L’«enormità» delle cose di Dio · è stato ampio e ricco di ... con le ramificazioni...

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«Malaffare & Co.» Immigrati, emergenza abitativa, rifiuti: non è soltanto «Mafia Capitale», tutta la regione sembra infettata dallo stesso virus. Rischi per il Giubileo? Una risposta pastorale ei giorni 8 e 9 giugno, presso la casa di spiritualità Villa Campitelli, a Frascati, i vescovi della Conferenza episcopale laziale hanno condiviso due giornate di riflessione e programmazione pastorale: un’esperienza di comunione, preghiera e pianificazione, per confrontarsi sulle particolari sfide della società contemporanea. «È stato un importante momento di incontro – commenta il segretario della Cel, monsignor Guerino Di Tora – riguardo tematiche di stretta attualità, quali le difficoltà del lavoro giovanile, la comunicazione globale, i cambiamenti nella società e la salvaguardia del creato, che necessitano di risposte a livello pastorale. Il dibattito è stato ampio e ricco di spunti interessanti». Relatori nella due giorni di Frascati sono stati Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, padre Francesco Occhetta, teologo e scrittore de La civiltà cattolica, e monsignor Romano Rossi, vescovo di Civita Castellana. I vescovi, presente il direttore di Avvenire Marco Tarquinio, hanno dato una valutazione positiva su Lazio Sette, con l’impegno ad allargare l’esperienza a tutta la regione. Si è poi proceduto all’elezione di monsignor Matteo Zuppi quale delegato regionale per le Migrazioni, al posto di monsignor Di Tora, nuovo presidente della commissione per le Migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes. Giovanni Salsano N Le sfide contemporanee al centro della riflessione dei vescovi del Lazio nell’incontro della Cel dell’8 e 9 giugno a Frascati DI GINO ZACCARI e Roma è annegata e travolta dalla se- conda ondata dell’inchiesta “Mafia Ca- pitale”, in regione non si sta certo all’a- sciutto, con le ramificazioni dell’indagine che toccano un po’ tutte le province del Lazio, e mentre altri filoni “autonomi” – come l’af- faire della gestione dei rifiuti a Frosinone, che la scorsa settimana ha portato all’arresto di nove persome – contribuiscono a rendere più desolante l’immagine dell’amministra- zione pubblica e della politica in generale. Vero è che per il momento l’unico a essere colpito da un provvedimento giudiziario è stato il capogruppo di Forza Italia, Luca Gra- mazio, ma anche il Pd trema. Maurizio Ve- nafro, ex capo di gabinetto di Nicola Zin- garetti, indagato a piede libero per tentata turbativa d’asta in relazione a un appalto per l’acquisto del servi- zio Cup (centro unico di preno- tazione), ha subìto la perquisi- zione dell’abitazione da parte dei carabinieri del Ros, dopo essere stato più volte citato da Salvato- re Buzzi. Nello specifico si tratte- rebbe di una gara da un miliardo e 200 milioni di euro e un ban- do, modificato a sei giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Uf- ficiale europea. È l’aprile 2014 quando Venafro in- terviene sul direttore generale del- la centrale acquisti Elisabetta Lon- go, per cambiare i componenti della commissione, oltre che, co- me detto, i requisiti del bando. Po- chi mesi dopo lo farà di nuovo, per sostituire un componente del- la commissione a seguito di un ac- cordo con Luca Gramazio. In quel- l’occasione la nomina di Angelo Scozzafava, uomo di Carminati e Buzzi, garantirà un lotto alla cu- pola. La gara in questione era già finita sot- to la lente della giustizia in occasione della prima ondata dell’inchiesta “Mafia Capitale”, tanto che fu revocata dal presidente della Re- gione Zingaretti. E dopo l’interrogatorio re- so in Procura Venafro si era dimesso. «Dalla Procura un lavoro importante e utile per fare chiarezza e rafforzare la legalità nel- la Pubblica amministrazione. Da parte no- stra, in Regione, in questi due anni, abbiamo fatto di tutto per governare bene, rafforzan- do la legalità e la trasparenza. Andremo avanti così, sempre più determinati». Con queste parole, Zingaretti, aveva salutato l’inizio del- l’inchiesta, e in effetti, anche nelle ultime ap- S parizioni tv, il governatore è sembrato piut- tosto sereno, anche se, è fuori discussione il fatto che le ripercussioni sul lavoro della sua giunta non saranno indolori, e data l’estre- ma vicinanza, anche storica, di Venafro al presidente Zingaretti, da più parti si è co- minciato a chiedere le dimissioni di que- st’ultimo, a cui vengono attribuite responsa- bilità politiche dirette anche non ne sono state ravvisate di giudiziarie. Il fatto è che il nome di Venafro spunta fuo- ri anche nell’ambito del piano per l’«emer- genza abitativa», altra torta bella ricca per la quale serve il passo ulteriore, quello del so- dalizio tra Regione e Comune con i relativi attori comprati dalla Cupola, come risulte- rebbe da alcune intercettazioni telefoniche tra lo stesso Venafro, Buzzi e Daniele Ozzi- mo, assessore alla Casa del Comune di Ro- ma (finito agli arresti), il quale sarebbe in- tervenuto «con una sua delibera» per far in- serire nel bilancio del Comune di Roma u- na somma ad hoc. Tra le molte ripercussioni possibili delle in- chieste in corso, si inserisce infine anche il discorso Giubileo straordinario la cui aper- tura avverrà il prossimo 8 dicembre, e quale ruolo, formale o anche solo sostanziale, fi- nirà per avere nella sua organizzazione in es- so il prefetto Franco Gabrielli. Con in più l’incognita della sorte del Comune di Roma: sulla scrivania dello stesso Gabrielli dopo- domani arriverà infatti la relazione prefetti- zia (700 pagine) di accesso agli atti del Cam- pidoglio, che gli permetterà di decidere se sciogliere o meno il Comune. Se Roma do- vesse alla fine venire commissariata, molte co- se finiranno inevitabilmente per cambiare anche in vista del Giubileo. Una cosa che, considerati i pochi mesi che mancano al- l’avvio, potrebbe mettere in difficoltà la mac- china organizzativa. ”Mafia Capitale” atto secondo, e l’inchiesta continua A Frosinone il «LazioWave» Festival na vetrina per i giovani artisti o band indipendenti che desiderano esibirsi e far conoscere la propria musica a un pubblico più vasto. E’ il LazioWave Festival, che dal 25 giugno al 4 luglio prossimi, presso la Villa Comunale di Frosinone, vedrà questi giovani condividere il palco con artisti come Gino Paoli, Morgan, Hevia e la sua musica celtica, Alessandro Mannarino, Fabrizio Moro, Marlene Kuntz e molti altri. Il Laziowave sposa anche la causa umanitaria collaborando con Amref Italia, e prevede degli sconti a favore dei disoccupati per l’acquisto dei biglietti. Info su www.laziowave.it U E DITORIALE DALL ACQUITRINIO SI PUÒ USCIRE SOLO INSIEME DANILO PAOLINI n tempo il Lazio era una regione parzialmente paludosa, oggi sembra essersi trasformata in un’unica, grande pozza di fango. E stavolta per bonificarla non serviranno idrovore, trattori e migliaia di braccia, ma cuori, menti e buona volontà perché qui non si parla di geografia ma di etica pubblica. Non che il passato ci abbia fatto mancare scandali e ruberie, ma ora la situazione – complici anche la carenza di lavoro e le precarie condizioni economiche di moltissime famiglie, che letteralmente non arrivano alla fine del mese e talvolta nemmeno alla metà – appare ai più come irrecuperabile. Al campanello d’allarme suonato tre anni fa con i “rimborsi facili” e le spese disinvolte dei consiglieri regionali hanno fatto seguito decine d’inchieste giudiziarie, più o meno estese, su presunti (ma talvolta evidenti) casi di corruzione, concussione, appropriazione del denaro pubblico. Non c’è solo Mafia Capitale, insomma. Nessuna delle altre quattro Province laziali può dirsi esente da questa Tangentopoli degli anni 2000: si va dagli appalti sul trattamento dei rifiuti ai lavori stradali, dalle pesanti ombre sui giudici fallimentari alle ristrutturazioni di edifici delle amministrazioni locali. Comprensibili, dunque, lo smarrimento e anche la rabbia dei cittadini. Ma bisogna evitare che sfocino nella rassegnazione e nel disimpegno. Il distacco dalla politica, da questa politica, è la strada che molte persone, in tutta Italia, hanno imboccato: alle ultime elezioni regionali, che non riguardavano il Lazio, circa la metà degli elettori non si è recata al seggio. Però lasciare alla deriva la nave della quale siamo a bordo non può non rivelarsi un errore fatale. Innanzi tutto perché significa lasciare ancora una volta il campo libero ai “furbi”, ovvero a coloro che si credono tali. E poi perché il disimpegno non dà frutto, è sterile. È questione di etica pubblica, si diceva. Ma pubblico non significa statale, regionale o comunale. Vuol dire “di tutti”. È per questo che la riscossa deve sorgere dal basso, dai comuni cittadini (a cominciare da quelli più giovani), dalle famiglie, dalle parrocchie, dall’associazionismo. Sì, perché soprattutto chi si dice cristiano non può cedere alla logica illogica del “tanto sono tutti uguali”. Al contrario, occorre farsi protagonisti per dimostrare che si può (oltre che si deve) essere diversi. A tutti i livelli, ciascuno nel ruolo che ricopre nella società. È il momento di rimboccarsi le maniche, perché dall’acquitrino si può uscire soltanto con un grande sforzo collettivo. Oppure si rischia di andare a fondo. U Hevia ALBANO UNA PASTORALE PIENA D’AMORE a pagina 3 ANAGNI PER NON CADERE NELLA «RETE» a pagina 4 C. CASTELLANA IL BILANCIO DI UN ANNO a pagina 5 CIVITAVECCHIA ESTATE, IN «CAMPO» I GIOVANI a pagina 6 FROSINONE IRC, L’IMPEGNO DEI DOCENTI a pagina 7 GAETA IN CAMMINO VERSO FIRENZE a pagina 8 LATINA L’ASSEMBLEA DEL PRESBITERIO a pagina 9 PALESTRINA «DONARE SE STESSI» a pagina 10 PORTO-S. RUFINA «APRIAMOCI AGLI ALTRI» a pagina 11 SORA LA SCUOLA DI MARIOLOGIA a pagina 13 TIVOLI «DISCEPOLI E MISSIONARI» a pagina 14 NELLE DIOCESI RIETI UNA CITTÀ PER IL SANTO a pagina 12 LAZIO SETTE otessimo sperimentare la gioia inebriante di chi, servo buono e fedele, ha adempiuto il suo lavoro e poi ne raccoglie i frutti che – spontaneamente – sono maturati e cresciuti! Potessimo essere noi anche di quelli che hanno seminato a lungo la Parola, l’hanno man- tenuta nel segreto della terra, a riparo dagli uccelli della strada, dal- le spine dei rovi, dai sassi opprimenti. Potessimo avere la benedi- zione dell’evangelizzatore umile, quello che non si affanna, né si a- gita per i molti servizi, ma confidando nell’efficacia della Parola, dorme o veglia sapendo che l’opera di Dio continua a svilupparsi, a crescere. E l’unica cosa che essa sa fare è donare meraviglia, stupo- re, una gioia così serena che fa esplodere l’anima in miliardi di pez- zi. Potessimo essere di quegli spettatori che, dapprima distratti, stan- no a guardare compassionevoli le miserie degli inizi evangelici. E poi, allettati, si complimentano dell’enormità delle cose di Dio quando sono giunte alla sua pienezza. Potessimo far parte del numero di quei molti uccelli che si riparano tra i rami della Chiesa, dell’opera che il Signore ha fatto e in cui troviamo riposo nel nostro vivere, e ombra che ci ripara dal sole delle nostre frenesie. Potessimo, anche solo un poco, comprendere qualcosa delle parabole mirabili di Gesù che ci raccontano di quello che accade davvero nella vita del mondo. E so- lo la sua Parola lo illumina perché è troppo umile per poter inte- ressare i potenti. È troppo piccolo per essere registrato dagli opinion leader. Ma lì – in questa nostra vita così banale e sporca – Dio sta fa- cendo germogliare la vera e autentica speranza. Francesco Guglietta P L’«enormità» delle cose di Dio Domenica, 14 giugno 2015 Avvenire - Redazione Roma Piazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209 Email: [email protected] Avvenire - Redazione pagine diocesane Piazza Carbonari, 3 - 20125 Milano; Telefono: 02.6780554 - Fax: 02.6780483 Sito web: www.avvenire.it Email: [email protected] Coordinamento: Salvatore Mazza DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE: PROGETTO PORTAPAROLA mail: [email protected] SERVIZIO ABBONAMENTI NUMERO VERDE 800820084 INCHIESTA/2 UNA VITA PENDOLARE a pagina 2 IL FATTO La Corte dei Conti Scoperte frodi per milioni di euro

