L’immaginario: La prospettiva antropologica · Le strutture antropologiche ... Introduzione...

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L’immaginario: La prospettiva antropologica

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L’immaginario:

La prospettiva antropologica

Claude Lévi-StraussBruxelles, 28 novembre 1908

Antropologo, psicologo e filosofofrancese.

Ha applicato l'indagine strutturale

all'antropologia, e più in particolare alle discipline storico-sociali.

In polemica con l'impostazione storico-evolutiva, Lévi-Strauss assegna all'antropologia il compito principale di definire le caratteristiche dei vari sistemi culturali, riconducendoli a un insieme ristretto di principi di strutturazione.

Alcune opere: Antropologia strutturale [1958],

Il Saggiatore, Milano, 1965

Il pensiero selvaggio [1962], Il

Saggiatore, Milano, 1964

Mito e significato [1978], Il

Saggiatore, Milano, 1980

Le strutture antropologiche

del mito

Il mito fa parte integrante della lingua; è attraverso la parola

che lo si riconosce; esso dipende dal discorso.

È sempre in rapporto ad avvenimenti del passato, accaduti

prima della creazione del mondo, o durante epoche molto

antiche; il suo valore intrinseco dipende dal fatto che questi

avvenimenti formano una struttura permanente

Claude Lévi-Strauss, Antropologia strutturale (1958)

Le strutture antropologiche

del mito

“ho cercato di mostrare come questi popoli, che siamo soliti

considerare completamente asserviti alla necessità di non

morire di fame e di mantenersi robusti solo per sopravvivere

in condizioni materiali durissime, siano perfettamente capaci

di pensiero disinteressato, siano cioè mossi dal bisogno o dal

desiderio di capire il mondo intorno a loro, la natura e la

società. D’altra parte, per raggiungere questo scopo, essi

impiegano strumenti intellettuali"

Claude Lévi-Strauss, Mito e significato, 1977

Le strutture antropologiche

del mito

“Il mito non è quindi puro frutto della fantasia: l’uomo osserva la

realtà e, usando le proprie facoltà mentali, ne fornisce una

spiegazione. Si tratta naturalmente di un modo di procedere

lontano dalla logica scientifica: ma l’obiettivo non è quello di

scomporre la realtà e conoscerla negli elementi che la compongono,

ma è la "comprensione generale dell’universo - e una comprensione

non solo generale, ma anche totale"

Claude Lévi-Strauss, Mito e significato, 1977

Il punto di vista antropologico

Lévi-Strauss individua le strutture profonde, invarianti e

universali che organizzano la realtà e le colloca nell’inconscio.

Attraverso processi di simbolizzazione, questa struttura

organizza l’insieme dei fenomeni, secondo leggi costanti.

Il suo obiettivo è quello di dare un senso alle attività umane,

mediante il riconoscimento di un modello oggettivo di

interpretazione dei prodotti sociali e culturali

Claude Lévi-Strauss, Antropologia strutturale (1958)

Il punto di vista antropologico

Claude Lévi-Strauss, Le Strutture elementari della parentela

(1949):

La psicologia del bambino molto piccolo costituisce un fondo

universale infinitamente più ricco di quello di cui dispone ogni

società particolare, l’integralità dei mezzi di cui l’umanità dispone dall’eternità per definire la sue relazioni col mondo

L’ambiente culturale appare come una specificazione di certi abbozzi psicologici dell’infanzia

Gilbert Durand

Durand elabora una sintesi tra la Struttura di Lévi-Strauss e gli Archetipi di Jung.La sua “archetipologia generale” è una grande mappa in grado di classificare differenti categorie archetipiche

Il mito per Gilbert Durand

II mito

è un sistema dinamico di simboli e archetipi, che, sotto la spinta diuno schema, tende a comporsi in narrazione.

presenta un abbozzo di razionalizzazione, poiché utilizza il filo del discorso, nel quale i simboli si risolvono in parole e gli archetipi in idee.

come l’archetipo promuove l’idea e il simbolo genera il nome, il mito promuove la dottrina religiosa, il sistema filosofico, la narrazione storica e leggendaria.

