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Lo Psicologo ed i Social Network Autore: Alessio Corsi © 2014 - Tutti i Diritti Riservati – www.psicologialavoro.it by Liquid Plan s.r.l. 0 Autore: Dott. Alessio Corsi Lo Psicologo ed i Social Network

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Lo Psicologo ed i Social Network

Autore: Alessio Corsi

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Autore: Dott. Alessio Corsi

Lo Psicologo ed i Social Network

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conoscenze, metodologie e strumenti qui presentati.

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Sommario

1. Il rapporto tra Social Media e Psicologo

2. Quale social network è più utile al marketing dello Psicologo?

3. Linkedin per lo Psicologo

4. LinkedIn per la tua rete inviante

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L' Autore Dott. Alessio Corsi

Psicologo e consulente marketing, nonostante una formazione di stampo clinico l'interesse e la curiosità verso le nuove tecnologie mi ha portato allo studio e alla conoscenza delle principali strategie e strumenti di webmarketing, quali social media marketing ed in particolar modo l'email marketing, nonché all'utilizzo delle più importanti piattaforme e metodologie di webcasting tra i quali il webinar.

Proprio per Psicologi@Lavoro mi occupo dell'organizzazione e gestione della sezione webinar, per le quali offro anche consulenza e formazione.

Prima di approdare a Psicologi@Lavoro, ho lavorato presso centri per l'infanzia con bambini con disabilità e disturbi dell'apprendimento.

Mi sono laureato in psicologia clinica,presso la facoltà di Medicina e Psicologia, de l'università "La Sapienza" di Roma.

In seguito alla laurea triennale, ho maturato esperienze sul campo lavorando a contatto con bambini con diagnosi di disturbi dello spettro autistico e con disturbi dell'apprendimento.

La musica e il viaggiare sono le mie più grandi passioni, adoro fare nuove esperienze, conoscere nuove culture e visitare posti sempre nuovi. ^^

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Il rapporto tra Social Media e Psicologo

Da alcuni anni, stiamo assistendo all’incredibile aumento e diffusione

dei social network e del loro utilizzo da parte di tutta la popolazione

mondiale.

Pensiamo a Facebook, solo questo social media, attualmente il più

usato, conta 901 milioni di iscritti, ma come tutti gli altri social media

(Twitter,linkedIn e 4square in primis) i suoi iscritti sono in continua

crescita.

I social media sono entrati ormai a far parte della vita quotidiana di

ognuno e, proprio per questa loro sempre maggior diffusione e

importanza che stanno raggiungendo, anche per lo psicologo si pone il

problema di chiedersi come rapportarsi con questi strumenti.

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La professione dello psicologo ha infatti l’obbligo di domandarsi se e in

che modo internet e i social media, possono influenzare il suo lavoro e

il rapporto con la sua utenza.

Questo tipo di riflessione, si pone specialmente con quelle categorie di

psicologi che hanno relazioni confidenziali e delicate con i propri clienti,

quali psicologi clinici e psicoterapeuti.

“Un mio cliente mi ha aggiunto come amico su facebook.”

“Hanno messo un giudizio negativo sulla mia attività su linkedIn?”

“Un mio cliente mi chiede appuntamenti privati via Twitter?”

Come possiamo affrontare queste situazioni?

Gli psicologi coinvolti al momento sembrano assumere posizioni

prevalentemente radicali, chi utilizza i social media senza alcuna

attenzione o cura rispetto alla propria professionalità e chi invece ha

preferito abolire e vietarsi in toto l’utilizzo di questi mezzi.

Ritengo invece, che sia non solo possibile, ma anche auspicabile che lo

psicologo utilizzi i social media, ma che tale utilizzo debba essere

gestito con grande delicatezza e sensibilità date le infinite possibilità,

pericolose o positive, che possono sorgere.

In molti paesi al di fuori dell’Italia, le istituzioni responsabili della

professione psicologica, hanno inserito nei loro “codici deontologici”

diverse misure per descrivere e regolare il rapporto psicologo-social

media.

Data l’assenza in Italia, di normative specifiche riguardanti questo

tema, proponiamo delle “linee guida”, maturate anche dalla lettura di

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materiale proveniente da fonti estere, che possono far riflettere lo

psicologo ad utilizzare efficacemente e con responsabilità i social

media.

Tutela la tua (e l’altrui) Privacy

Il primo impatto che l’utilizzo dei social network ha sulla nostra

professione riguarda la privacy.

