lezione interaction design 11 marzo 2009

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Interaction Design Lezione 2 / 11 marzo 2009 Marco Loregian [email protected] Corso di Design dell’Interazione, modulo 1, ovvero

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Interaction DesignLezione 2 / 11 marzo 2009

Marco [email protected]

Corso di Design dell’Interazione, modulo 1, ovvero

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Nella scorsa lezione: Cos’è l’interaction design

In questa: Approcci all’interaction design

Domande prima di cominciare?

Outline

http:/ /www.sl ideshare .net/ loregian/lezione-interaction-design-10-marzo-2009

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Come si affronta un problema?Un problema è un’opportunità

Esistono approcci molto diversi, che possono comunque essere usati in diverse situazioni

Le situazioni più problematiche possono essere ‘semplificate’

I migliori designer sanno usare approcci diversi (alternativamente o simultaneamente)

E’ bene usare l’approccio con ciui ci si sente più in confidenza

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Approcci all’ID

• Design centrato sull’utente

• Design centrato sulle attività

• Design di sistemi

• Design di genio

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User-Centered Design

UCD

Users know best Non si progetta un servizio senza coinvolgere chi lo dovrà usare

Chi sono gli utenti? Non chi progetta il sistema, raramente simili

Parlare :: Osservare :: ImmaginareIn ogni fase del progetto

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Lo UCD sarà il tema delle lezioni della settimana

prossima

...dovete aspettare

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Activity-centered DesignAttenzione sulle attività, non sulle preferenze o sugli obiettivi

Esempio: l’obiettivo di un giardiniere è avere un giardino pulito, ma lo scopo di usare un rastrello è raccogliere le foglie

Approccio comune per progettare elettrodomestici

Il tempo (durata dell’attività) gioca un ruolo fondamentale

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Le attività sono fatte di azioni e decisioni, spesso i designer chiamano questi elementi compiti (task), ogni compito è un momento della vita di un’attività

Alcuni compiti possono essere complessi, praticamente sottoattività

L’utente è ancora parte della progettazione: i designer devono capire quali siano i suoi comportamenti, li formalizzano, riempiono i “buchi” e poi cercano soluzioni (per completare il compito, non per raggiungere l’obiettivo)

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Il rischio di questo approccio è di essere troppo focalizzato sul “piccolo”,

senza tenere sufficientemente in considerazione la globalità del progetto

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Il design centrato sulle attività è un approccio tipico per la progettazione di sistemi online

Sistemi di/con workflow ben definiti

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Design di sistemi

• Modo analitico di affrontare i problemi di design: usa un’organizzazione stabilita di componenti per creare soluzioni

• Il sistema, come entità complessa, è il centro dell’attenzione

• Il sistema non è necessariamente un computer, può essere costituito da persone, dispositivi, altri sistemi

• Es. impianto di riscaldamento, governo

funziona ‘bene’ nei casi complessi

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Il design di sistemi usa una metodologia strutturata e rigorosa

Non sottovaluta obiettivi e bisogni degli utenti, però l’enfasi è sul contesto

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Elementi della metodologia:

1. Obiettivo

2. Sensore

3. Comparatore

4. Attuatore

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Obiettivo dell’intero sistema (non dell’utente, però può essere derivato da questi)

L’obiettivo dichiara la relazione ideale fra il sistema e l’ambiente in cui esso vive

Ambiente: quello che circonda il sistema es. di che tipo è fisico, digitale, …

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Sensori: come fa il sistema a rilevare i cambiamenti nell’ambiente?