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«Malaffare & Co.»Immigrati, emergenza abitativa, rifiuti: non è soltanto «Mafia Capitale»,tutta la regione sembra infettata dallo stesso virus. Rischi per il Giubileo?

Una risposta pastorale

ei giorni 8 e 9 giugno, presso lacasa di spiritualità VillaCampitelli, a Frascati, i vescovi

della Conferenza episcopale lazialehanno condiviso due giornate diriflessione e programmazione pastorale:un’esperienza di comunione, preghiera epianificazione, per confrontarsi sulleparticolari sfide della societàcontemporanea. «È stato un importantemomento di incontro – commenta ilsegretario della Cel, monsignor GuerinoDi Tora – riguardo tematiche di stretta

attualità, quali le difficoltà del lavorogiovanile, la comunicazione globale, icambiamenti nella società e lasalvaguardia del creato, che necessitanodi risposte a livello pastorale. Il dibattitoè stato ampio e ricco di spuntiinteressanti». Relatori nella due giorni diFrascati sono stati Gian Maria Fara,presidente dell’Eurispes, padre FrancescoOcchetta, teologo e scrittore de La civiltàcattolica, e monsignor Romano Rossi,vescovo di Civita Castellana. I vescovi,presente il direttore di Avvenire MarcoTarquinio, hanno dato una valutazionepositiva su Lazio Sette, con l’impegno adallargare l’esperienza a tutta la regione.Si è poi proceduto all’elezione dimonsignor Matteo Zuppi quale delegatoregionale per le Migrazioni, al posto dimonsignor Di Tora, nuovo presidentedella commissione per le Migrazionidella Cei e della Fondazione Migrantes.

