l’inverno Ecco il bianco e i regali di Natale -...

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NUMERO 41 | DICEMBRE 2018 A N C O N A M A R C H E A D R I A T I C O Lo storico bar Trieste spegne 107 candeline Ad Ancona impera lo scintillio delle feste Secondo il Gambero Rosso il caffè jesino offre uno dei cin- que gelati più buoni d’Italia… Sono tornate la ruota panorami- ca e la pista ghiacciata, arriva anche il Bosco degli elfi... Per i dolci artigianali non solo tradizione Vetrina londinese per i ritratti del Lotto Marangoni, Picchio e Lombardi maestri pasticceri e cioccolatie- ri propongono novità golose... Fino al 10 febbraio cinquanta tele esposte alla National Galle- ry. Mostra anche a Macerata... 03 11 06 02 PAGINA PAGINA PAGINA PAGINA Coordinamento redazionale Marina Roscani Progetto grafico Sergio Giantomassi Stampa Gruppo Manservigi Per informazioni commerciali Cristina Cognini tel. 392.2049761 ANNO 004 D icembre uguale Natale, uguale bianco. Il bianco della neve, dello zucchero a velo sul pandoro, dei fiocchi di ovatta sul presepe. Il freddo si è fatto aspettare, ma l’inverno, dicono si farà sentire. Viviamo un periodo difficile, di ansie, preoccupazioni per il futuro che ci sembra sempre più fumoso, incerto. E allora, distogliere l’at- tenzione dai problemi e pensare a regali ed addobbi, fa bene a noi e all’economia. Ritagliarsi ogni giorno dieci minu- ti di piccoli piaceri, di pausa nella corsa a cui ci costringiamo quoti- dianamente, aiuta, alleggerisce. E non c’è niente di meglio che riuscire ad affrontare le giornate La grande danza emoziona le Muse Quattro titoli in abbonamento più Il lago dei cigni e The Thre- ad, in esclusiva regionale... PAGINA 08 | 09 con leggerezza. Il Natale è una festa di famiglia, un’occasione per fare doni a chi vogliamo bene e perché no, anche a noi stessi. Arriva qualche soldo in più, e anche se le tredicesime sono già destinate a tasse e conguagli, resta qualcosa per realizzare un piccolo sogno che aspettava da tempo. Gratificarsi è il sale della vita, e lasciarsi andare al clima di festa ci fa allentare le tensioni, con beneficio del trapezio, il grosso muscolo su cui scarichia- mo la nostra rabbia e le frustra- zioni. Una passeggiata tranquilla per negozi, aiuterà poi a farci venire le idee giuste da mettere sotto l’albero, senza aspettare al solito l’ultimo giorno utile. m.r Ecco l’inverno il bianco e i regali di Natale

Transcript of l’inverno Ecco il bianco e i regali di Natale -...

NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

A N C O N A • M A R C H E • A D R I A T I C O

Lo storico bar Trieste spegne 107 candeline

Ad Ancona imperalo scintillio delle feste

Secondo il Gambero Rosso il caffè jesino offre uno dei cin-que gelati più buoni d’Italia…

Sono tornate la ruota panorami-ca e la pista ghiacciata, arriva anche il Bosco degli elfi...

Per i dolci artigianali non solo tradizione

Vetrina londineseper i ritratti del Lotto

Marangoni, Picchio e Lombardi maestri pasticceri e cioccolatie-ri propongono novità golose...

Fino al 10 febbraio cinquanta tele esposte alla National Galle-ry. Mostra anche a Macerata...

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Dicembre uguale Natale, uguale bianco. Il bianco della neve, dello zucchero

a velo sul pandoro, dei fiocchi di ovatta sul presepe. Il freddo si è fatto aspettare, ma l’inverno, dicono si farà sentire. Viviamo un periodo difficile, di ansie, preoccupazioni per il futuro che ci sembra sempre più fumoso, incerto. E allora, distogliere l’at-tenzione dai problemi e pensare a regali ed addobbi, fa bene a noi e all’economia. Ritagliarsi ogni giorno dieci minu-ti di piccoli piaceri, di pausa nella corsa a cui ci costringiamo quoti-dianamente, aiuta, alleggerisce. E non c’è niente di meglio che riuscire ad affrontare le giornate

La grande danza emoziona le MuseQuattro titoli in abbonamento più Il lago dei cigni e The Thre-ad, in esclusiva regionale...

PAGINA08 | 09

con leggerezza. Il Natale è una festa di famiglia, un’occasione per fare doni a chi vogliamo bene e perché no, anche a noi stessi. Arriva qualche soldo in più, e anche se le tredicesime sono già destinate a tasse e conguagli, resta qualcosa per realizzare un piccolo sogno che aspettava da tempo. Gratificarsi è il sale della vita, e lasciarsi andare al clima di festa ci fa allentare le tensioni, con beneficio del trapezio, il grosso muscolo su cui scarichia-mo la nostra rabbia e le frustra-zioni. Una passeggiata tranquilla per negozi, aiuterà poi a farci venire le idee giuste da mettere sotto l’albero, senza aspettare al solito l’ultimo giorno utile.• m.r

Ecco l’inverno il bianco e i regali di Natale

NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

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02 MOSTRE D’AUTORE

PERIODICO DI INFORMAZIONE

DIRETTORE RESPONSABILE Marina Roscani

PROGETTOGRAFICOSergio Giantomassi

IMPAGINAZIONEIcselle Design Studio S.a.s

EDITORECristina Cognini

STAMPAGruppo Manservigi

Registrazione presso il Tribunale di Ancona N. 3638/2015 RCCdel 28 agosto 2015

A N N O

004Per informazioni commerciali

CRISTINA COGNINI Cell. 392.2049761

[email protected]

I dipinti autografi

“Il richiamo delle Marche” è a MacerataTRAIT D’UNION TRA IL PALAZZOBONACCORSI E LONDRA

La mostra di Macerata, “Lorenzo Lotto. Il richiamo

delle Marche”, allestita a palazzo Bonaccorsi dal 5 novembre al prossimo 10 febbraio 2019, è promossa dalla Regione Marche con il Comune di Macerata e propone oltre 20 dipinti autografi di Lotto e cinque disegni di sua mano, oltre ad alcune straordi-narie opere grafiche di autori di grande rilievo come Durer e Mantegna, che ispirarono Lotto nella sua formazione artistica. Ma non basta. Si potranno ammirare anche preziosi manoscritti, volu-mi, globi e antiche mappe. Sono state riunite le opere dell’artista veneziano provenienti da colle-zioni internazionali. “Il richiamo delle Marche” si delinea dunque come trait d’union tra due grandi musei come il National Gallery di Londra e il Museo nacional del Prado di Madrid, nel segno indubbiamente della conoscen-za, della valorizzazione e delle emozioni suscitate dalle opere di un grande artista come Lorenzo Lotto che nella sua età giovanile ha prediletto i ritratti, le allegorie e la riflessione sul rapporto tra uomo e natura. • ta.fre.

L’ESPOSIZIONE

La mostra di ritratti realizzati dall’artista alla National Gallery

I 50 Portraits del Lotto svelatiSI POTRANNO AMMIRARE FINO AL 10 FEBBRAIOIN COLLABORAZIONE CON IL MUSEO DEL PRADO, MADRID

di Talita Frezzi

Cinquanta opere straordinarie, riunite per la prima volta e provenienti dalle più im-

portanti collezioni internazionali pubbliche e private, in un percorso esclusivo per ammirare tutto il sim-bolismo e la profondità psicologica dei ritratti di Lorenzo Lotto, le cui opere sono contraddistinte da una particolare attenzione al colore. Ve-trina londinese d’eccezione quella che sta avendo la mostra dal titolo “Lorenzo Lotto Portraits”, allestita dal 5 novembre al 10 febbraio 2019 presso la National Gallery, uno dei musei più importanti al mondo.L’esposizione è stata curata in col-laborazione con il Museo Nacional del Prado di Madrid.Intensi ritratti, momenti di vita familiare e intimi sguardi catturati con sapienza dal pittore italiano, noto e celebrato come uno dei più grandi ritrattisti del Rinascimento veneziano del primo Cinquecento che ha scelto le Marche come sua terra d’elezione.All’inaugurazione erano presen-ti le più alte cariche politiche del Regno Unito, dal primo Ministro Theresa May all’ambasciatore ita-liano a Londra Raffaele Trombetta, il direttore della National Gallery Gabriele Maria Finaldi, il direttore del Museo Nacional del Prado di Madrid Miguel Falomir, il curatore della sezione italiana di dipinti del XVI secolo nella National Gallery Matthias Wivel e il curatore della mostra, Enrico Maria Dal Pozzolo.

