Lime e limatura

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Lime e Limatura La lima è un utensile manuale ad asportazione di truciolo. Le lime si distinguono in : normali (per meccanica), lime di precisione, per tornio, per metalli teneri, per affilatura. Dal punto di vista commerciale le lime sono “a mazzo” o “a dozzina” (quest’ultime più pregiate). Secondo la tecnologia di costruzione, le lime possono essere di tipo intagliato o scalpellato ,oppure a dentatura fresata (molto costose). Le lime a dentatura scalpellata hanno i denti che sono ricavati sull’acciaio della barretta, mediante scalpello, a mano o più comunemente a macchina. Sono generalmente le più usate per la lavorazione di tutti i materiali. Le lime a dentatura fresata, prendono questo nome, perché i denti vengono ricavati mediante fresa, solitamente in questa categoria appartengono lime che sono piatte e mezze tonde; hanno dentatura semplice e di forma arrotondata. Con questo tipo di lime, è possibile asportare maggiore truciolo, rispetto alle tradizionali lime a denti scalpellati, e vengono usate per la lavorazione su metalli teneri e leggeri. Le lime a tagli doppi o incrociati, hanno gli intagli appunto che si incrociano, presentano il 2° taglio più fitto del primo, in tal modo la lima scaricherà facilmente la limatura prodotta. Sono consigliate per metalli ferrosi, ma nulla vieta di impiegarle su altri materiali o su metalli non ferrosi; presentano due serie

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Lime e Limatura

La lima è un utensile manuale ad asportazione di truciolo. Le lime si distinguono in : normali (per meccanica), lime di precisione, per tornio, per metalli teneri, per affilatura. Dal punto di vista commerciale le lime sono “a mazzo” o “a dozzina” (quest’ultime più pregiate). Secondo la tecnologia di costruzione, le lime possono essere di tipo intagliato o scalpellato ,oppure a dentatura fresata (molto costose). Le lime a dentatura scalpellata hanno i denti che sono ricavati sull’acciaio della barretta, mediante scalpello, a mano o più comunemente a macchina. Sono generalmente le più usate per la lavorazione di tutti i materiali. Le lime a dentatura fresata, prendono questo nome, perché i denti vengono ricavati mediante fresa, solitamente in questa categoria appartengono lime che sono piatte e mezze tonde; hanno dentatura semplice e di forma arrotondata. Con questo tipo di lime, è possibile asportare maggiore truciolo, rispetto alle tradizionali lime a denti scalpellati, e vengono usate per la lavorazione su metalli teneri e leggeri.

Le lime a tagli doppi o incrociati, hanno gli intagli appunto che si incrociano, presentano il 2° taglio più fitto del primo, in tal modo la lima scaricherà facilmente la limatura prodotta. Sono consigliate per metalli ferrosi, ma nulla vieta di impiegarle su altri materiali o su metalli non ferrosi; presentano due serie di solchi paralleli e inclinati gli uni di 40°-45° in una direzione, e gli altri di 60°- 80° nella direzione opposta. Se l’inclinazione delle due serie di solchi fosse uguale, i denti ricavati dagli incroci, si troverebbero in fila allineati uno dietro l’altro, e muovendo la lima nella direzione del suo asse, quindi semplicemente limando di spinta, lascerebbero sul pezzo delle tracce marcate longitudinali, e questo è un difetto, per cui con l’inclinazione diversa delle due serie, i denti che si ottengono restano sfasati e cosi restando, realizzano superfici lisce e uniformi. La lima con taglio incrociato si guida meglio sulla superficie rispetto a una lima con taglio semplice, rimane più stabile, asporta più materiale sempre rispetto al taglio semplice, ma la finitura è grezza.

Le lime con una sola direzione di taglio, o a dentatura semplice vengono usati per lavori di sgrossatura e su materiali facili ad impastarsi ( come alluminio, legno) e per affilatura, ma in genere anche per materiali duri come metalli fusi, ovviamente se vengono usate su materiali che impastano, la lima deve avere una grossezza di taglio grosso. Presentano una serie di solchi paralleli ed inclinati rispetto all’asse, di un

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angolo tra 60° e 80° per favorire lo scarico del truciolo. I denti vengono ad avere la forma di angoli diedri, molto simili a quelli di una sega.

taglio semplice taglio incrociato

taglio curvo taglio fresato

Possono avere varie forme a seconda della forma del pezzo da lavorare , posso essere: piatte, mezze-tonde, quadrate, triangolari e rotonde e per affilare la catena della motosega. La sezione di quasi tutte le lime, pur mantenendo la stessa forma per tutta la lunghezza della barretta, si riduce di dimensioni verso la punta, e questo consente la facile lavorazione in zone scomode e strette come fori, scanalature e ribassi.

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Lima per affilare la catena della motosega:

Anatomia della lima:

Le lime sono sempre temprate, tranne il codolo, sono temprate per non diminuire la resistenza, la parte non temprata, cioè il codolo, la si distingue dall’aspetto diverso.

La grossezza di intaglio delle lime è data dal numero di righe incise per ogni cm di lunghezza, contati sulla 2° taglio (se è a taglio incrociato) o comunque si contano il numero di righe, ma dipende anche dalla lunghezza della lima. Questo metodo è valido per tutte le lime da meccanica, di precisione, per affilare; il n° intero di denti per cm si conta lungo l’asse longitudinale della lima. Mentre per altre lime speciali (fresate, taglio curvo ecc.) si contano sempre i denti lungo l’asse, ma non si considera il singolo cm, bensì il pollice, un pollice corrisponde a 2.54 cm.

