Lev Tolstoj - Due Ussari

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Lev TolstojDue ussari

Nota introduttiva di ItaloCalvino

 Traduzione di Agostino Villa

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INDICE

Nota introduttiva______________________________3

Nota bio-bibliografca__________________________7

Due ussari_____________________________________11

I.______________________________________________ 

II.______________________________________________ 

III._____________________________________________ 

IV._____________________________________________ 

V.______________________________________________ 

VI._____________________________________________ 

VII.____________________________________________ 

VIII.___________________________________________ 

IX._____________________________________________ 

 X._____________________________________________ 

 XI._____________________________________________ 

 XII.____________________________________________ 

 XIII.___________________________________________ 

 XIV.____________________________________________  XV.____________________________________________ 

 XVI.__________________________________________100

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Nota introduttiva

Capire come Tolstoj costruisce la sua narrazione non

è facile. Quel che tanti narratori tengono allo scoperto, schemi simmetrici, travi portanti, contrappesi,cerniere rotanti, in lui resta nascosto. Nascosto nonvuol dire che non ci sia! l"impressione che Tolstoj d# diportare pari pari sulla pagina scritta $la vita% &'uestamisteriosa entit# per de(nire la 'uale siamo o))ligatia partire dalla pagina scritta* non è che un risultatod"arte, cioè d"un arti(cio pi+ sapiente e complesso di

tanti altri.no dei testi in cui la $costruzione% tolstojana èmeglio visi)ile è Due ussari, e siccome 'uesto è unodei racconti pi+ tipici suoi, del primo e pili diretto

 Tolstoj, e dei pi+ )elli, osservando com"è fattopossiamo imparare 'ualcosa sul modo di lavoraredell"autore.

-critto e pu))licato nel /01, Dva gusara  si

presenta come rievocazione d"un"epoca ormai remota,gli inizi dell"2ttocento, e il tema è 'uello della vitalit#,prorompente e senza freno, una vitalit# vista come gi#lontana, perduta, mitica. 3li al)erghi dove gli u4cialiin trasferta attendono il cam)io dei cavalli per le slittee si spennano giocando a carte, i )alli della no)ilt# diprovincia, le notti di )aldoria $dagli zigani%! è nellaclasse alta che Tolstoj rappresenta e mitizza 'uestaviolenta energia vitale, 'uasi un fondamento naturale&perduto* del feudalesimo militare russo.

 Tutto il racconto fa perno su un eroe per cui lavitalit# è ragione su4ciente di successo e di simpatiae di dominio, e trova in se stessa, nella propriaindi5erenza verso le regole e nei propri eccessi, unasua morale e una sua armonia. Il personaggio delconte Tur)in, u4ciale degli ussari, gran )evitore egiocatore e donnaiolo e duellante, non fa che

concentrare in s6 la forza vitale di5usa nella societ#. I

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suoi poteri d7eroe mitico consistono nel dare esitipositivi a 'uesta forza che nella societ# palesa le suepotenzialit# distruttive! un mondo di )ari, dilapidatori

del pu))lico denaro, u)riaconi, millantatori, scrocconi,li)ertini, ma in cui una calorosa indulgenza reciprocatrasforma tutti i con8itti in gioco e in festa. 9a civilt#gentilizia maschera appena una )rutalit# d"orda di)ar)ari: per il Tolstoj dei Due ussari  la )ar)arie èl"immediato ieri della ;ussia aristocratica, e in 'uesta)ar)arie stava la sua verit# e la sua salute. <astipensare all"apprensione con cui, al )allo della no)ilt#

di =., l"ingresso del conte Tur)in è visto dalla padronadi casa.Invece Tur)in unisce in s6 violenza e leggerezza:

 Tolstoj gli fa fare sempre le cose che non si dovre))erofare, ma d# ai suoi movimenti il dono d"una miracolosagiustezza. Tur)in è capace di farsi prestare soldi dauno sno) e di non sognarsi di renderglieli, anzi,d"insultarlo e malmenarlo: di sedurre fulmineamenteuna vedovella &sorella del suo creditore*nascondendosi nella carrozza di lei e di non curarsi dicomprometterla mostrandosi in giro indossando lapelliccia del suo defunto marito: ma è anche capace digesti di disinteressata galanteria, come il tornareindietro nel suo viaggio in slitta per darle un )acio nelsonno e ripartire. Tur)in è capace di dire in faccia aciascuno 'uel che si merita: d# del )aro a un )aro, poigli porta via di forza i soldi mal vinti per rim)orsare il

sempliciotto che s"era lasciato defraudare, e dellasomma che ancora avanza fa un regalo alle zigane.

>a 'uesta è solo met# del racconto, i primi ottocapitoli su sedici. Al capitolo nono c"è un salto divent"anni! siamo nel /?/, Tur)in è morto da un pezzoin un duello, e suo (glio è u4ciale degli ussari a suavolta. Anche lui arriva a =., in marcia verso il fronte, eincontra alcuni dei personaggi della prima storia! il

cavallerizzo fatuo, la vedovella diventata una

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rassegnata matrona: pi+ una (glia giovinetta, perrendere simmetrica la nuova generazione alla vecchia.9a seconda parte del racconto @ ci accorgiamo su)ito

@ ripete specularmente la prima, ma tuttoall"incontrario! a un inverno di neve e slitte e vodarisponde una mite primavera di giardini al chiar diluna, al primo 2ttocento selvaggio delle orge neicaravanserragli delle stazioni di tappa risponde unpieno 2ttocento assestato di lavori a maglia e noiatran'uilla nella calma familiare. &9a contemporaneit#,'uesta, per Tolstoj! di4cile oggi per noi riuscire a

situarci nella sua prospettiva*.Il nuovo Tur)in fa parte d"un mondo pi+ civile, e sivergogna della fama di scavezzacollo lasciata dalpadre. >entre il padre picchiava e strapazzava il servoma sta)iliva con lui una sorta di complementarit# econ(denza, il (glio col servo non fa che )rontolare elamentarsi, vessatorio anche lui, ma stridulo e molle.C"è una partita a carte anche 'ui, una partita infamiglia, da pochi ru)li, e il giovane Tur)in coi suoipiccoli calcoli non si trattiene dallo spennare lapadrona di casa che lo ospita, mentre intanto fa ilpiedino alla (glia. Quanto suo padre era prepotente egeneroso, tanto lui è meschino: ma è soprattutto unapprossimativo, un maldestro. Il 8irt è un seguitod"e'uivoci: una seduzione notturna si riduce a untentativo go5o, a una )rutta (gura: anche il duello chestava per venirne fuori si smorza nel trantran.

In 'uesto racconto di costumi militari, opera del pi+grande scrittore di guerra $en plein air%, si dire))e chela grande assente sia proprio la guerra. Bppure è unracconto di guerra! le due generazioni &aristocraticomilitari* dei Tur)in sono rispettivamente 'uella che hascon(tto Napoleone e 'uella che ha represso larivoluzione in olonia e in ngheria. I versi che Tolstojmette in epigrafe al racconto assumono un signi(cato

polemico verso la -toria con l"esse maiuscolo, che

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tiene conto solo delle )attaglie e dei piani strategici enon della sostanza di cui sono fatte le esistenzeumane. D gi# la polemica che Tolstoj svilupper# una

decina d"anni dopo in Guerra e pace: anche se 'ui nonci si distacca dai costumi degli u4ciali, sar# lo sviluppodi 'uesto stesso discorso che porter# Tolstoj acontrapporre ai grandi condottieri la massa contadinadei soldati semplici come veri protagonisti storici.

Non è dun'ue tanto l"esaltare la ;ussiad"Alessandro I in contrapposizione a 'uella di Nicola Iche sta a cuore a Tolstoj, 'uanto il ricercare la voda

della storia &vedi l"epigrafe*, il com)usti)ile umano.9"apertura della seconda parte &capitolo IE* che fapendant all"introduzione, ai suoi 8ashes nostalgici unpo" di repertorio non è ispirata a un genericorimpianto del passato, ma a una complessa (loso(adella storia, a un )ilancio dei costi del progresso.$...>olto di )ello e molto di )rutto, fra 'uanto eravecchio, era sparito, molto di )ello, fra 'uanto eranuovo, s"era sviluppato, e molto, anzi, molto di pi+ fra 'uanto era nuovo incapace di sviluppo,mostruoso, aveva fatto la sua comparsa sotto il sole%.

9a pienezza di vita tanto lodata dai commentatori di Tolstoj è in 'uesto racconto come nel resto dell"opera la constatazione d"un"assenza. Come nel narratorepi+ astratto, ciF che conta in Tolstoj è ciF che non sivede, ciF che non è detto, ciF che potre))e esserci enon c"è.

ITAL CAL!IN

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Nota )io)i)liogra(ca

9ev NiolaeviG Tolstoj nac'ue il H/ agosto & settem)re* /H/ a Jasnaja oljana presso Tuia dal conte Niolaj Il7ic e dalla principessa>arija Niolaevna Volonsaja. 9a madre mori 'uando T. non avevaancora due armi. Nel /KL mori improvvisamente anche il padre.Mell"educazione di ., dei suoi tre fratelli maggiori e della sorellaminore si occupF una loro lontana parente, T. A. Brgol7saja, cui T.fu sempre legato da particolare a5etto. Trasferitosi con la famigliaa =azan7 nel /? e ammesso in 'uella universit# nel /??&dapprima alla sezione orientale della facolt# di (loso(a, poi allafacolt# di giurisprudenza*, nel /?L T. lascia l"ateneo senza averviultimato gli studi e fa ritorno nella tenuta di Jasnaja oljana, dovenel /? apre una scuola per i (gli dei contadini. Nel maggio /0parte per il Caucaso dove rimane (no al /0?, partecipando alleazioni militari contro le popolazioni locali. Nel Caucaso scriveDetstvo  &Infanzia*, che aveva cominciato nel /0, Otročestvo&Adolescenza*, alcuni racconti e il romanzo Kazaki &I cosacchi*. Nelsettem)re /0H nella rivista $-ovremenni% &Il Contemporaneo*,allora diretta dal poeta N. A. Nerasov, esce il primo scritto di .,Infanzia, accolto dalla critica con molto favore.

Mi ritorno dal Caucaso ., dietro sua richiesta, fu trasferitonell"Armata danu)iana che com)atteva contro i Turchi e, nel

novem)re /0?, fu inviato a -e)astopoli, dove prese parte allaguerra di Crimea e alla difesa della citt#. Mi 'uesta esperienzafurono frutto i Sevastopol'skie rasskazy   &;acconti di -e)astopoli*.Animato gi# in 'uegli anni da un profondo sentimento religioso&che nel /0? gli faceva scrivere nel diario di essere dominato daun"$idea grande, enorme%! $la fondazione di una nuova religionecorrispondente allo sviluppo dell"umanit#, la religione di Cristo, mapuri(cata dalla fede e dal mistero, una religione pratica che nonprometta una )eatitudine futura )ensO che dia la )eatitudine sullaterra%*, T. si stanca della carriera militare e nel novem)re /01 vain congedo col grado di sottotenente.

 T. entrF nella vita letteraria russa negli anni sessanta, che eranodominati dalla lotta ideologica tra i rappresentanti della criticademocratica e rivoluzionaria &N. 3. PernRevsij, N. A. Mo)rolju)ov*e della critica li)erale e moderata &S. V. Annenov, A. V. Mruinin*.Bntrato nel gruppo che faceva capo alla rivista progressista$-ovremenni% &in cui avveniva proprio allora un processo didi5erenziazione tra gli elementi pi+ politicamente avanzati,sostenuti da Nerasov, e 'uelli pi+ moderati U incerti, tra cui

 Turgenev*, T. )en presto si trovF isolato e deluso in 'uell"am)ientedi intellettuali e ideologi, e per un )reve tempo si avvicinF all"ala

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li)erale e estetizzante, pur essendo intimamente estraneo anchead essa.

Nel /01 T. porta a termine Junost' &3iovinezza*, l"ultima partedella sua trilogia auto)iogra(ca, e pu))lica alcuni racconti. Al

principio del /0L lascia la ;ussia e compie il suo primo viaggionell"Buropa occidentale &3ermania, rancia, Italia settentrionale e-vizzera*. Nel /0L pu))lica il racconto Lucern &9ucerna*, in cui d#sfogo alle tendenze $anarchiche%, come T. stesso le chiama,ra5orzateglisi nel soggiorno europeooccidentale, e negli anniimmediatamente successivi d# alle stampe altri racconti. Nelgiugno /1W parte per l"estero allo scopo di vedere il fratelloNiolaj ammalato di tu)ercolosi, e la sua morte, avvenutanell"otto)re dello stesso anno, lo colpisce profondamente. Murante'uesto soggiorno europeo T. s"incontrF, tra l"altro, con Xerzen e

roudhon.

 Tornato in patria, oltre a ricoprire la carica di giudice di pace, T.inizia la pu))licazione della rivista $Jasnaja oljana%, di cuiuscirono in tutto &nel /1H* dodici numeri. 9a rivista era divisa indue fascicoli distinti! l"uno portava il sottotitolo $-cuola. ;ivistapedagogica% e l"altro 'uello di $9i)retti per )am)ini%. $Jasnajaoljana% fu l"organo dell"esperienza didattica di T. ispirata alla$li)era educazione%. Caratteristico è il titolo di uno degli articoliche T. vi pu))licF! !"#$ $ kogo učit%sa pisat', krest'anski&

reatat& $ nas ili ()# $ krest%anskic* reat+  &Ma chi si deveimparare a scrivere! i )am)ini dei contadini da noi U noi da loroY*.9a risposta è che lo scrittore, dovendo vedere il mondo nella suarealt#, deve apprendere 'uesta capacit# dai piccoli contadini checontemplano le cose con occhi puri e chiari.

Nel settem)re /1H T. sposa -of7ja Andreevna <ers, (glia delmedico di corte. Ma principio egli si senti marito felice e non menofelice padre di una famiglia sempre pi+ numerosa. -e in seguito lavita coniugale di T. si tur)F, ciF avvenne non per una particolare

cattiva disposizione d"animo della moglie, ma al contrario per ilsuo naturale desiderio di vivere una vita $normale%, conforme alleconsuetudini e ai pregiudizi del loro am)iente. Cosa che con T. a uncerto punto divenne chiaramente impossi)ile.

Mal /1K al /1 T. lavorF a ona i &ir   &3uerra e pace*.2riginariamente egli pensava di scrivere un romanzo sui deca)ristiai 'uali nel /01 era stato concesso di fare ritorno dalla -i)eria. Ilromanzo doveva cominciare appunto da 'uell"anno. oi T. spostF ladata dell"inizio al /H0, l"anno stesso della rivolta deca)rista. >a

anche 'uesto inizio fu ritenuto insoddisfacente perch6 nonpermetteva di illuminare la formazione del carattere del

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protagonista. T. retrocesse allora al /H, epoca dell"invasionenapoleonica. Il romanzo, intanto era diventato diverso da 'uelloprogettato, e l"inizio suo de(nitivo divenne il /W0.

 -nna Karenina fu scritta negli anni /LKLL e come gi# Guerra

e pace,  la sua creazione attraversF vari e complessi momenti.>atura intanto in T. 'uello stato di sentimenti e di idee che si èsoliti denominare $crisi%, ma che è semplicemente l"organico eregolare coronamento di 'uella ininterrotta serie di $crisi% cheforma il tessuto di tutta la sua vita morale e intellettuale. Nel /L/W compone la sua Ispove.' &Confessione*, cui seguono altri scrittidi carattere religioso. -ul piano prFpriamente letterario gli anniottanta segnano una straordinaria (oritura di opere originali comeS&ert' Ivana Il'iča  &9a morte di Ivan Il7ič *, Krecerova sonata  &9asonata a =reutzer*, /*ozain i raotnik  &adrone e lavorante*, Otec

Sergi  &adre -ergij* e altre. Nel // T. comincia a lavorare aoskresenie &;esurrezione*, che, dopo essere apparso nella rivista$Niva% &Il campo*, nel WW venne pu))licato in volume inun"edizione fortemente mutilata dalla censura zarista. 9"edizioneintegrale del romanzo apparve allora solo in Inghilterra.

