R .

E ti consacrerò quest’ orciolet to

,

E di vergin i rose ai primi alboriL ’ ara coronero del tuo tempietto

E se m’

involerà l’ erbe ed i fioriL ’ inclemente stag ion che già s

’ avanza,

Non mancheranno a me m irt i ed allori .S iatemi

,o tortorelle

,una sembianza

Della do lce zza che m’ at tende . O cielo ,Non fart i gioco della mia speranza !

Ma sull’ orlo del ca l ice ogn i s teloOmai s i p iega inaridi to

,e muore

Siccome cdlto da no ttu rno gelo

Ah ! tal non sia la m ia sven tura,Amore !

Page 336:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

83 5

MENALCA E Turno.

Giacca Menalca al ma t tut ino ragg ioSopra la co llinetta , e co l lo sguardoPe rcorrea le campagne amp ie d’ au tunnoDolcemen te rapi to . Al fianco suoT i tiro ,

i l m inor figlio, avvic inoss i

Inosserva to , taci turno . Il vecchioTreca do lc i sospiri , e il fanciulle ttoGuatava i l padre con taci ta gi o ia .

T itir a . Come,proruppe alfin ,

com’

e soaveL ’ es tas i tua ! Lunga t rata , o padre ,Contemplar t i vegg

’ io le valli,i camp i

Ch’ autunno abbel la,e i l tuo sospiro ascolto !

Deh se condam i , a padre ,una preghiera !

Mena lca . Manife stala , o fi gl i o ,e qu i t

’ ass idi ,Qu i presso me , ch

’ i ’ vo’ bac iart i .T itiro. Ah padre !

Quando co l m io Dame ta alla rom i taOmbra m ’ accolgo d ' una pian ta ,

o in rivaD ’ un fonticel mon tano

,al la custod ia

Della gregg ia , di te sempre mi parla ,E segreta una lagrima gl i spun taIn su le ciglia , lagr ima d i g i o ia !Pur fe r narromm i

,che i pa stor te pr imo

Page 337:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

336 DA GE S S NE R .

Fra i can tori diceano,e che sovente

Avest i il capro al paragon del can to .Oh se vo less i

,o padre mio , p iacermi

D ’ un soave tuo can to,or che t’ inspira

Sl dolcemente l’ au tunnal campagna !M e iza lca . Rise i l vecch io

,e r ispose : 1’ va ’ provarmi

Se caro come un giorno hanno le MuseL ’ avanzo d i mia voce .

— E con templandoNovellamen te i so l i tari campi

,

Al bosco mal incon ico la mestaArmon ia del suo canto e i comme ttea

Se quando g iov inezza a me fi or io'

Mi secondaste,o Muse

,O che seduto

D i limpido ruscello al mormorio,

0 V’ invocassi per en tro di mutoAntico bo sco

,la canzon e agreste

Ora i nspirate del vecchio“

cena to !

O campagna autunnale ! Oh qual celesteRapimento mi svegl i ! oh come in vis !

Leggiadro i l moribondo anno s i sveste tPresso lo s tagno i l salice s’ attri staD i g ial le fogl ie

,e delpendio la c ima

Di color mul tiformi appar frammista .

Bell iss imo e l’ autunno,ed alla prima

Stagion non cede d i vaghezza , al lora

Ch’ ella è più d’ erbe e di fioretti opima .

Di giallo screzi ato s i coloraL ’ ar ida frasca

,e de’ cipress i il n ero

Del suo verde perduto la ristora .

Page 339:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

338 DA GE S S NER .

Quando poste m ’ avrai le stanche membra,

Figl io mio, nella fossa , entro la mente

Quest’ ultimo conforto t i rimembra .

Non tOrm i alle pupille , aura inclemente ,Sì tosto il verde della OmaiL ’ ora s’ appressa che saranno spente .

O bell issimo autunno ! pr ivera iQuesta campagna ancor delle sue spogl ie

,

Ma più forse per me non tornera i !

A qual albero allor l’ ultime foglieSulla terra cadranno

,ov ’ i o ripo s i ?

Qu i tacque,e i l figlio in teneri to accoglie

La man paterna agl i occh i lagr imosi .

Page 340:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

339

PALEMONE .

Come su la finestra a l pr im o ragg i oDel la tremola luce mattut inaSplende la v ite e i l cordo selvagg io !

Su l parete na tio la peregr inaRondi ne alegg ia , e dal l

’ amato n idoPlaude cantando a lla luce d iv ina .

Fa l’ aèr r isentir di l ieto gr idoLa lodole tta

,e di s i lvestri acc en ti

Corre un accordo al pi ù remo to l ido .

Coronata di fior l ’ erbe nascen t iBrillano a lo splendor che le fecondaTutte d i rug iadosa ir i lucen t i .

Qual es tas i d ' amor ! come g iocondaL ’ an ima m ia tal vi sta ! en tro ogn i venaD ’

inefl’

abil dolcezza un rio m’ inonda .

Can ta l’ augello del p iacer la piena,

Mugge l’ armen to,i l pa storel di sc iogl ie

L ’ inno d ivo to su l’ agres te avena .

Novan ta volte le appassi te foglieV id i la selva abbandonar , nè fiaCh’ i o ma i queste abbandon i an t iche spoglie ?

Dorm i to ha i l ungo sonno , an im a m ia ;E se talora a i pr im i ann i r ipenso

,

Quando in m ia g iovinezza ancor fioria .

Page 341:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

340 DA GE S SNER .

Dormito hai dolce sonno,a questo immenso

Sereno aere s imil che dell ’ ebbrezzaIl fremito m ’ isti lla in ogn i senso !

Come significar la mia dolcezza ?Ah ! non può tutto la virtù che vuole

,

Nè v’ ha lingua mortale a tan to avvezza.

O divo Amore ! 0 sempiterno Sole !V agliam i i l p ian to che i l mio cor t i versaP iante di gio ia invece di parole !

V issi fel ice , e se talor d’ avversa

Fortuna m i gravo colpo imprc iso,

Fu turbine,che subito imperversa

Nell’ ore est iv e,ed al fioretto ucc i so

Dalla vampa solar,lo s telo avv iva

,

E lo ridona di Natura al ri so !

L ieto di p ingue armento io sempre give ,Nè lagrima i l’ ovile unqua deserto

,

O gleba ignude del la messe est iva .

Un beato avven ir r ideam i'

aperto

Quando al mio pargo let to io sorreggeaColla paterna mano i l passo incerto ;

E quando maggior fatto c i s ’ accrèsceàIn bellezza , in v irtù ,

per la paternaGo ta un ’ occulta lacrima corréa :

Ed or la tarda età s i mi governa,

Che non r isento d i vecchiezza i l danno,

E mi sorride primavera eterna .

Tu sol mi manchi,o Mir ta il decim’ anno

V olga or , che fra le mie braccia spirav iL ’ anima oppressa dall’ u l timo affanno !

Page 343:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

342 DA GE S SNE R .

IDA E MIGONE .

Salve,o M ice ne . In r ivedert i i l core

Per la gio ia mi palp i ta nel pettoSalve

,o molle d i flauto intonatore f

Da quel di , che sul colle al ruscellettoMi modulast i l a canzon d i maggio

,

P iù non t i V idi .

M icam . Oh ! salve,Ida di letto !

Mentre dell ’ alto So l n’ avva'

mpa il raggio,

Vieni,e dolce cantor

,l à ’

ve decl inaL’ ombra d ’ un elec o di fronz

uto faggio .

Bella d i Palemon su la v ic inaVetta torregg ia l

’ albore,e l’ altezza :

Ne inv i ta a sormontar della co ll ina .

Ivi l o spire d i soave orezza,

Quando cerchi e non trov i una frescura ,T i rasc iuga la fron te e t’ accarezza .

In tan to l e caprette in su l’ al turaBrucheranno que i coril i

,e la greggia

Pascolera l’ erbette alla pianura .

Oh come sovra no i tremo la ondeggiaLa m à

estosa pian ta ! oh come il SoleTra fronda e fronda penetra e lampegg ia !

Page 344:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

IDA E N icO NE . 343

Odi come la vaga aura s i duoleTra le fogl ie commosse ! 0 m i o M ice ne

,

Sacro ques to soggiorno esser m i suo le .

Ques t’ arbore,che sfida aus tro e aqu il one

Colle robuste braccia , e monumen toDella san ta pie tà d i Pale tnone .

Egl i avea poche glebe e poco armen toPur di quello sve nò l a p iù bel l’ agua ,

I nd i SU pplice a Pan me s e un lamen to

Povero e infermo i l m i o vic in s i lagnaDeh

,benefico Pan ! pietoso Idd i o !

M i feconda la gregg ia e la campagna .

Pane i l v o to raccolse , e I’

adempia ,

E col lungo dig iun dell’ in fel ice

La feconda ta greggia egl i part io.

Po i ques ta querc ia,che da lu i s i d ice

,

Votiva al la clemenza de ’ Celes t i ,Palemone p iantò sulla pendi ce

E dicea suppl icando : Eterna rest iBenedetta agl

’ Idd i i,uè mai procella ,

N è fulmine,nè gel le s ieno infes t i .

Ed io consolero d ’ os tia novellaL ’ osp i tale suo rezzo

,e questa erbetta

Rosseggera dell’ immola ta agn el la .

Ma forse ami d ' udir la canzonettaChe sempre con p ietoso an imo in tuonoQuando la querc ia all’ ombre sue m’ alle t ta ?

Micone . Questa sampogna,che sprigiona il suono

Da set te canne, c h

’ io medesmo ho t…ronche ,Ida , se la m i cant i . in t

offre in dono .

Page 345:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

344 DA GE SS NE R .

Dove la spiagg ia d i marine concheBiancheggia 1 le divels i

,e innamorate

Plausero all armon ia vall i e spelonche .

I da canta .

O frondi tremole,che v i piega te

Sovra i l mio capo,oh di qual estas i

,

O frondi tremole,m’ inan imate !

Perchè ne mormor i sl caramen te,

O grazi oso spir to invisibile ?Oh ! se’ tu frem i to d’ un D io presente ?

Ven i te a pascere,bianche agnelle tte ,

Ma non rodete le pall id’ ellereChe il tronco ammantano di ghirlandet te .

Lungi,o bell’ arbore

,minaccia e rugge

L’ i ra de’ nemb i,lungi la folgore

Scoscende il nugolo,t i guarda e fugge .

Da i l i et i pasco l i,dalle profonde

Vall i i pastor i con gio ia addi tanoA i figl i teneri la bella fronde .

E mentre pendono dal gen i tore,

Le giov inette men ti s’ accendono,

D i sacro palp ito batte ogn i core .