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Qui sotto ci sono i gradi più comuni con le rispettive numerazioni e sigle che le distinguono:

Taglio semplice

Grosso Bastardo Mezzadolce Dolce Dolcissima

0 1 2 3 4

G B 1/2D D DD

Taglio incrociato

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Grosso Bastardo Mezzadolce Dolce Dolcissima

0 1 2 3 4

G B 1/2D D DD

Lavorando i materiali, quale il ferro e altri materiali ferrosi, la limatura si stacca automaticamente dall’utensile. Il taglio semplice è per lime che sono destinate all’affilatura e alla finitura. La lima a taglio curvo serve per il metallo e altri metalli teneri che facilmente impastano come l’alluminio e per le sue leghe, può essere usata anche su legno. Si consiglia, generalmente, di andare verso tagli sempre più dolci man mano che si incontrano materiali duri, perché cosi aumenta la superficie di contatto nell’azione del limare. Per materiali teneri si usano generalmente le lime con un taglio bastardo-mezzo dolce, mentre per materiali duri, compatti si usano lime con un taglio dolce-dolcissimo. Nulla vieta però di fare il contrario perché se ad esempio si vuole finire liscio la superficie di alluminio, si deve terminare usando una lima dolce dopo aver asportato la quasi totalità del truciolo con una a taglio bastardo, stesso discorso è valido per gli acciai. Per affilare una sega o altri strumenti da taglio, si usa una lima a taglio dolce, non perché l’acciaio tagliente è duro, ma perché si ricerca una finitura speculare e asportare il meno possibile.

La rugosità delle raspe si indica invece contando il numero di punte per cm quadrato.

Le lime con dentatura unidirezionale, cioè a taglio singolo, sono sempre per metalli non ferrosi, ma nulla vieta di usarle anche nei materiali ferrosi. Il taglio dolce di queste sono impiegate anche per l’affilatura di ogni utensile da taglio che sia affilabile, come seghe asce e roncole.

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La dimensione del singolo dente della lima (cioè lo spazietto che occupa) e lo spazietto tra una riga e la successiva, può determinare già i tipi di gradazione, nelle lime incrociate, lo spazio tra una riga e un'altra, lo si tiene conto dove il tagliente non è incrociato, nella prima parte vicino al manico.

Grossezza dei tagli e distanza fra i denti in millimetri:

_Taglio grosso: 2 mm Per lavoro grossolano

_Taglio bastardo: 1 mm

_Taglio mezzo dolce: 0.75mm/ 0.85 mm Per un lavoro di discreta finitura visto che la grossezza di taglio è una via di mezzo

_Taglio dolce: 0.5 mm Generalmente per affilature di utensili da

taglio e per un lavoro di ottima finitura

_Taglio dolcissimo: 0.3 mm Per un lavoro di finitura speculare

_Taglio extradolce : 0.17 mm

La distanza fra i denti delle lime, quindi la spaziatura tra essi, viene rilevata molto molto ad occhio, quindi i valori sopra illustrati sono indicativi.

Le lime non vanno mai toccate a mani nude (la parte dentata/intagliata si intende) perché l’unto della pelle è acido e quindi rovina il filo.

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Per limare metalli resistenti come gli acciai temprati in genere, esistono lime ad elevata durezza superficiale chiamate lime diamantate. Per limare ottone, bronzo e alluminio è opportuno gessare prima dell’uso la lima, con appunto gesso, oppure si può usare la carbonella che ridona il filo tagliante rigenerandola lievemente. Se i trucioli sono di alluminio o altra entità e non si liberano nelle fenditure dei denti con azione meccanica, è bene immergere la lima in una soluzione di soda caustica neutralizzando alla fine con acido nitrico diluito. Prima dell’uso le lime possono essere unte con un panno contenente olio (WD 40) ma anche quando vanno conservate. Se la lima è arrugginita, si toglie la ruggine immergendo la lima in acido cloridrico per 24/48 ore, spazzolando in profondità, risciacquando accuratamente, si asciuga e si olia.

La lunghezza della lima si esprime maggiormente in pollici (simboli:” inch” , in o indicato con semplici virgolette “) perché in cm non sarebbe precisa, e poi esclude sempre il codolo. E per stabilire la lunghezza in pollici di una lima, bisogna misurare la sua lunghezza in cm (escludendo il codolo) e dividere per 2.54cm e si ottiene all’incirca la lunghezza convertita in pollici.

Tutte le lime, si classificano tramite la lunghezza in: grande (da 8” a 12”); media (da 6” a 8”); piccola (da 4” a 6”).

Nelle lime con taglio incrociato, il taglio superiore o 2° taglio, costituisce, come per il taglio semplice la dentatura tagliente, mentre il taglio inferiore ha la funzione di rompi truciolo. Il taglio incrociato favorisce un buon controllo della lima, a differenza di quello semplice.

Le lime fabbricate all’esterno, sono erroneamente denominate “svizzere” e solitamente sono identificate da un numero che va da 0 (grossa) a 8 (fina). Il taglio semplice lima più lentamente di uno doppio. Per pulire le lime, per togliere residui di trucioli si può usare una spazzola metallica in ottone o non in acciaio, o strofinare un

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pezzo di ottone o di rame seguendo la direzione degli incavi, si comincia dalla punta arrivando fino al codolo. Più la lima è lunga più i denti sono spaziati e più il taglio sarà grossolano; maggiore è il numero di denti contenuti nel cm maggiore è la finezza della lima. Anche le raspe si distinguono in bastarda, mezzadolce e dolce; sia per le lime che per le raspe la lunghezza influisce sulla capacità di taglio. Per evitare o limitare l’intasamento dei denti di una lima quando lavora il legno (tenero) è strofinare con un pezzo di gesso da lavagna, o pezzo di gesso generico sui denti della lima. Questo trucco lascia scoperta solo la parte tagliente dei denti della lima e si usa anche quando si lima il metallo tenero dove è facile impastare la lima. Le lime da ferro, sono ideali anche su legno. Per evitare l’intasamento delle raspe basta ricoprire con il nastro marrone da imballaggio i denti della stessa, ad esempio quando si raspa un legno resinoso, a fine lavoro si toglie il nastro dalla raspa ed essa resta pulita. Le lime nuove, prima di usarle, si passa un pezzo di carbone dolce o carbonella, si spazzolano sempre con spazzola in ottone, togliendo il grasso tipico delle lime nuove e che a sua volta causa l’impasto o intasamento della lima. Poi ci sono lime diamantate che lavorano su metalli temprati.

Abbiamo detto in precedenza che per capire la finezza di taglio, basta contare il numero di intagli lungo l’asse della lima; la finezza di taglio è direttamente proporzionale alla lunghezza della lima stessa, nel senso che a parità di finezza di taglio, più lunga è la lima e più radi e grossi sono i suoi denti, quindi è più grezza.