Nel fe))raio W la chiesa russa con una Mecisione del sinodoscomunicF solennemente T. perch6, vi si diceva, egli dedicava $lasua attivit# letteraria e il talento donatogli dal -ignore alladi5usione tra il popolo di dottrine contrarie a Cristo e alla Chiesa%.9a critica sociale di T. investiva non solo la chiesa ortodossa e lo

stato zarista e le loro varianti europeooccidentali, ma si risolvevain un"invettiva contro tutta la civilt# moderna, ispirandosi a un$comunismo% anarchicocristiano di tipo patriarcalecontadino.Nell"articolo 0astvo na1ego vre&eni  &9a schiavit+ del nostrotempo* &WW* T. scrive! $-ono cose magni(che l"illuminazioneelettrica, i telefoni, le mostre e tutti i giardini d"Arcadia con i loroconcerti e spettacoli, e tutti i sigari e i porta(ammiferi e le )retellee i motori: ma vadano tutte in malora e non solo loro, ma le stradeferrate e tutti i panni e le sto5e del mondo, se per la loroproduzione è necessario che il per cento degli uomini siano in

schiavit+ e periscano a migliaia nelle fa))riche necessarie per laproduzione di 'uesti oggetti%. er com)attere contro 'uestomondo T. faceva appello a tutte le forze della $ragione% edell7$amore%, ma non alla violenza perch6, come dir# in 2ri pritči&Tre para)ole*, $ogni resistenza al male con la violenza non fa cheaumentare il male% e $gli uomini continuano tran'uillamente aprodurre e aumentare il male credendo di distruggerlo%.3li ultimi anni della vita di T. furono densi d"attivit#. Tra le sueopere di 'uesto periodo sono da ricordare l"importante trattato Ptotaoe isusstvoY &Che cos"è l"arteY* &/L* e l"ultimo suocapolavoro narrativo Chadi>urat &/1W?*. Intanto andava

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maturando l"ultima crisi morale di ., 'uella che lo costrinse alasciare Jasnaja oljana e che precedette di poco la sua morte.Ammalatosi durante il )reve viaggio che segui la sua fuga, il L &HW*novem)re W T. mori nella piccola stazione di Astapovo, doveaveva trovato rifugio. -eguirono i funerali civili che riuscironosolenni nonostante gli impedimenti del governo zarista. T. fusepolto nel parco di Jasnaja oljana, secondo il suo desiderio.

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Intorno al /WW, a 'uei tempi in cui non c"eranoancora strade ferrate n6 massicciate, lumi a gas n6candele steariche, n6 )assi divani con le molle, n6

mo)ilia che non fosse laccata, n6 delusi giovinotti conl"occhialino, n6 li)eraleggianti (losofesse, n6 leggiadresignore delle camelie, che si sono tanto moltiplicateall"epoca nostra: a 'uegl"ingenui tempi in cui, chi da>osca partiva per ietro)urgo, in vettura da viaggio Uin lan.au, si portava dietro una cucina intera di ro)apreparata in casa, stava in viaggio otto giorni diseguito per 'uelle strade a fondo naturale, tra il

polverone U il fango, e aveva una reverenziale (ducianelle fettine di carne arrostite ai ferri, nelle sonaglieredel Vald#j, e nei croccantini: 'uando, nelle lungheserate autunnali, ardevano le candele di sego, facendoluce a crocchi familiari di venti U trenta persone, e ai)alli, sui candela)ri, s"in(lavano candele di ceravergine U di )ianco di )alena: 'uando i mo)ili sidisponevano in )ella simmetria, 'uando i nostri padrieran giovani ancora, non solo perch6 non avevanorughe U capelli )rizzolati, ma perch6 eran pronti aprendersi a pistolettate per le donne, e dall"altro capodella stanza si slanciavano a raccattare i fazzolettinicasualmente e non casualmente scivolati in terra:'uando le nostre mamme portavano corti corti i vitinied enormi le maniche, e decidevano degli a5ari difamiglia con l"estrazione di )iglietti a sorte: 'uando leseducenti signore delle camelie si tenevan lontane

dalla luce del sole: all"epoca ingenua delle loggemassoniche, dei martinisti, del tung*en.un.,all"epoca dei >ilor#doviG, dei Mav\dov, dei +Rin, @nella citt# di =., capoluogo di governatorato, iproprietari di terre s"erano riuniti a congresso, e si eraal termine delle elezioni per le cariche inerenti allano)ilt#.

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I.

<ah, non fa nulla! dovessi anche adattarmi in sala

di soggiorno, diceva un giovane u4ciale in pelliccia e)erretto da ussaro, sceso appena da una slitta daviaggio alla porta del miglior al)ergo della citt# di =.

C"è un concorso di gente, Bccellenza cara, propriotremendo] @ rispondeva il servitore addetto allecamere, che gi# dall"attendente aveva avuto modo disapere come il cognome dell"ussaro fosse conte

 Tur)On, e 'uindi lo aveva onorato di 'uell"5ccellenza6 79a proprietaria di A5ermo, e (gliuole, hanno promessodi partir prima di sera! sicch6 potrete occupare, nonappena si li)era, il numero undici, @ continuava,inoltrandosi con passo molle dinanzi al conte pelcorridoio, e rigirandosi indietro ogni momento.

In sala di soggiorno, intorno a una piccola tavola,sotto un annerito ritratto in piedi dell"imperatoreAlessandro, stavano a )ere c*a&pagne  parecchiepersone, no)ili locali senza du))io, e in disparte alcunimercanti di passaggio, con le pellicce dalla foderaturchina.

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Bntrato nella stanza e chiamatovi dentro 8l9c*er 7un enorme, grigio molosso, arrivato in slitta con lui @il conte gettF via il mantello, che ancora, sul )avero,

era incrostato di ghiaccio, chiese dell"ac'uavite, e, cosiin arc*alk ; di raso azzurro, com"era rimasto, andF asedersi alla tavola e attaccF discorso coi signori che visi trovavano, i 'uali, su)ito favorevolmente dispostiverso il forestiero dalla sua )ella e. aperta presenza,gli o5rirono un calice di c*a&pagne6  Il conte, cheaveva )evuto da principio un )icchierino d"ac'uavite,ne chiese poi addirittura una )ottiglia, da o5rire ai

nuovi conoscenti. BntrF, in 'uel punto, il vetturale, achieder la mancia per )ere.-#Ra, diede voce il conte, pensa a dargli tu]Il vetturale s"allontanF con -#Ra e ricomparve di

nuovo, tenendo in mano il danaro.B che, VoscenzaY Bppure, se non s)aglio, mi son

dato da fare per meritarmi la grazia vostra] >ezzoru)lo m"avevate promesso, e 'uesto 'ua m"ha messoin mano una monetina da un 'uarto.

-#Ra] Magli il mezzo ru)lo]-#Ra, a testa )assa, diede un"occhiata ai piedi del

vetturale.Xa gi# avuto a))astanza, costui, disse in chiave di

)asso! eppoi, io, non ho neanche pi+ soldi.

2  ZIl corto giaccone caucasico[

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anzitutto perch6 il conte, prima d"oggi, egli non loaveva mai veduto, ed era andato in congedo due anniavanti che il conte entrasse in servizio:

secondariamente, poi, perch6 il cavallerizzo non avevamai neppur prestato servizio in cavalleria, e avevasemplicemente, per 'uattr"anni, fatto parte, damodestissimo allievo u4ciale, del reggimento<jelèvsij, di dove, non appena promosso al gradod"al(ere, era andato in congedo. -enonch6, dieci annifa, dopo aver ricevuto una certa eredit#, s"era davverorecato a 9e)edj#n, ci aveva scialac'uato, in

compagnia degli u4ciali addetti alla rimonta ^settecento ru)li, e s"era gi# fatto cucire un"uniformeda ulano con tanto di risvolti arancione, per poterentrare nel corpo degli ulani. Il desiderio d"entrare incavalleria, e le tre settimane trascorse con 'uegliu4ciali l# in 9e)edj#n, gli erano rimasti nella mentecome il pi+ luminoso, pi+ )eato periodo della sua vita,per modo che 'uel desiderio era stato da lui tramutatodapprima in realt#, 'uindi in ricordo, e lui stesso,ormai, s"era ridotto a credere fermamente nel suopassato di cavallerizzo! ciF che non gl"impedivad"essere, per dolcezza di cuore e per onest#,veramente una degnissima persona.

-O, chi non ha prestato servizio in cavalleria, nonpotr# mai comprenderci, noialtri] Qui si sedette acavallo della sedia, e, sporgendo la mascella inferiore,incominciF, in chiave di )asso! @ Cavalcavi, per

esempio, alla testa dello s'uadrone: avevi, sotto, undemonio, non un cavallo! tutto scatti: ci stavi sopra,magari, cosO alla diavola. -"avvicina il comandante dis'uadrone per la rivista. $-ottotenente &ti dice*, perfavore... se non vi ci mettete voi, non se ne fa niente...fate s(lar lo s'uadrone in ordine di cerimonia%. <ene,perch6 noY B allora, lO, ci siamo! ti d#i un"occhiatadietro, gridi il comando, nevveroY, a 'uei tuoi )ravi

)a5oni... Ah, porco diavolo, 'uelli erano tempi]

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u di ritorno tutto arrossato e coi capelli umidi ilconte dal )agno, e se ne andF diritto alla cameranumero sette, dove gi# il cavallerizzo sedeva in

vestaglia, con la pipa in )occa, intento a ri8ettere convolutt#, e con un"om)ra di spavento, a 'uesta)eatitudine che gli capitava in sorte! dividere unamedesima camera con il famoso Tur)in. $Xm, chefarei, @ gli )alenava alla mente, @ se tutt"a un trattopigliasse e mi spogliasse nudo, mi portasse alla)arriera e mi piantasse fra la neve, oppure... mispalmasse di catrame, U semplicemente... No, da )uon

compagno d"armi, non lo far#...% tran'uillava sestesso.<l_cher va governato, -#Ra] ^ diede voce il conte.-"a5acciF -#Ra, che per ristoro del viaggio aveva

scolato un )icchiere d"ac'uavite, ed era )rilloal'uanto.

Non hai perduto tempo, ehY Ti sei u)riacato,canaglia]... <ada a governare <l_cher.

Non c"è pericolo, no, che crepi! guarda 'ua, com"èliscio] @ rispose -#Ra, e allisciava il cane.

Via, poche chiacchiere] Cammina, governalo.A voi, )asta che il cane sia sazio! ma se un cristiano

ha )evuto un )icchierino, su)ito lo rimproverate.Bhi, ti picchio] @ gridF il conte con tale una voce,

che i vetri si misero a tremare alle (nestre, e alcavallerizzo venne per(no un po" di paura.

Vi foste neppur curato di chiedere se ha mangiato

ancora nulla, oggi, il vostro -#Ra... Bh sO, picchiatemipure, se a voi un cane v"è pi+ caro d"un uomo] @esclamF -#Ra. >a, a 'uesto punto, ricevette un cosOtremendo colpo di pugno sul viso, che cadde a terra,)att6 con la testa contro il tramezzo, e, tenendosi ilnaso con la mano, saltF alla porta e andF a )uttarsisulla cassa lO in corridoio.

>"ha sfracassato i denti, mugolava -#Ra,

tergendosi con una mano il naso insanguinato, mentre

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con l"altra grattava la schiena a <l_cher, che lo venivaleccando! @ m"ha sfracassato i denti, caro <lj+Ra: mapure è sempre il conte mio, e io, per lui, sono capace

d"andar dentro al fuoco, ecco com"è] erch6 lui è ilconte mio, tu m"intendi, <lj+RaY >a di"! di mangiare,ne hai vogliaY

;imasto ancora un po" l# coricato, si rizzF, governFil cane, e ormai 'uasi sfumata la s)ornia, tornF di 'uapronto ai vari servizi, proponendo al suo conte diprendere il tè.

Voi, addirittura, m"o5endete, stava dicendo

timidamente il cavallerizzo, ritto in piedi di fronte alconte, il 'uale, coi piedi all"aria contro il tramezzo, sene stava allungato sul letto di lui. ^ Anch"io, vedete,sono un vecchio militare, e vi son collega, potrei dire.iuttosto che andar a fare un prestito da chiss# chi, cison io che molto volentieri sarei pronto a favorirviduecento ru)li. In 'uesto momento io non li ho, ne hosoltanto cento! ma oggi stesso li procurerF. Voim"o5endete addirittura, conte]

3razie, amico, disse il conte, che di colpo avevaintuito 'uale genere di rapporti fosse destinato asta)ilirsi fra loro, e con la mano tam)urellava sullaspalla del cavallerizzo. 3razie a voi] B allora,rechiamoci pure a 'uesto )allo, se è cosO. Intanto,perF, che cosa vogliamo fareY ;accontatemi un po"che c"è di )uono, in 'uesta vostra citt#! le )elle donne,chi sonoY far )aldoria, a chi piaceY giuocatore, chi èY

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Il cavallerizzo spiegF che di )elle donne ce nesare))e stato un su)isso, l# al )allo: che a far )aldoriaprimeggiava fra tutti il capo della polizia, =Flov, di

recente nominato, anche se in lui non c"era mica'uell"impeto genuino, da ussaro, ma era cosO,semplicemente un )ravo ragazzo: che il coro ziganod"Ilj+Ra era 'ui dal principio dell"elezioni a cantare,che -tjFRa? era la prima voce, e che stasera l# da lorosi sare))ero radunati tutti <uanti, dopo il ricevimentodal maresciallo della no)ilt#.

B anche a carte si giuoca non c"è male, veniva

riferendo. ^ 9+chnov, un tale ch"è 'ui di passaggio,giuoca a danari e Il`n, che sta 'ui alla camera numerootto, un cornetta degli ulani, perde gran somme dalcanto suo. 9i da lui, hanno gi# incominciato. Non passasera che non giuochino! e se vedeste che ragazzoeccellente &potete credermi, conte*, è codesto Il`n] Nonsa che cosa sia avarizia! dare))e via l"ultima camicia.

Mun'ue andiamo da lui. Vediamo un po" di chegente si tratta, esclamF il conte.Andiamo, andiamo senz"altro] 9oro ne sarannofelicissimi.

4  ZVezzeggiativo di -tjepanida[,

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II.

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9"ulano, giovanissimo, allegro ragazzo, che or ora, a>osca, aveva avuto dai genitori tremila ru)li per lespese inerenti alla vita di reggimento, era stato

contentissimo di fermarsi, cosO in tempo d"elezioni,nella citt# di =., e aveva sperato di spassarselagloriosamente. C"era 'ui un proprietario di terre, confamiglia, che era suo conoscente! ed egli stavaappunto per recarvisi, a far un po" di corte alle(gliuole, 'uando era spuntato fuori il cavallerizzo, cheaveva fatto amicizia con lui, e che la stessa sera,senz"alcun pensiero di male, lo aveva presentato agli

amici suoi, 9+chnov e altri giuocatori del genere, cosiin sala di soggiorno. Ma 'uella sera, l"ulano s"eraseduto al tavolo da giuoco, e non solo non s"era pi+recato dal proprietario di sua conoscenza, ma nondomandava pi+ nulla neppur dei cavalli, e gi# da'uattro giorni non usciva di camera.

Quando si fu vestito, ed e))e preso il tè, s"accostFalla (nestra. u preso da un desiderio di fare unapasseggiata, per scacciar via gli ossessionanti ricordidi giuoco. IndossF la pelliccia e uscO in istrada. Il soles"era gi# nascosto dietro le )ianche case dai tetti rossi:gi# scendeva il crepuscolo. 9"aria era tiepida. er le viefangose, cadeva calma, a (occhi, un"umida neve.M"improvviso, un"intollera)ile tristezza lo invase, alpensiero d"aver passato dormendo tutta 'uestagiornata, che ormai volgeva alla (ne.

$Questa giornata, che ormai è scorsa via, non

ritorner# pi+%, ri8ett6.$Xo rovinato la mia giovinezza]% disse a un tratto a

se stesso, non perch6 e5ettivamente pensasse d"averrovinato la sua giovinezza &egli, a 'uesto, non cipensava neppur da lontano*, ma cosi, perch6 gli s"eraa5acciata 'uesta frase alla mente.

$B ora, che mi resta da fareY pensF. Chiedere unprestito a 'ualcuno, e partirmene...% na signora delle

tante venne a passare per il marciapiede. $Che oca,

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'uesta signora] gli venne detto fra s6. @ >a unprestito, non c"è nessuno a cui chiederlo. Xo rovinatola mia giovinezza%. Bra giunto dov"erano certi negozi.

n mercante, in pelliccia di volpe, stava ritto sullaporta di )ottega e invitava ad accostarsi. $-e nonavessi levato 'uell"otto, avrei riguadagnato tutto]%na vecchia mendicante, intanto, piagnucolavavenendogli dietro. $n prestito, non c"è nessuno a cuichiederlo%. assF in carrozza un signore in pellicciad"orso: una guardia municipale stava l# su due piedi.$Che cosa si potre))e fare, d"insolitoY -parar loro

addossoY No, sare))e stupido] Xo rovinato la miagiovinezza... Ah, che pettorali magni(ci, tempestati di)orchie, stanno appesi li] Bcco, sare))e )ello montarein troica. 5*i, su, palo&elle=666 Voglio andare a casa.9+chnov tra poco verr#, ci metteremo a giuocare%.

 TornF a casa, e ancora una volta contF i danari. No,non s"era s)agliato, la prima volta! di nuovo, di 'uellidel 3overno, risultarono mancanti duemilacin'uecentoru)li. $Ne punterF sulla prima H0, sulla secondaraddoppierF... sette volte la posta, 'uindici volte,trenta, sessanta... e saranno tremila. ComprerF 'ueipettorali, e partenza] >acch6, non me lo permette,'uel mascalzone] Xo rovinato la mia giovinezza...%

Bcco che cosa s"andava svolgendo nella testadell"ulano, mentre 9+chnov, realmente, entrava incamera sua.

