L’Italia con l’ONU contro la fame nel mondo · neo altruismo di inusitate proporzioni, diviene...

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agricoltura e dialogo fra culture MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA MULTILATERALE COORDINAMENTO POLO ONU SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SOTTO L’ALTO PATRONATO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA L’Italia con l’ONU contro la fame nel mondo L’Italia con l’ONU contro la fame nel mondo L’Italia con l’ONU contro la fame nel mondo L’Italia con l’ONU contro la fame nel mondo Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per l’editoria l’ informazione e

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DIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA MULTILATERALE

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L’Italia con l’ONUcontro la fame nel mondo

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L’Italia con l’ONUcontro la fame nel mondo

Presidenza del Consiglio dei MinistriDipartimento per l’editorial’informazione e

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con la partecipazione di:

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

MINISTERO DELL’INTERNO

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE E DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

MINISTERO DELL’AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO

ISTITUTO AGRONOMICO PER L’OLTREMARE

ISTITUTO POLIGRAFICO E ZECCA DELLO STATO

POSTE ITALIANE S.P.A.ISTITUTO NAZIONALE DI RICERCA PER GLI ALIMENTI E LA NUTRIZIONE

COMMISSIONE ITALIANA PER L’UNESCOCOMMISSIONE NAZIONALE PER IL PIOPPO

CONFERENZA DEI RETTORI DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FIRENZE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA

UNIVERSITÀ DI MESSINA

REGIONE LAZIO

UNIONE DELLE PROVINCE D’ITALIA

PROVINCIA DI ROMA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI COMUNI ITALIANI

COMUNE DI ROMA

A.SSO.FARM.ASSOCIAZIONE ONG ITALIANE

COBASE

ISTITUTO ITALIANO NUOVE TENDENZE

FONDAZIONE UNIVERITAS ITALICA

RAIMEDIASET

TELECOM ITALIA S.P.A.

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Sotto l’Alto Patronatodel PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

CELEBRAZIONI UFFICIALI ITALIANE

PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE 2004

Agricoltura e dialogo fra culture

L’Italia con l’ONUcontro la fame nel mondo

Coordinate dal Ministero degli Affari EsteriDIREZIONE GENERALE PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA MULTILATERALE

COORDINAMENTO FAO / IFAD / PAM (POLO ONU - ROMA)

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Ancora oggi più di 850 milioni di per-sone in tutto il mondo soffrono la fame,circa 24 mila persone muoiono ogni gior-no per malnutrizione o cause ad essa cor-relate, il 10% dei bambini che vivono inpaesi in via di sviluppo muoiono prima diaver compiuto cinque anni. Peraltro la sot-toalimentazione interessa un numero anco-ra superiore di persone: oltre 2 miliardi,circa un terzo della popolazione mondia-le. Una larga parte dell’umanità apparecondannata alla fame ed alla sofferenza.

La maggior parte dei decessi per famenon sono causati da carestie e guerre, madalla cattiva distribuzione delle risorse che

rappresenta la principale causa dell’estrema povertà e della malnutrizione cro-nica, in cui versano centinaia di milioni di individui. Non è sufficiente aumen-tare la produzione alimentare, ma bisogna combattere la lotta alla fame supiani paralleli: da una parte sviluppare l’agricoltura soprattutto nelle aree rura-li e, dall’altra, correggere gli effetti distorsivi del processo di globalizzazione.

A tale scopo l’Italia si è posta come dovere morale l’impegno di inter-venire per combattere la povertà e la fame ad ogni livello, bilaterale, multi-laterale e multi-bilaterale. I numerosi programmi di collaborazione con leOrganizzazioni Internazionali del Polo agro-alimentare delle Nazioni Unite- FAO, IFAD, PAM – così come gli altri Istituti internazionali di ricerca che ilnostro Paese ospita (quale ad esempio l’IPGRI), evidenziano come l’opera-to dell’Italia sia motivato da una forte determinazione nel trovare soluzioniin grado di ridurre le profonde disuguaglianze, economiche e sociali, nellearee più emarginate del mondo.

Simbolo di tale impegno sono le Celebrazioni Ufficiali Italiane dellaGiornata Mondiale dell’Alimentazione, che venne istituita nel 1945 in occa-sione della fondazione della FAO. L’anno 2005, dedicato ad “Agricolturae dialogo fra culture”, vuole porre l’attenzione non solo sulla questione ali-mentare, ma anche sulla rilevanza del dialogo interculturale tra i Paesi in viadi sviluppo.

Occorre infatti combattere insieme l’intolleranza, incoraggiando il con-fronto delle idee e il dialogo tra le culture, ricordando sempre che la mise-ria non può giammai condurre a giustificare il ricorso al terrorismo, il qualeesaspera i problemi che sostiene di voler risolvere.

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Le calamità naturali e le tragedie umane sono un banco di prova dovele diversità etniche, culturali, religiose possono positivamente integrarsi conil mutuo dialogo e la solidarietà. Con la forte carica emotiva delle sue imma-gini drammatiche, il maremoto che ha sconvolto l’Oceano Indiano il 26dicembre scorso ha dimostrato come la sensibilizzazione pubblica inneschidei processi virtuosi in cui lo scambio di conoscenze, unito ad uno sponta-neo altruismo di inusitate proporzioni, diviene la risposta vincente per supe-rare anche le più gravi tragedie.

L’attività di sensibilizzazione sul territorio acquista, dunque, una dimen-sione più ampia, non solo geograficamente ma anche culturalmente, perchéintegra nuovi soggetti con l’obiettivo di renderli consapevoli e partecipi dinuovi, comuni percorsi.

Con le Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondialedell’Alimentazione 2005, l’Italia vuole rinnovare il convinto e concreto soste-gno alla lotta contro la fame nel mondo, che costituisce il principale tra gliobiettivi della Dichiarazione del Millennio, promuovendo un ricco program-ma di iniziative che hanno luogo, da ottobre a dicembre, sotto l’AltoPatronato del Presidente della Repubblica. In tal senso, l’Italia è l’unicopaese che, recependo il messaggio della FAO nella sua accezione più pro-fonda, ha deciso che le Celebrazioni si svolgessero sull’arco di due mesi inmodo da permettere una più ampia e capillare sensibilizzazione dell’opi-nione pubblica, soprattutto quella più giovane.

Le Celebrazioni della Giornata Mondiale dell’Alimentazione avvengo-no quest’anno un mese dopo il “Major Event” delle Nazioni Unite a 5 annidalla Dichiarazione del Millennio, che ha visto il Governo Italiano assume-re concreti impegni per il perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo delMillennio. Il ruolo dell’Italia nella lotta contro la fame nel mondo bene siinquadra nello sforzo complessivo volto alla eliminazione della povertàassoluta sul pianeta.

Gianfranco Fini

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L’ITALIA E LA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE 2005

La lotta contro la fame nel mondo coinvolge in maniera diretta tutti ipopoli e, proprio in considerazione dell’importanza che essa riveste,l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura hadedicato l’anniversario della propria fondazione, avvenuta il 16 ottobre1945, alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Celebrata da 25 anni inpiù di 150 Paesi del mondo, tale manifestazione intende perseguire unamaggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica sul problema della sot-toalimentazione, che affligge ancora oggi una larga parte della popolazio-ne mondiale. Circa 850 milioni di persone, di cui 200 milioni di bambinisotto i cinque anni, non sono in grado di avere un’alimentazione sufficienteper soddisfare neppure i propri bisogni energetici di base. Per mettere finea questo cancro dell’umanità, è necessario garantire l’accesso di ogni indi-viduo, e in ogni momento, ad alimenti sicuri e sufficienti dal punto di vistanutritivo, necessari per una vita attiva e sana.

Quest’anno la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, in concomitanzacon la dichiarazione da parte dell’ONU del 2005 ad Anno Internazionaledel Microcredito, è dedicata ad “Agricoltura e dialogo fra culture”. La storiadell’agricoltura moderna, iniziata circa 10 mila anni fa, abbonda di esem-pi importanti di scambi tra culture, soprattutto nei momenti di maggioreespansione delle civiltà apportatrici di progressi tali da determinare l’au-mento delle produzioni agricole. Ma il dialogo interculturale non si limita aduna mera condivisione di tecnologie, sementi e specie animali. Molti popo-li, soprattutto quelli che fanno dell’agricoltura la propria attività principale,possiedono un importante patrimonio di credenze, valori e rituali religiosicorrelati al cibo e all’ambiente, che diventano importanti veicoli culturali e diconoscenza antropologica. Il dialogo interculturale tra i paesi in via di svi-luppo che si trovano ad affrontare problemi alimentari e agricoli simili è piùche mai fondamentale. La cooperazione Sud-Sud sotto forma di condivisio-ne di conoscenze e tecnologie ha avuto finora come esito il trasferimento dinumerose soluzioni adatte alle condizioni locali.

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L’Italia, rinnovando la sua vocazione istituzionale di sede delleOrganizzazioni Internazionali del Polo agroalimentare, intende rafforzare ilsuo impegno per mantenere i propositi che i Paesi hanno espresso sotto-scrivendo gli Obiettivi del Millennio, per contribuire, attraverso la condivi-sione delle informazioni, l’attenzione e la partecipazione alle attività, agarantire il diritto fondamentale di tutti gli esseri umani ad essere liberi dallamorsa della fame.

Le Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondialedell’Alimentazione 2005, che si svolgono da ottobre a dicembre sotto l’AltoPatronato del Presidente della Repubblica, vogliono testimoniare la nostravolontà di raccogliere il grido di aiuto dei Paesi poveri, che non può e nondeve rimanere inascoltato. Esse prevedono un vasto programma di manife-stazioni e di iniziative culturali e sociali di notevole rilievo, quali mostre, con-vegni, tavole rotonde e concorsi rivolti agli studenti. Tali eventi mirano a sot-tolineare il forte coinvolgimento dell’Italia nella lotta contro la fame nelmondo, che avviene anche attraverso l’importante contributo offerto allaFAO, simbolicamente rappresentato dalla donazione da parte del GovernoItaliano dell’opera bronzea “Il seme che germoglia” realizzata dallo sculto-re Roberto Joppolo, alla più grande Agenzia delle Nazioni Unite, in occa-sione del sessantesimo anniversario della sua nascita.

Anche quest’anno, saranno emessi, da Telecom Italia e dalle PosteItaliane, una speciale carta telefonica e un annullo speciale celebrativi dellaGiornata Mondiale dell’Alimentazione, recanti il logo creato ad hoc da unodei più grandi artisti contemporanei, il Maestro Giovanni Kounellis. Infine,RAI e MEDIASET realizzeranno uno spot dedicato al tema in modo da sot-tolineare l’alto coinvolgimento del Governo Italiano e il suo costante impe-gno nel contrastare quello che potremmo definire un vero e proprio “tsuna-mi umano”.

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LA COOPERAZIONE ITALIANA PER LO SVILUPPO AGRICOLO IN RAPPORTO ALLE CONOSCENZE TRADIZIONALI ED ALLE MODERNE TECNICHE DI COLTIVAZIONE

La Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite costituisce la grandesintesi della rotta che la Comunità internazionale si è data per contribuirealla soluzione dei nodi della pace e dello sviluppo nel Terzo Millennio.L’Italia ha dato un forte sostegno alla Dichiarazione del Millennio fin dallafase preparatoria, agendo sulla base dello stretto collegamento che esistenella realtà tra la fame e la povertà.

Giustamente questo riconoscimento si è tramutato nella chiara definizio-ne del Primo Obiettivo del Millennio. La riduzione di metà della povertà edella fame nel mondo entro il 2015 costituisce la base delle strategie di svi-luppo che devono essere perseguite da parte della comunità internazionalee di tutti i Paesi.

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione fornisce l’occasione perricordare, a giusto titolo, che la sicurezza alimentare costituisce, insiemead educazione e salute, uno dei tre pilastri fondamentali delle azioni inter-nazionali di sviluppo. Si tratta di obiettivi strettamente correlati ed il lororaggiungimento richiede un’azione sinergica che abbia sempre presentelo stretto rapporto che li lega.Il tema prescelto per la celebrazione dellaGiornata Mondiale dell’Alimentazione 2005 - Agricoltura e Dialogo fraCulture – permette di mettere nella giusta luce alcuni aspetti essenziali del-l’azione che la Cooperazione italiana allo Sviluppo porta avanti nel qua-dro di una strategia coerente con gli Obiettivi del Millennio.

L’Italia ha ribadito in tutte le sedi la necessità di mantenere una visioned’insieme lucida e coerente della direzione complessiva della strada da per-correre verso il dimezzamento della povertà e della fame a fronte di un pro-blema, quello dello sviluppo rurale, reso estremamente complesso dallapovertà e dal sottosviluppo diffusi soprattutto nelle aree rurali, dalle situazio-ni di isolamento e di marginalizzazione del mondo contadino e dal fatto chel’attività agricola costituisce l’unica fonte di sostentamento delle persone piùpovere. La Cooperazione italiana ha sempre riservato una costante atten-zione e fornito sostegno alle comunità agricole locali, in quanto strumenti pri-mari di un autentico sviluppo sostenibile in campo agricolo. A tale azione siè accompagnato un crescente impegno finanziario a sostegno delle attivitàdel polo romano delle Nazioni Unite per lo sviluppo agricolo: 100 milionidi euro al Trust Fund della FAO per la sicurezza alimentare, 36 milioni di dol-lari per il sesto rifinanziamento dell’IFAD e 48 milioni di dollari, solo nel2004, al Programma Alimentare Mondiale.

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Nei confronti delle comunità agricole locali l’intervento dellaCooperazione italiana, sia sul piano bilaterale che in collaborazione con leorganizzazioni del polo romano, ha seguito il duplice intento di valorizzare,da un lato, le tecniche tradizionali di coltivazione più adatte alle condizionilocali e, dall’altro, di inserire queste tecniche, per potenziarle, nei trasferimentidi nuove tecnologie e conoscenze a favore delle stesse comunità.

In Bolivia, è in corso di attuazione un piano di comunicazione rurale perpromuovere la gestione sostenibile delle risorse naturali e lo sviluppo agri-colo in un’area che abbraccia 11 municipalità.

In Laos, nelle provincie di Champassak e di Luan Prabang, l’attività siconcentra sul rafforzamento dei sistemi agricoli sostenibili per la produzioneortofrutticola, incoraggiando la diversificazione delle coltivazioni e promuo-vendo la generazione di reddito per la popolazione locale nonché la for-mazione dei formatori locali.

In Albania, si assistono i singoli coltivatori o le associazioni agricolenello sviluppo delle catene alimentari relative ai settori lattiero-caseario, orto-frutticolo, vitininicolo e olivicolo.

In Vietnam, nella provincia di Quang Nam, si mira ad accrescere lacapacità degli agricoltori di utilizzare dei sistemi agroforestali efficienti edorientati al mercato, incrementando la produttività a breve e lungo termineattraverso l’introduzione di specie arboree ed erbacee idonee.

In Ghana, l’obiettivo è di migliorare le pratiche agricole inerenti alla pro-duzione del pomodoro e di migliorarne la trasformazione, il controllo quali-tativo e la commercializzazione.

Nella Corea del Nord, un progetto di sicurezza alimentare vuolemigliorare il controllo delle risorse idriche e accrescere la produzione agri-cola, rafforzando in parallelo le capacità gestionali di tre cooperative agri-cole che comprendono 2000 famiglie nella zona rurale intorno aPyongyang.

In questo anno, che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha pro-clamato “Anno Internazionale del Microcredito”, la Cooperazione italianaha assegnato al Fondo Internazionale delle Nazioni Unite per lo SviluppoAgricolo (IFAD) un contributo straordinario di 5 milioni di euro per iniziativedi microcredito a favore di cooperative di agricoltori nei PVS. Il microcredi-to può divenire uno strumento formidabile per accrescere la produttività e laqualità della produzione delle cooperative agricole ed aprire ad esse la stra-da dei mercati esportazione.

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Attraverso i contributi al Programma Alimentare Mondiale laCooperazione italiana concorre all’obiettivo che l’Organizzazione si èposta di raggiungere con i programmi di alimentazione scolastica 32 milio-ni di bambini nei PVS entro la fine dell’anno e 50 milioni entro il 2008.L’aiuto alimentare utilizzato per l’alimentazione dei bambini nelle mense sco-lastiche contribuisce a migliorare lo status nutrizionale, aumentare il tasso difrequenza scolastica, elevare la qualità della partecipazione e, attraverso ilcontrollo del cibo, risolvere i problemi sanitari delle comunità agricole.Laddove l’aiuto è acquistato in loco, serve di stimolo alla crescita della pro-duzione alimentare locale.

Insieme con la FAO la Cooperazione italiana ha avviato esperienzepilota per l’educazione della popolazione rurale, come in Mozambico,dove l’82 per cento della popolazione abitante nelle aree rurali risulta pergran parte analfabeta. L’analfabetismo ostacola la capacità di essere degliagricoltori produttivi, aperti alle innovazioni, e mina le possibilità di parte-cipare attivamente alle iniziative di sviluppo. La proposta progettuale vuolecolmare la lacuna esistente tra l’educazione della popolazione urbana equella rurale ed è rivolta in particolare alle donne, che risultano le più col-pite dall’analfabetismo. Esiste inoltre l’esigenza di assistere il governo nellaelaborazione di piani di sviluppo decentralizzati che promuovano l’acces-so ad una educazione di base di qualità, a beneficio delle popolazioni rura-li. L’obiettivo principale riguarda il rafforzamento delle capacità istituzionalia livello provinciale, per pianificare l’educazione delle popolazioni ruraliche risponda alle esigenze di bambini e adulti ed in particolare delle donnedella provincia di Inhambane.

