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LETTURA ESPRESSIVA La musica nelle parole PRIMA PARTE: LA PROSODÌA Arriva…” Che senso ha la parola “arriva…”? 1° esperimento : trova modi diversi per dire la parola “arriva…”: con gioia, con impazienza, con preoccupazione, con ansia, con terrore, con soddisfazione, ecc. Come avrai notato il senso di quello che diciamo non dipende solo dai vocaboli che usiamo. Il senso di quello che diciamo, lo stato d’animo che vogliamo trasmettere chiaramente, dipende anche dall’altezza della voce, dalla sua velocità, dalla sua forza e dal suo timbro: in una parola, dalla musica. Gli antichi indicavano questa “musica del parlare” con il termine prosodìa. La musica è una componente fondamentale del linguaggio parlato. 2° esperimento : pronuncia la parola “arriva…” nei seguenti modi: - prima con suoni gravi (bassi), poi con suoni acuti (alti); - prima pianissimo (sussurrando), poi fortissimo; - prima lentissimo, poi velocissimo; - prima con una voce dolce, poi con una voce aspra. In questo caso hai modificato ogni volta alcuni elementi prosodici. SCHEMA RIEPILOGATIVO DEI TRATTI PROSÒDICI (I QUATTRO CARATTERI DEL SUONO) ALTEZZA 1. direzione: dal basso all’alto, dall’alto al basso, su e giù, monocorde (piatto, monotono) 2. regione: grave, media, acuta INTENSITA’ 1. livello: piano, medio, forte, in crescendo, in diminuendo 2. pause: brevi, medie, lunghe, assenti, frequenti VELOCITA’ Lenta, media, rapida, variabile TIMBRO Dolce/aspro, morbido/duro, velato/squillante … 1

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LETTURA ESPRESSIVA

La musica nelle parole

PRIMA PARTE: LA PROSODÌA

“Arriva…”

Che senso ha la parola “arriva…”? 1° esperimento: trova modi diversi per dire la parola “arriva…”: con gioia, con impazienza, con preoccupazione, con ansia, con terrore, con soddisfazione, ecc. Come avrai notato il senso di quello che diciamo non dipende solo dai vocaboli che usiamo. Il senso di quello che diciamo, lo stato d’animo che vogliamo trasmettere chiaramente, dipende anche dall’altezza della voce, dalla sua velocità, dalla sua forza e dal suo timbro: in una parola, dalla musica. Gli antichi indicavano questa “musica del parlare” con il termine prosodìa. La musica è una componente fondamentale del linguaggio parlato.

2° esperimento: pronuncia la parola “arriva…” nei seguenti modi:

- prima con suoni gravi (bassi), poi con suoni acuti (alti);

- prima pianissimo (sussurrando), poi fortissimo;

- prima lentissimo, poi velocissimo;

- prima con una voce dolce, poi con una voce aspra.

In questo caso hai modificato ogni volta alcuni elementi prosodici.

SCHEMA RIEPILOGATIVO DEI TRATTI PROSÒDICI

(I QUATTRO CARATTERI DEL SUONO)

ALTEZZA

1. direzione: dal basso all’alto, dall’alto al basso, su e giù,

monocorde (piatto, monotono)

2. regione: grave, media, acuta

INTENSITA’ 1. livello: piano, medio, forte, in crescendo, in diminuendo

2. pause: brevi, medie, lunghe, assenti, frequenti

VELOCITA’ Lenta, media, rapida, variabile

TIMBRO Dolce/aspro, morbido/duro, velato/squillante …

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SECONDA PARTE: TRASCRIVERE LA PROSODÌA

La voce è il mezzo di comunicazione più importante.

Per usare la nostra voce in modo espressivo, ovvero per comunicare il nostro

stato d’animo in modo chiaro ed efficace,

è importante imparare a controllare i tratti prosòdici della voce:

altezza , intensità, velocità, timbro.

