Letteraria n. 2/2011

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Libreria Le mille e una pagina, C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) | 0384.298493 | www.lemilleeunapagina.com AUTORI A CONFRONTO PER UN GENERE INTRAMONTABILE DALL’ISLANDA, UN AUTORE DI GIALLI MOLTO SUI GENERIS Con “Un caso archiviato” (pp. 304, 18), pubblicato da Guanda, Arnaldur Indriðason ci regala un nuovo romanzo dalle atmosfere inimitabili. Continua a pagina 2 IL NOIR ITALIANO Il poliziesco italiano sta vivendo un periodo di grande successo grazie ad una serie di scrittori che hanno raggiunto al fama anche internazionale, come Giuttari, Morchio, Varesi e altri. Continua a pagina 4 GIALLO E’ ANCHE DONNA “Marzo in giallo” è la rassegna letteraria della nostra libreria dedicata al genere poliziesco. Giallo è anche il colore della mimosa, il fiore simbolo della donna, la cui festa cade, appunto a marzo. Vi presentiamo così due grandi scrittrici “gialle”. Continua a pagina 5 LETTERARIA Marzo Aprile 2011 Cari amici ecco la nostra newsletter. Non s o l o n o v i t à e bestseller, ma proposte di libri che, secondo noi, sono meritevoli di essere letti. Nella speranza di aiutarvi nelle vostre scelte e di darvi idee sempre nuove di cultura. Il grande giallo viene dal Nord, ma non solo... Incipit da indovinare: “L’aereo fluttuava nell’oscurità. Sorvolavamo il Pacifico al largo della Melanesia, avevamo appena passato il trentesimo parallelo e il Tropico del Cancro” www.lemilleeunapagina.com NEWLETTER LETTERARIA DI LE MILLE E UNA PAGINA C.so Garibaldi 7 27036 Mortara (PV) TELEFONO 0384.298493 MAIL [email protected] Arnaldur Indriðason Anno 1 - Numero 2 INDOVINA L’INCIPIT Da questo numero un piccolo gioco per mettere alla prova la vostra cultura letteraria. A pagina 9 le indicazioni per partecipare e vincere un buono della nostra libreria

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AUTORI A CONFRONTO PER UN GENERE

INTRAMONTABILE

DALL’ISLANDA, UN AUTORE DI GIALLI MOLTO SUI GENERISCon “Un caso archiviato” (pp. 304, €18), pubblicato da Guanda, Arnaldur Indriðason ci regala un nuovo romanzo dalle atmosfere inimitabili.

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IL NOIR ITALIANO Il poliziesco italiano sta vivendo un periodo di grande successo grazie ad una serie di scrittori che hanno raggiunto al fama anche internazionale, come Giuttari, Morchio, Varesi e altri.

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GIALLO E’ ANCHE DONNA“Marzo in giallo” è la rassegna letteraria della nostra libreria dedicata al genere poliziesco. Giallo è anche il colore della mimosa, il fiore simbolo della donna, la cui festa cade, appunto a marzo. Vi presentiamo così due grandi scrittrici “gialle”.

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LETTERARIAMarzo Aprile 2011

Cari amiciecco la nostra newsletter. N o n s o l o n o v i t à e bestseller, ma proposte di libri che, secondo noi, sono meritevoli di essere letti. Nella speranza di aiutarvi nelle vostre scelte e di darvi idee sempre nuove di cultura.

Il grande giallo viene dal Nord, ma non solo...

