Lingue e linguaggi della guidistica dalle Baedeker a Foursquare

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Lingue e linguaggi della guidistica dalle Baedeker a Foursquare Il traduttore visibile, Parma 26 settembre 2014 Daniela Desperati, Roberto Peretta Università degli studi di Bergamo Centro Studi per il Turismo e l'Interpretazione del Territorio (CeSTIT)

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Un intervento all'edizione 2014 della serie di convegni "Il traduttore visibile", organizzata il 25 e il 26 settembre dal Dipartimento di Antichistica, Lingue, Educazione, Filosofia presso l'Università degli Studi di Parma.

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Lingue e linguaggidella guidisticadalle Baedeker a Foursquare

Il traduttore visibile, Parma 26 settembre 2014

Daniela Desperati, Roberto Peretta

Università degli studi di BergamoCentro Studi per il Turismo e l'Interpretazione del Territorio (CeSTIT)

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Di che cosa stiamo parlando?

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1. Guidistica? Chi era costei?2. Grand Tour > patria > sacco a pelo > digitale

mobile3. Lingue e stereotipi4. Dalla Linotype al GPS5. Fine della mediazione?

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Guidistica? Chi era costei?Lingue e linguaggi della guidistica

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Guidistica? Chi era costei?

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La guidistica è letteratura di viaggio? È letteratura dei luoghi?Certamente deve essere Literature. Certamente non è Novel.Ecco un tentativo di inquadramento, non una classificazione...1.Cronaca storica (Giovanni Villani, Serviliano Lattuada)2.Odeporica (Senofonte, Marco Polo, Goethe, Guido Piovene)3.Letteratura di viaggio (Laurence Sterne, Bruce Chatwin)4.Travelogue (Robert Byron, Paul Theroux, Turisti per caso)5.Guidistica (Guide Bleu, Touring Club Italiano, Lonely Planet)•Cartografia (Ordnance Survey, Google Maps)•Toponomastica (pubblica amministrazione, IGM, archivi).

I confini fra odeporica, letteratura di viaggio e travelogue non sono facili da tracciare, e forse tracciarne non serve poi a molto.Comunque nessuno di questi generi letterari è guidistica, la quale ha bisogno costitutivo di cartografia e toponomastica.

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Una guida? Che cos’è?Lingue e linguaggi della guidistica

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Una guida? Che cos’è?

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I requisiti di un manuale turistico portatile.1. Informazione, completezza e tempestività2. Mediazione culturale3. Responsabilità verso il territorio4. Prima, durante o dopo? La guidistica è “durante”!

(l’esempio – classico – è dalla Guida Rapida TCI, 1979)

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Una guida maturaLingue e linguaggi della guidistica

(Access Guides,Richard Saul Wurman,USA,1983)

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Grand TourLingue e linguaggi della guidistica

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Grand Tour

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In origine c’è una specie di Bildungsurlaub.Da fine ’700, le classi dirigenti dei paesi più abbienti mandano i loro figli in viaggio all’estero – da Byron in poi – come parte fondamentale e socialmente ambita della loro formazione.

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Verso metà ’800 questo pubblico comincia a creare un mercato editoriale.

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La lingua del Grand Tour

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Il linguaggio di queste “guide d’élite” – avviate in Inghilterra da John Murray nel 1836, ma fatte diventare linea editoriale in Germania da Karl Baedeker a partire dal 1854 – risponde a scopi informativi e formativi, più ancora che pratici.Non deve mancare nessuna chiesa storica; si descrivono i musei sala per sala; le norme editoriali sono quelle di un manuale.Un esempio dalla Baedeker in inglese Southern Bavaria del 1951.

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È notevole, fra le altre cose, l’abbreviazione manualistica rfmts.Sta per refreshments.

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PatriaLingue e linguaggi della guidistica

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Patria

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Nel corso del “secolo breve” – ma per molti paesi europei già nell’800 – la creazione dell’identità nazionale è un bisogno prioritario. Ne va della coesione del paese.

Scrive un giornalista davvero influente come Indro Montanelli che “il Touring Club ha fatto conoscere l’Italia agli italiani”.Nel nostro caso infatti, con secoli di storia spezzettata alle spalle e un’unità nazionale costruita dall’alto, insegnare il paese ai cittadini è una condizione coesiva importante.La Guida d’Italia del Touring, la “Guida Rossa”, comincia nel 1914.

