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    MANUALE DI LINGUISTICA GENERALE

    Cap. 1°GENERALITA’

    Definizione della disciplina:La linguistica generale è il ramo delle scienze umane che si occupa di checosa sono e come funzionano le lingue. Oggetto della linguistica sono lelingue storico-naturali, cioè le lingue nate spontaneamente lungo il corso dellaciviltà umana e usate dagli esseri umani: l’italiano, il francese, il romeno, losvedese, il russo, il cinese, il tongano, il latino, il sanscrito, lo swahili, il tigrino,il piemontese…

    Il linguaggio ve!ale u"ano:l linguaggio ver!ale umano è il termine usato per indicare le lingue storico-naturali. il linguaggio ver!ale umano è uno degli strumenti e dei modi dicomunicazione a disposizione dell’homo sapiens."n segno è #ualcosa che sta per #ualcos’altro che serve per comunicare#uesto #ualcos’altro.La definizione di comunicazione in senso largo implica il fatto che tutto pu$comunicare% mentre una definizione di comunicazione pi& ristretta implical’intenzionalità: si ha comunicazione #uando c’è un comportamento prodottoda un emittente al fine di far passare dell’informazione e che viene percepitoda un ricevente come tale% altrimenti si ha un semplice passaggio diinformazione.

    #egni$ codice:l segno è l’unità fondamentale della comunicazione. 'sistono diversi tipi disegni:

    ( INDICI:  motivati naturalmente)non intenzionali !asati sul rapportocausa-effetto

    *uvole scure + sta per piovere

    #EGNALI: motivati naturalmente)usati intenzionalmente!adiglio volontario + /sono annoiato0

    IC%NE: motivati analogicamente)intenzionali !asati sulla similarità diforma o struttura, riproducono proprietà dell’oggetto designato.

    1artine geografiche, mappe…

    2 #I&'%LI: motivati culturalmente)intenzionali1olore nero)!ianco + lutto

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    3 #EGNI: non motivati)intenzionaliuono al telefono di una linea occupata

    4entre gli indici, in #uanto fatti di natura, sono per definizione di valoreuniversale, uguali per tutte le culture in ogni tempo, i sim!oli e i segni sono

    dipendenti da ogni singola tradizione culturale.*ella comunicazione in senso stretto c’è un emittente che emette, produceintenzionalmente un segno per un ricevente.5er codice si intende l’insieme di corrispondenze fissatesi per convenzione,fra #ualcosa e #ualcos’altro che fornisce le regole di interpretazione deisegni. 6utti i sistemi di comunicazione sono dei codici% i segni linguisticicostituiscono il codice lingua.

    Cap. (°LE )R%)RIETA’ DELLA LING*A

    'iplanai+,: una prima proprietà di tutti i segni linguistici è la !iplanarità, il fattoche ci siano in un segno due piani, compresenti ossia il significante e ilsignificato. l significante)espressione è la parte fisicamente percepi!ile delsegno 7es. la parola /gatto0 pronunciata o scritta8% il significato)contenuto è laparte non materialmente percepi!ile.

    A!i+aie+,: non c’è alcun legame naturalmente motivato, connesso allanatura o all’essenza delle cose, deriva!ile per osservazione empirica o per

    via di ragionamento logico tra il significante e il significato di un segno. lsignificante /gatto0 non ha nulla a che vedere con l’animale gatto. rapportiche ci sono tra significato e significante non sono dati naturalmente, ma postiper convenzione e #uindi sono ar!itrari.

     9l principio dell’ar!itrarietà dei segni linguistici esistono eccezioni come leonomatopee o certe parole indicanti versi di animali 7tintinnio, sussurrare..8che imitano nel loro significante il suono o il rumore che designano epresentano un aspetto pi& o meno iconico.

    Doppia a+icolazione: consiste nel fatto che il significante di un segnolinguistico è articolato a 2 livelli diversi: livello ; il significante di un segno linguistico è organizzato e scomponi!ilein unità 7mattoni8 che sono ancora portatrici di significato e che vengonoriutilizzate per formare altri segni% la parola /gatto0 è scomponi!ile in duepezzi pi& piccoli gatt- , -o che recano ciascuno un proprio significato. 6alipezzi costituiscono le unità minime di prima articolazione: i morfemi. Ognisegno linguistico è analizza!ile e scomponi!ile in morfemi.2 livello ; morfemi, risultano ulteriormente scomponi!ili in unità pi& piccole

    che non sono pi& portatrici di significato autonomo. 6ali elementi che nonsono pi& segni perch< non hanno un significato, sono i fonemi, checostituiscono le unità minime di seconda articolazione.

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    *on esistono altri codici di comunicazione naturali che possiedano unadoppia articolazione piena e totale come la lingua. 'ssa consente alla linguauna grande economicità di funzionamento: con un numero limitato 7pochedecine8, di fonemi, mattoni elementari privi di significato, si pu$ costruire unnumero grandissimo di morfemi. =uindi è molto importante nella

    strutturazione della lingua il principio della com!inatorietà: la lingua funzionacom!inando unità minori per formare un numero indefinito di unità maggiori7segni8.

    Tasponi!ili+, di "ezzo: il significante dei segni linguistici possiede un’altraproprietà molto importante: pu$ essere trasmesso sia attraverso il mezzoaria, il canale fonico-acustico, sia attraverso il mezzo luce, il canale visivo ografico.

     9nche se i segni linguistici possono essere trasmessi o oralmente o

    graficamente, il carattere orale è tuttavia prioritario rispetto a #uello visivo: ilcanale fonico-acustico appare il canale primario.

    Lingua pala+a e lingua sci++a: il parlato è primario antropologicamente rispettoallo scritto. 6utte le lingue che hanno una forma e un uso scritti sono ancheparlate, mentre non tutte le lingua parlate hanno una forma scritta: migliaia dilingue africane e oceaniche non hanno una scrittura. Ogni individuo umanoimpara prima a parlare a poi a scrivere. *ella storia della nostra specie, lascrittura si è sviluppata molto tempo dopo il parlare. Le prime attestazioni informa scritta della lingua risalgono a non pi& di > millenni prima di 1risto

    7scritture pittografiche8, e #uelle di un sistema vero e proprio, cioè la scritturacuneiforme presso i umeri risale a circa il 3> a.1.nvece le origini del linguaggio, sono certamente pi& antiche. ? ipotizza!ileche #ualche forma em!rionale di comunicazione orale con segni linguisticifosse già presente nell’@omo ha!ilis e nell’@omo erectus 3 milioni di anni fa.l canale fonico-acustico e l’uso parlato della lingua presentano una serie divantaggi !ilogici e funzionali:

    A 5urchè vi sia presenza di aria, possono essere utilizzati in #ualun#uecircostanza am!ientale e consentono la trasmissione anche in

    presenza di ostacoli fra emittente e ricevente a relativa distanza%*on ostacolano altre attività%5ermettono la localizzazione della fonte di remittenza del messaggio%La ricezione è contemporanea alla produzione del messaggio%L’esecuzione parlata è pi& rapida di #uella scritta%l messaggio pu$ essere trasmesso simultaneamente ad un gruppo didestinatari diversi%l messaggio è evanescente, ha rapida dissolvenza, li!era il canale e lascia ilpassaggio ad altri messaggi%

    L’energia specifica richiesta è molto ridotta, il parlare è concomitante con larespirazione%

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    *elle società moderne, lo scritto ha una certa priorità sociale, lo scritto hamaggiore importanza, prestigio e utilità sociale e culturale% è lo strumento difissazione e di trasmissione del corpo legale, della tradizione culturale eletteraria e del sapere scientifico. Lo scritto è nato come fissazione,trascrizione del parlato% ma si è poi sviluppato con aspetti e caratteri in parte

    propri: non tutto ci$ che fa parte del parlato 7tono voce..8 pu$ essere reso ecorrisposto nello scritto, n< tutto ci$ che fa parte dello scritto 7usomaiuscole..8 pu$ essere reso e corrisposto nel parlato.

    Lineai+, e disce+ezza: per linearità del segno si intende che il significanteviene prodotto, si realizza e si sviluppa in successione nel tempo e)o nellospazio. *on possiamo capire completamente il messaggio se non dopo chesiano stati attualizzati uno dopo l’altro tutti gli elementi che lo costituiscono.5er discretezza dei segni si intende il fatto che la differenza fra gli elementi, le

    unità della lingua, è assoluta% c’è un confine preciso fra un elemento e unaltro.