Un autentico debutto per il museo londinese che prima d’ora non ave-va mai ospitato le opere del Lotto. La mostra “Lorenzo Lotto Portraits” dialoga con quella allestita nello stesso periodo a Palazzo Bonaccorsi a Macerata, “Lorenzo Lotto.Il richiamo delle Marche”, che avrà lo stesso periodo di apertura. Stesso anche il curatore, Enrico Maria Dal Pozzolo.E proprio in un’ottica di scambio conoscitivo e culturale tra le due esposizioni, l’inaugurazione londi-nese è stata occasione per mostrare il catalogo della mostra di Macerata, che ritrae tutte le opere esposte a Pa-lazzo Bonaccorsi con un itinerario negli otto Comuni che custodisco-no i capolavori dell’artista: Urbino, Ancona, Loreto, Jesi, Recanati, Mo-gliano, Cingoli e Monte San Giu-sto.•

Il curatore ha volutolo stesso periodo di apertura in un’ottica di scambio conoscitivo e culturale

NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

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03I TESORI DELLE MARCHE

Il caffè-museo della civiltà contadina, a Jesi, è stato eletto locale storico delle Marche

107 anni, lunga vita al Bar Trieste!

PER IL GAMBERO ROSSO, DA DIECI ANNI ORMAI, NASCE QUI UNO DEI CINQUE GELATI PIÙ BUONI D'ITALIA

di Talita Frezzi

Lunga vita a quei luoghi mera-vigliosi dove il tempo si ferma, dove non c'è linea per i cellulari

e chi siede deve parlare con la perso-na che ha davanti, quei luoghi dove la memoria fa un salto indietro di oltre un secolo. Lunga vita al “Bar Trieste” di Jesi, locale storico delle Marche, un autentico caffè-museo della civil-tà contadina con oltre 3000 cimeli appesi al muro e al soffitto, pronti a narrare chi siamo e da dove veniamo. «Il Bar ha compiuto 107 anni – dice orgoglioso il suo fondatore Angelo Capogrossi, che a 78 anni ancora vi-gila su tutto lo staff – non avrei mai pensato che potesse diventare così com'è. Bello e frequentato da tan-tissima gente... Quando mi venne in mente di aprire un locale, ero molto giovane, non sapevo bene come avrei voluto farlo. All'epoca ero somme-lier delegato nazionale e durante una trasferta a Palermo vidi un carretto siciliano davanti all'ingresso di un bar. Entrai e dentro c'era di tutto.... capii che quella era la strada giusta. Ero appassionato di antiquariato e di cimeli del mondo contadino, e ora sono tutti qui!». Il nostro passato agricolo è tutto esposto in una sorta di museo vivo. Dai cimbali ai telai (ce n'è uno del 1850), dalle brocche ai birocci, e poi foto in bianco e nero della campagna dei buoi che tiravano l'aratro, cavalli a dondolo e animali impagliati, falcetti, botticelle, cuccu-me e ogni sorta di vecchio attrezzo per lavorare la terra. Non mancano le porte delle stalle, i gioghi, vecchie

credenze e antiche brocche in terra-cotta: la più datata è del 1400. Poi c'è un torchio del 1600 che pesa 18 quintali. Ogni pezzo ha la sua sto-ria, la sua anima racchiusa anche in quel sottile ed impercettibile velo di polvere. «Da ragazzino ero gracilino, mia madre mi mandava dalla balia a Maiolati per tre mesi d'estate all'an-no a respirare l'aria buona – racconta ancora Capogrossi – e io là facevo il contadino. Ho sempre temuto che la modernità e i cellulari e il progresso ci potessero portare via la memoria delle nostre orgini, la campagna, la storia dei nostri padri e nonni... così ho voluto salvarla». Accanto ai cime-li, i vanti: nei pochi centimetri liberi delle pareti ci sono i riconoscimenti, come quello del Gambero Rosso che da ormai 10 anni continua ad atte-stare il suo gelato tra i migliori cin-que d'Italia. E ci sono gli articoli di

I cimeli esposti al Bar Trieste come in un museo vivo

Temevo che la modernità ci avrebbe portato via la memoria delle nostre origini... ho voluto salvarla

ANGELOCAPOGROSSI

giornale che raccontano negli anni, un pezzetto di storia del locale. Oggi dietro al bancone ci sono Cristina e Patrizia, le figlie di Angelo, che han-no imparato da lui a fare quel gela-to così speciale («hanno superato il maestro»), arricchendo la ricetta tra-dizionale con la creatività. Adesso si possono contare 100 gusti, uno più strano e più buono dell'altro. Dal “San Florià” al “Mediterraneo”, da quello “Cioccolato al peperoncino” al “Mithi Chai” e “Fiore blu” (in cui le spezie delle tisane arricchiscono il gelato), e poi Baileys, Datteri, il Ge-lato degli Angeli... Oltre ai gelati, ci sono i dolci della casa, la specialità è il tortino caldo al cuore di cacao. Si beve un'ampia scelta di vini ma an-che di tisane, ce ne sono oltre 100. E poi, immancabile d'inverno, il vin brulè con le castagne quando non fi-niscono pure quelle nel gelato. •

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04 LA CITTÀ NASCOSTA NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

Eleonora Vincenzi moglie del marchese Benincasa donò alla città la biblioteca collocata nella casa comunale

La vita tormentata del nostro Palazzo degli Anziani

LA PRESTIGIOSA DIMORA VOLUTA DA GALLA PLACIDIA SUBÌ BEN DUE DISTRUZIONI TOTALI NEL CORSO DEI SECOLI

di Claudio Desideri

Sono veramente curiosa di ve-dere come sono stati collocati i 2634 volumi e i due bellissi-

mi mappamondi che ho donato al Comune di Ancona. Le spese per mantenere aperta anche al pubblico la biblioteca di famiglia erano trop-po elevate e poi il nostro palazzo in via della Loggia, così vicino al mare, non garantiva più quella buona con-servazione che è indispensabile per un libro.Ho anche stabilito di devolvere due-centocinquanta scudi d’oro per la loro sistemazione. I testi riguardano il diritto civile e canonico, la storia, la geografia, la mercatura e la cultura generale.Sono Eleonora Vincenzi, moglie del compianto Luciano Filippo dei mar-chesi Benincasa, potente e nobile fa-miglia anconetana, da secoli dedita alla mercatura e all’attività diploma-tica. Lo scorso anno 1759 ho donato al Comune la nostra preziosa Bi-blioteca che ora è stata collocata nel Palazzo degli Anziani ed è una delle prime biblioteche pubbliche d’Italia.Il desiderio di Luciano era quello di offrire anche a chi non appartie-ne alla nobiltà o all’alta borghesia la possibilità di accedere alla conoscen-za. È abitudine delle famiglie bene-stanti di Ancona far studiare i propri figli maschi presso i padri Gesuiti e presso i conventi di suore, le fem-mine. Chi non può permettersi una retta è costretto all’ignoranza ma ora con questa biblioteca aperta a tutti chi vorrà potrà conoscere e studiare.Il Palazzo degli Anziani ha origini antichissime e gli storici anconetani attribuiscono le prime edificazioni alla volontà dell’imperatrice Galla Placidia che essendo molto legata alla città dorica volle far erigere in quel luogo, allora privo di costruzio-ni per l’impervietà della collina, una residenza destinata a sede senatoria. Correva l’anno 425 e l’opera dove-va apparire allora grandiosa, con tre

alte torri e al suo interno ampie sale per svolgervi le attività della buro-crazia imperiale.Questa grande opera fu distrutta, in-sieme alla maggior parte della città, da saraceni nell’839.Gli anconetani eressero poi sui resti della costruzione un nuovo palazzo nel 1270 su disegno di Margherito-ne d’Arezzo. La sventura si abbatté nuovamente sull’edificio durante il periodo della grande peste, nel 1348, quando un incendio distrusse gran parte dei suoi interni.Seguirono anni e anni di abbandono durante i quali il Palazzo fu destinato a carcere, magazzino, luogo per la la-vorazione della lana e nel XVI secolo anche alloggio per i mercanti turchi cui era vietato di alloggiare in altre case della città per evitare contagi in periodi in cui la peste si diffondeva con grande facilità. In quegli anni la Le foto sono di Sauro Marini

Sono curiosa di vedere come sono statisistemati i volumidonati per chi non può permettersi di studiare