Per farlo sarà importante utilizzare un sistema di scrittura dei diversi tratti pròsodici.

COME TRASCRIVERE I QUATTRO TRATTI PROSÒDICI

TRATTI PROSÒDICI TRASCRIZIONE ESEMPIO

ALTEZZA (I suoni alti: acuti e bassi: gravi)

Linea melodica

con accento enfatico

Il libro è nuovo

INTENSITÀ

(la forza,

il volume della voce)

Segni musicali

tradizionali

pp p mf f ff

cresc. (oppure )

dim. (oppure )

VELOCITÀ

(l’andamento) Termini musicali

tradizionali

Adagio, Moderato,

Allegro, Presto, accelerando,

rallentando.

TIMBRO

(la caratteristica che ci

permette di distinguere

una voce dall’altra)

aggettivi dolce/aspro, morbido/duro,

flautato/squillante,

chiaro/scuro.

IMPORTANTE

Per ogni carattere del suono devi usare i termini specifici in modo corretto:

- piano e forte per l’intensità, non per la velocità;

- alto e basso per l’altezza, non per l’intensità.

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TERZA PARTE

L’ ALTEZZA: TRASCRIZIONE E FUNZIONE ESPRESSIVA La linea melodica

Quando si parla, la voce sale e scende formando una specie di linea: la linea melodica. Cambiando il movimento della linea cambiamo il significato di una frase.

Alcuni esempi:

- affermazione il libro è nuovo

- domanda il libro è nuovo

Le pause

Interrompendo la linea melodica, aggiungendo cioè una pausa tra una parola e l’altra, possiamo ancora una volta cambiare il senso di una frase:

es. - sottolineare la contentezza il libro è nuovo

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Le pause brevi e lunghe potranno essere indicate in diversi modi: 1. mediante l’interruzione della linea melodica 2. con l’indicazione dei secondi di silenzio da rispettare: es. 1 s. 2 s. … 3. utilizzando alcuni segni musicali tradizionali

es. - pausa breve (circa 1 s.):

- pausa di media lunghezza (circa 2 s.):

- pausa lunga (circa 4 s.):

La punteggiatura: le pause del testo scritto. il punto: indica la pausa più lunga.

la virgola: indica una pausa breve.

il punto e virgola : indica una pausa più lunga, una sosta nel discorso.

i due punti: indicano una breve pausa sospensiva.

puntini sospensivi: indicano una pausa allungata.

Esperimento:

inserisci al posto giusto le successive pause-punteggiatura nella filastrocca di Rodari

riportata qui sotto: , : , .

(troverai la soluzione a pag. 11).

Dopo la pioggia viene il sereno

brilla in cielo l'arcobaleno

è come un ponte imbandierato

e il sole vi passa festeggiato

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La regione

(chiamata anche tono della voce, da non confondere però con il volume della voce)

La voce può riproporre la stessa linea melodica in tre regioni diverse:

- acuta (parlando principalmente con suoni alti)

- media (parlando principalmente con suoni di media altezza)

- grave (parlando principalmente con suoni bassi)

Esempio:

regione acuta:

Estensione contentezza il libro è nuovo

completa

della voce regione media:

tranquillità il libro è nuovo

regione grave:

tristezza il libro è nuovo

Esperimento:

pronuncia più volte la frase “E’ una notizia incredibile!”

cambiando ad ogni ripetizione sia la linea melodica che la regione.

Cambia il significato della frase? Quale stato d’animo esprime ogni volta?

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L’accento enfatico

Il senso di una frase cambia a seconda di dove cade l’accento principale

che prende il nome di accento enfatico.

La parola accentata viene di solito pronunciata un po’ più forte,

un po’ più lenta e su un suono più alto.

Es.

- Sara, non Simone: giovedì Sara consegna il compito a Simone

- giovedì, non martedì: giovedì Sara consegna il compito a Simone

- lo consegna, non lo ritira: giovedì Sara consegna il compito a Simone

- il compito, non il libro: giovedì Sara consegna il compito a Simone

- a Simone, non ad altri: giovedì Sara consegna il compito a Simone

Per brevità sarà possibile indicare graficamente soltanto l’accento enfatico sulla parola

scelta, utilizzando questo segno:

Es.