Incipit da indovinare:

“L’aereo fluttuava nell’oscurità. Sorvolavamo il Pacifico al largo della

Melanesia, avevamo appena passato il trentesimo parallelo e il Tropico del

Cancro”

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N E W L E T T E R L E T T E R A R I A D I

LE MILLE E UNA PAGINAC . s o G a r i b a l d i 7

2 7 0 3 6 M o r t a r a ( P V )

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Arnaldur Indriðason

Anno 1 - Numero 2

INDOVINA L’INCIPITDa questo numero un

piccolo gioco per mettere alla prova la vostra cultura

letteraria.A pagina 9 le indicazioni per partecipare e vincere

un buono della nostra libreria

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IL GIALLO CHE VIENE DAL NORDNegli ultimi anni, forti del grandissimo successo mondiale di Stieg Larsson e della sua trilogia “Millenium”, il giallo scandinavo sta letteralmente spopolando. E a ragione. Gli autori sono scrittori di prim’ordine, le trame appassionanti.Alcuni di questi autori avevano già raggiunto la fama internazionale prima dell’arrivo di Larsson. Lo svedese Henning Mankell in particolare, con i suoi polizieschi che vedono come protagonista il commissario Wallander, portato sul teleschermo dal grande attore britannico Kenneth Branagh. Wallnder è u o m o c o m p l e s s o e i n q u i e t o , r e s o profondamente umano dalle sue debolezze, dai suoi problemi familiari. Romanzi che scandagliano anche la psiche dell’uomo, quelli di Mankell, e forse per questo hanno un grande successo.E come dimenticare il norvegese Jo Nesbø, autore eclettico, già musicista rock e giornalista, ma soprattutto scrittore culto non solo in Norvegia. I suoi thriller hanno venduto milioni di copie nel mondo e Harry Hole, il poliziotto di Oslo protagonista di questi romanzi, non è da meno di Wallander, in quanto a problematiche es is tenzial i : depressione e alcolismo lo accompagnano, senza però togl ierl i le sue capacità investigative e la sua umanità.Anche Iperborea, la storica, raffinata casa editrice che pubblica solo autori scandinavi (quali Arto Paasilinna, il premio Nobel Selma Lagerlof) ora ha una sua collana noir, con una serie di scrittori nordici di thriller e gialli di grande livello.

Perché gli scrittori di gialli nordici non si fermano all’indagine, ma entrano nelle problematiche della società contemporanea: immigrazione, violenza sulle donne e all’interno della famiglia, razzismo, abuso di potere. Sono alcune delle piaghe sociali che ricorrono spesso in questi romanzi.

UN SOLITARIO DAL CUORE TENEROE da un nord ancora più lontano arriva uno scrittore che si differenzia da tutti gli altri, per l ’ o r i g i n a l i t à d e l l e s u e t r a m e , p e r l’ambientazione e per la grande indagine psicologica del protagonista e delle vicende narrate.Arnaldur Indriðason nasce a Reykjavík, capitale dell’Islanda, nel 1961. Giornalista, critico cinematografico, laureato in storia, pubblica il primo romanzo della serie dedicata al commissario Erlendur Sveinsson nel 1997. Ed è subito un grande successo di critica e pubblico, tanto da vincere numerosi premi e da essere tradotto in tutto il mondo.Erlendur è un poliziotto atipico, una sorta di eroe romantico moderno, un Don Chisciotte del nostro tempo, come è stato definito dalla critica, che si batte per la giustizia anche sfidando il sistema. E’ un solitario, segnato da una grave tragedia che gli pesa nel cuore: durante una tormenta di neve, che sorprende lui, il padre e il fratello minore, quest’ultimo scompare. Erlendur e il padre si salvano per miracolo, ma il fratello non sarà mai ritrovato.

Continua a pagina 3

Le copertine di alcuni romanzi di scrittori nordici: Jo Nesbo, Henning Mannkell e Olav Hergel Arnaldur Indriðason

Le copertine di “Un grande gelo” e “Un caso archiviato”