B))ene, è un pezzo che vi siete alzato, >ich#jlo

VasOliGY ^ domandF 9+chnov, lentamente togliendosidal naso ossuto gli occhiali d"oro, e accuratamentenettandoli col fazzoletto di seta rossa.

No, proprio adesso. Xo fatto un"eccellente dormita.D arrivato un ussaro, non so chi sia! s"è sistemato

in camera di avalRèvsij... non lo avete sentitoYNo, non ho sentito nulla... >a dite! non c"è ancora

nessunoY

-ono passati, se non s)aglio, da rj#chin. 2r ora

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saranno 'ui.B infatti, di li a poco, entravano nella camera un

u4ciale di guarnigione, insepara)ile compagno di

9+chnov, un certo mercante greco, con un enormenaso a )ecco di color cannella e due infossati occhineri, un tarchiato, )olso proprietario di terre,fa))ricante d"ac'uavite, il 'uale per intere nottategiuocava sempre a si&ples  con una posta di mezzoru)lo. Tutti 'uanti avevano gran voglia d"incominciarea giuocare: ma i pi+ forti giuocatori non facevanoparola di 'uest"argomento, e soprattutto 9+chnov

)adava a raccontare, con straordinaria placidit#, i tiridella camorra a >osca.iguratevi un po", @ diceva, @ >osca è citt# di

primissimo rango, vera e propria metropoli... e di nottevanno in giro con )astoni uncinati, mascherati dadiavoli, a spaventare il popolino, a grassare i passanti,e via] A cosa guarda, la poliziaY D 'uesto che non siriesce a comprendere.

9"ulano stette a sentire con attenzione il raccontodei camorristi, ma verso la (ne s"alzF, e ordinF a )assavoce che portassero le carte. Il tarchiato proprietariofu il primo a esprimere il proprio pensiero.

erch6, signori miei, star a perder cosi il tempo,ch"è oroY -e do))iamo metterci all"opera, all"operasenz"altro]

Voi, perF, a forza di mezzi ru)letti, avete sprecato,ieri, tutta la serata! pare che ci troviate gusto, disse il

greco.-ul serio, sare))e ora, @ esclamF l"u4ciale di

guarnigione.Il`n diede un"occhiata a 9+chnov. 9+chnov

continuava placidamente, (ssandolo negli occhi, lastoriella dei camorristi mascherati da diavoli coi ra4.

9o tenete voi, il )ancoY ^ domandF l"ulano.Non è troppo prestoY

<jèlov] ^ chiamF l"ulano, che 'ualcosa aveva fatto

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arrossire. ^ ortami da pranzo... io ancora non homangiato nulla, signori... porta dello c*a&pagne, e da"'ua le carte]

In 'uel momento, fecero ingresso nella camera ilconte e avalRèvsij. Venne a risultare che Tur)in e Il`nerano della stessa divisione. -u)ito essi s"a4ataronoinsieme: urtando i calici, )evvero lo c*a&pagne> e incapo a cin'ue minuti, si davano gi# del tu. A 'uantopareva, Il̀ n era riuscito molto simpatico al conte.Continuava a sorridere, il conte, guardandolo (sso: emotteggiava sulla sua giovinezza.

2h che giovinottone d"un ulano] @ diceva. B che)a5oni, che )a5oni]IlOn, 'uel po" di lanugine che aveva sul la))ro,

l"aveva per giunta completamente )ianca.>a voi state per giuocare, se non s)aglioY @

esclamF il conte. <ene, a te auguro di vincere, IlOn] Tu, credo, sarai un maestro] soggiunse, sorridendo.

3i#, 'uesta gente smania di giuocare, @ rispose9+chnov, strappando una dozzina di carte. ^ B voi,conte, non ci degnateY

No, oggi non giuoco. Altrimenti, vi avrei tutti ridottial verde. Quando incomincio a far orecchie alle carte,con me 'ualsiasi )anco scricchiola] >i manca ilcon<uius6  Xo su)ito una perdita nel passare daVolocjF, alla stazione di posta. >"è capitato, l#, unu4cialuzzo di fanteria, un tale con tanto d"anelli, chedi certo era un )aro, e m"ha spennato (no all"ultimo

centesimo.Mun'ue ti ci sei fermato a lungo, a 'uella stazione

di postaY @ domandF IlOn.Venti'uattr"ore, ci son rimasto fermo. >e ne

ricorderF sempre di 'uella stazione, maledetta] Banche 'uel capostazione non mi uscir# di mente.

che t"ha fattoYArrivo lO, sai! salta fuori il capo, una grinta da

)ir)ante, da tru5aldino! cavalli non ce n"è, mi dice...

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2ra, )isogna che te lo dica, io ho 'uesta regola!'uando $cavalli non ce n"è%, non mi tolgo la pelliccia,mi dirigo alla stanza del capo &non a 'uella dell"u4cio,

ma a 'uella dove a)ita*, e ordino di spalancare tutte leporte e gli sportelli! sai, come ci fosse pericolod"as(ssia... <e", anche lO faccio lo stesso. B i geli che cisono stati il mese scorso, te ne ricorderai! si stavaventi gradi sotto zero. Il capo ha provato a dir 'ualchecosa! allora io, una manata sui denti. -u)ito unavecchietta ch"era lO, e altre ragazzette e donne,alzarono un passerete di strilli, agguantarono le loro

cara)attole e via, cercando di fuggirsene al villaggio...Io lesto alla porta d"uscita! datemi i cavalli, dico,altrimenti non vi lascio andare, vi faccio morir tuttiassiderati]

Questa si ch"è una trovata eccellente] ^ esclamF'uel proprietario )olso, sciogliendosi tutto dal ridere. ^D il modo che s"adopra per far morire gelati gliscarafaggi]

-enonch6, io non feci la guardia come si deve, usciidi fuori, e mi sgusciF via il capostazione con tutte'uelle donne. -oltanto la vecchietta m"era restata lO inostaggio, sopra la stufa! seguitava a starnutare e a)iascicar preghiere. oi si (nO con l"intavolare delletrattative! il capo tornF e, da lontano, insisteva aesigere che li)erassi la vecchia, mentre io, dal cantomio, gli aizzavo contro <l_cher! li fa (lar diritti ameraviglia i capistazione, il mio <l_cher] Insomma,

tanto fece, il mascalzone, che non mi diede i cavalli(no al mattino seguente. >a ecco, proprio in 'uelpunto, arrivare 'uell"u4cialettaccio di fanteria. Iopassai nell"altra stanza, e ci mettemmo a giuocare. 9oavete visto, voi, <l_cherY... <l_cher]... passa 'ui]

Irruppe dentro <l_cher. I giuocatori, percondiscendenza, si dedicarono a osservarlo, se))enefosse evidente che essi avevano voglia di dedicarsi a

tutt"altra occupazione.

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III.

9+chnov si tirF accanto due candele, cavF fuori ^

)en gon(o di danari ^ un enorme portafoglio colorcannella, poi lentamente, come se stesse cele)randoun rito sacro, lo aprO sulla tavola, ne estrasse due)iglietti da cento ru)li, e li pose sotto le carte.

Allo stesso modo di iersera! il )anco è di duecento, esclamF, rassestandosi gli occhiali e dissuggellando ilmazzo.

Va )ene, disse &senza guardarlo* IlOn, mentre)adava a conversare con Tur)in.

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Il giuoco s"avviF. 9+chnov distri)uiva le carte con laprecisione duna macchina, tratto tratto so5ermandosie annotando con calma, U severamente (ssando lo

sguardo di sopra agli occhiali e dicendo con vocespenta! ate il vostro giuoco . Il possidente massiccioalzava la voce pi+ di tutti, pronunciando forte le variecongetture che faceva tra s6, e si insalivava le )o4cidita, per piegar le punte alle carte. 9"u4ciale diguarnigione, a )occa chiusa, segnava le carte con)ella calligra(a, e sotto al tavolo ci veniva facendodelle orecchie piccine piccine. Il greco sedeva di (anco

al croupier,  e seguiva attento, con gl"infossati occhineri, le vicende del giuoco, aspettando 'ualche cosa.avalRèvsij, ritto presso il tavolo, entravad"improvviso in agitazione, si cavava di tasca aicalzoni alla zuava un )iglietto di 'uelli rossi U di 'uelliturchini1, ci collocava sopra la carta, )atteva pi+ voltesu 'uesta col palmo, esortava! @ ;iesci a )ene, settemio] si mordicchiava i )a4, si puntellava ora su unpiede ora sull"altro, arrossiva e smaniava tutto (no a'uando la carta non usciva. Il`n mangiava il lesso divitello, con contorno di cetrioli, che si teneva posatoaccanto sul divano di crine, e, stro(nandosi rapido lemani alla giacca, metteva in tavola una carta dopol"altra. Tur)in, che aveva cominciato col sedersi lO suldivano, s"era su)ito avveduto di come andavano lecose. 9+chnov non alzava mai gli occhi all"ulano, e nongli diceva parola: solo di rado i suoi occhiali, per un

attimo, si dirigevano verso le mani dell"ulano! eppure,'uasi ogni volta, le carte di 'uest"ultimo perdevano.

Bcco, mi )isognere))e di )attere 'uella carta li]commentava 9+chnov, indicando la carta del

grosso possidente, che non giuocava pi+ di mezzo

6  ZMa dieci o da cin'ue ru)li[

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ru)lo.Cercate di )attere 'uelle d"Il`n! le mie, che valore

hanno] ^ faceva notare il possidente.

Bd e5ettivamente, le carte d"Il`n erano )attute pi+spesso dell"altre. Nervosamente egli stracciava sottola tavola la carta che aveva perduto, e con manitremanti si faceva a sceglierne un"altra. Tur)in, a'uesto punto, si rizzF su dal divano, e pregF il greco dilasciarlo sedere accanto al croupier6  Il greco mutF diposto, e il conte, occupata la sedia di lui, senzadistogliere un attimo gli occhi, cominciF a guardar

(sso le mani di 9+chnov.Il`n] esclamF d"improvviso con la sua voceconsueta, che, del tutto involontariamente, so5ocavatutte le altre. A che scopo tieni in ser)o i fantiY Tunon sei capace di giuocare.

Bh, 'ui, comun'ue giuochi, va sempre lo stesso]A codesto modo, perderai di sicuro. 9ascia che

provi io a puntare per te.No, scusa, sai! sono avvezzo a far sempre da solo.

3iuoca per conto tuo, se ti va.er conto mio, gi# l"ho detto, non son disposto a

giuocare! ma per te, proprio m"andre))e. >i fadispiacere, vederti perder cosO.

Bh, si vede ch"è destino]Il conte non insistette, e, appoggiandosi lO con tutt"e

due i gomiti, daccapo, con la stessa intensit#, tornF a(ssare le mani del croupier6

D una porcheria] ^ )ruscamente proruppe, con vocesonora e cadenzata.

9+chnov gli girF un"occhiata.D una porcheria, una porcheria )ell"e )uona] @

proruppe ancora pi+ forte, (ssando apertamente9+chnov negli occhi.

Il giuoco non fu interrotto.CosO, non puF andare] @ tornF a dire Tur)in, non

appena 9+chnov e))e )attuto una grossa carta d"IlOn.

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Cosa c"è che non vi piace, conteY @ cortesementee con indi5erenza domandF il croupier6

C"è che voi, a IlOn, date un si&ple, e intanto piegate

gli angoli. Bcco dov"è, la porcheria]9+chnov fece, con le spalle e con le sopracciglia, uncenno che esprimeva il consiglio di arrendersi in tuttoal destino! e continuF a giuocare.

<l_cher] assa 'ui] @ chiamF il conte, alzandosi inpiedi. ^ atti sotto] @ soggiunse rapidamente.

<l_cher, dando un urtone con la groppa al divano, eper poco non facendo stramazzare l"u4ciale di

guarnigione, )alzF di l# in fondo, accorse presso ilpadrone, e si mise a ringhiare, facendo la spola con gliocchi da uno all"altro e dimenando la coda, con l"ariadi domandare! $Chi è, 'ui, che fa il prepotenteY BhY%

9+chnov depose le carte e, con la sedia, si scostF inl#.

In 'uesto modo non è possi)ile giuocare! io ho, peri cani, scarsissima simpatia. Che giuoco volete che sifaccia, 'uando vi portano nella stanza un canileinteroY

-pecialmente, poi, 'uesti cani 'ui! li chiamanosanguisughe, salvo errore] incalzF l"u4ciale diguarnigione.

B allora, che si faY vogliamo giuocare, >ich#jloVasOliG, U noY domandF 9+chnov al padron di casa.

Non ci distur)are, conte! ti prego] @ Il`n si rivolse a Tur)in.

Vieni di 'ua un minutino, rispose Tur)in,prendendo Il`n per il )raccio! e uscO con lui di fuori altramezzo.

Mi l#, si percepivano con perfetta chiarezza le paroledel conte, il 'uale discorreva con la sua voceconsueta. Bd era tale, 'uesta sua voce, che lo si udivasempre a tre camere di distanza.

>a di" un po", sei impazzito, tuY ossi)ile che non

t"accorgi che 'uel signore in occhiali è un )aro di

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prima forzaYVia, )asta] che stai dicendo]Altro che )asta! smettila tu, ti dico] A me non ne

viene nulla. In un"occasione diversa, sarei stato ilprimo io a pelarti )en )ene: ma chiss#, sento come unrammarico, ora, a veder che ti rovini cosO. Bppoi, nonhai forse, con te, danaro del 3overno...Y

No] da che cosa hai potuto pensarloYratello, anch"io ci son corso, per 'uesta strada,

sicch6 tutte l"arti dei )ari le conosco a menadito! tiripeto che 'uel tale in occhiali, 'uello è un )aro]

-mettila, fa" il favore. Te lo chiedo come a uncompagno d"armi.<e", ecco! ancora un"alzata, una sola, e (nisco.-o gi# che vuol dire, una sola: )ah, ma stiamo un

po" a vedere.;ientrarono nella stanza. In una sola alzata, IlOn

puntF su tante carte, e tante gliene )atterono, che neriportF una perdita ingente.

 Tur)in pose le mani nel mezzo del tavolo.Via, )asta] Andiamo al )allo.No, ormai io non posso! lasciami stare, ti prego,

esclamF IlOn contrariato, mischiando insieme le cartepiegate, senza levar gli occhi in faccia a Tur)in.

B))ene, al diavolo, dun'ue] erdi pure a colposicuro, se ci hai gusto! io, perF, è tempo che vada.avalRèvsij, andiamo a trovare il maresciallo dellano)ilt#.

B uscirono insieme. Tutti erano rimasti in silenzio: e 9+chnov non fece

)anco (n 'uando il suono dei loro passi, e dell"unghiedi <l_cher, non fu dileguato pel corridoio.

3ran caposcarico] @ esclamF il possidenteridendo.

<ah, adesso non ci distur)er# pi+, commentFfrettolosamente, e ancora a )assa voce, l"u4ciale di

guarnigione.

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B il giuoco ricominciF.

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IV.

I musicanti &ch"erano domestici del maresciallo della

no)ilt#*, installati nel locale del u?et, sgom)erato inoccasione del )allo, avevano ormai @ rim)occate lemaniche delle giacche @ attaccato a suonare, alsegnale dato, l"antica  polonaise -lessan.ro,5lisaetta, e al chiaro e mite lume delle candele dicera, per la gran sala dal piancito di legno, avevanopreso a scivolar mollemente il governatore, generaledel tempo di Caterina, con tanto di stella, sotto)raccioalla magra marescialla, il maresciallo sotto)raccio allagovernatoressa, e via via tutte le autorit# delgovernatorato in vari accoppiamenti e incroci, 'uandoavalRèvsij in frac turchino dall"enorme colletto e cons)o4 alle spalle, in polpe e scarpine, di5ondendosiintorno un profumo d"essenza di gelsomino, di cuis"era a))ondantemente spruzzati i )a4, i risvolti e ilfazzoletto, e insieme con lui un )ellissimo ussaro inattillati calzoni azzurri da cavallerizzo e giu))a rossaricamata d"oro, su cui stavano appese una croce diVladimir e una medaglia dell"/HW, fecero il loroingresso nella sala. Bra, il conte, di statura non alta,ma di giusta, armoniosa complessione. Il chiaroceleste e la singolare lucentezza degli occhi, e i capellipiuttosto lunghi, che gli s"arricciolavano in (tti anellid"un )iondo cupo, davano alla sua )ellezza uncarattere non comune. 9a venuta del conte, 'ui al

)allo, era attesa! 'uel )el giovanotto che lo avevaveduto all"al)ergo, ne aveva gi# messo a parte ilmaresciallo. B l"impressione, che l"annuncio avevaprodotta, era stata varia, ma, nell"insieme, non troppofavorevole. $Vedrai se non ci piglier# in giro, 'uestomonellaccio]% era stato il pensiero delle vecchiotte edegli uomini. $-are))e )ella che mi rapisseY% erastato, pi+ U meno, il pensiero delle donne giovani e

delle signorine.

