Libro Primo Stati Di Coscienza Modificati
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Libro 1 A4 Stati mod Riv 240903.docSTATI DI COSCIENZA MODIFICATI
VERONA ESTATE 2000
SCUOLA DI RICERCA E FORMAZIONE
FONDATO DA G. GUANTIERI
ASSOCIAZIONE ADERENTE ALLA SOCIETA’ INTERNAZIONALE DI IPNOSI E ALLA SOCIETA’ EUROPEA DI IPNOSI IN PSICOTERAPIA E MEDICINA PSICOSOMATICA
STATI DI COSCIENZA MODIFICATI
VERONA - ESTATE 2000
Copyright 2000 Angelico Brugnoli , Via 24 Maggio 20, 37126 – Verona
(Stampato in proprio, ad uso privato)
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L’idea di questo volumetto si è concretizzata, “strada facendo”, in vari momenti del mio lungo percorso nel “processo di individuazione”,ideato da C. G. Jung. Si è realizzata dapprima con l’accordo per un paio di contributi inediti, ma soprattutto innovativi, per “Acta Hypnologica”, dopo aver discusso con il Direttore della Rivista, l’amico Carlo Piazza. Poi, progressivamente, un vulcano di idee che sono maturate in continuazione, lungo il corso dei giorni e dei mesi, mano a mano che mi dedicavo agli argomenti che da qualche anno tenevo gelosamente in serbo “per tempi migliori”. Ora qualcosa di nuovo si è avviato, da qualche tempo, anche presso il nostro Istituto, nell’ambito delle nuove ricerche eriksoniane e posteriksoniane. Un grazie di cuore a Carlo, per avermi spronato a dare qualcosa di mio, e un grazie anche alla mia valida Musa ispiratrice, per il conforto e l’incoraggiamento donatomi in queste giornate così ricche di“stati di coscienza modificati”. Con il loro aiuto è stata molto più facile, sentita e vissuta “in modo più interiorizzato” la realizzazione del presente contributo alle nuove tendenze in campo ipnologico che si vanno proponendo da qualche tempo in ambito mondiale. Mi auguro che esso possa risultare utile e servire di sprone per i lettori, soprattutto per un valido e continuo “cammino dentro il profondo”, alla ricerca di un sempre più intenso e proficuo “incontro con l’anima individuale e cosmica”.
Angelico Brugnoli, Medico in Verona, Socio Fondatore dell’Istituto.
In Verona, nell’estate 2000
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INDICE
PRESENTAZIONE INTRODUZIONE: STATI DI COSCIENZA MODIFICATI STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E TIPI DI INTELLIGENZA. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E RETI DI MEMORIA. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E EMISFERO DESTRO. AUTOIPNOSI, STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E SIMILSOGNI. AUTOIPNOSI E “SINDROME DEL BURN-OUT PROFESSIONALE”. IPNOSI, IPNOTIZZABILITÀ, METEOROPATIE E DISTURBI SOMATOFORMI. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA AUTOIPNOSI E STATI MISTICI. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E CONVINZIONI RELIGIOSE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E BACCO. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E ATTIVAZIONE DI FACOLTÀ ARTISTICHE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E INNOVAZIONI TECNOLOGICHE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E PERCEZIONE EXTRASENSORIALE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E L’ORACOLO CINESE: “I CHING” STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E STATI DI COMA FINALE. STATI DI COSCIENZA MNODIFICATI: ARTEFATTO DELLA MENTE O REALTA’ VISSUTA?
BIBLIOGRAFIA SPECIALISTICA PER OGNI SINGOLO CAPITOLO.
APPENDICE 1 “CERVELLO E COSCIENZA” DI BARRY L. BEYERSTEIN APPENDICE 2 AMPIA BIBLIOGRAFIA SUGLI STATI DI COSCIENZA DISCRETI, DIVERSI, ALTERATI, MODIFICATI, ECC., OTTENIBILI CON LE PIÙ SVARIATE FORME DI INDIRIZZI FILOSOFICI, RELIGIOSI, PSICOLOGICI E PSICOTERAPEUTICI.
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PRESENTAZIONE Quando il Centro Studi di Ipnosi Clinica “H. Bernheim” venne
fondato ufficialmente nel 1968, erano già diversi anni che alcuni medici discutevano e sperimentavano l’ipnosi, preparando le basi affinché l’Istituto H.Bernheim venisse alla luce.
Conoscendo la storia del Bernheim solo attraverso le sue pubblicazioni o le numerosissime relazioni congressuali, difficilmente si poteva pensare che più di trentacinque anni dopo si sarebbe scritto un testo, tra i diversi pubblicati dall’Istituto, ad opera proprio di un suo socio fondatore, che trattasse dell’ipnosi, dei diversi stati modificati di coscienza, e del loro rapporto con altre condizioni del vivere umano in maniera così organica. Senza rifuggire di descrivere, confrontare e criticare. Esprimendo autonomamente il proprio punto di vista, autorevole e mai arrogante.
Leggendo in anteprima il testo di Angelico Brugnoli, ho avuto la sensazione e poi la certezza che “trattare di ipnosi” non possa appartenere solo al “curare con l’ipnosi”, ma che i temi del libro, inevitabilmente legati alla coscienza, alla mente, prima ancora che al cervello, ci accompagnino nella nostra storia di uomini da sempre.
In particolare si possono sottolineare i capitoli sulle “Analogie e differenze tra autoipnosi e stati mistici”, e “Stati di coscienza modificati e Bacco”. Così ugualmente interessanti e stimolanti le parti dedicate all’ipnosi in relazioni a meteoropatie e disturbi somatoformi e “Stati modificati di coscienza ed innovazioni tecnologiche”.
