Lezione: Il Piano di Sicurezza Sostitutivo...

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Corso di aggiornamento RSPP aziende edili Lezione: Il Piano di Sicurezza Sostitutivo (P.S.S)

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Corso di aggiornamento RSPP aziende edili

Lezione: Il Piano di Sicurezza Sostitutivo (P.S.S)

In questa unità didattica descriveremo le caratteristiche del Piano di Sicurezza Sostitutivo (P.S.S.). Nello specifico, ci soffermeremo sulle disposizioni generali contenute nella normativa di riferimento, sui contenuti minimi richiesti e sulle caratteristiche delle due sezioni del P.O.S.

La redazione del P.S.S. ovvero del Piano di Sicurezza Sostitutivo è obbligatoria per i lavori compresi nel campo di applicazione della legge 11 Febbraio 1994 n. 109. È altresì necessaria nei casi in cui il D. Lgs 81/08 non prevede la nomina dei coordinatori e, di conseguenza, la redazione del Piano di Sicurezza e Coordinamento da parte del committente.

Nei lavori privati, il Piano di Sicurezza deve essere ugualmente predisposto. Il compito di redigerlo spetta all’impresa che si è aggiudicata l'esecuzione dell'opera. Il documento deve essere redatto con le stesse modalità del Piano di Sicurezza e Coordinamento anche se non assume la dizione di P.S.S.. Sono esclusi i costi della sicurezza.

Il Piano Operativo di Sicurezza è definito nel D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i. all’articolo 89 comma 1 lettera h). L’articolo 89 definisce il piano operativo come il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell’art. 17, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 81/08 i cui contenuti sono riportati nell’allegato XV..

L’articolo 96 D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 definisce gli obblighi dei datori di lavoro. Vi si legge “I datori di lavoro delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui nel cantiere operi un’unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti redigono il piano operativo di sicurezza di cui all’art. 89, comma 1, lettera h.

Il P.O.S. deve essere redatto, in riferimento al singolo cantiere interessato, dal datore di lavoro dell’impresa esecutrice, anche nel caso di impresa familiare o con meno di dieci dipendenti. Esso deve essere considerato quale piano complementare e di dettaglio al Piano di Sicurezza e Coordinamento o P.S.C..

I contenuti minimi del Piano Operativo di Sicurezza sono elencati all’allegato XV – Punto 3.2 del Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 n. 81 e s.m.i. e riguardano una lunga serie di dati inerenti l’impresa. Esaminiamoli nel dettaglio.

Secondo quanto stabilito dalla normativa, il P.O.S. deve contenere i dati identificativi dell’impresa, ossia, il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi e i telefoni della sede e del cantiere, le attività e le lavorazioni svolte dall’impresa.

Nel P.O.S.è necessario indicare la specifica attività svolta, le singole lavorazioni eseguite in cantiere dall’impresa esecutrice dei lavori e quelle svolte in cantiere dai lavoratori autonomi subaffidatari.

Tra i dati dell’impresa rientra anche la gestione delle emergenze. Occorre, inoltre, segnalare i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza aziendale o territoriale.

Tra i nominativi da segnalare nel P.O.S. rientrano anche quelli del medico competente, del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, del direttore di cantiere e del capocantiere. Saranno, inoltre, specificati il numero e le qualifiche sia dei lavoratori dipendenti dell’impresa che degli autonomi.

Nel P.O.S. vengono specificate le mansioni inerenti la sicurezza svolte dalle figure nominate dall’impresa. Sono poi descritti l’attività del cantiere, l’organizzazione e i turni di lavoro. Segue l’elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote e di altre opere provvisionali, delle macchine e degli impianti utilizzati in cantiere.

Se nel cantiere sono presenti sostanze e preparati pericolosi sarà predisposto un elenco dettagliato con le relative schede di sicurezza. Una parte del P.O.S. sarà inoltre dedicata al rischio chimico, di rumore e vibrazioni con l’esito del rapporto di valutazione del rischio.

Nel P.O.S. devono essere individuate le misure preventive e protettive integrative rispetto a quelle contenute nel P.S.C. e adottate in relazione ai rischi connessi alle lavorazioni. È obbligatorio anche evidenziare le procedure complementari e di dettaglio richieste dal Piano di Sicurezza e Coordinamento. Occorre, infine, predisporre un elenco dei dispositivi di protezione individuali forniti ai lavoratori.

Una sezione del P.O.S. sarà infine dedicata all’informazione e alla formazione svolta dai lavoratori. Gli interventi formativi saranno documentati con gli attestati di partecipazione.

