Lorenzi 27102004

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Teoria del movimento e cenni di teoria dell’allenamento corso istruttori 1° di livello

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Teoria del movimento e cenni di teoria dell’allenamento

corso istruttori 1° di livello

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il vizio (del movimento) non è padre dell’ ozio

da soli

o in compagnia

per partecipare

oppure per vincere

per star bene

forse solo per piacerci di più

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cerchiamo spazi, tempi, occasioni per muoverci

tentiamo di dare sensibilità, affidabilità, disponibilità allo strumento deputato alla realizzazione movimento:

l’ apparato locomotore

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Capacità motoriesono i prerequisiti indispensabili per la

realizzazione del movimento

velocità

resistenza

forza

capacità condizionalipotenzialitàmetabolichemuscolari

mobilità

capacità intermedie

adattamento

controllo

direzione

organizzazione

capacità coordinativeprecisione

delmovimento

capacità motorie

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Tutte le prestazioni

le più eleganti

le più efficaci

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ma anche le più goffe e dispendiose

sono legate da una serie di elementi:

i fattori della prestazione

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I fattori della prestazione:

• Controllo

• Costituzione

• Condizione

• Coordinazione

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Il controllo

l’insieme dei processi, emotivi,

cognitivi e motivazionali.

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Le caratteristiche antropometriche (anche trasmissione genetica):

� misura dei segmenti corporei

�composizione corporea

� mobilità articolare

La costituzione

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è la capacità di un distretto articolare di realizzare un movimento nel modo più ampio possibile

mobilità articolare … già!

� sistema scheletrico

� apparato muscolare

� sistema nervoso

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�la massima velocità di esecuzione

�la forza massima

�l’economia del gesto

�l’apprendimento tecnico

Lo sviluppo inadeguato della Mobilità Articolare limita:

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Alcuni distretti articolari

collospalle

busto

anche e gambe

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agonisti ed antagonisti

L’impulso nervoso che raggiunge la fibra muscolare ne determina l’attivazione, cioè l’accorciamento. L’accorciamento di tutte le fibre muscolari disponibili rende possibile la contrazione dell’intero muscolo. Il muscolo attivato che si contrae è definito AGONISTA.

Da Livio e Viola

L’accorciamento del muscolo AGONISTA ha una conseguenza: l’allungamento “forzato” del muscolo che compie il movimento opposto. Questo secondo muscolo è denominato ANTAGONISTA e in pratica permette di bilanciare l’azione dell’AGONISTA. La capacità di contrarre l’AGONISTA e di rilassare l’ ANTAGONISTA, consente di operare correttamente sulla mobilità

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Il livello di efficienza delle capacità condizionali:

La condizione

� forza

� resistenza

� velocità

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Limiti di velocità�L'incremento della velocità di traslocazione si realizza con una crescita della velocità della mano in acqua.�Attenzione all'aumento della frequenza dei movimenti: può salire eccessivamente a discapito della velocità di spostamento in acqua�Attenzione all’ampiezza dei movimenti: può ridursi fino a compromettere l’efficienza del gesto. L’accorciamento involontario dell’ampiezza di una sequenza motoria, ad esempio della bracciata, può essere legato:�a) ad una carenza di forza b) ad una inadeguata percezione del movimento

La verifica del tecnico consente di evitare l’acquisizione involontaria ed incontrollabile di azioni errate

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Due parole sulla forza

Non sempre la forza si esercita in questo modo

.. e non sempre gli attrezzi disponibili sono dell’ultima

generazione

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Il nostro corpo è già un ottimo attrezzo

Piegamenti braccia

Trazioni

Piegamenti gambeAddominali

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Carico fisico:l’insieme degli stimoli dell’allenamento

3° Il carico può essere:• interno:risposta dell’organismo allo stimolo proposto

• esterno:è il compito proposto, lo stimolo utilizzato per raggiungere un obiettivo dall’allenatore

1° Cos’è lo stimolo E’ l’elemento/i che determina la variazione di un sistema rispetto alla condizione iniziale.• sistema = organismo• stimolo = esercizio fisico

2° elementi dello stimolo• intensità• specificità• durata• grandezza• densità

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intensità• Consideriamo un

compito; il grado, il livello di impegno richiesto rispetto alla massima capacità del soggetto di eseguire quel compito, rappresenta l’intensità.

