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l’essenzialeè invisibile agli occhi...

Programma Gioventù Azione3/ Iniziative Giovani

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ideato e realizzato dal gruppo Ics nell’ambito del progetto Liberaparole – Programma Gioventù - Azione 3 – Iniziative Giovani partners:Arci - Circolo di Galatone Casa Circondariale Borgo San Nicola di LecceProvincia di Lecce - Assessorato alle Politiche Giovanili

prodotto dal corso di scrittura creativa e sound writing tenuto da Simona Cleopazzo, Angela Albanese, Amerigo Verardi (ottobre 2007/gennaio 2008) nella casa circondariale Borgo San Nicola - Lecce collettivo redazionale - gruppo Ics e detenuti della casa circondarialegruppo Ics - Viviana Bello (coordinatrice e referente del progetto), Alessandra Salvatore, Ilaria Vergari, Rita Pitardi, Anna Chiara Scalera, Francesco Lettere, Elisa Pisino, Manuela Migliettagrafica & impaginazione Roberta Cleopazzo - [email protected] per CLINIC+ [cura la comunicazione] - [email protected] AGMarino (stampato su carta riciclata)

Questa pubblicazione è stata realizzata con il sostegno finanziario della Comunità Europea. Il con-tenuto non riflette necessariamente la posizione della Comunità Europea e dell’Agenzia Nazionale, né comporta per loro alcuna responsabilità. È consentita la riproduzione parziale o totale dell’opera e la sua diffusione ad uso personale dei lettori, purchè non a scopo commerciale o di lucro, e a condizione che questa dicitura sia riprodotta.

grazie:ai detenuti per il rispetto, i momenti di confronto e le emozioni che ci hanno regalato, alla polizia penitenziaria della casa circondariale, alla direttrice Anna Rosaria Piccini per il permesso accordatoci, a Fabio Zacheo per aver agevolato l’organizzazione e reso possibile i nostri ingressi nella struttura carceraria, ai professori Isabella Melani e Ubal-do Pasquale per la disponibilità, a Carla Taurino per la simpatia e i sorrisi...un ringraziamento inoltre a:don Raffaele Bruno, Tilde Montinaro, Mirko Grasso, Alba Monti, L’Impaziente, Giorgio Orsucci, agli amici di Zei per l’ospitalità, e infine, ma non per grado di importanza, a Olivari Mirella dell’Agenzia Nazionale Gioventù.

Grazie inoltre a tutti coloro che hanno contribuito in modo silente alla realizzazio-ne del nostro progetto, del nostro sogno!!!

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dedicato ad Antonio Montinaro – caposcorta di Giovanni Falcone

«Chiunque fa questa attività, ha la capacità di scegliere tra la paura e la vigliaccheria.la paura è qualche cosa che tutti abbiamo: chi ha paura sogna, chi ha paura ama, chi ha paura piange. È la vigliaccheria che non si capisce e non deve rientrare nell’ottica umana.»

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... perché riteniamo che a volte “l’anelito di libertà” non venga smontato da una cella di una prigione se ti viene data l’opportunità di raccontare…. i sentimenti, la tua esperienza, il tuo sentire.

Gruppo ics

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Lavorare per il reinserimento dei detenuti significa fare in modo che il carce-re diventi un pezzo del territorio, cessando di essere un non-luogo impene-trabile. Perché lavorare per il reinserimento significa costruire opportunità, e la materia prima bisogna necessariamente cercarla fuori dal carcere. La scommessa è, quindi, quella di sviluppare relazioni sinergiche fra dentro e fuori, cercando di trovare, nell’uso delle risorse, le combinazioni alchemiche in grado di innescare processi virtuosi. Può capitare, allora, che dall’incon-tro fra una classe di maturi scolari in stato di detenzione ed un gruppo di giovani animatori culturali spigliati e brillanti sortisca un’esperienza bella e coinvolgente. Esattamente ciò che è avvenuto con il laboratorio di scrittura creativa “Liberaparole”.

