Libro economia basata sulle risorse

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Copyright ©2009 by The Zeitgeist Movement - Movimento Zeitgeist Italia Alcuni Diritti Riservati Quest’opera è pubblicata sotto una licenza Creati- ve Commons Attribuzione–Non commerciale–Condividi al- lo stesso modo 2.5 Italia La licenza è disponibile all’indi- rizzo: http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.5/it/ Attribuzione–Non commerciale–Condividi allo stesso modo Tu sei libero di: riprodurre, distribuire, comunicare al pub- blico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire e recitare quest’opera. modificare quest’opera i

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Copyright ©2009 by The Zeitgeist Movement- Movimento Zeitgeist Italia

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R I N G R A Z I A M E N T I

Questo documento è stato scritto da Peter Joseph | Roxanne Mea-dows | Jacque Fresco nel Febbraio 2009. La versione originale deldocumento, in inglese “the zeitgeist movement – observations

and responses – Activist Orientation Guide” è scaricabile dalsito del Movimento Zeitgeist internazionale.1

Vorrei ringraziare il team di traduzioni Zeitgeist Italia e tutticoloro che hanno collaborato alla creazione di questo documento:Aduken, Ailm, albertoR, buffer0verflow, darioshanghai, Gonzales, GianMaria, Lunapiena, guaspito, iezzi, lucianomeoni, Mirthis, newfreedom,pomosann, Quantum2, researcherITA, robyr77, rotech, share, steblizz,Uranya.

In particolare, un ringraziamento a coloro che hanno aiutatoalla revisione finale dei capitoli: Alburton Guyot, Daniele, useless ea RIDDICK per l’impaginazione.

Nella creazione di questo documento il software libero ha rico-perto un ruolo fondamentale. Mi sembra doveroso un ringrazia-mento alla comunità del software libero di tutto il mondo, che cida una speranza per il futuro.2

Federico Pistono (4v4l0n42)coordinatore del capitolo italiano

del Movimento Zeitgeistsettembre 2010

1 http://www.thezeitgeistmovement.com2 La versione pdf del documento è stata creata con LATEX, un soft-

ware libero usato per la preparazione di testi basato sul pro-gramma di composizione tipografica TEX. La traduzione è sta-ta effettuata tramite il software collaborativo di traduzioni Pootle.Il sito http://www.zeitgeistitalia.org gira su server Linux inpiattaforma lamp (Linux–Apache–Mysql–php), è basato sul cms

Drupal e utilizza tutti programmi Free Software e Open Source.

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I N D I C E

Ringraziamenti vPrefazione xi

i Economia monetaria 1

1 Meccanismi e conseguenze 3

1.1 Primo meccanismo: il bisogno di un con-sumo ciclico . . . . . . . . . . . . . . . . . 8

1.2 Secondo meccanismo: l’abbondanza discarsità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12

1.3 Terzo meccanismo: la priorità del profitto 13

1.4 Quarto Meccanismo: la distorsione deivalori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

1.5 Quinto meccanismo: la manipolazionefiscale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 29

1.6 Riassunto del Capitolo 1 . . . . . . . . . . 36

2 Il fallimento finale 41

2.1 Oltre l’irresponsabilità . . . . . . . . . . . 41

2.2 L’esternalizzazione definitiva . . . . . . . 52

2.3 Riassunto del Capitolo 2 . . . . . . . . . . 57

ii Cos’è rilevante? 61

3 Legge naturale 63

3.1 Il metodo scientifico . . . . . . . . . . . . 69

3.2 Equilibrio dinamico . . . . . . . . . . . . . 73

3.3 Riassunto del Capitolo 3 . . . . . . . . . . 83

4 Gli strumenti per l’evoluzione sociale 85

4.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86

4.2 Metodo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87

vii

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4.3 Strumenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87

4.4 Processo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89

4.5 Riassunto del Capitolo 4 . . . . . . . . . . 90

iii Un’economia basata sulle risorse 93

5 Cibernazione sociale 95

5.1 Il Venus Project . . . . . . . . . . . . . . . 96

5.2 Industria e lavoro . . . . . . . . . . . . . . 98

5.2.1 Fase 1: Esame delle risorse planetarie 101

5.2.2 Fase 2: Decidere quale produzione ènecessaria . . . . . . . . . . . . . . . 101

5.2.3 Fase 3: Ottimizzazione dei metodidi produzione . . . . . . . . . . . . . 103

5.2.4 Fase 4: Metodi di distribuzione dei beni104

5.2.5 Fase 5: Riciclaggio ottimizzato deiprodotti . . . . . . . . . . . . . . . . 105

5.3 Governo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116

5.4 Riassunto del Capitolo 5 . . . . . . . . . . 126

6 Città che pensano 129

6.1 La città circolare . . . . . . . . . . . . . . . 130

6.2 Trasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 135

6.3 Stile di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . 136

6.4 Riassunto del Capitolo 6 . . . . . . . . . . 140

iv Superare la mitologia 143

7 Natura contro cultura 145

7.1 Comportamento umano . . . . . . . . . . 145

7.2 Il Sistema Legale . . . . . . . . . . . . . . 160

7.3 Riassunto del Capitolo 7 . . . . . . . . . . 162

8 Spiritualità Pratica 165

8.1 Facile parlare . . . . . . . . . . . . . . . . . 168

8.2 Riassunto del Capitolo 8 . . . . . . . . . . 169

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v Darsi da fare 171

9 Il movimento 173

9.1 Colmare le differenze . . . . . . . . . . . . 175

9.2 Team interdisciplinari . . . . . . . . . . . . 179

9.3 Riflessioni finali . . . . . . . . . . . . . . . 180

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P R E FA Z I O N E

Il Movimento Zeitgeist è il braccio attivista del Ve-nus Project (Progetto Venus) che a sua volta è il risul-

tato del lavoro, durato una vita, dell’ingegnere socialee designer industriale Jacque Fresco. Jacque vive a Ve-nus, in Florida, lavorando a stretto contatto con il suosocio, Roxanne Meadows. È bene comprendere cheJacque Fresco sarà il primo a dirvi che le prospettivee gli sviluppi del suo progetto non sono interamenteuna sua idea ma che, al contrario, derivano esclusiva-mente dall’evoluzione della ricerca scientifica che si èsviluppata, senza soluzione di continuità, fin dall’al-ba dell’antichità. In parole povere, quello che il VenusProject rappresenta e quello che il Movimento Zeitgei-st propone, potrebbero essere sintetizzati come segue:l’applicazione del metodo scientifico alle problematichesociali.

Attraverso l’uso solidale di scienza e tecnologia allaprogettazione sociale e al processo decisionale, abbia-mo gli strumenti per trasformare il nostro ambiente,tribale, corrotto e guidato dalla scarsità, in un sistemadecisamente più organizzato, equilibrato, umano, so-stenibile e produttivo. Per fare ciò dobbiamo capire:chi siamo, dove siamo, cosa abbiamo, ciò che voglia-mo, e come pensiamo di raggiungere i nostri obietti-vi. Dato l’attuale stato delle cose, molte delle qualiverranno affrontate nella prima parte di questo libro,il lettore dovrebbe capire che non abbiamo solo il bi-

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sogno di prendere un’altra direzione. . . dobbiamo farlo.L’attuale sistema economico sta andando in pezzi adun ritmo sempre più rapido, con la prospettiva chela disoccupazione mondiale si estenda su una scaladi grandezza senza precedenti. Contemporaneamen-te, stiamo raggiungendo il punto di non ritorno perquanto riguarda la distruzione dell’ambiente.

I nostri attuali metodi di comportamento sociale han-no dimostrato di non avere alcuna possibilità di risol-vere i problemi di distruzione dell’ambiente, dei con-flitti umani, della povertà, della corruzione e di qual-siasi altra questione che riduca la possibilità di appli-care collettivamente il principio di sostenibilità al no-stro pianeta. È tempo per la nostra specie di diven-tare adulta e di valutare quali sono i veri problemie soluzioni, per quanto scomodi, non tradizionali edestranei possano apparire.

Quest’opera presenterà per prima cosa i problemieconomici che stiamo attualmente affrontando, ricono-scendone le cause, le conseguenze e ciò che è realmen-te inevitabile, presentando successivamente soluzioniderivate da una valutazione di ciò che è effettivamenterilevante per la vita e la società. Inoltre, saranno forniteinformazioni su come ognuno di noi può contribuirea questa sfida, presentando i metodi di comunicazio-ne e di attivismo che speriamo possano accelerare ilprocesso di trasformazione.

È molto importante che coloro i quali iniziano que-sto lavoro si fermino per un momento e riflettano sullefinestre prospettiche all’interno delle quali sono statiindottrinati. Considerando l’attuale vastità di valoriumani e ideologie, insieme all’identificazione che cre-sce nel tempo, attraverso il fatto di associarsi a una

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particolare forma di pensiero, tradizione o nozionedella realtà, per una persona può essere difficile e an-che doloroso rivedere o rimuovere le conoscenze cuiè affezionata e che ha considerato vere per molto tem-po. Questa associazione ‘egocentrica’, insieme al per-petuo stato di ‘conoscenza limitata’ che appartiene adognuno di noi, sarà il principale ostacolo che molti af-fronteranno leggendo le informazioni qui presentate.È giunto il momento di ampliare la nostra lealtà e lenostre affiliazioni oltre i ristretti confini del mercato,della tradizione, e della nazione-stato per abbracciarela specie umana nel suo insieme, con l’ambiente pla-netario che sostenta tutti noi. È tempo guardare allaTerra come a un indivisibile insieme organico, un’en-tità vivente composta da innumerevoli forme di vita,riunite in un’unica comunità.

Se la natura ci ha insegnato qualcosa, è che l’unicacostante è il cambiamento. Non esiste nessuna Utopia.Pertanto, per crescere produttivamente come specie,è necessario diventare esperti nel cambiare le nostrementi riguardo a tutto e a qualsiasi cosa. Se sceglidi avvicinarti a questo materiale con un consapevoletentativo di essere di mentalità aperta e obiettivo, sen-tiamo che le idee qui espresse riallineeranno la tua vi-sione del mondo, di te stesso, e del futuro della nostrafamiglia umana in un modo più produttivo, umano edefficace.

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Parte I

E C O N O M I A M O N E TA R I A

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M E C C A N I S M I E C O N S E G U E N Z E

La conseguenza diretta è che

dobbiamo combattere l’uno

contro l’altro per poter

sopravvivere.

Bernard Liertaer

(Fondatore del Sistema Monetario

Europeo)

Definiamo i nostri termini:Il termine Economia è generalmente definito co-

me ‘scienza sociale che studia la produzione, la distri-buzione e il consumo di beni e servizi’1.

All’inizio del 21° secolo, il meccanismo prevalentedi tutte le economie del mondo è una qualche forma diSistema Monetario. Un Sistema Monetario si avvale diuno strumento intermedio di scambio, noto come ‘mo-neta’, strumento creato per facilitare l’assunzione dimano d’opera, la produzione, la distribuzione e il con-sumo di beni e servizi. L’uso di questo mezzo di scam-bio monetario, come base per un sistema economico,potrebbe essere definito come: Economia Monetaria.

1 wordnet.princeton.edu/perl/webwn

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meccanismi e conseguenze

Benché, in pratica, nessuna delle nazioni del pianetautilizzi attualmente altro dalla Teoria Economica Mo-netaria per le proprie operazioni interne, alcune va-rianti sono effettivamente presenti. In generale, questevarianti hanno a che fare con il grado di controllo delsistema da parte di un governo nazionale. La ‘scalamobile’ attuale, passando da una maggiore a una mi-nore regolamentazione, tipicamente parte dal Comu-nismo2 (massimo controllo statale), passa poi dal So-cialismo (parziale controllo statale) e termina nel Ca-pitalismo (poco o nessun controllo dello Stato). Que-ste variazioni nell’applicazione economica potrebberoessere definite come Sistemi sociali.

Il sistema sociale prevalente nel mondo odierno èil Capitalismo. Il Capitalismo, che è spesso posto sot-to l’ombrello di un altro concetto teorico noto come“Libero Mercato”, è definito come: “un sistema econo-mico in cui i mezzi di produzione sono di proprietàdi privati, gestiti a fini di lucro, e dove gli investimen-ti, la distribuzione, il reddito, la produzione e i prez-zi di beni e servizi sono prevalentemente determinatiattraverso il funzionamento di un Libero Mercato”3.

Un “Libero Mercato” è essenzialmente una tenden-za non regolamentata al commercio secondo cui i prez-zi di beni e servizi sono completamente concordati me-diante il reciproco consenso di venditori e acquirenti;di conseguenza, le forze di mercato della domanda edell’offerta determinano i prezzi e allocano le risorse

2 Intendiamo Comunismo nel significato storicamente assegna-togli, non la forma idealizzata che propone l’assenza didenaro.

3 http://en.wikipedia.org/wiki/Capitalism

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meccanismi e conseguenze

disponibili, senza l’intervento del governo4. La nozio-ne di Libero mercato ha molte interpretazioni e scuo-le di pensiero. Ad esempio, una delle ideologie piùestreme, sebbene ancora attiva è la Scuola Austriaca,che ammette la nozione del laissez-faire [lasciate fare,lasciate passare, N.d.T.], il che fondamentalmente si-gnifica non avere nessun intervento statale nelle que-stioni economiche. In questa prospettiva, il welfare egli altri programmi ‘sociali’ promossi dallo stato sonoconsiderati inappropriati5.

Terminologie generali a parte, un attributo veramen-te rilevante dell’economia monetaria è la Teoria del Va-lore. Il livello del valore di un prodotto o di un servizioè derivato essenzialmente da due fattori6:

1. La scarsità (disponibilità) dei materiali utilizzati.

4 http://en.wikipedia.org/wiki/Free_market5 L’evoluzione, l’applicazione e l’interpretazione dell’economia so-

no stati oggetto di dibattito incredibilmente intenso. Non è loscopo di questo manuale presentare un trattato di tutta la teoriaeconomica. Infatti, uno degli scopi di questo manuale è mostrarecome, attraverso l’avvento delle Tecnologia e l’eliminazione del-la Scarsità, il 99% di tutta la teoria economica sia una praticaobsoleta ed inutile.

6 Ci sono altre forme ancora più soggettive di valore, che dipendo-no dalla popolazione, in cui alcuni marchi creano i prezzi (valoreproiettato) non sulla base del lavoro umano concreto o del valo-re materiale, ma della status identity dell’articolo stesso, comepercepita dalla cultura consumistica. Questa è una forma menorilevante del valore economico e sarà discussa più approfondi-tamente più avanti, nella sezione intitolata: La distorsione deivalori. Inoltre, il valore degli strumenti finanziari, come i titolinegoziati sul mercato azionario, sono irrilevanti in sé e per sé,quando si tratta di produzione e distribuzione reali.

5

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meccanismi e conseguenze

2. La quantità di lavoro umano necessario a produr-re un prodotto/servizio.

Ad esempio:Immagina la quantità di tempo e di sforzo richie-

sti per creare una semplice camicia prima dell’avventodell’elettricità e di una tecnologia industriale avanza-ta. Il processo completo potrebbe essere: preparareil terreno — piantare i semi di cotone — curarlo nelperiodo di crescita — raccogliere il cotone — toglie-re i semi — filare il cotone — tesserlo — e, dandoadeguata forma al tessuto, fabbricare la camicia.

Dato lo scenario sopra esposto, semplicemente daun punto di vista del lavoro umano, il valore di ta-le camicia sarebbe relativamente elevato e probabil-mente venduto a un prezzo proporzionale alla grandequantità lavoro impiegata. Il valore dei semi di cotone(componente materiale) sarebbe trascurabile, essendoun sottoprodotto del precedente raccolto, rendendoquindi il valore di scarsità molto basso. Pertanto, ilvalore reale di questa camicia proverrebbe dal lavorocoinvolto.

Ora, parlando per ipotesi, cosa accadrebbe se questoprocesso produttivo richiedesse lavoro umano pari azero, mentre il cotone/acqua/sole/terreno mantenes-sero la loro naturale abbondanza? Che valore avrebbequindi questa camicia? Nessuno, ovviamente.

Oggi, agli inizi del 21° secolo, sono le macchine in-dustriali a ricoprire il ruolo di semina e di raccoltadei prodotti agricoli, fino al punto che un singolo agri-coltore può ora lavorare 1.000 o più acri di terra da so-lo. L’avvento di attrezzature tessili come la sgranatriceper cotone ha drasticamente ridotto lo sforzo umano,

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meccanismi e conseguenze

mentre con il moderno uso del computer in ambito in-dustriale, stiamo assistendo a una costante tendenzaverso la completa automazione delle industrie agrico-la e tessile, tra le molte altre. Il punto è che il ruolo delValore Economico, una nozione economica apparente-mente statica, ora viene superato da questa influenzatecnologica (maggiore facilità di produzione e materia-le in abbondanza), il che potrebbe, in teoria, eliminarecompletamente la nozione di ‘valore’.

Quando il lavoro umano è ridotto o eliminato a cau-sa della tecnologia e dell’automazione, il valore assun-to, che deve equiparare il ‘lavoro’ al ‘prezzo’, dimi-nuisce proporzionalmente. Il ‘valore’ alla produzionesi sposterebbe verso la creazione/manutenzione deimacchinari che ora occupano il ruolo dei lavoratori. Diconseguenza, più le macchine lavoratrici sono efficaci,durevoli e sostenibili, più il ‘valore’ della produzionediminuisce.

Il risultato è che la generalizzata automazione del-le macchine, combinata con le innovazioni che stannotrovando soluzioni per la scarsità di risorse, potrebbeportarci a una situazione in cui nessun bene o serviziorichiederebbe un ‘valore’ o un cartellino del prezzo.Semplicemente non avrebbe più alcun senso teorico.

Per la maggior parte delle persone questa è una co-sa molto difficile da accettare, a causa delle esperienzeche facciamo nella nostra vita quotidiana. Indipenden-temente dal tuo parere, il fatto è che un generalizzatoe costante miglioramento tecnologico, combinato conl’automatizzazione dei macchinari, può teoricamentecreare un contesto economico in cui l’abbondanza dimateriali e di mezzi di produzione è così elevata edefficiente, che nessun uomo avrà la necessità di ‘com-

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meccanismi e conseguenze

prare’ alcunché, né tanto meno di ‘lavorare per vive-re’, come tradizionalmente inteso. Più specificamente,anche se le macchine sostituissero gradatamente an-che solo una grande minoranza di persone, aumentan-do di conseguenza la disoccupazione, le conseguen-ze sarebbero sistemiche e l’intero sistema economicoevolverebbe in modo via via più instabile e ingestibile.questo punto sarà approfondito nei Capitoli 2 e 5.

Mettendo per ora da parte la questione, esaminiamoalcuni meccanismi empirici di cui l’Economia Moneta-ria necessita, specificamente nel contesto del Capitali-smo, al fine di mantenere l’integrità del sistema. Nellerimanenti sezioni di questo Capitolo, discuteremo dei5 più fondamentali attributi necessari al mantenimen-to del sistema, il ragionamento che ci sta dietro, e leloro conseguenze.

1.1 primo meccanismo : il bisogno di un con-sumo ciclico

I ruoli delle persone in un sistema monetario sonosinteticamente suddivisi in tre categorie:

• Il lavoratore dipendente

• Il consumatore

• Il datore di lavoro (o proprietario/produttore)7

7 Esiste anche l’investitore che dà supporto al datore di lavoro/-proprietario/produttore, o investe nel mercato finanziario per unprofitto. Questa figura non è rilevante nel contesto, in quan-to l’esistenza di un investitore non è necessaria per garantirel’operatività del sistema di mercato.

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1.1 primo meccanismo : il bisogno di un consumo ciclico

Il lavoratore dipendente svolge compiti per conto deldatore di lavoro in cambio di uno stipendio, o paga-mento monetario, mentre il datore di lavoro vendeun bene o un servizio al consumatore per un profitto(altra classificazione per pagamento monetario).

In compenso, sia il datore di lavoro che il lavoratoredipendente ricoprono il ruolo di consumatori, utiliz-zando i pagamenti monetari (stipendi e profitti) cheottengono per acquistare beni e servizi importanti perla loro sopravvivenza.

L’atto di acquistare beni e servizi, che è poi il ruolodel consumatore, è ciò che consente al datore di lavorodi fare il suo profitto, permettendo nello stesso tempoil pagamento dello stipendio al lavoratore dipendente.

In altre parole, è la necessità di un perpetuo ‘consu-mo’ che permette al datore di lavoro di continuare afare affari, e al lavoratore dipendente di conservare ilposto.

Ora, è importante capire che questo ciclo pagamento-consumo (o ‘consumo ciclico’) non può fermarsi, altri-menti l’intera struttura economica andrebbe in pezzi,poiché i soldi non arriverebbero al datore di lavoro,che a sua volta non potrebbe pagare il suo lavoratoredipendente, ed entrambi non sarebbero più in gradodi perpetuare il ciclo nel ruolo di consumatore.

Conseguenze:

1. Nulla di fisicamente prodotto può mai avere unaaspettativa di vita (durata operativa) più lungadi quanto il sistema possa sopportare al fine dimantenere un’integrità economica attraverso il‘consumo ciclico’.

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meccanismi e conseguenze

In altre parole, ogni ‘bene’ prodotto deve rompersientro un suo tempo specifico, così da permettere al-la circolazione finanziaria di continuare a sostenere igiocatori (consumatori/datori di lavoro/lavoratori di-pendenti) nel gioco. Questa caratteristica può esseredefinita come: Obsolescenza Pianificata.

L’obsolescenza pianificata può, in linea di massima,generarsi in due modi:

• Intenzionale: deliberata mancanza di efficienzain modo che il prodotto in questione si rompa.

• Consequenziale: scorciatoie prese nella produ-zione in vista di un maggior profitto, di solitosotto forma di materiali economici/bassa qua-lità di progettazione, per risparmiare denaro ecostringere i clienti a un nuovo acquisto. Que-sto si traduce immediatamente in un prodotto diqualità inferiore.

[es. l’uso di materie plastiche per contenere compo-nenti elettroniche è meno costoso per azienda e con-sumatore, ma la durata di questo materiale è moltoinferiore, per fare un esempio, al titanio, che è moltopiù costoso]

2. Devono essere costantemente proposti nuovi pro-dotti e servizi per mettere fuori gioco l’eventualecrescita di efficienza della precedente generazio-ne, indipendentemente dalla sua utilità funzio-nale, generando rifiuti senza soluzione di conti-nuità.

In altre parole, i rifiuti sono un sottoprodotto de-liberatamente generato dall’industria per la necessità

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1.1 primo meccanismo : il bisogno di un consumo ciclico

di mantenere un ‘consumo ciclico’. Ciò significa cheil prodotto sostituito/obsoleto viene espulso, spessonelle discariche, inquinando l’ambiente. La costantediversificazione accelera l’inquinamento.

‘Il bisogno di consumo ciclico’, che potrebbe esse-re considerato il ‘motore’ dell’intero sistema economi-co, è intrinsecamente pericoloso e corrotto, essendoper sua natura incompatibile con la massimizzazionedi pratiche ambientalmente sostenibili. La costante ri-creazione di prodotti di qualità inferiore provoca lospreco delle risorse disponibili e inquina l’ambiente.

Esprimendo lo stesso concetto da un altro puntodi vista, immagina lo sviluppo economico di metodidi produzione che massimizzino strategicamente l’effi-cienza e la sostenibilità di ogni realizzazione, utilizzan-do i migliori materiali conosciuti e le migliori tecnichedisponibili in quel momento. Immagina una macchinacosì ben progettata, che non necessiti di manutenzioneper cento anni. Immagina una casa costruita con ma-teriali ignifughi, dove tutti gli elettrodomestici, gli im-pianti elettrici, idraulici e di altro tipo sono stati creaticon le più impermeabili e resistenti risorse disponibilisulla terra. In un mondo di questo tipo, più sensato,in cui le cose sono state create per durare, minimizzan-do intrinsecamente inquinamento e rifiuti grazie allamancanza di inutile diversificazione e alla massimiz-zazione dell’efficienza, un sistema monetario sarebbeimpossibile, poiché il ‘consumo ciclico’ rallenterebbedrammaticamente, tagliando le gambe alla cosiddettacrescita economica.

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meccanismi e conseguenze

1.2 secondo meccanismo : l’abbondanza di

scarsità

Nell’economia monetaria, la nozione di Domanda e Of-ferta è un concetto ben noto che afferma semplicemen-te: ‘maggiore è la disponibilità di qualcosa, meno que-sta cosa vale rispetto a sé stessa’. Ad esempio, l’acquapotabile è una risorsa storicamente molto abbondan-te, che normalmente non richiede un pagamento peril suo consumo in senso commerciale. Tuttavia, conil crescere dell’inquinamento delle falde acquifere edegli acquedotti cittadini, l’acqua potabile depurata èora venduta commercialmente, spesso a un prezzo piùelevato rispetto al gallone di petrolio (negli Stati Uni-ti - N.d.R.). In altre parole, per le risorse la scarsità èprofittevole. Più un’azienda riesce a convincere l’opi-nione pubblica che il suo prodotto è ‘raro’, più il prez-zo di tale prodotto può lievitare. Questo fornisce unaforte motivazione a mantenerne scarsa la produzione.Su un altro livello, va notato che le banche centrali diquasi tutti i paesi a loro volta creano scarsità nella lorostessa base monetaria al fine di mantenere pressionesul sistema di mercato. Bernard Lietaer, progettistadel sistema monetario della UE fa notare:

Avidità e competizione non sono il risultato del-l’immutabile temperamento umano. . . aviditàe paura della scarsità sono infatti continuamen-te creati e amplificati come diretto risultato deltipo di valuta che stiamo usando. . . Possiamoprodurre cibo più che a sufficienza per sfama-re tutti. . . ma chiaramente non c’è abbastanzadenaro per pagarlo interamente. La scarsità ènelle nostre valute nazionali. Infatti, il compi-

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1.3 terzo meccanismo : la priorità del profitto

to delle banche centrali è di creare e mantenerequesta scarsità di denaro. La diretta conseguen-za è che siamo costretti a combattere gli unicontro gli altri per sopravvivere.8

Le implicazioni di questa abbondanza di scarsità sonoesclusivamente nocive. Se il profitto può essere gene-rato dalla scarsità dovuta all’inquinamento, si crea al-lora un perverso rafforzamento dell’indifferenza versole problematiche ambientali. Se le imprese sanno chepossono guadagnare più denaro mantenendo scarsele proprie risorse o prodotti, come si potrà mai crea-re un mondo di abbondanza? Non si può, perché lagrande impresa sarà motivata nel creare la scarsità, ovenecessario. Per converso, la scarsità creata dalle ban-che centrali nella base monetaria aumenta la nostramotivazione a competere gli uni contro gli altri, ge-nerando un tribalismo privo di etica, in cui ognunobada esclusivamente al proprio interesse, producendostress, conflitti e malattie.

1.3 terzo meccanismo : la priorità del pro-fitto

Il più importante principio motivazionale di un siste-ma monetario è il profitto9, ovvero l’acquisizione di de-naro tramite lo sfruttamento di altri. Tutti i giocatori al

8 Lietaer, Bernard Beyond Greed and Scarcity. Yes Magazine 1997

9 Per semplicità useremo il termine profitto come sinonimo di ‘red-dito’ o ‘salario’. Nonostante la classica classificazione economicasepari queste nozioni, questi termini si riferiscono semplicemen-te all’acquisizione di denaro. Colui che riceve un salario ha un‘profitto’ dal suo lavoro, in quanto è appunto un reddito, moltosemplicemente.

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meccanismi e conseguenze

tavolo, per sopravvivere, devono cercare una strategiaper acquisire un reddito. Un salariato cerca le miglio-ri possibilità di guadagno che può ottenere per i suoiservizi, mentre il datore di lavoro (proprietario/pro-duttore) cerca costantemente di ridurre i costi per mas-simizzare il profitto. Questa è la mentalità dominantein un sistema monetario, e quelli che sono in una con-dizione di grande ricchezza (di “successo” materiale)sono spesso i più spietati. Nonostante molte personeche favoriscono il sistema del profitto, parlino all’in-finito dei loro standard “etici” riguardo al loro mododi operare, la storia ha dimostrato che la priorità delprofitto è a tutti gli effetti una malattia, e che non stasolo avvelenando il nostro benessere personale/socia-le e il nostro tenore di vita, ma anche l’ambiente da cuidipendiamo, virtualmente, per qualunque necessità inquanto specie.

Tuttavia, prima di iniziare con le conseguenze nega-tive derivate da questa mentalità, permetteteci di esa-minare ciò che molti ritengono essere l’aspetto positi-vo della priorità del profitto - l’incentivo.

Seguendo la teoria, la necessità di profitto fornisce auna persona, organizzazione la motivazione per lavo-rare su nuove idee/prodotti che venderanno sul mer-cato. In altre parole, il presupposto è che se le per-sone non fossero motivate dal bisogno di sopravvive-re attraverso il profitto, ci sarebbero progressi socialiinsignificanti.

Prima di tutto, i più importanti contributi per la so-cietà non sono arrivati da società di capitali in cercadi profitto. Nikola Tesla non ha reso accessibile lacorrente elettrica alternata perché voleva fare un po’di quattrini. Louis Pasteur, Charles Darwin, i fratelli

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1.3 terzo meccanismo : la priorità del profitto

Wright, Albert Einstein e Isaac Newton non hannodato il loro enorme contributo alla società per il loropersonale interesse materiale. Nonostante sia vero chedelle invenzioni e delle metodologie utili possano de-rivare dalla motivazione di un guadagno personale, leintenzioni dietro queste creazioni non hanno in generenulla a che vedere con preoccupazioni sociali o uma-ne, essendo le vere motivazioni un distaccato interessepersonale e la sopravvivenza.

L’interesse per il profitto viene quasi sempre primadell’impegno umanitario, e un semplice sguardo alcancro causato dai conservanti negli alimenti, all’obsole-scenza pianificata di quasi tutti i prodotti, e all’indu-stria farmacologica che fa pagare 300 dollari un anti-biotico (in USA - N.d.R.), stanno a indicare che questo‘incentivo basato sul profitto’ è effettivamente perni-cioso, non essendo affatto il proposito di contribuireal miglioramento della società il vero incentivo, ma alcontrario quello di estorcere ricchezza con ogni mez-zo possibile. Il profitto è quindi un falso incentivo. Iproblemi nella nostra società monetaria potranno es-sere risolti soltanto se il profitto potrà scaturire dallarisoluzione di questi problemi.

Conseguenze:Le implicazioni psicologiche e sociologiche risultan-

ti dalla priorità del profitto sono di proporzioni mol-to serie quando si riferiscono al comportamento degliesseri umani. Infatti, un’intera struttura di controlloè stata creata e imposta con l’obiettivo di risolvere iproblemi senza fine legati alla necessità di sopravvive-re attraverso il guadagno/profitto/reddito — l’ordina-mento giuridico. Mentre i crimini non legati al dena-ro, spesso dovuti ad egocentrismo, gelosia, privazio-

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meccanismi e conseguenze

ni emotive o altre cause psicologiche, sono un proble-ma comune, la loro frequenza non è nulla in confron-to ai crimini commessi da coloro che sono motivatidall’acquisizione di denaro e proprietà. Infatti, se de-finiamo crimine come corruzione, e corruzione comeperversione morale; disonestà, allora entra in giocouna prospettiva completamente nuova . Se si osser-va molto attentamente, si vedrà che quasi ogni attostrategicamente indirizzato al guadagno di denaro ècorrotto a partire dalle fondamenta. . . è accettato co-me ‘normale’ solo per condizionamento culturale, efino a qualunque livello sia ritenuto compatibile con ilmantenimento del consenso.

Per esempio quando andate in un negozio e com-prate una scatola di cereali, 9 volte su 10 la quantitàdi cereali occupa soltanto il 60% dello spazio nella sca-tola. Questa ‘strategia pubblicitaria’, come l’aziendaproduttrice la definirebbe, è soltanto una palese e di-spendiosa bugia. Le agenzie pubblicitarie, con tuttele loro tattiche di manipolazione sociale, sono proba-bilmente una delle istituzioni più corrotte del pianeta.Tristemente, siamo stati invece condizionati a chiamar-le ‘promozioni’ o ‘strategie’. Approfondimenti sulladistorsione sociale creata dalla pubblicità nella sezione“La Distorsione dei Valori” di questo Capitolo.

