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L’EVOLUZIONE STORICO-URBANISTICA DELL’AREA DELLE ESPOSIZIONI UNIVERSALI NELLA CARTOGRAFIA ED ICONOGRAFIA OTTOCENTESCA DI PARIGI Laura Zanini Criteria srl , Associazione Storia della Città Abstract: Dalla metà del XIX secolo Parigi si mostrò all’Europa come una capitale capace di grandi trasformazioni urbanistiche. Le esposizioni universali furono l’occasione per programmare il disegno dell’espansione occidentale della città introducendo quell’articolazione di assi, boulevards, snodi circolari, geometrie e simmetrie che, con l’eco internazionale delle visite alle esposizioni, diventarono ispirazione per molte altre capitali e città europee. La monumentalità di grande scala dimensionale, i lunghi traguardi ottici, l’articolazione spettacolare dei padiglioni presenti ed in relazione tra loro su entrambe le rive della Senna, nelle varie edizioni ottocentesche delle Esposizioni Universali, possono essere lette nelle numerose cartografie parigine ed un’analisi comparata ne disvela la successione. Nonostante il carattere temporaneo di molti interventi, la cartografia storica palesa il persistere di alcune segni urbani ancora oggi presenti e dominanti nel tessuto viario di Parigi. The historical urban evolution of Universal Expositions area in the nineteenth- century cartography and iconography of Paris From the mid-nineteenth century Paris showed itself to Europe as a capital capable of great urban transformations. The Universal Expositions were the opportunity to program the design of the expansion of the western city introducing axes, boulevards, circular joints, geometries and symmetries that, with the international echo of the visits to the exhibitions, became the inspiration for many other capitals and European cities. The monumentality of large dimensional scale, the long optical sights, the articulation of spectacular pavilions, elements present and in relation to each other on both sides of the Seine, in the various editions of Universal Expositions in the nineteenth century , can be read in many maps of Paris and a comparative analysis on this reveals their succession. Despite the temporary nature of many interventions, the historical cartography reveals the persistence of some urban signs still present and dominant in the street network of Paris.

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L’EVOLUZIONE STORICO-URBANISTICA DELL’AREA DELLE ESPOSIZIONI UNIVERSALI NELLA CARTOGRAFIA EDICONOGRAFIA OTTOCENTESCA DI PARIGI

Laura ZaniniCriteria srl , Associazione Storia della Città

Abstract:Dalla metà del XIX secolo Parigi si mostrò all’Europa come una capitale capace digrandi trasformazioni urbanistiche. Le esposizioni universali furono l’occasioneper programmare il disegno dell’espansione occidentale della città introducendoquell’articolazione di assi, boulevards, snodi circolari, geometrie e simmetrie che,con l’eco internazionale delle visite alle esposizioni, diventarono ispirazione permolte altre capitali e città europee. La monumentalità di grande scala dimensionale,i lunghi traguardi ottici, l’articolazione spettacolare dei padiglioni presenti ed inrelazione tra loro su entrambe le rive della Senna, nelle varie edizioni ottocenteschedelle Esposizioni Universali, possono essere lette nelle numerose cartografieparigine ed un’analisi comparata ne disvela la successione. Nonostante il caratteretemporaneo di molti interventi, la cartografia storica palesa il persistere di alcunesegni urbani ancora oggi presenti e dominanti nel tessuto viario di Parigi.

The historical urban evolution of Universal Expositions area in the nineteenth-century cartography and iconography of ParisFrom the mid-nineteenth century Paris showed itself to Europe as a capital capableof great urban transformations. The Universal Expositions were the opportunity toprogram the design of the expansion of the western city introducing axes,boulevards, circular joints, geometries and symmetries that, with the internationalecho of the visits to the exhibitions, became the inspiration for many other capitalsand European cities. The monumentality of large dimensional scale, the long opticalsights, the articulation of spectacular pavilions, elements present and in relationto each other on both sides of the Seine, in the various editions of UniversalExpositions in the nineteenth century , can be read in many maps of Paris and acomparative analysis on this reveals their succession. Despite the temporary natureof many interventions, the historical cartography reveals the persistence of someurban signs still present and dominant in the street network of Paris.

