lnviti plurimi all' autodisciplina...

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1973 · N. 9 1 ione « ai trasgrcs- nno negate le ni ncllc case •crrà ritardato nimcnto della ali » (art. 17), il dispotismo vigore, e gli abbassarc la e mcttcrcela :imata la paga :ldiaccio. L'ar- ,a con un po' ui, obbedicnti e attenti so- c! piano, non :mtcstare l'or- laborata e stu- to che bravi? m lavoratori ! ·o non se ne si sa che ce > in fabbrica, ie della "pro- parla da de- e, se scoppia- nali dei corn- fa il suo Is- a, una casa e , mcntre qui i a scioperare dovcssc dare i di vita fuo- : che manchi cale e si sa- re, il quadro : incrcdibilc. mcnzionc di- « è necessa- 1ni per avère di operai si famiglia, in ,iù in fretta rùario più al- rubli, pari a o i 100 della rati si ritro- se, scnza ser- ni da -40" nella Santa 1, la macchi- procede co- PJC e sudore etamentc di- una fasc di giovanc, in >nosciutc al· del massimo no sostenta- on frcgiarsi oluzionario? zionl lnt. Veneto 171 1 ln pol. • Cavour 9 lie 12. 39 lnt. H elle 21. JO. VIA R. El• n pol. /A Ille 18. rchl, 1 p. 2 Ile 12. e 20,30. ,. ••• C. Arduino) ol. /A (puso Jtra) , i e lettorl ,30. aile 18,30. Carbonara, 1. 1. 'BA (adl• 12. e lettorl 11le 19. Ill) Vlale le 21 1/V 21 aile 23. , Moro, 59 1tlzzantl Il 30ellve· 70 (Varl- lle 12 e Il -- 1 DIST1116UE IL IIOSTRO PARTITO: La linea da Marx, a Lenln, a Llvomo 1921, alla lotta della sinlstra contro la degenerazlone dl Mosca, al rifluto del blocchl parti- glanl, la dura opera del restauro della dottrlna a del- rorgano rivoluzlonario, a contatto con la classe operala, fuorl dal polltlcantlsmo personale ed elettoralesco del parlll o lalenaa:doaale Anno XXII 17 Magglo 1973 N. 10 IL PROGRAMMA COMUNISTA • Cas. Post. 962 Ml LANO Quindicinale Uns copia L. 100 Abb. annuale L. 2.500 Abb. sostenitore L. 5.000 Sped. ln Abbonamento postale Gruppo Il TATTICA COMUNIST A E ANTIFASCISMO « Not affermlamo che U movl- mento cornunlsta deve rlfugere da oint lnteaa ol'Plllzzatlva con movbnentl l quaU non dlrlgono la loro preparazlone nel senao delle eal,renze della lotta deel- slva [."). « Quando t comunlstl pervenls- aero al ftanco dl altrt movlmentl polltlcl ad lmmobUlzzare U faact. · smo con un'aztone dl "dlfesa pro- letarla" ln accordo con altrl ele- mentl, raadunto che fosse lo seo- po, mentre nol vorremmo appro- .flttare dl aver debellato ln parte Il nemlco per andare oltre, all'ab- battlmento del potere borgheae, t NELL'INTERNO Degenerazlone o controrlvo- luzlone? - Jugo1lavla: alllneemento dl un • non alllneeto • - T1ttlca e organlzzezlone sono lnaclndlblll del prlnclpl - Un esemplo dl confronto del- le ldee - Preoccupazlonl democratlche - Viti dl partlto nostrl alleatl dl terl, fautorl del soprattutto nella preparazlone or- rlstabUlmento della vlta normale, ganlzzatlva delle forze che per es- vedrebbero loelcamente ln nol l sa lottano: preparazlone la quale, perturbatorl e dlventerebbero al- nella fase ultlma, deve, pena Il lora t nostrl pegglorl nemlct. SI dlsastro, prendere li carattere pub oaservare che, avendo ftno tecntco dt un lnquadramento, dl allora utlllzzato le loro forze ed una dlscipllnata organlzzazlone esercitata la nostra propaganda mllttare. Ora, un'evoluztone tat- tn aeno alla massa cl sarebbe pos- tlca è facllrnente eaegulbUe ftnché slblle travolgerll e prosegulre nel- si lotta a colpl dl dlscorsi, dl or- la nostra azlone speclftca pren- dtnl del giorno e di verball di- dendone da soli e dlrettarnente le chlarazlonl politiche, ma Il eam- redtnl. Ma chi raofona cosl dlmo- biamento dl fronte è lmpoaslbile stra dl avere un concetto lette- dal punto dl vlsta organlzzatlvo. rarlo e teatrale della rlvoluztone La sclsslone polltlca è una realtà e di non lntendere che le condl- ed una eslgenza storlca, ma la zlonl del suo auccesso stanno sclsaione dl un eserclto glà Impe- gnato nella Iotta è la rovlna lne- vitabile, essa non lascla dletro dl due esercltl ma nesaun eser- cito, poiché l'organlzzazlone mlli- tare dl lotta è necessarlamen- te fondata sull'unicità gerarchica del collegamentl dei comandl, sui- la lndisaolubllltà di tutti i servlzi annessl. Quella parte dell'esercito diviso ln due oopostl campl che passerebbe al nemico, anche acon- CONFERENZE PUBBLICHE MILANO, Domenlca 20 magglo alle ore 10 ln vie Blnda 3/ A: GLI INSEGNAMENTI DELLA COMUNE Dl PARIGI FIRENZE, Sabato 9 glugno aile ore 17,30, ln Vlcolo de' Cerchl 1: LO SVILUPPO ECONOMICO NAZIONALE PREPARA LA GUERRA FRA GLI STATI fitto ma non scisso, avrebbe slcu- do si tratta non dl opponl alla ro punto di appogglo e poasibllltà reazlone con le geremladl llbe- di azlone. L'altra parte, quella ralesche, ma dl opporre ad eaaa che dovrebbe aglre da sola, re- un'azlone di fona. Nel primo ca- sterebbe senza alcuna consisten- so non si conclude nulla, nel ae- za organlzzativa, senza rete di fn.11 condo si travtaa l'lndlrlzzo della quadramento funzlonante e quln- preparazlone rlvoluztonarla •· di destitulta dl capacltà di eom- battere. • Ecco percM slamo contro le lntese difenalve, tanto plù quan- (Da "Il valore dell'iaolamento", IL COMUNISTA, lugllo-agosto 1921) lnviti plurimi all' « autodisciplina operaia » Concluso dcfinitivamentc l'accordo enormc quantità di idiozie in un pic- contrattualc pee i mctalmeccanici e ri- colo nurncro di righe, e la cui prc- stabilita la « normalità » nelle fabbri- scnza in questi casi serve a sandre con che, qucllo ehe avrebbe dovuto essere l'amblto timbro dell'« intcllighenzia,. il « sccondo autunno caldo ,. è giunto le conclusioni degli intcrvcnuti. al suo epilogo in un momcnto in cui Quanto al primo avvcnimento, co- l'cconomia italiana, che rischia di per- me informa Il $oie. 24 Ore del 17 dcrc scmprc più tcrrcno nci confronti aprile, il presidente dell'Unionc Indu- dqli altri pacsi capitalistici dell'Euro- strialc Bobba, dopo avcr rilcvato ma- pa Occidentale e sulla quale pesa l'in- terialisticamente che « non sono i fatti cubo di una inllazionc che sta reg. che debbono essere adattati a idee prc- giungcndo livclli intollerabili, ha par- concerte, ma sono le opinioni che de- tkolarmcnte bisogno dcll'ossigeno vi- vono continuamente evolversi per adat- talc œstituitc, corne scmpre da quando tarsi ai fatti » (confusa asscrzione che vige incontrastato il regno del capi- ncll'attualc società gli uomini sono do- tale, dall'cropzionc incondizionata e minati dai rapporti di produzione ca- inintcrrotta di forza .lavoro proletaria. pitalistici e dalle lcggi chc li regolano Cosl, mcntrc le ultime vcrtenzc sin- e chc pcrtanto le opinioni dei singoli dacali rimaste in piedi (postclcgrafo. non possono esscrc sc non il riflcsso nid e aitre minori) sono giunte o stan- nel loro cervello delle esigcnzc di que- no giungendo a conclusionc, e mcntre sti rapporti), e dopo aver tracciato un per i tcssili, l'unica catcgoris chc an- quadro deprimcntc delle condizioni di cora rapprcscnti un ccrto peso ncll'cco- stasi della produzione industriale ncl nomia nazionale, sindacati c padroni 71 e ncl '72, il cui indice d'incrcmcn- sono subito entrati ncl mcrito dei to è stato il più basso del dopogucrra, punti della piattaforma rivcndicativa c del perdurare di questa preoccupantc dichlarando di voler giungerc rapida- situazionc, ha csprcsso l'augurio, con- mente ad una intcsa, Ullà valanga di diviso da qualunque filisteo si dichiari ammonimenti e di appclli ad intcnsifi- progressista c dcmocratico, di vedcr care la produzionc si è abbattuta sulla rcalizzarc al più presto le ultradeccn- classe operaia, per l'occasionc considc- nali promesse di riforma dcll'ammini- nta nclla sua totalità di classe che strazionc pubblica, della sanità e dei produce e non più divisa pcr catcgoric servizi collettivi, ecc. al fine di snel- e fabbrichc, comc quando si trattava lire l'asfittica macchina burocratico del- di chiamarla a lottare. La codardia c lo stato c degli cnti assistcnziali, chc la succube sottomissione dei bonzi risohia di scaricarc il peso del suo sindacali ai volcri del grande capitale mantcnimento sui costi di produzione. fa sf chc tanto gli uomini politici rap- Tributato il solito omaggio di rito Ptcscntanti gli intercssi dclla borghc- al « Paese genuinamcntc dcmocratico ,. sia italiana, quanto i grandi industriali, e alla babelc riformista di cui è in- }X)lsano perincttersi di rivolgcrsi con trisa la politica dei partiti dell' « arco allegra tfllCOtanza a un prolctariato costituzionalc » e oltrc, Bobba ha sco- stremato da mesi di scioperi artico- j dcllato sen~ peli sulla lingua l' etcrna lati e gabbato da contratti di lavoro diagnosi capitalistica dei mali delle cri- chc aanciscono il pcggioramcnto delle si produttivc, ricetta tipica dcgli eco- loro condizioni di vita. Non solo, ma nomisti borghcsi dall'epoca libero-scam- proprio in questo periodo l'opPQrtuni- bista a quelle modcrna delle grandi smo, sia nella sua veste politica, sia conccntrazioni monopolistiche: « L'lta- in quclla sindacale, sta gettando i po- lia - ha precisato - ha davanti a chi vcli chc ancora ricoprono pudica- forsc 12 mesi in cui deciderà la sua mente 'la sua funzionc di aguzzino del sorte per anni a venirc. E' quindi in- prolctariato, e dichiara di schicrarsi dispensabile avere idee chiarc. Puntare in difcsa del capitalismo scnza le cir- sulla politica del bicchicrino di cor- conlocuzioni da azzeccagarbugli a cui diale, cioè su una ripresa propiziata da solitamente ricorre per tranquillizzare provvedimcnti tipo la fiscalizzazionc i padroni da un lato c ingannarc gli dcgli oneri sociali, la svalutazionc dcl- opcral dall'altro. la lira, una qualchc miscela di provvc- In qucsta comice vanno collocati dimcnti monctari, crcditizi c fiscali an- duc fatti importanti: la relazione del ticongiunturali, è la ricctta più facile, pteaidcntc Franco Bobba all'asscmblca ma non è la più corretta ed efficace. dcll'Unionc lndustrialc di Torino c le Il vero problema è ristabilire nei cen- conclusioni del convcgno organizzato tri di produzione condizioni #i nor- dalla rivista "Il Mulino" sul tcma malità, che consentano una ouerta di « Sistema induatrialc c sviluppo eco- prodotti crescente, regalare e compe- nomico in ltalia ,., chc ha visto scduti litiva, aggiornata con il progresso tec- •ttorno allo stcsso tavolo, in amorc- nico e organizzativo. Occo"e aumen- vole e fratcrno colloquio, « irriducibili tare rapidamente la produzione a pa- avvcrsari ,. quali Umberto Agnelli e rità di Jattori impiegati, diminuendo Gioraio Amcndola, aindacalisti vari cd cos, i costi unitari. L'obiettivo fonda- csponcnti dei partiti di governo con- mentale deve essere: riprendere a pro- tornati dagli immancabili studiosi ed du"e, riprendere a lavorare ». cconotnisti insigni, 1a cui magiorc abi- E poiché aumcntarc la produzionc litl, in questi tcmpi di criai economi- « a parità di fattori impicgati ,.. non chc c monctaric a ripctizione, scmbra puô significare altro chc aumcnto di consiatere ncl riuscire a scrivere una intcnsità del lavoro dcll'opcraio, ne segue chc per l'cnncsima volta i pro- letari dovranno piegare il groppone in 1W" •••••••••• • •••••••••• I silenzio, benché il mito del « magior Ir• • • • • • ''• • • • • • • • • • ., • lavoro, maggior bencsscrc pcr tutti », sia ormai otfuscato dalla cruda rcaltà. Riprendcre a produrrc, quindi, ri- prendere a lavorarc, corne se si fosse qualchc volta smcsao di farlo: la ·so- cictà trabocca di prodotti sempre più difficilmcntc commcrciabili c quindi .vendibili, i mcrcati mondiali soflrono ,., •• , ••••••••••• -,..,. ••• .- •••••• , 1 di queJia malania croni~ ~ capita- UGGETE E OIFFONOETE il programma ·comunlsta Il slndacato 11110 lismo che è la sovrapproduzione; per dirla con Marx « la società possicde troppa civiltà, troppi mezzi di sussi- stenza, troppa industria, troppo com- mcrcio ,.; l'anarchia della produzione pcr la produzionc ha raggiunto livelli astronomici; ciononostante, anzi pro- prio per questo, la famc insaziabile di pluslavoro non conoscc tregua. L'im- pcrativo di produrre a bassi costi di- venta categorico, pena il crollo della civiltà - che Bobba, corne ogni indu- striale che si rispetti, identifies con la sua civiltà, la civiltà borghcsc. Egli si augura che finalmente « la gente si con- vinca [leggi: gli operai si convincano] con il buon senso [sic! J che senza la- vorarc non si ottienc alcun vantaggio realc economico e sociale... Si tratta di assicurarc l' aumento delle ore elfet- tivamente lavorate [ altro che riduzio- ne d'orario) e la pace nei centri di produzione ». 11 monito è chiaro: sc gli operai non si convinceranno di tutto qucsto con il "buon senso", (il quale, ammcssa l'csistenza nci rapporti eco- nomici e sociali di qucsta strana cate- goria morale, dovrcbbe caso mai sug- gerire loro la convinzione proprio del contrario), occorrerà ricorrerc a me- todi più efficaci. · « Condudo questc riflcssioni - dice infine Bobba - con qualchc parois di ragioncvole speranza, corne è stata defini ta la fasc apertasi dopo la firma di qualchc grande contratto sindacale. Sembra chc una verità cominci a farsi luce timidamente: quclla, molto scm- plice, chc è forsc possibilc discutc:rc di rctribuzioni e di ambientc di la- voro scnza intcrrompere la produzione quasi ogni giorno i.. Nella polemica, soltanto protocol- larc, tra bonzi c padroni durantc le trattativc pcr i metalmcccanici cires la rcgolamentazione della contrattazionc intcgrativa, i primi sostcnncro chc si doveva arrivarc alla « gcstione politi· ca ,. di qucsta intcnsificando i rapporti tra le parti con sem pre minor ricorso agli scioperi: la prcziosa dichiarazionc di Bobba suggclla nci fatti qucsta in- tcsa. Sc la borghcsia, com'è suo intercssc, richiama all'ordine gli operai, l'oppor- tunismo è pronto a schicrarsi armi c bagagli pcr la difesa incondizionata del sistcma capitalistico. E' qucsto il succo del secondo convcgno di cui parlava- mo. Il PCI, per bocca di Amcndola, gctta dcfinitivamcntc la maschcra e si dichiara pronto ad appclfJgiare il gran- de capitale, anzi ad allcarsi con lui, nel- la comunc lotte contro le famosc ren- dite parassitaric. Come afferma La Stampa del 16 aprilc, « sia Agnelli chc Amendola hanno dichiarato di accctta- rc la diagnosi del relatore,. prodigatosi nell'elencare c dcscrivcrc dettagliata- mcnte le cause della sclcrosi dell'eco- nomia italiana. La famosa « mano fra- terna ,.. tcsa da Agnelli ne! novembre scorso ai sindacati e ai partiti « ope- rai ,. pcr combatterc assicmc la rcndita parassitaria (v. Programma Comunista n. 24 del '72) è dunquc stata caloro- samentc stretta da! PCI, il quale, di convcgno in convcgno (si veda qucllo precedcntc all'lstituto Gramsci sull'in- dustria di stato, P. C. n. 2) ha finito per scrollarsi dcfinitivamente di dosso ogni più pallido residuo di ortodossia marxista e per confluire a vclc spic- gate e in maniera irrcversibilc ncll'arca politica notoriamentc borghcsc c anti- proletaria. La cosa ovviamcnte nbn puo chc rallcgrarci c spcriamo chc abbia come cffctto immediato qucllo di apri- rc gli occhi a qualchc ingcnuo mili- tante chc ancora vedcssc ncl partitac- cio delle Bottcghc Oscurc l'eredc del- l'Ottobrc bolsccvico. Compare Amcndola, ncl tentativo di confcrirc veste storica alla nuova « svolta » del suo partito, ha nientc- mcno « ricordato esplicitamcntc [ udi- tc! uditc! J la funzione progrcssista degli industriali inglcsi dcll'800 e la loro obiettiva alleanza con i lavoratori nclla battaglia contro i proprietari fon- diari protezionisti », cosicché Agnelli, finora ingiuriato scnza pietà da tuttc le parti, ha potuto sentirai attribuirc la qualifies di progrcssista addirittura da un autorevole fautorc della cosid- detta "politica antimonopolistica", c ha prontamcnte replicato d'csscrc d'ac- cordo. Ma Amendola è andato oltre: stret- ta la mano al boia, ha infierito sulle vittime ricordando che « la classe opc- raia è consapevole della necessità di autodisciplinare le proprie richieste, ma qucst'autodisciplina non puô cs- scre offerts se non si modificano i rap- porti di potcrc politico ». In parole povere, il PCI imponc ai proletari di sopportarc le consegucnzc di un ulte- riorc giro di vite sui potcre d'acquisto dei salari c sui ritmi di Iavoro, rinun- ciando a difendcre i propri reali intc- ressi di classe, c si fa garante di quc- sta imposizione di fronte al grande capitale in cambio di un posticino ncl- la stanza dei bottoni, o magari anche solo di un « appoggio estcmo » a un governo « più a sinistra » di qucllo at· tualc. Va dctto che, mentrc questa affer- mazionc vorrebbe apparirc corne un ri- catto nei confronti della borghcsia (noi vi garantiamo la pacc sociale a patto chc ci facciate parteciparc al govcrno), in realtà si tratta soltanto di una im- potente supplica, in quanto, da un lato, I' "autodisciplina delle richicste della classe opcraia" non puo più csserc matcria di ricatto pcr il futuro, esscn- do già stata attuata dall'opportuniamo sindacale con le rivcndicazioni prcscn- ( 1) Ne riparlcremo più diffusamcnte sui prossimo numcro, ma è bene ricor- dare fin d'ora chc, al comitato dircttivo della federazionc unitaria CGIL-CISL- UIL del 7 scorso, Lama - fra gli ap- plausi di Storti c Vanni - ha teoriz- uta, dopo 1verla attuata, l'« autodi- sciplina formalc dcllo sciopero », l'artc di « cscrcitamc bene [ cioè senza "eu- spcrazioni"J il diritfO •! tatc durante i rcœnti rinnovi contrat- tuali, c costituisce in sostanza il conté- nuto di tutte le lotte opcraic svoltcsi net dopogucrra (1); dall'altro è cviden- te l'assurdità, dal punto di vista della difcsa dei suoi intcrcssi, chc la classe dominante chiami al govcmo oggi, in una situazione di immobilità del prolc- tariato, un partito chc mcglio la serve stando all'opposizione e chc non ha ancora bisogno di riccvcrc dai rapprc- sentanti della borghcsia le consegnc della rcprcssione antiopcraia. Sarà da! modo e dall'intcnsità della reazione c della combattività del pro- letariato nclla ripresa dclla lotta di classe c da! grado di influenza che su di esso riuscirà ad avcrc il partito di classe, chc dipendcrà il dcstino dcll'op. portunismo: csserc chiamato a ripctcrc le gesta della socialdemocrazia tedesca del primo dopogucrra, o esserc accan- tonato in vista di una rcprcssione di- rcttamcnte borghcsc del movimcnto opcraio - ovvcro, cd è l'ipotcsi pcr la quale ci battiamo, csscrc travolto c schiacciato dall'onda montante della rivoluzionc comunista. Amendola ha infinc agiunto: « Oc- corrc rianimarc il mercato italiano: dobbiamo mettere ordine in tempi brevi; c'è un problema di autodisd- plina e di disalfezione che va "lfron- tato in ogni campo. Nclla gara ad cs- scr furbi tutti ci rimettono •· Non setnbra una delle tante raman- zine contro l'asscnteismo c la "disaffc- zione al lavoro" chc gli operai sono abituati a scntirsi ripcterc da tutti i pulpiti padronali della amata ltalictta? E non si ricongiungono, questi amtno- nimcnti dcgni del pcggiorc dei rinnc- gati, a quclli della relazionc Bobba? Il Sole· 24 ore, quotidiano dell'alta borghcsia italiana, straluna incredulo gli occhi al discorso di Amcndola, e invoca dal PCI atti concrcti chc diano credibilità aJie suc affcrmazioni. « Mcr- cato, slstcma, compctitività, profitto: i tcrmini sono ora acccttati da sinistre! », esclama raggiante ncll'cditorialc del 16 aprile. Ora? Suvvia, cgrcgi signori, non fin- gete di ignorarc chc Balfonc li accctto or è quasi mezzo secolo. I suoi squal- Iidi discendenti italici non fanno altro che sforzarsi di adattarli alla rcaltà concrets in cui si trovano ad opcrarc, e sono ansiosi di dimostrarvi chc l'cspc- ricnza accumulata in un quarantcnnio di attività controrivoluzionaria puo ben esserc mcssa al scrvizio dell'cmincntis- sima economia nazionalc senza chc ab- biatc continuamcntc da prcoccuparvc- ne. Quanto alla « credibilità », il PCI non ha ccrto bisogno di dimostrarla. Il ruolo giocato ncll'incanalarc il pro- lctariato nclla trappola borghcsc della guerre partigiana antifascista, icri in difesa delle fabbrichc minacciatc dallo stranicro pcr riconsegnarlc intattc ai vccchi padroni, oggi pcr salvaguardar- nc l'efficicnza minacciata dalla crili; qucllo giocato subito dopo la "libera- zione", scdendo al governo a fianco dei partiti borghcsi con il leader To- gliatti al Ministcro di Grazia c Giu- stizia, ne! reprimcrc i moti dei disoc- cupati spinti alla rivolta dalle aoffe- renzc patitc c ncll'incitare gli opcrai a sgobbarc in silenzio in nome della "ricostruzionc della Patria", 10no più che convincenti. L'opportuniamo non muta attraverso gli anni la sua fun- zionc: è anch'ena invariante; c la tat- tica alla quale esso ricorrc si adatta costantcmente aile situazioni « concrc- tc ». Quando il sistcma capitaliata è ormai fuori pcrirolo e la 1D01truou macchina della produzionc ricomincia a girare a picno ritmo, csso va all'op- (cm,,;,,,, • ,. •. "' SOLIDARIETA' DA SCIACALLI Un recente editoriale di Bandiera rossa, nel presentare le più variopinte adesioni (Lotta continua Manifesto · pacifisti) alla manifestazione fissata per il 12 maggio a Milano nel quadro della campagna internazionale di "sostegno e solidarietà" ai popoli indocinesi, segnala la "sintomatica" defe- zione dei maoisti tedeschi del KPD che avevano posto come discriminanti la denuncia nella piattaforma comune del "social-imperialismo sovietico" e la definizione della fase attuale della rivoluzione vietnamita come "demo- cratico-nazionale". Non ci preme tanto di considerare in sè le pregiudiziali espresse dal KPD tedesco, che gli consentono di meglio mascherare la difesa della natura social-imperialista della politica cinese, quanto di mettere in evidenza gli sconci limiti della solidarietà soltanto formalc elargita al martoriato popolo indocinese dagli opportunisti della penultima ora, al suono di vane e vaghe parole d'ordine che vo"ebbero giustificare la presenza di un processo rivo- lur.ionario "socialista" temporaneamente bloccato dalle ... "burocrazie di Mosca e di Pechino". Atfermano la tesi di Ba/eu (1920), oggi più che mai atte ad impostare correttamente la prospettiva sociale e politica tii quelle aree tormentate: « La sola programmazione dell'indipendenza politica dei paesi dell'Oriente e delle colonie non basta a liberare i contadini orientali dall'oppressione, dallo sfruttamento e dalla rovina. Qualora si conservi la società capitalistica in Europa e in Asia, i paesi dell'Oriente, anche se liberati dalla dipendenza politica dai paesi imperialisti dell'occidente, resteranno inevitabilmente, data la loro considerevole inferiorità sotto il profilo industriale, in una profonda dipendenza economica, e serviranno come già prima da campo di azione al capitale finanziario dei paesi industriali europei, il che non mancherà di generarvi lo sfruttamento capitalistico degli operai e dei contadini [ ... J. « Per l'emancipazione totale e definitiva delle masse contadine orientali da ogni dipendenza o sfruttamento, è dunquc anzitutto neccssario che esse infrangano il giogo dei propri possidcnti c instaurino il potere sovictico dcgli opcrai e dei contadini. Solo la distruzione totale del rcgime capitalistico in Occidcnte corne in Oriente darà ai contadini oricntali la possibilità di con- scrvarc c sviluppare la propria economia [ ... J. Solo il trionfo completo della rivoluzione sociale e l'istituzione dell'economia comunista nel mon4o intero puo liberare la classe contadina dei paesi orientali dalla rovina, dall'indi- genza, dalla miseria, dalla fame, dall'oppressione e dallo sfruttamento: percio, nella loro lotta per l'em11ncipazione, i contadini d'Oriente, di concerto coi lavoratori rivoluzionari dell'Europa, devono incrociarc la spada coi conqui- statori capitalisti stranicri e coi propri dcspoti e continuare qucsta lotta fino alla vittoria totale sulla borghcsia mondiale, fino al trionfo della rivoluzione sociale, fino all'instaurazionc del rcgime comunista, chc solo abolirà agni oppressionc di un popolo da parte di un altro · c da ogni sfruttamento del- l'uomo sull'uomo ». In confronto a queste classiche tesi, l' appello dei succit11ti f 11nfaroni si pone completamente fuori e contro le necessità anche immediate delle masse contadi11e e prolttlll'ie coloniali, ·duramente oppresse dal giogo imperialista: è 11n altro modo di vihr•e tremende p11gMlate alla schiena delle plebi già souioiate, oltre tutto, dall~ "f,uroçrazie di Me>m1 e fli Ped1inc,".

