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155 L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE La struttura e l’attività del sistema sanitario regionale L’evoluzione della normativa nazionale e regionale in materia di sanità e le relative conseguenze organizzative è stata seguita fino dal primo referto stilato dall’allora Delegazione Regionale per la Lombardia della Corte dei conti relativamente all’esercizio finanziario dell’anno 2000 e da allora lo sviluppo del cosiddetto “Modello Lombardo” è stato annualmente descritto. La regione Lombardia con l’approvazione della legge regionale n. 33 del 30 dicembre 2009: “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità, ha ritenuto di procedere al riordino e semplificazione della normativa regionale procedendo, ai sensi della legge regionale datata 9 marzo 2006, n. 7: Riordino e semplificazione della normativa regionale mediante testi unici” a riunire le disposizioni legislative regionali in materia di sanità come recita l’art 1 della legge in parola. In tal senso il titolo II della legge n. 33/2009, ha come oggetto le norme sul servizio sanitario regionale e nell’art. 2: “Oggetto e disposizioni generalidisciplina il servizio sanitario regionale nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione in conformità, fra gli altri, ai seguenti principi: rispetto della dignità della persona; libertà di scelta; piena parità di diritti e di doveri fra soggetti accreditati di diritto pubblico e di diritto privato, nell'ambito della programmazione regionale, e concorso degli stessi, nonché dei soggetti in possesso dei soli requisiti autorizzativi, alla realizzazione dell'integrazione sociosanitaria; promozione dell'integrazione delle funzioni sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza degli enti locali. Inoltre, la Regione è chiamata ad esercitare funzioni di programmazione, indirizzo, coordinamento, controllo e supporto nei confronti delle aziende sanitarie e degli altri soggetti, pubblici o privati, che svolgono attività sanitarie, sociosanitarie e sociali. Secondo quanto previsto dalla legge la Regione deve assicurare almeno l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza previsti dalla legislazione nazionale ed eventualmente, sulla base di proprie risorse, assicurare livelli più elevati. La Regione contestualmente dispone sia sul reperimento delle risorse integrative del fondo sanitario regionale e sia in ordine alla determinazione dei livelli di partecipazione alla spesa dei cittadini. In ogni caso, sul Fondo Sanitario Regionale

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L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE

La struttura e l’attività del sistema sanitario regionale

L’evoluzione della normativa nazionale e regionale in materia di sanità e le

relative conseguenze organizzative è stata seguita fino dal primo referto stilato

dall’allora Delegazione Regionale per la Lombardia della Corte dei conti

relativamente all’esercizio finanziario dell’anno 2000 e da allora lo sviluppo del

cosiddetto “Modello Lombardo” è stato annualmente descritto.

La regione Lombardia con l’approvazione della legge regionale n.

33 del 30 dicembre 2009: “Testo unico delle leggi regionali in materia di

sanità”, ha ritenuto di procedere al riordino e semplificazione della normativa

regionale procedendo, ai sensi della legge regionale datata 9 marzo 2006, n. 7:

“Riordino e semplificazione della normativa regionale mediante testi unici” a riunire

le disposizioni legislative regionali in materia di sanità come recita l’art 1 della legge

in parola.

In tal senso il titolo II della legge n. 33/2009, ha come oggetto le norme

sul servizio sanitario regionale e nell’art. 2: “Oggetto e disposizioni generali”

disciplina il servizio sanitario regionale nel rispetto dell'articolo 32 della Costituzione

in conformità, fra gli altri, ai seguenti principi: rispetto della dignità della persona;

libertà di scelta; piena parità di diritti e di doveri fra soggetti accreditati di diritto

pubblico e di diritto privato, nell'ambito della programmazione regionale, e concorso

degli stessi, nonché dei soggetti in possesso dei soli requisiti autorizzativi, alla

realizzazione dell'integrazione sociosanitaria; promozione dell'integrazione delle

funzioni sanitarie e sociosanitarie con quelle sociali di competenza degli enti locali.

Inoltre, la Regione è chiamata ad esercitare funzioni di programmazione, indirizzo,

coordinamento, controllo e supporto nei confronti delle aziende sanitarie e degli

altri soggetti, pubblici o privati, che svolgono attività sanitarie, sociosanitarie e

sociali. Secondo quanto previsto dalla legge la Regione deve assicurare almeno

l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza previsti dalla legislazione nazionale ed

eventualmente, sulla base di proprie risorse, assicurare livelli più elevati. La

Regione contestualmente dispone sia sul reperimento delle risorse integrative del

fondo sanitario regionale e sia in ordine alla determinazione dei livelli di

partecipazione alla spesa dei cittadini. In ogni caso, sul Fondo Sanitario Regionale

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non possono gravare oneri differenti da quelli riferiti alle prestazioni sanitarie e

sociosanitarie.

Per quanto concerne il Piano Sociosanitario Regionale è il Consiglio

Regionale, su proposta del Presidente della Giunta Regionale, che lo approva quale

Strumento di Programmazione Unico e Integrato. In esso sono indicate, in

particolare, le attività sanitarie e sociosanitarie da erogare per ognuno dei livelli

essenziali di assistenza. Il piano ha durata quinquennale, può essere annualmente

aggiornato con il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria

Regionale (DPEFR). Il Documento definisce: il quadro previsionale dei bisogni della

popolazione lombarda; gli indicatori in base ai quali sono determinati i volumi di

attività per ognuno dei livelli essenziali di assistenza; gli indicatori di risultato da

impiegare per il controllo e la valutazione dell'efficienza, dell'efficacia e

dell'economicità delle prestazioni e dei servizi erogati; i progetti-obiettivo e le azioni

programmate da adottare per rispondere a specifiche aree di bisogno e le relative

modalità di finanziamento; le linee di indirizzo del sistema regionale integrato di

prevenzione secondo criteri di efficacia e appropriatezza.

Le Aziende Sanitarie Locali sono istituite sentite le province e gli ambiti

territoriali delle stesse coincidono con le circoscrizioni delle stesse, fatta eccezione

per il Comune di San Colombano al Lambro, che fa parte integrante della ASL di

Lodi e per i comuni appartenenti all'ASL di Vallecamonica-Sebino.1

1 Per le ASL della Provincia di Milano gli ambiti territoriali restano così definiti: a) ASL di Milano, con sede a Milano, comprende il territorio dei Comuni di Milano - Bresso - Cinisello Balsamo - Cologno Monzese - Cormano - Cusano Milanino - Sesto San Giovanni; b) ASL di Milano 1, con sede a Legnano, comprende il territorio dei Comuni di: Assago - Buccinasco - Cesano Boscone - Corsico - Cusago - Trezzano sul Naviglio - Bollate - Baranzate - Cesate - Garbagnate Milanese - Novate Milanese - Paderno Dugnano - Senago - Arese - Cornaredo - Lainate - Pero - Pogliano Milanese - Pregnana Milanese - Rho - Settimo Milanese - Vanzago - Arconate - Bernate Ticino - Buscate - Busto Garolfo - Canegrate - Casorezzo - Castano Primo - Cerro Maggiore - Cuggiono - Dairago - Inveruno - Legnano - Magnago - Nerviano - Nosate - Parabiago - Rescaldina - Robechetto Induno - S. Giorgio su Legnano - S. Vittore Olona - Turbigo - Villa Cortese - Vanzaghello - Abbiategrasso - Albairate - Arluno - Bareggio - Besate - Boffalora Sopra Ticino - Bubbiano - Calvignasco - Cassinetta di Lugagnano - Cisliano - Corbetta - Gaggiano - Gudo Visconti - Magenta - Marcallo Casone - Mesero - Morimondo - Motta Visconti - Ossona - Ozzero - Robecco sul Naviglio - Rosate - S. Stefano Ticino - Sedriano - Vermezzo - Vittuone - Zelo Surrigone - Solaro; c) ASL di Milano 2, con sede a Melegnano, comprende il territorio dei Comuni di: Basiglio - Binasco - Casarile - Lacchiarella - Locate Triulzi - Noviglio - Opera - Pieve Emanuele - Rozzano - Vernate - Zibido S. Giacomo - Carpiano - Cerro al Lambro - Colturano - Dresano - Mediglia - Melegnano - Pantigliate - Paullo - Peschiera Borromeo - S. Donato Milanese - S. Giuliano Milanese - S. Zenone al Lambro - Tribiano - Vizzolo Predabissi - Bellinzago Lombardo - Bussero - Cambiago - Carugate - Cassano d'Adda - Cassina de' Pecchi - Cernusco sul Naviglio - Gessate - Gorgonzola - Inzago - Liscate - Melzo - Pessano con Bornago - Pioltello - Pozzuolo Martesana - Rodano - Segrate - Settala - Trucazzano - Vignate - Vimodrone - Basiano - Busnago - Caponago - Cornate d'Adda - Grezzago - Masate - Pozzo d'Adda - Roncello - Trezzano Rosa - Trezzo sull'Adda - Vaprio d'Adda. 4. La ASL di Vallecamonica-Sebino, con sede a Breno, comprende il territorio dei Comuni di: Angolo Terme, Artogne, Berzo Demo, Berzo Inferiore, Bienno, Borno, Braone, Breno, Capodiponte, Cedegolo,

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L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti

l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle riabilitative,

di diagnostica strumentale, di laboratorio e ospedaliere, contemplate dai

livelli essenziali di assistenza definiti dal piano sanitario nazionale e dalla

programmazione regionale, a tutti coloro che ne hanno titolo, anche se

residenti in ambiti territoriali diversi dalla Regione. Ciò deve avvenire tramite

la stipula di contratti o convenzioni con strutture accreditate che disciplinano anche

la remunerazione delle prestazioni e l'adozione del sistema di verifica della qualità,

nonché attraverso la gestione diretta delle attività di competenza. L’art 4 della

legge 33/2009, confermando il principio della libera scelta da parte del cittadino,

indica che le aziende erogano direttamente le prestazioni necessarie per soddisfare

i livelli essenziali di assistenza non affidate ai medici di medicina generale e ai

pediatri di libera scelta, non acquisite dai soggetti erogatori pubblici o privati

accreditati e non altrimenti assicurate da terzi.

Le ASL, soddisfatte prioritariamente le esigenze del servizio sanitario

regionale, possono fornire, contro corrispettivo, prestazioni o altri servizi sanitari,

fermo restando, in ogni caso, il vincolo di pareggio del bilancio ed, inoltre,

esercitano le funzioni di cui all'articolo 14 della legge regionale 12 marzo 2008, n. 3

(Governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e

sociosanitario).

Tra le altre funzioni affidate alle aziende sanitarie locali vi sono

quelle di vigilanza e controllo sulle strutture sanitarie e sulle unità

d'offerta sociosanitarie. I funzionari delle ASL incaricati di svolgere funzioni di

vigilanza e controllo, su indicazione delle direzioni generali competenti, operano

anche al di fuori del territorio dell'azienda di appartenenza. Le ASL hanno altresì

l’obbligo di aggiornare periodicamente sullo svolgimento di tali funzioni sia la Giunta

regionale e sia le commissioni consiliari competenti. Peraltro, in situazioni di

particolare rilevanza e impatto sul sistema sanitario o sociosanitario regionale, le

direzioni generali competenti possono esercitare direttamente le funzioni di

Cerveno, Ceto, Cevo, Cimbergo, Cividate Camuno, Corteno Golgi, Darfo Boario Terme, Edolo, Esine, Gianico, Incudine, Losine, Lozio, Malegno, Malonno, Monno, Niardo, Ono San Pietro, Ossimo, Paisco Loveno, Paspardo, Piancamuno, Piancogno, Ponte di Legno, Prestine, Saviore dell'Adamello, Sellero, Sonico, Pisogne, Temù, Vezza d'Oglio, Vione. 5. All'ASL di Vallecamonica-Sebino afferiscono i presidi ospedalieri di Edolo ed Esine e le strutture sanitarie situate nei comuni dell'ASL stessa.

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controllo avvalendosi di propri funzionari, eventualmente affiancati da personale

delle ASL o da professionisti, anche di area sanitaria o sociosanitaria, in possesso di

comprovata competenza ed esperienza. Le direzioni generali competenti su tali

attività di controllo hanno l’obbligo di comunicare ai direttori generali delle aziende

sanitarie sia l’attivazione e sia i relativi esiti, anche ai fini dell'assunzione dei

provvedimenti di rispettiva competenza.

I rapporti tra le ASL, i comuni e le province sono regolati da convenzioni

stipulate sulla base di direttive emanate dalla Giunta regionale.

La rete ospedaliera della Regione è organizzata secondo criteri, indici e

modalità determinati dalle normative nazionali e regionali di riferimento.

La legge n 33/2009 stabilisce che le aziende ospedaliere definite di

rilievo nazionale e già costituite alla data del 1° gennaio 1998 conservino la loro

natura giuridica. Altrettanto conservano la loro natura giuridica di aziende

ospedaliere di interesse regionale quelle già costituite alla data del 31 dicembre

2003.

I requisiti sulla base dei quali il Consiglio regionale costituisce, modifica o

estingue aziende ospedaliere di interesse regionale sono:

a) organizzazione dipartimentale;

b) adozione di sistemi di contabilità economico-patrimoniale dei centri di costo

secondo modalità stabilite dalla Giunta regionale;

c) disponibilità di patrimonio adeguato allo svolgimento delle attività istituzionali.

Inoltre, la regione considera ulteriori indicatori:

a) degli indici di funzionalità del singolo presidio o dei diversi presidi dell'azienda

ospedaliera in termini quantitativi e qualitativi;

b) degli indici di attrazione e dispersione per territorio di riferimento, con attenzione

ai volumi delle attività erogate secondo criteri di qualità e appropriatezza delle

prestazioni;

c) della collocazione geografica del presidio e della struttura sanitaria con

riferimento a ottimali criteri di accesso dell'utenza;

d) del valore aggiunto per la riqualificazione della rete ospedaliera.

Nel caso di incorporazione di presidi o strutture sanitarie nelle ASL, le

stesse assicurano i livelli essenziali di assistenza definiti dalla programmazione

sanitaria nazionale e regionale attraverso la gestione diretta delle attività sanitarie

e sociosanitarie, nonché attraverso contratti o convenzioni.

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La regione attraverso il testo unico delle leggi regionali in materia di sanità

stabilisce che le aziende ospedaliere devono erogare attività sanitarie ospedaliere e

specialistiche. Soddisfatte prioritariamente le esigenze del servizio sanitario

regionale e fermo restando il vincolo del pareggio di bilancio, possono fornire,

contro corrispettivo, prestazioni o altri servizi sanitari a terzi oppure a soggetti

accreditati, nonché ai gestori delle forme integrative di assistenza sanitaria.

Altrettanto, nel rispetto della principale attività di ricerca loro affidata, gli Istituti di

Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) concorrono ad assicurare la

realizzazione dei livelli di assistenza.

La trasformazione di una azienda ospedaliera in fondazione o la

costituzione di una fondazione può riguardare l'intera azienda o parte di essa,

purché sia garantita, negli organi di indirizzo, la presenza maggioritaria di membri

designati da soggetti pubblici. La regione stabilisce che in caso di costituzione di

fondazione si applicano le procedure di cui all'articolo 9-bis del decreto legislativo

30 dicembre 1992, n. 502: “Riordino della disciplina in materia sanitaria a norma

dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421”, nonché le linee guida approvate

dalla Giunta regionale. Il Consiglio regionale, nei limiti delle risorse disponibili, può

finanziare piani di ristrutturazione e ottimizzazione gestionale presentati dai membri

fondatori nella misura massima corrispondente al disavanzo dell'azienda

trasformata o afferita, quale accertato al momento della trasformazione o

conferimento e per il periodo di durata dei piani stessi, tesi al recupero degli

equilibri economici e operativi. Nel caso della trasformazione, da parte delle

ASL, in fondazioni di proprie strutture residenziali e semiresidenziali

dell'area sociosanitaria, si applicano le medesime procedure di cui all'articolo 9-

bis del d.lgs. 502/1992, nonché le linee guida approvate dalla Giunta regionale. E’

consentito che le ASL possano partecipare a fondazioni, fondazioni di

partecipazione, ad esclusione di quelle ospedaliere, ed associazioni, previa

autorizzazione della Giunta regionale. La partecipazione è limitata all'organo di

indirizzo o assembleare.

Il Consiglio regionale può deliberare l'afferimento, totale o parziale, di

aziende ospedaliere agli IRCCS risultanti dalle trasformazioni di cui al decreto

legislativo 16 ottobre 2003, n. 288: “Riordino della disciplina degli istituti di ricovero

e cura a carattere scientifico, a norma dell'articolo 42, comma 1, della legge 16

gennaio 2003, n. 3”. In questi casi le disposizioni normative di riferimento sono

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l'articolo 5, commi 1 e 2, del testo unico di riordino e l'articolo 5, commi 1, 2 e 3,

del d.lgs. 502/1992.

La regione Lombardia ha costituito una Azienda preposta allo

svolgimento compiti relativi all'emergenza urgenza, ovvero l'Azienda

Regionale dell'Emergenza Urgenza (AREU). Si tratta di una azienda dotata di

personalità giuridica di diritto pubblico, avente autonomia patrimoniale,

organizzativa, gestionale e contabile. Sono organi dell'azienda il direttore generale

e il collegio sindacale. Il direttore generale è coadiuvato, nell'esercizio delle sue

funzioni, dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario. Al direttore sanitario

e al direttore amministrativo si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni

previste per le medesime figure professionali operanti nelle aziende ospedaliere. La

Giunta regionale, acquisito il parere delle commissioni consiliari competenti,

definisce la sede, la struttura organizzativa, il patrimonio e le funzioni operative

dell'AREU, compreso il servizio di elisoccorso, secondo le indicazioni del piano

sociosanitario regionale.

In merito ai requisiti per l'esercizio di attività sanitarie e

sociosanitarie e accreditamento delle strutture sanitarie è stabilito che

l'autorizzazione all'esercizio dell'attività sanitaria è rilasciata dall'ASL ed è richiesta

per le strutture sanitarie di ricovero e cura, nonché per i centri di procreazione

medicalmente assistita e per la residenzialità psichiatrica. Tutte le altre strutture

sanitarie e le unità d'offerta sociosanitarie, fermo restando il possesso dei requisiti

minimi stabiliti dalle disposizioni vigenti, devono presentano una dichiarazione di

inizio attività alla ASL competente per territorio. L'ASL ha l’obbligo di provvedere

alle verifiche di competenza entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della

dichiarazione. Conseguentemente, la Giunta regionale, con deliberazione

comunicata alla commissione consiliare competente, stabilisce: l'iter procedurale

per il rilascio dell'autorizzazione allo svolgimento delle attività sanitarie e le

modalità di presentazione della dichiarazione di inizio attività, le modalità di verifica

del possesso e della permanenza dei requisiti necessari per l'esercizio delle attività

stesse e, infine, le modalità di raccolta e aggiornamento dei dati inerenti alle

strutture esercenti le attività sanitarie.

La regione Lombardia, stabilisce che vengono accreditate, nel rispetto degli

indici programmatori definiti dal piano sociosanitario regionale, in coerenza con la

normativa nazionale e regionale, le strutture sanitarie pubbliche e private

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autorizzate o che abbiano presentato dichiarazione di inizio attività secondo le

norme relative e che siano in possesso dei requisiti strutturali, tecnologici e

organizzativi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 14 gennaio 1997

E’ la Giunta regionale che disciplina le modalità per la richiesta di

accreditamento delle strutture, per la concessione e l'eventuale revoca dello stesso,

nonché per la verifica circa la permanenza dei requisiti richiesti per l'accreditamento

medesimo, mentre sono le ASL che procedono ad accreditare le strutture sanitarie

e a disporre eventuali variazioni dell'accreditamento. I provvedimenti di

accreditamento o di variazione sono comunicati alla competente direzione generale

della Giunta regionale entro quindici giorni, al fine di aggiornare il Registro

Regionale delle Strutture Accreditate. Per le strutture pubbliche e private la

procedura di accreditamento si perfeziona all'atto della iscrizione nel medesimo

registro. La richiesta di accreditamento deve essere inoltrata dal legale

rappresentante della struttura sanitaria alla ASL competente per territorio, con la

specifica indicazione delle attività che s'intendono svolgere. L'iscrizione nel registro

regionale delle strutture accreditate è condizione necessaria ma non sufficiente per

l'assunzione a carico del fondo sanitario regionale degli oneri relativi alle prestazioni

sanitarie e sociosanitarie erogate sulla base del fabbisogno sanitario del territorio e

nel rispetto dei limiti di spesa assegnati alle singole strutture tramite la

conseguente definizione dei rapporti per la remunerazione delle prestazioni rese.

Tramite una deliberazione comunicata alla commissione consiliare

competente, la Giunta regionale approva lo schema-tipo in base al quale le ASL

stipulano gli accordi contrattuali di cui all'articolo 8-quinquies del d.lgs. 502/1992. Il

provvedimento della Giunta regionale prevede:

a) l'accettazione delle tariffe stabilite dalla Regione per le prestazioni da rendere;

b) le modalità con le quali la Regione verifica la qualità delle prestazioni erogate e

la rispondenza delle strutture agli standard di accreditamento;

c) le modalità di esercizio dell'attività privata senza oneri a carico della Regione;

d) i tempi e le modalità di liquidazione delle prestazioni rese dalle strutture

accreditate;

e) le sanzioni da adottare in caso di inosservanza delle norme in vigore.

La Giunta Regionale verifica, sulla base degli accordi contrattuali stipulati,

con cadenza annuale, il mantenimento degli indici programmatori di fabbisogno

sanitario.

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Il possesso dei requisiti dichiarati ai fini dell'accoglimento della richiesta di

accreditamento da parte delle strutture sanitarie, è verificato secondo modalità

stabilite con atti amministrativi. Non possono essere accreditati i soggetti erogatori

privati che utilizzino, anche saltuariamente, in violazione delle disposizioni

contenute nell'articolo 4, comma 7, della legge 30 dicembre 1991, n. 412:

“Disposizioni in materia di finanza pubblica”, del personale che sia dipendente da

aziende sanitarie e da strutture sanitarie e sociosanitarie del servizio sanitario

nazionale.

Gli standard organizzativi e funzionali e gli indicatori che devono essere

posseduti dai professionisti e dalle strutture pubbliche e private soggette ad

accreditamento sono definiti con il provvedimento di accreditamento. La perdita dei

requisiti comporta l'automatica decadenza dei soggetti erogatori

dall'accreditamento e la revoca dei conseguenti rapporti con il servizio sanitario

regionale. La declaratoria di decadenza dall'accreditamento avviene, previa diffida,

con provvedimento dell'ASL. Tale decadenza dei soggetti erogatori dalla titolarità

dei rapporti con il servizio sanitario regionale può altresì essere dichiarata dalla

Giunta regionale, previa istruttoria del direttore generale della ASL, quando sia

accertata la reiterata applicazione distorta del sistema di remunerazione delle

prestazioni, sia sotto il profilo della qualità delle prestazioni stesse, sia sotto il

profilo della loro completezza, comprese la specialistica ambulatoriale e la

riabilitazione post acuti. La stessa reiterazione comporta, nel caso di soggetti

erogatori pubblici, la decadenza dalla nomina del direttore generale e la

conseguente risoluzione di diritto del contratto.

Per quanto concerne i soggetti privati accreditati, titolari dei rapporti con il

servizio sanitario regionale, assolvono al debito informativo necessario sia per

uniformare i sistemi di rilevazione delle informazioni necessarie per i governo del

sistema e sia dei dati economico-finanziari delle aziende, definendo gli schemi di

classificazione secondo le normative comunitarie e nazionali in materia. E’ previsto

che i soggetti privati accreditati tengano aggiornato l'elenco del personale che, a

qualsiasi titolo, presta la propria attività, attestando il possesso dei requisiti

necessari per l'assolvimento dei compiti affidati.

L'accreditamento è condizione inderogabile affinché siano posti a carico del

fondo sanitario regionale gli oneri relativi alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie

svolte dalle istituzioni accreditate pubbliche o private esercenti attività di

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Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), che possono svolgere le sole attività

sanitarie per le quali è stata presentata la dichiarazione di inizio attività. Le

strutture accreditate per lo svolgimento di attività di riabilitazione esercitano tale

attività nell'ambito dell'ASL cui sono attribuite le relative competenze di settore.

Compiti esclusivi delle strutture ospedaliere non possono essere svolti dalle RSA e

le attività specialistiche ambulatoriali possono essere esercitate dalle sole istituzioni

individuate dalla Regione come svolgenti prevalenti attività sanitarie.

Per quanto concerne le tariffe da corrispondere per le attività sanitarie delle

RSA sono determinate sulla base di costi standard prefissati dalla Regione, fermo

restando quanto disposto dall'articolo 11, comma 1, lettera k), della l.r. 3/2008 per

le tariffe relative alle attività sociosanitarie.

La regione Lombardia ha previsto ed organizzato le modalità di

coinvolgimento degli enti locali nella programmazione sanitaria e

sociosanitaria.

In tal senso la Conferenza dei Sindaci è composta da tutti i sindaci dei

comuni che fanno parte dell'ambito territoriale di ciascuna ASL e concorre alla

formulazione, nell'ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo

per l'impostazione programmatica dell'attività sociosanitaria e sanitaria, esamina il

bilancio pluriennale di previsione e il bilancio di esercizio delle ASL e trasmette alla

Regione le relative osservazioni ed, infine, verifica lo stato di attuazione dei

programmi e dei progetti delle ASL, trasmettendo le proposte e le valutazioni ai

rispettivi direttori generali e alla Regione.

E’ contemplata dalla legge regionale inoltre l'Assemblea dei Sindaci,

istituita a livello distrettuale e composta da tutti i sindaci dei comuni compresi nel

territorio del distretto, o una sua rappresentanza autonomamente determinata

formula proposte e pareri alla conferenza dei sindaci in ordine alle linee di indirizzo

e di programmazione dei servizi sociosanitari ed esprime il proprio parere sulla

finalizzazione e sulla distribuzione territoriale delle risorse finanziarie. L'assemblea

distrettuale dei sindaci, il cui funzionamento è disciplinato da provvedimenti della

Giunta regionale, svolge le funzioni del comitato dei sindaci di distretto previsto

dall'articolo 3-quater del d.lgs. 502/1992. A livello distrettuale è garantita la

partecipazione dei cittadini.

Per l'esercizio delle sue funzioni la Conferenza dei Sindaci si avvale del

consiglio di rappresentanza dei sindaci eletto dalla conferenza stessa. Il Consiglio

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regionale disciplina le modalità per l'elezione del presidente nonché per la

convocazione e il funzionamento della conferenza, prevedendo che le votazioni

avvengano a maggioranza, secondo il metodo del voto unico e ponderato. Con la

stessa deliberazione sono disciplinati il funzionamento e le modalità di convocazione

del consiglio di rappresentanza dei sindaci.

Sempre in tema di coinvolgimento degli enti locali nella programmazione

sanitaria e sociosanitaria, in attuazione dell'articolo 2, comma 2-bis, del d.lgs.

502/1992, è istituita la Conferenza Permanente per la Programmazione

Sanitaria e Sociosanitaria Regionale quale sede istituzionale di partecipazione

degli enti locali alle attività regionali di programmazione sanitaria e sociosanitaria e

di raccordo tra comuni, province e Regione nella definizione e attuazione delle

relative linee programmatiche. Della conferenza fanno parte: il sindaco del comune

nel caso in cui l'ambito territoriale dell'ASL coincida con quello del comune, il

presidente della conferenza dei sindaci, ovvero il sindaco o i presidenti di

circoscrizione nei casi in cui l'ambito territoriale dell'ASL sia rispettivamente

superiore o inferiore al territorio del comune, i presidenti dell'Associazione

Regionale dei Comuni Lombardi (ANCI Lombardia), dell'Unione Province Lombarde

(UPL) e della Delegazione Regionale dell'Unione Nazionale Comuni Comunità ed Enti

Montani (UNCEM). Nei casi in cui ricorrono i presupposti di cui all'articolo 3-bis,

comma 7, del d.lgs. 502/1992 alla conferenza partecipa il sindaco del comune

capoluogo della provincia in cui è situata l'azienda ospedaliera. Le modalità di

costituzione e il funzionamento della conferenza, comprese le modalità per

l'elezione del presidente, è disciplinato da un regolamento regionale, prevedendo la

partecipazione alle sedute della conferenza dei componenti della Giunta regionale

competenti per materia. Con lo stesso provvedimento è disciplinato l'eventuale

raccordo della conferenza con il consiglio delle autonomie locali. Le risorse

finanziarie necessarie al raggiungimento degli obiettivi di integrazione sociosanitaria

devono essere messe a disposizione, in relazione alle rispettive competenze da

Regione e dagli enti locali.

Il testo unico delle leggi regionali in materia di sanità stabilisce che le ASL

e le aziende ospedaliere hanno personalità giuridica pubblica, autonomia

organizzativa, amministrativa, patrimoniale, contabile, gestionale e tecnica e che

l’autonomia delle aziende sanitarie si esercita nell'ambito degli indirizzi

programmatici fissati dalla Regione.

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Le aziende sanitarie sono responsabili dello svolgimento di tutte le attività

tecnico-operative, gestionali, di raccolta ed elaborazione delle informazioni, secondo

modalità finalizzate a realizzare l'efficacia degli interventi per la tutela della salute e

l'efficiente impiego delle risorse. È obiettivo delle aziende raggiungere l'equilibrio

economico di lungo periodo.

Il Direttore Generale e il Collegio Sindacale sono organi della azienda

sanitaria. Il direttore generale, in possesso dei requisiti di cui all'articolo 3-bis,

comma 3, del d.lgs. 502/1992, è nominato con provvedimento della Giunta

regionale; il suo rapporto di lavoro è esclusivo ed è regolato da contratto di diritto

privato, che stabilisce anche la durata dell'incarico, comunque non inferiore a un

anno. Nel caso di aziende ospedaliere presso le quali si svolgono corsi delle facoltà

di medicina e chirurgia, la nomina avviene d'intesa con il rettore dell'università

interessata e l'intesa s'intende acquisita in assenza, entro le prime ventiquattro ore

dalla proposta regionale, di formale e motivato diniego da parte del rettore.

La sede di assegnazione per gli incarichi già conferiti dei direttori generali

di aziende sanitarie può essere mutata da parte della Giunta regionale e tale

modificazione non ha effetto sulla durata dell'originario contratto mentre la

mancata accettazione del reincarico comporta la risoluzione del contratto. Ai fini

della valutazione del possesso dei requisiti soggettivi per la nomina a direttore

generale sono considerate, tutte le cariche e le attività esercitate dall'interessato,

anche a titolo di mandato politico e amministrativo regionale, purché svolte nei

dieci anni antecedenti alla presentazione della candidatura. Nel caso di incarico di

direttore generale di durata inferiore a tre anni, la verifica del raggiungimento degli

obiettivi è effettuata entro il secondo mese antecedente la scadenza dell'incarico.

Per la nomina a direttore generale delle ASL, delle aziende ospedaliere e

degli IRCCS di diritto pubblico trasformati in fondazioni è richiesta, oltre ai requisiti

di cui all'articolo 3-bis, comma 3, del d.lgs. 502/1992, l'iscrizione nell'elenco degli

idonei. Per l'inserimento in tale elenco è necessario il certificato di frequenza del

corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione

sanitaria di cui al decreto del Ministro della sanità 1° agosto 2000 “Disciplina dei

corsi di formazione dei direttori generali delle aziende sanitarie” o l'attestato di

formazione manageriale di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10

dicembre 1997, n. 484: “Regolamento recante la determinazione dei requisiti per

l'accesso alla direzione sanitaria aziendale e dei requisiti e dei criteri per l'accesso al

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secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo sanitario del Servizio sanitario

nazionale” in corso di validità.

Il direttore generale è il rappresentante legale dell'azienda ed è

responsabile della gestione complessiva e qualora la Giunta regionale proceda alla

sospensione cautelare del direttore generale di aziende sanitarie pubbliche, la

stessa Giunta è chiamata a nominare, per il periodo corrispondente, un

commissario straordinario in possesso dei requisiti richiesti per la nomina a

direttore generale, cui viene corrisposta un'indennità da determinarsi in misura non

superiore a quella del direttore generale della relativa azienda. Laddove si dovesse

verificare la situazione di vacanza dell'ufficio di direttore generale e fino alla nomina

del nuovo, la Giunta regionale può procedere alla nomina di un commissario

straordinario qualora la gestione interinale affidata al direttore sanitario o al

direttore amministrativo più anziano di età non appaia congrua rispetto alle

peculiarità gestionali dell'azienda interessata e, nel contempo, il periodo minimo

previsto dall'articolo 3-bis, comma 8, del d.lgs. 502/1992 non appaia coerente

rispetto ai processi di riordino o riorganizzazione riguardanti l'azienda stessa. La

gestione commissariale non può protrarsi oltre dodici mesi. Entro novanta giorni

dalla nomina del nuovo direttore generale o del commissario straordinario si

provvede alla verifica straordinaria di cassa e dei valori custoditi in tesoreria nonché

delle poste patrimoniali. Alle operazioni di verifica partecipano il direttore generale

cessato dall'incarico, il nuovo direttore generale o il commissario straordinario, il

tesoriere e il collegio sindacale, che redige apposito verbale sottoscritto dai

partecipanti alla verifica stessa. Il collegio sindacale è nominato dal direttore

generale e svolge, in particolare la verifica la regolarità amministrativa e contabile,

vigila sulla gestione economica, finanziaria e patrimoniale ed esamina ed esprime le

proprie valutazioni sul bilancio di esercizio.

Nel caso delle aziende ospedaliere il collegio sindacale è composto da

cinque membri di cui due designati dalla Regione e uno dalla conferenza dei sindaci

della ASL sul cui territorio è ubicata l'azienda ospedaliera; gli altri due componenti

sono designati rispettivamente dal Ministro competente in materia di sanità e dal

Ministro dell'economia e delle finanze. Ai componenti del collegio sindacale delle

ASL e delle aziende ospedaliere spetta un'indennità per l'espletamento delle

funzioni in misura pari al dodici per cento della parte fissa della retribuzione

corrisposta ai direttori generali. Al presidente del collegio spetta un'indennità in

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misura pari al quindici per cento della parte fissa della retribuzione corrisposta ai

direttori generali. Ai Commissari Liquidatori nominati ai sensi dell'articolo 2,

comma 14, della legge 28 dicembre 1995, n. 549 “Misure di razionalizzazione della

finanza pubblica” competono le funzioni di legali rappresentanti delle gestioni

liquidatorie delle soppresse USSL. I commissari liquidatori svolgono altresì le

funzioni di legali rappresentanti delle gestioni liquidatorie delle aziende USSL

istituite con la legge regionale 15 settembre 1993, n. 28: “Ridefinizione degli ambiti

territoriali delle Unità Socio-Sanitarie locali” e venute a cessare con la legge

regionale 11 luglio 1997, n. 31: “Norme per il riordino del servizio sanitario

regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali”. Ai commissari

liquidatori, quali legali rappresentanti delle gestioni liquidatorie sopra richiamate,

compete la legittimazione attiva e passiva, sostanziale e processuale per le

controversie riguardanti debiti e crediti delle soppresse USSL e aziende USSL. I

debiti delle gestioni liquidatorie delle soppresse USSL e aziende USSL, nonché i

relativi atti esecutivi gravano unicamente sulle dotazioni finanziarie delle gestioni

liquidatorie. La legge 33/2009 prevede che sia esclusa ogni legittimazione passiva,

sostanziale e processuale della Regione per le controversie riguardanti debiti e

crediti delle soppresse USSL e aziende USSL.

La legge regionale testo unico delle leggi regionali in materia di sanità si

diffonde in merito alla organizzazione delle aziende sanitarie e in tal senso per

primo indica che le ASL, le aziende ospedaliere, gli ospedali classificati senza fini di

lucro, gli IRCCS di diritto pubblico e gli IRCCS non trasformati in fondazioni ai sensi

del d.lgs. 288/2003 adottano il Piano di Organizzazione e il Piano Strategico

Triennale e li sottopongono all'approvazione della Giunta regionale. Tali documenti

costituiscono la disciplina di quanto previsto dall'articolo 3-sexies, comma 4, del

d.lgs. 502/1992 alla Giunta regionale spetta il compito di definire i criteri per

l'aggiornamento o l'integrazione.

Le ASL assicurano l'esercizio delle attività e l'erogazione delle prestazioni

sanitarie e sociosanitarie attraverso i propri presidi e servizi, nonché attraverso i

presidi e i servizi sanitari e sociosanitari accreditati e a contratto o convenzionati.

Le ASL sono organizzate in distretti, presidi, dipartimenti, servizi, unità operative e

uffici, sentite le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

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Le aziende ospedaliere sono organizzate in aree omogenee, presidi,

dipartimenti, servizi, unità operative e uffici, sentite le organizzazioni sindacali di

categoria maggiormente rappresentative. Il presidio, se di dimensione significativa

o di peculiarità specialistiche, può consistere in un singolo stabilimento ospedaliero

o in una singola struttura diagnostica o terapeutica. Negli altri casi, il presidio

raggruppa più strutture ospedaliere o diagnostiche omogenee per collocazione

geografica o per specificità. Al presidio è attribuita autonomia gestionale ed

economico-finanziaria, con contabilità separata all'interno dell'azienda. Nelle

aziende ospedaliere le unità operative sono organizzate in strutture dipartimentali. I

dipartimenti possono comprendere attività esercitate al di fuori del presidio o della

ASL, previa intesa tra le rispettive amministrazioni e sentite le organizzazioni

sindacali di categoria maggiormente rappresentative. Il dipartimento di emergenza

e urgenza è costituito nelle aziende e nei presidi individuati dalla programmazione

regionale.

In ogni ASL le attività sanitarie e sociosanitarie sono organizzate,

in particolare, nel dipartimento di prevenzione medico, nel dipartimento di

prevenzione veterinario, nel dipartimento dei servizi sanitari di base, nel

dipartimento per le attività sociosanitarie integrate. Il coordinamento della

medicina specialistica è assunto dal dipartimento dei servizi sanitari di base. In

ogni ASL deve essere altresì assicurato il coordinamento funzionale fra le attività

comuni del dipartimento di prevenzione medico e del dipartimento di prevenzione

veterinario, segnatamente per la sicurezza degli alimenti. Previa approvazione da

parte della Giunta dell'assetto complessivo dell'azienda stessa, l'attività delle

articolazioni distrettuali e organizzative dell'azienda è disciplinata, dal direttore

generale, che può individuare ulteriori modelli in base ai quali organizzare le attività

sanitarie ricomprese nelle aree, nei dipartimenti e nei distretti.

Il Dipartimento di Prevenzione Medico, è un organismo di

coordinamento ed è organizzato nei servizi di igiene e sanità pubblica, di

prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro, di igiene degli alimenti e della

nutrizione e di medicina preventiva nelle comunità.

Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, è un organismo di

coordinamento ed è organizzato nei servizi di sanità animale, di igiene della

produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli

alimenti di origine animale e loro derivati e di igiene degli allevamenti e delle

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produzioni zootecniche. A questo dipartimento competono funzioni di

programmazione, coordinamento, supporto e verifica delle attività di sanità

pubblica veterinaria svolte dai distretti di medicina veterinaria.

E’ previsto che l’ASL organizzi tramite uno specifico servizio di medicina

legale le funzioni e le prestazioni medico-legali.

Al fine di erogare le prestazioni richieste, le ASL possono avvalersi della

consulenza, da attivarsi attraverso la stipula di apposite convenzioni, delle

università.

Il Dipartimento per le Attività Sociosanitarie Integrate - ASSI, è

istituito al fine di assicurare l'integrazione delle funzioni sanitarie con quelle

sociosanitarie di competenza delle ASL. Il funzionamento è definito da apposito

regolamento. Il Dipartimento ASSI deve assicurare l'erogazione delle prestazioni su

base distrettuale e interdistrettuale. Il direttore del dipartimento ne gestisce

l'attività anche attraverso la corretta distribuzione delle risorse umane, strumentali

ed economiche. L'attività dipartimentale può essere organizzata in servizi, unità

operative e uffici. Il direttore generale, sentito il direttore sociale, individua un

responsabile a livello distrettuale che coordina le attività assegnate al dipartimento

e gestisce la quota di budget destinata alle funzioni organizzate a livello

distrettuale. Nell'ambito della programmazione regionale e aziendale sono

individuati gli obiettivi e le risorse del fondo sanitario regionale, nonché le risorse

autonome della Regione da destinare alle attività svolte dal dipartimento per le

ASSI. L'ASL assicura apposita e separata contabilità sulla gestione delle attività

svolte dal dipartimento per le ASSI, ispirata al criterio del bilancio economico e

patrimoniale. Eventuali perdite di esercizio relative ad attività per le quali i comuni

hanno concluso accordi con le ASL sono a totale carico del bilancio dei comuni

stessi. I contributi erogati alle famiglie nell'ambito dei servizi di assistenza

domiciliare integrata sono compresi tra le prestazioni sociosanitarie a carico del

fondo sanitario regionale.

Gli atti amministrativi adottati dalle aziende sanitarie devono essere

conformi, fra l'altro, agli atti regionali di programmazione e di indirizzo sanitari e

sociosanitari, nonché agli altri provvedimenti di cui all'articolo 11 della l.r. 3/2008.

Le direzioni generali competenti, anche su indicazione del collegio sindacale o del

consiglio di rappresentanza dei sindaci dell'ASL, segnalano al direttore generale

dell'azienda sanitaria gli atti ritenuti non conformi alla programmazione e agli

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indirizzi regionali, ai fini dell'eventuale esercizio del potere di autotutela. Ferma

restando la responsabilità patrimoniale e disciplinare derivante dall'adozione di atti

illegittimi, il comportamento del direttore generale che non sia intervenuto in sede

di autotutela è fonte di responsabilità contrattuale ed ha effetto ai fini della sua

valutazione annuale.

L’ambito territoriale sul quale ha competenza l’Azienda Sanitaria Locale è

articolato nel proprio Piano di Organizzazione in Distretti comprendenti ciascuno

una popolazione di norma non inferiore a 40.000 abitanti; nelle aree ad alta densità

abitativa tale rapporto è elevato fino a 100.000 abitanti. Nelle aree montane e nelle

zone a scarsa densità abitativa l'ambito territoriale può comprendere una

popolazione minima di 15.000 abitanti. Nel Piano di Organizzazione, l'ASL articola,

altresì, l'ambito territoriale in Distretti di Medicina Veterinaria. In relazione alla

complessità dei servizi da erogare, le attività sanitarie territoriali e sociosanitarie di

competenza delle ASL sono organizzate a livello distrettuale o interdistrettuale. Così

è il Distretto l'articolazione organizzativa su base territoriale il cui scopo è

assicurare il coordinamento degli operatori e delle relative funzioni, la gestione

dell'assistenza sanitaria, dell'educazione sanitaria, dell'informazione e prevenzione

e delle attività sociosanitarie e sociali di competenza delle ASL. Il Distretto assicura

l'analisi e l'orientamento della domanda sanitaria e sociosanitaria, al fine di

verificare la qualità dei servizi erogati e di garantire il diritto di accesso all'insieme

dei servizi offerti e la continuità assistenziale nei diversi luoghi di trattamento. Al

distretto è attribuita autonomia economico-finanziaria, con contabilità separata

all'interno del bilancio aziendale, nonché autonomia gestionale per lo svolgimento

delle proprie funzioni e per il conseguimento degli obiettivi aziendali, compreso il

coordinamento delle attività.

Il Direttore Sanitario e il Direttore Amministrativo delle aziende

sanitarie sono nominati dal Direttore Generale e hanno i requisiti di cui all'articolo

3, comma 7, del d.lgs. 502/1992; i relativi rapporti di lavoro sono esclusivi e sono

regolati da contratti di diritto privato, che stabiliscono anche la durata dell'incarico,

comunque non inferiore a un anno. Ai fini della nomina a direttore amministrativo è

riconosciuta l'attività di direzione tecnica o amministrativa svolta in enti o strutture

pubbliche o private di media o grande dimensione, anche non operanti in ambito

sanitario, purché la durata complessiva dell'attività stessa sia stata di almeno

cinque anni, abbia comportato l'assunzione di responsabilità dirigenziale e/o

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manageriale in ordine ai risultati dell'ente, struttura o azienda di riferimento e siano

state acquisite comprovate esperienze di natura giuridico-amministrativa. Ai fini

della nomina a direttore sanitario si fa riferimento agli articoli 1 e 2 del d.p.r.

484/1997 ed è di conseguenza necessario il possesso della specializzazione in una

delle discipline dell'area della sanità pubblica di cui al medesimo d.p.r. 484/1997 o

un titolo equipollente di cui alla tabella B del decreto del Ministro della sanità 30

gennaio 1998 “Tabelle relative alle discipline equipollenti previste dalla normativa

regolamentare per l'accesso al secondo livello dirigenziale per il personale del ruolo

sanitario del Servizio sanitario nazionale” oppure la specializzazione in medicina

legale. Possono essere nominati direttori sanitari, indipendentemente dalla

specializzazione, coloro che nei cinque anni precedenti alla nuova nomina abbiano

già svolto tale incarico. I presidi dell'azienda ospedaliera sono retti da un dirigente

responsabile amministrativo e da un dirigente responsabile sanitario, individuati dal

direttore generale. I dirigenti operano nel quadro degli indirizzi emanati dal

direttore generale ed assumono la responsabilità delle strutture loro affidate. Il

direttore generale individua per ciascun presidio il dirigente responsabile della

gestione complessiva e nomina altresì i responsabili del dipartimento e del distretto.

Per la direzione e il coordinamento delle attività sociosanitarie e sociali di

competenza delle ASL in ogni azienda sanitaria il direttore generale nomina il

direttore dei servizi sociali, di seguito denominato direttore sociale. L'incarico di

direttore sociale è attribuito a persone che siano in possesso di diploma di laurea in

discipline attinenti alle funzioni da svolgere, che non abbiano compiuto il

sessantacinquesimo anno d'età e che abbiano svolto per almeno cinque anni una

qualificata attività di direzione in ambito sociale, sociosanitario o sanitario o che

abbiano già ricoperto l'incarico. Il relativo rapporto di lavoro è esclusivo ed è

regolato da contratto di diritto privato, che stabilisce anche la durata dell'incarico,

comunque non inferiore a un anno. Il trattamento economico del direttore sociale è

determinato dalla Giunta regionale. Analogamente a quanto previsto per la nomina

dei direttori generali delle strutture sanitarie pubbliche e con l’intenzione di elevare

la qualità del sistema sanitario attraverso la verifica della professionalità dei

soggetti che operano all'interno dello stesso la regione ha istituito gli elenchi da

utilizzare per la nomina di direttore amministrativo, sanitario e sociale. Per

l'inserimento negli elenchi sono necessari i citati requisiti richiesti per le medesime

figure professionali all'interno delle aziende sanitarie pubbliche, nonché il certificato

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o l'attestato di frequenza del corso di formazione in materia di sanità pubblica e di

organizzazione e gestione sanitaria di cui al decreto del Ministro della sanità 1

agosto 2000 “Disciplina dei corsi di formazione dei direttori generali delle aziende

sanitarie” in corso di validità. E’ consentita l’iscrizione nell'elenco dei direttori sociali

anche a coloro che siano stati nominati in sede di prima applicazione della l.r.

31/1997 e che abbiano maturato un'esperienza almeno quinquennale nella

direzione sociale delle aziende sanitarie pubbliche.

La figura del direttore sanitario è una figura resa obbligatoria dalla Giunta

regionale lombarda nei casi delle strutture sanitarie private classificate come

dipartimento d'emergenza accettazione (DEA) o dipartimento d'emergenza e alta

specialità (EAS) o provviste di più di duecentocinquanta posti letto accreditati e a

contratto o appartenenti a un ente unico gestore di almeno due presidi ospedalieri

accreditati e a contratto

Agli elenchi creati devono fare riferimento: le strutture sanitarie pubbliche

per la nomina del direttore amministrativo, del direttore sanitario e del direttore

sociale, gli IRCCS trasformati in fondazioni per la nomina del direttore

amministrativo e del direttore sanitario e, infine, le strutture sanitarie private sopra

indicate per la nomina del direttore sanitario. E’ la Giunta regionale a costituire

aggiornare tali elenchi. A decorrere dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale

della Regione della deliberazione con la quale sono approvati gli elenchi, la regione

procede alle nomine secondo le disposizioni riportate fatti salvi i rapporti

contrattuali in essere fino al loro esaurimento.

Per quanto concerne la gestione della attività esercitate tramite il

dipartimento ASSI, questa è posta in capo al direttore del dipartimento stesso, che

risponde al direttore sociale.

Qualora si rendesse necessario il direttore generale può procedere alla

revoca degli incarichi affidati al direttore amministrativo, al direttore sanitario e al

direttore sociale. In ogni caso questi cessano dall'incarico entro i tre mesi successivi

alla nomina del nuovo direttore generale e possono essere riconfermati.

La legge regionale del 30 gennaio 1998, n. 2 “Istituzione, composizione e

funzionamento del Consiglio dei Sanitari” ha previsto la costituzione del Consiglio

dei Sanitari. In questo caso si tratta di un organismo elettivo delle aziende

sanitarie, con funzioni di consulenza tecnico-sanitaria nei confronti del direttore

generale ed è presieduto dal direttore sanitario o da un suo delegato.

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La legge regionale nuovo testo unico delle normative in materia di sanità

obbliga le strutture erogatrici ad organizzarsi in maniera di disporre di strutture e

strumenti finalizzati alla costante verifica della qualità delle prestazioni, al

potenziamento delle iniziative volte alla umanizzazione dell'assistenza sanitaria e

sociosanitaria, al mantenimento di corrette relazioni con il pubblico e con le

rappresentanze dei soggetti del terzo settore.

In tal senso nella Carta dei Servizi devono essere definite le modalità per

il concreto esercizio dei diritti dei cittadini, nonché i criteri per l'accesso alle

prestazioni, le modalità di erogazione delle stesse e le modalità di valutazione da

parte degli utenti o delle associazioni che li rappresentano. Inoltre, le aziende

sanitarie sono tenute a istituire un Ufficio di Pubblica Tutela (UPT) retto da

persona qualificata, non dipendente dal servizio sanitario, e un Ufficio per le

Relazioni con il Pubblico (URP) affidato a personale dipendente. La funzione del

responsabile dell'UPT ha natura di servizio onorario. Il direttore generale delle

aziende pubbliche provvede a regolare l'attività dell'URP e garantisce le condizioni

per l'esercizio indipendente dell'UPT. Quest’ultimo ufficio verifica che l'accesso alle

prestazioni rese dalle unità d'offerta avvenga nel rispetto dei diritti degli utenti e

alle condizioni previste nella carta dei servizi. La legge prevede anche,

l’istituzione, presso le direzioni generali competenti, di una struttura

organizzativa di pubblica tutela aperta al pubblico con il compito di

verificare che le aziende assicurino il libero accesso alle prestazioni da

parte dei cittadini.

Nell'ambito della propria organizzazione, in accordo con la Conferenza dei

Sindaci, l’ASL è tenuta ad individuare una struttura finalizzata a promuovere e

favorire gli strumenti di tutela delle persone incapaci e l'amministrazione di

sostegno.

La regione approva le linee guida relative alla organizzazione e al

funzionamento degli UPT, prevedendo forme di coordinamento tra questi e gli uffici

dei difensori civici degli enti locali e della Regione.

La Giunta regionale attraverso la nuova legge regionale ha fissato le

sanzioni per chi violi le norme relative ad autorizzazione ed

accreditamento, infatti, in tale senso, fatte salve le responsabilità di natura civile

e penale, nonché le sanzioni dovute al mancato rispetto di altre normative regionali

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o nazionali, ogni struttura sanitaria di diritto pubblico o privato che operi in

violazione delle norme relative ai requisiti richiesti per l'autorizzazione e

l'accreditamento incorre nelle seguenti sanzioni:

a) da € 15.000 a € 150.000 per l'esercizio di attività sanitarie in strutture prive di

autorizzazione;

b) da € 15.000 a € 150.000 per l'erogazione di specifiche prestazioni sanitarie per

le quali la struttura non ha ottenuto l'autorizzazione;

c) da € 12.000 a € 120.000, se si tratta di strutture di ricovero e cura o di day

hospital, per l'assenza o il mancato mantenimento di uno o più requisiti minimi

autorizzativi o di accreditamento;

d) da € 12.000 a € 120.000, se si tratta di strutture di ricovero e cura o di day

hospital, per codifiche che non rappresentano in modo corretto le prestazioni

erogate;

e) da € 3.000 a € 30.000, se si tratta di strutture esclusivamente ambulatoriali, per

l'assenza o il mancato mantenimento di uno o più requisiti minimi autorizzativi o di

accreditamento;

f) da € 3.000 a € 30.000, se si tratta di strutture esclusivamente ambulatoriali, per

codifiche che non rappresentano in modo corretto le prestazioni erogate;

g) da € 500 a € 5.000 per il mancato invio alla Regione o alla competente ASL di

comunicazioni o flussi informativi.

I requisiti relativi a documenti, disposizioni procedurali, regolamenti interni

o linee guida sono considerati assolti solo se la suddetta documentazione risulta

conforme alla normativa vigente e la struttura vi ha dato regolare esecuzione.

In linea generale l'applicazione delle sanzioni spetta alle ASL mentre ricade

tra le competenze regionali unicamente nei casi di cui la stessa sia destinataria

delle comunicazioni e dei flussi informativi. Le somme riscosse a seguito

dell'irrogazione delle sanzioni sono introitate dai soggetti competenti per la loro

applicazione, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della legge regionale 5 dicembre

1983, n. 90 “Norme di attuazione della legge 24 novembre 1981, n. 689,

concernente modifiche al sistema penale”.

In aggiunta alle citate sanzioni l’eventuale accertamento dell'assenza o del

mancato mantenimento dei requisiti autorizzativi o di accreditamento comporta,

previa diffida ad ottemperare entro un congruo termine ai requisiti medesimi o al

previsto debito informativo la sospensione dell'autorizzazione o dell'accreditamento

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per un periodo minimo di sette giorni fino ad un massimo di sessanta. Inoltre, nel

caso di strutture erogatrici di prestazioni di diverse branche o il cui assetto è

composto da più unità operative, la sospensione può riguardare, in relazione al tipo

di requisito mancante, generale o specifico, tutta la struttura, una o più branche

specialistiche, una o più unità operative.

La giunta regionale ha stabilito che l’accertamento di una carenza di

requisiti autorizzativi o di accreditamento tale da comportare un grave rischio per la

salute dei cittadini, diretto e immediato o indiretto e potenziale, comporta la diffida

ad ottemperare ai requisiti medesimi con contestuale e immediata sospensione

dell'autorizzazione o dell'accreditamento per un periodo minimo di tre giorni fino ad

un massimo di sessanta.

Le violazioni delle disposizioni relative ai requisiti di autorizzazione o di

accreditamento nei casi precedentemente elencati alle lettere: c), d), e), f),

contestate alla medesima struttura per la terza volta nel corso dell'anno solare

comportano l'applicazione della procedura di diffida con contestuale e immediata

sospensione dell'autorizzazione o dell'accreditamento.

La mancata ottemperanza ai requisiti autorizzativi o di accreditamento in

seguito alla sospensione a causa di assenza o del mancato mantenimento dei

requisiti autorizzativi, o nel caso delle strutture che erogano prestazioni di diverse

branche o il cui assetto è composto da più unità operative, o qualora si riscontrino

carenze di requisiti autorizzativi o di accreditamento tale da comportare un grave

rischio per la salute dei cittadini, diretto e immediato, o indiretto e potenziale e

infine, qualora, tali carenze siano contestate alla medesima struttura per la terza

volta nel corso dell’anno solare comporta la revoca dell'autorizzazione e

dell'accreditamento.

La competenza nell’emanazione degli atti di diffida, sospensione,

sospensione con contestuale diffida e di revoca ricade sull’ente che ha concesso

l’autorizzazione o l’accreditamento.

Le disposizioni relative alle sanzioni conseguenti alla verifica delle

irregolarità sopramenzionate sono applicate anche alle strutture sanitarie soggette

all'obbligo di presentazione della dichiarazione di inizio attività che operino in

mancanza dei requisiti richiesti o comunque in violazione delle vigenti norme.

Nell'ipotesi di esercizio di attività sanitaria carente della dichiarazione di inizio

attività si applica la sanzione minima precedentemente indicate alle lettere a) e b).

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In merito agli aspetti relativi la vigilanza e controllo sulla attività delle

aziende sanitarie la Giunta regionale, avvalendosi dei propri uffici, verifica presso

ciascuna azienda sanitaria l'effettiva introduzione e utilizzazione di sistemi di

verifica, di strumenti e di metodologie per il controllo di qualità dei servizi e delle

prestazioni, nonché della efficienza nelle modalità di impiego delle risorse

finanziarie. La Regione svolge tale funzione anche ricorrendo a organismi o agenzie

specializzate esterne. La verifica accerta il corretto rapporto tra le risorse

impiegate, la qualità e quantità dei servizi erogati, la realizzazione di economie di

gestione e il soddisfacimento dei bisogni sanitari della popolazione. La verifica è

altresì in funzione della promozione del controllo di gestione, come metodo

permanente di valutazione dei risultati.

A tal fine è stato istituito, presso il competente settore della Giunta

regionale, l'Osservatorio Regionale per la Salute nel quale è garantita la

partecipazione di rappresentanti delle associazioni degli utenti dei servizi; è la

Giunta regionale a disciplinarne l'organizzazione, assicurando alle province

l'informazione sulle strutture ubicate nel territorio di competenza.

La Giunta regionale esercita le funzioni di controllo previste dall'articolo 10

del d.lgs. 502/1992 sulle attività delle aziende sanitarie e degli altri enti erogatori,

nonché sulle attività dei professionisti accreditati, ogni altra competenza spettante

alle ASL in materia di controllo è confermata dalla legge 30/2009.

Ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165

“Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni

pubbliche”, in ogni azienda sanitaria è istituito un servizio di controllo interno di

gestione, per la verifica della corretta ed economica gestione delle risorse, nonché

dell'imparzialità e del buon andamento delle attività aziendali. La verifica è da

svolgersi mediante valutazioni comparative dei costi, dei rendimenti e dei risultati.

Le aziende sanitarie assicurano lo svolgimento, secondo le norme ISO

9000, di tutte le attività necessarie per la realizzazione, l'erogazione e il controllo di

prestazioni e di servizi.

I provvedimenti delle aziende sanitarie soggetti al controllo della Giunta

regionale sono: il piano di organizzazione, i piani e i bilanci di previsione pluriennali

e relative variazioni, il bilancio di esercizio e le convenzioni con le università degli

studi. A tali attività di controllo si applicano le procedure di cui all'articolo 4, comma

8, della legge 412/1991. Il Piano di Organizzazione e il Bilancio di esercizio delle

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aziende sanitarie, devono essere inviate al Consiglio regionale. Il termine per

l'esercizio del controllo da parte della Giunta sugli atti indicati è sospeso dal 1° al

31 agosto di ogni anno. Gli atti e i provvedimenti assunti dal direttore generale

sono pubblicati sull'albo dell'azienda. Sono immediatamente esecutivi quelli non

soggetti a controllo. La esecutività degli altri è subordinata all'esito positivo del

controllo della Giunta regionale. La Giunta regionale è impegnata dalla legge

regionale a fornire indicazioni per la realizzazione di un sistema di rilevazione della

qualità dei servizi e delle prestazioni.

Il finanziamento del servizio sanitario e sociosanitario regionale è

assicurato mediante:

a) le quote delle disponibilità finanziarie del servizio sanitario nazionale destinate ai

sensi della normativa nazionale vigente;

b) le entrate derivanti dalla mobilità sanitaria interregionale;

c) le quote di partecipazione al costo delle prestazioni, nonché le altre entrate

dirette delle aziende, compresi i redditi da patrimonio;

d) gli eventuali apporti aggiuntivi posti a carico del bilancio regionale;

e) i trasferimenti alla Regione per il finanziamento di spese in conto capitale,

nonché gli eventuali apporti aggiuntivi a carico del bilancio regionale o derivanti da

alienazioni patrimoniali delle aziende;

f) le entrate spettanti per le attività libero-professionali intramurarie;

g) le entrate derivanti dalle attività di polizia amministrativa;

h) gli introiti per ogni altra prestazione erogata dalle aziende a favore di persone

fisiche o giuridiche, pubbliche o private.

Le somme derivanti dalle le quote delle disponibilità finanziarie del servizio

sanitario nazionale destinate ai sensi della normativa nazionale vigente e gli

eventuali apporti aggiuntivi posti a carico del bilancio regionale, costituiscono il

fondo sanitario regionale corrente, mentre i trasferimenti alla Regione per il

finanziamento di spese in conto capitale, nonché gli eventuali apporti aggiuntivi a

carico del bilancio regionale o derivanti da alienazioni patrimoniali delle aziende

costituiscono il fondo sanitario regionale in conto capitale.

Tute le risorse precedentemente elencate sono destinate al finanziamento

dei livelli essenziali di assistenza definiti dalla programmazione nazionale e

regionale, degli investimenti, stabiliti con provvedimento della Giunta regionale,

sentita la competente commissione consiliare, finalizzati alla realizzazione,

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all'acquisizione e all'ammodernamento di strutture, infrastrutture e attrezzature di

servizio, alla salvaguardia e all'incremento del patrimonio e, infine, degli interventi

diretti di competenza della Regione connessi al servizio sanitario regionale.

Le risorse nei casi in cui sia prevista l'approvazione regionale, degli

investimenti, stabiliti con provvedimento della Giunta regionale, sentita la

competente commissione consiliare, finalizzati alla realizzazione, all'acquisizione e

all'ammodernamento di strutture, infrastrutture e attrezzature di servizio, alla

salvaguardia e all'incremento del patrimonio, i progetti e le varianti in corso d'opera

sono approvati dalla direzione competente in materia di sanità, previo parere degli

organi tecnici regionali. In tal caso l'approvazione del certificato di collaudo ovvero

di regolare esecuzione dei lavori compete esclusivamente alla stazione appaltante.

La legge regionale n. 33/2009 stabilisce che annualmente la Giunta

regionale assegna alle ASL un finanziamento, la cui misura è calcolata sulla base

della quota capitaria determinata secondo parametri oggettivi, per la copertura dei

costi dei servizi erogati direttamente, nonché per il pagamento delle prestazioni

acquistate per i propri assistiti da tutti i soggetti erogatori accreditati pubblici e

privati.

Spetta alla Regione, determinare, secondo un rapporto di competitività, i

volumi e le tipologie di prestazioni di degenza ed ambulatoriali da svolgere presso

le strutture appartenenti al diritto privato e pubblico. Tale indicazione è fornita con

apposito piano annuale. Altrettanto, per quanto attiene i limiti finanziari, con

provvedimento della Giunta regionale, da emanarsi entro la fine di ogni anno, sono

fissati tali limiti attinenti alla spesa ospedaliera specialistica e diagnostica per tutte

le strutture, pubbliche e private, in ottemperanza alla normativa nazionale. In tal

senso la Giunta costituisce un fondo e ne determina le modalità di riparto e

assegnazione, finalizzandolo alla remunerazione delle funzioni non tariffabili. Per il

finanziamento dei progetti specifici, definiti dagli strumenti della programmazione

regionale, la Giunta regionale definisce le somme a carico del fondo sanitario da

attribuire alle aziende sanitarie con vincolo di destinazione.

Agli ospedali classificati ai sensi della legge 12 febbraio 1968, n. 132,

ovvero gli Enti ospedalieri e assistenza ospedaliera, di proprietà e gestiti da istituti

ed enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, esistenti alla data del 30 giugno 2008, la

Giunta regionale può riconoscere, in base all'articolo 8-quinquies, comma 2-quater,

del d.lgs. 502/1992, la funzione di integrazione dei servizi sanitari territoriali sulla

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base di progetti approvati dalla Regione e attuati. La Giunta regionale, nel rispetto

dell'equilibrio economico-finanziario di sistema regionale, determina il relativo

finanziamento annuale in sede di definizione degli indirizzi di gestione del servizio

sociosanitario regionale.

Il testo della legge 30/2009 stabilisce che le fonti finanziarie delle aziende

sanitarie sono costituite:

a) dalla assegnazione delle quote capitarie, dalle risorse derivanti dalla mobilità

sanitaria attiva per le ASL e dai ricavi delle prestazioni per le aziende ospedaliere;

b) dalle risorse attribuite dalla Regione per remunerare eventuali funzioni non

tariffabili;

c) dalle quote di partecipazione alle spese dovute dagli assistiti;

d) da ogni altro provento o sopravvenienza attiva derivante da contratti per la

prestazione di servizi oppure dalla cessione di beni e servizi o provenienti da reddito

da patrimonio, lasciti o donazioni, ovvero introitati per attività di polizia

amministrativa;

e) da contributi eventualmente liquidati dalla Regione a titolo di riequilibrio;

f) da quote del fondo sanitario regionale a destinazione vincolata per l'attuazione di

programmi specifici definiti dagli strumenti della programmazione regionale;

g) da eventuali contributi in conto capitale assegnati dalla Regione.

Qualora la Giunta regionale, accedendo al mercato del credito nelle forme

previste dalla normativa vigente in materia, decida di anticipare le somme

necessarie a fronteggiare eventuali situazioni debitorie degli enti sanitari operanti

nel servizio sanitario regionale, gli oneri relativi sono da porre a carico degli stessi

enti sanitari.

Sono le aziende sanitarie locali a remunerare i soggetti erogatori,

pubblici e privati, ciò a prescindere dalla residenza dei cittadini che

usufruiscono delle prestazioni. Eventuali acconti riferiti alla predetta

remunerazione possono essere erogati nella misura e con le modalità stabilite dalla

Giunta regionale. La Regione, anche tramite le ASL, remunera le eventuali funzioni

non tariffabili riconosciute ai soggetti erogatori. Per gli assistiti provenienti da altre

regioni la remunerazione è effettuata dalla Regione che stabilisce le modalità di

compensazione con le regioni di provenienza degli oneri afferenti alla mobilità

sanitaria attiva e passiva; le prestazioni erogate nelle strutture di riabilitazione

extraospedaliera già convenzionate ex articolo 26 della legge 23 dicembre 1978, n.

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833: “Istituzione del servizio sanitario nazionale”, nelle residenze sanitarie

assistenziali, nelle strutture sociosanitarie per disabili e nelle comunità terapeutiche

per tossicodipendenti sono remunerate dalla ASL di residenza dell'utente. Gli oneri

delle prestazioni sanitarie e di quelle sociosanitarie assicurate dalle strutture e dai

servizi sociali di competenza delle aziende sanitarie sono indicati in separati capitoli

di spesa nel bilancio delle aziende stesse.

Per le finalità indicate dall'articolo 9 del d.lgs. 502/1992, la Regione

favorisce, senza oneri per il bilancio pubblico, l'esercizio di forme integrative di

assistenza sanitaria anche attraverso forme assicurative e mutualistiche.

Con la legge testo unico delle leggi regionali in materia di sanità del 30

dicembre 2009 n. 33, la Giunta regionale è autorizzata, al fine di abbreviare i

termini di pagamento con conseguente riduzione delle passività finanziarie ad

attivare iniziative occorrenti per la gestione dell'esposizione debitoria delle aziende

sanitarie in osservanza, anche, delle finalità di cui all'articolo 41 della legge 28

dicembre 2001, n. 448 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e

pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002).

In merito allo sviluppo professionale continuo del personale

appartenente al servizio sanitario regionale attraverso provvedimenti della Giunta

regionale sono definite le modalità operative per l'attivazione del programma di

Educazione Continua in Medicina (ECM).

La Giunta regionale è impegnata dal testo normativo ad emanare direttive

per uniformare i sistemi di rilevazione delle informazioni necessarie per il

governo del sistema, nonché dei dati economico-finanziari delle aziende,

definendo gli schemi di classificazione secondo le normative comunitarie e nazionali

in materia. Le ASL e le aziende ospedaliere sono chiamate a dotarsi di sistemi

informativi tali da consentire la pianificazione delle attività, il controllo di gestione e

la verifica delle proprie attività sotto il profilo della efficacia e della efficienza;

fornendo, inoltre, ogni rappresentazione delle dinamiche aziendali, anche al fine di

soddisfare il debito informativo verso la Regione e ogni altra istituzione che ne

abbia titolo. Il mancato assolvimento del debito informativo può comportare

la cessazione della remunerazione, anche a titolo di acconto, corrisposta

dalle ASL ai soggetti erogatori o dalla Regione alle ASL.

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Sia l'accordo Stato-Regioni dell'8 agosto 2001 e sia gli adempimenti

previsti dall'articolo 2, comma 4, del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347:

“Interventi urgenti in materia di spesa sanitaria”, convertito con modificazioni dalla

legge 16 novembre 2001, n. 405 prevedono che le regioni si dotino di strumenti

adeguati alla realizzazione di un efficace monitoraggio della spesa sanitaria

regionale, dando separata evidenza alla spesa del personale, la Giunta regionale

definisce il debito informativo relativo al personale delle aziende sanitarie e delle

strutture private accreditate. Il flusso informativo sul personale è strutturato in

modo da acquisire informazioni dettagliate per singolo dipendente, tramite

integrazione tra i sistemi informativi delle aziende sanitarie e delle strutture private

accreditate che gestiscono i trattamenti giuridici ed economici del personale,

osservando modalità di acquisizione e trattamento dei dati che tutelino la

riservatezza, ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196: “Codice in

materia di protezione dei dati personali”.

L'esercizio delle aziende coincide con l'anno solare e ogni azienda adotta il

Bilancio di Esercizio, il Bilancio Preventivo Economico Annuale, il Bilancio Pluriennale

di Previsione. Il Libro delle Deliberazioni del Direttore Generale, il Libro delle

Adunanze del Collegio Sindacale, il Libro Giornale, il Libro degli Inventari, il Libro

dei Cespiti Ammortizzabili e ,quindi, il Repertorio dei Contratti sono tutte scritture

obbligatorie; così come è obbligatorio per le aziende contabilizzare separatamente i

costi, i ricavi e i proventi derivanti dalle attività sociali e sociosanitarie, dalle attività

libero-professionali intramurarie e, infine, dagli accordi con le università per le

attività diverse da quelle assistenziali. Il direttore generale redige il Bilancio

D'Esercizio costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico e dalla

Nota Integrativa, predisposti sulla base di schemi adottati dalla Giunta regionale

in conformità a quanto previsto dal decreto interministeriale 20 ottobre 1994:

“Schema di bilancio delle aziende sanitarie e ospedaliere”. Al bilancio di esercizio è

allegata una nota per l'evidenziazione delle spese del personale. Il Bilancio

d'Esercizio deve essere redatto con chiarezza e rappresentare in modo veritiero e

corretto la situazione patrimoniale e finanziaria dell'azienda, nonché il risultato

economico dell'esercizio. Al bilancio d'esercizio si applicano le disposizioni di cui agli

articoli 2423 e 2423-bis del codice civile. Gli utili costituiti dal risparmio prodotto

dalla gestione dell'azienda sono accantonati ad una riserva del patrimonio netto da

utilizzare prioritariamente per i ripiani di perdite d'esercizio precedenti e,

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successivamente, a discrezione dell'azienda, per investimenti e incentivi al

personale. Il direttore generale è tenuto altresì ad adempiere a quanto prescritto

dall'articolo 30 della legge 5 agosto 1978, n. 468: “Riforma di alcune norme di

contabilità generale dello Stato in materia di bilancio”.

Il Bilancio Annuale di Esercizio delle ASL, dei presidi delle ASL e delle

aziende ospedaliere è deliberato dal direttore generale e le ASL ne inviano copia

alla Conferenza dei Sindaci Entro il 30 aprile dell'esercizio successivo a quello di

competenza, deve essere depositata presso i competenti uffici regionali una copia

del bilancio e lo stesso è reso pubblico.

Il Bilancio Preventivo Economico Annuale fornisce la rappresentazione

del previsto risultato economico complessivo dell'azienda sanitaria per l'anno

considerato, determinato dalla contrapposizione dei ricavi, dei proventi e dei costi di

esercizio previsti, nonché dalle variazioni dello stato patrimoniale. Il bilancio

pluriennale è elaborato con riferimento al piano pluriennale e agli altri strumenti

della programmazione adottati dalle aziende e ne rappresenta l'attuazione in

termini economici, finanziari e patrimoniali nell'arco considerato. Il suo contenuto è

articolato per anno ed è annualmente aggiornato per scorrimento.

Il Bilancio Pluriennale e il Bilancio Economico Preventivo sono

deliberati dal direttore generale entro il 30 novembre di ciascun anno e devono

essere trasmessi, entro dieci giorni, alla Giunta regionale e, relativamente alle ASL,

alla Conferenza dei Sindaci; entro tale ultima data è altresì approvato, con le stesse

procedure, il Bilancio di Previsione per le Attività Sociosanitarie.

Il mantenimento dell'equilibrio economico-finanziario della

gestione e il rispetto degli obiettivi economico-finanziari assegnati in sede di

bilancio preventivo economico, in coerenza e in conseguenza con il Piano Strategico

e di Organizzazione Aziendale e con le linee di indirizzo approvate dalla Giunta

regionale per l'anno di riferimento, ai sensi dell'articolo 3 del d.l. 347/2001,

convertito dalla l. 405/2001, devono essere assicurati dai direttori generali delle

aziende sanitarie pubbliche I tal senso i direttori sono tenuti a presentare alle

direzioni generali competenti in materia sanitaria e sociosanitaria, ogni tre mesi,

una certificazione, corredata del parere del collegio sindacale, in ordine alla

coerenza della complessiva attività gestionale con gli impegni di equilibrio assunti

nel bilancio preventivo economico e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari.

In caso di certificazione di non coerenza delle condizioni di equilibrio complessivo e

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di mancato rispetto degli obiettivi, i direttori generali delle aziende sanitarie

pubbliche sono tenuti contestualmente a presentare un piano, corredato del parere

del collegio sindacale, con le misure idonee a ricondurre la gestione nei limiti degli

obiettivi assegnati. La riconduzione della gestione nei limiti degli obiettivi assegnati

è assicurata, pena la decadenza automatica dall'incarico del direttore generale,

entro il 30 settembre, qualora la situazione di disequilibrio sia stata certificata alla

fine del primo o del secondo trimestre, ovvero entro il 31 dicembre qualora la

situazione di disequilibrio si sia verificata nel corso del terzo o quarto trimestre.

Se per esigenze straordinarie è necessario assumere iniziative di gestione

comportanti spese non previste e incompatibili con gli impegni di equilibrio, i

direttori generali devono ottenere preventiva autorizzazione, secondo i limiti e le

modalità definiti dalla Giunta regionale, fatti salvi i provvedimenti contingibili e

urgenti e i casi in cui ricorra il pericolo di interruzione di pubblico servizio per i quali

le aziende danno comunicazione alla Giunta regionale entro quindici giorni.

La decadenza automatica di cui all'articolo 52, comma 4, lettera d), della

legge 27 dicembre 2002, n. 289: “Disposizioni per la formazione del bilancio

annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2003)” opera nei seguenti casi:

a) mancata o incompleta presentazione della certificazione trimestrale di cui al

comma 10 nei termini definiti dalle direzioni generali competenti;

b) mancata presentazione del piano di cui al comma 10 nei termini definiti dalle

direzioni generali competenti;

c) mancata riconduzione della gestione nei limiti degli obiettivi assegnati al 30

settembre ovvero al 31 dicembre.

Le disposizioni inerenti il mantenimento dell’equilibrio economico-

finanziario della gestione e il rispetto degli obiettivi economico-finanziari assegnati

in sede di bilancio preventivo economico, all’obbligo da parte dei direttori generali

delle aziende sanitarie pubbliche a presentare alle direzioni generali competenti in

materia sanitaria e sociosanitaria, della certificazione attestante la coerenza della

complessiva attività gestionale con gli impegni di equilibrio assunti nel bilancio

preventivo economico e al rispetto degli obiettivi economico-finanziari, alle

eventualità che nel caso di esigenze straordinarie si renda necessaria l’assunzione

di iniziative di gestione comportanti spese non previste e incompatibili con gli

impegni di equilibrio si applicano anche agli IRCCS non trasformati in fondazioni ai

sensi del d.lgs. 288/2003, in attuazione dell'articolo 1, comma 173, lettera f), della

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legge 30 dicembre 2004, n. 311: “Disposizioni per la formazione del bilancio

annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005)”.

E’ la Giunta regionale a definire gli indicatori in base ai quali dichiarare lo

stato di dissesto delle ASL e delle aziende ospedaliere. Lo stato di dissesto è

dichiarato con provvedimento della Giunta regionale e come prima conseguenza vi

è la decadenza dall’incarico del direttore generale decade con risoluzione del suo

rapporto contrattuale. Al suo posto la Giunta regionale nomina, secondo le modalità

di cui all'articolo 1 del decreto-legge 27 agosto 1994, n. 512: “Disposizioni urgenti

in materia di organizzazione delle unità sanitarie locali”, convertito dalla legge 17

ottobre 1994, n. 590, un altro direttore generale con il compito di adottare, entro

novanta giorni dalla nomina, un piano di rientro, di durata massima triennale,

comprensivo del piano finanziario e del piano di riorganizzazione e ristrutturazione

dei servizi, da proporre alla Giunta regionale per l'approvazione. La gestione del

piano è affidata allo stesso direttore generale.

Come previsto all'articolo 10 del d.lgs. 502/1992 la Giunta regionale

organizza il sistema informativo anche al fine di dare attuazione e di fornire gli

elementi conoscitivi necessari per rendere sistematiche la verifica e la

revisione della qualità e della quantità delle prestazioni e per valutare

l'efficacia e l'efficienza degli interventi sanitari. Il sistema informativo

sociosanitario (SISS), articolato a livello regionale e locale, assicura i flussi

informativi verso il Ministero competente in materia di sanità, l'ISTAT e gli altri

istituti centrali.

I criteri organizzativi individuati dalla regione per l’organizzazione del SISS

sono i seguenti:

a) costituire il centro di coordinamento operativo delle unità periferiche confluenti

nel sistema informativo locale;

b) raccogliere le informazioni derivanti da tali unità, elaborarne la sintesi in forma

omogenea e curarne la trasmissione ai settori competenti;

c) operare in stretto coordinamento con l'osservatorio epidemiologico regionale di

cui all'articolo 23, quale fonte dei dati che l'osservatorio elabora e utilizza per

adempiere alle proprie funzioni;

d) rendere tempestiva la diffusione di informazioni di carattere scientifico e

sanitario provenienti da fonti nazionali e comunitarie.

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La Carta Regionale dei Servizi (CRS), è uno strumento di accesso al

sistema informativo sociosanitario e sostituisce, a far data dalla sua emissione, la

tessera sanitaria. La regione ha stabilito che al fine di dare attuazione alle

disposizioni nazionali in materia di monitoraggio della spesa nel settore sanitario e

di appropriatezza delle prestazioni, gli erogatori di prestazioni sociosanitarie a

carico del servizio sanitario regionale, compresi i medici di medicina generale, i

pediatri di libera scelta e i farmacisti, sono tenuti ad aderire al sistema informativo

sociosanitario utilizzando la piattaforma tecnologica e i servizi messi a disposizione

per la comunicazione ed elaborazione dei dati sanitari, in modo da poter realizzare

il fascicolo sanitario elettronico. La mancata adesione al sistema informativo

sociosanitario da parte dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta

e dei farmacisti integra la grave infrazione prevista e sanzionata dai vigenti accordi

nazionali di categoria. La Giunta regionale adotta le necessarie indicazioni operative

e definisce le misure conseguenti, nel rispetto di quanto previsto dal d.lgs.

196/2003 e dal regolamento regionale 18 luglio 2006, n. 9: “Regolamento per il

trattamento dei dati sensibili e giudiziari di competenza della Giunta regionale, delle

aziende sanitarie, degli enti e agenzie regionali, degli enti vigilati dalla Regione

Lombardia”.

Nell'ambito della competente direzione generale della Giunta regionale ha

costituito l'Osservatorio Epidemiologico Regionale, tra i suoi compiti sono stati

individuati i seguenti:

a) promuovere l'istituzione, ai vari livelli del servizio sanitario, di opportuni

strumenti di osservazione epidemiologica secondo una metodologia di rilevazione

programmata al fine di produrre statistiche sanitarie omogenee;

b) raccogliere dai vari livelli del servizio sanitario dati che riguardino lo stato di

salute e la diffusione di malattie nella popolazione;

c) elaborare i dati provenienti dalle aziende sanitarie al fine di produrre statistiche

sanitarie correnti;

d) fornire tutte le informazioni di supporto necessarie alle diverse direzioni generali

della Giunta regionale per l'attuazione delle attività di programmazione sanitaria, di

valutazione dell'efficacia e dell'efficienza in materia sanitaria, di controllo di qualità

delle prestazioni sanitarie;

e) acquisire informazioni di interesse epidemiologico da fonti internazionali,

nazionali e regionali;

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f) identificare i fattori responsabili della patogenesi delle malattie e individuare le

condizioni individuali e ambientali che predispongono all'insorgenza di malattie;

g) programmare e attuare indagini volte ad approfondire la conoscenza dei

fenomeni di interesse sanitario e a migliorare gli interventi sanitari;

h) assicurare il ritorno delle informazioni raccolte ed elaborate agli operatori delle

aziende sanitarie, nonché la diffusione ai cittadini, per quanto di interesse pubblico.

L'Osservatorio deve attivare collegamenti funzionali con gli osservatori

epidemiologici istituiti dalle altre regioni e con il laboratorio epidemiologico

dell'Istituto superiore di sanità.

L'attività contrattuale delle aziende sanitarie è disciplinata dalla

normativa comunitaria, nazionale e regionale in materia, nel rispetto dei principi di

imparzialità, pubblicità e trasparenza nella gestione della spesa. La Giunta regionale

emana direttive in ordine all'attività stessa. L’approvvigionamento delle aziende

sanitarie avviene utilizzando i contratti o le convenzioni stipulati in base all'articolo

26 della legge 23 dicembre 1999, n. 488: “Disposizioni per la formazione del

bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000)” e all'articolo 1,

commi 449, 455 e 456, della legge 27 dicembre 2006, n. 296: “Disposizioni per la

formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007)”,

nonché le convenzioni stipulate dalla centrale regionale acquisti di cui all'articolo 1,

comma 4, della legge regionale 28 dicembre 2007, n. 33: “Disposizioni legislative

per l'attuazione del documento di programmazione economico-finanziaria regionale,

ai sensi dell'articolo 9 ter della legge regionale 31 marzo 1978, n. 34: “Norme sulle

procedure della programmazione, sul bilancio e sulla contabilità della Regione” -

Collegato 2008”, fatta eccezione per singoli acquisti di cui sia dimostrata la

convenienza.

Per quanto concerne il personale del servizio sanitario regionale il

ruolo dello stesso e le variazioni conseguenti anche a processi di mobilità, previa

informazione alle organizzazioni sindacali regionali di categoria maggiormente

rappresentative viene aggiornato presso la competente direzione generale della

Giunta regionale. Le dotazioni organiche delle aziende sono approvate con

provvedimento del direttore generale, secondo la metodologia di determinazione

dei carichi di lavoro e con riferimento sia alle accertate necessità dei servizi, sia alla

disponibilità di risorse economiche, sentite le organizzazioni sindacali di categoria

maggiormente rappresentative. L'assunzione del personale avviene secondo le

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modalità stabilite dal regolamento attuativo delle disposizioni di cui all'articolo 18

del d.lgs. 502/1992. I compensi per i componenti delle commissioni esaminatrici

sono liquidati nella misura stabilita dal decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri 23 marzo 1995: “Determinazione dei compensi da corrispondere ai

componenti delle commissioni esaminatrici e al personale addetto alla sorveglianza

di tutti i tipi di concorso indetti dalla amministrazioni pubbliche”, ridotta del dieci

per cento. Le assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato da

parte delle aziende sanitarie pubbliche sono subordinate all'approvazione, da parte

della Giunta regionale, di un piano annuale presentato dall'azienda. Ai fini

dell'approvazione la Giunta regionale tiene conto del fabbisogno complessivo e dei

processi riorganizzativi delle aziende interessate, nonché dei vincoli di bilancio.

La regione autorizza l'erogazione di contributi a favore dei soggetti

privati che, alla data del 31 marzo 2007, operano da statuto senza fini di lucro e

che non sono controllati da società con fini di lucro e svolgono attività di ricovero e

cura in regime di accreditamento a contratto, con oneri a carico del servizio

sanitario regionale, in strutture ospedaliere ubicate in Lombardia. Tali contributi

sono da utilizzarsi per la realizzazione di progetti finalizzati a miglioramenti

organizzativi, strutturali e tecnologici in coerenza con gli indirizzi del piano

sociosanitario regionale e non possono superare il quindici per cento delle risorse

riconosciute a tali soggetti dal servizio sanitario regionale per gli assistiti lombardi

per l'anno di riferimento. In ogni caso l'entità del contributo non deve eccedere i

costi ammissibili correlati agli oneri del servizio pubblico. Qualora il soggetto non

profit controlli società con fini di lucro, il contributo è calcolato sulle risorse di sopra

menzioante, al netto del fatturato annuo delle società controllate verso il soggetto

non profit controllante L'ammontare dei contributi è fissato in ragione della qualità,

complessità e onerosità dei progetti presentati, tenuto conto delle azioni

programmate di continuità assistenziale tra ospedale e territorio. Sentite le

commissioni consiliari competenti, la Giunta regionale definisce i parametri di

carattere economico-finanziario e clinico-organizzativo, oltre che la corrispondenza

agli obiettivi programmatici sociosanitari regionali in base ai quali la direzione

generale competente procede alla valutazione e all'approvazione dei progetti,

garantendo il monitoraggio costante dei costi con un'attenta analisi da effettuarsi

nella fase iniziale di selezione, durante il loro iter realizzativo e alla loro

conclusione. Sulla base degli indicati criteri di valutazione, la direzione generale

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sanità procede alla selezione dei progetti ritenuti meritevoli di finanziamento e

all'individuazione dell'ammontare dei contributi da assegnare a ciascun soggetto

proponente. La Giunta regionale è tenuta ad informare la commissione consiliare

competente dell'attuazione dei progetti prescelti e dei risultati ottenuti.

L'esecuzione dei provvedimenti attuativi previsti in ordine ai progetti concernenti

misure qualificabili come aiuti di Stato è subordinata all'esito positivo dell'esame di

compatibilità da parte della Commissione europea, ovvero al rispetto delle

condizioni del servizio di interesse economico generale (SIEG).

La legge regionale n. 33 del 30 dicembre 2009: “Testo unico delle leggi

regionali in materia di sanità” autorizza con l’eccezione delle prestazioni rese in

regime di mobilità sanitaria attiva, la maggiorazione sulle tariffe per le prestazioni

di ricovero e cura erogate dagli IRCCS di diritto pubblico e di diritto privato

accreditati e a contratto e dalle strutture di ricovero e cura pubbliche e private

accreditate e a contratto, convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di

medicina e chirurgia come sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e

chirurgia. In relazione alle strutture di ricovero e cura pubbliche e private

accreditate e a contratto convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di

medicina e chirurgia come sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e

chirurgia, la Giunta regionale determina annualmente la maggiorazione di sopra

indicate, anche per gli effetti di cui all’articolo 34, comma 1, fino ad un massimo del

25 per cento, in base al numero dei posti letto attivi destinati alle attività

didattiche, al numero degli studenti frequentanti il polo didattico al numero del

personale formalmente dedicato alla formazione e al tutoraggio.

Per gli IRCCS di diritto pubblico e di diritto privato accreditati e a contratto

la Giunta regionale determina, sulle tariffe per le prestazioni di ricovero,

annualmente la maggiorazione fino ad un massimo del 19 per cento, in base al

numero del personale addetto alle attività di ricerca per posto letto, al numero di

progetti di ricerca in corso di svolgimento presso la struttura, all’impact factor

standardizzato della struttura.

La maggiorazione tariffaria è riconosciuta ai IRCCS di diritto pubblico e di

diritto privato accreditati e a contratto e dalle strutture di ricovero e cura pubbliche

e private accreditate e a contratto, convenzionate con le facoltà universitarie

lombarde di medicina e chirurgia come sedi didattiche per i corsi di laurea in

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medicina e chirurgia, su richiesta degli stessi, corredata da dichiarazione di formale

impegno a:

a) rispettare gli standard definiti dalla Giunta regionale in ordine all’instaurazione,

in via prioritaria e prevalente, di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con i

medici e con il personale infermieristico;

b) presentare il consolidamento dei bilanci con evidenziazione dei conti economici

relativi all’attività sanitaria;

c) perseguire la razionalizzazione dei costi dell’organizzazione delle attività e

conseguentemente delle prestazioni erogate nei piani strategici triennali per gli

IRCCS di diritto pubblico e per le strutture di ricovero e cura pubbliche

convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di medicina e chirurgia come

sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e chirurgia, o in appositi documenti

programmatici a valenza triennale per gli IRCCS di diritto privato accreditati e a

contratto e per le strutture di ricovero e cura private accreditate e a contratto

convenzionate con le facoltà universitarie lombarde di medicina e chirurgia come

sedi didattiche per i corsi di laurea in medicina e chirurgia. Spetta alla Giunta

regionale determinare i parametri economici per la verifica del consolidamento dei

bilanci, tenendo conto della distinzione fra attività di ricerca e attività sanitaria

esercitata nella Regione, nonché le modalità di assolvimento degli impegni sopra

riportati. Il mancato assolvimento dell’impegno comporta la revoca di tali

maggiorazioni. Il riconoscimento della maggiorazione sulle tariffe questo preclude

sia l’attribuzione dei contributi economici erogati a favore dei soggetti privati

che, alla data del 31 marzo 2007, operino da statuto senza fini di lucro e che non

sono controllati da società con fini di lucro e svolgano attività di ricovero e cura in

regime di accreditamento a contratto, con oneri a carico del servizio sanitario

regionale, in strutture ospedaliere ubicate in Lombardia e sia quelli derivanti dalle

funzioni di didattica universitaria, di ampiezza del case mix e di integrazione

tariffaria per percentuale di pazienti extraregionali superiore alla media regionale. Il

relativo finanziamento annuale è determinato dalla Giunta regionale in sede di

definizione degli indirizzi di gestione del servizio sociosanitario regionale, in

relazione agli stanziamenti annuali del relativo bilancio di previsione, nel rispetto

dell'equilibrio economico finanziario di sistema.

I cittadini iscritti negli elenchi degli assistiti dalle ASL possono fare

ricorso all'assistenza ospedaliera in forma indiretta presso strutture sanitarie

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autorizzate o accreditate e non a contratto con il servizio sanitario regionale

unicamente qualora le strutture sanitarie pubbliche o private accreditate e a

contratto con il sistema stesso siano nell'impossibilità di erogarla in forma diretta,

secondo i tempi di attesa previsti dalla normativa vigente. In tal caso, il ricorso

all'assistenza ospedaliera in forma indiretta è autorizzato dalla competente ASL in

rapporto alla sussistenza delle condizioni di impossibilità sopra richiamate. Il ricorso

all'assistenza indiretta è ammesso altresì per le prestazioni di comprovata gravità

ed urgenza, quando non sia stato possibile ottenere la preventiva autorizzazione e

sussistano comunque le medesime condizioni di impossibilità. Una volta autorizzato

il ricorso all'assistenza indiretta, l'ASL di residenza del cittadino provvede a

corrispondere il relativo rimborso, nella misura del cinquanta per cento della tariffa

corrispondente al relativo Diagnosis-Related Group (DRG).

La legge regionale n. 33 del 30 dicembre 2009: “Testo unico delle leggi

regionali in materia di sanità” indica, altresì alcune disposizioni varie che per brevità

si riportano in nota2

In ordine ai rapporti tra la Regione e le università della Lombardia

con facoltà di medicina e chirurgia per lo svolgimento di attività

assistenziali, formative e di ricerca sono disciplinati ponendo come principio

fondante il rispetto dei principi costituzionali afferenti alla dignità della persona, alla

2 1. Al fine di garantire l'integrazione e il coordinamento delle funzioni sociosanitarie svolte dalla ASL di Milano con quelle sociali di competenza del Comune di Milano, a quest'ultimo resta affidato, in deroga a quanto disposto dal presente titolo, un compito di generale organizzazione, programmazione e finanziamento dei servizi di assistenza sociale per l'intero territorio comunale. 2. I rapporti tra il Comune di Milano e la ASL di Milano sono disciplinati da un protocollo di intesa, il cui schema quadro è approvato con deliberazione della Giunta regionale. 3. L'ASL di Milano con il proprio piano di organizzazione individua e disciplina i distretti sociosanitari di Cinisello Balsamo e di Sesto San Giovanni. 4. I comuni appartenenti ai distretti sociosanitari di Cinisello Balsamo e di Sesto San Giovanni esercitano le funzioni previste dall'articolo 11, comma 1, mediante una specifica conferenza dei sindaci. Nell'ambito dei medesimi distretti sono istituite le assemblee distrettuali dei sindaci. 5. In applicazione delle disposizioni di cui al decreto del Ministro della sanità 10 febbraio 1995 (Modificazioni al decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1980, n. 616, in materia di assistenza sanitaria ai cittadini del Comune di Campione d'Italia), la Giunta regionale emana direttive per l'organizzazione e il finanziamento dello speciale distretto di Campione d'Italia. 6. Ai fini della realizzazione o dell'ampliamento di strutture di ricovero e cura, ovvero ai fini della trasformazione in strutture di ricovero e cura, non è richiesta l'acquisizione, da parte dei comuni, della verifica di compatibilità dei progetti con la programmazione sanitaria regionale. 7. Non possono essere esercitate attività sanitarie in discipline non previste e riconosciute dalla vigente legislazione, ad eccezione di iniziative sperimentali riconosciute dalla Regione. Non possono essere altresì esercitate attività sanitarie in discipline per le quali la struttura non sia stata autorizzata o per le quali non sia stata presentata la dichiarazione di inizio attività. 8. Sono favorite e incentivate a livello distrettuale sia la medicina di gruppo che, in generale, le forme di associazione e cogestione fra medici volte ad estendere e qualificare l'offerta di assistenza medica primaria, secondo linee guida o protocolli che assicurino un positivo rapporto costi-benefici.

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tutela della salute e all'autonomia delle istituzioni universitarie e in conformità allo

statuto, significando che gli stessi in relazione alle attività delle facoltà di medicina

e chirurgia, sono svolti al fine di:

a) favorire l'attuazione del piano sociosanitario regionale;

b) garantire l'inscindibilità delle funzioni di assistenza, didattica e ricerca;

c) garantire l'apporto delle università alla programmazione sanitaria regionale;

d) agevolare l'integrazione sociosanitaria attraverso il contributo, ciascuno secondo

le proprie peculiarità, di enti pubblici e soggetti privati profit e non profit;

e) riconoscere e riaffermare, tenuto conto dei particolari livelli di produzione

scientifica e di qualità assistenziale e didattica, il ruolo di rilievo delle università

della Lombardia nello sviluppo della ricerca scientifica e dell'innovazione, per il

conseguimento degli obiettivi di sistema, stimolando la collaborazione e il dialogo

con i centri di ricerca e le comunità tecnico-scientifiche e professionali regionali,

nazionali ed extranazionali;

f) implementare il modello sanitario lombardo, fondato sui principi relativi alla

centralità della persona e alla libertà di scelta, a cui consegue l'organizzazione dei

servizi;

g) implementare la rete regionale integrata dell'assistenza, della formazione e della

ricerca, anche con l'identificazione di figure professionali e specialisti in base al

fabbisogno, tenendo conto della pianificazione regionale e delle segnalazioni delle

università;

h) valorizzare le attività di ricerca e di assistenza ai fini formativi e scientifici.

In tal senso la data del 27 febbraio 2010 è stata posta come scadenza per

la stipula tra la Regione e le università di un protocollo generale d'intesa, finalizzato

a disciplinare il rapporto tra le facoltà di medicina e chirurgia e i soggetti pubblici e

privati accreditati a contratto nel territorio regionale.

La Regione riconoscendo che l’assistenza, la didattica e la ricerca nelle

facoltà di medicina e chirurgia si intrecciano e coesistono sviluppando sinergie e per

assicurare la completa integrazione tra l'attività assistenziale, di didattica e di

ricerca delle facoltà di medicina e chirurgia, ha stabilito di avviare con le università

l’implementazione della rete regionale dell'assistenza, della formazione e della

ricerca, articolata in tipologie di strutture, queste ultime integrate secondo criteri di

organizzazione e funzionamento, definiti mediante l’accordo sopra richiamato e da

stipulare entro il 27 febbraio 2010, coinvolgendo oltre alla facoltà di medicina e

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chirurgia altre competenze interdisciplinari, con particolare riferimento a quelle

tecnologiche. Lo stato di attuazione degli obiettivi programmati deve essere

verificato con modalità e procedure definite d'intesa dalla Regione e dalle

università.

Sono parte integrante della rete che in tale modo viene a realizzarsi:

a) i poli universitari, costituiti dall'insieme delle strutture sanitarie pubbliche e

private, accreditate a contratto, con le quali le università stipulano le convenzioni

per l'attivazione integrale dei singoli corsi di studio; in tal modo le facoltà di

medicina e chirurgia si rapportano con la rete delle strutture sanitarie ubicate sul

territorio, concorrendo al conseguimento degli obiettivi di queste ultime e creando

un legame articolato su aree geografiche e di competenza assistenziale e didattica;

b) gli ospedali e le strutture territoriali collegate, non compresi nei poli universitari,

ma coinvolti nella rete della formazione e della ricerca sulla base della collocazione

territoriale, della specificità, della qualità, delle reali capacità di partecipazione e

contribuzione agli obiettivi.

La giunta regionale, d’intesa con le università, individua con un proprio

provvedimento i poli universitari, gli ospedali e le strutture territoriali collegate e

per ciascun polo universitario è identificata la struttura sanitaria principale, intesa

come la struttura sulla quale insistono i corsi e le attività della facoltà di medicina e

chirurgia in misura prevalente rispetto alle altre. Nel rispetto dell'autonomia

universitaria, le facoltà di medicina e chirurgia nella formazione didattica di base e

specialistica privilegiano le unità operative delle aziende sedi dei corsi universitari.

Gli specialisti ospedalieri concorrono alla formazione didattica di base e

specialistica. I corsi di laurea in professioni sanitarie e loro specializzazioni, attivati

da università con sede in Lombardia, a seguito di convenzioni con la Regione, in

corso nell'anno accademico 2008-2009, sono disciplinati e possono essere rinnovati

secondo i principi precedentemente elencati.

Il Comitato di Indirizzo e Coordinamento (CIC), è un comitato istituito

quale strumento di partecipazione agli atti di programmazione regionale in relazione

alle strutture e ai servizi sanitari coinvolti nell'ambito della formazione sanitaria

universitaria. Il CIC è composto dal Presidente della Regione, che lo presiede, dagli

assessori e dai direttori generali competenti, dai rettori delle università e dai presidi

delle facoltà di medicina e chirurgia. Il predetto protocollo stipulato tra la regione e

le università, disciplina sia le modalità di funzionamento e sia i rapporti tra servizio

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sanitario regionale e università nel rispetto del principio della leale cooperazione, al

fine di assicurare la promozione e l'integrazione delle attività assistenziali, di

formazione, di ricerca e di didattica del servizio sanitario regionale e delle

università.

In relazione alla dimensione e alle attività della struttura assistenziale

rapportata al numero degli studenti in formazione presso la facoltà di medicina e

chirurgia, il protocollo disciplina le modalità di collaborazione tra Regione e

università, sulla base dei seguenti criteri:

a) definizione delle linee generali della partecipazione delle università alla

programmazione sanitaria regionale e del ruolo degli attori del sistema lombardo;

b) indicazione dei parametri per l'individuazione delle attività e delle strutture

assistenziali funzionali alle esigenze di didattica e di ricerca della facoltà di medicina

e chirurgia e degli enti già indicati, secondo criteri di funzionalità e coerenza con le

esigenze di assistenza, di didattica e di ricerca e con l'identificazione degli indicatori

di risultato.

L'attuazione del protocollo è realizzata, sulla base di schemi concordati tra

Regione ed università, mediante apposite convenzioni stipulate dalle singole

università con ciascuna delle strutture sanitarie comprese nel polo universitario di

pertinenza. Nel protocollo la Regione e le università individuano congiuntamente i

parametri e le modalità per una valutazione qualitativa e quantitativa dell'attività

integrata svolta dagli atenei, tenendo conto delle prestazioni fornite, dell'attività di

didattica e di ricerca svolte e dei risultati conseguiti, anche attraverso il

coinvolgimento del personale ospedaliero. Fatta eccezione per le sperimentazioni

gestionali, gli aspetti organizzativi della presenza dell'università nelle strutture

sanitarie sono concordati tra struttura sanitaria e università, privilegiando modelli

organizzativi dipartimentali che sviluppano congiuntamente l'attività assistenziale,

di didattica e di ricerca. I direttori dei dipartimenti sono nominati dal direttore

generale delle strutture sanitarie, d'intesa con il rettore, con il parere dell’Organo

di Programmazione Congiunta, (OPC), organo istituito al fine di garantire

l'integrazione delle attività istituzionali di assistenza, didattica e ricerca e

l'ottimizzazione delle risorse, l'università e la struttura sanitaria principale, nel

rispetto delle reciproche finalità istituzionali ed autonomie. L’università e la

struttura sanitaria principale si impegnano a individuare modalità di

programmazione congiunta delle proprie attività, definendo congiuntamente le

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rispettive responsabilità di processo. Tali modalità sono definite dall’Organo di

Programmazione Congiunta composto dal rettore, dal preside della facoltà di

medicina e chirurgia, dal direttore amministrativo dell'università, dal direttore

generale, dal direttore sanitario e dal direttore amministrativo dell'azienda sanitaria

principale. L'OPC esprime pareri sugli assetti organizzativi.

I rapporti tra università e strutture sanitarie afferenti ai poli universitari

sono improntati al principio di leale collaborazione e disciplinati da convenzioni, i cui

contenuti devono essere definiti in coerenza con i principi sopra indicati. Il direttore

generale della struttura sanitaria principale è nominato dalla Giunta regionale

secondo le medesime procedure previste per la nomina dei direttori generali delle

aziende sanitarie.

La specificità della mission dei poli universitari e degli ospedali è un fattore

che interviene nelle regole del sistema regionale di finanziamento di tali strutture.

La determinazione delle risorse avviene annualmente con deliberazione della Giunta

regionale in ordine alla gestione del servizio sanitario regionale. La Regione

istituisce, con il contributo delle direzioni generali coinvolte nelle attività di ricerca e

formazione, un fondo speciale per le attività didattiche e di ricerca, finalizzato allo

sviluppo e all'attuazione della programmazione regionale. Al sostegno delle attività

svolte dalle strutture sanitarie convenzionate concorrono risorse messe a

disposizione sia dalle università sia dal fondo sanitario regionale. Le università e la

Regione concordano le modalità di rilevazione dei dati contabili ed extra-contabili

necessari alla determinazione dei costi dei servizi e delle attività, quantificando i

reciproci apporti.

I professori e i ricercatori universitari convenzionati con le strutture

sanitarie della Lombardia esercitano coerentemente con il proprio stato giuridico,

funzioni assistenziali inscindibili da quelle di insegnamento e ricerca. L'impegno

orario del personale universitario convenzionato, onnicomprensivo delle tre

funzioni, è pari a quello del corrispondente personale ospedaliero. La presenza nelle

strutture aziendali è comunque rilevata secondo modalità oggettive e deve essere

pari almeno al cinquanta per cento dell'orario complessivo. Per remunerare il

contributo offerto alle finalità del servizio sanitario regionale, ai professori e ai

ricercatori universitari, nonché alle figure equiparate, oltre alla retribuzione

corrisposta dall'università, è previsto un trattamento aggiuntivo graduato in

relazione alle responsabilità connesse ai diversi tipi di incarico, pari all'intera

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retribuzione di posizione conseguente alla graduazione delle funzioni dirigenziali,

prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro della dirigenza della sanità

pubblica, nonché un'indennità pari alla eventuale differenza negativa tra i

trattamenti economici di base previsti dai rispettivi ordinamenti.. E' altresì

riconosciuto un trattamento economico aggiuntivo in relazione all'effettivo

raggiungimento dei risultati ottenuti nell'attività assistenziale, pari all'intera

retribuzione di risultato così come disciplinata dalla struttura sanitaria, nel rispetto

dei vincoli contrattuali della sanità pubblica. L'indennità di esclusività è riconosciuta

per intero a coloro che abbiano optato per l'attività professionale intramoenia.

Le regole regionali prevedono anche che le funzioni di tutor possano essere

attribuite anche a personale ospedaliero in possesso di idonei requisiti di

professionalità.

Nella definizione degli assetti organizzativi e delle posizioni dirigenziali, le

aziende devono determinare le quote di risorse da destinare al personale

universitario nel pieno rispetto dei vincoli economici complessivi del sistema

sanitario lombardo.

Il Consiglio regionale deve essere informato dalla Giunta regionale sia in

merito agli sviluppi degli accordi tra la regione e le università della Lombardia con

facoltà di medicina e chirurgia e sia in merito ai risultati ottenuti nell'integrazione

delle attività di assistenza, formazione e ricerca, tra strutture universitarie e

sanitarie. A tal fine, la Giunta regionale presenta al Consiglio regionale una

relazione biennale che fornisce risposte documentate ai seguenti quesiti:

a) come risulta composta la rete regionale della assistenza, formazione e ricerca, in

termini di numero e tipologia degli enti coinvolti;

b) quali sono le attività individuate nei protocolli e nelle convenzioni stipulati;

c) in quale entità il personale universitario ha concorso alle attività di assistenza;

d) quali sono gli esiti della verifica degli obiettivi programmati e della valutazione

qualitativa e quantitativa prevista dal protocollo stipulato tra la regione e le

università laddove si individuano congiuntamente i parametri e le modalità per la

valutazione qualitativa e quantitativa dell’attività integrata svolta dagli atenei;

e) quali sono le attività svolte dal CIC e quale è l'apporto delle università alla

programmazione regionale in relazione alle strutture e ai servizi sanitari coinvolti

nell'ambito della formazione sanitaria universitaria;

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f) come si è svolto il processo di istituzione degli OPC e quali sono le modalità del

loro funzionamento.

La relazione de quo è resa pubblica unitamente agli eventuali documenti

del Consiglio regionale che ne concludono l'esame.

Le regole regionali in merito ai trapianti, all'assistenza a domicilio del

paziente emofilico, alla dialisi a domicilio e all'assistenza del paziente

diabetico impegnano le strutture regionali a promuovere e sostenere, nel rispetto

della dignità della persona, ogni attività utile a preservare la vita umana anche in

caso di grave compromissione delle funzioni primarie ritenendo, altresì, importante

promuovere la formazione di una più ampia coscienza civile per la donazione di

organi come elemento di solidarietà sociale essenziale per la collettività. In tal

senso la regione considera fondamentali per migliorare la qualità dell'attività

assistenziale il potenziamento delle rianimazioni presso cui sono ricoverati i

cerebrolesi e delle strutture ospedaliere con unità operative di neurochirurgia

d'urgenza al fine di rendere più efficienti, le terapie intensive ove si svolgono

attività di recupero dei cerebrolesi acuti e i reparti e i servizi, compresi quelli

medico-legali che svolgono attività di espianto e/o prelievo di organi e tessuti a

scopo di trapianto o che concorrono a tale attività.

Inoltre, la regione indica per il raggiungimento del medesimo obiettivo il

miglioramento qualitativo clinico-scientifico delle unità ospedaliere autorizzate al

trapianto di organi, la qualificazione degli operatori sanitari dei settori sopra indicati

di per i quali è necessaria una elevata specializzazione, la attivazione dei collegi

medici di cui all'articolo 2, comma 5, della legge 29 dicembre 1993, n. 578: “Norme

per l'accertamento e la certificazione di morte” per non vanificare disponibilità alla

donazione di organi, l'organizzazione, il funzionamento e il controllo dei centri di

riferimento regionali per gli innesti corneali e delle altre banche di cellule e tessuti

umani.

La legge 33/2009 prevede che la Regione provveda ad assegnare appositi

contributi agli enti ospedalieri interessati al fine di garantire la formazione

professionale degli operatori necessaria ad assicurare il costante

progresso scientifico e tecnologico delle unità operative di rianimazione e

di trapianto di organi e di tessuti.

La Commissione Sanitaria per la Valutazione di parte terza dei

trapianti di rene e di fegato tra persone viventi è stata istituita nel rispetto

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della legislazione di settore e in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 28

marzo 2001, n. 145: “Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio

d'Europa per la protezione dei diritti dell'uomo e della dignità dell'essere umano

riguardo all'applicazione della biologia e della medicina” e le spese per il suo

funzionamento sono a carico del servizio sanitario regionale.

La regione ha individuato la fondazione IRCCS Ospedale Maggiore

Policlinico Mangiagalli e Regina Elena di Milano quale centro di riferimento regionale

per l'attività di prelievo e di trapianto di organi e di tessuti. E in tal senso la Giunta

regionale è autorizzata a stipulare con la fondazione una convenzione per il suo

funzionamento. La fondazione svolge le funzioni previste dall'articolo 10, comma 6,

della legge 1 aprile 1999, n. 91: “Disposizioni in materia di prelievi e trapianti di

organi e di tessuti” per l'intero territorio regionale. Sono le strutture sanitarie

accreditate idonee a svolgere attività di prelievo e di trapianto di organi e di tessuti

a provvedere alla selezione dei malati candidati al trapianto e a trasmettere al

centro di riferimento i dati clinici e i campioni biologici, garantendo l'aggiornamento

dei dati stessi. Le modalità di controllo sul funzionamento del centro di riferimento e

di svolgimento delle relative funzioni sono stabilite da un apposito regolamento.

Per dialisi domiciliare la regione intende quella attività realizzata in locali

idonei. senza la presenza di personale sanitario. Gli enti ospedalieri dotati di

servizio di emodialisi possono svolgere attività di addestramento per

l'apprendimento delle pratiche necessarie all'esecuzione della dialisi domiciliare; al

termine dell'addestramento, i pazienti e i loro assistenti possono eseguire le

pratiche della dialisi domiciliare, applicando le tecniche apprese. Anche in questo

caso un apposito regolamento definisce l'organizzazione dell'attività di

addestramento e le modalità di esercizio della dialisi domiciliare.

La regione Lombardia ha stabilito che ai soggetti nefropatici cronici

sottoposti a trattamenti di dialisi sono erogati rimborsi per le spese di trasporto

sostenute dagli stessi per il tragitto dalla propria dimora al centro di dialisi più

vicino ove esista disponibilità di posti-letto e viceversa. Il rimborso è subordinato ad

autorizzazione rilasciata, su relazione del responsabile del servizio di dialisi che ha

in cura il paziente, dall'ASL di residenza, ed è determinato in questo modo:

a) rimborso totale delle spese sostenute per l'utilizzo di servizi pubblici di trasporto;

b) rimborso delle spese sostenute con mezzo proprio entro il limite di un quinto del

costo di un litro di benzina per il numero di chilometri percorsi;

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c) rimborso delle spese sostenute in ambulanza, limitatamente ai casi in cui tale

mezzo è ritenuto indispensabile, sulla base delle tariffe e dei criteri determinati con

apposita deliberazione della Giunta regionale.

La regione Lombardia ha stabilito che per trattamento profilattico e

sintomatico domiciliare dell'emofilico intende la somministrazione terapeutica,

all'atto dell'insorgere di una emorragia spontanea o in occasione di un evento

traumatico, di specifici farmaci antiemofilici registrati, effettuata senza la presenza

di personale medico o infermieristico, previa adeguata formazione da parte della

struttura che ha preso in carico il paziente. Sono i presidi di riferimento per i difetti

ereditari della coagulazione responsabili dell’attività di addestramento degli emofilici

e dei loro assistenti alle pratiche necessarie per l'effettuazione del trattamento

profilattico e sintomatico domiciliare d'urgenza. Al termine dell'addestramento, i

pazienti e i loro assistenti possono eseguire a domicilio le pratiche di autoinfusione

o infusione di farmaci antiemofilici, applicando le tecniche con le cautele apprese.

Essi informano il personale medico della struttura che ha preso in carico il paziente

e redigono apposita modulistica. L'organizzazione dell'attività di addestramento per

lo svolgimento del trattamento profilattico e sintomatico domiciliare dell'emofilico è

disciplinata con regolamento.

In attuazione della legge 16 marzo 1987, n. 115: “Disposizioni per la

prevenzione e la cura del diabete mellito” la regione ha istituito un sistema di

prevenzione e cura del diabete mellito che persegue le finalità di prevenzione e

diagnosi precoce della malattia diabetica, di qualificazione delle metodiche di cura e

prevenzione delle complicanze, inserimento dei diabetici nelle attività scolastiche,

lavorative, ricreative e sportive, nonché reinserimento sociale dei soggetti colpiti da

gravi complicanze post-diabetiche la promozione della profilassi delle malattie

diabetiche e dell'educazione sanitaria dei diabetici e delle loro famiglie e, infine, la

preparazione e aggiornamento professionale del personale sanitario.

Il sistema, organizzato mediante le ASL, gli IRCCS e le strutture sanitarie

accreditate, cura il coordinamento tecnico delle attività, la raccolta di dati

epidemiologici ed elabora indirizzi e protocolli operativi. In particolare, svolge

attività relative a:

a) prevenzione primaria e secondaria del diabete mellito;

b) prevenzione delle sue complicanze;

c) terapia secondo le necessità cliniche dei pazienti;

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d) consulenza diabetologica con il medico di medicina generale o il pediatra di libera

scelta e le altre strutture ove siano assistiti i pazienti diabetici;

e) consulenza attraverso le proprie articolazioni organizzative in occasione dei

ricoveri;

f) addestramento, istruzione, educazione dei pazienti diabetici.

Il sistema è strutturato su quattro livelli d'intervento: il Centro Regionale di

Riferimento per la malattia diabetica in età adulta e pediatrica, l’Unità Operativa di

Diabetologia, le Sezioni Specialistiche di Diabetologia e le cure primarie a livello di

distretto.

Il Centro di Riferimento Regionale deve trovare sede presso una struttura

sanitaria accreditata dotata di alta qualificazione specialistica e di idonea

organizzazione funzionale e deve assicurare, nel quadro degli indirizzi e delle

prescrizioni della programmazione regionale, il coordinamento delle attività per la

prevenzione e la cura del diabete mellito e svolgendo i seguenti compiti:

a) studi sulla prevalenza e sulla incidenza del diabete mellito insulino-dipendente e

non insulino-dipendente nella popolazione e indagini a scopo statistico-

epidemiologico sulla malattia e le sue complicanze;

b) coordinamento della prevenzione secondaria, da svolgersi attraverso

l'individuazione nella popolazione sana di soggetti a rischio della malattia,

proponendo ed esaminando protocolli diagnostici terapeutici da attuarsi per tali

soggetti;

c) definizione e conduzione, in stretta collaborazione con le altre articolazioni del

sistema, di attività coordinate tendenti alla standardizzazione e alla

omogeneizzazione dei criteri diagnostici, terapeutici e assistenziali.

Inoltre, il Centro di Riferimento Regionale deve assicurare l'applicazione e

lo sviluppo di tecnologie avanzate riguardanti sia le tecniche terapeutiche e

diagnostiche tendenti al miglioramento delle condizioni del paziente, sia la cura e il

controllo delle complicanze connesse alla malattia e l'assistenza diretta nei casi di

intervento diagnostico e terapeutico particolarmente qualificato e tecnologicamente

supportato quali, ad esempio, complicazioni vascolari della malattia, concepimento

e gravidanza in situazioni di insulino-dipendenza.

La regione prevede che presso il Centro di Riferimento Regionale sia

presente anche un servizio specialistico di diabetologia pediatrica con compiti di

coordinamento regionale delle attività di assistenza diabetologica pediatrica.

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200

Le Unità Operative Diabetologiche rappresentano il livello comprensoriale e

sovrazonale del sistema di intervento e trovano la loro sede presso le strutture

sanitarie accreditate e gli IRCCS e sono organizzate secondo la disciplina propria dei

dipartimenti interdisciplinari polispecialistici di cui all'articolo 5, comma 1, lettera c),

della legge 115/1987. I presidi ospedalieri presso cui allocare le unità operative

devono essere dotati di tutte le specialità di base, al fine di assicurare la

completezza e la qualificazione delle prestazioni erogate ai pazienti diabetici.

Le Unità Operative Diabetologiche assicurano, oltre ai compiti di

prevenzione, diagnosi precoce, cura, prevenzione delle complicanze, educazione dei

pazienti e della popolazione, aggiornamento professionale, agevolazione

nell'inserimento o reinserimento nel mondo scolastico, sportivo e lavorativo, le

seguenti prestazioni minime comportanti l'uso di tecnologie complesse:

a) assistenza oculistica completa, inclusi fluorangiografia e laserterapia;

b) assistenza nefrologica completa, inclusa la dialisi;

c) diagnostica vascolare completa;

d) assistenza neurologica completa;

e) assistenza pediatrica da svolgere in divisioni o servizi idonei a gestire le

problematiche dell'età evolutiva, in cui operino pediatri con competenza

diabetologica pediatrica;

f) assistenza ostetrica e ginecologica per le gravidanze a rischio;

g) assistenza neonatologica del neonato di madre diabetica;

h) assistenza psicologica.

La regione prevede che l’Unità Operative Diabetologiche svolga,

normalmente, la propria attività mediante prestazioni ambulatoriali e day-hospital

per almeno cinque giorni alla settimana, avendo cura che l'orario di accesso dei

pazienti includa anche le ore del tardo pomeriggio.

Il Presidio Ospedaliero deve mettere a disposizione delle unità operative

appositi locali attrezzati per riunioni e dimostrazioni con uso anche di audiovisivi. Il

laboratorio del presidio ospedaliero assicura l'attività, oltre che di prelievo, di

esecuzione di analisi specialistiche diabetologiche, inclusa la radioimmunologia.

Presso non più di cinque unità operative sono collocati letti tecnici per le attività

diagnostiche di studio endocrino-metaboliche e per l'applicazione di infusori ad uso

esterno o impiantabile. In collegamento ai letti tecnici possono essere determinate

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particolari qualificazioni per la prevenzione e cura di peculiari aspetti della malattia

diabetica.

Le Sezioni Specialistiche di Diabetologia sono strutture di intervento riferite

a bacini d'utenza di limitate dimensioni e, di norma, sono insediate in un presidio

ospedaliero che assicura le necessarie funzioni sanitarie connesse e complementari

e si organizzano come sezioni aggregate di unità operative di medicina generale o

di unità operative di endocrinologia. Le sotto elencate prestazioni minime sono

erogate, di norma in regime ambulatoriale o di day-hospital, dalle Sezioni

Specialistiche di Diabetologia, utilizzando direttamente le strutture del presidio

presso cui sono costituite.

a) accesso al controllo diabetologico per almeno cinque mattine e un pomeriggio

alla settimana;

b) agevole operatività per i prelievi di base e specialistici, garantendo il dosaggio

anche di emoglobulina glicosilata e microalbuminaria;

c) accesso ed assistenza oftalmologica, cardiologica e neurologica;

d) espletamento di programmi di educazione collettiva ai pazienti diabetici;

e) compilazione di diete personalizzate e assistenza psicologica.

Due sono le Sezioni Specialistiche di Diabetologia Pediatrica, una delle quali

collocata presso il centro di riferimento regionale con compiti di coordinamento.

Il momento di prima diagnosi, prevenzione e cura della malattia diabetica è

affidato ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta che a livello

distrettuale o infradistrettuale, assolvono a tal compito curando in modo particolare

l'informazione igienico-sanitaria e l'educazione ai fini della prevenzione. Le ASL

curano, anche attraverso le unità operative e le sezioni di diabetologia, il

coordinamento dell'attività di base fornendo le opportune indicazioni ai fini della

prevenzione, i protocolli diagnostico-curativi, nonché le schede per le rilevazioni

epidemiologiche. Le determinazioni del Centro Regionale di Riferimento, delle Unità

Operative Diabetologiche, delle Sezioni Specialistiche di Diabetologia, nonché delle

sedi ospedaliere presso cui allocarli e i criteri di individuazione dei bacini di utenza

vengono definiti con atti di programmazione regionale. La regione è impegnata sia

ad assicurare la formazione permanente degli operatori, medici e non medici, anche

in attuazione delle prescrizioni della legge 115/1987 e sia l'educazione sanitaria

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rivolta ai malati diabetici, secondo modalità definite dalle competenti strutture. Ogni

unità operativa o sezione specialistica cura la partecipazione dei pazienti e dei

familiari a momenti educativi finalizzati all'autogestione della patologia, con

particolare riguardo ai soggetti in età pediatrica. Infine, nell’intento di consentire

studi sulla diffusione della malattia diabetica e l'elaborazione delle conseguenti

strategie di politica sanitaria, le informazioni sanitarie e i dati non sanitari dei

pazienti diabetici assistiti confluiscono in un sistema informativo organico,

impostato secondo modalità definite dalle strutture regionali competenti.

La legge nazionale cui fare riferimento per quanto concerne la materia della

tutela della salute mentale è la legge 833/1978 che in particolare agli articoli 34

e 64 prevede l'istituzione dei servizi territoriali a struttura dipartimentale che

svolgono funzioni preventive, curative e riabilitative relative alla salute mentale.

La regione definisce come di seguito elencato gli obiettivi di salute da

perseguire prioritariamente:

a) prevenzione primaria e secondaria dei disturbi mentali, da conseguire mediante il

collegamento dipartimentale delle unità operative di psichiatria e, qualora afferenti,

di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, con l'eventuale coinvolgimento

delle unità d'offerta sociosanitarie;

b) prevenzione delle conseguenze familiari, sociali e lavorative delle malattie

mentali, fondando gli interventi di cura e di riabilitazione sull'articolazione

territoriale dei servizi;

c) reinserimento sociale, di rilevanza terapeutica o finalizzato alla prevenzione

terziaria, delle persone con patologia psichiatrica;

d) per quanto attiene ai progetti terapeutici e alla prevenzione terziaria,

inserimento e mantenimento nell'attività lavorativa delle persone con problemi di

salute mentale, attuando interventi concordati con le rappresentanze

imprenditoriali, cooperativistiche e sindacali;

e) riduzione del ricorso al ricovero ospedaliero, in particolare di quello coatto,

attraverso il potenziamento dell'attività sul territorio, compresa quella al domicilio

del paziente.

Per raggiungere questi obiettivi la Giunta regionale ha stabilito l'istituzione

dei Dipartimenti di Salute Mentale. Il dipartimento di salute mentale è la

struttura organizzativa integrata e interdisciplinare che collega funzionalmente le

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Unità Operative di Psichiatria e le Unità Operative di Neuropsichiatria dell'Infanzia e

dell'Adolescenza, qualora afferenti.

L'Unità Operativa di Psichiatria dispone di: centri psico-sociali per le attività

ambulatoriali terapeutiche e riabilitative, di un servizio psichiatrico di diagnosi e

cura ubicato in una struttura ospedaliera con un numero di posti letto non inferiore

a sette e non superiore a quanto previsto dalla normativa vigente, di strutture

residenziali psichiatriche con un massimo di venti posti per struttura e, infine, di

centri diurni. Gli standard organizzativi per detti presidi sono definiti dal d.p.r. 14

gennaio 1997.

La regione Lombardia in materia di prevenzione e promozione della

salute ribadisce di aver posto tra i propri obiettivi la finalità di una più elevata

tutela della salute dei cittadini, da ottenere mediante la disciplina di un sistema

integrato di prevenzione e controllo basato sull'appropriatezza, sull'evidenza

scientifica di efficacia e sulla semplificazione dell'azione amministrativa. In tal

senso, la Giunta regionale, nel rispetto delle linee di indirizzo fissate dalla legge

regionale n. 33/ 2009, è chiamata ad individuare idonee misure operative per

definire, in particolare:

a) il ruolo e il contributo dei soggetti del sistema integrato della prevenzione, anche

relativamente alle attività di controllo e vigilanza e di sviluppo degli strumenti di

informazione e comunicazione;

b) gli eventuali specifici interventi settoriali in ragione di eventi e situazioni

particolari o eccezionali;

c) gli indicatori di efficacia ai fini della valutazione degli interventi di prevenzione e

delle misure di controllo e vigilanza e ogni ulteriore elemento riferito alla rilevazione

degli effetti e dei benefici delle misure adottate;

d) i programmi di formazione del personale interessato;

e) le campagne di informazione e comunicazione, con il concorso delle ASL,

dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente (ARPA), delle autonomie

locali, di altri enti e istituzioni;

f) i flussi informativi tra comuni, ASL e ARPA, con particolare riguardo all'attività

degli sportelli unici;

g) i criteri di gestione integrata e le modalità di coordinamento degli interventi di

prevenzione, controllo e vigilanza da parte delle ASL e dell'ARPA.

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La verifica del raggiungimento degli obiettivi della programmazione

regionale, al fine di assicurare l'uniformità degli interventi e delle

prestazioni sul territorio è tra gli impegni che la Giunta regionale si

assume. A tal fine, con frequenza annuale, le direzioni generali competenti in

materia di sanità e ambiente e l'ARPA redigono un rapporto congiunto sui risultati

conseguiti a seguito dell'attività di raccordo. Il rapporto è comunicato alla Giunta

regionale e alle commissioni consiliari competenti.

Sono le ASL a dovere svolgere attività di prevenzione e controllo

dei fattori di rischio per la popolazione e i lavoratori e di promozione della

salute, favorendo il contributo di altre istituzioni e di soggetti quali

associazioni e organizzazioni interessate al raggiungimento di obiettivi

comuni di prevenzione. Presso le ASL i Dipartimenti Medici di Prevenzione

svolgono funzioni in materia di igiene e sanità pubblica e di tutela della salute

negli ambienti di vita e di lavoro, che riguardano in particolare:

a) la raccolta e valutazione di dati sanitari della popolazione e la diffusione della

relativa conoscenza, nonché l'effettuazione di indagini epidemiologiche;

b) la prevenzione e il controllo delle malattie infettive e le attività vaccinali;

c) la prevenzione individuale e collettiva delle malattie cronico-degenerative;

d) l'organizzazione e la valutazione degli screening oncologici;

e) la predisposizione e la valutazione di piani e interventi di promozione della

salute;

f) la prevenzione nelle collettività e negli ambienti di vita;

g) l'attività di vigilanza e la formulazione di pareri sull'impatto sanitario di

insediamenti e infrastrutture, su progetti di bonifica, sui piani cimiteriali nonché sui

piani di governo del territorio;

h) il controllo ufficiale sugli alimenti di origine non animale e loro derivati e sui

prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare, compresi i relativi

imballaggi, nelle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione, in

collaborazione con il dipartimento di prevenzione veterinario qualora si tratti di

prodotti alimentari che richiedono la competenza di entrambi i dipartimenti;

i) la prevenzione e la promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso sia

l'individuazione e l'accertamento dei fattori di rischio nei luoghi di lavoro e il

controllo dello stato di salute dei lavoratori, la classificazione delle imprese in base

alla analisi e alla graduazione dei rischi e sia lo svolgimento di indagini finalizzate

Page 51: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

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all'accertamento delle cause di infortuni e malattie professionali e all'individuazione

delle misure efficaci a prevenirle;

j) il controllo e la vigilanza sulle acque destinate al consumo umano, sui gas tossici

e su altre sostanze pericolose, sull'impiego delle radiazioni ionizzanti e non

ionizzanti, sui fitofarmaci e sui presidi sanitari delle derrate alimentari

immagazzinate;

k) la vigilanza igienico-sanitaria sulle strutture sanitarie e sulle farmacie;

L) le attività di guardia igienica permanente e di pronta reperibilità, per garantire

un tempestivo ed efficace intervento per le urgenze ed emergenze igienico-

sanitarie, in stretta interazione funzionale fra le diverse strutture sanitarie e della

pubblica amministrazione.

In materia di Prevenzione e Promozione della Salute sono poste in capo alle

ASL le seguenti responsabilità:

a) la competenza in materia di autorizzazione all'installazione e all'esercizio di

apparecchiature a risonanza magnetica per uso diagnostico del gruppo A (con

valore di campo statico di induzione magnetica non superiore a 2 tesla) di cui

all'articolo 5 del decreto del Ministro della sanità 2 agosto 1991 e all'articolo 5 del

decreto del Presidente della Repubblica 8 agosto 1994, n. 542: “Regolamento

recante norme per la semplificazione del procedimento di autorizzazione all'uso

diagnostico di apparecchiature a risonanza magnetica nucleare sul territorio

nazionale”;

b) le funzioni in materia di indennizzi a favore di soggetti danneggiati da

complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e

somministrazioni di emoderivati di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210

“Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a

causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati”,

nonché di vaccinazione antipoliomelitica non obbligatoria di cui all'articolo 3,

comma 3, della legge 14 ottobre 1999, n. 362: “Disposizioni urgenti in materia

sanitaria”;

c) le funzioni amministrative in materia di accertamento e irrogazione delle sanzioni

amministrative di cui all'articolo 7 della legge 11 novembre 1975, n. 584 “Divieto di

fumare in determinati locali e su mezzi di trasporto pubblico” per le infrazioni al

divieto di cui all'articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 “Disposizioni

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ordinamentali in materia di pubblica amministrazione”, ove si tratti di locali di

competenza regionale;

d) le competenze in ordine al rilascio delle autorizzazioni riguardanti la produzione,

la preparazione, il confezionamento, la detenzione e il commercio di additivi

alimentari, compresi i coloranti, e di aromi per uso alimentare;

e) le funzioni amministrative in materia di cosmetici e in particolare:

1) la raccolta, in appositi elenchi da trasmettere alla Regione, dei dati relativi alla

produzione, al confezionamento in proprio e per conto terzi, all'importazione e allo

stoccaggio di prodotti cosmetici;

2) le ispezioni igienico-sanitarie sull'applicazione delle disposizioni in materia di

produzione, confezionamento, importazione, commercializzazione e stoccaggio dei

cosmetici;

3) la vigilanza sugli effetti indesiderati correlati all'uso dei cosmetici.

L’ ASL deve comunicare gli esiti delle ispezioni e i dati relativi alla vigilanza

sopraelencate alla Regione. La legge regionale n. 33/2009 attribuisce alla Giunta

regionale il compito di determinare i criteri per lo svolgimento uniforme sul

territorio regionale dei servizi di sorveglianza, ispezione e raccolta dei dati sui

cosmetici, nonché le modalità operative per assicurare che l'attività ispettiva

interessi, in un periodo di tempo determinato, tutte le officine di produzione e di

confezionamento di prodotti cosmetici nonché i depositi degli importatori e dei

distributori.

Anche la prevenzione collettiva nelle scuole di ogni ordine e grado è

tra i compito assegnati alle ASL In tal senso la Legge regionale stabilisce

l’abolizione degli obblighi relativi alla tenuta dei registri di medicina scolastica, degli

archivi delle cartelle sanitarie individuali, del certificato medico di riammissione

oltre i cinque giorni di assenza, nonché l'obbligo di effettuare periodiche disinfezioni

e disinfestazioni degli ambienti scolastici ove non sussistano esigenze di sanità

pubblica. Le operazioni di sanificazione, derattizzazione, disinfestazione degli

ambienti scolastici non dettate da esigenze di sanità pubblica sono a carico della

direzione scolastica. Sono il medico di medicina generale o dal pediatra di libera

scelta a dover rilasciare il certificato per l'esonero dalle lezioni di educazione fisica e

il certificato sanitario per l'ammissione ai soggiorni di vacanza per minori..

In merito alle misure di prevenzione nelle strutture sanitarie, al fine

di prevenire la diffusione di malattie infettive trasmesse da nebulizzazione derivante

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da impianti di distribuzione dell'acqua sanitaria e di condizionamento, le strutture

sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate hanno l'obbligo di

compiere, in modo continuativo, in relazione agli esiti riscontrati, le azioni di

prevenzione, controllo e manutenzione dei seguenti impianti:

a) impianti di produzione e distribuzione dell'acqua calda sanitaria;

b) impianti di condizionamento dell'aria;

c) impianti per idroterapia non termale e aerosolterapia.

Le azioni di prevenzione, controllo e manutenzione indicate, da effettuare

con cadenza minima annuale e in caso di provata contaminazione o di malattia nei

pazienti, sono indicate con decreto della direzione generale competente in materia

di sanità. Gli oneri sono a carico delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Le

operazioni sono certificate dalle ASL, registrate e controfirmate dal responsabile

della struttura o suo delegato. Per garantire la sicurezza igienico-sanitaria, le

aziende ospedaliere, le ASL e le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e

private della Regione procedono al trattamento dei rifiuti pericolosi a rischio

infettivo secondo le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 15 luglio

2003, n. 254: “Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a

norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179”.

La legge regionale n. 33/2009, interviene anche nel merito della abolizione

o della conferma di alcune certificazioni, documenti e adempimenti sanitari.

Il decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 230: “Attuazione delle direttive

89/618/Euratom, 90/641/Euratom, 96/29/Euratom e 2006/117/Euratom in materia

di radiazioni ionizzanti”, nell’intento di tutelare la popolazione e i lavoratori in

relazione ai rischi connessi all'impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti a scopo

medico prevede, tra l’altro, il rilascio del nulla osta all'impiego di sorgenti di

radiazioni classificato di categoria B, la regione Lombardia prevede che per le

pratiche comportanti esposizioni a scopo medico l'impiego di sorgenti di radiazioni

ionizzanti a scopo medico sia soggetto a nulla osta in relazione: all'idoneità

dell'ubicazione dei locali, dei mezzi di radioprotezione, delle modalità di esercizio,

delle attrezzature e della qualificazione del personale addetto, alle conseguenze di

eventuali incidenti e, infine,alle modalità dell'eventuale allontanamento o

smaltimento nell'ambiente di rifiuti radioattivi. La domanda di nulla osta va

presentata all'ASL competente per territorio in relazione alla località di svolgimento

della pratica e contiene i dati e gli elementi relativi al tipo di pratica che s'intende

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svolgere, alle caratteristiche delle macchine radiogene, al tipo e alle quantità di

materie radioattive che s'intendono impiegare, alle modalità di produzione ed

eventuale smaltimento di rifiuti, all'eventuale riciclo o riutilizzazione dei materiali,

all'identificazione dei rischi connessi all'esercizio della pratica. La richiesta deve

essere corredata della documentazione redatta e firmata, per la parte di propria

competenza, dall'esperto qualificato di cui all'articolo 77 del decreto legislativo

230/95. Le spese derivanti dalle procedure per il rilascio del nulla osta sono a carico

dei soggetti richiedenti non pubblici.

Presso il Dipartimento di prevenzione medico delle ASL è costituita la

Commissione per la Radioprotezione che svolge le funzioni di organismo tecnico

consultivo ai sensi dell'articolo 29, comma 2, del decreto legislativo in materia di

radio protezione, fornisce alla ASL il supporto tecnico-scientifico per affrontare le

questioni relative alla radioprotezione, nell'ambito delle attività di prevenzione dei

rischi da esposizione alle radiazioni ionizzanti ed esamina le istanze per il rilascio

del nulla osta all'impiego di categoria A, sottoposte a parere regionale ai sensi

dell'articolo 28 del decreto, su richiesta della direzione generale competente in

materia sanitaria. La commissione è presieduta dal direttore del dipartimento di

prevenzione medico della ASL o da un suo delegato ed è composta da: due fisici

specialisti in fisica sanitaria, iscritti nell'elenco degli esperti qualificati di cui

all'articolo 78 del decreto; un medico specialista in medicina nucleare o in

radioterapia o, in mancanza di tali specializzazioni, in radiologia; un medico

specialista in medicina del lavoro, preferibilmente incluso nell'elenco dei medici

autorizzati di cui all'articolo 88 del decreto; il direttore dell'ARPA o un suo delegato;

un rappresentante della Direzione Provinciale del Lavoro; un rappresentante del

Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco. Il Direttore Generale dell'ASL, su proposta

del direttore del dipartimento di prevenzione medico e su designazione da parte

dell’ARPA, della Direzione Provinciale del Lavoro e del Comando Provinciale dei Vigili

del Fuoco, nomina, previa verifica del possesso dei requisiti, i componenti della

commissione. Laddove nella medesima provincia sono istituite più ASL, i rispettivi

direttori generali possono accordarsi per la costituzione di un'unica commissione

provinciale, anche in relazione al carico di lavoro prevedibile, definendo tramite

appositi accordi convenzionali la relativa sede e le modalità di concorso al

funzionamento della commissione stessa. Ciascuna commissione si deve dare un

regolamento organizzativo che definisce, in particolare, la periodicità delle riunioni,

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le modalità di valutazione tecnica delle richieste di parere e il numero minimo dei

partecipanti ai fini della valida espressione dei pareri. La commissione dispone di

una segreteria amministrativa e resta in carica tre anni. Le spese per il

funzionamento della commissione sono a carico dell'ASL. Il direttore generale della

ASL competente per territorio, acquisito il preventivo parere della commissione,

provvede, entro novanta giorni dal ricevimento della domanda, al rilascio, al diniego

del nulla osta o alla modifica dello stesso. La commissione esprime il proprio parere

entro sessanta giorni dalla richiesta da parte del direttore generale e può disporre

eventuali sopralluoghi presso le installazioni dei richiedenti il nulla osta. Se per

l'espressione del parere della commissione sono necessari ulteriori documenti o

elementi conoscitivi, i termini precedentemente richiamati sono interrotti per una

sola volta e il parere è reso definitivamente entro trenta giorni dalla ricezione degli

elementi istruttori richiesti. La legge prevede che nel nulla osta siano inserite

specifiche prescrizioni tecniche relative:

a) alle fasi di costruzione, di prova e di esercizio, alla gestione dei rifiuti radioattivi,

al riciclo dei materiali e alla disattivazione degli impianti, compresa l'eventuale

copertura finanziaria per la disattivazione medesima;

b) al valore massimo di dose derivante dalla pratica per gli individui dei gruppi di

riferimento della popolazione ad essa interessata, tenendo conto dell'esposizione sia

esterna che interna;

c) all'eventuale smaltimento di materie radioattive nell'ambiente;

d) agli aspetti di radioprotezione del paziente.

Ogni cinque anni a decorrere dalla data del rilascio, il titolare del nulla osta

ha l'obbligo di inoltrare alla ASL una relazione tecnica relativa alla gestione

radioprotezionistica della pratica; la relazione è redatta e sottoscritta, per quanto di

rispettiva competenza, dall'esperto qualificato di cui all'articolo 77 del decreto

legislativo, dal medico addetto alla sorveglianza medica di cui all'articolo 83 del

decreto e dal responsabile dell'impianto radiologico di cui all'articolo 5, comma 5,

del decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 187: “Attuazione della direttiva

97/43/Euratom in materia di protezione sanitaria delle persone contro i pericoli

delle radiazioni ionizzanti connesse ad esposizioni mediche”. Le variazioni nello

svolgimento della pratica che non comportino modifiche del provvedimento

autorizzativo o delle prescrizioni tecniche in esso contenute sono soggette a

preventiva comunicazione all'ASL. Il titolare del nulla osta può adottare le variazioni

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qualora entro sessanta giorni la ASL non gli abbia comunicato l'avvio del

procedimento. L’ASL può procedere alla modifica del nulla osta in conseguenza della

richiamata relazione tecnica e su richiesta degli organi di vigilanza. La eventuale

procedura di sospensione o revoca del nulla osta è avviata dalla ASL nelle ipotesi

previste all'articolo 35 del decreto. La volontà di far cessare la pratica oggetto del

nulla osta è comunicata alla ASL che provvede alla revoca del nulla osta stesso,

fatto salvo le specifiche prescrizioni eventualmente previste in merito alle modalità

di disattivazione dell'installazione in cui la pratica è svolta. In tal caso il titolare del

nulla osta invia all'ASL, entro i termini previsti nel nulla osta medesimo, un piano

delle operazioni da eseguire per la disattivazione, comprendente le valutazioni di

sicurezza e protezione, con particolare riferimento sia alle modalità di gestione e

smaltimento dei rifiuti radioattivi risultanti dallo svolgimento della pratica e dalle

operazioni di disattivazione e sia alla sistemazione delle sorgenti di radiazioni

impiegate. Conseguentemente l'ASL, previo parere della commissione, autorizza le

operazioni di disattivazione stabilendo eventuali prescrizioni. La revoca del nulla

osta è subordinata alla verifica sulla conclusione della disattivazione stessa che

dimostri la mancanza di vincoli di natura radiologica sull'installazione in cui la

pratica è stata esercitata e la corretta sistemazione dei rifiuti radioattivi prodotti

nonché delle sorgenti impiegate.

La legge regionale n. 33 del 30 dicembre 2009, inoltre, riorganizza la

normativa in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali, di

assistenza farmaceutica e di sanità pubblica veterinaria.

Il Titolo V della Costituzione demanda alle Regioni la potestà regolamentare

sulle questioni relative alla sanità, fatta salva la determinazione dei LEA (livelli

essenziali di assistenza) che è rimasto di pertinenza dello Stato.

Le Regioni in virtù della propria autonomia economica, organizzativa e

gestionale, elaborano propri Piani sanitari regionali, fissano obiettivi di salute per la

popolazione; gestiscono risorse e rispondono direttamente degli eventuali

disavanzi. Gli enti regionali quindi, esercitano tutte le funzioni e i compiti

amministrativi in tema di salute umana e di sanità veterinaria, salvo quelli

espressamente mantenuti allo Stato e, ai sensi dell’art. 117 della Costituzione,

curano gli aspetti concernenti l’organizzazione sanitaria ospedaliera e territoriale.

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In particolare la Regione esercita tutte le funzioni e i compiti amministrativi

concernenti:

• l’approvazione dei piani e programmi di settore non aventi rilievo e

applicazione nazionale;

• l’adozione dei provvedimenti puntuali in materia di erogazione delle

prestazioni sanitarie;

• la verifica della conformità alla normativa nazionale e comunitaria di attività,

strutture, impianti, laboratori, officine di produzione, apparecchi, modalità di

lavorazione, sostanze e prodotti, ai fini del controllo preventivo, salvo quanto

previsto all’art. 115, comma 2, lettera c), del d.lgs. 112/1998, nonché la vigilanza

successiva, ivi compresa la verifica dell’applicazione della buona pratica di

laboratorio;

• le verifiche di conformità sull’applicazione dei provvedimenti di cui all’art.

119, comma 1, lettera d), del d.lgs. 112/1998;

• la verifica della coerenza dei piani strategici triennali delle aziende sanitarie

locali e delle aziende ospedaliere con gli indirizzi della programmazione regionale.

Il Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2009 è il "documento guida"

sull'organizzazione del sistema sanitario lombardo vigente in relazione alla verifica

sulla gestione del servizio sanitario regionale per l’anno 20093. Il Piano intende

ribadire le linee guida della l.r. 31/97 sulla sanità e conferma per la Regione il

ruolo di finanziatore e di Ente competente in materia di attività di indirizzo,

coordinamento e monitoraggio dell'erogazione dei servizi oltre che di

determinazione dei livelli qualitativi e quantitativi appropriati. La gestione

e l'organizzazione dei servizi è assegnata alle ASL che nelle scelte

programmatiche in ambito territoriale devono coinvolgere i Comuni, le

Province e le Comunità Montane. Il documento stabilisce le priorità d'intervento

e gli obiettivi di benessere sociale.

Il sistema di autorizzazione e di accreditamento fa parte del sistema di

valutazione e di controllo regionale, finalizzato al perseguimento della qualità del

Sistema Sanitario Regionale, deve svolgere anche una funzione di governo rispetto

al raggiungimento dello standard di 4,5 posti letto per 1.000 abitanti. La regione

3 Nel mese di novembre 2010 è stato approvato dal Consiglio Regionale con 38 voti a favore, 23 contrari e 4 astenuti, il Piano Socio Sanitario per gli anni 2010-2014

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Lombardia ha proceduto ad organizzare il proprio sistema sanitario4, identificando

sulla base di specifici indicatori e parametri, le Aziende Ospedaliere e le Aziende

Sanitarie Locali; la regione, inoltre, ha periodicamente determinato indicazioni in

merito alla organizzazione interna delle stesse. Tali indicazioni, considerato quanto

previsto dal D. Lgs 502 in merito alla autonomia delle aziende, sono state ritenute

necessarie al fine di garantire l’omogeneità tra gli assetti aziendali e la tipologia di

attività svolta, con le strategie di politica sanitaria, la programmazione e la

progettualità di medio e breve periodo, definite a livello regionale. In tale contesto,

la Direzione Generale Sanità della regione è chiamata ad assolvere ad una funzione

di coordinamento secondo logiche tipiche di una “holding”. Per opportunità di sintesi

si fa espresso rimando alle predenti relazioni per un più preciso quadro sulla

gestione del servizio sanitario regionale lombardo .

La Giunta Regionale fornisce annualmente le proprie determinazioni in

ordine alla gestione del Servizio Sanitario Regionale tramite un proprio atto

deliberativo. In occasione del testo reso pubblico inerente la valutazione

dell’efficacia ospedaliera per gli anni 2004 – 2008 la regione fornisce la seguente

descrizione di tali documenti: “Regione Lombardia annualmente definisce le regole del sistema sanitario

regionale, adottando degli atti che contengono elementi di programmazione,

indirizzo, raccordo e di controllo tra le varie attività che sono collegate tra di loro.

Queste attività riguardano sia le aziende pubbliche, sia tutti i soggetti erogatori

privati. Inoltre il SSR, essendo parte del SSN (sistema sanitario nazionale), deve

rispettare le leggi nazionali e inserire in questa cornice più ampia la normativa e le

regole regionali in modo adeguato, al fine di rispondere in modo appropriato alle

specifiche necessità territoriali.

Le regole sono quindi gli strumenti attraverso cui l’istituzione regionale

svolge le sue funzioni, nel rispetto della normativa nazionale e regionale.

Le regole che Regione Lombardia ogni anno stabilisce hanno sinteticamente

queste funzioni:

• Dettano i principi di indirizzo per la programmazione sanitaria annuale.

• Tracciano il quadro di sistema per l’anno di riferimento.

4 Il provvedimento nazionale di riferimento è il D.lgs 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i., artt. 2. 3. 3-bis, 3-ter, 3-quater, 3-quinquies, 3-sexies, 3-septies, 7, 7-bis, 7-ter, 7-quater, 17, e 17-bis.

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• Individuano le priorità, le risorse e gli ambiti di assegnazione.

• Indicano i piani per lo sviluppo ed i relativi programmi attuativi.

Il percorso che conduce alla formalizzazione e all’attuazione di tali regole

avviene secondo una serie di passaggi che possono essere sintetizzati in questo

modo:

• Individuazione delle priorità e condivisione di queste da parte della Giunta

Regionale.

• Consultazione di tutti gli attori del mondo sanitario (aziende sanitarie locali,

erogatori pubblici e privati, MMG, PLS, specialisti ambulatoriali, associazioni

sindacali) per rendere le regole il più possibile partecipate e condivise.

• Definizione complessiva e definitiva approvazione delle regole da parte della

Giunta Regionale attraverso una delibera.

• Circolare attuativa dei contenuti delle regole.

• Obiettivi aziendali di interesse regionale. La retribuzione dei DG (direttori

generali) ha per leggi regionali e nazionali una quota fissa e una variabile, legata al

raggiungimento o meno degli obiettivi. Quando la Giunta Regionale definisce le

regole di sistema, successivamente definisce gli obiettivi deiDGdelle aziende

sanitarie e ospedaliere, che evidentemente tengono conto della maggior parte di

queste regole: quindi iDGpubblici hanno anche interesse al raggiungimento degli

obiettivi anche perché questo incide sulla loro retribuzione variabile.

Principalmente le regole di governo del sistema riguardano tre aree di

intervento: la revisione dei criteri di finanziamento delle strutture sanitarie e la

definizione delle tariffe di rimborso delle prestazioni erogate, la definizione delle

priorità del sistema per l’anno in corso e la definizione delle attività di controllo.

Il primo aspetto è di importanza cruciale dal momento che ogni anno

l’assessorato definisce per ogni azienda sanitaria di riferimento il suo budget di

risorse finalizzato a negoziare le prestazioni dalle aziende pubbliche e dai privati

accreditati.

Per quanto riguarda la definizione delle priorità, Regione Lombardia ogni

anno definisce gli interventi e le attività più importanti rispetto alle quali indirizzare

le scelte di politica sanitaria regionale: l’equilibrio finanziario del sistema, la

ripartizione delle risorse nei diversi LEA (livelli essenziali d’assistenza), le attività di

prevenzione o di screening per la diagnosi di specifiche malattie, lo sviluppo di

specifici piani d’intervento (ad es. piano sicurezza luoghi di lavoro) e

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l’implementazione di strumenti di valutazione delle tecnologie sanitarie sono tutti

validi esempi di priorità d’intervento che Regione Lombardia ha definito nel corso

degli ultimi anni”.

Per quanto concerne l’anno 2009, l’atto in questione è la deliberazione

N. VIII/8501 del 26 novembre 2008 con oggetto: “determinazioni in ordine alla

gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2009”. La delibera fa

riferimento a precedenti documenti di programmazione regionale e, segnatamente

in materia di programmazione sanitaria, al Piano Regionale di Sviluppo e

Documento di Programmazione Economico – Finanziaria Regionale 2006-2008

approvati dal Consiglio Regionale in data 26 ottobre 2005, alla Risoluzione

concernente il Documento di Programmazione Economico – Finanziaria Regionale

2007 – 2009 approvata con DCR n. VIII/188 del 26 luglio 2006 e al Piano Socio

Sanitario Regionale approvato con DCR n. VIII/257 del 26 ottobre 2006;

La delibera contiene le indicazioni operative riguardanti i seguenti punti:

• Indirizzi di programmazione.

• Il quadro del sistema per l’anno 2009.

• Gli acquisti delle Aziende Sanitarie: linee di indirizzo.

• Piani e programmi di sviluppo.

• Le attività di Prevenzione mediche e veterinarie delle ASL.

• Area Organizzazione e personale.

• Il progetto SISS.

• Sanità penitenziaria.

• Governo clinico territoriale e dote sanitaria.

• Attività di controllo.

• Psichiatria.

• Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza.

• Farmaceutica e protesica.

• La ricerca.

• Tariffe prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale.

• Indici di offerta – Negoziazione.

• Linee di indirizzo per i servizi socio-sanitari e di riabilitazione afferenti alla

competenza della Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale.

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Per quanto concerne gli indirizzi di programmazione, argomento del

primo allegato tecnico della delibera organizzatrice delle regole del servizio socio

sanitario regionale per l’anno 2009, la giunta regionale conferma i ruoli che regione

ed aziende sanitarie assumono nel contesto del sistema sanitario locale, ovvero per

la prima la definizione delle regole di governo del sistema che rappresentano gli

strumenti di definizione delle azioni per il raggiungimento degli obiettivi

programmatici: criteri di finanziamento e definizione delle risorse, di

remunerazione, negoziazione e contratti, autorizzazione, accreditamento e qualità

ed il sistema dei controlli. Mentre le Aziende Sanitarie Locali assumono un ruolo di

regia in relazione alle tematiche della programmazione integrata; le stesse sono

indicati come gli enti deputati non solo a rafforzare le funzioni di tutela della salute

dei cittadini e consolidare il governo dei servizi sanitari territoriali rilevandone il

fabbisogno, ma anche a garantire, attraverso attività di monitoraggio, verifica e

analisi, l’appropriato soddisfacimento dei bisogni utilizzando la rete dei servizi

territoriali organizzata secondo diversi livelli di intensità di cura. Tale strutturazione

di regia non può prescindere dal coinvolgimento degli Enti locali (Comuni, Province,

Comunità Montane), prevedendo modalità di confronto che garantiscano l’apporto

positivo degli Enti stessi. In particolare dovrà proseguire il coinvolgimento dei

Comuni che dovranno essere contemporaneamente “responsabilizzati” in funzione

delle risorse concretamente a disposizione delle aziende sanitarie, fatta salva la

possibilità di intervenire tramite risorse “proprie”. Le ASL sono responsabili

dell’attività di programmazione, acquisto e controllo delle prestazioni sanitarie e

sociosanitarie rese nel proprio ambito territoriale e, pertanto, devono seguire le

attività di programmazione locale, intese come confronto e presa in carico delle

richieste dei cittadini di soddisfacimento dei vari bisogni sanitari e sociosanitari,

oltre che delle attività di controllo sull’uso delle risorse disponibili, in relazione al

contesto in cui ci si trova ad agire, in termini epidemiologici, socio-economici e

culturali, affinché possa essere perseguito il miglior esito in termini di efficienza e

appropriatezza delle attività sanitarie erogate sul territorio di competenza.

Attraverso il Dipartimento ASSI, le ASL, sono altresì responsabili delle

attività di verifica e controllo dello stato di attuazione dei Piani di Zona e di

rispondenza agli stessi obiettivi definiti dalla Regione. Secondo la delibera

menzionata, è riportato l’intento di attribuire, nel sistema di finanziamento dei PdZ

relativo al FNPS e al Fondo Sociale Regionale, sempre maggiore attenzione a criteri

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di valutazione relativi alla capacità di spesa e alla coerenza tra gli obiettivi regionali

e la programmazione locale. L’ASL in tale sistema, dovrà esercitare azioni di

raccordo con gli Uffici Regionali, accompagnamento agli operatori degli Uffici di

Piano su specifiche indicazioni regionali, verifica e controllo dell’attuazione dei piani

e del corretto e pieno utilizzo delle risorse assegnate dalla regione. Tali funzioni

devono essere garantite prevedendo personale con preparazione adeguata a

sostenere tali compiti.

Anche per l'anno 2009, analogamente agli anni precedenti, la Giunta

regionale, ha disposto la predisposizione da parte di ciascuna ASL, di un documento

programmatico denominato "Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari

e socio sanitari", dove devono essere indicate le politiche adottate dalle aziende

sanitarie in campo ospedaliero, ambulatoriale, dei servizi territoriali, dei servizi

sociosanitari e le correlate risorse disponibili. Il documento non è soggetto ad

approvazione regionale e un atto di sintesi dello stesso, deve essere inviato entro il

20 gennaio 2009 alle direzioni generali regionali competenti; sulla base di questo

documento le stesse direzioni potranno disporre eventuali ed ulteriori

approfondimenti, in relazione dei contenuti e degli obiettivi fissati dalla menzionata

delibera N. 8501/2008.

La prima parte del documento programmatico deve comprendere:

• Il quadro epidemiologico del territorio e caratteristiche socio-demografiche.

• Gli indicatori di domanda (consumi in termini di tassi di ricovero,

valorizzazione pro-capite, tempi di attesa, mobilità passiva, consumi per specifici

percorsi diagnostico-terapeutici).

• La struttura dell’offerta in termini quali-quantitativi (presidi, posti letto,

ambulatori, branche specialistiche, dotazioni tecnologiche).

• Gli indicatori di offerta (volumi e valorizzazione delle prestazioni rese,

saturazione, attrazione, case-mix).

Gli indicatori del sistema sociosanitario, devono tener conto della

programmazione regionale così come definita dai provvedimenti assunti.

La seconda parte dell’atto deve sviluppare le attività da svolgersi nel corso

dell’anno 2009 secondo quanto indicato dai documenti tecnici allegati alla

deliberazione.

Attraverso la DGR n. VIII/3776 del 13 dicembre 2006 “Determinazioni in

ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’anno 2007” la

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regione Lombardia ha approvato le linee giuda per l’adozione del Codice Etico-

Comportamentale e dei modelli di organizzazione e controllo delle aziende

sanitarie pubbliche; l’attività è proseguita nell’anno 2008 ai sensi della DGR n.

VIII/5743 del 31 ottobre 2007 “Determinazioni in ordine alla gestione del Servizio

Socio Sanitario Regionale per l’anno 2008”. Con la delibera N. 8501/2009 la regione

stabilisce per l’anno 2009 l’entrata a pieno regime dei modelli organizzativi

individuati e introdotti dalle aziende stesse. La regione, in tal senso, stabilisce che,

con particolare riferimento alle procedure di Internal Auditing, le aziende sono

tenute a mantenere ed aggiornare il modello di organizzazione, gestione e controllo

mediante un sistema strutturato ed organico di procedure ed attività che assicurino

il costante rispetto della normativa nazionale e regionale di riferimento.

Gli scenari relativi al quadro del sistema per l’anno 2009 sono descritti

nell’allegato 2 della delibera organizzatrice, in tal senso la regione prevede il

rafforzamento del rapporto avviato negli anni precedenti e confermato dal

“Patto sulla Salute”, fra Stato e Regioni in materia di sanità basato sulla

necessità dell’equilibrio nella programmazione economico/finanziaria della

spesa sanitaria per garantire il raggiungimento degli obiettivi di finanza

pubblica.

La delibera indica la conferma per l’anno 2009, sia delle risorse disponibili

in 102,285 miliardi di euro e sia le regole per l’accesso alle risorse stesse già

contenute nell’Intesa del 23 marzo 2005 e aggiornate nell’anno 2006. L’accesso a

tali risorse da parte delle regioni, è condizionato al rispetto perentorio di molteplici

adempimenti definiti nella normativa vigente. Segnatamente, alla luce di quanto

previsto dal Patto per la Salute del 28 settembre 2006, il disposto della legge n.

311/2004 prevede che in caso di mancato adempimento da parte dell’ente

regionale degli obblighi previsti è precluso l’accesso alla quota di finanziamento

assegnata con conseguente immediato recupero delle somme eventualmente

erogate. Essendo nel caso della regione Lombardia la quota di finanziamento

sottoposta alla suddetta verifica circa il 3% del finanziamento complessivo, ovvero

circa 500 milioni di euro, la Giunta regionale, nell’elaborato tecnico, provvede a

richiamare sinteticamente, i principali adempimenti che coinvolgono tutti gli attori

del Servizio Sanitario Regionale:

a. Mantenere la stabilità e l’equilibrio di gestione del servizio sanitario regionale,

tramite misure di governo e contenimento della spesa;

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b. Adempiere alle disposizioni in materia di acquisto di beni e servizi;

c. Adempiere agli obblighi informativi sul monitoraggio della spesa relativi all’invio

al Sistema Informativo Sanitario dei modelli CE, SP, CP ed LA;

d. Adeguarsi alle prescrizioni del patto di stabilità interno;

e. Mantenere l’erogazione delle prestazioni ricomprese nei L.E.A;

f. Adottare provvedimenti in base agli indicatori di utilizzo delle strutture sanitarie,

che prevedano uno standard di posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente

a carico del servizio sanitario regionale, in linea con quanto definito dall’Intesa

23/03/2005;

g. Adottare i criteri e le modalità di erogazione delle prestazioni che soddisfino il

principio di appropriatezza organizzativa e di economicità nella utilizzazione delle

risorse;

h. Attuare le adeguate iniziative per il contenimento delle liste di attesa definendo,

sulla base dei reali bisogni e con la collaborazione degli attori di sistema, i percorsi

diagnostici più adeguati e gestire correttamente la domanda di prestazioni

sanitarie;

i. Adottare i provvedimenti diretti a prevedere la decadenza automatica dei Direttori

Generali nell’ipotesi di mancato raggiungimento dell’equilibrio economico delle

aziende sanitarie ed ospedaliere;

j. Attivare sul proprio territorio il monitoraggio delle prescrizioni mediche,

farmaceutiche, specialistiche ed ospedaliere nonché la trasmissione telematica al

Ministero dell’economia e delle finanze di copia dei dati;

k. Adottare tutti i provvedimenti affinché le Aziende Sanitarie Locali, le Aziende

Ospedaliere e gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico comunichino

immediatamente al Ministero dell’Economia e delle Finanze i dati relativi ai ricettari

consegnati ai loro specialisti;

l. Ripianare il superamento del tetto per la spesa farmaceutica, attraverso

l’adozione di specifiche misure in materia farmaceutica e/o di altre misure relative

ad altre tipologie di spesa come definito dall’art 5 comma 5 della L. n. 222/2007;

m. Garantire il conferimento dei dati al SISS nei tempi e modi stabiliti, anche

tramite l’utilizzo della carta CRS-SISS;

n. Adottare una contabilità analitica per centri di costo e responsabilità che

consenta analisi comparative dei costi, dei rendimenti e dei risultati delle aziende

sanitarie;

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o. Adottare misure specifiche ai fini di prevedere il mancato rispetto in termini di

contenuto e tempi dei flussi informativi quale elemento per la confermabilità degli

incarichi di Direttore Generale;

p. Adottare provvedimenti che promuovano il passaggio dal ricovero ordinario al

ricovero diurno ed il potenziamento di forme alternative al ricovero, in linea con

quanto definito dall’Intesa 23/03/2005;

q. Assicurare adeguati programmi di assistenza domiciliare integrata, di assistenza

residenziale e semiresidenziale extraospedaliera;

r. Adottare il Piano regionale sulla Prevenzione in raccordo con le linee di indirizzo

nazionali in materia e con le attività sperimentali sin qui attivate e validate dalla

Regione Lombardia.

s. Promuovere lo sviluppo e l’implementazione di percorsi diagnostici e terapeutici

per livello di cura sia ospedaliero che territoriale;

t. Impegno delle Regioni a rispettare il vincolo dell’equilibrio economico-finanziario

in sede programmatica e obbligo di verifica trimestrale attraverso le certificazioni

delle Aziende sanitarie;

u. Obbligo costituzione accantonamenti per i rinnovi contrattuali del personale

dipendente e convenzionato, ai sensi della L. n. 248 del 2 dicembre 2005.

Gli adempimenti sopra sinteticamente illustrati, tratti dall’Intesa del 23 marzo 2005,

sono stati integrati con quanto previsto dalla legge 266/2005 (Legge Finanziaria

2006), dal Patto della Salute, dalla legge 296/2006 (Legge Finanziaria 2007) e dalla

legge 222/2007 (Legge Finanziaria 2008) .

La Giunta regionale attraverso l’allegato alla delibera menzionata fornisce

un quadro descrittivo delle azioni di governo dei costi che intende mettere in campo

al fine di consentire al Sistema Sanitario Regionale di mantenere e migliorare

l’equilibrio economico tra ricavi e costi, perseguendo obiettivi di miglioramento della

qualità assistenziale. In tal senso: “Le risorse nazionali del 2009 saranno ripartite

fra le regioni secondo criteri definiti in occasione del riparto 2007, che ai sensi del

“Patto per la salute” hanno valenza triennale, e quindi il presente atto programma

gli interventi sulla base di stime in attesa della formalizzazione dei documenti di

riparto tra regioni per l’anno 2009. A tale riguardo occorre tenere presente, in via

cautelativa, come i Presidenti delle Regioni abbiano aperto una riflessione su tali

criteri che potrebbe portare a modifiche già dal prossimo anno.

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Tenendo conto di queste premesse, le risorse sopra previste e destinate al

finanziamento del servizio sanitario regionale sono riferite per 16.050 milioni di

Euro circa al finanziamento indistinto comprensivo delle risorse destinate al

riconoscimento delle prestazioni per cittadini di altre regioni e della stima, sulla

base dei dati storici, del finanziamento per obiettivi del Piano sanitario e per spese

vincolate.

Le risorse sopra definite saranno utilizzate dal Servizio Sanitario Regionale

per soddisfare i bisogni sanitari dei cittadini lombardi che necessitano di assistenza

nel territorio della Regione, nelle altre regioni italiane e all’estero sulla base delle

normative regionali, nazionali, dell’unione europea e internazionali vigenti tenendo

altresì conto delle prestazioni ai cittadini non residenti che vengono rimborsate dalle

regioni competenti.

Nella seguente tabella sono individuati i finanziamenti per i diversi livelli di

assistenza che per i punti 1, 2 e 3 devono essere rispettivamente del 5,5%, almeno

del 51% e fino al 43,5%”

Livello essenziale di assistenza

Risorse disponibili

Incidenza programmata

1 – Prevenzione collettiva e sanità pubblica 856 5,50%

2 – Assistenza distrettuale 7.941 almeno del 51,00%

3 – Assistenza ospedaliera 6.773 fino al 43,50%

TOTALE 15.570 100,00%

Saldo di mobilità attiva per cittadini fuori regione 480

TOTALE COMPLESSIVO 16.050

La giunta regionale con la delibera n. 8501/2008 ha stabilito che, al fine di

garantire i livelli essenziali di assistenza, impegno che rientra nelle competenze ad

esse assegnate, le ASL: “saranno finanziate attraverso la determinazione della

quota capitaria calcolata in via sperimentale sulla base di costi standard territoriali

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che a partire dalle serie storiche consentano alle ASL di migliorare l’erogazione dei

livelli essenziali di assistenza sul proprio territorio e quindi su tutto il territorio

regionale”.