Gualtiero Guantieri, qualche anno fa scriveva che: “la realtà italiana (rispetto all’ipnosi) rispecchiava in maniera accentuata la scarsa conoscenza delle modalità con cui potevano essere affrontati aspetti relazionali, la cui complessità e delicatezza veniva amplificata nella situazione particolare dell’ipnosi, imponendo specifiche modalità operative di rapporto. La situazione italiana si caratterizzava inoltre per la rigidità culturale della maggior parte degli ambienti accademici e per la conseguente chiusura nei confronti di apporti innovativi e potenzialmente destabilizzanti per il sapere istituzionale. Aspetti di una cultura tradizionale e popolare offrivano poi ampi spazi alla confusione fra ipnosi e magia, con le angosce e i pregiudizi che ne derivavano.”
In queste poche righe, chi da tempo legge e si occupa di ipnosi, troverà i due elementi principali e condizionanti che hanno contraddistinto l’evoluzione e la diffusione dell’ipnosi nel nostro paese.
In questo libro l’autore, che si presenta come medico in Verona, segna una svolta importante nel panorama bibliografico nazionale, ed un affrancarsi gentile da entrambi gli elementi su esposti. Non ci si pone più solo nel tentativo di ricevere accrediti dalle istituzioni pubbliche, anche perché in parte se ne sono avuti e se ne hanno ancora oggi; non ci si irrigidisce più nel trattare dell’ipnosi solo secondo una prospettiva materialistica, razionalista e conseguentemente limitata.
Come se svincolarla da tutti quelli elementi più sfumati della coscienza potesse garantirle una presenza più pulita, credibile ed efficace. L’ipnosi e la sua relazione con gli stati mentali e con le diverse esperienze che ci coinvolgono non poteva fermarsi solo ad un indirizzo metodologico ed interpretativo.
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Lo sperimentare dell’autore, il collegare per similitudini o per differenze, il guardare alle cose della coscienza che si esprimono nella cultura popolare, nella religione, nel mistero, ma anche nella tecnologia e nella meteorologia, rendono verame nte originale e stimolante la lettura.
Chi non conosce l’autore, chi non avrà l’opportunità di partecipare a qualche suo seminario o lezione, o per meglio dire, conversazioni guidate da svegli, troverà qui un contributo ampio; la bibliografia è per esempio particolarmente curata ed esauriente. Uno spazio dove farsi domande, dove poter prendere quel tanto che serve per proseguire un altro po’ nella sua ricerca.
Del libro e dei suoi meriti si è detto. Vorrei poter accennare qualcosa sull’uomo, su questa figura che va
sicuramente oltre lo straordinario sapere e l’accumulo di conoscenze di cui dispone.
La sua esperienza di vita e l’introspezione acuta di cui dispone, unite a generosità e umiltà lo rendono certamente particolare. Persona preziosa per l’Istituto H. Bernheim e per me personalmente.
Qualcuno ha detto che ogni uomo dovrebbe poter guardare al mondo con gli occhi di un bambino ma non come un bambino. Angelico Brugnoli, riesce a guardare alle cose del mondo con gli occhi di un bambino, ancora oggi che bambino non lo è più, o forse si… .
Michele Modenese Presidente dell’Istituto Italiano di Ipnosi Clinica e Psicoterapia H.
Bernheim. Scuola di Ricerca e Formazione. Fondato da Gualtiero Guantieri.
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INTRODUZIONE
STATI DI COSCIENZA MODIFICATI “Felix qui potuit rerum causas cognoscere”. Virgilio. Georgiche. “Quello che hai provato, ricordalo e fallo tuo. Se lo dimentichi, si disperde nel vento e torna al cielo”. Canto navajo “Chi conosce gli altri è saggio; chi conosce se stesso è illuminato”.
Lao-Tsu. La regola celeste.
“Scava dentro di te. E’ lì la fonte del bene, ed esso può sempre continuare a zampillare, se tu scavi sempre. Marc’Aurelio. Ricordi.
“L’ingenuo crede ogni cosa, il prudente controlla i propri passi”.
Bibbia. Proverbi. XIV°. Prima di iniziare questo breve e necessariamente incompleto lavoro
monografico sugli stati di coscienza modificati, un sincero quanto improbabile tentativo di fare il punto su di essi.
Questo per il fatto che diventa d’obbligo creare una base di partenza, almeno per usare una semantica intelligibile per tutti.
In questo modo diventa più facile dare suggerimenti sui vari stati, in modo da saperli usare, nel modo migliore possibile, a scopo di studio, sperimentale e terapeutico.
Vediamo come primo punto di definire la coscienza, sia sotto l’aspetto
filosofico che psicologico, anche se i confini tra le due correnti non sono certo molto ben definiti.
Secondo la ben nota dicotomia tra mente e corpo, introdotta da René Descartes, la coscienza è la “consapevolezza soggettiva di sé e dei contenuti mentali soggettivi”, di cui nessuno può mai dubitare.
Siamo al famoso: “Cogito, ergo sum”. Ma dal secolo XVII° molte cose sono cambiate con l’avvento prima di
Locke, Leibniz e Kant; più avanti di Herbart, con le idee consce ed inconsce; di Fechner, con “la coscienza si può misurare”; di Freud, “l’inconscio esiste come il conscio”; di Watson e la nascita del comportamentismo.
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Dal punto di vista filosofico la coscienza è innanzitutto la “consapevolezza di esistere come soggetto ma anche come oggetto per gli altri”.
È anche, in senso etico, “la capacità, forse intrinseca, di distinguere il bene dal male”.
In questo caso la chiameremo “coscienza morale”. Dal punto di vista psicologico le definizioni sono più o meno tante quanti
sono gli autori che si sono dedicati alla sua analisi, interpretazione e studio. Non è qui il luogo di analizzare le varie scuole o le continue
definizioni che ancora mantengono discussioni e polemiche tra le correnti psicologiche e psicoterapeutiche.