• Possiamo dire che l’intensità dipende dal rapporto tra grandezza dello stimolo e capacità del sistema.

c o m p a ra z io n e d i d ive rs i li ve lli d i in ten s ità .d a G ro sn e r e t a ltr i

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E’ possibile calibrare l’intensità considerando:

specificità Uno stimolo, in base alle proprie peculiarità, determina una risposta del sistema. Il fatto che quello stimolo dia luogo a quella reazione e non ad un’altra, ne costituisce la specificità.

durata La quantità di tempo in cui si manifesta contribuisce alla caratterizzazione dello stimolo. La durata è strettamente connessa alla specificità dello stimolo stesso

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grandezza• Il numero di serie, il numero di ripetizioni, la distanza per

ripetizione; la quantità, la somma dei metri è un altro parametro utile all’individuazione della corretta intensità con cui svolgere l’esercitazione.

• A volte, purtroppo, viene utilizzato come unico elemento per organizzare l’allenamento.

densità Il recupero ha lo scopo di riportare, in un certo tempo, il sistema

alle condizioni che precedevano la sollecitazione. Modificando la durata del recupero che separa gli esercizi

possiamo: � modulare la specificità� variare la durata dello stimolo ( recupero incompleto)

• Il rapporto tra tempo di lavoro e recupero rappresenta la densità.

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La coordinazione

Il grado di sviluppo

… e di efficacia

della capacità di organizzare, dirigere, controllare ed adattare il movimento

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Capacità coordinative:organizzare, dirigere, controllare, adattare il

movimento

Secondo Bernstein la coordinazione può essere:• a mappa rigida:ripetizione di una forma ideale in modo costante (sport ciclici)• a mappa elastica:variazione, adattamento di gesti conosciuti a nuove situazioni al fine di raggiungere un obiettivo (sport aciclici)

Per Meinel la cap. coordinativa generale dipende da tre fattori:• capacità di apprendimento:disposizione all’acquisizione di un nuovo gesto (velocità apprendimento)

• capacità di controllo: precisione nell’esecuzione del gesto • capacità di adattamento e trasformazione: variazione del gesto in funzione delle diverse situazioni

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Le fasi della coordinazione motoria

coordinazionemotoria

comprensione delcompito

coordinazione grezza

coordinazionefine

perfezionamento dellacoordinazione fine

sviluppo di unaprima immagine del movimento

dalla comprensionedel compito alle

prime esecuzioni complete (grossolane)

sviluppoautomatismi

maggiormente perfezionati

disponibilità variabile:adattamento alle diversesituazioni della tecnica

corretta

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Il movimento1° Come si realizza: • definizione dello scopo da

raggiungere (obiettivo dell’azione)• scelta della risposta adeguata

(scelta del programma motorio)• anticipazione del risultato

(anticipazione mentale del risultato del programma scelto)

• esecuzione del gesto• confronto gesto realizzato e scelta

anticipata• regolazione dell’azione

2° La via del movimento• cervello• midollo spinale• nervi• muscoli• unità motorie• analizzatori

3° attività muscolare

• muscoli agonisti

• muscoli antagonisti

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Sentire il movimento

L’attività di organizzazione,

direzione, controllo, adattamento del

movimento è resa possibile, tra l’altro,

dalla capacità di ricevere informazioni da

parte del nostro computer di bordo :

il sistema nervoso

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Sistema nervoso

Interviene nel controllo e nella regolazione di tutte le funzioni del nostro organismo.All’interno di questa complessa struttura distinguiamo:� Il sistema nervoso centrale�Il sistema nervoso periferico

