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Lo scheletro La matrice extracellulare può essere rappresentata da due tipologie, quella della cartilagine e quella dell’osso,che differiscono nelle composizione chimica e nelle caratteristiche fisico-chimiche in relazione alle diverse funzioni dell’una rispetto all’altra. Consiste di un tessuto vivente dinamico formato da una matrice extracellulare mineralizzata in combinazione con la formazione ed il riassorbimento delle cellule dell’osso. Tre citotipi sono coinvolti nella formazione dell’osso: i condrociti, produttori di cartilagine; gli osteoblasti, produttori di osso; gli osteoclasti, riassorbitori di

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Lo scheletro

La matrice extracellulare può essere rappresentata da due tipologie, quella della cartilagine e quella dell’osso,che differiscono nelle composizione chimica e nelle caratteristiche fisico-chimiche in relazione alle diverse funzioni dell’una rispetto all’altra.

Consiste di un tessuto vivente dinamico formato da una matrice extracellulare mineralizzata in combinazione con la formazione ed il riassorbimento delle cellule dell’osso.

Tre citotipi sono coinvolti nella formazione dell’osso: i condrociti, produttori di cartilagine; gli osteoblasti, produttori di osso; gli osteoclasti, riassorbitori di osso.

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Il sistema locomotore, scheletro, giunture e muscolo scheletrico hanno origine dal mesoderma, pertanto, seguono le linee differenziative di tipo mesenchimale (mesenchimal stem cells, msc).

Cellule mesenchimali

Tessuto epiteliale e

ghiandolare

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Linee differenziative della cellula mesenchimale

a – cellula mesenchimale

b – fibroblasti

c – condrociti

d – osteociti

e – adipociti

f – granulociti

g – endoteliociti

h – cellula staminale emopoietica

- mioblasti

Le cellule mesenchimali (msc) esprimono, nel corso del differenziamento, linee cellulari che appaiono fenotipicamente diverse e compongono i tessuti di origine dal mesenchima.

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Nel corso del differenziamento dello scheletro, genericamente, vengono espresse due formazioni mesenchimali, assai diverse fenotipicamente tra loro: il tessuto connettivo fibroso ed il tessuto cartilagineo

Il risultato è in ogni caso l’osso, tessuto in cui la componente organica viene cementata da cristalli di idrossiapatite che rappresenta una vera e propria riserva (banca) del Ca+

+ dell’organismo.

Il differenziamento dello scheletro ha partenza da questi tessuti in precisi distretti dell’organismo.

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Recenti ricerche (1996-1999) hanno dimostrato che alcuni fattori di crescita sono impegnati nella formazione dell’osso : IGF (insulin growth factor o fattore di crescita insulinico), TGFß (transforming growth factor beta o fattore di crescita induttore del differenziamento), BMP (bone morphogenetic protein o fattore di crescita proteine morfogenetiche dell’osso), FGF (fibroblast growth factor o fattore di crescita fibroblastico). Ciascuna delle famiglie dei fattori di crescita consiste di multipli geni.

IGF, TGFß , BMP e FGF sono prodotti anche dagli osteoblasti e dalle altre cellule osteogenetiche.

Vari ormoni, fattori di crescita e stress meccanici influenzano la produzione nelle cellule osteogenetiche di IGF, TGFß , BMP e FGF, che agiscono nella regolazione locale della formazione di osso.

Più recentemente è stato dimostrato che l’uso di IGF, TGFß , BMP e FGF riduce i tempi di riparazione da fratture e induce la formazione di osso neoformato negli impianti.

N. B. growth factor (GF) = fattori di crescita, proteine induttrici della proliferazione e del differenziamento cellulare

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BMP, le proteine morfogenetiche dell’osso, sono citochine multifunzionali membri della superfamiglia delle TGF-ß, fattore di crescita induttore del differenziamento. Sono le sole molecole segnale che possono indurre neoformazione di osso in sede tipica od eterotipica (2000-2003).

Le BMP sono anche distribuite in larga misura in altri distretti dell’organismo, nervi, canale alimentare, rene, cuore e polmone e sembrano avere un ruolo centrale nella organogenesi di vertebrati.