Attenzione, non intendiamo solamente la nostra privacy ma anche

quella dei nostri clienti.

Pensiamo di essere degli psicologi che hanno un proprio profilo su

Facebook e ci arriva la famosa richiesta di amicizia di un cliente.

Accettiamo o meno?

Accettando la richiesta, questa persona potrà visualizzare ciò che

scriviamo, ad esempio i nostri post, potrà vedere quello che ci scrivono

altre persone, come degli amici, potrà visualizzare delle nostre foto

personali, vedere i nostri famigliari, ma siamo disposti ad affrontare

tutto ciò?

Decidiamo allora di respingere l’amicizia, cosa potrebbe pensare il

cliente di questa nostra scelta?Non abbiamo un buon rapporto?Non

siamo amici?

Inoltre nel momento in cui accettiamo un contatto su un social

network, dobbiamo pensare che non solo questa nuova persona può

vedere le nostre azioni, ma che anche noi (e tutti i nostri contatti!)

possiamo vedere le sue!

E’ bene in questo caso, cercare di strutturare con cura, la dove

possibile, la nostra e altrui privacy.

Ma in che modo?

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Possiamo riflettere sulla possibilità di aprirci un nuovo profilo che sarà

dedicato esclusivamente alla nostra professionalità.

Una prima idea in tal senso è quello di creare un profilo e scrivere il

nostro nome e cognome seguito dalla dicitura “psicologo”.

Attraverso la modifica di determinate impostazioni sulla privacy

(com’è possibile su Facebook), possiamo decidere chi può vedere il

nostro profilo e chi no, cosa si può vedere e cosa no, possiamo

decidere se mostrare a tutti la nostra lista amici, o se renderla

invisibile a tutti, possiamo inoltre pensare di limitare la possibilità di

scrivere sulla nostra bacheca solo ad alcune persone. I contenuti stessi

che noi pubblicheremo saranno correlati anch’essi solo alla nostra

professione e ai nostri servizi.

Pensare in questo modo la propria presenza sui social network,

permette sia di operare con successo particolari strategie di marketing

e di brandizzazione delle nostre attività, sia di garantirci una sicurezza

alla nostra privacy personale.

Il cliente stesso verrà in questo modo protetto e rispettato, rendendo

eticamente corretto il nostro rapporto.

Rendiamo chiare le cose

Riuscire a controllare tutte le azioni che sia da parte nostra che dai

nostri clienti avvengono su internet e sui social media è un operazione

al limite dell’impossibile.

La rete internet,per definizione, è continuamente in evoluzione, è

mutevole, i suoi usi cambiano continuamente e la gente stessa ci si

rapporta in modo diverso di situazione in situazione.

Qualora dovessero crearsi delle situazione per lo psicologo inaspettate,

secondo gli esperti del settore è bene sempre riportare la dinamica

accaduta nel setting clinico.

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All’interno del setting clinico infatti possiamo esplicitare come

intendiamo affrontare il nostro rapporto con i clienti e i social network,

informandoli su quali sono le nostre modalità di uso di questi mezzi.

Possiamo esplicitare al cliente che non accettiamo richieste di amicizia

su Facebook, ricordiamo al cliente che non fissiamo appuntamenti o

rispondiamo a messaggi tramite social network, ma magari solo

tramite e-mail o per telefono.

Rendere chiaro come intendiamo utilizzare questi strumenti, renderà

trasparente e sincera la relazione con il nostro cliente.

L’inevitabile self disclosure…

Un tema molto importante sul quale lo psicologo che decide di

utilizzare i social network deve riflettere è la self disclosure.

La nostra presenza sui social trasmetterà in ogni caso informazioni su

di noi, tali informazioni possono andare da nostri semplici interessi o

passioni fino a nostre paure o obiettivi importanti. Consigliamo dunque

di tenere bene in considerazione quest’aspetto, cui rimandiamo ad

altre fonti per una sua approfondita spiegazione.

Attenzione alle parole!

Facciamo un’ulteriore riflessione. Dare l’amicizia, twittare, mettere mi

piace, sono espressioni che sono entrate ormai nel nostro linguaggio

comune.

Anche se i social network sono strumenti che hanno come obiettivo la

promozione della socializzazione, queste parole non hanno sempre una

funzione molto chiara per tutti gli utenti.

La nostra professione, che ha nella parola uno dei suoi strumenti

principali, deve allora interrogarsi su che cosa rappresentano o

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possono rappresentare per le persone queste parole.