Ora, per mettere lo spettro della corruzione mone-taria in una prospettiva più gestibile, divideremo que-sto comportamento aberrante in 3 categorie: criminigenerici - crimini societari - crimini del governo.

I crimini generici causati dal perseguimento del de-naro variano dai piccoli furti alla vendita illegale, finoalla frode e al furto violento. A questo sottoprodot-to del sistema monetario non è spesso dedicata l’at-

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1.3 terzo meccanismo : la priorità del profitto

tenzione necessaria a comprenderne l’origine, e moltitendono a derubricare questi criminali a una sorta dianomalia sociale, invece di mettere in relazione il lorofondamento con la necessità di sopravvivere. Lo stressconnesso e altri effetti collaterali alla privazione sonoaltrettanto trascurati.

Lo studio “Merva-Fowles”, realizzato presso l’Univer-sità dello Utah negli anni ’90 del secolo scorso, ha ri-conosciuto una forte relazione tra criminalità e disoc-cupazione. La ricerca si svolse su 30 grandi aree me-tropolitane con una popolazione complessiva di oltre80 milioni di persone.

I risultati mostrarono che un aumento dell’1% delladisoccupazione aveva le seguenti conseguenze:

• un incremento degli omicidi del 6.7%

• un incremento dei crimini violenti del 3.4%

• un incremento dei crimini contro la proprietà del2.4%

Durante il periodo dal 1990 al 1992 questo si tradussein:

• 1.459 omicidi in più

• 62.607 crimini violenti in più

• 223.500 crimini contro la proprietà in più10

Se si prendesse una persona corretta, sostenuta daprincipi etici e ‘consapevole’ del proprio ruolo, le si

10 Merva & Fowles, Effects of Diminished Economic Opportunities onSocial Stress, Economic Policy Institute, 1992

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meccanismi e conseguenze

togliessero beni e risorse e la si mettesse in una cittàpovera, senza altro addosso che una camicia, con mol-ta probabilità questa persona comincerebbe a mentire,a barare e a rubare per sopravvivere.

Non è una sorpresa che i quartieri più poveri degliStati Uniti abbiano il più alto tasso di criminalità. Unapersona nata tra le privazioni, con poche risorse, unaeducazione scadente e poche opportunità di lavoro fa-rà ciò che le è necessario per vivere. Il punto è chea creare questo tipo di comportamento aberrante è ladeprivazione economica (scarsità), e non le cosiddettetendenze criminali genetiche.

I crimini societari, che sono quasi sempre correlatial profitto, assumono varie forme: obsolescenza pro-grammata, manipolazione del mercato, esternalizza-zione, fissazione dei prezzi, collusione monopolistica,sfruttamento del lavoro e collusione politica, sono soloalcune di cui prendere nota. Dallo spegnimento deli-berato della centrale elettrica Enron in California perfar alzare il valore delle azioni del settore energia inborsa11, fino alla Bayer che consapevolmente distribuìfarmaci contaminati da HIV12, dovrebbe essere chia-ro alla maggior parte delle persone che i crimini delleimprese sono una costante, e che spesso sono moltopiù insidiosi dei crimini generici, tendendo ad avereripercussioni su grandi gruppi di persone.

Il bisogno del criminale societario di assicurare pro-fitti ai propri affari non è diverso, in linea di princi-pio, dal bisogno del criminale generico di sopravvive-re. Mentre quest’ultimo commette reati per sopravvi-

11 http://www.nytimes.com/2005/02/04/national/04energy.html12 http://www.naturalnews.com/News_000647_Bayer_vaccines_

HIV.html

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1.3 terzo meccanismo : la priorità del profitto

vere, il primo lo fa per garantire ulteriormente la pro-pria posizione di potere, stile di vita e ricchezza. Ilfenomeno è basato sulla paura. La nozione di avidi-tà, che si manifesta nella perenne insicurezza derivatadalla paura di perdere ciò che si possiede, serve comefattore motivazionale per la maggior parte dei criminid’impresa. È come la dipendenza dal gioco d’azzardo.Più vinci, più vuoi vincere. Questa nevrosi è perpe-tuata/rafforzata dalla stratificazione sociale creata dalsistema monetario, essendoci una progressione infini-ta di lussi disponibili con l’aumentare del proprio po-tere d’acquisto (es: ville, yacht, limousine, diamanti,terreni, eccetera.). L’argomento sarà approfondito nelprossimo Capitolo: La distorsione dei valori.

La criminalità governativa è una delle più complessee difficili forme di comportamento da esaminare, es-sendo la percezione che si ha del governo fortementeinfluenzata dai valori prevalenti che la classe dominan-te perpetua nella società, attraverso i mass-media e iltradizionale nazionalismo. In altri termini, se guardia-mo indietro agli orrori di Hitler, molto spesso dimen-tichiamo che la maggior parte del popolo tedesco hasostenuto i valori dell’antisemitismo diffusi dal regi-me attraverso opuscoli e trasmissioni propagandisti-che. Lo stesso si potrebbe dire per l’invasione dell’Iraqda parte degli USA, che fu inizialmente alimentata dalsostegno pubblico, semplicemente a causa dell’odio edella paura dei cosiddetti terroristi islamici, generatidall’attentato dell’11 settembre 2001. Ciò detto, met-tiamo da parte i nostri valori tradizionali di lealtà epatriottismo ed esaminiamo con oggettività cosa ef-fettivamente rappresenta il governo all’interno di unsistema monetario.

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meccanismi e conseguenze

Prima di tutto, ciascun membro del governo deve es-sere pagato e ogni loro progetto deve essere finanziato.Apparentemente il denaro arriva dalle tasse imposteai cittadini o dai prestiti delle banche o di altri gover-ni. Le tasse sono generate dal ‘commercio’, o meglio,dal reddito che il commercio produce, mentre i presti-ti devono essere estinti con denaro proveniente da unulteriore incremento del commercio, da altri prestiti oda altre tasse, almeno in teoria.

Il ruolo centrale di un governo è nella stesura di unaregolamentazione legislativa che consenta di gestire ilfunzionamento della società. Idealmente, la prioritàdel governo dovrebbe essere l’interesse pubblico gene-rale. Sfortunatamente, come la storia ci ha dimostrato,non è questo il caso e raramente lo è stato in passato.Al contrario, il governo che conosciamo è, in effetti,un’impresa ‘azionista’ di tutte le grandi imprese attivenell’economia di un paese. Ciò, ovviamente, è spiega-bile dal fatto che il valore di ogni nazione è determina-to dallo stato della sua economia. Questo significa chei governi hanno un “interesse acquisito” nello statoeconomico della propria nazione, e più precisamenteun interesse nei confronti degli appartenenti alla lorostessa classe sociale - i ricchi.

L’interesse acquisito, ossia una persona o un grup-po che ha qualcosa da guadagnare o da perdere daun decreto del governo, è una strada a doppio sen-so. Un politico può ricevere ‘contributi’ finanziari daun’azienda che lui favorisce con le sue decisioni, men-tre l’azienda si giova delle decisioni prese a suo favo-re. L’attività di lobby e i contributi finanziari alla poli-tica ammontano in America a miliardi di dollari l’an-no, e questo denaro è devoluto pretestuosamente sotto

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1.3 terzo meccanismo : la priorità del profitto

forma di contributi alla ‘realizzazione del programma’dei partiti.

Fatto salvo che gli esempi di collusione del governocon le grandi imprese sono numerosissimi - spaziandodall’approvazione di prodotti farmaceutici non testatida parte della FDA (agenzia governativa statuniten-se che controlla alimenti e medicinali — N.d.R.), alsuccesso delle lobby del petrolio nell’affossare la leg-ge della California, che prevedeva l’azzeramento delleemissioni di gas serra, costringendo alla reclusione leauto elettriche pulite - il più grande crimine di natu-ra finanziaria del governo è l’uso della guerra per ilbeneficio delle sue componenti imprenditoriali/finan-ziarie.

Nelle parole del ‘Due Volte Meritevole della Meda-glia all’Onore del Congresso’, il Generale di DivisioneSmedley D. Butler:

La guerra è un racket. Lo è sempre stata. Èforse il più vecchio, probabilmente il più reddi-tizio, sicuramente il più vizioso. È l’unico conun obiettivo condiviso a livello internazionale.È l’unico in cui gli utili sono calcolati in dollarie le perdite in vite. Il miglior modo di definireun racket credo che sia: qualcosa che non ap-pare per ciò che realmente è alla maggioranzadelle persone. Solo un piccolo gruppo ‘inter-no’ sa di cosa si tratta. È gestito a beneficio dipochissimi, e a spese della grande maggioranza.Fuori dalla guerra poche persone fanno enormifortune. . .

Nella prima guerra mondiale un numero re-lativamente limitato di persone ammassaronogli utili del conflitto. Durante la guerra ap-

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meccanismi e conseguenze

parvero negli Stati Uniti almeno 21.000 nuovimilionari e miliardari. . . Secondo la relazionedel Sessantacinquesimo Congresso che riportai profitti societari e le entrate del governo, e con-siderando gli utili di 122 fornitori di carne, 153

produttori di cotone, 299 produttori di vestiti,49 impianti siderurgici, e 340 produttori di car-bone durante la guerra, gli utili sotto il 25 percento erano delle eccezioni. Ad esempio, le so-cietà di carbone fecero tra il 100% e il 7.856%sui loro capitali azionari durante la guerra. Iconfezionatori di Chicago raddoppiarono o tri-plicarono i loro guadagni.

E non dimentichiamoci dei banchieri che han-no finanziato la Grande Guerra. Se qualcunoha avuto la crema degli utili, questi sono i ban-chieri. Essendo delle compartecipazioni, piut-tosto che società per azioni, non devono rende-re conto agli azionisti. E i loro profitti furonotanto segreti quanto immensi. Come i banchie-ri hanno fatto i loro milioni e miliardi non loso, perché quei piccoli segreti non diventanomai dominio pubblico - nemmeno dinanzi a unorgano di indagine del Senato.13

La seconda guerra mondiale, la guerra in Corea,Vietnam e ora in Iraq e in Afghanistan non sono diffe-renti. Produzione industriale accelerata, contratti mi-litari, contratti per la ricostruzione, acquisizione (fur-to) di energia/risorse, austerità causata dagli alti inte-ressi sui prestiti della Banca Mondiale e delle bancheprivate alle economie post-belliche, e persino il traffi-co di droga della CIA14, sono solo alcuni dei metodi

13 Butler, Smedley D., War is a Racket, Feral House, 1935, Cap. 1

14 Webb, Gary, Dark Alliance , Seven Story Press, 1999

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1.3 terzo meccanismo : la priorità del profitto

maggiormente proficui.Le possibili motivazioni per una guerra sono tre:

1. Profitto industriale, massimizzato per l’élite

2. Acquisizione delle risorse (furto)

3. Allineamento geopolitico al fine di semplificareun ulteriore profitto industriale e il furto di risor-se.

Questa è una delle grandi pestilenze causate dalla ne-cessità di accumulare ricchezze e potere. Il Governo,con il suo team di assassini (che hanno subito il la-vaggio del cervello) a disposizione, è coinvolto nellaforma suprema di autoconservazione, e finché tutte lerisorse del mondo rimangono ‘ammassate’ nelle manidi pochi, questa forma di guerra non avrà mai fine.

Ora, le sopra citate classificazioni di corruzione so-no solo un espediente per sintetizzare. Molte sono lesfumature del comportamento umano presenti nellavita di tutti i giorni, che sono state avvelenate da que-sto meccanismo del profitto; la disonestà, che spaziadall’arte della negoziazione in cui due uomini d’affaricompetono tra loro per il proprio interesse personale,con un intrinseco disinteresse nei confronti dell’altro,fino alla disarmonia costruita nella relazione tra dato-re di lavoro e dipendente, dove uno vuole massimiz-zare il lavoro e ridurre la retribuzione oraria, mentrel’altro cerca di massimizzare il tempo impiegato al finedi guadagnare di più.

Il risultato finale è che la priorità del profitto costrui-sce una mentalità dualistica di noi contro loro, poiché,nell’ambito del sistema monetario, ci devono essere un

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meccanismi e conseguenze

compratore-venditore; un lavoratore–datore di lavoro,un compratore-venditore, un cliente-proprietario, unoche possiede e uno che non possiede nulla. Data que-sta realtà, ogni parte è costretta ad attivare le condi-zioni che le sono più redditizie, con la conseguentericerca di percorsi strategici e, in definitiva, con il co-stante imperversare di una lotta rabbiosa. Siamo co-stantemente in guerra l’uno contro l’altro per vivere.Questa battaglia crea ben poco nella direzione di unprogresso umano sostenibile, e il distorto, inquinato emalato mondo che vedi intorno a te, ne è il risultato.

1.4 quarto meccanismo : la distorsione dei

valori

Le nostre conoscenze e i nostri valori sono determina-ti dalla cultura. Mentre esiste una base genetica peralcuni attributi e comportamenti umani, la nostra co-noscenza e il modo di pensare ed agire in base ad essa,è un fenomeno fondamentalmente legato all’ambiente.

Tenendo presente quanto appena affermato, il siste-ma monetario necessita di una forma di comunicazio-ne per informare il pubblico su un prodotto che un’a-zienda mette in commercio. Questa forma di comuni-cazione è chiamata ‘pubblicità’.

La caratteristica della pubblicità è la ‘promozione’,e la promozione è un metodo di comunicazione che,in genere, crea attrazione nei confronti del prodotto inquestione. In altre parole, il compito della pubblicitàè di attirare. . . o in termini più diretti, manipolare ilconsumatore per fargli acquistare un prodotto. Questamanipolazione prende varie forme, ma una delle più

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1.4 quarto meccanismo : la distorsione dei valori

efficaci è la manipolazione e/o sfruttamento dei va-lori del pubblico - quello che le persone consideranoimportante.

Tuttavia, prima di continuare, bisogna sottolineareche i modelli di consumo di massa che vediamo og-gi negli USA non sono sempre stati tali. L’Americafu fondata originariamente da un tipo di etica lavo-rativa protestante, in cui dominavano parsimonia erisparmio. Tuttavia, agli inizi del ventesimo secolo,uno sforzo comune da parte della comunità del busi-ness, pianificò la distorsione di questi ideali e generòun’armata di consumatori impulsivi e perennementeinsoddisfatti. Le agenzie pubblicitarie cambiarono iloro argomenti da quelli funzionali a quelli calibratiper l’appeal emozionale e lo status. Di conseguenza,quello che un americano medio consuma oggi è duevolte quello che avrebbe consumato dopo la fine dellaSeconda Guerra Mondiale.15

Ora, una delle più potenti forme di ‘manipolazionedei valori’ deriva dal riassociare un’identità personalea un particolare ideale. Patriottismo e religione sonoun classico esempio di come, attraverso un indottrina-mento precoce, una persona è condizionata a sentireun forte legame di appartenenza a un paese o a una re-ligione, spingendo quindi quella persona a sostenerequeste dottrine, incondizionatamente.

Un altro esempio di ciò è il concetto di moda. Lamoda assume varie forme, dagli abiti che le perso-ne indossano fino alle ideologie che esse perpetuano.Per meglio illustrare con quale successo l’industria del

15 Schor, Juliet, The Overworked American, New York Books, 1991, p.208

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meccanismi e conseguenze

commercio abbia manipolato i valori degli esseri uma-ni per il proprio interesse, oggi in giro si vedono moltepersone che indossano determinati articoli commercia-li soltanto per mostrarne il marchio di fabbrica, sen-tendo così di appartenere a un qualche tipo di sta-tus sociale o di espressione stilistica. Le camicie fir-mate Tommy Hilfiger, le borse marchiate Prada e gliappariscenti orologi Rolex sono esempi di prodotti lacui utilità o funzionalità ha completamente perso rile-vanza, e l’importanza ora deriva da ciò che l’oggettorappresenta.

Purtroppo, ciò di cui queste persone non si rendonoconto è che non sono altro che una pubblicità ambu-lante per le rispettive aziende. Chiaro e semplice.

Lo status o espressione esiste veramente all’internodella proiezione di valori a cui quella persona è con-dizionata e, se abbastanza persone vengono manipo-late allo stesso modo, emerge una tendenza in cui sirinforza ulteriormente l’illusione tramite un processocollettivo di identificazione. Queste tendenze posso-no diventare così potenti, che chi non vi aderisce puòessere considerato out e poi isolato.

Ora, ‘vanità’ a parte, dobbiamo anche esaminare ivalori distorti creati in forma di mentalità e visioni delmondo. Questo costante bisogno di interessarsi a sé siestende spesso come un cancro in altre aree psicologi-che, creando e rafforzando delle nevrosi come avidità,gelosia ed ego.

L’Avidità è probabilmente la forza trainante dellaperpetrazione del sistema monetario, al di là della sem-plice sopravvivenza. A causa delle inerenti stratifi-cazioni di beni e servizi (e quindi dei tenori di vita)disponibili per coloro che hanno sempre maggiore po-

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1.4 quarto meccanismo : la distorsione dei valori

tere d’acquisto, l’essere umano viene guidato a volereperennemente più ricchezze dove il “più” sembra pro-tendersi all’infinito. Il risultato è una cultura che nonvuole avere un concetto di equilibrio o un senso diciò che è veramente importante o necessario. La pub-blicità aggrava la situazione tramite la costante rappre-sentazione delle possibilità, spesso facendo dubitare lepersone del proprio valore perché non hanno le cosemigliori della vita, eccetera.

La Gelosia compare molto probabilmente in età pre-coce, forse quando un insegnante scolastico loda unragazzo per i suoi voti alti, e rimprovera lo studenteche ha voti bassi, rendendo questo studente invidiosonei riguardi dell’altro che ha raggiunto un livello alto.Indipendente dalla sua origine, la classica tattica dellapubblicità è sfruttare questa nevrosi utilizzando i me-dia per descrivere una persona che ha qualcosa che tunon hai e facendoti sentire come se avessi bisogno diessere uguale a lui. E’ molto simile all’avidità, con l’ec-cezione che le persone crescono disprezzando gli altriper quello che possiedono, creando tensioni sociali espesso conflitti.

L’Ego è spesso definito come un sentimento di su-periorità nei confronti degli altri. Questa distorsioneprende essenzialmente due forme:

1. Superiorità in generale basata sul patrimonio osulla posizione nella gerarchia sociale

2. Arroganza riguardo al proprio contributo crea-tivo, esigendo prestigio, riconoscenza o altre ri-compense

Quest’ultima per molti sembra quasi naturale, datoche le persone oggi amano prendersi il merito per le

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meccanismi e conseguenze

loro invenzioni o idee. All’interno del sistema mone-tario, ciò viene rinforzato, dato che quando si trattadi ottenere un profitto, si viene letteralmente premia-ti e riconosciuti per la propria personale invenzione oazione. Tutto questo rafforza ulteriormente la tenden-za di una persona ad esigere ogni volta un riconosci-mento per quello che fa, anche se non ha niente a chefare con il denaro.

Bisogna notare inoltre che nessuna persona inven-ta o crea qualcosa di suo. Ogni idea e creazione cheè emersa è stata realizzata grazie ai contributi dei la-vori delle generazioni passate, ai condizionamenti am-bientali e ai suggerimenti. Come disse una volta IsaacNewton: Se ho visto più lontano, è perché stavo sullespalle di giganti16. Ciò che intende dire è che ha co-struito la sua ricerca, quindi le sue scoperte, grazie allavoro svolto da altri grandi scienziati che hanno vis-suto prima di lui. Il merito quindi non è soltanto suo,ma anche di tutto il corpo delle scoperte scientificheche aveva imparato e con le quali aveva lavorato.

Questa forma di Ego non ci sarebbe se la personacomprendesse che tutte le invenzioni e creazioni so-no in realtà sviluppate da un susseguirsi di diversecollaborazioni, in un modo o nell’altro.

Come per la prima distinzione di Ego precedente-mente illustrata (Superiorità generale basata. . . ), que-sta è una tendenza orientata alle classi sociali, che creaun fattore psicologico dove uno trae benessere dall’a-vere di più rispetto ad un altra persona. Una perso-na benestante, camminando per strada, trova moltosemplice allontanare un senzatetto dicendo è solo un

16 Lettera a Robert Hooke, 5 Febbraio 1675

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1.5 quinto meccanismo : la manipolazione fiscale

barbone scansafatiche, piuttosto che riconoscerlo co-me vittima di una cultura. Ad un altro livello, un cie-co elitarismo, in una sorta di “razzismo basato sullaclasse” porta le persone a respingere quelli con minorpotere d’acquisto, considerandoli inferiori o indegni,per lo stato sociale, l’educazione e lo stile di vita chesono molto distanti rispetto chi ha un maggior potere,creando così un’evidente differenza culturale.

Infine, i nostri valori sono basati su ciò che è fun-zionale e ci aiuta ad avere un vita migliore. Se noiviviamo in un sistema che premia la competizione,l’ottuso interesse personale, la corruzione, la vanità el’arroganza, saranno questi poi i valori costantementepresenti nella società. Nonostante molte persone ap-poggino a parole onestà, cura per gli altri e umiltà, èfacile constatare che queste caratteristiche non preval-gano, perché il sistema di sopravvivenza nella societàodierna non le supporta né le incentiva.

1.5 quinto meccanismo : la manipolazione

fiscale

La valuta di oggi è chiamata fiat, il che significa cheil suo valore deriva direttamente da come il governodecreta. In altre parole non c’è niente che appoggi ilvalore della moneta tranne forse il sudore dei lavora-tori che scambiano i loro servizi con la moneta. Moltianni fa, la maggior parte della moneta si basava sullariserva aurea, che ha fornito una base pseudo empi-rica della valuta corrente, ma ciò era ancora comple-tamente arbitrario, perché semplicemente il valore diriferimento della moneta era riferito a questa materia

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meccanismi e conseguenze

prima chiamata oro, che in o di per sé non ha nessunvalore intrinseco. Il valore di ogni materiale è relati-vo alla sua scarsità (offerta) e domanda, e questi attri-buti sono sempre in continuo cambiamento e quindiinstabili.

Questa equazione chiamata domanda ed offerta siapplica anche direttamente al valore monetario. Il valo-re all’interno del sistema fiat deriva da quanto denaroè in circolazione all’interno di un’economia. Propriocome vale per ogni risorsa naturale, più sono i soldiin circolazione, meno ogni unità della valuta fiat havalore. Se c’è meno denaro in circolazione, questo favalutare maggiormente ogni unità di valuta, rispetti-vamente. Questo fenomeno è chiamato comunementeinflazione e deflazione17. Molto semplicemente, se de-naro nuovo viene pompato nell’economia, senza con-siderare la domanda corrente di beni e servizi, allafine i prezzi salgono in quanto il valore della mone-ta diventa proporzionalmente minore. Questo è uneffetto inflazionario. Tuttavia, se nuovo denaro è ra-pidamente impiegato per la creazione di nuovi beni eservizi, mentre c’è una domanda per l’utilizzo di que-sti prodotti, può essere introdotto nell’economia senzaun sostanziale effetto inflazionario. Per esempio, se c’è

17 La definizione classica di inflazione è ‘aumento dei prezzi’ (in-flazione dei prezzi), mentre la deflazione è la caduta dei prezzi.Ad ogni modo la causa primaria di queste ‘inflazione dei prezzi’e deflazione dei prezzi è l’incremento ed il decremento dell’of-ferta di denaro (inflazione monetaria). Detto questo, l’inflazionemonetaria non è la sola causa di queste condizioni. La sovra/sot-toproduzione può influenzarle altrettanto. Ci può essere ancheun periodo di inflazione e deflazione contemporanee, come quan-do accade una crisi sistemica, che contrae l’offerta di denaro piùvelocemente di quanto il denaro può essere creato e immesso.

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1.5 quinto meccanismo : la manipolazione fiscale

una domanda nel mercato di nuove case, ed il governoinietta un miliardo di dollari di nuovo denaro nell’eco-nomia, e tutti questi soldi sono impiegati per la crea-zione di queste nuove case, che sono poi acquistate,l’effetto inflazionario è minimo.

L’incremento dell’offerta di denaro disponibile inun’economia è chiamato Espansione Monetaria, mentreun decremento nell’offerta di denaro è chiamato Con-trazione Monetaria. Quando queste forze sono entram-be in gioco, si tende ad ottenere un andamento cicli-co, chiamato Ciclo di Espansione e Contrazione, cono-sciuto altrimenti come il Ciclo Economico o Ciclo diEspansione e Recessione (ne parleremo approfondita-mente più avanti). Parlando in generale, il periodo diespansione è di solito associato con la cosiddetta Cre-scita Economica, per la messa in circolazione di nuovodenaro e, solitamente, la creazione di nuovi posti dilavoro. Viceversa, il periodo di contrazione è spessochiamato recessione o depressione, a causa del fattoche i soldi sono prosciugati e di conseguenza ce nesono meno da impiegare, così i lavori sono persi e lecompagnie falliscono.

Il concetto di crescita economica è tipicamente de-finito come: l’incremento dell’ammontare dei beni eservizi prodotti da un’economia nel tempo. Il siste-ma di misura del PIL (prodotto interno lordo), chefondamentalmente compara le entrate e le uscite diun’economia in un certo periodo di tempo, è comu-nemente usato per stimare questa cosiddetta crescitaeconomica.

Prima di andare avanti, facciamo notare che l’in-tera idea di crescita economica, come è interpretatatradizionalmente, è un nonsenso nei confronti del vero

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meccanismi e conseguenze

sviluppo umano. Non esiste una vera crescita econo-mica in sé e per sé, per il fatto che il meccanismo sot-tostante è basato quasi interamente sull’ammontare diliquidità (denaro) nel sistema. In altre parole, se iocontraffaccio 100 milioni di dollari e li do a te per ini-ziare un’attività (tu non sai che sono contraffatti) e tucompri e ristrutturi un vecchio immobile, assumi unasquadra di impiegati e inizi a fabbricare un prodottoche la gente compra, questa sarebbe considerata unaespansione dell’economia. Hai investito in immobili -aumentato il tasso di occupazione - e creato un nuovoprodotto che gli altri comprano, quindi stimolando lacircolazione di denaro (il ciclo del consumo).

Ora, che succede se viene scoperto che tutti quei sol-di erano contraffatti, e l’intera operazione viene chiu-sa? Questa sarebbe una ‘contrazione’ dell’economia,perché i soldi così svaniscono; i tuoi impiegati sarebbe-ro licenziati, l’edificio chiuso, e la produzione fermata.

Dopo lo scenario precedente, uno potrebbe chieder-si: cos’è veramente la crescita? Se l’incremento (espan-sione) nell’offerta di denaro può avere come effetto lacreazione di lavori e produzione, mentre la diminuzio-ne (contrazione) porta alla perdita di posti di lavoro eproduzione, qual è esattamente il punto?

Per comprenderlo con più chiarezza, abbiamo biso-gno di osservare come i soldi sono creati e regolatidal governo e/o dalla sua banca centrale. Per questoesempio, noi useremo gli Stati Uniti e la loro bancacentrale - La Federal Reserve.

Come abbiamo notato prima, il ciclo di espansionee contrazione è uno schema ciclico, che ha a che fa-re con l’infusione e la rinuncia di denaro nel sistema.Questo schema è ampiamente controllato e manipola-

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1.5 quinto meccanismo : la manipolazione fiscale

to dalla banca centrale (la Federal Reserve) per mezzodei tassi di interesse. Un tasso d’interesse è una tassaa carico di un debitore per l’uso di una certa quantitàdi denaro. Questa tassa è basata su una percentualedella quantità data in prestito.

Dato che tutto il denaro nell’economia USA e in qua-si tutte le economie del mondo è creato a fronte di unindebitamento, tramite prestiti18, la velocità con la qua-le i soldi vengono all’esistenza dipende da quanto unapersona è disposta a pagare un interesse per acquisiretali prestiti. Le banche commerciali basano i loro tassidi interesse su valori definiti dalla Banca Centrale.

Per esempio, in America il prime rate è il minor tas-so di interesse che le banche caricano ai loro più meri-tevoli clienti. Questo tasso è basato su quel che è chia-mato federal funds rate, che è dettato dalla FederalReserve.

Non è lo scopo di questo testo dissertare sui com-plessi metodi, spesso definiti in termini gergali, usatidal sistema bancario. Comunque, il fatto importan-te qui è capire che la Federal Reserve ha il potere diinfluenzare i tassi di interesse di tutte le banche. Que-sto si traduce nel potere di controllare la quantità di de-naro prestato, e di conseguenza la quantità di denaro incircolazione.

Quando la Fed abbassa i suoi tassi di interesse, al-trettanto fanno le banche commerciali ed il credito(prestito) diventa meno costoso. Quando la Fed au-menta i tassi di interesse, il credito diventa più costo-so.

18 Chicago Federal Reserve, Modern Money Mechanics, 1963

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meccanismi e conseguenze

In una situazione con bassi tassi di interesse, piùgente è favorevole a prendere soldi in prestito, im-piegarli, e creare così la cosiddetta crescita economica(espansione). In un ambiente con alti tassi di interesse,meno persone possono permettersi di prendere soldiin prestito, meno soldi sono impiegati, e la crescitaeconomica rallenta o si inverte (contrazione).

Questo è tutto ciò che viene chiamato ciclo econo-mico, e la Federal Reserve, attraverso la sua manipola-zione dei tassi di interesse, può accelerare o decelera-re l’espansione e la contrazione del denaro a piacere,entro un certo grado19.

Perché la Fed ha bisogno di avere il controllo?Per capirlo, si dovrebbe ricordare che (1) tutto il dena-

ro è creato a fronte di un debito (prestiti), e (2) l’aumentonell’offerta di denaro può portare all’inflazione.

Se viene permesso all’offerta di denaro di aumen-tare costantemente (espandersi), è semplicemente unaquestione di tempo prima che il mercato inizi ad es-sere saturato con un eccesso di liquidità, soffocandola crescita economica. Questo porterà allora all’infla-zione, deprezzando il valore del denaro corrente, au-mentando i prezzi. Ugualmente, il debito insoluto èdirettamente proporzionale all’offerta di denaro, per-ciò più un’economia si espande, maggiore è il debitocreato. Questo predispone una inevitabile crisi siste-matica perché il denaro di cui c’è bisogno per paga-re gli interessi sui debiti non esiste proprio nell’econo-

19 Nell’eventualità di un fallimento economico, dove i debiti o l’in-flazione sono fuori controllo, la manipolazione del tasso di inte-resse può avere poco o nessun effetto. Ne parleremo ancora nelCapitolo 2.

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1.5 quinto meccanismo : la manipolazione fiscale

mia20. Perciò, “esiste sempre più debito insoluto chedenaro esistente”. Una volta che il debito sia cresciutopiù di quanto una persona o compagnia possa sop-portare, si entra nell’inadempienza (spesso in manierasistematica), i prestiti rallentano e/o si fermano e l’of-ferta di denaro inizia a contrarsi. Questo particolarescenario, dove il debito opprime ed annulla l’espan-sione potrebbe essere chiamato molto semplicementefallimento finanziario.

Ora, prima di proseguire, è necessario che parliamopiù specificatamente del debito. È necessario sia chia-ramente compreso che anche il debito in sé stesso èuno strumento veramente attivo per il controllo socia-le, ma non nel modo che molti penserebbero. In unsistema monetario, tutta la struttura è basata sulla par-tecipazione umana. La struttura è ovunque gerarchica,così quelli alla sommità della piramide hanno sempremaggiori benefici della maggioranza alla base. Il conti-nuare a tenere le persone motivate ad essere impiegateo impaurite di perdere il loro lavoro, e perciò servili, èuna circostanza positiva per quelli che stanno in cima.Una persona che ha bisogno di un lavoro, è più pro-pensa ad accettare una bassa paga, e meno propensaa creare problemi.

Una delle vie più affidabili per mettere la gente allavoro e mantenere la subordinazione è di farli indebi-tare. Una persona con un mucchio di debiti è prontaad essere più sottomessa al sistema, piuttosto di unapersona che non ne ha. Di questo meccanismo dellaschiavitù del debito se ne parla poco, perché molto

20 Per chi non è familiare a questo fatto, vedere Web of Debt, di EllenBrown, cap. 2

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meccanismi e conseguenze

semplicemente non ci si pensa. Ogni dollaro esisten-te in teoria deve essere restituito al sistema bancarioe per restituirlo, deve essere guadagnato dalle partiindebitate, di solito nella forma di salario o profitto,quindi richiedendo un servizio o una servitù umani.