Ci basta in questo contesto affermare che per noi, sempre dal punto di vista psicologico e psicoterapeutico, la coscienza è pur sempre la “consapevolezza di esistere come soggetti ed oggetti”, ma con in più il fatto che se ne possono constatare vari livelli, fino ai più bassi o più profondi (abbassamento qualitativo e quantitativo) oppure ai più alti o più elevati (innalzamento).
Per quanto riguarda la coscienza, riportiamo il pensiero di Frankl, l’ultimo dei grandi psicanalisti viennesi, che la analizza, durante il corso della sua vita, in vari modi:
”La capacità intuitiva di scoprire il significato unico e singolare nascosto in ogni situazione”.
“E' "istinto etico", intuizione, e quindi irrazionale, alogica, pre-logica, "anticipazione spirituale" suscettibile di una razionalizzazione secondaria.
E’ fondata nell’inconscio. E’ l'Io spirituale che si immerge nell'inconscio. Manifesta non tanto un "essere" di una situazione e di una persona, quanto
un "poter-essere" e un "dover-essere" non ancora realizzato ma che “attende di esserlo”.
Si potrebbe forse tentare di fare il paragone in qualche modo con l’innamoramento e l’amore, che nascono spontaneamente, quasi senza volerlo e quindi senza una spiegazione di tipo razionale.
Anche l'amore del resto, per quanto ne sappiamo, è scorgere intuitivamente il poter-essere dell'altro.
“La coscienza armonizza la "legge morale eterna" con concreti momenti singolari, in grado di avvicinare il soggetto all’Assoluto.
Con la persona singola e individuale. si dirige verso una situazione unica e specifica, prendendo in considerazione il concreto particolare e ne costituisce il carattere di esigenza insito in ogni situazione.
Diventa pertanto autrice dei "diecimila comandamenti" tante sono le persone e situazioni, arrivando al punto che: "il senso muta non solo di giorno in giorno e di ora in ora, ma cambia anche da uomo a uomo. Il significato è riferito non solo ad situationem ma anche ad personam".
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In ultima analisi la coscienza diventa la voce della trascendenza e si comprende solo se si intuisce come "proveniente dall’esterno dell'uomo".
Con questi presupposti è senza dubbio qualcosa di più e di diverso del mio io, essendo portatrice di un'istanza sovrumana, segnale tipico della nostra derivazione da Dio, oppure da un’Entità assoluta.
Non può quindi essere solo un prodotto dell'impulsività o dell'Io. Ci pone davanti ad una "responsabilità" e a un "dinanzi-a-che-cosa"
sono responsabile e quindi non può essere in nessun modo riducibile solamente all'Io e al Super Io.
In altre parole possiamo constatare, specie con lo studio degli stati di coscienza modificati, che si può passare da stati di consapevolezza liminale e subliminale a stati di consapevolezza molto elevata, cioè superiore, anche nello stesso soggetto, a patto di un graduale e costante allenamento, condotto soprattutto con grande energia, costanza, impegno e perseveranza.
Gli stati di coscienza che intendo trattare sono dunque caratterizzati
sempre da un certo grado di consapevolezza, di presenza di sé, anche se talvolta molto diversi dallo stato di “coscienza normale”, cioè da quello di veglia vigile.
In questo “stato di veglia normale” la consapevolezza, secondo le nostre abitudini e il nostro “normale” modo di vivere al di fuori del sonno, si presenta completa ed estremamente attuale in tutte le sue espressioni, come l’attenzione, la concentrazione, la volontà e la memoria sia a breve che a lungo termine.
Ma sappiamo bene che esistono molti altri stati di coscienza legati alla veglia rilassata, alle diverse modalità di rilassamento, specie muscolare, agli stati ipnopompici ed ipnagogici, all’ipnosi, all’autoipnosi, a convinzioni o motivazioni religiose come stati meditativi, contemplativi e mistici, alle sostanze psicoattive, alla patologia cerebrale ed anche a volte a forti motivazioni, di natura la più varia, accompagnate da emozioni anche violente, da grande entusiasmo ed euforia, da una “rinnovata voglia di vivere e cambiare” ecc.
Il nostro excursus attraverso gli stati coscienza modificati rientra dunque in un lavoro piuttosto difficile, indaginoso, ricco di ostacoli di tutti i tipi, spesso di natura perfino semantica.
Per certi stati infatti non esiste ancora un chiaro linguaggio esplicativo, in modo da poter definire, con più precisione, diversi vissuti che si presentano come sensazioni interne a vari livelli, esperienze tra le più ampie, immagini vivide in realtà virtuale, archetipi autoreplicantisi, simboli anche difficili da interpretare, metafore sempre nuove, allegorie le più vaste, emozioni di varia natura, nascita di nuove realtà, ecc.
Cercherò pertanto, nei limiti del linguaggio a disposizione, di dare qualche definizione, più o meno corretta, più o meno esplicativa, più o meno attuale, degli stati di coscienza modificati che intendo trattare in questa breve e lacunosa monografia.
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a) Veglia rilassata.
Questo stato particolare di rilassamento psicofisico è la tappa obbligata per raggiungere qualsiasi altro tipo di stato di coscienza modificato.
Si può anzi aggiungere che in determinati casi anche la veglia rilassata comporta già qualche momento nel quale, pur essendoci ancora una consapevolezza quasi piena, i sensi cominciano a modificarsi, per divenire più sensibili, più fini, più attenti, più concentrati sia sugli stimoli esterni, ma più ancora sugli stimoli interni, anche di tipo liminale o subliminale.
Tutti quelle stimolazioni di tipo diverso che provengono dal mondo interiore, in modo particolare dal profondo della propria coscienza, da quel labirinto che sottende angoli ancora nascosti della personalità, momenti intensamente vissuti in cui l’“anima” tenta già di esprimersi con il suo linguaggio ricco di metafore, allegorie e similsogni.
b) Vari tipi di rilassamento. “Pratica individuale o collettiva, che ha come finalità di cercare di
allontanare lo stress o almeno di diminuirlo, mediante un costante e diuturno allenamento”.