Pensiamo alla parola amicizia, l’etimo ci rimanda alla radice latina di

“amare, colui che si ama”, essere amico di una persona vuol dire

condividere con lei sentimenti ed esperienze significative per l’uno e

per l’altro, è subito evidente quindi che una dinamica del tipo

“respingere un’amicizia” possa aprire a dinamiche di vario genere

(ancora, non è questa la sede giusta per trattarle) che lo psicologo

deve ovviamente tenere in considerazione.

Può essere un’idea per lo psicologo, realizzare un vero e proprio

glossario, così da poter riassumere e definire con chiarezza cosa si

intende con l’utilizzo di determinate parole. Specificare che sul nostro

profilo accettiamo esclusivamente come amici altri professionisti,

poiché il nostro profilo ci serve esclusivamente per trovare nuovi

collaboratori, può evitare l’insorgere di situazioni e dinamiche rischiose

per il percorso che stiamo affrontando con il nostro cliente.

Perché utilizzare i social network?

Leggere e riflettere su queste cose può farci pensare che i social media

presentano troppi vincoli e problemi per lo psicologo, i benefici che

comporta lo “stare sui social” possono sembrare inferiori ai rischi.

Quali sono dunque i motivi per cui uno psicologo dovrebbe

essere presente su internet?

Possiamo riassumere i motivi principali in queste quattro voci:

Branding&Marketing

Collaborazioni

Trasparenza

Conoscere i social network

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Branding&Marketing

Attraverso i social è possibile portare avanti delle efficacissime

operazioni di marketing per la propria attività, i social media

infatti ci permettono di raggiungere un’utenza vastissima.

Una strategia di marketing ben realizzata ci permetterà di far

diventare parte di questa utenza nostri clienti. Per Branding, o

per meglio dire Personal Branding, intendiamo un processo nel

quale un individuo,nel nostro caso lo psicologo,mette in atto

delle azioni e delle strategie per differenziarsi dalle altre persone,

dagli altri professionisti. Tale differenziazione avviene

identificando ed esplicitando la nostra unica e particolare value

pro position, diffondendola in vari situazioni, come ad esempio

tra i vari social network, attraverso messaggi o immagini

finalizzati a raggiungere un determinato obiettivo. In questo

modo, gli individui possono migliorare la propria reputazione

professionale, collocandosi come esperti di una determinata area

nella mente delle persone.

Collaborazioni

Uno dei benefici principali dei social newtork è quello di

connetterti con altri professionisti e condividere i propri interessi.

Una volta entrato in collegamento con un professionista, potrai

seguire le sue attività, vedere i contenuti che pubblica, leggere i

suoi messaggi.

Tali azioni ti permetterà di capire, di cosa si occupa quello

specifico professionista così da poter avere maggiori informazioni

su di lui nel momento in cui cercherai una possibile

collaborazione.

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I social media permettono dunque di avere uno strumento facile

e veloce con il quale conoscere, valutare e contattare possibili

collaboratori.

I social network daranno modo di poter creare, sviluppare e

soprattutto mantenere una rete di contatti, che potrebbero

risultarti utile in qualsiasi momento della tua attività.

Trasparenza

Per trasparenza intendiamo, in questo contesto, che stiamo

utilizzando i social network per fornire informazioni chiare ed

accessibili riguardo la nostra attività. Possiamo far conoscere alle

persone come lavoriamo, quali sono le nostre tariffe, i nostri

ambiti di intervento professionali.

Conoscere i social network

Consideriamo quest’ultimo punto come uno dei più importanti e

significativi per lo psicologo, ma allo stesso tempo uno dei più

sottovalutati e meno presi in considerazione.

I social network sono parte integrante delle nostre vite, quasi

ogni fascia di età è ormai coinvolta nel loro utilizzo e le nuove

generazioni vedono il proprio processo di crescita accompagnato

proprio da questi strumenti. E’ importante per lo psicologo

quindi, capire cosa sono i social media, come funzionano, che

effetti hanno sulla vita delle persone. Accogliere in un percorso di

consulenza un adolescente e non conoscere Facebook può

rivelarsi uno spiacevole ostacolo per il nostro lavoro.

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Per riassumere…

E’ importante:

1. Capire la differenza tra “Profilo” e “Fan Page” e le loro

differenziazioni tra i vari social network.

