LIVE REPORT: AGRICANTUS @ OSSIGENO FESTIVAL [RM ...Panzeca (mandolino) sono una quelle band che...

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HOME CARTACEO RECENSIONI LIVE REPORT PHOTO REPORT COMPILATION MATRIOSCA SPECIALI SHOP INFO 7 ottobre 2014 by JustKids LIVE REPORT: AGRICANTUS @ OSSIGENO FESTIVAL [RM] – 19/9/2014 Live report di Clara Todaro, foto di Ossigeno Festival Il loro nome significa letteralmente “canto del campo di grano”. Gli Agricantus sono nati a Palermo negli anni ’70 ed erano molto in voga negli anni ’90. Quello che non sai, quando arrivi lì, è che negli anni ’90 eri troppo piccola per ricordarli. Puoi solo avere reminiscenze di programmi pomeridiani di divulgazione culturale che usavano alcune loro canzoni come sigla o colonna LIVE REPORT: Agricantus @ Ossigeno Festival [RM] – 19/... http://www.justkidsmagazine.it/2014/10/07/live-report-agrica... 1 di 9 10/10/14 10:30 AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°1

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    MATRIOSCA SPECIALI SHOP INFO

    7 ottobre 2014 by JustKids

    LIVE REPORT: AGRICANTUS @

    OSSIGENO FESTIVAL [RM] – 19/9/2014

    Live report di Clara Todaro, foto di Ossigeno Festival

    Il loro nome significa letteralmente “canto del campo di grano”. Gli

    Agricantus sono nati a Palermo negli anni ’70 ed erano molto in voga negli

    anni ’90. Quello che non sai, quando arrivi lì, è che negli anni ’90 eri troppo

    piccola per ricordarli. Puoi solo avere reminiscenze di programmi pomeridiani

    di divulgazione culturale che usavano alcune loro canzoni come sigla o colonna

    LIVE REPORT: Agricantus @ Ossigeno Festival [RM] – 19/... http://www.justkidsmagazine.it/2014/10/07/live-report-agrica...

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  • sonora delle meravigliose riprese del mare nostrum.

    Ma, per tua fortuna, sul palco dell’Ossigeno Festival – tra l’altro lo stesso sul

    quale hanno suonato per la prima volta a Roma, quando ancora il Palladium

    non esisteva – gli Agricantus tornano alla ribalta con una reunion che vede

    avvicendarsi vecchi collaboratori e compagni di viaggio. Sì, perché questi bravi

    musicisti raccontano di viaggi coatti e non, per esempio Cantu errami

    ricorda gli immigrati che affrontano tempeste e rischiano la vita.

    Mario Crispi (fiati e voce), Mario Rivera (basso e voce), Federica

    Zammarchi (voce), Giuseppe Grassi (mandola), Giovanni Lo Cascio

    (batteria e percussioni), Massimo Laguardia (tamburi) e Giuseppe

    Panzeca (mandolino) sono una quelle band che vorresti come musicisti

    resident a rallegrare certi canali tv (per i pochi che ancora la seguono). Si

    spiegano, raccontano le loro storie e recuperano ricordi come gli amici che

    chiamano sul palco.

    Ci sono Pivio, Placido Pizzotto, Luigi Cinque, Enzo Rao – bravissimo al

    violino – e Nello Mastroeni dei Cuncertu, col quale eseguono in acustico

    Stu jardino si tu. Infine cantano, con una giovane Roberta Albanese, anche

    un brano dedicato alle donne e intitolato Omini, per un bel gemellaggio

    Roma-Palermo. Stupenda anche l’esecuzione di Ciavula (“uccello” in dialetto

    siciliano, ndr), ma quella che ci ha fatto davvero prendere il volo è stata

    un’emozionante Istanbul Uyurken. Dal folk-ambient alla musica etnica, la loro world music è ricerca e sperimentazione su più fronti. Le loro sonorità non ti lasciano stare fermo e ti trasportano dai mari profondi ai giardini di aranci e zagare. Sarà stato lo scenario di suoni, colori e odori che hanno saputo ricreare, rigorosamente in dialetto siculo, ma a me è sembrato davvero di tornare per un attimo in questa terra d’origine, bella e dannata, che partorisce o accoglie viaggiatori erranti… Turnari è il titolo del nuovo album, denso di messaggi: tornare insieme a fare buona musica è sicuramente il primo. Ma immagino possa significare anche tornare a/da una terra di contraddizioni, periferia dell’Italia e centro nevralgico di un mondo scomparso, sommerso dalle acque che la circondano. Tornare a/da paesi oppressi da lotte intestine e speranze di vita così basse che sfidare il mare è l’unica possibilità che resta.

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  • SPETTACOLO

    Intrattenimento . Spettacolo . 1 Maggio: anche gli Statuto e il ritorno degliAgricantus al Concertone

    1 Maggio: anche gliStatuto e il ritorno degliAgricantus al Concertone

    Articolo pubblicato il: 28/04/2014

    Sull'onda del fortunato nuovo album 'Un giorno difesta' e del successo del 'Trentatour' che celebra i 30anni della loro carriera, gli Statuto festeggiano ilcompleanno (tennero il loro primo concerto il 1 maggio1983 a Torino) approdando per la prima volta sulpalco del Concerto del Primo Maggio di Piazza SanGiovanni a Roma.

    Il palco del Concertone sara' anche lo scenario di ungradito ritorno. Dopo un'interruzione di qualche anno

    ◄ ►Cultura Spettacolo Musa TV Rotocalco Automotive Weekend

    Fatti Soldi Salute Magazine Sostenibilità Immediapress Multimedia AKIIntrattenimento

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    gli Agricantus hanno deciso di rompere il silenzio. Adue settimane dall'uscita del nuovo disco intitolatoemblematicamente 'Turnari', la band ha scelto il palcodel Concerto del 1° Maggio per unirsi a sorpresa allagriglia degli ospiti già annunciati negli scorsi giorni efesteggiare così il 'ritorno' sulla scena musicale. Ilgruppo presenterà in anteprima il loro primo singolo''Nsunnai'' (uscito il giorno dell'equinozio di primavera)e ''Turnari'', il brano che dà il titolo al nuovo album.

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  • AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°4

  • Tempo per laCHI SIAMO L'ISOLA ON-LINE FREE PRESS CIRCUITO CATALOGO EVENTI CONCORSO SERVIZI ISOLA CHANNEL

    LA MIA ISOLA

    Gli Agricantus ritornano con un nuovo album:dopo cambi di formazione, lo scioglimento nel

    2008 e un periodo di silenzio, nel 2013 i fondatori

    Mario Crispi e Mario Rivera danno vita alprogetto 'reunion' che riapre un percorso musicale

    teso a raccogliere e rilanciare ciò che si è

    seminato. Ed è proprio per questo che nasce

    Turnari.

    E qui la digressione personale è d’obbligo perché gli Agricantus sono legati ad

    un momento preciso della mia vita. Dopo l'orale per la maturità lasciai andare via

    l'adrenalina con un bellissimo concerto e alla fine mi regalai pure quel gran disco

    di Tuareg. Gli Agricantus mi colpirono per la ricchezza dei suoni, per leatmosfere evocative, la concentrazione e allo stesso tempo la presenza sul

    palco con sorrisi e gioia.

    Il gruppo (il cui nome deriva dal

    latino “canto della terra”) dalla fine

    degli anni '70 ha dato una

    consistente direzione al folk,

    raccontando il meticcio,

    concentrando gli sforzi nel far

    convivere diverse anime, diversi

    strumenti e diverse lingue, il tutto in

    chiave elettronica. Complici nella buona riuscita dell'operazione due personalità

    decisive come Pivio e Aldo De Scalzi.Ecco che ascolto Turnari: tornare appunto, ri-tornare per ri-orientarsi, per

    mettersi in gioco. Turnari nasce dall'esigenza di convogliare nuove energie e

    una rinnovata linfa.

    Scritto e cantato in dialetto siciliano (tradotto in italiano e inglese nel booklet), il

    disco è un concept sulla ciclicità del tempo. Ha 12 tracce come i mesi dell'anno

    e racconta di sogni (Nsunnai) e destini migranti (Cantu errami), di percezionisottili e cambiamento (Canciari), di amore per la vita (Stu jardinu si tu) e per ipropri compagni di viaggio (Nzemmula) e della linfa creativa che anima colui

    che immagina (Sentimentu). Da segnalareOmini, con il testo e la musica di GinoMagurno: il brano è la trasposizione in

    siciliano del già edito Uommene da cui èstato ricavato un video con PietraMontecorvino, Federica Zammarchi,Roberta Alloisio e Roberta Albanesi.

    Colpisce la versatile Federica Zammarchi - che sostituisce Rosie Wiederkehr - e

    da toscana stupisce per la convincente pronuncia e per l'interpretazione.

    Gli Agricantus confezionano un disco di alto pregio, ricchissimo di spunti, colori,

    impeccabile e a tratti commosso, ma senza quella zampata di novità che ci si

    aspetta da un gruppo con tale storia e che è stato capace come pochi di varcare

    di FRANCESCA GRISPELLO

    IN DETTAGLIO

    Produzione artistica: Agricantus –

    Paolo Dossena

    Anno: 2014

    Durata: 58:09

    Etichetta: CNI – Compagnia Nuove

    Indie

    ELENCO DELLE TRACCE

    01. Qanat02. Nsunnai (video version)03. Cantu Errami04. Turnari05. Manu su manu06. Stu jardinu si tu07. Nzemmula08. Locu09. Canciari10. Nsunnai11. Omini12. Sentimentu

    BRANI MIGLIORI

    Nsunnai

    Turnari

    Sentimentu

    Agricantus

    Turnari Cerca nelle recensioni

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    Agricantus - Turnari - L'Isola della Musica Italiana http://www.lisolachenoncera.it/rivista/recensioni/turnari/

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    i confini nazionali.

    Affiancati dallo storico produttore Paolo Dossena, Crispi e Rivera, da musicistidi razza e di gusto, hanno individuato colleghi validi come Giovanni Lo Cascio,Giuseppe Grassi e un ispirato Enzo Rao al violino. Suoni elettrici, folk e tantistrumenti per un lavoro di gruppo suonato e non campionato. Brani come

    Nsunnai, Turnari, Canciari e Sentimentu restano più di tutti a seminare nuove

    stagioni di terra e di vita.

