L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino

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Dott.ssa Sara Chiossi Psicologa Età Evolutiva Psicoterapeuta Sistemico Relazionale, Familiare Sabato 13 Novembre 2010 CRESCERE GIOCANDO: il gioco come speciale momento di crescita e di condivisione all’interno della famiglia e il suo ruolo nello sviluppo del bambino

Transcript of L'importanza del gioco nello sviluppo del bambino

  • 1. Dott.ssa Sara Chiossi Psicologa Et Evolutiva Psicoterapeuta Sistemico Relazionale, Familiare Sabato 13 Novembre 2010 CRESCERE GIOCANDO: il gioco come speciale momento di crescita e di condivisione allinterno della famiglia e il suo ruolo nello sviluppo del bambino

2. COS IL GIOCO ? IL GIOCO CON MAMMA E PAP IL GIOCO TRA PARI DOCUMENTI INTERNAZIONA LI GIOCHI E ATTIVIT EXTRASCOLASTIC HE STUDI TEORICI SUL GIOCO PERCH IMPORTANTE CHE I BAMBINI GIOCHINO? I GIOCATTOLI 3. Nell'accezion e comune il termine gioco si discosta completamente da una qualsiasi connotazione di seriet Cos il gioco? Montaigne e all. i giochi dei bambini non sono solo dei semplici divertimenti e per questo bisogna valutarli come loro azioni pi serie tutto il mondotutto il mondo dei bambini caratterizzato daldei bambini caratterizzato dal giocogioco 4. Convenzione Internazionale sui Diritti del Fanciullo delle Nazioni Unite 1989 art 31 Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attivit ricreative proprie della sua et e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica. Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale ed artistica ed incoraggiano l'organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attivit ricreative, artistiche e culturali. 5. il gioco per i bambini non passatempo, ma un lavoro la loro attivit principale Qual il significato che assume il gioco per i bambini? - Divertimento - Esplorazione del mondo, avventura e scoperta di s - Esercizio delle proprie capacit individuali - Occasione di apprendimento - Attivit liberatoria di tensioni nervose, scarica di emozioni forti come paura, rabbia, ansia, gioia... - Abbandono momentaneo della realt con le sue regole per entrare in un mondo di fantasianel quale ogni desiderio si pu realizzare 6. ilGIOCO e le attivit di socializzazione tra genitori e figli sono buoni indicatori per valutare il grado di BENESSERE dei bambini la qualit delle RELAZIONI allinterno delle famiglie 7. I giocattoli Durante il primo anno di vita giocare il modo con cui i piccoli conoscono lambiente non sono necessari giocattoli costosi o elaborati bastano oggetti semplici che stuzzichino la naturale fantasia del bambino. I giocattoli devono essere per il bambino il mezzo per soddisfare lesigenza di creare, di conoscere, di imitare, di imparare a stare con gli altri. 8. E giocare a FARE FINTA DI Molto importante la MUSICA perch sono tra i giochi che stimolano maggiormente la loro esigenza creativa nonch lo sviluppo della loro fantasia 9. Verso i 3- 4 anni il gioco rappresenta un esercizio fondamentale non solo nella strutturazione della personalit e della propria IDENTIT PERSONALE ma anche nel costruire una propria IDENTIT SOCIALE, per cui fondamentale allinterno delle relazioni TRA PARI Il gioco diventa un mezzo per creare nuove interazioni e imparare a gestirle. 10. Un po di teoria Numerosi studi della psicologia infantile, gi a partire dagli anni 1940 il gioco svolge un ruolo centrale nel processo di sviluppo infantile. Fin dai primi mesi di vita del neonato il gioco significativo per lo sviluppo intellettivo del bambino, perch quando gioca sorprende se stesso e nella sorpresa acquisisce nuove modalit per entrare in relazione con il mondo esterno. Nel gioco il bambino sviluppa le proprie potenzialit intellettive, affettive e relazionali.. 