E’ bene avere, un profilo personale, dedicato alla propria vita

privata, un profilo professionale, dedicato esclusivamente alla

nostra attività e al nostro lavoro e possiamo aggiungere una

Fan Page riguardante una tematica specifica da trattare.

Dobbiamo inoltre considerare che un profilo su Facebook è

diverso da un profilo su Linkedin, conoscere le funzioni e le

differenze tra i vari social network ci permetterò di sfruttare al

meglio questi strumenti.

2. Definire chiaramente gli obiettivi.

Prima di entrare sui social network è bene definire con

chiarezza come vogliamo utilizzarli e per raggiungere quale

obiettivo. Maggiore pubblicità?Aumentare la nostra

reputation?Conoscere e contattare nuove persone o

collaboratori?

3. Esplicitare l’utilizzo che intendiamo adoperare per i

social network.

Una volta definiti gli obiettivi, esplicitiamo alla nostra utenza

perché siamo sui social network, a chi ci rivolgiamo e a chi no

(vedi punto 4), che uso faremo di questi strumenti.

4. Raggiungere i propri utenti.

E’ importante stabilire, che tipo di utenza vogliamo

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raggiungere, potenziali clienti, collaborato, un pubblico

generico. Tale decisione ci servirà per in seguito definire le

modalità con cui noi possiamo entrare in contatto con nostra

utenza, e viceversa.

5. Proporre contenuti appropriati.

A seconda dell’uso che abbiamo della nostra identità sui social

network, dobbiamo ricordare di pubblicare sempre materiale

attinente con la nostra identità. E’ bene controllare sempre

articoli o news che intendiamo condividere da siti o blog

esterni e cercare di capire che effetto possono avere i

contenuti renderemo visibili per la nostra utenza.

6. Rafforzare il più possibile la nostra identità.

Poiché potremmo essere presenti su internet su diverse

piattaforme, ad esempio potremmo avere un blog personale,

un sito dedicato alla nostra associazione, un profilo su face

book, un profilo su linkedin e così via, conviene sempre

cercare di far convergere tutte queste piattaforme attorno la

nostra identità, così da rafforzarla, permettendoci inoltre di

non disperdere la nostra utenza. Un’idea per fare ciò può

essere, inserendo sempre il link al nostro blog personale nei

nostri interventi o nei nostri post, utilizzare correttamente gli

strumenti per condividere contenuti o materiale tra le varie

piattaforme, utilizzare un logo o un’immagine ricorrente per

ogni piattaforma.

7. Moderare con attenzione i nostri profili.

A seconda delle impostazioni sulla privacy che abbiamo

impostato, sarà più o meno possibile per gli utenti scrivere

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qualcosa, generalmente commenti, sulle nostre pagine e i

nostri profili. E’ bene controllare con cura il contenuto di

questi commenti, per assicurarci che non vi siano insulti,

minacce o altre forme di linguaggio che potrebbero far

perdere valore e credibilità alla tua pagina e, di riflesso alla

tua professionalità.

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Quale social network è più utile al marketing dello Psicologo?

Non hai fatto in tempo a finire di creare la tua fan page su Facebook,

che tutti ti dicono che se non sei su Twitter oramai non sei nessuno.

Inizi a pensare al tuo primo tweet da inviare, quando tutti ti dicono che

ormai Google+ è il social network del futuro e non puoi rimanere

indietro dinnanzi al progresso che incalza, hai finalmente capito che le

cerchie di Google non centrano niente con le Olimpiadi, che subito ti

dicono che Pinterest ed Instagram cambieranno la tua vita...

Da tempo sappiamo come essere presente sui social network è

divenuta ormai una necessità indispensabile per qualsiasi

professionista che voglia lavorare in quest'epoca digitale.

L'importanza e l'influenza che questi strumenti possiedono ha portato

negli ultimi anni alla nascita ed alla continua evoluzione di

numerosissimi social network (guarda elenco su WikiPedia)

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Tale diffusione rischia in realtà di divenire una grande minaccia per

l'attività del professionista nel momento in cui decide di presidiare più

social network possibili nella fallace speranza di affermare e migliorare

le proprie strategie di marketing.

Quali sono i rischi e i problemi legati all'utilizzo indiscriminato

dei social network?

Il primo e più evidente problema è dovuto all'ingente dispersione di

risorse che comporta il lavorare su numerosi social network.

