LEZIONE SCRITTURA NARRATIVA

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LABORATORIO DI SCRITTURA E CULTURA DELLA COMUNICAZIONE

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LABORATORIO DI SCRITTURA E CULTURA DELLA COMUNICAZIONE

LA NARRAZIONE

• Resoconto dettagliato degli eventi, raccontati dall’autore nella maniera più rapida e condensata possibile perché abbiano comunque un senso nella storia.

• Il tentativo di individuare una struttura narrativa fissa, stabile, riscontrabile in qualsiasi tipo di narrazione.

CERCATORI DI STORIE

Scrivere non è un lavoro. È soloascoltare. È come se una personasconosciuta ti parlasse all’orecchio.

Alfred De Musset

CERCATORI DI STORIE

- disponibilità dei nostri sensi a essere colti di sorpresa

- Minimi elementi di racconto che si insinuano in noi creando possibili accensioni narrative

QUANTE STORIE…

• Storie di conflitto

• Storie di decisione • Storie di scoperta

CERCATORI DI STORIELa percezione dipende da quanto uno si concededi percepire: dipende dal proprio stato d’animo,dalla propria ricettività. E credo che i sensi dichiunque siano più all’erta durante un viaggio o

inuna nuova situazione. Attraversare le frontiere tidà come la sensazione di perdere i preconcetti.

Wim Wenders

CERCATORI DI PERSONAGGI

• Quasi mai i personaggi che creiamo per un racconto sono presi da un’unica persona ritratta nelle sue caratteristiche fisiche e morali.

• Si può trarre spunto da film, spettacoli, letture, mutando il finale, il punto di vista, l’ambiente, il tempo, il ruolo dei personaggi agendo sugli elementi costitutivi di ogni testo narrativo.

CERCATORI DI PERSONAGGI

In ogni storia il personaggio è come uncollage: un collage di diversi personaggi che hoconosciuto o di cui ho letto o sentito parlare.Quando ho un’idea chiara di come è ilpersonaggio mi sforzo di dimenticare tuttoquello che ho letto o sentito, in modo da poterinventare senza dover usare alcuna situazionedella vita reale.

G. Garcia Marquez

CERCATORI DI PERSONAGGI

Ecco quando incontriamo un uomo, il suo mododi parlare ci sembra vivace ed espressivo;eppure, se potessimo trascrivere tutto quello chedice rimarremmo ben delusi dalla sua irrilevanza.Evidentemente il fascino non risiedeva nelleparole, ma nella presenza fisica, nello sguardoeloquente, nell’inimitabile timbro di voce, tuttecose che rimangono fatalmente fuori dallapagina.

Robert Stevenson

INIZIO NARRATIVO

• Esordio comune e rassicurante, in quanto fornisce le informazioni essenziali per comprendere la storia, che segue un ordine cronologico dal suo inizio.

• Lo stile sarà, pertanto, semplice,chiaro e immediato.

• Autopresentazione del protagonista.

INIZIO DESCRITTIVO • Iniziare la storia con una descrizione di

un paesaggio o di una situazione misteriosa e affascinante, oppure inquietante, che costituisca l’introduzione agli eventi successivi.

• Ricchezza di particolari e di notazioni

• Lo stile dovrà essere chiaro e scorrevole, come se fosse una ripresa cinematografica ampia e compiuta.

INIZIO IN “MEDIA RES”

• Introdurre subìto il personaggio, omettendo ogni informazione preliminare.

• Inserire questo personaggio in una situazione.

• Curare l’aspetto espositivo, sfruttando la forma del dialogo e riportando qualche riflessione diretta del personaggio.

INIZIO RIFLESSIVO

• È quello che esordisce con una domanda, una citazione d’autore o, in generale, con una riflessione sull’argomento che costituirà l’oggetto della storia;

• Rapidità con cui si riesce a comunicare il nocciolo della questione e il tono dialogico che assume il testo

IL NARRATORE • Personaggio della storia;

• Il protagonista della storia;

• Una voce estranea alla storia;

IL NARRATORE •   assente dalla storia (come ne I Promessi Sposi);• questo tipo di racconto è detto “eterodiegetico”;

• presente come personaggio della vicenda (protagonista, come nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis o nella Coscienza di Zeno o nel Fu Mattia Pascal; oppure non protagonista come il giovane Adso nel Nome della rosa); questo tipo di racconto è detto “omodiegetico”.