Per addivenire al rispetto della coerenza e della competenza dei costi le

ASL devono definire precisi indicazioni agli erogatori, siano essi di diritto pubblico o

privato, per la verifica sulle documentazioni di ricovero e/o delle altre prestazioni,

della situazione degli assistiti, segnalando separatamente i cittadini residenti e

quelli domiciliati nonché quelli stranieri appartenenti alla UE o extracomunitari, al

fine di individuare correttamente quali di questi ultimi rientrino nella casistica

prevista dalle norme vigenti ai fini del rimborso da parte delle Prefetture. La regione

in merito aggiunge la considerazione che dall’anno 2007 l’assistenza ai cittadini U.E.

è regolata in sede di riparto delle risorse nazionali, le ASL e le strutture che

erogano prestazioni, sono direttamente responsabili della correttezza dei dati

inseriti nel flusso informativo specifico. Nel caso di mancato riconoscimento da

parte delle Amministrazioni centrali per carenze di dati, le prestazioni non saranno

rimborsate. Analogamente agli anni precedenti, le risorse per attività sanitarie che,

basandosi sulle valutazioni delle attività svolte negli ultimi anni si possono

considerare ormai “attività di sistema” (es. vaccinazioni, screening) da garantire in

modo omogeneo su tutto il territorio regionale sono state comprese nel

finanziamento definito attraverso i richiamati costi standard territoriali.

La Giunta regionale ha confermato anche per l’anno 2009 l’obiettivo

economico delle Aziende Ospedaliere e delle Fondazioni già indicato per gli esercizi

precedenti, ovvero: “il mantenimento/miglioramento dell’equilibrio economico

finanziario basato sulla valutazione delle attività rese e sulla puntuale

quantificazione dei ricavi aziendali, che dovranno tenere conto, anche in sede di

previsione, delle variazioni connesse a lavori di ristrutturazione e messa a norma, in

corso o programmati”. Pertanto, la responsabilità gestionale affidata ai Direttori

Generali che sono tenuti a perseguire obiettivi di equilibrio, non solo di breve

periodo, ma anche strutturale delle loro aziende assume particolare rilievo. In tale

senso l’allegato tecnico si diffonde sul ruolo dei direttori generali delle aziende

ospedaliere e sullle regole di sistema: “Il sistema di regole consente alle AO e

Fondazioni IRCCS di definire a preventivo le risorse soggette a contratto le voci di

ricavo delle AO (ricoveri, specialistica, psichiatria, file F ecc.) che, sommate alle

ulteriori quote di contributo finanziate dal sistema e vincolate a specifiche attività

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(funzioni per servizi non tariffati), e le entrate proprie, rappresentano il monte di

risorse disponibili per il funzionamento delle attività. Lo sviluppo dei costi

conseguenti, nel rispetto delle normative vigenti e delle linee guida in materia

contabile che qui si richiamano integralmente e in particolare nel rispetto del

principio della competenza economica e patrimoniale, resta affidato all’autonomia

aziendale, ovviamente nell’ambito dell’equilibrio fra le varie voci (personale, beni e

servizi, ecc.) che necessitano di verifica e confronto a livello di sistema attraverso

l’attivazione di attività di benchmarking, ivi compreso l’obbligo di prevedere i

necessari accantonamenti, ai sensi della L. 248/2005, per il rinnovo dei contratti.

Nel quadro sopradescritto la responsabilità gestionale diretta dei Direttori Generali

sulla crescita dei costi assume, quindi, una sempre maggiore rilevanza. Regione

Lombardia procede, anzitutto, ad accantonare le risorse da destinare con successivi

provvedimenti al finanziamento di spese accentrate regionali e di altre voci di spesa

specifiche che non attengono al finanziamento dei costi standard per ASL :

• fino a 70 milioni di Euro per far fronte alle spese dirette regionali sostenute

per conto del SSR;

• fino a 80 milioni di Euro per la remunerazione delle prestazioni sanitarie a

favore dei dimessi dagli ex OP;

• 480 milioni di Euro per il pagamento dei ricoveri attivi, per cittadini non

lombardi, agli erogatori situati sul territorio della Lombardia; tale importo

rappresenta il saldo rispetto ai ricoveri e alle altre prestazioni passive a carico delle

rispettive ASL di cittadini lombardi che usufruiscono di prestazioni al di fuori della

Regione Lombardia;

• 1.445 milioni di Euro da destinare all’Assistenza socio-sanitaria integrata;

• fino a 150 milioni di Euro da destinare a progetti obiettivo di reale interesse

nazionale e regionale, in relazione al contenuto dell’accordo Stato Regioni del 1

luglio 2004 e Intesa Stato Regioni 23 marzo 2005;

• fino a 100 milioni di euro quale fondo regionale, stimato sulla base dei dati

storici in attesa degli specifici provvedimenti ministeriali di assegnazione, relativo

alle quote di EX FSN definite vincolate (veterinaria, legge 210/92); tale fondo sarà

poi assegnato alle singole aziende sanitarie attraverso specifici provvedimenti

regionali;

• 69 milioni di Euro quale fondo da destinare all’ARPA (Agenzia Regionale per

la Protezione dell’Ambiente);

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• fino a 701 milioni di Euro per funzioni non tariffate ripartiti fra le ASL,

secondo la competenza territoriale degli erogatori;

• fino a 12.955 milioni di euro ripartiti fra le ASL, quale quota per il

finanziamento dei costi standard territoriali , anche tenendo conto dei livelli diretti

di spesa e di quelli di competenza degli erogatori, della necessità di garantire

l’equilibrio economico di sistema per l’esercizio 2009, in relazione ai 3 livelli

essenziali di assistenza precisando che tale importo è comprensivo dei costi di

sistema e delle voci relative a:

1. funzioni non tariffate per presidio servizi territoriali, per il trattamento di

pazienti anziani in area metropolitana e ad alta densità abitativa, oltre alla quota

per funzioni non tariffate sopradescritte, fino a 409 milioni;

2. concorso regionale ai progetti di governo clinico e percorsi

ospedale/territorio, anche con il coinvolgimento degli operatori del sistema fino a

150 milioni di euro;

3. informatizzazione sistema sanitario fino a 206 milioni di euro;

4. implementazione dei piani regionali, ricerca, ECM, formazione, prevenzione

fino a 150 milioni di euro;

5. per dare attuazione agli obiettivi PSSR fino a 200 milioni di euro;

6. per screening fino a 80 milioni di euro;

7. valutazione dell’equiparazione finanziaria sui trattamenti tributari IRAP e

IRES nei confronti degli erogatori pubblici rispetto agli erogatori privati quantificati

per il sistema pubblico fino a 150 milioni di euro;

8. concorso regionale alla valorizzazione delle prestazioni sanitarie rese dalle

aziende sanitarie pubbliche ai sensi della DGR n. 7856 del 30 luglio 2008, fino a

150 milioni di euro.

9. contributi a favore dei soggetti privati senza fini di lucro per la realizzazione

di progetti finalizzati a miglioramenti organizzativi, strutturali e tecnologici ai sensi

della legge regionale 28 dicembre 2007 , n. 34, fino a 60 milioni di euro;

Il finanziamento di parte corrente 2009 basato sui costi standard territoriali

sarà assegnato ad ogni singola ASL con atto del Direttore Generale Sanità, sentiti il

Direttore Generale Famiglia e Solidarietà Sociale e il Direttore Centrale

Programmazione Integrata, tenuto fermo, anche per le ASL, l’obiettivo

dell’equilibrio economico finanziario sulla base delle risorse assegnate dalla Regione

e delle altre entrate aziendali.

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Si stabilisce inoltre (tenendo conto delle manovre tariffarie che

trasferiscono attività di ricovero ad attività ambulatoriali):

• le risorse regionali disponibili per la contrattazione delle prestazioni di

ricovero, fino a 5.150 milioni di Euro;

• le risorse regionali disponibili per la contrattazione dell'attività ambulatoriale

e di diagnostica strumentale, fino a 1.845 milioni di Euro.

Le risorse regionali, come sopra definite, non comprendono le attività di

neuropsichiatria infantile che dovranno essere documentate attraverso i flussi

informativi in essere.

A decorrere dall’anno 2009, in applicazione della normativa vigente, il tetto

per l’assistenza farmaceutica territoriale, comprensiva sia della spesa dei farmaci

erogati sulla base della disciplina convenzionale, al lordo delle quote di

partecipazione alla spesa a carico degli assistiti, sia della distribuzione diretta,

inclusa la distribuzione per conto e la distribuzione in dimissione ospedaliera non

può superare il 14 per cento del finanziamento cui concorre ordinariamente lo

Stato, comprensivo delle risorse vincolate di spettanza regionale e al netto delle

somme erogate per il finanziamento di attività non rendicontate dalle Aziende

sanitarie.

A decorrere dall’anno 2009 la spesa farmaceutica ospedaliera così come

rilevata dai modelli CE, al netto della distribuzione diretta, come definita al comma

5 dell’art. 5 della legge n. 222/2007, non può superare la misura percentuale del

2,4 per cento del finanziamento Gli obiettivi specifici alle singole ASL e alle Aziende

Ospedaliere saranno forniti contestualmente agli obiettivi economici; il tetto

regionale complessivo, per la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, come

sopra definite, viene determinato fino a 2.632 milioni di Euro”.

La delibera che fissa le determinazioni della giunta regionale in ordine alla

gestione del Servizio Sanitario Regionale per l’esercizio 2009 esprime le scelte

strategiche e le varianti progettuali in corso d’opera nei progetti di edilizia

sanitaria. In tal senso analogamente all’anno 2008 e secondo quanto disposto

dalla legge regionale n. 17 del 18 giugno 2008 con particolare riferimento all’art. 1

comma 5, la regione prevede che le scelte strategiche delle aziende AO e ASL che

impegnano il sistema a lungo termine e/o che hanno valenza trasversale sui punti

di erogazione (ad esempio costruzioni nuovi ospedali o ristrutturazioni significative

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e il lay-out dei nuovi ospedali, servizi interaziendali, AREU) siano preventivamente

validate dall’Assessorato alla Sanità rispetto alla programmazione di sistema e dalla

Direzione Centrale Programmazione Integrata della Presidenza in ordine agli impatti

finanziari, indipendentemente dagli adempimenti procedurali connessi

all'approvazione dei progetti e dei decreti di finanziamento, nell'ottica di un governo

delle decisioni strutturali che interessano il sistema sanitario lombardo. La regione

ha stabilito che in relazione alle varianti progettuali in corso d’opera, atteso che

la legge regionale 27 febbraio 2007, n. 5 all’art. 1, comma 12 stabilisce che la

validazione e l’approvazione dei progetti e delle perizie di variante in corso d’opera

sono nelle attribuzioni e nella piena responsabilità del Responsabile Unico del

Procedimento dell’ente appaltante e la DGR n. VIII/ 006268 del 21 dicembre 2007

ne da’ piena attuazione, per le varianti in corso d’opera relative ai progetti di

edilizia sanitaria, che usufruiscono di un finanziamento pubblico di qualsiasi

importo, con l’esclusione degli interventi cosiddetti migliorativi nel limite del 5%

dell’importo contrattuale, l’iter procedurale rimane quello vigente .

Prima di procedere agli adempimenti connessi all’approvazione delle perizie

di variante in corso d’opera, i soggetti interessati (Aziende Sanitarie, Fondazioni

IRCCS di diritto pubblico, Società Regionale Infrastrutture Lombarde SpA), devono

presentare, alla Direzione Generale Sanità, una relazione illustrativa sintetica, a

firma del Responsabile Unico del Procedimento e condivisa dal Direttore Generale,

che inquadri la proposta della variante evidenziando i seguenti elementi:

Inquadramento finanziario del progetto originario (legge di riferimento,

provvedimento di assegnazione del contributo, importo del finanziamento

regionale/statale, provvedimento di approvazione del progetto originario);

• le modifiche apportate rispetto al progetto originario approvato, la variazione

del piano economico gestionale dell’opera (anche con riferimento al piano delle

risorse umane), e l’eventuale modifica del piano delle dotazioni strumentali;

• il quadro tecnico economico comparativo di confronto;

• il costo dell’intervento di variante, con indicata la relativa copertura

finanziaria (ribasso d’asta, finanziamento suppletivo, autofinanziamento);

• i tempi di realizzazione;

• la coerenza con la programmazione sanitaria regionale e con le regole di

sistema. La Direzione Generale Sanità e la Direzione Centrale Programmazione

Integrata della Presidenza valuteranno la relazione illustrativa generale di cui sopra

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al fine di verificare il raggiungimento e la coerenza degli obiettivi di

programmazione e più in generale della sostenibilità economica e finanziaria di

sistema, e comunicheranno ai soggetti interessati l’esito della valutazione.

La giunta regionale, inoltre, conferma sia la piena responsabilità dell’Ente

appaltante il rispetto della normativa vigente in materia di OO.PP., il rispetto delle

prescrizioni normative, tecniche e legislative comunque applicabili al progetto e il

mantenimento dei requisiti minimi di cui al D.P.R. 14/01/1997 e D.G.R.

38133/1998 e sia, per quanto compatibile con il provvedimento organizzzativo, ciò

che è stabilito nelle determinazioni in merito al finanziamento degli anni precedenti.

Le ASL devono ritenere eventuali risparmi voci di spesa per ricoveri e

ambulatoriale indisponibili per la copertura di altre voci di spesa, fatte salve le

compatibilità di sistema, al fine di assolvere alla necessità di un puntuale

coordinamento regionale nella gestione dell'erogazione delle prestazioni soggette a

contrattazione tra le ASL e gli erogatori pubblici e privati.

Infine, in ordine alla spesa farmaceutica, la regione Lombardia ribadisce

anche per l'anno 2009 che eventuali risparmi dovuti ad effetti di norme nazionali o

regionali sono da considerare indisponibili; mentre i risparmi derivanti dalle azioni

di governo poste in essere dalle ASL possono essere utilizzati con finalità diversa

esclusivamente tramite esplicita validazione preventiva da parte della Direzione

Generale Sanità dei progetti di intervento che devono necessariamente definire gli

effetti economici previsti in termini aziendali e di sistema regionale.

L’anno 2009 è, per l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza, sia l’anno

di avvio a pieno regime di tutte le proprie attività e sia quello di ingresso a pieno

nel processo di programmazione regionale rispettando così le direttive e gli indirizzi

validi per le altre aziende sanitarie regionali a partire dal Bilancio economico di

Previsione 2009. Trimestralmente procederà alla redazione del Conto economico

Trimestrale e della connessa certificazione ai sensi della normativa nazionale e

regionale vigente. Il fianziamento dell’AREU per l’anno 2009 è disposto con apposito

decreto della Direzione Generale Sanità sentita la Direzione Centrale

Programmazione Integrata della Presidenza, comprensivo sia delle risorse per la

sottoscrizione delle convenzioni con le Aziende sanitarie pubbliche coinvolte nel

sistema dell’emergenza e urgenza sia delle risorse per il proprio funzionamento. La

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delibera n. 8501/2008 prevede che ai fini della predisposizione dei Bilanci di

previsione dell’anno 2009 di tutte le aziende sanitarie, l’AREU deve procedere alla

stipula di specifiche convenzioni di servizio con le Aziende sanitarie interessate nelle

quali devono essere determinate le risorse riconosciute. In tal senso, le aziende

sanitarie interessate devono allegare al proprio Bilancio preventivo 2009 specifica

dichiarazione dell’AREU al fine di certificare l’importo riconosciuto quale ricavo per il

2009 a seguito della stipula della convenzione sopraccitata.

Con l’anno 2009 nei nuovi modelli di Bilancio delle aziende sanitarie è stato

previsto apposito conto economico riferito alla rilevazione dei ricavi e dei costi

dell’attività di emergenza urgenza extraospedaliera. L’AREU nella definizione dei

costi del personale deve, in relazione al personale dipendente, necessariamente

tenere conto delle stime derivanti dagli incrementi contrattuali.

Il secondo allegato tecnico della delibera 8501/2008 in ordine alla

gestione finanziaria delle Aziende Sanitarie Locali indica l’intenzione della

Giunta regionale di proseguire anche nell’anno 2009, nel graduale percorso di

gestione finanziaria centralizzata.

La regione nel confermare quanto previsto nelle regole di sistema a partire

dall’anno 2007, porta in evidenza che tutti i flussi informativi in materia, per dare

esecuzione alla suddetta operazione, costituiscono debito informativo e per quanto

riguarda il monitoraggio finanziario indica l’utilizzo da parte della Direzione

Generale Sanità, in particolare del sistema SIOPE avviato, per tutte la aziende

sanitarie, ormai in modo stabile dal gennaio 2008.

In attuazione delle DGR n. VIII/4680 del 9/05/2007 e n. 8368 del

5/11/2008, in relazione al pagamento verso i fornitori nell’anno 2009 la regione si

impegna a proseguire e migliorare l’attività del Fondo Socio-Sanitario. A tal fine,

proprio in applicazione del disposto della DGR n. 8368 del 5/11/2008, attraverso la

delibera la giunta indica che l’obiettivo da raggiungere e mantenere per l’anno 2009

è quello di tempi massimi di pagamento di 90 giorni e prevede che a decorrere dal

2’ trimestre del 2009 venga avviato un nuovo sistema informatico di trasmissione

dei flussi informativi mensili certificati, in corso di predisposizione da parte della

Società Lombardia Informatica S.p.A..

La regione impegna le prorio strutture a predisporre entro il mese di marzo

il nuovo modello di “mandato” da sottoscrivere con la Società Finlombarda S.p.A.

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mentre per il primo trimestre 2009 le modalità di trasmissione dei flussi informativi

mensili verso Finlombarda rimangono quelle in vigore al momento della

approvazione della delibera con la precisazione che le scadenze per l’invio saranno

definite entro il 31.12.2008. Pertanto, le Aziende sono state chiamate ad attivare

tutte i miglioramenti organizzativi reputati necessari allo scopo di mantenere

l’obiettivo prefissato, con particolare riferimento ai settori aziendali deputati alla

liquidazione delle fatture anche avuto conto che tra gli obiettivi del Direttore

Generale è posto il raggiungimento dell’obiettivo sopra definito, precisando che

concorre all’ottenimento del risultato anche lo smaltimento dei debiti iniziali, che

devono essere stati esauriti entro il primo quadrimestre 2009 (fatto salvo

contenzioso comprovato).

Anche le azioni poste in essere all’interno dell’Azienda allo scopo di

responsabilizzare il personale coinvolto nei processi di liquidazione e pagamento

rientrano nella griglia degli indicatori utili per una positiva valutazione. Anche il

rispetto della qualità e della tempistica di inoltro dei flussi finanziari mensili e

trimestrali (Budget di Cassa e schede correlate) è stato considerato tra gli obiettivi

del Direttore Generale. Mentre ulteriore obiettivo del Direttore Generale con

esclusivo riferimento alle Aziende Sanitarie Locali, concerne la tempistica di

pagamento delle competenze spettanti agli Erogatori Sanitari privati sia per quanto

concerne gli acconti mensili e infrannuali sia per il pagamento dei saldi pregressi.

Infine, si stabilisce che riguardo alle erogazioni in conto competenza, le

rimesse devono essere assicurate ai beneficiari entro la fine di ogni mese nella

misura percentuale concordata nei singoli contratti, così come i saldi infrannuali

devono essere regolati non oltre il mese successivo alla scadenze pattuite

(trimestre e/o semestre) e i saldi pregressi devono essere interamente regolati con

gli Erogatori entro e non oltre i 15 giorni successivi dall’incasso delle relative

rimesse regionali (fatto salvo contenzioso comprovato).

Per quanto concerne il Limite degli investimenti autofinanziati la

giunta regionale fa riferimento a definito nelle DGR n. 3776/2006 e n. 5237/2007

con l’indazione che a decorrere dall’anno 2009 il rispetto di tale limite entra a far

parte degli obiettivi dei Direttori Generali con conseguente riflesso sulla valutazione

annuale complessiva. Al fine del rispetto degli equilibri complessivi del sistema

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regionale resta evidente che gli oneri economici devono trovare copertura

all’interno dell’equilibrio economico finanziario che l’azienda deve mantenere.

L’istituzione della Provincia Monza e Brianza ha determinato alcune

necessità di adattamento dell’assetto organizzzativo del sistema sanitario lombardo

e in tal senso la DGR 19 marzo 2008 n. VIII/580: “Determinazioni in ordine

all’assetto organizzativo del sistema sanitario lombardo conseguenti all’istituzione

della Provincia di Monza e Brianza e alla ridefinizione degli ambiti territoriali delle

Aziende Sanitarie Lombarde” ha fornito le indicazioni operative prevedendo , tra

l’altro l’attivazione di un apposito Gruppo di lavoro al fine di avviare un confronto

fra le Aziende coinvolte e con la rilevazione dei beni immobili ed immobili per

trasferimento da effettuarsi entro la fine dell’anno 2008. Infatti, è stato previsto che

dal punto di vista contabile gli effetti del provvedimento citato siano operativi

partire dal 1 gennaio 2009. A tali adattamenti sono interessate le seguenti aziende

sanitarie: ASL Milano 3, ASL Milano 2, ASL Milano 1, ASL Milano città, AO

Vimercate, AO San Gerardo di Monza, AO Salvini di Garbagnate, AO ICP di Milano e

AO di Melegnano.

Le aziende sanitarie Locali sono state interessate da alcuni cambi di

denominazione oltre che dallo spostamento dei territori di alcuni Comuni e

contestualmente al passaggio dei territori, i competenti uffici della Direzione

Generale Sanità hanno proceduto a conferire il personale, i beni mobili registrati e i

beni immobili connessi alle attività sanitarie erogate nei territori interessati dal

passaggio di competenza. Ache alcune AO sono state interessate da cambi di

denominazione oltre che dallo spostamento di presidi ospedalieri e altre strutture

sanitarie; la continuità gestionale delle aziende stesse è stata mantenuta. Tali

mutamenti sono stati realizzati impegnando le aziende a porre in essere tutte le

attività idonee al fine di consentire di non comportare maggiori oneri per il Sistema

sanitario regionale.

In merito alla redazione dei Bilanci preventivi per l’anno 2009

l’allegato tecnico della deliberazione di Giunta regionale n. 8501/2008, rinvia a

successivi atti della Direzione Generale Sanità la definizione delle linee operative

per il finanziamento delle aziende sanitarie per l’anno 2009 e le conseguenti

previsioni economiche per la redazione del bilancio preventivo delle singole ASL.

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La Giunta regionale fornisce la precisazione che in tema: “di ricavi da

inserire nel Bilancio preventivo 2009 le aziende sanitarie devono porre la massima

attenzione alla precisa distinzione nella classificazione delle poste di bilancio

distinguendo in particolare la natura pubblica/privata delle stesse e all'interno della

natura pubblica differenziare precisamente le poste provenienti da enti pubblici

diversi dalla Regione Lombardia. Altrettanta attenzione deve essere posta

nell'imputazione e nella descrizione in nota integrativa descrittiva delle eventuali

poste di ricavi legati a fatti/accadimenti a carattere straordinario (una tantum):

sopravvenienze attive ordinarie e straordinarie, rimborsi assicurativi etc. A tali

poste di ricavo devono eventualmente essere correlati costi di tipo non strutturale

ovvero una tantum, nell'ottica di un necessario e costante miglioramento degli

indici di Bilancio delle aziende. Nel caso di prestazioni/servizi tra aziende sanitarie

pubbliche occorre che venga garantita la piena corrispondenza di importo e di

competenza con i costi delle aziende interessate. Tale presupposto è infatti

essenziale per la garanzia di mantenimento dell'equilibrio economico finanziario del

Sistema Sanitario Regionale”.

La giunta regionale sottolinea la necessità per tutte le aziende sanitarie la

particolare attenzione da porre ai dati di ricavo per prestazioni sanitarie erogate a

cittadini di altre regioni italiane e ai cittadini di altre nazionalità.

Relativamente alle funzioni non tariffate finanziate nell’anno 2009, la

regione Lombardia ha confermato sostanzialmente le tipologie definite nell’anno

2008, ma contemporaneamente ha richiamato l’attenzione da porre al

potenziamento delle funzioni relative all’attività di ricerca degli IRCCS, alla didattica

universitaria della Facoltà di Medicina e Chirurgia, all’ampiezza del case-mix e

all’alta complessità dell’assistenza riabilitativa. Inoltre, ha precisato, altresì che: “in

considerazione del fatto che per quasi tutte le funzioni i costi possono essere definiti

solo a consuntivo, nel rispetto dell’ammontare complessivo pari a 701 milioni di

euro gli importi delle singole funzioni saranno meglio determinati nella

deliberazione di assegnazione”.

Le indicazioni operative relative alla formazione del bilancio preventivo per

l’anno 2009 prevedono che le funzioni riferite alle attività di trapianto, emergenza

urgenza, neuropsichiatria, terapia intensiva e trasporto neonatale e di formazione

universitaria del personale non medico sono da considerarsi a destinazione

vincolata. Per quanto riguarda le funzioni di PS il 10% dei fondi è destinato sulla

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base della riduzione dei ricoveri urgenti con un giorno di degenza nel corso

dell’anno 2009 rispetto a quelli rilevati nel 2008, con la finalità di incentivare la

gestione dei pazienti in fase di diagnostica differenziale in una modalità alternativa

alla degenza. Anche per l’anno 2009 è stata prevista l’equiparazione finanziaria sui

trattamenti tributari IRAP e IRES nei confronti degli erogatori pubblici rispetto agli

erogatori privati. Per quanto riguarda i contributi vincolati da Regione e da Altri Enti

Pubblici questi contributi devono essere documentati con i relativi provvedimenti

formali di assegnazione, anche in questo caso facendo attenzione nella corretta

classificazione delle poste di bilancio distinguendo la natura pubblico/privato.

I Bilanci preventivi economici dell’anno 2009 devono essere approvati entro

il 31 gennaio 2009 ciò in relazione ai contenuti della DGR 8501/2008 e delle linee di

indirizzo operative conseguenti nonché degli obiettivi economici assegnati.

La Giunta regionale ha posto l’obbligo per i Direttori Generali di porre in

essere tutte le azioni utili al fine dell’approvazione definitiva dei bilanci preventivi

da parte della Regione entro il 30/04/2009 e queto risultato è valutato in sede di

verifica degli obiettivi aziendali di interesse regionale dei Direttori Generali per

l’anno 2009. Inoltre, la Regione ha previsto che il Collegio dei Revisori dei Conti in

sede di esame dei preventivi economici e dei bilanci, rilasci il proprio parere senza

condizioni e raccomandazioni e previa formale verifica di tutti gli adempimenti

previsti dalle norme nazionali e regionali.

Sono le ASL di riferimento territoriale a dovere validare formalmente i

ricavi di tutte le prestazioni sanitarie inseriti nei bilanci preventivi delle Aziende

Ospedaliere e delle Fondazioni IRCCS e le strutture regionali sono state impegnate

a fornire alle Aziende sanitarie indirizzi operativi sulle voci di costo standard

territoriale più significative (personale, spesa farmaceutica, protesica, costi per

assistenza di base - MMG, PLS, MCA ecc.).

Infine, la delibera indica che:

• ai sensi della normativa vigente il bilancio preventivo deve garantire

l'equilibrio economico finanziario;

• il Bilancio preventivo 2009, esecutivo, diviene l'obiettivo aziendale da

perseguire sia in termini di risultato economico che per l’aspetto programmatico, in

quanto attuativo delle linee di indirizzo definite.

• al fine di garantire l'equilibrio economico-finanziario del Sistema Sanitario

Regionale le indicazioni formulate con la delibera stessa possono essere

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riconsiderato, anche nel corso dell'esercizio 2009, in relazione alla verifica degli

andamenti della spesa in occasione delle chiusure trimestrali e agli esiti dei tavoli di

monitoraggio nazionali sui Livelli Essenziali di Assistenza sulla spesa sanitaria,

nonché dagli atti formali connessi al riparto del Fondo Sanitario Nazionale per l’anno

2009.

Per quanto concerne le applicazioni contrattuali e segnatamente

l’accantonamento previsto per il personale, facendo seguito a quanto definito

con in ordine alla gestione del servizio sanitario regionale per l'esercizio 2008 con la

determinazione relativa al 2009 la regione ha precisato che per l’anno in questione

ai fini dell’accantonamento previsto dalla L. 248/2005 per le applicazioni

contrattuali di tutto il personale dipendente, personale universitario e

convenzionato le aziende procedano ad accantonare la percentuale del 3,70% sul

monte salari/convenzioni del 2007.

Con la delibera n. 8501/2008 “Determinazioni in ordine alla gestione del

servizio sanitario regionale per l'esercizio 2009” sono stati sia recepiti tutti gli

accordi Stato Regioni in materia sanitaria e socio-sanitaria approvati nel corso

dell’anno 2008 e sia dato mandato alla Direzione Generale Sanità e alla Direzione

Generale Famiglia e Solidarietà Sociale di promuovere i conseguenti atti ai fini della

fattiva applicazione degli stessi con la precisazione del fatto che in relazione a

quanto disposto dalle D.G.R. n. 68804 del 24/05/1995 e n. 7328 del 02/12/2001,

gli oneri quantificati in 3 milioni di Euro per l’anno 2007 a consuntivo e per gli anni

2008 e 2009 a livello previsionale non sono posti a carico del Fondo Sanitario

Nazionale.

Come prima conseguenza del recapimanto degli accordi Stato regioni in

materia sanitaria e socio sanitaria, la Regione richiama il contenuto dell’ art. 3,

comma 8, dell’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005 in merito agli obiettivi di

mandato e confermabilità dell’incarico del Direttore Generale di ASL,

Aziende Ospedaliere e Fondazioni IRCCS e ribadisce che il mancato rispetto dei

contenuti e della tempistica dei flussi informativi ricompresi nell’NSIS e

puntualmente esplicitati negli obiettivi di mandato allegati al contratto sottoscritto

dai Direttori Generali costituisce grave inadempienza .

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Le questioni relative al Risk Management/Patient Safety sono state

affrontate nel Sistema Sanitario Regionale Lombardo con la circolare 46/San del

dicembre 2004 e la Giunta regionale valuta il un modello come consolidato e

funzionale a garantire per ciascun livello di interazione con le strutture sanitarie un

buon grado di sicurezza per i pazienti e gli operatori. Inoltre, indica che la garanzia

della continuità del percorso intrapreso passa attraverso il consolidamento delle

iniziative avviate nel corso degli anni precedenti e la definizione delle linee

strategiche e delle azioni da intraprendere, in ambito di gestione del rischio, per

l’anno 2009, secondo il piano di azione di seguito delineato:

• Implementazione dei progetti operativi per l’anno di riferimento sulla base della

strategia aziendale definita nel piano annuale, in coerenza con gli obiettivi

internazionali per la sicurezza del paziente di Joint Commission Regionale e con le

raccomandazioni ministeriali in materia di rischio clinico.

• Prosecuzione del monitoraggio dei rischi RCT/O e relativa mappatura del

contenzioso nonché del monitoraggio delle cadute e degli infortuni.

• Organizzazione aziendale: operatività continua del Gruppo di Coordinamento per

la Gestione del Rischio al fine di definire ed attuare le politiche aziendali e del

Comitato Valutazione Sinistri (CVS) per migliorare la gestione dei sinistri.

• Consenso informato: prosecuzione dell’iniziativa attivata nell’anno 2008 in ordine

alla applicazione della check list relativa alla “Valutazione della procedura del

Consenso Informato” e attuazione da parte delle Aziende Sanitarie della verifica a

campione per la conoscenza del processo nelle diverse aree di interesse.

• Adesione, da parte delle Aziende Sanitarie, all’iniziativa programmata a livello

nazionale afferente il “Monitoraggio ed analisi degli eventi avversi – progetto

SIMES”.

• Rischio strutturale e tecnologico: estensione all’area tecnica dell’attività di

gestione del rischio prevedendo l’analisi di alcune aree funzionali di maggior criticità

e precisamente terapie intensive, blocco operatorio e patologia prenatale, mediante

il monitoraggio delle situazioni potenzialmente rischiose, utilizzando apposita

scheda approntata per la valutazione dei rischi.

Le indicazioni programmatico operative formulate dalla Regione in merito al

Risk Management/Patient Safety indicano sia l’intenzione di dedicare attenzione

particolare ai momenti formativi e di incontro e di scambio (network) che

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coinvolgeranno i risk managers e i responsabili del CVS e sia la raccolta delle buone

pratiche adottate dalle strutture sanitarie e quindi la loro pubblicazione sul sito della

Direzione Generale Sanità nell’ottica di favorire la conoscenza e la condivisione delle

esperienze e delle soluzioni adottate.

Inoltre, sono espressi gli auspici verso la prosecuzione del dialogo con il

mercato assicurativo mediante l’istituzione di tavoli tecnici finalizzati

all’identificazione di nuovi meccanismi di quantificazione del premio assicurativo di

responsabilità civile per le Aziende Sanitarie lombarde: dall’attuale impostazione

basata sulle retribuzioni all’individuazione di nuovi parametri quali-quantitativi e,

infine, la valorizzazione delle politiche regionali attraverso l’armonizzazione a livello

nazionale, con particolare riferimento a quanto previsto dall’intesa stato regioni del

20 marzo 2008 concernente “La gestione del rischio clinico e la sicurezza dei

pazienti e delle cure”.

Le linee di indirizzo per l’esercizio finanziario 2009, relative agli acquisti

delle Aziende Sanitarie sono espresse dall’allegato n 3 della DGR n. 8501/2008

ove viene ribadita la linea di principio ispiratrice delle scelte della Giunta regionale

lombarda in merito alla questione degli acquisti, ovvero che: “gli acquisti della

Pubblica Amministrazione siano fondamentali anche per lo sviluppo di un sistema

socio-economico equilibrato e volto allo sviluppo costante”.

Come già indicato con le linee di indirizzo degli anni 2007 e 2008, per

l’anno 2009, nel chiamare le Aziende Sanitarie a continuare nel processo di

razionalizzazione stabilito dalle precedenti linee di indirizzo, la Regione Lombardia

conferma l’importanza posta nello sviluppo della funzione acquisti, sia nel contesto

dei mercati sempre più globalizzati, sia con riferimento all’evoluzione della

normativa e indica contestulmente l’intenzione di proseguire l’attività di verifica

dell’attività svolta delle Aziende sanitarie in materia di acquisti tramite

rendicontazione avente cadenza semestrale.

In merito alla organizzazione della funzione acquisti, la regione ha

disposto che le Aziende Sanitarie, coerentemente con l’organizzazione strutturale

del POA, definiscano le linee organizzative e funzionali che, a partire dal ruolo del

RUP, devono consentire l’effettiva strutturazione in funzione della trasversalità dei

processi e delle implicazioni a tutti i livelli aziendali. Per le forniture, il ruolo di RUP

deve essere svolto dal Responsabile degli Acquisti, mentre, per gli appalti di servizi,

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le Aziende Sanitarie possono, in funzione della propria organizzazione, individuare

RUP diversi dal Responsabile degli Acquisti, fatta salva la necessaria integrazione

tra le diverse figure professionali inserite nel processo. E’ responsabilità dei

Direttori Generali affinchè siano assunte tutte le iniziative necessarie perché il RUP

sia adeguatamente supportato da tutte le funzioni aziendali coinvolte nel processo

d’acquisto, coerentemente con l’evoluzione della normativa in materia, le linee

guida regionali e gli obiettivi aziendali.

In merito al sistema degli acquisti del servizio sanitario regionale, la

regione Lombardia ha invitato le Aziende Sanitarie ad aderire o a contribuire alla

formazione di aggregazioni strategiche della domanda, nel rispetto di quanto

disposto dalla normativa vigente e dalle iniziative regionali, tenuto altresì conto

dell'operatività della Centrale Regionale Acquisti.

Le aggregazioni devono basarsi sia su un costante confronto tecnico che

consideri le opportunità offerte dal rafforzamento della domanda funzionali al

miglior compromesso tra utilizzo delle risorse e livello qualitativo delle prestazioni e

sia sullo sviluppo di un’intensa attività di marketing d’acquisto finalizzata a cogliere

le opportunità del mercato. Inoltre, la regione indica che la ricerca delle migliori

soluzioni si deve esplicare anche nell’individuazione delle formule più funzionali alle

esigenze delle Aziende Sanitarie e del SSR.

Fondamento della collaborazione interaziendale sono, comunque, i principi

d’evidenza pubblica ovvero: la qualità delle prestazioni, l’economicità, efficacia,

tempestività e correttezza e i principi comunitari di libera concorrenza, parità

trattamento e non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità.

L’Intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005 regola, tra l’altro le funzionalità

relative agli acquisti in funzione della presenza della CONSIP, in tal senso le

Aziende sanitarie pubbliche sono tenute a inviare, semestralmente, idonea

dichiarazione che evidenzi il rispetto dell’art. 2, comma 1, del decreto-legge 18

settembre 2001 n. 347 convertito con modificazioni dalla legge 16 novembre 2001

n. 405 così come modificato dall’art. 3 comma 168 della legge 24 dicembre 2003 n.

350 con particolare riferimento agli eventuali acquisti effettuati al di fuori delle

convenzioni e per importi superiori ai parametri di qualità e prezzo di riferimento.

La regione Lombardia, nel dichiarato intento di fornire al sistema degli

acquisti della Pubblica Amministrazione regionale una serie di opzioni volte al

miglior utilizzo delle risorse, ha promosso la costituzione e l’attivazione della

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Centrale Acquisti Regionale. Questa si interfaccia con tutti gli Enti del Sistema

regionale definito ai sensi della L.R. n. 30/2006 e, come indicato dalla regione, ha

portato a regime la propria attività con diverse iniziative anche specifiche del

settore sanitario. L’allegato tecnico alla delibera n. 8501/2008 prevede che la

Centrale degli Acquisti Regionale sviluppi per l’anno 2009 la propria attività in modo

da offrire un supporto operativo alle AA.SS. L’elenco, con la relativa

calendarizzazione, delle procedure da esperire nell’anno 2009, deve essere fornito

entro il mese di gennaio in modo che le Aziende Sanitarie possano sviluppare la

propria azione di programmazione degli acquisti in maniera coerente. Tale

tempistica deve essere strettamente rispettata al fine di consentire alle Aziende

sanitarie di adempiere alle disposizioni della normativa vigente in materia e di non

incorrere in eventuali osservazioni da parte dei Collegi sindacali.

Attraverso la nota datata 3 settembre 2008 prot. n. 4223 la Centrale

Acquisti Regionale ha preannunciato che avvierà iniziative relative agli ambiti

definiti e di seguito riportati : Spesa comune: arredi da ufficio;energia elettrica, gas

naturale, gasolio da riscaldamento, materiale igienico sanitario, telefonia fissa,

telefonia mobile, trasferte di lavoro (agenzia viaggi). Spesa sanitaria: antisettici e

disinfettanti, ausili per incontinenti, farmaci generici, mezzi di contrasto,

ristorazione collettiva, servizio lavanolo, soluzioni infusionali, vaccini antinfluenzali,

vaccini umani. Inoltre, la regione ha previsto per l’anno 2009 l’attivazione

sperimentale della procedura regionale per la fornitura di farmaci ad alto costo.

In applicazione dell’allegato 3 della DGR n. 5743/2007, la regione nel corso

dell’anno 2008, ha operato una profonda rivisitazione e integrazione degli strumenti

informativi del sistema regionale degli Osservatori (Osservatorio Acquisti,

Osservatorio Gare e Osservatorio Regionale Prezzi Tecnologie).

La deliberazione organizzatrice dell’attività in materia sanitaria stabilisce

per l’anno 2009 la prosecuzione dell’attività di semplificazione e integrazione delle

procedure informatiche al fine di raggiungere l’obiettivo di creare un unico

strumento che, semplificando gli adempimenti connessi, consenta alla Direzione

Generale Sanità e alle Aziende di colloquiare on line sia per l’acquisizione dei dati

che per la restituzione di informazioni utili all’attività quotidiana degli operatori delle

Aziende. In tal senso la regione indica che le finalità del sistema degli Osservatori

spaziano dal controllo della spesa all’attività di benchmarking e pertanto “sempre di

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più dovranno costituire strumento conoscitivo e di scambio utile a perseguire

un’appropriata e consapevole domanda di beni e servizi (comprese le tecnologie),

basata su evidenze scientifiche e su standard quali-quantitativi omogenei sul

territorio regionale”.

Infine, in relazione alle problematiche concerneti il sistema degli acquisti

nel contesto del Servizio Sanitario Regionale la Giunta della regione Lombrdia

attraverso la delibera che definisce le regole per l’anno 2009 indica le azioni da

intraprendere da parte delle Aziende Ospedaliere e delle Aziende Sanitarie

Locali.

Nel primo caso: “In coerenza con le esigenze del SSR e con le

caratteristiche ambientali e di mercato, le Aziende Ospedaliere rafforzeranno le

forme d’aggregazione della domanda di beni e servizi.

Le Aziende Ospedaliere valuteranno forme d’integrazione di servizi, in

materia di logistica e appalti di servizi, con altre aziende con ambiti territoriali

omogenei e/o esigenze comparabili, previa un’approfondita analisi del contesto di

riferimento e un’attenta valutazione del rapporto costi-benefici.

Anche negli appalti di servizi alberghieri e servizi di supporto e generali le

Aziende Ospedaliere verificheranno l’opportunità d’iniziative comuni, considerando

con attenzione le capacità del mercato di fornire risposte per macroaree.

Come per tutte le aggregazioni, dovrà essere prestata particolare

attenzione ad alcuni elementi:

• esigenze coerenti tra le Aziende Ospedaliere;

• capacità del mercato di dare risposte adeguate;

• livello qualitativo del servizio reso alle singole Aziende Ospedaliere.”

In merito alle Aziende Sanitarie Locali, queste: “sono tenute a conformare

la propria funzione acquisti, in prosecuzione degli indirizzi forniti nell’anno 2008,

valutando altresì l’opportunità di una gestione integrata dei magazzini con le altre

Aziende Sanitarie dalle caratteristiche ambientali tali da rendere il processo

d’integrazione funzionale, razionale, economico. Gli effetti economici restano nella

disponibilità delle aziende stesse.

Le ASL verificheranno con le Aziende Ospedaliere la possibilità di ricorrere

ai loro contratti.

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Qualora non sussistessero le condizioni, le ASL privilegeranno, comunque,

forme d’acquisti aggregate.

Si invitano infine tutte le Aziende Sanitarie, nel rispetto della normativa

vigente, a porre in essere tutti gli accorgimenti al fine di garantire la tutela

dell’ambiente:

• tenere in considerazione nei criteri di aggiudicazione gli aspetti ambientali,

laddove possibile;

• invitare le imprese a ridurre l’impatto ambientale degli imballaggi, pur

garantendo il rispetto della normativa vigente e la sicurezza dei prodotti.”

Il quarto documento tecnico della delibera inerente le regole per il Sistema

Sanitario Regionale per l’anno 2009 è relativo ai Piani e Programmi di Sviluppo

e d’apprima si sofferma in merito ai processi di Internazionalizzazione del

Servizio Sanitario Lombardo in relazione alla generale tendenza alla progressiva

internazionalizzazione dei sistemi e delle realtà economiche, sociali ed

imprenditoriali. In tal senso, la regione Lombardia conferma quanto già indicato

negli anni precedenti ovvero l’intenzione di ulteriormente sviluppare le “tradizionali”

aree della cooperazione allo sviluppo e della progettazione europea e, inoltre, dare

impulso a quelle di recente avvio.

Gli argomenti su cui la regione fornisce indicazioni sono: alleanze sanitarie,

governance del sistema, la ricerca europea, iniziative di gemellaggio fra strutture

ospedaliere, assistenza sanitaria a favore di cittadini extracomunitari, ai sensi e per

gli effetti dell’art.32 comma 15 della l. 449/97, emergenze sanitarie internazionali.

In relazione ai Piani e Programmi di Sviluppo la delibera si diffonde in

merito alle RETI DI PATOLOGIA sulla base della considerazione del fatto che le

attività di diagnosi e di cura per patologie caratterizzate da elevata complessità

possono giovarsi della organizzazione in rete delle strutture e dei servizi. In tal

senso il Documento di Programmazione Economico Finanziaria Regionale 2006-

2008 (DPEFR), evidenzia la necessità di sostenere e sviluppare la formazione di reti

(network) specifiche per patologia in quanto la regione ritiene che l’organizzazione

in rete favorisce la diffusione di conoscenze e di competenze tra i professionisti,

consentendo loro di indirizzarsi verso le opzioni terapeutiche più appropriate sulla

base di percorsi diagnostici e terapeutici condivisi che garantiscono equità di

trattamento e facilita l'accesso e la tracciabilità del paziente, permettendo al malato

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di orientarsi in modo più consapevole all'interno di percorsi assistenziali di tipo

specialistico di elevata complessità.

Altrettanto l’Accordo del 29 marzo 2007 tra il Governo, le Regioni e le

Province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di obiettivi di carattere

prioritario e di rilievo nazionale per l’attuazione del PSN 2006-2008, individua le

linee progettuali per la realizzazione degli obiettivi citati e, in particolare, il punto 3

dell’allegato A “La razionalizzazione della rete ospedaliera”, evidenzia la necessità di

promuovere la realizzazione di reti regionali ospedaliere ed ambulatoriali per

particolari patologie o per le specialità non ancora integrate in modelli gestionali.

In regione Lombardia sono state implementate di reti collaborative tra le

strutture che erogano prestazioni per alcune patologie e nella implementazione di

dossier elettronici di malattia e la data del 31 gennaio 2009 è stata fissata come

scadenza entro la quale devono essere definiti dall’Assessorato i programmi di

attività e il conseguente piano operativo degli obbiettivi vincolanti per l’anno 2009

di tutte le reti attivate.

Le indicazioni operative fornite dalla Giunta regionale riguardano: la Rete

nefrologica lombarda, la Rete ematologica lombarda (REL), il Network malattia di

Parkinson e il Network neonatologia

La regione facendo riferiemento agli impegni sottoscritti nel Patto per la

Salute del 28 settembre 2006, in linea con il PSN 2006/2008 ed in attuazione di

quanto stabilito dal PSSR 2007/2009, che sottolinea l’esigenza di valorizzare le cure

primarie e di riequilibrare il sistema sanitario, spostato sul livello ospedaliero, affida

alla Direzione Generale Sanità la responsabilità di promuovere progetti che vedano i

medici di famiglia e i pediatri di libera scelta quale riferimento attivo degli assistiti,

attraverso modalità organizzative e percorsi di presa in carico e continuità

assistenziale integrata con gli specialisti ospedalieri e le diverse figure professionali

dei servizi sanitari, socio sanitari e sociali del territorio. Questo intendendo

promuovere la Continuità delle Cure e l’Integrazione dell’Ospedale con il

Territorio in quanto ritenuti elementi fondamentali di un sistema sanitario

improntato a principi di efficienza, efficacia, qualità e di autentica tutela della

salute. In tal senso la regione indica:

A. Assumendo che è centrale la considerazione,

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− che l’integrazione (interdisciplinare, interprofessionale, intersettoriale)

rappresenta un principio ampiamente condiviso e che la continuità delle cure,

all’interno di un sistema a rete con al centro il medico di medicina generale

costituisce l’elemento irrinunciabile di risposte adeguate a bisogni complessi;

− che il bambino ha diritto a una risposta assistenziale con competenze pediatriche

durante l’arco delle 24 ore e sette giorni su sette e che ai soggetti in età pediatrica

occorre garantire i più elevati standard assistenziali, per cui se si vuole ottimizzare

il processo di diagnosi e cura a favore di questo settore della popolazione, si deve

prevedere e agevolare la collaborazione di tutte le componenti pediatriche che

operano nel territorio di riferimento;

− che la medicina di famiglia assume un ruolo nodale soprattutto nella gestione

delle malattie croniche e degenerative, che l’innalzamento della vita media ha

determinato un aumento di queste patologie, collegate spesso alla disabilità e che il

sistema attuale trova ancora difficoltà ad impostare la propria organizzazione per

riuscire ad intercettare assistenza nella loro globalità i bisogni della persona

ammalata e della sua famiglia, affrontandoli tempestivamente così da prevenire un

loro aggravarsi, evitando, in ultima analisi, che di tali patologie il sistema si faccia

carico solo quando sfociano in cause di ospedalizzazione che si svolge soprattutto in

emergenza o di ricovero in strutture residenziali;

− che la transizione demografica in atto, in Italia come in tutto il mondo, condiziona

l’aumento della frequenza delle malattie neurodegenerative nella popolazione,

facendo sì che tali patologie rappresentino un importante costo socio-economico

che sempre più andrà aumentando;

− che il territorio si può considerare la primaria sede di assistenza e di governo dei

percorsi socio-sanitari e che a tal fine una particolare attenzione va riservata allo

sviluppo delle cure intermedie, intese come un’area di servizi integrati, domiciliari,

residenziali e semiresidenziali, finalizzata a garantire la continuità degli interventi

dopo la dimissione ospedaliera e a favorire il rapido recupero funzionale e la

massima autonomia dei pazienti, oltre che la prevenzione dei ricoveri non necessari

e/o impropri;allo scopo di valorizzare le cure primarie in una prospettiva di

riequilibrio del sistema sanitario attraverso lo sviluppo della medicina di famiglia e

attraverso lo sviluppo della continuità delle cure e dell’integrazione tra i diversi

livelli assistenziali, sono promossi progetti innovativi che le ASL, in sinergia con i

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soggetti erogatori accreditati del proprio ambito territoriale, devono avviare nel

2009.

I progetti innovativi finanziabili riguardano in linea prioritaria le seguenti

tematiche:

− Forme innovative sperimentali di collaborazione tra MMG/PLS e livello ospedaliero

in un’ottica di integrazione operativa e di continuità delle cure, con particolare

riguardo alla gestione delle patologie croniche, anche nella prospettiva di

definizione delle procedure diagnostiche, effettuate dai MMG/PLS e non più dagli

ambulatori specialistici ospedalieri.

− Percorsi di cura integrati ospedale-domicilio per malati con demenza precoce e

per pazienti con malattia di Parkinson avanzata.

− Integrazione e continuità dell’assistenza all’interno dei servizi del macrolivello

territoriale (medicina di famiglia – residenzialità – domiciliarità).

Sarà definito un apposito fondo destinato al finanziamento dei progetti

presentati dalle ASL entro il 28.2.2009. Ciascuna ASL potrà presentare 1 solo

progetto tra le 3 tematiche sopra indicate, secondo ulteriori e specifiche indicazioni

definite mediante nota esplicativa.

La Direzione Generale Sanità, in raccordo con la Direzione Generale

Famiglia e solidarietà sociale, avvalendosi di un nucleo di valutazione

appositamente nominato per condurre l’analisi del contenuto organizzativo e

scientifico, valuterà i progetti trasmessi, in coerenza con le linee programmatiche

ed economiche di propria competenza.

B. La Direzione Generale Sanità in raccordo con la Direzione Generale Famiglia e

solidarietà sociale, procederà al monitoraggio e alla valutazione delle iniziative

progettuali approvate e avviate durante il 2008 in questa area.

C. In considerazione che gran parte degli accessi non programmati in pronto

soccorso avviene in situazioni che non sono di urgenza, situazioni che potrebbero

essere sostenute e trattate dai medici di continuità assistenziale o dalla medicina di

famiglia, per alleggerire questo livello di intervento, oltre che l’estensione della

disponibilità oraria dei medici di medicina generale nelle ore diurne attraverso

l’associazionismo professionale, per assicurare un’efficiente assistenza sanitaria

rivolta anche ai problemi minori degli utenti che si rivolgono al pronto soccorso e,

cioè, per visite mediche non urgenti, prescrizioni, medicazioni e controlli che

possono essere soddisfatti a livello ambulatoriale, si ritiene opportuno prevedere la

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costituzione sperimentale di ambulatori dei codici bianchi, nelle strutture dotate di

Pronto Soccorso, in appoggio al normale servizio di emergenza e urgenza e la

definizione di modelli organizzativi finalizzati alla razionalizzazione dei percorsi di

gestione intraospedaliera dei casi non critici.

La Direzione Generale Sanità nel 2009 condurrà la valutazione della

fattibilità, sostenibilità, efficienza, efficacia di progetti di integrazione dell’assistenza

intraospedaliera per i codici a bassa gravità.

Nel 2009 la Direzione Generale Sanità avvierà lo studio di fattibilità e di

sostenibilità di modelli organizzativi innovativi di erogazione delle prestazioni

ambulatoriali per ottimizzare i tempi di attesa degli utenti secondo preminenti

principi di sicurezza e di qualità.

In merito alla DONAZIONE E TRAPIANTO la regione Lombardia

attribuisce all’attività di prelievo a scopo di trapianto una funzione di elevato valore

etico e sociale connotata da una visibilità straordinaria, che sopravanza il semplice

dato statistico: In tal senso: “gli interventi di trapianto, che sono condizionati dalla

disponibilità di organi e tessuti, sono considerati un parametro significativo di

valutazione della validità e della qualità del sistema sanitario.”

Con la delibera n. 8501/2009 la Giunta regionale si impegna ad, assicurare

supporto e finanziamenti specifici al lavoro e alla formazione dell’equipe

multiprofessionale impegnata nel processo di donazione e di prelievo, allo scopo di

consolidare i risultati raggiunti e fissare nuovi obiettivi di crescita e di qualità.

La riorganizzazione delle attività di prelievo a scopo di trapianto è stata

definita tramite la DGR n. 7987/2002 suddividendo il territorio regionale in 18 aree

di coordinamento sotto la responsabilità del Coordinatore locale in quanto il

coordinamento per aree è apparsa la modalità organizzativa che meglio consente di

garantire il miglioramento quantitativo e qualitativo del prelievo di organi e di

tessuti. Per potenziare le attività locali di reperimento svolte dalle strutture

interessate, la Regione con la DGR 30 luglio 2008 – N. 7802 ha assunto ulteriori

determinazioni per l’incremento delle donazioni a scopo di trapianto, impegnando

gli enti del servizio sanitario regionale ad assumere iniziative volte a ottimizzare i

percorsi sanitari che conducono al prelievo di organi e di tessuti e a supportare i

compiti e l’operatività del personale interessato. In tal senso le Direzioni aziendali

devono dare piena attuazione ai provvedimenti di indirizzo del settore, dotando il

Coordinatore locale di mezzi e supporto per lo svolgimento dei compiti assegnati e

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valutare l’introduzione o la reiterazione di forme di incentivazione, anche mediante

progetti finalizzati, per valorizzare il personale medico e non medico impegnato in

rianimazione e nell’intero processo di donazione e prelievo.

Per quanto concerne gli interventi e i progetti la Giunta regionale ha

stabilito che anche nell’anno 2009 le assegnazioni per la remunerazione delle

attività di prelievo e di trapianto mediante il provvedimento di finanziamento

delle funzioni sanitarie sono da considerarsi a destinazione vincolata e che le

Aziende e gli IRCCS impegnati nelle attività di prelievo e di trapianto devono,

secondo le potenzialità aziendali, definire un budget dedicato nell’ambito delle

risorse assegnate a destinazione vincolata e prevedere anche forme di

incentivazione di risultato legate alla misura del miglioramento quantitativo e

qualitativo dei prelievi di organi e di tessuti.

Ogni Azienda e ogni IRCCS beneficiari dei rimborsi regionali devvono

attestare la finalizzazione delle somme ricevute alla promozione e organizzazione

delle attività di donazione e prelievo e allo svolgimento ottimale delle attività di

trapianto.

Il coordinamento e la gestione dell’attività di trasferimento delle equipes

chirurgiche e di movimentazione di organi e tessuti a scopo di trapianto è stato

affidato dalla Regione alla Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico

Mangiagalli e Regina Elena di Milano, in quanto sede del Centro di riferimento

regionale – CRR dei prelievi e dei trapianti, nell’ambito della convenzione stipulata

ai sensi della DGR 21 dicembre 2007 – N. 6293 e il servizio viene svolto mediante

appalto a società di trasporto con specifico contratto. La convenzione di durata

biennale è stata sottoscritta tra le parti interessate l’8 aprile 2008 e giunge a

scadenza l’8 aprile 2010. Come noto in conseguenza della DGR 2 aprile 2008 – N.

6994 che ha attivato l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU) e nell’intento

di perseguire risultati di sempre maggiore efficienza e qualità anche in quest’area

del programma regionale di prelievo e di trapianto, durante l’anno 2009, in linea

con le indicazioni della Direzione Generale Sanità, l’Azienda regionale e la

Fondazione devono provvedere ad approfondire gli aspetti organizzativi, gestionali,

economici, amministrativi del servizio descritto, compresa la necessaria

interoperabilità tra AREU e Fondazione, per le competenze e le prerogative del CRR,

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in previsione del trasferimento delle funzioni operative dalla Fondazione all’Azienda

regionale per quanto riguarda il coordinamento della funzione di trasporto.

La Giunta regionale indica in occasione delle indicazioni operative per

l’anno 2009, che i piani regionali di settore e di sviluppo – progetti e ricerche

regionale costituiscono parte integrante e significativa delle iniziative per l’attività di

governo clinico orientate alla promozione della qualità ed efficacia e con l’obiettivo

di fornire al paziente prestazioni in grado di determinare il miglior esito possibile e

che l’attuazione del PSN e del PSSR 2007-2009, approvato con DCR n. VIII/0257

del 26 ottobre 2006, che conferma i contenuti dei piani Oncologico e

Cardiocerebrovascolare vigenti, forniscono le linee di riferimento anche per lo

sviluppo dei piano sangue, di salute mentale e di sviluppo dell’integrazione ospedale

territorio.

Di seguito si riporta integralmente quanto indicato dalla deliberazione in

merito ai contenuti e alla attuazione dei Piani Regionali di sviluppo e Obiettivi

Prioritari di Piano Sanitario Nazionale.

IL PIANO ONCOLOGICO

La centralità del paziente, assistito nelle fasi della sua malattia, viene

confermata così come definita dal piano oncologico approvato con d.g.r. VII/18346

del 23 luglio 2004 e ribadita dal PSSR 2007-2009 applicati, nell’ambito della Rete

Oncologica Lombarda (ROL), nel duplice aspetto clinico-assistenziale, avvalendosi di

un supporto tecnologico dedicato ed integrato.

L’implementazione in fase prototipale e la successiva validazione della ROL

saranno seguite dalla fase operativa di sviluppo con una ulteriore estensione (ROL

2) sempre in stretta connessione con la piattaforma CRS-SISS.

Rete Oncologica Lombarda

Nel 2009 si prevede la diffusione della ROL nei Dipartimenti Interaziendali

Provinciali Oncologici (DIPO), attraverso la progressiva estensione della rete a

nuove unità d’offerta, secondo le procedure di adesione alla ROL approvate con la

Commissione Oncologica Regionale/COR, e la piena integrazione con il SISS.

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Saranno sviluppate inoltre attività progettuali innovative nell’ambito della

rete, confermando il coordinamento in capo alla Fondazione IRCCS Istituto dei

Tumori di Milano.

Si prevede un supporto ai DIPO attraverso borse di studio o contratti a

termine da destinare allo sviluppo della ROL. In particolare, nell’ambito della ROL si

prevede:

1. Linee guida: Saranno definite nuove linee guida, in aggiunta a quelle

prodotte nel 2006- 2008, per alcune tipologie di tumori che saranno selezionate con

il supporto della Commissione Oncologica Regionale, includendo anche

raccomandazioni per le cure palliative nella fase terminale di malattia.

2. Qualità e Appropriatezza: sarà avviato un percorso di qualità della rete, che

definisca indicatori e criteri per valutazioni periodiche, oltre all’attivazione di Tavoli

di collaborazione tra DG Sanità e professionisti per valutazioni di appropriatezza e

di qualità;

3. Qualificazione differenziale degli erogatori: Si prevede di completare l’analisi

dell’offerta oncologica nei DIPO (in modo da censire anche i servizi non tracciati nei

percorsi di accreditamento), e definire criteri per una graduale qualificazione dei

‘nodi’ della rete, finalizzata a perseguire il massimo livello di coordinamento, e a

valorizzare le competenze distintive delle singole strutture di offerta, agevolando

una maggior focalizzazione delle strutture su specifici target di utenza. Obiettivo è

fornire una risposta adeguata ai bisogni di salute in ogni DIPO, individuando PDT in

base al bisogno dei pazienti, realizzando nel contempo economie di scala.

4. Si prevede di fornire raccomandazioni in merito all’integrazione dei dati

generati dalla ROL coi dati generati da altri flussi sanitari (Registri Tumore,

Anatomie Patologiche, BDA, altre reti, ecc.), anche in base alle esperienze maturate

da progetti specifici già finanziati;

5. Saranno avviati progetti per realizzare strumenti e metodologie utili a

supportare la ricercacollaborativa in rete, e a promuovere l’uso della Rete per

processi di Health Technology Assessment, tra questi:

• Sviluppo della banca virtuale di campioni e tessuti biologici,

• Supporto e formazione ai Comitati Etici per promuovere le sperimentazioni in

rete.

• Gestione clinica della diagnostica molecolare per la terapia dei tumori.

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Sviluppo Dipartimenti Interaziendali Provinciali Oncologici (DIPO)

La DG Sanità dovrà fornire linee di indirizzo per il funzionamento dei DIPO,

sviluppate di concerto con la COR (Commissione Oncologica Regionale), finalizzate

a promuovere l’integrazione ospedale/territorio nel nuovo contesto di sviluppo della

rete oncologica.

Sarà sviluppato un programma di formazione dedicato a promuovere

l’integrazione e il coordinamento organizzativo all’interno dei DIPO, in stretta

collaborazione con le ASL, con particolare riferimento ad approfondimenti sui

seguenti temi:

• strategie di fund-raising e partnerships nel DIPO, anche attraverso forme di

collaborazionepubblico-privato

• integrazione al CRS-SISS dei sistemi gestionali aziendali necessari per la

condivisione dei dati all’interno della rete oncologica.

Cure Palliative Oncologiche

Si dà mandato alla DG Sanità di emanare un atto di indirizzo condiviso tra

le due DD.GG. (Sanità e Famiglia) per ridefinire i criteri di accesso alle diverse

tipologie di offerta della rete delle cure palliative, promuovere una migliore

integrazione e complementarietà tra rete sanitaria e sociosanitaria, differenziando i

diversi livelli di intensità assistenziale, nonché un atto di indirizzo, condiviso tra le

due DD.GG. (Sanità e Famiglia), finalizzato a promuovere percorsi formativi ad hoc

per il personale che opera nella rete delle cure palliative oncologiche, definendo

obiettivi e percorsi formativi per i vari targets che operano nella rete (incluso il

personale medico, infermieristico, i MMG, le relative figure professionali dell’ambito

socio-sanitario e sociale e i volontari).

Con la DGR VIII/7933 del 6.08.2008 Regione Lombardia ha autorizzato,

per l’anno 2008, strutture sanitarie lombarde per il “Percorso di Ospedalizzazione

Domiciliare cure palliative oncologiche” che sostituisce e integra il più tradizionale

percorso in ospedale o in Unità di Cure Palliative o negli Hospice. Ulteriori richieste

di autorizzazione alla partecipazione a tale servizio sperimentale dovranno

pervenire da parte delle strutture interessate entro il 30 gennaio 2009, sulla base

delle indicazioni e della modulistica previste dalla DGR VIII/7180 del 24.4.2008,

tenendo anche conto delle precisazioni contenute nell’All. 1 alla DGR VIII/7933 del

6.08.2008. La Direzione Generale Sanità valuterà le richieste con criteri analoghi a

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quelli indicati nei provvedimenti citati e sulla base della compatibilità

programmatica.

Progetti Integrati ASL

Nel 2009 vengono identificate linee tematiche di interesse da finanziare, a

seguito dell’implementazione sistemica dei risultati attuati, da proporre per lo

sviluppo di progetti esecutivi ASL, in stretta correlazione con i soggetti erogatori

accreditati del proprio ambito territoriale. In particolare gli ambiti di interesse

specifico riguardano:

• l’integrazione a livello territoriale di ASL con i DIPO, su temi che riguardano

il rapporto ospedale - territorio e la continuità e appropriatezza delle cure.

• la comunicazione e il coinvolgimento della medicina territoriale nel DIPO e

nella ROL.

• piani di coinvolgimento e strategie per la promozione di sinergie tra

associazioni di volontariato e strutture DIPO e servizi della rete socio-sanitaria e

sociale.

• Integrazione dei flussi di dati ROL con altri flussi informativi (BDA, registro

tumori, ecc.)

IL PIANO CARDIO CEREBRO VASCOLARE (PCCV)

Il Piano Cardio Cerebro Vascolare, approvato con d.g.r. n. VII/10592 del 14

febbraio 2005 prevede, anche per il 2009, azioni per il raggiungimento dei seguenti

obiettivi: promozione del ruolo attivo del cittadino, creazione di una rete integrata

di servizi, promozione di qualità e appropriatezza. Obiettivi di riferimento:

Area del controllo sui soggetti ad alto rischio

Per l’anno 2009, su indicazione della Commissione prevenzione

Cardicerebrovascolare, sono previste azioni rivolte alla prevenzione nei soggetti ad

alto rischio Cardiocerebrovascolare, con stretta integrazione tra specialisti e MMG e

con modalità di verifica basata sugli indicatori identificati dalla Commissione

Cardiocerebrovascolare.

Analogamente sono previste azioni riguardanti la definizione e la

sperimentazione di modelli di collaborazione tra reti di MMG e centri specialistici di

riferimento con l’obiettivo di ottimizzare l’attività preventiva in pazienti già affetti da

patologie CCV o da forme familiari di dislipidemia

Contemporaneamente sono previste azioni rivolte al miglioramento della

continuità/aderenza terapeutica per farmaci anti-ipertensivi, anti-dislipidemici e

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anticoagulanti orali/antiaggreganti piastrinici, valorizzando l’integrazione dei dati

dei servizi farmaceutici e dei database della medicina generale.

Area urgenza emergenza

Nel 2009 sono previste azioni rivolte allo sviluppo dell’organizzazione in

rete delle unità di cura cerebrovascolare (UCV – stroke unit) riconosciute con DDGS

n.10068 del 18 settembre 2008, con una stretta integrazione tra le attività

intraospedaliere e l’attività di soccorso preospedaliero.

Analogamente sono previste azioni riguardanti la definizione dei modelli

clinico-organizzativi in rete per il trattamento del paziente con sindrome coronarica

acuta e la loro applicazione in ambito intra ed extraospedaliero; in abbinamento

verranno messe in atto azioni riguardanti la possibilità di attivare percorsi

extraospedalieri di gestione della sospetta sindrome coronarica acuta anche da

parte di personale dei mezzi di soccorso.

Costituiscono ulteriori fasi evolutive della progettualità in ambito urgenza

emergenza l’ulteriore diffusione dei progetti di defibrillazione precoce,

l’implementazione della relativa strumentazione, e degli aspetti formativi connessi,

con particolare riferimento ad aree di elevato rischio statistico epidemiologico.

Piani Di Progetto

Per l’anno 2009 le ASL possono presentare progetti di innovazione

diagnostico-terapeutica e gestionale nell’ambito cardiocerebrovascolare,

formalizzando la proposta alla segreteria della Commissione

cardiocerebrovascolare. La Direzione Generale Sanità, avvalendosi dello Steering

Commettee per l’analisi del contenuto scientifico, valuterà le progettualità

trasmesse in coerenza con le linee programmatico-economiche e gestionali di

propria competenza.

Le modalità di presentazione e gli specifici ambiti di interesse regionale

sono demandati a successiva nota esplicativa.

Nuove Reti Sanitarie Ambito Cardiologico

Nell’ambito delle Nuove Reti Sanitarie per l’anno 2009 è confermato per le

strutture già autorizzate il proseguimento dei servizi sperimentali, denominati

rispettivamente “Telesorveglianza domiciliare per pazienti con scompenso cardiaco

cronico medio grave” e “Ospedalizzazione Domiciliare riabilitativa post

cardiochirurgica” di cui alla DGR 2471 dell’11.5.2006; non sarà necessaria una

nuova contrattualizzazione con le ASL per il 2009 in quanto si intende prorogata

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quella attualmente in essere. Sarà poi data l’opportunità a nuove strutture che

intendessero affrontare i due percorsi citati di presentare richiesta alla Direzione

Generale Sanità entro il 28 febbraio 2009, sulla base delle indicazioni e della

modulistica previste della circolare DG Sanità H1.2006.0002472 del 18.1.2006 e

successivi provvedimenti (vedi sito www.cefriel.it/nrs).

Sulla base delle valutazioni in atto sull’attività svolta e rendicontata dalle

25 strutture che stanno attuando il percorso di “Telesorveglianza domiciliare per

pazienti con scompenso cardiaco cronico medio grave” e dalle 4 strutture che

attuano l’“Ospedalizzazione Domiciliare riabilitativa post cardiochirurgica”, saranno

adottate, con successivo provvedimento, le indicazioni in merito all’adeguamento

tariffario delle prestazioni erogate. Per quanto riguarda altresì l’Ospedalizzazione

Domiciliare riabilitativa post cardiochirurgia, a partire dal 2009 sarà aggiornato il

protocollo in essere a seguito delle valutazioni cliniche emerse dall’analisi delle

informazioni raccolte.

La Commissione Cardiocerebrovascolare

Tra i compiti prioritari per l’anno 2009 sono previsti:

• definizione del modello integrato per la riabilitazione post evento

cerebrovascolare acuto, privilegiando contesti organizzativi di forte integrazione con

il sistema di riabilitazione sanitaria territoriale.

• identificazione di modelli organizzativi per il miglioramento dell’aderenza alla

terapia, del riconoscimento precoce dei sintomi evolutivi verso l’instabilità e della

continuità ospedale territorio dei pazienti con scompenso cardiaco.

• proposta di modelli di relazione tra ospedale e territorio, in linea con quanto

definito nell’ambito del supporto tecnologico fornito dal CRS-SISS − l’elaborazione

del documento tecnico relativo al modello organizzativo in rete per la gestione del

paziente con sindrome coronarica acuta; i riferimenti specifici alla gestione

preospedaliera ed ai percorsi intraospedalieri costituiscono gli elementi qualificanti

del documento.

• proposta di iter diagnostici condivisi, riferiti in particolare al corretto utilizzo

delle nuove tecnologie di bioimaging, da parte della sottocommissione specifica,

nell’ambito della DGR n.VIII/7856/08.

PIANO SANGUE REGIONALE

Nel corso del 2009, l’attenzione al sistema trasfusionale regionale sarà

focalizzata, in particolar modo, a garantire la massima sicurezza e qualità del

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sistema trasfusionale, a tutela del donatore di sangue e del ricevente, anche

attraverso la messa in atto di azioni atte a verificare sul campo l’applicazione delle

disposizioni normative vigenti. Come, già chiaramente indicato nella l.r. 05/05 (c.d.

“V piano sangue”) e nella legge 219/05, i recenti decreti legislativi 207/07 e

208/07, in tema di prescrizioni per la rintracciabilità e la notifica di effetti

indesiderati ed incidenti gravi e di norme e di specifiche relative ad un sistema di

qualità per le strutture trasfusionali coinvolte nel processo donazione-trasfusione e

il decreto legislativo 261/07 in tema di qualità e di sicurezza per la raccolta, il

controllo, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del sangue umano e dei

suoi componenti, disciplinano in maniera chiari gli ambiti descritti.

La promozione dell'associazionismo volontario, periodico, anonimo e non

remunerato, la standardizzazione di tutte le procedure trasfusionali attraverso

protocolli operativi, l’informatizzazione delle strutture trasfusionali, attraverso la

condivisione di un unico sistema informativo che andrà progressivamente ad

integrarsi con il sistema SISS, saranno i principali strumenti utilizzati per

mantenere e aumentare i livelli di sicurezza del Sistema Sangue.

Priorità indispensabile e imprescindile del sistema trasfusionale regionale

resta, in ogni caso, l’aspetto programmatorio finalizzato al mantenimento e

perseguimento dell’autosufficienza di sangue, emocomponenti ed emoderivati, che,

attraverso la continua sinergia di tutti gli operatori direttamente coinvolti nel

processo donazione-trasfusione- istituzioni, operatori sanitari, associazioni di

volontariato- permette alla nostra regione di poter garantire buoni livelli di

autonomia a supporto delle attività delle strutture sanitarie.

L’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU), istituita ai sensi della l.r.

n 32/2007«Istituzione dell’Azienda regionale dell’emergenza urgenza, modifiche e

integrazioni alla legge regionale 11 luglio 1997, n. 31 (Norme per il riordino del

Servizio sanitario regionale e sua integrazione con le attività dei servizi sociali) »”,

che, tra i suoi compiti, dovrà provvedere all’“organizzazione e gestione del

coordinamento intra-regionale e inter-regionale delle attività trasfusionali e dei

flussi di scambio e compensazione di sangue ed emocomponenti attraverso il

progressivo trasferimento delle funzioni del CRCC (Centro Regionale di

Coordinamento e Compensazione)”, permetterà di poter perseguire l’obiettivo del

processo di miglioramento continuo del sistema sangue regionale, come indicato

dalla l.r. 05/05, anche attraverso la definizione di un modello organizzativo

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trasfusionale, che veda rispettate le specifiche competenze in un’ottica di

razionalizzazione di risorse, condiviso da tutti gli attori del sistema sangue. Le

priorità del 2009 soggette a sviluppo coordinato da AREU con il coinvolgimento dei

Dipartimenti di Medicina Trasfusionale ed Ematologia (DMTE) saranno:

• Il mantenimento della capacità di produzione finalizzato alla autosufficienza

regionale ed allo scambio interregionale, anche attraverso la valutazione

dell’appropriato e corretto utilizzo del sangue e dei suoi componenti.

• Il miglioramento continuo della qualità e della sicurezza dell'intero processo

trasfusionale attraverso la verifica dell'intero processo, implementando protocolli

operativi per la standardizzazione dell'attività.

• Lo sviluppo di sistemi per la corretta e completa rendicontazione delle

attività svolte dai singoli Servizi Trasfusionali, perseguendo l'implementazione della

base dati già oggi disponibile e gli indicatori di processo e di efficienza del sistema,

nonché la valorizzazione dei prodotti di competenza dei servizi trasfusionali.

• L'applicazione dei criteri per la definizione e lo sviluppo di modelli

organizzativi nell'ottica della razionalizzazione delle risorse, in linea con quanto

previsto dalla normativa nazionale.

Per quanto riguarda le assegnazioni per la remunerazione delle attività

connesse alla sicurezza con metodica NAT e connesse all’attività di produzione del

sangue e degli emocomponenti, sia le assegnazioni per la remunerazione delle

attività connesse alla conservazione di cellule staminali cordonali e alla ricerca e

conservazione del sangue raro attraverso le banche autorizzate sono da considerasi

a destinazione vincolata. L’autosufficienza degli emoderivati va perseguita anche

mediante forme di incentivazione di risultato legate alla misura del miglioramento

quantitativo e qualitativo della plasmaderivazione, nonché attraverso forme di

scambio interaziendale di materia prima destinata alla lavorazione industriale.

Nel corso del 2009 proseguirà il monitoraggio dei progetti avviati nel corso

del 2007 e 2008 e sarà definito un apposito fondo destinato a progetti presentati

entro il 28 febbraio 2009, secondo ulteriori e specifiche indicazioni definite

mediante nota esplicative.

PROGRAMMI DI SVILUPPO DI SETTORE

Gruppi di approfondimento su tematiche specifiche

Nell’ambito dei programmi di sviluppo settoriali si ritengono di specifico

interesse aspetti peculiari relativi alla gestione del paziente diabetico, in particolare:

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l’uniformità delle prescrizioni, i percorsi di assistenza diabetologica al paziente

fragile e l’identificazione delle specificità della rete diabetologica.

Prosegue in ogni caso la raccolta di indicatori di risultato relativamente alla

gestione integrata attuata nel 2008 dei pazienti diabetici in analogia a quanto

attuato lo scorso anno per consolidare la raccolta e la qualità dei dati.

Si ritengono inoltre di particolare interesse la definizione dei protocolli

operativi preospedalieri clinici e gestionali nel contesto di un modello di integrazione

ospedaliera regionale, finalizzata alla risposta a situazioni di urgenze microvascolari

della mano e dei grandi segmenti. Rientrano negli obiettivi di interesse inoltre:

• La definizione dei parametri che caratterizzano l’intensità di cure da erogare

al paziente nei reparti di medicina interna con l’obiettivo di raggiungere un impiego

razionale delle risorse e della qualità assistenziale.

• Elaborazione dei criteri qualitativi per il finanziamento dei progetti

sperimentali di continuità assistenziale integrata tra ospedale e territorio in favore

di pazienti affetti da malattie cronico degenerative.

Le attività verranno svolte nell’ambito di specifici Gruppi di

Approfondimento Tecnico (GAT) attivati dalla Direzione Generale Sanità.

Rete delle Cure Palliative Pediatriche

Le Cure palliative pediatriche rappresentano una importante risposta ai

minori che si trovino in particolari condizioni di malattia inguaribile e/o terminale.

In attuazione all’Accordo tra lo Stato e le Regioni del 27 giugno 2007 ed al

successivo del 20 marzo 2008 con il quale è stato approvato il Documento tecnico

sulle cure palliative pediatriche, nel corso del 2009 si prevede di iniziare un

percorso tendente alla realizzazione della rete di cure palliative pediatriche su base

regionale, tenendo conto della necessità di provvedere sia ad una assistenza a

domicilio, sia ad un ricovero in ambiente dedicato e protetto.

In tal senso, in merito alla gestione del paziente pediatrico nel corso del

2009, in raccordo con la Direzione Generale Famiglia e solidarietà sociale, gli

interventi da compiersi saranno:

• condurre la stima della complessiva situazione di bisogno assistenziale del

minore ammalato e della sua famiglia compresi i criteri di eleggibilità e la

ricognizione delle esperienze in corso;

• progettare linee guida per la preparazione di protocolli organizzativi e

percorsi diagnosticoterapeutici e di presa in carico integrata sanitaria, socio-

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sanitaria e sociale, compresi gli indicatori maggiormente rilevanti per valutare

qualità e appropriatezza di servizi e prestazioni;

• studiare iniziative di formazione rivolte alle diverse figure professionali

sanitarie e dell’ambito socio-sanitario e sociale coinvolte, ivi compresi i MMG/PLS,

ed i volontari;

• definire un programma di cure palliative pediatriche domiciliari, dove il

minore è seguito a domicilio;

• definire di modalità di integrazione in un’ottica di efficienza e di sinergia tra

la rete delle cure palliative pediatriche e non.

Nutrizione Artificiale Domiciliare

La nutrizione artificiale rappresenta uno strumento terapeutico insostituibile

che migliora il decorso clinico e la prognosi di numerose patologie, influenzandone

significativamente la morbilità e la mortalità. Permette inoltre di ridurre il tempo di

degenza ospedaliero e i costi conseguenti e può essere proseguita al domicilio,

comportando un’ulteriore riduzione dei costi ed un miglioramento della qualità di

vita del malato.

Si prevede l’aggiornamento della normativa regionale che risale al 1992, in

sintonia con le indicazioni del Piano socio-sanitario regionale e delle indicazioni delle

Società scientifiche (“Linee Guida sulla Nutrizione Artificiale Domiciliare”, ASSR -

Ministero della Salute, agosto 2006) e la formulazione di direttive necessarie per

una corretta esecuzione del servizio e di modalità di sincronizzazione degli attori

coinvolti nel percorso.

La procedura di realizzazione della NAD è particolarmente complessa e

richiede uno standard operativo di elevato livello. La NAD è una terapia

specialistica, sostitutiva di funzione d’organo, in cui tutti i nutrienti necessari

devono essere forniti in via artificiale e deve essere quindi affidata a Centri

Specialistici che gestiscano tutto l’iter diagnostico-terapeutico necessario.

Rete HPH (Health Promoting Hospital)

Prosegue per tutto il 2009 l’attuazione del progetto “Rete HPH”, nell’ambito

del programma triennale definito.

Per l’anno 2009 le strutture sanitarie possono presentare anche progetti

nuovi e innovativi, nell’ambito delle aree individuate nel programma HPH,

formalizzando la proposta alla segreteria della Commissione Scientifica HPH.

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La Direzione Generale Sanità, avvalendosi della Direzione Scientifica HPH

per l’analisi del contenuto, valuterà le progettualità trasmesse in coerenza con le

linee programmatico-economiche e gestionali di propria competenza.

Le modalità di presentazione e gli specifici ambiti di interesse regionale

sono demandati a successiva nota esplicativa.

Entro il 31 gennaio 2009 con decreto del Direttore Generale della Sanità

saranno individuati gli obiettivi specifici per il 2009 in ordine a tutti i piani e a tutte

le reti di patologia.

AZIENDA REGIONALE EMERGENZA URGENZA

Con DGR n. 6994/2008 è stata attivata l’Azienda Regionale Emergenza

Urgenza e sono state implementate le prime azioni volte a razionalizzare e

ottimizzare il sistema di soccorso territoriale. È prevista per il 2009 l’applicazione

delle indicazioni della DGR di attivazione dell’AREU, con particolare riguardo a:

• Completamento delle procedure di convenzionamento con gli Enti ed

Associazioni di soccorso.

• Definizione e riorganizzazione della rete regionale dell’elisoccorso.

• Monitoraggio per la completa applicazione degli accordi convenzionali tra

AREU, Aziende Ospedaliere ed ASL, secondo quanto indicato dalla DGR istitutiva

dell’AREU.

• Razionalizzazione della rete di soccorso territoriale in particolare per i mezzi

di soccorso avanzato delle centrali operative.

• Collaborazione per i programmi di implementazione e sviluppo dei sistemi di

soccorso territoriale in maxiemergenza con le AO individuate come enti attuatori da

Regione Lombardia- DG Sanità.

Sono inoltre previste azioni puntuali volte alla implementazione delle

specifiche di competenza relative alle reti di patologia così come definite da atti

regionali.

ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE

Per l’anno 2009, in coordinamento con gli uffici comunicazione di ASL e di

A.O., verranno potenziate le attività di comunicazione sui servizi attivati per i

cittadini e sviluppata la funzione di immagine coordinata.

Per comunicare ai cittadini il concetto di sistema sanitario lombardo è

necessaria infatti una coerenza complessiva di immagine perché il messaggio venga

percepito dall’esterno come unitario e proveniente dalla stessa entità. Regione

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Lombardia è infatti il centro di un sistema in cui tutti i soggetti - pubblici, privati e

del privato sociale - concorrono alla definizione ed elaborazione dei processi di

comunicazione.

Per migliorare i processi di comunicazione verrà dedicata particolare

attenzione alla formazione sul tema della comunicazione interna, come veicolo

principale per condividere qualsiasi tipo di messaggio, sia informativo che

funzionale, all’interno dell’ente e migliorare così l’efficacia comunicativa verso

l’esterno.

Le indicazioni operative inerenti le attività di Prevenzione mediche e

veterinarie delle ASL per l’anno 2009 sono contenute dall’allegato n. 5 che si

apre con una precisazione da parte della giunta regionale laddove si specifica che si

intende fare “riferimento all’insieme delle attività volte alla prevenzione ed alla

promozione della salute individuale e collettiva e quindi non esclusivamente

espletate dalle strutture dei Dipartimenti di Prevenzione: ciò nell’ottica di un

approccio integrato da parte delle Aziende Sanitarie, che sappia, a partire da

un’analisi del proprio contesto, individuare le priorità su cui allocare in modo

adeguato e coerente le risorse. A quest’ultimo proposito va rimarcato che il vincolo

ad utilizzare il 5,5% delle risorse, comprensivo di tutte le attività di cui si parla nel

presente allegato, costituisce dunque il minimo che deve essere garantito e

documentato, attraverso i flussi informativi in atto (FluPer, Controllo di gestione).

Le linee per la programmazione in materia di prevenzione dettate dalla

Direzione Generale Sanità, comuni e coerenti nei diversi provvedimenti regionali

sinora emanate (Piano Regionale di sviluppo, Documento di programmazione

economico-finanziaria regionale triennale ed annuale, Deliberazioni in materia di

gestione del servizio socio sanitario regionale e di definizione degli obiettivi dei

Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di rilevanza regionale, Deliberazioni e

Decreti regionali attinenti specifiche aree), si sono caratterizzate per i seguenti

principi-guida :

• la programmazione deve fondarsi su una preliminare analisi di contesto,

nell’ambito della quale sono individuate e motivate le priorità di azione, con

riguardo ai risultati in termini di riduzione dei danni alla salute prevenibili o

contenibili;

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• interventi, iniziative, attività proposte debbono essere scelte a partire dagli

elementi disponibili circa la loro dimostrazione di efficacia;

• nella salvaguardia dell’autonomia organizzativa di ciascuna Azienda e delle

diverse competenze specialistiche presenti, va perseguita l’integrazione sia tra

Dipartimenti e Servizi interaziendali, che con Istituzioni ed Associazioni esterne,

quantomeno nella fase della programmazione annuale delle attività, operano nella

logica di rete.”

La regione nel confermare tali principi, prevede che le ASL, in coerenza col

Documento programmatico: "Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari

e socio sanitari”, predispongano un Piano integrato per le attività di

promozione della salute, prevenzione e controllo, che deve tenere conto sia di

quanto indicato dagli specifici provvedimenti regionali, con particolare attenzione

alla DGR 4799/2007, sia in continuità con i Piani già adottati nel precedente anno.

Il piano integrato deve essere allegato al richiamato documento programmatorio e

deve sviluppare i seguenti argomenti:

1. Analisi del contesto sotto il profilo epidemiologico e del territorio, con

individuazione delle priorità di salute e indicazione delle relative motivazioni;

2. Attività, in coerenza con le priorità di cui al precedente punto, e rispettivi

obiettivi da mantenere/incrementare, che comprendano:

a. Attività di sorveglianza ed analisi epidemiologica, comprendente i sistemi di

rilevazione/registri di patologia, le caratteristiche demografiche e territoriali, le

prestazioni erogate;

b. Attività di promozione della salute, con particolare riguardo a corretti stili di vita

(che dovranno considerare quanto emerso nel percorso dei Laboratori di

valutazione attivati da IREF su indicazione della DGS);

c. Attività di profilassi e controllo delle malattie trasmissibili sia nel settore umano

che in quello zootecnico;

d. Attività di screening oncologico, in linea con i provvedimenti regionali con

particolare riguardo ai requisiti di qualità;

e. Attività di vigilanza e controllo negli ambienti di vita e di lavoro e nel settore

della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria.

3. Modalità di monitoraggio e rendicontazione delle predette attività, oltre a quanto

già previsto da differenti debiti informativi.

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Nella tabella che segue, in relazione alle suddette aree di attività, sono

indicati gli obiettivi minimi cui la Direzione Generale Sanità deve fare riferimento

per ogni ulteriore provvediemento

Obiettivo Declinazione Completezza e qualità nella sorveglianza epidemiologica

Infortuni e Malattie professionali: La necessità di implementare gli strumenti di lettura del fenomeno degli infortuni e malattie professionali (sia quelle segnalate ai SPSAL per obblighi di legge, che quelle reperite attraverso l’approfondimento di casi clinici suggestivi), consentendo anche un loro inserimento nelle basi dati sanitari correnti, richiede che si vada approntando un sistema che, in modo sistematico ed informatizzato, sia in grado di raccogliere gli eventi patologici occorsi e i risultati delle indagini sull’esposizione lavorativa (prospettando anche la possibilità di agganciare dati della storia professionale derivanti dagli istituti previdenziali). Ciò consentirà di tracciare “storia” di ciascun soggetto, leggendo il singolo evento in un’ottica più complessiva. Obiettivo del 2009, da perseguire in collaborazione con le UOOML, sarà dunque la messa a punto di un sistema informativo con tali caratteristiche, capace di evidenziare casi di possibile malattia professionale, e nel quale far convergere le esperienze già condotte da ASL e UOOML per la ricerca dei casi di tumore professionale. Malattie infettive-trasmissibili: Obiettivi da perseguire nel 2009: - percentuale di casi delle malattie a segnalazione immediata inseriti con differenza tra data segnalazione e data apertura pratica inferiore a 3 giorni >70%; - completezza schede diagnosi-contagio-fattori di rischio delle malattie soggette a segnalazione immediata >70%; - concordanza nella scelta della patologia, rispetto ai contenuti della scheda diagnosi (per meningiti batteriche, m.i. pneumococcica-meningococcica-HIB, diarree infettive, tossinfezioni alimentari, parassitosi) >90%

Comunicazione ed informazione dati e attività di prevenzione

1. Predisposizione di relazione annuale comprensiva dell’analisi di contesto, individuazione delle priorità di salute, indicazione delle attività previste per l’anno e dei risultati ottenuti da queste ultime; 2. Predisposizione di report periodici sulle malattie trasmissibili; 3. Predisposizione di un report annuale sui rischi e danni da lavoro nel territorio di competenza, realizzato in collaborazione con le altre Istituzioni che concorrono agli obiettivi di tutela del lavoratore e con le forze sociali; 4. Mantenimento/attivazione delle interfacce col pubblico (siti web, urp, call center, sportelli informativi…) coordinate e visibili.

Sistema informativo della prevenzione per le attività di vigilanza e controllo

1. Partecipazione al progetto di sviluppo del Sistema Informativo della prevenzione regionale –I.M.Pre.Sa, ivi compreso l’utilizzo per i dati anagrafi delle strutture-imprese presenti nel proprio territorio dell’ Anagrafe Generale della Prevenzione; 2. Trasmissione dati sui controlli effettuati (secondo indicazioni della DGS) 3. Adeguamento dei propri sistemi gestionali al rispetto del debito informativo previsto dal 2010

Controllo delle malattie infettive e Vaccinazioni

1. Accertamenti a scopo epidemiologico: Tipizzazione pneumomeningo > 80%; Tipizzazione salmonella >60%; Sierologia morbillo>50%; 2. Verifica livello laboratori per analisi TB: completata ed adeguamento alla indicazioni regionali; 3. Anagrafe Vaccinale: informatizzazione, aggiornamento, invio a DGS classi di nascita 1991- 2009; Coperture vaccinali: Coorte nati residenti 2007 (Vaccino esavalente (polio- difto-tetanopertosse- epatite BHIB)>95% ; Morbillo- Parotite – Rosolia – 1a dose > 95%); Coorte nati residenti 2003 (Morbillo- Parotite-Rosolia – 2a dose >90%;

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Obiettivo Declinazione Polio 4° dose > 95%); Soggetti appartenenti a categorie a rischio: >70% soggetti 0-18 aa , per le rispettive patologie, su denominatore BDA.

Promozione salute con riguardo a corretti stili di vita

Definizione/aggiornamento delle attività dell’area promozione salute con riguardo a corretti stili di vita (PIL), secondo i seguenti criteri: 1. La scelta delle specifiche popolazioni target deve essere motivata con criteri espliciti; 2. La scelta degli interventi deve fare riferimento documentato ad interventi di provata efficacia teorica, esperienze di buona pratica, raccomandazioni esitate dal percorso formativo Laboratori di valutazione. Dovrà inoltre essere prevista la produzione di reportistica annuale mediante schema definito da specifici provvedimenti regionali.

Prevenzione patologie neoplastiche con screening

1. Rendicontazione completa e secondo regole corrette in flusso specialistica ambulatoriale per tutte le attività; 2. screening mammografico: estensione >90%; rispetto intervalli di round; adesione corretta > 60%; 3. screening del carcinoma colo-rettale : estensione 100%; adesione corretta > 30%; 4. screening del carcinoma della cervice uterina: estensione 100% nelle asl con screening organizzato; inserimento in flusso specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni rese presso strutture accreditate e verifica percentuali di copertura effettive nelle asl con screening spontaneo, con individuazione della quota che non ha effettuato nell’ultimo quinquennio alcuna prestazione e relative proposte innovative di “reclutamento”

Prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro

Definizione delle attività dell’area ambienti di vita e di lavoro, secondo i criteri di cui alla specifica circolare. Realizzazione delle attività di controllo previste dal Piano suddetto secondo i seguenti parametri: 1. I controlli delle strutture, per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, debbono costituire almeno il 60% del totale dei controlli; 2. la quota di controlli nell’area di tutela e sicurezza dei lavoratori non deve essere inferiore al numero di controlli assegnato per il 2008; 3. la quota di controlli nell’area della sicurezza alimentare deve comprendere, per le strutture per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, almeno un controllo annuale; 4. la quota di controlli nell’area degli ambienti di vita, per le strutture individuate dall’asl come a medio-basso grado di rischio, deve prevedere l’effettuazione di controlli di tipo, causale con esplicitazione dei criteri utilizzati nella scelta del campione.

Per la redazione del Piano integrato per le attività di prevenzione,

promozione della salute, vigilanza e controllo le ASL dovranno attenersi alle

indicazioni derivanti dagli specifici documenti di indirizzo già emanati, con

particolare riferimento alla Circolare sui Piani integrati di prevenzione e controllo n.

19/SAN del 20 novembre 2008.

La Giunta regionale ha indicato gli ulteriori obiettivi da perseguire:

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Obiettivo Declinazione Definizione degli standard di funzionamento dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione che si occupano di sicurezza alimentare

La normativa comunitaria in materia di sicurezza alimentare demanda agli Stati Membri il compito di organizzare un sistema di gestione delle attività inerenti il controllo ufficiale che sia in grado: - di verificare e valutare l'intera filiera della produzione alimentare; - di assicurare il conseguimento dell'obiettivo generale di un elevato livello di tutela della salute umana. Per far questo gli Stati Membri devono essere in grado di garantire la realizzazione di un sistema di controllo basato su procedure standardizzate e nel quale ciascun livello sia sottoposto a valutazione e verifica delle modalità operative; tali capacità sono sottoposte a verifica da parte dei Servizi Ispettivi della Commissione Europea. In concreto è necessario stabilire gli standard minimi di funzionamento dei Servizi come garanzia: - di trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare assoggettati ai controlli e dei consumatori - di omogenea valutazione della capacità degli operatori del settore di garantire con l'autocontrollo che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti, soddisfino i requisiti di igiene fissati dai regolamenti, compresa l'identificazione e la rintracciabilità degli stessi posti in commercio- di equivalenza dei controlli regionali alle garanzie internazionali richieste da Paesi Terzi come requisito per l’esportazione dei prodotti agro-alimentari - di capacità di verificare il proprio operato, in termini di organizzazione e di attività e con riferimento agli standard di efficacia del sistema Europeo sui controlli ufficiali, mediante la attuazione di audit interni ed esterni (di livello regionale e aziendale).

Completamento dell’integrazione dei sistemi informatici nel settore della Sanità Veterinaria

nell’ambito del miglioramento dell’efficacia degli interventi di programmazione, esecuzione e valutazione dell’attività di controllo da parte di tutti gi attori coinvolti nel settore della Sanità Pubblica Veterinaria a livello regionale (Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL, Regione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) in questi anni si è dato avvio ad un programma di razionalizzazione dei sistemi informativi esistenti. In questo senso uno dei principali obiettivi è stata la realizzazione di un sistema di integrazione tra le varie banche dati esistenti (Anagrafi zootecniche di Lombardia Informatica - Anagrafi e dati di controllo nel settore degli alimenti di origine animale – dati delle analisi di laboratorio dell’IZSLER) in modo da una parte di poter incrociare i dati e “attribuire” a ciascuna attività soggetta a controllo gli esiti dei controlli stessi e dall’altro di poter seguire in tempo reale lo stato di attuazione dei vari piani di controllo attuati sul territorio. Un ulteriore aspetto che si intende implementare è la possibilità di “preaccettazione” dei campioni inviati all’IZSLER in modo da garantire una più precisa e rapida acquisizione dei dati e degli esiti delle analisi con la possibilità di utilizzare i risultati dal punto di vista epidemiologico e per la valutazione del rischio. Il sistema di integrazione (realizzato dall’OEVR presso l’IZSLER) è strutturato in modo da poter essere a sua volta integrato nel sistema informativo della prevenzione di cui rappresenterà uno degli elementi di inserimento delle informazioni.

Programma straordinario di verifica deglistabilimenti che esportano prodotti alimentari di origine animale verso Paesi Terzi

la necessità di ampliare gli sbocchi di mercato per i prodotti alimentari da parte di varie aziende operanti nel territorio regionale ha portato a unnotevole aumento delle Ditte che hanno iniziato ad esportare direttamente o indirettamente prodotti alimentari di origine animale (in particolare a base di carne e di latte) verso Paesi Terzi. Ciò ha significato nel corso degli anni una continua attività di verifica in Lombardia da parte dei Servizi Ispettivi Veterinari dei principali Paesi terzi destinatari dei prodotti (USA – Australia – Giappone – Corea del Sud – Cina – Brasile – ecc.) con esiti non sempre positivi. La necessità di garantire, invece, ai Paesi Terzi la presenza di un sistema di controllo efficace e affidabile e di aziende in grado di applicare in modo completo e costante i requisiti richiesti dagli stessi Paesi Terzi (per altro non sempre ben definiti) impone uno sforzo di miglioramento dell’attività di controllo e di formazione degli operatori interessati. Si propone quindi un programma straordinario di verifica basato da una parte

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Obiettivo Declinazione sulla definizione precisa dei requisiti strutturali e funzionali che le aziende devono garantire per poter accedere all’esportazione e sulle procedure di controllo da parte delle ASL e dell’altro sulla formazione del personale destinato a effettuare i controlli. E’ evidente che tutto ciò dovrà essere fatto anche con una preventiva condivisione e coinvolgimento delle organizzazioni di categoria interessate che, da parte loro, dovrebbero incentivare un analoga attività di formazione (eventualmente concordata con le Autorità di controllo) dei propri associati interessati all’esportazione

Attraverso la delibera in esame la regione ha modificato le pregresse

norme in merito alla Rendicontazione dell’attività e finanziamento sostituendo

numerosi sistemi di raccolta dei dati di attività delle ASL, cosiddetti output,

attingendo da informazioni derivanti da altri flussi già disponibili e dunque non sono

più richiesti, i dati relativi all’area dei servizi alla persona (in particolare vaccinazioni

somministrate, notifiche e inchieste epidemiologiche di malattie infettive,

organizzazione e inviti per screening oncologici) ed i dati sugli operatori (utilizzando

il flusso FLUPER, ove sono rendicontate le ore lavorate suddivise per qualifica e

Servizio di appartenenza). Inoltre, a completamento di tale percorso ha previsto la

possibilità di acquisire i dati delle attività di controllo (ispezioni, campionamenti,

misurazioni, verifiche documentali, inchieste infortuni…) dal Sistema Informativo

della Prevenzione- IMPreSa, che gestirà l’anagrafe generale della prevenzione e i

controlli provenienti dalle attività delle ASL.

Le ulteriori indicazioni in merito sono di seguito riportate integralmente:

“Infine, per quanto riguarda attività di prevenzione rese da Strutture organizzative

non afferenti ai Dipartimenti di Prevenzione (es.: vigilanza in strutture sanitarie,

statistiche di mortalità o CEDAP, prestazioni tariffate delle UOML, screening in

ambito consultoriale…), la UO Governo della prevenzione si farà cura di attingere

dai relativi flussi informativi gestiti all’interno della Direzione Generale Sanità.

L’approccio nell’attribuzione delle risorse per lo svolgimento delle attività di

prevenzione ha privilegiato, negli ultimi anni, l’assegnazione di risorse aggiuntive

tali da consentire l’implementazione o sviluppo di nuove attività: ne sono esempio

le risorse per l’avvio e completamento degli screening oncologici, per

l’approntamento dei Piani Integrati locali di promozione della salute, per

l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, per i piani di emergenza medica e

veterinaria, per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Dopo la fase di avvio è tuttavia necessario che le attività si consolidino e

dunque il loro finanziamento rientri nei finanziamenti correnti, mantenendosi i

vincoli normativi che garantiscano la realizzazione degli obiettivi previsti e le

verifiche a posteriori di quanto effettuato.

Per tale motivo, ad esempio, le risorse necessarie all’effettuazione degli

screening oncologici, ormai giunti a regime in tutte le ASL, saranno definite non

sulla base della spesa storica di ciascuna asl per questa voce, ma sulla base

dell’effettivo fabbisogno (popolazione target x percentuale di adesione x tariffa

prestazione di primo livello); analogamente la remunerazione delle prestazioni, rese

generalmente da strutture specialistiche accreditate, rientrerà nel flusso della

specialistica ambulatoriale, il cui budget verrà proporzionalmente integrato,

inserendo le prestazioni stesse nei contratti, con vincolo di erogazione dei volumi

richiesti.

Ugualmente sarà per la spesa derivante dalla vaccinazione antiHPV, che,

per il solo 2008 è stata oggetto di finanziamento aggiuntivo; resta confermata

l’assegnazione per l’acquisto di vaccini antimeningococcico C ed antipneumococcico

eptavalente (in misura proporzionale alle somministrazioni del 2007), per la

somministrazione del vaccino antinfluenzale ( in misura proporzionale alle coperture

raggiunte nel 2007), per gli accertamenti a scopo di profilassi e controllo delle

malattie infettive (in misura corrispondente a quelli rendicontati con codice Q

nell’ambito del flusso informativo della specialistica ambulatoriale nel 2007).

Anche per quanto attiene l’attività derivante dai Piani integrati di

prevenzione e controllo, i contributi aggiuntivi assegnati nel 2008, unitamente alle

disposizioni regionali inerenti l’assunzione di personale, hanno consentito alle ASL di

migliorare i propri assetti, sia di risorse umane che di attrezzature e strumentazioni.

Gli ulteriori finanziamenti aggiuntivi saranno assegnati alle ASL :

1. Verificato il rispetto dei seguenti indicatori di processo:

a. verifica che i Piani integrati per le attività di prevenzione, promozione della

salute, vigilanza e controllo siano comprensivi di tutte le attività di prevenzione e

consentano una effettiva integrazione tra le diverse articolazioni organizzative

dell’intera ASL;

b. valutazione del rapporto tra attività svolte, secondo indicatori sintetici derivanti

dai flussi di attività, e personale assegnato, parametrando le ore lavorate derivanti

da Fluper;

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c. verifica del rispetto degli indicatori di processo ( in particolare: le percentuali di

copertura vaccinale e di estensione/adesione agli screening oncologici; il rispetto

della quota dei controlli sulle strutture in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori

e di sicurezza alimentare) più sopra indicati tra gli obiettivi delle diverse aree.

2. Inoltre, ritenendo necessario che le attività di prevenzione siano sempre più

legate ad una loro efficacia dimostrabile e quindi generino un guadagno di

salute per la popolazione, verranno verificati i seguenti indicatori di risultato:

a. andamento degli infortuni sul lavoro segnalati all’INAIL, tra biennio 2006-2007

e 2008-1° semestre 2009 e verifica del trend in diminuzione;

b. variazioni di incidenza delle malattie trasmesse da alimenti tra biennio 2006-

2007 e 2008-2009, e proporzione attribuibile a esposizione al di fuori dell’ambiente

domestico, e verifica che non si verifichino incrementi significativi;

c. variazioni di mortalità evitabile; in particolare verranno considerati gli

scostamenti delle ASL dalla media regionale per le seguenti cause:

- tumori maligni delle prime vie aeree, dei bronchi e polmoni, per la

correlazione col fumo di sigaretta, al radon o altri cancerogeni professionali ecc;

- tumori maligni della mammella, per la loro correlazione con le attività di

screening;

- malattie ischemiche del cuore, per la loro correlazione con gli stili di vita;

- traumatismi ed avvelenamenti, per la loro correlazione con i comportamenti

alla guida, con particolare riguardo alla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di

sostanze stupefacenti;

saranno inoltre considerati come eventi sentinella (ossia con casi attesi pari a zero)

i decessi per morbillo, per la correlazione con il piano di vaccinazione.

In tal modo, a partire dal 2009, viene introdotto un sistema premiante

per le ASL che si pongano come obiettivo la valutazione di indicatori di

risultato, ossia di impatto sulla salute della popolazione.

Naturalmente, trattandosi di criteri la cui verifica non potrà che avvenire ad

anno avanzato, l’attribuzione effettiva del finanziamento, previsto per il 2009 nella

misura di 7.000.000 €, avverrà nel secondo semestre 2009, con vincolo ad

impegnare la quota attribuita nell’esercizio finanziario dell’anno.

Verso EXPO 2015: in prospettiva della realizzazione della manifestazione

avente come obiettivo “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” si attiverà a livello

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della Direzione Generale Sanità, in una logica di sistema regionale un attivo

coinvolgimento e collaborazione con operatori del settore agroalimentare, delle loro

Organizzazioni/Associazioni, Università e centri di ricerca al fine di pervenire, anche

nella logica di valorizzare i prodotti alimentari della nostra Regione e sviluppare la

ricerca sulle caratteristiche nutrizionali degli stessi in coerenza con i principi

contenuti nei diversi piani, all’adozione di uno speciale bollino (Bollino Expo 2015)

quale garanzia della sicurezza del prodotto. Pertanto iniziative volte ad affrontare le

diverse problematiche connesse a Expo aventi ricadute di natura sanitaria dovranno

essere tutte coordinate fra loro a livello regionale, in tal senso si provvederà a dare

opportune informative alle strutture sanitarie del sistema regionale. In aggiunta a

ciò, saranno attivati contatti a livello internazionale per la realizzazione di progetti

di collaborazione all’interno dei quali la Regione Lombardia possa condividere con

Paesi di altre aree del mondo le proprie esperienze e conoscenze nel settore della

produzione, valorizzazione e controllo dei prodotti agro alimentari e della zootecnia;

questi progetti saranno finalizzati al miglioramento della qualità e della sicurezza

delle produzioni alimentari senza interferenze nelle modalità tradizionali di

produzione dei Paesi coinvolti.

La DGR N. 8501/2008 fornisce le indicazioni operative anche in merito

all’Area Organizzazione e personale e segnatamente in ordine alla

programmazione e ai fabbisogni per il triennio 2009/2011 – Assunzioni

anno 2009. La Giunta stabilisce che le assunzioni di personale per l’anno 2009

dovranno essere ricomprese nei fabbisogni di personale determinati con

deliberazione della giunta regionale che dovranno essere considerate come tetto

massimo e pertanto inderogabili.

I fabbisogni ricomprendono il personale con rapporto di lavoro a tempo

indeterminato e il personale con rapporto di lavoro a tempo determinato su posto

vacante. Indicando che i fabbisogni devono essere calcolati riconducendo ad unità il

personale con rapporto di lavoro parttime e pertanto devono essere proporzionati

alle ore lavorate (es. 2 dip. al 50% =1 o 10 dip. al 70%=7) la regione indica i crteri

sulla base dei quali i fabbisogni medesimi devono essere individuati.

• Rispetto del protocollo d’intesa per la stabilizzazione del personale precario

del comparto e della dirigenza, approvati rispettivamente con DGR n. 5382 e

n.5383 del 14 settembre 2007;

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• Eventuale riconoscimento incremento dei posti del fabbisogno per nuovi

servizi già accreditati, per la messa a regime degli stessi;

• Definizione degli organici a seguito delle riorganizzazioni prevista dalla

deliberazione di Giunta n. 8120 del 1 ottobre 2008 (Sanità penitenziaria) e dalla

Delibera del Consiglio Regionale n. 580 del 19 marzo 2008 (Nuovo assetto

organizzativo sistema sanitario lombardo conseguenti alla costituzione della

provincia Monza e Brianza); nonché di ulteriori eventuali ridefinizioni degli assetti

organizzativi a completamento di processi già in corso;

• Eventuali riconoscimenti di posti di fabbisogno derivanti da assunzione

legate alle attività di prevenzione e controllo di cui ai piani integrati, con particolare

riguardo alle professioni sanitarie della prevenzione (DGR n. 4799 del 2007).

Nell’intento di garantirne il rispetto e la coerenza in considerazione dei

criteri sopra indicati la regione stabilisce che i fabbisogni devono essere

costantemente tenuti sotto osservazione tramite i flussi informativi. Mentre le

assunzioni a tempo indeterminato nel corso del 2009 del personale del comparto e

della Dirigenza devono essere ricomprese nei fabbisogni definiti, le assunzioni di

personale con contratto di lavoro a tempo determinato devono avvenire nelle more

dell’espletamento delle procedure concorsuali per la copertura dei posti del

fabbisogno e attraverso apposite procedure selettive pubbliche e nel rispetto della

normativa vigente in materia di CCNL della sanità pubblica. Inoltre, la Giunta indica

la possibilità di realizzare, avuto conto della della normativa vigente, assunzioni a

tempo determinato per la sostituzione di personale assente a vario titolo (malattia,

sostituzione maternità, aspettativa ovvero per progetti derivanti dai piani integrati

di prevenzione). Alla copertura dei posti del fabbisogno complessivo a tempo

indeterminato deve corrispondere la contestuale risoluzione dei contratti di lavoro a

tempo determinato nonché altri contratti atipici (incarichi di consulenza ritenuti

inderogabili, rapporti di collaborazione coordinata e continuativa), riferiti ai

medesimi posti.

La delibera stabilisce che il ricorso ad altre forme contrattuali atipiche per

l’anno 2009 deve essere limitato a situazioni straordinarie e circoscritte nel tempo e

per i periodi strettamente necessari per l’espletamento delle selezioni pubbliche per

il reperimento di personale con rapporto di lavoro strutturato (tempo indeterminato

e determinato). Nella programmazione delle assunzioni si deve avere conto anche

dell’incidenza per singola azienda delle limitazioni relative al personale in servizio

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individuate per macroprofilo. Prima di procedere alle assunzioni di personale a

tempo indeterminato autorizzate nel Piano 2009 deve essere stata data completa

attuazione ai Piani di Assunzione riferiti all’anno 2008.

La Giunta regionale indica che le informazioni desunte dai flussi informativi

saranno anche utilizzate per la definizione degli elencati indicatori di efficienza,

efficacia ed economicità:

• Rapporto tra i costi del personale ed i costi totali del personale e ricavi;

• Rapporto tra contratti atipici e personale strutturato.

• Rapporto tra ore lavorate del comparto e della dirigenza, suddivise per

Dipartimenti.

• Rapporto tra numero di strutture semplici e dirigenti totali – tra numero di

strutture complesse e dirigenti totali e tra numero di strutture complesse e

semplici.

• Rapporto tra il numero del personale di ogni singola categoria e fascia

economica ed il numero totale del comparto.

• Rapporto tra il numero di personale di categoria e fascia economica ed il

totale di ogni singolo profilo del comparto.

• Rapporto tra il numero di posizioni organizzative e tutti i dipendenti di

categoria D.

• Rapporto tra il numero di posizioni organizzative ed il totale dei dipendenti di

categoria D suddiviso per singolo ruolo (sanitario, amm.vo, tecnico e prof. le).

• Rapporto tra il numero di posizioni organizzative, limitatamente al ruolo

sanitario e di assistenza sociale e tutti i dipendenti di categoria C appartenenti ai

ruoli anzidetti.

• Rapporto tra ore lavorate e costo dei dipendenti popolazione assistita nelle

ASL.

• Numero di prestazioni pro-capite.

• Rapporto tra ore lavorate e costo del personale dei Servizi Veterinari e capi

macellati (totale capi bovini + 1/5 capi suini) nelle ASL interessate.

• Turn-over personale comparto/Dirigenza.

• Rapporto personale part-time/personale tempo pieno.

• Rapporto personale a tempo determinato/personale a tempo indeterminato.

• Ore di utilizzo per seduta delle sale operatorie/personale dedicato.

• Ore di servizio per attività di diagnostica/dipendente.

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• Mobilità fuori regione.

• Incidenza del personale con limitazioni nei diversi profili.

Questi indicatori possono anche essere utilizzati nell’analisi e valutazione

delle proposte aziendali dei Fabbisogni del personale 2009/2011 e dei Piani di

assunzione 2009 delle ASL, AO, Fondazioni IRCCS e AREU e per l’individuazione

delle aree professionali che risultano maggiormente carenti nel sistema sanitario

regionale.

Per quanto concerne la Spesa del personale, attraverso la propria

delibera organizzatrice, confermando per l’anno 2009 l’indicazione già fornita alle

Aziende di perseguire politiche di contenimento e razionalizzazione dei costi del

personale, nel rispetto comunque dei vincoli derivanti dalle disposizioni nazionali e

regionali in materia, la Giunta regionale ha stabilito che l’assegnazione delle risorse

per la copertura della spesa del personale dipendente deve essere effettuata

tenendo conto anche delle percentuali stabilite dai CCNL per l’applicazione dei

medesimi.

Le aziende, pertanto, devono attenersi nella determinazione delle politiche

retributive e nella definizione dei Fondi contrattuali strettamente agli stanziamenti

riconosciuti dalle disposizioni nazionali e regionali; eventuali scostamenti devono

essere finanziati a carico delle aziende nell’ambito delle compatibilità economiche

complessive di bilancio, indicando in modo dettagliato le voci di finanziamento.

Sono le aziende a dover provvedere agli accantonamenti per gli incrementi

contrattuali così come disposto dalla L.248/2005 e nel rispetto delle indicazioni

regionali specifiche nonché prevedere a carico del proprio bilancio la copertura del

25% del costo previsto dagli accordi sulle risorse aggiuntive regionali per i vari

comparti e la medicina territoriale.

La giunta regionale a proposito della Formazione del Personale indica

l’aupicio che a livello aziendale siano ripresi temi ritenuti strategici e affrontati a

livello regionale questo nell’ottica di una integrazione tra i contenuti del Piano di

formazione regionale per i dipendenti del Sistema Sanitario Regionale e i Piani di

formazione aziendali. In tal senso i temi affrontati nell’anno 2008 a livello centrale

per i quali la regione si augura una riproposizione a livello aziendale sono quelli

legati al rischio clinico in ambito anestesiologico e ematologico, il risk management,

la rete oncologica ed ematologica, le attività di controllo e ispettive, sia in ambito

amministrativo, che nell’ambito di prevenzione, l’implementazione delle reti di

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patologia, con la predisposizione di eventi atti a favorire il trasferimento delle

conoscenze e l’integrazione tra i professionisti che vi operano.

Nel mese di dicembre 2006 si è concluso il primo quinquennio della

sperimentazione del programma di Educazione Continua in Medicina (ECM),

successivamente è stato siglato l’Accordo in sede di Conferenza permanente per i

rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano del 1

agosto 2007 recante il documento “Riordino del sistema di Formazione Continua”,

entrambi gli accadimenti hanno portato alla definizione delle linee guida a cui

devono attenersi tutti gli attori (nazionali e regionali) del sistema di ECM. Il nuovo

sistema ECM costituisce un sistema integrato e solidale tra il livello regionale e il

livello nazionale, basato su regole comuni e condivise che ne assicurano

l’omogeneità su tutto il territorio nazionale ed una chiara ripartizione dei compiti tra

i rispettivi ambiti di azione. In tale nuovo contesto, il sistema lombardo di ECM/CPD

mantiene intatte gran parte delle sue peculiarità (si pensi, tra tutte,

all’accreditamento dei provider, esteso ora all’intero sistema di Formazione

Continua). Nel citato Accordo sono al contempo indicate alcune novità, ad esempio:

le ipotesi in cui i provider dovranno richiedere l’accreditamento nazionale, le attività

di registrazione e certificazione dei crediti formativi (affidate rispettivamente

all’ente accreditante e al COGEAPS), le nuove regole in tema di conflitto di interessi.

Conseguentemente la regione indica che la necessità di concordare tra Regioni e

con lo Stato le modalità attuative di tali innovazioni, ha determinato la necessità di

perpetuare gli attuali sistemi regionali anche per l’anno 2009.

La DGR 8501/2008 indica in merito alla Valutazione del personale che per

quanto concerne sistemi di incentivazione del personale del comparto e della

dirigenza gli stessi, nel rispetto della normativa nazionale vigente,questi non

devono essere basati su criteri di automatismi nella distribuzione delle risorse,

bensì devono contenere criteri e modalità specifiche volte alla concreta verifica del

raggiungimento degli obiettivi aziendali. Inoltre, le aziende possono erogare a titolo

di acconto, unicamente previa valutazione dello stato di avanzamento degli obiettivi

assegnati, un quota incentivante non superiore al 50% delle risorse complessive. La

parte restante può essere erogata esclusivamente previa valutazione a consuntivo

in relazione al raggiungimento dei risultati.

Seguono, quindi, in relazione all’Area Organizzazione e personale alcune

disposizioni a carattere organizzativo e in ordine ai flussi informativi.

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L’allegato n. 7 della DGR n. 8501/2008 è dedicato alle indicazioni operative

relative agli sviluppi del Progetto SISS per l’anno 2009, nel testo la Giunta

regionale indica l’intenzione per tale anno di portare a conclusione tutti i processi

avviati, arrivando ad un Sistema Informativo Socio-Sanitario completamente

integrato nelle sue diverse componenti in ogni azienda sanitaria lombarda, sia

pubblica sia privata accreditata. In tal senso, si ribadisce che la l.r. 18/2007 ha

definitivamente sancito l’obbligatorietà di adesione e di utilizzo da parte di tutti gli

operatori sanitari e socio-sanitari e la Giunta nel corso dell’anno 2008 ha dato

ulteriori indicazioni attuative sia nei contenuti dei servizi e sia nelle modalità di

utilizzo per le diverse categorie di operatori. Le aziende private accreditate quindi,

seguendo i piani attuativi concordati con la task force regionale, devono completare

i loro processi di interfacciamento e di integrazione con il sistema SISS, rendendo

conseguentemente possibile l’avvio di una integrazione con i flussi esistenti che

alimentano DWH, BDA e Flussi di 28/SAN. Altrettanto anche le Unità d’offerta socio

sanitarie pubbliche e private devono seguire i piani attuativi da predisporre a cura

delle ASL e da concordare con la task force regionale. Negli intenti regionali vi è

l’intenzione che “tale integrazione in primo luogo significa mettere il cittadino

lombardo nelle condizioni di usufruire al meglio dei servizi sanitari. Inoltre il flusso

dati SISS alimenta le basi dati regionali necessarie alla programmazione sanitaria

mentre dall’altro l’integrazione all’origine col SISS delle basi dati delle singole

aziende sanitarie consolida un'anagrafe integrata. L’utilizzo del canale SISS

consente di ottemperare compiutamente anche alle esigenze di monitoraggio della

spesa sanitaria stabilite dall’art 50 e dalle successive leggi finanziarie.”

La regione indica per l’anno 2009 la necessità di porre particolare

attenzione alla prescrizione elettronica sia da parte dei MMG/PLS che degli

specialisti ospedalieri, nonché dei medici delle Unità d’offerta socio sanitarie

accreditate: infatti il decreto 26 marzo 2008 attuativo dell’art 1 comma 810, lettera

c) della legge 27 dicembre 2006, n.296 prevede la raccolta a livello nazionale delle

prescrizioni elettroniche al fine di poter, in analogia al modello lombardo, tracciare

completamente il ciclo prescrittivo fin dal suo momento iniziale.

Per quanto concerne l’attività delle Aziende Sanitarie Locali in merito al

Progetto Siss la regione indica che l’esperienza avviata nell’anno 2008 rispetto alle

verifiche funzionali che le ASL hanno svolto sul campo, nel corso dell’anno 2009,

deve essere affinata e potenziata. Pertanto è indicato che il ruolo delle ASL è

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dunque di determinato coordinamento del progetto sul territorio, attraverso il

rapporto con tutti i soggetti coinvolti, in termini di nuovi sviluppi del Progetto e di

consolidamento. Una volta infatti individuate le eventuali criticità devono essere

prontamente affrontate e gestito il processo di risoluzione e superamento.

In particolare deve essere assicurato:

• Monitoraggio dei servizi SISS e del loro utilizzo da parte dei diversi attori sul

territorio.

• Integrazione effettiva dei processi interni sia in termini di anagrafiche

(ottimizzazione dei processi di esenzione) sia per quanto riguarda protesica e

vaccinazioni.

• Consolidamento dei progetti legati allo sviluppo e all’utilizzo del Fascicolo

Sanitario Elettronico che veda un ruolo determinante del MMG/PLS.

• Verifica del processo di rendicontazione delle farmacie che anche in base agli

ultimi aggiornamenti della convenzione rappresentano sempre di più uno snodo

essenziale del sistema (prenotazioni e raccolta del consenso).

• Coinvolgimento delle strutture sanitarie private accreditate e socio sanitarie

pubbliche e private accreditate secondo i piani di sviluppo regionali: con i diversi

percorsi attuativi.

Anche per l’anno 2009 nel decreto di assegnazione sono stati indicati tra gli

obiettivi dei direttori generali i piani esecutivi di dettaglio per il consolidamento del

SISS.

Durante l’anno 2008 presso le Aziende Ospedaliere è stato avviato il

processo di diffusione che ponendo particolare attenzione alla completezza e

tempestività dei referti deve, secondo le indicazioni della giunta regionale, essere

completato entro l’anno 2009.

La giunta regionale in tal senso indica che : “la campagna di distribuzione

dei lettori di smart card ai cittadini lombardi ha già creato delle forti aspettative

proprio nei confronti delle aziende ospedaliere: molte migliaia di famiglie nel giro di

pochi mesi avranno modo di verificare e controllare la storia clinica personale ma

anche i referti via Internet. Tra l’altro quest’ultimo aspetto andrà valutato dalle

singole aziende anche in termini di riorganizzazione dei propri processi interni di

consegna dei referti.

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In particolare dovrà essere garantito:

• l’adozione di standard comuni di riferimento da parte degli erogatori per il

Fascicolo Sanitario Elettronico e lo sviluppo delle reti di patologia;

• il potenziamento dell’esposizione dei referti visibili ai cittadini, sia la

tempestività di pubblicazione

• l’esatta compilazione/rendicontazione del codice IUP (Identificativo Unico di

Prescrizione) proprio per permettere l’aggancio certo delle diverse informazioni

relative ad uno stesso cittadino

• la semplificazione di tutti diversi aspetti legati all’accoglienza per

l’eliminazione delle code agli sportelli: rilevazione dei tempi di attesa dei cittadini,

l’automazione dei servizi di pagamento tickets, la riorganizzazione interna.

Verranno inoltre estese le sperimentazioni in corso sia in termini di

dematerializzazione che di condivisione delle immagini in modo da sfruttare in

modo compiuto le potenzialità del SISS. Come per le ASL, anche nel 2009 verranno

fissati nel decreto di assegnazione degli obiettivi ai direttori generali, i piani

esecutivi di dettaglio per il consolidamento del SISS. Sia per le aziende ospedaliere

che per le ASL l’ impianto sulla privacy deve essere governato Nel Settembre 2009

si realizzerà completamente l’addendum al contratto SISS (DGR VII/17089 del

2004) che in questi anni ha permesso la realizzazione di tutti gli adeguamenti dei

sistemi informativi aziendali in funzione dell’integrazione con il SISS: come previsto

contrattualmente quindi tutti i beni che finora sono stati utilizzati dalle aziende in

comodato d’uso, passeranno definitivamente nel loro patrimonio, con la

conseguente gestione e manutenzione.”

Per quanto concerne le indicazioni della Giunta regionale in merito al CALL

CENTER e ai Servizi di prenotazione integrati al SISS la delibera organizzatrice

prevede che in relazione alle attività svolte nel corso del 2008, finalizzate ad

implementare il servizio di prenotazione tramite Call Center Regionale (CCR)

utilizzando solamente la tecnologia SISS, nel corso del 2009:

• deve essere consolidato in tutte le aziende pubbliche della Lombardia il

servizio di prenotazione di prestazioni specialistiche ed esami diagnostici tramite

Call Center Regionale, in modalità integrata SISS;

• parallelamente deve essere diffuso il servizio di prenotazione tramite altri

canali, ovvero farmacie, medici di medicina generale (sia singoli che in

associazione) e Internet (rendendo quindi in questo ultimo caso disponibile

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direttamente al cittadino la possibilità di prenotare in prima persona, set di

prestazioni per cui non sia necessaria la presenza ed il supporto di un operatore).

A parere della regione la buona riuscita delle attività sopra dette implica lo

svolgimento di specifiche analisi e valutazioni inerenti le agende messe a

disposizione dei servizi di prenotazione e delle relative disponibilità di appuntamenti

effettivamente utilizzabili dai canali di prenotazione CCR, Farmacie, Internet.

Pertanto, le Aziende Ospedaliere in particolare, devono essere direttamente

coinvolte nelle attività di rilevazione delle agende/disponibilità di prestazioni

rappresentative delle specialità più erogate. Detta attività consentirà di monitorare

la numerosità delle agende/disponibilità concretamente rese disponibili per la

prenotazione tramite canali esterni alla struttura.

Il processo di progressiva integrazione delle Strutture Sanitarie

private accreditate al SISS, di coinvolge gli stessi enti nel progetto Call

Center Regionale. Tale adesione in un primo momento è prevista su base

volontaria, secondo i dettami in parte già previsti dalla d.g.r.VIII/6538 del

30.1.2008. Il finanziamento per il miglioramento/potenziamento dei sistemi

informativi aziendali prevede di consolidare la quota già prevista dell’anno 2008 e

prevede un ulteriore stanziamento di 6 milioni di euro che saranno successivamente

assegnati secondo criteri che saranno definiti nella task force regionale e condivisi

dal Gruppo di Coordinamento degli Erogatori Privati (GEP).

La Giunta regionale valuta che la sperimentazione attivata presso l’AO di

Cremona sull’archiviazione digitale delle cartelle cliniche ha dato buoni risultati.

Conseguentemente determina la previsione di completare tale sperimentazione

anche sull’ASL di Cremona e su un’altra azienda ospedaliera in modo da testare il

sistema e le procedure di digitalizzazione delle cartelle in modo uniforme per tutte

le aziende della Regione e per impostare la richiesta di autorizzazione alla

sostituzione del cartaceo con lo strumento digitale. Al contempo stabilisce che per

dare una soluzione definitiva al problema di archiviazione digitale nell’ambito del

progetto SISS la Direzione Generale Sanità deve coordinare gli avanzamenti

procedurali con Lombardia Informatica, in modo da definire entro il 2009 una

procedura di gara per la digitalizzazione, a partire dal 2010, delle cartelle cliniche

delle aziende pubbliche e curando, altresì, la razionalizzazione e la centralizzazione

degli archivi cartacei esistenti.

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Per la prima volta nelle indicazioni operative inerenti la gestione del

servizio sanitario regionale lombardo la Giunta regionale ha inserito un apposita

sezione inerente la Sanità penitenziaria, infatti con l’entrata in vigore del DPCM

1.4.2008 vengono trasferite alle Regioni le funzioni sanitarie in capo al Ministero

della Giustizia e svolte dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. In

particolare il DPCM detta le modalità e i criteri per il trasferimento al SSN delle

funzioni sanitarie svolte nell’ambito degli Istituti Penitenziari per adulti e dei Centri

penali per minori, i rapporti di lavoro del personale sanitario in servizio al 15 marzo

2008 nonché le attrezzature, gli arredi e i beni strumentali utilizzati per le attività

sanitarie. Inoltre, al fine di dare completa attuazione al riordino della medicina

penitenziaria, con il medesimo DPCM (art. 5 e allegato C “Linee di indirizzo”)

vengono trasferite alle Regioni le funzioni sanitarie afferenti agli Ospedali

Psichiatrici Giudiziari (OPG). La Lombardia è l’unica Regione che, anticipando la

riforma del sistema Penitenziario, eroga assistenza sanitaria nell’OPG di Castiglione

della Stiviere ubicato nel proprio territorio, attraverso una convenzione tra l’A.O.

“C. Poma” di Mantova e il Ministero della Giustizia. Con l’anno 2009 deve essere

risolta la convenzione con il Ministero della Giustizia nelle more della definizione di

specifici indirizzi che verranno assunti nell’ambito dell’apposito Comitato paritetico

interistituzionale, istituito ai sensi dell’art. 5 del DPCM. La Regione Lombardia con la

DGR 8120 del 1 ottobre 2008 “Sanità penitenziaria – Prime determinazioni in ordine

al trasferimento al SSN in attuazione del DPCM 1.4.2008” ha recepito il Decreto

nazionale e ha stabilito che le Aziende Ospedaliere, individuate nell’allegato al

provvedimento, si devono fare carico del personale che svolge attività sanitaria

negli Istituti Penitenziari e nel Centro della Giustizia minorile, delle attrezzature,

arredi e beni strumentali per attività sanitarie (ponendo attenzione a non acquisire

materiale obsoleto o inadeguato). Inoltre le Aziende Ospedaliere individuate devono

mantenere le convenzioni in atto, fino a diverse determinazioni, al fine di assicurare

il mantenimento dei servizi in essere e la continuità assistenziale. L’assistenza

farmaceutica viene effettuata dalle Aziende Ospedaliere. Presso la Direzione

Generale Sanità è costituito un gruppo di lavoro interdirezionale e interistituzionale

con il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia minorile al

fine di definire gli aspetti organizzativi inerenti le attività sanitarie e gli interventi

relativi al trattamento e alla sicurezza del detenuto di competenza

dell’Amministrazione Penitenziaria. Le Aziende Ospedaliere di cui all’allegato A della

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DGR 8120 del 1 Ottobre 2008, inoltre, si impegnano a rispettare le disposizioni

contenute nella DGR stessa e nel DPCM 1 Aprile 2008 e ad adottare tutti gli atti,

anche organizzativi, necessari a tal fine. Si evidenzia che il personale trasferito dai

Dipartimenti dell’Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile del

Ministero della Giustizia è demandato in modo specifico all’assistenza sanitaria negli

Istituti di detenzione. A tale riguardo, e considerata la netta prevalenza, nel

trasferimento, dei rapporti di lavoro non di ruolo, le aziende sono richiamate ad una

puntuale valutazione delle convenzioni in atto, sia con enti che con privati, al fine di

garantire la continuità dell’assistenza sanitaria per i pazienti detenuti nonché una

progressiva messa a regime dell’organizzazione dei rapporti di lavoro. La giunta

regionale stabilisce, inoltre, l’implementazione di uno specifico flusso informativo

nei confronti della DG Sanità che consenta di monitorare la situazione del personale

sanitario oggetto del trasferimento.

La Giunta regionale formula le sue indicazioni strategiche ed operative in

merito al Governo clinico territoriale e dote sanitaria nell’Allegato n. 9 della

deliberazione N. 8501/2008 che di seguito si riporta testualmente

Le ASL sono sempre più chiamate ad esercitare una funzione di tutela,

coordinamento e orientamento rispetto alla modalità appropriata di utilizzo e di

erogazione dei servizi sanitari e quindi nel corso del 2009 dovranno potenziare

l’azione rivolta a supportare, sostenere ed alleviare le problematiche dei pazienti

affetti da patologie croniche invalidanti attraverso un attento monitoraggio e

controllo della adeguatezza dei servizi a loro garantiti.

La maggior parte delle patologie croniche tra cui il diabete, l’ipertensione,

le cardiovasculopatie, le dislipidemie e le broncopneumopatie si caratterizzano per

l’elevato numero di soggetti coinvolti e per una storia naturale della malattia che

può permettere anni in buon compenso e senza disabilità.

La presa in carico di questi soggetti significa, in termini epidemiologici e

clinici: modificare la sopravvivenza, ritardare la comparsa di complicanze d’organo

e di disabilità. In termini esemplificativi basti pensare ad esempio al numero dei

soggetti affetti da diabete, in Regione Lombardia circa 450.000, per comprendere

l’impatto che possono avere sulla loro salute e sull’equilibrio del sistema percorsi di

diagnosi e cura che non rispondano ai più aggiornati requisiti di efficacia clinica ed

efficienza gestionale. Per costruire questi obiettivi, da contrastare sono innanzi

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tutto: la frammentazione dei percorsi di cura, l’autoreferenzialità degli specialisti e

conseguentemente dei soggetti erogatori ove gli stessi operano, la scarsa

conoscenza da parte dei cittadini della rete dei servizi e, talvolta, l’inappropriato

utilizzo delle risorse.

Il cittadino va inoltre messo nella condizione di esercitare concretamente la

libera scelta e di poter scegliere quindi sulla base di adeguate conoscenze un

percorso assistenziale. Per fare questo è necessario integrare "operativamente"

intorno al cittadino tutto il sistema sanitario e sociosanitario, con percorsi più

semplici e più efficaci per la soluzione dei problemi posti.

E’ cruciale che la ASL esca da una strategia "difensiva", tendente ad evitare

opportunità di contatto con il cittadino [nel presupposto che sia solo un problema

degli ospedali o dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta o

comunque di chi fornisce, nell’ASL, direttamente una prestazione], che rischia di

relegarla tra gli "enti amministrativi" e che piuttosto adotti una strategia di

"apertura", diretta verso l'area più critica dell’accesso ai servizi di una parte di

cittadini, che per le ragioni più diverse, hanno delle difficoltà di accesso agli stessi

se non sostenuti nel percorso;

Nel 2009 le ASL dovranno contribuire al cambiamento riorientando e

riqualificando le proprie risorse per facilitare e promuovere le iniziative di risposta ai

bisogni supportando, sostenendo e “alleviando” le problematiche dei pazienti anche

attraverso una qualificata attività di ascolto, informazione ed orientamento per il

soddisfacimento del bisogno del cittadino (PSSR 2007-2009).

Nel documento di “Programmazione e coordinamenmto dei servizi sanitari

e socio sanitari” dovranno essere indicati gli strumenti e le azioni che l’Azienda

intende mettere in atto per supportare ed orientare il paziente soprattutto quello

affetto da patologia cronico-degenerativa o da altra disabilità di particolare

complessità.

In tale prospettiva è utile rimuovere fin da ora gli inutili “passaggi” a cui

sono costretti molto spesso i pazienti per acquisire il diritto alla erogazione delle

prestazioni. Gli obiettivi di tale semplificazione si possono riassumere in:

• evitare agli assistiti lunghi tragitti e facilitare iter procedurali e burocratici

complessi all’interno della rete dei servizi sanitari per le richieste varie (forniture,

autorizzazioni, ecc.);

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• ridurre gli accessi specialistici mirati unicamente al rilascio di certificazioni di

patologia, riconoscendo a tal fine la precisa competenza e conoscenza del medico di

famiglia sui propri assistiti cronici;

• ridurre l'afflusso agli sportelli distrettuali, capillarizzando sul territorio i punti

di erogazione (sportelli comunali, farmacie, erogatori esterni);

• aumentare la possibilità di libera scelta da parte del cittadino, ad esempio

per quanto riguarda la tipologia di fornitore (officine protesiche, negozi specializzati,

ecc.);

• facilitare la comunicazione tra medici di famiglia e distretti/ASL, riducendo il

carico burocratico degli stessi tramite l’implementazione dei canali informatici;

Le possibilità di realizzazione delle proposte suggerite sono facilmente

attuabili per alcuni processi (protesica e certificazioni dello stato di cronicità)

mentre per altri occorre prevedere la strutturazione di un network decisionale ed

operativo composto da tutti gli attori coinvolti (direzioni di strutture ospedaliere,

rappresentanze sindacali di medici di famiglia e di farmacie, associazioni di fornitori)

che in sintonia e collaborazione analizzi, all’interno del singolo processo, le proprie

competenze e definisca le azioni necessarie.

Il MMG assieme al sistema delle cure primarie / distretto rappresenta la

chiave di volta necessaria ad assicurare una adeguata risposta al bisogno dei

pazienti affetti da patologia cronico - degenerativa. Ciò che serve in ottica di

sistema è modificare l’attuale modalità operativa che prevede un approccio hic et

nunc della erogazione delle prestazioni.

Per i pazienti affetti da patologia cronica il livello di programmazione in

termini di terapia e di follow-up è invece molto elevato. Occorre sfruttare questa

peculiarità per definire degli approcci diversi da quelli attuati storicamente che

prevedono di dare risposte puntiformi e discontinue solo quando il paziente si

presenta direttamente in ambulatorio. Viceversa, alcune esperienze mostrano

risultati positivi in termini di continuità di cura e adesione al PDTA, qualora il

paziente sia responsabilizzato ed informato circa il proprio stato di salute e

sollecitato a sottoporsi agli esami di follow-up. In questo modo alla discontinuità e

casualità dell’intervento si sostituiscono la regolarità e la continuità di cura con il

risultato di migliorare l’adesione al PDTA e di ridurre gli interventi clinicamente

inappropriati.

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Potenziando questa linea di sviluppo vanno date ai MMG maggiori

opportunità e responsabilità nella gestione delle risorse relative ai loro pazienti. In

questo senso è possibile ipotizzare una sperimentazione con l’assegnazione di una

“dote” a gruppi di MMG, ovvero a comunità di professionisti (che comprendono

anche gli specialisti territoriali) che da tempo condividono conoscenze e metodi di

lavoro, finalizzata al follow-up relativo alle prestazioni di specialistica ambulatoriale

del paziente cronico. Diabete, ipertensione e TAO sono le patologie croniche che

hanno PDTA ben definiti e che in questa fase possono rappresentare l’ambito della

sperimentazione, ovviamente garantendo l’universalità dell’accesso di tutti gli

assistiti alle cure necessarie L’ammontare della “dote” assegnata ad ogni gruppo è

definito con l’utilizzo della BDA e di costi standard che sono determinati dal numero

e dalla tipologia degli interventi previsti dal PDTA e dal numero di pazienti affetti da

patologia cronica. Su questa base il gruppo, che può anche avere dei compiti

negoziali con gli erogatori, coordinandosi con la ASL, diventa il vero riferimento

della patologia cronica con compiti di integrazione locale dei servizi, di supporto

“terzo” per gli assistiti e di valutazione e monitoraggio della appropriatezza dei

percorsi diagnostico terapeutici. A consuntivo sarà verificato, a cura del Distretto,

per singolo paziente preso in carico: il livello di completezza del percorso e

l’ammontare della quota di “dote” utilizzata. Sulla base dei risultati misurati

saranno definiti gli incentivi da assegnare al gruppo di MMG ricomprendendo anche

eventuali contributi per l’acquisto di strumentazioni o di acquisizione di personale di

studio.

E’ demandato alla DG Sanità, entro il 31 dicembre del 2008, il compito di

individuare le ASL che parteciperanno alla sperimentazione della Dote Sanitaria e le

modalità di attuazione della stessa.

Sviluppo e controllo dei PDTA (percorsi diagnostico terapeutici) in

ambito territoriale

L’implementazione in ambito territoriale dei processi di gestione della cura

del paziente ha l’obiettivo di garantire ai cittadini i più elevati standard assistenziali

attraverso la presa in carico del paziente e l’integrazione tra l’ospedale ed il

territorio. Lo scopo di un PDTA è aumentare la qualità di cura, migliorare gli esiti

della malattia, promuovere la sicurezza e ottimizzare l’uso delle risorse. Molte sono

le ASL che hanno condiviso ed adottato con MMG e Specialisti i PDTA delle principali

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patologie croniche (es. diabete ed ipertensione), ma i risultati ottenuti circa la reale

applicazione appaiono ad oggi del tutto insoddisfacenti. Tra le criticità che ne

ostacolano lo sviluppo vi è la difficoltà di monitorare i risultati conseguiti.

Per il 2009 è necessario realizzare e mettere in atto un metodo di controllo

analogo a quello utilizzato per il controllo dei ricoveri ospedalieri che consenta la

verifica puntuale di almeno il 5% dei PDTA dei pazienti cronici. In termini assoluti si

tratta a livello regionale di verificare 100/150.000 percorsi. La finalità del

monitoraggio e della verifica è quella di valutare il livello di adesione al percorso in

termini di: persistenza in terapia, utilizzo di farmaci equivalenti, controindicazioni

ed interazioni tra farmaci, frequenza e gamma delle prestazioni di specialistica

ambulatoriale, in particolare per la diagnostica per immagini e di laboratorio,

utilizzo degli ausili, etc. E’ evidente che tale azione di controllo è in primo luogo

finalizzata ad assicurare ai pazienti affetti da patologia cronica i corrispondenti

Livelli Essenziali di Assistenza.

Lo strumento fondamentale da utilizzare per effettuare le verifiche è la

Banca Dati Assistito (BDA) che, nel pieno rispetto della normativa vigente sulla

privacy, nasce dall’esigenza di conoscere, valutare e monitorare lo stato di salute, i

percorsi di cura ed i consumi degli assisti lombardi.

L’idea che ha dato origine alla implementazione della BDA è stata quella di

dare sostanza ad uno dei principi fondamentali della attuale politica sanitaria

regionale che pone i bisogni del cittadino al centro del sistema. Per fare questo è

stato rappresentato ogni cittadino come “chiave” di un database integrato la cui

lettura clinica epidemiologica è implicitamente desunta dagli eventi sanitari che lo

compongono.

La valutazione della storia di contatto dei singoli pazienti con il Servizio

Sanitario Regionale, ed in particolare la sequenza temporale delle attività e la loro

tipologia, permette di avere materiale per discutere di percorsi di cura e di

protocolli diagnostico-terapeutici. Le informazioni restituite dal metodo permettono

di ricostruire a posteriori e sul campo (cioè non a priori ed in teoria) i percorsi di

cura dei pazienti al fine di un loro confronto con linee guida o percorsi di riferimento

(PDTA).

Alcune analisi ad esempio, che sono state effettuate per verificare

l’aderenza del PDTA del diabete,hanno messo in mostra che solo il 25 – 30 % dei

soggetti può essere adeguatamente considerato “in percorso”.

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Con software dedicati, che sfruttano la base dati della BDA, è possibile

richiamare il singolo paziente, classificare le prestazioni ad esso correlate per

tipologia ed ordinarle temporalmente. Il verificatore ha così la possibilità di

“sfogliare” le informazioni come in un fascicolo sanitario personale e formulare al

termine dell’operazione delle valutazioni di coerenza di processo adeguatamente

motivate e circostanziate.

Per evitare l’eccessiva discrezionalità della verifiche e consentire la

confrontabilità dei risultati delle attività di controllo entro il 31 dicembre del 2008

saranno definite a cura della DG Sanità ed in collaborazione con le ASL le specifiche

modalità di controllo e di rendicontazione dell’attività svolta riferite ai principali

PDTA.

I raggruppamenti di fenomeni sanitari da verificare riguarderanno i

seguenti aspetti: terapeutico con particolare riferimento all’utilizzo dei farmaci (es.

tipologia, posologia, continuità della terapia), follow-up (effettuazione degli esami

strumentali e di laboratorio previsti: specificità, periodicità, etc).

Per quanto attiene la sicurezza del paziente gli aspetti da considerare

riguarderanno le controindicazioni e le interazioni tra farmaci e l’eventuale

esecuzione di esami di controllo riferiti alla terapia in essere.

La valutazione della componente economica: utilizzo farmaci equivalenti,

eventuale shift terapeutico positivo o negativo a seguito di degenza/visita

specialistica (positivo = passaggio da molecola non equivalente a molecola

equivalente/ negativo= passaggio da molecola equivalente a molecola non

equivalente).

Infine, a livello di ASL / distretto e MMG e PLS è necessario definire un

modello di monitoraggio delle prestazioni "saltuarie" rivolte ai pazienti non esenti

per patologia. L’obiettivo del 2009 è quello di effettuare una classificazione precisa

delle principali fattispecie / modelli di percorso diagnostico. Anche in questo caso

l’utilizzo della BDA sarà fondamentale per ricostruire in modo deduttivo i principali

percorsi diagnostici. Dopo questa fase di individuazione e definizione dei problemi si

potrà passare alla definizione e pubblicizzazione di Percorsi Diagnostici per i

principali sospetti/quesiti diagnostici. Da qui la necessità che assolutamente tutte le

prescrizioni abbiano nel 2009 un quesito diagnostico preciso e circostanziato.

La regione, quindi, elenca le disposizioni operative inerenti le attività di

controllo sui servizi socio sanitari svolti in regione Lombardia ribadendo

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come il monitoraggio, la verifica ed il controllo della appropriatezza clinica siano

diventati essenziali per il governo del sistema. Come prima cosa la Giunta regionale

conferma la necessità per l’anno 2009 che le direzioni strategiche delle ASL diano la

massima priorità, in termini di programmazione e di risorse dedicate, alla

attuazione della DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007. Valutando che una medesima

condotta può realizzare in alternativa o anche contestualmente rilievi di illecito

civile (regole contrattuali), di illecito amministrativo (sanzione pecuniaria) e di

eventuale illecito penale (nel caso in cui gli errori nella gestione clinica e/o

amministrativa delle attività sanitarie siano riconducibili a dolo) la regione rimarca

la triplice finalità dei controlli, la cui attività è tesa a:

• verificare che le attività oggetto di contratto si svolgano conformemente alle

regole specifiche generali e di settore;

• sollecitare (se del caso anche tramite diffida) gli erogatori al ripristino della

regolarità della gestione;

• porre in essere, nel caso di rilievo di fatti meritevoli di approfondimenti per

non conformità alle clausole contrattuali e/o alle regole di sistema, i provvedimenti

conseguenti (estensione dell’indagine a tutta la produzione, sanzioni amministrative

ed eventuale segnalazione all’autorità competente).

Così, secondo la Delibera organizzatrice del sistema sanitario regionale per

l’anno 2009, il controllo deve essere organizzato sui seguenti tre livelli:

• Controllo sulla unità di offerta. Si tratta del controllo teso a verificare

l’idoneità di una struttura ad erogare prestazioni di qualità. Questa esigenza viene

assolta attraverso il meccanismo dell’accreditamento e la verifica dei requisiti

necessari per il suo ottenimento e mantenimento.

• Controllo sulla domanda assistenziale. Si tratta del controllo di

appropriatezza (prestazioni appropriate pagate in modo appropriato). Un serio

lavoro sulla appropriatezza non potrà prescindere dal coinvolgimento dei

prescrittori.

• Controllo sulle regole contrattuali. Si tratta del controllo relativo alle

reciproche obbligazioni assunte con il contratto.

Previsto dalla DGR VII/15324/2003 del 2003, il Piano dei controlli, è il

principale strumento di programma di cui le ASL dispongono per declinare nel

concreto le linee di azione a supporto della mission aziendale e per integrare tra

loro le varie linee di intervento per tutte le aree oggetto di controllo. Le ASL entro il

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31 gennaio 2009 devono predisporre ed inviare alla DG Sanità il piano dei controlli

relativo all’esercizio 2009.

I disposti della dgr VIII/4799 del 30 maggio 2007 prevedono:

• la non obbligatorietà del preavviso della visita ispettiva a suo tempo definito

in 48 ore “lavorative” dalla d.g.r. n. VII/8078 del 18.02.2002; con questa

indicazione si intende che l’eventuale preavviso non può essere inoltrato dalla ASL

alla struttura prima delle 48 ore precedenti il controllo e che il preavviso non è più

da considerarsi un obbligo.

• la non obbligatorietà della verifica del 2% di estrazione casuale della

casistica, così come prevista dalla d.g.r. n. VII/3826 del 16.03.2001; con questa

indicazione si intende che le modalità di estrazione della casistica da controllare

possono essere anche solo di tipo mirato.

• il superamento della limitazione di tipologia di controllo (appropriatezza o

congruenza della codifica) sulla stessa pratica, così come previsto dalla d.g.r. n.

VII/12692 del 10.04.2003;

• il superamento di quanto previsto dalla VII/12692 del 10.04.2003 alla voce

“calendarizzazione dei controlli”, dando la priorità alla verifica delle attività erogate

nel corso dell’esercizio di cui non sono state ancora saldate le attività che si

individua con il periodo che va dal 1° gennaio di un anno al 28 febbraio dell’anno

seguente, e alla voce “Modalità di attuazione dei controlli e gestione delle pratiche

oggetto di controdeduzioni” in quanto la procedura è quella prevista dalla legge

689/81 e s.m.i.;

• la non sospensione del controllo a seguito di “interpello” alla Direzione

Generale Sanità, così come previsto dalla circolare 37/SAN/2003, privilegiando, nel

caso di contestazione, l’interpretazione conservativa della modalità di codifica

proposta dalla ASL, che deve essere quella prevista dalle linee guida regionali

emanate a riguardo della codifica delle prestazioni e che riguarda le procedure

consolidate e storicizzate nella pratica clinica e quindi anche utilizzate in sede di

rilevazione dei costi e definizione delle tariffe delle prestazioni sia a livello nazionale

che regionale; • l’obbligatorietà dell’estensione del campione a tutta la casistica, nel

caso di rilevazione di errori che superano la soglia statistica di significatività;

• dare attuazione, come previsto dalla l.r. 8/2007, alla sovraterritorialità della

funzione di controllo prevedendo che le ASL verifichino le prestazioni a favore di

propri residenti erogate da strutture ubicate presso altre ASL, dando atto che la

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possibilità di maggiore azione anche sul piano territoriale potrà essere una buona

garanzia di crescita dell’efficacia delle attività di controllo attraverso anche il

confronto tra e con diversi operatori, superando la previsione del d.d.g. Sanità n.

1375/05 e della dgr. n. VIII/3776 del 13.12.2006 – in tema di controlli tra ASL

viciniori;

• La Regione raccomanda la massima attenzione all’utilizzo dello strumento

interpello che è attivo sul sito della DG Sanità; Le risposte fornite dalla Regione ai

quesiti posti tramite Interpello sono pareri vincolanti tramite i quali vengono chiariti

i dubbi relativi all’interpretazione o all’applicazione di normative o disposizioni

amministrative già vigenti, garantendo così una applicazione omogenea sul

territorio regionale della funzione di controllo delle ASL.

Il ruolo dei NOC

Il Responsabile dell’ispezione NOC nell’esercizio della specifica funzione è

pubblico ufficiale: ha potere autoritativo (potere di imporre alla controparte un

“fare”, una attività, come ad esempio la sospensione della attività) e un potere

certificativo (potere di redigere un verbale). I componenti dell’equipe di quella

specifica ispezione concorrono, per le azioni compiute per le pratiche esaminate,

allo svolgimento dell’ispezione stessa e sottoscrivono il verbale di fine giornata. Nel

momento in cui il responsabile dell’ispezione NOC verifica una condotta illecita, è

tenuto ad applicare le relative sanzioni amministrative per le quali la norma non

ammette discrezionalità. Il verbale di accertamento di condotta illecita oggetto di

sanzione amministrativa deve necessariamente contenere la data, la generalità

trasgressore (legale rappresentante dell’ente), gli eventuali responsabili in solido, la

descrizione del fatto, l’indicazione della norma violata e l’indicazione della sanzione.

Ai sensi dell’articolo 79 della legge 133 del 06.08.2008 - legge

finanziaria 2009, ogni Azienda Sanitaria Locale, ha l’obbligo di verificare, -

almeno il 10% degli episodi di ricovero (di cui il 6,5% mirato ed il 3,5%

casuale) avvenuti sul proprio territorio di competenza e almeno il 3,5%

delle attività di specialistica ambulatoriale. La giunta regionale, in tal senso

stabilisce che nel piano dei controlli 2009 le ASL propongano, quindi, delle azioni

qualitativamente adeguate a riguardo delle attività di controllo summenzionate.

La regione stabilisce che i controlli sulle prestazioni ambulatoriali, possono

rappresentare nel corso dell’anno 2009 un costo per il SSR unicamente se le

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relative richieste saranno correlate del quesito diagnostico prevalente formulato in

forma chiara e specifica.

Gli esiti delle attività di controllo devono essere trasmessi mensilmente

attraverso il flusso informativo stabilito con d.g.r. n. VII/12692 del 10.04.2003

dalle ASL alla Direzione Generale Sanità con cadenza mensile, al fine di consentire

alla Direzione Generale Sanità di fornire alle ASL stesse, con cadenza, bimestrale, i

dati aggiornati relativi all’andamento dei controlli rispetto agli erogatori del proprio

territorio e alle prestazioni usufruite dai propri residenti in ASL diverse in Regione

Lombardia.

Strumento per il controllo delle prestazioni di medicina fisica e riabilitazione

In materia di medicina fisica e riabilitazione, durante il 2008 è stato

elaborato, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa

(SIMFER), uno strumento denominato “Sistema Esperto” per la valutazione della

congruità e della appropriatezza del ricovero riabilitativo in una delle varie unità di

offerta (Riab.Specialistica, Riab. Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di

pazienti di tipo neuro / osteomuscolare. Tale “Sistema Esperto” continua ad essere

uno strumento di controllo interno degli erogatori, del quale la ASL competente

territorialmente deve prevedere la verifica a campione della correttezza di

compilazione. Nel corso del 2008 sono iniziati dei lavori in collaborazione con le

società scientifiche maggiormente coinvolte nella erogazione dei servizi di

cardiologia riabilitativa con le quali è in fase avanzata di predisposizione un

documento che, similmente a quanto è stato fatto nel corso del 2008 per le attività

di riabilitazione neuromotoria, definirà dei criteri di appropriata erogazione delle

attività di ricovero erogate a favore dei pazienti trattati nelle UO di cardiologia

riabilitativa e dei criteri di valutazione della qualità e della efficacia dei servizi stessi.

L’approvazione del documento è stata prevista entro il 31 marzo del 2009 tramite

un decreto della DG Sanità

Supporto al controllo interno alle aziende ospedaliere

La giunta regionale ha previsto la diffusione da parte degli uffici regionali

agli erogatori di uno strumento (check list) utile a supportare le attività di controllo

interno effettuate dalle strutture sanitarie. Durante le ispezioni programmate, le

ASL devono verificare a campione l’utilizzo di tale strumento/check list, in modo da

favorire ed incentivare lo sviluppo di attività di internal auditing sempre più incisive

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ed approfondite a riguardo delle attività di ricovero e cura e di specialistica

ambulatoriale.

Controlli sul File F - contabilizzazione

Per quanto riguarda la gestione contabile degli effetti dei controlli alle

strutture erogatrici di File F, La Giunta regionale per l’anno 2009 stabilisce che:

1) la struttura erogatrice, oggetto del controllo, come già indicato nella nota

prot. n. H1.2008.12810 del 27 marzo 2008, inserisce nel campo “destinazione

record” (posizione 154 file FF1 e posizione 86 del file FF2) il valore M (record

modificato a seguito di controlli);

2) la ASL riceve mensilmente dalla DG Sanità i record di File F e deve verificare

la corretta corrispondenza tra i record valorizzati con M dalla struttura e quanto

effettivamente controllato;

3) l’effetto economico dei controlli deve essere necessariamente ricompreso nei

flussi di validazione regionale;

4) l’effetto economico dei controlli, in termini di diversa valorizzazione delle

pratiche controllate, si intende valido sulla valorizzazione attribuita a livello

regionale;

5) a partire dal 2009 i controlli effettuati sul File F 2008 devono chiudersi entro

il 28/02/2009.

Customer Satisfaction

Il sistema della Customer Satisfaction per l’anno 2009 deve essere

orientato all’utilizzo integrato dei dati di customer satisfaction e delle segnalazioni

affinché le informazioni ottenute possano divenire strumenti dell’alta dirigenza in

una logica finalizzata alla costruzione di un modello futuro di qualità percepita.

Tempi di attesa. Azioni di governo e programmazione

La regione Lombardia facendo riferiemento ai contenuti dell’Intesa Stato-

Regioni del 28 marzo 2006, recepiti ed applicati in prima attuazione dalla DGR

VIII/2828, ed a seguito della delibera VIII/3069 tramite la quale sono stati fissati i

termini di attuazione, dando atto che tutte le ASL hanno provveduto alla

predisposizione e formalizzazione dei Piani Attuativi entro il 28 febbraio 2007 e in

considerazione del fatto che sono trascorsi due anni dalla formalizzazione dei Piani

Attuativi delle ASL, fissa per la data del 31 gennaio 2009 la scadenza entro la quale

le ASL predispongano e formalizzino gli aggiornamenti dei Piani attuativi vigenti con

l’obiettivo di attualizzarli rispetto ad eventuali nuove priorità e necessità. Le

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scadenze fissate per le Aziende Ospedaliere e le Fondazioni IRCCS di diritto

pubblico sono, congruentemente con i nuovi Piani Attuativi delle ASL, la

presentazione dei Piani semestrali Aziendali di Governo dei Tempi di Attesa (PGTAz)

entro il 28 febbraio del 2009 ed entro il 31 luglio del 2009 dei PGTAz relativi al

secondo semestre del 2009.

Tempi di attesa. Il monitoraggio.

La Direzione Generale Sanità, in adempimento alla DGR VIII/5743 del 31

ottobre 2007, dal maggio 2008 sta raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche

mensili attraverso un portale web dedicato, messo a disposizione di tutti gli

erogatori, adeguatamente formati, che accedono attraverso ID e Password; questo

deve consentire un graduale passaggio dal sistema del giorno indice programmato

ad un sistema di rilevazione in tempo reale su un campione significativo di soggetti

erogatori, sempre più rappresentativo, dei tempi di attesa prospettici delle

prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto, tenendo conto dell’expertise ad oggi

conseguito. L’invio via web dei dati prospettici è stato sperimentalmente avviato

con alcune Aziende pilota, è stato esteso da maggio 2008 agli erogatori maggiori,

circa 130, che rappresentano circa il 90° percento dei volumi erogati in regione per

la specialistica ambulatoriale. A luglio la rilevazione è stata quasi pienamente

restituita via web da oltre 400 erogatori, dopo la formazione a cura delle ASL con la

collaborazione dei 130 erogatori maggiori che hanno fatto da trainer. Per i primi

mesi dell’anno 2009, la Giunta regionale ha previsto il consolidamento del nuovo

sistema di monitoraggio con funzioni sempre più raffinate di controlli formali

all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in tempo pressoché reale

da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a collegamenti con il Portale

della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di servizio ai cittadini utenti,

per consentire una rappresentazione dei dati utili anche alla libera scelta del

cittadino. La Regione Lombardia ha previsto, nel corso dell’anno 2009, sia la

realizzazione di 12 rilevazioni di prevalenza dei tempi di attesa delle prestazioni di

specialistica ambulatoriale e di ricovero e cura oggetto di monitoraggio e sia

l’individuazione di un campione significativo di erogatori, pubblici e privati

accreditati, che da coinvolgere in una rilevazione settimanale dei tempi di attesa

con la finalità di avere un monitoraggio sempre più puntuale delle attese che i

cittadini devono sostenere per ottenere le prestazioni ambulatoriali e quelle di

ricovero e cura.

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I modelli e gli strumenti per una programmazione per la salute

mentale sono stati indicati dalla Regione Lombradia prima con il Piano Regionale

Triennale per la Salute Mentale (PRSM), approvato dalla Giunta Regionale il 17

Maggio 2004 e, successivamente, confermati e attualizzati dal Piano Socio-Sanitario

Regionale 2007 - 2009. La Regione attribuisce una importanza fondamentale alla

realizzazione di una integrazione tra i soggetti che svolgono un ruolo nella tutela

della salute mentale: “il PRSM ha definito le condizioni per responsabilizzare le ASL

in tema di promozione e tutela della salute mentale, i DSM e gli erogatori privati

accreditati in relazione alla organizzazione di percorsi di trattamento psicosociale

efficaci, interagendo in ordine a questi obiettivi, per il reperimento delle risorse

occorrenti e delle integrazioni utili al governo clinico, con le agenzie del privato

sociale e della “rete naturale”.

In tale contesto, è posto in primo piano il rapporto con gli Enti Locali,

principalmente i Comuni e le Province, per favorire la partecipazione della salute

mentale ai tavoli tecnici e agli ambiti di programmazione dei Piani di zona per tutti

gli aspetti di rilevanza sociale attraverso un istituto di coordinamento che

rappresenta il fulcro di una nuova polarità funzionale: l’Organismo di

coordinamento per la salute mentale.

L’identificazione di percorsi territoriali di cura coerenti con i diversi bisogni

dei soggetti affetti da disturbi psichici, la ridefinizione dei modelli clinico-

organizzativi della residenzialità psichiatrica, l’intervento in aree specifiche sono gli

obiettivi posti sul piano clinico-operativo dal PRSM e dal Piano Socio Sanitario 2007-

2009.

Sul piano gestionale è stata indicata la necessità di introdurre flessibilità

nei percorsi di assistenza, attraverso modelli di collaborazione pubblico-privato e

convenzioni con soggetti non istituzionali in modo da offrire opzioni di scelta agli

utenti e valorizzare la relazione terapeutica personale.

Per la Regione, il finanziamento di programmi innovativi per la salute

mentale ha rappresentato l’esempio fattuale dello sviluppo di un lavoro per progetti

che ha avviato la riorganizzazione dei servizi e l’elaborazione di nuovi percorsi

clinico-terapeutici. In tal senso : “La realizzazione di questi programmi è prova

concreta della creatività che si può sviluppare: è stata infatti premiata l’iniziativa di

tutti i soggetti in campo, pubblici e privati, evitando contributi a pioggia, ma

stimolando la capacità di creare nuovi ed efficaci modelli di assistenza, di dar vita a

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progetti rispondenti ai bisogni delle persone affette da disturbi psichici specifici per

gravità e/o per diffusione”

Così la delibera organizzatrice dell’attività socio sanitaria in Lombardia per

l’anno 2009, in relazione alla tutela della salute mentale e all’organizzazione

sanitaria e socio-sanitaria dell’assistenza psichiatrica in Lombardia, indica che le

Aziende Sanitarie Locali, le Aziende Ospedaliere lombarde e i soggetti privati

accreditati, sono tenuti ad attuare le linee di indirizzo contenute nel documento:

“Sviluppo e innovazione in psichiatria: Linee di indirizzo regionali per il triennio

2009-2011”

Le linee di indirizzo, rese pubbliche attraverso la DGR 8501/2009,

costituiscono l’attuazione delle indicazioni contenute nel Piano Socio Sanitario

Regionale (PSSR) 2007-2009 ed un aggiornamento delle direttive previste dal Piano

Regionale Salute Mentale (PRSM) (dgr 17.5.2004). Attraverso tal linee di indirizzo

la Giunta regionale intende, nell’ambito strategico della psichiatria di comunità,

favorire l’ampliamento e lo sviluppo specifico delle attività territoriali nei

Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) e confermare la funzione integrativa

dell’Organismo di Coordinamento di Salute Mentale (OCSM) valorizzando il ruolo dei

soggetti che concorrono alla tutela della salute mentale, della rete sociale e degli

enti sussidiari nella prospettiva dell’innovazione.

L’OCSM, inoltre, sulla base della valutazione dei bisogni assistenziali rilevati

nell’ambito territoriale di competenza e dell’adeguatezza della rete di offerta

esistente, esprime il proprio parere, che dovrà essere validato dalla Direzione

Generale Sanità, relativamente all’accreditamento di strutture residenziali e

semiresidenziali,. L’accreditamento deve indicare i posti sia per le strutture

residenziali che per le strutture semiresidenziali. La Regione ha previsto per l’anno

2009 risorse aggiuntive destinate alle aree dell’innovazione territoriale e della

qualità e formazione per la salute mentale pari a Euro 10 milioni. Per quanto

riguarda i programmi innovativi realizzati dai DSM, il finanziamento deve essere

erogato sulla base della sottoscrizione di un contratto integrativo tra ASL e Azienda

Ospedaliera ed è da considerarsi fuori budget delle Aziende Sanitarie. Per quanto

riguarda l’area residenziale, la delibera prevede la stabilizzazione all’interno del

sistema sanitario regionale a far tempo dal 1 gennaio 2009 dei programmi

innovativi residenziali e di “residenzialità leggera” che abbiano già avviato le idonee

procedure formali, con contestuale conferma, per via di finanziamento ordinario e

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con eventuale aggiornamento tariffario, del budget complessivo assegnato, così

come indicato dalle specifiche disposizioni regionali.

I compiti affidati alle ASL sono la prosecuzione del processo di

monitoraggio delle attività dei CPS e della residenzialità psichiatrica secondo le

indicazioni fornite dalla Direzione Generale Sanità con le note del 4 febbraio e del

28 marzo 2008 ad oggetto “Monitoraggio della tipologia e appropriatezza delle

attività territoriali e delle residenzialità psichiatrica”.

A tale fine le ASL devono:

• monitorare l’attuazione dei programmi residenziali e la loro durata secondo

le indicazioni contenute nelle precedenti disposizioni regionali e nel citato

documento;

• dedicare particolare attenzione alla riduzione del flusso 43/San relativo ai

ricoveri in strutture regionali non a contratto e in strutture ubicate fuori regione. In

merito le ASL dovranno monitorare i ricoveri in tali strutture in ordine alle

caratteristiche socio-anagrafiche e cliniche degli utenti e, previa verifica

dell’equilibrio complessivo del sistema con la Direzione Generale Sanità e la

Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, individuare le strutture più idonee

alle esigenze dei pazienti e dei loro familiari;

• favorire processi di miglioramento dell’assistenza erogata e della qualità dei

servizi attraverso l’azione di monitoraggio delle attività territoriali avviata nel 2008,

con particolare attenzione alle attività dei CPS

Per quanto concerne gli aspetti della Neuropsichiatria dell’infanzia e

dell’adolescenza nella deliberazione n. 8501 dell’anno 2008, la regione indica che

possono essere accreditate strutture terapeutiche residenziali e semiresidenziali di

neuropsichiatria infantile sulla base del parere favorevole, validato dalla Direzione

Generale Sanità, dell’Organismo di Coordinamento per la neuropsichiatria

dell’infanzia e dell’adolescenza (OCNPIA), secondo quanto descritto nelle Linee di

indirizzo per la NPIA (dgr n. 6861 del 19.3.2008). L’ accreditamento deve indicare i

posti sia per le strutture residenziali che per le strutture semiresidenziali. La

richiesta di accreditamento valutata dall’OCNPIA deve essere accompagnata da una

relazione dettagliata con la descrizione della tipologia, della complessità e dell’età

dell’utenza per la quale viene chiesta l’attivazione della struttura, e delle

caratteristiche cliniche e organizzative conseguenti (incluso il rapporto

operatori/utenti, il mix di educatori, terapisti e personale infermieristico,

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l’organizzazione in moduli funzionali), le modalità di coinvolgimento della famiglia e

del minore nel progetto e quelle di valutazione degli esiti. La relazione deve, inoltre,

descrivere le modalità di raccordo attivate con i servizi territoriali di NPIA locali e

quelle previste con i servizi invianti, per garantire il coordinamento all’interno di un

sistema integrato di servizi di NPIA.