- Sara, non Simone: giovedì Sara consegna il compito a Simone

Esperimento:

pronuncia più volte la frase “Anna è tornata dal mare”

cambiando ad ogni ripetizione la posizione dell’accento enfatico.

Cambia il significato della frase? In che modo?

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L’INTENSITÀ: TRASCRIZIONE E FUNZIONE ESPRESSIVA

Per trascrivere l’intensità (la forza, il volume della voce)

utilizzeremo alcuni segni musicali tradizionali.

ABBREVIAZIONE LIVELLO DI INTENSITÀ

ff fortissimo

f forte

mf mezzoforte

p piano

pp pianissimo

cresc. crescendo

(graduale aumento dell’intensità)

dim. diminuendo

(graduale diminuzione dell’intensità)

Esperimento:

pronuncia più volte la frase “Vieni qui!”

cambiando l’intensità ad ogni ripetizione.

Ricordati di eseguire la frase anche in crescendo e in diminuendo.

Cambia il significato della frase? Quale stato d’animo esprime ogni volta?

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LA VELOCITÀ: TRASCRIZIONE E FUNZIONE ESPRESSIVA

Per trascrivere la velocità

utilizzeremo alcuni termini musicali tradizionali.

Per indicare la velocità, ovvero l’andamento di una composizione musicale,

i musicisti utilizzano alcune parole scritte sul metronomo.

Il metronomo è uno strumento capace di misurare la velocità della musica:

quando accompagni il ritmo di una canzone con il battito regolare e costante del piede, in

realtà stai accompagnando le pulsazioni della musica:

più le pulsazioni saranno distanziate nel tempo, più il brano risulterà lento;

più le pulsazioni saranno ravvicinate nel tempo, più il brano risulterà veloce.

Scopriamo il metronomo

Ricordati che ad ogni velocità corrispondono un certo numero di pulsazioni al minuto. Il

tuo orologio ne può indicare una sola:

60 secondi = 60 pulsazioni = poco meno di Adagio.

Se però inserirai due battiti uguali in un secondo potrai individuare una seconda velocità

con il tuo orologio:

60 secondi = 120 pulsazioni (2 in un secondo) = Allegro.

VELOCITÀ PULSAZIONI AL MINUTO

Adagio (lento) da 66 a 76

Moderato da 108 a 120

Allegro (veloce) da 120 a 168

Presto (molto veloce) da 168 a 200

accellerando (graduale aumento della velocità)

rallentando (graduale diminuzione della velocità)

ATTENZIONE:

ricordati che la velocità, nella prosodìa, non rimane costante mentre parliamo.

La velocità, in realtà, ondeggia continuamente: spesso senza accorgercene, effettuiamo

dei piccoli accelerando e rallentando mentre parliamo.

I musicisti definiscono questi continui cambiamenti di velocità,

queste “fluttuazioni”, con il termine agògica.

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Esperimento:

pronuncia più volte la frase “Non ne posso più!” cambiando la velocità ad ogni ripetizione. Ricordati di eseguire la frase anche in accellerando e in rallentando. Cambia il significato della frase? Quale stato d’animo esprime ogni volta?

IMPORTANTE

Cercando di modificare un tratto della prosodìa, ti sarai reso conto di come la tua voce spesso trasforma anche altri caratteri del suono. Cambiando la velocità modifichiamo di solito anche l’altezza. Cambiando l’altezza modifichiamo di solito anche la velocità.

Tutto questo rientra nel desiderio istintivo di esprimere sempre il nostro stato d’animo. Per evitarlo, dovremmo concentrarci moltissimo e non sarà facile!