    %nnipo+enza se"an+ica$ pluifunzionali+, e iflessivi+,: l’onnipotenzasemantica consistere!!e nel fatto che con la lingua è possi!ile dareun’espressione a #ualsiasi contenuto. 1on la lingua si pu$ parlare di tutto.5er plurifunzionalità si intende che la lingua permette di adempiere ad unalista molto ampia di funzioni diverse. Bicorre lo schema proposto dal grandelinguista di origine russa, Boman CaDo!son, che identifica E classi di funzioni:

    > -unzione e"o+ivaespessiva:  un messaggio linguistico volto adesprimere sensazioni del parlante /che !ella sorpresaF0

    -unzione "e+alinguis+ica: messaggio volto a specificare aspetti del codice ocali!rare il messaggio sul codice /ho detto pollo non !olloF0-unzione efeenziale: il messaggio definisce informazioni sulla specifica realtàesterna /l’intercitG per 4ilano delle ore > parte sul !inario 20-unzione cona+iva: messaggio volto a far agire in #ualche modo il ricevente,ottenendo da lui un certo comportamento /chiudi la portaF0-unzione fa+ica: messaggio volto a verificare e sottolineare il canale di

    comunicazione e)o il contatto fisico o psicologico fra i parlanti /pronto, chiparlaH0-unzione poe+ica: messaggio volto a mettere in rilievo e sfruttare le potenzialitàinsite nel messaggio e i caratteri interni del significante e del significato /lagloria di 1olui che move per l’universo…0

    La funzione metalinguistica permette di parlare del linguaggio stesso% nonsem!ra che esistano altri codici di comunicazione che consentano diformulare messaggi su se stessi, che a!!iano come oggetto il codice di

    comunicazione.

    )odu++ivi+,: con la lingua è sempre possi!ile creare nuovi messaggi, mai

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    prodotti prima e parlare di cose nuove e nuove esperienze mai sperimentateprima o anche di cose inesistenti.1on la lingua da un lato è possi!ile produrre messaggi sempre nuovi,dall’altro è possi!ile associare messaggi già usati a situazioni nuove. Laproduttività è resa possi!ile dalla doppia articolazione che permette una

    com!inatorietà illimitata di unità pi& piccole in unità via via pi& grandi.

    Dis+anzia"en+o e li!e+, da s+i"oli:  proprietà che riguarda il modo disignificazione della lingua e che ha una notevole importanza, soprattutto per#uanto concerne la differenza tra il linguaggio umano e i sistemi dicomunicazione animali. nfatti per distanziamento si intende la possi!ilità dipoter formulare messaggi relativi a cose lontane, distanti nel tempo, nellospazio o entram!i dal momento e dal luogo in cui si svolge l’interazionecomunicativa. 4entre il mio gatto pu$ comunicare miagolando che ha fame e

    vuole mangiare, ma non pu$ comunicarmi che ieri aveva fame, con la linguanoi di solito parliamo di cose non presenti nella situazione e nell’am!ienteimmediatamente circostante, remote nello spazio e spesso anche nel tempo.l di stanziamento consiste essenzialmente nella possi!ilità di parlare diun’esperienza in assenza di tale esperienza, o dello stimolo che ha provocatotale esperienza.La li!ertà da stimoli consiste nel fatto che i segni linguistici rimandano a epresuppongono un ela!orazione concettuale della realtà esterna, e nonsemplicemente stati dell’emittente. n #uesto senso la lingua è indipendentedalla situazione immediata e dalle sue costrizioni )dai suoi stimoli.

    Tas"issi!ili+, cul+uale: la lingua è trasmessa per tradizione all’interno diuna società e cultura. Le convenzioni che costituiscono il codice di unadeterminata lingua passano da una generazione all’altra perinsegnamento)apprendimento spontaneo, non attraverso informazionigenetiche, ereditarie. =uesto non vuol dire che il linguaggio ver!ale umanosia un fatto unicamente culturale. 9l contrario, la componente innata è moltoimportante nel linguaggio ver!ale.

    Co"plessi+, sin+a++ica: i messaggi linguistici, a differenza dei messaggi dialtri codici naturali, possono presentare un alto grado di ela!orazionestrutturale% i rapporti fra gli elementi o parti del segno, danno luogo a una fittatrama plurima, percepi!ile nella sintassi del messaggio. =uesta proprietà sipu$ chiamare complessità sintattica.

    E/uivoci+,:  la lingua è un codice tipicamente e#uivoco. ? e#uivoco uncodice che pone corrispondenze non !iunivoche, ma plurivoche fra glielementi di una lista e #uelli della lista a #uesta associata.

     9 un unico significante possono corrispondere pi& significati 7omonimia,polisemia8, come il termine /carica0 inteso come /mansione, funzione, ufficio0,/#uantitativo di energia0…e ad un significato possono corrispondere pi&

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    significanti 7sinonimia8 come /parte anteriore della testa0 + /faccia, viso,volto0.L’e#uivocità non costituisce un difetto o uno svantaggio ma un pregio.L’e#uivocità del codice lingua, contri!uisce a consentire l’eccezionaleflessi!ilità dello strumento linguistico e la sua adatta!ilità ad esprimere

    contenuti ed esperienze nuove.

    Lingua solo u"ana0 La facoltà ver!ale, di esprimersi attraverso sistemicomunicativi come le lingue, è specie-specifica dell’uomo ed è maturatacome tale nel corso dell’evoluzione. olo l’uomo ha le precondizionianatomiche e neurofisiologiche necessarie per l’ela!orazione mentale e fisicadel linguaggio ver!ale:

    E 9deguato volume del cervello1onformazione del canale fonatorio a due canne

    La prima condizione rende possi!ile la memorizzazione, l’ela!orazione e laprocessazione di un sistema cosI anche neurologicamente complesso #ualeil linguaggio% la seconda consente le sottili distinzioni articolatorie nelleproduzione fonetica necessarie per la comunicazione ver!ale.La zoosemiotica 7settore che si occupa della comunicazione animale8, haaccumulato una vasta serie di studi sui sistemi e i modi di comunicazioneutilizzati da diverse specie animali 7formiche, danze api8, ma in nessuno sisono riscontrate tutte o anche solo una parte delel proprietà che ritroviamonella lingua. La capacità ac#uisite da scimpanz< dopo anni di addestramento,risultano ridotte se confrontate con le capacità di un !am!ino di 3 anni. *eicasi migliori, gli scimpanz< arrivano a maneggiare un centinaio di segni e aformare un repertorio limitato di com!inazioni di 3-A segni con struttura moltosemplice. l loro comportamento sare!!e privo di intenzionalità comunicativa,e consistere!!e nella messa in opera di imitazione, un esercizio appreso pi&per ottenere una ricompensa che un reale comportamento linguistico.

     9 tutt’oggi sem!ra che ci siano pi& argomenti per dare ragione a *oam1homsDG, il pi& noto linguista contemporaneo, #uando sostiene che illinguaggio è una capacità innata ed esclusiva della specie umana.

    Definizione di lingua e pincipi geneali pe la sua analisi: la lingua è uncodice che organizza un sistema di segni del significante fonico-acustico,ar!itrari ad ogni loro livello e doppiamente articolati, capaci di esprimere ogniesperienza esprimi!ile, posseduti come conoscenza interiorizzata chepermette di produrre infinite frasi a partire da un numero finito di elementi.ono note le dico+o"ie di #aussue:

    12 #inconiaDiaconia: i termini  di sincronia e diacronia si impiegano perindicare due diverse condizioni con le #uali si pu$ guardare alle lingue e ai

    fatti linguistici in relazione all’asse del tempo. 5er diacronia si intende laconsiderazione delle lingue e degli elementi della lingua lungo lo sviluppotemporale, nella loro evoluzione storica. 5er sincronia si intende invece la

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    considerazione delle lingue e degli elementi della lingua facendo un /taglio0sull’asse del tempo, e guardando a come essi si presentano in undeterminato momento agli occhi e all’esperienza dell’osservatore.

