LICEO VITTORIA COLONNA CORSO DI ITALIANO- LA … · Passato prossimo, ovvero una sola azione...

20
LICEO VITTORIA COLONNA CORSO DI ITALIANO- LA BIBLIOTECA DI BABELE DISPENSE LEZIONE 6 GRAMMATICA Prof. Massimiliano Badiali IL PASSATO REMOTO All’interno della frase, il passato remoto svolge la stessa funzione del Passato prossimo, ovvero una sola azione cominciata e conclusasi nel passato a differenza dell’imperfetto che invece può esprimere: 1) lo svolgimento di un’azione passata; 2) la ripetizione di un’azione nel passato; 3) la descrizione di un’azione passata (effetto flashback per intendersi). Il Passato remoto significa letteralmente “lontano”, pertanto si usa quando: L’azione è lontana nel tempo o è sentita come tale (a differenza del passato prossimo che si riferisce invece a un’azione vicina). Esempi: Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265 e morì a Ravenna nel 1321. L’azione è conclusa e la frase non vuole avere nessun riferimento al presente. Esempi: L’ermetismo è una corrente poetica che ebbe il suo periodo più attivo negli anni ’30. Di solito il Passato remoto è usato nella lingua scritta, specialmente letteraria (romanzi, saggi, racconti, fiabe ecc.) e nella narrazione di avvenimenti storici, ma non è raro incontrarlo anche nella lingua parlata, specialmente in certe zone dell’Italia (Sicilia o Toscana ad esempio). VERBI REGOLARI Il passato remoto dei verbi regolari si coniuga sostituendo le desinenze dell’infinito (-are, - ere, -ire) con quelle che vediamo di seguito. Nota che a volte vi sono due varianti entrambe corrette della forma vebale. Prima coniugazione: parlare io parlai tu parlasti lei/lui parlò noi parlammo voi parlaste Seconda coniugazione: ricevere io ricevetti (oppure: ricevei) tu ricevesti lei/lui ricevette (oppure: ricevé) noi ricevemmo voi riceveste Terza coniugazione: dormire io dormii tu dormisti lei/lui dormí noi dormimmo

Transcript of LICEO VITTORIA COLONNA CORSO DI ITALIANO- LA … · Passato prossimo, ovvero una sola azione...

LICEO VITTORIA COLONNA

CORSO DI ITALIANO- LA BIBLIOTECA DI BABELE

DISPENSE LEZIONE 6 GRAMMATICA

Prof. Massimiliano Badiali

IL PASSATO REMOTO

All’interno della frase, il passato remoto svolge la stessa funzione del Passato prossimo, ovvero una sola azione cominciata e conclusasi nel passato a differenza dell’imperfetto che invece può esprimere: 1) lo svolgimento di un’azione passata; 2) la ripetizione di un’azione nel passato; 3) la descrizione di un’azione passata (effetto flashback per intendersi). Il Passato remoto significa letteralmente “lontano”, pertanto si usa quando:

• L’azione è lontana nel tempo o è sentita come tale (a differenza del passato prossimoche si riferisce invece a un’azione vicina).

Esempi:

Dante Alighieri nacque a Firenze nel 1265 e morì a Ravenna nel 1321.

• L’azione è conclusa e la frase non vuole avere nessun riferimento al presente.

Esempi:

L’ermetismo è una corrente poetica che ebbe il suo periodo più attivo negli anni ’30.

Di solito il Passato remoto è usato nella lingua scritta, specialmente letteraria (romanzi, saggi, racconti, fiabe ecc.) e nella narrazione di avvenimenti storici, ma non è raro incontrarlo anche nella lingua parlata, specialmente in certe zone dell’Italia (Sicilia o Toscana ad esempio).

VERBI REGOLARI

Il passato remoto dei verbi regolari si coniuga sostituendo le desinenze dell’infinito (-are, -ere, -ire) con quelle che vediamo di seguito. Nota che a volte vi sono due varianti entrambe corrette della forma vebale.