Esperimento: - pronuncia la frase “Ho preso nove al compito di matematica!” cercando di esprimere tristezza e dolore …

- pronuncia la frase “Ho preso quattro al compito di matematica!”

cercando di esprimere gioia e contentezza … Quali caratteri hai dovuto alterare? Sapresti individuarli?

IL TIMBRO: TRASCRIZIONE E FUNZIONE ESPRESSIVA

Per trascrivere il timbro di solito vengono utilizzati degli aggettivi. Alcuni di questi si riferiscono - al gusto: dolce/aspro, pastoso/secco; - al tatto: morbido/duro; - al suono: flautato/squillante; - al colore: chiaro/scuro.

Esperimento:

pronuncia più volte la frase “Sei una persona molto particolare!” cambiando il timbro ad ogni ripetizione: - dolce e morbido; - chiaro e squillante; - scuro e aspro. Cambia il significato della frase? Quale stato d’animo esprime ogni volta?

IMPORTANTE Cercando di modificare il timbro della tua voce, ti sarai reso conto di come, per esprimere il tuo stato d’animo, avrai trasformato anche altri caratteri del suono. Quali tratti hai dovuto modificare? Sapresti individuarli?

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IL CARATTERE MUSICALE DEL TESTO

Molto spesso i musicisti scrivono all’inizio della partitura un aggettivo per indicare, agli

esecutori, il carattere generale della composizione.

L’esecutore viene così facilitato nella ricerca della corretta interpretazione.

In questa partitura Beethoven scrive prima la velocità Andante,

poi l’aggettivo maestoso:

specifica così il carattere imponente e grandioso della sua composizione.

Troverai qui sotto un elenco di aggettivi utilizzati dai musicisti più importanti.

Sono ordinati per vicinanza espressiva.

Primo gruppo

Tragico, doloroso, dolente, severo, patetico, malinconico, triste, commosso.

Secondo gruppo dolce, calmo, mesto, tranquillo, sognante, intimo, delicato, quieto.

Terzo gruppo amabile, poetico, espressivo, lirico.

Quarto gruppo nobile, maestoso, solenne.

Quinto gruppo energico, vivo, brillante, animato, agitato, scherzoso, gioioso, ironico.

Esperimento: Leggi la prima strofa della filastrocca di Gianni Rodari

utilizzando ogni volta uno dei caratteri indicati: tragico, maestoso, ironico.

Como nel comò Una volta un accento per distrazione cascò sulla città di Como mutandola in comò.

Quale carattere risulta più adatto? Perché?

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LEGGERE UN TESTO COME UNA PARTITURA MUSICALE

"ALLA FORMICA" di Gianni Rodari

Chiedo scusa alla favola antica, se non mi piace l’avara formica.

Io sto dalla parte della cicala che il più bel canto non vende, regala.

Partitura prosòdica

Lento, dolce, Chiedo scusa alla favola antica, ironico p

se non mi piace l’avara formica.

Moderato, Io sto dalla parte della cicala

chiaro mf

che il più bel canto non vende, regala.

Esperimento

Questa partitura corrisponde ad una particolare interpretazione della poesia di Rodari.

Prova ora tu con un altro testo riportato a pagina 12.

Scrivi i diversi tratti prosòdici con la matita cercando di trovare, provando e riprovando,la

tua personale interpretazione. Ricordati di indicare anche il carattere!

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Gianni Rodari

Dopo la pioggia

Dopo la pioggia viene il sereno,

brilla in cielo l'arcobaleno:

è come un ponte imbandierato

e il sole vi passa, festeggiato.

PARTITURA PROSÒDICA

Dopo la pioggia viene il sereno,

brilla in cielo l'arcobaleno:

è come un ponte imbandierato

e il sole vi passa, festeggiato.

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Percorsi in libertà

CHE ORE SONO?

Troviamo insieme modi diversi per dire “Che ore sono?” : con impazienza, con voce assonnata, preoccupati, con ansia, con trepidazione, ecc. Potremo adesso provare a dire “Buongiorno”, “Non sono stato io!”, “Come ti chiami?”