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Per questo motivo, Erlendur ha una speciale predilezione per i casi di persone scomparse. Come nell’ultimo romanzo, pubblicato in Italia da Guanda, “Un caso archiviato”, dove Erlendur si trova ad indagare su un suicidio. Un “caso archiviato”, quindi. Erlendur, però, non si ferma alle apparenze e inizia ad indagare sulla donna che, all’apparenza, si è suicidata, scavando nel suo passato, scoprendo le sue paure e i suoi traumi, e arrivando a scoprire una verità ben diversa. Nel frattempo, continua le sue ricerche sulla scomparsa di alcuni giovani, svaniti senza lasciare tracce più di trent’anni prima. Non può resistere alle speranze di un padre che sta per morire e che vorrebbe sapere che cosa è successo al figlio. Come non può resistere a ciò che lo tormenta da sempre, la sparizione di suo fratello nella tempesta.Più che all’indagine in sé, Indriðason dà risalto allo stato d’animo del suo protagonista e al suo modo di arrivare alla verità, scavando profondamente nelle vite delle vittime. Non per curiosità o per semplice indagine poliziesca. Ma per sete di giustizia.E’ il caso di “Un grande gelo”, dove la morte di u n b a m b i n o d i d i e c i a n n i s c u o t e profondamente Erlendur, che si trova a dover affrontare una realtà di tensioni razziali ben nascosta sotto l’immagine multiculturale che l’Islanda si vanta di avere.

L’ISOLA DEL GHIACCIOE l’Islanda, l’isola di ghiaccio, è un’altra protagonista dei romanzi di Indriðason.Le atmosfere sono “noir”, cupe e fredde, quasi che la ps iche tor mentata del

protagonista sia come un riflesso della sua terra. Gli straordinari paesaggi di quest’isola, solo all’apparenza lontana dal resto del mondo, fanno spesso da sfondo alle vicende umane dei suoi abitanti: i laghi placidi e talvolta funesti, le montagne, i cieli plumbei, la neve e il ghiaccio dei lunghi inverni.Indriðason è un vero figlio della sua terra, le rende omaggio, a modo suo, cercando anche di evidenziare gli aspetti positivi, e ce ne sono tanti, di quest’isola del grande nord.

LA DIFFICOLTA’ DEL VIVEREFiniamo con la definizione che Indriðason stesso dà dei suoi libri nell’intervista rilasciata a Wuz.it: “I miei libri sono sulla difficoltà di vivere in famiglia. Ci sono molte belle famiglie, ma se vuoi dire qualcosa sulle famiglie, su come si possono fare errori, devi accentuarne il lato cattivo. Io voglio dire qualcosa con i miei libri, almeno lo spero. Non voglio solo trovare la soluzione del crimine. Spero proprio che i miei libri abbiano più sostanza e non siano solo un intrattenimento. In genere mi interessa poco chi sia l’assassino, di più chi sia la vittima e perché.”

Laura Fedigatti

BIBLIOGRAFIA (OPERE PUBBLICATE IN ITALIA):Sotto la città (2000)La signora in verde (2001)La voce (2002)Un corpo nel lago (2004)Un grande gelo (2005)Un caso archiviato (2007)

Un immagine di Reykjavík e due copertine dei romanzi di Indriðason

“Sognò Bergur solo molti anni dopo.

Erlendur era solo, in una fredda stanza

d’albergo. La visione lo accompagnò fino al risveglio: in una sorta di limbo fra il sonno e la veglia si

vide davanti al fratello, tremante, rannicchiato in un

angolo della stanza. Gli sembrava di

poterlo toccare. Poi l’immagine era

scomparsa, lasciandogli nel petto un’antica smania, il

desiderio di un incontro che non

sarebbe mai divenuto realtà.”

“Un caso archiviato”

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Oggi rispetto a qualche decennio fa il Giallo italiano gode di un momento di visibilità, di successo e di interesse particolare da parte di una fetta nutrita d i le t tor i . Oggi con una certa disinvoltura e nella vulgata quotidiana si parla di “giallo” nel senso di qualcosa di misterioso,un accadimento da risolvere, spesso con risvolti anche criminosi. Dobbiamo pensare però che all’inizio il termine “giallo”, a livello narrativo, ha sempre e solo indicato una trama e un evento poliziesco. Per noi italiani poi il termine “giallo” ha una data di nascita molto precisa ed è il 19 Marzo 1931 con la prima uscita della collana “gialli Mondadori” che ancora oggi riscuote notevole successo. L’iniziativa della casa editrice ebbe subito molto presa sul pubblico e fu da lì e dal colore delle sue copertine che al termine giallo venne abbinato quello di poliziesco. E’ da citare comunque che con i Gialli Mondadori, questo genere venne finalmente sdoganato ed ebbe un nutrito numero di lettori, ma in Italia molto prima abbiamo avuto autori che hanno scritto romanzi gialli e alcuni di questi sono: Emilio De Marchi con il cappello del prete del 1888, Italo Svevo con L’assassino di via Belpoggio del 1890. Già in quel periodo si cominciava a fare dei d i s t inguo tra g ia l lo e romanzo giudiziario, che è quello che prevede un mistero collegata a un inchiesta. Purtroppo al successo editoriale dei Gialli Mondadori venne affibbiata