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Ad esempio il taglio dolcissimo di una lima lunga 350mm deve essere considerato un taglio 1/2D per una lima lunga 100mm. Le due lime infatti, hanno lo stesso numero di intagli per cm. Le tabelle, mostrano valori medi e indicativi, ma per alcune lime i valori potrebbero anche variare se non di poco.

Tecnica della limatura

Tutte le lime tagliano solo in avanti, per spinta, nella corsa indietro non si deve mai premere, altrimenti i denti si possono rompere o stagliare, visto che la loro microscopica inclinazione è in direzione della punta, quindi sono opposti al manico:

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Prima di procedere alla limatura, il pezzo va pulito e liberato da eventuali incrostazioni e ossidazioni. Il pezzo da lavorare, va fissato saldamente in una semplice morsa, in modo sicuro:

Fissaggio pezzi lunghi e alti

I pezzi lunghi debbono essere limati solo nella zona adiacente alle ganasce della morsa e con la minima sporgenza delle stesse (1); in caso contrario (foto a destra della 1) il pezzo vibra e l’operazione risulta difettosa e difficoltosa, e anche poco sicura, perché le vibrazioni possono sbloccare il pezzo tenuto dalle ganasce. I pezzi alti debbono essere limati con una minima sporgenza degli stessi (2). Se la sporgenza fosse massima (foto a destra della 2), il pezzo vibra causando rumore fastidioso e la lavorazione risulta imprecisa.

Per lavorare lamierini lunghi, occorre servirsi di ganasce supplementari , costituite da ferri ad “L”, che coprono tutta la lunghezza del pezzo. L’estremità libera delle

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ganasce supplementari, deve essere serrata con un morsettino a molla. La mancanza dei ferri ad “L” fino alla lunghezza del pezzo, causerebbe vibrazioni al pezzo stesso sotto la forza della lima, con la conseguenza di un lavoro pessimo e insicuro.

Bloccaggio di lamierini lunghi

I pezzi prismatici, i cui spigoli dovranno essere limati, vengono bloccati in appositi morsetti a ganasce inclinate. La morsa stringe il morsetto. Il bloccaggio di un pezzo prismatico, direttamente nelle ganasce della morsa è sempre imperfetto e insicuro.

Fissaggio di pezzi prismatici

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La lima, morde meglio su superfici strette, poiché pochi denti vengono in contatto con il materiale e la pressione esercitata dall’operaio determina su ognuno di essi un effetto maggiore. Su superfici molto sottili e strette, la pressione di lavoro si concentra in pochissimi denti che vengono messi a dura prova, verificandosi cosi, con molta frequenza, lo sgranamento dei medesimi. E per questa ragione, quando è possibile, si preferisce in questo caso lime con un solo taglio. Sulle larghe superfici è da preferire lime a taglio incrociato.

Limando metalli come Ferro dolce e Acciaio non indurito, si possono impiegare lime meno affilate di quelle richieste da metalli duri come Ghisa e Bronzo. In generale, nelle officine si usa impiegare le lime nuove, e quindi affilate, su larghe superfici di Ghisa, Ottone e Bronzo, quando poi cominciano a perdere un po’ di filo, si adoperano sempre sugli stessi materiali, ma su superfici strette; e quando attaccano su quest’ultime attaccano poco, le si impiegano su Ferro ed Acciaio in superfici larghe e strette.

Si deve far attenzione di non usare lime nuove o in buono stato su superfici grossolane, specie di fusione, poiché eventuali granelli di sabbia silicea, rovinerebbero i denti dopo pochi colpi.

Fissato il pezzo alla morsa, si procede alla limatura, la lima viene usata spingendo in avanti per tutta la sua lunghezza. Quando la superficie del pezzo è stata lavorata dalla lima per tutta la sua lunghezza, si dice che è stata effettuata una passata. Procedendo nella lavorazione, non solo si deve muovere la lima secondo la linea di azione del suo asse, ma occorre darle anche un movimento di traslazione secondo la lunghezza del pezzo, in modo da spostarla in ogni corsa di uno spazio sempre uguale e pari circa alla metà della lunghezza della lima. Il movimento lungo l’asse è chiamato assiale, mentre quello di traslazione è chiamato laterale.

Tra l’altro il movimento laterale si può impiegare principalmente per smussare in maniera uniforme gli spigoli.

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Limatura incrociata

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Nelle passate incrociate la lima si sposta lateralmente ad ogni passata

Per eseguire la limatura incrociata, la lima deve essere guidata sul pezzo, in modo da formare un angolo di 45° con l’asse del pezzo stesso (asse lima-asse superficie), poi le seconde passate si applicano incrociando la limatura con un angolo a 90° (bordo lima-rispetto alle passate precedenti) come sopra illustrato. Tra l’altro la seconda immagina, mostra anche la posizione dell’operaio.

Con la limatura incrociata si ottiene più facilmente una superficie planare, verso gli spigoli però, bisogna andarci cauti perché la lima resta poco guidata.

La limatura incrociata, come sopra è mostrata, non sempre però è possibile eseguirla, specie nelle superfici che presentano fori, cave, sporgenze, scanalature. In questi particolari casi, si procede con la limatura dritta, che consiste nel ruotare il pezzo di 180° in morsa dopo la prima passata; nella seconda passata, le linee di asportazione procedono parallele alle precedenti, ma in senso opposto:

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In ogni caso è sempre da evitare il più possibile direzioni di questo tipo:

Poiché provocano lo svergolamento delle superfici sulle quali si sta limando. Unica eccezione fatta per i punti strettissimi, casi in cui si può limare in maniera ortogonale al piano, tipo in questo caso:

La limatura incrociata è molto vantaggiosa, poiché cambiando direzione dei segni lasciati dall’utensile , l’operaio può seguire con l’ occhio dove la lima taglia e le superfici, vengono uniformate con facilità; ma la limatura incrociata non è consigliata per operazioni di finitura. Si comincia con la lima grossolana, per poi in seguito adoperare lime a taglio più fine, in modo da far scomparire i segni della lima adoperata in precedenza. Se la superficie fin ora lavorata deve presentare un bell’aspetto, occorre ulteriormente lavorarla con una lima che presenta un taglio ancora più dolce, tipo la lima dolcissima (DD), in questo caso però, sulla superficie del pezzo, si devono avere i segni della lima tutti in una sola direzione. Ciò si ottiene

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limando dritto, per cui la lima dovrà mordere sulla superficie in maniera perpendicolare al bordo del pezzo.

