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PADRE LIVIO con Diego Manetti L’ORA DI SATANA L’attacco del Male al mondo contemporaneo PIEMME

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PADRE LIVIOcon Diego Manetti

L’ORADI SATANA

L’attacco del Maleal mondo contemporaneo

PIEMME

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Realizzazione editoriale: Agostudio, Alessandria

I Edizione 2009

© 2009 - EDIZIONI PIEMME Spa15033 Casale Monferrato (AL) - Via Galeotto del Carretto, [email protected] - www.edizpiemme.it

Anno 2009-2010-2011 - Edizione 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14

Stampa: Mondadori Printing S.p.A. - Stabilimento NSM - Cles (Trento)

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Introduzione

Diavolo, Demonio, Satana, Lucifero, Maligno, Avversa-rio, Accusatore, Anticristo: sono molti i nomi utilizzatidalla Sacra Scrittura per indicare il Principe delle Tenebre.Ma la definizione più efficace resta forse quella offerta daGesù stesso quando dice che il Diavolo è «omicida fin dalprincipio» e «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), svelandone le due armi principali: il potere di uccide-re (l’anima, non solo il corpo) e la capacità di ingannare esedurre l’uomo. L’azione di Satana si snoda dunque attra-verso questa duplice strategia, che poi è una sola: dare lamorte all’anima dell’uomo – cioè condurlo alla dannazione,che è la morte eterna – seducendone il cuore con l’ingannoe la menzogna, in modo da incatenare questo stesso cuorealla schiavitù del peccato. L’obiettivo di Lucifero è diindurre l’uomo a quella stessa ribellione contro Dio che fuall’origine della caduta del Diavolo e degli angeli che scel-sero di seguirlo, opponendosi al Creatore nel rifiutare lapropria condizione di creature. In questo, che fu la colpa– e la sfida – originaria del Demonio contro Dio, consisteanche il peccato originale, quello dei nostri progenitori, chevalse la cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell’Eden. Enel medesimo atto di ribellione contro Dio consiste la ten-tazione al peccato con la quale il Diavolo cerca, da allorafino ai nostri giorni, di sedurre il cuore dell’uomo.

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Non sono cose nuove, queste. Si conoscono e si sanno,appena si sia fatto un po’ di catechismo o si siano praticateun minimo le Sacre Scritture. La novità sta però nella estre-ma urgenza e gravità con cui la questione torna d’attualitàin questi tempi nei quali – come ha detto la Regina dellaPace da Medjugorje il 1° gennaio 2001 – «Satana è scioltodalle catene». Che significato ha un simile monito all’iniziodel Terzo millennio? È vero che è iniziato il “tempo dellaprova”? Quale portata ha l’attacco, senza precedenti, che ilMale sta sferrando al mondo contemporaneo?

A rispondere a queste domande – e a tutti gli interrogativiche ne fanno da corollario – è chiamato padre Livio Fanzaga,direttore di Radio Maria. È con padre Livio infatti che hapreso vita – in un modo che all’inizio è parso inaspettato equasi sorprendente, mentre oggi mi sentirei di giudicarloprovvidenziale – un dialogo sulla figura e l’opera di Satanache ha portato al libro che ora avete in mano. Un libro che, aDio piacendo, mira a essere ben più di un semplice testo,proponendosi di risultare parola viva per quanti vi si accoste-ranno. Viva perché attuale, urgente. Ma anche e soprattuttoperché capace di parlare al cuore di ognuno, secondo l’ispira-zione che il Signore vorrà concedere e permettere.

Con tali auspici ci siamo trovati ad affrontare l’argomento,presentandone l’urgenza (capitolo 1) e tentando di definireanzitutto – a partire dalla Bibbia e dai testi del Magistero –l’identità di Satana e del suo regno, l’Inferno (capitolo 2).Rileggendo la Sacra Scrittura, sono emersi i tratti del voltosatanico, presentando il Diavolo come l’Ingannatore, l’Ac-cusatore, il Tentatore per eccellenza, dotato di un grandepotere sul mondo (capitoli 3-4). All’azione del Malignoabbiamo subito contrapposto la liberazione operata da Gesù,così come ci viene presentata dai Vangeli (capitolo 5), esami-nando poi alcuni dei più luminosi esempi di santità impegna-ti nella lotta contro il Maligno: suor Faustina Kowalska e sanPio da Pietrelcina (capitolo 6). Venendo poi all’azione delMale ai giorni nostri, abbiamo indagato i principali fronti

6 INTRODUZIONE

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contro i quali il Diavolo indirizza i suoi attacchi nel mondo– i giovani, la famiglia e la pace (capitolo 7) – e nella Chiesa(capitolo 8). Dopo aver illustrato i metodi ordinari dell’agirediabolico, si sono presentati quelli straordinari, ovvero le ves-sazioni, le possessioni e le sette sataniche (capitolo 9).