anche l’etichetta di “letteratura di consumo”, come se fosse una lettura si serie “B” con un linguaggio diciamo di larga fruibilità e alla portata di qualsiasi ceto sociale anche il più basso. E’ comunque un fatto che il mercato a cui si rivolgeva la Mondadori era un mercato di massa e che con il loro prezzo economico si cercava di estenderne la lettura a un pubblico più largo possibile. Teniamo conto che da buoni italiani non abbiamo inventato niente e che questo era un “genere letterario” di importazione. Per entrare un po’ più nel particolare e per non tediare i nostri lettori,vorrei far presente che oltre ai “Gialli Mondadori” altri scrittori in quel periodo si affacciavano alla scrittura del poliziesco italiano. Uno di questi fu Alessandro Varaldo con la sua opera più famosa Il Sette Bello del 1931, ma in quel periodo stesso stava nascendo anche quella che viene definita la scuola degli scrittori milanesi del giallo. Il suo capostipite fu Augusto De Angelis, morto a causa di una aggressione fascista, che creò il personaggio del commissario De Vincenzi e che è stato ultimamente ristampato e pubblicato dalla casa editrice Sellerio portato sugli schermi da un indimenticabile Paolo Stoppa. Segu i rà a s t re t to g i ro Giorg io Scerbanenco con la creazione di due personaggi, prima Arthur Jelling e in seguito il medico e poliziotto Duca Lamberti. In ultimo ancora vivente ma

molto malato abbiamo Antonio Olivieri e il suo commissario Ambrosio portato sugli schermi da Ugo Tognazzi. Dal giallo al noir il passo non è così breve ma per necessità editoriali devo fare un ampio salto temporale e arrivare ai giorni nostri, dove finalmente non esiste più solo la narrativa gialla ma anche quella cosiddetta noir e che prevede al suo interno alcune differenziazioni come il noir sociale, quello d’inchiesta, il noir legale o meglio e commercialmente definito Legal Thriller. Gli autori più conosciuti dei generi succitati sono Massimo Carlotto e i Mama Sabot, Wu Ming e tutti gli autori della collana verde nero di Lega Ambiente e Gianrico Carofiglio. Abbiamo comunque un’altra nutrita schiera di giallisti puri e sono tantissimi, ma per citare i nomi più autorevoli, Bruno Morchio,Valerio Varesi, Michele Giuttari, Lucia Tilde Ingrosso, Cristina Rava e Maria Teresa Valle.Dobbiamo anche pensare però che non esiste solo il giallo o il noir, ma esistono anche generi importati dai fratelli americani come il thriller, l’hard boiled e lo splatter e infine anche il genere horror di cui il capostipite è il grande Edgar Allan Poe.

IL GIALLO ITALIANO RICCARDO SEDINI, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE

GIALLOMANIA, CI PARLA DEL GIALLO ITALIANO, OGGI PIU’ CHE MAI RIVALUTATO GRAZIE AD UNA FOLTA SCHIERA DI GRANDI SCRITTORI

Le copertine di alcuni Gialli Mondadori

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Come non parlare, nel mese della mimosa dedicato alla donna, di “gialliste” che hanno ricevuto il plauso di lettori e critici.

L’americana Patricia Highsmith e la britannica P.D. James rientrano, infatti, tra le più grandi scrittrici del giallo mondiale.

Anche in questo caso, abbiamo a che fare con romanzi che, spesso nei loro lavori, si distaccano dalla tradizione poliziesca così come viene intesa normalmente.