11. Lo sviluppo sociale A secondo dell'et, il bambino nel giocare impara ad essere creativo, sperimenta le sue capacit cognitive, scopre se stesso, entra in relazione con i suoi coetanei quindi possiamo dire che IL GIOCO FAVORISCE Lo sviluppo affettivo Lo sviluppo cognitivo 12. Si possono individuare cinque tappe: 0 - 1 anno nei primi mesi di vita il gioco fondamentalmente fonte di sensazioni piacevoli ed finalizzato alla ricerca di una serie di sensazioni che gratificano e arricchiscono il S che si sta progressivamente strutturando. Inizialmente il bambino gioca con il proprio corpo o con il corpo della madre che, di fatto, il primo compagno di giochi, ma tutti gli oggetti che lo circondano attraggono la sua attenzione. Lo sviluppo affettivo 13. Queste attivit si caratterizzano per il carattere esplorativo e ripetitivo delle azioni, che serve al bambino per imparare a distinguere fra il S e il NON-S, per fargli capire dove finisce lui e inizia la madre, percepita come parte di s. I principali giochi sono: agitare le mani, muovere le gambe, accarezzare il proprio corpo e quello della madre, toccare e portare alla bocca tutto ci che vede. 14. 2 anni Con l'inizio del secondo anno il bambino si trova di fronte al problema della SEPARAZIONE DALLA MADRE e le conseguenti ansie d'abbandono. Il gioco pu diventare espressione di questi problemi come ha ben evidenziato Freud. Freud osserva che una delle funzioni tipiche del gioco infantile la riproduzione attiva e ripetuta di esperienze frustranti allo scopo di padroneggiare e superare il trauma, chiama questo fenomeno coazione a ripetere. 15. 3 anni In questa et emergono secondo Freud giochi che rivelano LA DINAMICA EDIPICA che il bambino deve affrontare. I giochi possono essere di guerra o di lotta; compaiono i primi giochi di socializzazione ed il bambino interessato a giocare con altri compagni, in particolare, prova piacere ad imitare il comportamento degli adulti, gioca ad essere mamma o pap indossando i loro vestiti. 16. 4 - 5 anni In questo periodo i giochi sono espressione delle dinamiche interne che il bambino sta vivendo quali il gioco della bambola, il gioco del dottore, il gioco a nascondino, attraverso questi giochi il bambino pu anche drammatizzare una punizione o proibizione subita. 6 - 10 anni Nell'et della fanciullezza i giochi diventano di gruppo e con regole, questo permette al bambino di sperimentare lo stare con gli altri attraverso giochi strutturati, le regole diventano funzionali ad un miglior svolgimento del gioco. 17. gioco solitario: tipico dei bambini entro lanno di vita che non si pongono in una condizione di reciprocit con gli altri. Non c' interazione sociale. gioco parallelo: si verifica tra il primo e il terzo anno di vita, i bambini si aiutano reciprocamente ma si tratta essenzialmente ancora di un gioco individuale. il gioco passa attraverso vari stadi Lo sviluppo sociale 18. gioco sociale: tipico dei bambini intorno ai quattro-cinque anni, et in cui comincia la fase scolastica. Il gioco diventa pi strutturato, con regole e c' l'interazione sociale. Nelle famiglie numerose pu verificarsi anticipatamente. 19. Lo sviluppo cognitivo J. Piaget (1937-1945) mette in correlazione lo sviluppo del gioco con quello mentale, affermando che: il gioco lo strumento primario per lo studio del processo cognitivo del bambino, la pi spontanea abitudine del pensiero infantile Inoltre il gioco stimola LA MEMORIA, L'ATTENZIONE, LA CONCENTRAZIONE, favorisce lo sviluppo di SCHEMI PERCETTIVI, CAPACIT DI CONFRONTO, RELAZIONI . Ed per questo che una carenza di attivit ludica riflette nel bambino gravi carenze anche livello cognitivo. 20. Secondo Piaget si possono individuare tre stadi di sviluppo del comportamento ludico: giochi di esercizio prevalgono nel primo anno di vita, nella fase cosiddetta "senso-motoria": il bambino, attraverso l'afferrare, il dondolare, il portare alla bocca gli oggetti, l'aprire e chiudere le mani o gli occhi, impara a controllare i movimenti e a coordinare i gesti. 21. giochi simbolici caratterizzano il periodo che va dai due ai sei anni di vita. Si collocano nella fase detta "rappresentativa", in cui il bambino acquisisce la capacit di rappresentare tramite gesti o oggetti una situazione non attuale. Si sviluppa la capacit di IMMAGINAZIONE e di IMITAZIONE. Il simbolismo che emerge da queste attivit permette di riprodurre esperienze viste ma non ancora direttamente sperimentate. 