Si rivela molto utile nei disturbi somatoformi, nella sindrome da “burn- out professionale” e in tutti quei momenti in cui diventa necessario raggiungere uno stato di riposo, di distensione, di calma, di tranquillità fisica e, se possibile, anche psichica.
È chiaro che non tutti i tipi di rilassamento comportano necessariamente stati di coscienza modificati.
Molti di essi sono comunque la strada migliore e più facile per ottenerli in un secondo tempo.
I tipi di rilassamento che riteniamo i migliori per avanzare lungo la strada degli stati di coscienza modificati sono ad ogni modo il training autogeno di Schultz, la réve eveillé dirigé di Desoille, l’imagerie mentale di Fretigny-Virel e i tre tipi di rilassamento dinamico di Caycedo.
A questo punto un breve ricordo dei vari tipi di rilassamento più usati al
giorno d’oggi. Jacobson: rilassamento muscolare e somatico con indicazione specifica
dei vari punti di appoggio. Schultz: esercizi inferiori e superiori del training autogeno. Geissmann: training autogeno analitico. Ajuriaguerra: rilassamento tonico, usato specie nei bambini. Sapir: rilassamento a induzioni variabili, in sedute diverse e a volte
anche con modalità diverse. Desoille: sogno guidato in condizioni di veglia rilassata (réve eveillé
dirigé). Fretigny– Virel: rilassamento in stato di immaginazione mentale
(imagerie mentale). Kretschmer: metodo detto del doppio-binario.
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Aiginger: training analitico di tipo compensato. Jarreau e Klotz, Stokvis, Alexander, Rolfing, Mezieres: Vari tipi di
rilassamento basato sul controllo del tono muscolare in stato di veglia, con esercizi diversi, a seconda del momento e degli autori.
Caycedo: metodo cosiddetto sofrologico con rilassamento fisico e mentale seguito da un controllo dinamico di tre tipi :
Rd1 rilassamento dinamico concentrativo. Rd2 rilassamento dinamico contemplativo. Rd3 rilassamento dinamico meditativo. Parietti–Zenoni: tecnica della distensione immaginativa.
c) Stati ipnopompici ed ipnagogici. “Le immagini eidetiche, vivide e reali, che si formano spontaneamente prima
dell’addormentamento o subito prima del risveglio, quando si è già in stato di relativa consapevolezza, ma gli emisferi stanno entrando o sono ancora immersi in uno stato di parziale inibizione corticale”.
Di norma sono immagini che seguono un loro svolgimento che non presenta nessun legame con gli eventuali pensieri precedenti, ma invece nascono e si sviluppano in modo completamente autonomo.
Quello che di loro colpisce di più è non solamente la loro assoluta indipendenza, ma anche e soprattutto il fatto che non hanno un andamento logico, ma piuttosto sembrano immerse “in un altro mondo” ove lo spazio ed il tempo procedono in modo completamente diverso da quello normale di tutti i giorni.
Sembrerebbero quasi momenti di vita in altre dimensioni, ove la tesi e l’antitesi non confluiscono, come in veglia, in una sintesi logica, ove si raccoglie il frutto delle conoscenze e delle esperienze di ogni giorno, ma invece piuttosto in una successiva nascita di nuovi problemi che aumentano di molto la cosiddetta conoscenza superiore, quella conoscenza cioè che è il frutto non solo di esperienze dello stato di veglia vigile, ma anche di quelle acquisite in altri stati di coscienza.
Le immagini ipnopompiche ed ipnagogiche quindi vanno rivalutate proprio per il loro intimo meccanismo, in grado di avviarci verso “quei molteplici mondi diversi ed affascinanti” che si possono sperimentare in molti stati di coscienza modificati.
d) Ipnosi. 1)”Stato di coscienza modificato, sicuramente al di fuori della realtà di veglia
vigile, inteso da molti autori come stato intermedio, molto probabilmente inserito tra veglia rilassata e sonno”.
Nelle induzioni infatti uso spesso la frase: “Stato particolare, che non è veglia, che non è sonno”.
2)”Stato di coscienza che sottende anche una relazione interpersonale, di solito tra due soggetti, importante sia in fase terapeutica, sia sperimentale, tanto più spontanea, utile, efficace e operativa quanto più esiste sintonia o empatia tra l’operatore ed il cliente”.
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3)”Speciale ma autentico, reale e vissuto stato esperenziale di vari tipi, sovente non logico e a volte perfino alogico, nel quale si intessono, si rivivono o si sperimentano condizioni fisiche e psicologiche non legate al normale stato di veglia. Si attua così un parziale o completo ritorno allo stato arcaico o similarcaico, nel quale possono anche prendere forma momenti particolari ed utili di rivisitazione o rivificazione subconscia od inconscia, come archetipi, miti, rituali, favole, leggende, metafore, allegorie, episodi di “fuga del pensiero” accompagnati da elaborazione di neologismi, visualizzazioni spontanee o guidate, ecc.”.
Lo stato ipnotico potrebbe anche essere classificato, almeno secondo alcuni autori, come lieve, medio e profondo.
Questo non è il luogo adatto per discutere a fondo di questo problema, certamente più teorico che pratico, soprattutto per il fatto che nello stato ipnotico non esiste soluzione di continuità tra i vari passaggi che si ottengono quando l’ipnosi diventa via via sempre più profonda o sempre più intensa.