Tale questione è accompagnata dal dato di fatto checi sono sempre più debiti insoluti che denaro in cir-colazione (a causa degli interessi), rendendo vano iltentativo di andare in pareggio con il sistema. Ci sa-ranno sempre più debiti da pagare, il che assicura laschiavitù delle masse.

Ora, nel prossimo Capitolo, continueremo la nostraanalisi del sistema finanziario e delle sue politiche perevidenziare come i fallimenti del sistema sono insitialla sua profonda struttura, in un modo o in un altro.

Prima di farlo, riassumiamo quanto è stato espostoin questo Capitolo.

1.6 riassunto del capitolo 1

Il nostro mondo è dominato dalla pratica dell’econo-mia monetaria (anche conosciuta come sistema econo-mico). In base a questo sistema, il ‘valore’ di un beneo servizio è generalmente definito dalla sua disponibi-lità (grado di scarsità) della risorsa richiesta, assiemeall’ammontare e al tipo di lavoro umano richiesto nellaproduzione o nel servizio. Basandosi su questa teoriadel valore, se i beni e i servizi potessero essere prodottisenza lavoro umano, e con risorse di cui disponessimoin abbondanza, il valore (etichetta del prezzo) sareb-be zero, quindi non avrebbero assolutamente nessunvalore monetario. Se questa situazione dovesse veri-

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1.6 riassunto del capitolo 1

ficarsi, magari mediante l’utilizzo dell’automazionedel lavoro e di processi chimici per trovare dei sosti-tuti per le risorse scarse, l’intero sistema finanziariobasato sul profitto non avrebbe più una vera ragionedi esistere.

Una corrente sotterranea che guida il mercato è lascarsità. L’industria in generale vuole la scarsità, per-ché questo fa aumentare la domanda. Questa real-tà crea direttamente una mancanza di considerazioneper gli interessi dell’uomo e dell’ambiente e rafforzal’utilizzo di mezzi abusivi utilizzati al fine di limitarela capacità di produzione e la disponibilità di risor-se, invece di espanderle per il bene comune. Perciò,l’abbondanza è impossibile. Inoltre, il denaro nel si-stema è deliberatamente reso scarso dalle banche cen-trali, costringendo gli esseri umani a combattersi l’unl’altro ogni giorno, dove non ce ne sarebbe mai ab-bastanza in circolazione, perpetuando la povertà e lastratificazione in classi.

Il sistema monetario richiede un ‘consumo ciclico’,o un costante ricambio nel mercato. Questo si tradu-ce nella naturale propensione/esigenza di creare pro-dotti di qualità inferiore, che si rompano facilmente,perché se fossero creati prodotti molto durevoli, resi-stenti e sostenibili, il mercato ne soffrirebbe, perchémeno persone avrebbero bisogno di riparare o ricom-prare un prodotto. Questo porta ad alti livelli di molte-plicità, spreco, rifiuti e inquinamento. Se nella societài prodotti fossero progettati per durare a lungo, usan-do i migliori materiali e metodi di fabbricazione co-nosciuti, il sistema monetario non potrebbe esiste-re, perché esso può funzionare solo con un continuoinput finanziario generato dalle vendite.

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meccanismi e conseguenze

La questione più importante per un essere umanoè quella della sopravvivenza, e in un sistema moneta-rio, questo inerente interesse personale si traduce nelcostante perseguimento del ‘Profitto’. È comprovatoche questa mentalità causa molti più problemi che be-nefici per la società, perché l’interesse sociale è messoin secondo piano rispetto al guadagno monetario. Sel’industria si ‘occupasse’ veramente della società, po-nendo il benessere e i maggiori interessi delle personecome priorità massima, il sistema monetario non potrebbefunzionare, perché l’intero orientamento della struttu-ra richiede un vantaggio differenziale. In altre parole,‘uguaglianza’ e ‘giustizia’ non trovano posto in un si-stema dove l’intero fondamento per la sopravvivenzaha a che fare con la competizione. Certamente, gli av-vocati del sistema ti diranno che il sistema crea degliincentivi, ma questo incentivo è in realtà l’incentivo alguadagno monetario e niente di più. I contributi signi-ficativi alla società, in questo sistema, sono dei fortuitieffetti secondari, non l’intento iniziale. La corruzionefinanziaria è una costante sempre presente, in molte-plici forme semplicemente accettata come un dato difatto e come legale. Contemporaneamente, la guerraè la forma ultima di stimolo economico, e questo fadella morte e della distruzione una cosa positiva perchi è nelle posizioni commerciali o politiche tali dabeneficiarne. La guerra è infatti voluta dall’industria,nonostante la sua disumanità. Data questa realtà, laguerra probabilmente non sparirà finché ci sarà il si-stema del profitto, mentre il comportamento umanoin sé stesso avrà sempre una propensione alla violen-za, dovuta al bisogno di approfittarsi degli altri persopravvivere.

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1.6 riassunto del capitolo 1

Il sistema dei valori umani, è in gran parte un prodot-to dell’ambiente. L’influenza del sistema monetario,sia nella mentalità spietata necessaria per guadagnare,sia nei valori distorti creati dalle agenzie pubblicitarieper condizionare le persone a comprare qualcosa, hacreato una cultura di persone vuote, egoiste, aggres-sive e insicure. La vanità, l’ego, la gelosia e l’aviditàsono tutti sottoprodotti del sistema e quando si arri-va alla ‘promozione’ delle vendite, il risultato finale èpiù importante dei mezzi. Ugualmente, la motivazio-ne competitiva e orientata ai propri interessi ineren-te il perseguimento del profitto crea un generale di-sinteresse per il benessere degli altri, perpetuando leinclinazioni verso la sopraffazione e lo sfruttamento.

Il denaro usato nel mondo di oggi è Fiat e di solito èregolato dalle banche centrali. Negli Stati Uniti, la Fe-deral Reserve (la sua banca centrale) manipola i tassidi interesse per controllare l’espansione e la contrazio-ne dell’offerta di denaro. I debiti generati dai prestiti(ricordiamo che il denaro viene all’esistenza dai pre-stiti; perciò il denaro è creato a fronte di un debito)sono ampliati dall’applicazione degli interessi, perchéil denaro per restituire gli interessi applicati al prestitonon è mai rispettivamente creato. Perciò, quando l’of-ferta di denaro si espande, tipicamente creando unacrescita economica (essendo impiegato nuovo denaro),un proporzionale ammontare di debito è ugualmentecreato, costringendo le persone a sottostare al lavoroper rispettare gli obblighi derivanti dal debito.

Dato che la somma degli interessi e dei prestiti in so-speso sarà sempre superiore alla disponibilità di dena-ro, questo aspetto costituisce niente di meno che unaforma di schiavitù economica, per il fatto che è prati-

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meccanismi e conseguenze

camente impossibile per la collettività ripagare il debi-to. Inoltre, il termine crescita economica attualmentenon ha senso, in quanto tutte le crescite espansive so-no temporanee e devono essere controbilanciate dallacontrazione. L’unica ragione per la quale sono creatinuovi lavori è perché c’è più denaro in circolazione.

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2

I L FA L L I M E N T O F I N A L E

Il ruolo degli esseri umani

come il più importante

fattore di produzione è

destinato a scomparire...

Wassily Leontief

(premio Nobel per l’economia)

2.1 oltre l’irresponsabilità

David Walker, ex controllore generale della valu-ta e capo della GAO (organo di controllo della

spesa pubblica del congresso USA – N.d.R.), ammo-nì prima delle elezioni del 2004 che se non venivanoattuati grandi cambiamenti economici, per il 2009 gliStati Uniti e i suoi contribuenti non sarebbero più sta-ti in grado di pagare gli interessi sul debito pubblico1.Nel 2001 uno studio autorizzato dal ministero del teso-ro riscontrò che per poter continuare a sostenere il de-

1 Al Martin, Protocols for Economic Collapse in America (articolo),2008

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il fallimento finale

bito al suo attuale tasso di crescita, le tasse sul redditodovrebbero essere alzate al 65% entro il 2013

2.Se gli Stati Uniti non possono permettersi di pagare

gli interessi sui propri debiti, sarebbe la fase finale delcollasso economico e la conseguenza sarebbe la banca-rotta totale. La crisi si diffonderebbe in tutto il mondo,per le interconnessioni finanziarie/economiche inter-ne al sistema.

Com’è successo? Com’è possibile che a gennaio del2009 il debito nazionale degli Stati Uniti ammonti a12 mila e 250 miliardi di dollari? Attualmente, soloquattro (!) delle 203 nazioni del mondo non hannocontratto debiti. Il debito estero complessivo di tuttii governi del mondo è ora di circa 52 mila miliardidi dollari3 e questa cifra non comprende gli enormidebiti interni di ogni singola nazione.

Il mondo intero è praticamente in bancarotta. Macom’è possibile? Come può il mondo essere indebitatocon se stesso?

Ovviamente sono tutte assurdità. I ‘soldi’ non esi-stono. Esistono soltanto le risorse planetarie, il lavoro el’ingegno umano. Il sistema monetario non è altro cheun gioco. . . e anche antiquato e non funzionale.

Coloro che sono in posizioni di potere alterano leregole del gioco a loro piacimento. La natura di questeregole è guidata dalle stesse mentalità competitive edistorte che vengono usate nella vita monetaria di tuttii giorni, e questo gioco è mirato solamente a favorirecoloro che dirigono l’orchestra.

2 Ellen Brown, Web of Debt, Third Millennium Press p.368

3 CIA World Factbook, 2009,https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/

2079rank.html

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2.1 oltre l’irresponsabilità

Ad esempio, se hai 1 milione di dollari e li deposi-ti su di un conto corrente al 5% d’interesse, genererai50 mila dollari all’anno semplicemente per aver fattoil deposito. Stai facendo soldi sui soldi in sé. . . car-ta generata da altra carta. . . niente di più – nessunainvenzione – nessun contributo alla società – niente.

Ciò detto, se sei una persona di bassa o media clas-se, con fondi limitati, e devi farti prestare i soldi ainteresse per poter comprare casa o usare una carta dicredito, allora stai pagando gli interessi alla banca, laquale poi li usa, teoricamente, per pagare la persona cheha depositato il milione al 5% d’interesse! Non solo que-st’equazione è oltraggiosa data l’usura (interesse) cheviene utilizzata per ‘rubare ai poveri e dare ai ricchi’,ma inoltre perpetua la stratificazione delle classi propriocome è stato progettato, tenendo le classi più poveresotto il costante fardello del debito, mentre garantiscealle classi più ricche i mezzi per poter trasformare isoldi in eccesso in altri profitti, senza alcun lavoro.

A parte questo, ci sono altri giochi nel sistema chehanno funzionato per decenni, ma che solo ora stannocominciando a sfociare negli inevitabili disastri mate-matici che dovevano essere previsti 100 anni fa.

‘Il ciclo di espansione/contrazione’ (detto anche – Ilciclo economico)

Definizioni superficiali di ciclo economico di solitorecitano: le fluttuazioni ricorrenti nell’attività econo-mica consistono in recessione, ripresa, crescita e ribas-so.4 Comunque, questo non dice nulla sulle cause del-le fluttuazioni. Sebbene ci siano varie teorie sulle cau-se, pare che la maggior parte degli economisti tendano

4 wordnet.princeton.edu/perl/webwn

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il fallimento finale

a ignorare “l’elefante in soggiorno”. . . cioè il potenteeffetto che hanno la contrazione monetaria (monetarimossa) e l’espansione (nuova moneta immessa) nelciclo economico.

Quando il denaro viene aggiunto alla base moneta-ria, quei soldi sono poi utilizzati per qualche scopo.Molto spesso questi scopi includono aprire un’attività,comprare una casa, investire in borsa, eccetera. Que-sto uso dei soldi viene spesso tradotta nella cosiddettacrescita economica. L’espansione del credito, nella formadi prestiti personali/commerciali, è in realtà la forzanascosta dietro alla crescita economica. Questo in pra-tica è il periodo di ‘boom’ nel ciclo di espansione/-contrazione (Boom and Bust Cycle - N.d.R.). Se esami-ni le prime tendenze dell’espansione economica degliStati Uniti, troverai una rigida correlazione all’espan-sione del credito (ad esempio la bolla finanziaria del1990-2000).

Sfortunatamente, il denaro non può essere immessoindefinitamente nell’economia, perché il debito e l’infla-zione generati supererebbero i benefici della crescita.Ciò è dovuto al fatto che si necessita sempre di nuo-vo denaro per coprire il debito in circolazione, in granparte dovuto alla necessità di pagare gli interessi suiprestiti (la cui somma semplicemente non esiste nell’of-ferta monetaria).

Questo significa che successivamente ad un perio-do di crescita (boom), con gli indicatori economici cheindicano ora un indebolimento dell’economia, il gover-no o i moderatori finanziari si trovano a dover sceglie-re tra le seguenti opzioni:

1. Continuare l’espansione introducendo ancora de-

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2.1 oltre l’irresponsabilità

naro, spesso abbassando i tassi di interessi (comeil ‘prime rate’ o il ‘tasso di sconto’) o semplice-mente muovendo ingenti somme di denaro ver-so determinati settori (come il finanziamento di700 miliardi di dollari alle banche del 2008).

2. Lasciare che la contrazione (recessione) faccia ilsuo corso, alzare i tassi di interesse, e riportarel’economia a un qualche equilibrio, preparando-la così ad un’altra espansione.5

Osservando la storia, di solito si sono fatte entram-be le cose, principalmente con l’idea di alleviare la re-cessione incrementando la liquidità. Il ragionamentoè semplice: è politicamente impopolare per la classedirigente avere cittadini poveri e disoccupati. Questopuò portare alla critica della leadership e, talvolta, an-che alla rivoluzione. Perciò viene sempre attuato ilgioco di placare l’opinione pubblica con false garanzieper evitare che venga alla luce la verità sull’intrinsecomalfunzionamento e corruzione dello schema di Pon-zi (variante finanziaria della catena di sant’Antonio -N.d.R.) conosciuto come sistema monetario.6

Ora, il risultato di questo alleviare la contrazioneritarda soltanto l’inevitabile e poiché gli Stati Uniti

5 Queste sono generalizzazioni, esempi riassuntivi, non è in-tenzione di questa pubblicazione entrare nei dettagli dellaquestione.

6 Un sistema dove il denaro è creato sul denaro generato dai debi-ti, con interessi che creano più debito di quanto sia il denaro incircolazione - è uno schema piramidale da manuale. Lo strumen-to usato si chiama sistema a riserva frazionaria. Si legga Web ofDebt , chapter 2, di Ellen Brown, per maggiori informazioni circala politica di espansione monetaria.

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il fallimento finale

hanno alleviato praticamente tutte le contrazioni cheabbiamo visto negli ultimi 70 anni instillando più mo-neta nel sistema, uno scenario da giorno del giudizioci aspetta. . . la grande contrazione. . . ed è possibileche stia accadendo ora, mentre stiamo scrivendo.

La figura 1 mostra una sintesi del ciclo economicoche si muove lungo una linea media costante, con pic-chi verso l’alto nei periodi di crescita e picchi verso ilbasso nei periodi di contrazione:

Figura 1: Ciclo Economico

Ma considerando che la moneta è sempre stata stra-tegicamente immessa nel sistema al verificarsi di unacontrazione, la linea ‘media’ è in realtà ascendente. Lafigura 2 è uno schema di quanto sia realmente accadu-to negli ultimi 70 anni e di cosa potrebbe serbarci lagrande contrazione.

Nel Marzo 2006 il governo degli Stati Uniti ha smes-so di riportare l’M3, che è il totale ammontare del

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2.1 oltre l’irresponsabilità

Figura 2: Contrazione Monetaria

denaro, in ogni sua forma, nell’economia. Perché hasmesso di farlo? Perché non vogliono che la gente sap-pia quanti soldi sono stati immessi nel sistema. Lafigura 3 mostra l’M3 fino a quando hanno smesso diriportarlo.

Nonostante i rapporti discontinui della FED, gli eco-nomisti sono riusciti a tracciare le componenti del M3

in modo indipendente7 e hanno concluso che, dal 2006

alla fine del 2008, l’M3 è cresciuto da 10 mila miliardia 14,5 mila miliardi, praticamente un aumento del 50%in meno di tre anni. (figura 4)

Per quanto pensiamo di andare avanti? Di questopasso, nel 2015 la base monetaria si attesterà attornoai 30 mila miliardi di dollari.

Ora, solo perché si sta immettendo della liquidità

7 http://www.shadowstats.com/alternate_data/money-supply

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il fallimento finale

Figura 3: M3, quantità di denaro negli USA fino al 2006

nel sistema, non significa necessariamente che si stiaverificando una crescita economica. Questo è un pun-to critico. Ad esempio, uno degli indici più rappresen-tativi della crescita economica è la creazione di postidi lavoro. La figura 5 mostra i livelli di disoccupazionedegli Stati Uniti, incluso il componente SGS8, che tie-ne conto degli americani che non lavorano ma che nonsono contati come disoccupati, semplicemente perchésono disoccupati da troppo tempo.

Mentre le agenzie ufficiali del governo hanno ripor-tato che la disoccupazione alla fine del 2008 si atte-stava intorno al 7%, ricerche più approfondite mostra-

8 Il tasso di disoccupazione alternativo SGS riflette la corren-te metodologia di valutazione della disoccupazione, aggiusta-ta per quel che riguarda i disoccupati scoraggiati, stimati daSGS, definiti durante l’amministrazione Clinton, aggiunti allestime BLS esistenti, della disoccupazione di livello U-6. http:

//www.shadowstats.com/alternate_data

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2.1 oltre l’irresponsabilità

Figura 4: M3 espanso fino ai giorni nostri

no che in realtà è più vicina al 18% della popolazio-ne americana. Più informazioni su questo argomentosaranno disponibili nella prossima sezione (L’esterna-lizzazione definitiva), ma per adesso usiamo questainformazione solo per capire che l’attuale immissio-ne di denaro nella base monetaria non sta avendo uneffetto positivo sull’attuale crisi finanziaria.

Come visto precedentemente, il denaro non può es-sere aggiunto all’economia all’infinito, perché il de-bito e l’inflazione causati dall’espansione superereb-bero i benefici della crescita. Questo è ciò che staaccadendo ora e nessun intervento (salvataggio) perammortizzare la crisi sembra funzionare.

Perché? Principalmente perché i livelli di debito so-no troppo alti. Il debito totale degli Stati Uniti piùquello dei suoi cittadini, nel 2009 ammontava circa a

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il fallimento finale

Figura 5: Tasso di Disoccupazione

57 mila miliardi di dollari9 (figura 6). Tutto ciò è follese si pensa che nel 2009 la base monetaria nazionaledegli USA (M3) era solo di circa 12 mila miliardi didollari. Inietteremo quindi 45 mila miliardi di dolla-ri nell’economia per coprire questo debito? No, per-ché questo non solo creerebbe migliaia di miliardi dinuovo debito, ma creerebbe anche un’iperinflazionesu grande scala. Da un altro punto di vista il PIL del2009 era solo di 14 mila miliardi!10

Proprio adesso, nel 2009, deflazione e inflazione so-no entrambe presenti, con la deflazione, nella forma dicontrazione, che predomina tra le due. I soldi scom-paiono velocemente appena immessi nel mercato, perdirla semplicemente.

Mentre è il sistema stesso a causare questo effetto

9 http://grandfather-economic-report.com/debt-nat.htm10 https://www.cia.gov/library/publications/

the-world-factbook/print/us.html

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2.1 oltre l’irresponsabilità

collaterale inevitabile, la catena di eventi che ha porta-to all’attuale collasso economico sembra essere iniziatacon la bolla speculativa del mercato immobiliare. Unavolta che questa bolla è scoppiata, il mercato dei deri-vati (quantificabile in valori che superano più volte ilprodotto interno lordo del pianeta11), che ha specula-to su quelle ipoteche, è diventato tossico a causa dellapreclusione del diritto ipotecario. Questo ha premutoil grilletto del fallimento delle banche di investimento,seguito dal fallimento delle banche commerciali, cheha poi portato al fallimento delle multinazionali chesi basano sul credito; arrivando inevitabilmente al li-cenziamento della forza lavoro. Questa crisi sistemi-ca è globale, a causa della natura internazionale deimercati finanziari, che è poi il motivo per cui i paesioccidentali stanno avendo problemi economici similiall’America.

Comunque, vogliate notare che, nonostante sembriche la bolla del mercato immobiliare e i predatori diprestiti siano la causa dei problemi, in realtà non è co-sì. Questo fallimento sarebbe avvenuto in un modo onell’altro a causa della natura stessa del sistema eco-nomico. Ad ogni modo, l’incredibile irresponsabilitànel gestire questo sistema già fallimentare in sé, ha ac-celerato ed esagerato notevolmente la colata a picco,facendo intravedere un futuro molto tetro se questafalsa struttura, conosciuta come il sistema monetariosarà mantenuta.

11 Brown, Ellen, Credit Default Swaps: Evolving Financial Meltdownand Derivative Disaster Du Jour, webofdebt.com, 2008

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il fallimento finale

Figura 6: Debito USA

2.2 l’esternalizzazione definitiva

Tutto quello che è descritto nella sezione precedente èdi enorme importanza per capire dove siamo e dovestiamo andando all’interno di questa struttura econo-mica. Va sottolineato che questa informazione è ugual-mente importante sia per gli americani che per i nonamericani, perché il mondo condivide lo stesso siste-ma di base ed ogni paese è strettamente connesso aglialtri.

Ora, in risposta a questi problemi, viene molto spes-so suggerita una ‘riforma monetaria’ come soluzione.Queste proposte consistono in: ritornare al sistema au-reo; bandire gli interessi; chiudere la FED e dare il po-tere di stampare il denaro ai governi e permetter lorodi distribuirlo senza debito. . . eccetera.

Anche se queste ed altre riforme si basano su mo-tivazioni logiche, non riconoscono però un fenomeno

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2.2 l’esternalizzazione definitiva

inarrestabile che ha accelerato fin dall’inizio del 20°secolo e che ha avuto un enorme impatto sulla forzalavoro:

La sostituzione del lavoro umano con le macchine.Il cuore del sistema economico è il meccanismo del

lavoro in cambio di retribuzione. Il nostro intero sistemaeconomico si basa su esseri umani che vendono il lorolavoro in un mercato aperto. Se gli umani non hannol’opzione di lavorare per vivere, il sistema monetarioper come lo conosciamo è finito. Nessuno può acqui-stare beni se non guadagna soldi. Le imprese non pos-sono permettersi di produrre se il consumatore non hapotere di acquisto. Questo problema ha la precedenza sututto quanto discusso precedentemente in questo Capitolo.

Come John Maynard Keynes, ne La teoria generale del-l’occupazione, dell’interesse e della moneta sdegnosamen-te dichiara:

Siamo affetti da una nuova malattia di cui al-cuni lettori possono non aver ancora sentito ilnome, ma di cui sentiranno spesso parlare neglianni futuri – chiamata ‘la disoccupazione tecno-logica’. Questo significa disoccupazione causa-ta dalla scoperta di nuovi mezzi per risparmia-re sull’utilizzo del lavoro ad una velocità supe-riore a quella con la quale riusciamo a trovarenuove forme d’impiego.12

Mentre i politici, i leader del mercato e dei sindacatilitigano sulle questioni che ritengono essere le causedella crescente disoccupazione nel mondo, come l’ap-palto del lavoro a compagnie estere o i posti occupa-

12 Keynes, John Maynard, The General Theory of Unemployment,Interest and Money, 1931

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il fallimento finale

ti dagli immigrati, nei pubblici confronti non vienedibattuta la vera causa: la disoccupazione tecnologica.

Nelle parole del premio Nobel per l’economia Was-sily Leontief:

Il ruolo degli esseri umani come il più impor-tante fattore di produzione è destinato a dimi-nuire nello stesso modo in cui il ruolo dei caval-li nella produzione agricola è stato diminuito epoi eliminato con l’introduzione dei trattori.13

Dal momento che il capitalismo di mercato è costruitosulla logica di ridurre i costi (incluso il costo del lavo-ro) per aumentare i profitti, l’inclinazione a sostituireil lavoro umano ricorrendo all’automazione, ogni qualvolta sia possibile, è una tendenza connaturata all’in-dustria. Dopotutto, una macchina non ha bisogno difare pause, non ha bisogno di assistenza sanitaria enon è iscritta ad alcun sindacato.

Una rapida occhiata alle statistiche storiche sul lavo-ro negli USA, ci mostra la chiara tendenza alla sostitu-zione del lavoro umano con l’automazione. Nel setto-re agricolo, quasi tutta la catena produttiva è affidataalle macchine. Nel 1949, le macchine raccoglievanoil 6% del cotone nel sud. Nel 1972 ne raccoglievanoil 100%.14 Quando negli anni ’50 l’automazione col-pì il settore manifatturiero statunitense, nel giro di 9

anni 1,6 milioni di operai persero il posto di lavoro.15

Nel 1860, il 60% dell’America lavorava nell’agricoltu-

13 Loentief, Wassily, National Perspective: The Definition of Problemsand Opportunities, June 30

14 Peterson, Willis, The Cotton Harvester in Retrospect: LaborDisplacement or Replacement? St Paul, 1991, pp 1-2

15 Kahn, Tom, Problems of the Negro Movement, Dissent, 1964, p 115

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2.2 l’esternalizzazione definitiva

ra, mentre oggi meno del 3%.16 Nel 1950 il 33% degliamericani lavorava nell’industria manifatturiera. Nel2002 solo il 10%.17 L’industria dell’acciaio, dal 1982

al 2002, aumentò la produzione da 75 milioni a 120

milioni di tonnellate, mentre i lavoratori del settorepassarono da 289.000 a 74.000.18

Nel 2003, Alliance Capital eseguì uno studio sulleventi più grandi economie mondiali, analizzando il pe-riodo dal 1995 al 2002, scoprendo che erano stati persi31 milioni di posti di lavoro nell’industria manifattu-riera, mentre la produzione era aumentata del 30%.19

Questo andamento di aumento della produttività e delprofitto, unito alla diminuzione dell’impiego è un nuovopotente fenomeno, che sembra non arrestarsi.

Quindi. . . dove sono finiti questi posti di lavoro? –Nel settore dei servizi. Infatti dal 1950 al 2002 la per-centuale degli americani impiegati nell’industria deiservizi è passata dal 59% al 82%.20 Nel corso degli ulti-mi 50 anni il settore dei servizi ha assorbito la perditadi occupazione dell’industria agricola e manifatturie-ra.

Sfortunatamente questo andamento sta rallentandorapidamente con l’avanzare dell’automazione compu-terizzata. Dal 1983 al 1993 le banche hanno tagliato il37% dei loro addetti allo sportello, e nel 2000, il 90%

16 Why job growth is Stalled, Fortune, 3/8/93 p.52

17 http://www.usatoday.com/money/economy/

2002-12-12-manufacture_x.htm18 Schwartz, Nelson D. Will ’Made in the USA’ fade away? Fortune

Nov 24th

2003, p. 102

19 US Weekly Economic Update: Manufacturing Payrolls DecliningGlobally: The Untold Story, Alliance Bernstein Oct 2003

20 http://www.usatoday.com/money/economy/

2002-12-12-manufacture_x.htm

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il fallimento finale

dei clienti delle banche usavano gli sportelli automati-ci (ATM).21 Gli operatori telefonici aziendali sono statiquasi completamente sostituiti da sistemi di rispostacomputerizzati, le macchine self-service stanno sosti-tuendo gli impiegati delle poste, mentre i chioschi peril pagamento automatico stanno sostituendo i cassieri.McDonald’s, ad esempio, parla di automazione per isuoi ristoranti da molti anni ormai, con l’introduzionedi chioschi per sostituire il personale di servizio e stru-menti di cucina automatizzati, come il burger flipperper lo staff di cucina.22 Il motivo per cui non l’han-no ancora fatto è solamente una questione di pubbli-che relazioni, perché sanno bene quanti posti di lavoropotrebbero tagliare se passassero all’automazione.

Non c’è un’area dell’industria dei servizi che nonsia stata influenzata dall’automazione computerizzata.Infatti se uno dovesse pensare creativamente all’applica-zione della tecnologia esistente oggi, ma che non è sta-ta ancora applicata al settore servizi, è facile vederecome dal giorno alla notte la maggior parte dei lavoridei servizi potrebbe essere eliminata, iniziando dagliimpiegati, cassieri, camerieri e operatori telefonici.

L’economista Stephen Roach ci ha avvisati:

Il settore dei servizi ha perso il suo ruolo dimotore dell’America nella creazione a brigliasciolta di posti di lavoro.23

21 Retooling Lives, Vision 2000 p. 43

22 http://www.techdirt.com/articles/20030801/1345236_F.

shtmls23 Interview, 3/15/94 noted in The End of Work (by Jeremy Rifkin),

p. 143

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2.3 riassunto del capitolo 2

Mentre avviene questa transizione, dov’è il nuovosettore emergente che assorbirà tutti i nuovi disoccu-pati? Non ce n’è nessuno. . . almeno non ancora. An-che se ci sono molti campi specializzati che emergonodal settore dell’informazione, essi sono estremamen-te limitati nella loro capacità di offrire qualcosa chepossa anche solo avvicinarsi alla compensazione del-la notevole perdita di posti di lavoro che si prospet-ta all’orizzonte. E mentre gli economisti si sforzanodi creare modelli per affrontare questa situazione didisoccupazione praticamente inarrestabile, spaziandodagli ammortizzatori sociali (welfare) all’inaugurazio-ne di nozioni come la ‘tassa negativa sul reddito’, lamaggior parte si rifiuta di considerare ciò di cui c’èveramente bisogno per evitare il totale caos su questopianeta. La soluzione non si trova cercando di aggiu-stare le tendenze che sono emerse, ma al contrario è ar-rivato il tempo di trascendere il sistema nella sua inte-rezza. . . perché il sistema di scambio monetario, insie-me allo stesso capitalismo, è diventato completamenteobsoleto, con il risvegliarsi della creatività tecnologica.

2.3 riassunto del capitolo 2

Il sistema monetario globale non è nient’altro che ungioco. Non ha fondamenti nella realtà. È emerso mi-gliaia di anni fa, quando la scarsità di risorse era unproblema di tutti i giorni. A quel tempo le personeavevano bisogno di un qualche modo per distribuirebeni e servizi, ricompensando allo stesso tempo quelliche li avevano creati. Questo sistema lavorativo basatosul denaro è stato un punto fondamentale della società

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il fallimento finale

per così tanto tempo che la maggior parte delle perso-ne non può nemmeno immaginare un mondo senza diesso. Malgrado ciò, i meccanismi del sistema, sia strut-turali che psicologici, hanno creato problemi dramma-tici per l’intera società, partendo dal crimine moneta-rio con le relative distorsioni emotive, sino all’abuso eallo sfruttamento su vasta scala del pianeta e di un in-dividuo sull’altro. Il mondo di oggi è veramente solouna serie di mafie tribali. La linea di separazione trail crimine organizzato e gli affari tradizionali in realtànon esiste. A sua volta, il mondo intero è in conflittocon sé stesso, con gli individui, le aziende e gli statiche devono continuamente difendere quello che pos-siedono, e lavorare per guadagnare di più, spesso tra-mite l’uso della forza e della corruzione. Inoltre, ades-so il mondo intero è in debito con sé stesso, possiededelle somme di denaro da fumetto, mentre l’integritàreale della struttura finanziaria globale è al punto dicollassare a causa delle sue inadeguatezze.

Comunque, anche avendo sottolineato questi aspet-ti, c’è una forza ancora più potente ed imprevista chegarantisce il decesso definitivo del sistema economicocome lo conosciamo, ed è quella che assume la formadella disoccupazione tecnologica. Gli esseri umani sonorimpiazzati dall’avanzamento delle tecnologie di au-tomazione ad un ritmo accelerato, preparando un di-sastro di proporzioni senza precedenti, perché le per-sone non hanno lavoro, e non facendo acquisti nonpossono sostenere l’economia. Questa realtà è la pro-va finale che il nostro attuale sistema è ormai scaduto,e se vogliamo evitare rivolte nelle strade ed una po-vertà senza precedenti, è necessario rivedere le nostrenozioni tradizionalistiche di come funziona la società

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2.3 riassunto del capitolo 2

a livello delle fondamenta.Abbiamo bisogno di un nuovo sistema sociale che

sia aggiornato alle conoscenze odierne e a metodi mo-derni.

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Parte II

C O S ’ È R I L E VA N T E ?