L’OCNPIA è impegnata attraverso il suo parere a fornire alle ASL elementi

utili a definire le linee strategiche di sviluppo e di riorganizzazione del sistema di

servizi e di unità di offerta di NPIA e a valutare le aree prioritarie di intervento

(definite dai dati epidemiologici prevalenti come i disturbi specifici

dell’apprendimento) in base alle specificità locali, ai bisogni emergenti e alla

previsione di spesa fornendo indicazioni su come l’attivazione della nuova struttura

consenta o meno di migliorare l’appropriatezza delle risposte. Inoltre, deve essere

evidenziato come assicurare il monitoraggio e la valutazione delle modalità di

utilizzo delle strutture residenziali e semiresidenziali (tipologie di percorso, criteri di

inserimento e di verifica, tempistica, promozione di percorsi territoriali alternativi

alla residenzialità).

L’equilibrio complessivo di sistema è posto come condizione per stipula di

nuovi contratti da parte della AS e le tariffe di prestazioni erogate in strutture

residenziali e semiresidenziali, stabilite dalla Giunta Regionale, sono

omnicomprensive delle attività sanitarie svolte. In merito alla tipologia di strutture

specialistiche di NPIA individuate dalla normativa vigente (Polo Ospedaliero/DH,

Polo Territoriale, Strutture terapeutiche residenziali e Strutture semiresidenziali) i

Poli territoriali sono stati assimilati alle strutture ambulatoriali. La regione Lombrdia

ha autorizzato le aziende sanitarie locali, attraverso risorse aggiuntive non

storicizzabili e previa verifica della Direzione Generale Sanità, a fronte di esigenze

cliniche documentate sulla base di valutazioni epidemiologiche, proseguire o

attivare specifici progetti di NPIA, in particolare se finalizzati allo sviluppo di

interventi coordinati tra più servizi di NPIA sul territorio di una stessa ASL o alla

definizione di percorsi diagnostici e terapeutici integrati e di programmi di qualità e

appropriatezza degli interventi e alla eventuale aggiudicazione di risorse aggiuntive

non storicizzabili ad attività finalizzate ad assolvere gli obblighi di legge riguardanti

gli accertamenti e le certificazioni per minori relativi all’attuazione del DPCM

185/2006 (integrazione scolastica dell’alunno disabile) e quelli relativi alla Giustizia

minorile.

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Le determinazioni in ordine alla gestione del servizio sanitario regionale per

l'esercizio 2009 espresse dalla Giunta regionale con la deliberazione n. 8501/2008

e, segnatamente, relative alla Farmaceutica territoriale fanno riferimento

innanzitutto alla Legge 29 novembre 2007 n. 222, che all’articolo 5, relativamente

alle “Misure di governo della spesa e di sviluppo del settore farmaceutico” indicano

che:

• a decorrere dall'anno 2008 l'onere a carico del SSN per l'assistenza

farmaceutica territoriale, comprensiva sia della spesa dei farmaci erogati sulla base

della disciplina convenzionale, al lordo delle quote di partecipazione alla spesa a

carico degli assistiti, sia della distribuzione diretta di medicinali collocati in classe

«A» ai fini della rimborsabilità, inclusa la distribuzione per conto e la distribuzione in

dimissione ospedaliera, non può superare a livello nazionale ed in ogni singola

regione il tetto del 14 per cento del finanziamento cui concorre ordinariamente lo

Stato.

• Entro 15 giorni dalla fine di ciascun mese, le Regioni trasmettono all’Agenzia

italiana del farmaco (AIFA), al Ministero della salute e al Ministero dell’economia e

delle finanze i dati della distribuzione diretta, per singola specialità medicinale,

relativi al mese precedente, secondo le specifiche tecniche definite dal decreto del

Ministro della salute del 31 luglio 2007, concernente l’istituzione del flusso

informativo delle prestazioni farmaceutiche effettuate in distribuzione diretta Il

rispetto di quanto disposto dal presente comma costituisce adempimento regionale

ai fini dell’accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato.

Così la regione ha stabilito che per l’anno 2009 l’obiettivo per la spesa

farmaceutica territoriale, comprensivo sia di farmaceutica convenzionata che di

doppio canale, venga definito per ogni ASL, tenendo conto sia dell’effetto delle

manovre nazionali sui prezzi e promozione dei farmaci equivalenti che delle azioni

messe in campo dalle ASL nel corso del 2008; confermando che l’eventuale

risparmio rispetto all’obiettivo originariamente previsto nei decreti di assegnazione

è da considerarsi obbligatoriamente come quota di risorse disponibile per le

necessità complessive del sistema secondo le indicazioni della DG Sanità. In

conseguenza di ciò la regione ha inviatato le ASL a rafforzare le attività, già avviate

nel corso dell’anno 2008, soprattutto per quanto riguarda la valutazione del mix di

prescrizioni appropriate per l’iter diagnostico-terapeutico di riferimento, la dove

sono o già disponibili o si rendano tali all’interno della medesima categoria

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terapeutica farmaci equivalenti, tra gli stessi generici e farmaci maturi ma ancora

sotto brevetto, in particolare per le ATC per cui si rendono disponibili valutazioni di

efficacia comparata. Le azioni già avviate nel biennio 2007-2008 sono state

confermate anche per l’anno successivo e indicate come obiettivi di sistema sia dei

Direttori Generali delle ASL che delle Aziende Ospedaliere:

• promozione della prescrizione dei farmaci equivalenti (in particolare ATC:

A02, C10, C09, C08, N06, J01);

• promozione di Percorsi Diagnostico-Terapeutici condivisi tra ASL e AO per

uso appropriato di farmaci in patologie croniche ad alto costo (esempio HIV, artrite

reumatoide, osteoporosi, depressione, ecc…);

• condivisione tra AO/Fondazioni e ASL di prontuari aggiornati alla dimissione,

in cui saranno valutate le iniziative aziendali tese a diffondere tra gli operatori

sanitari (clinici e farmacisti) l’uso e la prescrizione alla dimissione dei farmaci

equivalenti (in particolare ATC: A02, C10, C09, C08, N06, J01) e in coerenza con le

valutazioni di efficacia comparata;

• promozione di iniziative di informazione e di formazione specifica per i

medici prescrittori del territorio e delle strutture ospedaliere che diffondano le

valutazioni di efficacia comparata relativamente ai farmaci di maggiore utilizzo e

che per gli stessi, partendo dai dati della Banca Dati Assistito informino a riguardo

della appropriatezza prescrittiva intesa come corretto dosaggio di farmaco

prescritto e continuità temporale di adesione alla terapia (cosiddetta persistenza)

dei pazienti. Il supporto tecnico scientifico di queste iniziative, promosse a livello

ASL, AO, Fondazioni IRCCS e regionale, viene garantito dalla collaborazione tra DG

Sanità e strutture universitarie lombarde;

• condivisione di iniziative comuni tra ASL ed AO e gli altri enti accreditati a

contratto, per i medici prescrittori del territorio e delle strutture ospedaliere che

diffondano il corretto utilizzo dei piani terapeutici e la loro gestione in rete.

La regione ha fornito indicazioni relative alla Farmaceutica relativamente

agli argomenti: certificazioni in scadenza relativamente a esenzione per

farmaceutica, farmaci per il dolore, sanità Penitenziaria – Assistenza Farmaceutica,

ospedalizzazione domiciliare cure palliative, armaceutica ospedaliera, flusso

informativo per il monitoraggio dei consumi di medicinali in ambito ospedaliero File

R- obbligatorio, valutazione delle tecnologie sanitarie (health technology

assessment, HTA), priorità ed applicazioni per l’anno 2009.

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In merito alla Formazione la Regionale Lombardia ha posto per l’anno 2009

tra gli obiettivi di interesse regionale della Educazione Continua in Medicina (ECM-

CPD) per l’anno 2009 la valutazione delle tecnologie sanitarie. Le ASL e le aziende

erogatrici del SSR devono predisporre nel rispettivo Piano di Formazione almeno

una iniziativa di formazione ECMCPD, di rilievo aziendale, sul tema della valutazione

delle tecnologie sanitarie, curando che le tre dimensioni costitutive delle valutazioni

(clinica, economica, etica) siano tenute in conto nella stesura del progetto

formativo. Le indicazioni di indirizzo generale presentate a titolo esemplificativo per

tali iniziative di formazione sono state le seguenti:

• dimensione clinica: elementi di interpretazione degli studi clinici, di analisi

critica della letteratura biomedica (studi clinici, revisioni sistematiche, metanalisi,

audit della pratica clinica);

• dimensione economica: elementi di costo-beneficio, di costo-efficacia, di

costo-opportunità;

• dimensione etica: etica di prima persona (dignità umana, responsabilità

personale e sociale nellapropria salute e nella assistenza alla persona malata, cura

della relazione clinico-paziente, salvaguardia della autonomia informata del

paziente), etica di terza persona (consequenzialismo; varie forme di utilitarismo).

In merito alla Protesica e assistenza integrativa la regione ha previsto

che in sede di bilancio preventivo 2009, le ASL devono aver previsto le azioni

prioritarie da attivare nel corso dell’anno nell’intento di promuovere interventi sul

processo assistenziale che regolamenta l’assistenza protesica e l’assistenza

integrativa per migliorare i risultati clinici – riabilitativi, nei confronti dei cittadini

portatori di invalidità/disabilità, in un’ottica di governo della spesa basata

sull’efficacia delle prestazioni.

La normativa di riferimento assegna al medico specialista la funzione di

prescrittore di ausili/protesi mentre all’ASL è assegnata la funzione autorizativa,

pertanto, tra queste due figure è necessari che si realizzi una costruttiva interazione

Il prescrittore, per il ruolo centrale che svolge, deve quindi conoscere e applicare la

normativa di riferimento, inoltre, deve aggiornarsi costantemente in prima persona

oppure, per alcune tipologie di dispositivi, deve fare riferimento ad un tecnico

specialista del settore, per lo svolgimento di questa funzione, così come previsto

dalla normativa.

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A tale proposito la regione fa presente sia l’avvenuta pubblicazione dei

decreti attuativi che hanno definito i prezzi da assumere come base d’asta dei

dispositivi per le forniture al Servizio Sanitario Nazionale, ai sensi dell’articolo 1,

comma 796, lettera v) della Legge 27/12/2006, n. 296 e sia indica tra gli obiettivi

per l’anno 2009, nel campo dell’assistenza protesica, le seguenti attività:

1) Le ASL dovranno continuare a monitorare la percentuale di prescrizioni

predisposte con modalità non conforme a quanto previsto dalla normativa e che

pertanto comportano un primo diniego di autorizzazione e/o un prolungamento dei

tempi di fornitura. Il monitoraggio dovrà essere comunicato alla DG Sanità con

cadenza trimestrale, secondo le indicazioni già date nel corso del 2008.

2) Le ASL dovranno attivare iniziative per promuovere il recupero di dispositivi

già assegnati ma non utilizzati, operando la seguente procedura:

• i dispositivi forniti tramite SSN, in confezione ancora integra, correttamente

conservati e non utilizzati, legittimamente in possesso alle famiglie, possono essere

ritirati, su base volontaria da parte del cittadino stesso avente diritto o da parte dei

familiari, per subentrati motivi di non utilizzo degli stessi, per essere riutilizzati. Le

ASL cureranno la necessaria comunicazione informativa. Il ritiro di questi dispositivi

non prevede che lo stesso avvenga in forma di scambio con altri dispositivi.

• ai fini di una nuova assegnazione, i dispositivi, di cui al precedente punto,

dovranno essere presi in carico dalla struttura o organizzazione interessata, che

provvede alla verifica, registrazione e custodia.

Infine, ancora a proposito della Protesica e della assistenza integrativa

la regione riprende l’attività intrapresa a partire dal giugno 2008 dalla

Direzione Generale Sanità, che con tutti gli operatori coinvolti del sistema, ha

intrapreso un percorso di revisione dei principi e modalità del processo di

erogazione di ausili-presidi-protesi, allo scopo di uniformare tali prestazioni

all’approccio che la Regione ha assunto:

• porre al centro dei servizi erogati la persona (e non la prestazione),

• semplificare gli adempimenti burocratici per ottenere servizi sanitari e socio-

sanitari (riducendo autorizzazioni aggiuntive),

• garantire equità e qualità delle prestazioni (con regole a priori),

• verificarne l’appropriatezza e la correttezza prescrittiva ( in capo

all’istituzione e non al cittadino).

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Pertanto, come primo esito del gruppo di lavoro che si occupa di definire

questo nuovo percorso, è stato stabilito che nel corso del 2009 sia avviata una

specifica sperimentazione, che impegna quattro ASL. Essa vede coinvolti nella

prima fase un numero limitato di prescrittori (MMG/PLS e/o Specialisti delle

Strutture sanitarie e socio sanitarie accreditate) e un numero limitato di dispositivi–

tipo, definito in specifico provvedimento regionale. Gli esiti della sperimentazione

serviranno poi alla definizione del nuovo percorso del processo di erogazione di tali

presidi. Per le quattro ASL coinvolte, la partecipazione alla sperimentazione

costituisce un obiettivo specifico per l’anno 2009.

La regione Lombardia in relazione alla questione della ricerca in ambito

sanitario, nelle sue disposizioni gestionali per l’anno 2009 fa riferimento alle linee

strategiche indicate dal Piano Socio-Sanitario Regionale 2007-2009 approvato con

d.c.r. VIII/ 257 del 26 ottobre 2006.

In tal senso, la regione in relazione alle necessità regionali di

programmazione e alle priorità evidenziate dal sistema scientifico sanitario, ritiene

opportuno promuovere e sostenere la ricerca in quei particolari settori sanitari che

prevedono a breve o medio termine ricadute assistenziali o di prevenzione medica.

Così, a partire dalla ricerca di base, sperimentale e preclinica, intende porre

attenzione ad una ricerca clinica realmente innovativa per tradurre i nuovi messaggi

e risultati in tests diagnostici, nuove terapie, nuove strumentazioni.

La delibera regionale sull’argomento indica che: “Sul piano operativo si

tratta essenzialmente di un modo più razionale, programmato e controllato di fare

attività assistenziale, spesso sugli stessi malati, negli stessi reparti, con gli stessi

strumenti con cui si fa l’assistenza quotidiana. Chiaramente cambia essenzialmente

il metodo, vi è l’introduzione di una variabile nuova (il nuovo farmaco, la nuova

procedura, il nuovo test diagnostico) che deve essere valutata in un appropriato

trial clinico seguendo chiare e ben definite regole. Una ricerca clinica ben fatta

potrebbe permettere di valutare quando e come l’innovazione deve essere adottata

e correttamente applicata, anche in termini di costi-benefici. In particolare si

intende privilegiare la cosiddetta “ricerca indipendente” per prevenire l’insorgenza

ed aumentare la sopravvivenza in ambito oncologico (per le malattie neoplastiche),

cardiocerebrovascolare, malattie rare, che per una serie di motivi economico-

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organizzativi hanno avuto un ruolo marginale nel quadro degli interventi di ricerca

ma di rilevanza strategica per conseguire gli obiettivi regionali.

Per l’anno 2009, con finanziamenti regionali pari a € 7.000.000,00, si

sosterranno progetti di ricerca, sperimentazione e prototipizzazione per

l’innovazione di prodotto e processo in ambito sanitario proposti dalle Fondazioni

IRCCS e dalle Aziende Ospedaliere anche sede di polo universitario. Con tale

intervento si ritiene possibile richiedere un cofinanziamento anche all’Agenzia

Italiana del Farmaco (AIFA) a valere sui fondi dell’Agenzia previsti per la ricerca

farmacologica. Obiettivi, criteri, modalità, finanziamento e soggetti beneficiari

saranno definiti da un apposito Gruppo di Lavoro, di cui faranno parte

rappresentanti della Commissione Oncologica Regionale e delle Reti di Patologie per

malattie rare, da costituirsi con provvedimento del Direttore Generale Sanità.”

La Deliberazione n. VIII/8501 del 26.11.2008 con oggetto: determinazioni

in ordine alla gestione del servizio sanitario Regionale per l'esercizio 2009, con

l’allegato n.15 si diffonde, come di seguito, in merito alle Tariffe prestazioni di

ricovero e di specialistica ambulatoriale:

Rilevazione dei costi 2007

Nel corso del 2008 sono stati richiesti i bilanci di esercizio 2007 e la

contabilità analitica per centri di costo a tutti gli erogatori accreditati e a contratto

con il servizio sanitario regionale.

Tutti gli erogatori hanno riposto alla richiesta ed il 95% delle strutture ha

fornito dei dati qualitativamente adeguati alle valutazioni finalizzate a definire i costi

di produzione.

Dal bilancio alla contabilità analitica

La rilevazione analitica trasmessa dalle strutture è stata collegata ad una

riclassificazione dei bilanci delle stesse. Questo ha permesso di verificare con le

strutture invianti i dati e di migliorarne la qualità.

Il contenuto della suddivisione analitica dei costi coincide quindi con il

totale del bilancio.

Ad ogni singola unità operativa sono stati collegati i DRG dalla stessa

prevalentemente trattati e successivamente la sintesi dei costi raccolti per le

diverse unità operativa è stata riattribuita ai DRG sulla base: di criteri (costi

generali), di ricerche effettuate in altri sistemi sanitari (laboratorio, radiologia,

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anatomia patologica, cardiologia), di standard (tempi di sala operatoria) e di

rendicontazioni (protesi, File F, giornate di terapia intensiva, diagnostica

scintigrafia, giornate di ricovero).

Il costo degli appoggi nei reparti intensivi

Il costo della terapia intensiva è stato attribuito ad ogni singolo DRG sulla

base delle giornate realmente trascorse dallo stesso - dato rilevato nella SDO - nei

reparti di terapia intensiva.

Il costo delle sale operatorie

La attribuzione del costo delle sale operatorie sui singoli DRG è stata messa

a punto grazie ad una rilevazione dei tempi medi di sala operatoria per procedura

ICD9 effettuata presso alcune aziende ospedaliere campione.

Il costo dei servizi diagnostici

Oltre a rilevare il costo dei principali servizi diagnostici alle strutture era

richiesta una stima del valore della domanda interna degli stessi servizi.

Sono stati resi disponibili i valori di domanda interna – dichiarati dalle

strutture – dei seguenti servizi diagnostici:

• laboratori analisi;

• anatomia patologica;

• servizi trasfusionali;

• servizi di radiologia diagnostica;

• servizi di endoscopia digestiva;

• servizi di cardiologia;

• servizi di medicina nucleare.

Il dettaglio delle prestazioni rese per interni è stato utilizzato per

assegnare, alle singole unità operative e di conseguenza ai singoli DRG, il costo

delle prestazioni richieste. Per ripartire i costi rilevati nei servizi sono state

utilizzate, ove disponibili, delle pesature mutuate da pubblicazioni internazionali o,

in alternativa, le codifiche di procedure segnalate sulle SDO (ad esempio

endoscopia digestiva, medicina nucleare, biopsie).

La stima del costo giornaliero della degenza nei diversi reparti

E stato calcolato per ogni reparto di degenza il costo dei principali fattori

legati all’assistenza medica ed infermieristica, al consumo di farmaci, ai servizi

alberghieri, all’ammortamento delle apparecchiature e degli arredi e dei costi

generali di azienda. I costi risultanti sono stati ordinati su scala percentile. Per ogni

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reparto è stato stimato il costo giornaliero di degenza corrispondente con il 30°

percentile.

La definizione delle tariffe

In sintesi si rileva che è stato sviluppato un modello per trasferire i

principali costi rilevati del 2007 sui singoli DRG prodotti dalle strutture nel

medesimo anno:

I costi trasferiti con diversi criteri e diverse rilevazioni sono

sostanzialmente i seguenti:

• costo della giornata di ricovero (in funzione della durata delle degenze);

• costo della diagnostica radiologica e di laboratorio;

• costo di altri servizi diagnostici terapeutici (anatomia patologica, medicina

nucleare/scintigrafie, endoscopie, cardiologia);

• costo degli interventi in sala operatoria (in funzione del tempo medio);

• costo degli interventi nelle sale di emodinamica (in funzione del tempo

medio e dei consumi specifici per intervento);

• costo delle giornate in reparti intensivi;

• costo delle protesi (fatto salvo il rimborso extra tariffa);

• costo dei materiali (elettrofisiologia, laparoscopia, lentine per cataratta,

stimolatori…);

• costi alberghieri e costi di funzionamento della struttura (direzione sanitaria,

amministrazione).

Il trasferimento dei costi rilevati sui singoli DRG rendicontati ha permesso

di stimare per gli stessi i margini positivi e negativi.

Per quanto riguarda gli acuti in funzione dei margini rilevati si sono

applicate alle tariffe attuali degli incrementi variabili tra il +0% ed il +5%. Nessuna

tariffa è stata ridotta, se non per effetto di arrotondamento all’euro (questo solo per

10 DRG) e per i DRG 059 e 060 le tariffe sono state allineate, a prescindere dalla

modalità di erogazione, su un valore pari alla media ponderata dei valori per

ricoveri maggiori di un giorno oggi in vigore per gli stessi due DRG.

Per quanto riguarda la riabilitazione, dove si sono registrati dei margini

mediamente superiori a quelli dell’area acuta, gli aumenti tariffari si sono

concentrati su alcuni DRG afferenti all’area neurologica e a quella cardio polmonare.

L’impatto di queste modifiche porta ad un incremento medio delle

valorizzazioni pari al 2,4%.

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Le tariffe delle prestazioni di ricovero e cura per acuti, rimodulate con il

metodo descritto nei punti precedenti, quelle di riabilitazione e di specialistica

ambulatoriale sono aggiornate (vedi allegato) con il risultato di essere adeguate al

tasso di inflazione programmata e di tenere conto dei costi derivanti dal rinnovo in

corso dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente.

Le tariffe ambulatoriali

I costi del 2007 sono stati raccolti anche per le prestazioni di specialistica

ambulatoriale con particolare attenzione alle prestazioni erogate in contesto

ospedaliero.

Per la valutazione dei costi relativi alle prestazioni ambulatoriali bisogna

considerare l’effetto di alcuni fattori confondenti.

• nei centri di costo che producono le prestazioni ambulatoriali vengono

spesso prodotte contemporaneamente prestazioni per esterni (tariffate), per esterni

in PS (tariffa maggiorata del 50%) e prestazioni per interni (valorizzazione in capo

alle singole strutture).

• sono solo poche eccezioni quelle in cui i sistemi di contabilità analitica

aziendale approfondiscono la rilevazione fino a valutare il costo delle singole linee

produttive o delle singole prestazioni

Si è quindi agito:

• rilevando i costi delle UO così come rilevati nelle contabilità

• richiedendo i valori della produzione per interni, per esterni in regime

ordinario e per esterni in PS

• richiedendo - a chi ne fosse in possesso – degli approfondimenti analitici

sulle principali linee produttive interne alla radiologia diagnostica ed al laboratorio

analisi.

Complessivamente l’area ambulatoriale – includendo tutte le fonti di ricavo

relative alla stessa – è in equilibrio. Le analisi effettuate hanno messo inoltre in

evidenza aree caratterizzate da margini significativamente positivi (RMN, chirurgia

ambulatoriale della cataratta e del tunnel carpale, genetica medica) ed aree di

particolare sofferenza (endoscopia digestiva).

La tariffe 2009 delle prestazioni di specialistica ambulatoriale restano

quindi per la gran parte invariate ad eccezione dei correttivi di seguito elencati:

• riduzione delle tariffe ambulatoriali per cataratta e tunnel carpale;

• riduzione delle tariffe di RMN e TAC;

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• riduzione della tariffa della prima visita di 1 euro;

• riduzione della visita di controllo di 1,5 euro;

• riduzione delle tariffe della prestazioni laboratoristiche di genetica;

• incremento delle tariffe di endoscopia digestiva.

Interventi e/o prestazioni sanitarie messe in atto per tipizzazioni

genomiche e per la cura della lipodistrofia nei pazienti HIV positivi in

trattamento antiretrovirale.

Si stabilisce che le valutazioni di tipizzazione genomica propedeutiche alla

somministrazione di determinate terapie per le quale sia clinicamente indispensabile

verificare in via preventiva elementi significativi di tossicità e/o di corretto

dosaggio, vedi ad esempio l’abacavir solfato, devono essere rendicontate con il

codice del nomenclatore tariffario ambulatoriale 90.78.5 “tipizzazione genomica

HLA-B mediante sequenziamento diretto”.

Per una maggiore sicurezza dei pazienti e per una corretta indicazione

diagnostico-terapeutica, gli interventi e/o procedure di seguito indicati possono

essere effettuati, a decorrere dal 1° gennaio 2009, solo presso Strutture sanitarie in

cui vi sia una Unità Organizzativa di Malattie Infettive autorizzata, accreditata e a

contratto con il Sistema Sanitario Regionale. Con questa scelta si pongono le

premesse per permettere allo specialista in malattie infettive di essere il riferimento

principale nella gestione del percorso diagnostico terapeutico dei pazienti affetti da

HIV.

L’intervento/procedura di inoculazione di filler per il trattamento dell’atrofia

del tessuto cutaneo e/o ottocutaneo al volto per pazienti HIV positivi in trattamento

antiretrovirale è identificato dal codice 99.2B “iniezione o infusione di sostanze

specifiche per la cura della lipoatrofia al volto nei pazienti HIV positivi in

trattamento antiretrovirale” del nomenclatore tariffario ambulatoriale.

L’intervento di Colemann per atrofia del tessuto cutaneo e/o sottocutaneo

al volto nei pazienti HIV positivi in trattamento antiretrovirale è identificato con il

codice di intervento 8689 “Altra riparazione o ricostruzione di cute e tessuto

sottocutaneo” dell’elenco sistematico degli interventi chirurgici e delle procedure

ICD-9-CM.

L’intervento di liposuzione per la rimozione dell’accumulo di tessuto adiposo

a livello del volto, del collo e della parte superiore del tronco (lipomatosi cervicale

[gobba di bufalo]) nei pazienti HIV positivi in trattamento antiretrovirale è

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identificato con il codice di intervento 8689 “Altra riparazione o ricostruzione di cute

e tessuto sottocutaneo” dell’elenco sistematico degli interventi chirurgici e delle

procedure della classificazione ICD-9-CM.

In caso di prestazioni eseguite in regime di ricovero per ragioni cliniche

documentate, la diagnosi principale da indicare nella SDO corrisponde al codice

7018 “Altre affezioni ipertrofiche e atrofiche specificate della cute” seguita da una

diagnosi secondaria identificata nel codice V08 “Stato infettivo asintomatico da

virus da immunodeficienza umana (HIV)” dell’elenco sistematico delle malattie e dei

traumatismi della classificazione ICD-9-CM.

Riabilitazione specialistica e generale geriatrica

1) A decorrere dalle accettazioni effettuate dal 1° gennaio 2009 il trasferimento

in riabilitazione specialistica o generale geriatrica dei pazienti operati per protesi

all’anca o al ginocchio avviene quando le condizioni clinico / funzionali degli stessi

permettono di iniziare una mobilizzazione attiva.

2) A decorrere dalle dimissioni effettuate dal 1° gennaio 2009 la soglia di

degenza oltre la quale si applica la riduzione della tariffa prevista per i DRG

afferenti alla MDC 08 non viene calcolata per singolo ricovero ma per paziente,

sommando quindi le giornate di degenza di ricoveri differenti che si possono

verificare anche in ospedali differenti. Rappresenta una soluzione di continuo

rispetto a questa regola un intervallo di almeno 15 giorni tra la dimissione da un

reparto di riabilitazione e la successiva riammissione in un reparto riabilitativo

accreditato con pari intensità assistenziale e terapeutica.

Trapianto di cornea

Per dare piena attuazione alle previsioni contenute nella DGR VIII/6231 del

21/12/2007 che ha stabilito che a decorrere dal 1° gennaio 2009 il finanziamento

delle tessuti sia a carico degli strutture di ricovero e cura che li acquistano dalle

banche, si stabilisce che il DRG 042 in caso di trapianto di cornea con acquisto del

tessuto da una delle banche regionali autorizzate, dovrà essere codificata, nel

campo denominato “tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT la lettera

S. Resta inteso per le restante casistica afferente al DRG 042 campo denominato

“tipo tariffa” in posizione 221 – 221 del file SDO2.TXT dovrà essere indicata la

lettera N.

Osservatorio dei dispositivi e delle tecnologie sanitarie

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Le rilevazioni dei costi delle attività di ricovero e cura hanno evidenziato la

difficoltà di classificare nel DRG più adeguato (in termini di aggregato isorisorse)

alcune tipologie di procedure che comportano l’utilizzo di particolari tecniche

operatorie e/o di presidi e dispositivi sanitari. La scarsa rappresentatività delle

codifiche ICD9-CM ha portato la Direzione Generale Sanità a proporre negli ultimi

anni delle sottoclassificazioni per alcuni DRG con la conseguenza di migliorare la

descrittività degli stessi rispetto ai costi delle procedure ma, nello stesso tempo,

rendendo più complesso il sistema di classificazione dei ricoveri. A partire dal 2009

si stabilisce che, per rispondere a questa esigenza sempre più importante, venga

attivato, in collaborazione con IReR l’osservatorio dei dispositivi/presidi sanitari con

la finalità di effettuare delle valutazioni di costo relativamente a tipologie di

tecniche e di prestazioni che non risultano oggi essere adeguatamente

rappresentate dai codici ICD9-CM degli interventi/procedure e la cui costosità di

conseguenza non trova adeguata descrizione nei DRG oggi esistenti, con il rischio di

avere delle attribuzioni non adeguate per difetto o per eccesso di rimborso.

Un ruolo decisivo nel corso del 2009 avranno nello sviluppo di questo

osservatorio le società scientifiche e professionali maggiormente coinvolte nella

erogazione delle procedure, di seguito elencate, che saranno oggetto dei lavori del

primo anno di attività dell’osservatorio :

• laparoscopie e tecniche chirurgiche mininvasive per interventi relativi al

colon / retto;

• suturatici circolari per effettuazioni di interventi sulla mucosa e sottomucosa

del retto;

• fibre ottiche e tecniche laser per interventi di otorinolaringoiatria;

• dispostivi avanzati di neurostimolazione elettrica e di neuromodulazione

farmacologicaspinale per la terapia del dolore cronico grave e non responsivo a

terapie farmacologiche alternative.

Vengono destinati, per l’esercizio 2009, 10 milioni di euro per effettuare

una integrazione del rimborso dei ricoveri relativi alle procedure sopra elencate che

verrà corrisposta alle strutture, in aggiunta alle quote negoziate con le ASL,

secondo le quantità e le modalità che saranno definite dalla Giunta Regionale sulla

base delle risultanze del primo anno di attività dell’Osservatorio. Corretta codifica

delle complicanze e delle comorbilità sulla SDO

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La approvazione della DGR VIII/7612 del 11 luglio 2008 ha stabilito che

alcune diagnosi e/o condizioni cliniche non dovessero essere codificate sulla SDO in

quanto le stesse, sulla base delle indicazioni fornite da un gruppo di lavoro di

chirurghi operanti in Strutture della Rete Oncologica Lombarda (ROL) ed afferenti

alla Società Lombarda di Chirurgia, non sono da ritenersi corrispondenti ai criteri

definiti con il D.D.G. Sanità n. 4733 del 28.02.2000 “Regole generali per l’utilizzo

della versione italiana dell’ICD-9-CM 1997 e per la corretta selezione e codifica delle

informazioni cliniche rilevate attraverso la SDO. Modifica del D.D.G. n. 64001 del

6.7.1998”.

Ci si riferiva in particolare all’Allegato tecnico dello stesso decreto che ha

stabilito che “per diagnosi secondaria deve intendersi qualunque condizione, diversa

dalla diagnosi principale, che influenzi l’assistenza erogata al paziente in termini di:

trattamento terapeutico, procedure diagnostiche eseguite, durata della degenza,

assistenza infermieristica, monitoraggio clinico”.

Una prima valutazione dell’impatto della predetta DGR VIII/7612 effettuata

con alcuni dei componenti del gruppo di lavoro che aveva portato alla definizione

delle determinazioni nella stessa contenute ha evidenziato la necessità, pur nella

piena condivisione della decisione a suo tempo presa, di poter indicare nella SDO, al

momento della dimissione, delle diagnosi e/o dei quadri clinici che pur non potendo

costituire delle “complicanze” dal punto di vista della attribuzione corretta del DRG

possono rappresentare delle importanti informazioni di tipo epidemiologico

(linfonodo positivo ad esempio).

Con la finalità di conciliare questa necessità di tipo

conoscitivo/epidemiologico con l’obbligo di rispettare le regole di codifica si

stabilisce che la posizione relativa alla sesta diagnosi già prevista nella SDO debba

essere utilizzata solo per indicare diagnosi e/o quadri clinici, che possono in

generale essere delle complicanze, quando le stesse vengono codificate

relativamente a ricoveri per i quali invece rappresentano solo un dato descrittivo di

tipo epidemiologico e non una complicanza. Ne consegue che la sesta diagnosi a

decorrere dalle dimissioni effettuate dal 1° gennaio 2009 non verrà più utilizzata ai

fini del calcolo dei DRG.

L’esame delle questioni connesse agli indici di offerta e alla

negoziazione si apre, nel testo organizzativo dell’attività per l’anno 2009 con la

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conferma dell’avvenuto raggiungimaneto dell’indice fissato dall’Intesa Stato Regioni

del 23 marzo 2005, posto pari a 4.5 posti letto per mille abitanti posti a carico del

SSR, compresa la riabilitazione, per gli esercizi precedenti all’anno 2009 e indicato

come prioritario per l’esercizio 2009

La giunta regionale, in coerenza con le indicazioni provenienti dal Ministero

della Salute, ovvero nella prospettiva di ulteriore progressiva riduzione dei posti

letto ospedalieri, indica per l’anno 2009 la possibilità di procedere nella

trasformazione di posti letto ospedalieri in posti domiciliari, nel rapporto di 1:1 (1

p.l. osp.= 1 p.l. dom.) nell’area della riabilitazione specialistica erogata per pazienti

ortopedici operati per protesizzazione all’anca o al ginocchio. Questo processo deve

essere preceduto da istanza agli uffici regionali competenti e parere positivo della

ASL. In tal senso la Direzione generale Sanità è stata responsabilizzata a fornire

entro la data del 28 febbraio 2009 indicazioni operative, mediante specifico decreto,

per la attuazione di tale obiettivo. Inoltre, al fine di promuovere un contesto clinico

ed organizzativo più adeguato alla gestione di questa tipologia di cure ed in genere

a favorire l’attuazione di percorsi integrati tra i diversi livelli di cura per i pazienti

bisognosi di riabilitazione in alcune ASL, su indicazione della DG Sanità, possono

essere sperimentati dei dipartimenti riabilitativi interaziendali.

La Giunta regionale facendo riferimento alla legge 31/97 che all'art. 12 (la

programmazione delle attività sanitarie ed il riordino della rete ospedaliera) prevede

al comma 5 bis che "la Giunta regionale verifica annualmente, sulla base dei

rapporti instaurati ai sensi del comma 5 (ovvero della negoziazione), il

mantenimento degli indici programmatori di fabbisogno sanitario", conferma per

l'anno 2009 la sospensione della messa a contratto di nuove attività di specialistica

ambulatoriale fatto salvo attivazioni di contratti motivate e comprovate da

specifiche valutazioni clinico epidemiologiche effettuate dalle ASL, derivanti da

necessità emergenti per l’insufficienza macro-territoriale di servizi, quali ad esempio

per prestazioni “salva vita” come radioterapia e dialisi. Inoltre, come conseguenza

del forte aumento riscontrato nel corso dell’anno 2008 della produzione di

prestazioni sanitarie nell’ambito della specialistica ambulatoriale la Regione indica

per l’anno 2009 che il governo appropriato di queste prestazioni diventa un

obiettivo prioritario per tutti gli attori del sistema coinvolti nel percorso di

prescrizione ed erogazione delle attività di specialistica ambulatoriale. Le ASL sono

tenute a valutare come obiettivo prioritario l’andamento dei bisogni di prestazioni

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specialistiche con particolare attenzione all’appropriatezza delle prescrizioni. A tale

proposito, la Giunta Regionale ha istituito un gruppo di lavoro con referenti delle

società scientifiche dei radiologi, con il precipuo compito di redigere, entro la fine

del mese di gennaio 2009, un documento contenente i criteri per la corretta

gestione dell’iter diagnostico almeno delle principali problematiche osteoarticolari ed

addominali. Il monitoraggio della specialistica ambulatoriale deve essere garantito

anche attraverso un rinnovato impulso alla implementazione del sistema SISS in

tale settore. Analogamente a quanto stabilito per l’anno 2008 per le attività di

dialisi e di radioterapia è necessario subordinare la definizione di eventuali ulteriori

sviluppi dell'offerta attualmente presente alla verifica, effettuata da parte della ASL

di ubicazione della struttura, del quadro clinico epidemiologico di riferimento. Le

ASL, inoltre, al fine di assolvere i relativi obblighi di legge riguardanti la

certificazione dell’idoneità a svolgere attività sportiva agonistica da parte di minori e

di soggetti disabili, possono valutare, nel contesto delle risorse disponibili, la

possibilità di assegnare con specifici progetti maggiori risorse non storicizzabili, alle

attività sopra indicate. Considerata la specificità di queste attività il valore

contrattato dalle strutture di medicina sportiva non potrà esser oggetto di

trasferimenti e di compensazioni all’interno di enti unici costituiti ai sensi della DGR

VII/17038 del 6 aprile 2004.

Per l’anno 2009 la definizione del budget degli erogatori di prestazioni

sanitarie sul territorio lombardo con caratteristiche di ente pubblico di diritto

internazionale che abbia stipulato accordi con il Governo della Repubblica Italiana

rimane in capo alla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia. La quota

stabilità è ratificata nel contratto integrativo sottoscritto tra l’ente e la ASL, con

relativo finanziamento, ed è parte del complesso delle obbligazioni in capo alla ASL

territorialmente competente. Le attività negoziali specificate nell’allegato alla

delibera organizzatrice dell’attività soscio sanitaria per l’anno 2009 ed il loro relativo

monitoraggio periodico, già intrapreso a decorrere dall’esercizio 2003 e previsto

anche nel 2009, rappresentano, in modo adeguato alle diversificate necessità

territoriali, la programmazione annuale delle attività di ricovero e cura e di

specialistica ambulatoriale, così come previsto all'art. 13, comma 13, della Legge

regionale 31/97.

La Giunta Regionale ha confermato, quindi che, per l'anno 2009, il

contenuto del contratto in essere tra le ASL ed i soggetti erogatori è determinato

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attraverso la negoziazione delle valorizzazioni per le attività di ricovero e cura e di

specialistica ambulatoriale erogate a favore di residenti in Regione Lombardia. Per

gli erogatori che non sottoscrivono il contratto integrativo riportante le nuove

condizioni discendenti dalla delibera citata e dalle successive indicazioni della

Direzione Generale Sanità e che non si avvalgono della facoltà di recesso di cui

all'ultimo comma dell'art. 11 del contratto tipo, si è determina l'impossibilità

giuridica di erogare l'assistenza ospedaliera e di specialistica ambulatoriale a carico

del servizio sanitario regionale.

Per ogni ASL, la contrattazione riguarda tutta la produzione erogata a

favore di pazienti lombardi dalle strutture ubicate nel territorio di propria

competenza, e non solo, quindi, la quota relativa ai consumi dei propri residenti. Le

tariffe da utilizzare per valorizzare le prestazioni e misurare quindi il progressivo

raggiungimento dei livelli economici contrattati, sono esclusivamente quelle

deliberate dalla Giunta che stabilisce che per quanto riguarda il livello economico, i

pazienti extra-regionali verranno remunerati a produzione effettiva applicando alle

prestazioni loro effettuate le medesime tariffe applicate per i pazienti lombardi.

Per opportunità di sintesi le ulteriori disposizioni relative agli Indici di

offerta e alla negoziazione si riportano testualmente in nota5.

5Si precisa che le previsioni di cui all’art. 1 comma 796 lettera O della Legge n. 296/06 troveranno applicazione nel 2009 in Regione Lombardia, così come già stabilito al punto del 3 deliberato della DGR VIII/4239 del 28/02/2007, prevedendo uno sconto del 18% per le prestazioni specialistiche afferenti alla branca laboratorio analisi e del 2% sulle prestazioni ambulatoriali afferenti alle altre branche specialistiche. Tenuto conto che le risorse assegnate alle ASL riguardano le quote relative ai consumi sanitari dei propri residenti anche per le prestazioni usufruite extra-regione, mentre le risorse assegnate alle strutture erogatrici lombarde riguardano le prestazioni erogate per i cittadini lombardi, ciascuna ASL dovrà monitorare trimestralmente la quota necessaria al pagamento delle prestazioni erogate extra-regione e comunicarle immediatamente alla Direzione Generale Sanità. Nel caso in cui tale quota registri una verificabile diminuzione, le ASL, di concerto con la DG Sanità, già in corso d'anno potranno provvedere a distribuire le risorse aggiuntive, resesi disponibili sul territorio regionale, agli attori che avranno contribuito a raggiungere il suddetto risultato. Per le strutture che potranno essere messe a contratto nel corso del 2009, che hanno iniziato le attività nel corso del 2008 o potranno riattivare nel corso del 2009 attività già accreditate e a contratto sospese temporaneamente, ad esempio per lavori di adeguamento strutturale, le ASL terranno in considerazione la media delle prestazioni trimestrali e, in seconda istanza, applicheranno il valore standard regionale rilevato per le attività, di ricovero piuttosto che di specialistica ambulatoriale, erogate nel corso dell'ultimo anno la cui base dati informatizzata sia completamente disponibile presso la Direzione Generale Sanità che fino al mese di Marzo 2009 sarà quella relativa all'esercizio 2008. Non saranno comprese nella quota di risorse assegnate alle strutture erogatrici, in quanto saranno remunerate a consuntivo sulla base di quanto effettivamente erogato, fatte salve le valutazioni di tipo clinico-epidemiologico e di appropriatezza che dovranno essere effettuate entro il 31 luglio 2009: 1. in regime di specialistica ambulatoriale: le prestazioni di dialisi e di radioterapia già individuate con la DGR VII/19688 del 3 dicembre 2004 e con la DGR VIII/3776 del 13 dicembre 2006; 2. in regime di ricovero e cura: • le prestazioni relative ai DRG chirurgici con diagnosi principale di Neoplasia Maligna già individuate con la DGR VII/19688 del 3 dicembre 2004;

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• le attività di chemioterapia effettuate in day hospital che prevederanno l’utilizzo di farmaci antineoplastici ad alto costo, così come da indicazioni regionali, avranno la remunerazione composta come segue: un rimborso di 44 euro per accesso finalizzato a finanziare i soli costi assistenziali, ancillari e generali di struttura, ed il rimborso del costo del farmaco che sarà rendicontato attraverso il File F. Per queste tipologie di prestazioni dovrà essere effettuata, in collaborazione con le farmacie ospedaliere e con gli oncologi medici, una stima di previsione dei consumi 2009 al fine di avere un riferimento rispetto al quale effettuare le opportune verifiche anche procedendo, se necessario, all’effettuazione di attività di audit clinico finalizzate a valutare l’appropriatezza nell’utilizzo di questi farmaci; • i parti (DRG dal 370 al 375); • le prestazioni relative ai dimessi da strutture con Pronto Soccorso, DEA o EAS con diagnosi principale come da allegato alla DGR VIII/3776 del 13 dicembre 2006. Per quanto riguarda la problematica relativa alle sindromi coronariche acute (SCA) – già evidenziata nella DGR VIII/404 del 26 luglio 2005 – si rileva che per le SCA NSTE (senza sovraslivellamento del tratto ST) sulla scheda di dimissione ospedaliera dovrà sempre essere utilizzata la codifica 4107x e che le stesse saranno considerate al di fuori dei contratti solo se entro le 24 ore dal ricovero effettueranno una procedura invasiva di angioplastica percutanea o di by-pass aorto – coronarico, ovvero se, così come evidenziato da ANMCO, si tratta di casi con grave instabilità clinica, elettrica od emodinamica per i quali il tempo di intervento è indicato in poche ore. Al fine di favorire una corretta e moderna gestione dei casi appropriati si prevede l’esecuzione di audit clinici randomizzati per tutte le strutture coinvolte; audit supplementari saranno previsti nelle strutture in cui vi sarà uno scostamento rispetto al 2008 delle diagnosi di IMA NSTE maggiore del 10% ed un ricorso a procedure invasive maggiore del 15%. • le prestazioni relative a pazienti dimessi da Unità Operative di riabilitazione specialistica afferenti alla Direzione Generale Sanità che abbiano avuto in atto nel giorno della loro accettazione una sindrome post-comatosa caratterizzata da un punteggio Glasgow Coma Scale < 13, documentato dal punteggio delle singole voci, e supportata da adeguata documentazione di valutazione clinica e strumentale. Al momento della dimissione la struttura di riabilitazione, secondo le modalità indicate con la circolare della Direzione Generale Sanità 45/SAN del 23 dicembre 2004, segnalerà sulla SDO l’evidenza della condizione clinica di sindrome post – comatosa; • le prestazioni relative a pazienti dimessi da Unità Operative di riabilitazione specialistica che abbiamo avuto in atto nel giorno della loro accettazione postumi di mielolesione traumatica, vascolare, infettiva, infiammatoria e post – chirurgica. I postumi di mielolesione devono essere caratterizzati da un livello su scala ASIA (american spinal injury association) compreso tra A e C ed il quadro clinico deve essere supportato da adeguata documentazione di valutazione clinica e strumentale. Al momento della dimissione la struttura di riabilitazione, secondo le modalità indicate con la circolare della Direzione Generale Sanità 45/SAN del 23 dicembre 2004, segnalerà sulla SDO l’evidenza della condizione clinica di postumi di mielolesione traumatica, vascolare, infettiva, infiammatoria e post – chirurgica. • Fino a 3 milioni di euro complessivi su base regionale le quote relative agli accompagnatori di pazienti ricoverati presso unità operative di cure palliative. Al fine di semplificare i percorsi dei cittadini nelle strutture di erogazione delle prestazioni ambulatoriali si dà facoltà alle ASL di valutare la possibilità di dotare del ricettario unico anche le strutture private accreditate afferenti alla Direzione Generale Sanità e alla Direzione Generale Famiglia e Solidarietà Sociale, qualora le stesse sottoscrivano i Protocolli Diagnostico Terapeutici predisposti dalle ASL in collaborazione con il sistema locale degli erogatori e dei prescrittori quali gli MMG ed i PLS. La sottoscrizione dei Protocolli Diagnostico Terapeutici da parte delle strutture private accreditate verrà formalizzata con specifico “addendum” ai contratti e contestualmente dovrà essere prevista l'indicazione delle verifiche di merito. Le ASL nei loro Piani dei Controlli dovranno prevedere delle azioni specifiche di monitoraggio e di controllo sulle modalità di corretta codifica delle predette tipologie di prestazioni, nonché valutazioni sull'andamento quantitativo nel corso dell'anno delle attività, della loro sostenibilità organizzativa e della loro plausibilità epidemiologica. In caso di mancato rispetto dei predetti protocolli il ricettario regionale verrà immediatamente ritirato. Queste attività di valutazione e controllo saranno oggetto di confronto con gli erogatori durante i periodici incontri trimestrali di monitoraggio della negoziazione. Al fine di garantire continuità ai servizi resi ai cittadini e di dare certezze contrattuali ai soggetti che attualmente erogano servizi per conto del servizio sanitario regionale (si ricorda che le condizioni negoziate per il 2008 terminano con la fine dell'esercizio stesso) si danno le seguenti indicazioni: • Siglare entro il 31-12-2008 i contratti per l'esercizio 2009 dove si individua la valorizzazione relativa alle attività di ricovero e cura indicando un valore pari ai 3/12 di quanto negoziato tra ASL ed Erogatore per l'anno 2008; nell'articolo dove si individua la valorizzazione relativa alle attività di specialistica ambulatoriale e di diagnostica strumentale, di psichiatria e di ricovero e cura indicare un valore pari ai 3/12 di quanto negoziato tra ASL ed Erogatore per l'anno 2008. • Definire entro il 31.03.2009 l'esatta valorizzazione delle risorse disponibili su base annua e la modalità di attribuzione dell'eventuale quota aggiuntiva destinata alle attività di ricovero e di

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specialistica ambulatoriale definita dalle ASL sulla base dei criteri di seguito individuati. Ciò in quanto la chiusura entro il 28 febbraio 2009 dell'esercizio 2008 permetterà: 1. per le attività ambulatoriali di calcolare per ogni struttura il finanziamento 2008 totale comprensivo della quota calcolata applicando le regole contrattuali. Lo stesso finanziamento, (al netto del valore delle attività di dialisi e di radioterapia, le quali saranno scorporate dalla produzione 2008 delle strutture applicando alla loro valorizzazione al massimo il livello medio di regressione tariffaria 2008 rilevato su tutta la produzione erogata in Regione Lombardia) portato al 95%, costituirà la quota di risorse minime pre-assegnate per il 2009 . 2. Le ASL avranno a disposizione 2 punti percentuali delle risorse finanziate per il 2008 alle singole strutture che saranno attribuiti sulla base di specifici progetti finalizzati principalmente a: • contenere criticità sui tempi di attesa • soddisfare particolari esigenze di tipo clinico epidemiologico I predetti progetti dovranno essere presentati e condivisi dalle ASL con gli erogatori in sede di conferenza dei Direttori Generali della ASL, delle Aziende Ospedaliere e dei rappresentanti legali delle strutture erogatrici di cui alla DGR VI/40903 del 29 dicembre1998. Le risorse assegnate ai singoli erogatori sulla base di questi specifici progetti dovranno essere esplicitate nel contratto integrativo e non potranno prevedere criteri di remunerazione superiori rispetto a quanto previsto all’anno precedente. Alle valorizzazioni prodotte tra il 97% e il 103% sarà applicato un abbattimento fino al 30%, e tra il 103% e il 106% fino al 60%. L’impegno e la possibilità di erogare prestazioni a carico del Servizio Sanitario Regionale vale fino al 106%. La data ultima di definizione dei criteri e delle modalità di destinazione di queste risorse dovrà essere, come già detto, il 31 marzo 2009. 3. Per le attività di ricovero e cura si prevede di procedere ad un incremento medio tendenziale, per ciascuna struttura, del 1,2% del valore negoziato con le ASL per l’anno 2008 a cui viene aggiunto, così come è stimabile dalle SDO disponibili al mese di ottobre 2008 (primi 7 mesi dell’anno proiettati all’anno utilizzando il coefficiente 0,5909, il 30% dell’extraproduzione riferita a pazienti lombardi. Resta fermo che l’attribuzione di queste risorse è subordinata alle indispensabili valutazioni inerenti l’appropriatezza riscontrata nel corso delle attività di controllo effettuate dalle ASL per l’anno 2008 ed alla possibilità reale, sempre verificata dalle ASL, di garantire da parte del soggetto erogatore il massimo livello di appropriatezza di erogazione anche per l’anno 2009. L’incremento delle risorse contrattate dovrà essere tendenzialmente, in termini percentuali, lo stesso per tutti gli erogatori, fatti salvi i casi in cui si riscontri da parte della ASL la comprovata impossibilità di erogazione delle prestazioni(ad esempio a causa di lavori o riorganizzazione interna delle strutture o a seguito di cause di forza maggiore) e quando, sulla base degli esiti dei controlli NOC e sul mantenimento del possesso dei requisiti di accreditamento sia stato rilevato per l’anno 2008 un alto rischio di inappropriatezza di erogazione con conseguente scorretto impiego di risorse. Al di sopra dei valori soglia di attività contrattualmente definiti per attività di ricovero e cura, di specialistica ambulatoriale, di psichiatria e di neuropsichiatria infantile, si ritiene assolto l'impegno contrattuale di erogare prestazioni per conto del servizio sanitario regionale, e vale la procedura di valutazione da effettuarsi da parte delle ASL territorialmente competenti. L'eventuale integrazione di risorse, a livello complessivo ASL e per le tipologie di prestazioni che dovessero registrare un eccessivo squilibrio tra domanda ed offerta, dovrà necessariamente essere concordata per iscritto ed integrare, con specifico “addendum”, il contratto tra la ASL ed i soggetti accreditati coinvolti nella erogazione delle citate prestazioni, compatibilmente con i budget delle aziende ASL, sentita la Direzione Generale Sanità e ad un valore economico non superiore comunque al 30% della relativa fatturazione. Le quote di risorse indicate nei contratti saranno disponibili per i soggetti erogatori nella misura in cui gli stessi effettueranno prestazioni di valore corrispondente. Per i soggetti iscritti al registro delle strutture accreditate come unico ente, afferenti alla DG Sanità, e che erogano sia prestazioni di ricovero e cura, sia ambulatoriali, è possibile prevedere uno spostamento di quote di risorse relative all'attività di ricovero e cura a favore delle attività ambulatoriali, nel caso in cui la struttura non raggiunga la soglia di risorse negoziata, a causa di eventi oggettivabili. La quota trasferita dovrà essere concordata con la ASL di riferimento che verificherà con la DG Sanità la compatibilità di sistema. La citata variazione non potrà costituire elemento di consolidamento delle risorse assegnate per gli esercizi successivi. Non è invece possibile uno spostamento di risorse dall'attività ambulatoriale a quella di ricovero e cura, in quanto ciò, come già detto, non è compatibile con gli indirizzi programmatori della presente deliberazione. La DGR VIII/4239 del 28 febbraio 2007 prevede, all’interno del percorso di riorganizzazione dei Servizi di Medicina di Laboratorio, che questi debbano eseguire in sede almeno il 25% delle prestazioni erogate per conto del SSR. Nel caso di un Unico Soggetto Gestore, pubblico o privato accreditato, di più strutture delle quali una o più non esegua direttamente almeno il 25% delle prestazioni, si può provvedere alla riorganizzazione delle proprie strutture declassando a punto prelievi una delle strutture stesse. Anche in considerazione che il declassamento di un Servizio di Medicina di Laboratorio a punto prelievi garantisce

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307

Il Piano Socio Sanitario per gli anni 2010 2014 è stato approvato dal

Consiglio Regionale nel mese di novembre 2010 con 38 voti a favore, 23 contrari e

4 astenuti.

Il documento detta le linee programmatiche per il settore sanitario e

sociale incardinato su tre principi: informatizzazione, semplificazione e prevenzione.

Tra le novità: l’introduzione del fascicolo elettronico che conserverà la

storia del singolo paziente, mentre verranno maggiormente integrati i sistemi

informatici di farmacie, medici, pediatri, ospedali e aziende sanitarie, in modo da

velocizzare lo scambio dei dati. Attraverso il “Fattore famiglia”, tariffe e servizi

verranno calcolati in base al reddito e alla composizione familiare. Il Piano si pone

tra l’altro l’ intento di migliorate le reti per le malattie rare, le cure palliative e la

terapia del dolore.

I punti cardine del documento consistono nel

• portare la medicina, cioè le cure, più vicine al paziente sul territorio,

introducendo la funzione territoriale degli ospedali accanto alla funzione classica

degli stessi, ovvero, un ospedale che sfrutta il sinergia della tecnologia che

permette di eseguire diagnosi e cura di alta complessità e della funzione territoriale,

nel cui ambito si garantiscono diagnosi e cure di primo e secondo livello di

complessità. L’organizzazione dell’ospedale è infatti stata impostata su tre livelli,

l'ospedale inteso in senso classico, la funzione territoriale degli stessi ospedali e i

medici di medicina generale".

• rete provinciale degli ospedali. Atteso che gli ospedali esprimono funzioni di

alto, medio e basso livello: la regione ha realizzato la rete per intensità di cure

nell'ospedale e tra gli ospedali". Nella rete ci sono i nodi (le stesse funzioni) e i

cluster (reti di patologia come quello oncologico, cardio-cerebro-vascolare o altri).

• sfida delle cronicità. Attraverso un sistema di teletrasmissione dei dati o in

strutture ospedaliere più agili, la Regione Lombardia intende avviare la

monitorizzione dei pazienti cronici con l’obbiettivo di verificare quando la cronicità si

comunque l’accesso dell’utenza alle prestazioni e quindi garantisce il rispetto dell’equilibrio domanda offerta e del quadro clinico-epidemiologico . Pertanto, al fine di favorire tale percorso di riorganizzazione, si prevede che nel caso di Ente Unico Gestore di più strutture di Servizi di Medicina di Laboratorio, ubicati in ambiti territoriali differenti, che riclassifichi un Servizio di Medicina di Laboratorio a punto prelievi, il trasferimento delle quote di budget avvenga solo con l'assenso delle ASL di ubicazione delle strutture stesse avendo la garanzia che ciò si verifichi nel rispetto dell'equilibrio domanda offerta e del quadro clinico –epidemiologico.

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sta destabilizzando, intervenendo così con lo specialista o con il medico al fine di

evitare acuzie e ospedalizzazione.

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309

La struttura e l’attività del sistema sanitario regionale

La competenza in materia di attività socio sanitaria in Lombardia è stata

suddivisa tra 15 Aziende Sanitarie Locali, la legge 31/97 ne prevedeva una per

ogni provincia e tre per la provincia di Milano, dall’anno 1998 è stata aggiunta

quella della Vallecamonica e, successivamente, l’Azienda precedentemente

denominata Milano 3 ha assunto la denominazione derivante dalla provincia di

Monza e Brianza. Le Aziende Sanitarie Locali sono suddivise in distretti territoriali,

hanno il compito di coordinare la rete dei Medici di famiglia, dei Pediatri e degli

Specialisti, controllare e garantire la qualità e l'efficienza di ospedali, ambulatori e

studi medici, svolgere direttamente interventi di igiene e prevenzione, compresa

l'educazione sanitaria, interventi di medicina veterinaria, ed effettuare alcune

prestazioni di assistenza sanitaria. In regione Lombardia operano 29 Aziende

Ospedaliere, sono ospedali di rilievo regionale o interregionale costituiti in Aziende

in considerazione delle loro particolari caratteristiche. Si tratta spesso di strutture

ad alta o particolare specializzazione oppure di ospedali che affiancano alle normali

attività di ricovero e cura anche quelle di ricerca/insegnamento a livello

universitario.

Il Piano Socio Sanitario Regionale 2007 – 2009, approvato con la DGR n.

VIII/0257 del 26 ottobre 2006, prevede tra l’altro, la costituzione dell’Azienda

Regionale dell’Emergenza Urgenza quale struttura tecnico-organizzativa con

articolazioni territoriali e con il compito di programmazione generale dell’attività di

Emergenza Urgenza (EU).

In tal senso, attraverso la DGR n. VIII/6994 del 2 aprile 2004 la Giunta

regionale ha deliberato la sua attivazione.

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310

Alla data del 31 dicembre 2009 le strutture di ricovero e cura del Servizio

Sanitario Regionale iscritte al Registro Regionale risultano: 1021, ovvero: 7 in più

rispetto all’anno precedente e 225 in più rispetto all primo anno della serie storica

osservata.

Strutture iscritte al Registro Regionale alla data del 31.12.2009

31-dic-02

31-dic-03

31-dic-04

31-dic-05

31-dic-06

31-dic 07

31-dic-08

31-dic 09

Ricovero e cura

pubblico 117 116 113 112 112 112 111 111

Ricovero e cura privato 79 81 89 100 104 108 113 116

Ricovero a ciclo diurno 0 2 3 3 4 3 4 3

Ambulatori pubblici 176 171 164 158 159 158 154 153

Ambulatori privati* 233 267 283 296 324 391 402 412

Studi professionali 8 8 7 6 6 6 6 5

Laboratori 111 115 116 110 109 104 100 95

Strutture psichiatriche 72 88 100 111 114 118 124 126

Strutture iscritte al Registro Regionale

796 848 875 896 932 1.000 1.014 1.021

(*) comprensivi degli ambulatori di medicina sportiva (n 67) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

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La ripartizione secondo differenti tipologie delle strutture è indagata dalla

prossima illustrazione grafica che, per gli anni presi in considerazione dalla serie

storica, rende evidente, il costante incremento, delle strutture ambulatoriali

private che aumentano, sull’intero periodo, di un numero pari a 179 unità

mentre la diminuzione delle strutture ambulatoriali pubbliche è pari a 23

unità. Unitamente ai dati prodotti in ordine all’esame sulla gestione per l’anno

2008 la regione Lombardia ha indicato che a seguito della definizione dell’iter

procedimentale per l’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie pubbliche

e private riconosciute idonee al rilascio delle certificazioni per l’attività sportiva

agonistica e la conseguente iscrizione nell’apposito Registro Regionale delle

Strutture accreditate previsto dalla DGR n. VIII/3580 del 22 novembre 2006 la

Direzione generale, con la DGR VIII/6403 del 27/12/2007, ha proceduto

all’accreditamento delle strutture ambulatoriali di medicina dello sport ed alla

successiva iscrizione nel Registro Regionale delle strutture accreditate.

Strutture iscritte al Registro Regionale. Tipologia delle strutture

0

50

100

150

200

250

300

350

400

450

31-dic-02 117 79 0 176 233 8 111 72

31-dic-03 116 81 2 171 267 8 115 88

31-dic-04 113 89 3 164 283 7 116 100

31-dic-05 112 100 3 158 296 6 110 111

31-dic-06 112 104 4 159 324 6 109 114

31-dic-07 112 108 3 158 391 6 104 118

31-dic-08 111 113 4 154 402 6 100 124

31-dic-09 111 116 3 153 412 5 95 126

Ricovero e cura pubblico

Ricovero e cura privato

Ricovero a ciclo diurno

Ambulatori pubblici

Ambulatori privati *

Studi professionali

Laboratori Strutture

psichiatriche

(*) comprensivi degli ambulatori di medicina sportiva (n 67) Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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I saldi differenziali positivi e negativi tra gli anni 2002 – 2009 son riassunti

dalla tabella che segue.

A proposito delle strutture di ricovero e cura la Direzione Generale Sanità

ha provveduto ad inviare un ulteriore serie di dati riassunti dalla tabella che segue e

corredati dalle note atte a fornire una lettura dei dati in essa raccolti e che si

propongono di seguito:

“Ricovero e cura privato:

2005/2008= la differenza è dovuta principalmente all'accreditamento ed

alla successiva messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non

sono oggetto di blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture).

Inoltre sono state accreditate 3 strutture relative a progetti di sperimentazione

pubblico/privato. A questi aumenti non corrisponde una contestuale riduzione di

strutture di ricovero e cura pubbliche in quanto trattasi di estrapolazione di porzioni

limitate delle relative strutture ospedaliere pubbliche (singole unità operative).

2008/2009= la differenza è dovuta all'accreditamento ed alla successiva

messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non sono oggetto di

blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture). Negli ultimi anni vi è

stato un significativo incremento di domanda di assistenza relativa ai problemi

dell'adolescenza ed alle disabilità complesse quali l'autismo.

2005/2008 Ambulatori privati = la differenza è dovuta all'inserimento di

55 ambulatori di medicina sportiva, già transitoriamente accreditati ed a contratto,

che con dgr 6403 del 2007 sono stati definitivamente accreditati e contrattualizzati,

ed inseriti nella banca dati regionale delle strutture accreditate. Trattasi di attività

Strutture iscritte al Registro Regionale differenziali positivi e negativi tra gli anni 2002 - 2009

Ricovero e cura

pubblico

Ricovero e cura privato

Ricovero a ciclo diurno

Ambulatori pubblici

Ambulatori privati*

Studi professionali Laboratori

Strutture psichiatriche

-6 37 3 -23 179 -3 -16 54

(*) comprensivi degli ambulatori di medicina sportiva (n 67)

Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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313

certificatorie obbligatorie per legge la cui necessità è signoificativamente aumentata

nelgi anni in correlazione con il continuo aumento della popolazione residente e con

il positivo incremento della attività sportiva tra i minori e di disabil.

2005/2009 Strutture psichiatriche= la differenza è dovuta alla messa a

contratto di nuove strutture di psichiatria. Si precisa che le strutture psichiatriche

non sono oggetto di blocco del contratto (a differenza di altre tipologie di

strutture).”

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314

Strutture iscritte al Registro Regionale ed a contratto

Ricovero e

cura pubblico

Ricovero e cura

privato *

Ricovero a ciclo diurno

Ambulatori pubblici

Ambulatori privati **

Studi professionali

Laboratori ***

Strutture psichiatriche

Strutture iscritte al Registro

Regionale ed a contratto

31-dic-05

112 96 1 157 242 5 101 80 794

31-dic-08

111 104 1 153 296 5 85 94 849

31-dic-09

111 109 0 152 291 4 80 109 856

*Ricovero e cura privato= comprende le seguenti tipologie di strutture: case di cura - ospedali classificati - IRCCS di diritto privato - strutture di Neuropsichiatria Infantile - progetti di sperimentazione pubblico/privato **Ambulatori privati = comprendono dal 2007 anche gli ambulatori di medicina sportiva (accreditati con dgr 6403/07) ***Laboratori = comprendono sia i laboratori privati che quelli appartenenti alle Università Spiegazione differenze Ricovero e cura privato 2005/2008= la differenza è dovuta principalmente all'accreditamento ed alla successiva messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non sono oggetto di blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture). Inoltre sono state accreditate 3 strutture relative a progetti di sperimentazione pubblico/privato. A questi aumenti non corrisponde una contestuale riduzione di strutture di ricovero e cura pubbliche in quanto trattasi di estrapolazione di porzioni limitate delle relative strutture ospedaliere pubbliche (singole unità operative). 2008/2009= la differenza è dovuta all'accreditamento ed alla successiva messa a contratto di strutture di neuropsichatria infantile che non sono oggetto di blocco dei contratti (a differenza di altre tipologie di strutture). Negli ultimi anni vi è stato un significativo incremento di domanda di assistenza relativa ai problemi dell'adolescenza ed alle disabilità complesse quali l'autismo. 2005/2008 Ambulatori privati = la differenza è dovuta all'inserimento di 55 ambulatori di medicina sportiva, già transitoriamente accreditati ed a contratto, che con dgr 6403 del 2007 sono stati definitivamente accreditati e contrattualizzati, ed inseriti nella banca dati regionale delle strutture accreditate. Trattasi di attività certificatorie obbligatorie per legge la cui necessità è signoificativamente aumentata nelgi anni in correlazione con il continuo aumento della popolazione residente e con il positivo incremento della attività sportiva tra i minori e di disabili. 2005/2009 Strutture psichiatriche= la differenza è dovuta alla messa a contratto di nuove strutture di psichiatria. Si precisa che le strutture psichiatriche non sono oggetto di blocco del contratto (a differenza di altre tipologie di strutture).

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed a contratto

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La serie storica compresa tra gli anni 1999 e 2009, relativa al numero delle

strutture di ricovero e cura disponibili presso il Servizio Sanitario

Regionale, è descritta dalla successiva tabella che dà conto del numero di

strutture di ricovero suddivise in base alle differenti tipologie. Le variazioni

intervenute nell’anno 2009 rispetto all’anno precedente si individuano nei casi degli

Istituti e dei Centri di riabilitazione: uno in meno, delle Case di Cura Private a

contratto: una in più e, infine, delle Case di Cura accreditate non a contratto: una

in più.

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Strutture di ricovero e cura del Servizio Sanitario Regionale

Aziende

Ospedaliere

Ospedali a

gestione diretta

Ospedali Classificati

Presidi privati quali presidi ASL

IRCCS Pubblici

IRCCS Privati

Policlinici universitari a gest. univ.

Istituti e Centri di

riabilitazione

Istituti Psichiatrici residuali

Case di Cura

Private Accreditate

A CONTRATTO

Case di Cura

Private Accreditate

NON A CONTRATTO

Presidio Ospedaliero

di AO

1999 27 20 6 0 5 13 0 81 8 55 11 89

2000 27 19 6 0 5 13 0 81 0 55 11 87

2001 27 19 6 0 5 13 0 82 0 54 11 85

2002 29 4 6 0 5 13 0 82 0 56 13 101

2003 29 1 6 0 5 13 0 82 0 58 13 103

2004 29 1 6 0 5 13 0 83 0 61 (**) 13 102 (***)

2005 29 1 6 0 5 16 0 81 0 70 (**) 10 98 (***)

2006 29 1 6 0 5 16 0 81 0 73 10 97

2007 29 1 6 0 5 19 0 85 0 69 12 96

2008 29 1 6 0 5 19 0 83 0 72 12 96

2009 29 1 6 0 5 19 0 82 0 73 13 96

NOTA 2004: (**) Case di cura accreditate: sono comprese: una struttura che identifica l'attività dell'U.O. di Nefrologia collocata presso l'Ospedale Bolognini di Seriate che, a seguito sperimentazione è passata in gestione nel corso del 2004 a privati; due strutture passate in gestione a privati che per parte dell'anno hanno afferito all'AO (vedi nota ***) ***sono comprese 2 strutture la cui attività a seguito di sperimentazione è passata in gestione a privati (tali strutture sono comprese sia tra i presidi AO che tra le strutture private accreditate) NOTA 2005: IRCCS pubblici: 030921 confluisce da 02/2005 nella fondazione IRCCS Policlinico Mangiagalli (030925) (conteggiato 1 solo IRCCS: 030925) IRCCS privati: la casa di Cura accreditata 030280 nel corso del 2005 è diventata IRCCS privato (conteggiata la tipologia che ha prevalso nell'anno :IRCCS privato) (**) Case di cura accreditate: sono comprese 3 strutture che identificano attività precedentemente di competenza A.O. e che a seguito di sperimentazione gestionale è passata in gestione nel corso del 2005 a privati; (***) Ospedale a gestione AO: 030912 01confluisce da 02/2005 nella fondazione IRCCS Policlinico Mangiagalli (030925) (030912 rimane conteggiato tra AO perché ancora presente bis 02) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: Flussi informativi del Ministero della Salute (HSP11)

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317

La ripartizione territoriale delle strutture accreditate, in relazione

all’appartenenza al settore di diritto pubblico o privato, è presentata dalle seguenti

tabelle; la prima relativa al totale delle strutture evidenzia come presso l’ASL di

Milano Città si trovi il maggior numero di strutture erogatrici di prestazioni sanitarie

accreditate, 219 nell’anno 2009, segue l’ASL di Varese con 125.

Ripartizione territoriale delle strutture accreditate al 31 dicembre 2009 Totale strutture

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 54 64 63 73 76 79 87 91 92

Brescia 60 64 66 71 76 78 81 82 83

Como 51 57 60 62 63 68 72 77 77

Cremona 26 24 26 32 37 38 43 40 41

Lodi 8 11 13 14 14 15 17 16 16

Lecco 19 22 22 23 25 27 29 29 30

Mantova 23 23 25 26 26 26 26 29 29

Milano Città 177 187 193 187 181 181 192 193 219

Milano 1 39 43 50 52 54 56 63 62 60

Milano 2 38 38 41 43 44 46 50 54 61

Monza Brianza 85 91 101 101 104 109 114 115 85

Pavia 62 65 75 75 76 74 77 74 73

Sondrio 14 14 15 17 17 17 18 19 21

Varese 73 85 90 91 95 110 122 124 125

Vcamonica 8 8 8 8 8 8 9 9 9

Lombardia 737 796 848 875 896 932 1.000 1.014 1.021

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

La tabella che segue esplora ripartizione delle struttura erogatrici

accreditate sulla base della appartenenza ala settore pubblico o privato.

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318

Ripartizione territoriale delle strutture accreditate al 31 dicembre 2009 Strutture Private

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 24 35 37 48 52 55 63 68 69

Brescia 32 36 38 44 50 52 55 56 57

Como 25 32 35 37 39 44 49 54 54

Cremona 12 12 14 23 28 29 34 31 32

Lodi 3 6 8 9 9 10 12 11 11

Lecco 10 13 13 15 17 19 21 21 22

Mantova 6 6 8 12 12 12 12 15 15

Milano 134 145 152 146 140 139 150 151 173

Milano 1 22 26 33 35 37 39 46 46 46

Milano 2 17 17 20 22 25 27 31 35 40

Monza Brianza 61 67 78 78 81 85 90 91 67

Pavia 40 42 51 51 52 50 53 53 52

Sondrio 2 2 4 6 6 6 7 8 10

Varese 45 57 63 64 68 83 95 97 98

V. Camonica 2 2 2 2 2 2 3 3 3

Lombardia 435 498 556 592 618 652 721 740 749

Strutture Pubbliche 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 30 29 26 25 24 24 24 23 23

Brescia 28 28 28 27 26 26 26 26 26

Como 26 25 25 25 24 24 23 23 23

Cremona 14 12 12 9 9 9 9 9 9

Lodi 5 5 5 5 5 5 5 5 5

Lecco 9 9 9 8 8 8 8 8 8

Mantova 17 17 17 14 14 14 14 14 14

Milano 43 42 41 41 41 42 42 42 46

Milano 1 17 17 17 17 17 17 17 16 14

Milano 2 21 21 21 21 19 19 19 19 21

Monza Brianza 24 24 23 23 23 24 24 24 18

Pavia 22 23 24 24 24 24 24 21 21

Sondrio 12 12 11 11 11 11 11 11 11

Varese 28 28 27 27 27 27 27 27 27

V. Camonica 6 6 6 6 6 6 6 6 6

Lombardia 302 298 292 283 278 280 279 274 272

Fonte: D G S Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

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319

Nel contesto di un complessivo aumento da 737 dell’anno 2001 a

1.021 dell’anno 2009, le strutture pubbliche diminuiscono di trenta unità

da: 302 a 272, quelle private aumentano da: 435 a 749 (+ 316). Il grafico

che segue illustra tale andamento:

Ripartizione territoriale delle strutture alla data del 31 dicembre 2009. Strutture Pubbliche e Private

100

200

300

400

500

600

700

800

900

Strutture Pubbliche 302 298 292 283 278 280 279 274 272

Strutture Private 435 498 556 592 618 652 721 740 749

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Tra l’anno 2001 ed il 2009 tutte le ASL aumentano il numero delle strutture

sanitarie diritto privato iscritte al registro variando dal + 1 dell’ASL della Valle

Camonica al + 45 dell’ASL di Bergamo. Quelle di diritto pubblico o rimangono

invariate nel numero, come nel caso delle ASL di Lodi, Milano 2 e Valle Camonica

diminuiscono con un decremento che coglie il suo massimo (- 7) presso l’ASL di

Bergamo

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320

La composizione della popolazione residente ed assistita

Il Servizio Sanitario Regionale svolge la propria attività a favore di utenti

che sono residenti sul territorio lombardo o solo assistiti dal Servizio stesso. La

composizione della popolazione per la quale svolge la propria attività il Servizio

Sanitario regionale è descritta dalle prossime tabelle e dai discendenti grafici

illustrativi. La popolazione viene presa in considerazione, nell’intervallo tra l’anno

1999 e l’anno 2009, sia in termini di popolazione residente sia di popolazione

assistita e, quindi, in termini di fasce di età (0/14, 15/64 e oltre 65) con

l’indicazione della incidenza della popolazione anziana sull’intera popolazione sia

essa residente o assistita.

Per popolazione “assistita”, si intende la popolazione iscritta al Servizio

Sanitario Regionale e comprende i residenti in altre regioni, ma “domiciliati” per

motivi di salute in Lombardia e che hanno fatto richiesta di Tessera Sanitaria ad

una ASL lombarda.

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321

Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia

Residenti

Residenti I° fascia

Residenti II° fascia Residenti

Anno Residenti 0/14 15/64 65 e oltre

Incidenza popolazione

anziana

1999 9.028.919 1.172.113 6.309.658 1.547.148 17,14

2000 9.065.231 1.181.433 6.303.823 1.579.975 17,43

2001 9.121.643 1.195.062 6.307.368 1.619.213 17,75

2002 9.033.602 1.192.897 6.194.727 1.645.978 18,22

2003 9.108.645 1.214.711 6.201.010 1.692.924 18,59

2004 9.246.796 1.239.351 6.266.842 1.740.603 18,82

2005 9.393.092 1.268.889 6.328.787 1.795.416 19,11

2006 9.475.202 1.292.130 6.341.190 1.841.882 19,44

2007 9.545.441 1.314.425 6.350.319 1.880.697 19,70

2008 9.642.406 1.338.204 6.389.321 1.914.881 19,86

2009 9.742.676 1.364.289 6.434.965 1.943.422 19,95

Assistiti

Assistiti I° fascia

Assistiti II° fascia Assistiti

Anno Assistiti 0/14 15/64 65 e oltre

Incidenza popolazione

anziana

1999 8.943.151 1.150.654 6.201.369 1.591.128 17,79

2000 8.984.068 1.160.900 6.204.799 1.618.369 18,01

2001 9.086.442 1.177.991 6.247.467 1.660.984 18,28

2002 9.161.184 1.197.735 6.267.713 1.695.736 18,51

2003 9.258.399 1.219.284 6.300.062 1.739.053 18,78

2004 9.360.016 1.237.267 6.337.826 1.784.923 19,07

2005 9.404.580 1.258.106 6.306.632 1.839.842 19,56

2006 9.476.718 1.273.448 6.312.296 1.890.974 19,95

2007 9.634.875 1.310.522 6.409.490 1.914.863 19,87

2008 9.653.642 1.324.660 6.385.300 1.943.682 20,13

2009 9.843.124 1.369.286 6.487.305 1.986.533 20,18

Note: popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT (Residenti) e DG Sanità (Assistiti) Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia

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322

La popolazione residente è passata da 9.028.919 unità dell’anno 1999, a

9.742.676 unità dell’anno 2009, con un incremento sull’intero periodo pari a

713.757 unità mentre la popolazione assistita è passata da 8.943.151 unità

dell’anno 1999, a 9.843.124 unità dell’anno 2009, l’aumento in questo caso risulta

essere di 899.973 unità. Il confronto tra i dati dell’ultimo biennio indica che

l’incremento di maggior rilievo si riscontra tra la popolazione assistita che risulta

avere un aumento pari a 189.482 unità.

Il grafico relativo illustra la composizione della popolazione interessata dai

servizi sanitari regionali e sottolinea come, la popolazione assistita abbia, nel

periodo di tempo considerato dalla serie storica, superato la popolazione residente

Il valore dell’indicatore dell’incidenza della popolazione anziana

relativo ai residenti e agli assistiti risulta in forte crescita nel periodo

considerato, per quanto concerne la popolazione residente nel 1999 l’indice era

pari al 17,14% mentre nell’anno 2009 è risultato pari al 19,95% con un incremento

sull’intero periodo pari al 2,81%. In ordine alla popolazione assistita tra l’anno 1999

(17,79%) e l’anno 2009 (20.18%) l’incremento è pari al 2,39%.

Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia

8.800.000

9.000.000

9.200.000

9.400.000

9.600.000

9.800.000

10.000.000

Residenti 9.028.919 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676

Assistiti 8.943.151 8.984.068 9.086.442 9.161.184 9.258.399 9.360.016 9.404.580 9.476.718 9.634.875 9.653.642 9.843.124

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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323

Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia

17,1

17,6

18,1

18,6

19,1

19,6

20,1

Residenti 17,14 17,43 17,75 18,22 18,59 18,82 19,11 19,44 19,70 19,86 19,95

Assistiti 17,79 18,01 18,28 18,51 18,78 19,07 19,56 19,95 19,87 20,13 20,18

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Relativamente alla composizione della popolazione residente ed

assistita i dati disaggregati per ciascuna ASL sono riportati dalla tabella

successiva e dai connessi grafici illustrativi.

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324

Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL

ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14

Assistiti 0/14

Residenti 15/64

Assistiti 15/64

Residenti 65 e oltre

Assistiti. 65 e oltre

Residenti Incidenza

popolazione anziana

Assistiti Incidenza

popolazione anziana

2003 986.924 992.680 146.473 145.693 681.059 685.442 159.392 161.545 16,15 16,27 2004 1.003.808 1.009.349 149.021 148.263 690.307 694.622 164.480 166.464 16,39 16,49 2005 1.022.428 1.021.137 152.607 151.570 699.408 697.066 170.413 172.501 16,67 16,89 2006 1.033.848 1.031.013 155.341 153.296 702.434 699.510 176.073 178.207 17,03 17,28 2007 1.044.820 1.052.979 158.015 157.948 706.453 712.462 180.352 182.569 17,26 17,34 2008 1.059.593 1.060.211 161.194 160.157 713.798 713.611 184.601 186.443 17,42 17,59

BG

2009 1.075.592 1.083.982 164.982 165.472 722.351 726.982 188.259 191.528 17,50 17,67 2003 1.029.806 1.039.774 148.166 147.388 706.145 714.125 175.495 178.261 17,04 17,14 2004 1.052.353 1.055.570 151.862 150.422 718.811 721.291 181.680 183.857 17,26 17,42 2005 1.071.035 1.065.247 156.319 154.024 727.380 721.286 187.336 189.937 17,49 17,83 2006 1.083.635 1.079.904 159.671 157.297 730.779 726.634 193.185 195.973 17,83 18,15 2007 1.096.634 1.102.518 163.477 162.573 734.807 739.516 198.350 200.429 18,09 18,18 2008 1.111.529 1.110.023 167.062 165.249 741.538 740.183 202.929 204.591 18,26 18,43

BS

2009 1.129.025 1.138.778 171.350 171.654 750.668 757.351 207.007 209.773 18,34 18,42 2003 543.546 546.331 74.928 74.725 369.787 370.704 98.831 100.902 18,18 18,47 2004 551.655 551.488 76.026 75.333 373.994 372.687 101.635 103.468 18,42 18,76 2005 560.941 558.534 77.573 76.826 378.251 374.477 105.117 107.231 18,74 19,2 2006 566.853 563.379 78.962 77.689 379.765 375.610 108.126 110.080 19,07 19,54 2007 572.441 574.181 79.885 79.480 382.087 382.286 110.469 112.415 19,3 19,58 2008 578.175 575.442 81.014 80.166 384.556 381.146 112.605 114.130 19,48 19,83

CO

2009 584.762 586.036 82.450 82.368 388.039 387.020 114.273 116.648 19,54 19,90 2003 338.690 340.540 42.286 42.327 226.434 226.791 69.970 71.422 20,66 20,97 2004 342.844 343.046 42.959 42.875 228.375 227.190 71.510 72.981 20,86 21,27 2005 346.168 343.902 43.574 43.182 229.455 226.185 73.139 74.535 21,13 21,67 2006 348.370 345.806 44.294 43.386 229.256 226.222 74.820 76.198 21,48 22,03 2007 350.368 351.383 44.919 44.902 229.426 229.375 76.023 77.106 21,7 21,94 2008 355.947 355.156 46.334 45.971 232.690 231.304 76.923 77.881 21,61 21,93

CR

2009 360.223 362.173 47.453 47.651 235.159 235.303 77.611 79.219 21,55 21,87 2003 315.183 317.048 44.513 44.552 214.442 215.578 56.228 56.918 17,84 17,95 2004 318.824 320.159 44.750 44.780 216.233 216.742 57.841 58.637 18,14 18,31 2005 322.150 323.687 45.354 45.227 217.087 217.506 59.709 60.954 18,53 18,83 2006 325.039 325.574 46.153 45.727 217.437 217.486 61.449 62.361 18,91 19,15 2007 327.510 329.886 46.702 46.731 217.752 219.378 63.056 63.777 19,25 19,33 2008 331.607 331.466 47.403 47.201 219.788 219.304 64.416 64.961 19,43 19,60

LC

2009 335.420 336.380 48.192 48.325 221.523 221.589 65.705 66.466 19,59 19,76

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325

Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL

ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14

Assistiti 0/14

Residenti 15/64

Assistiti 15/64

Residenti 65 e oltre

Assistiti. 65 e oltre

Residenti Incidenza popolazione

anziana

Assistiti Incidenza popolazione

anziana 2003 208.871 209.875 27.640 27.860 142.829 143.178 38.402 38.837 18,39 18,5 2004 212.873 213.679 28.452 28.641 145.191 145.370 39.230 39.668 18,43 18,56 2005 216.638 216.664 29.225 29.257 146.997 146.375 40.416 41.032 18,66 18,94 2006 219.515 218.640 29.988 29.660 148.157 147.004 41.370 41.976 18,85 19,2 2007 222.909 224.086 30.694 30.653 150.041 150.712 42.174 42.721 18,92 19,06 2008 227.195 225.874 31.453 31.175 152.798 151.290 42.944 43.409 18,90 19,22

LO

2009 231.120 232.493 32.430 32.661 155.046 155.390 43.644 44.442 18,88 19,12 2003 381.330 380.451 46.558 46.160 253.031 251.621 81.741 82.670 21,44 21,73 2004 385.900 383.335 47.421 46.974 255.251 252.547 83.228 83.814 21,57 21,86 2005 390.957 386.224 48.871 48.286 257.678 252.560 84.408 85.378 21,59 22,11 2006 393.723 388.560 50.128 48.987 258.066 253.071 85.529 86.502 21,72 22,26 2007 397.533 397.232 51.523 51.305 259.577 258.662 86.433 87.265 21,74 21,97 2008 403.665 401.363 53.221 52.708 263.291 260.755 87.153 87.900 21,59 21,90

MN

2009 409.775 410.731 54.891 55.099 267.156 266.595 87.728 89.037 21,41 21,68 2003 1.247.052 1.323.165 138.859 144.222 815.253 868.657 292.940 310.286 23,49 23,45 2004 1.271.898 1.337.574 146.464 147.825 828.353 874.519 297.081 315.230 23,36 23,57 2005 1.299.439 1.322.717 152.432 150.307 843.991 852.442 303.016 319.968 23,32 24,19 2006 1.308.735 1.320.310 155.250 151.474 847.437 843.909 306.048 324.927 23,39 24,61 2007 1.303.437 1.337.522 157.684 157.990 836.973 861.032 308.780 318.500 23,69 23,81 2008 1.299.633 1.320.034 159.612 157.894 829.385 842.405 310.636 319.735 23,90 24,22

MI CITTA'

2009 1.563.048 1.342.794 195.129 163.547 998.374 855.133 171.781 324.114 10,99 24,14 2003 931.179 944.537 128.843 129.268 651.398 660.492 150.938 154.777 16,21 16,39 2004 941.854 953.962 130.270 130.641 654.758 662.778 156.826 160.543 16,65 16,83 2005 953.969 959.117 132.463 132.102 658.132 659.332 163.374 167.683 17,13 17,48 2006 961.077 966.976 134.458 133.595 657.411 659.106 169.208 174.275 17,61 18,02 2007 969.674 978.538 136.611 135.492 659.087 665.246 173.976 177.800 17,94 18,17 2008 976.394 979.834 138.216 136.950 659.702 661.416 178.476 181.468 18,28 18,52

MI 1

2009 924.417 995.333 131.286 140.975 621.350 668.190 171.781 186.168 18,58 18,70 2003 518.577 526.564 75.074 75.435 366.091 371.588 77.412 79.541 14,93 15,11 2004 526.023 531.716 76.097 76.123 368.688 372.476 81.238 83.117 15,44 15,63 2005 533.596 535.081 77.511 77.290 371.016 370.354 85.069 87.437 15,94 16,34 2006 540.198 541.904 79.639 78.631 371.731 371.393 88.828 91.880 16,44 16,96 2007 546.091 552.163 81.124 81.129 372.869 376.603 92.098 94.431 16,86 17,1 2008 555.223 555.029 82.800 81.967 377.232 375.991 95.191 97.071 17,14 17,49

MI 2

2009 626.689 567.299 94.528 84.841 423.640 381.821 108.521 100.637 17,32 17,74

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326

Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL

ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14

Assistiti 0/14

Residenti 15/64

Assistiti 15/64

Residenti 65 e oltre

Assistiti. 65 e oltre

Residenti Incidenza

popolazione anziana

Assistiti Incidenza

popolazione anziana

2003 1.017.303 1.030.215 136.257 136.564 703.955 712.611 177.091 181.040 17,41 17,57 2004 1.028.566 1.039.953 138.276 138.267 706.588 714.126 183.702 187.560 17,86 18,04 2005 1.044.703 1.044.072 141.371 140.260 711.357 708.299 191.975 195.513 18,38 18,73 2006 1.051.498 1.052.745 143.768 141.980 709.391 707.953 198.339 202.812 18,86 19,27 2007 1.057.756 1.068.362 145.842 145.481 708.531 715.714 203.383 207.167 19,23 19,39 2008 1.067.951 1.068.247 148.244 146.412 711.269 710.437 208.438 211.398 19,52 19,79

MB

2009 808.701 1.087.154 115.727 151.233 538.512 719.244 154.462 216.677 19,10 19,93 2003 497.233 504.033 56.940 57.171 327.011 329.365 113.282 117.497 22,78 23,31 2004 504.761 509.185 58.118 57.974 331.470 331.834 115.173 119.377 22,82 23,44 2005 510.505 513.522 59.410 59.311 333.778 332.668 117.317 121.543 22,98 23,67 2006 515.636 519.328 61.032 60.325 335.480 335.353 119.124 123.650 23,1 23,81 2007 521.296 528.520 62.599 62.612 337.939 341.978 120.758 123.930 23,16 23,45 2008 530.969 532.507 64.679 64.131 344.733 344.255 121.557 124.121 22,89 23,31

PV

2009 539.238 542.107 66.702 66.716 350.086 349.707 122.450 125.684 22,71 23,18 2003 177.568 177.054 25.264 25.083 120.179 119.731 32.125 32.240 18,09 18,21 2004 178.393 177.389 25.381 25.065 120.216 119.487 32.796 32.837 18,38 18,51 2005 179.089 177.741 25.352 25.070 120.164 119.042 33.573 33.629 18,75 18,92 2006 179.767 178.596 25.262 25.015 120.113 119.180 34.392 34.401 19,13 19,26 2007 180.429 179.811 25.362 25.133 119.957 119.580 35.110 35.098 19,46 19,52 2008 181.338 180.099 25.387 25.106 120.268 119.382 35.683 35.611 19,68 19,77

SO

2009 182.084 181.390 25.474 25.250 120.494 119.859 36.116 36.281 19,83 20,00 2003 818.940 829.676 109.776 109.761 556.605 563.479 152.559 156.436 18,63 18,86 2004 829.629 836.495 111.124 110.968 561.233 565.196 157.272 160.331 18,96 19,17 2005 843.250 839.239 113.581 112.210 566.651 562.211 163.018 164.818 19,33 19,64 2006 848.606 845.431 114.874 113.114 566.519 562.963 167.213 169.354 19,7 20,03 2007 855.400 858.379 116.551 115.601 567.655 569.759 171.194 173.019 20,01 20,16 2008 863.099 858.145 118.013 115.909 570.700 566.367 174.386 175.869 20,20 20,49

VA

2009 871.448 874.762 119.895 119.601 574.474 574.787 177.079 180.374 20,32 20,62

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327

Composizione della popolazione residente ed assistita ripartita per ASL

ASL Anno Residenti Assistiti Residenti 0/14

Assistiti 0/14

Residenti 15/64

Assistiti 15/64

Residenti 65 e oltre

Assistiti. 65 e oltre

Residenti Incidenza

popolazione anziana

Assistiti Incidenza

popolazione anziana

2003 96.443 96.456 13.134 13.075 66.791 66.700 16.518 16.681 17,13 17,29 2004 97.415 97.116 13.130 13.116 67.374 66.961 16.911 17.039 17,36 17,54 2005 98.224 97.696 13.246 13.184 67.442 66.829 17.536 17.683 17,85 18,1 2006 98.702 98.552 13.310 13.272 67.214 66.902 18.178 18.378 18,42 18,65 2007 99.143 99.315 13.437 13.492 67.165 67.187 18.541 18.636 18,7 18,76 2008 100.088 100.212 13.572 13.664 67.573 67.454 18.943 19.094 18,93 19,05

VAL CAM

2009 101.134 101.712 13.800 13.893 68.093 68.334 19.241 19.485 19,03 19,16 Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT (Residenti) e DG Sanità (Assistiti). Fonte: DG Sanità Regione Lombardia

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328

Il grafico che segue dà conto dell’incidenza della popolazione anziana in

relazione alla popolazione residenete ed assistita nell’anno 2009.

Particolare risulatato si riscontra nel caso dell’ASL di Milano Città che, a

seguito della rimodulazione degli assetti territoriali di competenza conseguente alla

istituzione della ASL di Monza e Brianza, presenta un valore dell’indicatore per

l’incidenza sulla popolazione residente pari a 10,99%, ovvero, meno della metà

degli analoghi indicatori per le altre ASL e per la popolazione assistita della

medesima azienda.

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329

Composizione della popolazione residente ed assistita in Lombardia.Incidenza della popolazione anziana

9,00

11,00

13,00

15,00

17,00

19,00

21,00

23,00

25,00

Residenti 17,50 18,34 19,54 21,55 19,59 18,88 21,41 10,99 18,58 17,32 19,10 22,71 19,83 20,32 19,03

Assistiti 17,67 18,42 19,90 21,87 19,76 19,12 21,68 24,14 18,70 17,74 19,93 23,18 20,00 20,62 19,16

2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009 2009

BG BS CO CR LC LO MN MI C MI 1 MI 2 M B PV SO VA V C

Fonte: D.G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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330

La Medicina di Base

Secondo i dati trasmessi dalla regione Lombardia il costo della

Medicina di Base nell’anno 2009 ha raggiunto l’importo di € 816.652.000,

l’incremento rispetto all’anno precedente è di € 43.703.000.

I dati esposti a partire dall’anno 2007 si riferiscono alla Medicina di Base

(Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-

SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza

Sanitaria Territoriale, inoltre, i dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal

bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio

consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. A corredo dei dati forniti è

stato precisato che: “l’incremento dei costi complessivi della medicina di base,

dovuto in parte all'aumento della popolazione assistita ed in parte all'aumento del

costo pro-capite derivante dall'applicazione dei contratti collettivi nazionali 2009,

biennio economico 2006-2007.” “Si evidenzia inoltre che la giunta regionale, con

DGR 8941/2009, ha approvato l'evoluzione del Progetto SISS. Sono stati inoltre

approvati gli accordi integrativi regionali per i rapporti con i MMG (DGR 9788/2009)

e con i Pediatri di Famiglia (DGR 10074/2009).”

Le tabelle e i grafici che seguono illustrano, relativamente alla serie storica

che intercorre tra l’anno 1999 e l’anno 2008, i dati forniti dalla Direzione Generale

Sanità in merito alla Medicina di Base.

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331

Costo della Medicina di Base

Costo* Variazione rispetto all’anno precedente

1999 € 514.068.000

2000 € 584.059.000 2000/1999 € 69.991.000

2001 € 601.307.000 2001/2000 € 17.248.000

2002 € 617.337.000 2002/2001 € 16.030.000

2003 € 638.203.000 2003/2002 € 20.866.000

2004 € 653.973.000 2004/2003 € 15.770.000

2005 € 815.939.000 2005/2004 € 161.966.000

2006 € 741.719.000 2006/2005 -€ 74.220.000

2007 € 748.843.000 2007/2006

2008 € 772.949.000 2008/2007 € 24.106.000

2009 € 816.652.000

2009/2008 € 43.703.000

Valori in euro A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale I dati relativi a ciascun anno sono desunti dal bilancio consuntivo e quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo ancora in corso di istruttoria Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Il grafico che segue è relativo al costo della Medicina di Base in Lombardia

e rende evidente il suo andamento secondo i dati e le indicazioni forniti dalla

Direzione Generale Sanità; gli andamenti delle variazioni per ogni anno rispetto al

precedente, nel lasso di tempo osservato sono illustrati dal grafico successivo.

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332

Medicina di Base

500.000.000

550.000.000

600.000.000

650.000.000

700.000.000

750.000.000

800.000.000

850.000.000

Costo della Medicina di Base 514.068.000 584.059.000 601.307.000 617.337.000 638.203.000 653.973.000 815.939.000 741.719.000 748.843.000 772.949.000 816.652.000

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Valori in euro I dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Medicina di Base

-€ 80.000.000 -€ 30.000.000 € 20.000.000 € 70.000.000 € 120.000.000 € 170.000.000

2000/1999

2001/2000

2002/2001

2003/2002

2004/2003

2005/2004

2006/2005

2007/2006

2008/2007

2009/2008

Variazione 69.991.000 17.248.000 16.030.000 20.866.000 15.770.000 161.966.000 -74.220.000 24.106.000 43.703.000

2000/1999 2001/2000 2002/2001 2003/2002 2004/2003 2005/2004 2006/2005 2007/2006 2008/2007 2009/2008

Valori in euro I dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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333

Come risulta dalla prossima tabella il costo medio della medicina di

base in relazione alla popolazione residente, nell’anno 2009 è stato pari a

€ 83,82 mentre per quella assistita il valore è pari a € 82,97.

Rispetto all’anno precedente il primo indicatore è aumentato di € 3,66 e il

secondo di € 2,90.

La tabella ed il grafico che seguono illustrano i dati relativi al costo medio

procapite sia in relazione ai residenti che agli assistiti.

Medicina di Base. Costo medio procapite. Residenti ed assistiti

Costo Medio Procapite Residenti Costo Medio Procapite Assistiti

1999 56,94 57,48

2000 64,43 65,01

2001 65,92 66,18

2002 68,34 67,39

2003 70,07 68,93

2004 70,72 69,87

2005 86,87 86,76

2006 78,28 78,27

2007 78,45 77,72

2008 80,16 80,07

2009 83,82

82,97

Medicina di Base. Costo medio procapite residenti ed assistiti

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

Residenti 56,94 64,43 65,92 68,34 70,07 70,72 86,87 78,28 78,45 80,16 83,82

Assistiti 57,48 65,01 66,18 67,39 68,93 69,87 86,76 78,27 77,72 80,07 82,97

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Valori in euro. A partire dal 2007, i costi si riferiscono alla Medicina di Base (Medicina Generale e Pediatria di Famiglia), sono comprensivi del Progetto CRS-SISS e sono al netto di Guardia Medica, Medicina dei Servizi ed Emergenza Sanitaria Territoriale I dati presentati fino all’anno 2008 sono desunti dal bilancio consuntivo mentre quelli relativi al 2009 sono desunti dal bilancio consuntivo al momento ancora in corso di istruttoria. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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334

I dati relativi al numero di Medici di base sono riportati dalla prossima

tabella.

Medicina di Base. Numero Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta

Medici di Base

Medici di Medicina Generale Pediatri di Libera Scelta Totale

1999 7.447 927 8.374

2000 7.452 941 8.393

2001 7.310 956 8.266

2002 7.182 977 8.159

2003 6.929 1.033 7.962

2004 6.808 1.074 7.882

2005 6.716 1.098 7.814

2006 6.636 1.122 7.758

2007 6.543 1.135 7.678

2008 6.487 1.146 7.633

2009 6.523 1.156 7.679

Dato aggiornato a dicembre 2009. Il conteggio è sui MMG/PLS "attivi" (esclusi gli Incaricati). Fonte: è il DWH del Sistema Direzionale della Sanità.

Nell’anno 2009 i Medici di Base attivi in regione Lombardia sono stati:

7.679 di cui 6.523 Medici di Medicina Generale e 1.156 Pediatri di Libera Scelta.

Rispetto al primo anno della serie storica, il 1999, i Medici di Base sono 659 in

meno, i Medici di Medicina Generale sono 924 in meno e i Pediatri sono 229 in più.

Il raffronto dei dati relativi all’ultimo biennio indica per i Medici di Medicina

Generale una inversione di tendenza rispetto agli andamenti precedenti, infatti tra

l’anno 2009 ed il 2008 il numero di questi ultimi è aumentato di 36 unità in

controtendenza rispetto alle precedenti diminuzioni. Sono 10 in più i Pediatri di

Libera scelta.

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335

Medicina di Base. Numero dei Medici

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

Medici di Medicina Generale 7.447 7.452 7.310 7.182 6.929 6.808 6.716 6.636 6.543 6.487 6.523

Pediatri di Libera Scelta 927 941 956 977 1.033 1.074 1.098 1.122 1.135 1.146 1.156

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella che segue restituisce i dati relativi ai Medici di base

illustrando il rapporto tra il numero dei medici, dei pediatri e la

popolazione residente ed assistita anche in relazione alle fasce di età.

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336

Medicina di Base. Rapporto tra Medici di Base, popolazione residente, assistita e fasce di età

Rapporto N. Medici di Base e Popolazione Residente

Rapporto N. Medici di Base e Popolazione

Assistita

Rapporto N. Pediatri Libera

Scelta e Popolazione Residente

Rapporto N. Pediatri Libera

Scelta e Popolazione Assistita

Rapporto N. Medici e

Popolazione Residente

Rapporto N. Medici e

Popolazione Assistita

Rapporto N. Medici e

Popolazione Residente

Rapporto N. Medici e

Popolazione Assistita

0-14 0-14 15-64 15-64 65 e oltre 65 e oltre

1999 0,0930% 0,0940% 0,0790% 0,0810% 0,1180% 0,1200% 0,4810% 0,4680%

2000 0,0930% 0,0930% 0,0800% 0,0810% 0,1180% 0,1200% 0,4720% 0,4600%

2001 0,0910% 0,0910% 0,0800% 0,0810% 0,1160% 0,1170% 0,4510% 0,4400%

2002 0,0900% 0,0890% 0,0820% 0,0820% 0,1160% 0,1150% 0,4360% 0,4240%

2003 0,0870% 0,0860% 0,0850% 0,0850% 0,1120% 0,1100% 0,4090% 0,3980%

2004 0,0850% 0,0840% 0,0870% 0,0870% 0,1090% 0,1070% 0,3910% 0,3810%

2005 0,0830% 0,0830% 0,0870% 0,0870% 0,1060% 0,1060% 0,3740% 0,3650%

2006 0,0820% 0,0820% 0,0870% 0,0880% 0,1050% 0,1050% 0,3600% 0,3510%

2007 0,0685% 0,0679% 0,0860% 0,0870% 0,1030% 0,1021% 0,3479% 0,3417%

2008 0,0673% 0,0672% 0,0856% 0,0865% 0,1015% 0,1016% 0,3388% 0,3337%

2009 0,0670% 0,0663% 0,0847% 0,0844% 0,1014% 0,1006% 0,3356% 0,3284%

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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337

Tra l’anno 1999 e l’anno 2009 gli indicatori del rapporto tra il numero dei

medici e la popolazione sia residente che assistita hanno registrato una diminuzione

del proprio valore, infatti nel primo anno della serie storica l’indicatore era pari a

0,0930% per i residenti e 0,0940% per gli assistiti, dopo dieci anni l’indice è

risultato rispettivamente pari a 0,0670% e 0,0663%

Il grafico che segue illustra tale osservazione.

Medicina di Base. Rapporto numero medici e popolazione

0,0000%

0,0100%

0,0200%

0,0300%

0,0400%

0,0500%

0,0600%

0,0700%

0,0800%

0,0900%

0,1000%

Residente 0,0930% 0,0930% 0,0910% 0,0900% 0,0870% 0,0850% 0,0830% 0,0820% 0,0685% 0,0673% 0,0670%

Assistita 0,0940% 0,0930% 0,0910% 0,0890% 0,0860% 0,0840% 0,0830% 0,0820% 0,0679% 0,0672% 0,0663%

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

I dati sulla medicina generale si completano con quelli relativi alle ricette

farmaceutiche staccate dai medici di base. In tal senso la Direzione Generale sanità

della regione Lombardia a corredo dei dati prodotti ha significato che per quanto

concerne l’anno 2009: “l'incremento del numero di ricette procapite è determinato

dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nel 2009 rispetto

al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182 abitanti al

31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti). Contestualemnte si registra una

riduzone del numero di MMG e Pls rispetto al 2008”.

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338

Medicina di Base. Ricette farmaceutiche

N. Ricette Farmaceutiche * Ricette Farmaceutiche per Medico di Base

1999 42.728.136 5.102

2000 46.048.080 5.486

2001 55.348.765 6.696

2002 60.742.929 7.445

2003 57.103.168 7.172

2004 60.527.806 7.679

2005 60.686.640 7.766

2006 63.633.001 8.202

2007 66.302.838 8.635

2008 69.857.209 9.152

2009 72.202.416 9.515

* Sono considerate le ricette farmaceutiche di specialità medicinali e galenici. Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nel 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti). Contestualemnte si registra una riduzone del numero di MMG e Pls rispetto al 2008 Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

La tendenza all’aumento del numero di ricette negli anni della serie storica

in osservazione è confermato anche dal dato relativo all’anno 2010, quando

risultano essere state staccate dai medici di base del Servizio Sanitario Regionale

lombardo 72.202.416 ricette farmaceutiche.

Tra l’anno 2008 ed il precedente sono risultate 3.554.371 le ricette

farmaceutiche in più, mentre il saldo tra gli ultimi due anni della serie

storica presenta un incremento pari a 2.345.207 unità. Nell’anno 1999 i

medici di base staccavano 42.728.136 ricette mentre nell’anno 2009 le

ricette sono state 72.202.416.

Il numero medio delle ricette farmaceutiche staccate per medico di

base è salito a 9.515 unità con un aumento, rispetto all’anno 2008, pari a 363

unità il raffronto tra gli i precedenti ultimi anni della serie storica presenta un saldo

incrementale pari a 517 ricette. Tra il primo anno della serie storica e l’ultimo

l’aumento è pari a 4.413 ricette.

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339

Medicina di Base. Numero di Ricette Farmaceutiche

40.000.000

45.000.000

50.000.000

55.000.000

60.000.000

65.000.000

70.000.000

75.000.000

N. Ricette Farmaceutiche 42.728.13646.048.08055.348.76560.742.92957.103.16860.527.80660.686.64063.633.00166.302.83869.857.20972.202.416

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Sono considerate le ricette farmaceutiche di specialità medicinali e galenici. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Medicina di Base. Numero di Ricette Farmaceutiche per medico di base

5.000

5.500

6.000

6.500

7.000

7.500

8.000

8.500

9.000

9.500

10.000

Ricette Farmaceutiche per Medico di Base 5.102 5.486 6.696 7.445 7.172 7.679 7.766 8.202 8.635 9.152 9.515

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Sono considerate le ricette farmaceutiche di specialità medicinali e galenici. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

In merito alla spesa farmaceutica la Direzione Generale Sanità ha

prodotto i relativi dati riassunti dalla successiva tabella corredando i dati forniti con

le seguenti indicazioni relative all’anno 2009: “La variazione % che si osserva pari

al +2,25% rispetto all'anno 2008, legata all'incremento della spesa farmaceutica

ospedaliera, è determinata dal fatto che nel corso del 2008 e 2009 sono stati

autorizzati da AIFA e perciò immessi sul mercato a carico del SSN farmaci innovativi

(in area oncologica, reumatologica e HIV) per aree terapeutiche spesso scoperte.

Questo ha portato ad un icremento della spesa sia per l'immissione di nuovi farmaci

ma anche per l'incremento del numero di pazienti trattati (es. pazienti HIV)”.

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340

Spesa Farmaceutica* A CARICO DEL SSN

OSPEDALIERA (2)

TERRITORIALE (1)

di cui

a distribuzione diretta **

TOTALE (A) = (1) + (2)

VAR. % su anno

precedente

Compartecipazione del cittadino (ticket)

(B)

VAR. % su anno

precedente

TOTALE GENERALE (A) + (B)

2000 1.243 1.243 128 1.370,65

2001 1.632 402 18 2.034 64 2 -98 2.036,20

2002 1.739 464 45 2.203 8 19 743 2.222,40

2003 1.512 511 72 2.023 -8 168 765 2.190,90

2004 1.639 550 107 2.189 8 167 0 2.356,10

2005 1.624 608 142 2.232 2 137 -18 2.369,00

2006 1.681 655 146 2.336 5 138 1 2.473,71

2007 1.628 705*** 171*** 2.333 0 142 3 2.475,20

2008 1.606 767 194 (1) 2.373 2 161 13 2.533,55

2009 1.597 829 213 2.426 2 182 13 2.607,90

Note:

* Valori in milioni di Euro.

* * farmaci di esclusiva distribuzione diretta

***dati presi da monitoraggio inviato ad AIFA per l'anno 2007

(1) Dato rilevato dal flusso DM 31/07/2007 - escluso il costo di servizio

La spesa totale a carico del cittadino non viene riportata in quanto la Regione Lombardia non effettua la rilevazione della spesa dei farmaci classificati in fascia C (a totale carico del cittadino). I dati di spesa farmaceutica territoriale comprendono anche la moblità extra-regionale. Negli importi relativi agli esercizi 2005 e 2006 sono integrati nel sistema di consolidamento anche gli IRCCS di diritto pubblico (compresa l'attività di ricerca) come richiesto dal Ministero delle Finanze e dal Ministero della Salute Anno 2009: La variazione % che si osserva pari al +2,25% rispetto all'anno 2008, legata all'incremento della spesa farmaceutica ospedaliera, è determinata dal fatto che nel corso del 2008 e 2009 sono stati autorizzati da AIFA e perciò immessi sul mercato a carico del SSN farmaci innovativi (in area oncologica, reumatologica e HIV) per aree terapeutiche spesso scoperte. Questo ha portato ad un icremento della spesa sia per l'immissione di nuovi farmaci ma anche per l'incremento del numero di pazienti trattati (es. pazienti HIV)

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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341

Nell’anno 2000 la spesa farmaceutica nella regione Lombardia era pari a

1.370,65 milioni di euro e, mentre nell’anno 2008 la spesa è salita a

2.533,55 milioni di euro nell’anno 2009 con un incremento pari a 1.162,90

milioni di euro, la spesa farmaceutica complessiva è risultata pari a

2.607,90. Tra l’anno 2008 ed il successivo, l’incremento è di 74,35 milioni euro

mentre tra gli anni estremi dell periodo osservatio l’aumento è di 1.237,25 milioni

di euro. Il grafico che segue evidenzia l’incremento della spesa che si è registrato in

particolare tra l’anno 2000 e l’anno 2001.

Spesa farmaceutica

1.350,00

1.550,00

1.750,00

1.950,00

2.150,00

2.350,00

2.550,00

Spesa farmaceutica 1.370,65 2.036,20 2.222,40 2.190,90 2.356,10 2.369,00 2.473,71 2.475,20 2.533,55 2.607,90

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

I dati riportati in tabella relativamente alla variazione percentuale rispetto

all’anno precedente indicano che nell’ultimo periodo della serie storica: 2008 su

2007 e 2009 su 2008 la percentuale rimane costante ovvero il 13%.

La spesa farmaceutica a totale carico del SSN è stata nell’anno 2009 pari a

2.426 milioni di euro (2000: 1.243 mil. €), la parte di questa da imputare alla

farmaceutica territoriale è stata pari a 1.597 milioni di euro6 e 829 milioni di euro

quella di derivazione ospedaliera, di questi 194 milioni euro sono farmaci ad

esclusiva distribuzione diretta. I grafici che seguono evidenziano gli andamenti negli

anni della serie storica per le voci considerate.

6 (dato rilevato dal flusso DM 31/07/2007 – escluso il costo di servizio

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342

Spesa farmaceutica. A carico del SSN

1.200

1.400

1.600

1.800

2.000

2.200

2.400

A carico SSN 1.243 2.034 2.203 2.023 2.189 2.232 2.336 2.333 2.373 2.426

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Spesa farmaceutica. A carico del SSN

350

550

750

950

1.150

1.350

1.550

1.750

Territoriale 1.243 1.632 1.739 1.512 1.639 1.624 1.681 1.628 1.606 1.597

Ospedaliera 402 464 511 550 608 655 705 767 829

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Valori in milioni di Euro. Per l’anno 2007 i dati della spesa ospedaliera derivano dal monitoraggio inviato ad AIFA per l'anno 2007 Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Per quanto concerne la compartecipazione alla spesa farmaceutica da parte

del cittadino alla spesa farmaceutica (ticket) nell’anno 2009 questa è risultata pari

a 182 milioni di euro mentre nell’anno 2008 l’importo era di 161 milioni di euro

confermando il costante aumento degli ultimi anni. I grafici che seguono mostrano

gli andamenti negli anni.

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343

Compartecipazione del cittadino (ticket)

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

Compartecipazione del cittadino (ticket) 127,65 2,30 19,40 167,80 167,10 137,00 137,71 142,20 160,85 181,90

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Spesa farmaceutica. Compartecipazione del cittadino (ticket).Variazione percentuale su anno precedente

-130

-80

-30

20

70

120

Compartecipazione del cittadino (ticket) 127,65 -125,35 17,10 148,40 -0,70 -30,10 0,71 4,49 18,65 21,05

2000 2000 2001 2001 2002 2002 2003 2003 2004 2004 2005 2005 2006 2006 2007 2007 2008 2008 2009

Valori in milioni di Euro. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella che segue, in riferimento alla serie storica compresa tra gli anni

2000 e 2008, sempre in ordine alla spesa farmaceutica in Lombardia, propone i

valori relativi a tre indicatori: il numero delle ricette staccate mediamente per

ciascun assistito in Lombardia, la spesa netta procapite e la spesa netta per ricetta,

inoltre, sono riportate le relative variazioni rispetto all’anno precedente. A

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344

complemento dei dati prodotti la Direzione Generale Sanità della Regione

Lombardia ha inteso segnalare che per l’anno 2009: “L'incremento del numero di

ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che

si è registrato nel 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è

arrivati a 9.798.182 abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti)”.

Indicatori della spesa farmaceutica. Lombardia

Numero ricette procapite

Spesa netta procapite*

Spesa netta per ricetta*

2000 5,08 137,23 27,00 2001 6,08 179,28 29,51

variazione % 01/00

19,64 30,64 9,28

2002 6,68 189,47 28,35 variazione %

02/01 9,87 5,68 -3,93

2003 6,16 163,20 26,48 variazione %

03/02 -7,78 -13,86 -6,60

2004 6,51 176,41 27,09 variazione %

04/03 5,72 8,10 2,30

2005 6,48 173,51 26,78 variazione %

05/04 -0,50 -1,65 -1,16

2006 6,71 177,43 26,43 variazione %

06/05 3,55 2,26 -1,29

2007 6,96 171,08 24,57 variazione %

07/06 3,79 -3,58 -7,06

2008 7,19 165,20 22,99 variazione %

08/07 3,19 -3,44 -6,42

2009 7,37 163,00 22,12 variazione %

09/08 2,54 -1,33 -3,77

* valori in Euro Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nel 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti). Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia (dati riferiti a medicinali, ossigeno, galenici e generici)

Nell’anno 2000 il numero delle ricette pro capite era: 5,08 e mentre

nell’anno 2008 tale numero è cresciuto fino a 7,19 nell’anno 2009 è giunto

a 7,37. La spesa netta procapite, nell’anno 2000 era pari a € 137,23 e

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345

nell’anno 2009 € 163,00, infine, la spesa netta per ricetta è passata da €

27,00 a € 22.12.

Indicatori della spesa farmaceutica. Numero ricette procapite

5,00

5,50

6,00

6,50

7,00

7,50

Numero ricette procapite 5,08 6,08 6,68 6,16 6,51 6,48 6,71 6,96 7,19 7,37

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Indicatori della spesa farmaceutica. Spesa netta procapite

135,00

145,00

155,00

165,00

175,00

185,00

Spesa netta procapite 137,23 179,28 189,47 163,20 176,41 173,51 177,43 171,08 165,20 163,00

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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346

Indicatori della spesa farmaceutica. Spesa netta per ricetta

22,00

23,00

24,00

25,00

26,00

27,00

28,00

29,00

30,00

Spesa netta per ricetta* 27,00 29,51 28,35 26,48 27,09 26,78 26,43 24,57 22,99 22,12

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella che segue riporta i dati relativi al numero delle ricette

procapite ripartendo il dato in relazione alle Aziende Sanitarie Locali; è

indicata, inoltre, la percentuale di variazione rispetto all’anno precedente, in

relazione al periodo della serie storica 2000 2009. In sequenza vi sono i grafici

illustrativi sia dell’andamento dei valori assoluti e sia della variazioni tra un anno e

l’altro di tale indicatore, nel periodo considerato. Nel merito la Direzione Generale

Sanità ha indicato che per l’anno 2009: “L'incremento del numero di ricette

procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è

registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è

arrivati a 9.798.182 abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti).”

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Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Numero ricette procapite

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta'

Milano 1

Milano 2

Monza Brianza

Pavia Sondrio Varese Val Camonica

2000 4,93 5,52 4,89 5,57 4,76 4,95 6,00 6,53 4,39 4,99 3,43 5,78 4,38 5,01 6,06 2001 5,77 6,49 5,77 6,66 5,56 5,76 7,11 7,87 5,13 6,07 4,09 6,81 5,24 5,97 7,26

variazione %01/00 16,88 17,58 17,96 19,41 17,00 16,52 18,54 20,62 16,91 21,59 19,17 17,77 19,55 19,10 19,83

2002 6,21 6,90 6,20 7,29 6,06 6,24 7,85 8,63 5,66 6,68 6,08 7,21 5,72 6,53 7,70 variazione %02/01 7,63 6,38 7,44 9,59 8,91 8,29 10,39 9,55 10,38 10,12 48,72 5,85 9,07 9,39 6,03

2003 5,59 6,25 5,63 6,82 5,57 5,68 7,25 6,44 5,44 5,48 5,72 6,61 5,26 5,95 7,04 variazione %03/02 -9,89 -9,43 -9,16 -6,50 -8,15 -9,06 -7,53

-25,34 -3,90 -18,03 -5,91 -8,33 -7,93 -8,81 -8,60

2004 6,11 6,87 6,09 7,58 6,20 6,37 7,52 7,42 6,08 6,07 8,00 7,24 5,84 6,44 7,61 variazione %04/03 9,33 9,89 8,06 11,12 11,37 12,16 3,63 15,19 11,83 10,74 39,75 9,57 10,88 8,16 8,02

2005 5,32 5,78 5,36 7,13 5,35 5,65 7,45 6,79 5,55 5,36 5,94 6,36 5,06 5,64 6,40 variazione %05/04 -13,07 -15,77

-11,95 -5,89

-13,63

-11,33 -0,84 -8,45 -8,74 -11,60 -25,74

-12,05 -13,36 -12,46 -15,82

2006 5,50 5,91 5,51 7,39 5,52 5,74 7,58 6,84 5,79 5,44 6,06 6,41 5,20 5,78 6,56 variazione %06/05 3,50 2,12 2,88 3,63 3,16 1,65 1,69 0,65 4,40 1,34 2,00 0,70 2,90 2,49 2,40

2007 5,43 5,75 5,51 7,35 5,57 5,78 7,55 6,95 5,85 5,47 6,15 6,35 5,25 5,92 6,47 variazione %07/06 -1,33 -2,61 -0,06 -0,49 0,80 0,74 -0,36 1,74 0,96 0,65 1,53 -0,86 0,97 2,47 -1,26

2008 5,20 5,71 5,37 6,92 5,42 5,67 6,17 6,39 5,59 5,32 5,87 6,31 5,26 5,89 6,74 variazione %08/07 -4,23 -0,68 -2,53 -5,85 -2,59 -1,87 -18,33 -8,18 -4,47 -2,67 -4,59 -0,71 0,14 -0,43 4,17

2009 5,27 5,80 5,54 6,73 5,51 5,74 6,26 6,39 5,71 5,32 5,80 6,27 5,40 6,07 7,06 variazione %09/08 1,38 1,57 3,13 -2,85 1,66 1,18 1,47 0,11 2,15 -0,09 -1,09 -0,56 2,70 3,01 4,73

* valori in Euro Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti) Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia (Spesa riferita alle sole specialità medicinali)

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348

Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Numero ricette procapite

0,00

1,00

2,00

3,00

4,00

5,00

6,00

7,00

8,00

9,00

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza

Pavia Sondrio Varese ValCamonica

Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 195: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

349

Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Numero ricette procapite

-30,00

-20,00

-10,00

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. C itta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza

Pavia Sondrio Varese ValCamonica

Anno 2009: L'incremento del numero di ricette procapite è determinato dall'incremento del numero di cittadini lombardi che si è registrato nle 2009 rispetto al 2008 (da 9.720.279 abitanti al 31.12.2008 si è arrivati a 9.798.182abitanti al 31.12.2009 con un incremento di 77.903 abitanti)Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 196: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

350

Sempre relativamente agli indicatori relativi alla spesa sanitaria, la tabella

successiva e grafici conseguenti, sono relativi alla spesa netta procapite ripartita

per Azienda Sanitaria Locale.

Page 197: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

351

Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta procapite

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta'

Milano 1

Milano 2

Monza Brianza

Pavia Sondrio Varese V.camonica

2000 130,09 148,33 135,61 144,59 122,87 129,85 152,22 181,63 115,04 131,19 90,91 154,71 116,84 136,69 157,32 2001 168,23 194,26 176,41 192,05 159,65 168,52 197,41 240,06 150,32 175,21 120,47 186,07 156,42 178,09 201,39

variazione %01/00 29,31 30,96 30,09 32,82 29,94 29,78 29,68 32,17 30,67 33,56 32,51 20,27 33,88 30,29 28,02

2002 176,69 200,36 182,19 203,92 169,45 181,78 214,45 255,56 161,99 190,57 172,64 195,03 170,60 188,17 198,43 variazione %02/01 5,03 3,14 3,27 6,18 6,14 7,87 8,64 6,46 7,76 8,77 43,31 4,81 9,06 5,66 -1,47

2003 151,65 169,04 154,64 170,77 148,81 159,12 183,83 182,44 150,27 151,77 154,49 173,96 152,46 165,67 171,08 variazione %03/02 -14,17 -15,63 -15,12 -16,26 -12,18 -12,47 -14,28 -28,61 -7,23 -20,36 -10,52 -10,81 -10,63 -11,96 -13,79

2004 156,39 181,69 167,53 184,80 162,95 175,36 191,15 206,05 164,43 164,99 210,12 187,92 168,17 178,70 188,72 variazione %04/03 3,12 7,48 8,34 8,22 9,51 10,20 3,98 12,94 9,42 8,71 36,01 8,03 10,30 7,87 10,31

2005 152,00 182,23 162,23 183,74 156,76 177,69 190,22 204,10 164,09 156,38 169,92 189,53 162,82 169,70 186,64 variazione %05/04 -2,80 0,29 -3,16 -0,58 -3,80 1,33 -0,49 -0,95 -0,20 -5,21 -19,13 0,86 -3,18 -5,04 -1,10

2006 157,19 189,50 164,79 187,27 162,14 178,15 188,82 204,90 168,65 157,88 171,70 192,64 168,45 170,28 192,89 variazione %06/05 3,41 3,99 1,58 1,92 3,43 0,26 -0,74 0,39 2,78 0,96 1,05 1,64 3,45 0,34 3,35

2007 149,05 177,50 159,11 179,55 155,71 167,90 179,95 202,00 161,05 153,74 170,90 186,34 163,91 164,66 183,31 variazione %07/06 -5,17 -6,33 -3,45 -4,12 -3,97 -5,75 -4,70 -1,41 -4,51 -2,62 -0,46 -3,27 -2,69 -3,30 -4,97

2008 145,49 170,53 156,61 173,83 152,29 163,61 169,16 184,23 156,52 150,91 169,64 179,42 161,55 163,41 180,26 variazione %08/07 -2,39 -3,92 -1,57 -3,18 -2,19 -2,56 -6,00 -8,80 -2,81 -1,84 -0,74 -3,71 -1,44 -0,76 -1,66

2009 144,75 167,04 156,87 170,60 150,91 161,25 161,62 181,10 157,12 147,13 162,92 173,83 155,58 164,44 182,27 variazione %09/08 -0,50 -2,05 0,17 -1,86 -0,91 -1,44 -4,45 -1,70 0,38 -2,51 -3,96 -3,12 -3,70 0,63 1,11

* valori in Euro I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia (Spesa riferita alle sole specialità medicinali)

Page 198: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

352

Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta procapite

20,00

70,00

120,00

170,00

220,00

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza

Pavia Sondrio Varese ValCamonica

I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 199: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

353

Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta procapite. Variazioni percentuali tra gli anni

-30,00

-20,00

-10,00

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza

Pavia Sondrio Varese ValCamonica

I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 200: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

354

La tabella che segue, unitamente ai successivi grafici illustrano i dati

relativi alla spesa netta media per ciascuna ricetta farmaceutica ripartita in

relazione alle Aziende Sanitarie Locali.

Page 201: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

355

Indicatori della spesa farmaceutica ripartita per ASL. Spesa netta per ricetta

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta'

Milano 1

Milano 2

Monza Brianza

Pavia Sondrio Varese Val Camonica

2000 26,37 26,89 27,72 25,94 25,83 26,25 25,39 27,83 26,23 26,28 26,50 26,77 26,65 27,28 25,95 2001 29,17 29,95 30,57 28,85 28,69 29,24 27,78 30,49 29,32 28,86 29,46 27,34 29,85 29,84 27,72

variazione %01/00

10,63 11,38 10,28 11,23 11,06 11,38 9,40 9,57 11,77 9,84 11,19 2,13 11,99 9,39 6,83

2002 28,47 29,04 29,39 27,96 27,96 29,12 27,34 29,63 28,62 28,51 28,39 27,07 29,85 28,82 25,76 variazione %02/01 -2,41 -3,04 -3,87 -3,11 -2,55 -0,39 -1,59 -2,82 -2,38 -1,23 -3,64 -0,98 -0,01 -3,41 -7,07

2003 27,12 27,05 27,46 25,04 26,73 28,03 25,34 28,33 27,63 27,70 27,00 26,34 28,97 27,83 24,30

variazione %03/02 -4,75 -6,85 -6,56 -10,44 -4,39 -3,74 -7,30 -4,38 -3,46 -2,84 -4,89 -2,70 -2,93 -3,45 -5,68

2004 25,58 26,46 27,53 24,38 26,29 27,54 25,43 27,78 27,03 27,19 26,28 25,96 28,82 27,75 24,81

variazione %04/03

-5,68 -2,19 0,26 -2,61 -1,67 -1,75 0,35 -1,96 -2,16 -1,84 -2,68 -1,41 -0,52 -0,27 2,12

2005 28,60 31,50 30,28 25,76 29,28 31,48 25,52 30,05 29,56 29,15 28,61 29,78 32,21 30,11 29,15 variazione %05/04 11,81 19,07 9,98 5,65 11,39 14,29 0,35 8,20 9,36 7,22 8,89 14,69 11,75 8,48 17,49

2006 28,57 32,08 29,89 25,34 29,35 31,05 24,91 29,98 29,10 29,04 28,35 30,06 32,38 29,48 29,42 variazione %06/05 -0,09 1,83 -1,27 -1,65 0,26 -1,37 -2,39 -0,26 -1,55 -0,38 -0,93 0,93 0,53 -2,09 0,92

2007 27,46 30,85 28,88 24,41 27,97 29,05 23,82 29,05 27,53 28,10 27,79 29,32 31,20 27,82 28,32 variazione %07/06 -3,90 -3,82 -3,39 -3,65 -4,73 -6,44 -4,35 -3,10 -5,42 -3,25 -1,97 -2,44 -3,63 -5,63 -3,76

2008 27,98 29,84 29,16 25,10 28,08 28,84 27,42 28,85 28,01 28,34 28,91 28,44 30,71 27,72 26,73 variazione %08/07 1,92 -3,27 0,98 2,83 0,41 -0,70 15,10 -0,68 1,74 0,85 4,03 -3,02 -1,58 -0,33 -5,59

2009 27,91 29,25 28,78 25,76 27,80 28,53 26,22 28,78 27,97 28,10 28,53 28,13 29,21 27,52 26,20 variazione %09/08 -0,26 -2,01 -1,33 2,61 -0,99 -1,08 -4,36 -0,23 -0,13 -0,84 -1,31 -1,09 -4,87 -0,74 -1,99

* valori in Euro I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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356

Indicatori della spesa farmaceutica per ASL. Spesa netta per ricetta

24,00

25,00

26,00

27,00

28,00

29,00

30,00

31,00

32,00

33,00

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. C itta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza

Pavia Varese V.camonica

I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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357

Indicatori della spesa farmaceutica per ASL. Spesa netta per ricetta. Variazioni percentuali tra gli anni

-12,00

-7,00

-2,00

3,00

8,00

13,00

18,00

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2 MonzaBrianza

Pavia Varese V.camonica

I dati sono riferitisolo alle specialità medicinali (dati disponibili alla DGS come serie storica) Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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358

L’assistenza ospedaliera.

Posti letto ordinari e di riabilitazione.

Sulla base dei daiti forniti dalla Direzione Generale Sanità della Regione

Lombardia, è stata stilata la tabella inerente l’offerta7 di posti letto in ordine ai

regimi di ricovero per le differenti tipologie di erogatori accreditati pubblici

e privati e autorizzati avendo comunque conto che al momento dell’acquisizione

della stessa i dati relativi all’anno 2009 non erano ancora consolidati.

7 Conseguentemente a ricodifiche di reparti, passaggio di autorizzazioni sanitarie e accreditamenti da un Istituto ad un altro come nel caso dell’attivazione di sperimentazioni gestionali disciplinate dal d.lgs 502/92 e s.m.i., art.9-bis e dalle d.g.r. VI/42718 del 29.4.1999 e n.VII/18575 del 5.8.2004, che intervengono in corso d’anno, la Direzione Generale Sanità della regione Lombardia ha proceduto a rivedere per tutti gli anni della serie storica considerata le modalità di conteggio dei posti letto a livello regionale, in precedenza ottenuta come somma dei posti letto dei singoli reparti. Tale nuova metodologia conteggia i posti letto in relazione ai mesi di attività dei vari reparti e dei mesi di attività dei singoli Istituti. Nelle intenzioni della Direzione Generale Sanità, in tal modo si rende una descrizione del fenomeno più aderente alla realtà. In conseguenza di ciò, la tabella sopra riportata e i successivi grafici evidenziano alcune differenze rispetto alla analoga tabella e ai grafici riportati nelle precedenti relazioni sulla gestione del Servizio Sanitario Regionale Lombardo.

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359

Indicatori di offerta ospedaliera per acuti e non acuti. Pubblico e privato ACCREDITATI attivati

PUBBLICI (**) ACCREDITATI attivati

PRIVATI (**) AUTORIZZATO PRIVATO

Anno Popolazione*

Posti Letto Day

Hospital

Posti Letto

Degenza Ordinaria

Totale Posti Letto

Posti Letto Day

Hospital

Posti Letto

Degenza Ordinaria

Totale Posti Letto

Posti Letto Day

Hospital

Posti Letto

Degenza Ordinaria

Totale Posti Letto

Totale posti letto accreditati attivati

Posti Letto X 1.000 abitanti ****

1999 9.028.919 3.015 32.240 35.255 439 11.916 12.355 17 963 980 47.610 5,27

2000 9.065.231 2.985 30.801 33.786 666 12.211 12.877 35 940 975 46.663 5,15

2001 9.121.643 3.022 29.428 32.450 863 12.259 13.122 36 900 936 45.572 5,00

2002 9.033.602 3.075 27.218 30.293 937 12.140 13.077 40 1.060 1.100 43.370 4,80

2003 9.108.645 3.168 25.656 28.824 974 12.214 13.188 40 1.058 1.098 42.012 4,61

2004 9.246.796 3.171 24.537 27.708 999 12.264 13.263 48 1.069 1.117 40.971 4,43

2005 9.393.092 3.116 24.082 27.198 1.060 12.646 13.706 36 847 883 40.904 4,35

2006 9.475.202 3.118 23.852 26.970 1.112 13.162 14.274 35 835 870 41.244 4,35

2007 9.545.441 3.153 23.541 26.694 1.149 13.282 14.431 52 797 849 41.125 4,31

2008 9.642.406 3.179 23.312 26.491 1.130 13.404 14.534 66 822 888 41.025 4,25

2009 ***

9.742.676 3.161 23.264 26.425 1.164 13.591 14.755 60 781 841 41.180 4,23

* Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT. (**) A seguito di ricodifiche di reparti, passaggio di autorizzazioni sanitarie e accreditamenti da un Istituto ad un altro (si veda ad es., l’attivazione di sperimentazioni gestionali così come disciplinate dal d.lgs 502/92 e s.m.i., art.9-bis e dalle d.g.r. VI/42718 del 29.4.1999 e n.VII/18575 del 5.8.2004) che intervengono in corso d’anno, si è reso necessario rivedere (per tuti gli anni in elenco) le modalità di conteggio dei posti letto a livello regionale (in precedenza ottenuta come somma dei posti letto dei singoli reparti). La nuova metodologia riproporziona gli stessi in funzione sia dei mesi di attività dei vari reparti che dei mesi di attività dei singoli Istituti, fornendo in questo modo una descrizione del fenomeno più aderente alla realtà. *** Nel momento in cui i dati sono stati richiesti, gli stessi non erano ancora definitivi. Identica situazione vale per l'anno 2009, per il quale i dati non sono ancora definitivi **** per il tasso di posti letto vengono utilizzati solo i letti accreditati ed attivati a carcio del SSN Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: POSTI LETTO ATTIVATI (accreditati pubblici e privati) - Flussi informativi Ministero della Salute MODD. HSP22, 24 e HSP23 (il modello ministeriale HSP23 non rileva in origine i posti letto attivati mensilmente nelle Case di Cura private accreditate: l'informazione è rilevata solo a livello regionale) - posti letto autorizzati Case di Cura non a contratto modello HSP13 situazione al 1° gennaio considerando eventuali aperture di nuovi Istituti in corso anno.

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360

I grafici che seguono illustrano relativamente al numero dei posti letto

accreditati attivati, l’andamento dell’offerta ospedaliera registrato nel

periodo della serie storica intercorrente tra l’anno 1999 e l’anno 2009. I dati

acquisiti sono illustrati prima rispetto al loro totale, quindi rispetto alla ripartizione

dei posti letto disponibili ripartito per erogatori accreditati pubblici e privati per

pazienti acuti e non acuti. Pur tendendo conto della loro provvisorietà, i dati forniti

dalla regione Lombardia indicano che, nell’anno 2009, il totale dei posti letto

accreditati attivati è stato pari a 41.180. Questo risultato parrebbe confermare la

tendenza all’assestamento attorno alla quota di 41.000 posti letto che si riscontra a

partire dall’anno 2004.

Indicatori di offerta ospedaliera.

Totale posti letto accreditati attivati

40.000

41.000

42.000

43.000

44.000

45.000

46.000

47.000

48.000

Totale posti letto accreditati attivati 47.610 46.663 45.572 43.370 42.012 40.971 40.904 41.244 41.125 41.025 41.180

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Nel settore pubblico i posti letto accreditati attivati sono passati da

35.255 dell’anno 1999 a 26.425 dell’anno 2009, registrando una diminuzione

sull’intero periodo di 6.430 unità mentre è positivo il saldo tra gli ultimi due anni

della serie storica pari a 155 letti. Nel settore pubblico sono 14.755 i posti letto

attivati accreditati nell’anno 2009, il raffronto con il primo anno della serie storica

mostra un incremento di 2.400 posti mentre quello con l’anno precedente mostra

un aumento di 221 posti.

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361

Indicatori di offerta ospedaliera.Totale posti letto accreditati attivati. Strutture Pubbliche e Private

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

Settore Pubblico 47.610 46.663 45.572 43.370 42.012 40.971 40.904 41.244 41.125 41.025 41.180

Settore Privato 12.355 12.877 13.122 13.077 13.188 13.263 13.706 14.274 14.431 14.534 14.755

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Per quanto concerne il rapporto esistente tra il numero dei posti letto

e la popolazione, si osserva che nell’anno 2009 ogni mille abitanti sono stati resi

disponibili 4,23 posti letto, nell’anno precedente erano: 4,25 e nell’anno 1999:5,27.

Indicatori di offerta ospedaliera.

Posti Letto x 1.000 abitanti

4,20

4,40

4,60

4,80

5,00

5,20

5,40

P L X 1.000 ab. 5,27 5,15 5,00 4,80 4,61 4,43 4,35 4,35 4,31 4,25 4,23

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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362

Sono 841, per l’anno 2009, i posti letto appartenenti al settore delle

strutture private autorizzate. Rispetto all’anno 1999 si nota un decremento pari

a - 139 posti letto mentre rispetto all’anno precedente la diminuzione è di 47 unità

Indicatori di offerta ospedaliera.

Posti letto presso strutture autorizzate private

800

850

900

950

1000

1050

1100

1150

Totale posti letto 980 975 936 1.100 1.098 1.117 883 870 849 888 841

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Per quanto concerne i regimi di ospedalizzazione si nota che presso le

strutture pubbliche i posti letto per Day Hospital, nell’anno 2009, sono stati

3.161, presso quelle accreditate private sono stati: 1.164 e presso quelle private

autorizzate: 60. Il paragone rispetto all’anno precedente indica un saldo positivo

presso le strutture private accreditate e saldi negativi presso gli altri operatori . In

relazione a quelli destinati al regime di Degenza Ordinaria questi nell’anno 2009

sono stati 23.264 presso le strutture pubbliche, 13.591 presso quelle private e 781

presso quelle autorizzate private. In relazione all’anno 2008 si nota un incremento

della disposnibilità dei posti letto presso le strutture private accreditate.

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363

Indicatori di offerta ospedaliera.Posti letto per ricoveri in regime di Day Hospital

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

Strutture accreditate pubbliche 3.015 2.985 3.022 3.075 3.168 3.171 3.116 3.118 3.153 3.179 3.161

Strutture accreditate private 439 666 863 937 974 999 1.060 1.112 1.149 1.130 1.164

Strutture autorizzate private 17 35 36 40 40 48 36 35 52 66 60

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Il dato relativo all'anno 2009 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Indicatori di offerta ospedaliera.Posti letto per ricoveri in regime di Degenza Ordinaria

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

Strutture accreditate pubbliche 32.240 30.801 29.428 27.218 25.656 24.537 24.082 23.852 23.541 23.312 23.264

Strutture accreditate private 11.916 12.211 12.259 12.140 12.214 12.264 12.646 13.162 13.282 13.404 13.591

Strutture autorizzate private 963 940 900 1.060 1.058 1.069 847 835 797 822 781

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Il dato relativo all'anno 2008 non è consolidato al momento dell'acquisizione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La situazione del numero dei posti letto ordinari nella Regione

Lombardia relativamente al periodo successivo l’introduzione del sistema

dell’accreditamento delle strutture sanitarie, avvenuta nell’anno 2000, è esposta

dalle successive tabelle. Per completezza, anche per questo anno, sono riportati con

una tabella separata, i dati relativi al periodo precedente significando che, nell’anno

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364

1999, non sono state effettuate rilevazioni in quanto anno di transizione al nuovo

sistema.

Posti letto ordinari

1996 % 1997 % 1998 % 1999*

Ospedali pubblici 34.974 73% 33.604 69% 31.998 68%

IRCCS pubb.

2.536 5% 2.573 5% 2.519 5%

Totale Pubblico 37.510 78% 36.177 74% 34.517 74%

Case di cura

6.379 13% 8.638 18% 8.334 18%

Ospedali Classificati 1.522 3% 1.533 3% 1.527 3%

IRCCS privati

2.473 5% 2.445 5% 2.462 5%

Totale Privato 10.374 22% 12.616 26% 12.323 26%

Lombardia 47.884 48.793 46.840

P.L. / 1.000 abitanti 5,3 5,4 5,2

*Il dato relativo all'anno 1999 non è stato rilevato in quanto relativo all'anno del cambiamento del sistema (dal 2000 è stato introdotto l'accreditamento delle strutture sanitarie.

Fonte: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

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365

Posti letto ordinari. Numeri

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali

pubblici 31.637 31.231 30.982 30.670 30.304 29.384 29.233 29.062 28.812 28.634

IRCCS

Pubblico 2.578 2.594 2.594 2.593 2.593 3.111 3.107 2.827 2.798 2.771

Totale

Pubblico 34.215 33.825 33.576 33.263 32.897 32.495 32.340 31.889 31.610 31.405

Case di Cura 8.458 8.400 8.528 8.505 8.736 8.798 8.253 8.366 8.568 8.476

Ospedali

Classificati 1.459 1.459 1.459 1.459 1.459 1.492 1.507 1.525 1.519 1.520

IRCCS Privati 2.882 2.882 2.864 2.864 2.864 3.505 4.435 4.447 4.387 4.395

Totale

Privato 12.799 12.741 12.851 12.828 13.059 13.795 14.195 14.338 14.474 14.391

Totale 47.014 46.566 46.427 46.091 45.956 46.290 46.535 46.227 46.084 45.796

Abitanti 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.545.441 9.642.406

PL/ 1.000

abitanti 5,19 5,11 5,14 5,06 4,97 4,93 4,91 4,84 4,83 4,75

I posti letto ordinari sono comprensivi di tutte le specialità Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

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366

La tabella che precede illustra, in relazione al periodo compreso tra gli anni

2000 e 2009, l’andamento della disponibilità dei posti letto per prestazioni

sanitarie da svolgere in regime di Degenza Ordinaria, presso il Servizio

Sanitario Regionale lombardo.

Nell’anno 2000, il numero dei posti letto ordinari era complessivamente

pari a 47.014 unità mentre, nell’anno 2009, i posti letto risultano essere 45.796

con una diminuzione, sull’intero periodo, di – 1.218 unità e rispetto all’anno

precedente pari a – 288 unità. Il numero dei posti letto ogni mille abitanti,

conferma la tendenza alla diminuzione rilevata negli anni scorsi, infatti, l’indice

passa da 5,19 dell’anno 2000 a 4,75 dell’anno 2009.

I grafici che seguono sono relativi al numero di posti letto ordinari e

all’indicatore del loro numero rispetto a mille abitanti.

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria

45.500

45.700

45.900

46.100

46.300

46.500

46.700

46.900

47.100

Posti Letto 47.014 46.566 46.427 46.091 45.956 46.290 46.535 46.227 46.084 45.796

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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367

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per mille abitanti. Ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria

4,7

4,75

4,8

4,85

4,9

4,95

5

5,05

5,1

5,15

5,2

PL/ 1.000 abitanti 5,19 5,11 5,14 5,06 4,97 4,93 4,91 4,84 4,83 4,75

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il totale dei posti letto del settore accreditato pubblico nell’anno

2000 era pari a 34.215 posti letto, nell’anno 2008 dispone di 31.405, con

una diminuzione rispetto all’anno precedente pari a - 205 unità e

sull’intero periodo della serie storica pari a – 2.810 unità.

Gli erogatori privati, nell’anno 2008, hanno presentato una disponibilità

complessiva di posti letto per ricoveri ordinari pari a 14.391 con una diminuzione

rispetto all’anno precedente di - 83 posti letto e un incremento rispetto al

primo anno della serie storica pari a 1.592 unità. La ripartizione dei posti letto

tra le strutture di diritto pubblico e quelle di diritto privato è rappresentata dal

grafico che segue.

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per mille abitanti. Ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria

12.000

17.000

22.000

27.000

32.000

Totale Pubblico 34.215 33.825 33.576 33.263 32.897 32.495 32.340 31.889 31.610 31.405

Totale Privato 12.799 12.741 12.851 12.828 13.059 13.795 14.195 14.338 14.474 14.391

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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368

La tabella propone anche i dati relativi alla ripartizione per tipologia di

struttura erogatrice.

Il numero di posti letto ordinari presso gli Ospedali Pubblici, conferma

la decisa tendenza alla diminuzione, infatti, si nota sull’intero periodo preso in

considerazione, la riduzione di - 3.003 posti (31.637 nel 2000 e 28.634 nel

2009); il passaggio tra l’anno 2008 e l’anno 2009 indica un decremento di -

178 posti letto ordinari.

Presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici,

rispetto all’intera serie storica, sono 193 i posti letto ordinari in più,

mentre tra l’anno 2008 ed il successivo vi sono 27 i posti letto in meno.

Il numero dei posti letto disponibili presso le Case di Cura private, tra

l’anno 2009 ed il precedente è diminuito di 92 unità mentre, nell’arco

dell’intero periodo preso in considerazione, è passato da 8.458 a 8.476

unità con un incremento pari a 18 posti.

Presso gli Ospedali Classificati del settore privato, la disponibilità di posti

letto per ricoveri da svolgere in regime ordinario è stata nell’anno 2009 di 1.520

unità con un incremento di un letto rispetto all’anno precedente e di 61 rispetto al

primo anno della serie.

Il numero dei posti letto disponibili presso gli Istituti di Ricovero e

Cura a Carattere Scientifico di diritto privato è nell’anno 2009 pari a 4.395,

si riscontra, pertanto, un incremento sul periodo della serie storica pari a

1.513 posti letto e in relazione all’anno 2008 di 8 posti letto.

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369

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria.Tipologia di struttura erogatrice

1.000

6.000

11.000

16.000

21.000

26.000

31.000

Ospedali pubblici 31.637 31.231 30.982 30.670 30.304 29.384 29.233 29.062 28.812 28.634

IRCCS Pubblico 2.578 2.594 2.594 2.593 2.593 3.111 3.107 2.827 2.798 2.771

Case di Cura 8.458 8.400 8.528 8.505 8.736 8.798 8.253 8.366 8.568 8.476

Ospedali Classificati 1.459 1.459 1.459 1.459 1.459 1.492 1.507 1.525 1.519 1.520

IRCCS Privati 2.882 2.882 2.864 2.864 2.864 3.505 4.435 4.447 4.387 4.395

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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370

La tabella che segue offre la possibilità di analizzare il numero dei posti

letto ordinari in relazione alla percentuale di ogni categoria rispetto al

totale, nell’intervallo di tempo tra l’anno 2000 e l’anno 2009.

Posti letto ordinari. Percentuali 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Ospedali pubblici 67,29 67,07 66,73 66,54 65,94 63,48 62,82 62,87 62,52 62,53%

IRCCS Pubblico 5,48 5,57 5,59 5,63 5,64 6,72 6,68 6,12 6,07 6,05%

Totale Pubblico 72,78 72,64 72,32 72,17 71,58 70,2 69,5 68,98 68,59 68,58

Case di Cura 17,99 18,04 18,37 18,45 19,01 19,01 17,74 18,1 18,59 18,51%

Ospedali Classificati 3,1 3,13 3,14 3,17 3,17 3,22 3,24 3,3 3,30 3,32%

IRCCS Privati 6,13 6,19 6,17 6,21 6,23 7,57 9,53 9,62 9,52 9,60%

Totale Privato 27,22 27,36 27,68 27,83 28,42 29,8 30,5 31,02 31,41 31,42

Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100

I posti letto ordinari sono comprensivi di tutte le specialità Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

I dati riportati in tabella evidenziano che anche nell’anno 2008, entrambi i

settori, pubblico e privato hanno confermato, rafforzando pur lievemente, le

tendenze degli anni precedenti, infatti, il primo diminuisce la propria

percentuale di posti letto rispetto al totale della disponibilità (68,58%

nell’anno 2009; 68,59% nell’anno 2008; 72,78% nell’anno 2000). Aumenta quella

degli erogatori di diritto privato (31,42% nell’anno 2009, 31,41% nell’anno

2008;; 27,22% nell’anno 2000).

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371

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per ricoveri da svolgere in regime di Degenza Ordinaria.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Totale Privato 27,22 27,36 27,68 27,83 28,42 29,8 30,5 31,02 31,41 31,42

Totale Pubblico 72,78 72,64 72,32 72,17 71,58 70,2 69,5 68,98 68,59 68,58

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La disponibilità dei posti letto per prestazioni sanitarie da svolgere

in regime ordinario per pazienti acuti presso le strutture del Servizio Sanitario

Regionale lombardo nell’intervallo di tempo intercorso tra l’anno 2000 e l’anno 2009

é illustrata dalla seguente tabella e dai prossimi grafici.

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372

Posti letto ordinari per pazienti acuti. Numeri

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali pubblici

29.565 29.104 28.862 28.552 28.266 27.122 26.813 26.558 26.276 26.069

IRCCS Pubblico

2.546 2.556 2.556 2.555 2.555 3.073 3.069 2.789 2.760 2.739

Totale Pubblico

32.111 31.660 31.418 31.107 30.821 30.195 29.882 29.347 29.036 28.808

Case di Cura 6.616 6.422 6.411 6.366 6.522 6.182 5.293 5.253 5.375 5.041

Ospedali Classificati

1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.136 1.140 1.134 1.135

IRCCS Privati 1.837 1.744 1.726 1.726 1.726 2.154 2.877 2.857 2.857 2.861

Totale Privato

9.663 9.376 9.347 9.302 9.458 9.546 9.306 9.250 9.366 9.037

Totale 41.774 41.036 40.765 40.409 40.279 39.741 39.188 38.597 38.402 37.845

Abitanti 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.545.441 9.642.406

PL/ 1.000 abitanti

4,61 4,5 4,51 4,44 4,36 4,23 4,14 4,04 4,02 3,92

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

Page 219: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

373

Nell’anno 2000 presso le strutture operanti nel servizio sanitario lombardo i

posti letto per questa tipologia di ricovero era pari a 41.774 unità mentre,

nell’ultimo anno della serie storica osservata i letti risultano essere

37.845, con una diminuzione, sull’intero periodo, pari a – 3.929 unità e

rispetto all’anno precedente pari a - 557 unità.

Anche il numero dei posti letto ogni mille abitanti, conferma la

tendenza alla diminuzione rilevata negli anni scorsi. Infatti, l’indice passa

da 4.04 dell’anno 2000 a 3,92 dell’anno 2009.

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti

37.000

37.500

38.000

38.500

39.000

39.500

40.000

40.500

41.000

41.500

42.000

Posti Letto 41.774 41.036 40.765 40.409 40.279 39.741 39.188 38.597 38.402 37.845

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti. Numero per mille abitanti

3,9

4

4,1

4,2

4,3

4,4

4,5

4,6

4,7

PL/ 1.000 abitanti 4,61 4,5 4,51 4,44 4,36 4,23 4,14 4,04 4,02 3,92

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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374

I posti letto per ricoveri da svolgere in regime ordinario per

pazienti acuti messi a disposizione dal settore accreditato pubblico

nell’anno 2000 era pari a 32.111 unità, nell’anno 2009 il numero è diminuito

a 28.808, con una diminuzione rispetto all’anno precedente pari a - 228

unità e sull’intero periodo della serie storica pari a -3.303 unità.

Gli erogatori privati, nell’anno 2009, hanno presentato una disponibilità

complessiva di posti letto pari a 9.037 con un decremento del numero di posti

rispetto all’anno precedente pari a - 329 unità e riguardo al primo anno

della serie storica considerata, pari a -626 unità.

La ripartizione dei posti letto tra le strutture di diritto pubblico e quelle di

diritto privato è rappresentata dal grafico che segue.

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

Strutture Pubblico 32.111 31.660 31.418 31.107 30.821 30.195 29.882 29.347 29.036 28.808

Strutture Privato 9.663 9.376 9.347 9.302 9.458 9.546 9.306 9.250 9.366 9.037

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

L’esame relativo al numero di posti letto ordinari per pazienti in stato

acuto messi a disposizione presso gli Ospedali Pubblici per l’anno 2009,

conferma nuovamente, la decisa tendenza alla diminuzione già rilevata negli

anni precedenti, infatti, si nota sull’intero periodo la riduzione di 3.496 posti

(29.565 nell’anno 2000; 26.276 nell’anno 2008); il passaggio tra l’anno

2007 e l’anno 2008 indica una diminuzione pari a - 207 unità.

Presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico pubblici,

il numero di posti letto nell’anno 2009 è risultato essere pari a 2.739,

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375

rispetto all’anno precedente sono 21 i posti letto in meno mentre tra il primo anno e

l’ultimo della serie storica si osserva un saldo positivo pari a 193 posti letto.

Il numero dei posti letto disponibili presso le Case di Cura private, tra

l’anno 2008 e l’anno 2009 è nuovamente diminuito di 228 unità mentre,

nell’arco dell’intero periodo preso in considerazione, è passato da 6.616 a

5.041 unità con un decremento pari a -3.303 posti.

Nel caso degli Ospedali Classificati del settore privato, la disponibilità di

1.210 unità, rimasta immutata, nel periodo 2000-2005, dimostra

successivamente un andamento estremamente variabile; nell’anno 2009

questa tipologia di posti letto è pari a 1.135 unità aumentando di uno

rispetto all’anno 2008 e diminuendo di 75 rispetto al primo anno della serie

storica.

Tra l’anno 2009 ed il precedente il numero dei letti disponibili per

ricoveri da svolgere in regime ordinario di pazienti in stato acuto presso le

strutture IRCCS di diritto privato è aumentato di 4 unità giungendo a 2.861

unità. Tra il primo e l’ultimo anno della serie si osserva un incremento di

rilievo presso gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto

privato pari a 1.024 unità.

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376

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti

1.000

6.000

11.000

16.000

21.000

26.000

31.000

Ospedali pubblici 29.565 29.104 28.862 28.552 28.266 27.122 26.813 26.558 26.276 26.069

IRCCS Pubblico 2.546 2.556 2.556 2.555 2.555 3.073 3.069 2.789 2.760 2.739

Case di Cura 6.616 6.422 6.411 6.366 6.522 6.182 5.293 5.253 5.375 5.041

Ospedali C lassificati 1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.210 1.136 1.140 1.134 1.135

IRCCS Privati 1.837 1.744 1.726 1.726 1.726 2.154 2.877 2.857 2.857 2.861

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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377

L’offerta di posti letto ordinari per pazienti acuti nell’intervallo di tempo

esaminata in relazione alla percentuale di ogni categoria di offerta rispetto al suo

totale, evidenzia che nell’anno 2009, il settore pubblico ha offerto il 76,12 del

totale della disponibilità, nell’anno 2000 la percentuale era pari a 76,87%.

La tabella e il grafico che seguono illustrano dati relativi alle percentuali.

Posti letto ordinari per pazienti acuti. Percentuali

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali pubblici 70,77 70,92 70,8 70,66 70,18 68,25 68,42 68,81 68,42 68,88

IRCCS Pubblico 6,09 6,23 6,27 6,32 6,34 7,73 7,83 7,23 7,19 7,42

Totale Pubblico 76,87 77,15 77,07 76,98 76,52 75,98 76,25 76,03 75,61 76,12

Case di Cura 15,84 15,65 15,73 15,75 16,19 15,56 13,51 13,61 14 13,32

Ospedali Classificati 2,9 2,95 2,97 2,99 3 3,04 2,9 2,95 2,95 3,00

IRCCS Privati 4,4 4,25 4,23 4,27 4,29 5,42 7,34 7,4 7,44 7,56

Totale Privato 23,13 22,85 22,93 23,02 23,48 24,02 23,75 23,97 24,39 23,88

Totale 41.774 41.036 40.765 40.409 40.279 39.741 39.188 38.597 38.402 37.845 Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

Indicatori di offerta ospedaliera. Posti Letto per pazienti acuti.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Strutture Privato 23,13 22,85 22,93 23,02 23,48 24,02 23,75 23,97 24,39 23,88

Strutture Pubblico 76,87 77,15 77,07 76,98 76,52 75,98 76,25 76,03 75,61 76,12

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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378

Analogamente ai dati sui posti letto ordinari anche per quelli relativi ai

posti letto destinati alla riabilitazione sono state predisposte due distinte

tabelle, la prima concernente i dati antecedenti la riforma del sistema, ovvero

l’anno 2000, la seconda, inerente al periodo successivo all’istituzione dell’obbligo

dell’accreditamento per l’erogazione delle prestazioni sanitarie.

Posti letto riabilitazione sanitaria

1996 % 1997 % 1998 % 1999

Ospedali pubblici 1.270 41% 1.433 40% 1.645 40%

IRCCS pubblici.

- 0% - 0% - 0%

Totale Pubblico 1.270 41% 1.433 40% 1.645 40%

Case di cura

1.055 34% 1.295 36% 1.459 36%

Ospedali Classificati

157 5% 157 4% 257 6%

IRCCS Privati

639 20% 670 19% 717 18%

Totale Privato 1.851 59% 2.122 60% 2.433 60%

Lombardia 3.121 3.555 4.078

P.L. / 1000 abitanti 0,3 0,4 0,5

N.B. Il dato relativo all’anno 1999 non è stato rilevato in quanto relativo all’anno del cambiamento del sistema (dal 2000 è stato introdotto l’accreditamento delle strutture sanitarie). Note. Posti letto accreditati ed a contratto con Servizio Sanitario Regionale al 31.12.2002. I posti letto sono comprensivi delle UU.OO. di RRF, Unità Spinale, Neuroriabilitazione, Lungodegenza. Fonte: Direzione generale Sanità: Banca dati delle strutture accreditate ed iscritte al registro regionale.

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379

Posti letto riabilitazione sanitaria. Numeri

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali pubblici

2.072 2.127 2.120 2.118 2.038 2.262 2.420 2.504 2.536 2.565

IRCCS Pubblico

32 38 38 38 38 38 38 38 38 32

Totale Pubblico

2.104 2.165 2.158 2.156 2.076 2.300 2.458 2.542 2.574 2.597

Case di Cura 1.842 1.978 2.117 2.139 2.214 2.616 2.960 3.113 3.193 3.435

Ospedali Classificati 249 249 249 249 249 282 371 385 385 385

IRCCS Privati 1.045 1.138 1.138 1.138 1.138 1.351 1.558 1.590 1.530 1.534

Totale Privato

3.136 3.365 3.504 3.526 3.601 4.249 4.889 5.088 5.108 5.354

Totale 5.240 5.530 5.662 5.682 5.677 6.549 7.347 7.630 7.682 7.951

Abitanti 9.065.231 9.121.643 9.033.602 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676

PL/ 1.000 abitanti 0,58 0,61 0,63 0,62 0,61 0,71 0,78 0,8 0,80 0,82

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

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380

Nell’anno 2000 il numero complessivo di posti letto destinati alla

riabilitazione sanitaria era pari a 5.240 unità, mentre, nell’anno 2009, la

disponibilità è aumentata fino a 7.951 unità; l’incremento sull’intero

periodo è stato pari a 2.711 unità. Il saldo positivo tra l’anno 2009 ed il

precedente, risulta essere di 269 posti letto in più.

Il valore dell’indice relativo al numero di posti letto di riabilitazione

sanitaria ogni mille abitanti dell’anno 2009 supera lievemente quella degli

anni precedenti ed è pari a 0,82. La differenza tra il risultato dell’anno 2000

(0,58) e quello dell’anno 2008 è pari a 0,24.

I grafici che seguono evidenziano l’incremento che si registra a partire tra

gli anni 2004 e 2009 sia in termini assoluti e sia nel rapporto con il numero di

abitanti.

Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione

5.000

5.500

6.000

6.500

7.000

7.500

8.000

Posti Letto Riabilitazione 5.240 5.530 5.662 5.682 5.677 6.549 7.347 7.630 7.682 7.951

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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381

Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione per mille abitanti

0,55

0,6

0,65

0,7

0,75

0,8

0,85

PL/ 1.000 abitanti 0,58 0,61 0,63 0,62 0,61 0,71 0,78 0,8 0,80 0,82

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il grafico che segue illustra i dati relativi alla ripartizione dei posti letto

destinati a riabilitazione sanitaria tra gli erogatori pubblici e quelli privati, l’offerta

maggiore per questa tipologia di posti letto è proposta dalle strutture di diritto

privato e la stessa aumenta nel tempo: 3.136 nell’anno 2000, 5.108 nell’anno

2008, e 5.354 nell’anno 2009, ovvero, 2.218 posti letto in più sull’intera serie

storica e 246 nel raffronto tra gli ultimi due anni.

L’aumento dell’offerta di questa tipologia di posti letto si registra anche

presso le strutture appartenenti al settore del diritto pubblico sia pure con

differenziali di minor rilievo. Infatti, l’incremento nell’anno 2009, rispetto al

precedente, è pari a 23 unità mentre, sull’intero periodo preso in considerazione

dalla serie storica, l’aumento è di 493 unità.

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382

Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione. Strutture Pubbliche e Private

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

4.500

5.000

5.500

Strutture Pubbliche 2.104 2.165 2.158 2.156 2.076 2.300 2.458 2.542 2.574 2.597

Strutture Private 3.136 3.365 3.504 3.526 3.601 4.249 4.889 5.088 5.108 5.354

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Presso gli Ospedali Pubblici, nell’anno 2009 i posti letto destinati alla

riabilitazione sanitaria sono risultati 2.565 ovvero 29 in più rispetto

all’anno precedente e 493 in più rispetto al primo anno della serie storica.

Il numero dei posti letto presso gli Istituti di Ricovero e Cura a

Carattere Scientifico pubblici, diminuisce di 6 unità rispetto agli anni

precedenti: 2009: 32.

Presso le Case di Cura tra l’anno 2009: 3.435 ed il 2008: 3.193

l’aumento è pari a 242 unità, con un incremento sull’intero periodo pari a

1.593 posti letto.

Gli Ospedali classificati del settore privato, hanno confermato la

disponibilità di 385 posti letto destinarti alla riabilitazione sanitaria, numero analogo

a quello dell’anno precedente con un differenziale positivo rispetto al primo anno

della serie storica pari a 136 unità.

Il dato relativo alla offerta di posti letto presso gli Istituti di Ricovero e

Cura a Carattere Scientifico di diritto privato indica un incremento di 4

posti tra l’anno 2009: 1.534 ed il precedente, mentre quello con il primo

anno della serie storica è di 489 posti letto in più.

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383

Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione. Tipologia di strutture sanitarie

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

4.000

Ospedali pubblici 2.072 2.127 2.120 2.118 2.038 2.262 2.420 2.504 2.536 2.565

IRCCS Pubblico 32 38 38 38 38 38 38 38 38 32

Case di Cura 1.842 1.978 2.117 2.139 2.214 2.616 2.960 3.113 3.193 3.435

Ospedali C lassificati 249 249 249 249 249 282 371 385 385 385

IRCCS Privati 1.045 1.138 1.138 1.138 1.138 1.351 1.558 1.590 1.530 1.534

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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384

La tabella che segue propone l’analisi del numero dei posti letto per

ricoveri di riabilitazione sanitaria in relazione alla percentuale di ogni

categoria rispetto al totale, nell’intervallo di tempo tra l’anno 2000 e l’anno

2009.

Posti letto riabilitazione sanitaria. Percentuali

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali

pubblici 39,54 38,46 37,44 37,28 35,9 34,54 32,94 32,82 33,01 32,26

IRCCS Pubblico 0,61 0,69 0,67 0,67 0,67 0,58 0,52 0,5 0,5 0,40

Totale

Pubblico 40,15 39,15 38,11 37,94 36,57 35,12 33,46 33,32 33,51 32,66

Case di Cura 35,15 35,77 37,39 37,65 39 39,95 40,29 40,8 41,56 43,20

Ospedali

Classificati 4,75 4,5 4,4 4,38 4,39 4,31 5,05 5,05 5,01 4,84

IRCCS Privati 19,94 20,58 20,1 20,03 20,05 20,63 21,21 20,84 19,92 19,29

Totale Privato 59,85 60,85 61,89 62,06 63,43 64,88 66,54 66,68 66,49 67,34

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia da: banca dati strutture accreditate ed iscritte al Registro Regionale

Nell’anno 2009 le strutture pubbliche e private hanno contribuito al totale

dell’offerta rispettivamente per il 32,66% e per il 67,34%. Nell’anno 2000 le

percentuali relative all’offerta erano 40,15% e 59,85%.

Il grafico che segue sintetizza l’andamento di questo indicatorie negli anni

della serie storica considerata.

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385

Indicatori di Offerta Ospedaliera. Posti Letto Riabilitazione.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

%

Strutture Private 59,85 60,85 61,89 62,06 63,43 64,88 66,54 66,68 2041,51 67,34

Strutture Pubbliche 40,15 39,15 38,11 37,94 36,57 35,12 33,46 33,32 33,51 32,66

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

In merito alla questione dei posti letto ospedalieri la Direzione Generale

Sanità ha, contestualmente ai dati, inviato un commento interpretativo dei

medesimi che di seguito si riporta:

I posti letto di cui è dotata Regione Lombardia sono descritti in quattro

tabelle: tre si riferiscono ai posti letto accreditati (tabelle 13, 14, 15)8 ed una si

riferisce ai posti letto accreditati ed attivati (tabella 16)9.

I posti letto accreditati ordinari (tabella 13) nel 2009 risultano 31.405 nelle

strutture pubbliche (195 in meno rispetto al 2008) e 14.391 nelle strutture private

(83 in meno rispetto al 2008). Tali quote sono poi suddivise in posti letto ordinari

per acuti (tabella 14) e per riabilitazione (tabella 15): sia il pubblico che il privato

perdono posti letto per acuti (218 nei pubblici e 329 nei privati) e guadagnano posti

letto di riabilitazione (23 nei pubblici e 246 nei privati).