Fabio Zacheo – Responsabile Area Pedagogica Casa Circondariale di Lecce

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Ore 15:30. In un silenzio stretto stretto ci ritroviamo all’estrema periferia leccese, ci avviciniamo quasi in punta di piedi, al cancello d’ingresso, non sapendo bene dove andare, a chi chiedere, cosa chiedere...La guardia all’entrata fa l’appello dei nostri cognomi e poi preleva i documenti.Ci avviciniamo a un nuovo ingresso e due donne ci sorridono, sono l’educatrice e l’in-segnante di italiano.Ci siamo!Siamo dentro la casa circondariale, nel cuore dell’istituzione! Siamo nel carcere “Bor-go San Nicola” di Lecce. Quante volte l’abbiamo immaginata, pensata, abbiamo quasi sentito l’odore e ora….eccoci qui, con la curiosità morbosa di chi vuol sapere, col rispetto innato dell’umanista.Passiamo due controlli, poi tre, quattro, cinque cancelli, ci lasciamo guidare in un labirinto di porte che si chiudono alle nostre spalle.Arriviamo nelle aule e non sappiamo dove “metterci”. Intimidite e disorientate ci pre-sentiamo: Viviana, Rita, Alessandra, Ilaria, poi la presentazione dei due laboratori che si realizzeranno nell’abito del progetto Liberaparole: Simona terrà quello di scrittura creativa ma non è l’unica persona che ci condurrà per mano, ci sono anche Angela e Amerigo, due musicoterapisti che terranno quello di sound writing.

Il nostro intento, forse ingenuo, è quello di scrivere!

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Il cielo

Quel pomeriggioil cielo era strano, diverso...Illuminato da un tiepido soleche ci accompagnava verso quest’esperienza ricca di mistero.La loro storia,i loro disegni...tutti uccelli in gabbiabeato chi osa volare.Vorrei che potessero vederela bellezza del mondo con gli occhi di un uccellocon gli occhi di un bambino! Viviana – gruppo ics

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Con la parola alla gente non gli si fa nulla. Sul piano divino ci vuole la grazia e sul piano umano ci vuole l’esempio. Don Milani Con questo progetto vorrei migliorare. Tonino

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Sappiamo ciò che siamo, ma non quello che potremmo essere. William Shakespeare e anonimo C1

Con la parola alla gente non gli si fa nulla. Sul piano divino ci vuole la grazia e sul piano umano ci vuole l’esempio. Don Milani Con questo progetto vorrei migliorare. Tonino

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...Il giornoHo cresciuto il mio Paulino,con pane e vino, a 2 anni ha cominciato a camminaree il mio cuore ha cominciato a sobbalzare.Con amore e tolleranza voglio insegnargli la buona “crianza”I pomeriggi volavo viainsieme all’anima mia...e alle braccia di Morfeu affido lu figghiu meu.

Michel e Gianluca

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La farfallaMi sveglio...Mi affaccio alle sbarresono circondato da ferro e cementovedo te,farfalla mia,che svolazzi tra un petalo e l’altroe rapisci i miei pensierifacendoli volareoltre i confini della mia immaginazione...vola via da questa brutta realtà e goditi la tua sacra libertà.

Michel e Gianluca

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L’AmOrE L’amore è come un fiore nasce e poi muore. Amare è come volare e ti fa anche inalberare. L’amore è come un veleno ti colpisce a ciel sereno. Amare è anche complicità ti regala tanta felicità.

Michel

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Poesia di Tito

La speranzala sento dentro mi fa dimenticarei dispiaceri, i brutti pensieri,mi fa immaginare solo bei pensieri,la sento dentro e nessuno me la porterà via! Tito

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YYSognoUn angelo,ho visto in sogno un angelomi ha parlato...la sua voce soave mi disse“se lo vorrai la tua vita cambieràin carcere non verrai più!”e io gli ho risposto“sarà difficile, non so se ce la farò...lo farò...per mio figlio.Lo farò!”Mi svegliai ero sudato e spaventatonel letto della mia cella...per mio figlio ce la farò!Tito

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YYSognoUn angelo,ho visto in sogno un angelomi ha parlato...la sua voce soave mi disse“se lo vorrai la tua vita cambieràin carcere non verrai più!”e io gli ho risposto“sarà difficile, non so se ce la farò...lo farò...per mio figlio.Lo farò!”Mi svegliai ero sudato e spaventatonel letto della mia cella...per mio figlio ce la farò!Tito

Ballo eterno del mareLa spiaggia baciata dal sole, bagnata dal caldo maresembra un grande sogno...la mia libertà!Immagino il volo di un gabbianoun delfino che nuota nell’oceano azzurroil sole e i suoi riflessigli indicano la strada verso la libertà.Il mare richiama la mia felicitàil mio sogno:un sogno all’orizzonte in un tempo indefinito.Sharm