I datori di lavoro delle imprese esecutrici devono mettere a disposizione dei rappresentanti per la sicurezza copia del P.S.C. e del P.O.S. almeno dieci giorni prima dell'inizio dei lavori . Devono, inoltre, trasmettere il P.O.S. prima dell’inizio dei all’impresa affidataria che, dopo verifica di congruità rispetto al proprio, li trasmette al C.S.E., ovvero al Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione che avrà l’obbligo di verificare l’idoneità e la coerenza con il P.S.C.

Ipotizziamo adesso di redigere un P.O.S. che risponda ai contenuti minimi previsti dalla legge all’allegato XV – Punto 3.2 del Decreto Legislativo 81. Il lavoro per il quale elaboreremo il documento è un adeguamento architettonico e impiantistico dei sistemi di sicurezza e prevenzione incendio di un albergo. Il P.O.S. sarà diviso in due parti principali: il documento vero e proprio e le schede. Analizziamoli nel dettaglio.

Il P.O.S. si può suddividere in nove parti. Nei primi quattro capitoli vengono forniti: le generalità dell’impresa, i dati relativi al cantiere, la gestione delle emergenze e la descrizione dei lavori oggetto del piano.

Gli altri cinque capitoli, invece, forniscono informazioni sulle attività inerenti le opere da realizzare, sull’individuazione dei rischi, sulle maestranze impegnate nella realizzazione dell’opera, sulle opere provvisionali e i Dispositivi di Protezione Individuali e, infine, sul rumore, vibrazioni e rischio chimico.

Nel capitolo 1 dedicato alle Generalità dell’impresa, vengono evidenziati i dati identificativi dell’impresa stessa, con dei sottocapitoli che contengono informazioni sul committente e sull’appaltatore. Tra i dati del committente rientrano i nominativi del Direttore dei Lavori e del Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione.

Tra i dati dell’appaltatore rientrano, invece, i nominativi del Datore di Lavoro, del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) dell’impresa, del Medico Competente e del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. Questo ultimo nominativo può non essere presente in quanto non eletto dai lavoratori.

Il capitolo 2 dedicato ai Dati relativi al cantiere descrive: la durata del cantiere, la forza lavoro impiegata, il nominativo del Responsabile dei lavori per l’impresa e quello dei lavoratori incaricati della gestione delle emergenze. Sono indicati anche l’ubicazione del cantiere e i servizi assistenziali.

In relazione alla forza di lavoro impiegata, per la realizzazione delle opere contrattualmente previste saranno presenti in cantiere mediamente 7 operai, con numero presunto di 435 uomini/giorno. Per quanto riguarda i servizi assistenziali, invece, poiché il cantiere si trova in una zona urbanizzata, sarà sufficiente tenere un pacchetto di medicazione e informare tutte le maestranze con apposita segnaletica della sua posizione. Sarà, poi, necessario avere un elenco delle organizzazioni di pronto intervento per i casi di emergenza.

Il capitolo 3, dedicato alla Gestione dell’emergenza, può essere diviso in due sezioni: i compiti e le procedure generali, la chiamata dei soccorsi esterni in caso di incendio e infortunio o malore.

In situazione di emergenza è necessario seguire specifiche procedure. In caso di incendio o infortunio, ad esempio, l’operaio deve chiamare l’addetto all’emergenza che si attiva secondo la procedura stabilita. In sua assenza, è l’operaio stesso a dover attivare la procedura.

In caso di incendio la chiamata dei soccorsi esterni avviene secondo la procedura seguente. Occorre: chiamare i vigili del fuoco telefonando al 115, e rispondere con calma alle domande dell’operatore dei vigili del fuoco che richiederà indirizzo e telefono del cantiere oltre a una serie di informazioni sull’incendio. È importante non interrompere la comunicazione finché non lo decide l’operatore. A questo punto, non resta che attendere i soccorsi esterni al di fuori del cantiere.

In caso di infortunio o malore la chiamata dei soccorsi esterni avviene secondo la procedura seguente. Occorre: chiamare il soccorso pubblico componendo il numero telefonico 118 e rispondere con calma alle domande dell’operatore. Saranno richiesti cognome e nome, indirizzo, numero telefonico ed eventuale percorso per arrivare nel cantiere, descrizione sintetica della situazione, numero dei feriti, ecc. Conclusa la telefonata, è importante lasciare libero il telefono perché potrebbe essere necessario richiamarvi.

In generale, in ogni caso di emergenza, è opportuno rispettare alcune semplici regole di comportamento:

• seguire i consigli dell’operatore della Centrale Operativa 118 e osservare bene quanto sta accadendo per poterlo riferire;

• prestare sempre attenzione a eventuali fonti di pericolo; • incoraggiare e rassicurare il paziente; • inviare una persona ad attendere l’ambulanza in un luogo

facilmente individuabile, se necessario; • infine, assicurarsi che il percorso per l’accesso della

lettiga sia libero da ostacoli.