I posti letto accreditati ed attivati, invece, sono presentati in tabella 16.

Prima di valutare la loro consistenza numerica è opportuno ricordare che tali letti

8 Rispettivamente: Posti Letto Ordinari, Posti Letto Ordinari per Pazienti Acuti e Posti Letto Riabilitazione Sanitaria. 9 Indicatori di Offerta Ospedaliera per Acuti e non Acuti. Pubblico e Privato.

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386

sono frutto di autodichiarazione da parte delle strutture ospedaliere e dovrebbero

tenere conto dei periodi in cui i letti non sono disponibili (per ferie, chiusure,

ristrutturazioni, etc.). Ne consegue che il valore numerico esatto di tali letti non è

significativo in quanto tale ma risente appunto delle modalità con cui i letti sono

gestiti (e poi autodichiarati nei flussi informativi) durante l’anno. E’ significativo

invece il loro ordine di grandezza.

Ciò premesso, la tabella 16 evidenzia che negli ultimi 3 anni i posti letto

accreditati ed attivati, sia ordinari che day hospital, sono sostanzialmente stabili sia

nel settore pubblico che in quello privato: le variazioni sono decisamente minori e di

scarsa rilevanza pratica.

Composizione dell’attività ospedaliera

I risultati e i dati indicatori dell’attività di assistenza ospedaliera,

sono riassunti, nei loro aspetti maggiormente rappresentativi, nelle tabelle e nei

grafici che seguono.

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387

Composizione dell'attività ospedaliera per regime di ricovero

Ricoveri*

Acuti Riabilitazione Regime ordinario

Day Hospital

Regime ordinario

Day Hospital

Degenza media acuti in regime ordinario

1 %

2 %

3 %

4 %

Lungo degenza

(5) / (1) 1999 1.557.669 77,5 451.473 22,5 72.554 85,1 12.731 14,9 3.482 7,13 2000 1.535.763 77,1 456.081 22,9 74.183 84,5 13.635 15,5 3.495 6,97 2001 1.535.375 75,2 506.023 24,8 79.241 85,1 13.851 14,9 3.459 6,74 2002 1.468.493 72,8 548.590 27,2 84.202 86,3 13.350 13,7 4.683 6,54 2003 1.398.963 71,3 564.149 28,7 83.546 85,4 14.278 14,6 6.147 6,43 2004 1.385.594 70,5 580.482 29,5 85.799 84,2 16.100 15,8 6.640 6,32 2005 1.377.018 70,1 586.804 29,9 87.968 84,3 16.343 15,7 7.181 6,35 2006 1.370.161 70,2 581.311 29,8 91.927 84,8 16.446 15,2 9.971 6,36 2007 1.342.941 75,3 440.997 24,7 94.111 86,2 15.061 13,8 11.813 6,46 2008 1.341.224 76,4 415.360 23,6 94.207 86,3 14.993 13,7 13.264 6,49 2009 1.335.532 77,1 396.484 22,9 92.985 86,2 14.907 13,8 13.904 6,49

Giornate di degenza*

Acuti Riabilitazione Regime ordinario

Day Hospital

Regime ordinario Day

5 %

6 %

7 %

8 %

Lungo degenza

1999 11.103.732 92,5 900.104 7,5 1.470.673 95 77.610 5 100.288 2000 10.705.909 92 932.596 8 1.544.555 93,7 104.132 6,3 89.038 2001 10.354.452 90,8 1.052.170 9,2 1.647.171 93,1 122.771 6,9 79.682 2002 9.597.942 89,7 1.107.550 10,3 1.777.117 93 133.069 7 105.684 2003 8.999.471 88,9 1.124.848 11,1 1.793.274 92,5 145.040 7,5 141.309 2004 8.753.671 88,3 1.156.053 11,7 1.842.998 91,6 168.090 8,4 152.031 2005 8.737.495 88 1.190.423 12 1.900.659 91,5 175.626 8,5 166.855 2006 8.708.580 87,9 1.198.869 12,1 2.015.719 91,9 178.322 8,1 248.005 2007 8.670.394 89,5 1.013.101 10,5 2.117.658 92,5 171.109 7,5 301.319 2008 8.706.864 90,0 970.449 10,0 2.172.677 92,2 183.764 7,8 328.238 2009 8.663.363 90,4 922.205 9,6 2.224.333 92,1 191.002 7,9 342.527

* sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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388

La tabella indica, tra il resto, i dati relativi alla degenza media per acuti

ricoverati in regime di Degenza Ordinaria. Si nota che la diminuzione osservata

tra gli anni 1999 e 2004, nell’anno 2005 pare subire un rallentamento

confermato dai successivi risultati relativi agli anni 2006 e 2009. Il valore

dell’indicatore registrato per l’anno 1999 è pari a 7,13 giornate, nell’anno

2004 scende a 6,32 giornate mentre nell’anno 2005 è attestato a 6,35

nell’anno 2008 sale a 6,49 e negli anni 2008 e 2009 si conferma a 6,49.

Come illustrato dal successivo istogramma.

Composizione dell'attività ospedaliera.Degenza media pazienti acuti ricoverati in Regime Ordinario

5,8

6

6,2

6,4

6,6

6,8

7

7,2

Degenza Media 7,13 6,97 6,74 6,54 6,43 6,32 6,35 6,36 6,46 6,49 6,49

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

I ricoveri per lungodegenza nell’anno 2009 sono stati 13.904. I

grafici che seguono illustrano gli incrementi che si registrano negli ultimi anni della

serie storica considerata. Tra l’anno 2008 ed il successivo si individua un aumento

pari a 640 casi mentre il saldo tra il primo e l’ultimo anno della serie storica è pari a

10.422 casi in più.

Le giornate di degenza per questa tipologia di prestazioni, sono

risultate per l’anno 2008: 342.527, vale a dire: 14.289 in più rispetto all’anno 2008

e 242.239 in più rispetto all’anno 1999.

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389

Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per Lungodegenza

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

Lungo degenza 3.482 3.495 3.459 4.683 6.147 6.640 7.181 9.971 11.813 13.264 13.904

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di Lungodegenza

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

Lungo degenza 100.288 89.038 79.682 105.684 141.309 152.031 166.855 248.005 301.319 328.238 342.527

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Nel periodo compreso tra gli anni 1999 e 2009, il numero di prestazioni di

ricovero per pazienti in stato acuto svolte presso le strutture del Sistema

Sanitario Regionale lombardo ha subito una forte contrazione, infatti, mentre

nell’anno 1999 queste erano pari a 2.009.142, nell’anno 2008 sono risultate

1.732.016. la diminuzione in questo caso è pari a -277.126.

Successivamente ai picchi registrati negli anni 2001-2002 e ad un

assestamento relativo agli anni 2003, 2004 e 2005 attorno alle due mila

prestazioni, il numero delle prestazioni di ricovero per pazienti acuti è ulteriormente

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390

diminuito tra gli anni 2006 e 2007, la differenza è, infatti, pari a -167.534

prestazioni. Tra l’anno 2007 e il 2008, il saldo negativo risulta pari a – 27.354

ricoveri e tra gli ultimi due anni della serie osservata il differenziale negativo è pari

a – 24.568 casi.

Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto

1.650.000

1.700.000

1.750.000

1.800.000

1.850.000

1.900.000

1.950.000

2.000.000

2.050.000

Ricoveri 2.009.142 1.991.844 2.041.398 2.017.083 1.963.112 1.966.076 1.963.822 1.951.472 1.783.938 1.756.584 1.732.016

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

In entrambi i regimi di ricovero, sia quello ordinario e sia quello di day

hospital tra il primo e l’ultimo anno della serie storica presa in considerazione si

osserva una forte diminuzione del numero dei casi di ricovero svolti per pazienti in

stato acuto; tra il primo anno e l’ultimo si nota una differenza di 277.166 casi di

ricovero per il Regime Ordinario e di 54.989 casi nell’ambito del Day Hospital.

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391

Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto

300.000

500.000

700.000

900.000

1.100.000

1.300.000

1.500.000

1.700.000

1.900.000

Regime Ordinario 2.009.142 1.991.844 2.041.398 2.017.083 1.963.112 1.966.076 1.963.822 1.951.472 1.783.938 1.756.584 1.732.016

Day Hospital 451.473 456.081 506.023 548.590 564.149 580.482 586.804 581.311 440.997 415.360 396.484

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il grafico che segue illustra l’andamento in termini percentuali, delle

prestazioni eseguite in regime di Day Hospital o di regime Ordinario. Le prime

nell’anno 1999 erano il 22,5% del totale delle prestazioni per acuti mentre nell’anno

2009 queste sono risultate il 22,9 del totale.

Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Day Hospital 22,5 22,9 24,8 27,2 28,7 29,5 29,9 29,8 24,7 23,6 22,9

Regime Ordinario 77,5 77,1 75,2 72,8 71,3 70,5 70,1 70,2 75,3 76,4 77,1

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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392

Si osserva in relazione al numero complessivo dei ricoveri per

riabilitazione l’aumento costante delle prestazioni di ricovero riabilitativo per gli

anni tra il 1999 e il 2008: nell’anno 1999: 85.285 e nell’anno 2008: 109.200 (+

23.915). Invece, tra gli ultimi due anni si osserva una diminuzione del numero di

casi di ricovero riabilitativo: 2009: 107.892 casi con un decremento rispetto

all’anno precedente pari a - 1.308 ricoveri.

Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero riabilitativo

80.000

85.000

90.000

95.000

100.000

105.000

110.000

Ricoveri 85.285 87.818 93.092 97.552 97.824 101.899 104.311 108.373 109.172 109.200 107.892

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Considerando l’intero periodo il numero dei ricoveri è aumentato

per entrambi i regimi di ricovero, mentre vi è stato un leggero calo a

partire dall’anno 2006 per i ricoveri svolti nel regime di Day Hospital e così

pure sono diminuiti i casi di ricovero in Regime Ordinario tra l’anno 2008 e

2009. Per questi ultimi, nell’anno 1999 i ricoveri eseguiti sono stati: 72.554 e

nell’anno 2009 sono risultati: 92.985. Per quelli della durata di un giorno, per gli

stessi anni, si passa da 12.731 a 14.907.

La partecipazione dei due regimi di ricovero in termini percentuali in

relazione al totale delle prestazioni sanitarie svolte per la riabilitazione

registra per l’anno 2009 una percentuale pari a 86,2% (1999: 85,1%) per le

ospedalizzazioni svolte in regime di Degenza Ordinaria mentre, nel caso dei Day

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393

Hospital nel 2009 la quota parte rispetto al totale dei ricoveri riabilitativi è pari a

13,8% (2008: 13,7%; 1999: 14,9%).

Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero riabilitativo. Regime di ricovero

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

100.000

Regime Ordinario 72.554 74.183 79.241 84.202 83.546 85.799 87.968 91.927 94.111 94.207 92.985

Day Hospital 12.731 13.635 13.851 13.350 14.278 16.100 16.343 16.446 15.061 14.993 14.907

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Composizione dell'attività ospedaliera. Casi di ricovero per pazienti in stato acuto.Regime di ricovero. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

%

Day Hospital 14,9 15,5 14,9 13,7 14,6 15,8 15,7 15,2 13,8 13,7 13,8

Regime Ordinario 85,1 84,5 85,1 86,3 85,4 84,2 84,3 84,8 86,2 86,3 86,2

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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394

La tabella presenta anche i dati relativi alle giornate di degenza per

prestazioni sanitarie erogate sia per pazienti in stato di patologia acuta che per

ricoveri riabilitativi.

Le giornate di ricovero a favore di pazienti acuti per l’anno 2008

confermano l’andamento in diminuzione del numero delle stesse riscontrate negli

anni precedenti. (1999: 12.003.836 gg; 2008: 9.677.313 gg; 2009: 9.585.568 gg).

Le giornate di degenza per pazienti in stato acuto svolte nell’anno

2009 sono state 91.745 in meno rispetto all’anno 2007 e 2.418.268

rispetto all’anno 1999.

Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero per pazienti acuti

8.800.000

9.300.000

9.800.000

10.300.000

10.800.000

11.300.000

11.800.000

12.300.000

Giornate di ricovero 12.003.836 11.638.505 11.406.622 10.705.492 10.124.319 9.909.724 9.927.918 9.907.449 9.683.495 9.677.313 9.585.568

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

In riferimento ai due differenti regimi di ricovero si nota, nel caso del

Regime Ordinario, che la diminuzione attivata tra l’anno 1999 e il 2009 presenta un

differenziale pari a – 2.440.369 gg mentre tra gli ultimi due anni la differenza è di -

43.501 gg. Nel caso delle prestazioni svolte in regime di Day Hospital si nota un

incremento delle giornate di ricovero tra il primo e l’ultimo anno della serie storica

(+ 22.101) e un delta negativo nel raffronto tra gli ultimi due anni della stessa pari

a – 42.244 giornate.

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395

Nell’anno 1999, le giornate di degenza per acuti svolte in Regime Ordinario

rappresentavano il 92,5% del totale mentre, nell’anno 2009, la percentuale è scesa

al 90,4%. Nell’anno 1999 le giornate di ricovero in regime di Day Hospital rispetto

al totale delle giornate di degenza per acuti rappresentavano il 7,5% mentre

nell’anno 2009 sono state il 9,6%.

I grafici che seguono rappresentano tali situazioni.

Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero per pazienti in stato acuto. Regimi di ricovero

650.000

2.650.000

4.650.000

6.650.000

8.650.000

10.650.000

Regime Ordinario 11.103.732 10.705.909 10.354.452 9.597.942 8.999.471 8.753.671 8.737.495 8.708.580 8.670.394 8.706.864 8.663.363

Day Hospital 900.104 932.596 1.052.170 1.107.550 1.124.848 1.156.053 1.190.423 1.198.869 1.013.101 970.449 922.205

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero per pazienti in stato acuto.Regime di ricovero. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

%

Day Hospital 7,5 8 9,2 10,3 11,1 11,7 12 12,1 10,5 10,0 9,6

Regime Ordinario 92,5 92 90,8 89,7 88,9 88,3 88 87,9 89,5 90,0 90,4

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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396

Nel periodo tra gli anni 1999 e 2009, le giornate di degenza svolte per i

ricoveri riabilitativi nei regimi Ordinario e Day Hospital sono complessivamente

aumentate; infatti, nel primo anno della serie storica, le giornate erano

1.548.283 mentre, nell’ultimo dell’elenco sono risultate 2.415.335.

Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero riabilitativo

1.500.000

1.600.000

1.700.000

1.800.000

1.900.000

2.000.000

2.100.000

2.200.000

2.300.000

2.400.000

2.500.000

Ricoveri 1.548.283 1.648.687 1.769.942 1.910.186 1.938.314 2.011.088 2.076.285 2.194.041 2.288.767 2.356.441 2.415.335

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Le giornate di degenza per la riabilitazione svolte in Regime Ordinario

passano da 1.470.673 dell’anno 1999 a 2.224.333 dell’anno 2009, e quelle

svolte in Day Hospital aumentano da 77.610 dell’anno 1999 a 191.002

dell’anno 2009.

L’osservazione della ripartizione in termini percentuali del numero di

giornate di degenza tra il Regime Ordinario e quello di Day Hospital rispetto al loro

totale, indica che nel periodo in questione le prestazioni di ricovero riabilitativo

svolte in Regime Ordinario sono passate dal 95% del totale delle giornate dei

ricoveri riabilitativi, percentuale registrata nell’anno 1999, al 92,1%

dell’anno 2009, mentre la percentuale delle giornate di Day Hospital per la

riabilitazione, è passata dal 5% dell’anno 1999 al 7,9% dell’anno 2009.

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397

Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero riabilitativo. Regimi di ricovero

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

Regime Ordinario 1.470.673 1.544.555 1.647.171 1.777.117 1.793.274 1.842.998 1.900.659 2.015.719 2.117.658 2.172.677 2.224.333

Day Hospital 77.610 104.132 122.771 133.069 145.040 168.090 175.626 178.322 171.109 183.764 191.002

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Composizione dell'attività ospedaliera. Giornate di ricovero riabilitativo.Regime di ricovero. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

%

Day Hospital 5 6,3 6,9 7 7,5 8,4 8,5 8,1 7,5 7,8 7,9

Regime Ordinario 95 93,7 93,1 93 92,5 91,6 91,5 91,9 92,5 92,2 92,1

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Sono esclusi i ricoveri e le giornate di degenza a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La descrizione della composizione dell’attività ospedaliera svolta presso le

strutture erogatrici della Regione Lombardia prosegue con i dati relativi alle

ospedalizzazioni svolte presso gli istituti di diritto pubblico e privato per

pazienti in stato patologico acuto o per riabilitazione e lungodegenza.

La tabella e i grafici che seguono illustrano i dati forniti dalla Direzione

Generale Sanità della regione Lombardia .

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398

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri acuti, riabilitazione e lungodegenza.

Pubblico e privato Totale*

Acuti

Regime Ordinario

Acuti Day

Hospital

Riabilitazione Regime Ordinario

Riabilitazione Day

Hospital Lungodegenza

1999 1.557.669 451.473 72.554 12.731 3.482 2000 1.537.763 456.081 74.183 13.635 3.495 2001 1.535.375 506.023 79.241 13.851 3.489 2002 1.468.493 548.590 84.202 13.350 4.683 2003 1.398.963 564.149 83.546 14.278 6.147 2004 1.385.467 580.482 85.799 16.100 6.640 2005 1.377.018 586.804 87.968 16.343 7.181 2006 1.365.260 579.140 91.532 16.443 9.963 2007 1.342.941 440.997 94.111 15.061 11.813 2008 1.341.224 415.360 94.207 14.993 13.264 2009 1.335.532 396.484 92.559 14.881 13.904

Ricoveri Istituti Pubblici

Acuti

Regime Ordinario

Acuti Day

Hospital

Riabilitazione Regime Ordinario

Riabilitazione Day

Hospital Lungodegenza

1999 1.184.804 403.625 27.899 9.298 1.905 2000 1.147.652 395.066 27.630 9.601 1.722 2001 1.131.501 421.438 29.014 9.420 1.644 2002 1.069.021 439.451 28.274 7.849 2.467 2003 1.023.567 450.765 27.434 8.142 3.451 2004 1.004.176 458.713 27.172 8.710 3.896 2005 990.191 453.676 26.866 7.968 4.244 2006 984.321 444.027 26.693 7.536 4.656 2007 964.741 348.694 25.655 6.823 4.960 2008 963.704 326.918 25.014 6.562 5.988 2009 950.465 310.028 24.712 6.223 6.637

Ricoveri Istituti Privati

Acuti

Regime Ordinario

Acuti Day

Hospital

Riabilitazione Regime Ordinario

Riabilitazione Day

Hospital Lungodegenza

1999 372.865 47.848 44.655 3.433 1.577 2000 388.111 61.015 46.553 4.034 1.773 2001 403.874 84.585 50.227 4.431 1.845 2002 399.472 109.139 55.928 5.501 2.216 2003 375.396 113.384 56.112 6.136 2.696 2004 381.291 121.769 58.627 7.390 2.744 2005 386.827 133.128 61.102 8.375 2.937 2006 380.939 135.113 64.839 8.907 5.307 2007 378.200 92.303 68.456 8.238 6.853 2008 377.520 88.442 69.193 8.431 7.276 2009 385.067 86.456 67.847 8.658 7.267 *Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

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399

I ricoveri svolti in regime ordinario presso le strutture pubbliche nell’anno

2009 sono stati 950.465 ovvero 13.239 in meno rispetto all’anno precedente e

234.339 in meno rispetto al 1999, primo anno della serie storica considerata.

Presso le strutture private i ricoveri ordinari sono stati 385.067 vale a dire 7.547 in

più rispetto al 2008 e 12.202 rispetto all’anno 1999.

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri in Regime Ordinario per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

Pubblico 1.184.804 1.147.652 1.131.501 1.069.021 1.023.567 1.004.176 990.191 984.321 964.741 963.704 950.465

Privato 372.865 388.111 403.874 399.472 375.396 381.291 386.827 380.939 378.200 377.520 385.067

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

In regime di Day Hospital i casi di ricovero presso le strutture pubbliche

sono risltati: 310.028, ovvero 16.890 in meno sull’anno precedente e 93.597 sul

primo ano della serie; in quelle private sono 86.456 le prestazioni di ricovero,

quindi 1.986 meno dell’anno 2008 e 38.608 in più rispetto ai casi registrati

nell’anno 1999.

Page 246: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

400

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri in Regime di Day Hospital per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

450.000

500.000

Pubblico 403.625 395.066 421.438 439.451 450.765 458.713 453.676 444.027 348.694 326.918 310.028

Privato 47.848 61.015 84.585 109.139 113.384 121.769 133.128 135.113 92.303 88.442 86.456

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Presso strutture pubbliche i ricoveri per prestazioni riabilitative nell’anno

2009 sono state 24.712, ovvero, 302 in meno rispetto al 2008 e 3.187 rispetto al

1999. In quelle private questi ricoveri sono stati 67.847, nell’anno 2008 erano

1.346 in più e nell’anno 1999: 23.192 in meno.

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri per Riabilitazione. Regime OrdinarioStrutture Pubbliche e Private

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

Pubblico 27.899 27.630 29.014 28.274 27.434 27.172 26.866 26.693 25.655 25.014 24.712

Privato 44.655 46.553 50.227 55.928 56.112 58.627 61.102 64.839 68.456 69.193 67.847

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Page 247: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

401

Per quanto concerne i ricoveri svolti in regime di Day Hospital per

prestazioni riabilitative, nell’anno 2009 i ricoveri presso le strutture di diritto

pubblico sono 6.223, vale a dire 339 in meno rispetto all’anno precedente e 3.075

rispetto al primo anno della serie storica. Nelle strutture di diritto privato queste

prestazioni sono state 8.658 quindi, rispettivamente, 227 e 5.225 in più rispetto al

primo e all’ultimo anno della serie storica.

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri per Riabilitazione. Regime di Day HospitalStrutture Pubbliche e Private

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

10.000

Pubblico 9.298 9.601 9.420 7.849 8.142 8.710 7.968 7.536 6.823 6.562 6.223

Privato 3.433 4.034 4.431 5.501 6.136 7.390 8.375 8.907 8.238 8.431 8.658

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La tabella oltre che riassumere i dati relativi al totale dei ricoveri svolti

dalle strutture sanitarie del Servizio Sanitario Regionale lombardo per prestazioni

per pazienti in stato di patologia acuta, o necessitanti di riabilitazione o

lungodegenza, già riscontrati precedentemente presenta i dati relativi alla differente

appartenenza delle strutture al settore pubblico o a quello privato.

Per quanto concerne i dati relativi ai ricoveri svolti per lungodegenza, in

le strutture di diritto pubblico, nell’anno 2009 hanno effettuato 6.637

ricoveri, ovvero, 649 ricoveri in più rispetto all’anno 2008 mentre presso le

strutture private sono stati 9 in meno i ricoveri nel 2009 rispetto al

precedente anno. Per quanto concerne l’intera serie storica i ricoveri in più

sono stati 4.732 nelle strutture pubbliche e 5.690 in quelle private.

Page 248: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

402

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri per prestazioni di Lungodegenza.Strutture Pubbliche e Private

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

Pubblico 1.905 1.722 1.644 2.467 3.451 3.896 4.244 4.656 4.960 5.988 6.637

Privato 1.577 1.773 1.845 2.216 2.696 2.744 2.937 5.307 6.853 7.276 7.267

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Esclusi i ricoveri a totale pagamento degli utenti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La descrizione della composizione dell’attività ospedaliera svolta presso le

strutture del Sistema Regionale Lombardo, è completata dai dati riportati con la

tabella che segue concernente le ospedalizzazioni svolte presso strutture di

diritto privato o pubblico svolte a totale carico dei pazienti per malati in

stato acuto o necessitanti di degenza riabilitativa, nei regimi di Degenza

Ordinaria e Day Hospital.

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403

Composizione dell'attività ospedaliera.Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri acuti, riabilitazione e lungodegenza. Pubblico e privato

Totale Acuti Riabilitazione

Regime Ordinario

Day Hospital

Regime Ordinario

Day Hospital

Lungo degenza

1999 31.842 3.935 351 10 20 2000 33.654 5.533 283 13 16 2001 29.119 6.282 329 10 23 2002 32.446 6.375 350 16 2 2003 34.027 7.444 711 16 39 2004 37.841 8.594 793 23 56 2005 36.096 8.880 789 13 39 2006 36.010 9.855 799 90 80 2007 36.285 13.260 729 183 149 2008 35.096 13.431 712 99 229 2009 31.824 11.303 725 35 268

Ricoveri Istituti Pubblici Acuti Riabilitazione

Regime Ordinario

Day Hospital

Regime Ordinario

Day Hospital

Lungo degenza

1999 2.030 493 35 6 19 2000 2.258 652 30 5 14 2001 3.432 742 51 5 20 2002 3.317 407 16 2 1 2003 3.738 617 18 2 1 2004 5.218 1.195 17 5 2005 4.975 1.560 17 4 2006 5.208 1.887 23 5 2007 4.611 4.409 20 7 4 2008 4.759 4.938 22 5 2009 5.078 4.641 36 4

Ricoveri Istituti Privati Acuti Riabilitazione

Regime Ordinario

Day Hospital

Regime Ordinario

Day Hospital

Lungo degenza

1999 29.812 3.442 316 4 1 2000 31.396 4.881 253 8 2 2001 25.687 5.540 278 5 3 2002 29.129 5.968 334 14 1 2003 30.289 6.827 693 14 38 2004 32.617 7.399 776 18 56 2005 31.121 7.320 772 9 39 2006 30.802 7.968 776 85 80 2007 31.674 8.851 709 176 145 2008 30.337 8.493 690 94 229 2009 26.746 6.662 689 31 268

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

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404

Presso le strutture del Sistema Sanitario Regionale lombardo, tra l’anno

1999 e l’anno 2007 si riscontra un costante aumento delle prestazioni di ricovero a

totale pagamento da parte dell’utenza, l’aumento si verifica per tutte le tipologie di

ricovero ovvero sia per pazienti in stato acuto o con necessità riabilitative o per

lungodegenza. I dati relativi agli anni 2008 e 2009, presentano un situazione

maggiormente diversificata, infatti, nel loro totale le prestazioni eseguite nell’anno

considerato sono 44.155, ovvero. -5.412 in meno rispetto all’anno precedente e

4.656 in più rispetto al primo anno della serie storica. Più in particolare, analizzando

le serie storiche in ragione dei regimi di ricovero, si nota che i ricoveri per pazienti

acuti in regime di Ricovero Ordinario sono stati 3.272 in meno rispetto all’anno

2008 e 18 in meno rispetto all’anno 1999. In Day Hospital per pazienti acuti sono

state svolte 2.128 prestazioni a pagamento in meno rispetto all’anno 2008 e 7.368

in più rispetto all’anno 1999, si riscontarno per i ricoveri riabilitativi saldi positivi

pari a 13 e 374, rispettivamente per gli ultimi anni della serie e tra il primo e

l’ultimo nel caso delle prestazioni svolte in regime ordinario. Per i ricoveri svolti in

Day Hospital, sempre per prestazioni riabilitative sono 64 in meno le prestazioni tra

l’anno 2009 ed il 2008, mentre sono 25 in più tra il 1999 e il 2009. Infine, per le

prestazioni di Lungodegenza si notano incrementi sia gli ultimi due anni della serie

e sia in relazione a quelli estremi. Rispettivamente +39 e +248.

I grafici che seguono mostrano tali andamenti

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti.Totale ricoveri

35.000

37.000

39.000

41.000

43.000

45.000

47.000

49.000

51.000

53.000

55.000

Totale ricoveri 36.158 39.499 35.763 39.189 42.237 47.307 45.817 46.834 50.606 49.567 44.155

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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405

I grafici che seguono mostrano gli andamenti in relazione a regimi di

ricovero sia rispetto al totale e sia rispetto all’appartenenza al settore pubblico e

privato per le differenti tipologie di ricvero: pazienti acuti, riabilitazione e lungo

degenza e rendono evidente come queste prestazioni siano assolte segnatamente

dall’universo degli erogatori sanitari di diritto privato.

Ricoveri in Regime Ordinario e Day Hospital per pazienti in stato di

patologia acuta:

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per pazienti acuti in Regime Ordinario. Strutture Pubbliche e Private

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

Strutture Private 3.935 5.533 6.282 6.375 7.444 8.594 8.880 9.855 13.260 13.431 11.303

Strutture Pubbliche 2.030 2.258 3.432 3.317 3.738 5.218 4.975 5.208 4.611 4.759 5.078

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per pazienti acuti in Regime di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

Strutture Private 3.442 4.881 5.540 5.968 6.827 7.399 7.320 7.968 8.851 8.493 6.662

Strutture Pubbliche 493 652 742 407 617 1.195 1.560 1.887 4.409 4.938 4.641

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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406

Ricoveri in Regime Ordinario e Day Hospital per prestazioni riabilitative:

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per riabilitazione in Regime Ordinario. Strutture Pubbliche e Private

0

100

200

300

400

500

600

700

800

Strutture Private 316 253 278 334 693 776 772 776 709 690 689

Strutture Pubbliche 35 30 51 16 18 17 17 23 20 22 36

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per pazienti acuti in Regime di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

Strutture Private 4 8 5 14 14 18 9 85 176 94 31

Strutture Pubbliche 6 5 5 2 2 5 4 5 7 5 4

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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407

Ricoveri in Regime Ordinario e Day Hospital per prestazioni riabilitative:

Composizione dell'attività ospedaliera. Ricoveri a totale pagamento degli utenti. Ricoveri per lungodegenza. Strutture Pubbliche e Private

0

50

100

150

200

250

300

Strutture Private 1 2 3 1 38 56 39 80 145 229 268

Strutture Pubbliche 19 14 20 1 1 4

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La tabella che segue riporta i dati relativi alle giornate di degenza e alla

degenza media per pazienti solventi ricoverati in patologia in stato acuto,

per prestazioni riabilitative e di lungodegenza.

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Composizione dell'attività ospedaliera per regime di ricovero. Ricoveri a totale pagamento degli utenti.

Ricoveri acuti, riabilitazione e lungodegenza. Pubblico e privato. Giornate di degenza

Acuti Regime ordinario Day Hospital

N. % N. %

Degenza media acuti in Regime

Ordinario

1999 184.072 97,6 4.595 2,4 5,78

2000 167.774 96,3 6.530 3,7 4,99

2001 145.127 95 7.717 5 4,98

2002 147.704 95 7.720 5 4,55

2003 149.114 94,3 9.076 5,7 4,38

2004 154.920 93,4 10.995 6,6 4,09

2005 153.416 93,6 10.501 6,4 4,25

2006 143.689 92 12.502 8 3,99

2007 149.273 90,1 16.364 9,9 4,11

2008 136.136 89,2 16.525 10,8 3,88

2009 124.419 89,9 14.055 10,1 3,91

Riabilitazione

Regime ordinario Day Hospital

N. % N. % Lungodegenza

Giornate di degenza per lungodegenza

1999 19.958 99,7 67 0,3 20 17.789

2000 19.841 99,6 73 0,4 16 12.151

2001 42.646 99,8 86 0,2 23 25.500

2002 7.733 98,9 85 1,1 2 47

2003 17.118 99,5 85 0,5 39 504

2004 19.347 99 188 1 56 899

2005 16.867 99,4 99 0,6 39 398

2006 18.152 98,5 274 1,5 80 1.868

2007 21.496 98,2 400 1,8 149 5.548

2008 15.347 99,0 150 1,0 229 8.403

2009 14.701 98,5 218 1,5 269 12.918

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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409

Dalla lettura dei dati esposti si ricava:

• la tendenza del numero di giorni di ricovero per pazienti solventi in stato

acuto è in diminuzione tra l’anno 1999 (184.072) e l’anno 2009 (124.419) per le

ospedalizzazioni svolte in Regime Ordinario;

• è in aumento per quelle relative ai ricoveri per acuti svolti in Day Hospital

anche se tra gli ultimi due anni della serie storica si osserva una contrazione (1999:

4.595; 2008: 16.525; 2009: 14.055);

• la degenza media per queste prestazioni per patologie in stato acuto è

diminuita (1999: 5.78; 2009: 3,91);

• nell’anno 2008 le giornate di ricovero (15.347) svolte per prestazioni

riabilitative in regime di Degenza Ordinaria a totale pagamento degli utenti sono in

netta diminuzione sia rispetto al primo anno della serie storica e ancor più rispetto

a quanto registrato negli ultimi anni della serie (1999: 19.958; 2008: 15.347; 2009

14.701).

• per quanto concerne le prestazioni riabilitative in regime di Day Hospital

sono aumentate rispetto al primo anno della serie, quindi dopo una contrazione dell’

anno 2008 sono tornate ad aumentare nell’ultimo (1999. 67; 2007: 400, 2008:

150; 2009: 218);

• le ospedalizzazioni per lungodegenza hanno un andamento particolare

rispetto alla serie storica, infatti, tra gli anni 1999 e 2009, si riscontra un

incremento, pur non costante, del numero delle ospedalizzazioni che con un

passaggio al numero di 2, evolvono da 20 a 269;

• le giornate di degenza per lungodegenza dopo una brusca diminuzione negli

anni centarli della serie storica stanno tornando ad aumentare negli ultimi (1999:

17.789; 2003: 504; 2008: 8.403; 2009: 12.918)

In merito alla composizione dell’attività ospedaliera la tabella che segue

restituisce i dati relativamente all’onere della degenza rispetto al periodo 2005

2009.

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410

Composizione dell'attività ospedaliera. Onere della degenza 2005 2006 2007

Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG

S.S.N. 1.440.264 1.211.803 595.829 1.354.985 1.440.113 1.215.369 590.401 1.366.179 1.417.519 1.209.180 449.734 1.173.915

Differenza alberghiera 11.404 8.894 505 632 10.830 8.728 256 497 9.281 8.069 241 391

Rimborso 2.401 1.905 951 953 2.060 1.611 845 896 1.537 1.149 572 598

Solvente 32.562 19.782 6.702 7.877 32.580 19.479 6.830 8.890 33.009 19.583 7.487 9.876

Ricovero in libera professione nell'ambito delle strutture aziendali

1.915 1.418 537 629 1.774 1.345 706 764 1.767 1.302 685 828

Ricovero in libera professione,comprensivo di diff. alberghiera, nell'ambito delle strutture aziendali

4.543 3.443 340 417 4.919 3.680 356 439 5.315 3.858 379 519

Ricovero, a carico del SSN, di pazienti stranieri provenienti da Paesi convenzionati con il SSN oppure di pazienti che presentano specifica modulistica

1.363 1.101 194 372 1.411 1.127 200 356 3.276 2.721 589 964

Ricovero a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, ad esclusione di quelli per prestazioni urgenti o comunque essenziali di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)

4.805 3.862 4.528 6.612 4.972 4.147 4.554 6.971 4.122 3.438 3.295 5.112

Ricovero non a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, per prestazioni urgenti o comunque essenziali, di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)

6.826 5.618 991 2.151 7.537 6.414 1.087 2.553 6.587 5.636 907 2.206

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411

Composizione dell'attività ospedaliera. Onere della degenza 2005 2006 2007

Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG

Ricovero a carico del F.S.R a favore di cittadini stranieri nell'ambito di programmi umanitari o di cooperazione internazionale (L. 449/97 art. 32 comma 15)

144 134 87 362 153 146 67 332 183 177 86 306

Ricovero in libera professione erogata in strutture diverse da quelle aziendali

Ricovero di cittadini detenuti

1.061 949 236 279 968 838 208 244 971 846 226 273

Ricovero a carico del SSN di cittadini extracomunitari interessati da dichiarazione di emersione o di legalizzazione del lavoro irregolare

32 26 7 8 26 23 13 16 33 31 3 3

Ricovero a favore di personale navigante iscritto al Servizio SASN del Ministero della Salute

53 45 12 13 72 62 26 36 66 48 18 18

Episodio di ricovero di cui si rinuncia al finanziamento

1.748 433 1.141 1.395 2.021 439 2.176 2.621 2.362 794 5.279 5.965

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412

Composizione dell'attività ospedaliera. Onere della degenza 2008 2009

Ordinari Day Hospital Ordinari Day Hospital N. N. > 1gg Casi GG N. N. > 1gg Casi GG

S.S.N. 1.418.829 1.222.907 425.084 1.145.412 1.415.580 1.201.842 407.081 1.105.445 Differenza alberghiera 8.716 7.817 161 289 7.754 6.968 102 253 Rimborso 1.518 1.057 618 623 1.368 930 535 550 Solvente 31.291 18.577 6.779 9.023 28.098 16.198 5.138 6.580 Ricovero in libera professione nell'ambito delle strutture aziendali

1.681 1.217 425 465 1.679 1.260 484 582

Ricovero in libera professione,comprensivo di diff. alberghiera, nell'ambito delle strutture aziendali

5.277 3.913 249 361 4.654 3.454 99 102

Ricovero, a carico del SSN, di pazienti stranieri provenienti da Paesi convenzionati con il SSN oppure di pazienti che presentano specifica modulistica

2.379 2.041 320 717 2.105 1.765 253 667

Ricovero a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, ad esclusione di quelli per prestazioni urgenti o comunque essenziali di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)

4.117 3.420 2.994 4.457 3.728 3.137 2.351 3.582

Ricovero non a carico del SSN (ricovero di pazienti stranieri extracomunitari con dichiarazione di indigenza, per prestazioni urgenti o comunque essenziali, di cui all'art. 33 L. 6/3/98 n. 40)

6.532 5.711 919 2.259 5.808 4.997 843 2.332

Ricovero a carico del F.S.R a favore di cittadini stranieri nell'ambito di programmi umanitari o di cooperazione internazionale (L. 449/97 art. 32 comma 15)

129 116 97 456 180 171 107 463

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413

Ricovero in libera professione erogata in strutture diverse da quelle aziendali

1 1

Ricovero di cittadini detenuti 1125 1012 203 256 1042 174 240 Ricovero a carico del SSN di cittadini extracomunitari interessati da dichiarazione di emersione o di legalizzazione del lavoro irregolare

41 33 1 1 72 64 5 5

Ricovero a favore di personale navigante iscritto al Servizio SASN del Ministero della Salute

66 52 20 27 72 51 32 40

Episodio di ricovero di cui si rinuncia al finanziamento

3.031 854 6.016 6.546 3.098 770 5.526 6.640

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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414

Il numero dei casi di ricovero ospedaliero in Regime Ordinario e i

giorni di Day Hospital eseguiti in Lombardia nell’intervallo di tempo tra gli anni

2001-2009 sono riportati nella tabella ed illustrati dai grafici che seguono.

Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria e giorni di Day Hospital

2001 1.647.446,00 2001 1.182.891,00

2002 1.590.083,00 2002 1.248.531,00

% Diff -3,48 % Diff 5,55

2003 1.517.062,00 2003 1.276.852,00

% Diff -4,59 % Diff 2,27

2004 1.478.033,00 2004 1.324.162,00

% Diff -2,57 % Diff 3,71

2004 1.478.033,00 2004 1.324.162,00

2005 1.472.167,00 2005 1.362.625,00

% Diff -0,40 % Diff 2,90

2006 1.472.059,00 2006 1.377.191,00

% Diff -0,01 % Diff 1,07

2007 1.448.865,00 2007 1.184.210,00

% Diff -1,58 % Diff -14,01

2008 1.448.695,00 2008 1.154.217,00

% Diff -0,01 % Diff -2,53

2009 1.442.421,00 2009 1.113.208,00

Casi Degenza Ordinaria

% Diff -0,43

Giorni Day Hospital

% Diff -3,55

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Trova conferma la tendenza già individuata nelle precedenti relazioni,

ovvero, la costante diminuzione del numero di casi di ricoveri svolti in

regime di Degenza Ordinaria, tra il 2007 ed il 2006 è pari a 23.194 unità

quello tra gli anni 2008 e 2007 è pari a – 170 ricoveri, mentre il

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415

differenziale tra gli ultimi due anni della serie storica è pari a 6.274

degenze.

Il grafico e la tabella che seguono riportano tali andamenti.

Casi Degenza Ordinaria. Differenza rispetto all'anno precedente

2001/2002 -57.363

2002/2003 -73.021

2003/2004 -39.029

2004/2005 -5.866

2005/2006 -108

2006/2007 -23.194

2007/2008 -170

2008/2009 -6.274

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria

1.400.000

1.450.000

1.500.000

1.550.000

1.600.000

1.650.000

2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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416

Analogamente all’anno 2008 e ai precedenti, nell’anno 2009 si

riscontra una ulteriore diminuzione dei giorni degenza per ospedalizzazioni

svolte in regime di Day Hospital. Tale diminuzione trova motivazione nel forte

spostamento di alcune attività di tipo diagnostico o chirurgico dal regime di Day

Hospital a quello ambulatoriale. Nell’anno 2009 i giorni degenza per Day

Hospital sono stati 1.113.208 mentre nell’anno precedente il loro numero

era pari a 1.154.217.

Giorni di day Hospital. Differenza rispetto all'anno precedente

2001/2002 65.640

2002/2003 28.321

2003/2004 47.310

2004/2005 38.463

2005/2006 14.566

2006/2007 -192.981

2007/2008 -29.993

2008/2009 -41.009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri ospedalieri. Giorni di Day Hospital

1.100.000

1.150.000

1.200.000

1.250.000

1.300.000

1.350.000

1.400.000

2001 2002 2003 2004 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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417

La tabella che segue illustra, sulla base dei dati forniti dalla Direzione

Generale Sanità, il numero dei ricoveri svolti in regime di Day Hospital

ripartito a seconda delle diverse motivazioni, nel lasso di tempo compreso

tra gli anni 2002 e 2009. A proposito dei dati relativi ai ricoveri attuati in regime

di Day Hospital, si richiama quanto indicato dalla Direzione Generale Sanità della

Regione Lombardia in occasione della relazione sulla gestione dell’esercizio 2007, e

riconfermate in relazione ai dati delle gestioni successive, ovvero, che le decisioni

prese dalla Giunta Regionale con alcune DGR degli anni 2006 e 2007 che

determinarono lo spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure

diagnostiche (esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta,

tunnel carpale) sono la motivazione della forte diminuzione delle attività svolte in

tale regime di ricovero. A conferma di questa osservazione la Direzione Generale

Sanità a corredo dei dati inviati ha prodotto la nota che si riporta di seguito: “Le

regole introdotte dalla Regione Lombardia nel 2007 hanno notevolmente ridotto la

quota di day hospital diagnostico (si vedano i valori relativi agli anni 2006-2008).

Ma il day hospital diagnostico non è una modalità “proibita” di ricovero ed una certa

proporzione di popolazione (per molti motivi: età, condizioni di salute, …)

continuerà ad avere bisogno di questo tipo di ricovero: pertanto l’obiettivo finale

non può essere “quota zero” ma deve essere una tendenziale diminuzione fino ad

un valore che risulterà fisiologico per il sistema.”

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418

Ricoveri ospedalieri - Motivi di ricovero per Day Hospital

Day Hospital Chirurgico Medico Motivo del Ricovero Anno N % N %

2002 12.726 5,38 181.201 54,59 2003 10.984 4,37 175.051 52,71 2004 8.903 3,35 172.014 52,04 2005 8.566 3,09 172.842 51,65 2006 7.682 2,72 150.586 47,82 2007 6.475 3,3 81.519 31,38 2008 4.639 2,49 74.984 29,15

1 - DAY HOSPITAL DIAGNOSTICO (COMPRESO IL FOLLOW UP)

2009 5.106 2,92 63.047 26,68 2002 220.089 93,06 26.721 8,05 2003 236.801 94,13 28.253 8,51 2004 254.497 95,66 28.562 8,64 2005 265.883 95,9 29.960 8,95 2006 272.384 96,31 28.563 9,07 2007 186.962 95,24 25.499 9,82 2008 179.399 96,11 28.225 10,97

2 - DAY HOSPITAL CHIRURGICO (DAY SURGERY)

2009 167.535 95,70 25.251 10,68 2002 3.585 1,52 112.538 33,9 2003 3.708 1,47 116.416 35,05 2004 2.598 0,98 116.234 35,17 2005 2.747 0,99 117.507 35,12 2006 2.716 0,96 121.547 38,6 2007 2.814 1,43 139.087 53,54 2008 2.580 1,38 140.280 54,54

3 - DAY HOSPITAL TERAPEUTICO

2009 2.369 1,35 134.233 56,80 2002 90 0,04 11.474 3,46 2003 63 0,03 12.407 3,74 2004 50 0,02 13.719 4,15 2005 45 0,02 14.303 4,27 2006 47 0,02 14.232 4,52 2007 49 0,02 13.653 5,26 2008 40 0,02 13.739 5,34

4 - DAY HOSPITAL RIABILITATIVO

2009 49 0,03 13.802 5,84 2002 236.490 331.934 2003 251.490 332.127 2004 266.048 330.529 2005 277.241 334.612 2006 282.829 314.928 2007 196.300 259.758 2008 186.658 257.228

Totale

2009 175.059

236.333

Le regole introdotte dalla Regione Lombardia nel 2007 hanno notevolmente ridotto la quota di day hospital diagnostico (si vedano i valori relativi agli anni 2006-2008). Ma il day hospital diagnostico non è una modalità “proibita” di ricovero ed una certa proporzione di popolazione (per molti motivi: età, condizioni di salute, …) continuerà ad avere bisogno di questo tipo di ricovero: pertanto l’obiettivo finale non può essere “quota zero” ma deve essere una tendenziale diminuzione fino ad un valore che risulterà fisiologico per il sistema. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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419

I dati forniti dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia

relativamente ai Day Hospital di tipo Diagnostico, indicano una nuova

diminuzione per i ricoveri di tipo medico: - 7.620 tra l’anno 2008 e l’anno

2009 mentre, in controtendenza rispetto ai precedenti tra l’anno 2009 e

l’anno 2008 si nota un sia pur lieve incremento pari a 467 casi in più.

Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Diagnostico

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

Chirurgico 12.726 10.984 8.903 8.566 7.682 6.475 4.639 5.106

Medico 181.201 175.051 172.014 172.842 150.586 81.519 74.984 63.047

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Nel caso dei ricoveri di tipo Chirurgico di Day Surgery si riscontra

una diminuzione del numero dei casi di ricovero chirurgico che passano dal

numero 179.399 dell’anno 2008 a .167.535 (- 11.864) nel caso dei Day

Hospital medico dopo l’incremento dell’anno 2008 rispetto al precedente

pari a 2.726 con il passaggio da 25.499 dell’anno 2007 a 28.225 dell’anno

2008, nell’anno 2009 si riscontra una nuova diminuzione del numero di

queste prestazioni con una diminuzione rispetto all’esercizio precedente di

- 2.974 casi.

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420

Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Chirurgico (Day Surgery)

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

Chirurgico 220.089 236.801 254.497 265.883 272.384 186.962 179.399 167.535

Medico 26.721 28.253 28.562 29.960 28.563 25.499 28.225 25.251

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il numero delle ospedalizzazioni eseguite per Day Hospital di tipo

terapeutico, tra l’anno 2009 ed il precedente, è complessivamente

diminuito di – 6.258 unità raggiungendo così il numero di 136.602

prestazioni.

Segnatamente, quelle di tipo chirurgico sono state 2.369, ovvero, 211 in

meno rispetto all’anno 2008 e quelle di tipo medico sono state 134.233, quindi

6.047 in meno dell’anno precedente.

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421

Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Terapeutico

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

Chirurgico 3.585 3.708 2.598 2.747 2.716 2.814 2.580 2.369

Medico 112.538 116.416 116.234 117.507 121.547 139.087 140.280 134.233

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il numero di degenze eseguite in regime di Day Hospital con finalità

riabilitative nell’anno 2009 sono state complessivamente pari a 13.851 con

un aumento rispetto all’anno precedente pari a 72 degenze. Le prestazioni di

Day Hospital riabilitativo chirurgico sono state 49,9 in più rispetto all’anno 2008,

mentre quelle di tipo medico sono state 13.802 con una aumento sull’anno

precedente equivalente a 63 ricoveri.

Ricoveri Ospedalieri. Motivi di ricovero per Day Hospital. Day Hospital Riabilitativo

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

Chirurgico 90 63 50 45 47 49 40 49

Medico 11.474 12.407 13.719 14.303 14.232 13.653 13.739 13.802

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 268: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

422

Infine, il grafico che segue riassume i dati relativi ai casi di ricovero per

Day Hospital, rispetto alla serie storica compresa tra gli anni 2002 e 2009, rispetto

Ricoveri in regime di Day Hospital di tipo chirurgico o di tipo medico. Nel primo caso

si passa da 236.490 dell’anno 2002 a 186.658 dell’anno 2008 e a 175.059 dell’anno

2009. Nel secondo caso, le prestazioni mediche, nell’anno 2002 sono state:

331.934 e nell’anno 2008: 257.228, quindi, nell’anno 2009: 236.333.

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri in regime di Day Hospital. Prestazioni Chirurgiche e Mediche

170.000

190.000

210.000

230.000

250.000

270.000

290.000

310.000

330.000

Chirurgico 236.490 251.490 266.048 277.241 282.829 196.300 186.658 175.059

Medico 331.934 332.127 330.529 334.612 314.928 259.758 257.228 236.333

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Le prossime tabelle, riportano i dati prodotti dalla Direzione Generale

Sanità relativi agli indicatori dei ricoveri ripartiti per tipologia di ospedale

relativamente ai ricoveri svolti in regime di Day Hospital e Regime

Ordinario.

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423

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Casi e Giorni di Day Hospital

Casi Day Hospital

Tipologia di

ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di Cura

83.979 84.789 87.696 92.372 88.120 55.017 51.134 50.416

Ospedale Classificato

12.087 13.983 14.642 15.942 17.711 9.630 9.103 9.016

IRCCS Privato

24.556 25.333 26.821 33.189 40.363 35.894 36.636 35.682

Totale Privato

120.622 124.105 129.159 141.503 146.194 100.541 96.873 95.114

Struttura di A.O.

371.638 386.710 388.292 379.104 373.439 292.417 271.882 256.528

IRCCS Pubblico

65.227 69.342 69.572 78.969 74.963 61.434 60.033 57.996

Struttura di ASL

10.937 3.526 9.576 3.577 3.161 1.666 1.568 1.728

Totale Pubblico

447.802 459.578 467.440 461.650 451.563 355.517 333.483 316.252

Lombardia 568.424 583.683 596.599 603.153 597.757 456.058 430.356 411.366

Giorni Day Hospital

Tipologia di

ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di Cura

152.807 154.454 173.421 183.761 178.206 139.754 135.603 137.196

Ospedale Classificato

24.218 28.139 29.096 31.863 35.846 27.859 24.769 25.315

IRCCS Privato

95.788 98.998 109.635 137.296 155.717 154.257 160.474 157.159

Totale Privato

272.813 281.591 312.152 352.920 369.769 321.870 320.846 319.670

Struttura di A.O.

865.239 894.386 894.700 894.549 892.126 769.464 742.408 707.099

IRCCS Pubblico

89.588 94.740 97.155 111.690 109.013 87.897 86.396 81.799

Struttura di ASL

20.891 6.135 20.155 6.898 6.283 4.979 4.567 4.349

Totale Pubblico

975.718 995.261 1.012.010 1.013.137 1.007.422 862.340 833.371 793.247

Casa di Cura

1.248.531 1.276.852 1.324.162 1.366.057 1.377.191 1.184.210 1.154.217 1.112.917

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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424

La tabella comprende i dati relativi agli anni tra il 2002 ed il 2009 e separa

il numero dei ricoveri ospedalieri, il numero dei casi e giorni di degenza in Day

Hospital, indicandoli per tipologia di struttura ospedaliera. Anche in questo caso si

richiama l’osservazione fatta da parte della Direzione Generale Sanità in relazione ai

dati dell’anno 2007, ovvero, il legame esistente tra la diminuzione delle attività

svolte in Day Hospital e lo spostamento in regime ambulatoriale di alcune

procedure diagnostiche e chirurgiche. La tabella e i relativi grafici illustrativi

conseguenti confermano per l’anno 2009 la tendenza alla diminuzione del numero

dei casi di ricovero in regime di Day Hospital per l’intera regione Lombardia, infatti,

nell’anno 2009 questi sono stati: 411.366, ovvero 18.990 casi in meno rispetto

all’anno precedente.

Presso le strutture di diritto pubblico nell’anno 2009 sono state

effettuate 316.252 prestazioni, ovvero: 17.231 prestazioni in meno rispetto all’anno

2008 e -157.058 in meno rispetto all’anno 2002. Nell’anno considerato presso le

strutture di diritto privato il numero dei casi di ricovero in regime di Day Hospital, è

risultato essere pari a 95.114 con un decremento pari a – 1.759 casi rispetto

all’anno 2008 e di - 25.508 casi sull’anno 2002.

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

Totale Pubblico 447.802 459.578 467.440 461.650 451.563 355.517 333.483 316.252

Totale Privato 120.622 124.105 129.159 141.503 146.194 100.541 96.873 95.114

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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425

Per quanto concerne l’attività di ricovero in regime di Day Hospital svolta

presso le differenti strutture erogatrici, la tabella presenta i dati relativi e il

confronto tra gli anni 2008 e 2009 evidenzia che tutte tipologie di strutture

presentano un saldo negativo con l’eccezione delle strutture sanitarie delle ASL che

presentano un incremento nel biennio pari a 160 casi in più. Rispetto all’intera serie

storica l’eccezione è rappresentata dagli IRCCS Privati che con 11.126 casi di

ricovero segnano un incremento tra il primo e l’ultimo anno della serie stoorica.

Il grafico illustra tali andamenti

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426

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Day Hospital. Indicatori per tipologia di struttura di ricovero

0

50.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

Struttura di A.O. 371.638 386.710 388.292 379.104 373.439 292.417 271.882 256.528

IRCCS Pubblico 65.227 69.342 69.572 78.969 74.963 61.434 60.033 57.996

Struttura di ASL 10.937 3.526 9.576 3.577 3.161 1.666 1.568 1.728

Casa di Cura 83.979 84.789 87.696 92.372 88.120 55.017 51.134 50.416

Ospedale Classificato 12.087 13.983 14.642 15.942 17.711 9.630 9.103 9.016

IRCCS Privato 24.556 25.333 26.821 33.189 40.363 35.894 36.636 35.682

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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427

Complessivamente, se si prende in considerazione il saldo tra l’anno 2002 e

l’anno 2009, sono 135.614 i giorni di degenza in meno, mentre tra gli ultimi due

anni la differenza di giorni di ricovero in Day Hospital è pari a 41.300. Rispetto

all’anno precedente, nell’anno 2009, il numero dei giorni per questa tipologia di

degenze diminuisce sia presso le strutture pubbliche e sia presso quelle private.

Presso quelle pubbliche la differenza sull’ultimo biennio è pari a – 40.124 giorni e

sull’intero periodo è pari a – 182.471 giornate, mentre presso quelle private i

corrispondenti saldi sono rispettivamente – 1.176 e + 46.857, vale a dire che, in

questo caso, tra il primo e l’ultimo anno della serie storica si registra, comunque un

incremento di giornate di degenza. Il grafico descrive l’andamento del indicatore

relativo ai giorni di ricovero in regime di Day Hospital dei settori privato e pubblico.

Ricoveri Ospedalieri. Giorni di Day Hospital. Strutture Pubbliche e Private

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

Totale Pubblico 975.718 995.261 1.012.010 1.013.137 1.007.422 862.340 833.371 793.247

Totale Privato 272.813 281.591 312.152 352.920 369.769 321.870 320.846 319.670

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Tra l’anno 2009 e l’anno 2008, fatta eccezione delle Case di Cura (+ 1.593)

e degli Ospedali Classificati (+ 546) presso tutte le altre tipologie di strutture di

ricovero si riscontra un saldo negativo, quello di maggiore rilievo è, analogamente

agli anni precedenti, quello delle strutture di A.O. pari a – 35.309 giornate di

degenza. Rispetto all’intera serie storica sono gli Ospedali Classificati (+ 1.097) e

gli IRCSS privati (+ 61.361) ad avere un delta positivo. Il grafico che segue illustra

tali andamenti.

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428

Ricoveri Ospedalieri. Giorni di Day Hospital. Indicatori per tipologia di struttura di ricovero

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

Struttura di A.O. 865.239 894.386 894.700 894.549 892.126 769.464 742.408 707.099

IRCCS Pubblico 89.588 94.740 97.155 111.690 109.013 87.897 86.396 81.799

Struttura di ASL 20.891 6.135 20.155 6.898 6.283 4.979 4.567 4.349

Casa di Cura 152.807 154.454 173.421 183.761 178.206 139.754 135.603 137.196

Ospedale Classificato 24.218 28.139 29.096 31.863 35.846 27.859 24.769 25.315

IRCCS Privato 95.788 98.998 109.635 137.296 155.717 154.257 160.474 157.159

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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429

I dati inerenti i ricoveri svolti in regime di Degenza Ordinaria nel loro

insieme suddivisi per tipologia di ospedale e ripartiti tra quelli di durata

giornaliera e quelli aventi durata superiore ad un giorno, sono riportati dalle

tabelle che seguono.

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale.

Casi Degenza Ordinaria

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di Cura

340.068 316.566 306.007 302.391 294.167 252.461 254.312 263.437

Ospedale Classificato

55.037 52.089 51.013 52.017 51.965 50.521 47.711 47.759

IRCCS Privato

91.975 90.252 85.642 96.458 110.257 150.527 151.966 148.985

Totale Privato

487.080 458.907 442.662 450.866 456.389 453.509 453.989 460.181

Struttura di A.O.

996.658 969.205 930.139 910.360 904.456 886.734 887.361 875.646

IRCCS Pubblico

74.979 75.597 75.867 98.593 98.791 96.202 95.248 94.395

Struttura di ASL

31.366 13.353 29.238 12.348 12.423 12.420 12.097 11.773

Totale Pubblico

1.103.003 1.058.155 1.035.244 1.021.301 1.015.670 995.356 994.706 981.814

Lombardia 1.590.083 1.517.062 1.477.906 1.472.167 1.472.059 1.448.865 1.448.695 1.441.995

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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430

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale.

Casi Degenza Ordinaria 0-1g

Tipologia di ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di Cura 78.733 78.279 76.365 75.400 73.717 58.006 59.998 63.739

Ospedale Classificato 5.723 6.699 6.917 7.356 7.265 6.154 5.271 5.655

IRCCS Privato 10.787 10.273 8.895 10.718 13.079 21.604 22.766 22.569

Totale Privato 95.243 95.251 92.177 93.474 94.061 85.764 88.035 91.963

Struttura di A.O. 125.685 124.798 120.959 113.492 109.024 100.649 98.845 99.805

IRCCS Pubblico 7.391 8.107 10.291 14.676 14.283 13.252 12.334 12.366

Struttura di ASL 3.773 2.257 3.984 1.898 1.816 1.609 1.412 1.322

Totale Pubblico 136.849 135.162 135.234 130.066 125.123 115.510 112.591 113.493

Lombardia 232.092 230.413 227.411 223.540 219.184 201.274 200.626 205.456

Casi Degenza Ordinaria >1g

Tipologia di ospedale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di Cura 261.335 238.287 245.642 226.991 220.450 194.455 194.314 199.698

Ospedale Classificato 49.314 45.390 44.198 44.661 44.700 44.367 42.440 42.104

IRCCS Privato 81.188 79.979 81.066 85.740 97.178 128.923 129.200 126.416

Totale Privato 391.837 363.656 370.906 357.392 362.328 367.745 365.954 368.218

Struttura di A.O. 870.973 844.407 825.313 796.868 795.432 786.085 788.516 775.841

IRCCS Pubblico 67.588 67.490 66.942 83.917 84.508 82.950 82.914 82.029

Struttura di ASL 27.593 11.096 10.660 10.450 10.607 10.811 10.685 10.451

Totale Pubblico 966.154 922.993 902.915 891.235 890.547 879.846 882.115 868.321

Lombardia 1.357.991 1.286.649 1.273.821 1.248.627 1.252.875 1.247.591 1.248.069 1.236.539

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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431

Per la tipologia dei ricoveri in Degenza Ordinaria in regione Lombardia

nell’anno 2002 sono state svolte, 1.590.083 prestazioni mentre nell’anno 2009

queste sono diminuite fino a 1.441.995; tra l’anno 2008 ed il successivo, si

riscontra una diminuzione di questi casi pari a 6.700 ricoveri. Rispetto

all’intero periodo il decremento è pari a 148.088 casi. I dati riportati in tabella

mostrano che le strutture del settore privato, analogamente a quanto

riscontrato nell’anno precedente, nell’anno 2009, hanno fatto registrare un

ulteriore incremento pari a 6.192 degenze mentre, per lo stesso periodo,

quelle del settore pubblico sono 12.892 le degenze in meno Considerando

l’intera serie storica si riscontra che le strutture private hanno effettuato: 26.899

ricoveri in regime di Degenza Ordinaria in meno e le strutture pubbliche: 121.189.

Ricoveri Ospedalieri. Indicatori per tipologia di ospedale. Casi di Degenza Ordinaria.

Strutture Pubbliche e private

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

Totale Pubblico 1.103.003 1.058.155 1.035.244 1.021.301 1.015.670 995.356 994.706 981.814

Totale Privato 487.080 458.907 442.662 450.866 456.389 453.509 453.989 460.181

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il confronto tra i dati relativi alle ospedalizzazioni indicano risultati

differenti tra le varie strutture di ricovero in particolare nel confronto tra gli ultimi

anni della serie storica: Case di cura: + 9.125, Ospedali classificati: + 48,

IRCCS privati: - 2.981, le Aziende Ospedaliere: - 11.715, IRCCS pubblici: -

853, strutture sanitarie delle ASL -324. Il grafico che segue illustra gli

andamenti negli anni.

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432

Ricoveri Ospedalieri. Indicazioni per tipologia di ospedale. Casi di Degenza Ordinaria

0

200.000

400.000

600.000

800.000

1.000.000

1.200.000

Casa di Cura 340.068 316.566 306.007 302.391 294.167 252.461 254.312 263.437

Ospedale Classificato 55.037 52.089 51.013 52.017 51.965 50.521 47.711 47.759

IRCCS Privato 91.975 90.252 85.642 96.458 110.257 150.527 151.966 148.985

Struttura di A.O. 996.658 969.205 930.139 910.360 904.456 886.734 887.361 875.646

IRCCS Pubblico 74.979 75.597 75.867 98.593 98.791 96.202 95.248 94.395

Struttura di ASL 31.366 13.353 29.238 12.348 12.423 12.420 12.097 11.773

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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433

Le ospedalizzazioni della durata di un giorno svolte in regime di Degenza

Ordinaria dalle strutture di ricovero nel periodo tra gli anni 2002 e 2009 di 26.626

casi, invece, il raffronto tra gli ultimi due anni mostra un incremento pari a 4.830

casi, dato in controtendenza rispetto agli analoghi precedenti. La tabella che segue

sintetizza le differenze tra gli anni del numero di ricoveri di Degenza Ordinaria della

durata di un giorno.

Ricoveri ospedalieri Casi Degenza Ordinaria 0-1g. Andamento negli anni

2002/2003 -1.679

2003/2004 -3.002

2004/2005 -3.871

2005/2006 -4.356

2006/2007 -17.910

2007/2008 -648

2008/2009 4.830 Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria 0 - 1g

200.000

205.000

210.000

215.000

220.000

225.000

230.000

235.000

Lombardia 232.092 230.413 227.411 223.540 219.184 201.274 200.626 205.456

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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434

L’esame dei dati prodotti dalla Direzione Generale Sanità segnala la

conferma della tendenza all’incremento dei ricoveri della durata di un

giorno gia riscontrata negli anni precedenti presso le strutture di diritto

privato, infatti, tra l’anno 2007 (85.764) e l’anno 2008 (88.035), l’aumento

è stato pari a 2.271 casi, nell’anno 2009 i casi sono stati 91.963 con un

incremento di 3.928 unità

Il differenziale tra gli ultimi due anni della serie storica mostra un

incremento anche presso le strutture di diritto pubblico, infatti, nell’anno

2008 queste erano 112.591 e nell’anno 2009 sono stati: 113 493, con un

incremento di 902 casi.

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria 0 - 1g

80.000

90.000

100.000

110.000

120.000

130.000

140.000

Totale Pubblico 136.849 135.162 135.234 130.066 125.123 115.510 112.591 113.493

Totale Privato 95.243 95.251 92.177 93.474 94.061 85.764 88.035 91.963

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Per quanto concerne la singola tipologia di struttura di ricovero, il raffronto

tra i dati relativi agli ultimi due anni del periodo osservato mostrano saldi negativi

per gli IRCSS Privati: - 197 e per le strutture di ASL: - 90, mentre tutte le altre

tipologie indicano saldi in incremento: Strutture di A.O. + 960, IRCCS Pubblici: +

32, Case di Cura: +3.741, Ospedali Classificati: + 384.

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435

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria 0 - 1g. Ricoveri per tipologia di struttura

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

Struttura di A.O. 125.685 124.798 120.959 113.492 109.024 100.649 98.845 99.805

IRCCS Pubblico 7.391 8.107 10.291 14.676 14.283 13.252 12.334 12.366

Struttura di ASL 3.773 2.257 3.984 1.898 1.816 1.609 1.412 1.322

Casa di Cura 78.733 78.279 76.365 75.400 73.717 58.006 59.998 63.739

Ospedale Classificato 5.723 6.699 6.917 7.356 7.265 6.154 5.271 5.655

IRCCS Privato 10.787 10.273 8.895 10.718 13.079 21.604 22.766 22.569

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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436

Il numero delle ospedalizzazioni, svolte in Lombardia in regime Regime

Ordinario e aventi durata maggiore di un giorno, diminuisce nell’anno 2009

(1.248.069) di 11.530 casi rispetto all’anno 2008 e di -121.452 casi di degenza

rispetto all’anno 2002.

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria > 1g

1.200.000

1.220.000

1.240.000

1.260.000

1.280.000

1.300.000

1.320.000

1.340.000

1.360.000

Lombardia 1.357.991 1.286.649 1.273.821 1.248.627 1.252.875 1.247.591 1.248.069 1.236.539

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

A tale risultato contribuiscono diversamente le strutture di diritto privato e

quelle pubbliche, infatti, le prime riportano un saldo positivo nel raffronto

dell’ultimo biennio (+ 2.264) mentre le seconde diminuiscono le proprie degenze di

13.794 unità. Sull’intero periodo 2002 – 2009, le private diminuiscono di 23.619

ricoveri mentre le pubbliche di 97.833.

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria >1g. Strutture Pubbliche e Private

340.000

440.000

540.000

640.000

740.000

840.000

940.000

Totale Pubblico 966.154 922.993 902.915 891.235 890.547 879.846 882.115 868.321

Totale Privato 391.837 363.656 370.906 357.392 362.328 367.745 365.954 368.218

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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437

Per quanto concerne le differenti tipologie di struttura di ricovero, anche in

questo caso i dati messi a confronto sia in relazione all’ultimo biennio e sia all’intera

serie storica mostrano un variegato ventaglio di risultati: nel caso del raffronto più

ravvicinato si nota l’incremento presso le Case di Cura: + 5.384 e la forte

dimuinuzione presso le Strutture di A.O.: - 12.675. Nel caso del confrointo dei dati

relativi agli anni più estremi della serie storica si nota che aumentano i ricoveri

presso gli IRCSS sia Privati: + 45.228 che Pubblici: + 14.441.

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438

Ricoveri Ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria >1g. Ricoveri per tipologia di struttura

0

100.000

200.000

300.000

400.000

500.000

600.000

700.000

800.000

900.000

Struttura di A.O. 870.973 844.407 825.313 796.868 795.432 786.085 788.516 775.841

IRCCS Pubblico 67.588 67.490 66.942 83.917 84.508 82.950 82.914 82.029

Struttura di ASL 27.593 11.096 10.660 10.450 10.607 10.811 10.685 10.451

Casa di Cura 261.335 238.287 245.642 226.991 220.450 194.455 194.314 199.698

Ospedale Classificato 49.314 45.390 44.198 44.661 44.700 44.367 42.440 42.104

IRCCS Privato 81.188 79.979 81.066 85.740 97.178 128.923 129.200 126.416

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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439

In ordine ai ricoveri ospedalieri con degenza superiore ad un giorno

le tabelle che seguono riassumono i dati della produzione per il quadriennio alla

luce dei seguenti indicatori: Degenza Media Osservata, Degenza Media Entro

Valore Soglia, Percentuale Casi Oltre Valore Soglia, Percentuale Giorni

Oltre Valore Soglia, Percentuale Casi Chirurgici, Percentuale Casi

Complessi, Peso Medio, DRG Anomali, N. Casi di Medicina Diagnostica,

Numero Casi di Medicina Interna, Percentuale di Deceduti in Degenza

Ordinaria.

Le tabelle attinenti gli indicatori relativi alle degenze svolte in Regime

ordinario della durata superiore ad un giorno, organizzano i dati rispetto alla

tipologia di erogatore, per appartenenza al diritto pubblico e privato e al dato

complessivo Lombardo.

La prima di queste è relativa alla Degenza Media Osservata.

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Degenza Media Osservata Tipologia di

erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 8,34 8,65 8,73 8,94 9,44 10,28 10,47 10,63

Ospedale classificato

8,01 8,07 8,2 8,24 8,42 8,43 8,48 8,52

IRCCS Privato 10,54 10,06 10,45 10,69 10,6 9,57 9,83 10,09

Strutture private 8,75 9,01 9,04 9,27 9,62 9,81 10,02 10,21

Struttura di A.O. 8,22 8,17 8,11 8,21 8,2 8,26 8,29 8,34

IRCCS Pubblico 8,92 8,69 8,51 7,85 7,93 7,99 8,09 8,14

Struttura di ASL 7,71 7,45 7,31 7,35 7,2 7,15 7,46 7,49

Strutture pubbliche

8,25 8,2 8,13 8,17 8,16 8,22 8,26 8,31

Lombardia 8,4 8,43 8,39 8,48 8,58 8,7 8,79 8,89

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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440

L’indice subisce una costante impennata nel periodo compreso dalla serie

storica passando da 8,40 dell’anno 2002 al 8,89 dell’anno 2009. A proposito dei dati

forniti per la verifica della gestione dell’esercizio dell’anno 2007, la Direzione

Generale Sanità ha indicato in relazione alla durata delle degenze che:

“L’incremento della durata media di degenza è determinato da una parte dallo

spostamento dei ricoveri molto brevi verso il regime di Day Hospital e dall’altra

dall’incremento di quota dei pazienti in riabilitazione (e quindi con ricoveri più

lunghi) soprattutto nelle strutture private.”

In relazione al dato per l’anno 2009 si conferma quanto già rilevato per gli

anni precedenti ovvero il differente andamento degli indicatori relativi alle strutture

pubbliche e private: mentre nel primo caso il valore dell’indice rimane

sostanzialmente costante durante gli anni della serie storica (2002: 8,25; 2009:

8,31) il secondo si impenna incidendo fortemente sul risultato regionale (2002:

8,75; 2009: 10,21).

Ricoveri Ospedalieri. ricoveri della durata >1g. Degenza Media Osservata

8,3

8,4

8,5

8,6

8,7

8,8

8,9

Lombardia 8,4 8,43 8,39 8,48 8,58 8,7 8,79 8,89

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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441

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata >1g. Degenza Media Osservata. Strutture Pubbliche e Private

8,05

8,55

9,05

9,55

10,05

Strutture Pubbliche 8,25 8,2 8,13 8,17 8,16 8,22 8,26 8,31

Strutture Private 8,75 9,01 9,04 9,27 9,62 9,81 10,02 10,21

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella successiva è inerente alla Degenza Media Entro il Valore

Soglia.

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Degenza media Entro Valore Soglia Tipologia di erogatore

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 7,7 7,88 7,89 8,08 8,21 8,82 8,89 8,95

Ospedale Classificato 7,66 7,56 7,62 7,62 7,59 7,54 7,35 7,28

IRCCS Privato 9,65 9,55 9,36 9,47 9,17 8,32 8,23 8,35

Strutture private 8,09 8,2 8,18 8,35 8,39 8,49 8,48 8,56

Struttura di A.O. 7,64 7,37 7,27 7,33 7,28 7,31 6,97 7,01

IRCCS Pubblico 8,32 7,88 7,69 7,08 7,07 7,09 6,74 6,82

Struttura di ASL 7,28 7,11 6,93 6,95 6,81 6,73 6,69 6,70

Strutture pubbliche 7,67 7,41 7,3 7,3 7,25 7,28 6,95 6,99

Lombardia 7,8 7,43 7,55 7,61 7,58 7,65 7,41 7,47

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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442

Nell’anno 2008 il valore dell’indice regionale coglie il suo risultato più

basso, scendendo di 0,24 punti rispetto a quanto fatto registrare nell’anno 2007;

nell’anno in esame il valore dell’indicatore mostra una tendenza all’incremento

passando da 7,41 a 7,47. Nello stesso periodo presso le strutture private il valore si

alza costantemente passando da 8,09 dell’anno 2002 a 8,48 dell’anno 2008 e 8.56

dell’anno 2009. Presso quelle pubbliche, tra il primo e l’ultimo anno della serie, si

nota un saldo negativo e un costante decremento passando da 7,67 dell’anno 2002

a 6,99 dell’anno 2009.

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Degenza Media Entro Valore Soglia

7,4

7,45

7,5

7,55

7,6

7,65

7,7

7,75

7,8

7,85

Lombardia 7,8 7,43 7,55 7,61 7,58 7,65 7,41 7,47

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Degenza Media Entro Valore Soglia.Strutture Pubbliche e Private

6,8

7

7,2

7,4

7,6

7,8

8

8,2

8,4

8,6

8,8

Strutture pubbliche 7,67 7,41 7,3 7,3 7,25 7,28 6,95 6,99

Strutture private 8,09 8,2 8,18 8,35 8,39 8,49 8,48 8,56

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 289: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

443

In merito alla percentuale dei casi di ricovero ospedaliero della durata

maggiore di un giorno svolti in Regime Ordinario oltre il valore soglia e a

quelli indicati dalle prossime tabelle inerenti le percentuali relative ai giorni entro il

valore soglia e ai casi complessi per le degenze svolte in Regime Ordinario della

durata maggiore di un giorno la Direzione Generale Sanità ha inviato

contestualmente alle tabelle relative alla gestione dell’anno 2008, una nota

esplicativa dei dati stessi che per opportuna completezza si riporta integralmente di

seguito.

"Con la DGR VIII/5743 del 31 ottobre 2007 "Determinazioni in ordine alla

gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2008 - (di concerto con

l'assessore Abelli)", per quanto riguarda le regole di remunerazione delle attività di

ricovero, all'allegato 7 "Tariffe delle prestazioni sanitarie", sono state introdotte,

con decorrenza dal 1° gennaio 2008, delle modifiche, uniche ad oggi in Italia,

relativamente al rapporto tariffario all'interno delle coppie di DRG che prevedono le

tipologie complicata e non complicata.

In sintesi è stato introdotto il principio per il quale, il drg complicato, fino

all'occorrenza di una degenza pari a quella mediana dell'omologo non complicato,

ha una tariffa uguale a quella non complicata.

Questa scelta è stata mossa dall'intenzione di risolvere all'origine il

potenziale rischio di codifica scorretta per ottenere, con degenze molto brevi, le alte

tariffe del DRG complicato e da subito si sono visti i risultati in termini di riduzione

della complessità (peso della casistica). Ciò però significa minori costi per il

sistema, non minore complessità reale della casistica trattata. Si ricorda infatti che

il peso del DRG è indice della “costosità” della casistica piuttosto che della

complessità clinica della stessa.

L'incremento di pochi punti % dei casi e delle giornate oltre soglia (tabelle

3310 e 3411) è anch'esso un risultato voluto della manovra sopra ricordata nel corso

della quale, dopo anni, è stata aggiornata per i DRG acuti, la soglia di degenza oltre

la quale, viene corrisposto un minimo incremento pro die (mediamente di 150 / 220

euro die) in aggiunta al rimborso forfettario del DRG con degenza maggiore di un

giorno. Questo adeguamento ha significato un irrilevante incremento di costi

10 Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno. Percentuale Casi Oltre Valore Soglia. 11Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno. Percentuale Casi Entro Valore Soglia.

Page 290: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

444

controbilanciato dai significativi risparmi portati dalla riduzione del "peso" della

casistica di cui alla tabella 3712 ed è stato effettuato sulla base dell'algoritmo

previsto nel 1994 dalla normativa nazionale che ha introdotto il finanziamento

prospettico a prestazione delle attività di ricovero e cura".

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Percentuale Casi Oltre Valore Soglia Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 1,62% 2,90% 3,08% 3,43% 5,32% 5,76% 7,26% 7,58%

Ospedale Classificato 1,34% 3,52% 3,89% 3,98% 5,01% 4,79% 7,21% 7,16%

IRCCS Privato 2,37% 3,89% 3,99% 4,54% 5,79% 5,01% 6,86% 7,29%

Strutture private 1,74% 3,20% 3,38% 3,77% 5,41% 5,38% 7,11% 7,43%

Struttura di A.O. 2,03% 4,65% 4,98% 5,14% 5,33% 5,46% 8,04% 8,00%

IRCCS Pubblico 2,05% 3,94% 3,81% 4,29% 4,66% 5,08% 7,79% 7,90%

Struttura di ASL 1,41% 3,06% 2,87% 3,06% 2,98% 3,21% 5,75% 6,28%

Strutture pubbliche 2,01% 4,58% 4,87% 5,04% 5,24% 5,40% 7,98% 7,97%

Lombardia 1,93% 4,19% 4,44% 4,68% 5,29% 5,39% 7,72% 7,80%

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

L’indice relativo all’intera Lombardia mostra un andamento crescente

passando dall’1.93% dell’anno 2002 al 7,80% dell’anno 2009. Sia il settore pubblico

che quello privato seguono negli anni la medesima evoluzione anche se le strutture

pubbliche nell’anno 2009, rispetto all’anno precedente, segnano una diminuzione

pari a 0,01%.

12 Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno. Percentuale Casi Complessi.

Page 291: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

445

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale casi Oltre Valore Soglia

1,5

2,5

3,5

4,5

5,5

6,5

7,5

%

Lombardia 1,93 4,19 4,44 4,68 5,29 5,39 7,72 7,8

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale casi Oltre Valore Soglia.Strutture Pubbliche e Private

1,5

2,5

3,5

4,5

5,5

6,5

7,5

%

Strutture Pubbliche 2,01 4,58 4,87 5,04 5,24 5,4 7,98 7,97

Strutture Private 1,74 3,2 3,38 3,77 5,41 5,38 7,11 7,43

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Analogamente alla precedente tabella, la successiva espone i dati relativi

alla percentuale di giorni oltre il valore soglia per ospedalizzazioni svolte in

degenza ordinaria per casi di ricovero della durata maggiore di un giorno.

Page 292: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

446

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Percentuale Giorni Oltre Valore Soglia

Tipologia di erogatore

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 3,08% 3,80% 4,20% 3,84% 5,40% 5,90% 6,13% 6,81%

Ospedale Classificato

1,88% 2,65% 2,67% 2,98% 4,22% 4,43% 6,69% 6,89%

IRCCS Privato

2,75% 3,71% 3,89% 4,60% 5,27% 5,22% 6,84% 7,37%

Strutture private

2,86% 3,65% 3,96% 3,96% 5,24% 5,52% 6,43% 7,01%

Struttura di A.O.

2,97% 4,77% 5,01% 5,19% 5,37% 5,45% 8,39% 8,34%

IRCCS Pubblico

2,72% 4,30% 4,31% 4,74% 5,33% 5,68% 9,48% 9,13%

Struttura di ASL

2,03% 2,04% 2,13% 2,30% 2,38% 2,33% 4,64% 5,57%

Strutture pubbliche

2,93% 4,70% 4,92% 5,12% 5,33% 5,43% 8,45% 8,38%

Lombardia 2,91% 4,38% 4,62% 4,75% 5,30% 5,46% 7,75% 7,90%

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

L’indice relativo all’intera regione nell’anno 2002 era pari a 2,91% e negli

anni 2008 e 2009 ha rispettivamente raggiunto il 7,75% e 7.90%: Rispetto

all’intero periodo i valori degli indicatori risultano in crescita sia per ricoveri svolti in

strutture private (2002: 2,86%; 2009: 7,01%) e ancor più in quelle pubbliche

(2002: 2,93%; 2009: 8,38%). Il raffronto tra gli ultimi due anni della serie storica

mostra una flessione per quelle pubbliche.

Page 293: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

447

Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Giorni Oltre Valore Soglia

2,50

3,50

4,50

5,50

6,50

7,50

%

Lombardia 2,91 4,38 4,62 4,75 5,30 5,46 7,75 7,90

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Giorni Oltre Valore Soglia. Strutture Pubbliche e Private

2,50

3,50

4,50

5,50

6,50

7,50

8,50

%

Strutture Pubbliche 2,93 4,70 4,92 5,12 5,33 5,43 8,45 8,38

Strutture Private 2,86 3,65 3,96 3,96 5,24 5,52 6,43 7,01

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella che segue illustra i dati relativi alla percentuale dei casi di

tipo chirurgico rispetto all’universo dei casi di ricovero svolti in regime ordinario

aventi la durata superiore ad un giorno.

Page 294: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

448

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Percentuale Casi Chirurgici Tipologia di erogatore

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 48,99% 47,40% 47,46% 46,19% 44,97% 42,09% 41,86% 40,47%

Ospedale Classificato

28,88% 25,59% 25,11% 24,74% 24,44% 25,78% 25,59% 26,91%

IRCCS Privato 39,19% 39,42% 39,40% 38,87% 41,46% 48,55% 47,98% 47,64%

Strutture private

44,43% 42,92% 43,04% 41,75% 41,50% 42,50% 42,24% 41,48%

Struttura di A.O. 31,41% 30,93% 30,79% 30,66% 30,85% 30,97% 31,29% 31,81%

IRCCS Pubblico 43,29% 43,08% 42,67% 38,69% 38,55% 38,60% 38,02% 38,32%

Struttura di ASL 32,75% 24,95% 26,08% 24,50% 26,22% 26,31% 24,90% 24,89%

Strutture pubbliche

32,28% 31,75% 31,62% 31,35% 31,52% 31,64% 31,85% 32,35%

Lombardia 35,79% 34,91% 34,94% 34,32% 34,41% 34,95% 34,99% 35,14%

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

L’indice regionale negli ultimi anni della serie storica resta

sostanzialmente costante variando tra l’iniziale: 35,79% al 34,94 dell’anno

2004, al 34,95 dell’anno 2007 e, infine al 35,14% dell’anno 2009.

Le strutture Private nell’anno 2002 assicuravano il 44,43% delle prestazioni

chirurgiche il cui ricovero ha previsto una durata superiore ad un giorno e nell’anno

2009 la percentuale è scesa al 41,48% mentre le strutture pubbliche sono passate

dal 32,28% dell’anno 2002 al 32,35% dell’anno 2009

Page 295: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

449

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Chirirgici

34,2

34,4

34,6

34,8

35

35,2

35,4

35,6

35,8

36

%

Lombardia 35,79 34,91 34,94 34,32 34,41 34,95 34,99 35,14

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Chirirgici. Strutture Pubbliche e Private

31

33

35

37

39

41

43

45

47

%

Strutture Pubbliche 32,28 31,75 31,62 31,35 31,52 31,64 31,85 32,35

Strutture Private 44,43 42,92 43,04 41,75 41,5 42,5 42,24 41,48

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La prossima tabella si diffonde in merito ai dati relativi alla percentuale

dei casi complessi rispetto all’universo dei casi di ricovero svolti in regime

ordinario aventi la durata superiore ad un giorno.

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450

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Percentuale Casi Complessi Tipologia di erogatore

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 14,87% 14,78% 14,11% 14,54% 13,89% 13,39% 12,82% 11,46%

Ospedale Classificato

17,06% 17,31% 17,29% 17,07% 17,23% 16,35% 14,43% 14,90%

IRCCS Privato 13,88% 13,85% 13,65% 13,78% 14,08% 12,86% 11,92% 11,27%

Strutture private

14,94% 14,89% 14,39% 14,68% 14,35% 13,54% 12,68% 11,77%

Struttura di A.O.

14,82% 14,51% 14,23% 14,42% 14,22% 13,91% 13,32% 12,91%

IRCCS Pubblico

16,75% 16,69% 16,72% 15,34% 15,14% 14,60% 13,93% 13,21%

Struttura di ASL

14,34% 15,54% 15,38% 15,86% 14,54% 14,36% 14,79% 13,89%

Strutture pubbliche

14,94% 14,68% 14,42% 14,52% 14,31% 13,98% 13,40% 12,95%

Lombardia 14,94% 14,74% 14,41% 14,57% 14,32% 13,85% 13,18% 12,59%

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

Il valore dell’indice relativo all’intera Lombardia diminuisce tra il primo e

l’ultimo anno della serie storica di un valore percentuale pari a 2,35%, passando da

14,94% a 12,59%.

Presso le strutture di diritto pubblico nell’anno 2002 la percentuale era pari

a 14,94% e nell’anno 2009 è risultata 12,95% mentre presso le strutture di diritto

privato per il medesimo periodo si è passati dal 14,94% al 11,77%.

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451

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Complessi

12,5

13

13,5

14

14,5

15

%

Lombardia 14,94 14,74 14,41 14,57 14,32 13,85 13,18 12,59

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Casi Complessi

11,5

12

12,5

13

13,5

14

14,5

15

%

Strutture Pubbliche 14,94 14,68 14,42 14,52 14,31 13,98 13,4 12,95

Strutture Private 14,94 14,89 14,39 14,68 14,35 13,54 12,68 11,77

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

L’andamento tra gli anni 2002 e 2009, degli indicatori relativi al Peso

Medio dei ricoveri svolti in regime di Degenza Ordinario della durata superiore ad

un giorno è esposto dalla successiva tabella.

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452

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Peso medio Tipologia

di erogatore

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 1,21 1,27 1,29 1,29 1,26 1,17 1,16 1,14

Ospedale Classificato 0,99 1,02 1,03 1,03 1,03 1,02 1,01 1,02

IRCCS Privato

1,34 1,36 1,38 1,42 1,45 1,51 1,48 1,47

Strutture private 1,21 1,26 1,28 1,29 1,28 1,27 1,26 1,24

Struttura di A.O. 1,03 1,06 1,06 1,07 1,08 1,08 1,09 1,09

IRCCS Pubblico

1,46 1,51 1,53 1,36 1,35 1,34 1,32 1,31

Struttura di ASL 0,92 0,96 0,97 0,96 0,95 0,94 0,93 0,92

Strutture pubbliche 1,05 1,09 1,10 1,10 1,10 1,11 1,11 1,11

Lombardia 1,10 1,14 1,15 1,15 1,15 1,16 1,15 1,15

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

Analogamente al precedente, il valore dell’indicatore medio

lombardo nell’anno 2009, è stato pari a 1,15 riallineato ai risultati degli

anni 2004, 2005 e 2006.

Le strutture private nell’anno 2002 segnavano un indicatore pari a

1,21, nell’anno 2007: 1,27, nell’anno 2008: 1,26 e nell’anno 2009: 1,24. I

valori degli indicatori relativi al peso medio delle degenze svolte in regime ordinario

aventi una durata superiore ad un giorno di ricovero presso le strutture

pubbliche sono passati da 1,05 dell’anno 2002 a 1,11 degli anni 2007, 2008

e 2009.

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453

Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Peso medio

1,10

1,11

1,12

1,13

1,14

1,15

1,16

1,17

Lombardia 1,10 1,14 1,15 1,15 1,15 1,16 1,15 1,15

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Peso medio.Strutture Pubbliche e Private

1,00

1,05

1,10

1,15

1,20

1,25

1,30

Strutture Pubbliche 1,05 1,09 1,10 1,10 1,10 1,11 1,11 1,11

Strutture Private 1,21 1,26 1,28 1,29 1,28 1,27 1,26 1,24

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Relativamente ai DRG anomali la prossima tabella indica gli andamenti dei

diversi indicatori nel periodo compreso dalla serie storica.

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454

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di erogatore. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

DRG Anomali Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 267 181 270 279 162 189 125 168

Ospedale Classificato 99 42 55 63 54 45 65 44

IRCCS Privato 165 140 148 177 133 176 126 213

Strutture private 531 363 473 519 349 410 316 425

Struttura di A.O. 1.059 856 725 816 717 657 705 577

IRCCS Pubblico 65 80 95 133 134 84 91 88

Struttura di ASL 11 8 12 10 3 9 5 1

Strutture pubbliche 1.135 944 832 959 854 750 801 666

Lombardia 1.666 1.307 1.305 1.478 1.203 1.160 1.117 1.091

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

Tra l’anno 2002 (1.666) e l’anno 2009 (1.091) si registra una

diminuzione di pari a 575 casi di DRG anomalo presso le strutture regionali

lombarde. Le strutture pubbliche nell’anno 2002 ne registravano 1.135 e nell’anno

2009: 666 mentre quelle private sono passate da 531 a a 425. A questo proposito

si nota un saldo differenziale positivo nel confronto tra gli ultimi due anni della serie

storica, infatti, presso le strutture private, nell’anno 2008 i DRG Anomali con

degenze della durata superiore ad un giorno sono risultati pari a 316 casi.

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455

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. DRG Anomali

1.050

1.150

1.250

1.350

1.450

1.550

1.650

1.750

Lombardia 1.666 1.307 1.305 1.478 1.203 1.160 1.117 1.091

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. DRG Anomali.Strutture Pubbliche e Private

300

400

500

600

700

800

900

1.000

1.100

Strutture Pubbliche 1.135 944 832 959 854 750 801 666

Strutture Private 531 363 473 519 349 410 316 425

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

I valori relativi all’indicatore concernente il numero dei casi di degenza

in regime ordinario della durata maggiore di un giorno di tipo medico

diagnostico sono riassunti dalla tabella che segue.

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456

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Numero Medio di Diagnosi Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 2,38 2,38 2,35 2,38 2,37 2,41 2,42 2,38

Ospedale Classificato

2,53 2,56 2,59 2,59 2,6 2,48 2,32 2,34

IRCCS Privato 2,42 2,42 2,49 2,51 2,52 2,37 2,35 2,34

Strutture private

2,41 2,41 2,41 2,44 2,44 2,4 2,39 2,36

Struttura di A.O.

2,37 2,36 2,35 2,35 2,33 2,32 2,29 2,26

IRCCS Pubblico

2,54 2,6 2,66 2,53 2,54 2,53 2,50 2,48

Struttura di ASL

2,27 2,48 2,47 2,52 2,39 2,38 2,52 2,44

Strutture pubbliche

2,38 2,38 2,37 2,37 2,36 2,34 2,31 2,29

Lombardia 2,39 2,39 2,38 2,39 2,38 2,36 2,34 2,31

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

Nell’anno 2002, il valore dell’indice relativo ai casi di ricovero

ordinario di tipo medico diagnostico della durata di più di un giorno per

l’intera Lombardia era risultato pari a 2,39 mentre nell’anno 2009 lo stesso

indice è stato pari a 2,31 con un decremento di particolare rilievo

soprattutto negli ultimi anni della serie storica.

Nel medesimo arco di tempo, presso le strutture pubbliche si è passati da

2,38 a 2,29 e presso quelle private da 2,41 a 2,36.

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457

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Degenze Medico Diagnostiche

2,31

2,32

2,33

2,34

2,35

2,36

2,37

2,38

2,39

2,4

Lombardia 2,39 2,39 2,38 2,39 2,38 2,36 2,34 2,31

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Degenze Medico Diagnostiche.Strutture Pubbliche e Private

2,28

2,3

2,32

2,34

2,36

2,38

2,4

2,42

2,44

2,46

Strutture Pubbliche 2,38 2,38 2,37 2,37 2,36 2,34 2,31 2,29

Strutture Private 2,41 2,41 2,41 2,44 2,44 2,4 2,39 2,36

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Rispetto alla totalità delle ospedalizzazioni svolte in degenza ordinaria con

durata superiore alla giornata di ricovero, l’andamento degli indici relativi al

Numero Medio degli Interventi è riassunto dalla prossima tabella.

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458

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Numero Medio di Interventi Tipologia di erogatore 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 2,60 2,60 2,53 2,74 2,75 2,79 2,89 2,96

Ospedale Classificato

2,12 2,23 2,24 2,51 2,49 2,5 2,48 2,56

IRCCS Privato 2,33 2,38 2,41 2,77 2,87 2,78 2,83 2,90

Strutture private

2,51 2,53 2,49 2,72 2,75 2,75 2,82 2,89

Struttura di A.O.

2,27 2,28 2,3 2,03 2,07 2,1 2,13 2,17

IRCCS Pubblico 2,94 2,94 3,03 2,81 2,77 2,74 2,80 2,85

Struttura di ASL

2,38 2,79 2,81 2,34 2,19 2,24 2,24 2,32

Strutture pubbliche

2,34 2,35 2,38 2,11 2,14 2,17 2,19 2,24

Lombardia 2,4 2,41 2,42 2,28 2,31 2,34 2,38 2,44

La verifica dell’andamento del valore dell’indice relativo alla

regione Lombardia conferma quanto rilevato in occasione delle precedenti

relazioni ovvero che dopo la forte riduzione verificatasi tra gli anni 2004 e

2005 si è avviata una tendenza all’incremento che nell’anno 2009 mostra

un valore pari a 2,44.

Presso le strutture pubbliche il valore dell’indicatore dell’anno 2009 è pari a

2,24 (2002: 2,34; 2008: 2,19) e in quelle private è pari a 2,89, passando da 2,51

dell’anno 2002 a 2,82 dell’anno 2008.

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459

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Medio degli Interventi

2,25

2,3

2,35

2,4

2,45

Lombardia 2,4 2,41 2,42 2,28 2,31 2,34 2,38 2,44

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Numero Medio degli Interventi.Strutture Pubbliche e Private

2

2,1

2,2

2,3

2,4

2,5

2,6

2,7

2,8

2,9

Strutture pubbliche 2,34 2,35 2,38 2,11 2,14 2,17 2,19 2,24

Strutture private 2,51 2,53 2,49 2,72 2,75 2,75 2,82 2,89

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il dato esposto dalla prossima tabella è quello relativo alla percentuale di

pazienti deceduti in situazione di ricovero ordinario o trasferiti presso altre

strutture extra regionali.

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460

Ricoveri ospedalieri - Indicatori per tipologia di ospedale. Degenze svolte in Regime Ordinario della durata maggiore di un giorno.

Percentuale Deceduti Degenza Ordinaria

Tipologia di erogatore

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Casa di cura 1,77% 1,95% 1,96% 1,64% 1,66% 2,26% 2,47% 2,41%

Ospedale Classificato

2,77% 3,05% 2,89% 2,75% 2,63% 3,07% 3,15% 3,34%

IRCCS Privato 1,65% 1,76% 1,69% 1,84% 1,75% 2,00% 2,10% 2,20%

Strutture private

1,87% 2,04% 2,01% 1,81% 1,79% 2,26% 2,41% 2,44%

Struttura di A.O. 2,65% 2,93% 2,75% 2,73% 2,82% 3,27% 3,36% 3,48%

IRCCS Pubblico 2,92% 2,99% 2,84% 2,00% 1,92% 2,45% 2,39% 2,51%

Struttura di ASL 2,20% 1,37% 1,40% 2,43% 3,03% 3,20% 3,59% 4,01%

Strutture pubbliche

2,65% 2,91% 2,74% 2,66% 2,73% 3,19% 3,27% 3,40%

Lombardia 2,43% 2,67% 2,53% 2,40% 2,44% 2,91% 3,01% 3,10%

* Comprende anche i casi 0-1 g deceduti o trasferiti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

Il valore dell’indicatore relativamente all’intera Lombardia è

aumentato tra il primo anno della serie storica e l’ultimo: 3,10%;

l’incremento è pari allo 0,67% (2002: 2,43%; 2008: 3,01%).

Presso le strutture pubbliche l’incremento tra il primo anno e l’ultimo, è

pari a 0,62% (2002: 2,65%; 2009: 3,40%) e in quelle private l’incremento è pari

0,57% (2002: 1,87%; 2009: 2,44%).

Page 307: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

461

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Deceduti

2,39%

2,49%

2,59%

2,69%

2,79%

2,89%

2,99%

3,09%

Lombardia 2,43% 2,67% 2,53% 2,40% 2,44% 2,91% 3,01% 3,10%

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

* Comprende anche i casi 0-1 g deceduti o trasferiti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Ricoveri Ospedalieri. Ricoveri della durata > 1g. Percentuale Deceduti. Strutture Pubbliche e Private

1,50%

2,00%

2,50%

3,00%

3,50%

Strutture Pubbliche 2,65% 2,91% 2,74% 2,66% 2,73% 3,19% 3,27% 3,40%

Strutture Private 1,87% 2,04% 2,01% 1,81% 1,79% 2,26% 2,41% 2,44%

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

* Comprende anche i casi 0-1 g deceduti o trasferiti. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Per quanto concerne gli indicatori di efficienza ospedaliera per acuti,

la tabella che segue indica i valori registrati nel periodo dal 1999 al 2009

relativamente all’occupazione media, al turn over e all’indice di rotazione dei

posti letto presso le strutture accreditate pubbliche e private.

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462

Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Erogatori pubblici e privati

Pubblico

Indice di

occupazione media (*)

Turn over (*)

Indice di rotazione (*)

1999 77,6 2,1 41

2000 77,7 2,1 41,8

2001 78,3 1,9 43,3

2002 78,9 1,8 44,5

2003 78,9 1,8 45,4

2004 79,9 1,7 46,6

2005 81 1,8 42

2006 81,6 1,7 42,2

2007 82,18 1,6 41,57

2008 83,71 1,5 42,4

2009 83,15

1,5

42

(*) A seguito di ricodifiche di reparti, passaggio di autorizzazioni sanitarie e accreditamenti da un Istituto ad un altro (si veda ad es., l’attivazione di sperimentazioni gestionali così come disciplinate dal d.lgs 502/92 e s.m.i., art.9-bis e dalle d.g.r. VI/42718 del 29.4.1999 e n.VII/18575 del 5.8.2004) che intervengono in corso d’anno, si è reso necessario rivedere (per tutti gli anni in elenco) le modalità di conteggio dei posti letto a livello regionale (in precedenza ottenuta come somma dei posti letto dei

singoli reparti). La nuova metodologia riproporziona gli stessi in funzione sia dei mesi di attività dei vari reparti che dei mesi di attività dei singoli Istituti, fornendo in questo modo una descrizione del

fenomeno più aderente alla realtà. Anche gli indicatori sono stati quindi ricalcolati.

Privato

Indice di

occupazione media

Turn over Indice di rotazione

1999 70,5 2,7 42,7

2000 69,9 2,7 44,9

2001 69,3 2,7 45,9

2002 68,9 2,6 47,4

2003 63,7 3,2 45,6

2004 63,7 3,1 46,8

2005 63,4 3,2 46,1

2006 64,3 3 47,2

2007 64 2,9 44,7

2008 67,7 2,6 48,7

2009 68,1

2,6

48,7

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.

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463

Il primo indice esposto in tabella, è quello relativo all’Occupazione Media

dei posti letto destinati alla degenza di pazienti acuti.

Per le strutture pubbliche l’indicatore relativo all’anno 2009 risulta essere

pari a 83,15 valore che equivale ad un decremento sull’anno precedente pari a

0,56 e sul primo anno della serie storica osservata pari a + 5,55.

Nel caso delle strutture private la differenza con l’anno 2008 è pari a 0,38

mentre il raffronto con l’anno 1999 indica una diminuzione dell’indice di

occupazione media pari a – 2,42

Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Indice di Occupazione Media.Erogatori pubblici e privati

60

65

70

75

80

85

Strutture Pubbliche 77,6 77,7 78,3 78,9 78,9 79,9 81 81,6 82,18 83,71 83,15

Strutture Private 70,5 69,9 69,3 68,9 63,7 63,7 63,4 64,3 64 67,7 68,1

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Presso gli erogatori di prestazioni sanitarie appartenenti al diritto pubblico il

valore dell’indicatore relativo al Turn Over per pazienti acuti, conferma la

tendenza alla diminuzione confermando il risultato dell’anno precedente, ovvero, un

indice pari a: 1,5. Tale risultato si conferma al di sotto del valore rilevato nel primo

anno delle serie storica in esame (1999: 2,1).

Anche presso le strutture Private si riscontra la conferma del risultato

dell’anno precedente che segnalava una tendenza alla diminuzione successiva ad un

costante periodi di indici in incremento: 1999: 2,7; 2003: 3,2, 2005: 3,2; 2006: 3;

2007: 2,9; 2008: 2,6.

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464

Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Turn Over.Erogatori pubblici e privati

1

1,5

2

2,5

3

3,5

Pubblico 2,1 2,1 1,9 1,8 1,8 1,7 1,8 1,7 1,6 1,5 1,5

Privato 2,7 2,7 2,7 2,6 3,2 3,1 3,2 3 2,9 2,6 2,6

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Nell’anno 2009, il valore dell’indicatore relativo all’Indice di Rotazione

per ricoveri in Degenza Ordinaria di pazienti acuti presenta nel settore pubblico un

risultato lievemente inferiore a quello dell’anno precedente. (2008: 42,4; 2009: 42)

mentre sopravanza di un punto quello relativo al primo anno della serie storica:

1999: 41. Nel settore privato il risultato dell’anno 2008 è confermato da quello

dell’anno 2009 ed è pari a 48,7 mentre nell’anno 1999 era pari a 42,7.

Indicatori efficienza ospedaliera per acuti in regime ordinario. Indice di Rotazione.Erogatori pubblici e privati

40

41

42

43

44

45

46

47

48

49

Pubblico 41 41,8 43,3 44,5 45,4 46,6 42 42,2 41,57 42,4 42

Privato 42,7 44,9 45,9 47,4 45,6 46,8 46,1 47,2 44,7 48,7 48,7

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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465

La tabella che segue riassume i dati relativi agli indicatori di complessità

e di appropriatezza delle prestazioni sanitarie relative ai ricoveri chirurgici e

medici nel periodo 1999 – 2009.

Indicatori di complessità e appropriatezza. Ricoveri medici e chirugici

Ricoveri Chirurgici %

Ricoveri Medici %

Totale Ricoveri

(a) (a)/(c) (b) (b)/(c) (c) = (a)+(b)

1999 654.866 31,4 1.427.813 68,6 2.082.679

2000 757.761 38 1.237.147 62 1.994.908

2001 809.943 37,9 1.328.036 62,1 2.137.979

2002 842.291 39,7 1.277.027 60,3 2.119.318

2003 831.521 40,2 1.235.562 59,8 2.067.083

2004 852.022 41,1 1.222.610 58,9 2.074.632

2005 854.002 41,2 1.221.318 58,8 2.075.320

2006 868.749 42 1.201.067 58 2.069.816

2007 768.706 40,4 1.136.217 59,6 1.904.923

2008 786.935 40,8 1.141.683 59,2 1.928.618

2009 782.182 41,2

1.115.787 58,8

1.897.969

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

I ricoveri medici e chirurgici nell’anno 2008, sono stati nella loro

totalità 1.897.969, vale a dire 30.649 in meno rispetto all’anno precedente,

Rispetto all’anno 1999 il numero di ricoveri è inferiore di -184.710 unità.

Il numero dei ricoveri chirurgici svolti nell’anno 2009 è 782.182, rispetto

all’anno 1999 vi sono 127.316 ricoveri chirurgici in più e rispetto all’anno 2008 la

diminuzione è pari a 4.753 casi in meno. Quelli medici sono stati 1.115.787 ovvero

25.896 in meno rispetto all’anno precedente e 312.026 in meno rispetto all’anno

1999.

I grafici che seguono illustrano tali tendenze.

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466

Indicatori di complessità ed apropriatezza. Ricoveri Chirurgici e Medici. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

%

Ricoveri Medici 68,6 62 62,1 60,3 59,8 58,9 58,8 58 59,6 59,2 58,8

Ricoveri Chirurgici 31,4 38 37,9 39,7 40,2 41,1 41,2 42 40,4 40,8 41,2

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

L’analisi delle percentuali riportate in tabella rimarca che nell’anno 1999 i

ricoveri chirurgici rappresentavano il 31,4% del totale e nell’anno 2009 questa

percentuale è salita al 41,2% mentre quelli medici, nell’anno 1999, costituivano il

68,6% del totale e nell’anno 2006, il 58.8%.

Le percentuali relative alle due voci: ricoveri medici e ricoveri chirurgici,

rispetto al totale dei ricoveri, seguono l’andamento illustrato dal grafico che segue.

Indicatori di complessità ed apropriatezza. Ricoveri Chirurgici e Medici. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

%

Ricoveri Medici 68,6 62 62,1 60,3 59,8 58,9 58,8 58 59,6 59,2 58,8

Ricoveri Chirurgici 31,4 38 37,9 39,7 40,2 41,1 41,2 42 40,4 40,8 41,2

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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467

In termini di assistenza ospedaliera si riportano di seguito i dati, forniti

dalla direzione Generale Sanità in ordiane al numero dei parti naturali e

cesarei, all’incidenza dei secondi sul totale e alla remunerazione di tale

prestazione.

Indicatori di assistenza ospedaliera. Numero e remunerazione dei parti Numero dei parti Remunerazione dei parti Dati numerici Dati economici

Parti Cesarei

Totale dei parti

Incidenza % dei parti cesarei

Parti cesarei

Totale dei dei parti

Incidenza % costo dei

parti cesarei

1 2 3 = 1/2 4 5 6 = 4/5

1999 19.788 81.921 24,15 37.284.476 118.528.278 31,46

2000 19.651 83.966 23,4 36.889.517 125.043.814 29,5

2001 21.362 85.687 24,93 40.066.260 136.808.593 29,29

2002 22.700 86.786 26,16 42.292.997 138.383.066 30,56

2003 23.694 89.409 26,5 42.109.564 150.918.060 27,9

2004 24.660 91.369 26,99 43.893.866 157.085.783 27,94

2005 25.749 92.220 27,92 46.893.547 169.951.468 27,59

2006 26.474 95.005 27,87 48.812.066 177.638.619 27,48

2007 26.824 95.716 28,02 52.224.619 189.605.288 27,54

2008 27.730 98.071 28,27 56.101.199 201.614.718 27,82

2009 28.137 98.212 28,65

59.813.667 208.609.619 28,67

*Tariffario regionale Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

I dati riportati in tabella confermano la costante ascesa del numero dei

parti svolti presso le strutture del Sistema Sanitario; sono infatti 98.212

quelli effettuati nell’anno 2009, 141 in più rispetto all’anno precedente. Tra

l’anno 1999 e l’anno 2009 si riscontra un saldo positivo pari a 16.291 parti.

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468

Indicatori di assistenza ospedaliera.Totale dei parti

75.000

80.000

85.000

90.000

95.000

100.000

Totale dei parti 81.921 83.966 85.687 86.786 89.409 91.369 92.220 95.005 95.716 98.071 98.212

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Nel contesto di tale aumento si conferma, anche nell’anno 2009,

l’aumento del numero dei parti cesarei. Le nascite che si realizzano con tale

metodo sono passate da 24.660 dell’anno 2004 a 25.824 dell’anno 2007, a 27.730

nell’anno 2008 e, infine, a 28.137 nell’anno 2009. Rispetto all’anno precedente

all’anno precedente sono 407 i parti cesarei in più e 8.349 sull’anno 199913.

13 Rispetto a questo aspetto la Direzione Generale Sanità della regione Lombardia in occasione della trasmissione dei dati relativi alla gestione sull’anno 2008 ha specificato che: “La Regione Lombardia è una delle regioni italiane in cui la quota di parti cesarei è più bassa. Bisogna però osservare che il ricorso al parto cesareo è in aumento (seppure leggero) nel tempo soprattutto perché sono in aumento le persone che partoriscono in età più avanzata, e per le quali è quindi maggiormente indicato il parto cesareo. Dal punto di vista del luogo dove viene effettuato il parto cesareo l’aumento è piuttosto distribuito e non sembra di individuare qualche particolare cluster o raggruppamento degno di nota”.

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469

Indicatori di assistenza ospedaliera. Parti cesarei

15.000

17.000

19.000

21.000

23.000

25.000

27.000

29.000

Parti cesarei 19.788 19.651 21.362 22.700 23.694 24.660 25.749 26.474 26.824 27.730 28.137

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Il valore dell’indicatore relativo all’incidenza del numero dei parti

cesarei rispetto al totale dei parti ha subito tra gli anni 2005 e 2006 una

flessione pari allo 0,06% interrompendo la precedente costante ascesa. Come

illustrato dal prossimo grafico, i dati relativi all’anno 2007 (28,02%), all’anno 2008

(28,27%) e 2009 (28,65) riportano il valore di questo indicatore al di sopra di

quello dell’anno 2006 (27,02%).

Indicatori di assistenza ospedaliera. Incidenza percentuale dei parti cesarei

23

24

25

26

27

28

29

%

Incidenza % dei parti cesarei 24,15 23,4 24,93 26,16 26,5 26,99 27,92 27,87 28,02 28,27 28,65

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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470

La tabella riporta anche i dati economici relativi alla remunerazione dei

parti. Anche nell’anno 2009 si rileva un incremento rispetto ai precedenti

anni, infatti, si passa da € 118.528.278 dell’anno 1999 a € 208.609.619

dell’anno 2009. Così, l’aumento sull’anno 2008 è pari a €. 6.994.901 e

rispetto al primo anno della serie storica, l’aumento è di € 90.081.341.

La remunerazione dei parti cesarei nell’anno 2009, risulta pari a €.

59.813.667, ovvero € 3.712.468 in più rispetto all’anno precedente e € 22.529.191

in più rispetto all’anno 1999.

I successivi grafici illustrano l’andamento nel periodo osservato.

Indicatori di assistenza ospedaliera.Totale dei parti. Remunerazione

110.000.000

120.000.000

130.000.000

140.000.000

150.000.000

160.000.000

170.000.000

180.000.000

190.000.000

200.000.000

210.000.000

Totale dei parti 118.528.278 125.043.814 136.808.593 138.383.066 150.918.060 157.085.783 169.951.468 177.638.619 189.605.288 201.614.718 208.609.619

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Indicatori di assistenza ospedaliera. Parti cesarei. Remunerazione

35.000.000

40.000.000

45.000.000

50.000.000

55.000.000

60.000.000

Parti cesarei 37.284.476 36.889.517 40.066.260 42.292.997 42.109.564 43.893.866 46.893.547 48.812.066 52.224.619 56.101.199 59.813.667

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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L’andamento della percentuale dell’incidenza del costo dei parti

cesarei sul costo totale dei parti dopo il lieve incremento registrato

nell’anno 2004, pareva essersi attestato negli anni sucessivi: 2005:

27,59%; 2006: 27,48%; 2007: 27,54% mentre nell’anno 2008: 27,82%,e

2009: 28,62%, l’indicatore ha mostrato ulteriori incrementi, come

illustrato dal grafico.

Indicatori di assistenza ospedaliera. Incidenza percentuale del costo dei parti cesarei sul totale dei parti

27

27,5

28

28,5

29

29,5

30

30,5

31

31,5

%

Incidenza % costo dei parti cesarei 31,46 29,5 29,29 30,56 27,9 27,94 27,59 27,48 27,54 27,82 28,67

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Sempre in merito agli indicatori di assistenza ospedaliera le prossime

tabelle e i grafici conseguenti riportano i dati relativi alla attività conseguente dalla

applicazione della Legge 194/78 regolante le interruzioni volontarie di

gravidanza.

La tabella riporta tali dati seguendo la cadenza quinquennale tra gli anni

1985 e 2005 e, successivamente quella annuale.

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Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78

Totale Variazione % Tasso per 1000

donne 15-49 anni Variazione %

1985 31.079 13,6

1990 23.872 -23,19 10,5 -22,79

1995 19.184 -19,64 8,5 -19,05

2000 19.313 0,67 8,76 3,06

2005 19.353 0,21 8,93 1,94

2006 19.565 1,1 8,83 -1,12

2007 19.126 -2,24 8,63 -2,27

2008 17.979 -6,00 8,07 -6,49

2009 17.606 -2,07 7,86 -2,60

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

A proposito del numero totale delle interruzioni si nota un forte

decremento tra gli anni 1985: 31.079 e il 2007: 19.126, ulteriormente confermato

dal dato relativo agli anni 2008: 17.979 e 2009: 17.606 che presenta una

diminuzione sia rispetto al precedente di - 373 casi e sia rispetto al primo anno

della serie storica di 13.473 interruzioni di gravidanza in meno.

Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78

17.000

19.000

21.000

23.000

25.000

27.000

29.000

31.000

I V G 31.079 23.872 19.184 19.313 19.353 19.565 19.126 17.979 17.606

1985 1990 1995 2000 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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473

La prossima tabella riporta i dati relativi alle interruzioni volontarie di

gravidanza effettuate da parte di donne con precedente esperienza

abortiva.

Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78. IVG da donne con precedente esperienza abortiva*

1 2 3 4 o più

Totale Totale

% sul totale Totale

% sul totale Totale

% sul totale Totale

% sul totale

2000 4.499 3.407 75,73 763 16,96 224 4,98 105 2,33

2005 5.749 4.264 74,17 976 16,98 271 4,71 238 4,14

2006 5.688 4.292 75,46 958 16,84 251 4,41 187 3,29

2007 5.701 4.274 74,97 984 17,26 247 4,33 196 3,44

2008 5.163 3.878 75,11 910 17,63 249 4,82 126 2,44

2009 5.052 3.865 76,50 831 16,45 208 4,12 148 2,93

*IVG legali Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

A conferma di quanto già rilevato in occasione delle precedenti relazioni

sulla gestione del servizio sanitario regionale dal parte della regione Lombardia, si

nota che il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza da parte di

donne con precedente esperienza abortiva sembra essersi assestato tra gli

anni 2000 e 2008 e così come tra l’anno 2008 ed il precedente, anche tra il

2009 ed il 2008 si evidenzia una ulteriore lieve riduzione (2000: 4.499;

2007: 5.701; 2008: 5.163; 2009: 5.052).

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474

Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzioni Volontarie di Gravidanza.IVG da donne con precedenti esperienze abortive*

4.400

4.600

4.800

5.000

5.200

5.400

5.600

5.800

IVG 4.499 5.749 5.688 5.701 5.163 5.052

2000 2005 2006 2007 2008 2009

*IVG legali Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La tabella che segue riporta i dati relativi al luogo di rilascio del

certificato necessario per procedere all’interruzione di gravidanza, le

opportunità offerte variano tra: il Medico di fiducia, i Servizi Ostetrico Ginecologici, i

Consultori, e diverse differenti soluzioni raccolte sotto la voce “Altro”.

Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78. Luogo di rilascio del certificato

Medico di fiducia Servizio Ost. Ginec.

Consultorio Altro

Totale

Totale Variazione %

Totale Variazione %

Totale Variazione %

Totale Variazione %

2000 21.382 7.803 5.406 7.160 770

2005 22.468 7.292 -6,5 5.645 4,4 8.674 21,1 740 -3,9

2006 22.248 6.788 -6,9 5.774 2,3 8.912 2,7 600 -18,9

2007 21.715 6.043 -11 6.006 4 8.808 -1,2 685 14,2

2008 20.360 5.392 -11 5.790 -4 8.513 -3 665 -3

2009 19.700 5.294 -2 5.347 -8 8.419 -1 640 -4

Art. 5 L. 194/78 Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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475

Anche nell’anno 2009 si nota una diminuzione, sia in termini assoluti che

percentuali, del ricorso a certificati rilasciati dai medici di fiducia.

Il grafico che segue illustra questi dati.

Indicatori di assistenza ospedaliera. Interruzione Volontaria di Gravidanza.Luogo di rilascio del certificato

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

Medico di fiducia 7.803 7.292 6.788 6.043 5.392 5.294

Serv. Ost. Ginec 5.406 5.645 5.774 6.006 5.790 5.347

Consultorio 7.160 8.674 8.912 8.808 8.513 8.419

Altro 770 740 600 685 665 640

2000 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La tabella che segue riassume i dati forniti dalla Direzione Generale Sanità

della Regione Lombardia in ordine all’obiezione di coscienza, ripartendo il dato

in relazione alle categorie professionali, sull’argomento la Direzione Generale

ha precisato che, avendo tale rilevazione cadenza biennale, per l’anno 2009 non

esiste il flusso informativo, pertanto si riportano i dati relativi all’anno 2008.

Rispetto al totale dei ginecologi operanti presso le strutture del Servizio

Sanitari Regionale, nell’anno 2008, il 65,61% ha esercitato il proprio diritto

all’obiezione, nell’anno 2000 la percentuale degli obiettori era stata pari a 67,5%.

Per quanto riguarda i medici anestesisti dell’anno 2008 la percentuale è pari a

38% mentre nel 2000 percentuale era pari al 52,86% dei medici. Relativamente al

personale non medico non sono disponibili i dati relativi all’anno 2000 ma il

raffronto può essere fatto unicamente rispetto al dato dell’anno 2006, in questo

caso si nota un incremento di 6,76 punti percentuali, infatti si passa dal 31,24%

dell’anno 2006 al 38,00 dell’anno 2008.

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476

Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Legge 194/78

Obiezione di coscienza per categoria professionale nel servizio in cui si effettua l'IVG

Ginecologi Anestesisti Personale non Medico

N % N % N %

2000 584 67,75 601 52,86

2005

2006 578 67,05 523 46,37 831 31,24

2007

2008 515 65,61 553 45,70 876 38,00

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

La tabella e i grafici che seguono contribuiscono a descrivere l’attività di

ricovero ospedaliero fornendo, oltre ai dati complessivi regionali, la ripartizione

per Azienda Sanitaria Locale dei casi di ricovero ospedaliero effettuati in

regime di Degenza Ordinaria.

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477

Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria per ASL di residenza

ASL di residenza 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 156.118 150.949 143.087 142.511 140.997 142.693 141.093 142.033 141.922

Brescia 208.737 183.796 170.090 168.164 171.120 173.045 170.537 172.682 173.382

Como 85.977 82.283 78.665 76.693 77.413 75.811 73.616 75.673 75.201

Cremona 60.491 55.643 50.663 48.258 49.378 49.216 49.349 49.559 49.149

Lecco 50.360 48.077 47.322 45.574 44.488 43.842 43.182 43.703 44.757

Lodi 31.986 31.870 31.140 31.403 31.083 31.185 31.287 31.517 31.520

Mantova 57.573 52.759 49.521 48.826 49.025 48.909 48.791 49.928 49.935

Mi Citta' 214.709 212.372 201.472 190.076 184.997 181.916 176.300 176.338 209.670

Milano 1 140.388 137.415 132.163 131.143 130.865 130.622 127.967 125.890 117.321

Milano 2 77.630 77.550 74.583 73.424 72.718 72.939 72.462 73.468 81.390

Monza Br.za 151.162 149.346 144.390 138.880 138.836 140.385 136.895 134.696 103.041

Pavia 86.585 85.212 83.704 83.262 83.898 83.581 82.540 82.447 81.788

Sondrio 29.514 27.796 26.811 26.773 26.701 26.642 26.093 25.740 25.400

Varese 123.001 121.071 116.909 114.270 113.431 113.926 111.703 112.485 111.141

V. camonica 18.855 17.354 16.333 15.868 15.559 15.612 15.814 15.531 15.331

Altre Reg.Ni 138.334 138.638 134.478 129.048 127.494 126.768 125.942 122.672 119.275

Estero 16.011 17.935 15.726 13.828 14.164 14.967 15.294 14.332 12.189

N.D. 15 17 5 32

Lombardia 1.647.446 1.590.083 1.517.062 1.478.033 1.472.167 1.472.059 1.448.865 1.448.694 1.442.412

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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478

A livello regionale il numero dei casi di ricovero per degenze svolte in

Regime Ordinario è in costante diminuzione negli anni considerati dalla serie

storica: nell’anno 2001 questi erano: 1.647.446 e negli anni 2008 e 2009

rispettivamente: 1.448.694 e 1.442.412. La differenza è pari a 6.282 casi in meno

tra gli ultimi due anni e - 205.034 in relazione al primo e ultimo anno della serie

storica

Analogamente agli anni precedenti il risultato per l’anno 2009 di questo

indicatore, evidenzia nel confronto tra le varie ASL Lombarde risultati non univoci.

Infatti, talune mostrano un decremento dei casi di ricovero in Regime Ordinario

altre, invece, mostrano un risultato inverso. In tal senso, facendo riferimento

unicamente ai dati relativi al raffronto sul biennio 2008 e 2009, risultano aumentati

i casi di Degenza Ordinaria presso le ASL di Milano Città (+ 33.332), Lecco (+

1.054), Brescia (+ 700), Mantova (+ 7), e Lodi (+ 3).

Di rilievo alcuni saldi negativi relativi al medesimo periodo come: Monza e

Brianza (- 31.655) e Varese (-1.344). Il risultato in aumento e quello in

diminuzione per le ASL di Milano città e di Monza e Brianza è da attribuire ad un

differente accorpamento delle strutture sanitarie in relazione alla istituzione della

ASL di Monza e Brianza

La tabella che segue riassume tali dati in relazione alle differenze tra gli

anni 2001/2009 e 2008/2009.

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479

Ricoveri ospedalieri. Casi di Degenza Ordinaria per ASL di residenza Differenze negli anni

Differenza 2007 20089 Differenze 2001 2009

Bergamo -111 -14.196

Brescia 700 -35.355

Como -472 -10.776

Cremona -410 -11.342

Lecco 1.054 -5.603

Lodi 3 -466

Mantova 7 -7.638

Mi Citta' 33.332 -5.039

Milano 1 -8.569 -23.067

Milano 2 7.922 3.760

Milano 3 -31.655 -48.121

Pavia -659 -4.797

Sondrio -340 -4.114

Varese -1.344 -11.860

Valcamonica -200 -3.524

Altre Reg.Ni -3.397 -19.059

Estero -2.143 -3.822

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Analogamente ai dati inerenti i casi di ospedalizzazioni svolti in regime di

Degenza Ordinaria, la tabella e i grafici che seguono, riassumono i dati

complessivi e ripartiti per Azienda Sanitaria Locale concernenti i ricoveri

svolti in regime di Day Hospital.

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Ricoveri ospedalieri. Giorni di Day Hospital per ASL di residenza

ASL di residenza 2001 2002

% Diff 2003

% Diff 2004

% Diff 2005

% Diff 2006

% Diff 2007

% Diff 2008

% Diff 2009

% Diff

Bergamo 109.348 108.871 -0,4 104.975 -3,6 110.257 5 112.294 1,8 113.536 1,1 98.453 -13,3 98.656 0,2 94.070 -4,6

Brescia 113.316 113.282 0 126.441 11,6 118.741 -6,1 122.910 3,5 126.701 3,1 116.570 -8 109.116 -6,4 108.443 -0,6

Como 61.300 67.243 9,7 66.763 -0,7 71.924 7,7 75.170 4,5 73.923 -1,7 67.170 -9,1 67.152 0,0 64.128 -4,5

Cremona 37.414 42.177 12,7 45.110 7 48.132 6,7 45.567 -5,3 44.734 -1,8 36.931 -17,4 32.325 -12,5 28.207 -12,7

Lecco 34.681 35.737 3 36.199 1,3 39.667 9,6 38.728 -2,4 39.476 1,9 34.286 -13,1 31.096 -9,3 31.479 1,2

Lodi 27.838 28.234 1,4 27.935 -1,1 28.523 2,1 28.713 0,7 29.008 1 24.266 -16,3 22.450 -7,5 19.678 -12,3

Mantova 42.922 44.673 4,1 48.037 7,5 47.456 -1,2 52.948 11,6 51.393 -2,9 42.316 -17,7 39.312 -7,1 37.466 -4,7

Mi Citta' 199.900 210.495 5,3 217.747 3,4 225.877 3,7 232.763 3 232.330 -0,2 195.179 -16 193.881 -0,7 220.176 13,6

Milano 1 111.232 120.175 8 120.698 0,4 127.037 5,3 134.105 5,6 139.361 3,9 115.265 -17,3 115.196 -0,1 105.805 -8,2

Milano 2 50.690 54.946 8,4 55.234 0,5 56.669 2,6 58.769 3,7 59.005 0,4 50.005 -15,3 50.044 0,1 52.260 4,4

Monza B.nza 135.662 141.707 4,5 141.040 -0,5 152.053 7,8 160.371 5,5 161.309 0,6 143.244 -11,2 143.306 0,0 109.482 -23,6

Pavia 65.831 70.823 7,6 76.698 8,3 83.085 8,3 83.359 0,3 86.433 3,7 72.939 -15,6 71.422 -2,1 68.335 -4,3

Sondrio 19.730 19.812 0,4 18.683 -5,7 20.042 7,3 19.801 -1,2 20.501 3,5 16.345 -20,3 15.378 -5,9 14.413 -6,3

Varese 83.444 90.455 8,4 93.329 3,2 95.161 2 96.353 1,3 95.984 -0,4 82.613 -13,9 79.102 -4,2 77.833 -1,6

V.camonica 8.691 9.977 14,8 9.995 0,2 9.671 -3,2 10.508 8,7 10.212 -2,8 8.062 -21,1 7.564 -6,2 7.571 0,1

Altre Reg.Ni 74.085 79.404 7,2 78.798 -0,8 81.225 3,1 80.857 -0,5 83.135 2,8 71.650 -13,8 70.269 -1,9 67.107 -4,5

Estero 6.807 10.520 54,5 9.170 -12,8 8.642 -5,8 9.409 8,9 10.150 7,9 8.914 -12,2 7.948 -10,8 6.755 -15,0

Lombardia 1.182.891 1.248.531 5,5 1.276.852 2,3 1.324.162 3,7 1.362.625 2,9 1.377.191 1,1 1.184.208 -14 1.154.217 -2,5 1.113.208 -3,6

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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481

Nel periodo tra gli anni 2001 e 2006, il numero dei giorni di ricovero svolti

in regime di Day Hospital risulta in costante ascesa. Nel primo anno della serie

storica i giorni di ricovero erano 1.182.891, nell’anno 2006, 194.300 di più, ovvero,

1.377.191. Tra l’anno 2006 e l’anno 2007 si riscontra una diminuzione pari a -

192.983 giorni di degenza. Come già indicato in precedenti parti della presente

relazione la Direzione Generale Sanità ha attribuito tale diminuzione allo:

“spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche (esempio

Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta, tunnel carpale,…)”

Analogamente anche il raffronto tra l’anno 2008 ed il successivo fa risaltare

una differenza negativa pari a – 41.009 mentre tra il primo e l’ultimo anno della

serie storica troviamo un decremento pari a 69.683 giorni di degenze.

In termini di percentuale di incremento tra gli anni della serie storica, si

riscontra che la diminuzione di giorni di ricovero in Day Hospital dell’anno

2009 rispetto al precedente è pari a – 3,6%, confermando, così, la tendenza

alla diminuzione di tale indicatore rilevata in relazione ai dati degli anni precedenti

(2004: +3,7; 2005: +2,9; 2006 +1,1; 2008: -2,5%; 2009: - 3,6%).

La tabella che segue riassume tali dati in relazione alle differenze tra gli

anni 2001/2009 e 2008/2009.

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482

Ricoveri ospedalieri. Casi di Day Hospital per ASL di residenza

Differenze negli anni

Differenza 2007 2009 Differenze 2001 2009

Bergamo -4.586 -15.278

Brescia -673 -4.873

Como -3.024 2.828

Cremona -4.118 -9.207

Lecco 383 -3.202

Lodi -2.772 -8.160

Mantova -1.846 -5.456

Mi Citta' 26.295 20.276

Milano 1 -9.391 -5.427

Milano 2 2.216 1.570

Monza Brianza -33.824 -26.180

Pavia -3.087 2.504

Sondrio -965 -5.317

Varese -1.269 -5.611

Valcamonica 7 -1.120

Altre Reg.Ni -3.162 -6.978

Estero -1.193 -52

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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483

Nuove Reti Sanitarie (NRS)

Servizi sperimentali di NRS: modelli gestionali innovativi domiciliari per il

trattamento dei pazienti (PTS, POD e ODCP)

Il sito della Direzione generale Sanità illustra lo stato dell’arte relativo ai

servizi sperimentali presenti in Nuove Reti Sanitarie (NRS) che recepiscono le

indicazioni del Piano CardioCerebroVascolare (Direzione Generale Sanità, Regione

Lombardia, 2005), del Piano Sanitario Nazionale e del Piano Socio Sanitario

Regionale 2007-2009. Tali attività sviluppano a livello regionale modelli gestionali

domiciliari innovativi rispetto a precedenti attività sanitarie sia per il trattamento di

pazienti oncologici in fase avanzata terminale e sia di soggetti che necessitano di

riabilitazione cardiologica dopo un intervento cardiochirurgico o con scompenso

cardiaco cronico medio grave.

I Piani Sanitari Nazionali hanno incentivato le Regioni a sperimentare

nuovi modelli di cure alternative al ricovero ospedaliero e al contempo il Piano

Socio Sanitario della Regione Lombardia 2002-2004 indica l’opportunità di “dare il

via a progetti sperimentali di gestione domiciliare del paziente attuando una

graduale conversione di posti letto di degenza ordinaria in posti domiciliari

equivalenti" . In tale quadro il Piano Socio Sanitario Regionale 2007-2009 prende

atto di "percorsi domiciliari sperimentali che cominciano ad acquisire dimensione

significativa e che sono oggetto di tariffazione su tutto il territorio, .... servizi resi

possibili solo dall'ausilio delle nuove tecnologie. Inoltre citando le specificità

dell'Ospedalizzazione Domiciliare si precisa che per assicurare la continuità di cura

"andrà progressivamente dotandosi di sistemi evoluti di telecomunicazione in

medicina (teleconsulto, telerefertazione, telemonitoraggio, teleconferenza). "

Il sito Web della Direzione Generale Sanità della regione Lombardia indica

che

“I servizi sperimentali di Nuove Reti Sanitarie sono stati avviati sul

territorio regionale nel 2006 con due modelli rivolti a pazienti cardiologici:

percorso di Telesorveglianza domiciliare per lo scompenso (PTS) e di

Ospedalizzazione Domiciliare Postcardiochirurgica (POD). Essi vedono

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484

l'introduzione di una gestione clinica integrata del malato, supportata da

applicazioni di telemedicina, per la prevenzione delle instabilizzazioni o per la

riabilitazione e la gestione al domicilio del paziente. Nel corso del 2008 l'avvio del

servizio di Ospedalizzazione Domiciliare per le Cure Palliative oncologiche

(ODCP) ha ampliato la gamma di servizi offerti nell'ambito delle Nuove Reti

Sanitarie, con l'obiettivo di garantire un'assistenza non solo clinicamente adeguata

ma anche più attenta alle necessità familiari e psicologiche del paziente oncologico

in fase terminale e ridurre i ricoveri ospedalieri inappropriati in reparti per acuti.

La Regione Lombardia, pertanto, tramite DGR N. VII/20592 del

11.02.2005, DGR N. VIII/1375 del 14.12.2005, DGR N. VIII/6410 del 27.12.2007 e

DGR N. VIII/7180 del 24.04.2008, ha individuato, definito e tariffato i tre percorsi,

poi autorizzati alle strutture con DGR N. VIII/2471 del 11.05.2006 e con DGR

N.VIII/7933 del 06.08.2008 e con la recente DGR N. VIII/10072 del 7.8.2009. Le

principali caratteristiche, poi approfondite nelle pagine di riferimento dei singoli

percorsi sul sito, sono riportate nella tabella seguente. Per la remunerazione è

previsto un flusso informativo sul Debito Informativo Telematico.

E’ presente anche un'attività di valutazione con indicatori di esito,

organizzativi e di soddisfazione.

I percorsi pur essendo svolti sotto la responsabilità delle Strutture Sanitarie

autorizzate dalla Regione sono attuati, principalmente quelli di ambito cardiologico,

con il supporto di Centri Servizi esterni per gli aspetti più tecnologici. “

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485

Patologia e Tipologia di percorso

Durata Pazienti coinvolti

Strutture coinvolte Fase

Tariffazione sperimentale

Cardiaca: ScompensoII-III-IV NYHA

€ 720,00 per sei mesi

PTS Telesorveglianza Domiciliare

6 mesi max

Al 30.06.2009 sono stati conclusi 758 percorsi

34 Attivo dal 2006 € 480,00 per la

bassa intensità

Cardiaca: Riabilitazione postcardiochirurgica

28gg max

POD

Ospedalizzazione Domiciliare

20gg medio

Al 30.06.2009 sono stati conclusi 440 percorsi

6 Attivo dal 2006

€ 140,00 a giornata

Oncologica:

cure palliative terminali ODCP

Ospedalizzazione Domiciliare

90gg stimati

Al 30.06.2009 sono stati conclusi 2.006 percorsi

32 Attivo dal 2008

€ 150,00 di presa in carico + € 60,00 a giornata

Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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486

Telesorveglianza sanitaria domiciliare per pazienti con scompenso cardiaco

cronico medio grave PTS

2009

N ASL ENTE 2006 2007 2008 1 TRIM 2 TRIM

Pazienti

autorizzati

2009

1 BG AO Bolognini Seriate 0 0 2 0 0 20

2 BG AO Ospedali Riuniti di Bergamo 0 3 6 0 0 20

3 BS IRCCS FSM - Istituto scientifico di Lumezzane

31 27 20 7 4 50

4 BS AO di Desenzano del Garda 0 0 11 3 3 20

5 LO AO della Provincia di Lodi 0 1 3 1 0 20

6 MN AO Carlo Poma di Mantova 0 3 6 1 0 -

7 MN AO Carlo Poma di Mantova - Presidio di Pieve di Coriano

0 0 18 0 1 20

8 MI Multimedica Holding SpA Presidio di Sesto San Giovanni

0 0 2 0 0 20

9 MI IRCCS Centro Cardiologico Monzino 20 15 39 7 3 50

10 MI AO Luigi Sacco di Milano 0 19 13 1 5 50

11 MI AO San Paolo di Milano 0 12 7 0 1 25

12 MI AO Ospedale Niguarda Cà Granda 0 8 26 4 2 25

13 MI Istituti Milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio

0 24 28 2 5 40

14 MI IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano

0 19 52 5 6 50

15 MI IRCCS Fondazione Centro S. Raffaele del Monte Tabor

0 46 0 0 0 -

16 MI AO San Carlo di Milano 0 11 29 9 4 40

17 MI1 AO G. Salvini di Garbagnate Milanese 0 12 7 1 3 20

18 MB AO Ospedale Civile di Vimercate 0 10 4 1 2 20

19 PV IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia 0 1 5 1 1 25

20 PV IRCCS FSM - Istituto scientifico di Montescano

1 12 10 0 5 20

21 PV IRCCS FSM - Istituto scientifico di Pavia

0 4 0 0 0 20

22 SO AO dellaValtellina e della Valchiavenna 0 0 4 4 2 20

23 VA AO Ospedale di Circolo - Fondazione Macchi di Varese

0 0 5 1 0 25

24 VA AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio 10 32 30 5 10 45

25 VA IRCCS FSM - Istituto scientifico di Tradate

0 0 0 0 0 20

26 BG AO di Treviglio Caravaggio 20

27 BS Fondazione Don Gnocchi - Centro di riabilitazione E.Spalenza-Rovato

30

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487

Telesorveglianza sanitaria domiciliare per pazienti con scompenso cardiaco

cronico medio grave PTS

2009

N ASL ENTE 2006 2007 2008 1 TRIM 2 TRIM

Pazienti

autorizzati

2009

28 BG Fondazione Poliambulanza 50

29 CR AO Cremona 50

30 LC IRCCS INRCA Casatenovo 20

31 MI Fondazione Don Gnocchi- IRCCS Santa Maria Nascente Milano

15

AO Legnano Ospedale Cuggiono 15 32 MI1

AO Legnano Ospedale Civile 20

33 MI2 AO Melegnano 20

34 VA Cdc privata Le Terrazze- Cunardo 20

TOTALE 62 259 327 53 57 925 La tabella riporta il numero di percorsi che rispettano i criteri di remunerabilità previsti dalla normativa conclusi nel periodo di riferimento. aggiornata al 30/06/2009 Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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Ospedalizzazione Domiciliare Post-Cardiochirurgica (POD)

2009 N ASL ENTE 2006 2007 2008

1 TRIM

2 TRIM

PAZIENTI AUTORIZZATI

2009

1 BS IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri - Istituto scientifico di Lumezzane

6 4 9 7 6 30

2 MI IRCCS Centro Cardiologico Monzino

88 81 90 23 22 100

3 MI AO Luigi Sacco 0 35 31 9 12 50

4 MI AO Ospedale Niguarda Cà Granda 0 0 9 6 2 40

5 MI 1 AO di Legnano 80

6 MN AO di Mantova 5

TOTALE 94 120 139 45 42 305

La tabella riporta il numero di percorsi che rispettano i criteri di remunerabilità previsti dalla normativa conclusi nel periodo di riferimento. Aggiornata al 30/06/2009 Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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Ospedalizzazione Domiciliare Per Cure Palliative Oncologiche (ODCP)

2009 N ASL ENTE 2008

1 SEM

PAZIENTI AUTORIZZATI 2009

1 BG A.O. Ospedali Riuniti di Bergamo 4 41 175

2 BS Casa di Cura Domus Salutis - Brescia 13 63 200

3 CO Mariano Comense Osp.F.Villa 0 0 250

4 CR A.O. Ospedale Maggiore di Crema 46 90 240

5 CR Casa di Cura Ancelle della Carità 0 0 5

6 CR Casa di Cura San Camillo di Cremona 0 0 6

7 CR A.O. Istituti Ospitalieri di Cremona 13 43 145

8 LO Lodi Osp. Maggiore 2 11 60

9 MN A.O. Carlo Poma 20 97 400

10 MI Milano Osp.Bambini V.Buzzi 120 61 170

11 MI Cinisello B. Osp. Bassini 7 59 210

12 MI A.O. Fatebenefratelli e Oftalmico 86 49 125

13 MI A.O. Ospedale Niguarda Ca' Granda 25 38 100

14 MI A.O. San Paolo 78 52 130

15 MI A.O. Ospedale San Carlo Borromeo 72 53 120

16 MI A.O. Ospedale L. Sacco 56 34 110

17 MI IRCCS Ist. Naz.Tumori Milano 73 49 100

18 MI Multimedica Holding Spa - Sesto San Giovanni

6 43 170

19 MI1 A.O. G. Salvini - Garbagnate 120 201 500

20 MI1 Legnano Osp. Legnano-Cuggiono 15 80 250

21 MB Giussano Osp. Borella 20 129 300

22 VA A.O. Ospedale di Circolo di Busto Arsizio

0 10 60

23 VA Multimedica Holding Spa - Casa di Cura S. Maria Castellanza

7 20 50

24 VA Varese Osp. Circolo 0 0 250

25 BG Bergamo C.C.Palazzolo 20

26 CO Como Osp. Valduce 90

27 LC Lecco Osp. Circolo 525

28 MB Carate B. C.C.Zucchi 100

29 MI Milano Ist.Europeo Oncologia 50

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Ospedalizzazione Domiciliare Per Cure Palliative Oncologiche (ODCP)

2009 N ASL ENTE 2008

1 SEM

PAZIENTI AUTORIZZATI 2009

30 MI2 Melegnano Osp.Predabissi 200

31 MI2 Rozzano Ist.Cl.Humanitas 90

32 PV Pavia Fond.S.Maugeri 30

TOTALE 783 1.223 5.231

La tabella riporta il numero di percorsi che rispettano i criteri di remunerabilità previsti dalla normativa conclusi nel periodo di riferimento. aggiornata al 30/06/2009 Fonte: Sito Web Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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Tasso di ospedalizzazione

Nel quadro della razionalizzazione della spesa sanitaria, la legge 595/85, ha

introdotto l’obbligo per le regioni della previsione di standards vincolanti finalizzati

all’utilizzo ottimale dei servizi e dei posti letto in occasione della definizione dei

propri piani sanitari. In tale quadro, è stato determinato l’obiettivo di una soglia

pari a 160 per mille residenti in regione come tasso14 medio di ospedalizzazione15

della popolazione residente.

Le ulteriori normative emanate in materia di riordino della rete

ospedaliera16 hanno confermato tale percentuale.

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione in Lombardia

1997 176,7

1998 174,3

1999 167,3

2000 164,0

2001 162,9

2002 154,8

2003 147,7

2004 144,3

2005 141,5

2006 140,9

2007 136,5

2008 135,3

2009 133,8

N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano * Sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2008 perché quelli del 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

14 Per “Tassi” si intende la frequenza di nuovi eventi che si verificano in un determinato periodo di tempo, diviso per la media della popolazione a rischio. 15 Tasso di Ospedalizzazione: Condizioni di calcolo: Tassi standardizzati per 1.000 residenti, compresi extraregione, ricoveri ordinari finanziati; escluso DRG 391 (neonato sano). 16 Art. 2, comma 5 L. 549/95; Art. 1, n.662/96 (finanziaria per l’anno 1997); Art. 4, comma 3 L. 412/2001.

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492

Anche il dato relativo all’anno 2009, fornito dalla regione Lombardia in

ordine all’andamento dell’ospedalizzazione regionale ed extraregionale dei cittadini

residenti in Lombardia, conferma la diminuzione già rilevata in relazione ai

precedenti esercizi, la media regionale per l’anno 2009 è pari a 133,817,

inferiore, quindi, alla soglia fissata e nuovamente inferiore rispetto a

quella dell’esercizi precedente. Il decremento del valore dell’indicatore per

l’anno 2009, rispetto all’anno precedente, è pari a -1,5 come evidenziato dal

grafico che segue.

Tasso di ospedalizzazione

130

135

140

145

150

155

160

165

170

175

180

Lombardia 176,7 174,3 167,3 164,0 162,9 154,8 147,7 144,3 141,5 140,9 136,5 135,3 133,8

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La tabella e i grafici successivi illustrano i dati relativi al tasso di

ospedalizzazione in relazione ai ricoveri svolti in Regime Ordinario, finanziati,

per residenti e senza computo dei neonati sani, individuando i differenti andamenti

relativamente ad ogni azienda sanitaria locale della regione Lombardia.

17 Sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2007 perché quelli del 2008 non sono ancora disponibili

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Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per ASL

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 175,5 173,7 169,3 166 161,9 155,3 145,4 143,8 139,8 133,6 130,6 128,9 126,5

Brescia 248,3 244,2 220,7 215 210,5 183 165,4 162,1 162,4 158 153,7 153,1 151,2

Como 178,4 175,8 161,4 160 155,3 148,9 141,5 137,6 136,5 130,8 125,1 127,0 125,1

Cremona 193,4 188,8 182,4 179 173,2 160,1 143,7 136,7 137,7 142,3 141,4 139,5 136,3

Lecco 164,1 161,8 160,4 160 158,9 151,3 147,1 140,8 135,7 131 128 127,8 129,2

Lodi 186,4 183,5 167,1 163 160,3 159,2 151,9 151,9 148,3 145,2 143,6 141,8 140,5

Mantova 191 187,4 181,6 174 163,4 151,5 140,4 137,3 136,3 141,1 138,7 139,5 136,4

Milano città 157,2 156,7 149,5 149 151,1 149,3 146,6 141,5 135,4 142,3 138,2 138,6 135,4

Milano 1 167,6 171,4 158,8 155 157,2 153,2 145,7 143,4 140,9 134,2 130,2 127,0 125,3

Milano 2 176,6 173 162,3 159 158,9 157,6 150 146,6 142,9 133,1 130,7 130,0 127,3

Monza Brianza 163,2 161,8 150,5 149 150,5 147,7 141,1 135,5 133,1 131,6 127,5 124,3 126,8

Pavia 178,6 172,9 167,7 167 166,9 164,7 160,8 158,7 157,6 165,7 162,1 158,2 155,2

Sondrio 193,8 186 176,1 165 164,2 154,1 147,7 147,2 145,8 143 139,8 136,8 134,8

Varese 159 157,6 152,5 147 148 144,7 139 136,7 133,2 132,6 128,6 128,3 125,6

Vallecamonica - - 210,9 202 196 181 169,1 162,5 157,1 153,8 154,7 151,0 147,5

N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano

* per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2008 perché quelli del 2009 non sono ancora disponibili

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Page 340: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

494

Nell’anno 2009, le azienda sanitaria locali che mostrano gli indici

più alti sono quelle di Pavia (155,2), Brescia (151,2) e Vallecamonica

(147,5) Nel raffronto tra gli indici dell’anno 2009 e quelli dell’anno 2008 tutte le

aziende mostrano un saldo differenziale in diminuzione, con l’eccezione di quella di

Monza e Brianza: 126,8: + 2,48 e Lecco 129,2: +1,48. Al contrario i saldi

differenziali negativi di maggior rilievo sono quelli fatti segnare dall’ASL di

Vallecamonica: 147,5: +3,46, Cremona: 136,3: + 3,26 e Milano Città: 135,4: 3,20.

Indicatori domanda. Tasso di Ospedalizzazione per ASL. Anno 2009

120,0

125,0

130,0

135,0

140,0

145,0

150,0

155,0

160,0

2009 126,5 151,2 125,1 136,3 129,2 140,5 136,4 135,4 125,3 127,3 126,8 155,2 134,8 125,6 147,5

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese V. Camonica

N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti su dati D. G. Sanità Regione Lombardia.

L’illustrazione che segue rappresenta, l’andamento dei dati ripartiti per

ciascuna ASL lombarda in relazione alla serie storica compresa tra l’anno 1997 e

l’anno 2009. E’ evidente la tendenza all’allineamento dei risultati di tutte le

aziende sanitarie locali.

Page 341: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

495

Il prospetto e il grafico che seguono illustrano le differenze tra i valori

del tasso di ospedalizzazione presso le varie ASL effettuando un raffronto prima

nell’ultimo biennio (2007 -2009) e, quindi, sull’intero periodo (1997 – 2009).

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per ASL

Differenza tra gli anni :2007/2008 e 1997/2007

2008/2009 1997/2009

Bergamo -2,35 -48,99

Brescia -1,85 -97,05

Como -1,91 -53,28

Cremona -3,26 -57,13

Lecco 1,48 -34,85

Lodi -1,23 -45,87

Mantova -3,06 -54,59

Milano città -3,20 -21,80

Milano 1 -1,67 -42,29

Milano 2 -2,74 -49,33

Monza B.za 2,48 -36,39

Pavia -2,91 -23,35

Sondrio -1,99 -59,01

Varese -2,65 -33,36

Vallecamonica -3,46 -63,39

N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano.

Per l’ASL della Vallecamonica sono stati utilizzati i valori dell’anno 1999, anno di fondazione.

*Sono stati usati i ricoveri fuori regione del 2008 perché quelli del 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti su dati D. G. Sanità Regione Lombardia.

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496

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per ASL. Differenze tra gli anni

-100

-80

-60

-40

-20

0

20

2008/2009 -2,35 -1,85 -1,91 -3,26 1,48 -1,23 -3,06 -3,2 -1,67 -2,74 2,48 -2,91 -1,99 -2,65 -3,46

1997/2009 -48,99 -97,05 -53,28 -57,13 -34,85 -45,87 -54,59 -21,8 -42,29 -49,33 -36,39 -23,35 -59,01 -33,36 -63,39

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza Pavia Sondrio VareseV

Camonica

N. B.: Ricoveri ordinari, finanziati, residenti, senza neonato sano. Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Per l’ASL della Vallecamonica sono stati utilizzati i valori dell’anno 1999, anno di fondazione. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Le tabelle e i grafici che seguono sono relativi al livello di

ospedalizzazione per acuti, ovvero, il rapporto esistente tra il numero di volte

che la popolazione residente lombarda ha fatto ricorso alle strutture ospedaliere

pubbliche o private in regione o fuori regione per prestazioni sanitarie di ricovero da

svolgere per pazienti in stato acuto e il numero dei cittadini residenti in Lombardia.

Con riferimento all’intervallo di tempo compreso tra l’anno 1999 e il 2009,

suddiviso nelle differenti categorie, Regime Ospedaliero Ordinario, Day Hospital,

Ricoveri regionali e extra regionali, il tasso di ospedalizzazione per acuti

rappresenta uno degli indicatori rivelatori della domanda di ospedalizzazione della

popolazione lombarda. Gli obiettivi della riduzione della domanda di ricovero

attraverso la prevenzione o della corretta attribuzione del malato verso ricoveri di

lungodegenza o riabilitativi passano tramite l’analisi di tali indicatori.

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497

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione acuti

TOTALE ACUTI

Anno Popolazione* Ricoveri entro

regione Indice

Ricoveri fuori

regione ** Indice Totale Indice

1999 9.028.913 1.847.438 204,61 59.757 6,62 1.907.195 211,23

2000 9.065.440 1.826.823 201,52 69.986 7,72 1.896.809 209,24

2001 9.121.714 1.866.162 204,58 67.681 7,42 1.933.843 212

2002 9.033.602 1.836.355 203,28 68.604 7,59 1.904.959 210,87

2003 9.108.645 1.813.350 199,08 69.095 7,59 1.882.445 206,67

2004 9.246.796 1.789.740 193,55 69.041 7,47 1.858.781 201,02

2005 9.393.092 1.788.412 190,4 65.799 7,01 1.854.211 197,4

2006 9.475.202 1.776.482 187,49 69.789 7,37 1.846.271 194,85

2007 9.545.441 1.619.115 169,62 68.172 7,14 1.687.287 176,76

2008 9.642.406 1.597.445 165,67 68.050 7,06 1.665.495 172,73

2009 9.742.676 1.581.024 162,28 68.050 6,98 1.649.074 169,26

*Dati: ISTAT. Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. **Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.

Successivamente al forte aumento registrato nell’anno 2001, la tendenza

si conferma in diminuzione, il numero dei ricoveri effettuati nell’anno 2009

(1.649.074) è inferiore a quello registrato nell’anno 1999 (1.907.195) di

258.121 unità e rispetto all’anno precedente (1.665.495) di 16.421

ricoveri. L’indicatore relativo al tasso di ospedalizzazione18 inerente al totale dei

ricoveri per pazienti acuti, conferma tale andamento: il picco relativo all’anno 2001

(212,0) e la diminuzione che si riscontra tra l’anno 2006 e l’anno 2007 pari a -

18,09 che risulta quella di maggiore rilievo nel periodo osservato. L’indice

nell’anno 2008 segna una diminuzione pari a – 42,0 rispetto all’anno 1999

e pari a - 3,5 sull’anno precedente.

18 Numero dei ricoveri diviso per la popolazione residente per mille.

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498

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti

1.600.000

1.650.000

1.700.000

1.750.000

1.800.000

1.850.000

1.900.000

1.950.000

Totale 1.907.195 1.896.809 1.933.843 1.904.959 1.882.445 1.858.781 1.854.211 1.846.271 1.687.287 1.665.495 1.649.074

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

215

Indice 211,23 209,24 212 210,87 206,67 201,02 197,4 194,85 176,76 172,73 169,26

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Per quanto concerne il tasso di ospedalizzazione relativo ai pazienti in stato

acuto ricoverati entro la regione, nell’anno 2009 il numero è pari a 1.581.024, il

decremento rispetto all’anno precedente risulta essere di 16.421 ricoveri e rispetto

al primo anno della serie storica di 266.414. L’indice risulta essere pari a 162,28

contro 165,67dell’anno 2008 e 204,61 dell’anno 1999.

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499

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri entro regione

1.550.000

1.600.000

1.650.000

1.700.000

1.750.000

1.800.000

1.850.000

1.900.000

Ricoveri entro regione 1.847.438 1.826.823 1.866.162 1.836.355 1.813.350 1.789.740 1.788.412 1.776.482 1.619.115 1.597.445 1.581.024

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri entro regione

160

165

170

175

180

185

190

195

200

205

210

Indice 204,61 201,52 204,58 203,28 199,08 193,55 190,4 187,49 169,62 165,67 162,28

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Per i ricoveri di pazienti acuti residenti in Lombardia e svolti fuori regione

bisogna fare riferimento al dato dell’anno 2008 in quanto quello relativo all’anno

2009 non è ancora disponibile. In questo caso il numero dei ricoveri è di 68.050 e

l’indice è pari a 6.98.

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500

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri fuori regione

65.000

65.500

66.000

66.500

67.000

67.500

68.000

68.500

69.000

69.500

70.000

Ricoveri fuori regione 59.757 69.986 67.681 68.604 69.095 69.041 65.799 69.789 68.172 68.050 68.050

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione per acuti. Ricoveri fuori regione

6,5

6,7

6,9

7,1

7,3

7,5

7,7

Indice 6,62 7,72 7,42 7,59 7,59 7,47 7,01 7,37 7,14 7,06 6,98

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La prossima tabella è relativa al tasso di ospedalizzazione per pazienti

acuti ricoverati in regime di Degenza Ordinaria per prestazioni eseguite in

regione e fuori.

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501

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione acuti

Regime Ordinario

Anno Popolazione* Ricoveri entro

regione Indice

Ricoveri fuori

regione** Indice Totale Indice

1999 9.028.913 1.428.273 158,19 48.457 5,37 1.476.730 163,56

2000 9.065.440 1.405.664 155,06 55.615 6,13 1.461.279 161,19

2001 9.121.714 1.400.560 153,54 52.367 5,74 1.452.927 159,28

2002 9.033.602 1.333.456 147,61 51.898 5,74 1.385.354 153,36

2003 9.108.645 1.290.693 141,7 51.712 5,68 1.342.405 147,38

2004 9.246.796 1.257.268 135,97 50.446 5,46 1.307.714 141,42

2005 9.393.092 1.249.870 133,06 48.355 5,15 1.298.225 138,21

2006 9.475.202 1.243.200 131,21 50.014 5,28 1.293.214 136,48

2007 9.545.441 1.216.939 127,49 49.210 5,16 1.266.149 132,64

2008 9.642.406 1.218.947 126,42 48.911 5,07 1.267.858 131,49

2009 9.742.676 1.218.379 125,06 48.911 5,02 1.267.290 130,08

*Dati: ISTAT. Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. **Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.

Il numero dei ricoveri per pazienti in stato acuto, svolti in Regime Ordinario

è passato dal numero di 1.476.730 dell’anno 1999 a 1.267.290 dell’anno 2009, in

questo caso la diminuzione è pari a - 209.440 mentre tra l’anno 2008 e l’anno 2009

si riscontra una diminuzione del numero dei ricoveri pari a 568 degenze. L’indice

relativo al totale dei ricoveri in Regime Ordinario mostra una diminuzione tra gli

anni 1999 e 2009 pari a – 33,48 punti. Infatti, nel primo anno osservato, questo

indicatore risultava essere pari a 163,56 mentre, nell’ultimo, il suo valore è risultato

essere 130,08 con una diminuzione in relazione al precedente anno pari a – 1,41.

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502

Il numero delle degenze in regime ordinario effettuate in regione,

nell’anno 2009 si allinea a quello relativo all’anno 2008, il numero è pari a

1.218.379 mentre nell’anno precedente era pari a 1.218.947.

Il valore dell’indice relativo ai ricoveri di lombardi con patologie in stato

acuto svolti presso strutture insistenti sul territorio regionale nell’anno 2009 è

risultato pari a 125,06, nell’anno 2008 era 126,42 e nell’anno 1999 era: 158,19.

Attualmente non sono disponibili i dati relativi all’anno 2009 per quanto

concerne le degenze per acuti residenti in Lombardia e svolte fuori dalla regione,

pertanto, sono stati presi in considerazione quelli dell’anno 2008; il raffronto

rispetto all’anno 2007 indica una lieve diminuzione pari a - 299 mentre il raffronto

rispetto all’anno 1999 indica un incremento di 454 degenze.

Il tasso di ospedalizzazione relativo a questa tipologia di ricoveri nell’anno

2009 è pari a 5,02 mentre nell’anno 2008 era 5,07 e nell’anno 1999: 5,37.

La tabella che segue è relativa alle degenze ospedaliere effettuate in

regime di Day Hospital per pazienti acuti e al relativo indice, dei cittadini

residenti in Lombardia nella regione e fuori. Relativamente ai dati prodotti in

ordine alla gestione dell’esercizio 2007, la Direzione Generale Sanità della regione

Lombardia ha precisato che: “come conseguenza di alcune DGR degli anni 2006 e

2007 si osserva una forte diminuzione delle attività di Day Hospital a causa del

conseguente spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche

(esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta, tunnel

carpale,…) “.

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503

Indicatori di domanda. Tasso di ospedalizzazione acuti

Day Hospital

Anno Popolazione* Ricoveri entro

regione Indice

Ricoveri fuori

regione **

Indice Totale Indice

1999 9.028.913 419.165 46,42 11.300 1,25 430.465 47,68

2000 9.065.440 421.159 46,46 14.371 1,59 435.530 48,04

2001 9.121.714 465.602 51,04 15.314 1,68 480.916 52,72

2002 9.033.602 502.899 55,67 16.706 1,85 519.605 57,52

2003 9.108.645 522.657 57,38 17.383 1,91 540.040 59,29

2004 9.246.796 532.472 57,58 18.595 2,01 551.067 59,6

2005 9.393.092 538.542 57,33 17.444 1,86 555.986 59,19

2006 9.475.202 533.282 56,28 19.774 2,09 553.056 58,37

2007 9.545.441 402.176 42,13 18.962 1,99 421.138 44,12

2008 9.642.406 378.498 39,25 19.139 1,98 397.637 41,24

2009 9.742.676 362.645 37,22 19.139 1,96 381.784 39,19

*Dati: ISTAT. Popolazione al 1° gennaio di ogni anno. **Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.

Successivamente all’incremento di questa tipologia di prestazioni che si

riscontra tra gli anni compresi tra il 1999 e il 2006, tra l’anno 2006 e l’anno 2007 si

riscontra, una diminuzione le cui motivazioni risiedono nelle indicazione fornite dalla

Direzione Generale citate precedentemente. Tra l’anno 2008 ed il precedente vi è

una ulteriore contrazione di 23.678 prestazioni e nell’anno 2009 la diminuziuone è

pari a – 15.853. Così il saldo tra gli anni posti ai margini della serie storica

considerata presenta un decremento pari a – 48.681.

L’andamento dell’indice relativo al tasso di ospedalizzazione per pazienti

lombardi in stato acuto presenta un incremento pari a 10,45 tra il valore dell’anno

1999 (47,68) e quello dell’anno 2006 (58,37) mentre il differenziale tra l’ultimo

anno ed il precedente segnala un decremento pari a – 2,05 punti.

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504

Le ospedalizzazioni svolte in Lombardia in regime di Day Hospital per

pazienti acuti sono diminuite dall’anno 1999 all’anno 2009 di 56.520 unità, mentre,

tra l’anno 2009 e l’anno 2008 vi è un saldo differenziale negativo pari a – 15.853

degenze. Il valore del tasso di ospedalizzazione per pazienti acuti ricoverati in

Lombardia nell’anno 2009 è risultato essere pari a 37,22, nell’anno 2008 era 39,25

e nell’anno 1999 era 46,42.

Come già indicato, non sono attualmente disponibili i dati relativi all’anno

2009 inerenti il medesimo tipo di ricovero svolto fuori regione così per effettuare le

valutazioni del caso sono stati utilizzati i dati relativi all’anno 2008 Nel caso delle

prestazioni per pazienti in stato acuto svolte in regime di Day Hospital da strutture

extraregionali si nota un incremento del numero delle prestazioni extraregionali che

nell’anno 1999 risultavano essere: 11.300 e nell’anno 2008 sono risultate: 19.139.

Il valore dell’indice relativo ai ricoveri di pazienti lombardi in stato acuto

presso strutture fuori regione per prestazioni di Day Hospital, tenendo conto

dell’indisponibilità dei dati relativi all’anno 2009 e, quindi, dell’utilizzo dei dati

dell’anno 2008, passa da 1,25 dell’anno 1999 a 1,96 dell’anno 2009.

In ordine ai tassi di ospedalizzazione, le tabelle successive riportano i

dati che la Direzione Generale Sanità ha prodotto in ordine ai tassi grezzi19 e

standardizzati20 relativi ai casi di ricovero svolti in Degenza Ordinaria,

entro e fuori ASL.

I tassi grezzi sono calcolati per il totale della popolazione e rappresentano

l’esperienza reale della popolazione, i tassi standardizzati sono calcolati applicando

adeguati “aggiustamenti” in fase di calcolo.

19 Tasso Grezzo: Si tratta del rapporto tra il numero di volte in cui compare un certo evento e la popolazione-tempo, ovvero la somma dei periodi di tempo in cui ciascun individuo della popolazione può sperimentare l’evento considerato. È espresso come numero di eventi (decessi) per unità di popolazione-tempo (100.000 persone-anno).l Quando non è possibile misurare il tempo per ciascun individuo la popolazione tempo si stima moltiplicando il numero medio dei residenti nell’area di interesse per il periodo considerato per la lunghezza di quest’ultimo. 20 Tasso Standardizzato: Sono Tassi grezzi che sono stati modificati per controllare gli effetti dell’età o di altre caratteristiche e, quindi, consentire confronti validi tra popolazioni differenti. Il Tasso standardizzato può essere calcolato utilizzando due metodi: diretto ed indiretto, questi due metodi sono simili e consistono nel calcolare una media ponderata dei tassi specifici. Il metodo diretto applica i tassi specifici osservati in ogni popolazione ad una popolazione standard, il metodo indiretto applica dei tassi standard a delle popolazioni osservate. Il Tasso standardizzato da un lato fornisce una valida misura per effettuare confronti perché rimuove gli effetti delle differenze nelle strutture delle popolazioni dall’altro, essendo stato costruito statisticamente cioè scegliendo uno standard, è privo di senso assoluto.