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1 ione

« ai trasgrcs­ nno negate le ni ncllc case •crrà ritardato nimcnto della ali » (art. 17), il dispotismo vigore, e gli abbassarc la e mcttcrcela

:imata la paga :ldiaccio. L'ar­ ,a con un po' ui, obbedicnti e attenti so­ c! piano, non :mtcstare l'or­ laborata e stu­ to che bravi? m lavoratori ! ·o non se ne si sa che ce

> in fabbrica, ie della "pro-

parla da de­ e, se scoppia­ nali dei corn- fa il suo Is­ a, una casa e , mcntre qui i a scioperare dovcssc dare i di vita fuo­ : che manchi cale e si sa­ re, il quadro : incrcdibilc. mcnzionc di- « è necessa-

1ni per avère di operai si famiglia, in

,iù in fretta rùario più al­ rubli, pari a o i 100 della rati si ritro­ se, scnza ser­ ni da -40" nella Santa 1, la macchi- procede co­

PJC e sudore etamentc di­ una fasc di giovanc, in >nosciutc al· del massimo no sostenta-

on frcgiarsi oluzionario?

zionl lnt.

Veneto 171 1 ln pol. • Cavour 9 lie 12. 39 lnt. H elle 21. JO. VIA R. El•

n pol.

/A Ille 18. rchl, 1 p. 2 Ile 12.

e 20,30. ,. ••• C. Arduino) ol. /A (puso Jtra) , i e lettorl ,30. aile 18,30. Carbonara,

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e lettorl 11le 19. Ill) • Vlale

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• 1 DIST1116UE IL IIOSTRO PARTITO: La linea da Marx, a Lenln, a Llvomo 1921, alla lotta della sinlstra contro la degenerazlone dl Mosca, al rifluto del blocchl parti­ glanl, la dura opera del restauro della dottrlna a del­ rorgano rivoluzlonario, a contatto con la classe operala, fuorl dal polltlcantlsmo personale ed elettoralesco

del parlll o lalenaa:doaale

Anno XXII 17 Magglo 1973 • N. 10 IL PROGRAMMA COMUNISTA • Cas. Post. 962

Ml LANO Quindicinale • Uns copia L. 100

Abb. annuale L. 2.500 • Abb. sostenitore L. 5.000 Sped. ln Abbonamento postale • Gruppo Il

T ATTICA COMUNIST A E ANTIFASCISMO

« Not affermlamo che U movl­ mento cornunlsta deve rlfugere da oint lnteaa ol'Plllzzatlva con movbnentl l quaU non dlrlgono la loro preparazlone nel senao delle eal,renze della lotta deel­ slva [."). « Quando t comunlstl pervenls­

aero al ftanco dl altrt movlmentl polltlcl ad lmmobUlzzare U faact.

· smo con un'aztone dl "dlfesa pro­ letarla" ln accordo con altrl ele­ mentl, raadunto che fosse lo seo­ po, mentre nol vorremmo appro­ .flttare dl aver debellato ln parte Il nemlco per andare oltre, all'ab­ battlmento del potere borgheae, t

NELL'INTERNO Degenerazlone o controrlvo­ luzlone?

- Jugo1lavla: alllneemento dl un • non alllneeto •

- T1ttlca e organlzzezlone sono lnaclndlblll del prlnclpl

- Un esemplo dl confronto del­ le ldee

- Preoccupazlonl democratlche - Viti dl partlto

nostrl alleatl dl terl, fautorl del soprattutto nella preparazlone or­ rlstabUlmento della vlta normale, ganlzzatlva delle forze che per es­ vedrebbero loelcamente ln nol l sa lottano: preparazlone la quale, perturbatorl e dlventerebbero al- nella fase ultlma, deve, pena Il lora t nostrl pegglorl nemlct. SI dlsastro, prendere li carattere pub oaservare che, avendo ftno tecntco dt un lnquadramento, dl allora utlllzzato le loro forze ed una dlscipllnata organlzzazlone esercitata la nostra propaganda mllttare. Ora, un'evoluztone tat­ tn aeno alla massa cl sarebbe pos- tlca è facllrnente eaegulbUe ftnché slblle travolgerll e prosegulre nel- si lotta a colpl dl dlscorsi, dl or­ la nostra azlone speclftca pren- dtnl del giorno e di verball di­ dendone da soli e dlrettarnente le chlarazlonl politiche, ma Il eam­ redtnl. Ma chi raofona cosl dlmo- biamento dl fronte è lmpoaslbile stra dl avere un concetto lette- dal punto dl vlsta organlzzatlvo. rarlo e teatrale della rlvoluztone La sclsslone polltlca è una realtà e di non lntendere che le condl- ed una eslgenza storlca, ma la zlonl del suo auccesso stanno sclsaione dl un eserclto glà Impe-

gnato nella Iotta è la rovlna lne­ vitabile, essa non lascla dletro dl sè due esercltl ma nesaun eser­ cito, poiché l'organlzzazlone mlli­ tare dl lotta è necessarlamen­ te fondata sull'unicità gerarchica del collegamentl dei comandl, sui­ la lndisaolubllltà di tutti i servlzi annessl. Quella parte dell'esercito diviso ln due oopostl campl che passerebbe al nemico, anche acon-

CONFERENZE PUBBLICHE MILANO, Domenlca 20 magglo alle ore 10 ln vie Blnda 3/ A:

GLI INSEGNAMENTI DELLA COMUNE Dl PARIGI

FIRENZE, Sabato 9 glugno aile ore 17,30, ln Vlcolo de' Cerchl 1:

LO SVILUPPO ECONOMICO NAZIONALE PREPARA LA GUERRA FRA GLI STATI

fitto ma non scisso, avrebbe slcu- do si tratta non dl opponl alla ro punto di appogglo e poasibllltà reazlone con le geremladl llbe­ di azlone. L'altra parte, quella ralesche, ma dl opporre ad eaaa che dovrebbe aglre da sola, re- un'azlone di fona. Nel primo ca­ sterebbe senza alcuna consisten- so non si conclude nulla, nel ae­ za organlzzativa, senza rete di fn.11 condo si travtaa l'lndlrlzzo della quadramento funzlonante e quln- preparazlone rlvoluztonarla •· di destitulta dl capacltà di eom­ battere. • Ecco percM slamo contro le

lntese difenalve, tanto plù quan-

(Da "Il valore dell'iaolamento", IL COMUNISTA,

lugllo-agosto 1921)

lnviti plurimi all' « autodisciplina operaia » Concluso dcfinitivamentc l'accordo enormc quantità di idiozie in un pic­

contrattualc pee i mctalmeccanici e ri- colo nurncro di righe, e la cui prc­ stabilita la « normalità » nelle fabbri- scnza in questi casi serve a sandre con che, qucllo ehe avrebbe dovuto essere l'amblto timbro dell'« intcllighenzia,. il « sccondo autunno caldo ,. è giunto le conclusioni degli intcrvcnuti. al suo epilogo in un momcnto in cui Quanto al primo avvcnimento, co­ l'cconomia italiana, che rischia di per- me informa Il $oie. 24 Ore del 17 dcrc scmprc più tcrrcno nci confronti aprile, il presidente dell'Unionc Indu­ dqli altri pacsi capitalistici dell'Euro- strialc Bobba, dopo avcr rilcvato ma­ pa Occidentale e sulla quale pesa l'in- terialisticamente che « non sono i fatti cubo di una inllazionc che sta reg. che debbono essere adattati a idee prc­ giungcndo livclli intollerabili, ha par- concerte, ma sono le opinioni che de­ tkolarmcnte bisogno dcll'ossigeno vi- vono continuamente evolversi per adat­ talc œstituitc, corne scmpre da quando tarsi ai fatti » (confusa asscrzione che vige incontrastato il regno del capi- ncll'attualc società gli uomini sono do­ tale, dall'cropzionc incondizionata e minati dai rapporti di produzione ca­ inintcrrotta di forza .lavoro proletaria. pitalistici e dalle lcggi chc li regolano