Prima coniugazione: parlare io parlai tu parlasti lei/lui parlò noi parlammo voi parlaste

Seconda coniugazione: ricevere io ricevetti (oppure: ricevei) tu ricevesti lei/lui ricevette (oppure: ricevé) noi ricevemmo voi riceveste

Terza coniugazione: dormire io dormii tu dormisti lei/lui dormí noi dormimmo

essi parlarono

essi ricevettero (oppure: riceverono) voi dormiste essi dormirono

I verbi della seconda coniugazione (-ere) possono avere anche una forma alternativa. Di solito, come nel caso di ricevei, ricevé e riceverono, si tratta di forme letterarie rare.

I verbi della prima e della terza coniugazione (-are e -ire) sono in genere regolari, mentre quelli della seconda sono in genere irregolari.

VERBI IRREGOLARI

La I e la III coniugazione hanno di solito il Passato remoto regolare mentre la II ha il Passato remoto quasi sempre irregolare. Esiste però spesso una relazione stretta tra il Participio passato di un verbo ed il Passato remoto. Così, conoscendo il Participio passato di un verbo, risulta abbastanza facile ricostruirne il Passato remoto. Inoltre, il Passato remoto di un verbo irregolare ha una sua logica, per cui declinare tutto il verbo, conoscendone una sola uscita, non presenta difficoltà particolari.

Per esempio: il Participio passato del verbo SCENDERE è sceso, quindi avremo:

io scesi

tu scendesti

lui/lei scese

noi scendemmo

voi scendeste

loro scesero

Confrontando questo verbo con uno regolare della II coniugazione, notiamo che:

• La seconda persona singolare, la prima e la seconda persona plurale hanno uscite regolari.

• La prima e la terza persona singolare, la terza plurale sono irregolari ma affini.

Ecco un elenco dei più importanti verbi irregolari (si riportano nell’ultima colonna solo la 1a e 3a persona singolare e la 3a plurale; le altre persone sono regolari):

INFINITO PARTIC. PASS.