Vo i pure,o memor i tardi nepoti ,

Vo i pur nudr i te sacre ai benefici

Querce pacifiche , l auri devo t i ;Tal che ne ’ taci t i sant i boschett iPo i penetrando l’ an ime esultinoD i gio ia in sol i ta ne ’ vostri petti .

Page 347:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

346 DA GE S S NE R .

EURILLA.

Sc iogl ie Eurilla dal l ido in pe regr inoTerre ! a le i su le candide conchiglieVen ite

,o verginelle ocèanino.

E voi (I’ apr i le al i—dorato figl io

,

Lievemente spirato e vo i,Tr i ton i

,

Frenato al verde corr idor lo brigl ie .

Collo Nereidi suo Teti abbandon iL’

equoroa roggia , e di marini bal l iLa peregrina vergine incoron i .

Pro teo sorr ida ai l iquidi cristalliE la fronte Nereo tragga dall acqu eFolgoran te d i gomm e e di coralli .

Venere Ci terea più non t i piacqueD i questa vaga

,o rognator dell

onde ,

Quando dal grembo tuo vergine nacque .

AI sorriso immortal lo p iù profondoDel mar latebre s’ an imare ,

e all’ ormeDell’ incesso divin fiorîr le sponde .

Emersero dal mar lo glauche te rmeDegl i atton it i De i

,ma Galatea

V inta o confusa alle div ino formeNel più cupo ocean s i nascondea .

Page 348:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

347

MISO E LIDA .

V ien i , o L ida gen til , lungo la spondaDel fonticel

,che mollemente i pied i

Ne lamb ira co lla fre schiss im ’ onda .

Vedi i l p ioppo ondeggian te,i l sa lc io vedi

Che n’

adombrano il fon te,e i l lento ol ivo

Che gli la s iepe ; che rista i ? t i s ied i .Nulla più dolce che l ’ a rezzo es tivoMa v ien i alla spelonca

,ove discende

Dall’ alta rupe gorgogl iando i l rivo .

Un ’ aure lia gen t i l l ’ al i vi stendeOdorate no’

fiori,ed in quell

’ ondeIl dipin to arco suo l’ ir ide accendo .

M isa . Odi come lon tano s i di ffondeIl frem i to dell ' acque

,an z i d ’ un D io

Che pe r fermo s i cela in questo sponde .

Qual garr i to ! qual suon ! qual mo rmor io !Qua l soave alitar d i mille odoriMuovo aura peregrina al volto m io !

Oh com e innanz i in sul verde in su i fior iSaltella i l cardellin ! par eh e i no dica °

Questa è l a v ia , segui tem i,O pastor i .

Splende un ragg io d i So l d i quel l’ an ticaElco nel cavo ; 1

’ avv isasti,o L ida ?

Como i l troncon la torta edera impl ica !

Page 349:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

348 DA GE S S NE R .

Ma non traveggo , un cavr iol V’ annida …

Nulla t i sfugge , o non t’

avvodi in tan toCho già presso alla fonte i l piè ne gu ida .

M isa . Come un argenteo trasparente ammantaCho li e ve l ieve un zofii re tto increspi

,

Cade i l ruscello o rumoregg ia infranto,

E gh irlanda gli son tremo l i cespi .Dietro l’ onda moviam nel penetraleMa

. guarda nell’ en trar tu non incespi .

M isa . Como l’ onda precipi ta e ri saleDa qu ell

’ al to petron,che la rimbalz a

Come lo circostan t i arbori assale

Vedi br illar per la muscosa balzaL ’ azzurro aree del c iel

PO sati,o Mise

,

Su questa pietra , che dall’ al tro s’ a lza .

M isa . Ques t’ ombra , questo rio parmi un sorrisoDella Natura in questo orm e SoggiornoÈ racco lto

,e m ia L ida , un paradiso .

Lida . Fama rison a , ch’

ovo tu tto in tornoT accian le cose , un Dio qu i s i ris tor iDalla lunga e penosa opra del g iorno .

All’ appressar di lu i fuggono i cor iDello vergin i Ninfe ,

o della fonteUna storia ci n arrano i pastor i .

Narrar tela dogg’ ioVedi la fron te

Mollemen te io dechino all’ origlieroChe la tenera m ’

ofi re alga del monte ,Nè dos ia che il tuo can to il mio pensiero .

Page 351:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA GE S S NER .

Nol fonticello i langu id iP iedi al ginocch io immerge ,

Cont ien dall’ onde i l liberoGr in polveroso o i l tergoCos i l’ affanno obblia

D i lunga alpestre via .

Ma nascose fra’ cespi t iDella fon te solingaV idela

,e n ’ arse il ferv ido

Am ator di S iringaE già la dia personaDai t ribol i sprig iona .

Lento s ’ appressa al m argineDalle fol t’ ombre occultoMa lo accusa lo strepi toDi commosso v irgultmVolge Er iz ia la facc ia,E di spaven to agghiacc ia .

S’ invola alle sacrilegheMaui ; un gemito innalza ,Como insegui ta tortoreFugge … I l nume la incalza ;Suona i l deserto callo

,

La selva o la convalle .

Lieve aleggiar di zeffiro ,

Che piegh i l’ erbe e pass i,

Al paragon non emulaDella fanciulla i pass i ;E del terror la pienaLO s tanco piè n ’ allena .

Page 352:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

MI S A E L IDA .

Ved i quell' arduo vertice

C h’

esce e rien tra in aree,

E i l d irupo avvallandosiP i ù v ia non da nè varco ?Iv i la fuggi t ivaSull ’ orlo ult imo a rriva .

Tremo, r i torse pa llidaLe scons igl ia te p ian to

,

La profonda voragineGuatò tutta treman teCo l terro r su le go te ,Colle pupille immo t e .

Tre vo lte la sua CinziaChiamò , ma nella go laTre vol te in suon d i gom i toGorgogl io la parolaIudill

'

oronte al sassoStava al tremendo passo .

Se non che l’ infallibi leDea dall’ arco d ’ argentoU di de i seggi e tereill v i rg ineo lam en to ;E la to l se a l furenteCo l cenno onn ipossen te .

E un ’ onda,un

’ onda gel idaPane si s tr inge al petto :Chè quas i neve al tep idoSpire r d’ un zelli rottoDissolve si la N infaIn por tento sa l infa

35 t

Page 353:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

352 DA G E S S NER .

Spruzza la fronte e l ’ i spidoBracc ia del num eScorre pei lemb i e

’rapidaDiscondo al piè forcu to ,S’ apro un igno to calloE geme entro la valle .

Page 355:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

35t DA GE S S NE R .

Mise,in vedermi

,l’

augellotta un grido ,

E parea mi d icesse : O giovine tto ,

Co’ m iei p iccio l i nat i a to m ’ af fido

Deh non incrudelir L’ al tro augellettoTrasse al lamento e vol i tando in giroS ignificava l

’ angoscioso affetto .

lo m ’ allontano e all’ orlo e cco l o miroDel candido pan ier

,che s’ applaudie

Tutto d’ amore o di piacer delire.

E,l’ alo dibattendo

,un’ armon ia

S i cara di fiondoa,che al paragone

I l p iù dolce u signuol corbo saria .

Ond ’ io te venni a in terrogar , Milone ,Te cu i priv i leg iar tan to gl i De i

,

Che nel futuro tua ragion s i pone .

Tu mi dira i se ven turos i o reiVolgan per me gl i event i , o che predicoQuest ’ incogn i to augur io a ’ giorn i miei .

M i lone . Cho sperar fortunato ore t i l ice ,Che sposo a la tua Cloe

,di pargolett i

Leggiadri tu sara i padre felice .

T ir s i . Poichè dunque si bon tu m’ imprometti,

lo m e no V 0 con l ie to an t ivedere ,Ma voglio pr ia ques t’ agnelle tta accetti ,

Cu i non anco nudrîr due pr imavere .

Page 356:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

M I RTILLO .

Tranqu illa era la no tte , e pe r la brunaOmbra M i rt i llo dal rusco! venia ,Che splendea tremo lan te a

’ ra i d i Luna

Dol fleb i le us ignuol la melo di a ,

Che i l si lenz io rompe a del la Na tura ,In dolce lo rapì malincon ia .

Giunto all ’ orma rec into ove alle muraDella capanna abbarb ioa i l v inc igl i o ,

V ide il padre dormir su la verzura .

Della Luna al chiaror v idele i l figl io,

E solle rmoss i,o pr ia che voce apr isse

Tenno i n lu i mestamente immo ta il c ig l io .

Poscia molle d i pian to al c iel Io affi sse ,A ! c iel puro e s tella to e affettuosoTrasse un sospiro o s inghiozzando diss e

O a me,dopo gl i De i , padre amoroso

,

Capo d il e t to e sacro e lus inghieraLa tua qui e te , e dolce i l tuo riposo

Pu r o r movest i in tac i ta pregh ieraDal v ic ino abi turo

,e qu i trae s t i

Con p i è tremante a salu tar la sera

C,‘ÌC!

Page 357:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

356 DA GE S S NER .

E qui t i prese i l sonno . Ah tu porgest iPer me vo ti agli D i i mo fortunatoLa tua pregh iera asco l tano i Celest i

E mi fan pago al mio povero sta to,

E mi guardano il gregge ed ogni s teloChe mi verdegg ia la coll ina e il prato .

Padre allor che le palme alzando al cieloM i benodici

,e il muto in terno affet to

G l i o cchi t i copre d ’ un pietoso velo,

Allora,oh allor mi troncano ogn i detto

I palpi ti,i sospir i

,e dolce i l pian to

Corro dal cigl io ad irr igarm i il pettoMen tre al tepido raggio a mo d’ accanto

Oggi traev i,e t’ inviàr gli augell i

D al l’ olice to i l mattut in o can to,

E curvars i alle frutto i ramoscell iM irast i

,e pin gui i celti

,e vagar lieto

Le capre,e l ieti pascolar gl i agnell i ;

Sclamasti : O piagge florido,salvete

Questo crin s i fo bianco delle grateOmbre vostre al tr ipudio

,alla qui eto .

Fra poco le mie luci affaticatoNon V i vedren più mai

,piagge legg iadre

Altre m ’

allegroran più fortunato.

Tu m ’ abbandon i,dolc issimo

Nè basta oh lasso la part i ta amaraChe fo da no i la p ia

,la cara madre

Ben crudele e i l pens ier che ci separaMisoro allor su la dilet ta fossaT i comporro d i poche solci un

’ ara ;

Page 359:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

358 DA GE S SNER .

BAMETA E LIGA.

Guata guata i l capron, che s i profonda

Per entro la palude,e i l gregge tutto

Seco trascina“

per la gora immondaD ’

erbe e d’ insett i venenosi è bruttoQuello s tagno feton t e u opo è dal l imo

Qui r i tornar le pecore all’ asciu tto .