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La storia urbanistica dell’area di Parigi destinata a diventare il luogo delle esposizioniuniversali del XIX secolo, quindi delle più rilevanti vetrine di innovazione ed identitàglobale, è prevalentemente la piana della Rive Gauche ad ovest del nucleo antico.Nelle restituzioni cartografiche descrittive dei secoli XV e XVI1, questa area era, di-versamente dalla corrispondente parte sulla Rive Droite, ancora completamente ex-traurbana e solcata da quattro percorsi principali paralleli al corso della Senna. Laproprietà era prevalentemente ecclesiastica e diverse erano le zone impaludate dainondazioni fluviali o coltivate; la fattoria di Grenelle era uno dei rari nuclei inse-diativi presenti. Le fiere locali medievali di Parigi avevano prodotto una base cultu-rale e mercantile per la mostra e lo scambio dei prodotti di ampia scala territoriale.Ripercorrendo sinteticamente l’evoluzione del tessuto viario a partire dalla carto-grafia dei primi anni dell’800, osserviamo che l’evoluzione urbanistica desumibiledalla cartografia storica avviene secondo alcune fasi. Nella cartografia settecentescadescrittiva dei secoli XV e XVI osserviamo che fuori della cinta della città storicamedievale della Parigi occidentale, eretta da Filippo Augusto nel XII secolo persiste,nei pressi delle rive della Senna, una consuetudine di terreni coltivati sulla riva destramentre i terreni della riva sinistra sono soggetti ad impaludamenti e risultano percorsida tre principali tracciati viari che seguono l’andamento fluviale2 [Fig. 1]. Nella car-tografia settecentesca descrittiva dei secoli XVI (fine) e XVII (metà): l’espansionedella città sulla Rive Droite è protetta dal circuito murario, fatto erigere da Carlo Valla fine del XIV secolo, includente il Louvre e successivamente esteso ad includerel’area delle fornaci di tegole, le tuilleries, occupata progressivamente dagli edificireali che diventeranno nel XVI secolo i noti Chateau et Jardins des Tuilleries. Fuoridella Porte Saint Honoré, in prosecuzione della Rue du Faubourg Saint Honoré, per-siste la Ville l’Évêque, il borgo rurale con porto annesso che prende il nome dalladonazione del re Dagoberto I, nel VII secolo al vescovo di Parigi. Contemporanea-mente sulla Rive Gauche si consolidano progressivamente nuclei insediativi, dei bor-ghi fuori le mura, periodicamente evacuati quando necessario per la difesa della città,legati ai complessi religiosi ed alle prime lottizzazioni seicentesche della borghesiacittadina edificate di fronte agli edifici reali3. La matrice del disegno urbano dunqueè costituita da due componenti profondamente diverse riferite alle rive fluviali. LaRive Droite presenta i viali alberati in prosecuzione degli Champs-Élysées a partire

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1 Antoine COQUART, Sixième plan de la ville de Paris, et son accroissement, depuis le commencementdu Regne de Charles VII l’an 1422, jusqu’a la fin du règne d’Henry III l’an 1589 : Tiré des lettres pa-tentes qui ont ordonné les ouvrages, des contrats passez avec les entrepeneurs, des registres de lachambre des Comptes, de l’Histoire et des Mémoires du temps / par L.C.D.L.M. ; A. Coquart del. etsculp, 1705.2 Antoine COQUART , op. cit. 3 Jean Baptiste BOURGUIGNON D’ANVILLE, Septième Plan de la Ville de Paris, Son Accroissement etses Embelissemens sous Henry III et Louis XIII, depuis 1589 jusq’en 1643, […], par L.C.D.L.M.,1705; Nicolas DE FER, Huitième Plan de Paris Divisé en Ses Vingts Quartiers, par N. de Fer, Géographe