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L’ Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione el’Agricoltura (FAO), lunedì 17 Ottobre 2005 celebrerà il 60°anniversario della sua fondazione, avvenuta il 16 ottobre 1945,

a Quebec City, in Canada. In questa occasione sarà commemorato ancheil 25° anniversario della Giornata mondiale dell’alimentazione.

La FAO, è una delle più grandi agenzie specializzate del sistema delleNazioni Unite e svolge il ruolo di organizzazione – guida per l’agricoltura,le foreste, la pesca e lo sviluppo rurale. Come organizzazione intergover-nativa, la FAO conta 187 paesi membri oltre ad una organizzazione mem-bro, la Comunità Europea.

La FAO è governata dalla Conferenza dei paesi membri, che si riunisceogni due anni per esaminare il lavoro svolto e per approvare il Programmadi lavoro e il bilancio per il biennio successivo. La Conferenza elegge ancheil Direttore Generale dell’agenzia.

Il dott. Jacques Diouf, attuale Direttore generale, ha iniziato il suo man-dato di sei anni nel 1994 ed è stato rieletto per un secondo mandato ini-ziato nel gennaio 2000. L’Organizzazione impiega più di 3 450 personeripartite tra la sede centrale di Roma e cinque uffici regionali, cinque ufficisubregionali, cinque uffici di collegamento e oltre 78 uffici nei paesi in viadi sviluppo.

Le principali attività della FAO sono:

1) Assistenza allo sviluppo: l’Organizzazione fornisce un aiuto concretoai paesi in via di sviluppo attraverso un’ampia gamma di progetti di assi-stenza tecnica.

2) Informazione: l’Organizzazione raccoglie, analizza, interpreta e dif-fonde informazioni sulla nutrizione, l’agricoltura, le foreste e la pesca.

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3) Consulenza ai governi: utilizzando la vasta rete di informazione e l’e-sperienza del suo personale, l’Organizzazione fornisce consulenze sullapolitica e la pianificazione agricole, sulle strutture amministrative neces-sarie allo sviluppo, incluse le strategie nazionali per lo sviluppo rurale,sull’incremento della sicurezza alimentare la riduzione della povertà.

4) Foro neutrale: l’Organizzazione rappresenta un foro neutrale nell’am-bito del quale tutti gli stati possono incontrarsi per discutere e formularele strategie per far fronte ai maggiori problemi alimentari e agricoli.

La FAO è impegnata in prima linea nella lotta contro la fame e la mal-nutrizione che, nei paesi in via di sviluppo, affliggono più di 850 milioni dipersone. La fame è un grande ostacolo al progresso degli individui e dellasocietà e senza opportuni interventi, con le morti e le malattie che ne con-seguono, si trasmette da una generazione all’altra. Per far scomparire lospettro della malnutrizione nel mondo la FAO ha convocato il VerticeMondiale sull’Alimentazione (Roma, 13-17 novembre 1996) e il VerticeMondiale sull’Alimentazione: cinque anni dopo (Roma, 10-13 giugno2002).

In queste occasioni gli Stati, presenti al massimo livello politico, hannopreso l’impegno concreto di ridurre della metà il numero delle persone mal-nutrite nel mondo entro il 2015.

La FAO organizza anche altri eventi allo scopo di aumentare la consa-pevolezza da parte dell’opinione pubblica sul problema della fame nelmondo e richiamare l’attenzione sulla necessità di garantire sicurezza ali-mentare per tutti. Tra questi eventi, vi è la Giornata mondiale dell’alimenta-zione, che, oramai da venticinque anni, viene celebrata in tutto il mondo il16 ottobre. Il tema della Giornata mondiale dell’alimentazione di quest’annoè “Agricoltura e dialogo fra culture”. Tale argomento, vuole essere un ricono-scimento al contributo offerto dalle diverse culture all’agricoltura mondiale eribadire che il dialogo sincero tra culture è il presupposto per progredire nellalotta contro la fame e il degrado ambientale. Nel corso della storia il movi-mento interculturale di colture e specie di bestiame rivoluzionò la dieta del-l’uomo e contribuì a ridurre la povertà. Molti insegnamenti si possono trarredall’esempio di culture che lottano per nutrire una popolazione in crescitasenza compromettere le risorse naturali a scapito delle generazioni future. Siha un dialogo tra culture, nel senso più ampio di questa espressione, ogniqualvolta individui di culture diverse si incontrano e ascoltano i punti di vistaaltrui. La Giornata mondiale dell’alimentazione offre a livello locale, nazio-

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nale e internazionale l’opportunità di portare avanti tale dialogo e di intensi-ficare la solidarietà. L’ingegnosità umana e culturale, una corretta visione, lacreazione di partenariati e le varie forme di aiuto, tra cui quello della FAO edella comunità internazionale, possono senza dubbio contribuire al raggiun-gimento della sicurezza alimentare per tutti.

Nel quadro della celebrazione della Giornata mondiale dell’alimenta-zione s’inserisce la campagna annuale della FAO: TeleFood.

L’obiettivo di TeleFood consiste, attraverso spettacoli, concerti e altremanifestazioni, tra cui la Partita del Cuore, nel richiamare l’attenzione sul fla-gello della fame e nel mobilitare le risorse per centinaia di progetti, controtale drammatico fenomeno. Centinaia di eminenti personalità del mondodella scienza, della cultura, dello spettacolo, dello sport e della politicahanno dato sin dall’inizio di TeleFood nel 1997 il loro appoggio contri-buendo a portare alla ribalta il problema della fame. Tra loro vi sono: gliattori Sophia Loren, Antonio Banderas, e Jeremy Irons, le stelle sportiveMichael Chang, Carlos Moya e Ronaldo, i musicisti Lofti Bouchnack, PhilCollins, Cesária Évora, Peter Gabriel, B. B. King e il cantante LucianoPavarotti.

A queste celebrità, sono venute ad aggiungersi altre eminenti personali-tà di fama internazionale che fanno parte del Programma degliAmbasciatori della FAO iniziato nel 1999, il cui scopo principale è di atti-rare l’attenzione del pubblico e dei mezzi di comunicazione sull’inaccetta-bile situazione di più di 850 milioni di persone che continuano a soffrire difame cronica e di malnutrizione in un momento di abbondanza senza pre-cedenti. Gli Ambasciatori della FAO, che con il loro talento e la loro influen-za coinvolgono persone di ogni età ed estrazione sociale nella campagnacontro la fame nel mondo, sono: il Premio Nobel italiano Rita LeviMontalcini, i cantanti Dee Dee Bridgewater, Miriam Makeba, YoussouN’Dour, Magida Al Roumi, Gilberto Gil, Mory Kanté, Dionne Warwick,Noa, Oumou Sangaré, Al Bano Carrisi, e Massimo Ranieri (cantante e atto-re); il musicista raï Khaled, la band di rock latino Maná; le attrici GinaLollobrigida e Gong Li; Miss Universo 2002 Justine Pasek; la vincitrice olim-pionica della medaglia d’oro di atletica leggera Debbie Ferguson, i cam-pioni di calcio Roberto Baggio e Raúl González, la ballerina classica CarlaFracci e la “Nazionale Italiana Cantanti”.

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I l dott. Jacques Diouf (del Senegal, nato il 1 Agosto 1938) uida laFAO dal gennaio 1994 ed è stato rieletto nel 1999 per un secondomandato di sei anni. Il dott. Diouf è il primo Direttore Generale di ori-

gini africane dalla fondazione della FAO nel 1945.

Dal 1991 al 1993 il dott. Diouf è stato Ambasciatore allaRappresentanza Permanente del Senegal presso le Nazioni Unite, NewYork. Precedentemente a quell’incarico, dal 1985 al 1990, è statoSegretario Generale della Banca Centrale per gli Stati dell’AfricaOccidentale, Dakar (Senegal).

Dal 1984 al 1985 ha lavorato come Consigliere del Presidente eDirettore Regionale del Centro Internazionale per la Ricerca sullo Sviluppo,Ottawa (Canada). È stato anche Membro del Parlamento in Senegal dal1983 al 1984.

Dal 1978 al 1983 ha rivestito la carica di Segretario di Stato per laRicerca scientifica e tecnologica del Governo Senegalese. Tra il 1965 e il1977 è stato Segretario Esecutivo del Consiglio africano delle Arachidi primae, poi dell’Associazione per lo Sviluppo risicolo dell’Africa occidentale.

Il dott. Diouf ha conseguito un Dottorato in Scienze sociali del mondorurale (Economia Agricola) presso l’Università della Sorbona, Parigi e unMaster in Agronomia Tropicale presso la Scuola Nazionale d’ApplicazioneAgronoma Tropicale, Nogent-Parigi (Francia). Inoltre ha ricevuto svariatimeriti, decorazioni, riconoscimenti e lauree ad honorem in molti paesi delmondo. È sposato con cinque figli e parla francese, inglese e spagnolo.

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I l Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) è un’agenziaspecializzata delle Nazioni Unite con il mandato di eliminare lapovertà e la fame nei paesi in via di sviluppo. Attraverso donazioni e

prestiti a tassi agevolati, l’IFAD promuove e finanzia progetti che mettono ipoveri delle aree rurali in condizione di sconfiggere la povertà.

Attualmente sono in corso circa 200 progetti e programmi di sradica-mento della povertà sostenuti dall’IFAD, del valore di sei miliardi e mezzo didollari statunitensi. In queste attività l’IFAD ha investito circa tre miliardi di dol-lari. Al finanziamento hanno partecipato diversi partner, compresi governi,donatori e soggetti del mondo povero rurale. Da quando ha iniziato ad ope-rare nel 1978, l’IFAD ha investito otto miliardi e mezzo di dollari in 677 pro-getti in 115 paesi e territori in tutto il mondo.

I progetti dell’IFAD hanno aiutato più di 250 milioni di piccoli agricolto-ri, pastori, pescatori, braccianti senza terra, artigiani e popolazioni indige-ne a migliorare le proprie condizioni di vita e quelle delle loro famiglie.

Spianare la strada allo spirito di iniziativa

Lavorando a stretto contatto con i poveri delle aree rurali per compren-dere quali siano le loro aspirazioni e gli ostacoli che essi si trovano di fron-te, i progetti dell’IFAD contribuiscono a ridurre la povertà in alcuni dei luoghipiù isolati ed ecologicamente più fragili della terra e tra le persone più indi-genti ed emarginate.

L’IFAD è impegnato insieme ai poveri delle aree rurali, a governi, dona-tori, organizzazioni non governative e molte altre controparti nella lotta percambiare le condizioni e i meccanismi alla base della povertà. I suoi pro-getti garantiscono ai poveri delle aree rurali maggiore accesso a quelle risor-se che altre persone in tutto il mondo utilizzano per migliorare le proprie con-dizioni di vita e che molti danno per scontate:

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� Indiscussi diritti di proprietà e accesso a terra, acqua e risorse naturali.

� Mercati in cui comprare e vendere prodotti.

� Servizi finanziari per il risparmio e il credito.

� Tecnologia, ricerca, competenza e conoscenza per poter cogliere leopportunità.

� Voce in capitolo sulle decisioni e nella scelta delle politiche che influen-zeranno la loro vita.

Grazie a questo tipo di sostegno, i poveri delle aree rurali possonoavviare piccole imprese, aumentare la produttività agricola, prendersi mag-giore cura dei propri bambini e dare loro un’istruzione migliore e formarecomunità più forti e in grado di affrontare le avversità, meno vulnerabili alleminacce rappresentate da fame, malattie, catastrofi naturali e guerre.

Piú potere decisionale ai poveri delle aree rurali

Il lavoro dell’IFAD si basa sulla profonda convinzione che, per elimina-re davvero la povertà, sia necessario che i poveri che risiedono nelle areerurali possano gestire la propria vita e decidere del proprio destino. Troppospesso, essi hanno poca o nessuna voce in capitolo sulle decisioni e nellascelta di politiche che influenzano le loro vite e contribuiscono a perpetua-re le condizioni di povertà in cui si trovano. Poter far sentire la propria voceè importante per lo sviluppo umano come saper leggere o godere di buonasalute.

Uno degli obiettivi prioritari dell’IFAD è offrire assistenza ai poveri dellearee rurali per favorire lo sviluppo e il rafforzamento delle loro organizza-zioni, in modo che essi abbiano la possibilità di difendere i propri interessie abbattere gli ostacoli che impediscono a molti – in particolare alle donne– di migliorare le proprie condizioni di vita.

In tutto il mondo, 1,2 miliardi di persone vivono in condizioni di pover-tà assoluta: di queste 900 milioni risiedono nelle aree rurali. L’IFAD colla-bora al raggiungimento dell’obiettivo di sviluppo stabilito dal Vertice delMillennio di dimezzare entro il 2015 il numero di quanti vivono in condi-zioni di povertà assoluta e soffrono la fame.

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L ennart Båge, di nazionalità svedese, è stato eletto Presidente delFondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) nel febbraio2001 dal Consiglio dei Governatori del Fondo e rieletto nel feb-

braio 2005 per il secondo mandato.

Lennart Båge che ha quasi 30 anni di esperienza nel campo dello svi-luppo internazionale, è sempre stato impegnato attivamente nel sistema delleNazioni Unite e delle istituzioni finanziarie internazionali.

In seno al Ministero degli Affari Esteri svedese, Lennart Båge è statoCapo del Dipartimento per la cooperazione allo sviluppo internazionale. Èstato Responsabile della politica e del bilancio per il programma di coope-razione e sviluppo internazionale, con un bilancio equivalente a 1.6 miliar-di di dollari, e per le relazioni con l’Unione Europea e con le istituzioni finan-ziarie internazionali.

Lennart Båge è stato altresì Vice-capo dell’Associazione svedese per loSviluppo Internazionale (IDA), Vice-presidente del DAC/OECD e Vice-Governatore della Svezia presso le banche di sviluppo interamericana, asia-tica e africana e Vice-presidente del Consiglio dei Governatori dellaFondazione “African Capacity Building” (ACBF).

Durante tutta la sua carriera, Lennart Båge ha focalizzato la sua atten-zione su una varietà di temi legati al mandato dell’IFAD. Partecipa alle atti-vità dell’IFAD da più di quindici anni essendo stato Presidente del Consigliodei Governatori e Co-Presidente del Comitato Speciale sulle risorse delFondo e la sua governance.

Lennart Båge è il quarto Presidente dell’IFAD ed il primo di un paesedell’OECD. Sposato, con due figli, è laureato in economia pressol’Università di Stoccolma.

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I l PAM (Programma Alimentare Mondiale) è l’agenzia delle NazioniUnite, con sede a Roma, creata nel gennaio 1963 per combattere e,in prospettiva, eliminare la fame nel mondo. È la più grande organiz-

zazione umanitaria per gli aiuti alimentari. Nel 2002 ha condotto operazionidi emergenza e di sviluppo a favore di 113 milioni di persone in 80 paesi.

Il PAM combatte la fame su due fronti:

� L’emergenza – In ogni crisi, il PAM è in prima linea. La sua missione èdi fornire cibo a persone che hanno perso tutto a causa di conflitti o dis-astri naturali. Il PAM utilizza squadre di pronto intervento per combatte-re la fase più acuta delle crisi alimentari che affliggono le popolazioniin fuga dalla guerra o le vittime di inondazioni e siccità.

� Lo sviluppo – Il PAM utlizza l’aiuto allo sviluppo per sostenere chi soffredi malnutrizione cronica affinchè si rompa il circolo vizioso della fame edella povertà con l’obiettivo di conquistare l’autosufficienza. Attraversoprogetti innovativi a lungo termine, il PAM tenta di porre fine alla mal-nutrizione cronica che, nel mondo, mina la vita di troppi bambini. Lamalnutrizione rallenta la crescita fisica e mentale, impedendo ai bambi-ni di sviluppare a pieno il proprio potenziale.

Nel fornire l’aiuto alimentare, il PAM segue alcune linee-guida. Essesono:

a salvare la vita dei rifugiati e delle popolazioni coinvolte in situazioni diemergenza;

b migliorare la qualità della vita e il livello nutrizionale delle popolazionipiù vulnerabili nei momenti critici della loro esistenza;

c fornire assistenza nella realizzazione di beni materiali e favorire l’autono-mia delle popolazioni indigene e delle comunità, in particolare attraversoprogrammi che prevedono un ampio impiego di mano d’opera.

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In linea con il proprio mandato, che riflette anche il principio di univer-salità, il PAM continuerà a:

� utilizzare gli aiuti alimentari a sostegno dello sviluppo sociale ed eco-nomico;

� soddisfare le esigenze dei rifugiati e i bisogni alimentari che si creanoin molteplici situazioni di emergenza, assicurando il relativo supportologistico;

� promuovere la sicurezza alimentare mondiale secondo i suggerimentidelle Nazioni Unite e della FAO.

Il PAM ha dimostrato che l’aiuto alimentare è uno dei più efficaci stru-menti per lo sviluppo a lungo termine:

� Attraverso i progetti CIBO IN CAMBIO DI LAVORO i lavoratori vengo-no pagati con derrate alimentari per costruire strade o porti, ripararedighe, partecipare a progetti di riforestazione o avviare piccoli com-merci.