Qu i di melissa e di soave timo,

Qu i di tenera persa o di g iunchigl ia ,Qui d i serpillo i l prat icello è op imo .

V edi le stol to e ognuna s i parigl iaEntro i l palude

Cho t’ ammiri , o L ica ?Forse l’ uom sempre al suo miglior s ’

appiglia ?

Com e di so t to i l lo to che lo implicaIl capron s i div incola ogni ranaD ianz i gl i fugge o al margine s

’ abbica .

Vo’ se l’ agua conciàr la bianca lana !Qu i pascete , ove l

erba al ta verdegg ia ,Roveto qu i che tersa è la fontana .

Ecco alfin r ich iamata abbiam la greggia ;Ora

,0 Dameta

,un mio desir fà pago

Qual cumulo di pietro mi bianchegg ia

Page 360:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DAME TA E L ICA . 359

Colà fra i g iunch i m inato e i l bragaVegg io co lonne ad arch i , ove scolp i taParm i d’

afiìgurar p iù d’ una immago .

Infra°

n ta e ogn i colonna rivest i taD ’ alga e d’

orr ido vepr i , e fra i l div isoMarmo l’ edera sorge inari di ta .

Dame ta .Quella , o L ica , e una tomba .

Lica . O r la ravvisa .

L ’ urna or vcgg’ io

,da cu i par che m i g iugna

Un argomen to di ba ttagl ia inc iso .

Tra feroc i guerr ier i a rde una pugno ;Ecco il des tr ier che i fuggi t iv i atterraSotto i l furor della te rr ibil ugna .

L’ ossa , o Dame ta ,che l' avel r inserra

Non fur g ià d i pas tor,cu i la cultura

Fosso in diletto della nostra terra .

Nè di lu i certo i l villauol si cura,

N è ciglio i l p iange , e man pie to sa un fioreSparge su l’ obbl

'

ia ta sepol tura .

Dame ta .Fu demone co lu i sterminatore ;Volgea , tin ch

’ egli V isso,ogn i sua possa

A dar catone al l ibero pastore .

Pe r lu i la cara messo al suol perco ssa,

Per lu i b ianco il sen tier d ’ umano ossame,

La campagna per lu i di sangue rossa .

Sp in to il crudele da rabb iosa famo,

Sulla inerme cadoa turba meschinaCom’ orso a lupo s u tremant i dame .

Cos i superbo dell ’ altru i ru inaDalla possanza sua trasse argomen to ,

E I’ orgogl io pascea ne l la rap ina .

Page 361:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA GE S SNE R .

Quindi e r ige r s i foa quel monumen toSi che non mai la r imembranza peroDella sua crudel tà .

Gran Dio che sentoFolle cosi otterran dal passaggieroLe abborri te ossa tu e

, parole crude ,Accenti d’ ira invece di preghiere .

Dame ta . 0r giace la sua tomba en tro il paludeNido d’ immonde serpi

,ed ogni t raccia

Del t iranno de’ campi ivi s i ch iude .

Or sull’ elmo il ranocchio s ’ accovacc ia,

E lungo il brando che fulmineo gira ,Len ta len ta si str i sci a la lumaccia .

Nulla or rimau di sua grandezza,e l ’ ira

G l i om ungo in tan to la feroce AlettoLà dove eternamen te c i s i m ar tire .

Lica . Miser,ch i a loro voglio aprendo i l pet to

Calcò l’ orma del tr i sto i l nom e suoAnche depo la tomba è maledetto

P i ù do’ costu i tesori

,i o sol d i due

Capro si gnor mi bramo,e pur di questo

,

Vi ttima,o Pan

,n ’ avrebbe i l n ume tuo

D ameta .Ma fuggiam queste immagin i funesteVien i , chè addurt i i o vogl io ovo S l g1acoDol mio buon gen i tor la tomba agreste .

Lica . La fama infra i pastori ancor non taceDel padre tuo . Ricordo amato e sacro !Gu idami ove i l suo fral riposa in pace .

D ame ta . Quiv i,o L ica

,t’ avv ia lungo quel macro

Sentior,che fondo la foltissim ’ erba

,

Dove sta d i Priapo il s imulacro .

Page 363:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

362 DA GE S S NE R .

UN MATTINO D ’ AUTUNNO .

Rosseggiavauo i vert ic i del monteNel v ivo e stro del Sol

,che tempera to

D i nuvole tte saettava i l giorno :Quando Micon del suo verde ab i turoS i condusse a l ’ en trata . l v en t icell iSusurrando agitavano i pend en tiRacemi

,che d i porpora ve s tizi

L ’ allegro padre delle V i ti au tunno .

Era limpido il ciel,ma lo convall i

Possedea,quasi lago

,una gran nube ,

Da cu i,come rident i isol e

,i coll i

Mettevano le pun te incoronatoD i fuman ti capanno o d ’

abi tu ri .Var

'

iate le selve a più coloriTremolav ano al Sol nella rugiadaDel mattino . I fruttet i a le maturePoma

,incurvando le ramose braccia

,

Davauo refrigerio a l’ assetatoLabbro del passaggioro ,

e nella pompaD i bel liss imo autunno ora ogn i cosa .

Meravigl iava atton ito i l pasto re,

Chè da lung i e da presso un indist in toSuou di sampogne Io ferie confusoAl muggir dell

’ armento ed al garri to

Page 364:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

UN MATT IN O O' AUTUNNO .

Degli augelle tt i,che l ’ aereo vo lo

Or bat tevano in alto,or fra le nebb ie

S i .calavano a p iombo ne la valle .

La le t iz ia del cielo e della terraPer l’ udi to e per gl i occhi egli beveaRuppe alfine il si lenz io

,e la d i le t ta

T ibia scorrendo con maes tra mano .

Cos i la consola ta an ima aperse :

Vagl ia,o Celest i

,i l mio povero verso

Tan to ch’

io le vi la s tanca favellaColl’ inno che v i ma nda l’ universo .

0 dolci camp i,che i l ma ttino abbella

Del suo primo splendor ! vo i la parolalil

inanimate d i v irtù novella .

Spiratcm i l’ amo r che V i consola !

Largitem i la piena e l’ abbondanza ,

Cho su i bea ti pascol i caro la !

O felice i l pastor,che non avanza

Oltre i l con tin de lla natia fo res taL ’

ingordo desider io e la spe ranza !

Lu i la nunz i a del giorno a lba ridestaA le care fatiche

,a lu i la sera

F ino e riposo de ’ travagl i appresta

A lu i p iù rugiadosa e p iù s incera

Sp ira l ’ aura del c ielo,a lu i sorr ide

In eterna beltà la primavera .

E se la pura volu ttà d ivideCo l la compagna

,che gl i scelse [meno .

Al convi to do’ num i egl i s’ ass ide .

363

Page 365:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

364 DA GE SSNE R .

O sposa ! più di questo aere sereneVolano le giornate di mia v itaPo i che mi stringi delle tue catene .

I nostri cor i im i tano l’ un itaMelodia di due flauti : ogni bounataAn ima l’ ode in estas i rapita .

Si,la v ita mortal

,che travagliata

È di cure incessanti e di dolore,

Pur d’ un’ ombra pe r lei n on m’

e tu rbata .

D sorriso d i Dafne è lo splendoreCho dilegua le nubi , e le campagneVesto di g io ia e di nove l coloro .

Le più belle v irtù le son compagnoNe’ domestic i Ier i : a lei fecondePorgono i l latte le capretto e I’ aguo

Il giovine rampollo alza le fronde ,E,quas i conoscen te

,a la sua cura

Con frutto soav iss imo r ispondo .

q affi ata da le i cresce e maturaLa V i to

,che ne copre o ne difende

Da la luce del giorno o da l’ arsura .

Dal nascere del So l fin che discendeE si cela nell ’ onde

,a la capanna

Con par i amor,con pari an imo in tendo .

Oh come dolcemen te ella s’ afi anua,

Quando m i r iconduco al mio soggiornoArmon izzando sull’ agreste canna !

Le su e candido braccia ella d’ intornoLungamonte m

avvolge ,o mi rin franca

Dalla fatica ch’ io durai nel giorno

Page 367:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA GE S S NER .

E reduce dal campo in quell I s tan teCh’

in del tuguri o pe netro la sogl i aVi serrato amoros i a le mie pianto

,

E mostrato il de sio ch’ i o V i raccogl iaE tutt i io V i raccogl ie

,e al nudo petto

Tut ti V i stringo con immensa voglia

Cosi lie to del poco o tra l’ affet toD i padre o di mari to i l cor div isoGusto su questa terra un ben perfet to ,

Una soav i tà di paradiso .

C iò detto egl i s i t acque . InosservataLa sua Dafne l’ udia . La pastorellaSorreggoa collo braccia un bamb inetto ,E di taci to lagr ime il serenoDo

begli occhi irrorava o delle guance .

E la p iena del cor , che la paro laAlle labbra impedia

,s ignificava

Con un misto d i pian ti almo sorriso .

Page 368:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

367

I L RA G N O .

N igella . I l Sol decl ina , ma vigor non pe rde ;Ved i come riarsa o la campagna ,Come v i langue la freschezza e il verde !

Vuo i ingg ir ques ta vampa, e mia compagna ?

Penotriamo in quel bosco ; una frosc’

0a

Que llo care e se gre te ombre v i bagua .

Eur idice . Vanno tu prima ch’ io vorrò seconda ;Ma s tudia i pass i tuo i

,chè non pe rcota

Sulle mie guance la piega ta fronda .

N ige lla . Como dall’ acqua n i tida ed immo taL ’ imo fondo traspare ! ogn i minutaP ietra

,quas i i n cr is tal

,l’ occh io V i nota .

Eur idice . O dim i , o cara La campagna è mutaD i pas tor i e d ’ armento

,e la foresta

Da pro fondo si lenzio è possedutaP I U cara soli tud ine d i questaNo i bramar non po tremmo or chi ne togli eL o spogliarc i del velo e della ves ta ,

Il tuffarci nel r io ?N igella . Depor le spogl ie

Malcauta E se pas tore entra nel boscoSo qu i la greggia a disse tar raccogl ie

Eur idice . No ta a poch i e la fonte,e per lo fosco

Degl ’ in tr icat i rami occh io non vedo ;Men dimes tico loco io non conosco .

Page 369:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

368 DA GE S SNER .

Fino al Sol la gremita ombra non cede ,

Nè di membra v illano ancor si dolseLa Naiade gen t i l che qu i risiede .

Allor ciascuna e gonna e vol disciolse,

E fino al petto s i tufi ò nel r ioCho s ’ apri gorgogliando o in sè le accolse .

E ur idice . Ora , 0 di letta , appagam i un desi0°

Cantami una canzon ma nova e bellaCho s’ accordi all’ allegro an imo mio .