Esplorato in tutte le sue perverse varianti l’attacco delMale al mondo contemporaneo, abbiamo presentato Coleiche assiste l’uomo nella lotta contro il Diavolo: Maria, laDonna vestita di Sole, l’Immacolata, che ha svelato, prean-nunciandoli da Rue du Bac a Medjugorje, i piani di Satana,indicando altresì le armi per opporglisi: il digiuno e il santoRosario (capitoli 10-12). Ripercorrendo le diverse fasi dellalotta contro il Principe di questo mondo – dalla Genesi aiVangeli, fino all’Apocalisse – si giunge infine all’avventodell’Anticristo, suprema incarnazione dell’omicida e men-zognero per eccellenza, destinato a essere sconfitto defini-tivamente da Cristo, vero Signore dell’Universo e della Sto-ria (capitolo 13).

Al termine di questo percorso, attraverso il quale padreLivio conduce il lettore a penetrare in tutta la sua complessi-tà il mistero del Male, si ricompone un mosaico di urgentedrammaticità: quelli che stiamo vivendo sono gli anni dellaprova, i tempi del combattimento spirituale tra i figli dellaLuce e i figli delle Tenebre. È il tempo che Dio ha concessoal Diavolo per mettere alla prova l’umanità e il mondo. Èl’ora di Satana. Due certezze ci accompagnano però nellalotta. La prima è che Cristo ha già vinto, in modo definitivo,e chiama ogni uomo a partecipare di questa vittoria sul Dia-volo e sulla morte. La seconda è che l’Immacolata è al fian-co di ogni uomo che quotidianamente è impegnato nel durocombattimento spirituale contro il Male. Ecco perché è sìl’ora di Satana, ma è soprattutto l’ora di Maria.

Diego Manetti8 dicembre 2008

Immacolata Concezione

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1.L’ORA DI SATANA,

L’ANGELO RIBELLE

Caro padre Livio, non possiamo cominciare questo dia-logo senza ricordare ai nostri lettori le ragioni che cihanno portato a scegliere di affrontare un argomento chemerita di essere all’ordine del giorno per la teologia e lapastorale odierne, ma che senz’altro interessa chiunquesia attento a quanto sta accadendo in questi tempi nellaChiesa e nella società: l’esistenza del Demonio e la suaazione nel mondo. La scelta di tale tematica prende sen-z’altro spunto dalla vivida preoccupazione che spesso ti hosentito esprimere dai microfoni di Radio Maria rispetto aun oggetto d’indagine – il Diavolo, appunto – che la Chie-sa stessa pare oggi trascurare. Tutto questo mentre, sul-l’opposto versante, la cosiddetta “cultura laica” sembraritornare a poco a poco a interessarsi del mysterium ini-quitatis, il mistero del Male, ponendosi domande che nonhanno solo valenza teologica, ma anche culturale, e anzi-tutto esistenziale. Sempre correndo il rischio però diridurre il Male a non meglio specificata identità metafisi-ca, invece di chiamarlo con il suo proprio nome: il diabo-los, cioè l’Accusatore e l’Avversario per eccellenza. Sedunque oggi si tende a non parlare più del Diavolo – den-tro e fuori la Chiesa –, vorrei chiederti perché credi inve-ce che valga la pena discuterne, dedicandoci addiritturaun libro in proposito.

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Direi innanzitutto che c’è un’urgenza di carattere teolo-gico, perché Satana non è un personaggio ai margini delcristianesimo, ma ha un ruolo fondamentale nella storiadella salvezza, nella storia sacra. Infatti noi lo vediamo giàpresente e all’opera all’inizio del piano di Dio della creazio-ne e della redenzione, nel paradiso terrestre; direi che laSacra Scrittura si apre con questa presenza misteriosa delMale che provoca una catastrofe. Quello che noi chiamia-mo il peccato originale è una catastrofe immane di cui par-lano la Sacra Scrittura, il Catechismo della Chiesa Cattoli-ca, la teologia, ma che oggi si tende a trascurare; unacatastrofe immane che ha fatto sì che il mondo fosse sottoil potere del Maligno, come dice san Giovanni (1Gv 5, 19),e quindi il male che ha recato Satana alla storia dell’umani-tà oggi a mio parere non è valutato appieno dalla teologia;quella stessa teologia che ci insegna che senza la catastrofeoriginale non ci sarebbero state la passione e la morte diCristo. Perciò quando si parla della redenzione non si puòdire che Cristo ci ha redenti dal peccato, dal male, dallamorte, e ci ha conquistato la vita eterna, senza parlare dicolui che è all’origine di tutto questo, che è il Maligno. CioèGesù Cristo è venuto – come dice la Scrittura e come riba-disce il Magistero della Chiesa – per liberarci dal potere delDiavolo, dal potere del Maligno; perciò direi che senzaquesta prospettiva, senza riconoscere il mistero di iniquità,si rischia di sminuire il valore della stessa redenzione, sirischia di non capire chi è l’avversario, chi è il torturatore,chi è il dittatore che teneva l’umanità prigioniera, per cuiGiovanni a redenzione avvenuta, dopo la morte e risurre-zione di Gesù Cristo, ancora scrive che tutto il mondo è«sotto il potere del Maligno», nel senso che la redenzione ègià avvenuta, però va poi realizzata nei cuori. Direi chequesta è la prima urgenza di carattere teologico.