UNA VITA INQUIETANata nel 1921 nel Texas e morta in

Svizzera nel 1995, Patricia Highsmith è considerata una grande esponente del “noir psicologico”. Infatti, i suoi scritti sono stati lodati da critici e scrittori come “romanzi psicologici della tradizione esistenzialista” (come ha avuto modo di dire Michael Dirda, critico del Washington Post e vincitore del prestigiosissimo Premio Pulitzer), ispirati agli autori da cui la scrittrice è stata più influenzata: Dostoevsky, Conrad, Kafka, Gide e Camus.

A causa forse anche delle sue tematiche forti, e talora disturbanti, la Highsmith è stata apprezzata più dalla critica europea che da quella del suo paese.

I suoi romanzi, ambientati per lo più in Europa, dove la scrittrice ha vissuto dal 1963 alla sua morte, sono stati portati sul grande schermo più volte e da grandissimi registi e attori.

Il suo primo romanzo, “Sconosciuti in treno” (1950), fu adattato sia per il teatro che per il cinema numerose volte, tra cui anche da Alfred Hitchcock nel 1951.

Stessa sorte è capitata alla famosissima serie di romanzi dedicata a Tom Ripley, individuo dai numerosi “talenti” non propriamente leciti e che sullo schermo ha il volto di Matt Damon. Di volta in volta si rivela imbroglione, ladro, bugiardo, fino a diventare assassino. Infatti, nei cinque romanzi che lo vedono protagonista (Il talento di Mr. Ripley del 1950, Il sepolto vivo del 1970, L’amico americano del 1974, Il ragazzo di Tom Ripley del 1980, Ripley sott’acqua del

1991), Ripley uccide per ben nove volte, causando direttamente o indirettamente altre quattro morti.

Un antieroe, dunque, come molti altri personaggi dei numerosi romanzi e racconti della scrittrice texana. Il fattore psicologico è alla base della storia. I protagonisti sono spesso giovani uomini portati al delitto dalla passione o da fattori esterni che non lasciano loro via d’uscita. S i t r a t t a , comunque, di individui dalla m o r a l i t à a m b i g u a e i n c a p a c i d i a f f r o n t a r e i propri errori e, d u n q u e , l a giustizia.

P a t r i c i a Highsmith fu una donna dalla vita difficile, in quanto segnata da travagliate esperienze e da un’inquietudine profonda. Alcolizzata, incapace di una seria e duratura relazione, sia con uomini che con donne, venne spesso accusata di essere una persona crudele, dura, incapace di amare.

Nonostante questo, i suoi scritti (22 romanzi e 8 raccolte di racconti) sono considerati dei capolavori del genere noir, da sempre fonte di ispirazione per gli amanti del genere e non solo.

UNA SCRITTRICE PROLIFICANata nel 1920 a Oxford, insignita del titolo di baronetto per i suoi meriti di scrittrice ed eletta alla Camera dei Lord, Phyllis Dorothy James è considerata la più grande autrice britannica vivente di detective fiction. Per trent'anni ha lavorato in vari settori del British Civil Service.

LE SIGNORE DEL GIALLOPATRCIA HIGHSMITH E P.D. JAMES

Patricia Highsmith P.D. James

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RACCOGLITORE! PAGINA6

Raccoglitore, Via Garibaldi, 12, Località, Provincia Codice postale | 123-456-7890 | www.apple.com/it/iwork

