L'informazione nei nuovi media: opportunità e sfide

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La ricerca di un modello di business

Nel corso degli ultimi anni si è accentuata la crisi dei giornali e del sistema editoriale nel suo complesso. Siamo in una fase di transizione nella quale vengono gestite più attività in parallelo, carta + digitale. Non esiste un modello certo che consenta agli editori di assicurare un avvenire privo di rischi e coerente con l’evoluzione del mercato.

12/11/08 www.ejo.ch

“Prima di vedere la luce alla fine del tunnel ci vorrà ancora tempo, e le cose non miglioreranno nell’immediato. I cambiamenti cui è soggetto il mercato

dell’informazione continueranno a introdurre momenti di discontinuità nei sistemi editoriali esistenti e il futuro è ancora tutto da immaginare” Clay Shirky

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Strani tempi

Associated Content viene acquisita da Yahoo! per un valore di 100 milioni didollari.

Newsweek venduta a costo zero. Joint venture Newsweek Daily Beast

AOL compra Huffington Post per 315 milioni di dollari, valore equivalente a una cifra superiore di 10

volte il giro d’affari stimato.

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Times they are a changing

Nel 2010, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, l’online ha superato la carta stampata per fatturato pubblicitario e numero di lettori. (Fonte State of the News Media 2011)

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Criteri di qualità

La volontà di inseguire e soddisfare un numero sempre più ampio di lettori, di gran lunga superiore a quello dei lettori dei giornali tradizionali, può impoverire la qualità dell’informazione?

Il rischio: rinnovamento senza qualità, caratterizzato da innegabili innovazioni nella tecnologia dei media, dalla interconnessione fra le varie piattaforme mediatiche, privo di un fattore giornalistico

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La centralità dei quotidiani

Nonostante l’ecosistema di approvvigionamento delle notizie sia drammaticamente cambiato, quello che il pubblico apprende è sostanzialmente trainato dall’informazione veicolata dai media tradizionali, in particolare i quotidiani.

Se i giornali, come più volte si è ipotizzato, dovessero scomparire, chi potrebbe sostituire il ruolo che fino ad oggi hanno garantito? La soluzione va ricercata in un cambiamento della struttura organizzativa dei giornali che possa trarre vantaggio dalle potenzialità del web.

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Il nuovo universo mediatico

L’informazione non si improvvisa e non può essere delegata allo spontaneismo del web partecipativo di Internet. Solo un numero del tutto trascurabile delle notizie pubblicate in rete sono autoprodotte.

L’universo mediatico che fa riferimento alla rete – blog, twitter e siti internet - rappresenta di fatto un sistema satellitare ai giornali ed esercita un ruolo di fonte informativa e di strumento di amplificazione delle notizie prodotte dai giornali.

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La concentrazione dei contenuti

Se da una parte Internet ha determinato una proliferazione del volume di informazioni, dall’altro ha evidenziato una circolarità nella distribuzione delle notizie, vale a dire che la produzione originale è confinata all’interno di uno stretto numero di news producer mentre gran parte dell’ecosistema informativo della rete vive di rendita mediatica.

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Distribuzione dei contenuti

Ciò che ha radicalmente modificato e continuerà a modificare progressivamente l’assetto del business dei giornali e la stessa pratica del giornalismo, è la modalità di distribuzione delle notizie.

Carta web + social media e-reader smartphone ?

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Potenzialità creative

Sulla carta le variabili che possono essere utilizzate nel proporre un articolo sono limitate, titolazione, layout… su Internet le variabili sono molto più ampie e il ruolo del giornalista è avere la capacità di gestire i nuovi elementi multimediali che contraddistinguono la nuova piattaforma per lo sviluppo e creazione delle notizie.

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Eccesso di informazioni?

Il modello fatto proprio dalla maggior parte dei siti è immettere sul web una quantità di notizie, video e immagini del tutto esagerata. Necessario affrontare il web con intelligenza giornalistica. La qualità vuol dire capacità di selezionare, escludere, proporre una propria visione del mondo, stabilire delle priorità.