ELEONORAVINCENZIMARCHESABENINCASA

sede del governo era in Piazza Gran-de e anche gli Anziani si trasferirono presso il Palazzo perché più lontano dal mare, da cui poteva arrivare il morbo, e perché più in alto rispet-to alla città con l’aria più salubre e meno stagnante.Nel 1539 tornò ad essere sede del Comune che nel 1563 decise di co-struire un grande muro contenitivo e realizzare, nella parte posteriore al fronte mare, una piazza che allora prese il nome di Piazza della Farina perché in quel luogo giungevano i mercanti di quel prodotto naturale che da sempre era tra i più impor-tanti per i traffici commerciali anco-netani. In quella piazza si teneva il mercato delle farine e dei grani.Un anno dopo venne deciso di ri-strutturare il palazzo affidando il progetto a Pellegrino Tibaldi, lo stes-so che operò alla Loggia dei Mercan-

ti e a palazzo dei Conti Ferretti.Su quel lato il Palazzo degli Anziani era solo a due piani, il primo con un grande portico ad arcate e il secondo con un loggiato e finestre. Nel XVII secolo le arcate gotiche del palazzo verso la piazza furono murate e ricoperte di intonaco, si aprirono al loro posto ampie finestre abbellite con cornici, fu realizzato l’imponente ingresso e costruita la loggetta, sopraelevato tutto il pa-lazzo per realizzare il grande salone di rappresentanza e una amplissima scalinata per accedervi. La mia governante mi raccontava che un tempo da quella loggetta i suonatori annunciavano con dei pif-feri l’ingresso e l’uscita dal palazzo dei nobili Anziani del Senato. La facciata verso mare è rimasta es-senziale e dal muro a mattoncini emergono soltanto le cornici delle fi-nestre romaniche ad arco incrociato. Il basamento è ad archi ogivali in pietra bianca del Conero, mentre la facciata a monte è ornata da bassori-lievi con le scene del Vecchio Testa-mento, Il peccato originale, Lamech che saetta Caino, gli stemmi dei po-destà che li vi alloggiarono, lo stem-ma con il cavaliere simbolo di Anco-na che, in questo palazzo, è presente in un numero superiore a qualsiasi altro monumento cittadino.Ecco sono giunta dinnanzi al Pa-lazzo degli Anziani e sulla porta mi sta attendendo il primo bibliotecario stipendiato dal Comune, don Gio-vanni Bartolucci. Sono lieta di que-sta mia decisione perché donando ad Ancona la nostra biblioteca sono certa che nei secoli a venire sarà un centro culturale importante e ia no-stra famiglia, con Luciano, che ha costituito il fondo librario origina-rio, non saranno più dimenticati. •

IL LUOGO DEL REPAGINA

05NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

La statua dell’Imperatore svevo è stata finalmente riportata dentro alle mura dopo 23 anni

Bentornato nella tua piazza FedericoVINTA LA BATTAGLIA DELLA FONDAZIONE HOHENSTAUFEN PER DARE UNA MIGLIORCOLLOCAZIONE AL RE JESINO

di Talita Frezzi

Una battaglia che dura da 23 anni, da quando la Fonda-zione Federico II Hohen-

staufen di Jesi allora presieduta dall’avvocato Gino Borgiani decise che il miglior modo di omaggiare l’imperatore Federico II, nato a Jesi nel 1194, fosse quello di erigere una statua a lui dedicata. Il monumento, realizzato dagli scultori di fama inter-nazionale Benedetto Robazza e Her-man Schwan con la collaborazione dell’artista jesino Massimo Ippoliti, fu inaugurato il 23 dicembre 1995 alla presenza del presidente Vittorio Borgiani (fratello di Gino) per san-cire l’inizio delle celebrazioni federi-ciane e collocato a Porta Bersaglieri, fuori dalle mura, con la promessa dell’allora sindaco Marco Polita di riportarla al più presto nella sua piaz-za. Ci sono voluti molti anni affinché l’Imperatore potesse ritornare nella miglior collocazione, nel cortile del palazzo Ghislieri che ospita il Museo multimediale Stupor Mundi. • Lo spostamento della statua, il 22 settembre scorso, è stata una vit-toria storica… «Certamente era uno degli obiettivi perseguiti da molti anni dalla nostra Fondazione – spiega il neo presidente della Fondazione Federico II Hohen-staufen di Jesi Paolo Mariani – ma anche della città. Diciamo che il Mu-seo Stupor Mundi, unito alla volontà della giunta Bacci, ha accelerato que-sto processo…». • Una nuova location decisamen-te più consona al valore di questo

grande personaggio…«Certamente davanti al Museo mul-timediale Stupor Mundi, che si affac-cia sulla sua piazza, è il posto migliore anche per una fruizione turistica. Lo spostamento è stato curato nei mini-mi dettagli e per dare la miglior col-locazione è stato realizzato un basa-mento con quattro “tirafondi” degli ancoraggi cioè che ne garantiscono la stabilità anche antisismica, imprigio-nati dal cemento a presa rapida. Sarà il miglior testimonial del Museo». • Adesso quali altri obiettivi per la Fondazione?«Certamente continuare a valorizzare Federico II attraverso la promozione del Museo Stupor Mundi e una illu-minazione ad hoc della statua, d’inte-sa col Comune. Poi il rafforzamento dei rapporti internazionali con le al-tre fondazioni federiciane e con quei territori dove vengono celebrati gli Hohenstaufen. La creazione di un circuito turistico-economico e cultu-rale attorno alla figura dell’imperato-re che definì Jesi “la sua Betlemme” ma esteso anche al resto d’Europa, la cosiddetta “Strada Federiciana” per mettere in rete le aree geografiche di Federico e unire le sue quattro coro-ne... Il progetto c’è già».• Cosa manca invece attualmente a Jesi per essere capofila nel proget-to di valorizzazione?«Manca la base. Mancano i cartelli per indicare che a Jesi c’è il Museo Stupor Mundi. Manca personale qualificato (guide turistiche) e for-mato per raccontare sia delle ricchez-ze culturali di Jesi che del suo primo figlio illustre, Federico II. Manca fare sistema per le aperture strategiche dei musei cittadini e manca la voglia e l’orgoglio di proseguire sulla strada che Federico II ha tracciato nella cul-tura, nella scienza, nelle arti…». •

Le fasi dello spostamento del monumento a Federico IInel cortile di Palazzo Ghislieri

Eppure mancano i cartelli per indicareche a Jesi c’è il MuseoStupor Mundi e guideturistiche formate

PAOLOMARIANI

PAGINA

06 LE FESTE GOLOSE NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

In alto i cioccolatini di fruttaa lato, i macaron by Picchionel riquadro le torte di Lombardi

Marangoni, Picchio e Lombardi, pasticcerie dove la tradizione dolciaria sposa l’innovazione

Questo dolcissimo speciale Natale

FRUTTA RICOPERTA DI CIOCCOLATO E AROMI OPPURE SOFFICI PANETTONII PECCATI DI GOLA DELLE FESTE

di Talita Frezzi

Non è Natale senza quel ti-pico carico esagerato di dolcezza. Non nel senso di

gentilezza (che non guasterebbe!) ma di calorie, la cui percentuale si alza proporzionalmente con l’avvici-narsi del 24 e del 25 dicembre. Ban-do alla dieta, liquidata tra i famosi buoni propositi del nuovo anno, questo è il momento dell’indulgen-za verso sé stessi, tanto da conceder-si piccoli ma indimenticabili peccati di gola. Ecco tre posti giusti dove commetterli: pasticcerie a cinque stelle dove la tradizione dei dolci tipici si sposa a meravigliose novi-tà. Immancabili nei cesti natalizi e magari anche appesi al posto delle palline dell’albero di Natale i cioc-colatini e la frutta ricoperta di cioc-colato, specialità doc firmata dalla storica pasticceria “Marangoni” di Macerata. Nata tra la fine del XIX secolo, oggi Marangoni è sinonimo di tradizione, passione, qualità. Tra le tante raffinatezze al cacao – elabo-rate in trent’anni di lavorazione del cioccolato con costante attenzione verso le materie prime e un sapiente controllo manuale di tutto il ciclo produttivo – colpiscono i cioccola-tini alla frutta mediterranea, che è infusa in una leggera nota alcolica per poi incontrare un intenso fon-dente di primissima qualità. I cerea-li italiani si uniscono dolcemente al cioccolato per trasformarsi in golosi tranci al taglio. I più rari cioccolati di origine incontrano aromi e pro-fumi insoliti come tabacco, menta,

rosa o viola per creare un mix ina-spettato e sorprendente. Non è Natale senza un eccellente panettone. E nella regione Marche tra i più gettonati c’è senza dubbio quello della pasticceria “Picchio” di Loreto, un punto di riferimento per gli appassionati dei dolci da gusta-re con gli occhi e con il palato dal 1978. Ce n’è di tutti i gusti davvero, dai soffici lievitati, alla pasticceria mignon, le torte classiche o moder-ne, i panettoni, la pralineria, le torte decorate. Scegliere un dolce o un panettone Picchio per trasmettere un messag-gio d'amore, d'affetto o di convi-vialità è certamente una scelta vin-cente, perché gli artigiani pasticceri lauretani si dedicano con passione a tutte le feste e le ricorrenze più im-portanti dell'anno elaborando pro-dotti speciali. •