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Sistema nervoso centrale

Comanda, organizza e controlla l’attività del corpo umano.E’ costituito da:� Encefalo� Midollo spinale

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Sistema nervoso periferico

E’ costituito dai nervi.Consente il collegamento con i distretti periferici.Al sistema nervoso periferico appartiene anche il sistema nervoso autonomo

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Sentire il movimento

La raccolta di dati è affidata a cellule

specializzate: i recettori periferici

Sono cellule nervose in grado di rilevare una forma di sensibilità:

trasformano l’energia incidente in un

fenomeno elettrochimico

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Sentire il movimento

Le informazioni propriocettive (posizione del corpo, tensione di muscoli,

articolazioni e tendini), ed enterocettive (fame, sete, variazione

di pressione del sangue), provenienti dall’interno del nostro corpo;quelle esterocettive con i dati esterni al nostro corpo

Sono condotte dai nervi verso il SNC e …

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Raggiungono la corteccia cerebrale. Qui vi sono zone specifiche deputate al riconoscimento delle

informazioni provenienti dalla periferia.

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I dati raccolti descrivono, istante per

istante, come sta avvenendo il movimento.

Muscoli, tendini, articolazioni contengono recettori in grado di percepire le variazioni

di forza e pressione che si realizzano durante la loro azione.

Sulla base di queste informazioni i centri superiori sono in grado di

controllare in tempo reale l’azione in corso

Sentire il movimento

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Controllo del movimento

Gli analizzatori:• Semplificando, possiamo

dire che svolgono una duplice funzione

a Raccolgono, elaborano, gli stimoli che provengono dall’esterno e dall’interno dell’organismo inviandoli successivamente ai centri superiori.

b Aggiornano in “tempo reale” i centri nervosi da cui partono i comandi operativi, su ciò che sta accadendo.

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Gli analizzatoriSono strutture in cui interagiscono� recettori sensoriali� vie afferenti� formazioni nervose� aree corticali • Operano come filtri estraendo

rapidamente dalla massa degli impulsi raccolti dai recettori i dati ritenuti in quel momento maggiormente significativi per quella determinata situazione

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Gli analizzatori in forma schematica

Dal manuale didattico F.I.N. di 1° e 2° livello

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Controllo del movimento

Tipi di analizzatori• ottico ( visivo )• stato dinamico (vestibolare)• acustico• cinestesico (motorio)• tattile

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Analizzatori stato dinamico e cinestesico

Stato dinamico (vestibolare)

• Ci informa delle accelerazioni a cui il corpo è soggetto , in particolare angolari, e, della posizione della testa rispetto al corpo.

• Le sue informazioni consentono di controllare e regolare l’equilibrio

Cinestesico ( motorio )

• Elaborando informazioni riguardanti il movimento ne consente la regolazione.• L’apprendimento tecnico è condizionato dal grado di sensibilità di questo analizzatore.• La sua sensibilità risulta maggiormente elevata in atleti praticanti discipline polivalenti.• Il maggior livello tecnico dipende da una maggiore capacità di differenziazione cinestesica: soprattutto in relazione alla disciplina praticata(specificità).

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Tipi di feed - back• intrinseci: informazioni dall’interno, dal corpo

• estrinseci informazioni dall’esterno del corpo

Analizzatori

la reafferenza L’invio continuo di dati, di informazioni aggiornate, ai centri nervosi da cui sono partiti i comandi, ( retroazione ) consente alle strutture nervose il confronto tra ordini emessi ed esecuzione reale.

•La modulazione e l’eventuale correzione, a seguito del dispositivo di retroazione, dei comandi motori in esecuzione prende il nome di reafferernza ( feed - back )

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Tipi di feed back

Intrinseci (interni )- analizzatore motorio- analizzatore vestibolare

Inviano alla corteccia cerebrale la informazioni raccolte da recettori nervosi localizzati nella cute, nei muscoli, nei tendini, nelle articolazioni, a livello vestibolare.