N igella . 0 vedi sconsigl iata pastorellaVu o i qu i trarre i pas tor i

Eu r idi ce . Io non pensa i .Narrami una novel la .

Una novellaGraz i osa o gentil quanto p1u sai .Un ’ a l tra i o pur te ne dirò

,se lie ta ,

Cara N igella,della tua mi fai .

Una beh ne sapre i,ma .

Che ti v ietaDal raccontarla Como I’ acqu e e i ramiChe ne fanno gh irlanda io son segreta .

N ige lla . via,t i appagherò se tanto i l brami .

Ma no non debbo …

E ur idice . So res isti ancora ,Pensorò che dili idi o che non m’ ami .

N igella . Ascol tami,importuna In sull’ aurora

Tutta—so la io ven ia dalla pendiceOve il mio padre , come sa i , dimora .

Page 371:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

370 DA GE S S NE R .

Sui v icin i roveti apro la rosaEd invorm iglia i cal ic i n ovell i ,Pur di suo goto

*

il paragon non osa .

Ornero d i que ’ fior i i mie i capell i,

Anz i di tutta,o vergine d

amore,

La primavera che premendo abbell ì .Ma perchè m i t

’ invol i,e lo splendore

Dello care tuo luc i a me con tendi ?O nde l a merav igl i a onde i l t imore

Miram i i l volte nel mio vo lto in tendi ;E se l’ ugne non ho delle sparv ieroTimida co lombella

,i l vo l Sospendi .

Oh la voce avess’ in del capinoroPe r volge re al m io canto un de ’

tu oi sguard i,

Un tuo do lce sorriso,un tuo pen siero

Ma tu fuggi o non odi lsp id i cardi,

Afi e rratevi al lembo della vestaS i che la fuga la gent i l r i t ardi .

E tu che l ’ oro della b ionda tosta ,Zoffi re tto amoroso

,agi ti i n g iro

,

Tu V I oppon i i l tuo soffi o e qu i I’ arresta .

Ah che in tan to ol la fuggo,o

’ l m io sospiroP iù non lo giungo Per lo denso frondeRap ida dileguars i i o g ià la miro .

Or più non voggo biancheggiar che l’ onde

Del suo candido volo,e tut ta omai

Per la no t te del bosco a me s’ ascende .

Qu i la voce s i tacque . lo segu ita iVergognosa i l cammino

,e per tre vo l te

G l i occhi furt iv i al tamarice alzai .

Page 372:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

I L BAGNO . 37 !

E sugli ult im i ram i . ove più fo l teS ’ intrecci ano le fogl ie , i o discoversiChi lo tenero no te avea d isc i o lte .

Ma tutt i i pregh i tuo i d i mele esporsiNon m ’ indurranno a pa leser ch i fosseIl pa store i dagl i amoros i vers i .

E ur idice . Il pasto rei che la canzon t i mosso ,

Sospet tosa fanc iulla,e mio germano .

Vo’ come t i confond i Come roSse

S i fan quelle tue guance I l tul ipano ,La rosa non han porpora piùTemi forse di mo ? Tu temi invano .

Aprimi le tue bracc ia,e la sorella

Ama quan to il fra tel .N igella . Se m i se i cara

Tu il vedi,o troppo accorta pas torel la .

E ur idice . Or pe rchè tu non creda a me discaraQuest’ occulta tua fiamm a . io non t i voglioD ’ un mio dolce segreto ess ere avara .

Era i l sesto d i apr ile . Io . come sogl io ,

Trassi a l temp io d i Pane . e la mia madreL ’

agne lle tta v i offe rso e l ’ agri fogl io .

V ’ erano le fanc iulle più legg iadroV ’ era i l g iov ine Amin ta

,e sorreggoa

L ’ incerto passo dell’ i n formo padre .

Ei diè suono alle t ib ie : io ben sapea

Cho nell’

ar te del canto Iso educollo ,

Ma che tanto c i rap isse,ah non credea

ln doravano i l bianco Omero e co lloI suo i lunghi capell i

,e nella fron te

E in tu tta la persona era un Ap o l lo .

Page 373:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

372 DA GE S S NE R .

Compiuto il sacrificio,e l ’ orizzon te

Fatto già Attendi ! odo le foglieStrepite r d ’ un cespuglio … Esc i dal

Il rumor alcun no

O Najadi custod i , a ita , aitaleva del margine lo spoglio.

La bolla copp ia ignude o sbigo tti taPer lo bosco fuggi confu sam ento.

Era una damma che d’ un cespo usci taAccorroa si tibonda alla sorgente .

Page 375:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

374 DA VICTOR H U GO .

U n secondo . In verde abi to avvoltoUn uomo a te da presso allor trascorse

.

RispondiSor ella . Un uom 51

Ma non mi v ide in vo lto … .

Oh ciel che mormorate

Basso basso fra vo i che medi tate “I …Vorreste i l sangue mioNo

,per l’ an ima vostra , i l traco tan te

Non v ide i l mio semb i an teMerce

, g ran D i oPie tà d’ una sorella

,

D ’

una innocente debole donzellaU n terz o . Ho v isto il 801 pur ora .

T ramontar rubicondo .

Sor ella . Dime i nel fiancoQuattro pugnal i O biancoMio vel

,chi t i co lo ra

Fratell i i n abbandon oNon mi di che rea v i sono

[leggete i l sanguinosoMio lato

,sostenete i mie i ginocchi

,

Or che mi copre gli occh iUn velo tenebroso .

U n quar to. Nè questo vel più maiSollevar dal tuo volto

,empia

,po tra i .

Page 376:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

3 7

L '

ARPA E LA LIRA .

La Lira . l) ormi , o figl io d'

Apo llo I I l san to a lloroT i c irconda la fron te : hai pe r ancelleLe vergin i sorcUe .

Dormi placidamonte : un li eto coroD ’ aere i sogni nel pe nsier t i giraOd i

,o beato

,armonizzar la Lira .

L’

A rpa . Gli occh i r iaprì , e t i r ides ta ,o figli o

Della sven tura i l lusi on t ’ offendeSciogl i le te tro bendeChe t i l

'

an corta la v irtù de l c iglioMentre tu dormi , il mi sero n on sent iSupplicar l e tue porte , e far lamen ti .

La Lim . La glo r ia ,o giov inetto

,è la tua gu ida ;

Sa lu to la T e spi3de i tuo i na ta l i ;Ed agl i ann i immortal iC in to d i luce il t uo nome confida .

l nvan Sa turno t i m inacc ia . È natoDal Parnaso l’ Ol impo avven turato .

L’

Arpa . T i fu madre una donna,e la dolen te

Sulla tua cuna lagrim ò . Fugace ,Come povera face ,

Tu splendi,e p iù non se i . L’ Onnipossente

Ti sortl dalla po l ve a bre ve giornoE fi ssò nella tomba il tuo soggiorno .

Page 377:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

376 DA V I C T O R HUGO .

La Lz'

ra . Canta . Egioco ne regge a C itereaCorre il D i o della guerra ; Iride infioraLe nub i

,i campi Flora ;

Amore an ima i l mondo,e lo ricrea ;

Fan tre pass i i Celest i,e l’ ampio giro

Misurato i C elest i han dell’ empiro .

L’

A rpa . Prega . Un vero ne regge un ico NumeR ingiovini to da ll

e tà che vo la .

Sorge alla sua parolaE sparisce l’ Immenso . Etereo lume

,

An ima crea trice egl i s’ in ternaNel gran mar dell e cose

,e le governa .

La Lira .Della dolce tua musa odi l’ invi toCerca asi l i d i pace al mondo igno t i .pervers i nepotiL ’ aureo tempo degl i avi hanno sband i toTu nel segreto de’ tuo i lari occul toFuggi delle fratern e ire il tumulto .

Iv i la fur ia ci ttadina udra iDa cento bocche mormorar lon tana ,E la demenza umanaSoli tario fel ice irridera iSoffi a il nembo autunnale , e non inte staChe i ram i e i ‘ tronch i della sua foresta .

L’

A rpa . Dio,clemenza infin ita

,ogn i peccato

Al debo le rimette,all’ infel ice ;

P ie tà consolatriceLe lagrime rasc iuga al trav iatoMa nembo struggi tor l

'

enfiata polveDella superba umanità dissolve .

Page 379:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

378 DA vrcr on HUGO .

La L ira . Godi . Il vol de’ tuo i begli ann i e veloceNon t i fugga la gio ia inavverti taI l fiume della vi taMette nel mar d’ etern i tà la foce .

Finta il saggio la rosa , e la disprezzaQuando perde il profumo e la freschezza .

Godi e quando la morte,ospi te len ta

,

Si farà d’ improvviso alla cort inaDel tuo le tto v ic ina

,

Tu la mano le porgi,e t’ addormenta

,

Posto in deriso c iò che l’ uomo ignora ,Nelle tenebre che non hanno aurora .

L'

A rp a . Reggi l a vaci llan te orma fraterna ;Compat i sci all’ affl i t to apr i pietosoLe bracc ia al bisognoso

,

E cred i a l premio del la gio ia eternaSpera i l malvagio che l’ avel profondoQuel vuo to ch iuda che trovò nel mondo .

Ma quando la suprema ora lo assale,

E 1’ Angelo mal ign o a se lo inv i ta,

Nè co l la s tanca v itaSen te mancar la sua parte immortale

,

Fonte all’ empio d i tema al buon di speme,

ll pens ier d egl i e tern i ann i lo preme .

Nel matt in de’ suo i g iorn i ode i l poetaQueste due voci susurrar n ell’ alma

,

E della dopp ia palmaVaghezza inestinguib i le lo asseta

,

Ond’ egli 0 sul Carmelo 0 in EliconaColla lira o coll’ arpa il can to in tuona .

Page 380:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

379

LUIG I XVII .

nò moi d’un trono ,Ma i lo oto llo decir l’ e lmo Invogli .

M O NT I , B a ro .

Su i card in i immortali allor s ’ apriroL ’ auree porte del C ielo

,e tu tto quanto

Lo s tella to so rrise amp io zaffi ro .

Commosso folgo ro de ’ San ti i l San to,

E videro i Beat i un fanciullettoPr endere i l vol dalla valle del pian to .

Bello,ma do loroso a vea l ’ aspe tto

,

E di m i lle angiole tti un so lo amplessoCi rcondava e sa ltando i l novo Eletto .

Era b iondo il suo crine,e lungo e spesso

l‘arte ombrava del vo lto ; az zurro i l cigl ioAncor da l so lco degl i affann i impresso .

Alla fuggi ta dal terreno esiglioI Mart iri porgcano e gl

' Innocen tiIl purpureo amaranto e il bianco giglio .

