Lo spazio che crea tempo assistenziale: l’isola ... · Il tempo è la dimensione nella quale si...

16
Lo spazio che crea tempo assistenziale: l’isola infermieristica come opportunità per la corretta gestione dell’accesso venoso Anna Morselli Infermiera U.O. Medicina 1° Ospedale Ramazzini Carpi

Transcript of Lo spazio che crea tempo assistenziale: l’isola ... · Il tempo è la dimensione nella quale si...

Lo spazio che crea tempo assistenziale: l’isola infermieristica

come opportunità per la corretta

gestione dell’accesso venoso

Anna Morselli Infermiera

U.O. Medicina 1° Ospedale Ramazzini Carpi

• Il sottoscritto Anna Morselli

• ai sensi dell’art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell’Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

• dichiara

• x che negli ultimi due anni NON ha avuto rapporti diretti di finanziamento con

soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario

• che negli ultimi due anni ha avuto rapporti diretti di finanziamento con i seguenti soggetti portatori di interessi commerciali in campo sanitario:

• - ………………..

• - ……………………….

• - ……………………..

Il tempo è la dimensione nella quale si concepisce e si misura il trascorrere degli eventi.

Lo Spazio è un entità intuitivamente collegata ai concetti di estensione e di posizione dei corpi che vi sono collocati, così come vengono percepiti.

Il TEMPO e lo SPAZIO

Tali concetti, calati nell’agire professionale, vengono sempre definiti negativamente.

Come lo spazio può creare tempo assistenziale?

Come lo spazio può creare tempo assistenziale?

Identificazione del problema

• Difficoltà nella corretta gestione dell’accesso venoso

• Mancata esecuzione dei lavaggi tra diverse somministrazioni e al termine

• Mancata disinfezione delle porte di accesso dei dispositivi venosi

• Necessità di percorrere più volte il corridoio per raggiungere il materiale

Come lo spazio può creare tempo assistenziale?

Soluzione

• Implementazione della gestione dei devices venosi secondo le evidenze scientifiche

• Identificazione del materiale necessario per la corretta gestione dell’accesso venoso

• Riorganizzazione e individuazione di uno spazio da dedicare a tale materiale

11. Principi Generali per la Gestione del Catetere E’ importante accedere alle linee infusionali con tecnica asettica

…che tutte le porte di accesso alle linee infusionali dovrebbero essere decontaminate per almeno 15 secondi usando clorexidina…, prima e dopo l’accesso al sistema. Usare soluzione fisiologica sterile per il lavaggio (flush) ed il riempimento (lock) dei lumi dei cateteri che vengono utilizzati frequentemente. Classe A

Le mani dovrebbero essere decontaminate con gel a base alcolica oppure con sapone liquido e acqua nel caso in cui siano sporche o potenzialmente contaminate con sangue o fluidi biologici; ciò dovrà essere fatto prima e dopo ogni contatto con il catetere vascolare e con il suo sito di emergenza. Classe A

Sezione 6: Gestione dei Dispositivi per Accesso Venoso

Prima di utilizzare il connettore senz’ago disinfettarlo manualmente, strofinando vigorosamente e rispettando il tempo di azione dell’antisettico usato.

1. Disinfettanti utilizzabili a tale scopo sono l’alcool isopropilico al 70%, gli iodofori (ad es. iodopovidone), oppure la clorexidina >0.5% in soluzione alcolica. 7,16 (II)

Per facilitare il rispetto della procedura di disinfezione del connettore senza ago da parte del personale, è necessario che il materiale di disinfezione sia sempre disponibile accanto al letto del paziente. 14,36 (V)

Il flush e il lock vanno effettuati usando sistemi monodose (ad es. fiale monodose o siringhe pre-riempite).

La pervietà del catetere venoso va verificata usando siringhe da 10 mL o siringhe appositamente studiate per esercitare pressioni non elevate

L'igiene delle mani si pratica strofinando le mani con un gel a base alcolica o lavandole con acqua ed un sapone antimicrobico, in diversi momenti della assistenza al paziente

Disinfettare le connessioni del catetere, i cappucci a valvola e le porte di accesso alla linea infusionale prima di utilizzare il catetere (qualità dell’evidenza: II) 115-119 a. Prima di accedere ai connettori del catetere, ai cappucci a valvola e alle porte di accesso alla linea infusionale, frizionare vigorosamente con una preparazione di clorexidina in soluzione alcolica o alcool al 70% o iodiopovidone. A tal fine la clorexidina in soluzione alcolica può avere un’attività residua maggiore rispetto all’alcool. 120

Riassumendo…

• Lavaggio o alcolizzazione delle mani prima di accede ad un accesso venoso

• Disinfezione delle porte di accesso con clorexidina al 2% in soluzione alcolica

• Esecuzione di lavaggi con fisiologica in siringhe da 10ml con tecnica pulsatile prima e dopo ogni infusione

• Accedere agli accessi venosi con tecnica «no touch»

LO SPAZIO CHE CREA TEMPO ASSISTENZIALE

LO SPAZIO CHE CREA TEMPO ASSISTENZIALE

L’ISOLA INFERMIERISTICA

LO SPAZIO CHE CREA TEMPO ASSISTENZIALE: L’ISOLA INFERMIERISTICA

Riorganizzazione della postazione di lavoro, quindi dello spazio, presenza dell’isola in tutte le camere di degenza

Diminuzione degli spostamenti inutili Riorganizzazione del tempo Migliore gestione degli accessi venosi periferici e

centrali secondo le evidenze internazionali

Limiti

A volte le isole non vengono rifornite, quindi mancanza del materiale

Spesso le si utilizzano per appoggiare anche altro

LO SPAZIO CHE CREA TEMPO ASSISTENZIALE: L’ISOLA INFERMIERISTICA

“Nello spazio nulla si crea, niente si distrugge, ma tutto si trasforma.”

Albert Einstein