� I progetti di ALIMENTAZIONE SCOLASTICA sono un incentivo per le fami-glie a mandare a scuola i propri figli e figlie in paesi come l’Afghanistan,Haiti, il Mozambico. I bambini sanno che la frequenza scolastica garanti-sce loro un pasto e, con esso, l’energia necessaria per poter studiare. Il ciboè anche utilizzato come incoraggiamento alle donne incinte e ai bambiniin età pre-scolare a sottoporsi alle visite mediche.

� In numerosi paesi dell’Africa sub-sahariana e caraibica, specifici pro-getti tendono a migliorare la qualità della vita delle persone che vivonoin una situazione di insicurezza alimentare e sono affette da HIV/AIDS.Ad esse e alle loro famiglie il PAM fornisce, oltre al cibo per garantireun maggior apporto nutritivo, anche una serie di servizi che includono ilsostegno psicologico e le visite mediche.

Acquistando nei paesi in via di sviluppo la maggior parte delle derratealimentari destinate a tali progetti, il PAM non solo assiste i poveri ma stimolaanche l’economia di questi paesi.

L’aiuto alimentare funziona.

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N ell’aprile 2002, James T. Morris è diventato il decimo DirettoreEsecutivo del Programma Alimentare Mondiale (PAM) delleNazioni Unite e, dopo quattro mesi, è stato designato Inviato

Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan per le CrisiUmanitarie nell’Africa australe.

Per oltre 36 anni, James T. Morris ha saputo associare una brillante car-riera incentrata su grandi capacità gestionali a una vita privata al serviziodella collettività. Ha conseguito una laurea in Scienze Politiche pressol’Indiana University e un Master in Gestione Aziendale presso la ButlerUniversity. Ha anche ricevuto 11 lauree ad honorem, di cui l’ultima nel mag-gio 2005 dall’Università di Notre Dame, (USA).

Dopo aver prestato sevizio per sei anni nell’amministrazione comunaledi Indianapolis, principalmente come Capo del Personale del sindacoRichard Lugar, nel 1973 James T. Morris ha iniziato a lavorare in qualità didirettore dello sviluppo socale per la Lilly Endowment Inc., una delle princi-pali istituzioni di beneficienza americane dove ha ricoperto la carica di vice-presidente, vecepresidente esecutivo e, infine, di presidente, un incarico cheha mantenuto sino al 1989.

È sposato con Jacqueline Harrell Morris, ha tre figli e sei nipoti.

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L’ Istituto Internazionale per le Risorse Fitogenetiche (InternationalPlant Genetic Resources Institute - IPGRI) è la più grande orga-nizzazione internazionale ad occuparsi dell’utilizzo e della con-

servazione della biodiversità per l’agricoltura e la selvicoltura. Questadiversità deriva da un processo di selezione effettuato da generazioni diagricoltori su centinaia di migliaia di colture e dalle piante selvatiche chene derivano. Essa costituisce inoltre la materia prima con cui agricoltori escienziati riescono a sviluppare altre varietà e nuovi sistemi agricoli, alloscopo di garantire una maggiore sicurezza alimentare e mezzi di sussi-stenza più validi. La diversità deve tuttavia far fronte a quei fenomeni checaratterizzano la distruzione dell’ambiente, la sostituzione di colture ed altriancora che ne minacciano l’esistenza pur contenendo le informazioni gene-tiche necessarie per adeguarsi a condizioni ambientali in continuo muta-mento quali il riscaldamento del pianeta, la presenza di nuovi pesticidi,malattie, la siccità e le alluvioni.

I rapporti di collaborazione sono di fondamentale importanza per l’o-perato dell’IPGRI. La FAO e l’IFAD, organizzazioni internazionali delleNazioni Unite con sede a Roma, sono tra i più importanti collaboratoridell’IPGRI. L’obiettivo comune è quello di influire positivamente sulla vita dellepersone povere e sull’ambiente in cui viviamo oltre ad apportare una mag-giore forza nelle capacità e strumenti alle persone ed istituzioni con le qualie per le quali operiamo.

L’IPGRI svolge questo tipo di attività dal 1974, anno in cui è stato fon-dato sotto l’egida della FAO. Nel 2001 l’Istituto si è trasferito nella nuovasede, presso il parco scientifico di Maccarese, dove continua a promuove-re l’importanza della diversità per lo sviluppo. L’IPGRI è diretto dal Dr EmileFrison, cittadino Belga, che vanta una lunga esperienza nella conservazio-ne e nell’uso della diversità genetica a livello mondiale, in particolare neiPaesi in Via di Sviluppo.

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Diversità per il Benessere: la nuova strategia dell’IPGRI

La nostra Visione del futuro

Noi vediamo un mondo in cui l’umanità potrà godere di un maggiorebenessere grazie a redditi più alti, ad una maggiore sicurezza alimentareed una migliore nutrizione conseguite in maniera sostenibile e ad una mag-giore salute ambientale. Questo sarà possibile grazie alla conservazione edalla trasposizione dei benefici dell’agrobiodiversità nei sistemi agricoli eforestali.

La nostra visione racchiude in sé l’aspirazione dell’IPGRI: garantire chealla diversità agricola venga data l’importanza che merita, come fattore ingrado di migliorare la qualità di vita dell’umanità. Questo può essere otte-nuto raggiungendo gli obiettivi brevemente presentati nelle pagine cheseguono.

La Missione dell’IPGRI

L’IPGRI intraprende, incoraggia e sostiene la ricerca sull’uso e sulla con-servazione dell’agrobiodiversità, con particolare attenzione alle risorsegenetiche, per creare sistemi agricoli più produttivi, resilienti e sostenibili. Ilnostro scopo è di migliorare il benessere dell’umanità, in particolar mododelle popolazioni povere che vivono nei Paesi in Via di Sviluppo, aiutando-le a raggiungere la sicurezza alimentare, migliorarne la salute e l’alimenta-zione, aumentare i loro redditi e favorire la conservazione delle risorse natu-rali dalle quali dipendono. L’IPGRI collabora con partner in tutto il mondocosì da massimizzare l’impatto delle proprie attività, per sviluppare le com-petenze di tutti coloro che sono a vario titolo coinvolti (stakeholder) e perdare loro voce.

Al fine di organizzare, monitorare e valutare il proprio lavoro,l’IPGRI ha formulato una gerarchia degli obiettivi. All’apice c’è l’obietti-vo generale: garantire che le condizioni di vita dell’umanità, in partico-lar modo quelle delle popolazioni povere che vivono nei Paesi in Via diSviluppo, siano migliorate in modo sostenibile. Per fare questo l’IPGRIopera in armonia con la comunità mondiale, che ha adottato iMillennium Development Goals, contribuendo in special modo al rag-giungimento degli obiettivi relativi all’eradicazione della fame e dellapovertà, alla salute delle madri, alla mortalità infantile ed alla sosteni-bilità ambientale.

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Molte organizzazioni stanno lavorando con gli stessi fini. L’IPGRI contri-buirà attraverso il lavoro con i propri partner ed usando i propri esperti nelcampo delle risorse genetiche e dell’agrobiodiversità, per garantire che lefuture generazioni siano in grado di usare e conservare l’agrobiodiversità inmaniera ottimale. Ciò potrà essere ottenuto attraverso il conseguimento di seiobiettivi intercorrelati e coordinati.

Dimostrare i benefici sociali, economici ed ambientali derivanti dall’a-grobiodiversità

L’IPGRI lavorerà con i suoi partner per dimostrare i benefici dell’agro-biodiversità. Saranno sviluppati e migliorati metodi appropriati per far sì chegli agricoltori siano in grado di analizzare i problemi, identificare alternati-ve e possibili soluzioni. Tra le tematiche importanti, che necessitano di esse-re prese in considerazione, vi è il contributo dell’agrobiodiversità nell’au-mentare la sicurezza alimentare, nel migliorare l’alimentazione e nel garan-tire benefici e servizi ambientali.

Noi continueremo il nostro lavoro affinché le necessità di tutti gli attoridella catena produttiva che collega gli agricoltori ai consumatori siano sod-disfatte, promuovendo collaborazioni con organizzazioni non governative,con il settore privato e così via. Lavoreremo con i nostri partner affinché ibenefici dell’agrobiodiversità emergano e siano largamente applicati.

Garantire che l’agrobiodiversità sia conservata, qualificata ed usata permigliorare la produttività agricola

Quest’area comprenderà la formulazione di metodologie che consen-tiranno di utilizzare l’agrobiodiversità, al fine di sviluppare sistemi agrico-li e forestali più produttivi. Comprenderà l’elaborazione di tecniche dimonitoraggio dello stato della biodiversità nei sistemi produttivi ed i meto-di di miglioramento della conservazione in ambiente rurale. Includerà inol-tre la fornitura di assistenza tecnica agli attori locali, nazionali ed interna-zionali e l’identificazione e la divulgazione delle migliori pratiche. Questoper favorire l’uso più idoneo dell’agrobiodiversità. L’IPGRI provvederà,inoltre, a fornire un servizio globale di documentazione e di accesso all’in-formazione. L’Istituto, che continua ad avere un ruolo ben definito nelmiglioramento della produttività del banano e del platano (banano dacuocere), noce di cocco e cacao, rafforzerà ed incrementerà i propri sfor-zi nel settore.

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Generare le conoscenze sull’agrobiodiversità attraverso la ricerca e ren-derle disponibili

Il ruolo che l’agrobiodiversità può avere su alcune questioni cruciali èancora poco conosciuto. È necessario incrementare gli studi relativi e garan-tire che i risultati di tali studi siano largamente disponibili. Quest’area di lavo-ro identificherà quali temi di ricerca dovranno essere sviluppati e cercherà diinfluenzare l’agenda di ricerca a livello mondiale per ottenere che sia rico-nosciuto il valore dell’agrobiodiversità. Temi specifici di ricerca saranno indi-viduati insieme ai nostri partner, utilizzando approcci partecipativi e multidi-sciplinari.

Chi utilizza l’agrobiodiversità è fonte di informazioni preziose e di cono-scenze: l’IPGRI continuerà a sostenere gli agricoltori per documentare, pro-teggere e diffondere le loro conoscenze. Le informazioni raccolte sarannorese disponibili attraverso diversi canali e varie forme di divulgazione.

Sviluppare le capacità umane ed istituzionali per rendere effettivo esostenibile l’uso dell’agrobiodiversità

L’approccio di lavoro dell’IPGRI, basato sulla collaborazione tra le parti,assicura che ogni attività includa una componente di formazione dei partnerche li renda capaci di lavorare autonomamente. Sviluppare le capacità èquindi parte integrante di quasi tutte le attività di cui l’IPGRI si occupa, inol-tre la formazione costituirà essa stessa un’area di lavoro. Tra le altre attivitàsi formeranno istruttori, si lavorerà con le Organizzazioni Non Governativeper promuovere approcci più idonei alle esigenze degli agricoltori, si pro-muoverà l’inserimento del concetto di agrobiodiversità nelle scuole e nelleuniversità e si favorirà la formazione di ricercatori all’interno dell’IPGRI.

Analizzare le politiche e promuovere un ambiente che sostenga l’uso del-l’agrobiodiversità

È importante che gli sforzi per mettere l’agrobiodiversità a disposizionedi una vita migliore non siano ostacolati da politiche restrittive od incentivieconomici non appropriati. L’IPGRI avrà un ruolo di guida nelle questionipolitiche, laddove siano legate alle risorse genetiche e all’agrobiodiversità.A causa della crescente complessità dello scenario giuridico internazionale,i Paesi necessitano di competenze adeguate per sviluppare politiche oppor-tune e di strumenti per stimarne l’impatto sulle risorse genetiche. L’IPGRI col-laborerà con vari Paesi affinché possano formulare, valutare e migliorare

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politiche che supportino l’uso e la conservazione dell’agrobiodiversità. L’IP-GRI, inoltre, continuerà a fornire una consulenza tecnica imparziale sullerisorse genetiche, alla FAO ed ai responsabili dell’International Treaty onPlant Genetic Resources for Food and Agriculture. Promuoverà, inoltre, poli-tiche che sostengano la biodiversità in contesti di discussione e negoziazio-ne globali, come il World Trade Organization le cui decisioni possono avereun impatto sui sistemi agricoli e forestali.

Aumentare la consapevolezza del valore dell’agrobiodiversità e l’impor-tanza della conservazione delle risorse genetiche

Un compito importante per l’IPGRI, secondo l’opinione degli stakehol-der, è quello di aumentare la consapevolezza dell’importanza dell’agrobio-diversità, specialmente tra coloro che hanno potere decisionale nei Paesi inVia di Sviluppo. Di conseguenza, l’IPGRI userà tutti i mezzi a sua disposi-zione per assicurare che le attività delle cinque aree di lavoro descritteabbiano un’ampia diffusione. Il fine è di rendere consapevoli tutti, dai poli-tici agli abitanti delle aree rurali, dell’importanza dell’agrobiodiversità per losviluppo sostenibile e per l’aumento del benessere.

Organizzando i suoi sforzi all’interno di questo quadro, l’IPGRI si impe-gna a far sì che le attività relative ad ogni obiettivo diano luogo a risultatiche possano essere utilizzati per migliorare il ruolo che l’agrobiodiversitàricopre nell’assicurare all’umanità la sicurezza alimentare, nel migliorare lasalute e la nutrizione, nel consentire un incremento del reddito delle popola-zioni rurali e nel favorire la conservazione delle risorse naturali dalle qualidipendiamo. Tutto questo si unirà agli sforzi di altri ed aiuterà i poveri amigliorare in modo sostenibile le proprie condizioni di vita.

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E mile Frison è Direttore dell’Istituto Internazionale per le RisorseFitogenetiche (International Plant Genetic Resources Institute -IPGRI) dal 1 agosto 2003. Non nuovo all’Istituto ed alle sue atti-

vità, è stato primo ricercatore dell’Organizzazione che ha preceduto la for-mazione dell’IPGRI, occupandosi dello stato fitopatologico delle collezionidi biodiversità vegetale. E’ stato, poi, Direttore dell’ufficio regionale perl’Europa dell’IPGRI ed in seguito, fino alla nomina alla massima caricadell’Istituto, ha ricoperto la carica di Direttore dell’INIBAP (InternationalNetwork for the Improvement of Banana and Plantain), il Network dell’IPGRI,con sede a Montpellier.

Emile Frison ha fatto molto per promuovere la ricerca su Banano ePlantano (la banana da cuocere), al quarto posto tra le colture di maggiorconsumo nei Paesi in Via di Sviluppo: Banano e Plantano giocano un ruolomolto importante nella vita di molti abitanti nei Paesi tropicali, ma questarisorsa è costantemente minacciata da patogeni e parassiti.

Nel 2002 il Dr Frison ha avviato un consorzio formato da ventisetteMembri di quattordici Paesi per codificare il codice genetico del Banano:queste informazioni aiuteranno ad aumentare le varietà a disposizione degliagricoltori. “Anche se lavoriamo con le piante” dice Emile Frison, “le perso-ne sono al centro del nostro interesse. Noi continuiamo a lavorare con i nostriPartners per aiutare gli agricoltori più indigenti ad ottenere migliori condi-zioni di vita”.

Emile Frison è cittadino Belga ed ha più di centoventi pubblicazioniscientifiche al suo attivo.

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F ondato nel 1904 a Firenze per iniziativa di un gruppo di agrono-mi tropicalisti, l’Istituto Agronomico per l’Oltremare è oggi l’orga-no tecnico-scientifico del Ministero degli Affari Esteri con il compi-

to di eseguire studi, svolgere attività di formazione e fornire consulenza edassistenza tecnica nei settori dell’agricoltura tropicale e subtropicale, nonchéin quello della tutela ambientale, individuando, definendo e realizzando pro-getti di sviluppo, anche in collaborazione con altri Istituti, per conto delMinistero degli Affari Esteri e di Organismi Internazionali.

L’Istituto rivolge i suoi servizi in particolare ai Paesi dell’Africa,dell’America Latina, dell’Asia e dell’Europa Orientale al fine di favorirne losviluppo sostenibile e l’evoluzione delle capacità tecniche, di ridurre lapovertà, di incrementare la sicurezza alimentare e migliorare la gestionedelle risorse naturali.

Le aree di intervento dei programmi realizzati dallo IAO sono quelledefinite dalla Cooperazione italiana allo sviluppo, con attività partecipati-ve, promuovendo lo sviluppo sostenibile e contribuendo al rafforzamentodelle Istituzioni locali, in particolare attraverso la formazione ed il trasferi-mento di tecnologie atte a potenziare le capacità gestionali dei tecnicilocali, a favore dei quali vengono strutturati corsi specifici sia in Italia chenei Paesi d’origine. L’Istituto ha una esperienza centenaria nell’attività di for-mazione ed è oggi un centro d’eccellenza che offre corsi professionali divario livello e su diversi temi legati all’agricoltura, allo sviluppo rurale,all’ambiente, alla sicurezza alimentare, alla geomatica e GIS (GeographicInformation Systems).

� Attualmente, le aree tematiche di attività dell’Istituto più importanti sono:

� agricoltura sostenibile e sicurezza alimentare,

� tecnologie d’informazione geospaziale, 35

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� gestione delle risorse naturale e lotta alla povertà,

� biodiversità, biotecnologie e biosicurezza.

Assistenza tecnica e consulenza nel settore dell’agricoltura sostenibile ericerca applicata sono portati avanti con progetti in Algeria, Brasile, Cina,Guatemala, Libia, e Senegal.