Il capitolo 4 è dedicato alla Descrizione del lavoro e si articola in due parti. Nella prima viene definita l’area di cantiere. I lavori si svolgono all’interno di un edificio con area di cantiere ubicata in due locali messi a disposizione dal Committente. Nella seconda parte, si descrivono i lavori e si definiscono nel dettaglio le opere civili e quelle impiantistiche.

Nel capitolo 5 vengono analizzate le attività inerenti le strutture da realizzare. Si tratta delle opere descritte dettagliatamente nel Piano di Sicurezza e Coordinamento e nel relativo programma dei lavori. La stesura del programma dei lavori viene curata in accordo con la direzione lavori e con il coordinatore per l’esecuzione che viene aggiornato sul procedere delle fasi lavorative.

Il capitolo 6 è dedicato ai rischi, sia diretti che indotti dall’ambiente circostante. Per la loro individuazione, si terrà in forte considerazione quanto esposto nel P.S.C. riguardo alle possibili interferenze e ai conseguenti provvedimenti inerenti le attività che si andranno a svolgere. Si fa riferimento alle attività delle specifiche mansioni e alle attrezzature individuate nel P.S.C. di cui il documento è un complemento.

A questo punto, per maggiore completezza, è possibile integrare i rischi individuati utilizzando le schede bibliografiche. Nel caso del nostro P.O.S., le schede potrebbero essere suddivise in:

• attività di cantiere; • opere provvisionali; • mezzi d’opera e di lavoro; • utensili; • attrezzature; • dispositivi di protezione individuale e fattori di rischio.

Nel capitolo 7 si fa riferimento alle Maestranze impegnate nella realizzazione dell’opera. Per lo svolgimento dei lavori sarà utilizzato personale per il quale vengono allegate le schede di valutazione del rischio per gruppi omogenei di lavoro. Si pensi, tra gli altri, al responsabile tecnico di cantiere, all’assistente tecnico, al caposquadra generico o al ponteggiatore.

Nel capitolo sulle Maestranze saranno dettagliati, in particolare, i contenuti relativi alle attività, alla valutazione dei rischi principali, alle principali misure tecniche di prevenzione, ai dispositivi di protezione individuali e alla sorveglianza sanitaria.

Nel capitolo 8 si parla delle Opere provvisionali e dei DPI. È prevista la realizzazione di tutte le opere provvisionali atte ad eliminare o comunque a ridurre i rischi durante i lavori. In particolare saranno collocati in opera i ponteggi necessari per gli interventi in quota e per tutti i lavori che devono eseguirsi a più di due metri dal piano di calpestio. Saranno addottati trabattelli e/o piani di lavoro là dove si ravvisi il pericolo di caduta verso il basso o il vuoto. Al momento dell’installazione dei ponteggi, poi, si provvederà alla redazione del Piano di Montaggio Utilizzo e Smontaggio, ovvero del PIMUS, previsto dalla normativa vigente.

Nel capitolo 8 viene evidenziato anche che, qualora non fosse possibile eliminare il rischio alla fonte o con opere provvisionali collettive, sarà necessario dotare le maestranze dei necessari DPI. Alcuni di questi sono sempre forniti in dotazione personale: ci riferiamo, in particolare, a calzature di sicurezza, casco, guanti e otoprotettori. Particolare attenzione sarà prestata anche all’approntamento e al mantenimento di quelle opere necessarie ad “isolare” la zona di lavoro con gli spazi adiacenti. Le aree di lavoro saranno interdette al passaggio e all’accesso di persone non addette ai lavori, tranne se non espressamente autorizzate e comunque accompagnate da personale di cantiere.

L’ultimo capitolo del P.O.S. è dedicato al Rumore e Vibrazioni . Nell'ambito della stima dei rischi il datore di lavoro valuta il rumore e le vibrazioni a cui risultano esposti i lavoratori nello specifico cantiere. Si attiene, dunque, alle disposizioni del Titolo VIII, Capo II e Capo III del D. Lgs. 81. Per il rumore può fare riferimento anche alla valutazione preventiva del rischio rumore, utilizzando le schede per attività similari, come ad esempio quelle contenute nel volume del Comitato Paritetico Territoriale di Torino, o altrimenti approfondire i contenuti nell’unità didattica sul rumore nel modulo 4.

La sezione finale del P.O.S. è dedicata a un allegato diviso in tre parti in cui vengono presentati l’elenco dei lavoratori con la specifica di coloro che sono soggetti a sorveglianza sanitaria, quello dei lavoratori autonomi e, infine, quello dei subappaltatori.

In questa unità didattica ti sono state presentate le caratteristiche del Piano di Sicurezza Sostitutivo (P.S.S.). Nello specifico, ci siamo soffermati sulle disposizioni generali contenute nella normativa di riferimento, sui contenuti minimi richiesti e sulle caratteristiche delle due sezioni del P.O.S..