Come sappiamo pianificare un post su Twitter, realizzare una foto di

copertina su Facebook, scrivere ed aggiornare le proprie esperienze su

LinkedIn, ecc... comporta un impiego di risorse, tempo ed energie in

primis, notevole.

Seguire con attenzione tutti i propri profili, interagire con tutta la

propria utenza, mantenere freschi ed interessanti i contenuti proposti,

presuppone un impegno sostanziale, che rischia di influire in maniera

drastica sulla propria attività professionale.

Il secondo problema è dovuto al rischio di disperdere la propria utenza.

Proprio perché si è presenti su numerosi spazi, gli utenti cui ci

rivolgeremo saranno anch'essi divisi e frammentati tra tutti i nostri

social, penalizzando sensibilmente le nostre attività ed interazioni nei

loro confronti.

L'ultimo aspetto negativo che comporta questo tipo di scelta, riguarda

la qualità stessa dei contenuti e delle interazioni che mettiamo in

opera. Data proprio la necessità di presidiare molti spazi, sarà difficile

curare efficacemente ognuno dei nostri social, costringendoci a

ripiegare su attività banali, molte volte ripetitive e sicuramente poco

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efficaci, rischiando di mandare anche un immagine di bassa

professionilità nei cofronti della propria attività.

Come bisogna quindi muoversi in questo terreno così impervio ed

affollato?

Come prima cosa dobbiamo innanzitutto capire quali social network

sono utili per le nostre attività!

Come abbiamo detto seguire molto social network vuol dire disperdere

tutte le nostre risorse in maniera poco efficiente, è consigliabile quindi

il contrario: investire molte risorse in pochi spazi ed attività.

Curare solo determinati spazi, ci permetterà inoltre di riunire più

facilmente la nostra utenza , permettendoci di interagire e comunicare

con loro in maniera più diretta,veloce ed efficace.

Sarà inoltre più facile far crescere la nostra utenza e promuovere le

nostre attività se dedichiamo tutte i nostri sforzi ed attività verso un

solo canale di comunicazione e marketing.

Ciascun social network ha sue peculiarità specifiche, vediamo di

conoscerli così da individuare quelli che più funzionali al nostro

progetto di marketing della professione

Facebook - https://www.facebook.com/

Con i suoi oltre 23Milioni di utenti italiani registrati è sicuramente il

social network più conosciuto ed utilizzato. In ottica di marketing per

lo psicologo Facebook è sicuramente da presidiare. Il profilo personale

è utile sia a generare visibilità, che a sviluppare e mantenere il proprio

network di contatti professionali. Le fan page ed i gruppi sono invece

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due ottime risorse per aggregare nicchie di utenza interessate a nostre

specifiche aree professionali. Ottimo quindi per sviluppare reputation e

networking. Ben integrabile con siti web e blog. Adatto e da presidiare

per singoli professionisti, associazioni, cooperativo, enti di formazione,

ecc...

Twitter - https://twitter.com/

E' sicuramente il social network emergente ed in più rapido sviluppo in

Italia. La parola d'ordine di Twitter è notizia. Twitter è un flusso

continuo di informazioni e relazioni, tutto in 140 caratteri di testo. Può

essere utile a colleghi che hanno necessità di inviare aggiornamenti

frequenti su nuovi contenuti, attività, iniziative... è ottimo anche per

integrare la comunicazione e partecipazione su eventi live. Ben si

sposa con la dimensione mobile di smartphone o tablet. La ricerca

Beevolve descrive l'utente tipo di Twitter donna, con meno di 30 anni,

poco più di 200 follower e, tramite il suo iPhone, che parla soprattutto

di affetti e famiglia... chi si rivolge a questa nicchia, ad esempio,

potrebbe trovare in Twitter un canale interessante ;)

Youtube - http://www.youtube.com/

E' il social network per la pubblicazione e condivisione di video.

Sicuramente è uno spazio utile a fini di informazione e aggiornamento

in quanto (soprattutto in lingua inglese) si possono trovare diversi

contributi professionali interessanti. Può essere utile anche in ottica di

marketing nella misura in cui si è pronti a produrre e pubblicare piccoli

video. Oramai la tecnologia ci assiste... uno smartphone, una webcam,

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un tablet ed ecco che possiamo creare e montare brevi pillole video.

Immaginiamoci il collega esperto in Parent Coaching che pubblica

settimanalmente una pillola video sulla vita-genitori-figli nel suo canale

Youtube, richiama il video nel suo sito web, lo fa rimbalzare sulla sua

fan page e poi invia news a tutti i genitori che ha in mailing list.

