LIFE di un Gruppo - Ladurner ambiente · milioni (10,5%) ed un EBIT, prima di proventi ed oneri fi...

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RIVISTA SEMESTRALE DI LADURNER AMBIENTE – ANNO I NR. 1 LUGLIO 2009 – REG.TRIB.BZ NR. 7/2001 LIFE tutta la vita di un Gruppo pag. 3 Il Polo Integrato di Fusina pag. 4 Enerfarm l’agroenergia di Ladurner Ambiente pag. 12

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Rivista semestRale di laduRneR ambiente – anno i nR. 1 luglio 2009 – Reg.tRib.bz nR. 7/2001

LIFE tutta la vita di un Gruppopag. 3

Il Polo Integratodi Fusinapag. 4

enerfarml’agroenergiadi ladurnerambientepag. 12

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Ce l´abbiamo fatta, finalmente! Eccovi Ladurner Ambiente LIFE, il periodico che parlerà della vita, delle attività, delle risorse umane delle aziende del sistema Ladurner.Un gruppo imprenditoriale, quando cresce, ha bisogno di dotarsi di strumenti, sistemi ed organizzazioni che sosten-gano in maniera adeguata la propria crescita ed il proprio consolidamento sulla complessa scena del mercato.Arriva il tempo in cui oltre ad essere bravi, ad avere ele-

menti di eccellenza, a disporre di tecnologie all´avanguardia, ad avere part-nership di alto valore, ad aver realizzato e messo in pratica progetti che il mercato (clienti, utenti e competitors) riconoscono come trainanti ed a cui guardare con interesse, bisogna fare il famoso salto di qualità o, se volete, di categoria, muovendosi su un palcoscenico più prestigioso e, quindi, più difficile ed esigente.Uno scenario dove, in quanto player-leader e non più follower, quindi da attori protagonisti e non da comparse, si è sotto i riflettori e si attirano le attenzioni di un vasto pubblico, attento ed esigente.

Un gruppo leader

Crediamo che questa sia la situazione in cui si trova in questo momento il nostro Gruppo, il nostro Sistema di aziende, sul difficile ma affascinante pal-coscenico dell´ambiente. Un settore a cui le nostre aziende, le nostre aree e le nostre divisioni forniscono risposte a 360 gradi.Un gruppo, Ladurner Ambiente, sotto i riflettori, quindi, ha la necessità di curare quegli aspetti, apparentemente secondari, che ne completano il ruolo e la leadership. Tra questi, l´organizzazione integrata, la gestione delle risorse umane, il marketing e la comunicazione, sono alcuni degli indirizzi verso cui si è deciso di puntare. A questa politica risponde, prima di tutto, il trasferimento nella nuova sede di Bolzano, che ha posto le basi per il nuovo ed ulteriore sal-to di qualità. A questa è corrisposta una riorganizzazione di alcune aree e di-visioni operative, dagli impianti alle macchine, dall´acqua alle bonifiche, dalle gestioni alle consulenze, passando per l´amministrazione, per renderle più ri-spondenti alle nuove esigenze del mercato. La creazione di un´organizzazione specifica per la gestione organica delle risorse umane. Una più organizzata attività di marketing, anche di prodotto, che porterà nei prossimi mesi ad interessanti iniziative a supporto delle nostre attività e tecnologie. La riorga-nizzazione della struttura di comunicazione, che dovrà scandire i tempi e sup-portare attivamente i nostri business e la vita aziendale.

Comunicare all’ambiente, comunicare con l’ambiente.E’ il tema della mission Ladurner, un impegno che si estrinseca a trecento-

sessanta gradi nel quotidiano di un’azienda che, grazie ai suoi sistemi ed alle sue innovazioni, si propone di migliorare la qualità della vita socia-le e dei suoi contenuti, sopratutto quelli legati all’ambiente. Forte di questi propositi, la buona comunicazione in Ladurner è importante quanto i sistemi prodotti, perché è importante comunica-re, spiegare, informare come questi stessi sistemi possono contribuire a fornire il giusto input qua-litativo alle nostre consuetudini ed atteggiamenti

ComunICarE aLL’ambIEntE, ComunICarE Con L’ambIEntETante idee chiare a supporto dell’impegno aziendale

LIFE tutta la vitadi un gruppo DI BrUno ABrAm

ecosociali. La pubblicazione del primo numero di Ladurner Life, rappresenta un ulteriore strumento nel portafoglio di un Gruppo che già “comunica” con una divisione dedicata: qual è Idecom, nata nel 2000 e che si occupa di comunicazione am-bientale, con particolare riguardo alla gestione so-stenibile dei rifiuti.Per Ladurner Ambiente la buona comunicazio-ne rappresenta una pietra miliare in un percorso dove, per essere leader nell’ambiente e sviluppa-re una forte vocazione al recupero ed al riutilizzo delle risorse attraverso la riproduzione di beni e la generazione di energia, è necessario avere le idee chiare. FIRO

Perché LIFE?

E proprio a quest´ultima esigenza risponde la nascita di Ladurner Ambiente LIFE, uno degli strumenti di comunicazione, oltre a quelli illustrati in que-ste pagine. LIFE, lo chiameremo confidenzialmente così, d´ora in poi, dovrà sviluppare, accrescere e consolidare l´immagine complessiva del Gruppo presso il mercato di riferimento, innanzitutto, ma anche presso le istituzio-ni, le pubbliche amministrazioni, il sistema finanziario. Dovrà comunicare al mercato prodotti e servizi delle nostre aziende, comunicare all´esterno tutto il valore aggiunto e le informazioni sulle attività del nostro Gruppo.Ma LIFE non guarderà solo all´esterno. Avrà un importante e primario com-pito anche verso l´interno.Dovrà poter accrescere e consolidare l´appartenenza e lo spirito di gruppo all´interno, tra i collaboratori diretti, indiretti e partners; avrà il compito di svi-luppare la consapevolezza di far parte di un “sistema di aziende e divisioni al servizio dell´ambiente” e non solo di una singola azienda, comunicando all´interno tutto il valore aggiunto e le informazioni sulla vita (LIFE, appunto) del Gruppo. Ma sarà anche un´occasione per guardarci allo specchio, per autocompiacerci, per divertirci e, se serve, per autocriticarci, perché si sa, anche se siamo bravi, si può sempre fare meglio!Buona lettura, buon LIFE a tutti.

marchio e immagine:valori d’impresa

L’immagine è l’associazione ideale che lega gli interlocutori all’azien-da, ai prodotti, al suo patrimonio umano. Immagine che si lega in-scindibilmente nel marchio aziendale, a quel determinato tipo di

carattere, di colore, forma, slogan. Il successo, o quantomeno la visibilità dell’azienda, dipende molto dalla rispondenza che esiste con l’immagine percepita all’esterno, per cui c’è sempre da chiedersi se gli altri, i nostri interlocutori, ci percepiscono proprio come vorremmo. Test indispensabile

per accertarci se siamo in grado di trasmettere, in maniera credibile e au-tentica, i connotati della nostra filosofia aziendale. Ecco perché il marchio e l’immagine rappresentano due importanti valori d’impresa anche per Ladurner, che considera preziosi e indefettibili questi valori immateriali. Un marchio forte e una immagine forte, rappresentano un ulteriore criterio decisionale per una forte fidelizzazione dell’azienda con ogni interlocutore e, per dirla alla Ladurner, con ogni… ambiente. L

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LADURNER AMBIENTE LIFE

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DI FusIna

Il Ministro Prestigiacomo “battezza” lo sviluppo dell’impianto, realizzato da Ladurner in sinergia con una centrale Enel.

ladurner Ambiente spalanca le porte al futuro. E lo fa in grande stile con idee innovative e vincenti. Idee con-cretizzatesi lo scorso 28 marzo quan-do nel centro veneziano di Fusina è stato “tagliato il nastro” ad un im-pianto futuristico capace di produrre 70.000 tonnellate di combustibile da

rifi uti. Praticamente 70.000 tonnellate di energia pulita. E’ stato lo stesso Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo a dare idealmente l’avvio dei lavori di quello che è stato defi nito tecnica-mente un Polo integrato per lo smaltimento dei rifi uti, costruito e gestito da Ladurner Spa, socie-tà del Gruppo Ladurner Ambiente, che consente ad Enel di utilizzare nella centrale termoelettrica Palladio 70.000 tonnellate di combustibile deriva-to dai rifi uti (CDR), sostituendo il 5% del carbone utilizzato (si tratta del primo caso in Italia ed in Europa). Due tonnellate di combustibile da rifi uti garantiscono i consumi elettrici di una famiglia. 70.000 tonnellate di CDR sono dunque suffi cien-ti per rifornire di energia elettrica 35.000 famiglie, pari alla fornitura annua necessaria a tutto il cen-tro storico di Venezia. Numeri e prestazioni desti-

nati ad essere migliorati, visto che per garantire la completa valorizzazione del CDR nella centra-le termoelettrica Palladio di Fusina, è in fase di realizzazione una nuova linea di produzione che prevede la riconversione dell’impianto di tratta-mento della frazione umida, sempre con tecno-logia Ladurner, con un investimento di circa 20 milioni di euro, che porterà a 250.000 tonnellate di rifi uti annue la capacità complessiva dell’impianto dell’area veneziana.