    (2 #is+e"a as+a++oRealizzazione conce+a: la distinzione si è ripresentata,

    nella linguistica moderna, secondo 3 terminologie principali:3langue)parole 7uno dei cardini del pensiero di Jerdinand de aussure83sistema)uso3competenza)esecuzionecol primo termine di tutte e tre le coppie si intende l’insieme di conoscenzementali, di regole interiorizzate insite nel codice lingua, che costituiscono lanostra capacità di produrre messaggi in una certa lingua e sono possedutecome sapere astratto in ugual misura da tutti i mem!ri di una comunitàlinguistica. 1ol secondo termine si intende invece l’atto linguistico individuale,

    vale a dire la realizzazione concreta. La parole, ossia l’uso e l’esecuzione,per essere messi in opera richiedono l’esistenza di langue, sistema ocompetenza.Langue astratto, sociale e costante5arole concreto, individuale e mutevole.

    2 Asse paadig"a+icoAsse sin+ag"a+ico: l’asse paradigmatico riguarda ilprocesso mentre l’asse sintagmatico riguarda il sistema. *ella frase/il canea!!aia0, /cane0, ha un rapporto sintagmatico con /il0 e /a!!aia0 che loprecedono e lo seguono. Kli elementi del messaggio hanno dei rapportisintagmatici tra loro.

    Cap. °-%NETICA E -%N%L%GIA

    -one+ica: occorre rendersi conto di come sono fatti fisicamente i suoni di cuile lingue si servono. La parte della linguistica che si occupa di #uesto compitoè la fonetica 7dal greco phon< /voce, suono08. La fonetica si divide in 3 campi

    principali:

    -one+ica a+icola+oia: che studia i suoni del linguaggio in !ase almodo in cui vengono articolati, cioè prodotti dall’apparato fonatorioumano.

    -one+ica acus+ica: che applicando i principi dell’acustica, studia i suoni dellinguaggio in !ase alla loro consistenza fisica, in #uanto onde sonore che sipropagano in un mezzo-one+ica udi+iva: che studia i suoni del linguaggio in !ase al modo in cui

    vengono ricevuti, percepiti dall’apparato uditivo umano.Appaa+o fona+oio e "eccanis"o di fonazione: l’apparato fonatorio è

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    l’insieme degli organi e delle strutture anatomiche che l’uomo utilizza perparlare. suoni del linguaggio vengono prodotti mediante l’espirazione, #uindi con unflusso di aria regressivo: l’aria attraverso i !ronchi e la trachea, raggiunge lalaringe dove incontra le corde vocali. =uest’ultime, che durante la normale

    respirazione silente restano separate e rilassate, nella fonazione, possonocontrarsi e tendersi avvicinandosi o accostandosi l’una all’altra. 1iclirapidissimi di chiusure e aperture delle corde vocali costituiscono le vi!razionidelle corde vocali. l flusso d’aria passa poi nella faringe e da #uesta nellacavità !occale. *ella parte superiore della faringe, la parte posteriore delpalato 7velo8, da cui pende l’ugola, pu$ a #uesto punto lasciare aperto ochiudere il passaggio che mette in comunicazione la faringe con la cavitànasale.*ella cavità orale, svolgono una funzione importante nella fonazione alcuni

    organi mo!ili o fissi:-la lingua in cui si distinguono una radice, un dorso e un apice%-il palato, in cui occorre considerare separatamente il velo e gli alveoli, cioè lazona immediatamente retrostante ai denti%-i denti%-le la!!ra%-anche la cavità nasale pu$ partecipare al meccanismo di fonazione.n ciascuno dei punti compresi tra la glottide e le la!!ra al flusso di ariaespiratoria pu$ essere frapposto un ostacolo al passaggio, ottenendo cosIrumori che costituiscono i suoni del linguaggio. l luogo in cui viene articolatoun suono costituisce un primo parametro fondamentale per la classificazionee identificazione dei suoni del linguaggio% un secondo parametrofondamentale è dato dal modo di articolazione, e cioè dal restringimentorelativo che in un certo punto del percorso si frappone o no al passaggio delflusso d’aria. "n terzo parametro è dato dal contri!uto della mo!ilità di singoliorgani 7corde vocali, lingua, velo e ugola, la!!ra8, all’articolazione sei suoni.n !ase al modo di articolazione a!!iamo una prima grande opposizione fra isuoni del linguaggio% #uella fra suoni prodotti senza la frapposizione di alcunostacolo al flusso d’aria fra la glottide e il termine del percorso 7suoni

    vocalici8, e suoni prodotti mediante la frapposizione di un ostacolo parziale ototale al passaggio dell’aria in #ualche punto del percorso 7suoniconsonantici8. suoni prodotti con la concomitante vi!razione delle corde vocali sono detti/sonori0. Le vocali sono normalmente tutte sonore, le consonanti possonoessere sia sonore che sorde.

    Consonan+i 4 &odo di a+icolazione: le consonanti sono caratterizzate dal fattoche vi è frapposizione di un ostacolo al passaggio d’aria. 9 seconda che

    #uesto ostacolo sia completo o parziale, si riconoscono due grandi classi diconsonanti:-consonanti occlusive ostacolo completo

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    -consonanti fricative ostacolo parzialeesistono suoni consonantici la cui articolazione inizia come un’occlusiva etermina come una fricativa, si tratta di consonanti /composte0, costituite dadue fasi che vengono chiamate consonanti affricate.

     9!!iamo consonanti laterali #uando l’aria passa solo ai due lati della lingua, e

    consonanti vi!ranti #uando vi!ranti #uando la lingua vi!ra mediante rapidicontatti intermittenti con un altro organo articolatorio. 9!!iamo consonantinasali #uando vi è passaggio dell’aria anche attraverso la cavità nasale.

    Luogo di a+icolazione: le consonanti vengono classificate anche in !ase alpunto dell’apparato fonatorio in cui sono articolate. 5artendo dal trattoterminale del canale, a!!iamo:-consonan+i !ila!iali  prodotte dalle la!!ra o tra le la!!ra-consonan+i la!ioden+ali  prodotte fra le la!!ra e i denti anteriori-consonan+i den+ali  prodotte a livello dei denti-consonan+i pala+ali  prodotte dalla lingua contro o vicino al palato-consonan+i velai  prodotte dalla lingua contro o vicino al velo-consonan+i uvulai  prodotte dalla lingua contro o vicino all’ugola-consonan+i faingali  prodotte fra la !ase della radice della lingua e la parteposteriore della faringe-consonan+i glo++idali  prodotte direttamente nella glottide, a livello dellecorde vocali

    5ocali: le vocali sono suoni prodotti senza che si frapponga alcun ostacolo al

    flusso dell’aria nel canale orale. Le diverse vocali non sono #uindicaratterizzate dal modo di articolazione n< dagli organi che partecipano alloloro realizzazione, ma dalle diverse conformazioni che assume la cavità oralea seconda delle posizioni che assumono gli organi mo!ili, in particolare lalingua.5er classificare i suoni vocalici occorre far riferimento alla posizione dellalingua, e precisamente al suo grado di:-avanzamento o arretramento le vocali possono essere anteriori, posteriorio centrali

    -innalzamento o a!!assamento le vocali possono essere alte, medie o!asse.La posizione in cui vengono articolate le vocali secondo il duplice asseorizzontale e verticale, pu$ essere rappresentata dallo schema detto/trapezio vocalico0."n altro parametro importante nella classificazione dei suoni vocalici, è laposizione delle la!!ra durante l’articolazione. Le la!!ra possono trovarsi:-distese formanti una fessura vocali non arrotondate-tese o protruse sporgendo in avanti a dando luogo ad un arrotondamento

    vocali arrotondate#e"ivocali: vi sono suoni con modi di articolazione intermedio fra vocali e

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    consonanti fricative, e #uindi prodotte con un semplice inizio di restringimentodel canale orale, cioè la frapposizione di un ostacolo appena percetti!ile alflusso dell’aria. i tratta di suoni assai vicini alle vocali, di cui condividono lalocalizzazione articolatoria, e vengono chiamati /semivocali0.

