Lezione 2 mamme tester Leggere l'etichetta dei prodotti cosmetici

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Come leggere l’etichetta dei prodotti per la cura e l’igiene personale

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Li troviamo sugli scaffali di farmacie, supermercati e negozi specializzati: sono i cosmetici che quotidianamente mettiamo sulla nostra pelle e su quella dei nostri bambini.Spesso ciò che ci attrae è la confezione colorata, un richiamo alla presenza di un “qualcosa” di naturale, un profumo avvolgente e una morbida consistenza. Ma pochi di noi si chiedono veramente cosa c’è dentro un prodotto cosmetico, pochi leggono e sanno interpretare l’etichetta dove spesso i principi attivi si perdono in una marea di altri ingredienti spesso incomprensibili.Ogni singolo ingrediente svolge una funzione e spesso lavora in sinergia con altri. In questo senso la ricerca è fondamentale.

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Per es. il borotalco: per anni ci siamo cosparsi di questa polvere senza sapere che l’acido borico era pericoloso tanto da evitarne poi l’uso nei bambini sotto i 3 anni e senza sapere che il talco ottimo assorbente ostruisce i pori.A differenza dei farmaci, i cosmetici e i detergenti si usano quotidianamente per tutta la vita, quindi anche piccole dosi di sostanze dannose possono col tempo causare problemi.

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Ci sono poi ingredienti dannosi per l’ambiente. Per il pianeta, quindi, è bene poter e saper scegliere prodotti con un buon impatto ambientale.Non dobbiamo fermarci all’apparenza del packaging o della pubblicità ma conoscere meglio la composizione del nostro cosmetico. Questo ci aiuterà in una scelta migliore e più consapevole.Alcuni ingredienti sono accusati non solo di causare allergia o dermatite ma di interferire con il sistema ormonale e di rilasciare in certe condizioni sostanze cancerogene.

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Un esempio. I sottoprodotti che in quanto tali non vengono dichiarati in etichetta: come l’1,4 diossano, noto cancerogeno che si sviluppa in fase di produzione di tensioattivi come SLS e SLES e composti etossilati.Le nitrosammine, sottoprodotti di TEA, DEA e MEA (tri-di e mono etanolammine).La formaldeide che si libera da Imidazolidinyl urea e da altri conservanti.

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L’etichetta:le denominazioni degli ingredienti sono riportate usando un codice internazionale detto INCI unico per tutti i paesi dell’Unione Europea.Questa nomenclatura contiene alcuni termini in latino riferiti ai nomi botanici delle sostanze vegetali e quelle di ingredienti presenti nella Farmacopea mentre la maggioranza è in inglese e nel caso dei coloranti si utilizzano le numerazioni secondo il Color Index es CL 45430.

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Gli ingredienti sono in ordine decrescente cioè il primo è il principale componente del prodotto e così via fino ai componenti inferiori all’1% inseriti in coda.Oltre ai principi attivi abbiamo tensioattivi, gelificanti, umettanti, emulsionanti, conservanti, coloranti e profumi.Le materie prime utilizzate per i cosmetici sono oltre 13000, impossibile quindi conoscerle tutte.

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I primi unguenti sono nati miscelando oli e grassi che nutrivano e proteggevano la pelle con estratti delle piante che la curavano e la profumavano.2000 anni fa il medico Galeno era riuscito a miscelare olio e acqua con un emulsionante, la cera, rendendo così meno untuoso il preparato.Le creme di oggi hanno la fase acquosa più abbondante e sono necessari emulsionanti più efficaci per unirla alla fase oleosa.

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L’uso dell’acqua tende a favorire la proliferazione batterica ecco che allora per tenerne sotto controllo la quantità si è ricorsi ai conservanti.Fra i conservanti troviamo i principali accusati di nuocere alla nostra pelle e al pianeta (es. parabeni, urea, Kathon, Bha, bht, triclosan)Gli antiossidanti invece servono a ritardare l’irrancidimento dell’olio e come la vitamina E svolgono anche un’azione antirughe.A questo si aggiungono i chelanti ossia sostanze capaci di legare i metalli per impedire che modifichino la consistenza, il colore e l’odore del prodotto.

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Gli umettanti vengono aggiunti per impedire l’evaporazione dell’acqua con conseguente cambiamento della consistenza della crema (Es. glicerina).