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505

Ricoveri ordinari. Tassi di ricovero per ASL. Tassi grezzi Entro ASL Fuori ASL Totale

ASL 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 127,8 125,5 122,4 122,4 119,6 118,6 116,9 19,9 19 18,1 18,3 18,1 17,9 17,4 147,7 144,5 140,5 140,7 137,7 136,5 134,3

Brescia 157,3 152,5 152,5 152,2 148,4 148,2 146,9 13,4 12,9 12,8 12,7 12,7 12,6 11,8 170,7 165,4 165,3 165 161,1 160,8 158,6

Como 105 100,8 100,1 96,5 91,9 93,0 90,5 43,2 41,2 40,8 40,2 39,6 40,6 40,9 148,1 142 140,9 136,7 131,5 133,5 131,5

Cremona 116,2 107,5 110,4 108,9 108,4 108,0 105,5 39,6 39,6 38,6 38,9 39,4 38,1 37,3 155,8 147,1 149 147,8 147,9 146,1 142,8

Lecco 102,5 98 93,4 91,5 89,8 90,1 91,4 50,5 47,7 47,4 46,1 44,9 44,5 44,5 153 145,7 140,8 137,6 134,7 134,6 135,9

Lodi 93,8 91 88,6 86,7 86,2 86,2 84,0 64,9 66 64,2 64,3 63,9 62,1 62,9 158,7 157 152,8 151 150,2 148,3 146,9

Mantova 105,9 103,1 102,3 101,3 99,1 99,9 97,8 47,6 47,6 47 46,3 46,7 46,8 46,2 153,5 150,8 149,3 147,6 145,9 146,7 144,0

Mi Citta' 138,4 127,6 122,2 116,1 115,2 114,5 116,2 34,4 32,1 30,2 29,7 29,3 30,0 24,8 172,8 159,7 152,4 145,8 144,5 144,5 141,0

Milano 1 76,9 74,8 72,8 71,1 68,3 66,3 65,1 70,1 69,1 68,9 69 68,2 67,1 66,7 147 143,8 141,7 140,1 136,5 133,4 131,8

Milano 2 62,6 63,9 61,8 61,7 60,8 61,0 56,5 86,7 81 79,7 78 76,8 76,0 77,5 149,2 144,9 141,5 139,8 137,6 136,9 134,0

Monza Br.za 92,2 88,8 88,5 89,7 86,7 85,5 86,7 54,2 50,6 48,7 47,8 47 44,7 46,0 146,4 139,4 137,2 137,5 133,7 130,2 132,8

Pavia 151,3 148 147,4 145,1 141 138,3 134,5 27,3 26,7 26,6 26,3 26,8 26,3 26,9 178,6 174,7 174 171,5 167,7 164,6 161,4

Sondrio 124,7 123,7 122,2 120,7 116,2 116,5 111,8 28,9 28,9 29,5 30 31 28,1 30,5 153,6 152,7 151,7 150,7 147,1 144,5 142,3

Varese 119,8 115,8 113 112,6 108,9 109,3 106,9 28 27,1 26,6 26,5 26,4 25,4 25,2 147,9 142,9 139,6 139,1 135,4 134,7 132,0

V.Camonica 110,1 103,4 100,3 101,8 102,3 98,1 95,4 62 62,2 60,8 59,4 60,1 60,3 59,4 172,1 165,6 161,1 161,1 162,4 158,4 154,8

Lombardia 116,2 111,4 109,4 107,9 105,3 104,7 104,2 41,24 39,4 38,5 38,1 37,8 37,3 36,1 157,5 150,8 148 146,1 143,1 142,0 140,4

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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Ricoveri ordinari. Tassi di ricovero per ASL Tassi Standardizzati Entro ASL Fuori ASL Totale

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 136,4 130,9 127,6 127,4 124,5 123,5 121,8 20,67 19,2 18,3 18,5 18,3 18,1 17,6 157 150,1 146 145,8 142,8 141,6 139,4

Brescia 164,6 156 156,2 155,8 152 151,8 150,6 13,93 13,1 13 13,1 12,8 12,8 11,9 178,5 169 169,2 168,8 164,8 164,6 162,5

Como 106,3 101,7 100,9 97,2 92,6 93,5 91,1 43,81 41,5 41,1 40,3 39,8 40,8 41,1 150,1 143,2 142 137,4 132,4 134,3 132,2

Cremona 112,6 103,5 106,2 104,7 104,4 104,2 102,2 39,59 39,4 38,4 39,2 39,4 38,0 37,1 152,1 143 144,7 143,9 143,7 142,2 139,3

Lecco 105,7 99,3 94,3 92,4 90,5 90,9 91,9 52,05 48,2 47,9 46,5 45,1 44,8 44,7 157,8 147,5 142,2 138,9 135,6 135,6 136,6

Lodi 97,2 92,1 89,7 87,9 87,6 87,8 85,8 66,98 66,5 64,7 65,7 64,5 62,8 63,6 164,2 158,6 154,3 153,6 152,1 150,6 149,4

Mantova 101,4 98 97,4 96,5 94,7 96,0 94,2 47,17 46,6 46,1 45,4 45,9 46,1 45,6 148,6 144,6 143,5 142 140,6 142,0 139,8

Mi Citta' 123,9 119,2 114,1 109,2 108,4 107,7 110,3 30,07 29,5 27,9 27,3 27,1 27,8 23,3 154 148,7 142,1 136,5 135,5 135,4 133,6

Milano 1 82,8 78,3 76,1 74,1 71 68,7 67,1 73,17 70,9 70,6 70,4 69,6 68,3 67,8 156 149,2 146,7 144,5 140,7 137,0 134,9

Milano 2 70,3 69 66,8 66,3 65,3 65,4 60,6 92,61 84 82,4 80,1 79,1 77,9 79,4 162,9 153 149,2 146,5 144,4 143,3 139,9

Monza Br.za

96,4 90,6 90 91,1 87,9 86,4 88,3 55,87 51,1 49,1 48,3 47,2 44,9 46,5 152,3 141,7 139,1 139,3 135,1 131,3 134,8

Pavia 140,1 139,6 139 137 133,5 131,6 128,3 26,5 26,1 26,1 25,9 26,4 26,0 26,5 166,6 165,7 165,1 163 159,8 157,6 154,8

Sondrio 126,6 125,6 123,8 122,2 117,3 117,5 112,7 29,54 29,4 29,8 30,3 31,3 28,3 30,8 156,1 154,9 153,7 152,5 148,6 145,8 143,5

Varese 120,3 115,9 113 112,5 108,7 109,1 106,5 28,23 27,1 26,6 26,4 26,4 25,4 25,1 148,6 143 139,6 138,8 135,1 134,5 131,7

V.Camonica 114,2 106,1 102,6 103,6 104,4 99,9 97,0 64,21 63,6 61,9 60,2 61 61,0 59,9 178,4 169,7 164,5 163,8 165,4 160,9 157

Lombardia 116,2 111,4 109,4 107,9 105,3 104,7 104,2 41,24 39,4 38,5 38,1 37,8 37,3 36,1 157,5 150,8 148 146,1 143,1 142,0 140,4

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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In ordine all’esame dei tassi di ospedalizzazione e di ricovero, di

seguito si riportano i dati relativi agli stessi scomposti in relazione all’età

dei pazienti ricoverati.

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508

Ricoveri ordinari - Tasso di ricovero per età (per 1000). Totale Entro Regione Fuori Regione Totale

Età 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

00-04 354,2 350,1 329,5 320,5 320,4 313,9 312,6 302,3 11,3 12,3 11,2 11,2 10,7 10,5 10,4 10,5 365,5 362,4 340,7 331,7 331,1 324,4 323,0 312,8

05-09 57,2 52,3 49,7 49 47,1 45,3 43,4 42,3 3,4 3,3 2,9 2,9 2,6 2,6 2,7 2,6 60,5 55,6 52,7 51,9 49,8 47,9 46,2 44,9

10-14 50,9 48,7 46,1 44,5 43,4 42,7 42,6 42,6 3,3 3,4 3 3 3 3 2,9 2,6 54,2 52,1 49,1 47,5 46,5 45,7 45,5 45,2

15-19 62,2 56,2 56,2 55 55,4 52,4 51,3 50,9 3,4 3,7 3,5 3,5 3,4 3,3 3,1 2,9 65,6 59,9 59,7 58,5 58,8 55,7 54,4 53,9

20-24 72,1 65,8 72,4 70,5 70,4 68,6 69,5 68,7 4 3,6 4,3 4,3 3,8 3,9 3,7 3,7 76 69,4 76,7 74,8 74,2 72,5 73,2 72,5

25-29 98,4 90 93,9 91,2 89,7 89,1 89,0 90,2 4,9 4,9 5,1 5,1 4,6 4,8 4,6 4,5 103,3 94,9 99 96,3 94,3 93,8 93,6 94,7

30-34 114 109,6 109,5 106,3 105,5 103,1 102,3 101,8 4,9 5 5 5 4,8 4,9 4,8 5,0 118,9 114,6 114,6 111,4 110,2 108 107,1 106,8

35-39 106,8 103,3 92,2 89,1 90,2 89 89,3 89,4 4,7 4,8 4,4 4,4 4,3 4,4 4,1 4,3 111,6 108,2 96,6 93,5 94,6 93,4 93,5 93,7

40-44 91,4 87,8 77,6 74,8 74,7 70,4 69,8 69,2 4,4 4,5 4,1 4,1 4,1 4 3,7 3,6 95,7 92,3 81,7 79 78,8 74,4 73,6 72,9

45-49 96,9 90,8 85,5 82,9 81 78 76,8 76,1 4,5 4,5 4,5 4,5 4,4 4,3 4,1 4,0 101,4 95,3 89,9 87,4 85,4 82,3 80,9 80,1

50-54 118,9 106,5 103,1 100,3 98,3 95,1 93,4 92,8 5,3 5 5 5 5 4,9 4,8 4,7 124,1 111,5 108,1 105,3 103,2 100 98,2 97,5

55-59 147 139,9 131,5 128 121,6 118,1 115,2 113,2 6,5 6,6 6,3 6,3 6,2 6,3 5,8 5,8 153,5 146,5 137,7 134,2 127,8 124,4 121,0 119,0

60-64 194,7 178,1 166,6 160,8 162,8 157,9 154,5 150,4 8,1 7,7 7,8 7,8 7,7 7,4 7,4 7,1 202,7 185,8 174,4 168,7 170,5 165,4 161,9 157,5

65-69 252,4 241 225,9 217 211,5 202,1 197,9 195,5 10 9,8 9,5 9,5 9,1 9 8,6 8,4 262,4 250,8 235,4 226,5 220,6 211 206,5 203,9

70-74 327,7 311,5 284,2 278,8 271,5 262,6 260,1 251,2 12 12,3 11,3 11,3 10,9 10,8 10,4 10,0 339,7 323,8 295,5 290,1 282,4 273,5 270,5 261,1

75-79 384,4 369,9 336,2 334,9 331,2 320,2 313,0 310,7 14,4 14,9 12,6 12,6 12,5 12,2 12,1 11,7 398,8 384,8 348,8 347,5 343,7 332,4 325,1 322,4

80-84 526,2 566 393,9 376,5 373,7 364,1 362,0 354,7 20,7 21,8 15 15 13,3 13 12,6 12,2 546,9 587,9 408,9 391,5 386,9 377,1 374,6 366,9

85-89 407,8 357,7 387 434,5 426,7 420,1 416,2 410,2 15,1 13,6 13,9 13,9 15 13,1 12,4 12,0 422,9 371,3 400,9 448,4 441,7 433,2 428,5 422,2

90+ 497,3 522,6 399,6 400,8 394,4 376,3 376,9 380,0 22,7 20,7 14,3 14,3 12,4 12,5 12,1 11,8 520 543,2 413,8 415,1 406,8 388,9 389,1 391,8

Totale 158,1 150,8 144,4 141,6 140,4 137 136,0 134,6 6,6 6,7 6,4 6,4 6,2 6,1 5,9 5,9 164,8 157,5 150,8 148,1 146,6 143,1 142,0 140,4

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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509

Ricoveri ordinari - Tasso di ricovero per età (per 1000). Femmine Entro Regione Fuori Regione Totale

Età 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

00-04 335,6 332,8 315,9 304,5 306,3 299,5 299,7 289,0 10,2 11,5 10,4 10,4 10,1 9,9 9,8 9,6 345,7 344,3 326,3 314,8 316,4 309,4 309,5 298,6

05-09 48,2 44,4 42 41,6 40,3 38,6 36,5 35,7 2,7 2,5 2,5 2,5 2,3 2,2 2,3 2,3 50,8 46,9 44,5 44,1 42,5 40,8 38,8 38,0

10-14 43,9 42,3 40,2 39,3 38 37,5 36,9 37,8 3 2,8 2,5 2,5 2,9 2,8 2,7 2,2 46,9 45,1 42,7 41,8 40,9 40,3 39,5 40,0

15-19 58,9 52 52,2 52,2 52,4 49,3 48,9 48,6 3,5 3,7 3,6 3,6 3,4 3,3 2,9 2,8 62,4 55,6 55,8 55,7 55,8 52,7 51,8 51,4

20-24 82,8 75,7 86,2 84,4 86,1 84,3 86,6 87,0 4,4 4,3 4,9 4,9 4,6 4,7 4,3 4,2 87,3 80 91,1 89,3 90,7 88,9 90,9 91,3

25-29 135,9 125,5 133,1 130,1 131,6 130,3 131,1 134,0 5,8 5,9 6,3 6,3 5,8 6 5,5 5,7 141,7 131,4 139,4 136,5 137,3 136,3 136,6 139,7

30-34 166,1 162,5 164 161,9 161,8 161,1 159,8 159,6 6 6,1 6,4 6,4 6,3 6,4 6,2 6,4 172,1 168,7 170,4 168,4 168,1 167,5 166,0 166,1

35-39 138 136 123,6 121,7 125,5 126 127,3 127,6 5,2 5,5 5,1 5,1 5 5,1 4,9 5,2 143,2 141,6 128,7 126,8 130,5 131,1 132,3 132,9

40-44 97,1 93,7 82,6 81,1 81,6 78,7 78,5 78,4 4,4 4,6 4,1 4,1 4,1 3,9 3,6 3,6 101,5 98,3 86,7 85,1 85,7 82,6 82,1 82,1

45-49 96,7 89,6 83,9 82 80,9 77,6 76,0 75,0 4,2 4,1 4,4 4,4 4,5 4,4 3,9 3,8 100,9 93,6 88,4 86,4 85,3 81,9 79,9 78,8

50-54 111,5 99 95,6 93,8 91 87,5 86,3 87,3 4,9 4,6 4,5 4,5 4,7 4,7 4,5 4,5 116,4 103,6 100,1 98,3 95,7 92,1 90,9 91,8

55-59 129,7 120,7 113,7 109,9 105,5 100,8 99,2 97,4 5,9 6 5,7 5,7 5,8 5,9 5,4 5,5 135,6 126,6 119,4 115,6 111,2 106,7 104,6 102,9

60-64 161,2 146,9 137,2 132,5 134,6 130 126,9 123,1 7,2 6,7 6,8 6,8 6,7 6,5 6,8 6,6 168,4 153,6 144 139,3 141,3 136,5 133,7 129,6

65-69 205,3 190,8 183,2 173,9 172,4 163,3 159,7 158,6 8,4 8,1 8,4 8,4 8,2 8,1 7,7 7,5 213,7 198,9 191,6 182,3 180,6 171,4 167,3 166,1

70-74 264,2 245,3 231,6 226,5 221,7 212,3 211,0 204,0 10,2 10,4 10 10 9,4 9,4 9,2 8,8 274,4 255,6 241,5 236,5 231,1 221,7 220,2 212,8

75-79 321,9 304,2 283,4 279,4 275,9 265,4 258,4 256,6 12,3 12,8 11,3 11,3 11,4 11,2 10,7 10,6 334,1 317 294,7 290,7 287,3 276,6 269,1 267,1

80-84 459,8 490,3 350,5 331,9 328,6 315 313,8 306,7 18,9 19,4 13,7 13,7 12,2 12,1 11,4 11,0 478,6 509,8 364,2 345,6 340,8 327,1 325,3 317,7

85-89 374,6 327,4 355,6 394,5 386,6 378,7 373,4 367,8 13,9 12,5 13,2 13,2 13,6 12 11,2 11,4 388,5 339,9 368,8 407,7 400,2 390,7 384,6 379,2

90+ 461,1 485,7 373,2 371,2 366,3 348,3 348,5 350,0 20,1 18,9 13,3 13,3 11,6 11,7 11,3 10,7 481,1 504,6 386,5 384,5 377,9 360,1 359,8 360,7

Totale 161,7 153,6 148 145,3 144,8 140,9 139,9 138,6 6,6 6,7 6,5 6,5 6,3 6,3 6,0 5,9 168,3 160,3 154,5 151,7 151,1 147,1 145,9 144,5

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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510

Ricoveri ordinari - Tasso di ricovero per età (per 1000). Maschi Entro Regione Fuori Regione Totale Età

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

00-04 371,7 366,4 342,4 335,8 333,7 327,5 324,7 314,9 12,4 13,1 11,9 11,9 11,3 11,1 11,1 11,3 384,2 379,5 354,3 347,7 345 338,6 335,8 326,2

05-09 65,7 59,8 57 55,9 53,6 51,7 50,0 48,6 4,07 4,01 3,4 3,4 3 2,9 3,1 2,8 69,7 63,8 60,4 59,2 56,6 54,6 53,1 51,4

10-14 57,5 54,6 51,8 49,4 48,6 47,6 48,0 47,1 3,61 3,96 3,4 3,4 3,2 3,1 3,1 3,0 61,2 58,6 55,2 52,8 51,7 50,8 51,1 50,2

15-19 65,4 60,2 59,9 57,6 58,2 55,2 53,6 53,1 3,23 3,62 3,5 3,5 3,3 3,3 3,2 3,0 68,6 63,9 63,4 61,1 61,5 58,4 56,8 56,2

20-24 61,7 56,2 59,3 57,3 55,3 53,6 53,2 51,4 3,51 2,98 3,7 3,7 3,1 3,1 3,1 3,2 65,3 59,2 63 61 58,4 56,8 56,2 54,6

25-29 63 56,4 56,6 54,3 50 49,5 48,6 47,6 4,03 3,97 3,9 3,9 3,5 3,6 3,7 3,3 67 60,4 60,5 58,2 53,5 53,2 52,3 50,9

30-34 65 59,8 58,2 54,5 52,8 48,7 48,1 47,1 3,75 3,91 3,7 3,7 3,4 3,5 3,4 3,6 68,8 63,7 61,9 58,2 56,2 52,2 51,6 50,7

35-39 77,2 72,3 62,7 58,5 57,3 54,5 53,9 53,6 4,28 4,15 3,7 3,7 3,7 3,7 3,4 3,4 81,5 76,5 66,4 62,3 61 58,2 57,3 57,0

40-44 85,8 82 72,7 68,9 68,1 62,6 61,6 60,6 4,27 4,32 4,2 4,2 4,1 4 3,9 3,7 90,1 86,4 76,9 73,1 72,3 66,6 65,5 64,2

45-49 97,1 92,1 87 83,8 81,2 78,4 77,6 77,1 4,78 4,91 4,5 4,5 4,4 4,2 4,3 4,2 101,9 97 91,5 88,4 85,5 82,6 81,8 81,3

50-54 126,3 114,1 110,7 106,9 105,7 102,8 100,6 98,4 5,6 5,44 5,5 5,5 5,2 5,2 5,0 4,9 131,9 119,5 116,2 112,4 111 108 105,6 103,3

55-59 165,1 160 149,9 146,7 138,4 136 131,8 129,6 7,02 7,27 6,8 6,8 6,6 6,7 6,3 6,1 172,1 167,3 156,7 153,5 144,9 142,8 138,1 135,7

60-64 231 211,8 198,1 191,3 193 187,7 183,9 179,4 8,95 8,81 9 9 8,8 8,5 8,1 7,7 239,9 220,6 207,1 200,3 201,8 196,2 192,0 187,1

65-69 308,8 301,1 274,7 266 255,5 245,5 240,6 236,8 11,8 11,8 10,8 10,8 10,1 10 9,6 9,3 320,6 312,9 285,6 276,8 265,6 255,5 250,2 246,1

70-74 416,6 404,1 352,9 346 334,7 325,6 320,8 308,6 14,6 14,9 13 13 12,8 12,7 11,8 11,3 431,1 419,1 366 359 347,5 338,3 332,6 319,9

75-79 493 484,2 420,6 421,7 415,8 402,4 393,2 388,8 18,1 18,5 14,8 14,8 14,3 13,7 14,1 13,3 511,1 502,6 435,3 436,4 430,1 416,2 407,3 402,1

80-84 674,7 735,2 483,7 467,3 464 459,9 453,3 443,5 24,7 27,2 17,8 17,8 15,4 14,9 14,7 14,4 699,4 762,4 501,5 485,1 479,4 474,8 468,0 457,9

85-89 501,8 443,3 475,7 545,5 534,1 527,9 526,3 517,1 18,3 17 15,9 15,9 18,8 16,1 15,4 13,2 520,1 460,3 491,6 561,3 553 543,9 541,7 530,4

90+ 645,8 673,8 505,4 519,5 507 489,6 493,0 504,3 33,4 27,9 18 18 15,5 15,8 15,7 16,5 679,2 701,7 523,4 537,5 522,4 505,4 508,7 520,8

Totale 154,4 147,7 140,6 137,9 135,8 132,9 132,0 130,4 6,62 6,68 6,3 6,3 6,1 6 5,9 5,8 161 154,4 146,9 144,2 141,8 139 137,9 136,1

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

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511

Costi medi dell’assistenza ospedaliera

La tabella e i grafici che seguono sono relativi ai dati forniti dalla Direzione

Generale Sanità della regione Lombardia in ordine ai costi medi dell’assistenza

ospedaliera in Regime Ordinario per ricoveri di pazienti acuti nella serie

storica 1999-200921.

21 In occasione dell’acquisizione dei dati per l’esame della gestione del Servizio Sanitario

Regionale Lombardo in relazione all’esercizio 2007, nell’intenzione di fornire i corretti strumenti di lettura dei dati forniti, la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia ha precisato quanto segue: “ Alcune Case di Cura che svolgevano attività di alta complessità sono passate nella classe IRCCS Privati, alzando in maniera rilevante il costo medio per posto letto della classe.”

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512

Assistenza ospedaliera. Degenza Ordinaria per acuti Costi medi periodo 1999-2009

Assistenza Ospedaliera a

Gestione Diretta (AO + PO*)

IRCCS Pubblici

Assistenza Ospedaliera

Acquistata da Altri Soggetti Equiparati

Pubblici **

IRCCS Privati

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati***

Assistenza Ospedaliera Totale

Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio per per per per per per per per per per per per per per per per per per

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

1999 289 2.127 78.969 373 3.327 102.153 312 1.905 87.155 489 3.349 138.452 433 2.547 95.335 323 2.301 85.611

2000 302 2.189 83.890 381 3.346 101.373 333 1.997 90.956 494 3.416 131.536 472 2.585 104.499 339 2.363 90.709

2001 319 2.252 86.698 404 3.404 108.402 346 2.117 102.194 481 3.242 123.055 514 2.667 115.046 359 2.424 94.832

2002 333 2.287 88.060 456 3.730 119.685 386 2.390 109.886 546 3.516 139.545 579 2.806 126.623 383 2.489 98.293

2003 365 2.481 94.434 493 3.900 126.835 398 2.405 103.862 582 3.714 141.246 624 2.942 124.116 415 2.669 102.960

2004 394 2.656 106.411 519 3.886 129.592 415 2.431 107.958 616 3.823 146.440 678 3.133 135.745 453 2.864 115.284

2005 408 2.794 124.629 518 3.519 149.843 430 2.506 118.816 681 4.187 171.336 709 3.271 148.771 473 3.004 133.658

2006 397 2.904 123.539 511 3.532 151.508 391 2.888 112.713 501 4.732 144.603 480 3.514 125.701 430 3.204 127.423

2007 436 3.025 136.203 533 3.733 159.183 449 2.642 127.832 781 4.525 214.705 695 3.197 146.741 501 3.231 146.369

2008 447 3.118 141.918 522 3.718 159.136 442 2.683 125.404 777 4.522 216.620 701 3.198 149.283 508 3.292 150.615

2009 463 3.229 145.980 537 3.838 161.831 464 2.797 133.566 794 4.661 214.473 704 3.227 155.156 525 3.392 154.571

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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513

Alla luce dei dati forniti dalla regione Lombardia, il costo medio per

giornata di degenza svolta da pazienti acuti in regime ordinario, è passato

tra gli anni 1999 e2009 da € 323 a € 525 con un incremento pari a € 202

sull’intera serie storica e di € 17 nell’ultimo biennio.

Il grafico che segue dà conto di tali andamenti.

Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoAssistenza Ospedaliera Totale

300

350

400

450

500

550

giornata di degenza 323 339 359 383 415 453 473 430 501 508 525

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Nell’anno 2008, il costo medio di una giornata di degenza per pazienti acuti

è variato, nelle differenti tipologie di strutture di ricovero, tra l’importo di € 463

rilevato presso le strutture erogatrici dell’assistenza ospedaliera a gestione diretta

Aziende Ospedaliere e Presidi Ospedalieri ASL e AO. e l’importo di € 794 rilevato

presso gli IRCCS pubblici .

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Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolto in regime ordinario per paziente acuto.

Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private

Assistenza ospedaliera a

gestione diretta

(AO+PO*)

IRCCS pubblici

Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**

IRCCS privati

Assistenza ospedaliera acquistata da

soggetti privati

accreditati***

2008/2009 16 15 22 17 3

1999/2009 174 164 152 305 271

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private

200

300

400

500

600

700

800

Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 289 302 319 333 365 394 408 397 436 447 463

IRCCS Pubblici 373 381 404 456 493 519 518 511 533 522 537

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 312 333 346 386 398 415 430 391 449 442 464

IRCCS Privati 489 494 481 546 582 616 681 501 781 777 794

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 433 472 514 579 624 678 709 480 695 701 704

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

In ordine al costo medio di ogni paziente dimesso successivamente ad

un ricovero svolto in Degenza Ordinaria per stato acuto, i dati della Direzione

Generale Sanità della regione Lombardia indicano un costante incremento che parte

dall’importo di € 2.301 rilevato nell’anno 1999 a € 3.292 dell’anno 2008 e

confermato nell’anno 2009. Sull’intero periodo l’incremento è, quindi pari a € 991.

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515

Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoAssistenza Ospedaliera Totale

2.200

2.400

2.600

2.800

3.000

3.200

3.400

dimesso 2.301 2.363 2.424 2.489 2.669 2.864 3.004 3.204 3.231 3.292 3.392

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Anche nell’anno 2009, sono stati gli IRCCS privati (€ 4.661) e pubblici

(€ 3.838) a mostrare il costo medio maggiore. Quello minore (€ 2.797) si

rileva presso le strutture ospedaliere accreditate quali gli Ospedali

classificati, i policlinici . I raffronti tra il primo con l’ultimo della serie storica e

quello tra l’ultimo e il precedente mostrano andamenti contraddittori sintetizzati

dalla tabella che segue.

Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente acuto dimesso da degenza svolta in regime ordinario.

Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private

Assistenza ospedaliera a

gestione diretta

(AO+PO*)

IRCCS pubblici

Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**

IRCCS privati

Assistenza ospedaliera acquistata da

soggetti privati

accreditati***

2008/2009 111 120 114 139 29

1999/2009 1102 511 892 1312 680

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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516

Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Ricovero Ordinario per pazienti in stato acutoStrutture Pubbliche e Private

1.300

1.800

2.300

2.800

3.300

3.800

4.300

4.800

Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 2.127 2.189 2.252 2.287 2.481 2.656 2.794 2.904 3.025 3.118 3.229

IRCCS Pubblici 3.327 3.346 3.404 3.730 3.900 3.886 3.519 3.532 3.733 3.718 3.838

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 1.905 1.997 2.117 2.390 2.405 2.431 2.506 2.888 2.642 2.683 2.797

IRCCS Privati 3.349 3.416 3.242 3.516 3.714 3.823 4.187 4.732 4.525 4.522 4.661

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 2.547 2.585 2.667 2.806 2.942 3.133 3.271 3.514 3.197 3.198 3.227

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il costo medio per posto letto di Degenza Ordinaria per pazienti in stato

acuto, presso le strutture ospedaliere del Servizio Sanitario Regionale Lombardo è

aumentato nell’anno 2009 rispetto all’anno precedente di € 3.956 raggiungendo

l’importo di € 154.571; l’incremento rispetto all’anno 1999 è pari a € 68.960.

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517

Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in Regime OrdinarioAssistenza Ospedaliera Totale

80.000

90.000

100.000

110.000

120.000

130.000

140.000

150.000

160.000

posto letto 85.611 90.709 94.832 98.293 102.960 115.284 133.658 127.423 146.369 150.615 154.571

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Nell’anno 2009 il costo medio maggiore per posto letto per degenze

ordinarie di pazienti in stato acuto, si rileva presso gli IRCCS privati che

hanno un costo di € 214.473, inferiore a quello dell’anno preedente di €-

2.147; per questa tipologia di struttura erogatrice nell’anno 2007 si è verificata una

impennata nel costo rispetto all’anno precedente, a questo proposito si ripropone

l’indicazione fornita dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia: “

Alcune Case di Cura che svolgevano attività di alta complessità sono passate nella

classe IRCCS Privati, alzando in maniera rilevante il costo medio per posto letto

della classe”. Per questa modalità di ricovero il costo medio per posto letto inferiore

rispetto alle altre tipologie di strutture erogatrici si riscontra nell’ambito

dell’assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici, ovvero,

Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi

ASL, Enti di ricerca con un importo pari a: € 133.566.

Analogamente agli indicatori precedenti con la tabella che segue sono

indicati gli esiti dei raffronti tra il primo con l’ultimo della serie storica e quello tra

l’ultimo ed il precedente.

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Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in Regime Ordinario.

Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private

Assistenza ospedaliera a

gestione diretta

(AO+PO*)

IRCCS pubblici

Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**

IRCCS privati

Assistenza ospedaliera acquistata da soggetti privati accreditati***

2008/2009 4.062 2.695 8.162 -2.147 5.873

1999/2009 67.011 59.678 46.411 76.021 59.821

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in Regime Ordinario

Strutture Pubbliche e Private

70.000

90.000

110.000

130.000

150.000

170.000

190.000

210.000

Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 78.969 83.890 86.698 88.060 94.434 106.411 124.629 123.539 136.203 141.918 145.980

IRCCS Pubblici 102.153 101.373 108.402 119.685 126.835 129.592 149.843 151.508 159.183 159.136 161.831

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 87.155 90.956 102.194 109.886 103.862 107.958 118.816 112.713 127.832 125.404 133.566

IRCCS Privati 138.452 131.536 123.055 139.545 141.246 146.440 171.336 144.603 214.705 216.620 214.473

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 95.335 104.499 115.046 126.623 124.116 135.745 148.771 125.701 146.741 149.283 155.156

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Analogamente alle precedenti tabelle relative ai costi medi dell’assistenza

ospedaliera in regime ordinario per ricoveri per malati acuti nel periodo 1999-2009,

di seguito sono indicati, per lo stesso periodo, i dati forniti dalla Direzione Generale

Sanità in ordine ai costi medi dell’assistenza ospedaliera in regime di Day

Hospital per ricoveri di pazienti acuti.

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Assistenza ospedaliera. Day Hospital per acuti. Costi medi periodo 1999-2009

Assistenza Ospedaliera a

Gestione Diretta (AO + PO*)

IRCCS Pubblici

Assistenza Ospedaliera

Acquistata da Altri Soggetti Equiparati

Pubblici **

IRCCS Privati

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati***

Assistenza Ospedaliera Totale

Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio Costo Medio per per per per per per per per per per per per per per per per per per

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

giornata di

degenza dimesso posto letto

1999 353 753 95.941 372 484 120.020 298 1.026 68.267 228 428 47.877 500 911 128.018 363 723 98.779

2000 364 806 103.580 351 452 114.280 365 973 191.870 308 597 60.153 586 1.046 167.629 380 776 108.148

2001 358 807 110.243 359 470 119.758 484 1.054 70.822 310 790 84.060 643 1.097 158.017 386 803 114.109

2002 371 811 115.124 383 526 138.313 540 1.087 116.209 348 817 101.877 670 1.131 181.846 406 820 123.716

2003 397 857 120.386 377 513 147.083 526 1.054 112.405 431 1.001 108.836 701 1.152 189.289 431 859 128.890

2004 429 919 130.832 367 512 146.612 554 1.087 117.848 446 1.044 115.700 722 1.222 215.518 465 924 141.466

2005 431 947 135.776 414 586 138.487 555 1.085 128.243 488 1.163 151.272 735 1.275 232.248 476 963 149.244

2006 403 957 129.597 422 614 136.652 505 1.022 129.996 353 1.361 134.617 623 1.258 196.087 430 988 139.542

2007 405 999 108.504 436 624 122.893 432 1.185 84.179 514 1.365 162.275 680 1.371 167.129 446 1.020 119.165

2008 430 1084 108.732 472 680 131.179 488 1.297 88.271 556 1.467 180.271 701 1.441 169.510 474 1.100 121.314

2009 451 1137 108.560 494 696 130.255 512 1.414 90.366 589 1.495 175.445 700 1.440 158.967 494 1.142 119.941

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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520

Per quanto concerne il costo medio di una giornata di ricovero svolto a

favore di pazienti in stato acuto, presso una delle strutture ospedaliere del Sistema

Sanitario Regionale Lombardo le informazioni fornite dalla Direzione Generale

Sanità della regione Lombardia indicano per l’anno 2009 un incremento rispetto

all’importo dell’anno precedente pari a € 20. (2009: € 494; 2008: € 474).

L’incremento sull’intera serie storica è pari a € 131. (1996: € 363).

Assistenza Ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolta in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Assistenza Ospedaliera Totale

360

380

400

420

440

460

480

500

Costo per giornata 363 380 386 406 431 465 476 430 446 474 494

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella che segue mette in relazione i differenziali tra i costi medi per

giornata di degenza nelle differenti tipologie di strutture erogatrici in rapporto ai

periodi 1999/2009 e 2008/2009.

Si nota, nel confronto tra i valori dell’ultimo biennio che il costo medio per

una giornata di ricovero è aumentato presso tutte le tipologie di strutture di

ricovero con l’eccezione delle strutture rientranti nella categoria dell’ Assistenza

ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici, in questo caso si verifica

un decremento pari a – € 172 L’incremento maggiore nel confronto tra l’anno 2009

(€ 494) ed il precedente (€ 472) è pari a € 53 e si riscontra nel caso degli IRCCS

Pubblici.

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521

Assistenza ospedaliera. Costo medio per giornata di degenza svolta da paziente acuto in regime di Day Hospital.

Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private

Assistenza ospedaliera a

gestione diretta

(AO+PO*)

IRCCS pubblici

Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**

IRCCS privati

Assistenza ospedaliera acquistata da

soggetti privati

accreditati***

2008/2009 21 53 -172 22 16

1999/2009 -376 -804 -120.558 -355 -497

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Assistenza Ospedaliera. Costo medio per giornata di ricovero svolta in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Strutture Erogatrici Pubbliche e Private

200

300

400

500

600

700

800

Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 353 364 358 371 397 429 431 403 405 430 451

IRCCS Pubblici 372 351 359 383 377 367 414 422 436 472 494

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 298 365 484 540 526 554 555 505 432 488 512

IRCCS Privati 228 308 310 348 431 446 488 353 514 556 589

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 500 586 643 670 701 722 735 623 680 701 700

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 368: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

522

Il costo medio per paziente ricoverato in stato acuto e dimesso in

seguito a prestazioni svolte in regime di Day Hospital è in costante

aumento, nell’anno 2009 è risultato pari a € 1.142 con un incremento rispetto

all’anno 2008 di € 42 e rispetto all’intera serie storica di € 419.

Assistenza Ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Assistenza Ospedaliera Totale

700

750

800

850

900

950

1000

1050

1100

1150

dimesso 723 776 803 820 859 924 963 988 1.020 1.100 1.142

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Relativamente alle differenti tipologie delle strutture di ricovero, il costo

medio maggiore per paziente ricoverato in stato acuto e dimesso dopo prestazioni

svolte in regime di Day Hospital, riscontrato nell’anno 2009, è quello che si

riscontra per le ospedalizzazioni svolte presso gli IRCCS privati con un importo pari

a € 1.495, quello inferiore si riscontra presso gli IRCCS pubblici con un importo pari

a € 696.

L’incremento di maggiore rilievo, tra l’anno 2008 e il successivo è pari a €

163 e si riscontra. presso gli Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti

equiparati pubblici ed è pari a € 117. Mentre tra l’anno 1999 e l’anno 2009, presso

gli IRCCS privati vi è l’incremento di maggior rilievo ed è pari a € 1.067

Page 369: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

523

Assistenza ospedaliera. Costo medio per paziente acuto dimesso da degenza svolta in di Day Hospital.

Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private

Assistenza ospedaliera a

gestione diretta

(AO+PO*)

IRCCS pubblici

Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**

IRCCS privati

Assistenza ospedaliera acquistata da

soggetti privati

accreditati***

2008/2009 53 16 117 28 -1

1999/2009 384 212 388 1.067 529

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Assistenza Ospedaliera. Costo medio per paziente dimesso da ricovero svolto in regime di Day Hospital per pazienti acuti.Strutture Erogatrici Pubbliche e Private

400

600

800

1000

1200

1400

Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 753 806 807 811 857 919 947 957 999 1084 1137

IRCCS Pubblici 484 452 470 526 513 512 586 614 624 680 696

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 1.026 973 1.054 1.087 1.054 1.087 1.085 1.022 1.185 1.297 1.414

IRCCS Privati 428 597 790 817 1.001 1.044 1.163 1.361 1.365 1.467 1.495

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 911 1.046 1.097 1.131 1.152 1.222 1.275 1.258 1.371 1.441 1.440

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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Per quanto concerne il costo medio per posto letto destinato a ricoveri

di pazienti in stato acuto svolti in regime di Day Hospital, nell’anno 2009 presso le

strutture del Servizio Sanitario Regionale, questo è stato pari a € 119.941,

considerato che lo stesso nell’anno 2008 è risultato pari a € 121.314 il decremento

nel biennio risulta di € 1.373 mentre l’aumento sull’intero periodo della serie storica

è risultato di € 21.162.

Assistenza Ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in regime di Day Hospital.Assistenza Ospedaliera Totale

97.000

107.000

117.000

127.000

137.000

147.000

dimesso 98.779 108.148 114.109 123.716 128.890 141.466 149.244 139.542 119.165 121.314 119.941

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Nell’anno 2008, il costo medio maggiore: € 214.473, si riscontra presso

gli IRCCS privati mentre quello inferiore si riscontra presso gli erogatori

appartenenti all’Assistenza Ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati

pubblici ovvero Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati

quali Presidi ASL, Enti di ricerca: € 133.566.

La tabella che segue propone le differenze rispetto all’ultimo biennio e

rispetto all’intera serie storica.

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Assistenza ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in regime di Day Hospital.

Differenze tra gli anni. Periodo 1999 – 2009. Strutture erogatrici pubbliche e private

Assistenza ospedaliera a

gestione diretta

(AO+PO*)

IRCCS pubblici

Assistenza ospedaliera acquistata da altri soggetti equiparati pubblici**

IRCCS privati

Assistenza ospedaliera acquistata da soggetti privati accreditati***

2008/2009 53 16 117 28 -1

1999/2009 384 212 388 1.067 529

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Assistenza Ospedaliera. Costo medio per posto letto per paziente acuto in degenza svolta in regime di Day Hospital.Strutture Erogatrici Pubbliche e Private

30.000

80.000

130.000

180.000

230.000

Assistenza Ospedaliera a Gestione Diretta (AO + PO*) 95.941 103.580 110.243 115.124 120.386 130.832 135.776 129.597 108.504 108.732 108.560

IRCCS Pubblici 120.020 114.280 119.758 138.313 147.083 146.612 138.487 136.652 122.893 131.179 130.255

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Altri Soggetti Equiparati Pubblici ** 68.267 191.870 70.822 116.209 112.405 117.848 128.243 129.996 84.179 88.271 90.366

IRCCS Privati 47.877 60.153 84.060 101.877 108.836 115.700 151.272 134.617 162.275 180.271 175.445

Assistenza Ospedaliera Acquistata da Soggetti Privati Accreditati*** 128.018 167.629 158.017 181.846 189.289 215.518 232.248 196.087 167.129 169.510 158.967

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

*Presidi Ospedalieri ASL e AO. ** Policlinici, Policlinici universitari, Ospedali classificati, Presidi privati quali Presidi ASL, Enti di ricerca. *** Case di Cura Private accreditate. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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Rete regionale per le malattie rare in lombardia22

L’Italia ha stabilito, seguendo le indicazioni della Comunità Europea, che le

attività sulle Malattie Rare (MR) vanno comprese nell’ambito degli interventi

prioritari tra le iniziative di sanità pubblica. Questo orientamento è stato confermato

nei Piani Sanitari Nazionali a partire dal triennio 1998-2000. Il Regolamento

d'istituzione della Rete Nazionale per le Malattie Rare ha istituito una Rete quale

strumento per lo sviluppo di azioni di prevenzione, sorveglianza, accelerazione del

processo diagnostico, miglioramento della terapia per le Malattie Rare e infine di

promozione di attività di informazione per il pubblico e formazione degli operatori.

Le Regioni sono state impegnate ad individuare i Presidi ed in alcune di

esse sono stati identificati anche Centri di Coordinamento.

Il Regolamento ha individuato 331 Malattie Rare; le persone colpite da

queste malattie beneficiano dell'esenzione per tutte le prestazioni efficaci ed

appropriate per il trattamento ed il monitoraggio della malattia e per la prevenzione

degli ulteriori aggravamenti. La sorveglianza è centralizzata attraverso l'istituzione

del Registro Nazionale delle Malattie Rare presso l'Istituto Superiore di Sanità.

Tra i compiti del Registro vi è quello di ottenere un quadro complessivo

della diffusione delle Malattie Rare e di produrre delle evidenze epidemiologiche a

supporto delle politiche e della programmazione sanitaria nazionale.

22 Le malattie rare sono patologie potenzialmente letali o cronicamente debilitanti,

caratterizzate da bassa prevalenza (£ 5 casi ogni 10.000 abitanti in Europa) ed elevato grado di complessità. In gran parte di origine genetica, esse comprendono anche rare forme tumorali, malattie autoimmuni, malformazioni congenite, patologie di origine infettiva o tossica. Queste malattie richiedono un approccio articolato e complesso, basato su interventi specifici e combinati volti a prevenire un’elevata morbilità o, laddove sia evitabile, la mortalità precoce e a migliorare la qualità della vita e il potenziale socioeconomico delle persone colpite.

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Norme di riferimento per le malattie rare

Normativa nazionale

• Decreto Legislativo N° 124 del 29 aprile 1998

• Ridefinizione del sistema di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie

e del regime delle esenzioni, a norma dell'articolo 59, comma 50, della legge 27

dicembre 1997, n. 449

• Decreto Ministeriale N° 279 del 18 maggio 2001

• Decreto ministeriale recante "Regolamento di istituzione della rete nazionale

delle malattie rare e di esenzione dalla partecipazione al costo delle relative

prestazioni sanitarie" ai sensi dell'articolo 5, comma 1, lettera b) del decreto

legislativo 29 aprile 1998, n. 124

• Allegato 1 al DM N° 279/2001 (elenco malattie rare esentate dalla

partecipazione al costo)

• Gazzetta Ufficiale, Supplemento Ordinario, serie generale n. 160 del

12/07/2001

Delibere Giunta Regionale Lombarda

• Delibera di Giunta Regionale (D.G.R.) n. VII/7328, 11/12/2001

Individuazione della Rete regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi,

la terapia delle malattie rare, ai sensi del Decreto Ministeriale 18 maggio 2001, n.

279.

• D.G.R. n. VII/10125, 06/08/2002 Aggiornamento della Rete regionale per la

prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi, la terapia delle malattie rare, ai sensi del

Decreto Ministeriale 18 maggio 2001, n. 279 ed ulteriori indicazioni.

• D.G.R. n. VII/20784, 16/02/2005 Aggiornamento della Rete regionale per la

prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi, la terapia delle malattie rare, ai sensi del

Decreto Ministeriale 18 maggio 2001, n. 279.

• D.G.R. n. VIII/3069, 01/08/2006 Aggiornamento della Rete regionale per le

malattie rare.

• D.G.R. n. VIII/8884, 20/01/2009 Aggiornamento della Rete regionale per le

malattie rare

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Attualmente in Lombardia sono 31 i Presidi suddivisi su 15 ASL

armonizzati da un Centro di Coordinamento, identificato nel Centro di

Ricerche Cliniche per le Malattie Rare “Aldo e Cele Daccò” di Ranica –BG,

dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri.

Il Centro di Coordinamento svolge le seguenti funzioni:

• gestione del Registro Regionale delle Malattie Rare, coordinata con il

Registro Nazionale

• scambio di documentazione sulle malattie rare con gli altri Centri di

Coordinamento e con gli organismi internazionali competenti

• coordinamento dei Presidi della Rete, al fine di garantire la tempestiva

diagnosi e l’appropriata terapia, qualora esistente, anche mediante l’adozione di

specifici protocolli concordati

• consulenza e supporto ai medici del Servizio Sanitario Nazionale in ordine

alle malattie rare ed alla disponibilità dei farmaci appropriati per il loro trattamento

• collaborazione alle attività formative degli operatori sanitari e del

volontariato ed alle iniziative preventive

• informazione ai cittadini ed alle associazioni dei malati e dei loro familiari in

ordine alle malattie rare ed alla disponibilità dei farmaci

I Presidi della Rete sono stati individuati tra quelli in possesso di esperienza

documentata in merito alla attività diagnostica e terapeutica specifica per le

malattie o per i gruppi di malattie rare, e di dotazione idonea di strutture di

supporto e di servizi complementari, tra i quali, per le malattie che lo richiedono,

servizi per l'emergenza e per la diagnostica biochimica e genetico-molecolare.

La sorveglianza delle MR diagnosticate nel territorio regionale avviene per

mezzo del Registro delle Malattie Rare della Lombardia (Registro Regionale),

funzionalmente collegato al Registro Nazionale delle Malattie Rare. Il Registro è

stato attivato dalla Direzione Generale Sanità secondo il manuale tecnico diventato

parte integrante della D.G.R. VIII/8884/2009. La D.G.R. VIII/5743 del 31 ottobre

2007 prevedeva ancora per un anno, la compilazione del Registro delle Malattie

Rare obbligatoriamente in ogni sua parte con la doppia modalità sia in ambito CRS-

SISS e sia cartacea. Successivamente, la D.G.R. VIII/8884/2009 ha definitivamente

adottato il Registro delle Malattie Rare, secondo il manuale tecnico che definisce la

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529

modalità web based La manutenzione e l’implementazione dell’applicativo SMR è

affidata alla società Lombardia Informatica. L’analisi dei dati contenuti nel Registro

Regionale è invece compito del Centro di Coordinamento.

Periodicamente il Centro di Coordinamentoe predispone un Rapporto che

illustra i dati archiviati e validati, l’ultimo disponibile è stato reso pubblico alla data

del 30 giugno 2010. Nel documento menzionato si indica che “la Rete per le

malattie rare sorveglia, attualmente, un primo gruppo di condizioni indicate

nell’allegato 1 al decreto ministeriale 279/20014.

Per ciascuna delle malattie o dei gruppi di malattie rare indicate nell’elenco

è stato assegnato un codice di sei caratteri; le prime due posizioni del codice

identificano la categoria di appartenenza; la terza posizione corrisponde alla cifra

“0” in caso si tratti di una condizione specifica, oppure alla lettera “G” per i gruppi

di malattie rare; infine, le ultime tre posizioni del codice identificano in modo

univoco la malattia rara o il gruppo di malattie rare.

Poiché per i codici di gruppo l’allegato 1 al decreto ministeriale 279/2001

riporta solo alcuni esempi di malattie rare afferenti, lo specialista del Presidio

autorizzato per il percorso diagnostico e terapeutico di quel gruppo di malattie rare,

ha la facoltà di attribuire il codice ad eventuali ulteriori condizioni a bassa

prevalenza che rispondono ai criteri indicati nel decreto legislativo 124/19983 e che

possono essere correttamente classificate come afferenti a quel gruppo.

Per evitare interpretazioni non uniformi il Gruppo di Coordinamento

Regionale ha intrapreso due azioni principali: innanzitutto ha istituito un

sottogruppo di lavoro che si è dedicato ad una prima individuazione delle malattie

rare afferenti ai codici di gruppo; in seconda battuta ha stabilito che l’introduzione

nell’elenco di nuove malattie afferenti avvenga su proposta di uno specialista di un

Presidio autorizzato per quel gruppo di malattie rare, con la supervisione del Centro

di Coordinamento. Dopo ogni aggiornamento l’elenco delle malattie rare viene

diffuso tra gli specialisti dei Presidi e pubblicato sul sito web del Centro di

Coordinamento

Grazie a questo lavoro di puntualizzazione delle malattie rare afferenti,

nella Rete regionale, al 30 giugno 2010, sono uniformemente riconosciute ai sensi

del decreto ministeriale 279/2001, 589 diverse condizioni a bassa prevalenza (le

seguenti condizioni RC0140 Waldmann malattia di e RI0080 Linfangectasia

intestinale sono indicate nell’elenco ministeriale con due codici distinti ma sono, in

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realtà, sinonimi; la descrizione attualmente più utilizzata nella letteratura è la

seconda).

Di queste 589 malattie rare, 10 non sono attualmente sorvegliate dal

RLoMR: la celiachia e la sindrome di Down in quanto, pur essendo identificate da un

codice di malattia rara, non hanno una prevalenza nella popolazione minore o

uguale a 1 caso ogni 2000 abitanti; il morbo di Hansen (RA0010) in quanto una

specifica normativa7 identifica dei centri di riferimento nazionali tra i quali non sono

comprese strutture ospedaliere del territorio lombardo; infine, la sindrome di Chiray

Foix (RN0070), la sindrome di Filippi (RN0380), la sequenza sirenomelica

(RN0440), la sindrome cerebro-costo-mandibolare (RN0450), la sindrome femoro-

facciale (RN0460), la sindrome Rieger (RN1050) e la sindrome di Levy-Hollister

(RN1540) condizioni ultra-rare, con pochi casi descritti nella letteratura scientifica

internazionale, per le quali non sono stati individuati dei Presidi nel territorio

regionale.”

Il rapporto del giugno 2010 indica che al 30 giugno 2010, il RLoMR

contiene 8979 schede di diagnosi e 2210 piani terapeutici, archiviati e validati.

L’attività del RLoMR nel primo semestre del 2010 è aumentata rispetto al

corrispettivo periodo del 2009 (+158% schede e +132% piani) e al semestre

precedente (+190% schede e +150% piani). L’attività di censimento svolta dai

Presidi della Rete Regionale per le malattie Rare della Lombardia, è indicata in

8.979 schede di diagnosi e 2.210 piani terapeutici archiviati e validati al 30 giugno

2010 ed è descritta dalla prossima tabella.

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Numero di schede di diagnosi e piani terapeutici, archiviati e validati, per ciascun presidio

Cod Presidio della Rete Provincia Schede PT 1 Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori MI 4 3 2 Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta MI 586 81 3 Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo PV 763 124 4 Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico MI 2790 250 5 AO Ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese VA 94 56 6 AO Sant’Antonio Abate di Gallarate VA 78 79 7 AO Ospedale di Circolo di Busto Arsizio VA 86 25 8 AO Spedali Civili di Brescia BS 552 197 9 AO Istituti Ospitalieri di Cremona CR 29 12 10 AO Ospedale Maggiore di Crema CR 147 6 11 AO Sant’Anna di Como CO 17 9 12 AO Ospedale di Lecco LC 278 78 13 AO Ospedali Riuniti di Bergamo BG 260 116 14 AO Carlo Poma di Mantova MN 47 11 15 AO - Polo Universitario Luigi Sacco MI 407 97 16 AO Ospedale Niguarda Ca’ Granda MI 402 102 17 AO Istituti Clinici di Perfezionamento (presidi ospedalieri Buzzi e C.T.O.) MI 15 5 18 AO San Paolo - Polo Universitario MI 1219 381 19 AO Istituto Ortopedico Gaetano Pini MI 31 29 20 AO Ospedale San Carlo Borromeo MI 116 81 21 AO Ospedale Civile di Legnano MI 106 12 22 AO Guido Salvini di Garbagnate Milanese MI 6 0 23 AO San Gerardo di Monza MI 682 369 24 IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano PV 17 15 25 IRCCS Fondazione Salvatore Maugeri (Istituto Scientifico di via Boezio) PV 56 2 26 IRCCS Eugenio Medea - Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini LC 8 1 27 IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino PV 1 0 28 Ospedale San Giuseppe MI 0 0 29 IRCCS San Raffaele MI 164 55 30 IRCCS Istituto Auxologico Italiano MI 4 1 31 Centro Clinico Nemo - Fondazione Serena ONLUS MI 14 13 Totale schede e piani terapeutici 8972 2210

Fonte: Registro Lombardo Delle Malattie Rare (RLOMR). Giugno 2010

In sintesi il documento indica che: “il primo semestre 2010 ha visto

l’ingresso nel Sistema Malattie Rare di tutte le strutture private accreditate (Presidi

a cui sono stati assegnati i numeri da 24 a 31) con l’eccezione dell’Ospedale San

Giuseppe (numero 28). Nel medesimo periodo, la Fondazione IRCCS Istituto

Nazionale dei Tumori di Milano e l’Azienda Ospedaliera Istituti Clinici di

Perfezionamento, Presidi già connessi al registro web-based, non hanno, invece,

censito alcun caso di malattia rara. Il numero assoluto di casi di malattia rara che

ciascun Presidio può censire dipende da più fattori, alcuni dei quali non sono né

misurabili né stimabili. Innanzitutto, ciascun Presidio segue un numero diverso di

condizioni: otto grandi centri garantiscono il percorso diagnostico-terapeutico per

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più di 90 malattie rare o gruppi di malattie rare, mentre gli altri sono di riferimento,

ciascuno, per un numero più limitato di condizioni Anche il range di prevalenza

(numero di casi nella popolazione) delle malattie rare è molto ampio; il RLoMR

censisce, infatti, sia condizioni ultra-rare (con meno di 1 caso ogni milione di

abitanti) sia condizioni con una prevalenza prossima ad 1 caso ogni 2000 abitanti. Il

bacino di utenza di ciascun Presidio, per ciascuna delle malattie rare seguite, può

avere dimensioni diverse: locali, regionali, nazionali o internazionali; infine, vi è una

significativa disomogeneità sia nell’accessibilità e nell’efficienza dell’applicativo

Sistema Malattie Rare tra i vari Presidi, sia nel suo utilizzo da parte degli specialisti

nell’ambito di ciascun Presidio. L’attività di censimento svolta da ciascun Presidio in

termini di numero assoluto di schede di diagnosi e di piani terapeutici archiviati e

validati è, pertanto, unica e non può essere confrontata direttamente con quella

degli altri Presidi. Le 8979 schede di diagnosi censiscono 8910 malati rari: 67

pazienti sono stati inseriti per due volte nel RLoMR mentre 1 paziente è stato

inserito per 3 volte. Il medesimo paziente nel suo percorso diagnostico-terapeutico-

assistenziale può, infatti, essere preso in carico (e censito) da specialisti afferenti a

Presidi diversi (il sistema di registrazione web-based consente di censire nel

registro schede di diagnosi relative alla stessa malattia rara nel medesimo paziente,

da parte di specialisti afferenti a Presidi diversi) oppure può essere affetto da più

malattie rare (per ciascuna malattia rara diagnosticata va infatti compilata una

scheda di diagnosi). La popolazione di riferimento del RLoMR è costituita da tutti i

pazienti in carico ai Presidi della Rete affetti da una delle condizioni rare

sorvegliate; il RLoMR censisce, pertanto, sia pazienti lombardi che extra-regionali. I

malati rari non residenti in Lombardia rappresentano il 14,6% dei casi e

provengono da tutte le regioni italiane e dall’estero, in particolare dal Piemonte,

Emilia Romagna, Veneto, Puglia, Sicilia e Toscana. I casi di malattia rara censiti

sono 8926 (16 pazienti hanno ricevuto la diagnosi di due malattie rare) e si

riferiscono a 332 diverse condizioni rare. Le malattie rare per cui è stato censito

almeno un caso rappresentano il 57% di quelle sorvegliate dal RLoMR. Nel 20,5%

dei casi è stato redatto, da parte degli specialisti dei Presidi, almeno un piano

terapeutico (si ricorda che il piano terapeutico è dedicato alla prescrizione di

farmaci) Le prime dieci malattie rare, per numero di casi censiti, rendono conto del

37,5% di tutti i casi di malattia rara presenti nel RloMR.

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Mobilità sanitaria.

Capacità di attrazione, mobilità regionale e extraregionale, indice di fuga di

prestazioni sanitarie

Attraverso i dati forniti dalla Direzione Generale Sanità, la tabella che

segue riassume, sia in termini di valori economici che in termini percentuali, per

l’intervallo di tempo compreso tra gli anni 1999 e 2009 l’evoluzione dei ricavi

derivanti dall’erogazione da parte delle strutture sanitarie lombarde di

prestazioni sanitarie a favore di pazienti non residenti presso il territorio

lombardo.

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Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali* (1 di 3)

1996 % 1997 % 1998 % 1999 % 2000 %

Ospedali

pubblici 170.430.776,70 47,8 181.792.828,48 42,0 190.572.595,76 40,1 191.605.509,56 38,8 191.089.053 36,9

IRCCS

Pubblici 65.073.569,29 18,2 73.336.879,67 16,9 73.853.336,57 15,5 74.369.793,47 15,1 74.886.250 14,4

Totale

Pubblico 235.504.345,98 65.9 255.129.708,15 58,9 264.425.932,33 55,6 265.975.303,03 53,9 265.975.303 51,3

Case di

Cura 56.810.258,90 15,9 88.314.129,74 20,4 112.587.604,00 23,7 120.850.914,39 24,5 141.509.190 27,3

Ospedali

Classificati 5.681.025,89 1,6 6.197.482,79 1,4 6.197.482,79 1,3 7.230.396,59 1,5 7.230.397 1,4

IRCCS

Privati 58.876.086,50 16,5 83.666.017,65 19,3 92.445.784,94 19,4 99.159.724,63 20,1 103.807.837 20,0

Totale

Privato 121.367.371,29 34,1 178.177.630,19 41,1 211.230.871,73 44,4 227.241.035,60 46,1 252.547.424 48,7

Lombardia 356.871.717,27 433.307.338,34 475.656.804,06 493.216.338,63 518.522.727

Percentuale di incremento sull'anno precedente

21,42 9,77 3,69 5,13

* Valori in €. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali (2 di 3) 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali

pubblici 185.035.863 178.469.486 178.371.460 171.616.617 164.990.769 163.293.857 164.197.408 165.955.722 163.734.601

IRCCS

Pubblici 75.678.065 82.668.529 85.297.390 87.737.118 92.997.505 93.064.598 94.584.248 90.697.141 90.928.231

Totale

Pubblico 260.713.928 261.138.015 263.668.850 259.353.735 257.988.274 256.358.455 258.781.656 256.652.863 254.662.832

Case di

Cura 149.705.286 166.144.421 168.458.731 182.905.282 166.145.834 149.369.890 110.547.514 109.811.622 109.327.468

Ospedali

Classificati 7.916.148 7.658.713 8.008.080 8.504.810 7.876.779 6.912.373 8.232.787 7.798.758 7.692.851

IRCCS

Privati 105.025.436 111.118.209 114.908.184 120.941.736 142.387.317 171.212.457 217.827.293 216.052.072 214.484.627

Totale

Privato 262.646.870 284.921.342 291.374.995 312.351.828 316.409.930 327.494.720 336.607.594 333.662.452 331.504.946

Lombardia 523.360.798 546.059.357 555.043.845 571.705.563 574.398.204 583.853.175 595.389.250 590.315.315 586.167.778

Percentuale di incremento sull'anno precedente

0,93 4,34 1,65 3 0,47 1,65 1,98 -0,85 -0,70

* Valori in € Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.

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Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Percentuali (3 di3)

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali

pubblici 35,40 32,70 32,10 30,00 28,70 28,00 27,60 28,11 27,93

IRCCS

Pubblici 14,50 15,10 15,40 15,30 16,20 15,90 15,90 15,36 15,51

Totale

Pubblico 49,80 47,80 47,50 45,40 44,90 43,90 43,50 43,48 43,45

Case di

Cura 28,60 30,40 30,40 32,00 28,90 25,60 18,60 18,60 18,65

Ospedali

Classificati 1,50 1,40 1,40 1,50 1,40 1,20 1,40 1,32 1,31

IRCCS

Privati 20,10 20,30 20,70 21,20 24,80 29,30 36,60 36,60 36,59

Totale

Privato 50,20 52,20 52,50 54,60 55,10 56,10 56,50 56,52 56,55

* Valori in € Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia.

Nell’anno 2009 i ricavi per ricoveri sanitari svolte dalle strutture del

SSR Lombardo a favore di cittadini provenienti da fuori regione sono stati

pari a € 586.167.778, nell’anno precedente tali ricavi sono risultati €

590.315.315; tale risultato conferma la diminuzione già rilevata nell’anno

2008 sul risultato del’anno 2007. In quest’ultimo caso il saldo negativo è stato

pari a € 5.073.935 mentre nell’ultimo biennio la differenza è di € 4.147.537.

Rispetto all’intera serie storica vi è un saldo positivo pari a € 62.806.980.

A conferma della tendenza in diminuzione di questo indicatore, la

percentuale di incremento sull’anno precedente è pari a -0,70%,

rinnovando il risultato in negativo dell’anno precedente.

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Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali

500.000.000

510.000.000

520.000.000

530.000.000

540.000.000

550.000.000

560.000.000

570.000.000

580.000.000

590.000.000

600.000.000

Lombardia 523.360.798 546.059.357 555.043.845 571.705.563 574.398.204 583.853.175 595.389.250 590.315.315 586.167.778

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Percentuale di incremento sull'anno precedente

-0,9

0,1

1,1

2,1

3,1

4,1

Lombardia 0,93 4,34 1,65 3 0,47 1,65 1,98 -0,85 -0,70

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il risultato della riduzione dei ricavi derivanti da prestazioni svolte

per pazienti non residenti in Lombardia si riscontra sia presso le strutture

di tipo pubblico che in quelle di tipo privato e sono queste ultime ad

assicurare il maggior numero di utili.

Nell’anno 2009 il settore privato ha prodotto ricavi per € 331.504.946 con

un saldo negativo rispetto all’anno precedente pari a € 2.157.506 mentre rispetto

all’anno 2001 l’incremento è pari a € 68.858.076. Il settore pubblico nell’anno 2009

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538

ha prodotto ricavi per € 254.662.832 con un saldo negativo rispetto all’anno

precedente pari a € 1.990.031 e rispetto all’anno 2001, il decremento è pari a €

6.051.096. In termini di percentuali, nel corso dell’anno 2009, gli erogatori

pubblici hanno realizzato il 43,45% del totale dei ricavi, mentre, le

strutture private, hanno fornito il rimanente 56,55%. Nell’anno 1996 le

strutture pubbliche attraevano prestazioni pari al 65,9% dei ricavi attivi e quelle

private ne producevano il 34,1%. Nell’anno 2001 le percentuali erano

rispettivamente 49,80% e 56,55.

Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Strutture Pubbliche e Private

240.000.000

250.000.000

260.000.000

270.000.000

280.000.000

290.000.000

300.000.000

310.000.000

320.000.000

330.000.000

340.000.000

Totale Pubblico 260.713.928 261.138.015 263.668.850 259.353.735 257.988.274 256.358.455 258.781.656 256.652.863 254.662.832

Totale Privato 262.646.870 284.921.342 291.374.995 312.351.828 316.409.930 327.494.720 336.607.594 333.662.452 331.504.946

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Capacità di attrazione. Ricavi attivi per ricoveri extraregionali. Strutture Pubbliche e Private. Percentuali

0,00

10,00

20,00

30,00

40,00

50,00

60,00

70,00

80,00

90,00

100,00

Totale Privato 50,20 52,20 52,50 54,60 55,10 56,10 56,50 56,52 56,55

Totale Pubblico 49,80 47,80 47,50 45,40 44,90 43,90 43,50 43,48 43,45

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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539

Con riferimento alla mobilità tra regioni, le tabelle e i grafici che seguono

riassumono ed illustrano i dati concernenti la capacità di attrarre prestazioni

da altre regioni ripartendole per regime di ricovero, rispettivamente:

Ordinario e Day Hospital, in relazione alla serie storica compresa tra l’anno 1996

e l’anno 2009.

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Dati numerici

1996 1997 1998 1999 2000

Ospedali

pubblici 68.949 67.425 70.162 69.986 66.698

IRCCS

Pubblici 16.911 17.023 16.898 17.278 16.607

Totale

Pubblico 85.860 84.448 87.060 87.264 83.305

Case di

Cura 14.808 20.872 25.085 28.080 32.224

Ospedali

Classificati 1.895 1.956 2.316 2.516 2.480

IRCCS

Privati 16.786 20.918 22.022 22.485 22.944

Totale

Privato 33.489 43.746 49.423 53.081 57.648

Lombardia 119.349 128.194 136.483 140.345 140.953

Percentuale di incremento sull'anno precedente

7,41 6,47 2,83 0,43

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Dati numerici

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali

pubblici 69.253 66.284 61.078 58.075 54.348 53.909 52.492 50.600 48.114

IRCCS

Pubblici 16.359 16.926 16.586 17.075 18.723 18.282 17.702 17.312 16.592

Totale

Pubblico 85.612 83.210 77.664 75.150 73.071 72.191 70.194 67.912 64.706

Case di

Cura 35.387 38.162 39.082 40.668 38.056 34.720 27.418 26.580 25.607

Ospedali

Classificati 2.422 2.365 2.207 2.203 2.213 1.886 2.431 2.323 2.288

IRCCS

Privati 23.657 24.755 24.226 24.886 28.318 32.589 41.193 40.190 38.802

Totale

Privato 61.466 65.282 65.515 67.757 68.587 69.195 71.042 69.093 66.697

Lombardia 147.078 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.403

Percentuale di

incremento sull'anno precedente

4,35 0,96 -3,58 -0,19 -0,87 -0,19 -0,11 -3,00 -4,09

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Percentuali

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali pubblici

57,8 52,6 51,4 49,9 47,3 47,1 44,6 42,7 40,6 38,4 38,1 37,2 36,9 36,6

IRCCS pubblici

14,2 13,3 12,4 12,3 11,8 11,1 11,4 11,6 11,9 13,2 12,9 12,5 12,6 12,6

Totale Pubblico 71,9 65,9 63,8 62,2 59,1 58,2 56 54,2 52,6 51,6 51,1 49,7 49,6 49,2

Case di cura

12,4 16,3 18,4 20 22,9 24,1 25,7 27,3 28,5 26,9 24,6 19,4 19,4 19,5

Ospedali Classificati

1,6 1,5 1,7 1,8 1,8 1,6 1,6 1,5 1,5 1,6 1,3 1,7 1,7 1,7

IRCCS Privati

14,1 16,3 16,1 16 16,3 16,1 16,7 16,9 17,4 20 23 29,2 29,3 29,5

Totale Privato

28,1 34,1 36,2 37,8 40,9 41,8 44 45,8 47,4 48,4 48,9 50,3 50,4 50,8

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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541

Nell’anno 1996, primo anno della serie storica osservata, le prestazioni di

ricovero svolte in Regime Ordinario da strutture di ricovero per cittadini provenienti

da altre regioni, sono state 119.349 mentre, nell’anno 2009, sono risultate

131.403, tale risultato fornisce ulteriore conferma di quanto già rilevato in

occasione delle precedenti relazioni, infatti, a partire dall’anno 2003 il

numero di queste prestazioni è in costante diminuzione.

Il grafico che segue dà conto di tale andamento.

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni

115.000

120.000

125.000

130.000

135.000

140.000

145.000

150.000

Lombardia 119.349 128.194 136.483 140.345 140.953 147.078 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.403

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il confronto tra l’anno 2009 ed il precedente presenta un saldo negativo

pari a – 5.602 ricoveri ordinari essere uno dei saldi negativi di maggio rilievo nel

periodo osservato. Tra il primo e l’ultimo anno della serie storica, vi è un saldo

positivo pari a 12.054 ricoveri dovuto agli incrementi positivi che si riscontrano nel

periodo tra gli anni 1996 e 2002.

La tabella ed il grafico che seguono illustrano i dati relativi all’andamento

del numero di queste prestazioni di ricovero indagate nella loro differenza tra gli

anni.

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542

Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni

Differenze tra gli anni

1997 su 1996 8.845

1998 su 1997 8.289

1999 su 1998 3.862

2000 su 1999 608

2001 su 2000 6.125

2002 su 2001 1.414

2003 su 2002 -5.313

2004 su 2003 -272

2005 su 2004 -1.249

2006 su 2005 -272

2007 su 2006 -150

2008 su 2007 -4.231

2009 su 2008 5.602

Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per cittadini provenienti da altre regioni. Differenze tra gli anni

-6.000

-4.000

-2.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

1997 su 1996 1998 su 1997 1999 su 1998 2000 su 1999 2001 su 2000 2002 su 2001 2003 su 2002 2004 su 2003 2005 su 2004 2006 su 2005 2007 su 2006 2008 su 2007 2009 su 2008

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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543

I dati forniti in ordine alla percentuale di incremento del numero dei

ricoveri anno per anno confermano un risultato negativo negli ultimi anni

(2003: -3,58%; 2004: -0,19%; 2005: -0,87%; 2006: -0,19%; 2007: -0,11%;

2008: -3,00%; 2009: -4,09), come evidenziato dal grafico che segue che illustra

sia il picco registrato nell’anno 2002 rispetto all’anno 2001 e sia la successiva

tendenza alla diminuzione.

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni.Percentuale di incremento sull'anno precedente

-4,5

-2,5

-0,5

1,5

3,5

5,5

7,5

Lombardia 7,41 6,47 2,83 0,43 4,35 0,96 -3,58 -0,19 -0,87 -0,19 -0,11 -3,00 -4,09

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Per quanto concerne la ripartizione delle prestazioni tra strutture

accreditate appartenenti al diritto pubblico o privato i dati prodotti dalla Direzione

Generale Sanità indicano che la contrazione delle prestazioni svolte per

pazienti extraregione si verifica sia presso le strutture pubbliche e sia

presso quelle private; nel primo caso si tratta di 3.206 degenze in meno e

nel secondo il saldo negativo è pari a 2.396 unità Rispetto all’intera serie

storica si riscontra un saldo negativo per le strutture pubbliche pari a –

21.154 ricoveri e positivo per le private pari a 33.208.

In termini percentuali il settore pubblico nell’anno 1996 raccoglieva il

71,9% delle prestazioni ed il privato il 28,1%, nel corso della serie storica

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544

considerata il rapporto si è invertito, passando al 49,2% per il pubblico e 50,8% per

il privato, la differenza è pari a 22,3 punti percentuali.

I grafici che seguono illustrano tali andamenti sia in relazione ai dati

numerici che alle relative percentuali.

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni.Strutture Pubbliche e Private

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

80.000

90.000

Totale Pubblico 85.860 84.448 87.060 87.264 83.305 85.612 83.210 77.664 75.150 73.071 72.191 70.194 67.912 64.706

Totale Privato 33.489 43.746 49.423 53.081 57.648 61.466 65.282 65.515 67.757 68.587 69.195 71.042 69.093 66.697

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero di Degenza Ordinaria per cittadini provenienti da altre regioni.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Totale Privato 28,1 34,1 36,2 37,8 40,9 41,8 44 45,8 47,4 48,4 48,9 50,3 50,4 50,8

Totale Pubblico 71,9 65,9 63,8 62,2 59,1 58,2 56 54,2 52,6 51,6 51,1 49,7 49,6 49,2

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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545

Capacità di attrazione.

Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Dati numerici

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali pubblici

14.264 18.632 19.294 19.156 19.843 23.022 25.943 25.269 26.125 24.523 23.741 18.528 16.950 15.036

IRCCS pubblici

4.407 11.517 11.793 10.021 10.324 10.700 11.050 11.378 11.474 12.353 12.230 10.530 10.408 9.475

Totale Pubblico

18.671 30.149 31.087 29.177 30.167 33.722 36.993 36.647 37.599 36.876 35.971 29.058 27.358 24.511

Case di cura 149 833 1.764 2.512 2.894 3.757 5.165 5.392 5.894 6.264 5.707 4.335 4.035 4.354

Ospedali Classificati

0 1 2 43 109 372 511 700 824 752 657 356 356 309

IRCCS Privati

1.694 1.853 1.749 1.698 2.589 3.288 3.774 4.160 4.753 5.417 6.554 5.866 5.946 5.485

Totale Privato

1.843 2.687 3.515 4.253 5.592 7.417 9.450 10.252 11.471 12.433 12.918 10.557 10.337 10.148

Lombardia 20.514 32.836 34.602 33.430 35.759 41.139 46.443 46.899 49.070 49.309 48.889 39.615 37.695 34.659

Percentuale di incremento sull'anno precedente

60,07 5,38 -3,39 6,97 15,05 12,89 0,98 4,63 0,49 -0,85 -18,97 -4,85 -8,05

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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546

Capacità di attrazione.

Prestazioni di ricovero in Regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Percentuali

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ospedali pubblici 69,5 56,7 55,8 57,3 55,5 56 55,9 53,9 53,2 49,7 48,6 46,8 45,0 43,4

IRCCS pubblici 21,5 35,1 34,1 30 28,9 26 23,8 24,3 23,4 25,1 25 26,6 27,6 27,3

Totale Pubblico 91 91,8 89,8 87,3 84,4 82 79,7 78,1 76,6 74,8 73,6 73,4 72,6 70,7

Case di cura 0,7 2,5 5,1 7,5 8,1 9,1 11,1 11,5 12 12,7 11,7 10,9 10,7 12,6

Ospedali Classificati 0 0 0 0,1 0,3 0,9 1,1 1,5 1,7 1,5 1,3 0,9 0,9 0,9

IRCCS Privati 8,3 5,6 5,1 5,1 7,2 8 8,1 8,9 9,7 11 13,4 14,8 15,8 15,8

Totale Privato 9 8,2 10,2 12,7 15,6 18 20,4 21,9 23,4 25,2 26,4 26,6 27,4 29,3

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia

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547

Le prestazioni svolte in regime di Day Hospital per pazienti residenti in altre

regioni23 sono state nell’anno 2009: 34.659, vale a dire 3.036 in meno rispetto

all’anno 2008 e 14.145 in più rispetto all’anno 1996.

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni

18.000

23.000

28.000

33.000

38.000

43.000

48.000

Lombardia 20.514 32.836 34.602 33.430 35.759 41.139 46.443 46.899 49.070 49.309 48.889 39.615 37.695 34.659

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

23 In relazione alle prestazioni di ricovero per pazienti provenienti da altre regioni svolte in regime di Day Hospital dalle strutture sanitarie del SSR lombardo, la Direzione Generale sanità ha corredato i dati inviati in relazione alla attività svolta nell’anno 2007 con la nota che segue: “come conseguenza di alcune DGR degli anni 2006 e 2007 si osserva una forte diminuzione delle attività di Day Hospital a causa del conseguente spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche (esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgico (esempio: cataratta, tunnel carpale,…)”

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548

Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni

Differenze tra gli anni

1997 su 1996

1998 su 1997 12.322

1999 su 1998 1.766

2000 su 1999 -1.172

2001 su 2000 2.329

2002 su 2001 5.380

2003 su 2002 5.304

2004 su 2003 456

2005 su 2004 2.171

2006 su 2005 239

2007 su 2006 -420

2008 su 2007 -9.274

2009 su 2008 -1.920

Capacità di attrazione. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni, Differenze tra gli anni

-10.000

-5.000

0

5.000

10.000

1997 su 1996 1998 su 1997 1999 su 1998 2000 su 1999 2001 su 2000 2002 su 2001 2003 su 2002 2004 su 2003 2005 su 2004 2006 su 2005 2007 su 2006 2008 su 2007 2009 su 2008

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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549

Il dato relativo alla percentuale di incremento del numero dei ricoveri

anno per anno, conferma la tendenza alla flessione (2004: + 4,63%; 2005: -

0,49%; 2006: -0,85%; 2007: - 18,97% 2008:– 4,85%; 2009: -8.05), come

evidenziato dal grafico che segue.

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni.Percentuale di incremento rispetto all'anno precedente

-20

-10

0

10

20

30

40

50

60

Percentuale di incremento sull'anno precedente 60,07 5,38 -3,39 6,97 15,05 12,89 0,98 4,63 0,49 -0,85 -18,97 -4,85 -8,05

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Tra l’anno 2009 e l’anno 2008, nelle strutture di diritto pubblico la

diminuzione delle prestazioni è pari a 2.847 prestazioni mentre presso

quelle di diritto privato i Day Hospital sono 189 in meno. In relazione

all’intero periodo osservato il delta è ancora positivo, infatti, nel caso delle strutture

pubbliche si passa da 18.671 prestazioni svolte nell’anno 1996 a 24.511 svolte

nell’anno 2008 (+ 5.840) e in quelle private si passa da 1.843 a 10.148 (+ 8.305).

In termini percentuali, cui il prossimo grafico si riferisce, i due settori sono

passati dai valori registrati nell’anno 1996: 91,0% del settore pubblico e 9,0% di

quello privato, a quelli dell’anno 2009 che rispettivamente sono: 70,6% e 29,3%.

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550

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Strutture Pubbliche e Private

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

Totale Pubblico 18.671 30.149 31.087 29.177 30.167 33.722 36.993 36.647 37.599 36.876 35.971 29.058 27.358 24.511

Totale Privato 1.843 2.687 3.515 4.253 5.592 7.417 9.450 10.252 11.471 12.433 12.918 10.557 10.337 10.148

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero in regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni.Strutture Pubbliche e Private. Percentuali

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Totale Privato 9 8,2 10,2 12,7 15,6 18 20,4 21,9 23,4 25,2 26,4 26,6 27,4 29,3

Totale Pubblico 91 91,8 89,8 87,3 84,4 82 79,7 78,1 76,6 74,8 73,6 73,4 72,6 70,7

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Le successive tabelle, si diffondono in merito ai dati inerenti la tipologia

dei ricoveri svolti dalle strutture di ricovero lombardo a favore di cittadini

provenienti da altre regioni in relazione al periodo 1996 - 2009.

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551

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero per cittadini extraregione. Tipologia di ricovero. Dati numerici

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ricoveri Ordinari

119.349 128.194 136.483 140.345 140.953 147.078 148.492 143.179 142.908 141.658 141.735 141.236 137.005 131.473

Medici 73.758 76.918 80.606 80.691 77.409 79.071 77.798 73.933 73.581 71.689 70.878 70.410 67.468 63.819

Chirurgici 45.591 51.276 55.877 59.654 63.544 68007 70.694 69.246 69.327 69.969 70.857 70.826 69.537 67.654

Giorni Totali Day Hospital

32.945 50.848 57.163 57.820 63.892 79.319 88.598 86.446 89.753 90.266 93.285 80.566 78.217 73.862

Medici 29.864 44.168 48.382 47.882 52.133 63.965 68.385 66.047 66.889 67.024 69.384 61.236 59.401 56.820

Chirurgici 3.081 6.680 8.781 9.938 11.759 15.354 20.213 20.399 22.864 23.242 23.901 19.330 18.816 17.042

Numero Dei Casi Day Hospital

20.514 32.836 34.602 33.430 35.759 41.139 46.443 46.899 49.070 49.309 48.962 39.615 37.695 34.660

Medici 17.433 27.078 27.053 24.752 25.378 27.126 27.857 27.827 27.744 27.432 26.338 21.043 19.876 18.546

Chirurgici 3.081 5.758 7.549 8.678 10.381 14.013 18.586 19.072 21.326 21.877 22.624 18.572 17.819 16.114

Totale Prestazioni Di Ricovero

139.863 161.030 171.085 173.775 176.712 188.217 194.935 190.078 191.978 190.967 190.697 180.851 174.700 166.133

Medici 91.191 103.996 107.659 105.443 102.787 106.197 105.655 101.760 101.325 99.121 97.216 91.453 87.344 82.365

Chirurgici 48.672 57.034 63.426 68.332 73.925 82.020 89.280 88.318 90.653 91.846 93.481 89.398 87.356 83.768

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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552

Capacità di attrazione. Prestazioni di ricovero per cittadini extraregione. Tipologia di ricovero. Percentuali

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Ricoveri Ordinari

Medici 62 60 59 57 55 54 52 52 51 51 50 50 49 49

Chirurgici 38 40 41 43 45 46 48 48 49 49 50 50 51 51

Giorni Totali Day Hospital

Medici 91 87 85 83 82 81 77 76 75 74 74 76 76 77

Chirurgici 9 13 15 17 18 19 23 24 25 26 26 24 24 23

Numero Dei Casi Day Hospital

Medici 85 82 78 74 71 66 60 59 57 56 54 53 53 54

Chirurgici 15 18 22 26 29 34 40 41 43 44 46 47 47 46

Totale Prestazioni Di Ricovero

Medici 65 65 63 61 58 56 54 54 53 52 51 51 50 50

Chirurgici 35 35 37 39 42 44 46 46 47 48 49 49 50 50

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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553

Le 131.473 degenze svolte nel corso dell’anno 2009 in regime di Degenza

Ordinaria per pazienti provenienti da altre regioni è ripartito circa alla metà tra le

degenze di tipo chirurgico e medico con una lieve prevalenza a favore di quelle

di tipo chirurgico (51%). Infatti, mentre quelle di tipo medico sono state: 63.819

(1996: 73.758; percentuale 62%; differenza con l’anno 2009: - 9.939), quelle di

tipo chirurgico sono state 67.654 (1996: 45.591; percentuale 38%; differenza: +

22.063).

Nell’anno 1996, il numero dei giorni per ricoveri medici per pazienti

extraregione eseguiti in regime di Day Hospital, era pari a 29.864, ovvero il

91% del totale; nell’anno 2009 sono risultate:56.820 con una percentuale rispetto

al loro totale pari al 77% mentre quelle di tipo chirurgico sono passate dal numero

di 3.081 dell’anno 1996, a 17.042 dell’anno 2009, queste sono arrivate a 17.042.

Così complessivamente, nell’anno 2009 i giorni di ricovero in Day

Hospital per pazienti non residenti in Lombardia sono risultati: 73.862,

ovvero, rispetto al primo anno della serie storica: 40.917 in più e rispetto

all’anno precedente 4.355 in meno.

Il numero dei casi di ricovero in Day Hospital di tipo medico, è

passato da 17.433 dell’anno 1996, pari ad una percentuale dell’85%, a 18.546

dell’anno 2009, pari ad una percentuale del 54%. Anche in questo caso si nota un

decremento rispetto all’anno precedente, infatti, nell’anno 2008 il numero dei

casi di Day Hospital medico provenienti da extraregione era 19.876, il saldo

negativo nell’ultimo biennio è pari a -1.330 casi

I casi di ospedalizzazione in regime di Day Hospital di tipo

chirurgico, nell’anno 1996, risultavano essere pari a 3.081, vale a dire il 15% del

totale; nell’anno 2009: i casi sono risultati 16.114, pari al 46% del loro totale e tra

l’anno 2008 ed il successivo si nota un decremento pari a 1.705 degenze.

Complessivamente nell’anno 2009 sono state 82.365 le prestazioni di tipo

medico e 83.768 quelle di tipo chirurgico svolte dalle strutture sanitarie regionali

lombarde per pazienti provenienti da altre regioni d’Italia

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554

In termini di mobilità sanitaria la tabella che segue espone il dato relativo

alle prestazioni di ricovero effettuate da altri servizi regionali per pazienti

lombardi suddividendo il dato per ASL e aggregandolo a livello regionale.

Per la compilazione della tabella e dei grafici conseguenti, relativi ai

ricoveri ordinari eseguiti a favore di cittadini lombardi presso altri sistemi

regionali, sono stati usati i dati dei ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché

quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili.

Mobilità regionale.

Residenti ricoverati fuori regione ripartiti per ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 3.291 3.356 3.359 3.595 3.608 3.399 3.374

Brescia 7.777 7.810 8.345 8.768 8.814 8.584 8.031

Como 1.979 2.215 2.121 2.258 2.161 2.014 2.188

Cremona 2.719 2.790 2.927 3.154 3.567 3.588 3.449

Lecco 1095 1084 1101 1201 1203 1145 1067

Lodi 2.699 2.690 2.776 2.767 3.088 3.167 3.397

Mantova 14.555 14.292 14.609 14.092 14.305 13.913 13.150

Milano citta' 16.347 16.622 15.705 15.015 14.691 13.964 13.549

Milano 1 5.541 5.785 5.535 5.724 5.639 5.560 5.876

Milano 2 3.210 3.290 3.296 3.393 3.235 3.130 3.239

Monza B.za 5.191 5.420 5.367 5.258 5.401 5.202 5.270

Pavia 6.909 6.788 6.876 6.911 7.126 7.039 7.452

Sondrio 591 567 582 587 589 638 671

Varese 4.985 5.189 5.453 5.422 5.231 5.108 5.347

Vallecamonica 376 343 355 362 383 413 457

Lombardia 77.265 78.241 78.407 78.507 79.041 76.864 76.517

* Il dato 2009 non è ancora disponibile

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Page 401: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

555

Il numero dei ricoveri per residenti in Lombardia svolti presso altri sistemi

regionali è aumentato tra gli anni 2002 (77.265) e 2006 (79.864) per poi diminuire

negli anni 2007 (76.864) e 2008 (76.517).

Mobilità Sanitaria. Residenti ricoverati fuori regione

76.000

76.500

77.000

77.500

78.000

78.500

79.000

79.500

Lombardia 77.265 78.241 78.407 78.507 79.041 76.864 76.517

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Paragonando il primo e l’ultimo anno della serie storica risultano

tre le ASL che hanno diminuito il numero di propri residenti ad aver

ricevuto prestazioni sanitarie fuori dalla regione Lombardia e precisamente:

l’ASL di Milano città presenta un saldo differenziale in meno pari a – 2.790, l’ASL di

Mantova – 1.405 e Lecco -28. Invece, nel raffronto tra l’anno 2009 e l’antecedente,

risultano nove le ASL che aumentano il numero di casi di ricovero per propri

cittadini ricoverati fuori regione, l’analogo paragone relativo agli anni precedenti

indica quattro ASL con saldo in incremento.

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556

Mobilità Sanitaria. Residenti ricoverati fuori regione per ASL

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

2002 3.291 7.777 1.979 2.719 1095 2.699 14.555 16.347 5.541 3.210 5.191 6.909 591 4.985 376

2003 3.356 7.810 2.215 2.790 1084 2.690 14.292 16.622 5.785 3.290 5.420 6.788 567 5.189 343

2004 3.359 8.345 2.121 2.927 1101 2.776 14.609 15.705 5.535 3.296 5.367 6.876 582 5.453 355

2005 3.595 8.768 2.258 3.154 1201 2.767 14.092 15.015 5.724 3.393 5.258 6.911 587 5.422 362

2006 3.608 8.814 2.161 3.567 1203 3.088 14.305 14.691 5.639 3.235 5.401 7.126 589 5.231 383

2007 3.399 8.584 2.014 3.588 1145 3.167 13.913 13.964 5.560 3.130 5.202 7.039 638 5.108 413

2008 3.374 8.031 2.188 3.449 1067 3.397 13.150 13.549 5.876 3.239 5.270 7.452 671 5.347 457

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi MantovaMilano Città

Milano 1 Milano 2 Monza B.za Pavia Sondrio VareseV.

Camonica

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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557

Relativamente alla mobilità dei ricoveri svolti in Regime Ordinario

nelle differenti ASL lombarde per il periodo 2002-2009, le tabelle e i grafici che

seguono, mostrano, l’andamento dei dati e di alcuni degli indicatori attinenti

l’andamento della mobilità attiva e passiva. I primi risultati nell’insieme dei dati e di

indicatori inerenti l’andamento della mobilità attiva e passiva delle ospedalizzazioni

eseguite da strutture di ricovero regionali in regime ordinario tra gli anni 2002 -

2009, si riferiscono alle ospedalizzazioni di cittadini lombardi ricoverati in

Regime Ordinario presso le ASL di residenza.

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Residenti ricoverati in ASL ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 133.472 126.171 125.974 125.150 126.496 124.918 125.688 125.769

Brescia 175.209 161.965 160.517 163.386 164.964 162.745 164.728 165.803

Como 60.670 57.058 55.618 56.175 54.719 52.625 53.751 52.939

Cremona 44.166 39.359 36.854 38.202 37.944 37.995 38.427 38.015

Lecco 32.462 32.309 31.245 30.085 29.755 29.417 29.888 30.642

Lodi 19.874 19.582 19.368 19.191 19.026 19.222 19.587 19.423

Mantova 42.806 40.385 39.794 39.987 39.870 39.410 40.337 40.071

Mil. Citta' 181.836 172.625 162.330 158.763 151.924 150.139 148.791 181.753

Milano 1 74.397 71.614 70.430 69.448 68.350 66.249 64.724 60.140

Milano 2 33.593 32.455 33.624 33.001 33.342 33.187 33.844 35.395

Monza B.za 96.795 93.781 91.310 92.409 94.287 91.719 91.303 70.149

Pavia 76.456 75.236 74.729 75.248 74.839 73.488 73.418 72.544

Sondrio 22.876 22.145 22.074 21.885 21.706 20.958 21.119 20.354

Varese 101.841 98.143 96.100 95.280 95.556 93.191 94.362 93.131

V.camonica 11.382 10.623 10.077 9.854 10.044 10.144 9.819 9.651

Lombardia 1.107.835 1.053.451 1.030.044 1.028.064 1.022.822 1.005.407 1.009.786 1.015.779

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

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558

Analogamente al risultato dell’anno precedente, nel 2009, si nota a livelo

regionale un nuovo pur lieve incremento del numero delle degenze ordinarie per

residenti in Lombardia; confermando il risultato dell’anno precedente si interrompe

la tendenza alla diminuzione avviata a partire dal primo anno considerato. Nell’anno

2008 i casi di cittadini lombardi ricoverati presso strutture sanitarie insistenti sul

territorio di residenza sono stati 109.786, nell’anno 2009 questi sono risultati:

5.993 in più, ovvero: 1.015.779. Peraltro, la differenza rispetto al primo anno della

serie storica indica una diminuzione di degenze pari a 92.056.

Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie dell'ASL di residenza

1.000.000

1.020.000

1.040.000

1.060.000

1.080.000

1.100.000

1.120.000

Lombardia 1.107.835 1.053.451 1.030.044 1.028.064 1.022.822 1.005.407 1.009.786 1.015.779

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie dell'ASL di residenza. Differenze negli anni

-100.000

-80.000

-60.000

-40.000

-20.000

0

delta 2009 2008 5.993

delta 2009 2002 -92.056

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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559

I dati disaggregati al livello di azienda sanitaria locale indicano, rispetto

all’intero periodo preso in considerazione che, con l’eccezione dell’ASL di Milano 2

(+ 1.802 casi) tutte le aziende hanno diminuito il numero di questa tipologia di

ricoveri. In maniera di maggior rilievo ciò è accaduto per l’azienda di Monza e

Brianza e questo trova spiegazione nel riassetto della pertinenza territoriale delle

strutture sanitarie in conseguenza all’istituzione della azienda stessa.

Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie dell'ASL di residenza. Differenze negli anni

-30.000

-20.000

-10.000

0

10.000

20.000

30.000

delta 2009 2008 81 1.075 -812 -412 754 -164 -266 32.962 -4.584 1.551 -21.154 -874 -765 -1.231 -168

delta 2009 2002 -7.703 -9.406 -7.731 -6.151 -1.820 -451 -2.735 -83 -14.257 1.802 -26.646 -3.912 -2.522 -8.710 -1.731

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Mil. Citta' Milano 1 Milano 2Monza B.za

Pavia Sondrio VareseV.

Camonica

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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560

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Residenti ricoverati in altre ASL ASL 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 17.477 16.916 16.413 15.847 16.158 16.175 16.345 16.153

Brescia 8.587 8.125 7.647 7.734 7.863 7.792 7.954 7.579

Como 21.613 21.607 21.075 21.238 21.021 20.991 21.922 22.262

Cremona 11.477 11.304 11.404 11.176 11.253 11.354 11.132 11.134

Lecco 15.615 15.013 14.329 14.403 14.067 13.765 13.815 14.115

Lodi 11.996 11.558 12.035 11.892 12.136 12.065 11.930 12.097

Mantova 9.953 9.136 9.032 9.038 9.034 9.381 9.591 9.864

Mil. Citta' 30.536 28.847 27.745 26.234 26.524 26.161 27.547 27.917

Milano 1 63.018 60.549 60.713 61.417 61.756 61.718 61.166 57.181

Milano 2 43.957 42.128 39.800 39.717 39.313 39.275 39.624 45.995

Monza B.za 52.551 50.609 47.570 46.427 45.932 45.176 43.393 32.892

Pavia 8.756 8.468 8.533 8.650 8.696 9.052 9.029 9.244

Sondrio 4.920 4.666 4.699 4.816 4.931 5.135 4.621 5.046

Varese 19.230 18.766 18.170 18.151 18.296 18.512 18.123 18.010

V.Camonica 5.972 5.710 5.790 5.705 5.567 5.670 5.712 5.680

Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

Page 407: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

561

Il risultato per l’anno 2009 di questo indicatore relativo alla mobilità

intraregionale, relativo al numero di ricoveri di cittadini residenti in Lombardia svolti

in Regime Ordinario presso ASL lombarde differenti da quella di residenza, mostra

una diminuzione pari a 6.735 degenze nel raffronto tra gli ultimi due anni della

serie storica: 2008: 301.904; 2009: 295.169. Confermando una tendenza alla

diminuzione di questa tipologia di ricoveri: meno -30.489 rispetto all’anno 2002.

Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie differenti dall'ASL di residenza

290.000

295.000

300.000

305.000

310.000

315.000

320.000

325.000

330.000

Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario per per cittadini residenti in Lombardia effettuati presso strutture sanitarie differenti dall'ASL di residenza. Differenze negli anni

-32.000

-27.000

-22.000

-17.000

-12.000

-7.000

-2.000

delta 2009 2008 -6.735

delta 2009 2002 -30.489

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 408: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

562

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Residenti ricoverati in altre regioni * ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 2.656 2.728 2.637 2.809 2.741 2.650 2.628

Brescia 5.912 5.697 5.937 5.936 6.087 6.088 5.755

Como 1.627 1.848 1.645 1.772 1.661 1.527 1.682

Cremona 2.027 2.099 2.188 2.300 2.464 2.431 2.304

Lecco 902 916 882 916 924 933 837

Lodi 1.968 2.004 2.024 1.988 2.184 2.169 2.447

Mantova 9.363 9.028 9.351 9.203 9.193 9.303 9.103

Mil. Citta' 13.959 14.010 13.050 12.342 12.039 11.414 11.113

Milano 1 4.493 4.699 4.341 4.516 4.420 4.352 4.579

Milano 2 2.739 2.814 2.787 2.841 2.691 2.552 2.667

Monza B.za 4.392 4.565 4.454 4.330 4.508 4.381 4.375

Pavia 5.192 5.097 4.924 4.885 4.895 4.963 5.323

Sondrio 471 469 459 456 453 468 521

Varese 4.070 4.191 4.278 4.219 4.088 3.802 3.986

V. Camonica 273 268 267 293 291 326 331

Lombardia 60.044 60.433 59.224 58.806 58.639 57.359 57.651

* Il dato 2009 non è ancora disponibile

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

Per la compilazione della tabella e dei grafici conseguenti, relativi ai

ricoveri ordinari eseguiti a favore di cittadini lombardi presso altri sistemi

regionali, sono stati considerati i dati dei ricoveri fuori regione dell’anno 2008

perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili.

Il risultato regionale ottenuto nell’anno 2008 per questa casistica di ricoveri

mostra la conferma sostanziale del risultato dell’anno precedente con un aumento

di 292 casi di ricovero mentre sono 2.393 quelli in meno rispetto all’anno 2002.

Page 409: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

563

Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Residenti ricoverati fuori regione

57.000

57.500

58.000

58.500

59.000

59.500

60.000

60.500

61.000

Lombardia 60.044 60.433 59.224 58.806 58.639 57.359 57.651

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

* Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità ed attrazione. Mobilità ed attrazione.Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Residenti ricoverati fuori regione. Differenze negli anni

-2.500

-2.000

-1.500

-1.000

-500

0

500

delta 2008 2007 292

delta 2008 2002 -2.393

Lombardia

* Il dato 2009 non è ancora disponibile. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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564

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Extra ASL ricoverati in ASL ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 16.234 15.397 14.834 14.828 14.834 14.390 13.862 13.847

Brescia 20.136 19.013 19.372 18.732 18.659 19.264 19.070 19.198

Como 16.028 14.731 13.073 13.191 13.199 12.905 11.990 12.167

Cremona 9.682 8.474 8.060 8.197 8.292 8.323 8.678 8.715

Lecco 9.723 9.575 9.240 8.672 8.530 8.751 9.097 9.574

Lodi 2.418 2.352 2.441 2.319 2.275 2.832 2.800 2.534

Mantova 3.751 3.189 2.785 2.891 2.926 3.179 3.061 2.905

Mil. Citta' 132.502 128.725 123.607 123.681 123.700 124.685 123.458 118.073

Milano 1 17.019 16.582 16.133 15.389 15.118 14.240 14.195 15.393

Milano 2 22.938 22.846 24.044 23.289 24.305 24.647 24.570 24.825

Monza Brianza 25.455 25.259 24.916 25.138 25.413 25.203 27.777 26.011

Pavia 17.878 16.995 17.233 16.891 16.850 16.166 15.562 15.190

Sondrio 4.788 4.537 4.076 4.066 4.040 3.750 3.693 3.348

Varese 24.904 23.438 23.132 23.080 22.380 21.967 22.137 21.502

V.camonica 2.202 2.289 2.009 2.081 2.026 1.920 1.954 1.887

Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

L’aggregazione a livello regionale dei diversi risultati delle ASL

relativamente alla attrazione di casi di ricovero in Regime Ordinario di

cittadini residenti in Lombardia ricoverati presso strutture sanitarie

insistenti su un territorio diverso da quello di residenza, produce un risultato

numericamente identico a quello della tabella “Residenti ricoverati in altre ASL”.

Page 411: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

565

Mobilità ed attrazione. Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario a favore di cittadini residenti in Lombardia provenienti da altre ASL lombarde

290.000

295.000

300.000

305.000

310.000

315.000

320.000

325.000

330.000

Lombardia 325.658 313.402 304.955 302.445 302.547 302.222 301.904 295.169

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità ed attrazione. Ricoveri svolti in Regime Ordinario a favore di cittadini residenti in Lombardia provenienti da altre ASL lombarde.

Differenze negli anni

-32.000

-27.000

-22.000

-17.000

-12.000

-7.000

-2.000

delta 2008 2007 -6.735

delta 2008 2002 -30.489

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 412: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

566

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Extra Regione ricoverati in ASL ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 6.556 5.836 6.361 6.154 5.796 5.845 5.613 5.430

Brescia 14.640 13.258 13.320 13.257 12.681 12.857 12.564 11.344

Como 2.406 2.116 1.921 1.989 1.938 1.946 1.880 1.829

Cremona 5.292 4.185 4.289 4.191 4.297 4.303 4.374 4.383

Lecco 2.186 2.127 2.114 2.135 2.099 2.167 2.163 2.307

Lodi 1.214 1.143 977 935 1.220 1.234 973 867

Mantova 4.578 4.327 3.930 4.792 5.067 4.888 5.125 5.153

Mil. Citta' 55.753 55.450 54.919 55.016 55.379 55.506 53.812 54.226

Milano 1 5.970 5.523 5.332 5.129 5.013 4.775 4.423 4.088

Milano 2 9.314 9.661 10.181 9.902 10.504 11.165 10.882 11.009

Monza Brianza 9.927 10.143 10.191 9.660 9.662 9.532 9.243 6.847

Pavia 19.622 18.992 19.563 19.004 18.624 17.878 17.240 16.064

Sondrio 1.667 1.588 1.451 1.334 1.180 1.112 1.082 991

Varese 9.014 8.450 7.988 7.747 7.573 7.672 7.307 6.700

V.camonica 353 380 370 413 353 356 324 235

Lombardia 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.473

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

I ricoveri svolti in Regime Ordinario presso strutture sanitarie del SSR

Lombardo a favore di pazienti provenienti da altre regioni nel corso della

serie storica sono diminuiti passando da 148.492 dell’anno 2002 a 131.473

dell’anno 2009. La diminuzione sull’intero periodo è pari a 17.019 casi di

ricovero mentre tra l’anno 2009 e l’anno 2007 è pari a 5.532.

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567

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Extra Regione ricoverati in ASL

130.000

132.000

134.000

136.000

138.000

140.000

142.000

144.000

146.000

148.000

150.000

Lombardia 148.492 143.179 142.907 141.658 141.386 141.236 137.005 131.473

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Extra Regione ricoverati in ASL

-18.000

-16.000

-14.000

-12.000

-10.000

-8.000

-6.000

-4.000

-2.000

0

delta 2008 2007 -5.532

delta 2008 2002 -17.019

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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568

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Percentuale di mobilità ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 13,11 13,47 13,14 12,97 13 13,10 13,13 12,99

Brescia 7,64 7,86 7,8 7,72 7,8 7,86 7,85 7,44

Como 27,7 29,13 29 29,06 29,3 29,97 30,37 31,14

Cremona 23,42 25,4 26,94 26,08 26,55 26,62 26,09 26,12

Lecco 33,72 33,02 32,74 33,74 33,5 33,32 33,04 32,79

Lodi 41,27 40,92 42,06 41,97 42,94 42,55 41,85 42,82

Mantova 31,09 31,02 31,6 31,33 31,37 32,16 31,90 32,13

Mil. Citta' 19,66 19,89 20,08 19,55 20,24 20,02 20,75 17,68

Milano 1 47,57 47,67 48,02 48,7 49,19 49,93 50,30 50,66

Milano 2 58,16 58,07 55,88 56,32 55,75 55,76 55,48 57,89

Monza Brianza 37,04 37,04 36,3 35,45 34,85 35,08 34,35 34,69

Pavia 15,43 15,28 15,26 15,25 15,37 16,02 16,01 16,72

Sondrio 19,07 18,82 18,94 19,41 19,87 21,09 19,42 21,48

Varese 18,62 18,96 18,94 19,01 18,98 19,32 18,85 19,11

V.camonica 35,43 36,01 37,54 37,84 36,84 37,15 38,08 38,38

Lombardia 25,82 26,19 26,12 26 26,1 26,34 26,24 25,78

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

La percentuale di mobilità, equivale al totale dei ricoveri in regime

ordinario svolti per residenti in Lombardia ospedalizzati presso strutture di ricovero

ubicate in territorio differente da quello di propria residenza in Lombardia e fuori

regione, diviso per il totale dei ricoveri ordinari svolti per i residenti in Lombardia,

moltiplicato per cento; è pertanto un indicatore della mobilità interna regionale.

Nell’anno 2009, la media regionale di questo indicatore risulta, essere

pari a 25,78, inferiore di 0,46% rispetto a quella registrata nell’anno 2008

(26,24%). Il decremento si rileva anche rispetto al primo anno della serie storica

(- 0,04%).

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569

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità

25,7

25,8

25,9

26

26,1

26,2

26,3

26,4

Lombardia 25,82 26,19 26,12 26 26,1 26,34 26,24 25,78

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità. Differenze negli anni

-0,50

-0,45

-0,40

-0,35

-0,30

-0,25

-0,20

-0,15

-0,10

-0,05

0,00

delta 2009 2008 -0,46

delta 2009 2002 -0,04

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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570

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Percentuali di mobilità extra regionale ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 1,73 1,87 1,82 1,95 1,89 1,84 1,83 1,82

Brescia 3,12 3,24 3,41 3,35 3,4 3,45 3,41 3,21

Como 1,94 2,3 2,1 2,24 2,15 2,03 1,98 2,19

Cremona 3,51 3,98 4,34 4,45 4,77 4,69 4,68 4,48

Lecco 1,84 1,9 1,9 2,02 2,06 2,11 2,09 1,84

Lodi 5,82 6,05 6,05 6,01 6,55 6,48 6,44 7,20

Mantova 15,07 15,42 16,07 15,81 15,82 16,01 15,71 15,42

Mil. Citta' 6,17 6,5 6,42 6,25 6,32 6,08 6,08 5,03

Milano 1 3,17 3,43 3,2 3,34 3,29 3,29 3,34 3,76

Milano 2 3,41 3,64 3,66 3,76 3,57 3,40 3,36 3,17

Monza B.na 2,86 3,06 3,11 3,02 3,11 3,10 3,15 4,07

Pavia 5,74 5,74 5,58 5,5 5,54 5,67 5,68 6,11

Sondrio 1,67 1,72 1,69 1,68 1,67 1,76 1,79 2,01

Varese 3,25 3,46 3,61 3,59 3,47 3,29 3,27 3,46

V.camonica 1,55 1,61 1,65 1,85 1,83 2,02 2,06 2,11

Lombardia 4,02 4,23 4,25 4,23 4,24 4,20 4,19 4,21

* Il dato 2009 non è ancora disponibile.

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

La percentuale di mobilità extraregionale è calcolata dividendo il

numero dei ricoveri svolti in Regime Ordinario da residenti in Lombardia presso

strutture extraregionali con il numero totale dei ricoveri ordinari effettuati dai

cittadini residenti in Lombardia.

Avuto conto dell’attuale indisponibilità dei dati relativi alla mobilità passiva

il valore dell’indicatore regionale dopo alcuni anni ove con andamento tendente alla

diminuzione: 2002: 4,02%; 2005: 4,23%; 2006: 4,24%; 2007: 4,20%; 2008:

4,19, nell’anno considerato mostra un lieve incremento salendo al 4,21%.

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571

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità

4,01

4,06

4,11

4,16

4,21

4,26

Lombardia 4,02 4,23 4,25 4,23 4,24 4,20 4,19 4,21

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

* Il dato 2009 non è ancora disponibile. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuale di mobilità. Differenze negli anni

-4,24

-4,24

-4,23

-4,23

-4,22

-4,22

-4,21

-4,21

-4,20

delta 2009 2008 -4,21

delta 2009 2002 -4,23

Lombardia

* Il dato 2009 non è ancora disponibile. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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572

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Percentuali di attrazione ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 13,77 13,63 14,4 14,36 14,02 13,94 13,42 13,29

Brescia 15,19 15,56 16,92 16,37 15,97 16,48 16,11 15,56

Como 23 22,58 21,23 21,27 21,67 22,01 20,51 20,91

Cremona 24,95 24,05 25,1 24,49 24,91 24,94 25,35 25,63

Lecco 26,47 26,23 26,65 26,43 26,32 27,07 27,36 27,94

Lodi 14,82 14,55 15 14,5 15,52 17,46 16,15 14,90

Mantova 15,84 15,32 14,44 16,12 16,7 16,99 16,87 16,74

Mil. Citta' 50,88 51,53 52,38 52,95 54,1 54,55 54,37 48,66

Milano 1 23 23,04 23,36 22,81 22,75 22,3 22,34 24,47

Milano 2 48,89 49,93 50,44 50,14 51,08 51,9 51,16 50,31

Monza B.za 26,26 27,04 27,77 27,36 27,11 27,47 28,85 31,90

Pavia 32,39 31,87 32,99 32,3 32,16 31,66 30,88 30,11

Sondrio 21,43 21,1 20,02 19,79 19,39 18,83 18,44 17,57

Varese 24,52 24,1 24,46 24,45 23,87 24,13 23,78 23,24

V.Camonica 17,56 19,2 19,1 20,2 19,15 18,33 18,83 18,02

Lombardia 29,53 29,83 30,3 30,17 30,27 30,61 30,30 29,58

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

La percentuale di attrazione è ottenuta attraverso la somma del numero

dei ricoveri in Regime Ordinario svolti per cittadini non residenti in Lombardia e

delle ospedalizzazioni ordinarie per cittadini lombardi in strutture del territorio

diverso da quello di propria residenza in Lombardia, divisa per la somma delle tre

voci: ricoveri ordinari svolti dalle strutture del SSR lombardo per cittadini non

lombardi, ricoveri di cittadini lombardi presso le ASL lombarde diverse da quelle di

residenza e numero di ricoveri per residenti ricoverati presso strutture delle ASL di

residenza, fatto per cento.

L’indice regionale dopo essere cresciuto tra gli anni 2002 (29,53%)

e 2004 (30,30%), aver avuto una lieve flessione nel 2005 (30,17%), è

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573

tornato a crescere nell’anno 2006 ( 30,27%) e nell’anno 2007: (30,61%).

Negli anni 2008 (30,30%) e 2009 (29,58%) si registrano percentuali

inferiori rispetto all’anno precedente ma superiori rispetto al primo della

serie storica. Infatti, il raffronto tra l’anno 2002 e l’anno 2009 indica un

saldo positivo pari a + 0,05%.

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuali di attrazione

29,5

29,7

29,9

30,1

30,3

30,5

30,7

Lombardia 29,53 29,83 30,3 30,17 30,27 30,61 30,30 29,58

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuali di attrazione. Differenze negli anni

-0,80

-0,70

-0,60

-0,50

-0,40

-0,30

-0,20

-0,10

0,00

delta 2009 2008 -0,72

delta 2009 2002 0,05

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 420: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

574

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario

Percentuali di attrazione extra regionale ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 3,28 3,09 4,32 4,21 3,94 4,03 3,87 3,74

Brescia 5,45 5,65 6,89 6,79 6,46 6,6 6,40 5,78

Como 2,66 2,59 2,72 2,79 2,77 2,88 2,78 2,73

Cremona 8,49 7,7 8,72 8,28 8,5 8,5 8,50 8,58

Lecco 4,45 4,37 4,96 5,22 5,2 5,37 5,26 5,43

Lodi 4,46 4,29 4,29 4,17 5,42 5,3 4,17 3,80

Mantova 8,47 8,63 8,45 10,05 10,59 10,3 10,56 10,71

Mil. Citta' 15,09 15,39 16,11 16,3 16,73 16,8 16,50 15,32

Milano 1 5,39 5,22 5,8 5,7 5,67 5,6 5,31 5,13

Milano 2 14 14,68 15,01 14,96 15,41 16,18 15,70 15,46

Monza B.za 6,87 7,38 8,06 7,59 7,47 7,54 7,20 6,65

Pavia 16,59 16,49 17,54 17,1 16,88 16,63 16,23 15,48

Sondrio 4,99 4,93 5,26 4,89 4,38 4,31 4,18 4,01

Varese 6,07 5,97 6,28 6,14 6,03 6,25 5,90 5,52

V.Camonica 1,61 1,79 2,97 3,34 2,84 2,87 2,68 2,00

Lombardia 8,82 8,96 9,67 9,62 9,64 9,75 9,46 9,11

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

La percentuale di attrazione extraregionale è calcolata dividendo il

numero dei ricoveri ordinari per pazienti provenienti da territorio differente di quello

regionale e svolti in regione con la somma del numero dei ricoveri svolti dalle

strutture regionali per il numero di ricoveri per lombardi ospedalizzati presso

strutture del territori di residenza e non e quello dei ricoveri per pazienti provenienti

da territorio diverso da quello della regione, moltiplicato per cento.

I dati esposti in tabella evidenziano, relativamente all’indicatore

regionale, un delta positivo pari a 0,29% nel raffronto tra l’anno 2009 e il

2002 mentre risulta negativo il saldo tra gli ultimi due anni della serie

storica (- 0,34%).

Page 421: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

575

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario. Percentuali di attrazione extraregionale

8,7

8,9

9,1

9,3

9,5

9,7

9,9

Lombardia 8,82 8,96 9,67 9,62 9,64 9,75 9,46 9,11

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime Ordinario.Percentuali di attrazione extraregionale. Differenze negli anni

-0,40

-0,30

-0,20

-0,10

0,00

0,10

0,20

0,30

delta 2009 2008 -0,34

delta 2009 2002 0,29

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Analogamente a quanto precedentemente esposto in materia di mobilità

dei ricoveri svolti in Regime Ordinario nelle differenti ASL lombarde per il

periodo 2002-2009, le tabelle e i grafici che seguono, mostrano, l’andamento dei

dati e di alcuni degli indicatori attinenti l’andamento della mobilità attiva e passiva

dei ricoveri svolti in regime di Day Hospital. I primi risultati si riferiscono alle

Page 422: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

576

degenze di cittadini lombardi ricoverati in Day Hospital presso le ASL di

residenza.

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Residenti ricoverati in ASL ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 44.694 45.324 47.983 47.195 44.887 34.836 32.371 30.289

Brescia 52.233 52.676 52.434 53.757 54.064 44.700 41.787 39.363

Como 18.885 19.641 20.865 21.721 21.782 16.463 16.954 16.839

Cremona 13.884 15.490 16.742 16.744 16.325 12.713 12.163 11.806

Lecco 7.253 7.516 8.190 8.322 8.892 7.509 6.516 6.300

Lodi 8.337 7.789 7.967 8.214 8.277 6.545 6.367 5.790

Mantova 12.671 13.426 13.920 16.378 16.530 12.545 10.862 9.943

Mil. Citta' 84.312 88.213 90.106 91.533 89.069 60.837 56.440 63.288

Milano 1 26.027 25.603 25.924 26.457 24.432 17.439 16.153 15.077

Milano 2 8.593 8.762 9.200 9.055 9.331 7.167 6.998 6.884

Monza B.za 30.845 31.034 31.822 31.628 32.364 26.240 24.605 18.322

Pavia 31.712 34.354 34.599 32.892 32.258 24.288 22.568 21.252

Sondrio 8.842 7.924 7.564 7.602 8.040 6.329 5.861 5.305

Varese 33.428 33.944 34.410 34.561 34.208 26.003 24.332 24.043

V. Camonica 2.912 2.972 2.957 3.037 2.699 1.428 1.321 1.483

Lombardia 384.628 394.668 404.683 409.096 403.158 305.042 285.298 275.984

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Il numero dei ricoveri svolti per residenti presso strutture insistenti sul

territorio di competenza dell’ASL di residenza nell’anno 2009 è stato pari a

275.984; analogamente al risultato relativo agli anni 2007 e 2008 si evidenzia una

ulteriore diminuzione per questa tipologia di ricoveri.

I grafici che seguono rendono evidenti le differenze con l’anno precedente

(-9.314) e con il primo anno della serie storica (-108.644).

Page 423: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

577

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital. Residenti ricoverati in ASL

270.000

290.000

310.000

330.000

350.000

370.000

390.000

410.000

Lombardia 384.628 394.668 404.683 409.096 403.158 305.042 285.298 275.984

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Residenti ricoverati in ASL. Differenze negli anni

-110.000

-90.000

-70.000

-50.000

-30.000

-10.000

delta 2009 2008 -9.314

delta 2009 2002 -108.644

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 424: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

578

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Residenti ricoverati in altre ASL ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 6.486 6.674 7.009 7.252 7.313 6.135 5.933 5.934

Brescia 2.963 3.159 3.283 3.433 3.776 2.900 2.981 2.896

Como 8.808 9.094 9.451 9.409 9.717 7.988 7.606 7.306

Cremona 4.651 4.971 5.213 5.073 5.090 4.115 3.969 3.657

Lecco 5.646 5.975 6.219 6.398 6.909 5.250 4.962 4.577

Lodi 4.723 5.370 5.790 6.011 6.053 4.403 4.223 4.202

Mantova 2.789 2.778 2.933 3.057 2.775 2.612 2.632 2.689

Mil. Citta' 10.371 10.031 10.440 10.379 9.974 7.326 7.612 7.571

Milano 1 26.629 27.826 29.201 29.874 30.237 22.341 21.741 20.103

Milano 2 19.021 19.899 20.173 20.930 20.320 14.653 14.335 15.512

Monza B.za 22.519 24.273 25.075 24.841 24.964 19.003 17.173 12.606

Pavia 3.874 4.091 4.319 4.458 4.647 3.602 3.696 3.608

Sondrio 1.570 1.614 1.795 1.855 2.121 1.551 1.336 1.298

Varese 8.613 8.950 9.597 9.441 9.374 7.518 7.339 6.990

V. Camonica 2.299 2.358 2.348 2.349 2.385 2.004 1.825 1.799

Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Il numero dei ricoveri svolti per cittadini residenti in Lombardia presso

strutture differenti da quelle insistenti sul territorio di competenza dell’ASL di

residenza nell’anno 2009 è stato pari a 100.748, anche in questo caso un numero

di degenze nettamente inferiore (- 6.615) sia a quello dell’anno precedente (2008:

107.363) sia a quello relativo al primo anno della serie storica (2002: 130.962;-

30.214).

Page 425: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

579

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital. Residenti ricoverati in altre ASL

100.000

105.000

110.000

115.000

120.000

125.000

130.000

135.000

140.000

145.000

150.000

Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Residenti ricoverati in ASL. Differenze negli anni

-35.000

-30.000

-25.000

-20.000

-15.000

-10.000

-5.000

0

delta 2009 2008 -6.615

delta 2009 2002 -30.214

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 426: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

580

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Residenti ricoverati fuori regione* ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 635 628 722 786 867 749 791

Brescia 1.865 2.113 2.408 2.832 2.727 2.496 2.321

Como 363 369 478 489 500 487 519

Cremona 692 691 739 854 1.103 1.157 1.160

Lecco 193 168 219 285 279 212 247

Lodi 731 686 752 779 904 998 956

Mantova 5.192 5.264 5.258 4.889 5.112 4.610 4.078

Mil. Citta' 2.388 2.612 2.655 2.673 2.652 2.550 2.680

Milano 1 1.048 1.086 1.194 1.208 1.219 1.208 1.354

Milano 2 471 476 509 552 543 578 599

Monza B.ra 799 855 913 928 893 821 937

Pavia 1.717 1.691 1.951 2.026 2.231 2.076 2.170

Sondrio 120 98 123 131 136 170 159

Varese 915 998 1.175 1.203 1.143 1.306 1.450

V.Camonica 103 75 88 69 92 87 130

Lombardia 17.232 17.810 19.184 19.704 20.401 19.505 19.551

* Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Anche nel caso dei ricoveri svolti in regime di Day Hospital eseguiti a

favore di cittadini lombardi presso altri sistemi regionali a causa della

indisponibilità dei dati relativi all’anno 2008 sono stati utilizzati per la compilazione

della tabella e dei grafici relativi, i dati dei ricoveri fuori regione dell’anno 2007. Per

questa casistica di ricoveri, il risultato regionale evidenzia, nell’anno 2008,

un lieve incremento del numero dei casi rispetto all’anno precedente pur

mantenendosi al di sopra del primo anno della serie storica. L’aumento del

numero delle prestazioni svolte da altri sistemi regionali per questo tipo di

prestazione è pari a +2.319 tra l’anno 2008 (19.551) e l’anno 2002 (17.232).

Page 427: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

581

mentre sono 46 i casi di ricovero in regime di Day Hospital svolti in più tra l’anno

2007 e l’anno 2008 per residenti in Lombardia ospedalizzati fuori regione.

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital. Residenti ricoverati fuori regione

100.000

105.000

110.000

115.000

120.000

125.000

130.000

135.000

140.000

145.000

150.000

Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Residenti ricoverati fuori regione. Differenze negli anni

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

delta 2009 2008 46

delta 2009 2002 2.319

Lombardia

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 428: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

582

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Extra ASL ricoverati in ASL ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 6.595 7.307 7.403 7.385 7.105 4.656 4.405 3.880

Brescia 6.389 6.118 6.362 6.690 6.612 6.131 5.744 5.644

Como 4.694 4.839 5.168 5.335 6.090 3.649 3.780 3.865

Cremona 2.617 3.005 3.234 3.376 3.518 2.966 3.090 3.204

Lecco 2.780 3.060 3.298 3.471 3.664 3.141 2.992 2.977

Lodi 1.478 1.310 1.343 1.289 1.368 1.106 1.035 976

Mantova 1.242 1.248 1.237 1.379 1.391 1.063 1.062 1.019

Mil. Citta' 63.807 67.637 70.024 71.529 72.366 55.092 52.517 47.709

Milano 1 6.417 6.478 6.770 6.462 5.950 3.993 3.637 3.924

Milano 2 8.194 8.859 9.629 9.275 10.295 8.642 9.127 9.090

Monza B.za 9.492 9.499 10.279 10.505 10.291 8.074 8.449 7.111

Pavia 8.395 9.050 9.384 9.601 8.669 6.607 5.809 5.642

Sondrio 1.258 999 943 937 925 807 775 716

Varese 7.191 7.157 7.307 7.046 7.005 5.256 4.725 4.766

V.Camonica 413 497 465 480 406 218 216 225

Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

Il numero delle ospedalizzazioni effettuate a livello regionale concernenti

l’attrazione di prestazioni svolte regime di Day Hospital presso le strutture di

ricovero delle differenti ASL a favore di cittadini residenti in Lombardia. è

numericamente identico a quello della voce in tabella “Residenti ricoverati in altre

ASL”.

Page 429: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

583

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital presso ASL differenti da quella di residenza

100.000

105.000

110.000

115.000

120.000

125.000

130.000

135.000

140.000

145.000

150.000

Lombardia 130.962 137.063 142.846 144.760 145.655 111.401 107.363 100.748

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital presso ASL differenti da quella di residenza. Differenze negli anni

-35.000

-30.000

-25.000

-20.000

-15.000

-10.000

-5.000

0

delta 2009 2008 -6.615

delta 2009 2002 -30.214

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 430: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

584

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Extra regione ricoverati in ASL ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 1.899 1.762 1.950 1.920 1.892 1.348 1.124 961

Brescia 3.138 3.254 3.214 3.544 3.391 3.412 3.303 3.101

Como 787 784 891 799 922 536 550 437

Cremona 2.014 2.182 2.469 2.362 2.347 1.917 1.814 1.923

Lecco 377 485 583 556 478 373 472 418

Lodi 620 555 518 508 527 471 417 370

Mantova 1.728 1.708 1.640 2.467 2.648 2.258 2.296 2.314

Mil. Citta' 18.771 18.857 19.721 19.912 19.922 15.603 14.588 13.985

Milano 1 1.839 1.618 1.684 1.546 1.302 917 848 743

Milano 2 1.966 1.966 2.268 2.197 2.513 2.608 2.677 2.523

Monza Brianza 2.093 2.057 2.211 2.191 2.184 1.693 1.672 1.008

Pavia 8.490 8.894 9.312 8.853 8.468 6.673 6.217 5.425

Sondrio 168 159 169 139 135 123 139 93

Varese 2.495 2.564 2.363 2.257 2.182 1.663 1.547 1.339

V.camonica 58 54 77 60 56 20 31 20

Lombardia 46.443 46.899 49.070 49.311 48.967 39.615 37.695 34.660

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

I ricoveri svolti in Regime di Day Hospital presso strutture sanitarie del SSR

Lombardo a favore di pazienti provenienti da altre regioni sono in costante

diminuzione nel periodo osservato passando da 46.443 dell’anno 2002 a

34.660 dell’anno 2009. La diminuzione sull’intero periodo è pari a – 11.783

casi di ricovero mentre tra l’anno 2008 e l’anno 2009 è pari a -3.035

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585

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni.

34.000

36.000

38.000

40.000

42.000

44.000

46.000

48.000

50.000

Lombardia 46.443 46.899 49.070 49.311 48.967 39.615 37.695 34.660

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital per cittadini provenienti da altre regioni. Differenze negli anni

-13.000

-11.000

-9.000

-7.000

-5.000

-3.000

-1.000

delta 2009 2008 -3.035

delta 2009 2002 -11.783

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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586

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Percentuali di mobilità ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 13,74 13,88 13,88 14,55 15,41 16,50 17,11 18,17

Brescia 8,46 9,1 9,79 10,44 10,74 10,77 11,59 11,70

Como 32,69 32,51 32,24 31,3 31,93 33,98 32,31 31,73

Cremona 27,79 26,77 26,23 26,14 27,5 29,31 29,65 28,98

Lecco 44,6 44,97 44,01 44,54 44,7 42,11 44,26 43,37

Lodi 39,55 43,74 45,09 45,25 45,67 45,21 45,06 47,11

Mantova 38,65 37,46 37,04 32,67 32,3 36,54 40,00 40,50

Mil. Citta' 13,14 12,54 12,69 12,48 12,42 13,97 15,26 13,94

Milano 1 51,54 53,03 53,97 54,02 56,28 57,45 58,69 58,73

Milano 2 69,4 69,93 69,21 70,35 69,1 68,00 68,06 70,06

Monza B.za 43,05 44,74 44,95 44,9 44,41 43,04 42,24 42,50

Pavia 14,99 14,41 15,34 16,47 17,57 18,95 20,37 21,38

Sondrio 16,05 17,77 20,23 20,71 21,92 21,38 20,44 21,55

Varese 22,18 22,66 23,84 23,55 23,51 25,34 26,22 25,98

V.Camonica 45,2 45,01 45,17 44,33 47,86 59,42 59,14 56,54

Lombardia 27,81 28,18 28,59 28,67 29,17 30,03 30,78 30,36

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

La percentuale di mobilità, equivale al totale dei ricoveri in regime

ordinario svolti per residenti in Lombardia ospedalizzati presso strutture di ricovero

ubicate in territorio differente da quello di propria residenza in Lombardia e fuori

regione, diviso per il totale dei ricoveri ordinari svolti per i residenti in Lombardia,

moltiplicato per cento; è pertanto un indicatore della mobilità interna regionale.

Nell’anno 2009, la media regionale di questo indicatore risulta, essere

pari a 30,36 in lieve calo rispetto all’anno precedente (-0.42%); un

incremento si rileva rispetto al primo anno della serie storica (+ 2,55%).

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587

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Mobilità

27,5

28

28,5

29

29,5

30

30,5

31

Lombardia 27,81 28,18 28,59 28,67 29,17 30,03 30,78 30,36

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Mobilità. Differenze negli anni

-0,50

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

delta 2009 2008 -0,42

delta 2009 2002 2,55

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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588

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Percentuali di mobilità extra regionale ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 1,23 1,19 1,3 1,42 1,63 1,80 1,92 2,14

Brescia 3,27 3,65 4,14 4,72 4,5 4,98 5,28 5,21

Como 1,29 1,27 1,55 1,55 1,56 1,95 1,94 2,10

Cremona 3,6 3,27 3,26 3,77 4,9 6,43 6,69 6,98

Lecco 1,47 1,23 1,5 1,9 1,74 1,63 1,81 2,22

Lodi 5,3 4,95 5,18 5,19 5,93 8,35 8,61 8,73

Mantova 25,14 24,52 23,78 20,1 20,94 23,32 25,46 24,40

Mil. Citta' 2,46 2,59 2,57 2,56 2,61 3,61 3,83 3,64

Milano 1 1,95 1,99 2,12 2,1 2,18 2,95 3,09 3,71

Milano 2 1,68 1,63 1,7 1,81 1,8 2,58 2,64 2,60

Monza B.za 1,48 1,52 1,58 1,62 1,53 1,78 1,93 2,94

Pavia 4,6 4,21 4,77 5,15 5,7 6,93 7,33 8,03

Sondrio 1,14 1,02 1,3 1,37 1,32 2,11 2,31 2,35

Varese 2,13 2,27 2,6 2,66 2,56 3,75 3,96 4,46

V. Camonica 1,94 1,39 1,63 1,26 1,78 2,47 2,69 3,81

Lombardia 3,23 3,24 3,39 3,44 3,58 4,47 4,73 4,93

Il dato 2009 non è ancora disponibile

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

La percentuale di mobilità extraregionale è calcolata dividendo il

numero dei ricoveri svolti in Regime di Day Hospital da residenti in Lombardia

presso strutture extraregionali con il numero totale dei ricoveri ordinari effettuati

dai cittadini residenti in Lombardia.

Pur considerando l’attuale indisponibilità dei dati relativi alla

mobilità passiva e che pertanto sono stati presi in considerazione i dati

relativi all’anno 2008, pare confermata la tendenza all’amento dell’indice

percentuale a livello regionale: 2002: 3,23%; 2005: 3,44%; 2007: 4,47% e

2008: 4,73% e 2009: 4,93%.

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589

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Mobilità extraregionale

3,2

3,4

3,6

3,8

4

4,2

4,4

4,6

4,8

5

Lombardia 3,23 3,24 3,39 3,44 3,58 4,47 4,73 4,93

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Mobilitàextraregionale. Differenze negli anni

-0,50

0,00

0,50

1,00

1,50

2,00

2,50

delta 2009 2008 -0,42

delta 2009 2002 2,55

Lombardia

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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590

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Percentuale di attrazione ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 15,97 16,67 16,31 16,47 16,7 14,7 14,59 13,78

Brescia 15,43 15,1 15,44 15,99 15,61 17,59 17,80 18,18

Como 22,49 22,26 22,5 22,02 24,35 20,27 20,34 20,35

Cremona 25,01 25,09 25,41 25,52 26,43 27,75 28,73 30,28

Lecco 30,33 32,05 32,15 32,61 31,78 31,88 34,71 35,02

Lodi 20,11 19,32 18,94 17,95 18,63 19,42 18,57 18,86

Mantova 18,99 18,04 17,13 19,02 19,64 20,93 23,61 25,11

Mil. Citta' 49,48 49,51 49,9 49,97 50,89 53,75 54,32 49,36

Milano 1 24,08 24,02 24,59 23,24 22,89 21,97 21,73 23,64

Milano 2 54,18 55,27 56,39 55,89 57,85 61,08 62,78 62,78

Monza B.za 27,3 27,13 28,19 28,64 27,82 27,13 29,15 30,71

Pavia 34,74 34,31 35,08 35,94 34,69 35,35 34,76 34,24

Sondrio 13,89 12,75 12,82 12,4 11,65 12,81 13,49 13,23

Varese 22,47 22,26 21,94 21,21 21,17 21,02 20,49 20,25

V.Camonica 13,92 15,64 15,49 15,1 14,62 14,29 15,75 14,18

Lombardia 31,56 31,79 32,17 32,18 32,56 33,11 33,71 32,91

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

La percentuale di attrazione è ottenuta attraverso la somma del numero

dei ricoveri in Regime di day Hospital svolti per cittadini non residenti in Lombardia

e delle ospedalizzazioni ordinarie per cittadini lombardi in strutture del territorio

diverso da quello di propria residenza in Lombardia, divisa per la somma delle tre

voci: ricoveri ordinari svolti dalle strutture del SSR lombardo per cittadini non

lombardi, ricoveri di cittadini lombardi presso le ASL lombarde diverse da quelle di

residenza e numero di ricoveri per residenti ricoverati presso strutture delle ASL di

residenza, fatto per cento.

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591

L’indice regionale nell’anno 2009 non conferma la tendenza alla

cresciuta manifestata tra gli anni 2002: 31,56% e 2008: 33,71%, infatti il

risultato dell’anno 2009 è pari a 32.91%.

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Attrazione

31,5

32

32,5

33

33,5

34

Lombardia 31,56 31,79 32,17 32,18 32,56 33,11 33,71 32,91

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Attrazione. Differenze negli anni

-0,90

-0,40

0,10

0,60

1,10

delta 2009 2008 -0,79

delta 2009 2002 1,35

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Page 438: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

592

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital

Percentuali di attrazione extra regionale ASL

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 3,57 3,24 3,4 3,4 3,51 3,3 2,97 2,74

Brescia 5,08 5,24 5,18 5,54 5,29 6,29 6,50 6,45

Como 3,23 3,1 3,31 2,87 3,2 2,6 2,58 2,07

Cremona 10,88 10,55 11 10,51 10,58 10,89 10,63 11,36

Lecco 3,62 4,38 4,83 4,5 3,67 3,38 4,73 4,31

Lodi 5,94 5,75 5,27 5,07 5,18 5,8 5,33 5,18

Mantova 11,05 10,43 9,76 12,2 12,87 14,23 16,15 17,43

Mil. Citta' 11,25 10,79 10,97 10,88 10,98 11,86 11,81 11,19

Milano 1 5,36 4,8 4,9 4,49 4,11 4,1 4,11 3,76

Milano 2 10,48 10,04 10,75 10,7 11,35 14,16 14,24 13,64

Monza B.za 4,93 4,83 4,99 4,94 4,87 4,7 4,81 3,81

Pavia 17,47 17,01 17,47 17,24 17,14 17,76 17,97 16,79

Sondrio 1,64 1,75 1,95 1,6 1,48 1,69 2,05 1,52

Varese 5,79 5,87 5,36 5,15 5,03 5,05 5,05 4,44

V.camonica 1,71 1,53 2,2 1,68 1,77 1,2 1,98 1,16

Lombardia 8,26 8,11 8,22 8,18 8,19 8,69 8,76 8,43

Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia.

La percentuale di attrazione extraregionale è calcolata dividendo il

numero dei casi di degenza svolta in Day Hospital per pazienti provenienti da

territorio differente di quello regionale e svolti in regione con la somma del numero

dei ricoveri svolti dalle strutture regionali per il numero di ricoveri per lombardi

ospedalizzati presso strutture del territori di residenza e non, e quello dei ricoveri

per pazienti provenienti da territorio diverso da quello della regione, moltiplicato

per cento.

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593

I dati esposti in tabella evidenziano, relativamente all’indicatore

regionale, un delta positivo pari a 0,17% nel raffronto tra l’anno 2009 e il

2002 mentre è negativo il saldo tra gli ultimi due anni della serie storica: -

0,33%.

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in regime di Day Hospital. Percentuale di Attrazione extraregionale

8,1

8,2

8,3

8,4

8,5

8,6

8,7

8,8

Lombardia 8,26 8,11 8,22 8,18 8,19 8,69 8,76 8,43

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità e attrazione per ASL. Ricoveri svolti in Regime di Day Hospital.Percentuale di Attrazione extraregionale. Differenze negli anni

-0,40

-0,30

-0,20

-0,10

0,00

0,10

0,20

delta 2009 2008 -0,33

delta 2009 2002 0,17

Lombardia

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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594

Nel merito della mobilità ospedaliera tra regioni, la tabella che segue

restituisce i dati inerenti il numero di dimissioni ospedaliere per

ospedalizzazioni di degenti con patologia in stato acuto, osservata per il

periodo compreso tra gli anni 1999/200924.

Mobilità ospedaliera tra regioni, numero di dimissioni, ricoveri per acuti

Ricoveri provenienti da altre regioni

Ricoveri in altre regioni * Saldo ricoveri

1 2 3

Totale dei

ricoveri

Regime ordinario

Day Hospital

Totale dei

ricoveri

Regime ordinario

Day Hospital

Totale dei

ricoveri

Regime ordinario

Day Hospital

1999 146.384 115.947 30.437 59.757 48.457 11.300 86.627 67.490 19.137

2000 150.288 117.624 32.664 69.986 55.615 14.371 80.302 62.009 18.293

2001 157.433 120.714 36.719 68.920 53.265 15.655 88.513 67.449 21.064

2002 159.156 119.285 39.871 68.604 51.898 16.706 90.552 67.387 23.165

2003 161.910 120.518 41.392 69.095 51.712 17.383 92.815 68.806 24.009

2004 157.137 114.742 42.395 69.041 50.446 18.595 88.096 64.296 23.800

2005 155.631 113.398 42.233 69.190 50.100 19.090 86.441 63.298 23.143

2006 154.278 112.312 41.966 69.805 50.028 19.777 84.473 62.284 22.189

2007 144.755 111.089 33.666 68.182 49.219 18.963 76.573 61.870 14.703

2008 140.588 108.276 32.312 68.050 48.911 19.139 72.538 59.365 13.173

2009 135.631 105.284 30.347 68.050 48.911 19.139 67.581 56.373 11.208

* Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

I ricoveri per pazienti in stato di patologia acuta provenienti da

altre regioni nell’anno 2009 sono stati complessivamente: 135.631,

ovvero, 4.957 in meno rispetto all’anno 2008 e 10.753 in meno rispetto al

24In occasione della produzione dei dati relativi alla gestione dell’anno 2007 la regione Lombardia ha precisato che: “Come conseguenza di alcune DGR degli anni 2006 e 2007 si osserva una forte diminuzione delle attività di Day Hospital a causa del conseguente spostamento in regime ambulatoriale di alcune procedure diagnostiche (esempio: Day Hospital diagnostico) e chirurgiche (esempio: cataratta, tunnel carpale,…)”

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595

primo anno della serie storica. Il grafico che segue illustra come la maggiore

attrazione di questo tipo di prestazioni sanitarie sia stata raggiunta nell’anno 2003

e, successivamente, si sia verificata una costante diminuzione.

Le degenze svolte in regime di Degenza Ordinaria, nell’ultimo biennio sono

diminuite di 2.992 casi e rispetto al primo anno della serie storica la diminuzione è

pari a 1.954. In regime di Day Hospital sono state 10.663 le ospedalizzazioni in

meno nell’anno 2009 rispetto al precedente e 90 rispetto all’anno 1999.

Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti provenienti da altre regioni

135.000

140.000

145.000

150.000

155.000

160.000

165.000

Ricoveri 146.384 150.288 157.433 159.156 161.910 157.137 155.631 154.278 144.755 140.588 135.631

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti provenienti da altre regioniRegimi di ricovero

25.000

35.000

45.000

55.000

65.000

75.000

85.000

95.000

105.000

115.000

125.000

Regime ordinario 115.947 117.624 120.714 119.285 120.518 114.742 113.398 112.312 111.089 108.276 105.284

Day Hospital 30.437 32.664 36.719 39.871 41.392 42.395 42.233 41.966 33.666 32.312 30.347

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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596

Attualmente non sono disponibili i dati relativi al numero di casi di

ospedalizzazione di pazienti lombardi in stato acuto ricoverati presso altri servizi

sanitari regionali, pertanto sono stati utilizzati quelli relativi all’anno 2008 che sono

risultati : 68.050.

Rispetto all’anno 2007 sono stati 132 in meno i casi di ricovero per

residenti in Lombardia in stato di patologia acuta ospedalizzati presso altri

sistemi sanitari e invece, rispetto all’anno 1999, il numero è aumentato di

8.293 casi.

In questo caso il grafico che segue rende evidente l’incremento tra gli anni

1999 e 2000. Successivamente il numero dei ricoveri si è sostanzialmente

mantenuto costante.

Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti presso altre regioni

59.000

61.000

63.000

65.000

67.000

69.000

71.000

Ricoveri 59.757 69.986 68.920 68.604 69.095 69.041 69.190 69.805 68.182 68.050

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Analizzando questi dati per regime di ricovero si osserva che rispetto

all’anno 2007 nell’anno 2008 i casi di questa tipologia ricovero in Regime Ordinario

sono stati 308 in meno , mentre quelli tra l’anno 1999 e l’anno 2008 sono stati 454

in più.

I casi di Day Hospital per pazienti lombardi in stato acuto

ospedalizzati presso sistemi regionali differenti da quello lombardo sono

stati nell’anno 2008: 19.139. Tra l’anno 2008 e l’anno 2007 i casi di

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597

ricovero sono stati 176 in più e sull’intero periodo l’incremento è pari a

7.839 unità.

Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti presso altre regioniRegimi di ricovero

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

55.000

60.000

Regime ordinario 48.457 55.615 53.265 51.898 51.712 50.446 50.100 50.028 49.219 48.911

Day Hospital 11.300 14.371 15.655 16.706 17.383 18.595 19.090 19.777 18.963 19.139

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2009 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

In merito al saldo della mobilità attiva e passiva per pazienti acuti

avuto comunque conto della contingente indisponibilità dei dati della mobilità

passiva per l’anno 2009, si conferma il saldo positivo tra i ricoveri di pazienti

in stato acuto attratti dalle strutture regionali Lombarde e quelli di cittadini

lombardi in stato acuto ricoverati presso altre strutture sanitarie

extraregionali. Il saldo relativo all’anno 2009 è pari a 67.581 degenze. Il

dato è comunque il diminuzione; i grafici che seguono illustrano, sia rispetto al

saldo complessivo e sia rispetto alle tipologie di ricovero questi andamenti che

complessivamente tra gli anni 2008 e 2009 è pari a 4.957 degenze in meno e

sull’intero periodo della serie storica è pari a 19.046 casi in meno.

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598

Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti. Saldo dei ricoveri

65.000

70.000

75.000

80.000

85.000

90.000

95.000

Ricoveri 86.627 80.302 88.513 90.552 92.815 88.096 86.441 84.473 76.573 72.538 67.581

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2009 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Mobilità ospedaliera tra regioni. Ricoveri per pazienti acuti Saldo dei ricoveri interregionaliRegimi di ricovero

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

Regime ordinario 67.490 62.009 67.449 67.387 68.806 64.296 63.298 62.284 61.870 59.365 56.373

Day Hospital 19.137 18.293 21.064 23.165 24.009 23.800 23.143 22.189 14.703 13.173 11.208

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2009 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella che segue illustra i dati relativi alla mobilità tra regioni in

relazione al totale e alla tipologia di regime di ricovero, rispetto al periodo

2005 2008, non essendo attualmente disponibili i dati relativi alla mobilità passiva

dell’anno 2009.

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Mobilità attiva e passiva per regione Numero casi

Regioni Anno Degenza Ordinaria attiva

Degenza Ordinaria passiva

Day Hospital attiva

Day Hospital passiva

Totale dei casi attiva

Totale dei casi passiva

Delta

2005 25.215 11.353 11.381 3.239 36.596 14.592 22.004 2006 25.112 11.523 10.903 3.182 36.015 14.705 21.310 2007 24.294 10.827 8.168 3.272 32.462 14.099 18.363

Piemonte

2008 23.405 10.838 7.832 3.522 31.237 14.360 16.877 2005 817 232 196 15 1.013 247 766 2006 734 211 172 11 906 222 684 2007 750 225 164 26 914 251 663

Valle d'Aosta

2008 681 254 172 33 853 287 566 2005 477 525 122 83 599 608 -9 2006 463 488 151 67 614 555 59 2007 430 536 122 48 552 584 -32

Prov. Aut. Bolzano

2008 450 497 112 62 562 559 3 2005 1.776 2.578 603 264 2.379 2.842 -463 2006 1.797 2.530 648 242 2.445 2.772 -327 2007 1.752 2.616 590 338 2.342 2.954 -612

Prov. Aut. Trento

2008 1.754 2.455 485 274 2.239 2.729 -490 2005 7.612 11.057 3.002 5.636 10.614 16.693 -6.079 2006 7.605 10.525 3.196 5.693 10.801 16.218 -5.417 2007 7.713 10.474 2.892 4.668 10.605 15.142 -4.537

Veneto

2008 7.755 10.214 2.805 4.048 10.560 14.262 -3.702 2005 1.304 563 399 111 1.703 674 1.029 2006 1.357 568 406 123 1.763 691 1.072 2007 1.338 533 309 161 1.647 694 953

Friuli V. Giulia

2008 1.231 599 276 182 1.507 781 726 2005 7.819 4.693 2.186 1.717 10.005 6.410 3.595 2006 7.487 4.409 2.056 1.851 9.543 6.260 3.283 2007 7.877 4.132 1.663 1.948 9.540 6.080 3.460

Liguria

2008 7.819 3.962 1.661 2.006 9.480 5.968 3.512 2005 16.495 13.439 7.782 4.631 24.277 18.070 6.207 2006 16.406 14.117 7.810 5.204 24.216 19.321 4.895 2007 16.127 14.547 6.316 5.356 22.443 19.903 2.540

Emilia Romagna

2008 16.064 14.956 6.198 5.315 22.262 20.271 1.991 2005 4.815 2.566 1.444 1.040 6.259 3.606 2.653 2006 5.181 2.476 1.513 1.063 6.694 3.539 3.155 2007 5.377 2.533 1.275 1.115 6.652 3.648 3.004

Toscana

2008 5.383 2.442 1.173 1.118 6.556 3.560 2.996 2005 1.089 219 282 86 1.371 305 1.066 2006 1.058 218 246 77 1.304 295 1.009 2007 1.210 219 192 82 1.402 301 1.101

Umbria

2008 991 253 166 66 1.157 319 838 2005 2.606 751 659 128 3.265 879 2.386 2006 2.714 782 654 154 3.368 936 2.432 2007 2.573 722 588 127 3.161 849 2.312

Marche

2008 2.701 666 615 118 3.316 784 2.532 2005 3.953 1.619 1.206 493 5.159 2.112 3.047 2006 3.928 1.757 1.213 553 5.141 2.310 2.831 2007 4.273 1.470 1.110 496 5.383 1.966 3.417

Lazio

2008 4.265 1.489 1.000 465 5.265 1.954 3.311 2005 1.900 924 499 187 2.399 1.111 1.288 2006 1.802 847 509 153 2.311 1.000 1.311 2007 1.695 711 389 129 2.084 840 1.244

Abruzzo

2008 1.782 677 343 106 2.125 783 1.342

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600

Mobilità attiva e passiva per regione Numero casi

Regioni Anno Degenza Ordinaria attiva

Degenza Ordinaria passiva

Day Hospital attiva

Day Hospital passiva

Totale dei casi attiva

Totale dei casi passiva

Delta

2005 686 145 106 24 792 169 623 2006 679 172 113 26 792 198 594 2007 584 170 82 33 666 203 463

Molise

2008 584 166 75 33 659 199 460 2005 8.580 1.752 2.387 466 10.967 2.218 8.749 2006 8.405 1.770 2.344 436 10.749 2.206 8.543 2007 8.619 1.698 2.041 387 10.660 2.085 8.575

Campania

2008 8.289 1.556 1.992 445 10.281 2.001 8.280 2005 10.324 1.814 2.901 203 13.225 2.017 11.208 2006 9.956 1.922 2.904 216 12.860 2.138 10.722 2007 9.617 1.918 2.286 261 11.903 2.179 9.724

Puglia

2008 9.161 1.799 2.200 276 11.361 2.075 9.286 2005 1.703 220 553 62 2.256 282 1.974 2006 1.714 243 538 82 2.252 325 1.927 2007 1.693 229 333 70 2.026 299 1.727

Basilicata

2008 1.536 222 315 88 1.851 310 1.541 2005 10.322 1.303 2.593 313 12.915 1.616 11.299 2006 9.853 1.249 2.615 262 12.468 1.511 10.957 2007 9.620 1.063 2.065 200 11.685 1.263 10.422

Calabria

2008 9.336 1.108 1.956 300 11.292 1.408 9.884 2005 16.239 1.915 4.010 835 20.249 2.750 17.499 2006 16.339 1.784 3.907 856 20.246 2.640 17.606 2007 15.954 1.707 3.004 664 18.958 2.371 16.587

Sicilia

2008 14.737 1.916 2.780 868 17.517 2.784 14.733 2005 3.717 1.146 936 173 4.653 1.319 3.334 2006 4.221 1.063 977 153 5.198 1.216 3.982 2007 4.446 1.038 844 125 5.290 1.163 4.127

Sardegna

2008 4.055 996 808 143 4.863 1.139 3.724 2005 14.171 6.061 20.232 0 20.232 2006 14.974 6.092 21.066 0 21.066 2007 15.294 5.180 20.474 0 20.474

Estero + Non disponibile

2008 14.345 4.581 18.926 0 18.926 2005 141.620 58.814 49.308 19.706 190.928 78.520 112.408 2006 141.785 58.654 48.967 20.404 190.752 79.058 111.694 2007 141.236 57.368 39.613 19.506 180.849 76.874 103.975

Totale complessivo

2008 136.324 57.065 37.545 19.468 173.869 76.533 97.336 * Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia.

Negli anni considerati l’attrazione di prestazioni sanitarie è esercitata

maggiormente nei confronti dei pazienti piemontesi (2005: 36.596; 2006:

36.015; 2007: 32.462; 2008: 31.237). Al secondo posto vi sono i pazienti

emiliani e quindi quelli siciliani, rispettivamente: 2005: 24.277; 2006: 24.216;

2007: 22.443, 2008: 22.262; e 2005: 20.249; 2006: 20.246; 2007: 18.958; 2008:

17.517.

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601

In termini di mobilità passiva sono le strutture dell’Emilia Romagna

ad attrarre maggiormente e, negli anni in maniera incrementale, le

prestazioni dalla Lombardia: 2005: 18.070; 2006: 19.321; 2007: 19.903;

2008: 20.271. Oltre che alle strutture sanitarie della regione Emilia Romagna i

pazienti lombardi vanno a farsi curare maggiormente in Piemonte: 2005: 14.592;

2006: 14.705; 2007: 14.099; 2008: 14.360 ed in Veneto: 2005: 16.693; 2006:

16.218; 2007: 15.142 e 2008: 14.262 .

Dalla tabella si evince anche il saldo della mobilità tra regioni. In

questo caso si riscontrano, relativamente agli anni 2005- 2008 tutti saldi

positivi con le eccezioni delle situazioni del Veneto: 2005: - 6.079; 2006: -

5.417; 2007 – 4.537; 2008: -3.702, della Provincia autonoma di Trento

2005: - 463; 2006: - 327; 2007: - 612; 2008: - 490 e, infine, per i soli anni

2005 e 2007, della provincia Autonoma di Bolzano, rispettivamente : -9 e –

32..

I grafici che seguono illustrano tali andamenti.

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602

Mobilità attiva e passiva per regione. Regime Ordinario

-4.000 1.000 6.000 11.000 16.000 21.000 26.000

20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008

passivaattiva

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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603

Mobilità attiva e passiva per regione. Day Hospital

0 2.000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000

20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008

passivaattiva

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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604

Mobilità attiva e passiva per regione. Totale dei casi

0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000

20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008

passivaattiva

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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605

Mobilità attiva e passiva per regione. Saldo mobilità

-7.000 -2.000 3.000 8.000 13.000 18.000 23.000

20052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008200520062007200820052006200720082005200620072008

Delta

Il dato 2009 non è ancora disponibile Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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606

Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia.

Le tabelle che seguono propongono i dati forniti dalla Direzione Generale

Sanità della regione Lombardia relativamente alle prestazioni di ricovero per

cittadini residenti in Lombardia.

Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia

Percentuali

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

MEDICI 64,00 63,00 63,00 62,00 62,00 62,00 62,00 61,00 62,00 61,44 60,85 RICOVERI ORDINARI

CHIRURGICI 36,00 37,00 37,00 38,00 38,00 38,00 38,00 39,00 38,00 38,56 39,15

MEDICI 84,00 82,00 81,00 79,00 79,00 78,00 78,00 78,00 82,00 83,22 83,34 GIORNI TOTALI DAY

HOSPITAL CHIRURGICI 16,00 18,00 19,00 21,00 21,00 22,00 22,00 22,00 18,00 16,78 16,66

MEDICI 72,00 67,00 63,00 58,00 57,00 55,00 55,00 52,00 57,00 57,65 57,18 NUMERO DEI CASI

DAY HOSPITAL CHIRURGICI 28,00 33,00 37,00 42,00 43,00 45,00 45,00 48,00 43,00 42,35 42,82

MEDICI 66,00 64,00 63,00 61,00 60,00 60,00 60,00 59,00 61,00 60,56 60,03 TOTALE PREST.NI

DI RICOVERO CHIRURGICI 34,00 36,00 37,00 39,00 40,00 40,00 40,00 41,00 39,00 39,44 39,97

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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607

Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

RICOVERI ORDINARI

1.493.360 1.472.488 1.470.897 1.468.844 1.426.904 1.394.103 1.389.483 1.389.396 1.364.988 1.369.049 1.368.013

MEDICI 962.135 933.258 920.521 912.101 882.477 857.524 858.364 853.690 842.752 841.141 832.475

CHIRURGICI 531.225 539.230 550.376 556.743 544.427 536.579 531.119 535.706 522.236 527.908 535.538

GIORNI TOTALI DAY

HOSPITAL

982.632 972.996 1.095.769 1.199.251 1.234.741 1.286.704 1.326.415 1.342.180 1.156.966 1.129.322 1.090.772

MEDICI 823.117 800.695 890.239 948.161 970.902 1.005.533 1.039.884 1.046.121 951.600 939.838 909.055

CHIRURGICI 159.515 172.301 205.530 251.090 263.839 281.171 286.531 296.059 205.366 189.484 181.717

NUMERO DEI CASI

DAY HOSPITAL

445.679 448.705 494.862 532.654 549.540 566.675 572.990 569.214 435.948 412.166 396.200

MEDICI 321.621 299.025 311.068 310.691 311.449 312.342 312.410 298.700 247.754 237.613 226.537

CHIRURGICI 124.058 149.680 183.794 221.963 238.091 254.333 260.580 270.514 188.194 174.553 169.663

TOTALE PREST.NI

DI RICOVERO

1.939.039 1.921.193 1.965.759 2.001.498 1.976.444 1.960.778 1.962.473 1.958.610 1.800.936 1.781.215 1.764.213

MEDICI 1.283.756 1.232.283 1.231.589 1.222.792 1.193.926 1.169.866 1.170.774 1.152.390 1.090.506 1.078.754 1.059.012

CHIRURGICI 655.283 688.910 734.170 778.706 782.518 790.912 791.699 806.220 710.430 702.461 705.201

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: Direzione Generale Sanità Regione Lombardia

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608

I dati relativi alle prestazioni di ricovero eseguite per cittadini

residenti in Lombardia forniti dalla Direzione Generale Sanità, indicano che

succesivamente al picco del numero di questa tipologia di ospedalizzazioni

registrato nell’anno 2002 (2.001.498) e al successivo assestamento degli anni

2003: 1.976.444, 2006: 1.958.610, si osserva una drastica riduzione negli ultimi

anni della serie storica. Sono: 17.002 le ospedalizzazioni in meno tra il 2008

(1.781.215) ed il 2009 (1.764.213), mentre tra il primo e l’ultimo anno della serie

storica la diminuzione è pari a 174.826 degenze.

Il confronto tra i dati relativi al primo e all’ultimo anno della serie storica in

ordine alla tipologia di prestazione mostrano differenti andamenti, infatti, le

ospedalizzazioni di tipo medico nell’anno 1999 erano 1.283.756 e nell’anno 2009

sono risultate 1.059.012 ovvero 224.744 di meno così come una diminuzione pari -

19.742 casi, mostra il confronto tra gli ultimi due anni; quelle di tipo chirurgico

sono invece aumentate di 47.178 casi passando da 655.283 a 705.201, per quanto

concerne il raffronto tra gli ultimi anni per quelli chirurgici vi è un saldo positivo pari

a 2.740 ospedalizzazioni.

Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia

1.750.000

1.800.000

1.850.000

1.900.000

1.950.000

2.000.000

2.050.000

Ricoveri 1.939.039 1.921.193 1.965.759 2.001.498 1.976.444 1.960.778 1.962.473 1.958.610 1.800.936 1.781.215 1.764.213

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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609

Prestazioni di ricovero per cittadini residenti in Lombardia

600.000

700.000

800.000

900.000

1.000.000

1.100.000

1.200.000

1.300.000

Medici 1.283.756 1.232.283 1.231.589 1.222.792 1.193.926 1.169.866 1.170.774 1.152.390 1.090.506 1.078.754 1.059.012

Chirurgici 655.283 688.910 734.170 778.706 782.518 790.912 791.699 806.220 710.430 702.461 705.201

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Per l’anno 2009 sono stati usati i ricoveri fuori regione dell’anno 2008 perché quelli relativi all’anno 2009 non sono ancora disponibili. Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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610

Assistenza Specialistica

La tabella che segue riporta i dati forniti dalla Direzione Generale Sanità

della regione Lombardia, per il periodo compreso tra gli anni 1999 – 2009, in ordine

all’assistenza specialistica, nelle voci fondamentali delle prestazioni di

Diagnostica e di Laboratorio, le ulteriori prestazioni difficilmente raggruppabili

altrimenti sono state unificate nella voce “altre”. Inoltre, per tutte le voci è

calcolata la rispettiva incidenza sul numero totale delle prestazioni e il

rapporto tra prestazioni specialistiche e la popolazione residente.

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611

Indicatori di assistenza specialistica

Prestazioni specialistiche. Dati numerici

Diagnostica Incidenza / totale

Laboratorio Incidenza / totale

Altre Incidenza / totale

TOTALE

Rapporto prestazioni

specialistiche / popolazione residente

Popolazione residente *

% % %

1999 9.028.913 6.273.205 6,01 63.361.582 60,72 34.710.462 33,27 104.345.249 1.155,68

2000 9.065.440 7.019.191 5,91 72.804.208 61,28 38.977.939 32,81 118.801.338 1.310,49

2001 9.121.714 7.617.540 5,8 80.574.757 61,35 43.136.483 32,85 131.328.780 1.439,74

2002 9.033.602 8.020.709 5,93 85.272.691 63 42.063.560 31,08 135.356.960 1.498,37

2003 9.108.645 7.943.311 5,78 86.303.738 62,82 43.138.094 31,4 137.385.143 1.508,29

2004 9.246.796 8.209.844 5,65 92.580.878 63,69 44.560.974 30,66 145.351.696 1.571,91

2005 9.393.092 8.366.809 5,72 93.426.785 63,9 44.420.289 30,38 146.213.883 1.556,61

2006 9.475.202 8.622.295 5,79 97.118.184 65,16 43.302.997 29,05 149.043.476 1.572,98

2007 9.545.441 8.781.114 5,97 99.656.920 67,81 38.532.159 26,22 146.970.193 1.539,69

2008 9.642.406 9.220.048 5,83 108.381.796 68,55 40.494.663 25,61 158.096.507 1.639,60

2009 9.742.676 9.451.191 5,91 109.294.798 68,37 41.120.811 25,72 159.866.800 1.640,89

* popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT

Fonte: Direzione Generale Sanità – Regione Lombardia da: Flusso informativo regionale di rilevazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale

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612

La tabella precedente evidenzia il costante aumento delle prestazioni

di tipo specialistico eseguite presso le strutture accreditate del Sistema

Sanitario Regionale Lombardo, infatti, tra l’anno 1999: 104.345.249)e l’anno

2009; la flessione che si registra nell’anno 2007: 146.970.192 è ampiamente

superata negli anni 2008: 158.096.507 e 2009: 159.866.800. Sono quindi,

55.521.551 le prestazioni in più tra il primo e l’ultimo anno della serie storica

mentre il saldo con l’anno 2008 presenta un incremento pari a 1.770.293

prestazioni. Anche l’indicatore relativo al rapporto numerico tra le prestazioni

specialistiche e la popolazione esistente presenta un incremento nel corso

della serie storica. Il valore in questione passa da 1.155,68 dell’anno 1999 a

1.640,89 dell’anno 2009 (+ 485,21) mentre il confronto tra l’anno 2008 ed il

successivo palesa un incremento pari a 1,30

Indicatori di assistenza specialistica. Totale delle prestazioni

100.000.000

110.000.000

120.000.000

130.000.000

140.000.000

150.000.000

160.000.000

Prestazioni 104.345.249 118.801.338 131.328.780 135.356.960 137.385.143 145.351.696 146.213.883 149.043.476 146.970.193 158.096.507 159.866.800

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Indicatori di assistenza specialistica. Rapporto prestazioni specialistiche popolazione residente

1.150,00

1.200,00

1.250,00

1.300,00

1.350,00

1.400,00

1.450,00

1.500,00

1.550,00

1.600,00

1.650,00

Rapporto 1.155,68 1.310,49 1.439,74 1.498,37 1.508,29 1.571,91 1.556,61 1.572,98 1.539,69 1.639,60 1.640,89

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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613

Le prestazioni diagnostiche del SSR, nell’anno 2009, sono state

9.451.191; rispetto all’anno precedente risulta un incremento pari a 231.143

mentre, rispetto al primo anno della serie storica, l’incremento è pari a 3.177.986.

L’incidenza percentuale di queste prestazioni sul totale delle

prestazioni diagnostiche nell’anno 2009, risulta superiore rispetto al risultato

dell’anno precedente: 2008: 5,,83% (+ 0,08%) ma non rispetto a quello del primo

anno della serie storica: 1999: 6,01% (-0,10%).

Indicatori di assistenza specialistica. Prestazioni specialistiche. Diagnostica

6.150.000

6.650.000

7.150.000

7.650.000

8.150.000

8.650.000

9.150.000

Diagnostica 6.273.205 7.019.191 7.617.540 8.020.709 7.943.311 8.209.844 8.366.809 8.622.295 8.781.114 9.220.048 9.451.191

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Indicatori di assistenza specialistica. Incidenza degli accertamenti diagnostici sul totale delle prestazioni specialistiche

5,6

5,65

5,7

5,75

5,8

5,85

5,9

5,95

6

6,05

6,1

Incidenza 6,01 5,91 5,8 5,93 5,78 5,65 5,72 5,79 5,97 5,83 5,91

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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614

Le prestazioni di laboratorio eseguite dalle strutture sanitarie

lombarde sono in costante aumento e sono passate da 63.361.582 registrato

nell’anno 1999 a 109.294.798 dell’anno 2009 e l’incremento risulta essere pari a

45.933.216 mentre, rispetto all’anno precedente, il saldo positivo è pari a 913.002.

L’incidenza del numero degli esami di laboratorio sul totale delle

prestazioni nell’anno 2008 aumenta rispetto al primo anno della serie storica

(1999: 60,72) di 7.65 punti raggiungendo quota 68,37, mentre rispetto al risultato

degli anni precedenti (2005: 63,90; 2006: 65,16; 2007: 67,81; 2008: 68,55)

mostra un flessione pari a -0,19.

Indicatori di assistenza specialistica. Prestazioni specialistiche. Laboratorio

63.000.000

68.000.000

73.000.000

78.000.000

83.000.000

88.000.000

93.000.000

98.000.000

103.000.000

108.000.000

Laboratorio 63.361.582 72.804.208 80.574.757 85.272.691 86.303.738 92.580.878 93.426.785 97.118.184 99.656.920 108.381.796 109.294.798

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Indicatori di assistenza specialistica. Incidenza degli accertamenti di laboratorio sul totale delle prestazioni specialistiche

60,7

61,7

62,7

63,7

64,7

65,7

66,7

67,7

68,7

Incidenza 60,72 61,28 61,35 63 62,82 63,69 63,9 65,16 67,81 68,55 68,37

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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615

Il numero delle differenti prestazioni specialistiche raggruppate in

tabella sotto la voce “Altre” presentano, come illustrato dal grafico che segue un

andamento variegato nel corso della serie storica. Nell’anno 2009 sono state

41.120.811 e, quindi sono state 626.148 in più rispetto all’anno precedente e

6.410.349 in più rispetto al primo anno della serie storica. L’incidenza di queste

attività sul totale delle prestazioni di specialistica nell’anno 2009 è lievemente

superiore rispetto all’anno precedente ma ampiamente inferiore rispetto al primo

anno della serie: 1999: 33,27; 2008: 25,61; 2009: 25,72.

Indicatori di assistenza specialistica. Altre prestazioni specialistiche

34.500.000

36.500.000

38.500.000

40.500.000

42.500.000

44.500.000

Altre 34.710.462 38.977.939 43.136.483 42.063.560 43.138.094 44.560.974 44.420.289 43.302.997 38.532.159 40.494.663 41.120.811

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Indicatori di assistenza specialistica. Altre prestazioni specialistiche. Incidenza sul totale delle prestazioni specialistiche

25,5

26,5

27,5

28,5

29,5

30,5

31,5

32,5

33,5

Incidenza 33,27 32,81 32,85 31,08 31,4 30,66 30,38 29,05 26,22 25,61 25,72

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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616

Per quanto concerne i valori economici relativi all’assistenza

specialistica la tabella che segue propone i dati prodotti dalla Direzione Generale

Sanità relativamente al periodo compreso tra gli anni 1999 2009. A tal proposito la

Direzione Genearal Sanità ha significato che i dati relativi alla colonna n. 3

“Assistenza Specialistica” sono stati riformulati a partire dai modelli LA/LEA degli

anni dal 2001 e CE03 dal 1999 al 2000.”. Inoltre, relativamente alla colonna 2

“Livello Assistenza Distrettuale” che i dati a partire dall'anno 2001, sono relativi ai

costi per residenti del livello assistenza distrettuale e che i dati indicati nella

colonna 3: “Assistenza Specialistica”, a partire dall'anno 2001, sono relativi ai costi

per residenti dell'assistenza specialistica. Infine, negli importi a partire dall'esercizio

2005 sono compresi anche gli IRCCS di diritto pubblico (compresa l'attività di

ricerca) come richiesto dal Ministero delle Finanze e dal Ministero della Salute.

Indicatori di assistenza specialistica - Dati economici Prestazioni specialistiche - Dati economici*

Assistenza specialistica

Incidenza assistenza

specialistica / livello assistenza

distrettuale

Medio procapite

Popolazione residente ** Livello assistenza

distrettuale

%

1 2 3 4 = 3/2 5 = 3/1

1999 9.028.913 4.833.004.000,00 1.150.254.952,00 23,8 127,4

2000 9.065.440 5.241.521.000,00 1.305.138.729,00 24,9 143,97

2001 9.121.714 5.818.471.000,00 1.483.017.000,00 25,49 162,58

2002 9.033.602 6.433.239.131,59 1.683.601.699,53 26,17 186,37

2003 9.108.645 6.337.681.720,18 1.703.850.245,61 26,88 187,06

2004 9.246.796 6.736.490.753,30 1.785.752.463,14 26,51 193,12

2005 9.393.092 7.411.639.471,94 2.145.017.701,94 28,94 228,36

2006 9.475.202 7.625.836.407,00 2.152.929.436,27 28,23 227,22

2007 9.545.441 8.190.605.767,31 2.523.610.362,29 30,81 264,38

2008 9.642.406 8.323.936.057,71 2.635.789.611,35 31,67 273,35

2009 9.742.676 8.561.196.280,13 2.735.665.015,91 31,95 280,79

* Valori in Euro ** popolazione al 1° gennaio di ogni anno. Dati ISTAT Colonna 3: i dati sono stati riformulati a partire dai modelli LA/LEA degli anni dal 2001 e CE03 dal 1999 al 2000. I dati indicati nella colonna 2, a partire dall'anno 2001, sono relativi ai costi per residenti del livello assistenza distrettuale. I dati indicati nella colonna 3, a partire dall'anno 2001, sono relativi ai costi per residenti dell'assistenza specialistica. Negli importi a partire dall'esercizio 2005 sono compresi anche gli IRCCS di diritto pubblico (compresa l'attività di ricerca) come richiesto dal Ministero delle Finanze e dal Ministero della Salute Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia da: Flusso informativo regionale di rilevazione delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale

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617

Nell’anno 2009, il valore economico relativo al livello di assistenza

distrettuale è stato pari a € 8.561.196.280,13; rispetto all’anno precedente si

individua un incremento pari a € 237.260.222,42.

Per quanto concerne l’Assistenza Specialistica, il costo nell’anno 2009 è

risultato pari a € 2.735.665.015;91, rispetto all’anno precedente l’aumento è pari a

€ 99.875.404,56.

Nell’anno considerato il costo medio procapite nell’anno 2009 è risultato

pari a 280,79 con un incremento rispetto all’anno 2008 di € 7,44.

L’incidenza percentuale dell’assistenza specialistica sul livello di

assistenza distrettuale è aumentata dello 0,29 punti passando da 31,67% a

31,95%.

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Qualità avanzata.