Giovanni Salsano

N

Le sfide contemporaneeal centro della riflessionedei vescovi del Lazionell’incontro della Celdell’8 e 9 giugno a Frascati

DI GINO ZACCARI

e Roma è annegata e travolta dalla se-conda ondata dell’inchiesta “Mafia Ca-pitale”, in regione non si sta certo all’a-

sciutto, con le ramificazioni dell’indagine chetoccano un po’ tutte le province del Lazio, ementre altri filoni “autonomi” – come l’af-faire della gestione dei rifiuti a Frosinone, chela scorsa settimana ha portato all’arresto dinove persome – contribuiscono a renderepiù desolante l’immagine dell’amministra-zione pubblica e della politica in generale. Vero è che per il momento l’unico a esserecolpito da un provvedimento giudiziario èstato il capogruppo di Forza Italia, Luca Gra-mazio, ma anche il Pd trema. Maurizio Ve-nafro, ex capo di gabinetto di Nicola Zin-garetti, indagato a piede libero per tentataturbativa d’asta in relazione a unappalto per l’acquisto del servi-zio Cup (centro unico di preno-tazione), ha subìto la perquisi-zione dell’abitazione da parte deicarabinieri del Ros, dopo esserestato più volte citato da Salvato-re Buzzi. Nello specifico si tratte-rebbe di una gara da un miliardoe 200 milioni di euro e un ban-do, modificato a sei giorni dallapubblicazione sulla Gazzetta Uf-ficiale europea. È l’aprile 2014 quando Venafro in-terviene sul direttore generale del-la centrale acquisti Elisabetta Lon-go, per cambiare i componentidella commissione, oltre che, co-me detto, i requisiti del bando. Po-chi mesi dopo lo farà di nuovo,per sostituire un componente del-la commissione a seguito di un ac-cordo con Luca Gramazio. In quel-l’occasione la nomina di AngeloScozzafava, uomo di Carminati eBuzzi, garantirà un lotto alla cu-pola. La gara in questione era già finita sot-to la lente della giustizia in occasione dellaprima ondata dell’inchiesta “Mafia Capitale”,tanto che fu revocata dal presidente della Re-gione Zingaretti. E dopo l’interrogatorio re-so in Procura Venafro si era dimesso.«Dalla Procura un lavoro importante e utileper fare chiarezza e rafforzare la legalità nel-la Pubblica amministrazione. Da parte no-stra, in Regione, in questi due anni, abbiamofatto di tutto per governare bene, rafforzan-do la legalità e la trasparenza. Andremo avanticosì, sempre più determinati». Con questeparole, Zingaretti, aveva salutato l’inizio del-l’inchiesta, e in effetti, anche nelle ultime ap-

S

parizioni tv, il governatore è sembrato piut-tosto sereno, anche se, è fuori discussione ilfatto che le ripercussioni sul lavoro della suagiunta non saranno indolori, e data l’estre-ma vicinanza, anche storica, di Venafro alpresidente Zingaretti, da più parti si è co-minciato a chiedere le dimissioni di que-st’ultimo, a cui vengono attribuite responsa-bilità politiche dirette anche non ne sonostate ravvisate di giudiziarie.Il fatto è che il nome di Venafro spunta fuo-ri anche nell’ambito del piano per l’«emer-genza abitativa», altra torta bella ricca per laquale serve il passo ulteriore, quello del so-dalizio tra Regione e Comune con i relativi

attori comprati dalla Cupola, come risulte-rebbe da alcune intercettazioni telefonichetra lo stesso Venafro, Buzzi e Daniele Ozzi-mo, assessore alla Casa del Comune di Ro-ma (finito agli arresti), il quale sarebbe in-tervenuto «con una sua delibera» per far in-serire nel bilancio del Comune di Roma u-na somma ad hoc.Tra le molte ripercussioni possibili delle in-chieste in corso, si inserisce infine anche ildiscorso Giubileo straordinario la cui aper-tura avverrà il prossimo 8 dicembre, e qualeruolo, formale o anche solo sostanziale, fi-nirà per avere nella sua organizzazione in es-so il prefetto Franco Gabrielli. Con in piùl’incognita della sorte del Comune di Roma:sulla scrivania dello stesso Gabrielli dopo-domani arriverà infatti la relazione prefetti-zia (700 pagine) di accesso agli atti del Cam-pidoglio, che gli permetterà di decidere sesciogliere o meno il Comune. Se Roma do-vesse alla fine venire commissariata, molte co-se finiranno inevitabilmente per cambiareanche in vista del Giubileo. Una cosa che,considerati i pochi mesi che mancano al-l’avvio, potrebbe mettere in difficoltà la mac-china organizzativa.

”Mafia Capitale” atto secondo, e l’inchiesta continua

A Frosinone il «LazioWave»Festival

na vetrina per igiovani artisti o

band indipendentiche desideranoesibirsi e far

conoscere la propria musica a unpubblico più vasto. E’ il LazioWaveFestival, che dal 25 giugno al 4 luglioprossimi, presso la Villa Comunale diFrosinone, vedrà questi giovanicondividere il palco con artisti comeGino Paoli, Morgan, Hevia e la suamusica celtica, AlessandroMannarino, Fabrizio Moro, MarleneKuntz e molti altri. Il Laziowave sposaanche la causa umanitariacollaborando con Amref Italia, eprevede degli sconti a favore deidisoccupati per l’acquisto deibiglietti. Info su www.laziowave.it