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Non appena la  polonaise  fu (nita, e le coppie siriverirono reciprocamente, tornando le donne a riunirsialle donne e gli uomini agli uomini, avalRèvsij, felice

e orgoglioso, condusse il conte dalla padrona di casa.9a marescialla, sentendo nell"intimo una certatrepidazione che 'uest"ussaro non avesse acom)inarle, alla presenza di tutti, un 'ualchescandalo, super)amente e sprezzantemente si girF in'ua, esclamF!

elicissima, spero che danzerete, @ e condi4denza gli allungF in faccia un"occhiata, che voleva

dire! $-e tu sei ancora capace di mancar di rispetto auna donna, dopo che t"ho accolto cosi, sei un perfettovigliacco]%

>a ci pensF il conte a vincer )en presto tantaprevenzione con la sua ama)ilit#, le sue attenzioni,l"aspetto simpaticissimo e giulivo! cosicch6, di li acin'ue minuti, il viso della marescialla diceva gi#, atutti gli astanti! $-o io come si trattano 'uesti signori!egli ha capito su)ito con chi ha a che fare. Bd ecco,star# 'ui con me tutta la serata a fare il galante]%-enonch6, proprio in 'uel punto, s"accostF al conte ilgovernatore, il 'uale aveva conosciuto suo padre, econ grandissima )enevolenza lo trasse in disparte cons6 e ci si mise a conversare, cosa che tran'uillF pi+che mai il pu))lico del capoluogo di governatorato, edelevF, nell"opinione di 'uesto, il conte. oi avalsèvsijlo condusse a far la conoscenza di sua sorella, una

giovane, grassoccia vedovella, che (n da 'uando ilconte era entrato, era rimasta appesa a lui coi suoineri, grandissimi occhi. Il conte invitF la vedovella a)allare il valzer, che i musicanti stavano intonando in'uel momento! e allora de(nitivamente, con l"arte cheaveva di )allare, egli trionfF d"ogni prevenzione a suoriguardo.

>a è un )allerino provetto] @ diceva una massiccia

possidente, intenta a 'uelle due gam)e in calzoni

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'ual altro (ore. A tutte 'ueste galanterie, la vedovellasi limitava a piegar appena il )el collo )ianco, chinavagli occhiolini, guardandosi il )ianco vestitino di

mussolina, U si passava da una mano all"altra ilventaglio. Quando poi si faceva a dire! Via, conte, voistate scherzando]

U altre cose del genere, la sua voce, un pochino digola, vi)rava d"un tale ingenuo candore e d"una taleridicola stupidit#, da venir per davvero in mente,guardandola, che 'uesta non fosse mica una donna,ma un (ore, e non un (ore di rosa, ma chiss# che

selvaggio, )iancorosato, lussureggiante (ore senzaprofumo, spuntato solitario da un vergine cumulo dineve in chiss# 'uale lontanissima terra.

 Talmente strana era l"impressione prodotta sulconte da 'uesta fusione di candore e di assenza d"ogniarti(cio con 'uella fresca )ellezza, che a pi+ riprese,negl"intervalli della conversazione, mentre in silenziole guardava gli occhi U i )ellissimi contorni delle)raccia e del collo, fu assalito da un desiderioimprovviso di pigliarsela fra le )raccia e di tempestarladi )aci, con tanta intensit# da dover sul serio frenarsi.9a vedovella osservava con piacere l"impressione cheveniva producendo! ma 'ualcosa incominciava atur)arla e a spaventarla nelle maniere del conte,nonostante il fatto che il giovane ussaro conciliassel"intraprendente galanteria con una rispettosit#, che aigusti d"oggi parre))e smaccata. Correva, egli, a

prenderle l"orzata, le raccattava il fazzoletto,strappava la sedia di mano a un giovane possidentescrofoloso, che aveva l"uzzo di farle anche lui ilcavalier servente, per esser pi+ lesto a o5rirgliela! evia di 'uesto passo.

Accorgendosi che la galanteria mondana, propriadell"epoca, poco e5etto sortiva sulla sua dama, egli siprovF a farla ridere, raccontandole aneddoti divertenti:

le assicurava che, se lei glielo avesse ordinato, era

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pronto su)ito su)ito a mettersi a gam)e per aria, a faril verso del gallo, a saltar dalla (nestra, U a tu5arsi inun pozzo tra il ghiaccio. 9a prova riuscO a perfezione! la

vedovella si rallegrF tutta, e crosciava in risa trillanti,mostrando gli stupendi, )ianchissimi dentini,soddisfatta ormai completamente del suo cavaliere. Alconte, d"altronde, di minuto in minuto essa piaceva dipi+, tanto che, sul (nire della 'uadriglia, se ne erasinceramente innamorato.

Quando, dopo la 'uadriglia, venne ad avvicinarsialla vedovella il suo solito adoratore diciottenne,

(gliuolo senz"impiego d"un ricchissimo proprietario diterre &'uel giovane scrofoloso, per l"appunto, a cui Tur)in aveva strappato di mano la sedia*, essa loaccolse con eccezionale freddezza, senza tradireneanche la decima parte di 'uel tur)amento, che laagitava di fronte al conte.

>a )ravo, gli disse, e intanto teneva lo sguardoalla schiena di Tur)in, e inconsciamente almanaccava'uante spanne di cordoncino d"oro dovevano essercivolute per tutta 'uella divisa, ma )ravo davvero]>"avevate promesso di passar a prendermi per unascarrozzata, e di portarmi un po" di onons666

B io ci son venuto, Anna jFdorovna! ma voieravate gi# uscita, e i onons, della migliore 'ualit#,ve li ho lasciati in casa, diceva il giovanotto, che, acontrasto dell"alta statura, aveva una vocetta sottilesottile.

Voi trovate sempre delle scuse] Non ho )isogno, io,dei vostri onons6 ate il favore di non pensare...

Bh, vedo )ene, Anna jFdorovna, 'uanto sietemutata con me, e ne so la ragione. Non è mica, perF,una )ella cosa... ^ soggiunse, ma evidentemente restFin tronco, a causa d"una violenta commozioneinteriore, che gli provocava un rapidissimo e stranotremito alle la))ra.

Anna jFdorovna, senza dargli ascolto, continuava a

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star con gli occhi dietro a Tur)in.A 'uesto punto, il maresciallo di cui erano ospiti ^

vecchio d"imponente grossezza, senza pi+ denti ^

venne ad avvicinare il conte, e, presolo sotto)raccio, loinvitF nel suo ga)inetto a fare una fumata e a )ere unsorso, se lo avesse gradito. Non appena Tur)in si fuallontanato, Anna jFdorovna e))e l"impressione chein 'uesta sala non ci fosse pi+ nulla da fare! e,prendendo sotto)raccio un"anziana, risecchitasignorina, amica sua, se n"andF con lei nella stanza ditoilette6

B))ene, com"èY simpaticoY domandF la signorina.-i, ma tremendamente insistente, rispose AnnajFdorovna, accostandosi allo specchio e guardandovisi dentro.

Il viso le s"irradiF tutto, gli occhi le risero, arrossOper(no! e improvvisamente, imitando certe danzatricid"un )alletto, che aveva visto in occasione di 'uesteelezioni, fece una piroetta su un piede solo, poi ruppea ridere col suo riso ingoiato, ma grazioso, e spiccFaddirittura un piccolo salto, con le ginocchia rattratte.

Che tipo] >i ha chiesto un souvenir,  si rivolseall"amica. @ >a non otterr# un )el nuuulla, @ tirF inlungo, cantilenando, l"ultima parola, e alzF in aria undito, nel guanto glac4 che le arrivava al gomito...

Nel ga)inetto, dove intanto il maresciallo avevacondotto Tur)in, facevano )ella mostra ac'uaviti divarie specie, li'uori dolci, ghiottumi e c*a&pagne6 Tra

il fumo del ta)acco sedevano e passeggiavano alcunidei no)ili, chiacchierando delle elezioni.

na volta che tutta 'uanta la distinta no)ilt# delnostro distretto gli aveva fatto l"onore di eleggerlo, diceva il neo'uestore, gi# sensi)ilmente )rillo, eglinon doveva mancare cosO di fronte a tutta la societ#,non doveva assolutamente...

Il sopravvenire del conte interruppe la

conversazione. Tutti s"alzarono a farne la conoscenza,

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e il 'uestore, particolarmente, con tutt"e due le manigli strinse a lungo la mano, e a pi+ riprese lo pregF chenon ricusasse d"andar con loro, dopo il )allo, in

comitiva, a una trattoria nuova, dove egli avevainvitato i no)ili, e dove gli zigani avre))ero cantato. Ilconte promise d"esser presente a ogni costo, e svuotFcon loro, intanto, parecchi calici di c*a&pagne6

>a come mai voi non )allate, signori mieiY ^domandF, in procinto di lasciare la stanza.

Non siamo, noialtri, )allerini, @ rispose il 'uestoreridendo! noialtri siamo propensi, piuttosto, al

cicchetto, caro conte] Io perF, certe volte, faccio ancheconte, un giro d%4cossaise666  mi riesce )enissimo,conte...

dun'ue andiamo, adesso, a far un giro] @esclamF Tur)in. n po" di moto, prima d"andare daglizigani.

-uvvia, andiamo, signori] aremo divertire il padrondi casa.

B tre di 'uei no)ili, che (n dal principio del )allo nonavevan fatto che )ere li nel ga)inetto, a5ocati infaccia, calzarono i guanti, chi neri, chi di seta a maglia,e insieme col conte gi# s"avviavano verso la sala,'uando furono trattenuti dal giovane scrofoloso, chepallido come un cencio, a stento frenando le lacrime,s"appressF a Tur)in.

Voi credete che, perch6 siete un conte, vi sia lecitourtar la gente come al mercatoY @ disse, traendo a

fatica il respiro. @ -iccome 'uesta è maleducazione...Ancora una volta, 'uel )allonzolo delle la))ra, pi+

forte della sua volont#, gli fermF il torrente delleparole.

CosaY ^ gridF Tur)in, improvvisamente aggrottandogli occhi. ^ CosaY... ;agazzino] @ gridF,acchiappandolo per le )raccia e stringendolo in modo,che al giovanotto il sangue montF in testa, non tanto

dal disappunto, 'uanto dalla paura. ^ Mite su! avete

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voglia di fare un duelloY In tal caso, eccomi ai vostriordini.

A malapena Tur)in aveva lasciato 'uelle )raccia,

che aveva strette con tanta forza, e gi# due dei no)iliavevano preso il giovane sotto le ascelle, e lotrascinavano verso la porta di servizio.

>a che, siete impazzitoY Avete )evuto, di certo] 2rora lo diciamo a pap#. Cosa vi succedeY gli dicevano.

No, non ho )evuto! è lui che prende a spinte, e nonchiede scusa] Quello è un maiale] Bcco chi è] ^pigolava il giovanotto, sciogliendosi ormai tutto in

lacrime.Non gli diedero retta, perF, e lo portarono a casa.<asta, )asta, conte] raccomandavano a Tur)in,

dal canto loro, il 'uestore e avalRèvsij. D un)am)ino, nevveroY Ancora lo picchiano, ha in tuttosedici anni] B cosa diavolo gli sia successo, non siriesce a capire. Che razza di mosca lo avr# pinzatoYBppure, suo padre è una persona cosi a modo, è unodei candidati nostri...

<ah, vada al diavolo] -e non vuole...B il conte rientrF in sala, e con lo stesso identico )rio diprima si mise a )allar l"4cossaise  con la graziosavedovella, e di gran cuore rideva a osservare i  pas

eseguiti dai signori venuti con lui dal ga)inetto: esghignazzF sonoramente, da farne rim)om)ar tutta lasala, 'uando il 'uestore fece uno sdrucciolone,

tonfando gi+ ^ 'uant"era lungo ^ nel )el mezzo deidanzanti.

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spirituali erano ormai concentrate in un unicodesiderio! veder lei, amar lei. Non appena s"avvide cheAnna jFdorovna si faceva a congedarsi dalla padrona

di casa, lui corse via in anticamera, e di l#, senzapelliccia, fuori all"aperto, verso il luogo dove sostavanole carrozze.

9a vettura d"Anna jFdorovna #jtsova] ^ chiamF.n"alta carrozza a 'uattro posti, coi fanali accesi, si

mise in moto e s"avvicinF all"ingresso.erma] gridF lui al cocchiere, accorrendo, tra la

neve (no ai ginocchi, verso la carrozza.

Che vi serveY @ ri)atte il cocchiere.>i serve di montare in carrozza, rispose il conte,cosO in moto aprendo lo sportello e cercando di saltardentro. erma dun'ue, diavolo] ezzo di cretino]

V#sa, ferma] @ il cocchiere diede voce alpostiglione, e arrestF i cavalli. @ >a che v"intrufolate afare, voi, in una carrozza che non è la vostraY D dellasignora Anna jFdorovna, 'uesta carrozza: non è micala carrozza di vostra signoria.

-u, )asta con le chiacchiere, cia)one] Bccoti mezzoru)lo, ma smonta, e richiudi lo sportello, disse ilconte. B siccome il cocchiere non si moveva di pezzo,lui stesso tirF su il montatoio, e, aprendo il (nestrino,riuscO a far chiudere, con una s)atacchiata, lo sportello.

Nell"interno della carrozza, come in tutte le vecchiecarrozze, specialmente se tappezzate di 'ueipassamani gialli, c"era un tanfetto di mucido e di

setole )ruciacchiate. 9e gam)e del conte erano state(no al ginocchio nella neve sciolta, e s"erano tutteintirizzite nelle calzature sottili e nei calzoni dacavallerizzo: non solo, ma in tutte le mem)ra lo venivasopra5acendo il freddo invernale. Il cocchieremugolava a cassetta e ^ salvo errore @ si accingeva acalar gi+. >a non udiva nulla, il conte, e di nulla siaccorgeva. 9a faccia gli andava a fuoco, il cuore gli

martellava con violenza. Convulsamente s"era

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a5errato alla cinghia gialla, sporgendo il capo dal(nestrino laterale, e tutta la sua vita s"era concentratanell"attesa.

Quest"attesa non fu di lunga durata. 9# dall"ingressorisonF il richiamo! Carrozza della signora #jtsova @:il cocchiere agitF le redini, la cassa della carrozzaondeggiF sull"alte molle, le (nestre illuminate dellacasa vennero a scorrere una dopo l"altra di fuori ai(nestrini.

<ada che se tu, canaglia, dici al lacchè che io sto'ui, esclamF il conte, protendendosi al (nestrino

anteriore, verso il cocchiere, @ ti gon(o di )otte: mase non dirai nulla, altri dieci ru)li]Aveva appena fatto in tempo a ria))assare il

(nestrino, che la cassa della carrozza tornF, pi+ forteche mai, a tra)allare, e la carrozza si fermF. 9ui sirannicchiF in un angolo, sospese il respiro, contrasseper(no la faccia! tanto era il timore che, per un motivoU l"altro, non riuscisse a nulla la sua spasimanteattesa. 9o sportello fu aperto, caddero gi+ uno dopol"altro, rumorosamente, i gradini del montatoio, si sentOil fruscio d"un a)ito femminile, nello stantio dellacarrozza irruppe un profumo d"essenza di gelsomino,due rapidi piedini corsero su per il montatoio! e AnnajFdorovna, facendo ricadere il lem)o della mantellaaperta sulla gam)a del conte, silenziosa, ma ansante,s"a))andonF sul sedile a (anco di lui.

-i fosse avveduta di lui, oppure no, è una cosa che

nessuno potre))e dir con certezza, neanche la stessaAnna jFdorovna: ma, 'uando egli le prese la mano ele disse! @ <e", ormai la )acerF a onta di tutto, lavostra manina] essa con molta grazia si mostrFspaventata, e non rispose nulla, ma gli concesse lamano, che egli tempestF di )aci (n su, molto pi+ in sudel guanto. 9a carrozza si mosse.

Mimmi 'ualcosa, dun'ue. Non sarai mica in'uietaY

@ le disse lui.

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Bssa, in silenzio, si rannicchiF nel suo angolo: matutt"a un tratto, per 'ualche ragione, scoppiF inlacrime, e venne lei stessa ad a))andonarglisi col

capo sul petto.

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VI.

Il neo'uestore con la sua )rigata, il cavallerizzo e

gli altri no)ili stavano gi# da un pezzo ad ascoltar glizigani e a )ere nella trattoria nuova, 'uando il conte,con una pelliccia d"orso coperta di panno turchino, cheera appartenuta al defunto consorte di AnnajFdorovna, fece ritorno alla comitiva.

2h, Bccellenza carissima] Ci sapeva propriomill"anni] @ esclamF un nero zigano dagli occhi loschie dai denti che gli splendevano cosO scoperti,andandogli incontro (n nel vesti)olo e precipitandosi atogliergli la pelliccia. ^ D da 9e)edj#n, che vi do))iamorivedere] 9a nostra -tjFRa è diventata tisica, per voi...

-tjFRa, una )en proporzionata, giovanissima ziganadall"incarnato d"un rosso mattone sul )ronzeo del viso,con certi splendenti, profondi occhi neri om)reggiatida lunghe ciglia, s"a5rettF anche lei a farglisi incontro.

Ah] conte )ello] tesoruccio d"oro] guarda chefelicit#] @ incominciF a dire, di traverso ai denti, conun sorriso lieto.