Le tecnologie d’informazione geospaziale sono il tema del Progetto AFRI-COVER e componenti di progetto in Ecuador, Senegal e Tunisia.

Le principali iniziative per la lotta alla povertà consistono nel progettoItalia-CILSS in 4 paesi saheliani, in Angola per il sostegno alle popolazionisfollate dalla guerra ed in Guatemala a gruppi di produttori indigeni.

Biodiversità, Biosicurezza e Biotecnologie sono sviluppate in Cina ed inBrasile.

L’Istituto intrattiene inoltre rapporti di collaborazione con Università, Istitutidi Ricerca e Organizzazioni nazionali ed internazionali, e partecipa attiva-mente a importanti fora e network di ricerca, GFAR, EFARD, ECART-EEIG, eEARDinfosys.

In campo nazionale, particolarmente fruttuosa è la collaborazione, nelsettore della cooperazione decentrata, con la Regione Toscana.

Lo IAO possiede un vastissima biblioteca specializzata, una collezionebotanica, ospitata nel proprio giardino e nelle proprie serre, un Centro didocumentazione inedita, una importante fototeca ed una notevole collezio-ne entomologica.

Direttore Generale della FAO è attualmente la D.ssa Alice Perlini.

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Per maggiori informazioni sulle quattro organizzazioni si possonoconsultare i seguenti siti Internet:

www.fao.org www.wfp.org

www.ifad.org www.ipgri.org

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CELEBRAZIONI UFFICIALI ITALIANE

PER LA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE 2004

Agrico l tura e dialogo f ra cul tur e

Programma delle manifestazioni

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29 settembre – 1 ottobre 2005Aula Magna Rettorato – Università di Roma“La Sapienza”

Evento internazionale “2005 Anno delMediterraneo”a cura dell’Istituto di Scienza dell’Alimentazione Università diRoma “La Sapienza”, Fondazione Universitas Italica, ReteEuromediterranea sulle Culture Alimentari.

In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2005, l’Istitutodi Scienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza” orga-nizza tre iniziative nell’ambito dell’evento internazionale “2005 Anno delMediterraneo” con il patrocinio della Rappresentanza in Italia dellaCommissione Europea e con il contributo economico del Ministero dellePolitiche Agricole e Forestali, della Regione Calabria e della Regione Sicilia.

• 29 - 30 settembre 2005 Aula Magna Rettorato Università di Roma“La Sapienza” Piazzale Aldo Moro, 5: Conferenza Internazionale “La tra-dizione Alimentare nelle Religioni Monoteistiche del Mediterraneo”.Presentata dall’Istituto di Scienza dell’Alimentazione dell’Università degliStudi di Roma “La Sapienza”. Con il Patrocinio della Rappresentanza inItalia della Commissione Europea, Assessorato delle Politiche Educative eScolastiche, Comune di Roma, Ministero della Sanità.

La consapevolezza della relazione tra “cibo” e “cultura” nelle civiltà delMediterraneo è la base per ricercare nuovi contributi tra culture diverse.Attraverso il dialogo sulle tradizioni alimentari contenute nelle “Scritture” del-le religioni monoteistiche Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo possono sca-turire nuovi momenti di incontro.

La Conferenza Internazionale ha l’obiettivo di rafforzare la comprensio-ne reciproca, la coesione sociale e l’integrazione interculturale, sensibiliz-zando l’opinione pubblica per il diritto per ciascun essere umano di alimen-tarsi secondo le proprie tradizioni. L’iniziativa prenderà anche in esame iproblemi legati all’applicazione pratica delle diverse regole alimentari reli-giose nella ristorazione collettiva.

Ai lavori parteciperà la EuroMediterranean Network on Food Cultures,che da tempo opera presso l’Istituto di Scienza dell’Alimentazionedell’Università di Roma “La Sapienza”.

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Tematiche Principali

� Cibo e Cultura: Nutrire il Corpo per Educare la Mente

� Regole Alimentari nelle Tradizioni Scritte delle Religioni MonoteisticheMediterranee

� Stile di Vita Mediterraneo e Globalizzazione del Mercato

Maggiori informazioni su: http://w3.uniroma1.it/scialim

• 30 settembre – 1 Ottobre 2005 Aula Magna Rettorato Universitàdi Roma “La Sapienza” Piazzale Aldo Moro 5, Roma: III° Forum Euro-Mediterraneo “Dialoghi tra le civiltà e i popoli del mediterraneo sulle culturealimentari”. Presentato da Fondazione Universitas Italica, Istituto di Scienzadell’Alimentazione, Università di Roma “La Sapienza”, EuroMediterraneanNetwork on Food Cultures, con la collaborazione tecnico – scientificadell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (CIHEAM). Sotto l’AltoPatronato del Presidente della Repubblica e con il Patrocinio del Ministerodegli Affari Esteri, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali,Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.

In occasione del decennale della Dichiarazione di Barcellona, 1995-2005, il 3° Forum Euro-Mediterraneo sulle Culture Alimentari Mediterraneeha l’obiettivo di mettere in risalto il ruolo centrale e la valenza strategica tra-sversale del “cibo” nel contesto del terzo asse di sviluppo della dimensionesociale, culturale ed umana della Dichiarazione di Barcellona, al fine difavorire la comprensione tra culture e gli scambi tra le società civili. Al ter-mine dei lavori sarà emesso il documento finale sotto forma di“Dichiarazione di Roma”.

Obiettivi

1. Rafforzare il dialogo Euro-Mediterraneo sulla sicurezza alimentare esull’internazionalizzazione in direzione della creazione nel 2010 della zonadi libero scambio Euro-Mediterranea;

2. Valorizzare le risorse locali e ridurre la crescente erosione della diver-sità del patrimonio culturale alimentare Mediterraneo;

3. Proporre la cultura alimentare mediterranea con le sue molteplicidiversità come fattore primario per lo sviluppo sostenibile del Mediterraneo,

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tenendo in considerazione le riforme europee della Politica AgricolaComune (PAC) e della Politica Comune della Pesca (PCP);

4. Raccogliere il necessario consenso internazionale su una posizionecomune sulla Dieta Mediterranea, come espressione delle diverse culture ali-mentari presenti nel Mediterraneo;

5. Collaborare con la Fondazione Euro-Mediterranea Anna Lindh per ilDialogo tra le Culture, presso la Biblioteca d’Alessandria d’Egitto, per met-tere in risalto l’importanza delle culture alimentari Mediterranee nel promuo-vere comprensione reciproca, cooperazione, e pace nell’intera area.

Maggiori informazioni su: http://w3.uniroma1.it/scialim e www.uni-versitasitalica.it

• 29 settembre – 1 ottobre 2005. Atrio Aula Magna Università diRoma “La Sapienza” Piazzale Aldo Moro, 5 Roma: Esposizione e Coreo– Evento Artistico “Eating Art”.

1 ottore 2005. Accademia Nazionale di Danza, Largo Arrigo VII 5,Roma. Mostra d’Arte e Coreo - Evento Multimediale. Presentato da Istituto diScienza dell’Alimentazione dell’Università di Roma “La Sapienza”, PlexusInternational, Accademia Nazionale di Danza.

Nell’atrio dell’Aula Magna dell’Università di Roma “La Sapienza”, duran-te i lavori della Conferenza Internazionale “La Tradizione Alimentare nelleReligioni Monoteistiche Mediterranee” e del Forum EuroMed sulle CultureAlimentari, come attività culturale aperta al pubblico sarà allestito il padiglioneespositivo “Eating Art”. Sarà realizzato come un viaggio - testimonianza attra-verso il patrimonio culturale alimentare italiano per evidenziare la salubrità del-lo stile di vita della Dieta Mediterranea. Tale attività si prefigge di essere un fat-tivo contributo a quanto recentemente auspicato dalla Commissione Europeaper un azione comune sulla dieta, l’attività fisica e la salute.

L’iniziativa culturale è presentata come la continuazione del viaggiointrapreso dall’Arca del Well Being, presentata a Roma nel 1996 al Palazzodelle Esposizioni in occasione di “Eating Art / Get the Best From Your Food/ Food for All”, evento speciale collaterale al Vertice Mondialedell’Alimentazione della FAO.

Sabato 1 Ottobre alle ore 20, presso l’Accademia Nazionale diDanza, “Eating Art” continuerà con una mostra d’opere di artisti di vari Paesi

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del Mediterraneo ed un intervento artistico multimediale a cura di PlexusInternational, come chiusura del terzo atto dell’evento internazionale itine-rante “Erosions and Renaissance” dedicato a fermare l’erosione del patri-monio culturale mondiale. Un coreo-evento finale a cura del coreografoJoseph Fontana concluderà l’iniziativa culturale.

Maggiori informazioni su: http://w3.uniroma1.it/scialim e www.ple-xusforum.net

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settembre – dicembre 2005

“Agricoltura: un patrimonio di diversità datutelare”a cura della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO

La Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO partecipa quest’an-no alle Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondialedell’Alimentazione 2005 con due progetti ideati in collaborazione con laFacoltà di Economia dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara e conla Facoltà di Agraria dell’Università di Teramo.

Queste attività mirano a sensibilizzare il mondo giovanile, nazionale einternazionale, sulle tematiche delle diversità culturali nell’ambito dell’agri-coltura. Per questa ragione, nei mesi di settembre-ottobre, sarà pubblicata,in varie lingue, una serie di articoli di esperti sul portale della CommissioneNazionale Italiana per l’UNESCO, www.modestaproposta.net, mentre, nelmese di dicembre, si terrà presso l’Università di Pescara una Tavola Rotondadal titolo “Agricoltura e dialogo fra culture”.

Si prevedono indirizzi di saluto da parte del Sindaco di Pescara, dottorLuciano D’Alfonso, del Presidente del Consiglio Regionale, dottor MarinoRoselli, e dei Rettori delle università di Chieti, Pescara e Teramo.L’introduzione ai lavori sarà curata dal Presidente della CommissioneNazionale Italiana per l’UNESCO, professor Giovanni Puglisi, e dall’Amb.Manfredo Incisa di Camerana, Vice-Direttore della Fao.

Tale manifestazione potrebbe inoltre costituire un momento rappresenta-tivo della celebrazione congiunta del sessantesimo anniversario della nasci-ta della FAO e dell’UNESCO.

L’intera manifestazione è a cura della Regione Abruzzo.

Il programma completo sarà reperibile sul sito internet www.unesco.it apartire dal 15 settembre.

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12 ottobreAula Magna del Rettorato dell’Università dellaTuscia, via S. Maria in Gradi 4, Viterbo

Conferenza: “Il ruolo dell’agroselvicolturaper la sicurezza alimentare e la difesa del-l’ambiente”.a cura dell’Università della Tuscia (Dipartimento di scienze del-l’ambiente forestale e delle sue risorse) e della CommissioneNazionale del Pioppo.

Le Nazioni Unite conducono da tempo una difficile battaglia per con-servare il patrimonio ambientale dal degrado provocato dalle esigenze del-le popolazioni per la loro sopravvivenza.

L’Italia, che è depositaria di una lunga tradizione nell’agroselvicoltura,cioè della tecnica che consente la integrazione delle colture agricole conquelle forestali, ha dato, attraverso la Commissione Nazionale del Pioppo ele istituzioni di ricerca universitarie, un efficace contributo per contenere ladistruzione delle foreste, la perdita di fertilità dei suoli, la desertificazione.

In questi ultimi anni l’assetto geopolitico sta cambiando in molti conti-nenti ed è quindi opportuno fare il punto dei risultati ottenuti e di mettere inatto nuove strategie che tengano conto dei progressi compiuti dalla ricercanel campo dell’agroselvicoltura, mediante l’impiego dei pioppi, degli euca-litti e delle altre specie a rapida crescita anche ai fini della mitigazione delclima. In tal senso, l’agroselvicoltura, oltre ad essere un’integrazione tra col-ture, può rappresentare un utile strumento per l’integrazione tra culture, chesi confrontano e cooperano in ambito scientifico.

L’incontro tra i responsabili della Cooperazione Italiana del Ministerodegli Affari Esteri, del Ministero dell’Ambiente e delle Politiche Agricole edelle Istituzioni universitarie e di ricerca, rappresenta un momento significati-vo per individuare le priorità e per rendere sempre più efficace l’azione chel’Italia sta promovendo nel mondo a favore della sicurezza alimentare e del-la difesa dell’ambiente.

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16 ottobreSiti museali e aree archelogiche dello Stato

“Il Patrimonio Italiano per la GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005”a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

Recentemente promotore di eventi culturali per lo studio, il recupero ela valorizzazione delle tradizioni anche nel campo dell’alimentazione ilMinistero per i Beni e le Attività Culturali, aderisce all’edizione 2005 del-la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, con le iniziative sotto riportateconsentendo, tra l’altro l’ingresso gratuito nelle aree archeologiche e sitimuseali statali di seguito indicati, il giorno 16 ottobre 2005, nel qualesarà possibile reperire materiale informativo sul problema della fame nelmondo.

Da sempre l’uomo si è accostato al tema del cibo in vari modi, attri-buendogli funzioni diversificate: da quella simbolica, decorativa, culturale aquella di indicatore antropologico, sociale ed economico di una Comunità.Altresì, numerosi artisti, nel corso dei secoli, si sono ispirati al cibo in quan-to soggetto iconografico di grande suggestione.

Il panorama culturale italiano vanta, tra i propri punti di eccellenza, unvasto patrimonio storico-artistico ed una ricca varietà di prodotti alimentari ,dalla quale discende una forte tradizione enogastronomica, cui molti Paesiguardano con grande interesse.

Il cibo, è pertanto espressione e veicolo culturale. Presupposto fonda-mentale per accrescere la lotta contro la fame è il dialogo tra le culture: attra-verso lo scambio di idee, progetti, esperienze, si può giungere alla nascitadi valori condivisi per favorire la promozione umana ed intensificare la soli-darietà, ricercare un modello di sviluppo sostenibile puntando al consumocritico, garantendo a tutti i popoli ed alle generazioni future condizioni divita adeguate.

DIPARTIMENTO PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI

Aree archeologiche e siti museali statali presso i quali sarà possibile visi-tare anche le mostre segnalate con ingresso gratuito:

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PIEMONTE

Venaria (TO) – Complesso della Venaria Reale, Piazza della Repubblica,4 - Tel. 011/496726

LIGURIA

Genova – Galleria di Palazzo Spinola, Piazza pellicceria, 1 -Tel. 010/2705300

LOMBARDIA

Milano – Pinacoteca di Brera, Via Brera, 28 - Tel. 02/722631

VENETO

Venezia – Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’oro, Cannaregio, 3932 -Tel. 041/52222349

FRIULI VENEZIA GIULIA

Trieste – Museo storico e Parco del Castello di Miramare, Viale Miramare- Frazione di Grignano - Tel. 040/224143

Aquileia – Museo Archeologico Nazionale, Villa Cassis, Via Roma,1 -Tel. 0431 91016 - Mostra: L’alimentazione ad Aquileia dal villaggioprotostorico alla colonia - Mostra: Il colore del vino nei riflessi delvetro aquileiese

Cividale (UD) – Museo Archeologico Nazionale, Piazza Duomo,13 -Palazzo Pretorio - Tel. 0432/700700 - Mostra: L’alimentazione aCividale dal Ducato lomgobardo alla corte patriarcale (VI-XIV secolo)

EMILIA ROMAGNA

Russi (RA) – Complesso della Villa Romana, Via Fiumazzo 25B -Tel. 0544/581357 - Mostra: Mangiare in Villa. La cultura del ciboalla Villa Romana di Russi

Sarsina (TO) – Museo Archeologico Sarsinate, Via Cesio Sabino, 39 -Tel. 0547/94641 - Mostra: Cibus. A tavola con i Romani

Ravenna – Museo Nazionale, Via Benedetto Fiandrini - Tel. 0544/3121548

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TOSCANA

Firenze – Museo Archeologico Nazionale, Via della Colonna, 38 -Tel. 055/23575 - Mostra: Cibi e sapori nel mondo antico

Firenze – Museo degli Argenti, Piazza Pitti, 1 - Tel. 055/2388609

Firenze – Museo delle Porcellane, Piazza Pitti, 1 - Tel. 055/2388605

Firenze – Giardino di Boboli, Piazza Pitti, 1 - Tel. 055/ 265171-651838

Anghiari (AR) – Museo Statale di Palazzo Taglieschi, Piazza Mameli, 16 -Tel. 0575/788001

UMBRIA

Perugia – Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, Piazza GiordanoBruno, 10 - Tel. 075/5727141

MARCHE

Urbino – Galleria Nazionale delle Marche, Piazza Duca Federico -Tel. 0722/27601 - Mostra: L’alimentazione in Umbria nel mondoantico

LAZIO

Roma – Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico “Luigi Pigorini”,Piazzale G. Marconi, 14 - Tel. 06/549521 - Mostra: Noi e il cibo:nutrirsi / cibarsi - mangiare / gustare

Roma – Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Piazzale di Villa Giulia, 9- Tel. 06/3202010 - Mostra: Usi e rituali del banchetto funebre inEtruria attraverso un contesto da Montalto di Castro

Roma – Museo di Arti e Tradizioni Popolari, Piazza G. Marconi, 8/10 -Tel. 06/5926148

Tivoli (RM) – Area archeologica di Villa Adriana, Via di Villa Adriana, 204- Tel. 0774/530203 - Mostra: Il triclinio dell’imperatore