U

E D I T O R I A L E

DALL’ACQUITRINIOSI PUÒ USCIRESOLO INSIEME

DANILO PAOLINI

n tempo il Lazio era una regioneparzialmente paludosa, oggi sembraessersi trasformata in un’unica, grande

pozza di fango. E stavolta per bonificarla nonserviranno idrovore, trattori e migliaia dibraccia, ma cuori, menti e buona volontàperché qui non si parla di geografia ma dietica pubblica. Non che il passato ci abbiafatto mancare scandali e ruberie, ma ora lasituazione – complici anche la carenza dilavoro e le precarie condizioni economiche dimoltissime famiglie, che letteralmente nonarrivano alla fine del mese e talvoltanemmeno alla metà – appare ai più comeirrecuperabile. Al campanello d’allarmesuonato tre anni fa con i “rimborsi facili” e lespese disinvolte dei consiglieri regionali hannofatto seguito decine d’inchieste giudiziarie, piùo meno estese, su presunti (ma talvoltaevidenti) casi di corruzione, concussione,appropriazione del denaro pubblico. Non c’èsolo Mafia Capitale, insomma. Nessuna dellealtre quattro Province laziali può dirsi esenteda questa Tangentopoli degli anni 2000: si va

dagli appalti sultrattamento dei rifiutiai lavori stradali, dallepesanti ombre suigiudici fallimentarialle ristrutturazioni diedifici delleamministrazionilocali. Comprensibili,dunque, losmarrimento e anchela rabbia dei cittadini.Ma bisogna evitareche sfocino nellarassegnazione e neldisimpegno. Ildistacco dalla politica,da questa politica, è lastrada che moltepersone, in tuttaItalia, hannoimboccato: alle ultimeelezioni regionali, che

non riguardavano il Lazio, circa la metà deglielettori non si è recata al seggio. Però lasciarealla deriva la nave della quale siamo a bordonon può non rivelarsi un errore fatale. Innanzitutto perché significa lasciare ancora una voltail campo libero ai “furbi”, ovvero a coloro chesi credono tali. E poi perché il disimpegno nondà frutto, è sterile. È questione di eticapubblica, si diceva. Ma pubblico non significastatale, regionale o comunale. Vuol dire “ditutti”. È per questo che la riscossa deve sorgeredal basso, dai comuni cittadini (a cominciareda quelli più giovani), dalle famiglie, dalleparrocchie, dall’associazionismo. Sì, perchésoprattutto chi si dice cristiano non può cederealla logica illogica del “tanto sono tuttiuguali”. Al contrario, occorre farsi protagonistiper dimostrare che si può (oltre che si deve)essere diversi. A tutti i livelli, ciascuno nelruolo che ricopre nella società. È il momentodi rimboccarsi le maniche, perchédall’acquitrino si può uscire soltanto con ungrande sforzo collettivo. Oppure si rischia diandare a fondo.

U

Hevia

◆ ALBANOUNA PASTORALEPIENA D’AMORE

a pagina 3

◆ ANAGNIPER NON CADERENELLA «RETE»

a pagina 4

◆ C. CASTELLANAIL BILANCIODI UN ANNO

a pagina 5

◆ CIVITAVECCHIAESTATE, IN «CAMPO»I GIOVANI

a pagina 6

◆ FROSINONEIRC, L’IMPEGNODEI DOCENTI

a pagina 7

◆ GAETAIN CAMMINOVERSO FIRENZE

a pagina 8

◆ LATINAL’ASSEMBLEADEL PRESBITERIO

a pagina 9

◆ PALESTRINA«DONARESE STESSI»

a pagina 10

◆ PORTO-S. RUFINA«APRIAMOCIAGLI ALTRI»

a pagina 11

◆ SORALA SCUOLADI MARIOLOGIA

a pagina 13

◆ TIVOLI«DISCEPOLIE MISSIONARI»

a pagina 14

NELLE DIOCESI

◆ RIETIUNA CITTÀPER IL SANTO

a pagina 12

LAZIOSETTE

otessimo sperimentare la gioia inebriante di chi, servo buono efedele, ha adempiuto il suo lavoro e poi ne raccoglie i frutti che

– spontaneamente – sono maturati e cresciuti! Potessimo essere noianche di quelli che hanno seminato a lungo la Parola, l’hanno man-tenuta nel segreto della terra, a riparo dagli uccelli della strada, dal-le spine dei rovi, dai sassi opprimenti. Potessimo avere la benedi-zione dell’evangelizzatore umile, quello che non si affanna, né si a-gita per i molti servizi, ma confidando nell’efficacia della Parola,dorme o veglia sapendo che l’opera di Dio continua a svilupparsi, acrescere. E l’unica cosa che essa sa fare è donare meraviglia, stupo-re, una gioia così serena che fa esplodere l’anima in miliardi di pez-zi. Potessimo essere di quegli spettatori che, dapprima distratti, stan-no a guardare compassionevoli le miserie degli inizi evangelici. E poi,allettati, si complimentano dell’enormità delle cose di Dio quandosono giunte alla sua pienezza. Potessimo far parte del numero di queimolti uccelli che si riparano tra i rami della Chiesa, dell’opera che ilSignore ha fatto e in cui troviamo riposo nel nostro vivere, e ombrache ci ripara dal sole delle nostre frenesie. Potessimo, anche solo unpoco, comprendere qualcosa delle parabole mirabili di Gesù che ciraccontano di quello che accade davvero nella vita del mondo. E so-lo la sua Parola lo illumina perché è troppo umile per poter inte-ressare i potenti. È troppo piccolo per essere registrato dagli opinionleader. Ma lì – in questa nostra vita così banale e sporca – Dio sta fa-cendo germogliare la vera e autentica speranza.

Francesco Guglietta

PL’«enormità» delle cose di Dio

Domenica, 14 giugno 2015

Avvenire - Redazione RomaPiazza Indipendenza, 11/B - 00185 Roma; Telefono: 06.688231 - Fax: 06.68823209

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DIFFUSIONE COPIE NELLE PARROCCHIE:PROGETTO PORTAPAROLAmail: [email protected] ABBONAMENTINUMERO VERDE 800820084

◆ INCHIESTA/2UNA VITAPENDOLARE

a pagina 2

IL FATTO

La Corte dei Conti

Scoperte frodi per milioni di euro

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30

La faticadi una vita«pendolare»

Xylella.Contro il contagioda Bruxelles le linee-guida

sanità.Approvata a Latina l’istituzione della «Breast Unit»

I problemi, le difficoltà e i disservizi perchi vive fra treni e pullman. E i disagiaumentano per i diversamente abiliPendolari in attesa sulla linea Cassino–Roma

DI SIMONA GIONTA

lfonso Cipriano è pendolare da più di30 anni, assiduo frequentatore degli In-tercity, parte ogni mattina dalla stazio-

ne di Formia. E’ il referente del “Comitatopendolari storici” costituitosi nel 2007, rico-nosciuto da Trenitalia ed inserito nella suacarta dei servizi. Antonio è pendolare da 11 an-ni circa, passeggero dei regionali, parte ognimattina dalla stagione di Monte San Biagio. Generazioni di pendolari della tratta Mintur-no/Scauri – Roma che cercano di tutelare ipropri diritti. «I furti di rame sembrano esse-re il motivo dei ritardi più di moda al mo-mento – racconta Cipriano – Trenitalia, pur-troppo, non riesce a risolvere il problema esembra lontana una soluzione. Bisognerebbepredisporre lungo tutta la tratta un sistema divideo sorveglianza con costi ingenti ma è an-che vero che la linea non è recintata e protet-ta in alcun modo».Non basta. «Trenitalia ci ha abituato ad a-spettarci di tutto. A sapere l’orario di parten-za, più o meno, ma mai quello di arrivo. Dalcavallo sui binari di qualche mese fa , alle por-te che non si aprono o non si chiudono finoai furti di rame, noi pendolari siamo pronti atutto!», afferma ironicamente Cipriano. Gua-sti, linee aeree che cadono, ascensori nelle sta-zioni non funzionanti, corse da treno merci,e continui problemi tecnici sono i segni di u-na scarsissima manutenzione che si unisce aprecarie condizioni igieniche, in particolaresui treni regionali dove non è raro trovare pas-seggeri che viaggiano con una “coperta” per-sonale per il sedile del vagone: «Tra i bagni incondizioni indecenti e allagamenti vari, è an-che vero che gli stessi pendolari e cittadininon contribuiscono a mantenere puliti i no-

