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LICEO SCIENTIFICO STATALE LEONARDO DA VINCI REGGIO CALABRIA --- finale nazionale --- Liceo classico “E. Torricelli” - Faenza 9 maggio 2006

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LICEO SCIENTIFICO STATALE

LEONARDO DA VINCIREGGIO CALABRIA

--- finale nazionale ---

Liceo classico “E. Torricelli” - Faenza9 maggio 2006

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Il <Gruppo Forum> del Liceo sc. Leonardo da Vinci di Reggio Calabria che, classificatosi al primo posto nella fase interregionale di Bari,

ha rappresentato il nostro Liceo alla fase finale de “Il Forum della Filosofia” (Faenza, 9 maggio 2006).

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“Che cos’è la democrazia?”• Quali sono i presupposti filosofici,

i principi operativi e le prospettive di sviluppo

che caratterizzano il sistema democratico?

• In quali termini si pone

il rapporto tra democrazia e consenso?

• Come si dovrebbe configurare

il rapporto tra maggioranze e minoranze

all’ interno della democrazia?

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“Che cos’è la democrazia?”

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La teoria e la prassi della “democrazia” si sono evolute nella storia

attraverso diverse, travagliate tappe.

Dalle sue origini greche fino ai giorni nostri, la democrazia è stata declinata (detta e fatta, o, meglio: detta e non-fatta?) in molti modi diversi: si può

parlare, infatti, di democrazia a proposito dell'Atene di Pericle e dei Soviet di Lenin;

e si può discutere di democrazia liberale, o socialista, o

cristiana …

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Che cosa significhi <governo del popolo> è problema controverso: nozioni diverse derivanti da esperienze greche,

romane, medievali, rinascimentali e moderne

si sono venute intrecciando nel tempo, fino a produrre sistemi di idee e concezioni

politiche incoerenti e talvolta contraddittorie

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diversi sono i caratteri della D. antica e della D. moderna, della D. assembleare e della D. rappresentativa, della D.

monocratica e della D. poliarchica, della D. formale, che garantirebbe un’uguaglianza

solo politica, e della D. sostanziale, che vorrebbe un’uguaglianza anche

sociale

differenti (o, addirittura, antinomici?) risultano

il liberalismo e la democrazia

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la moderna democrazia è diversa dall’ antica politéia (così i

greci chiamavano la forma corretta del

governo del popolo, riservando il termine democrazia alla sua forma degenerata, che si ha quando <c’è licenza di far quel che si vuole>

o quando si instaura il regime della <massa dei poveri>)>)

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LA DEMOCRAZIA ANTICA

> era una democrazia assembleare

> non concepiva l’autonomia dell’individuo

> era una democrazia monocratica

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LA DEMOCRAZIA MODERNA

> è rappresentativa

> riconosce le libertà individuali

> si configura come poliarchia

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- Essenza originaria della democrazia è la partecipazione dei

governati al governo. - Idee ed istituzioni democratiche

sono precisate anche da altri fattori:

>> la tradizione repubblicana (corpus di principi riconducibili ad Aristotele: l’uomo è animale politico; i cittadini devono

essere uguali di fronte alla legge, e fra loro non devono esserci rapporti di dipendenza);

>> il concetto di governo rappresentativo (che si sviluppa nel Medioevo come istituzione del governo monarchico e aristocratico, e che,

tra l’altro, conduce all’estensione del principio democratico ai più moderni Stati-nazione);

>> l’idea di connettere liberté ed égalité.

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La democrazia si distingue dal liberalismo: questo insiste sulla libertà, quella sull’uguaglianza.

Sul piano pratico, però,la libertà e l'uguaglianza non soltanto non sono separabili, ma non sono neppure ben distinguibili, risultando nomi diversi per la stessa cosa, magari vista sotto angolazioni un po' diverse.

Libertà e uguaglianza hanno, infatti, gli stessi avversari: gerarchie e

privilegi.

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la democrazia è negata sotto la soglia data dall’eguaglianza politica, base della democrazia

formale che consiste in poche regole del gioco:

--- suffragio universale --- valore

pari di ogni voto --- diritto all’informazione

--- principio di maggioranza

--- diritto della minoranza

di poter diventare maggioranza

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R. A. Dahl: La democrazia e i suoi critici

centralità del concetto di uguaglianza politica:

tutti i cittadini sono abilitati ad esprimere opinioni politiche

e a governare (contro l'idea platonica dei custodi che, in virtù di una più alta conoscenza, sarebbero i soli capaci di promuovere il bene di tutti)

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R. A. Dahl: La democrazia e i suoi critici

<tra gli adulti nessuno è a tal punto meglio qualificato degli altri a governare, da indurci a conferirgli

pieno e definitivo potere sul governo dello Stato>

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“PER LA PACE PERPETUA”

I VANTAGGI DELLA

DEMOCRAZIA:

> i paesi democratici godono di un’economia più fiorente

> le democrazie moderne non entrano in guerra tra loro

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Chi è cittadino?

tutti i cittadini maggiorenni senza distinzioni

di razza o religione,

di condizione economica

o di genere, ecc.

devono godere dei diritti politici

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Il voto della domestica e il voto del filosofo hanno ugual valore?