IL NARRATORE    Può essere inoltre:• o       esterno al racconto e onnisciente, in

quanto conosce tutto della materia narrata, i suoi precedenti, i suoi sviluppi ecc. e ed è in grado di giudicare da un punto di vista superiore (come nel caso de I Promessi Sposi);

• o       interno al racconto e calato in tanti punti di vista e livelli di conoscenza dei fatti quanti sono i personaggi (come nel caso de I Malavoglia);

IL PUNTO DI VISTA

  il punto di vista: o focalizzazione, è la prospettiva

scelta dal narratore per raccontare una storia edesprime il suo livello di conoscenza delle vicende

narrate.

IL PUNTO DI VISTA Può essere di tre tipi:

• focalizzazione zero – racconto in prima persona

• focalizzazione interna – racconto di uno solo dei personaggi

• focalizzazione esterna – racconto in terza persona

RACCONTO IN PRIMA O IN TERZA PERSONA

• Le sfumature che passano tra un racconto svolto con una voce narrante in terza persona onnisciente e uno scritto in prima persona monologante sono quasi infinite.

RACCONTO IN PRIMA PERSONA

• Nel racconto in prima persona il narratore muove le sue esperienze di pari passo con quelle del personaggio rappresentato;

• Le informazioni che arrivano al lettore coincidono con quelle che vive il protagonista del racconto e con quelle che narra lo scrittore;

RACCONTO IN TERZA PERSONA

• Quando invece la voce narrante è in terza persona la possibilità di staccarsi e di passare da un ambiente all’altro e da un personaggio all’altro permette di raccontare la stessa storia da più punti di vista.

CLIMA NARRATIVO

• Clima narrativo avvolgerà e segnerà la narrazione dall’inizio alla fine

• Chi scrive una storia deve creare un personale insieme narrativo fatto di ritmo, armonia e significato

• La lingua può essere definita opaca o trasparente

IL RITMO

• Ogni narrazione ha un suo particolare respiro e ritmo compositivo

• La velocità o la lentezza del periodare è data naturalmente dalla lunghezza o meno delle frasi e delle pause create dalla punteggiatura

IL RITMO

Due tipi di ritmo nel racconto:• Uno generale dell’autore ed è

il ritmo complessivo del racconto

• Un ritmo che si snoda diverso e singolare a seconda dei personaggi e degli ambienti che “prendono la parola”

UN BREVE RIPASSO SULLA PUNTEGGIATURA

- LA VIRGOLA collega due segmenti di testo debolmente separati tra loro

- Si usa all’interno del periodo e segnala che tra due elementi c’è una pausa debole

- Non si usa assolutamente tra soggetto e predicato e tra aggettivo e sostantivo e tra predicato e oggetto

UN BREVE RIPASSO SULLA PUNTEGGIATURA

- PUNTO E VIRGOLA è stato inventato dal tipografo Aldo Manuzio nel 1501

- È una pausa più forte della virgola- Si usa per separare due coordinate

complesse, lunghe e articolate - Dopo il punto e virgola si precisa

quello che è stato appena affermato

UN BREVE RIPASSO SULLA PUNTEGGIATURA

- PUNTO FERMO serve per indicare una pausa forte e conclude un periodo o anche una singola frase

- È il segno di interpunzione fondamentale

- I DUE PUNTI hanno la funzione specifica di chiarire e argomentare quanto detto in precedenza e anche, raramente, un ruolo di scansione del periodo

UN BREVE RIPASSO SULLA PUNTEGGIATURA

- I PUNTINI DI SOSPENSIONE si usano nel numero fisso di tre per indicare sospensione, allusività, reticenza

- Normalmente sono posposti- I TRE PUNTINI possono indicare

un’omissione volontaria di un nome, di una città

- IL PUNTO INTERROGATIVO E IL PUNTO ESCLAMATIVO segnalano

l’interrogazione diretta e l’esclamazione

LA MUSICA E IL SUONO DELLE PAROLE Il rapporto tra il ritmo del periodo, le pause della punteggiatura e il riverbero sonoro cheecheggia dalle parole scritte formano unaspecie di tessitura musicale.