PASSATO REMOTO

accendere acceso accesi, accese, accesero

accorgersi accorto mi accorsi, si accorse, si accorsero

ammettere ammesso ammisi, ammise, ammisero

apparire apparso apparvi, apparve, apparvero

attendere atteso attesi, attese, attesero

bere bevuto bevvi, bevve, bevvero

cadere caduto caddi, cadde, caddero

chiedere chiesto chiesi, chiese, chiesero

chiudere chiuso chiusi, chiuse, chiusero

cogliere colto colsi, colse, colsero

coinvolgere coinvolto coinvolsi, coinvolse, coinvolsero

concedere concesso concessi, concesse, concessero

concludere concluso conclusi, concluse, conclusero

conoscere conosciuto conobbi, conobbe, conobbero

convincere convinto convinsi, convinse, convinsero

correre corso corsi, corse, corsero

correggere corretto corressi, corresse, corressero

costringere costretto costrinsi, costrinse, costrinsero

crescere cresciuto crebbi, crebbe, crebbero

cuocere cotto cossi, cosse, cossero

decidere deciso decisi, decisi, decisero

deludere deluso delusi, deluse, delusero

difendere difeso difesi, difese, difesero

diffondere diffuso diffusi, diffuse, diffusero

dipingere dipinto dipinsi, dipinse, dipinsero

dire detto dissi, disse, dissero

dirigere diretto diressi, diresse, diresse

discutere discusso discussi, discusse, discussero

distruggere distrutto distrussi, distrusse, distrussero

dividere diviso divisi, divise, divisero

escludere escluso esclusi, escluse, esclusero

esplodere esploso esplosi, esplose, esplosero

esprimere espresso espressi, espresse, espressero

fare fatto feci, fece, fecero

giungere giunto giunsi, giunse, giunsero

leggere letto lessi, lesse, lessero

mettere messo misi, mise, misero

mordere morso morsi, morse, morsero

muovere mosso mossi, mosse, mossero

nascere nato nacqui, nacque, nacquero

nascondere nascosto nascosi, nascose, nascosero

offendere offeso offesi, offese, offesero

perdere perso persi, perse, persero

persuadere persuaso persuasi, persuase, persuasero

prendere Preso presi, prese, presero

piacere piaciuto piacqui, piacque, piacquero

piangere pianto piansi, pianse, piansero

piovere piovuto piovve

porre posto posi, pose, posero

reggere retto ressi, resse, ressero

rendere reso resi, rese, resero

reprimere represso repressi, represse, repressero

ridere riso risi, rise, risero

rimanere rimasto rimase, rimase, rimasero

rispondere risposto risposi, rispose, risposero

rivolgere rivolto rivolsi, rivolse, rivolsero

rompere rotto ruppi, ruppe, ruppero

sapere saputo seppi, seppe, seppero

scendere sceso scesi, scese, scesero

sconfiggero sconfitto sconfissi, sconfisse, sconfissero

scrivere scritto scrissi, scrisse, scrissero

spingere spinto spinsi, spinse, spinsero

scuotere scosso scossi, scosse, scossero

spegnere spento spensi, spense, spensero

spendere speso spesi, spese, spesero

stendere steso stesi, stse, stesero

tacere taciuto tacqui, tacque, tacquero

tenere tenuto tenni, tenne, tennero

togliere tolto tolsi, tolse, tolsero

tradurre tradotto tradussi, tradusse, tradussero

uccidere ucciso uccisi, uccise, uccisero

vedere visto vidi, vide, videro

venire venuto venni, venne, vennero

vincere vinto vinsi, vinse, vinsero

vivere vissuto vissi, visse, vissero

volere voluto volli, volle, vollero

ESERCIZI

Questa è una breve biografia di Giuseppe Garibaldi, eroe italiano del Risorgimento. Provate a completarla inserendo i verbi al posto giusto.

aderì, combatté, fu, fu, ebbe, conobbe, nacque, morì, partecipò (2 volte), organizzò, tentò, dovette, seguì, comandò, tornò

Giuseppe Garibaldi (1807-82), generale e patriota italiano ____________ a Nizza quando Nizza era ancora italiana. Nel ’33 ____________ alla Giovine Italia, ____________ ai moti di Genova e ____________ sfuggire alla polizia che gli aveva decretata la pena di morte. In Brasile, dove si era rifugiato, ____________ con gli insorti del Rio Grande e qui ____________ Anita, che lo ____________ in Uruguay, dove Garibaldi riportò una strepitosa vittoria contro il dittatore Rosas. Tornato in Italia, ____________ alla prima guerra d’Indipendenza e nel 1849, era a Roma a combattere per la Repubblica Romana. A seguito della fuga da Roma, durante la quale Anita morì, ____________ in esilio: New York, Perù, Cina. Scoppiata la seconda guerra d’Indipendenza nel ’59 in Italia, ____________ i Cacciatori delle Alpi conseguendo splendide vittorie. Nel ’60 ____________ l’epica spedizione dei Mille e conquistò per l’Italia il Mezzogiorno. Nel 1862 ____________, senza successo, la conquista di Roma. Nel ’70 ____________ a fianco dei francesi a Digione contro i Prussiani. ____________ un grande condottiero di uomini, un tattico insuperabile, ma ____________ scarsa comprensione per i problemi strategici. ____________ a Caprera nell’82, dove si era ritirato negli ultimi anni.

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

1- Qualche mese fa (venire) a trovarci i nostri amici inglesi. 2- Il Natale scorso

(passarlo) con la nostra famiglia. 3- Quando lei (chiedermi) quelle

informazioni, io non (sapere) dargliele. 4- Quattro anni fa io (fare) il tuo

stesso errore. 5- Noi (scriverle) una lettera, ma lei non (risponderci) . 6-

Quando io (vedere) quel film, non (piacermi) per niente. 7- L'anno

scorso io (dare) l'esame di chimica. 8- Carlo (vederci) e

(venirci) incontro. 9- Nel trecento (nascere) alcuni dei più famosi poeti

italiani. 10- Io (conoscere) mio marito più di dieci anni fa.