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3

L E G G E N AT U R A L E

Il metodo scientifico

riguarda il come le cose

succedono, non come

dovrebbero succedere.

Stuart Chase

(Economista ed esperto ingegnere del MIT)

Se facciamo un passo fuori dalla struttura sociale eguardiamo a noi stessi e al mondo da un punto di

vista più ampio, ci accorgeremo probabilmente che c’èuna tremenda quantità di distorsione nel sistema. In al-tre parole i valori fondamentali della vita si sono persiin un mare di obblighi sociali, lavorativi e finanziari,molti dei quali sono perlopiù artificiali. Per esempio,la necessità di denaro e di lavoro retribuito mette l’uo-mo in una posizione in cui la scelta è spesso moltolimitata. Di solito, il lavoro trovato per guadagnarenon riflette i veri interessi di quella particolare perso-na, né gli interessi della società nel suo insieme. Seesaminassimo i lavori che esistono oggigiorno, scopri-remmo che la maggior parte di essi ha come unico sco-po il perpetuarsi del “consumo ciclico”. Questa forza-tura rappresenta un tremendo spreco di vite e risorse.

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legge naturale

Per esempio una persona che vende assicurazioni contri-buisce col suo lavoro solamente al funzionamento delsistema monetario e non crea alcun “contributo tangi-bile” per la società. La stessa cosa vale per gli agenti dicambio, gli operatori di borsa e chiunque altro abbiaa che fare con il settore finanziario. Questi sono ruoliarbitrari e inutili che non apportano nessun contributoreale alla società, sul lungo periodo. Qualcuno potreb-be obbiettare che questi consentono alla società di an-dare avanti giorno per giorno. Invece è tempo che noifacciamo un passo indietro e iniziamo a focalizzarci suquegli aspetti della società che apportano qualcosa diveramente rilevante per il progresso sociale, in opposizio-ne a lavori arbitrari creati per competere l’uno control’altro al fine rubarsi risorse a vicenda. Questo è unospreco di vite.

Di conseguenza, l’intero sistema educativo odiernonon è nient’altro che una moderna fabbrica che pre-para le persone a ricoprire predefiniti ruoli occupa-zionali. Questo elemento della vita dell’uomo è cosìradicato, che molti erroneamente considerano “avereun lavoro” come una forma di istinto umano. Persi-no i genitori, infatti, chiedono ai loro figli: cosa vuoifare da grande? Come se ci fosse un’unica cosa da fa-re. Questo è avvilente e frustrante per le potenzialitàumane.

Ora, giusto per discutere, dimentichiamoci delle at-tuali linee di condotta della società e consideriamo co-s’è veramente reale. Poniamoci la domanda: Quali so-no gli aspetti semi-empirici della natura e cosa ci inse-gnano queste conoscenze sul modo in cui dovremmogovernare la nostra condotta su questo pianeta?

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legge naturale

Legge naturale numero 1

Ogni essere umano necessita di un’adeguatanutrizione, aria pulita e acqua pura e deve perciò

rispettare quel rapporto simbiotico con l’ambienteche genera questi nutrimenti.

Per cominciare, circa il 40% delle morti che avven-gono nel mondo sono causate dall’inquinamento del-l’aria, dell’acqua e del suolo1.

Questa è una percentuale enorme. Come può unasocietà prendersi seriamente quando non riusciamo agarantire nemmeno il buono stato del sistema su cui sibasa la nostra vita?! Perché così tanti scienziati d’oggiconcentrano le loro ricerche su cose misteriose e lon-tane da noi come i “buchi neri”, “campi quantici” e“l’origine della Terra” e di altri pianeti, quando nonriusciamo ancora a prenderci cura di noi stessi?!

Il fatto è che molti esseri umani non comprendono onon considerano le interconnessioni che esistono tra lanatura e la catena dei processi che generano il nostrocibo, l’aria e l’acqua presenti sul nostro pianeta. Seesaminiamo e impariamo da questi processi, tramiteun approccio razionale unito con una buona capacitàdeduttiva ci guiderebbero verso comportamenti mag-giormente appropriati che ci aiuterebbero a soddisfa-re i nostri bisogni. Per esempio l’acqua e l’aria sonorisorse planetarie abbondanti in natura e necessitanosolamente che l’uomo le preservi e le gestisca. Triste-mente il nostro impulsivo e non lungimirante sistemabasato sul profitto, sta causando il declino di risorse

1 http://www.eurekalert.org/pub_releases/2007-08/

cuns-pc4081307.php

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legge naturale

come l’acqua potabile, a causa dell’inquinamento chel’industria produce in praticamente ogni suo processo.L’aria respirabile, d’altra parte, nonostante sia anco-ra molto abbondante, è stata pesantemente inquinatanelle aree densamente popolate, come per esempio inAsia, dove le persone girano con una mascherina sulvolto. Ovviamente l’aria inquinata e l’acqua inquina-ta portano ad innumerevoli altri problemi. Solo negliStati Uniti circa 3 milioni di tonnellate di sostanze chi-miche tossiche sono riversate ogni anno nell’ambiente,contribuendo all’aumento di nascite di bambini defor-mi, disordini del sistema immunitario, cancro e moltialtri problemi di salute2. Nel tempo anched i proces-si che rigenerano questi due elementi naturali si stan-no fortemente indebolendo: dalle piogge acide, alladeforestazione. . . stiamo assistendo al continuo dete-rioramento di quella che è sempre stata una naturaleabbondanza.

Riguardo alla produzione del cibo, dobbiamo innan-zitutto notare che l’industria d’oggi fa di tutto per pro-durre il cibo più economico e competitivo sacrificandodi conseguenza la salute alimentare. Per esempio unagrande quantità di cibi oggi contengono quello che èchiamato “sciroppo di mais ad alto contenuto di frut-tosio”. È stato dimostrato che questo economico surro-gato della canna da zucchero aumenta il rischio di dia-bete ed altri problemi di salute3. Perché esiste? Perchépermette alle aziende di guadagnare di più e i con-sumatori, sempre più attenti ai prezzi, lo comprano

2 http://www.eurekalert.org/pub_releases/2007-08/

cuns-pc4081307.php3 http://www.diabeteshealth.com/read/2008/08/20/4274/

the-dangers-of-high-fructose-corn-syrup/

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legge naturale

perché è più economico.Le relazioni simbiotiche esistenti tra i processi natu-

rali hanno uno schema intrinseco di interconnessioniche può essere preso in considerazione solo compren-dendo come il pianeta funziona realmente, per mez-zo dell’investigazione scientifica. Il nostro comporta-mento dovrebbe essere guidato dalla priorità di per-seguire la più efficace ottimizzazione delle circostan-ze che preservano e massimizzano l’abbondanza e laqualità delle nostre fonti di sostentamento primarie.Questo purtroppo non sta succedendo.

Il fatto è che la nostra sostenibilità è seriamente mi-nacciata dai metodi che stiamo usando. Il sistema mo-netario continua a funzionare cercando il guadagno abreve termine, ignorando la distruzione a lungo ter-mine. Come affermano le leggi della natura, abbiamobisogno d’aria, cibo e acqua di alta qualità per vive-re, perciò dobbiamo superare ogni sistema che disturbi ocrei propensione al disturbo dei processi simbiotici natura-li che ci permettono di soddisfare i nostri bisogni primari.Se non lo facciamo, le conseguenze della violazione diquesta legge potrebbero portarci oltre il punto di nonritorno della situazione ambientale, ed allora anche lasopravvivenza della stessa specie umana sarebbe indiscussione.

Legge naturale numero 2

L’unica costante è il cambiamento e leconoscenze umane sono sempre in evoluzione.

Non c’è alcuna prova che supporti l’idea che ciò che

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legge naturale

pensiamo sia vero oggi sarà vero anche domani. E sì,paradossalmente questo vale anche per tutto ciò cheavete letto finora. Anche se certi fenomeni naturali os-servati sembrano avere un fondamento semi-empirico,basandosi sulle attuali evidenze scientifiche, i partico-lari di ogni nozione saranno sempre in mutamento per-ché i nostri strumenti di analisi e misurazione sonocontinuamente rinnovati e si spera, in meglio.

Citando C.J. Keyser:

La certezza assoluta è un privilegio delle mentinon istruite e dei fanatici4.

Una rapida occhiata alle nozioni storiche maggior-mente difese, dalla terra piatta al sole che gira attornoalla terra, ci insegna che il cambiamento intellettualeè costante e quindi gli esseri umani hanno il dovere ditenere la mente il più possibilmente aperta alle nuo-ve informazioni, anche se ciò mina il nostro senso diidentità. È uno sfortunato effetto collaterale dell’evo-luzione il fatto che nella cultura moderna una grandequantità di “ego” sia coinvolta nelle credenze e nei va-lori. La religione, per esempio, tende ad aggrapparsia visioni del mondo statiche che spesso riflettono unacomprensione della realtà di centinaia di anni fa. Pro-prio a causa di come sono costruite le idee religiose,che tendono minacciare conseguenze metafisiche (pa-radiso/inferno) per coloro che contraddicono i loro in-segnamenti, molte persone nel mondo di oggi manten-gono queste visioni del mondo per paura, rifiutando lenuove informazioni che potrebbero aiutarli nelle lorovite, per non parlare della società stessa.

4 Fresco and Keyes, Looking Forward , Barnes, 1969, p. 62

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Page 83: Libro economia basata sulle risorse

3.1 il metodo scientifico

Di certo, la religione è in buona compagnia, perchésembra che la maggior parte degli esseri umani ab-bia la tendenza a voler credere che quello che trovanogiusto e vero sia empiricamente corretto. Questo, natu-ralmente, ha senso perché la società oggi denigra chi“non sa”.

Tutto quello che pensiamo e “conosciamo” sonoprobabilità e con i moderni metodi di analisi che han-no dato prova di avere effetti positivi a lungo termineper la società, possiamo adesso pesare le nostre cre-denze e cognizioni su una scala di valori che va dameno probabile a più probabile, basata non sulle opinioniumane o sulla soggettività, ma sulle concrete reazioniche vengono dal mondo naturale.

3.1 il metodo scientifico

La natura ha le sue leggi, e non ha la capacità di rico-noscere o prendersi cura di qualunque cosa tu o chiun-que altro crediate vera. Data questa realtà per certa, ènel nostro interesse imparare e allinearci il più possibi-le con la natura. Nuotare in accordo con la correntedell’oceano è più facile che combatterla. . . E per quan-to qualcuno possa essere profondamente convinto dipoter camminare sul soffitto senza sostegni, la Leggedella Gravità non glielo permetterebbe.

Il miglior modo per scoprire e applicare le leggi del-la natura si chiama: metodo scientifico. Il metodoscientifico fondamentalmente si articola in tre punti:

1. Riconoscere una nuova idea o problema che habisogno di essere risolto.

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legge naturale

2. L’utilizzo del ragionamento logico5 per creare unaipotesi, considerando tutta l’informazione dispo-nibile.

3. Mettere alla prova le ipotesi nel mondo fisicoattraverso l’osservazione.

Il metodo scientifico si riferisce ad un complesso ditecniche utilizzate per cercare di comprendere feno-meni; acquisendo nuova conoscenza, correggendo edintegrando le conoscenze precedenti e l’applicazionedi questa conoscenza. Le tecniche utilizzate consisto-no in metodi di osservazione empirica (come la misu-razione di alcuni parametri ritenuti rilevanti) unita aipotesi ragionate e, infine, mettere tutte queste ipotesialla prova nel mondo reale, per ottenere riscontri chepossano provare la validità di un’idea. Tutte le conclu-sioni necessitano di una prova dimostrabile, non solosupposizioni o ragionamenti. Anche se il ragionamentologico è importante per lo sviluppo della ricerca scien-tifica, è comunque soggetto ad errori, dato che ognunodi noi è sempre in uno stato di conoscenza limitata.

Un classico esempio a questo riguardo risale ai tem-pi di Aristotele (384 a.C. – 322 a.C.). Egli ipotizzò, at-traverso il ragionamento logico basato su ciò che si sa-peva a quel tempo, che un oggetto pesante sarebbe cadutopiù velocemente di un oggetto più leggero avente la stessaforma e materiale. Egli aveva presupposto, seguendola logica, che più un oggetto pesava, più velocemente

5 Definiamo ‘Logico’ come: un metodo di ragionamento uma-no che comporta pensare in un modo lineare, passo per pas-so, per causa ed effetto, prendendo in considerazione il maggiornumero di informazioni rilevanti possibile, per raggiungere unaconclusione o delle ipotesi.

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3.1 il metodo scientifico

questo sarebbe caduto nel vuoto. Tuttavia, non avevatestato l’idea.

A causa di questo mancato utilizzo del metodo scien-tifico, il mondo ha dovuto aspettare altri duemila anniaffinché Galileo testasse finalmente l’ipotesi di Aristo-tele. . . dimostrando che questa era sbagliata. Il pesonon determina la velocità con cui un oggetto cade nelvuoto.

Il punto è che non è importante quanto correttamen-te pensate possano essere le nostre conclusioni.Queste devono essere testate. Se noi buttiamo acquasu un bosco in fiamme, il fuoco, probabilmente si spe-gnerà. Questo ci da un certo grado d’informazionecon cui possiamo affermare che “l’acqua spegne il fuo-co”. Questa teoria potrebbe essere vera per la maggiorparte degli incendi, ma se buttate acqua sul petrolio infiamme, il petrolio galleggerà sull’acqua e l’incendiosi espanderà. Quindi l’ipotesi che “l’acqua spegne ilfuoco” non è esattamente vera e necessiterebbe di es-sere rivista prendendo in considerazione anche questonuovo scenario.

Il metodo scientifico è anche un’attitudine; una pro-spettiva. Non importa quanto “giusta” una cosa possasembrare, dobbiamo sottoporla a vari test e verificare seeffettivamente mantiene la sua validità. Inoltre dovrem-mo essere molto scettici di fronte a qualsiasi cosa chenon sia tangibile o testabile nel mondo fisico.

Nelle parole di Stuart Chase:

[Il metodo scientifico] riguarda il come le co-se succedono, non come dovrebbero succedere.Molti di noi sono scienziati dilettanti, anche sespesso non ne siamo coscienti. . . Il metodo scien-tifico non si basa solo su laboratori, acceleratori

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legge naturale

di particelle e nemmeno righelli; è un modo diosservare le cose, un modo di ottenere dal mon-do esterno una conoscenza solida, che non simuova continuamente come le porte da cricketdi Alice nel paese delle meraviglie.6

L’investigazione scientifica è ciò che ha permesso al-la specie umana di avere comprensione di se stessa edel mondo fisico. Nel bene o nel male, questo è ciòche sta virtualmente dietro ogni passo in avanti cheha migliorato la vita dell’uomo. Molti potrebbero di-scutere su cosa costituisce un “miglioramento”. Nonc’è niente di paragonabile a ciò che la scienza ha resopossibile e alla libertà che essa ci ha donato. Tutti ibenefici materiali di cui l’uomo gode sono un prodot-to dell’investigazione scientifica. Dall’energia elettrica,alla sgranatrice per cotone, alla penicillina, al telefono,ad internet, la scienza ha continuamente reso possibi-le ciò che prima era considerato impossibile. Ancheil più arcano credente tradizionalista si consegnerebbeal mondo della scienza quando, in caso di emergenza,dovesse necessitare di cure mediche e essere portatoin ospedale.

Comunque, la maggioranza delle persone, nel no-stro mondo romanzato, tendono ancora a vedere lascienza come un mezzo freddo e senza cuore, citan-do abomini di distorsione dei valori umani come labomba atomica come mezzo per discreditare la pro-spettiva scientifica. In realtà la scienza e la tecnologiasono solo strumenti e come ogni cosa possono essere

6 Chase, Stuart, Tyranny of Words, Harcourt Brace, NY, 1938, pp.-123-24

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Page 87: Libro economia basata sulle risorse

3.2 equilibrio dinamico

usati per scopi costruttivi o distruttivi. Questa è unanostra scelta.

3.2 equilibrio dinamico

Avviene quando due o più processi opposti avvengo-no con la stessa velocità. Diciamo, per esempio, cheavete una piccola isola con (1) un campo selvatico dicarote che crescono annualmente, (2) una famiglia diconigli e (3) una famiglia di lupi. I conigli necessitanodelle carote per cibarsi e quindi sopravvivere, mentre ilupi hanno bisogno dei conigli per cibarsi e quindi so-pravvivere. Per ogni coppia c’è un equilibrio che deveessere mantenuto basandosi sulla capacità portante del-l’isola. Se non ci dovessero essere abbastanza caroteper sfamare l’attuale popolazione di conigli, qualcheconiglio non sopravviverebbe. Se non ci dovessero es-sere abbastanza conigli da sfamare i lupi, qualche luponon sopravviverebbe. Se le carote fossero distrutte dauna siccità, nessuno sopravviverebbe.

In altre parole, c’è un equilibrio esistente nel mon-do fisico, che detta, ad un certo livello, quali possi-bilità ci sono per quegli organismi che utilizzano talirisorse di sopravvivere. Nel caso del nostro pianeta, lochiameremmo “Capacità di Sostenimento della Terra”.

A causa del sistema monetario, la maggior parte del-le risorse del pianeta appartengono ad un certo nume-ro di Corporation private. Queste istituzioni non rive-lano onestamente le loro scorte perché questo avrebbedelle conseguenze in termini finanziari. Peggio anco-ra, è nel loro miglior interesse rafforzare la percezionedi scarsità di tali risorse, perché se una risorsa è più

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legge naturale

rara maggiore sarà il valore attribuito al prodotto daessa ottenuto, e perciò, maggiore sarà il profitto.

La gestione dell’equilibrio dinamico su questo pia-neta, da parte degli esseri umani, che è la più importantevariabile che sta alla base della gestione della società stessa,può derivare solamente dalla preventiva comprensio-ne di quale sia realmente la Capacità di Sostenimentodella Terra. I bisogni della popolazione devono esserein equilibrio con le risorse della Terra.

Detto questo, cosa sappiamo e cosa possiamo dedur-re circa le risorse planetarie disponibili?

I mattoni fondamentali per la sopravvivenza umananella società sono i seguenti:

1. Energia

2. Materie prime industriali/tecnologiche

3. Cibo, aria e acqua

(1) L’energia è la pietra angolare della società odier-na. È uno dei fattori più critici per il funzionamentodella nostra società. Per prima cosa: la disponibilitàdi risorse d’energia rinnovabile dev’essere estesa a chiun-que. Per fortuna, i risultati in tali campi sono straordi-nariamente positivi. Nel 21° secolo sono state identifi-cate una miriade di fonti rinnovabili, molte delle qualicon un enorme potenziale, molto eccedente l’attualefabbisogno energetico. L’era del petrolio e dei com-bustibili fossili, con l’inquinamento che ne deriva, stavolgendo al termine. Non c’è più ragione per bruciarecombustibili fossili, se non quella degli interessi perso-nali legati al profitto, che tiene nascoste le prospettive

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3.2 equilibrio dinamico

delle nuove energie. Ricordate, l’ultima cosa che l’in-dustria dell’energia vuole è l’abbondanza di tale risorsa,poiché nel sistema monetario ciò si tradurrebbe in unaperdita di profitti.

Una delle più importanti fonti d’energia da tenerein considerazione oggi è l’energia geotermica.

Un rapporto del MIT (Massachusetts Institute of Tech-nology, N.d.T.) del 2006 sull’energia geotermica ha sco-perto che sulla Terra sono attualmente disponibili 13.000ZJoule di energia, con la possibilità di renderne facil-mente disponibili 2.000 ZJ, utilizzando tecnologie mi-gliorate7. Il consumo energetico totale di tutte le na-zioni sul pianeta è di circa mezzo ZJ all’anno8, il chesignifica che solamente da questa fonte potrebbero es-sere estratti circa 4.000 anni di energia per il pianeta. Ese pensiamo che la Terra rinnova costantemente il suocalore, quest’energia è veramente illimitata e potrebbeessere usata per sempre.

Energia geotermica a parte, le sorgenti di energia so-lare, eolica, del moto ondoso e delle maree offrono inegual misura enormi possibilità se estratte mediantetecnologie efficienti. L’irraggiamento solare che colpiscela superficie della terra ogni anno, produce una quan-tità di energia che è 10.000 volte quella usata nel mon-do.9 Il problema, quindi, non è la disponibilità, ma latecnologia necessaria per estrarla in maniera efficiente.Dai semplici pannelli fotovoltaici in grado di catturareenergia e immagazzinarla in batterie per uso privato,agli impianti solari su larga scala, emergono continua-

7 MIT, The Future of Geothermal Energy, 2006

8 Based on 2005 figures, World Consumption of Primary Energy byEnergy Type and Selected Country Groups, 1980-2004

9 http://encyclopedia2.thefreedictionary.com/solar+energy

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legge naturale

mente nuove tecnologie che migliorano questo poten-ziale.10 L’energia eolica, anche se spesso è accusata diessere debole e impraticabile, è molto più potente diquanto si possa pensare. Alcuni studi del dipartimen-to dell’energia degli Stati Uniti hanno concluso che laraccolta di vento nelle grandi pianure degli stati del Te-xas, Kansas e North Dakota, potrebbero fornire tuttal’elettricità necessaria all’intera nazione.11 Ancor piùincredibilmente uno studio della Stanford Universitydel 2005, pubblicato nel Journal of Geophysical Research,ha scoperto che se solo il 20% di tutto il potenziale eoli-co del pianeta fosse raccolto, coprirebbe l’intero fabbisognoenergetico mondiale.12

C’è inoltre l’energia prodotta dalle onde e dalle ma-ree. L’energia delle maree deriva dagli spostamentidelle maree nell’oceano. Installando turbine, che cat-turano questo movimento, si genera energia. Possia-mo sfruttare l’energia generata dal flusso della Cor-rente del Golfo, della Corrente Islandese e altre cor-renti sottomarine. Nel Regno Unito 42 siti sono at-tualmente classificati come disponibili per questo pro-cesso; si prevede che il 34% del fabbisogno energeti-co del Regno Unito potrà essere coperto sfruttando lasola energia delle maree.13 Ancora più efficiente è ilpotere delle onde, che estrae energia dai movimentidella superficie degli oceani; si stima che il suo appor-

10 http://www.redorbit.com/news/science/1637594/research_highlights_

potential_for_improved_solar_cells/

11 U.S. National Renewable Energy Laboratory. February 6th 2007

12 http://www.stanford.edu/group/efmh/winds/global_winds.

html13 http://www.bwea.com/marine/resource.html

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3.2 equilibrio dinamico

to globale sia all’incirca di 80.000 TWH l’anno.14 Ciòsignifica che il 50% del fabbisogno energetico plane-tario potrebbe essere coperto dal solo utilizzo di talefonte.15

È importante sottolineare che l’energia delle maree,delle onde, solare ed eolica non necessitano virtual-mente di alcuna energia da utilizzare per funziona-re, a differenza di carbone, petrolio, gas, biomasse,idrogeno e tutti gli altri.

Il fatto è che l’energia è nientemeno che abbondantesu questo pianeta!

L’unica ragione che ci induce a pensare il contrario èche il sistema monetario/capitalistico e le sue strategiecreano scarsità.

(2) La prossima domanda è che dire delle materie pri-me? Può la Terra offrire sufficienti materie prime grez-ze, come legno, ferro, alluminio e cotone, per sostene-re la popolazione mondiale?

Tutto ciò che vedi attorno a te è fatto di piccole parti-celle dette atomi. Esistono molti tipi di atomi, ognunocon una particolare combinazione di protoni, neutronied elettroni. Questi differenti tipi di atomi sono chia-mati elementi. Attualmente ci sono 118 elementi nellatavola periodica16, con 92 di essi naturalmente dispo-nibili sulla terra (gli altri 26 sono creati artificialmente);questi elementi costituiscono fondamentalmente ognicosa attorno a noi. La categoria degli elementi metalli-

14 Future Energy Solutions/ IEA report, 2003

15 World Consumption of Primary Energy by Energy Type and SelectedCountry Groups, 1980-2004, Energy Information Administration,U.S. Department of Energy

16 La tavola periodica è una disposizione degli elementi chimici inaccordo al numero atomico in base alla legge periodica.

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legge naturale

ci è la più importante, perché i metalli si fondono soloa temperature relativamente alte; possono essere facil-mente trasformati in filamenti sottili o lamine senzache si rompano, e il calore e l’elettricità li attraversa-no molto facilmente. Ciò li rende molto utili per laproduzione di prodotti e per l’applicazione industriale.Questi metalli si trovano nella crosta terrestre e neglioceani, in forma pura o, più comunemente, estratti daminerali. Le riserve globali di minerali sono oggi misu-rate solamente nell’ottica della produzione per scopicommerciali. Tristemente, ciò non ci dà un’idea chiaradella loro reale disponibilità. Mentre alcuni elementisono molto abbondanti come il silicio, l’alluminio e ilferro, altri invece stanno diventando sempre più scar-si, come rame, piombo, zinco, oro e argento.17 Perquanto ne sa l’autore, non c’è mai stata un’indaginegeologica completa degli elementi e dei minerali a li-vello globale, ma solo studi su scala regionale. Questodovrà essere fatto in futuro.

Ci sono sostanzialmente 3 componenti da conside-rare per capire la vera portata della Terra.

(a) Sapere esattamente ciò che la terra offre a livellodi elementi e materiali;

(b) A che punto è la tecnologia riguardo alla creazio-ne di sostituti sintetici per certi elementi/mate-riali;

(c) Come la società organizza e gestisce l’uso di que-sti elementi/materiali.

17 http://www.britannica.com/EBchecked/

topic/383726/mineral-deposit/82165/

Geochemically-abundant-and-scarce-metals

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Page 93: Libro economia basata sulle risorse

3.2 equilibrio dinamico

(A) Dobbiamo fare un’accurata classificazione dellerisorse del pianeta. Questo ci darà informazioni chia-ve per procedere con le nostre operazioni. Per esem-pio, se abbiamo un acro di terra sul quale vogliamofar crescere del cibo, la prima cosa da fare è testare ilsuolo per capire che tipo di proprietà abbia. Queste in-formazioni sono strettamente connesse alla scelta delprodotto da coltivare. Questo ci chiarirebbe le “capa-cità portanti” di quel lembo di terra. Da una prospet-tiva planetaria, questa è un’informazione fondamenta-le, che ha una diretta conseguenza sulle decisioni daprendere.

(B) La differenza tra il presente e il passato è l’incre-mento della nostra abilità creativa di risolvere proble-mi attraverso il metodo scientifico. Per quello che ri-guarda i materiali scarsi, trovare surrogati è un fattoremolto importante. Per esempio i diamanti sono statia lungo considerati una risorsa scarsa e di alto valore.Un’applicazione di questo minerale duro è la fabbri-cazione di parti per macchine da taglio di precisione.Adesso invece, con l’avvento dei diamanti sintetici pro-dotti in laboratorio, queste macchine non necessitanopiù dei costosi originali.

Molti materiali industriali oggi hanno un surrogatosintetico, e questo modo di risolvere i problemi con lascienza è molto produttivo. Infatti, la scarsità di qualsia-si materia prima è relativa solamente alla quantità di lavo-ro necessario per trovare un surrogato del materiale o unasoluzione alternativa.

(C) Più importante dei sostituti e delle alternative,è l’autentica natura dell’utilizzo da parte nostra dellerisorse planetarie. Questo è veramente il punto fonda-mentale nel dibattito che riguarda la capacità di sostegno

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legge naturale

della terra. Come detto prima, è il comportamentodelle persone all’interno di un sistema monetario chepremia la scarsità, l’obsolescenza pianificata, lo spreco e lamolteplicità.

La quantità di beni prodotti nel mondo oggi è im-pressionante se paragonata al passato. Con l’uso dellatecnologia possiamo produrre di più con minor neces-sità di lavoro umano, più velocemente di qualunquealtro periodo della storia. Tuttavia, a causa del sistemabasato sul profitto, c’è un’enorme quantità di aziendeche producono le stesse cose, dato che competono tradi loro per dividersi il mercato.

I loro prodotti sono intrinsecamente inferiori in quan-to il produttore si limita ad usare materiali scadentiper tagliare i costi. Dato che è un sistema basato sullaconcorrenza, lo spreco è impressionante, con preziosematerie prime usate di continuo in prodotti di scarsaqualità che finiscono nelle discariche. Inoltre la mani-polazione del pubblico da parte dell’industria nel fardesiderare cose inutili (beni basati sulla vanità), han-no accelerato lo spreco. Ricordate, il sistema moneta-rio funziona solo con la perpetuazione del “ciclo delconsumo”. Questo porta all’abuso delle risorse.

La vera causa della scarsità di risorse che abbiamosul nostro pianeta, non ha molto a che fare con le ri-sorse effettivamente disponibili, ma con il nostro con-tinuo spreco delle stesse. Praticamente nessuno sforzoviene dedicato alla conservazione o all’uso intelligentedi queste, finché sarà troppo tardi. In una società sanale materie prime dovrebbero essere a disposizione ditutti, l’industria sarebbe organizzata come un tutt’u-no per produrre in relazione a ciò che è effettivamentedisponibile, ed ogni bene prodotto sarebbe progettato

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3.2 equilibrio dinamico

per durare il più a lungo possibile, riducendo quindila quantità di beni prodotti e preservando le risorse.

(3) Quando parliamo di produzione di cibo e di pre-servare l’acqua, entrano in gioco i soliti problemi lega-ti al sistema monetario, come l’inquinamento e l’usodi materiali scadenti. (Minimizzare gli sprechi abbas-sa i profitti. Se qualcuno dovesse riciclare, invece dibuttare tutto in discarica, costerebbe di più.)

L’acqua ricopre il 70% della superficie del globo. Leconquiste tecnologiche, comed i processi di desalinizza-zione, possono creare acqua potabile sia dal mare cheda tipi di acque salate molto più difficili da sfruttare,attraverso l’osmosi inversa. Questo è ancora un altroesempio di come la tecnologia sia una parte impor-tante della gestione delle risorse, al pari delle risorsestesse. L’idea che l’acqua utilizzabile sia scarsa è ve-ra solo in relazione ai metodi poco lungimiranti chestiamo usando, insieme all’inquinamento quotidianocausato dall’industria.

La produzione del cibo si sta espandendo grazie allatecnologia, con la creazione di nuovi metodi di colti-vazione. Per esempio, la superficie della Terra vienesfruttata in modo eccessivo e il suo strato coltivabile18

viene distrutto da metodi di coltivazione selvaggia.Stando ad alcuni rapporti, stiamo perdendo lo stratocoltivabile della Terra a un ritmo pari all’1% annuo,

18 Lo strato superficiale è il più in alto e il più esterno degli strati,generalmente esso va da 5 ai 20 cm di altezza. Esso possiede lapiù alta concentrazione di sostanze organiche e di microrganismied è il luogo dove avviene la maggior parte delle attività biolo-giche del suolo terrestre. Le piante solitamente concentrano leloro radici in questo strato, e ottengono la maggior parte dellesostanze nutritive.

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legge naturale

mentre l’Accademia Nazionale delle Scienze ha deter-minato che i campi coltivati, negli Stati Uniti, vengo-no sfruttati con un’intensità 10 volte superiore al tem-po che il terreno necessita per rigenerare le proprierisorse.19

Fortunatamente gli scienziati hanno creato un nuo-vo tipo di agricoltura che non necessita di terra chiamataidroponica. Questo nuovo e potente metodo schiudeuna grande quantità di opzioni per gli esseri umani,non solo consentendoci di compensare i danni che ab-biamo causato, ma anche espandendo le possibilitàrispetto a dove e quando il cibo possa essere coltiva-to. Con l’agricoltura idroponica possiamo teoricamen-te coltivare cibo nel deserto con la giusta irrigazione,con l’estrazione dalle falde acquifere.

Altri metodi di produzione del cibo non sfruttati, in-cludono fattorie oceaniche multi piano sospese sott’ac-qua, come anche le piantagioni aeree.

Il punto è che la produzione di cibo è scarsa quantonoi decidiamo lo sia. Se scegliamo di diventare in-telligenti e strategici nei nostri metodi di produzione,preservando l’ambiente e sfruttando appieno le inven-zioni scientifiche che massimizzano la nostra capacitàdi produrre cibo, riducendo metodi inefficienti che sibasano sullo spreco, il cibo potrebbe essere abbondan-te come l’acqua. I bambini che muoiono di fame nelmondo non muoiono di fame perché non c’è cibo di-sponibile, ma è il loro scarso potere d’acquisto, quin-di non è la reale scarsità che causa milioni di mortiassurde.