La lima, durante l’operazione di limatura, si impugna con la mano destra e guidata con la sinistra, come qui sotto illustrato, si illustra anche la posizione dell’operatore, mentre esegue la limatura :

Anche nella limatura dritta, non incrociata quindi, dritta nel senso dell’asse della lima medesima, si deve dare a questa, un leggero spostamento laterale nella corsa (traslazione). Questo tipo di limatura a traslare, richiede molta capacità ed esperienza per ottenere delle buone superfici, ma è più rapido e permette miglior forma degli spigoli a differenza della limatura dritta e non traslata.

Quando si tratta di limare superfici molto grandi, più lunghe della lima, occorre sostenere e maneggiare questa con un impugnatura che permetta il libero scorrimento totale lungo la superficie. La figura sottostante mostra ciò che poc’anzi si è detto:

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Con questo tipo di impugnatura non si crea nessun impedimento e quindi la lima è libera di agire in tutta la superficie.

Limando tenere sempre il dito indice come è qui sotto raffigurato:

Non si lima velocemente, ma i movimenti devo essere costanti e precisi, se si lima in maniera fugace o veloce, questo fa si che la temperatura aumenta e si danneggia la struttura dell’acciaio temprato che costituisce la lima.

Limatura di superfici piane

In genere, quando si lima alla morsa, l’operatore deve disporsi di fronte alla morsa medesima e in maniera obliqua con le gambe leggermente divaricate. La mano destra esercita la forza di spinta, di avanzamento, impugnando il manico della lima con il pollice stretto sulla parte superiore del manico. La mano sinistra viene appoggiata sulla punta della barretta e le dita rivolte in basso, ha la funzione di guidare la lima lungo il suo asse e di premerla contro il pezzo. La lima deve poter lavorare il pezzo, sfruttando tutta la sua lunghezza.

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La limatura di superfici piane, viene eseguita con lime piatte, procedendo a tratti incrociati. La pressione è esercitata con entrambi le mani. Nelle operazioni di sgrossatura, il manico della lima deve essere tenuto saldamente contro la mano destra, il pollice destro sopra il manico. La mano sinistra poggia con il palmo sulla lima e le dita afferrano la punta (fig. 1).

Per lavori più leggeri, non è necessario che la mano sinistra esercita una pressione molto forte, quindi guida solamente la punta nell’avanzamento (fig. 2).

Per lavori di finitura, lisciatura del pezzo e come ultima levigatura, la pressione della lima deve essere ancora minore (fig. 3); si fa scorrere avanti e in dietro lungo la superficie, con questo genere di limatura, il metallo rimosso è minore rispetto alle normali limature.

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Come si sa, si spinge sempre in avanti, costantemente orizzontale e la pressione esercitata con la mano sinistra si riduce man mano che si procede in avanti:

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Limatura di superfici piane parallele interne

Questa operazione è tanto più difficoltosa, quanto più è stretta è la forcella o la feritoia.

Impugnare la lima piatta avente il ciglio di sicurezza e iniziare la limatura in questo modo:

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Solo negli angoli in prossimità degli spallamenti, si limerà con movimento parallelo all’asse della lima.

Limatura di superfici piane strette

Lo spessore ridotto e stretto della superficie rende più difficile il maneggio della lima, occorre quindi ridurre l’angolo di inclinazione, ciò che permette di localizzare meglio i punti alti:

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Evitare sempre le limature ortogonali:

Da evitare perché in modo tale sarà difficile sempre ottenere un piano perfetto.

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Limatura di parti voluminose

Dovendo asportare grossi volumi, si deve procedere per gradi. Con la lima grossa, si asporta circa la metà del volume da tagliare (fig. 1).

Si spiana il tratto ridotto lasciando un opportuno sovrametallo (fig. 2). Si gira il pezzo e si ripete l’operazione sulla parte eccedente (fig. 3); si spiana il tratto ridotto un opportuno sovrametallo (fig. 4). Successivamente si compie il lavoro di spianatura con lime a tagli sempre più fini, lavorando a tratti incrociati.

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Limatura di superfici curve

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In questa operazione è necessario iniziare il lavoro tenendo il manico sollevato per abbassarlo poi progressivamente man mano che la lima avanza, in modo da spostare il punto di contatto della lima con il pezzo, secondo un arco di cerchio. In altri termini, il movimento di avanzamento, deve essere accompagnato da un movimento che segue il profilo della superficie da limare.

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Limatura di superfici curve esterne

Si lima eseguendo colpi pendolari come sopra mostrato.

Se la superficie curva finisce con uno spallamento, si dovrà limare in senso trasversale (almeno vicino allo spallamento). Si cerchi di spostare la lima leggermente nel senso della curva ad ogni passata:

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Limatura di superfici concave

Per le superfici concave, si usano lime tonde, mezze tonde o a mandorla. La lima va possibilmente tenuta inclinata lateralmente a senso alterno, in modo da avere un effetto analogo a quello che si ottiene nella limatura incrociata su superfici piane.

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Le lime che si usano per questo tipo di superfici, debbono avere una curvatura un poco maggiore di quella della superficie da limare.

Nel limare occorre procedere in modo tale da dare un certo movimento laterale alla lima, sia in un senso che nell’altro a seconda se si lima da destra verso sinistra e viceversa. Cosi facendo, si ha un effetto analogo a quello delle superfici piane limate a tratto incrociato. La finitura delle superfici cosi sgrossate, si farà con la limatura dritta e con un taglio sempre più fino.

Ci sono aggiustatori, che notano un particolare: il dorso delle lime tonde e quello convesso delle lime mezze tonde, rappresenta un cattivo utensile dal punto di vista dell’uso, in quanto considerando la curvatura della lima, il lavoro di limatura viene fatto da una piccolo proporzione di denti e con la mancanza quasi totale di appoggio, di aderenza dell’utensile sulla superficie. Essi preferiscono limare superfici concave con lime quadrate :

Che tagliano con il solo spigolo per cui difficilmente si verificano le irregolarità molto frequenti invece con le lime mezze tonde; in caso di finitura della superficie, si possono anche impiegare quest’ultime.