IL BOLLETTINO METEOROLOGICO

1. Proviamo a recitare un bollettino meteorologico come se fosse il racconto di una fiaba, come se fosse un racconto del terrore, ecc. 2. Ognuno sceglie un carattere musicale. Ci si alterna nella lettura, come se fosse un dialogo tra personaggi. Ecco un esempio: Primo lettore (misterioso) - Sulle isole maggiori … Secondo lettore (arrabbiato) - … avremo piogge sparse. Terzo lettore (terrorizzato) - I mari mossi e molto mossi. Quarto lettore (felice) - Bel tempo sulle altre regioni. Variante: “Se tu fossi…” Leggi lo stesso bollettino come se fossi una spia, un disc - jockey, un venditore del mercato, ecc.

ACC…ENTI ENFATICI Camilla è partita (Camilla, non Michela) Camilla è partita (Non è rimasta qui) Giacomo ha rotto il vaso della zia (proprio lui!) Giacomo ha rotto il vaso della zia (il vaso, non il piatto) Giacomo ha rotto il vaso della zia (della zia, non della nonna)

LA PROSÒDIA DEI SENTIMENTI Trascrivi in partitura prosòdica la seguente frase: “Oggi ho mangiato la pasta al pomodoro” LENTO - VELOCE Scegli una filastrocca o una poesia, poi leggila prima molto lentamente, poi molto velocemente.

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Poesie in libertà

Gianni Rodari

Il Paese delle Vacanze

Il Paese delle Vacanze

non sta lontano per niente:

se guardate sul calendario

lo trovate facilmente.

Occupa, tra Giugno e Settembre,

la stagione più bella.

Ci si arriva dopo gli esami.

Passaporto, la pagella.

Ogni giorno, qui, è domenica,

però si lavora assai:

tra giochi, tuffi e passeggiate

non si riposa mai.

Tragedia di una virgola

C’era una volta

una povera virgola

che per colpa di uno scolaro

disattento

capitò al posto di un punto

dopo l’ultima parola

del componimento.

La poverina, da sola,

doveva reggere il peso

di cento paroloni,

alcuni perfino con l’accento.

Per la fatica atroce morì.

Fu seppellita

sotto una croce

dalla matita

blu del maestro,

e al posto di crisantemi e sempreverdi

s’ebbe un mazzetto

di punti esclamativi.

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La scuola dei grandi

Anche i grandi a scuola vanno

tutti i giorni di tutto l’anno.

Una scuola senza banchi,

senza grembiuli nè fiocchi bianchi.

E che problemi, quei poveretti,

a risolvere sono costretti:

“In questo stipendio fateci stare

vitto, alloggio e un po’ di mare”.

La lezione è un vero guaio:

“Studiare il conto del calzolaio”.

Che mal di testa il compito in classe:

“C’è l’esattore delle tasse”!

La tragedia di un Dieci

Fuggiva un giorno un Dieci

pieno di trepidazione,

inseguito da un nemico mortale:

la Sottrazione!

Il poverino è raggiunto,

crudelmente mutilato:

ben due unità ha perduto,

un Otto è diventato.

Dalla padella cascando

nella brace,

ecco qua,

incappa nella Divisione

che lo taglia a metà.

Ora è un misero Quattro,

mal visto dagli scolari.

“Consolati – gli dicono –

sei sempre un numero pari…”

“C’è poco da consolarsi

la mia sorte è ben dura.

O incontro un’Addizione

o sarà… la bocciatura”

Ideazione, rielaborazione e integrazione a cura di Walter Galli

Bibliografia: Carlo Delfrati, Progetti sonori. Trio. Morano Editore Maurizio Della Casa, L’Esperienza e la musica. Editrice La Scuola

Sitografia: http://ospitiweb.indire.it/pestalozzi/centogiochiteatro/documentipdf/espressioneverbaleletturaGIOCHI.pdf 15