    Tascizione fone+ica: nei sistemi alfa!etici tipici delle lingue europee ognisingolo suono viene resa in linea di principio da un particolare sim!olografico. Le grafie alfa!etiche formatesi per convenzione e accumulo dia!itudini non sono univoche e coerenti. *on c’è rapporto !iunivoco tra suonie unità grafiche 7grafemi, cioè le lettere dell’alfa!eto8: allo stesso singolosuono possono corrispondere pi& grafemi differenti e viceversa uno stessografema pu$ rendere suoni diversi.5er ovviare alle incongruenze delle grafie tradizionali ed avere uno strumentodi rappresentazione grafica sei suoni del linguaggio, valido per tutte le lingue,che riproduca scientificamente la realtà fonica, i linguisti hanno ela!oratosistemi di trascrizione fonetica, in cui c’è corrispondenza !iunivoca fra suonirappresentati e segni grafici che li rappresentano. Lo strumento pi& diffuso èl’Alfa!e+o -one+ico In+enazionale 6I)A$ A)I2. "na parte dei grafemi 59corrisponde a #uelli dell’alfa!eto latino, usati nella grafia normale dell’italiano,ma molti altri grafemi hanno una forma speciale. La trascrizione fonetica sipone fra parentesi #uadre M N. L’accento nella trascrizione 59 è identificatocon un apice posto prima della silla!a su cui esso cade.

    Consonan+i:

    %CCL*#I5E:-'ila!iali: p sorda, come in 5ollo, ! sonora come in Pocca-Den+ali: t come in 6opo, d come in Qito-5elai: D come in 1ane, g come in Katto-*vulai: # sorda come in ara!o ra=

    -RICATI5E:3'ila!iali: p sorda come nella pronuncia fiorentina di /ti5o0, ! sonora come inspagnolo /caPeza0

    -La!ioden+ali: f come in Jilo, v come in Rino-Den+ali: th come in inglese /6@inD0, /6@at0

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    -)ala+ali: s come in ci, S come in francese /Cour0-5elai: T come in tedesco /!u1@0, o spagnolo /hiCo0-*vulai: B come in francese /CouB0-Glo++idali: h sorda come in inglese @ave, in tedesco @a!en e nella pronunciafiorentina di parole come po1o

    A--RICATE:3La!ioden+ali: pf sorda come in tedesco a5Jel-Den+ali: ts come in paUUo, dz come in Uona-)ala+ali: c come in 1i!o, g come in Kelo

    NA#ALI:3'ila!iale: m come in 4ano-La!ioden+ale: n come in i*vito-Den+ale: n come in *ave-)ala+ale: n come in Knocco-5elae: n come in fa*go

    LATERALI:3Den+ale: l come in Lana-)ala+ale: gl come in Kli

    5I'RANTI:3Den+ale: B come in Biva

    -*vulae: B come in francese Bose, in tedesco Bot 7rosso85ocali e se"ivocali:

    ANTERI%RI 6non ao+onda+e2:3#e"ivocale: i come in pano-5ocali: i come in vno

    CENTRALI:3&edio3al+a: e come in francese S' o in inglese th'

    )%#TERI%RI:3#e"ivocale: w come in "omo-5ocali: u alta come in m"ro

    -onologia: ogni suono produci!ile dall’apparato fonatorio rappresenta unpotenziale suono del linguaggio, che chiamiamo ora /fono0. "n fono è larealizzazione concreta di un #ualun#ue suono del linguaggio. =uando i fonihanno valore distintivo, cioè si oppongono sistematicamente ad altri foni nel

    distinguere e formare le parole, si dice che funzionano da fonemi. foni sonole unità minime della fonetica% i fonemi sono le unità minime dellafonologia)fonematica. La fonologia studia l’organizzazione e il funzionamento

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    dei suoni nel sistema linguistico.La parola /mare0 è costituita da A foni diversi in successione% possopronunciare ognuno dei foni costitutivi della parola in modi diversi ma laparola rimarrà sempre /mare0.1iascuno dei A foni distingue)oppone la parola in considerazione da altre

    parole: /m0 oppone /mare0 a /pare0, /care0..La parola /mare0 è #uindi formata dai A fonemi )m)a)r)e).Jonema è dun#ue l’unità minima di seconda articolazione del sistemalinguistico. *n fone"a 7 una classe as+a++a di foni$ do+a+a di valoe dis+in+ivo$ cio7+ale da oppoe una paola ad un’al+a una da+a lingua.

    Joni diversi che costituiscono realizzazioni foneticamente diverse, ma prive divalore distintivo, di uno stesso fonema si chiamano allofoni di un fonema: initaliano per MrN ; MBN 7r moscia ululare cioè moscia8, sono due allofoni dellostesso fonema, dato che possono comparire nella stessa posizione senza darluogo a parole diverse."na coppia di parole che siano uguali in tutto tranne che per la presenza diun fonema al posto di un altro in una certa posizione forma una coppiaminima, che identifica sempre due fonemi. /mare0, /care0 /pare0 sono coppieminime.

    -one"i e +a++i dis+in+ivi: i fonemi sono unità minime di seconda articolazione, enon sono ulteriormente scomponi!ili% non è possi!ile scomporre un fonema )t)in due pezzi pi& piccoli.l fonema non è un segno perch< privo di significato, ma i fonemi si possono

    per$ analizzare sulla !ase delle caratteristiche articolatorie che licontrassegnano: potremmo identificare )t) come /occlussiva dentale sorda0,)d) come /occlusiva dentale sonora0. Le caratteristiche articolatorie diventanotratti distintivi, che permettono di analizzare i fonemi in maniera economica."n fonema, si pu$ ulteriormente definire come costituito a un fascio di trattifonetici distintivi che si realizzano in simultaneità. La teoria dei tratti distintivi èstata sviluppata in fonologia. n linguistica si è giunti a formulare un certonumero chiuso e limitato di tratti che permettere!!ero di dar conto di tutti ifonemi attestati e possi!ili nelle lingue del mondo.

    I fone"i dell’i+aliano: non tutte le lingue hanno gli stessi fonemi. Kli inventarifonematic delle diverse lingue del mondo sono costituiti in genere da alcunedecine di fonemi. L’italinoa standard ha 3 fonemi. L’inventario fonematicdell’italiano è connesso con numerosi pro!lemi: per trascrivere foneticamenteoccorre !asarsi sul modo in cui una parola è pronunciata 7fonia8, e non sullagrafia, che spesso pu$ essere fuorviante.? pro!lematico lo statuto delle consonanti lunghe o doppie se accettiamo peresempio /cane0 vs /canne0 che costituiscono una coppia minima.*ella pronuncia dell’italiano esistono molte differenze regionali. Leopposizioni fra )s) - )z), fra )ts) - )dz), fra )S) - )i), fra )w) - )u). nell’italiano delsettentrione la fricativa dentale è sempre realizzata sonora in posizione

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    intervocalica, #uindi MDiezeN vale /chiese0 nel caso di /edifici di culto0 che nelcaso di /domand$0% mentre in toscano si distingue fra MDiezeN con la sonoranel caso di edifici di culto e MDieseN con la sorda nel caso di domand$. 9l nordcasa si pronuncia MDazaN con sonora, ma al centro sud MDasaN con sorda.? pro!lematica l’opposizione fra vocali medio-alte e vocali medio-!asse% è

    tipica della varietà tosco-romana in italiano ma è ignota nelle altre varietàregionali. =uindi avremo )’pesDa) /azione di pescare0 vs. )’p'sDa) /frutto0.

    #illa!e: sono le minime com!inazioni di fonemi che funzionino come unitàpronuncia!ili. "na silla!a è costruita attorno a una vocale: una consonante ouna semivocale ha sempre !isogno di appoggiarsi a una vocale checostituisce il perno)apice della silla!a. Ogni silla!a è formata da almeno una esolo una vocale è da un certo numero di consonanti. 'sistono condizioni sulladistri!uzione delle consonanti all’interno della silla!a. n ogni lingua ci sonostrutture silla!iche canoniche cioè preferenziali. n italiano la strutturacanonica, utilizzando R per indicare la vocale e 1 per indicare la consonante:-1R come in /ma-no0-R come in /a-pe0-R1 come in /al-to0-111R come in /stra-no0l dittongo è una com!inazione di fonemi interessanti, in #uanto è lacom!inazione di una semivocale e di una vocale come in /aiuto0, /0pieno0% iltrittongo prevede la com!inazione di due semivocali e una vocale come in/aiuola0, /miei0.

    -a++i posodicisopaseg"en+ali: vi è una serie di fenomeni fonetici e fonologiciche riguardano non i singoli segmenti, ma la catena parlata nella successionelineare. fondamentali fra di essi sono l’accento, il tono, l’intonazione e lalunghezza o durata relativa.