19 http://seattlepi.nwsource.com/local/348200_dirt22.html

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3.3 riassunto del capitolo 3

3.3 riassunto del capitolo 3

L’equilibrio dinamico del pianeta Terra in relazione al-la specie umana non è un sistema rigido. Spetta a noimantenere le cose in equilibrio attraverso la gestioneintelligente delle risorse della terra. Se questo è fat-to correttamente, non ci sono prove per sostenere chenon possiamo avere abbondanza per tutti.

I tre attributi di gestione sono: (1) Conoscere le ma-terie prime disponibili (2) Lavorare in modo proatti-vo per superare eventuali deficit attraverso sostituzio-ni strategiche (3) Utilizzare la tecnologia in tutti gliaspetti, al fine di massimizzare la produzione di al-ta qualità, ridurre al minimo l’impatto ambientale esuperare i problemi in generale.

La natura ha le sue leggi ed è nel nostro interes-se riconoscerle e allineare il nostro comportamento diconseguenza. Dobbiamo essere pronti a scoprire checiò che noi crediamo essere vero oggi potrebbe essereobsoleto domani. Questa è l’emergente natura della co-noscenza. Impariamo dai nostri errori. Tutti gli errorisono realmente doni, perché possono portarci a un li-vello di comprensione più elevato. Il metodo scientifi-co, con la sua base di pensiero logico, la dimostrazionee la prova verificabile, è la filosofia guida che ha risoltoi problemi e migliorato la qualità di vita dell’umanità.

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4

G L I S T R U M E N T I P E R L’ E V O L U Z I O N ES O C I A L E

Non c’è una scorciatoia per

la verità, nessun modo per

ottenere la conoscenza

dell’universo se non

attraverso la strada del

metodo scientifico.

Carl Pearson

(Matematico e statistico britannico)

Cosa vogliamo? Come abbiamo intenzione di otte-nerlo? Che strumenti ci servono?

I nostri Valori consistono in ciò che consideriamo im-portante; i nostri obiettivi; quello che ci interessa; ciòche riteniamo sacro e ciò che vogliamo dalla vita. I va-lori non sono immutabili ed eterni, ma i valori instillatiin una persona di giovane età tendono a perpetuarsi.L’indottrinamento, come i credo nazionalistici e reli-giosi, possono diventare i pilastri dell’identità di unapersona ed ostacoli difficili da superare a livello emo-zionale. Il fatto è che i valori umani sono generati dal-l’ambiente. Se tu prendessi un bambino appena natoda una famiglia americana bianca della classe media

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gli strumenti per l’evoluzione sociale

e lo facessi crescere in Medio Oriente in una famigliaaraba e islamica, quel bambino probabilmente cresce-rebbe parlando arabo e diventerebbe musulmano, sot-tostando a quei valori tradizionali tramandatigli dallafamiglia e dalla cultura della società.

La maggior parte dei nostri valori tradizionali haradici antiche. Per esempio la bibbia dice “ti devi gua-dagnare il pane con il sudore della tua fronte”. Cosasuccederebbe se la società non ti imponesse di lavorareper avere i soldi? Come potrebbe quel valore rimanerevalido? Il fatto è che i valori invecchiano rapidamente,come la conoscenza e qualunque altra cosa. Rispet-to alle attuali scoperte scientifiche, la maggior partedei valori della società sembrano superati di migliaiad’anni.

Detto ciò, fermiamoci per un attimo e decidiamoquali sono i nostri obiettivi primari, sia a livello per-sonale che a livello sociale. Il Movimento Zeitgeistassieme al Venus Project, si basa su un insieme di va-lori sociali, e quindi di obiettivi, che riteniamo esserefondamentali per la sostenibilità della specie.

4.1 obiettivi

Aria e acqua pulite, cibo nutriente, abbondanza mate-riale, trasporto veloce pulito ed efficiente, valida istru-zione, cure sanitarie, fine della guerra, libertà perso-nale, un ambiente che ci consenta di migliorare co-stantemente le nostre capacità e di ampliare i nostriorizzonti, riduzione dello stress e del crimine.

Questi obiettivi sociali sono tutt’altro che complessio irrazionali. Infatti, molti scopriranno che sia i filo-

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Page 101: Libro economia basata sulle risorse

4.2 metodo

sofi religiosi che laici hanno cercato poeticamente dirisolvere questi bisogni per millenni.

4.2 metodo

Ora che abbiamo elencato gli obiettivi di base, dob-biamo pensare ai metodi da utilizzare per raggiungerequesti obiettivi. Senza dubbio il Metodo Scientifico èlo strumento più potente che conosciamo. L’osservazio-ne, la logica e la sperimentazione, hanno da temposuperato la superstizione, l’intuizione e la metafisica.

Nelle parole di Carl Pearson:

Non c’è una scorciatoia per la verità, nessunmodo per ottenere la conoscenza dell’universose non attraverso la strada del metodo scientifi-co.1

L’uso intelligente dei metodi scientifici è quello checi ha generato tutte quelle cose che ci aiutano quotidia-namente. L’applicazione della scienza all’organizza-zione sociale nel complesso è il prossimo passo dellanostra evoluzione. (maggiori informazioni riguardo almetodo scientifico nel 3° Capitolo)

4.3 strumenti

Gli strumenti materiali di cui abbiamo bisogno perraggiungere i nostri obiettivi derivano dall’utilizzo co-sciente della Tecnologia. Da un semplice martello, alle

1 Pearson, Karl, The Grammar of Science, 1911 p.17

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gli strumenti per l’evoluzione sociale

fabbriche interamente automatizzate ad alta tecnolo-gia, le invenzioni tecnologiche continuano a facilita-re i metodi di produzione, rendendo possibile ciò cheprima era considerato impossibile.

La storia della tecnologia mostra un tremendo e pro-gressivo sviluppo. Assieme al modo di pensare scien-tifico, gli strumenti tecnologici a nostra disposizionehanno la capacità di cambiare radicalmente l’umani-tà in modi che molti possono considerare troppo fan-tasiosi, per essere veri. Se tu cercassi di spiegare ilfunzionamento di un telefono cellulare ad un uomodel 12° secolo, probabilmente rimarrebbe sconvolto daquesto strumento magico.

Una caratteristica della tecnologia è la sua abilità disfidare costantemente ciò che è considerato impossibi-le.

Nelle parole del dott. George Gallup:

In ogni fase della storia, l’uomo ha dato perscontato che la civiltà avesse raggiunto il suozenit. Con orgoglio si è rifiutato di colloca-re se stesso su una scala temporale che com-prendesse un periodo di migliaia, milioni dianni, sia nel passato che nel futuro. Osservatotra 8000 anni - approssimativamente il periododi storia documentato - il progresso dell’uomofino ai giorni nostri potrebbe sembrare menoimpressionante di quanto ci appare adesso.2

All’inizio del 20° secolo, molti scienziati concordava-no a livello teorico che l’aeroplano era probabilmenteirrealizzabile . Tuttavia i fratelli Wright erano troppo

2 Gallup, George, The Miracle Ahead, New York Evanston andLondon, Harper and Row, 1964, p. IX

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4.4 processo

impegnati ad attaccare un motore a gas a delle ali nelloro negozio di biciclette per interessarsi a queste opi-nioni errate. Poco dopo, sfidando l’opinione comune,inventarono ciò che era considerato impossibile - lamacchina volante.

Il fatto è che quando uno scienziato ci dice che unacosa è possibile, ha probabilmente ragione. Tuttavia,quando afferma che qualcosa è impossibile probabil-mente si sbaglia. La scienza e la tecnologia hanno con-tinuamente messo in discussione i presupposti di fat-tibilità, e continueranno a farlo. È possibile affermarecon certezza che qualunque cosa il futuro ci riserva daun punto di vista tecnologico, sembrerà impossibile eridicolo in base alle conoscenze e ai metodi attuali.

4.4 processo

Ora, tornando al nostro principale argomento, i treattributi dell’evoluzione sociale e personale sono:

• I nostri obiettivi

• Il metodo razionale

• Gli strumenti per la realizzazione

Definiamo i nostri obiettivi basandoci su ciò che ri-teniamo importante, utilizziamo il Metodo Scientifi-co per risolvere problemi e creare/verificare ipotesi esfruttiamo la tecnologia per rendere questi obiettiviuna realtà.

È importante sottolineare che questa generalizzazio-ne non è lineare ed ogni aspetto ha un’influenza suirestanti. Per esempio, i nostri valori vengono spesso

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gli strumenti per l’evoluzione sociale

alterati dalle scoperte tecnologiche e dal ragionamen-to logico del metodo scientifico. Se una persona cre-sce con il valore di aiutare i poveri e si ritrova poiin un ambiente dove, come possibile risultato dell’a-vanzamento tecnologico, non esiste la povertà, questovalore non avrebbe più basi per esistere.

In conclusione i nostri valori, in continuo cambia-mento, sono l’attributo più importante che caratteriz-za la nostra evoluzione sociale. Gli unici valori vera-mente rilevanti sono quelli che contribuiscono a mi-gliorare la società e quelli che invece ostacolano il suosviluppo.

4.5 riassunto del capitolo 4

Il nostro approccio all’evoluzione sociale inizia con inostri valori. I nostri valori sono il risultato di riflessio-ni personali sulla nostra conoscenza acquisita e dell’in-dottrinamento culturale e tradizionale impostoci dallanascita. Con il passare del tempo i nostri valori cam-biano. Purtroppo la maggior parte dei valori che lagente possiede oggi provengono da un sistema socia-le che è estremamente obsoleto per quanto riguarda ilsuo rapporto con la scienza e la tecnologia moderna.

Il processo di realizzazione consiste nel: sapere cosavogliamo (Obiettivi), pensare a tale materiale nel mo-do più efficace e quindi scientifico (Metodo), e usarei più efficaci strumenti tecnologici per trasformare gliobiettivi in realtà (Strumenti). Gli obiettivi chiave delMovimento Zeitgeist, e quindi del Venus Project, sono:la riprogettazione della società per il beneficio di tuttal’umanità, assicurandosi che ci siano abbastanza beni

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4.5 riassunto del capitolo 4

e servizi per tutti, massimizzando la libertà e la felicitàpersonale che riducono costantemente i comportamen-ti antisociali e la criminalità. Questi valori possono es-sere realizzati solo usando gli intelligenti e razionalimetodi della scienza e gli strumenti della tecnologia.Nella prossima sezione vi mostreremo come.

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Parte III

U N ’ E C O N O M I A B A S ATA S U L L ER I S O R S E

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5

C I B E R N A Z I O N E S O C I A L E

Auspichiamo una radicale riprogettazione del-la nostra cultura, in cui le obsolete inadegua-tezze di guerra, povertà, fame, debito e soffe-renze umane inutili siano viste non solo comeeliminabili, ma anche come totalmente inaccet-tabili. Qualsiasi cosa meno di ciò risulterebbenel medesimo catalogo di problemi intrinseci alsistema odierno.1 - Jacque Fresco

È giunto il momento di una ristrutturazione dellasocietà a livello mondiale. Il motivo di questo bisognonon è qualche genere di interesse creativo o ambizioneintellettuale. I motivi sono il fallimento della strutturamonetaria, l’incremento dei conflitti e della povertà alivello mondiale, la corruzione costante generata dallaricerca del profitto ed il continuo avvelenamento delnostro pianeta causato del mondo dell’industria com-merciale. Siamo al bivio. O ci renderemo responsabilidelle nostre vite come società, o ne pagheremo il prez-zo. Più continuiamo a perseverare in questo sistemaobsoleto, più le cose diverranno instabili.

1 Fresco, Jacque, The best that money can’t buy: Beyond politics,poverty and war, Global cybervisions, FL, 2002, p. X

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cibernazione sociale

5.1 il venus project

In questa sezione discuteremo del Venus Project (Pro-getto Venus). Il Venus Project, che costituisce il risulta-to del lavoro di una vita dell’ingegnere sociale e strut-turale Jacque Fresco, è un’organizzazione che cercaniente meno che una società globale sostenibile e paci-fica. Esso cerca di aggiornare la società alle conoscen-ze tecnologiche e alle metodologie moderne. I suoiprincipi sono basati essenzialmente sull’impiego dellascienza e della tecnologia per la soluzione dei proble-mi umani e sociali. La struttura sociale che promuoveè chiamata Economia basata sulle risorse.

Un’economia basata sulle risorse utilizza le risorse esi-stenti anziché il commercio. Tutti i beni e servizi sonodisponibili senza l’utilizzo della valuta, credito, barat-to o ogni forma di debito o servitù.

L’obiettivo di questo nuovo progetto sociale è libe-rare l’umanità dai lavori ripetitivi, mondani e arbitrariche non rivestono alcuna rilevanza per lo sviluppo so-ciale, incoraggiando un nuovo sistema di incentivo fo-calizzato sull’auto-realizzazione, educazione, coscien-za sociale e creatività in opposizione ai vacui ed ego-centrici obiettivi di ricchezza, proprietà e potere chedominano oggi il mondo. Il Venus Project riconoscel’abbondanza di risorse della Terra e che i nostri metodiobsoleti di razionalizzarle attraverso il controllo mo-netario non sono più pertinenti. Nei fatti, sono deci-samente controproducenti per la nostra sopravvivenza.Il sistema monetario è stato creato migliaia di anni fain periodi di grande scarsità. Il suo proposito inizialeera escogitato come metodo di distribuzione di beni eservizi in risposta a contributi di manodopera. Non

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5.1 il venus project

è per nulla in relazione alla nostra attuale capacità diprodurre beni e servizi su questo pianeta.

Come discusso nel Capitolo 2, l’evoluzione tecno-logica sta estromettendo il ruolo degli esseri umanidalla forza lavoro economica. Questo spostamento diparadigma modificherà la società in un modo o in unaltro. O ci guiderà verso un nuovo sistema socialeche non richiede la servitù umana per reddito; in cuila società sia vista come un tutt’uno volto al propriobeneficio attraverso l’uso di avanzata tecnologia rea-lizzata per lo sviluppo sociale. . . o più probabilmentesaremo guidati sul sentiero del caos e del disordine,fatto di disoccupazione rampante, epidemica crimina-lità, misure repressive di polizia di stato introdotte persopprimere dissenso e continuare a sfruttare le risorseambientali sino alla loro estinzione.

La sopravvivenza fisica e la qualità della vita sonobasate solamente sull’uso, gestione e preservazionedelle risorse terrestri. Adesso, con una sempre cre-scente ingegnosità scientifica rivolta all’utilizzo diqueste risorse secondo metodologie più umane, tec-nologicamente costruttive ed efficienti, la tradizionedel lavorare per i soldi e i soldi per l’approvvigio-namento di risorse non poggia più su basi logiche.La gestione intelligente delle risorse terrestri è ciò cheè importante. In un mondo più sano, ci relazione-remmo consapevolmente con l’equilibrio dinamico in-sito al nostro ecosistema globale, e aggiusteremmo diconseguenza i nostri processi di produzione.

Inoltre, un’economia basata sulle risorse sarebbe glo-bale per definizione, poiché l’utilizzo completo di unpianeta sta in un’organizzazione mondiale. Il pianetapuò solo essere diligentemente esaminato e utilizzato

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cibernazione sociale

secondo una prospettiva olistica. Non è un punto divista soggettivo. La Terra è essenzialmente uno stru-mento, pieno di possibilità di creare abbondanza tec-nologica, di cibo e di energia. Se non teniamo contodi tutte le risorse planetarie e non vediamo il pianetacome un tutto sinergico, le nostre abilità saranno limi-tate. Tristemente, il mondo oggi è diviso dalla com-petizione commerciale volta al profitto, dai gruppi re-ligiosi e dalle primitive identificazioni nazionalistichedell’ego, rendendo attualmente difficoltoso organizza-re un sistema di gestione delle risorse globale. Que-sta è un’altra ragione per cui il sistema monetario inse è dannoso per la nostra sopravvivenza, poiché in-trinsecamente nega la collaborazione tra tribù. Tantoper le ideologie quanto per differenze religiose e na-zionalistiche, è tempo di metterle da parte e realizzareche siamo tutti qui sullo stesso pianeta ed abbiamo bisognodi rispondere alle stesse necessità di base. Sarà soltantoquando lavoreremo tutti insieme che la sostenibilità e ilvero progresso saranno raggiunti. Discuteremo oltresu questo problema e sulle divisioni ideologiche nelCapitolo 7.

5.2 industria e lavoro

Come già espresso precedentemente, le statistiche mo-strano come la forza lavoro degli esseri umani sia pro-gressivamente rimpiazzata da quella di macchine au-tomatiche, in tendenza crescente, causando disoccupa-zione e conseguente riduzione del potere d’acquistodella stessa popolazione. Nel tempo, con la progres-sione di questo fenomeno, un punto di svolta si avrà

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Page 113: Libro economia basata sulle risorse

5.2 industria e lavoro

quando la mancanza di potere di acquisto dei consu-matori distruggerà il sistema monetario, dal momen-to che non sarà importante quanto saranno efficien-ti le aziende che producono. . . le persone semplicementenon avranno soldi con cui comprare gli oggetti, in questomodo finisce il meccanismo del ‘consumo ciclico’.

Coloro che sono coscienti di questo, spesso tenta-no di creare soluzioni nell’ambito del sistema mone-tario stesso, tipicamente suggerendo qualche generedi ‘stato socialistico iper-equo’, dove la ricca élite pos-siede le fabbriche, una classe media virtualmente nonesistente (forse il 5% della popolazione mondiale) èimpiegata alla supervisione del lavoro delle macchine,mentre al resto del mondo viene distribuito il dena-ro da usare, sotto forma di distribuzioni da parte delgoverno. Questo tipo di idea non è che orribile e as-surda. Guiderebbe alla dittatura, restrizioni estremedella libertà e grande frustrazione generale, perché lastratificazione delle classi è ancora presente, garantendoa coloro in cima alla piramide accesso a più risorse cheai miliardi al di sotto.

Di conseguenza, stiamo assistendo ora ad un deli-berato soffocamento e trattenimento del progresso tec-nologico per il bisogno di mantenere le persone im-piegate. È come essere in disponibilità di un trapanoelettrico per un lavoro, ma eseguirlo manualmente peril bisogno di essere pagato per più ore. Questo è fon-damentalmente controproducente. Non è nient’altroche follia rallentare o ignorare il progresso tecnologi-co per preservare un sistema sociale obsoleto. L’interoscopo della tecnologia è liberare l’umanità dal lavo-ro stesso! Abbiamo bisogno di un progetto socialeche sia focalizzato a massimizzare le nostre abilità tec-

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cibernazione sociale

nologiche per liberare l’umanità dai lavori pesanti edequalificanti ed incrementare la produttività al suomassimo potenziale. Meno di questo è inaccettabile.

Ora, a beneficio di approfondimento, dimentichia-mo completamente il nostro sistema sociale correntebasato sulla moneta e diamo un’occhiata ai modernisistemi di produzione industriale, a come sarebberoimplementati in un’economia basata sulle risorse. Ladomanda è come progettare un sistema di produzione chemassimizzi prodotti di alta qualità, riduca le scorie, conside-ri il dinamico equilibrio della biosfera e riduca lavorazioniripetitive, faticose e logoranti per gli esseri umani?

In base al metodo scientifico qui viene spiegato ilragionamento logico per i metodi di produzione indu-striale:

• Fase 1: Esame delle risorse planetarie.

• Fase 2: Decidere quali beni produrre, orienta-ti per priorità tra i bisogni di prima necessità(cibo, acqua, riparo, eccetera.), oggetti di utili-tà produttiva (materie prime, macchine automa-tiche, sviluppo tecnologico, eccetera.) e ogget-ti di produzione per scopi di non utilità (me-dia di intrattenimento, radio, strumenti musicali,eccetera.)

• Fase 3: Ottimizzazione dei metodi di produzione| massimizzando la durata di vita dei prodotti.

• Fase 4: Metodi di distribuzione per l’accesso uma-no.

• Fase 5: Riciclo ottimizzato di prodotti obsoleti oinutilizzabili.

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5.2 industria e lavoro

5.2.1 Fase 1: Esame delle risorse planetarie

Come discusso nell’ultimo Capitolo, è fondamentaleche noi sappiamo di cosa disponiamo su questo pia-neta, si traduce in quali possibilità abbiamo. Con que-sta informazione, la produzione industriale è sempreregolata per compensare ogni scarsità energetica e diconseguenza con la più matematicamente appropriatadistribuzione di materie prime, basata sulla disponi-bilità, e la sua applicazione più pertinente. Ogni ri-sorsa scarsa è immediatamente seguita dalla ricerca dialternative e surrogati. Questa consapevolezza può esse-re ottenuta dalla risposta elettronica in tempo reale di tuttii settori di risorse del pianeta convergenti in un databasecentrale che monitorizzi costantemente ogni emergente scar-sità o problematica relativa. Quest’idea di monitoraggiomondiale delle risorse non è di così difficile implemen-tazione, anche se può suonare complessa. In effetti,l’esercito degli Stati Uniti ed il Pentagono dispongo-no già di satelliti e monitor sugli oceani per la difesa.Questi strumenti potrebbero semplicemente essere ri-orientati a scopi di monitoraggio ambientale anzichéumano.

5.2.2 Fase 2: Decidere quale produzione è necessaria

Di che cosa abbiamo bisogno? Questa è una domandaestremamente importante perché eccetto cibo, acquaed un rifugio, la maggior parte delle persone sul pia-neta, al giorno d’oggi non ha idea di ciò che veramentevuole o abbisogna perché non sono mai stati informa-ti sulla reale potenzialità del livello tecnologico attuale.

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cibernazione sociale

Quello che pensiamo ci serva è il risultato diretto dellostato di consapevolezza che la società possiede sullosviluppo tecnologico attuale. Per esempio, una perso-na 300 anni fa avrebbe pensato che aveva bisogno diago e di filo per sistemare una maglia strappata. Oggi,penserebbe di aver bisogno di una macchina da cuci-re elettrica. . . oppure. . . più precisamente, quello di cuiavrebbe veramente bisogno è un tipo di materiale permaglie che non si rompe così facilmente o che non sipuò rompere.

Qualcuno che ha polvere in casa potrebbe pensare:“Mi serve un aspira polvere!”. È sicuro? Forse quellodi cui hanno veramente bisogno è un casa leggermentepressurizzata che non permette alla polvere di entrareo che è equipaggiata con filtri elettrostatici per l’ariache eliminano la polvere che vi è in sospensione edelimina i batteri che vivono nell’aria. In altre parole,se esaminiamo che cosa riteniamo essere i nostri biso-gni materiali, iniziamo a realizzare che i bisogni sonoin continuo cambiamento. Scienza e tecnologia sonobarometri di che cosa è giudicato utile alle persone,per cui tutti i prodotti che si progettano dovrebberoessere il più avanzati possibile. Il nostro attuale siste-ma monetario, che produce continuamente prodotti dibassa qualità e superati solo per continuare a sostene-re l’industria ed il ciclo economico, non ha la capacitàod il desiderio di produrre gli strumenti più avanzatiper il nostro beneficio. Questo è dovuto al fatto chela maggior parte dei prodotti d’oggi giorno non esiste-rebbero nemmeno se l’industria si fosse concentratasulla produzione di ciò che fosse più utile alla nostrasocietà.

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5.2 industria e lavoro

5.2.3 Fase 3: Ottimizzazione dei metodi di produzio-ne, massimizzazione della durata dei prodotti

Se stessi producendo un tavolo per me stesso, cerche-rei di assicurarmi che il tavolo duri il più a lungo pos-sibile. Sembra logico, vero? Se il tavolo si rompe do-vrei costruirne un altro al costo di nuovo materiale edulteriore lavoro. Dovrebbe essere logico che qualsiasicosa prodotta nella nostra società debba possedere ladurata più lunga tecnicamente possibile.

Sfortunatamente, esattamente l’opposto accade nelnostro sistema, perché, come precedentemente discus-so, il corrente sistema monetario privilegia molteplici-tà e obsolescenza pianificata. Senza queste l’intero siste-ma collasserebbe. Questo sistema monetario è deva-stante. Come possa, un individuo, starsene tranquil-lo e difendere la propensione allo spreco del Siste-ma Monetario è incredibile. In una società più sana,costruiremmo cose fatte per durare.

L’ottimizzazione dei metodi di produzione riguardal’utilizzo dei migliori materiali e metodi producendostrumenti che siano il più duraturi ed efficaci possibile.Non solo si sta rimpiazzando la manodopera umanacon macchine perché sono economicamente più van-taggiose in un sistema monetario, ma esse eseguonoanche un lavoro molto migliore di quello umano, e le stati-stiche di produzione lo confermano continuamente —La produttività industriale aumenta quando le macchi-ne sostituiscono il lavoro umano. Questo non dovreb-be sorprendere, perché una macchina non si stanca edè sempre più accurata e riproducibile di una personanei lavori meccanici. Automazione ad alta efficienzaaccoppiata con la gestione scientificamente determina-

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cibernazione sociale

ta delle risorse (come citato nel Capitolo 3) permette-rebbe la creazione di una situazione dove una produ-zione fluida e quasi priva di scarsità potrebbe essereattuata da una piccola frazione della popolazione.

5.2.4 Fase 4: Metodi di distribuzione dei beni

Anche i metodi di distribuzione dipenderebbero dal-lo stato della tecnologia. Per esempio, la produzionepotrebbe in fine diventare a “richiesta”, ossia: un pro-dotto è creato solamente quando ne viene fatta unarichiesta da una persona che ne ha bisogno. Come al-ternativa alla distribuzione basata sull’accumulo in de-positi/centri di distribuzione, accoppiata con sistemiautomatizzati di consegna rappresenterebbero al mo-mento il sistema più semplice. Inoltre, visto che non cisono soldi coinvolti nel sistema, il bisogno per le per-sone di accaparrare o accumulare beni sarebbe dram-maticamente ridotto. Non esisterebbe per una personail bisogno di rubare qualcosa che è già disponibile pertutti. . . e certamente non potrebbero venderla.

Alle luce del fato che tutti i bene in una Economiabasta sulle risorse sono progettati per durare il più possi-bile, i valori culturali dei consumatori che esistono oggisaranno superati. Per non parlare di tutte le distorsio-ni prodotte dall’attuale sistema pubblicitario, che fasentire le persone: egoiste, inferiori o incapaci. An-nunci pubblicitari non esisterebbero nel nuovo siste-ma, eccetto che per le informazioni sui prodotti chesono di interesse alle persone. Per ottenere un prodot-to, molto probabilmente, una persona si connetterebbeonline, ricercherebbe la funzionalità che l’oggetto in

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5.2 industria e lavoro

questione deve possedere, selezionerebbe il prodottoe lo richiederebbe. Il prodotto sarebbe disponibile poiper essere prelevato o consegnato appena possibile.

5.2.5 Fase 5: Riciclaggio ottimizzato dei prodotti chesono danneggiati o superati

Questa fase inizia dalla fase di produzione, perchéogni prodotto progettato deve prevedere nel suo de-sign le modalità del proprio riciclaggio. Teoreticamen-te, qualsiasi cosa prodotta dovrebbe essere sostenibilee riciclabile. Questo approccio strategico assicurereb-be che i prodotti obsoleti possano essere riutilizzati,riducendo al massimo gli sprechi di materie prime.

Il punto che può generare più confusione e difficol-tà di comprensione per il lettore contenuto in queste5 fasi previste dal nostro metodo di produzione indu-striale ispirato all’economia basata sulle risorse è la Fa-se 3 che prevede l’uso delle macchine per rimpiazzareil lavoro umano in più aree possibili. La domanda èspesso: “Chi si prenderà cura delle macchine?”. Lacosa verrà presto spiegata.

Iniziamo facendo un breve sommario sulle appli-cazioni dell’automatizzazione delle macchine e sulletecnologie informatiche.

Il primo robot automatizzato di successo, l’Unimatedella Unimation Inc., aveva una dimensione di oltre106 m3 ed occupava oltre 6 m2 di pavimento. l’Unima-te fu impiegato per la prima volta nel 1961 dagli im-pianti della General Motors Corporation di Trenton inNew Jersey, dove utilizza l’Unimate per scaricare unamacchina che produceva pressocollata. Sei anni dopo,

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cibernazione sociale

GM utilizzava la Unimate per eseguire saldature ed at-taccare puntine sui telai dei sedili delle macchine. Nel1970, il produttore di macchine costruì la prima lineadi saldatura automatizzata che consisteva di 28 robot.2

Coloro che erano interessati alla produzione di que-sto tipo di macchine, sapevano esattamente che conse-guenze esse avrebbero prodotto. Nel 1962, John Sny-der, presidente dalle U.S. Industries Inc., un produtto-re di strumenti automatizzati, creò la “Foundation ofAutomation and Employment” (Fondazione per l’au-tomazione ed il lavoro impiegato) per cercare di “svi-luppare sistemi per ridurre l’impatto che l’automatiz-zazione avrebbe avuto sui lavoratori”. Una volta di-chiarò:

“Voglio vendere la macchine automatiche chela mia compagnia produce, ma se la nostra eco-nomia viene inasprita, se il problema della di-soccupazione non viene risolto, avrò difficol-tà a venderle e nessuna ragione per produrle.Nel mio modo di vedere le cose, tutti gli uo-mini d’affari dovrebbero condividere questa vi-sione: che i problemi di disoccupazione ed ilproblema dell’automatizzazione sono un pro-blema serio tanto per gli uomini d’affari che peri lavoratori.”3

Nel 1946, fu sviluppato il primo computer elettro-nico chiamato ENIAC. Questo computer aveva 18.000

2 Sprovieri, John, 50 Years of Assembly: Robots to Change theFuture—Again, http://www.assemblymag.com/Articles/Column/BNP_GUID_9-5-2006_A_10000000000000127612

3 Rodden, Robert G., The Fighting Machinists, a Century of Strugglehttp://www.iamawlodge1426.org/hisupdate63.htm

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5.2 industria e lavoro

tubi di radio, occupava 207 m2 e pesava oltre 30 ton-nellate.4 Irving Brainerd, professore della Pennsyl-vania University, una volta dichiarò di ritenere cheENIAC aveva risolto più calcoli durante la 80.223 oradi operatività che l’intera umanità sin dagli inizi deitempi.5

Ora, un chip per computer della dimensione di 0,05 mm2

ha le stesse performance di ENIAC.6

Ora, i macchinari di oggi sono sempre più connes-si con sistemi computerizzati. In pratica, il computerè il cervello della macchina e la istruisce nei terminidi ciò che c’è da fare. La combinazione di macchi-ne ed intelligenze computerizzate si potrebbe definire:Cibernetizzazione. Le macchine cibernetiche rappresen-tano probabilmente l’invenzione più importante maicreata dall’umanità. Le possibilità offerte da questistrumenti sono in grado di cambiare l’intero tessutodella società. . . partendo dal liberare l’uomo dal lavoromanuale.

Nelle parole di Albert Einstein:

“L’automatizzazione del futuro. . . farà appari-re la nostra industria moderna primitiva tantoquanto l’uomo delle caverne appare al nostroconfronto”.7

Questa realtà non è una cosa che dovremmo com-battere, invece dovremmo sposarla con entusiasmo.La Cibernetizzazione rappresenta la Proclamazione di

4 http://en.wikipedia.org/wiki/ENIAC5 Kanellos, Michael, ENIAC–Monster and Marvel, http://news.

cnet.com/2009-1006_3-6037980.html6 http://en.wikipedia.org/wiki/ENIAC7 Fresco and Keyes, Looking Forward, Barnes, 1969, p. 72

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cibernazione sociale

Emancipazione del genere umano, liberandoci dalla fa-tica del lavoro comune ed aprendo nuovi orizzonti perle potenzialità umane.

Usando le parole del Dott. Norbert Wiener, presodal “Father of Cybernation”:

“È degradante per un essere umano essere inca-tenato ad una pala ed essere usato come fonted’energia, ma è quasi altrettanto degradante as-segnargli un lavoro puramente ripetitivo in fab-brica dov’è richiesta meno di un milionesimodella potenza del suo cervello per lavorare.”8

Queste macchine cibernetiche superano grandemen-te la precisione degli esseri umani e sono in grado difare calcoli a velocità incredibili, anch’esse molto supe-riori alle velocità di calcolo del cervello umano. Coloroche sono stati indottrinati dalla fantascienza modernaed indotti a pensare che queste nuove macchine po-trebbero acquisire “coscienza” e “schiavizzare la raz-za umana”, dovrebbero comprendere che questa fobianon è sostenuta da nessuna nozione realistica. Le mac-chine cibernetiche non rappresentano altro che l’am-pliamento creativo delle performance umane. Esatta-mente come un martello può aiutarvi a piantare unchiodo in un pezzo di legno, una macchina ciberneti-ca può eseguire lavori complessi, semplificando i pro-cessi necessari per ottenere un certo risultato. Le mac-chine eseguono ciò per cui sono state programmate enient’altro.

