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Lo sviluppo della Lo sviluppo della competenza emotiva competenza emotiva

CAPITOLO 5

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2Luigi Anolli - Le emozioni

5° Lo sviluppo della competenza emotiva5° Lo sviluppo della competenza emotiva

La prospettiva teorica

TEORIA DIFFERENZIALE (Izard) Prospettiva categoriale

Le emozioni primarie sono strutturate secondo un programma maturativo innato e universale

Fin dalla nascita esiste una concordanza (biunivoca e naturale) tra espressione facciale e esperienza emotiva.

Lo sviluppo del sistema emotivo è innato e può funzionare anche prima del completo sviluppo del sistema cognitivo

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-Inizialmente le espressioni facciali del bambino sono stereotipate e automatiche

-In seguito grazie all’apprendimento e all’influenza sociale, il bambino impara a sconnettere espressione e esperienza emotiva imparando così a controllare e simulare le proprie emozioni.

- Gradualmente il bambino raggiunge un proprio stile emotivo che si trasformerà nel suo temperamento, rimanendo così invariato nel corso della vita. Ciò che si modificherà saranno le cause e gli effetti delle emozioni.

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Le emozioni sono il sistema motivazionale primario necessario per lo sviluppo cognitivo e l’acquisizione del linguaggio che a loro volta aumentano la complessità del sistema emotivo.

Ogni volta che emerge una nuova emozione aumenta la complessità dell’esperienza e si passa da un piano sensoriale a uno immaginativo-intellettuale.

Tre livelli di esperienza cosciente:

Esperienza sensorio affettiva (1-2 mesi)

Esperienza percettivo-affettiva (3-9 mesi)

Esperienza cognitivo-affettiva (dai 9 mesi in poi)

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Limiti della teoria differenziale:

- prevede il primato dell’emotivo sul cognitivo

- non spiega come può l’influenza sociale, che dovrebbe svolgere solo un ruolo secondario, incidere fortemente sul legame tra espressione e emozione.

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TEORIA DELLA DIFFERENZIAZIONE

Prospettica costruttivistica

• Bridges: le emozioni sono il risultato di un processo di differenziazzione da uno stato iniziale indifferenziato di eccitazione. La differenziazione avviene grazie alle influenze esercitate dalla cultura di appartenenza

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• Sroufe: la reazione emotiva non è generata dalla semplice eccitazione ma dall’interpretazione che l’attività cognitiva fa dell’eccitazione.

Propone una sequenza evolutiva delle emozioni che è in stretto collegamento con lo sviluppo cognitivo (Piaget) e lo sviluppo sociale (Sander)

Sorriso endogeno: precursore di piacere, riso attivo, gioia ed esultanzaTrasalimento e dolore: precursore di attenzione coatta, paura, ansia e vergognaSconforto: precursore di rabbia e collera

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EtàEtà Livello Livello cognitivocognitivo

Livello emotivoLivello emotivo

3 mesi3 mesi Sorriso Sorriso esogenoesogeno

Distinzione tra Distinzione tra interno e interno e esternoesterno

rabbiarabbia

7-9 mesi 7-9 mesi Angoscia Angoscia dell’estraneodell’estraneo

Permanenza Permanenza dell’oggettodell’oggetto

gioia, paura, gioia, paura, collera, collera, sorpresasorpresa

Dai 15 mesiDai 15 mesi NegativismoNegativismo Sviluppo della Sviluppo della coscienza di sé coscienza di sé come essere come essere separatoseparato

Esultanza, Esultanza, ansia, ansia, vergogna, vergogna, petulanzapetulanza

36 mesi36 mesi Immagine di séImmagine di sé Orgoglio, Orgoglio, amore, senso di amore, senso di colpacolpa

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• LEWIS distingue tra:

-Stati emotivi: insieme delle modificazione dell’attività neurofisiologica

- Esperienza emotiva: valutazione della situazione, del proprio stato emotivo, delle aspettative e delle reazioni altrui.