L’attività della regione Lombardia relativamente alla qualità avanzata in

sanità trova tra i propri atti fondanti la deliberazione n. VII/941 del 3 agosto 2000

ove nel contesto delle decisioni prese in merito all’aggiornamento delle tariffe delle

prestazioni ospedaliere svolte in regime di ricovero, si stabilisce che ai fini della

valutazione della qualità dell’assistenza offerta in regime di ricovero ordinario dalle

strutture di riabilitazione, si utilizzi un insieme di 11 indicatori, definiti dal gruppo di

lavoro istituito col decreto del D.G. Sanità n. 50596 del 3.12.99, ed individuati

nell’allegato ad hoc parte integrante dello stesso provvedimento, stabilendo altresì

che per l’applicazione dell’effetto sulle tariffe di tali indicatori siano destinati 40

miliardi di lire su base annua secondo i vincoli e le condizioni individuate e descritte

in apposito allegato alla delibera. Tale disposizione fu successivamente sospesa con

la DGR VII/12287 “determinazioni in ordine alla gestione del servizio sanitario

regionale per l'esercizio 2003 - integrazione e modifica della d.g.r. n. 10805 del 24

ottobre 2002 ad oggetto "prime determinazioni in ordine alla gestione del servizio

sanitario regionale per l'esercizio 2003” che disponeva, nelle more del riordino

della rete riabilitativa disposto dal PSSR 2002-2004, in attesa di ulteriore atto

deliberativo per l’erogazione di fondi incentivanti la qualità in riabilitazione, di non

procedere, alla distribuzione del fondo annuale previsto per la incentivazione della

qualità dell’assistenza erogata in ricovero ordinario dalle strutture di ricovero e cura

dotate di UO accreditate di riabilitazione, secondo le modalità previste dalla D.G.R.

n. 941/2000.

Con la deliberazione n. 15324/2003, “determinazioni in ordine alla gestione

del Servizio Socio Sanitario Regionale per l’esercizio 2004”, nell’allegato n. 4, la

regione Lombardia, ha impegnato tra l’altro, la DG Sanità nell’elaborazione entro il

28 febbraio 2004, di una proposta da sottoporre all’approvazione della Giunta

Regionale che contenga le eventuali integrazioni e/o modifiche degli indicatori e dei

criteri già individuati per la qualità in riabilitazione con la DGR VII/941 3 agosto

2000 e per le funzioni di eccellenza – dal 2004 qualità avanzata – con la DGR

VII/12287 del 4 marzo 2003.

L’elaborato tecnico predisposto dalla Direzione Generale è stato approvato

dalla la regione Lombardia attraverso la deliberazione n. 16827 del 19 marzo 2004.

Nell’atto sono determinati gli indicatori ed il metodo da utilizzare per valutare la

qualità avanzata delle attività sanitarie di ricovero ordinario per acuti nell’anno

2004. Contestualmente, è stato confermato, per quanto riguarda la qualità in

riabilitazione, il metodo indicato con la DGR n VII/14059/2003 “determinazioni in

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619

merito alla remunerazione di alcune funzioni svolte dalle aziende ed enti sanitari

pubblici e privati accreditati, per il solo anno 2002, non coperte da tariffe

predefinite – secondo provvedimento”, in tal senso, attraverso l’applicazione di

opportuni modelli parametrici, l’analisi statistica che dovrà essere effettuata sulle

strutture di ricovero, si pone l’obiettivo di fornire una graduatoria a livello di

struttura che sia in grado di rispecchiare il livello di qualità avanzata delle stesse. I

dati di partenza assunti dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO), devono

riguardare informazioni aggregate a livello di singola Unità Operativa (UO) e

composti dalle seguenti variabili:

• Comorbilità25,26,27 crea variabili di comorbilità basate sulla presenza di

diagnosi secondarie (dalla seconda in poi) e gruppi definiti di comorbilità eliminando

i DRG direttamente collegati. Esprime, come proxi, la complessità della casistica

aggiuntiva alla diagnosi di dimissione.

• Data quality, intesa come % discordanza SDO/Banca dati assistiti ed è un

indicatore di affidabilità del dato.

• Rientri in sala operatoria dopo l’intervento principale nello stesso ricovero/

totale ricoveri con intervento chirurgico %28 (solo per U.O. area chirurgica).

• Ricoveri ripetuti (percentuale di ricoveri ripetuti sul totale dei ricoveri)29,30,31.

• Attrazione (percentuale di pazienti extra regionali sul totale dei pazienti

ricoverati)32,33.

• Indice Comparativo di performance – ICP3410

• Indice Comparativo di performance preintervento (solo per U.O. area

chirurgica)

25 Quan H, Parsons GA, Ghali WA, Validity of information on comorbidity derived rom ICD-9-CCM administrative data, Med Care. 2002 Aug; (8): 675-85. 26 Elixhauser A, Steiner C, Harris DR, Coffey RM Comorbidity measures for use with administrative data Med Care.1998 Jan;36(1):3-5. 27 DeGroot V, Beckerman H, Lankhorst GJ, Bouter LM., How to measure comorbidity. a critical review of available methods.Clin Epidemiol. 2003 Mar; 56 (3):221-9. 28Si vedano, ad esempio: Postoperative wound dehiscence (hospital-level): rate of reclosure per 1,000 cases of abdominopelvic surgery. Agency for Healthcare Research and Quality. 2003 May. NQMC:000401; Postoperative wound dehiscence (area-level): rate of reclosure of abdominal wall per 100,000 population. Agency for Healthcare Research and Quality. 2003 May. NQMC:000402. In http://www.qualitymeasures.ahrq.gov. 29 Centro di Ricerca Interuniversitario sui Servizi di Pubblica Utilità alla Persona (CRISP): Relazione sul progetto “Qualità e salute in Lombardia”. Milano: Regione Lombardia, 2002. 30 Fisher ES, Wennberg JE, Stukel TA, et al. Hospital readmission rates for cohorts of Medicare beneficiaries in Boston and New Haven. N Engl J Med 1994;331(15):989-95. 31 Canadian Institute for Health Information, Hospital report 2003:Acute Care, p.44. 32 Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane. Rapporto Osservasalute 2003. Vita e Pensiero. Milano.2003. 33Regione Lombardia. Rapporto DRG 2002.http://www.sanita.regione.lombardia.it. 34Decreto Ministero Sanità 24 luglio 1995, Indicatore 4D03: Indice Comparativo di Performance per reparto.

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• Indice di case mix35,36.

• Percentuale ricoveri chirurgici brevi standardizzata in cui: numero ricoveri in

Day Surgery + Degenza Ordinaria di durata 0-2/totale ricoveri chirurgici % (solo

per U.O. area chirurgica).

• Numero di pazienti con diagnosi Urgenti (in allegato elenco delle diagnosi

principali alla dimissione considerate)37/numero ricoveri %.

• Numero di pazienti con diagnosi di tumore maligno (in allegato elenco delle

diagnosi principali alla dimissione considerate) /numero ricoveri %38,39.

• Numero di ricoveri chirurgici/totale ricoveri %.

• Età dei pazienti standardizzata.

• Percentuale di pazienti maschi/femmine.

• Numero di posti letto mediamente utilizzati dalla Unità Operative.

Il criterio di ammissione delle strutture erogatrici risiede nel possedere

almeno sei tra le sotto indicate Unità Operative con almeno 5 posti letto per unità

effettivamente utilizzati nell’anno oggetto di valutazione: Chirurgia generale /

oncologica, Oculistica, Otorino, Urologia, Ortopedia, Chirurgia vascolare,

Cardiochirurgia, Neurochirurgia, Ginecologia, Chirurgia toracica, Cardiologia,

Neurologia. La scelta del modello opportuno, per stimare i parametri in base ai quali

pesare i singoli indicatori, dipende, secondo quanto indicato dall’elaborato tecnico

della regione, dai risultati dell’analisi della distribuzione degli indicatori stessi e dalle

loro caratteristiche metriche; nel caso di distribuzioni normali è applicata un’analisi

di regressione lineare, mentre nel caso di distribuzioni non normali le opzioni

disponibili variano dalla normalizzazione degli indicatori con adeguate

trasformazioni, all’utilizzo di modelli lineari generalizzati con distribuzioni associate

non Gaussiane. L’esito del procedimento di creazione del modello è costituito dai

valori predetti degli indicatori, ottenuti applicando la stima dei coefficienti

statisticamente significativi delle variabili esplicative, determinata rispetto ai valori

osservati.

35Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane. Rapporto Osservasalute 2003. Vita e Pensiero. Milano.2003 Numeratore: Peso medio DRG pazienti dimessi dalla U.O./ Denominatore: Peso medio DRG pazienti dimessi da tutte le UU.OO. di stessa disciplina della RL. Razionale:Fornisce informazioni relative alla complessità della casistica trattata nella UO rispetto allo standard di riferimento regionale per le UO della medesima disciplina. E’ espressione dell’assorbimento di risorse per il trattamento della casistica e non specificatamente della complessità clinica. 36Decreto Ministero Sanità 24 luglio 1995, Indicatore 4D04 Indice di Case-Mix per reparto. 37Centro di Ricerca Interuniversitario sui Servizi di Pubblica Utilità alla Persona (CRISP): Relazione sul progetto “Qualità e salute in Lombardia”. Milano: Regione Lombardia, 2002. 38 http://www.qualityindicators.ahrq.gov/data/hcup/inpatqi.htm. 39 Begg CB, Cramer LD, Hoskins WJ, et al. Impact of hospital volume on operative mortality for major cancer surgery. JAMA 1998;280(20):1747-51.

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621

Ad ogni Unità Operativa è assegnato un punteggio, derivato dal rango

percentile in cui si posiziona l’unità nella distribuzione dei nuovi valori (quelli

predetti dal modello statistico) degli indicatori. La somma di tali ranghi, pesata in

modo appropriato, attraverso criteri determinati dalla valenza degli indicatori sulla

qualità delle strutture, permette di generare una graduatoria delle UO, che a questo

punto viene aggregata per singola struttura. Per le strutture di tipo polispecialistico

la media del valore dei punteggi ottenuti dalle singole unità operative deve essere

di almeno 70/100. Per le strutture di tipo monospecialistico il suddetto punteggio

deve essere, invece, di almeno 80/100. L’attribuzione del premio per la qualità

avanzata avviene distribuendo le risorse individuate con la DGR VII/15324

del 28 novembre 2003, secondo una percentuale di incremento,

compatibile con le disponibilità già individuate dalla citata DGR

VII/15324/2003, che è applicata al fatturato delle predette unità

operative.

Con la deliberazione n. VIII/6682 del 27.2.2008 recante come oggetto:

“Determinazioni in ordine alla valutazione della qualità avanzata delle attività

sanitarie di ricovero ordinario per acuti e di riabilitazione relativamente all'esercizio

2007 - approvazione indicatori e metodo la Giunta Regionale, nel richiamare la DGR

del 19 marzo 2004 n. VII/16827: ”Approvazione degli indicatori e del metodo che

saranno utilizzati per valutare la qualità avanzata delle attività sanitarie di ricovero

ordinario per acuti nell’anno 2004”; - la DGR del 13 dicembre 2006 n. VIII/3776

“Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per

l'esercizio 2007 ”; la DGR del 25 luglio 2007 n. VIII/5159 “Determinazione in merito

alla remunerazione di alcune funzioni non coperte da tariffe predefinite svolte dalle

aziende ed enti sanitari pubblici e privati accreditati, per l’anno 2006, assegnazione

del fondo qualità avanzata di cui alla dgr n. VII/16827/2004”; ha deliberato di

approvare l’allegato tecnico alla delibera medesima che stabilisce gli indicatori ed il

metodo che saranno utilizzati per valutare la qualità avanzata delle attività sanitarie

di ricovero ordinario per acuti e per riabilitazione relativamente all’esercizio 2007.

Di confermare, inoltre, per quanto riguarda la valorizzazione delle due predette

funzioni non tariffabili l’ammontare massimo di risorse previsto all’allegato 2 della

DGR del 13 dicembre 2006, n. VIII/3776. Questo in considerazione delle seguenti

motivazioni:

• la raccolta delle informazioni necessarie alla elaborazione degli indicatori di

cui al menzionato allegato tecnico, può essere effettuata solo successivamente alla

chiusura formale dell’esercizio 2007, che avviene a far data dal 29 febbraio 2008;

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622

• che le predette informazioni sono desumibili, da flussi informativi obbligatori

trasmessi alla Direzione Generale Sanità a cura dei legali rappresentanti delle

strutture interessate oltre che da informazioni specifiche aggiuntive, assolutamente

necessarie per l’applicazione dei parametri, che devono essere richieste alle

strutture dalla Direzione Generale Sanità stessa, tramite l’utilizzo di un idoneo

strumento informatico;

• che gli indicatori, i criteri di elaborazione e di pesatura degli stessi ed il

totale delle risorse destinate alle attività sanitarie di ricovero ordinario per acuti e di

riabilitazione sono i medesimi già utilizzati per l’attribuzione delle funzioni non

tariffabili relative all’esercizio 2006.

Nel seguito si riporta, come previsto dalla citata D.G.R, la metodologia

applicata per la determinazione della “Qualità avanzata per acuti”.

Con l’analisi statistica sulle strutture di ricovero e attraverso l’applicazione

di opportuni modelli parametrici,si determina una graduatoria a livello di struttura,

che rispecchi il livello di qualità avanzata della stessa.

I dati di partenza, tutti derivati dalle Schede di Dimissione Ospedaliera

(SDO), trasmesse mensilmente a cura dei legali rappresentanti delle strutture alla

Direzione Generale della Sanità Lombardia, riguardano informazioni aggregate a

livello di singola Unità Operativa (UO) e sono composti dalle seguenti variabili:

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Coefficiente

di pesatura Tipo indicatore Significato

dell’indicatore

0,5 Numero posti letto mediamente utilizzati Processo

0,5 Indice comparativo di performance (ICP) Efficienza

0,5 Indice Comparativo di performance

preintervento (solo per U.O. area

chirurgica)

Efficienza

0,5 Percentuale ricoveri chirurgici brevi

standardizzata in cui: numero ricoveri in

Day Surgery + Degenza Ordinaria di

durata 0-2/totale ricoveri chirurgici %

(solo per U.O. area chirurgica)

Efficienza

1,2 Indice di case mix Complessità

1,2 % ricoveri chirurgici sul totale ricoveri.

Solo per le UO chirurgiche.

Efficienza / complessità

2 Attrazione (percentuale di pazienti extra

regionali sul totale dei pazienti ricoverati)

Efficacia secondaria

2 % pazienti con diagnosi di tumore

maligno. Numero di pazienti con diagnosi

di tumore maligno/numero ricoveri.

Complessità

1,2 Numero di pazienti con diagnosi Urgenti

/numero ricoveri % (elenco diagnosi

allegate alla DGR VII/16827 del 19 marzo

2004)

Complessità

1,2 Età dei pazienti standardizzata Complessità

0,4 % di ricoveri ripetuti sul totale dei ricoveri Efficacia

1,2 Rientri in sala operatoria dopo l’intervento

principale nello stesso ricovero/ totale

ricoveri con intervento chirurgico % (solo

per U.O. area chirurgica).

Efficacia

0,5 Indice di comorbilità. Crea variabili di

comorbilità basate sulla presenza di

diagnosi secondarie (dalla seconda in poi)

e gruppi definiti di comorbilità eliminando i

Complessità

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Coefficiente

di pesatura Tipo indicatore Significato

dell’indicatore

DRGs direttamente collegati. Esprime,

come proxi, la complessità della casistica

aggiuntiva alla diagnosi di dimissione

0,5 Data quality (buona compilazione della

cartella clinica). Intesa come %

discordanza SDO/Banca dati assistiti ed è

un indicatore di affidabilità del dato

Processo

Sulla base dei criteri sopra esposti, la regione Lombardia, con D.G.R.

VIII/7860 del 30.7.2008, ha proceduto all’assegnazione dei punteggi per il

conferimento del fondo per la Qualità avanzata per acuti.

Per quanto riguarda la metodologia e gli indicatori utilizzati nel valutare

Qualità avanzata per acuti, la direzione Generale sanità ha precisato che:

l’indicatore di diagnosi oncologica (“% pazienti con diagnosi di tumore maligno”)

non ha trovato applicazione per le specialità di cardiologia, cardiochirurgia e

chirurgia vascolare, in quanto - in considerazione della comune esperienza - la

diagnosi oncologica per tali specialità non può costituire una diagnosi principale,

bensì esclusivamente una complicanza o una comorbilità, per la quale è già previsto

un apposito indicatore (“indice di comorbilità”) e che ai tre indicatori di efficienza

(“indice comparativo di performance”, “indice comparativo di performance pre

intervento” e “percentuale di ricoveri chirurgici brevi standardizzata”) è stato

attribuito un peso di 0,3 invece di 0,5, al fine valorizzare ulteriormente gli indicatori

di efficacia e di complessità ritenuti maggiormente prioritari.

Con riferimento alla attività svolta nel corso dell’anno 2009 in merito alla

valutazione della qualità dell’assistenza offerta in regime di ricovero la Direzione

Generale Sanità ha prodotto la seguente relazione.

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“Per quanto riguarda la funzione destinata a premiare la qualità avanzata si

rileva che anche nel 2009 è stato previsto, dal punto di vista economico, di rendere

prioritario il sostegno delle strutture di ricovero e cura a carattere scientifico, con la

finalità di incentivare la ricerca corrente, (IRCCS) e di riconoscere, per le strutture

sede del corso di studi di medicina e di chirurgia, i maggiori oneri economici

comportati dalla necessità di coniugare la formazione degli studenti con l'erogazione

dell'assistenza.

La promozione della diffusione e della valutazione della qualità continuano

a rappresentare una priorità per la Regione Lombardia che, tra le altre iniziative, ha

in atto un progetto (aggiudicato nel 2007 con gara) in collaborazione con Joint

Commission International che è il principale ente di accreditamento in ambito

sanitario operante negli Stati Uniti d'America e da diversi anni anche a livello

internazionale.

Su richiesta di Regione Lombardia, Joint Commission sta svolgendo un

progetto di supporto alla promozione ed alla diffusione di standard internazionali di

qualità (170 standard) riguardanti aree proprietarie quali la sicurezza del paziente,

la gestione della documentazione sanitaria e la comunicazione con i pazienti ed i

loro familiari.”

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Attività di Prevenzione Medica e Veterinaria

Le indicazioni operative inerenti le attività di Prevenzione mediche e

veterinarie delle ASL per l’anno 2009 sono contenute dall’allegato n. 5 della

deliberazione n. VIII/8501 adottata il 26.11.2008 dalla Giunta regionale e recante:

“determinazioni in ordine alla gestione del Servizio Socio Sanitario Regionale” e che

sul merito si apre con una precisazione da parte della giunta regionale laddove si

specifica che si intende fare “riferimento all’insieme delle attività volte alla

prevenzione ed alla promozione della salute individuale e collettiva e quindi non

esclusivamente espletate dalle strutture dei Dipartimenti di Prevenzione: ciò

nell’ottica di un approccio integrato da parte delle Aziende Sanitarie, che sappia, a

partire da un’analisi del proprio contesto, individuare le priorità su cui allocare in

modo adeguato e coerente le risorse. A quest’ultimo proposito va rimarcato che il

vincolo ad utilizzare il 5,5% delle risorse, comprensivo di tutte le attività di cui si

parla nel presente allegato, costituisce dunque il minimo che deve essere garantito

e documentato, attraverso i flussi informativi in atto (FluPer, Controllo di gestione).

Le linee per la programmazione in materia di prevenzione dettate dalla

Direzione Generale Sanità, comuni e coerenti nei diversi provvedimenti regionali

sinora emanate (Piano Regionale di sviluppo, Documento di programmazione

economico-finanziaria regionale triennale ed annuale, Deliberazioni in materia di

gestione del servizio socio sanitario regionale e di definizione degli obiettivi dei

Direttori Generali delle Aziende Sanitarie di rilevanza regionale, Deliberazioni e

Decreti regionali attinenti specifiche aree), si sono caratterizzate per i seguenti

principi-guida :

• la programmazione deve fondarsi su una preliminare analisi di contesto,

nell’ambito della quale sono individuate e motivate le priorità di azione, con

riguardo ai risultati in termini di riduzione dei danni alla salute prevenibili o

contenibili;

• interventi, iniziative, attività proposte debbono essere scelte a partire dagli

elementi disponibili circa la loro dimostrazione di efficacia;

• nella salvaguardia dell’autonomia organizzativa di ciascuna Azienda e delle

diverse competenze specialistiche presenti, va perseguita l’integrazione sia tra

Dipartimenti e Servizi interaziendali, che con Istituzioni ed Associazioni esterne,

quantomeno nella fase della programmazione annuale delle attività, operano nella

logica di rete.”

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La regione nel confermare tali principi, prevede che le ASL, in coerenza col

Documento programmatico: "Programmazione e coordinamento dei servizi sanitari

e socio sanitari”, predispongano un Piano integrato per le attività di

promozione della salute, prevenzione e controllo, che deve tenere conto sia di

quanto indicato dagli specifici provvedimenti regionali, con particolare attenzione

alla DGR 4799/2007, sia in continuità con i Piani già adottati nel precedente anno.

Il piano integrato deve essere allegato al richiamato documento programmatorio e

deve sviluppare i seguenti argomenti:

1. Analisi del contesto sotto il profilo epidemiologico e del territorio, con

individuazione delle priorità di salute e indicazione delle relative motivazioni;

2. Attività, in coerenza con le priorità di cui al precedente punto, e rispettivi

obiettivi da mantenere/incrementare, che comprendano:

a. Attività di sorveglianza ed analisi epidemiologica, comprendente i sistemi di

rilevazione/registri di patologia, le caratteristiche demografiche e territoriali, le

prestazioni erogate;

b. Attività di promozione della salute, con particolare riguardo a corretti stili di vita

(che dovranno considerare quanto emerso nel percorso dei Laboratori di

valutazione attivati da IREF su indicazione della DGS);

c. Attività di profilassi e controllo delle malattie trasmissibili sia nel settore umano

che in quello zootecnico;

d. Attività di screening oncologico, in linea con i provvedimenti regionali con

particolare riguardo ai requisiti di qualità;

e. Attività di vigilanza e controllo negli ambienti di vita e di lavoro e nel settore

della sicurezza alimentare e della sanità veterinaria.

3. Modalità di monitoraggio e rendicontazione delle predette attività, oltre a quanto

già previsto da differenti debiti informativi, di cui si dirà di seguito.

Nella tabella che segue, in relazione alle suddette aree di attività, sono

indicati gli obiettivi minimi cui la Direzione Generale Sanità deve fare riferimento

per ogni ulteriore provvediemento

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Obiettivo Declinazione Completezza e qualità nella sorveglianza epidemiologica

Infortuni e Malattie professionali: La necessità di implementare gli strumenti di lettura del fenomeno degli infortuni e malattie professionali (sia quelle segnalate ai SPSAL per obblighi di legge, che quelle reperite attraverso l’approfondimento di casi clinici suggestivi), consentendo anche un loro inserimento nelle basi dati sanitari correnti, richiede che si vada approntando un sistema che, in modo sistematico ed informatizzato, sia in grado di raccogliere gli eventi patologici occorsi e i risultati delle indagini sull’esposizione lavorativa (prospettando anche la possibilità di agganciare dati della storia professionale derivanti dagli istituti previdenziali). Ciò consentirà di tracciare “storia” di ciascun soggetto, leggendo il singolo evento in un’ottica più complessiva. Obiettivo del 2009, da perseguire in collaborazione con le UOOML, sarà dunque la messa a punto di un sistema informativo con tali caratteristiche, capace di evidenziare casi di possibile malattia professionale, e nel quale far convergere le esperienze già condotte da ASL e UOOML per la ricerca dei casi di tumore professionale. Malattie infettive-trasmissibili: Obiettivi da perseguire nel 2009: - percentuale di casi delle malattie a segnalazione immediata inseriti con differenza tra data segnalazione e data apertura pratica inferiore a 3 giorni >70%; - completezza schede diagnosi-contagio-fattori di rischio delle malattie soggette a segnalazione immediata >70%; - concordanza nella scelta della patologia, rispetto ai contenuti della scheda diagnosi (per meningiti batteriche, m.i. pneumococcica-meningococcica-HIB, diarree infettive, tossinfezioni alimentari, parassitosi) >90%

Comunicazione ed informazione dati e attività di prevenzione

1. Predisposizione di relazione annuale comprensiva dell’analisi di contesto, individuazione delle priorità di salute, indicazione delle attività previste per l’anno e dei risultati ottenuti da queste ultime; 2. Predisposizione di report periodici sulle malattie trasmissibili; 3. Predisposizione di un report annuale sui rischi e danni da lavoro nel territorio di competenza, realizzato in collaborazione con le altre Istituzioni che concorrono agli obiettivi di tutela del lavoratore e con le forze sociali; 4. Mantenimento/attivazione delle interfacce col pubblico (siti web, urp, call center, sportelli informativi…) coordinate e visibili.

Sistema informativo della prevenzione per le attività di vigilanza e controllo

1. Partecipazione al progetto di sviluppo del Sistema Informativo della prevenzione regionale –I.M.Pre.Sa, ivi compreso l’utilizzo per i dati anagrafi delle strutture-imprese presenti nel proprio territorio dell’ Anagrafe Generale della Prevenzione; 2. Trasmissione dati sui controlli effettuati (secondo indicazioni della DGS) 3. Adeguamento dei propri sistemi gestionali al rispetto del debito informativo previsto dal 2010

Controllo delle malattie infettive e Vaccinazioni

1. Accertamenti a scopo epidemiologico: Tipizzazione pneumomeningo > 80%; Tipizzazione salmonella >60%; Sierologia morbillo>50%; 2. Verifica livello laboratori per analisi TB: completata ed adeguamento alla indicazioni regionali; 3. Anagrafe Vaccinale: informatizzazione, aggiornamento, invio a DGS classi di nascita 1991- 2009; Coperture vaccinali: Coorte nati residenti 2007 (Vaccino esavalente (polio- difto-tetanopertosse- epatite BHIB)>95% ; Morbillo- Parotite – Rosolia – 1a dose > 95%); Coorte nati residenti 2003 (Morbillo- Parotite-Rosolia – 2a dose >90%; Polio 4° dose > 95%); Soggetti appartenenti a categorie a rischio: >70% soggetti 0-18 aa , per le rispettive patologie, su denominatore BDA.

Promozione salute con riguardo a corretti stili di vita

Definizione/aggiornamento delle attività dell’area promozione salute con riguardo a corretti stili di vita (PIL), secondo i seguenti criteri: 1. La scelta delle specifiche popolazioni target deve essere motivata con criteri espliciti; 2. La scelta degli interventi deve fare riferimento documentato ad interventi di provata efficacia teorica, esperienze di buona pratica, raccomandazioni esitate dal percorso formativo Laboratori di valutazione. Dovrà inoltre essere prevista la produzione di reportistica annuale mediante schema definito da specifici provvedimenti regionali.

Prevenzione patologie neoplastiche con screening

1. Rendicontazione completa e secondo regole corrette in flusso specialistica ambulatoriale per tutte le attività; 2. screening mammografico: estensione >90%; rispetto intervalli di round; adesione corretta > 60%; 3. screening del carcinoma colo-rettale : estensione 100%; adesione corretta > 30%; 4. screening del carcinoma della cervice uterina: estensione 100% nelle asl con screening organizzato; inserimento in flusso specialistica ambulatoriale di tutte le prestazioni rese presso strutture accreditate e verifica percentuali di copertura effettive nelle asl con screening spontaneo, con individuazione della quota che non ha effettuato

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Obiettivo Declinazione nell’ultimo quinquennio alcuna prestazione e relative proposte innovative di “reclutamento”

Prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro

Definizione delle attività dell’area ambienti di vita e di lavoro, secondo i criteri di cui alla specifica circolare. Realizzazione delle attività di controllo previste dal Piano suddetto secondo i seguenti parametri: 1. I controlli delle strutture, per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, debbono costituire almeno il 60% del totale dei controlli; 2. la quota di controlli nell’area di tutela e sicurezza dei lavoratori non deve essere inferiore al numero di controlli assegnato per il 2008; 3. la quota di controlli nell’area della sicurezza alimentare deve comprendere, per le strutture per cui l’asl individui un elevato grado di rischio, almeno un controllo annuale; 4. la quota di controlli nell’area degli ambienti di vita, per le strutture individuate dall’asl come a medio-basso grado di rischio, deve prevedere l’effettuazione di controlli di tipo, causale con esplicitazione dei criteri utilizzati nella scelta del campione.

Per la redazione del Piano integrato per le attività di prevenzione,

promozione della salute, vigilanza e controllo le ASL dovranno attenersi alle

indicazioni derivanti dagli specifici documenti di indirizzo già emanati, con

particolare riferimento alla Circolare sui Piani integrati di prevenzione e controllo n.

19/SAN del 20 novembre 2008.

La Giunta regionale ha indicato gli ulteriori obiettivi da perseguire:

Obiettivo Declinazione Definizione degli standard di funzionamento dei Servizi dei Dipartimenti di Prevenzione che si occupano di sicurezza alimentare

La normativa comunitaria in materia di sicurezza alimentare demanda agli Stati Membri il compito di organizzare un sistema di gestione delle attività inerenti il controllo ufficiale che sia in grado: - di verificare e valutare l'intera filiera della produzione alimentare; - di assicurare il conseguimento dell'obiettivo generale di un elevato livello di tutela della salute umana. Per far questo gli Stati Membri devono essere in grado di garantire la realizzazione di un sistema di controllo basato su procedure standardizzate e nel quale ciascun livello sia sottoposto a valutazione e verifica delle modalità operative; tali capacità sono sottoposte a verifica da parte dei Servizi Ispettivi della Commissione Europea. In concreto è necessario stabilire gli standard minimi di funzionamento dei Servizi come garanzia: - di trasparenza nei confronti degli operatori della filiera alimentare assoggettati ai controlli e dei consumatori - di omogenea valutazione della capacità degli operatori del settore di garantire con l'autocontrollo che tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti, soddisfino i requisiti di igiene fissati dai regolamenti, compresa l'identificazione e la rintracciabilità degli stessi posti in commercio- di equivalenza dei controlli regionali alle garanzie internazionali richieste da Paesi Terzi come requisito per l’esportazione dei prodotti agro-alimentari - di capacità di verificare il proprio operato, in termini di organizzazione e di attività e con riferimento agli standard di efficacia del sistema Europeo sui controlli ufficiali, mediante la attuazione di audit interni ed esterni (di livello regionale e aziendale).

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Obiettivo Declinazione Completamento dell’integrazione dei sistemi informatici nel settore della Sanità Veterinaria

nell’ambito del miglioramento dell’efficacia degli interventi di programmazione, esecuzione e valutazione dell’attività di controllo da parte di tutti gi attori coinvolti nel settore della Sanità Pubblica Veterinaria a livello regionale (Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL, Regione, Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna) in questi anni si è dato avvio ad un programma di razionalizzazione dei sistemi informativi esistenti. In questo senso uno dei principali obiettivi è stata la realizzazione di un sistema di integrazione tra le varie banche dati esistenti (Anagrafi zootecniche di Lombardia Informatica - Anagrafi e dati di controllo nel settore degli alimenti di origine animale – dati delle analisi di laboratorio dell’IZSLER) in modo da una parte di poter incrociare i dati e “attribuire” a ciascuna attività soggetta a controllo gli esiti dei controlli stessi e dall’altro di poter seguire in tempo reale lo stato di attuazione dei vari piani di controllo attuati sul territorio. Un ulteriore aspetto che si intende implementare è la possibilità di “preaccettazione” dei campioni inviati all’IZSLER in modo da garantire una più precisa e rapida acquisizione dei dati e degli esiti delle analisi con la possibilità di utilizzare i risultati dal punto di vista epidemiologico e per la valutazione del rischio. Il sistema di integrazione (realizzato dall’OEVR presso l’IZSLER) è strutturato in modo da poter essere a sua volta integrato nel sistema informativo della prevenzione di cui rappresenterà uno degli elementi di inserimento delle informazioni.

Programma straordinario di verifica deglistabilimenti che esportano prodotti alimentari di origine animale verso Paesi Terzi

la necessità di ampliare gli sbocchi di mercato per i prodotti alimentari da parte di varie aziende operanti nel territorio regionale ha portato a unnotevole aumento delle Ditte che hanno iniziato ad esportare direttamente o indirettamente prodotti alimentari di origine animale (in particolare a base di carne e di latte) verso Paesi Terzi. Ciò ha significato nel corso degli anni una continua attività di verifica in Lombardia da parte dei Servizi Ispettivi Veterinari dei principali Paesi terzi destinatari dei prodotti (USA – Australia – Giappone – Corea del Sud – Cina – Brasile – ecc.) con esiti non sempre positivi. La necessità di garantire, invece, ai Paesi Terzi la presenza di un sistema di controllo efficace e affidabile e di aziende in grado di applicare in modo completo e costante i requisiti richiesti dagli stessi Paesi Terzi (per altro non sempre ben definiti) impone uno sforzo di miglioramento dell’attività di controllo e di formazione degli operatori interessati. Si propone quindi un programma straordinario di verifica basato da una parte sulla definizione precisa dei requisiti strutturali e funzionali che le aziende devono garantire per poter accedere all’esportazione e sulle procedure di controllo da parte delle ASL e dell’altro sulla formazione del personale destinato a effettuare i controlli. E’ evidente che tutto ciò dovrà essere fatto anche con una preventiva condivisione e coinvolgimento delle organizzazioni di categoria interessate che, da parte loro, dovrebbero incentivare un analoga attività di formazione (eventualmente concordata con le Autorità di controllo) dei propri associati interessati all’esportazione

Attraverso la delibera in esame la regione ha modificato le pregresse

norme in merito alla Rendicontazione dell’attività e finanziamento sostituendo

numerosi sistemi di raccolta dei dati di attività delle ASL, cosiddetti output,

attingendo da informazioni derivanti da altri flussi già disponibili e dunque non sono

più richiesti, i dati relativi all’area dei servizi alla persona (in particolare vaccinazioni

somministrate, notifiche e inchieste epidemiologiche di malattie infettive,

organizzazione e inviti per screening oncologici) ed i dati sugli operatori (utilizzando

il flusso FLUPER, ove sono rendicontate le ore lavorate suddivise per qualifica e

Servizio di appartenenza). Inoltre, a completamento di tale percorso ha previsto la

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possibilità di acquisire i dati delle attività di controllo (ispezioni, campionamenti,

misurazioni, verifiche documentali, inchieste infortuni…) dal Sistema Informativo

della Prevenzione- IMPreSa, che gestirà l’anagrafe generale della prevenzione e i

controlli provenienti dalle attività delle ASL.

Le ulteriori indicazioni in merito sono di seguito riportate integralmente:

“Infine, per quanto riguarda attività di prevenzione rese da Strutture organizzative

non afferenti ai Dipartimenti di Prevenzione (es.: vigilanza in strutture sanitarie,

statistiche di mortalità o CEDAP, prestazioni tariffate delle UOML, screening in

ambito consultoriale…), la UO Governo della prevenzione si farà cura di attingere

dai relativi flussi informativi gestiti all’interno della Direzione Generale Sanità.

L’approccio nell’attribuzione delle risorse per lo svolgimento delle attività di

prevenzione ha privilegiato, negli ultimi anni, l’assegnazione di risorse aggiuntive

tali da consentire l’implementazione o sviluppo di nuove attività: ne sono esempio

le risorse per l’avvio e completamento degli screening oncologici, per

l’approntamento dei Piani Integrati locali di promozione della salute, per

l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, per i piani di emergenza medica e

veterinaria, per la sicurezza nei luoghi di lavoro.

Dopo la fase di avvio è tuttavia necessario che le attività si consolidino e

dunque il loro finanziamento rientri nei finanziamenti correnti, mantenendosi i

vincoli normativi che garantiscano la realizzazione degli obiettivi previsti e le

verifiche a posteriori di quanto effettuato.

Per tale motivo, ad esempio, le risorse necessarie all’effettuazione degli

screening oncologici, ormai giunti a regime in tutte le ASL, saranno definite non

sulla base della spesa storica di ciascuna asl per questa voce, ma sulla base

dell’effettivo fabbisogno (popolazione target x percentuale di adesione x tariffa

prestazione di primo livello); analogamente la remunerazione delle prestazioni, rese

generalmente da strutture specialistiche accreditate, rientrerà nel flusso della

specialistica ambulatoriale, il cui budget verrà proporzionalmente integrato,

inserendo le prestazioni stesse nei contratti, con vincolo di erogazione dei volumi

richiesti.

Ugualmente sarà per la spesa derivante dalla vaccinazione antiHPV, che,

per il solo 2008 è stata oggetto di finanziamento aggiuntivo; resta confermata

l’assegnazione per l’acquisto di vaccini antimeningococcico C ed antipneumococcico

eptavalente (in misura proporzionale alle somministrazioni del 2007), per la

somministrazione del vaccino antinfluenzale ( in misura proporzionale alle coperture

raggiunte nel 2007), per gli accertamenti a scopo di profilassi e controllo delle

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malattie infettive (in misura corrispondente a quelli rendicontati con codice Q

nell’ambito del flusso informativo della specialistica ambulatoriale nel 2007).

Anche per quanto attiene l’attività derivante dai Piani integrati di

prevenzione e controllo, i contributi aggiuntivi assegnati nel 2008, unitamente alle

disposizioni regionali inerenti l’assunzione di personale, hanno consentito alle ASL di

migliorare i propri assetti, sia di risorse umane che di attrezzature e strumentazioni.

Gli ulteriori finanziamenti aggiuntivi saranno assegnati alle ASL :

1. Verificato il rispetto dei seguenti indicatori di processo:

a. verifica che i Piani integrati per le attività di prevenzione, promozione della

salute, vigilanza e controllo siano comprensivi di tutte le attività di prevenzione e

consentano una effettiva integrazione tra le diverse articolazioni organizzative

dell’intera ASL;

b. valutazione del rapporto tra attività svolte, secondo indicatori sintetici derivanti

dai flussi di attività, e personale assegnato, parametrando le ore lavorate derivanti

da Fluper;

c. verifica del rispetto degli indicatori di processo ( in particolare: le percentuali di

copertura vaccinale e di estensione/adesione agli screening oncologici; il rispetto

della quota dei controlli sulle strutture in materia di sicurezza e tutela dei lavoratori

e di sicurezza alimentare) più sopra indicati tra gli obiettivi delle diverse aree.

2. Inoltre, ritenendo necessario che le attività di prevenzione siano sempre più

legate ad una loro efficacia dimostrabile e quindi generino un guadagno di

salute per la popolazione, verranno verificati i seguenti indicatori di risultato:

a. andamento degli infortuni sul lavoro segnalati all’INAIL, tra biennio 2006-2007

e 2008-1° semestre 2009 e verifica del trend in diminuzione;

b. variazioni di incidenza delle malattie trasmesse da alimenti tra biennio 2006-

2007 e 2008-2009, e proporzione attribuibile a esposizione al di fuori dell’ambiente

domestico, e verifica che non si verifichino incrementi significativi;

c. variazioni di mortalità evitabile; in particolare verranno considerati gli

scostamenti delle ASL dalla media regionale per le seguenti cause:

- tumori maligni delle prime vie aeree, dei bronchi e polmoni, per la

correlazione col fumo di sigaretta, al radon o altri cancerogeni professionali ecc;

- tumori maligni della mammella, per la loro correlazione con le attività di

screening;

- malattie ischemiche del cuore, per la loro correlazione con gli stili di vita;

- traumatismi ed avvelenamenti, per la loro correlazione con i comportamenti

alla guida, con particolare riguardo alla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di

sostanze stupefacenti;

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saranno inoltre considerati come eventi sentinella (ossia con casi attesi pari a zero)

i decessi per morbillo, per la correlazione con il piano di vaccinazione.

In tal modo, a partire dal 2009, viene introdotto un sistema premiante

per le ASL che si pongano come obiettivo la valutazione di indicatori di

risultato, ossia di impatto sulla salute della popolazione.

Naturalmente, trattandosi di criteri la cui verifica non potrà che avvenire ad

anno avanzato, l’attribuzione effettiva del finanziamento, previsto per il 2009 nella

misura di 7.000.000 €, avverrà nel secondo semestre 2009, con vincolo ad

impegnare la quota attribuita nell’esercizio finanziario dell’anno.

Verso EXPO 2015: in prospettiva della realizzazione della manifestazione

avente come obiettivo “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” si attiverà a livello

della Direzione Generale Sanità, in una logica di sistema regionale un attivo

coinvolgimento e collaborazione con operatori del settore agroalimentare, delle loro

Organizzazioni/Associazioni, Università e centri di ricerca al fine di pervenire, anche

nella logica di valorizzare i prodotti alimentari della nostra Regione e sviluppare la

ricerca sulle caratteristiche nutrizionali degli stessi in coerenza con i principi

contenuti nei diversi piani, all’adozione di uno speciale bollino (Bollino Expo 2015)

quale garanzia della sicurezza del prodotto. Pertanto iniziative volte ad affrontare le

diverse problematiche connesse a Expo aventi ricadute di natura sanitaria dovranno

essere tutte coordinate fra loro a livello regionale, in tal senso si provvederà a dare

opportune informative alle strutture sanitarie del sistema regionale. In aggiunta a

ciò, saranno attivati contatti a livello internazionale per la realizzazione di progetti

di collaborazione all’interno dei quali la Regione Lombardia possa condividere con

Paesi di altre aree del mondo le proprie esperienze e conoscenze nel settore della

produzione, valorizzazione e controllo dei prodotti agro alimentari e della zootecnia;

questi progetti saranno finalizzati al miglioramento della qualità e della sicurezza

delle produzioni alimentari senza interferenze nelle modalità tradizionali di

produzione dei Paesi coinvolti.

I dati relativi agli eventi infortunistici in Lombardia sono riportati

dalle prossime tabelle e illustrati dai connessi grafici.

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Infortuni mortali sul lavoro in Lombardia, ripartiti per ASL

ASL /anno 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bergamo 12 24 9 7 9 11 8 17 13 4 7

Brescia 13 14 15 23 19 15 15 17 16 10 9

Como 3 12 2 7 5 6 3 3 6 4 2

Cremona 3 1 4 2 8 0 9 8 3 6 3

Lecco 2 2 7 2 2 5 5 4 1 3 1

Lodi 3 1 8 3 5 2 0 1 2 2 0

Mantova 11 4 12 10 9 11 4 5 12 3 8

Milano città 7 3 7 9 6 7 9 5 5 1 6

Milano 1 2 8 5 8 7 8 10 7 13 7 4

Milano 2 3 2 3 7 6 9 2 3 5 3 4

Milano 3 3 4 9 11 10 2 5 10 10 8 5

Pavia 2 4 12 6 4 7 6 11 6 7 9

Sondrio 8 1 4 9 3 3 1 3 2 1 2

Varese 5 8 7 9 9 6 2 9 7 4 2

Vallecamonica 3 0 1 0 1 1 4 3 3 2 2

Lombardia 80 88 105 113 103 93 83 106 104 65 64

Fonte: Direzione Generale Sanità - Registro regionale degli infortuni mortali sul lavoro (il Registro rileva esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in Regione Lombardia e indagati dalle ASL: sono quindi esclusi gli infortuni occorsi per incidente stradale)

Attraverso il grafico che segue si illustra l’andamento del numero di

infortuni mortali sul lavoro in avvenuti in Lombardia durante la serie storica

compresa tra gli anni 1999 e 2009; l’illustrazione rende evidente che, per quanto il

dato sia provvisorio, il numero degli infortuni mortali riportati nell’anno 2008

risulta essere quello minore dell’intera serie storica: 1999: 80; 2007:104;

2008: 65 2009: 64.

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Infortuni mortali sul lavoro in Lombardia

60

70

80

90

100

110

Lombardia 80 88 105 113 103 93 83 106 104 65 64

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Direzione Generale Sanità - Registro regionale degli infortuni mortali sul lavoro (il Registro rileva esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in Regione Lombardia e indagati dalle ASL: sono quindi esclusi gli infortuni occorsi per incidente stradale). Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

Il prossimo grafico rende evidente come negli anni considerati nel territorio

delle province di Bergamo e Brescia, comprendendo anche l’ASL della

Vallecamonica, si riscontrino i numeri di maggiore rilievo.

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Infortuni mortali sul lavoro in Lombardia ripartiti per ASL

0

5

10

15

20

25

1999 12 13 3 3 2 3 11 7 2 3 3 2 8 5 3

2000 24 14 12 1 2 1 4 3 8 2 4 4 1 8 0

2001 9 15 2 4 7 8 12 7 5 3 9 12 4 7 1

2002 7 23 7 2 2 3 10 9 8 7 11 6 9 9 0

2003 9 19 5 8 2 5 9 6 7 6 10 4 3 9 1

2004 11 15 6 0 5 2 11 7 8 9 2 7 3 6 1

2005 8 15 3 9 5 0 4 9 10 2 5 6 1 2 4

2006 17 17 3 8 4 1 5 5 7 3 10 11 3 9 3

2007 13 16 6 3 1 2 12 5 13 5 10 6 2 7 3

2008 4 10 4 6 3 2 3 1 7 3 8 7 1 4 2

2009 7 9 2 3 1 0 8 6 4 4 5 9 2 2 2

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano città Milano 1 Milano 2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese V.Camonica

Fonte: Direzione Generale Sanità - Registro regionale degli infortuni mortali sul lavoro (il Registro rileva esclusivamente gli infortuni mortali accaduti in Regione Lombardia e indagati dalle ASL: sono quindi esclusi gli infortuni occorsi per incidente stradale). Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

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La tabella successiva riporta i dati, forniti dalla Direzione Generale della

Sanità, in ordine agli infortuni mortali denunciati per i settori: industria,

commercio, servizi, agricoltura, in Lombardia, ripartiti per provincia. In

questo caso la DG sanità fornisce l’indicazione che: i dati sono tratti dalla banca dati

statistica INAIL alla data del 27 settembre 2010, e sono comunque da considerarsi

ancora provvisori e suscettibili di variazioni.

Si nota che successivamente all’aumento del numero degli infortuni

denunciati nel periodo compreso tra gli anni 1997 (200) e 2006 (234) nell’ultimo

biennio si nota una tendenza alla diminuzione, rispetto agli anni precedenti, per i

settori indicati, del numero di infortuni mortali denunciati in Lombardia: anno 2006:

234; anno 2007: 209; anno 2008: 175 e 2009: 177.

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Infortuni mortali denunciati in Lombardia. Settori: industria, commercio, servizi, agricoltura, ripartiti per provincia

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese Lombardia Italia

1997 22 40 11 11 3 15 18 51 12 4 13 200 1.245

1998 28 45 11 13 3 7 14 50 7 3 8 189 1.299

1999 25 32 8 11 7 8 20 57 13 7 13 201 1.278

2000 36 30 14 6 4 9 10 39 11 6 12 177 1.234

2001 21 39 6 12 11 11 20 106 16 6 13 261 1.268

2002 29 31 13 11 5 6 17 74 19 9 18 232 1.457

2003 36 46 8 13 5 12 17 58 15 6 17 233 1.418

2004 25 34 9 4 9 10 15 74 15 7 14 216 1.329

2005 20 31 4 15 8 5 11 66 23 1 10 194 1.274

2006 29 34 7 14 9 7 12 76 13 3 16 220 1.341

2007 32 35 12 15 4 2 19 67 5 3 11 205 1.160

2008 19 34 11 12 7 7 7 58 8 2 10 175 1.120

2009 19 26 9 8 4 5 18 57 20 3 8 177 1.050

Fonte: banca dati statistica INAIL alla data del 22 settembre 2010, e sono comunque da considerarsi ancora provvisori e suscettibili di variazioni. I dati sono comprensivi degli incidenti in itinere.

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639

La legge Regionale n. 33 del 30 dicembre 2009, n. 33, testo unico delle

leggi regionali in materia di sanità, fornisce le disposizioni generali in merito alle

politiche e alle attività in materia di sanità pubblica veterinaria disciplinando

l'istituzione, l'organizzazione e il funzionamento dei Servizi del Dipartimento di

Prevenzione Veterinario delle ASL che sono chiamati ad assicurare la tutela

della salute umana e animale, agendo in stretto collegamento tra di loro e

promuovendo anche il collegamento delle attività e degli interventi di tutti gli altri

enti, associazioni e servizi che operano nel settore delle produzioni zootecniche.

La regiona individua gli obiettivi da perseguire nell'ambito della sanità

pubblica veterinariai, nel contesto del piano sanitario nazionale, dal piano

sociosanitario regionale e dai relativi provvedimenti di attuazione e nell'ambito delle

misure operative di prevenzione, vigilanza e controllo previste dalle norme regionali

e pone in capo al Dipartimento di Prevenzione Veterinario ed ai Distretti di Medicina

Veterinaria le competenze delle ASL in materia di sanità pubblica veterinaria.

I servizi in cui si articola il dipartimento di prevenzione veterinario devono

assicurare le seguenti specifiche funzioni:

a) sanità animale:

1) la profilassi delle malattie infettive e parassitarie degli animali trasmissibili

all’uomo, nonché la profilassi delle malattie infettive e parassitarie a carattere

diffusivo degli animali e la conseguente predisposizione delle misure di polizia

veterinaria;

2) la vigilanza su ricoveri animali, stalle di sosta, mercati, fiere ed esposizioni di

animali, pubblici abbeveratoi e concentramenti di animali;

3) la vigilanza sul trasporto degli animali, nonché sullo spostamento degli animali

per ragioni di pascolo;

4) la vigilanza sull’attuazione da parte di altri enti dei piani di profilassi delle

malattie infettive e parassitarie degli animali;

5) la gestione delle anagrafi zootecniche;

6) le competenze delle ASL in materia di tutela degli animali d’affezione e tutela del

randagismo, di cui al titolo VIII, capo II, mediante l’attribuzione di specifica

responsabilità o, se del caso, tramite idonea articolazione diretta da un veterinario

dirigente;

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640

7) la vigilanza sulla disinfezione, la disinfestazione e la derattizzazione dei ricoveri

animali, dei pascoli e degli impianti soggetti a vigilanza veterinaria, compresa la

disinfezione degli automezzi per il trasporto del bestiame;

8) la raccolta e la distruzione, mediante appositi impianti, delle carcasse di animali

morti o abbattuti per malattie infettive o sospetti d’infezione;

9) la prevenzione e la lotta contro le malattie esotiche;

10) l’istituzione di osservatori di ittiopatologia e delle malattie delle api;

11) la vigilanza sull’esercizio della professione medico-veterinaria e delle arti

ausiliarie veterinarie;

12) il rilascio di certificazioni e la raccolta dei dati statistici per quanto di

competenza;

13) l’educazione sanitaria rivolta agli operatori del settore ed alla popolazione;

b) igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e

trasporto degli alimenti di origine animale:

1) l’ispezione e la vigilanza veterinaria su impianti di macellazione finalizzate al

rispetto del benessere animale, alla visita ante mortem, all’igiene della

macellazione, all’ispezione post macellazione, al giudizio ispettivo e alla

destinazione delle carni;

2) la gestione e l’aggiornamento dell’anagrafe degli impianti produttivi, di

trasformazione, di deposito, commercializzazione e somministrazione;

3) la registrazione e il riconoscimento degli stabilimenti operanti nel settore della

produzione, lavorazione e deposito di alimenti di origine animale, secondo quanto

disposto dai Regolamenti (CE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 852/2004

del 29 aprile 2004 sull’igiene dei prodotti alimentari e n. 853/2004 del 29 aprile

2004 che stabilisce norme specifiche in materia di igiene per gli alimenti di origine

animale;

4) il controllo ufficiale sulla produzione, trasformazione e commercializzazione degli

alimenti di origine animale e loro derivati, in collaborazione con il dipartimento di

prevenzione medico qualora si tratti di prodotti alimentari che richiedono la

competenza di entrambi i dipartimenti;

5) la vigilanza sulla raccolta e la distruzione, mediante appositi impianti, delle carni

e delle derrate di origine animale non idonee al consumo umano;

6) la vigilanza sull’esercizio della professione medico-veterinaria;

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641

7) il rilascio di certificazioni e la raccolta dei dati statistici per quanto di

competenza;

8) l’educazione sanitaria rivolta agli operatori del settore ed alla popolazione;

c) igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche:

1) la vigilanza sulle condizioni igieniche degli allevamenti e degli animali destinati

all’alimentazione umana;

2) la vigilanza sulla somministrazione, produzione, distribuzione, trasporto dei

farmaci per uso veterinario e sull’utilizzazione degli animali da esperimento per

quanto di competenza veterinaria;

3) la vigilanza sui trattamenti immunizzanti e sulle inoculazioni ai fini diagnostici;

4) la vigilanza e il controllo sulla produzione, sul trasporto e sulla utilizzazione degli

alimenti per l’uso zootecnico;

5) il controllo degli animali domestici, sinantropici e selvatici al fine di individuare

eventuali modificazioni dell’equilibrio ambientale nel rapporto uomo-animale che

possono recare danno;

6) la vigilanza sulla assistenza veterinaria specialistica, nonché su stazioni di

monta, impianti per la fecondazione artificiale, ambulatori per la cura della sterilità

degli animali e sulle attività attinenti la prevenzione e cura della sterilità o

dell’ipofecondità, la fecondazione artificiale e la riproduzione animale;

7) l’ispezione e la vigilanza su impianti per la raccolta, il trattamento e

l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale;

8) la registrazione ed il riconoscimento degli stabilimenti di produzione del latte e

dei prodotti lattiero-caseari, secondo quanto disposto dai Regolamenti (CE) n.

852/2004 e n. 853/2004;

9) il controllo ufficiale sulla produzione, trasformazione e commercializzazione del

latte e dei prodotti lattiero-caseari, in collaborazione con il dipartimento di

prevenzione medico qualora si tratti di prodotti alimentari che richiedono la

competenza di entrambi i dipartimenti;

10) la registrazione ed il riconoscimento degli stabilimenti operanti nel settore

dell’alimentazione animale secondo quanto disposto dal Regolamento (CE) n.

183/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 gennaio 2005, che

stabilisce requisiti per l’igiene dei mangimi;

11) la vigilanza e il controllo sul rispetto delle norme in materia di protezione e

benessere degli animali in allevamento e durante il trasporto;

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642

12) la vigilanza sull’assistenza zooiatrica, sull’esercizio della professione medico-

veterinaria, sulle arti ausiliari veterinarie e sugli ambulatori veterinari;

13) il rilascio di certificazioni e la raccolta dei dati statistici per quanto di

competenza;

14) l’educazione sanitaria rivolta agli operatori del settore ed alla popolazione.

I distretti di medicina veterinaria erogano l’attività veterinaria di base

anche mediante turni di pronta disponibilità festivi e notturni dei veterinari

dipendenti e del relativo personale ausiliario svolgendo la profilassi delle malattie

infettive a carattere diffusivo e delle malattie parassitarie degli animali, nonché

l’applicazione delle relative misure di polizia veterinaria, il controllo e la vigilanza

sugli alimenti di origine animale di competenza veterinaria e la vigilanza sulla

riproduzione animale, sugli alimenti zootecnici e sull’impiego di farmaci per uso

veterinario.

La regione Lombardia prevede che le ASL esercitino, tutte le funzioni

amministrative in materia di sanità pubblica veterinaria non espressamente

attribuite ad altri soggetti.

La Regione si impegna ad asicurare l'omogeneità di gestione delle risorse,

l'uniformità degli interventi e delle erogazioni di prestazioni sul territorio, nonché la

verifica dei risultati ottenuti, in particolare: in materia di sanità animale, igiene

degli allevamenti e delle produzioni animali, con specifico riguardo alla profilassi e

alla polizia veterinaria e in materia di controllo dell'igiene degli alimenti di origine

animale e loro derivati, nelle fasi di produzione, trasformazione, deposito, trasporto

e commercializzazione.

Spettano altresì alla Regione:

a) l'adozione dei piani per il risanamento delle malattie infettive del bestiame e la

profilassi vaccinale, nonché l'acquisto e la distribuzione alle ASL dei vaccini, dei sieri

e dei prodotti diagnostici necessari per le profilassi obbligatorie;

b) la raccolta dei dati statistici relativi ai servizi veterinari, nonché la raccolta ed

elaborazione dei dati relativi alle denunce di malattie infettive e diffusive degli

animali, ai fini dell'adozione dei necessari interventi;

c) la promozione di corsi di formazione e aggiornamento, iniziative e programmi da

realizzare in collaborazione, in particolare, con l'Istituto zooprofilattico sperimentale

della Lombardia e dell'Emilia-Romagna e con le università;

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643

d) la cura dei rapporti con le amministrazioni sanitarie, agricole e zootecniche

nazionali e internazionali, nonché con gli istituti zooprofilattici sperimentali e con gli

istituti universitari di ricerca.

Inoltre, la legge regionale definisce ulteriori indicazioni normative in merito

ai seguenti argomenti:

• Competenze e funzioni degli Enti Locali e del Sindaco quale autorità sanitaria

locale in materia veterinaria;

• Assistenza zooiatrica;

• Misure di biosicurezza per il trasporto degli animali;

• Tutela degli animali d'affezione e prevenzione del randagismo;

• Anagrafe canina regionale;

• Cani smarriti e rinvenuti;

• Protezione dei gatti;

• Interventi sanitari ed eutanasia su cani e gatti;

• Rifugi per animali;

• Cessione e affido di cani e gatti ricoverati presso i rifugi per animali;

• Piano degli interventi e consulta regionale rivolti al fine di garantire la salute

pubblica e la tutela degli animali d'affezione;

• Controllo demografico;

• Indennizzi per perdite di capi di bestiame causate da cani randagi o

inselvatichiti e accertate dall'ASL competente;

• Volontariato;

• Controlli;

• Sanzioni.

Le prossime tabelle riassumono i dati relativi all’attività sviluppata dal

Dipartimento Prevenzione Medico delle ASL della Regione Lombardia nell’anno

2009.

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644

Dipartimento di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia

note 2008 2009 Delta 2009-2008

Inchieste epidemiologiche malattie infettive

(1) 13.896 12.850 -1.046

Vaccinazioni eseguite nei bambini (antitetano, antipolio, antimorbillo, antipertosse, antiepatiteB, antidifterite, antihaemophilusB, antirosolia, antiparotite...)

(1) 1.117.100 1.110.578 -6.522

Vaccinazioni eseguite negli adulti (antiinfluenzale, antitetano, antiepatiteB...)

(1) 1.785.000 1.732.850 -52.150

Donne invitate con lettera allo screening mammografico

(2) 592.436 532.238 -60.198

Donne rispondenti all'invito allo screening mammografico

(2) 312.500 296.986 -15.514

Persone invitate con lettera allo screening colonretto

(2) 1.164.901 1.120.543 -44.358

Persone rispondenti all'invito allo screening colonretto

(2) 459.022 511.665 52.643

Progetti di educazione alla salute (2) 142 223 81

Numero attività controllate Attività di coltivazione 894 2.118 1.224 Controlli su strutture produzione/trasformazione/distribuzione alimenti

30.989 31.166 177

Controlli su strutture produttive per la sicurezza dei lavoratori

5.970 14.996 9.026

Impianti di acquedotto (captazioni, adduzione, trattamento, distribuzione, ecc)

1.990 4.269 2.279

Impianti di fognatura e di depurazione 13 69 56 Siti inquinati oggetto di bonifica 84 167 83 Cantieri 9.807 13.966 4.159 Farmacie/Erboristerie 746 514 -232 Scuole 1.618 2.299 681 Asili nido e assistenza diurna per minori disabili

482 556 74

Strutture carcerarie 19 31 12 Strutture sanitarie 3.198 3.413 215 Strutture di assistenza residenziale per anziani e disabili

329 1.110 781

Impianti sportivi/piscine/stabilimenti balneari

1.314 1.817 503

Parrucchieri/trattamenti estetici/centri benessere

2.843 1.732 -1.111

Lavanderie 38 252 214 Strutture cimiteriali 115 125 10 Nota: Per quanto riguarda le attività di screening i dati 2009 sono da considerarsi provvisori Fonte: (1) Dati provenienti da database regionali che raccolgono prestazioni /eventi in modo puntuale. (2) dati aggregati riferiti dalle ASL

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Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza B.za

Pavia Sondrio Varese V. Camonica

Inchieste epidemiologiche malattie infettive (1)

1.242 1.983 846 637 531 370 696 2.078 1.183 553 1.061 511 121 951 87

Vaccinazioni eseguite nei bambini (antitetano, antipolio, antimorbillo, antipertosse, antiepatiteB, antidifterite, antirosolia, antihaemophilusB, antiparotite...) (1)

128.404 121.695 54.714 39.285 42.039 24.799 41.890 157.789 82.740 142.369 111.832 46.734 15.347 89.891 11.050

Vaccinazioni eseguite negli adulti (antiinfluenzale, antitetano, antiepatiteB. (1)

185.603 174.760 114.079 84.570 59.313 40.986 76.695 328.046 127.691 102.607 142.310 98.919 35.728 142.674 18.869

Donne invitate con lettera allo screening mammografico (1)

58.192 60.090 31.372 21.282 21.042 13.236 28.558 73.866 61.131 33.749 41.257 21.699 11.794 49.146 5.824

Donne rispondenti all'invito allo screening mammografico (2)

35.646 39.270 16.504 11.421 12.215 5.316 16.689 42.045 34.525 19.379 15.895 7.492 7.364 28.913 4.312

Persone invitate con lettera allo screening colonretto (2)

97.104 140.005 71.632 57.909 46.800 28.432 43.351 174.109 107.642 63.443 132.406 59.279 24.163 59.519 14.749

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646

Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano C Milano 1 Milano 2 Monza B.za

Pavia Sondrio Varese V. Camonica

Persone rispondenti all'invito allo screening colonretto (2)

57.884 72.092 33.959 27.015 24.285 8.179 24.164 60.901 36.814 27.454 56.740 17.835 12.145 43.159 9.039

Progetti di educazione alla salute (2)

9 18 13 39 7 5 31 17 14 21 13 9 9 11 7

Nota: Per quanto riguarda le attività di screening i dati 2009 sono da considerarsi provvisori Fonte: (1) Dati provenienti da database regionali che raccolgono prestazioni /eventi in modo puntuale. (2) dati aggregati riferiti dalle ASL

Page 493: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

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Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009

Numero attività controllate (1)

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano

C Milano

1 Milano

2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese

V. Camonica

Attività di coltivazione 354 323 112 106 50 86 441 18 20 127 61 280 75 38 27

Controlli su strutture Produzione/trasformazione distribuzione alimenti

3.987 5.735 2.597 1.194 639 850 2.870 2.653 592 1.438 3.535 2.010 2.056 613 397

Controlli su strutture roduttive per la sicurezza dei lavoratori (*)

2.188 2.755 971 260 217 843 1.501 405 1.052 460 720 1.787 139 1.503 195

Impianti di acquedotto (captazioni, adduzione, trattamento, distribuzione, ecc)

11 634 112 1 4 707 33 2 2.202 485 24 5 49

Impianti di fognatura e di depurazione 13 16 13 1 7 4 1 4 2 4 3 1

Siti inquinati oggetto di bonifica

15 80 19 3 46 4

Cantieri 421 3.089 683 160 526 399 765 2.713 1.631 754 815 375 798 747 90

Farmacie/Erboristerie 12 45 124 13 35 11 77 11 21 44 91 3 2 5 20

Scuole 344 124 192 19 38 70 52 904 237 10 200 27 43 39

Asili nido e assistenza diurna per minori disabili

56 34 61 40 20 38 15 9 247 1 25 10

Strutture carcerarie 3 3 2 2 2 3 9 1 6

Strutture sanitarie (**) 166 256 88 139 92 120 175 608 750 38 249 558 8 127 39

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Attività dei Dipartimenti di Prevenzione Medico delle ASL Regione Lombardia. Anno 2009

Numero attività controllate (1)

Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano

C Milano

1 Milano

2 Monza B.za Pavia Sondrio Varese

V. Camonica

Strutture di assistenza esidenziale per anziani e disabili

193 48 131 100 51 72 78 26 225 21 129 5 20 11

Impianti sportivi/piscine stabilimenti balneari (***)

108 427 43 151 315 128 35 19 118 111 152 105 4 101

Parrucchieri/trattamenti estetici/centri benessere 344 89 66 65 40 62 151 325 258 46 129 113 5 18 21

Lavanderie 31 69 4 22 18 24 5 12 43 20 4

Strutture cimiteriali 11 39 20 8 2 26 7 12

Nota: Per quanto riguarda le attività di screening i dati 2009 sono da considerarsi provvisori (*) N. di controlli effettuati dalla UO Tutela e Impiantistica - Non sono stati conteggiati i controlli sui cantieri e nelle attività agricole presenti come categorie a sé - Sono stati inoltre esclusi gli audit e i controlli di documente in sede ASL (**) STRUTTURE SANITARIE comprende strutture ospedaliere, poliambulatori, studi medici (medicina generale, specialisti, odontoiatri), Laboratori di anlisi cliniche, Centri di medicina estetica) (***) Esclusi stabilimenti termali Fonte: (1) Dati provenienti da database regionali che raccolgono prestazioni /eventi in modo puntuale. (2)Dati aggregati riferiti dalle ASL.

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A corredo dei dati la Direzione Generale Sanità ha prodotto una relazione

esplicativa degli stessi e dell’attività svolta. Di seguito la stessa è proposta

testualemente.

Semplificazione e sburocratizzazione in sanità pubblica

La DG Sanità di Regione Lombardia ha realizzato nell’ultimo triennio un

percorso di semplificazione amministrativa in sanità pubblica e di rilancio e

riqualificazione delle attività di prevenzione.

Innanzitutto in coerenza con gli orientamenti adottati in ambito europeo,

dove l’impostazione del sistema delle responsabilità in campi come quelli della

tutela dei lavoratori e della igiene e sicurezza alimentare ha visto importanti

mutamenti nell’ultimo decennio, che hanno determinato il graduale cambiamento

dell’approccio della pubblica amministrazione. Quest’ultima sta passando infatti dal

ruolo di controllore sistematico delle attività dei cittadini nella fase precedente

all’attività stessa, attraverso la verifica formale di requisiti e condizioni ancora non

operative, al ruolo di controllore “intelligente” delle attività di impresa nel loro

esercizio.

L’approvazione della l.r. 8/2007 (ora confluita nel Testo Unico delle leggi

regionali in materia di sanità – l.r. 33/09) ha rappresentato uno dei passaggi

fondamentali: con tale provvedimento sono stati infatti aboliti una serie di certificati

e atti amministrativi superati da normative europee e da valutazioni di efficacia.

Con la l.r. 8/07 è stato infatti abolito anche il “Nulla osta all’esercizio di

attività lavorative e depositi” previsto dal Regolamento locale di igiene tipo, che era

rilasciato dal Sindaco su parere della ASL competente per territorio e dell’ARPA ove

necessario; è stato sostituito dalla Dichiarazione di Inizio Attività Produttiva (DIAP),

una autodichiarazione resa sottoforma di dichiarazione sostitutiva di certificazione

e/o atto di notorietà da presentare allo Sportello Unico per le Attività Produttive

(SUAP) del Comune che dà titolo per l’avvio immediato dell’attività, con la quale chi

intende svolgere in Lombardia un’attività economica tra quelle per cui è applicabile,

attesta, sotto la propria responsabilità, di essere in possesso dei requisiti previsti e

di essere in regola con quanto prescrive la normativa vigente per lo svolgimento di

quella specifica attività.

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Con decreto del Direttore Generale della Sanità del 14 settembre 2009,

n.9056, la Regione Lombardia e la Direzione Regionale del Lavoro per la Lombardia

hanno disposto che la trasmissione della notifica preliminare inizio lavori in cantiere

e dei suoi aggiornamenti avvenga tramite sistema informatizzato.

L’inserimento della notifica preliminare online garantisce la trasmissione

all’ASL e alla Direzione Provinciale del Lavoro (DPL) competente e permette la

stampa dell’atto utile per l’affissione presso il cantiere.

Questa modalità di invio informatizzata è divenuta obbligatoria a partire

dal 1 gennaio 2010 e sussiste nei seguenti casi:

• nei cantieri in cui è prevista la presenza, anche non contemporanea, di più

imprese esecutrici;

• nei cantieri che ricadono nella fattispecie sopra descritta, in un momento

successivo all’inizio dei lavori;

• nei cantieri in cui opera una sola impresa la cui entità presunta di lavoro non

sia inferiore a 200 uomini-giorno.

Ad oggi, nei primi mesi di vigenza dell’obbligo, le notifiche online sono state

circa 15.000. Al 24 marzo, le notifiche online pervenute erano 12.000 a fronte di

1.500 cartacee.

Inoltre le ASL lombarde, sulla base della circolare 19/SAN/2008, hanno:

• pianificato le proprie attività di prevenzione sulla base dei principi di provata

efficacia, in aderenza alle esigenze del territorio e agli obiettivi regionali,

• utilizzato strumenti di rilevazione e sistemi informativi volti a raccogliere con

metodo scientifico i dati epidemiologici e di attività,

• privilegiato le attività programmate rispetto a quelle derivanti da

contingenze o richieste estemporanee.

Nel 2009 è stata avviata la realizzazione del sistema informativo regionale

della prevenzione: in esso è presente l’anagrafica di tutte le imprese registrate alla

camera di commercio e delle strutture comunque soggette a controlli sanitari

(scuole, ospedali, RSA, …). A ciascuna impresa/struttura sono collegati gli infortuni

eventualmente occorsi ai lavoratori (da fonte INAIL, disponibili anche in

raggruppamenti per tipo di imprese, anno…) e i controlli effettuati dalle ASL

(database in implementazione).

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651

Sorveglianza malattie infettive e piano regionale vaccini

Nel 2009 è stata avviata, a fianco della rilevazione di tutte le malattie

infettive, anche l’analisi delle infezioni da HIV; per illustrare le modalità, si sono

svolti 4 work shop con tutti gli operatori i ASL e di AO coinvolti.

Sorveglianza delle infezioni ospedaliere

Continua il progetto di sorveglianza per la prevenzione e controllo delle

infezioni ospedaliere nelle strutture sanitarie di ricovero della Regione Lombardia

esteso a tutte le strutture accreditate i cui risultati sono stati pubblicati sul sito della

D.G.Sanità. E’ stato inoltre approntato un sistema informativo per gli agenti

sentinella.

Screening oncologici

Nel corso del 2009 sono state realizzate le seguenti iniziative formative:

• corso “Programma di screening del carcinoma colonrettale. La concordanza

diagnostica anatomopatologica” in accordo con le società scientifiche Siapec

Lombarda e Giscor” evento dedicato ad anatomopatologi coinvolti nei programmi di

screening ASL.

• corso “I carcinomi di intervallo: indicatori di sensibilità di un programma di

screening mammografico” per avviare il confronto sulla qualità della lettura e sulla

sensibilità diagnostica dei programmi. Coinvolti operatori, responsabili dei

programmi di screening del carcinoma della mammella e radiologi.

Lo screening del carcinoma mammario e del carcinoma colonrettale

rappresentano linee di attività consolidate nelle ASL lombarde; i dati di attività e gli

indicatori di processo sono costantemente monitorati nell’ambito delle survey

annuali.

Promozione di corretti stili di vita e programmi di educazione sanitaria

Nel corso del 2009 sono state realizzate le seguenti iniziative:

• Conclusione del percorso formativo biennale per referenti per l’educazione

alla salute, responsabili o coordinatori dei Piani integrati di promozione della salute,

operatori dei diversi servizi/distretti delle ASL, volto a rinforzare le competenze di

progettazione e valutazione di interventi di promozione della salute mediante un

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652

approccio integrato, intersettoriale, efficace e sostenibile come da D.D.G.S. 4718

del 12 maggio 2008.

• Elaborazione di Linee Guida per la programmazione delle ASL, coerente con

le Regole di esercizio 2009.

• Aggiornamento del sito web www.promozionesalute.regione.lombardia.it, a

disposizione di operatori sanitari, sociali, scolastici, di amministratori locali, nel

quale è possibile consultare le esperienze di “buone pratiche” realizzate in

Lombardia.

Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro

Regione Lombardia persegue una politica di miglioramento della sicurezza e

della salute nei luoghi di lavoro mirata ad ottenere un concreto guadagno di salute

nella popolazione lavorativa.

Gli obiettivi e gli standard di livello regionale sono perciò declinati nella

forma di conseguire una riduzione degli eventi negativi, ponendosi il traguardo di

raggiungere, nel triennio 2008 – 2010 di vigenza del Piano, una riduzione dei

seguenti indicatori:

• 15% del tasso complessivo d’incidenza degli infortuni sul lavoro denunciati

(base dati: INAIL 2006);

• 10% del numero assoluto degli infortuni mortali;

• 10% del tasso di incidenza degli infortuni gravi;

• 15% degli infortuni denunciati nelle aziende che hanno adottato un Sistema

di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSL) o aderito a forme di

comportamento etico riconosciute dagli Enti bilaterali o dalle parti sociali.

Per le malattie professionali e lavoro-correlate, considerato il rilevante

problema della sottonotifica delle denunce, l’obiettivo è consistito nella loro

emersione accompagnata da una riduzione del numero reale dei casi.

Sotto il profilo della programmazione, sono state di rilievo le parole chiave:

efficacia, integrazione e trasversalità. In particolare, l’integrazione delle tematiche

relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro nelle altre politiche (istruzione, sanità

pubblica…) e la promozione di nuove sinergie. Di conseguenza, i progetti specifici e

tematici sono stati, il più possibile, ricondotti all’interno dell’intero Dipartimento di

prevenzione e ricompresi in una programmazione concorrente e non nell’ottica

della singola disciplina.

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A consuntivo dell’anno 2009, risultano controllate 41.677 strutture/attività

economiche, con una copertura del 5,1% delle imprese attive lombarde (Fonte:

InfoCamere), in crescita rispetto all’anno precedente ove, con 39.666 unità

controllate, la copertura era pari a 4,8%. I sopralluoghi complessivamente

effettuati sono pari a 54.982, con un aumento del 5% rispetto al numero di

sopralluoghi effettuati nell’anno 2008, e quadruplicandone il valore rispetto all’anno

2006. Mediamente ciascuna azienda controllata ha ricevuto 1,3 sopralluoghi.

Tab. 1 N. sopralluoghi effettuati nel quadriennio 2006/2009

sopralluoghi

2006 13.067

2007 26.215

2008 52.309

2009 54.982

Nel comparto delle costruzioni, a fronte di 47.933 cantieri notificati40, sono

state effettuate 14.503 ispezioni, pari al 30% (in crescita rispetto all’anno 2008, a

fronte di 46.961 notifiche e 13.369 ispezioni, il rapporto era pari al 28%).

Il numero di imprese edili controllate – indicatore rilevato puntualmente

per la prima volta nell’anno 2009 attraverso il sistema informativo Impres@ – è

pari a 16.948, con una copertura del 12% delle imprese edili attive lombarde

(Fonte: InfoCamere).

L’elaborazione degli indici di frequenza (infortuni indennizzati x 1.000

addetti Inail, esclusi i casi in itinere: media triennio consolidato 2004-2006) rivela

la Lombardia quale regione al primo posto per il numero di infortuni in termini

40Art. 99, comma 1, D. Lgs. 81/08 “… il committente o il responsabile dei lavori, prima dell’inizio dei lavori, trasmetta all’unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti la notifica preliminare elaborata conformemente all’allegato XII, nonché gli eventuali aggiornamenti nei seguenti casi: a) cantieri di cui all’art. 90 comma 3, ossia cantieri in cui è prevista la presenza di più imprese, anche non contemporanea; b) cantieri che inizialmente non soggetti all’obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di cui alla lettera a) per effetto di varianti sopravvenute in corso d’opera; c) cantieri in cui opera una sola impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a 200 uomini – giorno;…”

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assoluti, facendo registrare un valore pari a 25,68, al di sotto dell’indice medio

nazionale pari a 29,52. In particolare, la Lombardia è diciottesima rispetto alle 21

regioni italiane, preceduta da Sicilia, Campania e Lazio (Fonte: INAIL, Rapporto

Annuale Regionale 2008 Lombardia – ottobre 2009). La riduzione della frequenza

infortunistica pari al 10% che si registra in Lombardia, nell’industria e nei servizi,

nel confronto tra il primo semestre degli anni 2008 e 2009, (Tabella 2.1; Fonti:

INAIL - Consulenza Statistico Attuariale; ISTAT) è analoga a quella registrata in

Italia.

Tab. 2 Andamento infortuni sul lavoro in Lombardia per tipo di settore – Periodo: I° semestre 2008 e 2009

industria e servizi

infortuni denunciati

infortuni denunciati

Lombardia

I° semestre

Var % -10,3

15,3

2008

frequenza 17,1

2009

64.944

occupati 4243

frequenza72.641

occupati 4258

industria e servizi

infortuni denunciati 418924

occupati 22509

frequenza 18,6

infortuni denunciati 372507

occupati 22235

frequenza 16,8

Var. % -10,0

2009

Italia

I° semestre

2008

L’analisi degli infortuni mortali è condotta sulle informazioni raccolte dal

Registro Regionale, istituito presso la DG Sanità ed alimentato dal flusso

informativo originato dalle ASL.

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655

A differenza della banca dati INAIL – in cui sono registrati anche gli

infortuni stradali e in itinere – il Registro Regionale è dedicato esclusivamente agli

infortuni mortali avvenuti nei luoghi di lavoro. L’analisi dei casi accaduti nel 2009

mostra rispetto all’anno precedente una sostanziale stabilità del valore già

registrato (figura 1).

Fig. 1 Andamento infortuni mortali in Lombardia nel periodo 1999-2009 Fonte: Registro Regionale Infortuni mortali

La riduzione dell’1,5%, seppur contenuta rispetto al 37% osservato nel

2008 sul 2007, conferma il trend decrescente del fenomeno. In particolare, si

registra un aumento dei casi nel settore delle costruzioni (48% del totale)

contrariamente all’anno 2008 in cui il settore seguiva quello dell’agricoltura (figura

2).

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Fig. 2 Andamento infortuni mortali in Lombardia nel periodo 1999-2009 Fonte: Registro Regionale Infortuni mortali

1 6 %

5 %

4 8 %

2 3 %

5 %

1 %2 %

agr ic o ltu r a

c o m m e r c io

c o str u zio n i

in d u str ia

tr asp o r ti

se r v izi p o stali

r ac c o lta e

sm altim e n to

r ifiu ti so lid i

Emergenze meteoclimatiche

Sono state definite per le Aziende Sanitarie Locali (Circolare prot.

H1.2009.0017729 del 13 maggio 2009) le indicazioni per la gestione di emergenze

in caso di elevate temperature ambientali, che prevedono la pianificazione dei

seguenti interventi:

• Predisposizione di una anagrafe della fragilità,

• Attivazione sistema di allerta meteo con tre giorni di anticipo, in

collaborazione con ARPA, dal 1 giugno al 15 settembre 2009,

• Programma di interventi, in particolare rivolto a:

• Attivazione di numeri verdi per la popolazione presso ciascuna ASL, per

informare sui servizi e percorsi di accesso;

• Informazione e comunicazione per la popolazione, con opuscoli e

vademecum, con particolare attenzione alle persone anziane;

• Monitoraggio delle persone assistite a domicilio;

• Interventi a favore dei soggetti non già conosciuti dai servizi di assistenza

sociale o socio-sanitaria;

• Potenziamento dei servizi ed interventi dedicati agli anziani;

• Collaborazione con volontariato e progetti specifici.

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Sicurezza alimentare

• L’attività svolta dalle ASL in materia di sicurezza alimentare nel 2009 si è

concretizzata nella seguente attività:

• attività di vigilanza e controllo sulle strutture nelle quali si svolge attività di

produzione, trasformazione, distribuzione di prodotti alimentari.

Nel 2009 sono stati eseguiti controlli, su attività, pari a circa il 30% delle

attività esistenti e che hanno attinenza con la sicurezza alimentare; tale dato deve

tuttavia essere rapportato al livello di rischio attribuito all’attività economica in

questione e che può variare anche all’interno della stessa tipologia.

Per controllare tali attività sono stati eseguiti (tra audit, ispezioni e

verifiche documentali) circa 37.000 controlli.

Nello svolgimento dell’attività di controllo sono stati altresì prelevati 6.500

campioni, nelle varie tipologia di attività sottoposte a controllo; solo nel 7% dei casi

le analisi hanno dato esito non favorevole.

I prodotti maggiormente campionati sono stati i prodotti della gastronomia,

i prodotti della panetteria, prodotti ortofrutticoli, oli e grassi vegetali e bevande.

All’interno del controllo ufficiale sui prodotti alimentari sono quindi

compresi anche i controlli sulle acque minerali, per quanto disciplinati da una

normativa specifica.

In coerenza con le nuove indicazioni sulla conduzione delle attività di

vigilanza e controllo, nel 2009 tale attività non è stata condotta in relazione

all’attuazione dei singoli piani mirati, ma sulla base dell’attribuzione del livello di

rischio delle singole attività, di criteri di evidenza scientifica e privilegiando

l’integrazione e la trasversalità.

Sono stati invece mantenuti i piani di controllo specifico rientranti nella

pianificazione di livello nazionale di seguito elencati:

• OGM: sono state eseguite anali su 381 campioni

• prodotti fitosanitari: sono state eseguite anali su 950 campioni.

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Prevenzione veterinaria

Come visto precedentemente, spetta alle Regioni la potestà regolamentare,

nell’ambito dei principi fondamentali determinati dalla legislazione dello Stato la

tutela della salute e la sicurezza alimentare. Il Decreto Legislativo n. 112/98 tra le

materie attinenti la tutela della salute individua: la profilassi e la cura relative alle

malattie ……… animali, ivi comprese le misure riguardanti gli scambi

intracomunitari, l’igiene e il controllo dei ……… alimenti di origine animale e i loro

sottoprodotti e la tutela sanitaria della riproduzione animale. Pertanto, ai sensi del

menzionato decreto legislativo, la regione deve svolgere attraverso le proprie

strutture le funzioni e i compiti relativi agli interventi profilattici e terapeutici

riguardanti la salute animale, nonché la salubrità dei prodotti di origine animale.

Inoltre, il combinato disposto della L.r. n. 64/1981 e s.m.i. “Norme per

l’esercizio di funzioni in materia di igiene e sanità pubblica, per la tutela della salute

nei luoghi di lavoro, l’organizzazione ed il funzionamento dei servizi veterinari e dei

presidi multizonali di igiene e prevenzione”, e della L.r. n. 1/2000, “Riordino del

sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del D.Lgs. 31 marzo 1998, n.

112 (Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni ed

agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59 )”,

assegna, in materia di sanità pubblica, le precipue competenze, e come

conseguenza di ciò anche di igiene e sicurezza alimentare. In tal senso l’art. n. 53

del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 indica che tramite le funzioni di polizia

veterinaria, la giunta regionale verifica che vengano osservati gli indirizzo ed il

coordinamento dell’attività sulla materia e, inoltre, verifica il perseguimento degli

obiettivi della programmazione regionale, al fine di assicurare l’uniformità degli

interventi e delle prestazioni sul territorio.

In merito ai riferimenti normativi si rileva che la legislazione alimentare

vigente è prevalentemente di origine comunitaria e la legislazione relativa

all’organizzazione dei controlli e alla fissazione delle sanzioni è di origine nazionale.

La normativa comunitaria in materia di sicurezza alimentare è stata

rivisitata da una serie di Regolamenti, definiti “pacchetto Igiene”. che sono entrati

in vigore a far data dal 1° gennaio 2006.

La regione Lombardia ha organizzato le proprie norme riguardanti le

materie di competenza della Sanità Pubblica Veterinaria tramite una serie di atti

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659

che, nella maggior parte dei casi, regolamentano questioni particolari ed aspetti

specifici relativi alla tutela della salute dei consumatori e alla commercializzazione

degli alimenti a livello globale. La regione ha coperto l’intera catena alimentare e fa

riferimento alla politica alimentare dell’Unione Europea espressa nel Libro bianco

sulla sicurezza alimentare, definita poi a livello legislativo dal Regolamento base di

inquadramento generale, il Reg. (CE) n. 178/2002 facendo propri pertanto i principi

fondamentali espressi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’OIE. Tali

principi trovano il loro fondamento nel principio che la legislazione alimentare,

intesa a ridurre, eliminare o evitare un rischio per la salute umana deve basarsi

sull’analisi del rischio, che si articola in tre fasi: la valutazione del rischio; la

gestione del rischio e, infine, la comunicazione del rischio.

L’articolazione organizzativa della Regione Lombardia - Direzione Generale

Sanità competente in materia di programmazione, coordinamento, verifica e

controllo delle attività inerenti la Sanità Pubblica Veterinaria è la “U.O. Veterinaria”,

definita anche l’Autorità Competente Regionale.

Le attività di controllo sono orientate al perseguimento dei seguenti

obiettivi:

• Applicazione uniforme della “Legislazione alimentare”, sul territorio

regionale, in materia di mangimi e di alimenti di origine animale e alle norme sulla

salute e sul benessere degli animali;

• Riesame dell’organizzazione dei sistemi di controllo presso le Autorità

Competenti Territoriali, in conformità agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali

• Valutazione dell’efficacia dei controlli ufficiali posti in essere dalle Autorità

Competenti Territoriali.

I documenti e gli atti di riferimento sono i Documenti di programmazione

regionale, segnatamente: il Piano Regionale di Sviluppo il Documento Regionale di

Programmazione Economica e Finanziaria e il Piano Socio-Sanitario Regionale che

individuano i seguenti obiettivi generali della sanità pubblica veterinaria,

• promozione della salute e del benessere degli animali, anche con lo scopo di

migliorarne le produzioni,

• prevenzione e controllo delle malattie degli animali, con particolare

attenzione alle zoonosi,

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660

• protezione dell'ambiente come nei casi di industrializzazione degli

allevamenti e di presenza nelle città di fauna selvatica,

• sicurezza alimentare.

Detti obiettivi generali sono perseguiti dall’ACR mediante la predisposizione

ed attuazione di:

• leggi regionali a carattere generale, all’interno delle quali vengono definiti le

finalità complessive, i principi operativi e l’articolazione delle competenze

relativamente a determinati ambiti dell’attività regionale che interessano il settore

alimentare;

• delibere di giunta e decreti dirigenziali volti a precisare e chiarire taluni

aspetti della nuova normativa comunitaria (con particolare riferimento al Reg. (CE)

n. 178/02 ed al “Pacchetto Igiene”);

• “linee guida”, a carattere prettamente operativo, rivolte di volta in volta ai

vari soggetti responsabili di specifici rami della “filiera della sicurezza”;

• indicazioni operative per la redazione del “piano integrato delle attività di

prevenzione e dei controlli”, ai sensi della Legge regionale n. 8/2007;

• “programma annuale di audit”, ai sensi del Reg. (CE) n. 882/2004.

Come visto, l’ACR è una articolazione della D.G. Sanità della Regione

Lombardia prevista dallla DGR n. 6268 del 21 dicembre 2007 (IV Provvedimento

organizzativo 2007 - VIII legislatura). Le principali attività dell’ACR riguardano:

La mappatura dei processi - consiste nell'identificazione e valutazione dei

processi gestionali delle attività di controllo delle AA.SS.LL.;

La predisposizione del programma annuale di controllo dell’ACR - Obiettivo

dell’attività è sviluppare un programma di controllo che allochi le risorse sui

processi aventi maggiore rilevanza e che tenga conto di specifiche aspettative della

Direzione Generale Sanità;

Gli interventi di controllo - Le tipologie di intervento dell’ACR sono le seguenti:

• Audit di conformità: si tratta di valutare la conformità dei comportamenti con

le procedure e prassi interne e con quanto richiesto dal legislatore;

• Audit di sistema: si tratta di valutare il raggiungimento degli obiettivi

assegnati al Responsabile dell'Organizzazione auditata, declinati a livello di processo

- si tratta di interventi volti a valutare l'efficacia e l'efficienza dei processi e dei

controlli in essi previsti;

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661

• Ispezione: si tratta di verificare il rispetto dei requisiti della normativa

vigente nelle materie di competenza della sanità pubblica veterinaria.

• Se del caso, utilizza le altre tipologie di controllo contemplate dal Reg. (CE)

n. 882/2004.

La reportistica, la condivisione e le raccomandazioni - Al termine di ciascun

intervento di controllo, ACR emette un rapporto sui risultati dello stesso contenente

gli aspetti oggetto di valutazione, la valutazione sui processi e sui controlli

analizzati. Propone inoltre in modo dettagliato tutte le osservazioni rilevate nel

corso dell'intervento, i problemi rilevati, eventuali raccomandazioni per il

miglioramento delle attività aziendali;

Comunicazioni con il Direttore dell’Organizzazione auditata - E' il primo

responsabile delle performance dell’Organizzazione auditata ed è quindi destinatario

di tutti i rapporti e di tutte le comunicazioni ufficiali inviate dall’ACR;

Monitoraggio e Follow-Up - Consiste nella verifica circa l'effettiva

implementazione dei piani di azione concordati con i responsabili dei processi, anche

a fronte di osservazioni rilevate nel corso di precedenti interventi di controllo e

condivise dai responsabili dei processi stessi.

Le strutture e i compiti previsti per l’ACR come indicato dalla DGR n. 6268

del 21 dicembre 2007 (IV Provvedimento organizzativo 2007 - VIII legislatura)

sono riassunti dalla prossima tabella.

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662

LIVELLO ORGANIZZATIVO COMPETENZE E AREE DI ATTIVITÀ

U.O.

Veterinaria

Programmazione, coordinamento e verifica dell’attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali Rapporti con il Ministero della Salute e con le Regioni per le materie relative alla sanità veterinaria Organizzazione delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari relativi agli stabilimenti autorizzati all’esportazione verso Paesi Terzi e rapporti con i Servizi Ispettivi dei Paesi Terzi Attività di ispezione esterna sull’attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle ASL per le materie di competenza e sugli stabilimenti di produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale e dei sottoprodotti di origine animale Coordinamento e verifica dell’attuazione dei piani di controllo nel settore dell’igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Anagrafe degli impianti di produzione e trasformazione degli alimenti per animali Gestione dei sistemi di allerta nel settore dell’alimentazione animale Sistema di allerta alimentare in stretto raccordo con l’U.O. Governo della prevenzione, tutela sanitaria, piano sicurezza luoghi di lavoro e emergenze sanitarie

Struttura

"Prevenzione Sanità veterinaria"

Coordinamento dei piani di bonifica sanitaria e di prevenzione e controllo delle malattie degli animali Linee guida per l’adozione dei provvedimenti di Polizia veterinaria da parte dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari Gestione e coordinamento delle operazioni veterinarie in occasione di focolai di malattie infettive e diffusive Anagrafi informatizzate delle aziende zootecniche Coordinamento delle operazioni per la prevenzione del randagismo e la tutela degli animali d’affezione Coordinamento e verifica delle attività dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari in materia di riproduzione animale in collaborazione con la Direzione Agricoltura Coordinamento e verifica dell’attuazione dei piani di controllo nel settore dei sottoprodotti di origine animale

Struttura

"Controllo sugli alimenti

di origine animale"

Coordinamento e verifica dell’attuazione dei piani di controllo nel settore dell’igiene degli alimenti di origine animale Anagrafe degli impianti di produzione e trasformazione degli alimenti di origine animale Gestione dei sistemi di allerta nel settore degli alimenti di origine animale Rapporti con i rappresentanti delle filiere produttive degli alimenti di origine animale per il coordinamento delle attività di prevenzione e controllo in collaborazione con la Direzione Agricoltura Linee guida per l’accreditamento dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari delle Aziende Sanitarie Locali Rapporti con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna Formazione e aggiornamento del personale dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari di concerto con la Struttura Progettazione, sviluppo piani e emergenza urgenza

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663

Le tabelle che seguono propongono un sintetico quadro riassuntivo delle

attività svolte dalle strutture preposte alla medicina di sanità pubblica

veterinaria

Medicina di Sanità Pubblica Veterinaria.

Campioni effettuati in Regione Lombardia su bovini

Numero dei Capi

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*

Macellazioni d’urgenza

2.677 295 205 109 92 109 1.230 225 388

Macellazione differita

14.070 18.049 21.623 20.185 18.005 17.820 12.299 6.099 1.397

Morti in stalla o durante il trasporto

24.936 18.817 20.267 16.131 15.640 16.686 18.451 20.898 13.182

Abbattuti in focolaio BSE

3.995 2.571 1.678 71 488 34 0 4 0

Sospetti BSE 79 30 6 13 4 3 4 0 Totale soggetti a rischio

45.678 39.811 43.803 36.502 34.238 34.653 31.983 27.230 14.967

Regolarmente macellati superiori ai 24 mesi

247.488 300.036 321.012 309.885 270.265 264.029 242.207 269.482 109.139

Totale complessivo capi da sottoporre ad esame ai fini BSE

293.166 339.847 364.815 346.387 304.503 298.682 274.190 296.712 124.106

Numero degli esami effettuati

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Totale campioni esaminati sul totale complessivo dei capi macellati

293.166 339.847 366.818 346.387 304.490 298.678 274.138 296.712 124.106

In merito al dato 2001 per "sospetti BSE" si precisa che in quell'anno non era prevista una rendicontazione specifica per questa categoria a rischio. Con D.L. 31 gennaio 2005, n.7 convertito con legge 31 marzo 2005, n.43 è stata spostata a 30 mesi l'età al di sopra delle quale è previsto il prelievo negli animali regolarmente macellati *La Dec. 2008/108 prevede, dal 01.01.2009, il campionamento per BSE dei bovini di categoria a rischio e regolarmente macellati dei soli capi di età superiore ai 48 mesi. Fonte: Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale della Lombardia

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La Dec. 2008/108 prevede, dal 01.01.2009, il campionamento per

BSE dei bovini di categoria a rischio e regolarmente macellati dei soli capi

di età superiore ai 48 mesi, questa determinazione motiva la riduzione del

numero dei capi sottoposti all’esame relativo alla BSE, infatti tra l’anno

2008 e l’anno 2009 si passa da 296.712 capi a 124.106 e tutti sono stati

sottoposti agli esami previsti.

Medicina di Sanità Pubblica Veterinaria.

Campioni effettuati in Regione Lombardia su bovini

Percentuale

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009*

Macellazioni d’urgenza

0.91% 0,09% 0,06% 0,03% 0,03% 0,04% 0,45% 0,08% 0,31%

Macellazione differita

4.80% 5,31% 5,93% 5,83% 5,91% 5,97% 4,49% 2,06% 1,13%

Morti in stalla o durante il trasporto

8.50% 5,54% 5,56% 4,66% 5,14% 5,59% 6,73% 7,04% 10,62%

Abbattuti in focolaio BSE

1.36% 0,76% 0,46% 0,02% 0,16% 0,01% 0,00% 0,00% 0,00%

Sospetti BSE 0,02% 0,01% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% 0,00% Totale soggetti a rischio

15,58% 11,71% 12,01% 10,54% 11,24% 11,60% 11,66% 9,18% 12,06%

Regolarmente macellati superiori ai 24 mesi

84,42% 88,29% 87,99% 89,46% 88,76% 88,40% 88,34% 90,82% 87,94%

Totale complessivo capi da sottoporre ad esame ai fini BSE

100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

Percentuale

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Totale campioni esaminati sul totale complessivo dei capi macellati

100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

In merito al dato 2001 per "sospetti BSE" si precisa che in quell'anno non era prevista una rendicontazione specifica per questa categoria a rischio. Con D.L. 31 gennaio 2005, n.7 convertito con legge 31 marzo 2005, n.43 è stata spostata a 30 mesi l'età al di sopra delle quale è previsto il prelievo negli animali regolarmente macellati *La Dec. 2008/108 prevede, dal 01.01.2009, il campionamento per BSE dei bovini di categoria a rischio e regolarmente macellati dei soli capi di età superiore ai 48 mesi. Fonte: Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale della Lombardia

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665

Per quanto concerne la medicina veterinaria la tabella che segue riporta i

dati forniti dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia in

merito ai controlli effettuati in regione Lombardia per la ricerca di frammenti

ossei nei mangimi41 ed evidenzia che anche per l’anno 2009, non sono stati

rilevati campioni positivi

41 A proposito della diminuzione dei campionamenti eseguiti nell’anno 2007, la regione ha segnalato: che il motivo va ricercato nel mancato “rilievo di campioni positivi da diversi anni e quindi, a fronte di una situazione ormai sotto controllo, l'inutilità di effettuare un numero costante di controlli; inoltre nello stesso periodo si è avuta l'attivazione di controlli da parte delle aziende sulle materie prime utilizzate”, inoltre, “mentre in passato il campionamento per la ricerca dei frammenti ossei veniva effettuata anche su materie prime in fasi di stoccaggio precedenti alla destinazione ad una specifica categoria di animale, dal 2007 i controlli vengono effettuati solo su prodotti per i quali è già stata stabilita la categoria di destinazione”

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Medicina di Sanità Pubblica Veterinaria. Analisi effettuate nella Regione Lombardia per la ricerca di frammenti ossei nei mangimi

Negativi Positivi 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

(****) 2009 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

(****) 2009

11 1 1 Bovini (*) 1.069 547 352 271 254 285 359

1,03% 0,18% 0,28% 0 0 0 0 0

Ruminanti Ovini (*)

3 6 13 12 10 6

457 295

0 0 0 0 0 0 0

0

0

11 15 2 Non ruminanti (*)

279 73 57 44 35 36 40 259 165 3,94% 20,55%

0 0 0 0 0 0,77%

0

Specie indefinita (**) 20 4 1 0

Mangimi semplici farine animali (**)

429 107 151 378 345 335 1 (***)

86 122 4,66% 3,74% 0,66%

0 0 0 0 0 0

Totale negativi Totale positivi

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Bovini (*) 11 1 1

Ruminanti Ovini (*)

1.072 547 358 284 266 295 365 457 295 1,03% 0,18% 0,28%

0 0 0 0 0 0

In merito alla diminuzione dei campionamenti nel 2007, il motivo è il mancato rilievo di campioni positivi da diversi anni e quindi, a fronte di una situazione ormai sotto controllo, l'inutilità di effettuare un numero costante di controlli; inoltre nello stesso periodo si è avuta l'attivazione di controlli da parte delle aziende sulle materie prime utilizzate. (*): la diminuzione dei campioni prelevati rispetto al 2003 è dovuta alla progressiva normalizzazione della situazione evidenziata dall'azzeramento dei campioni risultati positivi; nel 2004 si constata infatti la conformità di tutti i campioni alla normativa vigente in materia di mangimi. (**): l'aumento dei campioni rispetto al 2003 è dovuta all'applicazione della Raccomandazione 163/2004/CE che ha stabilito per questa tipologia di mangimi l'esecuzione di un numero minimo di campioni sulla base dei quantitativi di mangime prodotti a livello regionale; tutti gli esiti delle analisi sui campioni prelevati nel 2004 sono comunque risultati favorevoli. (***) Mentre in passato il campionamento per la ricerca dei frammenti ossei veniva effettuata anche su materie prime in fasi di stoccaggio precedenti alla destinazione ad una specifica categoria di animale, dal 2007 i controlli vengono effettuati solo su prodotti per i quali è già stata stabilita la categoria di destinazione. (****) A partire dal 2008 la nuova modalità di rendicontazione prevista dal Piano Nazionale Alimentazione Animale non consente più di distinguere i campioni su mangimi per bovini da quelli destinati agli ovini. Fonte: Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia.

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667

L’ATTIVITÀ DI CONTROLLO DELLA REGIONE SULLE AZIENDE

Verifica dell’appropriatezza: il sistema di finanziamento a

prestazione

A riguardo del sistema dei controlli, il contesto storico normativo nazionale

e regionale è stato descritto approfonditamente nelle precedenti relazioni stilate

dalla Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia e ad esse per brevità, si fa

riferimento e rimando per opportuna sintesi.

Come indicato in altra parte della relazione la Giunta regionale fornisce

annualmente le indicazioni operative inerenti l’attività da svolgere in merito alla

questione socio sanitaria tramite apposite deliberazioni. Il programma dell’attività

per l’anno 2008 è stato fornito dalla giunta regionale lombarda con la deliberazione

n. VIII/5743 del 31/10/2007 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio

socio sanitario regionale per l'esercizio 2008”, confermando la priorità da attribuire

da parte delle direzioni strategiche delle ASL, in termini di programmazione delle

risorse alla piena attuazione della DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007.

Introdotto dalla DGR VII/15324 del 2003, il Piano dei Controlli, è stato

confermato come lo strumento principale di cui le ASL dispongono per evidenziare

ed integrare tra loro le varie linee di intervento previste ad inizio anno per tutte le

aree oggetto di controllo e la regione fissa per le ASL la data del 31 gennaio 2008 la

scadenza entro la quale le stesse devono predisporre ed inviare alla DG Sanità il

piano per l’esercizio 2008. Come visto, la citata DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007

resta il punto di riferimento per le indicazioni operative per l’anno 2008 e, pertanto

la regione ribadisce le seguenti indicazioni sulla questione dei controlli

• “la non obbligatorietà del preavviso della visita ispettiva a suo tempo definito

in 48 ore “lavorative” dalla d.g.r. n. VII/8078 del 18.02.2002; con questa

indicazione si intende che l’eventuale preavviso non può essere inoltrato dalla ASL

alla struttura prima delle 48 ore precedenti il controllo e che il preavviso non è più

da considerarsi un obbligo.

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• la non obbligatorietà della verifica del 2% di estrazione casuale della

casistica, così come prevista dalla d.g.r. n. VII/3826 del 16.03.2001; con questa

indicazione si intende che le modalità di estrazione della casistica da controllare

possono essere anche solo di tipo mirato;

• il superamento della limitazione di tipologia di controllo (appropriatezza o

congruenza della codifica sulla stessa pratica, così come previsto dalla d.g.r. n.

VII/12692 del 10.04.2003;

• il superamento di quanto previsto dalla VII/12692 del 10.04.2003 alla voce

“calendarizzazione dei controlli”, dando la priorità alla verifica delle attività erogate

nel corso dell’esercizio di cui non sono state ancora saldate le attività che si

individua con il periodo che va dal 1° gennaio di un anno al 28 febbraio dell’anno

seguente;

• la non sospensione del controllo a seguito di “interpello” alla Direzione

Generale Sanità, così come previsto dalla circolare 37/SAN/2003, privilegiando, nel

caso di contestazione, l’interpretazione conservativa della modalità di codifica

proposta dalla ASL, che deve essere quella prevista dalle linee guida regionali

emanate a riguardo della codifica delle prestazioni e che riguarda le procedure

consolidate e storicizzate nella pratica clinica e quindi ancheutilizzate in sede di

rilevazione dei costi e definizione delle tariffe delle prestazioni sia a livello nazionale

che regionale;

• l’obbligatorietà dell’estensione del campione a tutta la casistica, nel caso di

rilevazione di codifiche non corrette;

• dare attuazione, come previsto dalla l.r. 8/2007, alla sovraterritorialità della

funzione di controllo prevedendo che le ASL verifichino le prestazioni a favore di

propri residenti erogate da strutture ubicate presso altre ASL, dando atto che la

possibilità di maggiore azione anche sul piano territoriale potrà essere una buona

garanzia di crescita dell’efficacia delle attività di controllo attraverso anche il

confronto tra e con diversi operatori, superando la previsione del d.d.g. Sanità n.

1375/05 e della dgr. n. VIII/3776 del 13.12.2006 – in tema di controlli tra ASL

viciniori;

• si raccomanda la massima attenzione all’utilizzo dello strumento interpello

che è attivo sul sito della DG Sanità dal 10 di settembre del 2007

[http://www.sanita.regione.lombardia.it/interpello/index.php]. “interpello” deve

essere l’unico strumento da utilizzare per porre quesiti riguardanti le modalità di

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codifica ed erogazione delle prestazioni sanitarie, l’assolvimento dei requisiti di

accreditamento nonché la verifica della inclusione o no nei LEA, con conseguente

erogabilità a carico del Servizio Sanitario Regionale, delle prestazioni sanitarie. Le

risposte date ai quesiti e pubblicate devono considerarsi norma vincolante per tutti

gli erogatori a contratto con il Servizio Sanitario Regionale.

Si ribadisce l’indicazione riguardante l’obbligo, per ogni ASL, di verificare

almeno il 5% degli episodi di ricovero avvenuti sul proprio territorio di competenza

e si stabilisce che nel piano dei controlli 2008 le ASL propongano delle azioni quali –

quantitativamente adeguate a riguardo delle attività di controllo previste per le

attività di specialistica ambulatoriale.

Le ASL devono inviare alla Direzione Generale Sanità con cadenza mensile

gli esiti delle attività di controllo utilizzando il flusso stabilito con d.g.r. n. VII/12692

del 10.04.2003, al fine di consentire alla Direzione Generale Sanità di fornire alle

ASL stesse, con cadenza, bimestrale, i dati aggiornati relativi all’andamento dei

controlli rispetto agli erogatori del proprio territorio e alle prestazioni usufruite dai

propri residenti in ASL diverse in Regione Lombardia.

Inoltre, la DGR VIII/4799/2007 ha dato mandato alla Direzione

Generale Sanità di individuare nella definizione delle regole di sistema per il 2008,

anche con la collaborazione di esperti di settore, linee guida di riabilitazione, per la

definizione dei criteri di attribuzione dei pazienti a tre diversi livelli assistenziali in

base alla patologia, morbilità, comorbilità ed altri fattori da definirsi1.

La Giunta regionale, con la delibera organizzatrice dell’attività per l’anno

2008, in ordine alla materia sociosanitaria, ha indicato che le ASL sono tenute a

predisporre il piano dei controlli seguendo criteri deputati alla semplificazione delle

procedure e il loro coordinamento con i controlli previsti nei confronti delle unità

1 In tal senso: •” si informa che è in fase avanzata la validazione sul campo, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), di uno strumento sviluppato da SIMFER per stabilire la congruità e la appropriatezza del ricovero riabilitativo in una delle varie unità di offerta (Riab.Specialistica, Riab. Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di pazienti di tipo neuro / osteomuscolare che si rifà alla fase del processo riabilitativo (riabilitazione intrinseca o adattativa), al livello di disabilità e quantitativo di risorse necessario per emendarla, al controllo della comorbilità, cioè delle malattie presenti ed influenzanti lo stato del paziente (ivi compresa quella che ha maggiormente determinato la disabilità in essere), ed alla identificazione della fragilità, cioè di quella sindrome complessa che, pur non influenzando in maniera diretta lo stato di salute del paziente, lo rende più soggetto a peggioramenti del livello di comorbilità (aggravamento di malattie preesistenti e sviluppo di nuove) e di disabilità. • si stabilisce quindi che al termine delle attività di validazione e comunque non oltre il 31 gennaio 2008, in tempo utile per l’utilizzo dello stesso in occasione delle attività di controllo che saranno effettuate nel corso del 2008, la DG Sanità, con apposito decreto, approvi il predetto strumento di valutazione clinica della appropriatezza delle attività di ricovero riferite a pazienti di tipo neuro / osteomuscolare”.

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d’offerta sanitarie. Il piano dei controlli sociosanitari deve tenere conto delle sotto

elencate aree di intervento in relazione anche all’impegno richiesto al personale

dedicato a questa attività:

• controlli sulle unità d’offerta autorizzate (oppure in esercizio per effetto della

DIA) e accreditate;

• controlli sugli enti gestori di unità d’offerta sociosanitarie, ai sensi degli

articoli 23 e 25 del codice civile, a tal fine prevedendo adeguate strutture interne od

organismi comprendenti le necessarie professionalità interne (es. Commissione di

controllo);

• controlli per conto della Commissione di controllo sulle ASP, di cui all’art. 15

della LR n. 1/03.

Per quanto concerne le indicazioni relative all’attività da svolgere nel

corso dell’anno 2009 la regione Lombardia ha formulato le proprie indicazioni

operative tramite la Deliberazione n. VIII/8501 DEL 26.11.2008:

“Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per

l'esercizio 2009”.

Nell’allegato n. 10 della menzionata delibera, la giunta regionale indica la

necessità che le direzioni strategiche delle ASL diano la massima priorità,

in termini di programmazione e di risorse dedicate, alla attuazione della

DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007. AL contempo richiama l’attenzione sul

fatto che una stessa condotta può realizzare in alternativa o anche

contestualmente, rilievi di illecito civile (regole contrattuali), di illecito

amministrativo (sanzione pecuniaria) e di eventuale illecito penale (nel caso in cui

gli errori nella gestione clinica e/o amministrativa delle attività sanitarie siano

riconducibili a dolo) e, sulla base di tali considerazioni riafferma la triplice finalità

dei controlli, la cui attività deve essere tesa a:

• verificare che le attività oggetto di contratto si svolgano conformemente alle

regole specifiche generali e di settore;

• sollecitare (se del caso anche tramite diffida) gli erogatori al ripristino della

regolarità della gestione;

• porre in essere, nel caso di rilievo di fatti meritevoli di approfondimenti per

non conformità alle clausole contrattuali e/o alle regole di sistema, i provvedimenti

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conseguenti (estensione dell’indagine a tutta la produzione, sanzioni amministrative

ed eventuale segnalazione all’autorità competente).

La Giunta regionale indica che il controllo deve essere organizzato su tre

livelli: controllo sulla unità di offerta, controllo sulla domanda assistenziale,

controllo sulle regole contrattuali.

• “Controllo sulla unità di offerta. Si tratta del controllo teso a verificare

l’idoneità di una struttura ad erogare prestazioni di qualità. Questa esigenza viene

assolta attraverso il meccanismo dell’accreditamento e la verifica dei requisiti

necessari per il suo ottenimento e mantenimento.

• Controllo sulla domanda assistenziale. Si tratta del controllo di

appropriatezza (prestazioni appropriate pagate in modo appropriato). Un serio

lavoro sulla appropriatezza non potrà prescindere dal coinvolgimento dei prescrittori

• Controllo sulle regole contrattuali. Si tratta del controllo relativo alle

reciproche obbligazioni assunte con il contratto”.

Ribadendo quanto già indicato nelle precedenti analoghe deliberazioni,

anche in questa atto organizzativo dell’attività, viene ribadita l’importanza del Piano

dei controlli che è indicato quale “principale strumento di programma di cui le ASL

dispongono per declinare nel concreto le linee di intervento a supporto della mission

aziendale e per integrare tra loro le varie linee di intervento per tutte le aree

oggetto di controllo.” La scadenza prevista per la predisposizione e l’invio di tale

atto alla DG Sanità da parte delle ASL è fissata per il 31 gennaio 2009.

La delibera citata richiama, per l’attività da svolgere per l’anno 2009,

alcune indicazioni fornite dalla citata DGR VIII/4799 del 30 maggio 2007, valevoli

anche per l’anno 2008 e in quanto già menzionate precedentemente si riportano in

nota2.

• 2 “la non obbligatorietà del preavviso della visita ispettiva a suo tempo definito in 48 ore “lavorative” dalla d.g.r. n. VII/8078 del 18.02.2002; con questa indicazione si intende che l’eventuale preavviso non può essere inoltrato dalla ASL alla struttura prima delle 48 ore precedenti il controllo e che il preavviso non è più da considerarsi un obbligo. • la non obbligatorietà della verifica del 2% di estrazione casuale della casistica, così come prevista dalla d.g.r. n. VII/3826 del 16.03.2001; con questa indicazione si intende che le modalità di estrazione della casistica da controllare possono essere anche solo di tipo mirato. • il superamento della limitazione di tipologia di controllo (appropriatezza o congruenza della codifica) sulla stessa pratica, così come previsto dalla d.g.r. n. VII/12692 del 10.04.2003; • il superamento di quanto previsto dalla VII/12692 del 10.04.2003 alla voce “calendarizzazione dei controlli”, dando la priorità alla verifica delle attività erogate nel corso dell’esercizio di cui non sono state ancora saldate le attività che si individua con il periodo che va dal 1° gennaio di un anno al 28 febbraio dell’anno seguente, e alla voce “Modalità di attuazione dei controlli e gestione delle pratiche oggetto di controdeduzioni” in quanto la procedura è quella prevista dalla legge 689/81 e s.m.i.;

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672

La Giunta regionale, nell’allegato relativo all’attività di controllo oltre al

resto, precisa il ruolo dei NOC ribadendo il contenuto della legge 689/81, (e

dell’art.12 bis della legge regionale 31/1997). Al riguardo del ruolo del

Responsabile NOC nel compimento di una ispezione si ribadisce che lo stesso nel

compimento di tale atto è pubblico ufficiale: ha potere autoritativo (potere di

imporre alla controparte un “fare”, una attività, come ad esempio la sospensione

della attività) e un potere certificativo (potere di redigere un verbale). I componenti

dell’equipe di quella specifica ispezione concorrono, per le azioni compiute per le

pratiche esaminate, allo svolgimento dell’ispezione stessa e sottoscrivono il verbale

di fine giornata. Il responsabile dell’ispezione NOC qualora riscontri una

condotta illecita, è tenuto ad applicare le relative sanzioni amministrative

per le quali la norma non ammette discrezionalità.

Sempre nel merito del ruolo dei NOC, l’atto approvato dalla Giunta

regionale descrive la forma che il verbale di accertamento di condotta illecita

oggetto di sanzione amministrativa deve assumere. L’atto deve contenere

necessariamente i seguenti elementi: la data, le generalità del trasgressore (legale

rappresentante dell’ente), gli eventuali responsabili in solido, la descrizione del

fatto, l’indicazione della norma violata e l’indicazione della sanzione.

L’articolo 79 della legge 133 del 06.08.2008 - legge finanziaria

2009 – pone l’obbligo per ogni ASL, di verificare, almeno il 10% degli

episodi di ricovero (di cui il 6,5% mirato ed il 3,5% casuale) avvenuti sul

proprio territorio di competenza e almeno il 3,5% delle attività di specialistica

ambulatoriale. Conseguentemente, la regione, impegna le ASL a individuare nel

• la non sospensione del controllo a seguito di “interpello” alla Direzione Generale Sanità, così come previsto dalla circolare 37/SAN/2003, privilegiando, nel caso di contestazione, l’interpretazione conservativa della modalità di codifica proposta dalla ASL, che deve essere quella prevista dalle linee guida regionali emanate a riguardo della codifica delle prestazioni e che riguarda le procedure consolidate e storicizzate nella pratica clinica e quindi anche utilizzate in sede di rilevazione dei costi e definizione delle tariffe delle prestazioni sia a livello nazionale che regionale; • l’obbligatorietà dell’estensione del campione a tutta la casistica, nel caso di rilevazione di errori che superano la soglia statistica di significatività; • dare attuazione, come previsto dalla l.r. 8/2007, alla sovraterritorialità della funzione di controllo prevedendo che le ASL verifichino le prestazioni a favore di propri residenti erogate da strutture ubicate presso altre ASL, dando atto che la possibilità di maggiore azione anche sul piano territoriale potrà essere una buona garanzia di crescita dell’efficacia delle attività di controllo attraverso anche il confronto tra e con diversi operatori, superando la previsione del d.d.g. Sanità n. 1375/05 e della dgr. n. VIII/3776 del 13.12.2006 – in tema di controlli tra ASL viciniori;

• si raccomanda la massima attenzione all’utilizzo dello strumento interpello che è attivo sul sito della DG Sanità; Le risposte fornite dalla Regione ai quesiti posti tramite Interpello sono pareri vincolanti tramite i quali vengono chiariti i dubbi relativi all’interpretazione o all’applicazione di normative o disposizioni amministrative già vigenti, garantendo così una applicazione omogenea sul territorio regionale della funzione di controllo delle ASL.”

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673

piano dei controlli per l’anno 2009 azioni adeguate ad ottemperare a questi

accresciuti obblighi.

La Giunta regionale lombarda ha stabilito in merito all’attività di controllo

sulle prestazioni ambulatoriali che le stesse, nel corso dell’anno 2009

potranno rappresentare un costo per il SSR solo se le relative richieste

saranno correlate del quesito diagnostico prevalente formulato in forma

chiara e specifica. Le ASL sono state impegante ad inviare alla Direzione Generale

Sanità gli esiti delle attività di controllo utilizzando il flusso stabilito con d.g.r. n.

VII/12692 del 10.04.2003 mentre la Direzione Generale Sanità deve fornire alle

ASL stesse, con cadenza bimestrale i dati aggiornati relativi all’andamento dei

controlli rispetto agli erogatori del proprio territorio e alle prestazioni usufruite dai

propri residenti in ASL diverse in Regione Lombardia.

Per la valutazione della congruità e della appropriatezza del

ricovero riabilitativo in una delle varie unità di offerta (Riab.Specialistica, Riab.

Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di pazienti di tipo neuro-

osteomuscolare, in materia di medicina fisica e riabilitazione, nel corso

dell’anno 2008, è stato elaborato, un metodo denominato “Sistema Esperto”.

Tale metodo è stato realizzato dalla regione Lombardia in collaborazione con la

Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER),

In tal senso la regione ribadisce che tale “Sistema Esperto”: “continua ad

essere uno strumento di controllo interno degli erogatori, del quale la ASL

competente territorialmente dovrà prevedere la verifica a campione della

correttezza di compilazione. Nel corso del 2008 sono iniziati dei lavori in

collaborazione con le società scientifiche maggiormente coinvolte nella erogazione

dei servizi di cardiologia riabilitativa con le quali è in fase avanzata di

predisposizione un documento che, similmente a quanto è stato fatto nel corso del

2008 per le attività di riabilitazione neuromotoria, definirà dei criteri di appropriata

erogazione delle attività di ricovero erogate a favore dei pazienti trattati nelle UO di

cardiologia riabilitativa e dei criteri di valutazione della qualità e della efficacia dei

servizi stessi. Il documento sarà approvato con un decreto della DG Sanità entro il

31 marzo del 2009 Supporto al controllo interno alle aziende ospedaliere Un’altra

attività utile allo scopo di implementare qualità nel sistema sarà nel 2009 la

diffusione da parte degli uffici regionali agli erogatori di uno strumento (check list)

che possa supportare le attività di controllo interno effettuate dalle strutture

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674

sanitarie.. Compito della ASL sarà, durante le ispezioni programmate, di verificare a

campione l’utilizzo di tale strumento/check list, in modo da favorire ed incentivare

lo sviluppo di attività di internal auditing sempre più incisive ed approfondite a

riguardo delle attività di ricovero e cura e di specialistica ambulatoriale.”

Per quanto riguarda la gestione contabile degli effetti dei controlli

alle strutture erogatrici di File F, le regione, tramite l’allegato numero 10 della

delibera organizzatrice del sistema dei controlli per l’anno 2009, precisa che :

1. “la struttura erogatrice, oggetto del controllo, come già indicato nella nota

prot. n. H1.2008.12810 del 27 marzo 2008, inserisce nel campo “destinazione

record” (posizione 154 file FF1 e posizione 86 del file FF2) il valore M (record

modificato a seguito di controlli);

2. la ASL riceve mensilmente dalla DG Sanità i record di File F e deve verificare

la corretta corrispondenza tra i record valorizzati con M dalla struttura e quanto

effettivamente controllato;

3. l’effetto economico dei controlli deve essere necessariamente ricompreso nei

flussi di validazione regionale;

4. l’effetto economico dei controlli, in termini di diversa valorizzazione delle

pratiche controllate, si intende valido sulla valorizzazione attribuita a livello

regionale;

5. a partire dal 2009 i controlli effettuati sul File F 2008 devono chiudersi entro

il 28/02/2009”.

Con la deliberazione N. VIII/9014 del 20 febbraio 2009, recante

come oggetto: “Determinazioni in ordine al controllo delle prestazioni sanitarie ed ai

requisiti di accreditamento”, la Giunta regionale ha approvato alcune ulteriori

indicazioni operative relative sia ai requisiti strutturali ed organizzativi necessari per

l’accreditamento e sia ad attività di controllo delle prestazioni sanitarie. Per quanto

concerne le attività di controllo la regione ha stabilito di divulgare, tramite

pubblicazione sul sito internet della D.G. Sanità, alcuni dati relativi ai

risultati delle attività di verifica, monitoraggio e controllo delle prestazioni

sanitarie così come riportato in un allegato alla delibera richiamata denominato:

“Pubblicazione in internet dei dati relativi ai controlli”. Inoltre, ha stabilito che la

cartella clinica, ai fini della rimborsabilità dei ricoveri a carico del SSR, deve

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675

contenere almeno gli elementi riportati in nota3 e i ricoveri effettuati a carico del

SSR, le cui cartelle cliniche non contengono tali elementi non sono rimborsabili in

quanto non manifestamente rappresentativi del percorso di cura del paziente. Nella

delibera si indica che le prestazioni di specialistica ambulatoriale prescritte da un

MMG, PLS o specialista ospedaliero non corredate dalla diagnosi o dal sospetto

diagnostico prevalente correttamente esplicitato non possano rappresentare un

costo per il Servizio Sanitario Regionale in quanto in questi casi non vengono

garantiti i minimi presupposti per la effettuazione appropriata delle prestazioni

stesse. Nell’allegato n. 8: “Appropriatezza specifica delle prestazioni”, all’atto della

Giunta, sono fornite le indicazioni di seguito riportate integralmente relative alla

appropriatezza specifica delle prestazioni

“Per la valutazione professionale della appropriatezza specifica delle

prestazioni di ricovero e cura e di specialistica ambulatoriale e per il supporto,

sempre professionale, per quanto riguarda la corretta individuazione di codifiche di

prestazioni sanitarie per le quale sia difficoltoso individuare una modalità univoca e

condivisa di rappresentazione, si rende necessario il reperimento di figure

professionali ad elevata competenza tecnica.

La Direzione Generale Sanità supportata dal Nucleo di valutazione delle

priorità e dei conflitti di interesse di cui alla citata DGR VIII/7856, sulla base delle

istanze e delle criticità rappresentate dal sistema delle ASL e dei soggetti erogatori,

provvede a dare incarico ad alcuni professionisti, opportunamente selezionati, con il

mandato di fornire, rispetto ai quesiti posti, risposte ed indicazioni clinicamente

condivise ed in linea con le migliori e più aggiornate evidenze scientifiche.

3 il numero progressivo cartella clinica; le generalità della persona assistita; la struttura dove avviene il ricovero; la data e l’orario di ingresso e uscita del paziente nel caso di prestazioni di DH per ogni accesso devono essere presenti l’orario di entrata e di uscita ed il luogo dove vengono effettuate le prestazioni all’interno della struttura; la Scheda di Dimissione Ospedaliera (SDO) firmata dal medico responsabile; il motivo del ricovero (nel foglio di ricovero o nel diario medico in 1^ g. o nella documentazione di valutazione all’ingresso); l’anamnesi patologica prossima; l’esame obiettivo all’ingresso firmato e datato; il diario medico con annotazioni in tutte le giornate di degenza firmato; il diario infermieristico con annotazioni in tutte le giornate di degenza firmato; nel caso di ricoveri riabilitativi firmati dal medico responsabile il Progetto ed il programma riabilitativo individuale (PRI e pri); i referti relativi agli esami diagnostici effettuati durante il ricovero; il consenso informato, datato e firmato sia dal paziente che dal personale sanitario, all’intervento chirurgico e/o a procedure diagnostiche come previsto dalla normativa vigente� dove necessaria, la documentazione riguardante l’attività svolta da professionisti sanitari non medici e non infermieri; la documentazione/cartella anestesiologica, riportante il monitoraggio intraoperatorio, il registro operatorio con: la descrizione dell’intervento, l’identificazione degli operatori, la data e la durata dell’intervento, la lettera di dimissione comprendente almeno la data di stesura, l’identificazione del medico redattore una sintesi descrittiva del decorso clinico, le eventuali terapie e prescrizioni diagnostiche previste

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676

A questo proposito il Nucleo di valutazione delle priorità e dei conflitti di

interesse dovrà:

• definire le priorità nel merito delle questioni poste relativamente alla

appropriatezza specifica delle prestazioni di ricovero e cura e di specialistica

ambulatoriale e della corretta individuazione di codifiche di prestazioni sanitarie per

le quale sia difficoltoso individuare una modalità univoca e condivisa di

rappresentazione;

• accertare preventivamente l’eventuale esistenza di conflitti di interesse

specifici dei professionisti selezionati per predisporre i rapporti di valutazione a

riguardo delle tematiche elencate al punto precedente.

La DG Sanità potrà avvalersi del Tavolo Tecnico Regionale per

l’Appropriatezza in Medicina, così come sarà aggiornato sulla base delle previsioni

della citata DGR VIII/7856, per validare le valutazioni effettuate dai professionisti

selezionati e conseguentemente definirne le modalità più opportune ed efficaci di

diffusione nel contesto del sistema sanitario regionale.

La DG Sanità provvederà inoltre con proprio atto a definire un elenco

aggiornabile di esperti accreditati, selezionati per le principali branche specialistiche

mediche e chirurgiche, i quali saranno chiamati ad effettuare le predette

valutazioni.

La formazione di tale elenco di esperti dovrà avvenire attraverso un invito

pubblico che sarà bandito a cura della DG Sanità e che avrà ampia diffusione

attraverso specifici canali ufficiali e di comunicazione del settore sanitario.

Il compenso da erogare agli esperti selezionati ed accreditati per l’attività

svolta e certificata a seguito della produzione dei rapporti di valutazione e di analisi

è quello già previsto dalla DGR VIII/7856/2008. L’onere massimo complessivo per

l’attuazione delle attività previste per l’anno 2009 troverà adeguata copertura

finanziaria nell’ambito dell’approvazione della delibera di gestione del servizio

sanitario regionale per l’anno 2009.

Le modalità organizzate e gestionali del processo di valutazione saranno

quelle già approvate dalla Giunta Regionale con la DGR VIII/7856/2008.”

Infine, la Giunta regionale ha incaricato le proprie strutture in stretto

rapporto con le organizzazioni degli operatori di settore, di procedere a riscontri

delle fasi di esecuzione della deliberazione stessa, questo al fine di modificare o

integrare le indicazioni contenute qualora si rilevino criticità operative, in particolare

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677

nella redazione della cartella clinica, con conseguenti disfunzioni nell'erogazione

delle prestazioni sanitari.

Risultati dell’attività di controllo

I dati forniti dalla Direzione Generale Sanità della regione Lombardia in

merito all’attività di controllo sulle prestazioni sanitarie, svolta alla luce di

quanto previsto dagli atti organizzatori della materia dalle competenti strutture

regionali, sono riassunti dalle prossime tabelle e illustrati dai conseguenti grafici per

il periodo della serie storica compresa tra gli anni 2004 e 2009.

La prima della serie di tabelle relative ai controlli riassume, rispetto al

periodo 2004/2009, il complesso della attività, indicando per l’intero Servizio

Sanitario Regionale Lombardo e per ciascuna ASL, il numero di pratiche controllate

presso le strutture di ricovero appartenenti ai due settori pubblico e privato. A tal

proposito, a corredo dei dati prodotti relativamente all’anno 2008 la DG Sanità ha

precisato quanto segue:

“La DGR 4828 del giugno 2001 allegato 6 “progetto assistenza nel

miglioramento dell’appropriatezza dell’utilizzo delle risorse della sanità in

Lombardia” ha come obiettivo il miglioramento dell’appropriatezza di utilizzo della

attività ospedaliera e l’implementazione di livelli alternativi di assistenza sanitaria.

Questo obiettivo si è concretizzato negli anni tramite lo sviluppo di linee guida

indirizzate alla corretta valutazione della appropriatezza organizzativa e allo

sviluppo di programmi d’azione correttiva, rivolti al miglioramento della qualità e

all’abbassamento dei costi, senza tuttavia compromettere l’accesso alle cure

necessarie. Parallelamente a questo lavoro svolto all’interno delle strutture la

Regione Lombardia nel 2003 ha definito delle tariffe che, per i DRG dell’allegato 2C

del DPCM LEA /2001, sono fissate a prescindere dalla durata della degenza con

l’obiettivo di disincentivare il ricovero ordinario rispetto a quello effettuato in day

hospital o in una giornata di degenza ordinaria. Queste modifiche di regole hanno

permesso negli anni seguenti di ridurre questo tipo di controllo a favore di quello

sulla congruenza.

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678

Come si evince dalle tabelle nel periodo 2004 – 2007 vi è un incremento

del volume totale delle pratiche controllate sull’attività di ricovero, da 103.653

nell’anno 2004 pari ad un 5% dei ricoveri SSN a 118.321 nell’anno 2007 pari ad un

6,21% dei ricoveri SSN; tale incremento è prevalentemente dovuto ai controlli di

congruenza rispetto a quelli sulla appropriatezza, nel 2004 la quota dei controlli di

congruenza era del 76% sul totale controlli, nel 2007 la quota dei controlli di

congruenza è passata al 98%. Si sottolinea inoltre che le verifiche di congruenza di

rendicontazione (corretto utilizzo delle codifiche di patologia e di procedura

chirurgica) e di corretto utilizzo di regime di erogazione delle prestazioni sono

quelle che maggiormente garantiscono la corretta allocazione di risorse. A ciò si

aggiunga che dal 2007 (DGR 4799/31 maggio) queste attività di controllo devono

essere prioritariamente effettuate su un campione di tipo mirato.

Anche l’effetto finanziario si è complessivamente modificato (- €

12.686.993 nel 2004 e - € 26.387.627 nel 2007); nel 2004 la quota in termini

finanziari dei controlli di congruenza era del 84% sul totale dell’effetto dei controlli,

nel 2007 la quota in termini finanziari dei controlli di congruenza è passata al 99%.”

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Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate. Totale pratiche controllate

ASL Pubblico Privato

Totale Dicembre 2004

Totale Dicembre 2005

Totale Dicembre 2006

Totale 2007 01/01 -

31/12/2007

Totale 2008 01/03/2008 - 28/02/2009

Totale 2009 01/03/2009 - 28/02/2010

Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 6.699 8.002 7.688 7.085 6.673 12.257 Bergamo

Privato 3.909 10.608

3.760 11.762

3.820 11.508

3.788 10.873

3.766 10.439

6.962 19.219

Pubblico 8.364 8.721 9.183 9.149 7.015 16.285 Brescia

Privato 4.412 12.776

4.941 13.662

4.935 14.118

4.809 13.958

5.628 12.643

9.175 25.460

Pubblico 2.421 2.499 2.834 2.993 3.060 4.232 Como

Privato 2.620 5.041

2.456 4.955

3.109 5.943

3.493 6.486

3.234 6.294

4.732 8.964

Pubblico 3.245 3.077 3.132 3.505 3.010 6.673 Cremona

Privato 675 3.920

663 3.740

692 3.824

727 4.232

608 3.618

1.515 8.188

Pubblico 2.325 2.399 2.149 2.759 2.357 4.045 Lecco

Privato 497 2.822

512 2.911

535 2.684

712 3.471

600 2.957

1.253 5.298

Pubblico 1.635 1.643 1.473 1.626 1.705 3.291 Lodi

Privato 1.635

1.643

1.473

1.626

1.705

0 3.291

Pubblico 3.865 2.227 2.637 2.953 2.747 4.704 Mantova

Privato 412 4.277

1.996 4.223

1.462 4.099

2.309 5.262

2.243 4.990

2.756 7.460

Pubblico 14.017 13.280 12.115 13.314 15.244 27.694 Milano C

Privato 6.773 20.790

10.495 23.775

8.327 20.442

7.806 21.120

10.822 26.066

22.338 50.032

Pubblico 6.499 8.335 6.033 5.070 5.273 9.029 Milano1

Privato 647 7.146

767 9.102

700 6.733

1.619 6.689

1.943 7.216

1.469 10.498

Pubblico 2.374 2.141 2.090 2.228 1.830 4.607 Milano 2

Privato 2.773 5.147

3.236 5.377

2.586 4.676

2.257 4.485

2.619 4.449

4.377 8.984

Pubblico 7.390 7.691 6.695 6.643 7.412 10.488 Monza Br.za

Privato 1.663 9.053

1.810 9.501

2.194 8.889

2.205 8.848

1.833 9.245

3.210 13.698

Pubblico 6.361 6.501 6.475 6.183 6.835 9.670 Pavia

Privato 2.413 8.774

2.539 9.040

2.573 9.048

4.368 10.551

3.383 10.218

4.929 14.599

Pubblico 1.879 1.453 1.808 1.967 2.460 3.478 Sondrio

Privato 0 1.879

0 1.453

0 1.808

0 1.967

0 2.460

0 3.478

Pubblico 7.884 7.839 7.691 7.319 7.229 14.132 Varese

Privato 1.140 9.024

1.180 9.019

1.436 9.127

1.423 8.742

1.199 8.428

2.435 16.567

Pubblico 761 633 996 882 867 1.382 V.camonica

Privato 0 761

0 633

0 996

0 882

0 867

0 1.382

Pubblico 75.719 76.441 72.999 73.676 73.717 131.967 Lombardia Privato 27.934

103.653 34.355

110.796 32.369

105.368 35.516

109.192 37.878

111.595 65.151

197.118

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate. Totale dei ricoveri

ASL Pubblico Privato

Ricoveri Dicembre 2004

Ricoveri Dicembre 2005

Ricoveri Dicembre 2006

Ricoveri Dicembre 2007

Ricoveri Dicembre 2008

Ricoveri Dicembre 2009

Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 138.589 136.320 134.146 125.657 123.358 120.704 Bergamo

Privato 65.916 204.505

66.324 202.644

66.827 200.973

60.336 185.993

59.705 183.063

59.472 180.176

Pubblico 165.800 168.461 169.095 162.082 158.274 155.258 Brescia

Privato 89.419 255.219

90.905 259.366

91.273 260.368

87.027 249.109

88.922 247.196

89.195 244.453

Pubblico 46.069 46.926 45.486 41.846 42.689 42.386 Como

Privato 51.467 97.536

52.286 99.212

53.164 98.650

46.278 88.124

46.216 88.905

45.690 88.076

Pubblico 59.535 60.603 60.457 57.809 57.910 57.329 Cremona

Privato 12.113 71.648

12.469 73.072

12.266 72.723

10.408 68.217

10.636 68.546

10.717 68.046

Pubblico 44.420 42.759 42.626 40.874 40.423 40.475 Lecco

Privato 10.250 54.670

10.482 53.241

10.792 53.418

10.484 51.358

10.705 51.128

11.743 52.218

Pubblico 32.614 32.456 32.693 31.410 31.179 29.960 Lodi

Privato 32.614

32.456

32.693

31.410

31.179

29.960

Pubblico 56.797 47.793 47.880 43.513 42.532 41.640 Mantova

Privato 6.509 63.306

20.101 67.894

20.552 68.432

19.830 63.343

20.211 62.743

19.765 61.405

Pubblico 348.762 344.309 338.177 301.099 296.005 317.752 Milano C

Privato 171.945 520.707

176.139 520.448

172.012 510.189

160.763 461.862

153.601 449.606

160.830 478.582

Pubblico 114.284 112.639 108.489 97.685 94.059 90.396 Milano1

Privato 11.989 126.273

11.793 124.432

11.744 120.233

9.928 107.613

9.921 103.980

8.969 99.365

Pubblico 38.197 37.210 36.919 34.328 34.081 35.226 Milano 2

Privato 50.749 88.946

49.509 86.719

53.371 90.290

53.088 87.416

54.017 88.098

54.500 89.726

Pubblico 136.250 136.809 138.616 129.680 129.479 97.380 Monza Br.za

Privato 34.479 170.729

34.722 171.531

35.564 174.180

32.781 162.461

33.570 163.049

32.068 129.448

Pubblico 120.840 117.931 115.489 103.493 99.039 95.382 Pavia

Privato 43.980 164.820

44.558 162.489

44.217 159.706

41.607 145.100

41.775 140.814

40.735 136.117

Pubblico 36.277 35.963 36.026 33.079 32.669 30.807 Sondrio

Privato 36.277

35.963

36.026

33.079

32.669

30.807

Pubblico 148.295 146.871 145.550 134.232 132.827 129.870 Varese

Privato 23.005 171.300

23.101 169.972

23.323 168.873

21.520 155.752

21.583 154.410

21.611 151.481

Pubblico 15.955 15.925 15.584 14.086 13.665 13.501 V.camonica

Privato 15.955

15.925

15.584

14.086

13.665

13.501

Pubblico 1.502.684 1.482.975 1.467.233 1.350.873 1.328.189 1.298.066 Lombardia Privato 571.821

2.074.505 592.389

2.075.364 595.105

2.062.338 554.050

1.904.923 550.862

1.879.051 555.295

1.853.361

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 527: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

681

Nel corso dell’anno solare 2009, ovvero nel periodo: 01/03/2009 -

28/02/2010, in regione Lombardia sono state controllate 197.118 pratiche

di cui 131.967 in relazione al settore pubblico e 65.151 per quello privato.

La tabella che segue consente di verificare la percentuale di pratiche

controllate esprimendo il dato, calcolato sul numero dei ricoveri dell’anno

solare 2009 in relazione a: l’intera regione, per ciascuna ASL e

all’appartenenza al settore pubblico o privato delle strutture di ricovero.

Page 528: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

682

Attività di controllo Ricoveri: pratiche controllate. Percentuali Percentuale

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2004 2005 2006 2007 2008 2009 ASL Pubblico Privato

Sub totale Totale Pubblico 4,83 5,87 5,73 5,64 5,41 10,15

Bergamo Privato 5,93 5,67 5,72 6,28 6,31 11,71

5,19 5,80 5,73 5,85 5,70 10,67

Pubblico 5,04 5,18 5,43 5,64 4,43 10,49 Brescia

Privato 4,93 5,44 5,41 5,53 6,33 10,29 5,01 5,27 5,42 5,60 5,17 10,42

Pubblico 5,26 5,33 6,23 7,15 7,17 9,98 Como

Privato 5,09 4,70 5,85 7,55 7,00 10,36 5,17 4,99 6,02 7,36 7,15 10,18

Pubblico 5,45 5,08 5,18 6,06 5,20 11,64 Cremona

Privato 5,57 5,32 5,64 6,99 5,72 14,14 5,47 5,12 5,26 6,20 5,28 12,03

Pubblico 5,23 5,61 5,04 6,75 5,83 9,99 Lecco

Privato 4,85 4,88 4,96 6,79 5,60 10,67 5,16 5,47 5,02 6,76 5,78 10,15

Pubblico 5,01 5,06 4,51 5,18 5,47 10,98 Lodi

Privato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5,01 5,06 4,51 5,18 5,47 10,98

Pubblico 6,80 4,66 5,51 6,79 6,46 11,30 Mantova

Privato 6,33 9,93 7,11 11,64 11,10 13,94 6,76 6,22 5,99 8,31 7,95 12,15

Pubblico 4,02 3,86 3,58 4,42 5,15 8,72 Milano C

Privato 3,94 5,96 4,84 4,86 7,05 13,89 3,99 4,57 4,01 4,57 5,80 10,45

Pubblico 5,69 7,40 5,56 5,19 5,61 9,99 Milano 1

Privato 5,40 6,50 5,96 16,31 19,58 16,38 5,66 7,31 5,60 6,22 6,94 10,57

Pubblico 6,22 5,75 5,66 6,49 5,37 13,08 Milano 2

Privato 5,46 6,54 4,85 4,25 4,85 8,03 5,79 6,20 5,18 5,13 5,05 10,01

Pubblico 5,42 5,62 4,83 5,12 5,72 10,77 Monza Br.za

Privato 4,82 5,21 6,17 6,73 5,46 10,01 5,30 5,54 5,10 5,45 5,67 10,58

Pubblico 5,26 5,51 5,61 5,97 6,90 10,14 Pavia

Privato 5,49 5,70 5,82 10,50 8,10 12,10 5,32 5,56 5,67 7,27 7,26 10,73

Pubblico 5,18 4,04 5,02 5,95 7,53 11,29 Sondrio

Privato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 5,18 4,04 5,02 5,95 7,53 11,29

Pubblico 5,32 5,34 5,28 5,45 5,44 10,88 Varese

Privato 4,96 5,11 6,16 6,61 5,56 11,27 5,27 5,31 5,40 5,61 5,46 10,94

Pubblico 4,77 3,97 6,39 6,26 6,34 10,24 V.camonica

Privato 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 4,77 3,97 6,39 6,26 6,34 10,24

Pubblico 5,04 5,15 4,98 5,45 5,55 10,17 Lombardia Privato 4,89 5,80 5,44 6,41 6,88 11,73

5,00 5,34 5,11 5,73 5,94 10,64

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 529: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

683

Per l’anno solare 2009, la percentuale delle pratiche controllate

nell’intera regione è stata pari al 10,64%, ottemperando così a quanto

previsto dall’articolo 79 della legge finanziaria per l’anno 2009, n. 133 del

6.8.2008 e delle conseguenti norme regionali.

Nell’anno 2009 tutte le ASL hanno superato la soglia posta per i controlli al

10% delle prestazioni di ricovero; la percentuale più alta si riscontra presso l’ASL di

Mantova, pari al 12,15% su un numero di ricoveri pari a 61.405, analogamente

all’anno precedente, quella più bassa è quella dell’ASL di Milano 2 (10,01%) con un

numero di ricoveri pari a 89.726. Nelle ASL di Milano 1, Cremona e Mantova

sono state controllate pratiche di ricovero presso le strutture private per

percentuali rispettivamente pari a 16,38%; 14,14% e 13,94%.

A corredo dei dati prodotti per l’esame della gestione dell’esercizio 2007 a

proposito dell’attività di controllo svolta dai preposti nuclei operativi delle ASL , la

Direzione Generale Sanità ha precisato che “…durante l’attività ispettiva nel caso di

non conformità tra il contenuto informativo del record e la documentazione

sanitaria esaminata il controllore procede ad una rivalorizzazione della prestazione,

se il controllato non concorda con tale valutazione ha tempo trenta giorni per

presentare le proprie controdeduzioni che vengono valutate entro 60 giorni. A

seguito di questo confronto il controllore può rivedere il proprio giudizio

rassegnando il valore pre-controllo o confermare il giudizio precedentemente

espresso. Pertanto i dati precedentemente inviati sono stati riconsiderati e nominati

consolidati escludendo dal conteggio le pratiche oggetto di contenzioso controllate a

cavaliere di un anno con il successivo.”

In tal senso le prossima tabella forniscono i dati rispetto all’intervallo degli

anni 2004 2009, relativamente alle pratiche oggetto di contenzioso.

Page 530: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

684

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata Totale Dicembre 2004 Totale Dicembre 2005

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche con valorizzazione non modificata

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche con valorizzazione non

modificata ASL Pubblico

Privato Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 6.699 1.320 5.379 8.002 1.508 6.494 Bergamo

Privato 3.909 10.608

361 1.681

3.548 8.927

3.760 11.762

362 1.870

3.398 9.892

Pubblico 8.364 511 7.853 8.721 625 8.096 Brescia

Privato 4.412 12.776

302 813

4.110 11.963

4.941 13.662

300 925

4.641 12.737

Pubblico 2.421 211 2.210 2.499 305 2.194 Como

Privato 2.620 5.041

130 341

2.490 4.700

2.456 4.955

137 442

2.319 4.513

Pubblico 3.245 262 2.983 3.077 146 2.931 Cremona

Privato 675 3.920

58 320

617 3.600

663 3.740

28 174

635 3.566

Pubblico 2.325 76 2.249 2.399 136 2.263 Lecco

Privato 497 2.822

13 89

484 2.733

512 2.911

13 149

499 2.762

Pubblico 1.635 228 1.407 1.643 224 1.419 Lodi

Privato 0 1.635

0 228

0 1.407

0 1.643

0 224

0 1.419

Pubblico 3.865 485 3.380 2.227 253 1.974 Mantova

Privato 412 4.277

9 494

403 3.783

1.996 4.223

280 533

1.716 3.690

Pubblico 14.017 2.532 11.485 13.280 1.842 11.438 Milano C

Privato 6.773 20.790

1.088 3.620

5.685 17.170

10.495 23.775

1.293 3.135

9.202 20.640

Pubblico 6.499 901 5.598 8.335 1.038 7.297 Milano1

Privato 647 7.146

59 960

588 6.186

767 9.102

98 1.136

669 7.966

Pubblico 2.374 536 1.838 2.141 370 1.771 Milano 2

Privato 2.773 5.147

349 885

2.424 4.262

3.236 5.377

276 646

2.960 4.731

Pubblico 7.390 650 6.740 7.691 903 6.788 Monza Br.za

Privato 1.663 9.053

168 818

1.495 8.235

1.810 9.501

174 1.077

1.636 8.424

Pubblico 6.361 963 5.398 6.501 995 5.506 Pavia

Privato 2.413 8.774

329 1.292

2.084 7.482

2.539 9.040

355 1.350

2.184 7.690

Pubblico 1.879 493 1.386 1.453 333 1.120 Sondrio

Privato 0 1.879

0 493

0 1.386

0 1.453

0 333

0 1.120

Pubblico 7.884 1.958 5.926 7.839 2.353 5.486 Varese

Privato 1.140 9.024

85 2.043

1.055 6.981

1.180 9.019

389 2.742

791 6.277

Pubblico 761 236 525 633 144 489 V.camonica

Privato 0 761

0 236

0 525

0 633

0 144

0 489

Pubblico 75.719 11.362 64.357 76.441 11.175 65.266 Lombardia Privato 27.934

103.653 2.951

14.313 24.983

89.340 34.355

110.796 3.705

14.880 30.650

95.916

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 531: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

685

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata Totale Dicembre 2006 Totale 2007 01/01 - 31/12/2007

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche con valorizzazione non modificata

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche con valorizzazione non modificata

ASL Pubblico

Privato

Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Pubblico 7.688 1.224 6.464 7.085 1.332 5.753

Bergamo Privato 3.820

11.508 335

1.559 3.485

9.949 3.788

10.873 404

1.736 3.384

9.137

Pubblico 9.183 545 8.638 9.149 707 8.442 Brescia

Privato 4.935 14.118

308 853

4.627 13.265

4.809 13.958

324 1.031

4.485 12.927

Pubblico 2.834 384 2.450 2.993 426 2.567 Como

Privato 3.109 5.943

239 623

2.870 5.320

3.493 6.486

553 979

2.940 5.507

Pubblico 3.132 262 2.870 3.505 236 3.269 Cremona

Privato 692 3.824

29 291

663 3.533

727 4.232

96 332

631 3.900

Pubblico 2.149 193 1.956 2.759 464 2.295 Lecco

Privato 535 2.684

44 237

491 2.447

712 3.471

50 514

662 2.957

Pubblico 1.473 131 1.342 1.626 431 1.195 Lodi

Privato 0 1.473

0 131

0 1.342

0 1.626

0 431

0 1.195

Pubblico 2.637 492 2.145 2.953 520 2.433 Mantova

Privato 1.462 4.099

337 829

1.125 3.270

2.309 5.262

337 857

1.972 4.405

Pubblico 12.115 2.048 10.067 13.314 3.279 10.035 Milano C

Privato 8.327 20.442

1.140 3.188

7.187 17.254

7.806 21.120

1.612 4.891

6.194 16.229

Pubblico 6.033 761 5.272 5.070 913 4.157 Milano1

Privato 700 6.733

82 843

618 5.890

1.619 6.689

482 1.395

1.137 5.294

Pubblico 2.090 185 1.905 2.228 245 1.983 Milano 2

Privato 2.586 4.676

160 345

2.426 4.331

2.257 4.485

158 403

2.099 4.082

Pubblico 6.695 560 6.135 6.643 1.042 5.601 Monza Br.za

Privato 2.194 8.889

238 798

1.956 8.091

2.205 8.848

174 1.216

2.031 7.632

Pubblico 6.475 1.021 5.454 6.183 1.063 5.120 Pavia

Privato 2.573 9.048

344 1.365

2.229 7.683

4.368 10.551

372 1.435

3.996 9.116

Pubblico 1.808 437 1.371 1.967 572 1.395 Sondrio

Privato 0 1.808

0 437

0 1.371

0 1.967

0 572

0 1.395

Pubblico 7.691 2.000 5.691 7.319 3.325 3.994 Varese

Privato 1.436 9.127

300 2.300

1.136 6.827

1.423 8.742

790 4.115

633 4.627

Pubblico 996 199 797 882 258 624 V.camonica

Privato 0 996

0 199

0 797

0 882

0 258

0 624

Pubblico 72.999 10.442 62.557 73.676 14.813 58.863 Lombardia Privato 32.369

105.368 3.556

13.998 28.813

91.370 35.516

109.192 5.352

20.165 30.164

89.027

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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686

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata Totale 2008 01/03/2008 - 28/02/2009 Totale 2009 01/03/2009 - 28/02/2010

Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche con valorizzazione non

modificata Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche con valorizzazione non

modificata

ASL Pubblico

Privato

Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale

Pubblico 6.673 1.100 5.573 12.257 1.603 10.654 Bergamo

Privato 3.766 10.439

467 1.567

3.299 8.872

6.962 19.219

550 2.153

6.412 17.066

Pubblico 7.015 891 6.124 16.285 2.000 14.285 Brescia

Privato 5.628 12.643

717 1.608

4.911 11.035

9.175 25.460

830 2.830

8.345 22.630

Pubblico 3.060 806 2.254 4.232 789 3.443 Como

Privato 3.234 6.294

316 1.122

2.918 5.172

4.732 8.964

390 1.179

4.342 7.785

Pubblico 3.010 188 2.822 6.673 662 6.011 Cremona

Privato 608 3.618

20 208

588 3.410

1.515 8.188

49 711

1.466 7.477

Pubblico 2.357 259 2.098 4.045 245 3.800 Lecco

Privato 600 2.957

21 280

579 2.677

1.253 5.298

42 287

1.211 5.011

Pubblico 1.705 523 1.182 3.291 1.012 2.279 Lodi

Privato 0 1.705

0 523

0 1.182

0 3.291

0 1.012

0 2.279

Pubblico 2.747 380 2.367 4.704 209 4.495 Mantova

Privato 2.243 4.990

241 621

2.002 4.369

2.756 7.460

168 377

2.588 7.083

Pubblico 15.244 3.652 11.592 27.694 5.080 22.614 Milano C

Privato 10.822 26.066

2.826 6.478

7.996 19.588

22.338 50.032

1.574 6.654

20.764 43.378

Pubblico 5.273 920 4.353 9.029 1.101 7.928 Milano1

Privato 1.943 7.216

373 1.293

1.570 5.923

1.469 10.498

191 1.292

1.278 9.206

Pubblico 1.830 237 1.593 4.607 342 4.265 Milano 2

Privato 2.619 4.449

272 509

2.347 3.940

4.377 8.984

91 433

4.286 8.551

Pubblico 7.412 990 6.422 10.488 1.457 9.031 Monza Br.za

Privato 1.833 9.245

267 1.257

1.566 7.988

3.210 13.698

199 1.656

3.011 12.042

Pubblico 6.835 873 5.962 9.670 970 8.700 Pavia

Privato 3.383 10.218

335 1.208

3.048 9.010

4.929 14.599

232 1.202

4.697 13.397

Pubblico 2.460 464 1.996 3.478 494 2.984 Sondrio

Privato 0 2.460

0 464

0 1.996

0 3.478

0 494

0 2.984

Pubblico 7.229 3.605 3.624 14.132 5.319 8.813 Varese

Privato 1.199 8.428

520 4.125

679 4.303

2.435 16.567

641 5.960

1.794 10.607

Pubblico 867 208 659 1.382 253 1.129 V.camonica

Privato 0 867

0 208

0 659

0 1.382

0 253

0 1.129

Pubblico 73.717 21.408 52.309 131.967 21.536 110.431 Lombardia Privato 37.878

111.595 6.375

27.783 31.503

83.812 65.151

197.118 4.957

26.493 60.194

170.625

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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687

I controlli di congruenza sono indirizzati a verificare la corrispondenza

tra i dati inviati dagli Enti erogatori accreditati, sotto forma di record, alla Direzione

Generale Sanità della Regione Lombardia, dati riportati sulla Scheda di Dimissione

Ospedaliera (SDO), e le informazioni desunte dall’esame della cartella clinica. Tale

modalità di controllo consente anche di valutare le modalità organizzative di

erogazione delle prestazioni sanitarie, per quanto riguarda ricoveri ripetuti,

dimissioni precoci, scelta di ambiti di erogazione delle prestazioni sanitarie. Gli

strumenti utilizzati nella verifica di congruenza sono soprattutto le indicazioni

generali o particolari di codifica delle patologie e degli interventi/procedure, con

riferimento sia alla normativa nazionale, sia a quella regionale. Oltre a ciò, la

Direzione Generale Sanità fa riferimento sia a normativa nazionale/regionale in

tema di ambiti di erogazione delle prestazioni sanitarie, sia a letteratura sui

comportamenti distorsivi del sistema di pagamento prospettico a prestazione.

Per la valutazione della congruità e della appropriatezza del

ricovero riabilitativo in una delle varie unità di offerta (Riab.Specialistica, Riab.

Generale Geriatrica, Riab. Mantenimento) di pazienti di tipo neuro-

osteomuscolare, in materia di medicina fisica e riabilitazione, nel corso

dell’anno 2008, è stato elaborato, un metodo denominato “Sistema Esperto”.

Tale metodo è stato realizzato dalla regione Lombardia in collaborazione con la

Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER),

In tal senso la regione ha indicato che il “Sistema Esperto”: “continua ad

essere uno strumento di controllo interno degli erogatori, del quale la ASL

competente territorialmente dovrà prevedere la verifica a campione della

correttezza di compilazione. Nel corso del 2008 sono iniziati dei lavori in

collaborazione con le società scientifiche maggiormente coinvolte nella erogazione

dei servizi di cardiologia riabilitativa con le quali è in fase avanzata di

predisposizione un documento che, similmente a quanto è stato fatto nel corso del

2008 per le attività di riabilitazione neuromotoria, definirà dei criteri di appropriata

erogazione delle attività di ricovero erogate a favore dei pazienti trattati nelle UO di

cardiologia riabilitativa e dei criteri di valutazione della qualità e della efficacia dei

servizi stessi. Il documento sarà approvato con un decreto della DG Sanità entro il

31 marzo del 2009 Supporto al controllo interno alle aziende ospedaliere Un’altra

attività utile allo scopo di implementare qualità nel sistema sarà nel 2009 la

diffusione da parte degli uffici regionali agli erogatori di uno strumento (check list)

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688

che possa supportare le attività di controllo interno effettuate dalle strutture

sanitarie.. Compito della ASL sarà, durante le ispezioni programmate, di verificare a

campione l’utilizzo di tale strumento/check list, in modo da favorire ed incentivare

lo sviluppo di attività di internal auditing sempre più incisive ed approfondite a

riguardo delle attività di ricovero e cura e di specialistica ambulatoriale.”

Per quanto concerne le verifiche effettuate in merito alla congruenza dei

ricoveri, ovvero, la verifica della correttezza della codifica delle

prestazioni; la tabella relativa presenta i dati forniti dalla regione Lombardia sia

rispetto al complessivo risultato lombardo, sia, il numero dei controlli effettuati per

ciascuna azienda sanitaria locale, nelle strutture di diritto pubblico e in quelle di

diritto privato.

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689

Attività di controllo Ricoveri: pratiche controllate. Congruenza 2004 2005 2006 2007 2008 2009

ASL Pubblico Privato Sub

totale Totale Sub

totale Totale Sub

totale Totale Sub

totale Totale Sub

totale Totale Sub

totale Totale

Pubblico 4.913 7.377 7.105 7.085 6.673 12.257 Bergamo

Privato 3.092 8.005

3.476 10.853

3.547 10.652

3.776 10.861

3.766 10.439

6.962 19.219

Pubblico 6.264 7.203 8.170 8.737 7.015 16.285 Brescia

Privato 3.106 9.370

4.070 11.273

4.385 12.555

4.593 13.330

5.628 12.643

9.175 25.460

Pubblico 1.346 1.586 2.600 2.993 3.060 4.232 Como

Privato 1.472 2.818

1.837 3.423

2.945 5.545

3.493 6.486

3.234 6.294

4.732 8.964

Pubblico 3.245 3.077 3.132 3.505 3.010 6.673 Cremona

Privato 675 3.920

663 3.740

692 3.824

727 4.232

608 3.618

1.515 8.188

Pubblico 2.094 2.169 2.149 2.759 2.357 4.045 Lecco

Privato 468 2.562

473 2.642

535 2.684

712 3.471

600 2.957

1.253 5.298

Pubblico 1.165 1.231 1.306 1.626 1.705 3.291 Lodi

Privato 0 1.165

0 1.231

0 1.306

0 1.626

0 1.705

0 3.291

Pubblico 3.387 1.839 2.376 2.953 2.747 4.704 Mantova

Privato 355 3.742

1.938 3.777

1.362 3.738

2.309 5.262

2.243 4.990

2.756 7.460

Pubblico 7.122 8.337 9.340 12.771 15.244 27.694 Milano C

Privato 3.439 10.561

6.205 14.542

6.706 16.046

7.798 20.569

10.822 26.066

22.338 50.032

Pubblico 6.499 8.335 6.033 5.070 5.273 9.029 Milano1

Privato 647 7.146

767 9.102

700 6.733

1.619 6.689

1.943 7.216

1.469 10.498

Pubblico 1.773 1.739 2.090 2.228 1.830 4.607 Milano 2

Privato 1.969 3.742

2.541 4.280

2.586 4.676

2.257 4.485

2.619 4.449

4.377 8.984

Pubblico 7.390 7.691 6.651 6.643 7.412 10.488 Monza Br.za

Privato 1.663 9.053

1.810 9.501

2.170 8.821

2.205 8.848

1.833 9.245

3.210 13.698

Pubblico 5.080 5.287 5.386 5.428 6.644 9.670 Pavia

Privato 1.972 7.052

2.133 7.420

2.236 7.622

4.126 9.554

3.242 9.886

4.929 14.599

Pubblico 1.606 1.453 1.808 1.967 2.460 3.478 Sondrio

Privato 0 1.606

0 1.453

0 1.808

0 1.967

0 2.460

0 3.478

Pubblico 6.919 7.421 7.626 7.178 7.060 14.088 Varese

Privato 1.028 7.947

1.114 8.535

1.393 9.019

1.423 8.601

1.165 8.225

2.416 16.504

Pubblico 498 633 996 882 867 1.382 V.camonica

Privato 0 498

0 633

0 996

0 882

0 867

0 1.382

Pubblico 59.301 65.378 66.768 71.825 73.357 131.923 Lombardia Privato 19.886

79.187 27.027

92.405 29.257

96.025 35.038

106.863 37.703

111.060 65.132

197.055

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 536: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

690

In regione Lombardia nell’anno 2009, è stata effettuata la verifica

della correttezza della codifica delle prestazioni di 197.055 pratiche.

Presso l’ASL Milano Città sono state controllate in tal senso 50.032

documentazioni di ricovero di cui 27.694 relative a strutture pubbliche e le

rimanenti 22.338 al settore delle strutture di diritto privato.

Le tabelle successive riportano i dati relativi ai controlli di congruenza

consolidati in merito alle pratiche oggetto di contenzioso tra i soggetti erogatori e le

ASL.

La prima della serie, riassume i risultati relativamente alla intera regione

Lombardia e fa riferimento alla serie storica compresa tra gli anni 2004 e 2009

(anno solare) mentre le successive propongono quelli delle Aziende Sanitarie Locali

in maniera disaggregata.

Nell’anno 2009, in Lombardia in relazione alla congruenza sono

state controllate 197.055 pratiche di ricovero, 131.923 nel pubblico e

65.132 nel privato; di queste 26.485 sono state le pratiche con

valorizzazione modificata, 21.532 nel pubblico e 4.953 nel privato.

Page 537: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

691

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata. Congruenza

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche con valorizzazione non

modificata Sub totale Totale

Sub totale Totale

Sub totale Totale

2004

Pubblico 59.301 8.098 51.203

Privato 19.886

79.187

1.793

9.891

18.093

69.296

2005

Pubblico 65.378 9.222 56.156

Privato 27.027 92.405

2.596 11.818

24.431 80.587

2006

Pubblico 66.768 9.154 57.614

Privato 29.257 96.025

3.022 12.176

26.235 83.849

2007

Pubblico 71.825 14.414 57.411

Privato 35.038 106.863

5.249 19.663

29.789 87.200

2008

Pubblico 73.357 21.287 52.070

Privato 37.703 111.060

6.312 27.599

31.391 83.461

2009

Pubblico 131.923 21.532 110.391

Lombardia

Privato 65.132 197.055

4.953 26.485

60.179 170.570

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Il grafico che segue mette in relazione, rispetto alla serie storica il numero

di pratiche controllate e quelle, di queste, con valorizzazione modificata e mette in

rilievo come il numero di pratiche con variazione della valorizzazione a seguito dei

controlli sia diminuito nel raffronto tra l’anno 2009 ed il precedente (2008:27.599;

2009: 26.485) nonostante l’aumento del numero complessivo delle pratiche

controllate con tale modalità (2008: 111.060; 2009: 197.055).

Page 538: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

692

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata. Lombardia. Congruenza

-

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

120.000

140.000

160.000

180.000

200.000

Pratiche controllate 79.187 92.405 96.025 106.863 111.060 197.055

Pratiche con valorizzazione modificata 9.891 11.818 12.176 19.663 27.599 26.485

2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Page 539: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

693

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, pratiche con valorizzazione modificata. Congruenza 2004 2005 2006

ASL Pubblico Privato

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche Controllate

Pratiche con valorizzazione modificata

Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 4.913 936 7.377 1.331 7.105 1.067 Bergamo

Privato 3.092 8.005

310 1.246

3.476 10.853

340 1.671

3.547 10.652

314 1.381

Pubblico 6.264 390 7.203 503 8.170 505 Brescia

Privato 3.106 9.370

230 620

4.070 11.273

246 749

4.385 12.555

288 793

Pubblico 1.346 136 1.586 222 2.600 346 Como

Privato 1.472 2.818

68 204

1.837 3.423

83 305

2.945 5.545

229 575

Pubblico 3.245 262 3.077 146 3.132 262 Cremona

Privato 675 3.920

58 320

663 3.740

28 174

692 3.824

29 291

Pubblico 2.094 62 2.169 128 2.149 193 Lecco

Privato 468 2.562

9 71

473 2.642

13 141

535 2.684

44 237

Pubblico 1.165 174 1.231 203 1.306 128 Lodi

Privato 0 1.165

0 174

1.231

203

1.306

128

Pubblico 3.387 426 1.839 253 2.376 434 Mantova

Privato 355 3.742

6 432

1.938 3.777

280 533

1.362 3.738

318 752

Pubblico 7.122 846 8.337 921 9.340 1.488 Milano C

Privato 3.439 10.561

360 1.206

6.205 14.542

564 1.485

6.706 16.046

832 2.320

Pubblico 6.499 901 8.335 1.038 6.033 761 Milano1

Privato 647 7.146

59 960

767 9.102

98 1.136

700 6.733

82 843

Pubblico 1.773 428 1.739 291 2.090 185 Milano 2

Privato 1.969 3.742

257 685

2.541 4.280

192 483

2.586 4.676

160 345

Pubblico 7.390 650 7.691 903 6.651 558 Monza Br.za

Privato 1.663 9.053

168 818

1.810 9.501

174 1.077

2.170 8.821

237 795

Pubblico 5.080 629 5.287 624 5.386 605 Pavia

Privato 1.972 7.052

184 813

2.133 7.420

205 829

2.236 7.622

189 794

Pubblico 1.606 380 1.453 333 1.808 437 Sondrio

Privato 0 1.606

0 380

1.453

333

1.808

437

Pubblico 6.919 1.713 7.421 2.182 7.626 1.986 Varese

Privato 1.028 7.947

84 1.797

1.114 8.535

373 2.555

1.393 9.019

300 2.286

Pubblico 498 165 633 144 996 199 V.camonica

Privato 0 498

0 165

0 633

144

0 996

199

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare.Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 540: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

694

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate, con e senza valorizzazione modificata. Congruenza 2007 2008 2009

ASL Pubblico Privato

Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata

Pratiche Controllate Pratiche con valorizzazione modificata

Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 7.085 1.332 6.673 1.100 12.257 1.603 Bergamo

Privato 3.776 10.861

392 1.724

3.766 10.439

467 1.567

6.962 19.219

550 2.153

Pubblico 8.737 694 7.015 891 16.285 2.000 Brescia

Privato 4.593 13.330

318 1.012

5.628 12.643

717 1.608

9.175 25.460

830 2.830

Pubblico 2.993 426 3.060 806 4.232 789 Como

Privato 3.493 6.486

553 979

3.234 6.294

316 1.122

4.732 8.964

390 1.179

Pubblico 3.505 236 3.010 188 6.673 662 Cremona

Privato 727 4.232

96 332

608 3.618

20 208

1.515 8.188

49 711

Pubblico 2.759 464 2.357 259 4.045 245 Lecco

Privato 712 3.471

50 514

600 2.957

21 280

1.253 5.298

42 287

Pubblico 1.626 431 1.705 523 3.291 1.012 Lodi

Privato 1.626

431

0 1.705

523

0 3.291

0 1.012

Pubblico 2.953 520 2.747 380 4.704 209 Mantova

Privato 2.309 5.262

337 857

2.243 4.990

241 621

2.756 7.460

168 377

Pubblico 12.771 3.171 15.244 3.652 27.694 5.080 Milano C

Privato 7.798 20.569

1.604 4.775

10.822 26.066

2.826 6.478

22.338 50.032

1.574 6.654

Pubblico 5.070 913 5.273 920 9.029 1.101 Milano1

Privato 1.619 6.689

482 1.395

1.943 7.216

373 1.293

1.469 10.498

191 1.292

Pubblico 2.228 245 1.830 237 4.607 342 Milano 2

Privato 2.257 4.485

158 403

2.619 4.449

272 509

4.377 8.984

91 433

Pubblico 6.643 1.042 7.412 990 10.488 1.457 Monza Br.za

Privato 2.205 8.848

174 1.216

1.833 9.245

267 1.257

3.210 13.698

199 1.656

Pubblico 5.428 797 6.644 777 9.670 970 Pavia

Privato 4.126 9.554

295 1.092

3.242 9.886

281 1.058

4.929 14.599

232 1.202

Pubblico 1.967 572 2.460 464 3.478 494 Sondrio

Privato 1.967

572

0 2.460

464

0 3.478

0 494

Pubblico 7.178 3.313 7.060 3.580 14.088 5.315 Varese

Privato 1.423 8.601

790 4.103

1.165 8.225

511 4.091

2.416 16.504

637 5.952

Pubblico 882 258 867 208 1.382 253 V.camonica

Privato 882

258

0 867

208

0 1.382

0 253

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 541: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

695

I controlli di appropriatezza generica/organizzativa sono indirizzati a

monitorare l’intensità delle cure erogate in ricoveri ordinari rispetto ad altri contesti

organizzativi, a minore intensità assistenziale. Gli strumenti utilizzati in questa

attività di monitoraggio sono quelli previsti dalla DGR n. 8078 del 18 febbraio

2002, vale a dire il Protocollo Valutazione Appropriatezza - Regione

Lombardia – (RL-PVA) e, laddove applicabile, il modulo Chirurgia Elettiva

(RL-PVA-CE), descritti nella DGR 18/2/2002, n. VII/8078. I Controlli sulla

appropriatezza generica/organizzativa dei ricoveri con assegnazione di DRG

ricompresi nell’allegato 2C D.P.C.M. 22 novembre 2001 “Definizione dei Livelli

Essenziali di Assistenza” (LEA), in quanto detti DRG presentano un profilo

organizzativo potenzialmente inappropriato o per i quali occorre comunque

individuare modalità più appropriate di erogazione. La valutazione della

appropriatezza generica/organizzativa di tali ricoveri doveva essere effettuata

tramite uno strumento validato, realizzato con la consulenza del prof. J. D.