Accento L’accento, in italiano, può essere tonico o grafico. L’accento tonico dice come si pronuncia una parola. In base all’accento possiamo dividere le parole in: – tronche – con l’accento sull’ultima sillaba → es: città, caffè, avrò – piane – con l’accento sulla penultima sillaba → es: amico, lavoro, casa – sdrucciole – con l’accento sulla terzultima sillaba → es: albero, piacevole, comodo L’accento tonico non segue delle regole precise. L’accento grafico è l’accento che si scrive. In italiano abbiamo due accenti: acuto e grave. Con l’accento acuto la vocale si pronuncia chiusa, con l’accento grave la vocale si pronuncia aperta. L’accento acuto lo troviamo scritto solo con la vocale: é es: perché, finché, ventitré L’accento grave lo troviamo scritto con tutte le vocali: à è ì ò ù es: parlerà, caffè, lunedì, andrò, Cefalù L’accento grafico segue alcune regole: In italiano l’accento si scrive sulle parole tronche che hannodue o più sillabe. es: città, vicerè, nontiscordardimè Si scrive sui monosillabi con due vocali: es: ciò, già, giù, più, può (ATTENZIONE! Non si scrive su: qui e qua) Si scrive sui monosillabi con una vocale SOLO per distinguere due parole identiche (omografe). – si scrive: dà (terza persona singolare del verbo dare) per essere diverso da: da (preposizione semplice – si scrive: dì (vuol dire giorno)

per essere diverso da: di (preposizione semplice) – si scrive: è (terza persona singolare del verbo essere) per essere diverso da: e (congiunzione) – si scrive: là (avverbio di luogo) per essere diverso da: la (articolo semplice) – si scrive: lì (avverbio di luogo) per essere diverso da: li (pronome diretto) – si scrive: né (congiunzione) per essere diverso da: ne (partitivo) – si scrive: sé (pronome personale) per essere diverso da: se (congiunzione) – si scrive: sì (affermazione) per essere diverso da: si (particella pronominale) ATTENZIONE! NON si usa l’accento con questi monosillabi: – so (prima persona del verbo sapere) – do (prima persona del verbo dare) – fa (terza persona del verbo fare) – va (terza persona del verbo andare) – sto (prima persona del verbo stare) – sta (terza persona del verbo stare) Per aiutarci, possiamo ricordare la filastrocca degli accentiinsegnanta ai bambini in Italia:

Su qui e qua l’accento non va, su lì e su là l’accento ci sta,

su me e su te l’accento non c’è e non lo vuol su ma lo vuol giù

e lo vogliono pure lì, là, più.

272L’italiano per studiare

I pronomi relativiI PRONOMI RELATIVI SOSTITUISCONO UN NOME, COME TUTTI I PRONOMI, E IN PIÙ METTONO

IN RELAZIONE DUE FRASI, UNENDOLE IN UNA FRASE SOLA.

Non conosco quel ragazzo. Quel ragazzo lavora nel bar.che

Non conosco quel ragazzo che lavora nel bar.

La professoressa insegna matematica. La professoressa si chiama Nebiolo.che

La professoressa che insegna matematica si chiama Nebiolo.

16

Il pronome relativo più importante è che: è invariabile, cioè non cambia mai: va bene per ilmaschile e per il femminile, sia al singolare sia al plurale.

Maschile singolare

Il ragazzo che lavora nel bar è rumeno.

Maschile plurale

I ragazzi che lavorano nel bar sono rumeni.

Femminile singolare

La ragazza che lavora nel bar è rumena.

Femminile plurale

Le ragazze che lavorano nel bar sono rumene.

Negli esempi precedenti che è usato come sog-getto.Che può anche essere usato come oggetto.

Le scarpe che ho buttato via erano completamente consumate.

(il soggetto della frase è ‘io’)

Il latte che hai comprato è scaduto. (il soggetto della frase è ‘tu’)

In tutti i casi che può essere sostituito daquale; però, mentre che è invariabile, quale haquattro forme (maschile, femminile, singolare,plurale).

il quale la quale i quali le quali

Quando il pronome relativo è preceduto da unapreposizione (vedi Scheda 37), possiamo usare:

• cui (invariabile)

• quale (quattro forme: il quale, la quale, i quali,le quali)

Questa è la casa in cui (= nella quale) vivo da sempre.

Questo è l’amico di cui (= del quale) ti ho parlato tanto.

Le frasi che incominciano con un pronome rela-tivo si chiamano frasi o proposizioni relative.

Schede n°12-16_264_273:Schede n°12-16_264_273 26-02-2008 12:10 Pagina 272

ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Casella di testo
Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore

273L’italiano per studiare

16Grammatica

01 • Sottolinea in rosso i pronomi relativiche trovi nelle seguenti frasi e in blule parole a cui si riferiscono.