C’è poi un’urgenza di carattere pastorale oggi, perché datante rivelazioni private – penso per esempio a quella diCaterina Emmerich, di Leone XIII, ma anche a quello che

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ha detto la Regina della Pace a Medjugorje – c’è uno scate-namento del mistero del Male, e tutto questo proprio nelmomento in cui non se ne parla, quindi c’è un attacco delNemico senza che ci sia un’adeguata catechesi al riguardo,una catechesi che è sempre esistita nella storia della Chiesa:già san Pietro metteva in guardia da Satana che come unleone ruggente va in cerca di chi divorare (1Pt 5, 8). In que-sti tempi il drago è slegato dalle catene ma non ne abbiamosufficiente consapevolezza, perché il Diavolo si nascondenelle pieghe della vita quotidiana e quindi per lui è più faci-le assaltarci, poiché le sue astuzie sono incredibili, innume-revoli, e ci attacca dove noi non pensiamo, creandoci delletrappole dove noi crediamo di essere più al sicuro. Credodunque che oggi sia in corso un attacco di Satana all’uma-nità, un attacco talmente grave che potrebbe portare anchealla fine del mondo, perché oggi il mondo ha la possibilitàdi distruggere se stesso con le armi a sua disposizione, e ilDemonio non vuol lasciarsi sfuggire l’occasione. Mi ricor-do un messaggio della Madonna dato a Medjugorje: il Dia-volo vuole distruggere non soltanto la vita e la natura, maanche il pianeta sul quale viviamo.

Per vincere la grande battaglia contro il Male, occorreavere piena consapevolezza del rischio che il mondo oggicorre. Eppure la coscienza collettiva pare andare in sensoopposto: c’è infatti un diffuso clima di secolarizzazione percui si cerca di operare una demitizzazione generale. Per cuii miracoli sarebbero dei semplici modi di dire; per cui silegge la Scrittura in un modo simbolico, con un’esegesi chefinisce per distruggere la stessa parola di Dio, dicendo peresempio che la moltiplicazione dei pani non è avvenuta, maè una immagine che mostra come Gesù voglia insegnarci lacondivisione. Insomma, è in atto una vera e propria demo-lizione della Sacra Scrittura. Mentre la Bibbia va presa sulserio. Soprattutto laddove parla del Diavolo. L’Antico Te-stamento ne parla nella Genesi, nel libro di Giobbe, nel

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libro della Sapienza. Però dove esplode la presenza di Sata-na è nei Vangeli. E Gesù Cristo ha parlato specificamentedel Diavolo e del suo potere. E poi ci sono le lettere di sanPaolo, di san Pietro, di san Giovanni. Perché è nel NuovoTestamento che emerge così forte la figura del Maligno?Perché è ormai venuto Colui che lo ha affrontato, l’hacostretto a manifestarsi e l’ha vinto. Quindi dobbiamoprendere molto sul serio le parole e le azioni di Gesù Cri-sto, perché è lui che ha insegnato agli apostoli e alla Chiesadei primi tempi chi è il Nemico e come va affrontato,mostrandosi pienamente consapevole di essere venuto pro-prio per combattere il Principe delle Tenebre. Di questosono convinti pure gli apostoli, e questa deve essere anchela nostra convinzione.

Esistono dunque validi motivi di carattere teologico epastorale che giustificano il tornare a parlare del Diavolo,il puntare il dito contro il Demonio per svelarne i proget-ti contro il mondo e l’umanità. Ma basta guardarsi attor-no per comprendere quanto siano particolari i tempi chestiamo vivendo: è sufficiente analizzare i fatti di cronacaper vedere l’azione di Satana nella società odierna. Miricordo un messaggio della Madonna dei primi anni diMedjugorje in cui diceva che Satana si propone didistruggere le famiglie. E la gravissima crisi della famigliadi oggi è una palese conferma di questa intenzione diabo-lica. Allo stesso modo la Regina della Pace ha messo inguardia i giovani, dicendo che Satana vuol distruggerlicon quello che gli offre, usando il loro tempo libero perfar loro del male. Sono dunque questi due fronti – dellafamiglia e dei giovani – gli ambiti dove Satana indirizza imaggiori attacchi.

Però se dovessi parlare a un non credente dell’esisten-za del Demonio – tra l’altro ho notato che quando si parladel Demonio anche i non credenti rizzano le orecchie, piùancora di quando parli di Dio – allora direi che la più per-

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fetta definizione dell’attività di Satana l’ha data Gesù Cri-sto stesso quando ha detto che Satana è il padre dellamenzogna ed è omicida fin dall’inizio. Satana opera dun-que sui versanti della menzogna e della violenza. La men-zogna, prima di tutto: oggi la cultura dominante – special-mente quella mass mediatica – è un grande inganno,poiché sostiene che la vita finisce con la morte, che non hala prospettiva dell’Eternità, e afferma la vita senza Dio,sostenendo che senza Dio si vive meglio, che senza reli-gione c’è la pace, fino a dire che l’uomo può salvare sestesso. Questa grande menzogna del mondo contempora-neo, cioè la falsa visione della vita, è la prima evidente vit-toria di Satana che sta ingannando il mondo su quello chela vita realmente sia.

