L'isola d'oro 1

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Un’isola d’oro? Dalla lettura del testo Un’isola d’oro “ di A. Di Marcantonio all’analisi attuale di Orte

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Un’isola d’oro?

Dalla lettura del testo “ Un’isola d’oro “ di A. Di Marcantonio all’analisi attuale di Orte

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Orte ieri…

C’è chi la definisce una bicocca affumicata, e chi la guarda più realisticamente.La verità, comunque, rimane sempre la stessa.Orte è un piccolo paese che poggia su un masso tufaceo, a centocinquanta metri sul livello del mare e centotrenta su quello del Tevere.

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Al tempo di Marcantonio le stagioni si distinguevano ancora facilmente.La primavera, temutissima dai contadini per il suo possibile carico di tempeste, eracaratterizzata da fitte nebbie che avvolgevano il tufo e da rondini che facevano i nidi sotto i cornicioni del Duomo. L’ estate era sfumata di giallo: giallo verde sopra a Sassofreddo, giallo oro per le scappie di Pitignano e Piscinale, giallo zucca sopra le colline di Montoro, giallo tabacco a Molignano, giallo creta lungo le Baucche….

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Orte oggi…Dalla stesura del testo “ Un’ Isola d’oro “ , ( quasi sessanta anni fa ) Orte è cambiata:

L’abitato è “invecchiato”, le persone non prestano la dovuta attenzione al loro territorio

Alcuni addirittura dicono che, dagli anni ‘50, Orte abbia perso la sua magia.Andiamo a vedere le principali differenze tra ieri e oggi

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Piazza della libertà

Ieri OggiLe vie del Centro storico sgombre

Le vie e la piazza sempre piene di macchine

La piazza considerata come punto di ritrovo

La piazza spesso vuota e abbandonata

La gente seduta sulle scale della chiesa a parlare

La gente distratta attraversa frettolosamente la piazza

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“ E’ preferibile un amore alla lontana verso la bicocca. Ma questa cautela non potrebb’ essere un indice della fragilità di questo mondo?Non è forse, invece, il contrasto visibile e vissuto tra la realtà di oggi e quella che ci sembra di aver toccato nei verdi anni, che può meglio mettere a prova la qualità del nostro patrimonio spirituale, metro umano per le cronache e le opinioni sui fatti e sui sogni di ieri e di oggi? “

L’Arifuggi

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Gli orti di ieriIntorno all’isola le primizie abbondavano.Gli sforzi continui dei maestri ortolani venivano quasi sempre ripagati con la raccolta di ottimi prodotti: cocomeri, puntarelle di cicoria, pisellini, carciofi, fave, fagioli cannellini…Negli orti, curati nei minimi particolari, girasoli e limoni doravano il perimetro dell’ abitato, motivo per cui Orte meritò l’appellativo di isola d’oro.

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Gli orti dei nostri tempi

Negli ultimi cinquant’anni, il numero delle persone impiegato nei servizi ha decisamente superato gli altri settori.Non c’è quindi da meravigliarsi se ad Orte non ritroviamo più i vecchi maestri ortolani di una volta.Restano pochi contadini che lavorano in aziende agricole usando mezzi e tecnologie moderne. Il lavoro manuale è stato quasi del tutto rimosso.

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La stazione ferroviaria nella seconda metà del ‘900

La stazione di Orte risale al diciannovesimo secolo.Nell’agosto del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando Orte Scalo venne bombardata nel tentativo di rompere le comunicazioni ferroviarie, la stazione riportò notevoli danni.

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La stazione ferroviaria oggiDopo la ricostruzione, la stazione ha assunto un aspetto nuovo, più modernoE’ stato, da tempo, aggiunto un servizio di autobus ed uno di taxi per collegare i pendolari ai paesi limitrofi.Orte rimane sempre un importante e conosciuto snodo ferroviario, in cui si stima il transito di circa tre milioni di viaggiatori l’anno.

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Le favole di nonna Nazzarena

L’uomo è solo

La favola parla di un contadino di nome Sampalunga che, quando si accorse di essere solo, provò per tanto tempo e in tanti modi a risolvere la sua solitudine; poi un giorno lo videro entrare in Chiesa…

Il povero e il ricco

La storia, sempre la stessa e spesso cantilenata, narra del contrasto tra un contadino felice della sua modesta vita e un ricco che ama sfoggiare le sue ricchezze.

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Le morali

L’uomo è soloLa favola di nonna Nazzarena, all’apparenza un po’ banale, ha l’intento di spiegarci una grande verità: nessun uomo è mai solo se riesce ad incontrare nella sua vita Dio.

Il povero e il riccoLa favola ci insegna che se ricchi e poveri collaborassero la vita sarebbe più semplice.Di Marcantonio non crede a tutto ciò, perché sostiene che non si potrà mai arrivare ad uno stato unico fra le due parti.

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Orte, una storia dolorosa:il bombardamento

Il 29 agosto 1943 furono sganciate alcune bombe su Orte Scalo, nel tentativo di rompere la linea ferroviaria Orte-Ancona.I tiri furono però molto imprecisi e finirono in gran parte sulla collina a sud-ovest dello Scalo.Le vittime furono molte: circa 114, oltre a molti feriti.Nei giorni seguenti i duemila abitanti di Orte Scalo si rifugiarono nei paesi vicini; solo duecento rimasero sul posto a svolgere le loro mansioni giornaliere.

Ormai sono passati più di settant’anni, ma questa orribile vicenda rimane ancora nel cuore degli ortani.

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Orte è ancora un’isola d’oro?Il piccolo paese arroccato su una collina di tufo, dalle case mal distribuite, i vicoli stretti e la gente avvolta da una storica pigrezza, è ancora un’isola?E’ ancora il luogo in cui si può “progredire in continuazione di libera umanità” ?

Un’isola d’oro?Forse solo nei miei sogni

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