Informazione parcellizzata vs. informazione contestualizzata

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Giornalisti polivalenti

Il numero di notizie di cui è responsabile un redattore all’interno della propria organizzazione è in progressivo aumento. L’idea che possa esservi una redazione dedicata esclusivamente all’online, con competenze ad ampio spettro, è pura fantasia o un sogno che appartiene a poche, selezionate e fortunate realtà editoriali. Il giornalista è spesso una sorta di one man band: deve sapere utilizzare più strumenti, essere un giornalista polivalente.

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Più notizie, più click

Esiste una richiesta di più ampie capacità professionali e una maggiore produttività dettata dalla necessità di lavorare, con un numero di risorse più limitato, su più canali di comunicazione.

E' diminuito il numero di giornalisti ed è aumentato il volume delle notizie pubblicate. Il numero di notizie pro-capite, prodotte dal singolo giornalista, tende a crescere in conseguenza del modello di business imperante sulla rete: più notizie, più click, uguale maggiore ritorno pubblicitario.

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Giornalismo su web: una semplificazione del giornalismo cartaceo?

Ai costi dell’infrastruttura tecnologica di base – connettività, licenze hardware e software – si devono aggiungere costi crescenti associati di gestione, competenze e risorse che non avevano nessuna ragione di esistere nel prodotto cartaceo e che assumono invece una rilevanza estrema in un contesto web.

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Web vs. carta

Per sfruttare al meglio il web si dovrebbe ripensare l’intera organizzazione del lavoro tradizionale, sovvertire il vertice della piramide editoriale, la carta, e porre il web come valore gerarchico prioritario. Riconfigurare radicalmente la filiera del valore della produzione redazionale, mettendo internet a monte e non a valle del processo produttivo.

Occorre avere competenze giornalistiche diversificate, adatte a lavorare in un contesto multimediale e, nel contempo, avere un sempre più alto profilo tecnologico, orientato alla gestione dei dati e delle informazioni.

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La tecnologia diventa essenziale

I giornali italiani hanno investito poco nel web e non hanno avuto grande coraggio nell’intraprendere un percorso verso una diversa organizzazione del lavoro.

Il giornalista continua a essere il soggetto centrale nella produzione dei contenuti, ma la tecnologia diventa ancor più essenziale, poiché nessun contenuto,

per quanto interessante, può essere valorizzato senza un diverso, più intensivo e creativo utilizzo della tecnologia.

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Una più stretta integrazione

In definitiva, è tra più una stretta integrazione tra giornalismo e tecnologia che può nascere un giornalismo efficiente e di qualità. Perché questo succeda deve esistere un forte impegno della proprietà editoriale nel perseguire obiettivi di rafforzamento e miglioramento della produzione. Il che significa operare su diversi piani:

in tecnologia in re-ingenerarizzazione dei processi in una trasformazione complessiva delle risorse in una diversa organizzazione del lavoro in produzione di contenuti web-enabled

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Approccio strutturato all'informazione

La trasformazione dell’assetto editoriale cartaceo in un assetto pienamente integrato paper-web è stata ricercata con convinzione da pochi e rappresenta l’elemento di debolezza primario che ostacola il raggiungimento di obiettivi di innovazione

Tutto questo non può dipendere dalla buona volontà dei singoli giornalisti, ma deve essere una conseguenza diretta di una cultura editoriale e insieme giornalistica in grado di produrre metodologie e regole. Come dire, determinare un approccio strutturato all’informazione.

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Essere parte del web

Per avere successo non basta essere sul web, ma essere parte di esso, avere un atteggiamento mentale digitale ed essere disposti a condividere tutti gli aspetti controversi dell’informazione online.

La disponibilità al cambiamento si traduce nella volontà di mettere in moto meccanismi governati da persone che credono fermamente nel business online poiché, nel suo insieme, la carta stampata può essere un freno all’innovazione.

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