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Ilj+Ra in persona gli venne incontro senza perdertempo, facendo (nta d"esser contentissimo. B vecchie,donne, giovinette, tutte )alzarono su dai loro posti e

circondarono l"ospite. Chi si vantava d"essergli comare,chi fratello di croceL.A tutte le zigane giovani, Tur)in dava gi+ )aci sulle

la))ra: le vecchie e gli uomini, erano loro a dargli il)acio sulla spalla U sulla mano. I no)ili si rallegraronoanch"essi vivamente dell"arrivo dell"ospite, tanto pi+che la )aldoria, giunta ormai al suo apogeo, stava gi#sul ra5reddarsi! ognuno incominciava a provare un

senso di saziet#! e il vino, perduto l"e5etto d"eccitare inervi, non faceva pi+ che aggravare lo stomaco.2gnuno aveva ormai sparato tutta la sua carica di)rio, ed era stufo di guardar in faccia il compagno:tutte le canzoni erano state cantate e ricantate, e simischiavano insieme nel cervello d"ognuno,lasciandovi un"impressione di frastuono e didissolvimento. Qualun'ue cosa si tentasse ancora difare, per 'uanto )izzarra ed estrosa, alla mente di tuttis"a5acciava il pensiero che non avesse nulla dipiacevole e di )u5o. Il 'uestore, coricatoscompostamente per terra ai piedi d"una di 'uellevecchie, annaspava con le gam)e e gridava!

-ciampagna]... D arrivato il conte]... -ciampagna]...D arrivato]... -u, forza, sciampagna]... na vascavoglio riempirne, di sciampagna, e voglio farci il)agno... -ignori no)ili] mi piace assai la distinta

societ# dei no)ili... -tjFRa] cantami Lo stra.ello6Anche il cavallerizzo era in cim)ali, ma in modo

diverso. -e ne stava seduto sul divano, in un angolo,stretto stretto al (anco dell"alta, )ella zigana 9ju)#sa,e, sentendo che i fumi del vino gli anne))iavano gliocchi, )atteva le palpe)re, tentennava la testa, e a)assa voce, ripetendo sempre le medesime parole,

7  Zratelli di croce si diveniva scam)iando la croce di )attesimo[.

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cercava di persuader la zigana a fuggir con lui non sodove. 9ju)#sa, sorridendo, stava a sentirlo, come seciF che egli le diceva fosse molto divertente e, nello

stesso tempo, un po" malinconico: gettava ogni tantoun"occhiata al marito, il losco -#Ra, ritto di fronte a leialla spalliera d"una sedia: e, per tutta risposta alledichiarazioni d"amore del cavallerizzo, gli si piegavaall"orecchio e lo pregava di comperarle di nascosto&che le altre non lo sapessero* profumi e nastri.

rr#] @ gridF il cavallerizzo, all"entrare del conte.Il giovane )ello, con aria medita)onda, misurava

con passi volutamente sicuri, innanzi e indietro, lastanza, e canticchiava motivetti dalla 0ivolta nelserraglio6

Intanto, un vecchio padre di famiglia, trascinato 'uidagli zigani dalle insistenti preghiere dei signori no)ili,i 'uali gli avevano detto che, se non c"era lui, tuttoandava a monte, ed era meglio non venirci a5atto,rimaneva gi+ lungo su un divano, dove s"era gettatoappena entrato, e nessuno gli )adava pi+ che tanto. Bun impiegato, capitato anche lui 'ui, s)arazzatosi delfrac, s"era seduto coi piedi sul tavolo, s"era data unascaru5ata ai capelli, e cosi s"ingegnava a dimostrareche stava facendo un"orgia in grande. All"entrare delconte, costui si s)ottonF su)ito il collo della camicia, espinse ancora pi+ alte le gam)e sul tavolo. Incomplesso, con la venuta del conte, la )aldoria siravvivF.

9e zigane, che gi# avevano incominciato agirovagare 'ua e l# per il locale, tornarono adaccomodarsi in circolo. Il conte si fece sedere -tjFRa ^la prima voce ^ sulle ginocchia, e ordinF cheportassero dell"altro c*a&pagne6

Allora Ilj+Ra, con la chitarra, si piantF dinanzi allaprima voce, ed e))e inizio la $danza%, l"esecuzionecioè di canzoni zigane! $>e ne vado per la via%, $2hi

voi, ussari...%, $Ascolti, intendi...% e via dicendo,

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nell"ordine sta)ilito. -tjFRa cantava magni(camente.9a sua mor)ida, sonora voce di contralto, che lesgorgava proprio dal fondo del petto: i sorrisi che

faceva tra il canto: il riso, la passione dei )egli occhi, ilpiedino che le si moveva d"istinto a tempo con lacanzone, e la sfrenatezza del grido che lanciavaall"entrata del coro, eran tutte cose che toccavanol"anima su una corda s'uillante, ma rara a vi)rare.;iusciva evidente che la ragazza viveva tutta, senzariserve, nella canzone che si trovava a cantare. IljRa,col sorriso, con la schiena, coi piedi, con tutto l"essere,

esprimeva la sua adesione alla canzone, mentre laaccompagnava con la chitarra! e, sospeso a lei con gliocchi, 'uasi che per la prima volta la canzone gligiungesse all"orecchio, a tempo con 'uesta ^ intento,medita)ondo ^ chinava e sollevava la testa. oid"improvviso egli si raddrizzava su all"ultima nota delcanto, e, come se si sentisse al di sopra di tutti gliuomini di 'uesto mondo, super)amente, decisamentes)alzava in alto con la gam)a la chitarra, la facevarotear su se stessa, trepestava coi tacchi, scrollavaindietro i capelli, e @ aggrottando il viso @a))racciava con un"occhiata il coro. Tutta la suapersona, dal collo ai calcagni, incominciava a danzarein ogni ()ra... B venti energiche, ro)uste voci,ciascuna delle 'uali cercava col massimo impegno diaccordarsi con l"altre nel modo pi+ strano e pi+originale, venivano a spandersi nell"atmosfera. 9e

vecchie so))alzavano sulle sedie, agitando i fazzolettie digrignando i denti, e lanciavano grida all"unisono ein cadenza, una pi+ a s'uarciagola dell"altra. I )assi,piegando la testa di lato e inturgidendo il collo,rom)avano, ritti alle spalliere delle sedie.

Quando -tjFRa prendeva gli acuti, Ilj+Ra leaccostava pi+ vicino la chitarra, 'uasi in un desideriodi venirle in aiuto: e il giovane )ello prorompeva,

esultante, che ora venivano i )emolli.

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Allorch6 fu intonata una canzone di danza, e, conun fremito delle spalle e del petto, s"avanzF Munj#Ra,compO un"evoluzione dinanzi al conte, e scivolF oltre,

 Tur)in )alzF in piedi, gettF via la giu))a, e cosO incamicia rossa, com"era rimasto, )ravamente entrF adaccompagnarla al momento preciso e con tempoperfetto, eseguendo coi piedi certi virtuosismi, che glizigani, con sorrisi d"approvazione, si scam)iavanoocchiate l"un l"altro.

Il 'uestore, che s"era seduto alla turca, si picchiF colpugno contro il petto, e si mise a gridare! @ Bvviva] @

Quindi, agguantato il conte per una gam)a,incominciF a raccontargli ch"era venuto 'ui conduemila ru)li, mentre adesso gliene restavano in tuttocin'uecento, e che poteva, lui, far tutto ciF che gliandasse a genio, purch6 il conte glielo permettesse. Ilvecchio padre di famiglia, svegliatosi, voleva ritirarsi!ma non lo lasciarono andare. Il giovane )ello insistevaa pregare una zigana che )allasse un valzer con lui. Ilcavallerizzo, smanioso di pavoneggiarsi della suaamicizia col conte, si levF dal suo angoletto ea))racciF Tur)in.

Ah, tesoro mio] @ gli disse. @ erch6, perF, ti seiallontanato da noiY BhY @ B mentre il conte restava insilenzio, pensando evidentemente ad altro! @ Move tene sei andatoY Ah, tu sei un )ir)ante, conte mio! io loso )enissimo, dove te ne sei andato]

A Tur)in, per 'ualche ragione, dispiac'ue tanta

familiarit#. -enza sorridere, posF in silenzio lo sguardosul viso del cavallerizzo! e, tutt"a un tratto, gli lanciF a)ruciapelo una cosO tremenda e grossolana)estemmia, che l"altro ne restF ferito, e per un pezzostette lO senza sapere come dovesse prendere 'uestao5esa! in ischerzo, U sul serio. inalmente, decise inischerzo! fece un sorriso, e se ne tornF dalla suazigana, assicurandole che si sare))e assolutamente

sposato con lei dopo as'ua. u intonata un"altra

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3overno, ci penso io a trarti d"impaccio: ma non c"è daperder tempo... Manaro del 3overno, ne aveviY

IlOn saltF su dal divano.

-e tu vuoi proprio che te lo dica, e))ene, nonparlare con me, perch6... fammi il favore, non parlarcon me... una pallottola in fronte, ecco 'uel che miresta, e nient"altro] @ proruppe con schiettadisperazione, sorreggendosi la testa fra le mani esciogliendosi in lacrime, se))ene ancora un minuto fa,con la pi+ gran calma, avesse il pensiero ai )uoniportanti.

Bh, mi sem)ri una verginella] Via, son cose checapitano a tutti] Non è mica la (ne del mondo! chiss#che ancora non riusciamo a rimediarci. Aspettami unmomento 'ui.

B il conte uscO dalla stanza.Move sta 9+chnov, il possidenteY domandF al

cameriere, lO nel corridoio.Il cameriere s"o5rO a condurre il conte. Il conte,

se))ene il servitore di 9+chnov facesse presente che ilpadrone era rientrato allora allora, e s"era svestito,entrF nella camera. 9+chnov, in vestaglia, stava l#seduto al tavolino, intento a contare parecchi pacchi di)anconote, che aveva disposti innanzi. -ul tavolinoc"era una )ottiglia di vino del ;eno, che egliprediligeva! con la vincita che aveva avuto, s"erapermesso 'uesta volutt#. reddamente, severamente,di sopra agli occhiali, con l"aria di non ravvisarlo,

9+chnov diede un"occhiata al conte.Voi, a 'uanto pare, non mi ravvisateY @ disse il

conte, con passo risoluto avvicinandosi al tavolo.9+chnov ravvisF il conte, e domandF!Che cosa desiderateYVorrei giuocare un po" con voi, disse Tur)in, e

s"accomodF lO sul divano.AdessoY

3i#.

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n"altra volta, con mio gran piacere, conte] >aadesso, io sono stanco, e ho intenzione di schiacciareun sonnellino. Non vi andre))e un sorso di vinoY D

davvero un )uon vinetto.>a io, adesso, vorrei fare una giuocatina.Non ho intenzione di giuocar ancora. orse,

'ualcuno di 'uegli altri signori ci si metter#, ma io,conte, non me la sento] Voi vorrete scusarmi, spero.

-icch6, non giuocateY9+chnov fece con le spalle un gesto che esprimeva

rammarico per l"impossi)ilit#, in cui era, di soddisfare

il desiderio del conte.Non giuocate a nessun costoYQuel medesimo gesto si ripetè.>a io ve ne prego vivamente... -u dun'ue,

giuochereteYNessuna risposta.3iuochereteY ^ per la seconda volta domandF il

conte. @ ate attenzione]Il medesimo silenzio di prima, e un rapido sguardo,

di sopra agli occhiali, al corruccio che venivaa4orando sul viso del conte.

3iuochereteY @ ad alta voce proruppe il conte,picchiando con la mano sul tavolo con tanta violenza,che la )ottiglia di vino del ;eno ri)altF, e il contenutose ne sparse. @ -apete )ene che avete vinto in modopoco pulito] 3iuochereteY D la terza volta che ve lodomando.

Vi ho detto di no... Questo è davvero uno stranomodo d"agire, conte] Bd è sconveniente, addirittura,incalzare cosi una persona col coltello alla gola] ^ri)atte 9+chnov, senz"alzare gli occhi.

-egui, non troppo lungo, un intervallo di silenzio,durante il 'uale il viso del conte s"andava sempre pi+spallidendo. M"improvviso, un tremendo colpo in testas)alordO 9+chnov. Bgli cadde gi+ sul divano, tentando

d"agguantare il danaro, e cacciF un grido cosi acuto e

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disperato, come non ci si sare))e mai aspettati da unapersona sempre tanto calma e )en composta. Tur)inraccolse di sul tavolo tutto il danaro che c"era rimasto,

respinse con un urtone il servitore, che faceva peraccorrere in aiuto del padrone, e con rapidi passi uscidalla stanza.

-e volete soddisfazione, ai vostri ordini! mi tratterrFancora nella mia stanza per una mezz"ora, soggiunseil conte, tornando indietro, (n sulla porta di 9+chnov.

Teppista] ;apinatore] @ si udO di l# dentro. ^ ViporterF dinanzi al tri)unale criminale]

IlOn intanto, che non aveva dato alcun peso allepromesse del conte di cavarlo d"impaccio, se ne stavasempre a 'uel modo coricato nella sua stanza sopra aldivano, e un pianto disperato lo so5ocava. 9acoscienza della realt#, che attraverso lo stranoguazza)uglio di sentimenti, d"idee e di ricordi,tra)occanti nell"intimo, gli era stata destatadall"a5ettuosit#, dalla simpatia del conte, non lo avevalasciato pi+. 9a giovinezza ricca di speranze, l"onore, lastima della societ#, i sogni d"amore e d"amicizia, tuttoera perduto per sempre. 9a fonte delle lacrimeincominciava a inaridire: un senso ^ troppo calmo ^ didisperazione s"impossessava sempre pi+ a fondo di lui:e il pensiero del suicidio, senza ormai provocargliavversione n6 orrore, sempre pi+ spesso veniva afermar la sua mente. Quand"ecco risonare il passosicuro del conte.

-ul viso di Tur)in erano ancora visi)ili le traccedell"ira: le mani gli tremavano un pochino: ma dagliocchi raggiavano una lietezza )uona e unasoddisfazione di se stesso.

Te"] ho rivinto ogni cosa] @ esclamF, gettando sultavolo parecchi pacchi di )anconote. Conta su! sonotuttiY B poi, lesto a venire in sala di soggiorno, ch6 orora io parto, soggiunse, come se non s"avvedesse

neppure della profonda commozione, piena di gioia e

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di gratitudine, apparsa sul viso dell"ulano. B,(schiettando una canzone zigana, uscO dalla stanza.

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VIII.

-#Ra, gi# avvoltolato stretto nella cintura, riferO che

i cavalli eran pronti, ma chiese il permesso d"andar aprendere, prima, il mantello del conte, che secondo lui,a calcolarci il )avero, valeva trecento ru)li, restituendola misera)ile pelliccia turchina a 'uel delin'uente chel"aveva scam)iata col mantello, l# in casa delmaresciallo. Tur)in rispose perF che non era il caso diricercare il mantello, e s"avviF in camera sua a mutarvestito.

Il cavallerizzo rompeva di continuo in colpi disinghiozzo, seduto in silenzio al (anco della suazigana.

Il 'uestore chiedeva altra ac'uavite, e invitava tuttii signori lO presenti a recarsi su)ito a colazione in casasua, promettendo che sua moglie in persona,senz"alcun du))io, si sare))e messa a danzar con lezigane.

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Il )el giovanotto, con aria profonda, andavaspiegando a Ilj+Ra come, sul pianoforte, si possasuonar con pi+ anima, e come, sulla chitarra, i )emolli

non si possano prendere. Il funzionario, mesto mesto,)eveva il tè in un cantone, e si sare))e detto che cosO,alla luce del giorno, sentisse vergogna del disordineche aveva fatto. 3li zigani discutevano fra loro nellaloro lingua, e insistevano nel voler $magni(care%un"altra volta i clienti, al che -tjFRa s"opponevadicendo che il arorAB &in zigano, il conte U il principe,U pi+ esattamente, un gran signore/* si sare))e

arra))iato. Insomma, in tutti, stava ormai perestinguersi l"estrema scintilla del )agordo.2rs+! come addio, un"altra canzone, e poi &ar se

ognuno a casa sua] esclamF il conte, fresco, allegro,pi+ leggiadro che mai, cosi vestito da viaggio com"eraentrato in sala.

3li zigani tornarono a disporsi in circolo! e stavanoproprio per attaccare a cantare, 'uando sopravvenneIlOn con un pacco di )anconote in mano, e chiamF indisparte il conte.

Io avevo, in tutto, 'uindicimila ru)li del 3overno, einvece tu me n"hai dati sedicimilatrecento, @ gli disse:@ ce n"è dei tuoi, si vede.

2ttima cosa] Ma" 'ua.IlOn gli consegnF la di5erenza, timidamente

guardando il conte: fece per aprir )occa, in undesiderio di dir 'ualche cosa: ma non seppe che

arrossire, tanto che gliene spuntarono per(no lelacrime! poi a5errF al conte la mano, e si diede astringergliela.