Il secondo versante su cui il Diavolo opera è quello dellaviolenza; a questo riguardo basta citare il miliardo di abortilegali degli ultimi vent’anni, cioè la violenza inaudita che col-pisce la vita nascente. E poi la violenza sulla vita che volge altermine, quando il malato è ridotto a un costo sociale o a unincomodo, per cui si può decidere di non tenerlo in vita…Viene in mente quanto scriveva Robert Benson ne Il padronedel mondo sull’istituzione del “sacramento dell’eutanasia”. Epoi ricordiamo la violenza immane della guerra, perché nondobbiamo mai dimenticare quello che sostiene René Girard– insieme a Lévi-Strauss, il più grande antropologo vivente –quando afferma che l’Apocalisse non è dietro di noi, madavanti a noi e l’abbiamo costruita noi, poiché abbiamo lapossibilità di autodistruggerci. Ecco dunque che su questidue fronti – della menzogna e della violenza – anche un noncredente può scorgere l’azione diabolica nel mondo contem-poraneo.

Questi due mezzi – la menzogna e la violenza –, di cui ilDiavolo da sempre si serve per tentare l’uomo, paiono oggistrumenti di un attacco particolarmente efferato e radicale da

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parte del Male al mondo contemporaneo. Cioè in questitempi l’aggressione di Satana contro l’umanità sembra esser-si scatenata con una ferocia senza precedenti. Siamo giuntidunque a quella che possiamo definire “l’ora di Satana”,come pare indicare il titolo che hai scelto per questo libro?

Non c’è dubbio che oggi si possa parlare di “ora di Sata-na” per il dilagare della menzogna e della violenza, ma misentirei di dire che è l’ora di Satana per un’altra ragione.Analizzando la storia contemporanea – e specialmente gliultimi due secoli – noto infatti una presenza di Maria nel-la storia dell’umanità sempre più forte, che illumina laChiesa e il mondo. Una presenza che è stata ben profetiz-zata da san Luigi Maria Grignion da Montfort quando par-lava degli “ultimi tempi”. Mi viene in mente l’osservazionefatta a tal proposito da Jean Guitton: gli ultimi tempi pro-fetizzati dal Montfort sono cominciati con l’apparizionedella Madonna nel 1830 in Rue du Bac a Parigi, quandoincominciavano a farsi sentire le conseguenze della Rivolu-zione francese sul modo di concepire la vita. In Rue du Bac,la Madonna appare su di un globo, cioè il mondo, e sotto isuoi piedi c’è un serpente e lei lo schiaccia. Questa è a mioparere una apparizione che ci ha indicato, in anticipo, iltempo che avremmo successivamente affrontato e che orastiamo vivendo, essendo ormai entrati nella fase più acuta,il tempo della grande lotta fra la Donna vestita di Sole e ildragone infernale. La Madonna in Rue du Bac dunque hainaugurato i tempi suoi, i tempi in cui l’Onnipotente l’hainviata ad aiutare la Chiesa e l’umanità perché erano itempi dello scatenamento satanico. Tutto ciò premesso,direi che è proprio l’intensa presenza di Maria nel nostrotempo a dirmi che è questo il momento in cui il drago è sca-tenato. Benché – occorre ricordarlo – il Diavolo sappianascondersi molto bene. In proposito mi viene in mentequando si festeggiava il Capodanno del 2001, l’inizio delTerzo millennio, e ovunque regnava un clima di grande

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euforia e ottimismo. In questo clima, la Madonna è appar-sa a Medjugorje proprio la sera del 1° gennaio e ha dato unmessaggio di straordinaria importanza: «Cari figli, questasera in modo speciale vi ho voluti qua. In modo specialeadesso, quando Satana è sciolto dalle catene, vi invito a con-sacrarvi al mio Cuore e al Cuore di mio Figlio. In modospeciale adesso, cari figli miei, vi invito a starmi vicino. Iovi benedico tutti con la mia benedizione materna». Cioèmentre noi guardavamo, tronfi delle nostre conquiste, allesorti future dell’umanità, la Madonna ci diceva che il Dia-volo è slegato e, sapendosi il Maligno nascondere moltobene, senza la presenza di Maria non riusciremmo a sco-prirlo. Siamo dunque in tempi mariani straordinari, in cuil’Immacolata – Colei cioè che non è mai stata morsicata dalserpente, che non è mai stata contaminata dal peccato – hail compito di schiacciare la testa al serpente stesso. Possia-mo così ben dire che è giunta l’ora di Maria perché adessoil Demonio è scatenato, perché questa è l’ora di Satana.