Un dolce, un panettone dei cioccolatini artigianali per trasmettere convivialitàè una scelta vincente

Artigianalità, tradizione e qualità sono gli ingredienti

che, assieme al cioccolato e ai lieviti, fanno dei dolci della pasticceria-cioccolateria Lom-bardi di Osimo una tra le più qualificate realtà dell’artigianato dolciario dell’anconetano. La tradizione di famiglia, iniziata nel 1958, è oggi una solida real-tà che guarda alla tradizione ma anche alle nuove tendenze. E se creare dolci artigianali di asso-luta qualità è la regola cardine, oggi nel laboratorio artigianale si sperimentano anche le nuove tendenze del mercato come il

cake design. Le torte scenografi-che importate dall’America sono oggi scelte sia per i matrimoni che per altri eventi importanti, soprattutto per i bimbi. E da Lombardi sulle torte compare di tutto, dai personaggi di fumetti e cartoni animati, a oggetti di design e che richiamino il tema della festa. Immancabile prota-gonista della pasticceria Lombar-di è sempre lui, l’oro nero, Sua Maestà il cioccolato, trasformato in voluttuosi cioccolatini e praline, piccoli capolavori di arte cioccolatiera bellissimi anche da guardare. • ta.fre.

Cioccolateria Lombardi, una grande tradizione

L’oro nero diventa gustose praline

GIOVANI&SCENEPAGINA

07NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

Il fascino del Teatro Giovani e Ragazzi, oltre 100 spettacoli per le famiglie e le scuole

Marionette che sussurrano al cuore L’ATGTP PORTA IN SCENA LA MALATTIA, LA DISABILITÀ E LA DIVERSITÀ, MA IN MODO SEMPLICE E IMMEDIATO

di Talita Frezzi

La vera emozione sta nel modo semplice attraverso cui si posso-no anche dire cose complesse.

E allora scopri che “Becco di Rame”, un’oca che ha perso il becco lottando con una volpe, ci parla di diversità e disabilità sempre ricordando che an-che con un becco artificiale la vita è straordinariamente bella. O che “Vo-glio la Luna!” - spettacolo portato in scena in tutta Europa da Fabio Spa-doni, un eccezionale attore affetto da sindrome di Down - impara la gioia della generosa condivisione di una cosa splendida come la luna, che bril-la per tutti. E “Ricordi?”, in un deli-zioso dialogo tra padre e figlia, invita a comprendere meglio l’Alzheimer. C’è davvero molto da imparare, per tutti, piccoli e grandi, negli spettaco-li di “Teatro Ragazzi e Giovani”, una rassegna ideata dall’Associazione Te-atro Giovani Teatro Pirata (Atgtp) di Jesi e che sta abbracciando«Sta in queste cose grandi dette in modo semplice e immediato, com-prensibile ai bambini e ai ragazzi, la vera bellezza del teatro giovani», parola di Simone Guerro, anche lui giovane papà, avvicinatosi al teatro Pirata come regista pieno di idee e adesso divenuto addirittura capoco-mico. A Guerro e Marina Ortolani, è passato il testimone dello storico direttore Gian Francesco Mattioni che ha dato il via al sogno del Teatro Pirata nel 1984 ma che adesso, dopo aver portato a teatro 19.432 persone in 35 anni di lavoro, ha deciso di fare un passo indietro. «Abbiamo deciso

di esagerare con la rassegna che porta a teatro le famiglie la domenica ma anche le scuole - spiega Guerro - pro-poniamo in questa prima tranche di rassegna ben 100 appuntamenti tra recite domenicali per bimbi e fa-miglie con 29 spettacoli e le recite infrasettimanali dedicate alle scuole (dall'infanzia alle superiori) con 68 spettacoli. Sono coinvolti 10 teatri tra Arcevia, Chiaravalle, Corinaldo, Jesi, Montemarciano, Ostra, Seni-gallia, Staffolo… con una serie di spettacoli che trattano, in modo leg-gero, divertente e appropriato, dicia-mo a misura di bambino, temi im-portanti come l’adolescenza e i suoi turbamenti; la natura; la diversità e l’handicap; i sentimenti…». Tanti spettacoli dai colori, suoni, linguaggi diversi. Ma tutti con un fascino par-ticolare. Per i più piccoli dicembre si apre con “Somari”, un tuffo nella classica favola di Pinocchio giocan-do con un abile burattinaio e i suoi pupazzi (al Teatro della Vittoria di Ostra il 2 dicembre alle ore 17); mentre al Teatro Valle di Chiaraval-le, sabato 8 dicembre sarà la volta di “Transylvania Circus” ovvero un bizzarro circo in cui si esibiranno uomini drago, fantasmi acrobati, licantropi e donne vampiro. Non potevano mancare gli appuntamenti sotto l’albero: domenica 9 dicembre al Teatro La Fenice di Senigallia (ore 17) “Gli aiutanti di Babbo Natale” si sfideranno a colpi di giochi, scherzi e gare di ballo prima che inizi la magi-ca notte di Natale. Tutta la famiglia è invitata il 26 di-cembre alle ore 17 al teatro Pergolesi di Jesi per una commedia divertente e romantica che parla dello spirito del Natale in modo poetico e coin-volgente, “Un Babbo a Natale”. Tutti i titoli: www.atgtp.it •

In alto e a fianco alcune foto degli spettacoli dell’Atgtpgià andati in scena con successo

Sta in queste cosegrandi dette in modo comprensibile ai bambini, la bellezzadel nostro teatro

SIMONEGUERRO

ABBIGLIAMENTO 0-14

Corso Amendola, 46/EAncona

Tel. 071.2075182

20 E 21 DICEMBRE

SAN BENEDETTODEL TRONTO Teatro ConcordiaIL FU MATTIA PASCALDI LUIGI PIRANDELLO

20 / 23 DICEMBRE

PESAROTeatro RossiniSHAKESPEARE IN LOVE DALLA SCENEGGIATURADI MARC NORMAN & TOM STOPPARD

21 / 23 DICEMBRE

FANO Teatro Della FortunaHO PERSO IL FILO Soggetto di Angela Finocchiaro, Walter Fontana, Cristina Pezzoli

SABATO 22 DICEMBRE

ANCONATeatro ragazzi 2018/2019 Teatrino del PianoC’ERANO UNA VOLTA

SABATO 22 DICEMBRE

OSIMO Teatro La Nuova FeniceBELLE RIPIENE UNA GUSTOSA COMMEDIA DIMAGRANTE DI GIULIA RICCIARDI

22 | 23 DICEMBRE

MONDAVIO Teatro ApolloFRATELLINOE FRATELLINA SCRITTO DA PAOLA RICCI

MERCOLEDÌ 26 DICEMBRE

MATELICA Teatro PiermariniMR JAMES PATTERSONGOSPEL GROUP

GIOVEDÌ 13 DICEMBRE

MONTEMARCIANOTeatro AlfieriPINK CIRCUS

13 / 16 DICEMBRE

ANCONA Stagione Teatrale 2018/2019Teatro delle MuseLA PARANZADEI BAMBINIDI MARIO GELARDIE ROBERTO SAVIANO

SABATO 15 DICEMBRE

ASCOLI PICENO Compagnia Stalker_Daniele AlbaneseTeatro FilarmoniciVON

SABATO 15 DICEMBRE

ANCONATeatro ragazzi 2018/2019Teatrino del PianoC’ERANOUNA VOLTA

SABATO 15 DICEMBRE

RECANATI Teatro PersianiFISSÒARMONIKÒS.UOMINI E FISARMONICHESPETTACOLO TEATRALECIRCENSE MUSICALE

SABATO 15 DICEMBRE

PESAROTeatro Rossini PATTI SMITH“WORDS AND MUSIC”

DOMENICA 16 DICEMBRE

ANCONATeatro ragazzi 2018/2019Teatrino del PianoC’ERANOUNA VOLTA

DOMENICA 16 DICEMBRE

MATELICATeatro PiermariniNEMO DA VENTIMILA LEGHESOTTO I MARIDI JULES VERNE

DOMENICA 16 DICEMBRE

CHIARAVALLE Teatro Popolare d’Arte Teatro VallePUPI SIAMO

DOMENICA 16 DICEMBRE

ASCOLI PICENO Teatro Ventidio BassoPOLLICINO TESTO E REGIAMANUELA CAPECEE DAVIDE DORO