9evati di torno] Ilj+Ra... ascoltami! eccoti deldanaro: purch6 mi facciate l"accompagnamento,cantando, (no alla )arriera] B gli gettF l# sullachitarra 'uei milletrecento ru)li, che IlOn gli aveva

8  ZIn russo, ArinC6

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riportati. >a, al cavallerizzo, il conte si scordFsenz"altro di restituire i cento ru)li, che ne aveva presiin prestito iersera.

Brano gi# le dieci del mattino. Il solicello s"era levatopi+ alto dei tetti: per le strade c"era un andirivieni digente: da un pezzo i mercanti avevano aperto )ottega:possidenti e impiegati passavano in carrozza: lesignore, a piedi, giravano per il )azar! 'uando l"ordadegli zigani, il 'uestore, il cavallerizzo, il )elgiovanotto, Il`n e il conte che aveva indosso lapelliccia d"orso turchina uscirono sul pianerottolo

dell"al)ergo. Bra una giornata di sole e di disgelo. Tretroiche postali, coi cavalli che avevan le code legate acorto, e facevano schioccar con le zampe la li'uidamelmetta, vennero ad accostarsi alla scala, e tuttal"allegra compagnia s"accinse a sistemarcisi sopra. Ilconte, Il`n, -tjFRa, Ilj+Ra e -#Ra l"attendente,montarono sulla prima slitta. <l_cher non stava pi+nella pelle, e, scodinzolando, a))aiava al cavallo dicentro. -ulle altre due slitte s"accomodarono irimanenti, comprese le zigane e gli zigani. Appenapartite dall"al)ergo, le slitte s"allinearono insieme, e glizigani intonarono una canzone in coro.

ra canzoni e scampanellio di sonagliere,costringendo ad addossarsi ai marciapiedi 'uantiveicoli incontravano per via, le troiche percorsero tuttala citt# (no alla )arriera.

B non poco si meravigliarono )ottegai e passanti

tanto 'uelli che non sapevano chi fossero, 'uantosoprattutto 'uelli che lo sapevano @ a vedere 'ueino)ili possidenti che scarrozzavano cosO in pienogiorno per le vie della citt# fra canzoni, donne zigane ezigani u)riachi.

Quand"e))ero oltrepassato la )arriera, le troiche sifermarono, e tutti si fecero ad accomiatarsi dal conte.

IlOn, che aveva )evuto piuttosto forte per l"addio, e

che (n 'ui aveva sempre guidato di sua mano i cavalli,

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IE.

Brano passati vent"anni. >olt"ac'ua era corsa sotto i

ponti, dal tempo di 'uegli avvenimenti: molta genteera morta, molta ne era nata, molta se n"era fattaadulta e vecchia: e ancor pi+ nascite e morti c"eranostate nel mondo delle idee! molto di )ello e molto di)rutto, fra 'uanto era vecchio, era sparito, molto di)ello, fra 'uanto era nuovo, s"era sviluppato, e molto,anzi molto di pi+ @ fra 'uanto era nuovo @ incapacedi sviluppo, mostruoso, aveva fatto la sua comparsasotto il sole.

Il conte jFdor Tur)On gi# da un pezzo era rimastoucciso, in un duello con non so 'uale straniero, cheaveva preso a frustate per la via: il (gliuolo, che glirassomigliava come si rassomigliano due gocced"ac'ua, era ormai un magni(co giovane di ventitr6anni, e prestava servizio nella cavalleria della guardia.Il giovane conte Tur)On, moralmente, nonrassomigliava perF a5atto a suo padre. Non c"era in luineppur l"om)ra di 'uelle tempestose, passionali e diciamo la verit# @ dissolute tendenze del secoloscorso. Insieme con l"ingegno, con l"istruzione e conl"ereditaria ricchezza della natura, un amore per lemaniere educate e per le comodit# della vita, unacomprensione realistica degli uomini e dellecircostanze, assennatezza e preveggenza, erano ledoti che lo distinguevano. In 'uanto a carriera, il

giovane conte andava a gon(e vele! a ventitr6 anni,era gi# sottotenente... All7aprirsi delle operazioni diguerra, egli aveva pensato su)ito che gli avre))egiovato, per esser promosso di grado, fare il passaggionell"armata operante! ed era passato a un reggimentod"ussari come capitano, ricevendo in )reve e5ettivamente @ il comando d"uno s'uadrone.

Nel maggio del /?/, il reggimento degli ussari di -.

si trovava a traversare, in marcia verso il fronte, il

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governatorato di =., e per l"appunto 'uello s'uadrone,ch"era al comando del giovane conte Tur)in, fucostretto a pernottare alla >orFzova, campagna di

propriet# d"Anna jFdorovna. Anna jFdorovna eraancora viva, ma ormai cosO lontana dalla giovent+, chelei stessa non si considerava pi+ giovane, cosa chevuol dir molto per una donna. -"era molto ingrossata,e 'uesto @ a 'uanto si dice ringiovanisce le donne!ma, anche su 'uella )ianca pienezza di carni, sitradivano fonde, 8accide grinze. Bssa non si recava pi+in citt#, e stentava per(no a montare in carrozza: ma

era sempre )onaria a 'uel modo, e sciocchina pursempre, come si poteva dire francamente adesso, chenon c"era pi+ la seduzione della sua )ellezza. Insiemecon lei vivevano sua (glia 9Oza, ventitreenne )elt#russa di campagna, e il fratello, il cavallerizzo che noi)en conosciamo, il 'uale aveva ormai mandato infumo, per troppa )onomia, tutto il suo piccolo avere, es"era rifugiato, cosO in vecchiaia, presso AnnajFdorovna. I capelli, sulla sua testa, s"eranocompletamente incanutiti: il la))ro superiore gli eracalato gi+! ma i )a4, sopra, erano accuratamente tintiin nero. 9e grinze gli tempestavano non solo la fronte ele guance, ma anche il naso e il collo: la schiena glis"era ingo))ita: eppure, nelle de)oli gam)e incurvate,si ravvisavano le maniere dell"antico cavallerizzo.

Nel piccolo salotto della vecchia villetta, che avevaaperte le (nestre e la porta del )alcone sul giardino di

tigli all"antica, disposto a foggia di stella, stavaraccolta tutta la famiglia e la gente di casa d"AnnajFdorovna. Anna jFdorovna, con la testa canuta inuna cu4etta viola, seduta sul divano dinanzi a untavolo rotondo di mogano, ci andava schierando lecarte da giuoco. Il fratello, ch"era maggiore di lei,installato presso la (nestra con certi pantaloncini)ianchi )en lindi, e la re.ingote  )lu, )adava a

intrecciare intorno a un cornetto dei cordoncini di

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cotone grezzo, occupazione che gli era stata insegnatadalla nipote, e a cui lui s"era molto a5ezionato,giacch6 altro non poteva pi+ fare, e per leggere il

giornale &che sare))e stata la sua occupazionepreferita* gli occhi erano ormai troppo de)oli. OmoGa,ragazzetta di campagna che Anna jFdorovna avevapresa sotto la sua protezione, stava l# accanto a lui aimparar la lezione sotto la guida di 9Oza, la 'ualefaceva contemporaneamente, con gli uncinetti dilegno, delle calze di lana di capra per lo zio. 3li ultimiraggi del sole al tramonto, come sempre avveniva a

'uest"ora, gettavano attraverso i tigli del viale,o)li'uamente, rotti )agliori sulla (nestra da 'uellaparte, e sull'4tagre che ci stava accanto. Nel giardinoe nella stanza il silenzio era cosO profondo, che sipercepiva, di fuori alla (nestra, il rapido frullar d"alid"una rondine, U nella stanza un lieve sospiro d"AnnajFdorovna, U il vecchio che dava un gemito, ogni voltache accavallava una gam)a sull"altra.

Come si de))ono mettereY 9Ozana, fammi un po"vedere. Io me ne scordo sempre, esclamF AnnajFdorovna, che s"era impuntata nel disporre le cartedel solitario.

9Oza, senza cessar di lavorare, s"avvicinF alla madree, data un"occhiata alle carte!

Ah, che confusione avete fatto, mammina mia)ella] ^ disse, e mutava ordine alle carte. ^ CosO, ecco,)isognava fare. >a verr# fuori lo stesso come voi

avevate in mente, @ soggiunse, e senza farseneaccorgere, aveva sottratto una carta.

Bh, tu ogni volta mi im)rogli] Mici sempre che èriuscito.

No, sul serio, vedrai che vien )ene... D riuscito]Xm, sO, sO, )irichina] >a non sare))e tempo di

prendere il tèYIo ho gi# ordinato che scaldassero il samovar. Vado

su)ito a vedere. Volete che ve lo servano di 'uaY... -u,

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lesta, OmoGa, a (nir di studiare, che poi andremo afare un po" di corse.

B 9Oza s"avviF a uscir dalla porta.

9Ozoca] 9Ozana] @ intervenne lo zio, tutt"intento ascrutare il suo cornetto. ^ Maccapo, se non s)aglio,m"è sfuggita una maglia. ;iprendimela tu, tesoro]

-u)ito, su)ito] Consegno lo zucchero da tritare, etorno.

Bd e5ettivamente, di lO a non pi+ che tre minuti, dicorsa rientrava nella stanza, s"avvicinava allo zio, e loprese per un orecchio.

A voi, perch6 non vi lasciate pi+ sfuggir le maglie]@ esclamF, ridendo. @ B non avete neppure eseguito'uanto vi avevo dato per compito]

Via, )asta, )asta! rimediaci un po", c"era 'ualchenodino, si vede]

9Oza tolse su il cornetto: si s(lF la spilla dal (sci+,che cosO li)ero le si aprO un pochino alla )rezza della(nestra! e alla meglio, con la spilla, agganciF lamaglia, la trasse due volte, e ridiede il cornetto allozio.

B))ene, datemi un )acio ora in compenso, @esclamF, porgendogli la gota accerita, eriappuntandosi il (sci+. @ Ve lo daremo col rum, oggi,il tè. 2ggi, come sapete, è venerdO.

B di nuovo era andata di l#, nella stanza pel tè.2h, zietto! venite a guardare! ecco gli ussari che

arrivano da noi] @ risonF, di l# dentro, una vocina

s'uillante.Anna jFdorovna e suo fratello passarono insieme

nella stanza pel tè ^ di dove le (nestre rispondevanosul villaggio ^ a vedere un po" 'uesti ussari. Qui dalla(nestra si scorgeva )en poco! si distingueva soltanto,fra il polverone, una moltitudine in movimento.

3ran peccato perF, sorellina mia, commentF lozio, rivolto ad Anna jFdorovna, gran peccato che si

stia cosO stretti, e che il padiglione non sia ancora

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d"Iv#n Ip#tG: e, 'uattr"anni fa, io ero ancora pi+ )ella!dun'ue cosi, insipidamente, è gi# passata la miagiovent+ di ragazza] Ah, non sono che una disgraziata,

disgraziatissima signorina di campagna]%9a voce della madre, che la chiamava a mescere iltè, ridestF la signorina di campagna da 'uellamomentanea meditazione. -crollF la testolina, edentrF nella stanza pel tè.9e cose migliori riescono sempre 'uelle fatte senzapensarci: e, viceversa, 'uanto pi+ ti ci a5anni, tantopeggio riescono. In campagna, )en di rado ci si a5anna

intorno all"educazione da dare! e perciF, senzapensarci, si d# per lo pi+ un"educazione eccellente.CosO era avvenuto, in modo particolare, nel caso di9Oza. Anna jFdorovna, data la sua mente ristretta el"indole spensierata, non aveva dato nessunaeducazione a 9Oza! non le aveva fatto imparar n6 lamusica, n6 'uella tanto utile lingua francese: aveva,

senza pensarci, messo al mondo &dal defunto marito*una ro)usta, graziosa )im)etta, la aveva a4data alla)alia e alla governante, aveva )adato a nutrirla, leaveva fatto indossare a)itucci d"indiana e scarpette dipelle di capra, la aveva mandata a far passeggiate e araccoglier funghi e )acche, le aveva preso unseminarista in casa per iniziarla alle lettere e alla

matematica, e cosO, senza pensarci, in termine disedici anni, aveva visto spuntarsi accanto, in 9Oza, unacompagna della vita, un"anima )enevola e sempreallegra, e un"a)ile massaia per le faccende di casa.Non mancava mai presso Anna jFdorovna, col )uoncuore che aveva, 'ualche ragazza che essa prendevasotto la sua protezione, U tra le (glie dei dipendenti, U

fra le trovatelle. in da 'uando aveva dieci anni, 9Oza

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aveva incominciato a curarsi di loro! a istruirle, avestirle, a condurle in chiesa, a moderarle 'uando sisfrenavano troppo. oi era apparso all"orizzonte 'uel

decrepito )uon uomo dello zio, a cui )isognavaaccudire come a un )am)ino. oi c"erano statidomestici e contadini, che venivano a rivolgersi allagiovane signorina con 'ualche supplica, U per 'ualcheinfermit#, che lei curava a forza di sam)uco, menta espirito canforato. oi l"azienda domestica, cheinsensi)ilmente era passata tutta nelle mani di lei. oi

l"insoddisfatta esigenza di amore, che trovava sfogosoltanto nella natura e nella religione. B da 9Oza eravenuta fuori, cosO, senza che nessuno ci pensasse, unadonna attiva, piena di )onaria lietezza, indipendente,pura e profondamente religiosa. Certo, v"erano pure lepiccole so5erenze di vanit# alla vista delle vicine coicappellini di moda, comperati a =., 'uando le stavano

a (anco in chiesa: v"erano le contrariet# da piangerecon la vecchia madre )or)ottona, per i suoi capricci:v"erano, anche, le fantasticherie amorose nelle formepi+ insulse e magari grossolane: ma l"utile attivit#'uotidiana, divenuta ormai una necessit#, valeva adissiparle, e, in ventidue anni, non una macchia, nonun rimorso erano venuti a intaccare la calma, luminosa

anima della ragazza in sviluppo, ri)occante di )ellezza(sica e morale. Bra, 9Oza, di media statura, piuttostopiena che scarna: aveva gli occhi castani, non grandi,con una lieve om)ratura sulla palpe)ra inferiore: lungae )ionda la treccia. 9a sua camminata era sciolta e nonpriva d"a))andono &da ochetta, come si dice*.9"espressione del suo viso, 'uand"era in faccende e

nulla di particolare la agitava, diceva senz"altro, a

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chiun'ue la osservasse! è )ello e lieto vivere a 'uestomondo, per chi ha 'ualcuno da amare e la coscienzapulita. B per(no in 'uei minuti di contrariet#, di

tur)amento, di a5anno U di tristezza, attraverso lelacrime, attraverso il sottile sopracciglio sinistroaggrottato, attraverso le la))ra serrate, si vedevasenz"altro risplendere, 'uasi a dispetto della suavolont#, dalle fossette delle gote, agli angoli dellela))ra, nei )egli occhi lucenti, avvezzi a sorridere e agioire della vita, si vedeva senz"altro risplendere un

cuore non guasto dal ragionamento, )uono e diritto.

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E.

C"era ancora gran caldo nell"aria, se))ene il sole

stesse ormai tramontando, mentre lo s'uadronefaceva il suo ingresso nella tenuta di >orFzova.Innanzi innanzi, per la polverosa strada del villaggio,rigirandosi a s)irciare indietro e con un mugliosostando ogni tanto, andava fuggendo una vaccapezzata staccatasi dal )ranco, senza riuscire in alcunmodo a indovinare che doveva, semplicemente,svoltar di lato. Vecchi, donne e )am)ini dei contadini,e dipendenti della casa padronale, guardavano avidigli ussari, accalcandosi di 'ua e di l# della strada. Inun (tto nuvolone di polvere, sui loro cavalli morelli cheavevano il morso alla )occa, e davano tratto tratto unos)ru5o, s"inoltravano trepestando gli ussari. -ul (ancodestro dello s'uadrone, seduti negligentemente sudue )ei morelli, cavalcavano due u4ciali. no era ilcomandante, conte Tur)in: l"altro ^ giovanissimo, direcente promosso da allievo u4ciale @ un certoFlozov.

Malla migliore delle is)e era uscito un ussaro indivisa )ianca d"estate, e, togliendosi il )erretto, venneincontro agli u4ciali.

Mov"è l"alloggiamento preparato per noialtriY @ glidomandF il conte.

er Vostra BccellenzaY ^ rispose l"addetto aglialloggiamenti, con un sussulto di tutta la persona.

Qui, dal sindaco! vi ha sgom)erato l"is)a. Avevoprovato a chiedere in casa dei padroni, ma m"hannodetto che non c"è posto. 9a proprietaria di 'ui è una di'uelle vipere...

<ene, non fa niente, disse il conte, smontando esgranchendo le gam)e lO dinanzi all"is)a del sindaco.@ B di"! il calesse mio è arrivatoY

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-"è degnato  di arrivare, Bccellenza] @ risposel"addetto agli alloggiamenti, indicando col )erretto ilcalesse ricoperto di cuoio, che s"intravedeva dal

cancello, e precipitandosi innanzi nel locale d"entratadell"is)a, a5ollato dalla famiglia dei contadini radunatia guardar gli u4ciali. na vecchietta, anzi, fu da lui,pari pari, gettata per terra, nell"aprir vivamente laporta che metteva nella stanza sgom)rata, e nelcedere il passo al conte.