Via libera all’utilizzo di 70.000 tonnellate di “cDr” prodotte dall’azienda bolzanina per la centrale Palladio di marghera. Prima realtà in Italia ed in Europa.

Giova ricordare che Ladurner Spa, fa parte, tra l’altro, del consorzio di imprese aggiudicatarie della costruzione del nuovo impianto di termova-lorizzazione dei rifi uti residui a Bolzano, di cui rea-lizzerà il cuore tecnologico dell’impianto stesso e cioè le opere elettromeccaniche.L’iter che ha portato all’Autorizzazione del 25 no-vembre scorso e alla fornitura ad Enel di 70.000

IL Gruppo Ladurner Ambiente ha archiviato un esercizio 2008 con l’approvazione dei bilanci della capogruppo e delle sue controllate che, in termini di aggregato, hanno fatto registrare il conseguimento di ricavi per 84 milioni

di Euro, in aumento del 5,5% rispetto al 2007 (79,60 milioni). Oltre i 2/3 del fatturato (il 73% circa) è stato conseguito dalla Ladurner Eco-logia Spa, nell’area di attività considerata il core business, quella dei rifi uti ed energia (waste to energy), con la realizzazione e gestione di impianti per 55 milioni (65%) e la commercializzazione di macchinari per il trattamento per oltre 7 milioni (8%). Il restante 27% del valore della produzione è stato conseguito da Ladurner Bonifi che (10%), Ladurner Acque (10%) e, con servizi e consulenze ambientali e ge-nerici, da Idecom (4%) e dalla subholding di controllo Ladurner Ambiente (3%). L’attività industriale del 2008 ha confermato il buon andamento dei margini, fatto registrare l’anno precedente: l’esercizio si è chiuso con un utile netto di 3,16 milioni di Euro (il 3,77% dei ricavi), un EBITDA, cioè il risultato che esprime la capacità di cassa prima degli ammortamenti e di proventi ed oneri fi nanziari, di 8,85 milioni (10,5%) ed un EBIT, prima di proventi ed oneri fi nanziari, di 7,56 milioni (9%). Per quanto ri-guarda l’aspetto patrimoniale, a fronte di un capitale sociale di 11 milioni di Euro, il patrimonio netto aggregato del gruppo Ladurner Ambiente, con le riserve, ammontava, al 31 dicembre 2008, a 30,82 milioni di Euro.Come esprimono i numeri, la divisione impianti ha fatto registrare la migliore performance sia in ter-mini di ricavi che di margini, consolidando la propria leadership nel trattamento meccanico-biologico dei rifi uti, con la realizzazione di impianti per la produzione di CDR, combustibile da rifi uti (nel 2008 è stato ultimato il nuovo impianto di La Spezia da 80.000 tonnellate annue ed è previsto l’ampliamento di quello di Venezia per altre 100.000 tonnellate, rispetto alle 150.000 già esistenti), impianti per la pro-duzione di biogas da rifi uti e da biomasse agricole (in portafoglio ci sono una decina di nuovi impianti), impianti di termovalorizzazione da rifi uti (in costruzione un impianto a Pistoia e quello di Bolzano). Ladurner Acque, invece, si è aggiudicata la concessione per il trattamento di circa 12.000 tonnellate di fanghi di risulta da impianti di depurazione della Provincia di Trento con la tecnologia di ossidazione ad umido (wet-oxidation). L’acquisizione di importanti commesse lascia intravvedere possibili proie-zioni verso quota 100 milioni di ricavi.

LaDurnEr ambIEntE,bILanCIo PosItIVoTendenza positiva anche per l’esercizio 2009,con l’acquisizione di importanti commesse.Ricavi proiettati verso quota 100 milioni. Il Gruppo sigilla il 2008 con ricavi per 84 milioni,con un aumento del 5,5% rispetto al 2007. DI roBErTo BorToLoTTI

DI FusInail polo integrato FUsInA, “L’oFFIcInA”

ALLA FocE DEL BrEnTA

Il Polo Integrato, realizzato da La-durner Ambiente, sorge a Fusina, anticamente nota come Lixa o Lizza Fusina, dove Fusina signifi ca chiara-mente “offi cina”. Località della città di Venezia, situata in terraferma e compresa nella municipalità di mar-ghera, ove sorge una estesa zona produttiva, teatro di iniziative avan-zate in relazione alla produzione energetica ed al trattamento dei ri-fi uti.In questo contesto si erge il Polo Energetico di Fusina, in Via della Geologia 31, raggiungibile dall’usci-ta marghera dell’autostrada A4 se-guendo le indicazioni per ravenna ed imboccando a sinistra la devia-zione per Fusina e successivamente per il “Polo integrato Fusina”.Fusina è situata sull’antica foce del fi ume Brenta, oggi occupata dal na-viglio del Brenta. Fino al 1926 Fusina era compresa nel comune di mira.Fusina è la località di delimitazione sud della seconda zona industriale di Porto marghera, con la presenza di una grande centrale termoelettri-ca dell’Enel denominata “Palladio”.

tonnellate annue di combustibile da rifi uti (CDR), da bruciare al posto del carbone, è stato avviato nel 1998. Il 24 luglio di quell’anno, difatti, Enel, Regione Veneto, Provincia e Comune di Venezia sottoscrissero un accordo generale di programma per la progressiva riduzione delle emissioni inqui-nanti nell’area di Venezia, Marghera e Fusina. Il 19 novembre dello stesso anno, fu siglato l’accordo di programma per l’utilizzo del CDR nella centrale termoelettrica di Fusina. L’attività operativa è sta-ta preceduta da una sperimentazione produttiva (per stabilire le percentuali ottimali di CDR da uti-lizzare nei gruppi termici) e ambientale - seguita dall’Arpav - per determinare gli effetti delle emis-sioni gassose in atmosfera durante le fasi di co-combustione.La frazione secca dei rifi uti (quello che rimane dopo che i cittadini hanno separato i materiali ri-ciclabili) viene triturata e poi inserita in una bio-cella.A regime, il Polo integrato di Fusina, sarà in grado di dare un contributo signifi cativo alla riduzione della CO2 per circa 125.000 tonnellate/anno for-nendo energia da fonti rinnovabili a circa 125.000 abitanti equivalenti. L

LADURNER LIFEEDIZIONI LADURNER

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In copertina: nella foto un particolare dell’impianto di digestione per la produzione di Biogas da rifi uti di Gargazzone (Bz)

TAGLIO DEL NASTRO. Un momento dell’inaugurazione dell’impianto: da sx il Sindaco di Venezia Massimo Cacciari, il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, l’Assessore Provinciale all’Ambiente di Venezia Ezio Davilla e l’Ammini-stratore Delegato Ecoprogetto Venezia Adriano Tolomei.

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LADURNER AMBIENTE LIFE

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“Un bene per l’ambiente!” E’ questo in sintesi il pensiero che ha ac-compagnato la visita

del Ministro Stefania Prestigiacomo, intervenuta all’inaugurazione del Polo Integrato di Fusina. La Responsabile del Dicastero all’Ambiente, durante il sopralluogo agli impianti veneziani, è stata ac-compagnata da Andrea Silvestri, amministratore delegato di Ladurner Ambiente, al quale abbiamo chiesto di illustrarci quali sono state le reazioni del Ministro davanti alla tecnologia Ladurner. “Il signor Ministro – afferma Silvestri - che no-nostante i molteplici impegni non ha voluto mancare all’appuntamento, ha mostrato molto interesse alla tecnologia ed al ciclo dei rifiuti di Venezia, elogiando il sistema che abbiamo realiz-zato, valutando anche le possibili applicazioni in altri territori italiani dove esiste una centrale Enel a carbone. Il ministro Prestigiacomo – continua Silvestri – ha affermato che con il Polo integrato di Fusina si è lavorato solo ed esclusivamente per il bene del territorio e dell’ambiente.”Il Ministro ha espresso anche parole di soddisfa-zione per gli impegni mantenuti con gli enti locali veneziani, dopo i ritardi che avevano caratterizza-to le gestioni precedenti”.I ritardi evidenziati dal Ministro non si riferiva-no al progetto Ladurner…“Assolutamente no! – continua Silvestri – Noi

Il Ministro Stefania Prestigiacomo, intervenendo all’inaugurazione del nuovo Polo integrato, ha sottolineato la valenza del progetto di Fusina. DI FILIPPo rosAcE

Fusina grandi firme! A Porto Marghera, in occasione della presentazione dell’au-torizzazione all’utilizzo nella centrale Enel del CDR prodotto nel Polo integrato dei rifiuti di Fusina, c’era un parterre di prim’ordine. A cominciare, ovviamente, dal Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, sobria, sportiva ed elegante al tempo stesso, in pantalone azzurro e giacca blu, giunta puntualissima per poi ripartire subito per Roma, attesa da impegni politici. Accanto al Ministro alcune delle massime autorità locali: dal Governatore della Regione Veneto Giancarlo Galan, all’Assessore Provinciale all’ambiente Ezio Da Villa e il Sindaco di Vene-zia Massimo Cacciari. In rappresentanza di Enel, l’Amministratore delegato di Enel Produzione Mancini. In rappresentanza della multiutility veneziana Veritas il presidente Agostini, l’Amministratore delegato Andrea Razzini e poi Armando Zingales, Adriano Tolomei, Sergio Brandani, rispettivamente presidente, am-ministratore delegato, e direttore generale di Ecoprogetto Venezia, la società mista pubblico-privato che gestisce il Polo di Fusina e le attività industriali di Veritas, rappresentata anche da Mario Dalla Tor e da Claudio Ghezzo. In rappre-sentanza di Ladurner l’Amministratore delegato di Ladurner Ambiente Andrea Silvestri (vicepresidente di Ecoprogetto) e quello di Ladurner Ecologia Burkhard Klotz. L

All’inizio si trattò di una di quelle sfide tecniche che tanto appassionano chi lavora nel settore dei rifiuti: la progetta-zione e realizzazione di un impianto che

implementasse le migliori tecnologie di biostabi-lizzazione del rifiuto per la produzione di un CDR di qualità che potesse intervenire come sostituto del carbone fossile.