Il controllo di queste superfici è diretto alla verifica della forma e dimensione, ovvero a quello della posizione della superficie lavorata, la quale può risultare normale alle superfici di testa del pezzo, raccordata con altre superfici; queste verifiche si possono eseguire con sagome di lamiera opportunamente auto-costruite per l’esigenza.

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Se ci troviamo a lavorare in questa superficie:

Si deve limare dando un leggero movimento rotatorio alla lima, badando di non compromettere le superfici piane:

Se il raggio è maggiore di 10mm, si usano lime semitonde.

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Se lavoriamo su superfici più ampie, adoperiamo lime semitonde, spostandole lateralmente ed inclinandole leggermente dall’asse delle generatrici:

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Limatura di superfici convesse

Il miglior modo di lavorare superfici convesse, è quello di agire con la lima tenuta un poco inclinata rispetto al pezzo, muovendola secondo il senso delle generatrici della superficie da lavorare.

Il pezzo sgrossato con questo sistema, potrà essere finito con lime, gradualmente più fini, in modo che i segni lasciati, siano nel senso delle generatrici o meglio in senso perpendicolare alle stesse.

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Limatura di fori, asole e finestre

Nella lavorazione di asole, fori e piccole finestre, quando il vano ricavato tramite foratura è stretto, si preme la lima con la mano sinistra appoggiata sulla parte della barretta vicina al manico. Le corse devono essere corte e rapide.

Lavorazione di angoli interni

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Quando si deve lavorare un’ angolo interno, è necessario servirsi di lime triangolari, piatte o quadrate. In ogni caso, l’angolo dello spigolo della lima, deve essere minore o al massimo uguale all’angolo dello spigolo da lavorare.

Durante le varie fasi di limatura, (sgrossatura, spianatura e finitura) è necessario effettuare numerosi controlli geometrici, dimensionali e superficiali. I principali controlli, riguardano la planarità, il parallelismo e gli angoli delle superfici lavorate.

Le lime piatte spesso hanno uno dei due lati stretti che è privo di dentatura, ciò perché l’azione della lima:

Sezione di una lima piatta che lavora un angolo interno

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che lavora in un angolo interno, possa svolgersi su uno dei lati dell’angolo senza danneggiare l’altro. Il lato liscio della lima piatta si chiama ciglio di sicurezza. Occorre dire però che i denti confinanti con esso delle due facce, sporgono sempre leggermente.

La lavorazione tra gli angoli interni offre notevoli difficoltà, poiché non è possibile eseguire la limatura incrociata, ma la limatura sarà dritta:

Parallela all’angolo del diedro formato dalle due facce. Per questa lavorazione, sarà necessario impiegare lime piatte che abbiano il ciglio di sicurezza; se però l’angolo da lavorare è inferiore a 90°, quindi è acuto, bisognerà impiegare lime triangolari:

La maggior difficoltà che presenta questo lavoro è quella di ottenere un angolo perfetto e di eseguire le operazioni di controllo ulteriori.

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La lima si dispone parallela agli spallamenti e iniziare la limatura con leggeri spostamenti verso destra e verso sinistra, in modo da ottenere limature incrociate, pur mantenendo la lima sempre nella stessa posizione:

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Controllo della planarità

Il controllo della planarità può essere effettuato con i guarda piani o con le righe da traguardo, disponendoli in varie direzioni sulla superficie da controllare.

Il controllo della planarità di una superficie, può essere fatto con una buona squadra a 90°:

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Inclinare sempre avanti il guarda piano, verso la luce, come mostra l’immagine di destra e la prima sotto.

Si dispone la squadra secondo uno spigolo del braccio di maggiore lunghezza sulla superficie lavorata in posizioni diverse, come sopra è illustrato in figura; interponendo il complesso fra occhio e luce, traguardando quindi, si verificherà se esiste un contatto, un aderenza perfetta tra tutta la lunghezza dello spigolo della squadra o della riga e la superficie.

Si può usare anche un guarda piani o asta rigida metallica simile:

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In controluce

Il guarda piani è costituito da acciaio temprato, si deve appoggiare delicatamente sul pezzo, evitando di farlo strisciare quando si controlla. Deve stare separato da altri utensili da lavoro.

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Controllo della planarità con piano di riscontro e colore

Un controllo molto preciso della planarità, può essere eseguito stendendo sul piano di riscontro, che ha una superficie perfettamente piana, uno strato di blu di Prussia. Si fa quindi strisciare con leggera e costante pressione, in varie direzioni la superficie da controllare. Quanto più estese risulteranno le zone macchiate, o comunque regolarmente distribuite, tanto maggiore è il grado di planarità; le zone non macchiate, rivelano le parti incavate. Per migliorare la planarità, si procede ad abbassare le zone più alte impiegando una lima a taglio fine (dolce).

Una superficie sarà considerata sufficientemente piana quando i segni del colore risultano molto numerosi, molto vicini e di uniforme grandezza.

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Controllo del parallelismo

Il controllo del parallelismo fra due superfici opposte di un pezzo prismatico, può essere eseguito impiegando un compasso per spessori (A). Tenendolo nel palmo della mano, verrà fatto scorrere in diverse direzioni con i becchi aperti, in modo che tocchi le superfici da controllare. I punti nei quali il passaggio risulta forzato, denotano una differenza di spessore e quindi un difetto di parallelismo tra le superfici.

Il parallelismo tra superfici interne, come, fori, finestre, scanalature, può essere controllato tramite il compasso ballerino, raffigurato nella figura B. Per non falsare il controllo delle superfici, è necessario l’asse del compasso parallelo alle superfici da controllare.

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Controllo della perpendicolarità

Per controllare la perpendicolarità tra due superfici perpendicolari, oltre alle colonnine a ai cilindri di controllo, può essere impiegata una buona squadra a 90°. Si appoggia il pezzo sul piano di riscontro, e si avvicina uno spigolo del braccio maggiore della squadra alla superficie da controllare, in modo che, traguardando la linea di contatto in controluce, risultano evidenti gli errori di perpendicolarità (metodo della fessura luminosa).