Questi passaggi poi presentano specifiche differenze individuali, dipendenti sia dall’operatore che dal soggetto, per cui una classificazione in questo senso è puramente descrittiva e non rende edotti della vera realtà oggettiva specifica dello stato ipnotico.
e) Autoipnosi. “Stato di coscienza modificato, ottenuto attraverso un lungo, serio, costante,
impegnativo e motivato allenamento a rivolgere la mente dall’esterno verso l’interno, anche con l’uso di vari metodi di rilassamento, praticando l’introspezione, senza giungere…
VERONA ESTATE 2000
SCUOLA DI RICERCA E FORMAZIONE
FONDATO DA G. GUANTIERI
ASSOCIAZIONE ADERENTE ALLA SOCIETA’ INTERNAZIONALE DI IPNOSI E ALLA SOCIETA’ EUROPEA DI IPNOSI IN PSICOTERAPIA E MEDICINA PSICOSOMATICA
STATI DI COSCIENZA MODIFICATI
VERONA - ESTATE 2000
Copyright 2000 Angelico Brugnoli , Via 24 Maggio 20, 37126 – Verona
(Stampato in proprio, ad uso privato)
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L’idea di questo volumetto si è concretizzata, “strada facendo”, in vari momenti del mio lungo percorso nel “processo di individuazione”,ideato da C. G. Jung. Si è realizzata dapprima con l’accordo per un paio di contributi inediti, ma soprattutto innovativi, per “Acta Hypnologica”, dopo aver discusso con il Direttore della Rivista, l’amico Carlo Piazza. Poi, progressivamente, un vulcano di idee che sono maturate in continuazione, lungo il corso dei giorni e dei mesi, mano a mano che mi dedicavo agli argomenti che da qualche anno tenevo gelosamente in serbo “per tempi migliori”. Ora qualcosa di nuovo si è avviato, da qualche tempo, anche presso il nostro Istituto, nell’ambito delle nuove ricerche eriksoniane e posteriksoniane. Un grazie di cuore a Carlo, per avermi spronato a dare qualcosa di mio, e un grazie anche alla mia valida Musa ispiratrice, per il conforto e l’incoraggiamento donatomi in queste giornate così ricche di“stati di coscienza modificati”. Con il loro aiuto è stata molto più facile, sentita e vissuta “in modo più interiorizzato” la realizzazione del presente contributo alle nuove tendenze in campo ipnologico che si vanno proponendo da qualche tempo in ambito mondiale. Mi auguro che esso possa risultare utile e servire di sprone per i lettori, soprattutto per un valido e continuo “cammino dentro il profondo”, alla ricerca di un sempre più intenso e proficuo “incontro con l’anima individuale e cosmica”.
Angelico Brugnoli, Medico in Verona, Socio Fondatore dell’Istituto.
In Verona, nell’estate 2000
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INDICE
PRESENTAZIONE INTRODUZIONE: STATI DI COSCIENZA MODIFICATI STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E TIPI DI INTELLIGENZA. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E RETI DI MEMORIA. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E EMISFERO DESTRO. AUTOIPNOSI, STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E SIMILSOGNI. AUTOIPNOSI E “SINDROME DEL BURN-OUT PROFESSIONALE”. IPNOSI, IPNOTIZZABILITÀ, METEOROPATIE E DISTURBI SOMATOFORMI. ANALOGIE E DIFFERENZE TRA AUTOIPNOSI E STATI MISTICI. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E CONVINZIONI RELIGIOSE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E BACCO. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E ATTIVAZIONE DI FACOLTÀ ARTISTICHE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E INNOVAZIONI TECNOLOGICHE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E PERCEZIONE EXTRASENSORIALE. STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E L’ORACOLO CINESE: “I CHING” STATI DI COSCIENZA MODIFICATI E STATI DI COMA FINALE. STATI DI COSCIENZA MNODIFICATI: ARTEFATTO DELLA MENTE O REALTA’ VISSUTA?
BIBLIOGRAFIA SPECIALISTICA PER OGNI SINGOLO CAPITOLO.
APPENDICE 1 “CERVELLO E COSCIENZA” DI BARRY L. BEYERSTEIN APPENDICE 2 AMPIA BIBLIOGRAFIA SUGLI STATI DI COSCIENZA DISCRETI, DIVERSI, ALTERATI, MODIFICATI, ECC., OTTENIBILI CON LE PIÙ SVARIATE FORME DI INDIRIZZI FILOSOFICI, RELIGIOSI, PSICOLOGICI E PSICOTERAPEUTICI.
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PRESENTAZIONE Quando il Centro Studi di Ipnosi Clinica “H. Bernheim” venne
fondato ufficialmente nel 1968, erano già diversi anni che alcuni medici discutevano e sperimentavano l’ipnosi, preparando le basi affinché l’Istituto H.Bernheim venisse alla luce.
Conoscendo la storia del Bernheim solo attraverso le sue pubblicazioni o le numerosissime relazioni congressuali, difficilmente si poteva pensare che più di trentacinque anni dopo si sarebbe scritto un testo, tra i diversi pubblicati dall’Istituto, ad opera proprio di un suo socio fondatore, che trattasse dell’ipnosi, dei diversi stati modificati di coscienza, e del loro rapporto con altre condizioni del vivere umano in maniera così organica. Senza rifuggire di descrivere, confrontare e criticare. Esprimendo autonomamente il proprio punto di vista, autorevole e mai arrogante.
Leggendo in anteprima il testo di Angelico Brugnoli, ho avuto la sensazione e poi la certezza che “trattare di ipnosi” non possa appartenere solo al “curare con l’ipnosi”, ma che i temi del libro, inevitabilmente legati alla coscienza, alla mente, prima ancora che al cervello, ci accompagnino nella nostra storia di uomini da sempre.
In particolare si possono sottolineare i capitoli sulle “Analogie e differenze tra autoipnosi e stati mistici”, e “Stati di coscienza modificati e Bacco”. Così ugualmente interessanti e stimolanti le parti dedicate all’ipnosi in relazioni a meteoropatie e disturbi somatoformi e “Stati modificati di coscienza ed innovazioni tecnologiche”.