Palestrina (RM) – Museo Archeologico Nazionale e Area archeologica diPalestrina, Piazza della Cortina, 1 - Palazzo Barberini - Tel.06/9538100 - Mostra: Banchetti e simboli

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Nemi (RM) – Museo delle Navi Romane e area archeologica del Santuariodi Diana Nemorense, Via Diana. 15 - Tel. 06/9398040 - Mostra:Dioniso, il dio che danza

Cassino (FR) – Museo Archeologico Nazionale “Gianfilippo Carrettoni”Via Montecassino - Tel. 0766/301168 - Mostra: Dalla preistoria allahistoria

Minturno (LT) – Museo archeologico Nazionale e Area archeologica diMinturno, Via Appia Km. 156 - Tel. 0771/680093 - Mostra: Commercioe distribuzione nelle città

Sperlonga (LT) – Museo Archeologico Nazionale e Area archeologica del-la grotta di Tiberio, Via Flacca Km. 16,600 - Tel. 0771/548020 -Mostra: Nel triclinio di Tiberio

CAMPANIA

Napoli – Museo Archeologico Nazionale, Piazza Museo, 19 -Tel. 081/440166 - Mostra: Cibi e sapori dell’area vesuviana

Napoli – Museo Pignatelli Cortes, Riviera di Chiaia, 200 -Tel. 081/7612356

Buccino (SA) – Parco Archeologico dell’antica Volcei, - Tel. 089/224266 -Mostra: Cibi e sapori nell’Italia antica

ABRUZZO

Chieti – Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo, Via Villa Comunale, 3- Tel. 0871/331668 - Mostra: Il vino nel banchetto. Segni di potere

L’Aquila – Museo Nazionale d’Abruzzo, Castello cinquecentesco -Tel. 0862/633239

Crecchio (CH) – Museo Archeologico dell’Abruzzo Bizantino edAltomedievale, Piazza Castello, 6 - Tel. 0871/941392

MOLISE

Sepino (CB) – Area archeologica di Sepinum, Località Altilia - Tel.0874/790207 - Borghetto Maglieri casa sul Foro. - Mostra: Il pane degliantichi - Casa Cusano. - Mostra: La cucina romana e la sua continuitàIsernia – Museo archeologico di S. Maria delle Monache CorsoMarcelli, 48 - Tel. 0865/410500 - Mostra: Il cibo del primo uomo

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Castel San Vincenzo (IS) – Area Archeologica, Via San Vincenzo al Volturno -Tel. 0874/4271 - Mostra: La mensa dei monaci. Cucina ed alimenta-zione del Monastero di San Vincenzo al Volturno alla fine del IX secolo

Gambatesa (CB)– Castello Medievale, Via Eustachio, 7 - Tel. 0874/719261BASILICATAMatera – Museo Archeologico Nazionale “D.Ridola”, Via Domenico Ridola,

24 - Tel. 0835/310058 - Mostra: Cibo e Alimentazione nellaBasilicata Antica

Matera – Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna dellaBasilicata. Nuovo allestimento della sezione “Arte sacra”, PalazzoLanfranchi - Piazzetta Pascoli, 1 - Tel. 0835/256262

Policoro (MT) – Museo Archeologico Nazionale della Sirtide, Via Colombo,8 - Tel. 0835/972154 - Mostra: Enotria, Terra del Vino

Melfi (PZ) – Castello e Museo Archeologico Nazionale del Melfese, Via deiNormanni - Tel. 0972/238726 - Mostra: Alla scoperta del gusto coni popoli antichi

CALABRIAReggio Calabria – Museo Archeologico Nazionale, Piazza De Nava, 26 -

Tel. 0965/812255 - Mostra: Le pratiche alimentari nella Calabriaantica, un percorso archeologico tra quotidianità e ritualità

Cropani Marini (CR) – Antiquarium e Area Archeologica, Località Acqua diFriso - Mostra: Il santuario di Acqua di Friso a Cropani Marina: datipaleobotanici

PUGLIAAndria (BA) – Castel del Monte, Località Castel del Monte - Tel. 088/356997

SARDEGNACagliari – Museo Archeologico Nazionale Cittadella dei Musei, Cittadella

dei Musei, Piazza Arsenale, 1 - Tel. 070/655911 - Mostra: Cibi esapori nell’Italia antica romana. La Sardegna

Aderiscono inoltre all’iniziativa il museo de vino ed il museo dell’olivo e del-l’olio della fondazione Lungarotti di Torgiano (PG) - Tel. 075/9880200

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DIPARTIMENTO PER I BENI ARCHIVISTICI E LIBRARIArchivi e biblioteche statali che aderiscono all’iniziativa:

LAZIORoma – Archivio Centrale dello Stato, piazzale degli Archivi, 27 - Tel.

06/545481 - Mostra: “Mediterraneo d’arte” un capitolo della mostrasarà dedicato all’esposizione di documenti sull’agricoltura e sull’alimen-tazione tratti da archivi ottocenteschi dal 5 ottobre al 5 novembre 2005.

Roma – Biblioteca Casanatense via di S. Ignazio, 52 Tel. 06/6976039 -Mostra: “Alma Ceres” dal 18 ottobre al 5 novembre - prenotazioneobbligatoria - Tel. 06/69760328-334

DIPARTIMENTO PER LA RICERCA, L’INNOVAZIONE E L’ORGANIZZAZIONELa Direzione Generale per l’innovazione Teconologica e la Promozione,

nell’ambito delle proprie competenze istituzionali, aderisce in collaborazio-ne con l’Istituto Nazionale per la Grafica, alle celebrazioni ufficiali dellaGiornata Mondiale dell’Alimentazione promuovendo la realizzazione diuna replica galvanica della matrice “Mosè che fa scatuerire l’acqua”, inci-sa all’acquaforte da Pietro Aquila su originale di Ciro Ferri.

Per realizzare la galvanotipia è stato utilizzato l’innovativo sistema perclonare le matrici storiche, messo a punto all’interno dell’Istituto Nazionaleper la Grafica, al fine di salvaguardare dai degradi causati dalle operazionidi stampa e allo stesso tempo per continuare a diffondere e rendere fruibileil ricco patrimonio grafico presente su tali manufatti. Per poter concretizzaretale ambizioso progetto l’Istituto si è avvalso dell’esperienza delle officinegalvanotecniche del Poligrafico e Zecca dello stato per l’esecuzione praticadel procedimento operativo.

La matrice replicata è stata poi tirata a mano su torchio a stella otto-centesco presso la Stamperia dell’Istituto Nazionale per la Grafica.

Le stampe calcografiche saranno consegnate, quale simbolico, masignificativo riconoscimento, alle personalità del mondo scientifico, politico,culturale che si sono distinte per il loro concreto impegno nella lotta controla fame, in occasione del concerto che gli artisti «Ambasciatori» benemeritidella Fao, terranno a dicembre nella prestigiosa cornice del PalazzoFontana di Trevi, in Roma (ex palazzo Poli).

DIPARTIMENTO PER LO SPETTACOLO E LO SPORTAl fine di porre in particolare risalto l’aspetto socio-culturale del tema

scelto quest’anno per celebrare la Giornata, il Dipartimento per lo52

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Spettacolo e lo Sport intenderebbe realizzare un evento che valorizzi il ruo-lo delle attività culturali in questo ambito e che preveda la partecipazionedelle più alte cariche istituzionali, con una significativa rappresentanza delmondo scolastico, della ricerca scientifica e degli organismi preposti allaproduzione e al consumo alimentare.

Si ritiene di organizzare il Seminario “Colture e Culture alimentari.Immagini per la conscenza e la solidarietà tra i popoli”, da tenersi aRoma entro la metà del mese di dicembre 2005, al fini di divulgare e con-solidare la conoscenza del ruolo che la cultura italiana ha svolto nel mondoriproposta e valorizzata attraverso le diverse forme espressive dello spetta-colo. L’apertura dei lavori potrebbre essere affidata alla proiezione di un fil-mato teso ad evidenziare come nelle regioni “agricole”, la vita sociale, coni suoi riti e le sue cerimonie, sia stata e sia tutt’oggi scandita dai tempi del-l’agricoltura e colorata dal folklore delle tradizioni campestri, fatto di canti,danze e altre manifestazioni popolari. Il filmanto sarà realizzato utilizzandoimmagini tratte da film celebri e documenti stotici.

Il Seminario potrebbe, inoltre, essere integrato e impreziosito da unaMosta d’arte. “L’uomo, l’agricoltura e la vita sulla Terra”, con immaginiriprese da suddetto filmato, dipinti e fotografie sul tema e dalla pubblica-zione di un cofanetto contenente gli Atti del Seminario, il Catalogo dellaMostra e il DVD del filamato.

Coordinamento a cura della Direzione Generale per l’InnovazioneTeconologica e la Promozione - Servizio II del Dipartimento per la Ricerca,l’Innovazione e l’Organizzazione e-mail: [email protected] - Tel.06/67232441 Fax 06/67232917. Referente per l’iniziativa: Dott.ssaSilvia Marra Tel. 06/58434289 Fax 06/58434276

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16 ottobre 2005Varie sedi

Iniziativa di sensibilizzazione sul tema“Agricoltura e dialogo fra culture”a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

In occasione delle Celebrazioni Ufficiali Italiane 2005, il Dipartimentoper i Beni Archivistici e Librari del Ministero per i Beni e le Attività Culturalidedica il 16 ottobre ad una serie di eventi di sensibilizzazione sul tema del-la Giornata Mondiale dell’Alimentazione di quest’anno nelle sedi di seguitoindicate.

• Archivio Centrale dello Stato:

All’interno della mostra “Mediterraneo d’arte”, che si inaugurerà il 5 otto-bre e che sarà aperta per tutto il mese, un’apposita sezione sarà dedicataall’esposizione di documenti sull’agricoltura e l’alimentazione tratti dagliarchivi ottocenteschi dello storico Ministero di Agricoltura Industria eCommercio. Sono stati selezionati sia materiali riguardanti rilevazioni idro-grafiche e derivazioni d’aqcua per l’irrigazione, sia testimonianze sull’ali-mentazione degli italiani nella seconda metà dell’Ottocento.

La mostra esporrà materiali documentari selezionati dai numerosi e inte-ressanti fondi che l’Istituto conserva, tra cui:

– Fondi del Ministero di Agricoltura Industria e Commercio:

Direzione Generale dell’Agricoltura, 1860-1900 espone materiale car-tografico di rilievo, opuscoli, etc.

Direzione Generale del Credito e della Previdenza espone la serie“Industrie, banche e società, 1861-1893”, con documentazione su societàenologiche, zuccherifici, panifici, etc.

– Fondi del Ministero dell’Agricoltura e Foreste:

Direzione Generale della Bonifica e della Colonizzazione, 1900-1956

Direzione Generale dei Miglioramenti Fondiari, serie “Mutui per la boni-fica agraria dell’agro romano”, 1905-1972 espone mappe e progetti perinterventi di trasformazione agraria nelle grandi tenute;

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Direzione Generale della produzione agricola, 1940-1964 esponedocumentazione su istituti di sperimentazione agraria, mostre e fiere, stazio-ni di patologia vegetale;

Direzione Generale dell’Alimentazione, Archivio generale 1942-1975espone attività di competenza del Ministero dell’Agricoltura su consumi ali-mentari, mercati, rapporti con organismi internazionali;

– Inchieste parlamentari:

Giunta parlamentare d’inchiesta sulla Sicilia, 1865-1876;

Giunta parlamentare per l’inchiesta agraria e sulle condizioni della clas-se agricola, 1877;

Giunta parlamentare d’inchiesta sulle condizioni dei contadini nelle pro-vince meridionali e nella Sicilia, 1904-1910.

– Archivio dell’Opera nazionale combattenti, ente che operò nel settoredella bonifica avendo assunto “l’azione agraria” come pilastro della propriaattività istituzionale. La documentazione di interesse ai fini della ricerca inoggetto è contenuta nel Servizio Ingegneria, “Serie progetti”, e nel ServizioAgrario, “Serie Aziende agrarie e bonifiche” e nella serie “Ufficio staccatoper la Sicilia”, anni 1919-1978.

Nell’occasione è previsto un dibattito su alcuni volumi relativi al tema,curati dall’Archivio Centrale.

• Archivio di Stato di Roma:

Esposizione, corredata di audiovisivi, sul tema “Mangiare in una città diantico regime”, basata sui seguenti filoni:

– I mercati ed il controllo della produzione agricola (granaria e non gra-naria), ovvero Annona e Grascia.

– L’alimentazione delle comunità (conventi, carceri, caserme, collegi).

– Il popolo romano e l’osteria.

– La dieta dei Romani in antico regime.

• Archivio di Stato di Latina:

– Realizzazione di un prodotto multimediale da diffondere su supportoottico e via Internet così articolato.

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– Gli operai della bonifica: base dati anagrafica delle 30.000 schede-paga memorizzate ed elaborazione delle provenienze geografiche.

– Coloni e poderi: ricostruzione degli arrivi dei coloni nell’Agro e del-l’assegnazione dei poderi mediante i fascicoli dell’archiviodell’Organizzazione nazionale combattenti (ONC).

– L’agricoltura pontina: organizzazione e caratteristiche agronomichedelle coltivazioni poderali dagli anni della bonifica ai primi anni della rico-struzione.

– La memoria degli uomini: presentazione delle testimonianze orali degliuomini che contribuirono al risanamento igienico dell’Agro, alla lotta controla malaria e ai lavori di bonifica; presentazione delle testimonianze orali del-la “gente dei poderi”, dei coloni di prima e seconda generazione.

• Biblioteca casanatense

Presso la Biblioteca sarà organizzata un’esposizione attinente al tema.

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Nell’ambito delle Celebrazioni Ufficiali italiane per la GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005 in collaborazione con Regione Lazio:Assessorato allo Sviluppo economico ricerca e innovazione e turismo, eAssessorato alla Mobilità, Provincia di Roma, Autogrill, Assofarm, MIUR,Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, MBAC, ASTRAL-Azienda StradeLazio, Anas, A.S.P.I., Co.tra.l

Conferenza stampa di presentazione: 20 ottobre 2005 ore 11, Saladella Pace, Palazzo Valentini - Presidenza Provincia di Roma

Timetable degli Eventi del Tour che avrà luogo dal 21 al 23 ottobre2005 dalle ore 10 alle ore 15:

21 ottobre 2005 ore 10Autogrill Area di servizio FeroniaArea archeologica Lucus Feroniae

21 ottobre 2005 ore 12Autogrill Area di servizio Pisana interna (GRA)Area archeologica Tarquinia

22 ottobre 2005 ore 10Autogrill Tirreno Est (A12 Roma-Civitavecchia)Area archeologica Tarquinia

22 ottobre 2005 ore 12Autogrill Area di servizio Prenestina OvestAree archeologiche: Ville di Tivoli, Palestrina

23 ottobre 2005 ore 10Autogrill Area di servizio PomeziaArea naturale: Oasi di Ninfa

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20 – 23 ottobre 2005Autogrill del Lazio

Tour “Il filo di Arianna: l’arte della cucina come identità della regione Lazio”

IL FILO DI ARIANNAArteAlimentazioneIdentità

Con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri

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L’enogastronomia della Regione Lazio, come del resto quella delle diffe-renti aree regionali, rappresenta un patrimonio inesauribile di tradizioni cheidentificano e differenziano la nostra nazione da ogni altra: in questo parti-colare momento dell’allargamento dell’Unione europea a dieci nuovi Paesi edell’affacciarsi di altri Paesi sui nostri mercati, è importante difendere e valo-rizzare i prodotti tipici e promuoverli a livello nazionale e internazionale. Ciònon per contrastare la globalizzazione, fenomeno ormai irreversibile, ma percosì dire, “cavalcare” la globalizzazione stessa ricavandone nicchie di mer-cato costituite da determinati prodotti che hanno una tale autenticità e carat-teristiche particolari da non potere essere massificati né imitati.

Ma l’identità di un territorio è legata anche al suo patrimonio artisticomeno conosciuto rispetto alle cosiddette città d’arte anche se ugualmenteprestigioso ed interessante, e alle aree naturali e paesaggistiche che dannoun notevole contributo all’identità nazionale: da qui la conoscenza e la valo-rizzazione delle aree limitrofe alle sedi dell’iniziativa, in collaborazione conle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività culturali.

Questa iniziativa fa parte di un progetto nazionale ed europeo che haottenuto il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la colla-borazione di Enti pubblici e privati, denominato Il filo di Arianna: Arte comeIdentità culturale che intende partire dall’arte italiana e dei vari Paesi euro-pei per ricostruire la storia, la geografia, la letteratura, la scienza, il design,la moda e tutto quello che ha identificato ed identifica una nazione per tra-smetterlo, in modo organico, alle nuove generazioni.