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dagli interventi degli edifici delle Tuileries. Tali segni precedono e persistono pertutte le rappresentazioni cartografiche ottocentesche4 [Fig. 2]. La Rive Gauche erasostanzialmente solcata nei suoi coltivi da alcune vie, ad andamento lineare e si-nuoso, parallele al corso della Senna: il percorso lungofiume denominato Berge RiveGauche, parallelamente si trovava la Rue de l’Université5 e più internamente ancorala Rue Saint Dominique e la Rue de Grenelle. Un magnifico dettaglio dell’area de-nominata Gros Caillou è espresso nella Plan detta di Turgot,6, una visione urbana inassonometria cavaliera che esprimeva tutto il potere del Prévôt des Marchands Mi-chel-Étienne Turgot, sostanzialmente il responsabile dei lavori pubblici, delle impo-ste, del commercio fluviale e dell’immagine della città [Fig. 3]. Queste vie vengonoprogressivamente rettificate, piegate, interrotte da una serie di momenti evolutivi diespansione dell’abitato nella piana di Grenelle. Un primo grande intervento in questaparte di città, realizzato tra il 1671 ed il 1677, fu affidato a Libéral Bruant dal ministrodella Guerra Louvois: per la costruzione del complesso dell’Hôtel National des In-valides. Jules Hardouin Mansart edificò la chiesa ed altre componenti del monumen-tale e simmetrico ricovero per i soldati feriti che fu terminato sotto il governo delRe Sole nel 1706. Questa operazione segna un asse di orientamento ortogonale alfiume. Tale asse, poi chiamato Avenue de Breteuil, intersecava le vie storiche paral-lele al fiume e, strutturando tutto il complesso militare, compreso il disegno dei giar-dini, arrivava al fiume senza uno sbocco di attraversamento stabile. Il Pont desInvalides sarà, infatti, realizzato in un punto più occidentale e fu solo alla fine delXIX secolo che questo asse sfociò nel ponte Alexandre III7. L’altro imponente in-tervento che definisce il disegno urbano della Rive Gauche è l’area del Champs deMars realizzato come campo per le manovre militari all’epoca del regno di Luigi

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de Sa Majesté Catolique et de Monseigneur le Dauphin. Pour servir au Traité de la Police parM.L.C.D.L.M. 1705.4 Ben visibili tali segni urbani in: Georges Louis LE ROUGE, Plan de Paris et de ses faubourgs en l’etatqu’il étoit en 1749.5 ”Université” è da intendersi come il toponimo relativo alla città murata della riva sinistra della Sennacosì come è storicamente denominata “Ville” la città della riva destra e “Cité” la parte urbana sul-l’omonima isola fluviale.6 Michel-Étienne TURGOT, Plan de Paris commencé l’année 1734, Dessiné et gravé sous les ordres deMessire Michel Etienne Turgot, prévôt des marchands. Paris, 1739. Si tratta di una immagine dellacittà disegnata in assonometria cavaliera rilevata e disegnata da Louis Bretez ed incisa da ClaudeLucas e scritta da Aubin. La rappresentazione è dettagliata e teatrale e risponde ad una operazione dipromozione della capitale del regno e del Prevosto dei mercanti che ne accresce l’estensione ed il pre-stigio. Cfr. Jean-Yves SARAZIN, Alfred FIERRO, Le Paris des Lumières d’après le plan de Turgot (1734-1739), Paris, RMN, 2005.7 Il ponte fu eretto per celebrare l’alleanza tra lo zar Alessandro III di Russia ed il presidente franceseMarie François Sadi Carnet. Il ponte fu inaugurato in occasione della grande Esposizione Universaledel 1900. Tra l’ampia bibliografia sulle esposizioni parigine citiamo: Pascal ORY, Les Expositionsuniverselles de 1855 à 1939, Paris, Ramsay, 1982.