R. A. Dahl:

<Presunzione di Autonomia Personale: ognuno dovrebbe essere ritenuto

il migliore giudice del proprio bene>

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Il principio di maggioranza è sempre valido?

Il principio di maggioranza

è una regola decisionale valida

nell’ambito pubblico delle faccende umane,

e non in quello privato.

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L’applicazione del principio di maggioranza richiede, per evitare disastri,

che si decida dopo accurato dibattito;

che esistano nella società e nel sistema politico principi fermi (ad es., i diritti dell'uomo) non soggetti alle fluttuazioni

di maggioranza e minoranza.

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“Democrazia” è governo del popolo, oppure significa soltanto che il popolo ha l’ opportunità di accettare o rifiutare gli uomini che dovranno governarlo?

La democrazia

è la forma di organizzazione che meglio può consentire

alla media degli esseri umani di partecipare all’intelligenza sociale

potenzialmente utilizzabile.

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Come si può garantire la formazione di libere opinioni?

Tutti i cittadini devono essere liberi di votare secondo la propria opinione, anche nel senso di avere reali alternative;

ciò è possibile contrastando il potere di condizionamento dei mass media, che non sta tanto in ciò che essi dicono, quanto in ciò che i filtri comunicativi escludono dall’ ordine del giorno dell’ attenzione pubblica.

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E’ lecito accertare mediante dei sondaggi tali opinioni?

la “volontà generale” è un’utopia ma nulla può legittimare

la surroga delle elezioni

con

la conta degli umori momentanei

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essenza originaria della democrazia

è la partecipazione

quanto più una struttura politica è estesa, tanto più i suoi cittadini differiscono

per identità etnica, religione, ideologia, credo politico, stile di vita ecc.

si moltiplicano così le fratture politiche: i conflitti vanno accettati dalla mentalità e dalle procedure politiche

come un elemento normale

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le mutate dimensioni delle strutture politiche e le loro conseguenze

contribuiscono allo sviluppo di un

insieme di istituzioni politiche che costituiscono i segni distintivi della moderna democrazia rappresentativa:

un tipo di ordinamento politico detto “poliarchia”,

caratterizzato da: = molteplicità dei centri di governo= partecipazione democratica diffusa

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La poliarchia contemporanea si configura come un modello di

democrazia molto diverso dalla stessa liberaldemocrazia:

tale diversità è data dal ruolo dei gruppi sociali, la cui presenza,

per molti versi sostitutiva dell’individuo isolato, modifica in maniera rilevante

la dinamica dei processi decisionali.

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<democrazia come metodo> per prendere decisioni collettive

Può dirsi democratico quel gruppo in cui valgono almeno queste due regole per prendere decisioni collettive: 1) tutti partecipano alla decisione direttamente o indirettamente; 2) la decisione viene presa dopo una libera discussione a maggioranza.

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La democrazia politica non si è estesa alla sfera

sociale ed alle sue forme di potere ascendente

(dalla scuola alla fabbrica: padre/figlio, medico/malato, imprenditore/dipendente,

insegnante/studente, ufficiale/soldato) e non si è

trasformata in quella democrazia sociale

che della democrazia è l’ideale limite.

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All'interno della fabbrica, non esiste

democrazia: le decisioni sono prese da una parte sola,

dall'altra parte c'è la possibilità di un certo controllo delle decisioni, ma le decisioni non vengono prese da tutte le parti che sono in gioco

in quel centro di potere.

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In una società multiculturale (e per la natura egoistica ed

individualistica e per la diversità psicologica, fisica, economica e

sociale che caratterizzano gli uomini)

come si può stabilire quale sia il bene comune? e soprattutto, chi può

stabilirlo?