DOMENICA 16 DICEMBRE

PESARO Teatrino dell’Erba MattaTeatro SperimentaleIL SOLDATINODI PIOMBODA HANS CHRISTIANANDERSEN

MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE

JESI Teatro PergolesiSHAKESPEARE IN LOVE DALLA SCENEGGIATURADI MARC NORMAN & TOM STOPPARD

MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE

TOLENTINO Teatro VaccajIL FU MATTIA PASCALDI LUIGI PIRANDELLO

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE

FABRIANO Teatro GentileVINCENT VAN GOGH DI STEFANO MASSINI

GIOVEDÌ 20 DICEMBRE

ASCOLI PICENO Teatro FilarmoniciUN INFINITO VIAGGIO

20 / 23 DICEMBRE

ANCONA Stagione Teatrale 2018/2019Teatro delle MuseLE RANEDI ARISTOFANECon Salvo Ficarrae Valentino Picone

LE COSE DA FARENUMERO 41 | DICEMBRE 2018

PAGINE

0908

MARTEDÌ 4 DICEMBRE

ANCONAStagione Danza 2018/2019Teatro delle Muse SHOWCOREOGRAFIA E MUSICA HOFESH SHECHTER

GIOVEDÌ 6 DICEMBRE

RECANATIBalletto di RomaTeatro PersianiLO SCHIACCIANOCI

VENERDÌ 7 DICEMBRE

SAN BENEDETTODEL TRONTOTeatro ConcordiaCOAST TO COAST UNO SPETTACOLODI E CON ROCCOPAPALEO

SABATO 8 DICEMBRE

ANCONATeatro ragazzi 2018/2019Teatrino del PianoC’ERANO UNA VOLTA

DAL 6 AL 9 DICEMBRE

PESAROTeatro RossiniARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONIDI CARLO GOLDONI

DOMENICA 9 DICEMBRE

ANCONATeatro ragazzi 2018/2019Teatro SperimentaleLA BOTTEGADEI GIOCATTOLI

DOMENICA 9 DICEMBRE

RECANATITeatro PersianiASPETTANDO NATALEIN CIELO, IN TERRAIN FONDO AL MAREDI E CON FERRUCCIOFILIPAZZI

MERCOLEDÌ 12 DICEMBRE

FABRIANOTeatro GentileLO SCHIACCIANOCIBALLETTO DI SAN PIETROBURGO

SABATO 1 DICEMBRE

MACERATA Teatro Lauro RossiPESCE D’APRILECON CESARE BOCCI E TIZIANA FOSCHI

1 | 2 DICEMBRE

MONDAVIO Teatro ApolloOTELLO UNO SPETTACOLO DI E CON DAVIDE LORENZO PALLA

DOMENICA 2 DICEMBRE

FABRIANO Teatro GentileUN BABBO A NATALEREGIA SIMONE GUERRO

DOMENICA 2 DICEMBRE

MACERATA FELTRIA Teatro BattelliROSASPINA. UNA BELLAADDORMENTATADI SIMONA GAMBARO

DOMENICA 2 DICEMBRE

SAN SEVERINO MARCHETeatro FeroniaMIA MADRE È UN FIUME DI DONATELLADI PIETRANTONIO

DOMENICA 2 DICEMBRE

CIVITANOVA MARCHETeatro Annibal CaroKALINKA

LUNEDÌ 3 DICEMBRE

SANT’ELPIDIO A MARETeatro CicconiITACA… IL VIAGGIOCON LINO GUANCIALE

MARTEDÌ 4 DICEMBRE

SENIGALLIA Teatro La FeniceSEI PERSONAGGI IN CERCA D'AUTOREDI LUIGI PIRANDELLOInterpretato e direttoda Michele Placido Produzione Teatro Stabile di Catania

La stagione si è aperta il 3 novembre con Giselle

4 TITOLI IN ABBONAMENTO A CUI SI AGGIUNGONO DUE APPUNTAMENTI: IL LAGO DEI CIGNI E THE THREAD

di Lucrezia Sarnari

Si è aperta lo scorso 3 novembre, con Giselle di Dada Masilo, la Stagione di Danza 2018/19 di

Ancona a cura di Marche Teatro. Gli spettacoli scelti sono tutti grandi al-lestimenti, che vedremo in scena alle Muse in esclusiva regionale. I titoli in abbonamento sono quattro: Giselle di Dada Masilo, Show di Hofesh Shechter, Horror di Jakop Ahlbom e Tempesta di Aterballetto a cui si aggiungono altri due appuntamenti fuori abbonamento che arricchisco-no il cartellone: Balletto di Milano con Il Lago dei Cigni in esclusiva regionale il 27 dicembre e The Th-read di Russell Maliphant, l’1 e il 2 marzo. Come già scritto protagonista

dell’ouverture è stata la Giselle nera di Dada Masilo, andata in scena lo scorso 3 novembre: suoni occidentali e ritmi africani per tredici danzatori in scena. Martedì 4 dicembre l’ap-puntamento è con Hofesh Shechter Company in Show con coreografia e musica di Hofesh Shechter. Show è uno spettacolo di danza in tre atti, firmato da Hofesh Shechter che ne ha curato anche la musica. Shechter è uno dei più dirompenti coreografi della nuova scena internazionale, una figura potente, combinazione tra un danzatore e una rockstar con la sensi-bilità del regista cinematografico. Il gruppo impegnato nello spettacolo Show è formato da giovani danzatori selezionati in tutto il mondo tra i più ispirati e con maggior talento. Mar-che Teatro ha già collaborato con il coreografo nella co-produzione in-ternazionale Gran Final nel 2017. Direttamente dall’Olanda al Teatro delle Muse, in esclusiva regionale,

venerdì 11 Gennaio Jakop Ahlbom e la sua Compagnia presentano Hor-ror, una meravigliosa performance di teatro fisico. Come suggerisce il titolo, lo spettacolo è un omaggio alle molteplici categorie di film hor-ror e ai singoli capolavori del genere. Ahlbom che cura concept e direzio-ne di questo spettacolo ha sviluppato una propria cifra stilista che unisce teatro, mimo, danza, musica ed ef-fetti specialiIl cartellone di danza si chiude giovedì 21 marzo con Ater-balletto che presenta Tempesta con la coreografia di Giuseppe Spota e le musiche originali Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Tempesta mette in danza l’opera di Shakespeare. Con Tempesta Aterballetto affronta una sfida: mettere alla prova la danza e la sua capacità di raccontare storie e personaggi di una narrazione teatra-le, illuminandoli in modo originale e osservandoli da nuovi punti di vista.•

ARIETE > 21/03 | 20/04Sotto l’albero di Natale troverai un pacchettino speciale:la promessa di un nuovo amore. Giove e Mercurio regalano successi anche nel lavoro.

TORO > 21/04 | 20/15 I sentimenti non sono in discussione, la coppia è armonica. Nel lavoro hai raggiunto posizioni di prestigio e dall’alto ti godi il panorama. GEMELLI > 21/05 | 21/06Dicembre sarà magico e ti farà battere il cuore grazie a nuovi incontri stimolanti.Le fnanze ti preoccupano un po’, per le molte oscillazioni snervanti.

CANCRO > 22/06 | 22/07Ecco il regalo di Babbo Natale, un amore nuovo di zecca e come piace a te. Sarebbe una magnifica sorpresa. Molto bene il settore lavorativo. LEONE > 23/07 | 23/08Passata è la tempesta, Natale ti riserva un dolce clima d’amore e intesa col partner. Potrai anche permetterti spese extra.Fiuto per gli affari.

VERGINE > 24/08 | 22/09 Incontri ne farai, ma nessuno saprà coinvolgerti fino allo spasimo.Resterai critico, coerente al tuo segno zodiacale. Prudenza nelle spese.

BILANCIA > 23/09 | 22/10Giove e Mercurio ti donanola fortuna di incontri felici e la leggerezza dell’eloquio.L’amore è sempre una magia. Via libera alle frenetiche spese di Natale.

SCORPIONE > 23/10 | 22/11 Emozioni positive nell’ultimo mese dell’anno ti accompagna-no a chiudere l’anno.Con il cuore in pace svilupperai un gran fiuto per gli affari.

SAGITTARIO > 23/11 | 21/12Dicembre ti vede molto preso dalle faccende di cuore, che con molta probabilità hai consegnato a un nuovo amore.Buone novità negli affari.