La ricchezza del vocabolario non è di persé un valore: in Hemingway è la ristrettezzadel vocabolario, la ripetizione delle stesseparole nello stesso capoverso che determinala melodia e la bellezza del suo stile .Milan Kundera

LE PAROLE DEI RACCONTI I bei libri sono scritti in una specie dilingua straniera.Marcel Proust

Le parole grosse, trite come sono,non si addicono molto a esprimere lecose straordinarie; vi si riesce megliosublimando quelle piccole, portandole

alculmine del loro significato.Thomas Mann

SCHEMA NARRATIVO

• Situazione iniziale di equilibrio• Rottura dell’equilibrio • Svolgimento della storia• Ricomposizione dell’equilibrio ed

epilogo

GLI ELEMENTI DEL NARRATIVO

• Tempo (tempo della fabula, tempo dell’intreccio, tempo della narrazione)

• Esistenti– ambienti– personaggi (attanti e schema attanziale)• Eventi– accadimenti– azioni• Narratore (eventuale narratario: interno/esterno;

onnisciente o meno; in prima o in terza persona)

STORIA, RACCONTO,NARRAZIONE

• Storia o fabula: la successione di eventi che mette in

relazione i personaggi entro un dato contesto spaziotemporale (dimensione dell’enunciato)• Racconto o intreccio: la successione degli atti discorsivi che rappresentano questi eventi e questerelazioni (dimensione dell’enunciazione)• Narrazione: atto del narrare,

concreto,contestuale;genera un atto di lettura

SEQUENZA NARRATIVA DI BREMOND

VIRTUALIZZAZIONEREALIZZAZIONE

 ATTUALIZZAZIONE

SEQUENZA NARRATIVA DI BREMOND

• virtualizzazione: “una funzione che apre la possibilità del processo sotto forma di comportamento da tenere o di evento da prevedere”.

• attualizzazione: “una funzione che realizza questa virtualità sotto forma di comportamento o di evento o di atto”.

• realizzazione: “una funzione che chiude il processo sotto forma di risultato raggiunto”.

SEQUENZA NARRATIVA DI GREIMAS

• CONTRATTO SANZIONE

COMPETENZA PERFORMANZA

SEQUENZA NARRATIVA DI GREIMAS

• quattro “atti”ogni racconto è introdotto da un contratto,

dove viene stabilito il mandante e il compito dell’eroe (e ricordiamo che mandante ed eroe spesso coincidono), dall’acquisizione da parte dell’eroe della competenza per svolgere il suo compito, dalla performanza, lo svolgimento vero e proprio del compito e dalla sanzione, il momento in cui l’eroe riceve il riconoscimento (in positivo o in negativo) per il suo operato.

LO SCHEMA IN TRE ATTI DI SYD FIELD

  Catalizzatore Primo atto Prima svolta

Secondo atto Seconda svolta Terzo atto

IL VIAGGIO DELL’EROEIL VIAGGIO DELL’EROE

1) Mondo ordinario

2) Chiamata all’avventura

3) Rifiuto della chiamata

4) Incontro con il mentore

5) Prima soglia

6) Prove, nemici e alleati

7) Avvicinamento

8) Prova suprema

9) Premio

10) Via del ritorno

11) Resurrezione

12) Ritorno con l’elisir

IL RITMO NARRATIVO

• Velocità• Frasi brevi• Ogni frase contiene un’informazione• Eliminare le ridondanze• Utilizzare il presente come tempo

verbale

LA SUSPENSE, I LUOGHI E IL TEMPO

• Tenere in sospeso il lettore • In un racconto giallo è importante che i

luoghi, come i personaggi, appaiano verosimili.

• Descrizione efficace, suggestiva e non noiosa.