Inaugurato nel 2001, l’impianto di Fusina ha trattato fino al 2008 165.000 tonnellate annue di rifiuto proveniente dalla raccolta differenziata dell’area di mestre (VE) ed ulteriori 75.000 nella sezione riservata al compostaggio della frazione organica del rifiuto.

Oggi, quella sfida, rappresenta un fiore all’occhiello per l’azienda Ladurner, che gestisce inoltre l’impian-to tramite Ecoprogetto Venezia, una propria socie-tà partecipata. Di recente è stato dato il via all’am-pliamento della sezione di biostabilizzazione, con dismissione del compostaggio. Tale ampliamento porterà la capacità totale dell’impianto a 250.000 t/a grazie anche all’introduzione di 8 nuove biocelle alle 25 già installate. Il team coinvolto nel progetto ha iniziato ad elaborare le prime strategie all’inizio del 2007, dovendo ideare la soluzione ottimale per aggiungere ad un impianto esistente e funzionante, una linea di processo ulteriore. Dunque non solo progettazione ex novo, ma anche l’adattamento delle nuove strutture all’esistente ha rappresenta-to una questione tecnica cui abbiamo dovuto dare risposta. Dopo anni di gestione, possiamo dire che l’esperienza di Fusina, con il CDR prodotto utiliz-zato nella vicina centrale ENEL a carbone in co-combustione rappresenta una delle migliori filiere possibili nel campo del trattamento dei rifiuti. Le sperimentazioni condotte, ed i risultati ottenuti e certificati dai vari organi competenti hanno reso possibili le seguenti conclusioni:

la sperimentazione condotta ha dimostrato –l’ottima compatibilità del CDR con impianti in-dustriali;la co-combustione consente un alto rendi- –mento energetico;il bilancio ambientale risulta positivo; –non si aggiungono camini alle realtà locali; –si adatta bene anche a bacini medi (300.000 ab); –ci sono margini per ulteriori ottimizzazioni. – L

NEWS

CDr DI quaLItà Promosso DaLL’EnELL’impianto di Fusina costituisce il fiore all’occhiello della Ladurner, perché rappresenta una delle migliori filiere nel campo del trattamento dei rifiuti.

CDR A BARIEnergia pulita nella città di San Nicola.Lo scorso 1° giugno, difatti, è stato inaugurato l’im-pianto per la produzione CDR di Bari: un impianto che ha riscosso il plauso e la soddisfazione da parte delle amministrazioni locali che, presenziando al “taglio del nastro”, hanno espresso l’orgoglio ed il convincimen-to per i vantaggi che la struttura realizzata da Ladurner Ambiente arrecherà al territorio pugliese.L’impianto di Bari, della potenzialità di 146.000 t/a su 24 biocelle, è un punto di riferimento nel sistema di trattamento dei rifiuti solidi urbani per tutta la zona in-teressata.

ACCORDO CON IL POLITECNICO DI MILANOLadurner Ecologia ha commissionato al Politecnico di Milano una ricerca per validare scientificamente tutta

la filiera di produzione e co-combustione del CDR in centrali termoelettriche, al fine di dimostrare i notevoli vantaggi ambientali ed energetici in maniera definitiva. I risultati dello studio saranno presentati in occasione della fiera di Ecomondo a Rimini.

ABRUZZOA seguito del terremoto che ha funestato le popolazioni abruzzesi della provincia dell’Aquila, Ladurner, in colla-borazione con la Croce Rossa Italiana, ha organizzato una raccolta di generi di prima necessità come pasta, riso, acqua, omogeneizzati ed altro.Una piccola goccia di solidarietà alla quale si è aggiun-ta anche quella espressa dagli operai dell’impianto di Fusina che hanno devoluto un’ora del loro lavoro, a fa-vore delle popolazioni colpite dai disastri del sisma, a cui si è aggiunta anche la solidarietà delle altre sedi.

L’ambiente in primo piano

PARTERRE DE ROI

come Gruppo Ladurner Ambiente, assieme al Comune di Venezia, alla Provincia ed alla Regio-ne Veneto, abbiamo realizzato il Polo di Fusina in meno di due anni dalla posa della prima pietra, avvenuta nel novembre del 1999.A luglio del 2001 il primo impianto, quello del compostaggio, è stato messo in funzione e suc-cessivamente, dopo qualche mese, è partito il se-condo, quello del CDR, che funziona a regime dal 2002 e da quella data ha continuato a produrre CDR di qualità che solo in piccolissima parte, du-rante la fase di sperimentazione, ha potuto essere avviato alla co-combustione nella centrale Enel di Marghera. Il resto, peraltro, non è stato sprecato, ma avviato ad altre attività di combustione per la generazione di energia elettrica, ma in siti lontani, con evidenti mancate economie”.A chi il merito per la realizzazione del Polo di Fusina, considerato un fiore all’occhiello nel trattamento dei rifiuti?

“Il merito è di quegli organismi che hanno lavora-to insieme per arrivare all’obiettivo – dice Silvestri – certamente Comune e Provincia di Venezia, la Regione Veneto, l’Enel e, dal punto di vista opera-tivo, l’allora AMAV (ora Vesta/Veritas, la multiutility veneziana) e la Ladurner.Ma dal punto di vista del merito strettamente per-sonale – conclude Silvestri - due persone tra tutte vanno ricordate per caparbietà e visione: l’allora direttore di Amav Vittorio Salvagno, che ha tute-lato strenuamente gli interessi pubblici, ma con la politica del fare e l’allora presidente del nostro Gruppo, il compianto Josef Ladurner.Senza la loro caparbietà e la loro visione, in un periodo, quello degli anni novanta, in cui i rifiuti erano un problema ed un fastidio, ma non ancora un’emergenza ed averli considerati invece una ri-sorsa, il movimento che opera nella soluzione del problema/risorsa rifiuti in Italia sarebbe un pò più indietro”.

VERNISSAGE. Nella foto sopra un momento della visita del Ministro Prestigiacomo all’impianto. Nella foto piccola in alto Andrea Silvestri, AD Ladurner Ambiente.

PARAMETRI DI RIFERIMENTO VALORI PREVIsTI DAL D.M. 2/2/98 IMPIANTO VEsTA s.P.A. DI PRODUZIONECDR DI FUsINA (VE)

P.C.I mIn 15.000 KJ/Kg 17900 KJ/Kg

UmIdItà max 25 % (In massa) 10,1 % (In massa)

Cloro max 0,9 % (In massa) 0,48 % (In massa)

Zolfo max 0,6 % (In massa) 0,21 % (In massa)

CenerI max 20 % (sUl seCCo In massa) 17,5 % (In massa)

Pb max 200 mg/Kg Pb volatIle = 96 mg/Kg

(ComPostI volatIlI) (sUl seCCo In massa) (sUl seCCo)

Cr max 100 mg/Kg (sUl seCCo In massa) 34,9 mg/Kg (sUl seCCo)

CU max 300 mg/Kg ComPostI solUbIlI = 53,9 mg/Kg

(ComPostI solUbIlI) (sUl seCCo In massa) (sUl seCCo)

mn max 400 mg/Kg (sUl seCCo In massa) 116 mg/Kg (sUl seCCo)

nI max 40 mg/Kg (sUl seCCo In massa) 15 mg/Kg (sUl seCCo)

as max 9 mg/Kg (sUl seCCo In massa) 2,8 mg/Kg (sUl seCCo)