Gli addensanti o fluidificanti servono a dare consistenza e fluidità.Insieme a queste sostanze ci sono i principi attivi, sostanze naturali o composti chimici che rappresentano la specificità del cosmetico.

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In realtà in un cosmetico tutta la formulazione concorre a ottenere il risultato voluto ed è quindi importante saper scegliere prodotti non solo in base al principio attivo ma anche considerare gli altri ingredienti →

Es.: I coloranti e i profumi in un intimo per bambini o in una crema per il cambio sono necessari? Che funzioni svolgono?

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Detergenti:

Caratteristica fondamentale del prodotto è la presenza dei tensioattivi, attorno a cui ruota tutta la formulazione.I tensioattivi hanno lo scopo di diminuire la tensione superficiale dell’acqua permettendo la rimozione dello sporco o di grasso in eccesso.

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Sono spesso accusati di inquinare l’ambiente oltre ad irritare e seccare la cute.Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES) sono tensioattivi aggressivi ed irritanti e spesso nella loro produzione si sviluppano sottoprodotti tipo l’1,4 diossano che a lungo termine può creare problemi (tossicità cronica).Ci sono invece famiglie di tensioattivi più delicati e non aggressivi sulla cute come per esempio i sarcosinati, le beatine, gli anfoglicinati.

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Inoltre i tensioattivi non sono l’unico modo per rimuovere lo sporco. Anche latte e olio possono svolgere una detersione cosiddetta per affinità in cui è la matrice grassa del latte o dell’olio che ingloba sporco e grasso.È una detersione da preferire per la delicata cute dei neonati in cui lo sporco è meno adesivo rispetto quello dell’adulto.

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Ma è anche importante scegliere il latte detergente e l’olio giusto:non devono contenere paraffina o oli minerali, siliconi, PEG, PPG, TEA, DEA, MEA, parabeni e altri conservanti aggressivi né profumi.

Bene invece oli eudermici come l’olio di emu, l’olio di crusca di riso, l’olio di jojoba e l’olio d’oliva.

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Cosa deve riportare l’etichetta obbligatoriamente:• L’elenco degli ingredienti

• La durata minima (scadenza) se è inferiore ai 30 mesi. Si tratta della data alla quale il prodotto

opportunamente conservato continua a soddisfare la sua funzione iniziale e rimanere sicuro. L’indicazione della

data di durata minima ( scadenza) non è obbligatoria per i cosmetici che hanno una data superiore ai 30 mesi. Per questi prodotti è invece obbligatorio inserire in etichetta

l’indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto una volta aperto può essere utilizzato senza effetti nocivi

per il consumatore.

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Cosa deve riportare l’etichetta obbligatoriamente:

• L’elenco degli ingredienti

• La durata minima (scadenza) se è inferiore ai 30 mesi.

Si tratta della data alla quale il prodotto opportunamente conservato continua a soddisfare la sua funzione iniziale e rimanere sicuro.

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L’indicazione della data di durata minima (scadenza) non è obbligatoria per i cosmetici che hanno una data superiore ai 30 mesi. Per questi prodotti è invece obbligatorio inserire in etichetta l’indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto una volta aperto può essere utilizzato senza effetti nocivi per il consumatore.

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Si tratta del cosiddetto PAO (Period After Opening).

Si presume infatti che il contatto con l’ambiente esterno possa alterare le caratteristiche del prodotto nel tempo. Il PAO è indicato in tutti i Paesi dell’Unione Europea con uno stesso simbolo: un vasetto aperto su cui è apposta la durata in mesi del prodotto dopo l’apertura scritta in cifre seguita dalla lettera M.

Il simbolo è presente sia sul contenitore primario che sull’imballaggio esterno.

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Infine queste le informazioni che obbligatoriamente devono essere indicate in ogni confezione:

• Le avvertenze• Il nome e la sede legale del produttore • Il contenuto nominale • Il numero di lotto di fabbricazione• La funzione del prodotto

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GRAZIE PER ESSERE ARRIVATA FIN QUI!

ORA PUOI GUARDARE LE ETICHETTE CON ALTRI OCCHI!

PER LA SALUTE TUA E DELLA TUA FAMIGLIA.

…ALLA PROSSIMA LEZIONE…

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