Gilbert Durand, Le strutture antropologiche dell’immaginario.

Introduzione all’archetipologia generale, Dedalo, Bari, 1972

" Mentre gli schemi e gli archetipi restano immutati, i simboli si trasformano

nelle diverse epoche e culture e, proprio perché sono sviluppi di uno stesso tema

archetipo"

Il mito per Gilbert Durand

L’organizzazione dinamica del mito corrisponde spesso all’organizzazione statica della «costellazione d’immagini».

L’isomorfismo degli schemi, degli archetipi e dei simboli porterà a constatare l’esistenza di protocolli normativi delle rappresentazioni immaginarie, ben definiti e relativamente stabili, raggruppati intorno a schemi originali che chiameremo strutture.

Raggruppamenti di strutture vicine definiscono un Regime dell’immaginario.

Gilbert Durand, Le strutture antropologiche dell’immaginario.

Introduzione all’archetipologia generale, Dedalo, Bari, 1972, pp. 52-53

Le strutture antropologiche

dell’immaginario

Il tragitto antropologicorappresenta l’incessante scambio che esiste, al livello dell’immaginario, tra le pulsioni soggettive e assimilatrici e le intimazioni oggettive provenienti dall’ambiente cosmico e sociale…

L’immaginario nasce e si alimenta grazie all’incontro tra “la facoltà d’immaginazione e il patrimonio di simboli culturali” e si collega sia alla dimensione soggettiva che all’ambiente circostante

“(L’immaginario) è l’aldilà multiforme e pluridimensionale della nostra vita e nel quale le nostre stesse vite sono ugualmente immerse. È l’infinita scaturigine virtuale che accompagna ciò che è attuale, vale a dire singolare, limitato e finito nel tempo e nello spazio. È la struttura antagonista e complementare di ciò che si dice reale e senza la quale, indubbiamente, non ci sarebbe reale per l’uomo, o meglio non ci sarebbe realtàumana”

Gilbert Durand

Il tragitto antropologico

Il doppio regime dell’immaginario

Regime diurno:

• Dominante di posizione

• Tecnologia delle armi

• Sociologia del sovrano mago e guerriero

• Rituali della elevazione e della purificazione

Il doppio regime dell’immaginario

Regime diurno

Il regime diurno o antitetico dell’immaginario è uno dei regimi più ‘forti’ed è quello dominante nell’Occidente: il razionalismo è un sistema sostanzialmente dualista che polarizza.

Regime notturno

Il regime notturno èquello prevalente nelle religioni e filosofie orientali: il pensiero olistico tende a unire gli opposti e alla totalità

Maffesoli: regime diurno e regime notturno

Il regime diurno (Durand) dell’immaginario occidentale riposa essenzialmente su una funzione “diaretica”, discriminante, analitica

il simbolo del regime notturno, viceversa, è la coppa, che si adopera a raccogliere, mettere in relazione, favorire l’interazione

la parola chiave è implicazione: la presa sul serio delle “pieghe” della natura umana, da cui la comprensione di tutto quel che la costituisce

Il Regime Diurno dell’immagine

I simboli diairetici

Schemi e archetipi della trascendenza esigono un

procedimento dialettico: il pensiero che li guida è

l’intenzione polemica che li raffronta ai loro contrari.

L’ascensione è immaginata contro la caduta, la luce

contro le tenebre.

Gilbert Durand, Le strutture antropologiche dell’immaginario.