CAPRICORNO > 22/12 | 20/01Chiudi l’anno senza scosse emotive di rilievo, anzicon qualche gratificazione inattesa.Buone notizie anche per le finanze, che aumenteranno.

ACQUARIO > 21/01 | 19/02Realizzarvi nei sentimenti è la vostra priorità.Riuscite a mettere d’accordoil cuore con i vostri desideri profondi.Possibili spese extra.

PESCI > 20/02 | 20/03Anche per te ci sarà un regalo dolcissimo sotto l’alberodi Natale. Lo porterà Venere e riguarda l’amore.Attenzione alle speseimpreviste.

di Maria Sabina Coluccia

La danza invadeemoziona e conquistail Teatro delle Muse

GIOVEDÌ 27 DICEMBRE

ANCONAStagione Danza 2018/2019Teatro delle Muse IL LAGO DEI CIGNIBalletto in due attie quattro scene su musichedi P.I. Tchaikovsky

VENERDÌ 28 DICEMBRE

FERMOTeatro Dell’aquilaA CHRISTAMASCAROLIL MUSICAl

VENERDÌ 28 DICEMBRE

PESARO Teatro RossiniMoscow ClassicalRussian BalletLO SCHIACCIANOCIBalletto in due attibasato sulla fiabadi Hoffmann

SABATO 29 DICEMBRE

MACERATA Teatro Lauro RossiMoscow ClassicalRussian BalletLO SCHIACCIANOCIBalletto in due attibasato sulla fiabadi Hoffmann

SABATO 29 DICEMBRE

PESARO Teatro RossiniTHE BLACKBLUES BROTHERS CIRCO CONTEMPORANEO COMICO MUSICALE

LUNEDÌ 31 DICEMBRE

SENIGALLIATeatro La FeniceSCONCERTO ROCKScritto, diretto e interpretatoda Gene Gnocchi

PAGINA

10 ARTE&MUSEI NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

LA RINNOVATA AREA ESPOSITIVADI ASCOLI DISPONE ANCHEDI UN CAFFÈ LETTERARIOCHE OSPITERÀ EVENTI

di Lucrezia Sarnari

Un “rinnovato museo” celebra Osvaldo Licini, pittore delle Amalassunte e degli Angeli

Ribelli ad Ascoli Piceno. Il “nuovo” spazio espositivo ha infatti aperto a fine agosto, dopo un lavoro di ri-strutturazione e riqualificazione che oggi valorizzano la struttura grazie alla nuova organizzazione e decli-nazione degli spazi, e si trova presso la Galleria d'Arte Contemporanea Osvaldo Licini, situata all'interno del Polo Culturale S. Agostino.Un’azione stabile e di intelligente valorizzazione resa possibile grazie alla donazione (con vitalizio in con-

tropartita) di Caterina Celi Hell-strom, figlia adottiva della moglie di Licini, che vive ad Ascoli. Il comu-ne è così entrato in possesso di una cinquantina di dipinti e disegni, che costituiscono un nucleo importan-tissimo per la lettura del percorso artistico del Mastro di Monte Vidon Corrado. Il progetto che ha portato alla realizzazione del museo è stato fortemente voluto dall’Associazione “Arte Contemporanea Picena”, pre-sieduta da Andrea Valentini e con direttore della Galleria d’arte con-temporanea Alessandro Zechini, so-stenuto dal Comune che si è avvalso della fattiva anche delle cooperative Integra e Pulchra (per il Consorzio "Il Picchio"), alla base del quale c’è stata una grande sinergia tra pub-blico privato.Sono una sessantina le opere di Lici-ni presenti, ma i visitatori potranno

vedere una decina di opere di altri importanti maestri del Novecento (Fontana, ad esempio) che Licini aveva acquistato e date in comodato al Comune, quelle appunto donate dalla Celi Hellstrom al comune di Ascoli. Le opere hanno lo scopo di far ripercorrere al visitatore il tormentato percorso creativo, che spazia dal figurativo all’astratto, di Osvaldo Licini.E se la cultura è il cibo dell'anima, all’interno dell’area espositiva è sta-to pensato anche un caffè letterario, luogo d’incontro speciale dove ver-ranno presentati libri e organizzate conferenze, una zona per i video e una per la stampa con un torchio antico dove si effettuano corsi. Ol-tre al rinnovato spazio dedicato alla biglietteria e al bookshop, ad ar-ricchire il museo anche uno spazio bimbi. •

FINO AL 14 GENNAIO

Alla XXIX Biennale di Venezia del 1958 l’artista marchigia-

no Osvaldo Licini fu insignito del Gran Premio per la pittura, un dovuto omaggio a una delle personalità più originali del panorama artistico italiano della prima metà del XX secolo. A 60 anni da quel prestigioso ricono-scimento e dalla sua scomparsa, la Collezione Peggy Guggen-heim ricorda il grande maestro con l’attesissima retrospettiva “Osvaldo Licini. Che un vento di follia totale mi sollevi”, a cura di Luca Massimo Barbero. Fino al 14 gennaio undici sale esposi-tive e oltre cento opere ripercor-reranno il dirompente quanto tormentato percorso artistico di questo autore, la cui carriera fu caratterizzata da momenti di crisi e cambiamenti stilistici apparentemente repentini. Con questa retrospettiva il curatore Luca Massimo Barbero intende mostrare la sostanziale coerenza di questo percorso. Quelle che all’apparenza sembrano delle cesure si rivelano infatti tappe di un’esperienza singolare che risalta all’interno della storia dell’arte del Novecento per risultati di assoluto lirismo e poeticità. Tutti i giorni alle 15.30 vengono offerte visite guidate gratuite alla mostra, previo acquisto del biglietto d’ingresso al museo. • l.s.

Il Maestro di MonteVidon Corrado èun’eccellenza delle Marche, apprezzatain tutto il mondo

LACURATELA

La Galleria è anche un centro di cultura che ospita periodicamente convegni e lezioni d'arte

È al Guggenheim A Venezia circacento operedel maestro

Nel Polo Culturale S. Agostino, presso la Galleria d'Arte Contemporanea

Un museo tutto nuovo per Licini

LUCI DI FESTAPAGINA

11NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

Tra le novità di quest’anno il bosco degli elfi, un albero parlante e i presepi napoletani

Il BiancoNatale porta la magia in città

TORNA LA RUOTA PANORAMICA IN PIAZZA CAVOURIN PROGRAMMA PER IL 22, 23 E 24 LE CHRISTMAS PARADE

di Lucrezia Sarnari

Si tinge sempre più di fiaba e perfino di accattivante folclore partenopeo il Natale di Anco-

na, che fino al 6 gennaio, trasfor-merà il capoluogo in un paese delle meraviglie. È ancora una volta la ruota panoramica la protagonista di questo periodo dell'Avvento che svetta su Piazza Cavour e su tutto il centro, con le sue 21 gondole, di cui una riservata a carrozzelle, ospitan-do fino a 127 persone. E se l’emo-zione di ammirare la città dall'alto si riconferma come ogni anno, questa volta sarà ancora più magico vedere specchiati i 40 metri della ruota nel-la pista del pattinaggio sul ghiac-cio che ha trovato spazio anch'essa in piazza Cavour. Di dimensioni decisamente più ampie degli anni precedenti, la pista dispone di una ampia serie di pattini a noleggio per ogni età ed esigenza così da consen-tire a tutti di provare questa fanta-stica esperienza a poca distanza dal delizioso mercatino con le tipiche casette in legno disposte a cerchio attorno alla statua del Conte Ca-millo. Il tintinnio dei campanelli, le canzoni e l'inconfondibile risata di Babbo Natale ci danno invece il benvenuto nel Bosco degli Elfi che ogni fine settimana trasforma Piazza Pertini in un luogo magico intera-mente destinato ai bambini e ai ra-gazzi con le loro famiglie, affollato da alberi, casette e animata da elfi, personaggi delle fiabe e addirittura un albero parlante. Il 22, 23 e 24 dicembre gli stessi

personaggi, insieme a Babbo Natale daranno invece vita alle Christmas Parade per le vie del centro, men-tre il 9 dicembre, direttamente da Hogwarts, il maghetto più famoso, giungerà nel capoluogo marchigia-no per AnkonAlley! Babbo Natale sarà presente anche allo Stadio Dorico nella sua casetta di legno. È lì che, grazie ad un’i-niziativa a cura della Fondazione Ospedale Salesi Onlus, il 16 dicem-bre sarà protagonista della Corsa dei Babbi Natale, un percorso di 4 chilometri con arrivo e ritorno dal-lo Stadio Dorico. Tra le novità del Natale 2018 c’è anche la trasposizione della celeber-rima tradizione del Presepe napo-letano e della sua più frequentata via, quella di san Gregorio Armeno, in una storica strada di Ancona, via degli Orefici, che fino al 16 dicem-bre ospita presepi, statuine e cam-pane realizzate da mani napoletane esperte. Un percorso fascinoso e coinvolgente che culmina in un cal-do abbraccio in Piazza del Plebiscito dove, dalla più classica tradizione napoletana, troverà spazio un cuore dolce di preziosa pasticceria.Confermata anche quest'anno la presenza del maestoso albero di Natale, il grande abete al centro di piazza Roma e perciò della pas-seggiata dello shopping, e del sot-tostante palco che ospiterà ogni venerdì, sabato e domenica concerti jazz e di altri generi musicali, corali polifoniche, cori di associazioni e scuole e altri spettacoli, tutti a tema natalizio.Molto altro attende gli anconetani incluso il trenino di Natale che col-legherà il centro ai parcheggi contri-buendo a rendere ancora più magica l'atmosfera. •