Gualtiero Guantieri, qualche anno fa scriveva che: “la realtà italiana (rispetto all’ipnosi) rispecchiava in maniera accentuata la scarsa conoscenza delle modalità con cui potevano essere affrontati aspetti relazionali, la cui complessità e delicatezza veniva amplificata nella situazione particolare dell’ipnosi, imponendo specifiche modalità operative di rapporto. La situazione italiana si caratterizzava inoltre per la rigidità culturale della maggior parte degli ambienti accademici e per la conseguente chiusura nei confronti di apporti innovativi e potenzialmente destabilizzanti per il sapere istituzionale. Aspetti di una cultura tradizionale e popolare offrivano poi ampi spazi alla confusione fra ipnosi e magia, con le angosce e i pregiudizi che ne derivavano.”
In queste poche righe, chi da tempo legge e si occupa di ipnosi, troverà i due elementi principali e condizionanti che hanno contraddistinto l’evoluzione e la diffusione dell’ipnosi nel nostro paese.
In questo libro l’autore, che si presenta come medico in Verona, segna una svolta importante nel panorama bibliografico nazionale, ed un affrancarsi gentile da entrambi gli elementi su esposti. Non ci si pone più solo nel tentativo di ricevere accrediti dalle istituzioni pubbliche, anche perché in parte se ne sono avuti e se ne hanno ancora oggi; non ci si irrigidisce più nel trattare dell’ipnosi solo secondo una prospettiva materialistica, razionalista e conseguentemente limitata.
Come se svincolarla da tutti quelli elementi più sfumati della coscienza potesse garantirle una presenza più pulita, credibile ed efficace. L’ipnosi e la sua relazione con gli stati mentali e con le diverse esperienze che ci coinvolgono non poteva fermarsi solo ad un indirizzo metodologico ed interpretativo.
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Lo sperimentare dell’autore, il collegare per similitudini o per differenze, il guardare alle cose della coscienza che si esprimono nella cultura popolare, nella religione, nel mistero, ma anche nella tecnologia e nella meteorologia, rendono verame nte originale e stimolante la lettura.
Chi non conosce l’autore, chi non avrà l’opportunità di partecipare a qualche suo seminario o lezione, o per meglio dire, conversazioni guidate da svegli, troverà qui un contributo ampio; la bibliografia è per esempio particolarmente curata ed esauriente. Uno spazio dove farsi domande, dove poter prendere quel tanto che serve per proseguire un altro po’ nella sua ricerca.
Del libro e dei suoi meriti si è detto. Vorrei poter accennare qualcosa sull’uomo, su questa figura che va
sicuramente oltre lo straordinario sapere e l’accumulo di conoscenze di cui dispone.
La sua esperienza di vita e l’introspezione acuta di cui dispone, unite a generosità e umiltà lo rendono certamente particolare. Persona preziosa per l’Istituto H. Bernheim e per me personalmente.
Qualcuno ha detto che ogni uomo dovrebbe poter guardare al mondo con gli occhi di un bambino ma non come un bambino. Angelico Brugnoli, riesce a guardare alle cose del mondo con gli occhi di un bambino, ancora oggi che bambino non lo è più, o forse si… .
Michele Modenese Presidente dell’Istituto Italiano di Ipnosi Clinica e Psicoterapia H.
Bernheim. Scuola di Ricerca e Formazione. Fondato da Gualtiero Guantieri.
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INTRODUZIONE
STATI DI COSCIENZA MODIFICATI “Felix qui potuit rerum causas cognoscere”. Virgilio. Georgiche. “Quello che hai provato, ricordalo e fallo tuo. Se lo dimentichi, si disperde nel vento e torna al cielo”. Canto navajo “Chi conosce gli altri è saggio; chi conosce se stesso è illuminato”.
Lao-Tsu. La regola celeste.
“Scava dentro di te. E’ lì la fonte del bene, ed esso può sempre continuare a zampillare, se tu scavi sempre. Marc’Aurelio. Ricordi.
“L’ingenuo crede ogni cosa, il prudente controlla i propri passi”.
Bibbia. Proverbi. XIV°. Prima di iniziare questo breve e necessariamente incompleto lavoro
monografico sugli stati di coscienza modificati, un sincero quanto improbabile tentativo di fare il punto su di essi.
Questo per il fatto che diventa d’obbligo creare una base di partenza, almeno per usare una semantica intelligibile per tutti.
In questo modo diventa più facile dare suggerimenti sui vari stati, in modo da saperli usare, nel modo migliore possibile, a scopo di studio, sperimentale e terapeutico.
Vediamo come primo punto di definire la coscienza, sia sotto l’aspetto
filosofico che psicologico, anche se i confini tra le due correnti non sono certo molto ben definiti.
Secondo la ben nota dicotomia tra mente e corpo, introdotta da René Descartes, la coscienza è la “consapevolezza soggettiva di sé e dei contenuti mentali soggettivi”, di cui nessuno può mai dubitare.
Siamo al famoso: “Cogito, ergo sum”. Ma dal secolo XVII° molte cose sono cambiate con l’avvento prima di
Locke, Leibniz e Kant; più avanti di Herbart, con le idee consce ed inconsce; di Fechner, con “la coscienza si può misurare”; di Freud, “l’inconscio esiste come il conscio”; di Watson e la nascita del comportamentismo.
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Dal punto di vista filosofico la coscienza è innanzitutto la “consapevolezza di esistere come soggetto ma anche come oggetto per gli altri”.
È anche, in senso etico, “la capacità, forse intrinseca, di distinguere il bene dal male”.
In questo caso la chiameremo “coscienza morale”. Dal punto di vista psicologico le definizioni sono più o meno tante quanti
sono gli autori che si sono dedicati alla sua analisi, interpretazione e studio. Non è qui il luogo di analizzare le varie scuole o le continue
definizioni che ancora mantengono discussioni e polemiche tra le correnti psicologiche e psicoterapeutiche.