Il linguaggio di questa “guide patriottiche” – pensiamo anche alle Michelin in Francia – è storicamente divulgativo ma cauto, potremmo dire perbenista. Terminologia difficile, sintassi banale.

Ci si limita, potremmo dire, a un Grand Tour minore domestico.

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La lingua della patria

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A volte – per esempio dopo che nel 1938 il Touring Club è ridenominato a forza Consociazione Turistica, in base al divieto fascista di usare parole non italiane – il Grand Tour “domestico” può riferirsi a proprie colonie in altri continenti.A volte, insomma, può benissimo succedere che l’educativo e innocente Grand Tour si impadronisca di identità altrui.(L’esempio è da Africa Orientale Italiana, omaggio ai soci 1938.)

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Sacco a peloLingue e linguaggi della guidistica

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Sacco a pelo

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George Harrison è nato quando la Luftwaffe bombardava Londra.Soltanto quando la tragedia immane della seconda guerra mondiale comincia a essere superata, gli anni ’60 impongono il rock, i jeans, i Beatles, la minigonna, la Mini, la Pop Art e le rivolte studentesche.

L’economia occidentale si è ripresa, e ci sono di nuovo abbastanza soldi perché comincino a viaggiare non soltanto i figli delle classi dirigenti, ma anche quelli delle classi medie.Hanno abbastanza soldi di famiglia per star via un mese, ma non abbastanza per dormire un mese in albergo.

Delle guide a stampa tradizionali non sanno che farsene.

Nel 1961 nascono a Harvard le Let’s Go!, nel 1973 in Australia le Lonely Planet e in Francia le Guides du Routard.

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La lingua del sacco a pelo

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Il linguaggio di queste “guide giovani” è pratico. Serve a calcolare bene i soldi per mangiare, dormire e spostarsi.(L’esempio è da Let’s Go Europe, 1991.)

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Piccoli sacchi-a-pelo crescono

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Ma stile e approccio variano da guida a guida.Le Rough Guides, fondate a Londra nel 1982, sono scritte bene e danno dettagli sociali.(L’esempio è da Tuscany & Umbria, 1991.)Le Rough si fanno un punto d’onore di avere capitoli sui Contexts, e una bibliografia.

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Il sacco-a-pelo del Touring

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Da noi, lo Zeitgeist influenza anche la patrie guide del Touring.Dagli anni ’70 la collana principe, la “Guida Rossa”, parla di territorio oltre che di patrimonio storico.(Gli esempi sono da Lombardia, 1930 e 1987.)

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Il prima e il dopo del Touring

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Le più agili “Guide Verdi” aprono a letteratura e costume.

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(Gli esempi sono da Cecoslovacchia, 1979 e 1991.)

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DigitaleLingue e linguaggi della guidistica

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Digitale

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Il 29 ottobre 1969 negli Stati Uniti si collegano i primi due computer in quella che diventerà la “rete delle reti” Internet.Nel 1983 Motorola commercializza il primo mobile phone.A Ginevra nel 1989 l’inglese Tim Berners Lee inventa il protocollo e il linguaggio della “ragnatela mondiale” WorldWide Web.

Il digitale e il turismo vanno presto d’accordo, a danno della produzione specializzata su carta.Da metà anni 1990 si cominciano a non comperare più le guide di carta, che bene o male costano soldi. Piuttosto, ci si stampano a casa o in ufficio le pagine dei siti web, gratuite.I siti turistici propongono anche pdf da scaricare, ampliando la loro cerchia comunicativa e guidistica. E, verso il 2005 o il 2006, ci si comincia ad accorgere che sono nati Flickr e YouTube.

Ha inizio l’era dei social network. Nel 2009 esplode Facebook.

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Cambia il supporto

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Cambia il supporto

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Ma non è tutto. È con la mobilità che la carta va davvero in crisi.

Il passaggio dalla carta dei libri ai monitor dei computer – che abbiamo visto comincia ad avvenire negli anni 1990 – aveva comportato problemi di stile.È noto a tutti che su Web si debba scrivere stringato, perché nei monitor ci sta meno roba che su una pagina, e perché a cambiare canale, come con il telecomando tv, basta un attimo.Tutto considerato, però, per la guidistica questo non era poi un gran problema. Alla stringatezza la guidistica era già abituata…

Adesso, invece, il dilagare degli smartphone e dei tablet – gli iPad arrivano nel 2010 – permette al digitale di soddisfare completamente i requisiti costitutivi dei manuali turistici portatili.Detto in poche parole, la carta non serve più.