Astri treni».«Rispetto a quando ho iniziato a viaggiare,però, le condizioni sono migliorate – pro-segue Alfonso – Ci sono sicuramente piùcorse e più treni. Inoltre, rispetto alle altreregioni, la Campania ad esempio, i prezzi de-gli abbonamenti sono inferiori. Ultima-mente, inoltre, è stata attivata una nuova li-nea Roma – Latina sperando che possa es-sere prolungata». Il Comitato continua a perorare ed a farsi por-tavoce delle richieste del popolo dei pendo-lari: la necessità di non sopprimere il sabatola fermata nella stazione di Itri, la partecipa-zione ad una riunione presso il Comune diFormia per fare in modo che venga ripristinatala fermata degli autobus Cotral presso la sta-zione o, comunque, un servizio navetta finoal porto, nuovo capolinea, continuativo e nonad orario. Un discorso a parte merita l’acces-

sibilità dei mezzi pubblici da parte dei diver-samente abili. Le linee Cotral extraurbane nonhanno la possibilità di far salire a bordo se-die a rotelle a causa di problemi con le at-trezzature preposte. I mezzi della linea Formia– SS Cosma o Formia – Terracina e così via nonsono dotati della pedana adibita a tale com-pito. I mezzi che, invece, portano a Gaeta, piùnuovi, presentano le pedane istallate ma onon funzionano o gli autisti non sono stati i-struiti su come attivarle o i marciapiedi dellenostre città non sono a misura delle attrezza-ture dei mezzi. Nella Carta di mobilità 2012 della Cotral Spa,sul codice etico scaricabile dal web, si legge:«La Compagnia si impegna a garantire un ser-vizio accessibile a tutti, senza discriminazio-ne alcuna». Trenitalia, invece, offre un servi-zio di assistenza denominato Sala Blu o Car-ta Blu affidato alla Rfi che mette a disposi-

zione due persone, una nella stazione di par-tenza e una di arrivo, che aiutano il richie-dente a salire e scendere dal treno. Il servizioè solo su prenotazione con un preavviso di12/48 ore al numero verde indicato. Le uni-che due stazione sulla tratta che prevedono lapossibilità di questa assistenza sono Formiae Latina «per mancanza di personale e diffi-coltà logistiche». Per i passeggeri su sedia a ro-telle «di norma l’accesso è previsto per i treniche dispongono di almeno una carrozza do-tata di posti attrezzati per il trasporto dei pas-seggeri su sedia a rotelle». E’ facile, quindi, tro-varsi in questa situazione: si chiama il nume-ro verde, si prenota il servizio in quella unicastazione, in quell’ora e per quella tratta, si ar-riva al binario, si incontra l’addetto, arriva iltreno ma quel treno non è dotato delle at-trezzature specifiche. Anche queste sono «vi-te pendolari».

Sperimentazione senza futuro?ono circa tremila i pendolari che gior-nalmente fanno la spola tra il reatino e

la capitale. E la sperimentazione dell’inte-grazione gomma–rotaia la Regione l’ha fat-ta partire proprio dall’unica provincia delLazio nel cui capoluogo non esiste il colle-gamento ferroviario diretto con Roma.Sperimentazione che va avanti da alcuni me-si nei giorni festivi, con il bus Cotral che dicorse dirette Rieti–Roma la domenica ne fasoltanto 6 su 17, mentre in tutti gli altri o-rari si ferma alla stazione di Passo Corese perfar proseguire il viaggiatore fino a Tiburtina

col treno FL1 della linea Orte–Fiumicino.L’intenzione è di stabilizzare tale sistema an-che nei giorni feriali, nonostante la pesanticritiche del Comitato pendolari di Rieti. L’e-sperimento ha rivelato l’assoluta insosteni-bilità dell’idea, spiega il presidente del Co-mitato reatino Massimiliano Nicodemo: «Lastazione di Passo Corese è decisamente ina-deguata. E il treno regionale già di suo si ri-vela insufficiente, figuriamoci dovesse as-sorbire tutto il carico dei pendolari reatini deigiorni feriali». Se proprio dovesse essere questa la scelta, oc-correrebbero interventi radicali di innova-

zione per stazioni, mezzi e linea ferroviaria:infatti da studi fatti, anche potenziando i tre-ni e scegliendo vetture più grandi, le attua-li strutture di binari e stazioni, pensate perun trenino poco più che metropolitano, nonsarebbero per nulla adatte e bisognerebbeintervenire in modo serio anche lì. La solu-zione, spiega Nicodemo, sarebbe di tutt’al-tro tipo: scegliere di convogliare tutto il ba-cino di Rieti città e dintorni sull’esistente fer-rovia che passa per Terni e Orte, istituendotreni diretti Rieti–Roma e così liberando sen-sibilmente i bus Cotral che si limiterebberoall’utenza dell’area sabina. (Na.Bon.)

S

DI SIMONE CIAMPANELLA

a Xylella fastidiosa ètristemente nota per idanni arrecati negli

ultimi anni agli olivetipugliesi. Intere distese diulivi monumentali sonostate infettate da questobatterio che, bloccando ilpercorso dell’acqua

L

all’interno del sistemalinfatico, interrompe lacapacità nutritiva dellepiante e ne provoca ildisseccamento.Gli effetti più evidentidell’infezione sono: labruscatura fogliare,disseccamenti della chiomadi rami isolati fino acolpire l’intera pianta eimbrunimenti interni dellegno.Nel mese di maggio laComunità europea, che giàda tempo tiene sottocontrollo il pericolosoparassita, ha definitoalcune linee guida perevitare l’aggravarsi dellasituazione. La Regione

Lazio, attraverso il suoservizio fitosanitario, haquindi rilanciato leindicazioni diffuse daBruxelles.Nel documento Ue si leggeinnanzitutto il divieto dimuovere e reimpiantare glialberi colpiti o comunquepresenti nel territorio dellazona anche solo per unaparte del loro ciclo vitale.In questi casi i coltivatoriper il loro spostamentodovranno avvalersi dipersonale tecnicospecializzato. Inoltre dovràessere prodotta unadocumentazione chiara eparticolareggiatasull’origine e la storia dellapianta, una sorta dipassaporto che deveaccompagnare la pianta.Gli agricoltori checontravverranno anche

solo parzialmente a quantoindicato dall’Europaincorreranno in sanzionigravi con l’eventualità diessere denunciatiall’autorità giudiziaria.Attualmente la zona arischio è circoscritta allazona del Salento,precisamente al territoriocorrispondente allaprovincia di Lecce con unazona cuscinetto di circa 10chilometri. Tuttavia unaconoscenza dellecaratteristiche di questoorganismo e della malattiache provoca nelle piantepuò evitare il diffondersidel problema.Sul sito regionalehttp://www.agricoltura.regione.lazio.it è possibilescaricare materialeinformativo e la normativadi riferimento.