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2028(liberamente ispirato dal libro “L’ostrica che cambiò il mare” scritto dagli alunni della scuola

primaria di Melpignano)

Nel 2028 a causa di tutto l’inquinamento, causato dalla tecnologia che l’uo-mo usa in modo non adeguato, il mar Mediterraneo era diventato una melma, privo di ogni forma di vita.Il suo colore era nero come il petrolio, i gabbiani non volavano più, i pesci migrarono verso mari e oceani più puliti.Un giovane di nome Ale, guardava il mare con tristezza, ricordando che quan-do lui era piccolo il mare era pieno di vita e di luce.Un giorno davanti agli occhi tristi di Ale comparve un essere gigantesco ricoperto di rifiuti.Anche se Ale si spaventò decise di immergersi e andare a vedere di cosa si trattasse.Quando si avvicinò e la toccò, essa aprì il suo grande guscio. Era un’ostrica!Al suo interno c’era una perla di valore inestimabile con su scritto: “Aiutatemi a salvare il mare”.

Tonino

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Il mondo alla rovescia

C’era una volta un lupo di nome Alberto, nato come grande fannullone, diven-tò un gran lavoratore che non dormiva mai.Un giorno conobbe l’amore, si fece una famiglia e andò a vivere in una fatto-ria, con animali e persone da amare.Il lupo stravolse la storia del lupo cattivo e costruì un mondo coi colori della pace.

Michele

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Mela dorata

Nei tempi antichi c’era una città tutta doratache viveva con le sue risorse. Un giorno un buon uomo la svegliò con una grande festa di paesee regalò cioccolata ai bambini e mele ai cittadini.Una contadina pensò di fare un’enorme torta per la sua gente.Da allora la città si chiamò la città della mela doratae vissero tutti felici e contenti. Michele

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Mela dorata

Nei tempi antichi c’era una città tutta doratache viveva con le sue risorse. Un giorno un buon uomo la svegliò con una grande festa di paesee regalò cioccolata ai bambini e mele ai cittadini.Una contadina pensò di fare un’enorme torta per la sua gente.Da allora la città si chiamò la città della mela doratae vissero tutti felici e contenti. Michele

Uno sguardo verso il cielo

Se penso alla sorveglianzami viene il mal de panza.Per una maggiore libertàci vuole sempre la legalitàe visto che fa rimame piace più de prima.Forse un giorno l’opportunitàa braccetto con l’onestànel mio cuore entrerà.Se i divieti non li vedicadi e non ti alzi in piediall’avvocato ti rivolgeraie giustizia chiederaie con tutte le ostilitàci riprenderemo la nostra libertà.Più rispetto per gli altri noi avremose un lavoro troveremocosì più ottimisti saremo e il pessimismo scacceremo.L’uguaglianza trionferàse la legge regnerà.

Gruppo P.F.M.Alessandra, Ilaria, Michele, Ibrahim e Fabio

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IL TRIBUNALE IDEALE…

In un Tribunale ideale un dialogo per poter emettere un giudizio per ricevere sempre la stessa risposta dove, non sono accettatela sovversività e l’omertà perché, solo il rispetto delle regole e della giustizia sono consentite!!!Nello stesso Tribunale ideale, dovrebbe essere garantita l’uguaglianza di giudizio di fronte alla legge……E LUI che per anni ha aspettato quell’affannoso giudizio, dovrebbe uscire da quel Tribunale ideale per intraprendere un percorso di educazione alla non violenza e, a quel punto, gli ALTRI dovrebbero dimostrargli tolleranza per il suo nuovo inserimento nel sociale.E ora, lui, può finalmente farsi testimone della sua nuova vita all’insegna della legalità.