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XV. Il luogo destinato alle attività militari era previsto nella parte meridionale delgrande edificio dell’École Militaire, si estese poi invece a nord fino ai pressi delfiume sull’area intensamente coltivata e mercato di ortaggi. Le opere furono il li-vellamento del terreno, la realizzazione di un fossato, l’inglobamento nella RiveGauche dell’Île Maquerelle o des Cygnes, l’isola che divideva in due rami la Sennain quel punto, la costruzione dell’edificio monumentale della prestigiosa accademiamilitare francese, scenografia e fondale delle parate militari e di molte manifesta-zioni politiche e sociali, anche drammatiche, svoltisi in tutte le epoche; infine l’am-pio giardino simmetrico, alberato con viali d’olmi e recinto da inferriate. NapoleoneI ed i suoi architetti, Percier e Fontane, avevano immaginato il Palais du Roi deRome sulla collina di Chaillot, alcune modifiche al Champ de Mars ed un edificiomonumentale come fondale, i lavori iniziarono e furono interrotti dopo appena untriennio8. Nelle fonti cartografiche relative alla rappresentazione dei trasporti pub-blici parigini della prima metà dell’800, possiamo seguire le fasi di realizzazionedel disegno dell’area futura delle esposizioni nella Rive Droite. La carta Achin del18309 quella subito successiva di un anonimo, ma sostanzialmente ripresa dalla pre-cedente10, ed infine la “Carte des Omnibus de Paris”11 di J. Fouet redatta nel 1839mostrano come l’insieme di isolotti poi unificatisi nell’Île des Cygnes sono ormaiparte della riva sinistra, operazione che avvenne con il riempimento del canale cheancora separava la riva dall’isola12. E’ visibile il ponte di fronte l’accademia militare,eretto nei primi anni del XIX secolo con denominazione Pont de l’École Militairenel 1830, Pont des Invalides nel 1831, ma con il segno del progetto del nuovo pontepresso Les Invalides, infine, dalla carta del 1839, una volta costruito anche il Pontdes Invalides nei pressi dell’omonimo complesso, Pont d’Iena; la denominazionedata da Napoleone Bonaparte nel 1807. Ancora nella carta del 1839 vediamo il di-segno dei viali presso la Plaine de Passy nella parte occidentale tra l’Avenue deNeully e il Boulevard de Longchamp. Dalla fine del XVIII secolo un’esposizionepubblica ciclica dei prodotti dell’industria francese occupò la parte occidentale dellacittà sulla riva destra della Senna e per questi eventi vennero realizzate delle co-struzioni provvisorie. L’esposizione aspirò progressivamente a diventare interna-zionale da metà ‘800 benché insorsero opposizioni da parte degli industriali francesi

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8 Irène DELAGE et Chantal PRÉVOT, Atlas de Paris au temps de Napoléon, Parigramme 2014. Una det-tagliata pianta del progetto è conservata presso la Bibliothèque historique de la ville de Paris ed è in-titolata Aménagement de la colline de Chaillot Palais du Roi de Rome.9 ACHIN, Plan de la ville de Paris représentant les nouvelles voitures publiques à 25 cts. Parigi, LeRoi, 1830; Achin, Plan de la ville de Paris représentant les nouvelles voitures publiques à 30 cent. lacourse et donnant leurs stationnemens et l’itinéraire des lignes qu’elles parcourent. Augmenté du tarifdes voitures de place, à la course ou à l’heure de jour et de nuit, Parigi 1830.10 ANONYME, Nouveau Plan de Paris. Itinéraire des Nouvelles Voitures, 1831.11 J. FOUET, Carte des Omnibus de Paris.12 Léon DE LANZAC DE LABORIE, Paris sous Napoléon, tomo 2, Plon 1905 p.119.