Come disse Arthur C. Clarke:

8 Fresco, Jacque, The Best That Money Can’t Buy, GlobalCybervisions, 2002, p. 54

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“L’idea popolare, promulgata dai fumetti e dal-le forme più economiche di fantascienza, chemacchine intelligenti devo evolvere verso entitàmalevole ed ostili all’uomo, è talmente assurdache non vale neanche la pena di sprecare tem-po per contestarla. Sono quasi tentato di affer-mare che solo macchine non-intelligenti possa-no essere aggressive. . . Coloro che immaginanomacchine come nemici aggressivi stanno sem-plicemente proiettando la propria aggressività.Maggiore è il livello d’intelligenza e maggioresarà il livello di cooperazione. Se dovessimo ar-rivare ad una guerra tra uomini e macchine, èfacile intuire quale parte la inizierà.”9

Una reazione molto tipica all’idea che le macchinesostituiscano la manodopera umana è di rifiuto del-la stessa a causa dei problemi tecnologici che affron-tiamo ogni giorno. Da macchine che si rompono, acomputer che si bloccano, la società d’oggi sembraavere una relazione di amore-odio con la tecnologia.Innanzitutto, come sottolineato in precedenza, in unsistema monetario tutto ciò che è prodotto è progetta-to per rompersi perché tutto è un prodotto. Persino laNASA nonostante i suoi estremi bisogni per i miglio-ri materiali e tecnologie, ha un badget col quale con-frontarsi e deve comunque adeguarsi ai limiti da essoimposti. Le vostre macchine e personal computer nonhanno speranze. Questi due settori industriali possie-dono un’enorme sub-settore industriale utilizzato pereseguire riparazioni e servizi. Se macchine e computer

9 Clarke, Arthur C., Profiles of the Future, NY Harper & Row, 1964,pp. 226-227

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cibernazione sociale

non fossero progettati per rompersi, decine di milionidi lavori sarebbero persi solamente in questi settori.

In ultima analisi, il primo passo che dobbiamo fareper assicurarci che la macchine cibernetiche che impie-gheremo siano progettate utilizzando componenti esoftware della massima qualità è il superamento delsistema monetario, perché ne limita l’efficienza e la so-stenibilità. Non c’è ragione per cui tutto ciò che è nel-la vostra casa, dal refrigeratore alla lavastoviglie, allatelevisione, al computer, non possa durare per un pe-riodo superiore a quello della vostra vita senza la ne-cessità di riparazioni. Perché questo può essere dettocon sicurezza? Perché i migliori materiali disponibilisu questo pianeta, come il titanio, hanno proprietà disostenibilità e durata che possono superare di migliaiad’anni quella della vita di una persona. I prodotti pro-gettati al giorno d’oggi sono ingegnerizzati usando imateriali più economici possibile per massimizzare imargini di profitto. Oggi potete osservare che la mag-gior parte dei prodotti nell’industria di consumo sonocostituiti in parte o completamente da plastica. La pla-stica è uno dei materiali sintetici più economici dispo-nibili. Non sopporta il calore, è spesso troppo fragilee si consuma molto velocemente; quindi chiaramente,tutto si rompe. . . quello è lo scopo.

In un mondo più sano questo non sarebbe tolleratoe le macchine industriali prodotte, non solo avrebberoun’estrema resistenza e lunga durata, l’avanzamentodella tecnologia porterà prima o poi alla produzionedi macchine in grado di auto-ripararsi.

Nelle auto d’oggi, ci sono spesso luci sul cruscottoche si accendono in caso d’allarme per avvisarvi di unproblema che si sta verificando in una specifica par-

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te della macchina. Quest’idea può essere espansa alpunto in cui, non solo il computer a bordo della mac-china viene a “conoscenza” del problema, ma macchi-ne supplementari possono essere dirette verso la zonache presenta il problema e rimpiazzare la componentedanneggiata in tempo reale. Ci sono tecnologie an-cora più avanzate come le “leghe dotate di memoriaper la forma”. Questi metalli sono in grado di memo-rizzare la forma che gli è stata conferita. In caso dideformazione di una specifica componente strutturaledella macchina, una corrente elettronica verrebbe fattapassare attraverso la sezione danneggiata, ripristinan-do istantaneamente la sua forma originale. L’insegna-mento di fondo è che macchine e strutture capaci diauto-ripararsi sono realtà in via di sviluppo. Il proble-ma è che la produzione di un tale livello di efficienzanon è ricompensato in un sistema monetario, per cuila maggioranza delle persone in questa società non haidea di che cosa sia realmente possibile.

Thorstein Veblen disse:

Se l’industria di produzione del paese fosse or-ganizzata in modo globale, e fosse poi gesti-ta da tecnici competenti al fine di massimiz-zare la produzione di beni e servizi, invece dicom’è ora mal gestita da uomini d’affari igno-ranti al fine di massimizzare i profitti, la risul-tante capacità produttiva di beni e servizi in-dubbiamente supererebbe di unità quella attua-le.10

10 Veblin, Thorstein, The Engineers and the Price System, NY B.W.Huebsch, 1921, pp. 120-121

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Il ruolo che gli uomini giocheranno all’interno diun impianto di produzione industriale altamente tec-nologico e cibernetico del futuro sarà semplicementedi supervisione.

Una volta che il Sistema Cibernetico è stato costrui-to, sarà semplicemente necessario aggiornarlo ed as-sicurarsi che tutto sia in ordine. Mano a mano che iltempo passa possiamo aspettarci che le nostre capacitàtecnologiche continuino a crescere.

Ma che ne sarà dei lavori complessi come dottori,architetti o simili?

Dobbiamo chiederci: “Qual è la vera natura dei no-stri ruoli occupazionali?”

Che cosa fa esattamente un dottore, un carpentiere,un idraulico, un architetto e simili lavoratori, mentrelavora?

Essi riconoscono e reagiscono in base agli schemiosservati.

Quando un dottore vi esamina, tutto quello che stafacendo è far riferimento a ciò che ha imparato. Seandate da un dermatologo perché pensate di avere uncancro al braccio, il dottore esaminerà la pelle facendoriferimento mentale a ciò che ha imparato. Poi potreb-be decidere di prendere un campione di pelle per faredei test tramite specifiche macchine analitiche. È unprocesso “tecnico”. Non c’è ragione di pensare chenon sia possibile inventare uno scanner ottico in gra-do di scansionare il vostro braccio ed immediatamentecomprendere in che condizioni si potrebbe trovare. Uncomputer moderno programmato con tecnologie otti-che non è limitato dallo spettro visivo umano; inoltre èdotato di memoria e capacità di rielaborazione che su-perano di gran lunga quella umana. Anche operazioni

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chirurgiche, per quanto importanti ci possano appari-re oggi, sono un semplice processo tecnico. Prima opoi macchinari estremamente avanzati sostituiranno ichirurghi, è semplicemente una questione di tempo.In alcune aree sta già accadendo.

Lo stesso vale spesso per altre occupazioni di rilie-vo esistenti. Un “carpentiere” è una persona che vieneassunta per sistemare o creare una certa struttura. An-che se possiamo riconoscere degli elementi di “creati-vità” nel suo modo di lavorare, egli basa comunquele sue decisioni sulla fisica, geometria e caratteristi-che dei materiali moderni. Se volete costruire un ta-volo, per prima cosa dovete conoscere i migliori mate-riali disponibili da utilizzare e poi applicare i metodi dilavorazione più adatti per tali materiali. Questi processisono completamente tecnici e non richiedono un’opi-nione umana. Questo ci porta ad una realizzazionemolto importante. . .una realizzazione che avrà un effetto profondo sulprogresso di questo pianeta.Il prossimo passo è la delegazione del processo deci-sionale ai computer.

Le importanti mansioni che gli uomini assumononella società d’oggi sono fondamentalmente di naturatecnica. Quest’affermazione sembra ovvia per quelloche riguarda il lavoro fisico, perché abbiamo già osser-vato come le macchine possono rimpiazzare il lavoroumano in certe aree come fattorie e impianti di costru-zione. Tuttavia, non riconosciuto dalla maggioranza,stiamo delegando gradualmente il nostro lavoro menta-le ai computer. Se questo vi sembra strano, vi prego dinotare che se avete usato almeno per una volta una cal-colatrice, avete delegato il vostro processo decisionale

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cibernazione sociale

ad una macchina.Dobbiamo ricordare che il ragionamento logico, che

è rappresentato dalle nostre abilità cognitive, usateper trovare soluzioni a problemi da un punto di vi-sta causa-effetto, è un processo completamente tecni-co, basato sulla quantità di informazioni che abbiamoa disposizione durante la fase di ragionamento. Peresempio, se abbiamo un problema con la macchina, an-dremo da un meccanico, il quale utilizzerà le propriecapacità d’osservazione e associazione d’idee per compren-dere le cause che potrebbero aver causato il danno inunione con le proprie capacità di risoluzione di pro-blemi, a loro volta basate sulla logica. È un processooggettivamente tecnico.

Tuttavia, il cervello di un meccanico è dotato sola-mente di una certa quantità di memoria e di capaci-tà di ragionamento. Una macchina moderna invece,può memorizzare una quantità di dati tremendamentemaggiori rispetto all’uomo, e può processare informa-zioni in modo rapido e riproducibile senza stancarsio diventare pigra. Per esempio, diciamo che abbiamoprogrammato un computer con le informazioni riguar-danti la macchina in questione. Un computer è statoprogrammato per riconoscere ogni componente utiliz-zata per costruire la macchina in questione. Un com-puter che è stato programmato per conoscere qualsia-si suo componente, ogni vite, ogni circuito elettronico,eccetera. e che è stato anche programmato con appli-cazioni riguardanti la conoscenza della fisica che glipermettono di comprendere le funzionalità e le presta-zioni della macchina da un punto di vista causa-effetto.Quando la macchina viene portata a riparare, il mecca-nico fa del suo meglio per riconoscere le sue proprietà

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5.2 industria e lavoro

fisiche, poi va al computer, seleziona il modello dellamacchina ed introduce una descrizione del problema.Potrebbe inserire: “faro anteriore sinistro non funzio-nante”. Il computer presenterebbe immediatamenteuna lista di problemi rilevanti connessi ai fari anterio-ri e poi suggerirebbe una serie di domande basate suquale potrebbe essere il miglior modo per localizzare ilproblema. Il computer potrebbe rispondere: “control-lare la connessione del cavo 15b”, poi mostrare un’il-lustrazione di dove tale componente sia localizzato al-l’interno della macchina. Se il meccanico rileva chequello non era la causa del problema, inserirà quell’in-formazione nel computer il quale presenterà il nuovopiù logico suggerimento per localizzare il problema. Ilcomputer in realtà è colui che prende le decisioni. . . ilmeccanico sta orientando la sua attenzione.

La lezione che possiamo trarre da questo esempioè che non c’è praticamente nessuna area di operazio-ne umana che non può essere altamente migliorata dalprocesso di delegazione dei processi decisionali alle in-telligenze computerizzate. In effetti, l’unica cosa cheal momento separa noi umani dalle macchine da unpunto di vista cognitivo e di livello d’utilità, è la no-stra abilità di creare associazioni logiche complesse nellanostra mente. Nessun computer al giorno d’oggi è ingrado di rispondere in modo efficace ad una “doman-da complessa” formulata in lingua inglese. Questorichiede che la lingua sia trasformata in un codice chela macchina sia programmata per comprendere comela matematica.

Tuttavia nuove applicazioni stanno iniziando a cre-scere come “Intelligenza Artificiale” (IA), dotate di in-credibili potenzialità in questo tipo di “comprensione”.

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cibernazione sociale

Col passare del tempo, i computer saranno capaci disvolgere complessi processi logici che in passato po-tevano essere eseguiti solamente dalla mente umana.Non ci sono ragioni per sostenere il contrario.

Nella sezione successiva verrà descritto come que-sta nuova opzione dell’uomo, quella di delegare il no-stro lavoro e del potere decisionale ad un sistema com-puterizzato altamente efficiente è ciò che costituirà lasostituzione della tradizionale istituzione del governo.

5.3 governo

L’enorme e sempre più rapido sviluppo della scienza edella tecnologia non è stato accompagnato da uno svi-luppo simile nei modelli sociali, economici e politici.Ora stiamo solo cominciando ad esplorare le potenzia-lità che esso offre per gli sviluppi nella nostra cultura,oltre la tecnologia, in particolar modo nel campo so-ciale, politico ed economico. È sicuro di prevedere chead esempio le invenzioni sociali di tipo moderno comecapitalismo, fascismo e comunismo saranno conside-rate come primitivi esperimenti diretti verso l’adegua-mento della società moderna a metodi moderni11 - Dr.Ralph Linton

Prima di tutto, il governo, così come lo conosciamo,è un sottoprodotto della scarsità ambientale . Come clanmafiosi, i governi del mondo cercano di preservare leloro attuali posizioni di potere, mentre aggressivamen-te lavorano per rafforzare il loro vantaggio economico.Per quanto riguarda la gestione sociale, tutto ciò che

11 Linton, Ralph, The Tree of Culture (New York: Alfred A. Knopf,1959, pp 47-8)

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5.3 governo

un governo può fare sono le leggi, stabilire budget, edichiarare guerre. Sono realmente creazioni del sistemamonetario. Purtroppo, a causa della natura stessa delloro potere, la storia è diventata una catena costantedi corruzione governativa, che va dalla macellazionegenocidio dei popoli di nazioni in conflitto, fino alladeliberata oppressione del popolo di un paese al finedi mantenere l’ordine costituito. Il motivo del perchétutti i governi del pianeta sono corrotti è perché devonosussistere in questo sistema. Ricordate, non ci sono dif-ferenze dalle grandi imprese, perché devono sopravvi-vere nel sistema monetario. Sono tutti in concorrenzatra loro, con periodici imperi mondiali emergenti circaogni paio di centinaia di anni.

Per qualsiasi governo tradizionale il modo di man-tenere il controllo sul suo popolo è quello di sostenereun sistema unificato di valori. Se il leader di un pae-se vuole che il pubblico sostenga le sue guerre, faràmettere le statue dei grandi eroi di guerra nei parchie avrà anche i mezzi di comunicazione per inculcarel’idea di ’nobiltà’ dei militari. Inoltre, i nostri gover-nanti hanno molto spesso citato Dio e alluso alle loroguerre, come a una qualche forma di lotta contro il ma-le. Questa manipolazione mantiene un pubblico disin-formato ’dalla loro parte’ con una visione del mondoristretta. Nelle parole di Albert Einstein: Il patriotti-smo è una malattia. Per una persona dire qualcosacome: L’Italia è il paese migliore del mondo è esatta-mente lo stesso che dire I bianchi sono il popolo elettodi Dio. Il patriottismo è il razzismo, con una bandie-ra. . . niente di più. Il fatto è che oggi le decisioni delgoverno sono basate sul mero interesse di una élite, co-me le grandi imprese. Questo è niente, ma distruttivo

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e insostenibile.Come detto prima, più pensiamo ai nostri problemi

su questo pianeta, dalla povertà in Africa, alla distru-zione della foresta pluviale amazzonica, più vediamoche ogni problema della vita è in realtà tecnico nellasua natura.

A causa di questo, ci sono poche possibilità per leopinioni tradizionali nel risolvere tutti i problemi, conle nostre conoscenze tecniche ora possiamo arrivare adavere più risposte, usando il metodo scientifico insie-me a tutte le variabili note del problema. Se una per-sona legge una pagina di un libro e lo chiude, lui o leipuò facilmente avere un parere su quel libro nel suocomplesso. Se un altro si legge tutto il libro, lui o leipotrebbe anche avere un parere. Quale dei due pareriavrebbe più valore? La persona che ha letto il librocompleto, o la persona che ha letto solo una pagina?

In altre parole, tanto più sono le informazioni rac-colte per il processo decisionale, tanto più precisa saràla decisione. Come discusso in precedenza, macchi-nari computerizzati hanno ora la possibilità di svolge-re, meglio di esseri umani, tanti compiti sia fisici chementali. Le nostre menti non sono tecnicamente con-frontabili con i computer che possono accedere a mi-gliaia di miliardi di bit di informazioni attraverso vastidatabase informativi, e calcolare i risultati di elabora-zioni ad una velocità prossima a quella della luce. Iltrasferimento del processo decisionale all’intelligenzadelle macchine è la prossima fase di evoluzione socia-le. Riduce notevolmente l’errore umano, e rimuovepericolosi pregiudizi, la soggettività e l’opinione.

A causa delle limitazioni delle attrezzature senso-riali e corticali del nostro corpo e della nostra mente,

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5.3 governo

nessuno di noi può sapere tutto di questo mondo. Inostri sensi sono limitati. I nostri occhi possono ve-dere solo una frazione del campo elettromagnetico,quindi è semplicemente logico il delegare il proces-so decisionale alle macchine, poiché non hanno que-ste restrizioni. I computer, utilizzati come strumenti,possono/saranno in grado di risolvere problemi, chegli esseri umani semplicemente non possono risolve-re a causa dei limiti fisici e mentali. Non è diversoda una persona che utilizza un paio di occhiali pervedere. Gli occhiali sono uno strumento tecnologico,un’estensione dell’essere umano che aiuta una personaa vedere meglio di quello che sarebbe normalmente.Le macchine cibernetiche non sono nulla di diverso.Esse sono semplicemente strumenti di estensione cheespandono le nostre capacità. Le specie umane hannola potente capacità di migliorare se stesse attraversol’invenzione tecnologica. Dobbiamo realizzare questoe massimizzarne il potenziale.

In una economia basata sulle risorse, la gente pren-de decisioni mai fatte, che arrivano loro attraversol’utilizzo di avanzati strumenti tecnologici che incor-porano il metodo scientifico. Non vi è alcun modo‘repubblicano’ o ‘liberale’ di progettare un aereo. Allo-ra perché noi usiamo queste visioni del mondo supe-rate nella società di oggi? Quando ci rendiamo contoche la società è un’invenzione tecnologica, con le suevariabili e componenti, davvero non c’è differenza conle variabili e le componenti di un aereo, poi ci rendia-mo conto che il nostro orientamento verso il cosiddet-to governo dovrebbe essere puramente scientifico. La‘politica’ è ormai superata, perché i suoi processi so-no in gran parte soggettivi e senza alcun riferimento

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scientifico. La politica è una conseguenza del siste-ma monetario e della scarsità. Ora dobbiamo lavorareper un nuovo paradigma emergente - che si sposta daun periodo in cui il problema centrale è stata la condi-visione della scarsità, al problema di creare e distribuireabbondanza.

Il governo e il concetto di Stato sarà alla fine deltutto superato e sostituito da un sistema oggettivo digestione delle risorse a livello mondiale e dall’organiz-zazione tecnologica. In un sistema di abbondanza, loStato, così come lo conosciamo, non ha alcun fonda-mento di esistere. Anche il governo diventa un sistemacibernetico, che si combina con l’industria e quindi èresponsabile per la produzione e la distribuzione deiprodotti, insieme alle risorse e alla gestione ambien-tale. La base strutturale di questo governo sistema èidealizzata come segue:

1) Un archivio centrale contenente i cataloghi ditutti i materiali noti, le conoscenze tecniche per la so-luzione dei problemi e per le invenzioni. Come giàosservato, i computer hanno la capacità di catalogarele informazioni e di calcolo logico su una scala moltopiù grande di quella possibile da un essere umano. So-lo i computer saranno in grado di gestire l’integrazio-ne di tutte le conoscenze note e trovare le decisioni chesaranno logicamente basate su tutta la gamma di daticonosciuti. Come già detto, le decisioni più efficaci so-no le decisioni che sono state stabilite tenendo contodi tutte le variabili rilevanti. È ormai alla nostra porta-ta oggi dare avvio allo sviluppo di un Database centralcomputerizzato, che contenga tutte le conoscenze note,che vanno dalle proprietà, combinazioni e applicazio-ni di ogni elemento della tavola periodica, alla storia

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5.3 governo

completa delle invenzioni tecnologiche. Una volta cheil sistema associativo emergerà, consentirà ai compu-ter di relazionare contestualmente tutte le disciplineconosciute, avremo a portata di mano uno strumento diproporzioni incommensurabili. I limiti delle nostre capa-cità fisiche e cognitive non saranno più un problema,poiché il nuovo metodo di risoluzione dei problemi edelle invenzioni avrà una interazione con questo pro-gramma. Di fatto, potrebbe anche realizzarsi sotto for-ma di un semplice sito web su Internet. Si porrebbe unproblema o una domanda al programma di databaseed esso comunicherà la cosa migliore possibile in baseallo stato attuale delle conoscenze di quel momento.

Ancora una volta, questo processo di indagine e diinterazione non è diverso dall’interfacciamento versouna calcolatrice, ma questo nuovo calcolatore possie-derà un potente sistema associativo e un ampio data-base di conoscenze che non potrà solo capire e calco-lare problemi matematici, ma integrare anche la fisica,la biologia, l’astronomia e ogni campo scientifico, inuna consapevolezza concentrata.

Molto probabilmente, l’esercito statunitense possie-de già database di riferimento simili e programmi peril processo decisionale che utilizza per mettere a puntostrategie di guerra.

Indipendentemente da ciò, affinché questo sistemasia efficace, deve anche possedere un sistema di inputcon feedback in tempo reale con tutto il pianeta, percapire quali risorse abbiamo e quali non. Ciò richiede unsistema mondiale di sensori. In altre parole:

2) Un sistema nervoso autonomo grande tutta laTerra, con sensori ambientali in ogni settore rilevan-te del pianeta, generando Feedback Industriale Elet-

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cibernazione sociale

tronico per quanto riguarda le risorse, le operazionie le altre questioni ambientali. Il sistema nervoso ècollegato direttamente alla banca dati centrale del pro-gramma di cui sopra. Questo sistema olistico tienetraccia di tutte le risorse del pianeta, ed anche il moni-toraggio della Terra per i disturbi ambientali dei qualil’umanità deve essere messa al corrente, come terremo-ti e altri fenomeni naturali. Tale banca dati dovrebbeincludere un sondaggio delle risorse disponibili, degliimpianti di produzione, del personale scientifico e tec-nico, di quello del trasporto, dei laboratori di ricerca,delle strutture sanitarie, scolastiche, eccetera. Questonon accadrà dal giorno alla notte, ma se cominciassi-mo con la costruzione di sistemi regionali ed il col-legamento di essi a livello mondiale, potrebbe essererealizzato prima di quanto si possa pensare.

Questo sistema integrato può informare il program-ma Database Centrale di ciò che è disponibile e di ciòche scarseggia, mentre il database a sua volta costante-mente adeguerà i metodi industriali basandosi sull’e-quilibrio dinamico del pianeta. Naturalmente, la pienacooperazione internazionale è l’unico modo per realiz-zare un tale sistema. Questo problema verrà discussonel Capitolo 9.

3) Gruppi interdisciplinari di tecnici controllano ilsistema e orientano i progetti di ricerca per continua-re la crescita, l’efficienza e l’evoluzione sociale. Inuna versione ottimizzata di questo sistema, non piùdel 5% della popolazione sarebbe necessaria per farfunzionare il tutto. Più ottimizzate e potenti diventa-no le nostre tecnologie e i metodi di trasformazione,più questo numero diminuisce.

Naturalmente, molte persone chiedono spesso, e la

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5.3 governo

democrazia? Questo è un sistema democratico? Comefaccio a partecipare al sistema? Eleggiamo noi i gruppiinterdisciplinari?

In un’economia globale basata sulle risorse, in cuil’industria e il governo sono combinati in un sistemacibernetico che incorpora avanzati database compute-rizzati per la risoluzione dei problemi, insieme alla se-rie di sensori di osservazione su scala planetaria, i con-cetti tradizionali di politica, elezioni e simili non hannoalcuna rilevanza. Mentre questa nozione spaventa unsacco di persone di tradizionale mentalità, occorre ri-cordare che i nostri problemi nella vita sono di caratteretecnico, e niente di più.

La democrazia nel mondo di oggi è un’illusione. Loè sempre stata. La gente pensa di avere la scelta nel no-stro sistema attuale perché può premere un pulsantesu una macchina per le votazioni e di mettere qualchepersona preselezionata al potere. Una volta che la perso-na è al potere, il pubblico non ne ha più (sotto inteso ilpotere). Avete votato per il programma spaziale? Ave-te votato per il governo del nuovo presidente? Avetevotato per il taglio delle tasse? Avete votato per la po-sizione delle autostrade o delle reti elettriche? Avetevotato per la guerra in Iraq? No, non lo avete fatto.

Il concetto tradizionale di una democrazia parteci-pativa è uno scherzo crudele. Il giochetto è stato uti-lizzato per dare al pubblico l’illusione del controlloper innumerevoli generazioni, mentre i distorti poterimonetari nelle alte sfere continuano a fare ciò che vo-gliono. Non c’è mai stata una vera democrazia in nessunstato della storia e mai ce ne sarà finché il sistema monetariosarà operativo e la scarsità perpetuata.

Pertanto, può una persona partecipare internamente

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cibernazione sociale

in un’economia basata sulle risorse?In primo luogo, si potrebbe interagire con il data-

base centrale del programma di sistema, che proba-bilmente si presenterà sotto forma di una pagina webInternet avanzata, alla quale ogni persona avrebbe ac-cesso. Si potrebbe poi inserire la propria proposta. Labanca dati centrale, con il suo database di conoscenzastorica e la piena integrazione di tutti i settori scien-tifici, sarebbe quindi capace di analizzare il concettoper la sua integrità scientifica e tecnica, ottimizzando imateriali occorrenti sulla base di intese e disponibilitàeffettive. Se la proposta ha un senso logico e le risor-se ottimizzate per realizzarlo sono disponibili, verreb-be girata al team interdisciplinare che sorveglierebbel’attuazione della stessa e la orienterebbe nel sistema.

Questi team interdisciplinari saranno selezionati eorganizzati dal database centrale del programma, sul-la base di coloro che hanno già contribuito al sistema.Questa è una vera e propria elezione, sulla base di ciòche una persona ha fatto, non su quello che faranno.

Inoltre, la paura tradizionale del pubblico per la cor-ruzione avrà scarse basi di esistenza perché non ci so-no guadagni da ricavare da queste operazioni. I grup-pi interdisciplinari non vengono pagati in nessuna maniera,perché la loro visione del mondo è cresciuta al punto tale darealizzare che il loro guadagno è rappresentato dal migliora-mento della società stessa e contribuiscono perché loro lo vo-gliono. Anche se questo potrebbe risultare difficile dacomprendere per chi è stato pienamente indottrinatoin un sistema basato sulla ricompensa monetaria, chelo induce a pensare che la moneta è l’unico incentivoche ci sia, bisogna sapere che in tutto il mondo ci sonomilioni di volontari umanitari che cercano di rendere

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5.3 governo

il mondo un posto migliore. In uno studio del 1992

rilasciato dalla Gallop poll (N.d.T.: una compagnia distatistica che conduce studi pubblici sulle opinioni eattività in USA e in più di 140 altri paese): più del 50%degli adulti americani hanno fatto volontariato per aiu-tare chi ha problemi senza ricevere un corrispettivomonetario, una media di 4,2 ore alla settimana per untotale di 20,5 miliardi di ore all’anno!12

Questo è un incredibile trionfo per lo spirito dellacollettività umana. Perché persino con i problemi diegoismo e superficialità generati dal sistema moneta-rio, gli uomini continuano a sforzarsi di aiutarsi l’unl’altro e di donare qualcosa alla collettività senza ilbisogno di un compenso monetario.

In futuro, chi sceglie di lavorare nel sistema indu-striale cibernetico, lo farà perché è un onore mettersi alservizio della collettività. Perché sarà in grado di com-prendere che questo è nel proprio interesse nel sensopiù ampio del termine, e comprenderà l’importanzaper la collettività di lavorare in armonia per svilup-pare un mondo migliore. La retribuzione in un’eco-nomia basata sulle risorse sarebbe rappresentata dalcontinuo miglioramento della società nel suo insieme.

Nelle parole di Margaret Mead:

Se guardate attentamente vedrete che quasi tut-to ciò che conta davvero per noi, tutto ciò cherappresenta il nostro impegno più profondo nelmodo in cui la vita umana deve essere vissu-

12 Hodgkinson & Weitzman, Dare e Volontariato negli Stati Uniti: Irisultati di un sondaggio nazionale , 1992, p2

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cibernazione sociale

ta e curata, dipende da una qualche forma divolontariato.13

In una economia basata sulle risorse, la partecipazio-ne è aperta a tutti, perché tutti i problemi sono fonda-mentalmente riconosciuti come tecnici. Il grado in cuiuna persona contribuisce è basato semplicemente sul-l’educazione e sulla capacità di creare e di risolvere iproblemi. Ecco perché la diffusione dell’istruzione è un fat-tore critico. Nella società di oggi, il pubblico è sempremantenuto disinformato e il più stupido possibile. Inquesto modo il governo può mantenere il controllo. Inuna economia basata sulle risorse, l’obiettivo del siste-ma educativo è quello di formare degli esseri umaniil più intelligenti e consapevoli possibile. Perché? Per-ché chiunque può diventare un collaboratore, che incidanotevolmente sulla nostra evoluzione sociale al meglioe sul miglioramento della vita di tutti.

5.4 riassunto del capitolo 5

Chi prende le decisioni in una economia basata sul-le risorse? Nessuno lo fa. Le decisioni vengono pre-se con l’ausilio del metodo scientifico, utilizzando icomputer che ottengono feedback in tempo reale dal-l’ambiente, e hanno a disposizione un database cen-trale storico di tutte le informazioni tecniche, gesti-ti da gruppi interdisciplinari in continua evoluzione.Questa combinazione potrebbe essere chiamata il si-stema cibernetico industriale. Ciò riduce l’impatto del-le opinioni erronee e della soggettività. Non voglia-

13 Krikorian, Robert Have you noticed. . . , Vital Speeches of the day,1985, p 301

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5.4 riassunto del capitolo 5

mo persone al controllo del governo. Vogliamo uti-lizzare metodi scientifici per giungere a decisioni piùappropriate.

Alla fine, le uniche questioni reali per la società nelmondo naturale sono (1) la produzione di beni e ser-vizi che sono ugualmente a disposizione di tutti, (2)progetti di ricerca e sistemi educativi per espanderela nostra conoscenza, gli accordi e le applicazioni, e(3) il monitoraggio costante delle risorse della Terrae dell’atmosfera per il feedback ed i possibili proble-mi ambientali, che ci permetta di ripristinare e man-tenere un ambiente incontaminato. Senza lo sprecodi energia e di risorse per la guerra e altri aspetti delsistema monetario, si potrebbero affrontare le vere mi-nacce per l’umanità, come ad esempio le calamità im-previste, come gli tsunami, i terremoti, i disturbi e lemalattie. Gli unici problemi reali nella vita sono iproblemi che sono comuni a tutti gli esseri umani.

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6

C I T TÀ C H E P E N S A N O

Gli antropologi spesso considerano la città come la piùfondamentale delle invenzioni sociali. La prima cit-tà conosciuta risale all’incirca al 5400 a.C. nell’anticaMesopotamia. Da allora abbiamo assistito ad una va-sta evoluzione tecnologica dei processi e dei materia-li usati per realizzare le componenti strutturali dellacittà, insieme ad avanzate integrazioni di convenzioni‘sociali’, come sistemi di distribuzione dell’elettricità,dell’acqua e simili. Tuttavia, le città di oggi, per quan-to possano sembrare moderne, sono nei fatti estrema-mente datate se confrontate con la tecnologia modernae l’ingegno scientifico.

È tempo di riformulare e utilizzare un approccio siste-matico nella progettazione delle nostre città. La parolasistemi deriva dal greco synistanai, che letteralmentesignifica mettere insieme/combinare. Un approccio si-stematico significa quindi che gli ‘elementi’ della città,come case, generatori di energia, impianti di produ-zione, sono intrinsecamente interconnessi ai ‘processi’delle città, siano essi rifiuti, irrigazione, distribuzio-ne di energia, produzione di beni e servizi, etc. Inun’economia basata sulle risorse le città sono proget-

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città che pensano

tate per essere estremamente flessibili, consentendocostanti aggiornamenti e cambiamenti. Essi sono si-stemi emergenti, totalmente integrati, progettati perevolvere come gli organismi viventi.