Alcuni cambiamenti sono disturbi, inattesi e inaspettati

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Il comparatore incarna l’obiettivo interno del sistema, confronta lo stato attuale con lo stato desiderato

Gli attuatori sono i componenti che possono operare dei cambiamenti sull’ambiente

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Sensore Comparatore Attuatore

Ambiente

Obiettivo

Disturbi

Anello di retroazione

SISTEMA

Avverte Pilota

è fissato nel

influiscono su

rileva gli errori

influisce su

misurato da

Dubberly & Pangaro 2003vd. Saffer

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La descrizione del design di sistemi dovrebbe ricordarvi l’articolo suggerito:

Dubberly, H., Pangaro, P., and Haque, U. 2009. ON MODELING What is interaction?: are there different types? interactions 16, 1 (Jan. 2009), 69-75. DOI= http://doi.acm.org/10.1145/1456202.1456220

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Design di genio

• Basato sull’intuizione e l’esperienza del designer

• Ci sono aziende che non fanno ricerca con gli utenti, eppure...

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Ma non sempre va bene...

Apple Newton

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Motivazioni: ristrettezze economiche o di tempo, necessità di mantenere la riservatezza sul prodotto, …

Rischi: impossibilità di completare un progetto soddisfacente o di evidenziare

caratteristiche o problemi importanti, mancata accettazione del progetto da

parte degli utenti, ...

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Chi è Jonathan Ive?

+1 all’esame a chi me lo dice la prossima volta

interaction time!

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Principi base dell’IDQuick and Dirty version

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Building blocks

I designer lavorano con le forme, gli interaction designer hanno altri “mattoncini da comporre:

Spazio (fisico/virtuale, 2D/3D)Tempo (momento/durata, umano/digitale, velocità/ritmo)Movimento (assoluto/relativo)

Aspetto visivo (comunicatività di affordance, consistenza con l’ambiente)Consistenza fisica (sensazioni, evocatività)Suono (tonalità, volume, timbro)

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Leggi dell’interaction design

Ma l’unica legge davvero inviolabile è: progettare per gli utenti

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Legge di Moore: i computer diventano rapidamente sempre più potenti, più piccoli e più economici

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Legge di Fitts: il tempo necessario per puntare un bersaglio dipende dalla sua

distanza e dalla sua dimensione

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Legge di Hick(-Hyman): il tempo per prendere una decisione dipende dal numero di scelte (e dalla

familiarità e ripetizione)

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Legge del 7: possiamo memorizzare sette informazioni alla volta (+/- 2)

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Legge di Tesler: un problema non può essere semplificato

oltre una certa soglia, si può solo spostare la

complessità da un’altra parte

Conservazione della complessità

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Principio del poya-yoke: introdurre vincoli per evitare

errori non intenzionali

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Manipolazione diretta / indiretta: analogia col mondo fisico / comandi astratti

Feedback / feedforward: indicazione di cosa è accaduto / accadrà

Altri principi

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Caratteristiche di un buoninteraction design

AffidabileAppropriatoIntelligenteReattivoIngegnosoLudicoPiacevole

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Salto in avanti...

Persona-based design

...per svagarci un po’

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Persona: archetipo documentato di un insieme di persone

Coerenza d’intenti e comportamenti, non solo demografica (altrimenti ho solo segmenti di mercato)

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Caratteristiche di una persona:

Nome e immagine

Profilo geografico(continente, nazione, area urbana, clima)

Profilo demografico(età, sesso, famiglia, reddito, educazione, religione/razza/etnia)

Profilo psicografico(classe sociale, gruppo e status sociale, personalità e percezione di sé, convinzioni, attitudini, accettazione dell’innovazione e del cambiamento, stile di vita, interessi e hobby, rapporto coi media)

Profilo webografico(abitudini relative all’uso del Web)

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interaction time!

Persone

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Chi rappresenta?

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Chi rappresenta?

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Chi è la persona per questo oggetto?

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Chi è la persona per questo oggetto?

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Riferimenti & Credits• Dan Saffer, Design dell’interazione, Pearson

Education (capitoli 2 e 3)

George Olsen, “Persona Creation and Usage Toolkit”http://www.interactionbydesign.com/presentations/olsen_persona_toolkit.pdf

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