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per timore della concorrenza straniera. L’Inghilterrà ebbe il primato per la «Greatexhibition of the works of industry of all nations» del 1851, il cui successo porteràNapoleone III a concretizzare, nella primavera del 1855, come propaganda allagrandezza imperiale l’esposizione internazionale di Parigi in compresenza con l’Ex-position des Beaux-Arts13. Il progetto di un edificio deputato ad ospitare eventi pub-blici vide impegnati diversi architetti prima della scelta della proposta diJean-Marie-Victor Viel con l’ingegnere Desjardin. Nel 1853 un immenso edificioin ferro e vetro, 250 per 180 metri, a tre navate ed alto 35 metri, occupò, con asseparallelo agli Champs-Élysées, l’area del Carré Marigny14. L’ingresso principaleera localizzato di fronte i giardini dell’Élysée. Il complesso era costituito da altridue edifici, tra i quali la Galerie des Machines lungo la Senna, con le impressionantidimensioni di 1200 per 28 metri, ed inglobava una rotonda panoramica per un totaledi quasi 100.000 metri quadrati edificati e 15 ettari occupati15 [Fig. 2]. Le trasfor-mazioni avvennero anche sulla mobilità urbana con la fusione di due linee di om-nibus e la costruzione di un nuovo ponte sul fiume lungo l’asse dell’AvenueBosquet: il ponte dell’Alma16. I numeri in termini di occupazione del suolo, di spesedi costruzione e di servizi paralleli si configurano come ben più di un’operazionedi settore urbano ma assumono il carattere di intervento urbanistico significativo[Fig. 4]. Lo smontaggio delle strutture decreta, in ogni caso, una trasformazione intermini di direttrici, percorsi e perimetri edificatori destinati a permanere. L’edificiodedicato alle Beaux Arts, la Galerie des Machins e la rotonda degli Champs-Elysées,opera precedente di Hittorff sull’Avenue d’Antin, furono demoliti nel 1856. Il Palaisdes Arts et de l’Industrie fu utilizzato ancora per le esposizioni del 1878 e del 1889e poi demolito per far posto, nel 1900, al Grand Palais ed al Petit Palais. Nell’ico-nografia storica che ha profusamente documentato le meraviglie dell’esposizionedel 1855 è percepibile la diffusa copertura arborea, anche ad alto fusto che caratte-rizzava l’ambito urbano: i viali alberati disegnati nel paesaggio rurale, le promena-des, erano i primi importanti segni dell’urbanistica futura. A seguito del successoancora di una esposizione londinese verrà manifestata, questa volta con convinzioneda parte del mondo commerciale francese, l’esigenza di realizzare una nuova espo-sizione, sarà quella del 1867 che, pur occupando un’area minore della precedente,sette ettari, si presentò con grandi innovazioni. Parigi era già trasformata dagli in-

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13 Le esposizioni furono realizzate nel 1855, nel 1867, nel 1878, nel 1889 ed infine nel 1900. Cfr SylvainAGEORGES, Sur les traces des expositions universelles, Paris 1855-1937, Paris : Parigramme, 2006.14 L’area è quella dei Grand e Petit Palais nella città odierna. 15 Henri TRESCA, Visite à l’exposition universelle de Paris en 1855 contenant 1° L’énumération desobjets sur lesquels doit se porter principalement l’attention des visiteurs, 2° L’indication des placesoù se trouvent ces objets, 3° Tous les renseignements nécessaires relatifs à leur mécanisme, leur em-ploi, à leur fabrication, à leur prix, etc., Librairie L. Hachette et Cie, 1855.16 Georges POISSON, 1855. La première Exposition internationale française, Revue du Souvenir Na-poléonien, n.457 febbraio-marzo, 2005.