I progetti innovativi, multidimensionali e circolaridelle città di Jacque Fresco userebbero le più sofisti-cate risorse e tecniche di costruzione. Tuttavia, essirichiedono che si inizi da zero. Cercare di correggerele nostre attuali città è una perdita di tempo, materialie sforzi. È molto meno problematico innalzare nuovecittà dal suolo piuttosto che restaurare quelle vecchie.Il progetto e lo sviluppo di queste nuove città esalta ilrecupero e la protezione dell’ambiente e utilizza effi-cientemente risorse per la conservazione dell’energia,facilità di fabbricazione e relativa libertà dalla manu-tenzione. Molte delle vecchie città saranno utilizzatecome fonti di risorse, altre rimarranno intatte comecittà museo.

6.1 la città circolare

La città circolare permette l’utilizzo più efficiente del-le risorse, tecniche di trasporto e funzionalità generali,combinato con il minimo dispendio di energia. L’e-legante disposizione geometrica circolare è progetta-ta per assicurare i più alti standard di vita nel mo-do più produttivo ed efficiente possibile. Queste cittàsvolgeranno il ruolo di estensioni dell’attività e delleespressioni funzionali dell’uomo, in completa armo-nia con l’ambiente. La configurazione di queste cittàsarà una diretta rappresentazione delle funzioni chesono predisposte ad assolvere.

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Page 145: Libro economia basata sulle risorse

6.1 la città circolare

Figura 7: Modelli di Jacque Fresco | Foto di Roxanne Meadows

Per esempio, i perimetri più esterni della città so-no destinati all’attività di ricreazione all’aperto, inclu-dendo giardini, parchi per passeggiate, ciclismo, sportacquatici ed altre attività all’aria aperta.

La prossima sezione interna è la ‘cintura agricola’,nella quale si usano tecniche agricole esterne e inter-ne (idroponiche), in modo che il cibo possa esserecoltivato per tutto l’anno.

Proseguendo verso l’interno, otto aree verdi forni-scono energia pulita e rinnovabile per l’intera città.Mentre queste risorse energetiche saranno specificheda regione a regione, spesso saranno integrate con tec-nologie geotermiche, eoliche e solari, mentre le cittàvicino a corsi d’acqua svilupperanno l’utilizzo di ener-gia proveniente da onde e correnti. La più larga diqueste aree verdi è anche la ‘cintura residenziale’, checontiene case singole e appartamenti. Le case sono co-struite attraverso la tecnologia ad estrusione ed altretecniche di prefabbricazione high-tech.

I giorni dei mattoni e del legno ammassati sono fini-ti. Le strutture del futuro possono essere formate da

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città che pensano

solide unità realizzate completamente per estrusione.Tutte le case e i complessi di appartamenti sono, vir-tualmente, essi stessi dei sistemi auto-contenuti. Peresempio, le superfici esterne delle strutture funziona-no come generatori fotovoltaici, convertendo la radia-zione solare direttamente in elettricità. Le case sono re-sistenti alle fiamme, richiedono poca manutenzione esono resistenti a piogge e agenti atmosferici. Gli effettidi inondazioni, terremoti e uragani sono previsti e in-corporati nei progetti, nel rispetto delle caratteristichedella regione e dei suoi fenomeni naturali.

Tornando indietro, il distretto residenziale contienecentri per l’educazione, la scienza e la ricerca, insiemea centri per la produzione e la distribuzione. Siste-mi di catalogazione automatizzati integrano i centri didistribuzione e di attività manifatturiera in manieracoordinata ed efficiente. Senza il problema di denaroe valore, i limiti di produzione non esisterebbero.

Al centro della città, c’è un grande edificio che con-terrà il Sistema Cibernetico Centrale, che è il cervello eil sistema nervoso di tutta la città. Come accennatoprecedentemente nella sezione sul ‘governo’, attraver-so sensori e satelliti posizionati intorno all’intera città,l’edificio centrale monitora elettronicamente la produ-zione e la distribuzione di merci, controllando anche ifattori ambientali all’interno del sistema.

Per esempio, pensando alla cintura agricola, sondeelettroniche monitorano e mantengono le condizionidel suolo, inclusa alla quantità di acqua, nutrienti edaltri fattori. Questo metodo di ‘feedback ambientale’è applicato all’intero complesso cittadino. In questomodo un ‘economia bilanciata’ può essere mantenuta,eliminando rifiuti ed eccedenze.

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Page 147: Libro economia basata sulle risorse

6.1 la città circolare

Inoltre, all’interno dell’edificio centrale, c’è uno sno-do centrale dei trasporti, ma di questo ne parleremopiù avanti. Intorno all’edificio centrale, ci sono ottoedifici più piccoli che vengono usati come centri cul-turali, come eventi, centri per conferenze, esibizioni ealtro.

I sistemi per il recupero dei rifiuti e simili sono col-locati sotto la superficie della città, utilizzando semprei più avanzati metodi di tecnologie pulite.

Oltre alla città circolare, altri design di città possonoprevedere configurazioni di ‘città terrestri’, città ‘com-pletamente recintate’, così come ‘città nel mare’. La co-lonizzazione degli oceani sarà il prossimo passo perl’umanità in modo da alleggerire la pressione dellapopolazione sul territorio. Comunità cittadine neglioceani si svilupperanno come isole artificiali, strutturegalleggianti e osservatori sottomarini.

Figura 8: Città Terrestre (variazione) | Modelli di Jacque Fresco e RoxanneMeadows

Le città sulla terra, qualsiasi forma prendano, sonoaltamente interconnesse in un sistema di rete internet.Come ogni città ha un edificio centrale per l’organiz-

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città che pensano

Figura 9: Città Recintata | Disegni di Jacque Fresco, CG di Doug Drexler

Figura 10: Città Oceanica | Modelli di Jacque Fresco, Foto di Roxanne Meadows

zazione, che ha le stesse funzioni del cervello umano,insieme al proprio sistema nervoso che consiste nel mo-nitoraggio computerizzato dell’ambiente attraverso sa-telliti e sonde elettroniche, anche il più ampio comples-so mondiale che assorbe ciascuna città monitora a piùlargo spettro l’ambiente, assicurandosi che tutte le cit-tà non manchino delle opportune risorse, regolandoi processi ordinari e dell’ambiente come un tutt’uno.Questo governo, se ti senti di chiamarlo così, è dove

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Page 149: Libro economia basata sulle risorse

6.2 trasporti

risiede il database centrale, come accennato nel Capitoloprecedente, il cui sistema nervoso si sviluppa in tutte lecittà e non solo.

Figura 11: Città di Ricerca Circolari Interconnesse | Jacque Fresco e RoxanneMeadows

6.2 trasporti

All’interno della città, scale mobili e ascensori, insiemea nastri trasportatori e transveyor, si muovono in tuttele direzioni e sono interconnessi con gli altri sistemidi trasporto. L’intero sistema di trasporti è delibera-tamente progettato per ridurre il numero di ogni tipodi autoveicolo. Questo sistema può portarti ovunquenella città. Se vuoi uscire fuori dalla città, monorotaie,macchine elettriche, aircraft staccati verticalmente dalterreno e treni magnetici Maglev sono usati per viag-gi continentali e intercontinentali. Aeroporti e portiinternazionali sono inoltre implementati all’interno eintorno alle città.

È importante sottolineare che i principali mezzi ditrasporto nella nostra società di oggi richiedono com-

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città che pensano

bustibili fossili per viaggiare. Nel caso dell’automobi-le, la tecnologia a batteria richiesta per caricare unamacchina elettrica che può raggiungere i 160 km all’o-ra e percorrere oltre 320 km con un’unica carica giàesiste, ed è esistita per molti anni. Tuttavia, a cau-sa dei brevetti sulle batterie controllati dall’industriadel petrolio, che le dà la possibilità di mantenere quo-te di mercato, unito alla pressione politica dovuta alprofitto ricavato dall’industria energetica, l’accessibili-tà e la possibilità di permettersi questa tecnologia èlimitata. Non c’ è assolutamente alcuna ragione senon puro e corrotto interesse di profitto, che ogni sin-golo mezzo di trasporto nel mondo non possa esserecompletamente pulito, senza bisogno di petrolio.

Per quanto riguarda gli aeroplani tradizionali, la tec-nologia Maglev è sul punto di renderli obsoleti. Untreno Maglev usa magneti come propulsori. È comple-tamente sospeso da un campo magnetico e richiedemeno del 2% dell’energia usata per il trasporto aereo.Il treno non ha ruote, così nulla può usurarsi. QuestiMaglev possono viaggiare oltre i 6000 km all’ora, intubi immobili, senza attriti, e possono viaggiare su ter-ra o sott’acqua. Sono veloci, puliti ed efficienti, utiliz-zano solo una frazione dell’energia attualmente usataper fare le stesse identiche cose.

6.3 stile di vita

Nel nostro sistema attuale la famiglia tradizionale si èdissolta, con i genitori che lavorano allo scopo di so-pravvivere. Le economie monetarie minano alla coe-sione familiare e all’educazione dei bambini. Lo stress

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6.3 stile di vita

Figura 12: Treni Maglev | Disegni di Jacque Fresco e Rendering di RoxanneMeadows

è sempre a livelli elevati a causa delle spese mediche,di assicurazione, instabilità di lavoro e costo della vi-ta. in un’economia basata sulle risorse l’integrità dellafamiglia potrà essere ristabilita. Allo stesso modo, ivalori culturali della società subiranno un profondocambiamento.

Quando il sistema monetario sarà superato e il mon-do lavorerà per produrre abbondanza per tutti i citta-dini del pianeta, le attività che ci piace svolgere au-menteranno enormemente, il livello di libertà dell’uo-mo sarà inimmaginabile rispetto ad oggi. Spesso qual-cuno risponde a queste osservazioni con la domanda:Cosa farà la gente?

La risposta è, naturalmente, cosa ti piace fare. Permolti nella società odierna, le opzioni della vita so-no molto limitate a causa del condizionamento allascarsità perpetuato negli anni. All’interno del sistemamonetario la stessa idea di libertà è degradata, perchéuna persona è tanto libera quanto il suo potere d’ac-quisto le permette di esserlo. Questo soffoca la visione

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città che pensano

creativa della gente e oggi molti hanno un immagineestremamente limitata su ciò che è possibile.

Per esempio, se una donna nei tempi antichi avevail ruolo di camminare dalla sua abitazione fino al piùvicino torrente per raccogliere l’acqua necessaria ognigiorno per cucinare, probabilmente sarebbe contentase fosse installato un sistema di tubature in casa conun rubinetto che le porti l’acqua direttamente.

Il fatto è che i nuovi avventi nella tecnologia posso-no cambiare i nostri valori ed è importante che aggior-niamo i nostri sistemi di valori alla modernità.

Parallelamente, uno dei cambiamenti più profondinei valori e nello stile di vita sarà il modo in cui lagente pensa alla proprietà privata. Nella maggior partedel mondo di oggi la proprietà è un concetto potente,con persone che spesso associano il loro stato socialecon quello che possiedono. Come già ripetuto, il siste-ma monetario ha bisogno di un consumo ciclico perfunzionare. Questo naturalmente conduce alla neces-sità per la gente di essere manipolata nel pensare a cosavogliono o al bisogno di un particolare bene o servizio.Con le potenti tattiche delle pubblicità moderne, moltinel mondo sostengono un sistema di valori artificialee materialistico, che impone a volere di più, più beni epiù servizi, spesso senza riguardo per le reali necessitào utilità.

in un’economia basata sulle risorse il sistema mone-tario non avvelenerà più la mente umana tramite lasua arma di manipolazione, la pubblicità. Il mare sen-za fine di cartelloni pubblicitari, programmi commer-ciali, giornali e simili non avveleneranno più la terrao le nostre percezioni. Questo provocherà un dram-matico cambiamento nel sistema del valore umano e

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6.3 stile di vita

quindi nello stile di vita.Ancor più potente, in un sistema basato sulle risor-

se, la proprietà perde la sua ragione di esistere. Laproprietà è un sotto prodotto della scarsità. La genteche lavorava molto duramente per creare o per otte-nere un prodotto o una risorsa la proteggeva, perchéaveva un immenso valore se rapportato al lavoro a cuisi era sottoposti per lungo tempo a causa della scar-sità associata. La proprietà non è in’idea Americanao Capitalistica. . . essa è una prospettiva mentale pri-mitiva generata attraverso generazioni di scarsità. Lagente reclama la proprietà perché è una forma legaledi protezione.

In un sistema di abbondanza, senza il bisogno didenaro, il concetto di proprietà diventa irrilevante.

Nel nuovo sistema nessuno possiede alcunché. Alcontrario, ognuno ha completo accesso a qualsiasi cosa.

La proprietà è un pesante fardello. Una persona nonavrà più il bisogno di vivere in un posto solo. Potràviaggiare nel mondo costantemente. Ogni cosa di cuiavrà bisogno la potrà avere, senza restrizioni. Non c’ènessuna ragione per abusare per ciò di cui non c’è bi-sogno di guadagnare. Non puoi rubare cose che nessu-no possiede e non le puoi vendere. Oggetti per la casasaranno ottenuti attraverso un centro di distribuzionenelle città, mentre oggetti per lo svago saranno acces-sibili tramite richiesta o vicino al luogo dove verrannousati. Per esempio, se andrai ad un corso di golf, avraila possibilità di scegliere, in loco, le tue mazze tra i piùefficienti modelli disponibili. Le userai e le riporterai.Se deciderai di tenere le mazze, incomincia a riflettere -perché è un tuo fardello. . . per quale ragione una perso-na vorrebbe trasportare, mantenere, e immagazzinare

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città che pensano

mazze da golf, quando si può sempre avere accessoad esse e poi riportarle nel luogo in cui si sono prese?Le nostre case oggi sono piene di cianfrusaglie che te-niamo solo per il valore ipotetico che esse potrebberoavere. Di questa immondizia non ce n’è più bisogno.In questo modello, il complesso della città o, nei fat-ti, il mondo intero, è veramente la tua casa. Invecedi avere oggetti estranei come cose per il tempo libe-ro e veicoli sistemati nello spazio fisico della casa, cheaccumulano polvere quando non sono utilizzati, essisaranno mantenuti a livello centrale per darne acces-so a tutti, con prodotti che sono utilizzati attivamente,minimizzando i rifiuti eccedenti. Se avrai bisogno diun’automobile per qualche ragione, la macchina saràdisponibile. Quando arriverai alla tua destinazione, ilsistema di guida satellitare automaticamente renderàla macchina disponibile per altri, invece di occuparequalche parcheggio che richiede spazio e tempo. Nel-la società di oggi, il bisogno di proprietà porta ad unasovrapproduzione di oggetti e rifiuti. Non esiste alcu-na ragione per cui ogni persona possieda una macchi-na. Molti guidano solo per un’ora al giorno. È moltopiù intelligente un sistema di car sharing universale, alfine di ridurre drammaticamente la quantità di rifiuti,scarti ed aumentare spazio ed efficienza.

6.4 riassunto del capitolo 6

Le città in un’economia basata sulle risorse utilizzeràal massimo un approccio sistematico, integrando tut-ti gli elementi ed i processi della città in un tutt’uno,per quanto sia possibile tecnicamente. Dobbiamo co-

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6.4 riassunto del capitolo 6

minciare da zero e non preoccuparci di mettere delle‘pezze’ alle vecchie città, che sono intrinsecamente ob-solete. Esistono molti design possibili, tra cui ‘oceani-ci’, ‘recintati’ e ovviamente, ‘città terrestri’ e città circo-lari, come quelli progettati da Jacque Fresco, che sonotra i più efficienti. Ognuno dei livelli circolari operacome una componente delle funzionalità della città ec’è sempre spazio per miglioramenti, aggiornamenti etransizioni. Gli stili di vita in un’economia basata sullerisorse saranno molto diversi dagli stili di vita odier-ni, perché i valori degli esseri umani verranno profon-damente cambiati una volta che il sistema monetariobasato sulla scarsità non ci sarà più. Uno dei cambia-menti più profondi riguarderà la nostra percezione diproprietà. Non ci sarà alcuna ragione o bisogno di pro-prietà nel futuro, in quanto ci si sposterà dal concettodi ‘acquisizione’ a quello di ‘accesso’. Tutte le personedel mondo avranno accesso a ciò che serve loro, conl’intero sistema basato sul rendere tutto ciò possibile.

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Parte IV

S U P E R A R E L A M I T O L O G I A

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7

N AT U R A C O N T R O C U LT U R A

Non abbiamo scusanti quando

diciamo che certe cose sono

inevitabili nei sistemi

sociali umani.

Robert Sapolsky

(prof. di neurologia e scienze

neurologiche)

7.1 comportamento umano

Alcune persone che valutano i principi di un’econo-mia basata sulle risorse pensano che il sistema potreb-be avere delle difficoltà dovute a qualcosa chiamatanatura umana. La motivazione sarebbe che gli uomi-ni sono intrinsecamente competitivi, avidi ed egoisti, ilche implica che a prescindere di quanto le cose sianoben organizzate tecnicamente, nella società ci sarannosempre persone ‘corrotte’ che vorranno sfruttare glialtri e cercheranno il potere.

La Natura Umana è definita come: ‘quegli attributipsicologici condivisi all’interno della razza umana che

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natura contro cultura

si presume siano condivisi tra tutti gli esseri umani’.1

Quindi, l’implicazione del termine è indiscutibilmentedi carattere psicologico, ossia riguarda quei comporta-menti che sono in qualche modo predeterminati nellapersona. Siamo cioè teoricamente nati con inclinazionipsicologiche innate.

È facile osservare come questo tipo di assunzionesi sia concretizzata, se si studia la storia della specieumana come si è sviluppata fino al giorno d’oggi, os-serviamo un’interminabile serie di guerre, genocidi,conquiste e abusi di potere.

Dato che questo è il modello che noi riconosciamo,è facile convincersi che questa sia la natura umana oistinto che ci porta a comportarci in modi che sonoricorrenti nell’arco della storia.

Ciò che definiamo come comportamento criminaleè stato un punto di studio importante nel campo dellapsicologia per lungo tempo. È nel patrimonio geneticodi un individuo la ragione che lo rende un così det-to criminale, o è l’ambiente in cui si vive che determi-na ciò? Questa è la questione vecchia di secoli dellaNatura contro l’Educazione.

Primo, cos’è esattamente un comportamento crimina-le? Con quale criterio qualifichiamo i differenti com-portamenti che sono stati inventati dagli uomini e checambiano continuamente nel tempo? L’intero concet-to di criminalità è temporale e relativo come i valoridi una cultura e i concetti di moralità. Appena 600

anni fa, gli Aztechi eseguivano sacrifici umani per iloro dei, spesso uccidendo decine di migliaia di per-sone alla volta. Era questa un’attività criminale? Per

1 wordnet.princeton.edu/perl/webwn

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7.1 comportamento umano

noi, forse, ma per loro quella era un’usanza socialmen-te accettata. Cosa dire delle generazioni e generazioniche hanno accettato la schiavitù? Nella società moder-na sarebbe illegale trattenere qualcuno in schiavitù esfruttarlo con la forza per lavorare senza una paga. Èun criminale qualcuno che ruba del cibo per la propriafamiglia affamata?

Molti psicologi e genetisti del comportamento oggicercano di identificare questa soggettività restringen-do le supposte tendenze criminali a definizioni comecomportamenti antisociali, impulsivi e aggressivi; consi-derando quanto ampie e suscettibili d’interpretazionequeste caratterizzazioni possano essere. Cataloganoed esaminano anche i cosiddetti disordini della perso-nalità, come la borderline, schizofrenica od ossessione.

L’idea che le strutture genetiche delle persone sia-no le cause per il cosiddetto comportamento crimina-le divenne popolare all’inizio del diciannovesimo se-colo. Vennero perfino eseguite operazioni eugenetichesotto forma di sterilizzazioni per ridurre il numero dicriminali, idioti, imbecilli e stupratori presenti nellasocietà.2 Al momento, i genetisti del comportamentooggi ammettono che nessuno fino ad oggi ha mai tro-vato un gene criminale. Piuttosto, il loro lavoro oratende a focalizzarsi sulle modalità d’interazioni dellesostanze Neurochimiche al livello cerebrale, insieme aosservazioni che riguardano famiglie, gemelli, e adozioni.

Cominciando con gli studi d’osservazione compor-tamentale, si è ben dimostrato che la famiglia e ’studi sugemelli cresciuti insieme’ (esposti per quanto possibile a

2 Joseph, Jay, A critical review of twin and adoption studies ofcriminality and antisocial behaviors, The Journal of Mind and Behavior

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natura contro cultura

stesse condizioni ambientali) sono metodi insufficien-ti per lo studio del comportamento genetico. Questimetodi vengono disturbati dai fattori ambientali, poi-ché i membri della famiglia condividono un ambientecomune.

Tuttavia, le ricerche eseguite su ‘gemelli cresciuti se-paratamente’ sembrano essere basate su metodi più at-tendibili, poiché i rispettivi ambienti di crescita sonodiversi dagli originari ambienti familiari. Oggi, i piùcitati studi in supporto alla teoria che colleghi le basigenetiche a tendenze di comportamento e di disordi-ne della personalità vengono proprio dallo studio sugemelli cresciuti in ambienti differenti.

Anche se quest’ultimo studio sembra elimini i pro-blemi delle reciproche influenze ambientali, e speci-ficatamente degli schemi familiari; questo metodo ècomunque disturbato dal fatto che i gemelli cresco-no in ambienti molto simili dal punto di vista sociale,economico e culturale.

Per esempio, uno dei più famosi studi su gemellicresciuti separati citato spesso come Studio del Min-nesota.3 Trecentoquarantotto paia di gemelli furonostudiati all’università del Minnesota, tra le quali è com-preso il caso più conosciuto e anche spesso citato perdifendere l’importanza che le basi genetiche avrebberosul comportamento, il caso dei gemelli Jim. Jim Lewise Jim Springer vennero separati 4 settimane dopo lanascita nel 1940, crebbero a 45 miglia di distanza nellostato dell’Ohio, e furono riuniti nel 1979.

Lo studio di questi gemelli riuniti portò alle seguen-ti conclusioni:

3 http://mctfr.psych.umn.edu/research/UM%20research.html

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7.1 comportamento umano

• Entrambi si erano sposati con una donna di no-me Betty e avevano divorziato da una donna dinome Linda.

• Uno chiamò il suo primogenito James Alan men-tre l’altro lo chiamò James Allan.

• Entrambi avevano un fratello adottivo di nomeLarry.

• Entrambi avevano chiamato il loro cane Toy.

• Entrambi avevano studiato legge ed avevano svol-to part time il ruolo di sostituto dello sceriffo inOhio.

• Entrambi andavano male in letteratura e bene inmatematica.

• Entrambi facevano carpenteria, disegno tecnicoe incidevano le copertine dei libri.4

Prima di tutto, stabiliamo subito che entrambi i Jimerano cresciuti a sole 45 miglia l’uno dall’altro in Ohio.Considerando la stretta vicinanza dei due gemelli e lagenerale situazione culturale della regione, è facile de-durre che i due uomini furono esposti agli stessi valorie tradizioni. A livello culturale, in tutto l’Ohio ci sonosolo piccole differenze rispetto agli altri stati. L’86%dello stato è costituito da persone bianche5 mentrel’82% sono cristiane.6 Ciò è importante evidenziare

4 http://mctfr.psych.umn.edu/research/UM%20research.html5 http://www.census.gov/popest/states/asrh/tables/

SC-EST2005-03-39.csv6 http://www.spiritus-temporis.com/ohio/demographics.html

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natura contro cultura

la relativa omogeneità della regione e le influenze am-bientali che sono molto uniformi. Un altro elementoimportante è che l’autore dello studio non definiscele disposizioni culturali e i valori dei genitori coinvol-ti, causa la mancanza di informazioni disponibili. Seentrambe le coppie di genitori erano entrambe nativedell’Ohio dove crebbero anche, è abbastanza compren-sibile che abbiano esibito una propensione simile perquanto riguarda il comportamento e ai valori culturali.

Per quanto riguarda il fatto di aver sposato entrambiuna donna di nome Betty e divorziato da una donnacon nome Linda, osservando la classifica dei nomi dadonna più comuni in America notiamo che Linda è alterzo posto e Betty al quattordicesimo7.

Quindi è altamente probabile, statisticamente par-lando, che questi nomi coincidano, e la cosa si puòspiegare con un’alta probabilità di coincidenza. Per inomi dei due primogeniti ‘James Alan’ e ‘James Allan’,il nome più comune in America è James!8 Riguardo al-la somiglianza Alan/Allan, molte ricerche andrebberofatte sul ragionamento culturale dietro questi secondinomi nella regione dell’Ohio, dove entrambi vissero.

Riguardo al fatto che entrambi avessero un fratelloadottivo di nome Larry, questa è una cosa abbastanzabizzarra da riportare per i ricercatori del Minnesota,poiché tradizionalmente sono i genitori che danno ilnome ai bambini, non altri bambini. Ciò in realtà sug-gerisce che tutte queste coincidenze non dipendesseromolto dal fatto che i due fossero gemelli, ma piuttostodalla forte somiglianza a livello culturale dei recipro-

7 http://names.mongabay.com/female_names.htm8 http://names.mongabay.com/male_names.htm

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7.1 comportamento umano

ci genitori. Se entrambe le coppie avevano avuto lapropensione a chiamare il loro figlio Larry, significache i loro valori culturali dovevano essere molto simi-li, inoltre rivelano che le influenze ambientali sui dueJim erano state fortemente paragonabili.

Poi ci sono i cani chiamati Toy, che non è un no-me comune per un cane, come prima cosa bisognascoprire da dove è arrivato questo nome. Qualcunodeve aver suggerito il nome ai due Jim in modo dainformarli della sua esistenza. La ragione di questonome potrebbe avere multiple sfaccettature e derivaredall’ambiente in cui vissero. Per esempio, tutti i ca-ni dei vicini tradizionalmente hanno dei giochi che irispettivi proprietari acquistano. La spiegazione delnome ‘Toy’ potrebbe venire dall’associazione fatta dalgiovane Jim dopo aver sentito un suo genitore nomi-nare la parola ‘toy’ (giocattolo, N.d.T.) mentre giocavacon il cane. Per esempio, si verificano comunementesituazioni dove una madre insegnando al suo bambi-no a parlare potrebbe pronunciare frasi del tipo: Papàè a casa!, annunciando l’arrivo del padre. Il bambinodopo aver ascoltato queste parole ed eventualmenteassociato le stesse con la figura del padre che entra incasa, potrebbe identificare la figura del padre con laparola “casa” piuttosto che con papà. Questi bambi-ni successivamente tenderanno a chiedere: quando lacasa torna a casa?.

In altre parole, la parola ‘toy’ potrebbe essere statoun nome riferito a qualcosa ma che poi è stato conte-stualmente ridefinito. Nel caso dei gemelli Jim, nonabbiamo sufficienti informazioni per sapere se l’attri-buzione del nome Toy abbia una spiegazione geneticao dovuta all’ambiente, ma il ragionamento ci porta na-

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natura contro cultura

turalmente a supporre che sia stata suggerita dall’am-biente.

Ora, lo scopo di questo documento non è sviluppa-re un trattato sulla mancanza di validità degli studisui gemelli. Il punto è far comprendere che determi-nati fattori culturali all’interno della società sono im-portanti quanto i fattori familiari. I gemelli Jim sonocresciuti nella stessa zona e avevano gli stessi valori ele stesse influenze ambientali. Questo dato dev’esserepreso in considerazione nell’analisi del caso, tenendodebitamente conto dei fattori culturali che potevano in-fluenzare gli studi stessi. Complessivamente, gli stu-di sui gemelli, nonostante vengano altamente elogia-ti, mostrano un’estrema debolezza nel comprendere ireali significati di determinate coincidenze.

Comunque, ciò non significa che le caratteristichegenetiche non abbiano una forte influenza sulle no-stre vite. È molto importante considerare i reali trattigenetici e gli effetti che essi producono quando si in-terconnettono con la cultura della persona. Anche sela maggioranza concorda con il fatto che i tratti fisicicome il colore degli occhi, l’altezza e alcune allergiesiano genetiche, molti non prendono in considerazio-ne le possibili conseguenze che questi attributi han-no nell’influenzare l’ambiente all’interno del quale lapersona vive.

Per esempio, supponiamo di avere due gemelli iden-tici separati dalla nascita e ognuno di essi ha la predi-sposizione genetica a crescere oltre i 6 piedi (182 cm,N.d.T.), entrambi possiedono un metabolismo rapidoche li mantiene magri, e un sistema neurologico chefornisce un’acuta coordinazione occhio-mano. Dicia-mo che vengono entrambi adottati da famiglie della

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7.1 comportamento umano

classe media in luoghi periferici della città e cresco-no in quella che consideriamo una tradizionale scuolaamericana, che include attività sportive. Dato che cia-scun fratello è sviluppato in altezza e possiede un’ot-tima coordinazione motoria a livello genetico, avran-no dei vantaggi in certi tipi di sport. Poiché il basketed il football sono i due sport più praticati in Ameri-ca, è molto probabile che praticheranno almeno unodei due con un certo successo. Data la loro buona co-stituzione ed altezza, potrebbero indirizzarsi verso ilbasket. Se otterranno il supporto morale dai loro ami-ci e dalla loro famiglia, forse entrambi diventerannogiocatori professionisti di basket.

Questa attività di giocare a basket è genetica? Nonnel senso che alcuni genetisti comportamentali potreb-bero suggerire. Il fatto è che la propensione a giocarea basket è derivata dai vantaggi fisici che sono geneti-ci, insieme alla base delle tradizioni culturali dell’am-biente. Non c’è evidenza che suggerisca che i geniin qualche modo creino il giocatore di basket. Questoè simile agli studi genetici che dichiarano che stannostudiando i geni che portano a fumare o che rendonouna persona repubblicana. . . è abbastanza assurdo. Levere basi genetiche rilevanti qui sono fisiologiche, noncomportamentali.

I processi neurochimici sono un altro esempio di in-fluenza della fisiologia sul comportamento. È statodimostrato che la serotonina, per esempio, può essereassociata al cosiddetto comportamento “antisociale”.Apparentemente, bassi livelli di serotonina possonoportare ad impulsività ed aggressività9. Se quel che

9 Elliot, FA, A neurological perspective of violent behavior. In DH Fi-

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natura contro cultura

abbiamo detto è vero, le sostanze neuro-trasmettitricidettano i comportamenti personali in maniera specifi-ca. Come altri tratti fisiologici, esse sono coinvolte nelconferire certe propensioni. Mentre esiste certamenteuna base genetica per questi neurotrasmettitori, chepuò entrare in relazione con l’eredità familiare e pre-disporre certi individui ai cosiddetti ‘disordini dellapersonalità’, che dipendono da alcuni squilibri chimi-ci, l’assumere il comportamento sia influenzato dallaneurochimica non specifica come queste propensionichimiche si manifesteranno.

In altre parole il comportamento che potrebbe risul-tare dall’interazione di queste sostanze chimiche puòsolo essere estremamente generalizzato. Si potrebbedire che una persona con un determinato squilibriopropenda ad essere in collera più facilmente della me-dia della popolazione. Anche se questo ci forniscequalche informazione utile, non ci dice nulla su co-me questo comportamento si manifesterà nella real-tà. È l’ambiente a determinare un comportamento e lapossibilità stessa che si manifesti.

Non esistono evidenze scientifiche che sostenganol’idea che i nostri comportamenti siano strettamentedefiniti dai nostri geni. Quei comportamenti che lagente spesso attribuisce “all’istinto” o alla “natura uma-na” possono essere ricondotti quasi sempre ad influen-ze ambientali. La nozione della ‘natura umana’ è lar-gamente mitologica. L’idea che l’essere umano sia in-trinsecamente “buono” o “cattivo” deriva da primitivenozioni religiose. La ricerca fatta per trovare il “ge-

shbein, The science, treatment, and prevention of antisocial behaviors,pp. 19-21, 2000, Civic Research Institute

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7.1 comportamento umano

ne” o qualcosa di simile che sia causa di un partico-lare comportamento è essenzialmente una manifesta-zione di superstizione. È come dire che una perso-na è “posseduta da demoni” che controllano il suocomportamento.