    MUSICISTI

    Federica Zammarchi: vocals,synths, piano, programming - MarioCrispi: duduk, arab and persian ney,bansuri, maui xaphoon, keys ney,

    didjeridoo, ciaramella, zummara,

    arghul, marranzanu, synths, vocals -

    Mario Rivera: electric bass, fretlessbass, synths, programming, vocals -

    Giuseppe Grassi: mandola,mandoloncello, mandolin -

    Giovanni Lo Cascio: drums, qraqeb,riq, darbuka, cajon

    Special guests: Aldo De Scalzi:guitar, synths - MassimoLaguardia: frame drums - Giuseppe Panzeca: mandolin,guimbrì - Pivio: synths - EnzoRao: electric violin

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  • Home Risultati di ricerca Ritmi meticci di Sicilia Il ritorno degli Agricantus con una nuova formazione Agricantus Turnari Cni

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    Ritmi meticci di Sicilia Il ritorno degli Agricantuscon una nuova formazione Agricantus Turnari Cni

    Inizia con uno scroscio d'acqua questo disco del «ritorno» degli Agricantus, ovvero di un pezzodella band senza Tony Acquaviva e Rosie Wiederkerhr, a segnare la fine di una storia, l'inizio diun'altra. A giudicare dalle dispute in rete, il nome del gruppo sarà il tema di un conflitto difficileda ricomporre. E' già accaduto con i Pink Floyd, con i Faust, e mille altri formazioni. Nulla dinuovo se non una sottile malinconia ad accompagnare il dibattito sui depositari veri del verbo, suchi ha dato di meglio e di più in un progetto che negli anni 90 ha regalato un timbro importantealla world music in Italia. Nascevano in Sicilia gli Agricantus, erano originali e curiosi, a usareprima del Montalbano televisivo la lingua dell'isola ma a coniugarla con tutti i fremiti di unpianeta meticcio, sovrapposto e cosmopolita. Dai canti dei Tuareg elettrificati fino all'ethno popdelle dance floor londinesi, tanto ibridate quanto eccitanti. Un mix di suoni, altitudini, strumenti,passaporto apolide e impegno nel raccontare il sottobosco randagio del pianeta: quello cheviaggia sui barconi, vive ai margini, attraversa con passi di fatica i confini. In Turnari la line-uprivede ai controlli e alla progettazione Mario Crispi e Mario Rivera, ottimi polistrumentisti delnucleo originario in compagnia di un gruppo di esegeti/ sostenitori: dal patron della Cni PaoloDossena (il produttore che li ha sempre supportati, ieri ed oggi) alla premiata coppia dei fratelliDe Scalzi, vecchie volpi della scena remix, audaci nel passare con disinvoltura dalle colonnesonore dell'Ispettore Coliandro fino a spiaggiarsi dalle parti di My Life in The Bush of Ghosts diByrne/Eno (con la firma Trancendental nel disco Rinascimento del 1998 si attribuirono perfino lapaternità di un classico come Regiment, trasformata per pudicizia in Regiment Rex. Bontà loro).L'elemento che dovrebbe rinnovare l'amalgama è Federica Zammarchi, la nuova cantante. Èintensa Federica, è brava, e pur non essendo siciliana ha studiato la lingua fino ad apparirecredibile e assolutamente a suo agio soprattutto in Canciari, uno dei pezzi più riusciti del disco.Che è più pop che world ma ha una sua anima nel mescolare ciaramelle e sintetizzatori, duduk emandolini, strumenti antichissimi e vibrazioni digitali, tessere di un puzzle che forse oggi avrebbebisogno di una scossa decisiva, un cambio di passo ma che suona comunque piacevole e garbato.«Turnari - spiegano gli Agricantus - è un concept album sulla ciclicità del tempo, ispirato allostretto rapporto che la cultura legata alla terra tesse con le stagioni, i rituali e i riferimenticostanti alla natura, compresa quella umana. La band ha seguito il proprio ciclo vitale e artistico,ha consultato calendari eterni e mappe stellari, ha aspettato l'avvicendarsi essenziale di unconsiderevole numero di solstizi e di equinozi; infine, ha deciso che il cosmo e la terra tornasseroa comunicare tra loro, quasi a evocare un nuovo Big Bang sonoro». Si apre con l'acqua chescroscia Turnari, e scorre come ruscello. Dodici brani. Dodici tappe. Dodici pietre come unimprevisto, inusitato giardino giapponese. Per una volta non sarebbe scandalo che un gruppo delgenere, privo di genere, entrasse in classifica e sturasse qualche pregiudizio.

    5 June 2014pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 21) nella sezione "Speciali"

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  • AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°7

  • Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014)Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014)07:1507:15 SiciliaSicilia

    Raccontare la storia degliRaccontare la storia degli

    Agricantus vuol dire raccontareAgricantus vuol dire raccontare

    anche un pezzo importante dellaanche un pezzo importante della

    world music in Italia, il loro percorsoworld music in Italia, il loro percorso

    artistico, cominciato a Palermo nelartistico, cominciato a Palermo nel

    1979, è stato caratterizzato da una1979, è stato caratterizzato da una

    continua tensione verso la ricerca dicontinua tensione verso la ricerca di

    sonorità che mescolassero lasonorità che mescolassero la

    tradizione siciliana e più in generaletradizione siciliana e più in generale

    quelle del Mediterraneo con il rock equelle del Mediterraneo con il rock e

    l’elettronica, il tutto condito da unal’elettronica, il tutto condito da una

    particolare cura nella scelta eparticolare cura nella scelta e

    nell’utilizzo degli strumentinell’utilizzo degli strumenti

    tradizionali. Il loro percorso artisticotradizionali. Il loro percorso artistico

    si era però improvvisamentesi era però improvvisamente

    arrestato dopo la pubblicazione diarrestato dopo la pubblicazione di

    “Habibi” nel 2005, a distanza di“Habibi” nel 2005, a distanza di

    quattordici anni due dei membriquattordici anni due dei membri

    fondatori del gruppo, Mario Crispi e Mario Rivera hanno deciso di riprendere il discorso interrotto, e grazie alfondatori del gruppo, Mario Crispi e Mario Rivera hanno deciso di riprendere il discorso interrotto, e grazie al

    produttore Paolo Dossena, hanno ridato linfa vitale al progetto, con l’ingresso nel gruppo della talentuosa vocalistproduttore Paolo Dossena, hanno ridato linfa vitale al progetto, con l’ingresso nel gruppo della talentuosa vocalist

    e musicista Federica Zammarchi, e con il supporto di Giuseppe Grassi e Giovanni Lo Cascio. Dopo diversie musicista Federica Zammarchi, e con il supporto di Giuseppe Grassi e Giovanni Lo Cascio. Dopo diversi

    concerti insieme, è nata l’idea di realizzare un disco, e così ha preso vita “Turnari”, la pubblicazione di questoconcerti insieme, è nata l’idea di realizzare un disco, e così ha preso vita “Turnari”, la pubblicazione di questo

    come back album, è stata l’occasione per intervistare Mario Crispi, con il quale abbiamo ripercorso le tappe dellacome back album, è stata l’occasione per intervistare Mario Crispi, con il quale abbiamo ripercorso le tappe della

    reunion, ed approfondito la genesi e i temi del disco.reunion, ed approfondito la genesi e i temi del disco.

    Com'è nata l'idea della reunion con gli Agricantus?Com'è nata l'idea della reunion con gli Agricantus?

    Questa idea è nata dal fatto che il gruppo originario si è smembrato nel 2008, e a me personalmente non piacevaQuesta idea è nata dal fatto che il gruppo originario si è smembrato nel 2008, e a me personalmente non piaceva

    affatto che potesse andare a finire in questo modo. Ad un certo punto mi sono rincontrato con il nostro produttoreaffatto che potesse andare a finire in questo modo. Ad un certo punto mi sono rincontrato con il nostro produttore

    storico, Paolo Dossena, che ci ha seguito e prodotto per molto tempo, e ragionando sull'ipotesi di riprenderestorico, Paolo Dossena, che ci ha seguito e prodotto per molto tempo, e ragionando sull'ipotesi di riprendere

    l'attività con Agricantus è nato un progetto di ricoinvolgimento di un po' tutti noi e di quanti avevano in passatol'attività con Agricantus è nato un progetto di ricoinvolgimento di un po' tutti noi e di quanti avevano in passato

    svolto un ruolo creativo importante, sia interno al gruppo, sia esterno o molto affine, per storia e contenuti. Cosìsvolto un ruolo creativo importante, sia interno al gruppo, sia esterno o molto affine, per storia e contenuti. Così

    mi sono risentito con Mario Rivera ed insieme a lui abbiamo provato a coinvolgere inizialmente anche Tonjmi sono risentito con Mario Rivera ed insieme a lui abbiamo provato a coinvolgere inizialmente anche Tonj

    Acquaviva e Rosie Wiederkehr, che però non hanno voluto aderire. Al contrario hanno accettato di buon grado siaAcquaviva e Rosie Wiederkehr, che però non hanno voluto aderire. Al contrario hanno accettato di buon grado sia

    Aldo De Scalzi che Pivio, importanti autori di alcuni nostri successi come “Amatevi”, “Com'u Ventu”, “IstanbulAldo De Scalzi che Pivio, importanti autori di alcuni nostri successi come “Amatevi”, “Com'u Ventu”, “Istanbul

    Uyurken”, o anche Giuseppe Panzeca, per molti anni nostro mandolinista ufficiale, intervenuto poi solo a livelloUyurken”, o anche Giuseppe Panzeca, per molti anni nostro mandolinista ufficiale, intervenuto poi solo a livello

    discografico. Paolo Dossena ci ha poi proposto Federica Zammarchi come nuova vocalist, termine riduttivodiscografico. Paolo Dossena ci ha poi proposto Federica Zammarchi come nuova vocalist, termine riduttivo

    perché lei è una musicista a 360°. L'abbiamo conosciuta, abbiamo iniziato ad avvicinarci musicalmente, e ne èperché lei è una musicista a 360°. L'abbiamo conosciuta, abbiamo iniziato ad avvicinarci musicalmente, e ne è

    nato un ensemble importante, allargato poi a Giovanni Lo Cascio alla batteria, che, oltre ad essere un amico, ènato un ensemble importante, allargato poi a Giovanni Lo Cascio alla batteria, che, oltre ad essere un amico, è

    anche un musicista a noi affine, con cui avevamo lavorato sia io che Mario Rivera, e Giuseppe Grassi, pugliese,anche un musicista a noi affine, con cui avevamo lavorato sia io che Mario Rivera, e Giuseppe Grassi, pugliese,

    nonchè egregio virtuoso di mandola e mandoloncello. Inoltre, l'amicizia con Nello Mastroeni, autore e musicistanonchè egregio virtuoso di mandola e mandoloncello. Inoltre, l'amicizia con Nello Mastroeni, autore e musicista

    dei Kunzertu, ci ha permesso anche un suo coinvolgimento nella produzione discografica con alcuni inputdei Kunzertu, ci ha permesso anche un suo coinvolgimento nella produzione discografica con alcuni input

    autoriali, realizzatisi con “stu jardinu si tu”. E questo in onore ad un periodo che aveva visto nascereautoriali, realizzatisi con “stu jardinu si tu”. E questo in onore ad un periodo che aveva visto nascere

    contemporaneamente ed in maniera analoga le due band siciliane etno-rock rivelatesi poi le più famose, la nostracontemporaneamente ed in maniera analoga le due band siciliane etno-rock rivelatesi poi le più famose, la nostra

    ed appunto i Kunzertu, in due aree geografiche della stessa isola: noi a Palermo e loro a Messina. ed appunto i Kunzertu, in due aree geografiche della stessa isola: noi a Palermo e loro a Messina.