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terventi del barone Haussmann e Frédéric Le Play, incaricato dall’imperatore delladirezione dei lavori, interviene occupando la Rive Gauche con un complesso estre-mamente funzionale, un padiglione ovoidale ad edifici concentrici diversi per temae con gli elementi radianti diversi per nazionalità. Un ascensore esterno permise dicogliere l’organizzazione architettonica che, per vastità e per localizzazione, diven-tava un’organizzazione urbanistica. Tutta l’operazione era un omaggio alle vittoriemilitari del Secondo Impero. L’edificio è orientato secondo il secondo asse ortogo-nale alla Senna che si era consolidato con la costruzione dell’École Militare ed ilponte su di esso attestato permette di considerare da quel momento in poi l’areaespositiva come area integrata sulle due rive [Fig. 5]. Nel 1878 una nuova esposi-zione celebra la riconciliazione nazionale dopo la difficile fase politica della Co-mune, la Terza Repubblica è la protagonista, l’area occupata supera di poco i setteettari tra Champ de Mars e Trocadero. Si realizzano per l’evento un grande edificiorettangolare per l’esposizione dei prodotti sulla riva sinistra ed un imponente edi-ficio monumentale e carico di decorazioni architettoniche per gli spettacoli ed iconvegni sulla riva destra. I cambiamenti politici del decennio precedente sono evi-denti nella scelta dei temi di discussione per i convegni, nella diffusa presenza diprodotti economici, nell’affermazione di principi democratici espressi anche dallapartecipazione più consistente degli Stati Uniti. Urbanisticamente non ci sono in-vece sostanziali cambiamenti, la formula del disegno simmetrico dello Champ deMars lungo l’asse ortogonale alla Senna persiste e anzi è consolidato dalla formadel Palais du Trocadero, costruzione dell’architetto Gabriel Davioud che realizzaun elemento monumentale centrale, contraltare al fronte del palazzo espositivo dellariva sinistra ed all’École Militare, con due ali curve che abbracciano un sistema digiardini e che compositivamente chiudono l’area inglobando il tratto di fiume alsuo interno [Fig. 6]. Per quanto l’interesse possa distribuirsi sul singolo oggetto ori-ginale, utile o prezioso come sulle grandi macchine che il progresso esibiva nelleesposizioni, la vera meraviglia fuori scala doveva essere la percezione dell’esposi-zione nel suo insieme. Era accessibile a tutti ormai una visione d’insieme attraversoi punti panoramici elevati, attraverso ascensori appositamente predisposti per con-quistare visioni dall’alto, persino mediante l’uso dei palloni aerostatici17. L’esibi-zione del controllo e del funzionamento di un’area così vasta, così densa di elementidiversi eppure così ordinata, organizzata e geometricamente razionale è la vera sce-nografia, in definitiva un’esposizione dell’urbanistica ottocentesca. Verso la finedel secolo, proprio in occasione del centenario della Rivoluzione Francese, nel1889, si ebbe l’esposizione universale più importante e conosciuta di Parigi. L’areaespositiva raggiunse i novantacinque ettari estendendosi, oltre allo Champ de Mars

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17 Interessanti per capire lo spirito promozionale dell’esposizione sono i depliants pubblicitari delleattività come ad esempio il volantino per i giri nel pallone aerostatico come: Paris, vu de la nacelle dugrand ballon captif de Henri Giffard, poster, 1878.