La consapevolezza della gravità dei tempi presenti deveperò accompagnarsi sempre alla certezza che Cristo ha vinto:guai a noi se sottovalutassimo la Sua vittoria sul Demonio!Una vittoria che è totale e assoluta, ma che lascia a Satana ilpotere di agire fino alla fine del mondo affinché la vittoria diCristo diventi anche la vittoria della Chiesa e di ogni genera-zione cristiana. Ecco perché il mistero dell’iniquità è in azionefino alla fine dei tempi. Che poi ci siano dei momenti di mag-gior aggressività nella storia, questo lo dicono la Scrittura stes-sa e il Catechismo della Chiesa Cattolica quando ricordanoche la fine del mondo sarà preceduta dallo scatenamento delleforze del male, dalla massima impostura e dall’apparizionedell’Anticristo; in quel tempo, la massima impostura religiosa,cioè quella anticristica, verrà vinta da Gesù Cristo stesso conla sua venuta nella gloria, proprio nel momento di massimoscatenamento satanico. Fino ad allora, il singolo e l’umanitàvivranno tempi di prova a cui si alterneranno momenti di

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quiete, sempre esposti a una tentazione che, in ultima analisi,è comunque governata da Dio: pensiamo agli apostoli, quan-do Gesù ha detto che Satana ha ottenuto il permesso divagliarli come il grano (Lc 22, 31). Quindi anche l’umanità– per permissione divina – è oggi sottoposta a queste prove;aggiungerei che l’Europa, che ha portato il cristianesimo intutto il mondo, è oggi il continente che più rischia di per-dere la fede. Se dunque forse non possiamo ancora parlaredi “massima impostura religiosa”, è però fuori discussioneche stiamo vivendo un tempo di grave crisi, segnato da unasilenziosa apostasia di massa, apostasia che sappiamo esse-re il segno che precede la venuta dell’Anticristo. Accanto aquesti segni dei tempi, tante sono le rivelazioni private,legate anche ai santi, che ci dicono che è giunto il momen-to della grande battaglia. E in questo momento la Madon-na è presente in modo particolarmente intenso per aiutarela Chiesa a far sì che questa vittoria diventi anche la nostra,a far sì che questa generazione vinca la sua prova; la pro-spettiva, diciamo così, che a mio parere è quella giusta ecoerente, è che il tempo della prova che noi stiamo viven-do ci costerà lacrime e sangue ma, come ci dice la Reginadella Pace, avremo la prospettiva di un tempo di prosperi-tà e di serenità per l’umanità. Dico questo non per fare ter-rorismo psicologico, bensì per esortare alla lotta. Il Malescatena i suoi attacchi ora, dopo la redenzione, con mag-gior rabbia che mai, perché sa che gli resta poco tempo,come si evince dall’Apocalisse. Quindi questo è il momen-to della resistenza salda nella fede: dobbiamo resistere, pre-gare e testimoniare. E in questo modo si otterrà la vittoriasu Satana.

Dopo aver chiarito l’urgenza che ci spinge a parlare dellaazione del Demonio nel mondo, con particolare riferimento aquesti tempi che abbiamo indicato come “l’ora di Satana”,vorrei chiederti di entrare nello specifico dell’argomento, aiu-

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tando i nostri lettori a capire meglio l’identità e la natura delDiavolo, facendo riferimento ai testi del Magistero, in parti-colare al Catechismo della Chiesa Cattolica1. Chi è dunqueSatana?

Cominciamo col dire che il Satana non è una astrazionema è un nome proprio che indica una persona e che ha unsignificato ben preciso: vuol dire avversario, accusatore;c’è poi la traduzione del greco diabolos, Diavolo, colui che«si getta di traverso» al disegno di Dio e alla sua «operadi salvezza» compiuta in Cristo (CCC 2851). Quest’eti-mologia a mio parere è abbastanza indicativa anche dellanatura del Demonio. Dunque, questa domanda che tu haiposto, cioè sulla natura di Satana, a mio parere va colloca-ta in un problema che ha da sempre afflitto l’umanità – eche l’angoscia tuttora – e cioè l’origine del male. Siccomesu questo argomento l’umanità, con la sua ragione, hacolto qualcosa, ma ha colto poco, c’è la rivelazione stessadi Dio che ci ha fatto comprendere che cos’è il male equal è la sua origine.

Intanto, per quanto riguarda il male, vorrei dire chenon si riduce a malattia, vecchiaia e morte, come oggitanti credono. In realtà il male come la Scrittura ce lo rive-la ha uno spessore molto più profondo: il male è il pecca-to, cioè il male è una libera scelta contro Dio. Il malenasce dunque da una scelta di esseri liberi che Dio hacreato con la capacità di accoglierlo, ma anche di rifiutar-lo, e quindi la Scrittura, sostenendo che il male è il pecca-to, apre orizzonti cui la semplice ragione dell’umanità nonaveva saputo giungere. Che il male sia poi massicciamen-te presente nel mondo, di questo nessuno dubita, tantoche persino gli atei dicono: «Questa vita è un inferno». E“infernale” è stato definito pure il Novecento, il secolo

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1 Da ora in avanti si indicherà il Catechismo della Chiesa Cattolica con la siglaCCC, seguita dal numero del relativo articolo.

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delle guerre mondiali, dei gulag, dei lager. Il male è cosìevidentemente presente che si è giunti persino a parlare diun dio del male, come se il male fosse un’onnipotenza; inrealtà la Bibbia ha messo le cose in chiaro: il male non èuna onnipotenza, il male appartiene all’ordine creaturale,all’ordine della finitezza, e come tale ha avuto un inizio, equindi avrà pure una fine.