Interrelazioni conseguenti alla realizzazione operativa del progetto ArteAlimentazione Identità:

� valorizzazione del territorio con la scelta di località nelle Regioni – in que-sto caso nella regione Lazio - nelle quali realizzare l’iniziativa che prevede:un “tour enogastronomico” in cinque Autogrill siti nel raccordo anulare diRoma e nelle Strade e Autostrade circostanti con indicazioni in italiano einglese e con pannelli delle aree archeologiche di riferimento al fine diattivare l’organizzazione di visite di Istituti scolastici, Enti vari eOrganizzazioni turistiche;

� armonizzazione con la politica di Autogrill S.p.A, e precisamente apri-re i propri spazi ad incontri, scambi, condivisioni e ambientazioni varieper offrire i propri servizi a cittadini di varie nazionalità;

� coinvolgimento degli studenti degli istituti turistici e alberghieri per un’oc-casione di formazione e orientamento;

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� partecipazione di studenti e docenti delle scuole elementari e medie edegli istituti superiori nonchè delle Università;

� coinvolgimento dei produttori-fornitori di prodotti tipici del Lazio;

� realizzazione all’interno di ogni location di un breve percorso storico-gastronomico evidenziato in una breve informazione in lingua italiana einglese;

� coinvolgimento degli Enti locali per affrontare il tema della corretta ali-mentazione e creare sane abitudini fra i giovani e partecipazione diesperti di alimentazione;

� realizzazione di un volumetto in lingua italiana e inglese con indica-zione dei principi di una sana alimentazione, degli Autogrill interessatiall’iniziativa, dei prodotti regionali del Lazio e di ricette gustose per unacorretta alimentazione e delle aree archeologiche e naturalistiche di rife-rimento. Saranno inseriti alcuni agriturismo della zona interessata segna-lati dagli Enti locali per la possibilità anche di soggiorno.

L’elaborazione di sani principi alimentari sarà a cura di Assofarm che sioccuperà insieme ad Autogrill anche della diffusione dell’iniziativa nelle lorosedi.

Il ricavato dalla vendita del volumetto sarà devoluto al programmadella FAO, l’organismo delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agri-coltura, denominato Telefood che, attraverso le iniziative di solidarietà,sostiene mini-progetti di sviluppo agricolo nei Paesi poveri.

Infopoint: Associazione ICS tel. 0670453308; fax 0677206257

e-mail: [email protected]

Autogrill: www.autogrill.it

Herald Editore, Roma, e-mail [email protected]

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21 ottobre 2005Università degli studi di Bologna - Oratorio di SanGiovanni Battista dei Fiorentini.

Corso di formazione ECM: “Il paradossofame e sazietà”.Seminario “Agricoltura e dialogo fra culture:Dalla riflessione all’impegno concreto”.a cura dell’Università degli studi di Bologna, con la partecipa-zione dell’Università degli Studi Alma Mater, della Regione,della Provincia, dei Comuni, del CSA-MIUR e delle Farmaciecomunali AFM.

Negli ultimi decenni il rapporto fra l’uomo e il cibo si è profondamentemodificato sia qualitativamente sia quantitativamente, provocando nei pae-si industrializzati comportamenti alimentari poco razionali, dai quali posso-no scaturire patologie più o meno gravi e, nei paesi in via di sviluppo, caren-ze di elementi nutritivi necessari alla vita e alla salute.

Il programma, che prevede un corso di formazione ECM dedicato aglioperatori della sanità nella mattinata e un seminario, nel pomeriggio, cheraccoglie progettualità individuate dal territorio e rivolte al mondo della scuo-la, delle istituzioni e del terzo settore, si articolerà come segue:

h. 8.00 - 14.00: CORSO DI FORMAZIONE ECM.Il paradosso fame e sazietàSede Università degli Studi di BolognaApertura dei lavori sulla problematicaG. Squintani - Servizio veterinario e igiene alimenti Regione Emilia

RomagnaLettura magistraleValeria Menza - Nutrition Division FAO - Nutrire la mente, combattere la fameCoordina V. Covini - Giornalista Direttore INSIEMESorveglianza Nutrizionale sul territorio regionale. Dallo Studio SONIA

indicatori e determinanti di obesità nell’età della scuola primaria.G. Cavrini E. Gualdi - Università degli Studi di Bologna e FerraraGruppo Nutrizione AAUUSSLL Emilia Romagna

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Conduce E. Frejaville - Assessorato Sanità, Regione Emilia Romagna

Prevenzione e trattamento dell’obesità nel bambino e nell’adolescentenel 2005: Analisi delle Consensus nazionali ed internazionali in campopediatrico.

L. Iughetti, S. Bernasconi, A. Cicognani, A. Balsamo, Cliniche Pediatriche,Aziende Ospedaliero-Universitarie di Modena, Parma e Bologna.

Conclusioni e prospettiveG. Cavazza - Direttore Sanitario dell’Area Territoriale AUSL Bo

h. 15.00 - 8.00: SEMINARIO AGRICOLTURA E DIALOGO FRA CULTURE.Dalla riflessione all’impegno concreto

Oratorio di San Giovanni Battista dei Fiorentini Apre i lavori F. Riboldi - Direttore generale AUSL Bologna

Agricoltura e dialogo fra cultureLettura Magistrale Valeria Menza - Nutrition Division FAO - Nutrire la

mente, combattere la fame

Conduce e modera F. Francia Direttore - Dip. Sanità Pubblica AUSL Bo

Tutelare un patrimonio di diversità Facoltà di Agraria Università degli Studi BolognaFotografare il territorioG. Barigazzi - Assessore Sanità Provincia BolognaG. Paruolo - Assessore Sanità Comune Bologna

Progettare Scambi e Accoglienza G. Montera - Assessore Agricoltura ProvinciaAttuare il ProgettoTestimoni dalle Fattorie Didattiche e dal mondoRicercare valori e radici di culture e cittadinanzeP. Marcheselli - Dirigente CSA Bologna MiUR

Conclusioni

La cultura alimentare come dialogo tra civiltà e popoli

M. Montanari - Professore di Storia medievale Università di Bologna

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ottobre 2005Evento internazionale: Seminario scientifico per lapresentazione della Final Declaration delColloquium Internazionale FAO-UGI-GECOAGRI

“Quality Agriculture: Historical Heritage andEnvironmental Resources for the IntegratedDevelopment of Territories”a cura di Università degli Studi “Roma Tre”- FAO - UnioneGeografica Internazionale

Nell’ambito delle Celebrazioni Ufficiali Italiane della GiornataMondiale dell’Alimentazione, l’Università degli Studi “Roma Tre” organizzaun seminario scientifico per la presentazione della Final Declaration delColloquium Internazionale Fao – Ugi – Gecoagri “Quality Agricolture:Historical Heritage and Environmental Resources for the IntegratedDevelopment of Territories”.

Le tematiche principali che saranno affrontate sono:

� L’agricoltura tra globalizzazione e regionalizzazione del territorio

� Sviluppo integrato del territorio e pratiche agricole sostenibili

� Verso un “Catalogo internazionale dei paesaggi rurali” che documenti econservi la ricchezza delle eredità storiche e dei valori ambientali custo-diti nelle campagne

Maggiori informazioni sul sito web: www.gecoagri.it

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ottobre 2005 Mostra scientifica: “Our countryside’s agri-cul-tures: quality of landscapes, values andtastes”a cura dell’Università degli Studi “Roma Tre”, in collaborazionecon il Gruppo di Ricerca dell’Associazione dei GeografiItaliani

Più di 80 poster realizzati da geografi di vari atenei italiani illustrano gliaspetti culturali e culinari delle produzioni agricole regionali di qualità: le sto-rie agrarie delle nostre campagne; la molteplicità delle soluzioni ingegneri-stiche; la pluralità delle tecniche adottate per coltivare i campi e la costan-te, secolare spinta innovativa ad adeguare il dissodamento - caso per casoe luogo per luogo - ai condizionamenti di un ambiente naturale, anch’essoeterogeneo sia per clima sia per morfologia. Da alcune di queste storie edall’impegno che i contadini hanno profuso su territori particolarmente ostili,in Italia sono stati costruiti paesaggi agricoli tanto suggestivi da essersi tra-sformati in fattori di forte richiamo turistico.

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ottobre 2005Scuola Superiore dell’Amministrazione dell’Interno

Conferenza sul tema “Agricoltura e dialogofra culture”a cura del Ministero dell’Interno

In occasione delle Celebrazioni Ufficiali Italiane per la GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005, il Ministero dell’Interno rinnova la suaopera di sensibilizzazione sul problema della sottoalimentazione e dellamalnutrizione croniche, che ancora oggi affliggono una larga parte dellapopolazione mondiale.

In considerazione del successo dello scorso anno, anche per il 2005 èprevista una iniziativa educativa rivolta agli allievi della Scuola Superioredell’Interno sul tema “Agricoltura e dialogo fra culture”, i cui interventi saran-no tenuti da rappresentanti della FAO.

Il Ministero dell’Interno continua inoltre la consueta e proficua attività disensibilizzazione presso i Prefetti sulle tematiche della Giornata Mondialedell’Alimentazione.

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ottobre – novembre 2005Taormina – Il Cairo

Conferenza su “Dieta Mediterranea e tuteladella salute”a cura dell’Università degli Studi di Firenze e dell’Università diMessina, in collaborazione con l’Università degli Studi diRabat, l’Università degli Studi del Cairo, l’Università degli Studidi Cordoba, l’Università degli Studi di Tunisi e la VirginiaCommonwealth University.

Le Università di Firenze e di Messina, in collaborazione con gliAtenei di Rabat, Cairo, Cordoba, Tunisi e la Virginia CommonwealthUniversity e sotto il Patrocinio del Ministero per le Politiche Agricole eForestali e del Ministero della Salute, organizzano per il mese di ottobre2005 un convegno su “Dieta Mediterranea e tutela della salute”, al qua-le sono stati invitati alcune prestigiose personalità del mondo scientificoe imprenditoriale.

Il convegno si svolgerà in due tappe, la prima a Taormina dal 17 al 19ottobre 2005, la seconda, in forma di workshop, al Cairo a distanza di unmese dalla prima. L’obiettivo primario della conferenza è promuovere il dia-logo tra le religioni del Mediterraneo ed il recupero della nostra cultura ali-mentare, non potendosi dimenticare il ruolo che i prodotti alimentari hannogiocato nella costituzione e nella diffusione di una dieta salutistica, quellache, appunto, chiamiamo “dieta mediterranea”.

La conferenza di Taormina si articolerà, come accennato, in tre giornate:

LUNEDÌ 17 OTTOBRE

08.30 - 09.30: Registrazione

09.30 - 11.00: Saluto delle AutoritàFranco Tomasello, Rettore Università di MessinaPino Firrarello, Sindaco di TaorminaSalvatore Cuffaro, Presidente della Regione SiciliaZeineb Mamlouk Ben Ammar, Rettore Università di TunisiHafid Boutaleb Joutei, Rettore Università Mohammed V - Agdal - Rabat

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Ali c Abd Er-Rahman, Rettore Università del CairoAugusto Marinelli, Rettore Università di Firenze

11.00 - 13.00: Prima sessione

La Dieta mediterranea a confronto con le altre diete

Presiede: Luigi Manasseri (Messina)

Laura Gennaro (Roma), I media, l’alimentazione e la Dieta mediterranea

Alessandro Casini (Firenze), Aderenza alla Dieta mediterranea e stile divita in un campione di popolazione della Toscana

Wail Benjelloun (Mohammed V - Agdal - Rabat), La Dieta dell’(altro)Mediterraneo

13.00 - 13.30: Discussione

15.30 - 18.30: Seconda sessione (Storico-culturale)

Dieta nella storia della civiltà

Presiede: Anna De Pasquale (Messina)

Franco Cardini (Firenze), Interculturalità mediterranea

Massimo Montanari (Bologna), Storia e origini della dieta mediterranea

Gian Domenico Amendola (Firenze), La dieta come cultura

Enzo Pace (Padova), Regimi alimentari nelle tre religioni monoteiste

Giovanni Dugo (Messina) Il Vino nella tradizione degli uomini delMediterraneo: nozioni letterarie, storiche e filosofiche

18.30 - 19.30: Discussione

MARTEDÌ 18 OTTOBRE

09.30 - 12.30: Terza sessione

Caratteristiche degli alimenti dell’area mediterranea e salute

Presiede: Calogero Surrenti (Firenze)

Ivano Bertini (Firenze), Nutrigenomica

Maisa Muhammad Shawqi (Il Cairo), La Dieta mediterranea come tute-la e prevenzione

Franco Arrigo (Messina), Dieta mediterranea e rischio cardiovascolare(titolo da definire)

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Jose Lopez Miranda (Corboba), Olio di oliva e salute (titolo da definire)

Delia Santi Antonio (Messina), Dieta e prevenzione

12.30 - 13.30: Discussione

Con la partecipazione di un famoso cuoco esperto di ricette mediterra-nee, da realizzare poi a cena per i partecipanti.

15.30 - 18.30: Quarta sessione

Politica dell’alimentazione e tutela della salute

Presiede: Khadija Baddouri (Mohammed V - Agdal – Rabat)

Calogero Surrenti (Firenze), Modello alimentare mediterraneo: evidenzescientifiche

Ferdinando Romano (Roma), Recupero ed educazione alla “Dieta medi-terranea”

Giorgio Cantelli Forti (Bologna), Qualità e sicurezza degli alimenti del-la Dieta Mediterranea

Francisco Perez Jimenez (Cordoba), Olio di oliva e salute

Mario Centorrino (Messina), Dieta Mediterranea ed economia di con-sumi

Faouzi Kechrid. La dieta Mediterranea; equilibrio e conforto della vita;approcci sanitari e dietetici

Leonardo Casini (Firenze), Alimentazione e politica comunitaria

MERCOLEDÌ 19 OTTOBRE

Ore 09.30 - 10.30

Dalla produzione alla diffusione

Vincenzo Divella (Bari)

Cinzia Scaffidi (Slow Food Pedrini, Torino)

Flavio Zaramella (Presidente Corporazione Maestri Oleari)

Ore 11.00 - 13.00

Calogero Surrenti

Presenta il progetto di ricerca europeo: “Dieta mediterranea e tuteladella salute”

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Francesco Tomasello

Sindaco di Taormina

Assessore Regionale all’Agricoltura

Assessore Regionale alla Sanità

Assessore Regionale ai Beni Culturali

Presentano:

Taormina, come sede permanente per la ricerca sulla DietaMediterranea

13.30: Conclusioni: Augusto Marinelli

Coordinamento e organizzazione

Mahmoud Salem ElsheikhPuccio AnastasiSegreteria: Comitato Oriente - Occidente Via Cavour, 8250129 FIRENZEtel. +39.055.2757795e-mail: [email protected]

[email protected]@unime.it

Comitato Scientifico

Franco TomaselloCalogero SurrentiNicola CaporasoKhadija BaddouriAugusto Marinelli

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2 dicembre(www.onilfa.gov.it) Roma

Conferenza dal titolo “I diritti delle donne cit-tadine del territorio rurale”a cura dell’ONILFA (Osservatorio per l’Imprenditoria ed il lavo-ro Femminile in Agricoltura) e del Ministero delle PoliticheAgricole e Forestali.

L’ONILFA (Osservatorio per l’Imprenditoria ed il lavoro Femminile inAgricoltura) organizzerà anche quest’anno nell’ambito della GMA, laGiornata Mondiale della Donna Rurale 2005.

La conferenza, che quest’anno avrà come tema: “I diritti delle donne cit-tadine del territorio rurale”, si terrà nel mese di dicembre a Roma.

Importanti personalità italiane e straniere parteciperanno al dibattito.Durante la cerimonia il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali,On. Giovanni Alemanno, premierà cinque donne imprenditrici agricole vin-citrici della V edizione del Premio De@Terra, il cui bando quest’anno si apreil 1 giugno e termina il 29 settembre 2005.

Il premio viene assegnato a donne la cui storia imprenditoriale sia carat-terizzata da elementi quali la creatività, la commercializzazione dei prodot-ti, la salubrità e tipicità degli stessi etc.

Maggiori informazioni potranno essere reperite sul sitowww.onilfa.gov.it

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ottobre – novembre 2005Varie sedi

Progetto di Educazione allo Sviluppoa cura dell’Associazione delle ONG italiane

Per il 2005 l’Associazione delle ONG Italiane ha deciso di dare unamaggiore incisività alla sua partecipazione alle Celebrazioni per la GMA,promovendo la realizzazione di un progetto di Educazione allo Sviluppo suitemi prescelti per le Celebrazioni, con attività da realizzarsi su tutto il territo-rio nazionale, coinvolgendo grandi e piccoli centri grazie all’adesione diOrganizzazioni di tutta la penisola.

Per la realizzazione del progetto si prevedono le seguenti attività da rea-lizzare nei mesi di Ottobre, Novembre, Dicembre 2005:

� Organizzazione di eventi in 20 città italiane sul tema “Agricoltura edialogo fra culture” alla presenza di rappresentanti delle agenzie delleNU, degli Organismi Internazionali e di esponenti delle ONG.

� Registrazione e diffusione al livello nazionale di un’intervista radiofoni-ca con esponenti delle agenzie ONU, degli Organismi Internazionali edelle ONG italiane sul tema “Agricoltura tradizionale e lotta alla fame”e sulle politiche adottate dalle singole istituzioni

� Organizzazione di un convegno conclusivo con esperti nazionali edinternazionali sul tema “Il contributo delle civiltà all’agricoltura mondiale”.

� Realizzazione di una pubblicazione relativa agli argomenti trattati nelconvegno conclusivo, da diffondere presso esperti e personalità attivenel settore.

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ottobre – dicembre 2005L’Unione delle Province Italiane (UPI) e laGiornata Mondiale dell’Alimentazione 2005a cura dell’UPI

Cresce sensibilmente in tutto il mondo l’attenzione e la consapevolezzadiffusa dei problemi di una più equa distribuzione di risorse, di opportuni-tà, di un equilibrio maggiore e più attento ai temi del sottosviluppo, dellamalnutrizione, dello sfruttamento, dell’emergenza umanitaria. Tale crescitadi attenzione è dovuta in massima parte al contributo di organismi pubbli-ci e privati, organizzazioni di ispirazione religiosa e di provenienza dellasocietà civile, sindacale e politica del Nord del mondo, i quali hanno pro-mosso progetti ed iniziative finalizzate allo sviluppo dei paesi del Sud delmondo.