Restuccia, inventore del metodo AEP, vale a dire il protocollo RL-PVA (Regione

Lombardia – Protocollo Valutazione Appropriatezza).

I dati relativi alla verifica della corretta modalità di erogazione

delle prestazioni nei diversi regimi di ricovero, Day Hospital o di

ambulatorio, svolti nel corso dell’anno solare 2009 indicano che, in regione

Lombardia, sono stati svolti un numero di controlli di appropriatezza pari a

63 di cui 44 relativi a prestazioni sanitarie svolte nelle strutture pubbliche

e le rimanenti in quelle private e tutte unicamente dall’Azienda Sanitaria di

Varese.

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696

Attività di controllo. Ricoveri: pratiche controllate. Appropriatezza 2004 2005 2006 2007 2008 2009

ASL Pubblico Privato

Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 1605 625 583 0 0 0 Bergamo

Privato 806 2411

284 909

273 856

12 12

0 0

0 Pubblico 2100 1518 1013 412 0 0 0

Brescia Privato 1306

3406 871

2389 550

1563 216

628 0

0 0

Pubblico 667 913 234 0 0 0 0 Como

Privato 739 1406

619 1532

164 398

0 0

0 0

0 Pubblico 0 0 0 0 0 0 0

Cremona Privato 0

0 0

0 0

0 0

0 0

0 0

Pubblico 231 230 0 0 0 Lecco

Privato 29 260

39 269

0

0

0 0

0 Pubblico 470 412 167 0 0 0

Lodi Privato

470

412

167

0 0

0 0

Pubblico 390 388 182 0 0 0 Mantova

Privato 50 440

58 446

73 255

0

0 0

0 Pubblico 6895 4943 2775 543 0 0 0

Milano C Privato 3334

10229 4290

9233 1621

4396 8

551 0

0 0

Pubblico 0 0 0 Milano1

Privato 0

0

0

0

0 0

0 Pubblico 596 402 0 0 0

Milano 2 Privato 802

1398 695

1097

0

0 0

0 0

Pubblico 44 0 0 0 Monza Br.za

Privato 0

0

24 68

0

0 0

0 Pubblico 1084 1038 1089 755 191 0

Pavia Privato 397

1481 346

1384 337

1426 242

997 141

332

Pubblico 209 0 0 0 Sondrio

Privato 209

0

0

0

0 0

0 Pubblico 965 298 65 141 169 44

Varese Privato 112

1077 66

364 43

108

141 34

203 19

63

Pubblico 263 0 0 0 0 0 V.camonica

Privato 263

0 0

0 0

0

0 0

0 Pubblico 15475 10767 6152 1851 360 44 Lombardia Privato 7575

23050 7268

18035 3085

9237 478

2329 175

535 19

63

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi all'anno solare; Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 543: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

697

La già citata delibera DGR 13796/2003 individuando per 43 DRG una tariffa

unica a prescindere dalla modalità di erogazione, di fatto ha reso inutile continuare

l'effettuazione di questa tipologia di controllo conseguentemente, a partire dall’anno

2004, in regione Lombardia l'appropriatezza chirurgica è stata verificata in

misura sempre minore fino ai 106 casi dell’anno 2006 riscontrati tutti

presso l’ASL Milano Città e all’assenza di controlli risultante per gli anni

2007 e 2008 e 2009.

La tabella che segue riporta i dati forniti dalla regione Lombardia in merito

alle ricadute economiche derivanti dai controlli e dalle verifiche effettuate.

Come già indicato i NOC delle ASL procedono alla rivalorizzazione della

prestazione ritenuta non conforme; nel caso in cui l’azienda erogatrice di

prestazioni sanitarie non concordi con la nuova valutazione ha la possibilità, entro

trenta giorni, di presentare le proprie controdeduzioni. Queste devono essere

valutate dall’istituto di controllo entro 60 giorni. A seguito di questo confronto il

controllore può rivedere il proprio giudizio riassegnando il valore pre-controllo o

confermare il giudizio precedentemente espresso. Nelle tabelle che seguono come

in quelle precedenti, sono stati presi in considerazione i dati consolidati per gli

esercizi precedenti all’anno 2007 e quelli relativi ai dodici mesi per gli anni tra il

2007 e 2009.

Considerata l’attività svolta nell’anno solare 2009 il risultato

economico delle verifiche realizzate dalle strutture di controllo delle ASL

nel periodo 1 marzo 2009 – 28 2 2010 ha portato ad una variazione della

valorizzazione economica pari a. € 35.908.014.

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698

Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate Pubblico Totale Dicembre 2004 Totale Dicembre 2005 Totale Dicembre 2006 ASL Privato Subtotale Totale Subtotale Totale Subtotale Totale Pubblico -€ 912.127 -€ 754.660 -€ 913.487

Bergamo Privato -€ 280.162

-€ 1.192.289 -€ 198.437

-€ 953.096 -€ 248.304

-€ 1.161.792

Pubblico -€ 458.447 -€ 519.654 -€ 379.916 Brescia

Privato -€ 174.620 -€ 633.067

-€ 331.527 -€ 851.181

-€ 168.677 -€ 548.593

Pubblico -€ 84.473 -€ 69.569 -€ 432.193 Como

Privato -€ 82.950 -€ 167.423

-€ 78.348 -€ 147.917

-€ 300.606 -€ 732.799

Pubblico -€ 284.595 -€ 277.771 -€ 409.522 Cremona

Privato -€ 41.356 -€ 325.950

-€ 36.106 -€ 313.876

-€ 15.829 -€ 425.350

Pubblico -€ 34.769 -€ 108.449 -€ 107.910 Lecco

Privato -€ 17.416 -€ 52.185

-€ 49.100 -€ 157.549

-€ 46.524 -€ 154.434

Pubblico -€ 74.620 -€ 79.442 -€ 85.718 Lodi

Privato € 0 -€ 74.620

€ 0 -€ 79.442

€ 0 -€ 85.718

Pubblico -€ 224.147 -€ 219.670 -€ 421.860 Mantova

Privato -€ 5.784 -€ 229.931

-€ 171.931 -€ 391.601

-€ 422.769 -€ 844.629

Pubblico -€ 1.541.686 -€ 1.348.319 -€ 2.025.956 Milano C

Privato -€ 885.324 -€ 2.427.010

-€ 1.284.742 -€ 2.633.061

-€ 1.167.009 -€ 3.192.966

Pubblico -€ 1.956.311 -€ 2.109.788 -€ 1.329.524 Milano 1

Privato -€ 117.704 -€ 2.074.015

-€ 235.309 -€ 2.345.097

-€ 115.377 -€ 1.444.901

Pubblico -€ 388.355 -€ 264.510 -€ 155.980 Milano 2

Privato -€ 315.613 -€ 703.968

-€ 222.258 -€ 486.768

-€ 128.220 -€ 284.200

Pubblico -€ 660.657 -€ 1.096.245 -€ 926.954 Monza Br.za

Privato -€ 323.063 -€ 983.719

-€ 237.869 -€ 1.334.115

-€ 344.934 -€ 1.271.888

Pubblico -€ 1.178.803 -€ 1.657.144 -€ 880.970 Pavia

Privato -€ 423.142 -€ 1.601.945

-€ 394.571 -€ 2.051.714

-€ 461.488 -€ 1.342.457

Pubblico -€ 234.796 -€ 184.043 -€ 169.093 Sondrio

Privato € 0 -€ 234.796

€ 0 -€ 184.043

€ 0 -€ 169.093

Pubblico -€ 1.754.660 -€ 2.937.132 -€ 2.140.787 Varese

Privato -€ 117.763 -€ 1.872.422

-€ 579.664 -€ 3.516.797

-€ 397.197 -€ 2.537.985

Pubblico -€ 113.652 -€ 140.632 -€ 217.506 Vcamonica

Privato € 0 -€ 113.652

€ 0 -€ 140.632

€ 0 -€ 217.506

Pubblico -€ 9.902.098 -€ 11.767.028 -€ 10.597.376 Lombardia Privato -€ 2.784.894

-€ 12.686.992 -€ 3.819.862

-€ 15.586.890 -€ 3.816.933

-€ 14.414.309

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 545: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

699

Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate 2007 01/01 31/12/2007 2008 01/03/2008 28/02/2009 2009 01/03/2009 28/02/2010 ASL Pubblico

Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 866.561 -€ 1.128.795 -€ 1.543.358

Bergamo Privato -€ 299.503

-€ 1.166.064 -€ 505.753

-€ 1.634.548 -€ 594.920

-€ 2.138.277

Pubblico -€ 403.533 -€ 1.039.836 -€ 2.268.179 Brescia

Privato -€ 242.433 -€ 645.966

-€ 760.395 -€ 1.800.231

-€ 984.442 -€ 3.252.621

Pubblico -€ 229.288 -€ 603.704 -€ 1.057.568 Como

Privato -€ 471.684 -€ 700.972

-€ 171.083 -€ 774.786

-€ 644.658 -€ 1.702.226

Pubblico -€ 263.285 -€ 234.079 -€ 1.477.895 Cremona

Privato -€ 147.706 -€ 410.992

-€ 51.410 -€ 285.489

-€ 90.456 -€ 1.568.351

Pubblico -€ 216.774 -€ 154.825 -€ 188.808 Lecco

Privato -€ 30.779 -€ 247.553

-€ 15.321 -€ 170.146

-€ 35.072 -€ 223.880

Pubblico -€ 312.711 -€ 389.155 -€ 1.484.079 Lodi

Privato € 0 -€ 312.711

€ 0 -€ 389.155

€ 0 -€ 1.484.079

Pubblico -€ 565.038 -€ 355.395 -€ 232.192 Mantova

Privato -€ 421.348 -€ 986.386

-€ 237.726 -€ 593.120

-€ 265.877 -€ 498.068

Pubblico -€ 3.487.007 -€ 3.643.890 -€ 6.088.621 Milano C

Privato -€ 2.833.309 -€ 6.320.316

-€ 4.006.787 -€ 7.650.677

-€ 2.861.847 -€ 8.950.468

Pubblico -€ 1.827.405 -€ 1.135.824 -€ 2.407.428 Milano 1

Privato -€ 859.323 -€ 2.686.728

-€ 407.267 -€ 1.543.091

-€ 327.118 -€ 2.734.546

Pubblico -€ 70.687 -€ 270.992 -€ 546.664 Milano 2

Privato -€ 215.694 -€ 286.380

-€ 520.725 -€ 791.717

-€ 156.019 -€ 702.683

Pubblico -€ 1.430.365 -€ 1.225.384 -€ 1.203.279 Monza Br.za

Privato -€ 332.357 -€ 1.762.722

-€ 675.722 -€ 1.901.106

-€ 308.397 -€ 1.511.676

Pubblico -€ 694.987 -€ 1.086.389 -€ 1.851.371 Pavia

Privato -€ 316.252 -€ 1.011.239

-€ 500.690 -€ 1.587.079

-€ 390.535 -€ 2.241.906

Pubblico -€ 268.608 -€ 316.876 -€ 414.188 Sondrio

Privato € 0 -€ 268.608

€ 0 -€ 316.876

€ 0 -€ 414.188

Pubblico -€ 3.550.692 -€ 4.376.862 -€ 7.113.514 Varese

Privato -€ 1.076.794 -€ 4.627.486

-€ 926.964 -€ 5.303.827

-€ 1.146.052 -€ 8.259.567

Pubblico -€ 208.851 -€ 216.337 -€ 225.478 Vcamonica

Privato € 0 -€ 208.851

€ 0 -€ 216.337

€ 0 -€ 225.478

Pubblico -€ 14.395.792 -€ 16.178.343 -€ 28.102.622 Lombardia Privato -€ 7.247.181

-€ 21.642.973 -€ 8.779.843

-€ 24.958.186 -€ 7.805.391

-€ 35.908.014

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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700

In ordine all’ultimo quadriennio le successive tabelle, prima aggregando i

dati rispetto all’intera Lombardia e quindi, ripartendoli in relazione all’ attività svolta

delle diverse ASL esprimono i dati relativi al numero complessivo dei ricoveri, al

numero dei controlli effettuati, alla percentuale dei controlli effettuati e, infine, alla

variazione della valorizzazione degli stessi.

Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate.

Lombardia Periodo 2006 – 2009 Totale dei ricoveri Totale delle pratiche controllate

2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009

N N

2.062.338 1.904.923 1.879.051 1.853.361 105.368 109.192 111.595 197.118

Percentuale delle pratiche controllate Valorizzazione economica

2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009

% €

5,11 5,73 5,94 10,64 -14.414.309 -21.642.974 -60.866.200 -35.908.014

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

Page 547: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

701

Attività di controllo. Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. ASL. Periodo 2006 - 2009

Totale dei ricoveri Totale pratiche controllate Percent. pratiche controllate Valorizzazione economica 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009 2006 2007 2008 2009 ASL

N N % €

Bergamo 200.973 185.993 183.063 180.176 11.508 10.873 10.439 19.219 5,74 5,85 5,7 10,67 -1.161.792 -1.166.064 -1.634.548 -2.138.277

Brescia 260.368 249.109 247.196 244.453 14.118 13.958 12.643 25.460 5,43 5,6 5,11 10,42 -548.593 -645.966 -1.800.231 -3.252.621

Como 98.650 88.124 88.905 88.076 5.943 6.486 6.294 8.964 6,06 7,36 7,08 10,18 -732.799 -700.972 -774.786 -1.702.226

Cremona 72.723 68.217 68.546 68.046 3.824 4.232 3.618 8.188 5,26 6,2 5,28 12,03 -425.350 -410.992 -285.489 -1.568.351

Lecco 53.418 51.358 51.128 52.218 2.684 3.471 2.957 5.298 5,02 6,76 5,78 10,15 -154.434 -247.553 -170.146 -223.880

Lodi 32.693 31.410 31.179 29.960 1.473 1.626 1.705 3.291 5,05 5,18 5,47 10,98 -85.718 -312.711 -389.155 -1.484.079

Mantova 68.432 63.343 62.743 61.405 4.099 5.262 4.990 7.460 6,13 8,31 7,95 12,15 -844.629 -986.386 -593.120 -498.068

Milano Città 510.189 461.862 449.606 478.582 20.442 21.120 26.066 50.032 4,04 4,57 5,8 10,45 -3.192.966 -6.320.316 -7.650.677 -8.950.468

Milano 1 120.233 107.613 103.980 99.365 6.733 6.689 7.216 10.498 5,62 6,22 6,94 10,57 -1.444.901 -2.686.728 -1.543.091 -2.734.546

Milano 2 90.290 87.416 88.098 89.726 4.676 4.485 4.449 8.984 5,18 5,13 5,05 10,01 -284.200 -286.380 -791.717 -702.683

Monza Br.za 174.180 162.461 163.049 129.448 8.889 8.848 9.245 13.698 5,13 5,45 5,67 10,58 -1.271.888 -1.762.722 -1.901.106 -1.511.676

Pavia 159.706 145.100 140.814 136.117 9.048 10.551 10.218 14.599 5,68 7,27 7,26 10,73 -1.342.457 -1.011.239 -1.587.079 -2.241.906

Sondrio 36.026 33.079 32.669 30.807 1.808 1.967 2.460 3.478 5,02 5,95 7,53 11,29 -169.093 -268.608 -316.876 -414.188

Varese 168.873 155.752 154.410 151.481 9.127 8.742 8.428 16.567 5,65 5,61 5,46 10,94 -2.537.985 -4.627.486 -5.303.827 -8.259.567

Vcamonica 15.584 14.086 13.665 13.501 996 882 867 1.382 6,39 6,26 6,34 10,24 -217.506 -208.851 -216.337 -225.478

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

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702

I dati prodotti dalla Direzione Generale Sanità e proposti in forma

aggregata a livello regionale evidenziano che il numero dei ricoveri diminuisce

nel quadriennio: 2006: 2.062.338; 2007: 1.904.923; 2008: 1.879.051,

2009: 1.853.361; il totale delle pratiche controllate aumenta anche in

conseguenza delle ultime disposizioni normative: 2006: 105.368; 2007:

109.192; 2008: 111.595; 2009: 197.118; come anche la relativa

percentuale : 2006: 5,11%; 2007: 5,73%; 2008: 5,94%; 2009 10,64%.

Infine, al contrario del risultato del triennio precedente nell’anno 2009 si

interrompe il costante aumento della variazione della valorizzazione

economica delle pratiche controllate: 2006: - € 14.414.309; 2007: - €

21.642.974; 2008: - € 60.866.200; 2009 - € 35.908.014

Per quanto concerne l’attività delle ASL si nota che nell’anno 2009 il

numero meggior di ricoveri è svolto presso le strutture site presso l’ASL di Milano

Città: 478.582, così come il numero maggiore di pratiche controllate: 50.032 pari

ad un percentuale del 10,45% ottenendo una variazione della valorizzazione di - €

8.950.468. La percentuale più alta di controlli è svolta presso l’ASL di Mantova

12,15%, ovvero 7.460 pratiche controllate su un totale di ricoveri pari a 61.405 con

una rivalorizzazione inferiore di - € 498.068. La percentuali di controlli più bassa si

individua presso l’ASL di Milano 2: 10.01% su un numero dei ricoveri nell’anno

2009 di 89.726 unità. In questo caso le pratiche controllate sono state 8.984 e la

variazione della valorizzazione è stata inferiore di - € 702.683.

In assoluto anche nell’anno 2009 la variozione della valorizzazione di

maggior rilievo dopo quella dell’ASL Milano Città, si riscontra presso l’ASL di Varese

che fa segnare una variazione della valorizzazione inferiore di - € 8.259.567. In tal

caso il numero di pratiche controllate è stato di 16.567 unità su 151.481 di ricoveri

per un percentuale pari a 10,94%.

Il prossimo prospetto riporta i dati conseguenti alla valorizzazione

economica dei controlli effettuati in merito alla congruenza delle pratiche di

ricovero, come visto, alla correttezza della codifica delle prestazioni di ricovero.

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703

Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Congruenza 2004 2005 2006 ASL Pubblico

Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 750.956 -€ 713.072 -€ 879.734

Bergamo Privato -€ 267.929

-€ 1.018.885 -€ 194.349

-€ 907.422 -€ 242.980

-€ 1.122.714

Pubblico -€ 437.358 -€ 494.991 -€ 368.955 Brescia

Privato -€ 163.484 -€ 600.842

-€ 318.154 -€ 813.145

-€ 163.508 -€ 532.462

Pubblico -€ 63.688 -€ 50.489 -€ 423.638 Como

Privato -€ 50.475 -€ 114.163

-€ 66.520 -€ 117.009

-€ 299.068 -€ 722.706

Pubblico -€ 284.595 -€ 277.771 -€ 409.522 Cremona

Privato -€ 41.356 -€ 325.950

-€ 36.106 -€ 313.876

-€ 15.829 -€ 425.350

Pubblico -€ 32.312 -€ 106.968 -€ 107.910 Lecco

Privato -€ 16.621 -€ 48.933

-€ 49.100 -€ 156.068

-€ 46.524 -€ 154.434

Pubblico -€ 58.891 -€ 70.647 -€ 84.860 Lodi

Privato € 0 -€ 58.891

€ 0 -€ 70.647

€ 0 -€ 84.860

Pubblico -€ 207.277 -€ 219.670 -€ 404.670 Mantova

Privato -€ 5.021 -€ 212.298

-€ 171.931 -€ 391.601

-€ 414.122 -€ 818.792

Pubblico -€ 645.868 -€ 687.409 -€ 1.521.816 Milano C

Privato -€ 501.222 -€ 1.147.090

-€ 783.243 -€ 1.470.652

-€ 932.472 -€ 2.454.287

Pubblico -€ 1.956.311 -€ 2.109.788 -€ 1.329.524 Milano 1

Privato -€ 117.704 -€ 2.074.015

-€ 235.309 -€ 2.345.097

-€ 115.377 -€ 1.444.901

Pubblico -€ 351.991 -€ 248.734 -€ 155.980 Milano 2

Privato -€ 293.699 -€ 645.691

-€ 198.480 -€ 447.215

-€ 128.220 -€ 284.200

Pubblico -€ 660.657 -€ 1.096.245 -€ 926.231 Monza Brianza

Privato -€ 323.063 -€ 983.719

-€ 237.869 -€ 1.334.115

-€ 344.308 -€ 1.270.539

Pubblico -€ 1.047.122 -€ 1.517.472 -€ 761.143 Pavia

Privato -€ 334.916 -€ 1.382.038

-€ 340.097 -€ 1.857.569

-€ 419.624 -€ 1.180.766

Pubblico -€ 194.066 -€ 184.043 -€ 169.093 Sondrio

Privato € 0 -€ 194.066

€ 0 -€ 184.043

€ 0 -€ 169.093

Pubblico -€ 1.670.552 -€ 2.893.417 -€ 2.137.046 Varese

Privato -€ 112.562 -€ 1.783.114

-€ 576.655 -€ 3.470.072

-€ 397.197 -€ 2.534.243

Pubblico -€ 89.489 -€ 140.632 -€ 217.506 Vcamonica

Privato € 0 -€ 89.489

€ 0 -€ 140.632

€ 0 -€ 217.506

Pubblico -€ 8.451.133 -€ 10.811.348 -€ 9.897.626 Lombardia Privato -€ 2.228.051

-€ 10.679.185 -€ 3.207.815

-€ 14.019.163 -€ 3.519.227

-€ 13.416.853

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 550: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

704

Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Congruenza 2007 2008 2009 ASL Pubblico

Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 864.222 -€ 1.128.795 -€ 1.543.358

Bergamo Privato -€ 295.299

-€ 1.159.521 -€ 505.753

-€ 1.634.548 -€ 594.920

-€ 2.138.277

Pubblico -€ 401.216 -€ 1.039.836 -€ 2.268.179 Brescia

Privato -€ 242.433 -€ 643.648

-€ 760.395 -€ 1.800.231

-€ 984.442 -€ 3.252.621

Pubblico -€ 229.288 -€ 603.704 -€ 1.057.568 Como

Privato -€ 471.684 -€ 700.972

-€ 171.083 -€ 774.786

-€ 644.658 -€ 1.702.226

Pubblico -€ 263.285 -€ 234.079 -€ 1.477.895 Cremona

Privato -€ 147.706 -€ 410.992

-€ 51.410 -€ 285.489

-€ 90.456 -€ 1.568.351

Pubblico -€ 216.774 -€ 154.825 -€ 188.808 Lecco

Privato -€ 30.779 -€ 247.553

-€ 15.321 -€ 170.146

-€ 35.072 -€ 223.880

Pubblico -€ 312.711 -€ 389.155 -€ 1.484.079 Lodi

Privato € 0 -€ 312.711

€ 0 -€ 389.155

€ 0 -€ 1.484.079

Pubblico -€ 565.038 -€ 355.395 -€ 232.192 Mantova

Privato -€ 397.744 -€ 962.782

-€ 237.726 -€ 593.120

-€ 265.877 -€ 498.068

Pubblico -€ 3.477.334 -€ 3.643.890 -€ 6.088.621 Milano C

Privato -€ 2.833.309 -€ 6.310.643

-€ 4.006.787 -€ 7.650.677

-€ 2.861.847 -€ 8.950.468

Pubblico -€ 1.827.405 -€ 1.135.824 -€ 2.407.428 Milano 1

Privato -€ 859.323 -€ 2.686.728

-€ 407.267 -€ 1.543.091

-€ 327.118 -€ 2.734.546

Pubblico -€ 70.687 -€ 270.992 -€ 546.664 Milano 2

Privato -€ 215.694 -€ 286.380

-€ 520.725 -€ 791.717

-€ 156.019 -€ 702.683

Pubblico -€ 1.430.365 -€ 1.225.384 -€ 1.203.279 Monza Brianza

Privato -€ 261.696 -€ 1.692.061

-€ 675.722 -€ 1.901.106

-€ 308.397 -€ 1.511.676

Pubblico -€ 675.683 -€ 1.061.943 -€ 1.851.371 Pavia

Privato -€ 316.252 -€ 991.935

-€ 488.816 -€ 1.550.759

-€ 390.535 -€ 2.241.906

Pubblico -€ 266.796 -€ 316.876 -€ 414.188 Sondrio

Privato € 0 -€ 266.796

€ 0 -€ 316.876

€ 0 -€ 414.188

Pubblico -€ 3.550.692 -€ 4.373.365 -€ 7.112.591 Varese

Privato -€ 1.076.794 -€ 4.627.486

-€ 924.190 -€ 5.297.556

-€ 1.145.760 -€ 8.258.351

Pubblico -€ 208.851 -€ 216.337 -€ 225.478 Vcamonica

Privato € 0 -€ 208.851

€ 0 -€ 216.337

€ 0 -€ 225.478

Pubblico -€ 14.360.347 -€ 16.150.400 -€ 28.101.699 Lombardia Privato -€ 7.148.712

-€ 21.509.059 -€ 8.765.195

-€ 24.915.595 -€ 7.805.099

-€ 35.906.798

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 551: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

705

In regione Lombardia, il risultato in termini economici della diversa

valorizzazione delle pratiche controllate in relazione alla verifica della correttezza

della codifica delle prestazioni è stato pari a - € 35.906.798. di cui - €

2.8101.699 presso le strutture pubbliche e - € 7.805.099 presso quelle di diritto

privato.

I dati prodotti dalla Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia

relativi alle verifiche svolte in relazione alla appropriatezza della modalità di

erogazione delle prestazioni nei diversi regimi di ricovero Ordinario, Day

Hospital od ambulatorio sono riportati nella successiva tabella. In questo caso in

relazione all’anno solare 2009 la variazione della valorizzazione delle stesse ha

portato al risultato di - € 1.215. Come visto, l’unica ASL che ha svolto tale attività

di controllo è stata quella di Varese.

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706

Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Appropriatezza 2004 2005 2006 2007 2008 ASL Pubblico

Privato Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Sub totale Totale Pubblico -€ 145.966 -€ 41.587 -€ 33.753 -€ 2.339 € 0

Bergamo Privato -€ 12.233

-€ 158.200 -€ 4.087

-€ 45.674 -€ 5.324

-€ 39.078 -€ 4.204

-€ 6.543 € 0

€ 0

Pubblico -€ 21.089 -€ 24.663 -€ 10.962 -€ 2.317 € 0 Brescia

Privato -€ 11.136 -€ 32.225

-€ 13.373 -€ 38.036

-€ 5.169 -€ 16.131

€ 0 -€ 2.317

€ 0 € 0

Pubblico -€ 14.774 -€ 19.081 -€ 8.555 € 0 € 0 Como

Privato -€ 14.585 -€ 29.358

-€ 11.828 -€ 30.908

-€ 1.538 -€ 10.093

€ 0 € 0

€ 0 € 0

Pubblico € 0 € 0 € 0 € 0 € 0 Cremona

Privato € 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

Pubblico -€ 2.457 -€ 1.481 € 0 € 0 € 0 Lecco

Privato -€ 795 -€ 3.252

€ 0 -€ 1.481

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

Pubblico -€ 15.730 -€ 8.795 -€ 857 € 0 € 0 Lodi

Privato € 0 -€ 15.730

€ 0 -€ 8.795

€ 0 -€ 857

€ 0 € 0

€ 0 € 0

Pubblico -€ 16.622 € 0 -€ 14.576 € 0 € 0 Mantova

Privato -€ 833 -€ 17.455

€ 0 € 0

-€ 8.900 -€ 23.476

-€ 23.604 -€ 23.604

€ 0 € 0

Pubblico -€ 895.818 -€ 660.910 -€ 504.141 -€ 9.673 € 0 Milano C

Privato -€ 384.102 -€ 1.279.919

-€ 501.500 -€ 1.162.410

-€ 234.538 -€ 738.678

€ 0 -€ 9.673

€ 0 € 0

Pubblico € 0 € 0 € 0 € 0 € 0 Milano 1

Privato € 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

Pubblico -€ 36.364 -€ 15.776 € 0 € 0 € 0 Milano 2

Privato -€ 21.913 -€ 58.277

-€ 23.777 -€ 39.553

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

Pubblico € 0 € 0 -€ 723 € 0 € 0 Milano 3

Privato € 0 € 0

€ 0 € 0

-€ 626 -€ 1.349

-€ 70.661 -€ 70.661

€ 0 € 0

Pubblico -€ 117.910 -€ 139.511 -€ 119.827 -€ 19.304 -€ 24.446 Pavia

Privato -€ 76.538 -€ 194.449

-€ 51.454 -€ 190.965

-€ 41.864 -€ 161.691

€ 0 -€ 19.304

-€ 11.874

-€ 36.320

Pubblico -€ 35.176 € 0 € 0 -€ 1.812 € 0 Sondrio

Privato € 0 -€ 35.176

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 -€ 1.812

€ 0 € 0

Pubblico -€ 84.108 -€ 38.478 -€ 3.742 € 0 -€ 3.497 Varese

Privato -€ 5.200 -€ 89.308

-€ 3.009 -€ 41.487

€ 0 -€ 3.742

€ 0 € 0

-€ 2.774 -€ 6.271

Pubblico -€ 24.163 € 0 € 0 € 0 € 0 Vcamonica

Privato € 0 -€ 24.163

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

€ 0 € 0

Pubblico -€

1.410.176 -€ 950.281 -€ 697.136 -€ 35.445 -€ 27.943 Lombardia Privato -€ 527.335

-€ 1.937.511 -€ 609.029

-€ 1.559.310 -€ 297.959

-€ 995.095 -€ 98.470

-€ 133.915 -€ 14.648

-€ 42.591

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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707

Attività di controllo - Ricoveri: variazione valorizzazione economica sulle pratiche controllate. Appropriatezza

ASL Pubblico Privato 2009 Sub totale Totale

Pubblico € 0 Bergamo

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Brescia

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Como

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Cremona

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Lecco

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Lodi

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Mantova

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Milano C

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Milano 1

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Milano 2

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Monza Brianza

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Pavia

Privato € 0 € 0

Pubblico € 0 Sondrio

Privato € 0 € 0

Pubblico -€ 923 Varese

Privato -€ 292 -€ 1.215

Pubblico € 0 Vcamonica

Privato € 0 € 0

Pubblico -€ 923 Lombardia Privato -€ 292

-€ 1.215

per omogeneità di confronto vengono presentati i dati relativi a dodici mesi

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Analogamente all’anno 2008, non sono stati svolti in regione Lombardia,

controlli sull’appriatezza chirurgica.

Le tabelle che seguono espongono i dati relativi alla numerosità dei

controlli e alla variazione della valorizzazione economica in conseguenza

dei controlli effettuati sulle pratiche relative alle prestazioni specialistiche.

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708

Attività di controllo. Specialistica: numerosità dei controlli 2004 2005 2006

ASL Pubblico Privato

Pratiche Controllate

Valorizzazione modificata

Pratiche Controllate

Valorizzazione modificata

Pratiche Controllate

Valorizzazione modificata

Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 35.604 24.296 8.895 8.895 11.294 3.964 Bergamo

Privato 9.173 44.777

2.608 26.904

5.451 14.346

5.137 14.032

30.772 42.066

150 4.114

Pubblico 8.714 2.361 15.898 4.068 17.292 3.585 Brescia

Privato 4.587 13.301

1.266 3.627

12.243 28.141

4.782 8.850

2.808 20.100

394 3.979

Pubblico 0 0 0 0 300 261 Como

Privato 741 741

46 46

2.119 2.119

1.148 1.148

0 300

0 261

Pubblico 2.605 9 7.410 1.967 0 0 Cremona

Privato 4.303 6.908

144 153

5.299 12.709

215 2.182

7.189 7.189

55 55

Pubblico 405 47 11.150 8.733 15.346 8.994 Lecco

Privato 595 1.000

9 56

259 11.409

214 8.947

689 16.035

147 9.141

Pubblico 197 0 0 0 0 0 Lodi

Privato 173 370

5 5

300 300

10 10

520 520

62 62

Pubblico 4.193 1.561 2.165 672 1.748 251 Mantova

Privato 133 4.326

4 1.565

1.975 4.140

457 1.129

1.844 3.592

310 561

Pubblico 229.484 151.781 362.628 145.286 74.812 15.378 Milano C

Privato 132.655 362.139

37.143 188.924

107.269 469.897

6.735 152.021

92.432 167.244

2.898 18.276

Pubblico 28.028 27.341 62.380 37.811 11.556 8.217 Milano1

Privato 12.936 40.964

9.084 36.425

15.636 78.016

10.219 48.030

2.284 13.840

1.427 9.644

Pubblico 632 632 7.789 1.107 31.244 2.260 Milano 2

Privato 1.184 1.816

1.181 1.813

3.870 11.659

1.532 2.639

4.412 35.656

2.586 4.846

Pubblico 4.043 2.043 18.049 18.049 14.464 3.953 Monza Br.nza Privato 263

4.306 144

2.187 1.038

19.087 1.038

19.087 0

14.464 0

3.953

Pubblico 26.898 12.605 23.987 3.644 22.096 4.871 Pavia

Privato 21.653 48.551

4.048 16.653

25.394 49.381

1.111 4.755

18.795 40.891

413 5.284

Pubblico 3.264 410 2.071 836 149 37 Sondrio

Privato 0 3.264

410

0 2.071

0 836

0 149

0 37

Pubblico 7.719 7.104 118 99 5.036 3.213 Varese

Privato 2.531 10.250

2.188 9.292

878 996

730 829

420 5.456

298 3.511

Pubblico 0 0 0 0 0 Valcamonica

Privato 8.632 8.632

2.552 2.552

957 957

358 358

2.133 2.133

762 762

Pubblico 351.786 230.190 522.540 231.167 205.337 54.984 Lombardia Privato 199.559

551.345 60.422

290.612 182.688

705.228 33.686

264.853 164.298

369.635 9.502

64.486

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 555: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

709

Attività di controllo. Specialistica: numerosità dei controlli 2007 (01/01 - 31/12/2007) 2008 (01/03/2008 - 28/02/2009) 2009 (01/03/2009 - 28/02/2010) Pratiche

Controllate Valorizzazione modificata

Pratiche Controllate

Valorizzazione modificata

Pratiche Controllate

Valorizzazione modificata ASL

Pubblico

Privato Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale Sub totale

Totale

Pubblico 5.390 2.429 80.885 3.973 111.672 39.786 Bergamo

Privato 18.484 23.874

1.413 3.842

64.314 145.199

4.340 8.313

38.696 150.368

4.460 44.246

Pubblico 6.471 1.798 88.262 13.687 135.526 70.127 Brescia

Privato 9.566 16.037

2.870 4.668

107.607 195.869

12.471 26.158

64.073 199.599

23.456 93.583

Pubblico 17.150 4.034 46.257 3.503 32.054 538 Como

Privato 12.561 29.711

940 4.974

28.851 75.108

1.616 5.119

44.079 76.133

5.773 6.311

Pubblico 21.902 17.679 67.842 45.748 87.479 14.603 Cremona

Privato 4.373 26.275

296 17.975

12.234 80.076

651 46.399

5.847 93.326

586 15.189

Pubblico 21.091 14 36.623 564 42.079 2.873 Lecco

Privato 8.153 29.244

18 32

12.131 48.754

80 644

6.712 48.791

102 2.975

Pubblico 3.473 2.524 387 111 37.526 285 Lodi

Privato 862 4.335

43 2.567

976 1.363

71 182

355 37.881

0 285

Pubblico 1.629 142 58.868 2.517 78.026 4.338 Mantova

Privato 3.074 4.703

792 934

27.469 86.337

2.343 4.860

58.165 136.191

2.545 6.883

Pubblico 15.533 5.458 191.025 39.937 341.455 76.107 Milano C

Privato 93.857 109.390

3.069 8.527

215.747 406.772

24.466 64.403

267.462 608.917

39.448 115.555

Pubblico 21.987 16.315 74.946 15.359 88.713 21.379 Milano1

Privato 3.606 25.593

2.471 18.786

29.534 104.480

2.101 17.460

16.911 105.624

4.702 26.081

Pubblico 52.144 1.985 26.149 7.880 25.866 9.866 Milano 2

Privato 5.100 57.244

1.781 3.766

12.922 39.071

5.583 13.463

48.704 74.570

6.041 15.907

Pubblico 5.248 2.293 86.164 13.641 78.976 25.037 Monza Br.nza Privato 2.928

8.176 0

2.293 104.754

190.918 -

13.641 67.555

146.531 6.500

31.537

Pubblico 30.863 4.883 16.825 901 69.115 3.320 Pavia

Privato 48.396 79.259

982 5.865

67.884 84.709

691 1.592

44.357 113.472

586 3.906

Pubblico 929 519 30.744 6.317 42.101 2.242 Sondrio

Privato 0 929

0 519

- 30.744

- 6.317

666 42.767

0 2.242

Pubblico 5.361 2.003 131.865 68.358 170.058 116.377 Varese

Privato 592 5.953

206 2.209

7.711 139.576

7.002 75.360

3.636 173.694

1.655 118.032

Pubblico 0 0 11.559 1.314 19.626 848 Valcamonica

Privato 2.569 2.569

855 855

5.103 16.662

240 1.554

3.676 23.302

62 910

Pubblico 209.171 62.076 948.401 223.810 1.360.272 387.726 Lombardia

Privato 214.121 423.292

15.736 77.812

697.237 1.645.638

61.655 285.465

670.894 2.031.166

95.916 483.642

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 556: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

710

La tebella che segue riassume l’attività di controllo svolta in regione

Lombardia, nell’anno 2009 le pratiche di medicina specialistica controllate sono

state 2.031.186, di queste sono state 483.642 quelle con valorizzazione modificata

e la percentuale relativa al numero di pratiche con valorizzazione modificata è stata

pari al 23,81%.

Attività di controllo. Specialistica: numerosità dei controlli in Lombardia

Pratiche

controllate Pratiche con valorizzazione

modificata Percentuale pratiche con valorizzazione modificata

2004 551.345 290.612 52,71%

2005 705.228 264.853 37,56%

2006 369.635 64.486 17,45%

2007 432.292 77.812 18,00%

2008 1.645.638 285.465 17,35%

2009 2.031.186 483.642 23,81%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia. Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti.

La variazione della valorizzazione economica sulle pratiche di

medicina specialistica controllate dalle differenti ASL della Lombardia, è

riportata dalla tabella successiva.

Page 557: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

711

Attività di controllo. Specialistica variazione della valorizzazione economica sulle pratiche controllate

2004 2005 2006 Variazione valorizzazione

a seguito controlli Variazione valorizzazione

a seguito controlli Variazione valorizzazione

a seguito controlli

ASL Pubblico Privato

Pubblico Privato

Totale Pubblico Privato

Totale Pubblico Privato

Totale

Pubblico -€ 83.636 -€ 125.350 -€ 126.060 Bergamo

Privato -€ 6.756 -€ 90.391

-€ 121.191 -€ 246.541

-€ 11.255 -€ 137.316

Pubblico -€ 50.158 -€ 62.927 -€ 150.710 Brescia

Privato -€ 12.836 -€ 62.994

-€ 56.643 -€ 119.571

-€ 10.601 -€ 161.311

Pubblico € 0 € 0 -€ 2.630 Como

Privato -€ 3.856 -€ 3.856

-€ 38.284 -€ 38.284

€ 0 -€ 2.630

Pubblico -€ 119 -€ 54.436 € 0 Cremona

Privato -€ 4.299 -€ 4.418

-€ 8.725 -€ 63.161

-€ 8.424 -€ 8.424

Pubblico -€ 2.724 -€ 13.354 -€ 11.742 Lecco

Privato -€ 697 -€ 3.421

-€ 1.070 -€ 14.424

-€ 168 -€ 11.910

Pubblico € 0 € 0 € 0 Lodi

Privato -€ 117 -€ 117

-€ 460 -€ 460

-€ 28.496 -€ 28.496

Pubblico -€ 75.149 -€ 18.229 -€ 22.764 Mantova

Privato -€ 170 -€ 75.319

-€ 2.328 -€ 20.558

-€ 4.162 -€ 26.926

Pubblico -€ 920.439 -€ 547.350 -€ 116.278 Milano C

Privato -€ 139.110 -€ 1.059.549

-€ 32.506 -€ 579.856

-€ 18.154 -€ 134.431

Pubblico -€ 538.562 -€ 1.049.818 -€ 193.788 Milano1

Privato -€ 34.805 -€ 573.367

-€ 50.654 -€ 1.100.472

-€ 17.351 -€ 211.139

Pubblico -€ 1.105 -€ 34.800 -€ 19.322 Milano 2

Privato -€ 4.121 -€ 5.227

-€ 55.368 -€ 90.168

-€ 20.220 -€ 39.542

Pubblico -€ 69.461 -€ 56.586 -€ 31.349 Milano 3

Privato -€ 4.864 -€ 74.325

-€ 2.779 -€ 59.365

€ 0 -€ 31.349

Pubblico -€ 198.071 -€ 113.318 -€ 167.413 Pavia

Privato -€ 47.024 -€ 245.094

-€ 18.619 -€ 131.937

-€ 5.734 -€ 173.147

Pubblico -€ 5.402 -€ 29.489 -€ 949 Sondrio

Privato € 0 -€ 5.402

€ 0 -€ 29.489

€ 0 -€ 949

Pubblico -€ 25.351 -€ 3.078 -€ 26.213 Varese

Privato -€ 6.534 -€ 31.885

-€ 11.633 -€ 14.711

-€ 4.857 -€ 31.070

Pubblico € 0 € 0 € 0 Valcamonica

Privato -€ 7.999 -€ 7.999

-€ 16.878 -€ 16.878

-€ 29.506 -€ 29.506

Pubblico -€ 1.970.176 -€ 2.108.736 -€ 869.218 Lombardia Privato -€ 273.187

-€ 2.243.363 -€ 417.138

-€ 2.525.875 -€ 158.928

-€ 1.028.145

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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712

Attività di controllo. Specialistica variazione della valorizzazione economica sulle pratiche controllate 2007 (01/01 - 31/12/2007) 2008 (01/03/2008 - 28/02/2009) 2009 (01/03/2009 - 28/02/2010)

ASL Pubblico Privato

Variazione valorizzazione a seguito controlli

Variazione valorizzazione a seguito controlli

Variazione valorizzazione a seguito controlli

Pubblico Privato Totale Pubblico Privato Totale Pubblico Privato Totale Pubblico -54.078 -160.515 -522.206

Bergamo Privato -75.765

-129.842 -165.776

-326.291 -76.906

-599.112

Pubblico -56.067 -251.088 -624.611 Brescia

Privato -117.726 -173.793

-69.794 -320.882

-138.252 -762.864

Pubblico -8.615 -53.752 -10.051 Como

Privato -14.842 -23.457

-24.425 -78.178

-23.098 -33.148

Pubblico -155.948 -573.399 -119.816 Cremona

Privato -3.976 -159.923

-15.397 -588.796

-21.218 -141.034

Pubblico -1.565 -170.024 -211.860 Lecco

Privato -327 -1.891

-4.186 -174.210

-2.692 -214.553

Pubblico -150.576 -3.065 -3.597 Lodi

Privato -1.152 -151.728

-1.132 -4.197

0 -3.597

Pubblico -17.208 -298.695 -126.285 Mantova

Privato -196.006 -213.214

-103.038 -401.733

-81.263 -207.549

Pubblico -246.175 -810.153 -2.496.636 Milano C

Privato -145.770 -391.945

-399.655 -1.209.808

-1.161.957 -3.658.593

Pubblico -361.415 -322.843 -514.274 Milano1

Privato -70.218 -431.633

-42.626 -365.469

-89.241 -603.515

Pubblico -12.651 -256.357 -171.974 Milano 2

Privato -16.994 -29.646

-192.457 -448.814

-72.801 -244.775

Pubblico -19.987 -26.919 -412.986 Monza B.za

Privato 0 -19.987

0 -26.919

-23.947 -436.933

Pubblico -192.797 -27.588 -111.702 Pavia

Privato -43.268 -236.065

-24.146 -51.734

-16.501 -128.203

Pubblico -3.303 -48.650 -72.795 Sondrio

Privato 0 -3.303

0 -48.650

0 -72.795

Pubblico -4.735 -844.915 -2.076.510 Varese

Privato -1.901 -6.636

-10.593 -855.508

-39.912 -2.116.422

Pubblico 0 -26.489 -44.135 V.camonica

Privato -49.176 -49.176

-9 -26.498

-1.101 -45.236

Pubblico -1.285.119 -3.874.453 -7.519.439 Lombardia Privato -737.120

-2.022.240 -1.053.233

-4.927.686 -1.748.889

-9.268.328

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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713

Per quanto concerne i dati disaggregati a livello di azienda sanitaria, la

variazione della valorizzazione delle pratiche di maggior rilievo è quella che fa

segnare l’ASL di Milano Città con - € 3.658.593 ma di particolare rilievo è anche il

risultato conseguito presso l’ASL di Varese con - € 2.116.422.

Contestualmente ai dati inerenti i risultati derivanti dall’attività di controllo

svolta dalle competenti strutture delle ASL la Direzione Generale Sanità della

regione Lombardia attraverso la relazione che si ritiene utile riportare

integralmente, ha fornito le proprie valutazioni in merito all’attuazione dei metodi di

verifica dei sistemi di finanziamento a tariffa per prestazione (DRG), con riferimento

all’attività iniziata con la DGR 4828 del giugno 2001 e in generale all’attività di

controllo sulle prestazioni sanitarie svolte dagli erogatori contrattualizzati

“Con frequenza semestrale la Direzione Generale Sanità trasmette alle ASL

sei indicatori, così come previsti dalla DGR 4799 del 30 maggio 2007, qui di seguito

ripresi:

% di casi ordinari con degenza di 2/3 giorni. Questo indicatore può

evidenziare la tendenza a massimizzare da parte di una struttura la resa economica

del ricovero con il minimo impegno di risorse; è chiaro che questo indicatore deve

essere letto alla luce delle regole stabilite dalla Giunta Regionale e a titolo di

esempio si ricorda che per i DRG chirurgici dell’allegato 2C del DPCM 2001 dei LEA è

in vigore una tariffa unica a prescindere dalla durata della degenza e che quindi

l’indicatore in questi casi indica puramente una scelta organizzativa della struttura

che è ininfluente rispetto ai rimborsi alla stessa dovuti.

% casi complicati. Questo indicatore, calcolato solo per le coppie di DRG e

per la casistica ordinaria che prevede l'accoppiata complicato / non complicato, può

evidenziare la tendenza a segnalare delle complicanze e/o delle comorbilità che non

sono state significative in termini di necessità di impegno maggiore di risorse e di

degenza prolungata;

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714

incidenza di un DRG sul mix dell'unità operativa. Questo indicatore,

calcolato per la casistica ordinaria, può indicare o la particolare attrattività /

specializzazione di una struttura o la tendenza ad usare delle codifiche o ad

adottare delle modalità organizzative degne di attenzione e di valutazione;

% di ricoveri ripetuti per la stessa MDC ed all'interno dello stesso ospedale.

Questo indicatore può evidenziare o la tendenza a frammentare i processi di

erogazione delle cure o problemi in termini di efficacia delle stesse. In entrambi i

casi la valutazione è opportuna, attenzione che, essendo tale indicatore basato sulla

casistica di tutta la struttura, non distinguendo tra ricoveri per acuti e riabilitativi,

nelle strutture in cui sono presenti entrambe le tipologie di assistenza, la

percentuale dei ricoveri ripetuti può derivare dall’assetto organizzativo della

struttura stessa;

numero di accessi per record di day hospital. Questo indicatore può

evidenziare la tendenza ad effettuare, per ciclo, un numero eccessivo di accessi;

questo indicatore è stato calcolato anche per i DRG chirurgici, ma in questo caso è

puramente informativo in quanto gli stessi sono remunerati a pacchetto e quindi a

prescindere dal numero degli accessi;

% di procedure effettuate in ambulatorio. Sono state isolate tutte le

procedure (circa 100) che sono presenti sia nell'ICD-9-cm sia nel nomenclatore

ambulatoriale ed è stata calcolata l'incidenza della modalità di erogazione in regime

ambulatoriale rispetto al totale delle prestazioni - riconducibili alla stessa codifica -

erogate nella stessa struttura sia in ambulatorio sia in regime di ricovero. Questo

indicatore può evidenziare la tendenza ad utilizzare in modo anomalo il regime di

ricovero invece della più appropriata modalità ambulatoriale di erogazione delle

prestazioni.

Si precisa che sono riportati solo i DRG/ presidio/ reparto di dimissione

specifici che si discostano per una deviazione standard dalla media regionale con

una numerosità totale superiore a 20 record nel semestre considerato.

Il posizionamento al di fuori dal parametro regionale (media regionale + o

– una deviazione standard) illustra una situazione statisticamente “anomala” ed è

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715

quindi da considerarsi come un indicatore di allerta, da contestualizzare rispetto alla

situazione locale e inquadrare rispetto alle conoscenze e all’analisi delle ASL,

competenti per territorio, sulla peculiarità di attività del presidio/reparto stesso.

Questa analisi del posizionamento della struttura/reparto da controllare

rispetto al contesto regionale, utilizzata a pieno regime dalle Asl nell’anno 2009, ha

consentito la predisposizione di un controllo più mirato rispetto agli anni precedenti.

La tabella 1064 analizza la serie storica delle pratiche di ricovero controllate

negli anni dal 2004 al 2009. Si rileva un cospicuo aumento nell’ambito dei controlli

di congruenza da 111.060 dell’anno 2008 a 197.055 dell’anno 2009. Nei controlli di

congruenza l’attenzione è posta a verificare nella documentazione sanitaria relativa

al ricovero la presenza di elementi informativi essenziali per il pagamento del

suddetto ricovero a carico del Servizio Sanitario Nazionale, la descrizione dei segni

e/o sintomi per l’identificazione e la codifica della malattia trattata nel corso del

ricovero, la presenza di situazioni patologiche associate preesistenti o insorte

durante il ricovero che abbiano comportato un maggiore impiego di risorse in

termini di durata della degenza o di accertamenti diagnostici o di terapie praticate,

la descrizione degli interventi chirurgici correttamente codificati.

In questo ambito è compresa una tipologia di controllo atta a rilevare la

completezza della documentazione clinica in termini di presenza/assenza di

informazioni essenziali nella cartella clinica definita nell’allegato 3 della DGR 9014

del 20/02/2009, con l’effetto economico previsto nell’allegato 10 della DGR 9581

dell’11/06/2009 e a decorrere dai dimessi dopo l’ 8/06/2009 allegato 2 della DGR

10077 del 7/08/2009.

Si evidenzia altresì una importante riduzione dei controlli di appropriatezza

e di appropriatezza chirurgica a partire dall’anno 2006 fino a poche decine di

pratiche controllate nell’anno 2009. Nei controlli di appropriatezza e appropriatezza

chirurgica l’attenzione era posta nella verifica della appropriatezza organizzativa e

perciò dell’efficienza nella gestione del ricovero; la metodologia adottata ha

consentito di evidenziare alcune sacche di inefficienza alle quali è stato posto

rimedio attraverso la leva tariffaria valorizzando, sopratutto nei ricoveri di chirurgia

elettiva, l’atto operatorio praticato anziché la durata della degenza.

4 106 Attività di controllo. Congruenza. Appropriatezza. Appropriatezza chirurgica.

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716

La tabella 1075 presenta gli aspetti finanziari dell’attività di controllo sui

ricoveri già presentati in termini di numerosità dalla tabella 106.

Nella tabella 1086 viene presentata la situazione circa la quota di pratiche

confermate o non confermate a seguito dei controlli.

Premesso che il controllo di ciascun ricovero è da ritenersi concluso solo o

con la conferma della valorizzazione pre_controllo o con la sua rivalorizzazione a

cura del controllore, a fine ispezione sono possibili le seguenti situazioni:

“controllo concluso”: sulla valorizzazione di un ricovero esiste coincidenza

di giudizio tra controllore e controllato indipendentemente dalla conferma o meno

della valorizzazione pre_controllo;

“controllo non concluso”: nel caso in cui il controllore proceda ad una

rivalorizzazione della prestazione per non conformità tra il contenuto informativo

del record e la documentazione sanitaria esaminata e il controllato non concordi con

tale valorizzazione si attiva la procedura del “contenzioso”; al controllato è data la

possibilità di presentare, entro trenta giorni, le proprie argomentazioni con

differimento del termine e degli esiti conclusivi del controllo; le argomentazioni del

controllato vengono valutate a cura dell’ASL entro 60 giorni.

Trascorso tale termine l’ASL, con una comunicazione scritta al controllato,

conclude il controllo informando lo stesso che a seguito del carteggio intercorso il

controllore ha rivisto il proprio giudizio riassegnando al ricovero il valore pre-

controllo oppure conferma il giudizio precedentemente espresso con una

valorizzazione diversa rispetto al pre-controllo.

Al termine della procedura relativa al contenzioso il controllo è

definitivamente concluso.”

5 107 Attività di controllo. Congruenza. Appropriatezza. Appropriatezza chirurgica. Variazione valorizzazione. 6 110088 AAttttiivviittàà ddii ccoonnttrroolllloo.. PPrraattiicchhee ccoonnttrroollllaattee ccoonntteessttaattee ccoonnccoorrddaattee..

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717

Elenco degli atti ritenuti più significativi per quanto riguarda le

attività di controllo sulle strutture sanitarie7.

1. DGR 20 giugno 1997 n. VI/29381: “Costituzione nucleo operativo di

controllo delle attività sanitarie delle strutture accreditate. Approvazione dello

schema tipo di convenzione con Aziende Sanitarie per l’utilizzo di personale

dipendente delle stesse nel nucleo operativo di controllo”: istituisce, presso la

Direzione Generale Sanità, il nucleo operativo, individuando il personale dedicato

con i relativi compiti;

2. Legge Regionale 11 luglio 1997, n. 31: l’art. 13 stabilisce che la Regione

verifichi l’effettiva introduzione di sistema di verifica e di strumenti per il controllo di

qualità a livello aziendale;

3. DGR 10 ottobre 1997 n. VI/31654 “D.g.r. n. 29381 del 20 giugno 1997

relativa alla costituzione del nucleo operativo di controllo delle attività sanitarie

delle strutture accreditate. Determinazioni conseguenti – 1° provvedimento”:

individua il procedimento amministrativo per l’effettuazione dei controlli da parte

del suddetto nucleo operativo, stabilendo inoltre i criteri per la selezione del

campione da esaminare;

4. DGR 20 febbraio 1998, n. VI/34766 “Direttive in ordine all’attività di day

hospital e day surgery”: dà indicazioni sulle caratteristiche funzionali delle attività

erogate in tale regime di ricovero ospedaliero, esplicitando che “(il day hospital/day

surgery) rappresenta una alternativa alla degenza e in nessun caso può configurarsi

come sostituto dell’assistenza effettuabile in forma ambulatoriale”;

5. DGR 27 febbraio 1998 n. VI/34809 “Attività di vigilanza e controllo sulle

modalità di applicazione del sistema di finanziamento a prestazione”: prende atto

dei risultati dei controlli su campione mirato SDO 1996 e stabilisce di dare mandato

alle ASL per l’effettuazione dei controlli;

6. DGR 24 luglio 1998 n. VI/37597 “Aggiornamento delle tariffe delle

prestazioni ospedaliere in regime di ricovero e attuazione del punto 3) del

dispositivo della d.g.r. n. VI/34437 del 4 febbraio 1998. Pubblicato sul VI

Supplemento Straordinario - B.U.R.L. n. 31 del 7 agosto 1988”. In particolare

7 Fonte: Direzione Generale Sanità – Allegato n. 3 alla CIRCOLARE n. 11 /SAN/2007 OGGETTO: Prime indicazioni operative di carattere sanitario per l’applicazione della legge regionale n. 8 del 2 aprile 2007 “Disposizioni in materia di attività sanitarie e sociosanitarie. Collegato” ed ulteriori integrazioni Corte dei conti Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia.

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vengono incentivati gli interventi effettuati in day surgery ed in one day surgery

portandone la tariffa ad un valore pari al 75% della tariffa piena, vengono ridotte

del 20% le tariffe di ricoveri effettuati per lo stesso paziente, nello stesso ospedale

e con la stessa MDC ad una distanza inferiore di 45 giorni da un altro ricovero per

disincentivare la frammentazione artificiosa delle attività e per ricoveri di tipo

medico con valore soglia della degenza superiore ai 10 giorni la soglia della tariffa

piena viene portata ai casi con degenza uguale / superiore ai 3 giorni. Viene

ribadito che le cosiddette prestazioni di prericovero chirurgico non devono essere

erogate in regime ambulatoriale né devono comportare l’effettuazione di episodi di

ricovero (sia ordinario sia in day hospital) ulteriori rispetto a quello in cui viene

effettuato l’intervento chirurgico;

7. DGR 28 ottobre 1999 n. VI/45934 “Approvazione delle Linee Guida per

lo svolgimento dell’attività di controllo esterno da parte delle ASL sulle modalità di

applicazione del sistema di pagamento a prestazione”: descrive la procedura di

controllo e definisce l’iter per le pratiche non concordate; inoltre afferma che “la

decurtazione (degli importi che scaturiscono dalle operazioni di controllo) avviene

dal fatturato della struttura erogatrice, al lordo di eventuali abbattimenti dovuti dal

tetto di sistema o di ASL”;

8. DGR 29 dicembre 1999, n. VI/47508 “Approvazione dello schema tipo di

contratto per la definizione dei rapporti giuridici ed economici tra l’ASL e i soggetti

erogatori di prestazioni in regime di SSR, ai sensi dell’art. 12, comma 5 della l.r.

31/97”: prevede l’implementazione del sistema aziendale per il miglioramento della

qualità come obiettivo primario da perseguire;

9. DDG 28 febbraio 2000 n. 4733 “Regole generali per l'utilizzo della

versione italiana della ICD-9-CM 1997 e per la corretta selezione e codifica delle

informazioni cliniche rilevate attraverso la scheda di dimissione ospedaliera.

Modifica de D.D.G. N. 64001 DEL 6.7.1998”;

10. DDG 26 giugno 2000, n. H/16192 “Definizione degli abbattimenti relativi

alle prestazioni di ricovero per l’anno 1999 ai sensi della D.G.R. n. 40903 del

29.12.1998 e del D.D.G. n. 22741 del 23.2.1999 ed indicazioni per l’applicazione

degli effetti del sistema di monitoraggio e controllo”: stabilisce che, prima

dell’applicazione delle percentuali di abbattimento, devono esser detratti dai

fatturati delle strutture erogatrici gli importi scaturiti dall’attività di controllo

effettuate dalla ASL e riferite all’esercizio 1999;

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719

11. DGR 3 agosto 2000, n. VII/941 “Aggiornamento delle tariffe delle

prestazioni ospedaliere in regime di ricovero”. Viene introdotta, per il DRG 481

“trapianto di midollo”, una differenziazione tariffaria sulla base del differente costo

delle procedure e di crescenti livelli di complessità e gravità clinica dei pazienti. Ciò

con la finalità di permettere la diffusione, in ambito oncologico, delle procedure di

infusione di cellule staminali autologhe in seguito a chemioterapia intensificata o

dopo condizionamento mieloablativo che non possono essere tariffate come le

procedure, molto più costose e complesse, di trapianto di midollo osseo allogenico

HLA compatibile / non compatibile;

12. DGR 3 agosto 2000, n. VII/943 “Modifica ed integrazione DGR 29 luglio

1998 n. 37042 e 29 dicembre 1998 n. 40903, così come modificata dalla DGR 17

dicembre 1999 n. 47085, concernenti le indicazioni per l’approvazione del bilancio

preventivo economico nonché le indicazioni di gestione del servizio sanitario

regionale per l’anno 2000”;

13. DGR 1 dicembre 2000, n. VII/2418 “Linee guida per la codifica delle

diagnosi e degli interventi chirurgici e procedure diagnostiche e terapeutiche -

Revisione 2000. Modifica delle DGR VI/ 34809 del 27 febbraio 1998 e DDG Sanità

n. 64001 del 6 luglio 1998”: dà indicazioni di codifica delle patologie e degli

interventi e procedure per alcune situazioni cliniche problematiche e di frequente

occorrenza;

14. DDG 18 dicembre 2000, n. H/32731 “Approvazione delle linee guida per

la corretta applicazione del nomenclatore tariffario. Prestazioni di assistenza

specialistica ambulatoriale. D.G.R. N. VI/42606 del 23 aprile 1999”: riporta le linee

guida per la corretta applicazione del nomenclatore tariffario delle prestazioni di

assistenza specialistica ambulatoriale;

15. DDG 30 gennaio 2001 n. 1946 “Linee guida per la codifica delle

informazioni cliniche rilevate attraverso la scheda di dimissione ospedaliera in

Ostetricia. Modifica del D.D.G. SANITA’ N. 37904 DEL 9 AGOSTO 1999”;

16. DGR 16 marzo 2001, n. VII/3826 “Determinazioni in merito alle modalità

di controllo delle prestazioni sanitarie”: saranno oggetto di controllo sia “il 2% della

casistica, selezionata con modalità casuale”, sia “specifici episodi di ricovero (eventi

sentinella) che possono essere oggetto di fenomeni distorsivi del sistema DRG”; per

questi ultimi suggerisce che, nella fase di stesura di protocolli condivisi tra ASL ed

erogatori, non si abbiano ricadute di ordine finanziario;

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720

17. DGR 18 febbraio 2002, n. VII/8078 “Indicazioni sulle modalità di

controllo delle prestazioni sanitarie per l’anno 2002”: prevede il controllo del 5% dei

ricoveri ospedalieri, con ricaduta economica, utilizzando tre metodologie: selezione

casuale del 2% delle cartelle cliniche, verifica degli eventi sentinella, valutazione

della appropriatezza generica del ricovero tramite lo strumento Regione Lombardia

– Protocollo Valutazione Appropriatezza (RL-PVA), con modulo CE (Chirurgia

Elettiva), ove applicabile, su ricoveri con attribuzione dei DRG ricompresi

nell’allegato 2C del citato DPCM 22/11/2001; prevede inoltre le linee guida per

impostare l’attività di controllo delle prestazioni ambulatoriali;

18. DRG 4 marzo 2003, n. VII/12287 “Determinazioni in ordine alla gestione

del servizio sanitario regionale per l'esercizio 2003 - integrazione e modifica della

d.g.r. n. 10805 del 24 ottobre 2002 ad oggetto "prime determinazioni in ordine alla

gestione del servizio sanitario regionale per l'esercizio 2003”: prevede la stipula di

contratti tra ASL e erogatori accreditati a fronte di budget predefiniti; questa

delibera ha introdotto delle modalità innovative di remunerazione, in termini di

incentivazione della appropriatezza di erogazione, per i 43 DRG dell’allegato 2C del

d.p.c.m. 2001 del LEA e per alcune tipologie di interventi di cardiologia

interventistica sia di tipo emodinamico che elettrofisiologico prevedendo un forte

disincentivo della effettuazione di procedure di studio elettrofisiologico in follow up

di ablazione;

19. DGR 10 aprile 2003, n. VII/12692 “Determinazioni in merito alle

modalità di controllo delle prestazioni sanitarie per l’anno 2003” : specifica nuove

modalità di controllo sui ricoveri ospedalieri e sull’attività specialistica

ambulatoriale;

20. DGR 25 luglio 2003, n. VII/13796 “Modifiche della classificazione, delle

tariffe e della derogabilità a carico del servizio sanitario regionale di alcune

prestazioni di ricovero e di specialistica ambulatoriale, tra cui quelle indicate agli

allegati 2B e 2C del d.p.c.m. 29 novembre 2001 “definizione dei livelli essenziali di

assistenza”, ed aggiornamento delle linee guida per la codifica delle diagnosi e degli

interventi chirurgici e procedure diagnostiche e terapeutiche – revisione 2003”

21. Legge Regionale n. 11/2003 che ha integrato la legge 31/97

introducendo le sanzioni amministrative per inadempienze in termini di non

mantenimento dei requisiti autorizzativi e di accreditamento e di non corretta

codifica delle prestazioni sanitarie;

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721

22. Disciplinare tecnico sui flussi informativi relativi all’attività do controllo

sulle prestazioni sanitarie per l’anno 2003 protocollo H1.2003.23467 del 17 aprile

2003;

23. DGR 28 novembre 2003 n. VII/15324 “Determinazioni in ordine alla

gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2004”: individua nella

funzione di controllo uno dei compiti istituzionali prioritari della ASL ne ridisegna

completamente alcune caratteristiche peculiari, specifica che si confermano le

tipologie di controllo in essere (congruenza/appropriatezza e controllo

mirato/casuale) e si ritiene necessario che le ASL acquisiscano una maggiore

responsabilizzazione e possano usufruire di una maggiore libertà di azione a tal fine

si richiede alle ASL di predisporre il piano annuale dei controlli:

24. DGR 3 dicembre 2004 n. VII/19688 “Determinazioni in ordine alla

gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2005”: riafferma che il

piano dei controlli previsto dalla DGR VII/15324 del 2003 rimane lo strumento di

riferimento in cui devono essere evidenziate ed integrate tra loro le varie linee di

intervento previste per le attività di controllo;

25. DGR 26 luglio 2005 n. VIII/404 “Ulteriori determinazioni in ordine alla

gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2005” : dispone che le

ASL diano massima priorità, per l’intero anno 2005, ai controlli relativi ai ricoveri

riferibili alle classi diagnostiche oggetto di finanziamento extra – contrattuale per

strutture accreditate ed operanti come PS, DEA o EAS indicate in delibera;

26. DGR 14 dicembre 2005 n. VIII/1375 “Determinazioni in ordine alla

gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2006”: dispone che nei

piani dei controlli siano indicate azioni specifiche di monitoraggio sulla corretta

codifica di particolari prestazioni finanziate come extra-budget nell’anno 2006 con

indicazione dei momenti di valutazione per verificare la sostenibilità epidemiologica

e finanziaria, viene altresì sperimentata una diversa modalità organizzativa di

controllo;

27. circolare esplicativa della delibera 1375 “regole 2006”

H1.2005.57478 del 29 dicembre 2005 allegato 6 tariffe delle prestazioni ……..

farmaci oncologici ad alto costo modalità di rendicontazione “trattamenti in regime

di day hospital oncologico (casistica afferente al DRG 410) mediante l’utilizzo di

determinati principi attivi i farmaci antineoplastici siano rendicontati mediante

l’utilizzo del file F.” I: per i DRG 410 che continuano ad essere finanziati nel modo

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722

tradizionale; J per i DRG 410 per cui è previsto il finanziamento del farmaco tramite

file F

28. decreto Direzione generale Sanità del 15 febbraio 2006 n. 1659

identificativo atto 138 “Prime indicazioni in ordine alla modalità sperimentale di

esecuzione dei controlli sulle attività di ricovero e ambulatoriali fra aziende sanitarie

locali viciniori”;

29. DGR 31 maggio 2006 n. VIII/2645 “Precisazione in tema di

appropriatezza di codifica e di erogazione delle prestazioni sanitarie”; mapping

prostatico DRG 346 e 347 tariffa DH o DO 0-1gg 800 euro; le prestazioni erogate in

DH non possono dare origine a DRG complicati; linfonodo sentinella e contestuale

mastectomia DRG 257, 258,259 e 260 incremento di tariffa di 600 euro; interventi

dermatologici ambulatoriali;

30. fax 9 giugno 2006 prot. H1.2006.28622 “comunicazioni in ordine alla

codifica delle prestazioni sanitarie e delle attività di controllo fuori sede” precisazioni

in ordine alla trasmissione dei verbali e al tracciato post controllo;

31. nota 17 luglio 2006 prot. H1.2006.33767 “precisazioni in merito alle

attività di controllo fuori sede” ulteriori precisazioni circa il “RILEVATORE” per i

controlli tra ASL viciniori;

32. DGR 1 agosto 2006 n. VIII/3111 “modifiche della erogabilità a carico del

servizio sanitario regionale di alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale ai

sensi del dpcm 29 novembre 2001 sui LEA e ulteriori determinazioni relative

all'appropriata erogazione delle prestazioni di day hospital ed alle attività di

controllo.”;

33. Fax 6 ottobre 2006 prot.H1.2006.43920 “chiarimenti in merito alle

attività di controllo” la Direzione generale Sanità non intende sovrapporsi alla

responsabilità e all’autonomia di ciascuna ASL che è il soggetto titolare dell’attività

di controllo nel cui espletamento i funzionari delle stesse ASL, rivestono la qualifica

di Pubblici Ufficiali;

34. nota 4 dicembre 2006 prot.H1.2006.52278 “comunicazioni in ordine ai

controlli dei DRG con doppia valorizzazione” precisazioni in ordine al tracciato post

controllo;

35. nota 4 dicembre 2006 prot.H1.2006.52342 “precisazioni in merito alle

attività dei controlli fuori sede” ripete i contenuti di giugno e di luglio 2006 in ordine

al tracciato record di ritorno;

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723

36. DGR 13 dicembre 2006 n. VIII/3776 “Determinazioni in ordine alla

gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2007”: l’allegato n. 10

riprende le indicazioni dell’anno precedente e conferma la continuazione della

sperimentazione dei controlli tra ASL viciniori, introduce la novità di una

rendicontazione trimestrale dell’attività svolta;

37. DGR 26 novembre 2008 n. VIII/8501 Delibera sulle “Regole di sistema”

per l’anno 2009. ) l’allegato n. 10 dettaglia alcuni compiti fondamentali dei referenti

dei Nuclei Operativi di Controllo delle ASL, ribadendo il contenuto della Legge

689/81, (e dell’art. 12bis della Legge Regionale 31/1997) riguardo il ruolo del

personale che effettui una ispezione;

38. DGR 26 novembre 2008 n. VIII/8503 “Determinazioni in ordine al

controllo delle prestazioni sanitarie ed ai requisiti di accreditamento (richiesta di

intesa con la competente commissione consiliare)” contiene alcune ulteriori

disposizioni sulla materia quali:la pubblicazione Internet dati relativi ai controlli, il

fatto che i proventi delle sanzioni amministrative siano vincolati allo sviluppo delle

attività stesse di controllo; la disposizione che compilazione della cartella clinica

deve essere completa pena la non rimborsabilità della prestazione, alcuni nuovi

requisiti accreditamento e autorizzazione, una nuova definizione di “Dipartimento”

come unità di base dell’accreditamento e relativa riorganizzazione delle strutture di

ricovero e cura, la maggiore responsabilizzazione Direttore Sanitario di presidio, la

verifica periodica dei contratti sulla base di criteri oggettivi (esiti dei controlli, tempi

di attesa, customer satisfaction, ecc.), l’istituzione tavolo tecnico sull’Appropriatezza

in Medicina;

39. DGR 20 febbraio2009 n. VIII/9014 “Determinazioni in ordine al controllo

delle prestazioni sanitarie ed ai requisiti di accreditamento”, la Giunta regionale ha

approvato alcune nuove indicazioni operative relative sia a requisiti strutturali ed

organizzativi necessari per l’accreditamento e sia ad attività di controllo delle

prestazioni sanitarie. Per quanto concerne le attività di controllo la regione ha

stabilito di divulgare, tramite pubblicazione sul sito internet della D.G. Sanità, alcuni

dati relativi ai risultati delle attività di verifica, monitoraggio e controllo delle

prestazioni sanitarie così come riportato in un allegato alla delibera richiamata

denominato: “Pubblicazione in internet dei dati relativi ai controlli”., inoltre, la

cartella clinica, ai fini della rimborsabilità dei ricoveri a carico del SSR, deve

contenere alcuni specificate indicazioni. Inoltre, che i ricoveri effettuati a carico del

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SSR, le cui cartelle cliniche non contengano tali Indicazioni non siano rimborsabili in

quanto non chiaramente rappresentativi del percorso di cura del paziente.

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Efficacia ospedaliera

In merito all’efficacia ospedaliera la regione Lombardia, nel corso dell’anno

2009, ha reso pubblici, i risultati dell’attività svolta in collaborazione con il CRISP–

Centro di Ricerca Interuniversitario per i Servizi di Pubblica Utilità, l’Università degli

Studi Milano Bicocca e il CESP–Centro di Studio e Ricerca sulla Sanità Pubblica. Il

documento: “La valutazione dell’efficacia ospedaliera 2004 – 2008” descrive le

scelte e l’attività sviluppata nel periodo indicato in merito alla valutazione

dell’efficacia delle strutture sanitarie. Successivamente alla presentazione del

sistema di regolamentazione e controlli delle strutture è illustrata l’analisi di

efficienza delle strutture ospedaliere lombarde e, infine, l’attenzione principale è

rivolta alla descrizione del percorso sviluppato relativamente alla valutazione

dell’efficacia ex post delle strutture sanitarie lombarde. La parte conclusiva del

documento descrive e commenta i principali risultati ottenuti relativamente ai

principali indicatori di efficacia.

Analisi di efficienza del Sistema Sanitario Lombardo

Al fine di comprendere meglio l’analisi dell’efficacia delle prestazioni

ospedaliere oggetto di questa trattazione si è scelto di riportare sinteticamente

alcuni dati e alcune osservazioni relative all’analisi economica e dell’efficienza delle

strutture sanitarie lombarde, grazie alle quali è possibile avere un quadro più

completo e dettagliato dell’attività delle suddette strutture nella loro complessità.

Innanzitutto è opportuno sottolineare che, a partire dal 2004, Regione

Lombardia ha voluto promuovere un sistema di valutazione multidisciplinare delle

aziende sanitarie che potesse mettere insieme valutazione ex ante delle strutture,

ex post e valutazione economica: in questo sistema di valutazione (sviluppato con il

supporto tecnico di Joint Commission International e rinnovato per il triennio 2008-

2010) Regione Lombardia ha ritenuto essenziale quindi affiancare la valutazione

economica delle strutture alle altre valutazioni, dalmomento che senza una

valutazione sulla gestione dei costi, dei ricavi e della produttività è impossibile

ottenere una valutazione complessiva esauriente di un’azienda.

La finalità principale di questa valutazione economica è quella di

sviluppare, grazie all’utilizzo dei dati gestionali ed economici presenti nei database

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regionali, una serie di indicatori di performance economica e di collegare la

produzione delle strutture sanitarie con le risorse utilizzate, al fine di effettuare una

valutazione economica globale delle strutture sanitarie lombarde. Sono stati

individuati 4 modelli di analisi per la valutazione economica (utilizzati anche in

precedenti esperienze regionali) e per la rilevazione degli indicatori:

• Analisi degli indici economici di bilancio (strutture ospedaliere private e pubbliche

e ASL): consiste in un’analisi tradizionale che prevede la riclassificazione del conto

economico delle strutture e la definizione di indicatori rappresentati dal rapporto tra

voci economiche relative alla struttura dei costi e dei ricavi. Sono stati formulati

indici per la valutazione della struttura dei costi e delle specifiche relazioni con i

principali fattori produttivi (costo personale medico/costo totale; costo servizi

alberghieri/costo totale, etc.), indici per valutazioni di bilancio al fine di correlare

specifiche voci di costo con le principali voci di ricavo (es: costo del personale/ricavi

per prestazioni sanitarie) e indici di performance dei risultati economici (equilibrio di

bilancio, etc.).

• Analisi dei costi attesi standard (solo per le Aziende Ospedaliere): consiste

nell’individuare, rispetto all’attività di produzione e ai dati di dimensione di ogni

struttura, il posizionamento delle aziende ospedaliere riguardo alla situazione

d’equilibrio o a medie/standard regionali.

• Analisi del costo per produzione - costo produzione ricovero per mille euro di

fatturato DRG (strutture ospedaliere pubbliche e private): consiste nella definizione,

in relazione all’attività di produzione, di un indicatore che determina il costo di

produzione di ricovero rapportato a mille euro di valorizzazione dei ricoveri.

• Analisi del costo per livello di assistenza (ASL): consiste nella definizione di un

indicatore che individua il costo per livello di assistenza. Tale analisi permette di

rilevare il costo pro capite per ciascun livello di assistenza considerando la

popolazione pesata (cioè si apportano dei correttivi alla popolazione grezza rispetto

all’età, all’area, etc. per stabilire in modo preciso il fabbisogno di un determinato

territorio). Come si può notare, le analisi in oggetto sono state applicate sia in base

ala tipologia (strutture di ricovero e territoriali) sia in base al modello di

misurazione (economicità e produttività).

Per quanto riguarda la tipologia dei dati utilizzati, la valutazione è stata

effettuata attraverso i valori rilevati nei bilanci e, quando si è reso necessario, è

stato utilizzato il supporto di dati del sistema regionale di contabilità analitica e di

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dati di attività, dimensione e struttura. Punto di partenza è stata la riclassificazione

dei dati di bilancio e delle informazioni dei documenti ad essi collegati. Per quanto

riguarda la fonte, come detto sono stati utilizzati dati disponibili presso la DG Sanità

della Regione e, in alcuni casi, è stato necessario ricorrere anche al reperimento di

ulteriori informazioni e di dati integrativi presso le strutture coinvolte.

Grazie a queste valutazioni è possibile mettere insieme tutti i risultati delle

diverse analisi condotte ed individuare una sorta di ”cruscotto” di riferimento per il

sistema di valutazione della performance economica dell’azienda, che ha come suo

scopo preminente quello di valutazione della performance economica dell’azienda

che ha come suo scopo preminente quello di -

• Misurare l’impiego di risorse.

• Misurare la performance per i livelli di governo.

• Valutare dati di benchmarking.

Le Regione grazie all’analisi di questi dati può monitorare la gestione

economica delle aziende sanitarie pubbliche e delle strutture private, sviluppando

gli interventi che ritiene più opportuni alla luce dei risultati ottenuti.

Per quanto riguarda l’efficienza, i dati presentati nelle figure 5.1 e 5.2

riportano alcune informazioni relative all’attività delle strutture lombarde.

Sia la degenza media che il peso medio dei ricoveri sono più alti nelle

strutture private. Relativamente al finanziamento delle strutture, si osserva il

maggior assorbimento di risorse da parte del pubblico.

-

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Figura 5.1: Indicatori di attività

Figura 5.2: Distribuzione percentuale di finanziamenti

Per quanto riguarda i ricoveri si rileva nell’ultimo quadriennio (2005/2008)

un trend evidente che coinvolge tutte le tipologie di strutture pubbliche e private

accreditate e che può essere riassunto in termini di riduzione complessiva del

numero dei ricoveri pari a circa il 9,5 per cento, comprendendo la degenza ordinaria

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acuta e riabilitativa e le attività di day hospital. Importante è anche e soprattutto la

riduzione a due cifre (-29% nel quadriennio 2005/2008 composto da -31,5% per il

privato e -27% per il pubblico) degli accessi di day hospital che, anch’essa, riguarda

in modo complessivo il sistema degli erogatori e che rappresenta un passo ulteriore

verso l’appropriatezza di erogazione delle prestazioni. Molte prestazioni, soprattutto

di tipo diagnostico, sono passate in regime ambulatoriale e tra queste si rilevano gli

interventi per la cataratta e quelle di decompressione del tunnel carpale. Nel

complesso si denota un trend che comporterà nel tempo un ulteriore calo di posti

letto in quanto il sistema si sta adeguando alle opportunità che la clinica e la

tecnologia stanno offrendo verso la direzione di una progressiva

deospedalizzazione.

Si rileva inoltre, parimenti a quanto si registra per il day hospital, una

riduzione omogenea su tutto il sistema degli erogatori relativamente ai ricoveri

ordinari per acuti; il pubblico ha registrato un calo del 2,6% ed il privato un calo del

2,5%. Viceversa c’è un aumento delle attività riabilitative conseguente al riordino

della rete riabilitativa approvato dalla Giunta Regionale nel dicembre 2004. In

questo ambito di attività l’incremento complessivo di ricoveri è stato nel

quadriennio pari a circa 12.000 unità (+12% nel periodo) tutto a carico del settore

privato. La valutazione dei posti letto deve considerare che questo indicatore

rappresenta solo parzialmente il potenziale produttivo delle strutture in quanto è

fortemente condizionato dalla percentuale di utilizzo (saturazione) del posto letto e

da altri indicatori di efficienza quali l’indice di turnover (tempo in giornate che passa

tra una dimissione e la successiva accettazione) e la produttività per posto letto

(fatturato medio annuo per posto letto).

Restando su questi indicatori di efficienza si rileva che il pubblico ha una

percentuale di utilizzo media nel 2008 superiore al 80% mentre il privato è inferiore

al 68%. Questa maggiore efficienza del pubblico si rileva anche per l’intervallo di

turnover che è stato pari a 1,5 per il pubblico ed a 2,6 per il privato. Il

fatturatomedio per posto letto è stato nel 2008 pari a e137.000 per le strutture

pubbliche e 134.000 per quelle private dimostrando un alto livello di efficienza delle

strutture pubbliche. Ciò premesso relativamente ad un utilizzo efficiente delle

strutture si rileva che i posti letto teoricamente utilizzabili sono calati di 650 unità

su 24.000 nel pubblico, a fronte di una media di utilizzo incrementata (84%), ed

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aumentati di 750 unità su 12.650 nel privato con il valore di saturazione anch’esso

in leggero aumento ma mai superiore al 67%.

Questo aumento di posti letto nelle strutture private è frutto di una

riduzione di 650 letti per acuti ed un aumento di 1.400 letti riabilitativi così come è

stato previsto dal riordino della rete riabilitativa approvato nel dicembre 2004 dalla

Giunta Regionale.

Erogatori Pubblici e Privati

Pubblico

Indice di Occupazione Media Turn Over Indice di Rotazione

2000 77,7 2,1 41,8

2001 78,3 1,9 43,3

2002 78,9 1,8 44,5

2003 78,9 1,8 45,4

2004 79,9 1,7 46,6

2005 81,0 1,8 42,0

2006 81,6 1,7 42,2

2007 82,18 1,6 41,57

2008 83,71 1,5 42,4

Privato

Indice di Occupazione Media Turn Over Indice di Rotazione

2000 69,9 2,7 44,9

2001 69,3 2,7 45,9

2002 68,9 2,6 47,4

2003 63,7 3,2 45,6

2004 63,7 3,1 46,8

2005 63,4 3,2 46,1

2006 64,3 3,0 47,2

2007 64,0 2,9 44,7

2008 67,7 2,6 48,7

Tabella 5.1: Indicatori di efficienza degli erogatori distinti per ownership

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Relativamente all’attrazione di pazienti provenienti da altre regioni si rileva

che la stessa è invariata, in termini di rapporto pubblico privato nel periodo

2005/2008: il privato assorbe circa il 57% dell’attrazione ed il pubblico il 43%,

come si evince dai dati presentati nella figura 5.3. La preponderanza del privato sul

pubblico viene da lontano: già nel 2001 la quota del privato superava il pubblico.

Figura 5.3: Mobilità interregionale

Tutti questi dati dimostrano la grande complessità del sistema sanitario

lombardo nel quale, con le loro specificità e i reciproci punti di forza e le aree

passibili di miglioramento, gli erogatori pubblici e quelli privati concorrono ad

erogare un’offerta di servizi sanitari vasta e articolata sul territorio all’interno di un

sistema saldamente regolamentato e monitorato dall’ente regionale.

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DRG AD ALTO RISCHIO DI INAPPROPRIATEZZA.

Il DPCM del 29 novembre 2001, previa intesa con la Conferenza Stato-

Regioni, ha individuato, 43 DRG “ad alto rischio di inappropriatezza”. Si tratta di

prestazioni che potrebbero essere eseguite in ambiti diversi da quello del regime

ordinario, ovvero, in ambulatorio, oppure in Day Hospital, o, per gli interventi

chirurgici meno complessi, in Day Surgery e che, se, invece, erogate in regime di

degenza ordinaria si prestano a impieghi non coerenti con i criteri di

razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse.

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Elenco dei 43 DRG ad alto rischio di non appropriatezza in regime di degenza ordinaria.

N.o. Cod. Definizione DRG 1 6 Decompressione tunnel carpale 2 19 Malattia dei nervi cranici e periferici 3 25 Convulsioni e cefalea 4 39 Interventi sul cristallino con o senza vitrectomia

5 40 Interventi extraoculari eccetto orbita età >17

6 41 Interventi extraoculari eccetto orbita età 0-17

7 42 Interventi sulle strutture intraoculari eccetto retina, iride e cristallino (eccetto trapianti di cornea)

8 55 Miscellanea di interventi su orecchio, naso, bocca e gola 9 65 Turbe dell'equilibrio (eccetto urgenze)

10 119 Legatura e stripping di vene

11 131 Malattie vascolari periferiche senza complicanze (eccetto urgenze) 12 133 Aterosclerosi senza complicanze (eccetto urgenze) 13 134 Ipertensione (eccetto urgenze) 14 142 Sincope e collasso (eccetto urgenze) 15 158 Interventi su ano e stomaco 16 160 Interventi per ernia, eccetto inguinale e femorale, età >17 senza complicanze (eccetto

ricoveri 0-1 giorni)

17 162 Interventi per ernia, inguinale e femorale, età >17 senza complicanze (eccetto ricoveri 0-1 giorni)

18 163 Interventi per ernia età 0-17 (eccetto ricoveri 0-1 giorni) 19 183 Esofagite, gastroenterite e miscellanea malattie gastroenteriche apparato digerente, età

>17 senza complicanze 20 184 Esofagite, gastroenterite e miscellanea malattie gastroenteriche apparato digerente, età 0-

17 (eccetto urgenze) 21 187 Estrazione e riparazione dentaria

22 208 Malattie delle vie biliari (eccetto urgenze) 23 232 Artroscopia 24 243 Affezioni mediche del dorso (eccetto urgenze)

25 262 Biopsia della mammella e asportazione locale non per neoplasie maligne (codici intervento 85.20 e 85.21)

26 267 Interventi perianali e pilonidali 27 270 Altri interventi pelle, sottocute e mammella senza complicanze

28 276 Patologie non maligne della mammella

29 281 Traumi pelle, sottocute e mammella età >17 senza complicanze (eccetto urgenze) 30 282 Traumi pelle, sottocute e mammella età 0-17 (eccetto urgenze) 31 283 Malattie minori della pelle con complicanze 32 284 Malattie minori della pelle senza complicanze 33 294 Diabete età >35 (eccetto urgenze)

34 301 Malattie endocrine senza complicanze 35 324 Calcolosi urinaria senza complicanze (eccetto urgenze) 36 326 Segni e sintomi relativi a rene e vie urinarie età >17 senza complicanze (eccetto urgenze) 37 364 Dilatazione o raschiamento, conizzazione non per tumore maligno 38 395 Anomalie dei globuli rossi età >17 (eccetto urgenze)

39 426 Nevrosi depressiva (eccetto urgenze) 40 427 Nevrosi eccetto nevrosi depressiva (eccetto urgenze) 41 429 Disturbi organici e ritardo mentale 42 467 Altri fattori che influenzano lo stato di salute (eccetto urgenze) 43 503 Pneumoconiosi da inalazione di altre polveri inorganiche Note: per i dimessi a partire dall'anno 2003, con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG "222" è stato sostituito dal DRG "503"

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La tabella che segue riassume i dati relativi alla complessità delle 43

prestazioni di ricovero ospedaliere a rischio di non appropriatezza registrati in

Lombardia nel periodo 1999 – 2009.

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza

Quadro riassuntivo della serie storica

Ricoveri Pazienti Acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg

Totale Ordinari > = 2gg

Incidenza %

Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 482.038 124.106 74.986 199.092 282.946 58,70

2000 476.525 140.083 88.421 228.504 248.021 52,05

2001 486.980 165.697 97.061 262.758 224.222 46,04

2002 494.084 200.532 101.156 301.688 192.396 38,94

2003 466.669 209.749 100.259 310.008 156.661 33,57

2004 465.638 219.670 104.242 323.912 141.726 30,44

2005 474.408 230.212 103.629 333.841 140.567 29,63

2006 469.870 232.930 100.710 333.640 136.230 28,99

2007 353.892 134.650 85.311 219.961 133.931 37,85

2008 346.671 124.514 86.995 211.509 135.162 38,99

2009 342.538 116.237 90.469 206.706 135.832 39,65

Note: per i dimessi a partire dall'anno 2003, con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG "222" è stato sostituito dal DRG "503"

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

Il dato relativo all’incidenza sul totale dei ricoveri per pazienti acut

dei ricoveri svolti in Regime Ordinario aventi durata superiore od uguale ai

due giorni, per i DRG in questione, conferma l’indicazione già segnalata per

gli anni 2007 e 2008 di un risultato in incremento rispetto agli anni

precedenti. Infatti, si riscontra, un aumento percentuale che passa dal

28,99% dell’anno 2006 al 37,85% dell’anno 2007, al 38,99% dell’anno

2008 e quindi al 39,65% dell’anno 2009.

Il grafico che segue indica tale andamento.

Page 581: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

735

Indicatori di prestazioni ospedaliere a rischio di non appropriatezza.Incidenza sul totale delle prestazioni

25,00

30,00

35,00

40,00

45,00

50,00

55,00

60,00

%

Incidenza % 58,70 52,05 46,04 38,94 33,57 30,44 29,63 28,99 37,85 38,99 39,65

1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Fonte: D. G. Sanità Regione Lombardia Elaborazione: Sezione Regionale del Controllo della Corte dei conti

La tabella successiva riporta i dati relativi ai 43 DRG8 a rischio di non

appropriatezza registrati in Lombardia nel periodo 1999-2009, seguendone

l’evoluzione nel corso del periodo osservato.

L’indicatore relativo al numero dei casi di ricovero per pazienti in stato di

patologia acuta, svolti in Regime Ordinario e aventi una durata superiore ai 2 giorni

rapportato al numero dei ricoveri per acuti è mostrato in tabella nella colonna

definita incidenza percentuale. Il valore di questo indice, nell’anno 2009,

mostra in 11 casi un risultato superiore rispetto a quello del primo anno

della serie storica considerata, nell’anno 2008 erano i DRG con un incidenza

percentuale superiore rispetto a quella del primo anno.

8 Con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG "222" è stato sostituito dal DRG "503" per i dimessi nel corso dell’anno 2003.

Page 582: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

736

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 15.564 9.420 4.186 13.606 1.958 12,58

2000 16.260 11.176 3.827 15.003 1.257 7,73

2001 16.764 12.144 3.686 15.830 934 5,57

2002 20.218 15.171 4.354 19.525 693 3,43

2003 19.153 14.986 3.701 18.687 466 2,43

2004 19.225 15.690 3.192 18.882 343 1,78

2005 18.887 15.310 3.225 18.535 352 1,86

2006 19.950 16.261 3.312 19.573 377 1,89

2007 4.123 3.209 709 3.918 205 4,97

2008 2.455 1.839 462 2.301 154 6,27

1 006

2009 2.274 1.622 509 2.131 143 6,29

1999 6.076 1.820 296 2.116 3.960 65,17

2000 5.851 1.876 230 2.106 3.745 64,01

2001 5.749 1.896 221 2.117 3.632 63,18

2002 5.042 1.915 206 2.121 2.921 57,93

2003 4.522 1.972 188 2.160 2.362 52,23

2004 4.436 2.112 179 2.291 2.145 48,35

2005 4.438 2.204 202 2.406 2.032 45,79

2006 4.678 2.386 174 2.560 2.118 45,28

2007 4.387 2.261 151 2.412 1.975 45,02

2008 4.148 1.986 187 2.173 1.975 47,61

2 019

2009 3.817 1.770 164 1.934 1.883 49,33

1999 7.988 1.284 757 2.041 5.947 74,45

2000 8.082 1.285 675 1.960 6.122 75,75

2001 7.551 1.360 659 2.019 5.532 73,26

2002 7.454 1.382 715 2.097 5.357 71,87

2003 6.399 1.142 575 1.717 4.682 73,17

2004 6.013 899 562 1.461 4.552 75,70

2005 5.954 886 563 1.449 4.505 75,66

2006 5.346 785 395 1.180 4.166 77,93

2007 5.115 466 308 774 4.341 84,87

2008 4.925 316 286 602 4.323 87,78

3 025

2009 4.731 272 254 526 4.205 88,88

1999 58.681 12.866 19.352 32.218 26.463 45,10

2000 65.972 21.327 28.102 49.429 16.543 25,08

2001 73.303 34.076 29.940 64.016 9.287 12,67

2002 78.732 52.149 20.822 72.971 5.761 7,32

2003 77.276 57.583 15.808 73.391 3.885 5,03

2004 81.680 64.236 15.222 79.458 2.222 2,72

2005 84.805 70.129 12.657 82.786 2.019 2,38

2006 88.181 74.919 11.886 86.805 1.376 1,56

2007 12.375 9.261 2.232 11.493 882 7,13

2008 7.224 4.428 1.948 6.376 848 11,74

4 039

2009 7.158 4.387 1.875 6.262 896 12,52

Page 583: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

737

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 5.145 2.730 716 3.446 1.699 33,02

2000 5.013 2.615 839 3.454 1.559 31,10

2001 5.399 3.020 1.012 4.032 1.367 25,32

2002 6.122 3.673 1.144 4.817 1.305 21,32

2003 6.448 3.844 1.479 5.323 1.125 17,45

2004 6.941 4.529 1.298 5.827 1.114 16,05

2005 7.152 4.742 1.333 6.075 1.077 15,06

2006 7.179 4.739 1.336 6.075 1.104 15,38

2007 6.200 3.823 1.239 5.062 1.138 18,35

2008 5.831 3.435 1.255 4.690 1.141 19,57

5 040

2009 5.028 2.793 1.282 4.075 953 18,95

1999 1.320 378 298 676 644 48,79

2000 1.323 443 340 783 540 40,82

2001 1.312 410 461 871 441 33,61

2002 1.666 668 532 1.200 466 27,97

2003 1.639 684 555 1.239 400 24,41

2004 1.768 904 532 1.436 332 18,78

2005 1.665 885 536 1.421 244 14,65

2006 1.739 944 531 1.475 264 15,18

2007 1.747 1.002 467 1.469 278 15,91

2008 1.742 997 500 1.497 245 14,06

6 041

2009 1.808 1.087 495 1.582 226 12,50

1999 3.454 385 421 806 2.648 76,66

2000 3.604 362 667 1.029 2.575 71,45

2001 4.228 774 899 1.673 2.555 60,43

2002 5.936 1.899 973 2.872 3.064 51,62

2003 6.409 2.192 1.077 3.269 3.140 48,99

2004 5.998 2.026 1.340 3.366 2.632 43,88

2005 6.125 2.087 1.523 3.610 2.515 41,06

2006 7.747 3.694 1.436 5.130 2.617 33,78

2007 7.290 3.581 1.235 4.816 2.474 33,94

2008 5.432 1.530 1.290 2.820 2.612 48,09

7 042

2009 5.121 1.190 1.292 2.482 2.639 51,53

1999 10.502 744 1.164 1.908 8.594 81,83

2000 11.093 984 1.505 2.489 8.604 77,56

2001 12.030 1.497 2.038 3.535 8.495 70,62

2002 12.531 2.655 2.045 4.700 7.831 62,49

2003 12.483 3.050 3.037 6.087 6.396 51,24

2004 12.633 3.066 3.572 6.638 5.995 47,46

2005 12.555 2.967 3.716 6.683 5.872 46,77

2006 12.390 3.238 3.796 7.034 5.356 43,23

2007 12.823 3.391 3.867 7.258 5.565 43,40

2008 12.868 3.474 3.796 7.270 5.598 43,50

8 055

2009 13.414 3.358 4.151 7.509 5.905 44,02

Page 584: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

738

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 9.368 1.288 562 1.850 7.518 80,25

2000 8.167 1.131 505 1.636 6.531 79,97

2001 7.681 1.116 497 1.613 6.068 79,00

2002 6.214 687 472 1.159 5.055 81,35

2003 5.379 697 490 1.187 4.192 77,93

2004 5.320 684 491 1.175 4.145 77,91

2005 5.062 671 443 1.114 3.948 77,99

2006 4.761 616 352 968 3.793 79,67

2007 3.980 191 296 487 3.493 87,76

2008 3.960 113 250 363 3.597 90,83

9 065

2009 4.077 76 204 280 3.797 93,13

1999 22.976 2.527 4.921 7.448 15.528 67,58

2000 24.274 3.462 7.437 10.899 13.375 55,10

2001 25.318 4.518 9.267 13.785 11.533 45,55

2002 26.743 6.111 12.956 19.067 7.676 28,70

2003 24.469 6.395 14.600 20.995 3.474 14,20

2004 25.215 7.140 15.836 22.976 2.239 8,88

2005 23.884 7.348 14.647 21.995 1.889 7,91

2006 23.666 7.651 14.290 21.941 1.725 7,29

2007 23.344 8.400 13.363 21.763 1.581 6,77

2008 22.961 8.258 13.338 21.596 1.365 5,94

10 119

2009 22.084 7.495 13.304 20.799 1.285 5,82

1999 8.011 2.481 713 3.194 4.817 60,13

2000 7.788 2.161 632 2.793 4.995 64,14

2001 7.067 1.924 627 2.551 4.516 63,90

2002 6.219 1.721 665 2.386 3.833 61,63

2003 5.563 1.549 664 2.213 3.350 60,22

2004 5.429 1.609 747 2.356 3.073 56,60

2005 5.464 1.738 602 2.340 3.124 57,17

2006 5.231 1.569 536 2.105 3.126 59,76

2007 4.879 1.337 504 1.841 3.038 62,27

2008 4.726 1.293 454 1.747 2.979 63,03

11 131

2009 4.435 1.229 502 1.731 2.704 60,97

1999 5.914 1.750 267 2.017 3.897 65,89

2000 4.640 1.603 221 1.824 2.816 60,69

2001 4.752 2.067 220 2.287 2.465 51,87

2002 3.928 1.910 203 2.113 1.815 46,21

2003 3.351 1.606 219 1.825 1.526 45,54

2004 3.237 1.686 195 1.881 1.356 41,89

2005 2.861 1.349 246 1.595 1.266 44,25

2006 2.273 932 232 1.164 1.109 48,79

2007 2.021 769 221 990 1.031 51,01

2008 1.665 584 175 759 906 54,41

12 133

2009 1.395 384 152 536 859 61,58

Page 585: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

739

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 16.352 6.874 483 7.357 8.995 55,01

2000 14.099 6.687 321 7.008 7.091 50,29

2001 14.134 7.460 315 7.775 6.359 44,99

2002 13.294 7.850 305 8.155 5.139 38,66

2003 11.673 7.695 240 7.935 3.738 32,02

2004 11.025 7.473 258 7.731 3.294 29,88

2005 10.833 7.407 403 7.810 3.023 27,91

2006 8.748 5.767 317 6.084 2.664 30,45

2007 5.785 3.123 259 3.382 2.403 41,54

2008 3.861 1.555 237 1.792 2.069 53,59

13 134

2009 3.123 1.068 177 1.245 1.878 60,13

1999 7.627 542 957 1.499 6.128 80,35

2000 6.824 452 845 1.297 5.527 80,99

2001 6.497 536 883 1.419 5.078 78,16

2002 5.966 529 848 1.377 4.589 76,92

2003 5.212 479 767 1.246 3.966 76,09

2004 4.832 521 712 1.233 3.599 74,48

2005 4.796 458 734 1.192 3.604 75,15

2006 4.457 397 521 918 3.539 79,40

2007 4.240 221 466 687 3.553 83,80

2008 4.109 176 397 573 3.536 86,06

14 142

2009 4.111 180 415 595 3.516 85,53

1999 11.657 1.068 919 1.987 9.670 82,95

2000 11.188 1.280 1.435 2.715 8.473 75,73

2001 10.999 1.513 1.868 3.381 7.618 69,26

2002 10.875 1.732 2.736 4.468 6.407 58,91

2003 10.365 1.843 3.500 5.343 5.022 48,45

2004 10.891 2.115 4.086 6.201 4.690 43,06

2005 11.297 1.951 4.771 6.722 4.575 40,50

2006 11.472 2.182 4.928 7.110 4.362 38,02

2007 11.844 2.306 4.950 7.256 4.588 38,74

2008 12.339 2.118 5.134 7.252 5.087 41,23

15 158

2009 12.619 1.776 5.663 7.439 5.180 41,05

1999 3.332 136 170 306 3.026 90,82

2000 3.649 213 234 447 3.202 87,75

2001 3.669 273 358 631 3.038 82,80

2002 4.143 458 695 1.153 2.990 72,17

2003 3.996 524 861 1.385 2.611 65,34

2004 4.175 611 1.013 1.624 2.551 61,10

2005 4.461 655 1.123 1.778 2.683 60,14

2006 4.696 775 1.102 1.877 2.819 60,03

2007 4.881 823 1.217 2.040 2.841 58,21

2008 5.319 804 1.425 2.229 3.090 58,09

16 160

2009 5.727 919 1.599 2.518 3.209 56,03

Page 586: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

740

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 21.911 1.801 2.668 4.469 17.442 79,60

2000 21.638 2.674 3.216 5.890 15.748 72,78

2001 21.765 3.639 4.690 8.329 13.436 61,73

2002 23.440 5.193 7.400 12.593 10.847 46,28

2003 22.758 6.302 9.636 15.938 6.820 29,97

2004 23.505 6.888 11.023 17.911 5.594 23,80

2005 23.736 7.145 11.237 18.382 5.354 22,56

2006 23.460 7.307 11.221 18.528 4.932 21,02

2007 23.845 7.737 11.434 19.171 4.674 19,60

2008 24.836 7.591 12.553 20.144 4.692 18,89

17 162

2009 25.416 7.547 13.421 20.968 4.448 17,50

1999 2.147 560 549 1.109 1.038 48,35

2000 2.259 740 734 1.474 785 34,75

2001 2.139 765 712 1.477 662 30,95

2002 2.282 827 803 1.630 652 28,57

2003 2.139 932 710 1.642 497 23,24

2004 2.144 964 790 1.754 390 18,19

2005 1.873 865 716 1.581 292 15,59

2006 2.013 922 757 1.679 334 16,59

2007 1.811 833 728 1.561 250 13,80

2008 1.874 870 735 1.605 269 14,35

18 163

2009 1.865 908 716 1.624 241 12,92

1999 27.472 3.775 3.095 6.870 20.602 74,99

2000 24.152 3.709 2.843 6.552 17.600 72,87

2001 22.193 3.832 2.700 6.532 15.661 70,57

2002 20.482 4.188 2.416 6.604 13.878 67,76

2003 17.784 4.122 2.039 6.161 11.623 65,36

2004 16.609 3.799 1.925 5.724 10.885 65,54

2005 17.032 3.725 2.286 6.011 11.021 64,71

2006 16.818 3.556 2.041 5.597 11.221 66,72

2007 14.771 2.132 1.748 3.880 10.891 73,73

2008 14.324 1.854 1.482 3.336 10.988 76,71

19 183

2009 14.104 1.598 1.461 3.059 11.045 78,31

1999 16.851 2.575 2.109 4.684 12.167 72,20

2000 16.932 2.510 2.266 4.776 12.156 71,79

2001 17.688 2.363 2.714 5.077 12.611 71,30

2002 16.154 2.341 2.636 4.977 11.177 69,19

2003 14.280 2.303 2.297 4.600 9.680 67,79

2004 13.871 2.203 2.297 4.500 9.371 67,56

2005 13.968 2.245 2.081 4.326 9.642 69,03

2006 13.985 2.172 2.042 4.214 9.771 69,87

2007 12.657 1.445 1.872 3.317 9.340 73,79

2008 12.354 1.355 1.741 3.096 9.258 74,94

20 184

2009 12.098 1.469 1.667 3.136 8.962 74,08

Page 587: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

741

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 4.002 2.406 222 2.628 1.374 34,33

2000 4.475 3.044 261 3.305 1.170 26,15

2001 4.367 3.163 242 3.405 962 22,03

2002 4.935 3.618 284 3.902 1.033 20,93

2003 4.954 4.079 201 4.280 674 13,61

2004 5.641 4.779 220 4.999 642 11,38

2005 5.686 4.878 267 5.145 541 9,51

2006 5.264 4.480 292 4.772 492 9,35

2007 4.824 4.244 349 4.593 231 4,79

2008 5.161 4.526 406 4.932 229 4,44

21 187

2009 4.728 4.248 288 4.536 192 4,06

1999 5.322 447 472 919 4.403 82,73

2000 4.700 419 324 743 3.957 84,19

2001 4.473 449 365 814 3.659 81,80

2002 4.422 536 375 911 3.511 79,40

2003 4.355 512 358 870 3.485 80,02

2004 4.467 527 363 890 3.577 80,08

2005 4.570 553 416 969 3.601 78,80

2006 4.697 434 380 814 3.883 82,67

2007 4.540 242 339 581 3.959 87,20

2008 4.780 191 319 510 4.270 89,33

22 208

2009 4.815 170 323 493 4.322 89,76

1999 27.114 1.822 6.082 7.904 19.210 70,85

2000 29.062 2.833 9.129 11.962 17.100 58,84

2001 32.055 4.384 11.526 15.910 16.145 50,37 222*

2002 38.491 6.536 16.484 23.020 15.471 40,19

2003 37.127 7.513 18.133 25.646 11.481 30,92

2004 35.629 7.984 18.608 26.592 9.037 25,36

2005 36.345 8.662 18.892 27.554 8.791 24,19

2006 34.514 8.711 18.275 26.986 7.528 21,81

2007 36.134 9.781 17.798 27.579 8.555 23,68

2008 36.248 8.825 18.269 27.094 9.154 25,25

23

503*

2009 36.248 8.825 18.269 27.094 9.154 25,25

1999 5.165 496 1.103 1.599 3.566 69,04

2000 4.206 626 1.173 1.799 2.407 57,23

2001 3.802 665 1.241 1.906 1.896 49,87

2002 3.844 675 1.459 2.134 1.710 44,48

2003 3.610 662 1.550 2.212 1.398 38,73

2004 3.272 735 1.586 2.321 951 29,06

2005 3.403 736 1.671 2.407 996 29,27

2006 3.402 726 1.743 2.469 933 27,43

2007 3.424 732 1.852 2.584 840 24,53

2008 5.962 1.351 3.136 4.487 1.475 24,74

24 232

2009 7.365 1.293 4.096 5.389 1.976 26,83

Page 588: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

742

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 25.668 3.072 1.925 4.997 20.671 80,53

2000 21.675 1.812 1.770 3.582 18.093 83,47

2001 20.369 2.183 1.636 3.819 16.550 81,25

2002 14.692 1.860 1.583 3.443 11.249 76,57

2003 11.845 1.906 1.179 3.085 8.760 73,96

2004 11.350 1.899 1.216 3.115 8.235 72,56

2005 11.256 2.236 1.186 3.422 7.834 69,60

2006 10.803 2.061 1.033 3.094 7.709 71,36

2007 9.914 1.786 849 2.635 7.279 73,42

2008 9.487 2.138 687 2.825 6.662 70,22

25 243

2009 9.573 2.348 674 3.022 6.551 68,43

1999 4.849 1.781 902 2.683 2.166 44,67

2000 5.169 2.172 1.053 3.225 1.944 37,61

2001 5.592 2.805 984 3.789 1.803 32,24

2002 6.351 3.769 1.006 4.775 1.576 24,81

2003 6.197 4.036 1.042 5.078 1.119 18,06

2004 5.904 4.030 1.064 5.094 810 13,72

2005 6.057 3.982 1.157 5.139 918 15,16

2006 5.651 3.638 1.120 4.758 893 15,80

2007 4.769 2.754 1.138 3.892 877 18,39

2008 4.460 2.537 1.089 3.626 834 18,70

26 262

2009 4.437 2.555 1.203 3.758 679 15,30

1999 3.128 811 432 1.243 1.885 60,26

2000 3.026 836 562 1.398 1.628 53,80

2001 3.159 980 732 1.712 1.447 45,81

2002 3.258 1.126 951 2.077 1.181 36,25

2003 3.203 1.296 1.056 2.352 851 26,57

2004 3.263 1.377 1.168 2.545 718 22,00

2005 3.301 1.343 1.260 2.603 698 21,15

2006 3.385 1.462 1.269 2.731 654 19,32

2007 3.279 1.397 1.314 2.711 568 17,32

2008 3.684 1.584 1.476 3.060 624 16,94

27 267

2009 3.667 1.379 1.714 3.093 574 15,65

1999 10.043 5.996 2.009 8.005 2.038 20,29

2000 10.882 6.873 2.209 9.082 1.800 16,54

2001 10.713 7.254 1.926 9.180 1.533 14,31

2002 10.913 7.821 1.742 9.563 1.350 12,37

2003 10.158 7.598 1.512 9.110 1.048 10,32

2004 10.439 7.727 1.723 9.450 989 9,47

2005 12.216 9.349 1.831 11.180 1.036 8,48

2006 13.980 10.868 2.055 12.923 1.057 7,56

2007 12.409 9.648 1.748 11.396 1.013 8,16

2008 12.661 9.864 1.808 11.672 989 7,81

28 270

2009 11.472 8.614 1.844 10.458 1.014 8,84

Page 589: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

743

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 649 343 118 461 188 28,97

2000 686 377 126 503 183 26,68

2001 695 455 100 555 140 20,14

2002 605 417 73 490 115 19,01

2003 608 469 43 512 96 15,79

2004 605 480 45 525 80 13,22

2005 1.804 1.643 81 1.724 80 4,43

2006 1.604 1.441 81 1.522 82 5,11

2007 1.140 983 69 1.052 88 7,72

2008 1.114 963 70 1.033 81 7,27

29 276

2009 1.106 995 47 1.042 64 5,79

1999 9.899 222 3.195 3.417 6.482 65,48

2000 7.755 261 2.744 3.005 4.750 61,25

2001 6.237 348 2.178 2.526 3.711 59,50

2002 5.419 361 1.986 2.347 3.072 56,69

2003 4.577 330 1.782 2.112 2.465 53,86

2004 3.987 374 1.594 1.968 2.019 50,64

2005 3.581 312 1.273 1.585 1.996 55,74

2006 3.277 326 1.041 1.367 1.910 58,29

2007 3.136 360 991 1.351 1.785 56,92

2008 2.693 304 777 1.081 1.612 59,86

30 281

2009 2.594 273 703 976 1.618 62,37

1999 4.846 59 2.495 2.554 2.292 47,30

2000 3.691 38 1.861 1.899 1.792 48,55

2001 3.789 33 2.148 2.181 1.608 42,44

2002 3.193 40 1.899 1.939 1.254 39,27

2003 2.638 33 1.462 1.495 1.143 43,33

2004 2.457 42 1.408 1.450 1.007 40,98

2005 2.352 27 1.305 1.332 1.020 43,37

2006 2.162 36 1.141 1.177 985 45,56

2007 1.774 25 894 919 855 48,20

2008 1.581 31 781 812 769 48,64

31 282

2009 1.615 37 741 778 837 51,83

1999 1.244 235 42 277 967 77,73

2000 1.336 252 48 300 1.036 77,54

2001 1.440 316 50 366 1.074 74,58

2002 1.202 377 41 418 784 65,22

2003 1.091 406 35 441 650 59,58

2004 1.076 459 41 500 576 53,53

2005 934 381 29 410 524 56,10

2006 808 349 27 376 432 53,47

2007 601 174 21 195 406 67,55

2008 466 97 18 115 351 75,32

32 283

2009 340 28 12 40 300 88,24

Page 590: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

744

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 12.464 5.601 1.448 7.049 5.415 43,45

2000 11.299 5.555 1.101 6.656 4.643 41,09

2001 10.490 5.815 949 6.764 3.726 35,52

2002 9.554 5.918 851 6.769 2.785 29,15

2003 8.393 5.800 637 6.437 1.956 23,31

2004 8.123 5.770 669 6.439 1.684 20,73

2005 7.930 5.732 719 6.451 1.479 18,65

2006 6.995 4.905 638 5.543 1.452 20,76

2007 5.411 3.510 547 4.057 1.354 25,02

2008 5.038 3.290 499 3.789 1.249 24,79

33 284

2009 4.568 2.930 414 3.344 1.224 26,80

1999 13.647 6.762 127 6.889 6.758 49,52

2000 12.811 5.749 167 5.916 6.895 53,82

2001 13.309 6.141 223 6.364 6.945 52,18

2002 12.500 6.274 196 6.470 6.030 48,24

2003 11.868 6.443 234 6.677 5.191 43,74

2004 11.446 6.321 265 6.586 4.860 42,46

2005 11.242 6.142 203 6.345 4.897 43,56

2006 10.742 6.064 161 6.225 4.517 42,05

2007 8.375 3.760 130 3.890 4.485 53,55

2008 8.240 3.531 140 3.671 4.569 55,45

34 294

2009 7.626 3.245 118 3.363 4.263 55,90

1999 11.434 7.561 657 8.218 3.216 28,13

2000 10.820 7.427 365 7.792 3.028 27,99

2001 10.371 7.421 276 7.697 2.674 25,78

2002 10.418 7.734 271 8.005 2.413 23,16

2003 10.463 8.280 194 8.474 1.989 19,01

2004 10.208 8.340 155 8.495 1.713 16,78

2005 9.673 7.886 213 8.099 1.574 16,27

2006 8.932 7.183 219 7.402 1.530 17,13

2007 6.806 5.140 200 5.340 1.466 21,54

2008 6.836 5.250 171 5.421 1.415 20,70

35 301

2009 6.551 4.960 168 5.128 1.423 21,72

1999 10.231 1.680 1.242 2.922 7.309 71,44

2000 8.634 1.318 1.169 2.487 6.147 71,20

2001 7.831 1.162 1.119 2.281 5.550 70,87

2002 7.109 1.324 1.004 2.328 4.781 67,25

2003 6.181 1.369 929 2.298 3.883 62,82

2004 5.456 1.228 864 2.092 3.364 61,66

2005 5.336 1.158 850 2.008 3.328 62,37

2006 5.126 1.011 933 1.944 3.182 62,08

2007 4.580 782 815 1.597 2.983 65,13

2008 4.809 698 845 1.543 3.266 67,91

36 324

2009 4.833 478 986 1.464 3.369 69,71

Page 591: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

745

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 2.530 655 290 945 1.585 62,65

2000 2.079 447 245 692 1.387 66,71

2001 1.867 428 222 650 1.217 65,18

2002 1.739 428 227 655 1.084 62,33

2003 1.685 364 251 615 1.070 63,50

2004 1.708 439 245 684 1.024 59,95

2005 2.165 855 238 1.093 1.072 49,52

2006 1.732 405 265 670 1.062 61,32

2007 1.600 216 237 453 1.147 71,69

2008 1.614 225 243 468 1.146 71,00

37 326

2009 1.619 184 231 415 1.204 74,37

1999 16.199 9.493 3.096 12.589 3.610 22,29

2000 15.286 10.038 2.802 12.840 2.446 16,00

2001 14.782 10.363 2.516 12.879 1.903 12,87

2002 14.422 10.842 2.127 12.969 1.453 10,07

2003 14.028 10.954 1.967 12.921 1.107 7,89

2004 13.052 10.346 1.906 12.252 800 6,13

2005 12.968 9.954 2.207 12.161 807 6,22

2006 12.417 9.593 2.190 11.783 634 5,11

2007 11.625 8.913 2.104 11.017 608 5,23

2008 10.478 7.918 1.963 9.881 597 5,70

38 364

2009 9.363 6.889 1.987 8.876 487 5,20

1999 14.122 6.273 692 6.965 7.157 50,68

2000 13.606 6.159 404 6.563 7.043 51,76

2001 13.483 6.233 321 6.554 6.929 51,39

2002 14.072 6.559 393 6.952 7.120 50,60

2003 13.238 6.434 300 6.734 6.504 49,13

2004 12.839 6.440 402 6.842 5.997 46,71

2005 13.363 6.591 379 6.970 6.393 47,84

2006 13.508 6.623 328 6.951 6.557 48,54

2007 14.464 7.434 335 7.769 6.695 46,29

2008 16.522 8.946 415 9.361 7.161 43,34

39 395

2009 17.376 9.599 363 9.962 7.414 42,67

1999 3.737 385 192 577 3.160 84,56

2000 3.258 384 172 556 2.702 82,93

2001 3.070 499 160 659 2.411 78,53

2002 2.623 631 133 764 1.859 70,87

2003 2.527 542 150 692 1.835 72,62

2004 2.391 597 126 723 1.668 69,76

2005 2.319 605 131 736 1.583 68,26

2006 2.245 650 107 757 1.488 66,28

2007 1.983 428 130 558 1.425 71,86

2008 1.775 368 96 464 1.311 73,86

40 426

2009 1.815 527 77 604 1.211 66,72

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746

Indicatori di prestazione ospedaliera a rischio di non appropriatezza Ricoveri acuti

Totale ricoveri per

acuti

Day Hospital e

Day Surgery

Ordinari brevi < 2gg Totale

Ordinari > = 2gg

Incidenza % n.o. DRG Anno

a = d + e b c d = b + c e e/a

1999 2.576 609 151 760 1.816 70,50

2000 1.567 356 105 461 1.106 70,58

2001 1.617 478 99 577 1.040 64,32

2002 1.822 914 89 1.003 819 44,95

2003 1.713 899 85 984 729 42,56

2004 1.563 774 74 848 715 45,75

2005 1.684 864 70 934 750 44,54

2006 1.682 782 94 876 806 47,92

2007 1.568 631 104 735 833 53,13

2008 1.670 749 86 835 835 50,00

41 427

2009 1.526 534 88 622 904 59,24

1999 5.354 1.227 236 1.463 3.891 72,67

2000 5.577 1.337 252 1.589 3.988 71,51

2001 6.244 1.610 236 1.846 4.398 70,44

2002 5.675 1.836 185 2.021 3.654 64,39

2003 5.278 1.721 188 1.909 3.369 63,83

2004 4.748 1.616 171 1.787 2.961 62,36

2005 4.852 1.782 164 1.946 2.906 59,89

2006 4.736 1.643 138 1.781 2.955 62,39

2007 4.080 1.134 111 1.245 2.835 69,49

2008 4.071 1.103 128 1.231 2.840 69,76

42 429

2009 3.819 934 102 1.036 2.783 72,87

1999 25.467 11.166 3.255 14.421 11.046 43,37

2000 32.117 15.080 3.505 18.585 13.532 42,13

2001 36.987 17.329 4.045 21.374 15.613 42,21

2002 39.384 17.877 4.871 22.748 16.636 42,24

2003 39.634 18.203 4.528 22.731 16.903 42,65

2004 41.067 18.231 5.059 23.290 17.777 43,29

2005 44.523 19.774 6.043 25.817 18.706 42,01

2006 43.418 18.727 5.975 24.702 18.716 43,11

2007 39.338 14.265 5.970 20.235 19.103 48,56

2008 40.368 15.449 5.928 21.377 18.991 47,04

43 467

2009 40.592 15.184 5.741 20.925 19.667 48,45

Totale serie storica 4.858.828 1.899.500 1.032.262 2.931.762 1.927.066

Note: per i dimessi a partire dall'anno 2003, con l'adozione della 19a versione di Grouper, il DRG 222 è stato sostituito dal DRG 503

Fonte: Direzione Generale Sanità - Regione Lombardia

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747

Medicina di Laboratorio - Valutazione Esterna della Qualità

In materia di controlli sulla Medicina di Laboratorio la regione Lombardia

ha attivato i programmi di Valutazione Esterna della Qualità (VEQ) con lo scopo

dichiarato di supportare i Servizi di Medicina di Laboratorio al fine sia di raggiungere

e mantenere un buono standard di qualità e sia tutelare i singoli cittadini e la

collettività che tali Servizi utilizzano.

La partecipazione a programmi di VEQ è un requisito indispensabile per

l’ottenimento e il mantenimento dell’autorizzazione all’esercizio da parte dei Servizi

di Medicina di Laboratorio, di conseguenza la partecipazione ai programmi

attivati dalla Regione è obbligatoria.

La DGR n. VII/19688 del 3 dicembre 2004: “Determinazioni in ordine alla

gestione del servizio Socio Sanitario regionale per l’esercizio 2005” nell’allegato n.

11 si prevede il Controllo di Qualità Esterno stabilendo che tutti i Servizi di

Medicina di Laboratorio (SMeL) della Regione Lombardia, per gli esami direttamente

eseguiti, devono partecipare ai programmi di (Valutazione Esterna della Qualità)

VEQ attivati in Regione. Devono essere gli SMeL, secondo gli esami effettivamente

eseguiti, a richiedere l’iscrizione ad uno o più dei programmi attivati. L’introduzione

o la cessata effettuazione di uno o più esami sottoposti a VEQ devono essere

tempestivamente segnalate alla Direzione Generale Sanità. Inoltre, la citata

delibera prevede che il Servizio di Medicina di Laboratorio partecipi ad un

programma anche se esegue un solo esame tra quelli sottoposti a controllo. La

documentazione relativa a tutte le operazioni effettuate durante il processo di

esecuzione delle VEQ: ricevimento del materiale (ad es. bolle di consegna),

processazione (ad es. fogli di lavoro e/o stampata originale dello strumento),

refertazione (ad es. copie dei dati inviati), deve essere predisposta su MeL, su

supporto cartaceo e/o elettronico e deve essere conservata per almeno tre anni.

Infine, i risultati delle analisi effettuate sui materiali di controllo ricevuti devono

essere inviati, su supporto cartaceo o elettronico, entro e non oltre le date stabilite

secondo le modalità definite negli specifici Programmi.

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748

Sul sito web della Direzione Generale Sanità della regione lombardia sono

indicati i seguenti Programmi attivi.

Programmi attivi

I seguenti programmi sono gestiti dalla ditta BIO-DEVELOPMENT:

Chimica Clinica e Proteine Specifiche

Chimica Clinica Analiti Comuni

Il programma di VEQ in Chimica Clinica Analiti Comuni comporta

l’esecuzione di 6 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per

ciascun campione devono essere saggiati 22 analiti o il numero di analiti

effettivamente saggiati nello SMeL.

Analiti sottoposti a controllo: Alanina aminotransferasi (ALT), Amilasi,

Aspartato aminotransferasi (AST), Bilirubina, Calcio, Cloruro, Colesterolo totale,

Creatina chinasi (CK), Creatinina, Ferro, Fosfatasi alcalina (ALP), Fosfato, Gamma

glutamil transferasi (GGT), Glucosio, Lattato deidrogenasi (LDH), Magnesio,

Potassio, Proteine totali, Sodio, Trigliceridi, Urato, Urea.

Proteine Specifiche

Il programma di VEQ per le Proteine Specifiche comporta l’esecuzione di 6

esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione

devono essere saggiati 6 analiti o il numero di analiti effettivamente saggiati nello

SMeL.

Analiti sottoposti a controllo: Alfa 1 glicoproteina acida (AGP), Proteina C

reattiva (PCR), Immunoglobulina A (IgA), Immunoglobulina G (IgG),

Immunoglobulina M (IgM) Transferrina.

Allergologia – IgE Specifiche

Il programma di VEQ in Allergologia – IgE Specifiche comporta l’esecuzione

di 4 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun

campione devono essere saggiati 9 parametri o il numero di parametri

effettivamente saggiati nello SMeL.

Parametri sottoposti a controllo: Ambrosia elatior (w1), Arachis hipogeae

(f13), Betulla verrucosa (t3), Canis domesticus (e2), Dermatophagoides farinae

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749

(d2), Dermatophagoides pteronyssius (d1), Epitelio di gatto (e1), Lolium perenne

(g5), paritaria judaica (w21).

Immunoematologia

Il programma di VEQ in Immunoematologia comporta l’esecuzione di 6

esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 1 campione di eritrociti e 1

campione di siero; Complessivamente devono essere saggiati 7 parametri o il

numero di parametri effettivamente saggiati nello SMeL.

Parametri sottoposti a controllo: Tipizzazione gruppo AB0, Tipizzazione Rh

D, Ricerca Anticorpale (Test di Coombs indiretto), Fenotipo Rh esteso, Tipizzazione

di altri sistemi, Test di Coombs diretto, Ricerca e identificazione anticorpi irregolari.

Microbiologia

Batteriologia

Il programma di VEQ in Batteriologia comporta l’esecuzione di 6 esercizi

l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni per identificazione batterica e

1 campione per la determinazione della sensibilità a 9 o 10 chemioantibiotici.

Tipi di campioni sottoposti ad analisi: per l’identificazione vengono utilizzati

campioni simulati di: urine; feci; escreato; essudati orofaringeo, congiuntivale,

auricolare, uretrale, vaginale, endocervicale; liquor; sangue; versamenti cavitari;

essudati purulenti. I campioni potranno contenere ceppi batterici singoli o miscele

contenenti al massimo tre ceppi batterici (aerobi o anaerobi); possono essere

inviati anche ceppi di miceti lievitiformi. Per la determinazione della sensibilità ai

chemioantibiotici vengono utilizzati ceppi batterici puri.

Parassitologia

Il programma di VEQ in Parassitologia comporta l’esecuzione di 6 esercizi

l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 1 campione per di parassiti fecali e 1

campione di parassiti ematici.

Tipi di campioni sottoposti ad analisi: per la parassitologia fecale vengono

utilizzati sospensioni fecali o vetrini da colorare o già colorati contenenti elminti e/o

protozoi fino ad un massimo tre diversi tipi di parassiti; i campioni per

parassitologia ematica vengono utilizzati vetrini da colorare o già colorati contenenti

elminti e/o protozoi fino ad un massimo di due tipi di parassiti.

Sieroimmunologia infettiva

Il programma di VEQ in Sieroimmunologia infettiva comporta l’esecuzione

di 6 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati almeno 6 campioni.

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Parametri sottoposti a controllo: Anticorpi anti HIV, Conferma anticorpi anti

HIV, Anticorpi anti HCV, Conferma anticorpi anti HCV, HbsAg (HBV), Anticorpi anti

S (HBV), IgG anti Toxoplasma, IgM anti Toxoplasma, IgG anti virus della Rosolia,

IgM anti virus della Rosolia, Sierologia Lue (antigene reaginico) qualitativa,

Sierologia Lue (antigene reaginico) quantitativa, Sierologia Lue (antigene

treponemico) qualitativa, Sierologia Lue (antigene treponemico) quantitativa,

Sierologia Lue EIA.

Sostanze stupefacenti e psicotrope

Il programma di VEQ per le Sostanze stupefacenti e psicotrope comporta

l’esecuzione di 6 esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per

ciascun campione le classi di sostanze o le sostanze da saggiare sono quelle

routinariamente saggiate nello SMeL.

Classi di sostanze o sostanze sottoposte a controllo: oppiacei, metadone,

buprenorfina, cocaina, cannabinoidi, amfetamine, metossiamfetamine,

benzodiazepine.

I seguenti programmi sono gestiti dalla ditta Data Medical Service:

Farmaci

Il programma di VEQ per il dosaggio dei farmaci comporta l’esecuzione di 6

esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione

devono essere saggiati i farmaci dosati routinariamente nello SMeL.

Farmaci sottoposti a controllo: Acetaminofene, Acido valproico, Amicacina,

Antidepressivi triciclici, Carbamazepina, Digoxina, Etosuccimide, Fenitoina,

Fenobarbitale, Gentamicina, Lidocaina, Litio, Netilmicina, Primidone, Salicilati,

Teofillina, Vancomicina.

Programmi temporaneamente non attivi

Ematologia

Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione

devono essere saggiati 6 parametri emocromocitometrici o il numero di parametri

effettivamente saggiati nello SMeL. Viene anche inviato un campione per la

determinazione dei reticolociti ed un 1 vetrino per l’esame morfologico.

Parametri sottoposti a controllo: globuli bianchi, globuli rossi, emoglobina,

ematocrito, MCV, piastrine, reticolociti e morfologico.

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Coagulazione

Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione

devono essere saggiati 6 parametri o il numero di parametri effettivamente saggiati

nello SMeL.

Parametri sottoposti a controllo: Tempo di protrombina (PT), Tempo di

tromboplastina parziale attivato (APTT), Fibrinogeno (FIB), Antitrombina (attività),

Resistenza alla proteina C attivata, D-dimero.

Ormoni e Marcatori Tumorali

Marcatori Tumorali

Il programma di VEQ per i Marcatori Tumorali comporta l’esecuzione di 6

esercizi l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione

devono essere saggiati 8 analiti o il numero di analiti effettivamente saggiati nello

SmeL

Analiti sottoposti a controllo: Alfa feto proteina (AFP), Antigene

Carboidratico 125 (CA 125), Antigene Carboidratico 15-3 (CA 15-3), Antigene

Carboidratico 19-9 (CA 19-9), Antigene Carcinoembrionale (CEA), Antigene

prostatico specifico libero (PSA libero), Antigene prostatico specifico totale (PSA

totale), Ferritina.

Ormoni

Il programma di VEQ per gli Ormoni comporta l’esecuzione di 6 esercizi

l’anno. Per ogni esercizio vengono inviati 2 campioni; per ciascun campione devono

essere saggiati 12 analiti o il numero di analiti effettivamente saggiati nello SMeL.

Analiti sottoposti a controllo: Cortisolo, Estradiolo, Follitropina (FSH),

Gonadotropina corionica (HCG), Insulina, Luteotropina (LH), Progesterone,

Prolattina, Testosterone, Tireotropina (TSH), Tiroxina libera (FT4), Triiodotironina

libera (FT3).

Controllo di Qualità Interno (CQI)

Norme legislative sia nazionali (DPR 14 Gennaio 1997), sia regionali (DGR

19688/2004 Allegato 11) prevedono come obbligatoria l’attivazione di sistemi di

"Controllo di Qualità Interno" (CQI), secondo linee guida dettate a livello,

rispettivamente, nazionale e regionale. L’attivazione di programmi di CQI è prevista

da qualsiasi norma di buona pratica di Laboratorio ed è anche un requisito per

l’accesso agli interventi di Accreditamento e di Certificazione.

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Il DDG 32856/2000 riporta le linee guida per l’attivazione di programmi (o

sistemi) “minimi” di CQI per i vari settori del laboratorio clinico, obbligatori per tutti

i laboratori. Il termine “minimo” sta qui ad indicare che il singolo laboratorio ha

l’autonomia professionale di adottare, in alternativa, sistemi più potenti o più

estesi, in armonia per esempio con i suggerimenti di organizzazioni scientifiche

nazionali ed internazionali. L’adozione del programma “minimo” è tuttavia da

considerarsi sufficiente ai fini di soddisfare i requisiti normativi.

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Verifica dei tempi di attesa

La definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza, compiuta con il decreto

del Presidente del Consiglio dei Ministri entrato in vigore il 23 febbraio 2002,

impegna il SSN a garantire gli stessi a tutti i cittadini e, inoltre, stabilisce

l’erogazione delle prestazioni entro tempi adeguati alle necessità, dando particolare

rilevanza ai criteri di appropriatezza, di trasparenza, d’urgenza. Il D.lgs. 124/98, ha

attribuito alle Regioni la responsabilità di individuare gli strumenti e i metodi per

ottemperare a quanto previsto e a tal fine la Regione Lombardia ha proceduto con

le deliberazioni n. VI/38571 del 1998, n.VI/43818 e n.VI/47675 del 1999, n.

VII/2859 del 2000, DGR n. VII/7928 del 2002. La Giunta regionale, infatti, ha

definito tempi obiettivo, modalità di monitoraggio e deroghe per strutture ad alta

concentrazione di domanda, ha definito la separazione delle agende ed ha

introdotto la categoria delle urgenze differibili.

La negoziazione delle attività di ricovero e di specialistica con la previsione

per gli anni 2005 e 2006 che una parte significativa delle risorse fosse destinata al

finanziamento di specifici progetti aventi l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa e di

risolvere eventuali situazioni locali di squilibrio domanda – offerta, è stata definita

successivamente dalla Giunta Regionale con le successive deliberazioni n.

VII/12287 e VII/15324 del 2003 e DGR VII/19688 del 2004 e DGR VIII/1375 del

2005.

Le ulteriori determinazioni della Giunta regionale nei propri atti deliberatori

in merito ai tempi di attesa stabiliscono che:

• le strutture sanitarie devono effettuare gli esami di laboratorio senza

prenotazione;

• le liste di prenotazione devono rimanere aperte, in modo da garantire la

"trasparenza" delle liste di attesa e fornire sempre una risposta ai bisogni espressi

dai pazienti;

• i medici di famiglia e i pediatri, qualora ravvisino un caso di urgenza,

possono richiedere che la prestazione sia garantita entro 72 ore dalla prenotazione

mediante l’applicazione del “Bollino verde”.

Infine, la regione ha determinato l’impegno da parte della struttura

erogatrice, su richiesta del paziente, qualora non sia rispettato il tempo di attesa

stabilito come obiettivo relativo alla prestazione, ad erogare la stessa in regime

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libero professionale, facendosi carico dell’intera tariffa, detratto l’eventuale ticket

che risulta a carico del paziente. Secondo tali disposizioni, qualora la struttura

prescelta non sia in grado di garantire le prestazioni entro il tempo massimo,

rivolgendosi all'Ufficio Relazioni con il Pubblico dell'ASL i cittadini sono indirizzati

verso altre strutture del territorio in grado di rispettarlo. Tali garanzie si intendono

per le Prime Visite o prime prestazioni, escludendo i controlli, screening e

monitoraggio o Percorsi Diagnostici complessi.

Tempi massimi di attesa per alcune classi di prestazioni

Fatta eccezione di alcune strutture di rilievo nazionale per le quali sono

stati concordati tempi massimi maggiori in funzione delle richieste provenienti dal

resto di Italia, le strutture sanitarie sono tenute a rispettare un tempo massimo di

attesa per ogni tipo di visita od esame. Qualora la struttura prescelta non

garantisca le prestazioni entro il tempo massimo, l’utente può rivolgersi all'Ufficio

Relazioni con il Pubblico dell'ASL al fine di trovare altre strutture sul territorio in

grado di rispettarlo. Se nessuna di queste è in grado di rispettare tale tempo

massimo, si ha diritto di usufruire della prestazione anche in regime di libera

professione, pagando il solo ticket. Tale impegno è infatti fissato dalla Deliberazione

della Giunta Regionale n. VII/47675 del 1999, che prevede che: "la struttura

erogatrice si deve impegnare, su richiesta del paziente, qualora non fosse rispettato

il tempo di attesa stabilito come obiettivo relativo alla prestazione, ad erogare la

stessa in regime libero professionale entro il medesimo tempo, facendosi carico

dell’intera tariffa, detratto l’eventuale ticket che risulta a carico del paziente.” In

questo caso il cittadino può rivolgersi all'URP della struttura stessa chiedendo

l’erogazione in libera professione con il pagamento del solo ticket, se dovuto.

Classi di priorità

L’Accordo Stato-Regioni dell’11/07/2002 sulle priorità di accesso, è stato

recepito dalla Giunta regionale Lombarda con la deliberazione n. VII/15324 del

28/11/2003, con tale atto è stata prevista la prescrizione ed erogazione di alcune

prestazioni secondo tempi di attesa più brevi, determinati dalle necessità cliniche

presentate da ciascun paziente. Visita Oculistica, Visita Cardiologia, Tac Colonna

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vertebrale, Rmn encefalo, Ecografia addome superiore, Ecocolordoppler tronchi

sovra aortici sono le prestazioni in questione. Il criterio con cui sono state

individuate classi di priorità differenziate, è che i casi clinici che necessitano di una

valutazione tempestiva (e non richiedono una valutazione urgente in Pronto

Soccorso) vanno eseguiti con priorità e hanno la precedenza nei limiti del possibile.

La data in cui effettuare la visita o la prestazione diagnostica è assegnata secondo

le condizioni cliniche del paziente e non secondo l’ordine di presentazione al centro

prenotazione. A partire dal 1° luglio 2004 sono tre sono le classi di priorità

individuate e indicate nell’Accordo Regionale siglato con le organizzazioni

maggiormente rappresentative dei Medici di Medicina generale e Pediatri di Libera

Scelta.

Classe di priorità “A” - procedura sollecita

Viene definita dal prescrittore se c’è necessità di prestazioni la cui

tempestiva esecuzione può condizionare la prognosi a breve del soggetto o

influenzare marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. La prestazione

deve essere eseguita entro 3 giorni.

Classe di priorità “B” - procedura di prima diagnosi

Viene definita dal prescrittore se per una prima diagnosi o un

aggravamento di un quadro clinico già noto, c’è necessità di prestazioni la cui

tempestiva esecuzione non sembra condizionare in un arco di tempo molto breve la

prognosi a breve del paziente. La prestazione deve essere erogata nel tempo

obiettivo regionale, o comunque non oltre 30 giorni per le visite e entro 60 giorni

per le prestazioni strumentali.

Classe di priorità “C” - follow up

Viene definita dal prescrittore se c’è necessità di prestazioni programmabili

in un più ampio arco di tempo, in quanto non sembrano influenzare la prognosi, il

dolore, la disfunzione, la disabilità. Questa classe di priorità deve essere quindi

riservata alla prestazioni programmate (follow up, screening), comprese le

situazioni a diagnosi già formulata per le quali è necessario un ulteriore

approfondimento. Le prestazioni che rientrano nella classe “C” vengono inserite in

una lista d’attesa specifica i cui tempi sono indipendenti dalla normale lista d’attesa.

Il medico prescrittore è tenuto a indicare la classe di priorità sulla

prescrizione delle prestazioni previste dal provvedimento di Giunta ed elencate

sopra.

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DEFINIZIONE DI PRIMO ACCESSO / CONTROLLO

Primo accesso (prima visita o primo esame): è l’accesso in cui il problema

attuale del paziente viene affrontato per la prima volta e per il quale viene

formulato un preciso quesito diagnostico, accompagnato dalla esplicita dizione di

“primo accesso”. Possono anche essere considerati primi accessi quelli effettuati da

pazienti noti, affetti da malattie croniche, che presentino una fase di riacutizzazione

o l’insorgenza di un nuovo problema, non necessariamente correlato con la

patologia cronica, tale da rendere necessaria una rivalutazione complessiva e/o una

revisione sostanziale della terapia (si dovrà in questo caso indicare sulla ricetta

“primo accesso”).

Visita o esame di controllo - follow up – o “Classe C”:

• visite o accertamenti diagnostici strumentali successivi ad un

inquadramento diagnostico già concluso che ha definito il caso ed

eventualmente già impostato una prima terapia; si tratta di prestazioni finalizzate

ad esempio a: seguire nel tempo l’evoluzione di patologie croniche, valutare a

distanza l’eventuale insorgenza di complicanze, verificare la stabilizzazione della

patologia o il mantenimento del buon esito dell’intervento, indipendentemente dal

tempo trascorso rispetto al primo accesso.

• le prestazioni successive al primo accesso e programmate dallo specialista

che ha già preso in carico il paziente (comprese le prestazioni di 2° e 3° livello rese

a pazienti a cui è gia stato fatto un inquadramento diagnostico che

necessitano di approfondimento) tutte le prestazioni prescritte con l’indicazione del

codice di esenzione per patologia sulla ricetta tutte le prestazioni per cui non sia

presente il quesito diagnostico.

Tali prestazioni possono essere programmate e di conseguenza erogate in

un maggiore arco di tempo, di norma entro 180 giorni dalla prima visita – primo

accesso, e comunque nei tempi eventualmente indicati sulla prescrizione, in

quanto lo stesso non va ad influenzare la prognosi ed il corretto svolgimento

dell’iter terapeutico.

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Piano Regionale di contenimento dei tempi di attesa 2006-2008

Con la DGR VIII/2828 del 27 giugno 2007 la Giunta regionale ha emanato

il “Piano Regionale di prima attuazione dell’Intesa tra il Governo, le Regioni e le

Province Autonome di Trento e di Bolzano del 28 marzo 2006 sul Piano di

contenimento dei tempi di attesa per il triennio 2006-2008 “ ed in linea con la

Proposta di PSSR 2007-2009, si impegna a destinare una quota delle risorse per il

perseguimento degli obiettivi del medesimo Piano regionale, riservando una parte

dell’importo alla realizzazione del sistema che assicuri al cittadini la possibilità di

prenotare le prestazioni tramite un Centro unico di prenotazione (CUP). In tal senso

le risorse previste per ciascuno degli anni interessati dal Piano sono pari a €

8.004.127.

La DGR VIII/2828:

• fornisce ulteriori indicazioni sulle definizioni di Primo accesso e Controllo al

fine di razionalizzare l’accessibilità ai servizi sanitari in termini di appropriatezza, e

quindi dà ulteriori specifiche al sistema di Monitoraggio dei tempi di attesa della

Regione Lombardia (RL_MTA), fissa l’elenco delle prestazioni diagnostiche,

terapeutiche e riabilitative di assistenza specialistica ambulatoriale e di assistenza

ospedaliera per le quali vanno fissati i tempi massimi di attesa e dà indicazione per

l’adozione dei Piani attuativi da parte delle ASL, demandando a livello locale, in

sede di coordinamento tra le ASL ed i soggetti erogatori, la definizione degli ambiti

territoriali entro i quali, sulla base di valutazioni che tengano conto sia della

conformazione del territorio, sia della distribuzione nello stesso degli erogatori, si

debbano garantire i tempi di accesso di seguito individuati. Il riferimento di

interesse diventa quindi il territorio e non più la singola struttura di erogazione; ciò

permette di definire in modo certo e flessibile l’obiettivo e di considerare nel

modello organizzativo sia l’espressione della libertà di scelta dei cittadini sia la

presenza di strutture di eccellenza caratterizzate da un bacino di utenza spesso

anche sovraregionale.

• Promuove l’informazione e la comunicazione sulle liste d’attesa. Il massimo

sforzo dovrà essere impiegato per comunicare ai cittadini informazioni sul sistema

complessivo dell’offerta, sulla sua accessibilità, sulle innovazioni normative ed

organizzative e sulle caratteristiche dei diversi regimi di erogazione delle

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prestazioni. Le azioni elencate nel presente punto sono di primaria responsabilità

delle ASL. Al fine di perseguire i presenti obiettivi vanno sostenuti e potenziati

strumenti quali i siti web aziendali, le campagne informative, gli Uffici relazioni con

il pubblico (URP), le Carte dei servizi e la rilevazione della soddisfazione degli

utenti.

Nei propri programmi attuativi le ASL dovranno definire le proprie azioni di

coordinamento, monitoraggio, valutazione e diffusione delle informazioni presso la

cittadinanza. Al fine di permettere una predisposizione coordinata dei programmi

attuativi delle ASL, le Aziende Ospedaliere dovranno inviare alle ASL

territorialmente competenti i propri Piani aziendali semestrali di Governo dei Tempi

di Attesa, di cui alla D.G.R. VIII/1375.

La puntuale attuazione dei piani aziendali ha rilevanza sia nella

determinazione degli obiettivi dei Direttori Generali che nella loro valutazione

annuale. Definisce inoltre che: per le urgenze differibili la normativa sul bollino

verde, la D.G.R. VI/38571 e sulle classi di priorità “A” per le sei prestazioni indicate

nell’Allegato n. 3 alla D.G.R. VII/15324, garantisce appieno l’applicabilità

dell’Intesa. Per le 24 prestazioni dell’Area Oncologica, fatti salvi i principi

dell’Accordo 11 luglio 2002 di rispetto dei trenta giorni per giungere alla diagnosi e

di trenta giorni per iniziare la Chemioterapia, la Radioterapia, o per ottenere

l’intervento chirurgico dal momento della decisione clinica confermata dallo

specialista del presidio erogatore, è prevista la scrittura sulla ricetta da parte del

prescrittore della dicitura “RISCHIO ONC”.

A. Area Oncologica (numero prestazioni = 24)

(T. max rispettivamente 16 gg per le visite e prestazioni strumentali e 30

gg per i ricoveri. Per la Radioterapia e Chemioterapia i tempi vengono fissati per

classi di priorità definite dallo specifico Tavolo regionale)

Per le prestazioni dell’Area Cardiovascolare è prevista la scrittura sulla

ricetta da parte del prescrittore della dicitura “RISCHIO CV”

B. Area Cardiovascolare (numero prestazioni = 14)

(T. max rispettivamente 16 gg per le visite, 40 gg per le prestazioni

strumentali e 30 gg per i ricoveri e per la Riabilitazione)

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Per l’Area Materno Infantile i tempi sono quelli indicati dallo specifico D.M.

10 settembre 1998. Nei casi non contemplati dalla normativa vigente dovrà essere

indicata dallo specialista la settimana di gravidanza entro cui vanno effettuate le

procedure diagnostiche. Quest’area viene identificata dal Cod. esenzione Mnn

(dove nn sta per le settimane di gravidanza)

C. Area Materno Infantile (numero prestazioni = 2)

(Tempi del D.M. 10 settembre 1998; in mancanza di indicazioni

specialistiche T. max 16 gg per le visite e 40 gg per le prestazioni strumentali)

D. Area Geriatrica (numero prestazioni = 9)

Per l’Area Geriatrica, stanti le attuali indicazioni della letteratura, si fa

riferimento all’età di 75 anni compiuti, che andranno riportati nelle apposite caselle

del nuovo ricettario. Sono fatte salve le indicazioni date in merito agli esenti per

patologia.

(T. max rispettivamente 16 gg per le visite, 40 gg per le prestazioni

strumentali e 180 gg per i ricoveri.)

Per le Visite specialistiche di maggior impatto si fa riferimento alle

indicazioni date sulla definizione di primo accesso e controlli, e si fissano comunque

i limiti a 30 gg per l’80% delle richieste, a 40 gg per il 100%.

E. Visite specialistiche di maggior impatto (numero prestazioni = 6)

(Tempi di riferimento: 30 gg per l’80% delle richieste, a 40 gg per il 100%)

Per le restanti prestazioni sono confermati laddove previsti, i tempi

massimi vigenti e comunque si fissa l’obiettivo dei 30 giorni per i primi accessi di

visite specialistiche e dei 60 giorni per i primi accessi di indagini strumentali, da

garantirsi all’80% dei primi accessi. Per le prestazioni di ricovero, fatto salvo

l’accordo 11 luglio 2002 sui percorsi oncologici, LaRegione rinvia ad ulteriori

determinazioni sulla scorta della lettura dei dati derivanti dai sistemi di

monitoraggio.

Piano Socio Sanitario Regionale 2007 – 2009

Le indicazioni contenute nel Piano Socio Sanitario Regionale 2007 – 2009,

approvato con Del. Cons. Reg.le VIII/0257 del 26 ottobre 2006 intendono, inoltre,

sviluppare le seguenti priorità di intervento:

• Sviluppo di linee Guida e Percorsi Diagnostico Terapeutici.

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• Ulteriori definizioni di criteri di Priorità clinica.

• Assegnazione di risorse mirata al miglioramento dell’accessibilità alle

prestazioni più critiche.

• Migliorare la comunicazione “bidirezionale” con l’utenza.

• Monitoraggio prospettico e retrospettivo.

• Maggior informatizzazione dei dati di prenotazione.

• Centralizzazione dei processi aziendali di prenotazione e coordinamento a

livello ASL della rete di offerta di tutti gli erogatori accreditati, collegamenti ai Call

center aziendali e progressiva integrazione dei sistemi attraverso la realizzazione

di un Centro Unico di Prenotazione con un numero unico telefonico regionale.

• Miglioramento dell’accoglienza attraverso l’offerta e l’ampliamento dei servizi

in fasce orarie fino ad oggi poco considerate, più consone alle necessità delle

persone che lavorano.

Ulteriori adempimenti

Per dare piena attuazione all’Intesa del 28 marzo 2006 anche sul versante

dei ricoveri ospedalieri programmabili e della sospensione delle attività di

erogazione delle prestazioni in regime ambulatoriale e/o di ricovero, si impone dal

2008 l’adozione formale e la piena applicazione, per tutti gli erogatori pubblici e

privati a contratto, delle rispettive “Linee guida” contenute nel Documento finale

del Gruppo di Progetto del Mattone “Tempi di attesa” che ha concluso l'attività con

l'approvazione da parte della Cabina di Regia il 27 Giugno 2006 “Principi e proposte

operative - Tempi di attesa” , come pubblicate sul sito WEB all’indirizzo:

http://www.mattoni.ministerosalute.it/imgs/C_22_AttivitaMattoni_10_documenti_d

ocumento_0_fileAllegato.pdf. Tale osservanza è conseguente alle indicazioni

derivanti dalle Linee Guida del Comitato verifica LEA di cui all’art. 9 dell’Intesa 23

marzo 2005. Il Documento finale del Mattone dei Tempi di Attesa, di cui la

Direzione Generale Sanità è stata parte promotrice avendo pienamente partecipato

al Gruppo di Lavoro ristretto, è pienamente condiviso e, nello specifico, le due parti

divenute “cogenti” a seguito delle indicazioni del Comitato di verifica dei LEA,

rispettivamente alle pagine 86 e 93 del Documento finale, sono: Linee guida per le

agende di prenotazione dei ricoveri ospedalieri programmabili e le Linee guida per

la sospensione delle attività di erogazione Ad esse la Direzione Generale Sanità fa

rimando sia per la corretta predisposizione dei Registri dei ricoveri ospedalieri

programmabili di cui alla Legge 724/1994, art.3, comma 8, come richiamato al

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punto 7.1 del Piano Nazionale di Contenimento dei Tempi di Attesa per il triennio

2006-2008 e sia per la modalità da utilizzare in caso di sospensione delle attività di

erogazione dovuta a problemi strutturali ed organizzativi estemporanei.

Call Center

La regione Lombardia ha proceduto, nel corso dell’annno 2009 ad unificare

i precedenti tre numeri verdi, concentrando le chiamate su un unico numero

raggiungibile da tutta Italia gratuitamente sia da telefono fisso e sia da mobile. Il

numero è dedicato esclusivamente alla prenotazionetelefonica di prestazionidi

specialistica ambulatoriale, differenziati secondo il bacino di utenza dei richiedenti e

l’ambito territioriale di erogazione e d è attivo dalle ore 8.00 alle ore 20.00 esclusi i

giorni festivi. Per poter procedere all’erogazione bisogna essere in possesso

dell’impegnativa del proprio medico e della carta SISS. L’operatore propone sempre

la prima data disponibile in una delle strutture che hanno attivato il servizio. E’

possibile chiedere la diponibilità presso una struttura differente, purchè presente

nell’elenco vigente.

Monitoraggio

Il Sistema di Monitoraggio dei Tempi di Attesa, consolidatosi in Regione

Lombardia dall’anno 2003, è basato sulle due modalità di rilevazione ex ante ed ex

post, il primo utile al cruscotto direzionale delle Aziende per monitorare il fenomeno

delle prenotazioni in tempo pressoché reale con la possibilità di interventi istantanei

o estemporanei, il secondo per l’analisi dei tempi reali a consuntivazione annuale,

più utile per la programmazione e la stipula dei contratti.

L’utilizzo del sistema RL_MTA per il monitoraggio mensile nel giorno indice

con la estensione della metodologia per l’ambulatoriale anche ai ricoveri

programmabili ed alla radioterapia, in quanto anche per questi due ambiti di attività

la rilevazione deve essere prospettica e basata sulle Agende di Prenotazione. La

Regione ritiene che il Monitoraggio retrospettivo per i ricoveri possa essere

migliorato con il miglioramento del dato “data di prenotazione”, sulla scorta delle

indicazioni delle Linee guida del Progetto Mattone. Sia per l’ambulatoriale, sia per i

ricoveri, devono essere raccolte indicazioni da Gruppi di lavoro specifici o dalla

letteratura, qualora già acquisite, al fine della definizione di Classi di Priorità, oltre a

quelle già stabilite nei precedenti atti regionali. La Direzione Generale Sanità, in

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adempimento alla DGR VIII/5743 del 31 ottobre 2007, da aprile 2008 sta

raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche mensili attraverso un portale web

dedicato, messo a disposizione di tutti gli erogatori, adeguatamente formati, che

accedono attraverso ID e Password: questo consentirà un graduale passaggio dal

sistema del giorno indice programmato ad un sistema di rilevazione in tempo reale

su un campione significativo di soggetti erogatori, sempre più rappresentativo, dei

tempi di attesa prospettici delle prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto,

tenendo conto dell’expertise ad oggi conseguito.

L’invio via web dei dati prospettici, partito sperimentalmente con alcune

Aziende pilota, è stato esteso da maggio 2008 agli erogatori maggiori, circa 130,

che rappresentano circa il 90° percentile del fatturato della specialistica

ambulatoriale. A luglio la rilevazione è stata quasi pienamente restituita via web da

oltre 400 erogatori, dopo la formazione a cura delle ASL con la collaborazione dei

130 erogatori maggiori che hanno fatto da trainer. Si prevede nel prossimo periodo

il consolidamento del sistema con funzioni sempre più raffinate di controlli formali

all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in tempo pressoché reale

da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a collegamenti con il Portale

della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di servizio ai cittadini utenti,

per consentire una rappresentazione dei dati utili anche alla libera scelta del

cittadino.

La fase tuttora sperimentale ha determinato anche una reingegnerizzazione

della rappresentazione dei dati raccolti con ritardi nella produzione finale delle

tabelle mensili.

La delibera N. VIII/8501 del 26 novembre 2008 ha dettato le regole per la

gestione del Servizio Sanitario regionale per l’anno 2009 e nell’allegato tecnico n.

10, le azioni di governo e programmazione sulla materia, indicando nelle

premesse, tra l’altro, che in linea con i contenuti dell’Intesa Stato-Regioni del 28

marzo 2006, come recepiti ed applicati in prima attuazione dalla DGR VIII/2828 ed

a seguito della delibera VIII/3069 che fissava i termini di attuazione, tutte le ASL

hanno provveduto alla predisposizione e formalizzazione dei Piani Attuativi entro il

28 febbraio 2007.

La regione ha fissato, in considerazione del fatto che sono trascorsi due

anni dalla formalizzazione dei Piani Attuativi delle ASL, la data del 31 gennaio 2009

come scadenza entro la quale le ASL devono aver predisposto e formalizzato gli

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763

aggiornamenti dei Piani attuativi con l’obiettivo di attualizzarli rispetto ad

eventuali nuove priorità e necessità. In tal senso la Direzione Generale Sanità ha

indicato che le ASL entro gennaio 2010 hanno provveduto, a presentare gli

aggiornamenti dei Piani Attuativi, attualizzati rispetto alle problematiche in corso,

caratterizzati in relazione alle particolarità territoriali e alle iniziative intraprese, in

linea con la Programmazione Regionale. Così anche le Aziende Ospedaliere e le

Fondazioni IRCCS di diritto pubblico hanno presentato, entro il 28 febbraio 2010, i

Piani semestrali Aziendali di Governo dei Tempi di Attesa (PGTAz) per

l’adempimento del rispetto dei tempi massimi fissati dalla delibera regionale e dalle

delibere delle ASL e per l’attuazione dei relativi contratti stipulati.

In merito al monitoraggio dei tempi di attesa la Direzione Generale Sanità,

in adempimento alla DGR VIII/5743 del 31 ottobre 2007, dal maggio 2008 sta

raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche mensili attraverso un portale web

dedicato, messo a disposizione di tutti gli erogatori, adeguatamente formati, che

accedono attraverso ID e Password; questo permette un graduale passaggio dal

sistema del giorno indice programmato ad un sistema di rilevazione in tempo reale

su un campione significativo di soggetti erogatori, sempre più rappresentativo, dei

tempi di attesa prospettici delle prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto,

tenendo conto dell’expertise ad oggi conseguito.

L’invio via web dei dati prospettici, partito sperimentalmente con alcune

Aziende pilota, è stato esteso da maggio 2008 agli erogatori maggiori, circa 130,

che rappresentano circa il 90% dei volumi erogati in regione per la specialistica

ambulatoriale. A luglio la rilevazione è stata quasi pienamente restituita via web da

oltre 400 erogatori, dopo la formazione a cura delle ASL con la collaborazione dei

130 erogatori maggiori che hanno fatto da trainer. La regione ha previsto il

consolidamento del nuovo sistema di monitoraggio con ulteriori funzioni di controlli

formali in relazione all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in

tempo pressoché reale da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a

collegamenti con il Portale della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di

servizio ai cittadini utenti, per consentire una rappresentazione dei dati utili anche

alla libera scelta del cittadino.

E’ stata prevista l’effettuazione di 12 rilevazioni di prevalenza dei tempi di

attesa delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero e cura oggetto di

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764

monitoraggio. Nel menzionato allegato tecnico la regione prevede, inoltre, di

individuare un campione significativo di erogatori, pubblici e privati accreditati, che

saranno coinvolti in una rilevazione settimanale dei tempi di attesa con la finalità di

avere un monitoraggio sempre più puntuale delle attese che i cittadini devono

sostenere per ottenere le prestazioni ambulatoriali e quelle di ricovero e cura.

Vigilanza e controllo sulle strutture sociosanitarie di competenza della

Direzione Generale famiglia e Solidarietà Sociale

La regione ha disposto sulla questione che per le attività di vigilanza e

controllo sulle Unità d’offerta socio sanitarie si dovrà fare riferiemento a quanto

stabilito con il provvedimento approvato dalla Giunta regionale nella seduta del 26

novembre 2008, avente ad oggetto “Disposizioni in materia di esercizio,

accreditamento, contratto e linee di indirizzo per la vigilanza ed il controllo delle

Unità d’offerta sociosanitarie”.

Con nota protocollo n. H1.2010.000019734 del 1 giugno 2010, la regione

Lombardia ha ottemperato all’obbligo determinato dall’Intesa stato – Regioni del 23

marzo 2005, dell’invio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della trasmissione

della relazione per l’anno 2009 sull’attuazione degli adempimenti di cui al comma 4,

lettera c) dell’articolo 52 della Legge 289/2002 in materia di tempi di attesa.

In merito alle iniziative intraprese per la riduzione dei tempi di attesa

connessi alle prestazioni sanitarie specialistiche e non negli anni 2008, 2009 e

primo semestre 2010, la Direzione Regionale Sanità ha prodotto le seguenti

indicazioni che si riportano di seguito.

Delibera di Giunta Regionale n. VIII/10804 del 16.12.2009, c.d. “Regole del

SSR per l’anno 2010”

In linea con i contenuti dell’Intesa Stato-Regioni del 28 marzo 2006, come

recepiti ed applicati in prima attuazione dalla Delibera di Giunta Regionale n.

VIII/2828 del 27.06.2006 “Recepimento e prima attuazione dello schema di intesa

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tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul Piano

nazionale di contenimento dei tempi d’attesa per il triennio 2006-2008 di cui all’art.

1, comma 280, della legge 23 dicembre 2005, n. 266”, ed a seguito della delibera

di Giunta Regionale VIII/3069 del 01.08.2006 “Aggiornamento della Rete regionale

per le malattie rare” che fissava i termini, tutte le ASL hanno provveduto alla

predisposizione e formalizzazione dei Piani Attuativi entro il 28 febbraio 2007.

Entro gennaio 2010 le ASL hanno quindi provveduto, in ottemperanza al

dispositivo regionale, a presentare gli aggiornamenti dei Piani Attuativi,

attualizzandoli rispetto alle problematiche in corso e dando una connotazione

applicativa territoriale alle iniziative intraprese, in linea con la Programmazione

Regionale.

Inoltre entro il 28 febbraio 2010 le Aziende Ospedaliere e le Fondazioni

IRCCS di diritto pubblico hanno presentato i Piani semestrali Aziendali di Governo

dei Tempi di Attesa (PGTAz) per l’adempimento del rispetto dei tempi massimi

fissati dalla delibera regionale e dalle delibere delle ASL e per l’attuazione dei

relativi contratti stipulati, considerando che ogni Ambito Territoriale, oltre alle

problematiche generali di sistema, è connotato da dinamiche e criticità a volte del

tutto particolari. L’obbiettivo dei PGTAz è quello di proporre soluzioni locali alle

Linee Programmatorie Regionali, in considerazione dell’autonomia organizzativa e

gestionale delle Aziende Sanitarie in un ottica di risoluzione dei bisogni di salute dei

cittadini.

Ulteriori adempimenti

La D.G.R. n. VIII/9173 del 30.03.2009 “DETERMINAZIONI IN ORDINE ALLA

GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIO-SANITARIO REGIONALE PER L'ESERCIZIO 2009 -

III PROVVEDIMENTO” stabilisce che per tutte le prestazioni di ricovero e di

specialistica ambulatoriale cosiddette “extrabudget”, finalizzate alla prevenzione o

alla diagnostica o al monitoraggio in ambito oncologico, di radioterapia e dialitiche,

i tempi di attesa relativi alle attività erogate per conto del Servizio Sanitario

Regionale non debbano essere superiori di quelli previsti per le attività erogate in

regime di libera professione e/o di solvenza. Ciò in quanto gli erogatori a contratto

con il Servizio Sanitario Regionale devono fare proprie le priorità stabilite dalla

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766

Giunta Regionale ed ancor più quando le Regole del sistema non pongono per

determinate prestazioni limiti contrattuali di risorse.

La successiva DG.R. 9581 dell’ 11.06.2009 “DETERMINAZIONI IN ORDINE

ALLA GESTIONE DEL SERVIZIO SOCIO-SANITARIO REGIONALE PER L'ESERCIZIO

2009 - IV PROVVEDIMENTO” stabilisce che la piena osservanza di quanto disposto

nella D.G.R. di cui sopra a riguardo dei Tempi di Attesa delle prestazioni cosiddette

“extrabudget” trova applicazione nella D.G.R. VIII/2308 del 2006 “Linee guida

regionali per la predisposizione dei Regolamenti Aziendali che disciplinano l’Attività

Libero Professionale Intramuraria”, in particolare nella parte che prevede: “nel caso

in cui, a parità di condizioni organizzative, di personale e di domanda di prestazioni

specialistiche, si verifichi, attraverso rilevazioni periodiche, un superamento dei

limiti regionali deliberati come Tempi Massimi per l’erogazione delle stesse in

attività Istituzionale, la libera professione intramuraria riferita a quelle prestazioni

critiche potrà essere temporaneamente ridotta o sospesa fino al ripristino delle

condizioni conformi ai tempi deliberati”. Stabilisce inoltre che tali indicazioni devono

trovare applicazione anche nelle Strutture Sanitarie di diritto privato, accreditate e

a contratto con il S.S.N., con riferimento alla solvenza e che per le prestazioni per

cui non sono predefiniti dei tempi di attesa obiettivo le Agende delle prestazioni

effettuate a carico del S.S.N. e quelle effettuate in solvenza devono differire al

massimo di trenta giorni, precisando che le suddette disposizioni non incidono sulla

libertà di scelta dei pazienti che intendono svolgere comunque, a prescindere dai

tempi di attesa delle prestazioni a carico del S.S.N., le prestazioni sanitarie in

solvenza.

Monitoraggio

Il Sistema di Monitoraggio dei Tempi di Attesa consolidatosi dal 2003 ad

oggi in Regione Lombardia si basa sulle due modalità di rilevazione ex ante ed ex

post, il primo utile al cruscotto direzionale delle Aziende per monitorare il fenomeno

delle prenotazioni in tempo pressoché reale con la possibilità di interventi istantanei

o estemporanei, il secondo per l’analisi dei tempi reali a consuntivazione annuale,

più utile per la programmazione e la stipula dei contratti.

L’utilizzo consolidato del sistema RL_MTA per il monitoraggio mensile nel

giorno indice è stato esteso nel 2008 anche ai ricoveri programmabili ed alla

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radioterapia, in quanto anche per questi due ambiti di attività la rilevazione si basa

sulle Agende di Prenotazione.