Ma come si è originato il male? Il male è sorto con lalibertà creata; la Sacra Scrittura parla a questo riguardod’un peccato degli angeli; anzi, direi che la parola più auto-revole in questo caso è proprio quella di Gesù Cristo, chequando ha parlato di Satana dice che è peccatore fin dalprincipio (Gv 8, 44). San Tommaso D’Aquino, teologoeccelso e mente acutissima, sostiene che nel primo istanteDio ha creato gli angeli e li ha subito elevati in grazia – d’al-tra parte Dio anche quando creò Adamo ed Eva non li la-sciò nello stato naturale, li elevò subito nella sua amicizia –ma non ancora nella visione beatifica. E in quello stato digrazia ci fu la prova. Quale fu la prova? Si può capire dalsibilo del serpente all’orecchio di Eva: sarete come Dio.«Sarete come Dio»: questi angeli, creati in grazia, nellosplendore della creazione divina, non hanno voluto sotto-mettersi a Dio, non hanno accettato Dio come loro Signo-re, hanno voluto essere Dio al posto di Dio, perché questaè l’essenza del peccato. E in ciò consiste l’ateismo di chi haindurito il cuore e non accetta che esista Dio, non accettala sottomissione, e anzi si chiede: ma perché dev’essere luiDio e non io? E questo fu lo stesso ragionamento di Luci-fero, in origine: perché io devo essere sottomesso e dipen-dere da Dio? E questa ribellione, questo rifiutarsi di dipen-dere dal creatore, sono il supremo atto di superbia dellacreatura che non accetta se stessa, cioè di essere appuntocreata, dunque dipendente; che non accetta con gratitu-dine di ricevere l’essere da Dio. In questa autodetermina-zione è nato il male, per cui – scrive san TommasoD’Aquino – nel secondo istante della creazione ci furono

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degli angeli che si pervertirono e da se stessi si trasforma-rono in malvagi (CCC 391, 392); quindi il male non èstato creato da Dio: Dio non ha creato Satana, né lamorte, né il peccato; anzi l’esistenza degli angeli era nellaLuce, nella pace e nella gioia; dunque il male è nato quan-do la libertà creata non ha accettato la divina dipendenza.E questo è il veleno che scorre tuttora nelle vene del-l’umanità.

Per comprendere come gli angeli abbiano potuto sce-gliere liberamente contro Dio, occorre guardarsi bene dal-l’accogliere quella che è una grave imperfezione teologicasecondo la quale gli angeli elevati in grazia godevano giàdella visione beatifica. Nulla di tutto questo: la visionebeatifica è una grazia che hanno ricevuto gli angeli che,come Michele, hanno perseverato nella fede; cioè gli ange-li in origine erano sì in stato di grazia, ma non di visionebeatifica, come pure Adamo ed Eva nel paradiso terrestre.In “stato di grazia” significa che gli angeli avevano la pos-sibilità di scegliere anche contro Dio. Diversamente, nonavrebbero potuto peccare, poiché nella visione beatificanon si può scegliere contro Dio, non perché siamo privatidella libertà, ma perché, come dice san Tommaso, la nostralibera volontà ha un appetitus boni, una tendenza al bene,per cui noi quando saremo in cielo ameremo Dio volonta-riamente, liberamente, e non potremo non amarlo perchéè talmente affascinante che la nostra volontà sarà comple-tamente attirata da lui. Ora, gli angeli ribelli non eranoancora nella visione beatifica, bensì in uno stato in cuipotevano autodeterminarsi diversamente ed essendo purispiriti han potuto fare un’opzione radicale e irrevocabileche non è consentita all’uomo. Cioè l’uomo per fareun’opzione per il bene ha bisogno di tanti atti buoni suc-cessivi finché non arriva a uno stato radicale di opzioneper il bene che poi, per grazia, conserva per tutta la vita;però la grazia della perseveranza finale va chiesta. Maanche per quanto riguarda il cammino di perversione del-

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l’uomo, questo avviene pian piano, cioè accumulando pec-cati su peccati, finché la coscienza prima si ottunde, poiviene soffocata, quindi si indurisce nel male, e infine si sce-glie per il male, giungendo allo stato di impenitenza. Que-sto processo di scelta – per il bene o per il male – è gradua-le poiché l’uomo, essendo spirito incarnato, non puòdecidere con un “sì” istantaneo e radicale; mentre l’ange-lo in un solo momento può decidere irrevocabilmente siaper il bene, sia per il male. Così è avvenuto da una parteper Lucifero e i suoi seguaci, dall’altra per Michele e laschiera degli angeli che poi sono stati con lui ammessi nellavisione beatifica di Dio.

È dunque chiara l’importanza di specificare la situazioneoriginaria degli angeli – in stato di grazia, ma non in visionebeatifica di Dio – per comprendere la possibilità loro accorda-ta di scegliere liberamente anche contro Dio. Ciò detto, cosarispondere però a quanti mettono in dubbio il carattere irre-vocabile di questa loro scelta, affermando che l’Amore di Dionei confronti delle proprie creature farà sì che anche taleribellione originaria di Lucifero e compagni possa incontrare,presto o tardi, il perdono divino?