Cd + Hg max 7 mg/Kg (sUl seCCo In massa) < 2,6 mg/Kg (sUl seCCo)

t rammollImento/CenerI solo IndICaZIone > 1160 °C

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LADURNER AMBIENTE LIFE

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I rIFIutIE’ l’obiettivo dell’impianto CDR Acam di La Spezia, Il “waste to energy” di marca Ladurner, destinato allo smaltimento ed alla trasformazione dei rifi uti in una grande risorsa ambientale.DI sImonE PAoLI

l’impianto ACAM realizzato a La Spezia rappresenta un fi o-re all’occhiello per Ladurner. Inaugurato il 13 giugno 2008, l’impianto CDR associa fasi di trattamento meccanico a fasi di trattamento biologico al fi ne di ottenere un combustibile da

rifi uti (CDR) di qualità, utilizzabile quale materiale combustibile in centrali per la produzione di ener-gia elettrica, aspirando a proporsi come standard tecnico di riferimento per impianti di analoga fat-tura. Il processo Ladurner di bioessiccazione e produzione CDR vanta una effi cacia ed effi cienza che derivano dall’acquisizione da parte di Ladur-ner di un know-how tecnico fondamentale trami-te l’esperienza della costruzione e gestione del polo energetico di Fusina e dalla continua attività di R&D realizzata nella propria divisione tecnica. L’impianto di La Spezia è costituito da un corpo centrale deputato alle fasi di trattamento circon-dato dalle zone di conferimento, deposito e movi-mentazione di pertinenza.Il processo si suddivide in tre fasi principali.Fase 1: Ricezione rifi uto indifferenziato.Fase 2: Il cuore pulsante dell’impianto è rap-presentato dalle biocelle. All’interno di queste

strutture in cemento armato, dotate di accessi a chiusura ermetica sul lato superiore, attraverso un carroponte con capacità di circa 50 t/h, vie-ne depositato il rifi uto pretrattato. Tale materiale è destinato a subire un processo biologico volto a trasformarlo in sostanza secca non più putre-scibile, preservando dunque l’energia latente del carbonio organico.Le biocelle realizzate da Ladurner nell’impianto di La Spezia permettono una ossidazione intensiva anche grazie ad un complesso sistema di venti-lazione, coadiuvato da un sistema di ricircolo che permette una diminuzione notevole della quantità di aria esausta prodotta.Il processo di bioessiccazione si suddivide a sua volta in 4 fasi: il processo comporta una perdi-ta complessiva di umidità e sostanza putrescibile dell’ordine del 25/30%.Fase 3: trascorsi i 7 giorni necessari alla stabiliz-zazione del rifi uto, esso è trasferito al reparto di raffi nazione ove il materiale ad alto potere calori-co viene separato dal “sottovaglio”, costituito da inerti destinati a discarica. Il CDR passa di seguito alla fase di pressatura e legatura per la riduzione in balle destinate agli im-pianti di combustione.Il sistema Ladurner di biostabilizzazione adottato

Impatto ambientale zero

L’impianto di La Spezia rappresenta una ottimiz-zazione nel settore del “waste to energy” anche grazie ai risultati in termini di annullamento dell’im-patto ambientale.L’ambiente circostante, grazie a soluzioni inge-gneristiche all’avanguardia, è preservato da qual-sivoglia inquinamento di carattere atmosferico o del suolo. Il controllo delle emissioni odorose ad esempio, è realizzato attraverso un sistema di abbattimento multistadio composto da fi ltri a ma-niche, torri di lavaggio e biofi ltro. In particolare il biofi ltro è riempito tramite un mezzo fi ltrante ap-positamente studiato e preparato. Il fi ltro è stato realizzato in 4 sezioni separate in modo da ren-dere possibili operazioni di manutenzione senza determinare blocchi impiantistici.L’impianto Acam di La Spezia opera nella linea di sviluppo tracciata dalla normativa vigente in cam-po ambientale e in particolare del Testo unico Am-bientale che promuove l’adozione di tecnologie e processi rivolti alla valorizzazione e reinserimento nei cicli industriali dei prodotti giunti “a fi ne vita”, minimizzando di conseguenza il ricorso allo smal-timento in discarica.

cDr: un materiale fl essibile per le piu’ diverse necessita’

In virtù dei diversi trattamenti ai quali viene sotto-posto, il CDR è in grado di soddisfare tutti i requi-siti di un normale combustibile, vale a dire:

omogeneità; –elevato contenuto energetico; –presenza minima di sostanze nocive; –immediata disponibilità secondo le esigenze. –

Il bilancio di materia del rifi uto in entrata all’im-pianto ACAM permette di cogliere istantanea-mente la potenzialità e la resa della tecnologia di bioessiccazione e produzione CDR Ladurner, ap-plicata all’interno dell’impianto.

CDR: 50% –INERTI: 17% –METALLI NON Fe: 0.4% –PERDITE DI PROCESSO: 29.4% –METALLI FERROSI: 2.4% –

La ratio secondo la quale il combustibile da rifi u-to si ottiene attraverso la progressiva eliminazione di materiali non combustibili, siano essi organici o inerti, è confermata visivamente dal bilancio di materia. A tal proposito è interessante sottolineare come un terzo dell’input all’impianto, venga rimos-so sottoforma di perdite di processo (H2O).

I rIFIutIuna grande risorsa

Acronimo di combustibile derivato dai rifi uti, il CDR è un combustibile solido che si ottiene attraverso un pro-cesso di bio-essiccazione e può essere utilizzato in co-combustione in centrali elettriche a carbone, avendo un potere calorifi co che si aggira intorno ai 17.000 Kj/kg. Il trattamento di bioessiccazione che porta alla produ-zione di CDR è un processo che avviene all’interno di impianti opportunamente progettati, come ad esempio l’impianto di Fusina o quello di La spezia, ambedue rea-lizzati da Ladurner negli ultimi anni.Cuore del trattamento è la bio-stabilizzazione in bio-cella, ovvero all’interno di strutture in cemento armato, all’interno delle quali, attraverso opportuni sistemi di aerazione, il materiale subisce una riduzione di massa del 30 %, dovuta al processo di bio-essiccazione. Il fl uff è il CDR che si presenta sotto forma di un materiale leg-gero con pezzatura inferiore a 20 o 30 mm, a seconda delle necessità dell’utilizzatore fi nale.Il CDR in pellet invece, si presenta sotto forma di cilindri aventi diametro di ca. 16 mm e lunghezza pari a ca. 60 mm. La loro forma non incide sul potere calorifi co, ma muta semplicemente la fase fi nale della raffi nazione.

Cos’È IL CDr?

LE BIOCELLE

Le biocelle Ladurner permettono di ottenere una bio-ossidazione intensi-va a ciclo ristretto (7 giorni). Dallo schema è possibile evincere come l’aria di processo venga aspira-ta dalla parte superiore della biocella per essere ricircolata in biocella dal basso. L’apporto di ossigeno è garan-tito dall’immissione di aria fresca con dosaggio controllato.Gli scambiatori di calore permettono all’aria di processo il mantenimento di una temperatura costante di 42° C, ideale per la bio-ossidazione.

CONFERIMENTO RSU

FOSSA DI RICEVIMENTO

TRITURAZIONE

STABILIZZAZIONE A SECCOIN BIOCELLA

SEPARAZIONE

CDR

INERTI E MATERIALE FINE STABILIZZATO

METALLI NONFERROSIMETALLI FERROSI

STOCCAGGIO CARICAMENTO CDR STOCCAGGIOMETALLI FERROSI

STOCCAGGIO METALLI NON FERROSI

SCHEMA DI PROCESSO DELLA STABILIZZAZIONE A SECCO

Burkhard Klotz, AD Ladurner Ecologia Spa

nell’impianto di La Spezia, rappresenta l’ideale completamento del ciclo di trattamento dei rifi u-ti. Esso, infatti, permette da una parte di ridur-re sensibilmente l’impatto ambientale dovuto al conferimento in discarica, e dall’altro di recupe-rare dal rifi uto una quota considerevole di com-bustibile di qualità utilizzabile in co-combustione grazie al suo potere calorifi co.

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ORDINE NATURALE E PROFUMI ANTICHI

Dai vitigni bianchi dell’Oltradige ai rossi chic-chi della santa Maddalena. In questo fram-mento enologico potremmo sintetizzare il trasferimento di casa Ladurner Ambiente che, dagli inizi del mese di gennaio, ha trovato la sua nuova dimensione nella zona nord di Bol-zano, sotto le colline profumate e inebrianti della santa Maddalena. La nuova sede La-durner Ambiente è stata realizzata tenendo in massima considerazione l’aspetto ambienta-le, a rispetto dell’ordine naturale fatto di pae-saggi e profumi antichi.

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Casa DoLCE

Casa

Ladurner Ambiente, nel gennaio scorso, ha aperto la nuova sede alle pendici della collina di Santa Maddalena, nella zona nord di Bolzano. DI ErnA PIrcHEr

Alle porte di Bolzano, la tecnolo-gia è di casa. Al civico 33 di via Innsbruck, dallo scorso mese di gennaio, Ladurner Ambiente ha disposto la propria sede strategi-ca ed operativa. Una nuova sede logistica idealmente incastonata in una scenografi a elegante, alle

pendici di una della colline più prestigiose che compongono il tessuto connettivo della città di Bolzano. Tra quelle pendici, difatti, maturano al sole altoatesino accarezzato dalla calda brezza del phoen, le uve rosse che danno frutto al tanto decantato rosso Santa Maddalena.

Da gennaio, come detto, accanto agli acini ed al verde secolare, maturerà il lavoro della Ladurner Ambiente, il cui trasferimento di sede (da Lana a Bolzano, ndr) è stato avviato per gradi: i primi a prendere posto nella nuova ed elegante struttura sono stati i reparti contabilità e uffi cio gare. I sa-loni della nuova sede hanno ospitato nel mese di dicembre le tradizionali riunioni di fi ne anno, de-gno preludio al trasloco defi nitivo eseguito, come detto, nel mese di gennaio secondo il piano det-tagliatamente pianifi cato da Mauro Farina. È stato lo stesso Farina insieme a Lukas Ladurner, con la consulenza di Arno Gartner, a concludere le trat-tative e far sì che in pochi mesi, da una struttu-ra grezza, prendesse corpo e vita la nuova sede del gruppo Ladurner Ambiente. Ed infi ne... pronti via! Anche i collegamenti informatici, di telefonia e comunicazione, compresa la preziosissima rete aziendale, hanno “preso vita” e sono entrati in funzione fi n dal primo giorno, senza intoppi par-ticolari, grazie all’impegno di Loris Massaro e del suo staff EDP e telefonia.