1. Il centralino mi ha dato un numero di interno che probabilmente era sbagliato.

2. La legge che è stata proposta da alcunipartiti sarà approvata.

3. Ti piace la canzone che ha vinto il festival?

4. Aureliano, che è sempre stato benissimo,da qualche mese si ammala continuamente.

5. Matteo gioca con l’acqua in una vasca che suo papà ha messo sul terrazzo.

6. Non so se la signora che ho visto in segreteria sarà la nostra nuova preside.

02 • Costruisci delle frasi relative, unendocon un pronome relativo le seguenticoppie di frasi.

1. Ho venduto il motorino. Il motorino

era vecchio.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2. Ho messo le calze nel cassetto. Il cassetto

è già pieno.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3. Luisa è andata da un’amica. L’amica

è ucraina.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4. Ho telefonato a una zia. La zia abita

nel Veneto.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5. Ho consultato un sito Internet. Il sito

è poco interessante.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

6. Non trovo più i documenti. I documenti

erano sul tavolo.

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

03 • Completa le seguenti frasi, usando il pronome cui più la preposizionenecessaria.

1. La casa . . . . . . . . . . . . . abito ora è molto

più grande di quella di prima.

2. Le cugine . . . . . . . . . . . . . ti ho parlato

arriveranno in Italia il prossimo mese.

3. La città . . . . . . . . . . . . . vengo si trova

nell’interno dell’Ecuador.

4. La persona . . . . . . . . . . . . . scrivo mi è molto

cara.

5. Il computer . . . . . . . . . . . . scrivo è nuovissimo.

6. I motivi . . . . . . . . . . . . mi arrabbio con Carlo

sono sempre gli stessi.

04 • Inserisci nelle frasi seguenti il pronome relativo adatto.

1. La pizza . . . . . . . . . . . . . fanno qui

è la migliore della città.

2. Ti spiego il motivo per . . . . . . . . . . . . .

sono qui.

3. Franco è il ragazzo con . . . . . . . . . . . . . esce

mia sorella.

4. Ho già speso tutti i soldi . . . . . . . . . . . . .

mi ha dato mio padre.

5. La sedia su . . . . . . . . . . . . sei seduto

sta per rompersi.

6. Mi è piaciuto molto il libro . . . . . . . . . . . .

mi hai portato.

7. Il compito in classe . . . . . . . . . . . . abbiamo

fatto ieri era difficile.

8. Il motorino . . . . . . . . . . . . ha investito Laura

andava troppo veloce.

Schede n°12-16_264_273:Schede n°12-16_264_273 26-02-2008 12:10 Pagina 273

ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Casella di testo
Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore

284L’italiano per studiare

I numeraliI NUMERALI SERVONO PER INDICARE IN MODO PRECISO LA QUANTITÀ DI QUALCOSA O L’ORDINE IN CUI

QUALCOSA SI TROVA ALL’INTERNO DI UNA SERIE.

Se i numerali indicano una quantità precisa sichiamano numerali cardinali e corrispondonoai numeri che usiamo in matematica:

tre amici, venti persone, cento euro, duemila abitanti…

Se i numerali indicano l’ordine in una serie sichiamano numerali ordinali e si usano comeaggettivi, per cui concordano in genere enumero con il nome e cui si riferiscono:

prima fila, secondo posto, le classi quarte…

21

Cardinali Ordinali Cardinali Ordinali

1 – uno primo 16 – sedici sedicesimo

2 – due secondo 17 – diciassette diciassettesimo

3 – tre terzo 18 – diciotto diciottesimo

4 – quattro quarto 19 – diciannove diciannovesimo

5 – cinque quinto 20 – venti ventesimo

6 – sei sesto 30 – trenta trentesimo

7 – sette settimo 40 – quaranta quarantesimo

8 – otto ottavo 50 – cinquanta cinquantesimo

9 – nove nono 60 – sessanta sessantesimo

10 – dieci decimo 70 – settanta settantesimo

11 – undici undicesimo 80 – ottanta ottantesimo

12 – dodici dodicesimo 90 – novanta novantesimo

13 – tredici tredicesimo 100 – cento centesimo

14 – quattordici quattordicesimo 1 000 – mille millesimo

15 – quindici quindicesimo10 000 – diecimila diecimillesimo

Uno si usa come l’articolo indeterminativo un,uno, una, un’:

un operaio, uno stecchino, una vite, un’amica

Milione e miliardo sono nomi maschili e quindipossono avere singolare e plurale; se dopo c’è unnome bisogna inserire anche la preposizione di:

un milione, cinque miliardi, due milioni di abitanti

Gli aggettivi numerali possono essere o nonessere preceduti dall’articolo, ma il significatodella frase cambia:

Due figli di Vincenzo lavorano con lui. (significa che Vincenzo ha anche altri figli,

che fanno un altro lavoro)

I due figli di Vincenzo lavorano con lui.(significa che Vincenzo ha solo due figli

e tutti e due lavorano con lui)

Ci sono poi:• i numerali frazionari: si usano in matemati-

ca, ma anche nel linguaggio di tutti i giorniper indicare parti di un totale.

In matematica si scrivono in cifre, nella lin-gua comune in lettere:

2/3, 4/5, 1/7due terzi, quattro quinti, un settimo

• i numerali collettivi: si usano per indicare unaquantità numerica considerata come un insie-me e sono nomi (quindi vogliono l’articolo).

In riferimento al numero due si usano: cop-pia, paio, biennio…. (più entrambi che signifi-ca tutti e due).In riferimento al numero tre si usano: tri-mestre, triennio, terzetto…In riferimento al numero dieci si usano:decennio, decina, decade…In riferimento al numero dodici si usa: doz-zina.

• i numerali distributivi: si usano per indicarepiù persone o cose ordinate nello spazio e neltempo: a uno a uno, uno per volta, uno allavolta, uno per ciascuno…

Schede n°17-21_274_285:Schede n°17-21_274_285 26-02-2008 12:08 Pagina 284

ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Casella di testo
Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore

285L’italiano per studiare

21Grammatica

01 • Trascrivi in cifre i seguenti numericardinali scritti in lettere.

10001. mille . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

2. centocinquantadue . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

3. ventinove . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

4. diciottomila . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

5. sessantuno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

6. quattromiladuecentoquarantasette . . . . . . . .

7. trecentonovantacinque . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

8. quattromilioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

02 • Trascrivi in lettere i seguenti numericardinali scritti in cifre.

ventiduea. 22 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

b. 1 045 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

c. 783 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

d. 1 890 000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

e. 267 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

f. 1951 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

g. 2000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

h. 88 600 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

03 • Completa le seguenti frasi con unnumerale cardinale o ordinale adatto.

1. Io abito al . . . . . . . . . . . . . piano

2. Un litro di latte costa . . . . . . . . . . . . . euro.

3. Prenderemo il treno delle . . . . . . . . . . . . .

4. Oggi è il . . . . . . . . . . . . . di febbraio.

5. 20 è un . . . . . . . . . . . . . di 60.

6. Il . . . . . . . . . . . . . classificato di una gara

prende la medaglia d’oro.

04 • Che cosa significano i seguenti modi di dire con i numeri? Indica (✓) la risposta esatta.

1. decidere in quattro e quattr’otto a. decidere senza fare attenzione;

b. decidere in fretta;

c. decidere con precisione.

2. mangiare due spaghetti a. digiunare;

b. mangiare due piatti di pasta;

c. mangiare un po’ di pasta.

3. fare quattro passi a. camminare adagio;

b. contare i passi prima del salto in alto;

c. fare una breve passeggiata.

4. essere al settimo cielo a. essere felici;

b. abitare all’ultimo piano;

c. guardare le nuvole.

5. parlare a quattr’occhi a. mettersi gli occhiali;

b. parlare in due, da soli;

c. parlare in quattro tra amici.

6. mangiare un boccone a. mangiare poco e in fretta;

b. mangiare una cosa dolce;

c. mangiare senza masticare.

Schede n°17-21_274_285:Schede n°17-21_274_285 26-02-2008 12:08 Pagina 285

ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Rettangolo
ctavernari
Casella di testo
Questa pagina può essere fotocopiata esclusivamente per uso didattico © Loescher Editore