Linkedin - http://www.linkedin.com/

E' il social network professionale più famoso ed utilizzato in Italia e nel

mondo. Anche questo, assieme a Facebook, è sicuramente da

presidiare quale che sia la nostra attività professionale! Su Linkedin è

possibile creare una rete di contatti professionali, partendo da quelli di

cui ad oggi disponiamo, ed allargando il network in base ai settori in

cui lavoriamo; disponendo di una presentazione professionale in

divenire e socializzata tramite un meccanismo di referenza. E' anche

possibile aumentare la visibilità grazie alla partecipazione attiva a

gruppi di discussione su tematiche di nostro interesse, come anche

rendendosi disponibile a rispondere a domande poste da altri

utenti/professionisti. Se ben presidiato e partecipato, Linkedin regala

sempre qualche ritorno concreto di contatto ed opportunità!

Google + - https://plus.google.com/

E' più giovane dei precedenti ed ancora frequentato principalmente da

chi opera in ambito marketing e web. Come ritorno diretto di

marketing e reputation, ad oggi, è decisamente meglio Facebook. Per i

colleghi in possesso di un proprio sito web o blog (e che lo vivono

come canale strategico di marketing) Google+ è invece da tenere

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d'occhio in quanto l'algoritmo di Google che regola il posizionamento

delle pagine nei risultati di ricerca si sta sempre più "socializzando",

ovvero tenendo di conto della reputazione dell'autore. In tal senso,

animare il proprio account su Google+, e collegandolo al proprio spazio

web, sempre più restituirà un buon posizionamento su Google

Pinterest - http://pinterest.com/

Esploso di recente, ad oggi è il social network leader nella

pubblicazione e condivisione di immagini e foto. Altri illustri famosi in

tal senso sono Flickr e Instagram. In ottica professionale questo

genere di social network può essere particolarmente utile per i colleghi

che hanno modo di creare un buon flusso di materiale fotografico...

pensiamo a chi organizza formazione outdoor, a chi gestisce laboratori

creativi, ad enti di formazione, ecc... tutti quegli psicologi che hanno

modo di creare con costanza materiale fotografico inerente la propria

attività professionale, possono pensare a Pinterest o Instagram come

spazi social utili a diffondere il loro brand e ad accrescere la reputation

Quali quindi i social network più funzionali al tuo progetto di

marketing professionale?

Quali i social network che meglio valorizzano le tue peculiari

attività? Che meglio intercettano le tue nicchie di utenza?

Andiamo ad analizzare meglio Linkedin il social che più di tutti

forse è orientato alla professione, e soprattutto quello che

maggiormente ha la capacità di creare rete contatto tra

professionisti.

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LinkedIn per lo Psicologo

LinkedIn è un social network dedicato al mondo del lavoro.

Lanciato nell'ormai lontano 2003, LinkedIn è pian piano riuscito a

crescere e ad affermarsi, con i suoi quasi 200 milioni di utenti attuali,

come il più importante e famoso social network dedicato al lavoro.

In questi tempi, ho sentito molte opinioni discordanti sull'effettiva

utilità di questo social per la professione di psicologo; la maggior parte

dei giudizi negativi riguardano la poca interazione con i possibili

“clienti” delle proprie attività, il grande numero di professionisti e

gruppi dedicati al mondo della psicologia, che rendono difficile

differenziarsi come singolo esperto o professionista.

Iniziamo subito da un assunto:

LinkedIn non ti aiuta ad attirare nuovi clienti

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Molto probabilmente probabilmente non è neanche il sito che i tuoi

possibili clienti visiteranno per conoscerti meglio o per avere maggiori

informazioni su di te. Ma questo non significa che non sia un servizio di

valore e da non utilizzare.

Vediamo allora a che cosa può servirci...

Nei primi momenti in cui lo si usa dopo l'iscrizione, linkedIn può

sembrare un social simile a molti altri, compili le informazioni sul tuo

profilo, aggiungi nuove persone alla tua rete contatti, pubblichi post e

contenuti all'interno del tuo spazio, nulla di speciale.

Se però, invece di fermarci a questi primi passi, decidiamo di

esplorarlo e riflette meglio sui servizi presenti ci rendiamo conto delle

numerose opportunità che può offrirci.

Una delle caratteristiche principali e che fornisce un grande valore a

questo social network sono i gruppi.