R isonavano intan to i fi rmamen t iV ien i fra le sorelle in D io beate

,

Vien i d i ques ta luce en tro i torren ti !

E voi , che le celes t i arpe temprate ,

‘Chinate,Angel i

,i l vo lto ! In grembo a D io

Sa le un monarca . un mar ti re ! can tate .

Page 381:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

380 DA VI CTOR HUGO .

O ve fu sulla terra il regno mio ?L ’ an ima verginella iva chiedendoIo re non sono

, pr igionier son io .

Ieri,0 Signor , m

’ addormentai piagnendoIn oscura prigione ; or chi le porteRuppe ed apri del mio carcere orrendo ?

Carnefici crudeli han tratto a morteL ’ infelice mio padre

,ed aggravata

La mia tenera mano han di ri torte ;Mi presen tar la coppa avvelenata … .

Orfano i O sono della madre in traccia,

Che V id i ne’ miei sogn i in ciel beata .

E gl i Angel i Cantaro : Alle sue bracciaT i chiama

,o figl ia del dolor

,dal mondo

Colu i che al mondo per soffrir V ’ allacc ia .

Fugg i quel mare d ’ ogn i colpa immondo,

O ve impun i to il reg icida offendeDegl i es t in t i la pace

,e nel profondo

De’ rovesc iat i tumul i discende,

E l’ ossa insu lta de ’ monarchi,e sto lto

Calca la po lve delle regie bende .

E son io da’ miei ceppi alfin disciol to ?Nè più ve rremm i a r idestar diman iDa’ celest i m ie i sogn i

,un fiero volto ?

lo leva i lagrimando a D io le man i,

Chè mi sciogliesse dalle mie catene ;Nè dunque i preghi ch’ io mandai fur van i ?

Nè questa è sola illusi on che v ieneA confondermi i sensi ? è giun ta l’ oraChe dà termin e alfine alle mie pene ?

Page 383:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

D A VI C T O R HUGO .

Sulla b ianca tua fre nte arda una stella,

L ’ azzurre de’

Cherub i ale t i ves t i,

Ravv iva i Sol i di bel tà novella .

Cogl i occhi intan to rug iados i e mestiD i soave pietà , l

’ in teneri toSp irto ascol tava l ’ armon ie celest i .

E già seguia degl i Angel i l’ i nv i to,

Quando il c iel s i fe muto,e rise naro

Le parole di D io nell’ i nfi n i to .

0 re ! dal labbro t i s tacca i l’ amaroCalice del po tere

,e le caten e

T i furo al tron o lu s inghie r ,riparo .

Benedici,o mio figl io

,alle tue pene !

Tu non provast i le affannose c ureChe la scet tra ta vanità sost iene !

Serte non cinse i l capo tuo,ma dure

T ’ avvinsero ri torte,e la più fiera

Ignorast i cos ì delle sven ture .

In piccio l’ e ra i l tuo matt in fu sera ;T i curvast i al la v i ta e coronatoD i sue rose t’ avea la menzognera !

Sal i a l bacio de’ G ius ti,o travagliate !

Anche i l tuo Reden tor le sue div inePene in terra sofferse

,e re beffato

Portò corona d i pungenti spine .

Page 384:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A . LAMA R T I N E .

IL LAGO .

Cos i di riva in riva ,

Senza speme di po sa e di ri to rno ,

In oscura agita t i onda infin i ta ,

Arres tar non po tremo un breve giornoSul mar d i nos tra v itaLa nave fuggi tiva0 lago apr i l r inasce , ed ecco i l passoGiù move a ques to l ido ,

Già sull’ amato sasso ,

O v’ ella il fianco riposò , m

’ ass ido .

Allor soavementeDa ' tuo i verd i gemev i an tri nascos i ,E la brezza lambla delle tue spum eI suo i pied i amoros i .Un dl, tu lo ricord i , al dolce lumeDell’ espero moren teNo i sciegliemmo dal margo ,

e l ’ aura in tan toE l ’ onda e i l c ie l laceaIl remato r sol tan toIn caden za le immote acque rompe

'

a .

Page 385:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

384 DA A . LAMART I NE .

Ed ecco un ’ armon iaFa mestamente r isent ir le spondeStanno i flu tt i sospes i

,e la sua voce

In angel iche no te s i diffondeT ’ arresta

,e ra veloce ;

La fuga,e tempo

,obblia

Danne gustar de’ begli ann i la rosaChe s’ apre e già scolora11 vol che non ha posaPrec ipi ta , o fuggen te , a chi t

’ implora .

G l i affann i e le v icendeCo i lungh i giorn i al l’ in felice invo la

,

E dimen tica i l iet i un sol momento .

Ma non ode i l crudel la mia paro laI l tuo cammin s i a len to

,

Dice alla no tte e splendeG ià Am iam

,chè I’ e ra e fugg i t iva

C e diam ,che i l ri so è corto ;

I l t empo non ha r ivaE il gran mar della v i ta e senza pe rto.

0 tempo inesorato,

Perchè vol i cos i nell’allegrezzaCome vol i n el p ian to Un breve i s tan tePerdonar non vorra i la giov inezza ?Se rbar nel l i eto aman teUn’ orma del passatoTut to e dunque perduto eternamentePerduto ed un sospiro

,

Un r imemb rar do len teLe dolcezze saran che mi fuggire

Page 387:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

386 DA A . L AMART I NE .

L’ AU TUNNO .

Addio,bosco au tunnal

,d i mor ibonda

Verzura incoronato !Addio

,vedovo prato

,

Che t i fa i letto d’ appassita fronda !

E voi,di si bell’ anno ul tim i gi orn i

,

Addio per sempre ! Oh quan toNel tuo segreto pian toCara

,e Natura

,al mesto an imo torn i !

Stride al ven to la selva,e il suo v ivace

Color s i muta e manca,

Mentre una sera stancaLa con so la d ’ un ragg io e poi s i tace .

Un ’ am ica fedel che la sventuraDall’ amor suo di v ida ,

Un labbro che sorridaPria che morte lo chiuda, è la Natura .

Al tramonto cos i della mia v italo piango la perduta

Speme,l’ e tà v i ssu ta ,

La corta de ’

dil-ett i e ra fugg ita .

Page 388:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

i .’ AUTUN NO . 387

O pogg i,e camp i

,o So l

,le m ie dolen ti

Lagr ime raccogliete !P ietos i sorr ideteAncor brev ’

e ra a quest i occh i morent i !

Amor d i luce m i s tanca gl i sguard iChe g ià la morte appanna ,

Ed un desio m ’ affannaD i non gustato voluttà

,ma tardi .

Se la tazza di balsamo e d i feleChe mesce all’ uom o i l mondo

Libe r po tess i al fondo,

Forse una s t illa trovere i di mele .

Forse i l ben trovere i nella v icendaD ’ un avvenir miglio re ,

Forse un ignoto coreChe risponde rm i po ssa , e il m io comprenda .

Cade la foglia,e nel cader saluta

Con fi oco mormori oIl ramoscel natio

Che per sempre abbandona,e va perduta .

Cos ì,mentre la Musa ancor m ’ inspira

,

Quest’ egra an ima mi aDell’ ul t ima armon ia

Fa mestamen te r isonar la l ira .

Page 389:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA A . LAMART I NE .

VISIONE .

Sali,o candida face

,il fi rmamen to ,

E squarcia il velo che le cose oscura ;Sal i i l trono degli astr i

,e delle spen to

G iorno conforta la mesta Na tura .

Oh come il tuo soave as tro d’ argentoSplende ben igno su lla mia sventura !L ’ occhio che pauroso al Sol n ascondoR iapre a te di lagrime fecondo .

Guida tu per la queta omb ra i l m io passoA quell’ amato avelloOve cadono a sera i miei gi nocchi

,

Ove,Oh dolor ! quest’ occhi ,

Convers i in un ruscello,

Bagnano inesaudit i un freddo sasso .

Ma che vegg’ la pietra

Len ta len ta s i odo un b isbiglioCome lon tano lamen tar d i cetra …

Un v ivo lume mi saetta i l ciglio … .

Chi se i,lucente forma

,

Che nel bu io t ’ avanz i a taci t’ orma ?

Page 391:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

390 DA A . LAMART I NE .

RIMEMBRANZA .

V eggo i l fuggir dell’ ore

Ma l’ orma non vegg i o delle fuggen t iNè v’ ha cosa mor ta l che t i rammen ti

,

Ultimo sogno del perduto amore !

D el mio mortal v iaggioAff ollano i veloci ann i la tracc ia

Come stacca te dall’ aride bracciaIngombrano le fogl ie i l p i è d’ un faggio .

Già l’ occhio al di s i ch iude ,G ià torpe i l sangue nella fredda vena

,

Come al soffio invernal che l ’ inca tenaL ’ onda d ’ un ruscellet to o d ’ un palude .

Ma pari all’ alma eternaOve del tempo la rag ion non vale

,

L Immago tua belliss ima,immorta le

,

Del mio cor si fa trono,e lo governa .

Quando un funereo veloMi celò de’ tuoi san ti occh i i l sorr iso

,

E da te sulla terra in fu i divise ,

Levai lo sguardo,e ti r iv idi in cielo .

Page 392:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

R IME MB II ANZ A .

E la li veggo ancoraMes ta e p ie tosa del m io lungo duo le ,

Come nel g iorno che prendest i il vo loSull’ aureo nembo di nascen te aurora .

Le tue fo rme celes t iTi se gu irono in c ielo ,

e la sc in ti llaChe morte est inse nella tu a pup i llaD i perpe tu i splendor i iv i accendesti .

Un aere p iù serenoAgita come d ianz i i tuo i capelli ,

Che l iberi e sc orren t i in due ruscell iVelano ancora i l v ir gina l tuo seno .

E d i qu el velo all’ omb ra

39 !

Che rattempra i l tuo ragg io,e non l ’ o ffende ,

Tu a lba im i t i che d i rosee bendeLa lieta fron te del ma t tino adomb ra .

Ben la diurna lampeTrova il ripo so della gran carr iera ,

Ma l’ imag ine tua , che non ha sera ,Eternamen te nel pens ier m ’ avvampa .

Te sola in terra asco l to !Veggo in terra te so la ! in c iel te so la !

M i geme il venticel la tua parola,

Mi dip inge la vana onda il t uo volto .

Quando ogn i cosa tace,

Quando i l sonno conforta ogn i v ivente .

Mi susurra il tuo labbro arcanamenteTeneri accent i d’ amore e di pace .

Page 393:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

392 DA A . LAMART I NE .

Quando Immenso veleTrapungon o le stelle a l firmamento

,

Quando ogn i lume sulla terra è spento ,

Nel più care i o ti vegge as tro del cielo .

Fin n e’ soav i incens iChe mi reca de’ zeffi ri il sosp iro

,

I l tuo soffi o,il tuo molle ali to ie spire

In una dolce i llusi on de’ sensi .