- Espressioni emotive: cambiamenti corporei osservabili

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Periodo neonatalePeriodo neonatale AppagamentoAppagamento gioiagioia

InteresseInteresse SorpresaSorpresa

SconfortoSconforto Tristezza, disgusto, Tristezza, disgusto, collera e pauracollera e paura

6 mesi6 mesi ConsapevolezzaConsapevolezza Imbarazzo, empatia e Imbarazzo, empatia e invidiainvidia

2 anni2 anni Assimilazione regole Assimilazione regole culturaliculturali

Emozioni sociali. Emozioni sociali. Orgoglio, colpa e Orgoglio, colpa e vergognavergogna

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Limiti della teoria della differenziazione

- viene data eccessiva enfasi agli aspetti culturali perdendo di vista l’identità personale e quindi le emozioni stesse. Si ha quindi il primato del cognitivo sull’emotivo.

- i vari passaggi di differenziazione devono essere ancora verificati

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LA TEORIA COMPONENZIALE

Prospettiva dimensionale

Scherer: le emozioni si sviluppano passando da forme semplici (determinate biologicamente) a configurazioni complesse.

Alla formazione di queste ultime partecipano:

-Memoria

-Elaborazione ideativa

-Assimilazione di script e norme culturali

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Lo sviluppo avviene secondo tre livelli distinti:

LIVELLO LIVELLO SENSOMOTORIOSENSOMOTORIO

Gli stimoli, interni e esterni, mettono in moto Gli stimoli, interni e esterni, mettono in moto automaticamente:automaticamente:- i programmi espressivo motori innatii programmi espressivo motori innati- i sistemi di attivazione cerebralei sistemi di attivazione cerebrale

si generano così i primi comportamenti emotivi. si generano così i primi comportamenti emotivi.

LIVELLO LIVELLO SCHEMATICOSCHEMATICO

- Attraverso l’interazione con l’ambiente e le persone che - Attraverso l’interazione con l’ambiente e le persone che lo accudiscono, il bambino si costruisce degli schemi che lo accudiscono, il bambino si costruisce degli schemi che rappresentano delle situazioni emotive prototipiche.rappresentano delle situazioni emotive prototipiche.

- Gli schemi si ampliano e complessificano nel tempo- Gli schemi si ampliano e complessificano nel tempo

LIVELLO LIVELLO CONCETTUALECONCETTUALE

Il bambino impara:Il bambino impara:- a riflettere sulle risposte che da all’ambientea riflettere sulle risposte che da all’ambiente- a trovare le regole emotive più adeguate e le strategie a trovare le regole emotive più adeguate e le strategie più efficacipiù efficaci

- a cogliere le aspettative in gioco- a cogliere le aspettative in gioco

Il processo è diventato intenzionale e consapevole e ciò Il processo è diventato intenzionale e consapevole e ciò richiede l’interazione tra aspetti cognitivi di comprensione richiede l’interazione tra aspetti cognitivi di comprensione e emotivi di risposta. e emotivi di risposta.

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I tre livelli sono attivati da un processo di valutazione che opera basandosi su di una griglia di criteri:

VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELLA:DELLA:

SENSO MOTORIOSENSO MOTORIO SCHEMATICOSCHEMATICO CONCETTUALECONCETTUALE

NOVITA’NOVITA’ Stimolazione Stimolazione improvvisaimprovvisa

Mancanza di Mancanza di familiaritàfamiliarità

AspettativeAspettative

PIACEVOLEZZA-PIACEVOLEZZA-SPIACEVOLEZZASPIACEVOLEZZA

Preferenza o Preferenza o avversione innataavversione innata

Preferenza o Preferenza o avversione avversione appresaappresa

Anticipazione di Anticipazione di esperienze esperienze positive o positive o negativenegative

PERTINENZA CON PERTINENZA CON GLI SCOPIGLI SCOPI

Bisogni di baseBisogni di base Motivi appresiMotivi appresi Scopi consapevoliScopi consapevoli

LIVELLO DI LIVELLO DI CONTROLLOCONTROLLO

Energia Energia disponibiledisponibile

Elaborazione Elaborazione schemi corporei e schemi corporei e socialisociali

Abilità di problem Abilità di problem solvingsolving

COMPATIBILITA’ COMPATIBILITA’ CON LE NORME CON LE NORME SOCIALISOCIALI

Schemi socialiSchemi sociali Valutazione Valutazione moralemorale

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LA TEORIA DEI SISTEMI DINAMICI

Camras: le diverse componenti delle emozioni si sviluppano in modo indipendente e con ritmi differenti.

Emozioni= sistemi in grado di auto-organizzarsi composti da elementi collegati e coordinati tra loro sia dal programma centrale (processi top-down) sia dalla natura del compito e del contesto (processi top-down).