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Cambiano i tempi di fruizioneLingue e linguaggi della guidistica

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Cambiano i tempi di fruizione

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Smartphone e tablet, infatti, sono ora in grado di offrire informazione, completezza, tempestività, mediazione culturale, responsabilità verso i luoghi, e soprattutto– ciò che rendeva insostituibile la buona vecchia guida stampata – una presenza fisica durante l’interazione turista-luogo.

Ma nemmeno questo è tutto.Con l’affermarsi dei social network su smartphone e tablet, la tempestività dell’informazione al turista non dipende più da contenuti pre-digeriti – elaborati e distribuiti in precedenza – da una redazione e da un editore, cartaceo o digitale che sia.

Negli anni 2010, le informazioni che il turista utilizza mentre viaggia e visita sono contenuti generati da altri turisti,postati nei social network magari mezzo minuto prima che il turista li legga sul proprio smartphone o tablet.

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Globale e localeLingue e linguaggi della guidistica

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Globale e locale

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La lingua prìncipe di questo flusso comunicativo digitale mobile è – lo verifichiamo ogni giorno – l’inglese.Esattamente come le prime guide parlavano tedesco, come l’Europa dell’alto medievo parlava tardo latino, come l’intelligentsia ancién regime parlava francese, oggi – agli inizi del terzo millennio – il digitale globale (e turistico) parla inglese.

Si può discutere se questo inglese sia ancora inglese.Il nome che si dà comunemente a questo inglese è Globish.

(Il che ci inviterebbe a tenere un’altra conferenza, diversa da questa, sull’ammissibilità della traduzione automatica… Tutto il male possibile, d’accordo…Ma come fate se ricevete un messaggio digitale in una lingua e magari in un alfabeto che non conoscete?La risposta è, in tutta sincerità, Google Translate!)

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Stereotipi

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Stereotipi

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In tutta naturalezza, il forte grado di approssimazione cui ci costringe Google Translate porta il nostro discorso verso un diverso tipo di approssimazione, comunissimo nella guidistica.È l’approssimazione degli stereotipi.

Fra gli addetti ai lavori – tanto i “guidaioli” quanto i letterati – è ben noto il saggio di Roland Barthes sulla Guide Bleu, 1957.Appare nella sua raccolta Mythologies, ed è un mito di consumo.

Le Guide Bleu ne connaît guère le paysage que sous la forme du pittoresque.

Pour le Guide bleu, les hommes n'existent que comme “types“. En Espagne, par exemple, le Basque est un marin aventureux, le Levantin un gai jardinier, le Catalan un habile commerçant et le Cantabre un montagnard sentimental.

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Stereotipi turistici

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La vecchia pigrizia retorica dei redattori di guide

Sul palazzo si erge la torre del Mangia, antagonista del campanile del vicino Duomo. Il cuore civico di Siena dista infatti pochi passi da quello religioso, dove le linee gotiche con influssi romanici fanno del Duomo dell’Assunta uno tra i massimi esempi di architettura medievale.

fa perfettamente il paio con l’attuale stereotipicità dei commenti su TripAdvisor.

direi che è un sogno ad occhi aperti. io e mia moglie siamo stati deliziati da tutta la città, dalla cordialità dei senesi, dal piacere del pranzare in piccoli ristoranti accolti come si fosse parenti!!! una vacanza indimenticabile e, spero, di ripetere il più presto possibile. siamo affezionati a siena. alessandro e silvana

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Non più Linotype

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Non più Linotype

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Parliamo infine delle guide come produzione.Come per tutta l’editoria, si è gradualmente passati dalla composizione a piombo alla condivisione digitale.L’ingresso del digitale era già cominciato negli anni 1970, quando al piombo si era sostituita la fotocomposizione, cioè l’uso di computer nel semilavorare per la tipografia.Ma era un modo più malleabile di produrre un semilavorato che finiva comunque in carta.Adesso la faccenda è diversa. Si lavora per andare in rete, che sia libreria di libri, eBook, personal computer, tablet oppure smartphone.Quasi sempre, si lavora in pratica per raggiungere tutti questi canali distributivi.