    Accen+o: è la particolare forza o intensità di pronuncia di una silla!a. nitaliano l’accento è dinamico o intensivo, cioè la silla!a tonica è tale grazie aun aumento del volume della voce, in altre lingue l’accento è musicale,

    connesso all’altezza della silla!a.La posizione dell’accento all’interno di una parola, pu$ essere li!era o fissa.n certe lingue è fissa come in francese, dove l’accento cade sempresull’ultima silla!a.n altre lingue la posizione è li!era e l’accento pu$ cadere su una #ualun#uedelle silla!e della parola.n italiano l’accento è li!ero, pu$ trovarsi sul:-ultima silla!a come in /#ualità0 parola tronca-penultima silla!a come in /piacere0 parola piana-terzultima silla!a come in /camera0 parola sdrucciola-#uartultima silla!a come in /capitano0 73 persona plurale del ver!o capitare8 parola !isdrucciola

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    n italiano l’accento interviene a differenziare parole diverse a seconda dellasua posizione. 's /càpitano0 73 persona plurale del ver!o capitare8 vs./capitàno0 7nome8, vs. /capitan$0 73 persona singolare del passato remoto dicapitanare8.

    Tono e in+onazione: i fenomeni di tonalità e intonazione riguardano l’altezzamusicale con sui le silla!e sono pronunciate e la curva melodica a cui la lorosuccessione da luogo. 6ono è l’altezza relativa di pronuncia di una silla!a. nmolte lingue tonali il tono pu$ avere valore distintivo come nel cinesemandarino in cui MmaN con tono alto e costante è la parola per /mamma0mentre con tono !asso discendente-acendente vale come /cavallo0.L’intonazione è l’andamento melodico con cui è pronunciata una frase o unintero gruppo tonale. n molte lingue l’intonazione distingue il valorepragmatico di un enunciato cioè permette di capire se si tratta diun’affermazione, di una domanda, di un ordine o di un esclamazione.

    Lung8ezzadua+a/uan+i+,: riguarda l’estensione temporale relativa con cui ifoni e le silla!e sono prodotti. Ogni fono pu$ essere !reve o lungo. Lalunghezza delle vocali o delle consonanti pu$ avere valore distintivo. nitaliano non ha funzione distintiva e meno che non prendiamo inconsiderazione le consonanti doppie come /cane0 vs. /canne0.5er le vocali la durata in italiano non è pertinente. n molte lingue la duratavocalica funziona da tratto pertinente. n latino classico dove /malum0 con al

    /a0 !reve è /male, malanno0 mentre con la /a0 lunga è /mela0.

    Cap. 9°&%R-%L%GIA

    &ofe"i: morfologia viene dal greco 7morphè /forma0 V logIa /studio0, da

    logos /discorso08. L’am!ito d’azione della morfologia è la forma o meglio lastruttura della parola.Qefiniamo parola la minima com!inazione di morfemi costruita attorno a una!ase lessicale, che funziona come entità autonoma della lingua.1riteri che identificano la parola:-all’interno della parola l’ordine dei morfemi che la costituiscono è rigido)fisso gatto 7gatt-o8 ma non ogatt 7o-gatt8-i confini di parola sono punti di pausa potenziale nel discorso-la parola è di solito separata)separa!ile nella scrittura

    -foneticamente la pronuncia di una parola non è interrottase proviamo a scomporre parole in pezzi pi& piccoli di prima articolazione,troviamo i morfemi. /Qentale0 viene scomposto in 3 pezzi dent- 7con

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    significato di organo della masticazione8, -al 7con significato di aggettivorelativo al8, -e 7con significato di singolare8.1iascuno dei 3 morfemi pu$ essere una componente di altre parole%Bitroviamo infatti:-Den+3 in den+e$ den+aio$ den+is+a

    -Al che è un morfema che serve a ricavare aggettivi partendo da nomi, ins+adale$ glo!ale3E che è un morfema che in italiano esprime il numero ed il genere si ritrova ingen+ile$ a!ile$ "en+e

    4orfema è l’unità minima di prima articolazione, il pi& piccolo pezzo disignificante di una lingua portatore di un significato proprio e riusa!ile cometale.l significato di una parola è dato dalla somma dei significati dei singolimorfemi che la compongono.

    n morfologia c’è la distinzione tra morfema, morfo e allomorfo:-"ofe"a: unità pertinente a livello di sistema-"ofo: è il significante del morfema, la sua forma-allo"ofo: realizza lo stesso significato di un morfo con la stessa funzione macon diversi significanti)forme. LWallomorfo è #uindi una variante formale di unmorfema ed una variante di un morfo. 9d esempio, è allomorfo il suffissoXven-X, e pu$ avere diversi morfi 7do, go, ale, ecc.8, dando vita a Xven-doX,ven-goX, ven-aleX, ecc.

    il morfema lessicale col significato /spostarsi avvicinandosi verso un luogodeterminato0 che troviamo nel ver!o /venire0, appare in italiano nelle > forme:-ven- 7venire, venuto, veniamo, veniva…8-venn- 7venni, venne8-veng- 7vengo, venga8-vien- 7vieni, viene8ver- 7verr$, verre!!e81iascuna di esse è un allomorfo dello stesso morfema. l morfema ven- divenire ha A allomorfi.

    L’italiano è una lingua molto ricca di fenomeni di allomorfia.

    Tipi di "ofe"i:

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    'sistono due punti di vista principali per individuare differenti tipi di morfemi:Y CLA##I-ICA;I%NE -*N;I%NALE: la prima distinzione da fare è tra

    "ofe"i lessicali e ga""a+icali: i morfemi grammaticali a loro voltasi suddividono in "ofe"i deivazionali  e flessionali.  morfemilessicali stanno nel lessico, nel voca!olario e costituiscono una classe

    aperta arricchi!ile di nuovi elementi. morfemi grammaticali stannonella grammatica e costituiscono una classe chiusa.La derivazione da luogo a parole regolandone i processi di formazionee la flessione che da luogo a forme di una parola regolandone il modoin cui si attualizzano nelle frasi, costituiscono i due grandi am!iti dellamorfologia.

    ( CLA##I-ICA;I%NE )%#I;I%NALE: i morfemi grammaticali sisuddividono in classi diverse a seconda della collocazione cheassumono rispetto al morfema lessicale o radice, che costituisce la

    testa della parola. morfemi grammaticali possono essere chiamatiaffissi  7un affisso è ogni morfema che si com!ina con una radice8.'sistono diversi tipi di affissi, che nella struttura della parola, i pefissistanno prima della radice% i suffissi stanno dopo la radice%Ri sono per$ nelle lingue del mondo, altri tipi di affissi% a!!iamo degliinfissi che sono inseriti dentro alla radice. "n altro tipo di morfemi sonoi ciconfissi che sono formati da 2 parti, una che sta prima della radicee una dopo. n alcune lingue esistono degli affissi che si incastranoalternativamente dentro la radice, sono i morfemi a pettine ossia i+afissi.

    -o"azione delle paole:  i morfemi derivazionali svolgono l’importantefunzione di permettere la formazione di un numero infinito di parole a partireda una certa !ase lessicale.n italiano il pi& importante e produttivo dei procedimenti di formazione diparola è comun#ue la suffissazione. Jra i suffissi derivazionali pi& comuniricordiamo:-zion 7-azion, -izion, -uzion8-ment 7-iment, - ument-8

    …è peraltro in italiano assai produttiva la prefissazione. Jra i prefissi pi&comuni vanno ricordati:-in 7inVlegale + illegale8-s 7sleale8…

    -lessione e ca+egoie ga""a+icali: fra le categorie grammaticali vi sono #uellepi& propriamente flessionali che riguardano il livello dei morfemi stessi: ogni

    categoria è l’insieme dei valori che pu$ assumere una determinatadimensione semantica. Le categorie flessionali si distinguono in due grandicategorie:

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    -#uelle che operano sui nomi-#uelle che operano sui ver!in lingue come l’italiano la morfologia nominale ha come categoriefondamentali il genere e il numero."n’altra categoria flessionale importante per i nominali è il caso che mette in

    relazione le forma della parola con il ruolo sintattico che essa ricopre nellafrase. l tedesco ha A casi 7nominativo, genitivo, dativo, accusativo8.n molte lingue gli aggettivi possono essere marcati per grado: comparativo,superlativo. L’italiano affida alla flessione soltanto l’espressione delsuperlativo.La morfologia ver!ale ha come sue categorie flessionali principali:-il modo cioè la modalità nella #uale il parlante si pone nei confronti delcontenuto di #uanto vien detto 7indicativo che indica certezza rispetto a#uanto viene affermato, condizionale che indica incertezza.8