È la tua mano caraChe rasciuga inv is ibi le i l m io pian te

,

Quando da i mali della v i ta affranteCerco in D io la mia pace a piè dell

’ ara .

Tu ne’ riposi miei

Pie v i il r istoro d’ un ’ eterea calma ;Tu nell’ affann o che m’ assedia l’ almaSplendi luce amorosa, e mi r icrei .

E verrà di , che scio lteL ’

ingrato nodo che quaggiù m’ allacc ia,

Salire giubilando alle tue bracc ia,

O sospirato mio sole conforto !

Le nostre an ime alloraV e leranne confuse in un amplesso

,

Com e due suon i d’ un l iuto istesso,

Come due raggi d’ un ’

istessa aurora .

Page 395:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

394 DA A . LAMART INE .

LA SOLITUDINE .

Sovente alla montana ombra de’

faggiSoli tario m’ ass ide , e tu tte ie scorreLe soppost e campagne in var ie aspettoProlungate al mio sguardo . Ivi serpeggiaRomoroso i l torren te ed in oscuraLontananza s i perde . AddormentatePe sano la le brune acque del lago

,

Mentre da’ suo i lavacri i l vespertinoAstro s’ i nnalza . Al vertice de’ me ntiSplende un ul timo raggio

,e già solleva

La reina dell ’ ombre il vapore seCe cchie

,ed imbianca di soave luce

I confin i del cielo . Un suon devotoDalle torr i s i mu ove i l pellegr inoL ’ ascol ta

,e i l rombo delle sacre squille

Va per l’ aere confuse al mor ibondoSospire r della Ah più non scendeA quest’ an ima oppressa il m esto addio

Della luce che muore alla NaturaO desert i del mondo ! io v i contemplo

Come un ’

ombra vagan te,e indarno aspetto

Page 396:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LA SO L ITUD INE .

Che risch iari gl i estint i il l ieto Se leDe ’ v iven t i L

’ i ncerto occhi o mandaiD i collo in ce l le ; dall

oecaso all’

or to

Tutto io co rs i i l crea to , e diss i al co reNon avra i dal creato altra do lce zza !Forse i boschi

,le vall i e gl i ab i tur i

Han lus inghe per me ? Senza l’ igno teBen

,ch’ io cerco anelando e non r i trovo

,

O fiumi,e so l i tud in i , e fores te ,

Altro non siete vo i che un gran sepo lcroChe nasca o mue ra if Sol

,che nebuloso

O sereno risplende , a me che g iovaNulla i o spe ro dal giorno . O v

’ io po tess iVarcar gl i spaz i che il suo raggio inonda ,P iù non vedre i che tenebre e s ilenz io .

D i quan to egl i r i schiara in cie lo e in terra,Nulla è caro a l mio cor

,nulla io d imande

All’ intere un iverso Oltre la speraChe pe r cenno d i Dio le c ircoscrive ,Ove un Sol più felice a p iù fel ic iMondi sorride , di veder confido ,Sc iol ti allla questi ceppi

,i l lungo sogno

De’ miei stanchi pensieri ! A quella fonteBerra la s it ib0nda anima miaTroverà finalmente amore e speme ,E quel ben che la in fiamma

,e sulla terra

Alcun nome non ha Chè non m’

è date0 m io vago sosp iro a te levarm i

Sul rosee carro del ! aurora ? E quantoR imarrò peregrino i n questo es igl io ? …

Quando i l ve rno s ’ avanza,e rende i l bosco

395

Page 397:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

396 DA A . LAMART I NE .

La sua veste alla terra,i l vespertino

Z effiro si commove , e nella valleLa raggira e la sperde e me che sonoPari alla foglia ch’ appassi

,me pure

Raggirate e sperdete,ae re pietose

Page 399:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

398 DAL DUCA D I R IVA .

Mentre van le segrete e re velociCorrendo i l tuo sentier

,

Son la v ita e la morte ignote ve ci,

Misteri al tuo pensier .

Che t i giova cercar se dumi e fioriPer v ia t i spunteran ?

Ridi e dormi tranqu illo ,e non t i accor i

L ’ i ncogn i to diman .

Oh dal p lacide sonno , eh non t i scuotaChe il bacio dell ’ amor !

Il bacio che pe rran sulla tua ge taLa madre e il gen itor .

V olgim i sempre i l v i so tuo , che soloRaccense lar mi può ,

Se le addolc irmi i l calice del duoleChe l’ alma mia vue tò .

Alle r che tu r ispondi alle carezzeDella materna man

,

Beve un sub ito obblio delle amarezzeChe fure e che saran .

Aller che del tuo r iso io son bea te ,

Bel labro pe rpe rm ,

Sfido l ’ ire po tent i e l’ arruffatoCipiglio del dest in .

Ma V ’

e qu i dolce che non torni amare ?Mi sfugge in un sospir

La corta gioi a,se ti guardo ,

e caro,Pensando all’ avvenir

Page 400:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

A M I O F IGL I O GONZALO .

Oscure en imma ch’ io medesmo ignoro,

Come le ignor i tu ,

Ne l ’ arte umana,nè i l saver , nè l

e re

D i sciorle hanno v irtù .

Cade un v irgul to da v ita ! rose toNell’ acque d ’ un ruscel,

Che l ’ erbe e i fiori trasparente e quetoCopre d ’ un tenue vel.

Fel ice se fra’ g iunchi in margo al r ioS’ a rres ta e me tte i l fior ,

E sotto l’ ombre del cespo natioSpiega i l na tio vigor .

Che se poi la scherzosa aura lo gettaDal ceppo suo lon tan

,

In un flutto magg ior che dalla vet taScenda fremendo al pian ,

Trovar po trà su ll’ arg ine vic inoR icovero gen t i l

,

E crescere pomposo in un giardinoBlandi te dall’ april .

Ma se quell’ onda all’ ocean lo ti ra ,

Ch i lo pe t ria salvar ?Come il nembe fuggi r che le raggi raPer l’ infi ni to mar ?

Sventnrato virgulto ! o dèe nell’ imeSommergere e per ir

,

O fi t to d ’ uno scoglio al salse l imePer sempre inaridir .

Page 401:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 403:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

402 DA G . M ILTON .

D AL SANSONE

T RAGED IA .

CorroQuesto loco deserto

,e ve riposo

Dar alle membra ma r iposo indarnoCerco a i pensieri irrequ

'

i eti : a guisaD i ladron i s i gi t tano fremendoSul la mia tracc ia so l i taria

,e straz i o

Ciò ch’

ie fu i rammentando e ciò ch 10 sono,

Fan di m e senza pe sa . Oh ma la prima,

La più crudele delle mie sven ture,

E questa oscur i tà che mi circonda .

Cieco i n m e zzo a i nem ici Oh peggio assa iD i pover tà

,di carcere

,di cepp i

,

Di languen te vecchiezza . CreaturaTan te abbiet ta non è che di miseriaM i vinca . Striscia i l verm icel

,mà vede

Mentre in un mar di luce io sto sepolteNelle tenebre . O bu io

,e bu io

,e bu io

Sotto un pieno merigg io irrevocab ileNo tte eccl isse perpetua e d’

ogni spemeD ’

albòr deserta ! S e la luce e tan teNecessaria alla v i ta

,anz i è la v i ta

Se menzogna non e che delle spirtoFacc ias i un trono perchè ma i la v istaAl frai e è confidata e rbe degl i occhiChe può spegnere un sof fio ?

Page 404:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

EPIGRAMMA .

Oh come i l tempo ruba tor degl i ann iVen t i a me ne rap ì su i prest i vann iDella mia primavera al l’ ult im ’ oreG iun te son io ,

nè cols i un solo fiore .

ADS

Page 405:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

404 DA G . H ILT O N .

F R AMM E NT O DI U NA C AN ZON E

SULLA NASCITA DI GES! CR ISTO .

Era l’ inverno,e ’ l pargolo celeste

V enta fra noi ravvelto

D i rozze umili v es teE la Natura anch’ essaPer simpati a segret aCo l proprio Creator

,s i di spogl iava

Della sua pompa l ieta .

Tempe non era di gio ir cel Se leL’ amante suo

,ma chiuso

Quell’ amorose affettoSe t te innocente geloD ’ un san to s i cepria v irgineo vele .

Stava in pace la terra,e ch i la regge

In s ilenz io attendea,com e sen ti sse

L ’

avvicinar d’ al t issime sovrano .

L ’ aure blandiane i flutti,

E con sommesso accen toPresagian ne v i gaudi all ’ oceano .

Atton ite ed immote

Page 407:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 408:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA LU CREZ IA DAV IDSO N .

AD UNA STELLA .

De ll’ astro della se ra

,

Gemm a che adorn i i c ie li,

Com e des ia quest’ animaOppr essa e prigion ie raLe sue ritort e in frange re

,

Libera a te volar !

È pur soave e caraLa luc e e nde t i vel iOh fe ss i tu la fiacco laChe la rag ion risch iara ,E spe ttri fuga e tenebreDal suo div ino al ta r

G l ’ igno t i ab ita toriChe del tuo lume alliet iMa i non fallire ; incogn it iSe n loro i nos tri errori ,Nè

,traviando

,mosse ro

Dal c ielo un Reden tor .

Page 409:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

408 DA L UCRE Z I A DAVID SON .

Come i l tuo lume istessoPuri

,innocent i e l iet i

,

Cogl i Angel i s i s tringonoIn un fraterno amplesso

,

Intu enane cogl i Angel iE tern i inn i d’ amor .

Nub e non e che appann iQuel tu e sereno

,0 s tella

Inavvert it i e floridiScorrono i giorn i e gli ann i

,

Ne mai pens ier l i novera,

Nè li r ichiama in due l.

Pupill a della sera,

Gemma che i l cielo abbella ,Com e alzerà quest’ an imaO ppre ssa e prigion ieraDal suo terreno carcereAl tuo bel ragg io il vol

Page 411:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

4 10 DA P O N SARD .

Rema sarà . L’

O racolo del DioFavello d i tal gu isa ; e da quel pun toSparve il toro dal tempie e non m’ avv idiPer che via dileguò . Dell’ ostia a veceMe sul l’ ara trova i lunge distesaAttendendo i l cader della bipenneChe pendea su l m io capo . E mentre io stavaPal lida sull’ al ta re

,u scì dal fi anco

D i marmoreo pilastro un gran serpen te,

Che s triscie sul te rreno,e lungh i e tardi

D istricando i suo i nodi a me ven i aCome a sua preda natural … G i àG i à dell’ orride spire il gel mi preme …

Mi s i r izzano i cr in i i l raccapriccioMi scorre in ogn i fibra

,e la parola

Mue r nell’ aride fauci a quella stretta .