    Questa nuova line-up degli Agricantus, si configura come una sorta di ensemble aperto, un laboratorio inQuesta nuova line-up degli Agricantus, si configura come una sorta di ensemble aperto, un laboratorio in

    cui sperimentate varie collaborazioni… cui sperimentate varie collaborazioni…

    Già l'anno scorso, prima che uscisse il disco, abbiamo fatto dei concerti in Sicilia e in Calabria, dove abbiamoGià l'anno scorso, prima che uscisse il disco, abbiamo fatto dei concerti in Sicilia e in Calabria, dove abbiamo

    coinvolto anche Massimo Laguardia, che fa parte del gruppo dei fondatori degli Agricantus avendo suonato concoinvolto anche Massimo Laguardia, che fa parte del gruppo dei fondatori degli Agricantus avendo suonato con

    noi fino al 1987, quando prendemmo strade differenti. Io e lui avevamo già suonato insieme nel mio progettonoi fino al 1987, quando prendemmo strade differenti. Io e lui avevamo già suonato insieme nel mio progetto

    Arenaria, però in questa occasione, parlandone con Mario, ci è sembrato giusto che si riprendesse anche con lui.Arenaria, però in questa occasione, parlandone con Mario, ci è sembrato giusto che si riprendesse anche con lui.

    Allo stesso modo è accaduto con Enzo Rao che, pur non avendo fatto mai parte del gruppo, era una nostraAllo stesso modo è accaduto con Enzo Rao che, pur non avendo fatto mai parte del gruppo, era una nostra

    vecchia conoscenza, prima, al tempo dei Rakali, e poi con Shamal, e con cui avevamo condiviso esperienzevecchia conoscenza, prima, al tempo dei Rakali, e poi con Shamal, e con cui avevamo condiviso esperienze

    importanti nell'ambito della musica fatta in Sicilia negli anni '80. Entrambi sono stati coinvolti inizialmente nelimportanti nell'ambito della musica fatta in Sicilia negli anni '80. Entrambi sono stati coinvolti inizialmente nel

    repertorio dal vivo e poi in studio in alcune sessioni di registrazioni. Periodicamente suoniamo insieme quandorepertorio dal vivo e poi in studio in alcune sessioni di registrazioni. Periodicamente suoniamo insieme quando

    facciamo concerti in cui possiamo avere anche la loro disponibilità, come accadrà in agosto quando suoneremo infacciamo concerti in cui possiamo avere anche la loro disponibilità, come accadrà in agosto quando suoneremo in

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    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°8

  • Sicilia. Sicilia.

    Federica Zammarchi è un po' ilFederica Zammarchi è un po' il

    valore aggiunto di questovalore aggiunto di questo

    progetto di reunion degliprogetto di reunion degli

    Agricantus…Agricantus…

    Innanzitutto Federica ha una suaInnanzitutto Federica ha una sua

    storia che la vede partire dal rock,storia che la vede partire dal rock,

    toccare il jazz e diventare poitoccare il jazz e diventare poi

    insegnante di voce, arrangiamentoinsegnante di voce, arrangiamento

    e composizione. È un artista a tuttoe composizione. È un artista a tutto

    campo, e quando abbiamo iniziato acampo, e quando abbiamo iniziato a

    collaborare insieme, lei si è subitocollaborare insieme, lei si è subito

    sintonizzata sulla direzione delsintonizzata sulla direzione del

    nostro progetto. Il disco “Turnari” vede la sua presenza non solo come cantante ed interprete, ma anche comenostro progetto. Il disco “Turnari” vede la sua presenza non solo come cantante ed interprete, ma anche come

    compositrice, avendo scritto un brano, che speriamo tutti sia il primo di una lunga serie. Il fatto di iniziare acompositrice, avendo scritto un brano, che speriamo tutti sia il primo di una lunga serie. Il fatto di iniziare a

    suonare insieme a noi, in un contesto completamente nuovo per lei, ha richiesto un certo periodo di tempo persuonare insieme a noi, in un contesto completamente nuovo per lei, ha richiesto un certo periodo di tempo per

    studiare insieme a lei il modo in cui comporre, come e cosa cantare, cosa e come proporre idee e spunti. E lei,studiare insieme a lei il modo in cui comporre, come e cosa cantare, cosa e come proporre idee e spunti. E lei,

    oltre ad avere le qualità da grande interprete e cantante, ha anche un grande talento musicale. Tutti elementi cheoltre ad avere le qualità da grande interprete e cantante, ha anche un grande talento musicale. Tutti elementi che

    all'interno di una band come la nostra arricchiscono il progetto, perché ti consentono di perseguire arrangiamentiall'interno di una band come la nostra arricchiscono il progetto, perché ti consentono di perseguire arrangiamenti

    particolari, interventi musicali che possono far prendere ai brani altre direzioni, anche inusuali. particolari, interventi musicali che possono far prendere ai brani altre direzioni, anche inusuali.

    Quali sono i temi del disco?Quali sono i temi del disco?

    “Turnari” è una riflessione sulla“Turnari” è una riflessione sulla

    ciclicità del tempo, ovvero i tempiciclicità del tempo, ovvero i tempi

    segnati dalle stagioni, dai cicli delsegnati dalle stagioni, dai cicli del

    sole e della luna, che si ripetono dasole e della luna, che si ripetono da

    sempre e sopravvivono comunquesempre e sopravvivono comunque

    alle nostre vite. Ogni volta chealle nostre vite. Ogni volta che

    ritorna l'estate o l'inverno e sembraritorna l'estate o l'inverno e sembra

    tutto uguale, in realtà tutto ètutto uguale, in realtà tutto è

    diverso. Questi ritorni hannodiverso. Questi ritorni hanno

    componenti simili a quellecomponenti simili a quelle

    precedenti, però ci sono in più leprecedenti, però ci sono in più le

    esperienze, la vita che si è vissuta.esperienze, la vita che si è vissuta.

    Questo ritorno ciclico va concepitoQuesto ritorno ciclico va concepito

    quindi come una rinascita continua.quindi come una rinascita continua.

    Quando ci siamo posti il problema su cosa volevamo comunicare con questa “reunion”, e abbiamo cercato diQuando ci siamo posti il problema su cosa volevamo comunicare con questa “reunion”, e abbiamo cercato di

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    l'importanza di ritrovarsi e di suonare insieme, di avere un atteggiamento positivo verso la vita. Ad esempio branil'importanza di ritrovarsi e di suonare insieme, di avere un atteggiamento positivo verso la vita. Ad esempio brani

    come “'Nzemmula”o “Manu su manu” affrontano questo semplice concetto: sebbene da soli si possacome “'Nzemmula”o “Manu su manu” affrontano questo semplice concetto: sebbene da soli si possa

    intraprendere un percorso che ci fa credere di essere liberi e padroni di noi stessi, qualora tale percorso si riveliintraprendere un percorso che ci fa credere di essere liberi e padroni di noi stessi, qualora tale percorso si riveli

    accidentato, la nostra scelta ci costringerà, nel bene e nel male, a cavarcela da soli, mentre invece, se leaccidentato, la nostra scelta ci costringerà, nel bene e nel male, a cavarcela da soli, mentre invece, se le

    avversità le si affrontano insieme, queste ultime potranno essere superate in maniera molto più leggera. Altri braniavversità le si affrontano insieme, queste ultime potranno essere superate in maniera molto più leggera. Altri brani

    invece sono un po' più classici, parlano del sentimento verso la persona amata, come nel caso della title trackinvece sono un po' più classici, parlano del sentimento verso la persona amata, come nel caso della title track

    dove l'amore verso una persona è così sublime al punto che, se si tratta di rinascere, ci si augura di reincontrarladove l'amore verso una persona è così sublime al punto che, se si tratta di rinascere, ci si augura di reincontrarla

    nuovamente. O ancora temi a carattere sociale come “Cantu Errami” dedicato a chi affronta la morte pernuovamente. O ancora temi a carattere sociale come “Cantu Errami” dedicato a chi affronta la morte per

    attraversare deserti di sabbia e di mare, nell'anelito di vivere una vita migliore per se e per i suoi cari. A questeattraversare deserti di sabbia e di mare, nell'anelito di vivere una vita migliore per se e per i suoi cari. A queste

    migliaia di disperati va la nostra ammirazione per il coraggio e la determinazione e, al tempo stesso, esortiamo imigliaia di disperati va la nostra ammirazione per il coraggio e la determinazione e, al tempo stesso, esortiamo i

    nostri compaesani occidentali a non divenire giudici di questi uomini accogliendoli invece solidarmente.nostri compaesani occidentali a non divenire giudici di questi uomini accogliendoli invece solidarmente.

    Ricordiamoci infatti che non riusciamo minimaente ad immaginare le condizioni subumane e di terrore da cui loroRicordiamoci infatti che non riusciamo minimaente ad immaginare le condizioni subumane e di terrore da cui loro

    partono. partono.

    Da siciliani che ormai vivono lontano dalla loro terra, “Turnari” è anche la metafora del desiderio diDa siciliani che ormai vivono lontano dalla loro terra, “Turnari” è anche la metafora del desiderio di

    tornarci…tornarci…

    Io dalla Sicilia non mi sono mai staccato. Ho vissuto per un lungo periodo a Roma, e negli ultimi tempi mi dividoIo dalla Sicilia non mi sono mai staccato. Ho vissuto per un lungo periodo a Roma, e negli ultimi tempi mi divido

    tra la capitale e la Sicilia. Mario Rivera, partito tanti anni fa da Palermo, ci torna spesso per gli affetti familiari o pertra la capitale e la Sicilia. Mario Rivera, partito tanti anni fa da Palermo, ci torna spesso per gli affetti familiari o per

    lavoro. In qualche maniera il nostro lavoro artistico è strettamente collegato alle stratificazioni che sono presentilavoro. In qualche maniera il nostro lavoro artistico è strettamente collegato alle stratificazioni che sono presenti

    nella nostra cultura da cui proveniamo, ma anche dall'incontro tra le varie culture e quella siciliana. E preferiamonella nostra cultura da cui proveniamo, ma anche dall'incontro tra le varie culture e quella siciliana. E preferiamo

    parlare sempre di “incontro” e non di “scontro” tra culture. parlare sempre di “incontro” e non di “scontro” tra culture.