In via Innsbruck l’umanità e l’estro Ladurner stan-no fornendo gli input necessari per la trasforma-zione della nuova sede che, passo dopo passo, sta migliorando l’immagine evidenziando anche agli interlocutori esterni quali siano i campi d’azio-ne ed il know how aziendale. Sarà compito di Ide-com fornire le giuste idee e soluzioni per ottimiz-zare architettonicamente gli interni.La nuova sede Ladurner Ambiente di via Innsbruck è stata realizzata tenendo in massima considera-zione l’aspetto ambientale, utilizzando tecnologie avanzate come il riscaldamento a pavimento e ri-cercando costantemente quel rispetto dell’ordine naturale circostante, fatto di paesaggi e profumi antichi.

La prima pagina di storia Laduner viene redatta nel 1990, quando dall’azienda Bautechnik, viene scorporata l’attività di realizzazione e gestione di impianti per la

depurazione. Nasce così Ladurner Srl, azienda da cui si svilupperà tutto il comparto ambientale del gruppo Ladurner. Nel 1997 viene fondata Eco-project (attuale Ladurner Ambiente Spa), azienda dedicata alla direzione e il coordinamento delle attività, per sviluppare i progetti fi nanziari e le concessioni.Nel 1998: viene acquisito il primo impianto di compostaggio in Italia e trasformato con tecno-logia innovativa.Nel 1999: viene tenuta a battesimo Ecoprogetto Venezia Spa, società mista pubblico-privata (con il Comune di Venezia) fi nalizzata alla gestione dell’impiantistica ambientale veneziana. Nel pro-getto è inclusa anche la gestione del termova-lorizzatore di Venezia. Siamo nel terzo millennio quando nasce Idecom, precursore nella proget-tazione di sistemi ambientali in materia di rifi uti. Nel 2001 prende il via il Polo integrato di Fusina, una delle realtà più innovative e virtuose nel trat-tamento dei rifi uti e nel waste to energy in Italia, fi ore all’occhiello di Ladurner.Il Gruppo Ladurner arricchisce il suo know-how nel 2004 con Ladurner Bonifi che, società dedi-cata alla valorizzazione dell’esperienza acquisita

dalla divisione servizi di Ladurner nel campo delle bonifi che, delle caratterizzazioni e delle analisi di laboratorio.Nel 2006 prende corpo anche Enerfarm, realtà dedicata al settore dell’agroenergia con la dige-stione anaerobica da biomasse agricole. Siamo praticamente ai giorni nostri quando nel 2007 nasce Ladurner Acque, società dedicata alla valorizzazione della “conoscenza” Ladurner nel settore storico del trattamento delle acque refl ue, intensifi cando la ricerca di soluzioni innovative ed avanzate.Infi ne nel 2009 nasce Enerwaste, fornendo così una decisa accelerazione nel settore dell’energia mediante l’utilizzo di biogas da rifi uti. L

LaDurnEr, PILLoLE DI storIa ambIEntaLEDiciannove anni di sviluppo contrassegnati da un impegno preciso: idee innovative per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente.

La prima sede Ladurner situata a Lana (Bz)

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Oltre dieci anni di esperienza nel biogas, hanno permesso al Gruppo Ladurner Ambiente la costituzione di una società ad hoc che vanta già 5 impianti per la produzione di energia da biomasse agricole. Tra gli obiettivi: un partner elettrico per l’ulteriore sviluppo.

Enerfarm è il marchio con cui il Grup-po Ladurner Ambiente opera nel campo della produzione di ener-gia elettrica da biomasse agricole: la cosiddetta “agroenergia”. Oggi Enerfarm Srl è una società costituita allo scopo di sviluppare iniziative nel settore del biogas agricolo, come ci

conferma Lukas Ladurner, presidente della socie-tà. Tra gli obiettivi immediati c’è la costituzione di joint-venture con aziende agricole, quindi diretta-mente con gli agricoltori. Abbiamo intervistato Lu-kas Ladurner per farci conoscere meglio questa nuova realtà.Cos’è Enerfarm?“Enerfarm cerca di unire l’esperienza di Ladurner Ambiente nella costruzione e gestione di impianti di biogas, precisa Ladurner, con l’esperienza nella coltivazione e gestione di biomasse degli impren-ditori agricoli in una ben determinata area.Gli impianti, infatti, vengono localizzati in pros-simità di bacini d’utenza opportunamente in-dividuati, in modo da assicurare la vicinanza dell´approvvigionamento delle materie prime”.Come svolge la sua attivitá Enerfarm?“Enerfam si rivolge ad imprenditori agricoli interes-sati a costruire impianti per la produzione di bio-gas, per la costituzione di società miste di scopo locali, fornendo alle aziende agricole la possibilità di accedere al business delle energie rinnovabili insieme ad un socio industriale, il gruppo Ladur-ner, che fa da garante per il buon funzionamento tecnico dell’impianto.Enerfarm si occupa naturalmente della costruzio-ne e della gestione dell’impianto di biogas, se-guendone anche tutto l’iter autorizzativo, i fi nan-ziamenti bancari e la vendita dell’energia elettrica

e dei certifi cati verdi, attività molto complesse, per le quali c´è bisogno di un know-how specifi co e specialistico che il nostro gruppo può dare”.Come funzionano le società miste di scopo che fanno capo ad Enerfarm?“Innanzitutto, continua Ladurner, la società di sco-po è controllata da Enerfarm ed è una srl per ogni iniziativa: i soci sono Enerfarm e l’azienda agricola locale.È gestita da un consiglio di amministrazione con 2 membri in cui il presidente è nominato dal socio agricolo e l´amministratore delegato da Enerfarm. Ladurner Ambiente, tramite la sua controllata La-durner Spa, costruisce l´impianto, fornendo an-che il servizio di gestione e di manutenzione full-service.L´azienda agricola, che rappresenta gli agricoltori, affi tta i terreni coltivati alla società di scopo o for-nisce la biomassa fi nita all’impianto di produzione di biogas”.Quindi i partner, quello industriale e quello agricolo, si dividono i compiti?“Esattamente, ed ognuno opera nel campo in cui è più esperto. Noi ci occupiamo delle autorizza-zioni, dei fi nanziamenti, della costruzione, gestio-ne e manutenzione dell´impianto, mentre gli agri-coltori nostri partner gestiscono i rapporti con le aziende agricole locali, con i terzisti e seguono gli approvvigionamenti della biomassa: ad ognuno il proprio mestiere.Ma il titolare dell´autorizzazione è comunque la società mista”.Che dimensioni hanno gli impianti di biogas di Enerfarm?“Abbiamo adottato due dimensioni standard in termini di megawatt elettrici e cioè 1 e 1,5 MW, in grado di generare rispettivamente 7 e 12 milioni di

kWh di energia elettrica all´anno”.Quali sono gli obiettivi di Enerfarm?“Diventare il primo produttore di energia elettrica da biogas in Italia, con l´obiettivo di installare 15 MW entro il 2012 elettrici”.A che punto siete?“A fi ne 2008 abbiamo 5 iniziative avviate per 6,5 MW elettrici. A fi ne 2009 contiamo di arrivare a 10 iniziative con 11,5 MW, quindi ci avviciniamo all’obiettivo di 15 MW per il 2012”.Dove sono localizzati gli impianti in costruzio-ne e quelli in via di autorizzazione?“I 5 autorizzati sono tutti localizzati nella Pianu-ra Padana: nelle province di Verona, Mantova e Cremona. I prossimi saranno sempre nelle regioni Lombardia, Veneto ed Emilia, ma qualcuno anche in Friuli, Toscana e Puglia”.Qual è l’elemento distintivo di Enerfarm rispet-to al mercato?“Il valore aggiunto che forniamo agli agricoltori no-stri partner – afferma Lukas Ladurner – sta proprio nel modello di partnership che proponiamo, che mette insieme le diverse esperienze imprendito-riali dei soci: quella industriale di Ladurner Am-biente e quella agricola, riducendo il rischio d’im-presa per la società di scopo. Inoltre offriamo un reddito stabile e garantito per l’azienda agricola e l’affi dabilità di una tecnologia standardizzata”.Prossimi obiettivi strategici di Enerfarm?“La ricerca di un altro partner industriale – conclu-de Lukas Ladurner - preferibilmente un operatore del settore elettrico, per sostenere lo sviluppo in-dustriale soprattutto per quanto riguarda il know-how nella vendita di energia elettrica e di certifi ca-ti verdi, per limitare i rischi del mercato elettrico. Quindi un operatore che possa gestire al meglio e con esperienza l´energia prodotta”. L

WINERY 2009Ladurner Acque ha partecipato alla 5a edizione della Conferenza internazionale specializzata per una viticol-tura sostenibile, il cui tema principale è stato l’impat-to ecologico e la gestione dei rifi uti nel settore della produzione vinicola. La conferenza tenutasi dal 30 di marzo al 3 aprile a Trento è stata organizzata dalle Uni-versità di Trento, di Verona e dalla fondazione Edmund Mach. Ladurner Acque, in collaborazione con il partner giapponese KUBOTA ha presentato alcune realizzazio-ni di impianti di depurazione a membrane in Italia ed all’estero e ha sponsorizzato il concerto del virtuoso violinista Uto Ughi, che ha accompagnato l’evento.