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Controllo di angoli

Per controllare angoli (diedri) formati da due superfici, si fa uso delle squadre, disponendole con la faccia interna perfettamente aderente a duna delle superfici e facendo adagiare l’altra faccia sull’altra superficie.

Se il combaciamento delle due facce interne della squadra sul pezzo è perfetto , vuol dire che l’angolo è esatto, diversamente si procederà a ritoccare. Per il controllo degli angoli di un prisma esagonale di impiegherà una squadra a 120°.

Affinchè il controllo risulti efficace, è necessario che il piano della squadra, risulti perpendicolare alle superfici da controllare.

Per controlli più precisi, si ricorre al goniometro rapportatore.

Perché l’esame risulti completo, occorre ripeterlo in diversi punti dello spigolo del diedro da esaminare.

Il controllo per gli angoli interni richiede parsimonia e attenzione: se l’angolo interno non è perfetto e la squadra ha lo spigolo perfetto, è impossibile mantenere l’aderenza

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tra il lato della squadra e la faccia del pezzo. È perciò necessario, mentre si effettua il traguardo sull’angolo in esame, osservare anche il combaciamento delle superfici contigue, e se esso non avviene, occorre ricorrere al perfezionamento dell’angolo e ripetere l’esame:

Manutenzione delle lime e nozioni di sicurezza

Le lime essendo di acciaio duro e temprate (tranne il codolo) sono fragili, l’acciaio che le costituisce è un acciaio al crogiuolo ad alto tenore di carbonio. Non devono per cui essere sottoposte a forza di flessione, cioè non usarle per fare leva; non devono essere nemmeno sottoposte a urti, poiché cadendo al suolo si possono anche spezzare.

Le lime non devono essere gettate alla rinfusa sul banco o nei cassetti, altrimenti i denti si deteriorano. Il rendimento delle lime dipende proprio dal mordente dei denti, da quanto i denti mordono la superficie.

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Le lime non vanno mai ammucchiate l’una sopra l’altra perché i denti si danneggerebbero a vicenda; oppure si possono anche mettere l’una sopra l’altra se vengono avvolte con carta da giornale o altro in modo che le protegga.

Possono essere disposte e conservate in un cassetto, come da figura 1, oppure su appositi supporti come da figura 2.

Consumo delle lime

Nonostante tutte le cure, le lime si consumano, perdono il filo come qualsiasi utensile da taglio. Per prolungare il loro uso una volta consumate vengono impiegate per limare come prima bozza un pezzo di ferro o solitamente si impiegano in materiali meno duri come legno e plastica; oppure c’è qualche metodo per rigenerare leggermente il filo.

Lavorando superfici laminati, fucinati ecc. o comunque superfici molto dure, è bene usare come prima limatura di bozza una lima vecchia e logorata, perché le lime nuove

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si rovinerebbero troppo presto, e al più si possono usare dopo che c’è stata una prima limatura di bozza con una lima consumata vecchia.

Nei casi in cui si debbano lavorare materiali diversi, è opportuno tenere distinte le lime che si usano per metalli teneri da quelle usate per matalli duri.

La lima nuova, se usata bene su ottone, bronzo ha una durata lunghissima senza perdere il mordente; se però con la stessa lima si lavorano, anche per poco tempo, ghisa, ferro, acciaio, i denti perdono il mordente, per cui se la riutilizziamo su metalli teneri, non taglia più. Quando i denti sono consumati, la lima lavora male e richiede tempo e sforzo muscolare maggiori per ottenere un buon lavoro.

Pulizia delle lime

Gli intagli delle lime, debbono risultare sempre liberi dai trucioli asportati, perché una lima impastata taglia di meno, scivola e lascia dei solchi sulla superficie, compromettendo il lavoro. È necessario procedere frequentemente alla pulizia della lima eliminando i trucioli. Questo può essere fatto con una spazzola metallica di ottone e non di acciaio, o con lastra di metallo (rame o ottone). Man mano che si usa l’ottone, esso svilupperà delle striature a dente di sega che sono capaci di penetrare nelle scanalature della lima.

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Per impedire che la lima si impasti, può essere leggermente unta con olio (WD40) o si può strofinare sulla barretta, prima dell’uso, e durante, un pezzo di gesso.

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Normative di sicurezza

Non usare mai una lima senza manico. Ai fini di promuovere e contemplare una buona sicurezza è bene che il manico della lima sia efficiente, come deve essere efficiente la sua maneggevolezza. Non usare mai lime che abbiano un manico scheggiato o rovinato, ma sostituirlo prima di usarla in qualche lavoro.

Le dimensioni del foro del manico devono essere proporzionate al codolo della lima, in modo che forzando l’unione, il codolo penetri per quasi tutta la sua lunghezza nel foro del manico. L’asse del manico deve coincidere con l’asse della lima; oltre a rendere instabile l’accoppiamento, la scentratura non consente una buona lavorazione.

Bisogna sempre far scorrere la lima per tutta la sua lunghezza lungo il pezzo da aggiustare, ma si badi però a non far urtare il manico.

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Manicamento della lima

Quando si deve manicare una lima, bisogna seguire un procedimento che garantisca la sicurezza dell’operatore. Introdurre il codolo fino a metà del foro, senza forzare; per adattarlo, ruotare sia a destra che a sinistra, in modo che risulti centrato.

Per forzare l’accoppiamento si impugna il manico con la destra e lo si batte a più riprese sul banco da lavoro. Con la mano sinistra, contemporaneamente si deve esercitare sulla barretta una pressione verso il basso, figura 1. Questo accorgimento serve ad evitare che, battendo il manico sul banco, la lima possa essere espulsa e quindi ricadendo ferisca l’operaio, figura 2.

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La forzatura del manico sul codolo, può essere eseguita anche usando un mazzuolo di caucciù, figura 3.

Non usare il martello vero e proprio, perché battendo il manico, egli si potrebbe rompere o lesionarsi.

Un sistema di forzatura meno efficace, in quanto non assicura una perfetta centratura del manico, è quello di battere quest’ultimo contro il banco impugnando la barretta della lima, figura 4. Se si impiega questo sistema, si deve impugnare la barretta il più possibile vicino al codolo.