È stata commissario per la BBC e influente membro del British Council. Una vita molto intensa, quindi, in cui si è dovuta sforzare molto per unire il suo ruolo di moglie, madre e pubblico funzionario con quello di scrittrice. A tal proposito, in una recente intervista, P.D. James confessa: “è stato difficile e anche per questo ho cominciato tardi. Avevo trentacinque anni quando ho affrontato il mio primo romanzo. Mi sono accorta che, se avessi aspettato il momento ideale per intraprendere l’attività di scrittrice, non sarebbe mai arrivato e che quindi occorreva che fossi io a crearmi dei ritagli di tempo.” E' diventata così una scrittrice molto prolifica, con al suo attivo numerosi romanzi, soprattutto incentrati sulla figura dell'ispettore Dalgliesh (ne ricordiamo alcuni: Copritele il volto del 1962, La torre nera del 1975, Una notte di luna per l’ispettore Dalgliesh del 1989, Morte sul fiume del 1994, La Paziente Privata del 2008). Ciò che contraddistingue di più l'ispettore Dalgleish, e lo differenzia dai suoi colleghi di carta (e non) sono la sua notevole levatura culturale e l'estrema riservatezza. Dalgliesh cita la Bibbia, Chesterton, George Orwell, Henry James, Voltaire,

Shakespeare. Un poliziotto, quindi, molto colto e dalla vena artistica, in cui si può trovare molto della sua autrice. Altra peculiarità dei romanzi di P.D. James è la varietà sociale dei personaggi. Per lo più provenienti dalla classe media, sono molto spesso dotati di un’ottima istruzione e quindi privi di giustificazioni sociali per i loro delitti. Da qui la critica alla moderna società inglese, in quanto la stessa P.D. James ammette di porre i suoi personaggi di fronte agli stessi problemi che possono accadere a chiunque, ma che si comportano scegliendo la via del crimine.Da molti definita l'erede di Agatha Christie, la James invece non c o n d i v i d e q u e s t o p a r a g o n e , attribuendo alla compatriota solo la capacità di aver saputo dare piacere a tante persone sia in momenti storici difficili che in epoche più facili e felici, non le doti di una grande scrittrice.È doveroso, infine, ricordare come P.D. James non abbia solo scritto di omicidi e indagini. I figli degli uomini, romanzo di grande successo portato sul grande schermo nel 1992 in un film che vede protagonisti Clive

Owen, Julianne Moore e Michael Caine, e Sangue Innocente del 1980 sono romanzi che si distaccano dal poliziesco. Nel primo, in un futuro prossimo dove gli esseri umani non sono più in grado di riprodursi, un uomo cerca in tutti i modi di salvare una ragazza incinta, la prima dopo anni di sterilità, l’unica in grado di dare speranza ad un mondo ormai avviato verso la distruzione.In Sangue Innocente, una giovane donna scopre di essere stata adottata. Inizia così la ricerca dei suoi veri genitori, che la porterà ad una sconvolgente verità: entrambi sono stati accusati, dieci anni prima, di aver stuprato e ucciso una bambina. La scoperta sconvolge la vita della protagonista, che, nonos tan te tu t to, vuo le riannodare tutti i nodi col suo passato.

Laura Fedigatti Francesca Protti

“Vent’anni prima Dalgliesh aveva ascoltato Gabriel Dauntsey leggere le sue poesie alla Purcell Room sul South Bank.

Non aveva intenzione di dirglielo ma, mentre lo aspettava, l’episodio gli

era tornato in mente con tanta chiarezza, che

all’avvicinarsi dei suoi passi attraverso l’archivio

provò una sensazione simile a un ansioso

entusiasmo giovanile.”Morte sul fiume

P.D. James

“Tom sbirciò alle sue spalle e scorse l’uomo che lo seguiva uscire

dietro di lui dal Green Cage. Accelerò il passo, ma non c’era ombra di

dubbio. L’uomo era proprio alle sue

calcagna. Tom lo aveva notato cinque minuti

prima mentre questi lo osservava con insistenza da un altro tavolo, come se non fosse proprio del tutto sicuro, ma quasi.”