In quasi dieci anni di attività Idecom ha servito con i propri progetti più di 600 comuni italiani. Quasi 7 milioni di Italiani hanno potuto cono-scere i servizi di comunicazione e progetta-

zione ideati per la corretta gestione dei rifi uti.In questo ultimo periodo Idecom ha servito tre importanti città italiane, collocate in tre diverse aree geografi che, ognuna con particolarità am-bientali, strutturali, sociali diverse: Trento, Porde-none, La Spezia. Per ognuna di queste Idecom ha offerto una soluzione chiavi in mano per dei servizi di comunicazione e progettazione tecnica dei servizi, accompagnando le società pubbliche che gestiscono le raccolte dei rifi uti in tali realtà.Trento, capoluogo di provincia con 110.000 abitanti, è una città campione delle classifi -che nazionali per la qualità della vita, ed ha iniziato da un anno con Idecom un progetto di avvio della raccolta differenziata spinta per rag-giungere in poco tempo la percentuale obbliga-toria per legge provinciale ed europea del 65%; un obiettivo concreto e realizzabile visto che i primi quartieri avviati hanno già superato la so-glia del 70% di raccolta differenziata. Idecom sta accompagnando la società Trentino Servizi Spa con una campagna informativa a supporto e con un servizio di start-up del servizio (assistenza alle utenze, call center, ecc.). A fi ne 2009 sarà quindi realizzato uno dei più grandi progetti di raccolta porta a porta in Italia.Altra città, altri record: Pordenone, città fi no a poco tempo fa cenerentola delle raccolte dif-ferenziate nel Nord Est, è riuscita in pochis-simo tempo ad incrementare la percentuale di raccolta differenziata in modo vertiginoso, da meno del 30% di differenziazione al 75% in appena nove mesi, facendo si che Pordenone sia diventato tra i capoluoghi di provincia italiani lea-der per percentuale di differenziazione.Anche in questa città Idecom è intervenuta con le proprie divisioni, quella della progettazione re-alizzando un dettagliato piano esecutivo per un nuovo servizio di raccolta e la distribuzione alle utenze, lo studio per la nuova tariffa rifi uti, un pro-getto presenza sul territorio che ha avuto riscon-tro a livello nazionale (Sole24ore e giornali locali, trasmissioni su Rai Tre nazionale e Friuli Venezia Giulia, Rai news 24), una campagna informativa di supporto, una campagna con un’immagine di accompagnamento che ha coinvolto personaggi illustri della città e ha operato in tutte le scuole.Infi ne una città di mare, con una diffi cile strut-turazione urbanistica, con la presenza di un porto commerciale importante, la città di La spezia con i suoi quasi 100.000 abitanti.In questa città sono stati avviati dei nuovi servizi di raccolta in tre diversi quartieri per poter crea-re un nuovo modello di gestione del rifi uto. I cit-tadini di La Spezia hanno risposto prontamente accogliendo il cambiamento di abitudini; il nuovo servizio ha fatto sì che i cittadini si siano dovuti adeguare ad un servizio porta a porta a calenda-rio, dove tutti i rifi uti vengono raccolti a domicilio in giorni prestabiliti.Sul territorio spezzino il sistema Ladurner Am-biente ha creato un modello innovativo di gestio-ne dei rifi uti, un’integrazione fra raccolte spinte e impianti per la produzione di CDR (combustibile derivato dal rifi uto), un modello capace di rispon-dere alle richieste legislative della comunità eu-ropea e ad un sistema industriale locale che ab-bisogna di nuove fonti di materia e di energia.

L’EsPErIEnZa IDECom nELL’orGanIZZaZIonE DEI sErVIZI PubbLICI PEr La raCCoLta rIFIutIL’esperienza di tre città italiane: Trento, Pordenone e La Spezia DI LUcA mArIoTTo

EnErFarm

l’agroenergiadi Ladurner

ambiente

NEWS

CHI INQUINA PAGA E’ questo il grido di battaglia che ha unito gli inten-ti e le strategie di Idecom e del Consiglio regionale dell’Umbria, che il 5 maggio scorso ha approvato la nuova legge sui rifi uti, di cui fa parte integrante il nuo-vo piano rifi uti regionale. Idecom, come detto, fa parte dell’associazione di impresa che partecipa al proget-to umbro. Il nuovo piano rappresenta uno strumento fondamentale nella pianifi cazione delle politiche am-bientali, una buona governance dei rifi uti ma anche una opportunità straordinaria per dare concretezza sul territorio al concetto di sostenibilità ambientale. Il nuovo piano nasce, infatti, da un percorso condiviso che ha coinvolto gli enti locali, i gestori, le associazio-ni ambientaliste, i sindacati e la realtà produttiva ed economica del territorio in modo da renderlo quanto più possibile condiviso da tutte le componenti del-la società, partendo dai portatori di interesse diffu-si per arrivare a tutti i cittadini. L’obiettivo del nuovo piano è la riduzione dei rifi uti alla fonte, attraverso la messa in atto di una raccolta differenziata, ponendo come obiettivo una percentuale di recupero del 50% nel 2010 e del 65% entro il 2012. Questo ambizioso obiettivo dovrà essere raggiunto con una riorganizza-zione dei servizi, sulla base del concetto che “chi in-quina paga”. La regione Umbria si dovrà dotare di un avanzato sistema di trattamento del rifi uto, in grado di gestire, in piena autosuffi cienza, la frazione riciclabile raccolta in ciascun ambito territoriale e avviarla a recu-pero. Ogni comunità locale si dovrà far carico di una della gestione con l’obiettivo di organizzare al meglio il ciclo dei rifi uti. La parte residua sarà determinata da un pretrattamento (che ne aumenterà il potere calori-fi co). Previsto un solo nuovo impianto di trattamento termico per la produzione di energia, senza una scelta preordinata sulla tecnologia che sia in grado di valo-rizzare, dal punto di vista energetico, solo la frazione di rifi uto che non può essere recuperata.

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LADURNER AMBIENTE LIFE

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Il processo che porta alla certifi cazione di un’azienda, è un percorso che richiede un’analisi completa della struttura al fi ne di identifi care e monitorare l’attività svolta da ogni area.DI ELIsA sTEFAnI

GranDE FratELLo,

L’edizione 2009 è stata ospitata in un open spacea basso impatto ambientale grazie anche alla consulenza di idecom. DI AnDrEA mIorAnDI

E’ una casa “ecologica” quella della nona edizione del Gran-de Fratello. Il più famoso re-ality show al mondo, che sta appassionando il pubblico dei principali canali televisivi nazionali, ha deciso di intra-prendere la strada della so-

stenibilità ambientale, adottando alcune soluzioni ecocompatibili di uso quotidiano al fi ne di diminu-ire l’impatto ambientale e promuovere nuovi stili di vita attenti alla salvaguardia ambientale.E’ Idecom l’azienda partner di Endemol Italia per il progetto ambientale della casa del Grande Fratel-lo. Una delle grandi novità infatti è la raccolta dif-ferenziata all’interno della casa. Una serie di con-tenitori per rifi uti di altissimo design e funzionalità sono stati posizionati all’interno degli spazi dove si producono maggiormente i rifi uti, come in cuci-na e in magazzino. Tutti i rifi uti sono stati separati dai concorrenti e avviati al riciclaggio per produrre nuova materia, per non fi nire in discarica. Per il conferimento dei rifi uti in modo “differenziato” la casa è stata dotata dei pratici contenitori prodotti. Per la raccolta della frazione organica i parteci-panti hanno utilizzato l’innovativo contenitore ae-rato che, in abbinamento ai sacchetti in Mater-Bi (bioplastica in amido di mais), elimina totalmente la formazione di cattivi odori risultando al contem-po pratico ed igienico. Per separare carta, vetro, residuo, plastica ed organico è stato utilizzato un KIT di contenitori di diverso colore per agevolare la separazione dei rifi uti.Idecom, società del gruppo Ladurner Ambiente, ha ideato insieme a Endemol, società caposcuola mondiale di format televisivi come il Grande Fra-tello, il sistema di gestione dei rifi uti e delle solu-zioni ecologiche proposte. Inoltre Idecom, società leader in Italia per la consulenza e comunicazione ambientale, numerosi infatti i progetti tecnici e le campagne informative ambientali fatte in molte città italiane, ha ideato e realizzato i materiali in-formativi per i concorrenti, per dare le giuste istru-zioni alla raccolta differenziata.