Per forzare il manico non battere mai la barretta della lima sul banco; questo sistema danneggia la lima, ma oltre a questo è pericoloso, perché se il manico si sfila prima che la barretta batta contro il banco, è facile che il codolo ferisca l’operaio, figura 5.

Lo smanicamento, per recuperare il manico di una lima vecchia, va effettuato battendo leggermente con il martello contro il manico della lima appoggiata sul banco, figura 6.

Ogni qual volta che si maneggia la lima per inserire il manico o per smanicarla, è necessario farlo con i guanti, in quanto le mani nude a contatto con i taglienti della lima, possono far perdere il filo ai medesimi, poiché la pelle è acida per questo non va mai toccata una lima a mani nude.

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Rimozione del truciolo dalla superficie

Una superficie appena limata non deve essere mai pulita con le mani nude, poiché anche qui vale quel discorso in cui la mani, causerebbero un leggero ingrassamento della superficie dovuto alla pelle, e ciò renderebbe più difficili le successive limature.

Le scaglie o truciolo deve essere tolto dalla superficie con uno spigolo di una lima vecchia:

Oppure con setole di un vecchio pennello o straccio.

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Lima tonda per affilare la catena della motosega

La lima tonda destinata ad affilare la catena della motosega, comunemente chiamata tondino, esiste in svariate sezioni, sono tutte lunghe 200mm, escludendo il codolo, quindi la lunghezza è universale, ma la misura del diametro di queste è diverso. In commercio le misure del diametro della lima tonda sono riportate qui sotto, espresse in pollici e convertite in mm:

_1/8” = 3.2 mm

_9/64” = 3.5 mm

_5/32” = 4 mm

_11/64” = 4.5 mm

_3/16” = 4.8 mm

_13/64” = 5.2 mm

_7/32” = 5.5 mm

_1/4” = 6.3 mm

_9/32” = 7 mm

_5/16” = 8 mm

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La misura del diametro della lima tonda, viene scelto in base al passo della catena che si intende affilare. Le misure sopra elencate, sono quelle che generalmente si trovano in commercio, ma ce ne può essere qualcun’altra, e bene queste misure sono incise sulla barra metallica, sulla parte liscia della lima, incise con caratteri più o meno piccoli espresse in pollici con la conversione in mm, ma alcuni marchi riportano la misura solamente in pollici senza conversione. In alcune lime però, in virtù dell’usura dovuta al tempo, non è più presente l’incisione nette della misura, basta allora prendere un calibro e lo si fa aderire sulla parte liscia della lima tonda (in punta) affinche rilevi la misura corretta. Le lime tonde sono a taglio incrociato disposto a spirale, e sono commercializzate solamente con un'unica grossezza di taglio, ovvero solamente con taglio dolce.

Alcuni boscaioli, affilano la catena della motosega con una lima avente un diametro maggiore o minore rispetto alla sede del dente, rispetto quindi alla lima della misura corretta appropriata; questo secondo le circostanze. Se si affila con un tondino di diametro leggermente maggiore fa si che il filo duri di più. Se invece si vuole un taglio più aggressivo, si usa un tondino leggermente inferiore a discapito del filo tagliente che dura poco.

Ad esempio affilare con tondino maggiore serve se si sta tagliando legno duro (castagno, rovere, faggio) secco. Il tondino lavora anch’esso solo in avanti, come tutte le altre lime.

Le marche più conosciute con le quali si commercializza tondini, sono:

_Stihl

_Oregon

_Bahco

_Nicholson

_Vallorbe

Sono tutti marchi ottimi, ma in assoluto, le migliori marche di tondini tra quelle elencate sono Bacho e Nicholson.

Durante l’affilatura della catena, capita che il tondino si sporchi, si impasti di truciolo, per questo inconveniente basta prendere uno straccio compatto e consistente,

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l’ideale è quello di Jeans e lo si fa scorrere sulla lima nella direzione opposta al senso di lavoro, cioè in “contropelo”. Pulire con uno straccio di Jeans, ogni 4/5 denti affilati. Il tondino lo si può pulire anche con spazzole metalliche, come le altre tipologie di lime.

Affilare catene della motosega, fa si che il tondino si ingrassi di olio e altro sporco, per sgrassarlo, di tanto in tanto, immergere il tondino per un po’ di ore in aceto, o gasolio, dopo di che sciacquare con acqua abbondante, asciugare celermente e oliare un panno di cotone con olio WD40, far scorre questo panno sulla barretta circoscrivendo la direzione spirale di cui gli intagli sono disposti.

Rivivificazione delle lime

Le lime, come ogni altro utensile da taglio, si consumano, diminuiscono la loro efficienza a mano a mano si procede con il loro uso. Esiste qualche metodo che rigenera i taglienti facendo cosi allungare un pochino la loro vita.

Metodo con l’aceto

Uno dei metodi consiste nell’ immergere la lima con basso rendimento, in un contenitore pieno di aceto di vino per 24-48 ore, la lima deve risultare, durante tutto il tempo di immersione, ben chiusa nel contenitore. Dopo che il tempo di immersione è

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terminato, si prende la lima, la si sciacqua abbondantemente con acqua corrente, la si asciuga con aria calda e la si olia tramite un panno imbevuto di WD40, il tutto si deve svolgere molto celermente. Questo, più che metodo di rivivificazione, è considerato un metodo di pulitura della dentatura.

Metodo meccanico

Il metodo meccanico, consiste nel proiettare contro le lime un getto di vapore e sabbia, è il metodo della sabbiatura in fin dei conti, e la rivivificazione si ottiene in 3-4 minuti.