Il talento di Mr. Ripley Patricia Highsmith

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Ho conosciuto Friedrich Dürrenmatt all'università. Il corso di letteratura tedesca I aveva come argomento monografico il male. Tra i testi da studiare c'era Il Sospetto, un romanzo tanto breve quanto terrificante. Il protagonista, l'ispettore capo Bärlach, osservando una foto del dott. Nehle, noto medico del Reich che operava s enza narco s i , i n tu i s ce come Emmenberger, i l lus tre medico svizzero, altri non sia che il sadico nazista. Il desiderio di chiudere la propria carriera in modo memorabile lo spinge a confrontarsi direttamente con Emmenberger e solo l'aiuto di un sopravvissuto ai campi riuscirà ad evitargli il peggio. Ne Il Giudice e il Suo Boia, Bärlach, indagando sull'omicidio del tenente Schmied, si convince che una sua vecchia conoscenza, Gastmann ( m a c c h i a t o s i d i u n c r i m i n e d i r e t t a m e n t e s o t t o g l i o c c h i dell'ispettore), è l'assassino. In realtà il vero colpevole è un altro, ma Bärlach è certo che Gastmann sia in debito di un “castigo” e ritiene più corretto agire diversamente. Centrale nel testo è uno dei temi più cari a Dürrenmatt, “l'incapacità del complesso poliziesco-giudiziario di cogliere il vero senso della giustizia, giacchè non occorre che un giudice sia giusto, così come

non occorre che un papa sia credente. La Giustizia che sfugge ai tribunali, può essere eticamente condannabile, e viceversa”. La traduzione migliore di questa teoria e del principio secondo cui solo il caso governa i destini umani, si trova nel racconto La Panne. Traps, un viaggiatore di commercio, si trova improvvisamente con la macchina in panne (da cui il titolo). Costretto a passare la notte in un ignoto villaggio a c c e t t a l ' i nv i t o a c e n a , c o n intrattenimento ludico, di un arzillo vecchietto. Questi, come altri tre amici, ha lavorato per anni con la giustizia. Il padrone di casa era un giudice, un altro un procuratore, il terzo un avvocato difensore, l'ultimo un boia. Il gioco, inscenare un processo, è molto più divertente con un imputato in carne ed ossa. Alfredo accetta di interpretare il ruolo e nel corso della cena, che scivola in continuazione dalla realtà al gioco e viceversa, arriva a convincersi di essere colpevole di un crimine orrendo e quindi meritevole del castigo più severo. La farsa della serata si tramuta nella tragica scoperta del giorno dopo. Un altro grande “antiromanzo giallo” è La Promessa, portata sul grande schermo da Sean Penn (regista) e Jack Nicholson (protagonista). L'impegmo

è quello che il commissario Matthäi prende con se stesso, “trovare l'assassino solo per non essere costretto a vedere ancora il dolore di quei genitori ...”. Il dolore di una madre e un padre dilaniati dalla scomparsa e della brutale uccisione della loro bambina. Ma il romanzo non solo inscena uno dei crimini più orrendi, ma sgretola il genere poliziesco dimostrando che se il crimine non paga, nemmeno la ragione riesce a predominare sul caos e chi ripone piena fiducia nel potere del la razionalità finisce con l'esserne la prima vitima.Molti altri potrebbero essere gli esempi, Giustizia, La Visita della Vecchia Signora (una piece teatrale), Racconti, tra quelli più noti, ma ci vuole più tempo a raccontare che a leggere una storia di Dürrenmatt.Provare per credere.

* Unter den Linden (Sotto il Tiglio) è uno dei più bei viali di Berlino, che prende il proprio nome dall'incipit di un canto d'amore di Walter von der Vogelweide, poeta medievale (1170 ca. – 1230 ca.).

SOTTO IL TIGLIO* PICCOLA RUBRICA DI CULTURA TEDESCA A CURA DI FRANCESCA PROTTI

Friedrich Dürrenmatt Alcune copertine dei romanzi di Dürrenmatt

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LETTERARIA! PAGINA8

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Cannoli di prosciutto

agli asparagiIngredienti per una porzione200 g di asparagi (48 kcal)100 g di prosciutto cotto (132 kcal)10 g di parmigiano grattugiato (40 kcal)50g di sedano (10 kcal)100 g di insalatine miste (20 kcal)10 g di aceto di vino10 g di olio extravergine d’oliva (90 kcal)sale e pepeTotale calorie 340Tempo di realizzazione 30 minTempo di cottura 20 min

Bollite gli asparagi in acqua salata per una ventina di minuti al massimo, poi scolateli bene e lasciateli raffreddare.