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ed al Trocadero, all’Esplanade des Invalides ed al Quai d’Orsay. Edifici di vaste di-mensioni militarmente distribuiti nel Campo di marte, la Galerie des Machins, pa-diglioni tematici e la mitica Tour Eiffel. E’ il trionfo della tecnica costruttiva inferro e la prima esposizione con la diffusione dell’elettricità che prolunga la possi-bilità di visita in orari notturni. Invenzioni spettacolari e l’esibizione delle partico-larità dei territori coloniali costituiscono elementi di attrattività anche per imonarchici che non apprezzarono la dedica politica dell’evento. La novità urbani-stica principale fu l’aggregazione di immensi comparti della città ed il loro controlloin termini di collegamento. Tutta l’impostazione simmetrica e geometrica dellaparte espositiva delle precedenti edizioni, Champ de Mars-Trocadero, è confermatae si connette tramite l’Avenue de la Motte-Picquet all’Esplanade dell’Hôtel des In-valides, questa parte viene allestita fino alla Senna da dove, lungo il fiume con ilQuai d’Orsay e oltrepassando i porti fluviali Du Gros Caillou e Des Cygnes, si col-lega sotto la magnifica antenna della Tour Eiffel al Pont d’Iena fino, sull’altra riva,al Trocadero [Fig. 7]. Il gigantismo dell’impresa emerge dall’impiego finanziariodi 41,5 milioni di franchi, tutta la città è coinvolta per organizzare la mobilità versol’area espositiva18. Il punto di vista dall’alto, offerto dall’ascesa agli ultimi livellidella Tour Eiffel, stabilizza da allora e fino ad oggi la possibilità di una percezioneampia e quasi nadirale dell’urbanistica della Ville Lumière19. Tale vastità non funeanche sufficientemente rappresentata dal momento che è molto difficile trovareplanimetrie, cartografie o iconografie che comprendono tutta l’area interessata; leviste dal cielo inquadrano soprattutto la Tour Eiffel, prevalentemente dal Trocaderorimandando a piante separate no a viste multiple la rappresentazione del resto. Unamappa urbana del 1894 è uno dei docuemtni che mostra la situazione che si pre-senterà per la nuova organizzazione dell’esposizione universale del 190020. In questaanalisi delle esposizioni ottocentesche parigine risultano di grande interesse, dalpunto di vista disciplinare della Storia dell’Urbanistica, due considerazioni: relati-vamente alle fonti va sottolineato che non solo la progettazione degli edifici, deigrandi spazi aperti e della mobilità produsse una mole impressionante di documentima lo studio dei materiali per la promozione dell’evento, guide per i visitatori, pla-nimetrie di visita e depliants pubblicitari, possono oggi trasmettere lo spirito e lapolitica dell’organizzazione urbana che si realizzò21 [Fig. 8]. La restituzione di questi

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18 Vedi per esempio la fonte cartografica “Plan Schématique de l’Enceinte de l’Exposition avec l’in-dication des voies ferrées pour le transport des Visiteurs et les Stations” redatto dalla Direction Gé-nérale de l’Exploitation della exposition Universelle de 1889 ed i suoi aggiornamenti.19 L’innovazione di tale modalità percettiva della città dovette essere stata di un impatto paragonabilealla recente disponibilità digitale delle immagini satellitari sui dispositivi smart.20 Plan de Paris di A. Vuillemin, Librarie Hachette, 1894.21 Ad esempio: Parigi nel 1889. Guida pratica tascabile,illustrata per il viaggiatore italiano a Parigi,Edoardo Sonzogno Editore, Milano 1889; BOURBON Fernand, Paris – Atlas, Librairie Larousse, 1900