Per rispondere a questa domanda occorre anzitutto tene-re presente che il male è un mysterium iniquitatis, cioè un“mistero di iniquità” di una profondità e complessità terri-bili, tremendo e difficile da decifrare: è il mistero dellalibertà che agisce contro Dio. Proprio perché così difficileda penetrare, questa realtà è spesso profondamente travisa-ta o equivocata, al punto che si è giunti a sostenere vere eproprie eresie, affermando che il Diavolo un giorno sipotrebbe convertire, chiedendo perdono a Dio. Qualcunoè addirittura arrivato a consigliare di pregare per la conver-sione di Satana. In questi casi mi sento solo di dire che si ècompletamente fuori strada, per una profonda ignoranza

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del mistero del male: il Diavolo non vuole per nulla conver-tirsi, poiché è odio radicale contro Dio e vuol stare nell’In-ferno. Illuminanti in proposito sono alcune pagine di Ber-nanòs, autore che ha indagato con rara profondità ilmistero del male; oppure ancora si può fare riferimento aLewis, l’autore delle Lettere di Berlicche, che in un raccon-to sul Paradiso scrisse che i dannati, giunti alle soglie delCielo, rifiutarono di entrare, preferendo tornarsene all’In-ferno. Non c’è forse immagine migliore per far capire cheil male ha una certa compiacenza di se stesso: gli angelidecaduti provano un odio tale contro Dio che voglionofargliela pagare perché non sono Dio loro stessi. QuindiSatana vuole l’Inferno eterno, vuole essere il Diavolo perl’Eternità, rifiutando per sempre Dio. Una volta compresoquesto, si capisce anche come l’irrevocabilità della sceltaoriginaria degli angeli ribelli non sia frutto di una mancan-za di Amore da parte di Dio ma conseguenza della perver-sione radicale dei diavoli stessi che dunque non hanno pos-sibilità di pentirsi (CCC 393). Il passo successivo ècomprendere che un simile destino è possibile anche per gliuomini che, seppure attraverso un cammino graduale, pos-sono arrivare a scegliere radicalmente il male. Si tratta del-l’indurimento del cuore: come noi abbiamo la possibilità diaccettare fino in fondo Dio come nostro Signore, così pureesiste la possibilità – che si è già avverata in Satana e poinelle anime dannate – di rifiutare per sempre questa sotto-missione. Questo è il mistero di iniquità che tanto atterri-sce, la cui origine non è però in una mancanza della DivinaMisericordia, bensì in un rifiuto della Divina Misericordiastessa da parte delle creature ribelli.

Ecco dunque svelato il lato drammatico dell’umanalibertà: l’uomo è libero di rifiutare per sempre Dio, il chevuol dire rifiutare se stessi, perché rifiutare Dio che èCreatore significa rifiutare anche se stessi come creature;e significa cadere così veramente nelle mani del Tentatoreche, per invidia e dispregio di Dio, cerca di farci commet-

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tere il suo stesso peccato di ribellione contro il Creatore.In proposito mi viene in mente un messaggio della Reginadella Pace quando dice: «Siate mia immagine e non imma-gine di Satana». Cosa vuol dire essere l’immagine dellaMadonna? Lei è l’ancella del Signore, è l’umilissima, coleiche accetta fino in fondo l’esistenza come grazia e noncome autoaffermazione: questo è l’atteggiamento giustoper ogni creatura. L’atteggiamento del Maligno è esatta-mente l’opposto, segnato dalla volontà di ribellione con-tro Dio. E proprio in questa ribellione sta l’origine di tuttii peccati. Satana, arrabbiato con Dio perché vorrebbeessere lui stesso il creatore e l’Onnipotente, per invidianei confronti del Signore cerca di attirare dalla sua partequante più creature possibili, inducendo prima altri ange-li alla ribellione, e poi seducendo il cuore dell’uomo conla stessa tentazione: “essere come Dio”. Ecco dunque lamassima impostura anticristica: quella in cui l’uomo siedenel tempio di Dio, additando se stesso come Dio. A tantosi può giungere, quando il peccato seduce il cuore del-l’uomo e lo spinge a desiderare di essere Dio al posto diDio stesso.

La più grande tentazione a cui siamo sottoposti, comeuomini, da parte di Satana non è tanto quella di disputareteologicamente o sottilmente sul fatto se Dio esista o non esi-sta e abbia dei diritti su di noi, quanto piuttosto di arrogarciil diritto di essere come lui. Il Diavolo cerca dunque di atti-rare l’uomo dalla sua parte facendogli commettere il suostesso peccato – la ribellione contro Dio per invidia – fino acausarne la dannazione. Ecco perché Gesù dice che Satana èomicida fin dal principio: perché vuol proprio uccidere l’uo-mo, attirandolo a sé, nella perdizione eterna. Mi viene inmente quanto diceva Kafka in merito alla tentazione, affer-mando che, una volta che il male è entrato in noi, non chie-de più di essere creduto: questa è una frase terribilmentevera, perché il Nemico ci seduce proprio nascondendosi;quando è riuscito a entrare in noi – con la superbia, con l’in-