FUORICLASSE - Viviana, Gianluca, Stefano

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OGGI IL PARLAMENTO HA DECISO :

POLITICO: In un paese di riforme e di umiltàtutti potrebbero avere più libertàin un mondo di pace, di legge e di legalitànei nostri paesi ci vuole organizzazione e legalità

OGGI LE PERSONE HANNO DECISO:CITTADINO: Per questi motivi, con questo progetto chiediamo a tutti un po’ più di rispetto!!!

gruppo GRUPPO SOCIEVOLE Rita, Simona, Francesco, Adolfo, Titos

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›››› LETTURE

La Linea d’Ombra di Jovanotti

La linea d’ombra la nebbia che io vedo a me davanti per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovo mi offrono un incarico di responsabilità portare questa nave verso una rotta che nessuno sa è la mia età a mezz’aria in questa condizione di stabilità precaria ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto mi giro e mi rigiro sul mio letto mi muovo col passo pesante in questa stanza umida di un porto che non ricordo il nome il fondo del caffè confonde il dove e il come e per la prima volta so cos’è la nostalgia la commozione nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione per ogni strappo un porto per ogni porto in testa una canzone è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione senza preoccupazione soltanto fare ciò che c’è da fare e cullati dall’onda notturna sognare la mamma... il mare. Mi offrono un incarico di responsabilità mi hanno detto che una nave c’ha bisogno di un comandante mi hanno detto che la paga è interessante e che il carico è segreto ed importante il pensiero della responsabilità si è fatto grosso è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato saltare verso il tempo indefinito dell’essere adulto di fronte a me la nebbia mi na-sconde la risposta alla mia paura cosa sarò dove mi condurrà la mia natura? La faccia di mio padre prende forma sullo specchio lui giovane io vecchio le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio “la vita non è facile ci vuole sacrificio un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione” arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione e adesso è questo giorno di monsone col vento che non ha una direzione guardando il cielo un senso di oppressione ma è la mia età dove si sa come si era

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e non si sa dove si va, cosa si sarà che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto e attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare mi perdo nelle letture, i libri dello zen ed il vangelo l’astrologia che mi racconta il cielo galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare ma questa linea d’ombra non me la fa incontrare. Mi offrono un incarico di responsabilità non so cos’è il coraggio se prendere e mollare tutto se scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretare ma bella da esplorare provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare portato questo carico importante a destinazione dove sarò al riparo dal prossimo monsone mi offrono un incarico di responsabilità domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire getterò i bagagli in mare studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte e quando passerà il monsone dirò levate l’ancora diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.

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Tonino La nave senza destinazione, la responsabilità

Alessandra Arriva il giorno in cui dovrai scegliere

Viviana La vita non è facile, ci vuole sacrificio

Gianluca So quel che lascio, ma non so quel che trovo

Tonino Una scacchiera dove una mossa cambia la partita

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Da “IL PICCOLO PRINCIPE” di Antoine de Saint-Exupery

In quel momento apparve la volpe.“Buon giorno”, disse la volpe.“Buon giorno”, rispose gentilmente il piccolo principe, voltandosi: ma non vide nes-suno.“Sono qui”, disse la voce, “sotto al melo….”“Chi sei?” domandò il piccolo principe, “ sei molto carino…”“Sono la volpe”, disse la volpe.“ Vieni a giocare con me”, disse la volpe, “non sono addomesticata”.“Ah! scusa “, fece il piccolo principe.Ma dopo un momento di riflessione soggiunse:“ Che cosa vuol dire addomesticare?”“ Non sei di queste parti, tu”, disse la volpe” che cosa cerchi?”“ Cerco gli uomini”, disse il piccolo principe.“ Che cosa vuol dire addomesticare?”“ Gli uomini” disse la volpe” hanno dei fucili e cacciano. E’ molto noioso!Allevano anche delle galline. E’ il loro solo interesse. Tu cerchi le galline?”“No”, disse il piccolo principe. “ Cerco degli amici. Che cosa vuol dire addomesti-care?”“ E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…”“ Creare dei legami?”“ Certo”, disse la volpe. “ Tu, fino ad ora per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma.se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo.”“ Comincio a capire”, disse il piccolo principe. “ C’è un fiore…. Credo che mi abbia addomesticato…”