Il parassita provocail disseccamento deglioliveti. Importanteconoscerlo per evitareil disastro naturaleaccaduto in Puglia

DI SANDRA CERVONE

Ausl di Latina, tra le prime nellaRegione Lazio, ha approvato, l’isti-

tuzione della Breast Unit Unica, ovveroun centro di Senologia Multidisciplina-re interamente dedicato alla diagnosi eal trattamento dei tumori al seno, conPercorso Diagnostico Terapeutico Assi-stenziale. Una svolta storica per la pro-vincia pontina, un importante traguar-do nella lotta per il diritto alla salute cheriguarderà tutto il territorio, da Aprilia alGarigliano. A chiedere le Breast Unit èstata l’Europa che, per il 2016, ne pre-vede una ogni 500mila abitanti in ognipaese dell’Unione. Queste strutture ga-rantiscono una più lunga sopravvivenzae una migliore qualità della vita: la ri-duzione della mortalità globale annuada tumore mammario è stimata intor-

’L

no al 10%, nonostante l’aumento del-l’incidenza. Solo una Breast Unit può “ga-rantire alle donne la certezza sulla qua-lità dell’offerta sanitaria, con riduzionedegli sprechi e ottimizzazione delle ri-sorse”. A Latina, fin dal 2001, con l’isti-tuzione dello screening mammograficoe per volontà di operatori sanitari, Uni-versità e Volontariato (Lilt e Andos), eranata una rete di collegamento con UnitàMultifunzionale, la cui équipe ha rice-vuto positivi giudizi da esperti mondia-li. Nel 2014, nell’ambito del VII PremioInternazionale per la Prevenzione deiTumori, la U.O. di Senologia del “Goret-ti” ha ottenuto la Medaglia d’Oro per ibrillanti risultati. E ora la Breast Unit or-ganizzata su due pilastri: il Coordina-mento del Pdta Ospedaliero, affidato aldott. Carlo De Masi, e il CoordinamentoIntraospedaliero affidato al dottor FabioRicci. Insieme porranno le pazienti alcentro e garantiranno cure appropriate.Le donne saranno seguite lungo tutto l’i-ter diagnostico/terapeutico e aiutate adaffrontare serenamente le cure.

In Senologia la pazienteviene posta al centro dellacura e adeguatamenteassistita con l’obiettivo di assicurare la miglior qualità della vita possibile

Firenze, rinviato incontro delegatiinviato l’incontro dei delegati regionali per ilConvegno di Firenze, in programma per ieria San Vittorino. Tale incontro era stato

fissato lo scorso 7 marzo per un’ulterioreverificare di una bozza di relazione regionale cheraccogliesse i diversi contributi delle Diocesi edelle Commissioni regionali. A seguito però dellaconstatazione che in diverse Diocesi il lavoro diriflessione è ancora in corso d’opera, si è ritenutoopportuno concedere un tempo ulteriore eposticipare l’incontro. Pertanto, si raccomandavivamente di inviare, entro il 31 agosto, icontributi all’indirizzo [email protected] nel titolo “Lazio–Firenze2015”. Ilprossimo incontro si terrà orientativamente ilprossimo 19 settembre. La Traccia, contenente leindicazioni riguardo il cammino di preparazionesul Convegno, è disponibile sul sitowww.firenze2015.it. Si continueranno araccogliere le riflessioni e le indicazioni dallediocesi, in particolare legandole al racconto diesperienze. Infine, si ricorda che il resocontodell’incontro del 7 marzo è su: Lazio–Firenze2015.blogspot.it.

RApprovatoil calendarioscolastico

stato approvato ilcalendario per l’annoscolastico 2015/2016, valido

per tutte le istituzioni scolastichelaziali. Le lezioni inizieranno il 15settembre 2015 e termineranno l’8giugno 2016 (30 giugno 2016 perscuole dell’infanzia). Lezionisospese nei seguenti giorni: per lefestività nazionali del 1° novembre,8 dicembre, 25 dicembre, 26dicembre, 1° gennaio, 6 gennaio,Lunedì dell’Angelo: 28 marzo, 25Aprile, 1° maggio, 2 giugno, Festadel Santo Patrono, il 2 novembre.Scuole chiuse, inoltre, dal 23dicembre 2015 al 6 gennaio 2016per le vacanze di Natale e dal 24 al29 marzo 2016 per quelle pasquali.

Simone Ciampanella

’E

on solo un presidio pergarantire la sanitàterritoriale di base ma

anche un punto di accesso perattivare i servizi sociali erealizzare la piena integrazionetra il sanitario ed il sociale. Conquesto spirito sabato 20 giugno,dalle 9 alle 13, nella Casa dellasalute a Rocca Priora (Rm) leassociazioni locali presenterannole attività in programma nellastruttura a partire da fine giugno2015, nell’ambito dellamanifestazione “Un tuffo nelvolontariato”. Un modello diwelfare più vicino ai cittadini e aiterritori, che si farà carico deibisogni delle persone nella loroglobalità: bisogni di salute,inclusione sociale, maggiorequalità della vita. A partiredall’istituzione di sportelliinformativi per i malatiAlzheimer e anti violenza,rispettivamente a cura delleassociazioni Alzheimer CastelliRomani e SOStegno Donna, fino

agli incontri sulle manovre salvavita in età pediatricaorganizzati dalla Croce Rossa – Comitato LocaleTusculum. Tra gli eventi previsti anche musica, laboratoriper bambini e simulazioni della protezione civile. Perinformazioni: tel. 06.9334342‚ [email protected] e [email protected].

Anna Moccia

NPer fare «Un tuffo nel volontariato»

Reatino

Pullman Cotral al deposito

2 LAZIOLAZIO dalla regioneDomenica, 14 giugno 2015

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Giustizia e serietà per risolvere la «questione rom»DI SIMONE CIAMPANELLA

er evitare quello che è successo la scor-sa settimana a Roma, che ha visto coin-volti i giovani catturati nel campo no-

madi vicino via della Monachina, l’unicopresente nel territorio di Porto–Santa Rufi-na, servono persone giuste non giustizieritravestiti da politici. La tristezza per la mor-te assurda di Corazon Abordo e per le per-sone ferite, invece di provocare la doman-da su un sistema di accoglienza lacunosoquanto a volte criminoso – vedi mafia Ca-pitale –, diventa l’ennesimo episodio di cro-naca cavalcato per intimorire, diffonderepaura e odio. È cattiveria strumentalizzareil dolore di chi ha perso una madre e unamoglie per il proprio tornaconto elettora-le. Solo una riflessione non ideologica puòrispondere a questa sofferenza per evitareche ancora accada; ed è proprio il rispettoper la persona uccisa che impone la serietà