    Come si sono svolte le sessions?Come si sono svolte le sessions?

    Abbiamo fatto varie sessioni di prove lo scorso anno, durante le quali abbiamo ripreso alcuni brani tratti dal nostroAbbiamo fatto varie sessioni di prove lo scorso anno, durante le quali abbiamo ripreso alcuni brani tratti dal nostro

    repertorio storico, anche per trovare le coordinate con i nuovi musicisti. Successivamente abbiamo cominciato arepertorio storico, anche per trovare le coordinate con i nuovi musicisti. Successivamente abbiamo cominciato a

    scrivere i brani nuovi, testi e musiche, e con Mario li abbiamo arrangiati e completati nella forma. Questo ci hascrivere i brani nuovi, testi e musiche, e con Mario li abbiamo arrangiati e completati nella forma. Questo ci ha

    consentito di elaborare il repertorio da proporre. Poi ovviamente in fase di produzione discografica abbiamoconsentito di elaborare il repertorio da proporre. Poi ovviamente in fase di produzione discografica abbiamo

    messo a punto i vari dettagli, e là sono intervenuti Federica con i synth, coloriture e soluzioni di arrangiamento,messo a punto i vari dettagli, e là sono intervenuti Federica con i synth, coloriture e soluzioni di arrangiamento,

    Giovanni Lo Cascio con tutto il suo drumming e la sua grande conoscenza di percussioni del mondo. Quello cheGiovanni Lo Cascio con tutto il suo drumming e la sua grande conoscenza di percussioni del mondo. Quello che

    abbiamo realizzato è suonato praticamente al 90%. Anche Giuseppe Grassi ha dato un suo contributo importanteabbiamo realizzato è suonato praticamente al 90%. Anche Giuseppe Grassi ha dato un suo contributo importante

    Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014) ~ Blog... http://www.blogfoolk.com/2014/07/agricantus-turnari-compa...

    2 di 6 10/10/14 01:00

    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°9

  • con la sua mandola e ilcon la sua mandola e il

    mandoloncello. Il ricoinvolgimento dimandoloncello. Il ricoinvolgimento di

    Pivio e Aldo De Scalzi, con cui ciPivio e Aldo De Scalzi, con cui ci

    lega un grande intesa artistca, halega un grande intesa artistca, ha

    avuto pure una sua gestazione, nelavuto pure una sua gestazione, nel

    senso che il brano che loro ci hannosenso che il brano che loro ci hanno

    proposto, aveva originariamente unproposto, aveva originariamente un

    testo in turco ed un arrangiamentotesto in turco ed un arrangiamento

    diverso dalla nostra versione.diverso dalla nostra versione.

    Nell'arco di un anno infatti il branoNell'arco di un anno infatti il brano

    ha avuto una serie di modifiche cheha avuto una serie di modifiche che

    l'hanno portato poi alla versionel'hanno portato poi alla versione

    Agricantus, quella pubblicata sulAgricantus, quella pubblicata sul

    disco. disco.

    Quali sono le differenzeQuali sono le differenze

    sostanziali tra questo nuovosostanziali tra questo nuovo

    disco e i precedenti con ladisco e i precedenti con la

    vecchia line-up?vecchia line-up?

    Le persone sono importanti. Ci sono due persone con cui non lavoriamo più e che davano un diverso imprintingLe persone sono importanti. Ci sono due persone con cui non lavoriamo più e che davano un diverso imprinting

    sia dal punto di vista vocale, sia da quello dei suoni, e delle modalità musicali. Con questa nuova line-up diciamosia dal punto di vista vocale, sia da quello dei suoni, e delle modalità musicali. Con questa nuova line-up diciamo

    che la costruzione del sound è dettata dai musicisti che suonano, nel senso che le basi, da noi utilizzate perche la costruzione del sound è dettata dai musicisti che suonano, nel senso che le basi, da noi utilizzate per

    costruire un sound che richiederebbe un ensemble troppo vasto, servono semplicemente da contorno, poi tutto ilcostruire un sound che richiederebbe un ensemble troppo vasto, servono semplicemente da contorno, poi tutto il

    resto viene creato da noi musicisti. E questa è una dimensione importante, che stiamo cercando di affinareresto viene creato da noi musicisti. E questa è una dimensione importante, che stiamo cercando di affinare

    sempre di più, perché, se è vero che suoniamo da tanti anni, non si finisce mai di imparare anche da se stessi esempre di più, perché, se è vero che suoniamo da tanti anni, non si finisce mai di imparare anche da se stessi e

    le potenzialità espressive si moltiplicano.le potenzialità espressive si moltiplicano.

    Dopo la fine dell'esperienza conDopo la fine dell'esperienza con

    la vecchia line-up, avetela vecchia line-up, avete

    intrapreso altri progetti, quanto viintrapreso altri progetti, quanto vi

    hanno arricchito nell'ottica dihanno arricchito nell'ottica di

    questa nuova esperienza?questa nuova esperienza?

    Dal 2002 fino a qualche anno fa, hoDal 2002 fino a qualche anno fa, ho

    personalmente fatto molti viaggi: inpersonalmente fatto molti viaggi: in

    Nord Africa, Medio Oriente, Asia,Nord Africa, Medio Oriente, Asia,

    Kenya, Stati Uniti. Alcuni di questiKenya, Stati Uniti. Alcuni di questi

    viaggi sono stati fondamentali dalviaggi sono stati fondamentali dal

    punto di vista musicale. Adpunto di vista musicale. Ad

    esempio, il viaggio in Iran nel 2005,esempio, il viaggio in Iran nel 2005,

    e quello nel 2006, in Pakistan, mie quello nel 2006, in Pakistan, mi

    hanno aperto un mondo sullahanno aperto un mondo sulla

    “concezione della musica”, e“concezione della musica”, e

    soprattutto il rapporto tra e con chi la fa. In Iran ho incontrato i cantori che giornalmente, per passione, si ritrovanosoprattutto il rapporto tra e con chi la fa. In Iran ho incontrato i cantori che giornalmente, per passione, si ritrovano

    sotto al Pol'e Kajou, Ponte Kajou, a Isfahan. Suonando con loro, mi sono reso conto che il condividere musicasotto al Pol'e Kajou, Ponte Kajou, a Isfahan. Suonando con loro, mi sono reso conto che il condividere musica

    insieme, a prescindere dall'etnia e in un contesto completamente svincolato dalle normali regole di mercato einsieme, a prescindere dall'etnia e in un contesto completamente svincolato dalle normali regole di mercato e

    dello spettacolo, ovvero di chi si deve esibire di fronte a chi deve ascoltare, mi ha fornito una concezione diversadello spettacolo, ovvero di chi si deve esibire di fronte a chi deve ascoltare, mi ha fornito una concezione diversa

    del fare musica. La stessa cosa mi è capitata in Pakistan dove sono andato a suonare in un festival, al tempo indel fare musica. La stessa cosa mi è capitata in Pakistan dove sono andato a suonare in un festival, al tempo in

    cui ancora non erano esplosi i problemi recenti. Incontrare circa cinquecento artisti che venivano da tutte le particui ancora non erano esplosi i problemi recenti. Incontrare circa cinquecento artisti che venivano da tutte le parti

    del mondo e lavorare con alcuni di loro in maniera estemporanea è stato molto importante e formativo.del mondo e lavorare con alcuni di loro in maniera estemporanea è stato molto importante e formativo.

    Esperienze analoghe le ha vissute Mario Rivera che ha girato gran parte dei paesi del Mediterraneo, insieme adEsperienze analoghe le ha vissute Mario Rivera che ha girato gran parte dei paesi del Mediterraneo, insieme ad

    altri musicisti, insieme alla Piccola Banda Ikona, di cui fa parte e dove anche lui ha maturato una serie di rapportialtri musicisti, insieme alla Piccola Banda Ikona, di cui fa parte e dove anche lui ha maturato una serie di rapporti

    con le“musiche altre”. Giovanni Lo Cascio ha maturato invece una grande esperienza con il suo progetto deglicon le“musiche altre”. Giovanni Lo Cascio ha maturato invece una grande esperienza con il suo progetto degli

    Slum Drummers (già Juakali drummers) in Kenya a Nairobi, dove fa spesso full immersion nella cultura africana eSlum Drummers (già Juakali drummers) in Kenya a Nairobi, dove fa spesso full immersion nella cultura africana e

    dove ha sviluppato una sua didattica musicale per il recupero dei ragazzi provenienti dagli slums. Il discorso deldove ha sviluppato una sua didattica musicale per il recupero dei ragazzi provenienti dagli slums. Il discorso del

    viaggio è quindi per noi fondamentale, perché lo concepiamo sia a livello mentale, sia, di fatto, nella realtà. viaggio è quindi per noi fondamentale, perché lo concepiamo sia a livello mentale, sia, di fatto, nella realtà.

    Come si concretizza tutto ciò neiCome si concretizza tutto ciò nei

    vostri brani?vostri brani?

    Questo emerge un po' in tutti i brani,Questo emerge un po' in tutti i brani,

    almeno per quello che mi riguarda.almeno per quello che mi riguarda.

    Le influenze che io immetto nelleLe influenze che io immetto nelle

    mie composizioni sono frutto di tuttamie composizioni sono frutto di tutta

    la sedimentazione delle variela sedimentazione delle varie

    esperienze che ho fatto. Se, adesperienze che ho fatto. Se, ad

    esempio, devo inserire un neyesempio, devo inserire un ney

    persiano in un brano, lo suono io epersiano in un brano, lo suono io e

    lo suono alla mia maniera, come unlo suono alla mia maniera, come un

    siciliano che percepisce l'essenzasiciliano che percepisce l'essenza

    dello strumento, e quindi con unadello strumento, e quindi con una

    Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014) ~ Blog... http://www.blogfoolk.com/2014/07/agricantus-turnari-compa...