Pulite e mondate bene sia il sedano che le insalatine e formate un letto su un piatto.

Avvolgete alcuni asparagi in ogni fetta di prosciutto cotto, cospargendoli di parmigiano prima di chiudere gli involtini e sistemateli sopra al letto di insalatina.

Condite il tutto con olio, aceto, sale e pepe.

Tagliatelle all’erba

cipollina con scalogno e

speckIngredienti per una porzione80 g di tagliatelle all’uovo (292 kcal)un ciuffo di erba cipollina100 g di scalogno (20kcal)10 g di olio extravergine d’oliva (90 kcal)30g di speck (90 kcal)sale e pepeTotale calorie 492Tempo di realizzazione 20 minTempo di cottura 10 min

Tritate l’erba cipollina, gli scalogni e l’aglio. Versate il trito in una zuppiera ed emulsionate con l’olio, lo speck tagliato a striscioline, il sale e il pepe.

Mescolate bene e intanto portate a ebollizione una pentola di acqua salata e dove lesserete le tagliatelle. Aggiungete 2 cucchiai di acqua di cottura della pasta alla salsina, mescolate e unitevi le tagliatelle ben scolate.

CULTURA E’... ANCHE UNA BUONA TAVOLA!RUBRICA DI CUCINA E DINTORNI

A CURA DI ALBERTA MAFFI

La primavera è ormai arrivata e, quindi, vogliamo deliziarvi con delle ricette che, secondo noi, sono molto primaverili. L’ispirazione ci è venuta s fog l iando un r icet tar io mol to p a r t i c o l a r e , g i à d a l t i t o l o : “Ammazzaciccia” di Laura Rangoni (Newton Compton). Le ricette che si possono trovare in questo libro sono

tutte facili e veloci da preparare, gustose e, soprattutto, poco caloriche. Come dire, non dobbiamo farci mancare nulla ma nella maniera giusta.

Quindi buon appetito e buona linea!

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LETTERARIA

Indovina l’incipit:Chi vuole partecipare, può inviare una mail

oppure passare in libreria e lasciare la risposta.Il primo lettore che ci

invierà o porterà la risposta giusta vincerà un buono da spendere nella

nostra libreria.

Marzo - Aprile 2011

DA:L I B R E R I A L E M I L L E E U N A P A G I N AC . s o G a r i b a l d i 72 7 0 3 6 M o r t a r a ( P V )0 3 8 4 . 2 9 8 4 9 3i n f o @ l e m i l l e e u n a p a g i n a . c o m

A CURA DI:Laura FedigattiAlberta MaffiFrancesca Protti

Prossimamente in libreria:

Anno 1 - Numero 2

Tel.

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Il Centro di Psicoterapia di Vigevano eil Centro di Psicologia Clinica di Mortara

organizzano

1 aprile 2011La natura dell'ansia: teoria e clinica

Dott. Simone Bonfanti Riconoscere l'ansia: componenti somatiche

Dott.ssa Simona Paggi

15 aprile 2011Psicofarmaci e ansia: uso e abuso

Dott. Giorgio Allegri

29 aprile 2011L'ansia nel bambino

Dott.ssa Chiara Torciani

tre seratesull'ansia

Inizio ore 21.00 - Ingresso Libero

Gli incontri si terranno presso la libreria

C.so Garibaldi, 7 - Mortara (PV) - tel. 0384/298493

Per il mese di aprile organizziamo con il Centro di Psicologia Clinica di Mortara e il Centro di Psicoterapia di Vigevano tre serate sull’ansia:

venerdì 1° aprile ore 21,00 i dottori Simone Bonfanti e Simona Paggi parlano della natura e delle cause dell’ansia

venerdì 15 aprile ore 21,00 il dott. Giorgio Allegri parla dell’uso e abuso dei farmaci

venerdì 29 aprile ore 21,00 la dott.ssa Chiara Torciani parla dell’ansia nel bambino

HA COLLABORATO PER QUESTO NUMERORiccardo Sedini presidente Ass. Giallomania