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GPS e multimediaLingue e linguaggi della guidistica

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GPS e multimedia

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In questa breve storia della guidistica manca soltanto un mattoncino ancora.È un mattoncino geografico – e naturalmente digitale.Il servizio Foursquare nasce fra 2008 e 2009, e popolarizza per primo gli LBS, Location-Based Services.Chi si è iscritto, trova in tempo reale informazioni e consigli sul luogo dove si trova – lasciati da altri iscritti.E, naturalmente, può aggiungere informazioni e consigli suoi.Foursquare non è un social network leader, ma afferma gli LBS fra il largo pubblico.Presto Facebook e Google+ lo imitano.

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Realtà aumentata

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La base di questa rivoluzione viene dalla vecchia in-car navigation che già prima del 2000 era installata sulle automobili più costose.Ora però – lo sappiamo – un’antenna che usa il GPS è presente in quasi tutti gli smartphone.Una tecnologia correlata che si sta affermando in questi anni è la Augmented Reality in mobilità:in italiano, realtà aumentata.Un livello di suggerimenti visivi si sovrappone alla realtà materiale del luogo dove ci si trova.Aiuta a trovare la fermata del tram,o a riconoscere un edificio storico.

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Le reti socialiLingue e linguaggi della guidistica

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Le reti sociali

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Questa serie di novità tecnologiche crea un sistema in cui i contenuti turistici delle vecchie guide a stampa – autorevoli e a volte blasonate –sono ora gestiti e distribuiti da grandi piattaforme digitali, e in misura crescente tendono a essere prodotti socialmente in Globish.Un rischio di tragedia si configura quando la gente comincia a farsi consigliare, per esempio da TripAdvisor, non soltanto per scegliere alberghi e ristorantima anche per farsi (farsi dare da altri…) un’idea delle destinazionie per decidere dove andare.

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Chi traduce oggi i luoghi?Lingue e linguaggi della guidistica

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Chi traduce oggi i luoghi?

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Lingue e linguaggi della guidistica

La guidistica come “traduzione” di luoghi.I luoghi, nel senso più generale del termine, vengono “tradotti” in testi, in parole, immagini, video e informazioni destinate ai lettori/turisti. La guidistica come “traduttrice” fra culture.Sappiamo che il ruolo di mediazione culturale è fondamentale, soprattutto quando la guida turistica, il sito o l'app sono destinati a fruitori provenienti da lontano. La traduzione vera e propria dei testi nelle altre lingue e la selezione delle informazioni in base al destinatario: anch'essa deve tenere conto delle differenze culturali. La traduzione della guidistica “classica” in formato digitale è la sfida di oggi. Come avviene?Quali sono le modalità e le difficoltà? Come viene percepita?

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Chi media oggi i luoghi?

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Ci chiedevamo prima se la guidistica sia letteratura di viaggio.Dicevamo che deve essere Literature ma certo non è Novel.Ed ecco ora un nuovo tentativo di inquadramento, al 2014...1.Cronaca storica (Giovanni Villani, Serviliano Lattuada)2.Odeporica (Senofonte, Marco Polo, Goethe, Guido Piovene)3.Letteratura di viaggio (Laurence Sterne, Bruce Chatwin)4.Travelogue (Robert Byron, Paul Theroux, Turisti per caso)5.Guidistica (Guide Bleu, Touring Club Italiano, Lonely Planet)•Cartografia (Ordnance Survey, Google Maps)•Toponomastica (pubblica amministrazione, IGM, archivi).•Reti sociali georiferite (Foursquare, Facebook, Google+)

Questa nuova condizione pone nuovi problemi1.alle destinazioni turistiche: chi media più la loro identità?2.alle case editrici specializzate in guidistica: come campare?3.ai professionisti della mediazione: chi media il globale?

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Fine della mediazione?Lingue e linguaggi della guidistica

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Fine della mediazione?

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Che succede all’identità delle destinazioni?Che succede al lavoro dei redattori specializzati?Che succede al lavoro dei mediatori specializzati?

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Grazie per l’attenzione http://www.unibg.it/turismo/https://plus.google.com/+RobertoPeretta/http://it.linkedin.com/in/robertoperettaLa mia identità Skype è roberto.peretta

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