Cosl, mcntrc le ultime vcrtenzc sin- e chc pcrtanto le opinioni dei singoli dacali rimaste in piedi (postclcgrafo. non possono esscrc sc non il riflcsso nid e aitre minori) sono giunte o stan- nel loro cervello delle esigcnzc di que­ no giungendo a conclusionc, e mcntre sti rapporti), e dopo aver tracciato un per i tcssili, l'unica catcgoris chc an- quadro deprimcntc delle condizioni di cora rapprcscnti un ccrto peso ncll'cco- stasi della produzione industriale ncl nomia nazionale, sindacati c padroni 71 e ncl '72, il cui indice d'incrcmcn­ sono subito entrati ncl mcrito dei to è stato il più basso del dopogucrra, punti della piattaforma rivcndicativa c del perdurare di questa preoccupantc dichlarando di voler giungerc rapida- situazionc, ha csprcsso l'augurio, con­ mente ad una intcsa, Ullà valanga di diviso da qualunque filisteo si dichiari ammonimenti e di appclli ad intcnsifi- progressista c dcmocratico, di vedcr care la produzionc si è abbattuta sulla rcalizzarc al più presto le ultradeccn­ classe operaia, per l'occasionc considc- nali promesse di riforma dcll'ammini­ nta nclla sua totalità di classe che strazionc pubblica, della sanità e dei produce e non più divisa pcr catcgoric servizi collettivi, ecc. al fine di snel­ e fabbrichc, comc quando si trattava lire l'asfittica macchina burocratico del­ di chiamarla a lottare. La codardia c lo stato c degli cnti assistcnziali, chc la succube sottomissione dei bonzi risohia di scaricarc il peso del suo sindacali ai volcri del grande capitale mantcnimento sui costi di produzione. fa sf chc tanto gli uomini politici rap- Tributato il solito omaggio di rito Ptcscntanti gli intercssi dclla borghc- al « Paese genuinamcntc dcmocratico ,. sia italiana, quanto i grandi industriali, e alla babelc riformista di cui è in­ }X)lsano perincttersi di rivolgcrsi con trisa la politica dei partiti dell' « arco allegra tfllCOtanza a un prolctariato costituzionalc » e oltrc, Bobba ha sco­ stremato da mesi di scioperi artico- j dcllato sen~ peli sulla lingua l' etcrna lati e gabbato da contratti di lavoro diagnosi capitalistica dei mali delle cri­ chc aanciscono il pcggioramcnto delle si produttivc, ricetta tipica dcgli eco­ loro condizioni di vita. Non solo, ma nomisti borghcsi dall'epoca libero-scam­ proprio in questo periodo l'opPQrtuni- bista a quelle modcrna delle grandi smo, sia nella sua veste politica, sia conccntrazioni monopolistiche: « L'lta­ in quclla sindacale, sta gettando i po- lia - ha precisato - ha davanti a sé chi vcli chc ancora ricoprono pudica- forsc 12 mesi in cui deciderà la sua mente 'la sua funzionc di aguzzino del sorte per anni a venirc. E' quindi in­ prolctariato, e dichiara di schicrarsi dispensabile avere idee chiarc. Puntare in difcsa del capitalismo scnza le cir- sulla politica del bicchicrino di cor­ conlocuzioni da azzeccagarbugli a cui diale, cioè su una ripresa propiziata da solitamente ricorre per tranquillizzare provvedimcnti tipo la fiscalizzazionc i padroni da un lato c ingannarc gli dcgli oneri sociali, la svalutazionc dcl­ opcral dall'altro. la lira, una qualchc miscela di provvc- In qucsta comice vanno collocati dimcnti monctari, crcditizi c fiscali an­

duc fatti importanti: la relazione del ticongiunturali, è la ricctta più facile, pteaidcntc Franco Bobba all'asscmblca ma non è la più corretta ed efficace. dcll'Unionc lndustrialc di Torino c le Il vero problema è ristabilire nei cen­ conclusioni del convcgno organizzato tri di produzione condizioni #i nor­ dalla rivista "Il Mulino" sul tcma malità, che consentano una ouerta di « Sistema induatrialc c sviluppo eco- prodotti crescente, regalare e compe­ nomico in ltalia ,., chc ha visto scduti litiva, aggiornata con il progresso tec­ •ttorno allo stcsso tavolo, in amorc- nico e organizzativo. Occo"e aumen­ vole e fratcrno colloquio, « irriducibili tare rapidamente la produzione a pa­ avvcrsari ,. quali Umberto Agnelli e rità di Jattori impiegati, diminuendo Gioraio Amcndola, aindacalisti vari cd cos, i costi unitari. L'obiettivo fonda­ csponcnti dei partiti di governo con- mentale deve essere: riprendere a pro­ tornati dagli immancabili studiosi ed du"e, riprendere a lavorare ». cconotnisti insigni, 1a cui magiorc abi- E poiché aumcntarc la produzionc litl, in questi tcmpi di criai economi- « a parità di fattori impicgati ,.. non chc c monctaric a ripctizione, scmbra puô significare altro chc aumcnto di consiatere ncl riuscire a scrivere una intcnsità del lavoro dcll'opcraio, ne

segue chc per l'cnncsima volta i pro­ letari dovranno piegare il groppone in

1W" •••••••••• • •••••••••• • I silenzio, benché il mito del « magior Ir• • • • • • ''• • • • • • • • • • ., • lavoro, maggior bencsscrc pcr tutti »,

sia ormai otfuscato dalla cruda rcaltà. Riprendcre a produrrc, quindi, ri­

prendere a lavorarc, corne se si fosse qualchc volta smcsao di farlo: la ·so­ cictà trabocca di prodotti sempre più difficilmcntc commcrciabili c quindi .vendibili, i mcrcati mondiali soflrono ,., •• , ••••••••••• -,..,. ••• .- •••••• , 1 di queJia malania croni~ ~ capita-

UGGETE E OIFFONOETE

• il programma ·comunlsta • Il slndacato 11110

lismo che è la sovrapproduzione; per dirla con Marx « la società possicde troppa civiltà, troppi mezzi di sussi­ stenza, troppa industria, troppo com­ mcrcio ,.; l'anarchia della produzione pcr la produzionc ha raggiunto livelli astronomici; ciononostante, anzi pro­ prio per questo, la famc insaziabile di pluslavoro non conoscc tregua. L'im­ pcrativo di produrre a bassi costi di­ venta categorico, pena il crollo della civiltà - che Bobba, corne ogni indu­ striale che si rispetti, identifies con la sua civiltà, la civiltà borghcsc. Egli si augura che finalmente « la gente si con­ vinca [leggi: gli operai si convincano] con il buon senso [sic! J che senza la­ vorarc non si ottienc alcun vantaggio realc economico e sociale... Si tratta di assicurarc l' aumento delle ore elf et­ tivamente lavorate [ altro che riduzio­ ne d'orario) e la pace nei centri di produzione ». 11 monito è chiaro: sc gli operai non si convinceranno di tutto qucsto con il "buon senso", (il quale, ammcssa l'csistenza nci rapporti eco­ nomici e sociali di qucsta strana cate­ goria morale, dovrcbbe caso mai sug­ gerire loro la convinzione proprio del contrario), occorrerà ricorrerc a me- todi più efficaci. ·

« Condudo questc riflcssioni - dice infine Bobba - con qualchc parois

di ragioncvole speranza, corne è stata defini ta la fasc apertasi dopo la firma di qualchc grande contratto sindacale. Sembra chc una verità cominci a farsi luce timidamente: quclla, molto scm­ plice, chc è forsc possibilc discutc:rc di rctribuzioni e di ambientc di la­ voro scnza intcrrompere la produzione quasi ogni giorno i..

Nella polemica, soltanto protocol­ larc, tra bonzi c padroni durantc le trattativc pcr i metalmcccanici cires la rcgolamentazione della contrattazionc intcgrativa, i primi sostcnncro chc si doveva arrivarc alla « gcstione politi· ca ,. di qucsta intcnsificando i rapporti tra le parti con sem pre minor ricorso agli scioperi: la prcziosa dichiarazionc di Bobba suggclla nci fatti qucsta in­ tcsa.

Sc la borghcsia, com'è suo intercssc, richiama all'ordine gli operai, l'oppor­ tunismo è pronto a schicrarsi armi c bagagli pcr la difesa incondizionata del sistcma capitalistico. E' qucsto il succo del secondo convcgno di cui parlava­ mo. Il PCI, per bocca di Amcndola, gctta dcfinitivamcntc la maschcra e si dichiara pronto ad appclfJgiare il gran­ de capitale, anzi ad allcarsi con lui, nel­ la comunc lotte contro le famosc ren­ dite parassitaric. Come afferma La Stampa del 16 aprilc, « sia Agnelli chc

Amendola hanno dichiarato di accctta­ rc la diagnosi del relatore,. prodigatosi nell'elencare c dcscrivcrc dettagliata­ mcnte le cause della sclcrosi dell'eco­ nomia italiana. La famosa « mano fra­ terna ,.. tcsa da Agnelli ne! novembre scorso ai sindacati e ai partiti « ope­ rai ,. pcr combatterc assicmc la rcndita parassitaria (v. Programma Comunista n. 24 del '72) è dunquc stata caloro­ samentc stretta da! PCI, il quale, di convcgno in convcgno (si veda qucllo precedcntc all'lstituto Gramsci sull'in- dustria di stato, P. C. n. 2) ha finito per scrollarsi dcfinitivamente di dosso ogni più pallido residuo di ortodossia marxista e per confluire a vclc spic­ gate e in maniera irrcversibilc ncll'arca politica notoriamentc borghcsc c anti­ proletaria. La cosa ovviamcnte nbn puo chc rallcgrarci c spcriamo chc abbia come cffctto immediato qucllo di apri­ rc gli occhi a qualchc ingcnuo mili­ tante chc ancora vedcssc ncl partitac­ cio delle Bottcghc Oscurc l'eredc del­ l'Ottobrc bolsccvico.

Compare Amcndola, ncl tentativo di confcrirc veste storica alla nuova « svolta » del suo partito, ha nientc­ mcno « ricordato esplicitamcntc [ udi­ tc! uditc! J la funzione progrcssista degli industriali inglcsi dcll'800 e la loro obiettiva alleanza con i lavoratori nclla battaglia contro i proprietari fon­ diari protezionisti », cosicché Agnelli, finora ingiuriato scnza pietà da tuttc le parti, ha potuto sentirai attribuirc la qualifies di progrcssista addirittura da un autorevole fautorc della cosid­ detta "politica antimonopolistica", c ha prontamcnte replicato d'csscrc d'ac­ cordo.

Ma Amendola è andato oltre: stret­ ta la mano al boia, ha infierito sulle vittime ricordando che « la classe opc­ raia è consapevole della necessità di autodisciplinare le proprie richieste, ma qucst'autodisciplina non puô cs­ scre offerts se non si modificano i rap­ porti di potcrc politico ». In parole povere, il PCI imponc ai proletari di sopportarc le consegucnzc di un ulte­ riorc giro di vite sui potcre d'acquisto dei salari c sui ritmi di Iavoro, rinun­ ciando a difendcre i propri reali intc­ ressi di classe, c si fa garante di quc­ sta imposizione di fronte al grande capitale in cambio di un posticino ncl­ la stanza dei bottoni, o magari anche solo di un « appoggio estcmo » a un governo « più a sinistra » di qucllo at· tualc. Va dctto che, mentrc questa affer­

mazionc vorrebbe apparirc corne un ri­ catto nei confronti della borghcsia (noi vi garantiamo la pacc sociale a patto chc ci facciate parteciparc al govcrno), in realtà si tratta soltanto di una im­ potente supplica, in quanto, da un lato, I' "autodisciplina delle richicste della classe opcraia" non puo più csserc matcria di ricatto pcr il futuro, esscn­ do già stata attuata dall'opportuniamo sindacale con le rivcndicazioni prcscn-

( 1) Ne riparlcremo più diffusamcnte sui prossimo numcro, ma è bene ricor­ dare fin d'ora chc, al comitato dircttivo della federazionc unitaria CGIL-CISL­ UIL del 7 scorso, Lama - fra gli ap­ plausi di Storti c Vanni - ha teoriz­ uta, dopo 1verla attuata, l'« autodi­ sciplina formalc dcllo sciopero », l'artc di « cscrcitamc bene [ cioè senza "eu­ spcrazioni"J il diritfO •!

tatc durante i rcœnti rinnovi contrat­ tuali, c costituisce in sostanza il conté­ nuto di tutte le lotte opcraic svoltcsi net dopogucrra (1); dall'altro è cviden­ te l'assurdità, dal punto di vista della difcsa dei suoi intcrcssi, chc la classe dominante chiami al govcmo oggi, in una situazione di immobilità del prolc­ tariato, un partito chc mcglio la serve stando all'opposizione e chc non ha ancora bisogno di riccvcrc dai rapprc­ sentanti della borghcsia le consegnc della rcprcssione antiopcraia.

Sarà da! modo e dall'intcnsità della reazione c della combattività del pro­ letariato nclla ripresa dclla lotta di classe c da! grado di influenza che su di esso riuscirà ad avcrc il partito di classe, chc dipendcrà il dcstino dcll'op. portunismo: csserc chiamato a ripctcrc le gesta della socialdemocrazia tedesca del primo dopogucrra, o esserc accan­ tonato in vista di una rcprcssione di­ rcttamcnte borghcsc del movimcnto opcraio - ovvcro, cd è l'ipotcsi pcr la quale ci battiamo, csscrc travolto c schiacciato dall'onda montante della rivoluzionc comunista. Amendola ha infinc agiunto: « Oc­

corrc rianimarc il mercato italiano: dobbiamo mettere ordine in tempi brevi; c'è un problema di autodisd­ plina e di disalfezione che va "lfron­ tato in ogni campo. Nclla gara ad cs­ scr furbi tutti ci rimettono •·

Non setnbra una delle tante raman- zine contro l'asscnteismo c la "disaffc­ zione al lavoro" chc gli operai sono abituati a scntirsi ripcterc da tutti i pulpiti padronali della amata ltalictta? E non si ricongiungono, questi amtno­ nimcnti dcgni del pcggiorc dei rinnc­ gati, a quclli della relazionc Bobba? Il Sole· 24 ore, quotidiano dell'alta borghcsia italiana, straluna incredulo gli occhi al discorso di Amcndola, e invoca dal PCI atti concrcti chc diano credibilità aJie suc affcrmazioni. « Mcr­ cato, slstcma, compctitività, profitto: i tcrmini sono ora acccttati da sinistre! », esclama raggiante ncll'cditorialc del 16 aprile. Ora? Suvvia, cgrcgi signori, non fin­

gete di ignorarc chc Balfonc li accctto or è quasi mezzo secolo. I suoi squal­ Iidi discendenti italici non fanno altro che sforzarsi di adattarli alla rcaltà concrets in cui si trovano ad opcrarc, e sono ansiosi di dimostrarvi chc l'cspc­ ricnza accumulata in un quarantcnnio di attività controrivoluzionaria puo ben esserc mcssa al scrvizio dell'cmincntis­ sima economia nazionalc senza chc ab­ biatc continuamcntc da prcoccuparvc­ ne. Quanto alla « credibilità », il PCI non ha ccrto bisogno di dimostrarla. Il ruolo giocato ncll'incanalarc il pro­ lctariato nclla trappola borghcsc della guerre partigiana antifascista, icri in difesa delle fabbrichc minacciatc dallo stranicro pcr riconsegnarlc intattc ai vccchi padroni, oggi pcr salvaguardar­ nc l'efficicnza minacciata dalla crili; qucllo giocato subito dopo la "libera­ zione", scdendo al governo a fianco dei partiti borghcsi con il leader To­ gliatti al Ministcro di Grazia c Giu­ stizia, ne! reprimcrc i moti dei disoc­ cupati spinti alla rivolta dalle aoffe­ renzc patitc c ncll'incitare gli opcrai a sgobbarc in silenzio in nome della "ricostruzionc della Patria", 10no più che convincenti. L'opportuniamo non muta attraverso gli anni la sua fun­ zionc: è anch'ena invariante; c la tat­ tica alla quale esso ricorrc si adatta costantcmente aile situazioni « concrc­ tc ». Quando il sistcma capitaliata è ormai fuori pcrirolo e la 1D01truou macchina della produzionc ricomincia a girare a picno ritmo, csso va all'op-

(cm,,;,,,, •• ,. •. "'

SOLIDARIETA' DA SCIACALLI Un recente editoriale di Bandiera rossa, nel presentare le più variopinte

adesioni (Lotta continua • Manifesto · pacifisti) alla manifestazione fissata per il 12 maggio a Milano nel quadro della campagna internazionale di "sostegno e solidarietà" ai popoli indocinesi, segnala la "sintomatica" defe­ zione dei maoisti tedeschi del KPD che avevano posto come discriminanti la denuncia nella piattaforma comune del "social-imperialismo sovietico" e la definizione della fase attuale della rivoluzione vietnamita come "demo­ cratico-nazionale".

Non ci preme tanto di considerare in sè le pregiudiziali espresse dal KPD tedesco, che gli consentono di meglio mascherare la difesa della natura social-imperialista della politica cinese, quanto di mettere in evidenza gli sconci limiti della solidarietà soltanto formalc elargita al martoriato popolo indocinese dagli opportunisti della penultima ora, al suono di vane e vaghe parole d'ordine che vo"ebbero giustificare la presenza di un processo rivo­ lur.ionario "socialista" temporaneamente bloccato dalle ... "burocrazie di Mosca e di Pechino".

Atfermano la tesi di Ba/eu (1920), oggi più che mai atte ad impostare correttamente la prospettiva sociale e politica tii quelle aree tormentate:

« La sola programmazione dell'indipendenza politica dei paesi dell'Oriente e delle colonie non basta a liberare i contadini orientali dall'oppressione, dallo sfruttamento e dalla rovina. Qualora si conservi la società capitalistica in Europa e in Asia, i paesi dell'Oriente, anche se liberati dalla dipendenza politica dai paesi imperialisti dell'occidente, resteranno inevitabilmente, data la loro considerevole inferiorità sotto il profilo industriale, in una profonda dipendenza economica, e serviranno come già prima da campo di azione al capitale finanziario dei paesi industriali europei, il che non mancherà di generarvi lo sfruttamento capitalistico degli operai e dei contadini [ ... J.

« Per l'emancipazione totale e definitiva delle masse contadine orientali da ogni dipendenza o sfruttamento, è dunquc anzitutto neccssario che esse infrangano il giogo dei propri possidcnti c instaurino il potere sovictico dcgli opcrai e dei contadini. Solo la distruzione totale del rcgime capitalistico in Occidcnte corne in Oriente darà ai contadini oricntali la possibilità di con­ scrvarc c sviluppare la propria economia [ ... J. Solo il trionfo completo della rivoluzione sociale e l'istituzione dell'economia comunista nel mon4o intero puo liberare la classe contadina dei paesi orientali dalla rovina, dall'indi­ genza, dalla miseria, dalla fame, dall'oppressione e dallo sfruttamento: percio, nella loro lotta per l'em11ncipazione, i contadini d'Oriente, di concerto coi lavoratori rivoluzionari dell'Europa, devono incrociarc la spada coi conqui­ statori capitalisti stranicri e coi propri dcspoti e continuare qucsta lotta fino alla vittoria totale sulla borghcsia mondiale, fino al trionfo della rivoluzione sociale, fino all'instaurazionc del rcgime comunista, chc solo abolirà agni oppressionc di un popolo da parte di un altro · c da ogni sfruttamento del­ l'uomo sull'uomo ».

In confronto a queste classiche tesi, l' appello dei succit11ti f 11nfaroni si pone completamente fuori e contro le necessità anche immediate delle masse contadi11e e prolttlll'ie coloniali, ·duramente oppresse dal giogo imperialista: è 11n altro modo di vihr•e tremende p11gMlate alla schiena delle plebi già souioiate, oltre tutto, dall~ "f,uroçrazie di Me>m1 e fli Ped1inc,".

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pa_g_tna 2 IL PROGRAMMA COMUNISTA 17 Maggio 1!!! • 'N. té,'"' ' ',,

DEGENERAZIONE 0 CONTRORIVOLUZIONE?

loro effetti nocivi con sanatorie dèmo­ cratichc. Il che, natu~te, ft'\l'Ori­ sc:è coloro chc attunettono come polli, bile un capitàlisPIQ effettivatnente "œ­ ganiuato", le cui contraddizioni sareb­ bero d'ordine • gestionuio •, · ouia morale piuttotto chc materiale: e que­ sto ~ l'altro tipo di deduzioni che sono state tratte dalla tesi trotskista.