ladurner Ambiente ha sempre pro-mosso la certifi cazione per le singole aziende che da essa dipendono. Nel corso del 2007, Ladurner Ambiente ha deciso di apportare al Sistema di ogni singola azienda un importante miglioramento, creando un sistema integrato di gruppo che permette di

ottimizzare alcuni servizi o attività, centralizzan-doli e standardizzando le procedure di lavoro, co-muni a tutte le aziende. Inoltre ha semplifi cato la gestione dei processi comuni, garantendone un miglior controllo. Procedure operative ad hoc de-scrivono e regolamentano i processi delle singole aziende, garantendone in tal modo la specifi cità e il dettaglio.Ladurner Ambiente SpA ha assunto un ruolo di direzione, amministrazione e controllo di tutte le società facenti capo alla stessa, necessitando per questo di strumenti che consentano non solo di soddisfare i criteri di effi cacia e di effi cienza eco-nomica, fi nanziaria e gestionale, ma anche di dare evidenza del raggiungimento delle proprie pre-stazioni, prima progettate e poi attuate. Il Gruppo ricopre ormai un ruolo di leadership nel mondo

delle tecnologie per l’ambiente, come tale deve dare dimostrazione di essere all’avanguardia sia dal punto di vista tecnologico che organizzativo, da qui la decisione maturata negli anni scorsi di dotarsi di un sistema gestione qualità integrato conforme alle normative ISO 9001. Mirando ad essere leader nella propria nicchia di mercato, appare rilevante il bisogno di condividere, tra i vari soggetti che operano nelle singole divisioni, un’unica visione della propria mission e la gestio-ne dei singoli progetti mediante un medesimo canale, ovvero la politica (qualità e ambiente) del sistema Ladurner.Ladurner SpA e Ladurner Bonifi che Srl, viste le specifi cità del proprio core business, hanno stabi-lito di integrare il Sistema di Gestione della Quali-tà, con un Sistema di Gestione Ambientale, certifi -cato secondo la norma ISO 14001, che garantisce un’attenzione agli aspetti ed impatti ambientali delle proprie attività e al rispetto della normativa ambientale vigente. Tale certifi cazione garantisce l’impegno dell’azienda a migliorare le proprie pre-stazioni ambientali, a ridurre l’inquinamento e a proporre soluzioni ecologicamente sostenibili ai propri clienti.

la casa ecologica

DIMOsTRAZIONE ALLA JENZ

Ha riscontrato grande successo la giornata dimo-strativa dinamica organizzata dalla Divisione Macchi-ne presso l’azienda tedesca Jenz, leader nel settore delle macchine per il trattamento delle biomasse e partner Ladurner da molti anni. Questa iniziativa è stata un’occasione per presentare e visionare due nuovi macchinari all’opera, ovvero il CIPPATORE MOBILE HEM 581 R CHIPPERTRUCK ed il BIOTRITURATORE BA 720 D.I tecnici e progettisti della casa tedesca hanno poi illustrato i vari dettagli dei nuovi macchinari e ne han-no dimostrato la classica effi cienza e solidità attra-verso prove di lavorazione di materiali vari.

ACCREDITAMENTO sINAL

LADURNER BONIFICHE ha ottenuto il rinnovo dell’accreditamento SINAL (Sistema nazionale per l’accreditamento dei laboratori) del proprio Labora-torio di analisi.Dall’anno 2005 il Laboratorio di Ladurner Bonifi che è accreditato presso il SINAL per diverse prove secon-do la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17025. Ricordiamo che il SINAL è un organismo di accreditamento che, essendo indipendente e rappresentativo di tutte le parti interessate, garantisce gli utilizzatori delle prove sulla competenza ed imparzialità dei laboratori nella effettuazione delle prove accreditate, attraverso veri-fi che tecniche periodiche.Quest’anno, il trasferimento dell’azienda a Bolzano ha coinciso con la scadenza quinquennale dell’ac-creditamento SINAL e si è resa quindi necessaria una verifi ca approfondita, che garantisse la competenza del Laboratorio, in seguito al suo ampliamento.La nuova sede Ladurner ha permesso, infatti, un adeguamento degli spazi, degli strumenti e delle at-trezzature di lavoro.Il personale di Ladurner Bonifi che, oltre a fornire analisi precise, svolge anche attività di consulenza e assistenza per la risoluzione di problematiche am-bientali, suggerendo le soluzioni più idonee sotto il profi lo economico ed ecologico, per ogni situazione, nel rispetto della salubrità dell’ ambiente lavorativo, dei limiti fi ssati per le emissioni e per gli scarichi ed al corretto smaltimento dei rifi uti prodotti.Oltre che delle analisi, il Laboratorio si occupa anche dell’attività di monitoraggio delle emissioni in atmo-sfera e negli ambienti di lavoro.

sistema integrato,il futuro passa anche da qui

NEWS

La fi era autunnale di Rimini sull’ambien-te e lo sviluppo sostenibile, rappresenta per Ladurner un appuntamento tradizio-nale, che consente di riproporre l’azien-da presentandosi ad ogni edizione con le novità, i lavori realizzati, i progetti di punta per l’anno in corso, delineando così di volta in volta le fasi della sua evoluzione. I riferimenti nei padiglioni della moderna Fiera di Rimini saranno: Area Ladurner Ambiente, padiglione D1, stand 116 e Area Ladurner Macchine insieme a Komptech nel padiglione A3, stand 040.Ladurner Ambiente punta quest’anno sulla valorizzazione di tutte le attività aziendali, con un particolare riferimento alla tematica del BIOGAs, attraverso la presentazione dei lavori in corso per la produzione di biogas da rifi uti organici di Enerwaste. Lo spazio espositivo è sta-to notevolmente ampliato rispetto allo scorso anno: un grande stand ad isola di quasi 200 mq sarà a disposizione dei visitatori, che potranno ricevere il mate-riale illustrativo o chiedere informazioni sostando comodamente nell’area ac-coglienza. Idecom troverà collocazione con il suo stand presso la stessa area, impostando l’allestimento su una delle sue principali campagne di comunica-zione per la raccolta differenziata.La collaborazione tra Komptech e La-durner si rinnova, invece, nel padiglione dedicato al trattamento rifi uti, con uno stand di presentazione delle macchine che offre la possibilità di scoprire non solo le caratteristiche tecniche dei pro-dotti, ma anche la fl essibilità, la varietà della proposta e l’assistenza post ven-dita.L’appuntamento a Rimini è dal 28 al 31 ottobre 2009. L

EComonDo 2009

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ProCEDurE sPECIFICHE

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Andrea Miorandi, AD idecom

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LADURNER AMBIENTE LIFE

Page 10: LIFE di un Gruppo - Ladurner ambiente · milioni (10,5%) ed un EBIT, prima di proventi ed oneri fi nanziari, di 7,56 milioni (9%). Per quanto ri-guarda l’aspetto patrimoniale, a

Dai fanghi di depurazione energia “verde” a roveretoUn impianto di ossidazione ad umido sarà avviato nel 2010.

Il cambiamento del quadro normativo europeo di riferimento in materia am-bientale, ha comportato l’introduzio-ne di limiti sempre più restrittivi per quanto concerne la depurazione del-le acque reflue, determinando un in-

cremento del numero degli impianti di depurazio-ne, originando di conseguenza un aumento della produzione di fanghi di supero. Con riferimento alla situazione europea, alcuni dati recentemente riportati in letteratura tecnico-scientifica (Turovskiy e Mathai, 2006) segnalano un valore di 9.4 milio-ni di tonnellate in massa secca per l’anno 2005, con un incremento del 40% rispetto all’anno 1998; seguendo questo trend, il valore atteso per l’an-no 2010 è di circa 10 milioni di tonnellate all’anno. Finora le principali alternative di smaltimento dei fanghi di supero sono state il conferimento in di-scarica, lo spandimento su suolo agricolo e l’ince-nerimento. In virtù dei riferimenti normativi europei vigenti sullo smaltimento dei fanghi di depurazione, l’agricoltura biologica e la gestione delle discariche di rifiuti solidi, tutte le tre alternative, sopra elenca-te, presentano dei limiti non trascurabili. Per quan-to riguarda il riutilizzo in agricoltura, benché l’eleva-to contenuto di sostanza organica rappresenti una risorsa importante dal punto di vista agronomico,

A livello nazionale, nell’ultimo de-cennio, si è affermata in modo de-ciso la cosiddetta raccolta “porta a porta”, un sistema innovativo che ha permesso di raggiungere importanti obiettivi qualitativi e quantitativi.Questo sistema, sino ad oggi, si

era limitato all’applicazione in comuni di limitate dimensioni demografiche (principalmente in Ve-neto, Lombardia e Trentino Alto Adige) o in picco-le frazioni di realtà urbane complesse. Dalla primavera del 2007, nel Comune di Trento (più di 100.000 abitanti residenti) è tuttavia in corso l’estensione di un sistema che porterà, en-tro l’anno in corso, alla copertura totale del ter-ritorio. Il progetto ambizioso è stato inizialmente sperimentato in due aree pilota rappresentative dell’intera realtà comunale (le Circoscrizioni di Gardolo e Meano), e solo dopo un anno di valu-tazione dei risultati (rapporto costi/benefici) si è deliberato l’estensione.Le analisi nei quartieri pilota hanno stupito non solo per gli ottimi risultati quantitativi e qualita-tivi, ma anche e soprattutto per lo straordinario grado di accettazione e soddisfazione da parte dell’utenza. Su un campione di circa 1.000 inter-vistati, difatti, oltre il 10% ha giudicato il servizio

ottimo e il 65% ha dichiarato che non sarebbe disposto a tornare indietro con il sistema prece-dente. Il Comune di Trento, avvalendosi di Trentino Ser-vizi, il proprio braccio operativo gestore della raccolta differenziata dei rifiuti e di Idecom, ha pianificato in modo sinergico le attività di pro-gettazione e start-up investendo importanti ri-sorse sulla comunicazione.Tutto il piano di comunicazione e tutte le attività di start-up, in particolare, sono state curate, co-ordinate e condotte direttamente da Idecom.Utilizzando semplici manufatti (mastelli, bidoni carrellati e sacchi) si sono impostati ben 5 circu-iti di raccolta differenziata porta a porta (Organi-