Così come esistono molti altri psicologi o professionisti connessi al

nostro settore iscritti su linkedin, esistono altrettanti gruppi che si

occupano delle nostre tematiche da seguire e cui unirsi.

Il network dedicato alla psicologia e agli psicologi su linkedIn offre

molte discussioni e riflessioni su una varietà di argomenti, sia a livello

di psicologia che di aspetti riguardanti la professione per lo psicologo,

che possono essere utili tanto per chi i colleghi che iniziano questa

professione quanto per chi è psicologo ormai da tempo.

Questi gruppi offrono la possibilità di rimanere informati sulle

tematiche di interesse del tuo settore, sulle ultime novità relative ad

una determinata tecnica, possono permettere di condividere

un'esperienza di un tuo collega, puoi inoltre contribuire tu stesso ad

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una discussione, scrivendo ad esempio dei tuo dubbi, delle case history

di successo, così come semplici suggerimenti o curiosità.

Tale attività, se portata avanti con cura ed efficacia, potrà pian piano

farti emergere rispetto agli altri professionisti, iniziando a diffondere il

tuo nome e stabilire il tuo brand tra i colleghi.

Utilizzare i gruppi può essere una modalità molto efficace per

promuovere il tuo blog, canali social, sito web o altri tuoi spazi

professionali.

Postando sul tuo profilo LinkedIn queste informazioni darai modo agli

altri professionisti la possibilità di far sapere chi sei e di cosa ti occupi.

Un'altra delle funzioni principali dei gruppi riguarda la possibilità di

instaurare ed ampliare il proprio network con altre realtà professionali

presenti sul tuo territorio o per rimanere aggiornato sugli eventi

(seminari, incontri, corsi,etc..) presenti sul tuo territorio.

Un modo utile per sfruttare queste possibilità riguarda l'iscriversi e il

seguire i gruppi locali del tuo territorio.

Tali gruppi possono essere un veloce ed efficace metodo per conoscere

quali professionisti sono presenti nei tuoi dintorni, per poter avere

eventuali collaborazioni con loro o per conoscere quali sono i fenomeni

sociali presenti nella tua zona.

Un errore che molti psicologi compiono è fare rete

esclusivamente con altri psicologi.

Stringere contatti importanti con altri professionisti del proprio settore,

così come di altre realtà nella propria comunità non è solo utile per la

tua professione, ma incrementerà le possibilità che un altro

professionista possa referenziare la tua attività.

Lo Psicologo ed i Social Network

Autore: Alessio Corsi

© 2014 - Tutti i Diritti Riservati – www.psicologialavoro.it by Liquid Plan s.r.l.

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Infine, LinkedIn è un ottimo strumento per seguire gli altri

professionisti che pubblicano contenuti riguardo ad altri campi

professionali di cui non si è molto competenti.

La maggior parti degli psicologi ha un background riguardanti il

marketing, il fare business, molto scarno, seguire ed imparare da chi

possiede queste esperienze e intende condividere la propria

conoscenza può essere un valore aggiunto non da poco per la propria

professione.

Ricorda sempre, la convenienza dei social media è che invece di

sprecare ore ed ore navigando su internet in cerca di informazioni, le

informazioni che ti interessano vengono direttamente da te.

Individua qualcuno di interessante per la tua professione in una area in

cui non ti senti particolarmente esperto e sicuro e senti cosa ha da

dire, come affronta i suoi problemi, che cosa fa per mandare avanti la

sua professione.

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LinkedIn per la tua rete inviante

LinkedIn è un diffusissimo social network dedicato al mondo del

lavoro. Lanciato nell'ormai lontano 2003, LinkedIn è pian piano riuscito

a crescere e ad affermarsi, con i suoi quasi 200 milioni di utenti attuali

(6 milioni di iscritti in Italia), come il più importante e famoso

social network dedicato al lavoro e ai professionisti.

In questi tempi, ho sentito molte opinioni discordanti sull'effettiva

utilità di questo social per la professione di psicologo; la maggior parte

dei giudizi negativi riguardano ad esempio la poca interazione con i

possibili “clienti” delle proprie attività, il grande numero di

professionisti e gruppi dedicati al mondo della Psicologia, che rendono

difficile differenziarsi come singolo esperto o professionista oppure il

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funzionamento simile a tanti altri social network presenti sul mercato

(come ad esempio Facebook).

Iniziamo subito da un assunto:

LinkedIn non ti aiuta direttamente ad avere nuovi clienti!