Vell i inggir,ma non po tei . Confi tta

Le spaven to m ’ avea . L ’

orr ib il feraTut te m ’ avv it icchio

,come un immenso

Bracci o,le membr a e sollevando i l capo

,

Da cu i la lingua,come stral

,v ibrava'

,

Gl i occh i Suoi,che pareano acces i tizz i

,

Ne’ m iei ficcò d ’ un ali to mortale,

Pari a l Iezzo de’ tumol i,mi spinse

Una buffa nel volto,e

l

la person aR ice rcandem i tu t ta

,il fi ere den te

Presentiva i l: p iacer della fe ri taChe solcarv i pen sava . Oltre non vidi .L ’ avversar io fuggì

,ma fi tto i l core

Mit lasciò d’ una punta ; ed O h porten toLa re ssa p ioggia che scorre a su i marmi

Page 412:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

SOGNO DI t.ucns zm . M t

Dalla piaga del cor , figl io, cadendo ,

Nume ros e coort i e più gremi teChe le blad e ne

'

so lch i . I ba tta gl ier iRècavane per segno ( an z i che fasc iD i v iren te gramigna ) una dora taAqu ila a somme d ' una ferrea piccaE le quattro del mondo oppo s te plagheQuella grifagna minacc iar parce .

— Desta alfln m i trova i ; ma tan to impressaDella mia V IS lO II

,che fredda , acuta

Sen t ia la pun ta dell ’ acciar nel seno ,Ed ancor ve la sen te . Or ben ,

nudrice .

Puo i ch iarirme ne il sensoLe Nudr ice . le non ti posso ,

Pria d i pensarv i,sa tisfar . Ma l’ opra

Non perc iò s i ral len t i : a ll e canzon iL’ opra s’ accorda .

( Fotgendon'

a d u na sch iave )

G iov inetta schiavaTu che se’ nata dell’ Ion ie in riva

,

E la musa d ' Ellen ia i l don t i feceDell’ armon ia

,con numer i la t in i

Cantane la canzon del la tua terraMen tre per la seg reta ombra del fa toLa m ia mente s i aggira .

(La schiava come . )

Tac iturneDegl i uom in i monarca e degl i DeiFa dal l’ urna Morfeo la prezi o saSua rug iada ender , che le crudeliCure togl iendo , d

un sopore arcane

Page 413:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

412 DA P O N SAR D .

Pene tran te,soave i pet t i occupa .

In quest’

e ra su i monti in ce ronatiD i sonore foreste il cervo sbucaCenfidente dal chiuse ,

e più non temeLe mortal i saette onde risuonaDella v irge infall ibi le il turcasso .

Perocche le tue braccia,Endim

'

ie ne

Quel le sen che n e’ tessa l i d irup iAllacciano Diana e le obblia teSue div ine quadrella . E dolce il se nnoChe succede al lavor

,ma della morte

Queste figlie dell’ Ombre è pur fratelloE non poche pupille addormentateSorr idendo la sera

,aprirsi a ma ne

Non potran che nel bu io e n el s i lenz io ,

Nè più la luce riveder del Se l e,

Nè de ’ car i l’ aspetto,a cu i non diere

L’ ultimo

Page 415:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

M ti DA W. C O E THE .

Or s’ alzan o t ib ie,s i p i egan ginocchi

,

V ’ accadono orrendi nov issimi gest i !D i nacchere a gu isa

,di tast i mal tocchi

Vi scricchiola e crocch ia lo strano tene r .

L i guata i l te rr iere con muto sogghigno .

Nel credulo orecchio gl i soffia i l MalignoDiscend i

,ed un manto rapisc i a color.

E tosto l’ impresa succede al pen s iero .

Discende,r i torna

,rinserra le porte .

La Luna fra tanto sul campo d i morteL ’ orribile danza con tinua schiarar .

Ma 1’ un dopo l’ al tro svan isce lo stuolo ;Racco l te di nuovo nel bianco lenzuo loCon Sordo bisbigl io so tterra dispar .

Se ] un ne r imane che ' Intoppa,che fruga

,

Che brancola e palpa per tu t ti gl i avell i .Alfin non incolpa vornu de’ fratell iPerchè la sua veste nell’ aria fiuto.

S’ ‘avve 'nta alla te rre ; ma sub i to indietroLa porta devo ta ributta lo spetro .

V ’

e sopra una croce, ,varearla non può .

E pure i l suo man to convien che riabb ia ,N è Spaz io gl i resta per lungo con s iglioA i gotic i spe rti dà rat to di pigl io ,

Da questo su’

quello s’ i nerpica e sal.

Cogl i emer i in are e s"

aggrappa ,s’ aggira ,

Qual ragno gambuto , di spira in ispira .

I l m ise ro e co l to qu i fuga non val.

Page 416:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

LA DAN ZA DE’ MORT I . 4 15

Le str inge un terrore convulse crescen te ;R idargl i vorrebbe la veste rapita ,Ma . i l lembo s’ impiglia d’ un cardine a l den te ,

Nè res ta al te rr ie re più soffio d i v ita .

E g ià della Luna— s Imbruna i l'

D’ un co lpo sonore la squ illa r in tocca

,

Le scheltro d i rocca sul dure terren.

Page 417:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 419:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

4 18 DA F . S CH ILLE R .

B ru to . O da vent i pugnal i ombra fer i ta,

Perchè torn i alla luce i l van desio ?Ge ssa i l dolor superbo

,e della v ita

Entro i l ge rgo infernal be vi l’ obblio .

F uma (es tremo olocausto) alla traditaL ibertade in F il ipp i il sangue m ieSul fere tro di Bruto e Roma in pian te

,

Mentre v e la le spir to a Radamanto .

Cesar e . Tu pure,e Bruto

,figl io Lasc iato

T ’ avrebbe i l mondo l a paterna mane !Cesare t i fu e l’ hai svenato ?Va ! tu fost i maggior d’

ogn i Romano .

Quel pugnal nel m io fianco in sangu inatoT i fe grande non sol

,ma più che umano .

A dir t i questo r ivarcata hoNocchiero

,or mi tragi tta a ll’ altra sponda .

B ru te . Sostat i,

Un lauro a quello ugualeChe circondò di Cesare la chioma

,

Non ha co lto fin ora alcun mortal eSe non quel Bru to che suo figl io ei nome .

E quell’ un potè fars i a lu i fataleCom ’

c i s i fece al popolo d i Roma .

Cesare è spento de ve Bruto ha v i ta .

V enne ! io fugge la via da te segu i ta .

Page 420:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

4 f9

ETTORE ED ANDROMACA .

Androma ca . Ve rra i dunque per sempre , Ettore caro ,D ividerti da me ?

Cefar dove d ’ Ach i lle i l crudo acciaroPage (I

’ ost ie all’ am ico ancor non è ?

Da chi tuo figlio apprendere dovrebbeLa lancia a palleggiar ?

A r ive r ir gl i Dei,se te pur debbe

Rapir l ’ onda del ! an to ed a ffogar ?Lasciami

,cara donna

,e qui mi reca

L ’

aSta agl i Ache i fa tal .Ilio spera in me solo

,e fra la greca

Oste un ballo m ’ a ttende es iz‘

ial.

Pe serà sul fanciul, se il padre è ucc iso,

De ’ nostri Dei la man ,

E no i c i rivedrem là n ell’ El ise ;Che per la patria non si cade invan .

udrema ca . Non p iù d i tuo bell’ arm i i l lampo

,i l suono

Batter farammi i l co rQu i vedrò la tua spada in abbandono

,

E cadu te di Priamo ogni splendor .Tu n ’

andra i per deserti,ove in fin i to

Buio t ' avvolgerà,

O ve pigro , gemente erra Coc i to ,E dove in Le to l’ amor tuo morrà .

Page 421:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

420 DA r . S CH ILLE R .

E ttore . Levar quell’ obbl ioso arcano rioTut to dal cor mi pu ò

,

Ogn i dolce pensiero ,ogn i desio

,

Non l’ am ore immortal che m’

infiammò .

Circa le mura infur ia e scorreL ’ eroe sterm inator .

C ingim i il ferro e cessa i l due l d’ Ettorre,

No,cara

,in Lote non morrà l ’ amor .

Page 423:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

422 DA CRIS T I ANO Z E DL I Z .

Per sen tier di zaffi ri e d i piropi,

L ’ aureo cocchio del Sol che temperatoDal vapor mat tu t ino i l mar vest i aD ’ una fiamma sanguigna e po i d’ un fiumeAbbagl ian te di ragg i ; ed or vedeaRabbu iars i i l convesso

,e torreggiando

Nube a nube affollars i,e sull a faccia

Dell’ un iverso declinar la notte .

E sent ia lo Stormir degl’ ippogr ifiAgg iogat i al suo carro ,

e l’ agi tars iDelle orrib ili penne e dell e g iube .

Po i la Luna e le s telle usc ir dall’ ombre,

E danzan ti nel vuo to argen te i lumi,

E piovere da quell i una dolcezzaD i q ui eto splendor su i tenebros iCampi che trasvolando io percorrea .

Ed ecco b iancheggiarm i , in nebulosaLon tanan za confuso

,un breve pun to

Che sorgea da’ maros i

,irradi at i

Dal fi e co lampo de lla Luna . Oh ! giunt iSiam ne i ? R ichies i la spir tal m ia guida .

E quella : In poco d’ ora . Andiam ! mi segu i .

E lieve l ieve r ipiegar sent i aV er l ’ inosp i te lido i l pe rtentosoManto che

"

ne traea per tanto cieloCome in plaustro di nemb i .— E fuor dell’ acquUna rupe sol inga ergea la cresta ,E nul la altro che mare

,interm inab ile

Mare , i n cerchio diffuso ,a te rgo , a fron te

M’

affaticava le'

pupille : un l ido ,Una costa v iren te al desolato

Page 424:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

S AGG I O D I U N PO EMA .

Emispe rio d i flutt i invan chiedea .

Ru‘inata dal c ielo in que l profondoPareami la scogliera , e cong iurateTutte l’ onde mar ine ad ingo iarlaInfer oc i te le ba tteano i fi anch i .Ed e lla s i r idea dell ' i ndefes soRomoroso t ravagl io

,e non curan te

L ’ e te rna rabb ia consumar lasciavaPerchè Dio fa v i pose , e fi no al giornoChe non ha sera , vi starà . l’e savaSul vert ice un feretro ed una spada ,

Unico freg io,r isplendea su quello .