Estrinseci (esterni ) Si realizzano per effetto delle informazioni che l’allievo riceve dall’esterno: - Attraverso la visione diretta (ma parziale ) del proprio movimento. - Da fonti esterne (istruttore, compagno…). nota: Le reafferenze esterne hanno il compito di rendere disponibili, coscienti e fruibili le informazioni interne

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Ricordare il movimento

Le acquisizioni motorie possono essere memorizzate; questa particolarità consente:

a) Di scegliere il movimento o la sequenza di movimenti più adeguata per risolvere per una situazione già sperimentata

b) Di accedere alle informazioni di carattere sensopercettivo che hanno accompagnato le precedenti acquisizioni ( impronta motoria)

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Due tipi di memoria motoria

• A lungo termineHa un grande capacità

(spazio, volume)

Rende duraturo l’apprendimento

E’ importante:

1) la sua formazione2) La capacità di una

rapida rievocazione dei contenuti

• A breve termineHa una limitata capacità

Consente:

1) Il passaggio delle acquisizioni al settore della memoria a lungo termine

2) Il confronto tra le percezioni attuali e quelle presenti nella memoria a lungo termine

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maturazione

•La ricchezza delle sperimentazioni (esplorazione orizzontale e verticale)

•L’ orientamento verso le corrette percezioni•Il controllo cosciente degli esercizi

Consentono la valida educazione delle attività

senso-percettive

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Tipi di movimento

dipendedalla

volontà(corteccia cerebrale)

volontario

la corteccia cerebralesvolge soprattuttoazione di controllo(pilota automatico)

automatico

circuitostimolo / reazione

a livello dimidollo spinale

riflesso

movimento

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Il movimento automatico

E’ l’elemento chiave, la base dell’apprendimento motorio.a Consente di realizzare un gesto in forma “grossolana”

senza che la coscienza intervenga direttamente.b I centri superiori, che possono non intervenire nel

controllo globale del gesto, sono nella condizione di prestare attenzione ad altre informazioni che li raggiungono.

c La coscienza, la volontà, può comunque intervenire in qualsiasi momento per riprendere governare il processo di realizzazione del movimento.

d In tale situazione l’apprendimento può essere indirizzato verso l’acquisizione dei particolari, all’affinamento dell’azione

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Forme complesse di movimento1° Schemi motori

possono essere definiti come: sequenze di movimenti automatici realizzate in “modo automatico”

2° Schemi motori di baseStrutture motorie indispensabili per l’attività terrestre. Appaiono per primi e si sviluppano con la pratica; naturalmente

3° Abilità motorieazioni indirizzate all’ acquisizione di un forma o struttura motoria.

4°Schemi motori acquaticii mattoni con cui costruire le basi del movimento in acqua.

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Schemi motori

Schemi motori Possiamo definirli come: sequenze di movimenti automatici realizzate in “modo automatico”.

.

Schemi motori Di base Si strutturano per primi nel durante lo

sviluppo dell’individuo. Eccone alcuni:• Camminare• Correre• Saltare• Rotolare• Afferrare• Lanciare... Il loro sviluppo è progressivo, per stadi,

ogni stadio necessita del precedente ed avviene con la pratica, senza particolare attenzione alla qualità del gesto.

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Evoluzione degli schemi motori di base in funzione dell’età.Da Roth

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Abilità Motorie

• Sono azioni, o parte di azioni, indirizzate alla costruzione di una struttura motoria.

• Il movimento, obbiettivo dell’acquisizione, viene appreso in seguito a ripetizioni, mirate alla formazione di nuovi automatismi.

• L’apprendimento necessita quindi, almeno inizialmente, prima che si strutturi il nuovo automatismo, della partecipazione consapevole, cosciente dell’allievo.

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Le abilità motorie richiedono il precedente sviluppo degli schemi motori di base:

solo chi sa saltare

può imparare la schiacciata

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Schemi motori acquatici

• Sono “abilità motorie di base“ acquatiche.

• Come gli schemi motori di base costituiscono i presupposti indispensabili, i mattoni con cui costruire competenze più complesse.