Come afferma un esponente trotski­ ata (S. Di Giuliomarit, pref~one al­ l'edizione italiana di 1 n d,tesa del 1114'XUIIJO, di Trotsky, 19:39-1940 * ( la prefuione in questione ~ datata 24.1.19691), l'ipotcti di una mta,m1· %ione del u,ttlllismo in URSS compor­ terebbe le .-eguenti implicazioni: • a) il proletariato internazionale ha

aublto una sconfitta storica senza pre- eedenti, con la perdita di una parte l'assassinio di Trotsky, i processi di del · mondo - importante per la su~ Mosca, gli "scomparsi" ne! S<?tte~an«;i estensione e per il suo peso ~nomi- della Lubianka, ma anche µ S1gnüicat1: co _ nella quale era stat~ distrutto vo particolare che circa il 60% dei il capitalismo. Il quadro diventa an- quasi 2 000 delegati del XVII Con­ cora più nero nella mis!lra in eui s\ gresso d~l P.C.U.S. (1934), detto "Con. tende ad atfermai:e ~~ il P~SS,O dt gresso dei vincitori" perché i~ esso pr~ restaurazione capitalistlca a?b1a ~nve; valse definitivamente la frazione stali­ stito o atia .~ investire altr1 Stau net niana, furono, secondo il rapporta Kru­ quali il cap1talismo era stato abbatt!lto. scev al XX Congresso (19,6), arresta-

,. b) Il capitalismo, ih quanto sisre- ti e dei 09 membri del C.C. "stali­ ma sociale ed economico, conservereb- niano" eletto in quell'occasione, "98, be ancora una propria validità storica cioè il 70%, furono arrestati e fucila­ in quanta non solo riesce a sopravvi- ti" nello spazio di u~ ~iennio (J9~7- vere in una parte del mon~o, ma ad- 38). Salvo alcune ranssime ed irrile­ dirittura riesce ad int1?<1urs! -:- e ~r vanti eccezioni, si puè quindi ~ermar~ di più ( ... ) con mezz1 pecifici - ln che la controrivoluzione stahmana eh­ una serie di paesi in cui era stato ab- minè il Partito Bolscevico nel suo in­ battuto da processi rivoluzionari... sieme· come scrisse il medesimo Trot-

,. c) In una parte rilevante del m~n- sky (ln memoria del figlio Lev Sedov, do il proletariato, per un lu~o peno- Boi/ettino dell'Opposiûone n. 64, mar­ do, si rivelerebbe incap~ di far a~- zo 1938): .. La veœhia generazione con fermare la propria soluzione alt~rnau; la quale in passato ci avviammo lungo va al régime capitalista. Il comp1to dt la strada della rivoluzione ( ... ) è stata superare gli squilibri capitalistici po- spazzata via dalla scena del mondo. trebbe essere assolto da una nuova for- Cio che non avevano compiuto le de­ ma di capitalism? che ~i b!lsa sulla pro- portazioni, il carcere e la !(at'!rga ~a.ri­ prietà sta~e d~t mezzi ~1 produzione, sta, le priva~oni ·della vita _m esilio,

,. d) Poiché d proletarieto ha perso la guerra civile e le malattie, lo ha una parte del mondo nella quale _aveva compiuto Stalin ( ... ). Anche la parte abbattuto il régime del n~mico. di clas- migliore della generazione me~iana, ~· .la prospetuva del~ r1v'?luz10ne so- quelli ( ... ) che si de~tat?~o nell anno ctalista su scala mondiale e allontana- 1917 e fecero il loro nrocmio nelle ven­ ta, ecc, •· . tiquattro armate del Ironte rivoluzio-

- esta critica - che puè ave~e sr- nario sono stati sterminati. li fiore del­ ;to .~ pol«;mi~ contro le "lnter: la ge~erazione più gi?vane ( ... ) s~no

pretaz1om fi10C111es1, seconda le quali stati anch'essi infranti e calpestati •. infatti i "nuovi Zar", ~lîm!na!'d? ... L. Ed è qui la "sconfitta storica s~nza Beria, avrebbero demolito 1 edificio sta- precedentî" subita dal proletariato liniano del "socialismo in u~ 5?lo .pae- mondiale, per cui lo stalînismo si~nifi­ se" - è comunque falsa s1a mtnnse- 00 oltre alla progressive, totale distru­ camente, sia nella sua applicaz~one zi~ne della III Internazionale ed at­ all'unica eftettiva diagnos~ marx1st~, traverso tale distruzione l'incontrastata che rieonosce non aver mai l_a doppia ascesa al potere del .nazionalsoc_ialis!Ilo, rivoluztone russa sorpassato "' econo- che estinse il massrmo focolaio rtvo­ mia la sua prima. fase dernocratico-bor- luzionario dell'Occidente capitalistica­ ghese (accumulaz1one or1~nar1a ed 1~- mente avanzato, e la non meno incon­ duatrializzazione capitali~u~a) e ravvi- trastata _ anzi, favorita con un nuo­ sa d'altra parte nello stallnismo la con- vo "difesismo socialista" - seconda trorivoluzione che distrusse ~'as,;ietto guerra mondiale imperialistica, conclu­ politico socialista de~'URSS, liquiden- sasi corne noto col trionfo del più po­ do il Partito Bolscevico nella eut dit- tente capitalismo quello degli U.S.A., tatura si esprimeva la prima conqujsta e conseguente "~ngelamento" sostan­ - e la sola reale - del proletariato ziale delle più violente contraddizioni internazionale. interimperialistiche. . Che tal~ processo C<;>ntrorivoluziona- Questa sconfitta i trotskisti, più o no non si.li stato pactfico, ed ~ con- meno apertamente a seconda delle lo­ trario di non più _vista ferocia, l!) _Pro- ro diverse correnti, si ostinano a ne­ potzione del nemico che lo .stal1msmo garla, ed è ovvio che lo stesso Trotsky dovette abbattere, non lo dicono solo non seppe valutame la portat_a. Il fat-

to è che il trotskisme - sta quello originale, si!l quello .~egli epigo~i -

* Ed. Samonà & Savelli, Roma 1969 I con la dottrina dello stato operaio de-

generato" c delle ''basi del socialismo" conservate pur sotto la "incrostazione burocratica", da un lato ha fatto se­ stanziali concessioni alla "teoria" del "socialismo in un solo paese", dall'al­ tro ha sperto la porta a sviluppi non meno integralmente revisionistici, nel senso delle varie formulazioni del "col­ lettivismo burocratico".

La formulazione de La riuoluzione tradite (19:36), per cui il "diritto bor­ ghese" (a ciascuno secondo il suo la­ voro) persistente nella fase inferiore (socialismo) del cornunismo viene a si­ gnificare che « la spartizione dei beni avviene secondo parametri capitalistici di valore i., e pertanto lo « stato bor­ ghese senza borghesia » proprio del socialismo necessita della burocrazia quale « gendarme a guardia della di­ suguaglianza • (capitolo Ill), introdu­ ce senz'altro - corne farà Stalin nel 1952 iProblemi economici del socia­ lismo) - la legge del ualore nel socia­ lismo (mentre sia per la Critice del programma di Gotha, sia per Stato e Rivolu:r.ione "diritto borghese" e relati­ vo "stato borghese senza borghesia" significano soltanto: ad uguale lavoro uguale assegnaûone di beni - non di salario, giacché è chiaramente afferma­ to in ambedue i testi che il socialismo significa eliminazione del mercato, e corresponsione del famoso scontrino non permutabile e non cumulabile; nel socialismo, cosl come nel comunismo, non si ha scambio: sola differenza, l'as­ segnazione di beni di consumo a se­ conda del lavoro compiuto - nella prima fase - o dei bisogni - nella seconda).

La "burocrazia" quindi - bene al di là di ogni considerazione svolta da Trotsky sull'arretratezza della Russia e sull'accerchiamento capitalistico - viene ad essere introdotta nel sociali­ smo, e quest'ultimo è presentato corne compatibile con lo scambio, il denaro, il salario - in breve con le categorie che, bene al di là di pretese "carat­ teristiche giuridiche", - definiscono il capitalismo stesso. A sua volta, il capi­ talismo diviene pertanto una pura fac­ cenda di titoli di proprietà e persino di diritto di successione. E si puo quindi presentare !'U.R.S.S. (ed even­ tualmente i satelliti) come impegnata in una transizione post-capitalistica, e la sua "burocrazia" appunto corne un fenomeno compatibile (per lo meno) col socialismo.

E' inutile aggiungere che, in questo processo ideologico, va perduta l'iden-

tità stato operaio-dittatura del proleta-1 talista e dal mondo staliniano • che riato: perché se quest'ultima espressio- raccoglie la parte esseniiale delle • sva­ ne ha un senso - è lo stesso Trotsky I riate forme e forze della rivoluzione », a testimoniarlo - essa significa ditta- i giungeva a preannunziare che il pro­ tura del partita marxista rivoluziona- cesso di trasformazione del capitalismo rio: e tale dittatura evidentemente sva- 1 in socialismo occuperà un periodo sto­ nisce con la distruzione di quest-0 stes-1 rico di vari secoli, periodo riempito so artito. "da forme e regimi transitori /ra il ca- futto si riduce dunque alla "pro- pitalismo td il socialumo, necessaria- Se infatti le statizzazioni permetto-

prietà statale dei mezzi di produzione", mente discostantisi dalle forme "pure" no un'effettiva pianificazione (non in che il trotskismo giudica post-capitali- e dalle "norme"». fun:âone del mercato, ma con la ... ve­ stica e base del socialismo (al punto A parte l'asserzione del ruolo pro- rifica dello stesso), se un'economia mo­ da rendere possibile la pianificazione gr-essivo e fin rivoluzion11rio dello stali· . netaria, in cui vige la legge del valote, malgrado il mercato che sarebbe una I nismo sui_ piano internazionale (già nel P\10 essere post-capitalista, allora la pura "contabilità capitalistica" applica- 19:39-40 Trotsky sosteneva quakosa ssibilità che il capitaliJmo monopo­ blle allo stesso socièlismo!). ln tale ot- del genere, a proposito degli interventi bstico di stato proprio dell'imperiali­ tica, il riconoscere che la Russia è ca- russi ip Polonia ed in Finlandia, ed smo sorpassi le contraddizioni del ca­ pitalistica implicherebbe appunto, o in contraddizione con i suoi stessi pitallsmo "tradizionale" e le stesse con­ l'ammissione di una avvenuta "restau- enunciati precedenti), è chiaro - o traddizioni di classe viene ad encre razione" del capitalismo, o l'accettazio- dovrebbe esserlo - che l'ipotesi della automaticamente accettata, quale che ne della possibilità di un "nuovo tipo" transizione "plurisecolare" non rappre- sia poi il giudizio emesso su questa di capitalismo: mentre per noi ambe- senta un abbandono, ma caso mai una pretesa « nuova ,. forma di capitalismo. due queste proposizioni sono non me- accentuazione della linea teorica de La lndirettamente Trotsky lo ammette­ no false della concezione dello "stato Rivolu:r.ione tradita: anzi, a dire il ve- va ne La rivoluzione tradita, identifi­ operaio degenerato" e conseguenti im- ro, il celebre libro di Trotsky, se non cando la "nazionalizzazione dell'econo­ plicazioni. emette "profezie" audaci come l'arti- mia" con il superamento del capitali-

La "restaurazione", infatti, vorrebbe colo del discepolo, è a sua volta più smo, ad onta non solo della Critita dire che il capitalismo in Russia era esplicito e categorico nell'identificare del Programma di Gotha, ma di tutti stato superato; e la "terza via" del le hasi della "burocrazia" nella fase in- i classici: bâsti pensare all'Antidühring collettivismo burocratico, o comunque feriore del comunismo, come si è rapi- ed allo stesso lmperialismo in cui è losi voglia chiamare, implica senz'altro <lamente tiferito più sopra. chiaro che il capitalismo di stato im­ la bancarotta di tutto il marxismo. Ed La gravità delle conseguenze di que- perialistico significa ulterion sogge:zio­ è significativo che la teoria trotskista sto orientamento ideologico è intuiti- ne dello stato al capitale, e non stato (percio ci intratteniamo su di essa) va: basti pensare che lo stesso Trotsky cbe detta leggi al capitale. contenga, più o meno sviluppate, am- contrappone, come contrappeso e pro- Nel 1940, Rudolf Hilferding {rie­ bedue queste deviazioni, che risalgono filassi, alla "degenerazione burocratica", cheggiando più o meno consciamentc ad un misconoscimento dell'effettivo la democra:r.ia "operaia" (compreso il certi temi dei decemisti russi) soste­ carattere del capitalismo (e quindi del pluripartitismo): questa dunque do- neva che, per un prOCCJso imprevisto socialismo), e ad una distorta e capo- vrebbe perdurare finché esista lo "sta- da! marxismo, lo stato è ormai dive­ volta proiezione in terl)lini ideologico- to borghese senza borghesia" - <1uin- nuto una forza indipendente (esatta· giuridici (rapporti di proprietà) di una di fino alla soglia del comunismo. Il mente il contrario della tesi di Lenin, realtà definita da materiali rapporti di socialismo diventa cosl qualcosa di mol- e nostra) che si ha sottomesso l'econo­ produ:r.ione, basati su un ben determi- to simile alla "vera democrazia" degli mia e la società tutta; non c'è più nato livello di sviluppo degli strumenti opportunisti destro- o sinistrorsi (da « autonomia delle IC88i- economiche •; di produzione. Bernstein a Kautsky a Gramsci); più :n Russia vige un sistema di « econo-

ancora, questa democrazia si dilata ne- ' mia di stato totalitada i., ed il fascismo cessariamente in una pura "libertà" la va in quella stessa direzione. cui esigenza "permane" fin oltre l'estin- Sono le idee essenziali di Bruno zione delle classi, ed in ta! modo si Rizzi (La burocratiu.R.ione del monda, viene praticamente ad ammettere che 1939), James Burnham (La rivoltn.ione il socialismo necessiti di un correttivo manageriale, 1941), Milovan Djilas (La libertario. nuova classe dirigente, 19.57); ed è si- Il rifiuto di ammettere che lo stali- gnificativo che Rizzi 11bbia appunto prc­

nismo ha assassinato cià cbe f aceva so le mosse da La rivoluzione tradit11. della Russia uno "stato operaio" ed Ed è un ramo degenere del trotskismo un bastione del proletariato mondiale anche Socialisme ou Barbarie, che, co­ e del movimento comunista rivolw:io- me vedremo più innanzi, proporrà qua­ nario, porta quindi Trotsky, ed i suoi le "correttivo" demo-libertario aile "im. seguaci, ad ipotizzare una contraddi- previste" contraddizioni del socialismo zione del socialismo non prevista dai il consiglismo di origine "tribunista" classici, ossia, in realtà, ad applicare al che - volere o non volere - è orga­ socialismo caratteri peculiari del capi­ talismo, pretendendo di rimediare ai

Aitre lmpl lcazlonl: « collettlvlamo burocratlco » e « neocapltallamo,

Un primo tlpo dl conseguenze del revlslonlsmo trotsklsta Lo sviluppo logico e coerente della

dottrina dello "stato operaio degene­ rato" ha condotto Michel Raptis (Pa­ blo), autorevolissimo dirigente della "IV Internazionale" dall'inizio della guerra mondiale fino al 1964, alla reda­ zione, nel 19,1, dell'articolo Dove an­ diamo?, in cui, dopo aver affermato che • la realtà sociale oggettiva è com­ posta essenzialmente dal regime capi- ( continw • Jhll· 4)

~1:r:e!~Eti:a!l:::t~t:!;~~~ilJ~GOSLA VIA: ALL INEAMENTO Dl UN << NON A~LINEATO >> un • non allineamento » economico che d~vrebbe fare da pendant all'o!~ ri: ormai regolare, ma non ci si chiude la f!'tto ~ _non ~lineamen~o • pol!tlc?· Si strada ad un rapporto più stretto con rileva, inf1tt1, che « L econ?m!a 1';180- il lontano Giappone. E' del settembre 1!9va, legata pe~ quattro qumtt all Oc: 1972 l'accordo per un credito rimbor­ ctdente, .ha regist~at~ pun~al~ente t sabile in 12 anni in 9.240.000 milioni t~ot1 m°!1etar1 d1 quest ultimo:. a di yen per il programma di sviluppo ogn1 av9!-utaz1one del do!laro è se81;11ta jugoslavo). Il risultato, comunque, è una eqwvalente svalutaz1one del dma- di accumulare debiti su debiti, che, in ro •. Bast7re~be, per dare raglone a situazione di relatîvo progressa econo­ questa test, _c1tare quanta è venuto uf- mico alla scala mondiale, non le con­ fici~nte t!) ,!uce d?,;8!1te una c~nsul- sentono certo di • correre », ma almeno taz1one degh espertl ln econom1a t~ di « camminare •, mentre in periodo di nuta nel set~embre ~o~:. dal _194, il crisi la mettono immediatamente in gi­ valore del d_maro è d1mtnutto d1 fronte nocchio. al ~ d1 34 yolte. ~ sf~rzo c~e la Infatti, la crisi, che ha colpito la Juaoalav11._ comp1e .da diverst anm per Jugoslavia negli ultimi anni si è mani­ svîluppars1 econom1camente non poteva festata alla fine del 1972 con 2000 non cetcare oltre confine, e specificata- aziend; sull'orlo del fallim'ento e con mente nell'Eu~pa o:ccidentale, la « le: la minaccîa per cîrca 1 milione di lavo­ va • del prop~10 !Vl~uppo.. I rapportt ratori di essere sbattuti sui lastrico. La che è andata via via mtens1ficando con situazione era terribilmente tesa e la il me!"tlto ~nd,iale in gen~rale e c~n paura di dover fronteggiare un movi­ al~ paes1 del! Europa occidentale ln mento sociale di tali dimensioni era particolare (Germa!'ia federale e Italia) ben più grande di una qualsiasi ventata dovevano necessar1amente legarla alle di nazionalismo serbo. Si doveva cor- 5?ftÎ dei. capit~ismi più for_ti_: risen- rere ai ripari, immediatamente e con la uva perc10 e mente delle cr1s1 che là maggiore energia possibile. Placati in 1i producono (e in modo anche più qualche modo i bollori separatisti in acuto, euendo tuttora un paese a capi- Croazia, Serbia e Bosnia, si punto su t~jsmo . in fa~ di sviluppo C?~ possi- drastiche mis.ure per .avviare il « risana­ bilità dt « res1stenza » aile cr1s1 molto mento » dell econom1a per evitare che minori, pet esempio, di un'Italia), co- episodi come lo sciopero di diverse mi­ me dell~ • riprese » che, anche se mol- gliaia di operai della Elektronska ln­ to zopp1canti, le seguono. dustrija (la più grande fabbrica jugo-