L’approccio che negli ultimi trenta anni ha caratterizzato le linee d’inter-vento in tema di cooperazione allo sviluppo, è stato prevalentemente quellodi “aiuto mediante la mano pubblica” definito come “Aiuto Pubblico alloSviluppo (APS)” con un forte impegno da parte degli organismi nazionalicentrali (Ministero degli Affari Esteri) ed internazionali (Banca Mondiale,Fondo Monetario Internazionale, Onu ecc.) nel finanziare progetti nellediverse aree geografiche del Sud del mondo. Il baricentro delle azioni disostegno alla promozione di progetti con finalità di sviluppo, in questi ultimianni si è lentamente spostato verso gli organismi intermedi (Regioni,Province, Comuni) e gli attori socioeconomici (imprese, organismi del priva-to sociale, fondazioni, associazioni del volontariato, ecc.), che hanno bilan-ciato la graduale attenuazione dell’impegno finanziario degli organismi cen-trali ed internazionali liberando nuove risorse e promovendo progetti didimensioni più contenute, ma con un maggiore ed un più efficace impattoall’interno delle realtà dei paesi del Sud del mondo.

La Cooperazione decentrata nell’UPI è qualcosa di antico e di nuovo altempo stesso. Antico perché raccoglie e capitalizza le esperienze dei diver-si attori centrali e periferici che negli anni hanno condotto programmi e pro-getti nei vari settori d’intervento, realizzando progetti caratterizzati da unlivello di prossimità alle popolazioni del Sud del mondo. Nuovo perché inoccasioni come la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, questa Unioneritiene opportuno promuovere la necessità di rilanciare ed amplificare l’ap-proccio alla cooperazione decentrata in modo capillare secondo modalità

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ed approcci metodologici rinnovati, che tengono conto di quanto di nuovoin questi anni è stato “internalizzato” negli enti locali.

È sempre più evidente la crescita della partecipazione degli enti localiai programmi europei, che hanno consentito alle province di attivare dellerisorse integrative finalizzate allo sviluppo locale. Sulla scorta di questimodelli metodologici il “Coordinamento Politiche internazionali, Europa ecooperazione decentrata” insediato presso l’UPI il 30 giugno 2005 ha rite-nuto indispensabile avviare una fase di riflessione strategica, finalizzandoquesto esercizio alla individuazione di linee guida e di direttrici d’interventoche costituiscono un indispensabile “quadro di riferimento” a tutte le azionie le iniziative che Upi si accinge a presentare.

In particolare le direttrici strategiche distintive che caratterizzano lacooperazione decentrata nella declinazione dell’UPI sono:

� Definizione di accordi di programma ed accordi quadro con le agenzieinternazionali e gli organismi nazionali deputati alla cooperazione perlo sviluppo. Tali accordi sono di carattere propedeutico a forme di col-laborazione con l’obiettivo di valorizzare e di promuovere le attività isti-tuzionali delle province in tema di cooperazione internazionale. In par-ticolare è stato ratificato un accordo quadro tra l’UPI ed il Ministero degliAffari Esteri - Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo.Rientra inoltre in questa fattispecie l’accordo quadro siglato con la FAO.

� Sviluppo dei progetti d’interscambio di conoscenze e di metodologieapplicative su specifici temi tra operatori qualificati delle amministrazio-ni locali del Nord ed operatori del Sud che desiderano rafforzare le pro-prie competenze ed avviare progetti di sviluppo locale.

� Promozione dei progetti di elevata valenza sociale finalizzati all’atte-nuazione delle forme di marginalizzazione di gruppi sociali ‘deboli’(donne, anziani, minori, ex detenuti, ex tossicodipendenti, rifugiatiecc.) ed al contrasto di forme di sfruttamento e riduzione in schiavitùnel Sud e nel Nord.

� Creazione e rafforzamento delle reti e dei progetti di sviluppo tra orga-nismi pubblici locali del Nord ed organismi del Sud, con la finalità dicreare un processo virtuoso di mutuo e vicendevole apprendimento fina-lizzato alla capitalizzazione di buone prassi amministrative di gover-nance locale.

� Promozione degli interventi di sensibilizzazione tra le amministrazionilocali (Comuni, ASL, Comunità Montane ecc.), gli organismi del volon-

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tariato, le ONG (Organizzazioni Non Governative) ed i cittadini, fina-lizzati ad un approfondimento dei temi della cooperazione allo svilup-po ed alla promozione umana.

� In attuazione del sopra citato Accordo con la FAO, l’Unione Provinced’Italia si impegna a promuovere una serie di iniziative in occasione del-la Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

1. Tutte le Province italiane, dietro sollecitazione dell’UPI, provvederan-no a convocare nel periodo indicato sessioni speciali dei loro Consigli pro-vinciali, dedicate alle questioni della lotta alla povertà e alla fame nel mon-do. Tali Consigli straordinari saranno aperti alla cittadinanza, alla stampa,ai rappresentanti degli altri livelli istituzionali, della FAO e delleOrganizzazioni internazionali a vario titolo coinvolte.

2. Si promuoveranno iniziative pubbliche volte alla informazione, sensi-bilizzazione e raccolta fondi tra la cittadinanza, da utilizzare a beneficio diconcrete azioni di solidarietà internazionale.

3. Inoltre l’UPI solleciterà le Province, prima della chiusura dei bilanci, adestinare un importo, nei limiti consentiti dalla legge, per il sostegno a pro-grammi di cooperazione allo sviluppo e ad interventi di solidarietà interna-zionale.

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ottobre – dicembreL’ANCI per la Giornata Mondialedell’Alimentazione 2005a cura dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani

In uno scenario mondiale che vede crescere il ruolo internazionale del-le Autonomie Locali, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI)ha rafforzato la sua azione per accrescere e migliorare la partecipazionedei Comuni nella cooperazione allo sviluppo e per sostenere e consolidarela cooperazione decentrata che, per sua definizione, si basa sulla parteci-pazione e sul collegamento tra la dimensione locale e la dimensione nazio-nale e internazionale. In questo contesto, gli Enti locali svolgono un ruoloimportante nel fronteggiare le grandi sfide del nostro tempo: la pace, lo svi-luppo sostenibile, la sicurezza alimentare, i diritti umani e la democrazia.

Nell’ambito delle Celebrazioni Ufficiali Italiane per la GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005, l’ANCI ha inviato una lettera a tutti iSindaci d’Italia invitandoli a favorire la realizzazione di iniziative, eventi emanifestazioni che abbiano per oggetto il tema dell’agricoltura e del dialo-go fra culture e la sensibilizzazione della cittadinanza sulle questioni dellafame e della povertà.

L’Associazione ha inoltre dato diffusione alle iniziative realizzate per leCelebrazioni Ufficiali Italiane della Giornata Mondiale dell’Alimentazioneattraverso la pubblicazione sul proprio sito, sulla propria rivista e mediantel’invio di una newsletter ai suoi associati.

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24 novembrePalazzetto dello Sport, Viale Tiziano (cerimoniaconclusiva)

Concorso per opere grafiche con slogan“Nutrire la mente, Combattere la fame”a cura del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca – DGLazio e dell’Istituto Italiano Nuove Tendenze, con il patrocinioed il contributo del Consiglio Regionale del Lazio

L’Istituto Italiano Nuove tendenze promuove per gli alunni delle scuoledel Lazio il Concorso “Nutrire la mente, Combattere la fame”, ispirato all’o-monimo programma lanciato dalla FAO con lo scopo di corresponsabiliz-zare bambini e giovani al fondamentale problema della fame, perché essisi sentano protagonisti nella ricerca della sua soluzione. Il Concorso offre lapossibilità ai partecipanti di esprimersi su questi argomenti, con particolareriferimento all’agricoltura e dialogo tra le culture.

I ragazzi possono partecipare con elaborati individuali o di gruppo el’espressione grafica è consentita in forma grafica associata a slogan.

I dieci elaborati che si distingueranno per originalità di contenuto e diespressione verranno premiati in occasione di una manifestazione conclusi-va, alla presenza di eminenti personalità dello spettacolo, dello sport e del-la politica e saranno pubblicati, nonché distribuiti, sotto forma di cartolinaaugurale.

La manifestazione conclusiva “We are the world” si terrà appunto il 24novembre presso il Palazzetto dello Sport (Viale Tiziano – Roma), concessodal C.O.N.I.

Il programma della cerimonia con inizio alle ore 09:30 e termine alleore 13:00 circa, prevede vari momenti di spettacolo e musica, ad opera siadi personaggi noti che di gruppi di bambini.

Saranno invitate alla cerimonia tutte le scuole del Lazio partecipanti all’i-niziativa, studenti, insegnanti e genitori. Inoltre, oltre alla premiazione deidieci vincitori del concorso, verrà consegnato un diploma di partecipazionea tutti gli studenti.

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27 - 29 novembre 2005 Roma

Campagna di Sicurezza Alimentare dal titolo“Diversità come Risorsa. Conoscenza Tradi-zionale per la Sicurezza Alimentare”.a cura della COBASE, Associazione Tecnico Scientifica diBase, Onlus con il contributo della Direzione Generale dellaCooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri,Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio e Assessoratoalla Cultura del Comune di Roma.

Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata Mondialedell’Alimentazione 2005 la COBASE organizza la Campagna di SicurezzaAlimentare dal titolo “Diversità come Risorsa. Conoscenza Tradizionaleper la Sicurezza Alimentare”.

La campagna prevede l’organizzazione di una conferenza e una seriedi attività di educazione allo sviluppo sui temi centrali del cibo, acqua, cul-tura, sicurezza alimentare, conoscenza tradizionale, sviluppo sostenibile,povertà, cooperazione internazionale.

Alla Conferenza, che si terrà a Roma dal 27 al 29 novembre 2005,saranno invitati rappresentanti del mondo accademico e scientifico, rappre-sentanti di popoli indigeni, aziende dell’alimentazione. La Conferenza saràarticolata in sessioni plenarie e in gruppi di lavoro, in cui tutti i partecipantisaranno chiamati a tenere lezioni teoriche e dimostrazioni pratiche nei labo-ratori, secondo un’impostazione aperta sia alla scienza moderna che allaconoscenza tradizionale. Sarà organizzato un evento alimentare, con inter-venti e lezioni “Alimentazione europea prima della scoperta dell’America”.

I prodotti alimentari di ciascun popolo sono caratterizzati da un com-plesso insieme qualitativo e sensoriale definito da condizioni date dall’origi-ne culturale, geografica e ambientale che include proprietà materiali (sen-soriali, della salute e nutrizione, dei “know-how” locali, delle informazioni) eproprietà non materiali (etiche, della diversità culturale, della tradizione, del-la spiritualità, estetiche). I prodotti con una specifica origine, come il cibocollegato ad una certa tradizione, inclusi la sua manifattura e il suo confe-zionamento, possono rappresentare esempi di prodotti alimentari di altovalore tecnico e culturale per combattere la fame e la povertà.

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Il programma, che fa riferimento alle priorità indicate dell’ONU relati-ve ai MDGs è finalizzato ad aumentare l’attenzione sulle aree culturali pro-tette e sul ruolo importante della conoscenza tradizionale, per conservare isistemi alimentari sostenibili, alleviare la povertà e assicurare lo svilupposostenibile.

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novembre 2005sedi di Firenze

Conferenza “Diversità biologica e diversitàculturale”a cura dell’Istituto Agronomico per l’Oltremare

L’Istituto Agronomico per l’Oltremare contribuirà come di consueto alleCelebrazioni Ufficiali Italiane della Giornata Mondiale dell’Alimentazione,con un’iniziativa incentrata sul tema “Agricoltura e dialogo fra culture”.

Sulla base dell’esperienza maturata attraverso un programma di coope-razione che lo IAO svolge in Brasile per conto del Ministero degli Affari Esteri,l’Istituto organizza la conferenza “Diversità biologica e diversità culturale”.

L’iniziativa si terrà nel mese di novembre e si prevede possa avvenirecontemporaneamente ad una conferenza, che avrà luogo in Brasile, sultema “Biodiversità, cultura e sviluppo: crisi di un rapporto, nuove oppor-tunità”, promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Rio de Janeiro e curatadall’Ufficio dell’Addetto Scientifico presso l’Ambasciata d’Italia a Brasilia,nell’ambito della cooperazione scientifica e culturale bilaterale ed in col-laborazione con il Programma Biodiversità Brasile Italia (PBBI), sopraaccennato.

L’obiettivo dei due eventi è quello di contribuire ad una riflessione sul-l’importanza di contrastare l’erosione genetica, per i suoi riflessi sia sull’ali-mentazione e le economie sia sulle tradizioni culturali. La conferenza tratte-rà pertanto della diversità biologica (sia agricola che spontanea) e delladiversità etnica e socio-culturale sia in Italia, nel contesto mediterraneo edeuropeo, sia in Brasile, Paese d’incontro delle diversità etniche e culturali.

Le due conferenze, alle quali contribuiranno esperti del settore, sarannoorganizzate in diverse sessioni tematiche, con approfondimenti e dibattitiarticolati sull’intreccio tra biodiversità e cultura, sulla conservazione dell’a-gro-biodiversità e la sua valorizzazione sostenibile nonchè sul miglioramen-to delle prospettive commerciali ed economiche delle popolazioni.

Nel caso in cui le due conferenze, a Firenze ed a Rio de Janeiro, si svol-gano nello stesso giorno, durante la sessione pomeridiana di Firenze saràstabilito un contatto satellitare e un sistema di videoconference, che permet-terà un “dialogo” approfondito tra gli esperti dei due Paesi.

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novembreConcorso nazionale sul tema “Culture e cittadi-nanza: odori, sapori, colori, valori, suoni evoci quali radici e testimonianze”a cura del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e dellaRicerca, in collaborazione con la Società Geografica Italiana,l’AIIG (Associazione Italiana insegnanti di Geografia) e l’ONGEIP (Ecole Instrument de Paix).

Nell’ambito delle Celebrazioni Ufficiali Italiane per la GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005, il 16 ottobre 2005, il tema scelto dal-le Nazioni Unite per l’Anno Internazionale del Microcredito, è “Agricolturae dialogo fra culture”, argomento che coinvolge particolarmente il nostroPaese per il ruolo che il settore agricolo riveste quale possibile terreno diincontro tra le diverse culture. Solo una conoscenza approfondita degli altripopoli permette di acquisire il senso del rispetto e della condivisione, capa-ci di aprire la strada al dialogo interculturale delle società.

Si sottopone alle scuole della Rete dell’ONG E.I.P (Italia ScuolaStrumento di Pace) e dell’AIIG (Associazione Insegnanti Italiani Geografia),con il coordinamento scientifico della Società Geografica Italiana, la pro-posta di scegliere per i lavori del prossimo anno un tema che possa esserecollocato in quest’ambito e che nel contempo sarà anche il tema del XXXVConcorso per le scuole E.I.P per l’anno 2005/2006: “Culture e cittadinan-za: odori, sapori, colori, valori, suoni e voci quali radici e testimonianze”

Negli ultimi decenni il rapporto fra l’uomo e il cibo si è profondamentemodificato sia qualitativamente sia quantitativamente, provocando nei pae-si industrializzati comportamenti alimentari poco razionali, dai quali posso-no scaturire patologie più o meno gravi e, nei paesi in via di sviluppo, caren-ze di elementi nutritivi necessari alla vita e alla salute.

Accanto all’aspetto scientifico del tema si può valorizzare nella scuolal’aspetto creativo culturale, per un sapere che nasca dai valori, ma anchedagli odori, sapori, colori, suoni e voci propri delle civiltà euromediterranee.

Alcune tematiche proposte, alle quali possono esserne aggiunte altreaderenti alla identità formativa o d’indirizzo delle scuole, sono:

� Educare alla salute attraverso il piacere di una sana alimentazione;

� Educare al gusto valorizzando la creatività dei soggetti e delle tradizioni;

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� Valorizzare i prodotti tipici, i prodotti di qualità, la gastronomia delterritorio, sotto il profilo storico, culturale, evolutivo delle areeconsiderate;

� Valorizzare l’importanza di un corretto rapporto fra uomo e ambiente,anche nelle attività ludiche e sportive;

� Utilizzare l’educazione ai temi agro-alimentari come nuovo approccioper alcuni ambiti disciplinari (scienze umane, storia, geografia, scienzenaturali, chimica, arte, agricoltura tradizionale, biologica, OGM neipaesi del Mediterraneo).

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novembreRoma - Via Cesare Giulio Viola, 68/70 (Parco de’Medici)

Riunione annuale tra il Programma AlimentareMondiale (PAM) e le ONG italianea cura del PAM

Per il quarto anno consecutivo il PAM ospiterá presso la sua sede diRoma i rappresentanti delle ONG italiane e delle associazioni efederazioni di ONG con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente larelazione di partneriato. L’incontro dal titolo ‘Una partnership pereliminare la fame dei bambini nel mondo’ intende porre al centro delladiscussione le comuni azioni per ridare un futuro a intere generazionidi giovanissimi intrappolati da fame e poverta’. Si calcola, infatti, che que-st’anno ci saranno 11 milioni di bambini che moriranno prima di aver com-piuto 5 anni. Partnerships solide e globali sono fondamentali per incorag-giare e sostenere gli impegni nazionali e locali nella lotta a questa vera epropria tragedia mondiale che vede il PAM impegnato da anni. Il tema alcentro dell’incontro sara’ discusso a livello sia politico che operativoe per le necessarie attivita’ di sensibilizzazione da porre in atto.