    3 di 6 10/10/14 01:00

    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°10

  • propria interpretazione. A mio parere, il mondo dei campionamenti si è un pò esaurito, pur continuando a vivere inpropria interpretazione. A mio parere, il mondo dei campionamenti si è un pò esaurito, pur continuando a vivere in

    un certo tipo di musica, come quella techno o elettronica. Dal punto di vista concettuale, quando vennero fuoriun certo tipo di musica, come quella techno o elettronica. Dal punto di vista concettuale, quando vennero fuori

    artisti come Art Of Noise, che facevano un grande uso del campionamento, questo risultava un innovazione datoartisti come Art Of Noise, che facevano un grande uso del campionamento, questo risultava un innovazione dato

    che si stavano iniziando ad usare nuove macchine e strumenti che consentivano ciò. Oggi è una cosa normale,che si stavano iniziando ad usare nuove macchine e strumenti che consentivano ciò. Oggi è una cosa normale,

    non rappresenta più una innovazione, anzi la tecnica è ormai consolidata al punto che ogni telefono cellulare puònon rappresenta più una innovazione, anzi la tecnica è ormai consolidata al punto che ogni telefono cellulare può

    consentire la registrazione e la riproduzione di qualsiasi suono. Noi preferiamo utilizzare strumenti e sonorità checonsentire la registrazione e la riproduzione di qualsiasi suono. Noi preferiamo utilizzare strumenti e sonorità che

    abbiamo raccolto, ma come strumenti reali, che suonano melodie, che interpretano atmosfere. Se devo suonareabbiamo raccolto, ma come strumenti reali, che suonano melodie, che interpretano atmosfere. Se devo suonare

    un duduk armeno, che ha una scala musicale ben precisa, non è che posso suonare agevolmente qualsiasiun duduk armeno, che ha una scala musicale ben precisa, non è che posso suonare agevolmente qualsiasi

    genere: devo invece pensare che utilizzando le strutture musicali di base fornite dalle culture dove è statogenere: devo invece pensare che utilizzando le strutture musicali di base fornite dalle culture dove è stato

    concepito quello strumento, lavoro più facilmente. Quindi il duduk suona meglio su un bordone o su una tessituraconcepito quello strumento, lavoro più facilmente. Quindi il duduk suona meglio su un bordone o su una tessitura

    armonica non troppo articolata o lontana dalla sua tonalità, oppure devo sapere perfettamente che l'argul egizianoarmonica non troppo articolata o lontana dalla sua tonalità, oppure devo sapere perfettamente che l'argul egiziano

    può suonare in una o al massimo due tonalità, e quindi quel brano che voglio comporre deve avere quell'una opuò suonare in una o al massimo due tonalità, e quindi quel brano che voglio comporre deve avere quell'una o

    quelle due tonalità. L'utilizzo di questi strumenti, mi consente perciò di elaborare composizioni che sicuramentequelle due tonalità. L'utilizzo di questi strumenti, mi consente perciò di elaborare composizioni che sicuramente

    avranno influenze da quelle culture, ma, al tempo stesso, non posso dire di fare “musica egiziana”, musicaavranno influenze da quelle culture, ma, al tempo stesso, non posso dire di fare “musica egiziana”, musica

    “armena” o “musica indiana”. Suono questi strumenti ma per la musica che faccio direttamente nei miei progetti“armena” o “musica indiana”. Suono questi strumenti ma per la musica che faccio direttamente nei miei progetti

    musicali o in quelli in cui sono coinvolto. Anche per le melodie, le atmosfere e le tessiture ritmiche avviene lamusicali o in quelli in cui sono coinvolto. Anche per le melodie, le atmosfere e le tessiture ritmiche avviene la

    stessa cosa. Tutte le nostre conoscenze apprese durante i nostri viaggi e l'incontro con le culture mediterranee,stessa cosa. Tutte le nostre conoscenze apprese durante i nostri viaggi e l'incontro con le culture mediterranee,

    mediorientali e africane, sovrapposte all'ascolto delle musiche contemporanee occidentali, fanno scaturire lamediorientali e africane, sovrapposte all'ascolto delle musiche contemporanee occidentali, fanno scaturire la

    miscela che ha costituito da sempre il filo rosso della musica degli Agricantus. D’altronde la Sicilia è al centro delmiscela che ha costituito da sempre il filo rosso della musica degli Agricantus. D’altronde la Sicilia è al centro del

    Mediterraneo. Mediterraneo.

    Qual è il punto di contatto con laQual è il punto di contatto con la

    tradizione siciliana in "Turnari"?tradizione siciliana in "Turnari"?

    La tradizione siciliana in questoLa tradizione siciliana in questo

    disco è entrata in modo naturale. Cidisco è entrata in modo naturale. Ci

    sono venuti in aiuto gli studi e dellesono venuti in aiuto gli studi e delle

    ricerche fatte sul campo, che anni faricerche fatte sul campo, che anni fa

    feci per conto del Folk Studio efeci per conto del Folk Studio e

    dell'Università di Palermo, e che midell'Università di Palermo, e che mi

    hanno permesso di entrare inhanno permesso di entrare in

    contatto con “informatori” econtatto con “informatori” e

    tradizioni orali ben precise. Esse,tradizioni orali ben precise. Esse,

    oltre ad avermi affascinato, sonooltre ad avermi affascinato, sono

    diventate immediatamente dei veri ediventate immediatamente dei veri e

    propri riferimenti stilistici epropri riferimenti stilistici e

    compositivi come ad esempio “ilcompositivi come ad esempio “il

    canto alla carrettiera” diffuso a Bagheria ed in provincia di Palermo, e che continua ad essere per me un faro dalcanto alla carrettiera” diffuso a Bagheria ed in provincia di Palermo, e che continua ad essere per me un faro dal

    punto di vista dell'ispirazione. È un faro perché, nell'ambito di tanta musica di tradizione orale ascoltata, quellapunto di vista dell'ispirazione. È un faro perché, nell'ambito di tanta musica di tradizione orale ascoltata, quella

    modalità di canto ha una marcia in più, in quanto affonda nei tempi più remoti della musica di Sicilia. Esempiomodalità di canto ha una marcia in più, in quanto affonda nei tempi più remoti della musica di Sicilia. Esempio

    musicale che, a mio parere, va studiato in maniera seria e approfondita. È per questo che, quando posso,musicale che, a mio parere, va studiato in maniera seria e approfondita. È per questo che, quando posso,

    frequento molto volentieri i “carrettieri”, partecipo alle loro riunioni conviviali, li ascolto. Ed anche la modalità difrequento molto volentieri i “carrettieri”, partecipo alle loro riunioni conviviali, li ascolto. Ed anche la modalità di

    composizione di alcuni brani e di alcuni testi è tutta basata su alcune tecniche ben precise, come ad esempiocomposizione di alcuni brani e di alcuni testi è tutta basata su alcune tecniche ben precise, come ad esempio

    l'uso dell'endecasillabo. Il recuperare questa forma metrica è stata un operazione importante, perché significal'uso dell'endecasillabo. Il recuperare questa forma metrica è stata un operazione importante, perché significa

    cogliere le tecniche della tradizione orale e farle proprie, così molti testi di “Turnari” sono scritti in endecasillabo,cogliere le tecniche della tradizione orale e farle proprie, così molti testi di “Turnari” sono scritti in endecasillabo,

    con rima baciata o alternata. Alla fine anche questa struttura metrica diviene il punto di contatto con la tradizionecon rima baciata o alternata. Alla fine anche questa struttura metrica diviene il punto di contatto con la tradizione

    orale. Questo ci ha consentito di elaborare brani che suonano popolari da un certo punto di vista, ma poi vengonoorale. Questo ci ha consentito di elaborare brani che suonano popolari da un certo punto di vista, ma poi vengono

    arricchiti da tutta una serie di sonorità provenienti dal mondo contemporaneo, da culture analoghe o anche moltoarricchiti da tutta una serie di sonorità provenienti dal mondo contemporaneo, da culture analoghe o anche molto

    diverse. Questa miscela è per noi la nostra linfa, perché non vogliamo abbandonare l'arcaico, ne rinunciare allediverse. Questa miscela è per noi la nostra linfa, perché non vogliamo abbandonare l'arcaico, ne rinunciare alle

    possibilità espressive del mondo in cui viviamo. possibilità espressive del mondo in cui viviamo.

    Quali sono state le difficoltà che avete incontrato nella registrazione di questo disco?Quali sono state le difficoltà che avete incontrato nella registrazione di questo disco?

    In realtà non ci sono state difficoltà particolari. Semplicemente abbiamo voluto prenderci il tempo necessario perIn realtà non ci sono state difficoltà particolari. Semplicemente abbiamo voluto prenderci il tempo necessario per

    fare questa operazione, perché ovviamente ricostruire un percorso e ridargli in qualche maniera quellafare questa operazione, perché ovviamente ricostruire un percorso e ridargli in qualche maniera quella

    dimensione che avevamo anni fa, è stato un lavoro interiore, un lavoro di riflessione, che inizialmente eradimensione che avevamo anni fa, è stato un lavoro interiore, un lavoro di riflessione, che inizialmente era

    necessario che io facessi insieme Mario: sia per rimodularci nel rapporto personale, e sia per elaborare unnecessario che io facessi insieme Mario: sia per rimodularci nel rapporto personale, e sia per elaborare un

    percorso da condividere con tutte le altre persone, tanto con quelli con cui avevamo già lavorato, quanto con chipercorso da condividere con tutte le altre persone, tanto con quelli con cui avevamo già lavorato, quanto con chi

    sarebbe stata la prima volta con cui collaborare. In realtà questo non è stata una difficoltà ma un rapporto serenosarebbe stata la prima volta con cui collaborare. In realtà questo non è stata una difficoltà ma un rapporto sereno

    con il tempo. Questo ci ha consentito di ponderare ogni cosa che volevamo inserire in questo disco e nel nostrocon il tempo. Questo ci ha consentito di ponderare ogni cosa che volevamo inserire in questo disco e nel nostro

    lavoro in generale. lavoro in generale.

    C'è un pò di delusione nel non essere riusciti a ricostituire la line-up originale degli Agricantus?C'è un pò di delusione nel non essere riusciti a ricostituire la line-up originale degli Agricantus?