Introduzione all’archetipologia generale, Dedalo, Bari, 1972, p. 157

Il Regime Diurno dell’immagine

Lo Sguardo di Dio

L’occhio è associato all’oggetto della

visione, della luce, mentre il cieco

genera angoscia

Rappresentato dalla trascendenza

psicologica che Freud chiama

il Super-Io

- occhio del Padre

- occhio del Re

- occhio dell’autorità politica e

morale

Il doppio regime dell’immaginario

Regime notturno:

Dominante digestiva e ciclica

Tecniche del contenente e dell’ambiente, valori alimentari e e digestivi

Sociologia matriarcale e della nutrizione

Tecniche del cielo, del calendario agricolo, dell’industria tessile

Simboli naturali o artificiali del ritorno

Il Regime Notturno dell’immagine

Il sepolcro e il ventre materno

La cavità, come ammette la

psicanalisi, è innanzitutto

l’organo femminile.

Esiste un tragitto continuo dal

grembo alla coppa, uno dei cui

primi punti di riferimento è la

caverna-casa: il trauma del

parto spingerebbe il primitivo a

fuggire il mondo e i suoi rischi

per rifugiarsi nel sostituto

cavernoso del ventre materno Jacques Soustelle, La Penseé cosmologique

des anciens Mexicains (1940)

Maffesoli: La cripta sociale

Il tribalismo moderno può essere una maniera profana di vivere una sorta di massoneria pagana fondata sull’etica della solidarietà, che bisogna comprendere nel suo senso pieno, quella che unisce alle genti e alle cose.

Dal fango dei raduni techno alla “cantine umide” e agli altri “luoghi chiusi” della tradizione massonica, senza dimenticare quel che connota l’espressione “locali notturni”nell’immaginario collettivo, siamo messi a confronto con il ritorno del “regime notturno” della cultura.

Quel che prevale in questo “inscatolamento” è l’archetipo del contenente (Durand)

Maffesoli: regime notturno

Femminizzazione e orientalizzazione

La coppa riceve e favorisce, senza distinzioni, un essere insieme fondamentale

Paganesimo diffuso, localismo, valorizzazione del territorio, epifania del corpo e dell’edonismo

Ritorno del culto della Magna Mater, della Terra, della Vita, i cui culti tribali hanno preceduto, e sono stati soppiantati, dall’universalismo di un Dio unico, e del suo avatar profano: l’intelletto

COPPIE DI CONTRARI

Archetipi: componenti formali della psicheNatura antinomica o binaria del pensiero

la funzione essenziale della psiche inconscia è quella di strutturare le percezioni in coppie contrastanti

(“Il pensiero selvaggio” Levi-Strauss):

COPPIE DI CONTRARILe strutture dinamiche dell’immaginario sono così esse

stesse le risultanti di immagini primordiali antagoniste

sottostanti: la notte, il giorno; l’inverno, l’estate; le

tenebre, la luce; “quello che sta in basso”, “quello che

sta in alto”

COPPIE DI CONTRARI e regimi simbolici

dell’immaginario

Secondo G. Durand queste figure del nostro patrimonio rappresentativo, che formano tra loro delle costellazioni, sono rette da due grandi regimi simbolici:

Il diurno, che gravita attorno agli

schemi ascensionali e dieretici, che promuove le immagini purificatrici ed eroiche

Il notturno, che si identifica con i gesti della discesa e del ripiegamento, e si concentra nelle immagini di mistero e dell’intimità

Bene Male

Apollo Dioniso

Vita Morte

Eros Thanatos

Veglia Sogno

Dio Lucifero

Una dialettica imprescindibile

COPPIE DI CONTRARI

Miti e simboli: nessuno di essi può essere inteso in maniera assoluta nella sua specificità maschile o femminile

Ogni creazione è preceduta da una fase di “totalitàindifferenziata” �androginia iniziale che precede la ierogamia

Coincidentia oppositorum

Il grande insieme nel quale si fondono il diurno e il notturno, l’alto e il basso, l’invisibile ed il visibile, è in maniera simbolica l’androgino primordiale, espressione al tempo dell’unità del cosmo e della dualità del me

COPPIE DI CONTRARI

I Quattro elementi

primordiali della

materia:

• Aria

• Acqua

• Terra

• Fuoco

I QUATTRO ELEMENTI