Nell'ambito dei paesi dell'Europa slava di elettronica), a Nis nella Serbia dell'Est, la Jugoslavia ha svolto un orientale, contro la riduzione del sala­ ruolo pionieristico quanto ad aperture rio - un quinto del monte safari da non solo economiche, ma anche poli- dividere in meno (Le Monde, 7-11-72) tiche. Ha per prima rotto il ghiaccio - si diffondessero su tutto il territorio col « mondo occidentale<» segnando il e chc agli operai si unissero, anche solo primo passo verso il superamento della per questioni « regionalistiche », strati • guerra fredda i.. Sul piano degli ac- impiegatizi e piccolo-borghesi colpiti cordi diplomatici e commercîali, è stata anch'essi dal trauma economico. La Le­ poi raggiunta e superata dai oaesi dra- ga dei comunistî serrà le fila e diede tclli • più forti; ha allora tirato fuori uno stretto giro di vite. Esponenti del la teoria è-ella « neutralità • di fronte partito e dei governi delle varie repub­ ai due blocchi (NATO e Patto di Var- bliche federate, soprauutto in Serbia e savia), facendosi promotrice di una in Croazia, vennero rimossi dai loro specie di "cuscinetto" fra i due blocchi incarichi. Le accuse di « tecnicismo », esistenti, che associasse tutti i paesi di « deviazionismo di destra •, di « bu­ c:osiddetti « non allineati ». In realtà, rocratismo » si moltîplicarono e torno la sua posizione • neutrale » doveva in auge il canto dell' Autogestione. consentirle di vendersi al migliore offe- Attenzione, pero. Si assiste ad un rente, ovveros1ia di legare le sorti del fenomeno contraddittorio per cui da proprio sviluppo economico a quelle di una parte si acccntrano in « comitati )*:Si capitalisticamente più evoluti, ai politici • le funzioni direttive nelle ge­ pesi dcll'Euroea _occidentale e agli stioni ui.endali, legando quindi di più USA appunto. Uggi, lo stare in bilico le singole aziende aile direttivc del tra Est ed Ovest le permette di batter governo centrale; dall'altra, sulla base CUN ad entrambe le porte senu l'ob- dell'onnai... collaudata « autoaestione bligo di chiudersi il cammino ad Ovest operaia •, si tende a richiamare aile ... se batte ad Est, c viceversa, pet cui proprie responsabilità le maestranze ob­ chiede e ottiene prestiti all'URSS comc bliaate a « controllare ,. più da vicino l8li USA, alla Banca del COMECON il modo di far produrre le • proprie ,. come alla Banca Mondiale (BIRS). (La I aziende, al duplice scopo 1) di tcntarc ~ta di acditi agli USA s'è fatta una pianificazione centrale atta a pro-

muovere i settori più produttivi (so-1 presenta la situazione. L'ammontare dei buona efficacia, e, a sostegno di que- suti all'inserimento nella CEE della prattutto le aziende che producono per debiti è stato cakolato, per il 1972, sto ottimismo, cita il fatto che, se in Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca) l'esportazione) senza lasciare vuoti in- in 7 milîardi di dinari pesanti (400- novembre il numero delle aziende sui- con l'obiettivo di una ulteriore libera­ colmabili e rami troppo arretrati; 2) di 425 milioni di dollari); nei primi 9 l'orlo del fallimento era di 2000, dopo lizzazione delle divise in Jugpslavia e riversare sulle spalle degli operai, col mesi del '72, essi segnavano rispetto soli tre mesi era sceso a meno di 1000 di una complets convertibilità del di­ sistema della autogestione riveduta e allo stesso periodo del '71 un aumen- (interessando comunque drca 500.000 naro; estensione dei rapporti finanzia­ corretta, il peso delle conseguenze della to dell'87%. In questo quadro nega- lavoratori), e che oggi quelle che sem- ri (quindi, maggior indebitamento) con crisi e lo sforzo di ripresa economica tivo la produzione industriale e mine- brano condannate a "saltare" non sa- i paesi capitalistici più evoluti e del generale. raria (i settori trainanti dell'economia) rebbero più di 200 (sottolineiamo che COMEL'"'N; sviluppo dell'esoortazio-

Quanto alla pianificazione, sappiamo entrava per il .58%, i trasporti e le queste ultime impiegano una massa an- ne, e impulsa all'aumento delle riser• che in regime capitalistico è impossi- comunicazioni per il 25% (le sole fer- cora imponente di lavoratori: 300.000). ve in divise estere. Il progralJl!lla è bile armonizzare l'insieme dei settori rovie "assorbivano" 1'88% delle per- Diverso, perà, è il parere di alcuni chiaro: dal commercio estero e &ùla economici; corne è dimostrata l'inegua- dite), e l'agricoltura per il 9% (Il uomini di governo e dei rappresentan- spinta ai settori produttivi per l'est><>r­ glianza di sviluppo dei diversi paesi, Sole-24 Ore, 16.12.72). ti sindacali. Il direttore della "Con- tazione ci si attende un consistente1svi­ cosl lo è l'ineguaglianza di sviluppo Del numero delle aziende in crm tabilità generale" (una specie di Corte luppo del mercato interno e dell~ dei singoli settori: basti pensare alla abbiamo già detto. Per il commercio dei Conti italiana) sostiene infatti che nomia nazionale. La Jugoslavia, come sperequazione tra industria e agricol- estero la situazione rispetto il '71 è la « solo il 4% dei debiti risulterà effet- moiti altri paesi non solo dell'Europa tura. Inoltre, è sempre presente, specie seguente: esportazioni +20%, impor- tivamente coperto, mentre per il resto Est, ma dell'America Latina, dell'Afri­ in paesi poco industrializzati, una spe- tazioni -,%; bilancio commerciale in si tratta di transazioni sulla carta che ca del Nord, fino alla lontana Asia, è requazione fra settori e settori dell'in- attivo, bilancio dei pagamenti in net- lasciano immutata la reale situazione troppo distanziata dal gruppo di paesi dustria stessa, come fra industria pe. to passivo. Le esportazioni sono co- debitoria delle aziende » (24 Ore, fortemente industrializzati per godere sante e industria leggera. L'anarchia stituite per il 70-80% da prodotti agri- 25.1.73), il che vuol dire situazione di tempi "lunghi" di sviluppo, e deve della produzione in regime capitalistico coli è minerari, le importazioni in mas- di crisi procrastinata, ma suscettibile necessariamente assoggettarsi aile vicen­ non si supera con una presunta pianifi- sima parte da prodotti manufatti, mac- di acutizzarsi! de del m!!rcato mondiale. Farsi pene­ cazione centrale: i paroloni di Tito sul chinari e impianti, materie prime fon- La "fase di stabilizzazione" sarebbe trare dal capitale estero: questo è il « programma di sviluppo armonico ed damentali di provenienza URSS corne quindi ancora lontana. Alcune misure punto. Non solo, ma ci si deve augu­ equilibrato » e sulla necessità di un petrolio, carbone, ferro. "drastiche" sono pero già operanti e, rare che la penetrazione avvenga nelle « piano a lunga scadenza che ten2a In pratica, la cosiddetta "occidenta- secondo Tito, potrebbero rimettere ra- dimensioni più ampie possibîli; e di conto sia delle esigenze di una società lizzazione", consiste soprattutto nell'ot- pidamente in marcia la macchina pro- fronte a questa vitale esigenza ecco socialista autogestita che di quelle di tenimento di prestiti e di tariffe doga- duttiva. Esse consistono, per quanta sorgere un'altra contraddizione: l'eco­ un'economia di mercato » si rivelano nali favorevoli (da parte degli USA, riguarda la situazione interna, ne! bloc- nomia jugoslava soffre, da una parte, percio ancora una volta bassamente de- della Germania Ovest e dell'Italia so- co dei salari (dal 1° gennaio al 30 giu- della mancanza di sviluppo interno, maiogici. prattutto), nell'impianto di stabilimen- gno '73, ma con la chiara possibilità dall'altra del supersviluppo di settori (Juanto all'illusione autogestionista, ti ad opera di ditte estere (per l'lta- di protrarsi oltre), per il pubblico im- chiave che lavorano per l'esportazione

gli operai ci sono ricascati anche nelle lia, la FIAT, il Tubificio Ligure, la piego (compreso poste e comunicazio- come la cantieristica, che, se fornisce rivendicazioni degli scioperi dell'anno Moto Guzzi ecc.) e, non ultima, nella ni), il commercio, la sanità e le aitre solo il 3% del reddito nazionale lor­ scorso quando scioperarono, si, contra creazione di società miste jugoslavo- branche dei settori cosiddetti "impro- do, esporta il 90% del tonnellaggio la riduzione del salario, ma soprattut- estere (del novembre scorso è uno de- duttivi" in cui sono complessivamente prodotto e, se si considerano i rami to contro le direzioni aziendali "inca- gli accordi più importanti: quello del- occupati circa 1 milione e 200 mila collaterali, rappresenta un vero e pro­ paci" di gestire le aziende per otte- l'Ansaldo meccanica nucleare e della tra operai e impiegati; in "ristruttura- prio trampolino di lancio per numcrosc nerne il massimo utile possibile. Para- Sacet italiane con la Djuro Djakovic zioni" e "riassetti" aziendali atti ad industrie del settore meccanico, moto­ dossalmente, insomma, scioperavano ... di Slavonski Brod per la fabbricazione elevare la produttività; nell'intervento ristico, elettrico ed elettronico, della per essere sfruttati meglio! Il governo in comune di parti centrali termoelet- dei creditori nelle amministrazioni del- lavorazione del legno, delle materie e il partito di Tito hanno quindi avu- triche, con l'intesa di operare anche l le aziende fallimentari o nella procla- plastiche e dei metalli. to buon gioco nel rovesciare le carte. nei paesi "terzi"). mazione del fallimento - in entrambi Un dato resta comunque acquisito: Se riduciamo i salari, è perché la pro- Dell'aumento vertiginoso del costo I i casi le aziende corrisponderanno sti- l'inserimento della Jugoslavia nell'area duttività dell'azienda è stata insuffi- della vita e della "rarefazione" (corne pendi e salari per non oltre 1'80-90% del mercato mondiale non farà che au­ ciente; dunque, più riuscirete ad ele- eufemisticamente dicono i govemanti del loro ammontarc, e cià vuol dire mcntare le contraddizioni interne ed vare la produttività, più alto sarà il per non dire scomparsa) di alcuni pro- che i salari saranno "decurtati" più inasprire i contraccolpi delle crisi dei monte-salari da dividervi. Incolpate i dotti alimentari primari, diamo un cen- del 10-20% -, nell'ingerenza di "co- paesi più industrializzati. Le sorti del direttori di questa o quella fabbrica? no. Costo della vita: oltre il 20% di mitati politicî" nelle direzioni azien- proletariato si legheranno percio sem­ Bene, siano rimossi e sostituiti da al- aumento se paragonato al ritmo di cre- dali per accentrarle il più possibile e pre più strettamente a quelle degli al­ tri che magari voi stessi indicherete. scita di alcuni paesi europei (Austria far marciare la produzione secondo i tri paesi, e il nostro augurio è che non Ma, affi.nché non si ripresentino situa- + 7,9%, ltalia + 7,3%, Germania 0cc. piani generali stabiliti a Belgrado; nel- solo la crisi interna si aggravi, ma che zioni cos} catastrofiche, introdurremo + 7 ,1 % ). Prezzi ai produttori: aumen- la spinta ad una "autogestione operaia" di fronte ;id essa la classe operaia dia un controllo "supetiore", quello poli- to dell'll %; al minuto, del 16% (se- più "responsabile", e nella fissazione un vigoroso segno di vita scrollandosi tico del partito! condo Je stime "ufficiali"). Sul merca- di salari più direttamente legati al li- di dosso l'illusione autogestionistica e E, con questa misura... parasociali- to interno, poi, vi è stata una vera e I vello di produttività aziendalc rag- costruttivistica, il mito del "socialismo

sta, i grandi tcorici dell'autogestione propria scomparsa dei prodotti agrico- giunto. nazionale". L'economia di mercato im­ "operaia" fingono di essere in regola li destinati all'esportazione, ma soprat- Quanto ai rapporti con l'estero, for- pera; i salariati, sotto qualunque cielo con la politica socialista d'intcrvento tutto della carne, il cui export nel 72 te spinta l8li scambi coi paesi indu- ed entro qualunque confine, hanno un dispotico nell'econornia! è aumentato del 42% rÎl"Ctto il 1971. strializzati dell'Occidente, legami più unico obiettivo: spezzare il giogo del

Ma riescono, i nostri eroi autogestio- Quai è la valutazione che della si- stretti in particolare coi paesi europei capitale, di qualsiasi veste si amman- nisti, a trovan: una via di uscita dalla tuazione dà il governo? Tito annun- della CEE e con gli USA, possibile ti, legando le proprie sorti di classe crisi e • rilanciare l'economia naziona. cia alla 6ne di gennaio che la« fae di affil.iazione alla "piccola" EFfA (i pae-j intcmazionale alla rivoluzione comu­ le? Vediamo, sinteticamente, c:ome si stabiliziazione" ,i sJa affermando oon 11i CO$Ïddetti libero-scambisti sopravvis- nista.

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3 · N. 10

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:lel capitali­ ella Critica ma di tutti 4ntidühring oincuiè li stato im­ re soggezio­ e non stato

:rding (rie­ msciamente ussi) soste- imprevisto

ormai dive­ nte ( esatta- 1i di Lenin, sso I 'econo­ on c'è più momiche »; di « econo­

. il fascisme e. di Bruno

del monda, rivolur.ione

1 Djilas (La 7); ed è si­ ppunto pre­ one tradita. trotskismo

-ie, che, co­ oporrâ qua­ rio elle "im. 1 socialismo "tribunista" - è orga-

ra pag. 4)

'0>> CEE della Danimarca) riore libers­ ugpslavia e ilità del di­ rti finanzia­ mento) con oluti e del I 'esoortasio­ delle riser­ ogramma è ero e dalla per l' espor­ sistente svi- e dell'eco­

Iavia, corne dell'Europa a, dell' Afri­ ana Asia, è po di paesi per godere opo, e deve 1i aile vicen­ F arsi pene­ questo è il deve augu­ venga nelle sibili; e di igenza ecco ione: l' eco- una parte,

;,o intemo, , di settori esportazione se fornisce zionale Ior­ tonnelleggio ano i rami vero e pro­ :r numerose nico, moto­ mico, della lie rnaterie

: acquisito: •ia nell 'ares farà che au­ interne ed le crisi dei .e sorti del perciè sem­ lle degli al­ > èche non avi, ma che operaia dia scrollandosi :tionistica e "socialismo nercato im­ unque eielo :, hanno un l JJÎogo del SI amman­ tÎ di classe ionc cornu-

17 Maggio 1973. N. 10 IL PROGRAMMA COMUNISTA

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Tattica e organizzazione sono inscindibili dai principi complesso organamento del par­ tito.

I testi che abbiamo più volte citati rivendicano la preminenza del partito storico - quindi del pro~ramma - su qualunque vi­ cissitudine contingente del parti.

. . . . . , to forrnale, non tuttavia perché adagiantisi sulla via che ad ~sso no, perche Io vedono ( t; s?lo cos} ci si adagi in esso corne in un fa. conduce, ben sapendo che I effi. possono vederlo 1 marxisti) corne cile e nella stessa misura rasse­ c~e~za del partito e il suo grado ~ l'integrazione di moiti indiviâui gnato' rifugio, ma perché' se ne di mtluenza sulle ~asse dipen- tn _un orga'!,s'!'o collettivo uni- tragga alimento nella Iotta quo­ dono non solo dall evolver.st. 1~ ~ar!o » iTesi dt Roma, I, 1) c~e tidiana tesa a superare « la con­ senso _fayorevole dell~ condizioni msieme li supera « nello SP~Zt(! traddizione apparente tra partito materiali della lotta di classe, ma

I e ne! ternoo » e! mtegrandoh, h storico, dunque quanto al conte­

(~ 1~ grade eminente ) dalla con- co1:1pl~ta .. Respingono - _nella nuto (programma storico inva­ tinuit à mai mterrotta delle sue « distribuzione dei mernbri del riante) e partito contingente proclamazion] e dei suoi atti, co- ~a~t/to fra le varie funzioni ~ at- dunqu~ quanto alla forma, ch~ SI traggono da! sicuro possesso ~ trvrta c?e ~ormano. lé! sua _v1ta" agisce corne forza e prassi fisica m~ne_g~P? della dottrina e. dei e. « nell avvicendarsi m. tait fun- di una parte decisiva del prole­ prm<;:tPI. 1, vt;n P.~esuppo_s~1 dt ':1na ziom » - ogm « sc.11:11!11ottamen- tariato in Iotta »; [orza che ha sa­ contmurta 11 piu possibile rrgo- to della borghese _d1v1s1o_ne del la- puto e potuto darsi una forma ro~a della sua « serrata âisci- voro », ogrn adozione dt « regole corne ha saputo e potuto difen­ plina ». analoghe a quelle delle carnere dere in un tormentato cammino Corne insegnano _che v_ano è delle burocrazie bo~ght:si » tTesi il proprio cont enuto,

predisporre _ le arrru ,teonche e supplementari dell aprile 1966 /, Proclamano: « Che ne! partito programn:iat1cht: per ! ora .X del- ma. rivendicano altame_nte tale dt- si possa tendere a dare vita ad la conquista rivoluzionaria del stribuzione e tale avvicendamen. un ambiente ferocemente anti­ potere e del suo _dittatori~le ~ser- to per un pr<;><:ess<? d\ selezione, borghese, che anticipi largamen. c1z10 proclamati corne inaliena- non dernocratica ne elitistica, ma te i caratteri della società cornu­ bili princtpi se non ci si muove e organica, ben sapendo che il par- nista è una antica enunciazione n?_n si opera. anc~e nelle fasi di ti_to no~ .è soltanto ~n sodalizio ad e;empio dei giovani comunisti ptu ârammatico riflusso sulla « Ii- di uorrum accomunatt dalla stes- italiani fin da! 1912. Ma questa nea spezzata » di una ns~hta fi. sa f~de, _ma una macchina .volta degna aspirazione non pot rà mai nale, cost msegnano che e vano « ail tmptego delle energie m es- essere ridotta a con siderare il