Lo sviluppo delle emozioni consiste nel passaggio da un certo livello di coordinazione a uno superiore grazie al cambiamento di una singola componente critica (parametro di controllo)

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LA TEORIA FUNZIONALISTA

Barret e Campos: le emozioni hanno la funzione di mediatori tra organismo e ambiente e di regolazione dei rapporti interpersonali.

Non emergono come totalità, ma come fenomeni diversi che si modificano e si evolvono per concrezione.

Barrete e Campos non parlano di singole emozioni ma di famiglie di emozioni. Le emozioni sono imparentate tra loro in base alle funzioni che svolgono.

Sul piano evolutivo → svolgono per il neonato una funzione biologica per la sopravvivenza

Sul piano comunicativo → forniscono al neonato gli elementi per comprendere e valutare gli eventi ambigui e le situazioni complesse

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L’emergenza evolutiva delle espressioni emotive

Nell’evoluzione continua e progressiva delle emozioni si possono individuare tre periodi:

PRIMO PRIMO MOMENTOMOMENTO

Alla nascitaAlla nascita Reazioni emotive presenti alla nascita e Reazioni emotive presenti alla nascita e fondamentali per la sopravvivenza. Sono fondamentali per la sopravvivenza. Sono regolate dai processi biologici innati e genetici. regolate dai processi biologici innati e genetici. Sono già operanti alla nascita:Sono già operanti alla nascita: Piacere e disgustoPiacere e disgusto Reazioni di trasalimentoReazioni di trasalimento Reazioni di sconfortoReazioni di sconforto Espressioni di interesseEspressioni di interesse

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SECONDO SECONDO MOMENTOMOMENTO

Dai 2 ai 12 Dai 2 ai 12 mesimesi

Compaiono espressioni emotive volte alle Compaiono espressioni emotive volte alle interazioni sociali associate con la interazioni sociali associate con la comunicazione delle proprie intenzioni e con il comunicazione delle proprie intenzioni e con il controllo dello stimolo. Compaiono: controllo dello stimolo. Compaiono: Sorriso sociale (5-8 settimane)Sorriso sociale (5-8 settimane) Gioia-tristezza/rabbia e collera (6-10 Gioia-tristezza/rabbia e collera (6-10 settimane)settimane) Paura (5-9 mesi)Paura (5-9 mesi) Paura per l’estraneo (7-9 mesi)Paura per l’estraneo (7-9 mesi)

TERZO TERZO MOMENTOMOMENTO

Dai 12 mesiDai 12 mesi Compaiono le emozioni sociali autoconsapevoli Compaiono le emozioni sociali autoconsapevoli apprese dal contesto culturale e attraverso la apprese dal contesto culturale e attraverso la socializzazione. Inizia la valutazione non solo socializzazione. Inizia la valutazione non solo delle proprie esperienze ma anche di quelle delle proprie esperienze ma anche di quelle altrui. Compaiono:altrui. Compaiono: Vergogna, colpa e timidizza (12 mesi)Vergogna, colpa e timidizza (12 mesi) Disprezzo (15 mesi)Disprezzo (15 mesi)

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Capacita’ di riconoscimento delle emozioni altrui da parte del bambino

A 3 o 4 mesi i bambini riescono a riconoscere correttamente le emozioni altrui e a rispondervi in modo appropriato.

Due ipotesi per spiegare queste precoci capacità:

• Darwin: il bambino nasce con un innata risonanza empatica che gli consente di provare e sentire l’esperienza emotiva altrui.

• Trevarthen: parla di funzione interattiva, il neonato imita le espressioni mimiche dell’adulto anche se per lui sono prive di valore. Tale imitazione porta l’adulto a generare risposte emotive appropriate. Si crea quindi una spirale continua grazie alla quale il bambino impara a riconoscere le espressioni emotive pertinenti.

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Il dialogo emotivo

Le emozioni connotano e qualificano affettivamente la condivisione di una situazione fra adulto e bambino.

LE EMOZIONI COME MEDIATORI RELAZIONALI

Le espressioni emotive tra bambino e caregiver hanno la funzione di favorire la regolazione dell’interazione.

Inizialmente viene usato un codice autosemantico (costituito da segnali che sono il loro stesso signigicato; significato = significante). Le configurazioni espressive del bambino sono coerenti, prevedibili e corrispondo alle cure dell’adulto.