degli amministratori e della politica.Partiamo dal fatto che i “campi rom” furo-no proposti solo come risposta temporaneaa un’emergenza, diventando invece solu-zione al problema da essa rappresentato.Non che gli “accampati” si siano mai ribel-lati, anche se bisogna dire che più di qual-cuno di loro, che inseguiva il riconoscimen-to sociale attraverso lo studio e il lavoro, èriuscito ad ottenerlo, anche se a fatica e con-tando solo sul proprio impegno, troncandotutti i rapporti con la famiglia d’origine. Al-tri questo senso di appartenenza lo hannoricavato nelle pieghe della criminalità, doveparadossalmente non esistono barriere et-niche, e se vengono poste lo sono solo intermini di convenienza economica.Ma come si può pensare che concentrare lepersone in «riserve» metropolitane non favo-risca il diffondersi del degrado? Senza consi-derare peraltro che molte di queste personesono italiane. E come cittadini devono essere

sicuramente giudicati per i reati commessi,ma, perché tali, devono avere accesso a tutti ipercorsi formativi previsti. Innanzitutto conla presenza a scuola che è un diritto ma an-che un obbligo e se i genitori non sono in gra-do o non possono garantire la frequenza deifigli le istituzioni devono impegnarsi a tute-larla. Iniziare dal luogo dell’educazione in u-na città multietnica come Roma non signifi-ca solo trasmettere contenuti culturali tra-sversali che dotino i ragazzi di una lingua eun sentire comune, attraverso cui riconoscer-si e farsi conoscere. Ma è anche la strategiavincente per favorire la convivenza e una mag-giore legalità. Sarà infatti difficile che una per-sona con cui hai studiato o hai giocato o concui hai discusso anche animosamente ognigiorno per il lungo periodo scolastico, sia an-cora considerato un estraneo da temere e quin-di da tenere separato in un luogo appartato,dove le organnizzazioni criminali trovano fa-cilmente la manovalanza per i lavori sporchi.

PLa presenza in Italia

Lo European Roma RightsCentre indica una presenzain Italia tra i 90.000 e i110.000 rom, distribuitiindicativamente in sinti nelNord Italia, romanés nelSud Italia e camminanti inSicilia, oltre ad altri gruppizingari minori.Altre organizzazione invecepropongono una stima cheva dalle 120.000 alle140.000 unità, di cui circa70.000 hanno lanazionalità italiana. Secondo tali dati, lepersone di questa etniarappresentano quindi circalo 0,23% della complessivapopolazione italiana.

«Apriamoci agli altri»Ladispoli.La consegna del premio «Scalabrini»Menzione d’onore alla «Melone» e a MigrantesDI MARINO LIDI

8 giugno nella sede delcomune di Ladispoli ilvicario generale di Porto–

Santa Rufina, monsignor AlbertoMazzola, ha consegnato lepergamene delle Menzioni d’onoreattribuite dal “Concorso PremioScalabrini – Ponte di Dialogo 2015.Le magnifiche sette buone pratichedi Intercultura e Cittadinanza”all’istituto comprensivo CorradoMelone e all’Ufficio migrantesdiocesano.Nell’aula consiliare, insiemeall’assessore alla Pubblica IstruzioneRoberto Ussia, al dirigente scolasticoRiccardo Agresti, aldirettore Migrantes EnzoCrialesi e a don AdrianChili, cappellano deiromeni cattolici, eranopresenti i veriprotagonisti dellagiornata: gli studenti conle loro famiglie. La bellainiziativa è stata inseritaall’interno del saluto alleterze classi medie cheterminano quest’anno ilciclo dei studi.Dopo l’introduzione del direttoredell’ufficio Migrantes, diacono EnzoCrialesi, che ha messo in evidenza lacrescita di una rete dinamica tradiocesi, parrocchie, scuola,cappellani e comune, monsignorMazzola ha portato i saluti delvescovo Reali, impegnato nellaConferenza episcopale del Lazio. Ilvicario ha sottolineato il positivodialogo e la condivisa azione ormaiconsolidatasi negli anni tra Scuola eChiesa. Attraverso un percorso dipromozione dell’incontro edell’accoglienza c’è l’impegnocomune nel trasmettere ai ragazziun atteggiamento di apertura versol’altro guidato dalla capacità disaper ascoltare e comprendere ledifferenze culturali e religiose chearricchiscono il patrimonio umanodi Ladispoli.Monsignor Mazzola ha poi letto lamissiva inviata da padre Michele De

’LSalvia del Centromissionario Scalabrini.«Il vostro lavoro e servizio– dice il testo – continuiad operare affinché sicostruisca una societàinclusiva, aperta esolidale e serva dastimolo ad altri. Ciauguriamo chediffondendo semi disperanza, i territori in cuioperiamo diventinosempre più interculturalie attenti alle necessità ditutti».Sono poi intervenuticoloro che rappresentano

i «semi di speranza» dellasocietà: i ragazzi. Irappresentanti deglistudenti hanno condivisoil «bellissimo» itinerarioformativo seguito durantel’anno alla Melone. Nelleiniziative proposte dallascuola hanno detto dinon aver solo appreso ilsenso della giustizia e lapace ma hanno volutoribadire che la cultura e ilsapere, «scoperti» grazie allasensibilità dei docenti, costituisconoora per loro le basi fondamentali esolide su cui costruire il futuro e ilrapporto con gli altri.È stata davvero una mattinata pienadi sorprese e soddisfazioni per tutti,in particolare per il dirigente Agresti,sentire i ragazzi ringraziare gliinsegnanti per quello che avevanofatto per loro, ringraziamenti rivolti

anche alla diocesi e alle parrocchiedella città per quello che hannoofferto ai giovani, come lapossibilità di porre direttamentealcune domande – tutte di semplicee profondo spessore – a monsignorReali durante uno degli incontriformativi che la Corrado Melonestruttura con personaggi di rilievoper la formazione degli studenti.

La disponibilità confermata da tuttigli attori di questa sana alleanzaeducativa continuerà a proporre lasperanza e la convivenza pacificacosì come accade da alcuni anni,partendo da ciò che accomuna tuttele donne e gli uomini, qualunquesia la loro origine, e cioè il valorecondivisibile della fraternità e delrispetto.

L’alleanza educativatra la Chiesa e la Scuolaforma «semi di speranza»per una convivenza veraperché crescano cittadinicon la cultura della pacee dell’accoglienza

pastorale dello sport

DI GIANNI CANDIDO

omenica scorsa il vescovo Rea-li ha benedetto la nuova sededell’Avis inaugurata a Riano.