. . . . . . p~edic~re « l'arte [e nessuno m.t;· so inqua_drate .» per il consegui- partita ideale corne un [alanste- ln tutti t nostn testt dedicati glio di Trotsky sapeva che c10 mento di « obiettivl che supera- rio circondato da invalicabili mu­

ai problerni organizzativi del par- vuol anche dire "tecnica"] dell'in- no gli interessi dei singoli grup- ra» giacché « il partita è al tem­ tito (anche e, diremmo, soprat- surrezione » e anticiparne gli stru- pi, e i postulati immediati e con- po ~tesso un fattore e un pro­ ~utto in quelli che condensano menti pratici, se no~ ci _si prepara tingenti che la cla~se _ lavoratrice dotto della svolgimento storico m forma piu v1~orosamente p~- fi!'l d~ ora ~d accoglterh e rnaneg- si puo porre » (Tesi dt Roma, I, 1 delle situarioni, e non potrà mai lernica le lezioni del passato) e giarli ne! rigore, nella consequen. e 2) e a maggior ragione supe- cssere considerato corne un ele­ costante un modo squisitamente zialità, nella « chiusura », della rano gli interessi e i postulati dei rnento estraneo ed astratto che dialettico di porre le questioni e compagine organizzata del par- singoli. possa dominare l'ambiente circo­ di risolverle. tito - per debole, piccolo e privo L'adesione al partito è volon- 1 stante, senza ricadere in un nuo- Forti di un bilancio storico più d_i intluenze immediate che esso taria ne! senso che non è né puè

I vo e più flebile utopismo ». (Dal­

che cinquantennale, essi reagisco- sia, essere coatta; ma chi si è as- le citate Tesi sui compito stori­ no alla malsana utopia di una Condannano senza appello le sunto l'onere di militare nelle co, ecc., paragr. 13). Se per En­ « carta costituzionale » del parti- « compressioni disciplinari » di sue file, ha per ciè stesso (a me- gels era squallido utopismo - e to che, in forza e virtù dei suoi triste mernoria, usate per assicu- no che il partito cessi d'essere autentica ravina agli effetti della congegni, ne assicuri il buon fun- rare una unanimità di comodo quello che era) identificato la lotta rivoluzionaria di classe - zionamento e la salvezza dagli at- aile più sfrontate deviazioni di propria « volontà » - non discu- la pretesa bakuniniana di rical­ tacchi dell'opportunismo; ma non principio; ma perché cercano e tiamo ora se e in quali limiti care la struttura del partito co­ per questo avallano l'utopia in- additano nell'unitarietà, ornoge- reale - con la superiore volontà munista sui modello della "città versa di un partito che non si neità, continuità, coerenza di in- collettiva della comunità-partito. futura" (anche in questo, baku­ crei, corne deve crearsi, degli spe- dirizzo del partito, le premesse Non gli si chiede, come non si ninismo e gramscismo, corne va­ cifici congegni, i più conformi ai di una sana, sicura, « non cieca chiede a nessuno, il possesso in- rianti dell'utopismo piccolo bor­ principi che ne reggono l'azione. e non forzata », epperè tanto più tegrale di una dottrina che sca- ghese, contluiscono), non meno Mettono in guardia contro patente, disciplina: « I comunisti, valca generazioni e continenti, e utopistico è chiedere al partito,

l'abusa dei formalismi; ma non - proclame la nostra corrente di una volontà che opera nella o supporre che sia in suo pote­ per coonestare il ripudio delle non appena l'Internazionale fu ri. storia solo corne energia collet- re, di superare non già - corne forme e l'uso corretto dei forma- costruita sulla base dell'integrale tiva, ma al partito non sarà mai è sacrosanto - le ignobili bar­ lismi organizzativi. Negano vali- restaurazione della dottrina e dei né puè mai essere indifferente riere della divisione sociale del dità alla trasposizione meccanica princlpi del comunismo - aspet- che la formazione dottrinaria e lavoro, ma questa stessa âivisio­ della struttura di tipo militare tano ordini » (Il Comunista, 14/ politica dei singoli militanti, la ne. La forza del partito non risie­ che il partito dovrà necessaria- XI/1920). I Ioro volontà di azione coerente de nella mitica possibilità di co­ mente darsi nell'assalto rivolu- Proclamano e difendono - i ad essa, il Ioro rigore di discipli- struire un'isola di comunismo zionario al potere e nella guerra nostri classici testi - il carattere na organizzativa, si avvicinino nel entro le viscere dell' "ambiente civile, a fasi e situazioni che da impersonale del partito, sprez- limite umanamente più elevato circostante" borghese - un'isola quei traguardi sono Iontane; ma, zante di « migliori » e di « Mes- possibile al livello « ottimo » di in cui, fra l'altro, tutti sappiano corne negano che tale lontananza sia », non perché lo immaginino una secolare milizia; che essi sia- indifferentemente fare tutto (1) giustifichi l'adozione di tattiche costituito di fantasmi (e pallidi no non puri numeri accanto ad -; ma appunto nell'integrare non correlate all'obiettivo fissato fantasmi di « santi », « martiri » altri nurneri, ma forze agenti ac- (nessun termine potrebbe essere dai princlpi del comunismo e non I e « ·,rofeti ») ma, tutt'al contra- canto ad aitre forze agenti ne! più felice, nella sua accentuazio-

( continuarione dai nr. 7 e 8)

1

menscevichi, del Ioro graduaJi. smo e codismo in dottrina; il fe­ deralismo della II Internazionale décadente, del suo parlamentari­ smo e democratismo di fondo; la

Quanto si è detto nelle puntate falsa « bolscevizzazione » 1925, ba­ precedenti discende in linea di- sata sulle cellule di fabbrica, del­ retta da tutta la nostra tradizione l'avvio ad una trasformazione dei di partito e se ne puè> trovare la partiti comunisti in « partiti del formulazione sintetica sia ne Le lavoro » prima, del popolo poi, considerazioni sull'organica alti- con tutto cià che doveva sciagu­ vità del partita quando la situa-1 ratamente conseguirne. E ognuna zione storica è sfavorevole, là di tali deviazioni è stata madre dove si afferma che « la cosiddet- di nuovi, radicali strappi alla dot. ta questione della organizzazione trina, ai principi, alla tattica, per­ de! partito [ ... J non è un settore fino al modo d'intendere le fina­ isolato in un compartimento sta- lità ultime - che, per esempio, gno, ma è inseparabile da un nell' esasperazione estrema del­ quadro generale delle nostre po- l'anarchismo perde la sua ultima sizioni », sia nelle Tesi sui corn- apparenza di identicità con la no­ pito storico, l'azione e la strut- stra dottrina e mostra di diver­ tura del partita comunista mon- gerne radicalmente cosl. corne la diale, seconda le posizioni che visione di una comunità di specie da oltre mezzo secolo f ormano in quanto traguardo finale della il patrimonio storico della sini- nostra battaglia di comunisti di­ stra comunista, là dove si ri- verge da quella, cara ai Proudhon corda che « le questioni [ ... J sto- e ai Bakunin, di una comunità ricamente enunciate corne rife- di individui o, al massimo, di pic­ rite alla ideologia e dottrina del coli gruppi autosufficienti. partito, alla sua azione nelle suc- cessive situazioni storiche e quin­ di al suo programma, alla sua tattica e alla sua struttura orga­ nizzativa, vanno considerate co­ rne un insieme unico ». Più in generale, esso si ricollee:a

senza soluzioni di continuità al­ . la visione materialistico-dialettica del marxismo, e aile storiche bat­ taglie che proprio sui terreno del­ l'organizzazione ebbero a soste­ nere Marx ed Engels ne! 1871-72 ,con Bakunin, e Lenin ne! 1902-03 1con i menscevichi, e che intanto .videro schierati su fronti opposti i difensori di una struttura orga­ nizzativa rigida, chiusa e centra­ •izzata e quelli di una struttura indefinita, federale, aperta od ato­ mistica, in quanto i due schiera­ menti difendevano prindpi e dot­ trine antitetici, solo apparente­ mente formulati in termini di « pura » organizzazione, ma in realtà abbraccianti l'intero, im­ menso arco della teoria della lot. ta di emancipazione proletaria, delle sue finalità, del suo necessa­ rio percorso, dei suoi indispensa­ bili organi e mezzi. Come è antimarxista dichiaran.

indifferente alla dottrina e ai P.rincl.pi la tattica, e negare che tl rapporto fra questa e « il mul­ tiforme svilupno delle situazioni oggettive e, in un certo senso, esterne al partito », pur essendo mutevole, deve essere dal partito « dominata e preceduta in antici­ po "• cosi lo sarebbe il proclama­ re indifferente alla dottrina e ai prindpi quell'organizzazione che tuttav1a della tattica è il neces­ sario veicolo, e, tramite la tattica, il necessario veicolo della dottri­ na, delle finalità e del programma del partito nelle alterne vicissitu­ dini della storia. Se è vero che la tattica deve

riflettere i princl.pi o, se li con­ traddice ( e li contraddirebbe an­ che solo ignorandoli), si ripercuo­ te su di essi stravolgendoli, è al­ trettanto vero che Prindpi e tat­ tica comportano un'organizzazio-, ne ad essi rigorosamente aderen. 1 te, oppure questa si convertirà in Dopa_ ~~o scontro. avvenu_t~, fr~ cinihia di trasmissione di prin- ';!embrt dt Av_an~fa:~ta. (!pera,a e dt cl.pt e tattiche, infine anche di Lotta Çomu_msta. , e tntZtata. una cam­ teorie e di programmi, distrut- pagna dt demgraz1one contra t~ s~condo tivi della ragton d'essere del par- raggruppamento da parte dt Avan­ tito guardia Operaia" e di "Lotta Conti- Ed è vero che sarebbe utopi- nua", la quale in. parti~ol~re ha bril­

stico perseguire attraverso mezzi lfto nell?, scandaltzzars, dt .Jronte al­ organizzativi I'ideale di un « par- l ~so _dt spra1:ghe e. co_ltellt da P_arte tito perfetto "• tale « perfezione ,, dt ckt, con tait mez1.1, s, pone. f uori_ del - che poi non è se non l'avve- movt1,11ento _dt classe e a ultertore d,mo­ nuta completa identificazione di strazrone ctta lo scontro dello stesso partito storico e partito formale gruppo con i membri di "Stella Ros­ in rari svolti della storia delle sa" a Genova, quando questi ultimi, lotte di classe - essendo il pro- poverini, /urono costretti a ricorrere ... dotto della completa aderenza di aile ptst?le. . . . tutti i fattori di cui si compone Non e nos~ra abttudtne _passare ~l dt la realtà del partito; ma non è sopra _dell~ dzfferenze t_eo_riche, tattiche, meno vero che sarebbe utopistico o~g~mzzatzve che ct dzvtdono da qual­ affidame l'azione coerente ai prin- stasi_altro movtmento polt~tco, ma no_n cipi al caso, all'accidente, all'in- p~mtamo /are ~ me_no dt. '!'~ttere in determinazione: insomma ad una rtltevo t paurost ltmttt poltttct e « mo­ s~ruttura organizzativa purches- rali » di certi arnesi ch_e rip!endono sta, II grande insegnamento del tale e quale tl metodo dt Staltn e To­ Che far_e? da un lato, della nostra gliatti, quello per i'!t,en_derci d~ copri:~ battagha in seno al Comintern dt ~~l~nme. e falstta. t proprt n~m,ct dall'altro, è appunto che il dog- poltttct. Not non abbtamo mat umto la matismo in teoria (l'affermazione I nostra voce a que/la del ben1Jensantu­ dell'invarianza della dottrina) de- me quando gli stessi gruppi ora in vena ve tradursi senza soluzione di di pacifismo e di intrallazzi a/l'interna continuità, senza strappi né vuoti del fronte « anti-Andreotti » sollevava­ né sbavature, fin nelle più minute no reazioni ben più violente di quella e « subalterne " attività e struttu- della noti:t.ia data da/ telegiornale degli re del partito, mai intese corne scontri suddetti « subito dopo - scrive esistenti e valide per sé, sempre "Lotta Continua" - la notizia delle ricollegate e commisurate nella inchieste in corso sui /ascisti » ( acco­ loro validità ai princioi; per cui stamento evidentemente meritato, se­ è sacrosanto affermare che condi- condo questi ex ribelli), non abbiamo zione di un buon funzionamento mai appoggiato i nostri dissensi poli­ organizzativo del partito è la sua tici con l'argomento che le bravate di saldezza teorico-programmatico- piazza avevano un esito negativo e che tattica, quanto difendere questa hanno portato alla quasi completa saldezza nella costanza della scomparsa di un gruppo come "Potere struttura organizzativa e dei suoi Operaio" dopo l'azione poliûesca pre­ prindpi ispiratori - presupposti ventiva del/'11 marzo, né ce ne siamo l'una e l'altra dell'organico, uni- compiaciuti, né abbiamo strillato che la tario, rettilineo muoversi ed one- loro violenza aveva f atto nascere la rare della milizia rivoluzionaria. teorizzaûone dei cosiddetti "opposti Dietro ogni deviazione organiz. estremismi", tesi che i piccoli borghesi

zativa si nasconde una deviazione tireranno sempre fuori in ogni momen­ di principio. L'anticentralismo ed to di radicalizzazione ( specie non da antiautoritarismo dei bakuninia- burletta) delle lotte sociali. Non accet· ni era lo specchio fedele del loro teremo mai di accomunarci alla schiera individualismo e idealismo in teo- dei di/ensori dell'ordine costituito, an­ ria; il lassismo organizzativo dei che il più democratico, came non man-

RICAPITOLANDO Rapporto alla riunione generale di partito - settembre 1972

Per una impostazione dialettica delle questioni di organizzazione

cheremo mai di dichiararci solidali con l vede sem/Jre provocati da a/tri, pure e chi, magari sbagliando, dall'ordine co- semplici delinquenti. La lezione è stata stituito e dai suoi servitori variopinti appresa a puntino' venga colpito in quanta espressione di La questione in realtà è essenzial­ una tendenza (ripetiamo, più o meno mente politica: costoro si schierano matura) che rompe con le tradizioni ormai apertamente nel campo della de­ riformistiche. mocrazia piccolo borghese che rimpro-

Ma la lezione stalinista è stata ap- vera al PC! solo di non essere conse­ presa alla perfezione da costoro, che guente sut suo terreno ( alla manifesta­ scrivono /rasi del genere (v. "Lotta ûone "europea antimperialista" del 12 continua"): « Questa sparuta pattuglia maggio a Milano non gridavano /orse che si definisce partita leninista della « il PC! non è qui, lecca il culo alla classe operaia, dopo aver letto male DC »?) e "pongono" fuori del movi­ Bordiga [ perché , "Lotta Continua" lo mento di classe tutti coloro che non ha letto bene?), si presenta con un accettano questo terreno melmoso, tra­ almanacco di inesattezze grottesche: la sformandoli in fascisti più o meno Cina è un paese socialimperialista e prezzolati, più o meno diretti e co­ Mao un vecchio populista, la lotta del scienti, seconda il vecchio "vexzo" sta­ Vietnam è una lotta piccolo-borghese, linista, che mentre intrallazxava con i il governo Andreotti è uguale a ogni resistenti di tendenza addirittura mo­ altro governo della borghesia, in 1 tafia narchica, reprimeva trotzkisti, gli non c' è nessuna crisi, l'accorda dei anarchici, gli internazionalisti, tutti metalmeccanici è buono [sic.'] e via "fuori del movimento di classe". Quan­ di questo passo ». do il programma politico è di aperta Visto quali "insesatezze grottesche" collaborazione, non resta che la men­

- che non meritano neanche un' argo- zogna e la cal un nia. mentaûone contraria - da parte di Noi diciamo, sulla base di ricerche gente che si mette ai margini della marxiste che non si limitano a escogi­ lotta di classe per il solo fatto di uti- tare slogan, che la rivoluzione in Cina lizzare il mezzo della violenza? ha introdotto il mercato e l'indipen-

Non c'è che da notare un bel "pro- denza nazionali, compiti rivoluzionari gresso" da parte di gente che blaterava ma non comunisti, e che per conse-1 • • • • • • • • • • • di ribellione ad ogni corteo di stu- guenza trapiantarne il programma in denti! In realtà è vero proprio il con- Occidente è reazionario; diciamo che trario: chi non riconosce la violenza il governo Andreotti non è peggio del come mexzo ( e non solo contra i fa- governo Berlinguer, anche se ne è ne­ scisti, quelli veri, ma anche contro i cessariamente "diverso" (come del re-1 Noske, Scheidemann e Stalin, ovvero sto da quello di un Almirante), e che I Cumulatlvo Programma Co- tutti gli sgherri che la borghesia uti- cià non ci impone una tattica partico- munista Slndacato Rosso lit. 2.500 lizza al proprio servizio) è fuori del lare, ma solo quella comunista di mo- movimento di classe, anzi, più esatta- strarne le caratteristiche particolari ne/ 1 Sostenltore mente, è contro, perché questa è la quadro di quelle generali del potere "teoria" socialdemocratica ( e stalini- borghese e combatterl<;J in quanto sua sta) che giustifica la violenza solo per espressione contingente, senza isolarlo la difesa della democrazia, cioè dello come scopo a sè; per il contralto dei Stato borghese democratico, quindi metalmeccanici, noi ne abbiamo scritto contra /ascisti e comunisti, e fa propria ampiamente e in modo che quanta è l'equazione di Amendola e di ogni stato reazionario l'atteggiamento sinda­ buon democratico /ra violenza e f asci- cale è risultato chiaro, mentre lasciamo smo, ed è poi, obiettivamente, il mezzo . ad altri il compito di difendersi da che fa passare il /ascismo disarmando menzogne che "Lotta Continua" ritie­ il proletariato. Ma come possono que- ne giustificate solo perché sue. sti eredi dello stalinismo, allora, giu- Anche la già antistalinista "Avan­ rtificare tutti i loro atti di violenza? guardia Operaia", ovviamente, non ha Devono raccontare la storiella che li potuto e$im(!rsi da/ ruo attacco deni-

Un esempio di libera e democratica battaglia delle idee

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gratorio e ha saputo f are altrettanto: dopo avere imparato la "lotta di clas­ se" a/l'interna del « movimento di

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classe », cioè negli scontri con le spran­ ghe dei "katanga" del Movimento Stu- dentesco nei corridoi dell'U niversità statale di Milano, ha stipulato un pat­ io di collaborazione con quei « compa. gni » e ha sco/Jerto che chi è antista­ linista conseguente è f ascista masche­ rato ( dopo aver scritto saggi sut "revi­ sionismo di Stalin"). Anche qui, un bel "progressa" per degli ex trozkisti!