La Direzione Generale Sanità, in adempimento alla DGR VIII/5743 del 31

ottobre 2007, da aprile 2008 sta raccogliendo i dati delle rilevazioni prospettiche

mensili attraverso un portale web dedicato, messo a disposizione di tutti gli

erogatori, adeguatamente formati, che accedono attraverso ID e Password: questo

consentirà un graduale passaggio dal sistema del giorno indice programmato ad un

sistema di rilevazione in tempo reale su un campione significativo di soggetti

erogatori, sempre più rappresentativo, dei tempi di attesa prospettici delle

prestazioni ambulatoriali di maggiore impatto, tenendo conto dell’expertise ad oggi

conseguito.

L’invio via web dei dati prospettici, partito sperimentalmente con alcune

Aziende pilota, dal 2009 copre la generalità degli erogatori. Si prevede nel

prossimo periodo il consolidamento del sistema con funzioni sempre più raffinate di

controlli formali all’ingresso dei dati e di possibilità di fruizione degli stessi in tempo

pressoché reale da parte di ogni erogatore, delle ASL, fino ad arrivare a

collegamenti con il Portale della Direzione Generale Sanità e con gli altri portali di

servizio ai cittadini utenti, per consentire una rappresentazione dei dati utili anche

alla libera scelta del cittadino.

La fase ha determinato anche una reingegnerizzazione della

rappresentazione dei dati raccolti.

Nel corso del 2010 si sono effettuate 12 rilevazioni, una per mese, secondo

la metodologia sperimentata dal 2003 e consolidata nel 2008 attraverso l’invio web

based.

E’ stato inoltre individuato il campione significativo di erogatori da

coinvolgere in una rilevazione a cadenza settimanale, al fine di rappresentare i

Tempi di Attesa in modalità continua.

Infine con la DGR 10946 del 30.12.2009 si è disposto:

• di modificare le percentuali di raggiungimento dei tempi di attesa obiettivo

previste al punto 3 dell’allegato della DGR 2828/2006 portandole ad una soglia di

almeno il 95% dei primi accessi;

• che le ASL, entro il 20 di gennaio del 2010, aggiornino i propri piani attuativi

di governo e di contenimento dei tempi di attesa, congruentemente con la priorità

indicata al punto precedente e lo stesso facciano le Aziende Ospedaliere,

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adeguando, sempre entro il 20 gennaio 2010, i propri Piani aziendali semestrali di

Governo dei Tempi di Attesa, di cui alla D.G.R. VIII/1375 del 14.12.2005;

• a decorrere dall’esercizio 2010 anche i soggetti erogatori di diritto privato

accreditati e a contratto che, sulla base della normativa vigente non sono tenuti a

predisporre dei piani di governo dei tempi di attesa, dovranno, come obbligo

contrattualmente rilevante, adeguare, relativamente alle categorie di pazienti ed

alle prestazioni di cui la punto 3 dell’allegato della citata DGR 2828/2006, la propria

programmazione di erogazione delle prestazioni alle priorità definite dalle ASL;

• fino a 45 milioni di euro siano destinati, nel corso della negoziazione in atto

tra le ASL ed i soggetti erogatori per l’erogazione dei servizi nel corso del 2010, a

finanziare in modo mirato e vincolato dei programmi, integrati a livello ASL,

finalizzati a raggiungere l’obiettivo prioritario di avere almeno il 95% dei primi

accessi relativi alle categorie di pazienti ed alle tipologie di prestazioni contemplate

al punto 3 dell’allegato della DGR 2828/2006 entro i tempi massimi ivi previsti.

I risultati salienti ottenuti dal Sistema Regionale di Monitoraggio sono

riassunti dalle prossime tabelle.

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REGIONE LOMBARDIA, ANNO 2010: DATI SINOTTICI DELLE RILEVAZIONI PROSPETTICHE MENSILI

EFFETTUATE NEI GIORNI INDICE 1°semestre 2010: percentuali di risposta alle richieste di prestazioni

nelle diverse classi di attesa espresse in giorni

ANNO 2010 GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO

Classe Prestazione

Fascia Attesa Distr. % per classi di attesa

00 5,92% 7,63% 4,80% 4,12% 2,05% 3,56%

01−07 41,62% 42,70% 35,79% 40,43% 42,03% 45,16%

08−30 39,92% 37,49% 45,56% 41,55% 41,60% 39,37%

31−60 8,93% 8,74% 8,61% 7,98% 7,25% 7,86%

61−90 2,11% 2,05% 3,02% 3,95% 4,60% 2,15%

MAMMOGRAFIA

>90 1,50% 1,40% 2,22% 1,97% 2,47% 1,90%

00 16,82% 14,38% 17,55% 14,57% 13,15% 16,73%

01−07 37,99% 39,73% 38,54% 37,81% 39,58% 40,48%

08−30 37,31% 35,60% 32,91% 37,62% 37,78% 32,38%

31−60 4,89% 8,07% 8,89% 7,15% 6,78% 7,56%

61−90 1,05% 1,03% 0,96% 1,48% 1,31% 1,91%

ECG, ECG SFORZO

>90 1,94% 1,18% 1,15% 1,38% 1,40% 0,93%

00 2,86% 4,86% 5,72% 3,12% 2,26% 2,98%

01−07 32,45% 34,92% 28,59% 29,89% 36,44% 34,62%

08−30 52,26% 45,23% 50,29% 48,88% 48,96% 49,04%

31−60 8,58% 10,70% 10,47% 11,49% 7,63% 7,12%

61−90 1,32% 2,14% 1,07% 3,89% 2,17% 2,02%

ECO MAMMELLA

>90 2,53% 2,14% 3,88% 2,73% 2,54% 4,23%

00 1,79% 4,73% 2,38% 1,69% 1,42% 2,31%

01−07 32,59% 31,93% 34,48% 35,82% 35,46% 38,14%

08−30 47,42% 45,25% 45,18% 43,10% 46,16% 45,61%

31−60 13,15% 14,48% 15,08% 14,80% 13,26% 9,35%

61−90 2,72% 2,56% 2,19% 3,24% 3,08% 3,42%

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 2,34% 1,06% 0,68% 1,35% 0,62% 1,16%

00 1,68% 1,67% 1,78% 1,75% 2,33% 2,30%

01−07 28,01% 30,08% 30,52% 30,41% 37,30% 39,63%

08−30 49,71% 46,73% 44,03% 47,82% 42,16% 40,82%

31−60 13,37% 16,43% 17,21% 14,68% 13,48% 10,93%

61−90 4,46% 2,30% 3,63% 3,51% 2,84% 3,25%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 2,78% 2,79% 2,83% 1,82% 1,89% 3,07%

00 2,35% 2,43% 5,98% 3,96% 1,64% 1,57%

01−07 37,31% 32,19% 30,10% 28,33% 35,73% 35,49%

08−30 44,56% 49,19% 46,60% 46,88% 47,43% 49,02%

31−60 12,58% 13,36% 13,81% 16,67% 12,11% 9,61%

61−90 1,92% 0,20% 1,65% 2,29% 2,67% 2,35%

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90 1,28% 2,63% 1,86% 1,88% 0,41% 1,96%

00 2,39% 3,89% 4,74% 3,23% 2,68% 2,96%

01−07 40,63% 37,60% 33,18% 37,94% 38,98% 39,67%

08−30 44,75% 44,56% 49,30% 45,20% 47,05% 46,67%

31−60 9,97% 11,80% 11,05% 11,71% 9,31% 7,20%

61−90 1,14% 1,20% 0,57% 0,96% 1,04% 2,24%

ECOGRAFIE

>90 1,11% 0,95% 1,16% 0,96% 0,95% 1,25%

00 3,09% 3,75% 1,93% 4,71% 3,30% 4,78%

01−07 46,05% 50,94% 59,46% 55,07% 48,18% 46,76%

08−30 44,67% 41,57% 33,59% 31,88% 43,23% 44,03%

31−60 5,50% 3,75% 4,63% 7,97% 5,28% 2,73%

61−90 0,69% 0,39% 1,37%

EEG

>90 0,36% 0,34%

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REGIONE LOMBARDIA, ANNO 2010: DATI SINOTTICI DELLE RILEVAZIONI PROSPETTICHE MENSILI

EFFETTUATE NEI GIORNI INDICE 1°semestre 2010: percentuali di risposta alle richieste di prestazioni

nelle diverse classi di attesa espresse in giorni

ANNO 2010 GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO

Classe Prestazione

Fascia Attesa Distr. % per classi di attesa

00 0,64% 0,34% 1,69% 2,43% 0,32% 1,18%

01−07 27,62% 23,84% 19,39% 25,30% 26,48% 25,30%

08−30 48,61% 55,92% 59,02% 49,74% 57,46% 57,84%

31−60 19,27% 17,15% 16,36% 19,24% 14,13% 12,65%

61−90 1,93% 0,86% 2,36% 1,56% 0,64% 1,69%

EMG

>90 1,93% 1,89% 1,18% 1,73% 0,96% 1,35%

00 3,54% 4,08% 1,94% 3,38% 2,83% 3,31%

01−07 27,53% 24,48% 25,32% 24,14% 22,65% 26,17%

08−30 48,74% 46,44% 49,68% 44,66% 52,49% 47,73%

31−60 15,07% 20,83% 16,85% 20,60% 16,60% 14,78%

61−90 3,20% 2,00% 2,90% 3,61% 3,06% 4,39%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 1,94% 2,17% 3,31% 3,61% 2,37% 3,62%

00 8,73% 6,75% 7,34% 8,08% 5,60% 5,92%

01−07 30,19% 30,75% 23,94% 27,13% 28,59% 30,20%

08−30 40,86% 45,69% 52,13% 42,14% 49,57% 46,39%

31−60 13,85% 11,93% 10,43% 15,44% 10,63% 10,40%

61−90 3,32% 1,72% 4,26% 3,17% 2,44% 2,75%

FKT

>90 3,05% 3,16% 1,91% 4,04% 3,16% 4,34%

00 10,85% 3,65% 4,18% 3,70% 4,41% 3,71%

01−07 46,55% 49,27% 41,64% 43,31% 46,78% 44,16%

08−30 40,04% 39,05% 46,82% 41,55% 41,53% 44,53%

31−60 1,97% 6,39% 5,85% 8,80% 4,24% 3,34%

61−90 0,59% 1,28% 1,17% 1,94% 2,54% 2,23%

MOC

>90 . 0,36% 0,33% 0,70% 0,51% 2,04%

00 20,91% 20,95% 20,73% 22,06% 18,01% 18,09%

01−07 62,05% 60,31% 60,02% 59,01% 64,02% 65,14%

08−30 15,20% 15,58% 16,38% 16,39% 16,01% 14,95%

31−60 1,46% 3,01% 2,81% 2,36% 1,79% 1,34%

61−90 0,15% 0,12% 0,04% 0,04% 0,14% 0,22%

RADIOGRAFIE

>90 0,23% 0,02% 0,02% 0,13% 0,02% 0,26%

00 2,65% 3,82% 1,19% 3,61% 1,26% 1,83%

01−07 38,54% 32,74% 34,83% 33,06% 35,29% 33,65%

08−30 46,71% 48,66% 48,92% 43,85% 49,90% 50,02%

31−60 8,49% 12,20% 10,65% 15,38% 9,97% 10,75%

61−90 1,22% 1,39% 3,15% 2,73% 2,57% 2,32%

RMN

>90 2,39% 1,19% 1,24% 1,37% 1,02% 1,43%

00 3,75% 2,59% 1,53% 2,78% 2,06% 1,07%

01−07 44,50% 41,97% 35,46% 41,16% 45,88% 41,55%

08−30 40,50% 42,23% 48,98% 42,68% 42,27% 44,77%

31−60 8,25% 10,88% 11,48% 10,86% 7,99% 10,72%

61−90 1,50% 1,55% 1,79% 1,01% 0,26% 0,27%

SPIROMETRIA

>90 1,50% 0,78% 0,77% 1,52% 1,55% 1,61%

00 3,83% 2,89% 2,75% 3,71% 4,25% 3,38%

01−07 39,93% 42,28% 44,42% 41,94% 43,74% 42,11%

08−30 47,45% 43,82% 43,89% 44,38% 42,21% 43,81%

31−60 6,63% 7,91% 7,40% 6,13% 6,83% 7,56%

61−90 1,47% 2,22% 0,34% 2,31% 1,83% 1,04%

TAC

>90 0,68% 0,88% 1,21% 1,53% 1,14% 2,11%

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771

REGIONE LOMBARDIA, ANNO 2010: DATI SINOTTICI DELLE RILEVAZIONI PROSPETTICHE MENSILI

EFFETTUATE NEI GIORNI INDICE 1°semestre 2010: percentuali di risposta alle richieste di prestazioni

nelle diverse classi di attesa espresse in giorni

ANNO 2010 GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO

Classe Prestazione

Fascia Attesa Distr. % per classi di attesa

00 3,71% 2,87% 5,22% 2,30% 3,43% 1,99%

01−07 35,70% 32,65% 38,14% 38,52% 41,63% 41,28%

08−30 55,82% 56,97% 49,15% 51,73% 49,34% 47,50%

31−60 3,78% 6,01% 5,67% 5,28% 3,86% 5,64%

61−90 0,76% 0,61% 1,43% 1,90% 1,08% 2,05%

VISITA CARDIOLOGICA

>90 0,23% 0,89% 0,39% 0,27% 0,66% 1,54%

00 4,34% 1,18% 1,76% 3,09% 2,94% 1,85%

01−07 28,54% 32,38% 27,99% 27,92% 24,56% 34,21%

08−30 53,79% 49,89% 52,25% 47,41% 51,68% 44,32%

31−60 7,16% 10,81% 10,92% 11,95% 13,07% 12,15%

61−90 2,67% 2,94% 3,48% 4,65% 4,22% 4,68%

VISITA OCULISTICA

>90 3,50% 2,80% 3,60% 4,97% 3,54% 2,79%

00 6,27% 6,19% 6,48% 8,85% 7,69% 7,16%

01−07 33,35% 27,99% 33,23% 35,06% 36,40% 37,07%

08−30 50,32% 54,58% 52,08% 47,83% 48,59% 47,58%

31−60 5,44% 8,68% 5,53% 4,04% 4,88% 6,00%

61−90 3,46% 1,28% 1,84% 1,37% 1,38% 0,58%

VISITA ORTOPEDICA

>90 1,15% 1,28% 0,83% 2,85% 1,06% 1,61%

00 5,51% 5,17% 6,07% 5,13% 3,38% 5,10%

01−07 34,84% 33,44% 32,97% 33,69% 34,27% 33,29%

08−30 47,00% 46,60% 48,63% 43,69% 50,78% 47,02%

31−60 7,35% 9,49% 9,01% 11,88% 8,13% 9,68%

61−90 3,60% 3,14% 2,30% 2,30% 2,56% 3,53%

VISITA SPECIALISTICA

>90 1,70% 2,16% 1,02% 3,31% 0,88% 1,37%

TEMPISTICA DI ESECUZIONE PER LE PRESTAZIONI AMBULATORIALI OGGETTO DELLE RILEVAZIONI: TREND 2004, 2006, 2008, 2009 TEMPISTICA DI ESECUZIONE: SECONDO RL_MTA (REGIONE Lombardia _

Monitoraggio Tempi di Attesa)

ANNO ENTRO 7 GG ENTRO 30 GG TRA 30 e 60 GG OLTRE 60 GG

2004 31% 71% 87% 100,00%

2006 35% 79% 93% 100,00%

2008 37% 84% 95% 100,00%

2009 37% 84% 97% 100,00%

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772

1°semestre 2010: Percentuali di risposta alle richieste di interventi nelle diverse classi di attesa espresse in giorni (Rilevazione Ricoveri RL_MTA)

Periodo GIUGNO MAGGIO APRILE MARZO FEBBRAIO GENNAIO

Classe Prestazione

Fascia Attesa

Distr. % per classi di attesa

000−030 88,74% 84,40% 88,96% 84,15% 89,57% 87,72%

031−090 7,95% 13,25% 8,44% 15,40% 10,43% 12,28% INTERV. MAMMELLA

091−180 3,31% 2,35% 2,60% 0,45%

000−030 53,70% 45,98% 47,77% 35,64% 49,05% 45,53%

031−090 31,63% 39,56% 33,96% 44,88% 36,88% 36,87%

091−180 13,48% 12,35% 15,39% 18,17% 11,56% 16,22%

INTERV. GINOCCHIO

>180 1,20% 2,11% 2,88% 1,31% 2,51% 1,38%

000−030 48,32% 40,89% 44,17% 43,39% 47,61% 42,28%

031−090 21,71% 32,02% 34,39% 36,49% 31,62% 36,06%

091−180 22,87% 21,06% 15,31% 13,45% 15,05% 16,48% INTERV. ERNIA

>180 7,11% 6,03% 6,12% 6,67% 5,72% 5,18%

000−030 98,29% 89,41% 97,71% 92,31% 98,31% 95,63%

031−090 1,71% 10,59% 1,38% 7,69% 1,69% 3,93%

091−180 0,92%

INTERV. COLON−RETTO

>180 0,44%

000−030 23,69% 24,42% 25,79% 20,14% 22,47% 24,30%

031−090 28,67% 35,83% 39,84% 45,94% 40,27% 37,80%

091−180 46,00% 34,89% 30,21% 29,34% 33,89% 34,35% CATARATTA

>180 1,64% 4,86% 4,15% 4,58% 3,37% 3,55%

000−030 90,24% 87,63% 88,48% 87,29% 87,40% 87,53%

031−090 9,50% 12,37% 11,24% 10,73% 11,57% 10,51%

091−180 0,26% 0,28% 1,69% 1,03% 1,96% CORONAROGRAFIA

>180 0,28%

000−030 35,23% 28,57% 30,77% 19,29% 29,19% 26,58%

031−090 26,42% 43,86% 43,85% 48,64% 44,05% 42,57%

091−180 33,68% 22,56% 22,82% 27,99% 21,35% 25,23% PROTESI D'ANCA

>180 4,66% 5,01% 2,56% 4,08% 5,41% 5,63%

Le prossime tabelle riassumono i dati relativamente ai risultati della

Rilevazione dei tempi di attesa RL_mtaweb, indagine di prevalenza del

giugno 2010, in ordine agli interventi chirurgici programmabili e, quindi, alle

prestazioni ambulatoriali.

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773

Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 ricoveri chirurgici programmabili

(tutta la regione)

Classe Prestazione Fascia Attesa N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in REG nel g. Ind.

Distr. % per classi di attesa

000−030 395 473 83,51%

031−090 33 473 6,98% INTERV. MAMMELLA

091−180 45 473 9,51%

000−030 486 1,082 44,92%

031−090 345 1,082 31,89%

091−180 224 1,082 20,70% INTERV. GINOCCHIO

>180 27 1,082 2,50%

000−030 362 876 41,32%

031−090 251 876 28,65%

091−180 168 876 19,18% INTERV. ERNIA

>180 95 876 10,84%

000−030 240 248 96,77%

031−090 7 248 2,82%

091−180 1 248 0,40% INTERV. COLON−RETTO

>180

000−030 523 1,865 28,04%

031−090 477 1,865 25,58%

091−180 827 1,865 44,34% CATARATTA

>180 38 1,865 2,04%

000−030 367 409 89,73%

031−090 32 409 7,82%

091−180 9 409 2,20% CORONAROGRAFIA

>180 1 409 0,24%

000−030 122 439 27,79%

031−090 120 439 27,33%

091−180 171 439 38,95% PROTESI D'ANCA

>180 26 439 5,92%

000−030 346 577 59,97%

031−090 160 577 27,73%

091−180 65 577 11,27% RADIOTERAPIA

>180 6 577 1,04%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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774

Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 prestazioni ambulatoriali

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in REG nel g. Ind.

Distr. % per classi di attesa

00 27 1,030 2,62%

01−07 386 1,030 37,48%

08−30 447 1,030 43,40%

31−60 117 1,030 11,36%

61−90 18 1,030 1,75%

MAMMOGRAFIA

>90 35 1,030 3,40%

00 335 1,864 17,97%

01−07 722 1,864 38,73%

08−30 629 1,864 33,74%

31−60 112 1,864 6,01%

61−90 26 1,864 1,39%

ECG, ECG SFORZO

>90 40 1,864 2,15%

00 12 932 1,29%

01−07 268 932 28,76%

08−30 435 932 46,67%

31−60 152 932 16,31%

61−90 31 932 3,33%

ECO MAMMELLA

>90 34 932 3,65%

00 51 1,943 2,62%

01−07 529 1,943 27,23%

08−30 961 1,943 49,46%

31−60 273 1,943 14,05%

61−90 67 1,943 3,45%

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 62 1,943 3,19%

00 25 1,322 1,89%

01−07 422 1,322 31,92%

08−30 566 1,322 42,81%

31−60 237 1,322 17,93%

61−90 27 1,322 2,04%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 45 1,322 3,40%

00 12 492 2,44%

01−07 121 492 24,59%

08−30 257 492 52,24%

31−60 66 492 13,41%

61−90 25 492 5,08%

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90 11 492 2,24%

00 75 3,087 2,43%

01−07 1.136 3,087 36,80%

08−30 1.346 3,087 43,60%

31−60 399 3,087 12,93%

61−90 46 3,087 1,49%

ECOGRAFIE

>90 85 3,087 2,75%

00 9 249 3,61%

01−07 166 249 66,67%

08−30 65 249 26,10%

31−60 9 249 3,61%

61−90

EEG

>90

00 8 565 1,42%

01−07 159 565 28,14%

08−30 300 565 53,10%

31−60 75 565 13,27%

61−90 8 565 1,42%

EMG

>90 15 565 2,65%

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775

Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 prestazioni ambulatoriali

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in REG nel g. Ind.

Distr. % per classi di attesa

00 38 1,151 3,30%

01−07 294 1,151 25,54%

08−30 547 1,151 47,52%

31−60 178 1,151 15,46%

61−90 27 1,151 2,35%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 67 1,151 5,82%

00 37 660 5,61%

01−07 188 660 28,48%

08−30 317 660 48,03%

31−60 61 660 9,24%

61−90 38 660 5,76%

FKT

>90 19 660 2,88%

00 34 399 8,52%

01−07 193 399 48,37%

08−30 131 399 32,83%

31−60 32 399 8,02%

61−90

MOC

>90 9 399 2,26%

00 751 3,865 19,43%

01−07 2.357 3,865 60,98%

08−30 596 3,865 15,42%

31−60 142 3,865 3,67%

61−90 12 3,865 0,31%

RADIOGRAFIE

>90 7 3,865 0,18%

00 24 1,789 1,34%

01−07 694 1,789 38,79%

08−30 777 1,789 43,43%

31−60 196 1,789 10,96%

61−90 54 1,789 3,02%

RMN

>90 44 1,789 2,46%

00 13 386 3,37%

01−07 125 386 32,38%

08−30 183 386 47,41%

31−60 45 386 11,66%

61−90 9 386 2,33%

SPIROMETRIA

>90 11 386 2,85%

00 72 2,975 2,42%

01−07 1.124 2,975 37,78%

08−30 1.430 2,975 48,07%

31−60 268 2,975 9,01%

61−90 44 2,975 1,48%

TAC

>90 37 2,975 1,24%

00 45 1,268 3,55%

01−07 537 1,268 42,35%

08−30 578 1,268 45,58%

31−60 75 1,268 5,91%

61−90 19 1,268 1,50%

VISITA CARDIOLOGICA

>90 14 1,268 1,10%

00 69 1,843 3,74%

01−07 627 1,843 34,02%

08−30 838 1,843 45,47%

31−60 212 1,843 11,50%

61−90 57 1,843 3,09%

VISITA OCULISTICA

>90 40 1,843 2,17%

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776

Regione Lombardia rilevazione dei tempi di attesa rl_mtaweb indagine di prevalenza giugno 2010 prestazioni ambulatoriali

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in REG nel g. Ind.

Distr. % per classi di attesa

00 74 1,420 5,21%

01−07 552 1,420 38,87%

08−30 673 1,420 47,39%

31−60 69 1,420 4,86%

61−90 31 1,420 2,18%

VISITA ORTOPEDICA

>90 21 1,420 1,48%

00 53 1,437 3,69%

01−07 542 1,437 37,72%

08−30 628 1,437 43,70%

31−60 125 1,437 8,70%

61−90 45 1,437 3,13%

VISITA SPECIALISTICA

>90 44 1,437 3,06%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

La Direzione Generale ha inoltre prodotto la seguente sintetica valutazione

dei dati desunti dalla indagine di prevalenza effettuata nel giugno 2010.

“Regione Lombardia effettua dalla fine del 2008, tramite un sofisticato

strumento via web, un monitoraggio costante dei tempi di attesa di prestazioni di

specialistica ambulatoriale e di ricovero.

La cadenza delle indagini di prevalenza è mensile. I grafici sopra riportati

riguardano l’indagine di prevalenza relativa alle prestazioni di ricovero e

specialistica ambulatoriale erogate in Lombardia nel mese di giugnoo 2010 e

rientranti tra le 28 tipologie monitorate (per la specialistica ambulatoriale : visita

specialistica, visita ortopedica, visita oculistica, visita cardiologica, TAC, spirometria,

RMN, radiografie, MOC, FKT, endoscopie digestive, EMG, EEG, ecografie, ecografie

ostetriche, eco/ecocolordoppler cardiaco, eco(color)doppler, eco mammella, ECG,

ECG sforzo, mammografia; per i ricoveri : interv. mammella, int. ginocchio, int.

ernia, int. colon-retto, int. cataratta, coronarografia, protesi d’anca, radioterapia).

Complessivamente le prestazioni di specialistica ambulatoriale suindicate

sono state erogate nello scorso mesi di giugno 2010 con i seguenti tempi di attesa

e relative percentuali:

Page 623: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

777

Tempo di attesa (giorni) Percentuale prestazioni erogate

1- 7 37,4%

8 – 30 43%

31 – 60 11,5%

61 - 90 2,5%

> 90 1,8%

Mentre per i ricoveri i dati aggregati danno il seguente esito:

Tempo di attesa (giorni) Percentuale prestazioni erogate

0 – 30 59,0%

31 - 90 19,9%

90 - 180 18,3%

> 180 2,8%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 624: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

778

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

La prossima serie di tabelle esprime il risultato della medesima indagine di

prevalenza disaggregata a livello di ASL prima in relazione ai ricoveri chirurgici

programmabili e quindi per le prestazioni ambulatoriali.

Page 625: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

779

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

301−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

000−030 40 41 97,56% 8,82% INTERV. MAMMELLA 031−090 1 41 2,44% −5,51% 000−030 114 185 61,62% 7,93%

031−090 47 185 25,41% −6,23% 091−180 24 185 12,97% −0,51%

INTERV. GINOCCHIO

>180 000−030 53 103 51,46% 3,14% 031−090 23 103 22,33% 0,62%

091−180 13 103 12,62% −10,25% INTERV. ERNIA

>180 14 103 13,59% 6,49% 000−030 17 17 100,00% 1,71% 031−090 INTERV. COLON−RETTO >180

000−030 24 78 30,77% 7,08% 031−090 8 78 10,26% −18,41% CATARATTA 091−180 46 78 58,97% 12,97% 000−030 45 57 78,95% −11,29% 031−090 12 57 21,05% 11,55% 091−180

CORONAROGRAFIA

>180 000−030 21 77 27,27% −7,96% 031−090 30 77 38,96% 12,54% 091−180 23 77 29,87% −3,81%

PROTESI D'ANCA

>180 3 77 3,90% −0,77%

000−030 28 48 58,33% −5,79% 031−090 17 48 35,42% 7,35% 091−180 3 48 6,25% −1,03%

RADIOTERAPIA

>180 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 31 31 100,00% 11,26% 000−030 38 69 55,07% 1,38%

031−090 18 69 26,09% −5,54% 091−180 12 69 17,39% 3,91%

INTERV. GINOCCHIO

>180 1 69 1,45% 0,25% 000−030 31 63 49,21% 0,89% 031−090 22 63 34,92% 13,22%

091−180 4 63 6,35% −16,52% INTERV. ERNIA

>180 6 63 9,52% 2,42% INTERV. COLON−RETTO 000−030 22 22 100,00% 1,71%

000−030 82 197 41,62% 17,93% 031−090 31 197 15,74% −12,93%

091−180 84 197 42,64% −3,36% CATARATTA

>180 000−030 32 34 94,12% 3,88% CORONAROGRAFIA 031−090 1 34 2,94% −6,56%

Page 626: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

780

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

091−180 1 34 2,94% 2,68% >180

000−030 31 53 58,49% 23,26%

031−090 8 53 15,09% −11,33% 091−180 14 53 26,42% −7,26%

PROTESI D'ANCA

>180 000−030 50 78 64,10% −0,02% 031−090 27 78 34,62% 6,55% RADIOTERAPIA 091−180 1 78 1,28% −6,00%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

303−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 25 25 100,00% 11,26% 000−030 56 78 71,79% 18,10% 031−090 11 78 14,10% −17,53% INTERV. GINOCCHIO 091−180 11 78 14,10% 0,62% 000−030 21 49 42,86% −5,46%

031−090 8 49 16,33% −5,38% INTERV. ERNIA 091−180 20 49 40,82% 17,95%

INTERV. COLON−RETTO 000−030 11 11 100,00% 1,71% 000−030 100 156 64,10% 40,41% 031−090 19 156 12,18% −16,49% CATARATTA 091−180 37 156 23,72% −22,28%

CORONAROGRAFIA 000−030 10 10 100,00% 9,76% 000−030 11 24 45,83% 10,60% 031−090 2 24 8,33% −18,09% 091−180 11 24 45,83% 12,15%

PROTESI D'ANCA

>180 000−030 13 31 41,94% −22,19% 031−090 15 31 48,39% 20,32% RADIOTERAPIA 091−180 3 31 9,68% 2,40%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 25 25 100,00% 11,26% 000−030 9 41 21,95% −31,74%

031−090 31 41 75,61% 43,98% 091−180 1 41 2,44% −11,04%

INTERV. GINOCCHIO

>180

Page 627: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

781

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

000−030 10 24 41,67% −6,65% 031−090 11 24 45,83% 24,13% INTERV. ERNIA 091−180 3 24 12,50% −10,37%

INTERV. COLON−RETTO 000−030 7 7 100,00% 1,71% 000−030 6 10 60,00% 36,31% 031−090 3 10 30,00% 1,33% CATARATTA 091−180 1 10 10,00% −36,00%

CORONAROGRAFIA 000−030 10 10 100,00% 9,76%

000−030 6 14 42,86% 7,62% 031−090 5 14 35,71% 9,29% PROTESI D'ANCA 091−180 3 14 21,43% −12,25%

RADIOTERAPIA 000−030 20 20 100,00% 35,88% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 20 20 100,00% 11,26% 000−030 5 10 50,00% −3,70%

031−090 5 10 50,00% 18,37% 091−180

INTERV. GINOCCHIO

>180 000−030 10 23 43,48% −4,84% 031−090 1 23 4,35% −17,36%

091−180 3 23 13,04% −9,82% INTERV. ERNIA

>180 9 23 39,13% 32,02% INTERV. COLON−RETTO

000−030 9 9 100,00% 1,71%

000−030 14 127 11,02% −12,67% 031−090 34 127 26,77% −1,90% CATARATTA 091−180 79 127 62,20% 16,20%

CORONAROGRAFIA 000−030 8 8 100,00% 9,76% 000−030 1 6 16,67% −18,57% 031−090 2 6 33,33% 6,91% 091−180 3 6 50,00% 16,32%

PROTESI D'ANCA

>180

000−030 12 23 52,17% −11,95% 031−090 9 23 39,13% 11,07% RADIOTERAPIA 091−180 2 23 8,70% 1,41%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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782

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

306−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LODI

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 2 2 100,00% 11,26% 000−030 INTERV. GINOCCHIO 031−090 7 7 100,00% 68,37%

000−030 11 15 73,33% 25,01% INTERV. ERNIA 031−090 4 15 26,67% 4,96%

INTERV. COLON−RETTO

000−030 3 3 100,00% 1,71%

000−030 031−090 3 9 33,33% 4,67% CATARATTA 091−180 6 9 66,67% 20,67%

CORONAROGRAFIA 000−030 2 2 100,00% 9,76% PROTESI D'ANCA 031−090 3 3 100,00% 73,58% RADIOTERAPIA 000−030 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

307−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

000−030 13 13 100,00% 11,26% INTERV. MAMMELLA 031−090 000−030 13 28 46,43% −7,27% 031−090 14 28 50,00% 18,37% INTERV. GINOCCHIO 091−180 1 28 3,57% −9,91% 000−030 20 30 66,67% 18,35% 031−090 6 30 20,00% −1,71%

091−180 1 30 3,33% −19,53% INTERV. ERNIA

>180 3 30 10,00% 2,89% 000−030 8 8 100,00% 1,71% INTERV. COLON−RETTO 031−090 . . . . 000−030 36 57 63,16% 39,47%

031−090 6 57 10,53% −18,14% 091−180 15 57 26,32% −19,68%

CATARATTA

>180 000−030 6 16 37,50% −52,74% CORONAROGRAFIA 031−090 10 16 62,50% 53,00%

000−030 4 9 44,44% 9,21% 031−090 3 9 33,33% 6,91% PROTESI D'ANCA >180 2 9 22,22% 17,56%

000−030 1 11 9,09% −55,03% 031−090 9 11 81,82% 53,75%

091−180 1 11 9,09% 1,81% RADIOTERAPIA

>180 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Page 629: L’EROGAZIONE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE · 157 L'ASL ha tra i propri compiti quello di assicurare ai propri assistiti l'erogazione delle prestazioni specialistiche, comprese quelle

783

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

000−030 104 149 69,80% −18,94% 031−090 30 149 20,13% 12,19% INTERV. MAMMELLA 091−180 15 149 10,07% 6,76%

000−030 81 178 45,51% −8,19% 031−090 59 178 33,15% 1,52% 091−180 31 178 17,42% 3,94%

INTERV. GINOCCHIO

>180 7 178 3,93% 2,74% 000−030 74 154 48,05% −0,27%

031−090 13 154 8,44% −13,26% 091−180 52 154 33,77% 10,90%

INTERV. ERNIA

>180 15 154 9,74% 2,63% 000−030 74 78 94,87% −3,42% 031−090 4 78 5,13% 3,42% INTERV. COLON−RETTO 091−180 000−030 38 239 15,90% −7,79% 031−090 39 239 16,32% −12,35% 091−180 132 239 55,23% 9,23%

CATARATTA

>180 30 239 12,55% 10,91% 000−030 105 118 88,98% −1,25%

031−090 13 118 11,02% 1,52% 091−180

CORONAROGRAFIA

>180 000−030 12 67 17,91% −17,32% 031−090 23 67 34,33% 7,90%

091−180 24 67 35,82% 2,14% PROTESI D'ANCA

>180 8 67 11,94% 7,28% 000−030 128 195 65,64% 1,52% 031−090 42 195 21,54% −6,53% 091−180 22 195 11,28% 4,00%

RADIOTERAPIA

>180 3 195 1,54% 1,01% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

309−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 1

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 21 21 100,00% 11,26% 000−030 16 54 29,63% −24,07% 031−090 9 54 16,67% −14,96% INTERV. GINOCCHIO 091−180 29 54 53,70% 40,23% 000−030 27 78 34,62% −13,71% 031−090 19 78 24,36% 2,65% INTERV. ERNIA 091−180 32 78 41,03% 18,16%

INTERV. COLON−RETTO 000−030 21 21 100,00% 1,71% 000−030 7 188 3,72% −19,97%

031−090 72 188 38,30% 9,63% CATARATTA 091−180 109 188 57,98% 11,98%

CORONAROGRAFIA 000−030 22 22 100,00% 9,76% 000−030 1 13 7,69% −27,54% 031−090 2 13 15,38% −11,04% PROTESI D'ANCA 091−180 10 13 76,92% 43,24%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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784

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 22 22 100,00% 11,26% 000−030 27 46 58,70% 5,00% 031−090 19 46 41,30% 9,67% INTERV. GINOCCHIO 091−180 000−030 20 32 62,50% 14,18%

031−090 10 32 31,25% 9,54% 091−180 2 32 6,25% −16,62%

INTERV. ERNIA

>180 000−030 7 7 100,00% 1,71% INTERV. COLON−RETTO 031−090

000−030 13 128 10,16% −13,54% 031−090 74 128 57,81% 29,15% 091−180 41 128 32,03% −13,97%

CATARATTA

>180 CORONAROGRAFIA 000−030 23 23 100,00% 9,76%

000−030 19 39 48,72% 13,48% 031−090 4 39 10,26% −16,17% PROTESI D'ANCA 091−180 16 39 41,03% 7,35% 000−030 41 42 97,62% 33,50% 031−090 091−180 1 42 2,38% −4,90%

RADIOTERAPIA

>180 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

000−030 22 22 100,00% 11,26% INTERV. MAMMELLA 031−090 000−030 55 91 60,44% 6,74%

031−090 35 91 38,46% 6,83% 091−180 1 91 1,10% −12,38%

INTERV. GINOCCHIO

>180 000−030 27 70 38,57% −9,75% 031−090 23 70 32,86% 11,15% 091−180 20 70 28,57% 5,70%

INTERV. ERNIA

>180 INTERV. COLON−RETTO 000−030 14 14 100,00% 1,71%

000−030 52 288 18,06% −5,64% 031−090 71 288 24,65% −4,01% CATARATTA 091−180 165 288 57,29% 11,29%

000−030 27 27 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 16 28 57,14% 21,91% 031−090 3 28 10,71% −15,71% PROTESI D'ANCA 091−180 9 28 32,14% −1,54%

000−030 19 51 37,25% −26,87% 031−090 28 51 54,90% 26,84% RADIOTERAPIA 091−180 4 51 7,84% 0,56%

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785

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 25 25 100,00% 11,26% 000−030 38 55 69,09% 15,40% 031−090 17 55 30,91% −0,72%

091−180 INTERV. GINOCCHIO

>180 000−030 34 50 68,00% 19,68% 031−090 13 50 26,00% 4,29% INTERV. ERNIA 091−180 3 50 6,00% −16,87%

INTERV. COLON−RETTO 000−030 17 17 100,00% 1,71% 000−030 10 181 5,52% −18,17% 031−090 40 181 22,10% −6,57% 091−180 129 181 71,27% 25,27%

CATARATTA

>180 2 181 1,10% −0,54%

000−030 33 33 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 9 21 42,86% 7,62% 031−090 12 21 57,14% 30,72% PROTESI D'ANCA 091−180 000−030 9 11 81,82% 17,70%

031−090 1 11 9,09% −18,97% RADIOTERAPIA 091−180 1 11 9,09% 1,81%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

313−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI SONDRIO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 8 8 100,00% 11,26% 000−030 14 23 60,87% 7,17% 031−090 9 23 39,13% 7,50% INTERV. GINOCCHIO 091−180

INTERV. ERNIA 000−030 10 10 100,00% 51,68% INTERV. COLON−RETTO 000−030 4 4 100,00% 1,71%

031−090 1 8 12,50% −16,17% CATARATTA 091−180 7 8 87,50% 41,50%

000−030 5 5 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 2 5 40,00% 4,77% 031−090 1 5 20,00% −6,42% PROTESI D'ANCA 091−180 2 5 40,00% 6,32% 000−030 5 5 100,00% 35,88% RADIOTERAPIA 031−090

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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786

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

000−030 43 48 89,58% 0,84% INTERV. MAMMELLA 031−090 5 48 10,42% 2,47% 000−030 22 49 44,90% −8,80%

031−090 10 49 20,41% −11,22% 091−180 14 49 28,57% 15,09%

INTERV. GINOCCHIO

>180 3 49 6,12% 4,93% 000−030 23 69 33,33% −14,99% 031−090 14 69 20,29% −1,42%

091−180 24 69 34,78% 11,91% INTERV. ERNIA

>180 8 69 11,59% 4,49% 000−030 15 15 100,00% 1,71% INTERV. COLON−RETTO 031−090 000−030 80 281 28,47% 4,78%

031−090 155 281 55,16% 26,49% 091−180 46 281 16,37% −29,63%

CATARATTA

>180 000−030 14 14 100,00% 9,76% CORONAROGRAFIA 031−090 000−030 3 24 12,50% −22,73%

031−090 4 24 16,67% −9,76% 091−180 12 24 50,00% 16,32%

PROTESI D'ANCA

>180 5 24 20,83% 16,17% 000−030 35 48 72,92% 8,80% 031−090 10 48 20,83% −7,23% RADIOTERAPIA 091−180 3 48 6,25% −1,03%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Ricoveri Chirurgici Programmabili

315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

INTERV. MAMMELLA 000−030 1 1 100,00% 11,26% 000−030 6 6 100,00% 46,30% INTERV. GINOCCHIO 031−090 000−030 3 4 75,00% 26,68%

031−090 1 4 25,00% 3,29% INTERV. ERNIA >180

INTERV. COLON−RETTO 000−030 1 1 100,00% 1,71% CATARATTA 031−090 3 3 100,00% 71,33%

000−030

031−090 PROTESI D'ANCA 091−180 3 3 100,00% 66,32%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Prestazioni Ambulatoriali

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787

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

301−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BERGAMO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 10 151 6,62% 0,70% 01−07 45 151 29,80% −11,82% 08−30 46 151 30,46% −9,46%

31−60 28 151 18,54% 9,62% 61−90 17 151 11,26% 9,15%

MAMMOGRAFIA

>90 5 151 3,31% 1,81% 00 48 216 22,22% 5,41%

01−07 46 216 21,30% −16,70%

08−30 95 216 43,98% 6,67% 31−60 23 216 10,65% 5,76% 61−90 1 216 0,46% −0,59%

ECG, ECG SFORZO

>90 3 216 1,39% −0,56% 00 5 88 5,68% 2,82%

01−07 20 88 22,73% −9,73% 08−30 39 88 44,32% −7,94% 31−60 9 88 10,23% 1,65% 61−90 8 88 9,09% 7,77%

ECO MAMMELLA

>90 7 88 7,95% 5,42% 00 1 215 0,47% −1,33%

01−07 27 215 12,56% −20,03% 08−30 151 215 70,23% 22,81% 31−60 30 215 13,95% 0,81% 61−90 6 215 2,79% 0,07%

ECO(COLOR)DOPPLER

>90

00 1 102 0,98% −0,70% 01−07 32 102 31,37% 3,37% 08−30 44 102 43,14% −6,57% 31−60 22 102 21,57% 8,20% 61−90 3 102 2,94% −1,52%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 00

01−07 14 33 42,42% 5,11% 08−30 13 33 39,39% −5,17% 31−60 6 33 18,18% 5,60% 61−90

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90 00 1 359 0,28% −2,11%

01−07 106 359 29,53% −11,11% 08−30 199 359 55,43% 10,68% 31−60 38 359 10,58% 0,61%

61−90 15 359 4,18% 3,03%

ECOGRAFIE

>90 00

01−07 10 26 38,46% −7,59% EEG 08−30 16 26 61,54% 16,86%

00 01−07 17 56 30,36% 2,73% 08−30 21 56 37,50% −11,11% 31−60 15 56 26,79% 7,51% 61−90

EMG

>90 3 56 5,36% 3,43% 00 9 129 6,98% 3,44%

01−07 25 129 19,38% −8,15% 08−30 80 129 62,02% 13,28%

ENDOSCOPIE DIG.

31−60 13 129 10,08% −4,99%

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788

61−90 2 129 1,55% −1,65% >90 00 4 62 6,45% −2,27%

01−07 11 62 17,74% −12,45%

08−30 27 62 43,55% 2,69% 31−60 10 62 16,13% 2,28% 61−90 7 62 11,29% 7,97%

FKT

>90 3 62 4,84% 1,79% 00 2 54 3,70% −7,14%

01−07 17 54 31,48% −15,07% 08−30 29 54 53,70% 13,66% 31−60 3 54 5,56% 3,58%

MOC

61−90 3 54 5,56% 4,96% 00 93 392 23,72% 2,81%

01−07 168 392 42,86% −19,19% 08−30 116 392 29,59% 14,39% 31−60 15 392 3,83% 2,37%

RADIOGRAFIE

61−90 00 1 263 0,38% −2,27%

01−07 117 263 44,49% 5,95% 08−30 128 263 48,67% 1,96% 31−60 17 263 6,46% −2,03% 61−90

RMN

>90 00 7 41 17,07% 13,32%

01−07 8 41 19,51% −24,99% 08−30 18 41 43,90% 3,40%

SPIROMETRIA

31−60 8 41 19,51% 11,26% 00

01−07 123 294 41,84% 1,91%

08−30 164 294 55,78% 8,33% 31−60 1 294 0,34% −6,29% 61−90 6 294 2,04% 0,57%

TAC

>90 00

01−07 28 135 20,74% −14,96% 08−30 101 135 74,81% 18,99% 31−60 5 135 3,70% −0,08% 61−90 1 135 0,74% −0,02%

VISITA CARDIOLOGICA

>90 00 29 296 9,80% 5,46%

01−07 82 296 27,70% −0,84% 08−30 179 296 60,47% 6,68% 31−60 3 296 1,01% −6,15% 61−90 3 296 1,01% −1,65%

VISITA OCULISTICA

>90

00 7 140 5,00% −1,27% 01−07 35 140 25,00% −8,35% 08−30 74 140 52,86% 2,54% 31−60 20 140 14,29% 8,84% 61−90

VISITA ORTOPEDICA

>90 4 140 2,86% 1,70% 00 13 128 10,16% 4,64%

01−07 52 128 40,63% 5,78% 08−30 49 128 38,28% −8,72% 31−60 14 128 10,94% 3,59% 61−90

VISITA SPECIALISTICA

>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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789

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 2 80 2,50% −3,42% 01−07 40 80 50,00% 8,38% 08−30 31 80 38,75% −1,17% 31−60 4 80 5,00% −3,93% 61−90

MAMMOGRAFIA

>90 3 80 3,75% 2,25% 00 11 164 6,71% −10,11%

01−07 83 164 50,61% 12,62% 08−30 57 164 34,76% −2,55% 31−60 11 164 6,71% 1,82%

61−90 1 164 0,61% −0,44%

ECG, ECG SFORZO

>90 1 164 0,61% −1,33% 00 1 67 1,49% −1,37%

01−07 29 67 43,28% 10,83% 08−30 24 67 35,82% −16,43%

31−60 10 67 14,93% 6,34% 61−90 3 67 4,48% 3,16%

ECO MAMMELLA

>90 00 5 174 2,87% 1,08%

01−07 59 174 33,91% 1,32%

08−30 47 174 27,01% −20,41% 31−60 57 174 32,76% 19,61% 61−90 5 174 2,87% 0,16%

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 1 174 0,57% −1,76% 00 3 131 2,29% 0,61%

01−07 48 131 36,64% 8,63%

08−30 43 131 32,82% −16,88% 31−60 28 131 21,37% 8,00% 61−90 9 131 6,87% 2,41%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 00

01−07 34 55 61,82% 24,50% 08−30 12 55 21,82% −22,74% 31−60 9 55 16,36% 3,78% 61−90

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90

00 9 291 3,09% 0,71% 01−07 156 291 53,61% 12,97% 08−30 80 291 27,49% −17,26% 31−60 44 291 15,12% 5,15% 61−90 1 291 0,34% −0,80%

ECOGRAFIE

>90 1 291 0,34% −0,77%

00 3 34 8,82% 5,73% 01−07 20 34 58,82% 12,78% 08−30 11 34 32,35% −12,32% 31−60 61−90

EEG

>90 00

01−07 11 41 26,83% −0,79% 08−30 25 41 60,98% 12,37% 31−60 4 41 9,76% −9,52%

61−90

EMG

>90 1 41 2,44% 0,51%

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790

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 50 137 36,50% 8,97% 08−30 80 137 58,39% 9,66% 31−60 6 137 4,38% −10,69% 61−90 1 137 0,73% −2,47%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 00 5 46 10,87% 2,14%

01−07 25 46 54,35% 24,15% 08−30 7 46 15,22% −25,64% 31−60 3 46 6,52% −7,33%

61−90 3 46 6,52% 3,20%

FKT

>90 3 46 6,52% 3,47% 00 4 15 26,67% 15,82%

01−07 6 15 40,00% −6,55% 08−30 5 15 33,33% −6,71%

31−60

MOC

61−90 00 171 357 47,90% 26,99%

01−07 176 357 49,30% −12,75% 08−30 9 357 2,52% −12,68%

RADIOGRAFIE

31−60 1 357 0,28% −1,18% 00 21 192 10,94% 8,28%

01−07 97 192 50,52% 11,99% 08−30 44 192 22,92% −23,79% 31−60 21 192 10,94% 2,44% 61−90 4 192 2,08% 0,86%

RMN

>90 5 192 2,60% 0,22% 00 3 43 6,98% 3,23%

01−07 28 43 65,12% 20,62% 08−30 9 43 20,93% −19,57%

SPIROMETRIA

31−60 3 43 6,98% −1,27%

00 44 371 11,86% 8,03% 01−07 159 371 42,86% 2,93% 08−30 157 371 42,32% −5,13% 31−60 11 371 2,96% −3,67% 61−90

TAC

>90 00 4 107 3,74% 0,03%

01−07 50 107 46,73% 11,03%

08−30 40 107 37,38% −18,44%

31−60 13 107 12,15% 8,37% 61−90

VISITA CARDIOLOGICA

>90 00 4 181 2,21% −2,13%

01−07 100 181 55,25% 26,71% 08−30 59 181 32,60% −21,19%

31−60 10 181 5,52% −1,64% 61−90

VISITA OCULISTICA

>90 8 181 4,42% 0,92% 00

01−07 26 109 23,85% −9,50%

08−30 77 109 70,64% 20,32%

VISITA ORTOPEDICA

31−60 2 109 1,83% −3,61%

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791

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

302−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI BRESCIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

61−90 1 109 0,92% −2,54% >90 3 109 2,75% 1,60% 00 5 120 4,17% −1,35%

01−07 39 120 32,50% −2,34% 08−30 57 120 47,50% 0,50%

31−60 12 120 10,00% 2,65% 61−90 7 120 5,83% 2,23%

VISITA SPECIALISTICA

>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

303−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 37 57 64,91% 23,29% 08−30 20 57 35,09% −4,83%

MAMMOGRAFIA

31−60

00 73 150 48,67% 31,85% 01−07 29 150 19,33% −18,66% 08−30 48 150 32,00% −5,31%

ECG, ECG SFORZO

31−60 00

01−07 13 30 43,33% 10,88%

08−30 12 30 40,00% −12,26% ECO MAMMELLA

31−60 5 30 16,67% 8,09% 00 3 99 3,03% 1,24%

01−07 29 99 29,29% −3,30% 08−30 46 99 46,46% −0,96%

31−60 21 99 21,21% 8,07% 61−90

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 00

01−07 3 52 5,77% −22,24%

08−30 48 52 92,31% 42,60% ECO/ECOCOLOR CARDIAC

31−60 1 52 1,92% −11,45% 00 1 14 7,14% 4,80%

01−07 3 14 21,43% −15,88% 08−30 7 14 50,00% 5,44%

ECOGRAFIA OSTETRICA

31−60 3 14 21,43% 8,85%

00 5 159 3,14% 0,76% 01−07 46 159 28,93% −11,70% 08−30 67 159 42,14% −2,61%

ECOGRAFIE

31−60 41 159 25,79% 15,82% 00

01−07 13 17 76,47% 30,42% 08−30 4 17 23,53% −21,14%

EEG

31−60

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792

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303−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI COMO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 08−30 7 8 87,50% 38,89%

EMG

31−60 1 8 12,50% −6,77% 00

01−07 20 71 28,17% 0,64% 08−30 18 71 25,35% −23,39%

ENDOSCOPIE DIG.

31−60 33 71 46,48% 31,41% 00

01−07 19 46 41,30% 11,11% 08−30 12 46 26,09% −14,77%

31−60 15 46 32,61% 18,76%

FKT

>90 00

01−07 19 29 65,52% 18,97% 08−30 10 29 34,48% −5,56%

MOC

31−60 00 125 272 45,96% 25,04%

01−07 147 272 54,04% −8,00% RADIOGRAFIE 08−30 00

01−07 38 113 33,63% −4,91% 08−30 75 113 66,37% 19,66%

RMN

31−60 00 1 17 5,88% 2,13%

01−07 4 17 23,53% −20,97% 08−30 6 17 35,29% −5,21%

SPIROMETRIA

31−60 6 17 35,29% 27,04% 00 1 178 0,56% −3,27%

01−07 53 178 29,78% −10,16% 08−30 119 178 66,85% 19,40%

TAC

31−60 5 178 2,81% −3,82%

00 1 73 1,37% −2,34% 01−07 22 73 30,14% −5,57% 08−30 50 73 68,49% 12,67% 31−60

VISITA CARDIOLOGICA

61−90

00 4 111 3,60% −0,74% 01−07 59 111 53,15% 24,61% 08−30 48 111 43,24% −10,55% 31−60

VISITA OCULISTICA

61−90 00 1 100 1,00% −5,27%

01−07 42 100 42,00% 8,65% 08−30 57 100 57,00% 6,68%

VISITA ORTOPEDICA

31−60 00 4 69 5,80% 0,28%

01−07 22 69 31,88% −2,96%

08−30 43 69 62,32% 15,32% VISITA SPECIALISTICA

31−60 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 22 46 47,83% 41,91% 01−07 10 46 21,74% −19,89% 08−30 12 46 26,09% −13,83% 31−60 61−90

MAMMOGRAFIA

>90 2 46 4,35% 2,84% 00 13 91 14,29% −2,53%

01−07 22 91 24,18% −13,82% 08−30 48 91 52,75% 15,44% 31−60 8 91 8,79% 3,90% 61−90

ECG, ECG SFORZO

>90 00 3 32 9,38% 6,51%

01−07 3 32 9,38% −23,08%

08−30 22 32 68,75% 16,49%

31−60 3 32 9,38% 0,79% 61−90

ECO MAMMELLA

>90 1 32 3,13% 0,59% 00 4 84 4,76% 2,97%

01−07 37 84 44,05% 11,46%

08−30 37 84 44,05% −3,37% ECO(COLOR)DOPPLER

31−60 6 84 7,14% −6,00% 00

01−07 1 50 2,00% −26,01% 08−30 21 50 42,00% −7,71%

31−60 11 50 22,00% 8,63% 61−90 17 50 34,00% 29,54%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 00

01−07 4 23 17,39% −19,92% 08−30 16 23 69,57% 25,00%

ECOGRAFIA OSTETRICA

31−60 3 23 13,04% 0,46% 00 15 134 11,19% 8,81%

01−07 16 134 11,94% −28,69% 08−30 71 134 52,99% 8,23% 31−60 26 134 19,40% 9,43%

61−90 1 134 0,75% −0,40%

ECOGRAFIE

>90 5 134 3,73% 2,62% 00

01−07 5 14 35,71% −10,33% 08−30 8 14 57,14% 12,47%

EEG

31−60 1 14 7,14% 1,64% 00

01−07 2 15 13,33% −14,29% 08−30 10 15 66,67% 18,06%

EMG

31−60 3 15 20,00% 0,73%

00 6 71 8,45% 4,92% 01−07 19 71 26,76% −0,76% 08−30 37 71 52,11% 3,38% 31−60 9 71 12,68% −2,39%

ENDOSCOPIE DIG.

61−90 00 3 44 6,82% −1,91% FKT

01−07 21 44 47,73% 17,53%

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794

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304−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI CREMONA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

08−30 18 44 40,91% 0,05% 31−60 2 44 4,55% −9,30% 00 2 28 7,14% −3,71%

01−07 3 28 10,71% −35,83% 08−30 23 28 82,14% 42,10%

MOC

31−60 00 32 191 16,75% −4,16%

01−07 146 191 76,44% 14,39% 08−30 12 191 6,28% −8,91% 31−60

RADIOGRAFIE

61−90 1 191 0,52% 0,37% 00 2 120 1,67% −0,99%

01−07 39 120 32,50% −6,04% 08−30 75 120 62,50% 15,79% 31−60 4 120 3,33% −5,16%

61−90

RMN

>90 01−07 3 14 21,43% −23,07% 08−30 10 14 71,43% 30,93% 31−60 1 14 7,14% −1,11%

SPIROMETRIA

61−90

00 6 131 4,58% 0,75% 01−07 58 131 44,27% 4,34% 08−30 50 131 38,17% −9,29%

TAC

31−60 17 131 12,98% 6,34% 00

01−07 16 57 28,07% −7,63% 08−30 41 57 71,93% 16,11% 31−60 61−90

VISITA CARDIOLOGICA

>90

00 01−07 14 71 19,72% −8,82% 08−30 47 71 66,20% 12,41% 31−60 10 71 14,08% 6,92% 61−90

VISITA OCULISTICA

>90

00 01−07 7 65 10,77% −22,59% 08−30 54 65 83,08% 32,76%

VISITA ORTOPEDICA

31−60 4 65 6,15% 0,71% 00 1 62 1,61% −3,90%

01−07 9 62 14,52% −20,32% 08−30 52 62 83,87% 36,87% 31−60

VISITA SPECIALISTICA

61−90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 18 47 38,30% −3,33% 08−30 25 47 53,19% 13,27% 31−60 2 47 4,26% −4,67%

61−90

MAMMOGRAFIA

>90 2 47 4,26% 2,75% 00 12 91 13,19% −3,63%

01−07 30 91 32,97% −5,03% 08−30 43 91 47,25% 9,94% 31−60 4 91 4,40% −0,49%

61−90 1 91 1,10% 0,05%

ECG, ECG SFORZO

>90 1 91 1,10% −0,85% 00

01−07 7 29 24,14% −8,32% 08−30 21 29 72,41% 20,16%

31−60 1 29 3,45% −5,13% 61−90

ECO MAMMELLA

>90 00 1 59 1,69% −0,10%

01−07 9 59 15,25% −17,34%

08−30 39 59 66,10% 18,68% 31−60 10 59 16,95% 3,80% 61−90

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 00

01−07 5 25 20,00% −8,01%

08−30 15 25 60,00% 10,29% 31−60 5 25 20,00% 6,63% 61−90

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 00 2 11 18,18% 15,84%

01−07 8 11 72,73% 35,41% 08−30 1 11 9,09% −35,47% 31−60 61−90

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90

00 01−07 41 107 38,32% −2,32% 08−30 55 107 51,40% 6,65% 31−60 10 107 9,35% −0,62% 61−90

ECOGRAFIE

>90 1 107 0,93% −0,18%

01−07 2 6 33,33% −12,71% 08−30 4 6 66,67% 21,99% 31−60 61−90

EEG

>90

01−07 4 14 28,57% 0,95% 08−30 6 14 42,86% −5,75% 31−60 4 14 28,57% 9,30% 61−90

EMG

>90

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796

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 9 48 18,75% 15,21% 01−07 4 48 8,33% −19,19% 08−30 20 48 41,67% −7,07% 31−60 7 48 14,58% −0,48%

61−90 5 48 10,42% 7,22%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 3 48 6,25% 4,31% 00

01−07 6 28 21,43% −8,77% 08−30 15 28 53,57% 12,71% 31−60 5 28 17,86% 4,01%

61−90 1 28 3,57% 0,25%

FKT

>90 1 28 3,57% 0,52% 00

01−07 6 17 35,29% −11,25% 08−30 11 17 64,71% 24,67%

31−60 61−90

MOC

>90 00 55 138 39,86% 18,94%

01−07 66 138 47,83% −14,22%

08−30 5 138 3,62% −11,57% 31−60 5 138 3,62% 2,16% 61−90 5 138 3,62% 3,47%

RADIOGRAFIE

>90 2 138 1,45% 1,22% 00 1 46 2,17% −0,48%

01−07 15 46 32,61% −5,93%

08−30 12 46 26,09% −20,62% RMN

31−60 18 46 39,13% 30,64% 01−07 2 14 14,29% −30,21% 08−30 6 14 42,86% 2,36% 31−60 6 14 42,86% 34,61%

SPIROMETRIA

61−90 00 1 118 0,85% −2,98%

01−07 35 118 29,66% −10,27% 08−30 48 118 40,68% −6,78% 31−60 34 118 28,81% 22,18%

61−90

TAC

>90 00 4 45 8,89% 5,18%

01−07 19 45 42,22% 6,52% 08−30 18 45 40,00% −15,82% 31−60 2 45 4,44% 0,66%

61−90

VISITA CARDIOLOGICA

>90 2 45 4,44% 4,22% 00

01−07 65 101 64,36% 35,81% 08−30 20 101 19,80% −33,99%

31−60 1 101 0,99% −6,17% 61−90 2 101 1,98% −0,69%

VISITA OCULISTICA

>90 13 101 12,87% 9,37% 00 3 22 13,64% 7,36% VISITA ORTOPEDICA

01−07 4 22 18,18% −15,17%

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797

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

305−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LECCO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

08−30 13 22 59,09% 8,77% 31−60 2 22 9,09% 3,65% >90 00 3 25 12,00% 6,49%

01−07 6 25 24,00% −10,84% 08−30 14 25 56,00% 9,00% 31−60 1 25 4,00% −3,35% 61−90

VISITA SPECIALISTICA

>90 1 25 4,00% 2,30% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

306−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LODI

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 2 11 18,18% −23,44% 08−30 9 11 81,82% 41,90%

MAMMOGRAFIA

31−60 01−07 11 17 64,71% 26,71% 08−30 6 17 35,29% −2,02% ECG, ECG SFORZO 31−60 00

01−07 1 13 7,69% −24,76% 08−30 5 13 38,46% −13,79% 31−60 61−90

ECO MAMMELLA

>90 7 13 53,85% 51,32%

00 01−07 3 20 15,00% −17,59% 08−30 31−60 4 20 20,00% 6,85% 61−90

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 13 20 65,00% 62,66% 00

01−07 2 18 11,11% −16,90% 08−30 16 18 88,89% 39,18% 31−60 61−90

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 01−07 1 7 14,29% −23,03% 08−30 6 7 85,71% 41,15% ECOGRAFIA OSTETRICA 31−60 01−07 10 36 27,78% −12,86%

08−30 26 36 72,22% 27,47% ECOGRAFIE 31−60

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798

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

306−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI LODI

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

01−07 5 5 100,00% 53,95% EEG 08−30 00

01−07 1 9 11,11% −16,51% 08−30 5 9 55,56% 6,95%

EMG

31−60 3 9 33,33% 14,06% 01−07 12 17 70,59% 43,06% 08−30 5 17 29,41% −19,33% ENDOSCOPIE DIG. 31−60 01−07

08−30 8 9 88,89% 48,03% 31−60 1 9 11,11% −2,74%

FKT

61−90 00

01−07

08−30 12 12 100,00% 59,96% MOC

31−60 00 2 65 3,08% −17,84%

01−07 63 65 96,92% 34,88% RADIOGRAFIE 08−30

01−07 2 29 6,90% −31,64% 08−30 11 29 37,93% −8,78% 31−60 8 29 27,59% 19,09% 61−90 8 29 27,59% 26,37%

RMN

>90 01−07 13 13 100,00% 55,50%

08−30 SPIROMETRIA 31−60 00 1 44 2,27% −1,56%

01−07 26 44 59,09% 19,16% 08−30 17 44 38,64% −8,82%

TAC

31−60 00 1 30 3,33% −0,37%

01−07 3 30 10,00% −25,70% VISITA CARDIOLOGICA 08−30 26 30 86,67% 30,84% 00 1 36 2,78% −1,56%

01−07 2 36 5,56% −22,99% 08−30 33 36 91,67% 37,88%

VISITA OCULISTICA

31−60 00

01−07 4 33 12,12% −21,23% VISITA ORTOPEDICA 08−30 29 33 87,88% 37,56%

00 01−07 3 26 11,54% −23,30% 08−30 23 26 88,46% 41,47%

VISITA SPECIALISTICA

31−60 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

307−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 12 31 38,71% −2,92% 08−30 10 31 32,26% −7,66%

MAMMOGRAFIA

31−60 9 31 29,03% 20,11% 00 1 52 1,92% −14,89%

01−07 27 52 51,92% 13,93% 08−30 24 52 46,15% 8,84% 31−60

ECG, ECG SFORZO

61−90 00

01−07 10 28 35,71% 3,26% 08−30 15 28 53,57% 1,32%

ECO MAMMELLA

31−60 3 28 10,71% 2,13%

00 01−07 13 65 20,00% −12,59% 08−30 44 65 67,69% 20,27%

ECO(COLOR)DOPPLER

31−60 8 65 12,31% −0,84% 00 4 40 10,00% 8,32%

01−07 7 40 17,50% −10,51%

08−30 24 40 60,00% 10,29% ECO/ECOCOLOR CARDIAC

31−60 5 40 12,50% −0,87% 01−07 4 13 30,77% −6,54% 08−30 9 13 69,23% 24,67% 31−60

ECOGRAFIA OSTETRICA

61−90 00

01−07 44 97 45,36% 4,73% 08−30 53 97 54,64% 9,89% 31−60

ECOGRAFIE

>90 01−07 12 18 66,67% 20,62% 08−30 6 18 33,33% −11,34% EEG 31−60 00

01−07

08−30 13 13 100,00% 51,39% EMG

31−60 01−07 10 53 18,87% −8,66% 08−30 41 53 77,36% 28,62% 31−60 1 53 1,89% −13,18%

61−90 1 53 1,89% −1,31%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 00

01−07 4 19 21,05% −9,14% 08−30 11 19 57,89% 17,04%

FKT

31−60 4 19 21,05% 7,20% 01−07 12 17 70,59% 24,04% 08−30 5 17 29,41% −10,63% MOC 31−60 00 8 121 6,61% −14,30%

01−07 94 121 77,69% 15,64% 08−30 19 121 15,70% 0,51%

RADIOGRAFIE

>90 00 RMN

01−07 33 107 30,84% −7,69%

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800

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

307−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

08−30 65 107 60,75% 14,04% 31−60 >90 9 107 8,41% 6,02%

00 01−07 11 20 55,00% 10,50% 08−30 6 20 30,00% −10,50% 31−60 61−90 3 20 15,00% 13,50%

SPIROMETRIA

>90 00

01−07 18 114 15,79% −24,14% 08−30 96 114 84,21% 36,76% 31−60

TAC

>90 00 2 65 3,08% −0,63%

01−07 36 65 55,38% 19,68% 08−30 27 65 41,54% −14,29% 31−60

VISITA CARDIOLOGICA

61−90

00 3 83 3,61% −0,72% 01−07 21 83 25,30% −3,24% 08−30 42 83 50,60% −3,19% 31−60 14 83 16,87% 9,71% 61−90

VISITA OCULISTICA

>90 3 83 3,61% 0,11% 00

01−07 25 64 39,06% 5,71% 08−30 39 64 60,94% 10,62% 31−60

VISITA ORTOPEDICA

61−90 00

01−07 23 47 48,94% 14,10% 08−30 18 47 38,30% −8,70% 31−60 2 47 4,26% −3,09% 61−90 3 47 6,38% 2,78%

VISITA SPECIALISTICA

>90 1 47 2,13% 0,43% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 14 198 7,07% 1,15% 01−07 62 198 31,31% −10,31% 08−30 106 198 53,54% 13,62% 31−60 16 198 8,08% −0,85% 61−90

MAMMOGRAFIA

>90

00 59 472 12,50% −4,32% 01−07 264 472 55,93% 17,94% 08−30 112 472 23,73% −13,58% 31−60 17 472 3,60% −1,29% 61−90 3 472 0,64% −0,42%

ECG, ECG SFORZO

>90 17 472 3,60% 1,66% 00 10 249 4,02% 1,16%

01−07 90 249 36,14% 3,69% 08−30 135 249 54,22% 1,96% 31−60 7 249 2,81% −5,77%

61−90 1 249 0,40% −0,92%

ECO MAMMELLA

>90 6 249 2,41% −0,12% 00 15 461 3,25% 1,46%

01−07 236 461 51,19% 18,60% 08−30 171 461 37,09% −10,33% 31−60 16 461 3,47% −9,67%

61−90 18 461 3,90% 1,19%

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 5 461 1,08% −1,25% 00 4 296 1,35% −0,33%

01−07 134 296 45,27% 17,26% 08−30 130 296 43,92% −5,79%

31−60 4 296 1,35% −12,02% 61−90 10 296 3,38% −1,08%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 14 296 4,73% 1,95% 00 3 118 2,54% 0,20%

01−07 61 118 51,69% 14,38%

08−30 41 118 34,75% −9,82% 31−60 7 118 5,93% −6,65% 61−90 4 118 3,39% 1,47%

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90 2 118 1,69% 0,42% 00 22 655 3,36% 0,97%

01−07 354 655 54,05% 13,41% 08−30 217 655 33,13% −11,62% 31−60 42 655 6,41% −3,56% 61−90 2 655 0,31% −0,84%

ECOGRAFIE

>90 18 655 2,75% 1,64% 00 1 51 1,96% −1,13%

01−07 25 51 49,02% 2,97% 08−30 23 51 45,10% 0,42% 31−60 1 51 1,96% −3,54%

EEG

61−90 1 51 1,96% 1,27% 00

01−07 57 121 47,11% 19,48% 08−30 58 121 47,93% −0,67% 31−60 2 121 1,65% −17,62% 61−90 1 121 0,83% −1,10%

EMG

>90 3 121 2,48% 0,55%

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802

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 8 205 3,90% 0,37% 01−07 60 205 29,27% 1,74% 08−30 82 205 40,00% −8,74% 31−60 38 205 18,54% 3,47% 61−90 4 205 1,95% −1,25%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 13 205 6,34% 4,41%

00 13 128 10,16% 1,43% 01−07 54 128 42,19% 11,99% 08−30 32 128 25,00% −15,86% 31−60 20 128 15,63% 1,77% 61−90 3 128 2,34% −0,98%

FKT

>90 6 128 4,69% 1,64% 00 26 159 16,35% 5,50%

01−07 95 159 59,75% 13,20% 08−30 38 159 23,90% −16,14% 31−60

61−90

MOC

>90 00 125 882 14,17% −6,74%

01−07 573 882 64,97% 2,92% 08−30 170 882 19,27% 4,08% 31−60 7 882 0,79% −0,67%

61−90

RADIOGRAFIE

>90 7 882 0,79% 0,56% 00 3 376 0,80% −1,86%

01−07 152 376 40,43% 1,89% 08−30 171 376 45,48% −1,23%

31−60 31 376 8,24% −0,25% 61−90 8 376 2,13% 0,91%

RMN

>90 11 376 2,93% 0,54% 00 1 79 1,27% −2,48%

01−07 41 79 51,90% 7,40%

08−30 30 79 37,97% −2,53% 31−60 4 79 5,06% −3,19% 61−90

SPIROMETRIA

>90 3 79 3,80% 2,30% 00 23 625 3,68% −0,15%

01−07 311 625 49,76% 9,83% 08−30 227 625 36,32% −11,13% 31−60 46 625 7,36% 0,73% 61−90 1 625 0,16% −1,31%

TAC

>90 17 625 2,72% 2,04% 00 13 361 3,60% −0,11%

01−07 171 361 47,37% 11,66% 08−30 159 361 44,04% −11,78% 31−60 11 361 3,05% −0,74% 61−90 6 361 1,66% 0,91%

VISITA CARDIOLOGICA

>90 1 361 0,28% 0,05%

00 8 381 2,10% −2,24% 01−07 61 381 16,01% −12,53% 08−30 249 381 65,35% 11,56% 31−60 35 381 9,19% 2,02%

VISITA OCULISTICA

61−90 2 381 0,52% −2,14%

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803

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

308−A.S.L. DELLA CITTA' DI MILANO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

>90 26 381 6,82% 3,32% 00 46 466 9,87% 3,60%

01−07 215 466 46,14% 12,78% 08−30 141 466 30,26% −20,06% 31−60 26 466 5,58% 0,14% 61−90 28 466 6,01% 2,55%

VISITA ORTOPEDICA

>90 10 466 2,15% 0,99% 00 18 351 5,13% −0,38%

01−07 154 351 43,87% 9,03% 08−30 131 351 37,32% −9,67% 31−60 32 351 9,12% 1,77%

61−90 10 351 2,85% −0,76%

VISITA SPECIALISTICA

>90 6 351 1,71% 0,01% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

309−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 1

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 5 52 9,62% 3,70% 01−07 22 52 42,31% 0,68% 08−30 21 52 40,38% 0,46%

MAMMOGRAFIA

31−60 4 52 7,69% −1,23% 00 19 101 18,81% 2,00%

01−07 37 101 36,63% −1,36% 08−30 42 101 41,58% 4,27%

ECG, ECG SFORZO

31−60 3 101 2,97% −1,92%

00 01−07 15 49 30,61% −1,84% 08−30 32 49 65,31% 13,05%

ECO MAMMELLA

31−60 2 49 4,08% −4,50% 00

01−07 49 131 37,40% 4,81% 08−30 77 131 58,78% 11,36%

ECO(COLOR)DOPPLER

31−60 5 131 3,82% −9,33% 00 4 81 4,94% 3,26%

01−07 15 81 18,52% −9,49% 08−30 48 81 59,26% 9,55%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

31−60 14 81 17,28% 3,91% 00

01−07 23 48 47,92% 10,60% 08−30 25 48 52,08% 7,52%

ECOGRAFIA OSTETRICA

31−60

00 01−07 90 240 37,50% −3,13% 08−30 139 240 57,92% 13,16%

ECOGRAFIE

31−60 11 240 4,58% −5,39%

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804

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

309−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 1

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 4 17 23,53% 20,44% 01−07 3 17 17,65% −28,40%

08−30 4 17 23,53% −21,14% EEG

31−60 6 17 35,29% 29,80% 00

01−07 4 29 13,79% −13,83% 08−30 21 29 72,41% 23,81%

EMG

31−60 4 29 13,79% −5,48%

00 01−07 17 81 20,99% −6,54% 08−30 50 81 61,73% 12,99%

ENDOSCOPIE DIG.

31−60 14 81 17,28% 2,22% 00 1 30 3,33% −5,39%

01−07 14 30 46,67% 16,47% 08−30 11 30 36,67% −4,19%

FKT

31−60 4 30 13,33% −0,52% 00

01−07 14 38 36,84% −9,71%

08−30 19 38 50,00% 9,96% MOC

31−60 5 38 13,16% 11,19% 00 15 225 6,67% −14,25%

01−07 210 225 93,33% 31,29% RADIOGRAFIE 08−30

00 01−07 37 164 22,56% −15,97% 08−30 117 164 71,34% 24,63%

RMN

31−60 10 164 6,10% −2,40% 00

01−07 17 36 47,22% 2,72%

08−30 19 36 52,78% 12,28% SPIROMETRIA

31−60 00 10 205 4,88% 1,05%

01−07 86 205 41,95% 2,02% 08−30 97 205 47,32% −0,14%

TAC

31−60 12 205 5,85% −0,78% 00 3 83 3,61% −0,09%

01−07 25 83 30,12% −5,58% VISITA CARDIOLOGICA 08−30 55 83 66,27% 10,44% 00 8 110 7,27% 2,93%

01−07 29 110 26,36% −2,18% VISITA OCULISTICA 08−30 73 110 66,36% 12,57% 00 6 93 6,45% 0,18%

01−07 26 93 27,96% −5,40% VISITA ORTOPEDICA 08−30 61 93 65,59% 15,27% 00 10 107 9,35% 3,83%

01−07 43 107 40,19% 5,35% VISITA SPECIALISTICA 08−30 54 107 50,47% 3,47%

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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805

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 4 48 8,33% 2,42% 01−07 36 48 75,00% 33,38% 08−30 3 48 6,25% −33,67% 31−60 5 48 10,42% 1,49%

61−90

MAMMOGRAFIA

>90 00 24 101 23,76% 6,95%

01−07 28 101 27,72% −10,27% 08−30 46 101 45,54% 8,24%

31−60 3 101 2,97% −1,92%

ECG, ECG SFORZO

>90 00 4 61 6,56% 3,70%

01−07 16 61 26,23% −6,22% 08−30 37 61 60,66% 8,40%

31−60 4 61 6,56% −2,02%

ECO MAMMELLA

>90 00 3 87 3,45% 1,66%

01−07 30 87 34,48% 1,89% 08−30 40 87 45,98% −1,44%

31−60 14 87 16,09% 2,95% 61−90

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 00 3 60 5,00% 3,32%

01−07 9 60 15,00% −13,01% 08−30 36 60 60,00% 10,29%

31−60 3 60 5,00% −8,37% 61−90 4 60 6,67% 2,21%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 5 60 8,33% 5,56% 00 1 24 4,17% 1,82%

01−07 3 24 12,50% −24,81%

08−30 17 24 70,83% 26,27% 31−60 61−90

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90 3 24 12,50% 11,22% 00 13 176 7,39% 5,00%

01−07 85 176 48,30% 7,66% 08−30 68 176 38,64% −6,12% 31−60 10 176 5,68% −4,29% 61−90

ECOGRAFIE

>90 00 1 18 5,56% 2,46%

01−07 8 18 44,44% −1,60% 08−30 9 18 50,00% 5,33%

EEG

31−60 00 1 21 4,76% 4,12%

01−07 4 21 19,05% −8,58%

08−30 14 21 66,67% 18,06% 31−60 61−90 1 21 4,76% 2,83%

EMG

>90 1 21 4,76% 2,83%

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806

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310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 5 40 12,50% 8,96% 01−07 12 40 30,00% 2,47% 08−30 20 40 50,00% 1,26% 31−60 3 40 7,50% −7,57%

61−90

ENDOSCOPIE DIG.

>90 00 29 54 53,70% 44,98%

01−07 4 54 7,41% −22,79% 08−30 11 54 20,37% −20,49%

31−60 8 54 14,81% 0,96%

FKT

61−90 2 54 3,70% 0,38% 00 20 35 57,14% 46,29%

01−07 5 35 14,29% −32,26% 08−30 10 35 28,57% −11,47%

31−60

MOC

61−90 00 107 245 43,67% 22,76%

01−07 114 245 46,53% −15,51% 08−30 24 245 9,80% −5,40%

31−60

RADIOGRAFIE

>90 00 14 23 60,87% 58,22%

01−07 5 23 21,74% −16,80% 08−30 3 23 13,04% −33,67% 31−60 1 23 4,35% −4,14%

RMN

61−90 00 3 32 9,38% 5,63%

01−07 6 32 18,75% −25,75% 08−30 23 32 71,88% 31,38% 31−60

SPIROMETRIA

61−90 00 20 106 18,87% 15,04%

01−07 24 106 22,64% −17,29% 08−30 62 106 58,49% 11,04% 31−60

61−90

TAC

>90 00 18 84 21,43% 17,72%

01−07 12 84 14,29% −21,42% 08−30 53 84 63,10% 7,27% 31−60 1 84 1,19% −2,59%

61−90

VISITA CARDIOLOGICA

>90 00 23 130 17,69% 13,35%

01−07 54 130 41,54% 13,00% 08−30 31 130 23,85% −29,94%

31−60 20 130 15,38% 8,22% 61−90 2 130 1,54% −1,13%

VISITA OCULISTICA

>90 VISITA ORTOPEDICA 00 24 88 27,27% 21,00%

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Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

310−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI MILANO 2

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

01−07 39 88 44,32% 10,96% 08−30 25 88 28,41% −21,91% 31−60 61−90

>90 00 5 90 5,56% 0,04%

01−07 50 90 55,56% 20,71% 08−30 20 90 22,22% −24,77% 31−60 8 90 8,89% 1,54%

61−90 3 90 3,33% −0,27%

VISITA SPECIALISTICA

>90 4 90 4,44% 2,75% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 76 113 67,26% 25,63% 08−30 29 113 25,66% −14,26%

31−60 4 113 3,54% −5,39% 61−90 3 113 2,65% 0,55%

MAMMOGRAFIA

>90 1 113 0,88% −0,62% 00 48 117 41,03% 24,21%

01−07 31 117 26,50% −11,50%

08−30 38 117 32,48% −4,83% 31−60

ECG, ECG SFORZO

61−90 00

01−07 34 91 37,36% 4,91% 08−30 45 91 49,45% −2,80%

31−60 12 91 13,19% 4,61% 61−90

ECO MAMMELLA

>90 00 1 133 0,75% −1,04%

01−07 64 133 48,12% 15,53%

08−30 62 133 46,62% −0,80% 31−60 6 133 4,51% −8,63%

ECO(COLOR)DOPPLER

61−90 00

01−07 45 95 47,37% 19,36%

08−30 43 95 45,26% −4,44% 31−60 7 95 7,37% −6,00% 61−90

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 ECOGRAFIA OSTETRICA 01−07 13 47 27,66% −9,65%

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808

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311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

08−30 20 47 42,55% −2,01% 31−60 8 47 17,02% 4,44% 61−90 5 47 10,64% 8,72%

>90 1 47 2,13% 0,85% 00 1 269 0,37% −2,01%

01−07 132 269 49,07% 8,44% 08−30 117 269 43,49% −1,26% 31−60 16 269 5,95% −4,02%

61−90 3 269 1,12% −0,03%

ECOGRAFIE

>90 01−07 10 21 47,62% 1,57% 08−30 10 21 47,62% 2,95% 31−60

EEG

61−90 1 21 4,76% 4,07% 01−07 8 34 23,53% −4,09% 08−30 15 34 44,12% −4,49% 31−60 9 34 26,47% 7,20%

EMG

61−90 2 34 5,88% 3,96% 01−07 53 87 60,92% 33,39%

08−30 33 87 37,93% −10,81% 31−60 1 87 1,15% −13,92%

ENDOSCOPIE DIG.

61−90 00 1 66 1,52% −7,21%

01−07 15 66 22,73% −7,47%

08−30 33 66 50,00% 9,14% 31−60 6 66 9,09% −4,76% 61−90 7 66 10,61% 7,28%

FKT

>90 4 66 6,06% 3,01% 00

01−07 41 45 91,11% 44,56% 08−30 4 45 8,89% −31,15% 31−60

MOC

61−90 00 53 292 18,15% −2,76%

01−07 226 292 77,40% 15,35%

08−30 13 292 4,45% −10,75% 31−60

RADIOGRAFIE

61−90 00

01−07 141 205 68,78% 30,25%

08−30 64 205 31,22% −15,49% 31−60 61−90

RMN

>90 01−07 15 19 78,95% 34,45%

08−30 4 19 21,05% −19,45% SPIROMETRIA 31−60 00 1 226 0,44% −3,39%

01−07 127 226 56,19% 16,26% 08−30 95 226 42,04% −5,42%

31−60 3 226 1,33% −5,31% 61−90

TAC

>90 00 1 77 1,30% −2,41% VISITA CARDIOLOGICA

01−07 29 77 37,66% 1,96%

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809

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

311−A.S.L. DELLA PROVINCIA MONZA BRIANZA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

08−30 44 77 57,14% 1,32% 31−60 3 77 3,90% 0,11% 61−90

00 01−07 22 140 15,71% −12,83% 08−30 110 140 78,57% 24,78% 31−60 1 140 0,71% −6,45% 61−90 7 140 5,00% 2,33%

VISITA OCULISTICA

>90 00 8 110 7,27% 1,00%

01−07 33 110 30,00% −3,35% 08−30 65 110 59,09% 8,77% 31−60 3 110 2,73% −2,71%

VISITA ORTOPEDICA

61−90 1 110 0,91% −2,55% 00 3 122 2,46% −3,05%

01−07 25 122 20,49% −14,35% 08−30 83 122 68,03% 21,04% 31−60 3 122 2,46% −4,89% 61−90 8 122 6,56% 2,95%

VISITA SPECIALISTICA

>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 20 46 43,48% 1,85% 08−30 26 46 56,52% 16,60%

MAMMOGRAFIA

31−60

00 1 130 0,77% −16,05% 01−07 45 130 34,62% −3,38% 08−30 79 130 60,77% 23,46%

ECG, ECG SFORZO

31−60 5 130 3,85% −1,04% 00 1 48 2,08% −0,78%

01−07 10 48 20,83% −11,62% 08−30 30 48 62,50% 10,24%

ECO MAMMELLA

31−60 7 48 14,58% 6,00% 00

01−07 16 106 15,09% −17,50% 08−30 56 106 52,83% 5,41%

31−60 34 106 32,08% 18,93%

ECO(COLOR)DOPPLER

61−90 00

01−07 11 79 13,92% −14,08% 08−30 64 79 81,01% 31,31%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

31−60 4 79 5,06% −8,31% 00

01−07 1 31 3,23% −34,09% ECOGRAFIA OSTETRICA

08−30 27 31 87,10% 42,53%

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810

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

31−60 3 31 9,68% −2,90% 00 1 180 0,56% −1,83%

01−07 55 180 30,56% −10,08%

08−30 104 180 57,78% 13,02% ECOGRAFIE

31−60 20 180 11,11% 1,14% 00

01−07 8 13 61,54% 15,49% 08−30 5 13 38,46% −6,21%

EEG

31−60 00

01−07 12 45 26,67% −0,96% 08−30 18 45 40,00% −8,61% 31−60 15 45 33,33% 14,06%

EMG

61−90 00

01−07 18 92 19,57% −7,96% 08−30 57 92 61,96% 13,22% 31−60 14 92 15,22% 0,15% 61−90 3 92 3,26% 0,06%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 00 4 73 5,48% −3,25%

01−07 16 73 21,92% −8,28% 08−30 40 73 54,79% 13,94% 31−60 9 73 12,33% −1,52%

61−90 1 73 1,37% −1,95%

FKT

>90 3 73 4,11% 1,06% 01−07 6 17 35,29% −11,25% 08−30 10 17 58,82% 18,78% MOC 31−60 1 17 5,88% 3,91%

00 14 255 5,49% −15,42% 01−07 164 255 64,31% 2,27% 08−30 77 255 30,20% 15,00%

RADIOGRAFIE

31−60 00 8 88 9,09% 6,44%

01−07 13 88 14,77% −23,76%

08−30 59 88 67,05% 20,34% RMN

31−60 8 88 9,09% 0,60% 01−07 16 26 61,54% 17,04% 08−30 9 26 34,62% −5,88% SPIROMETRIA 31−60 1 26 3,85% −4,40%

00 3 140 2,14% −1,69% 01−07 48 140 34,29% −5,65% 08−30 86 140 61,43% 13,98%

TAC

31−60 3 140 2,14% −4,49% 00

01−07 13 63 20,63% −15,07% 08−30 48 63 76,19% 20,37%

VISITA CARDIOLOGICA

31−60 2 63 3,17% −0,61% 00 1 78 1,28% −3,06%

01−07 18 78 23,08% −5,46%

08−30 49 78 62,82% 9,03% 31−60 2 78 2,56% −4,60% 61−90 8 78 10,26% 7,59%

VISITA OCULISTICA

>90 VISITA ORTOPEDICA 00

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811

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

312−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI PAVIA

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

01−07 38 92 41,30% 7,95% 08−30 54 92 58,70% 8,38% 31−60

61−90 00 14 116 12,07% 6,56%

01−07 43 116 37,07% 2,23% 08−30 58 116 50,00% 3,00% 31−60 1 116 0,86% −6,49%

61−90

VISITA SPECIALISTICA

>90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

313−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI SONDRIO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 3 12 25,00% −16,62% 08−30 7 12 58,33% 18,41%

MAMMOGRAFIA

31−60 2 12 16,67% 7,74% 00 2 44 4,55% −12,27%

01−07 18 44 40,91% 2,92% 08−30 16 44 36,36% −0,95%

ECG, ECG SFORZO

31−60 8 44 18,18% 13,29% 00

01−07 08−30 12 12 100,00% 47,74%

ECO MAMMELLA

31−60 01−07 4 23 17,39% −15,20% 08−30 15 23 65,22% 17,80%

31−60 4 23 17,39% 4,25% ECO(COLOR)DOPPLER

61−90 00

01−07 08−30 12 24 50,00% 0,29%

31−60 12 24 50,00% 36,63%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

61−90 00

01−07 5 15 33,33% −3,98% 08−30 7 15 46,67% 2,10%

ECOGRAFIA OSTETRICA

31−60 3 15 20,00% 7,42%

00 01−07 3 44 6,82% −33,82% 08−30 32 44 72,73% 27,97%

ECOGRAFIE

31−60 9 44 20,45% 10,48% 01−07 4 6 66,67% 20,62% EEG 08−30 2 6 33,33% −11,34% 01−07 08−30 3 6 50,00% 1,39% EMG 31−60 3 6 50,00% 30,73%

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812

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

313−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI SONDRIO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

01−07 7 39 17,95% −9,58% 08−30 20 39 51,28% 2,54% 31−60 12 39 30,77% 15,70%

ENDOSCOPIE DIG.

61−90 00 3 24 12,50% 3,77%

01−07 9 24 37,50% 7,31% 08−30 12 24 50,00% 9,14%

FKT

31−60

00 01−07 56 86 65,12% 3,07% 08−30 30 86 34,88% 19,69%

RADIOGRAFIE

31−60 00

01−07 1 25 4,00% −34,54% 08−30 13 25 52,00% 5,29% 31−60 11 25 44,00% 35,51% 61−90

RMN

>90 00

01−07 4 12 33,33% −11,17% 08−30 8 12 66,67% 26,17%

SPIROMETRIA

31−60 00

01−07 21 85 24,71% −15,23%

08−30 61 85 71,76% 24,31% TAC

31−60 3 85 3,53% −3,10% 00 1 33 3,03% −0,68%

01−07 18 33 54,55% 18,84% 08−30 14 33 42,42% −13,40%

VISITA CARDIOLOGICA

31−60 00

01−07 7 20 35,00% 6,46% VISITA OCULISTICA 08−30 13 20 65,00% 11,21% 00

01−07 3 15 20,00% −13,35% VISITA ORTOPEDICA 08−30 12 15 80,00% 29,68% 00

01−07 7 27 25,93% −8,92% 08−30 20 27 74,07% 27,08%

VISITA SPECIALISTICA

31−60

Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 2 99 2,02% −3,90% 01−07 32 99 32,32% −9,30% 08−30 49 99 49,49% 9,58%

31−60 15 99 15,15% 6,22% 61−90 1 99 1,01% −1,10%

MAMMOGRAFIA

>90 00 9 145 6,21% −10,61%

01−07 52 145 35,86% −2,13%

08−30 48 145 33,10% −4,21% 31−60 10 145 6,90% 2,01% 61−90 11 145 7,59% 6,54%

ECG, ECG SFORZO

>90 15 145 10,34% 8,40% 00 2 105 1,90% −0,96%

01−07 47 105 44,76% 12,31% 08−30 42 105 40,00% −12,26% 31−60 12 105 11,43% 2,85% 61−90

ECO MAMMELLA

>90 2 105 1,90% −0,63% 00

01−07 23 169 13,61% −18,98% 08−30 85 169 50,30% 2,88% 31−60 19 169 11,24% −1,90% 61−90 18 169 10,65% 7,93%

ECO(COLOR)DOPPLER

>90 24 169 14,20% 11,87%

00 1 123 0,81% −0,87% 01−07 21 123 17,07% −10,93% 08−30 47 123 38,21% −11,49% 31−60 30 123 24,39% 11,02% 61−90 10 123 8,13% 3,67%

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90 14 123 11,38% 8,61% 00 4 23 17,39% 15,05%

01−07 1 23 4,35% −32,97% 08−30 4 23 17,39% −27,17% 31−60 14 23 60,87% 48,29%

61−90

ECOGRAFIA OSTETRICA

>90 00 6 294 2,04% −0,35%

01−07 104 294 35,37% −5,26% 08−30 131 294 44,56% −0,20% 31−60 31 294 10,54% 0,57%

61−90 13 294 4,42% 3,28%

ECOGRAFIE

>90 9 294 3,06% 1,95% 00

01−07 6 42 14,29% −31,76% 08−30 28 42 66,67% 21,99%

31−60 8 42 19,05% 13,55% 61−90

EEG

>90 00 2 53 3,77% 3,13%

01−07 9 53 16,98% −10,64%

08−30 10 53 18,87% −29,74% 31−60 26 53 49,06% 29,78% 61−90 5 53 9,43% 7,51%

EMG

>90 1 53 1,89% −0,04%

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314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 5 101 4,95% 1,42% 01−07 19 101 18,81% −8,71% 08−30 26 101 25,74% −22,99%

31−60 22 101 21,78% 6,71% 61−90 22 101 21,78% 18,58%

ENDOSCOPIE DIG.

>90 7 101 6,93% 4,99% 00

01−07 17 78 21,79% −8,40%

08−30 46 78 58,97% 18,12% 31−60 13 78 16,67% 2,82% 61−90

FKT

>90 2 78 2,56% −0,48% 00 1 41 2,44% −8,41%

01−07 12 41 29,27% −17,28% 08−30 27 41 65,85% 25,81% 31−60 1 41 2,44% 0,47% 61−90

MOC

>90 00 13 344 3,78% −17,13%

01−07 184 344 53,49% −8,56% 08−30 118 344 34,30% 19,10% 31−60 29 344 8,43% 6,97% 61−90

RADIOGRAFIE

>90

00 01−07 33 118 27,97% −10,57% 08−30 43 118 36,44% −10,27% 31−60 30 118 25,42% 16,93% 61−90 1 118 0,85% −0,37%

RMN

>90 11 118 9,32% 6,93% 00

01−07 10 31 32,26% −12,24% 08−30 14 31 45,16% 4,66% 31−60 4 31 12,90% 4,65%

61−90

SPIROMETRIA

>90 3 31 9,68% 8,18% 00 2 267 0,75% −3,08%

01−07 75 267 28,09% −11,84% 08−30 108 267 40,45% −7,00% 31−60 52 267 19,48% 12,84%

61−90 27 267 10,11% 8,64%

TAC

>90 3 267 1,12% 0,44% 00 1 101 0,99% −2,72%

01−07 29 101 28,71% −6,99% 08−30 55 101 54,46% −1,37%

31−60 13 101 12,87% 9,09% 61−90 3 101 2,97% 2,21%

VISITA CARDIOLOGICA

>90 00 2 158 1,27% −3,07%

01−07 11 158 6,96% −21,58%

08−30 74 158 46,84% −6,95% 31−60 27 158 17,09% 9,93% 61−90 27 158 17,09% 14,42%

VISITA OCULISTICA

>90 17 158 10,76% 7,26%

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815

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314−A.S.L. DELLA PROVINCIA DI VARESE

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 2 149 1,34% −4,93% 01−07 23 149 15,44% −17,92% 08−30 71 149 47,65% −2,67%

31−60 28 149 18,79% 13,35% 61−90 24 149 16,11% 12,65%

VISITA ORTOPEDICA

>90 1 149 0,67% −0,48% 00 2 110 1,82% −3,69%

01−07 17 110 15,45% −19,39%

08−30 30 110 27,27% −19,72% 31−60 29 110 26,36% 19,01% 61−90 20 110 18,18% 14,58%

VISITA SPECIALISTICA

>90 12 110 10,91% 9,21% Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00 01−07 08−30 4 6 66,67% 26,75% 31−60 61−90

MAMMOGRAFIA

>90 2 6 33,33% 31,83% 00

01−07 08−30 8 12 66,67% 29,36% 31−60 1 12 8,33% 3,45%

61−90 3 12 25,00% 23,95%

ECG, ECG SFORZO

>90 01−07 08−30 4 7 57,14% 4,89% 31−60 3 7 42,86% 34,28%

ECO MAMMELLA

61−90 00

01−07 1 15 6,67% −25,92% 08−30 3 15 20,00% −27,42% 31−60 8 15 53,33% 40,19%

ECO(COLOR)DOPPLER

61−90 3 15 20,00% 17,28%

01−07 08−30 31−60 13 13 100,00% 86,63% 61−90

ECO/ECOCOLOR CARDIAC

>90

01−07 08−30 4 7 57,14% 12,58% 31−60 3 7 42,86% 30,28%

ECOGRAFIA OSTETRICA

61−90

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816

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

00

01−07 1 18 5,56% −35,08% 08−30 10 18 55,56% 10,80% 31−60 7 18 38,89% 28,92%

ECOGRAFIE

61−90 01−07 3 3 100,00% 53,95% EEG 08−30 01−07 08−30 1 2 50,00% 1,39% 31−60 1 2 50,00% 30,73% 61−90

EMG

>90

01−07 1 17 5,88% −21,64% 08−30 10 17 58,82% 10,09% 31−60 6 17 35,29% 20,23%

ENDOSCOPIE DIG.

61−90 01−07 3 15 20,00% −10,19%

08−30 12 15 80,00% 39,14% 31−60 61−90

FKT

>90 00 3 37 8,11% −12,80% RADIOGRAFIE

01−07 34 37 91,89% 29,85% 01−07 3 15 20,00% −18,54% 08−30 31−60 1 15 6,67% −1,83% 61−90 2 15 13,33% 12,11%

RMN

>90 9 15 60,00% 57,61% 31−60 61−90 3 3 100,00% 98,50% SPIROMETRIA >90

01−07 4 21 19,05% −20,88% 08−30 1 21 4,76% −42,69%

31−60 7 21 33,33% 26,70% 61−90 9 21 42,86% 41,39%

TAC

>90 00

01−07 1 8 12,50% −23,20%

08−30 7 8 87,50% 31,68% 31−60 61−90

VISITA CARDIOLOGICA

>90 00

01−07 1 17 5,88% −22,66% 08−30 2 17 11,76% −42,03% 31−60 14 17 82,35% 75,19% 61−90

VISITA OCULISTICA

>90 00 1 16 6,25% −0,02%

01−07 1 16 6,25% −27,10% VISITA ORTOPEDICA 08−30 14 16 87,50% 37,18% 00

01−07 VISITA SPECIALISTICA

08−30 13 15 86,67% 39,67%

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817

Regione Lombardia Rilevazione dei Tempi di Attesa RL_mtaweb Indagine di prevalenza giugno 2010 – Prestazioni ambulatoriali

315−A.S.L. DI VALLECAMONICA − SEBINO

Classe Prestazione Fascia Attesa

N. Prestaz. Per Classi attesa

Prenotaz. in ASL nel g.

Ind.

Distr. % per classi di attesa

Diff. Da % riferimento Regione

31−60 2 15 13,33% 5,98%

61−90 Fonte: Direzione Generale Sanità. Regione Lombardia

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TEMPI DI ATTESA - GLOSSARIO9

Agenda (di prenotazione): strumento in formato cartaceo o informatizzato

utilizzato per registrare il calendario di prenotazioni per le prestazioni.

Agenda chiusa: agenda di prenotazione temporaneamente chiusa.

N.B.: la sospensione delle attività di prenotazione è vietata dal comma 282

L.266/2005, che prevede sanzioni amministrative. Nelle more di ulteriori specifiche

indicazioni da parte del Ministero della Salute l’interruzione delle attività di

erogazione legate a motivi tecnici va segnalata nelle note corrispondenti alla

prestazione di cui trattasi, altrimenti va comunque segnalata nella nota

accompagnatoria dei flussi RL_MTA mensili, avendo cura di indicare le tipologie, i

punti di erogazione, il periodo e le motivazioni plausibili. Si fa comunque riferimento

alle Linee guida specifiche del Mattone Tempi di Attesa. Pertanto nella rilevazione il

numero di agende chiuse (per singola prestazione) deve sempre essere uguale a

zero in caso di agenda unica per quella determinata prestazione, mentre potrebbe

avere un valore positivo a condizione che nella stessa Azienda sia comunque

garantita l’apertura della lista di prenotazione per quella determinata prestazione

ASL: Le Aziende sanitarie locali ricevono e sintetizzano i dati di base rilevati presso

tutti gli erogatori accreditati presenti nel territorio dell’Azienda stessa (quali

strutture private accreditate, Aziende ospedaliere, Istituti di ricovero e cura a

carattere scientifico, ecc.). La raccolta dei dati di base degli erogatori, pertanto, si

riferisce a tutte le prestazioni sanitarie oggetto del monitoraggio erogate nell’ambito

dell’Azienda Sanitaria Locale, da tutte le strutture accreditate che risiedono

nell’intero ambito territoriale corrispondente.

CUP (Centro unificato di Prenotazione): sistema centralizzato di prenotazione

di prestazioni sanitarie, generalmente telematico, che consente di organizzare, con

maggior efficienza, le prenotazioni, gli accessi, la gestione delle unità eroganti e di

fornire informazioni ai cittadini e che copre almeno il 50% delle tipologie di

prestazioni offerte localmente (escluse le prestazioni di laboratorio).

“DATA” : nelle finestre del software di rilevazione sta a significare la data di

assegnazione della prestazione ambulatoriale o la data prevista di trattamento di

radioterapia o del ricovero programmabile ordinario o in day hospital.

9 Monitoraggio dei Tempi di Attesa (RL_MTA). Gennaio 2008. Disciplinare Tecnico Ambulatoriale, Ricoveri e Radioterapia.

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Data di Prenotazione Ricovero :Corrispondente alla data inserimento del

paziente nella agenda di prenotazione. Si deve intendere la data in cui il

soggetto previsto dalla struttura, di solito lo specialista del reparto, conferma la

necessità di ricovero e provvede contestualmente all’inserimento del paziente nella

agenda di prenotazione. Questa data, relativa alla identificazione del bisogno

(momento della convalida dello specialista), è anche quella che deve essere

utilizzata per la compilazione del campo “data di prenotazione della Scheda di

Dimissione Ospedaliera (SDO).

Data del ricovero: La data prevista è quella da indicare in base ai tempi correnti di

attesa, che devono tener conto della programmazione e variabilità stagionale, nelle

rilevazioni prospettiche; la data reale, o effettiva, del ricovero corrisponde a quella

già esistente oggi nelle SDO ed è rilevata nelle indagini retrospettive.

Data di Prenotazione del Trattamento di Radioterapia: corrisponde alla data

inserimento del paziente nella Agenda/Registro di prenotazione. Si deve intendere

la data in cui lo specialista del reparto di Radioterapia, prescrive o conferma la

necessità di trattamento e provvede contestualmente a far inserire il paziente nella

Agenda/Registro di prenotazione. Questa data, relativa alla identificazione del

bisogno (momento della convalida dello specialista), è quella che dovrà essere

utilizzata per il calcolo.

Data del trattamento: la data può essere prevista, prospettata a priori in

un’Agenda di prenotazione, o reale, di effettivo inizio del trattamento, reperita nella

documentazione clinica.

Erogatore: ogni soggetto pubblico o privato accreditato che eroga prestazioni per

conto e a carico del SSR. Gli erogatori corrispondono alle entità identificate da un

codice univoco (di cui ai flussi della Circ. 28/SAN e delle SDO e dei flussi ministeriali

attraverso i modelli STS e HSP), e pertanto ogni punto di erogazione che abbia un

codice proprio deve registrare le proprie prenotazioni nel software, con la possibilità

di utilizzo di un’unica registrazione aziendale articolata su tutti i punti di erogazione

codificati ed inseriti nel programma.

Giorno indice/periodo indice: giorno prestabilito in cui si effettua la rilevazione

per le prestazioni ambulatoriali, mentre per i ricoveri programmati si è scelto un

periodo indice di osservazione di dieci giorni, dei quali l’ultimo è il giorno indice.

Modalità di prenotazione: In riferimento alla via di accesso, sono comprese tutte

le possibili tipologie di accesso alla prenotazione previste dall’Azienda: sportelli di

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prenotazione, via telefonica, via telematica (farmacie, MMG collegati in rete con

l’Azienda), via Internet, ecc. In riferimento alla modalità di registrazione della

prenotazione, è compresa sia quella informatizzata che quella su supporto cartaceo.

N. persone in attesa: è l’insieme di tutte le persone in attesa della specifica

prestazione; si calcola all’inizio del giorno o del periodo indice, sommando tutte le

persone presenti in tutte le agende dell’erogatore e senza limiti ultimi (senza data

di termine). Per le prestazioni ambulatoriali, in tale numero sono ricomprese tutte

le varie modalità della prestazione (prima visita, controlli, screening che non

seguano procedure differenziate, prestazioni in libera professione intramuraria

erogata a favore dell’Azienda =Area a pagamento). In riferimento ai ricoveri

programmati, rappresenta il numero di persone in attesa del ricovero, registrate

presso le agende di tutti i reparti di ogni erogatore, all’inizio del periodo indice;

sono escluse le prestazioni in libera professione intramuraria

Prestazione: atto clinico-assistenziale, di natura diagnostica e/o terapeutica,

erogato da professionisti/strutture nei riguardi di un paziente. Sono rilevate tutte le

prestazioni ambulatoriali e di ricovero, sia ordinario sia in day hospital, contenute

nella Tabella

Preospedalizzazione (D.P.C.M. 19-5-1995) Procedure per disporre gli

accertamenti diagnostici e/o terapeutici preliminari al ricovero e atti a ridurre il

periodo della successiva degenza ordinaria. La data di preospedalizzazione non

è la data prevista del ricovero

Prestazione ambulatoriali in emergenza/urgenza clinica (escluse/incluse

dalla rilevazione): per le prestazioni ambulatoriali, sono considerate escluse le

prestazioni ambulatoriali che, per il peculiare quadro clinico vengono solitamente

erogate in tempi brevissimi attraverso canali preferenziali (Pronto Soccorso,

spazi dedicati e non altrimenti disponibili nell’ambito dell’agenda, ecc.), e quindi al

di fuori delle agende di prenotazione. Ai fini del Monitoraggio Regionale

vengono comunque incluse anche le prestazioni prenotate con bollino verde,

qualora iscritte nelle agende di prenotazione cartacee o informatizzate per le quali

sarà d’obbligo l’iscrizione del codice”U” nel campo “Codice di priorità”. Prevale

dunque la regola di registrare la data di assegnazione ad ogni singolo paziente che

si presenta a prenotare in quel giorno attraverso un’agenda (ANCHE CON BOLLINO

VERDE!) Non va registrata la data di effettuazione della prestazione avvenuta in

tempi brevissimi, o attraverso canali preferenziali, saltando qualsiasi agenda.

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Prestazione di ricovero in emergenza/urgenza clinica:

Sono escluse dalla attuale rilevazionedei tempi di attesa. Per i ricoveri, sono

considerati urgenti quelli definiti tali sulla scheda di dimissione ospedaliera.

Registro dei ricoveri cartaceo/informatizzato: ai fini del diritto di accesso

garantito dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, le unità sanitarie locali, i presìdi

ospedalieri e le aziende ospedaliere devono tenere, sotto la personale responsabilità

del direttore sanitario, il registro delle prestazioni specialistiche ambulatoriali, di

diagnostica strumentale e di laboratorio e dei ricoveri ospedalieri ordinari. Tale

registro sarà soggetto a verifiche ed ispezioni da parte dei soggetti abilitati ai sensi

delle vigenti disposizioni. Tutti i cittadini che vi abbiano interesse possono

richiedere alle direzioni sanitarie notizie sulle prenotazioni e sui relativi tempi di

attesa, con la salvaguardia della riservatezza delle persone. Il Direttore Sanitario è

responsabile del registro e della gestione delle liste di attesa, basata su un ordine

cronologico - salvo patologie di particolare gravità. La ASL, comunque, provvederà

ad individuare appositi strumenti di rilevazione del rispetto dei tempi di attesa

indicati e di quelli realmente registrati.

Ricoveri ospedalieri (D.P.C.M. 19-5-1995): l'assistenza ospedaliera, nel rispetto

delle normative nazionali e regionali vigenti in materia, è assicurata con:

- ricovero urgente, che viene disposto dal medico di guardia al Pronto Soccorso;

- ricovero ordinario;

- ricovero programmato (anche a ciclo diurno/day-hospital);

- ospedalizzazione domiciliare;

Ricovero ordinario (D.P.C.M. 19-5-1995): viene disposto dal medico di reparto

preposto all'accettazione che, valutata la reale necessità, provvede al ricovero in

caso di disponibilità di posti letto o all'inserimento nella lista dei ricoveri

programmati di ogni singola divisione. Nell'intervallo tra l'inserimento nella lista

programmata e l'effettivo ricovero, i medici del reparto interessato assicurano, se

necessario, le procedure di preospedalizzazione per disporre gli accertamenti

diagnostici ed iniziare, se necessario, un ciclo terapeutico preliminare atto a ridurre

il periodo della successiva degenza.

Ricovero programmato: per ricovero programmato si intende il ricovero in

regime ordinario o in regime di Day-Hospital che, in relazione alle condizioni

cliniche del paziente o ai trattamenti cui il paziente deve essere sottoposto, può

essere programmato per un periodo successivo al momento in cui è stata rilevata

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l’indicazione al ricovero stesso da parte del Medico di Medicina Generale o dal

Pediatra di libera scelta, direttamente o su condivisione di una indicazione

specialistica, o dallo Specialista ospedaliero o da un medico di fiducia del paziente.

SDO: Scheda di Dimissione Ospedaliera.

Tempo di accesso: tempo che intercorre tra la formulazione del bisogno da parte

dell’utente, la proposta del MMG/PLS o dello Specialista, e la sua registrazione da

parte degli erogatori.

Tempo d’attesa per le prestazioni di ricovero programmato: tempo che

intercorre dalla data di registrazione della proposta di ricovero formulata

all'erogatore da parte del MMG/PLS e avvallata dal Medico Specialista Ospedaliero,

o direttamente da questi, al giorno del ricovero (ordinario o in day hospital); può

essere prospettato (esplicitato a priori, con riferimento alla data prevista di

ricovero) o effettivo (calcolato a posteriori, con riferimento alla data di effettivo

ricovero). Questo tempo non va confuso con il tempo preoperatorio, ovvero quello

che intercorre tra il momento del ricovero e l’esecuzione della procedura/intervento,

che non è oggetto del monitoraggio.

Tempo d’attesa per le prestazioni di radioterapia: tempo che intercorre dalla

data di registrazione della proposta di trattamento, avvallata dal Medico Specialista

Radioterapista, al giorno di inizio trattamento; può essere prospettato (esplicitato a

priori, con riferimento alla data prevista) o effettivo (calcolato a posteriori, con

riferimento alla data di effettivo inizio).

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Verifiche con sistemi di misurazione della soddisfazione degli utenti

Sul proprio sito la regione Lombardia specifica che con il termine Customer

Satisfaction si intende, generalmente, l’indagine volta alla conoscenza del grado di

soddisfazione del cliente e delle sue aspettative finalizzata al sempre maggior

gradimento del prodotto; in sanità, è l’indagine rivolta alla conoscenza del grado di

soddisfazione dei cittadini rispetto alle prestazioni offerte dalle strutture sanitarie,

finalizzata al continuo miglioramento dei servizi offerti. Il lavoro di customer

satisfaction deve quindi essere pensato come un “work in progress”, in cui

metodologia e strumenti d’intervento si adeguano in funzione dei risultati ottenuti e

degli interventi che si intendono realizzare.

La regione Lombardia, nell’anno 2002 ha elaborato e pubblicato delle

proprie “Linee guida per la Customer Satisfaction – Metodi e strumenti per

la rilevazione del grado di soddisfazione nelle strutture sanitarie”, con

l’obiettivo di offrire uno strumento metodologico di partenza per le rilevazioni

regionali, da integrarsi con gli approfondimenti offerti dalla letteratura e dalle

esperienze nazionali e internazionali in materia.

Attraverso la D.G.R. 22/03/2002 n. VII/8504 – “approvazione delle Linee

Guida per la Customer Satisfaction” la Direzione Sanità ha coinvolto tutte le

strutture e ha prodotto alcune modificazioni dal punto di vista della quantità dei dati

raccolti: da principio il flusso obbligatorio ha garantito una certa consistenza della

raccolta, in seguito si è verificata una spontanea tendenza all’aumento della

numerosità. Le criticità che si sono evidenziate risiedono nella disomogeneità di

attuazione che determina difficoltà di elaborazione e di formulazione di

comparazioni significative (le linee guida lasciavano ampia possibilità di scelta alle

strutture sanitarie nelle modalità di somministrazione del questionario). Inoltre gli

operatori delle strutture sanitarie hanno rilevato la necessità di rivedere gli

strumenti individuati (i questionari) rendendoli più sintetici e snelli in modo da

lasciare più spazio ad eventuali approfondimenti d’interesse locale.

Conseguentemente, la Direzione Generale Sanità ha deciso, di rivedere

l’impianto del sistema di rilevazione secondo due principali orientamenti:

• per le Strutture erogatrici: utilizzare le indagini di customer come

strumento proprio di miglioramento della qualità dei processi assistenziali;

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• per la Regione: avere una lettura sintetica di fenomeni che consenta anche

di confrontare posizioni differenti.

I questionari sono stati rivisti con la precisazione che la loro funzione è

quella di misurare la percezione del cittadino della qualità del servizio e non già di

“valutazione” del servizio stesso. I dati rilevati mediante “questionario” sono stati

raccolti e inseriti in un file in formato informatico secondo le indicazioni fornite a

cura della D.G. Sanità e trasmessi alle ASL unitamente alle “segnalazioni spontanee

dei cittadini e azioni di miglioramento programmate dalle strutture” che, dopo gli

opportuni controlli a cura del Referente, vengono inviati in forma aggregata alla

D.G. Sanità – U.O. Servizi Sanitari Territoriali, Struttura Sistemi di Remunerazione,

Osservatorio Epidemiologico e Farmaceutica Territoriale, entro il 31 gennaio di

ciascun anno. Entro il 30 giugno dello stesso anno la regione ha impegnato la

D.G.Sanità, dopo le necessarie elaborazioni, a restituire un valore standard di

riferimento sia regionale che per territorio di competenza ASL, con il quale ciascuna

struttura erogatrice potrà confrontarsi.

L’I.Re.F. - Scuola di Direzione in Sanità, in collaborazione con la Direzione

Generale Sanità della Regione Lombardia, ha organizzato due situazioni formative

sul tema Customer Satisfaction: un Convegno tenutosi a Milano lo scorso 29

novembre 2006 e, nel corso del 2007, un percorso formativo/informativo rivolto ai

Referenti Customer delle Strutture sanitarie erogatrici ASL avente il fine di illustrare

e condividere la nuova metodologia di rilevazione della customer satisfaction

introdotta dal decreto n. 14890 del 18/12/2006 nella logica del Sistema Sanitario

Regionale.

Attualmente vengono raccolti circa 400.000 questionari che, ogni

anno, forniscono dati sintetici utilizzabili a supporto delle scelte aziendali volte al

miglioramento continuo del servizio offerto al cittadino.

E’stato previsto per il mese di luglio 2009 l’istituzione del tavolo di lavoro

per la realizzazione di un “Sistema al servizio del cittadino”, in grado di porsi in

atteggiamento di ascolto e rimodularsi nel ciclo dialettico del dialogo fra cittadino ed

istituzione, restituendo risposte adeguate in tempi certi.

Con l’istituzione di un gruppo di lavoro dedicato, costituito da referenti di

settori diversi, con forti competenze e conoscenze nell’ambito della Customer

Satisfaction, Regione Lombardia intende percorrere un cammino che pone obiettivi

ambiziosi e al tempo stesso realistici: la sistematizzazione normativa funzionale

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degli Uffici Relazioni con il Pubblico e degli Uffici di Pubblica Tutela, il miglioramento

delle modalità di raccolta nonché della capacità di analisi dei dati raccolti e lo studio

di un modello metodologicamente fondato per la rilevazione della qualità percepita.

Lo scenario ricco e articolato che contraddistingue le iniziative di customer

satisfaction nelle strutture sanitarie lombarde ha portato ad un ulteriore intervento

di Regione Lombardia in tema di valorizzazione e analisi di sistema delle rilevazioni

del grado di soddisfazione dell’utenza.

La regione ritiene che il dato di partenza sia dato dalla consapevolezza che

il livello di soddisfazione degli utenti costituisca una risorsa importante per la

riorganizzazione dei servizi in risposta alle aspettative stesse dei cittadini. Pertanto

un Sistema Qualità centrato sulle esigenze dei pazienti deve tenere in giusta

considerazione i loro pareri, considerando la capacità e gli strumenti che essi hanno

di formulare un giudizio. Con la collaborazione di un gruppo di lavoro composto da

referenti regionali, da esperti di statistica del C.R.I.S.P., Centro di Ricerca

Interuniversitario sui Servizi di Pubblica Utilità alla Persona, e da referenti di alcune

strutture sanitarie che hanno effettuato indagini pilota, sono stati messi a punto 3

questionari tipo per le aree principali di indagine: area di ricovero, area

ambulatoriale e area A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata). Regione Lombardia

ha puntato allo sviluppo metodologico per la determinazione del campione, alla

praticabilità del metodo lasciando la più ampia autonomia alle strutture di

intervenire nella impostazione delle “survey” adeguandole alle singole realtà, alle

mission aziendali e all’impatto sull’organizzazione della risorsa utente. L’obiettivo

generale è di costruire una rete di informazioni sulla qualità percepita attraverso

una rilevazione sistematica già esistente nelle strutture sanitarie; a tal fine lo studio

oltre allo strumento del questionario ripropone anche lo schema regionale per la

raccolta e l’analisi delle segnalazioni: reclami, osservazioni ed encomi.

La Direzione Generale Sanità, in collaborazione con la Direzione Centrale

Relazioni Esterne, Internazionali e Comunicazioni e la Direzione Generale Famiglia e

Solidarietà sociale, sta procedendo all'istituzione del "Network regionale per

l'ascolto del cittadino e la qualità percepita” che contribuirà alla realizzazione di

obiettivi connessi con l’attuazione del programma regionale di sviluppo. Il

coordinamento di tale Network sarà affidato ad un Comitato Tecnico Operativo

costituito da figure professionali con competenze specifiche scelte fra gli attori dei

processi socio sanitari; avrà il compito di affrontare tematiche connesse alla

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centralità del cittadino e in particolare l’implementazione dell’efficienza e

dell’efficacia del sistema di ascolto, lo studio di una metodologia orientata allo

scopo e la sistematizzazione funzionale e normativa degli Uffici Relazioni con il

Pubblico e di Pubblica Tutela presenti sul territorio.

Nel mese di giugno 2009 si è svolto sull’argomento un Workshop

denominato “Customer Satisfaction in sanità: obiettivi 2009” allo scopo di illustrare

e condividere detti percorsi ed era rivolto ai Direttori Generali delle Aziende

Sanitarie Locali e Aziende Ospedaliere pubbliche e private accreditate del territorio

e agli attori coinvolti nel sistema (responsabili degli Uffici Relazioni con il Pubblico,

Uffici di Pubblica Tutela, ai referenti Aziendali per la Customer Satisfaction, per i

flussi ecc)

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Programma triennale per l’implementazione del sistema di

valutazione delle aziende sanitarie pubbliche e private.

Un primo programma triennale finalizzato all’implementazione del sistema

di valutazione delle aziende sanitarie pubbliche e private10 è stato avviato dalla

10 Il Programma triennale per l’implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie pubbliche e private, avviato in attuazione del Piano Socio Sanitario 2002 – 2004, della successiva delibera n. VII/12446 del 21.3.2003 recante “Programmazione dell’attività contrattuale dell’Amministrazione Regionale riferita all’anno 2003” nella quale risulta inclusa anche la procedura per l’appalto del servizio di “progettazione ed attuazione di un programma di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate con il SSR e per le aziende pubbliche (ASL e AO)” per un importo a base di gara di € 1.860.000,00 e del decreto della Direzione generale sanità n. 17366 del 12.10.2004 con oggetto: “costituzione del comitato tecnico scientifico per l’attuazione del programma di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management delle aziende sanitarie pubbliche”, è stato avviato in data 17 giugno 2004. Il contratto, della durata di tre anni, determinato in tal senso in seguito alla parziale modifica dell’oggetto in “Servizio triennale di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management della aziende sanitarie pubbliche” intervenuta conseguentemente alla rielaborazione del capitolato speciale d’appalto, da parte della Direzione Generale Risorse e Bilancio, è stato stipulato con la Società Jont Commission Resourcers, Inc. di Illinois – Chicago (USA), risultata vincitrice della gara. Il contratto de quo è in essere dalla data del 1 aprile 2004. Tale Servizio triennale sopra richiamato consiste nella progettazione ed attuazione di un programma di implementazione del sistema di valutazione delle Aziende sanitarie accreditate ed a contratto con il SSR e, per le Aziende sanitarie pubbliche (ASL, AO) anche del loro management, sulla base in un modello di valutazione aziendale che possa essere implementato nella regione Lombardia e che fornisca, sulla scorta di parametri oggettivi ed oggettivabili, il posizionamento di ciascuna azienda rispetto a tali parametri, oltre che una valutazione complessiva della stessa. Realizzato con il supporto tecnico di Joint Commission International, quale divisione della stessa JCR, il Programma è finalizzato alla verifica, attraverso appositi Parametri, economici e qualitativi, dell’adozione e del mantenimento dei programmi di miglioramento delle strutture accreditate (pubbliche e private), e alla diffusione presso il personale interessato delle informazioni riguardanti i criteri di valutazione, per favorire confronti e suggerimenti che migliorino l’efficacia del Sistema Sanitario; il Programma prevede inoltre la valutazione delle performance dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie pubbliche. Il capitolato speciale di appalto prevede che la gestione complessiva del Servizio oggetto del contratto sia effettuata dalla ditta aggiudicataria in stretto raccordo con il Comitato Tecnico Scientifico per l’attuazione del programma di implementazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management delle aziende sanitarie pubbliche (CTS) appositamente costituito dalla D.G. Sanità con il decreto n. 17366 del 12 ottobre 2004 e successivamente modificato con decreto n. 15832 del 31 ottobre 2005. Nell’ambito del Comitato Tecnico Scientifico, la convocazione del quale è indicato debba avere una cadenza almeno annuale, per la gestione ottimale del processo, è stata individuata la necessità della formazione di un sottogruppo, denominato Comitato Tecnico Operativo (CTO), con una funzione più stretta di raccordo operativo tra JCI e Regione Lombardia. Il Comitato Tecnico Operativo di raccordo tra JCI e Regione Lombardia ha i seguenti compiti:

• definire in accordo con il Comitato di progetto JCI la scelta e l’implementazione degli standard di qualità.

• Monitorare l’andamento del progetto.

• Proporre modalità di comunicazione e diffusione dei risultati della valutazione.

• Prendere in esame ogni altro aspetto relativo al Programma di valutazione di cui trattasi su richiesta della DG Sanità.

• Presentare al Comitato Tecnico Scientifico tali proposte metodologiche per acquisire il consenso dei professionisti e consentire al comitato di verificare l’evoluzione del progetto con riferimento ai risultati attesi. Il progetto è stato articolato in 4 sottoprogetti: sotto progetto Valutazione delle performance qualitative. utilizza circa 60 dei 368 standard previsti dal protocollo originario del sistema Joint Commission International che ha consentito l’accreditamento di 5 presidi ospedalieri lombardi. Sono articolati in cinque aree:

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- Diritti dei pazienti e processi di presa in carico clinici e Assistenziali. - Sviluppo delle risorse umane. - Gestione dei processi di interscambio di servizi – prestazioni tra e intra strutture sanitarie. - Sistema informativo amministrativo e clinico. - Gestione di processi di miglioramento della qualità. Sotto progetto “Crisp”. Riguarda l’utilizzo di una evoluzione ulteriore del modello di analisi statistica multilivello applicato a diverse variabili (paziente, unità operative, ospedali) per ottenere misure, aggiustate per il rischio, relative a: – mortalità totale a 30 gg dalle dimissioni. – Mortalità intraospedaliera. – Ricoveri ripetuti entro 48 ore per la medesima MDC. – Trasferimenti tra strutture. – Dimissioni volontarie. Sotto progetto valutazione economica e della produttività. Si basa sull’utilizzo dei dati economici e gestionali, disponibili nei database regionali, per sviluppare indicatori di performance economica e correlare la produzione con le risorse assorbite. La valutazione economica e della produttività deve riguardare l’azienda nel suo complesso; e deve essere utilizzata una metodologia a costi “standard” per consentire il confronto con i costi effettivi aziendali. I costi vengono correlati alle attività al fine di generare valutazioni di produttività. Indicatori di performance “tradizionali”: indici economici, sulla base dei bilanci aziendali:

• indici per la valutazione della struttura dei costi e delle specifiche relazioni con i principali fattori produttivi (ad es. costo personale medico/costo totale; costo servizi alberghieri/costo totale) a livelli diversi di dettaglio.

• Indici per valutazioni di bilancio al fine di correlare specifiche voci di costo con le principali voci di ricavo (ad es. costo del personale/ricavi per prestazioni sanitarie).

• Indicatori di performance “specifici” La performance aziendale è misurata per mezzo di indici di produttività: -costo per ricovero, o per gg degenza o per episodio assistenziale, eventualmente analizzato per fattori produttivi, per le aziende di erogazione. -Costo per livelli uniformi di assistenza, (farmaceutica, assistenza domiciliare, protesica eccetera) per le Aziende Sanitarie Locali. Sotto progetto valutazione del management pubblico. Intende sviluppare indicatori ad hoc per valutare la leadership aziendale, i processi d’innovazione e cambiamento organizzativo sviluppati e i processi d’investimento sulle competenze. La partecipazione al programma di valutazione è prevista negli obiettivi dei direttori generali (nell’ambito del debito informativo) e nel rapporto contrattuale fra ASL e strutture erogatrici Il Programma risulta essere entrato nella sua fase operativa con la realizzazione del primo evento formativo (27-28-29 luglio 2004) rivolto ai Referenti Aziendali. Ciascuna Azienda Sanitaria accreditata, infatti, su invito della Regione Lombardia, ha individuato due responsabili del Programma: uno esperto di organizzazione sanitaria e l'altro di processi economico gestionali. L’obiettivo è quello di rilevare l’aderenza delle strutture sanitarie agli standard internazionali, in riferimento a cinque aree: diritti dei pazienti e processi di presa in carico clinici e assistenziali; sviluppo delle risorse umane; gestione dei processi di interscambio di servizi e prestazioni tra strutture sanitarie e all’interno delle stesse; sistema informativo amministrativo e clinico; gestione dei processi di miglioramento della qualità. Oggetto di valutazione devono essere inoltre l’outcome e gli aspetti economico-produttivi, attraverso l’analisi dei costi, delle performance e dei bilanci. Durante il primo anno, accanto ai processi di autovalutazione delle varie Aziende, sono previste visite specifiche di esperti di Joint Commission presso la strutture coinvolte nel progetto. I risultati attesi dalla realizzazione del sistema di valutazione delle aziende sanitarie accreditate e del management delle aziende sanitarie pubbliche risiedono nello sviluppo di logiche di benchmarking tra le aziende, nell’identificazione di percorsi di miglioramento, nella disponibilità di maggiori informazioni a disposizione dei diversi portatori di interesse e nel miglioramento del servizio, della soddisfazione degli operatori e degli assistiti. Il Rapporto di Gestione 2006 relativo all’esercizio dell’anno 2005 reso pubblico dalla regione Lombardia, indica nel corso dell’anno 2005 sono stati ottenuti i primi risultati relativi a tale progetto: “Il programma non ha effetto sanzionatorio ma vuole essere uno strumento operativo ed efficace per lo sviluppo ulteriore del livello di qualità del sistema sanitario lombardo.Il programma si basa sulla valutazione di performance economiche, di esito e di verifica del grado di compliance delle strutture rispetto ad alcuni standard di qualità nelle aree riferite alla presa in carico del paziente, ai processi assistenziali, ai rapporti fra strutture sanitarie, all’organizzazione amministrativa e informativa, ai progetti di qualità .Come da programma è stato acquisito il riscontro delle autovalutazioni trimestrali delle Strutture di Ricovero e Cura e delle ASL per il 4° trimestre 2004 e per 1° 2° 3° trimestre 2005. Sono stati effettuati momenti pubblici di approfondimento del programma (giugno e dicembre) con grande ritorno in termini di

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regione Lombardia in attuazione del Piano Socio sanitario 2002 – 2004 e della

successiva delibera n. VII/12446/2003: “Programmazione dell’attività contrattuale

dell’Amministrazione Regionale riferita all’anno 2003”. Il progetto è stato basato

sulla valutazione di performance economiche, di esito e di verifica del grado di

compliance delle strutture rispetto ad alcuni standard di qualità nelle aree riferite

alla presa in carico del paziente, ai processi assistenziali, ai rapporti fra strutture

sanitarie, all’organizzazione amministrativa e informativa, ai progetti di qualità.

Il successivo programma triennale è stato avviato nel dicembre 2007

nuovamente con l’ausilio tecnico di Joint Commission International (JCI); il

Programma è finalizzato a:

• consolidare e sviluppare il precedente programma di valutazione delle

Aziende sanitarie, al fine di raggiungere migliori performance qualitative in tutti gli

ospedali accreditati lombardi;

• trasferire alle ASL il know-how e le tecniche di valutazione, in base alla

metodologia Joint Commission International;

• promuovere e diffondere progetti di qualità per il coordinamento

assistenziale e per la continuità delle cure tra i vari erogatori.

Il sistema di valutazione degli ospedali è in questo caso basato sulla

messa a punto di un gruppo di standard selezionati dalla 3a edizione del manuale

“Standard Joint Commission International per l’Accreditamento degli Ospedali”. In

particolare gli standard introdotti sono focalizzati a presidiare la valutazione e la

cura del paziente (farmaci, anestesia, chirurgia) e la sicurezza del paziente.

Nell’anno 2005 il World Health Organization (WHO) ha avviato la World Alliance for

Patient Safety ed ha designato The Joint Commission e JCI per dare vita ad un

centro dedicato alla sicurezza del paziente (WHO Collaborating Centre for Patient

Safety Solutions). Il sistema di valutazione sviluppato nel primo triennio è basato

sia sull’autovaluzione periodica da parte delle strutture e sia sulla valutazione terza

da parte di consulenti di JCI svolto con sopralluoghi. Inoltre, il progetto prevede

partecipazione. E’ stata acquisita dal Comitato Tecnico Operativo (CTO) la relazione annuale 2004 sulla attività svolta da Joint Commission International, società aggiudicataria del programma di valutazione delle Aziende Sanitarie che opera sotto la supervisione del Comitato Tecnico Operativo, composto da dirigenti regionali ed esperti esterni. Sono state effettuate 78 visite in situ dai consulenti JCI, che per espressa previsione del CTO hanno avuto valenza consulenziale e di supporto per la migliore attuazione del programma. Sono stati realizzati incontri con i referenti aziendali delle ASL e delle Strutture di Ricovero e Cura per l’aggiornamento dello stato di avanzamento del progetto. Per le Strutture di Ricovero è Cura è stato realizzato il Software per le Unità Operative basato su ACCES con relativo manuale e formazione specifica per i referenti aziendali.”

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anche la valutazione dell’esito delle cure attraverso specifici indicatori di outcome e

gli aspetti economico-produttivi, attraverso l’analisi dei costi, delle performance e

dei bilanci ed è anche prevista la realizzazione di uno specifico progetto formativo

per lo sviluppo ed il consolidamento delle conoscenze collegate al programma da

parte degli operatori.

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CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

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Al termine dell’esposizione dei dati rilevati nel corso dell’indagine sulla

gestione del servizio sanitario in Lombardia nel 2009, si formulano le valutazioni

conclusive in merito alle singole tematiche che hanno costituito oggetto di

approfondita analisi da parte della Sezione.

1. Come si è già rilevato nella precedente relazione l’obiettivo

fondamentale di offrire un riferimento unico per l’emergenza urgenza mediante

l’istituzione delle Centrali operative 118 e dell’Azienda Regionale dell’Emergenza

Urgenza è stato pienamente raggiunto e nel complesso il sistema risponde

adeguatamente alla richiesta dell’intero territorio regionale.

In sintesi si può affermare che il Servizio sanitario di urgenza ed

emergenza, attuato dalla Regione Lombardia a partire dall’istituzione dell’Azienda

regionale per l’emergenza e urgenza, corrisponde al disegno delineato dal

PSSR 2007-09.

Per la raccolta e la gestione dell’allarme sanitario sono state stipulate

nuove convenzioni tra l’AREU e le Aziende ospedaliere pubbliche, che rappresentano

le Articolazioni territoriali dell’AREU stessa, e con l’istituzione delle Centrali

Operative 118 presso alcune di esse.

Per lo svolgimento delle attività di soccorso e trasporto d’urgenza è stato

confermato il sistema di convenzioni già in corso tra Aziende ospedaliere ed Enti e

Associazioni di volontariato, non senza avviare un processo di analisi della

situazione esistente al fine di apportare eventuali modifiche.

Il sistema Emergenza Urgenza si è avvalso della rete ospedaliera esistente,

costituita da Aziende sia pubbliche, per il 73%, che private, distinte tra vari livelli di

complessità assistenziale.

La realizzazione degli indirizzi programmatici più specifici è stata avviata

(formazione degli operatori, reti per patologie ad alta complessità,

informatizzazione) ma restano alcune criticità (carenza di dati sugli operatori dei

mezzi di soccorso, lacune nello scambio informativo tra Centrali operative), peraltro

già segnalate da questa Sezione, affrontate e in parte risolte nel 2010.

Quanto alla verifica della gestione delle tre fasi dell’Emergenza Urgenza è

emerso che il primo livello del sistema, relativo alla fase di allarme sanitario

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(Servizio 118), viene svolto quasi completamente con mezzi e personale

appartenenti al SSR.

Nel 2009 il fabbisogno minimo di personale per la copertura dei turni, sia

diurni che pomeridiani e notturni, rispetto al 2008 è aumentato del 2% in relazione

ai medici, dell’1% per gli infermieri mentre è diminuito dell’1% per il personale del

ruolo tecnico, che corrisponde ad un aumento di 12.857 ore di presenza di medici,

di 10.472 ore di presenza di infermieri contro una riduzione di circa 8.000 ore di

personale tecnico. Sulla base dei dati forniti dalla DG Sanità, acquisiti a consuntivo

da ASL ed AO, si è riscontrato che le ore di servizio reso sono coincidenti con il

fabbisogno stabilito per il 2009.

Il numero di richieste d’intervento è aumentato del 3% nel 2009 rispetto

all’anno precedente, mentre il costo complessivo del servizio è aumentato del

5% circa.

Dalle informazioni pervenute dalla DG Sanità in relazione al 2009, si rileva

che le dodici Centrali operative lombarde sono tutte in possesso di strumenti

tecnologici adeguati all’efficace gestione del servizio. Si rileva tuttavia la scarsa

integrazione tra le varie COEU, che in caso di necessità possono sostituirsi una

all’altra nel giro di qualche ora.

Con riferimento alla seconda fase del Sistema, il Soccorso sanitario

extraospedaliero e trasporto d’urgenza, si osserva in primo luogo che il servizio

è svolto sulla base di convenzioni con Enti o Associazioni di volontariato,

Organizzazioni o Cooperative sociali. Pertanto la rete del soccorso territoriale

extraospedaliero è prevalentemente costituita da personale volontario. La principale

criticità, già segnalata nella precedente Relazione, riguarda la scarsità di

informazioni sulla composizione degli equipaggi dei mezzi di soccorso, con

particolare riferimento alla formazione specifica posseduta.

In sede di controdeduzioni la DG Sanità ha rammentato che con DGR n.

893 del 1° dicembre 2010 sono stati dettati i requisiti tecnico-organizzativi per il

servizio di trasporto sanitario e per il servizio di trasporto sanitario semplice,

riguardante oltre i mezzi in dotazione, anche gli obblighi formativi del personale in

servizio sugli stessi e la previsione di percorsi formativi dedicati.

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La distribuzione dei mezzi di soccorso sul territorio risulta piuttosto

varia ma i rapporti convenzionali tra le Aziende Ospedaliere e i soggetti del terzo

settore, che svolgono attività di trasporto sanitario, sono proseguiti invariati, sia

nell'anno 2009 che nell'anno 2010, in attesa di espletare la procedura di selezione

pubblica.

La DG Sanità, sentita la Direzione dell'AREU, ha precisato che le ASL hanno

effettuato, su tutti i soggetti privati che svolgono attività di trasporto sanitario in

Regione Lombardia, i controlli previsti, finalizzati alla verifica dei requisiti

igienico sanitari delle sedi operative e dei mezzi autorizzati allo svolgimenti

dell'attività.

L’utilizzo di alcuni indicatori ha fornito un quadro nel complesso positivo

delle prestazioni rese dal servizio di emergenza offerto su tutto il territorio.

Il terzo livello del Sistema è costituito dalla rete ospedaliera

dell’Emergenza Urgenza, composta da strutture differenziate in base al livello di

complessità assistenziale (Punti di Primi Intervento, Ospedali sedi di Pronto

Soccorso, Dipartimenti Emergenza e Accettazione di I e di II livello). Il numero delle

strutture nel 2009 è rimasto sostanzialmente invariato rispetto al 2008.

Tra le strutture che svolgono il Servizio di Emergenza Urgenza si registra la

prevalenza di quelle pubbliche (in media il 73%) rispetto a quelle private in ogni

livello di complessità assistenziale. In controtendenza le strutture di Pronto

soccorso di Milano Città, Mantova e Monza e Brianza, prevalentemente private.

Le strutture della rete di emergenza urgenza sono distribuite sul

territorio in modo piuttosto eterogeneo, con una maggiore concentrazione

nelle province di Milano e Brescia.

Nel 2009, pur restando il flusso informativo relativo agli indicatori per

la valutazione di esito e di appropriatezza delle prestazioni dell’emergenza

urgenza limitato, dagli elementi forniti dalla DG Sanità emerge che il tasso medio

di accesso alle strutture pubbliche e private nel 2009 scende da 3,95 a 3,13 per

mille abitanti (3,57 alle pubbliche e 2,10 alle private).

L'accesso ai DEA di II livello sale nella regione da 1,52 a 1,59, mentre gli

altri livelli di assistenza restano all'1,24 (DEA I livello) e allo 0,54 (PS). In

particolare i DEA II livello pubblici segnano l'indice medio più elevato aumentando

da 1,67 a 1,80.

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Si richiama l’attenzione sull’indicatore di efficacia delle prestazioni

erogate, rappresentato dall’indice di accessi ripetuti in pronto soccorso entro

24 ore, che esprime una criticità della prima prestazione di emergenza urgenza.

L’indice medio aggregato a livello regionale aumenta nel 2009 da 7,77 a

10,20. In particolare nelle strutture pubbliche sale da 8,38 a 10,86 mentre il dato

delle private non è disponibile.

Nel settore dell’attività di soccorso per le maxiemergenze risulta che nel

2009 la situazione è rimasta invariata rispetto al 2008: in 10 Centrali Operative

su 12 sono presenti protocolli operativi per il coordinamento delle attività di

soccorso sanitario con la rete ospedaliera e con altri enti (VVFF, PS, CC, CRI), ma

solo 5 Centrali operative su 12 hanno in dotazione Dispositivi di Protezione

Individuale per il rischio Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico (NBCR) e solo

presso 4 tra queste si sono tenuti corsi di formazione del personale per il loro uso.

Il modello organizzativo delineato dal Piano aziendale dell’AREU

appare molto più ampio ed articolato di quanto previsto dalla legge istitutiva

dell’Azienda e dalla Delibera attuativa, che ha individuato una “struttura di

coordinamento e di gestione delle funzioni agile ed essenziale”.

Al riguardo si sottolinea la necessità di monitorare attentamente

l’evoluzione e il dimensionamento della struttura organizzativa dell’Azienda al fine

di valutarne la puntuale rispondenza alle funzioni ad essa attribuite e la razionale

organizzazione dei suoi compiti in termini di efficienza ed efficacia ma soprattutto di

economicità, anche in relazione al numero delle figure professionali richieste

dall’assetto aziendale.

La questione è strettamente connessa alla consistenza e al costo del

personale. In proposito si è osservato che attualmente il numero dei dipendenti

dell’AREU appare piuttosto esiguo. Tuttavia, poiché la relativa spesa, ivi compresa

quella per comandi, collaborazioni, consulenze amministrative e sanitarie e per i

compensi ai vertici dell’Azienda, ammonta a 2.373.643,44 euro e rappresenta il

64% delle spese di funzionamento, si raccomanda alla DG Sanità di programmare

le assunzioni attuando, ove possibile, una corrispondente riduzione di consulenze o

collaborazioni, di vigilare sull’osservanza dei piani di assunzioni approvati,

valutando eventualmente la possibilità di procedere a distacchi o comandi di

personale regionale presso l’AREU.

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In sede di controdeduzioni, la DG Sanità ha rammentato che nel corso del

2010 con DGR. n. IX/696 del 26 ottobre 2010 è stato approvato il fabbisogno di

personale dell’AREU per l’anno 2010, in linea con quanto già disposto

nell’approvazione del fabbisogno triennale di personale della stessa previsto dalla

DGR n. VIII/969 del 29 luglio 2009.

Si dà atto infine del pareggio del bilancio dell’AREU nell’esercizio

2009.

2. La Sezione ha quindi preso in esame lo stato di avanzamento degli

interventi previsti dall’Accordo di programma quadro in materia di edilizia

sanitaria, stipulato in data 3 marzo 1999, e dai cinque successivi Atti integrativi

stipulati rispettivamente a luglio 2004, a marzo 2005, ad agosto 2006, a gennaio

2008 e a dicembre 2009.

Dai dati forniti dalla DG Sanità della Regione Lombardia, emerge che gli

interventi che rientrano negli accordi più risalenti si trovano in una fase di

realizzazione più avanzata: i nove interventi conclusi fanno parte dell’AdPQ del

1999, così come la maggior parte delle opere entrate in funzione (49 su 65). La

maggior parte dei lavori in esecuzione rientra nel II e nel IV atto integrativo.

Per circa il 30% degli interventi i lavori devono ancora avere inizio;

di queste 56 opere non ancora avviate, 48 rientrano nel III e IV Atto integrativo (25

sono state aggiudicate e 23 sono in corso di aggiudicazione) mentre tutte le 8 del V

Atto integrativo sono ancora in fase di progettazione.

Si è rilevato nel corso dell’indagine che l’avanzamento finanziario degli

interventi ne ha seguito all’incirca l’avanzamento fisico.

Dal monitoraggio degli interventi al 31.12.2009 si evince che la maggior

parte delle criticità è dovuta a ritardi superiori a 180 giorni. L’accordo che

presenta la maggior percentuale di criticità è il II Atto integrativo (36%), anche se

il I Atto integrativo presenta il maggior numero di casi critici in valore assoluto (5

su 27).

Si rammenta infine che non è stato possibile considerare le criticità relative

agli interventi del IV e V Atto integrativo in quanto non fanno parte del sistema di

monitoraggio utilizzato sui precedenti Accordi.

Al riguardo la Sezione auspica che la Regione metta in atto procedure

alternative per il monitoraggio e la verifica del rispetto dei tempi e dei costi dei

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lavori assegnati e da assegnare in appalto. In sede di controdeduzioni la Regione

Lombardia ha comunicato che, ferma restando la già attiva procedura di

monitoraggio attraverso il sistema NSIS del Ministero della Salute, la Dg Sanità

valuterà l'opportunità di estendere l'utilizzo dell'Applicativo SGP del MISE anche per

tali atti integrativi.

3. Dall’istruttoria svolta si è preso atto delle azioni regionali dirette al

controllo della spesa per consulenze e incarichi, azioni che consistono

principalmente nel monitoraggio dei Bilanci d’esercizio e dei Conti economici

trimestrali delle Aziende sanitarie e nel tentativo di superare il fenomeno dei

cosiddetti “contratti atipici”, attraverso nuove assunzioni, nei limiti del

fabbisogno riconosciuto, e contestuale risoluzione dei contratti atipici (incarichi di

consulenza ritenuti inderogabili, rapporti di collaborazione coordinata e

continuativa) riferiti ai medesimi posti. Le regole regionali prevedono inoltre che il

ricorso a forme contrattuali atipiche dovrà essere circoscritto a situazioni

straordinarie e limitate nel tempo e per i periodi strettamente necessari

all’espletamento delle selezioni pubbliche per il reperimento di personale con

rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato.

Non sono state invece attivate misure per il contenimento delle spese per

convegni, mostre e rappresentanza, ma l’azione di comunicazione in ambito

regionale è stata attuata mediante un contratto di appalto per la comunicazione

sociosanitaria della Regione Lombardia. E’ prevista per i primi mesi del 2011

l’aggiudicazione di un nuovo appalto.

Con riferimento alle spese per consulenze e incarichi attribuiti dalle Aziende

sanitarie, nel 2009 si è riscontrata una progressiva diminuzione del numero di

consulenze assegnate e della relativa spesa, che nel 2009, con un importo di

65 milioni di euro, è diminuita di circa il 7% rispetto all’anno precedente e

rappresenta lo 0,3% della spesa sanitaria complessiva.

Opposta tendenza si è registrata nel 2009 relativamente alle spese per le

relazioni pubbliche, i convegni e la rappresentanza delle Aziende sanitarie: si

osserva infatti un deciso aumento del numero degli eventi nel 2009, cui

corrisponde un aumento della spesa di oltre il 20% rispetto al 2008.

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La scomposizione del dato aggregato conferma, come già rilevato nella

precedente relazione, una situazione eterogenea tra le diverse realtà

aziendali, con picchi rilevanti soprattutto tra le Aziende Ospedaliere.

Pertanto, preso atto della diminuzione nel 2009 del numero di conferimenti

e della spesa per consulenze e incarichi e, al contrario, dell’incremento delle spese

di rappresentanza, s’invita la Regione Lombardia, sebbene si tratti di una voce poco

rilevante dei bilanci delle Aziende in quanto ammonta complessivamente a 553.829

euro e rappresenta lo 0,003% della spesa sanitaria, a monitorare anche le spese di

rappresentanza, con particolare riferimento alle Aziende Ospedaliere, e ad

assumere le iniziative opportune al fine del controllo della spesa e per il rispetto

delle disposizioni contenute nella legge 122/2010.

Con la nota recante le controdeduzioni alla presente relazione, la DG Sanità

ha comunicato che verrà sottoposta alla Giunta regionale, una proposta di legge

che, anche sulla base delle previsioni che saranno assunte con il decreto del

Ministro dell'economia e delle finanze di cui al terzo periodo, dell’articolo 6, comma

20, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con legge 30 luglio 2010,

n. 122, determina le misure per il concorso degli enti del sistema al patto di

stabilità regionale. Con tale previsione normativa verranno determinate le misure di

riduzione della spesa corrente con particolare riferimento agli ambiti di spesa

individuati dall’articolo 6 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con

legge 122/2010.

4. Dalle informazioni acquisite è emerso che presso le Aziende sanitarie

lombarde la spesa per i servizi esternalizzati è pari a circa il 2% della spesa

sanitaria e corrisponde nel 2009 ad un importo di 469 milioni di euro, ripartiti in

maniera eterogenea tra le Aziende.

Le esternalizzazioni riguardano il servizio di pulizia, il servizio mensa

(pazienti e dipendenti), la lavanderia e i servizi informatici (software e hardware).

La Regione Lombardia ha posto in essere un sistema di monitoraggio

diretto alla verifica delle esternalizzazioni in termini di efficienza della

spesa. I dati relativi alla rilevazione dei costi dei servizi che le Aziende sanitarie

hanno consuntivato affluiscono all’Osservatorio Servizi e vengono quindi analizzati

per essere raccolti in report semestrali.

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Stante la rilevanza che la spesa per i servizi esternalizzati sta assumendo,

si raccomanda all’Amministrazione regionale di proseguire con il monitoraggio,

orientandolo alllaa vvaalluuttaazziioonnee ddeeii rriissuullttaattii mmaattuurraattii iinn tteerrmmiinnii eeccoonnoommiiccii,, ddii qquuaalliittàà

ddeeii sseerrvviizzii ee ddeell ccoonnsseegguuiittoo rriissppeettttoo ddeeii ppaarraammeettrrii aauuttoorriizzzzaattiivvii ddeeggllii aaffffiiddaammeennttii

ddiirreettttii ddeeii sseerrvviizzii mmeeddeessiimmii,, aanncchhee aall ffiinnee ddeell mmiigglliioorraammeennttoo ddeellllee pprreessttaazziioonnii ddeellllee

AAzziieennddee cchhee hhaannnnoo rraaggggiiuunnttoo pprreessttaazziioonnii nnoonn oottttiimmaallii..

5. Riguardo alla verifica sull’utilizzo di strumenti finanziari derivati, la DG

Sanità ha segnalato che non risulta che nel 2009 le Aziende Sanitarie Locali e

le Aziende Ospedaliere abbiano fatto ricorso a strumenti di finanza

derivata e che una sola Azienda è stata autorizzata a contrarre un mutuo destinato

a finanziare un investimento.

6. Analogamente alle precedenti relazioni, questa Sezione ha condotto

l’indagine sull’efficienza ed efficacia del Sistema sanitario regionale, come

approfondimento finalizzato alla verifica del funzionamento del Sistema sanitario

regionale.

Nel dare atto dell’approvazione della legge regionale n. 33 del 30 novembre

2009 “Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità”, con la quale si è

proceduto al riordino e semplificazione dell’intera normativa regionale di settore,

nonché del Piano Socio Sanitario Regionale per gli anni 2010 – 2014, approvato dal

Consiglio Regionale nel mese di novembre 2010, sono state in primo luogo

analizzate le modalità dell’erogazione delle prestazioni sanitarie.

Le strutture iscritte al Registro Regionale nell’anno 2009 sono

1.021, ovvero 7 di più rispetto all’anno precedente e 225 in più rispetto al periodo

storico 2002-2009; l’incremento maggiore si individua nell’ambito degli ambulatori

privati (391 nel 2007, 402 nel 2008, 412 nel 2009). Il numero delle strutture

pubbliche è diminuito durante il periodo osservato, passando da 274 a 272 in

controtendenza a quello delle private, passate da 740 a 749.

La composizione della popolazione interessata dall’attività svolta dalle

strutture sociosanitarie della regione Lombardia è stata esaminata e illustrata

ponendo attenzione sia a quella residente, sia a quella assistita da ogni Azienda

Sanitaria Locale, con l’intento, tra l’altro, di evidenziare potenziali discrasie in

relazione all’assegnazione alle ASL della quota capitaria pro capite/residente.

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Nell’anno 2009, il valore dell’indice riguardante l’incidenza della

popolazione anziana è in costante crescita, per la popolazione residente è

risultato pari a 19,95%, mentre per quella assistita è pari a 20,18%.

Il costo della Medicina di base, nell’anno 2009, è stato indicato pari

a € 816.652.000, l’aumento rispetto all’anno precedente è di € 43.703.000.

Il costo medio della medicina di base per residente nell’anno 2009 è stato

pari a € 83,82 mentre quello per assistito è pari a € 82,97.

Nell’anno 2009 i medici di base attivi in Regione Lombardia sono stati

7.679 di cui 6.523 medici di medicina generale e 1.156 pediatri di libera scelta. Il

raffronto dei dati riguardanti l’ultimo biennio indica per i medici di medicina

generale un’inversione di tendenza rispetto agli andamenti precedenti: infatti, tra il

2008 e il 2009 il numero di questi ultimi è aumentato di 36 unità, in controtendenza

rispetto alle precedenti diminuzioni. Sono 10 in più i pediatri di libera scelta.

Il numero delle ricette farmaceutiche staccate dai medici di base è

stato, nell’anno 2009, pari a 72.202.416 unità, confermando la tendenza

all’aumento già rilevata nei precedenti esercizi. Il numero medio delle

ricette farmaceutiche staccate per un medico di base è salito a 9.515 unità

con un aumento rispetto all’anno 2008 pari a 363 ricette. La spesa farmaceutica

è salita di 2.607,90 milioni di euro con un incremento di 74,35 milioni di euro

rispetto all’anno 2008.

Riguardo all’offerta ospedaliera, il numero complessivo dei posti letto

presso le strutture sanitarie (aziende accreditate pubbliche, accreditate private e

autorizzate private) nell’anno 2009 è stato pari a 41.180.

Nel settore pubblico i posti letto sono passati da 35.255 nell’anno 1999 a

26.425 dell’anno 2009, registrando una diminuzione sull’intero periodo di 8.830

unità. Nel settore privato sono 14.755 i posti letto accreditati attivati nell’anno

2009; il raffronto con il primo anno della serie storica mostra un incremento di

2.400 posti, mentre quello con il 2008 mostra un aumento di 221 posti.

L’esame sull’offerta di posti letto per ricoveri di pazienti in stato acuto e

non, svolti nelle tipologie di ricovero in regime di Degenza Ordinaria e Day Hospital,

indica che nell’anno 2009, presso le strutture pubbliche i posti letto per Day

Hospital, sono stati 3.161, presso quelle accreditate private sono stati 1.164 e

presso quelle private autorizzate 60. Il paragone rispetto all’anno precedente

indica un aumento di offerta presso le strutture private accreditate e una

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diminuzione presso gli altri operatori. Per quanto riguarda i posti letto per degenze

in regime di ricovero ordinario l’offerta è stata per le strutture pubbliche di

23.264 letti, per quelle private accreditate di 13.591 letti e, infine per le private

autorizzate di 781 letti. Anche in questo caso nell’ultimo biennio l’unico settore

che aumenta il numero di posti letto è quello privato accreditato.

Nell’anno 2009, il numero complessivo di posti letto destinati alla

riabilitazione sanitaria era pari a 7.951 unità. Il saldo tra l’anno 2009 e il

precedente, risulta essere di 269 posti letto in più, mentre, rispetto all’anno 2000,

l’aumento dell’offerta è pari a 2.711 letti. L’indice relativo al numero di posti

letto di riabilitazione sanitaria ogni mille abitanti, risulta, anche nell’anno 2009,

come nel 2008, essere il più alto della serie storica presa in considerazione ed è

pari a 0,82.

Anche la ripartizione dei posti letto di riabilitazione sanitaria tra erogatori

pubblici e privati conferma quanto rilevato in occasione delle precedenti relazioni,

cioè che l’offerta maggiore di posti letto per riabilitazione risieda presso le strutture

di diritto privato e che la stessa va aumentando nel tempo.

Riguardo alla composizione dell'attività ospedaliera in entrambi i

regimi di ricovero, sia quello ordinario, sia quello di day hospital, tra il primo e

l’ultimo anno della serie storica presa in considerazione, si osserva una forte

diminuzione del numero dei casi di ricovero svolti per pazienti in stato acuto; tra il

primo anno e l’ultimo si nota una differenza di 277.166 casi di ricovero per il

Regime Ordinario e di 54.989 casi nell’ambito del Day Hospital.

Per quanto concerne gli indicatori per tipologia di erogatore, la Sezione si è

soffermata sui ricoveri ospedalieri con durata superiore a un giorno riassumendo i

dati della produzione per il quadriennio alla luce dei seguenti indicatori: degenza

media osservata, degenza media entro e oltre valore soglia, percentuale di casi

oltre il valore di soglia, percentuale di giorni oltre valore di soglia, percentuale di

casi chirurgici, percentuali di casi complessi, percentuale di DRG anomali,

percentuale di deceduti in degenza ordinaria.

Per quanto riguarda gli indicatori di efficienza ospedaliera per acuti

l’attenzione della sezione si è concentrata sui dati concernenti l’Occupazione Media

dei posti letto, del Turn Over e dell’Indice di Rotazione dei posti letto, presso le

strutture pubbliche e private, che hanno confermato la tendenza alla diminuzione

per il settore pubblico e il risultato maggiore in quello privato.

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Anche quest’anno, nel contesto dell’aumento complessivo del numero

dei parti, si rileva l’aumento del numero di quelli eseguiti con il metodo cesareo;

infatti questi ultimi passano da 27.730 dell’anno 2008 a 28.137 dell’anno 2009.

La remunerazione dei parti nell’anno 2009 risulta pari a € 208.609.619

con un aumento sull’anno 2008 di € 6.994.901, mentre quella dei parti cesarei è di

€ 59.813.667, ovvero, € 3.712.468 in più rispetto all’anno precedente. Gli aumenti

rilevati risultano determinati sia dall’aumento del numero e sia dalla maggiorazione

delle tariffe introdotta tra l’anno 2008 e l’anno 2009.

Il tasso di ospedalizzazione, introdotto dalla legge 595/85 che, nel

fissare l’obbligo della previsione da parte delle regioni di standard vincolanti

finalizzati all’utilizzo ottimale dei servizi e dei posti letto, indicava l’obiettivo-soglia

in 160 ricoveri per mille residenti in regione, nell’anno 2009 è stato pari a

133,8. Questo risultato della media regionale è inferiore alla soglia fissata e a

quello dell’anno 2008, confermando la tendenza alla diminuzione già rilevata negli

anni precedenti.

Per quanto riguarda il costo medio dell’assistenza ospedaliera, quello

per giornate di degenza ordinaria per pazienti acuti nell’anno 2009 è passato

da € 508 dell’anno 2008 a € 525 di quello successivo; nell’anno 1999 era pari a €

323 e nell’anno 2004 pari a € 453.

Il costo medio per posto letto di degenza ordinaria per acuti ha

raggiunto l’importo di € 154.571, nell’anno 2008 era pari a € 150.615; nell’anno

1999 era pari a € 85.611 e nell’anno 2004 era € 115.284.

Il costo medio di ogni paziente in patologia acuta dimesso in seguito

ad un ricovero di degenza ordinaria nell’anno 2009 è stato pari a € 3.392, nell’anno

precedente lo stesso era pari a € 3.292; nell’anno 1999 era pari a € 2.301 e

nell’anno 2004 era € 2.864.

Per quanto riguarda la mobilità sanitaria nell’anno 2009, i ricavi

derivanti da prestazioni sanitarie svolte dal SSR Lombardo a favore di cittadini

provenienti da fuori regione sono stati pari a € 586.167.778, nell’anno

antecedente tali ricavi sono stati € 590.315.315; questo risultato conferma la

diminuzione già individuata nell’anno 2008 sul risultato dell’anno precedente. Il

risultato della riduzione dei ricavi derivanti da prestazioni svolte per pazienti non

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residenti si riscontra sia presso le strutture di tipo pubblico che in quelle di tipo

privato e sono queste ultime ad assicurare il maggior numero di ricavi.

7. Per quanto concerne l’analisi dell’attività di controllo esercitata dalla

Regione sul sistema sanitario regionale, la Sezione ha approfondito gli aspetti

attinenti la verifica del sistema di finanziamento a prestazione attraverso i controlli

svolti dai Nuclei Operativi di Controllo delle ASL sulle prestazioni di ricovero ed

ambulatoriali. Anche quest’anno è stato approfondito l’aspetto della

ripartizione delle verifiche e dei controlli riguardo al differente ambito di

appartenenza al settore pubblico o privato delle strutture sanitarie.

Nell’anno 2009, relativamente all’intera Lombardia, sono state controllate 197.118

pratiche di cui 131.967 nel settore pubblico e 65.151 per quello privato.

Il numero delle pratiche controllate è pari al 10,64% (nel 2008:

5,94%) dei ricoveri effettuati, raggiungendo ampiamente l’obiettivo

previsto in sede di programmazione regionale, che tiene conto di quanto

stabilito dall’articolo 79 della legge 133 del 06.08.2008 - legge finanziaria

2009. Nell’anno 2009 tutte le ASL hanno superato la soglia fissata per i controlli. La

percentuale più alta si riscontra presso l’ASL di Mantova, pari al 12,15%, in

relazione ad numero di ricoveri pari a 61.405; quella più bassa è quella dell’ASL di

Milano 2 (10,01%), con un numero di ricoveri pari a 89.726.

Presso le ASL di Milano 1, Cremona e Mantova sono state controllate

pratiche di ricovero presso le strutture private per percentuali rispettivamente pari

a 16,38%, 14,14% e 13,94%.

Per quanto concerne la verifica della correttezza della codifica delle

prestazioni, ovvero i controlli di congruenza, i dati presentati dalla Regione

indicano che, a livello regionale, nell’anno 2009, sono state verificate 197.055

pratiche, di cui 131.923 nel pubblico e 65.132 nel privato, di queste 26.485 sono

state le pratiche con valorizzazione modificata, 21.532 nel pubblico e 4.953 nel

privato. Considerando i dati che si riferiscono all’ultimo biennio, il raffronto tra

l’anno 2009 e il precedente segnala che tutte le ASL hanno aumentato il

numero di pratiche verificate per questa tipologia di controlli.

A proposito della verifica della corretta modalità di erogazione delle

prestazioni nei diversi regimi di ricovero, Day Hospital o di ambulatorio, i cosiddetti

controlli di appropriatezza, è stato rilevato che sono stati svolti 63 controlli di

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appropriatezza, di cui 19 effettuati presso strutture private e 44 nel pubblico, tutti

presso l’ASL di Varese.

Al riguardo, questa Sezione, pur condividendo la scelta di privilegiare

l’attenzione sui 43 DRG ad alto rischio di in appropriatezza ed essendo consapevole

dell’onere derivante dallo svolgimento dei controlli in termini di risorse, raccomanda

all’Ente di non tralasciare le verifiche sull’appropriatezza delle prestazioni diverse

dai 43 DRG a rischio, soprattutto nel settore interventistico-chirurgico, onde evitare

episodi di “malpractice” sanitaria, come recenti casi hanno dimostrato.

Il risultato economico delle verifiche realizzate dalle strutture di controllo

delle ASL ha portato per l’intera Lombardia nell’anno 2009, a un recupero di €

35.908.014 rispetto al risultato dell’anno precedente, che era pari a € 24.958.186,

pertanto, registrando un incremento notevole. La valorizzazione dei

controlli, letta rispetto all’appartenenza delle strutture al settore pubblico o

privato vede per le prime un risultato pari a - € 16.178.343 e per le seconde pari -

€ 8.779.843.

Anche in quest’occasione la relazione sulla gestione del Servizio Sanitario

Regionale in Lombardia, si è soffermata sull’attività svolta dalle strutture regionali

nell’intento di portare i Servizi di Medicina di Laboratorio a raggiungere e

mantenere un buono standard di qualità, ovvero i programmi attivati dalla regione

Lombardia denominati di Valutazione Esterna della Qualità (VEQ). Avendo la

Giunta posto la partecipazione a questi programmi come requisito indispensabile

per l’ottenimento e il mantenimento dell’autorizzazione all’esercizio da parte dei

Servizi di Medicina di Laboratorio, la partecipazione ai programmi attivati dalla

Regione è obbligatoria.

In merito all’attività di Verifica sui tempi di attesa, la relazione dà conto

dello stato delle iniziative intraprese dalla Regione Lombardia con la finalità della

riduzione dei tempi di attesa connessi alle prestazioni sanitarie specialistiche e non,

negli anni precedenti il 2009 e il primo semestre 2010.

Con nota protocollo n. H 1.2010.0019734 del 1° giugno 2010, la Regione

Lombardia ha ottemperato all’obbligo, determinato dall’Intesa Stato – Regioni del

23 marzo 2005, dell’invio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri della relazione

per l’anno 2009 sull’attuazione degli adempimenti di cui al comma 4, lettera c)

dell’articolo 52 della Legge 289/2002 in materia di tempi di attesa.

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Nella relazione vengono esposti i dati prodotti dalla Direzione Generale

Sanità relativi ai tempi di attesa per gli interventi chirurgici e per le prestazioni

sanitarie ambulatorie, aggregando i dati delle rilevazioni effettuate nei giorni indice

programmati nel primo semestre 2010.

Dai dati prodotti dalla Regione Lombardia si conferma la tendenza, già

rilevata nella precedente relazione, alla riduzione dei tempi di attesa, osservati

secondo le metodologie previste dalle vigenti normative, sia per quanto riguarda le

prestazioni ambulatoriali che per gli interventi chirurgici.

Il tema delle liste d’attesa rappresenta uno degli aspetti critici di tutti i

sistemi sanitari: garantire l’erogazione delle prestazioni entro tempi appropriati

rispetto alla patologia e alle necessità di cura, in modo da non compromettere

l’accessibilità e la fruibilità delle prestazioni medesime. La questione riveste un

ruolo fondamentale nell’ambito dei Livelli Essenziali di Assistenza, così come

previsto dal DPCM 29 novembre 2001, dalle sue posteriori modificazioni e dagli

Accordi e Intese tra Stato e Regioni.

Il recentissimo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa per il

triennio 2010-2012, d’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di

Trento e di Bolzano, determina un nuovo percorso finalizzato a garantire un

appropriato accesso dei cittadini ai servizi sanitari, mediante l’applicazione di

rigorosi criteri di appropriatezza, del rispetto delle classi di priorità e della

trasparenza del sistema a tutti i livelli. La Sezione invita, pertanto, la Regione

Lombardia ad adoperarsi per attuare, con la consueta tempestività, le indicazioni

contenute nel citato atto, al fine di introdurre nel sistema regionale le previste,

opportune innovazioni.

Con riferimento alla valutazione della qualità dei servizi sanitari regionali

attraverso la misurazione della soddisfazione degli utenti (customer

satisfaction), si prende atto degli interventi significativi della regione Lombardia in

tema di velocizzazione ed analisi del sistema delle rilevazioni del grado di

soddisfazione dell’utenza. Va ricordato che il livello di soddisfazione degli utenti

costituisce una risorsa importante per l’organizzazione dei servizi in risposta alle

aspettative stesse dei cittadini. In quest’ottica va segnalata l’importanza

dell’istituzione del “NetworK regionale per l’ascolto del cittadino e la qualità

percepita” che contribuirà alla realizzazione di obiettivi connessi con l’attuazione

del programma regionale di sviluppo.