co, Carta, Vetro, Imballaggi Leggeri e Residuo). A supporto della raccolta domiciliare si sono garantiti diversi CRM (Centri Raccolta Materiale) che permetto agli utenti residenti di conferire a titolo gratuito tutti i rifiuti. La comunicazione rivolta alla cittadinanza, cuo-re della riuscita del sistema, ha coinvolto tutti i media locali quali televisioni, radio, stampa e notiziari. Sono stati, inoltre, realizzati video pro-mozionali, manualetti informativi e calendari. Lo slogan “Ogni rifiuto ha il suo giorno di gloria”, accompagna tutta la campagna informativa ide-ata e realizzata da Idecom: una immagine inno-vativa, positiva, che da orgoglio a tutti i cittadini che lanciano una sfida vincente verso il proble-ma dei rifiuti, che identifica i rifiuti differenziati come una risorsa e non come un ostacolo alla quotidianità.Il Comune di Trento e Trentino Servizi, in prima linea con Idecom nei momenti di contatto diret-to con la cittadinanza quali le serate informative (tra quelle già fatte e quelle in programma il nu-mero supera le 50), ha potuto raggiungere tutte le famiglie non solo con comunicazioni dirette, ma impostando anche una distribuzione dei materiali porta a porta che sta permettendo di commisurare la formazione alle esigenze e alla preparazione di ogni singola utenza. L

rEm-tEC E ItaLrEmEDIatIonNovità strategiche in casa Bonifiche.

“Porta a Porta” a trEntoParte il progetto di raccolta integrale.

REM-TEC Srl e ITALREMEDIATION Scarl sono due nuove società opera-tive appena nate sotto il controllo di Ladurner Bonifiche Srl e ne costi-tuiscono un importante elemento strategico per lo sviluppo dell´attività

del settore specifico per il Gruppo Ambiente. Rem-Tec, infatti, è una società costituita con il Gruppo Erdbau, uno dei primari operatori a livello altoatesino nel campo del riciclo e produzione di materiali inerti, con lo scopo di gestire un impianto per il trattamento e lo stoccaggio di terreni provenienti da siti contami-nati. “In particolare l’impianto Rem-Tec – come afferma Erich Bernard, direttore tecnico di Ladurner Bonifiche – risponde alle linee guida del piano dell’Area bonifiche, opererà nel pretrattamento con macinazione e vagliatura e nel trat-tamento biologico di rifiuti minerali con recupero di materiali; lo stoccaggio di rifiuti (terre) allo scopo di ottimizzare i trasporti verso le destinazioni finali di

smaltimento per ridurre i trasporti su strada, con un beneficio sull’impatto am-bientale e sui costi per il produttore dei rifiuti”.Italremediation, invece, è una società consortile creata con la tedesca WS LUX (Gruppo Kubatta) che dispone, sia in forma diretta che indiretta (tramite altri gruppi tedeschi a forte vocazione tecnologica) di soluzioni per il recupero e lo smaltimento di terreni inquinati. “Italrem - afferma Markus Neuner, direttore operativo di Ladurner Bonifiche - ci dà la possibilità di accedere ad una vasta soluzione impiantistica senza ulteriori intermediazioni ed a soluzioni tecnologi-che mobili di proprietà dei nostri partner ed intercetta la capacità commerciale di reperibilità di materiali in Italia e di soluzioni all’estero”.Amministratore delegato delle due nuove società di scopo sarà lo stesso Mar-kus Neuner. L

DaLLE DIVIsIonI

Massimo Troncon, AD Ladurner Acque

la presenza di micro-inquinanti inorganici (metalli) e organici (PHB, PCB, diossine) determina un au-mento del rischio per la salute umana attraverso percorsi di accumulo lungo la catena alimentare; per questi motivi, lo spandimento in agricoltura è stato fortemente limitato in Svezia dal 1999 e addi-rittura proibito in Svizzera dal 2005. Analogamen-te, i vincoli introdotti dalla direttiva 99/31/EEC sullo smaltimento in discarica controllata di residui ad elevata concentrazione di materia organica, deter-mineranno una progressiva riduzione delle volume-trie di discarica destinate a fanghi di depurazione e, allo stesso tempo, un incremento dei costi as-sociati a tale forma di smaltimento. Infine, i trat-tamenti di termo-distruzione del fango disidratato eliminano la sostanza organica e, se non abbinati a opportune fasi di post-trattamento, pregiudicano il recupero di nutrienti come azoto e fosforo che potrebbero essere utilizzati come fertilizzanti in agricoltura. Alla luce di quanto evidenziato, la ri-duzione dei fanghi all’origine (ovvero all’interno del processo di trattamento dei reflui) è indubbiamente uno degli argomenti prioritari nella gestione degli impianti di depurazione.Ciò è peraltro confermato dall’interesse crescen-te da parte della comunità tecnico-scientifica per tecnologie in grado di ridurre il quantitativo di fan-ghi in uscita agli impianti sia in termini volumetrici (aumento del tenore di secco nei fanghi disidrata-ti) che di massa (riduzione della massa di fango di supero prodotta).In tale contesto la tecnologia dell’ossidazione a umido rappresenta un’alternativa di notevole po-tenzialità, poiché consente di ridurre/eliminare la frazione organica volatile presente nel fango di supero convertendola a CO2 e H2O e riducendo la massa secca quasi alla sola componente iner-te. L’impianto di Rovereto (Provincia Autonoma di Trento) è dimensionato per il trattamento di una quantità annua di fanghi pari a 3.300 tonSST (Sostanza Secca Totale) corrispondente a circa 15.000 ton/ anno di fanghi umidi derivanti dalla depurazione di reflui civili. L’ossidazione a umido

è un trattamento termico nel quale i composti os-sidabili presenti in forma disciolta o sospesa ven-gono convertiti principalmente in vapor d’acqua e anidride carbonica mediante l’utilizzo di tempera-tura a circa 270 °C e pressioni da 80 a 100 Bar. Il residuo solido costituito da sabbie e materiale inorganico può essere utilizzato per la produzione di mattoni o in cementeria.Il refluo derivante con alto contenuto di COD può essere convertito in biogas per mezzo di un dige-store anaerobico e quindi alimentare un motore di cogenerazione per la produzione di energia elettri-ca e termica. Si risolve definitivamente in questo modo il problema dello smaltimento dei fanghi da depurazione traendone energia “verde”. L’impianto di Rovereto sarà tra le prime realizzazio-ni in grande scala in Italia ed è frutto di una stretta collaborazione tra la Ladurner Acque e la società svizzera Granit che ha lunga esperienza nel settore avendo già realizzato diversi impianti in Europa ne-gli ultimi 15 anni. La concessione della provincia di Trento prevede di trattare i fanghi degli impianti di della provincia di Trento per un periodo di 12 anni.Il valore globale del contratto somma a circa 17 milioni di euro. L’avvio dell’impianto situato presso l’impianto di depurazione di Rovereto (TN) è previ-sto per metà 2010. L

Ladurner – Forest, accordo scandinavo

La Divisione Macchine di Ladurner Spa ha condotto negli ultimi tempi un intenso giro di studi e ricerche con aziende finlandesi leader a livello mon-diale nella produzione di Harvester (abbattitori forestali con processore per

il taglio e sramatura dei tronchi) e Forwarder (per il trasporto dei tronchi).I primi accordi sono stati presi prima nella sedi produttive per poi concretizzarsi nella cornice della fiera internazionale “Elmia Wood”, tenutasi a Jöngköping in Svezia dal 3 al 6 giugno 2009: tali intese permetteranno alla rete commerciale di iniziare la proposta nonché la commercializzazione di macchine forestali sul territorio italiano. La divisione macchine di Ladurner Spa, forte delle dealership esclusive a livello italiano di macchine del calibro di Jenz e Komptech, ha ac-quisito dunque la possibilità di commercializzare sul territorio nazionale i po-tenti processori forestali. Le analisi del mercato nazionale inducono a pensare che i processori forestali, potenti, robusti ma flessibili e adatti anche a situazioni complesse, possano rappresentare un’opportunità interessante per una vasta gamma di clientela. L’accordo nasce da una considerazione fondamentale: vista la complessità geografica del territorio italiano e la sua estrema eterogeneità, si è ritenuto che il processore potesse rappresentare una soluzione migliorativa rispetto ai prodotti della concorrenza. In attesa di presentare i prodotti presso la Fiera di Verona “BIOENERGY EXPò” (4-7 febbraio 2010) proponiamo bre-vemente due fra i prodotti forestali più venduti in Italia dalla Ladurner SpA Divi-sione Macchine. Innanzitutto il cippatore JENZ HEM 561 D, equipaggiabile con motore da 280 fino a 490 cv, solido, funzionale e adatto a molteplici tipologie di legname, in virtù della possibilità di produzione del macchinario; ed inoltre il nuovo Chippertruck HEM 581 R, accessoriato con motore che aziona diretta-mente camion e cippatore, con cabina attrezzata alla guida e comando della gru di carico. Quest’ultimo modello consente di avere costi bassissimi di gestione e bassi consumi pur mantenendo la tradizionale elevata capacità produttiva che contraddistingue i cippatori JENZ. L

Ladurner amplia la gamma alla commercializzazione di macchine forestali

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