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“E’ possibile”, disse la volpe “capita di tutto sulla terra…”“Oh! Non è sulla terra”, disse il piccolo principe.La volpe sembrò perplessa:“ Su un altro pianeta?”“ S씓 Ci sono dei cacciatori su questo pianeta?”“ No”“ Questo mi interessa! E delle galline?”“ No”“ Non c’è niente di perfetto”, sospirò la volpe.Ma la volpe ritornò alla sua idea:“ La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me .Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio per ciò. Ma se tu mi addomestichi la mia vita, sarà come illuminata. Conoscerò il rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiù in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me è inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai dei capelli color d’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che è dorato, mi farà pensare a te. E amerò il rumore del vento nel grano…” La volpe tacque e guardò a lungo il piccolo principe:“ Per favore …..addomesticami”, disse.“ Volentieri”, rispose il piccolo principe, “ ma non ho molto tempo, però.Ho da scoprire degli amici e da conoscere molte cose”.“ Non si conoscono che le cose che si addomesticano”, disse la volpe.” gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma

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siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!”“ Che bisogna fare?” domandò il piccolo principe.“ Bisogna essere molto pazienti”, rispose la volpe.“ In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba. Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino….” Il piccolo principe ritornò l’indomani.“ Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora”, disse la volpe.“ Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità.Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti”.“ Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe.“ Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe.“ E’ quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore. C’è un rito, per esempio, presso i miei cacciatori. Il giovedì ballano con le ragazze del villaggio. Allora il giovedì è un giorno meraviglioso! Io mi spingo sino alla vigna. Se i cacciatori ballassero in un giorno qualsiasi i giorni si assomiglierebbero tutti, e non avrei mai vacanza”.Così il piccolo principe addomesticò la volpe.E quando l’ora della partenza fu vicina:“Ah!” disse la volpe, “…Piangerò”.“ La colpa è tua”, disse il piccolo principe, “Io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi…”“ E’ vero”, disse la volpe.“ Ma piangerai!” disse il piccolo principe. “ E’ certo”, disse la volpe.“ Ma allora che ci guadagni?”

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“ Ci guadagno”, disse la volpe, “ il colore del grano”.soggiunse:“ Va a rivedere le rose. Capirai che la tua è unica al mondo”.“Quando ritornerai a dirmi addio ti regalerò un segreto”.Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose.“Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente” , disse.“ Nessuno vi ha addomesticato e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico e ne ho fatto per me unica al mondo”. E le rose erano a disagio.“ Voi siete belle, ma siete vuote”, disse ancora. “ Non si può morire per voi. Certamen-te, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro, Perché è lei che ho riparato col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi (salvo due o tre per le farfalle). Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa” E ritornò dalla volpe.“ Addio”, disse.“Addio”, disse la volpe. “Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.“ L’essenziale è invisibile agli occhi”, ripeté il piccolo principe, per ricordarselo.“ E’ il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”.“E’ il tempo che ho perduto per la mia rosa…” sussurrò il piccolo principe per ricor-darselo.“ Gli uomini hanno dimenticato questa verità. Ma tu non la devi dimenticare.Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsa-bile della tua rosa…” “ Io sono responsabile della mia rosa….” Ripetè il piccolo principe per ricordarselo.“ Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore.

<< L’essenziale è invisibile agli occhi >>.”N

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<l’angolo dell’urlo. Vorrei gridare

Ce l’ho fatta! Giuseppe

Ce l’ho fatta! Maurizio

Liberatemi. Cosimo

Liberatemi. Fabio

Liberatemi. Stefano

Siete molto carine. Bledjom

Siete belle e simpatiche. Francesco

Essere x essere. Anonimo

Oltrepassare la barriera che limita la mia creatività. Anonimo

Vorrei che cambiasse il governo. Riccardo

Più incontri di gruppo. Augusto

Anche la notte più burrascosa vede nascere l’alba. Filippo

Mi aspetto molto dialogo. Errico

La speranza è l’ultima a morire. Salvatore

Maria ti amooo. Fulvio

Essere il gruppo. Gelsomino

Avere più rispetto reciproco. Luigi

Vorrei riprendermi la mia vita. Carlo

Più accortezza nei confronti dei giovani. Pierluigi

Mi aspetto una vita serena. Gianluca

La famiglia è importante. Ivan

Un pensiero per mia madre. Ivano

Aurora ti voglio bene. Francesco

Spero di ricominciare presto. Alessio

Mi aspetto qualcosa di buono! Roberto

Vorrei un risultato positivo. Alvise

Mi piacerebbe migliorare. Tonino

Mi aspetto la libertà. Daniele

Dedico un pensiero alla gente innocente che non si può difendere.

Nella vita devi essere sempre saggio, altrimenti sei fuori! Michele

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stampato nel gennaio 2008