Sotto il titolo le immagini del Natale 2017 (Foto Fabio Alessandrelli)

In via degli Orefici fino al 16 dicembre sarà possibile passeggiare tra presepistatuine e campane realizzate da mani napoletane esperte

Quaranta metri di luci che si specchiano nel ghiaccio della pista di pattinaggio, la più grande di sempre

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12 LUOGHI&INCONTRI NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

Dal 18 gennaio il centro commerciale ospiterà eventi divulgativi firmati “Il cannocchiale”

Auchan Conero, venerdì si fa culturaARCHITETTURA, ARTEE AMBIENTE SONO I TEMI AFFRONTATI PER RACCONTARE LA CITTÀ E LE SUE ECCELLENZE

di Lucrezia Sarnari

Il centro commerciale è sempre più vicino al cittadino. C’è questa idea dietro le iniziative messe in

piedi dall’azienda Ceetrus (che gesti-sce il centro commerciale Auchan “Il Conero”) e che vuole aprire le porte, e gli spazi, della galleria ad eventi non esattamente legati allo shopping.«Da qualche anno – racconta Lina La Gioia, direttrice del centro commer-ciale – stiamo lavorando ad un pro-getto che abbia come finalità quella di regalare ai cittadini un’esperienza che sia a tutto tondo, quindi anche di tipo culturale e sociale». E proprio questa è la premessa del nuovo progetto che per tre venerdì, nei mesi di gennaio, febbraio e mar-zo, animeranno la galleria del centro commerciale con degli incontri di divulgazione culturale e scientifica centrati sulla conoscenza del territo-rio di Ancona.«Dopo l’esperienza estiva con il festi-val Ti ci porto – continua La Gioia – abbiamo deciso di proseguire la collaborazione con il team ingloban-do ed ospitando nella nostra pro-grammazione l’evento “Il Cannoc-chiale”, nome con il quale abbiamo deciso di chiamare i tre pomeriggi culturali in programmi da gennaio a marzo che si terranno negli spazi del-la nostra galleria».Un nome evocativo che vuol ricorda-re che a fare da collante tra gli incon-tri saranno proprio i focus culturali e scientifici fatti sul territorio, per ve-derlo da vicino.«Oltre ad offrire al cittadino un’espe-

rienza nuova – spiega ancora Lina La Gioia – in luoghi solitamente depu-tati allo shopping, ci è piaciuta fin da subito questa possibilità di racconta-re la nostra città attraverso eccellenze che, purtroppo, troppo spesso ven-gono ignorate. Dall’arte alla scienza, si parlerà di Ancona in modo nuovo, con l’intento di far conoscere un po’ di più, restituendo consapevolezza e perché no facendoli di nuovo inna-morare, la città ai cittadini».Si inzia il 18 gennaio con un incon-tro tenuto dal professore Rodolfo Basaglia sul patrimonio artistico della città, il 21 febbraio si parlerà invece di ambiente con un incontro dedicato al patrimonio naturalistico ed ecologico curato da Sara Ruschio-ni, mentre l’ultimo appuntamento, quello di marzo in programma ve-nerdì 25, sarà tenuto dal professor Luccarini e vorrà approfondire il tema del patrimonio urbanistico ed architettonico.«Tre incontri aperti a tutti e gratuiti – conclude la direttrice La Gioia – che vogliono aumentare la consapevolez-za dei cittadini verso la bellezza e le tante attrattive delle quali il nostro territorio è ricco, anche se in molti, tra quelli che ci vivono, non lo san-no. Per noi, portare cultura nei nostri spazi che solitamente sono visti come luoghi di passaggio, da vivere di fret-ta, è un grande valore aggiunto, un regalo che noi vogliamo fare ai nostri clienti ai quali non dedichiamo più solo servizi, ma anche delle vere e proprie esperienze. Quello de Il can-nocchiale si inserisce infatti in una programmazione molto più ampia fatta di mostre, presentazioni di libri ed eventi culturali a trecentosessanta gradi». Perché il centro commerciale, ad Ancona, è un’esperienza da vivere. •

Tre date tra gennaio e marzo per raccontare le eccellenze di una cittàtroppo spesso sconosciute

A sinistra, Roberto Vecchioni Sotto, il numeroso pubblico che ha assistito all'evento culturale

Un nuovo modo di concepire gli spazi solitamente deputati allo shopping che ora si aprono al cittadino

LINA LA GIOIA

ARTIGIANI D’ECCELLENZAPAGINA

13NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

La modernità della Confraternita dei Presepai

Il presepe di cartapesta tradizione sempre viva

NELLA CHIESA DI SAN SAVINOSI RINNOVA L’APPUNTAMENTO LA NATIVITÀ RILETTAIN CHIAVE CONTEMPORANEA

di Talita Frezzi

Ogni 8 dicembre nella grande chiesa di San Savino, quartiere di San Giuseppe di Jesi, si re-

spira un’aria particolarmente frenetica. Non proprio quella tipica della corsa al regalo last minute la sera della vigilia, ma quasi… la frenesia di chi deve aver completato una grande opera, o quan-tomeno deve essere alle finiture. Perché il 22 dicembre la meraviglia deve spalan-carsi davanti agli occhi di chi ammira il presepe della Confraternita dei Mastri Presepai di Jesi: 120 metri quadrati di presepe con circa 150 statuine di gesso artigianali alte 60 centimetri. La Con-fraternita (Cjmp) è un’associazione di

autentici cultori del presepe, fondata a Jesi nel 1987 da una decina di appas-sionati. «Siamo un gruppo di gente che ha il gusto di fare, ogni nostro presepe è artigianale e curato nei dettagli – spiega il priore Sandro Camilletti – abbiamo una cura maniacale nella proporzione e nella prospettiva, abbiamo abolito il giorno e la notte, così come l’acqua che scorre e i pupini in movimento. Crediamo che si-ano le luci a valorizzare le statue che noi realizziamo e che come per l’osservazio-ne delle opere d’arte, lo spettatore debba avere tutto il tempo per ricercare quei particolari di cui siamo così fieri. Non te-miamo il mondo moderno né ne siamo delusi, tutt’altro. Vorremmo piuttosto arricchirlo ancora di più con una serena e divertita rielaborazione di un mondo antico e perenne, fatto di cose semplici e immediatamente accessibili, di saggezza artigianale, di religiosità operosa, di in-gegnosa manualità, di sogni e di profezie

d’arte». I meravigliosi presepi della Con-fraternita, che è possibile ammirare ogni anno fino al 6 gennaio, uniscono attua-lità, fantasia e manualità, mutando ogni anno il tema attorno al fulcro della Na-tività. Una curiosità: la rappresentazione di quest’anno, quella del 31esimo anno di attività, coniuga tre presepi d’eccezio-ne che sono i migliori degli ultimi anni. Quello del 2007, che è stato esposto alla 24esima rassegna internazionale dei pre-sepi all’Arena di Verona e che raccontava la storia del Natale in una scenografia di un secolo fa ma nell’ambiente sem-plice ed operoso Jesino e Marchigiano di fine ‘800-inizio ‘900, con particolare attenzione a descrivere antichi mestieri e tradizioni; quello legato a Federico II di Svevia e l’illustrazione dei primi capitoli del vangelo di Matteo, dai Magi a Erode, la visitazione di Maria e la strage degli in-nocenti: per noi la sfida è stata raccontar-la senza sangue e scene cruente. •

LA TRADIZIONE

Jesi come Betlemme, attraverso gli occhi dei Mastri presepai. Ed

ecco che nella grande rappresen-tazione ammiriamo una donna al telaio, i cordari che trasforma-no la canapa in corde. Ci sono alcuni zampognari e pastori che vengono a Jesi come se Jesi fosse Betlemme. Sullo sfondo una filanda, una bottega del sapone; più un ciabattino, un calderaio e un giovane innamorato che si dichiara ad una sedarola, la giovane filandaia dei setifici jesini. Al centro due mugnai e un carrettiere davanti a dei manifesti murali che annunciano un’opera teatrale. La quarta scena è quella della Natività. Dentro ad una stalla di legno e mura, fra mucche della razza marchigiana, un asi-no, Maria e Giuseppe venerano il bambino deposto sulla paglia dentro ad un “biroccio”, il carat-

teristico carro agricolo di lusso marchigiano. Tutt’attorno angeli e San Francesco, immancabile nei presepi della Cjmp, perché è il primo Mastro Presepaio della Sto-ria, e Madre Teresa di Calcutta, in rappresentanza di tutte le persone buone del Mondo. Il presepe di San Savino si potrà ammirare dal 22 dicembre al 6 gennaio, feriali dalle ore 17 alle 20; festivi dalle 15 alle 20. • ta.fre.