L’idoneo stimolo è proliferativo e non propriamente differenziativo o meglio la risposta allo stimolo dipende a) dai potenziali fenotipi della cellula stimolata; b) dalla concentrazione del fattore di crescita; c) dalla concentrazione dei recettori cellulari

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Lo scheletro

Lo scheletro assile comprende ossa piatte e corte.Lo scheletro appendicolare comprende ossa lunghe, piatte e corte.

A simmetria bilaterale, consiste di una porzioneassile e di una appendicolare.

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Lo scheletro cranio

busto

arto superiore

arto inferiore

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Il sistema scheletrico rappresenta il sostegno dell’intero corpo, i segmenti scheletrici che lo compongono costituiscono l’impalcatura che sostiene i tessuti molli e gli organi, ne determina i cambiamenti di posizione in toto o in parte mantenendone i rapporti ed impedendo deformazioni o compressioni incompatibili con la vita. Costituisce un modello di studio chiaro, preciso, semplice e facilmente comprensibile. Rappresenta per l’alta ripetitività nella forma e nella posizione dei segmenti scheletrici e per la reperibilità dei suoi componenti un valido modello di studio attuale e completo (Evidence Based Medicine).

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SISTEMA SCHELETRICO (circa 204 segmenti)

Scheletro assile (86-88)- cranio (29)- colonna vertebrale (32-34)- coste (24)- sterno (1)

Scheletro appendicolare (126)- arti superiori (64)- arti inferiori (62)

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FUNZIONI DELLO SCHELETRO

1) Supporto2) Protezione3) Movimento4) Deposito di minerali e lipidi5) Produzione di cellule del sangue

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Architettura del tessuto osseo

1. Compatto: - denso e solido- unità funzionale = osteone canale centrale (Havers)

canale perforante (Volkmann) lamelle concentriche

- tra gli osteoni: lamelle interstiziali- sui margini interni ed esterni: lamelle circonferenziali- ricopre la superficie esterna dell’osso, dove a sua volta è rivestito dal periostio o dalla cartilagine articolare- resiste a sollecitazioni unidirezionali (asse di orientamento degli osteoni)

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Architettura del tessuto osseo2. Spugnoso:

- rete di trabecole formata da lamelle ossee- generalmente non ci sono osteoni- la diffusione dei nutrienti avviene tramite canalicoli- alleggeriscono il peso complessivo dell’osso- ricopre la superficie interna delle ossa e, ove

presente, circonda il midollo osseo- è rivestito dall’endostio- resiste a sollecitazioni multidire-

zionali

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Nel segmento scheletrico, dall’esterno all’interno, distinguiamo:

1 – il periostio

2 – lo strato circonferenziale esterno

3 – lo strato di osso compatto (nelle diafisi)

4 – lo strato circonferenziale interno

5 – l’endostio

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Osso lungo

Osso corto

Osso piatto

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Classificazione dei segmenti scheletrici

Ossa lunghe

Ossa corte

Ossa piatte

Ossa irregolari

Ossa pneumatiche

Ossa wormiane o suturali

Ossa sesamoidi

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Classificazione dei segmenti scheletrici secondo le caratteristiche organolettiche

Ossa lunghe: l’asse lungo prevale sugli altri;

Ossa corte: gli assi lunghezza, larghezza e spessore si equivalgono;

Ossa piatte: gli assi di lunghezza e larghezza prevalgono sullo spessore;

Ossa irregolari: hanno caratteri misti corti e piatti.

Ossa pneumatiche: contengono cavità piene di aria;

Ossa wormiane o suturali: si trovano nello scheletro del cranio;

Ossa sesamoidi: si trovano nei tendini;

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Osso lungo

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Le ossa lunghe

Epifisi prossimale

Diafisi

Epifisi distale

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Le ossa lunghe

Sezione della diafisi

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Epifisi

Diafisi

Osso lungo

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Osso piatto

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Le ossa corte

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Osso corto e irregolari

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Ossa pneumatiche

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Vascolarizzazione di un segmento scheletrico

Diafisi

Epifisi

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Modello vascolare dell’osso

1. Arteria nutritizia

2. Arteriole periostali

3. Arteriole metafisarie

Corticale – zona di inserzioni

Cavità midollare

anastomosi

Art. midollare asc.

Art. midollare disc.

Corticale sottoperiostio