V ’ era un lauro v icino e fulm ina toDalla fiamma del c iel ; tal che d i v isoN ’ era i l gran ceppo che pur or mandavaV igoro se ed al tere al c iel le bracc ia ;E benchè fulm inato , ancor viveaVerdegg iavano ancor gl

' infran t i ramiD i m ira bile fronda e la bufera

,

Cu i parco del des tino abbandonateNon ne sterpava le cupe radiciChe l’ E te rno vi fisse acc iò rimangaNe’ seco l i fu tur i un monumen toD i severa g iust iz ia . Un reg io scet tro .

Un d iadema spezza to ed una ves taD i cand ido armell ino

,i llustri insegne

D i t i rannia, g iaceano al su o] con fuso .

E la disperse dalla man del fa teCome a deriso dell ’ es t into . lo vid iSco lorata la porpora

,brutta ti

Quei s imboli pomposi e folgorant i

423

Page 425:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

424 DA CRI S T I ANO Z E DL I Z .

D ’ una grandezza che cessò . Ti debboQueste loco nomar ? (la m ia fedeleScor te prornppe) : i s imbol i spiegar ti ,Miserab ile fregi o a questo avello ?Taci ! ah tac i ! io risposi

,ed un ignoto

Sentimen to d’ angoscia a l cor mi scese .

Dunque io premo la zolla,e ve r iposo

L ’ ossa tue r i trovar ? l e tue superbe'

Ossa che tutta sbigo ttir l a t erraMen tre le governava i l tuo pen siero ?Dunque un povero lume a te non restaDell ’ immenso splend

'

er'

che t i r ic inse ?I l tuo tre no è sovverso

,in bran i e l’ e stro

Che si tenace t i avvolgea ,distrut te

Le tue cen to corone,e fin l’ alloro

Dal fulmin e e sfrondato . Il sanguinosoFerro sol tan to sull’ avel risplende ,Sull’ avel che dai turbin i percossoPreme un orr ido scogl io in mezzo all’ onde .

Derel i tto qu i giac i ed incempiante … .

Dunque alcun non t i amò ? … L ’ addio prendev iDalla v i ta mortal sulle tremendeSoglio dell a immortale , e nelle fron t iChe t i s tavano attorno invan cercav iQualche no ta s embianza … ed ah i nessunoDella turba infedele a cu i gittastiLe corone e gl i scettr i allor t ’ apparve !Nessuno al raggio del cadente SoleS’ accostò degl i an t ich i astri seguaci .Il tuo spirto affann0so in un lamentoPassò la bu ia sogl ia

,ed un

’ amara

Page 427:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

DA' CRIS T I ANO Z E DL I Z .

Che fastos i recar le sue ca tene !Od

'

iarlo,o malnati

,era concesso

Ma la codarda irr ismn non g iungeAll’ altezza sublime ev’

ci s i assi se .

Un turb ine egl i fu che dall’ eternoTron o discese—a r ipu rgar l a terra ,E fe ch iaro ai mor tal i onde ven ia .

Dunque al suol le ginocchia,e sciagurati

,

Che bacias te tremando i suo i ves tig iQuand’ ei della di v ina ira min istroSovra i l capo vi s tette . E i non caddePer umana v irtù

,ma quella possa

Che dalla polve lo i nnalzò, . db nu e vo

Nella pol ve lo stese ; e voi po tete ,Voi millan tarv i della gran caduta ?le

,che strins i l ’ acciar nella battaglia

Cen tro i l Forte fel ice,al Forte in ceppi

Non insul tai . — Del lauro,in questo dire

,

Svels i un p icciolo ramo e lo m i = chiu si

Per ricordo nel seno . Oh,m’ allon tana ,

M ’ allon tan a di qu i ! fuggiam da questaLagrimevole spiagg ia ! (al mio custode

Cos ì gr idai . ) Qual al tra umana sorteSarà degna di p ian to

,ove nel s ia

Questo prosteso dalla man di vina ,Pe rchè cieco d i glor ia, inebbri atoDella sua vas ta amb iz

ien,si r ise

Dell’ umana natura ? Oh“via ! fuggiamoDa ques to loco

Page 428:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

N O T A .

Pag . 44 e 45 .

Quando,cara Francesca

,ins iem p iangemmo

Tu de ’ padri i l migl iore,io degl i amici .

Con ques ti vers i affettuosiss imi Francesca Lu tttgeva la morte di suo padre

Ed è dunque cos ì . Tn n’

ha t"lasc ia te",

0 dolce , amato padr e ! e iamm t i chiama

La nostra r oce, e p iù non se i che brama

D i m or i de sola t i .

For se (questa spe ranza I ddio consento

A ! nostro p ianto)Le spir to tuo c i sente

E 3’

aggira non r is to o noi da cant‘

o .

Oh che se r ia di ne i m ise r i a lloro

Che ne str ugge il dolore ,

Se quella speme non ci fosse in corte

Che addita a ltro dimor a !

E gli a/77i tt i occhi ne shu*e rqendo

'

nl loco

O ve t u sta i ,

P a r ne d ica : T ra poco

V i .vnrò‘r oso non

‘r ibe lf0 ma i .

Page 429:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 431:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del
Page 432:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

INDICE DEL VOLUME PR IMO .

Avviso nl Le ttoro . Pag .

A r t e . A lîr l t l o F a n tnnle .

Alla Semplicità .

Pe nsie ro e Cuore .

Ad Antonio Gazzole tti .Torquato Tasso in sant

Anna .

Ai ciechi de ll' ospizio di SanMarco in M ilano .

A l re Luig i di Bavi eraPe rchè non ho cre a to .

A G iorgio Byron .

Conforto de lla vita la poes ia .

La sa la de lla Radae le e C orreg gio ne lla pinacot e ca diDre sda .

Alla Malinconia . Canto .

Carmina non don t panem .

Alla tomba di F . Schille r …

Sos piro a lla pa tria .

I nformo

A una bambina dorme nte .

A France sca Lu ttiA Vince nzo Monti .La Sch iava ne ll

Harem .

Ad Andre a Ve rga .

Suore di ca rità .

U na viola di marzoU na viola di magg io .

I l can to

Privo di le tte re .

A ll’ I ta lia .

Alla tomba di Napo le one .

I . SventuraI l. G loria .

431

A France sco Pe tra rca . Pag .

Moriamnr pro re go nostroMa ria The re sia . Dipintodi F . Haye z

Ad Ade la ide R is tor i .La P ia zza de lla Concordia .

R imemb ranze pe nose .

A lla Musa .

Dn usto .

Ve ne zia ed InghilterraL ’

u ltimo fiore .

L’

O ran te , sco lpi ta da V in

cenzo Ve la .

A r te .

Ad una sposa .

I l pensie ro . Inno po lime tro .

Ri tra tto di donna M atild eJuve . D ipinto di France sco Haye z

A Ca te rina Bre nzoni , accom

pagnandole a lcu ni mie ive rs i giovanili.

In morte di una bambina .

La De solata , scolp ita da V ince nzo Ve la 80

A G iuse ppe Be r tin i , quandorecava a lla e 5pos izione diLondra l’ epo teos i di Dante da lu i sma ltata sulvetro .

A Fe lice Romani .Solitudine e d amici ziaLa Fiducia in Dio, scolpita da

Lore nzo Bar to lini .Ince rte zza .

A Iacopo Fosca ri , che prendecommiato da lla sua fami

Page 433:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

432 I ND ICE DE L V O LUME r am o .

glia prima di sal ir e la navede ll’ e s ig lio Pag . 87

L ’

ava al nipote 88

A lla tomba d i Volf . Goe the .

Ad un am ico

Sospiro a lla g ioven tù .

La speranza

A ll’ Am e ricai ta lia a D io .

A l conte Ma tteo Thumm.

Ad una m adre

La musa al poe ta .

L ’

O ranteA Gian Carlo di Negro , chie

dente all’ au tore ve rs i inm or te di una giovine tta . 107

A lbano T omase lli . 109

O fe lia , d ipinta da GiuseppeBe rtini . 1 10

A Giovann i M i lton . li t

G io . M il ton a Mar ia Powe ll . “5A lla g en ti l donna Clara de

L utti .P er una Sposa

P e r la sore lla anch’

e ssa fidan

za ta .

De l irio .

Ad una Sposa .

A Dio pe rchè dal l’i ta lia allon tan i i i chole ra .

Mors O p tima r e rum .

Ve rsi scri tti in un libro di r icordi .

Bolgiano .

A lla Na tura .

A G iul io Carcano .

Ad una m adre .

Ad una madre ne l le nozze

de lla sua se condog enita . 141

Ve rsi scr itti in un libro dir icordi .

Benaco .

Pe r l’ aper tu ra de lla nuova

s trada a lpe stre che da

R iva m e tte alla valle diL e dro costeggiando l’orr ido di Pe nale .

A donna Clara de Lu tti . Pag . 163

Dolore e confor to . 165

A l sonno . 167

Salu te . 168

Nel g iorno del tuo nom e . 169

Ad Andre a Maffe i Lore nzoCos ta .

in mor te di Gian—Carlo diNegro .

E tà dispar i .

Dolor segre to .

A France sca Lu tti .I . O gni cosa argom ento

di poe sia .

I l. Cul to de ll’ ar telll. Ne l g ior no del suo no

m e

lV . Pr e se ntandole la m ia"

traduz ione de l P arad iso perduto . 184

Tempo . 185

E te rni tà 186

L ’

anno . Genna io . 187

Febb raio 188

M arzo . 189

A pr ile 190

Magg io . 191

G iugno .

‘192

Lug lio . 193

Agosto . 194

S e ttembre . 195

O ttobre . 196

Novembre . 197

D icembre . 198

Rosm ini . 199

A Ce sare Be tte loni verone se . 200

A lla sposa . di‘ Giuse ppe Ber

tin i .La Poe sia e le Be lle A rti che

sce ndono in te rra dipintod i M . Concon i .

Fre ddo e stivo .

Se polcroLa triste zza , dipin to di Fran

ce sco Haye z .

A Lu ig i Carre r .

U n genie tto colle mani piene

Page 435:  · lr AL LE TTORE. ora al pa ssato, ora al fut uro in tra ccia di dolori, quando il pre sente n ulla gli offre che lo amareggi? In questi momenti appunto pare che il pe nsiero del

434 I ND ICE DE L V O LU ME r am o .

G . M ILT O N . A Cromwe l. P ag . 401.

Dal Sansone , tragedia . 402

Epigramma . 403

Framm ento d i una ca n

zone su lla nasci ta di

Ge sù Cristo .

Da LU CR E Z IA DAVID SO N .—Ad

una stella

DA Pons… n .- Sogno di Lu

cre zia 409 Nota .

DAW. GO E T HE . La danza

de’

mor ti . P ag .

DA F . SCH ILLE R .—Ce sare e

Bru to negli e lisi .

E ttore e d Androm aca .

DA CR IS T IANO Z EDLI Z .—S ag

g io di un poema in ti to

lato Corone funebr i . 42 1