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novembre - dicembre 2005 Aula Magna del Centro Internazionale AbdusSalam - International Center for Theoretical Physics(ICTP)

Convegno sul tema: “Ricerca agroalimentaree Paesi in via di sviluppo”a cura del Coordinamento degli Enti di Ricerca di Trieste e del-la Regione Friuli Venezia Giulia con il sostegno della CRUI

In occasione delle Celebrazioni Ufficiali Italiane della GiornataMondiale dell’Alimentazione, il Coordinamento degli Enti di Ricerca diTrieste e della Regione Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con leUniversità di Trieste e di Udine, la S.I.S.S.A., l’I.C.T.P. e l’I.C.G.E.B., pro-muove l’evento organizzando un Convegno Internazionale sul tema “Ricercaagroalimentare e Paesi in via di sviluppo”.

Il Convegno si prefigge di mettere a fuoco l’attenzione del pubblico sul-l’importanza di monitorare, coordinare e divulgare le ricerche scientificheche vengono svolte in campo alimentare e agricolo in relazione ai bisognidei Paesi in via di sviluppo.

La ricerca in campo agroalimentare è di fondamentale importanza perl’agricoltura e la produzione di cibo ed è quindi destinata ad avere un note-vole impatto sui processi di sviluppo dei Paesi del Terzo Mondo. Il monito-raggio e il coordinamento di quanto si sta facendo nel nostro Paese è essen-ziale per stabilire le priorità e per individuare nuove importanti linee strate-giche di ricerca.

L’obiettivo primario del Convegno è verificare la possibilità di istituire ungruppo di riferimento nazionale che non solo assolva a queste funzioni, mache sviluppi un’adeguata strategia di comunicazione in Italia e verso i pae-si in via di sviluppo.

All’incontro pubblico interverranno alcuni tra i maggiori scienziati, esper-ti nei settori della genetica delle piante, della nutrizione, della sicurezza ali-mentare, delle metodologie nucleari per la conservazione degli alimenti econtrollo dei parassiti, nonché della comunicazione scientifica.

Al Convegno parteciperanno, tra gli altri, rappresentanti delle seguentiistituzioni: FAO (Food and Agriculture Organization), WHO (World Health

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Organization), IPGRI (International Plant Genetic Resources Institute), TWAS(Third World Academy of Sciences), IAEA (International Atomic EnergyAgency), UNESCO (United Nations Educational, Scientific and CulturalOrganization), Ministero degli Affari Esteri.

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ottobre 2005Complesso Monumentale del San Michele

Seminario: “Colture e Culture alimentari.Immagini per la conoscenza e la solidarietàtra i popoli”.Mostra d’arte: “L’uomo, l’agricoltura e la vitasulla Terra”.a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione, che viene celebrata il 16 otto-bre di ogni anno in 150 Paesi, ha l’intento di perseguire una maggiore sen-sibilizzazione dell’opinione pubblica sulle problematiche della fame nelmondo attraverso una serie di iniziative culturali e sociali.

Il tema scelto quest’anno Agricoltura e Dialogo fra Culture intende sotto-lineare in modo particolare l’aspetto culturale della problematica e pertantoil Ministero per i Beni e le Attività Culturali ritiene di dover esercitare un ruo-lo propositivo attraverso la diretta partecipazione alle Celebrazioni UfficialiItaliane.

Al riguardo, il Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport, facendo tesorodella recente positiva esperienza maturata nell’ambito della GiornataMondiale per la Proprietà Intellettuale (7 giugno 2005), intende realizzareuna iniziativa seminariale che preveda la partecipazione delle più alte cari-che istituzionali che hanno competenza sul tema della fame nel mondo, insie-me con una significativa rappresentanza del mondo della scuola, della ricer-ca scientifica, degli organismi legati al mondo della tecnica, della produ-zione e del consumo alimentare.

Il tema proposto dalla FAO offre lo spunto per una analisi affascinantee inedita dell’importanza rivestita dagli scambi di tecniche e di prodottiagroalimentari sotto il profilo materiale, sociale e culturale, che si sono con-notati anche attraverso le avventure dei grandi esploratori nei secoli.

“Colture e Culture alimentari. Immagini per la conoscenza e la solida-rietà tra i popoli”, sarà il tema del Seminario, adatto a celebrare l’elevatovalore culturale della giornata destinata ad approfondire la consapevolezzadel ruolo che la nostra cultura ha svolto nel mondo grazie anche al corag-gio e alla determinazione dei grandi esploratori italiani.

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Si tratta di un tema altamente interdisciplinare e pluridisciplinare che puòavvicinare in vario modo e con motivazioni diverse, la sensibilità dei giova-ni e meno giovani e promuovere una rinnovata consapevolezza del ruoloche l’agricoltura può assolvere nell’ampio quadro della cooperazione e del-la solidarietà tra i popoli.

Nei giorni conclusivi del mese di ottobre 2005 il Complesso Monumentaledel San Michele, ospiterà la mostra d’arte: “ “L’uomo, l’agricoltura e la vitasulla Terra” ed il seminario: “Colture e Culture alimentari. Immagini per laconoscenza e la solidarietà tra i popoli” (Sala dello Stenditoio).

I lavori prevedono la proiezione di un film o di un montaggio di parti difilm e di documentari inerenti al tema (durata: circa un’ora), per la realizza-zione del quale il Dipartimento ha coinvolto Cinecittà Holding.

Tale proiezione, che si riferirà alle tematiche dell’agricoltura e dialogotra culture, è destinata a coinvolgere il “grande pubblico” prendendo spun-to dal ruolo che i viaggi dei grandi esploratori (Cristoforo Colombo, MarcoPolo) hanno avuto nella reciproca conoscenza dei prodotti e delle praticheagricole e, dunque, delle culture dei popoli.

L’obiettivo è di proporre immagini tese ad evidenziare come nelle regio-ni agricole, in cui si registra una elevata percentuale di addetti al settore, lavita sociale, con i suoi i riti e le cerimonie anche di carattere religioso, siastata e sia tutt’oggi scandita dai tempi dell’agricoltura e colorata dal folklo-re delle tradizioni campestri.

Inoltre, l’intreccio tra l’agricoltura e i paesaggi agrari, e la loro ripercus-sione sulla vita sociale e culturale sarà occasione per mostrare come lamoderna tecnica di produzione sia validamente in grado di garantire oggila possibilità di nutrimento a tutti gli abitanti del Pianeta..anche se, purtrop-po, si è ancora lontani da questo traguardo.

La cultura e il dialogo interculturale potrebbero svolgere un ruolo impor-tante. Quale? Su questo tema che apre su linee guida e su ipotizzabili sce-nari futuri potranno confrontarsi, in chiusura di giornata, istituzioni pubblichee private, insieme con il mondo della ricerca e della formazione.

In esito alla Giornata è prevista la realizzazione di un cofanetto conte-nente:

1. la pubblicazione degli Atti del Seminario;

2. la pubblicazione del catalogo della Mostra;

3. il DVD del filmato proposto in apertura dei lavori.85

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Il Seminario “Colture e Culture alimentari. Immagini per la conoscenzae la solidarietà tra i popoli”, si articolerà secondo il seguente programma dimassima:

h. 9,30 Apertura dei Lavori

� Rocco Buttiglione

Ministro per i Beni e le Attività Culturali

� Paolo Ducci Presidente Comitato Organizzatore per le CelebrazioniUfficiali Italiane Giornata Mondiale dell’Alimentazione

Introduzione dei lavori

Il Capo Dipartimento per lo Spettacolo e lo Sport, introduce il filmatorealizzato in occasione della GMA

h 10,00 Proiezione filmato “Colture e culture nel Cinema”

h 11,30 Coffee Break

h 12,00 Commenti, riflessioni e proposte - modera (Piero Angela, GiovanniMinoli)

intervengono:

- Rappresentante Ministero per le Politiche Agricole

- Rappresentante Ministero per i Beni e le Attività Culturali

- Rappresentante Ministero degli Affari Esteri

- Rappresentante Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca

- Rappresentante Ministero per le Attività Produttive

- Rappresentante FAO

- Rappresentante IFAD

- Rappresentante PAM

h 13,30 Lunch

h. 15,00 Sessione di lavoro: Paesaggi agrari e nuove tecnologie a con-fronto

h 16,15: Coffee Break86

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h 16,30 Tavola Rotonda: Colture e Culture: possibili scenari futuri per ildialogo interculturale

Moderano:

Politici della Commissione della Camera e del Senato per l’Agricoltura

Un rappresentante dello Stato del Vaticano

Un rappresentante UNESCO

Un rappresentante UNICEF

h 18,00 Conclusioni

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novembre - dicembre 2005Mostra fotografica “Quando il futuro si chia-ma cibo”.a cura del Programma Alimentare Mondiale (PAM) delleNazioni Unite.

Il Programma Alimentare Mondiale (PAM), braccio operativo per gli aiu-ti alimentari delle Nazioni Unite con sede a Roma, interviene in quellerealta’ dove l’assenza o la scarsita’ di cibo mettono a rischio le popolazio-ni e ne impediscono lo sviluppo.

Dall’Africa, all’Asia all’America Latina decine di istantanee d’autoreraccontano le tante crisi in cui e’ intervenuto il PAM in oltre quarant’anni diattivita’ al fianco della Cooperazione Internazionale italiana allo Sviluppo eillustrano con forza una quotidianità drammatica ma anche di speranza.

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dicembre 2005Palazzo Fontana di Trevi, Roma

Concerto – evento: la FAO e il Ministero deiBeni e Attività Culturali per la GMA 2005. a cura del Ministero dei Beni e Attività Culturali e della FAO

Ogni Ambasciatore della FAO ha assunto l’impegno personale e pro-fessionale di dedicarsi ai problemi universali dell’umanità a sostegno dellamissione della FAO: costruire un mondo dove vi sia sicurezza alimentare perle generazioni presenti e future.

In occasione delle Celebrazioni Ufficiali Italiane per la GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005, gli Ambasciatori della FAO, nella con-vinzione che la musica sia più eloquente delle parole, terranno un concertonella prestigiosa cornice del Palazzo Fontana di Trevi, allo scopo di adope-rare il loro talento e la loro influenza per attirare l’attenzione del pubblico edei mezzi di comunicazione sull’inaccettabile situazione di circa 800 milio-ni di persone che continuano a soffrire di fame cronica e di malnutrizione inun momento di abbondanza senza precedenti.

D’altra parte, non si può dimenticare quanto è stato fatto per alleviarequesto cancro dell’umanità. In questa ottica, a conclusione del concerto, ilDipartimento per la Ricerca, l’Innovazione e l’Organizzazione del Ministeroper i Beni e le Attività Culturali consegnerà, a titolo simbolico, delle specia-li stampe realizzate per l’occasione, a quelle personalità del mondo scienti-fico, politico, culturale, che si sono distinte per il loro concreto impegno nel-la lotta contro la fame nel mondo.

L’Istituto Nazionale per la Grafica, con la collaborazione tecnica delleOfficine dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, attraverso un articolatoprocedimento che consente di ottenere dalla matrice originale una replicagalvanica di assoluta fedeltà, le realizzerà in esclusiva per la GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005 attingendo dal proprio patrimonio ico-nografico.

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17 novembre 2005Auditorium Parco della Musica, Roma

Sala Sinopoli, ore 21,00:“La città di Roma e l’Auditorium Parco dellaMusica contro la fame nel mondo”a cura del Comune di Roma

Con questo concerto eseguito da due musicisti non vedenti del Mali,Amadou & Mariam, nel nuovo tempio della musica della Capitale, ilComune di Roma attraverso un tributo musicale intende dedicare un suoomaggio all’impegno di coloro che combattono la fame nel mondo.

La manifestazione, che vedrà la partecipazione di illustri personalità delmondo politico e istituzionale, nonché dei Rappresentanti del Polo romanodelle Nazioni Unite, avrà luogo nell’importante cornice del Parco dellaMusica, vera “fabbrica di cultura” della città.

L’evento, concepito attorno all’idea principale della centralità della musi-ca quale veicolo di dialogo interculturale, intende richiamare il grande pub-blico sulle tematiche della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e sul ruoloincisivo che la città di Roma ha svolto e continua tuttora a svolgere nel cam-po della sicurezza alimentare, in qualità di sede storica delle treOrganizzazioni del Polo Agroalimentare delle Nazioni Unite(FAO/IFAD/PAM) e dell’IPGRI.

In collaborazione con la Fondazione Musica per Roma.

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La RAI per la Giornata Mondialedell’Alimentazione 2005

Ormai da qualche anno, la RAI si è particolarmente impegnata e distin-ta, attraverso i suoi potenti canali di informazione, per la vasta opera di sen-sibilizzazione sul problema della fame nel mondo.

In tale ottica, rientra l’accordo di Partenariato che il Segretariato Socialedella RAI e la Divisione dell’Informazione della Fao hanno stipulato nel 2001sui temi relativi alla malnutrizione e alla sottoalimentazione e alle possibilisoluzioni per garantire a tutta l’umanità la necessaria sicurezza alimentare.

Il 12 giugno del 2001 il Segretariato Sociale e la Fao hanno, infatti,organizzato un Workshop sul ruolo della Fao indirizzato agli operatori del-la comunicazione, che si e’ svolto presso la Sede Regionale RAI per il Venetoa Palazzo Labia (Venezia), e al quale sono intervenuti:

� Carlo Romeo, Responsabile del Segretariato Sociale e Rapporti con ilPubblico della RAI;

� Majid Chaar, Responsabile del Partenariato Televisivo e Progetti Specialidella FAO;

� Louise Fresco, Vicedirettore generale della FAO, Dipartimentodell’Agricoltura;

� Anne Bauer, Responsabile del Servizio Operazioni Speciali di Soccorsodella FAO;

� Ambasciatore Incisa di Camerana, Vicedirettore generale della FAO,Consigliere Speciale del Direttore Generale.

Da questa collaborazione, proseguita con un altro seminario di forma-zione organizzato presso la sede della Direzione Generale di Roma dellaRAI nel giugno del 2002, è nato il “Codice Sviluppo”, pubblicato on line sulsito del Segretariato Sociale della RAI(www.segretariatosociale.rai.it).

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Fotogramma dello spot realizzato daMEDIASET

in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione2005.

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Emissione di una carta telefonica commemorativa

a cura di Telecom Italia

Anche quest’anno, Telecom Italia intende dare la massima visibilità alleCelebrazioni Ufficiali Italiane, attraverso l’emissione di una speciale cartatelefonica, nella convinzione che questa possa essere, proprio per la suanatura di semplice e accessibile mezzo di comunicazione, un veicolo straor-dinario per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005, “Agricoltura e dialogo fra culture”.

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Attivazione di un servizio filatelico tem-poraneo con emissione di un annullospeciale dedicato

a cura di Poste Italiane.

Nell’ambito delle Celebrazioni Ufficiali Italiane della GiornataMondiale dell’Alimentazione 2005 Poste Italiane Filatelia partecipa con unservizio filatelico dotato di annullo speciale dedicato, da attivare presso laFAO il 17 ottobre 2005 e nell’ambito di quelle manifestazioni ove si svol-geranno le Celebrazioni più significative della Giornata Mondialedell’Alimentazione.

Il servizio filatelico prevede l’accettazione delle corrispondenze bollatecon lo speciale annullo filatelico.

Per sua definizione, l’annullo speciale dedicato ha una particolare valen-za connotativa dell’evento celebrato, esprimendo una comunicazione istitu-zionale con diffusione mondiale, che oltre a dare la massima visibilità alleCelebrazioni Ufficiali Italiane, realizza una forte azione di sensibilizzazionesull’opinione pubblica su un problema di grande attualità: “Agricoltura eDialogo fra Culture”.

L’annullo speciale, rientrando tra gli interessi di tipo collezionistico, rice-ve ampio risalto dai media e dalla stampa specializzata, realizzando unacomunicazione che attraversa l’universo postale e filatelico con un’immagi-ne dal forte valore simbolico che conferisce alle Celebrazioni UfficialiItaliane valenza storica, culturale, artistica e collezionistica.

Si riporta di seguito l’impronta dell’annullo speciale dedicato alla GMA2005:

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Emissione di una medaglia commemora-tiva

a cura dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato

L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato partecipa alle CelebrazioniUfficiali Italiane della Giornata Mondiale dell’Alimentazione con l’emissionedi una medaglia commemorativa che sottolinea l’impegno che FAO, IFAD,PAM, IPGRI e il Ministero degli Affari Esteri rinnovano ogni anno per com-battere la fame nel mondo.

La medaglia, del diametro di 15 centimetri e prodotta in similoro, reche-rà il logo della Giornata Mondiale dell’Alimentazione ispirato all’opera diJannis Kounellis appositamente creata per le Celebrazioni Ufficiali di que-st’anno.

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Coordinatore del progetto redazionale:

Cons. Amb. Paolo DucciResponsabile del Coordinamento FAO/IFAD/PAM

Capo della segreteria di redazione:

Dott.ssa Jessica Cupellini

Comitato redattori:

Dott. Francesco GriecoDott. Riccardo Morganti

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(V501061/101) Roma, 2005 - Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. - S.

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