Metodo elettrico

Forse questo metodo è considerato il più casalingo. Il metodo elettrico consiste rigenerare i taglienti delle lime mediante Elettrolisi e per eseguire ciò, abbiamo bisogno del seguente materiale:

1) Secchio di plastica, di plastica mi raccomando2) Carica batteria impostata a 6 Volt3) Cerchio di ferro dove saldare uno spezzone dello stesso diametro (8/10mm va bene) che esca dal secchio. Il cerchio di ferro deve essere un pochino più piccolo rispetto al diametro del fondo del secchio, non c'è una misura standard, una via di mezzo insomma, non deve essere troppo piccolo, ad esempio se il diametro del secchio è per dire 40cm, il diametro del ferro può essere da un

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32cm a un 35 cm.Ora aggiungo un dettaglio che forse migliora la funzionalita:Se si osservano le immagini, c’è un cerchio attaccato allo spezzone, e questo cerchio poggia sul fondo del secchio, più o meno deve stare centrato. Servirebbe di saldare un altro cerchio di ferro uguale al primo (stesso diametro, stesso spessore) un pò più sopra, lo si salda sullo spezzone, diciamo in corrispondenza di metà lima/metà secchio, più o meno, cosi da avere uno spezzone e due cerchi. Io quell'oggetto di ferro l'ho ricavato da un vecchio tre piedi, dovevo fare questa modifica che ho descritto poc'anzi, ma non riesco a trovare il ferro, ma questa è un altra storia.

4) Sale fino da cucina

Ora si va alla spiegazione della procedura andando in ordine cronologico:

Allora la prima cosa da fare è posizionare l'oggetto di ferro adottato, e metterlo al centro del secchio, più o meno. Poi come si può vedere dalla foto seguente:

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si alza la maniglia del secchio, bloccandola con un cuneo di legno, si incastra bene il cuneo, in modo che la maniglia sia più verticale possibile, molto a occhio. Poi una volta che è ben stabile, si prende la lima e tra il manico e la parte rigata si mette un "ponte metallico":

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simile o uguale a quello che vedete nelle foto, stingetelo molto bene, in modo da fare un buon contatto. Dopo di che si va a posizionare la lima nel secchio, si prende un fil di ferro e la si attacca alla maniglia del secchio, come da foto seguente:

La lima deve stare al centro del secchio, al centro del ferro tondo e ben in verticale, e soprattutto non deve toccare il fondo del secchio, ma deve stare sostenuta e rialzata di massimo 1cm anche scarso. Successivamente, preparare il composto liquido usando una tanica di plastica da 10 litri colma di acqua e versare 4/5 cucchiai (da minestra) pieni di sale fino. In seguito chiudere la tanica e agitarla con le mani, dopo che si versa il contenuto nel secchio attrezzato, facendo attenzione che il liquido miscelato non superi il ponte metallico, e insomma che non lo vada a toccare. Ma nella foto seguente, ci si può renderete subito conto dove arriva il contenuto liquido massimo:

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Quando tutto è pronto si effettuano i collegamenti, cosa importante è collegate sempre a carica batteria spento. Il positivo (+ in rosso) va collegato allo spezzone di ferro, il negativo (- in nero) va collegato al ponte metallico fissato nella lima. Tutto si può visionare dalla foto sottostante:

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Si accende il generatore o carica batteria impostato esclusivamente a 6 volt:

Dalla superficie del metallo non tardano a svilupparsi bollicine d'idrogeno che smuovono le impurità che vi sono aderenti. La soda che si forma contemporaneamente saponifica ed emulsiona le materie grasse e la superficie metallica riesce detersa anche perché l'ossido di ferro è ridotto dall'idrogeno nascente.Poi si deve invertire la polarità ad un certo momento dell'operazione, il negativo (- in nero) che era collegato alla lima, va collegato allo spezzone di ferro e viceversa, questa operazione si può fare anche a carica batterie acceso.Cioè se per dire tutta l'operazione di rinvigorimento dura 1 h, i primi 20minuti il collegamento è come inizialmente è stato descritto, dopo di che si inverte il collegamento fino alla fine. Occhio che però l'operazione non può durare un tempo illimitato, ma al massimo 1 ora, 1 ora e mezza o 2 ore, non di più. E' più conveniente ripetere l'operazione più volte, risciacquando la lima e cambiando l'acqua ecc, insomma ricominciare da capo, che lasciare la lime per più di due ore consecutive nel bagno elettrolitico. Invertendo la corrente, le lime sono corrose dal cloro che si sviluppa al polo positivo e per tal modo i denti si vanno affilando, questo è il principio di funzionamento.L'operazione elettrolitica di rinvigorimento, può essere applicata a tutti i tipi di

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lime, taglio incrociato, taglio unidirezionale e varie grandezze, è rivolta anche per lime tonde che servono ad affilare la catena della motosega; e si può ripetere al massimo poche volte, perché se ripetiamo l'operazione per molte volte su una stessa lima, l'acciaio che la compone si indebolirà con la conseguenza che la lima diviene più fragile rispetto a quando era nuova. Ma comunque anche se si ripete l'elettrolisi per poche volte, comunque è sempre un piccolo vantaggio che promuove ed esalta l'artigianalità.

Altre foto seguenti dell’operazione:

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Inversione di polarità

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Dopo finita l'operazione, si spegne il generatore e si sciacqua il più velocemente possibile la lima con acqua fredda corrente e abbondate, la lima si deve asciugare altrettanto velocemente con pistola ad aria calda ad esempio. Una volta asciugata prendere un panno di cotone vecchio, inumidirlo leggermente con olio WD40 e passarlo sulla lima, sulla parte che è stata a contatto con il liquido, questo serve a proteggere gli intagli e a non farli arrugginire. La lima aggrappa comunque nonostante il leggero velo di olio.Lo stesso con lo spezzone di ferro, sciacquarlo con acqua e spazzolatelo con spazzola d'acciaio se serve ripulirlo, asciugarlo con un panno asciutto e pistola ad aria calda e infine anche ad esso applicare il WD 40 con il panno di cotone. Ogni qual volta però che si ripete l'operazione elettrolitica, si prende una pistola a fiamma, quella usata per brasare, ed eliminare l'olio dallo spezzone di ferro.

I metodi sopra descritti vengono adottati su lime che non sono consumate in maniera eccessiva, ma sono consumate in maniera leggera; se si adottano su lime assai consumate e logorate, si avranno risultati scadenti.

Quando i metodi sopra fanno fiasco e non danno risultati positivi, con le vecchie lime si possono auto costruire coltelli, come questo modello:

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Ma per fare questo, bisogna avere una forgia e nozioni sui trattamenti a caldo dei metalli, ricottura, tempra, ecc. ecc.