Leopardi

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Giacomo Leopardi 1798 – 1837

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GiacomoLeopardi

1798 – 1837

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Leopardi non rientra pienamente in nessuna delle correnti culturali e artistiche della sua epoca, ma da ciascuna

prende alcuni spunti- Romanticismo: riflessione su se stesso e la propria vita

interiore; un’ideale di vita eroica- Illuminismo: ateismo e materialismo(cioè non crede in

Dio e non ritiene che esista una realtà soprannaturale o una vita dopo la morte

- Neoclassicismo: ha studiato moltissimo i classici e ne ha fatto molte traduzioni; fa riferimento a volte alla storia

antica; attenzione alla perfezione della forma

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Le fasi della vita di Leopardi1816 Conversione letteraria

dopo sette anni di studio “pazzo e disperatissimo”

Passa dall’erudito al bello, cioè dallo studio degli antichi e dalla conoscenza minuziosissima delle loro opere e della loro civiltà alla composizione di testi letterari

1819 Conversione filosofica

passa dal bello al vero, cioè passa dalla letteratura ingenua e positiva alla consapevolezza e alla riflessione sulla dura realtà

Pessimismo storico

In questi anni interviene anche nella polemica classico-romantica a sostegno dei classici

Scrive i Piccoli idilli

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Le fasi della vita di Leopardi (2)1922 comincia a viaggiare e lascia l’ “esilio” di Recanati

1923 pessimismo cosmico

1923 – 1928 Operette morali prose filosofiche

1928 Risorgimento poetico

Grandi idilli

anni ’30 fase eroica

La ginestra

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Pessimismo storico

Leopardi intervenne nella controversia classici-romantici sostenendo la superiorità dei classici rispetto a qualsiasi letteratura moderna. Tale superiorità era legata secondo il poeta al rapporto di armonia che nell’antichità legava gli uomini alla natura.

Il progresso della civiltà ha poi portato allo sviluppo della ragione umana che ha provocato il distacco dalla vita armonica e serena condannando l’umanità al dolore e alla sofferenza.

In questa visione la Natura è considerata una madre benigna e la Ragione un elemento negativo.

Si definisce “storico” perché in questa fase del suo pensiero Leopardi ritiene che nel passato l’uomo vivesse felicemente mentre con il passare dei secoli e della storia l’uomo si sia auto-condannato all’infelicità

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Pessimismo cosmicoLeopardi a differenza della fase precedente ritiene che

la sofferenza sia una condizione di ogni uomo e di ogni essere vivente in ogni tempo.

I ruoli tra Natura e Ragione si ribaltano: la Natura diventa matrigna cattiva che genera i suoi figli a soffrire invecchiare e morire; la Ragione invece è positiva perché svela la verità sulla vita e permette di non vivere nell’illusione e nell’inganno.

Leopardi comunque ritiene che nonostante la condanna dell’uomo alla sofferenza egli debba vivere sempre e comunque intensamente quello che ha dalla vita.

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Pessimismo eroico

Rappresenta l’ultima fase nello sviluppo del pensiero leopardiano, degli ultimi anni di vita.

Egli ritiene che non bisogna mai arrendersi, per sopportare e opporsi alla Natura gli uomini devono essere solidali tra di loro; l’unica via per confrontarsi con la sofferenza è la fratellanza.