Molto probabilmente non è neanche il sito che i tuoi possibili clienti

visiteranno per conoscerti meglio o per avere maggiori informazioni su

di te, anche in questo caso esistono molti altri social o spazi web più

efficaci per questa funzione, come ad esempio Facebook. Tutto questo

però, non significa che non sia un servizio di valore e sopratutto da

non utilizzare.

Vediamo allora a che cosa può servirci...

Nei primi momenti in cui lo si usa (dopo essersi iscritti gratuitamente),

LinkedIn può sembrare un social simile a molti altri, compili le

informazioni sul tuo profilo, aggiungi nuove persone alla tua rete

contatti, pubblichi post e contenuti all'interno del tuo spazio, nulla di

speciale. Se però, invece di fermarci a questi primi passi, decidiamo di

esplorarlo meglio ci rendiamo conto delle numerose opportunità che

può offrirci.

Una delle caratteristiche principali e che fornisce un grande

valore a questo social network sono i gruppi.

Il network dei gruppi dedicato alla Psicologia e agli psicologi su

linkedIn già offre molte discussioni e riflessioni sia a livello di

psicologia che di aspetti riguardanti la professione per lo psicologo. La

partecipazione a questi gruppi ti offre uno spazio di aggiornamento e

confronto, a cui tu stessa potrai contribuire. Un pò come avviene

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anche sui tanti gruppi di Facebook dedicati alla Psicologia ed agli

psicologi ;)

Ma la caratteristica forse più distintiva e di valore di Linkedin e dei

gruppi consiste nella possibilità di creare e sviluppare il proprio

network inter-professionale!

Grazie a Linkedin puoi infatti sviluppare una rete di relazioni con altri

professionisti, strategici ed invianti rispetto alla tua specifica attività

professionale. Tra l'altro, potendoli anche segmentare territorialmente

;)

Ecco alcuni esempi, se già hai l'account Linkedin attivo puoi visitarli

direttamente cliccando sul link:

Operi in ambito sportivo? Il gruppo Esperti in Educazione Alimentare

e Alimentazione nello Sport conta oltre 500 partecipanti

Operi in ambito forense? Il gruppo Conciliazione & Creatività conta

oltre 1400 professionisti

Operi in ambito scolastico? Il gruppo Maestri d'Italia conta oltre

1200 insegnanti

Questi solo alcuni esempi. In ciascuno di questi gruppi già sono

presenti colleghi Psicologi. Linkedin - attraverso un motore di ricerca

interno - permette di individuare i gruppi tematici in base a specifiche

chiavi di ricerca. In questo modo potrai individuare luoghi di

discussione che aggregano professionisti strategici per la tua rete

inviante, per il tuo network professionale

Potrebbero poi esserci anche gruppi locali del tuo territorio. Tali gruppi

possono essere un veloce ed efficace metodo per conoscere quali

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professionisti sono presenti nei tuoi dintorni, per poter avere eventuali

collaborazioni con loro o per conoscere quali sono i fenomeni sociali

presenti nella tua zona.

Un errore che molti psicologi compiono è fare rete

esclusivamente con altri psicologi.

Stringere contatti importanti con altri professionisti del proprio settore,

così come di altre realtà nella propria comunità non è solo utile per la

tua professione, ma incrementerà le possibilità che un altro

professionista possa referenziare la tua attività.

Prova quindi ad effettuare una veloce ricerca per verificare se sono

presenti gruppi di discussione di tuo interesse, prova poi ad iscriverti

ed a partecipare. Ricorda però che i risultati di questa azione di

networking dipenderanno molto, sia dall'individuazione dei gruppi

giusti, che - soprattutto - dalla qualità della tua partecipazione. Dovrai

donare valore avendo pazienza di alimentare le relazioni nascenti e la

tua reputation all'interno del gruppo. La disponibilità poi di un proprio

sito web professionale, con contenuti e risorse in target, a cui poter

rimandare per approfondimenti ti permetterebbe di poter ottimizzare

ancor più efficacemente quest'azione di network marketing :-D

E tu utilizzi LinkedIn?

LinkedIn è sicuramente uno strumento interessante e strategico per lo

psicologo interessato a sviluppare il proprio network inter-

professionale ed a promuovere la propria professionalità. E te, possiedi

un profilo LinkedIn? Sei riuscito a cogliere qualche opportunità

professionale grazie alla tua rete?