LETTERA APERTA AL MINISTRO SACCONI AIUTIAMO I CALL … · 2009. 5. 19. · lettera aperta al...

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LETTERA APERTA AL MINISTRO SACCONI AIUTIAMO I CALL CENTER A PROSEGUIRE NEL CAMMINO DI QUALITÀ: NON CONSENTIAMO CHE LE GARE AL MASSIMO RIBASSO PENALIZZINO LE IMPRESE CHE LAVORANO SERIAMENTE Milano, 15 aprile 2009 Gentilissimo Signor Ministro, come saprà, il settore dei call center in outsourcing ha iniziato da oltre due anni un cammino di crescita e di qualificazione , un cammino fatto di nuove regole condivise e di forti investimenti nella direzione della crescita di qualità e dell’organizzazione aziendale. Una delle tappe di questo cammino è stata la scelta, condivisa da tutte le imprese del settore e discussa e verificata con le Organizzazioni sindacali, di prevedere per le attività inbound solo personale assunto con contratto di lavoro subordinato: in questo modo siamo riusciti, almeno per le attività di customer service, a creare una sostanziale omogeneità di comportamenti fra le imprese. A seguito di ciò, circa 24.000 (i dati sono stati condivisi in passato anche con alcune Direzioni Generali del Suo Ministero) sono stati i contratti di collaborazione trasformati in rapporti subordinati , la maggioranza dei quali con contratti a tempo indeterminato. Su questa strada , fatta di regole condivise e di comportamenti corretti, le imprese di call e contact center in outsourcing vogliono continuare a camminare , facendo così crescere e sviluppare il settore che, Le ricordo, produce un fatturato di circa un miliardo di euro dando occupazione a circa 60/70 mila persone. Purtroppo questo cammino e questa esigenza di qualità e di crescita sembra non essere sempre compresa dalla committenza, anche pubblica, che si rivolge a noi per le proprie esigenze e per l’erogazione di servizi in outsourcing. E’ il caso di Poste Italiane che di recente ha lanciato una gara di appalto a procedura aperta per l’erogazione di servizi di Customer Services (inbound: pesano il 70 per cento sull’intera commessa) relativi alla propria attività. Servizi inbound, dunque, per i quali le nostre imprese devono utilizzare personale subordinato regolarmente assunto. Peccato, però, che la base d’asta del bando indetto da Poste Italiane (una gara ovviamente avente come criterio di aggiudicazione il prezzo più basso e dunque una gara al massimo ribasso) parta già da un valore incompatibile con i costi di una persona assunta! Non voglio angustiarLa con cifre e numeri ma pensi che la base di partenza a minuto lavorato è di 35 centesimi di Euro che moltiplicato i 40 minuti medi di conversazione fanno un ricavo ipotetico (non dimentichiamo che questa è la cifra di partenza e che per vincere la commessa occorrerà ovviamente scendere!) di 14 euro all’ora, contro un costo solo del personale assunto con regolare contratto subordinato delle telecomunicazioni che può variare, a secondo dei livelli, fra i 14,5 e i 15 euro all’ora . Per non parlare poi dei costi generali aggiuntivi, dei costi di struttura e dei costi generali!

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LETTERA APERTA AL MINISTRO SACCONI

AIUTIAMO I CALL CENTER A PROSEGUIRE NEL CAMMINO DI QUALITÀ:

NON CONSENTIAMO CHE LE GARE AL MASSIMO RIBASSO

PENALIZZINO LE IMPRESE CHE LAVORANO SERIAMENTE

Milano, 15 aprile 2009 Gentilissimo Signor Ministro, come saprà, il settore dei call center in outsourcing ha iniziato da oltre due anni un cammino di crescita e di qualificazione , un cammino fatto di nuove regole condivise e di forti investimenti nella direzione della crescita di qualità e dell’organizzazione aziendale. Una delle tappe di questo cammino è stata la scelta, condivisa da tutte le imprese del settore e discussa e verificata con le Organizzazioni sindacali, di prevedere per le attività inbound solo personale assunto con contratto di lavoro subordinato: in questo modo siamo riusciti, almeno per le attività di customer service, a creare una sostanziale omogeneità di comportamenti fra le imprese. A seguito di ciò, circa 24.000 (i dati sono stati condivisi in passato anche con alcune Direzioni Generali del Suo Ministero) sono stati i contratti di collaborazione trasformati in rapporti subordinati , la maggioranza dei quali con contratti a tempo indeterminato. Su questa strada, fatta di regole condivise e di comportamenti corretti, le imprese di call e contact center in outsourcing vogliono continuare a camminare , facendo così crescere e sviluppare il settore che, Le ricordo, produce un fatturato di circa un miliardo di euro dando occupazione a circa 60/70 mila persone. Purtroppo questo cammino e questa esigenza di qualità e di crescita sembra non essere sempre compresa dalla committenza, anche pubblica, che si rivolge a noi per le proprie esigenze e per l’erogazione di servizi in outsourcing. E’ il caso di Poste Italiane che di recente ha lanciato una gara di appalto a procedura aperta per l’erogazione di servizi di Customer Services (inbound: pesano il 70 per cento sull’intera commessa) relativi alla propria attività. Servizi inbound, dunque, per i quali le nostre imprese devono utilizzare personale subordinato regolarmente assunto. Peccato, però, che la base d’asta del bando indetto da Poste Italiane (una gara ovviamente avente come criterio di aggiudicazione il prezzo più basso e dunque una gara al massimo ribasso) parta già da un valore incompatibile con i costi di una persona assunta! Non voglio angustiarLa con cifre e numeri ma pensi che la base di partenza a minuto lavorato è di 35 centesimi di Euro che moltiplicato i 40 minuti medi di conversazione fanno un ricavo ipotetico (non dimentichiamo che questa è la cifra di partenza e che per vincere la commessa occorrerà ovviamente scendere!) di 14 euro all’ora, contro un costo solo del personale assunto con regolare contratto subordinato delle telecomunicazioni che può variare, a secondo dei livelli, fra i 14,5 e i 15 euro all’ora . Per non parlare poi dei costi generali aggiuntivi, dei costi di struttura e dei costi generali!