9a stanza era a))astanza grande e spaziosa, manon perfettamente pulita. Il servitore tedesco del

conte, vestito come un signore, s"era gi# installato l#dentro, e, piazzato il lettuccio di ferro e rifattolo,andava tirando fuori della )iancheria dal )aule.

uah] Che porcheria d"alloggiamento] @ esclamF ilconte, con disappunto. ^ Madino] Che proprio nonfosse possi)ile trovar 'ualcosa di meglio daiproprietari, in 'ualun'ue postoY

-e Vostra Bccellenza me lo comanda, io possoandare alla casa padronale, @ rispose Mjadèno, @ma è una casupola che non promette nulla di )uono,non ha l"aspetto migliore d"un"is)a.

2rmai, non serve pi+. Va" pure.B il conte si coricF sul letto, ripiegando le )raccia

dietro la testa.Johann] @ diede voce al cameriere. @ Mi nuovo mi

ci hai fatto una montagnola nel mezzo] Come mai nonriesci a far il letto per)eneY

 Johann accennF ad accomodare meglio.No, non serve pi+, ormai... B la vestaglia, dov"èY ^

riprese con tono scontento.Il servitore gli portF la vestaglia.Il conte, prima di in(larsela addosso, diede

un"occhiata al piancito.

9  ZTrattandosi di un oggetto del conte, il su)alterno adopera la cir

conlocuzione osse'uiosa che i servi applicavano alle azioni dei padroni[.

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Non c"è che dire! ci hai lasciato tutte le macchie.Insomma, peggio di te, non so come si possanos)rigare i servizi] @ commentF, strappandogli di mano

la vestaglia e indossandola. >a tu, di" un po", lo faiappostaY... D pronto il tèY...Non ho potuto far in tempo, @ rispondeva Johann.Im)ecille]Mopo di che, il conte tolse su ^ gi# preparato lO ^ un

romanzo francese, e per un )uon tratto di tempo, insilenzio, lo lesse: mentre Johann era uscito nel localed"ingresso ad accendere il samovar. Bra chiaro che il

conte stava di malumore, pro)a)ilmente sottol"in8usso della stanchezza, della polvere che glicopriva la faccia, degl"indumenti attillati e dellostomaco a5amato.

Johann] @ chiamF un"altra volta. @ ortami 'ua ilconticino di 'uei dieci ru)li. Che hai comperato, incitt#Y

B 'ui s)irciF il conticino, che su)ito gli era statoportato, e fece, insoddisfatto, i suoi rilievi sul prezzotroppo alto delle compere.

Col tè, dammici il rum]Il rum non l"ho comperato, disse Johann.Mi )ene in meglio] Quante volte t"ho detto di non

farmi mancare il rumYI soldi non mi sono )astati. perch6, allora, Flozov non ne ha comperatoY

Avresti potuto farti imprestar 'ualcosa dall"attendente

suo.Il cornetta FlozovY Non so. 9oro hanno comperato

del tè e dello zucchero.Animale]... Vattene]... Ci sei soltanto tu, che hai

'uest"arte di farmi uscir dai gangheri... Bppure sai)ene che sempre, in viaggio, il tè io lo prendo col rum]

Bcco due lettere dallo stato maggiore per voi, disse il cameriere.

Il conte, coricato come stava, dissuggellF le lettere

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e incominciF a leggerle. BntrF, allegro in viso, ilcornetta, che aveva ac'uartierato lo s'uadrone.

<e", come va, Tur)inY Qui si sta )ene, a 'uanto

pare. >a io sono stanco, lo confesso. aceva un grancaldo.2h, altro se si sta )ene] na schifosa, puzzolente

capanna, e di rum neanche un sorso, in grazia tua!'uel tuo )alordone non ne ha comperato, e costuineppure. >e lo avresti potuto dire]

B riprese a leggere.Quand"e))e letto (no in fondo la lettera, la

appallottolF e la scagliF per terra.erch6, di", non hai comprato il rumY ^ domandavaintanto, nel locale d"entrata, il cornetta, sottovoce, alsuo attendente. ^ Bppure, tu, il danaro lo avevi]

-tate a vedere che solo noi compreremo tutto] Nondu)itate che son sempre io a restare in credito! eintanto 'uel suo tedescaccio non fa che fumar la pipa,e )asta.

9a seconda lettera non era, evidentemente,spiacevole, giacch6 il conte sorrideva leggendola.

Mi chi èY ^ domandF Flozov, rientrando nellastanza e accomodandosi da dormire per la notte sultavolato accanto alla stufa.

D di >ina, @ di )uonumore rispose il conte,porgendogli la lettera. 9a vuoi leggereY Che incantodi donna, 'uella]... Via, siamo franchi, è migliore dellenostre signorine... 3uarda 'ui, 'uanto sentimento e

'uanta intelligenza, in 'uesta lettera] C"è una solacosa che non va! chiede danari.

3i#, 'uesto non va, @ commentF il cornetta.Io, veramente, gliene avevo promessi! ma un po"

che adesso ci troviamo in marcia, un po" anche... Melresto, perF, se continuo ad avere per altri tre mesi ilcomando dello s'uadrone, glieli manderF. Nondispiace mica, siamo franchi! è un tale incanto]... BhY

disse sorridendo, e seguiva cogli occhi

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l"espressione del viso di Flozov, che stava leggendo lalettera.

D sgrammaticata tremendamente, ma simpatica, e

si dire))e che per davvero ti voglia )ene, fu larisposta del cornetta.Xm] -(do io] -on 'ueste le uniche donne che

vogliono )ene sinceramente, 'uando vogliono )ene.B l"altra lettera di chi èY ^ domandF il cornetta,

restituendo 'uella che aveva letta.>ah... si tratta d"un certo signore, un misera)ile dei

primi, con cui io son rimasto in de)ito giuocando a

carte, e gi# per la terza volta viene arammentarmelo... Non posso mica, io, sde)itarmiadesso... -tupida lettera] @ rispose il conte,amareggiato evidentemente da 'uesto ricordo.

er un )uon tratto di tempo, dopo taleconversazione, tutt"e due gli u4ciali ser)arono ilsilenzio. Il cornetta, che evidentemente su)ival"in8uenza del conte, sor)iva in silenzio il tè, trattotratto allungando un"occhiata al )el viso ra))uiato di

 Tur)in, il 'uale (ssava intensamente verso la (nestra!e non si risolveva a ricominciare il discorso.

>a sai che le cose potre))ero avere unaconclusione eccellenteY @ di punto in )iancovoltandosi a Flozov, e lietamente scotendo la testa,esclamF il conte. @ -e da noialtri, al fronte, ci saranno'uest"anno stesso le promozioni, e se per giunta cicapitasse di prender parte a 'ualche com)attimento,

io potrei )enissimo passar innanzi ai miei colleghicapitani della guardia.

B il discorso, anche durante il secondo )icchiere ditè, s"andava prolungando su 'uest"argomento, 'uandoentrF il vecchio Manilo, e riferO l"ordine d"AnnajFdorovna.

Bppoi manda a domandare se voi, signore, nonfoste alle volte (gliuolo del conte jFdor Iv#novic

 Tur)in, soggiunse Manilo di sua iniziativa, giacch6

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EI.

Appena aveva saputo che l"u4ciale degli ussari era

(glio del conte jFdor Tur)in, Anna jFdorovna s"eramessa in agitazione.2h, santi del cielo] cuore mio )enedetto]... Manilo,

lesto a correre l#, a dirgli! la padrona v"invita a casasua, aveva esclamato, )alzando su e a passi rapidiavviandosi verso il locale delle cameriere. 9Ozana]stj+Ra] <isogner# preparare la camera tua, 9Oza! tuandrai in 'uella dello zio: e voi, fratello... fratello caro]vi adatterete a passar la notte in salotto. er una nottesola, non fa niente.

Non fa niente, sorellina] Io mi stendo gi+ in terra.-ar# un )el giovanotto &mi sa*, se rassomiglia al

padre. >"accontento di vederlo un momento, cuoremio... Attenta a guardarlo tu, 9Oza] Bh, il padre eraproprio un )ell"uomo... Move trascini 'uel tavoloY9ascialo 'ui, @ s"a5annava Anna jFdorovna, e inpi+, porta due letti &uno lo prenderai dal fattore*, e poi,l# sull '4tagre,  va" a prendere il candela)ro dicristallo, 'uello che mio fratello m"ha regalato perl"onomastico, e in(laci una candela di 'uelle speciali...

inalmente, tutto era stato messo in ordine. 9Oza,nonostante le inframmettenze della madre, avevasistemato a modo suo la sua cameretta per i dueu4ciali. Aveva tirato fuori della )iancheria da letto )enpulita, profumata di reseda, e aveva rifatto i due letti:

aveva ordinato che si ponesse una cara5a d"ac'ua edelle candele sul comodino: aveva )ruciato della cartaodorosa nel locale delle cameriere! e s"era, dal cantosuo, trasferita, col suo lettuccio, nella stanza dello zio.Anna jFdorovna s"era calmata un pochino, era tornataa installarsi al suo posto, e aveva accennato per(no aprender tra mano le carte da giuoco! ma, senzaschierarle sul tavolo, vi s"era appoggiata col so4ce

gomito a sostegno del capo, e s"era immersa in

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contenta con cui una giovinetta porta indosso per laprima volta un a)ito da )allo, s"avviF verso la stanzaassegnata agli ospiti.

Vado a dare un"occhiata agli ussari d"oggi,sorellina] Il povero conte, e5ettivamente, era un veroussaro. Voglio vedere un po", voglio vedere un po".

3li u4ciali erano gi# sopravvenuti dall"ingressoposteriore, e si trovavano nella stanza loro assegnata.

<e", lo vedi U noY ^ diceva il conte, mentre cosOcome si trovava, cogli stivaloni polverosi, si stendevasul letto )en accomodato. @ Vorresti dire che 'ui non

si sta meglio che in una catapecchia piena discarafaggiYer star meglio, si sta meglio! ma si d# un po"

d"impaccio ai padron di casa...-enti che assurdit#] <isogna essere in tutto

persone pratiche. Questa gente sar# arcicontenta,molto pro)a)ilmente... Cameriere] @ gridF. @ atti dar'ualche cosa da impannar 'uella (nestra, altrimentistanotte sentirai che spi5ero]

In 'uel momento, entrF il vecchietto, che voleva farconoscenza cogli u4ciali. Bgli, pur arrossendo un po",non tralasciF, )en s"intende, di raccontare ch"era statocollega del povero conte, che aveva goduto della sua)enevolenza, e anzi disse che pi+ d"una volta era stato)ene(cato dallo scomparso. Intendesse, tra i )ene(cidello scomparso, il fatto che 'uest"ultimo non gliavesse punto restituito i cento ru)li che gli aveva presi

in prestito, U che lo avesse scaraventato in mezzo a unmucchio di neve, U che lo avesse coperto di maleparole, il vecchietto non stette davvero a chiarire. Ilconte fu cortesissimo col vecchio cavallerizzo, e loringraziF dell"alloggio approntato.

Vogliate scusare il poco lusso, conte] @ e ilvecchietto era stato lO lO per dire! 5ccellenza,  tantos"era disavvezzo ormai a trattare con persone di

riguardo.

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senza metterli fra le mani degli ospiti, li collocava loroaccosto! e, non riuscendo ancora a riprendersidall"agitazione, tendeva avida l"orecchio ai discorsi del

conte. I suoi ragionamenti tutt"altro che ricercati,l"impuntarsi che faceva a met# d"una frase, a poco apoco valevano a calmarla. Non gli sentiva dire, comes"era immaginata, cose molto intelligenti: non glivedeva 'uella for)itezza in ogni particolare, chevagamente s"aspettava di trovare in lui. B anzi, alterzo )icchiere di tè @ dopo che gli occhi, pieni ditimidezza, le si furono incrociati una volta con gli occhi

di lui, e lui non li a))assF, ma con una tran'uillit# unpo" eccessiva continuava, sorridendo appena, a(ssarla ^ essa sentO per(no, nell"intimo, una punta diostilit# verso di lui, e in )reve concluse che non solocostui non aveva proprio niente di speciale, ma non sidistingueva a5atto da tutti 'uelli che aveva visti(nora, e dun'ue non metteva conto averne tantotimore! giusto le unghie portava pulite e lunghe,altrimenti non aveva neanche nessuna speciale)ellezza.

Qui 9Oza, )ruscamente @ non senza un"om)ra disegreta malinconia dato addio a 'uanto avevavagheggiato @ ritrovF la calma: e solo lo sguardo deltaciturno cornetta, che si sentiva puntato addosso, letur)ava 'uella calma. $orse, chiss#, non sar# 'uello,ma 'uesto...%, pensava tra s6.

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EIII.

Mopo il tè, la vecchia invitF gli ospiti a passare nella

stanza attigua, e tornF a installarsi nel posto suoa)ituale.>a d"andare a riposarvi non avete voglia, conteYdomandF. ^ B allora, come farvi passare il tempo,

ospiti cariY ^ riprese, alla risposta negativa. ^ 3iuocatea carte voi, conteY Bcco, fratello, potreste intrattenerlivoi cosO, mettendo su una partita a 'ualche cosa...

>a anche voi giuocate a pr4f4rence,  le ri)attè ilcavallerizzo, dun'ue facciamoci tutti insieme] -ietedisposto, conteY e voi, siete dispostoY

I due u4ciali si dichiararono pronti a far tutto ciFche potesse piacere ai gentili padroni di casa.

9Oza portF 'ua, da camera sua, le sue vecchie carte,con le 'uali era solita indovinare se sare))e (nitopresto il ra5reddore ad Anna jFdorovna, se sare))eritornato in giornata lo zio dalla citt#, 'uand"era fuoridi casa, se sare))e venuta oggi 'uella tal vicina, ealtre cose del genere. Carte che, se))ene fossero inuso gi# da due mesi, erano pi+ pulitine di 'uelle concui indovinava Anna jFdorovna.

Voialtri, perF, non ci starete mica, vero, a giuocardelle sciocchezzuoleY ^ domandF lo zio. @ Io ed AnnajFdorovna siamo avvezzi a poste di mezza copeca...CiF non toglie che essa ci riduca sempre, tutti 'uanti,al verde.

Ah, come sta)ilite voi, sarF felicissimo, @rispondeva il conte.

<e", allora vada per una copeca in cartamoneta]3i# si giuoca per ospiti egregi! lascia pure che miriducano al verde, povera vecchia] @ esclamF AnnajFdorovna, sistemandosi pi+ comodamente nellapoltrona a lei riservata, e drappeggiandosi indosso lasua mantiglia.

$Chiss# invece che non vinca loro un ru)lo

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d"argento%, pensF Anna jFdorovna, la 'uale,invecchiando, aveva contratto un po" di passioncellaper le carte.

Volete che v"insegni a giuocar con la $ta)ella%,disse il conte, @ e con le &isres+ D una cosa assaidivertente.

A tutti, infatti, piac'ue assai la nuova vogapietro)urghese. 9o zio assicurF addirittura che lui gi#la conosceva, e che si trattava n6 pi+ n6 meno di 'uelche si faceva al oston! se n"era, soltanto, dimenticatoun pochino. Quanto ad Anna jFdorovna, non ci capi

un )el niente, e tanto a lungo durF a non capirci, chesi trovF costretta @ sorridendo e tentennando il capoin segno a5ermativo @ a protestare che ormai avevainteso e che tutto le riusciva chiaro. Non furono pochele risa allorch6, nel mezzo del giuoco, AnnajFdorovna, con un asso e un re in )ianco, fece&isere, e rimase con un sei. Bssa incominciava per(noa smarrirsi, a sorrider di soggezione, e ad assicurare infretta che ancora non s"era )en assuefatta al nuovomodo di giuocare. A carico di lei, tuttavia,continuavano a segnare, e molto! tanto pi+ che ilconte, per l"a)itudine che aveva al giuococommerciale, in grande, giuocava con prudenza, eraa)ilissimo a mettere in posizione di4cile, e nonintendeva n6 punto n6 poco gli urti che sotto il tavolo,col piede, gli dava il cornetta, e i madornali errori che'uest"ultimo commetteva nel fare a E*ist6

9Oza portF altre tavolette di gelatina di frutta, tre'ualit# di marmellata, e delle arance candite in unaconfettura speciale: e si trattenne lO, alle spalle dellamadre, (ssando lo sguardo al giuoco e di radoallungandolo agli u4ciali, soprattutto alle mani)ianche del conte, dalle rosee unghie )en curate, checon tanta esperienza, misura e )el gar)o gettavano lecarte e raccoglievano le levate.

Mi nuovo Anna jFdorovna @ dopo avere

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a))astanza arrischiatamente )lu5ato gli avversari, edessere arrivata coi suoi ac'uisti (no a un sette ^ fecela rimessa senza tre, e, formulata cosi a vanvera, a

richiesta del fratello, non so che cifra, (nO con losmarrirsi del tutto, e incominciF ad anfanare.Non è nulla, mammina! avrete tempo di rifarvi]sorridendo, allora, esclamF 9Oza, desiderosa di

trarre la madre dal suo ridicolo stato. ^ Verr# ilmomento che farete fare la rimessa allo zio, e allorasar# lui a cader in trappola.