    Ci sono delle componenti umane che dispiacciono quando delle storie si interrompono. Al tempo stesso peròCi sono delle componenti umane che dispiacciono quando delle storie si interrompono. Al tempo stesso però

    bisogna prendere atto che, a volte, una eccessiva diversità dei punti di vista crea l'impossibilità oggettiva abisogna prendere atto che, a volte, una eccessiva diversità dei punti di vista crea l'impossibilità oggettiva a

    riprendere un lavoro insieme. Per quello che mi riguarda, e lo stesso vale anche per Mario Rivera, l'idea diriprendere un lavoro insieme. Per quello che mi riguarda, e lo stesso vale anche per Mario Rivera, l'idea di

    riprendere Agricantus era quella di“ri-coinvolgerci” a vicenda, il più possibile, e tutti, indipendentemente dalleriprendere Agricantus era quella di“ri-coinvolgerci” a vicenda, il più possibile, e tutti, indipendentemente dalle

    storie e dalle vicissitudini che ci avevano anche separato. Non essendo pertanto questa una operazionestorie e dalle vicissitudini che ci avevano anche separato. Non essendo pertanto questa una operazione

    verticistica, volevamo ritrovare quella scintilla iniziale che, ben presente quando eravamo adolescenti, ci haverticistica, volevamo ritrovare quella scintilla iniziale che, ben presente quando eravamo adolescenti, ci ha

    consentito di arrivare fino a questo punto. Qual era questa scintilla? Quella di sentirsi un gruppo, un collettivo,consentito di arrivare fino a questo punto. Qual era questa scintilla? Quella di sentirsi un gruppo, un collettivo,

    come dire: una somma di energie. Quindi non un gruppo con un qualcuno che “dall'alto” calava questo o quelcome dire: una somma di energie. Quindi non un gruppo con un qualcuno che “dall'alto” calava questo o quel

    Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014) ~ Blog... http://www.blogfoolk.com/2014/07/agricantus-turnari-compa...

    4 di 6 10/10/14 01:00

    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°11

  • pensiero, questa o quella proposta,pensiero, questa o quella proposta,

    questo o quel testo, senzaquesto o quel testo, senza

    condivisione o limitando al massimocondivisione o limitando al massimo

    l'interazione tra i protagonisti.l'interazione tra i protagonisti.

    Avendo vissuto, nostro malgrado,Avendo vissuto, nostro malgrado,

    per troppo tempo questaper troppo tempo questa

    dimensione ed in manieradimensione ed in maniera

    progressiva, avremmo auspicatoprogressiva, avremmo auspicato

    che le persone con cui avevanoche le persone con cui avevano

    condiviso una parte importante deglicondiviso una parte importante degli

    ultimi anni condividesseroultimi anni condividessero

    naturalmente con noi questinaturalmente con noi questi

    presupposti, facendo così tornarepresupposti, facendo così tornare

    questa scintilla, rimettendosi inquesta scintilla, rimettendosi in

    gioco, con gioia ed entusiasmo.gioco, con gioia ed entusiasmo.

    Questo non è avvenuto, e allora via con la “rinascita” con chi ci sta. Questo non è avvenuto, e allora via con la “rinascita” con chi ci sta.

    Concludendo, come saranno i concerti della reunion di Agricantus?Concludendo, come saranno i concerti della reunion di Agricantus?

    Tengo a precisare che “reunion” è stato il progetto artistico con cui abbiamo voluto sancire la ripresa di attivitàTengo a precisare che “reunion” è stato il progetto artistico con cui abbiamo voluto sancire la ripresa di attività

    della band che è e continua ad essere appunto Agricantus. Il nostro pubblico deve quindi aspettarsi certamentedella band che è e continua ad essere appunto Agricantus. Il nostro pubblico deve quindi aspettarsi certamente

    un aggancio naturale alla nostra storia: il nostro lavoro passato non poteva essere certamente buttato a mareun aggancio naturale alla nostra storia: il nostro lavoro passato non poteva essere certamente buttato a mare

    perché il nucleo di musicisti sarebbe risultato diverso da quello originario. Abbiamo ripreso quindi da dove ciperché il nucleo di musicisti sarebbe risultato diverso da quello originario. Abbiamo ripreso quindi da dove ci

    eravamo lasciati con il nostro pubblico. Con una energia rinnovata, tesa a rinnovare anche le emozioni coneravamo lasciati con il nostro pubblico. Con una energia rinnovata, tesa a rinnovare anche le emozioni con

    antiche e nuove atmosfere, nuovi e storici musicisti, nuove e consolidate melodie. Nella scaletta abbiamo inseritoantiche e nuove atmosfere, nuovi e storici musicisti, nuove e consolidate melodie. Nella scaletta abbiamo inserito

    perciò pietre miliari del nostro repertorio storico, affiancandole a nuovi brani, nuove cose da dire, nuove sonorità,perciò pietre miliari del nostro repertorio storico, affiancandole a nuovi brani, nuove cose da dire, nuove sonorità,

    nuove interpretazioni. E la cosa più importante è che, divertendoci, tutto ciò è stato fatto con tutti noi stessi, senzanuove interpretazioni. E la cosa più importante è che, divertendoci, tutto ciò è stato fatto con tutti noi stessi, senza

    artifici o mediazioni, con estrema dedizione e consapevolezza, e, soprattutto, con l'impegno che tutto ciò arriviartifici o mediazioni, con estrema dedizione e consapevolezza, e, soprattutto, con l'impegno che tutto ciò arrivi

    direttamente alla testa, al cuore e alla pancia di chi ci segue. direttamente alla testa, al cuore e alla pancia di chi ci segue.

    Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014)Agricantus – Turnari (Compagnia Nuove Indye, 2014) Anticipato dal grande successo riscosso duranteAnticipato dal grande successo riscosso durante

    l’esibizione al Concerto del Primo Maggio 2014,l’esibizione al Concerto del Primo Maggio 2014,

    “Turnari” è il disco che segna il ritorno degli“Turnari” è il disco che segna il ritorno degli

    Agricantus, un atteso come back album, che non soloAgricantus, un atteso come back album, che non solo

    riannoda i fili con il passato del gruppo recuperandoriannoda i fili con il passato del gruppo recuperando

    lo spirito e la ricerca sonora che aveva animato i lorolo spirito e la ricerca sonora che aveva animato i loro

    primi album, ma soprattutto rappresenta unprimi album, ma soprattutto rappresenta un

    importante base per il futuro, contendo i semi per unimportante base per il futuro, contendo i semi per un

    percorso del tutto nuovo, e certamente diverso dalpercorso del tutto nuovo, e certamente diverso dal

    punto di vista della ricerca sonora rispetto agli ultimipunto di vista della ricerca sonora rispetto agli ultimi

    dischi con Tonj Acquaviva e Rosie Wiederkehr. Forzadischi con Tonj Acquaviva e Rosie Wiederkehr. Forza

    motrice di questa nuova fase del gruppo sicilianomotrice di questa nuova fase del gruppo siciliano

    sono Mario Crispi (duduk, ney, basuri, maui xaphoon,sono Mario Crispi (duduk, ney, basuri, maui xaphoon,

    didjeridoo, ciaramella, zummara, arghul, marranzanu,didjeridoo, ciaramella, zummara, arghul, marranzanu,

    synth e voci) e Mario Rivera (basso, programmazionesynth e voci) e Mario Rivera (basso, programmazione

    e voce), già fondatori del gruppo, a cui si è unita lae voce), già fondatori del gruppo, a cui si è unita la

    talentuosa Federica Zammarchi (voce, synth, piano,talentuosa Federica Zammarchi (voce, synth, piano,

    programmazione), nonché Giuseppe Grassi (mandola, mandoloncello, e mandolino), e Giovanni Lo Cascioprogrammazione), nonché Giuseppe Grassi (mandola, mandoloncello, e mandolino), e Giovanni Lo Cascio

    (batteria, qrqeb, riq, darbuka e cajon). Se rispetto al passato gli ingredienti sono rimasti gli stessi ovvero la(batteria, qrqeb, riq, darbuka e cajon). Se rispetto al passato gli ingredienti sono rimasti gli stessi ovvero la

    contaminazione tra suoni e suggestioni differenti, questo nuovo album recupera innanzitutto l’uso esclusivo dellacontaminazione tra suoni e suggestioni differenti, questo nuovo album recupera innanzitutto l’uso esclusivo della

    lingua siciliana, ed in particolare dell’endecasillabo e della rima strofica, e affonda le sue radici nella tradizionelingua siciliana, ed in particolare dell’endecasillabo e della rima strofica, e affonda le sue radici nella tradizione

    orale e nella poesia siciliana. Non casuale, inoltre, è stata anche la scelta di tornare ad una musica più suonata,orale e nella poesia siciliana. Non casuale, inoltre, è stata anche la scelta di tornare ad una musica più suonata,

    riducendo al minimo l’apporto dei campionamenti, ed in questo senso fondamentale è stata la scelta di allargareriducendo al minimo l’apporto dei campionamenti, ed in questo senso fondamentale è stata la scelta di allargare

    l’organico con l’aggiunta di alcuni ospiti come Aldo De Scalzi (chitarra, synth), Massimo Laguardia (tamburi al’organico con l’aggiunta di alcuni ospiti come Aldo De Scalzi (chitarra, synth), Massimo Laguardia (tamburi a

    cornice), Giuseppe Panzeca (mandolino e guimbri), Pivio (synth) e Enzo Rao (violino elettrico). Composto dacornice), Giuseppe Panzeca (mandolino e guimbri), Pivio (synth) e Enzo Rao (violino elettrico). Composto da

    undici brani inediti, “Turnari”, come suggerisce già la copertina ispirata ai calendari perpetui che fino al secoloundici brani inediti, “Turnari”, come suggerisce già la copertina ispirata ai calendari perpetui che fino al secolo

    scorso scandivano le stagioni e i cicli della terra, è un concept album sulla ciclicità del tempo, intesa non soloscorso scandivano le stagioni e i cicli della terra, è un concept album sulla ciclicità del tempo, intesa non solo

    come eterno ritorno ma soprattutto come rinascita continua. Una rinascita che per gli Agricantus è soprattuttocome eterno ritorno ma soprattutto come rinascita continua. Una rinascita che per gli Agricantus è soprattutto

    musicale, infatti l’ascolto è sin da subito coinvolgente con la trascinante “Qanat”, un sofisticato brano ethno rock inmusicale, infatti l’ascolto è sin da subito coinvolgente con la trascinante “Qanat”, un sofisticato brano ethno rock in

    cui spiccano i fiati di Crispi e l’eccellente struttura ritmica costruita da Giovanni Lo Cascio. Si prosegue con lacui spiccano i fiati di Crispi e l’eccellente struttura ritmica costruita da Giovanni Lo Cascio. Si prosegue con la

    splendida “Nsunnai”, impreziosita da una magistrale interpretazione di Federica Zammarchi, che dimostra displendida “Nsunnai”, impreziosita da una magistrale interpretazione di Federica Zammarchi, che dimostra di

    essere perfettamente a suo agio in questa nuova avventura. Se il proto-rap “Cantu Errami” vibra di tensioneessere perfettamente a suo agio in questa nuova avventura. Se il proto-rap “Cantu Errami” vibra di tensione

    poetica, unita ad una costruzione sonora ambient, la title-track è uno dei vertici del disco insieme a “Manu Supoetica, unita ad una costruzione sonora ambient, la title-track è uno dei vertici del disco insieme a “Manu Su