Il fatto è che mentre le sostanze neurochimiche e itratti fisiologici definiscono la propensione a certe rea-zioni comportamentali e alle sue preferenze sociali, èl’ambiente che in definitiva crea i nostri valori e comporta-menti. Non esiste una fissa, predeterminata “natura uma-na”. I nostri valori, metodi e azioni si sviluppano e derivanodalle nostre esperienze.

Come sopra riportato, lo studio ‘Merva-Fowles’, rea-lizzato all’Università dello Utah negli anni ’90, ha tro-vato importanti connessioni tra la disoccupazione edil crimine. Le loro scoperte dimostrano che l’aumentodell’1% della disoccupazione determina:

• il 6,7% di aumento degli omicidi;

• il 3,4% di aumento dei crimini violenti;

• il 2,4% di aumento dei crimini alla proprietà.

Non solo, è stato anche osservato che coloro che so-no stati licenziati recentemente hanno mostrato unaparticolare vulnerabilità ai disturbi ed alle malattie.Dai loro risultati si evince che l’aumento del 1% delladisoccupazione ha determinato inoltre:

• il 5,6% di aumento delle morti causate da attac-chi di cuore;

• il 3,1% di aumento delle morti per ictus.

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natura contro cultura

Sulla base dei tassi di disoccupazione del periodo1990-1992, questo ha significato 35.307 morti per at-tacco di cuore in più e 2771 morti per ictus in più.E’ stato accertato che questi disoccupati avevano an-che una più alta tendenza a sviluppare livelli di stresspiù gravi, alcolismo, fumo di sigarette, depressione etendevano a seguire una dieta meno sana.10

Questi studi dimostrano come sofferenza ed aggres-sività possano essere il risultato della depravazionepresente nell’ambiente, e quanto l’ambiente sia deter-minante nel modellare i nostri comportamenti ed i no-stri valori. Se le persone hanno bisogno di sopravvive-re, faranno ciò che devono fare a questo scopo. Questofa di loro dei criminali? Non necessariamente.

La conclusione è che il nostro comportamento si ba-sa fondamentalmente sull’interazione tra ciò che ab-biamo appreso e le pressioni biosociali che dobbiamogestire per sopravvivere. La nostra struttura gene-tica da sola non ci dice molto su come funzionere-mo in una determinata realtà. È ciò che apprendia-mo e ciò a cui siamo abituati, che creerà il nostrocomportamento.

Un uomo che viene insultato, e che prende una pi-stola e spara a qualcuno ha dovuto apprendere, ad uncerto punto della sua vita, cosa sia una pistola, comepremere il grilletto, e, soprattutto, ciò che lui debbaconsiderare come un “insulto”.

Ogni parola su questa pagina è stata, in qualche mo-do, appresa dal suo autore. Ogni concetto è un accu-mulo collettivo d’esperienza. Non v’è nulla di ciò che

10 Merva & Fowles, Effects of Diminished Economic Opportunities onSocial Stress, Economic Policy Institute, 1992

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7.1 comportamento umano

pensiamo che non ci sia stato presentato in qualcheforma dall’ambiente. Una persona nata in una partico-lare cultura assorbirà i valori, le tradizioni e gli attualicomportamenti di quella cultura. Un bambino cinese,preso alla nascita e cresciuto in una famiglia inglesesvilupperà in sé il linguaggio, il dialetto, i modi difare, le tradizioni e l’accento della cultura inglese.

Ritornando al punto da cui siamo partiti, riguardoalla gente che crede che un’economia basata sulle ri-sorse non funzionerà mai a causa dei “dispotici attri-buti della natura umana”; è chiaro che qualsiasi perso-na che abbia mai raggirato un’altra persona lo ha fattoper una motivazione e che questa motivazione è stataappresa dall’ambiente. Quindi, il nostro scopo comesocietà dovrebbe essere quello d’eliminare le motiva-zioni o le condizioni che generano un comportamentosocialmente offensivo.

Nella società d’oggi, la condizione fondamentale chegenera comportamenti violenti deriva dal sistema mo-netario. Come abbiamo detto precedentemente, il si-stema monetario perpetua la corruzione, la scarsità el’insufficienza. La cosiddetta decenza non può esisterein un mondo di competizione, squilibrio del benessere,povertà e deprivazione. Il comportamento dispoticoche vediamo oggi nel mondo non è il risultato intrin-seco di forze genetiche. È essenzialmente il risultato dianni di condizionamento basato su scarsità e competizione.

Gerarchia, avidità, competizione e prepotenza ne so-no le manifestazioni sociali. Se si osserva il mondoanimale si nota solitamente gerarchia sociale e domi-nanza del più brutale. Molti pensano che sia l’istintoche guida questi animali a certi comportamenti e chegli uomini condividano lo stesso istinto naturale. Seb-

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natura contro cultura

bene ciò possa sembrare naturale all’osservatore, nonsi devono dimenticare le condizioni di scarsità delle ri-sorse che esistono nel regno animale. Se non ce n’èabbastanza per tutti, l’animale più aggressivo salirà incima alla gerarchia riproduttiva beneficiando di unacerta abbondanza di risorse, mentre gli altri si conten-deranno ciò che rimane in una maniera che appariràavida.

Robert Sapolsky, professore di neurologia e di scien-ze neurologiche all’università di Stanford, ha passatotrent’anni studiando personalmente un branco di bab-buini nell’Africa orientale. Questo branco mostravagli stessi modelli di gerarchia sociale, competizione edominanza degli esseri umani d’oggi.

A circa 10 anni dall’inizio degli studi successe qual-cosa d’interessante. Il branco fu esposto accidental-mente ad una malattia che uccise il maschio Alfa (ilcapobranco), lasciando i maschi subordinati soli con lefemmine. Quest’evento alterò profondamente la natu-ra sociale del branco. Nessuno dei babbuini rimanen-ti ricoprì la posizione dominante disponibile. La ge-rarchia virtualmente si interruppe ed il comportamen-to aggressivo si abbassò drasticamente. Questo statodi cose si mantenne per i successivi 20 anni. Persi-no quando nuovi maschi adolescenti vennero ad unir-si al branco, ci vollero circa sei mesi affinché il com-portamento dei nuovi babbuini convergesse dai mo-delli tipicamente aggressivi ai nuovi comportamenti,equilibrati e non aggressivi, del branco.11

Sebbene queste osservazioni lascino aperte molte do-

11 Interview with R. Sapolsky, Stress: Portrait of a Killer, NationalGeographic, 2008

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7.1 comportamento umano

mande, mostrano come il comportamento sia influen-zato dalle condizioni ambientali. Non è possibile pen-sare che la nostra struttura sociale sia in un certo sen-so bloccata in certe posizioni da una specie di prigionedefinita “istinto” o “natura umana”. Anche se abbia-mo “predisposizioni” a certi comportamenti come l’i-stinto di sopravvivenza, è comunque l’ambiente chegenera il comportamento effettivamente manifestato.

Per dirla con le parole di Sir Michael Marmot, pro-fessore di epidemiologia, riguardo allo studio sui bab-buini:

Direi che quello che abbiamo imparato. . . dallostudio dei primati non umani è che le condi-zioni nelle quali vive la gente. . . sono assoluta-mente essenziali per la loro salute. Penso chequello che stiamo cercando di creare sia unasocietà migliore. . . come creare una società cheabbia delle condizioni che permettano alla gen-te di prosperare, ed è in questa direzione che cistiamo muovendo - creare una società miglioreche promuova il fiorire dell’umanità.12

Il Dott. Sapolsky aggiunge:

Una delle cose che i babbuini ci insegnano è chese essi sono capaci di cambiare in una genera-zione quelli che si riteneva essere dei sistemisociali ritenuti immutabili, “scolpiti nella pie-tra”. . . non abbiamo scusanti quando diciamoche certe cose sono inevitabili nei sistemi socialiumani.13

12 Interview with Sir Micheal Marmot, Stress: Portrait of a Killer,National Geographic, 2008

13 Interview with R. Sapolsky, Stress: Portrait of a Killer, NationalGeographic, 2008

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In un’economia Basata sulle Risorse, gli obiettivi so-no l’equità, la libertà e l’abbondanza. Se possiamocreare questi fattori ambientali, il nostro sistema socia-le “evolverà” uscendo dai modelli degenerativi, cor-rotti ed orientati all’interesse personale che vediamooggi.

7.2 il sistema legale

Per quello che riguarda il comportamento umano, lasocietà di oggi tenta di auto-regolarsi attraverso l’intimi-dazione, usando le leggi. Le leggi sono lì per controlla-re la gente. Sono delle “pezze” che non prendono inconsiderazione le cause profonde del comportamen-to. Se una persona è arrestata per furto, tanto per co-minciare si presta ben poca attenzione al perché quellapersona ha scelto di rubare. Invece di considerare leragioni che hanno generato l’atto, la società prende lastrada più facile e spesso si sbarazza del “criminale”imprigionandolo.

Nel 2007, oltre 9 milioni di persone sono nelle car-ceri di tutto il mondo, Stati Uniti in testa con la piùalta popolazione carceraria rispetto a qualsiasi altropaese.14 Questo è semplicemente deprimente.

L’origine di ogni cosiddetto crimine è la società stes-sa. Non esiste una cosa come un criminale. Comeabbiamo più volte ripetuto, il Sistema Monetario gene-ra la corruzione per la sua stessa natura. Come mo-stra chiaramente lo studio di Merva & Fowles, che ab-biamo già presentato, il comportamento socialmente

14 Walmsley, Roy, World Prison Population 2007, International Centerfor Prison Studies, London

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7.2 il sistema legale

offensivo è direttamente connesso alle circostanze so-cioeconomiche. La grande maggioranza della gentein prigione proviene da condizioni di deprivazionesocioeconomica.

Le leggi sono come cerotti. Invece di dipendere daun sistema inadeguato di punizione ed incarcerazionedopo che è stato fatto il danno, dobbiamo rivolgercialle inadeguatezze della società che conducono ad uncomportamento socialmente offensivo, quali la pover-tà, la malnutrizione, l’essere senza casa, la depravazio-ne, la distorsione sociale, educazione fallita, lo stressfinanziario, infanzia trascurata e simili.

Quindi, se vogliamo modificare la società, dobbia-mo modificare le condizioni sociali. Vogliamo “rimuo-vere” i difetti. Vogliamo cancellare il bisogno di pro-clamazioni scritte e di leggi. Le leggi sono il sottopro-dotto dell’inefficienza. Non mettiamo un cartello chedice: “Limite di velocità 90 Km/h” per la sicurezza.Progettiamo tecnicamente il sistema in modo che lasicurezza sia parte dell’architettura del sistema e chel’errore umano non si possa verificare. Se non vole-te che le persone rubino, mettetegli a disposizione ciòdi cui hanno bisogno senza che debbano asservirsi ocompetere con qualcuno.

Oggi, grazie al progresso della tecnologia, abbiamole capacità di creare un nuovo sistema sociale che pos-sa permettere a tutti gli esseri umani di avere accessoa tutte le cose di abbiano bisogno, senza dover chesu queste cose venga affisso un prezzo, debito o servi-tù. Questo avrà un profondo effetto nel modo in cuila gente si tratta a vicenda e di come interagisce nel-la società. Il risultato sarebbe una drastica riduzionedel crimine, poiché la maggior parte dei crimini sono

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natura contro cultura

collegati alla moneta. Ciò non vuol dire che dall’og-gi al domani scomparirebbero tutte le forme di com-portamento socialmente offensivo. La gelosia ed altreforme di problemi relativi alla fiducia continuerebbero acreare problemi. Tuttavia, il trattamento di coloro checommettono atti socialmente offensivi nel futuro saràradicalmente più umano e creativo. Se si dovesse iso-lare un serial killer, egli non sarebbe trattato come uncriminale, ma piuttosto come un paziente malato. Lasocietà comprenderà che le persone sono il prodottodel loro ambiente e piuttosto che condannare le perso-ne ad una fredda cella di cemento, ricercherà in pro-fondità le cause culturali che hanno generato il com-portamento del serial killer tramite il lavoro di ricer-catori esperti in evoluzione sociale, e cercheranno dicomprendere quali sono le condizioni che necessitanodi essere modificate affinché il soggetto possa essereaiutato e non si ripetano tali incidenti in futuro.

7.3 riassunto del capitolo 7

Il comportamento umano è il prodotto dell’ambiente.Le componenti genetiche, che si manifestano in trattipsicologici, servono solo a creare propensioni per certereazioni. Per cui, siccome è l’ambiente che influenzail nostro comportamento, se nella nostra società tro-viamo dei modelli di comportamento che abusino del-la dignità e socialmente offensivi, dovremmo primadi tutto guardare all’ambiente per capire perché queicomportamenti si sono manifestati. Il sistema legaled’oggi è basato su una distorsione sociale di massache non prende in considerazione le influenze ambien-

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7.3 riassunto del capitolo 7

tali di un presupposto criminale. In un’economia ba-sata sulle risorse, dove la scarsità e la deprivazionesono deliberatamente ridotte attraverso metodi tecno-logicamente moderni, il comportamento della societàcambierà radicalmente in meglio.

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8

S P I R I T U A L I TÀ P R AT I C A

Le persone vogliono risposte, e quindi nel corso deltempo ci siamo inventati delle spiegazioni per i feno-meni che abbiamo osservato. Con la crescita della no-stra società, gli strumenti per analizzare il mondo ele sue peculiarità si sono evoluti, e così la nostra com-prensione di questi è cambiata in base alle nuove sco-perte. La conoscenza è un fenomeno evolutivo, pro-prio come tutto in natura. Quindi, è molto importanteche siamo mentalmente ed emozionalmente preparatialla perdita di significato dei nostri credo tradizionali.Per alcuni è un processo molto difficile a causa dell’at-taccamento emotivo che è stato creato attorno a certecredenze. La religione è un potente esempio di questolegame ideologico.

La religione istituzionale, in molti modi, sembra af-fondi le proprie radici in un fraintendimento percet-tivo sui meccanismi della vita. Infatti dà una visionedel mondo che spesso mette l’uomo su un livello diffe-rente rispetto agli altri elementi della natura. Questo“ego spirituale” ha portato a scontri drammatici pergenerazioni, non solo tra esseri umani, ma inavvertita-mente anche tra noi e l’ambiente stesso. Comunque,

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spiritualità pratica

con lo scorrere del tempo, la scienza ci ha mostratocome gli esseri umani siano soggetti alle stesse forzedella natura a cui sono assoggettate tutte le altre cose.Abbiamo imparato che condividiamo la stessa struttu-ra atomica degli alberi, degli uccelli e di tutte le altreforme di vita. Abbiamo imparato che non possiamovivere senza gli elementi della natura. Abbiamo biso-gno di aria pulita per respirare, di cibo per nutrirci,di energia dal sole, eccetera. Quando comprendiamoquesta relazione simbiotica della vita, iniziamo a realiz-zare che più ci interessiamo a queste “relazioni”, piùil nostro relazionarci al pianeta ed alla natura diventaprofondo ed importante. Il mezzo attraverso il qua-le tutto ciò è espresso è la scienza, perché il metodoscientifico ci ha permesso di addentrarci nei processinaturali, permettendoci di comprendere meglio come“interagiamo” nel sistema della vita nel suo insieme.

L’ideale religioso: quasi tutte le religioni del mondoparlano di certi valori ideali per l’umanità:

Cristianesimo:

“Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto ate.”

Buddismo:

“Mettendo te stesso al posto dell’altro, uno nondovrebbe uccidere né indurre un altro ad ucci-dere.”

Confucianesimo:

“Non imporre agli altri quello che non sceglie-resti per te stesso.”

Induismo:

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spiritualità pratica

“Uno non dovrebbe mai fare all’altro ciò checonsidera doloroso per sé stesso.”

Islam:

“Non fare del male a nessuno così che nessunopossa far male a te.”

Giudaismo:

“Lo straniero che ospiti nella tua casa, dovreb-be essere per te come uno dei tuoi concittadini;dovresti amarlo come te stesso.”

Taoismo:

“Guarda al guadagno del tuo prossimo come altuo, e alla perdita del tuo prossimo come allatua.”

Nonostante queste nozioni, un’occhiata alla societàd’oggi ci fa domandare perché l’ideale di valorizzaree rispettare universalmente i tuoi simili non abbia maimesso radici. È stata la figura di Gesù a dire: “Ama ilprossimo tuo come te stesso.” Ma in che modo? Comepossiamo avere una società dove le persone vivano in-sieme in armonia, lavorando per il bene comune, comepromuovono gli ideali religiosi?

La risposta è che sta a noi progettare un sistema chepermetta a questi ideali umanitari di prosperare.

Egoistica e basata sul denaro, la società attuale creaun ambiente che non concepisce il prendersi cura del-l’altro senza fare distinzioni. Questo sistema è basatosulla perpetrazione di sé a spese degli altri, e non puòquindi permettere la realizzazione della prospettiva diun mondo equilibrato ed armonioso.

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spiritualità pratica

Il fatto è che è tempo di smetterla di pregare, di spe-rare, e di parlare a vanvera dei nostri supposti idea-li umanistici e religiosi e tirarsi su le maniche per farequalcosa per realizzarli!

8.1 facile parlare

Un’economia basata sulle risorse mette in pratica tuttoquello che i grandi maestri religiosi e filosofici hannodetto dall’inizio dei tempi riguardo alla fratellanza tragli uomini e al collaborare in armonia e con reciprocorispetto. L’uso della scienza e del Metodo Scientifi-co, nonostante sia considerato freddo e senza cuore,in realtà rappresenta una delle più profonde scopertespirituali che abbiamo mai conosciuto. Al contrario dichi continuamente parla della pace, dell’amore, e del-l’armonia tra le persone della Terra, la scienza può ef-fettivamente realizzarle. Niente più del Metodo Scien-tifico si preoccupa di questo, poiché il suo apporto si èdimostrato benefico e rivoluzionario per l’intera uma-nità. Molte persone guardano allo straordinario altrui-smo di Madre Teresa di Calcutta con grande rispettoe riverenza, ma pochi riescono vedere Alexander Fle-ming, l’uomo che ha scoperto la penicillina, nella stes-sa romantica maniera. La penicillina ha salvato un nu-mero di persone dalla morte infinitamente più grandedi qualunque opera di carità od organizzazione bene-fica. Il punto è che la scienza e la tecnologia sono ladivinità in azione.

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8.2 riassunto del capitolo 8

8.2 riassunto del capitolo 8

È ora di smetterla di pontificare e fare vuoti discorsisu quei valori spirituali di cui filosofi religiosi e laicihanno discusso per millenni, e di metterli finalmen-te in pratica. Vi sono innumerevoli opinioni scientifi-che e superstizioni su chi siamo e da dove veniamo,ma la cosa più importante è che esistiamo nel qui eora. Vedendo le terribili sofferenze ed il discutibilefuturo della razza umana, preoccuparsi se Dio abbiacreato l’Universo. . . o se siamo stati creati dagli extra-terrestri. . . o piuttosto se siamo il prodotto evolutivodi materia stellare, è insignificante in questo momento.Discutere se ci sia stato o meno il Big Bang, non risolvei problemi che dobbiamo superare in questo momentoevolutivo.

Non possiamo aspettare che ci arrivi una qualche ri-velazione divina o un grande uomo che ci guidi. Dob-biamo comprendere che su questo pianeta la responsa-bilità è solo nostra e spetta a noi cambiare il mondo inmeglio. La scienza è lo strumento per la realizzazio-ne di questa spiritualità funzionale e se lavoriamo perapplicare il suo metodo per il miglioramento della no-stra civiltà, potremo raggiungere gli obiettivi spiritualicercati sin dall’antichità.

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Parte V

D A R S I D A FA R E

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I L M O V I M E N T O

Noi tutti siamo il pianeta.

Carl Sagan

(famoso astronomo e scrittore di

fantascienza)

Lo Zeitgeist Movement non è un movimento politi-co. Non riconosce nazioni, governi, razze, religio-

ni, credo o classi sociali. La nostra comprensione dellarealtà ci porta alla realizzazione che queste sono falsee obsolete distinzioni che sono lontane da quei fattoripositivi che possono indurre vera crescita ed espressio-ne delle potenzialità della collettività umana. Le lorobasi si fondano sulla divisione del potere e sulla stra-tificazione sociale, non sull’unità e l’uguaglianza chesono il nostro obiettivo. È importante capire che tuttonella vita ha un’evoluzione naturale, dobbiamo peròriconoscere che la razza umana ha l’abilità di frenaredrasticamente e paralizzare il suo progresso attraver-so strutture sociali obsolete e dogmatiche, che sonoquindi in contrasto con la sua stessa natura. Il mon-do che vedete oggi, pieno di guerra, corruzione, “eli-tarismo”, inquinamento, povertà, epidemie, abusi dei

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il movimento

diritti umani, ineguaglianza e crimine è il risultato diquesta paralisi.

Questo movimento si occupa della percezione chele persone hanno della realtà e vuole stimolare unafluida e progressiva evoluzione sociale, combinando illato individuale, sociale, tecnologico e spirituale dellastessa. Esso riconosce che la razza umana si sta muo-vendo attraverso un percorso naturale che punta versola riunificazione, derivata dal comune riconoscimentodi una fondamentale e quasi empirica comprensionedi come la natura lavora e di come noi umani siamoparte integrante di questa evoluzione universale chechiamiamo vita. Anche se questo sentiero esiste, sfor-tunatamente intralciato o non riconosciuto dalla mag-gioranza delle persone, che continua a perpetuare abi-tudini di condotta ed associazioni obsolete e degene-rative. Questa intellettualità irrilevante è ciò che il Mo-vimento spera di superare attraverso l’educazione el’azione sociale.

L’obiettivo è rivedere le basi strutturali della nostrasocietà in accordo con la conoscenza acquisita ai nostrigiorni a tutti i livelli, non solo creando consapevolezzadelle possibilità sociali e tecnologiche di cui disponia-mo a riguardo di cose che siamo stati condizionati aritenere “impossibili” o contro la “natura umana”, maanche allo scopo di fornire la società stessa dei mezzinecessari per sorpassare quegli elementi della societàche perpetuano queste strutture obsolete.

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9.1 colmare le differenze

9.1 colmare le differenze

Per ottenere ciò, per prima cosa dobbiamo stabilireuna prospettiva di riferimento rispetto al mondo d’og-gi. Allo stato attuale, la tecnologia che potrebbe libera-re gli uomini da molti lavori insignificanti è intralciatadal sistema monetario basato sulla manodopera. Que-sto è inaccettabile. Il fatto che sia impedito il prospe-rare della tecnologia per il bene dell’umanità è infattiuna questione di Diritti Civili.

È tempo che ci dimentichiamo delle differenze per-sonali e ci uniamo per il bene della nostra specie. Ab-biamo tutti bisogno di cibo, aria, acqua e simili, e tuttivogliamo libertà e felicità. L’unico modo per ottene-re ciò è unirci per superare il nostro, ormai, obsoletosistema sociale.

Ovviamente, è più facile dirlo che farlo, dato che sia-mo esseri umani che hanno avuto a che fare con le tre-mende distorsioni sociali che attualmente governanoil mondo. I valori di queste distorsioni, spesso elitari,sono costantemente rafforzati dai benefici materiali ot-tenuti dalla corruzione politica e degli affari. Dovrem-mo compatire l’ignoranza delle persone che credonoin questi valori. Nelle parole di Gandhi: Non odiarei tuoi oppressori. Hanno semplicemente bisogno diessere liberati, proprio come te.

Il tradizionale attivismo politico non è il camminoda prendere. Il d’élite è diventato troppo abile nelcontrollare il dissenso che si crea in modo tradiziona-le. Il cammino che questo Movimento sceglie è quellodi iniziare dalla creazione delle basi di una consapevolez-za globale. Questo si ottiene tramite la comunicazione.Quelli di noi che credono in questa direzione devo-

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il movimento

no impegnarsi a diffondere la conoscenza di questeidee su scala globale. L’umanità deve, innanzitutto,essere a conoscenza di questa direzione sociale, pri-ma che qualsiasi azione pratica possa essere presa inconsiderazione.

Per ora, il sito thezeitgeistmovement.com è in fa-se di sviluppo in più di 30 lingue. Stiamo creandoorganizzazioni nazionali, regionali e provinciali nellasperanza di avere un’organizzazione collegata al mo-vimento in tutti i luoghi del globo.(N.d.T. zeitgeistitalia.org è il capitolo italiano uffi-ciale.)

Questo tipo di progetto comunicativo verrà ostaco-lato da vari gruppi ideologici.

È molto importante che superiamo le differenze trale culture facendo comprendere come “dentro” siamofondamentalmente tutti uguali. Le nostre somiglianze ebisogni superano di gran lunga le differenze religiosee politiche.

Oltre a diffondere la consapevolezza, il nostro obiet-tivo deve essere quello di mostrare continuamente lefrodi monetarie e la corruzione sociale che vengonocostantemente riversate sulla nostra società. Vogliamoche i governi e le persone del mondo si sentano im-barazzate dalle deviazioni che i loro sistemi generano,e anche far capire alla popolazione le cause strutturalidella corruzione e come allontanarsi da essa con l’ap-plicazione intelligente della scienza e della tecnologiaper scopi sociali ed ambientali. Come già detto, i si-stemi monetari mondiali stanno fallendo. Il risultatopotrebbe essere catastrofico. È fondamentale che assor-biamo coloro che sono stati danneggiati dal fallimentomonetario e che diamo loro una direzione. Una volta

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9.1 colmare le differenze

che un grande numero di persone del pianeta si unirànel comune scopo di un drastico cambiamento socia-le, daremo inizio alla fase successiva che farà pressio-ne su tutte le nazioni simultaneamente per iniziare aduscire dal sistema monetario.

Sino ad allora, la comunicazione, unita alla ribellio-ne pacifica della società sono la chiave. Come regolagenerale tutti gli aspetti sociali che perpetuano il siste-ma del profitto, la guerra e l’abuso dei diritti umani,dovrebbero essere banditi. Nessuno dovrebbe unirsiall’esercito per nessuna ragione, in nessuna nazione,né lavorare per l’industria bellica. Al contempo il siste-ma politico dovrebbe essere mostrato per quello che è.I governi del mondo d’oggi sono controllati da uominid’affari, avvocati e militari. . . probabilmente tre tra lespecializzazioni meno utili che l’uomo abbia mai crea-to. Quando comprendiamo che i problemi che abbia-mo su questo pianeta sono di natura tecnica, ci rendia-mo conto che se ogni gruppo di persone fosse consi-derato qualificato per prendere decisioni a tale riguar-do qualsiasi soggetto, essi diventerebbero naturalmentetecnicamente e oggettivamente concentrati verso la sua ri-soluzione. . . e non politicamente motivati. La politica èuna creazione monetaria.

Consigli per divulgare la consapevolezza:

• Crea un link a thevenusproject.com,thezeitgeistmovement.com ezeitgeistitalia.org ovunque ti sia possibile inrete.

• Crea video su YouTube che promuovano sia ilMovimento che l’idea di un’economia basata sul-le risorse.

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il movimento

• Chiama trasmissioni radio e parla del Movimen-to quanto più possibile.

• Scarica Zeitgeist Addendum, proiettalo o mostra-lo a quante più persone puoi; caricalo su net-works di pubblico accesso.

• Copia questo opuscolo e distribuiscilo sotto for-ma cartacea o su Cd-Rom.

• Scarica la Presentazione di Orientamento e orga-nizza degli eventi.

• Riempi la rete con il materiale il più possibile.

• Ricordati che il Sabato intorno al 15 marzo diogni anno è lo “Zeitgeist Day” (ZDAY) perciòorganizza un evento nella tua zona.

• Attivati per informare particolarmente quelle per-sone che sono in difficoltà a causa del collassoeconomico in atto.

• Svela continuamente e pubblicamente la corru-zione del nostro attuale sistema.

• Contatta altri gruppi attivisti, come l’ACLU eGreenpeace, e prova a spiegare loro quanto i lo-ro sforzi, seppur nobili e degni di rispetto, nonrisolveranno nessuno dei maggiori problemi del-la società in quanto non attaccano la radice delproblema.

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9.2 team interdisciplinari

9.2 team interdisciplinari

La spina dorsale dello sviluppo iniziale di questo nuo-vo sistema sociale si baserà sul lavoro di team di ricer-catori e di tecnici esperti in tutti i campi di maggiorerilevanza. Potremmo chiamarli Team interdisciplinari.

Il primo team che creeremo sarà il Team per le Co-municazioni. Tutto ciò che avete letto nella lista prece-dente costituisce alcune delle funzioni di questo grup-po. Tutti quelli che sostengono questa idea dovrebbe-ro aiutare ad informare gli altri. Siamo tutti parte delTeam per le Comunicazioni in un certo senso.

Successivamente più team verranno creati, e questilavoreranno in specifiche aree concernenti il rendereun’economia basata sulle risorse una realtà. Ci sonomolti ambiti scientifici da sfruttare per solidificare lefondamenta dei meccanismi del progetto. Questi teaminterdisciplinari potranno includere ricerche sulla pro-grammazione informatica, urbanistica, robotica, istru-zione, raccolta di informazioni, eccetera. A questo pro-posito si prega di controllare il sito thezeitgeistmove-ment.com e zeitgeistitalia.org per annunci organizzati-vi. Se credi di essere adatto e di avere le capacità percontribuire allo sviluppo di questi team, ti preghiamodi farcelo sapere non appena inizieremo ad organiz-zarli. Un’intera sezione del sito sarà destinata a que-sta interazione e scopo. Mano a mano che cresceremo,vedremo l’emersione di grandi conferenze. Col tem-po alla fine, saremo anche in grado di contribuire allarealizzazione della prima città, anche se costruita comeprototipo.

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il movimento

9.3 riflessioni finali

Ci sono molte persone che affermeranno l’impossibi-lità di realizzare ciò che è stato fin qui descritto, cioèlo sviluppo di un’Economia Basata sulle Risorse. Spessoviene citata la natura umana, l’élite di potere o altreerronee opinioni tecniche a difesa della loro ipotesi.Questo cinismo non ha nessuna base se guardiamoallo sviluppo sociale e tecnico dell’umanità nel corsodella storia.

Proveniamo da un mondo di estrema superstizione,spregevole schiavitù, estremo razzismo e pregiudiziosociale, che si sta lentamente evolvendo verso un mon-do di equità razziale, ingegnosità scientifiche e valoriche stanno emergendo che esprimono il desiderio divedere l’umanità migliorare in modo globale.

Nelle parole di Carl Sagan:

I vecchi appelli al razzismo, allo sciovinismosessuale e religioso, fino al fanatico fervore na-zionalistico, iniziano a non funzionare più. Unanuova coscienza si sta formando, che vede laTerra come un singolo organismo, e riconosceche un organismo in guerra con se stesso è con-dannato. Noi tutti siamo il pianeta.1

Siamo passati dai segnali di fumo al telefono, allaposta elettronica inviata quasi alla velocità luce. Tuttociò che era considerato impossibile è divenuto gradual-mente possibile. Ai fratelli Wright venne detto dagliesperti che era impossibile volare. . . Anni fa, le perso-ne che parlavano di viaggi sulla Luna erano considera-te folli (Mooniacs dalle parole Moon, Luna, e Maniac,

1 Sagan, Carl, Cosmos Video Series, Cosmos Studios, 1980

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9.3 riflessioni finali

maniaco. N.d.T.). Considerare qualcosa “impossibile”in questo mondo è una mancanza di creatività.

Se 120.000 persone sono in grado di lavorare insie-me per creare una bomba nucleare, come avvenne nelProgetto Manhattan alla fine degli anni ’30, non c’è mo-tivo per il quale noi non possiamo unirci e usare l’inge-gnosità umana per ottenere incredibili risultati a livel-lo sociale, per il miglioramento dell’umanità. È tempodi liberare le nostre Armi di Creazioni di Massa nelmondo. È tempo che ci rendiamo responsabili per glialtri e per noi stessi. Abbiamo la conoscenza, i mezzie l’intraprendenza per concepire una struttura socialecompletamente nuova, che possa creare un mondo dicui possiamo veramente godere e nel quale possiamoveramente prosperare.

Molto semplicemente, è tempo di crescere.

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B I B L I O G R A F I A

[1] Peter Joseph, Roxanne Meadows, Jacque Fresco.,THE ZEITGEIST MOVEMENT -. OBSERVA-TIONS AND RESPONSES. Activist OrientationGuidehttp://thezeitgeistmovement.com/The%

20Zeitgeist%20Movement.pdf

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