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Insomma, sicuramente una commessa che, per chi vuole rispettare le regole, andrebbe sicuramente in perdita senza riuscire a reggersi economicamente e minando dunque la stabilità e la sopravvivenza dell’impresa stessa e dei suoi lavoratori. Gentile Signor Ministro, la commessa nei suoi lotti, è molto allettante perché parliamo di circa 14 milioni di euro per un anno (dimenticavo un particolare: la gara, appunto, prevede un contratto di un solo anno di lavoro!): non vorremmo che qualche impresa poco rispettosa delle regole fosse tentata da questa gara e cercasse poi, una volta aggiudicata, di scaricare sui lavoratori l’impossibilità matematica di reggere con i prezzi dai quali parte Poste Italiane. Delle due l’una: o l’azienda “seria” che si dovesse aggiudicare la gara ci rimette e salta oppure decide di non rispettare le regole e di ribaltare il problema sui lavoratori. Nessuna delle due soluzioni ci appartiene e dunque ritengo che nessuna impresa aderente ad ASSOCONTACT potrà partecipare a questa gara con queste condizioni di partenza. Ma credo, Signor Ministro, che anche grazie al Suo aiuto e al Suo intervento possiamo utilizzare questa occasione per dare un segnale al mercato: un segnale di serietà e di rispetto di chi lavora seriamente, un segnale di attenzione verso un settore che, anche in questi momenti e pur in mezzo a tante difficoltà che Lei conosce bene, riesce a dare opportunità di lavoro soprattutto ai giovani, soprattutto alle donne, soprattutto al sud. Forse Poste Italiane non ha considerato bene il lavoro, forse c’è stato un errore nei numeri…: vogliamo crederlo perché conosciamo la serietà della società, come vogliamo credere che proprio la serietà dell’impresa saprà riconoscere e risolvere il problema, magari anche con un Suo intervento e una Sua segnalazione. Sono confidente che Lei, Signor Ministro, saprà dare la giusta risposta che attendiamo.

Umberto Costamagna Presidente ASSOCONTACT

La GIUNTA di ASSOCONTACT si associa al messaggio:

Umberto Costamagna – Gruppo Call & Call Ambrogio Pozzi – Green Call Service

Roberto Boggio – Transcom Italia Luis Caramagna – E-Care, b2win

Albino Della Camera – Visiant Marco Durante – PhonEtica

Maurizio Macaluso – Gruppo Abramo Vincenzo Magri – Teletiempo

Luca Scarabosio – Colligo Umberto Saraval – Gruppo Comdata

Marco Tripi – Almaviva Italia Paolo Vestri - Teleperformance

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ASSOCONTACT (Associazione Nazionale dei Contact Center in Outsourcing) è la realtà associativa nata nel 2005 e volta a favorire la promozione e lo sviluppo del settore professionale dei Contact Center per la fornitura di servizi a terzi. L’Associazione mira a rappresentare e tutelare le aziende partner e i valori occupazionali espressi dal settore in tutte le sedi competenti proponendosi come una struttura portata al dialogo e al confronto costruttivo. Punta a essere, pertanto, un autorevole punto di riferimento per le istituzioni pubbliche, il legislatore e per i sindacati, ai quali si propone come interlocutore propositivo e soggetto ispiratore per la formulazione di accordi, intese e protocolli finalizzati, inoltre, all’ottimizzazione della contrattualistica tra aziende iscritte e i propri collaboratori. ASSOCONTACT aderisce a CONFINDUSTRIA - Servizi innovativi e tecnologici. Gli associati ASSOCONTACT sono mossi dall’obiettivo comune di tutelare gli interessi del settore, sviluppare i volumi occupazionali espressi e soprattutto offrire ai loro clienti professionalità e servizi di qualità. Per maggiori informazioni e contatti: Segreteria Presidente ASSOCONTACT: Alessandra Bandarelli – 347 48 16 407 – [email protected] Ufficio Stampa ASSOCONTACT: Laura Cremolini – 335 74 29 836 – [email protected]