Vorremmo arricchire il mondo modernocon una serenarielaborazione di quello antico fatto di sogni

Alcune immagini dei presepi dei Mastri Presepai Jesini

Ha conquistato Verona e adesso torna a San Savino

Jesi come Betlemme, Gesù nasce in un biroccio tra sedarole e cordai

w w w . m a r i n a d o r i c a . i t

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14 VISTI DA NOI NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

In piazza Ugo Bassi 24, la boutique di Alessandra e Barbara festeggia due anni di successi

Novistil New dove la moda è per tuttiPER TEEN AGER E GIOVANI DONNE IL FASHION È SMART FIRMATO LOVE MOSCHINO GUESS E STILISTI EMERGENTI

Molti anni di esperienza nel campo della moda hanno spinto Alessandra Tavia-

ni e Barbara Nisi a dare vita ad un negozio tutto loro, in cui vendere le proposte fashion selezionate dal loro gusto attento alle tendenze.Per lungo tempo hanno lavorato in negozi in centro creandosi un bel bagaglio e l’occhio per scegliere al meglio. Così è nato, poco più di due anni fa, Novistil New in piazza Ugo Bas-si, 24, una boutique che esisteva da molti anni e che le due socie hanno rilevato, lasciando però il nome (ag-giungendo solo un New), pur mu-tando totalmente la proposta. Un segno di continuità, dunque, nel cambiamento, che consiste nell’of-frire capi originali, facili da indos-sare e a prezzi molto accessibili. Il tutto rivolto ad una clientela tra-sversale, dalle teen ager alla signora giovane che vuole essere trendy sen-za strafare. Un negozio, quello di Alessandra e Barbara che è diventato anche un punto di incontro per signore un po’ agee, che al mattino passano per un caffè e due chiacchiere, spinte dalla simpatia e dell’accoglienza del-le proprietarie. Un modo empatico per fare shopping, prendendosi i tempi giusti per scegliere. Novistil New propone collezioni di ditte già affermate e nuovi stilisti emergenti, e lo staff è abile nell’aiu-tare le clienti a scegliere l’outfit più adatto all’occasione. Soddisfatte di questi primi due anni le titolari hanno ampliato le colle-

zioni, introducendo Love Moschi-no, brand celebre per l’estrosità, Guess e Silvian Heach. Per quel che riguarda i capospalla, piacciono molto i piumini di Bosideng che offrono qualità e stile, ma anche in fatto di cappotti non mancano le idee da Novistil.Per completezza, diciamo, tanti gli accessori da abbinare all’outfit, e che sono anche il must per Natale. Pensieri e pensierini da mettere sot-to l’albero con la pelletteria di Gio Cellini, e cappellini e calzini J.B4, da personalizzare con le iniziali. “Siamo molto contente del giro di clienti che si è creato intorno alla boutique - dicono Alessandra e Barbara – abbiamo iniziato con il pronto moda, per prudenza, ma poi stiamo lavorando bene anche con brand consolidati che rendono smart l’assortimento”. •

Il negozio è diventatoanche un punto di incontro per le signore del quartiere chevengono per un caffè

ALESSANDRAE BARBARA

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15PAROLE NELLO SCAFFALENUMERO 41 | DICEMBRE 2018

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D.Mare

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LETTURE MARCHIGIANE

Da Hacca Edizioni

Il “Sonno bianco” di Corbatta

“L’idiota”Elif BatumanEINAUDI415 PAGINE € 21,00

ESTER VIOLA TORNA CON UN LIBRO SUI SINGLE. MANDELLI PARLA DI 30ENNI CHE VIVONO COME ADOLESCENTI

di Lucrezia Sarnari

Nel 1995, mentre il mondo im-para a usare le e-mail e a co-municare via internet, Selin,

la protagonista del romanzo di Elif Batuman “L’idiota” (Einaudi) è una matricola all’università di Harvard. Per lei comunicare è sempre stato un problema; il suo rapporto con il rea-le passa soltanto attraverso i libri che considera depositari di un significato assoluto e chiaro.Il suo sguardo sulle cose è tanto acuto e brillante quanto ingenuo e innocen-te, come può esserlo solo quello di chi ancora non ha fatto sesso e nemmeno bevuto un bicchiere di vino. Quando

Un titolo preso in prestito da quelli di Dostoevskij

Batuman scrive la storiadi Selin, “l’idiota” che legge

però incontra Ivan tutto cambia. Per la prima volta capisce quanto è bizzar-ro e doloroso il desiderio e quanto è difficile ottenere ciò che si vuole dav-vero.Con Ivan inizia una relazione fatta di dialoghi inconcludenti ma interessan-ti. Alla fine come ogni primo amore anche il loro svanisce, ma Selim avrà imparato che per crescere dovrà impe-gnarsi a ricucire lo strappo che per lei separa le parole dalla realtà.Torna Ester Viola dopo il best seller “L’amore è eterno finché non rispon-de“, con “Gli spagliati” (Einaudi) in cui disegna la figura dei single. Olivia Marni vive la sua vita da ipocondria-ca sentimentale a Milano. Olivia ama Luca. Luca ama Olivia, ma per il bene della sua ex moglie deve trasfe-rirsi da Napoli a Milano. Olivia per lui è pronta a buttare tutto alle orti-che, ma le ortiche pungono e lei lo sa

“Gli spaiati” È “spaiato” non solo chi vive da solo. Lo è anche chi vive in coppia...

Ester ViolaEINAUDI215 PAGINE€ 17,00

“Mia figlia è un’astronave”Il difficile non è diventare padre. Il difficile è esserlo...

Francesco MandelliDEA PLANETA286 PAGINE€ 17,00

“Sonno bianco”Stefano CorbettaHACCA EDIZIONI 288 PAGINE | € 16,00

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bene. Non è facile innamorarsi, se di mestiere fai l'avvocato divorzista. Ma forse è un alibi anche questo. Forse certe persone sono inadatte alla vita di coppia, sono nate spaiate. Francesco Mandelli ha scritto “Mia figlia è un’astronave” (DeA Planeta) dedicandolo alla moglie Luisa e a sua figlia Giovanna. Il protagonista è Napo, uno di quelli che, se può sba-gliare qualcosa, la sbagliaHa quasi trent'anni e vive ancora come un adolescente, complici il la-voro di musicista e una storia d'amore finita decisamente male. Poi, durante una festa, arriva il colpo di fulmine con una ragazza, Viola, che come per magia pare essere la grande occasione per diventare finalmente adulto.Se non fosse che è già fidanzata con un altro, Jacopo che è tutto il contra-rio di Napo: preciso, maturo e affida-bile e padre della piccola Vittoria.•

Pubblicato dalla casa editrice di Matelica Hacca Edizioni,

Sonno bianco è un romanzo di Stefano Corbetta racconta la storia di Bianca ed Emma, due gemelle inseparabili, finché un terribile incidente le divide e costringe Bianca in un letto di ospedale, dentro una bolla fatta di silenzio e attesa. Emma sarà allora costretta a crescere intrappolata nel sonno della sorella. Ormai adolescente, il teatro, la storia d’amore con il suo insegnante di recitazione e un piccolo pianista virtuoso, non bastano più a rendere normale la sua esistenza. Perché a ricordar-le la colpa, ci sono sua madre, che si è rifugiata nella solitudine della sua stanza per proteggere un segreto, e un padre che a fatica prova a preservare i fragili equilibri rimasti. Solo le note di Beethoven e Chopin sembrano riempire quel vuoto in cui Emma sta scomparendo. • l.s.

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16 NUMERO 41 | DICEMBRE 2018

D.mare e tutti i suoi amici vi augurano...

Buone feste