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brani di storia, nonostante il carattere effimero di molte realizzazioni, si presentaallo studioso completa degli aspetti sociali e demo-antropologici. In sintesi gli ele-menti significativi dell’evoluzione urbanistica ottocentesca della parte di Parigi le-gata alle esposizioni universali sono:Esposition Universelle - 1855: area della Rive Droite della Senna. La preesistenza,come promenades alberate, del disegno dei viali e degli snodi urbani che si conso-liderà poi con le costruzioni dell’esposizione e che ancora oggi caratterizza la partepiù vicina al fiume dell’ottavo arrondissement.Esposition Universelle - 1867: area della Rive Gauche della Senna. L’individua-zione della direzione ortogonale al fiume, strutturante l’intervento napoleonico delloChamp de Mars, divenne l’asse portante del disegno geometrico dell’area espositivae impostazione dell’attraversamento fluviale con il ponte corrispondente;Esposition Universelle - 1878: si compie il primo grande ampliamento dell’areaespositiva occupando parte di entrambe le rive della Senna. Giocando sulla sceno-grafia dell’attraversamento e del traguardo visivo che mediante le geometrie regolarie simmetriche dei percorsi e degli edifici supera l’atavica cesura fluviale. Sulla RiveDroite la collina di Chaillot, sulla Rive Gauche il complesso di Champ de Mars.Esposition Universelle - 1889: l’espansione dell’area è esponenziale, l’integrazionedelle due rive è acquisita e si ingloba l’altra grande compagine militare dell’Hôteldes Invalides racchiudendo tramite il percorso lungofiume del Quai d’Orsay l’areadetta Le Gros-Caillou, con la grande industria di tabacco ottocentesca, che avrà unaprogressiva riqualificazione. L’intera operazione riprende alcune grandi linee deldisegno di organizzazione urbanistica di tutta l’area progettato da Napoleone I. LaTour Eiffel inaugura l’estetica urbanistica della meraviglia per la tecnica, non piùla grande scala di un edificio con struttura in ferro ma un’imponente macchina ele-vatrice. L’innalzamento del punto di vista, la visione dall’alto della città, la geografiaurbana che racconta più di ogni cartografia.

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Paris. Le planimetrie sono del tipo ad uso della visita, ristretto all’area dei padiglioni, o di propagandadi più ampio respiro e allora sono vere cartografie o mappe della mobilità e comprendono grandi areedi città o la città nel suo complesso. Di grande impatto comunicativo per gli aspetti grafici ed imma-ginifici sono le numerosissime illustrazioni panoramiche e a volo d’uccello che cercano di dare unavisione d’insieme.

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Fig. 1. Particolare della planimetria ricostruttiva di Parigi nel XV secolo redatta nel 1705 daAntoine Coquart, (http://gallica.bnf.fr/).

Fig. 2. Plan de Paris et de ses faubourgs en l’etat qu’il étoit en 1749, Georges Louis Le Rouge,1749 (http://www.europeana.eu/).

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Fig. 3. Parigi, Plan dit de Turgot, 1739, dettaglio di parte dell’area delle future esposizioni universaliparigine (http://plan.turgot.free.fr/)

Fig. 4. Plan général de l’Exposition universelle de 1855 tratta dalla guida di Henry Tresca(http://cnum.cnam.fr/)

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L’EVOLUZIONE STORICO-URBANISTICA DELL’AREA DELLE ESPOSIZIONI UNIVERSALI NELLA CARTOGRAFIA ED ICONOGRAFIA OTTOCENTESCA DI PARIGI 11

FIG. 5. VISTA UFFICIALE DELL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE DEL 1867, LITOGRAFIA TRATTA DA: MINISTÈREDU COMMERCE, DE L’INDUSTRIE ET DES COLONIES DE FRANCE, EXPOSITION UNIVERSELLE INTERNATIONALEDE 1889 À PARIS. RAPPORT GÉNÉRAL, TOME PREMIER. HISTORIQUE DES EXPOSITIONS UNIVERSELLES.PRÉLIMINAIRES DE L’EXPOSITION UNIVERSELLE DE 1889, PARIS: IMPRIMERIE NATIONALE, 1891.(HTTP://CNUM.CNAM.FR/).

Fig. 6. Vista dell’Esposizione Universale del 1878, immagine tratta da: Exposition Universelle Paris1878, Album-Guide, D. Lubin, Editeur et Concessionnaire Exclusif, Amiens, Imp. T. Jeunet, 1878.

Fig. 7. Paul Destez, État actuel (Octobre 1888) des travaux de l’Exposition Universelle, 1889-1890.

FIG. 8. PARTICOLARE DELL’AREA DELLE ESPOSIZIONI TRATTO PLAN DE PARIS DI A. VUILLEMIN, LIBRARIEHACHETTE, 1894 (HTTP://WWW.GEOGRAPHICUS.COM).

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