    -il tempo che colloca nel tempo assoluto e relativo #uanto viene detto7presente, futuro..8-l’aspetto che riguarda la maniera in cui vengono osservati e presentatil’azione o l’evento-la diatesi)voce che esprime il rapporto in cui viene vista l’azione rispetto alsoggetto-la persona che indica chi compie l’azione

    1ategorie grammaticali a livello di parola, che classificano le paroleraggruppandole in classi a seconda della natura del loro significato sono le

    classi di parole)parti del discorso% ( secondo la grammatica tradizionale7nome)sostantivo, aggettivo, ver!o, pronome, articolo, preposizione,congiunzione, avver!io, interiezione8.4entre le categorie grammaticali sono defini!ili sull’asse paradigmatico,considerando le parole in isolamento, altre importanti categorie grammaticalisi individuano sull’asse sintagmatico, cioè considerando le parole nel lororapporto con le altre parole di uno stesso messaggio. =ueste categorie sonole funzioni sintattiche, cioè le nozioni defini!ili dall’analisi logica 7soggetto,predicato, oggetto, complemento di termine, complemento di specificazione,

    complemento di luogo…8. 

    Capi+olo <#in+assi

    La #INTA##I si occupa della struttura delle frasi, cioè come si com!inano traloro le parole e come sono organizzate in frasi.La -RA#E è l’entità linguistica che funziona da unità e che costituisceun messaggio autonomo nella comunicazione e contiene una predicazione% in

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    genere ogni ver!o autonomo coincide con una frase ci sono, per$ frasi senzaver!o dette -RA#I N%&INALI.l principio per l’analisi delle frasi è !asato sulla segmentazione.

    l #INTAG&A è la minima com!inazione di parole 7costituita da almeno unaparola8 che funzioni come un’unità della struttura della frase. sintagmi sono costituiti attorno a una +es+a, da cui prendono il nome: +es+a èla classe di parole che rappresenta il minimo elemento che da solo possacostituire sintagma.l #INTAG&A N%&INALE un sintagma costruito attorno a un nome.

    'sistono tre tipi di principi che intervengono per determinare il funzionamentodella sintassi:

    2 La prima classe è interna alla sintassi e si tratta della J"*UO**69661@' e riguardano il ruolo che i sintagmi assumono nellastruttura sintattica se#uenziale della frase.OKK'66O: definito tradizionalmente /da chi fa l’azione0%

    5B'Q196O R'BP9L': definito tradizionalmente / l’azione0%OKK'66O: definito tradizionalmente /chi su!isce l’azione0%  ono tre funzioni sintattiche fondamentali.

    2 l secondo ordine dei principi che intervengono nella costruzione di unafrase è dato dai 5B*15 '49*61, che concernono il modo in cui ilreferente di ogni sintagma contri!uisce e partecipa all’evento

    rappresentato dalla frase. 5er individuare i B"OL '49*61 occorreguardare la frase come rappresentazione di una scena o eventi, in cuidiversi elementi presenti hanno una certa relazione gli uni con gli altri intermini di che cosa succede nella scena.

    1ategorie che vengono usate per designare i ruoli semantici sono :AGENTE 7parte attiva8, )A;IENTE 7su!isce8$ #)ERI&ENTAT%RE 7entità toccatada un certo processo psicologico8, 'ENE-ICIARI% 7 entità a vantaggio della#uale va a ricadere #uanto succede nell’avvenimento8, #TR*&ENT% 7entitàinanimata mediante la #uale avviene ci$ che accade8, DE#TINA;I%NE 7entità

    che costituisce l’o!iettivo8.22 l terzo ordine è l’OBK9*UU9UO*' 5B9K4961O - *JOB496R9,

    una frase pu$ essere vista come un’affermazione fatta attorno a#ualche cosa. Qi #ui un’importante distinzione fra la parte della fraseche identifica e #uella che isola, cioè fra 6'49 ' B'49 : il 6'49 è ci$su cui si fa un’affermazione, il B'49 è l’informazione che viene fornitaa proposito del tema. "n’opposizione considerata sinonimica atema)rema è #uella fra Q96O e *"ORO : Q96O è l’elemento della fraseda considerare noto o perch< precedentemente introdotto nel discorso

    o perch< fecente parte delle conoscenze condivise, *"ORO èl’elemento portato come informazione non nota.Le lingue possiedono dispositivi per separare le tre nozioni e mutare o

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    invertire l’ordine dei costituenti per esempio le QLO19UO* 9 *6B9pu$ portare a tema l’oggetto e a rema il soggetto."n’altra funzione importante è #uella del JO1" e con esso si intende ilpunto di maggior salienza comunicativa della frase, l’elemento su cui siconcentra maggiormente l’interesse del parlante e che fornisce la massima

    #uantità di informazione nuova.*ella linguistica è presente una teoria particolare dello studio della sintassi laGRA&&ATICA GENERATI5A : è una grammatica che intende predire in manieraesplicita le frasi possi!ili di una lingua. Kenerativa’ riguarda il senso logico ;matematico del ver!o generare% essa è costituita da un lessico e da delleregole che governano i diversi aspetti della grammatica. B'KOL' intesecome istruzioni da applicare nella generazione di un determinato prodotto. Leregole sono spesso regole di B1B66"B9 a struttura sintagmatica. Leregole possono essere ricorsive, #uando nell’uscita della regola è contenutoun sim!olo di categoria che rappresenta l’entrata della regola 7es. * -Z * V5rep8 % le regole ricorsive rendono molto potente la grammatica, consentonodi formare elementi inseriti gli uni dentro gli altri, frasi dentro frasi, sintagmidentro sintagmi.Le regole che contengono una !arra o!li#ua sono B'KOL' 1O*6'6"9L,la linea orizzontale indica il contesto locale, cioè la posizione in cui sta lacategoria interessata dalla regola, le specificazioni contenute prima e)o dopodella linea indicano la caratteristiche o proprietà che devono avere glielementi che stanno prima e)o dopo tale posizione perch< la regola si possa

    applicare.

    Le frasi spesso non vengono realizzate come unità isolate, ma si com!inanoin se#uenze strutturate anche lunghe, frasi complesse: la *69 Q'L5'BOQO è ulteriore importante sottolivello di analisi del sistema linguistico.Ri sono principi che regolano il modo in cui il sistema linguistico organizza lecom!inazioni di frasi, e parole. La 1OOBQ*9UO*' si ha #uando le diversefrasi vengono accostate l’una all’altra senza che si ponga tra di esse unrapporto di dipendenza 7sono tutte allo stesso livello8, si ha

    "POBQ*9UO*' #uando vi è un rapporto di dipendenza tra le frasi , in#uanto una frase si presente come gerarchicamente inferiore ad un’altra.Le frasi su!ordinate si possono distinguere in tre principali categorie:

     9RR'BP9L, 1O45L'6R' e B'L96R'. Le frasi avver!iali sono frasisu!ordinate che modificano l’intera frase da cui dipendono 7es. esco, benché piove; mentre Luigi mangia le fragole, 1arla gioca a ramino8. Le completive sonosu!ordinate che costituiscono un costituente nominale maggiore 7cioè ilsoggetto o l’oggetto, o anche il predicato nominale o l’oggetto indiretto8 dellafrase 7es. sem!ra che faccia bel tempo% Kiorgio dice che Chomsky ha ragione;

    penso a come risolvere il problema. Le relative sono frasi su!ordinate chemodificano un costituente nominale della frase 7es. non ho pi& visto lostudente a cui ho dato il libro8.

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     9l di sopra dell’unità frase !isogna riconoscere un altro livello : il livello deiTE#TI. "n teso è defini!ile come una com!inazione di frasi pi& il 1O*6'6Oin cui essa funziona da unità comunicativa. 5er C%NTE#T% si deve intenderesia il contesto linguistico, sia il contesto eTtralinguistico, la situazionespecifica in cui la com!inazione di frasi è prodotta.