    Manu” con quest’ultima che ci riporta alle atmosfere di “Tuareg” del 1996. Il disco non manca di riservare altreManu” con quest’ultima che ci riporta alle atmosfere di “Tuareg” del 1996. Il disco non manca di riservare altre

    soprese come la suggestiva ballata d’amore “Stu Jardinu Si Tu”, o l’invito al ballo di “Nzemmula” o ancorasoprese come la suggestiva ballata d’amore “Stu Jardinu Si Tu”, o l’invito al ballo di “Nzemmula” o ancora

    l’evocativa “Locu” firmata da Federica Zammarchi, ma è sul finale che trovano posto un altro paio di ottimi branil’evocativa “Locu” firmata da Federica Zammarchi, ma è sul finale che trovano posto un altro paio di ottimi brani

    come “Omini”, già ascoltata nel progetto Uommene, e la conclusiva “Sentimentu”. Insomma “Turnari” è un disco dicome “Omini”, già ascoltata nel progetto Uommene, e la conclusiva “Sentimentu”. Insomma “Turnari” è un disco di

    grande pregio, che non deluderà tanto i fan storici degli Agricantus, quanto soprattutto coloro che si avvicinerannogrande pregio, che non deluderà tanto i fan storici degli Agricantus, quanto soprattutto coloro che si avvicineranno

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    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°12

  • Agricantus, il ritorno doposei anni Ecco la worldmusic «made in Sicilia»20 Maggio 2014

    Si intitola emblematicamente «Turnari». Lopresenteranno al Giardino Inglese il 19 giugno

    Tempo libero

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    PALERMO. Mancano dalla scena musicale da sei anni, ma sono i rappresentanti numero uno della world music siciliana nelmondo, e su questa presa di coscienza, gli Agricantus ritornano con un nuovo disco, emblematicamente intitolato Turnari. «Cisiamo presi una bella pausa di riflessione - spiega Mario Rivera, bassista e fondatore del gruppo - , perché dopo tanti anni dilavoro, ne avevamo bisogno. È inutile nascondersi: ci sono stati degli attriti all'interno della band (che hanno portato allaformazione di due diversi gruppi, con due diverse formazioni, riuniti però sotto lo stesso nome, ndr). La pausa è servita perriflettere su quelle che erano state le origini del nostro lavoro insieme. Per il nuovo disco, ci siamo ispirati ai valori che ciavevano portato alla formazione del gruppo. E ancor prima di pensare a come registrare l'album, io e Mario Crispi volevamo alfianco persone che avessero battuto parte della nostra stessa strada. Come Giuseppe Panzeca, o Enzo Rao. Che erano già unpo’ Agricantus, prima di essere nella band».L'intento iniziale dei due fondatori del progetto era quello di coinvolgere l'intero nucleo storico, includendo quindi ilcompositore Tony Acquaviva e la cantante Rosie Wiederkehr. «Hanno preferito declinare il nostro invito: sarebbe stato bellopoterci ritrovare a discutere - spiega Rivera - sul taglio da dare a questo progetto. Quando la condivisione è stata rifiutata,abbiamo continuato per la nostra strada, come d'altronde stanno facendo loro, con un'altra line-up». Che non è semplicementeun gruppo da palco: sia ben chiaro, la cantante Federica Zammarchi, il batterista Giovanni Lo Cascio e il mandoloncellistaGiuseppe Grassi sono cuore pulsante della nuova band, compositori che hanno dato un apporto fondamentale in tutti i brani(basti pensare che la title track, Turnari, non è stata scritta dai membri storici del gruppo, ma da Aldo De Scalzi), e una secondavita agli Agricantus. «Dopo il “Concertone” a Roma del Primo maggio, suoniamo a Palermo, il prossimo 19 giugno, al GiardinoInglese - conclude Rivera - , presentando il nuovo disco. Non ci saranno altre pause lunghe. La nostra volontà è quella ditornare nel panorama musicale italiano in maniera costante. L'attesa è servita soltanto a ritrovare una base forte di musicistisu cui poterci appoggiare».

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    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°13

  • Archivio

    08 giugno 2014 sez.

    GLI AGRICANTUS"RECUPERIAMO IL DIALETTONELLE CANZONI"GIGI RAZETEINIZIATA nel 1979 ma interrottasi molti anni fa dopo avere scritto pagineimportanti della world music internazionale, la vicenda degli Agricantussembrava ormai irrimediabilmente consegnata agli archivi della memoria. Edinvece, sorprendendo un po' tutti, la band palermitana si è presentatacompatta (solo un paio di assenze dalla formazione originale) sul palco delloscorso Primo Maggio romano e dinanzi alla platea sterminata di piazza SanGiovanni ha annunciato la ripresa del cammino con un nuovo disco e un tour.Quella di rimettervi assieme è stata una decisione improvvisa?«Niente affatto — risponde Mario Crispi, nell'occasione portavoce del gruppo— L'idea covava da tempo ma non era facile da concretizzare, anche perchénel frattempo ciascuno di noi aveva avviato progetti personali. Alla fine, però,in quasi tutti noi ha prevalso il desiderio di tornare a condividere quello spiritoculturale che da sempre costituisce l'essenza di Agricantus »."Turnari", il nuovo disco, è venuto fuori di getto?«Nonostante l'urgenza dell'ispirazione, la sua realizzazione non è stata brevesia perché volevamo rappresentasse bene un percorso di continuità marivolto al futuro sia perché desideravamo coinvolgere molti di quegli artistiche hanno contribuito alla storia della band, come Massimo Laguardia, Pivioe Aldo De Scalzi, Enzo Rao, Nello Mastroeni, Salvo Siciliano e altri».Verso quali territori veleggia il suono dei nuovi Agricantus?«Intanto ci siamo riappropriati della nostra lingua, a sottolineare le fortissimeradici siciliane, ma di essa vogliamo recuperare il senso più poetico, nobile eantico piuttosto che evidenziarne, come spesso accade, il lato espressivo disfogo violento e rabbioso. La musica, poi, è un mix di acustico ed elettronicoma è totalmente senza campionamenti. Infine, volevamo che la nostramusica, "a lenta digestione", arrivasse dritta al pubblico più giovane ».

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    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°14

  • Friday, October

    10, 2014

    Questo articolo e' stato letto: 1406 volte

    Music'Arte / AGRICANTUS TURNARI ( Compagnia Nuove Indye)

    Scritto da RedazioneGiovedì 22 Maggio 2014 14:38

    di Nicola M. Spagnoli

    Ritorna con l’antica casa discografica econ l’antica produzione (Dossena) ungruppo che ha fatto la storia del folk e della world music, non solo italiani, pe r lesue coraggiose contaminazioni soprattutto riprendendo, in certo qual modo ildiscorso interrotto agli inizi degli anni ‘70 dai mitici Third Ear Band.

    Naturalmente si sono distinti, ed hanno avuto anche notevoli riconoscimenti esuccesso anche all’estero, fin dagli esordi, inizi ’90, da quando iniziarono i loro

    concept-album multiculturali e multi linguistici.

    Il brano Nsunnai, presente anche in versione video, e quello che dà il titolo all’album, Turnari appunto,che vuol dire ritorno ma anche rinascere, li avevamo già apprezzati al concertone del primo maggio diquest’anno e soprattutto in uscita singola ma l’ascolto dell’intero Cd del gruppo riformato, dopo untentativo di far rientrare anche gli storici Tonj Acquaviva e Rosie Wiederkehr, dai membri fondatoriMario Crispi e Mario Rivera riserva altre sostanziali e piacevoli sorprese.

    Il brano di apertura innanzitutto Qanat che esplode alla grande soprattutto per la potenza della variegatastrumentazione e del ritmo, merito del grande percussionista Giovanni lo Cascio, nonché per lasofisticata costruzione. Certamente vi sono altri brani che danno la misura dell’internazionalità del nostroetno gruppo attualmente più famoso all’estero (il booklet è giustamente trilingue) come Cantu Erramiun curioso proto-rap tribale o il canto di Manu su manu che ci riporta alle atmosfere del loro capolavorodel ’96, Tuareg, ma prevale, in questo felice ritorno, soprattutto il riavvicinamento alla terra siciliana conmelodie e ballate che diventeranno di sicuro dei classici.

    Il riferimento, nei testi interamente in siciliano di questo album, certamente anche questo un concept, èalla natura, al lavoro tradizionale dell’uomo, alla terra e al ciclo delle stagioni ben rappresentato anche dalcalendario perpetuo rappresentato nella grafica di copertina. Una menzione particolare per la new entry, lacantante Federica Zammarchi che si inserisce sempre in maniera discreta con i suoi preziosi vocalizzi sia

    da sola che in coppia da sola che in coppia al canto di Rivera e per i collaboratori fra cui i mitici Pivio e Aldo De Scalzi (Picchio dal Pozzo).al canto di Rivera e p (Picchio dal Pozzo).

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    1 di 1 10/10/14 11:56

    Alla memoria di un amico siculo-sammarchese: Matteo Scarano

    Nicola M. Spagnoli

    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°15

  • MUSICA: “Turnari” degli Agricantus

    martedì, maggio 20th, 2014 Commento: 0

    Esce oggi “Turnari”, l’album che segna il ritorno degli Agricantus, la formazione italiana diworld-music più celebre e apprezzata nel mondo.

    Anticipato dal primo singolo “Nsunnai” e dall’acclamata esibizione al Concerto del 1° Maggio,banco di prova dei loro prossimi live-show, il gruppo di Mario Crispi e Mario Rivera (i due membrifondatori degli Agricantus), presenta il suo nuovo volto, arricchito dal talento di FedericaZammarchi, Giovanni Lo Cascio e Giuseppe Grassi. Il nucleo che si è venuto a formare haritrovato intatto lo spirito degli inizi, rafforzato grazie al contributo dei nuovi compagni di viaggio.Parte integrante di questo nuovo “ritorno” è stata la supervisione del produttore Paolo Dossena e

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    MUSICA: “Turnari” degli Agricantus - CheDonna.it http://www.chedonna.it/2014/05/20/musica-turnari-degli-agri...

    10/10/14 10:39

    della sua Compagnia Nuove Indye, l’etichetta che ha pubblicato in Italia e nel mondo tutti i lorosuccessi.

    Gli Agricantus, ormai da diversi anni maestri della contaminazione tra generi e linguaggi artistici,confermano ed ampliano il loro modo di concepire la musica come strumento per capire il mondo, conoscere le sue zone discriminate e isuoi popoli ricchi di storie da raccontare.

    Quando si parla degli Agricantus non si possono separare musica e parole, forma sonora e sentimento sottostante.