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credulità, con la durezza di cuore – non ci chiede più di esse-re creduto. Possiamo anche dire che il Diavolo non c’è, maormai siamo caduti nella sua trappola, che ci porta a unostato di impenitenza. A questo riguardo mi ha molto colpitoquello che Giovanni Paolo II ha scritto in Memoria e identità– il libro che a mio parere è il suo Testamento spirituale – inmerito al mondo contemporaneo, definendo il nostro tempocome quello in cui c’è il maggior pericolo del peccato collet-tivo contro lo Spirito Santo: è il tempo in cui dicono che tilasciano la libertà di coscienza ma in realtà vogliono togliereDio dalla vita pubblica, dalla tua vita. E una vita senza Dio– dice Giovanni Paolo II – è la vita nella quale più si rischiail peccato contro lo Spirito Santo, perché senza Dio non c’èpiù peccato, e quindi non c’è più neanche qualcuno a cuichiedere perdono, e si finisce con il morire nell’impenitenza.Questo è il grande pericolo che corre il mondo d’oggi, nelquale la strategia del Maligno ha condotto l’umanità a unasorta di impenitenza di massa, seducendola con il veleno del-l’incredulità.

Satana seduce e conquista il cuore dell’uomo, dunque, macon astuzia, in maniera quasi discreta e nascosta, come tra-mando nel buio. Fino a condurre l’umanità alla negazione diDio stesso. In questa strategia diabolica di graduale ingannodell’uomo credo che un ruolo centrale giochi anche la convin-zione oggi diffusa che il Male sia una semplice astrazionemetafisica e non invece una persona, quasi a ridurre il proble-ma stesso a una questione di pura filosofia, quindi buona perdei libri e irrilevante per la concreta vita dell’uomo. C’è dun-que il rischio di lasciare ancor più spazio all’azione di Satanaproprio nel momento in cui se ne rifiuta l’esistenza?

Senz’altro, e già Paolo VI aveva avvertito questo pericolo,tant’è vero che era corso ai ripari dicendo che Satana è unessere personale pervertito e pervertitore, dotato di intelli-

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genza e di volontà e che, benché decaduto dallo stato di gra-zia, ha conservato queste sue facoltà, risultando come tale piùforte dell’uomo, il quale può vincerlo solo con la grazia di-vina. Il Diavolo quindi è un essere personale (CCC 395,2851): anche se la parola “persona” può essere intesa indiversi modi, essa indica certamente che è un soggetto perso-nale capace di intendere e di volere, capace di tramare, diodiare, di dire il suo irrevocabile no a Dio. Vorrei aggiungereche l’identità di Satana implica anche l’individualità: mi hamolto colpito come per esempio la Regina della Pace nonparli di diavoli in generale, ma sempre di Satana, con riferi-mento singolare. Il Diavolo è veramente il Principe delleTenebre, colui che domina su tutto il mondo della perversio-ne, cioè su tutti gli angeli ribelli e su tutte le anime dannate.Quando dunque parliamo di Satana come persona, intendia-mo un essere personale aperto all’assoluto, un “io” che si èpervertito e che perverte. Il Male dunque non è affattoun’astrazione, ma quanto di più concreto si possa trovare par-lando del mysterium iniquitatis.

E pari concretezza e realtà vanno riconosciute al regno diSatana, cioè all’Inferno. Troppo diffusa è oggi la tentazionedi liquidare l’Inferno come se fosse una semplice favola perbambini. Dimenticandosi che dell’Inferno ha parlato lostesso Gesù Cristo nel Vangelo, usando espressioni come«Geenna», «fornace ardente», «fuoco inestinguibile»(CCC 1034). Ed è impressionante notare come queste stes-se immagini – il fuoco inestinguibile, le fiamme eterne –vengano riprese dalle apparizioni mariane di Fatima e diMedjugorje, e anche dalle rivelazioni di molti santi dellaChiesa. Al di là delle immagini, comunque, a mio parerel’Inferno è una realtà innanzitutto esistenziale: indicacioè l’esistenza – angelica e umana – pervertita. Le fiam-me dell’Inferno sono dunque le fiamme dell’odio controDio, quindi certamente l’Inferno è una situazione concreta,di perversione, ma è anche quello che io chiamo una sortadi “buco nero” nell’opera mirabile della creazione e della

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redenzione: il buco nero dell’Inferno, della perversione, delrifiuto di Dio. Ma questo buco nero non macchia l’operadella creazione e della redenzione, bensì celebra l’opera diDio che ha accettato la sfida della libertà. Perché se Dioavesse voluto creare degli automi, allora non ci sarebberostati né la libera scelta, né l’Inferno; avendo invece creatodegli esseri simili a sé, come gli angeli e gli uomini, haaccettato anche l’esistenza dell’Inferno, che è quindi amio parere una esaltazione della grandezza stessa con cuiDio ci ha creati. E se accanto a tale grandezza si ricordapure la Divina Misericordia – per la quale il Signore nonvuole che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo dipentirsi (2Pt 3, 9) – allora il cuore dell’uomo non può cheaprirsi con fiducia alla salvezza che viene da Dio, resisten-do con fermezza a ogni seduzione diabolica.

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