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LA RESPONSIVITA’ DELL’ADULTO DI RIFERIMENTO

La relazione si costruisce attraverso feddback reciproci, in un gioco interattivo dove il bambino gioca un ruolo attivo anche se la maggiore responsabilità è dell’adulto.

L’adulto diventa una specchio delle emozioni del bambino restituendogli la consapevolezza delle sue manifestazioni emotive come appropriate al contesto e favorendo l’emergere della sua intenzionalità emotiva e della sua coscienza di sé.

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La competenza emotiva

È la capacità di riconoscere comprendere e rispondere alle altrui emozioni, così come saper regolare le proprie emozioni in funzione del contesto.

IL RIFERIMENTO SOCIALE

Al termine del primo anno non solo i bambini sanno riconoscere le emozioni altrui reagendovi in modo appropriato, ma sanno usare le espressioni facciali dell’adulto come fonte di informazione e guida al loro comportamento in situazioni di incertezza.

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LA COMPRENSIONE EMOTIVA

Capacità di saper attivare o modificare intenzionalmente uno stato emotivo in un’altra persona.

A 3-4 anni il bambino è in grado di dare una spiegazione delle altrui emozioni, è cioè in grado di cogliere la connessione tra intenzioni e condotte emotive altrui, arrivando ad elaborare una teoria della mente. Grazie a queste nuove capacità riesce a prevedere le risposte emotive altrui in funzione del contesto e degli antecedenti situazionali.

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Regolazione e socializzazione delle emozioni

Per diventare competente il bambino deve riuscire a controllare le proprie emozioni in funzione delle aspettative della sua cultura.

REGOLAZIONE DELLE ESPRESSIONI EMOTIVE

RIFLESSIRIFLESSI

processi involontariprocessi involontariESPRESSIONI DELLE EMOZIONIESPRESSIONI DELLE EMOZIONI

sono parzialmente controllabili e sono parzialmente controllabili e soggette a regolazioni soggette a regolazioni intenzionaliintenzionali

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Passaggio da manifestazioni stereotipate e programmate geneticamente a manifestazioni più consone agli standard culturali. Si assiste quindi a una modificabilità evolutiva delle espressioni emotive:

-cambiamenti nella frequenza e nella gamma delle manifestazioni emotive

-cambiamenti nella definizione categoriale delle espressioni emotive

-cambiamenti nella configurazione delle espressioni facciali

Alla base della modificabilità vi è la:

-capacità di sconnettere espressione emotiva e esperienza soggettiva

-presenza di funzioni di regolazione interna e sociale

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A 3-4 anni i bambini cercano di modificare le situazione ambientali all’origine delle emozioni attraverso:

•Coping primario

•Coping attivo

A 8 anni, pur conservando tali abilità, tendono a cercare di modificare le proprie esperienze attraverso.

•Coping secondario

•Coping intrapsichico

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LA SOCIALIZZAZIONE DELLE EMOZIONI

NATURA DELLA SOCIALIZZAZIONE

Il bambino:

-assimila le regole della propria cultura

-impara quali sono le aspettative sociali

-impara a dare risposte emotive appropriate ai diversi contesti

Culture diverse regolano differentemente le proprie esperienze emotive. L’educazione procede in modo conforme alla cultura di riferimento insegnando ai bambini i corretti standard emotivi.

È un processo di appropriazione culturale che si gioca nel rapporto tra novizio ed esperto, dove l’importanza sta nei modi con i quali il novizio diventa emotivamente competente.

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FUNZIONE DELLA SOCIALIZZAZIONE

1. Attribuisce significato all’interazione tra soggetto e ambiente consentendo di

• Decodificare gli antecedenti emotivi

• Interpretare gli eventi emotivi interni e esterni

2. Fornisce la gamma di modi corretti per far fronte agli stimoli

Il bambino impara a scegliere il giusto livello di manifestazione in base al contesto e all’intensità dello stimolo

3. Mette il bambino nella condizione di adottare le condotte emotive che rispondono alle attese del proprio ambiente.

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In sintesi la socializzazione fa si che il bambino impari:

Come esprimere le emozioni in base alle regole di esibizione

Quando esprimerle in base al contesto

Come definirle in base al lessico emotivo

Come classificare le espressioni altrui

Come interpretare le emozioni proprie e altrui