    La LING*I#TICA TE#T*ALE presenta elementi appartenenti alla strutturasintattica di una frase il cui comportamento non è spiega!ile n< descrivi!ilese non uscendo dalla sintassi della frase e facendo riferimento al contesto."n caso di #uesto genere è solitamente la 5BO*4UU9UO*' cioèl’impiego e il comportamento dei pronomi, in particolare i pronomi cosiddettipersonali.La presenza di elementi per la cui interpretazione è necessario far riferimentoal contesto linguistico precedente, si chiamano ANA-%RE. Le anaforeindividuano elementi che rimandano a un identico oggetto.

    1on il termine DEI##I si designa la proprietà di una parte dei segni linguisticidi indicare cose o elementi presenti nella situazione eTtralinguistica, e nellospazio e nel tempo in cui essa si situa."n altro fenomeno è l’ELLE##I che consiste nella mancanza od omissione, inuna frase, di elementi che sare!!ero indispensa!ili per dare luogo a unastruttura frasale completa. #EGNALI DI#C%R#I5I sono elementi estranei alla strutturazione frasale chesvolgono il compito di esplicitare l’articolazione interna del discorso ,comeanzitutto, allora, senti, così, no?, insomma , infine

    Capi+olo = : La #e"an+ica

    La LING*I#TICA è la parte della linguistica che si occupa delsignificato.

    *on a!!iamo una definizione specifica per significato’, ma esistono due modiper concepirlo:

    23 una concezione B'J'B'*U9L' del significato: il significato è vistocome un concetto, un’immagine, un’idea corrispondente a #ualcosa cheesiste al di fuori della lingua%

    concezione O5'B9UO*9L' del significato, secondo cui esso è funzionedell’uso che si fa dei segni, ovvero ci$ che accomuna i contesti d’impegno diun segno.

    5otremmo dare una definizione di significato come l’informazione veicolata

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    da un segno o elemento linguistico.l K*J196O Q'*O696RO corrisponde al valore di identificazione di unelemento della realtà esterna.l K*J196O 1O**O696RO è il significato connesso alle sensazionisuscitate da un segno e alle associazioni a cui esso da luogo.

    l K*J196O L*K"61O è la somma del significato denotativo piuello connotativo di un segno.l K*J196O O19L' è il significato che un segno ha in relazione airapporti fra i parlanti 7 es. !uongiorno ha come significato linguistico augurouna !uona giornata ’ ma come significato sociale riconosco colui a cuiindirizzo il saluto come persona 8.l K*J196O L'19L' i termini che rappresentano oggetti’, entità oconcetti della realtà esterna.L K*J196O KB9449619L' i termini che rappresentano concetti o

    rapporti interni al sistema linguistico.l significato vero e proprio fa parte della lingua ed è codificato dacategorizzazioni nel sistema e non va confuso con la conoscenza del mondoesterno che noi a!!iamo in #uanto esseri viventi in un determinato am!iente.L’*6'*O*' e '6'*O*', termini della logica, valgono rispettivamente l insieme delle proprietà che costituiscono il concetto designato da untermine e l insieme degli individui 7oggetti8 a cui il termine si pu$ applicare ’7es. l’ intensione di cane è l’insieme di proprietà che costituiscono la caninità’ ,l’ estensione è data da tutti i mem!ri della classe deicani.l L''49 corrisponde a una parola considerata dal punto di vista delsignificato, studiare il lessema di rivoluzione significa studiare i significanti dirivoluzione.L’insieme dei lessemi di una lingua costituiscono il L'1O, che èun’insieme aperto, molto numeroso ed eterogeneo di lessemi che non hannoalcun rapporto semantico gli uni con gli altri.L’ O4O*49 sono i lessemi che hanno lo stesso significante ma a cuicorrispondono significati diversi, non imparentati tra loro e non deriva!ili l’unodall’altro 7 es. riso l’atto di ridere e riso un cereale 8.e i diversi significati associati a uno stesso significante sono imparentati fra

    loro e derivati l’uno dall’altro a!!iamo invece 5OL'49 7 es. cornoprotu!eranza del capo di molti animali) strumento musicale a fiato ) cimaaguzza di una montagna8.Ri sono poi rapporti !asati sulla compati!ilità o somiglianza semantica fralessemi, il primo di #uesti è la *O*49, indica lessemi diversi aventi lostesso significato 7es. urlare)gridare, pietra)sasso8."n altro importante rapporto di somiglianza semantica è l’5O*49, si trattadi una relazione di inclusione semantica, il significato di un lessema rientra inun significato pi& ampio e generico rappresentato da un altro lessema.

    'sistono rapporti di compati!ilità semantica sull’asse sintagmatico. "no di#uesti è la OLQ9B'69’ '49*619 !asata sulla collocazionepreferenziale di un lessema rispetto ad un altro, nel senso che la selezione di

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    un termine è dipendente dell’altro 7es. nitrire)cavallo, miagolare)gatto8.Jra i rapporti di incompati!ilità semantica va menzionato l’9*6O*49,ovvero due lessemi di significato contrario 7es. alto)!asso, !uono)cattivo8.

     9ltre due relazioni di incompati!ilità sono 1O45L'4'*69B'69’ e*R'BO*': sono complementari due lessemi di due uno è la negazione

    dell’altro 7es. vivo)morto, maschio)femmina8, sono inversi due lessemi cheesprimono la stessa relazione semantica vista da due direzioni opposte 7es.dare)ricevere, comprare)vendere8.'’ possi!ile individuare O66O*'4 L'19L, insieme checostituiscano gruppi organizzati di parole, uniti da rapporti di significato. l1945O '49*61O che è l’insieme dei lessemi che hanno tutti uno stessoiperonomio immediato, il #uale non necessariamente deve essererappresentato da una parola unica 7 es. aggettivi di età giovane, vecchio,nuovo, antico, recente…..8.

    L a J'B9 '49*619 è l’insieme di lessemi che a!!iano in comune ilriferimento a un certo spazio semantico 7es. l’insieme delle parole dellamoda8."n J94KL9 '49*619 è l’insieme di lessemi imparentati nel significato enel significante, ovvero le parole derivate da una stessa radice lessicale."na K'B9B1@9 '49*619 è costituita invece da un insieme in cui ognitermine è una parte determinata di un termine che nell’insieme lo segue 7es. inomi delle unità di misura del tempo secondo , minuto, ora, giorno…8.6utti i generi di rapporti che a!!iamo preso #ui in considerazione valgono peril significato linguistico proprio, primario, dei termini. 4olti lessemi sonosuscetti!ili da assumere significati traslati e il processo su cui si !asano talispostamenti si significato sono noti come 4'69JOB9 fondata sullasomiglianza concettuale o connotativi 7 coniglio persona molto paurosa8 o4'6O*949 fondata sulla contiguità concettuale.

    "no dei metodi per l’analisi del significato è l’9*9L 1O45O*'*U9L' ilprincipio su cui si !asa tale metodo è del tutto simile alla scomposizione deinumeri in fattori primi in alge!ra, si tratta infatti di scomporre il significato deilessemi comparando i lessemi gli uni con gli altri e cercando di cogliere in che

    cosa differisce il loro rispettivo significato, in pezzi o unità di significato pi&piccoli.'s.  )"49*O) )9Q"L6O) )491@O)/uomo0 V V V/donna0 V V -/!am!ino0 V - V/!am!ina0 V - -

    1O45O*'*6 '49*61 è la proprietà semantica elementare checom!inandosi in simultaneità dà luogo al significato dei lessemi, ognilessema secondo #uesto metodo è analizza!ile rappresenta!ile come un

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    fascio di componenti semantici realizzati in simultaneità : uomo+ )Vumano Vadulto V maschio) !am!ina + )V umano ;adulto ; maschio). tratti semantici sono P*9B, cioè ammettono i due valori V e ; 7sI e no8.

    l 5BO6O65O è una sorta di immagine ; modello ideale con cui confrontare

    tutti i mem!ri di una classe o categoria. componenti semantici sono pi& di una lista fissa di proprietà tutte necessarieper definire il significato di un lessema, ma diventano un insieme di criteri pi&o meno, !asata sulla KB9Q"9L69’ invece che sulla 196'KOB169’."n concetto importante nella semantica prototipica è #uindi anche #uello diKB9QO Q '45L9B69’ ovvero appartenenza di un termine a unacategoria.

    l significato di una frase è la somma e com!inazione dei significati deilessemi che la compongono. =uesto non esaurisce per$ il senso glo!ale diuna frase. "n a prima distinzione tra frase’ che come a!!iamo visto èun’importante unità di analisi massimale nella sintassi , ed enunciato’.'*"*196O è una frase considerata dal punto di vista del suo concretoimpiego in una situazione comunicativa, come segmento di discorso in atto%enunciato è dun#ue unità del sistema linguistico. 1O**'66R per esempio sono molte congiunzioni coordinati e su!ordinatiche hanno spesso anche il valore di operatori logici, allo stesso modo dei="9*6J196OB e della negazione."n altro aspetto importante del significato degli enunciati è #uello

    5B9K4961O che riguarda che cosa ci fa in un determinato contestosituazionale e chiama #uindi direttamente in causa l’intenzionalità delparlante. La lingua è studiata come modo d’agire.Kli enunciati prodotti nella normale interazione ver!ale costituiscono gli 966L*K"61. 5rodurre un enunciato e#uivale a fare contemporaneamentetre cose distinte:

    2A 966O LO1"6RO: consiste nel formare una frase in una data linguauna proposizione con la sua struttura fonetica, grammaticale, lessicale%

     966O LLO1"6RO: consiste nell’intenzione con la #uale e per la #uale si

    produce la frase% 966O 5'BLO1"6RO: che consiste nell’effetto che si provoca neldestinatario del messaggio, nella funzione concreta effettivamente svolta daun enunciato prodotto in una determinata situazione.