Noi non siamo parte direttamente in causa. Ma un certo costume va bollato a /uoco. Certi scontri non sappiamo se siano utili od opportuni, ma certo esprimono il /atto di divergenze poli­ liche; altrettanto certo è che quando non si accetta il bagaJt.lio del democra­ ticume di stampo staliniano o marxista si è ritenuti dei banditi e dei fascisti: ci vuol pure qualcuno che raccolga gli scarti del vecchio togliattismo! A tanto gitinge il movimento "rivoluzionario" nato nell'ambiente putrido delle "lotte" studentesche, che invano insegue una sua dottrina (/a « prassi » l'abbiamo vi­ sta) e si riduce sempre più ad imitare programmi e /rasi dell'op1JOrtunismo più smaccato. Il PC! dice: sono farcisti e provocatori, loro non trovano di me­ glio, per dimostrare che una tale accusa è f alsa, che f abbricarsi a/tri provocatori e f ascisti a sinistra! Viva la liber a e democratica battaglia delle idee1

ne dell'elemento dmamico contro quello statico) le "energie", "i moiti individui", le "macchine umane" inquadrate nella sua re­ te organizzativa - ciascuna con le sue doti naturali e le sue "spe­ cializzazioni" sociali -, per farle servire aile finalità comuni in « un naturale adeguamento del complesso e articolato organo­ partito alla sua funzione » ( T esi supplementari). Con grande vi­ gore dialettico scrivono le Consi­ derazioni (e le si Iegga attenta­ mente): « Il senso dell'unitarismo e del centralismo organico è che il partita sviluppa in sé gli orga­ ni atti a varie f unzioni che noi chiamiamo propaganda, proseliti­ smo, lavoro sindacale ecc., fino, domani, all'organizzazione arma­ ta, ma che nulla si deve conclu­ dere da/ numero dei compagni che si pensa addetti a tali fun­ zioni, perché in principio nessun compagno deve essere estraneo a nessuna di esse ». Integrazione di. namica, conquista perenne, mai grigia equiparazione e pallido da­ to di fatto acquisito, l'organica vita del partito, corne tende a farsi completa nell'esercizio del­ le sue funzioni specifiche, cosi tende a formare dei militanti - non degli "uomini"! - completi esigendo da ciascuno la parteci­ pazione all'integralità delle sue manifestazioni necessarie, chie­ dendo a ciascuno la subordina­ zione delle "competenze" eredi­ tate da una divisione sociale del lavoro ( alla qua le solo il comu­ nismo potrà sottrarli) alle ne­ cessità collettive e impersonali della milizia rivoluzionaria e quindi della classe ne! suo sto­ rico cammino, pretendendo di più da chi più e meglio è in gra­ do di dare, esaltandone l'appor­ to ad un'opera che non promet­ te ricompense personali, a nes­ suno accordando privilegi od esenzioni, meno che mai diritti ed allori, non bandendo « con­ corsi nei quali si lotti per rag­ giungere posizioni più o meno brillanti o più in v1sta ». La se­ Iezione, corne la gerarchia, è nel partito un processo organico, ma selezione è e resta (si veda la parte I delle Tesi di Roma), e il suo contravveleno non sta ne! ne­ garla, ma ne! mantenerne con fiera determinazione il carattere dinamico, non nietrificato, dialet­ tico, non formalmente "logico", di « naturale adeguamento del partito alla sua funzione "· Il partito - lo si è ricordato

più sopra - non è né un magma indistinto, né un aggregato di frammenti policromi (le due fac. ce, anarchica e democratica, del­ l'idealismo borghese), ma un « or. gano complesso e articolato »; una struttura, non una tabula ra­ sa; una pjramide, non una super­ ficie piana. Ma, fra tutte le mem­ bra di questo organismo, di que­ sta struttura, di q,uesta piramtde, corre un filo umco di rigorosa coerenza nella dottrina, nel pro­ gramma, nei principi, nella tatti­ ca, nell'azione - che è organiz­ zata, o non è nulla. Su questo storico ponte esso cammina, non difeso da nessuna ricetta ma tan­ to più capace di -resistere e, un giorno, di vincere, quanto più in grado di svolgere armonicament~ tutte le sue funzioni ed eseguire tutti i suoi compiti, alti o bassi, grandi o umili, perché tutti egu;d• mente necessari. In definitiva, tut­ to ne! partito è organizzazione, quando si intenda questo termi­ ne - corne qui lo si deve inten­ dere - non in senso esteriore, aridamente amministrativo e ot­ tusamente "di ufficio", ma nel senso dialettico e fremente di vi­ ta di una integrazione globale - del presente nell'avvenire, del contingente ne! finale, dell'indivi­ duo nella collettività, della tat­ tica nei principi, della teoria nel­ la prassi.

(l) Scrive Lenin: « Il capitalismo la­ scia inevitabilmente in eredità al so­ cialismo [ e a maggior ragione al par­ ti to chiamato ad aprirgli la via) le vecchie distinzioni professionali e cor- porative [ ... ) che si sono stabilite at­ traverso i secoli... [ Verrà giorno che J si passerà alla soppressione del lavo­ ro tra gli uomini, all'educazione, pre­ parazione, istruzione di uomini svilup­ pati in tutti i sensi, di uomini che sa­ pranno f are tutto. A cio tende il co- munismo, a questo deve tendere e arriverà [ ... J. Tentare oggi di antici­ pare praticamente questo futuro risul­ tato del comunismo pienamente svi­ luppato, pienamente consolidato, pie,

lit. 5.000 1 namente dispiegato e maturo è corne voler insegnare la matematica superio­ re a un bambino di quattro anni ,. (Opere, XXXI, p. 40). La frase è tratta dall'Estremismo, ed è suggesti­ vo ricordarlo perché tale fantasticheria nasce dallo stesso ceppo contro il qua­

Ver te ueste somme sui conto le fieramente si batteva il gran~e ma~i- sa q sta e che genera l'orrore dei "capt ',

corrente postale n. 3/4440 lnteata- della "gerarchia", degli "ordini" in cui to a or Il Prognimma Comunlsta •, in dati campi e svolti si convertono Casella Postale 962 Mllano. le direttive centrali: insomma, della

' 1 centralizzazione e della disciplina co- rne fatto naturale di un organismo

• • W 1 8 • • • • • • sano.

Abbonamenti 1973

Cumulatlvo Le Prol6talre + Programme Commu- nlsu, lit. 5.000

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IL

SEGUE DALLE PAGINE PRECEDENTI PREOCCUPAZIONI DEMOCRATICHE Come si conviene ad una com- de è sfruttato e dominato, e di eapitalistico dominante; non stu­

ponente essenziale della nazione cui subisce la plurlennale vio- pisce quindi la concordama di ac­ e della democrazia, il PCI è pro, lenza. · centi e preoccupazioni tra Amen-

. . . . . . . fondamente preoccupato per la Nella sua difesa dell'ordine, del- dola ed Agnelli. ~ per rifll'II una verginid di no! ~~ ~ moasc~ate le situazione italiana e · moltiplica la produzione, del quieto vivere La prospettiva di chi non ha

te al. prol~to;. approfittando ttrmat.tne d.occhi? che padrom e. op- le dichiarazioni di solidarietà e ad ogni costo, ed accettando cosï rinnegato Lenln e di quanti non della atut IOCille di eut ~ cuo •tcuo portunt1ti di ogn1 tinta . si 1C1111baan? di appol[gio alla classe dirigente in pfeno il credo della classe do- ! si servono del ritratto di Lenin fautore, e del ~ intontiment~ sempre ~ .di n~ost~. Ma c~ ~ « democratica •. Per solerzia ed minata, Amendola instaura la solo per sr,ecchietto elettorale, è della m1111 opcwa .adescata dalle bn- s1;1cêederà.!l gaomo !n ~1, sotto a col.Pt insistenza si distingue il solito doppia equazione violenza=fasci· invece scolpita dallo stesso Lenin, dole che la ~~li~ ~tterai di !)ndate sempre ptù v,aol~te, sfuoa- Amendola, spinto a parlare chia- smo; democrar.ia=socialismo. « La sostituzione dello S~to di c:oncederc 1n paèno 'boom eeœo- tm la barca, 1 proletarl 11 n:nderanno ro forse proprio dalle sue limpide Lenin, che non poteva certo proletario 'allo Stato borghese

· mico, li ricopre di panni proletari, si œnto per determinuione materiale og. tradizioni familiari; i suoi inter- immaginare che uno dei suoi pre- non è possibile senza rivohu:ione mette la muchera peeudorivoluziona- gettiva di essere stati. gabbati per de- venti a sostegno dell'ordine e del tesi esecutori testamentari si violenta. La soppressione dello ria, li attegia a difensorc irriducibile cmni da ambo le parti? sistema attuale sono ormai lnnu- chiamasse Amendola ed abitasse Stato proletario, cioè la soppres­ degli intereai degli 1fruttati. Non ap- Allora, forsc, non basterà più l'illu- merevoli. in via delle Botte!Jbe Oscure, sert. sione di agni Stato, non è possi­ pena la macx:hina 1'.inœppa, ecco1o ri- sione delle riforme per frenare l'im- Al famoso convesno del « Mu- veva in Stato e Rtvoluzione citan- bile che r,er via di "estinzione" ». liuttatc la machera e marciare apcrta· peto della rivoluzionc l'Of&a, Sarà allo- -Iine » a Balogna, eglt ha convenu· do l'Engels dell'Antidühring: Non solo quindi i comunisti mente • ÜaQCO del nemico. .ra che i nodi verranno al pettine, e ali to ampiamente con Agnelli sui « Che la violenza abbia anche non versano lacrime ipocrite sui. Dai la ~ ricomincia a far Amendola e i Bobba, gli Agnelli e i gravi mali dell'economia italia- un'altra. [unzion« nella storia, una la violenza, sapendola insita in

qua, ma ~ Ofa l rematori sembra- bonzi di ogni colore, dovranno fare ! na, sui necessari rimedl, sulla tunzion« rivoluzionaria; ch' es_sa agni società. di classe, ~a nt; sve­ PO DQll qitani, tembraQo aa:enare an- conti con coloro clic sembrano ogg1 funzione del profitto ecc., aeeo- sta, come âice Marx, la levatrice lano la funzlone e ne nvend1cano CIOl'a una volta il Javoro di raddobbo acccttare di buon grado i pateracchi gliendo a fondo le lamentele sui di ogni vecchia societè, gravida a se stessi ed al loro partite l'uso die i }Ott> difcnsori ulficiali propongo- conclusi sulla loro propria pelle. famoso "profitto zero" e otfrendo di una societa nuova; che la vio- e la necessità:

l'appoggio costruttivo dei cornu- lenza sia lo strumento con l'aiuto « Una rivoluzione è certamente nlsti contra i retrivi, i reazionari, del quale il movimenta sociale si la cosa più autoritaria che vi sia; i parassiti per l'alleanza della fa straâa e spezza le f.orme poli- è l'atto per il quale una parte del-

. classe operaia con il « capltal]. tiche morte e tossüizuue: di la popolazione impone la sua vo- D.,.. a I R O CORt r• Ol••zf ne? smo progressista •; quasi che tutto cià il signor [AmendolaJ. lontà all'altra parte col mezzo di --•n•r 1 0 e ro IV u O l'ltalia fosse l'Inghilterra dei pri- Dühring non dice parola [ ... ). fucili, baionette e cannoni, mezzl

mi decenni dell'800 e non un mar- Paichè agni uso di violenta, egli autoritari se ce ne sono; e il par, nbmente conncuo tanto all'ordinovi- 1ta avolgendo, si diinostrassc incapacc cio regime capitalimperialistico, dice, demaraliu.a sempre chiun- tito vittorioso se non vuole aver taM> ~ata, quanto all' "autogeatio• di diventare la forza dirigentc della In realtà, questa alleanza tende que ne fa uso [ ... J. Ed è questo combattuto invano, deve contl­ ne" .U. l)jit.a. società, cio significherebbc la caduta a tranquillizzare l'elettore del spirito di predicatore, sent.a slan- nuare questo dominio col terrore

Ma quf!I che va sottolineato è chc rovinosa di tutte le aperanze riposte PCI: l'aristocrazia operaia, la pic- cio, sent.a consistent.a e senza for· che le anni ispirano ai reaziona­ TfOtsky, pcr difendere le sue ateue ndla rivoluzione socialista, perché è cola-media industria, legata mani za che vorrebbe · imporsi al par- ri •. Engels • citato da Lenin in ~ di ~ ~ L, rivoluzi!'n~ impouibi~e as~ttarai. condizioni più e piedi ai sovrapprofitti del. .. me- tito rivoluzlonario che la storia Stato e Rivoluzlon«. . . truit, fu CXJltrctto • · fare conœ&$l0tu favotevoh che in ogm cuo ncssuno è nopolio che il PCI combatte co- conoscal • Vedremo dunque Rinasclta e

· di entità sostaœiale anche alla tesi del in grado di prevedere o di caratteriz- me don Chisciotte combatteva i Ma Lenin ha ancora qualcosa l'Unità deriunciare il provocatore f10llettivismo burocntic::o (nclla venio- zare • (2' sett. 1939). mulini a ventol Il PCI si propone da dire sull'altra equazione del fascista Vladimir Ulianov e il ri­ ne fQrnitanc da B. Rizzi) comc è evi-, « Alcuni compagni sono stati evi- corne l'unlco partita in grado di sig. Amendola-Dühring: voluzionario fifliO di papà e be- dente 4W noti hiani di in di/fla tlel dcntemente sorpresi. per il fatto che risolvere la crisl italiana rispet- « [Nel comunismo, lo stato, an- nestante Federico Engels? ttundsm,;,, che i: pcraltro opportuno [ ... ] abbia parlato del collettivismo tando veramente gli interessi na. che il più democratico, si estin- Noi rimaniamo con tali... pro­ ~tarc an(bc in qucsta sede: burocroJico come di un 1istema tcori- zionali e patriottici. Ma per far gueràJ. Ma a nessuno degli op. vocatori: lo stato è il garante del

· « 0 lo St,to di Stalin i: una forma• camente poilsibile. Sono arrivati a sco- cià si deve non solo dimenticare portunisti elle snaturano sfronta- sistema capitalistico ed esso è, a lione ttalitoria, la dcformazionc di prite in questa affermazione persino e rinnegare, ma anche combatte- tamente il marxismo viene · in seconda delle situazioni storiche uno Stato OJ?Cfaio in un paae arrctra- una revisione del marxismo. ( ... ) Ma re e smentire in agni pensiero e mente che qui si tratti quindi, in o dei suai interessi, democratico, to, ~ il collcttivi1mo burocratico abbiamo il pieno diritto dl chiederci: in osmi azione le posizioni del Engels, dell"'assopimento" e del- autoritario, poliziesco ·o fasçista; { ... } è una nuova formazione sociale che carattere assumcrà la società se le marxismo e del comunismo rivo- l"'estint.ione" della "democrazia". ma nella fase aperta nel periodo che IOltitqia il capitalismo in tutto forze della rcazione prcvalgono? luzionario A tutta prima cià pare molto che è sfociato nella prima ~erra il mondo (•talinismoi fasci1mo, New « 1 marxisti hanno formulato un nu- In tal modo, il PCI si inserisce strano; ma è incomprensibile sol- imperialista e continuato d1aletti- Dea1 etc.) • (12 sctt. 939). mero di volte incalcolabile la aeguente I stabilmente e durevolmente al- tanto per calui che non ri-flette camente con la vittoria "demo-

« Se questa guerra provoca, çomc alternativa: o il socialismo oppure il l'interno della sfera di interessi che anche la democrazia è uno cratica" a conclusione della se­ c:Ndiamo iennamentc, una rivoluzione ritomo alla barbarie. Dopo l'esperiem:.a della classe dominante e del suo stata e che anch'essa, quindi, conda, il contenuto reale di agni ~•. CIiia deve incvitabilmente italiana abbiamo ripetuto mille volte: stato, contribuendo cosi attiva- scompare quando scompare lo stato imperialistico è il (ascismo, é:ondurre al rovaciamento della buro- o il comunismo o il fascismo. Il pro- mente alla conservazione sociale. stato ». anche se esso non eserc1ta il suo ~ nell'URSS e ,lia rigenerazione CCSIO effettivo di puaâggio al sociali- Che la patria si salvi, dunque, Alla faccia del sig. Amendola- dominio formale, legato allo svol­ dclûl democruia sovieticl l-,J. Sc tut· smo non puo non ~parirc incompara- e che gli operai aprano gli occhi Dührins, ne consetp.1ono questi gimento della latta di classe con tavia si riticne che l'attuale auerra non bilmcnte più complicato, più eteroge- su tali losche e ributtanti mano- importanti corollan: la forn:iazione dell'apparato extra­ J)tOVocherà Wll dvoluzione ma un de- nco, più contraddittorio di quanto era vre! 1) Il comunismo è l'abolizione legale di guardie b1anche da una dlnQ del proktariato, allora non ri· &tato prcvisto in uno schema storico Il PCI scopre che la violenza di della democrazia; part~ e alla con<:orrenza per la 1114M che un'altcrnativa: l'ultedore de- gcnerale. Marx ha parlato della ditta· cui tutti parlano e scrivono in 2) La democrazia è uno stato, gest1one del potere fra le due Qldlmento del c•pitalismo monopolisti- tura del prolctariato e del suo futuro questi giorni è per definizione quindi esprime gli interessi di principali cricche borghesi dall'al· co, l'ccentuuionc della sua fusione deperimcnto ma non ha detto nulla « antidemocratica e quindi f asci- una classe dominante su una do- tra. Per questo la democrazia (in con lo Stato e 1A ~~uzi~ dcl!a de- ci.rca la degene!'ZÎOne burocratica della sta •, e fa parte« di una cospira- minata; ra,ppresenta. la divi;iione 11enerale, c!oè h<?rghe~) da Pr<>: ~ •• ~ Ill rtmuta m vi- dituiura. Abb1amo osaervato cd ana- t.ione diretta contro la sovranità della soc1età m class1, e la vtolen- gramma rtvoluzwnano contra 1 ,ore, con un rc:,ime totalitario. La liuato pcr la prima volta, su1Ia bue nazionale e eontro il carattere de- za organiu.ata, statuale di una poteri autocratici e feudali elimi· bical*itl del prolc:htiato di prendere \ dcll'esperienza, tale degenerazione. Ab- mocratico dello Stato italiano ». parte della società sull'altra; nati da un pezzo è divenuta una ln mano i. direzione della società po, bianto opcrato una rcvisione del mar- Ne conseeue tc:r il PCI l'obbli~ • 3) Difendendo la democrazia e frase vuota (e per darsi un senso