-e m"aiutassi un po" tu, 9OzoGa mia] @ esclamF

Anna jFdorovna, e spaventata guardF in faccia la(glia. Io non so proprio come si fa...>a neanch"io, a 'uesto modo, so giuocare... ^ le

rispondeva 9Oza, calcolando intanto, fra s6, le rimessedella madre. ^ Voi perF, di 'uesto passo, perderetemolto, mammina] Neppure per l"a)itino di OmoGa ciavanzer# pi+ nulla, soggiunse scherzosamente.

-O, di 'uesto passo, è facilissimo perdere (no adieci ru)li d"argento, esclamF il cornetta, e (ssava9Oza negli occhi, desideroso d"attaccar discorso con lei.

>a dun'ue, noi non stiamo giuocando in cartamonetaY @ girando su tutti lo sguardo, domandF AnnajFdorovna.

Io non lo so! certo è che non son capace dicalcolare in cartamoneta, @ disse il conte. @ Come sifaY Voglio dire, che ro)a è, 'uesta cartamonetaY

Bh, ormai non c"è pi+ nessuno che calcoli in

cartamoneta] @ fece eco lo zio, il 'uale puntavasemplicemente dei sassolini, e si trovava a vincere.

9a vecchia fece portare dello spumante, ne )evvelei stessa due calici, divenne tutta accerita, e parveche si gettasse ogni cosa dietro le spalle. er(no unaciocca dei suoi capelli )ianchi le era sfuggita di sottoalla cu4etta, e non se la rassettava. Moveva averl"impressione d"aver perduto milioni, e d7esser rovinata

a fondo. -empre pi+ spesso il cornetta urtava col piede

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il conte. Il conte )adava a segnare le rimesse dellavecchia.

inalmente la partita terminF. er 'uanto

s"arra)attasse Anna jFdorovna, contro coscienza, adaumentar le sue vincite, e a (ngere di s)agliarsi nelconteggio, e di non riuscire a venirne a capo: per'uanto sgomento la sopra5acesse alla grandezza dellasua perdita: risultF, alla (ne dei conti, che essa avevaperduto novecentoventi gettoni. Questo, incartamoneta, importere))e nove ru)liY pi+ volteAnna jFdorovna insistette a domandare: e durF a non

comprendere tutta l"enormit# della sua perdita (n'uando il fratello, con suo gran terrore, non le e))espiegato che aveva perduto trentadue ru)li e mezzo incartamoneta, e che )isognava assolutamentes)orsarli. Il conte non stette nemmeno a calcolare lapropria vincita! appena (nito il giuoco, s"era alzato es"era fatto alla (nestra, presso la 'uale 9Ozaapparecchiava intanto lo spuntino, e stavadisponendo, su un piatto, dei funghi che estraeva daun )occale. B lO, con perfetta calma e semplicit#, egliaveva ottenuto senz"altro ciF che dal principio dellaserata il cornetta desiderava tanto, e non riusciva aottenere! aveva attaccato discorso con lei sul tempoche faceva.

Mal canto suo il cornetta, in 'uei momenti, sitrovava in una situazione assai poco piacevole. B AnnajFdorovna, ora che s"erano scostati da lei il conte e

soprattutto 9Oza, la 'uale sapeva tenerle alto lo spirito,s"era dichiaratamente stizzita.

Quanto mi dispiace, perF, che vi a))iamo fattoperder tanto] ^ esclamF Flozov, giusto per dir 'ualchecosa. ^ Non c"è proprio coscienza.

Bh, ci mancava che andaste a inventare non so che$ta)elle% e F&isres] Io non ci capisco niente! ma incartamoneta, insomma, 'uanto importere))e in tuttoY

@ domandava ancora.

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EIV.

Via, come non ti vergogniY esclamF Flozov

'uando i due u4ciali furono rientrati in camera loro.Io ho fatto di tutto per perdere apposta, seguitavoa urtarti col piede sotto il tavolo... Via, come non sentirimorsoY Quella povera vecchia è rimasta maledavvero.

Il conte scoppiF in una formida)ile risata.3rottesca, la mia madama] 2h come s"è o5esa]B 'ui daccapo si mise a ridere, con tanta giocondit#,

che per(no Johann, piantato lO dinanzi a lui, chinF gliocchi e accennF, cosO di lato, un sorriso.

Bccovelo 'ua, il (glio dell"amico di famiglia]... Xah,hah, hah] ^ continuava a ridere il conte.

No, sul serio! non è stata mica una )ella cosa. Ame, 'uella donna, ha (nito col farmi compassione, @disse il cornetta.

-enti che assurdit#] Quanto sei ancora giovane, tu]B che cosa pretendevi, che io perdessiY A che scopoavrei dovuto perdereY Anch"io, tante volte, ho perduto,'uando non sapevo giuocare. Mieci ru)li, fratello,fanno comodo. <isogna guardare con praticit# allavita! altrimenti, sarai sempre lo zim)ello di tutti.

Flozov non ri)atte parola: eppoi egli desiderava direstar solo con se stesso, a pensare a 9Oza, che gli erasem)rata una creatura di purezza straordinaria,perfetta in tutto. -i svesti, e si coricF nel mor)ido letto

di )ucato, che avevano preparato per lui.$Che assurdit# tutti 'uesti onori, 'uesta gloria della

vita militare] @ pensava, con gli occhi sospesi a 'uella(nestra impannata con lo scialle, attraverso la 'uales"insinuavano pallidi i raggi della luna. ^ Bccola, lafelicit#! vivere in un angoletto tran'uillo, conun"a5ettuosa, intelligente, semplice moglietta! 'uestasO ch"è una solida, genuina felicit#]%

>a c"era 'ualcosa che lo tratteneva dal comunicare

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'uesti vagheggiamenti al suo amico, e sia pure dalmentovargli semplicemente la signorina di campagna,se))ene fosse convinto che anche il conte stesse

pensando a lei.Com"è che tu non ti spogliY @ domandF al conte,che passeggiava per la stanza.

Chiss#, non mi viene ancora voglia di dormire.-pegni la candela, se vuoi! io mi corico lo stesso.

B continuava a passeggiare su e gi+.Chiss#, non mi viene ancora voglia di dormire,

ripetè a sua volta Flozov, il 'uale si sentiva, dopo

'uesta serata, pi+ che mai scontento dell"ascendentedel conte, e incline a ri)ellarglisi contro. $>i (guro)enissimo, commentF fra s6, rivolto a Tur)in, 'ualipensieri ti stanno passando per codesta testapettinata a puntino] Xo visto, sO, 'uanto t"è piaciuta.>a non sei in grado, tu, di comprendere 'uestasemplice, onesta creatura! ci vuol >ina per te, civogliono le spalline di colonnello... A proposito, vogliodomandargli 'uanto gli è piaciuta]%

B gi# Flozov s"era voltato da 'uella parte, per farglila domanda, ma ci ripensF! sentiva che non soltantonon sare))e stato capace di leticarci, se l"opinione cheil conte aveva di 9Oza fosse stata 'uella chepresupponeva, ma non avre))e neppure avuto la forzadi non convenire con lui! talmente, ormai, s"eraa)ituato ad assoggettarsi a 'uesto ascendente, che glisi veniva facendo di giorno in giorno pi+ gravoso e pi+

ingiusti(ca)ile.Move vaiY @ fu la sua domanda, 'uando il conte si

mise il )erretto e s"accostF alla porta.Voglio andare in scuderia! voglio dar un"occhiata se

tutto è in ordine.$-trano]% pensF il cornetta: ma so4F sulla candela,

e, cercando di scacciare i pensieri d"a)errante gelosiae d"ostilit# verso l"amico d"un tempo, che gli facevano

capolino nel cervello, si rivoltF sull"altro (anco.

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nuovo 'uei pensieri sulla (glia, sul vecchio conte e sulgiovane, sulla  pr4f4renc,  insistettero a mescolatesistranamente nel cervello. Bcco che si vedeva nell"atto

di )allare il valzer col conte vecchio, vedeva @ piene e)ianche ^ le sue proprie spalle, ci si sentiva sopra i)aci di non so chi! e poi vedeva la sua (gliuola tra le)raccia del conte giovane. B di nuovo il ronfared"stjuRa era ricominciato...

$No, c"è 'ualcosa che non va, al giorno d"oggi: lagente non è pi+ 'uella. Mentro al fuoco, per me, 'uelloera pronto a )uttarsi] B ce n"era, del resto, )en

donde... Costui, invece, non aver paura che se ladorme come un marmottone, contento e soddisfattodei 'uattrini che ha vinti! non c"è pericolo, no, chefaccia la corte alle ragazze. B pensare, 'uello l#, comeveniva a dirti, in ginocchio! cosa vuoi che faccia, perte! che mi uccida all"istanteY cosa vuoi d"altroY B sisare))e ucciso davvero, purch6 io gliel"avessi detto%.

Improvvisamente, un passo scalzo risonF per ilcorridoio, e 9Oza, con nient"altro indosso che l"a)itucciogettato sulle spalle, tutta pallida e tremante, irruppenella stanza e si lasciF 'uasi cadere contro la madresul letto...

Quand"e))e preso commiato dalla madre, s"avviFsola, 9Oza, nella stanza che apparteneva allo zio.In(lato il giu))etto )ianco, e avvolta nel fazzoletto dacapo la pesante, lunga treccia, essa spense la candela,sollevF la (nestra, e coi piedi s"arrampicF su una

sedia, puntando pensosa lo sguardo verso lo stagno,che a 'uest"ora lustrava gi# tutto d"un ri)rillioargenteo.

 Tutte le sue occupazioni, tutti i suoi interessia)ituali, vennero d"un tratto ad apparirle dinanzi sottouna luce completamente nuova! la vecchia madre)is)etica &l"a5etto indiscriminato per la 'uale eradiventato parte dell"anima sua*: il decrepito, ma

simpatico zio: la gente di servizio, i contadini che

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intatta e impertur)ata nel suo cuore: e ormai, gi# datroppo viveva della malinconica felicit# di sentire inse stessa la presenza di 'uesto 'ualcosa, e di godere

^ schiudendo 'ualche volta la segreta valvola delcuore ^ la contemplazione delle ricchezze ivi riposte,da troppo viveva di 'uesto perch6 potesse, senzaponderazione, riversare su 'ualcuno tutto ciF cheser)ava l# dentro. B Mio volesse che (no alla tom)aessa continuasse a compiacersi di 'uesta sua avarafelicit#] Chiss# che non sia 'uesta la migliore e la pi+forteY B che non sia 'uesta l"unica vera e l"unica

possi)ileY$-ignore Iddio mio] ^ pensava intanto. ^ Chedavvero cosO, vanamente, mi sia andata perduta lafelicit# e la giovinezza, e che io non de))a pi+averla... non de))a averla mai pi+Y ossi)ile che sia'uesta, la verit#Y% B sospendeva lo sguardo lass+,all"alto cielo luminoso intorno alla luna, sparso di)ianche nu)i a onda, che passando dinanzi alle(evoli stelline, movevano verso il disco della luna.$-e 'uella nuvoletta )ianca, pi+ a sopra, va a toccarela luna, vuol dire ch"è la verit#%, si disse a un tratto.B gi# la ne))iosa, fumosa strisciolina era venuta ascorrere sulla met# inferiore del disco luminoso, e apoco a poco la luce s"a4evolO sull"er)a, sulle vettedei tigli, sullo stagno! le nere om)re degli al)eriperdettero il loro spicco. B, come accordandosi a'uella cupa om)ria, che aduggiava la natura, una

leggera ventata corse tra il fogliame, e portF (n 'uaalla (nestra un guazzoso sentore di foglie, di terraumida e di lill# in (ore.

$No, non è la verit#, si fece cuore la ragazza. @ >aecco, piuttosto! se l"usignolo canter# stanotte, alloravuol dire ch"è tutta un"assurdit#, 'uel che stopensando, e che non )isogna disperare...% CosO sidisse: e a lungo, ancora, rimase lO seduta in silenzio, in

attesa di 'ualche cosa, )ench6 di nuovo tutto si fosse

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illuminato e ravvivato, e di nuovo ^ a pi+ riprese ^fossero andate a sovrapporsi alla luna le piccole nu)i,e tutto si fosse oscurato. Il sonno ormai la aveva

sopra5atta, cosO seduta alla (nestra, 'uando l"usignolola destF con un (tto trillio, che si spandeva s'uillantelaggi+ sullo stagno.

9a signorina di campagna aprO gli occhi. Ancora unavolta, con un piacere nuovo, tutta l"anima le sirinnovellF in una misteriosa fusione con la natura, checosO calma e luminosa si spiegava dinanzi a lei. Avevapuntellato a sostegno del capo tutt"e due le )raccia.

Non so 'uale s()rante, soave senso di tristezza leopprimeva il petto: e lacrime d"un puro, ampio amore,che )ramava d"esser appagato ^ )uone, consolantilacrime ^ le riempivano gli occhi. A))andonF le )racciasul davanzale, e ci pose sopra la testa. 9a suapreghiera prediletta, istintivamente, le vennenell"anima: e cosO, con gli occhi )agnati, s"assopO.Il contatto d"una mano la riscosse. Bssa si risentO. >aera, 'uel contatto, leggero e gradevole. 9a manostringeva pi+ forte, a poco a poco, la sua mano.M"improvviso, si rese conto della realt#! diede un grido,)alzF su, e, dando a credere a se stessa di non averriconosciuto il conte, che stava ritto sotto la (nestratutto so5uso di luce lunare, si slanciF di corsa fuordalla stanza...

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della signorina s)atacchiF, e dall"interno fu s)arratacon l"imposta.

Al conte, 'uella vista, riuscO tremendamente

penosa. Avre))e pagato chiss# 'uanto, pur che fossepossi)ile ricominciare tutto da principio! ora, nonavre))e mica pi+ agito cosO da sciocco... $ensare ch"èun tale incanto di signorina] n tale )otton di rosa]roprio una meraviglia] B me la son fatta scapparecosO... no stupido animalaccio, ecco che sono]% Bppoiormai, di dormire, non ne aveva pi+ voglia! cosicch6,col passo risoluto dell"uomo irritato (n sopra ai capelli,

s"avviF innanzi, alla ventura, per la viottola a gallerialungo il viale dei tigli.B 'ui anche a lui 'uesta nottata venne a portare i

suoi doni paci(catori di una certa rac'uetante mestiziae d"un"aspirazione ad amare. Argillosa, con 'ualche(lo d"er)a che spuntava 'ua e l# e 'ualche fuscellosecco, la stradella era illuminata a cerchiolini @attraverso il folto fogliame dei tigli ^ dai pallidi raggi apiom)o della luna. 2gni tanto un ramo aggrondato,che pareva rivestito d"un musco )ianco, spiccava inluce ai margini. 9e foglie, inargentandosi, sfrusciavanotratto tratto. Alla casa s"erano spente le luci, eracessato ogni rumore! soltanto l"usignolo riempiva di s6&si sare))e detto* l"immensa, taciturna, luminosaestensione tutt"intorno. $Mio, che nottata] Che nottatastupenda] @ pensava il conte, aspirando a pienipolmoni l"odorosa frescura del giardino. ^ -i sente una

specie di rimpianto. Quasi un"insoddisfazione di sestessi e degli altri, un"insoddisfazione della vitaintera... 3ran )rava, gran cara ragazza] orse davverosar# rimasta ferita...%

A 'uesto punto, nelle sue fantasticherie, avvenneun rimescolamento, e immaginF se stesso in 'uestogiardino insieme con la signorina di provincia nelle pi+varie e strane situazioni: (nch6 il posto della signorina

fu preso dall"adora)ile >ina. $Che razza d"im)ecille

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stesso.>a di che si tratta, insommaY Move sei statoYIl conte, omettendo soltanto le ripetute titu)anze

dei suoi approcci, raccontF tutto com"era andato.-ono stato io a guastar le cose! )isognava esserepi+ arditi. Xa dato un grido, ed è scappata via dalla(nestra.

-icch6, ha dato un grido ed è scappata via, disseil cornetta con un sorriso forzato, di rimando al sorrisodel conte, a 'uel sorriso che aveva avuto su lui, pertanto tempo, un ascendente tanto forte.

3i#... <ah, ma adesso è ora di dormire.Il cornetta si voltolF di nuovo dall"altra parte, e cosO,con la schiena alla porta, in silenzio, rimase coricatouna diecina di minuti. Iddio solo sa che cosa gliavvenisse nell"intimo: certo è che, 'uando tornF avoltarsi di 'ua, sul viso aveva un"espressione diso5erenza e di risolutezza.

Conte Tur)ini ^ esclamF con voce rotta. che hai! stai vagellandoY tran'uillamente

ri)attè il conte. Cosa c"è, cornetta FlozovYConte Tur)in] Voi siete un mascalzone] gridF

Flozov, e )alzF gi+ dal letto.

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