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Qual è l’interesse generale?

accettando che vi siano principi e valori comuni a tutti

è possibile stabilire convenzioni conformi agli interessi di tutti

secondo una morale che non neghi il diritto alla libertà

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Chi deve stabilire le leggi che regolino l’interesse generale?

affinché il popolo venga rappresentato integralmente,

dalla persona più umile a quella più aristocratica, è necessario che anche la rappresentanza sia formata dalle persone più umili fino a quelle più aristocratiche

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la difficile distinzione tra rappresentanza politica e rappresentanza degli interessi ha condotto alle attuali degenerazioni del “mercato” politico favorendo il rapporto clientelare e sostituendo il voto di scambio al voto di opinione

la democrazia, invece, dovrebbe fondarsi esclusivamente su voto di opinione

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Non esiste il consenso sia nelle democrazie, sia nelle dittature?

la differenza sta nella cultura(il sapere favorisce quella libertà di pensiero

che permette di mantenere la democrazia tale, senza che essa possa degenerare

in una qualche forma di tirannide)

e anche nei mass media (il quarto potere rende possibile

all’elettore una “scelta informata”)

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La manipolazione dello spazio pubblico è sempre stato, ed è ancora oggi, un pericolo. Per questo l'accesso all'istruzione è un problema decisivo: ogni uomo e ogni donna deve avere l'opportunità di sviluppare i propri talenti, interessi e desideri, nelle scuole e nelle università.

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l'istruzione è un diritto civile

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la democrazia è la forma politica che meglio armonizza le esigenze dell’individuo

con quelle della società

il sistema democratico non ammette alcun privilegio prevede il controllo e la correzione

delle decisioni prese

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la democrazia non coincide con il principio di maggioranza

la democrazia

si fonda anche sul rispetto delle minoranze e del “diverso”

il principio di maggioranza costituisce solo una tecnica

del suo funzionamento

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mutevoli “maggioranze” di opinione non

possono stare alla base del

sistema sociale dei valori il principio di maggioranza

> presuppone il consenso di tutti

> non può impedire la manifestazione del dissenso da parte delle minoranze,

pena l’uscita dalla democrazia

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il problema del rapporto

tra maggioranze e minoranze non è iscritto solo entro un quadro politico

riguarda tutti gli apparati della produzione e dei servizi, molte delle

istituzioni, dalle scuole alle caserme, ecc.

si può parlare di democrazia, > sia che si tratti di

decidere in un condominio > sia che si tratti di decidere

una legge dello Stato

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il pluralismo è un carattere costitutivo della democrazia

la democrazia viene meno quando qualcuno

usa il potere politico per imporre, ad es., un certo credo filosofico,

religioso ecc.

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il rapporto tra maggioranze e minoranze

si deve configurare sulla base del riconoscimento che:

> coesistono diverse “verità”

> gli individui hanno una propria identità anche in quanto appartengono a una comunità, da cui assorbono cultura e valori

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il problema della democrazia non è tanto quello di rappresentare

nel modo migliore la maggioranza, quanto quello di

tener conto delle minoranze, con tutto un sistema di garanzie che evitino

una “dittatura della maggioranza”

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“Che cos’è la democrazia?”

> libertà, ma anche uguaglianza

> prerogativa riservata a chi è cittadino, eppure estensibile

a chiunque

> sovranità indiscutibile, ma anche diritto alla

contestazione

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“Che cos’è la democrazia?” Tratto irriducibile della democrazia è

la mancanza di un'identità prestabilita cui riferirsi con sicurezza.

Alla democrazia sono connaturati imprescindibilmente il tempo, la storia, il continuo aggiornamento.

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B I B L I O G R A F I A

• N. Bobbio Il futuro della democrazia Einaudi, 1984• N. Bobbio, C. Offe, S. Lombardini

Democrazia, maggioranza e minoranze Il Mulino, 1981• L. Canfora La democrazia. Storia di un’ideologia Laterza, 2004• R. A. Dahl La democrazia e i suoi critici Editori Riuniti, 1989• J. Dewey Liberalismo e azione sociale La Nuova Italia, 1946• J. Derrida Stati canaglia Cortina, 2003• I. Kant Per la pace perpetua Editori Riuniti, 1985• H. Kelsen I fondamenti della democrazia Il Mulino, 1966• J. Rawls Teoria della giustizia Feltrinelli, 1993• G. Sartori Democrazia e definizioni Il Mulino, 1957• A. Sen La democrazia degli altri Mondadori, 2004• D. Zolo <La spirale del silenzio> MicroMega, 1-1990

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Liceo scientifico statale “Leonardo da Vinci” - Reggio CalabriaProgetto “IL FORUM DELLA FILOSOFIA” a. s. 2005/2006

Gruppo di lavoro:

Eleonora Geria - 4^ L Lucia Lamanna - 5^ M, Patrizia Malaspina - 5^ I

Stefania Silvani - 5^ P Emanuela Zucchi - 4^ G

Docenti tutors: prof.ssa G. Bresolin, prof. P. Spinella

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