• Il loro sviluppo non è progressivo per fasi.

Eccone alcuni:• Immersione del corpo• Immersione del capo• Apertura di bocca e occhi

sott’acqua• Educazione respiratoria• Rilassamento in acqua• Capacità di equilibrio:� statico e dinamico� in posizione prona e supina… la loro mancanza pregiudica ogni

ulteriore acquisizione (ambientamento)

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Schemi motori di base terrestri e schemi motori acquatici

Comparazione tra gli schemi motori di base terrestri ed acquatici.

Da Invernizzi

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Schemi motori di base terrestri e schemi motori acquatici

Confronto tra: - sviluppo della motricità terrestre e - le fasi di apprendimento della motricità in acqua.

Da Invernizzi

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• il sistema nervoso ( encefalo e testa ), raggiunge la maturazione verso i 12-13 anni

•lo sviluppo di scheletro,muscoli, organi ( sviluppo somatico ), si conclude a 18-19 anni circa

Curve di crescita di organi e apparati

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In termini pratici ciò significa che

Considerando la stretta relazione tra • capacità coordinative • sistema nervosopossiamo stimolare in modo ottimale l’acquisizione delle strutture coordinative fin verso i 12 anni

Considerando il rapporto tra capacità condizionali e:

• sistema muscolare• sistema scheletrico• apparato respiratorio• apparato circolatoriopossiamo contribuire ad un

ottimale sviluppo organico fino a circa 18 anni

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Approfondiamo l’analisi. La teoria delle fasi sensibili: suggerisce i periodi più

indicati per stimolare le diverse capacità motorie

La maggior parte delle componenti psicomotorie (capacità coordinative) ha un periodo ideale di sollecitazione tra gli 8 ed i12 anni circa

Tra le componenti condizionali (capacità condizionali), la fase ideale di sollecitazione, parte dai 10 per la resistenza e12 anni per la forza

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Considerando nel loro insieme le curve di crescita e la teoria delle fasi sensibilipossiamo trarre alcune indicazioni

• Il periodo tra i 4 ed i 9-10 anni è il più favorevole per agire sulle strutture sensopercettive, ancora in fase di definizione, allo scopo di costruire i presupposti delle future capacità coordinative.

• Le parti “fini” del gesto tecnico potranno essere fatte proprie dall’allievo quando la strutturazione del sistema nervoso raggiungerà un buon livello.

• A 9-10 anni lo sviluppo del sistema nervoso è più del 90%; verso i 12-13 raggiunge il 100%.

• L’apprendimento di gesti ( abilità motorie) raffinati avviene con maggiore difficoltà prima dei 9-10 anni.

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sviluppo delle capacità coordinative

1° principi•multilateralità:sviluppo omogeneo di tutte le capacità motorie può essere:- totale: contenuto generale; valida per ogni attività sportiva (fascia prepuberale)- specifica: contiene gli elementi propri di uno sport (fascia puberale)

• gradualità:incremento graduale delle difficoltà

•tempestività:la cosa giusta al momento giusto (4-10 anni affinamento perc./coord.)

2° metodi• imitazione di sequenze motorie• variazione delle condizioni di partenza ed arrivo• variazione dell’esecuzione del gesto: esecuzione fasi parziali, variazione ritmo

• esecuzione da entrambi i lati• variazione delle informazioni: aumento, riduzione informazioni

• variazione delle condizioni esterne • combinazione abilità motorie già automatizzate• esercitazioni con controllo a tempo• esercitazioni in stato di affaticamento

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Spunti per lo sviluppo coordinativo

1° Esplorazione orizzontale:mantenere attiva la consapevolezza dell’allievo mediante• apprendimento di numerose abilità motorie• variazione di quelle abilità motorie già apprese

2° Esplorazione verticale:per raffinare gradualmente le abilità motorie già apprese attraverso:• esecuzione e percezione del feed-back• confronto tra programma di movimento ed i gesto reale• eliminazione delle discrepanze