Ci basta in questo contesto affermare che per noi, sempre dal punto di vista psicologico e psicoterapeutico, la coscienza è pur sempre la “consapevolezza di esistere come soggetti ed oggetti”, ma con in più il fatto che se ne possono constatare vari livelli, fino ai più bassi o più profondi (abbassamento qualitativo e quantitativo) oppure ai più alti o più elevati (innalzamento).
Per quanto riguarda la coscienza, riportiamo il pensiero di Frankl, l’ultimo dei grandi psicanalisti viennesi, che la analizza, durante il corso della sua vita, in vari modi:
”La capacità intuitiva di scoprire il significato unico e singolare nascosto in ogni situazione”.
“E' "istinto etico", intuizione, e quindi irrazionale, alogica, pre-logica, "anticipazione spirituale" suscettibile di una razionalizzazione secondaria.
E’ fondata nell’inconscio. E’ l'Io spirituale che si immerge nell'inconscio. Manifesta non tanto un "essere" di una situazione e di una persona, quanto
un "poter-essere" e un "dover-essere" non ancora realizzato ma che “attende di esserlo”.
Si potrebbe forse tentare di fare il paragone in qualche modo con l’innamoramento e l’amore, che nascono spontaneamente, quasi senza volerlo e quindi senza una spiegazione di tipo razionale.
Anche l'amore del resto, per quanto ne sappiamo, è scorgere intuitivamente il poter-essere dell'altro.
“La coscienza armonizza la "legge morale eterna" con concreti momenti singolari, in grado di avvicinare il soggetto all’Assoluto.
Con la persona singola e individuale. si dirige verso una situazione unica e specifica, prendendo in considerazione il concreto particolare e ne costituisce il carattere di esigenza insito in ogni situazione.
Diventa pertanto autrice dei "diecimila comandamenti" tante sono le persone e situazioni, arrivando al punto che: "il senso muta non solo di giorno in giorno e di ora in ora, ma cambia anche da uomo a uomo. Il significato è riferito non solo ad situationem ma anche ad personam".
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In ultima analisi la coscienza diventa la voce della trascendenza e si comprende solo se si intuisce come "proveniente dall’esterno dell'uomo".
Con questi presupposti è senza dubbio qualcosa di più e di diverso del mio io, essendo portatrice di un'istanza sovrumana, segnale tipico della nostra derivazione da Dio, oppure da un’Entità assoluta.
Non può quindi essere solo un prodotto dell'impulsività o dell'Io. Ci pone davanti ad una "responsabilità" e a un "dinanzi-a-che-cosa"
sono responsabile e quindi non può essere in nessun modo riducibile solamente all'Io e al Super Io.
In altre parole possiamo constatare, specie con lo studio degli stati di coscienza modificati, che si può passare da stati di consapevolezza liminale e subliminale a stati di consapevolezza molto elevata, cioè superiore, anche nello stesso soggetto, a patto di un graduale e costante allenamento, condotto soprattutto con grande energia, costanza, impegno e perseveranza.
Gli stati di coscienza che intendo trattare sono dunque caratterizzati
sempre da un certo grado di consapevolezza, di presenza di sé, anche se talvolta molto diversi dallo stato di “coscienza normale”, cioè da quello di veglia vigile.
In questo “stato di veglia normale” la consapevolezza, secondo le nostre abitudini e il nostro “normale” modo di vivere al di fuori del sonno, si presenta completa ed estremamente attuale in tutte le sue espressioni, come l’attenzione, la concentrazione, la volontà e la memoria sia a breve che a lungo termine.
Ma sappiamo bene che esistono molti altri stati di coscienza legati alla veglia rilassata, alle diverse modalità di rilassamento, specie muscolare, agli stati ipnopompici ed ipnagogici, all’ipnosi, all’autoipnosi, a convinzioni o motivazioni religiose come stati meditativi, contemplativi e mistici, alle sostanze psicoattive, alla patologia cerebrale ed anche a volte a forti motivazioni, di natura la più varia, accompagnate da emozioni anche violente, da grande entusiasmo ed euforia, da una “rinnovata voglia di vivere e cambiare” ecc.
Il nostro excursus attraverso gli stati coscienza modificati rientra dunque in un lavoro piuttosto difficile, indaginoso, ricco di ostacoli di tutti i tipi, spesso di natura perfino semantica.
Per certi stati infatti non esiste ancora un chiaro linguaggio esplicativo, in modo da poter definire, con più precisione, diversi vissuti che si presentano come sensazioni interne a vari livelli, esperienze tra le più ampie, immagini vivide in realtà virtuale, archetipi autoreplicantisi, simboli anche difficili da interpretare, metafore sempre nuove, allegorie le più vaste, emozioni di varia natura, nascita di nuove realtà, ecc.
Cercherò pertanto, nei limiti del linguaggio a disposizione, di dare qualche definizione, più o meno corretta, più o meno esplicativa, più o meno attuale, degli stati di coscienza modificati che intendo trattare in questa breve e lacunosa monografia.
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a) Veglia rilassata.
Questo stato particolare di rilassamento psicofisico è la tappa obbligata per raggiungere qualsiasi altro tipo di stato di coscienza modificato.
Si può anzi aggiungere che in determinati casi anche la veglia rilassata comporta già qualche momento nel quale, pur essendoci ancora una consapevolezza quasi piena, i sensi cominciano a modificarsi, per divenire più sensibili, più fini, più attenti, più concentrati sia sugli stimoli esterni, ma più ancora sugli stimoli interni, anche di tipo liminale o subliminale.
Tutti quelle stimolazioni di tipo diverso che provengono dal mondo interiore, in modo particolare dal profondo della propria coscienza, da quel labirinto che sottende angoli ancora nascosti della personalità, momenti intensamente vissuti in cui l’“anima” tenta già di esprimersi con il suo linguaggio ricco di metafore, allegorie e similsogni.
b) Vari tipi di rilassamento. “Pratica individuale o collettiva, che ha come finalità di cercare di
allontanare lo stress o almeno di diminuirlo, mediante un costante e diuturno allenamento”.