. trebbe effettivamente condurre, in que- xi&mo? di difendere l attuale stato itaha• ponendosi corne obiettivo la de- deve. evocare i fantasmi del "sot- ._ !Jituuione, al soriere di una nuova • La marcia degll eventi ~· riuscita no ed il suo regime, l'obbligo di mocratiz:zazione dello stato e del- tosvduppo", arretratezza, barba-

. dtPe afruttatrice da1 9CDO della buro- a dimoatrare clic il ritardo della rivo- rafforzare la sua solidarietà con la società, il PCI si pone al servi- rie, o ~ddirittura feudalesimo, craia bonçattiata fPCitta. Oo costi. luzione socialista im\>lica l'indubbio esso, di schierarsi sempre più zio completo della classe domi- che app1oppa al suo concorrente

. tuirel>bc:, ICICOndo quanto t>OAÎllDl<> fenomeno della barbarie - disoccupa- apertamente contro il proletaria- nante e situa corne obiettivo della - per non parlare del totalitari- 91Prcndeœ buandoci su elementi µi- zione cronica, impoverimCl}to della pic- to che da tale stato e dagli inte· sua latta la difesa, la conservazio- smo comumsta). di:ativi, un rc,ime di ~lino conte- cola borghcsia, fascinno e mfine guerre ressi ch'esso rappresenta e dlfen- ne, il raffor:zamento del regime I .comunist~ (e per questo sono ltltntc i gcmù dell'ediue della civiltà. di sterminio chc non aprono nessuna antldei.nocrat1c1), lottando J>C:f la

, ~« Analoao rilultato si potrebbe avere strada. Che forme sociali e politiche emanctpazio~e del prole!artato, Qd caso in aù il proletariato dei paesi puo prendere la nuova barbarie, se dovranno d1struggere violent~- "pbaliatici avanati, avcndo prcso il ammettiamoteoricamentechel'urnanità VITA Dl PARTITO mente lo ~tato della classe nem1: potere, doyesH dimoltrani incapacc di non debba essere capace di elcvarsi al ca. Alle v1olen~e. bor~esi statab mantenerlo e lo cedeue, come nèl- sçcialismo? Abbiamo la possibilità di ed extra-st~tah, 1~ _d1v1sa r~ola· l'e111mpio IOVieûco, ad una burocrazia esprùnerci su tale argomento più con- '!lentare o. m cam1c1a .nera,. li par- pri~a.ta. Allora aaremmo costtctti crctamente di Mat;c. Il fascismo da un Si sono tenute a Firenze il 14 apri- produzione capitalistico. lnfatti la bor- t1to ~rx1Sta rivoluzionano .no~ • nconoacerc che le cause della P•us• lato, la degeneraz1one dello 'Stato so- le a Carrara il 28 aprile a S Minia- ghesia ha asaunto storicamente nei lo- pu.à r1spodndllerel prel~eàndendohtél ~1- buroctatica non sarebbero radicate nel· vietico dall'altro delineano le forme ' ·i 4 · · · ' · · bbl" h f · · , di ·. pnstmo e a ega 1t , perc m l' del hc J 'al" 1 .. h' del} b b . to l magglO, t.re rlU00lOOl J?U IC e tO C?n rontt attegg1amentt versa. av- tal modo accetterebbbe imclicita• arrctl'lltea& peese e ncanc: ne· soct I e po ltlc e a neo- ar arae. sui tema « Paruto smdacatt classe vers1one al loro sorgere tolleranza e ·t "f i l' hi · -•· · U al · d 1 "al' ' ' ' ' ' mente 1 concetto ri orm st co de- .~ amento ~pst .. tsttco, ma !lel• na tema~~a e tien~e - soc1 l· nel programma del marxismo rivoluzio- infine, nella fase imperialistica, tenden- '

1 incapecità congenata del ptoletaraato smo !' scrv1tu t~ahtaua - ha non nario ». Nel corso dell'esposizione 110- za alla loro cattura, cioè al loro inse- di diventare c~ dirigen~. Allora aa- solo_ mteresse teor1C?, .ma. anche enor- no state riproposte le ferme posizioni rimcnto nel meccanismo statale, per ~ ~CS':fl'!O retrœpetttv~te de: !l'e 1mportanza nell ag1~1one, per_ché già ripetutamente svolte sulla nostra farne un vero e proprio strumento del âtu~ il ~me attuale . dell UR~ nca tn ~e contes~o la necessnà della r1vo- stampa, al centro delle quali sta l'ir- suo dominio. IUOl tratt;i fondamentali come il pre- !~o!'e sociahsta appare esttemamente rinunciabile, primaria funzione del Grande rilièvo è stato dato nell'espo­ cunore di un nuovo tègime di sfrutta· 1nc1s1va • (18 ott. 1939). partito di combattere tutte le forme sizione a quest'ultima fase che si con­ mento au sca1a intemazionale. [ ... ) Quanto al significato revisionista di di devlazione dal programma rivoluzio- ferma con la fine del II· ~onflitto im­ Portata aino in fondo, l'altematlva sto- queste espressioni di Trotsky, si puo nario comunista che quotidianamente perialistico, quando negli stati vinti i tica. è ~ scguente: il r~mc stallniano ben dire che. Î!' questi passaggi egli si rifioriscono innestandosi sui disastri sindacati vengono ricostituiti non già ClOltttulsce .un• pauaa rtplJllllOte ne! rendcva ant1~patament! d~gno delle della cinquantennale vittoria della con- sotto la spinta di un' movimento ope­ piocaso di trasforlJ!uionc. dcll• so- mteressate Ioda degli eptgont: trorivoluzione stalinista. Si sono aspra- raio (allora inesistente), ma dalla bor­ cietà borgh~ in SOCJe~à soc1alista, op- « Nel periodo seguito al '24, Trotsky mente criticate le concezioni dell'odier- ghesia · internazionalc, che prosegue pure è la pnf?l• faae dt una n~a so; si è trovato di fronte - specie per no immcdiatismo e spontaneismo pic- ininterrotta nel suo sforzo di discipli­ ~à afruttat~ce. Se la ~~ 1potes1 quanto riguardava lo sviluppo interno colo-borghese, chc si caratterizpno tut- namento delle organizzazioni economi­ dimoluerà dt essere la ptù 8!us~, 11· del primo. 1tato proletario - a feno- te per il ritenere sufficiente la coscien- chc entro impalcature giuridiche e cosl lora naturalmentc la burocrazt~ divcn- meni e problemi assolutamente nuovi, za che le masse acquisirebbero nei loro ne elimina ogni carattere e capacità di terà una ~~a. classe sfruttatr~e. Do- per giudicare i quali non erano aflatto movimenti spontanei a determinarne lo azione autonoma di classe. vremo quandi n~cre •. mahncuore sufficicnti i richiami sia pure perti• sbocco rivoluzionario e a "produrre il Sottolineate le sostanziali diflerenze che, lé tl p~etanato. '!'Ondiale <i?veste ncnti alle classiche pagine di Marx, di partito" - quando questo non sia con- fra il primo e il secondo dopoguerra, N;llmente _dunostrana a1,1C9pace d1 corn- Engels e di Lenin. Era necessario in- siderato un inutile attrezzo. si ~ ribadito che il partito non ne trae ptere la nussio~ che .ab è sta~a affidata terpretare qucsti fenomeni, individuar- Nei confronti delle organizzazioni nuove conclusionî sui rapporto fra par­ dal corso ~egli event1, ~ runarrebbe ne le cause, delineame le tendenze di cconomiche del proletariato, queste tito e classe, e quindi, nei confronti al~ ~ ncollOIICCl"C chc t1 P~• svilup~: era necessario 6ssare una li- concezioni oscillano fra la sottovalut• degli attuali organismi economici, par- 1Clciti11ta baaato.aulle co~t~w~nt m- nea d azione proletaria nclla nuova e zione, culminante nella negazione, di tecipa a tutte le lotte anche minime ~ ~lia SOCie~ Clj>t~ta 11 sar~ per moiti aapetti contraddittoria situa- ogni loro funzione, e la sopravaluta- e parziali dei lavoratori, senza aspet­ ~to tn un'utopaa. E' chiaro che 11 aione. E' quanto Trotsky ha saputo' zione delle forme organizzative azien- tarsi successi immcdiati e fra ccntu­ n~ederebbe Il!' nuovo. _progr~ma fare più lucidamcnte e organicamente dali, e in genere parziali, purché ema- plicate .difficoltà dovendo reimportare ,,,,,.,,,,~, per la ~ degli mt.e~sa de- di qualsiasi altro. Questo suo contri- nanti "spontaneamente" dalla base. Da nella classe perfino il principio elcmen­ ,n schiavi della soc1età totalitar1a bu- buto rientra esso pure nel quadro gcne- parte nostra si è ancora ribadito, che tare minimo della lotta tradunionista, rocratica. raie del marxismo-lcninismo nel senso solo nel Partito la coscienza e la vo- il principio dell'associazionismo ope-

« Se, contrariamcnte a tutte le pro- chc si ispira ai criteri basilari di que- lontà di azione si saldano, e precedo- raio, e non nascondendo chc la ripre­ ti.bilità, la rivoluzione d'ottobre non sta concezione. Ma la stessa ampiezza no, indirizzandolo, lo scontro rivolu- sa della lotta rivoluzionaria di classe rieace a trovare la sua continuazione, e portata dei fenomeni non poteva non zionario, ma nello stesso tempo il Par- non potrà esprimersi attraverso nessu­ durantc il cono dcll'attuale guerra o determinare un arricchimento della teo- tito non puo né prescindere dalle spin- na delle odierne organizzazioni, come immediatamcnte dopo, in uno qualaiai ria, costringendo a dissodare e ad arare te iniziali fisichc, cd economichc delle era invece stato possibile nel I· dopo­ dei paeai avanati; e H, Il contrario, dei terreni su cui Marx, Engels e lo masse, né 10StitUirvisi: il panito diri- guerra per le estcse lotte e l'intenaa il proletariato ~ rigettato indietro do- steuo Lcnin si erano necesaariamente 1,e, non /o la rivoluzione. Si è percio vita sindacale del proletariato, che, fa­ wnque e au Ntti i fronti, allora do- limitati a gettare qualchc seme. Percio ripreso l'insicmc di princlpi, valuta- ccndo argine alla politica collaborazio­ vmnmo IClll'altro porre la questionc su questo piano ha senz'altro un si- zioni e conseguenti posizioni pratichc nista e riformista dei vertici confede­ della reviaionc della nostta attuale con- gnificato parlare di trotskismo. Che del partito dalla I• lntemazionale a rali, impediva a quello che percio a caionc delle forzc motrid della nostra lo stesso Trotsky concepisse la 1ua Lenin e a noi cires il rapporto fra buon diritto si chiamava "sindacato epoai. ln qucsto caso non si trattc- opera teorica in questo modo, è un partito e classe e fra partito e orga- rosso" di aggiogarsi allo Stato. Non rebbc aolo di appiccicare con un colpo elemento che, pur non essendo ovvia- nizzazioni cconomiche, rifaccndosi inol- pcr questo il Partito conclude - clu­ lCCCO un'etichetta sull1JRSS o aulla mente decisivo, mcrita t\lttavia di non tre alla dimostrazionc della inevitabili- sica conclusione degli immcdiatisti - cricca staliniana, ma di rivedere la csscre ignorato » {da Trotsky, oui di tà chc, nclla tocietà capitalistica, la chc le organizzazioni economiche inter­ prospettiva storica mondiale per i pros- Livio Maitan, Einaudi 1959, cap. 1). forza lavoro lotti pcr contrattare il suo mcdie abbiano fatto il loto ·tempo, bcn­ sirni decenni, e fone per i proaimi se- « Patta eca:zionc per Lukacs e Gram- prezzo e in qucsta lotta si orpnizzj sl ribadiscc la necesaità che risorga fra coll: siamo entrati ndl'epoca della rivo- sci, Trotsky fu l'ultimo ad apportare pcr difcnderai dalla prcssionc su di il partito e la claasc una vasta rete di luzionc tociale e della aodetà aociali1ta, un contributo decisivo alla tcoria mar- esaa escrcltata da1 capitale. Cio spicga auociazioni economiche aperte alla sua o Il contrario ncll'epoca della società xista, chc da allora non ha più pro- il 90l'gerC delle organizzazioni di dife- influenza - cosa che non potrà avve­ ckadente della burocruia totalitaria? gtedito • (da: EcolJO#lù e poütic• sa economica dei salariati, che rappre- nire atttaverso una pacifica e democra­ ( ... ) E' udutamente cvidentc che se nel pettsiero Ji Trotsky, di Daùte scntano il livello più llto cui pul, tica conquista delle 1110Ciazioni esi· il PIOletariato internuionale, come ri- Avenas, Maspero, Pariai, 1970, Con- giungere il movimento immediato delle stenti, ma solo con la loro ricostiru- aufuto dell'aperienza di tutti la no-l cluaione). musc lavoratrid, e la cui esistcnu non zionc in una ccrto anc:or lontma f- 1tra epoa e della nµova eucrra che ai (COttlittN) ai dit1101ira incompatibile col modo ~ di •vauata nellq IQOll® fra le cuai.

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mocratico e in definitiva ~ se, che fa della legalità l'ùniœ ambiente in cui si passa svol~ la "latta" politica, mentre uno del compiti r1voluzl011ari spes:iliel l proprio quello di smàscberarla per il mezzo pi(J efficace (finQ al momento dello scontro aperto) per opprimere e giustificari,, l'op,, press1one della classe sfruttata~ E non a caso il gioco 4l tutti l falsi oppositori, di cenfro o •mi, stra che ,tano, consiste appunto riel rJchiainare ta borahes1a a ri­ spettare le regole e anii ad ap~ giarla contra i perlcoli "reazio. nari", cercando cosl di distogliere le masse dalla pNparazione all'at• tacca rivol~onario e dalla OQ­ seienza della ~sità di ~ria finita con il potere borghese .tn. generale, anche quando esso non: ecceda dalle sue forme legali, Ptr usare le nostre steSJe parole del 1921. La preparazione rivoluzlona­ ria non puo consistere nella dl• mostrazione che, sicoome i denlC>, cratici e magari il PC! non sono antifascisti conseguenti, il CQffl­ pito è di fare pressione afflnché siano costretti ad esserlo, lanciàn­ do, corne fa AvangU4rdia Operai4 (v. n. 18 dell'll maggio, settima, nale) la_ parola d'ordine « Scio­ gliere il MS! e spat.1.Qre vu, il #lli:­ scismo in agni sua form" • · (a ~arte che per questa gente le 'forme" fasciste comprendonc;, i rivoluzionari conseguentil). Con una politica del genere non ai fa che appoggiare obiettivamente a. riformtsmo di chi si pretende, a parole, di combattere. · Comunque, da un partito COQ:H!

il PCI non si · puo pretendere at,. tro e Amendola ha rqione di richiamarsi ad una sua c:ontinuità · che parte da quando, sotto la press1bne della controfivoluzic;,pe staliniana, detto partito ha cesaa­ to di essere comunista per dive­ nire nazionale e democratico e ha dedicato tutte le sue energie a combattere le sue opposizioni di sinistra (trotzkisti, ''bordighisti", anarchici) più che il fascismo stesso, util~ndo a tale SCOJ19 tùtti i mezzi legali e non lep~ la calunnia, la delazione, la do, nuncia; la vio)enza. · AUora ben seppe il PCI - do,

nunciando l'« estremismo • c:ome « maschera .della ~tapo •, cosa di cui Amendola mena 'Vanto - · liberarsi senza scruooli morali dei militanti rimasti fedeli al "ro­ gramma comunista; uq nome frà tanti è quello di Acquaviva. Se ot, gi Amendola vuole di ouovo set• virsi del mitra stalinlsta in dift=11 dell'ordine e sogna una. rinascit-. della Gepeu, aspinmdo mapri à divenire ministro di irazia e · atu­ stizia come merita, faccia pute; noi rimaniamo came ierl in. oom• pagnia degli "avventuristi" e ••• maschere della Gestapo, Mant. EngeJs, Lenin!

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BOLOGNA • VI• S.V..U. 1/D aperta Il martedl dalle ore 2f.

CASAU MONFERR. • VI• C.vour ::1 la domenlca dalle 10 aile 12. î

CAT ANIA • VI• V1ce1m. 39 lftt, H , la domenlca dalle 18 alla 21, Il lunedl dalle ore 20,30.

CORTONA • CAMUCIA • VIA R. lle­ M, 78 Il venerdl dalle 18.30 in pol.

CUNEO • VI• Fosuno 20/ A tutti I aabatl d.lle 15 alla 18.

FIRENZE • Vlcolo •• Cerchl, 1 p. 1 la domenlca dalle 10 aile 12.

FORLI' • vi. Mertoni., 32 Il martedl e glovedl aile 20.30.

IVREA (NUOYII nde) • VI• del C.. atelluzo 30 (q. Via Arduino) Il glovedl dalle 21 ln poi.

MILANO • vi. Blnu, 3/ A (puao c.rqlo, ln fondo • clean) aperta a slmpatlzzantl e lettorl lunedl dalle 21 alle 23,30. e Il sabato dalle 15,30 aile 18,30.

NAPOLI • VI• S. Glov. • c.rboMN, 111 martedi dalle 19 aile 21. glovedl dalle 19 aile 21.

ROMA • VI• del Retl, tt A (.cl ... cente P.le v......,J domenlca dalle 10 aile 12.

SCHIO • Via Muzinl, 30 aperta a slmpatluantl e lettorl Il sabato dalle ore 15 aile 19.

S. MINIATO BASSO (Plu) • Vltlle O. Mtirconl, 231 aperta Il mercoledl dalle 21

TORINO • Via c.landnt, 1/V aperta Il venerdl dalle 21 alla 23.

UDINE • Via Anton Luuro Moro, 51 aperta a lettorl e slmpatlzzantl Il martedl dalle 19 alle 20.30 e il v• nerdl dalle 16 aile 22. VIAREGGIO • vi. Aureil• 70 {V ....

gllllnO) la d()menlca dalle 10 aile 12 e li glovèdi dalle ore 21,30.

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Direttore respc>__nubile ANGELO BENEDETTI

Vice direttore BRUNO MAFFI

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