22. giochi con regole emergono nel periodo dai sette agli undici anni, nella fase detta SOCIALE, in cui il bambino comincia a vivere il rapporto con gli altri. Questa fase caratterizzata da una maggiore aderenza alla realt, il bambino, sperimentando la vita di gruppo, si trova di fronte a determinate "regole" che tenuto a rispettare. La comparsa delle regole determinano la fine del gioco infantile propriamente detto e inaugurano una fase di crescita, altamente educativa, in cui viene stimolato l'autocontrollo del bambino, la sua capacit di concentrazione, di memoria 23. Limportanza di giocare con mamma e pap Il gioco con i genitori per il bambino, unoccasione per costruire LEGAMI DI INTIMIT con le persone per lui pi importanti. Oggigiorno per capita spesso che a causa degli impegni pressanti, si rischi di DEDICARE POCO TEMPO a giocare con i propri figli. E invece importante recuperare spazi e tempi per il gioco perch soprattutto attraverso il gioco che passa la COMUNICAZIONE PI PROFONDA tra adulti e bambini. 24. I bambini poi reagiscono con entusiasmo alla disponibilit dei genitori a giocare con loro, ne sono molto felici e questo consente loro di RAFFORZARE IL SENSO DI SICUREZZA E PROTEZIONE. Inoltre la capacit dei genitori di giocare con i propri figli sicuramente un BUON INDICE DI ARMONIA FAMILIARE e garantisce ai piccoli una sensazione di benessere psichico oltre a costituire la condizione di base per sviluppare una buona capacit ludica. 25. Recentemente stata condotta un indagine Multiscopo Aspetti della vita quotidiana, sulla base di una convenzione tra Istituto nazionale di statistica e Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali LOBIETTIVO era quello di descrivere un quadro generale sulle differenze di interazione dei genitori con i loro bambini. 26. il 72,8% dei bambini 3 ai 6 anni gioca con la MAMMA tutti i giorni; i PAP sono presenti nei giochi infantili con una frequenza pi bassa, circa il 46,1%; durante linfanzia del bambino la MAMMA maggiormente coinvolta nella pratiche di cura o di sorveglianza; la maggior parte dellavoro di cura del PAP si esplicita per lo pi in attivit ludiche o di interazione sociale. emerso: 27. LET DEI GENITORI, in particolar modo quella della madre, incide sulla frequenza con cui si gioca con i propri figli: l83% delle DONNE tra i 20 e i 24 anni gioca tutti i giorni con il proprio bambino, contro il 56% delle donne con pi di 44 anni; per gli UOMINI, sembra che al crescere dellet essi trovino maggiori momenti di intimit con i propri figli, tanto che ben l88,4% degli over quarantacinquenni gioca con il bambino almeno qualche volta a settimana, a fronte del 55% dei padri giovanissimi. Ed inoltre 28. Per quanto riguarda il tempo circa la met dei PAP intervistati giocano con i propri figli meno di mezzora, in media, al giorno, il 25% dei padri dedica tra mezzora ed unora. le MAMME sono pi presenti, ma non di molto, il 31% trascorrono con i figli una o due ore solo il 5% passa pi di tre ore al giorno con i propri bambini. I momenti che i genitori preferiscono per giocare con i figli restano la sera tardi (55%), le giornate di vacanza (48%), i week end (43%). 29. I bambini giocano molto meno rispetto a ventanni fa PERCH ? eccesso di tv (68%), troppi impegni scolastici (56%), assenza costante dei genitori (52%), ma anche citt, sempre pi prive di spazi per giocare (45%), numero in crescita di mamme che lavorano (40%), maggior lontananza da nonni e cugini, Senza dimenticare che i bambini sono sempre pi spesso figli unici e questa solitudine va a danno del gioco con altri bambini. 30. Dal lato opposto poi, altre ricerche rivelano che pi del 40% dei giovanissimi frequenta almeno un corso extrascolastico con un impegno minimo mai inferiore alle due ore settimanali. I corsi pi gettonatiCalcio Nuoto Arte Musica Arti marziali Lingua straniera Pallavolo 31. Molti genitori pensano che far frequentare tanti corsi ai propri figli li aiuti a socializzare, visto che giocare per strada oggi diventato impossibile, i parchi sono passati di moda e i cortili condominiali ormai sono utilizzati come parcheggi. In realt questo un ERRORE perch le attivit extrascolastiche non sono spontanee, e spesso non sono nemmeno scelte dai piccoli e per questo non possono sostituire il gioco spontaneo che resta invece fondamentale per la crescita e lo sviluppo infantile. 32. per questo che l'ASSENZA DI GIOCO nelle vita di un bambino viene visto spesso come un segnale di DISAGIO O MALESSERE INTERIORE che andrebbe indagato ed osservato in modo professionale. Concludendo IL GIOCO attivit spontanea non solo una semplice attivit di svago ma soprattutto un momento di crescita e sviluppo significativo dei nostri figli. 33. Grazie per lattenzione