    L’aspetto centrale degli atti linguistici è l’atto illocutivo , ovverol’affermazione, la richiesta, la promessa, l’invito…

    "n’altra importante nozione per la semantica è #uella dei 5B'"55O6, iltipo pi& rilevante di significato non detto, non esplicitato ver!almente ma fattoassumere o inferire da #uanto vien detto.

     9: andiamo al cinema? P: ho un po! di mal di testaLa !attuta di P non ha alcun nesso con #uella di 9, P vuole implicitare chenon intende andare al cinema.

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    La presupposizione è #uel tipo particolare di significato implicitato che stanell’organizzazione stessa del sistema linguistico.

     

    Capi+olo > : Cenni di +ipologia linguis+ica

    Le lingue storico ; naturali sono numerose.L’talia è un caso esemplare, in talia si parlano molte lingue, non tenendoconto solo la lingua nazionale comune, ma anche le lingue delle minoranze,parlate da gruppi pi& o meno considerati di parlanti in alcune aree del paese7tedesco, francese, sloveno, ladino dolomitico, neogreco, al!anese, ser!ocroato, catalano, provenzale e franco ; provenzale, sardo, latino friulano8.

    dialetti italiani 7piemontese, lom!ardo, veneto,napoletano, pugliese,siciliano..8 dal punto di vista della storia e della distanza linguistica avre!!erole carte in regola per essere considerati sistemi linguistici a s< stanti,autonomi rispetto all’italiano, se li calcoliamo come lingue a s< arriviamo auna trentina di lingue indigene’ presenti in talia.Le lingue romanze vengono considerate ciascuna come lingua a s< stante.Le lingue del mondo sono alcune centinaia di migliaia, moltissime peraltro invia di estinzione. La maniera principale per mettere ordine consiste nelraggrupparli in famiglie, secondo criteri di parentela che si !asano sulla

    possi!ilità di riportare le lingue ad un antenato comune.L’italiano ha stretti rapporti di parentela con tutte le lingue derivate, comel’italiano, dalla comune !ase del latino, e costituisce assieme a #ueste ilgruppo delle lingue romanze che comprende: italiano, francese, spagnolo,portoghese, romeno, catalano, provenzale, retoromanzo.l gruppo romanzo, come le lingue germaniche, celtiche, indo ; arie, e trelingue isolate forma la grande famiglia delle L*K"' '"BO5''.l livello della famiglia rappresenta il pi& alto livello di parentela ricostrui!ilecon mezzi della linguistica storico ; comparativa, che individua le somiglianze

    fra le lingue come prova della loro comunanza di origine.La linguistica comparativa riconosce fino a un massimo di diciotto famiglielinguistiche, pi& #uattro lingue singole isolate, di cui non si è riusciti a provarela parentela con altre lingue.Qelle migliaia di lingue esistenti, soltanto alcune decine possono essereconsiderate KB9*Q L*K"', con un numero sostanzioso di parlanti eappoggiate a una tradizione culturale di ampio prestigio.n '"BO59 sono tradizionalmente parlate lingue di #uattro diverse famiglielinguistiche.

    L a 65OLOK9 L*K"619 si occupa di individuare che cosa c’è di ugualee che cosa c’è di differente nel modo in cui, le diverse lingue sonoorganizzate e strutturate.

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    "n universale linguistico non è necessariamente tale solo se è manifestato oposseduto da tutte le lingue conosciute% l’importante è che non siacontraddetto dalle caratteristiche di nessuna lingua."n 65O L*K"61O si pu$ definire come un insieme di tratti strutturali inarmonia gli uni con gli altri, ed e#uivale a un raggruppamento di sistemi

    linguistici con molti caratteri comuni."n primo modo per classificare le lingue è !asato sulla morfologia, sullastruttura della parola.i distinguono #uattro tipi morfologici fondamentali di lingua:il primo è dato dalle lingue isolanti, una lingua in cui la struttura della parola èla pi& semplice possi!ile, costituita da un solo morfema. 9d esempio ilvietnamita, il cinese, il tailandese."n secondo esempio è dato dalle lingue agglutinanti, in cui le parole hannouna struttura complessa, sono formate dalla giustapposizione di pi& morfemi,tali lingue presentano alto indice di sintesi, i morfemi di solito hanno un valoreunivoco e una sola funzione. 9d esempio l’ungherese , il finlandese , il turco,il giapponese."n secondo tipo è dato dalle lingue flessive, che presentano parolea!!astanza complesse, costituite da una radice lessicale semplice o derivatae da uno o anche pi& affissi flessionali che spesso sono morfemi cumulativi,veicolando pi& valori grammaticali assieme e assommando diverse funzioni%hanno una radice di sintesi minore.Le lingue J"R' sono #uelle lingue che hanno la caratteristica di riunire pi&

    significati su un solo morfema flessionale e di fondere assieme i morfemirendendo spesso poco trasparente la struttura interna della parola.Le lingue JL'R' sono #uelle lingue che presentano parole in formaflessa che modulano la radice lessicale.Le lingue flessive sono le lingue *QO'"BO5'', il greco, il latino, il russo, lelingue romanze e #uindi l’italiano.*el tipo morfologico flessivo si distingue un sottotipo *6BOJL'RO,caratterizzato dal fatto che i fenomeni di flessione avvengono ancheQ'*6BO la radice lessicale, ad esempio l’ara!o.

    "n altro tipo morfologico fondamentale è #uello 5OL**6'61O e sono#uelle lingue che hanno una struttura della parola molto complessa, formatada pi& morfemi attaccati assieme, presentano la peculiarità che nella stessaparola possono comparire due o anche pi& radici lessicali, morfemi pieni. Leparole di #ueste lingue tendono dun#ue a corrispondere spesso a ci$ chenelle altre lingue sare!!ero delle frasi intere, ad esempio il groenlandeseoccidentale.

    " n secondo criterio per classificare le lingue è !asato sulla sintassi,precisamente sull’ordine P91O, i costituenti fondamentali sono il soggetto78, il ver!o o predicato ver!ale 7R8 e il complemento oggetto 7O8. Q al punto

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    di vista delle com!inazioni sono possi!ili sei ordini diversi: RO, OR, RO,RO,OR,OR.OR è l’ordine pi& fre#uente insieme a RO.L’italiano come tutte le lingue romanze è lingua RO.5erch< gli ordini predominanti sono OR e ROH

    5erch< il soggetto coincide con il tema, e il tema nell’ordine naturale deicostituenti informativi sta in prima posizione, a #uesta condizione agisconodue principi:

    2> 5B*15O Q 5B'1'Q'*U9: per cui il soggetto deve precederel’oggetto%

    5B*15O Q 9Q91'*U9: per cui O e R de!!ono essere contigui.

    L’'BK96R69’ riguarda l’organizzazione dei sistemi di casi che traducono insuperficie i ruoli semantici connessi al ver!o, esistono anche delle lingue che

    assegnano una marcatura diversa di caso al soggetto a seconda che essosia soggetto di un ver!o transitivo o di un ver!o intransitivo. =ueste lingue sichiamano 'BK96R' perch< attri!uiscono una rilevanza particolare alla

    funzione o ruolo semantico di agente.