Un posto simbolico quello messo a di-sposizione dal comune del paese alleporte di Roma, infatti è stato conces-so uno spazio nella centrale piazzaPiombino, in quel suggestivo borgoche rappresenta per tutti i rianesi illuogo della loro memoria storica eculturale, un luogo importante per ilsuo corredo artistico. Ora è diventatosignificativo anche come segno di so-lidarietà e attenzione per gli altri: la do-nazione del sangue.La struttura posta sulla piazza, alla de-stra della chiesa della Beata VergineMaria è stata allestita grazie al finan-ziamento della Banca di Credito Coo-perativo di Riano con la partecipa-zione dell’Università agraria di Rianoe con la collaborazione dell’associa-zione “Allegriano”.Presenti al taglio del nastro il sindacoMarinella Ricceri, il presidente dell’U-

niversità Agraria Eugeio Tasca, il pre-sidente di Avis Lazio Fulvio Viceré equello della sezione rianese Nicola Re-gano. Monsignor Reali, accompagna-to da don Agostino Pantini, don Ric-cardo Lewalski e don Biagio Calasso,ha usato parole di apprezzamento perl’iniziativa dell’Avis. Reperire il sangueè sempre più difficile oggi, però gra-zie alla sensibilità di molti che hannocompreso quale ne sia l’urgenza si stasempre più diffondendo la cultura del-la condivisione e della prossimità. C’èanche da dire che oltre all’evidente va-lore civile, la donazione del sangue èuno dei tanti percorsi attraverso cui èpossibile trasmettere il valore dellagratuità, dare agli altri senza chiederenulla in cambio.Soddisfazione anche da parte di Re-gano che nel suo intervento ha sol-lecitato tutti in particolare i giovani arendere dinamico questo nuovo spa-zio che hanno a disposizione, parte-cipando attivamente alla progetta-zione e realizzazione delle propostedell’Avis.

D

Inaugurata la nuova sededell’Avis in piazza Piombino

stata la parrocchia della Natività di Maria Santissima a Selva Candida (Ro-ma) ad aggiudicarsi il primo posto della Rufina’s cup, il torneo diocesano di

calcio giunto alla sua seconda edizione. La partita, che ha visto la squadra ro-mana fronteggiare i ladispolani di San Giovanni Battista è stata disputata pres-so la parrocchia di Osteria Nuova il 23 maggio scorso. Al match erano presentitutte la parrocchie che hanno partecipato alla competizione: San Giovanni Bat-tista di Cesano, Beata Vergine Maria Immacolata a La Giustiniana e il circolosportivo delle Molette. Al termine del pomeriggio sportivo si è passati alla pre-miazione presieduta dal parroco don Roberto Leoni e da quello di Cesano donFederico Tartaglia. Sono stati anche attribuiti i premi individuali al miglior por-tiere, Valerio D’Andrea delle Molette, e al capo cannoniere, Cristian Testoni del-la parrocchia di Ladispoli, e premi alle squadre, per tutti poi una medaglia e u-na busta filatelica con annullo delle poste del Vaticano a ricordo della splendi-da giornata. L’iniziativa vuole diffondere la cultura di uno sport civile e pulitofinalizzato alla trasmissione della correttezza e dell’onestà nei ragazzi.

Gianni Marinelli

È

Terminata la «Rufina’s cup»

DI MARCO MODUGNO

n nutrito gruppo di coppie si èriunito domenica 7 giugno pressoil Centro pastorale diocesano di La

Storta (Roma) per il ritiro annuale deglioperatori di Pastorale Battesimale diPorto–Santa Rufina. Divisi nei tre “livelli”di formazione raggiunti i partecipantisono stati accolti e coordinati damonsignor Giovanni Di Michele,direttore dell’Ufficio catechisticodiocesano e da suor Rosangela Siboldidella Pfse “Auxilium”, con l’assistenzadell’infaticabile professoressa LudovicaZincone. Il tema della nuova alleanza,centrale nella liturgia del Corpus Dominiche in quel giorno si celebrava, come

quello del “fare” sono state le linee guidadella riflessione regalata da monsignor DiMichele agli operatori, impegnati già daqualche anno nella realizzazione di unprogetto diocesano di pastorale rivolta aigenitori che chiedono il battesimo deiloro figli, e che lo scorso 12 aprile haricevuto dal vescovo Reali l’approvazionedi proposta catechetica strutturata.Un’intensa ora dedicata all’adorazioneeucaristica e al silenzio ha preceduto leattività di confronto, verifica e prospettive,a partire dalla sperimentazione “sulcampo”, che presto interesserà alcuneparrocchie della diocesi, per estendersiauspicabilmente in tempi brevi a tutte lealtre. Tanta voglia di fare, entusiasmo,desiderio di formazione e impegno sono

emersi tra gli operatori, sia in aula sia neldialogo informale. Rivolto ai suoi prelati,papa Francesco ricordava tempo fa«l’importanza della catechesi, comemomento dell’evangelizzazione, persuperare la frattura tra Vangelo e cultura el’analfabetismo dei nostri giorni inmateria di fede». Una sfida che glioperatori di pastorale battesimale delladiocesi hanno già raccolto conentusiasmo, rivolgendo la loro attenzionealle giovani famiglie e ai loro piccoli, nelmomento in cui si apprestano a diveniremembri vivi della Chiesa di Cristo. LaMessa, celebrata da monsignor DiMichele, e un pensiero finale a MariaAusiliatrice, patrona del “fare”, hannoconcluso una giornata intensa e preziosa.

U

Una pastorale battesimale in crescitaenerdì 12 è stata cele-brata la memoria dei

santi Basìlide, Trìpode e Màn-dalo, martirizzati sotto l’im-peratore Aurelio nell’anno275. Furono sepolti al XII mi-glio della via Aurelia, neipressi di Lorium, che corri-sponde all’area compresa trail casale della Bottaccia e Ca-stel di Guido. Non si hannomolte notizie riguardo la lo-ro vita perché i racconti del-le loro passioni, scritte moltopiù tardi rispetto all’anno del-la morte, non sono ritenuteattendibili dagli studiosi. Il

Martirologio Romano ricordaBasìlide, insieme con Tripo-de e Mandalo anche nella da-ta del 10 giugno, insieme conaltri venti martiri. È più pro-babile però la data del 12 giu-gno, perché confermata dalCapitulare Evangeliorum diWürzburg (VII secolo) e daglialtri Capitolari romani. Nelmedioevo esistevano due ba-siliche dedicate a san Basìli-de, oggi scomparse. Le reli-quie dei martiri si trovanonella chiesa di Santa Maria inTraspontina.

Roberto Leoni

V

Suor Rosangela Siboldi

Basìlide, Trìpode, MàndaloMartiri sulla via Aurelia

Il ringraziamento degli studenti

Una roulotte nel campo della Monachina

Date da ricordareSabato 20. Formazione VolEst, ritiro almonte Soratte.24 giugno. Anniversario della nominadel cardinale Roger Etchegaray atitolare di Porto–Santa Rufina (1998).4 luglio. Dedicazione chiesaparrocchiale di S. Maria di Nazareth inTerra Santa. (Via Boccea, 590 – Roma,ore 18). Memoria della beata MariaCrocifissa Curcio, fondatrice SuoreCarm. Mission. di S. Teresa del B. Gesù.

agenda 11

PORTO SANTA RUFINA

Pagina a cura di don Giovanni Di Michele Curia diocesana

via del Cenacolo 5300123 Roma

e-mail: [email protected]

Domenica, 14 giugno 2015

www.diocesiportosantarufina.it

Riano

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