    L’album, scritto integralmente in lingua siciliana, presenta molti testi in endecasillabi e con una preponderante ricerca della rima strofica.Tale metrica e tale struttura sintattica prevalgono anche nella musica e nella poesia di tradizione orale siciliana e in gran parte di quelleorali e letterarie italiane.

    Musicalmente hanno scelto di ritornare a una dimensione più umana, rivolta alsuonare insieme e con strumenti “veri”, nell’intento di mitigare l’attualeubriacatura tecnologica collettiva che tende a rimuovere velocemente ilpassato. Tutti i musicisti hanno suonato diversi strumenti nei vari interventi,limitando così l’uso dei campionamenti a qualche suono percussivo dicontorno o a qualche sonorità elettronica di supporto. Gli strumenti utilizzatisono duduk armeno, maui xaphoon, ney persiano, bifara e marranzanusiciliani, didjeridoo aborigeno, arghoul egiziano, zummara libiche, bansuriindiano, guimbrì marocchino, qraqeb berbere, darbouka magherbina, cajonlatino, riq egiziano, tamburello e tammorre, mandolino, mandola emandoloncello, e il violino. Tutti gli strumenti sono suonati sia con le tecnichetradizionali tipiche sia con tecniche provenienti da altre culture.

    “Turnari” hanno dichiarato gli Agricantus “è un ‘concept album’ sulla ciclicitàdel tempo, ispirato allo stretto rapporto che lega le culture del mondo ai ciclidella terra. Non a caso la grafica dell’album è ispirata ai calendari perpetui chenel corso dei secoli hanno aiutato l’uomo a scandire le stagioni, i rituali, le

    celebrazioni e le pratiche di vita”.

    Gli Agricantus si formano a Palermo nel 1979. Il loro repertorio attinge ai suoni del deserto e delle periferie del mondo, ma anche ai ritmiossessivi del rock e alle musiche tradizionali del Mediterraneo, dalla “taranta” dell’Italia del Sud al folk mediorientale e nordafricano. Unamiscela sonora resa ancor più suggestiva da un set che combina strumenti etnici a corda e a fiato accanto alla più sofisticata tecnologiaelettronica.

    Uno dei loro primi album, Tuareg, si aggiudica il Premio Tenco e raggiunge il 6° posto della classifica di World Music Charts Europe. Sull’onda del successo, gli Agricantus vincono anche il Premio Nomadi per il tributo ad Augusto Daolio e il Premio Italiano dellaMusica come miglior gruppo.

    Nel 1999 con Best of Agricantus, la band approda negli Usa, in Canada, America del Sud, Australia e Giappone. In poche settimane ildisco raggiunge la vetta delle classifiche radiofoniche americane e australiane. Nello stesso anno esce Faiddi, una raccolta dei loro branimigliori riarrangiati e reinterpretati dal vivo, che diventa anche la colonna sonora della mostra fotografica “On Their Side” organizzatadall’Unicef.

    Intensa anche l’attività per il cinema che frutta colonne sonore di successo, da quella acclamata per Il Bagno Turco di Ferzan Ozpetek(insieme a Pivio e Aldo de Scalzi dei Trascendental), fino a I Giardini dell’Eden e Placido Rizzotto.

    Nel 2001 è la volta di Ethnosphere, un’opera che arricchisce ulteriormente il repertorio degli Agricantus, integrato dal vivo anche conoriginali cover di Franco Battiato, Patti Smith, Sinéad O’Connor. Con Habibi del 2005, si consolida la dimensione ormai internazionaledella band, riconosciuta anche in America come una delle migliori realtà world europee.

    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°16

  • AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°17

  • Archivio notizie > CRONACA > Bompietro

    04/08/2014 16:53 - CRONACA - Bompietro - Mimma Di Figlia

    Bompietro. Gli “Agricantus” a Locati per la festa di Maria SS. delRosario. Esperienze e culture diverse tradotte in suoni emelodie che mettono ali alla fantasia

    Il 2 agosto, in occasione dei festeggiamenti di Maria Santissima del Rosario, patronadella Parrocchia Sacra Famiglia di Locati, si sono esibiti i bravissimi “Agricantus”, in unainsolita e piccola piazza, semplice, ma ricca di un patrimonio di tradizioni e devozionepopolare quali importanti valori, in sintonia con i profondi messaggi della musicaprodotta dal rinomato gruppo.

    Lo storico e consolidato gruppo musicale ha, in maniera soft, iniziato lo spettacolo,attendendo pazientemente il graduale afflusso del pubblico giovane e non, che si è viavia raccolto sempre più consistente. Una musica “sui generis” e straordinariamentecoinvolgente che affascina anche i meno intenditori e che trascina quasi come in unlungo viaggio senza limiti e senza tempo… un pò come quello che il gruppo insegue,incuriosito e travolto dal desiderio incontenibile di scoprire gusti, tradizioni, folclore,

    Il Caleidoscopio delle Madonie - Bompietro. Gli “Agricantus”... http://www.ilcaleidoscopio.info/Notizie_bompietro__agricant...

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    AGRICANTUS PRESS 2014 - PAGE n°18

    identità popolari in tutto il mondo. Il loro modo di fare musica è uno studio quasiragionato di esperienze e culture diverse, tradotte poi in suoni e melodie “indefinibili” e“indescrivibili” che si lasciano assaporare e immergono in un vortice di sensazioni chemettono ali alla fantasia, in una armonia centripeta e vibrante che accarezza i pensieri.

    Vasto il loro repertorio, recente l’album Turnari, straordinaria l’interpretazione tra l’altrodi 'Nsunnai eUommene, di grande attualità e che richiama al dibattuto tema delFemminicidio. Interpretazioni spettacolari come spettacolare la melodia di suoni dellabravissima Federica Zammarchi che collabora con il gruppo dal 2013, come arrangiatricee cantante. A “firma Agricantus anche importanti colonne sonore: Placido Rizzotto e IlFiglio della luna, diverse le iniziative a carattere divulgativo e culturale, di interesseartistico e sociale anche rivolto alle scuole. Musica colorata, quasi un arcobaleno distrumenti a fiato, di bassi, chitarra, violino, tamburi… , percussioni, batteria, un’effusionedi profumi… in musica! Singolari gli Agricantus che hanno reso la piccola Locati teatro diimportante spazio culturale e di grande spessore artistico, apprezzabile scelta delcomitato organizzatore che ha individuato pur nella leggerezza dei programmi estivi, unameritevole alternativa di qualità. “Il canto del campo di grano”, “Agricantus”, in un’isolala nostra che crede ancora nella risorsa di quella Madre Terra, Pacha Mama, che in fondocontinua a rappresentare la forza ed il futuro. Gli artisti: Mario Rivera, Mario Crispi,Federica Zammarchi, Giovanni Lo Cascio, Giuseppe Grassi; Special Guest: MassimoLaguardia (tammorre), Enzo Rao (violino), Giuseppe Panzeca (guimbrì). Il gruppoesordisce in Sicilia negli anni ’70 e dopo anni di tournée e di produzioni discografiche, la“divisione” dal 2004 al 2008 per la ripresa nel 2013. Collaborazioni che nel tempo sonocambiate, si sono evolute ed arricchite di professionalità e di esperienze, comel’importante riconoscimento de “Il globo d’oro ‘97” come migliore colonna sonora per ilfilm “Bagno turco” di Ferzan Ozpetek. Altri concerti previsti in Sicilia: il 17 agosto aBuccheri per il MedFest 2014 ed il 22 agosto a Trabia. Il loro viaggio musicale inizia conla musica sudamericana, in particolare la musica andina; vicini soprattutto alla poesia edalle tradizioni siciliane, prosegue per loro anche un repertorio di musica “etnica” checontribuisce alla diffusione della musica del nostro meridione. Composizioni musicali chesi evolvono e perfezionano con una combinazione ed un accostamento di generi Worldfusion music, con un’assonanza ed un’armonia unica ed inconfondibile.

    Per Mario Crispi la cultura è da ritenersi “merce di scambio” ed in questo il loro faremusica rappresenta sicuramente una cospicua trasmissione di messaggi e contenutiartistici coinvolgenti e pregnanti. “La Sicilia come metafora” si potrebbe sostenere,afferma Crispi citando Sciascia. “ Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia...” per dirlaancora con Sciascia…, ma ancora “tutto il mondo va diventando Sicilia … e tutta la Siciliava diventando mondo” con gli Agricantus. Appassionata e travolgente anche la dedizionealla musica e al gusto artistico per Mario Rivera che ritiene si possa costruire un percorsodi crescita artistica nel mondo giovanile e con fermezza concepisce l’identità el’appartenenza alle proprie radici un punto di forza da non perdere di vista e veicolo perallargare le proprie radici in una globalità che rende l’uomo un vero “cittadino delmondo”.

    Entrambi fondatori del gruppo, autodidatti e grandi “sognatori”, hanno creduto in unprogetto che continua ad evolversi, si arricchisce e contagia positivamente il mondoartistico e intellettuale. Federica Zammarchi è la presenza femminile, quasi“dada” nell’accezione dadaistica del termine e fulcro del gruppo con la sua originalità epersonalità che concentra l’attenzione e comunica profondamente i suoi messaggi vocali.

    Con intensi e sentiti applausi e la richiesta del bis finale il pubblico di Locati ha salutatol’esibizione, con l’entusiasmo di chi ha saputo indubbiamente assaporare ed apprezzare icontenuti dello spettacolo.

    LIVE REPORT- Agricantus Ossigeno FestivalRM–19-9-2014 JUST KIDSMAGAZINEBinder1.pdf1 Maggio/ anche gli Statuto e il ritorno degli Agricantus al Concertone - AdnkronosRockerillaGiugno2014TurnariAgricantus - Turnari - L'Isola della Musica ItalianaRitmi meticci di Sicilia Il ritorno degli Agricantus con una nuova formazione Agricantus Turnari Cni - l'Unità.itRepubblicaPa08062014Agricantus – Turnari (BlogfoolkAgricantus, il ritorno dopo sei anniEcco la world music «made in Sicilia» - Giornale di SiciliaGLI AGRICANTUS "RECUPERIAMO IL DIALETTO NELLE CANZONI" - la Repubblica.itMusic'Arte / AGRICANTUS TURNARI ( Compagnia Nuove Indye)MUSICA/ “Turnari” degli Agricantus - CheDonna.itQDomenicaDellaLucania2Il Caleidoscopio delle Madonie - Bompietro. Gli “Agricantus” a Locati per la festa di Maria SS. del Rosario. Esperienze e culture diverse tradotte in suoni e melodie che mettono ali alla fantasia