Si rivela molto utile nei disturbi somatoformi, nella sindrome da “burn- out professionale” e in tutti quei momenti in cui diventa necessario raggiungere uno stato di riposo, di distensione, di calma, di tranquillità fisica e, se possibile, anche psichica.
È chiaro che non tutti i tipi di rilassamento comportano necessariamente stati di coscienza modificati.
Molti di essi sono comunque la strada migliore e più facile per ottenerli in un secondo tempo.
I tipi di rilassamento che riteniamo i migliori per avanzare lungo la strada degli stati di coscienza modificati sono ad ogni modo il training autogeno di Schultz, la réve eveillé dirigé di Desoille, l’imagerie mentale di Fretigny-Virel e i tre tipi di rilassamento dinamico di Caycedo.
A questo punto un breve ricordo dei vari tipi di rilassamento più usati al
giorno d’oggi. Jacobson: rilassamento muscolare e somatico con indicazione specifica
dei vari punti di appoggio. Schultz: esercizi inferiori e superiori del training autogeno. Geissmann: training autogeno analitico. Ajuriaguerra: rilassamento tonico, usato specie nei bambini. Sapir: rilassamento a induzioni variabili, in sedute diverse e a volte
anche con modalità diverse. Desoille: sogno guidato in condizioni di veglia rilassata (réve eveillé
dirigé). Fretigny– Virel: rilassamento in stato di immaginazione mentale
(imagerie mentale). Kretschmer: metodo detto del doppio-binario.
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Aiginger: training analitico di tipo compensato. Jarreau e Klotz, Stokvis, Alexander, Rolfing, Mezieres: Vari tipi di
rilassamento basato sul controllo del tono muscolare in stato di veglia, con esercizi diversi, a seconda del momento e degli autori.
Caycedo: metodo cosiddetto sofrologico con rilassamento fisico e mentale seguito da un controllo dinamico di tre tipi :
Rd1 rilassamento dinamico concentrativo. Rd2 rilassamento dinamico contemplativo. Rd3 rilassamento dinamico meditativo. Parietti–Zenoni: tecnica della distensione immaginativa.
c) Stati ipnopompici ed ipnagogici. “Le immagini eidetiche, vivide e reali, che si formano spontaneamente prima
dell’addormentamento o subito prima del risveglio, quando si è già in stato di relativa consapevolezza, ma gli emisferi stanno entrando o sono ancora immersi in uno stato di parziale inibizione corticale”.
Di norma sono immagini che seguono un loro svolgimento che non presenta nessun legame con gli eventuali pensieri precedenti, ma invece nascono e si sviluppano in modo completamente autonomo.
Quello che di loro colpisce di più è non solamente la loro assoluta indipendenza, ma anche e soprattutto il fatto che non hanno un andamento logico, ma piuttosto sembrano immerse “in un altro mondo” ove lo spazio ed il tempo procedono in modo completamente diverso da quello normale di tutti i giorni.
Sembrerebbero quasi momenti di vita in altre dimensioni, ove la tesi e l’antitesi non confluiscono, come in veglia, in una sintesi logica, ove si raccoglie il frutto delle conoscenze e delle esperienze di ogni giorno, ma invece piuttosto in una successiva nascita di nuovi problemi che aumentano di molto la cosiddetta conoscenza superiore, quella conoscenza cioè che è il frutto non solo di esperienze dello stato di veglia vigile, ma anche di quelle acquisite in altri stati di coscienza.
Le immagini ipnopompiche ed ipnagogiche quindi vanno rivalutate proprio per il loro intimo meccanismo, in grado di avviarci verso “quei molteplici mondi diversi ed affascinanti” che si possono sperimentare in molti stati di coscienza modificati.
d) Ipnosi. 1)”Stato di coscienza modificato, sicuramente al di fuori della realtà di veglia
vigile, inteso da molti autori come stato intermedio, molto probabilmente inserito tra veglia rilassata e sonno”.
Nelle induzioni infatti uso spesso la frase: “Stato particolare, che non è veglia, che non è sonno”.
2)”Stato di coscienza che sottende anche una relazione interpersonale, di solito tra due soggetti, importante sia in fase terapeutica, sia sperimentale, tanto più spontanea, utile, efficace e operativa quanto più esiste sintonia o empatia tra l’operatore ed il cliente”.
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3)”Speciale ma autentico, reale e vissuto stato esperenziale di vari tipi, sovente non logico e a volte perfino alogico, nel quale si intessono, si rivivono o si sperimentano condizioni fisiche e psicologiche non legate al normale stato di veglia. Si attua così un parziale o completo ritorno allo stato arcaico o similarcaico, nel quale possono anche prendere forma momenti particolari ed utili di rivisitazione o rivificazione subconscia od inconscia, come archetipi, miti, rituali, favole, leggende, metafore, allegorie, episodi di “fuga del pensiero” accompagnati da elaborazione di neologismi, visualizzazioni spontanee o guidate, ecc.”.
Lo stato ipnotico potrebbe anche essere classificato, almeno secondo alcuni autori, come lieve, medio e profondo.
Questo non è il luogo adatto per discutere a fondo di questo problema, certamente più teorico che pratico, soprattutto per il fatto che nello stato ipnotico non esiste soluzione di continuità tra i vari passaggi che si ottengono quando l’ipnosi diventa via via sempre più profonda o sempre più intensa.
Questi passaggi poi presentano specifiche differenze individuali, dipendenti sia dall’operatore che dal soggetto, per cui una classificazione in questo senso è puramente descrittiva e non rende edotti della vera realtà oggettiva specifica dello stato ipnotico.
e) Autoipnosi. “Stato di coscienza modificato, ottenuto attraverso un lungo, serio, costante,
impegnativo e motivato allenamento a rivolgere la mente dall’esterno verso l’interno, anche con l’uso di vari metodi di rilassamento, praticando l’introspezione, senza giungere…